l'Industria Meccanica n. 682, novembre-dicembre 2012

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682 novembre dicembre 2012

Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

682 novembre-dicembre 2012 Fondata nel 1919

Pubblicazione mensile tecnico economica per gli atti dell’ANIMA Fe d e r a z i o n e d e l l e A s s o c i a z i o n i N a z i o n a l i d e l l a I n d u s t r i a M e c c a n i c a Va r i a e d A f f i n e

Stati Generali Anticontraffazione, lotta al “furto dell’idea” Assemblea Generale Ordinaria dei Soci ANIMA

Milano, 9 ottobre 2012

“ANIMA per l’Italia”, il manifesto per la meccanica made in Italy

NUOVE TABELLE Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia



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L’INDUSTRIA MECCANICA

SOMMARIO

Novembre/Dicembre 2012 - n. 682

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Pubblicazione mensile tecnico-economica per gli atti di ANIMA Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73 Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it Comitato Editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi, Emanuela Tosto Comitato Tecnico-Scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02/45418500 - Fax 02/45418545 www.anima.it - anima@anima.it In redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it Carlo Fumagalli - fumagalli@anima.it Impaginazione Fabio Lunardon - lunardon@anima.it Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02/45418200 Abbonamento annuo (9 numeri) Cinzia Alchieri Tel. 02/45418211 - abbonamenti@asa-srl.it Italia 80 euro - Estero 110 euro Una copia Italia 8 euro - Una copia Estero 10 euro - Numeri arretrati il doppio Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera c del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89 la A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Stampa Reggiani S.p.A., Brezzo di Bedero (VA) È vietata la riproduzione di articoli e illustrazioni de “L’Industria Meccanica” senza autorizzazione e senza citarne la fonte. La collaborazione alla rivista è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione.

Le idee espresse dagli autori non impegnano né la rivista né ANIMA e la responsabilità di quanto viene pubblicato rimane degli autori stessi.

ASSOCIATO ALLA UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA ROC N. 4397

DONNE E UOMINI AL TIMONE Sistema Confindustria e altre organizzazioni ECONOMIA Il furto dell’ingegno Carlo Fumagalli

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ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI ANIMA 2012 10 Relazione del Presidente di ANIMA, Sandro Bonomi Intervento di Giorgio Squinzi, Presidente Confindustria “Mech in Italy la sfida tecnologica italiana. Il benchmarking che fa bene al Paese” Interventi dei relatori ANIMA/Ucc Caldareria, metodi alternativi di progettazione Arianna Veroni ANIMA/Aisem FEM Congress, in Italia dopo più di 10 anni A cura di Andrea Pasquini e Herge Spelta

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ANIMA “Necessario evitare la fuga della professionalità italiana verso l’estero” 29 Intervista a Pellizzer, Presidente Ucc Fare squadra in difesa del made in Italy Intervista a Andrea Barazzoni, Presidente Fiac ANIMA/Ucomesa Tutela e identificazione del marchio di fabbrica di gru e macchine da cantiere 31 ANIMA/Italcogen Recupero termico motore dell’innovazione A cura di Mauro Ferrarini e Alessandro Fontana

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ANIMA/Ucif Passione, innovazione, al servizio del futuro Marcello Zinno ANIMA/Assofoodtec Imaforni, 50 anni di successi A cura di Maria Grazia Persico, Assofoodtec

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Bere un caffè con più sicurezza APPROFONDIMENTI TECNICI a cura dell’Area Tecnica ANIMA

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MERCATO 44 • Nuova sede italiana per Victor Technologies 25 • Valvole e attuatori Belimo per la produzione di vini • Caprari pronta per il futuro • I primi 15 anni di Wärtsilä in Italia • Enolgas Bonomi, un percorso per l’utilizzo razionale dell’energia FIERE CORSI e CONVEGNI , INTERNAZIONALIZZAZIONE 47 • Programma fieristico di ANIMA e delle Associazioni Federate – Anno 2012 - Traccia 1° semestre anno 2013 • Expo Milano 2015, la Germania formalizza la presenza • Made Expo chiude con ottimi risultati • MCE – Mostra Convegno Expocomfort 2014 NEWS

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RECENSIONI

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INSERTI ECONOMICI a cura dell’Area Comunicazione, Marketing e Ufficio Studi Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia (Tab. arancio) ultimo aggiornamento n. 665 – 1° Quindicina di ottobre 2012 ultimo aggiornamento n. 666 – 1° Quindicina di novembre 2012


DONNE E UOMINI AL TIMONE ANTONINO RAPISARDI È MARKETING E BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER DI MWH MWH - società multinazionale di ingegneria e consulenza nell’ambito di energia, acqua e infrastrutture - annuncia la nomina di Antonino Rapisardi a Marketing e Business Development Manager di MWH. Rapisardi avrà l’incarico di gestire le attività commerciali di MWH IN Italia e nei principali mercati sud-europei. Nel suo nuovo ruolo Antonino Rapisardi riporta direttamente a Stefano Susani, Operation Director di MWH in Sud Europa. Precedentemente alla nuova nomina, è stato Project Director MWH per la progettazione esecutiva di numerosi e importanti interventi realizzati per conto di Clienti Multinazionali.

CONFINDUSTRIA ANIE: GIOVANNI MAFFEIS ALLA PRESIDENZA CSI Le aziende dell’Associazione CSI - Componenti e Sistemi per Impianti - aderente a Confindustria ANIE hanno designato quale loro nuovo Presidente Giovanni Maffeis. Giovanni Maffeis è in Vimar Spa sin dal 2006 e ricopre il ruolo di Direttore Commerciale Italia. In questi anni ha gestito con successo il passaggio dell’azienda da un’organizzazione di tipo commerciale, a una di vendita diretta presente sul territorio in modo capillare. Dal 2012, a seguito dell’acquisizione delle quote di maggioranza della Elvox Spa, società operante nella produzione di materiale elettronico, da parte di Vimar Spa, Maffeis è delegato a coordinare per conto del Gruppo Vimar anche le attività della Direzione Commerciale Italia della Elvox. Uno dei compiti più importanti che il Presidente Maffeis intende proseguire sarà quello di favorire la cooperazione fra i diversi segmenti rappresentati all’interno dell’Associazione, che nel passato risultavano ben distinti tra loro mentre oggi sono sempre più integrati.

ASSOELETTRICA RINNOVA L’ESECUTIVO, ENTRA PIPPO RANCI La Giunta di Assoelettrica ha proceduto all’integrazione dei suoi componenti e all’elezione del nuovo Comitato Esecutivo, del quale è stato chiamato a far parte anche Pippo Ranci Ortigosa, attuale presidente del Comitato di Sorveglianza di A2a, già presidente dell’Autorità per l’energia. Gli altri membri del nuovo Comitato Esecutivo, oltre al presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, sono: Miguel Antonanzas (Eon); Lucia Bormida (Erg); Raffaele Chiulli (Fusine Energia); Carlo Di Primio (International Power); Paolo Gallo (Acea); Giovanni Milani (Enipower); Simone Mori (Enel); Roberto Potì (Edison) e Valentino Vascellari (Sicet).

PAOLO MASETTI AL VERTICE DEL GRUPPO ZEHNDER Paolo Masetti è il nuovo responsabile delle attività in Italia di Zehnder Group, multinazionale svizzera con ottant'anni di storia nel settore del riscaldamento. Bolognese, 51 anni, dal 2003 responsabile della divisione Zehnder Tecnosystems, Masetti assume la guida di tutte le attività del gruppo in Italia con i marchi Zehnder, Nest, Zehnder Tecnosystems e il marchio design Runtal. Ad affiancare Paolo Masetti un team composto da: Rossella Bonfanti, Sales Manager Radiatori Runtal e Zehnder e Odoacre Oriani, Sales Manager Prodotti Zehnder Tecnosystems e Nest. La nomina completa la strategia di razionalizzazione delle attività Zehnder Group in Italia. Oggi il Gruppo Zehnder è presente in tutto il mondo ed è leader nella produzione di radiatori, scalda-salviette, pannelli radianti e sistemi per la ventilazione meccanica controllata.

FEDERICO BENEVOLO UN NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE GEFRAN Federico Benevolo è stato nominato Direttore Commerciale del Gruppo Gefran. Il gruppo Gefran con l’ingresso di Federico Benevolo, intende consolidare la propria presenza sui mercati internazionali dell’automazione, attraverso una forza vendita solida, coordinata e in grado di cogliere efficacemente e tempestivamente le migliori opportunità presenti sul mercato. Laureato in Ingegneria gestionale, Benevolo ha maturato in precedenza importanti esperienze manageriali in aziende multinazionali quali Targetti Sankey, Gewiss, Schiedel, American Standard, Robert Bosch Automotive e Fiat Automobili.

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ECONOMIA La presenza di ANIMA nel Consiglio nazionale anti contraffazione (Cnac) dimostra il pericolo del prodotto “falso” in un settore di eccellenza come la meccanica italiana

Il furto dell’ingegno Tavola rotonda riservata ai rappresentanti delle Associazioni di categoria durante gli Stati Generali per la lotta alla contraffazione

Presentato a Milano il 19 novembre scorso il “Piano strategico nazionale” che per la prima volta riunisce tutti gli attori impegnati nella battaglia per la tutela del made in Italy. Un documento frutto di una intensa attività di analisi, condotta da 11 Ministeri e 150 Associazioni di categoria che aggruppa le macro-aree di priorità e gli indirizzi per orientare l’azione delle amministrazioni e dei policy maker. CARLO FUMAGALLI

C’

è chi, agli “Stati Generali” dell’anticontraffazione, ha citato la «sala della pallacorda». Nessuna ironia, l’obiettivo esplicito di Daniela Mainini, Presidente Cnac, è una vera “rivoluzione” culturale nella lotta al made in Italy contraffatto. Presentato a Milano, il 19 novembre scorso, il Piano nazionale per la lotta alla contraffazione, e consegnato direttamente nelle mani del Ministro Passera dopo lavori durati più di un anno; uno strumento per combattere un «virus» che sottrae al Paese l’1% del Pil nazionale per un giro d’affari di quasi 7 miliardi. «È un’emergenza che compromette la ripresa stessa di questo paese» spiega il Presidente Mainini, «e che in passato è stata vittima di una sottostima: la si è spesso associata unicamente al lusso, ma è in realtà da considerare un vero e proprio furto di tutte le proprietà intellettuali». Il nuovo Piano si presenta ora come una visione sistemica del fenomeno, frutto di un lavoro rigoroso che ha coinvolto 11 Ministeri, Anci, forze produttive, forze dell’ordine, 150 Associazioni di categoria, tutti gli attori interessati insomma, ascoltati e coordinati per cambiare lo sguardo sul problema: «La lotta alla contraffazione non si guarda da “destra” e da “sinistra” (non ci sono cioè interessi elettorali in questo lavoro), ma si guarda dall’alto (per averne visione d’insieme) e dal basso (verso il mondo sommerso dell’illegalità)».

Grande attenzione alla comunicazione, individuata fra gli snodi fondamentali per dare il via a un approccio che vuole raggiungere – attraverso un messaggio unitario e forte – un cambiamento culturale. Addirittura «il punto primario» per Corrado Passera, che nel suo intervento individua nella «formazione di cittadini e imprese il passaggio per generare una “sanzione sociale”, analoga a quanto il Governo sta facendo in tema di evasione fiscale». Ad affiancare poi l’auspicabile cambiamento culturale viene individuata, nelle linee guida stilate dal Cnac, il rafforzamento del presidio territoriale, che implica il lavoro da parte delle forze dell’ordine, delle Camere di Commercio e delle Associazioni dei consumatori, un’attenzione sempre più sensibile al mondo del web, forte veicolo per la compravendita di merci contraffatte, e, conclude Mainini, «semplificazione dei brevetti e incentivi per chi innova, per evitare il persistere del furto dell’italianità». Molti i settori colpiti dal business della contraffazione, alcuni più vicini alla conoscenza comune: giocattoli, moda, alimentari. «Il “parmigiano” più esportato in Australia è di origine cinese» si è detto durante il convegno, o ancora, parlando di health care: «Esiste un falso Viagra colorato con il blu delle strisce dei parcheggi». Altri, come il mondo della meccanica, su cui è necessario promuovere una mag-

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ECONOMIA Associazioni di categoria, fondamentali per comunicare la cultura dell’”anti-contraffatto” Intervista a Daniela Mainini, Presidente Consiglio Nazionale Anticontraffazione Obiettivo del Piano Anticontraffazione è formare un atteggiamento. Esiste qualcosa di più difficile di un cambiamento culturale? Nulla di più difficile obiettivamente. Anche perché comunicare il divieto (“Non comprare contraffatto”), è una formulazione molto più difficile da accettare della sua versione positiva (“Fai questo”). Forse la comunicazione più efficace sarebbe la diffusione di immagini che colpiscano al cuore il consumatore: bambini costretti negli scantinati, lavoro nero, lavoro minorile. Messaggi che evidenzino il mondo del sommerso e dell’illegalità generato dalla contraffazione. Può funzionare per scoraggiare la contraffazione nel campo della moda, ma come comunicare il problema relativo ai prodotti della meccanica? È importante il volto associazioni di categoria. Realtà associative dedicate a questo, poggiando sulla sinergia all’interno del Consiglio Nazionale, possono risultare fondamentali: possiamo infatti veicolare questo tipo di comunicazione proprio a partire dai loro contributi. La contraffazione nella meccanica è fra le più pericolose, perché (oltre ai rischi legati alla sicurezza) riguarda brevettazioni per le quali sono stati impiegati anni di studio e investimenti, e in un minuto il contraffattore ruba tutto. È questo passaggio che va combattuto, con forza. Si tratta di una comunicazione certamente tecnica, ma anche in questo campo, se fatta – per esempio – con immagini di parti meccaniche prodotte in scantinati indecenti, con la sistematica violazione dei diritti del lavoro, sarebbe forse più efficace di molte parole. Si è parlato anche di semplificazione, un tema di questi tempi caro a Confindustria. Un concetto fondamentale. Oggi in Italia sono stati fatti passi da gigante in materia di semplificazione nella brevettazione. Ancora però dobbiamo farne nella conoscenza dei mezzi di protezione che ci sono anche nelle aziende. È il momento oggi della consapevolezza da parte delle aziende. Significa accompagnare le aziende nella conoscenza di tutti i mezzi di protezione del cuore della loro impresa: spesso, infatti, c’è una delocalizzazione di know how senza un’adeguata copertura. Questo è il cancro e il virus che si insinua nell’immediato. È necessario combattere insieme alle aziende questa campagna di legalità ad armi pari con i concorrenti.

giore sensibilità. Per illustrare la situazione del manifattumente bassi – continua Bonomi – fa nascere il forte sospetriero italiano, e in rappresentanza delle varie categorie proto che la materia prima e i processi usati per la loro coduttive che sui mercati mondiali difendono le eccellenze struzione possano non essere quelli adatti alla salvaguardia made in Italy è intervenuto il Presidente di ANIMA Sandro del consumatore e dell’utente finale». Bonomi: «Le forme più dannose di questo fenomeno sono Un ulteriore passo è rappresentato dalla volontà di cercaper noi rappresentate dall’elusione delle norme di conforre, a partire dalle linee tracciate dal nuovo documento, una mità richieste dalle Direttive Comunitarie di prodotto, le possibile regolazione europea. L’enorme distorsione dei marcature Ce rilasciate da ortraffici commerciali del mercaganismi notificati poco scrupoto e dei flussi finanziari, infatti, losi e quelle fasulle. In questo provocata dalla circolazione caso il “falso” coinvolge tutte le intracomunitaria o da paesi terproduzioni meccaniche con zi di merce contraffatta, provogravi rischi per la sicurezza deca una perdita di entrate tribugli operatori e del personale tarie per gli Stati dell’Ue (di cui coinvolto nella produzione». il 25% rimarrebbe al Paese Un altro tipo di contraffazione membro), e una concorrenza riguarda poi i materiali utilizsleale per le imprese italiane. A zati per il contatto con acqua questo proposito l’intervento di potabile e alimenti, come valAntonio Tajani, Vice Presidente volame, rubinetteria, macchidella Commissione Europea, ne per la lavorazione alimentache raccomanda e auspica una re, pentole e utensili da cucina: collaborazione fra i 27 Stati «La presenza sul mercato comembri. munitario di molti di questi Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo economico, agli Stati Successo dunque per il Piano prodotti a prezzi incredibil- Generali per la lotta alla contraffazione che rappresenta la conclusione

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Meccanica contraffatta, come evitare i rischi Intervista a Roberto Gherardi, Responsabile Ufficio intelligence - Area antifrode, Agenzia delle Dogane -Direzione Regionale per la Lombardiae Contraffazione on line, quanto è alto il rischio per i prodotti della meccanica? Personalmente trovo impreciso parlare di “contraffazione on line”. È un concetto riferibile più propriamente alla contraffazione di interi siti internet oppure a fenomeni di traffic diversion dovuti all’inserimento di parole chiave all’interno della pagina Html che richiamano brands famosi in ogni settore merceologico e portano a consultare siti non ufficiali, siti che offrono spessissimo prodotti contraffatti. Internet è pertanto soltanto il mezzo per far incontrare la domanda e l’offerta ma poi il bene deve essere prodotto e trasportato ed è in questa fase che più efficacemente interviene l’Autorità Doganale. Prima si usavano altri media, il fax per esempio, ma ciò che conta, per le azioni di deterrenza e contrasto sui prodotti, è la movimentazione della merce. Comunque internet ha sicuramente contribuito in maniera importante ad aumentare la successiva circolazione di beni contraffatti. Ma visto che si tratta di un mezzo in aumento, come riconoscere un falso? La difficoltà sta nel fatto che spesso le fotografie dei prodotti contraffatti reperibili on line raffigurano in realtà a un prodotto originale, immagine che, naturalmente, non corrisponde al prodotto messo in vendita. Il modo migliore, e più semplice, per andare sul sicuro è rivolgersi al sito ufficiale del produttore il quale normalmente veicola ogni informazione utile relativa alla filiera distributiva “sana”. E se anche il sito web è, per così dire, contraffatto? Anche in questo caso si può ricorrere a mezzi molto semplici. Un buon metodo di valutazione può essere andare a controllare chi ha registrato il sito, cosa che si può rapidamente scoprire inserendo l’indirizzo del sito web che vogliamo verificare in appositi portali on line, ad esempio nic.it, register.it o whois.net, portali che rivelano informazioni utili come, appunto, il nome del titolare del sito e dove, per i più esperti, si trova il server. Se il sito di un’azienda familiare risulta registrata da una persona che, osservando ad esempio il cognome, corrisponde al titolare dell’impresa, avremo un buon grado di certezza dell’originalità del sito. Oppure la posizione del server, nulla vieta che possa essere all’estero, ma se corrisponde alla zona geografica dell’azienda avremo un’ulteriore conferma positiva. Non è un metodo, diciamo, scientifico, ma fornisce numerosi elementi che possono contribuire a destare l’attenzione. Come possibile migliorare la comunicazione nel settore meccanico? Fondamentale il ruolo delle associazioni di categoria, che possono veicolare informazioni sconosciute a gran parte degli imprenditori, ad esempio la possibilità di presentare istanza di tutela dei propri diritti di proprietà intellettuale siano essi marchi, brevetti o modelli presso l’Ufficio Centrale Antifrode dell’Agenzia delle Dogane (www.agenziadogane.gov.it), ottenendo così una tutela in tutti i 27 paesi dell’Unione a mente del Reg. CE 1383/2003; si può fare anche on line iscrivendosi previamente al servizio telematico doganale, e inoltre è gratuita. La gestione attraverso il servizio telematico doganale permette la modifica in autonomia delle informazioni qualificanti per la tutela del proprio diritto. È sicuramente consigliabile a chi ha investito, e molto, in termini di ricerca e sviluppo per non vedersi usurpare una quota dei propri possibili utili per mancate vendite. L’Autorità Doganale, attraverso i propri funzionari infatti, provvede in caso di constatazione dell’illecito per contraffazione o usurpazione, al sequestro della merce, accertata come contraffatta, presentata in dogana. Un accenno alle manifestazioni fieristiche: quali passi si devono compiere per ottenere il sequestro dei prodotti contraffatti? Bisogna sempre tenere presente che un bene, quando è in una fiera, normalmente è stato precedentemente importato. Si può procedere tramite inibitoria civile (in tal caso se ne occupa l’azienda), oppure orientando l’azione penalmente, rivolgendosi all’organo competente ad agire sul territorio una volta che la merce è stata immessa in libera pratica (normalmente la Guardia di finanza) il quale, accertata la contraffazione, provvede al sequestro della merce esposta. Questo accade spesso anche quando la merce entra sul territorio italiano da altre aree comunitarie per le quali, sin dal 1993, non c’è più il controllo doganale. Elemento fondamentale, in tutti i casi, è la presenza di un perito delegato dall’azienda che possa individuare la merce come contraffatta.

di un lungo lavoro e una lunga sfida di sintesi e coordinamento, e l’inizio di un nuovo modo per affrontare la contraffazione nel suo insieme, non a caso presentato a Milano, che in vista di Expo 2015 mira a rendersi protagonista come città-modello di questa battaglia. «Se si colpisce la qualità dei prodotti made in Italy, e non soltanto la quantità, si colpisce al cuore il sistema economico non solo na-

zionale ma europeo – conclude Tajani – «la lotta alla contraffazione è uno strumento indispensabile anche per il progetto di reindustrializzazione del paese».

Su www.industriameccanica.it l’intervento integrale del Presidente Bonomi agli Stati Generali

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ASSEMBLEA ANIMA

Assemblea Generale Ordinaria dei Soci ANIMA Hotel Melià, Milano, 9 ottobre 2012

“Mech in Italy la sfida tecnologica italiana. Il benchmarking che fa bene al Paese” è stato il tema dell’Assemblea Generale dei Soci ANIMA. La giornata si è articolata in diversi momenti: • Assemblea generale privata • Assemblea generale pubblica • Consegna ai soci degli attestati di Benemerenza e Premio • Workshop tematici

ANIMA per l’Italia, il manifesto a sostegno delle imprese Relazione del Presidente di ANIMA, Sandro Bonomi

L

e nostre aziende, mediamente, tengono solo grazie alle esportazioni. L’Italia del lavoro, degli investimenti, dei consumi è ancora ferma. Per aiutare il Paese a ripartire ritengo sia necessario mettere in campo la volontà, la forza e la determinazione di ognuno di noi, cittadini, imprese, parti sociali, enti e Istituzioni. Il percorso per uscire dalla crisi passa necessariamente attraverso le eccellenze italiane. E la manifattura meccanica è una di queste eccellenze, da cui il nostro Paese può e deve partire.

