l'Industria Meccanica n. 688, novembre-dicembre 2013

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l’INDUSTRIAMECCANICA impresa. economia. politica. norme. export.

FONDATA NEL 1919

688 NOVEMBRE DICEMBRE 2013

MAGAZINE UFFICIALE

Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

ANIMA | CONFINDUSTRIA

Contraffazione, lotta al furto dell'idea

Materials Handling in Italia e Europa

Counterfeiting, fighting design theft

Materials Handling in Italy and in Europe

All’interno: Listino Prezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia N. 677

Andamento

della Meccanica Trend of mechanical engineering



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La nuova rivoluzione industriale

L’Industria Meccanica - Pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73 Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it Comitato editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi, Emanuela Tosto

E

cco a voi la “nuova rivoluzione industriale”. Un termine che richiama immediatamente Londra o i quartieri di Manchester del secolo XIX, con il loro esercito di ciminiere puntate verso il cielo come la Grande Berta alle porte di Parigi, magari richiamerà qualche romanzo di Dickens e il fiorire delle dottrine malthusiane. Tutto questo è il passato. La nuova industrializzazione parte, geograficamente, un poco più a sud rispetto ai secoli scorsi: da Bruxelles, il cuore dell’Europa, e passa da un progetto di formazione per le imprese, specializzazione e ricerca tecnologica. È il “manifesto” che in questo numero apre L’Industria Meccanica, promosso da Orgalime, la Federazione europea della Meccanica presieduta da Sandro Bonomi. Il tema principale della rivista si snoda poi nel mondo dell’anticontraffazione: troverete un dettagliato focus, con un’intervista al Presidente del Centro Studi Anticontraffazione Daniela Mainini, su uno dei virus che attaccano con più forza il sistema industriale. Passiamo poi a Movimentazione, sollevamento e logistica dove la burocrazia è in questi mesi fonte di preoccupazioni per moltissime aziende, e all’Idrotermosanitario, che a marzo sarà protagonista della fiera Mostra Convegno Expocomfort a Milano. Daremo inoltre tutti i dati della Meccanica, con il report dall’Assemblea di Anima seguita dal commento in esclusiva del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e da un intervento di carattere macroeconomico del Vice Presidente della Fondazione Edison ed editorialista di Sole 24 Ore e Messaggero Marco Fortis. I “settori protagonisti” di questo numero sono l’Antincendio, con le prossime tappe di Sicurtech e la Sicurezza con l’intervista ad Alberto Guidotti, Presidente dell’Associazione Assocatene. La parola poi al Presidente di Ucisp Maurizio Ceriani. Proseguiamo con notizie di mercato, le case history, news dal mondo delle fiere, contributi specialistici su Internazionalizzazione, import/export. Chiudono infine una serie di recensioni di testi e saggi selezionati per voi, per esservi vicini anche quando non leggete L’Industria Meccanica... La Redazione - @IndMeccanica

Comitato tecnico-scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini Redattore Carlo Fumagalli - fumagalli@anima.it Segretaria di redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it - Tel. 02 45418.211 Hanno collaborato a questo numero: Federico Cacciatori, Silvia Caponera, Marcello Chiriacò, Alessandro Fontana, Maria Grazia Micucci, Andrea Pasquini, Arianna Veroni Contributo speciale di: Marco Fortis, vicepresidente Fondazione Edison, Mark Redgrove, Head of communication di Orgalime Impaginazione Alessia Garbujo e Fabio Lunardon Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine Via Scarsellini 13 - 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 - Fax 02 45418.545 www.anima.it - anima@anima.it Online: www.industriameccanica.it Twitter: @IndMeccanica Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini 13 - 20161 Milano - Tel. 02 45418.200 Abbonamento annuo (6 numeri) Italia 80 euro - Estero 110 euro Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera C del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89, A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica Stampa Bonazzi Grafica - Sondrio - www.bonazzi.it

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397

l’industria meccanica 688 | 6


SOMMARIO | NUMERO 688 Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli. (Giacomo Leopardi 1798 - 1837)

EDITORIALE | Lavoro al primo posto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

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RUBRICA | Donne e uomini al timone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 NEWS | From Bruxelles La nuova rivoluzione industriale - A new industrial revolution. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 di Mark Redgrove

FOCUS | Contraffazione Colpo al cuore della meccanica - A blow to the productive core, Fighting against mechanical forgeries. . . 18 di Carlo Fumagalli Gli strumenti per combattere il falso - Counterfeiting, fighting design theft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 di Silvia Caponera INFOGRAFICA: I numeri della contraffazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

FOCUS | Movimentazione Targhe ai carrelli per circolazione saltuaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 di Andrea Pasquini

18

6 carrellisti qualificati ogni giorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Europa variabile, il quadro di Fem - Fem data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

FOCUS | Idrotermosanitario

A Mostra Convegno la Meccanica fa 100. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 di Alessandro Durante

ANIMA | Assemblea 2013 Meccanica per la ripresa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 Squinzi: “Pmi al centro” La “coperta troppo corta” dell’Austerity - The Austerity cover that falls short . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 di Marco Fortis

ECONOMIA Le vie dell’export . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 di Marcello Chiriacò Componentistica d’impianto verso nuovi mercati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 di Arianna Veroni

INTERNAZIONALIZZAZIONE | Russia La meccanica corre sulla Transiberiana - The mechanical industry goes along the Trans-Siberian route. . . 56 7 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

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SOMMARIO | NUMERO 688 ANIMA | Presidenti Il peso della formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

CASE HISTORY

58

Tecnologia grand prix per ogni ambiente industriale - Formula 1 technology can be applied to any industrial environment. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 di Carlo Fumagalli

NEWS | Tecnologia In cloud, dimezzare tempi e costi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

IL SETTORE PROTAGONISTA | Uman / Anima Sicurezza, quando i peggiori esempi non sono sempre al Sud. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 Sicurtech, prossima tappa a Firenze. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69

IL SETTORE PROTAGONISTA | Assocatene / Anima Catene da neve, stagione aperta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 di Maria Grazia Micucci

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EVENTI | Fiere Cogenerazione ed efficienza energetica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 di Alessandro Fontana Homi è il nuovo grande Macef del 2014

MERCATO Nuova sede Linde a Milano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 Toyota Material Handling Italia certificata Ohsas 18001 Nuovo polo produttivo di Alstom Commesse internazionali di Bonatti Mercato stabile per l’industria italiana della macchina utensile Formazione tecnica di Dab Pumps

NEWS | Dalle aziende. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 RECENSIONI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91 TABELLE ARANCIO Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia – n. 677 (novembre 2013) . . . . . . . . . . . . . . 93

In copertina: Foto © Vodafone McLaren Mercedes Media Centre 9 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

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EDITORIALE

L’

Lavoro al primo posto

Andrea Orlando

Direttore Generale Anima

anno appena concluso sta mostrando i primi segni positivi per il comparto della meccanica varia. Deboli, certo. Abbiamo davanti agli occhi ogni giorno le difficoltà che le imprese del manifatturiero devono affrontare. Ma guardando i numeri la Meccanica tiene, resiste e risponde alla crisi. Le previsioni per il 2013 del nostro Ufficio Studi, rispetto al 2012, segnalano una sostanziale stabilità, grazie soprattutto a un export che continua a crescere. Nonostante la situzione del mercato interno, al contrario, resta ancora un nodo da risolvere. Sono risultati esposti nel corso della recente Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anima, alla quale ha partecipato il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, dimostrando vicinanza alla nostra visione. Nel suo intervento all’Assemblea, il presidente di Confindustria ha dato soprattutto voce alla delusione degli industriali per le misure contenute nella legge di stabilità. «L’intervento economico deciso dal governo per ridurre il cuneo fiscale delude profondamente», ha spiegato il Presidente, «le risorse messe in campo non sono minimamente in grado di produrre effetti sulla domanda». Un giudizio che non è cambiato. Anzi. Il 24 novembre, a distanza di poco più di un mese, dalle pagine del Sole 24 Ore, lo stesso presidente di Confindustria – insieme ai altri vertici delle organizzazioni più rappresentative delle imprese e del lavoro – ha lanciato un appello al premier Letta, ribadendo quanto la legge di stabilità così com’è, non sia in grado di invertire il ciclo economico, soprattutto a causa dell’esiguità delle risorse stanziate. Non emerge in alcun modo, ha spiegato Squinzi, la volontà di mettere l’industria al centro delle azioni per il rilancio dell’economia. All’inizio dell’iter parlamentare, Confindustria aveva sottolineato che i capitoli di intervento del provvedimento erano giusti se l’obiettivo era puntare al rilancio dell’economia, ma andavano completati e rafforzati con risorse adeguate. Oggi, invece, sembra che le risorse che il governo aveva lasciato intendere potessero essere destinate al taglio del cuneo fiscale si siano disperse in altre direzioni. E stessa sorte sembra toccata alle risorse per promuovere iniziative concrete per lo sviluppo e la crescita. Pur comprendendo le difficoltà attuali, il Presidente Squinzi ribadisce con forza l’urgenza di intervenire alla voce lavoro, chiedendo un consistente, ulteriore taglio del cuneo fiscale e l’introduzione di un meccanismo automatico, alimentato dalle entrate dalla spending review e dal contrasto all’evasione, per la riduzione della pressione fiscale a vantaggio di imprese e lavoratori.

11 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


RUBRICA | Donne e Uomini al timone

Alberto Ribolla è il nuovo Presidente di Confindustria Lombardia

Alberto Ribolla è stato eletto lo scorso ottobre all’unanimità presidente di Confindustria Lombardia per il quadriennio 2013-2017. Varesino, 56 anni, è laureato in ingegneria chimica al Politecnico di Milano, amministratore delegato della Sices 1958 Spa di Lonate Ceppino, gruppo che opera nel settore dell’impiantistica e che controlla diverse società in Italia e all’estero. Nel corso della sua lunga attività associativa, Ribolla ha ricoperto numerosi incarichi a livello locale, centrale e di categoria. Presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Varese dal 2003 al 2007, attualmente ricopre la carica di Presidente del Lombardy Energy Cluster e coordina il Club dei 15 di Confindustria. «Ringrazio i colleghi del Consiglio Regionale di Confindustria Lombardia per la fiducia - ha dichiarato il neo Presidente – Assumo il mio incarico in un momento cruciale in cui le nostre imprese chiedono a gran voce al governo riforme per tornare ad essere competitive». Ribolla ha infine ringraziato il suo predecessore, Alberto Barcella, per tutto l’impegno profuso nei quattro anni della sua presidenza».

Mauro Odorisio rieletto Presidente di Angaisa Il Consiglio Direttivo Angaisa riunitosi lo scorso ottobre, ha confermato per acclamazione Mauro Odorisio Presidente nazionale, che ricoprirà quindi la massima carica associativa per il secondo mandato consecutivo. Odorisio era già stato eletto Presidente nel 2009 per un primo quadriennio e resterà ora in carica fino al 2017. Mauro Odorisio, è entrato a far parte del Consiglio Direttivo Angaisa nel 1999 ed ha assunto la carica di Presidente della Sezione Lazio nel 2002. Nel 2012 è stato eletto Presidente della federazione europea di settore Fest (Fédération Européenne des Grossistes en Appareils Sanitaires et de Chauffage). È inoltre Amministratore della Odorisio Spa di Roma e fa parte del consiglio di amministrazione del gruppo Delta Spa.

Matteo Marini alla guida di Abb in Italia e nel Mediterraneo Matteo Marini è il nuovo Country Manager di Abb Italia e Amministratore Delegato di Abb SpA. Assume anche il ruolo di responsabile della Mediterranean Region, di cui fanno parte, oltre al nostro paese, 17 Paesi tra cui Francia, Spagna, Grecia, Turchia, Portogallo, Paesi Balcanici, Malta, Israele e Maghreb. Classe 1965, la sua carriera in Abb ha inizio nel 1991 e si sviluppa fino ad assumere il ruolo di responsabile della rete di vendita delle divisioni power products e power systems, e della funzione Marketing and Sales della divisione power products. Nel 2009 gli viene affidata la responsabilità di Division Manager per la divisione power products in Italia e nella Regione Mediterranea e diventa Senior Vice President di Abb. Dal 2012 è Presidente di Anie Energia.

l’industria meccanica 688 | 12


RUBRICA | Donne e Uomini al timone

Gianfranco Tonti nuovo Presidente di Confindustra Pesaro e Urbino L’elezione del nuovo Presidente Gianfranco Tonti di Confindustria Pesaro e Urbino è avvenuto lo scorso settembre. Tonti succede a Claudio Pagliano e resterà in carica per il quadriennio 20132017. Tra le iniziative in cantiere, il coinvolgimento delle aziende «che hanno buone performance all’estero per acquisire tutti gli elementi più importanti per migliorare la situazione di coloro che non riescono ad andare oltre i confini nazionali». Sul fronte interno, infine, Tonti continuerà a lavorare sul tema organizzativo, «nella convinzione che una semplificazione della nostra struttura possa aiutare ulteriormente gli imprenditori». Nato a Cattolica nel 1945, Tonti entra all’Ifi nel 1967. Dirigente industriale dal 1981, assume la direzione generale nel 1984.

Gian Luca Sacco è Marketing Director South & Central Europe di Siemens Plm Software Siemens Plm Software, annuncia la nomina di Gian Luca Sacco in qualità di Marketing Director South & Central Europe di Siemens Industry Software. Dopo quattro anni alla guida dei mercati di Italia, Francia, Spagna e Portogallo, Sacco seguirà anche quelli di Austria, Svizzera, Polonia e Repubblica Ceca con un ruolo di coordinamento di tutte le operazioni in ambito marketing, infrastruttura e canale, allo scopo di condividere strategie e best practice. «Sono molto onorato di questo nuovo incarico che è innanzitutto frutto dei risultati ottenuti da un team eccezionale», ha dichiarato Gian Luca Sacco. «È una sfida che accetto con grande entusiasmo e che mi permetterà di approfondire la mia conoscenza di altri mercati europei».

Magnus Ekerot Ceo con responsabilità su aree Sales e Marketing di Mobotix Ag Magnus Ekerot, attuale Chief Sales Officer di Mobotix Ag, ha assunto la carica di Chief Executive Officer dell’azienda, con la responsabilità dei settori vendite e marketing dallo scorso ottobre. Nel futuro consiglio di amministrazione, Ekerot sarà affiancato da Oliver Gabel e da Klaus Gesmann, già rispettivamente Direttore Tecnico e Direttore Finanziario. Di origine svedese, Ekerot si è trasferito in Germania nel gennaio 2011, a seguito di una carriera in qualità di General Manager presso la svedese Beijer Electronics Products Ab e di cariche direttive in Axis Communications Ab. Oltre all’esperienza in ambito amministrativo, si deve a Ekerot il successo dell’internazionalizzazione della distribuzione di Mobotix, con l’introduzione del Global Partner Network.

Marco Pedroni di Coop Italia sarà il Presidente di Ipack-Ima 2015 Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia, sarà il presidente di Ipack-Ima 2015. Una scelta che abbraccia l’intera gamma dei settori di sbocco della fiera. L’incarico affidato a Pedroni si carica di valenze che rimarcano anche la sinergia di Ipack-Ima con Expo 2015, con il quale si svolgerà in contemporanea. Coop Italia, infatti, è partner di Expo nel padiglione tematico del “Supermercato del Futuro”. «Il mondo della grande distribuzione è da sempre impegnato in un dialogo costruttivo con quello della produzione e del packaging - ha spiegato - come rappresentante di Coop, inoltre, mi sento particolarmente vicino al tema “Sustainable Packaging for Development” che Ipack-Ima svilupperà in sinergia con l’Expo».

13 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


NEWS | from Bruxelles

A new industrial

Revolution Parte da Bruxelles la nuova “Rivoluzione industriale”. Attraverso lo sviluppo di innovazione tecnologica che poggia su un solido progetto di formazione per le imprese e investendo nella ricerca la competitività in Europa è alle porte. l’industria meccanica 688 | 14

di Mark Redgrove, Head of Communication at Orgalime


NEWS | from Bruxelles

I

l luogo di nascita della rivoluzione industriale, una volta descritto come «il posto più straordinario del mondo», è ancora oggi un’importante e bellissima meta da visitare. Nella gola di Ironbridge, vicino a Telford, nel Regno Unito, un grande esempio di industria delle origini sopravvive ancora nei mattoni di fornaci, fabbriche, officine, che prendono forma nei canali e negli insediamenti di Coalbrookdale, Ironbridge, Jackfield e Coalport. Ma questa era un’epoca in cui le forniture di carbone sembravano infinite e sicuramente l’impatto della nuova industria sul mondo in cui viviamo non era neppure stato pensato, tanto meno capito. Noi sosteniamo che la rivoluzione industriale non si sia mai fermata: lungo i tre secoli trascorsi da quando Abraham Darby fondò la fonderia di Coalbrookdale nel 1709, si potrebbe sostenere che l’evoluzione del settore è diventata la vera pietra angolare della ricchezza economica e della crescita. Tuttavia, sembra che la storia abbia dato tutto questo per scontato. Quei primi ingegneri non disponevano di contributi pubblici e sussidi per raggiungere il loro lavoro pionieristico, era la pura curiosità e la tenacia a spingerli, con la consapevolezza che, in qualche modo, i loro sforzi avrebbero fatto la differenza. Oggi l’Europa è, per caratteristiche intrinseche, leader mondiale in molti settori dell’ingegneria. E allora perché siamo sempre sorpresi nel sentire che, nonostante l’elevata disoccupazione registrata nel corso degli ultimi decenni, la preoccupazione principale del settore è stata la carenza di personale qualificato a tutti i livelli: apprendisti di grosso calibro, operai qualificati, tecnici, ingegneri e ricercatori? Anche in questo momento difficile ci troviamo nella strana situazione in cui, nonostante l’elevata disoccupazione in molte regioni d’Europa, le nostre

Start from Bruxelles the “New Industrial Revolution”. Competitiveness in Europe is possible, through the development of technological innovation come from a solid training program for businesses, and investing in research and development

The birthplace of the industrial revolution, once described as “the most extraordinary district in the world”, is still a remarkable, and beautiful, place to visit today. At the Ironbridge Gorge, near Telford in the United Kingdom, a huge amount of early industry still survives as furnaces, factories, workshops, canals and the settlements of Coalbrookdale, Ironbridge, Jackfield and Coalport live on. But this was at a time when coal supplies appeared to be endless and certainly the impact of ‘industry’ on the world we live in hadn’t even been thought of, let alone understood. We argue that the industrial revolution has never ceased – over the 3 centuries that have passed since Abraham Darby founded the Coalbrookdale iron foundry in 1709, it could be argued that the evolution of industry has become the cornerstone of economic wealth and growth. Nevertheless, it seems that history seems to have taken all of this for granted. Those early engineers didn’t have government grants and subsidies to achieve their pioneering work – it was pure curiosity and persistence that prevailed, with the realisation that somehow their efforts would ‘make a difference’. Today, Europe is characteristically a world leader in many branches of engineering, so why are we consistently surprised to hear that, despite periodic high unemployment over the past decades, industry’s main concern has been the shortage of skilled staff at all levels – high calibre apprentices, qua15 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

lified workers, technicians, engineers and researchers? Even at this difficult time, we find ourselves in the strange situation where despite high unemployment in many regions of Europe, our companies cannot find the skilled staff they need. If companies are to maintain their competitive advantage, technological development and innovative potential, it is essential that they have access to a highly skilled, committed and adaptable workforce. In order to help achieve this, our educational models (including vocational training) must aim: •

To face up to new challenges which ever more complex technologies bring, by seeking to achieve educational excellence and drawing the level of competence of an ever greater number of students upwards. To attract in greater numbers, skilled women who have for too long shunned many areas of manufacturing technologies. To be adapted to allow mature workers to continuously improve their skillset and thereby allow the knowledge economy to evolve.

Whilst there appear to be many barriers such as high levels of employment costs (so wage competition with emerging economies is undesirable), a lack of students attracted to technical and scientific studies (often exacerbated by a widespread shortage of teachers) and the limited appeal that careers in the manufacturing sector can


NEWS | from Bruxelles aziende non riescono a trovare il personale qualificato di cui hanno bisogno. Per mantenere il proprio vantaggio competitivo, lo sviluppo tecnologico e il potenziale innovativo, è essenziale per le nostre aziende avere accesso a una manodopera altamente qualificata. Per contribuire a raggiungere questo obiettivo, i nostri modelli di formazione (compresa la formazione professionale) devono essere pensati per: •

affrontare le sfide che le sempre più complesse tecnologie portano con sé, cercando di raggiungere l’eccellenza educativa e accrescere il livello di competenza di un numero sempre maggiore di studenti; attirare sempre di più le donne qualificate, che per troppo tempo sono rimaste lontane da molte aree del settore manifatturiero; consentire ai lavoratori maturi di migliorare costantemente le loro qualifiche e quindi consentire l’evoluzione del know how.

La sfida per il domani: forza lavoro qualificata in Europa Allo stesso tempo, tuttavia, sembra che a un tale scenario esistano molte barriere, a cominciare dell’alto livello del costo del lavoro (per cui non si può nemmeno auspicare la concorrenza salariale con le economie emergenti), la carenza di studenti

interessati da studi tecnici e scientifici (spesso aggravata da una diffusa carenza di insegnanti) e la limitata attrattività che una carriera nel settore manifatturiero può offrire. Orgalime crede che la nostra industria debba lavorare a stretto contatto con tutte le parti interessate a migliorare la competitività dei settori in cui operano i nostri membri e, di conseguenza, contribuire al benessere delle nostre società dotando la forza lavoro di oggi e di domani delle capacità necessarie per competere nel mercato globale, con una maggior flessibilità all’interno dei mercati del lavoro. Senza forza lavoro qualificata, semplicemente, non raggiungeremo il livello necessario di ricerca, sviluppo e innovazione necessario per mantenere l’Europa all’avanguardia nei progressi tecnologici. E c’è di più! L’Unione europea ha stanziato per i sette anni compresi fra il 2014 e il 2020, oltre 8 miliardi di euro per progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Tanto che l’obiettivo lanciato dalla Commissione europea è il mantenimento del 3% del Pil nazionale in investimenti R&S. «L’aumento degli investimenti in ricerca e innovazione» ha infatti dichiarato Il Vicepresidente della Commissione europea per Industria e imprenditoria Antonio Tajani, a cui ha fatto eco il commissario per la Ricerca Máire Geoghegan-Quinn, «è la chiave per lo spostamento dalla crisi alla prosperità sostenibile». Il ciclo di vita dei prodotti del nostro settore si sta accorciando di giorno in giorno. Come risultato le aziende si vedono costrette a concentrarsi sulla produzione di prodotti sempre più innovativi per soddisfare la rapida evoluzione sul mercato delle esigenze dei loro clienti. In un contesto globale sempre più competitivo, in cui le imprese europee devono affrontare una serie di ostacoli legate ai costi da sostenere, dobbiamo fare l’industria meccanica 688 | 16

bring, Orgalime believes that our industry should work closely with all stakeholders to improve the competitiveness of the sectors in which our members operate and thus contribute to the wellbeing of our societies by equipping our current and future workforce with the skills to compete in the global marketplace, whilst ensuing flexibility within labour markets. Without this qualified workforce, we simply won’t achieve the necessary research, development and innovation (RDI) that is required to keep Europe at the cutting edge of technological advances. And there lies another problem! Over the 7 years from 2014 to 2020, the European Union has earmarked over €80 billion for RDI projects. The European Commission is also maintaining the 3% of GDP target for R&D investment in Europe and proposing realistic national targets with robust monitoring. Commission Vice- President and Commissioner for Entrepreneurship and Industry Antonio Tajani and Research Commissioner Máire Geoghegan-Quinn echoed that “…increasing investment in research and innovation is the key to moving from crisis to sustainable prosperity.” The life cycles of products in our industry – be they capital or consumer goods – are getter shorter by the day. As a result, companies are forced to focus on producing innovative products to suit the fast changing needs of their clients in the market. In an increasingly competitive global environment, where European companies face a variety of cost handicaps, we have to ensure that research leads to innovation and that innovation leads to growth. Innovation is the successful marketing of new technologies or processes, not just their invention. A fundamental driver of innovation lies in the framework conditions in the market: if Europe should have few concerns as to the capacity of our research efforts, we are not seeing enough of the results translated into innovative technologies in the market. The deployment and diffusion of these innovations in the EU is likely, in a ‘business as usual’ mode, to be too slow. To drive growth in Europe, we need to see


NEWS | from Bruxelles more ‘technology made in Europe, applied in Europe and showcased to the rest of the world’. Orgalime’s efforts to set up the ‘European Factories of the Future Research Association’ (EFFRA), in order to promote pre-competitive research on production technologies within the European Research Area by engaging in a public-private partnership with the European Union, is already showing promising results. However policymakers in Europe still need to address the question ‘if our companies invest in research, development and innovation, will they do it in Europe?’ And indeed, it is the framework conditions under which companies operate that will make or break the future development of the engineering industry in Europe. Europe needs the right type of regulation, favourable investment conditions in lively capital markets, a strengthened and deeper EU single market, harmonisation, standardisation and public acceptance. Brussels is not so far away from the original birthplace of industry and we do need it today to be the site of the next industrial revolution! □

in modo che la ricerca porti all’innovazione e raggiungere tramite questo canale il binario che porta alla crescita. Il successo sul mercato di tecnologie e processi non dipende solo dalla loro invenzione, ma dall’innovazione. E un fondamentale driver per l’innovazione è determinato dalle condizioni generali del mercato: se l’Europa ha poche preoccupazioni circa la capacità dei nostri sforzi di ricerca, non stiamo vedendo sul mercato abbastanza risultati tradotti in tecnologie innovative. L’utilizzo e la diffusione di tali innovazioni nell’Unione Europea è tuttavia probabile che avvengano in modo troppo rallentato in un simile contesto. Per guidare la crescita in Europa, abbiamo bisogno di vedere più tecnologia made in Europe realmente applicata in Europa e presentata al resto del mondo. Gli sforzi di Orgalime per impostare le European Factories of the Future Research Association

(Effra), per promuovere la ricerca pre-competitiva sulle tecnologie di produzione all’interno dell’area di ricerca europea, impegnandosi in un partenariato pubblico-privato con l’Ue, stanno già mostrando risultati promettenti. Tuttavia i politici europei devono ancora rispondere a una domanda: «Se le nostre aziende vogliono investire in ricerca, sviluppo e innovazione, lo faranno in Europa? In effetti è proprio la cornice in cui operano le imprese che creerà o annienterà lo sviluppo futuro del settore della meccanica in Europa. L’Europa ha bisogno del giusto tipo di regolamentazione, condizioni favorevoli di investimento in mercati dei capitali vivaci, un mercato unico reso più forte e più profondo, l’armonizzazione, la standardizzazione e l’appoggio pubblico. Bruxelles non è così lontano dal luogo di nascita dell’industria, abbiamo bisogno oggi di essere il luogo della prossima rivoluzione industriale. □

Meccanica settore chiave per lo sviluppo, ma serve appoggio dal mondo politico 17 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


FOCUS | Confraffazione

Colpo al cuore della meccanica La lotta alla contraffazione parte da qui Intervista a Daniela Mainini

I

l progetto lanciato da Anima di uno sportello Anticontraffazione a disposizione di tutti gli associati con la collaborazione del Centro Studi Anticontraffazione da lei presieduto ha registrato subito partecipazione. Il progetto nasce dall’attenzione di Anima alla lotta alla contraffazione e nello specifico alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale dei propri associati oltre che dal rapporto instaurato da anni di lavoro sinergico con il Centro Studi e con le diverse istituzioni dedicate alla lotta alla contraffazione. La creazione di uno sportello a disposizione degli associati – ogni giorno con mail dedicata – significa disporre di un supporto di primo servizio all’insorgere dei singoli problemi individuati, ma ancor più disporre di consulenza utile a tutti gli associati che vogliano approcciarsi in modo strategico alla tutela della proprietà intellettuale. Dall’apertura sono già arrivate richieste di chiarimenti sul miglior modo di tutela dei prodotti in Italia e all’estero con particolare riguardo alla contraffazione di marchi, modelli, brevetti e richie-

Daniela Mainini è Presidente del Centro Studi Anticontraffazione. Avvocato, da sempre impegnata nel diritto penale industriale, il 19 novembre scorso ha presentato al Governo, in qualità di Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, il Piano Nazionale per la lotta al falso.

