678 giugno 2012
Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1 , comma 1, DCB Milano
678 giugno 2012 Fondata nel 1919
Pubblicazione mensile tecnico economica per gli atti dell’ANIMA Fe d e r a z i o n e d e l l e A s s o c i a z i o n i N a z i o n a l i d e l l a I n d u s t r i a M e c c a n i c a Va r i a e d A f f i n e
Mettere il lavoro al centro del nostro impegno
Relazione del nuovo Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi Roma, 24 maggio 2012 Green economy, la certezza del risparmio Antincendio, una cultura da diffondere e difendere “With heat pumps we can”
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L’INDUSTRIA MECCANICA
SOMMARIO
Giugno 2012 - n. 678
L’ordine delle idee deve procedere secondo l’ordine delle cose (Giambattista Vico 1668-1744) in copertina Boldrocchi Group – Viale Trento e Trieste, 93 – 20046 Biassono (MI) – www.boldrocchi.it
Pubblicazione mensile tecnico-economica per gli atti di ANIMA Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73 Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it
ANIMA 6 Mettere il lavoro al centro del nostro impegno Relazione del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi Intervista a Sandro Bonomi, Presidente di ANIMA
Comitato Editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi, Emanuela Tosto
Avr in difesa del made in Italy 20 Intervista a Maurizio Brancaleoni, Presidente di Avr
Comitato Tecnico-Scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini
Fare associazione: un modo 21 per crescere, confrontarsi, trovare nuovi business Intervista a Manuela Casali, Presidente di Ucif
Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02/45418500 - Fax 02/45418545 www.anima.it - anima@anima.it In redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it Impaginazione Fabio Lunardon - lunardon@anima.it Alessia Garbujo - garbujo@anima.it Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02/45418200 Abbonamento annuo (10 numeri) Cinzia Alchieri Tel. 02/45418211 - abbonamenti@asa-srl.it Italia 80 euro - Estero 110 euro Una copia Italia 8 euro - Una copia Estero 10 euro - Numeri arretrati il doppio Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera c del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89 la A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Stampa Reggiani S.p.A., Brezzo di Bedero (VA) È vietata la riproduzione di articoli e illustrazioni de “L’Industria Meccanica” senza autorizzazione e senza citarne la fonte. La collaborazione alla rivista è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione.
Le idee espresse dagli autori non impegnano né la rivista né ANIMA e la responsabilità di quanto viene pubblicato rimane degli autori stessi.
ASSOCIATO ALLA UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA ROC N. 4397
ECONOMIA 16 Green economy, la certezza del risparmio Armando Cirrincione e Davide Reina L’affidabilità del cliente sempre più a rischio Mariagrazia Micucci
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ANIMA/UMAN Antincendio, una cultura da diffondere e da difendere Federico Cacciatori
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ANIMA/COAER “With heat pumps we can” Mara Portoso
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ANIMA/CIADI Il trattamento fonoassorbente degli edifici industriali (parte 2) Lionello Augelli, Elena Stoppioni
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ANIMA/ASSOSIC Newsletter Assosic
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APPROFONDIMENTI TECNICI a cura dell’Area Tecnica ANIMA
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ANIMA/PROGETTO DOGANA FACILE 38 Semplificazioni doganali dal punto di vista dell’imprenditore Carmela Massaro
ANIMA/CLIMGAS Climatizzazione a gas e ad azionamento termico Alessandro Fontana
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ANIMA/FORMAZIONE 44 Verso un nuovo sistema di gestione per la sicurezza Gabriele Marchesan e Emmanuele Biroli ANIMA/ACISM Implementazione degli smart metering nel settore gas Roberto Cattaneo FIERE CORSI e CONVEGNI , INTERNAZIONALIZZAZIONE • Programma fieristico di ANIMA e delle Associazioni Federate – Anno 2012 • Mostra Convegno Expocomfort guarda al 2014 • Bilancio positivo per Fluidtrans Compomac
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RECENSIONI
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NEWS
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MERCATO • A Toyota Material Handling il riconoscimento iF Gold Award 2012
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La storia delle ruote Le norme nei settori specifici di impiego delle ruote A cura delle aziende UCIR INSERTI ECONOMICI a cura dell’Area Comunicazione, Marketing e Ufficio Studi Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia (Tab. arancio) ultimo aggiornamento n. 661 – 1° Quindicina di maggio 2012
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ANIMA L’assemblea generale di Confindustria per l’elezione del nuovo Presidente a Roma il 24 maggio scorso
Mettere il lavoro al centro del nostro impegno Relazione del Presidente Giorgio Squinzi
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è un modo di essere, ma con l’esplosioermettetemi anzitutto di tributare un ne della crisi deve diventare rapidamensignificativo ringraziamento al Presite consapevolezza di tutti. Fare l’imdente della Repubblica, Giorgio Napoliprenditore in Italia non è mai stato un tano. L’Italia ha bisogno di lui, e di altri mestiere facile. Oggi è diventata una sficome lui, perché in momenti di grande da temeraria. difficoltà economica come l'attuale vieHo una convinzione forte, anzi fortissine messo a rischio non solo il nostro bema, quella che mi ha portato all’impegno nessere, ma anche la tenuta del nostro che sto assumendo: la bassa crescita deltessuto democratico, sociale e istituziol’Italia è determinata soprattutto dalla difnale. ficoltà di fare impresa nel nostro Paese. Sono molto onorato ed emozionato nel L'impegno di Confindustria deve andare presentarmi a Voi come Presidente di Giorgio Squinzi, Presidente Confindustria. Sento la responsabilità di di Confindustria (foto Studio Franceschin) verso la rimozione di questa difficoltà. La complessità delle leggi e degli adempimenti, la lentezun incarico importante e molto impegnativo. Per me la Preza della burocrazia, i lunghissimi e incerti tempi della giusidenza di Confindustria non rappresenta la realizzazione stizia, l’insopportabile carico fiscale, la mancanza di infradi un’ambizione, ma una vera missione. strutture adeguate sono mali antichi di questo Paese. Per tutti noi imprenditori ricoprire cariche associative deve Negli anni questi fattori hanno pesato sempre più, ostacoessere una missione al servizio delle imprese che rapprelando l’adeguamento del sistema produttivo alla triplice sfisentiamo e, di conseguenza, al servizio del Paese. Se non da della globalizzazione, della moneta unica, della rivoludimostriamo con fatti concreti questa convinzione noi per zione tecnologica e informatica. Il risultato è stato un tasprimi, non potremo mai chiederla agli altri. Non potremo, so di crescita dell’economia fra i più bassi al mondo. in particolare, esigerla dai nostri politici. La grande crisi emersa negli Stati Uniti nel 2007 ha proNon posso proprio accettare l’associazionismo come prodotto danni più gravi in Italia che nella maggioranza degli fessione. Sono e rimarrò uno di Voi, un imprenditore. E sarò altri Paesi. il Presidente di tutti gli imprenditori: questa non sarà la ConIl PIL italiano è del 6% inferiore al livello pre-crisi, mentre findustria di Giorgio Squinzi. Sarà la Confindustria di tutti Stati Uniti e Germania hanno già riguadagnato quel livello gli imprenditori veri: grandi, medi e piccoli. Sarà la Connel corso del 2011. Nello stesso periodo, la produzione infindustria di tutti coloro che credono nel futuro della produstriale è caduta di ben oltre un quinto. Ancora adesso, pria impresa e nel futuro del nostro Paese. So che non è un mese dopo mese, registriamo cali continui, che in alcuni compito facile. Raccolgo il testimone da una donna coragsettori sono drammatici. giosa e appassionata, che in questi ultimi quattro anni ha Le imprese italiane, specie quelle che lavorano prevalentefatto moltissimo per affrontare le sfide e le difficoltà con camente per il mercato interno, sono precipitate in una crisi rattere e capacità di visione. Credo ci siano ottime ragioni senza precedenti. Manca domanda e manca liquidità. L’acper tributare a Emma un sincero grazie da parte di tutti noi cesso al credito bancario è diventato problematico. Lo Stae mio personale. to paga con ritardi sempre più ampi che non sono più tolCara Emma, i tempi della tua Presidenza sono stati molto lerabili. Non sono degni di un Paese civile. duri, ma tu sai bene che i miei lo saranno anche di più. La Altrove, proprio per aiutare le imprese, quei tempi sono statua capacità di mantenere Confindustria come autorevole ti ridotti. È anche vero che tra le imprese private i tempi di punto di riferimento è l’eredità che ricevo e sulla quale dobpagamento si sono molto allungati, mentre in Francia e Gerbiamo impegnarci tutti, per cambiare questo nostro Paese. mania si sono accorciati. Ciò ha aumentato il fabbisogno Ora è molto più diffusa di quattro anni fa la consapevolezfinanziario proprio quando il credito bancario viene negaza del cambiamento. Il cambiamento per noi imprenditori
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to. Così la crisi ecola fine devi contare nomica e la crisi di sulle tue forze. Senliquidità si avvitano za arrendersi mai. in una spirale che Sarò un difensore, mette a rischio la fermo e tenace, delsopravvivenza stesle ragioni delle imsa delle nostre imprese. Difenderò le prese. ragioni della legaIn questi mesi ho inlità e della convicontrato centinaia venza civile, senza di imprenditori in le quali non può ogni angolo d’Itaesistere né mercalia; ovunque ho troto, né impresa. vato preoccupazioIl vile attentato alne, ansia, in alcuni l’Amministratore casi vera e propria Delegato di Ansalangoscia. Per gli Palco dei relatori all’Assemblea generale di Confindustria (foto Studio Franceschin) do Nucleare ci riimprenditori e per i porta con la memoloro collaboratori le conseguenze sociali e umane della criria a tempi che pensavamo superati per sempre. Desidero si stanno diventando drammatiche. Ho trovato però anche ancora una volta esprimere qui la solidarietà e la vicinantanta voglia di fare. Soprattutto di non mollare. za di Confindustria a Roberto Adinolfi, ai suoi famigliari e Da queste considerazioni scaturisce, cari Colleghi, il mana tutta Finmeccanica. E desidero esprimere lo sdegno e il dato che mi avete affidato. senso di orrore che proviamo per l’inaudito attentato alla Il nostro primo compito è arrestare l’emorragia e restituire scuola Morvillo - Falcone di Brindisi. fiducia. L’emorragia si misura con le decine di migliaia di imprese che non sono sopravvissute alla crisi. L’emorragia Globalizzazione e associazionismo si misura con gli oltre 2 milioni 500mila persone che non La crisi che stiamo vivendo è la più lunga e la più profontrovano lavoro. L’emorragia si misura con il senso di sgoda dal crollo del 1929. Rispetto ad allora vi è, però, un dimento che attraversa il Paese. verso motore di crescita: i Paesi emergenti. All’incremento Dobbiamo fermare questa emorragia. Dobbiamo ridare della loro produzione corrisponde un formidabile sviluppo speranza. Dobbiamo farlo per le imprese che rappresentiadei loro consumi interni, con grandi opportunità di domo e per i nostri collaboratori. Dobbiamo farlo, soprattutmanda, localizzazione degli investimenti, internazionalizto, per questo Paese e per i nostri figli. zazione delle nostre imprese. Come conseguenza del proDobbiamo far capire a tutti che se le imprese non hanno cesso di globalizzazione, il confronto competitivo diventa futuro, non ha futuro il Paese, che la competitività ha valosempre più impegnativo e diventano centrali per la comre sociale perché significa crescita, occupazione, benessepetitività aziendale i fattori esterni, quelli cioè derivanti dal re. Se si perde il potenziale produttivo della nostra indusistema economico, politico e istituzionale in cui l'imprestria, si impoverisce il Paese. sa si trova a operare. Non basta però arrestare l'emorragia, risolvere l'emergenSu questi fattori l'impresa non può pensare di intervenire za. Il Paese ha bisogno di basi solide per tornare a crescedirettamente, ma ha necessità di poter contare su un forte re. Ci vogliono soluzioni di breve termine per superare la sistema di rappresentanza. Proprio l’impetuoso affermarsi crisi e soluzioni di lungo termine per convogliare il rispardella globalizzazione dà un ruolo crescente al momento mio verso investimenti distribuiti nel tempo, che diano ocassociativo nel costruire le condizioni per la competitività. cupazione e sviluppo. Rilanciare i consumi è fondamentaCiò vale in tutta Europa, ma vale ancor di più nel nostro le, ma non è sufficiente. Se non si dà prospettiva alla crePaese che soffre delle debolezze strutturali che ben conoscita di lungo termine con investimenti significativi, la risciamo. Ciò non toglie, ovviamente, che la struttura di Conpresa non durerà. findustria, il suo meccanismo di funzionamento e le sue arL'eccesso di finanza e il suo distacco dall'economia reale ticolazioni sul territorio debbano essere riviste, rese magsono problemi che vanno affrontati e risolti. La finanza degiormente efficienti e adeguate ai tempi. ve tornare alla sua missione originaria e naturale: supporSiamo imprenditori, non mi stancherò mai di ricordarlo, e tare l'impresa nello sviluppo economico. come modernizziamo e innoviamo le nostre aziende, così Amici imprenditori, voglio dirvi una cosa semplice. Afdobbiamo modernizzare e innovare la nostra associazione. fronto questa missione e le sfide che ci attendono con lo Dobbiamo farlo con equilibrio, senza sconvolgere un sistesso impegno e con la medesima determinazione che ho stema che è necessario e ha funzionato bene, senza uscire ereditato da mio padre per far crescere e prosperare la mia mai dal merito delle singole questioni. Ma dobbiamo farlo. azienda. Ho imparato che costruire un futuro migliore è nelSu questo lavorerà una Commissione, presieduta da un imle nostre possibilità e capacità. Occorre lavorare moltissiprenditore che stimo, Carlo Pesenti. E mi impegnerò io stesmo. Avere sempre l’ossessione verso la crescita. È giusto so, nei tempi e nei modi adeguati, consultando e coinvolchiedere aiuto a chi te lo può dare, ma devi sapere che algendo la base imprenditoriale.
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ANIMA L’Europa al bivio In questo scenario mondiale è difficile credere che i Paesi europei, anche i grandi, possano avere un ruolo da protagonisti se agiranno separatamente. Solo l’Europa unita potrà far sentire la propria voce. C’è bisogno di più Europa e di vera Europa. Nella costruzione europea l’Italia è sempre stata una forza fondamentale. Ancora oggi deve dare il suo contributo alla costruzione di un più robusto edificio europeo. Oggi, dopo più di mezzo secolo di storia spesso tormentata, l’Europa attraversa la sua fase più difficile: il rischio che l’intero progetto si indebolisca o addirittura si sgretoli è reale. Credo che l’Europa reggerà. Credo, anzi, che il
disegno dei padri fondatori debba e possa essere rilanciato per un’Europa che sia sempre più comunità e sempre meno somma di nazioni. È proprio in un momento di crisi come questo che occorre rilanciare la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa; forse non per noi, ma certo per i nostri figli. La moneta unica ci rende partecipi di un destino comune. Ci obbliga, oggi, a costruire una casa più solida. Una casa capace di coniugare meglio l'esigenza del rigore con quella della crescita. Una casa capace di farsi carico delle grandi proposte infrastrutturali, essenziali per lo sviluppo dell'intero Continente. Un'Europa percepita come solo rigore non regge e sta ini-
Un nuovo presidente per una nuova politica industriale Il parere di Sandro Bonomi, Presidente di ANIMA Il 24 maggio scorso si è svolta l’Assemblea pubblica di Confindustria, come ha trovato il discorso del nuovo Presidente Giorgio Squinzi? È stato un discorso di alto profilo, proprio perchè semplice, concreto e completo. Squinzi ha parlato per farsi capire. Io credo che aprirà un nuovo ciclo, perché è una persona molto concreta e diretta. Il suo discorso è stato un preludio a tante novità significative: in continuità con il quadriennio della presidenza Marcegaglia, ma anche in discontinuità con il passato, sia per l’approccio personale, che per alcuni passaggi importanti del suo discorso programmatico, molto completo. Il neo presidente è indubbiamente pronto a tale compito; non a caso è stato Vice Presidente con delega al Comitato Tecnico Europa di Confindustria nell’ultimo biennio: è andato, per così dire, a scuola di presidenza. Ed è significativo che abbia mantenuto questa carica ad interim, con la consapevolezza che i giochi si facciano non solo in Italia, ma in Europa, sia legislativamente sia dal punto di vista della politica e della strategia industriale: uno dei punti cardine del suo programma. Sono certo sarà capace, soprattutto se sarà sostenuto da una Confindustria forte e compatta, come lui vuole, e con l’aiuto del Governo, beninteso, di costruire un habitat in cui l’impresa possa vivere, prosperare, crescere, e riacquistare nuova competitività con una politica industriale lungimirante, un ambiente supportato da leggi a favore delle energie rinnovabili, dell’innovazione, della ricerca universitaria. Mi auguro che possa così innescare un ciclo virtuoso che rilanci una nuova fase di crescita di cui il paese ha assolutamente bisogno. Fra gli argomenti toccati da Squinzi, il rilancio dell’edilizia, un settore da tempo in difficoltà. È vero, con una precisazione: Squinzi ha sottolineato l’importanza delle infrastrutture, tra cui anche il settore delle costruzioni, ecco quale sarà il vero volano per far ripartire l’economia. Naturalmente, dopo le ultime riforme introdotte dal governo, che stanno facendo finalmente intravvedere una certa crescita, è necessario rivolgere l’attenzione al settore dell’edilizia, ma senza commettere l’errore di tornare a costruire come nel recente passato quantità di case, abitazioni o capannoni: il mercato sta cambiando troppo per questo, e il mattone verosimilmente si svaluterà ancora nei prossimi anni. Ciò che prefiguro come elemento di traino è semmai lo sviluppo di grandi opere legate all’ambiente, alle comunicazioni, ai trasporti, ma penso anche alla semplificazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione e al cablaggio dell’Italia con fibre ottiche ecc. Soprattutto non potrà più sussistere un certo tipo di edilizia speculativa, infatti in Europa siamo i primi per consumo del suolo: 7,3% di superficie, contro una media continentale del 4,3%, a fronte di una crescita demografica piatta. L’edilizia, quindi, darà una forte spinta all’economia, anche se in tempi dilatati. Ma a differenza dell’edilizia tradizionale, non più necessaria all’Italia, saranno importanti la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato (che utilizzi le nuove tecnologie nel rispetto delle norme di risparmio energetico) e il rilancio di alcune grandi opere selezionate e delle infrastrutture. Uno dei punti fondamentali sembra essere la semplicità e la semplificazione di tutta la struttura statale. I tempi sono maturi per attuarla? La semplificazione può diventare un risultato qualificante della presidenza Squinzi. Vedo in lui una persona di grande buon senso e di grande equilibrio, e soprattutto con la dote della semplicità. Si fa capire dalle persone con un linguaggio chiaro e diretto, e sempre concreto: credo che questo gli derivi dall’esperienza di essere imprenditore da de-
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ziando a dare spazio a pericolose spinte centrifughe. Così come non regge un'unione monetaria in cui il credito è scarso e costoso in alcuni Paesi, abbondante e a buon mercato in altri. Anche per questo, serve una casa comune. Una casa comune per il fisco, per il welfare, per le infrastrutture, per l’energia. All'Europa dobbiamo dedicare sempre più attenzione: il 70% della normativa italiana che interessa le imprese è di derivazione comunitaria. Per tutte queste ragioni, l’Europa sarà una delle priorità del mio mandato. Ho voluto mantenere personalmente la delega sull'Europa per dare un segnale forte in questa direzione.
Italia: gli interventi per fronteggiare l'emergenza Se vogliamo fermare l'emorragia è indispensabile fare subito alcune cose. Semplificare la Pubblica Amministrazione L’ho detto e lo ripeto: la riforma della Pubblica Amministrazione è la “madre di tutte le riforme” perché è quella che, insieme alla semplificazione normativa, più ci può aiutare a tornare a crescere. Così non si pesa sul deficit, ma si incide fortemente sulla competitività e quindi sulla crescita. Per crescere è necessario liberare le energie creative e innovative che il nostro Paese possiede, affrancare cittadini e
cenni, figlio di imprenditori, e con un’azienda internazionale che oltrepassa le frontiere e le barriere culturali e linguistiche. È un pragmatico, determinato, ma senza estremismi. Semplificare la pubblica amministrazione e tutta la struttura statale, le istituzioni, la stessa Confindustria, e i ministeri, è un compito arduo, soprattutto in un paese che non ha mai completato una vera riforma lasciando quasi sospesi gli effetti delle leggi Bassanini. Tanto più che, oltre ai provvedimenti delle leggi, credo sia necessario uno sforzo da parte della politica e di tutto il paese per ridurre i costi della politica, ridurre i tempi della burocrazia per ottenere permessi di costruire, avviare un’impresa o aprire un negozio o servizio: tutti elementi che ritardano le nuove iniziative di intrapresa e scoraggiano molto i giovani. Si consideri quanto accaduto all’Ice, che, disciogliendosi, si è semplificata da sola: adesso ripartirà rinnovata, magari con meno risorse economiche, ma sicuramente con una selezione che può solo giovare a una maggiore efficienza e concretezza a sostegno delle imprese, del made in Italy, dell’internazionalizzazione delle imprese italiane. Ritiene sia stata data sufficiente enfasi al processo di internazionalizzazione delle imprese italiane? Credo di sì, anche se siamo solo all’inizio. Squinzi sostiene una politica industriale a sostegno della manifattura del paese con una visione politica lungimirante. Considera, insomma, le imprese come presupposto fondamentale e centrale per il made in Italy per poter vendere sul mercato, e sa benissimo che stare sul mercato non vuole dire presidiare solamente il nostro, che da anni ha una domanda molto piatta, ma significa internazionalizzare. Il che vuol dire esportare il nostro prodotto, ma ancora meglio avere un presidio commerciale con delle filiali all’estero per distribuire in maniera diretta i prodotti di qualità italiana. Del resto il fatto che sia già Presidente del Cefic (federazione europea, omologa di Orgalime, nel settore della chimica), oltre che Vice Presidente con delega al Comitato Tecnico Europa di Confindustria, dà l’idea di come sia una persona credibile e capace di guardare oltre le frontiere. Proprio come il presidente uscente, Squinzi si troverà a fronteggiare un periodo di crisi che sembra doversi protrarre ancora a lungo. Infatti. Di fronte ai 1.300 imprenditori delegati all’assemblea di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha ricordato come ci siano voluti cent’anni per eleggere il primo presidente donna, e nel farlo sia stata eletta nel momento più difficile della storia di Confindustria. Giorgio Squinzi per contro, ringraziando e salutando Emma Marcegaglia, ha manifestato la consapevolezza che il nuovo quadriennio si dipanerà in uno scenario economico se possibile ancora più duro. Marcegaglia è stata un’ottima Presidente, ha lavorato con grande entusiasmo e determinazione, senza mai demordere, tuttavia senza avere, durante il suo mandato, un adeguato interlocutore nel Governo. Senza tale è stato inutile richiedere riforme e impossibile ottenere azioni efficaci a favore della semplificazione e modernizzazione del paese. Squinzi ha questo grosso vantaggio: almeno per il prossimo anno avrà nel Governo un attento interlocutore, sostenuto dal mondo politico e dai parlamentari che lo sostengono, con sano realismo e responsabilità. In altri termini, sarà attrezzato per essere di sostegno alle imprese in questi anni di crisi. Una crisi che, vorrei aggiungere, è stata causata soprattutto dalla caduta dei valori e dalla perdita di fiducia. L’Italia – e l’Europa – ha bisogno di fiducia. La continuità di un vero governo, che decida, operi con onestà, impegno ed efficacia per il bene del paese nel prossimo quadriennio è subordinata a un nuovo sistema elettorale, che permetta agli elettori di eleggere, con intelligenza, scegliendo la preferenza dei candidati di sua conoscenza e gradimento personale. Con libertà e consapevolezza, nella certezza che possa essere ristabilito un nuovo rapporto di fiducia, basato su rinnovati valori, tra eletto ed elettore, tra Stato e cittadino, imprenditore e lavoratore, esattore e contribuente. E il mondo tornerebbe a cambiare, in meglio. C.F.
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ANIMA imprese dai vincoli opprimenti che ostacolano la libera iniziativa. L’Italia ha molte potenzialità ancora inespresse. Nonostante la crisi gli imprenditori italiani continuano a investire, innovare, esportare, credere nel futuro. Per questo è essenziale, oggi ancor di più, combattere una cultura che sfiducia chi vuole intraprendere. Occorre scoraggiare l’atteggiamento di ostilità preconcetta di alcuni verso gli insediamenti produttivi. Bisogna rivalutare la figura sociale dell'imprenditore, renderla un esempio da imitare per i tanti giovani di valore che ogni giorno ci guardano. Bisogna far diventare protagonista la passione imprenditoriale. Luigi Einaudi diceva: “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno”. Sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti i risultati di visioni distorte, in particolare della funzione pubblica e del perimetro dello Stato, considerato ancora oggi, spesso, come l’unica possibile fonte di posti di lavoro. Negli ultimi anni sono stati numerosi i tentativi per delineare un quadro normativo più favorevole e un nuovo modello di amministrazione trasparente, responsabile, efficiente. I risultati, però, sono ancora poco tangibili. Nei diversi passaggi della “filiera produttiva” del servizio pubblico, che va dalla creazione delle norme fino alla loro applicazione, prosperano resistenze e inefficienze che impediscono una visione d’insieme degli interessi del Paese. Al vertice della filiera c’è un tessuto normativo saturo, caratterizzato da regole irrazionali e contraddittorie. Su questo aspetto, la Riforma del Titolo V della Costituzione ha avuto effetti deleteri. Com’è possibile che il rilascio di un’autorizzazione sia regolato da una legge statale, da almeno ventuno leggi regionali e da circa ottomila regolamenti comunali troppo spesso diversi uno dall’altro? Gli investitori esteri non riescono a capire tutto questo e preferiscono dirottare le loro iniziative verso altri Paesi. A parlare sono i numeri: nel Rapporto Doing Business della Banca Mondiale l’Italia è all’87esimo posto, superata da tutte le principali economie europee. Le istanze di semplificazione trovano la propria base nella nostra Costituzione, dove è scritto che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo del Paese. Questo concetto cardine in una democrazia moderna come si rapporta a una produzione di norme tributarie cresciuta esponenzialmente nell’ultimo decennio? Ogni manovra è stata accompagnata da una miriade di norme tributarie inserite a forza nei decreti-legge, per motivi di gettito, regolarmente cambiate, in tutto o in parte, in sede di conversione o con provvedimenti successivi. Norme poco chiare, scoordinate dal resto dell’ordinamento, talvolta neppure attuate. Per essere efficiente un sistema tributario deve essere sta-
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bile. In Italia le regole fiscali cambiano ogni mese. È il momento di invertire la rotta. C’è urgente bisogno di riformare il fisco, ma occorre farlo con cura e attenzione, come auspichiamo che possa accadere con il disegno di legge delega per la riforma del sistema tributario recentemente approvato dal Governo. Condanniamo con forza qualsiasi violenza e qualsiasi intimidazione nei confronti di funzionari dello Stato. Dobbiamo affrontare alcuni problemi alla radice. L’amministrazione finanziaria è oggi vista da molti come un vero e proprio nemico. Sempre più spesso verifiche e accertamenti sulle imprese si basano su teoremi accertativi sprovvisti di solido ancoraggio legislativo (l’elusione, l’abuso del diritto, l’atto antieconomico) ovvero su interpretazioni delle norme francamente discutibili. Le imprese vivono nell’incertezza: un semplice cambiamento interpretativo comporta pesanti conseguenze, per imposte e sanzioni. L’amministrazione finanziaria deve saper distinguere tra i contribuenti onesti e quelli disonesti. I secondi vanno puniti, con sanzioni graduate in base alla gravità del loro comportamento. I primi devono essere aiutati, anche quando – se in buona fede – hanno sbagliato. Garantire il rispetto delle regole e assicurare la prevedibilità della loro attuazione è importante quanto l’assolvimento del dovere tributario. Sempre più spesso, le sentenze di merito e di legittimità in materia tributaria hanno enormemente sorpreso contribuenti, operatori, studiosi. Spesso i contribuenti si devono confrontare con principi affermati nelle sentenze, ma non conosciuti né conoscibili quando hanno fatto le dichiarazioni fiscali. Si avverte l’esigenza che le questioni tributarie, così tecniche e delicate, siano affidate a giudici professionisti, specificamente formati nelle discipline tributarie. Contemporaneamente, occorre trovare strumenti atti ad almeno dimezzare i numeri del contenzioso tributario. L’introduzione di filtri di ammissibilità e un più coraggioso utilizzo del principio della soccombenza paiono, da questo punto di vista, utili e auspicabili. Ribadiamo, quindi, con ferma convinzione la necessità di un quadro normativo snello, razionale, stabile e omogeneo. Per le imprese il tempo è una variabile fondamentale. Non è così per la Pubblica Amministrazione. I ritardi nei tempi di risposta, i veti irragionevoli, l’incapacità di comprendere le esigenze di chi deve tenere il passo della competizione internazionale rappresentano gravi ostacoli alla crescita. Avviare una nuova attività economica vuol dire investimenti, posti di lavoro, benessere. Tenere tutto fermo in attesa della risposta di un ufficio pubblico è un “costo sociale” che il sistema Italia non può più sostenere. Gli sforzi di chi innova e il rischio che assume chi decide di investire non possono essere frustrati dall’incertezza legata agli anni di attesa per un’autorizzazione o per far valere un contratto davanti a un giudice. Chiediamo solo un’amministrazione normale, la cui azione sia improntata alla trasparenza e all’imparzialità e dove non si debbano cercare scorciatoie. Sono i migliori a dover vincere le competizioni. Non i più furbi. È da qui che deve partire il rilancio della nostra economia, perché l’Italia è fatta di imprese speciali che hanno bisogno di un Paese normale.
