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o diceva negli anni ’90 Danny Hillis, scienziato e imprenditore informatico, «Una volta che queste cominciano a lavorare diventano semplicemente computer, televisore, telefono o simili». E il discorso è analogo se applicato all’Automazione industriale: in questo numero diamo spazio alla tecnologia concreta, che entra nei processi produttivi delle aziende e si fonde con la meccanica, quando si coordina con sistemi integrati e crea valore aggiunto. È il Focus Automazione, a cui dedichiamo la copertina, che dal 20 al 22 maggio sarà protagonista alla fiera Sps di Parma. Apriamo invece questo numero della rivista con un tema molto articolato e valido per ogni settore della meccanica varia: la Sicurezza sul mercato. Hanno scritto per noi Pierangelo Andreini, Ordinario al Politecnico di Milano, mentre per portare un caso pratico ben riuscito abbiamo analizzato il percorso sviluppato per la manutenzione dei presidi antincendio. L’Europa gioca un ruolo importante nel secondo Focus di questo numero: dopo 30 anni, infatti, l’industria manifatturiera è stata finalmente al centro di un vertice dell’Ue. Ne parliamo con Antonio Tajani, intervenuto durante Mce 2014 negli spazi Anima, insieme al Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il Presidente di Anima Sandro Bonomi, che hanno individuato in Edilizia ed Energia i settori da cui riprendere il cammino per la crescita. Protagonista della rubrica Expo è poi il settore della Logistica, che vede in occasione della manifestazione un impatto stimato considerevole: abbiamo chiesto agli imprenditori quali misure sono necessarie per non perdere l’occasione. Notizie di mercato, news dalle aziende, e la rubrica che racconta i 100 anni dell’industria italiana concludono questo numero de L’Industria Meccanica. La Redazione - @IndMeccanica
L’Industria Meccanica - Pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73 Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it Comitato editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi Comitato tecnico-scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini Redattore Carlo Fumagalli - fumagalli@anima.it Segretaria di redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it - Tel. 02 45418.211 Hanno collaborato a questo numero: Federico Cacciatori, Alessandra Castaldo, Roberto Cattaneo, Marcello Zinno Contributo speciale di: Pierangelo Andreini, Politecnico di Milano, Daniela Mainini, Presidente Consiglio Nazionale Anticontraffazione Impaginazione Alessia Garbujo e Fabio Lunardon Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine Via Scarsellini 13 - 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 - Fax 02 45418.545 www.anima.it - anima@anima.it Online: www.industriameccanica.it Twitter: @IndMeccanica Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini 13 - 20161 Milano - Tel. 02 45418.200 Abbonamento annuo (6 numeri) Italia 80 euro - Estero 110 euro Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera C del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89, A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica Stampa Bonazzi Grafica - Sondrio - www.bonazzi.it
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l’industria meccanica 691 | 6
SOMMARIO | NUMERO 691 “Il cambiamento è la legge della vita” (John Fitzgerald Kennedy 1917 – 1963)
EDITORIALE | Lotta a una Contraffazione globalizzata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 RUBRICA | Donne e uomini al timone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 FOCUS | Sicurezza nel mercato Competitività e mercato, la risorsa trascurata della fiducia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 di Pierangelo Andreini La certificazione del servizio di manutenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Intervista a Gaetano Trizio, AD Icim di Federico Cacciatori Una nuova “Guida Blu” della commissione per leggere le direttive - A new “Blue Guide” from the EC for understanding the directives. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 di Roberto Cattaneo
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L ’origine non preferenziale nel “nuovo” codice e nella proposta sulla sicurezza dei prodotti . . . . . . . . . . . . . . 24 di Alessandra Castaldo
FOCUS | Anima a Mce 2014 #animalounge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Ripartiamo da edilizia e energia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Industrial Renaissance. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 meccAnima, export positivo ma non basta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 100% grandi imprese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
FOCUS | Automazione L’innovazione rende la tecnologia democratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Intervista a Donald Wich, AD Messe Frankfurt di Carlo Fumagalli SPS IPC drives 2014, la mappa dei padiglioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 Innovazione protagonista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
RUBRICA | Expo 2015 Genova, porto di Expo per la Lombardia - Genoa, Expo’s port for Lombardy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 di Carlo Fumagalli
ANIMA | Presidenti L’impegno di Assotermica per chiarezza e semplificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Intervista a Alberto Montanini 7 | MAGGIO GIUGNO 2014
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65 | ANIMA FOR INDUSTRY
SOMMARIO | NUMERO 691
IL SETTORE PROTAGONISTA | Anima / Ucif
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Le novità di Ucif ospiti nelle sale di Geico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 di Marcello Zinno
EVENTI | Anima La politica incontra l’industria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 Intervista a Luigi Casero, Vice Ministro Economia Automazione per la sicurezza del macchinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
ANIMA | Speciale centenario Cent’anni di industria - Vol. 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 L’energia a portata di mano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66 Intervista a Massimo Messeri, Presidente Nuovo Pignone GE Oil & Gas
MERCATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 Cucinare come “sulla pietra” Debutto di Aventics alla Hannover Messe 2014 Usati come nuovi, la seconda vita dei carrelli Siderurgia, dalla rivoluzione industriale a quella informatica Infrastrutture critiche al sicuro con Tyco Possibilità di sviluppo delle pompe di calore in Europa
NEWS. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 RECENSIONI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91 TABELLE ARANCIO Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia - n. 682 (aprile 2014). . . . . . . . . . . . . . . . . 93
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EDITORIALE La meccanica soffre di una contraffazione subdola: la non conformità dei prodotti alle Direttive e alle normative nazionali e internazionali, la falsificazione delle certificazioni e la mendace interpretazione delle certificazioni corrette e veritiere.
Lotta a una
contraffazione
globalizzata Daniela Mainini
Presidente del Centro Studi Anticontraffazione
Sul territorio nazionale, nonostante l’ottimo lavoro dell’Agenzia delle Dogane alle frontiere italiane, entrano milioni di prodotti meccanici di qualità non garantita anche dai porti del Nord Europa. Serve implementare un’efficiente e attiva funzione di controllo di mercato, mentre nei Paesi di destinazione dei nostri prodotti è fondamentale poter contare su una rete di monitoraggio costante e sul pieno supporto delle Istituzioni. Anche, e soprattutto, quando le nostre imprese operano a migliaia di chilometri di distanza dall’Italia. La rinnovata Ice, l’Italian Trade Agency, può essere di grande aiuto alle aziende manifatturiere, in particolare della meccanica. La ricostituzione dei Desk Anticontraffazione nei Paesi e nelle Aree a maggior presenza italiana rappresenta un importante segnale di attenzione verso un comparto che ormai rappresenta oltre il 50% del nostro export. Il rafforzamento della proprietà Intellettuale, la riduzione progressiva degli ostacoli al commercio, la verifica di potenziali rischi per i nostri prodotti sono solo alcuni dei fondamentali aiuti di cui tante aziende eccellenti del Made in Italy meccanico hanno estremamente bisogno per continuare a competere e a primeggiare in tutto il mondo. Oggi la lotta alla contraffazione non deve avere una dimensione localistica, ma deve essere capace di interagire con i mercati verso cui esporta o delocalizza per essere ancora più presente in quel Paese. Anche sul fronte della Proprietà Intellettuale: la nuova frontiera delle aziende manifatturiere, infatti, è avere in azienda una figura specializzata nell’Intellectual Property Managment competente anche in materia di ostacoli alla commercializzazione iniquamente applicati in molti mercati apparentemente aperti al libero scambio di merci e fautori della libera concorrenza.
11 | MAGGIO GIUGNO 2014
RUBRICA | Donne e Uomini al timone
Luciano Brandoni è il nuovo Presidente Federexport La Giunta di Federexport, riunitasi nei giorni scorsi oggi a Roma in occasione dell’Assemblea della federazione, ha eletto all’unanimità Luciano Brandoni nuovo Presidente di Federexport. Luciano Brandoni, imprenditore marchigiano, Cavaliere della Repubblica, è titolare del Gruppo Brandoni. Luciano Brandoni vanta una lunga esperienza nell’ambito di Federexport, dove ha ricoperto sino ad oggi il ruolo di Vice Presidente del Presidente uscente Gianfredo Comazzi, e in ambito confindustriale. Attualmente è anche Presidente della Piccola Industria di Confindustria Marche e componente del Consiglio Centrale di Piccola Industria.
Marco Ghirardello è il nuovo Direttore Generale Fanuc Italia A partire dal 1° aprile 2014 le tre divisioni operative CNC, Robot e Robomachine si riuniscono in Fanuc Italia S.r.l. Il nuovo Amministratore Delegato è Marco Ghirardello, già general manager di Fanuc Turkey. Marco Ghirardello ha iniziato il suo percorso in Fanuc Italia nel 1994. Nel 2007 diventa Direttore Commerciale di Fanuc Robotics Italia e Country Manager per la Turchia. Nel 2012 Ghirardello viene promosso a Direttore Generale di Fanuc Robotics Turkey, e nel 2013 a Direttore Generale di Fanuc Turkey. Ripercorrendo la storia di Fanuc, Marco Ghirardello sottolinea che “Fanuc è il produttore mondiale maggiormente diversificato nel settore della Factory Automation Robot e Robomachines”.
Stefano Frascari è il nuovo Presidente di ReteICT ReteICT promossa da Unindustria Bologna, ha eletto all’unanimità Stefano Frascari nuovo Presidente. ReteICT, l’aggregazione di imprese del settore Information & Communication Technology è diventata un punto di riferimento per chi punta all’innovazione dei propri sistemi informativi e di telecomunicazione. Frascari con il contributo di tutte le aziende associate, ReteICT ha deciso di incrementare ancora di più i propri sforzi per migliorare i processi delle imprese italiane e incrementarne la capacità competitiva, sviluppando un semplice portale di autovalutazione gratuita, www.checkupimpresa.it, grazie al quale ogni azienda può liberamente verificare il livello di efficienza dei propri sistemi informatici e evidenziarne i punti di criticità.
Luigi Maggioni alla guida di ThyssenKrupp Elevator Italia Luigi Maggioni è il nuovo Direttore Generale di ThyssenKrupp Elevator Italia Spa. Una forte campagna di acquisizioni ha portato l’azienda ad essere presente con 20 sedi in 11 regioni nel nostro Paese. La prossimità al cliente e la sempre più spiccata flessibilità sono oggi i punti di forza di ThyssenKrupp Elevator Italia. Luigi Maggioni, 36 anni, Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università Federico II di Napoli, dopo un esperienza prima in Audit e poi nel Transaction Services dell’azienda americana PwC, approda a Madrid in ThyssenKrupp Elevator nel 2007. Dopo un percorso di crescita all’interno del gruppo, nel 2012 è nominato Direttore Finanziario di ThyssenKrupp Elevator Italia SpA.
l’industria meccanica 691 | 12
RUBRICA | Donne e Uomini al timone
Wlady Martino è nuovo Responsabile in Lenze Italia Automation & Consumer Goods L’organico di Lenze Italia si amplia con l’inserimento di una importante figura professionale, si tratta di Wlady Martino, responsabile delle attività Automation & Consumer Goods. Wlady Martino, proviene da importanti esperienze nel settore dell’automazione industriale, ha ricoperto rilevanti ruoli a livello nazionale in ambito Packaging. L’inserimento di una figura specifica in ambito di Consumer Goods mira ad ampliare le potenzialità di Lenze e delle sue soluzioni Motion Centric Automation in uno dei mercati che negli ultimi anni si sta dimostrando particolarmente strategico. L’interessante tasso di crescita che questo comparto sta attualmente registrando sono legati alla capacità da parte dei costruttori di macchine per l’imballaggio di rispondere alle esigenze sempre più sofisticate degli End User.
Esther Berrozpe “Premio Donna 2014 Merito e Talento” Esther Berrozpe ha ricevuto a Milano il riconoscimento Aldai “Merito e Talento premio Donna 2014”. L’iniziativa nasce dalla volontà del Gruppo donne manager di Aldai di premiare modelli manageriali femminili positivi, che rappresentano veri esempi di merito e talento. Esther Berrozpe, presidente di Whirlpool EMEA dal 1° maggio 2013, è stata premiata per la gestione economica. Berrozpe, 44 anni, spagnola, è laureata in Economia & Business Administration all’Università di Deusto a San Sebastian. Entrata in Whirlpool nel 2000, in Spagna come direttore marketing Iberia, poi nella sede Europea in Italia, ricoprendo i ruoli di brand director e category director per l’Europa, negli Usa, dove è stata vice presidente brands, products & business per il Nord America.
Paolo Bisogni e Agostino Fornaroli nuove nomine per Ailog a Bruxelles Un importante riconoscimento per la logistica italiana è stato registrato a Bruxelles, dove Paolo Bisogni, presidente AILOG, è entrato nel board ELA (European Logistics Association) ed è stato eletto alla carica di vicepresidente dell’associazione. Nella stessa occasione Agostino Fornaroli, vicepresidente uscente di ELA (del cui board continuerà a fare parte come auditor) è entrato nel Consiglio Direttivo di ECBL (European Certification Board of Logistics), l’organismo di certificazione delle competenze logistiche a livello europeo.
Luca Cardani nuovo direttore Whirlpool Selling Way Luca Cardani, è il nuovo Direttore Whirlpool Selling Way ed european key accounts (nomina effettiva da aprile). Con una laurea in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, Cardani è entrato in Whirlpool nel 1999 e, nel corso degli ultimi 15 anni, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in area marketing. Nel suo nuovo ruolo, Cardani si occuperà anche di coordinare il progetto globale per l’attuazione del Go-To-Market, riportando al vice presidente Centro Europa Whirlpool EMEA (società interamente controllata da Whirlpool Corporation), Paolo Conte. L’azienda commercializza i marchi Whirlpool, Maytag, KitchenAid, Jenn-Air, Amana, Brastemp, Bauknecht e altri importanti brand quasi in ogni paese del mondo.