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Foto Š Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com

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19 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


FOCUS | Confraffazione ste in materia di sicurezza dei prodotti. Le domande più frequenti sono pervenute da imprenditori che vogliono valorizzare in modo strategico i propri intangibles.

A blow to the productive core, Fighting against mechanical forgeries

La contraffazione riguarda molti settori produttivi, quello della meccanica è il meno noto al pensiero comune. Quanto è presente il “virus” della contraffazione nel manifatturiero meccanico? Credo che la sottostima del fenomeno contraffazione nasca proprio dalla circostanza che lo stesso è stato per troppo tempo considerato esclusiva materia degli accessori moda e quindi settore di pochi e del lusso. La contraffazione è invece un virus che colpisce il cuore di tutto il sistema legale e produttivo della nostra economia; dalla meccanica all’elettronica, dal chimico farmaceutico all’alimentare, dai giocattoli ai pezzi di ricambio. Se consideriamo che il settore meccanico è la prima voce dell’export italiano allora comprendiamo la pericolosità insita nella contraffazione in un settore così trainante della nostra economia in cui parlare di contraffazione significa parlare di prodotto non sicuro e di scarsa qualità. Il dato disaggregato dei soli sequestri della Guardia di Finanza per i primi dieci mesi del 2013 è di 2.838.319 pezzi meccanici contraffatti. Davvero molto significativo.

Interview with Daniela Mainini

Meccanica contraffatta:

2,8 milioni di prodotti

sequestrati nel 2013

Come implementare la comunicazione della contraffazione nel settore meccanico? Quanto possono aiutare le associazioni di categoria? Comunicare in modo nuovo e colpire allo stomaco più che al cuore dei consumatori significa rivolgere ogni campagna di comunicazione al pericolo e alla sicurezza di una meccanica contraffatta e le associazioni di categoria sono la chiave fondamentale per farsi ascoltare dalle Istituzioni e poter incidere nei percorsi fondamentali di ogni battaglia di legalità. La lotta alla contraffazione è una di queste. Non è un caso che il Consiglio Nazionale Anticontraffazione sin dalla sua istituzione abbia avviato, accanto ad altre dodici, una commissione tematica

The project launched by Anima to open an anti-forgery counter available to all members in collaboration with the Centro Studi Anticontraffazione you head, attracted an immediate response. The project resulted from Anima’s interest in fighting forgeries and, specifically, safeguarding the intellectual property rights of its members, as well as the relationship set up over years of working in collaboration with the Centro Studi and various institutions dedicated to struggling counterfeiting. The creation of a contact point for its members - with dedicated e-mail every day - means that there is a quick response support when the individual problems identified arise, but even more it means having consultancy available that is useful to all the members that want to approach safeguarding their intellectual property in a strategic manner. Since it opened requests began arriving asking for clarification as to the best way of safeguarding products in Italy and abroad, especially as regards forgery of brands, models, and patents, as well as requests related to product safety. The most frequent questions came from entrepreneurs wishing to strategically valorise their intangibles. Forgeries affect many production sectors, while the mechanical sector is the least known in general. How significant is the forgery “virus” in mechanical manufacturing? I believe that underestimating the forgery phenomenon results from the very fact that for too long it was considered as relating exclusively to fashion accessories and therefore a luxury sector that affected only a few people. However, forgery is a virus that strikes the core of the entire legal and productive system in our economy - from mechanical to electronic, from pharmaceutical chemicals to foods, and from toys to spare parts. If one considers that the mechanical sector leads the way in terms of Italian exports, you can appreciate the implicit danger of forgery in a sector as important as this to our economy, in which when one talks about forgeries you are talking about products that are not safe and poor quality. The breakdown of data on sequestrations by the Financial Police alone for the first ten months of 2013 indicates 2,838,319 forged mechanical items. This really is very significant. How can communication of forgery in the mechanical sector be implemented? How much can trade associations help? Communicate in a new way and strike at the stomach rather than the heart of the consumers means focussing every communication on the danger and safety of a mechanical forgery, and the trade associations are key in getting out voice heard by the Institutions and being able to play a part in the basic realms of every legality battle. Fighting against forgery is one such battle. It is by no more chance that from when it was set up the National Anti-Forgery Council, along with another twelve bodies, set up a commission dedicated

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FOCUS | Confraffazione exclusively to the Mechanical sector headed by your Deputy Chairperson Giuliana Ferrofino.

esclusivamente dedicata alla Meccanica di cui responsabile è il Vice Presidente di Anima Giuliana Ferrofino.

Reports show that safeguarding the Made in Italy concept and the health and safety of consumers are closely related. The mechanical sector is an excellent example of Made in Italy, and so the theft of an idea and of the creativity in this sector also goes against its very Italian identity. The very delocalisation that seems to be an essential industrial strategy in a globalised world must not lose sight of the fact that everything can be delocalised other than the know-how that has to be strictly Made in Italy, a synonym for innovation and quality when it comes to controls. In a globalised world, one’s defensive strategies for one’s assets must also be globalised, and so it is essential that IP consultants adopt a strategic approach.

La cronaca dimostra che tutela del Made in Italy e sicurezza/salute dei consumatori sono strettamente legati. La meccanica è un’eccellenza del Made in Italy per cui il furto dell’idea e della creatività nel settore di riferimento sono anche furto di italianità. La stessa delocalizzazione che pare strategia industriale imprescindibile in un mondo globalizzato deve tener presente che tutto può essere delocalizzato tranne il know how che deve rigorosamente essere Made in Italy sinonimo di innovazione e qualità nei controlli. In un mondo globalizzato anche la strategia difensiva dei propri asset deve esserlo, per cui fondamentale è uno sguardo strategico da parte dei consulenti Ip.

The macro priorities identified by the National Anti-forgery Plan include Communication and Training for companies. A year after the plan was presented, have there been initiatives taken in this regard? The National Anti-Forgery Plan put together by Cnac is not a “book of dreams” but a serious, rigorous work that covers the entire production system, trade associations and consumers, within which the macro priorities in the fight against forgery are identified, as well as how the goals can be achieved. We are still along way off achieving this. We need to take action. In this regard, I hope that the institutional and political turbulence comes to an end so that goals, resources and aims can be established. To date there is no unequivocal communication of the Italy system in the fight against forgeries, and as to training for companies, there is still a lot to do in terms of an awareness of the types of safeguards. Conventions are not enough: we need to really change gear and a strong political sign to reiterate the need for a single institutional approach to the fight against forgery, working with resources that are adequate for the aims in a battle that has too many discordant messages. Forgery figures are known and striking. What is the recipe for obtaining positive results? Each company checking up on their industrial patent rights, along with a commercial strategy that includes the help of an IP manager. Strong reactions where necessary, by means of an adequate knowledge of safeguarding means, in the awareness that we are dealing with a hard battle that we can and must win. □

di Carlo Fumagalli

Fra le macro priorità individuate dal Piano nazionale Anticontraffazione rientrano Comunicazione e Formazione alle imprese, a un anno di distanza dalla presentazione del piano ci sono state iniziative rivolte in questa direzione? Il Piano Nazionale Anticontraffazione realizzato dal Cnac non è “il libro dei sogni” ma un lavoro serio e rigoroso di tutto il sistema produttivo, delle associazioni di categoria e dei consumatori in cui si sono individuate le macropriorità nella lotta alla contraffazione e le modalità di raggiungimento degli obiettivi. Siamo molto lontani dalla realizzazione. Occorre passare all’azione. In tal senso spero che le turbolenze istituzionali e politiche abbiano a cessare per stabilizzare obiettivi, risorse e finalità. Manca ad oggi una comunicazione univoca del Sistema Italia nella lotta alla contraffazione e quanto alla formazione alle Imprese vi è ancora da fare molta strada nella consapevolezza dei tipi di tutela. Non bastano convegni: occorrono un vero cambio di marcia e un segnale politico forte per ribadire la necessità di un’unica cabina di regia istituzionale nella lotta alla contraffazione che funzioni con risorse adeguate alle finalità in una lotta che ha troppi messaggi spesso dissonanti. I dati della contraffazione sono noti e impressionanti. Qual è la ricetta per ottenere risultati positivi? Check up di ogni impresa dei propri titoli di privativa industriale a fronte della strategia commerciale anche attraverso l’aiuto di un Ip manager. Reazioni forti laddove necessario attraverso la conoscenza adeguata dei mezzi di tutela nella consapevolezza che siamo di fronte a una battaglia dura che possiamo e dobbiamo vincere. □

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Falstaff, Iperico e Falsobook, c’è un che di Shakespeare, omeopatia e social, ma sono gli strumenti per combattere il falso di Silvia Caponera Easyfrontier, Progetto Dogana Facile l’industria meccanica 688 | 22


FOCUS | Confraffazione

Un quadro completo del progetto Falstaff e la sua interazione con Siac e Iperico Intervista ad Antonio Romano, Direttore dell’Ufficio Gestione e Monitoraggio, Agenzia delle Dogane

Q

uali sono le forze che hanno spinto l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli a dare il via al progetto Falstaff? L’Italia è in prima linea in materia di lotta alla contraffazione, in quanto la struttura del sistema industriale nazionale impone un’attenzione verso questo fenomeno molto elevata, non paragonabile a quella richiesta ai Paesi del Nord Europa, che storicamente hanno un minor numero di prodotti originali da tutelare. È d’altronde un dato di fatto che, rispetto alla stessa tipologia di prodotti, l’Italia proceda a una quantità di sequestri superiore a quella degli altri Paesi Membri. Per questo motivo l’Agenzia ha avviato il Progetto Falstaff, con l’obiettivo di costituire una banca dati delle istanze di tutela e rendere più efficace e incisiva l’azione di contrasto al fenomeno della contraffazione. Una delle innovazioni più efficaci si ravvisa nell’integrazione della gestione delle istanze di tutela nel circuito di controllo di Aida, il sistema informatico doganale. Le informazioni presenti nelle istanze sono completamente digitalizzate per alimentare, oltre che la banca dati di Falstaff, anche la componente di Aida che seleziona il tipo di controllo a cui sottoporre le merci. Di qui la maggior tutela che l’Italia è in grado di assicurare ai titolari di diritti, senza tuttavia rallentare le operazioni commerciali. Che evoluzioni sono previste per Falstaff? Per il 2014 è prevista l’operatività del progetto Copis (anti-Counterfeit and anti-Piracy Information System) che permetterà di costituire a livello comunitario una banca dati centralizzata delle istanze di tutela e che sarà alimentato, per la componente nazionale, da Falstaff secondo un modello system to system. Questa iniziativa

Counterfeiting, fighting design theft A complete overview of the Falstaff project and how this interacts with Siac and Iperico: interview with Antonio Romano, Director of the Management and Monitoring Department of the Customs Agency, and Francesco Mazzilli, Director of the Investigations Department.

The significance of the forgery phenomenon is constantly increasing in our Country and affects the most widely ranging commercial sectors, including the mechanical segment. In the face of this problem, the Customs and Monopolies Agency, Finance Police and the Economic Development Ministry have launched projects aimed at monitoring and counteracting this phenomenon. We are talking about the projects named: Falstaff (Fully Automated Logical System Against Forgery Fraud), Siac (Sistema informativo anti-contraffazione) and Iperico (Intellectual Property - Elaborated Report of the Investigation on Counterfeiting). What forces led to the Customs and Monopolies Agency to launch the Falstaff project? Italy is in the front lines when it comes to fighting forgery, as the structure of our national industrial system pays a lot of attention to this phenomenon, which cannot be compared to that called for by countries in Northern Europe that have always had fewer original products to safeguard. It is also true that, for the same type of products, Italy is involved in a larger number of sequestrations than that found in other Member States. For this reason, the Agency launched the Falstaff Project, with a view to setting up a database of safeguarding instances and

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FOCUS | Confraffazione costituisce un chiaro segnale del fatto che la contraffazione sta finalmente acquisendo un’adeguata rilevanza anche a livello comunitario. Inoltre, è previsto l’avvio di un’iniziativa comune con l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti per rafforzare le sinergie già esistenti, al fine di snellire le procedure amministrative e ridurre i tempi per l’accettazione dell’istanza di tutela. Quale contributo possono dare le imprese all’Agenzia, per combattere sinergicamente il fenomeno della contraffazione? Sicuramente l’adesione, totalmente gratuita, al Progetto Falstaff. Affinché si possa instaurare un circolo virtuoso di scambio di informazioni, è necessario che le imprese forniscano nelle istanze dati molto dettagliati e che mantengano costantemente aggiornata la banca dati. Ritengo che le aziende debbano riconsiderare il ruolo che l’Agenzia può svolgere come elemento proattivo nella catena logistica, anche in relazione alle possibilità di semplificazioni che è possibile ottenere conseguendo la certificazione Aeo (authorized economic operator). In questo senso la compliance doganale comporta veri e propri vantaggi competitivi. L’Agenzia come promuove la propria attività in ambito di lotta alla contraffazione? L’Agenzia si è dotata da più di un decennio di una piattaforma e-learning per la formazione e l’aggiornamento di utenti interni ed esterni. A ciò si affianca l’organizzazione di seminari per le aziende e le associazioni, volti ad assicurare la diffusione delle più recenti novità in materia doganale. Inoltre, sta riscuotendo molto successo “Falstaff per i giovani”, il portale per la lotta alla contraffazione e la tutela del consumatore, indirizzato alle nuove generazioni. Come struttura e interfaccia il portale richiama i più comuni social network (è stato infatti battezzato “Falsobook”) proprio per esercitare maggiore attrazione sui giovani. Il sito ingloba diverse sezioni tematiche che riportano contributi testuali, multimediali ed esempi pratici per specifiche categorie di prodotto. Infine, la sezione “Rapex” consente di consultare le segnalazioni comunitarie (“alert”) aventi per oggetto misure restrittive adottate dalle autorità nazionali dei singoli Paesi Membri, relative a prodotti non sicuri. □

to making the action taken to counteract the phenomenon of forgery more effective and incisive. One of the most efficacious innovations lies in integrating the management of safeguarding instances into the Aida control circuit - the Customs computer system. The information included on instances are fully digitalised in order to feed both the Falstaff database and the Aida component that selects the type of control goods must be subjected to. This gives rise to the greater protection Italy is able to ensure for its rights holders, without slowing down commercial operations. What evolutions are foreseen for Falstaff? For 2014, we plan to have the Copis project operational (antiCounterfeit and anti-Piracy Information System), which will make it possible to set up a centralised database at a community level, for all safeguard instances that will be fed, on the country’s part, by Falstaff using a system to system model. This initiative is a clear sign of the fact that forgery is finally achieving adequate significance at a community level as well. Also, we plan to launch an initiative in conjunction with the Italian Trademarks and Patents Office, to strengthen existing ties, in order to fine tune administrative procedures and reduce the timescale for accepting a safeguard request. What contribution can the companies make to the Agency, in order to fight the forgery phenomenon in a united manner? Obviously, being involved with the Falstaff Project, which is completely free of charge. In order to be able to set up a useful exchange of information, companies need to provide very detailed data for requests and they must keep the database updated constantly. I believe that the companies must look again at the role the Agency can play as a proactive part in the logistics chain, also in terms of the possibilities of simplification that can be achieved by going for Aeo certification. In this sense, customs compliance provides real competitive advantages. How does the Agency promote its activity in terms of fighting against forgery? For more than a decade the Agency has had an e-learning platform for training and updating internal and external users. This is backed up by organising seminars for companies and associations, aimed at ensuring diffusion of the most recent news on customs matters. In addition, “Falstaff for the youth” is enjoying a lot of success. This is a portal for struggling against forgery and protecting the consumer, aimed at the new generations. In terms of structure and interface, the portal is like the most common social networks (it has, in fact, been dubbed “Falsobook”) specifically to make it more attractive to the young. The site includes various thematic sections that have text and multimedia contributions, and practical examples for specific categories of products. Finally, the “Rapex” section can be used to consult community alerts dealing with restrictive measures adopted by national authorities in the individual Member Countries, in relation to unsafe products. □

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FOCUS | Confraffazione

Il commento Intervista a Francesco Mazzilli, Dirigente dell’Ufficio Investigazioni Agenzia delle Dogane

È

noto che per prodotti ad alto contenuto tecnologico e bassa componente di manodopera, come quelli del comparto della meccanica, il problema della contraffazione sia legato a merci importate da Paesi in cui non vigono elevati standard qualitativi, inerenti sia i materiali utilizzati sia il processo produttivo. Pertanto, è proprio la Dogana a intervenire per prima a tutela dei prodotti di questo settore industriale. Falstaff si configura come efficacie strumento di allerta e di tutela preventiva, che consente un’analisi dei rischi molto mirata e permette di ricostruire i flussi merceologici a rischio, sfruttando le informazioni fornite direttamente dagli operatori economici. È interessante capire se sia prevista una qualche forma di collaborazione tra il progetto Siac e Falstaff, e tra Falstaff ed Iperico. «Le banche dati di Falstaff e Siac non sono state concepite per essere integrate fra loro e ad oggi non sono previste finestre o gateway di connessione», spiega Francesco Mazzilli, Dirigente dell’Ufficio Investigazioni Agenzia delle Dogane, «poiché le informazioni raccolte dal Siac, non riferendosi direttamente ad operazioni commerciali legate alla frontiera, non rilevano per Falstaff». Mentre per quanto riguarda la banca

dati Iperico, «l’Agenzia delle Dogane contribuisce alla predisposizione delle statistiche per la parte dei sequestri realizzati negli spazi doganali. Ovviamente non tutte le informazioni possono essere condivise, perché quelle che, ad esempio, si riferiscono a indagini di tipo penale, sono riservate». Riguardo a Copis: «Il progetto ha suscitato grande interesse presso la Commissione europea e presso l’Ufficio europeo per la lotta antifrode e senza dubbio, la banca dati sarà operativa a gennaio, come previsto dalla Commissione» continua Mazzilli, evidenziando un aspetto importante alla luce del fatto che un gran numero di Paesi comunitari basa la propria economia sul settore della logistica, ed è quindi non sempre sensibile al tema della contraffazione. «Ovviamente molta strada rimane da percorrere per realizzare una efficace e uniforme tutela delle aziende europee» conclude «basti pensare alle differenze tra le varie normative per quanto attiene al trattamento sanzionatorio dell’importazione di merci contraffatte, che nel nostro Paese costituisce reato, mentre in altri Paesi il trattamento sanzionatorio non prevede tutele penali». Entrambi gli intervistati confermano l’estrema importanza e utilità della banca dati Falstaff, nonché 25 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

It is known that for products with a high technological content and with a low labour component, such as those in the mechanical sector, the forgery problem is associated with goods imported from Countries, in which high quality standards are not in force, affecting both the materials used and the production process. Therefore, it is Customs that must first of all safeguard the products from this industrial sector. Falstaff acts as an effective tool for alerts and preventive safeguards, making highly targeted risk analyses possible, as well as being able to reconstruct flows of goods at risk, taking advantage of information provided by the economic operators themselves. It would be interesting to know whether some form of collaboration between the Siac and Falstaff projects and between Falstaff and Iperico are planned. “Falstaff ’s and Siac’s databases are not designed to be integrated with one another, and to date not connecting windows or gateways are provided”, explains Francesco Mazzilli, Director of the Customs Agency’s Investigations Department, “because since the information gathered by Siac does not relate directly to commercial operations associated with the border, are not of relevance for Falstaff ”. Meanwhile, as regards the Iperico database, “the Customs Agency contributes to the preparation of statistics for the sequestrations done within customs spaces. Obviously not all the information can be shared because the items that refer to criminal investigations, for example, are confidential”. “The project aroused great interest at the European Commission and the European Office for fighting against Fraud and, without doubt, the database will be operational in January, as provided for by the Commission”, continues Mr Mazzilli, pointing out an important aspect in light of the fact that a lot of Community Countries base their economy on the logistics sector, and are therefore not always sensitive to the question of forgery. “Obviously, a lot still has to be done to achieve effective, uniform protection of European companies”, he


FOCUS | Confraffazione concludes, “one need simply think about the differences between the various regulations in terms of punishments for the importation of forged goods, which is a crime in our country, whereas in other Countries no protection in terms of punishment is in place”. Both the people interviewed the extreme importance and usefulness of the Falstaff database, as well as the undisputed and already recognised efficiency of the Aida system, which is leading the way at a European level as well. We are waiting to discover whether implementation of a form of systematic collaboration between Falstaff and Siac will be deemed useful in the future, to be able to continue a combined struggle against forgery. In particular, details from the Finance Police, which make it possible to ascertain the import channels for forged products sequestered in the country, could be used by Customs to intercept and block such importation flows. Finally, as regards protection against forgery, we wonder if its would be useful to revise the norm that disciplines safeguarding cases, in order to extend authorisation to submit applications to those that have exceeded the maximum limit laid down in the current national regulations, for the renewal of registration or their designs or models. In this regard, in light of the imminent application of the new EU Regulation n° 608 of 2013, we hope that when the related implementation norms are drawn up, the correct significance will be given to the problem just outlined. □

Banche dati In sintesi

La tutela dei diritti di proprietà intellettuale e la lotta alla contraffazione sono oggetto di grande attenzione a livello istituzionale. Le autorità nazionali e comunitarie si sono mosse a riguardo, prevedendo l’utilizzo di strumenti atti a monitorare, prevenire e combattere il fenomeno della contraffazione. A tal proposito riportiamo gli esempi di quattro banche dati sviluppate nell’ambito di quattro progetti diversi. La banca dati realizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, secondo quanto disposto dalla legge n. 350 del 24 dicembre 2003 che ha dato il via al progetto Falstaff, è uno strumento di allerta e monitoraggio del fenomeno della contraffazione. Raccoglie al suo interno le istanze di tutela presentate dai titolari di diritti di proprietà intellettuale o loro delegati, utilizzando queste informazioni per monitorare le operazioni di importazione ed esportazione. La Guardia di Finanza ha dato il via al progetto Siac (Sistema informativo anti-contraffazione), un’iniziativa ideata e finanziata nell’ambito del Piano Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo 2007/2013” del Ministero dell’Interno. Si tratta di una banca dati che raccoglie informazioni inerenti casistiche registrate sul territorio nazionale italiano. L’obiettivo è quello di esercitare il controllo del territorio mirando alla ricostruzione della filiera del falso, al fine di colpire le organizzazioni che gestiscono a monte i canali di importazione, i centri di produzione, di stoccaggio e di distribuzione delle merci fino alla fase finale della vendita al pubblico. Il database Iperico, messo a punto da un pool di esperti della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Dogane, della Polizia di Stato e dei Carabinieri, sotto la guida della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione, si occupa di redigere statistiche sulla contraffazione per settore merceologico e aree geografiche. Il progetto Copis (anti-Counterfeit and anti-Piracy Information System) della Commissione europea, la cui operatività è prevista per gennaio 2014, permetterà di costituire a livello comunitario una banca dati centralizzata delle istanze di tutela, ricalcando il modello di Falstaff.