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Per crescere in modo concreto, stabile e duraturo occorre inoltre attivare maggiori sinergie operative tra Istituzioni, rappresentanze di settore, Enti di normazione e Pubblica Amministrazione affinché siano rese più efficienti le strutture e le infrastrutture del “sistema Italia”. Un esempio? Fare in modo che qualsiasi adeguamento alle normative di sicurezza previste, per qualunque tipo di impianto, prodotto o macchinario preveda vincoli minimi di efficienza e innovazione nel momento in cui si


renda necessario cambiare o possano aver diritto a uno modificare le tecnologie presgravio dell’1% sull’imponise in esame. bile complessivo; se soddiPer creare occupazione, la sfatti i punti precedenti, le manifattura ha bisogno di peraziende abbiano un ulteriore sonale specializzato, difficile 0,5% di detrazione. da reperire e prezioso da teFar ripartire il mercato internere. Occorre costruire un leno, vero tallone d’Achille delgame funzionale e virtuoso tra le nostre imprese, l’introdumondo dell’istruzione e induzione di vincoli minimi di efstria. ficienza, risparmio energetico Abbiamo la responsabilità e utilizzo di energie rinnovamorale di consegnare ai nostri bili in caso di sostituzione e figli un mondo vivibile, almemanutenzione degli impianti no quanto lo abbiamo ricevuo del loro adeguamento a norto dai nostri padri e madri. I mative generali sulla sicurezcontributi che possiamo dare za, come nel caso delle norper favorire lo sviluppo e la me Uni, può rappresentare un crescita del Paese sono tratti ulteriore elemento di sviluppo dall’esperienza quotidiana e della domanda di tecnologie dalle richieste del mercato in cui siamo leader. ProcedeSandro Bonomi, Presidente di ANIMA, con Giorgio Squinzi, globale in cui operiamo. re a un rinnovo tecnologico, Presidente di Confindustria Per quanto riguarda efficienza in questo senso, consente energetica e sviluppo delle rinnovabili termiche occorre bamaggior efficienza, minori costi per le aziende e minor sare lo sviluppo di una politica industriale nazionale. Da esposizione complessiva della nazione verso i fornitori decenni, numerose eccellenze industriali che producono esteri di energia. Sempre sul fronte del mercato interno sanel nostro paese esportano le tecnologie più efficienti verrebbe auspicabile dare vita a formule finanziarie innovatiso i mercati più virtuosi dal punto di vista ambientale, menve per sostenere l’impatto dell’applicazione della Direttiva tre in Italia i nostri prodotti perdono quote di mercato nei sui pagamenti a 30 giorni, che sarà applicata a partire dal confronti di tecnologie obsolete, che aumentano i livelli di 1° gennaio 2013. CO2 anziché contenerli e che presentano costi di manuPer esempio, forme di Buyer’s Credit per assicurare continuità di azione alla filiera materie prime-produttore-clientenzione molto alti lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. te in modo da evitare “blocchi” nei primi mesi di applicaMancano i decreti attuativi sulle rinnovabili termiche e l’efzione del nuovo regime di pagamenti. Il rischio è, infatti, ficienza energetica, così come sul Conto Energia termico, che una parte della filiera si trovi a dover anticipare la liche dovevano essere emanati a luglio 2011. Le detrazioni quidità necessaria per l’intera filiera, con i rischi consedel 55% sono state prorogate solo fino a giugno 2013, poguenti che possiamo tutti ben immaginare. ca cosa rispetto al supporto di medio-lungo termine necesÈ necessaria l’eliminazione della burocrazia in eccesso e la sario per poter avviare investimenti negli stabilimenti itadiminuzione degli enti e soggetti coinvolti nelle infrastrutliani. Serve una politica industriale a tutela e promozione ture legate ad acqua, gas, energia, così come è fondamendella filiera del made in Italy, anche in Italia. Potremmo betale l’applicazione della legge sugli appalti contro la logineficiare tutti di un punto d’incontro stabile tra main conca del massimo ribasso, perché questa va a scapito di sicutractor e filiera italiana di settore. Oltre il 57% delle vendirezza, efficienza e costi se calcolati lungo l’intero ciclo di te di meccanica varia proviene dall’export. Occorre fornivita del prodotto. re un supporto all’internazionalizzazione delle imprese E infine, problema fondamentale, il costo dell’energia a lidella meccanica, sia riuscendo a fare sistema con l’intera velli europei. Il maggior onere rappresenta un gap che ci filiera anziché presentarsi come singoli fornitori di prodotvede partire sempre e comunque svantaggiati nei confronti, sia ottenendo, dal punto di vista fiscale, un alleggeriti dei nostri competitor. mento delle imposizioni per le produzioni all’estero legate Senza intervenire pesantemente sull’attuale impianto noral cosiddetto local content, procedura ormai standard per mativo, potrebbero essere operate alcune deroghe che pol’acquisizione di commesse all’estero. trebbero generare un impatto positivo su più fronti, moltiÈ necessario partire dalle eccellenze per trainare l’intera fiplicando gli effetti positivi su diversi comparti. Ad esempio liera. Si potrebbe abbassare il carico fiscale delle imprese potrebbero essere ipotizzate tariffe ad hoc per alcune tecpremiando le imprese eccellenti e solo quelle. Premiando nologie estremamente competitive in modo da favorirne chi crea valore sul territorio nazionale a partire dal mantel’adozione in Italia, come nel caso delle pompe di calore. nimento e dalla creazione di occupazione. Ad esempio, le In generale, in ogni caso, potrebbe essere applicata una taaziende che negli ultimi tre anni non hanno licenziato poriffazione diversificata per fasce di utilizzo, comparti e tertrebbero ottenere uno sgravio dell’1% sull’imponibile comritori, dedicata alle aziende dedite alla trasformazione dei plessivo; quelle che hanno assunto under 25 e over 45 in prodotti. percentuale pari almeno al 3% del personale complessivo,

Novembre/Dicembre 2012 - L’Industria Meccanica

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ASSEMBLEA ANIMA «Mai smettere di pedalare» Sintesi dell’intervento di Giorgio Squinzi, Presidente Confindustria

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i sono chiesto, visitando in questo periodo gran parte dell’Italia, quale futuro possa avere un Paese se non è capace di valorizzare le proprie eccellenze. Questo vale per quasi tutti i settori, ma soprattutto per la meccanica che, rappresentando una parte fondamentale del made in Italy, esercita un ruolo fondamentale nel riuscire a contenere il deficit della bilancia commerciale del nostro Paese, anche in un momento come questo: sempre più complicato a livello europeo così come nell’area asiatica. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Commercio, tra i membri del G20 l’Italia è il solo a essersi confermato esportatore netto negli scambi di prodotti industriali e manufatti non alimentari. Proprio in questa direzione possiamo confermare che il nostro Paese è quello che ha saputo registrare la più grossa crescita percentuale del proprio surplus di bilancia, con un +46% nel 2010 davanti alla Cina (cresciuta del 27%), alla Corea del Sud (cresciuta del 20%), alla Germania del (+17%), mentre il Giappone è diminuito del 3%. Da tempo sostengo che è sempre più eclatante (e a volte potrei definire insopportabile) la distanza che esiste tra il paese reale, il paese fatto dalle nostre imprese, e la sua fotografia, il racconto, cioè, che di questo paese reale viene presentato al cittadino medio da parte anche della classe politica e di coloro che si definiscono tecnici o esperti. Insopportabile soprattutto se consideriamo che si tratta di primati che siamo stati capaci di raggiungere operando in condizioni assolutamente sfavorevoli rispetto ai nostri principali concorrenti. Le ragioni: il costo più elevato dell’energia, la tassazione che ormai ha superato il livello di guardia, il peso della burocrazia (sapete che io ho messo al centro del mio programma la semplificazione normativo-burocratica del nostro paese come la madre di tutte le riforme), la mancanza di considerazione di supporto praticamente di qualunque tipo per chi fa ricerca e innovazione, le carenze infrastrutturali. Cosa dobbiamo fare? Io da ciclista sto rispolverando, anche vista la mia vicinanza personale e familiare di azienda al ciclismo, uno slogan che mi sembra fotografi abbastanza bene la situazione di quello che si dovrebbe fare; lo slogan che abbiamo rispolverato quest’anno in occasione del 75° anniversario di fondazione del nostro Gruppo recita esattamente: “Mai smettere di pedalare”. Dobbiamo continuare con tenacia, con ostinazione sulla strada che abbiamo scelto e sulla quale tutti i giorni ope-

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riamo puntando sulle eccellenze e sulla capacità di fare innovazione. E questa è una strada che, non solo l’Italia, ma anche l’Europa nel suo complesso, dovrà seguire se davvero vuole porre le basi per una rinnovata competitività per ritrovare una crescita. Dobbiamo tutti lavorare affinché sia fatta propria anche dal nostro paese e possa accelerare l’avvio di azioni concrete. Innanzitutto, è necessaria una minore tassazione, anche selettiva, su imprese e lavoratori, questo attraverso l’adozione di un credito di imposta su ricerca e innovazione, uno strumento fondamentale anche per potenziare gli altri strumenti di finanza per l’innovazione. Penso al finanziamento agevolato come ai nuovi strumenti di risk sharing facilities che anche su input europeo sono stati inseriti nel recente provvedimento del governo. Ridurre i costi e migliorare la spesa non può non servire anche a trovare risorse da rendere disponibili per questi interventi. Ogni volta che parlo con esponenti del governo non manco di sottolineare questa necessità. Poi dobbiamo rafforzare sicuramente, anche vista la struttura del nostro sistema manifatturiero, i cluster e le filiere potenziando in questo modo la capacità di essere competitivi anche a livello internazionale. In questa direzione si è lavorato intensamente e dovremo continuare tutti a operare perché solo aumentando la massa critica e cooperando con il sistema pubblico di ricerca su progetti concreti potremo riprendere la crescita. Infine, è necessario potenziare il ruolo della domanda pubblica in una logica innovativa di commercial e pre commercial procurement. Ci sono settori fondamentali per il “sistema in Italia” che potrebbe in questo modo avere una spinta verso la crescita e l’innovazione. Al centro di tutto l’impresa manifatturiera. Ormai siamo un paese che ha il 10,7% di disoccupati, che sale al 12,5% se includiamo tra i disoccupati anche coloro che hanno rinunciato a cercare un lavoro: la crescita nel nostro paese è assolutamente necessaria. Siamo un paese che ha circa il 35% di disoccupazione giovanile, quindi con il rischio di perdere per strada una e anche forse più d’una generazione. L’unico modo che abbiamo per ritrovare la crescita è rimettere le nostre imprese, il manifatturiero, tutto quello che sono i servizi che aiutano il nostro manifatturiero a essere competitivi al centro dell’attenzione. Su questo Confindustria si batte e io, seppure da un settore diverso, quello della chimica, ci credo fortemente e non perderò occasione per sottolineare questo a chi ci governa.


Contraffazione, un problema culturale Sintesi dell’intervento di Daniela Mainini, Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione

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er quanto riguarda il settore della meccanica si possono trovare molti dati rassicuranti. Vorrei poter dire lo stesso per quanto riguarda il mondo della contraffazione. Il made in Italy è in assoluto il più copiato nel modo. La contraffazione è un virus, che si insinua nell’economia assolutamente legale e ruba il know how aziendale: è un’industria che non paga le tasse, è un’industria che viola sistematicamente la normativa del lavoro, è un’industria che certamente si collega con le organizzazioni criminali. Ma attenzione: il fenomeno è di natura assolutamente culturale. Un problema che è stato sottostimato in quanto il fenomeno della contraffazione è stato relegato solo a esclusivi e pochi mondi del lusso. Non è così. La contraffazione riguarda tutti i settori produttivi: certamente abbigliamento, arredo, moda sono fondamentali, ma l’Italia non è solo questo. L’Italia sono anche i poli tecnologici, i ricambi d’auto, le componenti elettroniche, le macchine, gli utensili. Evidentemente per la falsificazione dei prodotti che non riguardano il mondo del lusso, il consumatore è una vittima. È evidente che se il prodotto contraffatto è un prodotto della meccanica sarà certamente non sicuro, quindi il problema riguarda anche la sicurezza del consumatore finale. E non si tratta solo di soggetti, ancorché ve ne siano, all’interno e sottoposti negli scantinati con le violazioni del diritto del lavoro. Abbiamo anche degli imprenditori veri e propri di e-commerce con dei sistemi perfettamente funzionanti, con foto dei prodotti, con cataloghi con un’organizzazione di base. È chiaro che il problema, la sfida futura, si muoverà in internet, dove la violazione dei diritti di proprietà industriale è una violazione assolutamente sistematica perché il mondo virtuale, come è noto, non sempre è virtuoso. Lo sanno

bene le realtà che creano un’idea imprenditoriale. L’idea ha successo, si muovono sul mercato con grande fatica e con grande determinazione, ma per rubare l’idea imprenditoriale ci vuole veramente pochissimo tempo. Ma è evidente anche che fenomeni come la globalizzazione, l’internazionalizzazione e la delocalizzazione – soprattutto con un sistema a volte di brand protection all’interno di piccole realtà aziendali – non sempre è così forte, perché l’attenzione va posta nel paese di destino. Si pensi alla tutela della proprietà intellettuale: non è un caso che nasca alla fine dell’Ottocento. Nelle grandi fiere si esponevano i beni dei grandi inventori e lì veniva rubata l’idea. Quindi, è nel paese di destino che dobbiamo stare molto attenti a una tutela fondamentale della proprietà intellettuale. I numeri della contraffazione sono impressionanti. Se si pensa che sono 7 miliardi i numeri collegati al giro di affari della contraffazione, se effettivamente questi 7 miliardi fossero ricollocati in una economia, in una produzione legale, si avrebbe una produzione aggiuntiva di circa 13 miliardi di valore e per circa 5,5 miliardi di valore aggiunto. Per cui si determinerebbe un numero di posti di lavoro di 110 mila unità che vengono rubati dalla contraffazione. Quindi si potrebbero avere riflessi assolutamente positivi sul Pil. Questo dimostra a chiare lettere che si sta parlando di un problema di concorrenza sleale gravissimo, nei confronti del quale non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. Le iniziative ci sono, c’è anche l’entusiasmo. Il Presidente Squinzi ha detto che «non bisogna mai smettere di pedalare». E mi trovo perfettamente d’accordo, ma aggiungo: non bisogna mai nemmeno abbassare la guardia su chi ci ruba la bicicletta, o peggio.

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ASSEMBLEA ANIMA Produzione e distribuzione dell’energia, si punta sull’innovazione tecnologica Sintesi dell’intervento di Alberto Grossi, Direttore Generale della Direzione Generale Consumatori e Utenti – Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas

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l nostro compito è consentire uno sviluppo armonico ed efficiente dei mercati dell’energia. Gli interlocutori di questo processo, ovvero le imprese che abbiamo di fronte nella regolazione, sono di due tipi: quelle che operano in monopolio (i distributori di energia elettrica e di gas, chi fa trasporto gas e trasmissione di energia elettrica), e le imprese che svolgono una attività libera, i venditori. Nei confronti degli operatori in monopolio l’Autorità ha due leve fondamentali: una leva di tipo tariffario e una leva di tipo non tariffario. Con la prima si è cercato di dare un adeguato riconoscimento agli investimenti fatti. L’Autorità ritiene che in questo momento di difficoltà di crescita per il paese sia molto importante favorire la robustezza e l’adeguatezza delle infrastrutture nel settore dell’energia, ovviamente dando priorità a quelli che sono gli interventi più efficaci e più importanti per il “sistema Paese” oltre a favorire l’efficientamento nella gestione dei servizi. Nella bolletta di energia una parte, non preponderante ma significativa, è rappresentata dai costi di gestione dei servizi. Su questo l’autorità è intervenuta, in questi anni, chiedendo un efficientamento dei costi di gestione dei servizi a beneficio della bolletta e della qualità dei servizi. Riguardo alla leva non tariffaria: voi sapete l’autorità ha introdotto sia per l’energia elettrica che per il gas dei sistemi premianti per il recupero di qualità del servizio. Per l’energia elettrica si è tradotto in un miglioramento del 70% in questi anni del numero di interruzioni di fornitura, ultimamente anche un miglioramento sulla frequenza, sul numero delle interruzioni e, in particolare, si è cominciato a lavorare sulla qualità, quindi sulla tensione elettrica che, per alcune tipologie di produzione manifatturiera, risulta essere molto importante. Ciò ha comportato una regolazione degli output di qualità del servizio che ha spinto le imprese di distribuzione di energia elettrica a intervenire con investimenti. Quindi il rinnovo delle cabine primarie, inserimento di apparecchiature di telecontrollo volute, di apparecchiature che consentissero il ripristino in tempi rapidi della fornitura con un effetto benefico sulle imprese che operano e che producono questi componenti. Sul versante del gas si è fatta un’azione di incentivazione di miglioramento della qualità del servizio. Un buon esempio può essere quello della sostituzione dei tubi obsoleti in ghisa con giunti in canapa e piombo, che ha indotto un rin-

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novo dell’infrastruttura di distribuzione. L’ultimo comunicato stampa parla appunto di una riduzione del 12% delle dispersioni di gas che, oltre a dare linfa alla produzione delle tubazioni e di tutte le apparecchiature necessarie alla sostituzione e rimessa in esercizio delle nuove tubazioni, ha introdotto un miglior livello di sicurezza per tutti i cittadini. Oltre a questo c’è il grande tema dei misuratori teleletti, in cui l’Italia è all’avanguardia. Ormai possiamo dire completata l’installazione, che ha superato il 95% dei punti di utenza dotati, attrezzati di questi misuratori. Nei prossimi anni la sostituzione avverrà anche per il settore del gas e questo comporterà indubbiamente un beneficio perché renderà più efficiente e più moderno il servizio del gas. Il tema dell’efficienza energetica è importantissimo. Su questo l’Autorità per l’energia ha lavorato insieme agli operatori, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, e riteniamo che il risultato sia stato importante: attraverso il principio dell’addizionalità siamo portati a premiare quelle che erano le tecnologie più efficienti, le tecnologie di frontiera. L’autorità per l’energia non può scegliere le tecnologie, non deve scegliere le tecnologie, deve favorire l’innovazione tecnologica. Deve essere esigente negli output dei servizi a vantaggio di tutti, dall’industria alla famiglia, e in questo modo spingere le imprese e gli operatori a innovare a trovare le migliori soluzioni. Fra le novità di quest’anno l’estensione all’Autorità dell’energia elettrica e del gas, dei poteri per i servizi idrici. È di recente pubblicazione il Decreto che conferma l’attribuzione di pieni poteri di regolazione alla nostra Autorità anche nel settore idrico e in questo l’Autorità opererà come ha già fatto per l’energia, introducendo delle regole che favoriscano servizi efficienti, adeguati investimenti, irrobustimento delle infrastrutture che, per una serie di motivi, da anni non vedono una adeguata infrastrutturazione e manutenzione. Non ci possiamo più permettere sprechi come quelli che avvengono in acquedotti, dove oltre il 50% dell’acqua immessa arriva poi al contatore delle famiglie. Quindi su questo occorre intervenire e credo che questo comporterà l’avvio di una nuova stagione di investimenti dove non sempre verranno riconosciuti investimenti a piè di lista ma verranno riconosciuti gli investimenti necessari. Il lavoro da fare è molto, ma questo settore potrà dare un valido contributo alla ripartenza del Paese.


Il decreto sviluppo nella panoramica della politica industriale italiana Sintesi dell’intervento di Andrea Bianchi, Direttore Generale per la Politica Industriale e la Competitività – Ministero per lo Sviluppo Economico

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uando parliamo di politica industriale dobbiamo immediatamente sgombrare il campo dai retaggi storici a riguardo. In genere parliamo di politica industriale quando ci occupiamo di salvataggi o di imprese in crisi: un riflesso condizionato che sicuramente va evitato. La politica industriale moderna è in linea con le indicazioni che ci vengono anche dai documenti europei, cioè una politica industriale che ponga il tema dell’innovazione e della ricerca al centro della propria attenzione. In Italia abbiamo oscillato tra una politica industriale degli anni ’70 e fortemente invasiva del sistema produttivo attraverso scelte settoriali, interventi che hanno avuto effetti ed esiti abbastanza disastrosi. Ma anche la politica industriale degli anni ’80 e ’90 quando abbiamo preteso di essere neutrali rispetto al mercato, probabilmente non ha dato gli esiti sperati. Politiche a pioggia sono state sostanzialmente disastrose, molto costose per lo Stato e poco efficienti per le imprese che ne beneficiavano e quindi abbiamo avuto sicuramente un eccesso di frammentazione degli strumenti, poca selettività nella capacità di selezione da parte dell’autorità pubblica nel premiare i migliori, assenza di un coordinamento tra amministrazioni regionali e centrali. Ci sono dei casi eclatanti: non c’è ad esempio coordinamento tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero della Ricerca per quanto riguarda gli incentivi alle attività di ricerca e sviluppo sperimentali. Molto spesso esistono bandi sovrapposti e le imprese hanno difficoltà a orientarsi. Confusione che è ulteriormente aumentata con l’applicazione del “titolo quinto” e quindi con un ruolo forte delle Regioni anche all’interno della politica industriale. La meccanica ha un ruolo importante nelle politiche che il Governo sta mettendo in campo a favore delle imprese, perché si stanno varando operazioni importanti. Attraverso il “Decreto salva Italia” cioè il primo decreto che ha fatto questo Governo è stata introdotta una misura chiamata Ace, cioè un sistema di tassazione che favorisce la capitalizzazione della imprese, renda più favorevole il finanziamento degli investimenti attraverso capitale proprio rispetto all’indebitamento che è uno dei problemi centrali che ha il nostro paese. Inoltre, con il decreto sviluppo il nostro Ministero è intervenuto anche sul sistema delle agevolazioni facendo due operazioni sostanziali. La prima operazione è quella di una grande semplificazione del numero di norme; noi avevamo un assetto di sistema di agevolazione articolato su oltre 50 sistemi agevolativi. Con il Decreto Sviluppo il Ministro Passera ha proceduto con una operazio-

ne molto forte di delegificazione creando un unico fondo (Fondo Sviluppo Sostenibile), unificando i sistemi, cercando di creare un maggiore coordinamento nei sistemi di agevolazione. L’altra grande operazione, attraverso il Decreto Sviluppo, è stata sostanzialmente l’abolizione dell’incentivo a fondo perduto. Si è passati così a un sistema di finanziamento dell’innovazione attraverso meccanismi che facilitano l’accesso al credito da parte delle imprese. Da questo punto di vista un passaggio ancora più importante viene messo all’interno dell’agenda digitale: gli investimenti in ricerca e sviluppo sono in innovazione. Sono investimenti particolarmente rischiosi per il sistema delle banche, hanno una redditività molto dilazionata nel tempo e un tasso di rischio molto ampio. Lo Stato con le attuali risorse non è in condizione di spostare il sistema di scelta delle imprese perché non ha la dimensione dell’intervento forte. L’obiettivo dello Stato è quello di orientare il sistema della finanza verso le attività di ricerca e innovazione. Il meccanismo della risk sharing facility è un meccanismo attraverso cui le risorse pubbliche funzionano da leva per la trazione di risorse private verso l’innovazione e la ricerca, attraverso cui le risorse pubbliche assumono il massimo del rischio del finanziamento di un investimento, mentre gli altri investitori privati (Bei, Cassa Depositi e Prestiti e altri) hanno una minore partecipazione al rischio. L’obiettivo è creare una finanza allo sviluppo, un cambiamento totale nel paradigma del sistema di agevolazioni. Non è più il Governo che ha un rapporto diretto con il sistema delle imprese, ma è il Governo che utilizza risorse pubbliche per fare leva su risorse private che finiscano verso il sistema delle imprese. Credo sia una rivoluzione all’interno del sistema della politica industriale di agevolazione all’innovazione e alla ricerca che credo possa nei prossimi anni, in linea con quelle che sono le indicazioni europee cambiare le modalità con cui la pubblica amministrazione ci rapporta con il sistema delle imprese. È chiaro che questo deve presupporre anche una riqualificazione del rapporto tra pubblica amministrazione e imprese: è una delusione quando un’impresa, per dimostrare di essere sana, sostiene che non ha mai preso un euro pubblico. Vuol dire che i soldi pubblici vengono considerati in qualche modo non come un elemento premiante, ma un elemento non valorizzante della qualità e del merito. Dobbiamo assolutamente cambiare questo sistema e ridare un percorso di fiducia nel rapporto tra pubblica amministrazione e imprese.