13 | MAGGIO GIUGNO 2014
FOCUS | Sicurezza nel Mercato
Nel focus dedicato alla sicurezza del mercato raccontiamo come proteggersi dalle non conformitĂ e con quali mezzi
CompetitivitĂ e mercato, la risorsa trascurata della
fiducia di Pierangelo Andreini
l’industria meccanica 691 | 14
FOCUS | Sicurezza nel Mercato
L’
impegno sull’industrial compact per riportare la manifattura al centro dell’Europa è un imperativo anche per l’Italia, orfana di una strategia organica che consenta di rilanciare l’industria e riassorbire il drammatico calo di un quarto della produzione perso durante la crisi. È una priorità assoluta che richiede di azionare tutte le leve possibili con interventi concreti e mirati che agiscano risolutivamente, eliminando i fattori di criticità che frenano la ripresa e penalizzano la competitività e l’immagine del Sistema Paese. Tra questi l’inefficace sorveglianza del mercato che sfavorisce la corretta tracciabilità dei beni e ne svantaggia la qualità, con pregiudizio per le attività produttive non sempre ben considerato dalle autorità preposte. Per contro la verifica della conformità di manufatti, processi e servizi è un tema di primario interesse per gli operatori del mercato e per le associazioni dei consumatori, perché l’osservanza di requisiti di legge e delle principali normative volontarie è una condizione implicita e obbligata che sta alla base di una corretta commercializzazione. Di fatto, chi acquista ritiene che se un dato prodotto o servizio viene commercializzato esso ha le credenziali per circolare liberamente e possiede, quando necessario, le opportune attestazioni e marcature di conformità. È un presupposto di fondo che dovrebbe essere garantito dalle qualità del mercato, di competenza, trasparenza e fiducia, per consentire all’acquirente, sia esso consumatore o azienda, di sentirsi esentato da qualsivoglia verifica del rispetto dei requisiti cogenti in materia di sicurezza, energia, protezione dell’ambiente ecc. Emblematico di tali esigenze è il mondo dei servizi, dove ogni utente si rivolge di norma al fornitore senza
alcuna verifica delle credenziali con cui questo opera, specie nei settori a elevata intensità tecnologica. Credenziali che peraltro non gli sarebbe facile apprezzare, perché spesso l’utente non possiede le competenze e le conoscenze necessarie per valutare i requisiti professionali del proprio fornitore e si affida al venditore in un rapporto di fiducia, nell’ipotesi implicita che abbia “tutte le carte in regola” per svolgere la sua attività. Tuttavia ora questo patrimonio di fiducia si sta erodendo. Complice la crisi e la rapida evoluzione del quadro regolamentare, crescono infatti le violazioni normative, favorite da inadeguate verifiche del possesso dei requisiti per la libera circolazione di beni e prodotti. E ciò con generale pregiudizio sociale ed economico della collettività e del sistema indu-
apparati sono talora carenti e non eseguiti a regola d’arte. È una mancanza grave perché, oltre a costituire una truffa verso l’acquirente (che paga per un servizio non effettuato o effettuato solo in parte), essa pregiudica la sicurezza di edifici, cose e persone, in quanto l’impianto, l’estintore o la porta tagliafuoco potrebbero risultare non funzionanti in caso di necessità. Ne deriva che gli interessati, in particolare negli ambienti di lavoro i Responsabili della Sicurezza a Prevenzione (Rspp), devono assumersi il compito di effettuare verifiche e monitoraggi sull’affidabilità delle manutenzioni, la cui validità non è più adeguatamente assicurata dal mercato. Un onere aggiuntivo al quale si somma quello di individuare quali siano le imprese affidabili e dotate di personale competente. In
Necessaria azione coordinata per proteggere l’economia delle imprese striale, perché la commercializzazione di manufatti e servizi non conformi favorisce la diffusione di prodotti di scarsa qualità, nocivi per la salute e per l’ambiente, oppure non correttamente installati o sottoposti a inappropriata manutenzione, con danni per il consumatore, l’ambiente e l’economia delle imprese. Queste ultime poi sono particolarmente danneggiate quando rispettano le regole, dovendo competere con concorrenti che, se meno osservanti, investono meno risorse e possono così proporre il medesimo prodotto o servizio a costi inferiori. Ne sono un significativo esempio le attività di manutenzione dei presidi antincendio, dove il controllo, la verifica e i connessi interventi per il mantenimento in efficienza di tali 15 | maGGIO GIUGNO 2014
questo senso appare opportuna la recente iniziativa della Federazione Anima, per il tramite di Uman (Associazione nazionale delle aziende della sicurezza e antincendio), di promuovere la diffusione di un protocollo di certificazione volontaria, erogata dall’Istituto di certificazione Icim, per garantire l’affidabilità delle imprese che operano secondo criteri di qualità. Un secondo esempio è quello della certificazione delle persone e delle imprese che utilizzano gas fluorurati a effetto serra. Al proposito la normativa italiana del 2012 attua le disposizioni di uno specifico Regolamento Europeo del 2006 volto a ridurre e limitare l’immissione in atmosfera di gas climalteranti utiliz-
FOCUS | Sicurezza nel Mercato zati negli impianti di refrigerazione e di soppressione incendi. Questo attraverso la certificazione delle competenze degli operatori e delle modalità operative delle imprese incaricate delle attività di installazione, manutenzione e riparazione. In forza di tale normativa, dal febbraio dell’anno scorso è stato istituito un registro telematico nazionale nel quale tutte le persone e le imprese operanti con gas fluorurati a effetto serra avrebbero dovuto inizialmente registrarsi e successivamente certificarsi. Ad oggi, scaduti ormai da tempo i termini di validità per il regime dei certificati provvisori, solo il 63% delle persone e poco più del 10% delle imprese hanno ottenuto il certificato definitivo che ne attesta la rispondenza ai requisiti di legge. In tal modo, stante la prossimità dei mesi estivi, è altamente probabile che molte imprese e i loro addetti, impegnati nell’installazione e manutenzione di impianti di condizionamento, non saranno in possesso dei requisiti legali richiesti quando andranno ad operare. Sono due dei tanti esempi dell’ampio panorama delle infrazioni che le Autorità nazionali dovrebbero contenere attuando compiutamente la sorveglianza del mercato loro assegnata. In ciò spesso guidate da precise procedure dettate da Regolamenti Europei, a seguito delle quali dovrebbero comminare nel caso le sanzioni previste per le violazioni accertate. Tuttavia c’è da dire che la crescente complessità del mercato è tale che le Autorità di vigilanza non possono assolvere da sole l’intero compito. A tal fine è necessaria un’azione coordinata di tutti gli stakeholder, produttori, consumatori e media, per assicurare l’efficacia applicativa delle procedure regolamentari e tecniche e il loro costante aggiornamento. Innanzitutto le associazioni di cate-
goria, che dovrebbero attuare una campagna di sensibilizzazione degli associati sul corretto rispetto della normativa, se necessario adottando opportuni codici di autoregolamentazione. Poi il settore dell’informazione, che dovrebbe diffondere nel mercato le conoscenze necessarie, secondo gli obblighi e diritti che competono ad ogni soggetto, con dettagliate notizie, chiare ed aggiornate. Ma anche i privati, che dovrebbero prestare maggiore attenzione all’idoneità delle forniture acquisite, in ciò favoriti dalla maggior consapevolezza che deriva da una migliore informazione. E, ovviamente, la Pubblica Amministrazione, che oltre a rendere disponibili le risorse richieste per i controlli e a pianificarne l’esecuzione, dovrebbe monitorare lo sviluppo delle certificazioni e delle attestazioni di conformità e, se necessario, aprire tavoli di confronto con le parti interessate per adottare le conseguenti azioni correttive. Infine il Legislatore, che dovrebbe verificare la necessità di adeguare i provvedimenti a fronte dell’analisi di quanto avviene sul mercato, apportando se necessario le dovute integrazioni o correzioni, che potrebbero consistere anche solo in semplici accorgimenti. Per esempio, nel caso sopra accennato dei gas fluorurati, l’obbligo che il loro acquisto sia consentito solo a imprese in possesso dei requisiti per gestire tali prodotti. Così l’azione dell’operatore economico che commercializza gas climalteranti, già oggi tenuto a mantenere registrazioni e a fornire relazioni sulle quantità commercializzate, introdurrebbe un automatismo capace di assicurare una piena regolarità nel settore e di attenuare l’onere delle attività di sorveglianza, perché gli operatori non qualificati non potrebbero più rifornirsi di un prodotto essenziale per la loro attività. □ l’industria meccanica 691 | 16
La verifica della conformità dei manufatti è tema primario Fra gli esempi ben riusciti la manutenzione dei presidi antincendio e la certificazione di persone e imprese che utilizzano F-Gas
FOCUS | Sicurezza nel Mercato
Federico Cacciatori
La certificazione del servizio di manutenzione
Lo strumento di Icim per l’efficienza e la correttezza degli operatori 17 | maGGIO GIUGNO 2014
FOCUS | Sicurezza nel Mercato Intervista a Gaetano Trizio, Amministratore Delegato Icim SpA
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razie ad un servizio televisivo andato in onda su Italia 1, durante la trasmissione “Le Iene” è tornato alla ribalta un problema annoso che Uman, l’Associazione Nazionale Aziende Sicurezza e Antincendio federata ad Anima, già in passato aveva avuto modo di denunciare la truffa della manutenzioni degli estintori antincendio. In occasione di alcune ultime interviste, il Presidente Uman Gianmario Malnati ha presentato il punto di vista dell’Associazione verso questa particolare situazione, andando a riassumere le azioni messe a punto dall’Associazione stessa, tramite le quali avviare un processo di crescita virtuosa del comparto delle manutenzioni. Accanto a queste azioni dobbiamo registrare un’iniziativa promossa da Icim SpA., Ente di Certificazione nato come Istituto per la certificazione dell’industria meccanica, che di fatto va ad arricchire il ventaglio di strumenti utilizzabili dalle Aziende del comparto per la propria crescita virtuosa. Incontriamo oggi Gaetano Trizio, ingegnere, Amministratore Delegato Icim SpA., per parlare dello schema di certificazione del servizio di manutenzione antincendio.
In quale contesto ci si è mossi per sviluppare lo schema di certificazione del servizio di manutenzione antincendio? Dobbiamo partire da una semplice ma basilare considerazione: negli ultimi anni, nei settori, più disparati stiamo assistendo a una sempre più crescente richiesta di professionalità e competenza, tanto per le figure professionali – chiamate a dimostrare le proprie competenze, conoscenze e abilità – quanto per le aziende medesime, chiamate a dimostrare il proprio modo di operare. Per quanto concerne l’ambito delle figure professionali, quindi, sono stati sviluppati – a seconda della particolare figura – percorsi formativi specifici, propedeutici all’ottenimento della certificazione. Nel campo aziendale, invece, a parte le ormai consolidate certificazioni del sistema di qualità o del sistema integra-
to di gestione aziendale, non era ancora stato sviluppato, almeno in Italia, uno strumento per valutare l’adeguatezza tecnica dei processi seguiti dall’azienda. La scelta di intraprendere un percorso nuovo nell’ambito dei servizi di manutenzione antincendio è stata sostanzialmente dettata dalla constatazione di come questo servizio così diffuso abbia bisogno di un cambio di passo per andare oltre quelle immagini che tutti abbiamo visto su Italia 1. Un cambio di passo perché non dobbiamo dimenticare che in gioco c’è la sicurezza delle persone e delle cose. Mutuando quindi l’esperienza di altri Paesi Europei, nei quali da tempo sono stati sviluppati analoghi schemi, Icim ha studiato, partendo dal know-how messo a disposizione da Uman, che da tempo seguiva questo tipo di attività e iniziative, un sistema di certificazione che ha come obiettivo il garantire all’utenza la correttezza delle manutenzioni antincendio. Quali sono le basi, o meglio, i contenuti di questo schema e quali gli obiettivi? Innanzitutto, questa certificazione – che ricordo è aperta a tutte le aziende che eseguono manutenzioni antin-
l’industria meccanica 691 | 18
FOCUS | Sicurezza nel Mercato
Sicurtech Village prossima tappa Roma
Appuntamento il 18 giugno prossimo a Roma per la quarta tappa di Sicurtech Village, la mostra-convegno itinerante dedicata alla sicurezza antincendio. Proprio in occasione della tappa fiorentina del Sicurtech Village (il 18 febbraio scorso), promosso da Uman, l’Associazione nazionale delle aziende che operano nel settore della sicurezza e antincendio, Icim ha presentato il nuovo schema di certificazione proprietario per verificare che la manutenzione di estintori, idranti, porte tagliafuoco venga eseguita secondo criteri di qualità ben definiti: «La nuova certificazione è una risposta all’aumento delle inadempienze e delle frodi, così come attestano i dati di Uman. La falsa manutenzione degli estintori vale 22,5 milioni di euro all’anno – spiega Gianmario Malnati, Presidente Uman – questo strumento rappresenta per tutto il comparto un’opportunità da non perdere e come Associazione, in particolare, abbiamo sposato in pieno l’iniziativa tanto che già alcune nostre aziende associate hanno intrapreso l’iter di certificazione”.
cendio – non deve essere confuso con uno schema finalizzato ad una certificazione di qualità, deve piuttosto essere visto come uno strumento, facendo il paragone con quanto avviene per le professioni, per il continuo aggiornamento delle competenze, delle conoscenze e della abilità dell’azienda Il primo obiettivo è infatti quello di arrivare a qualificare l’azienda attraverso la verifica dell’adeguatezza tecnica dei processi adottati, l’esame a campione delle revisioni eseguite e dei relativi smaltimenti, la coerenza tra le quantità di materiale utilizzato e i volumi di attività gestita. Dal punto di vista operativo, lo schema prevede una visita ispettiva da parte di un nostro tecnico, nel corso della quale verrà valutata: • La documentazione generale dell’organizzazione; • La documentazione tecnica del servizio. Sulla base dell’esito della visita verrà quindi stabilito se l’Azienda possa ottenere la certificazione e quindi utilizzare il cartellino unico di manutenzione sul quale sarà evidente il marchio Icim di Servizio Certificato e il Qr Code corrispondente e univoco dell’Organizzazione certificata. Naturalmente la certificazione sarà oggetto di sorveglianza programmata.
L’utilizzo di QRcode è uno strumento che sempre più trova spazio sui prodotti di uso comune. Quale può essere il valore aggiunto di un QRcode su un cartellino di manutenzione? QrTify la soluzione sviluppata da Icim si basa sulla tecnologia Qr code. Tramite QrTify è possibile accertare facilmente la corrispondenza tra le informazioni contenute nel codice e quanto dichiarato sul cartellino di manutenzione dell’impianto o documento: tutte le informazioni relative all’azienda certificata vengono associate a un Qr code generato da Icim, che non può essere contraffatto perché criptato e univoco. Tali informazioni sono caricate su un server e rimangono a disposizione di qualsiasi utente che, tramite una App dedicata, voglia verificare le informazioni inerenti la certificazione dell’azienda che ha eseguito la manutenzione. La soluzione messa a punto da Icim ha l’indubbio vantaggio di certificare la veridicità di prodotti e la tracciabilità dei documenti che hanno problemi di falsificazione; di migliorare la gestione documentale dei propri certificati/documenti di accompagnamento oltre al fatto di poter essere applicata a moltissimi settori nel settore industriale. □
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FOCUS | Sicurezza nel Mercato
Una nuova “Guida Blu” della Commissione per leggere le direttive
Dal 2000 una guida per gli operatori D
G. Fessy © CJUE
di Roberto Cattaneo
Corte di Giustizia Ue, interprete del diritto comunitario l’industria meccanica 691 | 20
opo quattordici anni dalla prima pubblicazione è stato necessario rinfrescare i contenuti della “Guida Blu” della Commissione. Questa pubblicazione è diventata la chiave di lettura delle intenzioni della Commissione sulla regolamentazione della commercializzazione dei prodotti nella Ue. Il suo contenuto, per quanto faccia frequente riferimento alle singole direttive di prodotto, è di indirizzo generale e riguarda, con poche e dichiarate eccezioni, tutte le normative cogenti di prodotto di fonte Ue. La guida ripercorre la storia dell’evoluzione della normativa di prodotto nella Ue, ricordando che è con questa normativa che la Ue è diventata un mercato unico e libero da vincoli tecnici nazionali di varia natura. La vera novità, la causa della nuova edizione, è stata la pubblicazione dei provvedimenti conosciuti come “New legislative framework for marketing of products” (Nlf) e, per quanto riguarda la terminologia legale, il Trattato di Lisbona del 2009. Il Nlf si fonda su tre provvedimenti della Ue emanati nel 2008, le cui disposizioni riguardano direttamente le Amministrazioni dei singoli Sta-
FOCUS | Sicurezza nel Mercato ti chiamati ad applicarle. Da questi provvedimenti è nato l’ente unico di accreditamento degli enti di certificazione in Italia, Accredia, ed è stata avviata una procedura per l’armonizzazione delle definizioni usate in tutte le direttive di prodotto. Questa procedura è tuttora in corso. È stato il Nlf a sollecitare il coordinamento delle attività di controllo di mercato dei singoli stati, a beneficio dell’attendibilità della marcatura Ce dei prodotti. Solo con il controllo di mercato il contenuto, in termini di sicurezza del prodotto, della marcatura Ce, può continuare ad essere considerato affidabile dal mercato. Senza controllo, purtroppo si possono moltiplicare i soggetti che immettono sul mercato prodotti con una marcatura Ce che non è veritiera. La guida dedica due capitoli alle innovazioni introdotte dal Nlf: procedura di accreditamento e sorveglianza del mercato. La Guida Blu e le norme di prodotto UE La guida blu non contiene informazioni utili per la lettura di tutte le direttive Ue di prodotto; dice esplicitamente che sono escluse la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti, per cui la Commissione ha elaborato una guida speciale, tutta la legislazione sui veicoli, il regolamento Reach e le norme sui prodotti chimici e infine le norme sui prodotti da costruzione. La guida blu non si applica alle norme sui prodotti da costruzione Bisogna considerare queste esclusioni con una certa prudenza. In primo luogo perché è la guida stessa ad avvertire i lettori sui limiti di questo testo: la sola autentica interprete del diritto comunitario è la corte di Giustizia Ue, gli unici testi vincolanti per tutti i cittadini sono quelli pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Ue, la guida ha una funzione
A new “Blue Guide”
from the EC for understanding the directives A guide for operators since 2000 Fourteen years after the first edition, the contents of the Commission’s “Blue Guide” have needed updating. This publication has become the key to reading the intentions of the Commission in regulating product sales within the EU. Its content is of a general nature, though frequent reference is made to the single product directives. With a few, specified exceptions, it deals with all mandatory product regulations of EU origin. The guide tells the story of the evolution of product regulations in the EU, reminding readers that these were the regulations which made the EU a single market, free of any kind of national technical restrictions. The real news, behind the new edition, was the publication of measures known as the “New legislative framework for marketing of products” (NLF) and, for the legal terminology, the Treaty of Lisbon in 2009. The NLF is based on three EU measures issued in 2008, directly regarding the governments of the single countries called upon to apply them. These measures led to the founding of Accredia, the accreditation body for certification agencies in Italy, and to the creation of a procedure to harmonise definitions used in all product directives. This procedure is currently ongoing. It was the NLF that pressed for coordination of market control activities of the single countries, to improve the reliability of CE product marking. Only through market control can the content of CE marking, as far as product safety is concerned, continue to be counted as reliable in the marketplace. Without control, unfortunately, the numbers of those marketing products with false CE marking can multiply. The guide devotes two chapters to innovations introduced by the NLF: the accreditation procedure and market surveillance. The Blue Guide and EU product regulations The blue guide does not have information on all EU product directives. It explicitly states that it excludes the directive on gene21 | maGGIO GIUGNO 2014
ral product safety, for which the Commission has produced a special guide, all vehicle legislation, REACH and regulations on chemical products and, lastly, regulations on construction products. The blue guide does not apply to regulations on construction products These exclusions should be considered with a certain degree of prudence. Firstly, because the guide itself warns readers of its limits - the only true interpretation of community law is given by the EU Court of Justice, the only binding texts for all citizens are those published in the Official Gazette of the EU, while the guide’s function is only of guidance and it has no mandatory content. On the subject of these exclusions, it should be noted that the NLF, for example, has some general content from which no product regulation is likely to escape. The same may be said for the general principles contained in the guide, such as identification of responsibility for marking, putting it into operation and onto the market. The cases where a product regulation, such as that for construction products, is an exception with respect to the contents of authentic interpretation of the guide must be identified in the text of the regulation concerned. Only when the text is clearly incompatible with the general criteria of the guide does it have content that constitutes an exception with respect to the contents of the guide. An example is offered by the guide itself, where it notes the CE marking on construction products indicates the performance levels of a product and has a different significance from other product directives, which require the CE marked product to conform to certain safety requirements. Therefore the criterion for excluding the interpretation offered by the guide, for one of the product directives, must be detailed and have precise references in the text of the directives. So regulations should not be deprived of the useful contribution given by the guide, unless justified based on the
FOCUS | Sicurezza nel Mercato
The complementary function of national law The guide, like the NLF, emphasises the need for collaboration and coordination among all member governments, in order to achieve the ambitious objectives of an increasingly free single market, even for products that do not conform to essential safety requirements. The same coordination must exist between EU and national legal systems, regarding how to deal with operator responsibilities. If the regulations on responsibility of a national legal system are ineffective and take too long to apply, the EU will stop short at our borders. Without effective controls and effective application of national regulations on responsibility, we may become a haven for products rejected by other countries. □
indicativa e non ha contenuto obbligatorio. Nel caso delle esclusioni è necessario osservare che il Nlf, per esempio, ha contenuti di natura generale a cui sembra piuttosto improbabile che qualche norma di prodotto possa sfuggire, lo stesso si può dire sui principi generali contenuti nella guida, come l’individuazione delle responsabilità sulla marcatura, la messa in servizio, l’immissione sul mercato. I casi in cui una norma di prodotto, come quella concernente i prodotti da costruzione, costituisce un’eccezione rispetto ai contenuti di interpretazione autentica della guida, devono essere individuati nel testo della norma stessa. Solo quando il testo è chiaramente incompatibile con i criteri generali della guida, allora ha un contenuto che costituisce un’eccezione rispetto ai contenuti di quest’ultima. Un esempio è offerto dalla guida stessa, dove ricorda che la marcatura Ce dei prodotti da costruzione è indicativa dei livelli prestazionali di un determinato prodotto e non ha il significato che ha per le altre direttive di prodotto, le quali prevedono invece la conformità del prodotto
G. Fessy © CJUE
actual text of the measures. Nor should the possible scope of application of the guide be artificially restricted. The guide’s publication is an opportunity to reaffirm the importance of CE product marking, in the sense of possibility to access a single European market, as well as a chance to remember that responsibility for the marking’s veracity and therefore for the products’ conformity to the requirements of applicable regulations lies with the manufacturer, the first one to release the product onto EU territory.