Siac, da gennaio la contraffazione si combatte via web La banca dati Siac servirà a misurare l’entità degli illeciti in materia di contraffazione, concorrenza sleale e lesione alla sicurezza e salute dei cittadini, ma soprattutto concorrerà a migliorare l’efficacia dei processi di analisi e di azione preventiva connessi al fenomeno della contraffazione. La piattaforma, suddivisa in parte pubblica e dedicata alle aziende, sarà progressivamente operativa da gennaio 2013. Leggi l’articolo di approfondimento SU industriameccanica.it/content/siac-lanticontraffazione l’industria meccanica 688 | 26


FOCUS | Confraffazione

Databases focus on

Safeguarding intellectual property rights and fighting against forgery are given a lot of attention at an institutional level. National and community authorities have taken steps in this regard, providing for tools to be used that are suitable for monitoring, preventing and struggling the phenomenon of forgery. In this regard, some examples are given of four databases developed as part of four different projects. The database set up by the Customs and Monopolies Agency, pursuant to the provisions of Law n° 350 of 24th December 2003 that also launched the Falstaff project, is an alert and monitoring tool for the forgery phenomenon. It contains all the protection petitions submitted by holders of intellectual property rights or their delegates, using this information to monitor import and export operations. The Finance Police (GdF) launched the Siac (Anti-forgery computer system) project, an initiative created and financed as part of the Interior Ministry’s “Safety for development 2007/2013” National Operating Plan. This is a database that gathers information on cases recorded on Italian soil. The goal is to exercise control over the territory, with the aim of reconstructing the falsification process, in order to strike the organisations that manage import channels, production centres, storage and distribution of goods beforehand and through to the final phase of sale to the public. The Iperico database, put together by a pool of experts from the Finance Police, Customs Agency, State Police and Carabineers, under the guidance of the Director General’s Office for Combating Forgery, is used to prepare statistics on forgery by goods sector and geographical area. The European Commission’s Copis (anti-Counterfeit and anti-Piracy Information System) project, the operational status of which is planned for January 2014, will make it possible to set up a centralised database at a centralised level for safeguarding petitions, imitating the Falstaff model.

l’indiscussa e già nota efficienza del sistema Aida, che fa scuola anche a livello europeo. Attendiamo di scoprire se in futuro sarà ritenuta opportuna l’implementazione di una forma di collaborazione sistematica fra Falstaff e Siac, per portare avanti una lotta sinergica alla contraffazione. In particolare, i dati rilevati dalla GdF, che permettono di risalire ai canali di importazione di prodotti contraffatti sequestrati sul territorio, potrebbero essere utilizzati dalla Dogana per intercettare e bloccare tali flussi di importazione. Infine, in ambito di protezione dalla contraffazione, ci chiediamo se non sia opportuna una revisione della normativa che disciplina le istanze di tutela, al fine di estendere l’autorizzazione a presentare domanda anche a chi abbia superato il limite massimo, previsto dalla normativa nazionale vigente1, per il rinnovo della registrazione dei propri disegni o modelli. A tal proposito, in vista dell’imminente applicazione del neonato regolamento (EU) n. 608 del 2013, si auspica che in fase di redazione delle relative norme attuative venga dato il giusto rilievo alla problematica appena esposta. □ Decreto legislativo 10.02.2005 n° 30 , G.U. 04.03.2005, Codice della Proprietà Industriale

1

Formazione doganale: strumento per competere Anima, nell’ambito del Progetto Dogana Facile, organizza per il 5 febbraio e il 5 marzo due giornate di formazione in materia doganale, rispettivamente su “Dual Use ed Embarghi” e “Origine delle merci e Made In”. Indirizzate a tutte le aziende della meccanica che abbiano rapporti commerciali con l’estero, i seminari forniranno le conoscenze necessarie per affrontare i mercati internazionali e gli strumenti teorici e pratici per rendere le imprese sempre più competitive. Per ulteriori informazioni e per iscriversi industriameccanica.it/content/formazione-doganale-strumento-competere 27 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


FOCUS | Confraffazione

Sequestri di prodotti

Settore meccanico in Italia nel 2013

2,8 miLiOni Fonte: Gdf 2013

IdellaNUMERI contraffazione (Dati 2012 in miliardi di euro)

Perdita di produzione: 13,7 Perdita valore aggiunto: 5,5 Fonte: Censis 2012

0

3

6

9

12

l’industria meccanica 688 | 28

15


FOCUS | Confraffazione

Sequestri di prodotti

miLanO e prOVincia Settore meccanico

anno 2012: 124.82 9 anno 2013: 145.51 4

(I semestre)

Gennaio - Dicembre 2012: 2.439.790

Gennaio - Giugno 2013: 6.314.499 Sequestri totali di prodotti a Milano e provincia: contraffazione, tutela del Made in Italy, product safety. Fonte: Gdf 2013

Sequestri di prodotti

in itaLia

cOntraFFaziOne tuteLa deL made in itaLY prOduct saFetY

94.953.042 112.806.145 110.666.869 105.420.905 105.169.133

2008

2009

2010

2011

2012

29 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

Fonte: Gdf 2012


FOCUS | Movimentazione - logistica - sollevamento

I

FO L

No alle targhe ai carrelli La Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato nello scorso giugno una circolare in merito alla circolazione su strada dei carrelli elevatori, trasportatori e trattori, che pone seri problemi all’attività delle aziende che utilizzano queste macchine nelle quotidiane attività produttive. Aisem, Associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione, segnala a gran voce il paradosso di una regola che rende problematica anche una semplice operazione di carico/scarico.

l’industria meccanica 688 | 30

di Andrea Pasquini


FOCUS | Movimentazione - logistica - sollevamento

L 1A

13

per circolazione saltuaria

D

allo scorso giugno non è più permessa la circolazione su strada dei carrelli elevatori, trasportatori e trattori. Questi strumenti di lavoro devono perciò essere immatricolati e considerati macchine operatrici ai sensi del codice della strada, mentre, fino all’emanazione di tale circolare, i carrelli, anche non immatricolati, potevano effettuare su strada spostamenti brevi e saltuari, purché dotati di apposita autorizzazione annuale alla circolazione. Aisem, Associazione Italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione, è intervenuta prontamente segnalando al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti i pesanti disagi che la decisione presa porta alle aziende, già messe in difficoltà dall’attuale congiuntura economica. Tale blocco pregiudica pe-

santemente l’attività delle aziende che, in virtù della propria organizzazione logistica, utilizzano questa pratica, poiché toglie la possibilità della circolazione saltuaria, senza fornire una ragionevole alternativa. Secondo il codice della strada, infatti, l’immatricolazione del carrello come macchina operatrice, determina che lo stesso, possa circolare solo senza carico, rendendolo dunque inutilizzabile per tutte quelle operazioni per la quale era stata pensata la disciplina della circolazione saltuaria. «La maggior parte del tessuto produttivo italiano si è sviluppato nel tempo costruendo un capannone a fianco all’altro, spesso lungo una strada o dall’altra parte della stessa oppure in aree un tempo industriali ma oggi inglobate all’interno di 31 | novemBRE dicEMBRE 2013

aree cittadine» spiega Pietro Almici, Presidente Aisem «Pensate ai supermercati delle nostre città che spesso non hanno un cortile interno ma effettuano il carico e scarico direttamente dalla strada oppure i tanti laboratori, magazzini e officine presenti in una stessa area industriale ma divise l’un l’altra da poche decine di metri di asfalto. Nessuno potrà più effettuare le operazioni di trasferimento e carico/scarico con i carrelli ma dovrà dotarsi di un mezzo di trasporto dedicato per spostarsi anche solo di 6 metri, la larghezza di una carreggiata stradale» «conclude Almici «Anche di burocrazia si può morire se non troviamo in fretta una disciplina transitoria». L’Associazione Aisem ha segnalato già nello scorso giugno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti


FOCUS | Movimentazione - logistica - sollevamento

Approfondimento Tecnico Circolazione saltuaria dei carrelli elevatori - Le nuove indicazioni ministeriali pregiudicano le attività delle aziende La Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha emanato nello scorso Giugno una circolare in merito alla circolazione su strada dei carrelli elevatori, trasportatori e trattori che pone seri problemi all’attività quotidiana delle aziende che utilizzano queste macchine nelle quotidiane attività produttive. L’intervento del Ministero ha stabilito che i carrelli possono circolare su strada solo se immatricolati in quanto macchine operatrici ai sensi del codice della strada, mentre, fino all’emanazione di tale circolare, i carrelli, anche non immatricolati, ai sensi del decreto ministeriale del 28 Dicembre 1989, potevano effettuare su strada spostamenti brevi e saltuari, purché dotati di apposita autorizzazione annuale alla circolazione rilasciata dall’ufficio provinciale della Motorizzazione e del benestare dell’ente locale proprietario della strada. Secondo le indicazioni ministeriali, tale decreto era da intendersi tacitamente abrogato fin dall’emanazione del nuovo codice della strada (risalente all’ormai lontano 1992…) ma di fatto la procedura ha continuato a trovare applicazione fino ad oggi presso gli uffici chiamati ad emettere i permessi necessari, anche in virtù di due circolari ministeriali risalenti al 1995 e al 1999 che, in presenza del medesimo quadro normativo attuale, riconfermavano la valenza del decreto fino all’emissione di un nuovo provvedimento a disciplina della circolazione saltuaria, di fatto mai emanato. Ciò pregiudica pesantemente l’attività delle aziende che, in virtù della propria organizzazione logistica, utilizzano questa pratica, poiché toglie la possibilità della circolazione saltuaria, senza fornire una ragionevole alternativa. Secondo il codice della strada, l’immatricolazione del carrello come macchina operatrice, determina che lo stesso, possa circolare solo senza carico, rendendolo dunque inutilizzabile per tutte quelle operazioni per la quale era stata pensata la disciplina della circolazione saltuaria.

Aisem, Almici: “Anche di burocrazia si può morire”

che la decisione avrebbe messo le aziende utilizzatrici nelle condizioni di non sapere come poter continuare a operare secondo le proprie necessità produttive, con il concreto rischio che le stesse possano continuare a farlo nell’illegalità. Il costruttore di tali mezzi, che Aisem rappresenta, si trova nella condizione di non poter fornire soluzioni alternative ai molti clienti che le richiedono. Purtroppo

l’industria meccanica 688 | 32

siamo ancora in attesa di risposte e di indicazioni dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al quale rinnoviamo la nostra piena disponibilità per trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti utilizzatori, produttori e motorizzazione salvaguardando sempre la massima sicurezza degli operatori industriali e della circolazione su strada. □


FOCUS | Movimentazione - logistica - sollevamento

6 CARRELLISTI qualificati ogni giorno C

osì come per gli operatori di carrelli industriali, si richiede l’abilitazione anche per la conduzione di una piattaforma di lavoro mobile elevabile (Ple), secondo le regole definite dall’accordo della Conferenza Stato Regioni. La formazione degli operatori sarà condotta da Asa Srl, Società di Servizi della Federazione Anima, in partnership con le aziende del settore associate ad Aisem, l’associazione che rappresenta i produttori dei sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione. «L’iniziativa dei corsi per operatori di carrelli industriali ha portato Asa e Aisem a qualificare già più di 1.000 carrellisti in poco più di sei mesi garantendo una formazione erogata nel rispetto delle nuove indicazioni di legge in collaborazione con le migliori competenze italiane nell’utilizzo in sicurezza delle attrezzature – dichiara Andrea Orlando,

Formazione, attestato, tesserino, qualificazione

Domanda di abilitazione per operatori di piattaforme mobili elevabili: Aisem risponde Amministratore delegato di Asa Srl – Abbiamo dunque pensato di ampliare la nostra offerta formativa al caso delle Ple, continuando ad avvalerci dell’opportunità di partnership con le aziende costruttrici associate ad Aisem. Per tale motivo, abbiamo sviluppato un percorso formativo e una linea guida associativa sulla formazione degli operatori di Ple e siamo ora pronti a partire con l’attività formativa vera e propria». Asa ha identificato nelle aziende associate ad Aisem un partner qualificato per le attività di formazione degli operatori addetti alla conduzione delle attrezzature da lavoro, avvalendosi in particolare delle competenze dei docenti individuati dalle singole aziende e delle sedi formative delle aziende e dei loro clienti. Aisem ha redatto le Linee guida as-

33 | novemBRE dicEMBRE 2013

sociative che propongono la maniera migliore per attuare in modo efficace il testo di legge. La guida suggerisce come trasferire al futuro operatore le nozioni necessarie e fornisce al soggetto formatore gli strumenti necessari per organizzare e verificare la formazione dello stesso. Le Linee guida forniscono, dunque, i suggerimenti di Aisem, associazione storicamente impegnata a diffondere, al fianco dei costruttori associati, la cultura della sicurezza delle attrezzature da lavoro. Asa Srl, in collaborazione con Aisem, rilascia agli utenti formati l’attestato di abilitazione e il tesserino di “operatore qualificato Aisem”, garanzia di una formazione svolta secondo le indicazioni della Linea Guida redatta dall’Associazione. L’abilitazione dovrà essere rinnovata ogni cinque anni, come garanzia di continuità di formazione e di aggiornamento da parte dell’operatore. Tale attività di formazione risponde al D.Lgs. 81/08 e smi. che ha previsto agli articoli 71 e 73 l’obbligo della formazione e addestramento dei lavoratori che utilizzano tali attrezzature. A partire dal 12 Marzo 2013, la formazione deve essere erogata secondo quanto disposto dall’Accordo Stato Regioni del 22 Febbraio 2012. □


FOCUS | Movimentazione - logistica - sollevamento

Europa variabile sollevamento movimentazione e logistica Fem, European manufacturers association of materials handling, lifting and storage equipment, segna un valore di produzione diminuito nel 2012 e domanda interna europea ancora sfuggente

«M

entre la domanda interna ha trainato verso l’alto il valore della produzione nel 2011, i produttori europei dei settori del materials handling, hanno sperimentato la situazione diametralmente opposta nel 2012». Parole di Olivier Janin, Segretario Generale Fem (European manufacturers association of materials handling, lifting and storage equipment), che commenta le statistiche degli ultimi otto anni elaborate dalla federazione europea: «Questa volta le esportazioni non possono risolvere la situazione da sole. La domanda interna di attrezzature per la movimentazione dei materiali è ancora inferiore del 25% rispetto al 2005. Speriamo che la tendenza può essere invertita in un prossimo futuro». In ogni caso, le esportazioni sono aumentate nell’anno 2012, anche se moderatamente, del 4,5% (fino a raggiungere i 23 miliardi di euro), arrivando così a rappresentare circa

la metà del valore della produzione (46,1%). Le importazioni sono diminuite dell’8%, ma hanno alzato la loro quota della domanda interna fino al 15%, tornando al livello del 2008. I vari gruppi di prodotto rappresentati da Fem hanno visto nel 2012 condizioni molto diverse fra loro. Mentre i carrelli industriali hanno dovuto subire una diminuzione degli ordini pari al 6%, ad esempio, la domanda di sistemi intralogistici è, al contrario, aumentata addirittura del 19%. Inoltre, nonostante un aumento di riparazione e manutenzione ( +5 % ), il valore della produzione complessivo di materials handling, lifting and storage equipment è diminuito proprio del 5%, scendendo al valore di 60 miliardi (il suo livello del 2005). Dopo un aumento del 20% nel 2011, la domanda interna è scesa del 14% a 31,6 miliardi. □ l’industria meccanica 688 | 34

Fem product groups did not experience the same conditions in 2012. Whereas industrial trucks saw a decrease in order intake by 6%, demand for intralogistic systems increased by 19%1. Moreover, despite an increase in repair and maintenance (+5%), the overall production value of materials handling, lifting and storage equipment decreased by 5% to €60 bn (its 2005 level). After a 20% increase in 2011, domestic demand dropped by 14% to €31.6 bn. Exports still increased, although moderately (+4.5% to €23 bn), thus getting closer to representing half of the production value (46.1%). Imports fell by 8% yet they raised their share in domestic demand (15%) to bring it back to its 2008 level. Olivier Janin, Fem Secretary General comments: “Whereas domestic demand dragged production value upwards in 2011, manufacturers experienced the opposite situation in 2012. This time exports could not compensate. Domestic demand for materials handling equipment is still 25% less than in 2005. Let us hope the trend can be reversed in the near future.” □


FOCUS | Movimentazione - logistica - sollevamento

Composition of materials handling, lifting & storage equipment

Repair & maintenance of materials handling equipment (EU27 / €bn)

10,1

11,4

12,8

8,5

7,3

9

9,4

9,9

48,9

54,4

64,3

64,5

47,3

45

53,6

49,9

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

14% 8%

78%

▪ ▪ ▪

Materials handling & lifting equipment Storage equipment Software & automation

Fonte: FEM, VDMA, Eurostat

▪ ▪

Repair & maintenance Production

Fonte: FEM, VDMA, Eurostat

▪ ▪

External trade of materials handling equipment* (EU27 / €bn)

10 2,4

15 4,2

20,4 6,7

23,3 7,2

17,8 3,8

19 4,5

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Fonte: FEM, VDMA, Eurostat

35 | novemBRE dicEMBRE 2013

22 5

2011

23 4,6

22,4 4,2

2012

2013

Export Import

* Excluding repair & maintenance


FOCUS | idrotermosanitario

A MCE 2014 la meccanica fa A

nima celebra il proprio centenario in occasione di Mce, Mostra Convegno Expocomfort 2014 con un evento in occasione della giornata inaugurale della manifestazione. Nel corso dei quattro giorni di fiera, la Federazione Anima e le Associazioni dedicate alle tecnologie per il Comfort domestico, l’efficienza energetica e le Rinnovabili Termiche saranno al centro delle attività di informazione e promozione della Lounge Anima. Uno spazio di 400 metri quadrati nell’area biglietterie del padiglione 14-18 a Fieramilano Rho. Un fitto programma di Eventi arricchirà gli spazi dell’Anima Lounge che ospiterà imprenditori associati ed espositori per coinvolgerli in ini-

ziative e progetti destinati e dedicati alle aziende della meccanica dell’idrotermosanitario. La Lounge sarà strutturata in uno Spazio Eventi, un’Area Relax & Catering, attiva dalle 9.00 alle 19.00, e un Club B2B dove poter utilizzare uffici riservati e aree d’incontro. Lo Spazio Eventi ospiterà appuntamenti flash di 45 minuti l’uno che andranno dalle iniziative per l’internazionalizzazione ai temi legati alle tematiche doganali, dalla contraffazione alla gestione delle imprese in momenti difficili, dagli aspetti normativi e tecnici agli approfondimenti economico-settoriali. Il calendario delle iniziative di Anima a Mce 2014 è già ricco di appuntamenti importanti. Tra i soggetti l’industria meccanica 688 | 36

100 di Alessandro Durante


FOCUS | idrotermosanitario

Anima Lounge a Mce 2012 Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com

istituzionali l’European Heating Industry Association, l’European Heat Pump Association e il Ceir hanno già stabilito che terranno all’Anima Lounge le riunioni periodiche di Board, mentre per la stampa italiana e internazionale sono previste ad oggi le conferenze stampa Coaer con la diffusione dell’indagine sugli impianti Aeraulici e le Pompe di Calore, così come Aqua Italia con l’aggiornamento dell’indagine sull’utilizzo dell’acqua di rubinetto in Italia. Per Aziende e giornalisti, inoltre, sono programmati aggiornamenti sulle Direttive Erp Ecodesign dedicate alle Pompe, agli impianti termici e alla climatizzazione estiva. Per la Federazione Anima il 18 marzo sarà un giorno speciale. Al mattino organizzerà l’evento inaugurale di Mce dalle 10.30 alle 12.30 con la presenza del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il Prof. Marco Fortis e le Istituzioni mentre al pomeriggio terrà la propria Assemblea privata alle 18.00, aperta a tutti gli associati compresi quelli che appartengono a settori diversi dall’Idrotermosanitario presente a Mce, e dalle 19.00 alle 21.30 l’evento celebrativo dei 100 anni. All’esterno dell’Auditorium del Cen-

tro Servizi di Fiera Milano la serata a inviti sarà dedicata agli associati Anima, a tutti gli imprenditori che espongono a Mce 2014, ai Buyer italiani e stranieri, agli stakeholder del settore oltre naturalmente alle Istituzioni e agli Enti di riferimento della Meccanica Italiana. Le imprese associate Anima potranno fare di questa serata un proprio momento aziendale invitando clienti e contatti privilegiati a un evento unico all’insegna del networking a tutti i livelli. Il calendario degli appuntamenti, degli ospiti presenti e delle iniziative speciali riservate alle aziende che partecipano a Mce 2014 è aggiornato quotidianamente su www.industriameccanica.it all’interno dello “Speciale Mce 2014”. Per informazioni e richieste è possibile inviare una mail a eventi@anima.it. □

Le Associazioni Anima a Mce Acism Aquaitalia Assofoodtec frigoriferi Assopompe Assotermica Avr Climgas Coaer Italcogen Ucc Uman

Dal 18 al 21 marzo a Rho Fieramilano attesi 150 mila visitatori 37 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


FOCUS | idrotermosanitario

Pre-consuntivo 2013 sui settori Its presenti a Mce 2014 Lo scenario presenta un primo miglioramento per il 2013. L’Export ha guidato il mercato a fronte di una domanda interna in flessione.

A

Mostra Convegno Expocomfort 2014 in questa edizione ben sette comparti del settore idrotermosanitario rappresentato dalla Federazione Anima. Secondo l’analisi settoriale svolta dall’Ufficio Studi Anima sulle aziende Idrotermosanitario le stime 2013 indicano il rientro in territorio positivo con un +0,4% nella produzione rispetto al 2012 grazie a un export che segna un +1,8% mantenendo buoni livelli di performance. La stagnazione del mercato interno, infatti, è generalmente compensata dalle esportazioni, grazie anche al fatto che ai mercati tradizionali di Francia, Germania, Inghilterra e Usa si sono aggiunti nuovi mercati extra Ue, quali Turchia, Cina, Arabia Saudita e Russia. Anche gli investimenti danno segnali positivi registrando un +1,5% per il 2013 sul 2012, mentre è sostanzialmente invariata l’occupazione che registra nel 2013 un –0,2% rispetto all’anno precedente. «Lo scenario presentato da Anima – dichiara Massimiliano Pierini, Business Unit Director di Reed Exhibitions Italia – delinea un mercato che mette in evidenza come il sistema della meccanica italiana stia dando il massimo per rimanere uno dei protagonisti nella competizione globale e nello sviluppo economico del nostro Paese. L’impegno profuso in ricerca e innovazione dalle nostre industrie - e in particolare dai comparti presenti a Mce - per diversificare i prodotti e acquisire nuove quote di mercato è l’unico strumento per sopperire al crollo del mercato do-

mestico, dovuto principalmente alla crisi del settore delle costruzioni. Mi auguro ancora una volta che Mce 2014 possa essere punto di incontro privilegiato fra domanda e offerta a livello internazionale diventando così occasione per aprire nuove relazioni di business». «Intravediamo segnali che ci fanno ben sperare per un futuro miglioramento. Già essere entrati in territorio positivo per le previsioni del settore ITS e della climatizzazione è un elemento di conforto importante. Le nostre aziende stanno facen-

do purtroppo ancora molta fatica a contrastare le difficoltà del mercato domestico legato alle sorti del settore edile, che ancora segna il passo, – Afferma Andrea Orlando, Direttore Generale Anima – A livello internazionale, invece, paghiamo cara la poca fiducia dei clienti nei confronti del nostro paese poiché le difficoltà dell’Italia vengono lette come debolezze delle nostre aziende. Nonostante questo le nostre imprese rappresentano un’eccellenza che tutti ci invidiano e che nonostante la crisi riescono dove altri abbandonano».

Produzione Esportazione

8.487,00

5.344,00

8.523,50

Consuntivo 2012

Variabili

5.441,50

Preconsuntivo 2013

Consuntivo 2012

Preconsuntivo 2013

13/12%

Produzione

mln euro

8.487,00

8.523,50

0,4

Esportazione

mln euro

5.344,00

5.441,50

1,8

Export/produzione

%

63

64

-

Occupazione

unità

41.180

41.090

-0,2

Investimenti

mln euro

335,37

340,50

1,5

Settore idrotermosanitario - Elaborazione Ufficio studi Anima - Settembre 2013

l’industria meccanica 688 | 38



Meccanica per la

Ripresa

Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anima Milano, 21 ottobre Ospiti e relatori all’evento pubblico: Sandro Bonomi, Presidente di Anima Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison Paola Vicari, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico l’industria meccanica 688 | 40

Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com

ANIMA | Assemblea 2013


ANIMA | Assemblea 2013

Squinzi: «Pmi al centro» Intervista al Presidente di Confindustria

M

ettere le imprese manifatturiere al centro della crescita: quali tappe sta percorrendo Confindustria per raggiungere questo obiettivo? Stiamo incalzando ogni giorno il Governo. Per ripartire dobbiamo puntare a una crescita del Pil di almeno il 2% annuo: è un obiettivo possibile, ma per coglierlo è necessario agire, servono provvedimenti immediati. Confindustria si sta concentrando in maniera molto forte, in particolare, su due punti chiave. Da un lato, continuiamo a chiedere il pagamento dell’intero ammontare dei debiti della Pubblica amministrazione. Onorare i debiti è un dovere per chiunque. A maggior ragione, per uno Stato che voglia definirsi civile, è un valore assoluto. Dall’altro, è fondamentale ridurre il costo del lavoro sia tramite la sua neutralizzazione dalla base imponibile Irap, sia intervenendo sul cuneo fiscale attraverso provvedimenti di defiscalizzazione e decontribuzione a favore di lavoratori e imprese. In questo modo potremmo anche recuperare almeno una decina di punti di competitività sul costo del lavoro per unità di prodotto.