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ASSEMBLEA ANIMA “Mech in Italy”, un settore che ci rende competitivi Sintesi dell’analisi macroeconomica di Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison

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struzzo ecc.), nel corso dell’ultiegli ultimi anni il nostro simo decennio si è assistito a una stema manifatturiero è stato profonda trasformazione dell’exmesso a dura prova, sia nella fase della globalizzazione avviataport del made in Italy, che è disi nei primi anni del nuovo milvenuto sempre più caratterizzalennio, sia nell’attuale contesto to dai beni della meccanica e dai di crisi economica a livello monmezzi di trasporto diversi dagli diale. autoveicoli, e sempre meno da Ma nel 2011, secondo le ultime moda, mobili e alimentari, cioè i stime del Wto, tra i membri del Gprodotti tradizionalmente asso20 l’Italia è uno dei soli cinque ciati all’immagine del nostro Paesi a essersi confermato esporPaese, che pure restano fondatatore netto, cioè capace di genementali. rare un avanzo positivo tra export e import negli scambi di L’automazione-meccanica-gomma-plastica infatti rappreprodotti industriali manufatti non alimentari. Il nostro Paesenta ormai oltre i due terzi del surplus di ciò che viene se è inoltre quello che ha fatto registrare la più forte crescicomunemente definito come il “made in Italy”, cioè le “4 ta percentuale del proprio surplus, con un +46% sul 2010, A”: nei primi anni del nuovo millennio essa ha più che davanti a Cina (+27%), Corea del Sud (+20%) e Germania compensato l’erosione dell’attivo del resto delle “4 A” che, (+17%), mentre l’attivo del Giappone è diminuito (-3%), anpur restando rilevante, si è contratto di quasi 10 miliardi che per effetto del terremoto che ha colpito il Paese lo scordi euro dal 2001 al 2011, mentre, nello stesso periodo, l’atso anno, bloccando o rallentando per molti giorni le nortivo commerciale con l’estero dell’Italia nell’automazionemali attività produttive e commerciali. meccanica-gomma-plastica è cresciuto di oltre 27 miliarQuesti dati dimostrano, dunque, quanto siano infondati i di di euro raggiungendo nel 2011 lo straordinario valore luoghi comuni sulla debole competitività dell’Italia una voldi 74 miliardi, avvicinandosi al surplus record di 75 mita che dal nostro commercio estero siano depurate le comliardi toccato nel 2007 e nel 2008, prima dell’esplosione ponenti dell’energia e delle materie prime agricole, che ci della crisi. sfavoriscono enormemente rispetto agli altri Paesi. Ma, anche senza considerare la gomma-plastica, nel 2011 L’attivo italiano nei manufatti viene generato nei cosiddetil surplus manifatturiero dell’aggregato “meccanica-mezzi ti settori delle “4 A” (abbigliamento-moda, arredo-casa, audi trasporto diversi dagli autoveicoli” è stato di ben 67,2 mitomazione-meccanica-gomma-plastica, alimentare vini): liardi di euro, di cui circa i due terzi realizzato dalle sole nel 2011 è stato pari a 107 miliardi di euro, grazie sopratmacchine ed apparecchi meccanici (esclusi i prodotti elettutto al forte contributo della meccanica. trici ed elettronici) che vi hanno contribuito per 44,4 miInfatti, se storicamente la forza del manifatturiero italiano liardi. L’Italia è forte anche nei prodotti in metallo, con un è sempre stata surplus che se80 74 radicata nei setcondo l’Istat nel tori dei beni per 2011 è stato pa70 la persona (sori a 10,1 miliardi 60 stanzialmente di euro. tessile-abbigliaInoltre, seguen50 mento, calzatudo la metodolo40 re, oreficeria, gia dell’anno 30 gioielleria, oc“ s c o r r e vo l e ” , 19 chialeria, pelemerge che ne20 letteria) e dei gli ultimi 12 me10 10 beni per la casa si disponibili 4 (mobilio, illu(luglio 20110 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 minotecnica, giugno 2012) il rett -10 materiali da cocontributo delle Alimentari e vini Abbigliamento-moda-cosmetici struzione come macchine e apArredo-casa Automazione-meccanica-plastica-gomma piastrelle, ceraparecchi mecmiche, vetro, Il saldo commerciale con l'estero delle 4A del made in Italy: 1991-2011 (miliardi di euro) canici al saldo cemento, calce- Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat manifatturiero

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nazionale è stadi delle parti di 80 to di ben 46,5 lavastoviglie e miliardi di euro, altre macchine; 70 su un totale di 1,1 miliardi del79,3 miliardi. le pompe per li60 La competitività quidi; 3 miliardi 50 dell’Italia emerdei tubi e profige anche dallati cavi. Citia40 l’Osservatorio mo inoltre, per Gea-Fondaziola loro impor30 ne Edison, che tanza in termini nel 2010, sulla di valore assolu20 base della banto, i nostri tre ca-dati UNprincipali se10 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Comtrade, ha condi posti, raprett individuato 923 presentati dalle Automazione-meccanica-plastica-gomma Resto delle 4A nicchie di pronavi da crociera dotto in cui l’Ita- Dinamica del saldo commerciale dell'Automazionemeccanica-gomma-plastica e del resto delle (2,5 miliardi di lia è primo, se- 4A: 1991-2011 (miliardi di euro) dollari), dalle Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat condo o terzo parti di turbine a esportatore mondiale, per un valore di 173 miliardi di dolgas (2,2 miliardi) e dai lavori di alluminio (1,6 miliardi). Non lari. Di queste 923 nicchie ben 293 rientrano nel comparvanno inoltre dimenticati gli oggetti di rubinetteria (4,9 mito dei prodotti meccanici e dei mezzi di trasporto diversi liardi), gli ingranaggi e ruote di frizione per macchine (1,6 dagli autoveicoli, ma l’importanza di tale comparto è anmiliardi), le parti di pompe per aria o per vuoto, di cappe cora più evidente se si considera il valore dell’export di queaspiranti ad estrazione o a riciclaggio (1,3 miliardi), in cui sti 293 prodotti, pari a 73,7 miliardi di dollari, corrisponl’Italia è il terzo esportatore mondiale. dente a oltre il 40% del valore dell’export complessivo dei Tuttavia, i primati dell’export italiano a volte non rendono primati. giustizia al nostro Paese, che in determinati prodotti risulta In particolare, nel periodo considerato la meccanica italiapenalizzato rispetto alle economie che presentano vendite na detiene 86 prime posizioni, per un controvalore di 25,9 all’estero più elevate delle nostre, ma al contempo anche miliardi di dollari; 95 seconde posizioni, che valgono altri valori di import nettamente superiori. Emblematico il caso 24 miliardi di dollari; 112 terze posizioni per ulteriori 23,7 della rubinetteria italiana, nel 2010 superata da quella temiliardi di dollari. desca in termini di esportazioni (5,2 miliardi di dollari conNello specifico, tra i principali casi di prodotti meccanici tro i 4,9 miliardi dell’Italia), ma saldamente al primo posto in cui l’Italia risulta leader mondiale, nel 2010 si possono se, anziché l’export, si considera il saldo commerciale: le citare oltre 2 miliardi di dollari delle macchine e apparecesportazioni nette di rubinetteria italiana sono infatti state chi per impacchettare o imballare le merci; 1,7 miliardi delpari a 4,5 miliardi di dollari, quelle tedesche pari a 3,2 mile barche e panfili; 1,5 miliardi degli elicotteri; 1,4 miliarliardi.

Stime 2012: export in crescita, Italia giù Consuntivi 2011 e stime 2012: meccanica stabile

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resentati durante l’Assemblea i dati congiunturali del comparto della meccanica varia forniti dal Centro Studi ANIMA. Il 2011 si conferma un anno a due velocità: dopo l’accelerazione dei primi sei mesi, la brusca battuta d’arresto dell’estate – complice l’aggravamento della situazione finanziaria internazionale – e il crollo della produzione della seconda parte dell’anno. A risentirne, come ormai da diversi anni, il mercato interno, mentre l’export rimane l’ancora di salvezza per molte aziende che in Italia faticano a mantenere livelli produttivi elevati. Esaminando nel dettaglio le voci congiunturali di consuntivo 2011 – che risultano purtrop-

po in ribasso rispetto al pre-consuntivo di dicembre 2011 – si evidenzia un dato di produzione sostanzialmente stabile rispetto al 2010 (0,4%), mentre le previsioni per l’anno in corso sono di un lieve decremento (-0,3), conseguenza della fase recessiva già subentrata negli ultimi mesi del 2011. Positivo rimane l’export nel 2011 (+2,8%) e anche per il 2012 è atteso in ulteriore modesto aumento (+2,1%). Da rilevare che il 57% dell’intera produzione è ormai destinata alle esportazioni. L’occupazione rimane la nota più dolente: rispetto al 2010 ha subito nel 2011 una contrazione (1,7%) mentre dovrebbe mantenersi su livelli costanti nel-

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ASSEMBLEA ANIMA l’anno in corso I sei macrosettori che fanno parte di ANIMA, molto diversi fra loro per merceologie, hanno avuto nel 2011 trend molto differenti. Macchine e impianti per la produzione di energia Il comparto ha avuto nel 2011 un trend negativo di produzione (-0,9%) che dovrebbe peggiorare nell’anno in corso (-2,1%). Export appena positivo (+0,8%) con una modesta ripresa nel 2012 (+1,9%). Occupazione: dato 2011 complessivo: -3%. Previsioni 2012 stabili. Nota: L’andamento complessivo del settore è stato pesantemente condizionato dal crollo della produzione delle turbine a vapore (-26,1%) in conseguenza di un ’export sfavorevole (-19%).

PRODUZIONE - milioni euro

2010

2011

2012

% 11/10

% 12/11

43.379

43.566

43.450

0,4

-0,3

0,8

-0,6

Variazione in termini reali EXPORT - milioni euro

24.328

25.013

25.544

2,8

2,1

INVESTIMENTI - milioni euro

918

935

939

1,8

0,4

OCCUPAZIONE (numero di addetti)

198.260

194.863

195.256

-1,7

0,2

cio Studi ANIMA - luglio 2012

Il fatturato totale è diviso tra i seguenti comparti:

SICUREZZA EDILIZIA

ENERGIA INDUSTRIA

ALIMENTARE MOVIMENTAZIONE

le nelle previsioni 2012. Tecnologie e prodotti per l’industria Segno positivo per il consuntivo di produzione 2011 (+2,3%) e leggera flessione prevista per l’anno in corso (-1,8%) Esportazioni: in netto aumento nel 2011 (+7,5%), stabili nelle previsioni 2012. Occupazione: modesta contrazione nel 2011 (-0,7%), stabile nell’anno in corso. Nota: Forte rialzo nei livelli produttivi per il comparto degli impianti di finitura (+7%)

Andamento del mercato dei comparti della meccanica rappresentati da ANIMA nel 2010 e 2011 (consuntivi) e nel 2012 (previsioni) (Elaborazione dei dati: Ufficio Studi ANIMA, luglio 2012)

Impianti, macchine e prodotti per l’edilizia Consuntivo 2011 favorevole (+1,7%) e ancora trend positivo per il 2012 (+1,9%). Esportazioni: in espansione sia nel 2011 (+4,8%) sia nelle previsioni 2012 (+3,4%). OcLogistica e movicupazione: in calo mentazione delle Il 2011 conferma un andamento di leggera crescita rispetto al 2010. Per il 2012 si prevede nel 2011 (-1,8%) e merci costante nell’anno in una leggera contrazione. (Elaborazione dei dati: Ufficio Studi ANIMA, luglio 2012) Sostanziale stabicorso. lità nel dato di produzione a consuntivo 2011 (+0,4%). Per Nota: Per le macchine edili, stradali, minerarie e affini si l’anno in corso è attesa una lieve flessione (-0,2%). Esporè registrato un parziale recupero della produzione tazione: positiva nel 2011 (+0,7%) in modesto aumento (+5,5%), seppure insufficiente a ripristinare i livelli antenella previsione 2012 (+3,6%). cedenti al 2009, sostenuta dalle esportazioni 2011 Occupazione: stabile nel 2011, in leggera contrazione nel(+9,5%). Previsioni ancora positive per produzione le previsioni 2012 (-0,1). (+5,4%) ed export (+8,1%). Tuttavia, la forte contrazione Nota: Per i carrelli industriali semoventi è attesa per l’anno dei livelli occupazionali (-6,3%) è riprova delle difficoltà in corso una forte flessione nella produzione (-8%) del mercato interno. Tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari Segno positivo per il consuntivo di produzione 2011 (+1%), dovuto a trend favorevoli di varie merceologie, eccezion fatta per gli impianti frigoriferi industriali (-3,2%), per le macchine per gelato (-8%) e articoli casalinghi (-8,4%). Previsioni stabili di produzione 2012. Esportazioni: Consuntivo 2011: +4,6%. Previsioni 2012: +1,6% Occupazione: in leggera flessione nel 2011 (-0,3%), stabi-

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Macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente Consuntivo 2011 in flessione (-0,7%) e previsioni 2012 stabili. Export in leggera contrazione nel 2011 (-0,3%), costante per l’anno in corso. Livelli occupazionali stabili. Nota: Per il settore Impianti di insonorizzazione si è delineato un forte decremento nei livelli produttivi sia nel consuntivo 2011 (-12,5%) sia nelle previsioni 2012 (-14,3%).


Assotermica, focus sulle direttive europee del settore

S

i è tenuto nel pomeriggio del 9 ottobre il workshop organizzato da Assotermica sulle direttive 2009/125/EC e 2010/30/EC, inerenti rispettivamente l’Ecodesign delle apparecchiature connesse all’energia e l’Etichettature delle stesse. La sessione di lavoro, riservata ai soli associati, ha definito lo stato dell’arte di queste importanti regolamentazioni europee, aggiornando l’industria del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria sui cambiamenti in atto e sui nuovi obblighi che l’attenderanno nel prossimo futuro. Assotermica sta lavorando da diversi anni alla definizione delle misure di attuazione specifiche, ben consapevole del fatto che il nuovo assetto legislativo comporterà un notevole impatto su tutta la filiera. Alla base di tutto vi è, infatti, un’etichetta energetica che sarà uno strumento immediato di comunicazione delle performance dell’impianto

termico. Inoltre vi saranno limiti minimi da soddisfare, sia per quanto riguarda i rendimenti d’impianto che per le emissioni. Gli sforzi prodotti da Assotermica, congiuntamente con l’associazione europea EHI (European Heating Industry), sono serviti a far rivedere il proprio approccio iniziale alla Commissione Europea, portando a una sostanziale semplificazione delle bozze attualmente in discussione. Ora, l’obiettivo è far sì che la futura etichettatura energetica valorizzi nella giusta misura le tecnologie di dominio dei costruttori italiani, su tutte la condensazione, che in termini di mercato hanno un altissimo potenziale da esprimere, soprattutto nella riqualificazione dell’edilizia esistente. La nuove direttive Ecodesign e Labelling possono costituire un’opportunità di ammodernamento di questi impianti, ma anche un rischio, se non affrontate correttamente e nei tempi dovuti.

Easyfrontier, export verso l’Iran e la Dogana del futuro

N

ell’ambito del progetto Dogana facile, è stato organizzato il workshop intitolato “export verso l’Iran e la Dogana del futuro: come cambia il commercio mondiale”, condotto da Fulvio Liberatore, senior trainer di Easyfrontier. Liberatore ha evidenziato la crescita esponenziale degli accordi di origine preferenziale e il loro impatto sull’economia globale, esortando gli imprenditori presenti a fare una riflessione su come le imprese italiane potrebbero sfruttare le opportunità offerte dalle Free Trade Area (Fta), sia attraverso approcci più integrati ai mercati dell'East Asia, sia attraverso una presenza condivisa e coordinata sui mercati più remoti. Il workshop ha poi affrontato il tema delle restrizioni alle esportazioni verso l’Iran, sempre più severe, soprattutto sul versante dei movimenti finanziari, spesso bloccati in modo improprio e con l'intento, evidente, di scoraggiare il commercio con l'Iran in assoluto, andando molto al di là delle

limitazioni poste normativamente dai Regolamenti comunitari e dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. Il suggerimento emerso dal workshop è quello di stimolare un’attenzione diversa da parte dei decisori comunitari, che possa condurre ad una razionalizzazione o ad una esplicitazione delle misure restrittive, senza aprire il campo, a causa di comportamenti "grigi" come quelli delle maggiori banche, a concorrenti che sfruttano le aree non perimetrate delle restrizioni. Lo scopo di un'azione coordinata a livello comunitario è quello di evitare i molteplici danni che l’industria italiana subisce per effetto dell'incertezza dei comportamenti e della pretestuosa lentezza delle istruttorie. L’evento è stato ricco di confronti e di valutazioni costruttive tra i presenti, finalizzate a tracciare un sentiero che consenta di giungere a un’interpretazione più oggettiva e soprattutto più premiante per il nostro sistema economico.

Il Brasile continua a essere una opportunità

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ulvio Rossi (Studio f/r) - Il quadro macro-economico del Brasile è positivo. Il paese ha risentito marginalmente della crisi mondiale e nel 2012 si stima una crescita eco-

nomica del 4% con inflazione in calo. Il Brasile presenta forti disomogeneità che tuttavia potrebbero costituire un vantaggio per gli investitori esteri. Nonostante il paese sia

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ASSEMBLEA ANIMA considerato a basso rischio, qualsiasi investimento in loco non deve prescindere da una preventiva analisi geo-politica e da un opportuno scouting, valutando il ricorso alla rete di imprese. Luca Breveglieri (Studio BVS) - Tre sono i possibili tipi di investimento per le aziende straniere: succursale o filiale, nuova società, joint venture o accordo contrattuale. Se il primo è desueto e richiede tempi lunghi, la forma societaria è di rapida realizzazione. La joint venture è la soluzione più utilizzata e redditizia in quanto i partner brasiliani sono agevolati con linee di credito. Dal punto di vista fiscale le aziende di servizi sono particolarmente penalizzate dal cumulo di imposte locali e tasse sulle importazioni. A questo problema si è cercato di ov-

viare già nel 1991 con un accordo Italia-Brasile sulla doppia imposizione fiscale. I dazi sulle importazioni rimangono per molti prodotti elevati ed investire nel paese è spesso la soluzione più conveniente. Marcello Antonioni (Studiabo) - In collaborazione con la Federazione, Studiabo ha realizzato "Ulisse per ANIMA", portale che vuole fornire supporto all'internazionalizzazione delle aziende. I dati raccolti evidenziano come tutti i cinque macrosettori della meccanica afferenti ad ANIMA, in particolare quelli legati ai comparti oil&gas ed edilizia, hanno avuto un boom in Brasile. Il 70% delle vendite nel paese si colloca nella fascia media di prezzo che vede un buon posizionamento dei prodotti italiani.

Euler Hermes e ANIMA nel workshop dedicato al credit management.

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n occasione dell’Assemblea Generale ANIMA 2012, nell’ottica di una partnership consolidata nel tempo con l’Associazione, Euler Hermes Italia (gruppo Allianz) ha tenuto una relazione dal titolo “Credit crunch, mancati pagamenti e trend delle insolvenze aziendali in Italia e nel Mondo”. Il Direttore Marketing, Paolo Carrozza, ha presentato una panoramica sull’attuale scenario macroeconomico. «A fronte dell’evidente decelerazione economica globale, sono attesi in crescita i default aziendali» ha dichiarato Carrozza, «L’ufficio Studi Euler Hermes prevede infatti un incremento dell’Indice delle Insolvenze mondiali per il 2012 pari al 4% e per il 2013 pari al 3%». Entrando nel dettaglio della situazione italiana, si sono analizzati, nel corso del workshop, i dati sui

mancati pagamenti delle imprese dopo i primi nove mesi del 2012. «Gli indicatori hanno evidenziato uno scenario grigio per la maggior parte dei settori industriali (globalmente il numero dei mancati pagamenti è cresciuta del 25% sul mercato domestico e del 5% sul mercato Export). Qualche spiraglio di positività è arrivato proprio dal comparto della meccanica, che si difende con gli ordini esteri sui prodotti a valore aggiunto ed è dotata di imprese solide finanziariamente». Un interessante dibattito ha chiuso il workshop soprattutto quando il relatore ha focalizzato l’attenzione sull’utilizzo da parte delle Imprese assicurate delle valutazioni commerciali rilasciate dalla Compagnia, relative all'assicurabilità delle aziende su cui fare sviluppo commerciale.

Progetto Mecca Ru, scambio di know how fra due economie

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a Russia è un Paese che mostra una crescita positiva ormai da diversi anni e conferma d’essere di estremo interesse per le nostre imprese. La realtà è che ormai il Paese non richiede più solamente prodotti finiti ma anche tecnologia e know-how volti a incrementare la produzione da destinare al mercato interno e ad alcuni Paesi dell’area.

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L’Industria Meccanica - Novembre/Dicembre 2012

Il progetto Mecca-Ru vuole coniugare entrambe le opportunità cercando di far incontrare domanda e offerta dei due Paesi e favorire uno scambio tecnologico-produttivo strategico di medio-lungo periodo. All’incontro del 9 ottobre hanno partecipato imprese ed enti interessati a sviluppare relazioni economiche permanenti con il mercato russo. Massi-


mo Metilli, Amministratore Delegato di Agenzia per la Russia, ha brevemente illustrato il progetto, co-finanziato da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Brescia, e ha poi risposto alle diverse domande poste dai partecipanti. Inoltre, le partnership locali quali il Distretto Federale Siberiano, l’Accademia delle Scienze e la Camera di Commercio di Novosibirsk sono fattore distintivo dell’importanza del progetto e degli sviluppi futuri. Gli approfondimenti hanno riguardato prevalentemente te-

matiche quali le certificazioni dei prodotti, la proprietà intellettuale, la creazione di reti distributive, la creazione di società in loco e le modalità per la selezione di partner russi. È stato sottolineato inoltre l’importanza di vedere la Russia non solo come mercato di sbocco commerciale ma anche potenziale partner per lo scambio di tecnologie e know-how. L’entrata del Paese nel Wto spinge sempre più l’economia locale a potenziare e migliorare le proprie capacità produttive per far fronte alla crescita della domanda interna.

Assoferma, Assemblea annuale dei soci

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n occasione dell’Assemblea ANIMA ha avuto luogo l’incontro annuale dell’Associazione Assoferma, tradizionale appuntamento associativo per ragionare sulle attività in corso e la pianificazione per il prossimo anno. Il pomeriggio si è aperto con la presentazione di Armando Cirrincione, docente Sda Bocconi, invitato a presentare una metodologia di analisi pensata per studiare i diversi mercati e calcolare una dimensione prospettica della domanda esprimibile in un periodo futuro di tre anni. Sono stati inoltre sviluppati una serie di temi che hanno visto concretizzarsi varie opportunità per l’Associazione e che prevedono nuove evoluzione lungo il 2013: si è parlato dell’importante argomento della formazione, da quest’anno attiva con la convenzione siglata con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e dell’istituzione di alcune

giornate sotto forma di convegni o seminari rivolte a tutti gli operatori del settore al fine di divulgare la cultura e la sensibilizzazione sui temi quali quello della normazione europea e della sicurezza. Notevole è stato l’impegno di Assoferma sui tavoli tecnici: la più recente è l’iniziativa del CEN TC 33 WG4 di valutare le possibili evoluzioni delle norme EN 179 (“Accessori per serramenti - Dispositivi per uscite di emergenza azionati mediante maniglia a leva o piastra a spinta per l’utilizzo sulle vie di fuga - Requisiti e metodi di prova”) e EN 1125 (Accessori per serramenti Dispositivi per le uscite antipanico azionati mediante una barra orizzontale per l’utilizzo sulle vie di esodo - Requisiti e metodi di prova). Temi sui quali l’associazione continua a presiedere tavoli di lavoro al fine di tener monitorata l’evoluzione normativa.

Fiac, il casalingo fatto e tutelato a regola d’arte

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artedì 9 ottobre, a seguito dell'annuale Assemblea di ANIMA, si è svolto il workshop aperto al pubblico dal titolo “Pentole e posate non si possono copiare: qualità, norme e salute per alluminio e acciaio” promosso da Fiac, l’Associazione che rappresenta i fabbricanti italiani degli articoli casalinghi al cui interno confluiscono sei categorie merceologiche quali posateria, coltelleria, pentolame, vasellame, caffettiere, articoli da regalo per la casa. Dopo un saluto del Direttore generale ANIMA Andrea Orlando e del Presidente Fiac Andrea Barazzoni, sono intervenuti Vanda Spina dell’Istituto Tifq, in merito alla normativa sui materiali a contatto con gli alimenti, il legale Roberto Cattaneo di ANIMA, sull’anticontraffazione e tutela del prodotto, e Alessandro Maggioni di ANIMA in merito agli ultimi aggiornamenti normativi del mercato. L’associazione Fiac informa le aziende in merito ai provve-

dimenti che direttamente interessano l'attività di costruzione e commercializzazione dei prodotti, supporta l’azienda associata analizzando il rapporto tra norme tecniche volontarie e leggi, il rapporto tra legislazione comunitaria e nazionale, la contraffazione e la falsa marcatura dei prodotti, la concorrenza e pubblicità ingannevole e la tutela della riservatezza, analizza le informazioni economiche di congiuntura settoriale attraverso l’Ufficio studi ANIMA che pubblica l’indagine congiunturale semestrale, l’indagine qualitativa trimestrale, le tabelle RST, il costo mano d’opera e il listino prezzi, analisi settoriale e di mercato, l’osservatorio andamento costi delle materie prime, le indagini di mercato “ad hoc”, i dati commercio estero, diffonde la cultura di prodotto attraverso gli organi di stampa, le relazioni istituzionali e i rapporti con le fiere competenti nazionali ed estere del settore.