Corte di Giustizia europea
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marcato Ce a determinati requisiti di sicurezza. Quindi il criterio con cui escludere la chiave di lettura offerta dalla guida, nei confronti di una delle direttive di prodotto, deve essere puntale e avere precisi riferimenti nel testo delle direttive. Questo per non privare le norme dal prezioso contributo della guida, senza un motivo che si fondi nel testo letterale dei provvedimenti e, quindi, per non restringere artificiosamente l’ambito di possibile applicazione della guida. La pubblicazione della guida è l’occasione per riaffermare l’importanza della marcatura Ce dei prodotti intesa come possibilità di accesso ad un mercato unico europeo, per ricordare che la responsabilità della veridicità della marcatura e quindi della conformità dei prodotti ai requisiti previsti dalle norme applicabili è del fabbricante, del soggetto che immette per primo il prodotto sul territorio Ue. La complementarietà del diritto nazionale La guida, così come il Nlf, richiama la necessità della collaborazione, del coordinamento delle Amministrazioni di tutti gli Stati perché siano raggiunti gli ambiziosi obiettivi di un mercato unico sempre più libero, anche da prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza. Lo stesso coordinamento deve esistere tra l’ordinamento Ue e quello nazionale, per quanto riguarda gli interventi sulle responsabilità degli operatori. Se le norme sulle responsabilità previste dall’ordinamento nazionale non sono efficaci e richiedono tempi troppo lunghi per la loro applicazione, l’Ue si ferma ai nostri confini. Senza l’efficacia dei controlli e una applicazione efficace delle norme nazionali che intervengono sulle responsabilità, potremmo diventare il rifugio per i prodotti che gli altri paesi respingono. □
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FOCUS | Sicurezza nel Mercato
L’origine
NON preferenziale
nel “nuovo” codice e nella proposta sulla sicurezza dei prodotti S
ulle pagine di questa rivista si è dato rilievo in più occasioni , in passato, al tema dell’origine preferenziale, origine relativa ad accordi specifici stipulati tra l’Unione europea e paesi terzi partner con lo scopo di beneficiare di riduzioni o esenzioni daziarie negli scambi reciproci, fenomeno sistematico e che ha visto una proliferazione esponenziale negli ultimi anni. La domanda sorgerebbe quasi spontanea: “origine preferenziale rispetto a..?”. Esiste, infatti, un’altra origine che è detta “origine non preferenziale”, non perché abbia un valore minore rispetto alla prima o sia in secondo piano rispetto ad essa: il fatto che sia definita con l’accezione in negativo – “non” – deriva semplicemente dalla consuetudine del mondo anglosassone di definire le cose come “A” e “non A”, invece di impiegare il distinguo più lineare e chiaro tra “A” e “B”. A ben vedere, anzi, sarebbe proprio l’origine non preferenziale a rappresentare l’origine per così dire “primaria” delle merci, in quanto loro
origine commerciale, ossia il luogo in cui le merci sono state prodotte. La questione diviene quanto mai rilevante e di grande attualità, per diversi ordini di motivi. Innanzitutto, il livello di attenzione delle Autorità doganali sulle questioni relative all’origine non preferenziale e alle formalità ad essa connesse si è innalzato, pur essendo sempre stato elevato. In secondo luogo, è di recentissima pubblicazione la notizia – cui i principali quotidiani nazionali hanno dato grande risalto – dell’approvazione in prima lettura da parte del Parlamento europeo della proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti di consumo, sulla quale vale la pena di offrire qualche ulteriore spunto di riflessione e dibattito. Strettamente collegato a tali aspetti, occorre tenere presente che lo scorso ottobre è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il regolamento (UE) n. 952/2013 che va a sostituire ed abrogare l’attuale Codice Doganale Comunitario (d’ora in poi, per brevità Cdc), istituendo il Codice Doganale dell’Unione (Cdu). l’industria meccanica 691 | 24
di Alessandra Castaldo Easyfrontier, Progetto Dogana Facile Il “nuovo” codice entrerà pienamente in vigore dal 1° maggio 2016, data entro la quale dovranno essere adottati gli atti delegati e gli atti di esecuzione da parte della Commissione europea, attualmente in corso di elaborazione, che prevedranno tutte quelle norme di dettaglio atte a disciplinare l’effettivo funzionamento degli istituti e delle procedure e che saranno quindi destinati a sostituire le attuali Disposizioni di Applicazione del Codice (c.d. Dac). Sebbene la struttura del Cdu riprenda quella del precedente tentativo di riforma unitaria della normativa doganale1, a sua volta sostanzialmente organica e semplificativa rispetto al Cdc,
FOCUS | Sicurezza nel Mercato è importante vedere se, e come, la normativa destinata ad entrare in vigore fra un paio di anni cambi rispetto all’attuale e con quali impatti per gli operatori economici, focalizzandoci in questa sede sulla tematica sopra introdotta dell’origine non preferenziale. L’origine non preferenziale nell’attuale Codice Vale la pena fare un breve excursus del quadro attualmente in vigore – che per i lettori potrà costituire un utile richiamo di alcuni concetti presentati nella Guida Made In (lo strumento realizzato da Anima in collaborazione con Easyfrontier è scaricabile da www.anima.it) – per meglio comprendere, poi, quali siano le novità di rilievo apportate dalla nuova disciplina e i relativi impatti. A livello della World Trade Organization (Wto) sono stati individuati due principali criteri per l’attribuzione dell’origine non preferenziale, recepiti nella normativa doganale dell’Unione europea, che discriminano sulla base di merci interamente ottenute o di merci lavorate2. Mentre per le prime non ci sono particolari problematiche, le difficoltà interpretative sorgono tipicamente per le merci lavorate, ossia quelle merci “alla cui produzione hanno contribuito due o più paesi”: per esse è stabilito che sono originarie “del paese in cui è avvenuta l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale, economicamente giustificata ed effettuata in un’impresa attrezzata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo od abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione”. È il concetto di “lavorazione o trasformazione sostanziale” che pone i maggiori problemi. Un’utile indicazione per l’interpretazione è stata fornita dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, che ha affermato che si configura una tra-
sformazione sostanziale “solo qualora il prodotto che ne risulta abbia composizione e proprietà specifiche che non possedeva prima di essere sottoposto a tale trasformazione o lavorazione”3. Sul piano pratico, in applicazione del sopra richiamato principio generale stabilito nel Cdc, le descrizioni delle lavorazioni – riferite ai materiali4 non originari impiegati – che permettono al prodotto5 finito di acquisire l’origine non preferenziale del paese dove è avvenuta tale ultima lavorazione o trasformazione sono riportate negli elenchi di cui agli allegati 10 e 11 delle Dac: per le merci ivi descritte la trasformazione è considerata, ex lege, sostanziale. In tali elenchi sono individuate regole applicative specifiche limitatamente ad alcune tipologie di prodotti: i prodotti tessili nell’allegato 10 ed
Il framework sviluppato dall’Unione europea nell’ambito dell’armonizzazione delle regole di origine non preferenziale Le problematiche in merito al perimetro da attribuire alla lavorazione sostanziale sono diffuse a livello mondiale, ragion per cui è nato un working group per la definizione di regole universali e valide per ciascuna delle voci doganali del Sistema Armonizzato di designazione e di codificazione delle merci. I negoziati sono fermi, per motivi facilmente intuibili di natura politico-economica, considerato il grande rilievo che la tematica dell’origine non preferenziale riveste. Particolarmente diligente e interessata si è dimostrata l’Unione europea, che ha depositato presso la World Customs Organization (Wco)
Le novità sull’origine “primaria” delle merci alcuni altri prodotti nell’allegato 11. In via generale, per i prodotti non considerati negli allegati 10 e 11 non esiste una previsione espressa, ossia una lavorazione ex lege sostanziale, il che suscita dubbi interpretativi in ordine al perimetro da attribuirsi alla lavorazione sostanziale così come citata nel Cdc. Occorre precisare che le regole per l’attribuzione dell’origine non preferenziale sono ordinate e individuabili unicamente in base alla voce doganale (Vd, ossia il codice di Nomenclatura Combinata limitato alle prime quattro cifre). È, pertanto, di primaria importanza la corretta classificazione delle merci, in quanto solo avendo correttamente individuato la voce doganale potrà applicarsi la relativa regola di origine. 25 | maGGIO GIUGNO 2014
una propria “posizione comune”, ossia concordata fra tutti i 28 paesi membri. Tale posizione comune, pur non essendo vincolante, fornisce delle indicazioni ritenute largamente valide e accettabili, tanto da essere stata assunta dall’Agenzia delle Dogane quale posizione di riferimento relativa all’origine non preferenziale. L’Unione europea, dunque, propone due criteri per la determinazione dell’origine non preferenziale: le regole principali (o “di lista”) che riprendono le stesse regole contenute negli allegati 10 e 11 delle Dac e, in loro mancanza, la cosiddetta “posizione comune” adottata dall’Ue in seno alla Wco e le regole residuali di cui alle “Introductory Notes to the Table of List Rules”, valide quando non sia possibile o sufficiente appli-
FOCUS | Sicurezza nel Mercato care le regole di lista e la posizione comune per la determinazione del paese di origine6. La proposta sulla sicurezza dei prodotti Il Parlamento europeo ha approvato nel febbraio 2013, a larghissima maggioranza, il pacchetto legislativo Tajani-Borg “sulla Sicurezza dei Prodotti e sulla Sorveglianza del mercato”. L’attuazione del Pacchetto dovrebbe contribuire a rafforzare la protezione dei consumatori – che beneficeranno di informazioni più trasparenti e comparabili – e a stabilire condizioni di parità per gli operatori economici – che potranno contare su regole chiare, volte a garantire una migliore concorrenza
renziale stabilite dall’attuale Codice doganale comunitario8, come sopra esposte. Al di là dell’approvazione ricevuta, si ricorda che erano stati presentati emendamenti da alcuni blocchi di paesi con cui si chiedeva di stralciare l’articolo 7: quanto da esso previsto, in termini di obbligatorietà, non pare né proporzionato né utile a conseguire l’obiettivo di sicurezza cui è mirato il Pacchetto. L’identificazione certa dell’origine non preferenziale di ogni prodotto da commercializzare nell’Ue, a prescindere dalla sua materiale apposizione fisica sul prodotto (scelta primaria) o sulla confezione o su un documento di accompagnamento (scelte secondarie), comporterà innanzitutto dei costi di compliance
Regole chiare: il pacchetto Tajani-Borg rafforza la protezione dei consumatori per le imprese nel mercato unico. Il miglioramento della tracciabilità dei prodotti di consumo consentirà risposte rapide ed efficaci in caso di problematiche legate alla sicurezza, garantendo inoltre che i fabbricanti responsabili non subiscano la concorrenza sleale dei prodotti che non rispettano le norme europee in materia di sicurezza o di ambiente. Nella Proposta relativa alla sicurezza dei prodotti viene prevista, all’articolo 77, l’indicazione di origine obbligatoria per tutti i prodotti di consumo: l’obbligo di indicazione dell’origine sarà imposto non solo ai prodotti extra-Ue, ma anche a quelli originari dell’Ue, per i quali le imprese potranno scegliere l’indicazione più generica riferita all’Ue oppure potranno fare riferimento più precisamente al determinato Stato membro quale luogo di origine. Ai fini della determinazione del paese di origine, l’articolo in parola rimanda alle norme sull’origine non prefe-
per le imprese, che dovranno essere in grado di determinarla con certezza, posto che, se l’origine non preferenziale dovesse risultare inesatta o sbagliata, rischierebbe di applicarsi tutto quel significativo apparato sanzionatorio previsto per la falsa o fallace indicazione di origine. 1
Si ribadisce che non si è in presenza di un nuovo regolamento che è entrato o che sta per entrare in vigore: la Proposta è stata, ad oggi, approvata in prima lettura e l’iter che ha davanti a sé è ancora lungo – la proposta dovrà essere trasmessa al Consiglio per l’approvazione nell’autunno o, in caso di modifiche rispetto alla posizione del Parlamento, per il rinvio al Parlamento per una seconda lettura. Occorrerà seguire con attenzione l’iter e valutare l’evolversi dei contenuti: per quanto si sia in presenza di quella che è stata definita da più parti una “congiunzione astrale” – in quanto dal 1° luglio la presidenza del semestre europeo spetterà all’Italia – non è da escludere che l’articolo 7 possa arenarsi in qualche ulteriore stadio del percorso. Se tutto procederà senza intoppi e modifiche, l’entrata in vigore della nuova normativa è prevista nel corso del 2015. L’origine non preferenziale nel “nuovo” codice E, come anticipato, per il 2016 è prevista anche l’entrata in vigore del Cdu. In linea generale, nel nuovo codice la disciplina dell’origine non preferenziale rimane sostanzialmente immutata (si consulti a riguardo
Il reg. (UE) n. 450/2008, codice doganale “modernizzato”, è stato abrogato dal CDU senza mai aver trovato piena applicazione. 2 Rispettivamente all’art. 23 del CDC, che tratta dei prodotti minerali e dei prodotti del regno vegetale e del regno animale, e all’art. 24. 3 Sentenza del 26/01/1977, Causa n. 49/76. 4 Ai sensi della nota 2.2 dell’allegato 9 delle DAC, per “materiale” si intende qualsiasi “ingrediente”, “materia prima”, “componente” o “parte” ecc., impiegato nella fabbricazione del prodotto. 5 Ai sensi della nota 2.3 dell’allegato 9 delle DAC, per “prodotto” si intende il prodotto ottenuto, anche se esso è destinato ad essere a sua volta successivamente impiegato in un’altra operazione di fabbricazione. 6 I suddetti criteri sono consultabili nel sito della DGTAXUD (Direzione Generale Fiscalità e unione doganale della Commissione europea). Si precisa che le regole residuali devono essere applicate seguendo l’ordine con cui sono esposte. 7 L’art. 7 della Proposta, rubricato “Indicazione dell’origine”, prevede che “i fabbricanti e gli importatori appongono sui prodotti un’indicazione del paese d’origine del prodotto o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentono, tale indicazione è apposta sull’imballaggio o un documento di accompagnamento del prodotto”. 8 Il par. 2 dell’art. 7 della Proposta prevede, infatti, che “al fine di determinare il paese d’origine di cui al paragrafo 1, si applicano le regole d’origine non preferenziali di cui agli articoli da 23 a 25 del regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comunitario”.