Lo Stato deve far fronte alle proprie obbligazioni verso i fornitori Nei giorni scorsi sono state prese misure importanti riguardo la certificazione dei crediti e le compensazioni rispetto ai debiti iscritti a ruolo. Ne verrà ossigeno alle imprese in termini di liquidità. Ora ci aspettiamo che lo Stato acceleri davvero i pagamenti, sia per quello che riguarda il debito pregresso, sia per quello che riguarda le nuove forniture. Non possiamo più accettare che le imprese falliscano perché devono versare le tasse per forniture fatte allo Stato e che lo Stato non ha pagato. Non possiamo più accettare che lo Stato ritardi persino i rimborsi dei crediti lVA. Dare concreta prospettiva di riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro Nel 2011 il total tax rate, inclusivo di tutte le tasse e i prelievi, compresi gli oneri sociali, gravanti su una piccola impresa-tipo, era pari, in Italia, al 68,5%, contro il 52,8% in Svezia, il 46,7% in Germania, il 37,3% nel Regno Unito. Una zavorra intollerabile che si aggiunge ad altre zavorre che penalizzano le imprese italiane: una burocrazia che per i soli adempimenti ci costa 45 miliardi in più rispetto ai migliori esempi nel resto d’Europa; un'energia elettrica che ci costa, in media, il 30% in più che negli altri Paesi europei. Per questo diciamo che i proventi della lotta all'evasione, che è sacrosanta, devono essere utilizzati per ridurre la pressione fiscale su chi produce ricchezza, ossia sul lavoro e sull'impresa. Per questo diciamo no a nuovi balzelli o a tasse fantasiose che creerebbero solo incertezza e sfiducia. Per questo diciamo che occorre privatizzare, oltre che liberalizzare, e valorizzare il patrimonio pubblico con l’obiettivo della riduzione del debito. Occorre un impegno serio, determinato, continuo per ridurre la spesa pubblica. Non possiamo accontentarci di una spending review che sia solo una bella analisi dei tagli possibili. Servono tagli veri. Gli italiani stanno sopportando grandi sacrifici e non capiscono perché l'“azienda Stato” non possa risparmiare come risparmia l'impresa nella quale lavorano. Come stanno risparmiando nelle loro famiglie. Tanto più che una parte non piccola della spesa serve per apparati burocratici ben maggiori che in altri Paesi. Apparati addirittura dannosi quando funzioni e competenze sono duplicate o triplicate tra diversi livelli di amministrazione che, per giustificare la loro esistenza, finiscono per paralizzarsi a vicenda. Subito il credito alle imprese La carenza e i costi del credito sono il nodo più urgente da sciogliere perché sta soffocando il tessuto produttivo. Sappiamo bene che il rafforzamento patrimoniale delle imprese è obiettivo ineludibile. Sappiamo anche che l'aggravarsi del problema credito nell'ultimo anno è legato principalmente alla sfiducia dei mercati internazionali nei confronti del nostro debito sovrano e a regole che penalizzano le nostre banche e il credito alle piccole e medie imprese. Alle banche e allo Stato italiano chiediamo uno sforzo aggiuntivo. Ministro Corrado Passera e Vice Ministro Vittorio
Grilli: sono stati da poco portati a conclusione importanti provvedimenti di legge e accordi con il sistema bancario. Ora vanno attuati. Con convinzione e determinazione. Bisogna far sì che le banche diano attuazione concreta alla moratoria concordata nel febbraio scorso, nonché al protocollo sottoscritto: i fondi ottenuti a tassi di favore dalla BCE devono finanziare gli investimenti e dare liquidità alle imprese a fronte dei ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione. E bisogna utilizzare di più le grandi potenzialità della Cassa Depositi e Prestiti. Una nuova politica industriale per la crescita Questo serve per uscire dall'emergenza, ma non esaurisce il grande tema di una nuova politica industriale per la crescita. Prendiamo atto con soddisfazione dell’intenzione del Governo di emanare un ampio provvedimento a sostegno dello sviluppo che riguarda temi diversi. Siamo a disposizione come sempre per confrontarci nel merito. Ma le intenzioni devono tradursi rapidamente in fatti. L'azione di Confindustria si concentrerà su temi concreti, che ora posso solo tratteggiare, densi di analisi e di proposte. Ricerca e innovazione L'imprenditore ha successo se sa organizzare al meglio i fattori della produzione. Oggi, sempre più, il fattore di produzione decisivo è la ricerca. Per tornare a crescere, per essere protagonisti sui mercati internazionali, per creare occupazione e assicurare qualità della vita è fondamentale porre ricerca e innovazione al centro dell'attività di tutte le imprese, del Governo, del Paese. Non possiamo continuare a vedere la ricerca e l'innovazione come qualcosa di settoriale, episodico, residuale. L'Italia è in ritardo per gli investimenti sia pubblici, sia privati. È necessario crescere nei settori ad alta tecnologia e diffondere la ricerca nelle imprese di ogni dimensione e di tutti i settori, compresi quelli tradizionali. Va assicurato un uso efficiente delle risorse pubbliche e attivato il sistema finanziario privato. Bisogna individuare obiettivi Paese su cui lanciare grandi progetti e va riconfigurata la ricerca pubblica e facilitata la collaborazione con le imprese anche di piccole dimensioni. Education L'istruzione non è un lusso. Serve a formare cittadini consapevoli. Ma serve anche alle imprese che troppo spesso faticano a trovare le competenze e i profili professionali necessari. Per questo il tema dell'education è parte integrante della nostra strategia di politica industriale. Va superata un'antica diffidenza nei confronti delle imprese e l'idea che la scuola serva per la vita, ma non per il lavoro. Come se vita e lavoro fossero qualcosa di separabile. Con l’inversione di tendenza nell’orientamento degli studenti alle materie tecniche stiamo raccogliendo i primi risultati degli sforzi di scuole e imprese per avvicinare i giovani a percorsi di studio più legati alle nostre esigenze. Anche l'Università, dopo la recente riforma, è chiamata a dare un contributo fondamentale alla crescita del Paese. Valutazione, nuova governance, autonomia e flessibilità,
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ANIMA nuovi criteri per il reclutamento, maggiore concorrenza fra atenei, maggior rapporto con le imprese: sono questi gli ingredienti per una vera svolta dell'Università italiana. Internazionalizzazione e tutela del “made in Italy” È assolutamente prioritaria un’azione analoga a quella messa in campo dagli altri Paesi europei per sostenere le imprese che esportano e si internazionalizzano. La collaborazione con l’ICE dovrà divenire punto di forza di questo programma. Le risorse non mancano. Il problema è che sono disperse tra soggetti nazionali, regionali, locali che si sovrappongono impedendo di fare massa critica e alimentando all’estero la percezione di un sistema frammentato. Dobbiamo potenziare l’azione di tutela del made in Italy, soprattutto a livello europeo, impedendo che strumenti come l’antidumping vengano depotenziati e affermando con sempre maggiore determinazione l’esigenza che le regole commerciali vengano rispettate da tutti. Il Governo deve mettere in campo le risorse necessarie a contrastare il fenomeno della contraffazione sia alle dogane, sia sul territorio. E poi non possiamo perdere la straordinaria opportunità dell’Expo 2015, che farà arrivare in Italia oltre 140 Paesi e altrettanti Capi di Stato e di Governo e milioni di visitatori. Infrastrutture, edilizia e tutela del territorio Il gap infrastrutturale è tra le cause principali della scarsa competitività italiana e della recessione in atto. Il settore delle costruzioni attiva tre milioni di addetti fra diretti e indiretti. Nuove e innovative infrastrutture sono fattori essenziali di competitività per il Paese. Per arrivare a una vera politica infrastrutturale il problema non sono le risorse, ma l’impotenza decisionale che va superata: le infrastrutture si devono programmare, non devono essere pilotate dalle logiche dell'amministrazione e dell’emergenza. Ci auguriamo che il decreto che è stato annunciato consegua effettivamente questa finalità. Gli obiettivi per i prossimi anni dovrebbero essere almeno i seguenti: • allargare il campo di intervento dalle nuove opere alla manutenzione, alla ristrutturazione e al rinnovo del patrimonio infrastrutturale esistente; • sfruttare i processi di liberalizzazione e di apertura e regolazione dei mercati per coinvolgere pienamente il capitale privato, integrando così le risorse pubbliche; • utilizzare la politica infrastrutturale come strumento di politica industriale volta all’innovazione e alla competitività delle imprese; • realizzare un nuovo piano per l'edilizia sia per quella popolare, sia con incentivi all'uso delle nuove tecnologie per l'efficienza energetica e la qualità della vita. Sostenibilità e ambiente È oggi diffusa la consapevolezza che lo sviluppo per essere tale deve essere sostenibile socialmente e ambientalmente. È una sfida che coinvolge l’intera società, in cui le imprese hanno un ruolo decisivo perché saranno protagoniste dell’innovazione riorientando le produzioni tradizionali a criteri di maggiore sostenibilità, perché saranno stra-
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tegiche in settori in cui la sostenibilità è una vera e propria leva di crescita. L’uso efficiente delle risorse è condizione imprescindibile se l’Europa vuole continuare a mantenere benessere e prosperità. È indispensabile introdurre e attuare un sistema di semplificazione normativa che consenta di riconvertire velocemente i siti industriali e renderli disponibili per nuovi investimenti. Dobbiamo lavorare affinché il recepimento delle normative comunitarie e la loro applicazione permetta di coniugare le esigenze di protezione dell’ambiente con la competitività delle aziende sui mercati globali. Energia I costi dell’energia elettrica e del gas naturale in Italia sono tra i più elevati in Europa. L’energia elettrica è per le imprese italiane da oltre 10 anni stabilmente al di sopra del 30% rispetto alla media europea, mentre il prezzo del gas naturale ha registrato un progressivo divario che si è acuito negli ultimi anni. Dobbiamo puntare a un rapido riallineamento strutturale che abbia come riferimento le condizioni degli altri Paesi europei. Dobbiamo programmare la produzione e l’uso dell’energia, dando vita a quegli investimenti di interesse nazionale che possono produrre notevoli elementi di efficienza e razionalità nell’uso e nella distribuzione dell’energia, rigassificatori e reti distributive in primis, e diminuire il livello di dipendenza energetica del Paese. Un Paese, come il nostro, ad alto livello di sviluppo, con capacità di ricerca scientifica e tecnologica e ottima tradizione nella produzione di beni strumentali, deve esercitarsi più di altri nella ricerca di tecnologie del risparmio. Le abitazioni italiane sono state costruite per due terzi prima che emergessero standard costruttivi capaci di risparmiare energia. Peggiore ancora è la situazione del patrimonio pubblico. Molto si deve fare poi per una mobilità più sostenibile. Una nuova politica energetica a tutto tondo per lo sviluppo dell’Italia è necessaria perché l’energia è fattore essenziale per lo sviluppo. Agenda digitale Lo svantaggio accumulato in questi anni sulle tecnologie dell'informazione va recuperato. Sono un driver per guadagnare produttività in tutti i settori ed esse stesse motore di crescita. Sono il mezzo reale di modernizzazione della Pubblica Amministrazione e del welfare. Ciò significa modernizzare le infrastrutture e passare alla fase di realizzazione effettiva dell'agenda digitale. La crescita passa di qui e sarà un tema centrale nei prossimi anni. Legalità e lotta alla criminalità organizzata Il rispetto della legalità è essenziale per la convivenza civile. Ma è anche condizione indispensabile per gli investimenti delle imprese e per il buon funzionamento del mercato. Negli ultimi anni, grazie anche all'azione propulsiva di Confindustria Sicilia, la Confindustria di tutto il Mezzogiorno è entrata con forza sui temi della legalità e dell'antimafia. Nel Mezzogiorno, Confindustria ha iniziato a
espellere iscritti collusi e, soprattutto, a stare concretamente a fianco delle vittime. Sono state fatte importanti proposte sul rating di legalità per le imprese e sul riutilizzo dei beni sequestrati ai mafiosi (che valgono ben 20 miliardi di euro). Con nostra grande soddisfazione, la prima proposta è diventata legge dello Stato. Sarebbe sbagliato e dannoso continuare a pensare che legalità e antimafia siano temi solo del Mezzogiorno. Ormai, purtroppo, hanno portata nazionale ed europea. Negare questo dato di fatto, o sottovalutarlo, significa aiutare la criminalità a penetrare meglio nel tessuto economico e industriale. Legalità e imprenditoria sono un binomio inscindibile. Questo dovrebbero saperlo tutti gli imprenditori. E lo sapevano gli imprenditori che in alcune zone del Paese hanno pagato con la vita la determinazione a continuare il loro lavoro. A questi uomini coraggiosi va tutta la nostra riconoscenza. E soprattutto il nostro impegno a evitare che, nel futuro, siano necessari sacrifici così grandi. Le due grandi questioni del Paese Gli elementi di debolezza del nostro Paese si manifestano con particolare forza nel Mezzogiorno, dove una radicata cultura assistenziale non ha favorito lo sviluppo di una sana cultura di mercato. Il tema del Mezzogiorno deve essere ripensato inserendo le politiche europee e del Mediterraneo dentro una solida cornice nazionale. Le risorse aggiuntive provenienti dall'Europa possono innescare una crescita stabile e duratura solo se accompagnate da un quadro di risorse ordinarie su cui far conto stabilmente in un orizzonte di lungo periodo: non si paga l'ordinario con le risorse per gli investimenti strutturali. È, inoltre, preferibile un portafoglio chiaro di agevolazioni e crediti specifici che premino chi fa ricerca ed esporta, il lavoro regolare, le imprese che non si piegano a racket e mafie. Turismo, ambiente e cultura sono risorse fondamentali, ma non possono essere alternative allo spopolamento manifatturiero nel Mezzogiorno. È cruciale affrontare il nodo della modernizzazione della società meridionale. Del legame virtuoso esistente tra crescita, investimenti e ripristino della legalità. Sarebbe tuttavia ingenuo pensare che il nodo del Mezzogiorno possa essere affrontato e risolto con successo senza leggerlo contestualmente ai bisogni e ai cambiamenti in atto nel Nord del Paese. Sarebbe assurdo pensare a un livellamento del Paese al ribasso. Non sono dinamiche conflittuali. Al contrario, esiste anche una questione settentrionale, anche se spesso usata strumentalmente. La questione del Nord non è infatti solo un artificio retorico. È nata con il miracolo italiano e da allora ha cambiato più volte pelle senza mai essere stata affrontata davvero. Stiamo parlando di una parte del Paese mediamente ricca, che si confronta e compete con le zone più sviluppate del mondo, dove i servizi, la sanità, l’istruzione e lo stato sociale funzionano a buoni livelli. Di una parte del Paese che anticipa i processi di trasformazione complessivi e che da anni oscilla tra la terziarizzazione spinta dell’economia e la tutela dei propri valori industriali forti. È al tempo stesso una parte del Paese che soffre particolarmente in questa fa-
se di crisi acuta, che sconta il fatto che in Italia una vera e propria politica industriale non abbia più ospitalità da anni. Soffrono i redditi e l’occupazione anche nel Nord. Qui si gioca parte rilevante del futuro della nostra industria. Qui ha sede buona parte dei “campioni nascosti” nazionali, un bene e un modello che molti ci invidiano. Per questa parte del Paese agganciarsi alle regole dei nostri competitori è vitale. Qui ancor di più si sente forte la necessità di essere europei. Non possiamo, però, nasconderci che in Italia le aree leader sulle catene ad alto valore aggiunto e sull’high-tech fanno fatica a reggere il passo nel confronto con le regioni europee, americane e oggi anche asiatiche. Nello European scoreboard dell’innovazione tutto il Nord Italia si colloca a metà classifica. La ristrettezza delle risorse destinate alla ricerca e i loro farraginosi meccanismi di attuazione colpiscono particolarmente le imprese di questa parte del Paese. Ci auguriamo pertanto che i provvedimenti che il Governo intende adottare per l’innovazione e la ricerca siano - in tutto il Paese - tempestivi e di semplice e rapida attuazione. Da sempre siamo favorevoli a una fiscalità di scopo vera che premi gli innovatori. È il momento di attuarla. Sappiamo che le nostre grandi qualità risiedono nelle specialità territoriali. Sappiamo che il Mezzogiorno è un giacimento di potenzialità inespresse e che il Nord del Paese ha bisogno di infrastrutture materiali e non, di regole semplici per competere. Sappiamo anche quanto sia una complessa scommessa politica dare una lettura unitaria del mosaico italiano, in un Paese che storicamente privilegia le ricette “fatte su misura”. Infrastrutture, riduzione del carico fiscale, semplificazione e trasparenza, innovazione sono le grandi “questioni italiane”. Se il Paese saprà modernizzarsi in tal senso e togliersi di dosso quel carico di regole anacronistiche, le nostre specialità e vocazioni sapranno cogliere il cambiamento con le proprie culture e propensioni creative. Il Paese ne beneficerà e sarà unito nel cambiamento. Aspettare, dilazionare e rinviare riforme e innovazione significherà allargare ulteriormente la forbice. Ma al ribasso per tutti. Crescita dimensionale e reti d'impresa Le imprese italiane sono mediamente troppo piccole. Non hanno la dimensione necessaria per fare ricerca e competere sui mercati globali. La crisi in atto accelera i processi di aggregazione e impone la ricerca di nuove iniziative per stare sul mercato. La Allowance for Corporate Equity, introdotta nel decreto “Salva Italia”, offre un rilevante incentivo fiscale alla patrimonializzazione. Anche le reti d'impresa si configurano come un'opportunità importante, perché permettono alle imprese di aggregarsi, pur rimanendo autonome, al fine di sviluppare la propria capacità competitiva su temi quali l'innovazione e l'internazionalizzazione. Le relazioni industriali come veicolo per innovare Una buona politica industriale ha bisogno di buone relazioni industriali. Relazioni solide, strettamente ancorate al
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ANIMA merito, in cui sia pienamente riconosciuto il valore e la funzione sociale dell’impresa. Relazioni per innovare, per crescere, per risolvere i problemi ma, soprattutto, relazioni industriali capaci di leggere e di interpretare il cambiamento. Mai come oggi, le imprese hanno bisogno di un buon sistema di relazioni industriali che permetta di lavorare su progetti condivisi all’insegna di una forte unità di azione. È essenziale dare attuazione a quanto abbiamo condiviso con i sindacati nell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011. Definire l’effettiva rappresentatività dei soggetti negoziali è, infatti, il primo passo per dare qualità alle relazioni industriali: ciò gioverà alla democrazia sindacale e porterà maggiore certezza nella contrattazione collettiva. Anche gli assetti della contrattazione collettiva, che abbiamo rafforzato con quell’accordo interconfederale, devono essere pienamente valorizzati esaltando la specifica funzione dei diversi livelli. Con un doppio livello di contrattazione, nazionale e aziendale, ordinato e moderno, flessibile e adattabile alle necessità delle imprese, anche grazie alla possibilità di concordare in azienda “intese modificative”. Ridurre il numero dei contratti collettivi di categoria, semplificarne i contenuti, accrescerne l’effettività, garantirne il rispetto: sono tutti obiettivi verso i quali tendere. Così come si deve incentivare in modo strutturale la contrattazione aziendale, laddove sia realmente e strettamente collegata con la produttività e la redditività. Questa, infatti, rimane la via maestra per generare valore per le imprese e per le persone che vi lavorano. La contrattazione territoriale, invece, è opportuno che resti ancorata esclusivamente ai temi di interesse “trasversale”, come formazione e mercato del lavoro, evitando, quindi, di sovrapporre e duplicare strumenti. In questo quadro generale, dunque, tutte le tipologie di imprese, dai grandi gruppi fino alle piccole meno sindacalizzate, devono avere la possibilità e gli strumenti per avere un “vestito contrattuale” su misura. Dobbiamo, però, dirci con chiarezza che le regole non bastano. Vanno superati deficit culturali e di comportamento. Un buon sistema di relazioni industriali che garantisca flessibilità nelle regole, coerenza e responsabilità nei comportamenti lo si costruisce giorno per giorno, partendo da scelte strategiche forti accompagnate da pragmatismo e buon senso. Se la riforma delle pensioni è stata severa, ma necessaria, la riforma del mercato del lavoro appare meno utile alla competitività del Paese e delle imprese di quanto avremmo voluto. È una riforma che modifica il sistema in più punti ma - a nostro giudizio - non sempre in modo convincente. Aggiungo una considerazione: in quattro mesi di confronto con le parti sociali il Governo non ha mai dichiarato l’intenzione di voler chiedere al Parlamento una delega sui temi della cosiddetta “democrazia economica”, cioè sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa. A sorpresa scopriamo, tra gli emendamenti approvati dal Senato, una norma che delega al Governo la disciplina in materia. Su questi temi voglio dire con chiarezza che siamo assolutamente contrari a ogni imposizione per legge di forme di cogestione o codecisione.
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ll nostro impegno è di mettere al centro il lavoro; per costruire una società più attiva, più dinamica, più giusta, che promuova i valori della solidarietà e il rispetto della persona. È un traguardo al quale dobbiamo tendere con determinazione e impegno. Per questo dobbiamo investire nella formazione, nella sicurezza e nella tutela della salute delle persone che stanno nei luoghi di lavoro, intensificando le iniziative per promuovere e affermare una autentica cultura della sicurezza che abbia nella prevenzione il suo più valido e solido fondamento. Come lavorare in un Paese normale Non mancheranno tempo e occasioni per entrare nel merito dei singoli temi che troppo velocemente ho dovuto presentare, ma una cosa vorrei dire con la massima chiarezza: non stiamo chiedendo e non chiederemo la Luna. Stiamo solo chiedendo di poter lavorare in un Paese meno difficile e inospitale, più normale, più simile agli altri Paesi avanzati. Non chiediamo favori o privilegi. Lavorare per le nostre imprese significa lavorare anche per una comunità, per il Paese, per la società italiana, di cui le imprese sono parte integrante e indispensabile. La comunità danneggia se stessa e si disgrega se indebolisce l’impresa e ne limita le funzioni fino a impedirle di operare. Le imprese hanno bisogno di certezze per investire le proprie risorse, programmare le proprie attività, produrre beni e servizi per proporsi in modo credibile e affidabile sul mercato. Nessun imprenditore è contento di rinunciare a investire per innovare e accrescere la propria quota di mercato. Come imprenditori abbiamo una precisa responsabilità sociale nei confronti di tutti: dei nostri lavoratori, dei clienti, dei fornitori, dei cittadini, della Comunità tutta. Soprattutto come imprenditori abbiamo una responsabilità storica nei confronti dei nostri giovani. Se non apriamo ai giovani nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, per l’Italia. Governo e Parlamento devono agire sulle quattro urgenze assolute che abbiamo rappresentato: • riforma della Pubblica amministrazione e semplificazione normativa con risultati a breve e concreti; • pagamenti della Pubblica Amministrazione; • tagli alla spesa pubblica per rendere possibile una riduzione della pressione fiscale e un rilancio sostenuto dei consumi interni; • credito alle imprese. Per noi è una questione di sopravvivenza che coincide con la sopravvivenza del Paese stesso. Ed è per questo e con questo spirito che chiediamo di aprire un confronto per una nuova politica industriale che consenta a questo Paese una vera prospettiva di crescita. Non pensiamo di avere la bacchetta magica, ma abbiamo la determinazione e la voglia di contribuire a risolvere i problemi del nostro Paese. Perché le nostre sorti sono legate a questo Paese da un nesso indissolubile. Perché noi crediamo in questo Paese, altrimenti non faremmo il mestiere che facciamo. Perché pensiamo che le nostre imprese sono il futuro di questo Paese, dei suoi giovani, dei nostri figli. ❒
ECONOMIA I prodotti derivanti dall’attuale sistema industriale finiscono per rappresentare, presto o tardi, dei rifiuti
Green economy, la certezza del risparmio Una nuova filosofia di gestione per le imprese sta portando maggiore efficienza dei processi produttivi e delle attività di utilizzo e, di conseguenza, una riduzione dei costi ad esse connessi. Si aprono così nuovi scenari di configurazione dei mercati delle materie prime, con un crescente contributo delle attività legate al riutilizzo. È necessario considerare, per il funzionamento della logica green, il reimpiego dei materiali alla fine di ogni ciclo di vita, il reale utilizzo di risorse durante i processi di produzione e di utilizzo, la riduzione e la certezza dei costi di utilizzo durante tutto il ciclo di vita. ARMANDO CIRRINCIONE E DAVIDE REINA, DOCENTI DI MARKETING PRESSO UNIVERSITÀ BOCCONI E SDA BOCCONI SCHOOL OF MANAGEMENT
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a green economy rappresenta una nuova filosofia di geturato, perché costano meno e garantiscono risparmi dustione e una sfida obbligata per le imprese di tutti i setrante l’utilizzo; quando aumentino il fatturato, lo fanno tori industriali: il suo concetto centrale è “produrre di più cannibalizzando i vecchi mercati fondati sull’idea dell’abcon meno”. La value proposition della green economy si bondanza e del consumo, sostituendo i loro processi inefconcretizza nell’offrire processi e prodotti migliori rispetto ficienti e/o i loro prodotti costosi durante l’uso. a quelli precedenti, perché caratterizzati da una diversa efI principi alla base del funzionamento della logica green ficacia e da una maggiore efficienza. I prodotti green sono sono quattro. in grado di fare meglio impiegando meno risorIl valore differenziale se; in questo modo gaNulla di quello che si sta rantiscono migliori vendendo attualmente di performance e minori cogreen si vende perché sti di utilizzo. produce solo meno CO2; L’argomentazione comtutto quello che si sta venmerciale su cui si fonda la dendo di green si vende green economy non è perché consuma meno quella dei ricavi increenergia, utilizza meno mentali, bensì quella dei materia prima e quindi “risparmi in uso”: il valocosta meno rispetto a prire è nel costo decremenma. Poi, ma solo come tale, non nel ricavo increderivata del minore conmentale; nel togliere, non sumo di energia, produce nell’aggiungere. I prodotanche meno CO2. In asti green aumentano i marsenza di sistemi sanziogini e la soddisfazione natori o perequativi, codel cliente a parità di fat- I punti chiave del passaggio da economia tradizionale a economia green me i certificati verdi Il be-
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SDA Bocconi ha realizzato un’indagine volta a porre a confronto la diversa percezione del prodotto green da parte dei clienti e da parte delle imprese, per cogliere eventuali disallineamenti che possono spiegare le incertezze del mercato e aprire opportunità di business. In sostanza si è trattato di verificare quale idea avessero clienti e imprese del prodotto green, verificare l’esistenza di un allineamento fra domanda e offerta, la presenza di gap, ed eventualmente capire come poter trasformare goli stessi gap in opportunità. I risultati della ricercano si basano sui dati ricavati dalla somministrazione di diversi livelli di questionari e interviste a cui hanno risposto 502 clienti e 151 imprese.