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ASSEMBLEA ANIMA Premio ANIMA per 50 anni di fedeltà associativa Premio alle aziende che nell’anno 1962 diedero la propria adesione ala Federazione ANIMA e ancora oggi ne fanno parte. Demag Cranes & Components Spa – Agrate Brianza (MB) - ritira il premio Matteo Frigo

Premio ANIMA per l’esportazione Premio alle aziende associate da almeno 20 anni e che esportano oltre il 50% della produzione.

Automatismi Benincà Spa – Sandrigo (VI) - ritira il premio Sergio Benincà - (esportazione: 73%)

Fratelli Pettinaroli Spa – S. Maurizio d’Opaglio (NO) - ritira il premio Laura Fortis Pettinaroli (esportazione: 92,35%)

Lamborghini Calor Spa – Dosso (FE) - ritira il premio Alessandro Celli e Luca Giurgola (esportazione: 62%)

STF di Salvatore Trifone e Figli Spa – Magenta (MI) ritira il premio Salvatore Trifone (esportazione: 50%)

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Diploma ANIMA di benemerenza per 20 anni di anzianità associativa La San Marco Spa – Gradisca D’Isonzo (GO); Zindo Srl – Barletta (BT)

Auma Italiana Srl – Cerro Maggiore (MI) - ritira il premio Teresa Wagner

Automatismi Benincà Spa – Sandrigo (VI) - ritira il premio Sergio Benincà

Cosmi Spa - Ravenna - ritira il premio Giuliano Resca

Olivotto Ferrè Spa – Avigliana (TO) - ritira il premio Enrico Mozzi

Vomm Impianti e Processi Spa – Rozzano (MI) - ritira il premio Fabio Talamo

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ANIMA/AISEM Dal 13 al 15 settembre scorso l’appuntamento biennale europeo per il settore movimentazione, logistica e sollevamento

Panoramica della sala dove si sono svolte le riunioni del congresso Fem

FEM Congress, in Italia dopo più di 10 anni Record di presenze e grande interesse degli ospiti internazionali per l’evento organizzato da Aisem. 197 partecipanti da 21 paesi si sono riuniti a Stresa per fare il punto sull’andamento del settore material handling e per un aggiornamento sullo stato dell’arte normativo e tecnologico del settore. Grande spazio dedicato alla sorveglianza del mercato. A CURA DI ANDREA PASQUINI E HERGE SPELTA

A

- Phil Papard, President of ICSMS "Sorveisem, Comitato Italiano della Federaglianza del mercato: iniziative dell'Uniozione Fem, ha organizzato dal 13 al ne Europea" 15 settembre 2012 a Stresa il Meeting Eu- Olivier Janin, Segretario Generale FEM ropeo per il settore movimentazione. "Sorveglianza del mercato, aggiornamenPresenze record grazie a circa 200 manato sulle iniziative FEM" ger di aziende nazionali e internazionali - Paolo Bertoldi, Action Leader Efficienza riuniti per l’evento, ampia rappresentatiEnergetica, Centro Comune di Ricerca delvità internazionale degli ospiti provenienla Commissione Europea "Iniziative euroti da 21 Paesi. Sopra ogni aspettativa il ripee a promozione dell'efficienza energescontro ottenuto da Paesi extra Ue quali tica" Australia, Stati Uniti, Cina, Giappone ed - Kai Furmans, Direttore, Karlsruhe InstiEgitto. Rinforzare e allargare le collaboratute of Technology " Impatto sull'ambienzioni con le Federazioni internazionali John Meale, Past President Fem, con te dei sistemi material handling, modelli rappresenta infatti uno dei principali Massimo Riggio, Presidente Aisem ed esperienze dalle macchine AS/RS" obiettivi su cui Fem intende lavorare nei - Jacopo Mattei, Professore al SDA Bocconi School of Maprossimi anni. nagement - Dipartimento Banking and Insurance "L'Euro e I tre giorni di meeting sono stati l’occasione per fare il punla (in)stabilità dei mercati finanziari" to sull’andamento del settore industriale della movimentazione merci e per un aggiornamento sullo stato dell’arte Particolare attenzione è stata dedicata al tema della sorvenormativo e tecnologico del settore. glianza del mercato: Fem chiede da anni alle competenti Partendo da incontri su singoli gruppi di prodotto, si sono autorità comunitarie e nazionali di instituire un sistema atsusseguiti 21 workshop e approfondimenti culminati il 15 tento ed efficiente di sorveglianza del mercato, a tutela delSettembre con l'Assemblea Generale Fem. l’ambiente e della sicurezza degli utilizzatori e per scongiurare la concorrenza sleale dei prodotti non conformi alNumerosi e autorevoli gli interventi nell'ambito dell'Asle disposizioni legislative. semblea: «Nel contesto globale si sta verificando che costruttori che - Hans-Günther Vieweg, Senior Economist, IFO Institute esportano in tutto il mondo, e così anche in Europa, non ri"Risultati dello studio 2011 sulla competitività dell'induspettano “le regole del gioco”, soprattutto per quanto ristria meccanica europea" guarda la sicurezza» spiega Ambrogio Bollini, Past presi- Ralph Wiechers, Chief Economist, VDMA "Panoramica sul dent di Fem e Aisem, «La Federazione europea ha iniziato mercato europeo mondiale del material handling"

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FEM Congress, il video dell’evento Hai già visitato industriameccanica.it? Attraverso questo Qr Code si accede alla pagina con tutti i video del Congresso. Fra gli intervistati, in esclusiva per L’Industria Meccanica, Massimo Riggio, Francesco Garotti, John Meale, Ambrogio Bollini, Klaus-Dieter Rosenbach e Juha Erikkila. Seguici su Youtube iscrivendoti al canale “industriameccanica”, sarai aggiornato su tutti i nuovi servizi video curati dalla redazione.

già da qualche anno un percorso volto a generare una maggiore sensibilità in Europa riguardo al tema della sorveglianza dei mercati. Producendo varia documentazione tecnica riguardo al tema, è ormai stata pienamente riconosciuta come una delle attività più importanti per proteggere i costruttori e il know how europeo» Jan Van der Velden è il nuovo Presidente della Fem Il 15 settembre l’Assemblea Generale ha eletto all'unanimità Jan van der Velden come Presidente per il biennio 2012-2014. Van der Velden è System Senior Manager di Vanderlande Industries, una società olandese che progetta, produce e installa sistemi automatizzati di movimentazione mate- Il Grand Hotel des Iles Borromees riali per centri di distribuzione, centri di di Stresa, sede del Fem Congress smistamento e aeroporti. È stato attivo in 2012

FEM per molti anni, sia in qualità di Presidente del Gruppo intralogistica sia come membro del Consiglio Fem. Nel suo discorso introduttivo all'Assemblea Generale, il nuovo Presidente ha annunciato i temi principali del suo mandato. «Per quanto riguarda la cooperazione internazionale, Fem rafforzerà la collaborazione con i colleghi americani, cinesi e giapponesi, con l'obiettivo di aumentare la comprensione comune di mercati e regolamenti, nonché delle tendenze del mercato della movimentazione dei materiali a livello globale». Il nuovo Presidente intende anche lavorare sull'immagine del settore. «Siamo un settore altamente innovativo e tecnologico che contribuisce in modo sostanziale ad affrontare una vasta gamma di esigenze della società, sia nel campo della tutela ambientale dell'energia». ❒

MERCATO

Nuova sede italiana per Victor Technologies L’azienda è all’avanguardia nella saldatura e nel taglio dei metalli

V

ictor Technologies ha di recente inaugurato la nuova sede italiana a San Giuliano Milanese (alle porte di Milano). La struttura comprende uno show room per le dimostrazioni delle tecnologie di saldatura e taglio, una sala per il training, magazzini di apparecchiature e ricambi, uffici commerciali e amministrativi. Victor Technologies, il nuovo nome di Thermadyne, è una holding che raggruppa la galassia dei prodotti Thermal Dynamics, Tweco, Arcair, Victor, Ocim, Thermal Arc, Stoody,

Turbo Torch. Di recente è stata acquisita la finlandese Robotronic “ProMotion Controls”, azienda leader nel settore dell’elaborazione software e produzione di hardware per impianti di taglio automatici. Il nuovo marchio riposiziona strategicamente l’azienda come fornitore di soluzioni ad alta tecnologia nel taglio avanzato, la saldatura e le apparecchiature di controllo dei gas. La presenza globale di Victor Technologies consiste in unità produttive dislocate in Asia, America ed Europa.

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ANIMA/UCC Lo scorso ottobre 3 giorni di formazione organizzato da Ucc col supporto di Eleo2 Engineering Srl

Caldareria, metodi alternativi di progettazione Sala in cui si è svolto, dal 23 al 26 ottobre scorso, il corso di formazione organizzato da Ucc

Presentati, con numerosi esempi pratici, metodi alternativi allo studio di apparecchi in pressione e tubazioni, fondati sulla conoscenza e l’applicazione di metodologie di calcolo numerico “Finite Element Analysis”. ARIANNA VERONI

S

i è svolto dal 23 al 26 ottobre scorso “Metodi alternativi di progettazione dei serbatoi in pressione e degli scambiatori di calore, Design by Analisys" il corso di formazione organizzato da Ucc in collaborazione con Eleo2 Engineering per discutere di design e concentrarsi sui metodi di progettazione agli elementi finiti: metodologia alternativa della tecnica di progettazione. Sono stati presentati, col supporto di numerosi esempi pratici, metodi definiti “alternativi” alla progettazione degli apparecchi in pressione e delle tubazioni. Tali metodi si fondano sulla conoscenza e applicazione di metodologie di calcolo numerico (Finite Element Analysis). Un corso che si è proposto di fornire sia nozioni per l’applicazione corretta del metodo sia sulle procedure previste dalle normative europee e Asme, spaziando da metodi e procedure in campo elastico lineare, calcolo termico e dinamico, metodi e procedure di calcolo non lineari fino a metodi e procedure di calcolo in regime di scorrimento viscoso. L’Associazione Costruttori di Caldareria ha storicamente offerto un calendario formativo destinato al settore del pressure equipement, tanto da aver sempre investito nell'organizzazione di eventi formativi ad alto contenuto tecnico. Oggi più che mai il settore vive sull'innovazione e sul miglioramento continuo dei processi; da qui la necessità di un costante aggiornamento dei tecnici operanti nell'industria. L’esigenza primaria delle aziende associate è infatti la formazione di figure professionali di officina ma anche manageriali. L’associazione Ucc sta lavorando in sinergia con istituti superiori, accademie, università del territorio nazionale per creare partnership che offrano un livello formativo adeguato alle richieste dei nostri associati.

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È proprio tale attitudine alla formazione che, nel realizzare un percorso formativo pensato espressamente per i progettisti di pressure equipement, ha portato alla collaborazione con Eleo2 Engineering. «I partecipanti al corso sono tutti professionisti che si occupano di progettazione di apparecchi e componenti in pressione nell’ambito delle loro specifiche applicazioni aziendali» spiega Luca Gaetani, fra i soci fondatori di Eleo2 Engineering, «Sono tecnici altamente preparati con solide nozioni di meccanica che mirano ad approfondire le loro conoscenze nell’applicazione di metodologie di calcolo numerico “alternative” alla progettazione tradizionale degli apparecchi in pressione e delle tubazioni. I partecipanti al corso si sono mostrati molto interessati agli argomenti trattati ed hanno spesso partecipato attivamente alla discussione.». Entusiasmo e soddisfazione, dunque, per il risultato ottenuto, con un piccolo primato per Ucc: «Vengo abbastanza spesso in contatto con aziende che propongono corsi sull’argomento di “Design by Analisys”» continua Gaetani, ma è la prima volta che vengo in contatto con un’associazione di categoria che offre questo servizio». E conclude: «Credo che una buona conoscenza dei metodi alternativi di progettazione sia importante per integrare il già notevole know-how che le nostre aziende già hanno; un tale servizio, offerto con la garanzia dell’associazione Ucc si può rivelare particolarmente utile per le aziende. Corsi come questo, possono essere validi ausili alla progettazione, specialmente in un contesto competitivo come quello mondiale in cui, oltre alla competitività economica, la differenza può farla la capacità di gestire sistemi e problematiche progettuali e costruttive di sempre maggiore com❒ plessità».


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ANIMA/UCIF 50 anni di Pangborn Europe: associata storica di Ucif dal 1984

Passione, innovazione, al servizio del futuro Il Presidente Manuela Casali ha consegnato la targa direttamente al Direttore Generale di Pangborn Europe Renzo Boarino, prima di una visita ai reparti produttivi che ha permesso ai presenti di assistere ai vari processi di lavorazione interni alla fonderia. Nell’ultimo biennio questa realtà industriale è stata in grado di raddoppiare il proprio fatturato e sono in notevole aumento i Paesi che con essa entrano in contatto commerciale. MARCELLO ZINNO

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gliatura la cui offerta trova applicazioni in svariati settori inul calendario aziendale della Pangborn Europe, azienda dustriali. di Caronno Pertusella specializzata nella progettazione, Il Ceo del gruppo Pangborn, Henrik Jensen, ha voluto forcostruzione e installazione di macchine per la fonderia e temente essere presente all’evento enfatizzando non solo per il trattamento di superfici metalliche, è stata evidenzial’importanza del ramo italiano all’interno del gruppo ma ta con numerosi cerchi concentrici la data del 17 settemanche l’entusiasmo di Boarino e del suo staff nel far crebre 2012. Precisamente mezzo secolo fa, infatti, l’azienda scere sempre di più questa realtà. ha mosso i primi passi proprio negli stabilimenti in cui anI momenti più significativi dell’evento hanno visto ripercora oggi è presente dopo aver esteso la produzione e la correre i passi salienti degli anni di sviluppo dell’azienda presenza territoriale anno dopo anno. Lo slogan dei festeggiamenti per la ricorrenza è stato “Passione, innovazione, con dei contributi fotografici (rigorosamente in bianco e al servizio del futuro”: indicativo se si pensa che nell’ultinero) che hanno riportato tutti indietro nel tempo, quanmo biennio questa realtà industriale è stata in grado di raddo si utilizzavano tecnologie oggi in disuso e periodi in doppiare il proprio fatturato e sono in notevole aumento i cui le “regole industriali” erano molto differenti da quelPaesi che con essa entrano in contatto commerciale. le attuali. Il Direttore Generale, Renzo Boarino, ha raccontato con Sentiti sono stati gli interventi di Antonio Calamello, Rappassione ed entusiasmo quanti sforzi sono profusi nelle representante delle maestranze dell’azienda, che hanno lazioni internazionali che rappresentano al tempo stesso il rafforzato quanto entusiasmo ci sia a tutti i livelli aziendasegreto del loro successo in questo periodo storico in cui le li e quanto per una realtà che vuole imporsi a livello interaziende vivono difficoltà profonde. nazionale siano importanti non solo le scelte strategiche ma Tra i clienti che Pangborn Europe può vantare nella sua stoil lavoro che quotidianamente viene fatto in fabbrica. Ucif ria c’è il Gruppo Fiat, le Acha consegnato un omaggio a ciaierie Italsider, i Cantieri NaPangborn Europe, una targa per vali Fincantieri, le grandi fonrendere ancora più storico quederie come la Breda di Bari e la sto momento e per premiare un Necchi di Pavia, senza citare le caso di successo aziendale e al multinazionali con cui si genetempo stesso di partecipazione rano affari nell’est asiatico (coassociativa. Il Presidente Ucif me clienti e non come outsourManuela Casali ha consegnato cer), area di forte business in la targa direttamente al Diretquesto periodo per il gruppo. tore Generale Renzo Boarino L’azienda infatti ha sviluppato prima di una visita ai reparti le proprie attività non solo produttivi che ha permesso ai rafforzando la fonderia, core presenti di assistere ai vari probusiness dei primi anni ’60, ma cessi di lavorazione interni alla anche concentrandosi sui pro- A sinistra Manuela Casali, Presidente di Ucif, al centro, Renzo fonderia e in particolare assicessi di finitura, in particolar Boarino con il premio associativo e, sulla destra, Henrik Jensen stere alla fase della colatura in modo della pallinatura e grani- Ceo del Gruppo Pangborn ❒ diretta.

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ANIMA INTERVISTA A LUCA PELLIZZER, PRESIDENTE UCC

«Necessario evitare la fuga della professionalità italiana verso l’estero» Luca Pellizzer, General Manager di Co.Ge.Costruzioni Generali di Ternate (VA), e Managing Director di SiSi, Busto Arsizio (VA) è stato eletto all'unanimità nuovo presidente di Ucc, associazione dei costruttori di caldareria. Il nuovo Presidente sarà affiancato da un nuovo consiglio direttivo composto dai Vice Presidenti Livio Crosta di Sices ed Emanuela Tosto della Walter Tosto, Past President Ucc, il tesoriere Franco Tartaglino di Air Com e da quattro consiglieri: Cosimo Spagnoletti, Ansaldo Caldaie, Pier Eugenio Baldini, Cosmec, Federico Cattaneo, S.E.A. e Giulio Pontiggia S.T.F.

A

inizio anno si prevedeva, per il 2012, una crescita del 6,4% nel settore di competenza Ucc. Aspettative confermate? Si è verificata una flessione nella crescita di circa un punto e mezzo rispetto alle aspettative. Come associazione stiamo cercando di assorbire i dati che provengono dai nostri associati, venendo in contro alle loro esigenze. È auspicabile un recupero negli anni futuri in quanto la conoscenza e il know how italiano consentiranno di risollevarsi da questa condizione di crisi. Certo, i dati che pervengono in questa direzione non sono confortanti nell’imminente futuro, in quanto il problema è ulteriormente viziato da problematiche di mancanza di liquidità, che di fatto impedisce o rallenta gli investimenti. Le prospettive per il 2013 sono comunque di crescita; è necessario però tener presente gli inevitabili esiti che deriveranno da tale flessione. Un esempio, che deve preoccupare l’intero settore della meccanica, riguarda quell’8% circa di ingegneri meccanici occupati nel settore italiano che sono stati prelevati dalla Germania con prospettiva di crescita professionale. Una tale situazione comporta una fuga della professionalità del settore della caldareria all’estero. È necessario quindi occuparsi di situazioni come questa per evitare che le capacità italiane, vengano disperse con una conseguente perdita di competitività. 2. La revisione della Direttiva Ped è un elemento fondamentale per tenere alta la competitività delle imprese. Quali saranno gli sviluppi più evidenti? Lo scorso giugno Ucc ha organizzato un importante evento, presenti tutte le istituzioni nazionali ed europee incaricate della 3.368 supervisione della Direttiva Ped, per fare il punto sulla discussione in corso in merito alla necessità 1.650 della revisione della Direttiva stessa. Come è emerso dalla discussione, Caldareria (dati Centro Studi ANIMA)

Consuntivo ‘10

la decisione finale sarà presa sulla base dei risultati dell’indagine sullo stato di applicazione della Ped in Europa, che la Commissione Europea ha realizzato nel corso del 2012. Si tratta di un’indagine a tutto campo (che è stata aperta a tutti gli stakeholder del nostro settore) il cui obiettivo è avere la panoramica del settore alla luce del consolidamento ormai decennale dello scenario operativo introdotto dall’entrata in vigore della Direttiva Ped. La Commissione Europea dovrebbe presentare i risultati completi e le analisi dello studio entro la fine dell’anno e, sulla base di questi risultati, sarà valutata l’opportunità di dare inizio a una vera e propria revisione della Direttiva. Come costruttori di caldareria, ci aspettiamo in ogni caso che le future azioni del legislatore vadano nella direzione di sostenere la competitività delle nostre imprese; al di là dei risultati ufficiali dello studio ritengo che la futura revisione della direttiva debba tenere in considerazione aspetti come il rafforzamento della sorveglianza del mercato, l’eliminazione delle differenze ancora esistenti tra stato e stato sulle procedure di valutazione della conformità di uno stesso prodotto, disincentivare la continua spinta alla delocalizzazione dei processi produttivi verso paesi a basso costo. 3. Che tipo di innovazioni e di tecnologie possono contribuire ad aumentare il valore aggiunto della produzione degli associati? La produzione Italiana, se vuole rimanere competitiva e avere un ruolo rilevante nell’economia globale, deve inveProduzione Esportazione

3.344

3.132,24

(Valori in milioni di euro) 1.495

Preconsuntivo ‘11

1.590

Previsioni ‘12

Elaborazione cio Studi ANIMA dicembre 2011

Novembre/Dicembre 2012 - L’Industria Meccanica

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ANIMA stire in leadership dei sistemi produttivi e del prodotto. È necessario investire nei fattori immateriali e qualitativi; collegare le imprese con i produttori di conoscenze su piattaforme comuni o interfacce sostenute e orientate su settori strategici. Queste due nuove sfide si intraprendono, a mio parere, attuando un forte cambiamento basato su cinque leve: accelerazione delle trasformazioni; globalizzazione delle economie e delle produzioni; multietnicità delle compagini sociali: il globale come identità; scienza e tecnologia in grado di trainare l'economia e che configurano la società post industriale; modernità intesa come sintesi di una complessità diffusa. La modernità così definita, significa superare la produzione delle conoscenze per arrivare a definire la condivisione dei saperi per un loro utilizzo, favorire la disseminazione delle competenze e l’integrazione delle risorse, stimolare massa critica di eccellenze, passare dai distretti industriali ai distretti tecnologici, sviluppare ricerca di frontiera e non contingente, favorire l’hi-tech. 4. Quali punti ritiene più importante sviluppare in questo suo biennio di presidenza, in particolare per rendere Ucc

sempre più vicina alle esigenze dei soci? L’Associazione Ucc è il collettore delle esigenze del settore della caldareria. Ha il compito di rispondervi e di supportare i propri associati con servizi e iniziative. A questo proposito l’Associazione sta lavorando in innovazione. Quattro tappe rispecchiano al meglio il piano da mettersi in atto per rendere Ucc vicina alle esigenze della caldareria: • consolidare e sviluppare l'infrastruttura di supporto agli associati; • investire in attività di formazione per garantire uno sviluppo innovativo nelle imprese; • favorire, nella politica di investimento e di credito agevolato, i progetti realizzati da cordate di industriali, da team misti industria, ricerca, università; • investire in attività di comunicazione atta a presentare al mercato gli associati con le relative qualifiche. Valorizzare il settore, è uno degli obiettivi che perseguirà l’associazione, di modo tale da lavorare sullo sviluppo di nuove attività ad alta intensità di conoscenza di valore aggiuntivo e di occupazione. Il futuro della Caldareria italiana, ovvero la "nuova" fase di sviluppo neo-industriale, si basa sull'interazione sinergica tra industria e servizi. ❒

INTERVISTA AD ANDREA BARAZZONI, PRESIDENTE FIAC

Fare squadra in difesa del made in Italy In occasione di Macef (Rho-Fiera Milano),l’Assemblea dell’associazione Fiac (Associazione fabbricanti italiani di articoli casalinghi) ha scelto all’unanimità come nuovo presidente Andrea Barazzoni, Amministratore Delegato dell’azienda Barazzoni S.p.A., che guiderà Fiac per il biennio 2012-2014.