l’industria meccanica 691 | 26
FOCUS | Sicurezza nel Mercato l’articolo 60): viene mantenuta la distinzione tra merci interamente ottenute in un unico paese e merci alla cui produzione contribuiscono due o più paesi, per le quali vale ancora il principio dell’ultima lavorazione sostanziale accompagnato dagli ulteriori requisiti attualmente previsti. Ciò che varia è il contenuto delle disposizioni che daranno attuazione al Cdu, ossia gli atti delegati (Da) e gli atti di esecuzione (Ia), attualmente in corso di elaborazione. Le bozze di tali atti, con riferimento alle norme di origine non preferenziale, prevedono che qualora le regole stabilite in un determinato allegato – non ancora consultabile, ma che dovrebbe indicativamente riprendere le regole stabilite negli attuali allegati 10 e 11 delle Dac e dunque non ricomprendere i prodotti tipici dell’industria meccanica – non siano rispettate, si applicheranno le “regole residuali”, di fatto le regole residuali di cui all’attuale “posizione comune” dell’Ue, fatte proprie e codificate in un articolo degli atti delegati e dunque di applicazione obbligatoria. Sembra che tali regole codificate dovranno applicarsi anche rispetto a quei prodotti eventualmente non coperti da una specifica regola nell’allegato ad oggi non disponibile. Resta da chiarire in quale rapporto si porrà la nuova normativa rispetto alla posizione comune dell’Ue e se questa verrà modificata a seguito del novellato contenuto delle “future Da/Ia”; inoltre, se passerà, nell’articolo 7 della Proposta dovrà quantomeno essere rettificato il riferimento all’effettiva normativa da applicare per la determinazione del paese di origine. Il Progetto Dogana Facile di Anima è a disposizione degli operatori per tutte le eventuali informazioni che potessero essere utili in materia di attribuzione dell’origine non preferenziale e preferenziale. □
Il debutto delle innovazioni Alla AMB 2014 oltre 1.300 espositori presentano macchine utensili ad asportazione di truciolo e utensili di precisione Argomento principale: materiali compositi Sperimentate il mondo dell‘ingegneria meccanica – nelle immediate vicinanze dell‘aeroporto
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13 – 15/10/2014 Nanjing International Expo Center, Jiangsu, Cina
Focus | Anima a Mce 2014
#animalounge Anima Protagonista dal 18 al 21 marzo scorso a Mostra Convegno Expocomfort, dove ha celebrato i suoi 100 anni di storia
l’industria meccanica 691 | 28
Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com
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700 visitatori italiani e internazionali nella casa della meccanica
Focus | Anima a Mce 2014 Milano - quattro giorni che rappresentano 100 anni per la Federazione Anima e le Associazioni dedicate alle tecnologie per il Comfort domestico, l’efficienza energetica e le Rinnovabili Termiche. Un fitto programma di eventi ha scandito il calendario negli spazi dell’Anima Lounge, un’area di 400 metri quadrati che ha ospitato imprenditori associati ed espositori per coinvolgerli in iniziative e progetti destinati e dedicati alle aziende della meccanica dell’idrotermosanitario, per un totale di 25 eventi organizzati da Anima, Associazioni, e partner, con un totale di circa 700 visitatori italiani e internazionali. Proprio in occasione dell’apertura dei lavori di Mostra Convegno Expocomfort, Anima ha organizzato un convegno a cui hanno preso parte
il Presidente Sandro Bonomi, insieme a Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione Europea, Luca Lo Schiavo, Vice Direttore Unbundling e Certificazione Autority Energia Elettrica e Gas, oltre a Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison. Un’occasione per confrontarsi sulle occasioni di rilancio dell’economia italiana sfruttando il traino di Edilizia ed Energia, con un occhio a quanto accade oltralpe e oltreoceano e alla luce della nuova strategia varata dall’Unione Europea. Lo Spazio Eventi dell’Anima Lounge, inoltre, ha ospitato appuntamenti che hanno spaziato dalle iniziative per l’internazionalizzazione ai temi legati alle tematiche doganali, dalla
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contraffazione alla gestione delle imprese in momenti difficili, fino agli aspetti normativi e tecnici agli approfondimenti economico-settoriali. Tra i soggetti istituzionali che hanno animato gli appuntamenti, l’European Heating Industry Association, l’European Heat Pump Association e il Ceir, che hanno tenuto le riunioni periodiche di Board. Importanti inoltre le conferenze stampa di Coaer, con la diffusione dell’indagine sugli impianti Aeraulici e le Pompe di Calore, e di Aqua Italia, con l’aggiornamento dell’indagine sull’utilizzo dell’acqua di rubinetto in Italia. Per Aziende e giornalisti, inoltre, sono stati forniti aggiornamenti sulle Direttive Erp Ecodesign dedicate alle Pompe, agli impianti termici e alla climatizzazione estiva.
Focus | Anima a Mce 2014
RIPARTIAMO Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com
DA EDILIZIA E ENERGIA MCE: alla tavola rotonda di apertura il mondo dell’industria e della politica si confrontano, con un occhio a Germania e Usa l’industria meccanica 691 | 30
Focus | Anima a Mce 2014
Fra gli ospiti Carlo Calenda (nella foto a sinistra) Vice Ministro Sviluppo economico, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (al centro, Sandro Bonomi (terzo da sinistra) Presidente di Anima, e Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison (a destra nella foto).
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ettere un riparo al “dissesto idro-geologico e sismico”del Paese. Come? La ricetta per la ripresa passa attraverso investimenti in edilizia e infrastrutture, senza dimenticare il binario dell’efficienza energetica. È questa la priorità a cui l’Italia politica e dovrà rivolgersi secondo il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, intervenuto all’apertura dei lavori della trentanovesima edizione di Mce, Mostra Convegno Expocomfort (dove del resto edilizia ed efficienza energetica sono di casa), insieme al Presidente di Anima Sandro Bonomi, al Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, oltre a Carlo Calenda, Vice Ministro dello Sviluppo economico, Luca Lo Schiavo, Vice Direttore della Direzione Infrastrutture Unbundling e Certificazione e il Vice Presidente della Fondazione Edison Marco Fortis. «Stiamo scontando adesso problemi che vengono da lontano» ha spiegato Squinzi, «sono ormai 15 anni che stiamo viaggiando mediamente a 31 | maGGIO GIUGNO 2014
quasi un punto percentuale all’anno al disotto della crescita dell’Europa, dobbiamo fare un esame di coscienza e mettere mano ai nostri problemi». Problemi che riguardano, certo, un costo del lavoro in continua aumento, oltre che al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, ma l’evento è stata soprattutto l’occasione per mettere a nudo affinità e divergenze fra il nostro Paese e quanto invece accade in Germania e negli Usa nei confronti di energia e mattone. Italia e Germania, l’energia ci accomuna Si parla molto di Germania durante la tavola rotonda, complici anche gli spunti forniti dal vertice italotedesco di Berlino aperto il giorno precedente (il 17 marzo scorso NdR) dall’incontro faccia a faccia fra la Cancelliera Merkel e il Premier Renzi, a cui ha partecipato anche al mondo dell’industria con i presidenti di Confindustria e Bdi (associazione degli industriali tedesca), Giorgio Squinzi e Ulrich Grillo.
Focus | Anima a Mce 2014 «Ho potuto constatare una larga coincidenza di visione» ha spiegato Squinzi ricordando la sottoscrizione congiunta dell’appello ai due governi in cui si evidenziano i punti necessari per il Rinascimento del manifatturiero in Europa. «Al di là delle migliori performance della Germania rispetto a Italia (statistiche alla mano siamo circa 2 punti al di sotto dello sviluppo del Pil rispetto ai tedeschi) i nostri due sistemi manifatturieri sono molto in linea, e anzi, abbiamo gli stessi problemi» ha continuato Squinzi, «è stata infatti sottolineata con molta forza anche dalla delegazione degli imprenditori tedeschi, l’importanza di avere accesso all’energia a costi competitivi, cosa di cui i tedeschi già da qualche tempo sono preoccupati». In particolare si calcola che i prezzi dell’elettricità consumata dall’industria nell’Ue siano il doppio rispetto a quelli praticati in Usa e Russia, e maggiori del 20% rispetto alla Cina. Usa, la leva della crescita Mentre in Europa il costo dell’energia continua a rappresentare un nervo scoperto, oltreoceano accade l’esatto opposto: gli Usa, ad esempio, stanno utilizzando al meglio la leva dello shale gas. Ma non solo: «Un Paese che è uscito da una crisi piuttosto violenta sta ritrovando ora crescite importanti soprattutto (e lo vedo anche da imprenditore) passando proprio dall’edilizia» ha detto il numero uno di Confindustria, «È una ripartenza su cui l’Europa deve riflettere: in questo momento rendere di nuovo competitiva la manifattura negli States da parte della amministrazione Obama è un progetto degno di lode, e sono convinto che lo porteranno a termine». Tanto più che, come detto, hanno saputo capitalizzare la disponibilità di energia a basso costo come quella che viene dallo shale gas. L’Europa, insomma, non può restare a guarda-
Enfasi a contenimento debito pubblico, ma riflessione sui costi dell’energia stenta a partire
Squinzi: “industria tedesca e italiana vivono gli stessi problemi” re, ma mettere in cantiere progetti concreti: «Non possiamo passivamente accettare un trend economico di un’Europa che, pur essendo l’area più avanzata al mondo, un grande mercato di 500 milioni di persone dove si concentra la più grande conoscenza e il sistema di welfare più avanzato, è di fatto l’unica grande area economica al mondo che ha uno sviluppo negativo del proprio Pil» ha concluso Squinzi, «il nostro esame di coscienza dovrà partire dalle proposte già messe a punto dal Commissario Tajani per rimettere al centro dell’agenda una politica industriale per un ritorno della manifattura in Europa, senza la quale non potrà esserci ripresa». A sottolineare l’importanza della questione energia e l’opposto modo di agire di Europa e Stati Uniti, l’economista Marco Fortis: «Il deficit energetico dell’Unione europea, inl’industria meccanica 691 | 32
teso come costi di acquisizioni di minerali energetici, gas, petrolio ecc., supera ogni anno il costo degli interessi sul debito pubblico di tutti i paesi Ue» ha spiegato, «Quindi, a fronte di tanta enfasi al contenimento del debito pubblico e ai suoi costi in termini di interessi, non parte mai una riflessione dell’Europa che sugli enormi costi dell’energia avrebbe un ruolo cruciale». □ c.f.
GUARDA I VIDEO DELLE INTERVISTE A: GIORGIO SQUINZI (confindustria) ANTONIO TAJANI (commissione europea) CARLO CALENDA (mise) MARCO FORTIS (fondazione edison) ADRIAN HARRIS (orgalime) SU INDUSTRIAMECCANICA.IT
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Focus Focus | Anima| aMce Mce 2014
INDUSTRIAL l’industria meccanica 691 | 34
Focus | Anima a Mce 2014
L’Europa inverte la rotta: il punto sul bilancio UE Al Fiscal Compact va affiancato un patto per l’industria
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er la prima volta dopo trent’anni, a un vertice europeo si è parlato anche di Industria. È il risultato che sintetizza il lavoro svolto da Antonio Tajani, dal 2010 Vice Presidente della Commissione Europea con delega all’industria, intervenuto all’apertura organizzata da Anima di Mostra Convegno Expocomfort toccando i temi approfonditi la settimana successiva, quando, al Palazzo delle Stelline di Milano si è fatto il punto sul nuovo bilancio Ue 2014-2020, che inverte la rotta e assegna, per la prima volta agli investimenti industriali e all’accesso al credito quasi 1/6 delle risorse comunitarie da qui al 2020. La Commissione europea ha messo l’economia reale, le Pmi, il lavoro, al centro dell´agenda politica dunque. E non era scontato. Solo qualche anno fa – si è spegato durante il convegno milanese – imperava il pensiero dominante di un´Europa post industriale, focalizzata su servizi e finanza: la crisi ci ha mostrato i danni legati a una finanza autoreferenziale e senza regole e, la fragilità di economie prive di una solida base industriale. Per questo la Commissione ha adottato la strategia “Per un Rinascimento Industriale Europeo” per riportare il Pil del manifatturiero al 20% entro il 2020, partendo da innovazione e formazione, anima e cuore pulsante della nuova rivoluzione industriale. Solo con più investimenti in innovazione industriale l´Europa
RENAISSANCE 35 | maGGIO GIUGNO 2014
Focus | Anima a Mce 2014 può dare vere risposte ai problemi di crescita, occupazione, scarsità delle risorse, surriscaldamento, che abbiamo davanti. Per la prima volta, oltre all´agricoltura, anche l´industria ha un bilancio: «Circa 150 miliardi di euro da qui al 2020 sono destinate all´innovazione e alla competitività industriale» ha spiegato Tajani. Oltre 100 miliardi di euro vengono infatti dai Fondi regionali, 40 miliardi dal nuovo programma per la ricerca e l’innovazione “Horizon 2020” che, per la prima volta, si potranno sommare ai fondi regionali; 2,3 miliardi da Cosme, il programma per l’innovazione delle Pmi per favorire l’accesso al credito e competitività delle piccole e medie imprese. Con i cofinanziamenti nazionali, i prestiti della Banca Europea d´Investimento e le risorse private possono essere mobilizzati fino a 1000 miliardi. «Per il futuro, auspico ancora maggiore coraggio. Al Patto Fiscale va, affiancato un Patto per l’Industria, con un Consiglio competitività che pesi quanto l’Ecofin» ha detto Tajani, «Solo mettendo il timone verso l’economia reale e il lavoro, l’Europa può tagliare l’erba sotto i piedi ai populismi, a chi vorrebbe la fine dell’euro, della libertà di circolazione o, vede l’Europa come il Leviatano». È urgente cambiare insomma, «introducendo maggiori strumenti di solidarietà, come gli Eurobond e, una Banca Centrale che guardi alla disoccupazione. Anche per evitare che una moneta troppo forte uccida la ripresa sul nascere; e, per combattere il vero nemico di oggi: la deflazione». «Dobbiamo avere il coraggio di finire la traversata del guado dove, adesso, rischiamo di essere travolti. Di andare verso un’Europa davvero vicina ai popoli e alle imprese - ha concluso Tajani -. Alle prossime elezioni la politica dovrà saper convincere
Europe: industrial renaissance For the first time in thirty years, industry has been included in the debate at a European summit. This is the outcome of work carried out by Antonio Tajani, since 2010 Vice President of the European Commission responsible for Industry and Entrepreneurship, who spoke at the opening ceremony of Expocomfort organised by ANIMA. Themes were discussed that would also be raised the following week at Palazzo delle Stelline in Milan, with a summary of the change of direction in the new EU budget 2014-2020 that, for the first time, assigns almost one-sixth of EU resources from now till 2020 to investments in industry and credit access. The European Commission has put the real economy – the SMEs, employment – at the centre of political debate. This did not happen automatically. Only a few years ago – the conference in Milan learned – the dominant idea was of a postindustrial Europe, focussed on services and finance. The recession has showed us the risks connected with a self-referential, unregulated financial sector and the fragile nature of economies without a solid industrial base. This is why the Commission has adopted the strategy “For a European Industrial Renaissance”, to bring the GDP of industry back to 20% by 2020, starting from innovation and training, heart and soul of the new industrial revolution. Only by investing more in industrial innovation can Europe find real solutions to the problems facing us of growth, employment, lack of resources and global warming. For the first time industry, as well as agriculture, has a budget: “About 150 billion Euro are available from now till 2020 for innovation and industrial competitiveness”, Tajani explained. Over 100 billion Euro come from Regional Funds, 40 billion from “Horizon 2020”, the new research and innovation programme (for the first time, these can be added to the regional funds) and 2.3 billion from COSME, the programme for SME innovation, to improve credit access and competitiveness of small and medium enterprises. Together with national funding, European Investment Bank l’industria meccanica 691 | 36
loans and private resources, up to 1000 billion Euro can be mobilised. “For the future, I’d like to see more courage. In addition to the Fiscal Compact, there should be an Industrial Compact, with a Competitiveness Council that has as much weight as ECOFIN”, Tajani said. “Only by steering towards the real economy and employment can Europe pull the rug out from under popular ideas concerning the end of the Euro and of freedom of circulation, or which see Europe as Leviathan”. So change is urgent, “bringing in more instruments of solidarity, like Eurobonds and a Central Bank that addresses unemployment. Partly to avoid a too strong currency that nips the recovery in the bud – and to fight today’s real enemy, deflation”. “We must have the courage to carry on across the ford where at present we risk being swept away. To move towards a Europe that is truly close to the people and to businesses – Tajani concluded - At the coming elections, politicians must be able to encourage participation in a new form of Union that once again inspires people, transforming protest into a desire for change. Based on election results, I hope that an Italian presidency can start work on this new project, mindful that Europe and Brussels are not foreign places, but a part of our present and our future”. Orgalime – At the Heart of Europe 2014 marks 100 years since the foundation of ANIMA and celebrations will continue throughout the year. With renewed vigour the Federation is responding to new challenges facing Italian businesses, such as the upcoming European elections. Manufacturing industry in Italy and in Europe aims to raise awareness in the European Parliament and among its future MEPs through its manifesto “Manufacturing, the beating heart of Europe”. “ANIMA supports the Manifesto promoted by European manufacturing – said Sandro Bonomi, President of ANIMA and President of Orgalime – Industry must return to being at the centre of the politics of all
Focus | Anima a Mce 2014 a partecipare a un nuovo progetto di Unione che torni a far sognare, trasformando la protesta in voglia di cambiamento. Sulla base dei risultati delle elezioni, mi auguro che la presidenza italiana possa aprire questo nuovo cantiere, nella consapevolezza che l’Europa, Bruxelles, non sono luoghi estranei, ma parte del nostro presente e futuro».