Grafico che evidenzia l’opinione degli intervistati riguardo a quale contesto l’economia green sia ritenuta più importante
nefico di una minore CO2 non è di per sé sufficiente a convincere il cliente ad acquistare: soltanto un minore prezzo o un minore costo durante l’uso induce a preferire un prodotto green. Il passaggio da abundancy a scarcity L’attuale sistema industriale è di tipo lineare: i suoi prodotti finiscono per rappresentare, presto o tardi, dei rifiuti. Questo modello si è formato con la prima rivoluzione industriale, quando la società nel suo complesso sperimentò per la prima volta l’abundancy di prodotti dopo millenni di scarcity. Come conseguenza il sistema produttivo non si preoccupò degli sprechi: c’erano energia e materie prime in abbondanza per la popolazione del tempo. Questa logica di tipo lineare – dalla materia prima vergine ai rifiuti da smaltire – non è più sostenibile. Il nuovo modello non può che essere circolare: i suoi output, una volta giunti alla fine del primo ciclo di vita, rappresentano ingredienti da re-immettere in un secondo ciclo di vita, e così via. Il nuovo comportamento corretto non è allora quello del consumo, bensì quello dell’utilizzo. Il termine “rinnovabile” per le fonti di energia e “riciclabile” per i materiali sono in realtà concettualmente sinonimi: essi identificano un processo produttivo che ai autoalimenta, utilizzando sempre le stesse materie prime ed energia da fonti che si auto rinnovano. La circolarità è dunque la risposta concreta al vincolo della scarcity che il nuovo scenario economico impone. Lo dicono i numeri: se 9 miliardi di persone (tanti saranno gli abitanti della Terra fra 30 anni) producessero e consumassero secondo il modello attuale (quello lineare) non basterebbero le risorse naturali di sei pianeti come la Terra. La transazione dalla abundancy alla scarcity, e la conseguente sostituzione di tutti i processi lineari con processi
Grafico che evidenzia l’opinione degli intervistati riguardo alla chiarezza dell’informazione esistente nei confronti dell’economia green
circolari, passando da consumo di prodotti al loro utilizzo e ri-utilizzo, sono fenomeni irreversibili e inevitabili. Ne deriva che la domanda sottostante in termini di nuovi processi e nuovi prodotti green per i prossimi decenni è certa; la sua entità, in valore, corrisponde a tutto il mercato di trasformazione rappresentato dagli attuali sistemi industriali e dai loro prodotti. L’equivalenza di prezzo e la precisione dell’informazione I clienti dei prodotti green, sia imprese sia consumatori, sono accomunati da due aspettative: non vogliono sostenere un costo maggiore per l’acquisto e l’utilizzo del prodotto green (anzi, in assenza di evidenze sui risparmi conseguibili nell’uso, intendono pagare il prodotto green lo stesso prezzo di quello no green); necessitano di ricevere un’informazione completa chiara e precisa sul nuovo prodotto, che li rassicuri sulle sue performance differenziali. È un errore da parte delle imprese pensare quindi che i prodotti green debbano costare più cari di quelli precedenti e altresì è un grave errore non fare comunicazione esaustiva e trasparente sulle performance e sui costi reali del prodotto green e non green. Un pricing allineato e una informazione precisa in merito ai risparmi conseguibili nell’uso del prodotto green convincono invece il cliente all’acquisto. Questo vale anche per le energie rinnovabili: il problema non è tuttavia solo quello di produrre energia ad un costo competitivo, ma anche quello di enucleare correttamente il reale costo di produzione delle fonti di energia tradizionali. Il costo dell’energia da fonti tradizionali non include infatti mai le esternalità negative prodotte e dunque risulta più basso di quello reale, falsando la logica e distribuendo il costo delle fonti tradizionali sull’intera collettività, sotto forma di costi di salute pubblica (che potrebbero essere evitati con le fonti rinnovabili). Già oggi il costo dell’energia
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ECONOMIA da fonti rinnovabili è inferiore all’intero costo dell’energia da fonti fossili, se nel calcolo di quest’ultimo si considerano i costi del sistema sanitario nazionale per le malattie generate dalla centrali termoelettriche, i costi di inquinamento durante l’estrazione e il trasporto, i costi di presidio militare delle aree strategiche di estrazione e così via. La certezza del risparmio durante il ciclo di utilizzo Occorre che le aziende siano in grado di fornire al potenziale cliente una stima certa riguardo al valore complessivo dei risparmi generalibili dal nuovo prodotto o impianto, inteso in termini di minore energia consumata durante il ciclo di utilizzo (paragonato al vecchio impianto/prodotto). Per fare questo occorre avere misurato bene il consumo di energia della precedente generazione di impianti/prodotti. Inoltre, è necessario garantire al potenziale cliente la stabilità dei costi necessari per il funzionamento del prodotto durante il suo utilizzo. Nella vecchia logica di mercato questi costi non sono sempre facilmente controllabili dall’utilizzatore, soprattutto se si tratta di un consumatore. Nella nuova logica il fatto che il fornitore sia in grado di garantire l’ammontare e la stabilità di tutti i costi necessari per il funzionamento diventa una delle ragioni principali dell’acquisto. Dal momento che nella nuova logica il cliente stesso ragiona in termini di costi totali di utilizzo, non è più soltanto rilevante il monte risparmi atteso, ma anche la certezza di questi risparmi. Nella nuova logica il cliente vuole avere sotto controllo tutti i costi afferenti al prodotto che sta utilizzando, senza subirli. ✽✽✽ Da un punto di vista gestionale rispettare questi principi impone la focalizzazione sull’intero ciclo di vita del prodotto, partendo da una progettazione che consideri: il reimpiego dei materiali alla fine di ogni ciclo di vita, il reale utilizzo di risorse durante i processi di produzione e di utilizzo, la riduzione e la certezza dei costi di utilizzo durante tutto il ciclo di vita. Reimpiego dei materiali Al fine di reimpiegare i materiali al termine di ciascun ciclo di vita del prodotto/impianto occorre compiere uno sforzo per progettare non solo l’assemblaggio delle parti ma anche il loro dis-assemblaggio efficiente, così da rendere più completo e meno oneroso possibile il recupero della materia prima. L’efficienza nel dis-adssemblaggio non può che derivare da una corretta previsione, in fase progettuale, dell’attività stessa di dis-asseblaggio che avverrà a fine ciclo. Nella progettazione in vista del reimpiego, occorre anche considerare nuovi materiali, in grado di essere riutilizzati più volte senza perdere le loro caratteristiche e senza che i processi di riutilizzo comportino esternalità negative (sotto forma ad esempio di inquinamento), le quali comportano aggravi nei costi (anche solo figurati, finché l’utilizzo di certe risorse naturali oggi gratuite o estremamente economiche non sarà pienamente e realmente a carico di chi le utilizza). Ovviamente non si tratta solo di progettare per il disassemblaggio e per il reimpiego, ma anche di predisporre
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le attività di raccolta del prodotto alla fine di ciascun ciclo di vita. Reale utilizzo di risorse Si tratta di compiere uno sforzo nella direzione di una maggiore evidenza di tutti i reali costi dei processi di assemblaggio, utilizzo e dis-assemblaggio: sia quelli immediatamente rilevabili dalla contabilità, sia quelli derivanti da inefficienze nei processi e dall’utilizzo di risorse comuni il cui impiego oggi non genera costi corrispondenti al loro effettivo uso (il riferimento principale è all’inquinamento, che utilizza una risorsa naturale senza che il suo costo ricada direttamente ed esclusivamente in capo al suo utilizzatore, ma viene assunto dall’intera collettività, ad esempio sotto forma di maggiori costi di assistenza sanitaria alla popolazione). Questo risultato è possibile attraverso il coinvolgimento dell’intera supply chain, che contribuisce a ogni suo step alla generazione di costi e quindi costituisce un momento di misurazione del costo totale e un potenziale di efficienza di sistema. Riduzione e certezza dei costi d’uso Da un punto di vista gestionale si tratta non solo di operare per ridurre i costi d’uso, ma anche di contrattualizzarli e garantirli. Questo è possibile soltanto attraverso un maggiore controllo non solo sulla supply chain, ma anche sull’intero ciclo di utilizzo. Si tratta ad esempio di insegnare le pratiche di utilizzo più efficienti, monitorandole e intervenendo laddove si possa recuperare efficienza. Verso un nuovo ciclo di sviluppo Emerge dunque un paradigma nuovo, che sfida le organizzazioni d’impresa a compiere uno sforzo importante. Sia che si operi sul prodotto finito, sia sulle sue componenti, sono le intere filiere ad essere investite dal cambiamento di approccio: la progettazione per il dis-assemblaggio coinvolge tutti i fornitori, la circolarità del processo produttivo implica nuove relazioni con i clienti (sia imprese sia consumatori), che intensificano i legami lungo le filiere e lungo i canali di distribuzione. Fra gli esiti di questo processo, ormai difficilmente rimandabile, ci sarà una nuova configurazione dei mercati delle materie prime, con un forte ridimensionamento delle materie prime vergini e un crescente contributo delle attività legate al riutilizzo. Un secondo risultato sarà la maggiore efficienza dei processi produttivi e delle attività di utilizzo, e quindi anche una riduzione dei costi ad esse connessi, non necessariamente a scapito dei margini. Questo potrà garantire un nuovo sviluppo della domanda di beni. Infine un ulteriore esito sarà lo straordinario progresso nello sviluppo delle tecnologie e dei materiali, che potrà garantire vantaggi importanti alle aziende che sapranno investire efficacemente nel nuovo paradigma. La green economy è fondamentalmente un approccio brain intensive: per riprogettare i processi e i componenti, per riconfigurare le relazioni di filiera e di canale, sono necessari investimenti in nuova conoscenza e questi, a loro volta, costituiscono una delle esternalità positive più promettenti per alimentare un nuovo ciclo di sviluppo. ❒
ANIMA/UMAN
Antincendio, una cultura da diffondere e difendere Il 15 maggio scorso si è svolta l’Assemblea Generale dei soci Uman insieme al III meeting Manutentori Antincendio, due importanti momenti associativi ricchi di spunti per il futuro. FEDERICO CACCIATORI
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tori di attrezzature e veicoli antincendio cui Uman aderisce, l 15 maggio scorso Uman, l’Associazione federata ANIMA nella persona di Luciano Nigro. Partecipare ai lavori e ai proche raggruppa costruttori e operatori del settore antincengetti che nascono su un tavolo cui siedono i player europei dio, ha vissuto due importanti momenti di vita associativa: rappresenta un sicuro mezzo di crescita e razionalizzazione l’Assemblea Generale dei Soci – al mattino – e, a seguire, il del settore in tutto il mercato comunitario: la possibilità in III meeting Manutentori Antincendio, eventi entrambi orgapiù di un ruolo guida all’interno dell’Associazione Europea nizzati presso la sede della Federazione ANIMA. potrà dar ancor più peso alla voce italiana. Nella prima parte della giornata, gli associati hanno avuto Per dare maggiore visibilità a quanto fatto, proseguendo la possibilità di tirare le somme dopo un anno di attività e con il percorso iniziato ormai quasi due anni fa, il Gruppo di iniziare a discutere di come affrontare il nuovo anno. Manutentori Uman, a margine dell’Assemblea, ha quindi Il 2011 è stato per Uman un anno ricco di iniziative, legapromosso il III meeting Manutentori Antincendio, cui hante tra di loro da un filo conduttore: l’importanza, riconono partecipato più di 50 delegati in rappresentanza di oltre sciuta da sempre dall’Associazione, della più ampia diffu40 aziende, tra associate e non associate. sione della cultura antincendio. Il pomeriggio di lavoro è stato dedicato alla presentazione Con questa – per così dire – parola d’ordine ben in mente, di quattro progetti: il progetto formazione, con il quale, con i gruppi di lavoro nei quali è organizzata l’Associazione si il supporto di Icim (uno dei più noti enti di certificazione sono quindi impegnati nello sviluppo di progetti specifici, italiani) sono stati sviluppati e qualificati percorsi formativi tra cui ad esempio: ad hoc finalizzati alla certificazione del personale addetto - la stesura di linee guida per la manutenzione degli imalle manutenzioni dei presidi antincendio, il progetto conpianti, per la gestione dei rifiuti da manutenzione e per la trollo volontario, sistema messo a punto con il supporto di redazione di capitolati d’appalto – presentate in occasioRina, tramite cui le aziende di manutenzione che aderine dell’ultima edizione del Forum Prevenzione Incendi; ranno, saranno chiamate a mostrare la propria operatività, - la definizione di un rinnovato percorso per la formazione nell’ottica del continuo innalzamento degli standard lavoe certificazione dei tecnici manutentori; rativi. E ancora, il progetto polveri, tramite il quale pro- la creazione di un sistema di controllo volontario per le muovere la corretta gestione dei rifiuti da manutenzione, il aziende di manutenzione; progetto codice estintori, schema di regolamento (in fase di - la programmazione di seminari tecnici di approfondisviluppo con il supporto di Icim) finalizzato ad analizzare mento sui sistemi di spegnimento. la produzione dei componenti e l’assemblaggio del proTutto questo senza dimenticare una delle attività più imdotto estintore e a certificarne la provenienza italiana/euportanti: il continuo presidio e monitoraggio dei tavoli di ropea o extraeuropea. lavoro tecnico-normativi, che nel 2011 ha visto in primo Fattore comune di questi quattro progetti: la volontà di far luogo i delegati Uman partecipare ai lavori di revisione delcrescere il settore, dal punto di vista delle competenze e della UNI9994, della UNI 11280 e ai lavori preliminari di rele modalità di lavoro, tutto nelvisione per la UNI10779. Difful’ambito della chiarezza e professione della cultura antincendio, sionalità. Il percorso, intenso e sticostante accrescimento delle molante, seguito dai gruppi di lacompetenze e delle professionavoro per lo sviluppo dei sopracilità degli operatori del settore, tati progetti ha ancor più messo in sviluppo di sinergie inter-assoluce un elemento fondamentale: ciative sono quindi stati e saranconfrontarsi, discutere e dibatteno, anche per il 2012, i cardini re, è l’elemento che può contridell’attività Uman. buire al continuo sviluppo del set2012 che segnerà anche un imtore, e per questo l’Associazione portante passaggio per l’Associacontinuerà a lavorare e a stimolazione: l’assunzione della presidenza di Eurofeu, l’Associazione Tavola dei relatori al III meeting Manutentori Antincendio, da re sia i propri associati sia tutti gli ❒ operatori del settore. europea che raggruppa i costrut- sinistra: Tina Bosica, Natale Mozzanica, Gianmario Malnati.
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ANIMA INTERVISTA A MAURIZIO BRANCALEONI, PRESIDENTE DI AVR
Avr in difesa del made in Italy In occasione dell’Assemblea dei Soci Avr – Associazione Italiana Costruttori Valvole e Rubinetteria - svoltasi a Milano il 17 febbraio, Maurizio Brancaleoni è stato confermato Presidente dell’Associazione per il prossimo biennio (20122014). Nel suo incarico sarà affiancato dai Vice Presidenti e Capi Gruppo: Laura Parigi, Parigi Industry S.r.l.(Gruppo Costruttori Rubinetteria Sanitaria) Ugo Pettinaroli , F.lli Pettinaroli S.p.A. (Gruppo Costruttori di Valvole in Bronzo e Ottone) Roberto Roveta, Italvalv S.n.c. (Gruppo Costruttori Valvole Industriali ed Attuatori) Ilos Gatto, Viega Italia S.r.l. (Gruppo Costruttori di Raccordi e Componenti) dai Consiglieri: Federico Albertoni, V.A. Albertoni S.r.l. - Paolo Beretta, Saint Gobain Pam Italia S.p.A. - Marco Caleffi, Caleffi S.p.A. Giuseppe Dalmasso, Cesare Bonetti S.p.A. - Daniela Fantini, Fratelli Fantini S.p.A. - Walter Moretti, FIP S.p.A. - Valentina Rizzio, VIR Valvoindustria S.p.A.- Giancarlo Rossi, Alfa Valvole S.r.l. - Ermanno Tanghetti, Effebi S.p.A. e dal Consigliere Tesoriere Sandro Bonomi (Rubinetterie Utensilerie Bonomi S.r.l.)
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ragioni che stanno alla base di determinate Mostra Convegno Expocomfort si è parscelte tecniche e quindi con la conseguenlato di contraffazione dei prodotti, coza di ignorarle o sottovalutarle. me giudica la situazione nel settore di comLa facilità con cui molti organismi notificati petenza Avr? dell’Ue (presenti con propri uffici e sedi anIl fenomeno della contraffazione è molto peche nei paesi asiatici) rilasciano – a volte con sante. Molte sezioni dell’Agenzia delle Doassoluta disinvoltura – i certificati di conforgane sono particolarmente attive nei conmità o di idoneità dei prodotti è scandalosa, trolli e danno un forte contributo all’identiperché, di fatto, non vengono effettuati adeficazione e alla riduzione di questo fenoguati controlli nei luoghi di produzione, sia meno. Avr, collabora da tempo con le autoper leggerezza professionale che per la carità competenti per combattere questa piaMaurizio Brancaleoni renza di risorse umane e finanziarie da parga: i crescenti controlli e, sempre più, i conte delle amministrazioni preposte: entrano così liberamenseguenti sequestri di prodotti contraffatti o non conformi, te – e successivamente messi in commercio ed installati – ne rappresenano una prima tangibile dimostrazione. Anche prodotti non conformi o addirittura contraffatti che non tui media hanno prestato attenzione a queste attività di contelano assolutamente l'utilizzatore finale. trollo e i servizi televisivi di “Striscia la notizia” ne sono una conferma significativa. Oggi parlando di contraffazione ci Il 2012 è l’anno del sessantesimo anniversario di Avr, quasi riferisce prevalentemente ai prodotti provenienti dal merli iniziative avete programmato? cato asiatico o da paesi in via di sviluppo. Molti prodotti Oltre al logo appositamente realizzato per le azioni di coimportati costano poco ma non rispondono ai requisiti esmunicazione, Avr festeggerà il sessantesimo anniversario senziali sulla sicurezza e delle direttive applicabili e vendalla fondazione con un evento il 12 ottobre 2012, a San gono spesso realizzati in siti produttivi fatiscenti senza alMaurizio d’Opaglio (Novara), nel cuore di uno dei distretcuna tutela per i lavoratori a scapito della qualità. ti di produzione dei rubinetti e delle valvole. Molte situazioni sono state portate all’attenzione delle auLa giornata costituirà l’occasione per consegnare riconotorità competenti, in particolare per quanto riguarda i mascimenti e premi alle aziende e alle persone che hanno teriali a diretto contatto con l’acqua potabile per il rilascio maggiormente condiviso il percorso dell’Associazione in di sostanze fortemente nocive e contenute in percentuali di tutti questi anni. Sarà anche assegnato un “premio Export” gran lunga superiori ai requisiti di legge. per le associate particolarmente attive sui mercati esteri. La differenza tra i prodotti made in Italy e quelli provenienti La giornata prevede anche la visita al nuovo Museo del Ruda questi mercati sta nel fatto che le aziende italiane sono binetto e della sua Tecnologia che per l’occasione sarà comadeguatamente strutturate, in linea con i requisiti sulla sipletamente ristrutturato. Il Museo, che ripercorre la storia curezza e sulla tutela dei lavoratori e progettano il prodotsociale dell’acqua e delle innovazioni che hanno permesto con la massima attenzione, rispondendo alle esigenze di so di dominare questo elemento, è molto interessante e inmercato e ne garantiscono le prestazioni, mentre la magvito tutti, prima o poi, a visitarlo. gior parte dei produttori asiatici si limita a copiare qualcoAbbiamo anche in programma, parallelamente, di presensa che viene loro spesso solo campionato, senza alcuna attare una nuova pubblicazione tecnica dedicata alle valvotività di ricerca e sviluppo e con la mancanza totale delle
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ANIMA le industriali che rappresenterà un importante testo di consultazione per i progettisti e per gli utilizzatori nei vari settori impiantistici, aggiornato anche con le più recenti normative tecniche del settore. Quali sono i punti del suo programma per questo nuovo biennio di presidenza? Avr intende proseguire o avviare iniziative a difesa della qualità dei prodotti e del rispetto della normativa e direttive vigenti, al fine di garantire una presenza paritetica sui mercati di riferimento. Ad esempio di grande rilevanza per l’industria italiana della rubinetteria sanitaria e delle valvole per uso civile sono le normative riferite ai materiali a contatto con acqua potabile e le nuove iniziative riguardanti il labelling (etichettatura) che stiamo seguendo a livello europeo. Rimanendo in campo europeo, Avr partecipa ai lavori del Ceir (European Committee for the Valve Industry) i quali sviluppano posizioni e progetti che vedono il coinvolgimento dei più importanti costruttori europei. La partecipazione dell’Associazione al Ceir è oggi ancora più impegnativa con l’acquisizione da parte di Avr della Presidenza del Marketing & Communication Committee.
Altre attività che Avr continuerà a seguire attentamente riguardano l’internazionalizzazione, il monitoraggio del mercato e la comunicazione. Altro progetto, particolarmente stimolante, è quello relativo al proselitismo associativo e l’ampliamento dei servizi agli associati, con particolare riferimento alla formazione professionale, alla tutela dei crediti e all'internalizzazione. AVR infine manterrà il presidio presso i tavoli istituzionali per reiterare le richieste di una maggiore chiarezza su investimenti in materia energetica e opere di pubblica utilità, di una particolare attenzione alla competitività delle nostre imprese e di regole precise sul marchio di origine. Quali rapporti intende sviluppare con le associazioni italiane della filiera del settore rappresentato da Avr? La nostra compagine associativa è formata da costruttori di valvole e rubinetteria destinati all’edilizia civile, all’industria in generale e ad usi speciali, alle opere di pubblica utilità. Per questo motivo Avr è coinvolta in numerose iniziative di filiera che la porta ad attivare o mantenere sinergici contatti e collaborazioni con varie Associazioni di categoria e professionali che rappresentano, ad esempio, fornitori di materie prime, installatori, distributori, progettisti.
INTERVISTA A MANUELA CASALI, PRESIDENTE DI UCIF
Fare associazione: un modo per crescere, confrontarsi, trovare nuovi business In occasione dell’ultima assemblea Ucif (Unione costruttori impianti di finitura) Manuela Casali è stata eletta Presidente dell’Associazione Ucif, federata ad ANIMA. Manuela Casali è torinese di nascita, milanese di adozione. Muove i suoi primi passi in Reni Cirillo, storica azienda del settore del trattamento delle superfici che suo padre Roberto ha contribuito a far crescere fin dagli anni '70. Si laurea in scienze linguistiche e in scienze politiche. La sua esperienza associativa parte dalla partecipazione ai gruppi giovanili di Confindustria dove ha l'occasione di lavorare nella Commissione Marketing e Comunicazione. In Federazione ANIMA arriva nel 2004 quando, rappresentando Reni Cirillo, viene eletta primo consigliere donna in Ucif. Con la vendita di Reni Cirillo a Rösler nel 2007, Manuela Casali rappresenta la filiale italiana della multinazionale tedesca in Ucif e dal 2008 al 2012 ha ricoperto l’incarico di Vice Presidente.
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er il settore Impianti di Finitura l’anno 2011 era iniziato con buone prospettive ma, nella seconda parte la crescita si è ridimensionata. I dati congiunturali prevedono in ogni caso una crescita del 9,8% nel 2012. Ritiene di poter confermare tali dati a questo punto dell’anno? Il 2011 ci aveva illuso relativamente ad una ripresa del mercato che, effettivamente, sembrava finalmente possibile. Già a partire dal secondo semestre dello scorso anno tale prospettiva era smentita dai fatti reali. Il mondo imprenditoriale italiano non ha fiducia nel futuro, soffre a causa di un periodo troppo lungo e complesso di ristrettezze economiche e di pressioni fiscali. Senza parlare dei problemi sorti a causa della contrazione del mercato e dell’esubero di personale dovuto alla mancanza di ordini. I dati con-
giunturali a mio avviso non potranno essere confermati in uno scenario così instabile. Le esportazioni nel 2011 sono cresciute costantemente (+20,8%); ritiene che l’export possa continuare ad essere la forza trainante? A dispetto della difficile situazione del mercato interno, le esportazioni sono in aumento e le aziende che hanno una propensione per l’internazionalizzazione hanno sicuramente risultati migliori. Anche nel 2012 l’export farà la differenza. In questa direzione anche l’associazione si sta muovendo con iniziative volte a promuovere le attività del settore all’estero: attraverso partner abbiamo la possibilità di presentarci a fiere internazionali di prestigio riuniti in “collettiva”. I costi sono molto bassi e l’impatto comunicativo è
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ANIMA molto efficace. Per le imprese che non hanno una organizzazione in grado di assorbire le spese di una manifestazione all’estero ritengo sia una iniziativa importantissima. La prossima opportunità sarà a ottobre a Stoccarda, in occasione di “Parts2Clean”. L’altra iniziativa ci arriva dalla Federazione ANIMA ed è la possibilità di accedere a dati e informazioni di Paesi esteri prima di intraprendere una missione all’estero. È un servizio che Ucif ha ricevuto la scorsa settimana, presentato in occasione dei consueti “Mercoledì Manuela Casali degli associati”, incontri periodici con i Soci per presentare appunto opportunità e iniziative. In entrambi i casi ritengo che gli associati possano trarre vantaggio. Per ritornare alla domanda iniziale: sì, sicuramente l’export è la forza trainante per le nostre imprese, ma anche in questo caso bisogna presentarsi nel mercato internazionale preparati, organizzati e con le spalle coperte. L’improvvisazione, oggi, si paga carissima. Su quali punti ha intenzione di rivolgersi maggiormente in questo mandato di presidenza? Ucif nel 2013 festeggerà i 40 anni di attività. In 40 anni è cambiato radicalmente il modo di fare associazione. Uno dei punti sui quali tutto il Consiglio Direttivo sta lavorando già da tempo è quello di riuscire a trasmettere il corretto spirito associativo. Fare associazione oggi è importantissimo e può essere un modo per crescere, confrontarsi, tro-
vare nuovi business. Le imprese associate devono poter trovare in Ucif le risposte alle proprie attese e alle proprie esigenze. Al di là di questo punto, le tematiche sulle quali continueremo a lavorare sono la formazione specifica su argomenti tecnici appositamente studiati seguendo le indicazioni dei soci, il programma di visita presso le aziende socie più lontane e un nuovo servizio a carattere commerciale, che ha come obiettivo quello di riunire gli associati su temi di interesse comune e che può diventare un interessante momento di sinergia e sviluppo. Recentemente sempre più richieste sono indirizzate alla ricerca di reti commerciali interne ed estere, motivi di aggregazione verso i Paesi orientali, trovare le giuste sinergie per esplorare nuovi mercati: il nuovo servizio commerciale vuole toccare proprio questi punti. Come procedono i rapporti con Poliefun? Quali iniziative intendete portare avanti con il mondo universitario? Poliefun è l’Associazione nata dalla volontà di accomunare le aziende del settore della finitura e l’Università, in particolare il Politecnico di Milano. Ucif ha guardato con entusiasmo e simpatia il nascere e il crescere di Poliefun, che oggi ha raggiunto una propria distinta identità e autonomia. Ucif e le proprie aziende si rivolgono alle proprie aziende per cercare nuovi ingegneri, per effettuare ricerche e misurazioni presso i laboratori universitari, per promuovere tesi
Novità tecnologiche più rilevanti per il settore di competenza Ucif Nonostante i tempi siano difficili per l’economia e gli investimenti delle imprese, il settore è ricco di novità. • Per la verniciatura, che sicuramente è il settore più rappresentato in Ucif, le novità sono moltissime. Alcune sono vere e proprie nuove realizzazioni, altre sono affermazioni di tecnologie pre esistenti: pretrattamento chimico a conversione metallica invece di fosfatazione (tema particolarmente dibattuto anche in occasione dell’ultimo Convegno organizzato da Ucif in occasione di Metef); pulizia parti in plastica con “neve di CO2”; sistema di alimentazione tensione per processo cataforesi con raddrizzatori modulari multipli al posto di grosse unità; applicazione di materiali insonorizzanti “liquidi” tramite uso di robot; sistemi di separazione vernice “a secco” di nuova generazione;sistemi di applicazione vernice “no overspray”; clear coat “autoriparanti”; sistemi “scarichi zero” per il pieno riutilizzo dell’acqua di scarico all’interno del processo; introduzione di pompe di calore e recuperi da cascami energetici a bassa temperatura per migliorare l’efficienza energetica degli impianti; nuovi sistemi di applicazione elettrostatica attraverso coppa rotante, per la riduzione di consumo di vernice e di morchie in cabina; • per l’automazione, la ricerca e l’applicazione di sistemi più efficienti per il trasferimento di prodotti vernicianti per il risparmio di vernice e per la diminuzione dell’impatto ambientale; integrazione e semplificazione dei sistemi di controllo impianti; introduzione di sistemi automatizzati di carico e scarico su diverse tipologie impiantistiche; uso sempre più frequente di sistemi robotizzati per la verniciatura di infissi; gestione flessibile degli impianti di verniciatura con tecnologia RFID; • ancora nell’impiantistica, la metallizzazione sottovuoto: un rivestimento metallico applicato sottovuoto mediante applicazione di un campo elettrico. Permette di applicare spessori infinitesimi in maniera uniforme senza problemi di sottosquadra, spigoli ed altre criticità tipiche della verniciatura; • infine i processi di finitura legati alle lavorazioni combinate tra shotpeening e superfinitura. La granigliatura e la vibrofinitura sono trattamenti che interessano la superficie di molti manufatti. La granigliatura in determinate condizioni e con determinati accorgimenti è in grado di aumentare la resistenza a fatica di un manufatto. Il manufatto alla fine del processo presenta una rugosità rilevante. Molti di questi particolari oltre a dover resistere a fatica ciclica sono soggetti a scorrimento o rotazione. Una superficie con rugosità pronunciata comporta una dissipazione di energia a causa dell’attrito tra le superfici. Effettuando un processo di vibrofinitura (che tecnicamente viene definito superfinitura) è possibile abbassare la rugosità superficiale fino a Ra=0,02 senza inficiare sulla qualità del precedente processo di shotpeening.