Una strada che potrebbe portare alla tanto auspicata ripresa del mercato interno? Anche. La soluzione di questi snodi rappresenta la base di una ricetta più ampia per far ripartire la domanda del mercato interno: ci sarebbe, infatti, maggiore circolazione di denaro e sarebbe disponibile una massa monetaria più importante, con la conseguente crescita di investimenti e una sollecitazione positiva sui consumi. La meccanica rimane uno dei settori chiave per l’economia italiana. Il mondo dell’industria meccanica rimane una delle forze trainanti del sistema manifatturiero italiano, che riesce ancora a reggere nonostante le difficoltà della crisi. Sulle esportazioni il nostro Paese sta ottenendo performance molto buone grazie a imprese che sanno restare competitive anche tagliando i margini per continuare a difendere le quote di mercato. È positivo, ma non basta. Serve una scossa che coinvolga l’intero Paese e soprattutto, serve, davvero, rimettere l’industria al centro delle azioni per il rilancio dell’economia. □ c.f.

41 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


ANIMA | Assemblea 2013

«Qualunque

imprenditore sottoscriverebbe queste misure per la sua azienda, qualunque padre lo farebbe per la propria famiglia, è il momento per lo Stato di farlo per tutti noi

»

Sintesi del discorso di Sandro Bonomi, Presidente di Anima

C

hi correva o, perlomeno, teneva il passo di questa lunga crisi, oggi fatica molto a resistere. Mai come oggi si può capire che la sopravvivenza è il fine dell’impresa. Lo dimostrano i dati di un 2012 chiuso con un valore di consuntivo della produzione in flessione rispetto all’anno precedente per la meccanica rappresentata da Anima, con un’ulteriore contrazione prevista per il 2013. Ci sono fronti, tuttavia, su cui possiamo lavorare, sette punti per la crescita del nostro comparto attraverso i quali la Meccanica italiana vuole dare il proprio contributo a intraprendere le scelte migliori per far crescere l’intero Paese e far ripartire l’economia: 1. Costo dell’energia a livelli europei per produrre in modo competitivo; 2. Sostegno alla Legge Sabatini per il rinnovo del parco macchine e tecnologie per la produzione dell’Industria; 3. Approccio di filiera per i Grandi Progetti nei settori Oil & Gas, Edilizia e Industria; 4. Riduzione delle tasse per le

aziende che investono in innovazione, internazionalizzazione e occupazione; 5. Vincoli minimi di efficienza, risparmio energetico, utilizzo di energie rinnovabili e sicurezza per sostituzione e manutenzione di impianti, a partire dal patrimonio immobiliare della Pubblica Amministrazione; 6. Eliminazione della burocrazia in eccesso nelle infrastrutture legate ad Acqua, Gas, Energia per velocità d’azione; 7. Stop all’affidamento degli appalti secondo la sola logica del prezzo al massimo ribasso. Fattore prezzo valga il 35%. Molti di questi ingredienti sono a costo zero, alcuni necessitano di uno sforzo in più, altri ancora di grande coraggio, ma tutti garantiscono fondamentali risultati. Risultati che per divenire pienamente concreti, tuttavia, necessitano del supporto di una Politica industriale nazionale che, se mai sarà realizzata, tenga conto dell’industria meccanica che produce e opera nel nostro paese e all’estero. Il comparto ha infatti nel’industria meccanica 688 | 42

cessità di avere misure almeno a medio termine per poter pianificare gli opportuni investimenti industriali negli stabilimenti italiani, altrimenti le nostre aziende saranno forzate a crescere all’estero. La legge di stabilità appena presentata è un buon inizio, ma non può considerarsi conclusa: è una piattaforma buona nel metodo a cui è necessario aggiungere contenuti di immediata applicazione, non solo per gli investitori stranieri, bensì principalmente per gli imprenditori italiani, i primi investitori a credere nelle capacità e nel valore di fare impresa nel nostro Paese. Ma oggi non possiamo solo parlare di scelte, da fare o non fare, dobbiamo innanzitutto affrontare le conseguenze delle scelte che, tutti nessuno escluso, abbiamo condiviso in questi anni. Dobbiamo imparare a far accadere le cose e costruire le conseguenze di lungo periodo delle decisioni che prendiamo ogni giorno. Forse è questo il cambio di metodo, di approccio, di sensibilità di cui il Paese ha bisogno e che confido che d’ora in avanti tutti i Governi si impegnino ad avere. □


7

ANIMA | Assemblea 2013

PASSI per crescere

oggi e domani

43 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


ANIMA | Assemblea 2013

La “coperta troppo corta” dell’Austerity Risolvere l’equazione debito-crescita di Marco Fortis

L

a crisi economica nel mondo avanzato non è finita. Il Pil cresce, sia pure a tassi diversi da quelli del passato, in America, Gran Bretagna e in Giappone, ma aumentano a ritmi insostenibili anche i debiti pubblici perché la crescita da sola non reggerebbe senza il sostegno dato alle economie dagli Stati e dalle banche centrali. Secondo il Fmi nel 2013 il debito pubblico statunitense raggiungerà il 106% del Pil, quello inglese il 92,1%, mentre quello giapponese toccherà il 243,5%. L’Eurozona è invece molto più attenta al controllo dei debiti delle pubbliche amministrazioni, ma le politiche di austerità nei Paesi “periferici”, in Spagna e in Italia hanno avuto un impatto negativo enorme sulla domanda interna di tali Paesi. Inoltre, l’austerità ha avuto un contraccolpo negativo anche sugli scambi commerciali intracomunitari e Berlino, grande propugnatrice del rigore fiscale, si è accorta che se gli spagnoli, gli italiani e i francesi consumano di meno le esportazioni tedesche si fermano e anche il Pil tedesco rischia la crescita zero. La coperta è ormai troppo corta. È davvero difficile ritrovare la via dello sviluppo, perché l’equazione a due incognite debitocrescita sembra irrisolvibile. Quel poco di ripresa che comincia ad intravvedersi in Europa non deve illudere. La crescita economica non è guarita e resta anemica. E la somma dei debiti pubblici e privati

The Austerity cover that falls short The economic crisis in the advanced world is not over. The GDP is on the up, albeit at rates that differ from those in the past, in America, Great Britain, and Japan, but public debt is also growing at an unsustainable rate because growth on its own could not stand up without the support given to the State Economies and by the Central Banks. According to the IMF, in 2013 public debt in the United States will reach 106% of the GDP and that in England 92,1%, while in Japan it will reach 243,5%. The Eurozone, on the other hand, is a lot more careful about control public administration debts, but the austerity policies in “peripheral” Countries, in Spain and in Italy have had an enormously negative impact on internal demand in those Countries. In addition, austerity has had a negative reaction on intra-community trade as well as and Berlin, the great supporter of fiscal rigour, has realised that if the Spanish, Italians and French consume less Germany’s exports will come to a halt and the German GDP also risks a zero growth rate. The cover falls short. It is really difficult to find the road to development again, because the double unknown debt-growth equation seems to be irresolvable. The small upturn that one is beginning to see in Euro must not deceive us. Economic growth has not healed and is still weak. The sum of public and private debts is very high, not only within the monetary union zone, but also in the USA and Japan. Deleveraging continues to weigh down the l’industria meccanica 688 | 44

dynamic of consumption and investments like a millstone. Perhaps the growth levels of the past will not be seen again in the West. At least for a number of years. Only the emerging economies continue to grow in a steadily, albeit at a slower rate that in recent years, because the dynamic economies of Asia and South America export less to the rich countries trapped in the grip of private and public debt that are a game of strength to be reduced. Against this difficult background, the Italian mechanical industry is in the grip of a dramatic gap: in fact, the domestic market has crumbled and shows no sign of recovery for the time being, whereas the foreign market is holding but companies’ margins are down due to both increased global competition and the chronic shortcomings of the Country system (high energy costs, bureaucracy, delays with infrastructures, fiscal stranglehold, etc.) and the high interest rates compared to their foreign competitors. Despite this, Italy’s engineering system is doing all it can to maintain a leading role in global competition and the economic development of our Country. The mechanical non-electronic sector alone, that combines Ateco “metal products” and “machinery and equipment” categories now generates about 2/3 of Italy’s manufacturing surplus with foreign markets: Euro 65 billion in 2012 out of a total of 94 billion. The latest Statistics Report by the German


ANIMA | Assemblea 2013 Marco Fortis è Vice Presidente della Fondazione Edison. Docente di Economia Industriale e Commercio Estero all’Università Cattolica di Milano, è da anni editorialista dei quotidiani Il Sole 24 Ore e Il Messaggero. Marco Fortis is Deputy-Chairman of the Edison Foundation. He is a Lecturer in Industrial Economy and Foreign Commerce at Milan’s Cattolica University, and for years has been a columnist for Il Sole 24 Ore and Il Messagero newspapers.

Mechanical Federation, Vdma, confirms the extraordinary status achieved by the Italian mechanical industry in the world economy. The report highlights how the Italian mechanical engineering industry, which includes many types of products that fall within the Anima sphere, is fifthin the world for turnover after those in China, the United States, Japan and Germany. In 2012 turnover for Italian mechanical engineering stood at Euro 104 billion. This is an extremely significant figure, because in turnover terms the Italian mechanical industry is not larger than those in France and Great Britain together, while at the beginning of the 1990s the turnover for our mechanical engineering sector was as big as that of France and just a bit higher than that for Britain. Also international forecasts for the Italian mechanical sector has grown by an ever more impressive quota of turnover destined for export. The Italian mechanical sectors importance in international trade is also confirmed by the Trade Performance Index 2011 produced by the International Trade Centre on behalf of the Unctad/WTO: according to this composite index, that takes quotas of world exports, exports per capita, the commercial balance and the degree of diversification of products and markets together, in 2011 Italy was the second most competitive country in the mechanical non electronic world behind Germany, with the third largest trade surplus after Japan and Germany. □

è altissima, non solo nell’area della moneta unica, ma anche negli Usa e in Giappone. Il deleveraging continua a pesare sulla dinamica dei consumi e degli investimenti come un macigno. E forse i livelli di crescita del passato non ritorneranno più in Occidente. Almeno per diversi anni. Solo le economie emergenti continuano a crescere stabilmente, benché a tassi inferiori rispetto agli ultimi anni perché le stesse economie dinamiche dell’Asia e del Sudamerica esportano di meno verso i Paesi ricchi intrappolati nella morsa dei debiti privati e pubblici che sono gioco forza da ridurre. In questo quadro difficile, l’industria meccanica italiana è alle prese con una forbice drammatica: il mercato domestico, infatti, è crollato e per il momento non dà segnali di recupero, mentre il mercato estero tiene ma i margini delle imprese si riducono per effetto sia della crescente concorrenza globale sia delle croniche inefficienze del sistema-Paese (alti costi dell’energia, burocrazia, ritardi infrastrutturali, cuneo fiscale, ecc.) e degli elevati interessi rispetto ai competitor stranieri. Ciò nonostante, il sistema metalmeccanico italiano sta dando il massimo per rimanere un protagonista nella competizione globale e nello sviluppo economico del nostro Paese. La sola meccanica non elettronica, somma delle categorie Ateco “prodotti in metallo” e “macchine e apparecchi”, genera ormai circa i 2/3 del surplus manifatturiero italiano con l’estero: 65 miliardi di euro nel 2012 su un totale di 94 miliardi. Anche l’ultimo Rapporto statistico 45 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

della Confindustria meccanica tedesca, la Vdma, conferma lo straordinario peso raggiunto dall’industria meccanica italiana nell’economia mondiale. Nel rapporto viene evidenziato come l’industria italiana del mechanical engineering, che comprende molte tipologie di prodotti che rientrano nel perimetro di Anima, sia la quinta al mondo per fatturato dopo quelle di Cina, Stati Uniti, Giappone e Germania. Nel 2012 il fatturato del mechanical engineering italiano è stato di 104 miliardi di euro. È una cifra estremamente significativa perché in termini di fatturato la meccanica italiana è ormai più grande di quelle di Francia e Gran Bretagna messe insieme, mentre agli inizi degli anni ’90 il fatturato del nostro mechanical engineering era grosso modo uguale a quello francese e di poco più alto di quello britannico. Inoltre è cresciuta la proiezione internazionale della meccanica italiana con una quota sempre più cospicua del fatturato destinata all’export. Il peso della meccanica italiana nel commercio internazionale è confermato anche dal Trade Performance Index 2011 elaborato dall’International Trade Centre per conto dell’Unctad/Wto: secondo questo indice composito, che tiene conto simultaneamente delle quote nell’export mondiale, dell’export pro capite, della bilancia commerciale e del grado di diversificazione di prodotti e mercati, nel 2011 l’Italia è stato il secondo Paese più competitivo al mondo nella meccanica non elettronica dopo la Germania, con il terzo surplus commerciale dopo Giappone e Germania. □


ANIMA | Assemblea 2013

Per la meccanica stabilità dopo un 2012 in negativo (-1,9%) Ossigeno dall’export (+1,1%)

Consuntivo 2012 e previsioni 2013, dall’Ufficio Studi Anima tutti i dati della Meccanica varia

9%

8%

12%

23%

I

l comparto della meccanica rappresentato da Anima ha chiuso il 2012 con un valore della produzione pari a 40,2 miliardi di euro, in flessione (–1,9%) rispetto al 2011. Per il 2013 è prevista una ulteriore contrazione (–0,6%). Le esportazioni della meccanica, pari a 23 miliardi di euro nel 2012, rappresentano il 57% della produzione e mantengono segno positivo (+1,1%). Analogo andamento dovrebbe registrarsi nel 2013 (+1,1%) pur in presenza di un forte rallentamento dell’India nel primo semestre di quest’anno che ha influito negativamente sulla crescita economica mondiale. In lieve contrazione nel

Commercio estero per area

6%

primo semestre 2013

3%

39%

Export (valori 13.257 mil/euro)

▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪

Eu27 Oceania e altri territori America Centro Sud America del Nord Africa Altri Paesi Europei Asia

Elaborazione Ufficio Studi Anima - Settembre 2013

2012 gli investimenti (–0,6%) così come l’occupazione (–0,3%). Le stime 2013 indicano un sostanziale mantenimento di questi livelli pur con segno negativo (–0,2%). Andamento macrosettori rappresentati da Anima Per quanto riguarda l’andamento dei sei macrosettori, che costituiscono il comparto della meccanica, si è registrato nel 2012 un decremento generalizzato della produzione: macchine e impianti per l’energia e montaggio impianti industriali (–1,4%), logistica e movimentazione delle merci (–4,4%), tecnologie alimentari (–1,2%), tecnologie e prodotti per l’industria (–3,5%), impianti, macchine e prodotti per l’el’industria meccanica 688 | 46

dilizia (–1,4%), macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente (–2,4%). Le previsioni per il 2013 sono ancora in campo negativo per i comparti Energia (–0,5%), Logistica (–0,3%), Industria (–3,4%), Edilizia (–0,2%), Sicurezza (–0,9%). Andamento sostanzialmente costante rispetto al 2012 dovrebbero registrare le tecnologie alimentari (+0,3%). Per quanto concerne l’export, mantengono segno positivo il comparto dell’Energia (+1,8%), dell’Alimentare (+0,8%), dell’Edilizia (+2,9%). Trend negativo invece per i settori Industria (–1,5%), Logistica e movimentazione delle merci (–6,9%), Sicurezza (–1,2%). □


ANIMA | Assemblea 2013

ANIMA premia le sue aziende GUARDA LE FOTO DEI PREMIATI ONLINE SU INDUSTRIAMECCANICA.IT / SPECIALE ASSEMBLEA

50 anni 20 anni

Premio Anima per 50 anni di fedeltà associativa

Sandro Bonomi Presidente di Anima (a destra) consegna il Premio all’azienda Rubinetterie Stella SpA di Borgomanero (No), che nel 1963 diede la propria adesione alla Federazione Anima e ancora oggi ne fa parte. Ritira il Premio: Stefano Rosso, Responsabile operazioni.

Diploma Anima di benemerenza per 20 anni di anzianità associativa Il diploma è consegnato alle aziende che si sono associate nel 1993 alla Federazione Anima e ancora oggi ne fa parte. Airaga Rubinetterie SpA - Gozzano (No) Fondital SpA - Vobarno ( Bs) Rubitor Srl - Pogno (No) Worgas Bruciatori Srl - Formigine (Mo) C.S.C. Srl - Terruggia (Al) Cosmogas Srl - Meldola (Fc) Criocabin SpA - Praglia Di Teolo (Pd) Dalmec SpA - Cles (Tn) Nicotra Gebhardt SpA - Ciserano Loc Zingonia (Bg) Carrier Distribution Italy SpA - Pero (Mi) L’Italiana Casseforti di Baldini Angiolo Srl - Castel Fiorentino (Fi)

Premio Anima per l’esportazione Premio alle aziende associate da almeno 20 anni e che esportano oltre il 50% della produzione. Airaga Rubinetterie SpA - Gozzano (No) Worgas Bruciatori Srl - Formigine (Mo) Dalmec SpA - Cles (Tn) Fratelli Fortis Srl – S. Maurizio D’opaglio (No) Donati Sollevamenti Srl - Legnano (Mi) Nuovo Pignone SpA - Firenze Gbm Srl - Sirone (Lc) Fmgru Srl - Pontenure (Pc)

export 47 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

%


Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com

ANIMA | Assemblea 2013

Saldatoriin cercaAzzurri, di occupazione «M

i alzo al mattino e per prima cosa controllo la posta elettronica, sperando di trovare la risposta a un curriculum inviato. Non ce ne sono mai. Ne mando un’altra ventina quotidiana e la giornata incomincia». È la storia di Francesco Capone (nella foto, il primo a sinistra), 20 anni, in tasca un diploma all’istituto Tecnico nautico e aeronautico “Carnaro” di Brindisi. Il suo compagno di studi, Antonio Potente (a destra nella foto), di curricula ne ha mandati più di 200. Alberto Roma (che incrocia le dita) non tiene neppure più il conto. Sono niente meno che il tridente della Nazionale italiana di Saldatura; quest’anno, dopo le Olimpiadi della Saldatura di Genova, hanno sfidato il mondo alle

finali della Weld Cup di Essen, accompagnati dall’associazione Anasta e da Istituto italiano saldatura nel corso della fiera Schweissen und Schneiden. Gli Azzurri del Welding: sono un (ex) aiuto pizzaiolo, un disoccupato e un cameriere. Tanta voglia di fare il mestiere per cui hanno studiato ma poche possibilità di trovare lavoro in Italia pur essendoci una grande carenza di saldatori tra le nostre aziende. Colpa di una lontananza fra scuola e mondo del lavoro o di un’economia bloccata? Di sicuro le risposte più frequenti agli invii di Cv denunciano un paradosso che i giovani nati fra la fine degli anni ’80 e i primi ’90 conoscono fin troppo bene: «Gli annunci di lavoro richiedono solo lavoratori con espel’industria meccanica 688 | 48

rienza» raccontano i tre ragazzi, «ma come potremo averne se nessuno ce ne dà l’occasione?» Durante l’Assemblea di Anima gli Azzurri hanno ricevuto il premio speciale “Italia che compete nel mondo”, «Un riconoscimento per chi ha saputo dimostrare il valore del nostro lavoro, del know how e delle nostre qualità anche quando le condizioni sono più difficili e controverse» ha spiegato il Presidente di Anima Sandro Bonomi. Investite sui giovani, questo è l’appello. «Abbiamo il patentino già da un anno, di filo continuo, elettrodo e Tid» spiegano i tre «Per fare questo lavoro andrei fino in Indonesia». Davvero in Italia non c’è posto per loro? □ c.f.



ECONOMIA | Export

Le vie

dell’export Non solo Cina e Brasile, la Meccanica Anima verso Federazione Russa, Australia, Arabia Saudita, Algeria

D

di Marcello Chiriacò Ufficio Studi Anima

a molti mesi ormai il mercato interno attraversa una perdurante fase di stagnazione e i principali indicatori economici non presentano ad oggi nessun segnale di rilievo che induca a sperare in una prossima inversione di tendenza. Tuttavia e per fortuna, i dati di mercato sulle esportazioni al primo semestre del 2013 segnalano che le aziende del settore della meccanica varia, come da tradizione, consolidano la propria posizione nei mercati esteri e conquistano quote di l’industria meccanica 688 | 50

mercato. Infatti, ai mercati tradizionali di Germania e Francia, se ne affiancano di nuovi; si tratta di paesi con economie emergenti che, a differenza dell’Italia, attraversano una virtuosa fase di crescita e mostrano di apprezzare i prodotti della meccanica italiana. Come già accennato, la buona performance dell’export della meccanica italiana non rappresenta una novità, tutt’altro. Si tratta di un fenomeno ormai consolidato per il settore che, grazie alle esportazioni,


Foto © Depositphotos

ECONOMIA | Export riesce a rendere meno deprimente il quadro economico, fortemente condizionato dalla crisi del mercato interno. Il dati di commercio estero al primo semestre del 2013 individuano la Federazione Russa, l’Australia, l’Arabia Saudita, l’Algeria e gli ormai immancabili Cina e Brasile come mercati nei quali cresce la domanda dei prodotti italiani. In tutti i suddetti Paesi, le esportazioni dei prodotti della meccanica varia, se confrontati con lo stesso periodo del 2012, mostrano una significativa crescita. Per alcuni di essi inoltre, si tratta di un trend già evidente negli ultimi anni che ora si consolida ulteriormente (vedi Federazione Russa, Australia e Arabia Saudita). Nel I semestre del 2013 infatti i settori Anima hanno esportato i propri prodotti per un corrispettivo di circa 562 mln€ verso la Federazione Russa. I settori che registrano un maggior valore di export verso la Federazione Russa sono quelli legati all’energia ed in particolare al settore dell’Oil & Gas e all’Edilizia, nell’ordine: Caldareria (82 mln€), Macchine edili stradali, minerarie ed affini (70 mln€), Turbine a gas (62 mln€), Apparecchiature e componenti per impianti termici (49 mln€), Valvole e rubinetteria (47 mln€), Pompe (38 mln€).