N

onostante sia l’export a sostenere la meccanica varia, il settore di competenza Fiac sembra uno dei pochi a poter considerare il mercato interno come motore dello sviluppo. Può fornirci qualche dato? Il mercato interno rappresenta ancora una parte importante per le aziende del nostro settore. Purtroppo il dato non è estremamente positivo, a mio avviso significa che non siamo riusciti a diffondere in modo adeguato il Made in Italy dei prodotti casalinghi nel mondo. Probabilmente questo è dovuto alla dimensione più modesta rispetto alle realtà che operano nell’alimentare della media delle aziende del nostro settore. A questo si aggiunga la scarsa propensione a riuscire a proporsi con il proprio marchio, e quindi il perdurare di una posizione “da terzista” nei confronti dei clienti esteri. Manca un “sistema Italia” che favorisca l’esportazione e supporti le realtà che per dimensione e struttura faticano a rapportarsi ai concorrenti tedeschi, francesi o cinesi. Così

30

L’Industria Meccanica - Novembre/Dicembre 2012

come probabilmente manca anche la capacità di fare squadra da parte del nostro sistema produttivo che vede nel dirimpettaio il principale concorrente. I prodotti delle aziende Fiac si rivolgono principalmente a famiglie, che in questi tempi vedono sempre più ridotto il proprio potere d’acquisto. Qual è la ricetta per crescere ugualmente? Cambiare la mentalità di questo Paese che tassa lavoro e casa come fossero i mali e non la ricchezza e la volontà di migliorarsi di una società. È ancora riconosciuta, e quanto, l’eccellenza del Made in Italy negli articoli casalinghi? Si osserva un maggior interesse da parte del consumatore finale nello scegliere prodotti made in Italy. Devo però segnalare che l’Europa sta ostacolando l’obbligatorietà dell’indicazione di origine, sostenendo che non è importante


Valvole e rubinetteria. Dati Centro Studi ANIMA

770

la provenienza della merce e che 510 sarebbe discriminatorio pensare che un prodotto made in Italy sia superiore qualitativamente a uno ad esempio prodotto in Cina. Una visione molto, troppo liberista delle problematiche relative al comConsuntivo ‘10 mercio. Bisognerebbe forse portare qualche nostro politico europeo a visitare le realtà produttive dell’estremo oriente, facendo verificare se ci sono gli stessi livelli retributivi, gli stessi standard di sicurezza, le stesse limitazioni alla flessibilità lavorativa, gli stessi impedimenti burocratici, la stessa tassazione. Ci si renderebbe facilmente conto che è discriminatorio nei confronti dell’Europa produttiva pensare che il resto del mondo operi con le stesse logiche di costo. Ci si renderebbe facilmente conto che sono ben poche le realtà produttive al sicuro dalla logica della produzione a basso costo (e oggi a buon livello di qualità).

770

Produzione Esportazione

778 536

Preconsuntivo ‘11

565

(Valori in milioni di euro)

Previsioni ‘12

Quali considera i punti fondamentali di questo suo biennio di presidenza? Difendere chi ha ancora la determinazione nel mantenere vivo il Made in Italy. Inoltre far rispettare le regolamentazioni sul prodotto, chiedendo che vengano fatte verifiche non solo a chi produce e spesso è in regola, ma anche e soprattutto a chi importa e spesso queste regole non le rispetta. Portare un messaggio di aggregazione tra le tante aziende produttive di questo Paese. Non è un male cercare di fare lobby e difendere interessi comuni. È un importante punto di forza che va sfruttato nei confronti dei nostri antagonisti a livello mondiale.

ANIMA/UCOMESA

Tutela e identificazione del marchio di fabbrica di gru e macchine da cantiere Pubblicato il Decreto che definisce le modalità di applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità

È

stato pubblicato nella G.U. 185 del 9 Agosto 2012 il Decreto del 26 luglio 2012 “Modalità di applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità al marchio di fabbrica apposto sulle gru mobili, sulle gru a torre adoperate nei cantieri edili e sulle macchine da cantiere”. “La pubblicazione del Decreto corona gli sforzi di Ucomesa /ANIMA che si è fortemente impegnata, in particolare per conto dei costruttori di gru a torre, per ottenere questo provvedimento - dichiara Luca Turri, Presidente Ucomesa - Ucomesa continuerà a collaborare con le preposte Autorità a garanzia che le aziende agiscano in modo coerente all’obiettivo di tutela e identificazione del marchio di fabbrica”. "Ribadisco che si tratta di un'opportuna modifica che risana una situazione anomala – afferma Sandro Bonomi Presidente ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia e Affine – Da più di due anni ci battiamo, assieme all'associazione Ucomesa, nostra federata che rappresenta i produttori di macchine edili, stradali, minerarie e affini, affinché questa imposta iniqua sia eliminata. Desidero ringraziare il lavoro svolto dai numerosi parlamentari che si sono adoperati per trovare questa soluzione. Si tratta di un emendamento che mette al cen-

tro la difesa dei marchi industriali che, anche nel settore della meccanica, troppo spesso subiscono il fenomeno della contraffazione. Il decreto ministeriale indica i limiti al di sopra dei quali viene applicata l'imposta di pubblicità, come già avviene in tutti i settori industriali, commerciali, privati e non, in quanto prevalente la finalità pubblicitaria rispetto alla tutela del marchio del produttore. Il Decreto sancisce che “l'imposta non è dovuta per l'indicazione del marchio apposto con dimensioni proporzionali alla dimensione delle gru mobili, delle gru a torre adoperate nei cantieri edili e delle macchine da cantiere, la cui superficie complessiva non ecceda i seguenti limiti: a) fino a 2 metri quadrati per le gru mobili, le gru a torre adoperate nei cantieri edili e le macchine da cantiere con sviluppo potenziale in altezza fino a 10 metri lineari; b) fino a 4 metri quadrati per le gru mobili, le gru a torre adoperate nei cantieri edili e le macchine da cantiere con sviluppo potenziale in altezza oltre i 10 e fino a 40 metri lineari; c) fino a 6 metri quadrati per le gru mobili, le gru a torre adoperate nei cantieri edili e le macchine da cantiere con sviluppo potenziale in altezza superiore a 40 metri lineari.”

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ANIMA/ITALCOGEN Intervista a Silvio Rudy Stella, Presidente Italcogen

Recupero termico motore dell’innovazione Sala del convegno organizzato da Italcogen

Cosa devono considerare i progettisti quando si parla di cogenerazione e trigenerazione? Se ne è parlato il 9 novembre scorso al convegno sull’efficienza energetica organizzato dall’associazione dei costruttori e distributori impianti per la cogenerazione nell’ambito della fiera Key Energy di Rimini. A CURA DI

MAURO FERRARINI E ALESSANDRO FONTANA

«L

stionali finora applicati. Da qui l'innovazioa cogenerazione e la trigenerazione ne che porta allo sviluppo di nuove forme come produzione combinata di enercommerciali, per esempio nuove forme di gia termica, frigorifera ed elettrica rappresencontratti o di vendita di beni e servizi legati tano la migliore forma di utilizzo delle fonti all’uso delle nuove tecnologie, macchine o sia fossili che rinnovabili». Non lascia adito componenti (si pensi ai gruppi frigoriferi ad a dubbi Silvio Rudy Stella, Presidente Italcoassorbimento e ai sistemi Organic Rankine gen, associazione che riunisce i costruttori e Cycle). E ancora, nuovi servizi, per esempio i distributori di impianti per la cogeneraziola riduzione dell'impronta di carbonio, il rine, intervistato a margine del convegno delsparmio garantito, il finanziamento delle lo scorso 9 novembre 2012 “Efficienza eneropere; nuovi prodotti delle imprese, come la getica attraverso il Recupero termico”. possibilità di immettere nel mercato prodotIl convegno, organizzato in seno a Key ti che hanno un bilancio energetico "sosteniEnergy di Rimini, la fiera dedicata all’energia Silvio Rudy Stella, bile", sia nella quantità di energia usata sia e alla mobilità sostenibile, ha visto la parte- Presidente Italcogen nella natura della stessa, caratterizzando quindi la natura cipazione di numerosi professionisti, intervenuti per scodei prodotti nella loro intima essenza. prire le opportunità legate all’impiego dei biocarburanti e dei recuperi termici. L’obiettivo dell’incontro è stato, infatPartecipando al convegno quali sensazioni ha potuto coti, quello di fornire gli elementi per considerare i recuperi gliere dagli addetti ai lavori e dagli intervenuti sul tema termici quale motore d’innovazione per le aziende e l’insempre più di attualità dell'efficienza energetica? dustria italiane. Ho notato tra i partecipanti una viva preoccupazione sullo stato dell'efficienza energetica, data dall’incertezza del Il leit motif del convegno è stato "Recupero termico quaquadro normativo. Pensi che sono in fase di scadenza (31 le motore dell'innovazione", può esserlo davvero? dicembre 2012) i decreti del 2004 che hanno istituito i tiIl recupero termico rappresenta per il settore terziario e intoli di efficienza energetica (i “certificati bianchi”) e ancodustriale un'opportunità concreta per la riduzione della ra non sappiamo se verranno sostituiti, integrati o cancelbolletta energetica, dato che si va a recuperare del calore lati. Sappiamo solo che alla fine del 2012 le competenze altrimenti disperso come scarto di processo, riutilizzandodovranno transitare dall'Autorità per l'Energia Elettrica ed lo o all’interno del processo stesso, o convertendolo in alil Gas al Gestore dei Servizi Energetici. tre forme di energia, ad esempio elettrica o frigorifera. Ripensare al proprio processo industriale o alla propria atPreoccupato? tività terziaria come un ciclo chiuso, dove anche gli scarti Mi domando se le istituzioni saranno in grado di essere fin rappresentano un valore per l'azienda, significa per molte da subito efficienti, o se vi sarà un periodo transitorio che, applicazioni un'innovazione tecnologica. di fatto, andrà a bloccare quello che finora si sta facendo. Come esperienza non siamo fiduciosi, basti pensare alla Perché? confusione che ha prodotto presso gli operatori l'applicaPerché impone il ripensamento dei modelli economici e ge-

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ANIMA/ITALCOGEN Obiettivo centrato per il focus Italcogen a Key Energy 2012 Il successo registrato dal convegno di Italcogen lo scorso 9 novembre quale ulteriore conferma del grande interesse attorno alla tematica del recupero termico. Sala gremita e molte domande dei numerosi operatori professionali accorsi per un importante momento di confronto e aggiornamento, svoltosi lo scorso 9 novembre nel contesto fieristico di Key Energy a Rimini. Il convegno dell'associazione Italcogen conferma, anche per quest'edizione, la necessità di informazioni e dialogo sul tema dell'efficienza energetica, con particolare riguardo al comparto cogenerazione. A fronte delle presentazioni istituzionali che hanno visto protagonisti Giuseppe Dell'Olio (Ministero dello Sviluppo Economico), Luigi De Sanctis (Enea), Silvio Rudy Stella (Presidente Italcogen) e Francesca Perinelli (Consip), si sono alternate le esposizioni circa concrete e dettagliate soluzioni offerte dalle aziende associate Italcogen. In particolare il convegno ha avuto tra le presenze numerosi esponenti delle pubblica amministrazione, oltre a professionisti tecnici, operatori del settore energetico e energy managers di importanti realtà produttive. Herge Spelta zione da parte del Gse del decreto sulla cogenerazione ad alto rendimento. A proposito di decreti, il quadro normativo sulle Fer (Fonti Energetiche Rinnovabili) è in rapido e continuo mutamento. Può aiutarci a fare il punto della situazione con specifico riguardo alla cogenerazione? La cogenerazione ad alto rendimento vede ora un quadro normativo regolato principalmente da quattro decreti ministeriali e precisamente: il decreto 4 agosto 2011 di recepimento degli allegati della direttiva 2004/08/CE che, di fatto, ha consentito solo nel 2011 l'applicazione della direttiva europea sulla cogenerazione del 2004; il decreto 5 settembre 2011, che ha definito il regime di sostegno della cogenerazione ad alto rendimento; il decreto del 27 ottobre 2011, sulla semplificazione amministrativa degli impianti di microcogenerazione e il decreto del 6 luglio 2012 sugli impianti a fonte rinnovabile elettrica, che riconosce un incentivo sulla produzione di energia elettrica se prodotta in assetto cogenerativo ad alto rendimento (Car).

decreto sulle rinnovabili termiche e riteniamo che tecnologie innovative, quali le pompe di calore a gas, possano avere uno sviluppo interessante nel mercato. È comunque da notare che gli importi annuali complessivi messi a disposizione sono molto meno della metà di quelli finora registrati per le agevolazioni del 55% o del 50%, peraltro previsti solo per il settore privato, mentre ora ne potranno usufruire anche le Pubbliche Amministrazioni per 200 milioni di euro, non di meno la riduzione del periodo dai 10 anni ai 2 anni è un segnale positivo, sebbene per l'erogazione degli incentivi sia stato incaricato il Gse, che forse risulterà oberato di attività, dovendo pensare anche a questi interventi. Si constata l'assoluta importanza dello stesso nell'intero panorama dei meccanismi d'incentivazione, tale da essere l'unico riferimento a livello nazionale, ravvisiamo una perdita di equilibrio fra i poteri all'interno dell'amministrazione, con possibili rischi per i cittadini e gli operatori.

Industria e mondo delle professioni tecniche. Qual è il messaggio che ritiene sia importante arrivi ai tecnici e ai progettisti (periti, geometri, ingegneri, progettisti) sul mondo della cogenerazione? C'è stato secondo lei un inQuali sono le vostre impressioni? cremento di interesse da parte dei professionisti tecnici In questo primo periodo applicativo riscontriamo interpreverso le tecnologie legate al recupero termico e alla cogetazioni contradditorie da parte delle amministrazioni tali da nerazione in generale? indurre le associazioni e gli stessi operatori a valutare posSicuramente la cogenerazione e la trigenerazione come sibili interventi di tutela. La confusione scoraggia i possibiproduzione combinata di energia termica, frigorifera ed li investimenti in un momento dove lo sviluppo di queste elettrica rappresentano la migliore forma di utilizzo delle tecnologie può dare un vantaggio competitivo al sistema infonti energetiche, sia fossili che rinnovabili in quanto, con dustriale italiano. questa tecnica, si recupera nella conversione energetica anche quello che in altre tecnologie è considerato scarto. A Ecomondo 2012 i Ministri Corrado Clini del Maatm e CorAi progettisti consiglio di verirado Passera del MiSe hanno anficare ove vi sia una domanda nunciato lo sblocco di 900 miabbinata di energia elettrica e lioni di euro per il Conto Energia termica/frigorifera la possibiTermico. Il settore che lei raplità di applicazione della co/tripresenta ne potrà, in maniera digenerazione, dato che rappreretta o indiretta, beneficiare? senta, per la sua programmabiI recuperi termici vengono lità, per la rapidità di adattacoinvolti nel nuovo decreto mento del carico elettrico e per esclusivamente nei piccoli inla qualità dell'energia elettrica terventi, come peraltro già deprodotta, un valido aiuto anche finito nel D.lgs. 28/2011, che a allo sviluppo delle smart grid, suo tempo aveva disciplinato la disponibile fin da subito e con materia. Come associazione ridotti investimenti sulle reti abbiamo dei settori merceolo❒ elettriche. gici che vengono coinvolti nel Stand dell’Associazione alla fiera Key Energy di Rimini

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MERCATO

Valvole e attuatori Belimo per la produzione di vini Utilizzati per il controllo delle vasche di fermentazione dell’azienda vitivinicola Franz Haas, in Alto Adige

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elimo ha fornito e applicato 282 valvole motorizzate per il controllo delle vasche di fermentazione nell’azienda vitivinicola Franz Haas in Alto Adige. La fermentazione del mosto è un processo molto delicato e con una determinata durata temporale, avviene in grandi cisterne in acciaio inox la cui temperatura deve essere monitorata ogni 30 minuti e mantenuta in un range di valori predefiniti. In particolare, si è reso necessario realizzare un sistema di monitoraggio collegato a un software che gestisce la temperatura di ognuna. Ogni vasca infatti ha al suo interno una “camicia”, ovvero un circuito in cui, a seconda delle esigenze, passa acqua calda o fredda, che ha la funzione di regolare la temperatura del vino all’interno della vasca. Le valvole motorizzate Belimo regolano l’apertura o la chiusura del circuito. Quindi lo stato della fermentazione viene seguito attraverso la variazione della temperatura nel tempo. Nell’impianto di fermentazione sono state utilizzate complessivamente 270 valvole di intercettazione a sfera a 2-vie e 12 valvole a 6-vie, mentre 40 attuatori RobustLine sono stati installati per l’impianto generale di condizionamento in ambiente con umidificazione. L’installazione di valvole Belimo nell’impianto di fermentazione ha migliorato il processo stesso e ottimizzata la gestione delle fasi di lavorazione. In particolare, le valvole a 6-vie hanno consentito di utilizzare le funzionalità in tabella, con i conseguenti vantaggi per l’applicazione.

Particolare della valvola CCV motorizzata applicata a una vasca di fermentazione


ANIMA/ASSOFOODTEC L’azienda specializzata nella costruzione di macchine e forni per pasticceria e panetteria compie quest’anno mezzo secolo di storia

Imaforni, 50 anni di successi Da sinistra, Ugo Bademer, Demetrio, Nadia e Pierluigi Castello

«Non intendiamo delocalizzare la produzione, perché vogliamo essere un punto di riferimento del made in Italy: ci interessa puntare sulla qualità e sulla ricerca per avere soluzioni nuove, per mantenere la posizione nel settore, con attenzione al contenimento dei costi». A CURA DI MARIA GRAZIA PERSICO, ASSOFOODTEC

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senza aver paura di delegare, con l’obiettivo di formare nuomaforni, azienda di Colognola ai Colli, è specializzata ve professionalità, che potessero portare avanti l’azienda». nella produzione di linee complete per la preparazione e la cottura di crackers e biscotti. A dispetto della crisi, il 2011 è stato un anno record in terNel 1962 Demetrio Castello e Ugo Bademer hanno acquimini di fatturato. Il giro d’affari è salito del 30%, passando sito dal Liquidatore, Rag. Giovanni Chiampan, la società dai 65 milioni di euro del 2010 agli 85 milioni del 2011. A I.M.A. di Marinoni, specializzata nella costruzione di macguardare i bilanci degli anni 70 i numeri del fatturato: 855 chine e forni per pasticceria e panetteria, di cui entrambi milioni delle vecchie lire, meno di 500 mila euro di oggi. In erano dipendenti, fondando il 24 luglio 1962, esattamente 37 anni l’azienda è cresciuta davvero moltissimo, e ha mol50 anni fa, la società Imaforni. tiplicato di quasi 200 volte il suo fatturato». «Abbiamo colto l’occasione per rilevarla con l’intenzione, Imaforni oggi è leader mondiale nel proprio settore ed è almeno inizialmente, di occuparci della manutenzione dei presente in 83 paesi, con oltre 1000 linee installate. forni già installati», ricordano Demetrio Castello e Ugo BaImaforni, ha saputo fare dell’internazionalizzazione la prodemer, «ben presto abbiamo deciso però di ampliare l’attipria carta vincente. Il fatturato estero, infatti, rappresenta il vità: negli anni Settanta, in concomitanza con il boom eco93% del dato complessivo: la distribuzione dei prodotti nomico dell’Italia, abbiamo abbandonato il settore del pane Imaforni copre 83 Paesi, sparsi in tutto il mondo. A spieper concentrarci sugli impianti per biscotti e dolci, che sono garlo è l’Ing. Pierluigi Castello, amministratore delegato diventati sempre più tecnologicamente avanzati». dell’azienda, che all’inizio degli anni 2000 ha gradualA partire dagli anni Ottanta, mente preso in mano le reImaforni ha iniziato a guardini della società assieme dare anche oltre confine. alla sorella Nadia e ai due «Avevamo intuito che il soci fondatori. «La nostra mercato era il mondo e abpresenza commerciale non biamo potenziato la nostra si concentra in Paesi specirete commerciale fino a difici e ciò ci consente di non ventare leader nel settore a dipendere da alcuna area livello internazionale» racgeografica: attualmente l’Acontano i soci fondatori. sia è il continente trainante «All’inizio del 2000 abbiae rappresenta il 30% del nomo iniziato un graduale passtro mercato, ma esportiasaggio di consegne ai più mo molto anche in America giovani, inserendo figure Latina (25% del giro d’affamanageriali nei ruoli chiave, Sede principale di Imaforni a Colognola di Colli, Verona ri), nei Paesi dell’Est e in

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Russia (20%), in Medio Oriente e Africa (15%) e in Europa (10%)», fa sapere Castello. «Il nostro core business sono gli impianti automatici ad alta capacità produttiva per biscotti e crackers: nel 2011 abbiamo realizzato 80 linee complete per complessivi 3,2 chilometri di forni costruiti». I prodotti vengono interamente costruiti nei due stabilimenti di Colognola ai Colli, dove sono impiegati La sede di Viale del Lavoro complessivamente 200 dipendenti. «Non intendiamo delocalizzare la produzione, perché vogliamo essere un punto di riferimento del made in Italy: ci interessa puntare sulla qualità e sulla ricerca per avere soluzioni nuove, per mantenere la posizione di leader del settore, con anche una grande attenzione al contenimento dei costi», prosegue l’amministratore delegato di Imaforni. «Per questo il 10% dei nostri ricavi viene investito in innovazione: all’interno del nostro stabilimento ab-

biamo un “centro pilota”, composto da due linee produttive dedicate proprio alla ricerca, che viene anche messo a disposizione dei clienti per sviluppare nuovi prodotti». Tutto ciò è reso possibile anche per la presenza di 50 tecnici specializzati dedicati alla progettazione. Attorno a Imaforni ruotano circa 500 fornitori di cui oltre 200 specializzati in lavorazioni meccaniche. «La nostra società sta continuando a investire sul territorio: considerato il costante incremento di produzione, che necessita di spazi adeguati, abbiamo acquistato un nuovo terreno di 35mila metri quadrati, che ci darà spazio per eventuali costruzioni future, in aggiunta agli attuali stabilimenti produttivi di 22mila metri quadrati», conclude Castello. «Abbiamo pertanto creato le premesse industriali per poter ❒ ulteriormente crescere negli anni futuri».

Bere un caffè con più sicurezza I produttori italiani aderenti ad Assofoodtec/Ucimac hanno promosso l’introduzione della nuova norma UNI 11460, che regolamenta - per la prima volta in Italia - i metodi di prova e i limiti di migrazione di piombo e nichel negli apparecchi destinati alla preparazione e alla distribuzione di bevande calde utilizzati negli esercizi commerciali e nelle comunità.

P

er ribadire la propria posizione di eccellenza, i costruttori italiani aderenti ad Assofoodtec/Ucimac, l’associazione di categoria che raggruppa le maggiori aziende italiane produttrici di macchine professionali per caffè, hanno deciso di dotarsi di uno standard capace di valutare sia le macchine di nuova produzione che quelle già in uso. Un pool di esperti aziendali, forti del patrimonio di conoscenza delle problematiche legate alla progettazione e all’utilizzo delle macchine, hanno così definito in stretta collaborazione con UNI la norma UNI 11460, che regolamenta - per la prima volta in Italia - le metodologie di prova e i limiti di migrazione di piombo e nichel negli apparecchi destinati alla preparazione e alla distribuzione di bevande calde. Determinanti per lo studio e la stesura della nuova norma - entrata in vigore alla fine di settembre 2012 - sono stati anche i risultati emersi da uno studio, condotto da un importante istituto internazionale, sul rischio tossicologico derivante dal rilascio di metalli pesanti nelle bevande calde.

Le aziende associate Assofoodtec/Ucimac, sulla base dei principi di qualità e sicurezza da sempre applicati nella realizzazione dei loro prodotti, hanno ritenuto fosse necessario profondere sforzi e risorse per tutelare il mercato e il consumatore da possibili rischi derivanti da macchine costruite con materiali inadatti al contatto con gli alimenti. La nuova norma UNI 11460, potrà essere inoltre una utile base per una futura norma europea. «Vedere riconosciuti, anche in forma ufficiale, i principi di correttezza costruttiva da sempre applicati alle proprie produzioni – afferma Pietro Osnato, Presidente di Assofoodtec/Ucimac – è un risultato estremamente significativo per le aziende associate. L’auspicio è che la norma possa rappresentare per le autorità preposte alla sorveglianza del mercato un utile strumento di verifica, ai fini della salvaguardia della salute del consumatore e per il mercato una linea di demarcazione tra produzioni ingannevoli e produzioni attente al rispetto delle norme».