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Impianti di finitura. Dati Centro Studi ANIMA
e dottorati. Inoltre con Poliefun, 550 quale importante braccio scientifico, riusciamo ad offrire ancora più opportunità di approfondimento 240 tecnico su tematiche legate al trattamento delle superfici grazie ai vari convegni e seminari organizzati. Consuntivo ‘10 Le aziende italiane possono ancora farsi sentire con autorevolezza? Sì, certamente possono farlo. Dovremmo però intervenire sulla consapevolezza di ciascuno: l’associazionismo serve anche a fare un forte gruppo, a promuovere sinergie e ad avere maggiore forza contrattuale. È la mentalità degli italiani che va cambiata: l’Associazione è uno strumento che va “sfruttato”, non esibito. Le nostre imprese devono imparare ad approfittare e ad utilizzare di più e meglio i servizi che già pagano con la quota associativa. L’autorevolezza è il passo successivo: diventeremo forti solo se vorremo farlo. Verremo ascoltati solo attraverso la partecipazione ai momenti nei quali è importante essere presenti. Mi riferisco, ad esempio, alla partecipazione italiana ai tavoli di normativa europea, ai bandi, ai progetti di ricerca, intesi come fonte di finanziamento per l’innovazione. Le Pmi oggi difficilmente possono esporsi in progetti di ricerca e hanno anche bassa propensione a coinvolgere le università. La ricetta è ancora una volta la capacità di riunirsi in associazioni, lasciare da parte la cultura italiana che ci vede “individualisti” e credere molto di più nella forza
Produzione Esportazione 670
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e nella capacità delle associazioni. L’autorevolezza verrà di conseguenza. Il processo industriale di finitura subisce la concorrenza cinese. La dinamica è la stessa anche nel caso delle macchine per la finitura? Teme la concorrenza cinese? Oggi la Cina non è solo un concorrente. È una potenza economica capace di radicarsi senza problemi in altre realtà nazionali. L’enorme presenza cinese in Italia è un esempio di come per il popolo cinese sia semplice entrare nel nostro mercato. La domanda da farci è perché il nostro Stato abbia lasciato fuoriuscire così tante produzioni dall’Italia: nello specifico Ucif non teme la concorrenza cinese. Abbiamo la pretesa di pensare di avere capacità tecnologiche e di sviluppo così specifiche da non temere la concorrenza. Siamo impiantisti, le aziende di Ucif hanno storie “antiche”, sono presenti sul mercato da generazioni. È il nostro cliente che spesso non c’è più. Le produzioni di minuteria, finitura metallica, componentistica elettronica non sono più in Italia da anni ormai.
MERCATO
A Toyota Material Handling il riconoscimento iF Gold Award 2012 L
o scorso 10 febbraio a Monaco di Baviera la Toyota Material Handling ha ricevuto un altro riconoscimento nella categoria “Product Design” con il BT Optio serie L., con il cosiddetto titolo di "Gold Award", assegnato a quelle macchine che eccellono in tutte le categorie esaminate dalla giuria: design, scelta dei materiali, sicurezza, durata, ergonomia e basso impatto ambientale. Attivo sin dal 1953, l'International Forum Design Award (iF) è diventato un prestigioso riconoscimento internazionale e il marchio iF rappresenta un simbolo di eccellenza, per non dire "l'Oscar del Design". La gamma BT Optio serie L è un'ulteriore dimostrazione della continua ricerca tesa al miglioramento, così come dell'obiettivo di sviluppare prodotti e servizi che soddisfino le sempre più complesse esigenze della clientela. La gamma BT Optio serie L è stata sviluppata attorno al concetto "smooth operator" concepito per fornire le migliori condizioni di lavoro all'operatore conducente il mezzo. Il
sistema di sterzo e-man consente una guida facile e senza sforzi: il timone è elettronico e può essere posizionato a seconda delle condizioni di guida. Ciò include il fatto di poter seguire l'operatore mentre lavora al secondo livello, permettendo al carrello di poter essere guidato da un punto all'altro senza dover per forza scendere al livello terra. Nelle operazioni di commissionamento degli ordini anche l'efficienza della parte amministrativa è essenziale e ciò costituisce un altro elemento fondamentale del concetto di "smooth operator". I carrelli BT Optio annoverano infatti un gran numero di vani portaoggetti, oltre all'Ebar opzionale, che consente un facile montaggio di dispositivi ausiliari come terminali di computer o scanner di codici a barre. Funzionale, confortevole e soprattutto "user-friendly", questo prodotto riassume in sé i valori che semplificano la giornata lavorativa di un conducente di carrelli commissionatori.
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ANIMA/COAER Il 5° Forum dell’Ehpa ha riunito la maggior parte dell’industria europea delle pompe di calore
“With heat pumps we can” il Palazzo delle Stelline, a Milano, dove ha avuto luogo il Forum Ehpa
La tecnologia delle pompe di calore è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020, può dirsi matura e in grado di contribuire a un futuro energetico sostenibile
MARA PORTOSO
L’
to sintetizzare nello slogan With heat pumps we can (Con Europa deve puntare maggiormente sui temi del riscalle pompe di calore possiamo). damento e del raffrescamento degli edifici per ragLa tecnologia delle pompe di calore è quindi matura e in giungere gli obiettivi EU 2020 di risparmio energetico e di grado di contribuire a un futuro energetico sostenibile e l’inriduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e la tecnodustria europea è pronta. È questo, in sintesi, il messaggio logia delle pompe di calore si adatta perfettamente a quelanciato al 5° Forum dell’European Heat Pump Association, ste esigenze perché preleva il calore gratuito e illimitato imche lo scorso 8 maggio ha visto riuniti al Palazzo delle Stelmagazzinato nell'aria, nell'acqua e nel terreno per la cliline di Milano circa 140 operatori del settore provenienti matizzazione annuale degli ambienti, integra una quota da tutta Europa. All’organizzazione di questo importante maggiore di energia elettrica da fonti rinnovabili nella rete evento ha contribuito anche ANIMA/Co.Aer, che ha fornielettrica e abbassa la conseguente richiesta di energia da to il proprio supporto per il coordinamento locale. fonti non rinnovabili. Allo stesso tempo, l’utilizzo delle pompe di calore riduce Comunicare per crescere le emissioni di gas a effetto serra e fornisce energia dispo“Intensificando l’applicazione delle pompe di calore per la nibile localmente a costi sostenibili, diminuendo la dipenclimatizzazione annuale degli edifici, gli obiettivi europei denza da importazione di combustibili fossili. Infine, le al 2020, ma anche obiettivi più ambiziosi, sono a portata pompe di calore mantengono il know-how tecnico in Eudi mano. Compito dell’Ehpa – ha sottolineato il Presidente ropa e forniscono posti di lavoro locali. La loro diffusione di Ehpa, Karl Ochsner, rappresenta, infatti, nel suo intervento di una grande opportuapertura – è continuare nità di crescita econoa cogliere tutte le opmica e professionale portunità per comuninon solo per i produtcare e dimostrare tutti i tori di apparecchiature, vantaggi offerti dalle ma anche per tutta la fipompe di calore sia liera di installatori, maagli utenti sia alle Istinutentori e progettisti. tuzioni europee e agli Da tutto ciò deriva che Stati membri. Con l’inla tecnologia delle cremento di iniziative pompe di calore è eslegislative a livello eusenziale per il raggiunropeo il nostro ruolo di gimento degli obiettivi informare i decisori poeuropei al 2020; un litici sulle potenzialità concetto che l’Euroe sull’impatto di questa pean Heat Pump Assotecnologia è in conticiation (Ehpa) ha volu- Foto di gruppo dei partecipanti al Forum Ehpa
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nua crescita, e per essere che futura, è stato fornito certi di disporre di risorse l’aggiornamento sullo staadeguate abbiamo di retus delle principali leggi e cente creato nella nostra direttive, come la Energyassociazione un comitato using Products Directive dedicato proprio alla co(EuP), la Energy Efficiency municazione.” Directive (EED) e la F-Gas Il Forum è stato suddiviso in Regulation. quattro sessioni dedicate riSono stati inoltre affrontati i spettivamente allo sviluppo temi delle condizioni strutdel mercato, all’applicaturali sotto le quali la teczione della legislazione eunologia delle pompe di caropea, alle condizioni per lore viene venduta, la coun utilizzo efficiente delle municazione delle parti inpompe di calore e agli sviteressate, gli aspetti legati luppi tecnologici, e ha visto A sinistra Karl Ochsner, Presidente di Ehpa, con Bruno Bellò, Presidente alla qualità e l’istruzione e la presenza di numerosi re- di Co.Aer la formazione degli installatori. In particolare si è discusso dello stato attuale e del latori. Nella quarta sessione del Forum si è infine discusso futuro dei mercati del riscaldamento in Europa, con un fodegli ultimi sviluppi tecnologici. cus sull’utilizzo delle pompe di calore nell’area del MediFondata nel 2000 a Bruxelles come associazione no-profit, terraneo, una regione con un potenziale particolare di peoggi Ehpa ha circa 100 associati, tra cui Co.Aer, e rapprenetrazione di questa tecnologia. Poiché la tecnologia è forsenta la maggior parte dell’industria europea delle pompe temente influenzata dalla legislazione europea, sia attuale di calore. ❒
Adrian Harris e Antonio Tajani: promuovere la cooperazione industriale con gli Stati Uniti I
l Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani, insieme con gli amministratori delegati europee di tutti i principali settori industriali, si è recato in visita negli Stati Uniti dal 10 al 12 maggio scorso. Come parte della nuova serie di "Missioni per la crescita", lo scopo della visita è stato quello di promuovere la cooperazione industriale e rapporti commerciali con gli Stati Uniti per aiutare le economie europee e americane per promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro. La delegazione dell'Ue è composto da rappresentanti delle associazioni industriali del settore e le associazioni economiche orizzontali che incorporano ciascuno un gran numero di membri del settore. Prima di lasciare Bruxelles il Vice Presidente Antonio Tajani, responsabile per l'industria e le imprese, ha dichiarato: "Il nostro obiettivo è quello di sottolineare l'importanza delle nostre relazioni industriali ed economici con gli Stati Uniti. Siamo fermamente convinti che il rafforzamento dell'economia transatlantica sarà cruciale nei prossimi anni per promuovere l'innovazione, la crescita e l'occupazione, in particolare per quanto il rapporto transatlantico ha un enorme potenziale non ancora pienamente sfruttato."
La missione negli Stati Uniti perseguono tre obiettivi principali: - Consentire discussioni concrete con i leader politici sulle relazioni Ue-Usa cooperazione industriale per stimolare la crescita economica; - Sostenere le imprese europee, in particolare le Pmi, nello sviluppo di affari con gli Stati Uniti; - Assicurarsi che il contributo e il sostegno della comunità imprenditoriale dell'Ue recente Vertice Ue-Usa iniziative a favore di un mercato transatlantico sostenendo l'occupazione e la crescita. La visita si è concentrata su incontri politici ad alto livello a Washington, con l'aggiunta di contatti business-to-business a New York City. Le discussioni hanno riguardato modi per creare un ambiente più favorevole per sostenere l'innovazione, la crescita e l'occupazione su entrambe le sponde dell'Atlantico. Il Vice Presidente Tajani sta lavorando intensamente per l'internazionalizzazione delle imprese europee. In questo contesto, si intende dare un forte segnale politico di primaria importanza che la Commissione attribuisce alle relazioni industriali ed economiche tra l'Ue e gli Usa.
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ECONOMIA Il Convegno ANIMA-Bureau Van Dijk tenutosi l’8 maggio ha analizzato insolvenze e ritardi nei pagamenti
L’affidabilità del cliente sempre più a rischio Per le piccole e medie industrie i mancati pagamenti possono causare gravi problemi di liquidità e maggiori costi bancari. Per mezzo di strumenti informativi specifici è possibile valutare lo stato di salute finanziaria dei fornitori, in particolare Enti Pubblici Locali e Società Partecipate. MARIAGRAZIA MICUCCI, COMUNICAZIONE E UFFICIO STAMPA ANIMA
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l tema del rischio insolvenze e dei ritardi nei pagamenti soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione è di scottante attualità. E’ di questi giorni la massiva azione di denuncia di Federcostruzioni, supportata da ANIMA che ne detiene la Vice Presidenza. Il convegno organizzato lo scorso 8 maggio da ANIMA con Bureau van Djik era finalizzato a mostrare di quali strumenti informativi le aziende possano usufruire per valutare l’affidabilità e la solvibilità dei loro clienti e fornitori. Ha esordito Alessandro Durante, Direttore dell’Area Comunicazione, Marketing & Ufficio Studi di ANIMA ricordando che il 53% del fatturato delle imprese della meccanica varia rappresentate dalla Federazione ANIMA proviene da export. Le aziende devono quindi cercare clienti in paesi lontani spesso dotati di sistemi di regole complesse e diverse dalle nostre, per cui l’affidabilità non è solo nel cliente che deve essere solido per pagare la merce acquistata ma nell’affidabilità dell’intero sistema con cui devono interagire, basti pensare ad esempio alle tante differenze tra il sistema finanziario dei paesi islamici e paesi occidentali. Inoltre il rischio di insolvenza aumenta proporzionalmente alla distanza anche per le difficoltà di tenere sotto controllo i flussi di merce, valuta ecc. Parliamo dell’export in realtà perché negli ultimi venti anni le nostre aziende fanno sempre più fatica a trovare spazio per i propri prodotti. I rallentamenti registrati ad esempio nei comparti dell’edilizia e delle infrastrutture, ma non solo questi, determinano un’obbligata propensione delle imprese a rivolgersi ai mercati esteri con tutte le conseguenze del caso. La crisi attuale infatti aumenta ancora di più le difficoltà a essere presenti sul mercato e il rischio insolvenza negli ultimi tre anni è cresciuto notevolmente. Il mondo di Assobiomedica (Federazione Nazionale per le tecnologie biomediche, diagnostiche, apparecchiature medicali, dispositivi medici borderline, servizi e telemedici-
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na), ha spiegato poi Laura Ressa che ne è esponente, è gravato dall’annoso problema dei mancati pagamenti da parte della p.a.: per le imprese associate ad Assobiomedica, fornitrici di tecnologie biomediche e diagnostiche alle strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche del SSN, in prevalenza pubblico, il problema dei ritardati pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni assume particolare rilievo. Si stima che le imprese vantino nei confronti delle p.a. crediti per circa 70 miliardi/€, di cui gran parte a carico del SSN (oltre 31 miliardi di euro). Attualmente il settore dei dispositivi medici è creditore per circa 5,5 miliardi di euro. Oltre al disequilibrio strutturale dei conti pubblici italiani e ai disequilibri riferibili esclusivamente al settore sanitario, tra le cause dei ritardi di pagamento vi sono le inefficienze gestionali interne alle strutture sanitarie pubbliche: nei tempi di pagamento si riscontrano notevoli differenze anche fra una azienda e l’altra anche di una stessa regione: alcune pagano a 100 giorni, altre a 500. Ciò può essere riconducibile essenzialmente a inefficienze a livello locale, legate alla gestione del ciclo passivo di fatturazione (es. scorretta fatturazione) e inefficienze a livello regionale nel riparto dei fondi tra aziende sanitarie. L’indice DSO (Days of Sales Outstanding) delle strutture sanitarie pubbliche in Italia (giorni che separano la data di emissione della fattura da quella di incasso), è usato come elemento per valutare i tempi medi di pagamento. In 20 anni (1990 – 2010) la situazione è rimasta pressoché invariata. Si rilevano valori decisamente più elevati negli ultimi due anni (circa + 16%, di cui circa + 10% solo nell’ultimo anno). La situazione dei ritardati pagamenti, dunque, non dipende direttamente dalla congiuntura economico-finanziaria anche se ovviamente da questa ne è influenzata. Anche dal confronto internazionale emerge la negativa performance delle p.a. italiane. Dopo l’Italia ci sono soltanto Grecia, Spagna e Portogallo, ossia paesi Ue la cui situazione economico-finanziaria è nota.
Bureau van Dijk, multinazionale belga leader per la fornitura di software e informazioni economico finanziarie, da anni si distingue proponendo tra le sue soluzioni il database AIDA PA (Analisi Informatizzata dei bilanci della Pubblica Amministrazione locale), strumento per la valutazione dello stato di salute finanziaria degli Enti Pubblici Locali e delle Società Partecipate. Lo storico database AIDA è invece lo strumento di riferimento per l’analisi e la valutazione delle aziende italiane grazie anche al modulo probabilità di default. Le regioni “peggiori pagatrici” sono regioni che hanno sottoscritto i Piani di Rientro dal disavanzo, ossia regioni con una situazione economico-finanziaria già abbastanza critica. Fanno eccezione sul territorio italiano alcune regioni virtuose come il Trentino Alto Adige (91 giorni di pagamento) mentre altre sono caratterizzate da punte ancor più negative, come la Calabria (992 giorni) e sono quindi sottoposte a piani di rientro. In alcuni casi, nonostante gli strumenti giuridici a tutela del fornitore-creditore, non si riesce a fare niente. La manovra finanziaria 2010 e 2011 hanno introdotto norme che stabiliscono l’impossibilità di intraprendere o proseguire azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie delle regioni che sono sottoposte ai Piani di Rientro dai disavanzi sanitari; limitano gli interessi maturandi a quelli legali (ex art. 1284 c.c.) salvo eventuali accordi tra le parti, negando, di fatto, un diritto fondamentale dei creditori e hanno evidenti profili di illegittimità sotto il profilo costituzionale e comunitario nonostante siano state concepite come norme “temporanee”, la legge finanziaria 2012 ne ha ancora una volta prolungato la validità. Si stima che le imprese biomediche e diagnostiche saranno costrette a rinunciare a interessi sul capitale per oltre 100 milioni di euro. Gli strumenti a tutela del fornitore-creditore, sono invece: • Direttiva 2000/35/CE (approvata in giugno 2000) recepita con il d.lgs. 231/2002 • Direttiva 2011/7/CE da recepire entro il 16 marzo 2013 • Azioni giudiziali di pagamento: il decreto ingiuntivo • Richiesta adeguamento dei prezzi: art.115 Codice dei Contratti Pubblici (d.lgs. 163/2006) In base al d.lgs. 231/2002, le imprese hanno diritto al risarcimento dei costi sostenuti per il recupero delle somme non tempestivamente corrisposte. Per quanto riguarda i termini di pagamento sono stati fissati a 30 giorni per quattro diversi casi: • data di ricevimento della fattura se avente data certa • data ricevimento della merce, quando non è certa la data di ricevimento della fattura • data in cui il debitore riceve la fattura se è anteriore a quella di ricevimento della merce • 30 giorni dalla data di accettazione o della verifica di conformità della merce, qualora il debitore riceva la fattura in epoca successiva a tale data termini di pagamento Le p.a. non possono inserire negli atti di gara, elevandole a condizioni di partecipazione, clausole che fissano termini di pagamento difformi rispetto a quelli previsti dalla normativa di riferimento o comunque in violazione della “corretta prassi commerciale”. Nel caso in cui vengano fatti questi accordi o siano previste clausole con questo contenuto, infatti, si ravvisa un abuso di posizione dominante da parte dell’amministrazione che unilateralmente andrebbe a definire le condizioni di pagamento. Gli interessi di mora decorrono automaticamente dal gior-
no successivo alla data di scadenza dei termini di pagamento e il tasso di interesse moratorio da applicare è pari al tasso BCE + 7 punti percentuali (semestre in corso 8%). Al fine della fatturazione degli interessi moratori si dovrà avere cura di analizzare le disposizioni contrattuali. In particolare: 1. nel caso in cui il contratto nulla preveda su termini di pagamento e ammontare degli interessi, la fattura di interessi potrà essere emessa, automaticamente, senza che sia necessaria la costituzione in mora, alla scadenza dei termini ex d.lgs. 231/2002; 2. nel caso in cui il contratto preveda specifici termini di pagamento ma nulla sull’ammontare degli interessi, vale la regola del rispetto dei termini prima dell’emissione della fattura per interessi, senza che sia comunque necessaria la costituzione in mora, e del conteggio degli interessi ex d.lgs. 231/2002; 3. nel caso in cui il contratto preveda unicamente l’ammontare degli interessi ma nulla sui termini di pagamento, gli interessi dovranno essere conteggiati secondo l’indicazione in esso riportata, ma alle scadenze dei termini ex d.lgs. 231/2002; 4. in assenza di contratto o in caso di forniture tramite scambio di corrispondenza, dovranno essere rispettati i tempi di pagamento e l’ammontare degli interessi – se previsti – e comunque ricadendo nelle fattispecie previste dal d.lgs. 231/2002; Malgrado queste norme prevedano tassi, termini e condizioni che mirano a tutelare e rafforzare i diritti del creditore, spesso i tempi della giustizia spingono a trovare accordi extragiudiziali e, in definitiva, a sopportare le inadempienze della p.a. Laura Ressa ha concluso osservando che la situazione determinata dai ritardati pagamenti, aggravata dalla congiuntura macroeconomica e dalle sue conseguenze, oggi mette seriamente a rischio la sopravvivenza delle imprese. Assobiomedica pertanto intende ricercare insieme al Governo e alle Regioni un punto d’intesa sulle soluzioni da implementare in modo da: a) recepire la direttiva Ue sui ritardati pagamenti (direttiva 2011/7/UE) prima del 13 marzo 2013 (termine attualmente previsto); b) prevedere che decorse le scadenze legali, il debitore debba obbligatoriamente certificare, su richiesta del creditore, l’ammontare dovuto. A certificazione avvenuta, l’impresa può: • monetizzare il proprio credito tramite cessione a istituti bancari a tassi di sconto verosimilmente più bassi rispetto a quelli oggi applicati; • compensare i propri crediti con debiti fiscali e previdenziali (operazione prevista dalla legge 122 del 30/7/2010, ma mai entrata in vigore per mancanza del decreto attuativo).
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ECONOMIA c) Abbandonare la prassi illegittima, dei provvedimenti annuali di blocco delle azioni esecutive verso aziende sanitarie appartenenti alle regioni sottoposte ai piani di rientro. L’intervento di Emanuele Padovani, Professore associato di Programmazione e controllo nelle amministrazioni pubbliche presso l’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, si è focalizzato sul tema dei ritardi di pagamento della p.a. Locale e l’analisi della salute finanziaria degli enti locali e delle partecipate come strumento fondamentale di risk management. Emanuele Padovani è da anni Partner Bureau van Dijk e ideatore con il Prof. Farneti del modulo per la valutazione dei Comuni e del Gruppo Municipale presenti in Aida Pa. Aida Pa è l’unico strumento che consente la valutazione dello stato di salute finanziaria degli Enti Pubblici Locali e delle Società Partecipate. In particolare, il Rating Finanziario unitamente al Rating Gruppo Municipale, elaborati e visualizzati in Aida Pa, sono i primi rating in Italia che consentono di ottenere una valutazione sintetica sullo stato di salute economico-finanziaria e patrimoniale del Comune e del gruppo di società partecipate dal comune stesso. Attraverso il Rating Finanziario, la valutazione della gestione finanziaria di ciascuna amministrazione comunale è stata condotta su tutti gli 8100 Comuni italiani attraverso l’analisi comparata di dieci indicatori di bilancio, sull’arco temporale 2000-2010. La valutazione si basa su dieci indicatori di bilancio selezionati su base scientifica, confrontando le prestazioni di ciascun comune con quelli del gruppo dimensioniale di riferimento. L’evidenza empirica mostra chiaramente come i ritardi nei pagamenti della p.a. si siano accumulati nel corso dell’ultimo decennio, giungendo, per le amministrazioni comunali e con riferimento alla spesa corrente, a circa 137 giorni di media. Il peggioramento per la sola parte corrente della spesa delle amministrazioni comunali è mediamente del 14% dal 2000 al 2009; tuttavia vi sono differenze anche notevoli fra gruppi di enti appartenenti ad aree geografiche e fasce demografiche diverse. In modo particolare, la forbice più consistente in termini di aree geografiche è fra comuni del Nordest e del Sud e Isole, che possiedono una performance peggiore del 60%. Incrociando anche la variabile dimensionale (fascia demografica), la differenza più consistente è fra i comuni medi (fra 5 e 50 mila abitanti) del Nordovest e i comuni grandi del Centro e Sud (oltre 50 mila abitanti), che possiedono performance peggiori di oltre il doppio. La difficoltà nei pagamenti è associata anche a un’accresciuta incapacità a riscuotere le entrate proprie (tributi locali, tariffe, altre entrate proprie), rilevata dall’aumento dell’indice di consistenza dei crediti su tali entrate persistenti per oltre 12 mesi rispetto al “fatturato” annuo, che ha raggiunto quota media pari al 33% nel 2009 (era 22% nel 2000, ossia è stato registrato un aumento del 50%). Anche in questo caso le performance peggiori spettano all’area Sud e Isole, con il 68%, e ai comuni grandi (oltre 50 mila abitanti) del Sud e Isole, con quote prossime all’entità del fatturato (91%), mentre i comuni migliori sono situati nell’area Nordest (12%) con particolare riferimento alla fascia dimensionale media (da 5 a 50 mila abitanti, 10%). L’accresciuto utilizzo delle anticipazioni di tesoreria (cioè
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anticipazioni di cassa sulla base delle entrate correnti), passate da 792 a 1250 casi dal 2000 al 2009 (+57%), costituisce un chiaro sintomo della crisi di liquidità che colpisce gli enti locali. Crisi che è ancora più accentuata nel comparto Sud e Isole, dove le anticipazioni di tesoreria mediamente sono pari al 9% delle entrate correnti, con un avvicinamento importante dell’area Centro (8%). Ancora una volta i comuni peggiori sono quelli grandi (oltre 50 mila abitanti) dell’area Sud e Isole (18%), mentre il peggioramento più consistente si è registrato nei comuni grandi del Nordovest, che sono passati da un utilizzo medio prossimo allo zero, al 4%. Va tuttavia rilevato che la variabilità all’interno delle aree e dei gruppi dimensionali è molto elevata. L’analisi dei bilanci consente di rivelare che in regioni come Puglia e Sicilia sono presenti casi (peraltro non sporadici, specie in Puglia) di amministrazioni comunali che presentano situazioni di liquidità solide, in grado di onorare i debiti a scadenza. Il tema della valutazione del merito creditizio delle imprese tramite gli strumenti di KF Economics e Bureau van Dijk è stato poi trattato da Paolo Lasagni, Amministratore Delegato KF Economics. Da uno studio condotto da KF Economics elaborato su dati Aida–Bureau van Dijk, è emerso come nel 2011 le insolvenze aziendali in Italia abbiano raggiunto il livello più alto dall'inizio della crisi economica (2008). Le insolvenze delle società di capitali sono cresciute del 7% rispetto al 2010, arrivando quasi a 8000 casi. L'incidenza del fenomeno è stata di 8,4 casi per ogni mille imprese attive all'inizio del 2011. L’impianto normativo di Basilea sancisce il ruolo del capitale nella sua funzione fondamentale di copertura dei rischi assunti dalle banche e, nel contempo, di vincolo all’espansione della loro attività: ogni attività posta in essere dall’impresa bancaria comporta l’assunzione di un certo grado di rischio, che deve essere misurato e supportato da capitale. Con l'espressione Basilea 3 si indica un insieme di provvedimenti approvati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria in conseguenza della crisi finanziaria del 2007-08 con l'intento di perfezionare la preesistente regolamentazione prudenziale del settore bancario (a sua volta correntemente denominata Basilea 2), l'efficacia dell'azione di vigilanza e la capacità degli intermediari di gestire i rischi che assumono. Dagli stress test condotti nel luglio 2011 dalla European Banking Authority è emerso che numerose banche europee non rispondono ai requisiti di Basilea 3 e che le banche italiane hanno una solidità patrimoniale addirittura inferiore alle altre banche europee e in calo rispetto al 2010 Quindi in diversi casi si rende necessario trovare nuovi finanziamenti di capitale. Siccome i requisiti patrimoniali a fronte degli impieghi assunti degli istituti finanziari dipendono fortemente dalla rischiosità del soggetto, la gestione del proprio rating è oggi un elemento indispensabile per ogni azienda. Questo è vero in particolare a fronte del fatto che, sebbene nel 2011 l’offerta di credito ha ricominciato a crescere, questo è avvenuto a un ritmo dimezzato (3%) rispetto a quello del 2003-2005 (+6%) e nel 2012 l’offerta di credito è in calo; fino al -3% per le piccole imprese (<20 addetti); di fatto sia-
mo in una situazione di recessiva iniziata nel I credit crunch, ossia di ritrimestre del 2008 e terduzione del prestito verminata nel II trimestre so le imprese, che negli del 2009, l’incidenza ultimi anni si è ridotto delle insolvenze è cresoprattutto proprio verso sciuta del 40% a fronte le aziende più piccole di una riduzione del Pil che spesso non riescono del 7% (dati destagionaa finanziarsi. lizzati). SuccessivamenL’ing Lasagni ha poi illute, la crescita delle instrato come KF Econosolvenze è proseguita, mics abbia sviluppato benché con un ritmo insieme a Bureau van meno intenso, nonoDjik la probabilità di destante la breve ripresa Note Insolvenze (scala sx): casi per mille imprese attive, valori destagionalizzati e annualizzati. Fonte: KF Economics. fault, accessibile in real dell’economia tra la sePIL (scala dx): Prodotto Interno Lordo in termini reali (Q2:2005 = 100), valori destagionalizzati. Fonte: OCSE. Le bande evidenziano i periodi tra picco e gola del ciclo economico secondo la cronologia OCSE. time su Aida, con cui è conda metà del 2009 e possibile analizzare la l’inizio del 2011. Le Insolvenze e crisi economica rischiosità propria e dei aree del paese in cui propri clienti e fornitori (espressa in percentuale di rischio l’incidenza delle insolvenze era più bassa prima della cridi default e in 7 classi di rischio). Questa analisi, unita a si (Nord Est e Nord Ovest) hanno registrato gli incrementi elementi qualitativi (ad esempio la quota di fatturato fatto più significativi. Nel settore industriale, le insolvenze sono sull’estero è oggi uno degli indicatori più osservati dagli ististoricamente più frequenti rispetto alla media nazionale. tuti finanziari) permette di scegliere nel modo ottimale L’industria ha sofferto molto tra 2008-10, mentre nel 2011 clienti e fornitori, di relazionarsi in modo “oggettivo” con si è osservata un’inversione di tendenza, cha ha abbassato gli istituti bancari e di orientare le linee di sviluppo dell’al’incidenza da 13 a 12 casi ogni mille imprese. Le forti inzienda in un ottica di rafforzamento e non solo di crescita. certezze sul quadro macroeconomico e la recente contraBureau van Djik svolge aggiornamenti trimestrali e fornisce zione della disponibilità di credito, uniti alle difficoltà da gli elementi che consentono a ognuno di costruirsi un suo parte dei governi dell’Area Euro di adottare incisive politimodello. che fiscali espansive a fronte dei noti problemi sul debito Il rating di KF Economics e Aida è alla base di un altro tipo pubblico, non consentono di estrapolare questa tendenza di strumento, l’analisi di portafoglio crediti, che permette per il prossimo futuro. Abbiamo una suddivisione più detdi analizzare la posizione creditizia di un portafoglio e di tagliata per i diversi comparti. L’andamento della meccacapire come ribilanciarsi se si sta oscillando verso un’area nica e delle macchine utensili nel 2010 e 2011 fa capire di maggior rischio. che la domanda estera conta molto, ma è anche caratterizzato da una certa flessibilità per cui peggiora molto in Il rischio di insolvenza nell’industria meccanica italiana è fase di contrazione ma si riprende più facilmente. Il rating stato infine trattato da Francesco Pattarin - Ricercatore in si articola su 7 classi denominate KR, partendo dalla clasEconomia degli Intermediari Finanziari Università di Mose 1 che è la peggiore fino alla 7, la migliore. Circa il 12% dena e Reggio Emilia – Partner KF Economics. Pattarin si delle imprese caratterizzate da gravi problematiche fino al occupa di rischio di insolvenza delle imprese dal 2005. E’ dissesto totale, si colloca nella KR1 e nella KR2. Nella KR3 un fenomeno che ha caratteri peculiari in Italia, in ragione sono comprese più del 20% delle imprese, che si trovano della forte presenza di Pmi nel tessuto imprenditoriale nain una fase intermedia fra difficoltà e una certa tenuta. Verzionale; ciò impone una strumentazione ad hoc di analisi, so un più deciso miglioramento si orientano le imprese delche si discosta da quella generalmente utilizzata per le la KR4 e ancor più il livello KR5. KR6 e KR7 sono i livelli grandi imprese. Partendo dal 2005, si è costruito un ampio che caratterizzano le imprese in buono stato, le cosiddetdata base che raccoglie la totalità dei casi di insolvenza te eccellenti. Sono utilizzati come indicatori la redditività, delle società di capitali italiane, sviluppato con la collala liquidità, la solidità patrimoniale e l’incidenza degli oneborazione di Bureau Van Dijk. Ciò ha consentito di svilupri finanziari. Guardando al 2012, KF Economics prevede pare specifici modelli di un tasso di insolvenza rating per i diversi settosuperiore al 11 per mille ri di attività economica. per il complesso delle Alla fine del 2011, l’inimprese meccaniche. cidenza delle insolvenTra le imprese con rating ze tra le società di capifino a KR2 i default incitali italiane ha raggiunto deranno fino ad oltre il gli 8,4 casi per mille – il 10%; nelle classi interlivello più elevato dal medie tra 0,5 e 1,5%; 2007. L’esame dell’anper le imprese con rating damento del fenomeno KR6 e KR7 i tassi di inNote Imprese costituite come società di capitali entrate in una procedura concorsuale, casi per mille unità attive a inizio anno. Fonte: KF Economics. tra il 2007 e il 2011 risolvenza saranno prossi❒ vela che, nel corso fase Specificità geografiche mi a zero.