Il settore della caldareria ha esportato principalmente “scambiatori di calore” (36 mln€) e “serbatoi, cisterne, vasche, tini ed altri recipienti simili per materie liquide, di capacità > 100.000 l” (31 mln€). Per quanto riguarda le macchine edili stradali, minerarie ed affini si è esportato principalmente: “macchine per mescolare le materie minerali al bitume” (12 mln€), “macchine di sondaggio o di perforazione” (12 mln €), “betoniere ed apparecchi per preparare il cemento” (11 mln€), “macchine ed apparecchi per lavori pubblici, l’edilizia o lavori analoghi” (10 mln €), “macchine ed apparecchi per frantumare, macinare o polverizzare” (9 mln €). Il settore delle turbine a gas ha esportato ben 58 mln€ di “parti di turbine a gas”. Il settore degli apparecchiature e componenti per impianti termici ha esportato principalmente “caldaie per il riscaldamento centrale (diverse da quelle di ghisa)” per un valore pari a 32 mln €. Il settore delle valvole e rubinetteria ha esportato principalmente: “rubinetti a sfera e a maschio” (12 mln€), “rubinetteria per impianti igienico-sanitari” (5,5 mln€), “valvole di troppo pieno o di sicurezza” (5 mln€), “valvole a saracinesca, per tubi o condutture flessibili, di accia-

Export al primo semestre di ciacun anno (valori in euro) 2009

2010

2011

2012

2013

D 13/12

Federazione Russa

419.166.848

367.695.195

427.832.010

472.954.287

561.786.517

18,8%

Australia

139.549.819

118.941.015

118.449.628

169.661.739

400.383.668

136,0%

Arabia Saudita

240.796.279

188.934.269

295.070.178

338.906.577

372.582.558

9,9%

Cina

398.965.352

410.962.404

359.747.344

325.428.857

362.661.010

11,4%

Algeria

303.501.110

368.295.330

382.169.637

179.633.191

294.043.219

63,7%

Brasile

157.037.441

174.704.064

241.126.254

225.032.977

272.525.940

21,1%

Elaborazione Ufficio Studi Anima su dati Istat settembre 2013 51 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


ECONOMIA | Export

600

Milioni di euro

500 400 300 200 100 0 2009

2010

2011

2012

2013

Federazione Russa

Australia

Arabia Saudita

Cina

Algeria

Brasile

Grafico 1: Andamento del valore delle esportazioni al I semestre di ciascun anno

io” (4,6 mln€), “parti di oggetti di rubinetteria e organi simili per tubi o condutture flessibili” (4,6 mln€) e “valvole per termosifoni di impianti centralizzati, escluse le termostatiche” (3,5 mln€). Sul mercato australiano nel I semestre del 2013 i settori Anima hanno esportato prodotti per un valore pari a circa 400 mln€. I settori che registrano un maggior valore di export sono nell’ordine: Turbine a gas (170 mln€), Apparecchiature ed impianti aeraulici (73 mln€), Valvolame e rubinetteria (37 mln€) e Macchine edili stradali minerarie ed affini (30 mln€). Per ciò che riguarda le turbine a gas si è esportato soprattutto “parti di turbine a gas” (107 mln€) e “turbine a gas, di potenza superiore a 50 MW” (45 mln€). La quasi totalità delle apparecchiature per impianti aeraulici esportate in Australia consiste in ventilatori centrifughi (71 mln€ circa). Il settore delle valvole e rubinetteria

ha esportato principalmente: “rubinetti a sfera e a maschio” (15 mln€), “mescolatori, mitigatori per impianti igienico-sanitari” (5,6 mln€), “valvole a farfalla per tubi o condutture flessibili” (4,9 mln€), “parti di oggetti di rubinetteria e organi simili per tubi o condutture flessibili (2,2 mln€). Per quanto riguarda le macchine edili stradali minerarie ed affini si è esportato principalmente “macchine di sondaggio o di perforazione semoventi” (11,1 mln€) e “parti di macchine di sondaggio o di perforazione (8,6 mln €). Sul mercato dell’Arabia Saudita i settori Anima hanno esportato un corrispettivo di circa 373 mln€. I settori più rilevanti risultano nell’ordine: Valvolame e rubinetteria (47 mln€), macchine edili, stradali minerarie ed affini (64 mln€), Pompe (41 mln€), Sollevamento e movimentazione (26 mln€) e Turbine a gas (19 mln€). Il settore delle valvole e rubinetteria l’industria meccanica 688 | 52

ha esportato principalmente: “valvole a farfalla e valvole a saracinesca” (43 mln€ circa) e “rubinetti a sfera e a maschio” (29 mln€). Il settore delle macchine edili stradali minerarie ed affini ha esportato principalmente “parti di macchine di sondaggio o di perforazione” (27 mln€). Il settore degli impianti per il sollevamento e movimentazione ha esportato “macchine ed apparecchi semoventi” per circa 9 mln€. Per quanto riguarda il settore delle turbine a gas il valore esportato consiste quasi interamente di parti di turbine a gas pari a circa 19 mln€. In Cina, nel I semestre del 2013 i settori Anima hanno esportato i propri prodotti per un valore di circa 363 milioni di euro. I settori che registrano un maggior valore di export sono nell’ordine: Valvolame e rubinetteria (91 mln€), Pompe (51 mln€), Turbine a gas (35 mln€), Sollevamento e movimentazione (32 mln€) e Caldareria (25 mln€).


ECONOMIA | Export Il settore delle valvole e rubinetteria ha esportato principalmente: “rubinetti a sfera e a maschio e parti di rubinetti” (41 mln€), “valvole a saracinesca” (9 mln€ circa) e “riduttori di pressione” (6,5 mln€). Il settore delle pompe ha esportato principalmente “pompe e parti di pompe per liquidi” (25,5 mln€), “pompe volumetriche alternative a motore” (7,7 mln€) e “pompe a pistoni” (4,9 mln€). Per quanto riguarda le turbine a gas il valore esportato consiste quasi interamente di “parti di turbine a gas” (34 mln€ ). Il settore del sollevamento e movimentazione ha esportato in particolare “paranchi non a motore elettrico” (9 mln€), “apparecchi elevatori, trasportatori o convogliatori, ad azione continua, per merci, a nastro o a cinghia e loro parti” (15 mln€). In Algeria il valore esportato ammonta a circa 294 milioni di euro e i settori che registrano un maggior valore sono nell’ordine: Turbine a gas (95 mln€), Valvolame e rubinetteria (39 mln€), Macchine edili stradali minerarie ed affini (38 mln€), Strumenti e materiali per automazione saldatura e taglio (26 mln€) e Pompe (19 mln€). Per quanto riguarda le turbine a gas il valore esportato consiste in larga parte di “parti di turbine a gas” (60 mln€). Il settore del valvolame e rubinetteria ha esportato principalmente: “rubinetti a sfera e a maschio” (20 mln€ circa), “mescolatori e mitigatori per impianti igienico-sanitari” (5 mln€) e “riduttori di pressione” (4 mln€). Il settore dell’automazione saldatura e taglio ha esportato principalmente materiali consumabili: “vergella o bordione di ferro o di acciai non legati” (20 mln€) e “fili di ferro o di acciai non legati” (4 mln€ circa). Il settore delle pompe invece ha

Federazione Russa

15% 38%

12%

11% 7%

8%

■ Caldareria ■ Macchine edili stradali, minerarie ed affini ■ Turbine a gas ■ Assotermica ■ Valvolame e rubinetteria ■ Pompe ■ Altri

9%

Grafico 2: Ripartizione delle principali tipologie di prodotto esportate nella Federazione Russa

Australia

23% 42% 8% 9%

■ Turbine a gas ■ Apparecchiature ed impianti aeraulici ■ Valvolame e rubinetteria ■ Macchine edili stradali minerarie e affini ■ Altri

18% Grafico 3: Ripartizione delle principali tipologie di prodotto esportate in Australia

Arabia Saudita

30%

30%

5% 7%

■ Turbine a gas ■ Apparecchiature ed impianti aeraulici ■ Valvolame e rubinetteria ■ Macchine edili stradali minerarie e affini ■ Altri

17% 11%

Grafico 4: Ripartizione delle principali tipologie di prodotto esportate in Arabia Saudita

esportato principalmente “pompe e parti di pompe per liquidi” (9 mln€), “pompe sommerse multicellulari” (3 mln€) e “pompe centrifughe” (1,3 mln€). In Brasile nel I semestre del 2013 si è esportato per un valore complessivo di 273 milioni di euro. 53 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

I settori che registrano un maggior valore di export sono nell’ordine: Caldareria (38 mln€), Pompe (51 mln€), Turbine a gas (38 mln€), Motori a combustione interna (29 mln€), Impianti ed apparecchiature per sollevamento e movimentazione (26 mln€) e Apparecchiature ed im-


ECONOMIA | Export pianti aeraulici (23 mln€). Se si scende in maggior dettaglio si rileva che il settore della caldareria ha esportato principalmente: “scambiatori di calore” (14,5 mln€) e “parti di caldaie a vapore” (20,6 mln€). Per quanto riguarda le turbine a gas il valore esportato consiste principalmente in “turbine di potenza compresa tra 20 e 50 MW” (12,5 mln€), “turbine di potenza superiore a 50 MW” (8,7 mln€), “turboreattori di spinta” (6,4 mln€) e “parti di turbine” (6 mln€). Il settore del sollevamento e movimentazione ha esportato soprattutto “apparecchi elevatori, trasportatori o convogliatori, ad azione continua, per merci, a nastro o a cinghia e loro parti “ (15 mln€), mentre per quanto riguarda le apparecchiature ed impianti aeraulici, si è esportato principalmente “ventilatori centrifughi” (10 mln€) e “apparecchi per il condizionamento dell’aria” (9,8 mln€). Si tratta quindi di dati confortanti che dimostrano l’apprezzamento di cui gode la meccanica italiana nei mercati esteri e quanto essa mantenga ancora un elevato livello di qualità. Resta da augurarsi che anche il mercato interno possa presto riprendersi poiché attraverso le esportazioni si riesce sì a sopravvivere, soprattutto nei momenti di crisi, ma una robusta domanda interna rimane condizione imprescindibile per la reale crescita delle nostre aziende e del settore in generale. □

Cina

25%

35%

■ ■ ■ ■

Valvolame e rubinetteria Pompe Turbine a gas Sollevamento movimentazione ■ Caldareria ■ Altri

14% 7%

10%

9%

Grafico 5: Ripartizione delle principali tipologie di prodotto esportate in Cina

Algeria

32%

26%

■ Turbine a gas ■ Valvolame e rubinetteria ■ Macchine edili stradali minerarie ed affini ■ Automazione ■ Caldareria ■ Altri

7% 9%

13% 13%

Grafico 6: Ripartizione delle principali tipologie di prodotto esportate in Algeria

Brasile

14%

14%

43%

11% 8%

10%

■ Caldareria ■ Turbine a gas ■ Motori a combustione interna ■ Apparecchiature per sollevamento e movimentazione ■ Apparecchiature ed impianti aeraulici ■ Altro

Grafico 7: Ripartizione delle principali tipologie di prodotto esportate in Brasile

l’industria meccanica 688 | 54


ECONOMIA

Componentistica d’impianto verso nuovi mercati O

il & gas, petrolchimico, raffinazione: la svolta del mercato del futuro è spinta dall’individuazione di nuovi giacimenti, sviluppo di nuove tecnologie e sempre maggiore richiesta di energia. Si è conclusa lo scorso 24 ottobre la 19ª edizione del Convegno Animp Sezione Componentistica d’Impianto, dedicata agli scenari di sviluppo dei mercati e ai più significativi case study per rilanciare la competitività delle imprese italiane dell’impiantistica industriale. Un’occasione per tracciare una panoramica degli argomenti di maggiore impatto sul business delle società di engineering e contracting, e delle imprese fornitrici di beni e servizi: i nuovi scenari internazionali e gli indirizzi del mercato. Per questi settori si apriranno possibilità d’investimento nel mediobreve termine nelle Americhe, Fsu, Nord Africa, Australia e Far East, Medio Oriente, West e East Africa: opportunità legate allo sviluppo e all’implementazione di nuove tecnologie, in particolare relative ad attività di ricerca ed estrazione di shale gas, oil sands, off-Shore, raffinazione di greggio e sviluppo di nuovi poli petrolchimici. Come avviene l’evoluzione di questi mercati? Attraverso il lavoro di molteplici forze, tra cui lo sviluppo internazionale e i nuovi equilibri geopolitici. A questo si aggiungono, tuttavia, le inevitabili problematiche legate al sempre crescente numero di aree geografiche coinvolte nello sviluppo, ognuna con le proprie peculiarità: aumento della complessità dei processi decisionali dei clienti,

Miliardi di Tep 18 15 12

di Arianna Veroni

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Non-OECD OECD

0 1990 2000 2010 2020 2030 I consumi di energia da fonti non convenzionali sono in rapida espansione (Fonte: BP Energy Outlook 2030)

accesso a finanziamenti e servizi a costi competitivi. Tutti parametri che comportano la riduzione dei margini delle aziende che operano in questo settore, penalizzandone la performance. Geografia dello sviluppo In paesi quali l’Australia si sta verificando una grande espansione a livello di investimenti nel settore estrattivo e oil & gas, sia impiegando tecnologie nel settore esplorativo che nel settore produttivo. La maggior parte degli investimenti è dedicata a innovazione ed espansione dei progetti in essere, mentre si è verificata un’esplosione dei costi de55 | NOVEMBRE DICEBRE 2013

gli impianti di liquefazione del Gnl. Caso interessante i paesi dell’Eastern Africa (quali Angola, Nigeria, Kenya, Mozambico): sono stati individuati nuovi giacimenti e si stima quindi un mercato in grande crescita assieme a quello Russo, dove si prevede una crescita legata all’ammodernamento e all’efficientamento di progetti già esistenti, alla creazione di progetti di sfruttamento di nuovi giacimenti, assieme a grandi progetti per la liquefazione del Gnl ed esportazione verso la vicina Cina. I mercati di Egitto e Libia, sono sostanzialmente influenzati dalla situazione politica che sembra in via di stabilizzazione e gli investimenti sono pertanto ripresi. In particolare in Egitto sono in atto progetti di realizzazione di nuove raffinerie, assieme al revamping di quelle esistenti. In Libia, invece l’obiettivo è di tornare al livello di investimenti della primavera araba, attirando nuovamente investitori stranieri con progetti dedicati al Gnl ed etilene. Un mercato mondiale sempre in costante e rapido cambiamento: la competitività raggiunta dalle società di engineering e manufacturing italiane è pronta per affrontarlo. □


La meccanica corre sulla Transiberiana INTERNAZIONALIZZAZIONE | Russia

L’accordo firmato a Omsk fra Italia e Russia avvia una sinergia fra aziende in una delle aree più importanti per l’export dei settori Anima

L

a meccanica lega Italia e Russia, ora con nuovi strumenti. L’accordo firmato a Omsk lo scorso ottobre fra i rappresentanti dei due mondi industriali concentra le attenzioni delle Pmi Italiane nel cuore della Transiberiana. La Siberia rappresenta una delle destinazioni più importanti per i produttori di tecnologie meccaniche. È il caso, all’interno del mondo rappresentato da Anima, di aziende attive nei comparti Oil & Gas, Food, Costruzioni e Componentistica. Settori già attivi, ma potenzialmente ancora più interessanti, poiché in fase di forte espansione. La stessa Edilizia, in Italia fra i settori che più di tutti hanno subito il peso della l’industria meccanica 688 | 56

crisi, può contare in Russia su città che stanno vivendo un vero e proprio boom delle costruzioni. Non è da dimenticare, infatti, che la Russia non finisce con i monti Urali: lo sviluppo post-sovietico è avvenuto, in distretti quali Mosca o San Pietroburgo, in tempi rapidissimi, ma in molte zone del cento-est sta incominciando proprio ora, o ha preso avvio da poco, e in altre ancora rappresenta il futuro. In questa direzione va l’accordo siglato fra Nazarov Viktor Ivanovich, Presidente del Consiglio di coordinamento addetto alle politiche industriali e tecnico-scientifiche presso l’Associazione Interregionale “Accordo siberiano” (Ks Mass), e Luca Turri,


INTERNAZIONALIZZAZIONE | Russia in rappresentanza della Federazione Anima, nell’ambito di una missione congiunta Anima e Agenzia per la Russia. Un documento che crea un importante passo verso una sempre maggiore sinergia fra aziende italiane e russe attraverso la quale sarà possibile interpretare le necessità del mercato siberiano per creare momenti di sviluppo. Non soltanto sul fronte dell’export, ma convogliando il nostro know how verso opportunità di investimento direttamente sul territorio. Un partner ricco di materie prime (gas, petrolio, minerali rari) e un’economia in fase di forte sviluppo. Così si presenta la regione di Omsk. 141 mila chilometri quadrati con una densità di 14 abitanti (un totale di 1974,8 migliaia di abitanti), situata al centro del continente, nella parte più meridionale della pianura occidentale siberiana. Una regione che può vantare un enorme potenziale di sviluppo: la maggior parte dell’economia è rappresentata infatti dall’attività industriale, in particolare nel campo della raffinazione del petrolio, industria alimentare, energia elettrica, chimica, petrolchimica, macchinari imprese manifatturiere. Già nei prossimi mesi si prevedono incontri fra aziende dell’una e dell’altra parte, in particolare è prevista nel corso di Mostra Convegno Expocomfort (a Milano dal 18 al 21 marzo prossimo) la presenza di una delegazione siberiana di imprenditori, un passo significativo per poter avviare utili sinergie. «Gli imprenditori italiani prestano grande attenzione allo sviluppo economico della Federazione Russa, considerata una zona estremamente dinamica» ha commentato Luca Turri, Presidente Ucomesa e Vice Presidente Federcostruzioni. «Spero che i nostri contatti aiuteranno a rafforzare il rapporto Italia-Russia, in particolare in uno dei settori leader dell’economia italiana: l’industria meccanica». □ c.f.

The mechanical industry goes along the Trans-Siberian route The agreement signed in Omsk between Russia and Italy is the start of synergy between companies in one of the most important export areas for the Anima sectors.

Mechanics link Italy to Russia – now with new instruments. The agreement signed in Omsk in October between representatives of the two industrial worlds focuses the attention of Italian SMEs on the heart of the Trans-Siberian. Siberia is one of the most important outlets for manufacturers of mechanical technologies. This is the case, within the sphere represented by Anima, of companies active in the oil & gas, food, construction and components sectors. These sectors are already active, but they have an even more interesting potential, since they are undergoing strong expansion. The building sector, one of those hardest hit by recession in Italy, can rely on towns in Russia that are experiencing an authentic construction boom. One should not forget, indeed, that Russia does not end at the Ural mountains. Though in areas like Moscow or St. Petersburg post-Soviet development occurred very rapidly, in many central-eastern zones it is only beginning now, or has just started, while in other places it represents the future. This is the orientation of the agreement signed by Nazarov Viktor Ivanovich, President of the Coordinating Council responsible for industrial and technical-scientific policies of the “Siberian Agreement” Interregional Association (Ks Mass) and Luca Turri, representing the ANIMA Federation. The document is an important step towards increased synergy between Italian and Russian companies, enabling them to interpret the requirements of the Siberian market in order to create development op57 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

portunities. Not only on the export front, but directing Italian know-how towards direct investment opportunities in the territory. A partner rich in raw materials (gas, oil, rare minerals) and a strongly growing economy. This is the region of Omsk. 141,000 square kilometres with a density of 14 inhabitants (a total of 1,974,800 inhabitants) situated in the centre of the continent, in the most southerly part of the western Siberian plain. A region that can offer enormous potential for development - the greater part of the economy is, in fact, made up of industrial activity, particularly in the field of oil refining, food, electricity, chemicals, petrochemicals and industrial machinery. In the coming months meetings will take place between companies on both sides. A delegation of Siberian businessmen will attend the exhibition-convention Expocomfort (in Milan from 18th-21st March 2014) – a significant step forward in generating useful synergies. «Italian businessmen are paying great attention to the economic development of the Russian Federation, which is considered to be an extremely dynamic zone for its competitiveness, investments and consumption – and also well integrated into the global market» commented Luca Turri, President of Ucomesa and Vice President of Federcostruzioni. «I hope that our contacts will help strengthen the Italy-Russian connection, in particular in one of the leading sectors of the Italian economy - the mechanical industry». □


ANIMA | Presidenti

Intervista a Maurizio Ceriani, Presidente Ucisp

Il peso della formazione Maurizio Ceriani è stato confermato Presidente Ucisp, Unione costruttori italiani strumenti per pesare, per il triennio 2013-2016. Nel suo incarico il Presidente Ceriani sarà affiancato dal Vice Presidente Mauro Valli (Odeca Srl), riconfermato insieme ai consiglieri Massimo Mai (Antonio Mai Snc), Massimo Zanetti (Soc. Coop. Bilanciai Campogalliano), Mauro Lenzini (Lenzini Bilance Snc), ai quali si sono aggiunti Davide Vescovi (Laumas Elettronica Srl) e Gianni Mezzalana (Mezzalana Snc).

F

ino al 2011, i dati di produzione nel settore degli strumenti per pesare raccontano un ottimo bilancio. Come è cambiato il mercato negli ultimi mesi? Nonostante tutti i discorsi che quotidianamente fioriscono sui giornali riguardo alla crisi, il messaggio che deve arrivare alla politica è questo: la vera crisi è iniziata ora, nel 2013. Gli anni scorsi se ne è parlato, ma quest’anno stiamo davvero subendo la differenza fra il dire e il fare. Dobbiamo registrare una drastica riduzione della produzione. Un calo che è in larga misura da imputare ai minori consumi da parte del cittadino. Il settore costruttori strumenti per pesare opera in gran parte nel campo

alimentare, e se è vero che la spesa del carrello è in media diminuita quest’anno del 6%, è evidente come il nostro campo ne risenta. È cambiato, insomma, il consumatore. Le persone difficilmente organizzano i propri acquisti in un’ottica di accumulo, comprano in base al bisogno, e con questo cambio di rotta dovuto alla crisi, le dinamiche che abbiamo gestito fino ad ora sono di conseguenza mutate. Spesso i costruttori si rivolgono al mercato estero, dove la bilancia italiana è molto apprezzata. In particolare Paesi Arabi ed Europa. Quanto pesa la contraffazione sul settore della pesatura? Più che contraffazione vera e propria, stiamo assistendo, sia nel settore retail che industriale, a una continua immissione sul mercato di strumenti non omologati: una vera invasione “barbarica” di bilance dell’Est. Sono davvero troppi gli strumenti non idonei ormai presenti in Italia, una concorrenza sleale che pesa sulle aziende

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ANIMA | Presidenti

virtuose. Servono molteplici controlli in termini di numerosità ed efficacia da parte degli organi competenti. Che ruolo riveste la formazione nel campo rappresentato da Ucisp? Fondamentale per diffondere la cultura della metrologia legale: su questo profilo l’obiettivo è senz’altro centrato. Oltre alla diffusione di scritti e opuscoli, quest’anno abbiamo organizzato un percorso formativo strutturato secondo le esigenze delle singole figure presenti in aula, avvalendosi dell’esperienza decennale dell’Istituto Tagliacarne nell’attività di formazione metrologica per le Camere di Commercio. Non solo teoria, ma grande spazio alla pratica. Durante i nostri corsi contestualizziamo sempre le giornate di formazione andando a effettuare sul campo simulazioni pratiche presso aziende associate. Quali altri strumenti sono stati promossi a servizio delle imprese? Sono stati attivati due importanti servizi: gli sportelli “L’Esperto risponde”. Il primo dedicato alla metrologia legale: un team di persone altamente qualificate risponde a quesiti riguardanti in particolare la Direttiva Mid, regolamenti e normativa tecnica di settore. Il secondo sportello riguarda invece la “sicurezza in ambito aziendale”; la consulenza è così legata in particolare all’ambito di attività della Direttiva Macchine. Quali saranno i punti principali del suo nuovo mandato? Ci sono aziende che lottano per non chiudere, aziende che rischiano di vedersi costrette dalla crisi a ridurre i costi tagliando proprio ciò che genera valore aggiunto: la formazione. Uno dei miei intenti da Presidente è agire sulla cultura nel settore, spingendo sempre di più per non perdere, ma anzi, implementare, la formazione: solo così possiamo continuamente crescere e migliorare le nostre competenze per sviluppare prodotti sempre all’altezza del nostro nome e offrire così al mercato le migliori soluzioni. Un’opportunità importante da promuovere quindi la “formazione finanziata”, in questo caso attraverso i circuiti di Anima: stiamo già definendo un progetto per questo scopo. c.f.

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CASE HISTORY

Tecnologia grand prix l’industria meccanica 688 | 60


CASE HISTORY

«N

per ogni ambiente industriale

di Carlo Fumagalli

on vi ricorda il film Man in Black?» ci domanda in ascensore la nostra accompagnatrice. Il paragone fantascientifico non è scelto a caso: mentre la colonna di vetro in cui siamo entrati raggiunge il piano 01 del McLaren Technology Centre, l’impressione è quella di trovarsi in un altro mondo. Tutto intorno un parco inglese e un lago artificiale perso nella contea di Surrey; all’interno, in fila una vicina all’altra, le monoposto di Senna, Prost, Lauda, Hakkinen. È qui che prendono vita le Formula 1 della scuderia McLaren, dalla progettazione alla produzione dei componenti, fino al collaudo e all’assemblaggio. Ed è qui che, grazie a una partnership iniziata 19 anni fa fra McLaren Racing e ExxonMobil (con il brand Mobil 1) i lubrificanti sintetici ad alta specializzazione trovano continua applicazione in uno degli ambienti più esigenti dell’ingegneria, sviluppando così soluzioni applicabili in ogni altro ambiente industriale. Attraversare le gallerie del McLaren Technology Centre, a Woking, è il racconto di un successo. All’ingresso la prima automobile di quella che sarà poi la nota scuderia: una Austin 4 cilindri, acquistata nel ’54 dal proprietario di una stazione di servizio neozelandese con l’intenzione di metterla a nuovo e rivenderla. Un’idea diversa su cosa farne l’aveva il figlio quindicenne, Bruce McLaren. Da lì in poi è ormai storia. Ne è simbolo la lunga fila dei trofei vinti in 50 anni, esposti in un corridoio-museo che è passaggio obbligato all’ingresso delle officine per visitatori e dipendenti. Nel centro di produzione il silenzio è quasi irreale. L’ambiente è asettico, bianco: sembra un Apple store, ma è un’officina, un laboratorio. Molto di più: è il cuore del racing. L’unico elemento che ci fa capire che si tratta di uno stabilimento di 61 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

Formula 1 technology can be applied to any industrial environment «Doesn’t it remind you of the film, Man in Black?» our guide asks us in the lift. The comparison with science fiction was not by chance. As the glass column containing us reaches floor 01 of the McLaren Technology Centre, we have the impression of being in another world. Surrounded by an English park and an artificial lake deep in the county of Surrey, inside, lined up next to each other, are the racing cars of Senna, Prost, Lauda and Hakkinen. This is where the Formula 1 cars for the McLaren team are made, from their design to the production of components, from testing to assembly. And this is where, thanks to a partnership that began 19 years ago between McLaren Racing and ExxonMobil (with the Mobil 1 brand), highly specialised synthetic lubricants are continuously used in one of engineering’s most demanding environments, and solutions applicable in all other industrial environments are developed. The galleries of the McLaren Technology Centre in Woking tell of a success story. In the entrance, the first car of what was to become the famous racing team: a 4-cylinder Austin, bought in ’54 by the owner of a New Zealand service station with the intention of restoring and reselling it. His fifteenyear old son, Bruce McLaren, had a different idea of what to do with it. And the rest is history. As demonstrated by the long line of trophies won over 50 years and displayed in a museum-corridor that visitors and staff must walk along on the way to the workshops. In the production centre the silence is almost surreal. This antiseptic white environment looks like an Apple store, but is a workshop, a laboratory.