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APPROFONDIMENTI TECNICI IL CALCOLO DELLA QUOTA DI ENERGIA RINNOVABILE NEI NUOVI EDIFICI

NORMATIVA

Il decreto n. 28/2011, che recepisce la direttiva 2009/28/CE, prevede l’obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. In particolare l’Allegato 3 al comma 1 richiede quanto segue: “Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento: a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017” Nonostante la prima scadenza del 31 maggio sia stata abbondantemente superata, ad oggi manca uno strumento operativo che permetta di effettuare un calcolo univoco della quota di energia che, nei nuovi edifici e in quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, deve essere coperta utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Questo ritardo sta mettendo in serio imbarazzo i progettisti, che non hanno uno strumento condiviso e ufficiale sul quale impostare i propri progetti. In aggiunta a ciò, l’industria termotecnica è seriamente preoccupata perché i nuovi obblighi rischiano di fissare obiettivi difficilmente praticabili sul piano tecnico e gravosi dal punto di vista dei costi e benefici. È bene ricordare che l’inosservanza dell’obbligo di cui al comma 1 dovrebbe comportare il diniego del rilascio del titolo edilizio. La situazione è quindi paradossale e l’intera filiera sta chiedendo una proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni di cui sopra ed una revisione dei valori fissati per tenere conto delle principali prassi progettuali e dell’evoluzione del mercato impiantistico nei prossimi anni. È indubbio infatti che alcune configurazioni impiantistiche che vanno per la maggiore, quali ad esempio la combinazione tra una caldaia a condensazione e un pannello solare termico (ma anche le pompe di calore nell’ambito del terziario dove la funzione di raffrescamento è rilevante) avrebbero serie difficoltà a rispettare i valori fissati dal decreto. In questo contesto, il Comitato Termotecnico Italiano, su invito del Ministero dello Sviluppo Economico, sta sviluppando con gli operatori del settore termotecnico una metodologia di calcolo che permetta di verificare la frazione di energia coperta nei nuovi edifici con fonti rinnovabili. La prima bozza di Raccomandazione, attualmente in discussione, tiene conto dell’esperienza e dei concetti legati alle norme UNI/TS 11300 e di alcune indicazioni del ministero stesso ed è stata recentemente fatta circolare da CTI ad un gruppo di esperti tra cui anche i rappresentanti delle Associazioni di categoria interessate e federate ad ANIMA (Assotermica, Climgas, Co.Aer e Italcogen). Entrando nel merito della metodologia, i fabbisogni dell’edificio di energia

ATTREZZATURE E ACCESSORI PER GPL UNI EN 12252:2012 Attrezzature e accessori per GPL - Equipaggiamento delle cisterne per il trasporto su strada di GPL Commissioni Tecniche: [Recipienti per il trasporto di gas compressi, disciolti o liquefatti] BOMBOLE PER GAS UNI EN ISO 7225:2012 Bombole per gas - Etichette informative UNI EN ISO 7866:2012 Bombole per gas Bombole per gas ricaricabili di lega di alluminio senza saldatura - Progettazione, costruzione e prove Commissioni Tecniche: [Recipienti per il trasporto di gas compressi, disciolti o liquefatti] CARRELLI INDUSTRIALI UNI EN ISO 3691-1:2012 Carrelli industriali - Requisiti di sicurezza e verifiche - Parte 1: Carrelli industriali motorizzati, esclusi quelli senza conducente, i telescopici e i trasportatori per carichi Commissioni Tecniche: [Trasporti internI] CAPPE DI ASPIRAZIONE UNI EN 14175-7:2012 Cappe di aspirazione - Parte 7: Cappe chimiche per alta temperatura e carica acida Commissioni Tecniche: [UNICHIM - associazione per l'unificazione nel settore dell'industria chimica] CISTERNE PER IL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE UNI EN 16257:2012 Cisterne per il trasporto di merci pericolose - Equipaggiamento di servizio - Dimensioni delle valvole di fondo eccetto quelle di 100 mm di diametro (nom) Commissioni Tecniche: [Recipienti per il trasporto di gas compressi, disciolti o liquefatti] GENERATORI DI CALORE ALIMENTATI A LEGNA O ALTRI BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI UNI 10683:2012 Generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi - Verifica, installazione, controllo e manutenzione Commissioni Tecniche: [CTI - Comitato Termotecnico Italiano] GOMMA UNI ISO 21461:2012 Gomma - Determinazione dell’aromaticità dell’olio nelle mescole di gomma vulcanizzata Commissioni Tecniche: [Gomma] IMPIANTI DI CO-COMBUSTIONE, INCENERIMENTO E CO-INCENERIMENTO UNI/TS 11461:2012 Impianti di co-combustione, incenerimento e co-incenerimento Determinazione della frazione di energia rinnovabile prodotta dall’impianto mediante la misura del 14C Commissioni Tecniche: [CTI - Comitato Termotecnico Italiano]

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APPROFONDIMENTI TECNICI NORMATIVA IMPIANTI DI ODORIZZAZIONE E DEPOSITI DI ODORIZZANTI PER GAS COMBUSTIBILI UNI 9463-1:2012 Impianti di odorizzazione e depositi di odorizzanti per gas combustibili impiegati in usi domestici o similari - Parte 1: Termini e definizioni ; UNI 9463-2:2012 Impianti di odorizzazione e depositi di odorizzanti per gas combustibili impiegati in usi domestici o similari - Parte 2: Impianti di odorizzazione - Progettazione, costruzione, collaudo e sorveglianza; UNI 9463-3:2012 Impianti di odorizzazione e depositi di odorizzanti per gas combustibili impiegati in usi domestici o similari - Parte 3: Depositi di odorizzanti - Progettazione, costruzione ed esercizio; UNI 9463-4:2012 Impianti di odorizzazione e depositi di odorizzanti per gas combustibili impiegati in usi domestici o similari - Parte 4: Modalità di fornitura di odorizzanti. Commissioni Tecniche: [CIG - Comitato Italiano Gas] INFRASTRUTTURE DEL GAS UNI EN 12007-1:2012 Infrastrutture del gas Condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 16 bar - Parte 1: Raccomandazioni funzionali generali; UNI EN 12007-2:2012 Infrastrutture del gas Condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 16 bar - Parte 2: Raccomandazioni funzionali per condotte di polietilene (MOP fino a 10 bar); UNI EN 12007-4:2012 Infrastrutture del gas Condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 16 bar - Parte 4: Raccomandazioni funzionali specifiche per il rinnovamento; UNI EN 12327:2012 Infrastrutture del gas Collaudi a pressione, procedure di messa in esercizio e di messa fuori esercizio - Requisiti funzionali; Commissioni Tecniche: [CIG - Comitato Italiano Gas] MACCHINE FORESTALI E DA GIARDINAGGIO - CODICE DI PROVA DEL RUMORE EC 1-2012 UNI EN ISO 22868:2011 Macchine forestali e da giardinaggio - Codice di prova del rumore per macchine portatili manualmente con motore a combustione interna Metodo tecnico progettuale (classe di precisione 2) Commissioni Tecniche: [CUNA - Commissione Tecnica di Unificazione nell'Autoveicolo] MISURATORI DI GAS UNI EN 12405-2:2012 Misuratori di gas - Dispositivi di conversione - Parte 2: Conversione in energia Commissioni Tecniche: [CIG - Comitato Italiano Gas] PITTURE E VERNICI UNI CEN/TS 16358:2012 Pitture e vernici Prodotti e sistemi di verniciatura per legno per impieghi esterni - Valutazione dell’inci-

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termica utile e di energia elettrica si calcolano su base mensile secondo le norme UNI TS 1300-1:2008 e UNI TS 1300-2:2008, in relazione al servizio energetico considerato: climatizzazione invernale o estiva, acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione. I fabbisogni annui si ottengono in base alla somma dei fabbisogni mensili per il periodo di attivazione del servizio energetico considerato. Al fabbisogno del servizio energetico si devono aggiungere le perdite di impianto, salvo le perdite di generazione, calcolate secondo UNI TS 11300-2: 2008 o UNI TS 11300-3:2010. Tra le varie opzioni si sta valutando anche la possibilità di calcolare la QR (quota rinnovabile) utilizzando le energie “finali”, ovvero non tenendo conto dei fattori di conversione in energia primaria; la differenza fondamentale nell’approccio sulla base di energia primaria e sulla base di energia finale consiste nella valorizzazione dei vettori energetici finali ed essenzialmente dell’energia elettrica consegnata da rete. Ciò porta a differenze importanti tra i due metodi per le tecnologie che utilizzano energia elettrica e in particolare per le pompe di calore mentre per altre soluzioni non sembrano esserci scostamenti significativi. Le intenzioni del CTI sono quelle di ultimare la bozza di Raccomandazione entro l'autunno, così da fornire un documento al Ministero dello Sviluppo Economico che effettuerà le proprie ulteriori valutazioni; sulla tempistica permangono ancora incertezze, stante la complessità della materia.

Federico Musazzi

REGOLAMENTO MOTORI ELETTRICI 640/2009/CE – PROPOSTA DI EMENDAMENTO I costruttori di motori, le organizzazioni ambientali non governative e le autorità di sorveglianza del mercato degli stati membri dell’unione europea hanno segnalato alla Commissione Europea l’esistenza sul mercato di motori elettrici non conformi al regolamento 640/2009/CE che disciplina la progettazione ecocompatibile dei motori elettrici in attuazione della direttiva ErP (Energy Related Products) Il Regolamento esenta dal campo di applicazione dello stesso i motori progettati specificatamente per operare oltre determinate altitudini o a temperature ritenute estreme per i motori convenzionali. Esclusioni aggiuntive sono riportate per motori per usi speciali, come ad esempio l’uso in atmosfere potenzialmente esplosive. Le esclusioni sono motivate dal fatto che i motori per usi speciali non possono sempre raggiungere i livelli di efficienza dei motori convenzionali senza pregiudicarne la sicurezza e l’affidabilità. La classificazione energetica dei motori del Regolamento ricalca quella contenuta nella norma IEC EN 60034-1 Rotating electrical machines – Part 1: Rating and performance. La norma riporta inoltre le stesse esclusioni dal campo di applicazione del Regolamento. Dato che la norma è attualmente in fase di revisione e le esclusioni dal suo campo di applicazione saranno riviste come risultato del progresso tecnologico e il conseguente adattamento del mercato verso classi di rendimento superiori, la Commissione Europea propone di allineare le esclusioni dal campo di applicazione del Regolamento con le nuove esclusioni contenute nella norma.

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Tali nuove esclusioni permetteranno di evitare che i costruttori continuino ad avere la possibilità di evitare l’applicazione del Regolamento indicando che i motori sono progettati per funzionare ad altitudini o a temperature al di fuori dello scopo dello stesso. Di seguito la proposta di modifica proposta all’articolo 1 del Regolamento che ne definisce il campo di applicazione Article 1 Subject matter and scope 1. This Regulation establishes ecodesign requirements for the placing on the market and for the putting into service of motors, including where integrated in other products. 2. This Regulation shall not apply to: (a) motors designed to operate wholly immersed in a liquid; (b) motors completely integrated into a product (for example gear, pump, fan or compressor) that cannot be tested separately from the machine even with provision of a temporary end-shield and drive-end bearing and for which the separation of the motor from the rest of the product would render the motor inoperative; (c) motors designed to operate exclusively: (i) at altitudes exceeding 4000 metres above sea-level; (ii) where ambient air temperatures exceed 60 °C; (iii) in maximum operating temperature above 400°C; (iv) where ambient air temperatures are less than −20 °C for any motor or less than 0 °C for a motor with water cooling; (v) where the water coolant temperature at the inlet to a product is less than 5 °C or exceeding 25 °C; (vi) in potentially explosive atmospheres as defined in Directive 94/9/EC(*); (d) brake motors Inoltre il Regolamento 640/2009/CE definisce le informazioni che il produttore deve fornire sulla targhetta o in prossimità di essa. Tra queste informazioni vi è l’efficienza nominale (η) al 100%, al 75% e al 50% del carico e della tensione nominale. I produttori hanno segnalato l’impossibilità di includere tutte queste informazioni in maniera leggibile sulle targhette di motori piccoli a causa della mancanza di spazio. La Commissione propone dunque di aggiungere tra i requisiti informativi una frase che permetta ai produttori, in caso di mancanza di spazio, di dichiarare il valore dell’efficienza nominale al 75% e al 50% del carico e della tensione nominale sulla documentazione tecnica e sui siti web aziendali, lasciando in targhetta il solo valore di efficienza nominale al 100% del carico e della tensione nominale. Di seguito il testo proposto ad integrazione dell’allegato I punto 2 del Regolamento 640/2009/CE che definisce i requisiti informativi: Where the size of the rating plate makes impossible to mark all the information referred to in point (1), only the nominal efficiency (η) at full rated load voltage (UN) shall be marked. The two efficiencies at 75% and 50% rated load and rated voltage (UN) shall be given in the product documentation or on a free access Web. Le modifiche proposte saranno discusse il 20 Novembre in un consultation forum per la direttiva ErP.

Andrea Pasquini

NORMATIVA sione di aria/micro bolle nei film di rivestimento; UNI EN ISO 13076:2012 Pitture e vernici - Illuminazione e procedura per la valutazione visiva dei rivestimenti; UNI EN ISO 13632:2012 Leganti per pitture e vernici - Colofonia - Campionamento e preparazione del campione per la misura del colore; UNI EN ISO 2812-3:2012 Pitture e vernici Determinazione della resistenza ai liquidi Parte 3: Metodo che utilizza un mezzo assorbente; UNI EN ISO 9117-4:2012 Pitture e vernici Prove di essiccamento - Parte 4: Prova che utilizza un misuratore meccanico; UNI EN ISO 9117-5:2012 Pitture e vernici Prove di essiccamento - Parte 5: Prova modificata di Bandow-Wolff; UNI EN ISO 9117-6:2012 Pitture e vernici Prove di essiccamento - Parte 6: Valutazione dell’assenza di impronta; EC 1-2012 UNI EN ISO 2812-1:2007 Pitture e vernici - Determinazione della resistenza ai liquidi - Parte 1: Immersione in liquidi diversi dall'acqua; UNI CEN/TS 16359:2012 Pitture e vernici Prodotti e sistemi di verniciatura per legno per impieghi esterni - Valutazione della resistenza allo scolorimento dei rivestimenti in prossimità delle nodosità del legno. Commissioni Tecniche: [UNICHIM - Associazione per l'Unificazione nel settore dell'Industria Chimica] PRODOTTI PETROLIFERI LIQUIDI UNI EN 14214:2012 Prodotti petroliferi liquidi - Esteri metilici di acidi grassi (FAME) per motori diesel e per impianti di riscaldamento - Requisiti e metodi di prova. Commissioni Tecniche: [UNICHIM - Associazione per l'Unificazione nel settore dell'Industria Chimica] PROVE DI RESISTENZA AL FUOCO E/O CONTROLLO DELLA DISPERSIONE DEL FUMO UNI EN 15269-2:2012 Applicazione estesa dei risultati di prove di resistenza al fuoco e/o controllo della dispersione del fumo per porte, sistemi di chiusura e finestre apribili e loro componenti costruttivi - Parte 2: Resistenza al fuoco di porte in acciaio su cerniere o su perni Commissioni Tecniche: [Comportamento all'incendio] PROVE NON DISTRUTTIVE - ESAME AD ULTRASUONI UNI EN ISO 2400:2012 Prove non distruttive - Esame ad ultrasuoni - Specifica per blocco di taratura N° 1 Commissioni Tecniche: [Prove non distruttive] EC 1-2012 UNI EN ISO 10863:2012 Prove non distruttive delle saldature - Controllo mediante ultrasuoni - Tecnica della diffrazione del tempo di volo (TOFD) Commissioni Tecniche: [Saldature]

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APPROFONDIMENTI TECNICI PUBBLICATA LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA Sulla Gazzetta Ufficiale europea del 14 novembre è stata pubblicata la nuova DIRETTIVA 2012/27/UE sull'Efficienza Energetica. La Direttiva stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica in Europa, al fine di garantire il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2020. Formalmente l’entrata in vigore della Direttiva L’entrata in vigore della nuova Direttiva 2012/27/UE è previsto per il 4 dicembre 2012, affinché le misure previste dal testo legislativo divengano effettive è necessario che gli Stati membri provvedano entro 5 giugno 2014 alla pubblicazione del relativo decreto di recepimento nazionale. Il testo finale del provvedimento pubblicato in Gazzetta è il risultato di un intenso lavoro durato più di due anni e traduce in misure vincolanti i principali aspetti del piano di efficienza energetica (PEE), pubblicato a marzo del 2011. L’importanza di questa nuova Direttiva sta nel fatto che l’efficienza energetica è una materia di rilevanza strategica, sia a livello industriale – se si considerano i numerosissimi investimenti che vengono fatti anche dalle imprese italiane o che operano in Italia – sia per l’intero sistema Paese. L’efficienza energetica rappresenta sicuramente lo strumento più economicamente sostenibile ai fini del raggiungimento degli obiettivi vincolanti sui consumi da fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2 (ex Direttiva 28/2009/CE) e delle previsioni contenute nella “Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050”. La nuova Direttiva sull’efficienza energetica abroga inoltre le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE è ha l’obiettivo primario di rafforzare il quadro giuridico europeo atto al perseguimento degli obiettivi di efficienza energetica al 2020, considerando che gli obiettivi previsti dalle due direttive attuali non hanno raggiunto i livelli prefissati sia a livello europeo che a livello italiano. In realtà la nuova Direttiva sull’efficienza energetica definitivamente approvata è il frutto di un compromesso tra le competenze delle istituzioni comunitarie e dei singoli paesi; gli Stati Membri si sono infatti sempre opposti con decisione all’imposizione di target vincolanti a livello nazionale. Per questo motivo l’obiettivo della riduzione del 20% dei consumi energetici dell’Unione Europea diventa in un certo senso indicativo, tanto che il risultato atteso è di un’effettiva riduzione dei consumi energetici del 15% al 2020, ben al di sotto di quanto stabilito nel 2007. Per compensare questo gap la Direttiva prevede di integrare nei prossimi mesi questo obiettivo con un regolamento per l’efficienza dei carburanti per le auto e definendo nuovi standard per alcuni prodotti come i boiler, collegati alla Direttiva europea Ecodesign. Ciò dovrebbe innalzare il risparmio di energia al 17%. Tra gli aspetti chiave della nuova legislazione europea sull’efficienza ci sono i piani nazionali. Entro aprile 2013 gli Stati Membri dovranno presentare i loro programmi nazionali e calcolare quale obiettivo essi intendano raggiungere in termini di risparmio energetico; seguirà poi la valutazione ad hoc della Commissione. Se la Commissione dovesse ritenere che i piani nazionali per l’efficienza energetica non siano in linea con l’obiettivo del 20% s’impegnerà ad aggiungere ulteriori misure vincolanti in modo da coprire il divario. Se gli Stati Membri non adotteranno le misure addizionali previste dalla Commissione, questa proporrà specifici obiettivi vincolanti. Gli effettivi risparmi saranno calcolati dal 2014 e ci sarà una nuova revisione nel 2016. L’Unione Europea al 2020 nel suo complesso non dovrà comunque superare consumi pari a 1.474 Mtep (o 1.078 Mtep se si considerano i consumi finali); dunque una riduzione del 20% sulle proiezioni di consumo. Tra i principali elementi che caratterizzano la nuova Direttiva ricordiamo: • la richiesta alle compagnie energetiche di ridurre le loro vendite di energia alle imprese, industrie e famiglie di almeno l’1,5% all’anno. • Un tasso di ristrutturazione annuale per l’edilizia pubblica di almeno il 3% (senza dubbio molto insufficiente secondo molti osservatori). • L’obbligo per ciascun paese membro di elaborare una strategia utile a rendere l’intero parco edilizio pubblico e privato più efficiente entro il 2050. Inoltre, sono previste specifiche misure per audit energetiche e per la gestione dell’energia rivolte alle grandi imprese, analisi per lo sviluppo della cogenerazione ad alta efficienza e per il public procurement.

Alessandro Maggioni

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NUOVO CONTO ENERGIA PER LE FONTI RINNOVABILI TERMICHE Finalmente, dopo una lunga attesa da parte degli operatori del settore e ripetute sollecitazioni da parte dell’Unione Europea, è stato pubblicato, con l’approvazione dei ministeri competenti, lo schema del decreto ministeriale destinato a regolamentare gli incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (conto energia termico). Con il “Decreto rinnovabili termiche” si intende rivedere il meccanismo di incentivazione che attualmente prevede esclusivamente la detrazione fiscale del 55% dell’importo dell’intervento effettuato, inserendo un meccanismo di incentivazione simile a quelle fino ad ora in essere nell’ambito degli impianti fotovoltaici. Tale provvedimento, che passa ora all’esame della Conferenza Unificata per l’approvazione definitiva, si propone sia di dare impulso all’impiego delle fonti rinnovabili termiche (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) sia di accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Il tetto di spesa annua cumulata fissata dal decreto è complessivamente pari a 900 milioni di euro. Di questi, 700 sono riservati ai privati e 200 alle pubbliche amministrazioni. Le richieste di accesso all’incentivo saranno accettate dal GSE, il Gestore dei servizi elettrici fino al sessantesimo giorno successivo al raggiungimento delle relative soglie di spesa annua (700/200 milioni di euro). Il nuovo sistema incentivante promuove, in particolare, interventi di piccole dimensioni, tipicamente per usi domestici e piccole aziende, fino ad ora poco supportati da adeguate politiche di sostegno. Gli incentivi, inoltre, possono essere assegnati solo per interventi che non accedono ad altri incentivi statali (eccetto i fondi di garanzia, quelli di rotazione e i contributi in conto interesse). Per quanto riguarda le tecnologie incentivate, esse si dividono in due categorie. Per le rinnovabili termiche - solare termico, caldaie a biomassa, pompe di calore e scalda acqua a pompa di calore - il nuovo "conto energia termico" vale sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche, mentre per gli interventi di efficienza energetica – isolamento, serramenti e sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione – gli incentivi sono destinati soltanto alla Pubblica Amministrazione: per questi interventi, infatti, i privati possono usufruire delle detrazioni fiscali del 55%, che per ora sono prorogate solo fino al 30 giugno 2013 ma che potrebbero essere riformate e rese strutturali. Per le energie rinnovabili termiche vengono incentivati gli impianti con potenza fino a 500 kW con determinati requisiti prestazionali. Fino a 35 kW l'incentivo è erogato su 2 anni, sopra quella taglia su 5 anni. Per tutte le tecnologie ammesse a incentivo, il nuovo decreto stabilisce una serie di valori prestazionali minimi. Nello specifico, l'incentivo è commisurato all'energia rinnovabile prodotta e al risparmio energetico conseguito e sarà differenziato per taglie e zone climatiche. Per quanto riguarda gli interventi di efficienza energetica, l'incentivo riservato agli enti pubblici è pari a una percentuale della spesa, fatti salvi massimali di spesa diversificati, a volte, secondo le zone climatiche. Per tutti gli interventi di efficientamento, come anche per gli scaldacqua a pompa di calore incentivabili anche per i privati, l'incentivo copre il 40% della spesa. Obiettivo prioritario del Conto termico è rafforzare la leadership tecnologica della filiera nazionale in comparti con un forte potenziale di crescita internazionale. Secondo molte associazioni di categoria il sistema, così concepito, da solo non è sufficiente a questo scopo ma rappresenta, senza dubbio, un importante passo avanti per un settore, quello delle rinnovabili termiche, sinora colpevolmente trascurato.