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ANIMA/CIADI Per iscriversi alla Newsletter Ciadi ed essere sempre informati sulle iniziative e/o pubblicazioni dell’Associazione: ciadi@anima.it; www.ciadi.it
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FEDERATA
Il trattamento fonoassorbente degli edifici industriali (parte 2) Il trattamento acustico degli ambienti rumorosi migliora le condizioni di lavoro e riduce l’affaticamento anche nei casi in cui il livello sonoro non subisce una sensibile riduzione, specie nelle immediate vicinanze delle macchine. In Francia, se l’ambiente è riverberante, il trattamento fonoassorbente è obbligatorio per legge se il livello di esposizione giornaliera al rumore degli operai supera una certa soglia. Ecco la teoria e le soluzioni al tema: oltre alla normativa francese la UNI/TR11347. LIONELLO AUGELLI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE UNI ACUSTICA E VIBRAZIONI ELENA STOPPIONI, DIRETTORE TECNICO DEL LABORATORIO ENVIRCOM SRL, FIRENZE
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e il locale è fattore di aumento del rumore in esso prodotto occorre un riferimento tecnico che quantifichi tale aumento, per poter intervenire ad hoc aggiungendo elementi fonoassorbenti nel locale stesso: questo è possibile valutando lo scarto che intercorre tra il decadimento del rumore in campo libero e in campo riverberante. La pendenza DL della curva di decadimento al raddoppio della distanza indica quanto diminuisce il rumore in un ambiente quando ci si allontana dalla sorgente di rumore raddoppiando ogni volta la distanza. Questo è anche definito decremento spaziale. Tale metodo è ben codificato nella normativa francese tramite l’Arrêté del 30 agosto 1990 e alcuni specifici articoli del Codice del Lavoro francese. La norma si applica negli ambienti di lavoro, ristrutturati o nuovi, dove sono o devono essere installate macchine e apparecchi suscettibili di esporre i lavoratori a un livello sonoro giornaliero superiore a 85 dB(A). I disposti si applicano quando la riverberazione dell’ambiente, valutata teoricamente oppure tramite rilevazioni strumentali, provoca un aumento del livello sonoro di esposizione giornaliera del lavoratore uguale o superiore a 3 dB(A). Il parametro previsto per legge che in Francia permette di comparare le caratteristiche acustiche dei locali di grandi dimensioni è il DL, misurato in dB(A), chiamato appunto “decremento sonoro per raddoppio della distanza”. Si basa sulle caratteristiche di propagazione del suono in un locale emesso da una sorgente posta a una delle sue estremità: più il locale è riverberante (e dunque il numero delle riflessioni sonore è significativo), meno diminuirà il livello
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sonoro all’allontanarsi da suddetta sorgente; di converso, più è grande DL e “migliore” sarà il locale. Le pareti degli ambienti devono ricevere una correzione acustica se il decremento spaziale DL del livello sonoro, al raddoppio della distanza dalla sorgente, misurato nell’ambiente senza le macchine raggiunge i seguenti valori: DL = 2 dB(A) se S < 210 m2 DL = 1,5 lg S- 1,5 dB(A) se 210 <S < 4600 m2 DL = 4 dB(A) se S > 4600 m2 Con S area del pavimento. Dopo l’installazione delle macchine il decremento DL deve avere almeno i seguenti valori: DL = 3 dB(A) se S < 210 m2 DL = 1,5 lg S- 0,5 dB(A) se 210 <S < 1000 m2 DL = 4 dB(A) se S > 1000 m2 Con S area del pavimento. Nel dettaglio, la metodologia di misura per il calcolo del DL è la seguente: Il dispositivo di misura è costituito da una sorgente sonora stabile, non direttiva e di un insieme di punti di misura, la sorgente sonora viene collocata sul pavimento. I punti di misura sono posti all’altezza di 1,2 m e a una distanza dalla sorgente sonora di 3, 4, 6, 8, 12,16 e 24 m (fin dove applicabile). Le 2 linee di misura sono situate sull’asse longitudinale della zona da controllare e sull’asse trasversale alla zona da controllare; utilizzando una sorgente
sonora emittente di rula salute e della sicurezmore rosa, in ciascun za nei luoghi di lavoro", punto di misura si rileva integrato e modificato con un fonometro il lidal Decreto Legislativo 3 vello sonoro alle bande agosto 2009 n. 106 vi è di ottava 250, 500, indubbiamente quello di 1000, 2000 e 4000 Hz, aver previsto l'obbligo si calcola il livello sonoper le aziende con livelro in dB(A) in corrisponli di esposizione al rudenza di ciascun punto more elevati (LEX magdi misura (il livello di giori di 85 dB(A) oppure fondo deve essere almeLpicco, C maggiori di no 6 dB inferiore al ru137 dB(C)) di elaborare e more emesso dalla sorapplicare un "programgente sonora). Per il calma di misure tecniche e colo del decremento organizzative" volte a rispaziale DL, su di un durre l'esposizione al rugrafico, dove sono ri- Figura 1. Rappresentazione di una curva di decadimento del suono nello spazio: more dei lavoratori. portati in ascisse i loga- 1 = Curva di decadimento del suono nello spazio in campo libero; 2 = Curva di Il rapporto tecnico ritmi delle distanze dei decadimento del suono nello spazio; x = Punti di misurazione; r = Distanza UNI/TR 11347, pubblipunti di misura e in ordi- dalla sorgente al ricevitore (scala logaritmica); Y= Lp – Lw; Z= r, in m cato nel gennaio 2010, nate i livelli sonori misudefinisce un modello di rati in dB(A), si determina la regressione lineare della retta programma aziendale di riduzione dell'esposizione (sintecon il metodo dei minimi quadrati: la pendenza di questa tizzato nell'acronimo "Pare") al rumore nei luoghi di lavoretta, espressa in dB(A), a ogni raddoppio della distanza, è ro evidenziandone contestualmente il livello di dettaglio, il risultato cercato. Il risultato deve essere arrotondato al deallo scopo di fornire uno strumento di orientamento in una cimo di dB. realtà che al momento propone le soluzioni più differenI principali parametri che influenzano il decremento spaziate. ziale sono: Per ciascuna situazione con livelli di esposizione elevati il • la geometria del locale; datore di lavoro deve indicare nel “Pare” gli interventi tec• il coefficiente di assorbimento acustico alle varie frenici e organizzativi che, tra quelli concretamente attuabili, quenze del materiale fono assorbente utilizzato; intende effettivamente realizzare fissando l'obiettivo acu• l’area della superficie trattata; stico, dove tecnicamente possibile, in accordo con le indi• la presenza di ostacoli di grandi superficie che funziocazioni tecniche contenute nelle norme della serie UNI EN nano da schermi. ISO 11690. Tali norme che riportano raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro produttivi E in Italia? La legislazione italiana in materia di prevenzioa basso livello di rumore consigliano per gli ambienti inne e protezione dai rischi da rumore si basa ormai da aldustriali valori di LAeq da 75 dB(A) a 80 dB(A). cuni anni sul recepimento della direttiva 2003/10/CE. Le modalità di riduzione dell'esposizione sono suddivise in Tra gli adempimenti più significativi presenti nel Decreto due categorie: interventi tecnici e interventi organizzativi. Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 "Attuazione dell'articolo 1 Nell'identificazione delle modalità di riduzione del rischio della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela deldevono essere considerati innanzitutto gli interventi che ri-
Figura 2. Simulazione in ray-tracing di un ambiente industriale prima e dopo la correzione acustica nei pressi della macchina più rumorosa (la correzione acustica ha abbassato il livello sonoro dell’ambiente)
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ANIMA/CIADI ducono il rumore alla sorgente, quindi quelli che lo riducono lungo il percorso di propagazione, infine quelli che agiscono direttamente sul posto di lavoro. Il “Pare” deve considerare le azioni per la riduzione dell'esposizione al rumore per tutte quelle situazioni che superano i valori previsti dalla legislazione vigente. Vantaggi ottenibili con il trattamento fonoassorbente di un ambiente industriale Si possono individuare anche altri vantaggi dal trattamento acustico del locale, come ad esempio il miglioramento dell’impatto acustico globale dell’insediamento industriale sul clima acustico esistente: la stessa riduzione del livello sonoro diffuso che si ottiene all’interno del locale si ottiene infatti anche all’esterno dello stesso; inoltre, il trattamento fonoassorbente permette l’utilizzo degli schermi acustici, inefficaci in caso di ambiente molto riverberante; la maggiore efficacia del trattamento si ha comunque a una certa distanza dalla sorgente sonora dove il livello sonoro diffuso rappresenta la componente più forte. Anche se le riduzioni di livello sonoro ottenibili nelle immediate vicinanze alle macchine sono modeste, l’effetto del trattamento è notevole in quanto l’attenzione dell’operaio si concentra sulla macchina a cui è addetto; per migliorare le condizioni di lavoro, di impegno e di rendimento è opportuno che l’oggetto della sua attenzione sia il più possibile ripulito da ogni azione di disturbo data dai rumori emessi dalle altre macchine. L’effetto migliora sensibilmente aumentando la distanza tra le macchine o ricorrendo alla loro schermatura. L’efficacia del trattamento fonoassorbente sulla copertura
migliora con la riduzione dell’altezza a cui viene eseguito. Nel caso che l’ambiente ospiti macchine a funzionamento discontinuo si avrà, con la riduzione del tempo di riverberazione, una rapida caduta dell’energia sonora dopo un rumore di impatto ovvero tra due picchi di un rumore impulsivo. Per contro, senza trattamento, il rumore intermittente finisce per assumere, a causa della riverberazione, la caratteristica di un rumore pressoché costante ed elevato. In conclusione, con il trattamento si creano intervalli con più bassi livelli di rumorosità, durante i quali è consentito all’organo dell’udito una certa possibilità di riposo. Conclusioni Il trattamento acustico degli ambienti rumorosi migliora le condizioni di lavoro e riduce l’affaticamento anche in quei casi in cui il livello sonoro non subisce una sensibile riduzione, specie nelle immediate vicinanze delle macchine. Anche in queste circostanze l’effetto soggettivo del trattamento è decisamente notevole. La spiegazione va ricercata nella inadeguatezza dei metodi fonetici convenzionali. Il trattamento, aumentando il campo diretto, riduce l’interferenza del rumore alle comunicazioni verbali con miglioramento della sicurezza. Il fonoassorbimento consente l'impiego degli schermi per ridurre il livello sonoro vicino alle macchine. In Francia, se l’ambiente è riverberante, il trattamento fonoassorbente è obbligatorio per legge se il livello di esposizione giornaliera al rumore degli operai supera gli 85 dB(A). Il parametro scelto dalla normativa per la valutazione del ❒ trattamento fonoassorbente è il decremento spaziale.
La prima parte dell’articolo è stata pubblicata su L’Industria Meccanica n. 677, maggio 2012 Ciadi raggruppa aziende che svolgono attività di: - progettazione (comprese analisi acustica, consulenza e valutazione di impatto acustico ambientale), - costruzione, posa in opera - chiavi in mano - e collaudo sia nel settore industriale che in quello civile di impianti, apparecchiature, prodotti per la bonifica dall’inquinamento da rumore, con garanzia e assistenza postvendita. La missione di Ciadi consiste nel promuovere a tutti i livelli - culturale, legislativo, normativo, politico - la sensibilizzazione alle seguenti problematiche del rumore: • consistenza del livello di esposizione personale al rumore • diffusione ipoacusia • protezione negli ambienti di lavoro Franco Abbiati Presidente di Ciadi, Responsabile Divisione Aeroto – Boldrocchi
Associati Ciadi
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ANIMA/ASSOSIC FEDERATA
Newsletter
I Dispositivi di Protezione Individuale sono uno degli aspetti che è richiesto affrontare quando si organizza la gestione della sicurezza in azienda. La gestione dei DPI è un processo che deve svilupparsi a fasi: • Scelta delle caratteristiche tecniche, di comfort ed ergonomiche in funzione dei rischi e dell’idoneità dell’utilizzatore; • Formazione e addestramento degli utilizzatori; • Verifica dell’utilizzo da parte degli operatori; • Manutenzione, sostituzione e igienizzazione. I DPI sono regolamentati da legislazioni italiane ed europee sia per quanto riguarda le loro caratteristiche sia per quanto riguarda il loro utilizzo per tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il datore di lavoro ai fini della scelta dei DPI: • effettua l'analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi; • individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano adeguati ai rischi,tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI; • valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d'uso fornite dal fabbricante a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le raffronta con quelle individuate; • aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di valutazione. Il datore di lavoro, anche sulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, individua le condizioni in cui un DPI deve essere usato, specie per quanto riguarda la durata dell'uso, in funzione dell’entità del rischio, della frequenza dell'esposizione al rischio, caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore e in base alle prestazioni del DPI. Per iscriversi alla Newsletter Assosic ed essere sempre informati sulle iniziative dell’associazione (presenze fieristiche/corsi/seminari/pubblicazioni): assosic@anima.it – www.assosic.it
Soluzioni per la protezione di mani e braccia
M
lizzo a contatto con gli alimenti, il nuovo guanto è ideale arigold® Industrial, importante produttore di disposianche in molteplici applicazioni industriali. tivi di protezione di mani e braccia in ambito induIl guanto “Puretough P1150” (figura 2) costriale, lancia nuovi tipi di guanti utilizzando le nuove tecnologie dei materiali ed exniuga prestazioni e innovativi processi propertise tecnica. duttivi. Si ricorda in questo senso l'assenza di Il guanto “Nitrotough N1550 PF” (figura 1) è silicone e DMF, nonché l'ecocompatibilità stato progettato specificamente per coloro del particolare processo produttivo a base acche richiedono livelli estremamente elevati qua. Per quanto riguarda le prestazioni, si di destrezza, resistenza all'abrasione e ottievidenzia una destrezza di livello 5, il più alma presa nella manipolazione di materiali to possibile, e un'eccellente resistenza all'aoleosi, in ambito sia industriale sia nella probrasione. A questo si aggiunge il particolare duzione alimentare. Il ruvido rivestimento in rivestimento del guanto, realizzato con una nitrile sul palmo, sulla punta delle dita (polsoluzione sintetica mista a base acqua idrolice interamente rivestito) e supporto in filaoleo repellente. Tutto ciò fa di questo guanto to continuo di nylon a calibro 15, garantisce la scelta ideale per lavori di precisione che un'elevata flessibilità per l'utilizzatore oltre includono attività di avvitamento e bullonaa una resistenza all'abrasione di livello 4. tura, unitamente a un ottimo confort. Conforme alle normative europee per l'uti- Il guanto “Nitrotough N1550 PF” E quando i rischi dovuti al calore sono vera-
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ANIMA/ASSOSIC mente alti, il nuovo guanto “Comaflame” (figura 3) offre una protezione dal calore da contatto fino a 700 °C, nonché una buona protezione al taglio e all’abraIl guanto “Puretough P1150” sione. Quindi questo guanto è particolarmente indicato nelle fonderie e nella produzione di caldaie. Realizzato utilizzando silicone/carbon-Kevlar® all'esterno e fodera in feltro Kevlar®, questo guanto presenta un indice rinforzato senza cuciture e un polsino lungo per estendere la protezione all'avambraccio.
ger “In Marigold® Industrial la mission è proteggere le mani in un'ampia e diversificata gamma di applicazioni industriali, a supporto di quei lavoratori Il guanto “Comaflame” soggetti a rischi di natura chimica, meccanica, termica ed elettrica. La nostra importante presenza nel settore globale della protezione di mani e braccia è rafforzata da prodotti di ultimissima generazione realizzata grazie al contributo mirato della nostra divisione Ricerca e Sviluppo,. Possiamo fare affidamento sulla nostra expertise in ambito di materiali e fibre per creare soluzioni sempre nuove”.
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APPROFONDIMENTI TECNICI SOLLEVAMENTO DI PERSONE CON ATTREZZATURE NON PREVISTE A TAL FINE Procedure tecniche da seguire indicate nell’aprile scorso dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro A seguito dell’approvazione nella riunione della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, tenutasi il 18 aprile scorso, è stato pubblicato un importante documento riportante le “Procedure tecniche da seguire nel caso di sollevamento persone con attrezzature non previste a tal fine”. Ricordiamo che la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro è istituita ai sensi dell’articolo 6 del D.Lgs. 81/2008 e prevede la partecipazione paritetica dei rappresentanti delle Amministrazioni centrali, delle Regioni e delle parti sociali (tra le quali Confindustria). L’atto formale del Ministero del Lavoro per la ricostituzione della Commissione permanente è il Decreto Ministeriale del 3 dicembre 2008. La preparazione, e successiva pubblicazione, delle procedure tecniche oggetto dell’approfondimento, derivano dal contenuto della Lettera Circolare del 10 febbraio 2011, con la quale il del Ministero del Lavoro ha reso note le indicazioni della Commissione consultiva permanente sul concetto di “eccezionalità” (definito al punto 3.1.4 dell'allegato VI del D.Lgs. 81/2008), relativo al sollevamento di persone con attrezzature di lavoro non previste a tal fine. Sulla base dell’emanazione di tale parere, si è ritenuto necessario dettagliare delle specifiche procedure operative di sicurezza di tali attrezzature al fine di garantirne la sicurezza nell’uso, limitatamente a specifici casi individuati dalla Commissione consultiva permanente. È importante evidenziare come queste procedure tecniche sono indicazioni che, pur avendo carattere volontario e non vincolante, sono finalizzate a fornire agli operatori del settore utili indicazioni in merito alle modalità operative relative all’utilizzo delle attrezzature nei casi in questione. Entrando brevemente nel merito dei contenuti delle procedure tecniche, la base di partenza è che il D.Lgs. 81/2008 proibisce, come regola generale, l’uso di una macchina per una funzione per la quale non è stata progettata. Tale uso è, però, ammesso a titolo eccezionale nei casi previsti dal citato parere della Commissione consultiva permanente, a condizione che siano prese adeguate misure di sicurezza conformemente a disposizioni di buona tecnica. Si è pertanto ritenuto necessario redigere delle procedure di sicurezza dedicate esclusivamente al caso di sollevamento di persone con attrezzature non assemblate con la macchina di sollevamento. Pertanto, il documento pubblicato lo scorso aprile si prefigura come una guida per il datore di lavoro che debba ricorrere, esclusivamente nei casi individuati dalla Commissione Consultiva Permanente, al sollevamento eccezionale con gru o carrelli elevatori. Il documento è stato anche concepito come guida per gli organi di vigilanza territoriali. A titolo di chiarimento, evidenziamo che le uniche attrezzature che rientrano nel campo di applicazione delle procedure tecniche sono le attrezzature per il sollevamento di persone (piattaforme, gabbie, cestelli ecc.) che non sono assemblate con la macchina di sollevamento materiali, ma sono semplicemente sollevate dalla macchina stessa, come se fossero una parte integrante del carico, sospese al gancio di una gru o posizionate sulle forche di un carrello.
Alessandro Maggioni
NOTIZIE GURI MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO - DECRETO 15 marzo 2012 - Pubblicato sulla GURI Serie Generale n. 78 del 2/04/2012. Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e definizione della modalita' di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delle provincie autonome (c.d. Burden Sharing). REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE (PROVINCIA DI BOLZANO) - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 8 marzo 2012 n. 7 - GU n. 14 del 7-4-2012 Macchine, impianti ed apparecchi soggetti a verifiche periodiche.
NOTIZIE GUUE 2 marzo 2012 – serie L 63/1 – Decisione 2012/119/UE Decisione di esecuzione della Commissione, del 10 febbraio 2012, che stabilisce le regole relative alle linee guida concernenti la raccolta di dati e l’elaborazione di documenti di riferimento sulle BAT e l’assicurazione della loro qualità di cui alla direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali
NORMATIVA ACUSTICA UNI EN ISO 3745:2012 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora e dei livelli di energia sonora delle sorgenti di rumore mediante misurazione della pressione sonora - Metodi di laboratorio in camere anecoica e semi-anecoica UNI EN ISO 8253-3:2012 Acustica - Metodi di prova audiometrici - Parte 3: Audiometria vocale Commissioni Tecniche: [ACUSTICA E VIBRAZIONI] ACUSTICA IN EDILIZIA EC 2-2012 UNI 11367:2010 Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera Commissioni Tecniche: [ACUSTICA E VIBRAZIONI]
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APPROFONDIMENTI TECNICI NORMATIVA ATMOSFERE ESPLOSIVE EC 1-2012 UNI CEI EN ISO/IEC 80079-34:20 Atmosfere esplosive - Parte 34: Applicazione dei sistemi di gestione per la qualità per la fabbricazione degli apparecchi Commissioni Tecniche : [SICUREZZA] ATTREZZATURE E ACCESSORI PER GPL UNI EN 1440:2012 Attrezzature e accessori per GPL - Ispezione periodica delle bombole trasportabili ricaricabili per GPL Commissioni Tecniche : [RECIPIENTI PER IL TRASPORTO DI GAS COMPRESSI, DISCIOLTI O LIQUEFATTI] BITUME E LEGANTI BITUMINOSI UNI EN 58:2012 Bitume e leganti bituminosi - Campionamento di leganti bituminosi Commissioni Tecniche : [UNICHIM] BOMBOLE PER GAS UNI EN ISO 11114-1:2012 Bombole per gas - Compatibilità dei materiali della bombola e della valvola con i gas contenuti - Parte 1: Materiali metallici Commissioni Tecniche : [RECIPIENTI PER IL TRASPORTO DI GAS COMPRESSI, DISCIOLTI O LIQUEFATTI] BOMBOLE TRASPORTABILI PER GAS EC 1-2012 UNI EN 14638-3:2010 Bombole trasportabili per gas - Contenitori saldati ricaricabili di capacità fino a 150 litri - Parte 3: Bombole di acciaio al carbonio saldate, progettate mediante metodi sperimentali Commissioni Tecniche : [RECIPIENTI PER IL TRASPORTO DI GAS COMPRESSI, DISCIOLTI O LIQUEFATTI] CALDAIE A TUBI DA FUMO UNI EN 12953-1:2012 Caldaie a tubi da fumo - Parte 1: Generalità Commissioni Tecniche : [CTI] UNI EN 12953-2:2012 Caldaie a tubi da fumo - Parte 2: Materiali per le parti in pressione delle caldaie e degli accessori Commissioni Tecniche : [CTI] CARRELLI CONTROBILANCIATI CHE MOVIMENTANO CONTAINERS • UNI ISO 10525:2012 Carrelli controbilanciati che movimentano containers di lunghezza maggiore o uguale a 6 m (20 ft) - Prove supplementari di stabilità Commissioni Tecniche : [TRASPORTI INTERNI] CARRELLI ELEVATORI UNI ISO 13284:2012 Carrelli elevatori - Prolunghe forche e forche telescopiche - Caratteristiche tecniche e requisiti di resistenza UNI ISO 13563-1:2012 Carrelli elevatori a presa unilaterale - Parte 1: Prove di stabilità UNI ISO 13563-2:2012 Carrelli elevatori a presa unilaterale - Parte 2: Prove supplemen-
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LEGGE N. 388/2000 “TREMONTI AMBIENTALE” Chiarimenti sull’applicazione per le piccole e medie imprese che effettuano “investimenti ambientali” L’articolo 6, commi da 13 a 19, della Legge 23 dicembre 2000 n. 388, prevede una misura di detassazione per le piccole e medie imprese PMI che effettuano “investimenti ambientali”. La detassazione degli investimenti ambientali, introdotta da questa legge, è un’agevolazione “automatica” che consente di effettuare una variazione in diminuzione dell’imponibile, da operare in sede di dichiarazione dei redditi, pari all’eccedenza degli investimenti ambientali realizzati nel periodo d’imposta rispetto alla media di quelli effettuati nei due periodi d’imposta precedenti. L’agevolazione prevista dalla Legge 388/2000 si applica agli investimenti ambientali, realizzati volontariamente dall’impresa, che consentono di prevenire, ridurre e riparare i danni causati all’ambiente. Al fine di calcolare gli investimenti ambientali occorre utilizzare un approccio incrementale. Un aspetto importante da sottolineare è che l’agevolazione introdotta dalla “Tremonti ambientale”, non prevedendo una scadenza temporale, è ancora oggi pienamente in vigore. Infatti, occorre opportunamente distinguere i termini di applicazione della legge “Tremonti – ter”, concernente gli investimenti sui macchinari, con quelli della cosiddetta “Tremonti ambientale”. In particolare, gli investimenti effettuati in applicazione della legge “Tremonti – ter” (Legge 102/2009, articolo 5, comma 1) avevano come termine per le agevolazioni previste la data del 30 giugno 2010. Al contrario, la Legge 388/2000 “Tremonti ambientale” è tuttora in vigore e senza dubbio applicabile dalle piccole e medie imprese che intendano prevenire, ridurre e riparare danni causati all'ambiente. Sono quindi ancora pienamente interessate all’applicazione della previsione di questa legge le imprese produttrici di attrezzature in grado di contribuire a una migliore salvaguardia dell’ambiente.