CASE HISTORY produzione è l’odore familiare di lubrificante: «Odore di Mobil» come dicono qui. «Lo usiamo non soltanto applicato alla macchina che mandiamo in pista ad ogni Gran Premio; fa funzionare ogni macchinario del Technology Centre». Una sfida non da poco, qui viene prodotto l’85% degli 11.500 componenti che formano la monoposto di Jenson But-

Much more - it is the heart of racing. The only reason we know it is a production facility is its familiar smell of lubricant - the «Mobil smell», as they say here. «We not only use it on the car we send onto the track of every Grand Prix – it keeps all the machinery of the Technology Centre running». Not an easy task, since they produce here 85% of the 11,500 components that make up the vehicles of Jenson Button and

Sergio Perez (everything, practically, except the Mercedes engine and the tyres), with an unremitting level of development and innovation - there is a technological change made to the vehicle every 20 minutes from March to November. When a McLaren brakes, the oil in the ball bearings of the vehicle’s wheels is put under 15 thousand times as much pressure as normal for the car’s pneu-

La nuova generazione di ExxonMobil Intervista a Rainer Lange, Mobil Shc Brand and Marketing Advisor Europe, Africa & Middle East

Interview with Rainer Lange, Mobil Shc Brand and Marketing Advisor Europe, Africa & Middle East

«È molto più facile vedere l’evoluzione tecnologica in un cellulare piuttosto che in un lubrificante sintetico. Eppure lo sviluppo che ha portato alle soluzioni disponibili oggi sul mercato ha lo stesso grado di innovazione». Paragone calzante. Lo spiega Rainer Lange, Brand e Marketing Advisor di ExxonMobil per l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente, presentando la nuova generazione di lubrificanti per macchine industriali alla prima edizione di Mecha Tronika, a Fieramilano dal 23 al 26 ottobre scorso.

«It is much easier to see technological evolution in a mobile phone than in a synthetic lubricant. Yet the development that has led to the solutions available on the market today has the same degree of innovation». A good comparison. The explanation comes from Rainer Lange, Brand and Marketing Advisor for ExxonMobil for the Eame area, presenting the new generation of lubricants for industrial machinery at the first edition of Mecha Tronika, at Fieramilano from 23rd to 26th October.

Qual è il principio che ha ispirato la nascita della nuova generazione di lubrificanti ExxonMobil? In tutti gli ambiti dell’industria la parola d’ordine è produttività. In qualsiasi condizione le macchine devono lavorare, e per questo è fondamentale curarne la lubrificazione. Rispetto agli oli minerali convenzionali i lubrificanti della serie Shc sono formulati per aiutare il settore manifatturiero e delle industrie di processo ad aumentare la produttività, accrescendo allo stesso tempo il risparmio energetico. Un risparmio che, come indicano test svolti sia in laboratorio che in servizio, può raggiungere il 3,6% rispetto agli oli convenzionali. Risparmio energetico e produttività dunque, c’è spazio per la riduzione dell’impatto ambientale? Assolutamente. I lubrificanti industriali ExxonMobil coniugano grandi prestazioni in termini di produttività alla tutela ambientale. La lunga durata dell’olio, infatti, prolunga la vita dei componenti e diminuisce la necessità di smaltimento, creando così meno rifiuti. Non è soltanto l’ambiente a trarne beneficio, ma la sicurezza che sta alla base di tutte e operazioni.

What is the principle that inspired the creation of the new generation of ExxonMobil Industrial Lubricants? In all sectors of the industry the key word is productivity. Whatever condition the machines have to work in. And this is why it is fundamental to lubricate them. Compared with traditional mineral oils, the Shc series lubricants are formulated to help the manufacturing sector and process industries increase productivity, while augmenting their energy saving. Both laboratory and industrial tests carried out indicate that this saving may reach 3.6% compared with traditional lubricants. So energy saving and productivity – any room for reducing environmental impact? Absolutely. ExxonMobil Industrial Lubricants combine great performance in terms of production with safeguarding the environment. The longer oil life, in fact, prolongs the life of components and reduces the need for disposal, thereby creating less waste.

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CASE HISTORY matics. To protect the bearings under these conditions of friction and wear, and from the heat which makes the discs incandescent (they can heat up to 850°C and more), a protective layer less than one micron thick of commercially available Mobil oil is sufficient. The same technology that has worked on the track is used to protect machinery, applications and vehicles in some of the most difficult industrial environments,

ton e Sergio Perez (praticamente tutto tranne il motore Mercedes e le gomme), con un livello di sviluppo e innovazione senza tregua: da marzo a novembre viene apportato un cambiamento tecnologico all’auto ogni 20 minuti. Dal Technology Centre alle imprese della meccanica

Una McLaren in frenata sottopone il grasso nei cuscinetti delle ruote della vettura a una pressione 15mila volte maggiore rispetto a quella degli pneumatici del veicolo. Per proteggere i cuscinetti da queste condizioni di frizione e usura, e dal calore che rende i dischi incandescenti (toccano picchi di oltre 850ºC) è sufficiente uno strato protettivo di

New ExxonMobil generation It is not only the environment that benefits, but safety, which is fundamental to all operations. How can a high-performance lubricant positively influence worker safety? It’s very simple - less maintenance, fewer injuries. One of our strong points is that we can guarantee less frequent oil change and, because machines last longer, less need for maintenance. Because of this, machines have less and less need of “human” intervention, which goes to meet one of the priorities of every company - safety. How much time has to be invested in R&D before a solution such as Mobil’s Shc series can be brought to market? A product like this requires a lot of effort. We at ExxonMobil develop a lot of new products but before we can launch them on the market they have to undergo a long series of tests, firstly being tested in our specialised laboratories, then under real conditions. Sometimes it takes between 5 and 7 years to follow through all the phases of a project. If just one of those tests fails, we have to start all over again. A lot of knowledge and experience is necessary and I must say we are really proud of this series. What’s in store for the future? What will the next generation of lubricants be like? We think there will be a general increase in demand for synthetic lubricants. Probably the next challenges will be around managing viscosity at high and low temperatures, an aspect where we have already achieved excellent results and which will be increasingly strategic, as well as continuously reducing lubricant volume. □

In che modo un lubrificante ad alte prestazioni influisce positivamente sulla sicurezza dei lavoratori? È molto semplice: meno manutenzione, meno infortuni. Uno dei nostri punti di forza è proprio la possibilità di allungare gli intervalli di cambio d’olio e, grazie alla maggiore durata dei macchinari dovuta alla superiore protezione offerta dal lubrificante, di ridurre quelli di manutenzione: in questo modo i macchinari hanno sempre meno bisogno di un intervento “umano”, andando incontro a una delle priorità di ogni azienda: la sicurezza. Quanto tempo è necessario investire in ricerca e sviluppo per proporre sul mercato soluzioni di lubrificazione come i prodotti Mobil Shc? Prodotti simili comportano molti sforzi. Come ExxonMobil sviluppiamo molti nuovi prodotti, ma prima di poterli immettere sul mercato dobbiamo sottoporli a una lunga serie di test, prima nei nostri laboratori specializzati, poi in condizioni reali. A volte sono necessari dai 5 ai 7 anni per seguire il progetto in tutte le sue fasi. Basta fallire un solo test per dover ricominciare da capo, ci vuole molta esperienza e conoscenza, devo dire che siamo molto orgogliosi dei prodotti Mobil Shc. Qualche anticipazione sul futuro? Come sarà la prossima generazione di lubrificanti? Prevediamo un generale aumento della domanda dei lubrificanti sintetici. Probabilmente le prossime sfide si giocheranno sulla gestione della viscosità ad alte e basse temperature, una caratteristica su cui già abbiamo ottenuto ottimi risultati e che sarà sempre più strategica, oltre che una continua riduzione del volume del lubrificante. □

c.f.

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Foto © Vodafone McLaren Mercedes Media Centre

CASE HISTORY

Postazione di assemblaggio, McLaren Technology Centre

spessore inferiore a un micron dello stesso grasso Mobil presente in commercio. La stessa tecnologia, comprovata su pista, viene impiegata per proteggere macchinari, applicazioni e veicoli utilizzati in alcuni degli ambienti industriali più difficili, come siti minerari, dove il grasso sintetico viene utilizzato per proteggere numerose applicazioni sottoposte a severe condizioni operative, inclusi nastri trasportatori, punti di ingrassaggio di perforatrici, camion per il trasporto, bulldozer, pale caricatrici e pale elettromeccaniche. O nell’industria siderurgica, impiegati per migliorare la protezione dei componenti dei nastri trasportatori delle linee di agglomerazione dei minerali quali calcare, carbone e per la sinterizzazione, nonché nei connettori

di trasmissione dei treni di laminazione, nella catena di decapaggio e nei macchinari per la laminazione negli impianti di profilatura. Ma oltre ai casi più estremi, ogni ambiente industriale può beneficiare della tecnologia che lubrifica la galleria del vento di Woking per 50 ore al mese. Dalla produzione e funzionamento di pressure equipment fino alle turbine, presse e perforatrici. Negli apparecchi di movimentazione merci, macchine movimento terra, motori per cogenerazione e pompe di calore, fino agli impianti di verniciatura, granigliatura, saldatura di componenti metalliche. Dovunque ci sia meccanica, il lubrificante è l’elemento invisibile che può far correre uno stabilimento almeno quanto una “freccia d’argento”. □ l’industria meccanica 688 | 64

such as mining sites, where synthetic oil is used to protect numerous applications that undergo severe operating conditions, including conveyer belts, drill lubrication points, transport trucks, bulldozers, loaders and electromechanical loaders. Or in the steel industry, used for improved protection of conveyor belts in lime dust, coal and sinter plants. But apart from these extreme cases, any industrial environment can benefit from the technology that lubricates the Woking wind tunnel for 50 hours a month. From the production and functioning of pressure equipment to turbines, presses and drills. In equipment for moving goods, earth-moving machinery, cogeneration engines and heat pumps, up to machinery for varnishing, blasting and welding of metal components. Wherever mechanics are needed, lubricant is the invisible element that can make a factory run almost like a “silver arrow”. □



NEWS | Tecnologia

in cloud

B

envenuti nella “nuvola”. Basta scambi di pesantissime mail, basta riunioni tradizionali: milioni di aziende nel mondo sono già passate a piattaforme cluod per gestire il proprio lavoro, ma spesso il cambio tecnologico può rappresentare un vero e proprio salto, in Italia non ancora diffuso. Soltanto un mese fa è stata la volta di Whirlpool. Al quartier generale per Europa, Medio Oriente e Africa della multinazionale americana degli elettrodomestici a Comerio (Provincia di Varese), nel nucleo storico dell’azienda fondata nel Dopoguerra col nome di Ignis e fra i simboli del boom economico italiano, è stata presentata la nuova partnership con Google. Il cambio tecnologico di piattaforma innova radicalmente il modo di lavorare, superando distanze, fusi orari, abitudini e strategie. Sarà, insomma, sempre più simile alla vita quotidiana. Come? Un pacchetto di applicazioni cloud (in questo caso “Google apps for business”) permetterà di condividere e modificare documenti in tempi brevissimi (ogni utente avrà a disposizione oltre 30 gigabyte di spazio) e partecipare a riunioni da ogni parte del mondo di-

dimezzare tempi e costi

rettamente dal proprio smartphone. Il risparmio più evidente è quello del fattore tempo, ma il progetto comporterà anche un sensibile abbattimento dei costi. Secondo il country manager Google Enterprise Luca Giuratrabocchetta, «le aziende che usufruiscono del servizio risparmiano circa il 40% a livello di hardware, software, manutenzione, e in termini di recupero di produttività, il tutto in meno di 3 anni». La collaborazione, siglata da Whirlpool a livello globale, ha durata di 5 anni e comporta un impegno complessivo di 20 milioni di dollari. Un balzo nel ventunesimo secolo dunque. E l’anno per entrarci è quello giusto: «Il 2014 – ha continuato Giuratrabocchetta – è l’anno in cui i “nativi digitali” (i giovani nati a partire dal ’90) entrano nel mercato del lavoro. Già culturalmente abituati a condividere tutto tramite Facebook o Twitter, se non troveranno nelle aziende gli strumenti “social” per loro naturali il rischio di perderli sarà altissimo». Mentre per i meno giovani è già in corso un iter formativo per tutti i settori aziendali. Cambia la cultura dunque, verso una social innovation ormai stabilmente applicata al mondo aziendale e so-

Ambiente di lavoro nella sede Google di Dublino

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2014, i “nativi digitali” entrano nel mondo aziendale: vietato perderli

Luca Giuratrabocchetta, Country Manager di Google Enterprise

stenuta dalle solide basi della tradizione. Una modalità di lavoro che in Europa sta diventando sempre più la normalità: in Inghilterra, secondo The Economist, negli ultimi 12 anni il numero di persone che lavorano lontano dall’ufficio sono passate da 678 mila a un milione. E per chi lavora in ufficio, alla scrivania si sostituisce man mano un open space dove la collaborazione fa da padrone. Anche il nuovo Whirlpool Cafè, ristrutturato nella sede di Comerio, riflette a pieno il nuovo approccio: così lo sviluppo di progetti e le decisioni più importanti possono essere prese attraverso uno smartphone seduti su un divanetto sgargiante, o davanti a un caffè. Quello no, non virtuale. c.f.


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IL SETTORE PROTAGONISTA | Uman / Anima

Sicurezza

quando i peggiori esempi non sono sempre al Sud L

a sicurezza sembra iniziare a fare notizia, anche prima che avvengano gli incidenti. L’indagine di Luigi Pelazza andata in onda all’interno de “Le Iene” su Italia 1 lo scorso 3 dicembre ha portato alla ribalta la “truffa degli estintori” da tempo denunciata da Uman, l’Associazione Nazionale di categoria che riunisce le Aziende della Sicurezza e Antincendio. «Sono sempre più numerose le segnalazioni di comportamenti sospetti in questo settore che ci giungono, ci tengo a dirlo, più spesso dalle Regioni del Nord Italia rispetto a quelle del Sud. Purtroppo devo dire che questo malaffare diffuso è spesso promosso o quantomeno accettato anche da sedicenti associazioni di categoria che si presentano come rappresentanti dei produttori o degli operatori del settore al solo fine di avallare questo modo di operare illegale e, è bene ricordarlo, molto pericoloso – afferma GianMario Malnati, Presidente Uman – Le aziende che operano nel settore della sicurezza devono essere un modello, un esempio di integrità e trasparenza, dato il settore estremamente delicato e pericoloso in cui operiamo. Solo così possiamo fare

cultura della sicurezza nei confronti degli imprenditori che hanno la responsabilità dei sistemi di sicurezza nelle aziende, dei preposti e degli Rspp che devono operare e vigilare su queste tematiche, dei dipendenti che devono comprendere l’importanza di lavorare in sicurezza e degli operatori del settore per essere credibili e di supporto come referenti primari per la sicurezza soprattutto in aziende del settore meccanico». Trasferire i principi base per un corretto utilizzo delle tecnologie, una miglior manutenzione dei prodotti e l’applicazione delle Linee Guida operative rappresentano i punti cardine per assicurare procedure adeguate a ottenere buone pratiche di sicurezza. «Il tutto a partire dalla massima attenzione nella scelta dei partner per qualunque progetto, dal più grande al più piccolo – continua Malnati – Abbiamo calcolato che dei 10 milioni di estintori presenti in Italia solo il 10% siano correttamente manutenuti e le relative polveri smaltite a norma di legge. Non solo si tratta di essere complici di un rischio estremamente grave per le potenziali conseguenze sulla sicurezza degli individui ma anche molto peril’industria meccanica 688 | 68

coloso dal punto di vista penale per il datore di lavoro, come la sentenza Thyssen-Krupp del Pm Guariniello ha reso chiaro ed evidente a tutti». Affidarsi a operatori qualificati è una necessità ormai imprescindibile per le aziende, grandi o piccole che siano. Chi acquista il prodotto o servizio non può scaricare la responsabilità sull’operatore o sull’azienda produttrice degli impianti, ma ne è corresponsabile in misura eguale se non maggiore a seconda dei casi. Per questo Uman ha avviato assieme ad Icim, Ente di Certificazione Italiano indipendente, un progetto che ha l’obiettivo di accertare e certificare la Qualità della Manutenzione Antincendio attraverso la valutazione della adeguatezza delle procedure operative, a cui aderiscono tutte le aziende associate Uman, «perché non è più sufficiente fidarsi di chi conosci ma è necessario affidarsi a chi può dimostrare le proprie competenze – conclude Malnati – Gli imprenditori hanno bisogno di sicurezza certa per proteggere le proprie aziende, i dipendenti e anche se stessi, e per farlo hanno bisogno di aziende serie e competenti come quelle che Uman rappresenta». □


IL SETTORE PROTAGONISTA | Uman / Anima

Sicurtech, prossima tappa Firenze I

l tema della sicurezza, uscito negli ultimi anni dal ristretto ambito degli addetti ai lavori, riveste ormai un importante ruolo sociale. Proprio per questo Uman Associazione Nazionale Aziende Sicurezza e Antincendio, in collaborazione con Aias Associazione professionale Ita-

sciplina di Prevenzione Incendi, che ha occupato l’intera mattinata. A seguire, nel pomeriggio, si sono alternati tre seminari che, partendo dai temi lanciati al mattino, sono andati ad approfondire: l’asseverazione degli impianti antincendio in fase d’inizio attività o rinnovo periodico;

I numeri della tappa di Napoli: oltre 30.000 professionisti e operatori contattati per promuovere l’evento, 300 partecipanti ai lavori 26 patrocini ricevuti, 18 ordini professionali coinvolti 4 eventi e 7 relatori

Malnati: Falsa manutenzione estintori è frode da 22,5 milioni. Cattivo esempio anche da alcune Associazioni di categoria senza scrupoli. Ogni anno evasa Iva per 5 milioni di euro e mancata creazione di 200 posti di lavoro.

liana Ambiente e Sicurezza ha organizzato lo scorso 23 ottobre, presso il Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli, la prima tappa di Sicurtech Village – manifestazione nata per promuovere e diffondere i temi inerenti «la cultura applicativa della sicurezza antincendio, le soluzioni e gli aspetti gestionali, organizzativi e tecnico-normativi» finalizzata a far conoscere e divulgare le più recenti innovazioni con il contributo di tecnici, associazioni professionali, addetti antincendio, addetti ai servizi di sicurezza e di prevenzione, consulenti, esponenti degli ordini professionali, aziende, imprenditori, università. Appena nato, Sicurtech Village ha realizzato numeri importanti che possono di fatto farci parlare di un successo dell’iniziativa. A tutto ciò si aggiunge il prestigioso riconoscimento ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha conferito al Sicurtech Village la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica, quale reale riconoscimento all’iniziativa. Cuore della giornata è stato il convegno Il ruolo del Decreto Impianti nella nuova Di69 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

la nuova analisi del rischio incendio per le aziende ed i professionisti; la corretta manutenzione dei sistemi antincendio e delle attrezzature a garanzia dell’efficienza degli impianti e dell’asseverazione in fase di rinnovo periodico. «L’impegno profuso per lavorare insieme, coinvolgere quanto più possibile tutte le parti interessate e unire le forze per migliorare la sicurezza e la salute è stato premiato dal successo dell’iniziativa – afferma Gianmario Malnati, presidente Uman – Dopo questa prima tappa Sicurtech Village inizierà con un vero e proprio tour che nel 2014 porterà cultura e della sicurezza toccare Firenze il 18 febbraio, Roma il 18 giugno e Padova il 14 novembre. Il nostro obiettivo è quello trasferire sul territorio e direttamente agli operatori del settore, agli ingeneri, ai progettisti e architetti che si occupano di Sicurezza e Antincendio gli aggiornamenti normativi, la condivisione delle migliori soluzioni per offrire la propria professionalità con coscienza, competenza e rispetto della legge all’interno di un luogo di confronto e di diffusione della cultura della sicurezza come Sicurtech Village». □ f.c.


IL SETTORE PROTAGONISTA | Assocatene / Anima

Intervista al Presidente dell’Associazione Costruttori Catene da Neve Alberto Guidotti

Catene da neve, stagione aperta S

ensibilizzare gli utenti della strada, consumatori e professionisti, sulla sicurezza della circolazione stradale in condizioni di neve o ghiaccio; è l’obiettivo di Assocatene. Significa innanzitutto rendere consapevole l’utente che esistono diverse soluzioni a cui ricorrere. Come nel caso della Direttiva sulla circolazione stradale del Ministero dei Trasporti e alle relative ordinanze locali (RU 1580-16.01.2013) secondo le quali durante il periodo invernale e/o in caso di emergenza neve è obbligatorio avere a bordo catene da neve o montare sul proprio veicolo pneumatici invernali. Ritiene soddisfacente la Direttiva in vigore? Tutt’altro, a mio avviso può addirittura mettere a rischio la sicurezza degli utenti. Prescrive, infatti, catene o pneumatici invernali dal 15 novembre al 15 aprile indipendentemente dalla condizione climatica. Ora, analizzando i profili termici registrati nel corso degli anni, nel periodo 15 novembre - 15 aprile in alcune delle principali città italiane (Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli) si verificano molte giornate con temperature ben oltre i 7 C°, temperatura massima stabilita per il rendimento ideale degli pneumatici invernali. Invece, per fare un esempio, nello scorso inverno 2012/13 la stazione meteo di Milano Linate ha rilevato 86 giorni con temperature superiori a 7°, e la stazione di Roma Ciampino ben 150 giorni, dove a gennaio 2013 si sono addirittura toccati i 15C°. Gli stessi produttori di pneumatici affermano che le gomme da neve hanno performance non ottimali, se non appena sufficienti, sul bagnato e sull’asfalto asciutto con temperature superiori a 7°. In queste condizioni climatiche, quindi, gli utenti sono “costretti” a usare uno pneumatico meno “sicuro”. Perché allora imporre un

di Maria Grazia Micucci obbligo continuativo nel periodo considerato, quando magari l’utente della strada potrebbe decidere di usare i mezzi pubblici quando nevica, e usare il proprio mezzo in tutte le altre circostanze? Sarebbe molto più corretto lasciare al cittadino la possibilità di decidere autonomamente di dotarsi di strumenti adeguati in caso di neve o ghiaccio (siano essi pneumatici, catene, o altri dispositivi antisdrucciolevoli, purché “omologati”) e previsti dal Codice della Strada in caso di effettiva necessità. Ha fatto riferimento al termine “omologati”, può chiarire meglio questo punto? Le normative UNI 11313 e/o Ö-Norm V 5117 previste per i sistemi antisdrucciolevoli prevedono prove di accelerazione e frenata su neve e ghiaccio, mentre la Direttiva 92/23/CEE prevista per tutti gli pneumatici, inclusi anche gli pneumatici da neve, non prevede alcun test su ghiaccio e neve ma definisce solo standard dimensionali, di carico, e simbologie di marcatura (ad esempio la marcatura M+S) identificativa di un pneumatico da neve. Ma questo significa che qualunque produttore di pneumatici può decidere di adottare autonomamente la marcatura

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Foto © Thule Group

IL SETTORE PROTAGONISTA | Assocatene / Anima

M+S senza dover effettuare alcun test di performance su ghiaccio e neve. In presenza di neve o ghiaccio sulle strade, è invece fondamentale l’utilizzo di strumenti adeguati, omologati secondo una normativa di riferimento che definisca in modo inequivocabile le prestazioni. Fondamentale per Assocatene è la comunicazione della cultura della sicurezza. Quali passi sono stati fatti? Quali gli ostacoli da superare? Diversi sono gli ambiti in cui Assocatene si sta impegnando per accrescere la cultura della sicurezza nella circolazione invernale, coinvolgendo attivamente tutti i principali operatori del settore, e promuovendo occasioni di formazione ed informazione per gli utenti delle strade per spiegare normative non sempre chiare e comprensibili. In particolare ci siamo attivati nei confronti degli stakeholder di settore, Ministero Trasporti e delle Infrastrutture, con le Direzioni Generali Motorizzazione e Sicurezza Stradale dello stesso Mti, Istituzioni in generale, Enti e Pubblica Amministrazione, Polizia Stradale, per portare la nostra rappresentanza e per mettere a disposizione la nostra competenza presso i tavoli normativi e istituzionali.