diffondere il messaggio attraverso i canali di comunicazione a disposizione. In questo momento di campagna elettorale bisogna tenere desta l’attenzione degli Europarlamentari sull’importanza della manifattura in Europa e in Italia. In Italia siamo perfettamente allineati con il Manifesto Confindustria che riteniamo centrale per lo sviluppo e la rinascita
La campagna di Orgalime e Ceemet per dare un messaggio alla politica europea member states if we want to achieve economic, social and technological recovery in our continent. I invite all companies to underwrite the campaign in support of manufacturing and spread the message through the communication channels available to them. At this point of the electoral campaign we must keep MEPs’ attention focused on the importance of manufacturing in Europe and in Italy. In Italy we are totally in line with this, with the Confindustria Manifesto, which we believe key for the development and renaissance of mechanical industry in Italy, as well as in Europe”. Much of the content of the European Manufacturing Manifesto had already been discussed by President Barroso in November 2012, in his message Manufacturing a Stronger and Greener Europe. To help disseminate the Manifesto, download the banner and add to your website. The campaign promoted by Orgalime and CEEMET (Council of European Employers of the Metal, Engineering and TechnologyBased Industries) can be followed on social media such as Twitter @MFGatHEART and Facebook, as well as on manufacturingatheart.eu □
Orgalime - Hearth of Europe Nel 2014 Anima festeggia 100 anni dalla sua fondazione, celebrazione che continuerà per tutto l’anno. La Federazione con rinnovato vigore risponde alle nuove sfide che l’imprenditoria italiana incontra, come le prossime elezioni europee. La manifattura meccanica italiana ed europea intende sensibilizzare il Parlamento europeo e i suoi futuri eurodeputati delle urgenze dell’imprenditoria attraverso il manifesto “Manifattura, il cuore palpitante dell’Europa”. «Anima plaude al Manifesto promosso dalla manifattura europea - dichiara Sandro Bonomi, Presidente Anima e Presidente Orgalime - L’industria deve tornare al centro della politica di ogni stato membro dell’Unione se vogliamo puntare sulla ripresa economica sociale e tecnologica del continente. Invito tutte le aziende a sottoscrivere la campagna a sostegno della Manifattura e a 37 | maGGIO GIUGNO 2014
della Meccanica in Italia oltre che nel vecchio Continente». Molti dei contenuti del Manifesto della Manifattura Europea erano già stati evidenziati nel novembre 2012 dallo stesso Presidente Barroso durante il suo messaggio Manufacturing a Stronger and Greener Europe. È possibile scaricare il banner dell’iniziativa e inserirlo sul proprio sito per contribuire alla diffusione del Manifesto. Si può seguire l’evoluzione della campagna, promossa da Orgalime e Ceemet, Federazione europea degli imprenditori del settore metalmeccanico, attraverso i social quali twitter @MFGatHEART e Facebook oltre al sito manufacturingatheart. □ c.f.
GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVISTA A ANTONIO TAJANI SU INDUSTRIAMECCANICA.IT
Focus | Anima a Mce 2014
meccAnima Commercio estero per area primo semestre 2013 Export (valori 19.984 mil/euro) Fonte: Ufficio Studi Anima
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I trimestre 2009 I trimestre 2011 I trimestre 2013
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20
10
0
41,6 45,7 39
23,8 21,5 23,1
Eu27
Asia
7,8
6,6
8,3
America del Nord
10,6 11,3 12,4
Paesi Extra Eu27
10,3
8
7,9
Africa
4,2
5,7
6
America Centro-Sud
1,5
1,2
Oceania
3,4
0
0
0
Altro
Export positivo, ma non basta A Mce presentati i dati di settore Anima
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a produzione della meccanica italiana arranca e chiude il 2013 con segno negativo (-1,1%), pari a 39,8 miliardi di euro. Il decremento viene quasi completamente recuperato, secondo le previsioni 2014 (+1%), accostandosi ai livelli 2012. In costante crescita l’export sia nel 2013 (+1,2%) che nel 2014 (+1,5%), che sale a quota export/fatturato del 58%. Le esportazioni, che si attestano intorno ai 24 miliardi di euro, sono l’ancora di salvezza della mec-
canica manifatturiera italiana. Anche gli investimenti non registrano decrementi ma una lieve e costante crescita (+0,2%) sia come consuntivo 2013 che come previsioni 2014. Il dato occupazionale non offre ancora segnali positivi né nel 2013 (-0,3%) né nel 2014 (-0,2%). «Le imprese della meccanica testimoniano un indebolimento della produzione nel 2013 e, di conseguenza, una perdita di manodopera eccellente, tanto che gli addetti l’industria meccanica 691 | 38
in un anno sono diminuiti, a livello complessivo, di altre 1000 unità» dichiara il Presidente Anima Sandro Bonomi, «Le esportazioni trainano e dettano i ritmi produttivi all’interno delle nostre aziende. Solo quest’anno abbiamo riscontrato un picco di domande di italianità da parte dell’Australia (+107%) e della Federazione Russa (+30%). Rimane la preoccupazione scottante di un mercato domestico ormai agonizzante. Non possiamo accettare che
le nostre tecnologie, richieste in tutto il mondo e che stanno rivoluzionando e accelerando i processi di sviluppo all’estero, non trovino adeguato spazio in casa propria». Aggiunge il Presidente Bonomi, «La ricchezza italiana è costituita dalle piccole e medie imprese, dalla specializzazione della manifattura, dalla continua ricerca ingegneristica e di design sul prodotto. Forse che le Istituzioni pensano di sapere già, di esserne a conoscenza? Ebbene, chiediamo loro di visitare le nostre aziende, di toccare con mano una rivoluzione tecnologica e un miglioramento della vita che continuano ad avere sollecitazioni e possibilità di business solo all’estero. Sappiamo che risulta difficile continuare a sperare in una rapida ripartenza dei consumi e del mercato domestico, tuttavia è necessario intervenire rapidamente con decisioni di cambiamento, che portino nuove opportunità di crescita, per imprese e famiglie. D’altro canto, ci attendiamo comunque un’adeguata spinta propulsiva all’internazionalizzazione. Infatti, nemmeno l’Europa è più sufficiente , essendo l’unica macroarea di destinazione della nostra produzione in cui registriamo un arresto dell’export. Noi continuiamo ad andare alla scoperta di nuovi mondi e opportunità, fieri di essere italiani e imprenditori della meccanica» conclude Bonomi, «Per far ripartire il mercato interno sarebbe già molto utile pagare i famosi 90 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese, avviare un piano per rendere efficienti, da un punto di vista energetico, le strutture scolastiche e sanitarie nazionali e, infine, sostenere ancora di più la Sabatini bis per favorire migliori efficienze produttive e riduzione di consumi delle nostre aziende e renderle ancora più competitive all’estero». □
Bonomi alle istituzioni: “venite a visitare le nostre aziende, la ricchezza italiana è fatta di Pmi che non cessano di specializzarsi e innovare”
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Focus | Anima a Mce 2014
Focus | Mce
Era l’inizio del 1914 quando in Camera di Commercio di Milano veniva decisa la nascita dell’Associazione nazionale fra gli Industriali Meccanici e Affini. Il 14 febbraio 1914 nasceva ufficialmente Anima. A cento anni di distanza i protagonisti della meccanica italiana hanno celebrato,, durante la cena di gala che ha chiuso il primo giorno di lavori a Mce 2014, questo grande traguardo per l’industria e per il mondo delle associazioni. Durante l’evento numerosi ospiti, fra cui l’economista Jean Paul Fitoussi hanno arricchito la serata, che si è conclusa con il tradizionale taglio della torta. La nostra storia ci dice chi siamo stati, per capire chi siamo oggi bisogna guardare avanti. l’industria meccanica 691 | 30
Focus | Mce
Protagonisti della meccanica: da sinistra Luigi Cazzaniga (Presidente da 1984 al 1994), Vittorio Leoni (2008), l’attuale Presidente Sandro Bonomi e Giovannibattista Rizzio, figlio di Savino Rizzio Presidente dal 2000 al 2006. Nel tondo in alto Sandro Bonomi con l’ex Presidente (2006-2008) Ettore Riello. 31 | maGGIO GIUGNO 2014
FOCUS | Automazione
«L’innovazione rende la tecnologia democratica:
l’automazione non solo fa più efficiente la produttività, ma si applica a ogni ambiente industriale, contrasta la contraffazione e garantisce elevati standard di sicurezza». Sono tanti i temi sul tavolo quando a parlare – nel suo ufficio nel cuore di Milano – è Donald Wich: milanese di nascita, tedesco di formazione, è Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia da 15 anni, da quando cioè, nel 1999, il colosso fieristico tedesco ha scelto di aprire una filiale strategica in Italia. Proprio l’unione delle esperienze che possono vantare i due più grandi Paesi manifatturieri d’Europa ha dato vita a Sps Ipc Drives Italia: la fiera dedicata all’automazione che, arrivata alla quarta edizione consecutiva, vede aumentare anno per anno (così raro in questi anni di crisi) visitatori, spazi ed espositori.
di Carlo Fumagalli l’industria meccanica 691 | 42
FOCUS | Automazione
Intervista a Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt
Un Paese manifatturiero deve cogliere l’opportunità di vedere le fiere come partner delle aziende. Possiamo dire che in Italia le fiere siano utili a promuovere l’export per le imprese? Risponderò con un apparente paradosso. Oggi le fiere devono avere una dimensione fortemente internazionale per offrire un supporto valido alle aziende, soprattutto considerando che il mercato domestico soffre, mentre l’export sta trainando l’economia del manifatturiero e non solo. Con Sps Ipc Drives di Parma, tuttavia, abbiamo voluto creare una manifestazione con un’elevata quota di espositori italiani, e quindi dedicata prettamente al mercato della Penisola. Eppure, nonostante sembri una scelta controcorrente, i numeri registrati in queste edizioni danno una risposta precisa: sì, una fiera ben strutturata dà strumenti utilissimi all’internazionalizzazione. Come si spiega, nel caso di Sps, questo contrasto apparente fra la dimensione “locale” della fiera e la vocazione internazionale? La soluzione è semplice: l’internazionalizzazione è implicita nel concept della fiera. Sicuramente ciò è possibile grazie al profilo dei suoi visitatori, decisamente dinamici e orientati all’export. Ma anche grazie al network globale in cui la fiera è inserita, che è alla base del successo di
Edizione 2013 di SPS IPC Drives Italia a Parma
43 | maGGIO GIUGNO 2014
FOCUS | Automazione Messe Frankfurt. Oltre alle fiere “sorelle” in Germania, infatti, abbiamo un’edizione di Sps in Cina e, a partire dall’anno prossimo, saremo per la prima volta presenti anche in India. Una rete internazionale che ha portato, per fare un esempio concreto, ad aumentare notevolmente il numero di espositori italiani all’edizione di Sps di Norimberga. Questi fattori, uniti a una sinergia con le Associazioni di riferimento, pongono il partner fieristico come catalizzatore per promuovere l’azione sul mercato globale. Finalmente il rilancio della manifattura è tornato al centro dell’agenda europea, oltre che soltanto italiana. Che ruolo gioca il settore dell’automazione in questo processo? L’automazione rappresenta il punto focale in un processo che vede l’avviarsi di un percorso di valorizzazione del tessuto industriale e di rilancio di investimenti sul territori. Un rilancio del manifatturiero, del resto parte proprio dal miglioramento della produttività e dal risparmio energetico, due punti fondamentali legati all’innovazione tecnologica. Innovazione che per questo trova in Sps in suo punto di riferimento naturale. L’industria 4.0 è stata definita una rivoluzione copernicana nel modo di concepire i processi produttivi. La convergenza delle tecnologie è il tema a cui dedichiamo proprio il convegno inaugurale della fiera, ed è un concetto che riguarda futuro e presente. Di fatto, negli anni sono state sviluppate molte tecnologie, ora il passo in più consiste nell’integrarle nella produzione industriale in modo coordinato, sviluppando, in un modello finalmente omnidirezionale, prodotti dotati di memoria e unità di processing, macchine capaci di auto-organizzarsi nella produzione, ma anche smart planners e smart operators. Da questo tema dipenderà probabilmente la competitività delle aziende nel prossimo futuro. Quanto ne sono cosciente l’Italia? E cosa manca per concretizzare definitivamente questo passo in avanti? Chi inizia ad attrezzarsi solo adesso arriverà all’obiettivo in ritardo. Per quanto riguarda l’Italia, rispetto ad altre nazioni europee il legame fra mondo imprenditoriale, accademico e governativo, non è ancora così stretto da generare un vantaggio competitivo così elevato. Un messaggio sicuramente da lanciare è l’esortazione a ragionare in termini di sistemi integrati per poter raggiungere la prossima frontiera: l’applicazione efficace di questo sapere.