Alessandro Maggioni
APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA ATEX ALLE CABINE DI VERNICIATURA Classificazione dei luoghi di lavoro sulla base del pericolo di esplosioni. Riportiamo di seguito dei chiarimenti in merito alla corretta applicazione alle cabine di verniciatura della Direttiva 94/9/CE ATEX, con particolar riferimento alla classificazione dei luoghi di lavoro sulla base del pericolo di esplosioni. Il rischio di esplosioni dovute al formarsi di atmosfere potenzialmente esplosive è regolato dalla Direttiva ATEX 94/9/CE (recepita in Italia tramite il DPR 126/98) e dalla Direttiva 99/92/CE ATEX 2 (recepita in Italia dal D.Lgs. 233 del 12 giugno 2003). Le prescrizioni della Direttiva 99/92/CE sono richiamate al titolo XI del D.Lgs. 81/08 - Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. L’elemento fondamentale da tenere in considerazione è che la classificazione delle aree pericolose in zone compete all’utente le cui sedi e attività lavorative contengono o danno luogo a pericoli di esplosione. Occorre però considerare che la corretta applicazione delle direttive europee prevede che la sicurezza dal rischio di esplosione possa essere raggiunta con il contributo, e il reciproco scambio informativo, sia del fabbricante che dell’utilizzatore.
L’Industria Meccanica - Giugno 2012
Questo è vero soprattutto nel caso di attrezzature quali le cabine di verniciatura, che ricadono anche nel campo di applicazione della Direttiva Macchine 2006/42/CE. Infatti, conformemente all’articolo 3 della Direttiva Macchine, la Direttiva ATEX si applica per il pericolo di esplosione alle macchine destinate all’utilizzo in atmosfera potenzialmente esplosiva. Si noti che la direttiva ATEX non si applica agli spazi all’interno delle macchine in cui può essere presente un’atmosfera potenzialmente esplosiva, in quanto i rischi di esplosione causati dalla macchina o che insorgono al suo interno o dovuti a gas, liquidi, polveri vapori o altre sostanze prodotte o impiegate dalla macchina sono oggetto della Direttiva Macchine. Invece, le attrezzature, dispositivi di protezione o componenti installati all’interno della macchina cabina di verniciatura devono essere conformi alla Direttiva ATEX. A titolo esemplificativo, nella tabella sono riportati i principali obblighi previsti dalle Direttive 94/9/CE e 1999/92/CE per il produttore dell’impianto di finitura e per il suo cliente. La corretta applicazione della Direttiva ATEX alle cabine di verniciatura è stata chiarita dalla Commissione Europea e riportata nel testo delle Linee Guida (par. 4.1.2.2) preparate dalla stessa istituzione. In base all’interpretazione della Commissione, una cabina di verniciatura nel suo complesso non rientra nell’ambito di applicazione della direttiva ATEX 94/9/CE e di conseguenza non deve essere marcata CE ATEX. Rientrano invece nel campo di applicazione della direttiva (e devono essere marcati CE dal 1° luglio 2003) i suoi componenti installati nelle zone pericolose all’interno o all’esterno della cabina. Infine, ricordiamo che, nel caso in cui la cabina di verniciatura sia destinata a spruzzare sostanze infiammabili, deve essere effettuata la classificazione secondo il rischio di esplosione delle zone interne e prospicenti la cabina in funzione della concentrazione di tali sostanze. Le zone da classificare sono il volume interno della cabina (comprese le tubazioni di ricircolo ed espulsione dell’aria) e un’estensione di un metro al di fuori della cabina dalle aperture permanenti. La metodologia per la classificazione in zone pericolose delle cabine di verniciatura è data dalle seguenti norme tecniche: • norma UNI EN 12215 “Impianti di verniciatura – Cabine di verniciatura per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi – Requisiti di sicurezza”; • norma UNI EN 12981 “Impianti di verniciatura - Cabine per l’applicazione di prodotti vernicianti in polvere - Requisiti di sicurezza”.
Alessandro Maggioni Obblighi per il fabbricante e produttore dell’impianto di verniciatura e del datore di lavoro e cliente dell’impianto Fabbricante e produttore dell’impianto di verniciatura
Datore di lavoro e cliente dell’impianto
Direttiva di rifermento: 94/9/CE ATEX
Direttiva di rifermento: 1999/92/CE
• Responsabile della progettazione e costruzione dell’impianto • Responsabile dell’individuazione ed applicazione dei requisiti essenziali di sicurezza applicabili all’impianto • Responsabile dell’applicazione delle idonee procedure di valutazione della conformità • Responsabile della marcatura CE delle apparecchiature
• Responsabile dell’identificazione dei luoghi di lavoro in cui si possono formare atmosfere potenzialmente esplosive • Responsabile della classificazione dei luoghi di lavoro in zone ??????? • Responsabile dell’individuazione dei gruppi e categorie cui devono appartenere impianti ed apparecchiature destinati ad essere usati in quelle zone
NORMATIVA tari di stabilità per carrelli che movimentano containers di lunghezza maggiore o uguale a 6m UNI ISO 15794:2012 Carrelli elevatori bidirezionali e multidirezionali - Prove di stabilità Commissioni Tecniche : [TRASPORTI INTERNI] CARRELLI INDUSTRIALI UNI ISO 15871:2012 Carrelli industriali Specifiche per indicatori luminosi per movimentazione di container ed operazioni di dispositivi di aggancio UNI ISO 1756:2012 Carrelli industriali - Dimensioni dei bancali - Sagoma di collegamento UNI ISO 22915-21:2012 Carrelli industriali Verifica della stabilità - Parte 21: Commissionatori verticali con elevazione dell'operatore oltre 1 200 mm UNI ISO 22915-4:2012 Carrelli industriali Verifica della stabilità - Parte 4: Impilatori, doppi impilatori e commissionatori con posizione dell'operatore elevabile fino a un'altezza di sollevamento di 1 200 mm compresi UNI ISO 22915-7:2012 Carrelli industriali Verifica della stabilità - Parte 7: Carrelli bidirezionali e multi direzionali UNI ISO 24134:2012 Carrelli industriali - Requisiti aggiuntivi per funzioni automatiche sui carrelli UNI ISO 24135-1:2012 Carrelli industriali Specifiche e metodi di prova per i sistemi di trattenuta dell'operatore - Parte 1: Cinture di sicurezza addominali Commissioni Tecniche : [TRASPORTI INTERNI] CARRELLI INDUSTRIALI TELESCOPICI UNI ISO 13562-1:2012 Carrelli industriali telescopici - Parte 1: Prove di stabilità UNI ISO 13562-2:2012 Carrelli industriali telescopici - Parte 2: Prove supplementari di stabilità per carrelli che movimentano containers di lunghezza maggiore o uguale a 6 m Commissioni Tecniche : [TRASPORTI INTERNI] CARTUCCE METALLICHE A GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI NON RICARICABILI UNI EN 417:2012 Cartucce metalliche a gas di petrolio liquefatti non ricaricabili, con o senza valvola, per l'alimentazione di apparecchi utilizzatori portatili - Costruzione, controlli, prove e marcatura Commissioni Tecniche : [CIG] COPRICAPO ANTIURTO PER L'INDUSTRIA UNI EN 812:2012 Copricapo antiurto per l'industria Commissioni Tecniche : [SICUREZZA]
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ANIMA/PROGETTO DOGANA FACILE Numerose volte abbiamo illustrato i benefici e il valore che il progetto Dogana Facile rappresenta per le imprese industriali. Adesso tocca a chi ha sperimentato e con successo i percorsi suggeriti
Semplificazioni doganali dal punto di vista dell’imprenditore “La capacità di guardare lontano, oltre le contingenze e le crisi, è il logico presupposto di un processo d’integrazione di strategie iniziato già diversi anni fa, attraverso i percorsi di certificazione di qualità sotto il profilo doganale che coniugano le più recenti esperienze alla tradizione aziendale”. Imprenditrice nel settore elettromeccanico, Stefania Brancaccio è Vice Presidente di Coelmo, fondata nel 1946, oggi fra le più importanti e longeve aziende europee di gruppi elettrogeni industriali e marini, con tre stabilimenti in provincia di Caserta e Napoli ed una produzione destinata in prevalenza all’esportazione. A CURA DI
CARMELA MASSARO, RESPONSABILE DEL PROGETTO DOGANA FACILE
C
ome è venuta a conoscenza della certificazione Aeo e, più in generale delle semplificazioni doganali? Su proposta dell’allora Direttrice regionale Roberta De Robertis, accogliemmo nel 2006 un Seminario informativo che fu svolto presso la nostra azienda. Di seguito cominciammo il percorso per la prima certificazione Aeoc, ottenuto nel 2006 (allora detta audit di impresa) che contemplava esclusivamente i requisiti doganali per poi conseguire la certificazione Aeof (che ha convalidato anche i requisiti di sicurezza). Parallelamente ottenemmo lo status di esportatore autorizzato e infine la procedura di domiciliazione.
14001:2004 Certificato RINA), riesaminando di conseguenza le procedure di controllo e rivalutando la gestione del nostro magazzino, rendendola più efficiente. Questo ci ha permesso di cambiare la visione degli adempimenti doganali, trasformandoli da terrificanti e nebulose norme, a una condizione integrata del nostro processo logistico aziendale.
“Semplificazione”: quale significato assume per lei? Stefania Brancaccio, Semplificare vuol dire letteralmente “rendere Vice Presidente di Coelmo semplice”, cioè rendere chiaro, facile e comprensibile ciò che invece è oscuro, complicato e difficile sia da capire che da gestire. È con l’intenzione di “fare luce” che ci siamo avvicinati alCome è stato gestito l’iter istruttorio da parte dell’Ufficio le semplificazioni. Semplificare può voler dire anche tadoganale di competenza? Quali sono state le difficoltà prigliare o eliminare alcuni stadi. marie? Abbiamo però compreso, toccando con mano, che in alInizialmente quello che era stato definito l’Audit ci è parso cuni casi certi passaggi procedurali non possono essere quasi un’ispezione di controllo meramente doganale, poi tagliati senza provocare danni maggiori, (si pensi all’imperò si è stabilito un clima di fiducia e di reciproca collaportanza del controllo sotto il profilo della sicurezza doborazione, tale che, insieme ai funzionari doganali prepoganale). sti, abbiamo apportato modifiche al nostro sistema della geLa semplificazione è stata per noi un “viaggio” e usufruire stione del controllo di qualità (UNI EN ISO 9001:2008, ISO delle semplificazioni doganali è stato per noi non la meta,
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ma il mezzo per migliorare l’export della nostra azienda, usando procedure più snelle ed efficaci di quelle tradizionali. In altri termini, non siamo rimasti imprigionati nei vecchi sistemi ma abbiamo in questo modo innovato con ambizione e coraggio cercando e, cosa più importante, trovando nuove vie per la gestione del nostro export. Ad oggi può affermare di godere dei benefici rappresentati in via teorica da questi percorsi accreditamento? Con il nostro AEO, sicuramente abbiamo ottenuto oltre all’assicurazione di una riduzione dei controlli e dei dati da fornire nelle dichiarazione per l’export, per il grado di fiducia generato tra le Autorità doganali e la nostra impresa, anche beneficio a livello di immagine verso l’intera Unione Europea e di altri Paesi . Con lo Status di Esportatore Autorizzato abbiamo ottenuto (dopo aver individuato le regole per l'attribuzione dell'origine preferenziale ai nostri prodotti) la possibilità di autocertificare l’origine delle nostre merci sulla fattura, consentendo ai nostri clienti di godere di un trattamento daziario preferenziale, ove previsto. Con la procedura di domiciliazione abbiamo ottenuto la possibilità presso il nostro stabilimento di produzione, di effettuare tutti i controlli doganali sulle merci in arrivo ed in partenza, abbreviando i tempi, abbattendo i costi e portando vantaggi operativi concreti. Cosa direbbe oggi ad un imprenditore come lei che si accinge ad aprire le porte della propria azienda alla Dogana? Consiglierei di aderire al progetto Dogana Facile, perché con i servizi offerti si possono ottenere miglioramenti dell’azienda stessa, venendo accompagnati in una formazio-
ne tale da cambiare la visione dell’opprimente controllo doganale in una vera opportunità competitiva, migliorando la produzione, la programmazione, la logistica, la sicurezza in una maniera trasparente e con costi davvero molto contenuti, il che in questo momento di difficoltà economica è molto apprezzato. Inoltre, ritengo che il vero valore aggiunto sia rappresentato dalla crescita professionale dei miei collaboratori che hanno avuto la possibilità di acquisire competenze specifiche e di innovare il proprio modo di lavorare, comprendendo i meccanismi su cui si basano gli scambi internazionali e addentrandosi nei fondamentali della materia doganale traendone e restituendo all’azienda grande utilità. Come ha percepito il “nuovo ruolo” della Dogana in un’ottica di collaborazione tra pubblico e privato? Il comportamento affidabile e certificato nell’ambito dei rapporti fra i soggetti operanti nel mondo imprenditoriale è risultato, specialmente in questi periodi, un meccanismo premiante e vincente. Quando poi uno degli interlocutori è l’Agenzia delle Dogane, si crea un circolo virtuoso rappresentato dalle semplificazioni e dalla riduzione del contenzioso. Questo consente alle aziende di essere più competitive e agli Uffici delle Dogane di essere più efficienti e più efficaci proprio perché possono indirizzare la propria attività ispettiva e di tutela verso i soggetti a rischio. La nuova strategia delle Dogane, protegge gli interessi della comunità e dei suoi cittadini proteggendoli dal commercio illecito e sostenendo pienamente le attività legittime, assicurandoli contro minacce alla salute pubblica, proteggendo gli interessi finanziari della comunità e degli Sta❒ ti membri.
Riportiamo di seguito il calendario degli eventi di Dogana Facile-ANIMA 1) Calendario Evento “Dual Use” e Dogana Facile in Confindustria a. Verona (data da definire) b. Novara (data provvisoria 5 luglio) c. Ancona 18 luglio 2) Calendario Formazione su “Alfabetizzazione Doganale” a. b. c. d. e. f.
Milano 21 giugno Verona 11 settembre Brescia 13 settembre Novara 18 settembre Bologna 20 settembre Ancona 25 settembre
I nomi delle location saranno riportate sul sito www.anima.it Per la partecipazione gli interessati possono rivolgersi a: massaro@anima.it
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LA STORIA DELLA RUOTA A CURA DELLE AZIENDE
Le norme nei settori specifici di impiego delle ruote e normative tecniche, comunemente dette anche “standard” hanno assunto un’importanza sempre maggiore al crescere dell’industrializzazione e all’estensione geografica dei commerci internazionali. Normative relative alla sicurezza sono via via cresciute con l’aumento del benessere e del tenore di vita. Qui non trattiamo nel dettaglio quanto di diretta competenza del “componente” ruota o supporto, se non per far presente che le norme esistenti tendono a raggiungere le seguenti classi di requisiti: - Caratteristiche dimensionali l’intercambiabilità “fisica” del prodotto, arrivando a definire le caratteristiche dimensionali degli ingombri, in particolare dell’altezza (o diametro) e dell’interfaccia di collegamento all’apparecchiatura su cui verrà montato (carrello o supporto); - Caratteristiche funzionali di base prestazioni intrinseche di base, tra cui la portata e durata minima; - Caratteristiche funzionali evolute prestazioni quali la resistenza al rotolamento e la funzionalità degli accessori quali freni e bloccaggi direzionali; - Caratteristiche di sicurezza di base: tra queste possiamo includere fattori quali la conduttività, l’antistaticità. Nel tempo, e a tutela di particolari esigenze di settore, sono state elaborate specifiche norme, o loro integrazione, che potremmo definire come caratteristiche di sicurezza specifiche a regolamentare vari aspetti: - igiene, stabilendo requisiti dimensionali (per evitare l’accumulo di sporco); dei materiali utilizzati (per evitare corrosione e/o contaminazione); - ergonomia, per normare aspetti relativi all’impatto sull’uomo nell’uso specifico (sforzi, posture, ecc.) ed offrire una corretta guida alla scelta delle ruote/supporti idonee per il settore di impiego del prodotto finito; - la resistenza a specifici impieghi con test mirati sulle apparecchiature in cui la ruota e/o supporto ne è un componente (torri mobili, comunemente chiamate trabattelli, carrelli supermercato, contenitori mobili per rifiuti). È chiaro che mentre le prime quattro categorie fanno riferimento a caratteristiche del componente ruota o supporto, la quinta vede come “prodotto” non la ruota o supporto, ma l’apparecchiatura nel suo complesso arrivando a normare requisiti per un suo corretto funzionamento/utilizzo.
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Riportiamo qui di seguito alcune delle normative tecniche che richiamano le ruote e/o i supporti: Uno degli esempi di normazione che contempla un'ampia gamma di requisiti è la norma UNI EN 840. Essa è divisa in più parti e ciascuna di esse tratta di una specifica tipologia di contenitore mobile o aspetti comuni sui metodi di prova o requisiti di igene e sicurezza. Prendendo a riferimento la parte 3 dal titolo “Contenitori mobili per rifiuti - Parte 3: Contenitori a 4 ruote e coperchio(i) basculante(i), con capacità fino a 1300 l, per dispositivi di sollevamento a perno (maschio) e/o a pettine - Dimensioni e progettazione”, in essa si precisa che: a) al p.to 5.1 - Tab.1, riga 11 - il diametro nominale delle ruote; b) al p.to 5.6 - il numero di supporti completi di ruota; c) al p.to 5.6 - la loro portata minima; d) al p.to 5.6 - il superamento delle prove su ruote come da EN 840-5; d1) EN 840-5 p.to 4.9.3 – test durata delle ruote; d2) EN 840-5 p.to 4.9.4 – test di frenatura; e) al p.to 5.6 – Figura 6 – l'interasse fori delle piastre di fissaggio dei supporti completi di ruota; f) al p.to 5.9 - il bloccaggio direzionale, se presente, deve essere applicato su almeno due ruote; g) al p.to 5.10 - due supporti completi siano con freno come da EN 840-5; h) al p.to 9.2 - le parti in plastica, incluso le ruote, sono marcate in accordo con EN ISO 11469 per facilitarne il riciclaggio; i) EN 840-5 altri punti e EN 840-6 – sono previsti una serie di prove sui contenitori completi di ruote per verificarne la resistenza sotto molteplici aspetti o ulteriori specifiche tecniche. Altro esempio significativo che possiamo prendere a riferimento è la Norma UNI EN 1004:2005 – “Torri mobili di accesso e di lavoro costituite da elementi prefabbricati” dove il comitato normatore ha ritenuto necessario definire ben quattro elementi relativi alla ruota e suo supporto non solo per un corretto funzionamento ma anche un uso sicuro. Nella norma in questione tutto il paragrafo 7.5 è dedicato alle ruote con supporto e più precisamente: a) al p.to 7.5.1 – garanzia di fissaggio alla struttura; b) al p.to 7.5.2 – frenatura della ruota e del pivottamento; per quanto riguarda il rilascio, questo deve avvenire in modo non accidentale e sono specificate le resistenze da superare quando frenate; c) al p.to 7.5.3 – portata minima della ruota e supporto e relativo metodo di prova; d) al p.to 7.5.4 – specifiche costruttive per requisiti di sicurezza, in particolar modo viene richiesto che la ruota sia anti-foratura.
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Altri esempi possono essere: norme riguardanti macchine per l'industria alimentare, dove, oltre ai requisiti di sicurezza nell'utilizzo delle macchine, acquistano rilevanza i requisiti relativi ad aspetti igienici con dettati tecnico costruttivi: materiali anticorrosivi e/o dimensioni particolari per facilitarne la pulizia/igiene; carrelli spinti manualmente: protezione dei piedi dell'operatore e le forze necessarie per il rispetto dei requisiti ergonomici; ascensori, dove si stabilisce che le ruote devono essere metalliche per ovvie ragioni di “robustezza” a tutela della incolumità dei passeggeri.
Per maggiori informazioni e una bibliografia aggiornata delle norme in vigore si rimanda al sito dell'UCIR www.ucir.it o a quello dell'ente normatore italiano www.uni.com.
ANIMA/CLIMGAS Presentato a Mostra Convegno Expocomfort 2012 il volume nato dalla collaborazione fra Climgas e il Politecnico di Milano
Climatizzazione a gas e ad azionamento termico I consumi di energia primaria legati alla climatizzazione invernale ed estiva degli edifici rivestono un ruolo di primo piano in un paese come l’Italia, e una loro razionalizzazione porterebbe significativi vantaggi energetici ed economici.
È
consumi, sulle fonti energetiche e sul mercato e illustra poi stato pubblicato da Polipress il libro “la climatizzazione i concetti di base delle tecnologie con indici di valutazioa gas e ad azionamento termico”. La pubblicazione, tra ne e bilanci energetici caratteristici delle macchine ad aziola pochissime sull’argomento, è stata commissionata dalnamento termico e cogenerative. È trattata anche la situal’associazione Climgas (Associazione dei Costruttori e dei zione normativa, con cenni ai meccanismi di supporto alDistributori di Apparecchiature a Gas per la Climatizzaziole tecnologie, la certificazione energetica degli edifici e le ne) al Politecnico di Milano: ne hanno curato la stesura i barriere allo sviluppo di questi sistemi. professori Paolo Silva e Stefano Campanari, sotto la superSono poi descritte con taglio pratico ma rigoroso le tecnovisione del prof. Ennio Macchi, direttore del dipartimento di logie più diffuse, con un capitolo dedicato a ognuna di esenergia e si colloca nella collana tecnica di Polipress. se: i frigoriferi a compressione (la tecnologia numericamenSi tratta quindi di una preziosa fonte d’informazione per le te più diffusa), le pompe di calore azionate da motori entecnologie proposte, che sono trattate in modo esaustivo e dotermici, le macchine ad assorbimento e infine i motori pririgoroso e chiaro. mi per gli impianti di climatizzazione (senza trascurare le Partendo da una panoramica dei vantaggi delle tecnologie nuove tecnologie quali ad esempio le celle a combustibile). trattate nell’attuale scenario energetico e normativo, il libro Dal testo appare sempre evidente il legame di queste macprosegue nel descrivere più in dettaglio le diverse tecnolochine con la cogenerazione, indipendentemente dalla spegie, dando indicazioni sul funzionamento delle macchine, cifica tecnologia utilizzata. sulle possibili soluzioni impiantistiche e concludendo con Nella pubblicazione è anche contenuta una panoramica una nutrita rassegna di casi rappresentativi d’installazioni dei modelli offerti dai principali attori del mercato italiano. esistenti. Le tecnologie disponibili, ancora poco note e difImportante il capitolo dedicato ai fabbisogni energetici e fuse, permettono di trasformare l’energia termica, in eneralle curve di carico, elementi fondamentali per l’applicagia frigorifera; l’input energetico può essere fornito tramite zione pratica di una tecnologia nella vita della pratica imun combustibile (tipicamente gas naturale) oppure tramite piantistica. Questo aspetto e tanto più rilevante quanto un fluido termovettore (acqua calda, surriscaldata, vapore, maggiori sono i fabbisogni da soddisfare contemporaneaolio diatermico ecc.). Interessante notare come in questo mente, come nel caso degli impianti di cogenerazione. secondo caso il calore possa essere ottenuto da recuperi L’ultimo capitolo riporta una serie di possibili schemi imtermici (ad esempio da reflui di un processo industriale) oppiantistici e un’interessante raccolta di casi applicativi, tra pure da fonti rinnovabili (combustione di biomasse, enerquesti un interessante impianto con integrazione solare (sogia solare). lar cooling). Il ridotto fabbisogno di energie elettrica rende questi sisteChiude il libro un’appendice mi strategicamente interessancon utili indicazioni e richiami ti, particolarmente dove vi siadi carattere economico, aspetno difficoltà di accesso alla reto ovviamente essenziale per te elettrica o di incremento delvalutazione e la fattibilità di l’impegno di potenza e molto ogni impianto. In definitiva, il vantaggiosi laddove si possono titolo rende solo in parte merioperare recuperi termici. Non to a un settore della tecnica imva trascurata l’importanza di piantistica che è molto più questi sistemi nella generazioesteso e versatile di quanto ci ne di freddo in impianti cogesi possa aspettare in un primo nerativi (trigenerazione). momento e può dare utili Più in dettaglio, il libro fornisce informazioni a tutti gli interesinizialmente una panoramica Presentazione del libro a MCE 2012. Da sinistra, Paolo della situazione energetica na- Colaiemma (Presidente di Climgas), e gli autori del Politecnico di sati al settore della climatizzazione. ❒ zionale con indicazioni sui Milano: Paolo Silva, Ennio Macchi, Stefano Campanari.
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L’Industria Meccanica - Giugno 2012
12° ITALIAN ENERGY SUMMIT 2012 Verso una nuova sostenibilità energetica Milano - 24, 25, 26 e 27 settembre 2012 Sede Gruppo 24 ORE L’edizione 2012 proporrà il seguente calendario degli incontri: Lunedì 24 settembre 9.00 - 16.30 CONFERENZA INAUGURALE Nuove sinergie tra esigenze industriali e obiettivi ambientali
Martedì 25 settembre 9.00 - 13.15 Il nuovo mercato globale del gas
Mercoledì 26 settembre 9.00 - 13.00 Le dinamiche nel sistema delle rinnovabili
14.15 - 16.45 Il mercato elettrico
14.30 - 17.30 Efficienza energetica verso i nuovi obiettivi ambientali
Giovedì 27 settembre 9.30 - 13.00 WORKSHOP Il trading di energia: mercati e borse energetiche in Italia oggi
Il Summit prevede una quota di partecipazione. Advance booking: sconto 30% entro il 13 luglio 2012 Per informazioni e iscrizioni: www.formazione.ilsole24ore.com/energy2012 - formazione.eventi@ilsole24ore.com
In collaborazione con:
Sponsor ufficiale:
Exhibitor:
Associazione Italiana Consumatori Energia di Processo
www.aicep.it
Con il patrocinio di:
Media partner:
Con il contributo di:
Servizio Clienti tel. 02 5660.1887 fax 02 7004.8601 info@formazione.ilsole24ore.com
Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi Milano - via Monte Rosa, 91 Roma - piazza dell’Indipendenza, 23 b/c Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008
ANIMA/FORMAZIONE Cinque passi per gestire ambiente e sicurezza
Verso un nuovo sistema di gestione per la sicurezza Sono possibili le integrazioni al Sistema di Gestione della Sicurezza OSHAS 18001 per ottenere il modello organizzativo esimente ai sensi del DLgs 231/01? Le risposte del nostro esperto. Gabriele Marchesan, auditor ed esperto in Energy Management System
A CURA DI
GABRIELE MARCHESAN E EMMANUELE BIROLI
S
i è concluso questa settimana il workshop sul terzo argomento della serie di interventi “5 passi per gestire ambiente e sicurezza”, in cui si è trattato lo spinoso argomento della responsabilità delle aziende in fatto di sicurezza. L’argomento trattato durante l’incontro, a cui hanno partecipato diverse aziende del settore metalmeccanico, è stato lo sviluppo di in sistema di gestione per la sicurezza secondo lo standard OHSAS 18001 per poter usufruire di un modello organizzativo esimente rispetto alle sanzioni erogate dal D. Lgs 231/01. Sono stati analizzati sia i passi fondamentali caratteristici dello sviluppo del sistema di gestione (dalla politica al riesame attraverso le fasi di pianificazione, controllo operativo e monitoraggio), che le differenze e le necessarie integrazioni per dare completa attuazione alle disposizioni dell’art. 30 del D. Lgs. 81/08, che richiede lo sviluppo di un modello organizzativo coerente con le richieste del D. Lgs. 231/01 relativo ai reati societari. Tre sono le integrazioni ipotizzabili in un sistema di gestione per la sicurezza affinché sia aderente al modello organizzativo 231: • Analisi dei rischi di commissione dei reati previsti dall’art. 25 del decreto, per cui, redigendo il documento dei rischi con attenzione particolare a tutti i rischi che possono provocare un danno elevato (riconducibile quindi alla tipologia di reati previsti dal D. Lgs 231 – morte del lavoratore, ovvero omicidio colposo, – oppure - danni che pos-
sono portare a più di 40 giorni di convalescenza, ovvero danni gravi o gravissimi - si possono identificare le attività che sono soggette a rischio di commissione di reato maggiore. La valutazione potrà essere integrata associando il metodo utilizzato dall’azienda (intervento diretto o procedurale) per la riduzione del rischio. • Sistema sanzionatorio disciplinare, per cui si potrebbe rendere necessario integrare il regolamento aziendale con le sanzioni disciplinari previste dai contratti collettivi nazionali di riferimento e le sanzioni determinate dal D. Lgs. 81/08. • Compito di sorveglianza dell’Organismo di Vigilanza, il cui compito non può essere sopperito dalle consuete attività del gruppo di verifica, ma può essere potenziato con un rapporto di audit indicante le criticità rilevate e i possibili reati a cui potenzialmente è esposta l’azienda in seguito alla rilevazione delle non conformità. Ovviamente il percorso verso l’adattamento di un sistema di gestione per la sicurezza e, in generale di un sistema di gestione alle richieste del modello organizzativo è un argomento in piena evoluzione e la partecipazione agli workshop rappresenta un tavolo di confronto tra le esperienze vissute dalle aziende e potrebbe porre le basi per un metodo comune verso l’integrazione efficace di tutti i sistemi di gestione, riducendo tempi e costi di gestione dei vari aspetti aziendali, oltre che ad una minore esposizione dell’a❒ zienda a rischio di commissione di reato.