Maria Elena Proietti

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MERCATO

Caprari pronta per il futuro Le pompe per acqua dell’azienda sono già conformi alla Direttiva europea ErP (Energy related Products-2009/125/CE) e al Regolamento dell’Unione Europea 547/2012

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a Direttiva europea ErP (Energy related Products-2009/125/CE) definisce un quadro legislativo generale riguardante i consumi dei "dispositivi che consumano energia" alla quale tutti i produttori dovranno adeguarsi. I costruttori dovranno aumentare l'efficienza energetica dei loro prodotti e ridurre quindi il loro impatto ambientale. Interessa direttamente più di 1000 categorie di prodotti, tra cui macchinari e attrezzature per l'industria manifatturiera. Sebbene i risparmi principali possano essere ottenuti con il miglioramento dei rendimenti dei motori, nel nostro settore di costruttori di pompe centrifughe uno dei fattori che contribuisce a diminuire il consumo è senz’altro il miglioramento dell’efficienza energetica della pompa. Pertanto, le pompe per acqua rappresentano un prodotto per il quale è prioritario stabilire una progettazione ecocompatibile. Le pompe per acqua sono utilizzate in grandi quantità nell'Unione Europea e in tutto il mondo. Il consumo di energia nella fase di servizio è sicuramente rilevante sotto l’aspetto ambientale, più importante di tutte le altre fasi del ciclo di vita del prodotto. Il consumo annuo stimato è di circa 109 TWh di elettricità (dato del 2005 per l’UE), equivalenti a 50 Mt di CO2. Se non si adotteranno provvedimenti, si ipotizza un aumento del consumo di energia fino a 136 TWh nel 2020. In conclusione, lo sviluppo della tecnologia che permette un miglioramento significativo dei dati di consumo di energia elettrica nella fase di servizio è una priorità assoluta. Criteri precisi di progettazione ecocompatibile sono previsti per ciascuna categoria di prodotto e fissati dall'adozione di Regolamenti UE, il cui rispetto è obbligatorio per i singoli Paesi aderenti alla UE. La conformità al Regolamento è legata alla marcatura CE del prodotto, che è essenziale per la commercializzazione di un prodotto sul mercato dell'UE. In aggiunta ai requisiti che riguardano nello specifico il prodotto, l’azienda produttrice deve anche attenersi ad altri obblighi relativi alla documentazione e alla gestione dei materiali: la dichiarazione di conformità, la valutazione della conformità e le informazioni da riportare in targa del prodotto ecc. Il Regolamento dell’Unione Europea 547/2012 specifico per le pompe per acqua prevede per alcuni tipi di pompe

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(per adesso quelli rientrati nel Lotto 11, dopo seguiranno altri modelli e tipologie), un indice minimo di efficienza (MEI, Minimum Efficiency Index), parametro diverso e da non confondersi con il rendimento del prodotto. L’applicazione della direttiva permetterà la vendita dei soli prodotti che hanno: • MEI ≥ 0,10 dal gennaio 2013; • MEI ≥ 0,40 dal gennaio 2015. Lo stesso Regolamento 547/2012 definisce come benchmark, ovvero come “migliore tecnologia disponibile sul mercato" quelle pompe che hanno: • MEI ≥ 0,70 ÷ 0,80 Il nuovo regolamento definisce un metodo analitico per ricavare/verificare il MEI di una pompa. ✽✽✽ Tutti i prodotti Caprari interessati sono già conformi al Regolamento UE (Lot 11) “ErP Ready”. Molti prodotti Caprari rientrano poi tra quelli che il Regolamento definisce come “riferimento per la migliore tecnologia disponibile sul mercato” avendo MEI 0,70 ÷ 0,80. Caprari li definisce “Best in Class” . Inoltre, Caprari, in linea con le direttive europee (ErP, in particolare), già da alcuni anni ha messo in gamma e promuove motori ad alto rendimento. Per Caprari l’attenzione all’ambiente è un valore importante: significa ritenere prioritario, in tutte le fasi del ciclo produttivo, l’utilizzo di risorse materiali e immateriali ecocompatibili. L’energia si risparmia investendo in qualità. Caprari ha posto sotto un controllo rigido tutte le fasi della propria attività produttiva, partendo dalla filosofia progettuale, che da sempre privilegia il minor assorbimento di energia possibile, per continuare con la scelta dei materiali impiegati e degli strumenti di produzione e di lavoro adottati. Caprari valuta le interazioni con l’ambiente, così da lavorare nell’ottica della prevenzione di rischi ambientali parallelamente alla minimizzazione dei costi di esercizio. Grazie alla lunga durata dei propri prodotti, Caprari offre il miglior vantaggio economico per il cliente utilizzatore e il ❒ minor impatto sull’ambiente.


San Dorligo, i primi 15 anni di Wärtsilä in Italia L’azienda finlandese dà lavoro a 1400 persone nell’area triestina

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a storia di Wärtsilä Italia ha inizio nel 1997 quando il gruppo finlandese Wärtsilä Corporation acquista Grandi Motori Trieste, uno stabilimento che ancor oggi rappresenta una delle più grandi aziende della provincia di Trieste. Il 22 settembre scorso, a distanza di cinque anni, Wärtsilä Italia SpA ha riaperto i cancelli dello stabilimento di San Dorligo della Valle Trieste ai dipendenti, ai collaboratori e alle loro famiglie. L’occasione è stata quella di festeggiare il 15° anniversario di insediamento della società finlandese in Italia. In questa giornata si è voluto condividere i valori aziendali, nonché evidenziare il ruolo di Wärtsilä Italia nel panorama econo-

mico locale e nazionale, con un occhio ai risultati raggiunti nel passato e soprattutto ai progetti di sviluppo. Wärtsilä è leader a livello mondiale nella fornitura di soluzioni per la generazione di energia per l’intero ciclo di vita degli impianti, progettate per il settore marino e dell’energia. Nel 2011 ha realizzato un fatturato di 4,2 miliardi di euro, con più di 18mila dipendenti. L’azienda dispone di unità operative dislocate in 160 siti, distribuiti in 70 paesi sparsi in tutto il mondo. In Italia occupa direttamente oltre 1400 persone e coinvolge un indotto di almeno 500 persone.


MERCATO

Enolgas Bonomi, un percorso per l’utilizzo razionale dell’energia Grazie alla Divisione Sistemi l’azienda si presenta al mercato con progetti ad alto valore aggiunto, che contribuiscono a qualificare la distribuzione offrendo prodotti di semplice installazione ma ricchi di contenuti innovativi e di alta qualità

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nolgas Bonomi è una realtà che in oltre mezzo secolo di storia ha scelto e percorso la sua strada con chiarezza, determinazione, lungimiranza. È proprio la lungimiranza che ha portato l’azienda a scegliere oggi il percorso dell’utilizzo razionale dell’energia come frontiera del risparmio energetico e del rispetto ambientale. La tradizione e la competenza nel mondo dell’idraulica, della gestione flussi, dell’elettronica e termotecnica, della meccatronica, hanno portato alla nascita della Divisione Sistemi. La Divisione Sistemi, la più giovane dell’azienda, progetta sistemi integrati per l’automazione domestica e la sostenibilità ambientale: contabilizzatori di calore, valvole automatiche termostatiche e pressostatiche, sistemi LDS per l’intercettazione delle perdite di acqua e nodi domotici per la prevenzione di fughe di gas/acqua e la gestione climatica degli ambienti. Enolgas Bonomi ha scelto, grazie alla Divisione Sistemi, di presentarsi al mercato con progetti ad alto valore aggiunto che contribuiscono a qualificare la distribuzione offrendo prodotti di semplice installazione ma ricchi di contenuti innovativi e di alta qualità. È stata presentato a MCE 2010 Energysat, il satellite di zona studiato per distribuire il calore e l'acqua sanitaria alle utenze di un impianto centralizzato, assicurando la regolazione e la contabilizzazione dei consumi per una gestione davvero consapevole. È di questi giorni il lancio di LDS (Leak Detection System) innovativo sistema di rilevazione di erogazioni anomale in

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grado di gestire autonomamente una serie di misure di sicurezza a seconda del livello di anomalia, che vanno dalla semplice segnalazione acustica all’interruzione del flusso di adduzione acqua. Nella logica dell’utilizzo razionale delle risorse, LDS non solo previene gli allagamenti, ma gestisce l’utilizzo energetico. Il sistema inoltre può inviare messaggi telefonici o SMS con indicazione del problema rilevato ed eventuale blocco dell’erogazione. Nel mondo del gas Enolgas Bonomi ha scelto il “sistema”. Easygas è un vero e proprio kit che prevede al suo interno tutti i componenti necessari a effettuare installazioni di massima sicurezza e qualità. Interessante anche dal punto di vista commerciale: sull’intero kit, il tubo è omaggio. Infine, un occhio di riguardo all’estetica e al design con Ingastyle, l’innovativo rubinetto a sfera per gas da incasso, con dispositivo a scomparsa. Nessun impatto estetico sulla cucina, massima comodità di accesso per l’utente. Enolgas Bonomi oggi ha scelto di lavorare insieme alla distribuzione, considerandola un partner importante, offrendole prodotti con alto contenuto di innovazione, forti argomenti di vendita, in linea con le tendenze del mercato, sempre più attento a un uso consapevole delle fonti energetiche e, soprattutto, di facile installazione. Il risultato? Una realtà in costante crescita con una presenza importante nel settore sia domestico che industriale e una vasta produzione tecnologicamente avanzata, che si caratterizza per la qualità distintiva dei prodotti made in Italy, realizzata interamente nell’area bresciana.


FIERE, CORSI E CONVEGNI PROGRAMMA FIERISTICO DI ANIMA E DELLE ASSOCIAZIONE FEDERATE TRACCIA ANNO 2012

EFFETTUATE

data 26-29 GENNAIO 28 FEB.-3 MARZO 13-15 MARZO 27-30 MARZO

(*) A T A B

nome MACEF PRIMAVERA IPACK IMA WETEX MCE EXPOCOMFORT

sede MILANO MILANO, Italia DUBAI, U.A.E. MILANO, Italia

16-21 APRILE T 18-21 APRILE B 9-11 MAGGIO A 13-15 MAGGIO B 22-24 MAGGIO A 23-25 MAGGIO B 24-27 MAGGIO T 27-30 MAGGIO A 29 MAG-2 GIUGNO A 18-22 GIUGNO T 17-20 OTTOBRE A

INTERMAT METEF + Foundeq Europe SOLAREXPO + GREENBUILDING OIL & NON-OIL SPS / IPC / DRIVES Italia ACCADUEO EUROCARNE IRAN FOOD + BEV TEC CTT ACHEMA MADE

PARIGI, Francia VERONA, Italia VERONA, Italia MODENA, Italia PARMA, Italia FERRARA, Italia VERONA, Italia TEHERAN, Iran MOSCA, Russia FRANCOFORTE, Germania MILANO, Italia

31 OTT. - 3 NOV. 7-10 NOVEMBRE 7-10 NOVEMBRE 15-17 NOVEMBRE 21-25 NOVEMBRE

PCV Expo (Pumps, Compressors, Valves) ECOMONDO KEY ENERGY TT Expo SITP Salon Int.Travaux Publics

MOSCA, Russia RIMINI, Italia RIMINI, Italia PIACENZA, Italia ALGERI, Algeria

A A A B A

Associazioni di riferimento FIAC ASSOFOODTEC, ANIMA ANIMA / settori energia-ambiente ANIMA/settori HVAC + energia (Acism, AquaItalia, Avr,Assopompe, Assotermica, Climgas, CoAer, Imp. Frigoriferi, Italcogen, Ucc) UCoMESA UCIF COAER ACISM ANIMA - L'Industria Meccanica ACISM, AVR ASSOFOODTEC ASSOFOODTEC UCoMESA ANIMA / settori ind. chimica ASSOFERMA, ASSOGRIGLIATI, ASSOSIC, UNAC ASSOPOMPE, AVR, COMPO ASSPSIC, CIADI, UIDA ITALCOGEN CICOF UCoMESA

(*) frequenza : A=annuale, B=biennale, T=triennale, QA= quadriennale, QI=quinquennale

DA EFFETTUARE

TRACCIA 1° SEMESTRE ANNO 2013 data 26-29 GENNAIO 15-18 GENNAIO 24-27 GENNAIO 4-8 FEBBRAIO 5-8 FEBBRAIO 12-16 MARZO 20-22 MARZO 3-5 APRILE 8-12 APRILE 9-12 APRILE 15-17 APRILE 15-21 APRILE 4-9 MAGGIO 8-10 MAGGIO 19-23 MAGGIO 21-23 MAGGIO

(*) A B A A B B B B B A A T T A A A

nome AED Convention & Condex exhibition CHEMTECH +Pharma World Expo MILANO, Italia The WORLD OF CONCRETE (WOC) bC India (Bauma Conexpo Show) ISH OMC MADE IN STEEL COMVAC/ Hannovermesse DJAZAGRO WETEX BAUMA IFFA SOLAREXPO + GREENBUILDING LIBYA BUILD SPS / IPC / DRIVES Italia

sede LAS VEGAS, U.S.A. MUMBAI, India MILANO, Italia LAS VEGAS, U.S.A. MUMBAI, India FRANCOFORTE, Germania RAVENNA, Italia MILANO, Italia HANNOVER, Germania ALGERI, Algeria DUBAI, U.A.E. MONACO, Germania FRANCOFORTE, Germania MILANO, Italia TRIPOLI, Libia PARMA, Italia

Associazioni di riferimento UCoMESA ANIMA / settori ind. chimica FIAC UCoMESA UCoMESA ANIMA / settori “comfort” ANIMA / settori energia CICOF COMPO ASSOFOODTEC ANIMA / settori energia-ambiente UCoMESA ASSOFOODTEC ANIMA / settori energia ANIMA / settori edilizia ANIMA - L'Industria

(*) frequenza : A=annuale, B=biennale, T=triennale, QA= quadriennale, QI=quinquennale LEGENDA SIGLE ASSOCIAZIONI E UNIONI ACISM associazione costruttori italiani strumenti di misura; AQUA ITALIA associazione costruttori impianti e componenti per il trattamento delle acque primarie; AISEM associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione; ASSOFERMA associazione nazionale fabbricanti serrature ferramenta maniglie; ASSOFOODTEC associazione italiana costruttori macchine, impianti e attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare (costituita da: ACOMAG associazione costruttori macchine arredamenti attrezzature per gelato - COMACA costruttori macchine per la lavorazione delle carni - UCIMAC costruttori macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar - UCMA costruttori macchine per l’industria alimentare - unione costruttori affettatrici, tritacarne e affini - unione costruttori impianti frigoriferi); ASSOGRIGLIATI associazione nazionale tra i produttori italiani di grigliati elettrosaldati e pressati in acciaio e leghe metalliche; ASSOPOMPE associazione italiana produttori pompe; ASSOSIC associazione italiana fabbricanti e commercianti prodotti antinfortunistici; ASSOTERMICA associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici; AVR associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria; CICOF comitato italiano dei costruttori di forni industriali; CLIMGAS associazione costruttori e distributori di apparecchiature a gas per la climatizzazione; COAER associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici; FIAC unione fabbricanti italiani posateria, coltelleria, vasellame, pentolame e affini; ITALCOGEN associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione; UCC unione costruttori caldareria; UCIF unione costruttori impianti finitura; UCoMESA unione costruttori macchine edili, stradali, minerarie e affini; UNAC associazione costruttori di infissi motorizzati e automatismi per serramenti in genere

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FIERE, CORSI E CONVEGNI

Expo Milano 2015, la Germania formalizza la presenza La firma della Repubblica Federale Tedesca rappresenta un nuovo importante passo in avanti verso la costruzioni dell’esposizione universale milanese Il 25 settembre scorso, la Repubblica Federale di Germania ha firmato il contratto di partecipazione all’Esposizione Universale che si terrà nel capoluogo lombardo dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Il contratto è stato sottoscritto da Dietmar Schmitz, Commissario Generale di sezione del Padiglione tedesco, e Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 SpA, alla presenza del Commissario Generale dell’Expo Milano 2015, Roberto Formigoni. La firma, avvenuta presso la sede di Expo 2015 SpA, rappresenta un nuovo importante passo in avanti verso la costruzione dell’Esposizione Universale milanese. Punto di riferimento economico e politico a livello internazionale, la Germania occuperà un posto di rilievo all’interno del sito espositivo: si è assicurata, infatti, il lotto di maggiori dimensioni. Il padiglione tedesco sorgerà su un’area di 4.913 metri quadrati. «Il contratto firmato – ha spiegato Roberto Formigoni, Commissario Generale dell’Expo Milano 2015 - assume una straordinaria rilevanza: un gigante come la Germania ha deciso di investire in Expo Milano 2015 perché la considera, un’opportunità irripetibile di sviluppo e di crescita per il proprio sistema paese e una vetrina unica delle proprie eccellenze. È questo un segnale di piena fiducia nell’esposizione milanese e in particolare sul suo tema Nutrire il Pia-

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neta, Energia per la vita, a cui il padiglione tedesco, apporterà contenuti di altissimo valore e qualità. Una tale scommessa della Germania nei confronti dell’Italia assume poi anche connotati fortemente simbolici, perché contribuisce a rafforzare ulteriormente le relazioni già molto positive tra i due paesi e a rilanciare prospettive comuni in questi tempi di difficoltà». «La Germania, come membro attivo e dedicato della comunità globale, ha sempre partecipato a tutte le Esposizioni Universali autorizzate dal BIE (Bureau International des Expositions) – ha affermato Dietmar Schmitz, Commissario Generale di Sezione del Padiglione Tedesco –. Anche all’Expo del 2015 saremo presenti e ancora una volta avremo uno dei padiglioni più grandi. A Milano metteremo in luce le straordinarie capacità e le competenze del nostro Paese». «Siamo in una fase – ha dichiarato Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 SpA – in cui i rapporti operativi con i Paesi partecipanti si stanno facendo sempre più concreti. La firma di oggi ne è un esempio eccellente. La Germania, infatti, avrà un ruolo fondamentale all’interno di Expo Milano 2015: siamo certi che il padiglione tedesco interpreterà in modo originale il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita». C.A.


Made Expo chiude con ottimi risultati Alla Fiera il mondo delle costruzioni ha dimostrato in questi quattro giorni tutta la capacità di reagire e ha lanciato messaggi importanti alle istituzioni e al mercato.

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on 1532 espositori Made Expo si conferma l’evento privilegiato, in cui convergono operatori italiani e internazionali. 231.729 presenze (-8,6%), di cui 31.235 estere rappresentano un risultato concreto in uno scenario economico internazionale ancora in difficoltà. Un’edizione, quella del 2012, dedicata alla riqualificazione edilizia e alla messa in sicurezza del territorio, all’ecosostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente, al risparmio energetico, alle tecnologie innovative e ai materiali performanti, tematiche queste ultime affrontate con grande successo all’interno del progetto Smart Village con un panel di relatori di caratura mondiale. La manifestazione milanese è stata anche occasione per lanciare proposte concrete come Carta di Identità degli Edi-

fici (Cie) che contenga tutte le informazioni utili per valutare la qualità e la sostenibilità dell’immobile di riferimento. Da Made Expo avviata anche la sottoscrizione del manifesto per la proroga al 2020 del 55% per gli interventi di riqualificazione. L’edizione 2013 di MADE expo, che si terrà dal 2 al 5 ottobre, segnerà una svolta nella strategia espositiva. Tre saranno le linee di azione fondamentali: biennalità, specializzazione e internazionalità. Con questa riorganizzazione Made Expo, a partire dal 2013, avrà una cadenza biennale e si terrà negli anni dispari, con un’offerta merceologica suddivisa in sei saloni verticali e con lo sviluppo di progetti di relazione e incontri internazionali per favorire l’export e la penetrazione delle aziende del settore verso nuovi mercati. C.A.

MCE - Mostra Convegno Expocomfort 2014 Prosegue con successo la campagna adesioni a Mostra Convegno Expocomfort, la manifestazione biennale mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili in calendario dal 18 al 21 marzo 2014.

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arcia a pieno ritmo la campagna espositori della prossima edizione di MCE – Mostra Convegno Expocomfort, oltre il 40% della superficie espositiva prenotata, per la fiera che ogni due anni occupa l’intero polo fieristico di Rho. Un successo che conferma, ancora una volta, la leadership internazionale dell’evento per tutti i settori rappresentati - caldo, freddo, acqua e energia - in grado di sfidare la difficile situazione che tuttora permane su diversi mercati mondiali. MCE 2014 si delinea fin d’ora come un grande evento. Una conferma viene dai numeri: ad oggi sono più di 500 le aziende espositrici iscritte, di cui oltre il 30% dall’estero. Più in dettaglio, sono quasi al completo gli spazi dedicati ai comparti del riscaldamento, delle tecnologie sanitarie, della componentistica, del trattamento delle acque. La manifestazione promette già una rassegna espositiva in grado di disegnare un lay out ideale per presentare un’offerta a 360°, frutto dell’avanguardia dell’impiantistica civi-

le e industriale adatta ad un’integrazione con le altre tecnologie. “Al centro del parterre espositivo di MCE 2014 – spiega Massimiliano Pierini, Business Unit Director Reed Exhibitions Italia c’è un comparto industriale tra i più attivi al mondo, che da anni si distingue per gli investimenti in innovazione e tecnologie per realizzare prodotti, soluzioni e sistemi in grado di migliorare la prestazione energetica degli edifici, contribuendo così a raggiungere gli obiettivi, sempre più vicini, del 2020”. Accanto al panorama espositivo MCE 2014 proporrà una fitta programmazione d’iniziative culturali e scientifiche per offrire spunti e riflessioni utili all’aggiornamento e alla programmazione del business dell’oggi e del domani. Global Comfort Technology è il tema scelto per il 2014 inteso come un insieme unico ed organico che racchiude in sé i 4 ambiti dell’abitare - caldo, freddo, acqua e energia. C.A.

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NEWS Interruttori orari

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er il settore residenziale e terziario, ABB propone la “Linea D 365”, versione annuale degli interruttori orari digitali modulari. Permettono di programmare e comandare più utenze o gruppi di utenze che richiedono comandi differenziati temporalmente, ma con un unico riferimento orario. Caratteristica della linea è l’integrazione del protocollo di comunicazione PowerLine, usato per trasmettere i dati attraverso i cavi di alimentazione, cosa che consente di rendere automatizzabile ogni punto dell’edificio, dove sia presente l’alimentazione elettrica. Infatti, la linea ha due uscite indipendenti, che possono arrivare a otto, tramite moduli di espansione D 365 CE installabili in piani diversi dell’edificio, rispettando la distanza massima di 50 m. Questi interruttori si caratterizzano anche per la semplicità di utilizzo, un display retroilluminato, 4 pulsanti di programmazione, menù multilingue, un’ampia memoria (800 passi) e un’interfaccia IR. La programmazione può essere eseguita direttamente sul dispositivo o tramite PC con il software di programmazione D SW e il modulo D365LAN con web server integrato. www.it.abb.com

Climatizzatori a cassetta

sia in riscaldamento sia in raffreddamento. Sono inoltre dotati di presa d’aria fresca, presa d’aria esterna e di quattro alette di distribuzione d’aria motorizzate, che consentono di distribuire l’aria fino a un locale distante. La versione CAD è dotata di tecnologia DC inverter, che permette la modulazione della potenza erogata dalla macchina in maniera proporzionale all’effettiva richiesta di caldo o freddo, evitando continue accensioni e spegnimenti. La regolazione e la programmazione avvengono elettronicamente mediante un telecomando sia a controllo remoto sia a filo. Inoltre, opzionalmente, si può preferire un controllo cen-

www.berettaclima.it

Pulizia delle camere di combustione tralizzato con timer settimanale, per un totale di 16 unità. www.airwell.it

Pompe di calore idroniche

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e nuove pompe di calore aria/acqua idroniche a ciclo reversibile “Hydronic Unit” sono state progettate dalla Beretta soprattutto per applicazioni residenziali. Ideali per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, sono disponibili con potenza di 4, 6, 8, 12 e 15 kW. Equipaggiate con compressore Twin Rotary con tecnologia DC-inverter, queste pompe di calore hanno campo

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irwell propone svariati tipi di split, studiati per adattarsi alle più diverse applicazioni. Nella gamma dedicata al “light commercial” vi sono monosplit a cassetta, che uniscono tecnologia a un design moderno. Il climatizzatore a giri fissi CAF ha potenza da 6,8 a 12 kW con sistema refrigerante R410A; il modello CAD ha potenza da 8,6 a 10,8 kW. Entrambi hanno un funzionamento a pompa di calore che garantisce alte prestazioni

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di funzionamento da -20 a +47 °C e raggiungono una temperatura di riscaldamento di 60 °C tramite uno scambiatore lato acqua a piastre ad alta efficienza e basse perdite di carico con isolamento termico a cellule chiuse. La produzione di acqua calda sanitaria avviene mediante il comando di una valvola a tre vie esterna e l’uso di un bollitore. Le pompe sono inoltre dotate di controllo remoto evoluto, in grado di governare due zone impianto e possono lavorare a temperatura variabile mediante una sonda esterna. Il pannello di controllo remoto è in grado anche di comandare una sorgente di calore ausiliaria (caldaia o resistenza elettrica) a integrazione o in sostituzione.