SPS IPC Drives Italia 2014: a Parma dal 20 al 22 marzo le soluzioni dell’automazione per l’industria Oltre all’ambito industriale, l’automazione può trovare applicazione negli ambiti più svariati. Sicuramente l’automazione ha dimostrato di saper fare da revisore di processi produttivi, ha acquisito le competenze dall’industria ed è pronta a espanderle in tutti gli ambiti industriali e civili. Un caso interessante è quello della smart city, ma anche la Farm automation, o ancora soluzioni multifunzionali di packaging legate al food (così importante proprio nell’area di Parma, dove si svolge la fiera). Tutti temi che, peraltro, avranno in Expo 2015 una vetrina mondiale e un banco di prova per dimostrare al mondo la capacità di innovazione made in Italy. A proposito di innovazione, sarà un leitmotive dell’edizione 2014 di Sps? Abbiamo dedicato all’innovazione uno spazio particolare in cui saranno messi in mostra progetti che sono derivazione diretta dell’automazione: da soluzioni borderline (il vincitore del concorso che abbiamo indetto è il prototipo di una vettura auto-guidante sviluppata da VisLab di Parma) fino a soluzioni per l’energia rinnovabile. Tutti questi concetti sono il risultato di una convergenza di tecnologie che è totale espressione del mondo dell’automazione. Possiamo dire che l’automazione ha vinto la propria sfida: oggi la tecnologia applicata è, di fatto, una forma di democrazia assoluta. Infatti permea ogni ambiente, a partire dall’industria, della quale migliora la produttività, fino alla vita quotidiana. Inoltre soltanto “alzando l’asticella” verso soluzioni sempre più innovative, permette di differenziarsi, garantendo quindi una soluzione per evitare la contraffazione dei propri prodotti. Sps Ipc Drives Italia, dove le necessità del visitatore si riflettono sull’organizzazione stessa della fiera, è il luogo dove la tecnologia acquista concretezza, ed entra nel mondo reale. □
l’industria meccanica 691 | 44
FOCUS | Automazione
Hall 3
Sala Crema
Sala Cioccolato
Bar Restaurant
F 078 F.M.T.
Magazzini
F 076 AG. ING. PINI
M 072 M 074 BAU CNI GROUP MÜLLER
F 071 CAP IT
G 068
G 067 BTSENSORS
F 068 RADIA
F 069 AREA WORKSHOP GISI E 065 MARE CHAL
F 067 S.C.E
D 068 EUREK
D 069
E 067 STILO GRAFICA
C 068
C 067 STAUBLI
FILSYSTEM
A 068 B 067 SONDER QUADRA HOFF
B 068 TECNO METAL
H 063
G 064
G 061 SELET SENSOR
AMPHENOL KENDRION TUCHEL VILLINGEN ELECTRONICS
A 067 HIWIN
M 070 ADELSY
L 073 REMAK
L 070 BURKERT
L 071 TEAFLEX
ELEKTRONIK
C 061 FINMO TOR
D O65 C 062 EUROTHERM CBF MOTORS
STENDALTO
H 062 TPS GEAR
DRAI MILANO
N 068 WÜRTH
D 067
E 060 UNIKA
F 062 BREVETTI
L 075
L 076 Z - LASER
L 072 AS INTERFACE
N 063 R.T.A.
H 064 TME
Sal
Uffici SPS Italia
D 076 AKSE-ELECTREX
D 074 D 072 F 073 E 072 EP SHIELD KOBOLD GISI
F 074 ASITA
F 070 INTERNATIONAL POWER SUPPLIER
CONDUCTIX WAMPFLER
E 074 SERAD
Hall 2
A 062 PAVARINI COMPONENTS
B 062 NET ITALIA
M 062 TEX COMPUTER
M 065 LINAK ITALIA
L 062 SYSTEM
L 065 TEKON
L 061 ELMO MOTION CONTROL
N 064 REO ITALIA
A 063 AUTO MATION WARE
N 062 DETAS
▪ ASEM ▪ AXEL ▪ BECKHOFF
M 056 MOTOR POWER COMPANY
▪ EUROTECH ▪ GEFRAN H 058 UTK COMPONENT
H 055 G 056 HAL ROLEC STRUP ITALIA WALCHER
G 055 HELUKABEL ITALIA
F 056 MICRO SYSTEMS
E 056 ARBOR ITALIA
▪ PRISMA ▪ SERVITECNO
C 056 IGE-XAO
B 056 H.T.C.
A 056 DANFOSS VLT DRIVES
C 050 CONTRADATA MILANO
B 050 PARKER HANNIFIN ITALY
A 050 GIOVENZANA INTERNATIONAL
C 042 SERVOTECNICA
B 046 INTERNATIONAL POWER COMPONENTS
A 042 MOOG ITALIANA
N 056
A 057 CT MECA
L 056 TECHNOLOGY BSA
L 057 I.L.M.E.
HYPERTAC
▪ SIEMENS ▪ SOLAIR ▪ TREND MICRO ▪ WSCAD
G 050 MINI MOTOR
H 052 PROMETEO
H 045 MOTIONCABLES
F 050 TATTILE
G 046 KITE AUTO MATION
E 050 ELCO ELETTRONICA
E 046 SIRENA
F 046 ADVANCED TECHNOLOGIES
EDITORIALE DELFINO
M 049 TKD ITALIA
N 043 LUCHSINGER
M 043 MAXON MOTOR ITALIA
L 050 ELSAP
N 044 A.C. & E.
A 043 EDITORIALE DELFINO
M 044 NEXCOM ITALIA
L 044 COMEPI
▪ AUXEL
E 042 LENZE ITALIA
F 042 SCHMERSAL ITALIA
N 053 M 050 TEKIMA RENISHAW N 050 E-T-A
A 049
▪ POINTECH
B 042 WIELAND ELECTRIC
▪ PROMETEO ENGINEERING
G 042 SELEMA
▪ SEIBAEDISA ▪ SYSTEM ELECTRIC SISTEM ELETTRICA DUE SALA WORKSHOP
TIM GLOBAL MEDIA
Bar
M 040 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE
L 040 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE
M 034 COMOLI FERRARI
L 034 PHOENIX MECANO
N 038 F.I.A.M.A
A 041
A 039 PUBLITEC
G 037 F 036 BAUMER GOMA ELETTRONICA ITALIA
G 036 EUROCONNECTION
E 036 MURRELEKTRONIK
D 036 MURRELEKTRONIK
C 036 FESTO
B 036 FESTO
A 036 LOVATO ELECTRIC
A 037 EDITRICE MAESTRI
N 032 ARTE MECANO
A 033 NEWSIMPRESA
A 031 TECNALIMENTARIA EDITRICE EDF TREND
H 029 TECO ELECTRIC
& MACHIN.
H 026 HARMONIC DRIVE ITALIA
G 030 SMART AUTOMATION
G 031 CEAM CAVI SPECIALI
F 032 SENECA
E 030 NORD MOTORIDUTTORI
B 026 LAPP ITALIA
C 026 ROCKWELL AUTOMATION
A 026 PILZ ITALIA
A 029 OPEN FACTORY EDIZIONI
M 026 IMAGE S
G 026 ENDRESS + HAUSER ITALIA
G 017 PRINATECNO
G 022 WIKA ITALIA
F 020
TECNICHE NUOVE
A 025
E 019 VISIONLINK
B 020 ABB
C 020 HEIDENHAIN ITALIANA
D 020 COGNEX
A 020 ABB
ITALIA
G 015 R.E.C. G 014 IGUS
F 018 DIGIA NORWAYS
B 014 BALLUFF AUTOMATION
C 014 B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
F 014 KOLLMORGEN
HARDWARE SOLUTIONS
A 014 PIERO BERSANINI
N 014 OEMER MOTORI
A 017 TECNOEDIZIONI
A 010 EUROTEK
L 022 SIEI PETERLONGO ELECTRIC
M 022 CARLO GAVAZZI
N 020
A 019 FIERA MILANO MEDIA
H 019 G 018 ISAC INTEREL
H 014 GIMA TRADE EMILIA
ELE
NEW BUSINESS MEDIA
E 014 SEW EURODRIVE
PFANNENBERG
L 026 OMRON ELECTRONICS
N 026 ASE IDENTIFICATION COMPONENTS
A 027
E 026 ETHERNET POWERLINK STANDARDIZATION GROUP
F 026 CONTROL TECHNIQUES
H 022 PRECISION FLUID CONTROLS
D 026 ROCKWELL AUTOMATION
N 015 SEIPEE
ELETTRICI
A 015 TECNEDIT/ SERVIZI A RETE
M 014 KÜBLER ITALIA
L 014 DIREL
L 013 SOFTIN ITALIA
A 013 CHIMICAWEB.COM
H 008 FRABA
G 007 PATLITE EUROPE
G 008 EXOR INTERNATIONAL
H 005
F 008 KEYENCE ITALIA
E 002 GEFRAN D 002 DATALOGIC AUTOMATION
A 009 ANIPLA B 001 REER
G 004
SEN COMSOFT SORMATIC
A 011 AIS-ISA
A 008 COMITRONIC - BTI
B 002 TRITECNICA
C 002 SICK
A 007 ANIMA
A 002 DIGIMAX
F 002 VIPA ITALIA
N 008 LEUZE ELEC TRONIC
M 008 ORIENTAL MOTOR ITALIA
ANIMA E INDUSTRIAMECCANICA
G 002 TECNEL SYSTEM
A 003
M 005 KERNEL SISTEMI
L 008 ADEL SYSTEM
L 005 STEM
L 006 N 005 M 004 MARIC ALFA AUTOMA- ELECTRIC TION
TI ASPETTIAMO! A 005
H 004 IST
STAND A 007
N 002 BRADY ITALIA
N 001 SIGMA MOTION
M 001 H.D.T.
ERREUNO
L 001 E.T.A. L 002 PANEL
M 002 INDUSTRIALE ELETTRICA
A 001
H
G
F
ENTRANCE
E
D
C
B
ENTRANCE
AGGIORNATA AL 28 APRILE 2014
l’industria meccanica 691 | 46
A
N
M
L
ENTRANCE
FOCUS | Automazione
Bar
Sala Fragola
Sala Pistacchio
Ufficio Stampa e Area della Comunicazione L 075
L 076 Z - LASER
DRAI MILANO
L 072 NTERFACE
L 073 REMAK
L 070 BURKERT
K 077
K 076 ELESA
HENGSTLER
K 073 CONRAD
L 071 TEAFLEX
Sala Networking
Sala Grande
G 068
J 071 CABUR
K 072 MISA
I 073 H 068 RS COMPONENTS ELECTROPRECIZIA
I 070 NUM
F 071 SIT
F 068
E 071 ELET TRONICA SANTERNO
E 070 CHINT ITALIA
K 070 GIVI MISURE
D 073
WALDMANN ILLUMINO TECNICA
C 070 ALUMOTION
C 071 SHS
D 071 CMR
Meeting Room L 062 SYSTEM
L 065 TEKON L 061 ELMO MOTION CONTROL
L 056 CHNOLOGY BSA
K 067 RAFI
J 064 MP GAMMA
I 062 PENTAIR SCHROFF
I 065 MURRPLASTIK ITALIA
L 057 I.L.M.E.
F 063 FINDER
K 044 COPA-DATA ITALIA
L 040 ITSUBISHI ELECTRIC EUROPE
I 056 DKC EUROPE
I 061 I 063 H 058 H 056 TELE BAHR IMS MB CONNECT GÄRTNER MODUL GEAR LINE
C 065 WIMEX
C 064 ELETTROCABLAGGI
I 050 TELESTAR
I 046 K 045 ELETADVAN TRO TECH VENE- EUROPE TA
B 062 C.R.A.
C 057 HIL SCHER
C 058 CAEL
H 054 SPS IPC DRIVES NORIMBERGA
G 050 HUMMEL
F 050 KABELSCHLEPP ITALIA
D 044 PRO-FACE ITALIA
C 044 CONSORZIO PNI
▪ P.R.L TECNO SOFT ▪ PHEMA
▪ ELETTROMECCANICA CATTANEO
▪ PI.CO SYSTEMS
▪ ER SISTEMI ▪ I.E.M.A ▪ I2 INDUSTRIAL INNOVATION
I 034 DELTA LINE
▪ LESTA ▪ MONDIAL
J 032 STEUTE ITALIA
E 037 PHOENIX CONTACT
A 055 MECT
A 050 PAMOCO
D 038 PEPPERL+FUCHS FA ITALIA
C 038 DATA MODUL ITALIA
A 043 OMEGA FUSIBILI
A 046 IRINOX
B 042 GREIN
B 041 SCHLEM MER
B 038 HMS INDUSTRIAL NETWORKS
A 042 RLI
A 039 NEU GART
A 038 JAMPEL
▪ RETINAE ▪ SIEMENS PARTNER ▪ STEP ENGINEERING ▪ TAILOGIC ▪ TECNOLOGIE E PRODOTTI PER L’AUTOMAZIONE
▪ IMEL
A 057 ANIXTER ITALIA
A 056 FAE
B 046 EURA DRIVES EUROPE
C 041 ITALWEBER
▪ CIEMME CABLAGGI
A 058 EURO 2000
A 049 R+W ITALIA
H 046- G 045 ANIE AUTOMAZIONE
▪ CERT ELETTRONICA
B 059 LINEAR MECH
B 050 HARTING
I 038 WÖHNER ITALIA
L 034 PHOENIX MECANO
B 058 VASCAT
C 050 ZANARDO
E 044 BOSCH REXROTH
A 062 MISUMI EUROPA
B 056 ELEKTRA
C 056 TE.CO
H 050 WENGLOR SENSORIC ITALIANA
I 044 MORSETTI ITALIA
D 057 WEIDMÜLLER
E 056 AVENTICS
F 056 SERCOS INTERNATIONAL
H 055 AGENCAVI
TECHNIK
K 034 SCHNEIDER ELECTRIC
K 026 OMRON ELECTRONICS
D 063 PRIVIUS
E 066 ELCAM
C O62 HAMAMATSU PHOTONICS
K 050 TECNO BI WEINTEK LABS INC
L 044 COMEPI
E 031 EL.CO.
E 032 NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
▪ ZECCHINI GINO SALA WORKSHOP
C 026 ASEM
D 034 KINCO ELECTRIC
A 031 FANDIS
A 030 MIN-TEC INDUSTRIALE
B 026 ASEM
B 025 SIKO ITALIA
D 026 YASKAWA EUROPE ZF ITALIA SRL
I 032 TELEMECANIQUE SENSORS
A 028 DATEXEL A 026 PIXSYS
I 025 ELCA
J 026 LTI ITALIA
G 026 WONDERWARE ITALIA
F 014 -F 026 SIEMENS
A 025 ELECTRO GRAPHICS
E 014 - E 026 SIEMENS
I 026 WITTENSTEIN .
K 022 RITTAL
L 022 ETERLONGO ELECTRIC
EL MI
F 062 GARNET
E 062 REEL
K 055 TDE MACNO
L 050 ELSAP
L 026 OMRON ECTRONICS
G 062 CMZ SISTEMI ELETTRONICI
K 063 SATECH SAFETY TECHNOLOGY
I 057 I 055 ELGO APRAELEC- NORM TRONIC
IA
H 062 KEBA
L 014 DIREL
J 022 RITTAL
J 015 ROXTEC ITALIA
J 014 EPLAN SOFTWARE & SERVICE
L 013 K 014 SOFTING ETHERCAT ITALIA TECHNOLOGY GROUP
E 021 GENERAL COM
G 022 ESA ELETTRONICA
I 020 PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA
C 015 ELCON
C 014 BONFIGLIOLI MECHATRONIC DRIVES SOLUTIONS
B 018 SMART MOTOR DEVICES
J 010 PIZZATO ELETTRICA
L 005 STEM
I 010 CONTRINEX ITALIA
I 007 ROBOX
F 002 WAGO ELETTRONICA
G 002 EATON
E 010 TURCK BANNER
D 010 MTS SENSOR TECHNOLOGIE
C 010 PROGEA
L 006
ERREUNO
I 005 O.ERRE
L 001 E.T.A. L 002 PANEL
I 002 M.D. MICRO DETECTORS
J 002 SARC ITALIA
L
K
J
D 002 IFM ELECTRONIC
I 001 LIKA ELECTRONIC
I
D 003 HELLERMANNTYTON
E 002 INTECNO
H
G
F
E
C 002 I.R.E.