Parallelamente stiamo cercando di dare una corretta informazione ed educazione alla sicurezza al Consumatore e al Professionista attraverso strumenti di divulgazione, pubblicazioni specifiche, partecipazione a convegni e fiere di settore. E da ultimo, ma forse prioritario in un’ottica futura, stiamo focalizzando la nostra attenzione sulla formazione della filiera, agendo sulla futura generazione di utenti della strada con attività di supporto e formazione mirata presso le scuole guida. Gli ostacoli da superare sono comunque ancora molto importanti perché c’è molta disinformazione sul mercato, alimentata da una comunicazione poco trasparente e da un’interpretazione delle normative non sempre corretta. In aggiunta a queste difficoltà, vorrei citare anche il problema del “controllo” del mercato, perché Sicurezza significa poter garantire al consumatore un prodotto che risponde agli standard normativi e di sicurezza fissati dal legislatore. Purtroppo i prodotti “non omologati” e quindi meno sicuri, sono molto diffusi, in particolare sul web e sui canali di vendita del Gdo. Anche in questo ambito Assocatene si è mobilitata con una attività di monitoraggio della conformità dei prodotti in commercio per segnalare irregolarità e denunciare abusi. □

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EVENTI | fiere

Cogenerazione ed efficienza energetica Alla fiera Ecomondo- Key Energy il convegno Italcogen sulla direttiva 2012/27/UE “EED”

N

ello scenario della fiera Ecomondo Key Energy in Rimini, anche quest’anno Italcogen – Associazione dei Costruttori e Distributori di Impianti di Cogenerazione, federata Anima – ha organizzato un convegno sui temi di maggior attualità in ambito energetico. Al centro del convegno di questa ediizione di Key Energy è stata la Direttiva europea 2012/27/UE “Eed – Energy Efficiency Directive”, che abroga le precedenti direttive 2006/32/CE e 2004/8/CE rispettivamente dedicate all’uso finale dell’energia e alla promozione della cogenerazione e che dovrà essere recepita entro giugno 2014 dal nostro Paese. La direttiva si inserisce in Italia nel contesto della Sen (Strategia Energetica Nazionale) che mette in prima posizione l’efficienza energetica tra gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi 20/20/20 fissati dall’Europa. Per migliorare l’efficienza energe-

tica la nuova Direttiva prevede interventi in diversi ambiti (edifici, sistemi di produzione, trasmissione dell’energia), rivolgendosi a diversi soggetti (tra cui la Pubblica amministrazione) tramite vari strumenti tra cui il ricorso agli audit energetici, ai regimi obbligatori di efficienza energetica, alla diffusione delle smart grids e alla cogenerazione ad alto rendimento (Car).

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di Alessandro Fontana

Il convegno ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti del Mise, MinAmbiente, Mipaaf, Aeeg, Gse insieme con la Federazione Fast e di importati players del settore cogenerazione Italcogen ha rilevato come la nuova direttiva europea introduca nuovi elementi di instabilità per la Car, elementi che sembravano essere stati superati dopo il lungo iter di


EVENTI | fiere È stata anche evidenziata l’importanza delle bioenergie, alle quali è stato dedicato uno specifico tavolo di filiera. Fondamentale per la loro sostenibilità il raggiungimento di prestazioni minime, ottenibile tramite l’efficientamento degli impianti esistenti e loro conversione in assetto cogenerativo.

recepimento della oggi abrogata direttiva 2004/8/CE; d’altro canto offre la grande opportunità di creare un quadro più organico e uniforme a livello europeo dei complessi temi trattati. La direttiva è sicuramente ambiziosa e di ampio respiro, ciò ha portato già in sede europea alcuni problemi interpretativi per la sua applicazione pratica, che, se non risolti in sede europea, andranno affrontati in sede di implementazione a livello nazionale. Visto il difficile periodo, per il rilancio dell’efficienza energetica è emersa chiaramente la necessità di una “visione unificata” degli strumenti di promozione, strumenti che debbono poter essere sfruttati già in sede di finanziamento degli impianti (e non solo a impianto realizzato). Se da un lato le rinnovabili elettriche devono ora cominciare a “camminare da sole” ancora molto da fare rimane per le rinnovabili e i recuperi termici, dove vi sono grossi potenziali di energia da recuperare. Ovviamente le caratteristiche d’impianto e le tecnologie da utilizzarsi debbono essere valutate caso per caso, con un’accurata valutazione dei profili di carico delle utenze al fine di massimizzare i recuperi di energia termica. Dal punto di vista “elettrico” la direttiva si inserisce in un contesto

normativo in fase di razionalizzazione, che coinvolge anche i sistemi semplici di produzione e consumo (Sspc). Nei prossimi mesi si attende, infatti, il nuovo quadro definitorio riguardante l’erogazione dei sevizi di connessione, misura, trasporto dispacciamento e vendita per i summenzionati sistemi.

Infine, in uno scenario nazionale ed europeo in evoluzione, il progetto europeo “Code 2” vuole tracciare un roadmap per la cogenerazione, creando una visione globale della Car: la nuova direttiva può essere l’occasione giusta per rimuovere le barriere e dare spinta alla generazione distribuita. In generale, il tema della riduzione dei costi dell´energia è molto sentito dagli imprenditori, che vedono nel taglio delle spese l’opportunità di accrescere la competitività del Made in Italy sui mercati internazionali. Tuttavia, nonostante la possibilità di ridurre le bollette con interventi di efficienza, le imprese rivelano una scarsa consapevolezza dei benefici che derivano ad esempio da un’attenta analisi di consumi e da un utilizzo più adeguato degli strumenti a disposizione. La direttiva offre così un’altra buona occasione per aiutare a diffondere la cultura dell’efficienza energetica nel nostro paese. □

Italcogen ha pubblicato la recentissima guida tecnica “Elementi di sistemi trigenerativi e recuperi termici” Il volume, lanciato alla manifestazione Key Energy di Rimini, illustra ad addetti ai lavori e ai semplici interessati i temi della Cogenerazione, della Trigenerazione e dei Recuperi Termici. Il libro descrive gli aspetti tecnologici, gestionali, normativi e autorizzativi in modo semplice e con carattere divulgativo.

«Italcogen intende dare con questo volume, in forma discorsiva, elementi utili sia tecnici che di valutazione ai professionisti del settore, per gli aspetti procedurali e normativi, agli investitori e ai semplici interessati sul vasto mondo in cui operano le Aziende che come Associazione rappresenta» si legge nella prefazione, «Argomenti non sempre e non ancora ben compresi dall’opinione pubblica e in taluni casi nemmeno da taluni addetti ai lavori».

SCARICA I DOCUMENTI DEI RELATORI INTERVENUTI AL CONVEGNO DAL SITO ITALCOGEN.IT

La direttiva si inserisce in un contesto normativo da semplificare: occasione preziosa di rilancio per l’efficienza energetica

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Foto © Homi Milano

EVENTI | fiere

Homi è il nuovo grande Macef Homi, un nome semplice, eppure ricco di significati, dove la O allude al cerchio che racchiude e avvolge simbolicamente la persona, i suoi spazi e le sue abitudini e dove la MI finale omaggia alla città di Milano.

H

omi, il nuovo brand di Fiera Milano, vedrà la sua prima edizione a gennaio 2014, in Fieramilano dal 19 al 22. Un nuovo progetto frutto di un sinergico lavoro di squadra. Homi è guidato da Cristian Preiata, Exhibition Manager, Etienne Cochet, Strategic Advisor e Alessandro Agrati, Art Director, che si avvale della collaborazione di Loredana Villani e Lucy Salamanca. Macef ha sempre raccontato la casa degli italiani, uno stile unico al mondo. Negli anni il modo di abitare gli spazi è però profondamente cambiato. La casa si rinnova, si rinnova il pubblico e le modalità di acquisto. Homi sarà visione e narrazione del negozio di domani per raccontare gli stili di vita di un’utenza multiculturale e attenta al benessere della persona e dell’ambiente che la circonda, attraverso un percorso dinamico e fluido, nato intorno al concetto di satellite. Saranno 10 visioni dell’abitare e del vivere grazie all’inedita proposta di 10 aree (i satelliti) in grado di abbracciare appieno l’uomo contemporaneo.

All’interno dei satelliti saranno presenti tutti i settori di Macef rivisti secondo nuovi concetti espositivi e affiancati da nuovi settori, sempre legati al mondo della casa e della persona e direttamente collegati ai nuovi stili di vita.

- Home textile dedicato al mondo tessile, home wear, organizer; - Hobby & work dedicato a viaggio, hobby, musica e lavoro; - Concept lab dedicato a concept design companies, editors, contract, food.

I satelliti: le dieci dimensioni del vivere e dell’abitare - Living habits dedicato a tavola, cucina, arredi e complementi, illuminazione; - Home wellness dedicato a bagno, wellness, relax, sport; - Fragrance & personal care dedicato alla profumazione per l’ambiente e la persona - Fashion & jewels dedicato ad accessori, gioielli, abbigliamento; - Gifts & events dedicato a regali, eventi, merchandising, licenze; - Garden & outdoor dedicato a sistemi, arredi e complementi per esterno, gardening, accessori per animali; - Kid style dedicato agli arredi e complementi, moda e accessori per il bambino;

Esperienza & Business Homi andrà oltre la pura dimensione espositiva. Attraverso un’immagine coordinata e progettata in ogni dettaglio, ispirata a un frame elegante, materico ed essenziale che vestirà tutti gli spazi presenti in fiera, Homi stabilisce un nuovo rapporto virtuoso con il pubblico, in grado di ampliare le occasioni di business grazie a nuovi territori di incontro e business tra espositori e compratori. Homi è il nuovo grande Macef, una nuova idea di fiera dedicata all’uomo contemporaneo, a tutti gli spazi che abita, alle sue abitudini quotidiane. Incubatore di idee e nuovi business, Homi investe nel presente per anticipare il futuro. □

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MERCATO

Nuova sede Linde a Milano L

inde Material Handling Italia, società controllata da Linde Material Handling GmbH, ha inaugurato nell’ottobre scorso la nuova sede della filiale di Milano. È situata a San Giuliano Milanese (alle porte di Milano) e servirà le province di Milano, Monza Brianza, Lodi, Piacenza e Cremona. La nuova filiale nasce dall’esperienza della prima filiale di Colturano, inaugurata nel marzo 2010, per rispondere meglio alle esigenze di un mercato ad alto potenziale. Da 5 dipendenti la filiale ne conta oggi 33 e si estende su dimensioni molto più ampie, adibite a magazzino, officina, cortili per carico e scarico, movimentazione automez-

Situata a San Giuliano Milanese, sostituisce la precedente a Culturano

zi. “L’aumento di organico e di spazi sono tutti a favore di un servizio migliore per il cliente”, afferma Simone Marmonti, Direttore della Filiale dal 2010, “La necessità di una sede più grande, data dall’aumento nel nostro business, si è trasformata in un’opportunità per ampliare le varie sezioni service dell’officina con nuove attrezzature, più postazioni lavoro, una migliore area lavaggio e un magazzino più fornito. Tutto questo con l’obiettivo di fornire un servizio ancora più tempestivo, più flessibile e soprattutto capace di processare un numero sempre maggiore di operazioni, sia per i clienti storici sia per il crescente numero di nuovi clienti”. □

Toyota Material Handling certificata Ohsas 18001 T

oyota Material Handling Italia ha conseguito la Certificazione europea Ohsas18001:2007 (Occupational Health and Safety Assessment Series). Questa certificazione definisce i requisiti del Sistema di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori, secondo quanto previsto dalle normative vigenti e in base ai pericoli e ai rischi potenzialmente presenti sul posto di lavoro. Toyota Material Handling Italia, con sede a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, è la prima filiale commerciale europea del Gruppo Toyota Material Handling a conseguire questa certificazione. La sede dispone di quasi 8000 metri quadrati adibiti a uffici, magazzino e offici-

Un ambiente di lavoro sano e sicuro garantisce efficienza e affidabilità na, dove sono allestite isole di lavoro per la revisione e rigenerazione della flotta carrelli usati e a noleggio. Con riferimento all’anno fiscale 2013 (conclusosi al 31 marzo scorso) si possono citare i seguenti numeri: oltre 180 dipendenti, tra impiegati, tecnici e personale commerciale, un fatturato di 143 milioni di euro generato dalla vendita e dal noleggio di carrelli elevatori nuovi e usati, dalla fornitura di attrezzature e sistemi per il magazzino, dalla vendita ricambi originali, dalle attività di service presso i clienti e dalle attività l’industria meccanica 688 | 76

di formazione e consulenza. Sono 7000 i carrelli nuovi immessi sul mercato, tra controbilanciati elettrici ed endotermici, carrelli da magazzino e transpallet manuali e quasi 3000 i carrelli che compongono la flotta disponibile per il noleggio a breve termine. Dalla sede di Casalecchio di Reno, nel solo nell’anno fiscale 2013 sono stati revisionati oltre 3700 carrelli e messi sul mercato a noleggio o in vendita come usati. I trasporti hanno gestito un flusso in ingresso di oltre 4000 macchine e in uscita di quasi 9000 carrelli. □


MERCATO

Nuovo polo produttivo di Alstom È

stata posata nell’ottobre scorso a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, la prima pietra del polo dedicato a ricerca e sviluppo e a produzione nella trasmissione di energia. Comprenderà, oltre alla fabbrica vera e propria, una palazzina per gli uffici e un laboratorio, unico in Italia e tra i più grandi d’Europa, per effettuare test elettromagnetici ad altissima tensione in corrente continua e alternata. Il polo sarà il centro di competenza mondiale del “settore Grid” (trasmissione di energia) per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di isolatori passanti per trasformatori in corrente alternata e continua, di passamuro, di passanti per sottostazioni in gas e per generatori per l’alta tensione. Sarà quindi attivamente coinvolto nei più importanti progetti mondiali di realizzazione di reti elettriche ad alta tensione in corrente continua (HVDC). Per la realizzazione dell’area, Alstom investirà 34 milioni di euro, 11 dei quali destinati allo sviluppo di attività di ricerca su tecnologie innovative, quali l’HVDC e l’isolamento che utilizza la carta impregnata di resina (RIP). Nella nuova sede, che impiegherà 130 persone, 30 delle quali dedicate a ricerca e progettazione, confluiranno le attività e i dipendenti dell’attuale sito di Milano (ex Passoni & Villa) già attivo nella ricerca, progettazione, sviluppo e produzione

Sarà realizzato a Sesto San Giovanni e dedicato a produzione, ricerca e sviluppo nella trasmissione di energia di isolatori passanti a condensatore per qualsiasi tipo di applicazione. Il cuore del laboratorio sarà la sala prove, un’enorme “gabbia di Faraday”, dove Alstom testerà sia i propri prodotti sia, una volta ottenuta la certificazione, quelli dei produttori di materiale di alta tensione di tutto il mondo. La sala sarà attrezzata con generato-

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ri di impulsi da 2,8 milioni di V per testare la resistenza ai fulmini e con generatore di corrente continua per effettuare prove elettriche in tensione fino a 2,2 milioni di V. Verranno inoltre realizzate prove meccaniche e termiche fino a 6000 A. Con il nuovo sito Grid, Alstom potrà vantare a Sesto San Giovanni un polo tecnologico dell’energia e dei trasporti con circa 1000 addetti. Nell’area di Sesto sono infatti già attive da quasi quindici anni le sedi di Alstom Transport (380 dipendenti), centro di eccellenza mondiale del Gruppo per i sistemi di trazione per treni, tram, metropolitane, di Alstom Power (540 dipendenti), centro di eccellenza per la produzione di barre statoriche per generatori e per i sistemi di controllo ambientale e l’unità Alstom Grid (35 dipendenti), dedicata alle attività di protezione e controllo. □


MERCATO

Commesse internazionali di Bonatti P

rosegue con successo la crescita internazionale di Bonatti nell’oil & gas: l’azienda entra con decisione in Messico nel settore pipeline e concretizza la sua penetrazione commerciale in Iraq. Gli ultimi mesi di attività commerciale vedono contratti per un valore complessivo di oltre 400 milioni di euro, che confermano il valore dell’azienda in campo impiantistico nonché il suo ruolo di player internazionale nella realizzazione di infrastrutture di trasporto idrocarburi. È di pochi giorni fa la pubblicazione del Rapporto Ance sulle attività delle società di costruzione italiane all’estero: Bonatti, al sesto posto nella Top 30, si riconferma al fianco di Astaldi e Salini per dimensioni di fatturato prodotto all’estero. Oggi Bonatti è presente come General Contractor in 15 Paesi con un fatturato che nel 2013 si è attestato a oltre 600 milioni di euro. Messico Per quanto riguarda il Messico, Bonatti si è aggiudicata il contratto per l’esecuzione del progetto EPC del gasdotto El Oro – Mazatlàn, che si connetterà con la linea El Encino - Topolobampo e terminerà a Mazatlàn, nello stato di Sinaloa (figura 1). Il nuovo pipeline, dal diametro di 24 pollici, verrà costruito per TransCanada Corporation, una delle principali major nord-americane del settore energia, e coprirà un tracciato di circa 420 km parallelo alla costa dell’Oceano Pacifico. Il progetto rappresenta una tappa importante per Bonatti, poiché conferma la strategia di radicamento

Con importanti progetti in Messico, Iraq, Algeria e Arabia Saudita, l’azienda italiana si conferma un importante general contractor in grado di fornire servizi di ingegneria, costruzione, procurement e operation & maintenance all’industria dell’oil & gas e del power

Fig. 1 – Messico: tracciato del gasdotto El Oro – Mazatlàn, che si connetterà con la linea El Encino - Topolobampo e terminerà a Mazatlàn, nello stato di Sinaloa

nel Paese, che rappresenta il modello del business di Bonatti in tutti i mercati in cui entra. A fine 2011, dopo l’apertura della filiale di Città del Messico, la società ha cominciato l’attività prendendo in carico la col’industria meccanica 688 | 78

struzione del “Gasoducto Morelos” dall’operatore Enagas. Il metanodotto El Oro - Mazatlàn riveste un’importanza strategica per il Messico, poiché rientra nel più ampio quadro generale dei piani di sviluppo e crescita industriale del Paese. Il progetto sarà completato entro il 2016. Iraq In Iraq, area ricchissima di opportunità commerciali, Bonatti si sta aprendo sempre maggiori prospettive contrattuali. Il progetto, che sarà eseguito per conto del gigante russo Lukoil, prevede l’erogazione da parte di Bonatti di servizi di Operation & Maintenance, Servizi di Commissioning e Assistenza allo Start-up di una delle più importanti utilities del progetto West Qurna 1: la centrale elettrica da 252 MW. West Qurna 1 rappresenta uno dei maggiori giacimenti iracheni situato a nord di Rumaila, a ovest di Bassora (figura 2), con un potenziale di produzione da 0,8 a 1 Mbbl/g (milioni di barili al giorno). La durata del contratto vale tre anni con opzione aggiuntiva sul quarto. Algeria Enormi prospettive vi sono anche per l’Algeria, dove Bonatti è operativa nel settore oil & gas, nell’edilizia industriale e nelle infrastrutture civili, con progetti che riguardano l’impiantistica, gasdotti e oleodotti, lavori per l’edilizia ospedaliera, atelier industriali. Tra l’altro, dal 2009 al 2012 ha realizzato una centrale elettrica turbogas che serve, oltre gli stessi impianti petroliferi, anche la popolazione



MERCATO

civile qui residente. Nell’ottobre scorso Petrofac, società internazionale attiva nei servizi per il settore oil & gas, guiderà una partnership con Bonatti allo scopo di realizzare in 32 mesi un contratto EPC per conto di Sonatrach al fine di prolungare la vita del giacimento gassifero di Alrar nel sud-est dell’Algeria. Il valore della commessa ammonta a oltre 650 milioni di dollari. Lo scopo del lavoro include servizi di ingegneria, acquisto dei materiali, costruzione e commissioning per lo sviluppo delle nuove strutture di

separazione e compressione presso il giacimento di Alrar, operativo dal 1987.

Fig. 2 – Iraq: estensione dei giacimenti della tipologia “supergiant” nell’area di West Qurna

Arabia Saudita Sono in via di chiusura le trattative per nuovi lavori di posa di pipeline in Arabia Saudita, dove Bonatti è avviata a confermare la sua capacità di operare in contesti ambientali e logistici estremi: nelle aree remote del sud-est della penisola arabica gli uomini di Bonatti dovranno fare i conti con temperature soggette a un’escursione termica che va dal gelo notturno fino ai 50 °C diurni. □

Mercato stabile per l’industria italiana della

macchina utensile N

el 2012 l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si è confermata terza nella classifica degli esportatori. È invece risultata quinta nella classifica dei produttori, cedendo un posto rispetto all’anno passato, preceduta, di pochissimo, dalla Corea del Sud. Nel 2012 la produzione, in crescita dell’1,3%, si è attestata a 4826 milioni di euro, trainata dall’ottima performance delle esportazioni che, salite dell’11,1%, hanno raggiunto il valore record di 3621 milioni di euro. Decisamente differenti i riscontri del mercato italiano. Il consumo, sceso del 18,1%, si è ridotto a 2089 milioni di euro, penalizzando le consegne dei costruttori scese, del 19,7%, a 1.205 milioni, e le importazioni che, ridotte del 15,7%, si sono fermate a 884 milioni di euro. Pari al 75% il rapporto export/produzione. Questo in sintesi il quadro 2012 presentato dal Presidente di Ucimu Si-

Produzione in leggera crescita (+1,3%) nel 2012, sostenuta prevalentemente dall’aumento delle esportazioni. Questa tendenza si dovrebbe confermare anche per l’anno in corso. stemi per Produrre Luigi Galdabini in occasione dell’annuale assemblea dei soci nel luglio scorso. Il rallentamento evidenziato dai dati di consuntivo 2012 rispetto a quanto registrato l’anno precedente sarà ancora più evidente nel 2013. Nel 2013, infatti, la produzione resterà stabile, attestandosi a 4820 l’industria meccanica 688 | 80

milioni di euro (-0,1%). Le esportazioni cresceranno solo dell’1,8% a 3.685 milioni. Il consumo italiano subirà un ulteriore ridimensionamento, scendendo a 2005 milioni (-4%). Soffriranno le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno che caleranno, del 5,8%, a 1135 milioni di euro. Salirà ancora la quota di produzione destinata oltreconfine, attestandosi al 76,5%. Con riferimento all’export, nel 2012, la Cina si è confermata primo mercato di destinazione del made in Italy di settore, seguita da Stati Uniti, Germania, Russia, Francia, Brasile. Anche le rilevazioni recenti vedono la Cina stabilmente al primo posto nella graduatoria dei paesi di sbocco, anche se in deciso rallentamento (-16,4%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono Stati Uniti (-14,6%), Germania (-3,3%), Russia (+7,2%), India (-18,5%), Brasile (-5,2%). □


MERCATO

Formazione tecnica di

Dab Pumps “D

.Training” è l’istituto di formazione di Dab Pumps destinato alla formazione tecnica di dipendenti, partner commerciali e clienti. Comprende oggi uno staff di otto persone impegnate nell’organizzazione di corsi con diversi livelli di approfondimento sui temi della progettazione e dell’utilizzo delle tecnologie per la movimentazione dell’acqua. Ma sono trattate anche tematiche legate al mercato, alle tecniche di comunicazione, al management. L’azienda ha predisposto per questa attività uno spazio di oltre 430 metri quadrati nella storica sede di Mestrino, nel padovano. Di recente a Bientina, in Toscana, è stata predisposta una seconda sede D.Training

Rivolta a dipendenti e clienti, riguarda la movimentazione dell’acqua che, oltre a offrire gli stessi servizi della sede di Mestrino, ospita la D.University, luogo deputato alla raccolta e gestione di tutte le informazioni relative al mondo delle elettropompe. D.Training è anche itinerante, potendo organizzare eventi formativi presso i siti produttivi e commerciali di Dab (complessivamente 16 in tutto il mondo). □

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NEWS | Dalle Aziende

minima richiesta dalla portata, in modo che i progettisti possano ottimizzare spazio e materiali impiegati

di motorizzazione (solo nella versione sino a 63 A); visualizzazione dello stato dei contatti. Tutti i sezionatori appartengono alla categoria di utilizzo AC23 in accordo alla IEC 60947-3 e sono conformi alla IEC 60947-3

www.abb.com

Interruttori aperti Ideali per qualsiasi applicazione con reti di bassa tensione La Divisione ABB Prodotti di Bassa Tensione presenta “Sace Emax 2”, nuova generazione di interruttori aperti che, insieme alla gamma di sganciatori “Ekip” con i relativi accessori, costituiscono una perfetta combinazione di controllo, connettività, prestazioni, facilità di utilizzo e sicurezza per qualsiasi esigenza applicativa con reti di bassa tensione. Un Power Controller (brevettato ABB) monitora e controlla la potenza assorbita per ridurre i costi di gestione. Le capacità di comunicazione dirette ed estese semplificano l’integrazione nella rete ed eliminano la necessità di componenti di interfaccia costosi e complicati. L’organizzazione ottimale delle taglie e il design accurato consentono la realizzazione di quadri con prestazioni elevate e con riduzione di materiali e di spazi. I terminali orientabili eliminano la necessità di piegare ed estendere le sbarre. Ampi display touchscreen a colori consentono una navigazione semplice e immediata e garantiscono estrema facilità e rapidità di accesso alle informazioni e di impostazione dei parametri di regolazione. Sace Emax 2 è disponibile in quattro taglie, ciascuna della larghezza

www.bticino.it

Sezionatori modulari Disponibili in due modelli per applicazioni industriali Bticino ha realizzato un nuova gamma di sezionatori modulari in due versioni: standard e comandabili. I primi, progettati per l’azionamento e il controllo di carichi lineari e di norma impiegati in ambito residenziale e piccolo-medio terziario, sono solitamente utilizzati come comandi generali di gruppo elettrico in quadri derivati. Appartengono alla categoria di utilizzo AC22 in accordo alla IEC 60947-3 e sono conformi alla IEC 60669-2-4. I secondi (nella figura) si caratterizzano esteticamente per la presenza della maniglia di comando in colore rosso. Progettati per il controllo remoto delle linee in ambito terziario e industriale, sono utilizzati come comandi generali di quadro gruppo elettrico in quadri derivati. Tra le principali novità si segnalano: incremento della corrente di cortocircuito condizionata (Icc: 16 kA fino a 63 A, 25 kA 100125 A); doppio contatto di apertura per migliorare le prestazioni di sezionamento; possibilità di accessoriamento con tutti gli ausiliari elettrici btdin (contatti + bobine); possibilità l’industria meccanica 688 | 82

www.autodesk.com

Software CAM Ideale per progettazione sia desktop che cloud Autodesk presenta la nuova generazione di CAM integrato per Inventor grazie alla disponibilità commerciale di Autodesk Inventor HSM Express. Nell’ottobre scorso Autodesk aveva annunciato di essere entrata nel mercato delle soluzioni CAM con l’acquisizione di HSMWorks, azienda sviluppatrice di soluzioni CAM integrate per il software SolidWorks. Da allora Autodesk ha dichiarato l’intenzione di integrare la tecnologia CAM HSMWorks all’interno del proprio portfolio di strumenti per la progettazione sia desktop che cloud. Si tratta di una soluzione CAM gratuita integrata all’interno dell’ambiente di progettazione del software Autodesk Inventor. Integra potenti strumenti di programmazione CNC all’interno dell’attuale interfaccia utente di Inventor, permettendo agli utenti di produrre codici per i centri di lavorazione CNC all’interno dei loro workflow Inventor esistenti.