Calendario degli incontri Percorso gestione delle risorse Impostare e gestire il budget di progetto. 11 Giugno 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21% Costruire e gestire gruppi di lavoro efficienti. 28 Giugno 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21% Percorso gestione delle persone e della comunicazione al mercato Sviluppare la leadership. 3 Luglio 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21% La gestione dei collaboratori. 17 Luglio 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21%
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L’Industria Meccanica - Giugno 2012
ANIMA/ACISM Una “rivoluzione” tecnologica che potrebbe comportare una apertura del mercato e la valorizzazione dell’intera filiera gas
Implementazione degli smart metering nel settore gas Si è tenuto a Bologna il 13 aprile scorso il convegno “Smart meter gas – un approccio di sistema per servizi post-installazione”, che ha registrato una larga partecipazione di operatori del settore. Riportiamo di seguito l’intervento di Roberto Cattaneo, in rappresentanza di Acism (Associazione costruttori italiani strumenti di misura per gas, carburanti e acqua), sul tema “il punto della situazione tecnologica”. ROBERTO CATTANEO, SERVIZIO LEGALE ANIMA
P
aradossalmente sarebbe stato più facile illustrare l’evoluzione della misura del gas in Italia prima degli ultimi due interventi dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, cioè prima delle delibere 40/2011 e 28/2011. Mentre gli operatori, faticosamente, stavano trovando un punto di equilibrio tra le prescrizioni della delibera 155/2008, i propri bilanci e gli investimenti e i costi da affrontare, sono arrivate nuove disposizioni che hanno rimesso in gioco elementi fondamentali per un corretto sviluppo della tecnologia e per l’attuazione stessa delle originali intenzioni dell’Autorità per l’energia. Gli elementi che sono nuovi e che hanno sostanzialmente fermato le attività in corso d’opera per l’implementazione dello smart metering nel settore gas sono sostanzialmente:
1. riferimento ai sistemi di trasmissione dati attraverso la rete elettrica e telefonica, mentre il CIG ha individuato la soluzione radio su cui potranno essere trasmessi i dati di misura e lavorerà a soluzioni complementari in grado di coprire l’intero territorio nazionale. Non si può negare che ci siano stati ritardi nell’elaborazione normativa, forse in quest’ambito potrebbero avere un ruolo di garanzia sia la stessa Autorità, sia un legittimo componente del CIG che ha rinunciato ad esercitare ogni ruolo tecnico: il ministero dello sviluppo economico; 2. insistenza sull’adozione di “nuove tecnologie”, non meglio identificate, con risparmi sui costi che sono risultati indecifrabili per gli operatori di mercato; 3. individuazione di “costi standard” di cui non è stata comunicata l’origine, se non in termini generalissimi, che non hanno alcun riscontro sul mercato. Non dimentichiamo che i prodotti necessari all’implementazione del-
la delibera 155 non sono ancora commercializzati. Così come evidenziato nelle osservazioni che ACISM ha trasmesso all’autorità sulla DCO 40/2011 i costi standard, presi come punto di riferimento per il riconoscimento dei nuovi investimenti per la misura del gas naturale riconosciuti in tariffa, sono interpretati dal mercato come costi massimi sostenibili, non ci sono più acquisti a prezzi superiori a quelli indicati dai costi standard dell’autorità. Ai costruttori questa è sembrata una indicazione tale da condizionare le consuete dinamiche del mercato, ma su questo sono stati rassicurati da una comunicazione dell’autorità per la concorrenza. Quindi la procedura che prevede l’introduzione di costi standard per prodotti sui quali non esiste la possibilità di una verifica storica, né di una verifica sui prodotti già istallati non incide sulla concorrenza: non resta che attendere l’offerta da parte dei fabbricanti che hanno prodotto all’autorità i prezzi su cui sono stati basati i costi standard, per procedere all’installazione degli smart meters. L’articolo 3 della delibera 28 concentra la propria attenzione sui risparmi che si possono ottenere sul Gruppo di Misura, tuttavia il Gruppo di misura è solo un elemento del processo di elaborazione dei dati di misura che deve essere adeguato ai nuovi sistemi di misura; questo processo riguarda l’intera catena della misura e l’organizzazione dell’impresa che provvedere alla raccolta e all’elaborazione dei dati. La razionalizzazione dei costi deve riguardare, per esempio, l’efficienza dei flussi dei dati, la conseguente gestione degli stessi: dalla gestione dei dati alla produzione, alla lettura, elaborazione finale e comunicazione al cliente. Lo strumento di misura e di conversione della misura non può essere considerato l’unico fattore sul quale gravare la riduzione dei costi.
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ANIMA/ACISM 4. mancato riconoscimento dei comportamenti virtuosi degli operatori che hanno già sostituito molti misuratori con strumenti nuovi, e, implicitamente, promozione degli operatori che fino ad oggi hanno sostituito pochi misuratori. In realtà questo punto non risulta esplicitamente nella delibera dell’autorità, ma è stato esposto dalla stessa in incontri successivi tra l’autorità e gli operatori. L’autorità non ha dato rilievo all’impegno dei distributori che hanno voluto dare un contenuto alla legge 99/2009. I distributori che nulla hanno fatto, possono provvedere entro il 2018; 5. proposta della sperimentazione della lettura multiservizio, quando ancora mancano alcuni degli elementi necessari per la telelettura dei soli misuratori gas. L’introduzione di questi nuovi elementi è stata inevitabilmente letta come un cambiamento o un ampliamento degli obiettivi originali, che non favorisce la concentrazione dell’impegno industriale e degli investimenti verso obiettivi che dovrebbero essere certi e determinati, invece favorisce lo stallo e la dispersione delle energie. Per questo un discorso sulle tecnologie risulta difficile da affrontare, con gli obiettivi da raggiungere che continuano ad essere messi in discussione. Potremmo anzi dire che la tecnologia viene considerata, dalle ultime delibere, come un fattore astratto dalla realtà, cioè senza una attenta valutazione delle implicazioni e delle capacità industriali necessarie e di implementazione sul territorio italiano,
che non è quello della Gran Bretagna o francese: realtà non comparabili con quella nazionale, per conformazione del territorio, frammentazione degli operatori, il rapporto instaurato tra fabbricanti di strumenti, distributori e autorità. Certamente ci sono stati ritardi nell’attuazione della delibera, ma molti buoni risultati sono stati ottenuti per quanto riguarda i calibri destinati alla misura industriale, e il processo per proseguire aveva la necessità non di nuove norme o idee, ma di norme meno soggette alle più diverse interpretazioni. Probabilmente un intervento diretto e mirato dell’Autorità alle cause reali e potenziali di ulteriori ritardi nella attuazione della delibera sarebbe stato più utili agli operatori. Quanto siano vere queste considerazioni, lo prova la situazione confusa e incerta che, di nuovo, si è determinata, con un sostanziale stallo del mercato. A tutto ciò occorre aggiungere la nuova organizzazione delle verifiche periodiche che per quanto riguarda il gas è in attesa di due provvedimenti ministeriali: il primo che riguarda gli strumenti di misura MID, dopo i tempi certi dell’esame presso la Commissione europea, sta subendo i tempi incertissimi dell’iter burocratico nazionale; il secondo che riguarda gli strumenti nazionali, il codice della metrologia, ma anche di questo non conosciamo i tempi di pubblicazione. Questi provvedimenti dovranno conciliarsi con una tecnologia in evoluzione e con un’organizzazione amministrati❒ va che sta ancora formandosi.
ECONOMIA
Nove miliardi per spingere le Pmi Un nuovo accordo per l'export e il rafforzamento all’estero
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na rete di finanziamenti rafforzata per rendere più competitive le imprese italiane sui mercati esteri consentirà di sostenere 40 operazioni di export e internazionalizzazione per un valore complessivo di oltre 9 miliardi. È questo l'obiettivo della nuova alleanza nata con l'accordo firmato ieri a Roma tra il direttore generale di Abi, Giovanni Sabatini, e gli amministratori delegati di Cassa depositi e prestiti, Sace e Simest, Giovanni Gorno Tempini, Alessandro Castellano e Massimo D'Aiuto che proroga di un anno (fino al 6 aprile 2013) il sistema Export banca. Un sistema creato nel 2010 attraverso una convenzione tra Cdp (con una dotazione iniziale di 2 miliardi) e la Sace, la società controllata dal ministero dell'Economia che garantisce il credito all'esportazione assicurando gli investimenti esteri (34 miliardi di operazioni assicurate in portafoglio nel 2011, in crescita del 5,4% annuo) e che lo scorso an-
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no ha visto l'ingresso anche dell'Associazione bancaria italiana. Ora lo strumento sarà integrato dall'intervento della Simest (Società italiana per le imprese all'estero) attraverso un'azione di abbattimento degli interessi sui crediti. Non solo. Mentre finora il sistema di finanziamenti Export banca - attraverso il canale diretto della Cassa depositi e prestiti oppure attraverso l'intermediazione delle banche - è stato articolato su due linee di azione, il credito all'acquirente estero o quello all'impresa, la convenzione punta anche a operazioni in compartecipazione con le banche, anche estere, per la quota non coperta, al rifinanziamento di operazioni già in essere e a operazioni in dollari Usa oltre che in euro. Fonte “Il Sole 24 Ore”
FIERE, CORSI E CONVEGNI Svoltasi a Milano dal 27 al 30 marzo scorso, MCE si conferma leader mondiale nei settori dell’impiantistica civile e industriale, della climatizzazione e delle energie rinnovabili
Mostra Convegno Expocomfort guarda al 2014 In quattro giorni accreditati più di 150 mila visitatori professionali, cresciute le presenze dall’estero. L’affluenza degli operatori provenienti dall'estero conferma la grande vocazione internazionale della manifestazione. Già numerose le conferme per il prossimo appuntamento, in calendario dal 18 al 21 marzo 2014 sempre in Fiera Milano.
L’
edizione 2012, che si è tenuta in fieramilano dal 27 al nerazione, dalle biomasse al fotovoltaico”. 30 marzo, ha registrato 155.301 operatori professionaCome sempre il lay-out espositivo ha aiutato l’operatore li, con un incremento del 5,8% della quota di operatori professionale a incontrare gli espositori di interesse e allo esteri pari a 35.342 visitatori, provenienti da 136 paesi. Più stesso tempo a partecipare a convegni, corsi ed eventi. Piein dettaglio, sono cresciute le presenze da parte di alcuni no successo, infatti, per l’ampio e articolato programma di dei mercati strategici, come Polonia, Russia, Romania, Turconvegni dedicato a “Zero Energy 2020:verso l’integraziochia, Brasile, Marocco ed Egitto ma al contempo c’è stato ne”, con 2642 operatori che hanno affollato sia i tre conun incremento anche delle partecipazioni da alcuni paesi vegni istituzionali, che i 20 organizzati delle principali astradizionali come Germania, Francia, Regno Unito, tutti gli sociazioni di settore partner di MCE, contribuendo a vivaaltri paesi sono in linea con la precedente edizione. cizzare il dibattito culturale e scientifico da sempre fiore al“Credo che possiamo, a pieno titolo, definire il risultato di l’occhiello della manifestazione. Un tema unico declinato MCE 2012 un traguardo importante, afferma Massimiliano in un calendario molto articolato di incontri, fra i quali ha Pierini (Business Unit Director Reed Exhibitions Italia), tanriscosso particolare attenzione Fce, Forum sulla Certificato più che la manifestazione si è svolta su quattro giorni anzione Energetica degli Edifici – organizzato in collaboraziché cinque a conferma quindi che la scelta di concentrazione con Cti – Comitato Termotecnico Italiano nel corso re l’evento dal martedì al venerdì è stata ben accolta sia dadel quale è stato presentato l’aggiornamento sullo stato delgli espositori sia dai visitatori. Punto di forza di MCE 2012 le certificazioni energetiche nel nostro paese. è stata la ricca offerta espositiva delle 2122 aziende di cui Grande interesse per la seconda edizione di “Percorso effi881 estere, rappresentative di 58 paesi, che ha permesso una cienza & innovazione” e “Verso la Classe A 2012”, le due panoramica a 360 gradi su quanto il mercato è in grado di iniziative organizzate con il prezioso contributo del Comiproporre in tema di valotato Scientifico Next rizzazione e risparmio Energy presieduto dal Poenergetico. Il successo di litecnico di Milano Diquesta MCE è da attribuipartimento Best, che hanre anche agli sforzi e agli no guidato il pubblico di investimenti delle azienoperatori nella ricerca di de espositrici che, si sono quanto più innovativo il presentate con prodotti mercato propone in maveramente innovativi in teria d‘innovazione tectutti i comparti: dal connologica per la realizzadizionamento alla refrigezione di progetti ad alta razione, dal riscaldamenefficienza energetica. In to all’attrezzeria e comparticolare, una segnaleponentistica, dalla tecnitica di grande impatto ha ca sanitaria alla rubinettesupportato i visitatori nelria e al mondo bagno, dal la ricerca dei 117 prodotsolare termico alla coge- Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com ti e soluzioni di 77 espo-
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FIERE, CORSI E CONVEGNI sitori che facevano parte della selezione 2012. Bilancio positivo anche per Verso la Classe A, l’area-evento allestita, per questa edizione, nel Foyer del Centro Congressi Stella Polare, che presentava una rosa di 34 prodotti fra quelli già selezionati per “Percorso efficienza & innovazione” rappresentativi delle migliori tecnologie impiantistiche offrendo così un’opportunità unica per confrontarsi con la progettazione a basso impatto ambientale. Riscontro più che positivo anche per gli eventi organizzati nell’aula workshop, adiacente a Verso la Classe A, dove le aziende espositrici hanno programmato presentazioni ad hoc sui prodotti selezionati. Un contributo importante per il successo di MCE 2012 è riconducibile a www.mcexpocomfort.it, il sito ufficiale di MCE che nel corso degli anni si è conquistato un posto privilegiato nella comunità on-line, registrando - nel periodo da aprile 2010 ad aprile 2012 - 241.974 visite di cui 161.923 da 152 paesi esteri e 266.615 visitatori unici per un totale di 1.818,376 pagine visitate. Il sito web offre numerosi servizi on-line, per gli espositori, che possono scaricare facilmente tutti i documenti necessari a perfezionare la loro partecipazione alla fiera ma anche ricerche e analisi di mercato. Per i visitatori, invece, tutte le informazioni
per organizzare la propria visita alla manifestazione e soprattutto la pre-registrazione on-line per evitare le code agli ingressi. Uno spazio particolare occupa la sezione “News dalle Aziende”, la speciale area nella quale gli espositori possono inserire, ogni mese, notizie su prodotti, iniziative e case history di rilievo. Risultati importanti anche per la nuova “App” mobile, scaricabile gratuitamente e disponibile per tutte le piattaforme, da Apple ad Android, i download sono stati 3.469 da IOS e 921 da Android confermando così come i nuovi media stiano diventando un mezzo unico per far si che tutte le informazioni siano immediatamente disponibili, in maniera completa, interattiva e personalizzabile. Ma anche Facebook e Twitter hanno contribuito a offrire un aggiornamento constante durante MCE con immagini, video e discussioni. I lavori per MCE 2014 sono già iniziati con successo, sono molto numerose le aziende che hanno fin da ora riconfermato la loro partecipazione, segnale che una manifestazione come Mostra Convegno Expocomfort anche in periodi di recessione rappresenta un’opportunità importante per avere un confronto concreto con il mercato e svilup❒ pare relazioni one to one.
Bilancio positivo per Fluidtrans Compomac
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ono stati 17.000 gli operatori che hanno visitato Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control, le manifestazioni dedicate a componenti e soluzioni per l’industria, che si sono chiuse a Fiera Milano lo scorso 11 maggio. Un numero in linea con il passato (i cui dati di consuntivo si sommavano a quelli di Bias, la manifestazione dedicata all’automazione industriale che, a seguito di un riposizionamento strategico, si svolgerà nel 2013, secondo un diverso calendario), ma che mostra un crescente interesse da parte dei visitatori stranieri. Gli operatori esteri sono stati infatti il 38% del totale, da 82 Paesi – un dato in crescita rispetto al 2010 (erano stati il 23%) - mostrando di apprezzare l’alto livello di qualità e innovazione tecnologica dei prodotti italiani che, rispetto all’altro mercato di eccellenza europeo, la Germania, riescono a garantire un prezzo molto competitivo. La parola chiave dell’edizione 2012 è stata “innovazione”. Se ne è parlato negli stand dove le maggiori aziende del settore hanno presentato le ultime novità in termini di componenti meccanici, nelle Aree dell’Innovazione Applicata, dove centri di ricerca, università e aziende hanno presentato prototipi e progetti frutto di ricerca avanzata, ma anche nei seminari tecnici dedicati all’aggiornamento profes-
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sionale di tecnici e progettisti del mondo industriale. Innovazione come leva principale per la competitività dell’industria europea è stato anche il tema della tavola rotonda che si è svolta il 9 maggio, organizzata da Assofluid in collaborazione con Fiera Milano e Hannover Messe e con il supporto di Vdma, in apertura della quale è stato annunciato il nuovo accordo tra Fiera Milano e Deutsche Messe, che segna un profondo cambiamento nel panorama fieristico europeo del settore. I due Organizzatori, infatti, hanno annunciato la nascita di Tpa Italia, una manifestazione completamente nuova dedicata a trasmissioni di potenza e automazione, che mette a fattor comune l’esperienza tedesca con Mda, la biennale dell’azionamento e della fluidotecnica che si tiene nell’ambito della Hannover Messe, e quella maturata da Fiera Milano con Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control. Tpa Italia, che avrà un format completamente nuovo e una cadenza biennale, sarà uno strumento fieristico all’altezza delle esigenze dei produttori italiani di componenti e sistemi di trasmissioni di potenza fluida e meccanica, una efficace piattaforma di contatti e di business ma anche di aggiornamento tecnologico continuo e di innovazione.
PROGRAMMA FIERISTICO DI ANIMA E DELLE ASSOCIAZIONE FEDERATE TRACCIA ANNO 2012
DA EFFETTUARE
EFFETTUATE
data 26-29 GENNAIO 28 FEB.-3 MARZO 13-15 MARZO 27-30 MARZO
(*) A T A B
nome MACEF PRIMAVERA IPACK IMA WETEX MCE EXPOCOMFORT
sede MILANO MILANO, Italia DUBAI, U.A.E. MILANO, Italia
16-21 APRILE T 18-21 APRILE B 9-11 MAGGIO A 13-15 MAGGIO B 22-24 MAGGIO A 23-25 MAGGIO B 24-27 MAGGIO T 27-30 MAGGIO A 29 MAG-2 GIUGNO A 6-10 GIUGNO B 18-22 GIUGNO T 16-21 SETTEMBRE T 25-29 SETTEMBRE A 2-6 OTTOBRE B 17-20 OTTOBRE A
INTERMAT METEF + Foundeq Europe SOLAREXPO + GREENBUILDING OIL & NON-OIL SPS / IPC / DRIVES Italia ACCADUEO EUROCARNE IRAN FOOD + BEV TEC CTT ANKOMAK ACHEMA IBA CERSAIE F&O Finitura & Oltre (in Bi.Mu) MADE
PARIGI, Francia VERONA, Italia VERONA, Italia MODENA, Italia PARMA, Italia FERRARA, Italia VERONA, Italia TEHERAN, Iran MOSCA, Russia ISTANBUL, Turchia FRANCOFORTE, Germania DUESSELDORF, Germania BOLOGNA, Italia MILANO, Italia MILANO, Italia
18-21 OTTOBRE 31 OTT. - 3 NOV. 5-8 NOVEMBRE 7-10 NOVEMBRE NOVEMBRE 27-29 NOVEMBRE 27-30 NOVEMBRE
SAIE PCV Expo (Pumps, Compressors, Valves) THE BIG 5 / MEC / PMV ECOMONDO SITP Salon Int.Travaux Publics VALVE WORLD BAUMA CHINA
BOLOGNA, Italia MOSCA, Russia DUBAI, Eau RIMINI, Italia ALGERI, Algeria DUESSELDORF, Germania SHANGHAI, Cina
A A A A A B B
Associazioni di riferimento FIAC ASSOFOODTEC, ANIMA ANIMA / settori energia-ambiente ANIMA/settori HVAC + energia (Acism, AquaItalia, Avr,Assopompe, Assotermica, Climgas, CoAer, Imp. Frigoriferi, Italcogen, Ucc) UCoMESA UCIF COAER ACISM ANIMA - L'Industria Meccanica ACISM, AVR ASSOFOODTEC ASSOFOODTEC UCoMESA UCoMESA ANIMA / settori ind. chimica ASSOFOODTEC AVR UCIF ASSOFERMA, ASSOGRIGLIATI, ASSOSIC, UNAC UCoMESA ASSOPOMPE, AVR, COMPO ANIMA, UCoMESA ITALCOGEN UCoMESA AVR UCoMESA / ANIMA settori 'comfort'
(*) frequenza : A=annuale, B=biennale, T=triennale, QA= quadriennale, QI=quinquennale
LEGENDA SIGLE ASSOCIAZIONI E UNIONI ACISM associazione costruttori italiani strumenti di misura; AQUA ITALIA associazione costruttori impianti e componenti per il trattamento delle acque primarie; AISEM associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione; ASSOFERMA associazione nazionale fabbricanti serrature ferramenta maniglie; ASSOFOODTEC associazione italiana costruttori macchine, impianti e attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare (costituita da: ACOMAG associazione costruttori macchine arredamenti attrezzature per gelato - COMACA costruttori macchine per la lavorazione delle carni - UCIMAC costruttori macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar - UCMA costruttori macchine per l’industria alimentare - unione costruttori affettatrici, tritacarne e affini - unione costruttori impianti frigoriferi); ASSOGRIGLIATI associazione nazionale tra i produttori italiani di grigliati elettrosaldati e pressati in acciaio e leghe metalliche; ASSOPOMPE associazione italiana produttori pompe; ASSOSIC associazione italiana fabbricanti e commercianti prodotti antinfortunistici; ASSOTERMICA associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici; AVR associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria; CICOF comitato italiano dei costruttori di forni industriali; CLIMGAS associazione costruttori e distributori di apparecchiature a gas per la climatizzazione; COAER associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici; FIAC unione fabbricanti italiani posateria, coltelleria, vasellame, pentolame e affini; ITALCOGEN associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione; UCC unione costruttori caldareria; UCIF unione costruttori impianti finitura; UCoMESA unione costruttori macchine edili, stradali, minerarie e affini; UNAC associazione costruttori di infissi motorizzati e automatismi per serramenti in genere
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RECENSIONI TOTAL FLOW MANAGEMENT Kai Zen per l’eccellenza nella supplì chain e oltre
ISOLATORI SISMICI Per edifici esistenti e di nuova costruzione
Euclides A. Coimbra Ed. Guerini e Associati, 2012 Euro 38,00
Dora Foti, Michele Mongelli Ed. Dario Flaccovio Editore, 2011 Euro 48,00
In un periodo di turbolenza economica, la produzione manifatturiera costituisce ancora la base imprescindibile delle economia più solide nel mondo. Per essere competitivi non basta de localizzare o tagliare i costi, ma occorre mettere in campo strategie diverse per conoscere sempre meglio i bisogni dei clienti, migliorare continuamente i prodotti ed investire in innovazione e crescita. A oggi il Toyota Production System è il modello più efficace per realizzare questi obiettivi e supportare la strategia. Euclides A. Coimbra è riuscito in questa sfida, annoverando decine di esperienze di successo realizzate dai consulenti Kaizen Institute in tutto il mondo e nei più differenti settori industriali. È nato così il più completo manuale disponibile anche in italiano, indispensabile per acquisire una conoscenza profonda delle tecniche e allenarsi ad affrontare il cambiamento.
L’isolamento di base rappresenta un’efficace strategia di protezione sismica delle costruzioni basata sul concetto di controllo passivo delle vibrazioni. Dopo anni di sperimentazioni in laboratorio e applicazioni pionieristiche, gli isolatori sismici sono oggi considerati in ogni parte del mondo alla stregua di comuni elementi strutturali cui è demandato il particolare compito di deviare l’energia in ingresso nella costruzione attraverso l’incremento del periodo proprio e dello smorzamento. Il presente libro raccoglie i principi fondamentali, i criteri di progettazione e i dettagli costruttivi indispensabili per l’impostazione di progetti di strutture. L'ingegneria antisismica non vede sistema più all'avanguardia. Il Giappone è ovviamente il più grande costruttore di edifici isolati alla base. Dopo anni di sperimentazioni in laboratorio e applicazioni pionieristiche, gli isolatori sismici sono oggi considerati in ogni parte.
FINANZA E REGOLAZIONE NEL SETTORE IDRICO. Vol. I
A cura di Amedeo Amato Ed. Franco Angeli Editore, 2011 Euro 17,00 Nel volume The Economics of the Water Industry: Technology, Ownership and Efficiency pubblicato dalla Fondazione Amga nel 2005 venivano messe a punto una serie di questioni metodologiche sull'economia del settore idrico attinenti, tra l'altro, le implicazioni in termini di efficienza produttiva e di efficienza allocativa di alternativi assetti istituzionali e organizzativi del settore. Le ricerche presentate in questo volume, rientrano più specificatamente nel progetto "finanza e regolazione nel settore idrico" interamente affidato a studiosi italiani. L’industria idrica necessita di ingenti risorse finanziarie secondo modalità particolarmente articolate, e ciò richiede l’adozione di forme di finanziamento innovative e flessibili in funzione delle molteplici esigenze del settore. Nel contesto del progetto “finanza e regolazione nel settore idrico”, il volume analizza in modo dettagliato queste diverse tipologie di innovazioni finanziarie.
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TANTE ITALIE UNA ITALIA. Dinamiche territoriali e identitarie.
A cura di C. Muscarà, G. Scaramellini, I. Talia Vol. III: Terza Italia. Il peso del territorio Ed. Franco Angeli Editore, 2011, Euro 26,50 Frutto dello sforzo collettivo dei migliori geografi italiani, il volume presenta una risposta ai quesiti su ciò che resta oggi della questione settentrionale, della Terza Italia, del Mezzogiorno, e soprattutto sui nuovi e tanti microcosmi che sembrano adesso prevalere. Che cosa è cambiato nell'economia e nel paesaggio urbano del nostro Paese nel mezzo secolo che va dagli anni Sessanta del secolo scorso ai nostri giorni? Quali ricadute hanno avuto i cambiamenti intercorsi sulla geografia economica del Paese?La serie di volumi Tante Italie Una Italia risponde a questi quesiti attraverso una trentina di saggi di alcuni dei più autorevoli geografi italiani. Articolata in quattro volumi autonomi, l'opera verifica per ciascuna delle Italie di quella tripartizione che cosa sia avvenuto dell'articolazione territoriale del mondo della produzione e dell'urbanizzazione, tracciando il panorama del paesaggio attuale.
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REPUTAZIONE, APPRENDIMENTO E INNOVAZIONE NELLE IMPRESE. Il ruolo delle online community
Claudio Dossena Ed. Franco Angeli Editore, 2012 Euro 25,00 Già più di duemila anni fa Seneca sosteneva che "le idee migliori sono proprietà di tutti". Il presente volume nasce con l'obiettivo di definire il ruolo informativo che possono svolgere per un'impresa le online community, concepite quali "luoghi" in cui risiede una conoscenza diffusa tra i membri che vi partecipano. Il lavoro mira a leggere e interpretare in chiave organizzativa alcune implicazioni per le imprese derivanti dal sempre più massiccio utilizzo delle online community da parte dei loro stakeholder, Le implicazioni a cui si fa riferimento sono riconducibili a fenomeni derivanti dall'introduzione in impresa di una logica community-based nella gestione delle relazioni. Claudia Dossena ha conseguito il dottorato di ricerca con una tesi su web community, web corporate reputation e apprendimento organizzativo presso il Dipartimento di Ricerche Aziendali dell'Università degli Studi di Pavia.
ASCOLTARE IL SILENZIO Manuale di sociologia della comunicazione
Mauro Miccio Ed. Franco Angeli Editore, 2011 Euro 23,00 La comunicazione ha bisogno del silenzio, almeno quanto della parola. In una società in cui tutti parlano, tutti tentano di esprimersi sovrapponendo la propria voce a quella degli altri il rischio dell'incomunicabilità cresce a dismisura. Perché la comunicazione vada a segno c'è bisogno di ascolto, riflessione e solo successivamente di una risposta. In una parola, c'è bisogno di silenzio. Anche il silenzio è messaggio. Il silenzio è una pausa significante nel processo comunicazionale. Consente di ascoltare. L'ascolto è l'elemento più importante nello scambio comunicazionale, vero "file recorder". Nel testo vengono esposti e analizzati i principali aspetti della materia, dalle teorie e dai modelli di comunicazione delineati nel Novecento alla svolta che le applicazioni del web hanno impresso a dinamiche sociali consolidate nel tempo. Un manuale di comunicazione completo e puntuale.