ENTRANCE
ENTRANCE
47 | maGGIO GIUGNO 2014
A 019 DEUTSCH MANN
A 016 LASER
A 013 MASAUTOMAZIONE
A 014 SADA CAVI
A st
GROUND 1 FLOOR FLOOR
C 001 CIBUS TEC FOOD PACK 2014
ENTRANCE
B 011 EVER ELETTRO NICA
B
Self Service
D
A 020 NEXANS INTERCABLO
B 015 DUNKER MOTOREN
B 014 RIGHI ELETTROSERVIZI
C L 008 ADEL SYSTEM
B 019 ELMEC
B 022 KEB ITALIA
D 021 C 022 CEM SRL WESTEC
D 014 EFA AUTOMAZIONE
G 014 BECKHOFF AUTOMATION
I 014 BREMAS ERSCE
D 020 SDPROGET INDUSTRIAL SOFTWARE
Bar
Vip Visitors Lounge & Restaurant
FOCUS | Automazione
Aventics Srl Intervista a Fernando Gironi Direttore Generale «Un nuovo brand, ma che racchiude di fatto la storia di 150 anni di esperienza». Così il Direttore Generale di Aventics Srl Fernando Gironi sintetizza il valore del nuovo marchio (ex divisione di Bosch Rexroth) che rappresenta una produzione mondiale di componenti e sistemi pneumatici. «Grazie a questo background, disponiamo di un portafoglio prodotti che ci contraddistingue: a partire da soluzioni speciali di azionamento e comando per la marina, oltre a una apposita divisione che si occupa di allestimento dei truks, fino alla produzione di catene dentate (usate sia nella trasmissione di potenza che nel trasporto) delle quali siamo leader tecnologici». Il nuovo marchio Aventics si presenterà all’Italia proprio a Sps Ipc Drives Italia, «Un appuntamento che seguiamo fin dalla prima edizione, che rappresenta per noi l’occasione migliore per presentare nuovi prodotti che portano con sé un alto tasso di innovazione dal punto di vista dell’integrazione elettronica: proprio la nostra indipendenza ci ha dato la possibilità di investire in nuove tecnologie e materiali». Il prodotto di punta è rappresentato dalle valvole Av05 (portano con sé ben 90 brevetti) che in continuità con le precedenti Av03 rappresentano una nuova generazione di pneumatica, volta al basso consumo e al basso impatto ambientale. «La pneumatica è un settore enormemente mutato negli ultimi anni. In particolare per i costruttori, che sempre più devono essere attenti ad avere il giusto prodotto, con la giusta soluzione per il giusto cliente». Uno dei fattori più importanti è la riduzione dei costi per il cliente, il tutto in un’ottica di produzione integrata. «Un punto di forza dell’automazione pneumatica, essendo veloce e a basso costo, è il mantenimento costante e addirittura in crescita delle richieste, nonostante un trend tecnologico che agevola l’elettromeccanica grazie a inverter sempre più utilizzati ed economici. È per questo che vogliamo continuare a puntare sulla pneumatica, e ad esserne un vero punto di riferimento».
Innov protag A Sps 2014 le aziende che hanno vissuto in prima persona la rivoluzione dell’Automazione negli ultimi anni
l’industria meccanica 691 | 48
FOCUS | Automazione
azione onista Ecco come si stanno preparando alla nuova sfida tecnologica in Italia e nel mondo
B&R Automazione Industriale Intervista a Nicoletta Ghironi, Marketing e Communication Manager Un’evoluzione nella filosofia B&R, «Quest’anno, partendo dal concetto del “tutto integrato” che da sempre ci contraddistingue, introduciamo il concetto di Scalability+» spiega Nicoletta Ghironi, «che rappresenta di fatto un nuovo modo di concepire l’automazione e che consente una estrema versatilità in tutti gli impianti di produzione e la massima protezione degli investimenti». La capacità di un sistema di aumentare o diminuire di scala in funzione delle necessità e delle disponibilità, dunque, che va a comprendere in primo luogo il software, estremamente modulare e portabile su ogni piattaforma di controllo, che sia nel classico formato Plc, o un pannello intelligente, fino al Pc Industriale. Il vantaggio più evidente di questa concezione, dunque, è quello di poter partire con un sistema di controllo di base, con prestazioni e interfacce contenute, per poi passare a una configurazione di macchina o impianto più complessi, aggiungendo nuove parti o nuove funzionalità, migrando a un controller più potente o una interfaccia operatore più grande, ecc., il tutto senza mai dover perdere l’investimento di partenza: «Scalare senza rifare potremmo dire per usare una formula, risparmiando costi di sviluppo, di test ecc. Senza mai scendere a compromessi di performance ed estensibilità». Una svolta del tutto naturale per B&R, un’azienda che ha come approccio di base l’integrazione di tutte le parti dell’automazione in modo intuitivo attraverso un unico software. B&R è parte dell’Advisory panel di Sps Ipc Drives Italia, «ci sentiamo totalmente parte del concept, della comunicazione e dell’organizzazione di questo importante evento fieristico. In questi anni abbiamo intessuto rapporti preziosi, con i business partner oltre che con i clienti, grazie a questo fertile terreno di scambio costituito da Sps, che ben lontana da essere soltanto una vetrina istituzionale, è occasione per networking a tutto tondo».
49 | maGGIO GIUGNO 2014
FOCUS | Automazione
«Festo sta cambiando pelle: da azienda conosciuta in passato soprattutto come produttore di compenenti per l’automazione pneumatica, a un’azienda rivolta soprattutto all’automazione industriale». È una direzione importante quella presa da Festo e raccontata dal Marketing Manager Giorgio Crepaldi, «Nell’ambito dell’automazione industriale le proposte convergono sempre più verso piattaforme integrate, sistemi completi per il motion control, e azionamenti elettromeccanici». E proprio questi sono i principali argomenti presentati da Festo a Parma nel corso di Sps Ipc Drives Italia. «L’obiettivo principale è quello di non presentare componenti, ma offrire soluzioni che soddisfino sempre di più le aspettative e le necessità dei costruttori di macchine. Necessità che per i clienti sono soprattutto soluzioni tecniche con l’obiettivo di esasperare la performance della macchina». Questo è necessario per mantenere un vantaggio competitivo rispetto a mercati iper competitivi (costruttori asiatici – ad esempio – o grandi aziende che costruiscono macchinari di serie). «Ma le aziende italiane hanno dalla loro parte il grande vantaggio di avere elevate tecnologie, e da qui la capacità di cercare dei partner che possano soddisfare la necessità di mantenere, a costi contenuti, tecnologie più performanti rispetto al passato». L’automazione è quindi l’elemento capace di integrare maggiormente questi elementi (grazie ai collegamenti propri dell’Industry 4.0), rendendo la macchina sempre più performante, facile da gestire, da programmare, più versatile e funzionale per ottenere la massima prestazione. «In fiera presentiamo alcune nuove soluzioni che definiamo Advance Handling System, che permettono al cliente di ottimizzare soluzioni customizzate, senza richiedere all’utilizzatore sforzi nella progettazione, dimensionamento, ordine ed assemblaggio dei componenti, utilizzati per applicazioni di pick&place (per esempio in macchine da assemblaggio di componenti elettronici o per laboratori di analisi). Esporremo inoltre una nuova tecnologia legata all’impiego dei superconduttori. Da anni, infatti, Festo ne sta valutando le possibili applicazioni anche in ambiente industriale, per le movimentazioni lineari a levitazione».
Foto © Giovanni Alfieri - www.giovannialfieri.com
Festo SpA Intervista a Giorgio Crepaldi, Marketing Manager
l’industria meccanica 691 | 50
FOCUS | Automazione
Panasonic Electric Works Italia Intervista a Michele Frare, General Manager Factory Automation Division «Da 30 anni in Italia nel campo dell’Automazione, con una storia e un know how di 100 anni». È la sintesi di Michele Frare, General Manager Factory Automation Division di Panasonic Electric Works Italia, realtà che alla tipica tecnologia giapponese affianca un servizio di consulenza specializzata in tre campi fondamentali per il settore: il controllo, al sensing e il motion. Oltre alle nuove soluzioni, Panasonic presenta nel corso di Sps Ipc Drives Italia una serie di eventi legati alla messa in evidenza della propria esperienza a fianco dei costruttori di macchine, ad esempio in merito alla manutenzione e tele-manutenzione: «Il nostro cliente primario è il costruttore della macchina, settore che – nonostante la crisi – traina con sorprendente vitalità la nostra economia. Proprio per questo affrontiamo assieme al nostro cliente tutte le tematiche relative alla competitività della macchina: oggi a fare la differenza sul mercato è chi riesce a creare valore aggiunto sfruttando le peculiarità di prodotti e l’esperienza e la sensibilità del fornitore di soluzioni di automazione. È proprio questa combinazione che Panasonic offre costantemente, al di là del valore tecnologico intrinseco dei prodotti, al proprio cliente, una partnership che ha come scopo quello di costruire una soluzione unica, differenziante e che vince nel mercato globale». «Nell’ambito del nostro pacchetto motion (che va dalle soluzioni ultra compatte entry level alle soluzioni di “taglia” in Motion Networking si base ethernet real time), l’ultimo step che presentiamo a Sps è l’interfaccia EtherCat a bordo della Serie di Servo Azionamenti A5, tra i più compatti e performanti del mercato. I profili a bordo, le funzioni implementate rendono questa piattaforma molto interessante per versatilità e prestazioni. Naturalmente anche queste soluzioni saranno proposte al massimo dell’integrazione, sia a Parma sia nel post evento, con le nuove soluzioni Plc (FP7) e sensoristica (fibra e laser di misura)».
51 | maGGIO GIUGNO 2014
FOCUS | Automazione
Phoenix Contact Intervista a Fabio Piazza Market Segment Manager Industrial Components & Electronics
Sick SpA Intervista a Giovanni Gatto, Managing Director
«Nei quattro anni che hanno accompagnato l’avventura di Sps Ipc Drives Italia, abbiamo toccato in prima persona l’evoluzione straordinaria dell’Automazione, che ha fatto davvero un passo verso il futuro». E Phoenix Contact era presente fin da subito, come spiega Fabio Piazza Market Segment Manager Industrial Components & Electronics. «I clienti iniziano ormai sempre più ad apprezzare l’integrazione di soluzioni. Per esempio, un prodotto sviluppato su una superfice che occupa molto spazio sul quadro elettrico, può beneficiare di soluzioni che lo riducano sensibilmente, con grande benefici». Phoenix Contact, azienda con casa madre tedesca che conta oltre 13mila persone nel mondo, ha avuto la capacità di dare una svolta alla propria produzione, entrando nel mondo dell’automazione creando innovazione. «L’azienda cura moltissimo l’aspetto dell’innovazione». Per seguire il mercato italiano, Phoenix Contact è organizzata in segmenti che si occupano di settori specifici: «Abbiamo un segmento dedicato ai device connectors (dispositivi elettronici), uno rivolto all’Industrial components and electronics, che quindi si occupa del mondo dei costruttori di macchine, e un terzo segmento control and industry solution, per sviluppare attività relative a mercati strategici quali il trattamento acque, distribuzione energie ed energie rinnovabile ed infrastrutture». «In questa edizione di Sps presentiamo i nostri Pc industriali di nuova generazione, che uniscono un design innovativo a caratteristiche tecniche che ben si sposano con il mercato dell’automazione, e inoltre avremo un focus dedicato al marking, argomento su cui investiamo molto. Mentre un tema che sarà sicuramente rappresentato nello stand e che svilupperemo sempre di più nei prossimi mesi è invece quello della sicurezza di rete.
«Quando nel 1952 Erwin Sick inventò in Germania la prima barriera fotoelettrica di sicurezza e la presentò alla Fiera di Hannover installandola su una delle prime presse piegatrici semi-automatiche, si può dire che allora abbia veramente avuto inizio l’era della fotoelettronica applicata all’automazione». Ecco perché la storia del Gruppo Sick, come spiega il Managing Director Giovanni Gatto, è così strettamente legata all’industria meccanica. «La novità consisteva nel realizzare per la prima volta una barriera immateriale per proteggere l’incolumità dei lavoratori, collegando una lampadina a un fotorilevatore, che faceva scattare il blocco di sicurezza nel caso si rilevasse la presenza delle mani del lavoratore nell’area pericolosa». Da allora l’azienda è cresciuta, e oggi è leader nel campo della sensoristica per l’automazione industriale e nei sistemi di misura, posizionamento e rilevamento, facendo della safety la propria proposta fondamentale. «Tutt’oggi abbiamo una divisione Industrial Safety che ha tra i costruttori di macchine i propri clienti principali, in particolare nel settore delle presse e macchine utensili, del packaging e dell’automotive ». La sfida principale è lavorare sulla cultura della sicurezza in Italia, «dobbiamo dimostrare che l’equazione “sicurezza=costi aggiuntivi” è assolutamente falsa!». In realtà l’esperienza di Sick insegna come la sicurezza delle macchine possa generare sui tempi medio-lunghi ingenti risparmi. Inoltre il costo del mettere in sicurezza una macchina può essere in realtà minimo se vengono scelti i dispositivi più adatti: «Per poter scegliere la soluzione giusta su ogni macchina proponiamo una strada unica: il supporto tecnico dei Safety Experts di Sick per ogni caso, e una customizzazione della soluzione sulle esigenze del cliente in base, soprattutto, al contesto in cui questi opera». «Per noi una fiera come Sps è un veicolo fortissimo, il riferimento migliore, per noi, per veicolare il nostro messaggio».
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Calendario corsi di formazione SKF luglio-dicembre 2014 Formazione Nome del corso Certificazione ISO 18436
Manutenzione
Affidabilità e diagnostica
Progettazione Ingegneria di manutenzione
Durata
Data
Analisi Vibrazionale livello 1.
32 ore
20-24 Ott
Analisi Vibrazionale livello 2.
40 ore
7-12 Lug, 10-15 Nov
Bearing Basics. Corso base sui cuscinetti volventi.
1,5 giorni
3-4 Lug, 27-28 Ott
Bearing Maintenance. Corso sul montaggio/smontaggio dei cuscinetti volventi e loro manutenzione.
1 giorno
4 Set, 19 Nov
La trasmissione di potenza.
1 giorno
5 Set, 11 Dic
Corso sulla conoscenza e l’utilizzo dei riduttori industriali.
2,5 giorni
6-8 Ott
Tecniche di allineamento e bilanciamento.
1,5 giorni
17-18 Nov
Corso sulla gestione della lubrifi cazione.
1,5 giorni
15-16 Set, 15-16 Dic
Corso sulla conoscenza e sulla diagnostica dei motori elettrici.
2 giorni
17-19 Set
Analisi e classificazione dei danneggiamenti dei cuscinetti volventi.
1,5 giorni
1-2 Lug, 22-23 Set, 9-10 Dic
Corso sulle tecniche di diagnostica e analisi non distruttive su macchine rotanti.
2,5 giorni
14-16 Lug
Corso base sull’analisi vibrazionale.
2 giorni
8-10 Set, 24-26 Nov
Corso avanzato sull’analisi vibrazionale.
2 giorni
10-12 Set, 26-28 Nov
Corso di specializzazione sull’analisi vibrazionale.
1,5 giorni
9-10 Ott
Bearing Applications. Scelta e dimensionamento dei cuscinetti volventi.
3 giorni
13-16 Ott, 1-4 Dic
Failure Mode, Effects and Criticality Analysis.
1 giorno
20 Nov
Corso sulle strategie di manutenzione.
1,5 giorni
24-25 Set, 3-4 Nov
Corso sulle metodologie per misurare l’efficacia di manutenzione.