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FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE


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tom boarded” o di larghezza superiore allo standard, il modello da 16 quintali è disponibile in due versioni “straddle” ovvero con razze allargate (“N2S”), una per operatore a terra e l’altra con pedana ripiegabile.

www.cgmcarrelli.it

www.comau.com

Sollevatori a timone

Trasportatore a pallet

La gamma comprende 4 modelli con portate di 10, 12, 14 e 16 quintali

Può essere montato in differenti configurazioni

CGM, distributore unico di Cat Lift Trucks in Italia, presenta i nuovi sollevatori a timone Cat della gamma “NSP10-16N2”, che si caratterizzano per affidabilità, produttività, sicurezza e comfort per l’operatore, nonché bassi costi di esercizio. La gamma, rivolta alla movimentazione di merci all’interno dei magazzini su distanze brevi e medie, comprende quattro modelli per portate di 10, 12, 14 e 16 quintali, con un’altezza massima di sollevamento di 5,4 m. Le doti di trazione e accelerazione, dovute all’impiego di motori in corrente alternata, contribuiscono a facilitare il lavoro dell’operatore. La silenziosa trasmissione a bagno d’olio e il controllo programmabile consentono di scegliere l’equilibrio ottimale tra velocità e risparmio energetico, contribuendo a prolungare l’autonomia delle batterie. Oltre alle normali versioni per operatore a terra, i modelli da 12, 14 e 16 quintali sono disponibili anche in versioni dotate di pedana ripiegabile per l’operatore (sigla “N2R”) e versioni con sollevamento idraulico del basamento, indicati per operare su piani inclinati (“N2I”). Per le applicazioni che richiedono la movimentazione di pallet “bot-

www.emerson.com

UPS flessibili Permettono di aggiungere capacità di potenza Emerson Network Power presenta il sistema statico di continuità (UPS) “Liebert APS” con tecnologia FlexPower. Ha un’efficienza massima del 92% in modalità doppia conversione e supporta requisiti di potenza fino a 20 kVA / 18 kW. Per ottimizzare la disponibilità del sistema, Liebert APS ha una configurazione totalmente ridondante che permette al carico critico di funzionare con alimentazione condizionata indipendentemente dai guasti all’interno del sistema. È dotato di bypass di manutenzione “wrap-around”, in modo che il carico collegato possa continuare a funzionare mentre si provvede alla manutenzione del sistema. La scalabilità modulare permette di aggiungere capacità di potenza o aumentare i tempi di alimentazione ausiliaria al cambiare dei requisiti di potenza, senza interrompere l’alimentazione ai carichi collegati. L’UPS è provvisto della tecnologia di diagnostica remota “Life”. l’industria meccanica 688 | 84

Comau presenta un trasportatore a pallet di nuova generazione che, con una struttura realizzata completamente in alluminio e un basso numero di componenti, ha guadagnato, rispetto alla serie precedente, in flessibilità e semplicità di utilizzo. Inoltre, il motore a bassa potenza da 55 kW ne riduce notevolmente i consumi. Nella nuova serie è stato eliminato il sistema pneumatico, con un risparmio significativo per l’utente dato che il trasportatore non necessita di aria compressa. Altra caratteristica è l’utilizzo di una sola catena centrale per il trasporto dei pallet, a differenza delle due catene presenti nella serie precedente. Un altro importante vantaggio consiste nel fatto che può essere montato in differenti configurazioni: con asse motore orizzontale o verticale, sospeso e a pavimento. Altre caratteristiche tecniche sono: velocità di trasporto 10 m/min; carico massimo ammesso 100 kg/pallet (pezzo + riferimenti); lunghezza massima del pallet 1200 mm; motore fissato direttamente sull’albero con staffa antirotazione; catena a rulli tripla con passo da 12,7 mm; precisione di arresto del pallet ±0,5 mm; carico massimo all’arresto 10 pallet



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cità ecc. Particolarmente efficace la modalità automatica, che semplifica al massimo le operazioni di set-up da parte dell’installatore.

www.ebaraeurope.com

www.igus.it

Circolatori a controllo elettronico

Sistema di ordinazione online di cavi

Sono conformi ai nuovi standard europei di efficienza energetica

Ideato dalla Igus per facilitare e velocizzare la scelta dei clienti

“Ebara Ego” è una nuova gamma di circolatori a controllo elettronico integrati con rotore a magneti permanenti realizzati da Ebara Pumps Europe. Sono utilizzati in grandi edifici per la circolazione di acqua calda sanitaria, impianti di condizionamento e di riscaldamento. Differiscono dalle pompe di circolazione standard a velocità fissa per la possibilità di regolazione continua del funzionamento in base alle reali richieste dell’impianto. Sono conformi alla direttiva europea Eup/ErP (Energy using Products/ Energy related Products). Si caratterizzano per l’impiego della tecnologia ECM a magneti permanenti (motore a commutazione elettronica) e di un controllo elettronico evoluto, che garantiscono elevata efficienza energetica. Hanno costruzione robusta, con impiego di materiali resistenti e lavorazioni meccaniche volte a garantire affidabilità e durata nel tempo: ne è un esempio la camicia rotore, realizzata in un pezzo unico in acciaio inossidabile Aisi 316 (senza punti di saldatura). Infine, adottano la tecnologia “smart”, un’interfaccia intuitiva che permette di selezionare rapidamente una delle modalità di controllo disponibili: pressione, velo-

www.toyota-industries.eu

Carrelli elettrici a quattro ruote La gamma ha capacità da 2 a 3,5 t Realizzata da Cesab, la nuova gamma di carrelli elettrici “B600” è dotata della moderna tecnologia IMD (Intelligent Mast Design) ed equipaggiata con i più avanzati sistemi per ottimizzare produttività e sicurezza. La trazione è a corrente alternata. La gamma comprende sei modelli con capacità di carico da 2 a 3,5 t. Inoltre, i carrelli con capacità da 2,5 a 3 t sono disponibili anche nelle versioni “L”, in grado di utilizzare batterie con capacità elevata, che aumentano l’autonomia operativa. I sensori posti sul montante verificano la presenza e l’altezza del carico sulle forche e possono ridurre automaticamente, in ogni momento, la velocità di traslazione, portandola a un livello di sicurezza secondo la posizione del carico. È disponibile, in opzione, un’ulteriore protezione dei motori elettrici, che permette al carrello di lavorare sia all’aperto sia al chiuso, riducendo al minimo rischi connessi al contatto con acqua e polvere e rendendolo così una valida alternativa ai carrelli elevatori a trazione diesel e GPL. l’industria meccanica 688 | 86

Igus persegue da tempo l’obiettivo di permettere la configurazione e l’ordinazione online di tutti i prodotti, nonché di velocizzare la loro consegna. A questo scopo ha ideato molti tool online, l’ultimo di dei quali viene dal settore “readychain & readycable”. A magazzino sono disponibili 2830 cavi definiti con varie omologazioni e conformità. Per facilitare all’utente la scelta del cavo giusto, l’azienda ha ideato adesso il “cercaprodotti” readycable che consente di scegliere, ordinare o richiedere cavi di azionamento preassemblati conformi a 20 standard diversi. Il tool, strutturato in modo chiaro e facile, dà la possibilità di selezionare il tipo di cavo richiesto, nonché le diverse qualità, se la guaina esterna è in PUR, PVC o TPE, le più importanti proprietà (raggio di flessione, influssi ambientali, corse di spostamento e la conformità a normative specifiche) e l’indicazione del prezzo. In pratica, il “cercaprodotti” fornisce tutte le informazioni necessarie per l’applicazione del cliente su una scheda tecnica separata e consente di inserire il prodotto scelto


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www.oventrop.it

Modulo satellite per riscaldamento centralizzato Consente una precisa regolazione idraulica e termica “Regudis W” di Oventrop è un gruppo di distribuzione senza alimentazione esterna che permette di ottenere acqua calda sanitaria e per riscaldamento grazie alla trasmissione del calore fornito da un impianto di riscaldamento centralizzato, evitando l’installazione di un serbatoio per acqua calda sanitaria. Il gruppo, completamente preassemblato, comprende uno scambiatore di calore a piastre per la produzione di acqua calda sanitaria attraverso un regolatore di flusso proporzionale che non necessita di energia ausiliaria, un regolatore di pressione differenziale, una valvola di zona, un filtro e un termostato con sonda a immersione. Si assicurano così la regolazione idraulica e termica dell’acqua calda sanitaria e precisi conteggi dei consumi energetici per ciascuna abitazione grazie a contatori di calore e di flusso integrabili nel gruppo. La stazione di distribuzione utilizza scambiatori di calore in rame o acciaio inox o nichel-brasati e tubazioni in acciaio inox e, tra i numerosi vantaggi, spiccano sia i minori costi di installazione, sia l’ottima protezione dai depositi di calcare grazie all’opportuna progettazione di tutti

i componenti. Le portate massime di prelievo di acqua calda sanitaria sono di 12, 15 e 17 litri/min e, con contenuto d’acqua nella tubazione dell’acqua calda sanitaria maggiore di 3 litri, non necessita di alcuna conduttura di ricircolo. La stazione è disponibile in tre versioni: “W-HTU” con tre gamme di potenza e circuiti di riscaldamento non miscelati; “W-HTF” ideale per il montaggio a parete; “W-TU” per la sola produzione di acqua calda sanitaria con portata massima di 17 litri/min.

permette di spostare manualmente gli oggetti in tutta libertà e con precisione con una funzionalità a “gravità zero”. Inoltre, sono compatibili con numerosi sistemi di sollevamento della Konecranes, fra cui i sistemi XA, e rappresentano pertanto una soluzione molto flessibile per il potenziamento e la modernizzazione di postazioni di lavoro esistenti.

www.om-still.it

Doppio stoccatore uomo a terra www.konecranes.com

Manipolatori per carichi variabili Ideali per operazioni di trasferimento di componenti rotanti I manipolatori “AirBalancer ATB” di Konecranes svolgono attività di movimentazione di oggetti con elevato livello di sicurezza e affidabilità grazie al servosistema pneumatico di sollevamento. Sono ideali nei processi di assemblaggio e negli interventi di riparazione, soprattutto nei settori che richiedono il trasferimento di componenti pesanti con movimenti rapidi, scorrevoli e di precisione. I nuovi manipolatori supportano i movimenti naturali degli operatori anche grazie a una funzione di bilanciamento automatico del carico che 87 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013

Disponibile in due versioni con batteria da 150 o 250 Ah OM Still ha realizzato il doppio stoccatore uomo a terra “EXD18”, agile e compatto e quindi ideale per piccoli magazzini nonché per impiego intensivo e alta autonomia. Disponibile in versione “K” con batteria da 150 Ah ed “L” con batteria da 250 Ah, lo stoccatore può essere configurato con sollevatori fino a 2 m. Ha portata di 1800 kg totali se usato come transpallet, oppure 800 kg + 1000 kg se usato come stoccatore o doppio stoccatore. La nuova macchina può contare su un motore con trazione a c.a. e motore pompa da 1,2 kW, elettronica di gruppo ad alta affidabilità, montante resistente ad ampia visibilità, timone ergonomico con funzionalità Eco-Boost e Optispeed standard.


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ry (WMS ), che prevede azoto come gas plasma e acqua come protezione. Su acciaio inossidabile, il processo WMS produce tagli molto più veloci e a costo inferiore rispetto ai processi che usano gas plasma di argon e idrogeno. TM

www.solaircorporate.com

www.victortechnologies.com

Gestione delle informazioni aziendali

Generatori per taglio al plasma

Una soluzione “cloud based” efficiente e facile da usare

Offrono produttività, flessibilità, affidabilità e precisione

“Solair PLM” è la nuova applicazione sviluppata dalla società italiana Solair per aiutare le aziende di ogni dimensione a gestire dati, risorse e processi attraverso un sistema gestionale di informazioni basato su cloud. L’applicazione è uno strumento scalabile, di semplice utilizzo, veloce da implementare e facile da configurare. L’aspetto innovativo sta nella possibilità da parte dell’utente di customizzare il proprio ambiente lavorativo in totale autonomia, senza necessità di speciali conoscenze informatiche. Essendo l’applicazione basata su cloud, non occorre sostenere investimenti in hardware e software, né costi di manutenzione e supporto. Nulla viene installato localmente: l’utente accede all’applicazione attraverso PC o dispositivi mobili direttamente dal web, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, con il vantaggio di aggiornamenti automatici della tecnologia. Inoltre, consente di variare le risorse in funzione delle esigenze produttive, grazie al modello “pay per use” di sottoscrizione mensile per utente. Grazie alle funzionalità che gestiscono gli accessi e le autorizzazioni, fornitori e clienti possono visualizzare in maniera facile e sicura le sole informazioni di cui necessitano.

“Victor Thermal Dynamics” presenta la nuova serie di generatori “Ultra-Cut XT” per taglio automatizzato al plasma. L’elevata qualità di taglio consente che i pezzi tagliati passino direttamente dal banco di taglio alla saldatura, verniciatura o montaggio senza costose operazioni intermedie. I generatori producono tagli di classe 3 ISO 9013:2002 o di ancor migliore qualità su qualunque materiale con evidente riduzione dell’angolo di fuori squadra e della necessità di operazioni di finitura successive al taglio. I generatori sono in grado di produrre fori di eccellente qualità pronti per il bullone con conicità minima o nulla grazie alla tecnologia Diameter PRO. Con la capacità di tagliare acciaio dolce dello spessore di 25 mm a 2000 mm al minuto e acciaio dolce dello spessore di 50 mm a 760 mm al minuto, Ultra-Cut 400 XT può abbassare il costo per taglio e renderlo competitivo con il processo di ossitaglio. Sui materiali non ferrosi, l’UltraCut XT produce una elevata qualità di taglio e un basso costo per taglio con l’uso del processo a nebulizzazione d’acqua Water Mist Secondal’industria meccanica 688 | 88

www.smc.eu

Unità di traslazione Si caratterizzano per movimento uniforme e grande forza di estensione e rientro SMC presenta la nuova serie di unità di traslazione “MXQ-Z” che si caratterizzano per versatilità grazie a doppi attacchi, bassa spinta con alta rigidità, attacchi su un singolo lato e altezza intercambiabile. La serie è il 44% più leggera e il 23% più piccola in altezza rispetto alla precedente grazie alla tavola più sottile realizzata in acciaio inox speciale estremamente resistente, che non influisce però sulla rigidità. Si eliminano così la possibilità di momenti superflui sulla guida e il rischio di flessioni, distorsioni, oscillazioni e vibrazioni. La costruzione a doppio stelo assicura caratteristiche di movimento uniforme e grande forza di estensione e rientro. La serie è disponibile con diverse opzioni per il blocchetto di regolazione corsa ovvero con stopper in metallo con paracolpi con deceleratore idraulico Soft type serie RJ e stopper in elastomero.


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www.whoswho.eu


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www.vipaitalia.it

CPU per l’automazione industriale

48 Mbit/s, con una varietà molto ampia di moduli digitali, analogici e funzionali; inoltre, le CPU vengono fornite col modulo di alimentazione incorporato e removibile. La gamma di prodotti di Vipa Italia, caratterizzata da compatibilità software e qualità, comprende le seguenti famiglie: sistemi PLC, bus di campo, componenti per Simatic S5 e S7 di Siemens, Asic Profichip per bus di campo, interfacce HMI-Touch Panel, connettori EasyConn.

zione del 50% del “time to market” delle macchine; riduzione del 30% del consumo di energia e del 15% dei tempi di cablaggio; immediata integrazione delle macchine nelle architetture di Building Management System.

Due versioni hardware base danno origine a 24 tipi di configurazioni Vipa Italia ha arricchito la gamma “Slio” con nuove CPU per l’automazione industriale. Si tratta di apparecchiature che si collocano nella fascia coperta dai sistemi 1200/1500 e 151-8 del maggiore produttore di PLC programmabili con Step7 e TIA. Basate sulla tecnologia “Speed 7” col nuovo “Asic 7100” di Profichip, hanno memoria di lavoro espandibile da 32 a 512 kb, velocità di elaborazione per operazioni a bit 20 nanosecondi (0,02 µS), per operazioni word 120 nanosecondi (0,012 µs), per operazioni a virgola fissa 10 nanosecondi (0,01 µs), per operazioni a virgola mobile 60 nanosecondi (0,06 µs). L’innovazione riguarda soprattutto le configurazioni delle CPU: le due versioni hardware base danno origine a 24 tipi di configurazioni possibili semplicemente acquistando un codice installato su SD card, con un enorme vantaggio nei costi di stoccaggio; possono essere implementate in un momento successivo le funzioni di espansione memoria o le connessioni fieldbus. L’hardware delle CPU si inserisce nel bus di collegamento con le IO di SLlio, che può sostenere fino a 64 moduli in linea alla velocità di

www.wilo.it

Pompa con regolazione elettronica www.it.schneider-electric.com

Controllori per sistemi HVAC Riducono il “time to market” delle macchine Schneider Electric presenta la gamma di controllori “Modicon M168” per sistemi HVAC (Heating Ventilation Air Conditioning) basati sul software dedicato “SoHVAC”, che permette di realizzare applicazioni complete attingendo a una libreria di architetture validate, documentate e utilizzabili senza particolare esperienza di programmazione. La gamma include controllori generici e controllori preconfigurati sia per unità di trattamento aria sia per gruppi di produzione di acqua fredda. Rispetto agli usuali controllori del mercato i vantaggi dei nuovi controllori sono diversi: massimo confort per gli utilizzatori finali; ridul’industria meccanica 688 | 90

Adatta per impianti di riscaldamento, condizionamento e refrigerazione Tra i nuovi prodotti della Wilo si segnala la pompa ad alta efficenza “Yonos Maxo” con rotore bagnato con attacco a bocchettone o a flangia, motore EC e adattamento automatico delle prestazioni per impianti di riscaldamento, raffreddamento e climatizzazione da –20 a +110 °C. Inoltre, la pompa garantisce elevata sicurezza di funzionamento grazie al sistema integrato di segnalazione cumulativa di blocco. La pompa utilizza un pratico indicatore led per comunicare la prevalenza nominale impostata (con intervallo di regolazione a partire da 0,5 m), mentre il controllo è garantito dalla funzione di segnalazione degli errori; la tecnologia ECM garantisce il massimo rendimento. Il grado di protezione è IP X4D. La potenza assorbita è 5 W min e 600 W max.


Recensioni

Work in Progress. Scenari e prospettive del lavoro e del welfare Giordano Fatali, Giampiero Falasca - Ed. FrancoAngeli 2013 - Euro 27,00

È un lavoro diverso, quello che segna i nostri tempi. Un lavoro forse in transito, sicuramente in pesante ridefinizione, e che comunque sarà radicalmente differente da qualsiasi altra cosa ci sia stato dato di vedere finora. È il mondo del lavoro reale, quello proprio di chi vive l’occupazione dal suo interno, di chi si trova a prendere provvedimenti concreti per incidere su di esso a livello istituzionale, ma anche di chi poi è nelle oggettive condizioni di applicare le regole nel cuore delle aziende. La natura di questo libro vuole rappresentare, far coesistere e dialogare la sfera politica con quella produttiva, i Ministri del Lavoro della Repubblica con i Top Manager delle grandi companies. Il volume propone una serie strutturata di profili e interviste, contributi illustri ed indagini che aprono all’intensa carrellata di best practice aziendali.

Per fare impresa. Il caso Toscano: una storia italiana Ilario Antonio Toscano - Ed. FrancoAngeli 2013 - Euro 21,00

Un viaggio nella memoria e nei ricordi, pieno di esperienze, di obiettivi raggiunti e a volte di errori commessi che sono serviti a far diventare la Toscano un’azienda sempre più forte e competitiva sul mercato. Un libro ricco di consigli dove, per ogni argomento trattato, una parte cura l’aspetto più didattico del tema di “fare impresa” con successo e una parte racconta il percorso del Gruppo Toscano (uno dei più noti gruppi immobiliari italiani). Consigli tecnici, consigli umani, racconti personali. Dedicato a chi ha spirito di iniziativa, a chi vuole costruirsi un futuro imprenditoriale, a chi ha il giusto entusiasmo nell’affrontare la vita e il lavoro con energia e vigore.

Applicazioni pratiche di acustica

Stefano Bergero, Maurizio Bernardoni, Paolo Cavalletti, Anna Chiari - Ed. Flaccovio Dario 2013 - € 35,00 Il manuale è frutto dell’esperienza maturata degli autori nei campi dell’acustica nell’edilizia, acustica ambientale, acustica relativa alla valutazione del rischio rumore negli ambienti lavorativi. La prima parte del libro - Acustica di base - , dal taglio pratico e applicativo, è dedicata ai fondamenti dell’acustica, richiamando fondamenti teorici indispensabili alla comprensione dei fenomeni fisici. La seconda parte - “Acustica nell’edilizia” - tratta argomenti quali la propagazione del suono in campo riverberato mediante l’approccio dell’acustica statistica. Tutti i temi trattati inoltre fanno sempre riferimento puntuale alla legislazione e alla normativa tecnica vigenti in merito all’acustica applicata, affiancando numerosi esempi applicativi e casi di studio.

I principi di Stephen R. Covey

Stephen R. Covey - Ed. FrancoAngeli 2013 - Euro 15,00 Stephen R. Covey è stato uno dei guru del management di maggior successo, ci ha lasciato uno straordinario patrimonio di insegnamenti sulla leadership, la motivazione, il successo, la gestione del tempo e l’efficacia personale e professionale. “Quanto potrebbero essere differenti le nostre vite se riuscissimo a conoscere ciò che è veramente rilevante per noi e, tenendolo a mente, ci orientassimo ogni giorno per essere e per fare solo ciò che più vale” Stephen R. Covey. Autore di bestseller che hanno venduto milioni di copie, ripercorrendo i suoi testi più famosi, questa straordinaria raccolta dei suoi insegnamenti più importanti non solo è un tributo di riconoscenza a un uomo di grande intuito e lucidità, ma è anche una selezione di tutto quello che occorre sapere per affrontare la vita e il lavoro in modo veramente efficace.

Conto termico e detrazioni fiscali 65%

Leonardo Lo Coco, Luca Silvestrini - Ed. Flaccovio Dario 2013 - € 12,32 Utile e comodo vademecum per orientarsi nel Conto Termico tra incentivi ed ecobonus. Gli autori hanno voluto semplificare e chiarire le molteplici soluzioni esistenti per aiutare sia l’utente pubblico sia il privato. L’Unione Europea si trova di fronte a sfide senza precedenti, determinate da una maggiore dipendenza dalle importazioni di energia (in alcuni casi provenienti da Paesi politicamente instabili), dalla scarsità di risorse energetiche fossili, nonché dalla necessità di limitare i cambiamenti climatici e di superare la crisi economica. L’efficienza energetica migliora la sicurezza di approvvigionamento dell’Unione Europea, riducendo il consumo di energia primaria e diminuendo le importazioni di energia, contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra in modo efficiente in termini di costi e quindi a ridurre i cambiamenti climatici. 91 | NOVEMBRE DICEMBRE 2013


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INSERTI ECONOMICI Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero

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INSERTI ECONOMICI a cura della Redazione e dell’Ufficio Studi ANIMA - per richieste contattare: alchieri@anima.it

Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancio ultimo aggiornamento n. 677 - 1^ Quindicina di novembre 2013 pubblicata su questo numero de L’Industria Meccanica n.688 (novembre-dicembre 2013)

Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurra ultimo aggiornamento n. 19 - 14 gennaio 2013 pubblicata su L’Industria Meccanica n. 685 (maggio-giugno 2013)

Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero | Tabella bianca 1° gennaio 2013 “Settore industria meccanica varia ed affine” e “Settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 683 (gennaio-febbraio 2013)


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MIGLIOR PROTEZIONE, RISPETTO AMBIENTALE E RISPARMIO “ALL-IN-ONE”

Sistema di protezione INNOVATIVO

POLIECO

®

E’ uno speciale film protettivo anticorrosivo che nasce dal nostro centro ricerche, studiato appositamente per il confezionamento di tutti i tipi di metallo. Il polietilene rigenerato assicura un minore impatto ambientale e garantisce una sensibile convenienza economica. Il principio attivo dei granuli VCI BRANOPAC® è la migliore garanzia della sua efficacia.

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Via Canova, 14 20094 Corsico (MI) tel. 059 8579680 fax 02 91390293 info@cpsimballaggi.it www.cpsimballaggi.it


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FIRMIAMO L’ENERGIA DA 160 ANNI

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