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illichemie ha messo a punto uno specifico prodotto per pulire durante gli interventi di manutenzione le camere di combustione delle caldaie a condensazione. Denominato “CillitKK Cleaner”, può essere utilizzato efficacemente per tutti i metalli con i quali vengono realizzate le camere di combustione: rame, acciaio inossidabile, leghe di alluminio ecc. Il prodotto non è né acido né alcalino, non è né infiammabile né comburente, è biodegradabile ed ecocompatibile, non esala odori sgradevoli o irritanti, non danneggia la protezione antifiamma sul fondo delle camere di combustione e non è pericoloso nei confronti del manutentore. Alla fine dell’intervento e della pulizia, la camera di combustione può essere lavata con acqua che può essere tranquillamente scaricata. Il Cillit-KK Cleaner è disponibile in confezioni da 1 kg, 5 kg e 10 kg. www.cibemi.it


Aristo® 1000 AC/DC

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Da ora la saldatura ad arco sommerso non sarà più la stessa

Oltre ogni aspettativa di efficienza Il nuovo generatore ESAB a inverter Aristo® 1000 AC/DC detta un nuovo standard di riferimento per la saldatura ad arco sommerso: mantiene inalterati i parametri di saldatura e la forma d’onda anche con cavi molto lunghi grazie al suo esclusivo brevetto Cable Boost™, consente di passare da corrente continua a corrente alternata senza spegnere l’arco grazie all’esclusiva funzione “AC-DC on the fly” ed è progettato per far risparmiare energia: fattore di potenza 0,94, efficienza 88% e consumo a vuoto di soli 240 W.

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NEWS Celle di carico in miniatura

Carrelli frontali elettrici

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e celle di carico a trazione/compressione “serie 8416” e “serie 8417” della Burster sono ora disponibili in range di misura più piccoli da 0…20 N a 0…100 N, ma disponibili a magazzino fino a un range di 0…5000 N. Sono ideali per applicazioni nel settore della meccanica di precisione. Con un diametro esterno di soli 8…9 mm sono ideali per l’integrazione in strutture piccole, limitate e strette. Grazie al corpo del sensore che ha un peso di soli 2g, possono essere applicate anche su componenti leggeri e delicati. Nonostante la loro miniaturizzazione, queste celle di carico sono adatte al settore industriale, grazie al cavo di connessione resistente e adatto per applicazioni robot, all’ottima qualità di misura e al range operativo di temperatura da 0 a80 °C. Accanto alla versione standard, soprattutto il modello subminiatura a trazione e compressione 8417, viene costruito anche in varie versioni custom, che includono: filetti per l’avvitatura con misure diverse l’uno dall’altro, combinazioni di filetti a sinistra e a destra, così come il cavo di uscita centrato sull’asse dei filetti, lunghezze del cavo speciali, standardizzazione del valore nominale e range ampliato di temperatura compensata. Tutti i sensori sono forniti completi di certificato di collaudo. Su richiesta può essere fornito anche un certificato di calibrazione WKS (equivalente ISO 9000) o DKD (equivalente SIT). www.burster.it

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razie all’impiego di organi meccanici sigillati con grado di protezione IP54 i nuovi carrelli frontali elettrici CAT della gamma “EP1320(C)PN(T)”, sono adatti a impieghi in ambienti umidi o polverosi, assicurando nel contempo grande comfort per l’operatore. Commercializzata in Italia da CGM, distributore unico di CAT Lift Trucks, questa famiglia di carrelli comprende numerosi modelli con portata di 13, 15, 16, 18 e 20 quintali (tre ruote) e 16, 18 e 20 quintali (quattro ruote). Tutti sono dotati di motori AC e alimentati con batteria a 48 V. I nuovi carrelli possono essere completamente lavati con acqua e hanno ridotte necessità di manutenzione, risultato ottenuto anche tramite l’impiego di freni a disco in bagno d’olio. La galvanizzazione opzionale del telaio e del montante, inoltre, rende queste macchine particolarmente resistenti alla

Indumento protettivo

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uPont ha sviluppato “Tyvek Classic Xpert”, indumento che fornisce un elevato livello di protezione e comfort. Supera il nuovo rigoroso test di Tipo 6 (EN ISO 17491-4 Metodo A:2008) e il severo test di spruzzo di Tipo 4 sull’intero indumento (EN ISO 17491-4 metodo B). Il nuovo tessuto è certificato anche per offrire protezione contro gli agenti infettivi (EN 14126), così come contro la permeazione chimica da prodotti chimici di bassa concentrazione a base acquosa. Il nuovo indumento protettivo nasce da una riprogettazione completa, che fornisce una elevatissima protezione a chi lo indossa: il cappuccio si adatta perfettamente ai contorni del viso e

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corrosione. Le emissioni sonore sono limitate a 67 dB(A) per i modelli a quattro ruote e a 66 dB(A) per i modelli a tre ruote. Altre caratteristiche sono l’ampliamento degli spazi di salita e discesa, lo sterzo completamente elettrico molto rapido, l’arresto a rilascio, la riduzione automatica di velocità nelle svolte, lo stop in rampa, il sistema di sicurezza PDS+ che rileva la presenza dell’operatore, il display digitale multifunzione a colori e il comodo bracciolo con le minileve di azionamento integrate. www.cgmcarrelli.it

del collo e riduce l'esposizione al rischio, mentre la manica lunga assicura una perfetta vestibilità, anche quando le braccia sono estese sopra la testa. Il design dell’indumento è ergonomico e lascia grande libertà di movimento. Un elastico incollato anziché cucito riduce il numero di cuciture, dando maggiore forza e meno possibilità di perdite interne. La tuta è robusta e resistente all'abrasione, munita di trattamento antistatico su entrambi i lati, è priva di silicone e ha un rilascio di fibre eccezionalmente basso. È dotato di un tiretto più grande della cerniera lampo per rendere più facile allacciare o slacciare l’indumento pur indossando i guanti. Il bloccaggio della cerniera garantisce inoltre che la tuta non si apra accidentalmente durante il lavoro. Infine, essendo permeabile sia all'aria che al vapore acqueo, l’indumento massimizza la traspirazione e il comfort di chi lo indossa offrendo al tempo stesso un’eccellente protezione. www.dpp-europe.com


Commissionatore orizzontale

mentando di almeno il 40% la produttività rispetto a un pari carrello senza questa caratteristica.

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M Still presenta “COP”, il commissionatore orizzontale che combina elevata agilità, eccellenti dinamiche di guida e grandi prestazioni nella raccolta del materiale al primo e secondo livello di presa. È disponibile in tre configurazioni, che garantiscono ogni tipo di necessità: “COP20”, classico commissionatore orizzontale per picking, disponibile con pedana fissa e pedana elevabile; “COP-H10”, disponibile con pedana sia fissa sia mobile, è un commissionatore con sollevamento posteriore

delle forche a 900 mm; “COP-L” è un commissionatore verticale con pedana sollevabile a 1200 mm e forche fisse o mobili. Uno dei punti di forza del nuovo commissionatore è il sistema dì stabilità “IntelliDrive”, basato sull’efficacia combinata di molle a spirale e pneumatiche per offrire una stabilità ottimale in tutte le condizioni. Inoltre, è dotato di un sistema di sterzo elettrico, mentre la trazione AC da 3 kW garantisce alta dinamica di guida, bassi livelli di rumorosità, recupero di energia per ridurre i consumi e assenza di manutenzione. La velocità massima raggiungibile è 14 km/h. Ciò non inficia però sulla sicurezza perché la velocità è infatti parametrizzabile tramite consolle, mentre i sensori di presenza posizionati sul timone non permettono il raggiungimento della massima velocità se l’operatore non è posizionato correttamente e non ha entrambe le mani sul timone. Infine, grazie alla sua conformazione tecnica, con il timone che sale con l’operatore unitamente alla pedana elevabile a 900 mm, il commissionatore permette all’operatore nel picking di primo e secondo livello di compiere la cosiddetta “diagonale” in salita e discesa, au-

www.om-still.it

Tablet PC per utenti mobili

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oughbook CF-C2” di Panansonic è un un computer per utenti mobili con prestazioni di sistema elevate e uno schermo full HD. Con un form factor piccolo e compatto è dotato di un sistema a “tripla cerniera” per una rotazione dello schermo pratica e sicura. Il display capacitivo 5-fingers multitouch può essere utilizzato in modalità sia tablet sia notebook. Lo schermo è dotato della tecnologia IPS per un angolo di visione estremamente ampio, di una struttura rinforzata per resistere agli urti, di un elevato rapporto di contrasto e brillantezza a 500 cd/m2, uniti al layer antiriflesso per una lettura dei dati ottimale anche sotto la luce del sole. Dotato della terza generazione di tecnologia Intel CoreTM, il dispositivo ha una capacità di calcolo dedicata alle esigenze degli utenti professionali e senza necessitare di ventole di raffreddamento, per un’operatività silenziosa e affidabile. È dotato inoltre di una batteria tampone che permette di sostituire la batteria principale senza dover spegnere il dispositivo. Dotato di tastiera e touchpad resistenti all’acqua e di un vetro rinforzato posto sopra lo schermo LCD, il toughbook è stato progettato per sopportare gli urti e in grado di resistere a cadute fino a 76 cm (6 angoli). http://panasonic.net

Sensore per la misura del gas

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m ron Corporation, società all’avanguardia nelle tecnologie dell’automazione, ed STMicroelectronics, produttore all’avanguardia nel settore dei semiconduttori, hanno completato lo sviluppo del sensore di flusso per gas “D6FG” basato su tecnologia MEMS (Micro-Electro-Mechanical System), che incorpora un esclusivo meccanismo di correzione in base alle differenze nella composizione dei gas. Analogamente a quanto avviene per la misura delle utenze elettriche, anche nella misura delle utenze gas si stanno abbandonando le tradizionali soluzioni meccaniche per passare a contatori elettronici intelligenti dotati di funzioni di lettura automatiche. Oltre a garantire elevata precisione e affidabilità, il nuovo sensore consente l’utilizzo di contatori intelligenti per le utenze gas meno ingombranti, meno costosi e più efficienti dal punto di vista energetico rispetto agli apparati convenzionali. In pratica, combina il trasduttore termico di flusso basato su tecnologia MEMS della Omron con un circuito integrato ad alte prestazioni della ST Microelectronics contenente le funzioni di front-end analogico. I contatori del gas che utilizzano il D6FG come soluzione non necessitano di essere configurati per un determinato tipo di gas al momento della spedizione o dell’installazione, poiché sono intrinsecamente capaci di compensare le variazioni di temperatura e di pressione e sono inoltre dotati di un circuito incorporato che compensa le variazioni della composizione dei diversi gas. Il sensore è protetto contro la polvere, per rispettare gli standard internazionali sui contatori del gas. www.omron.it

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NEWS Stazione di distribuzione per acqua calda e riscaldamento

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egudis W” di Oventrop è un gruppo di distribuzione per singola abitazione senza alimentazione esterna che permette di ottenere acqua calda sanitaria e per riscaldamento grazie alla trasmissione del calore fornito da un impianto di riscaldamento centralizzato. Il sistema permette quindi di evitare l’installazione di un serbatoio acqua calda sanitaria. Il gruppo, completamente preassemblato, comprende: uno scambiatore di calore a piastre per la produzione igienica di acqua calda sanitaria attraverso un regolatore di flusso proporzionale che non necessita di energia ausiliaria; un regolatore di pressione differenziale; una valvola di zona; un filtro; un termostato con sonda a immersione. Si assicurano così la regolazione idraulica e termica dell’acqua calda sanitaria e precisi conteggi dei consumi energetici per ciascuna abitazione grazie a contatori di calore e di flusso integrabili nel gruppo. La nuova stazione di distribuzione utilizza scambiatori di calore in rame o acciaio inox o nichel-brasati e tubazioni in acciaio inox di qualità e, tra i numerosi vantaggi, spiccano sia i minori costi di installazione, sia l’ottima protezione dai depositi di calcare. A seconda dei differenti campi di impiego, ha portate massime di prelievo di acqua calda sanitaria di 12, 15 e 17 litri/min e, con contenuto d’acqua nella tubazione dell’acqua calda sanitaria maggiore di 3 litri, non necessita di alcuna conduttura di ricircolo. Tutti i modelli sono disponibili anche con scambiatori di calore nichel-brasati per le applicazioni in impianti misti o nelle zone con acqua particolarmente aggressiva e dove gli scambiatori di calore rame brasati non possono essere utilizzati. La stazione di distribuzione è disponibile in tre versioni: “Regudis W-HTU” con tre gamme

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di potenza e circuiti di riscaldamento non miscelati; “Regudis W-HTF”, ideale per il montaggio a parete; “Regudis W-TU” per la sola produzione di acqua calda sanitaria con portate massime di prelievo di 17 litri/min. www.oventrop.it

Refrigeratori d’acqua

I

refrigeratori d’acqua centrifughi condensati ad aria “Unico Turbo FL” della RC Group hanno caratteristiche costruttive e funzionali che rispondono alle normative in materia di risparmio energetico e green economy. L’impiego di motocompressori centrifughi a doppio stadio azionati da inverter e di motoventilatori assiali brushless di tipo EC riduce l’energia elettrica richiesta sia per gli spunti di avviamento sia, soprattutto, ai vari regimi di funzionamento, con fattori di potenza sempre superiori a cosfi 0,9 e rapporti di efficienza energetica EER anche superiori a sette. L’evaporatore di tipo allagato, oltre a migliorare l’efficienza di scambio termico acqua/refrigerante, permette di variare la portata del-

Tubi antivibranti

“A

VT-I” è la risposta di Parigi Industry all’esigenza dei professionisti idrotermosanitari di poter disporre di un tubo antivibrante in grado di sopportare una pressione di esercizio medio-alta nel collegamento tra la rete idrica e le pompe, le caldaie e le autoclavi. Da alcuni decenni in tutto il mondo si è assistito a un generale sviluppo “verticale” delle costruzioni, che ha creato l’esigenza di dotare gli impianti di distribuzione dell’acqua e gli impianti di riscaldamento di tubi idonei a resistere a pressioni nettamente superiori alle normali pressioni di esercizio (anche di 25 atmosfere costanti). Il nuovo tubo di Parigi Industry, oltre a svolgere le normali funzioni dei tubi antivibranti, consente di lavorare a pressioni fino a 30 bar e con acqua a temperatura di 90° C, garantendo pres-

L’Industria Meccanica - Novembre/Dicembre 2012

l’acqua in circolo in funzione del carico frigorifero richiesto, con beneficio per il consumo elettrico delle pompe del circuito primario. Le batterie di condensazione a microcanali, con un solo rango di tubi, minimizzano la perdita di carico lato aria, riducendo il consumo di energia elettrica per l’azionamento dei motoventilatori anche al massimo carico frigorifero. I compressori centrifughi a levitazione magnetica (“oil free”) eliminano completamente la presenza di lubrificanti. Le batterie di condensazione di tipo a microcanali di alluminio contengono una minore quantità di refrigerante, riducendo l’impatto ambiente potenziale e quello in caso di perdite. l refrigeratori sono disponibili con capacità frigorifere da 280 a 1500 kW e aria di raffreddamento dei condensatori fino a 45 °C. www.rcgroup.it

sioni di scoppio fino a 4 volte la pressione di esercizio. Disponibile esclusivamente con treccia in acciaio inox, il tubo AVT-I garantisce un’ottima resistenza alla corrosione da agenti esterni e permette, negli impianti di condizionamento e riscaldamento, di essere coibentato per evitare la perdita di calore dell’acqua. È disponibile nei diametri dal ½” fino al 2”, con raccordi femmina e maschio, sia con filettature europee sia con quelle americane. In riferimento agli impianti in cui sono utilizzati, i tubi AVT-I ne incrementano l'efficacia, riducono il rumore e ne garantiscono la protezione. www.parigispa.com


RECENSIONI La formulazione del giudizio estimativo per il C.T.U.

Umanesimo nelle organizzazioni le emozioni al lavoro

Giuseppe Massimo Innocenti Ed. Dario Flaccovio, 2012 Euro 25,00

Fulvia Ceccarelli, Roberto Ceccarelli e Carmelo Torrisi Ed. LALBERO, 2011 Euro 16,00

Il testo vuole essere un valido supporto operativo ed esemplificativo per il C.T.U., nell’ambito delle responsabilità attribuitegli a seguito dell’affidamento dell’incarico peritale da parte del giudice e, in particolare, nell’ambito delle competenze estimative. Il volume introduce la figura di C.T.U., tratteggiandone le particolare e specifiche competenze professionali, ai fini dell’iscrizione all’Albo dei consulenti tecnici del Tribunale e al successivo affidamento dell’incarico peritale (con alcuni cenni all’iter procedurale di formalizzazione dell’incarico, di convocazione in udienza per il giuramento di rito e l’assegnazione dei quesiti, nonché alle modalità di svolgimento delle indagini peritali). Vengono inoltre illustrate le nozioni fondamentali di estimo e le principali metodologie adottate nella formulazione del giudizio estimativo. Ampio spazio è dedicato infine a diverse esemplificazioni pratico-applicative.

Il Primo Zanichelli di Francese

Simona Mambrini Ed. FrancoAngeli, 2012 Euro 28,00 Il Primo Zanichelli di francese è un dizionario innovativo per lo studio del francese di oggi. L'opera mette in primo piano le esigenze della scuola, facilita l'apprendimento, la comprensione dei testi e la scrittura. Un dizionario Zanichelli per partire nel modo giusto: completo e chiaro per semplificare la consultazione, arricchito da note d'uso e di cultura e disegni a colori per stimolare e soddisfare la curiosità. 960 pagine; 53,000 voci, frasi ed esempi in cui si evidenziano le diversità tra il francese e l'italiano; indicazione della pronuncia; segnalazione delle parole più importanti da conoscere; oltre 1200 note d'uso per risolvere i dubbi ed evitare gli errori più comuni; oltre 500 tabelle di coniugazione con tutte le forme verbali principali; 300 illustrazioni per chiarire i concetti e potenziare l'acquisizione del lessico; 100 note culturali e 300 falsi amici; il Point de départ: 48 pagine di informazioni essenziali per comunicare subito e cominciare a familiarizzare con la grammatica.

Umanesimo nelle organizzazioni parla di emozioni al lavoro nel duplice senso di emozioni che portiamo con noi, in quanto persone, quando svolgiamo attività nei luoghi di lavoro, ma anche di emozioni che lavorano dentro e intorno a noi, inducendo comportamenti, riflessioni, pensieri in ogni momento delle nostre giornate. Lo scopo del testo è proprio quello di fornire al lettore immediati spunti per una serena auto riflessione sulla propria esperienza lavorativa. Perché focalizzare l’attenzione su queste tematiche, a prima vista molto distanti da questioni strettamente organizzative e gestionali, significa investire in qualità di clima aziendale e dei processi decisionali. Questa scelta premia, perché favorisce la naturale fidelizzazione dei dipendenti, che si sentono visti e riconosciuti come persone prima ancora che come dipendenti.

Introduzione alla meccanica del continuo

R. Di Francesco Ed. Dario Flaccovio Editore, 2012 Euro 58,00 Fino all’introduzione del principio delle tensioni efficaci (1923), il comportamento dei terreni è stato inquadrato nell’ambito della Meccanica del Continuo, da cui poi la Meccanica delle Terre si è distaccata (1936). Da queste basi, il testo “Geotecnica del terzo millennio” offre diverse chiavi di lettura: l’anello di congiunzione tra la Scienza delle Costruzioni e la Meccanica delle Terre; uno studio sistematico della Meccanica dei Mezzi Continui. Oltre all’analisi di diversi materiali sia naturali sia artificiali - tra i quali la baritina, il cloruro di sodio, il molibdeno, i vetri, gli acciai, i calcestruzzi, i terreni, le leghe di alluminio e il kevlar®, particolare enfasi è stata posta alla trattazione del campo elastico e di quello plastico dei materiali da costruzione, dimostrando matematicamente e sperimentalmente che entrambi sono influenzati dalla composizione chimica e dalla microstruttura interna.

Salvare il capitalismo. Come riprendere il controllo della finanza e tornare a creare valore a lungo termine

Alfred Rappaport Ed. FrancoAngeli, 2012 Euro 28,00 I dirigenti d'azienda sono ossessionati dai guadagni trimestrali e dal prezzo corrente delle azioni. C'è una ragione che spiega quest'ossessione: i loro bonus sono normalmente basati sui profitti immediati anziché sulla creazione di valore a lungo termine. Nulla è tuttavia più dannoso per le aziende e per l'intera economia. Questo libro è un appassionato appello a porre fine all'approccio dello "shortermismo" che sta distruggendo l'economia mondiale e a tornare sulla strada della creazione di un valore stabile e duraturo. La soluzione di Rappaport al problema è semplice, ma non banale: occorre ri-allineare gli interessi dei manager aziendali e dei manager dei fondi d'investimento con quelli dei loro azionisti e investitori. Se i dirigenti nel mondo aziendale e in quello degli investimenti non affronteranno il problema, altre crisi finanziarie potrebbero arrivare, probabilmente assai più ampie e devastanti di quella del 2008.

Lean and Digitize: An Integrated Approach to Process Improvement

Bernardo Nicoletti Ed. Gower Publishing, Abingdon, UK, 2012 Il libro è appena stato pubblicato. Vi è l’opportunità fino al 31 dicembre 2012 di ordinarlo con il 35% di sconto per cortesia dell’Autore. Lo si può ordinare online a www.gowerpublishing.com, citando il codice sconto G12HAM35. In situazioni di crisi è essenziale accrescere il valore dei propri prodotti e servizi per raggiungere l’eccellenza. Una strada efficace ed economica per ottenere questi obiettivi è l’utilizzo della metodologia del Lean Six Sigma e il ricorso all’automazione dei processi aziendali. In questo volume si presenta in modo assolutamente originale una metodologia per trattare le due problematiche in maniera integrata e gli strumenti per la sua applicazione. La metodologia è indicata come Lean & Digitize. Essa è basata sul principio di snellire i processi e al tempo stesso automatizzarli.

Novembre/Dicembre 2012 - L’Industria Meccanica

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INSERTI ECONOMICI a cura dell’Ufficio Studi ANIMA Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia (Tabella arancio) ultimo aggiornamento n. 665 – 1° Quindicina di ottobre 2012 ultimo aggiornamento n. 666 – 1° Quindicina di novembre 2012 Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale (Tabella azzurra) ultimo aggiornamento n. 18 – 26 gennaio 2012 - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 675 (marzo 2012) Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero (Tabella bianca) (1° gennaio 2012) - “settore industria meccanica varia ed affine” - “ settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 674 (gennaio 2012) Per richieste urgenti contattare: alchieri@anima.it - abbonamenti@asa-srl.it

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LISTINO PREZZI

MATERIALI DI INTERESSE DELLA MECCANICA VARIA N. 665 (Piazza di Milano)

1a QUINDICINA DI OTTOBRE 2012

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LISTINO PREZZI

MATERIALI DI INTERESSE DELLA MECCANICA VARIA N. 666 (Piazza di Milano)

1a QUINDICINA DI NOVEMBRE 2012

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