NEWS Ventole a pale curve
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a nuova linea di ventole “Serie CRE” della Boschini è rivolta al mercato dei motoventilatori con motore a rotore esterno, costruzioni compatte e ad alto rendimento in linea con le nuove normative di resa energetica sulle apparecchiature elettriche in vigore dal 2013. In accoppiamento a un motore a rotore esterno tramite flangia o all’asse, le nuove ventole possono essere utilizzate in molteplici settori in campo domestico ma soprattutto in campo industriale: ventilatori e aspiratori, impianti di aspirazione fumi, impianti di climatizzazione centralizzati, ventilatori per raffreddamento di macchinari ecc. Il mercato italiano si sta preparando a questo tipo di soluzione mentre in molti paesi europei e del mondo il mercato è già pronto e la richiesta sta crescendo. Boschini è il primo costruttore italiano di questa particolare tipologia di ventole. www.boschini.it
Nuovi tornelli
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ame, azienda leader nel settore dell’automazione, della sicurezza attiva e del controllo degli accessi automatici, presenta “Saloon40”, il nuovo tornello a battente motorizzato, dal design compatto, innovativo e funzionale. Progettato per gestire il controllo degli accessi in ambienti di grandi dimensioni (centri commerciali, aeroporti, ospedali ecc.) e dove i passaggi sono veloci e frequenti, questo tornello offre prestazioni elevate, consentendo di liberare il varco molto rapidamente grazie all’anta che si
apre in un solo secondo. Caratterizzato da una struttura in alluminio con finitura inox satinato, ha una corona luminosa, integrata nell'automazione che segnala il movimento dell'anta e il relativo stato di funzionamento contraddistinto dal colore rosso (movimento di chiusura), verde (apertura) o azzurro (segnalazione di preavviso di richiusura dell’anta), mentre un segnale acustico consente di tenere costantemente sotto controllo il passaggio delle persone, indicando eventuali tentativi di apertura forzata. L’apertura dell’anta può essere attivata a distanza con un radar integrabile oppure mediante tessera transponder, tessera magnetica, pulsanti o fotocellule. Completa l’offerta di selezione e delimitazione dei flussi pedonali la linea di transenne a integrazione modulare con il sistema Saloon. Veloce e facile da installare, Saloon40 si propone come uno scrigno di tecnologia che racchiude in soli 120 mm di diametro la scheda elettronica e l'alimentatore. Il tornello è dotato di un motore a encoder a 24 V c.c. che permette una facile gestione delle fasi di rallentamento dell’anta e la rilevazione degli ostacoli. In caso di black-out consente, inoltre, l'apertura manuale, sia in entrata che in uscita. Disponibile con due tipi di anta, da 900 o 1200 mm di lunghezza, Saloon40 è stato progettato anche nella versione a doppio battente, per gestire anche varchi pedonali di dimensioni particolarmente ampie. www.came.it
Bollitori per acqua sanitaria
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nuovi bollitori “Bollyterm HP” di Cordivari sono dei preparatori di acqua calda sanitaria termodinamici corredati di pompa di calore aria-acqua. La gamma comprende versioni predisposte per utilizzi con circuito solare termico che consentono quindi di sfruttare contemporaneamente due fonti rinnovabili: solare termico ed energia prelevata dall’ambiente dalla pompa di calore. Questo consente di ridurre il ricorso a fonti energetiche non rinnovabili a meno di un terzo della quota non fornita dal sole e quindi a meno del 10% del fabbisogno to-
tale. Inoltre, utilizzando energia elettrica proveniente da un impianto fotovoltaico è possibile realizzare un sistema di produzione di acqua calda sanitaria completamente “verde”, che dipende al 100% da fonti energetiche rinnovabili. www.cordivari.it
Unità di controllo per rilevazione di gas
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ultiscan++S2” della Sensitron è la sigla di una serie di unità di controllo per la rilevazione di gas progettate per soddisfare le diverse esigenze del mercato. Sono corredate da un software specifico che le rende idonee all’utilizzo in impianti SIL2. Le unità permettono di gestire simultaneamente fino a 256 rivelatori di gas, che possono essere sia indirizzabili e quindi collegabili direttamente sui loop, sia di tipo analogico 4-20 mA, collegati tramite moduli remoti a 8 ingressi STG/IN8-S. L’architettura del sistema prevede 8 relè reimpostati a bordo macchina e la possibilità di ampliare le uscite con ulteriori 256 open collector, tramite moduli remoti STG/OUT 16-S, ai quali è possibile collegare schede a 8 relè qualora i relè fossero preferibili agli O/C. Altre caratteristiche tecniche sono: memoria eventi consultabile da dispaly oppure scaricabile su PC; porta seriale RS232 per collegamento a PC per la programmazione e la gestione del sistema; porta parallela per il collegamento a una stampante. www.sensitron.it
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NEWS Software per modelli 3D
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ntergraph presenta “SmartPlant FreeView”, prodotto software con licenza d’uso gratuita che utilizza il formato VUE per consentire agli utenti la visualizzazione e la navigazione di modelli 3D Intergraph e la consultazione delle proprietà associate ai componenti e agli elementi modellati. Il software è in grado di aprire qualsiasi progetto realizzato con Intergraph SmartPlant 3D e SmartMarine 3D e pubblicato come file VUE. L’utente può quindi esplorare il modello in ambiente 3D (sia una nave o una struttura offshore) e selezionare ogni oggetto visualizzato per accedere ai valori delle informazioni ad esso associate attraverso il pacchetto MDB2. Per la produzione dei formati VUE a partire da progetti realizzati con SmartPlant 3D, SmartMarine 3D o altri software, è disponibile il prodotto SmartPlant Review Publisher, che consente la visualizzazione sia attraverso il nuovo SmartPlant FreeView, che con il consolidato SmartPlant Review di Intergraph. Il viewer gratuito VUE è fornito di un set completo e innovativo di comandi per il controllo della navigazione, così semplici da utilizzare che consentono l’accesso a modelli 3D complessi anche agli utenti meno esperti. Tra questi la visualizzazione dell’asse di orientamento della vista, che aiuta l’utente a mantenere il controllo sulla direzione, e il comando per la misura della superficie, che permette di visualizzare con precisione le distanze tra gli oggetti. Anche la navigazione mediante tastiera è estremamente semplice. www.intergraph.com
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Climatizzazione per edifici di medie-piccole dimensioni
L
G Electronics (LG) presenta Multi V III Solo, sistema di condizionamento pensato appositamente per applicazioni in edifici di medie e piccole dimensioni. È dotato di tecnologie avanzate, come il compressore BL DC inverter e il circuito frigorifero ottimizzato che, insieme, garantiscono efficienza energetica superiore all’11% rispetto a compressori AC inverter. I valori di EER e COP si attestano a 4,04 e 4,23 in raffrescamento e riscaldamento. Il sistema è molto flessibile e può essere combinato con differenti unità interne, tanto che è possibile connettere fino a 20 unità interne a una unità esterna. La varietà di terminali interni consente inoltre una grande varietà di opzioni a livello di configurazione e progettazione per rispondere specificamente alle esigenze dei vari spazi interni. È possibile sfruttare l’unità esterna di sino al 130% della sua capacità nominale per
Sistema di produzione flessibile
“M
ulti Level System” (MLS) della Fastems è un sistema che soddisfa qualsiasi esigenza di produzione, grazie alla libera configurabilità dei suoi moduli standardizzati. Può essere attrezzato con un numero variabile di stazioni di carico e pallet macchina e può ospitare centri di lavoro di diversi tipi caratterizzati da pallet di diverse dimensioni e altezze oltre a qualsiasi dispositivo ausiliario. I sistemi MLS possono essere dotati di celle robotizzate integranti robot Fanuc per le funzioni di autoload e per la sbavatura robotizzata o di un’ampia gamma di macchine azionate manualmente e sistemi per la gestione dei materiali. La possibilità di prevedere un numero variabile di livelli per l’immagazzinamento di materiali e prodotti finiti permette di coniugare un’elevata capacità di stoccaggio con un ingombro ridottissimo,
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creare innumerevoli combinazioni. Anche dal punto di vista dei costi di esercizio, dell’installazione e manutenzione, Multi V III Solo offre dei benefici, in particolare in termini di risparmio di tempo. Il sistema è infatti in grado di condurre test automatici per controllare e comunicare immediatamente eventuali problemi connessi con l'installazione e il funzionamento, garantendo in questo modo massima affidabilità e riducendo il tempo necessario per l'installazione e la manutenzione. www.lg.com
mentre la navetta a doppio montante Double-Mast Stacker Cranes (DMC) consente la movimentazione dei pallet ad alta velocità e può spostare carichi fino a 10.000 kg. Il Supervisore di produzione MMS Enterprise garantisce un impiego efficiente e flessibile del sistema, rendendo MLS adatto tanto alle grandi produzioni quanto alle lavorazioni di quantità ridotte di pezzi.Fastems Srl è la filiale italiana di Fastems Group, multinazionale finlandese leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di Sistemi Flessibili di Produzione (FMS) e Celle Robotizzate (RPC). www.fastems.com
Hannover 23 - 27 ottobre 2012
Sette ore di Fiera in un solo giorno: utilizzate al meglio il vostro tempo! Viaggio in giornata da Milano
venerdì 26 ottobre Partenza alle 7.00, rientro alle 22.00. Servizio “tutto compreso”: volo diretto, tasse di imbarco, rinfresco a bordo, assistenza, trasferimenti ad Hannover dall’aeroporto alla fiera e viceversa, tessera di ingresso in Fiera. Nessun costo per pernottamenti, trasporti locali, pasti, indennità di trasferta, nessun problema di ritardi, coincidenze, prenotazioni: con una sola telefonata vi assicurate un servizio completo, conveniente, esclusivo e garantito dalla quarantennale esperienza Kuoni .
L’INDUSTRIA MECCANICA ha concordato tariffe speciali per i Soci ANIMA e per i propri lettori: per le prenotazioni confermate entro il 21 settembre 590 €, dopo tale data 640 € All’atto della prenotazione citare il codice EB12ANI27
Informazioni e prenotazioni presso: Ufficio Fiere - Tel 02-66812490 Fax 02-70049281 E-mail fiere@kuoni.it Prenotazioni on line al sito: http://fiere.kuoni.it
NEWS Pompe di calore a gas
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al 1978 Tecnocasa Climatizzazione opera nel settore della climatizzazione e del risparmio energetico, raggiungendo nel 2000 il prestigioso traguardo di diventare unico distributore europeo delle pompe di calore a gas (GHP) di Aisin, azienda del gruppo Toyota. Le GHP Aisin hanno lo stesso principio di funzionamento di un normale climatizzatore elettrico (EHP), solo che i compressori vengono azionati da un motore endotermico alimentato a metano o GPL rivoluzionando il mondo della produzione energetica per ogni tipo di edificio. Il motore delle GHP Aisin è stato progettato e sviluppato nei laboratori di ricerca Toyo-
ta appositamente per questo particolare utilizzo. Ottimizzando lo sfruttamento dell’energia primaria pulita del gas combustibile e di quella gratuita dell’aria, le GHP possono produrre caldo, freddo e acqua calda per uso sanitario, massimizzando l’efficienza e abbattendo le emissioni di CO2. Le GHP si stanno diffondendo sempre più per la loro elevata efficienza (140%), che comporta un notevole risparmio energetico (nell’ordine di un -40% rispetto a un sistema caldaiachiller) e, di conseguenza, riduzione dei costi di gestione e dell’inquinamento atmosferico. Argomenti molto interessanti in periodo di taglio delle emissioni e riscaldamento globale, che hanno portato Tecnocasa Climatizzazione a realizzare un migliaio di impianti in soli tre anni. Oggi la “serie E” aggiunge ulteriore valore alla propria gamma che si caratterizza per l’elevato rendimento stagionale, la riduzione dell’emissione di
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CO2, l’utilizzo dell’energia rinnovabile dell’aria e per un nuovo sistema “combination multi”, che dà la possibilità di combinare l’azione di due unità esterne, anche di capacità diversa, su un unico circuito frigorifero. Le nuove macchine sono più compatte (fino al 22%) e leggere (fino al 5%) rispetto ai modelli precedenti. In più, l’ottimizzazione dei componenti principali ha permesso la riduzione del contenuto complessivo di gas refrigerante nell’impianto e il passaggio alla seconda categoria nella classificazione imposta dalla direttiva PED. La nuova GHP serie E introduce un’importantissima novità per i sistemi ad acqua: la possibilità di modulare, abbandonando il superato funzionamento on/off. Le prestazioni del sistema aumentano notevolmente ai carichi parziali e le variazioni di temperatura dell’acqua diventano trascurabili. In più, il quantitativo d’acqua necessario si può ridurre significativamente rendendo spesso superflua l’installazione di un volano termico aggiuntivo. L’offerta GHP si completa con una ampia gamma di modelli di unità interne a espansione diretta e di sistemi di controllo remoto singoli o centralizzati che massimizza la versatilità di impianto. Ne è prova l’elevato numero di unità interne, fino a 63, collegabili a una singola GHP con una potenza complessiva fino al 200% della potenza nominale. www.tecno-casa.com
Cercafughe per gas refrigeranti
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ella ricerca di perdite di un impianto di refrigerazione è molto importante utilizzare strumenti precisi ed evitare errori poiché anche una piccola perdita può causare serie conseguenze Il nuovo cercafughe per gas refrigeranti della so-
L’Industria Meccanica - Giugno 2012
cietà tedesca Testo,” testo 316-3” è affidabile e ha un ottimo rapporto tra qualità e prezzo. Le principali caratteristiche tecniche dello strumento sono: sensibilità di 4 g/a (rileva qualsiasi perdita); estremamente facile da utilizzare (ha un solo pulsante); azzeramento automatico per rilevare le perdite in ambienti contaminati; allarme visivo e acustico al superamento dei limiti. Lo strumento è conforme alle normative italiane ed europee Dpr 174/06 ed EN 14624. www.testo.it
Interfaccia operatore
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atlow presenta una nuova interfaccia operatore di tipo grafico touch screen (OIT, Operator Interface Terminal), progettata per rispondere alle esigenze degli utenti che vogliono dotare le proprie macchine di un’interfaccia personalizzabile. I pannelli operatore, realizzati in due versioni (display da 7 e 10 pollici), supportano un ampio set di funzioni, inclusa la comunicazione seriale ed Ethernet con più regolatori. Inoltre, comprendono oltre 30 driver per comunicare con dispositivi Watlow o di terze parti: USB, SD Card, data logging, password di sicurezza e supporto multilinguaggio. Il software di programmazione “Silver Series EasyBuilder5000” offre un’ampia scelta di oggetti built-in che lo rendono potente e di semplice utilizzo. Le schermate permettono di creare librerie personalizzate per l’uso ripetitivo. Il software è completato da un simulatore online e il collaudo è semplificato dal rapido carico e scarico delle schermate attraverso la porta Ethernet. www.watlow.com
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NEWS Unità di trattamento dell’aria
“A
irMagic 250HI/RR2/MB” è la nuova unità di trattamento d’aria progettata e realizzata da Messana Air Ray Conditioning per fornire la miglior qualità dell’aria ambientale e un’alta efficienza energetica nelle residenze in abbinamento alla climatizzazione radiante. È una sinergia tra tecnologie diverse che, unite fra loro, sono in grado di garantire una resa elevata dei pannelli
Le principali funzioni dell’unità sono: deumidificazione ad aria neutra che elimina in estate l’umidità in eccesso; rinnovo e recupero dell’aria viziata in qualsiasi percentuale di miscela con rendimenti del doppio recuperatore statico in alluminio che possono superare anche il 90%; trattamento dell’aria viziata degli ambienti grazie al modulo bagni solo quando necessario e in espulsione totale. www.messana.it
Cuscinetti per motori elettrici
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el 2008 la Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) ha definito gli standard internazionali di efficienza dei motori. Circa il 90% dei problemi di perdita di efficienza è do-
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vuto a perdite nel ferro, nel rame e alla perdita per trascinamento, mentre la perdita meccanica dovuta all’attrito del cuscinetto rappresenta solamente il 10%. Nei prossimi anni, con l'introduzione di nuovi standard di efficienza aumenterà anche la richiesta di cuscinetti con perdita di attrito ridotta. Al riguardo, NSK ha realizzato cuscinetti per motori ad alta efficienza; grazie all’ottimizzazione del design del cuscinetto, la perdita di attrito si riduce del 50%. In pratica, questi cuscinetti garantiscono elevata efficienza e quindi risparmio energetico dei motori. Sono conformi non solo agli standard di efficienza JIS dei motori ma anche ai rigidi standard IE3 e IE4 definiti dalla IEC. Inoltre, garantiscono grande affidabilità in quanto una bassa perdita di attrito consente di operare a temperature basse, aumentando l'affidabilità anche degli altri dispositivi. Il Gruppo NSK è uno dei maggiori produttori mondiali di cuscinetti, nonché un fornitore leader di componenti automotive e di prodotti meccatronici.
prodotto viene ceduto all’acqua che va all’impianto di riscaldamento. La caldaia rimarrà fredda all’esterno, perché non c’è alcuna dispersione. Inoltre, sono dotate di un esclusivo sistema per il controllo minuzioso della combustione, di un innovativo dispositivo anticondensa brevettato e di un gruppo idraulico composto da circolatore, vaso di espansione e valvola di sicurezza. www.palazzetti.it
www.nskitalia.com
Caldaie a pellet
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alazzetti presenta due nuove serie di caldaie a pellet certificate secondo la prEN 303-5:2011 in classe 5: “CT Pro” (nella figura) e “PLZ”. La gamma CT Pro è disponibile in tre versioni (CT Pro 24, CT Pro 28, CT Pro 35), che assicurano massimi livelli di efficienza. Inoltre, l’ampio e comodo serbatoio contiene fino a 120 kg di pellet, per una lunga autonomia di funzionamento. Sono dotate di braciere autopulente e di un gruppo idraulico formato da trasduttore di pressione, vaso di espansione da 10 litri, valvola di sicurezza e circolatore. Inoltre, sulla portina del focolare è presente un microinterruttore di sicurezza. Le caldaie della gamma PLZ (da 12, 16, 20 kW) dispongono di caldaia interna che avvolge quasi completamente la camera di combustione, come un ferro di cavallo molto chiuso. I fumi della combustione attraversano 12 tubi scambiatori immersi nell’acqua: in questo modo, tutto il calore
L’Industria Meccanica - Giugno 2012
L’offerta Rittal in primo piano ad ACMEI EXPO
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ittal ribadisce la forza della sua partnership con Acmei Sud, uno dei distributori “channel partner”, il programma che riunisce le principali società partner di Rittal operanti nel canale distributivo. Questa collabora-
zione permette di garantire una presenza efficace e capillare sull’intero mercato nazionale, grazie allo sviluppo di sinergie commerciali e di marketing basate sulle singole competenze e specializzazioni. L’offerta comprende in particolare armadi delle serie SE 8, TS 8, CM, CS da pavimento, TE, pulpiti TP, cassette AE, KL, KS, ventilatori-filtro, condizionatori blue efficiency e riscaldatori anticondensa. Rittal SpA è la filiale italiana del gruppo internazionale tedesco Rittal fondato nel 1961, leader a livello mondiale nel settore degli armadi per quadri di comando, della loro climatizzazione e dei componenti per la distribuzione di corrente elettrica. L’ampia gamma di prodotti offre anche soluzioni complete per data center ad alta efficienza energetica. I clienti di tutti i settori industriali, dalle macchine utensili agli impianti produttivi, così come quelli del mercato IT e delle telecomunicazioni, possono avvalersi delle soluzioni di sistema Rittal. www.rittal.it
resistente alla corrosione, anche in presenza di notevoli impurità nell'aria e di clima marittimo aggressivo. Grazie alla colorazione scura, il collettore si adatta esteticamente a qualsiasi superficie, assicurando una resistenza ottimale ai raggi UV. La particolare forma della vasca in policarbonato termoformata offre all'installatore vantaggi di montaggio e sicurezza. La semplicità di montaggio è data dalle guide di fissaggio installate sul tetto che si innestano in modo sicuro nelle scanalature predisposte nella vasca. La forma del collettore è ideale per la tecnica di collegamento a innesto in quanto i collettori vengono semplicemente inseriti nelle guide a C e quindi infilati. Poiché l'installatore non deve più tenere fermo il collettore sul tetto, il montaggio diventa più facile e più sicuro. L'innesto della guida di fissaggio nella vasca del collettore riduce al minimo la distanza tra collettore e tetto. Il montaggio
ribassato su tetto ottimizza la stabilità e contribuisce a un'estetica migliore. La vasca del collettore chiusa riduce il rischio di lesioni in quanto non vi sono spigoli vivi. Grazie all'innovativo sistema di montaggio rapido Roth, vi è un ulteriore vantaggio grazie all'elemento di fissaggio a morsetto. È possibile fissare i collettori in fila senza l'uso di utensili. Già a terra è possibile spingere l'elemento di fissaggio nella guida a C e posizionarlo correttamente sul tetto. I collettori vengono collegati tra loro con l'ausilio del sistema di montaggio rapido Roth e sono vicini gli uni agli altri in modo tale da formare visivamente un'unità. www.rothindustries.it
Collettori piani
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collettori piani “Heliostar 218 S4” e “Heliostar 252 S4” di Roth Industries sono efficienti e leggeri grazie alla struttura a vasche in plastica. Dispongono di quattro raccordi con tecnica di collegamento a innesto, sono pronti per essere collegati e possono essere montati senza utensili in modo rapido e semplice. Una volta collegato, il sistema può essere all’occorenza scollegato. Ogni collettore viene attraversato dalla stessa quantità di fluido solare che si trova in tutti i collettori alla stessa temperatura. Inoltre, il collegamento in parallelo assicura minori resistenze del flusso e un pompaggio efficiente. I collettori piani da 32 e 37 kg Heliostar S4 sono dotati di un'innovativa vasca in policarbonato, materiale che ha buone caratteristiche termiche. Questa vasca conferisce al collettore stabilità, leggerezza e favorisce un utilizzo ottimale del calore. La vasca viene prodotta in un corpo unico ed è quindi permanentemente ermetica. È
Wilo presente sui dispositivi mobili di Apple
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ilo rende accessibile la tecnologia delle pompe ad alta efficienza sui dispositivi mobili di Apple con l’applicazione “Wilo Assistant”, destinata a iPhone, iPod Touch, iPad. È così consentito l’accesso a informazioni e funzioni sinora disponibili solo su documentazioni cartacee o su internet. Inoltre. permette all’utente un accesso mirato a informazioni integrali sul prodotto e sul know how. L’applicazione può essere scaricata gratuitamente mediante la funzione “App Store” sul telefonino o su un computer. La gamma di funzioni di Wilo Assistant comprende: una Guida di sostituzione interattiva per riscaldamento e pompe di acqua calda secondaria; il calcolatore di risparmi energetici in termini di spesa di energia elettrica ed
emissioni di CO2 durante l’uso di una pompa Wilo ad alta efficienza; un piccolo catalogo di pompe Wilo a motore ventilato; il dimensionamento della pompa secondo il punto di lavoro desiderato; suggerimenti per l’ottimizzazione dei sistemi di riscaldamento e di circolazione di acqua calda secondari; principi base della tecnologia delle pompe; la funzione “torcia”; il convertitore di unità; informazioni aggiornate per tecnici e consulenti specializzati nella costruzione di attrezzature tecniche; contatti diretti con interlocutori Wilo. www.wilo.it
Giugno 2012 - L’Industria Meccanica
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NEWS Consumabili per taglio inclinato e robotizzato
T
hermal Dynamics ha realizzato una nuova gamma di consumabili che offrono elevate qualità di taglio per applicazioni robotizzate e di taglio inclinato a basso amperaggio. La gamma comprende due serie di consumabili per taglio inclinato a 15 e 30 A con i quali ottenere risultati eccellenti anche su materiali molto sottili e a basse velocità di taglio, da usare con generatore di alta precisione Ultra-Cut e torcia robotizzata per taglio al plasma XTR. Se la torcia è montata su un
supporto porta torcia a molla, la qualità di taglio è confrontabile con i risultati ottenuti con taglio laser. La qualità di taglio su materiali sottili può essere ancora migliorata se si usa Automatic Gas Console, la tecnologia avanzata di Thermal Dynamics per la gestione del gas. I più recenti profili di gestione del gas riducono il tempo necessario a eliminare il gas di preflusso una volta iniziato il taglio, riducendo la necessità di eccessivi preliminari e migliorando la qualità di taglio nei tagli di corta durata.
locità in modo indipendente rispetto agli altri, con il risultato di erogare in ogni istante solo la potenza strettamente necessaria e riducendo significativamente il consumo energetico, ma con elevati rendimenti. In particolare, si punta al miglioramento dell’efficienza durante le fasi di funzionamento a carico parziale della macchina che, come noto, incidono notevolmente sul consumo energetico dei sistemi di climatizzazione. Grazie all’utilizzo di soli compressori inverter questo obiettivo viene raggiunto, permettendo la modulazione in continuo della potenza dal massimo fino a solo il 30% del carico nominale. Il modello da 8HP fornisce il maggior risparmio energetico con un cop di 4,5. Al carico parziale del 50%, lo stesso modello raggiunge rendimenti eccezionali di cop di 6,41. I modelli da 14HP e 16HP incorporano ciascuno tre compressori ad alta efficienza DC Twin Rotary, la cui velocità continua è regolata separatamente da tre inverter a controllo vettoriale con tecnologia proprietaria Toshiba. www.toshiba.it
www.thermadyne.com
Sistema di condizionamento ad alta efficienza
L’
affermata linea dei sistemi di condizionamento “VRF” di Toshiba si rinnova con il nuovo sistema “SMMSi” che utilizza la tecnologia “tutto inverter”. I nuovi sistemi sono provvisti di tre compressori Twin Rotary, ciascuno dei quali è comandato da un controllo inverter che ne regola la ve-
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Sistema radiante con tubo multistrato
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el settore del riscaldamento sia per costruzioni nuove, sia per progetti di ristrutturazione e di recupero, si osserva una crescente rilevanza degli impianti a pannelli radianti in quanto sistemi a bassa temperatura. In quest’ottica, Viega ha ampliato la propria gamma di soluzioni e componenti “Fonterra” con il nuovo tubo multistrato di 16 mm. Il tubo, con spessore 2 mm e fornito in
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rotoli da 240 m, è applicabile ai sistemi a pavimento Fonterra Base 15/17 con pannelli a bugne e a Fonterra Tacker con posa a schema libero e fissaggio mediante graffe ad alta tenuta. Con la versione Tacker, il tubo multistrato si rende particolarmente utile per via della sua formabilità, che offre un supporto nell’impostazione del layout. Anche il sistema radiante a parete, Fonterra Side, indicato per vani con poca superficie a pavimento o con soffitti inclinati, può essere attrezzato con il nuovo tubo multistrato. Il nuovo tubo multistrato si aggiunge alle soluzioni di polibutilene, recentemente ottimizzato nella flessibilità, e quelle di PE-Xc o PE-RT. www.viega.it
Deumidificatori trasportabili
“D
eumido Electronic” è il marchio di deumidificatori della Vortice progettati per creare il giusto benessere degli ambienti. Sono compatti, facilmente trasportabili, adatti per eliminare i problemi dell’umidità ove non è possibile la soluzione della ventilazione o dove la climatizzazione è sovradimensionata. Vengono proposti due modelli “Deumido Electronic E10” e “Deumido Electronic E20” (nella figura). Le principali caratteristiche sono: comando elettronico dotato di display digitale; 2 velocità con possibilità di selezionare la soglia di umidità ammessa nell'ambiente; timer 24 h; indicatore tanica piena con avviso sonoro ed estraibile (E10 capacità 3,6 litri, E20 capacità 5,5 litri); filtro aria lavabile; termostato antigelo; limitato impatto ambientale (gas refrigerante R 134a). Il modello E20 ha un’aletta orientabile che consente di direzionare verso l'alto il flusso d'aria deumidificata. www.vortice.com
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INSERTI ECONOMICI a cura dell’Ufficio Studi ANIMA Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia (Tabella arancio) ultimo aggiornamento n. 661 – 1° Quindicina di maggio 2012 - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 678 (giugno 2012) Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale (Tabella azzurra) ultimo aggiornamento n. 18 – 26 gennaio 2012 - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 664 (gennaio-febbraio 2011) Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero (Tabella bianca) (1° gennaio 2012) - “settore industria meccanica varia ed affine” - “ settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 674 (gennaio 2012) Per richieste urgenti contattare: alchieri@anima.it - abbonamenti@asa-srl.it
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LISTINO PREZZI
MATERIALI DI INTERESSE DELLA MECCANICA VARIA N. 661 (Piazza di Milano)
1a QUINDICINA DI MAGGIO 2012
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