1 giorno
26 Set, 5 Nov
SKF Solution Factory – via Guido Rossa 2, Moncalieri, Torino www.skf.it The Power of Knowledge Engineering ® SKF è un marchio registrato del Gruppo SKF. | © Gruppo SKF 2013
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RUBRICA | Expo 2015
Genova,
porto di Expo per la Lombardia: opportunità per la logistica italiana
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RUBRICA | Expo 2015
G di Carlo Fumagalli
razie a Expo, Genova può diventare in modo permanente il porto di Milano, con beneficio di tutto il vivace tessuto imprenditoriale del Nordovest. Non è un passaggio automatico, certo. L’Italia dovrà saper cogliere l’offerta per ripensare la sua logistica infrastrutturale in termini di lungo respiro, e arrivare a considerare il proprio sistema portuale e logistico come un unicum, potenziando quindi le interconnessioni della sua rete, e passando da una concezione del porto come mero luogo di trasporto a cardine di un sistema logistico complesso. Se è vero quindi che l’occasione di vincere a pieno la sfida Expo non può dirsi vinta dall’Italia (la commessa per la gestione della logistica dell’evento è stata da poco affidata al colosso tedesco Db Schenker), è anche vero che con un adeguato sistema infrastrutturale l’impatto economico diretto che avrà Expo 2015 sul settore della logistica sarà di 9mila nuovi posti di lavoro (di cui 6 mila solo in Lombardia), e 1,8 miliardi di produzione aggiuntiva (1,2 miliardi in Lombardia). Cifre significative, frutto di una ricerca della Camera di Commercio di Milano dedicata all’impatto economico diretto dell’Esposizione universale, presentata durante il convegno “L’eccellenza della logistica italiana in vista di Expo 2015”, promosso dal Propeller Club e dalla Camera di Commercio, a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente dell’autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, tra i più favorevoli sostenitori dell’urgenza di una riforma dei porti italiani. Secondo la ricerca, su Expo è destinato a convergere il 60% del cargo aereo, un quarto delle merci su stra55 | MAGGIO GIUGNO 2014
Expo is a chance for Genoa to become the port for Milan on a permanent basis, benefiting from the thriving business fabric of north-west Italy. It won’t happen automatically, of course. Italy must be capable of seizing the opportunity to rethink its logistic infrastructure for the long term, and of grasping the fact that its port and logistic system should be seen as a whole. The links in its network must be improved and ports must no longer be conceived simply as places of transport, but as hubs in a complex logistic system. While it cannot be said that Italy has totally won the challenge for Expo (the logistics contract for the event was recently awarded to the German giant, DB Schenker), it is undeniable that, with the right system of infrastructure, Expo 2015 will have a direct economic impact on the logistics sector involving 9 thousand new jobs (6 thousand of which in Lombardy alone) and 1.8 billion Euro of increased production (1.2 billion in Lombardy). Interesting figures, resulting from research by Milan Chamber of Commerce into the direct economic impact of the Universal Exposition, presented at the conference “The excellence of Italian logistics and Expo 2015” promoted by the Propeller Club and the Chamber of Commerce. Participants included, among others, Luigi Merlo, President of the Port Authority of Genoa, one of the keenest supporters of an urgent reform of Italy’s ports. According to this research, 60% of air cargo, a quarter of goods by road and half of Genoa’s port traffic will converge on Expo. Considering that Lombardy’s logistics and transport market is already worth 12 billion Euro – about one-third of the Italian market – this figure should be of considerable interest. The province of Milan alone generates an estimated 50% of the total for Lombardy, that is, 5 billion Euro. There are almost 2 thousand logistics and transport companies with a turnover of over 500 thousand Euro in Lombardy and in the provinces of Novara, Piacenza and Verona (which go to make up the Milan Logistics Region). About 36% of these are in the province of Milan (725 companies), followed by Ber-
Expo Milano 2015
Genoa, Expo’s port for Lombardy: an opportunity for Italian logistics
RUBRICA | Expo 2015 gamo (8%, 165 companies), Verona (8%, 155 companies) and Brescia (7%, 136 companies). 15% (296 companies) are located outside the region although they operate in the logistics area of Milan. The majority of the new opportunities will be generated after Expo (1.1 billion Euro of increased production and 5300 jobs). 2015 will see 523 million Euro of increased production and 2500 jobs. Prior to Expo there will be 213 million Euro of increased production and 1000 jobs. The strategic question is the integration between ports and inland logistic areas and, therefore, the natural integration between Lombardy and the port of Genoa. «With its projects for development, the port of Genoa can guarantee the new logistic plan adopted by the government, which brings together ports and logistics to benefit local areas» explained Luigi Merlo, President of the Port Authority of Genoa, «Expo 2015 will be an opportunity to test this new operating model for relaunching the Italian economy: the logistic district of north-west Italy. This is a new systemic project that, first and foremost, is good for the whole country». Minister for Infrastructure Maurizio Lupi also spoke on this subject: «This matter is an example of the next practical step forward to be taken in planning our country’s infrastructure intelligently. Till now, investments included, we have always thought in terms of sectors, but the question of ports and logistics and interports are absolutely interlinked». This, in short, is one of the main assets in relaunching the nation: «The development of the port of Genoa is not just regional and territorial – it is the challenge of becoming competitive in Europe and in the world (think of the investments we are making, particularly the Rotterdam-Genoa “Third Pass”)» continued Minister Lupi. «Italian companies pay 2025% more than other countries in terms of a less efficient system of infrastructure and logistics. This is why we are working on a proposal for planned investment for the big logistic and port basins, to achieve impetus and a new way forward for the sector, and I hope that the overall port reform will be presented by the middle of May». Expo is a great opportunity, but Italy, first and foremost, must turn it into one. Becoming again a great logistics platform in the Mediterranean, with Genoa for its port. □
da, metà del traffico marittimo di Genova. Un dato che se rapportato a un mercato della logistica e dei trasporti lombardo che già oggi vale in Lombardia 12 miliardi di euro, circa un terzo del mercato italiano, può avere risvolti notevoli. La provincia di Milano, infatti, genera da sola un fatturato stimabile nel 50% del totale lombardo, ossia
gi Merlo, «Expo 2015 sarà l’occasione per sperimentare questo nuovo modello operativo per il rilancio economico dell’Italia: il distretto logistico del Nordovest. Si tratta di un nuovo progetto sistemico che in primo luogo serve al Paese». Sull’argomento è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: «Questo tema è esempli-
Impatto di Expo sulla logistica: 1,8 miliardi di produzione aggiuntiva 5 miliardi di euro. Sono quasi 2mila le imprese di logistica e trasporto con fatturato superiore ai 500mila euro in Lombardia e nelle province di Novara, Piacenza e Verona (che costituiscono la Regione Logistica Milanese). Circa il 36% del totale si trova nella provincia di Milano (725 imprese), seguita da Bergamo (8%, 165 imprese), Verona (8%, 155 imprese) e Brescia (7%, 136 imprese). Il 15% (296 imprese) ha sede extra regione pur operando nell’area logistica milanese. La maggiore parte delle nuove opportunità sarà generata dopo l’Expo (1,1 miliardi di produzione aggiuntiva e 5.300 unità di lavoro). Nel 2015 saranno 523 milioni di produzione aggiuntiva e 2.500 unità di lavoro. Prima di Expo 213 milioni di produzione aggiuntiva e mille unità di lavoro. Tema strategico è l’integrazione tra porti e aree logistiche interne, e in questo senso la naturale Integrazione tra Lombardia e porto di Genova. «Il porto di Genova con i suoi progetti di sviluppo è in grado di garantire il nuovo disegno logistico che il governo si è dato e che mette insieme portualità e logistica valorizzando i territori» ha spiegato il Presidente dell’Autorità Portuale di Genova Luil’industria meccanica 691 | 56
ficativo di come dovrebbe concretizzarsi il passo in più da fare per una pianificazione intelligente infrastrutturale nel nostro Paese; fino ad oggi anche per gli investimenti si è ragionato sempre in termini settoriali, ma il tema della portualità e della logistica e interporti sono assolutamente correlati». Da qui, insomma, passa uno dei principali asset di rilancio del paese: «Lo sviluppo del porto di Genova non è puramente regionale e territoriale, è la sfida verso la competitività europea e mondiale (pensiamo a investimenti che stiamo realizzando, soprattutto il “Terzo valico” Rotterdam-Genova)» ha proseguito il Ministro Lupi. «I costi per le imprese italiane sono superiori agli altri Paesi del 20-25 % in termini di minor efficienza del sistema infrastrutturale e logistico: per questo stiamo lavorando alla proposta di programmazione di investimenti per grandi bacini logistici e portuari per un cambio di marcia e di rotta nel settore, e mi auguro che entro metà maggio possa essere presentata la riforma portuale complessiva». Expo è la grande opportunità, ma l’Italia dovrà soprattutto renderla tale. Per tornare a essere una grande piattaforma logistica nel Mediterraneo che in Genova trova la sua porta. □
RUBRICA | Expo 2015
In un momento cosi particolare dell’economia nazionale speriamo certamente che l’impatto di Expo sul settore della logistica sia imponente quanto i dati della Camera di Commercio (1,8 miliardi di produzione aggiuntiva, 9 mila nuovi posti di lavoro) fanno immaginare. Sicuramente l’Esposizione Universale sarà comunque un’occasione unica per il rilancio della Lombardia, ormai davvero il cuore pulsante della logistica e dell’intralogistica, e come Jungheinrich ci stiamo attivando per prevedere soluzioni con le realtà che opereranno sul campo. Per concretizzare l’occasione, tuttavia, sarà necessario in Italia uno sviluppo intralogistico non indifferente: ad oggi un collegamento diretto fra porto, magazzino e vie di comunicazione non è ancora pienamente concreto. Nei prossimi anni la vera sfida sarà quella di superare la logica “a compartimenti stagni” che oggi regola la gestione di rete ferroviaria, stradale o navale, ma riuscire invece a mixare insieme tutte queste componenti. Un po’ come accade nel Nord Europa (un esempio su tutti può essere il porto di Amburgo). Ce la faremo per Expo? Quel che più importa, in verità, è riuscire a sfruttare i lavori che stanno prendendo il via in vista del semestre di Expo, per rilanciare il settore e sviluppare l’intralogistica nel Nord Italia, convogliando le forze sia su Genova, che anche geograficamente è la porta naturale di Piemonte e Lombardia, sia sull’Est della Penisola, ad esempio sulla valida realtà del porto di Trieste.
At this critical time for the national economy we certainly hope that Expo’s impact on the logistics sector will be as huge as the Chamber of Commerce figures lead us to imagine (1.8 billion Euro of increased production, 9 thousand new jobs). The Universal Exposition will undoubtedly be a unique occasion for recovery in Lombardy, which is now the real heart of logistics and intralogistics. We are working like Jungheinrich to find solutions for the businesses that will be operating in the field. However, to exploit the occasion seriously, Italy will need to considerably improve her intralogistics - and at present there is not yet a real direct link between ports, warehouses and roads. In coming years the true challenge will be that of overcoming the concept of “watertight compartments” that currently regulates the management of the rail, road or sea networks and of succeeding in integrating these components. Rather like what happens in northern Europe (as exemplified by the port of Hamburg). Will we manage this for Expo? What really matters most is that we manage to exploit the work underway for the six months of Expo, in order to reboot the sector and develop intralogistics in northern Italy. Our efforts should be focused both on Genoa, geographically the natural port for Piedmont and Lombardy, and on eastern Italy, for example, on the port of Trieste, a thriving concern.
Angelo Zanotti | Sales & Marketing Director OM Still Nel 2013 il settore logistico in Italia ha invertito la rotta, segnando finalmente una leggera crescita. Segnali confermati nel primo trimestre 2014, che ha visto gli ordini crescere rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Poiché il nostro comparto, per la sua capacità di anticipare i cicli economico-produttivi viene considerato il metronomo dell’economia, speriamo che questi timidi segnali di ripresa siano le prime avvisagli di una ripartenza industriale. Proprio nell’ottica di centrare una ripartenza economica, il nostro Paese non può non guardare ad Expo 2015 come ad un’irripetibile opportunità di sviluppo, che sarà volano per l’economia. Naturalmente per sfruttare appieno questo appuntamento sarà necessario fare sistema, mettendo in sinergia le nostre infrastrutture e istituendo una cabina di regia nazionale che abbia l’autorità per assumere delle decisioni e fare delle scelte in grado di portare benefici a livello globale, in un’ottica strategica di medio-lungo periodo. Spero che Expo sia l’occasione giusta per trovare questa intesa, per mettere in rete le nostre molte eccellenze, accantonando i campanilismi. Se questo accadrà sono certo che la manifestazione sarà un successo, del resto tanto nel comparto logistico quando nel tessuto industriale del Paese le eccellenze non mancano, e su di esse dobbiamo fare affidamento per superare la crisi ed essere competitivi anche al di fuori dei confini nazionali.
In 2013 the Italian logistics sector turned the corner, showing, at last, small signs of growth. Signs that were confirmed in the first quarter of 2014, with an increase in orders compared with the same period last year. Given that our sector is considered the metronome of the economy, for its ability to anticipate economic and production cycles, we hope that these timid signs of recovery might be the first hints of industry taking off again. And from an economic recovery viewpoint, Italy cannot ignore Expo 2015 as a unique opportunity for development, which will get the economy back into gear. Of course, if we are to fully exploit this event, we must work together as a system, creating synergy from our infrastructures and setting up a national control room with the power to make decisions and choices, able to bring benefits at a global level, in a medium to long term strategic context. I hope that Expo will be the right moment for this, creating a network of our many excellent aspects and putting local differences to one side. If this takes place, then I am certain that the event will be successful. And there is no lack of excellence, both in the logistics and in the industrial sectors in Italy. We must have confidence in them, in order to overcome the recession and to be competitive beyond our national boundaries.
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Expo Milano 2015
Michele Loda | Direttore Sales & Marketing di Jungheinrich Italiana
RUBRICA | Expo 2015
Simone Marmonti | Direttore filiale Milano di Linde Expo sarà sicuramente un’occasione. Ma, per quanto la ricerca preveda la maggior parte dei benefici (1,1 miliardi di produzione aggiuntiva e 5300 unità di lavoro NdR) nel post-Expo e nel segmento di business che coinvolge in modo particolare Linde Material Handling, sono più propenso a considerare la manifestazione innanzitutto legata alla sua temporaneità. Da questo punto di vista, per il business dei carrelli elevatori si aprono scenari importanti: Expo sarà, infatti, un traino al calendario di Fiera Milano, con un conseguente giovamento per le fiere di settore già in programma, grazie alle quali ci aspettiamo un raddoppio della domanda nel breve-medio termine. La grande sfida, per noi, sarà dunque quella di approvvigionarci per soddisfare volumi importanti, nonostante sia prevedibile una flessione della domanda già a partire dalla fine del 2015. Per quanto riguarda la tanto attesa “rivoluzione” della logistica in Italia sarei più cauto. Per quanto non dubitiamo che le infrastrutture attualmente in cantiere vengano portate pienamente a termine, penso che non siano sufficienti a creare le basi per un cambiamento dell’organizzazione della logistica italiana nel lungo termine. Mi auguro certamente che il progetto messo in cantiere preveda l’estensione nel tempo di queste opere, sperando però di non trovarci a metà strada. È ancora presto comunque per dare giudizi, ma sull’attività dei sei mesi di Expo, Linde Material Handling è pronta alla sfida.
Expo undoubtedly will be an opportunity. But even though research foresees the majority of benefits (1.1 billion Euro in increased production and 5300 jobs, ed.) after Expo and in the business sector that particularly involves Linde Material Handling, I would tend to look at the event first and foremost for its temporary nature. From this point of view, there are enormous prospects for the forklift truck business. Expo will indeed drive the whole calendar of Fiera Milano, with consequent advantages for the trade fairs already scheduled, which should double their demand for our sector in the short-medium term. For us, the big challenge will be to increase stocks to satisfy large volumes, despite the fact that probably demand will drop from the end of 2015. Inasmuch as the long-awaited logistics “revolution” in Italy is concerned, I would be more cautious. Without doubt, work already in progress on infrastructures must be properly completed, but I do not think it will be sufficient to lay the foundations for a change in the organisation of Italian logistics in the long term. I certainly trust that the current project will grant this work an extended time limit, but I hope we will not be caught halfway. These are early days to judge, but for the six months of activity of Expo, Linde Material Handling is ready for the challenge.
Piero Almici | Presidente di Aisem I grandi eventi danno sempre il via a interventi sulle infrastrutture, è vero. Da qui a sperare, tuttavia, che le grandi trasformazioni necessarie in Italia nel mondo della logistica siano alle porte, la strada è ancora molto lunga, forse troppo. Expo inizia fra meno di un anno, e non sarà così automatico sfruttare il volano della manifestazione per il futuro: ripenserà in fretta alla logistica infrastrutturale italiana, in particolare rivedere il sistema portuale-logistico connettendo porti alle aree logistiche interne, è tanto necessario quanto complesso. Speriamo tutti che il 2015 porti con sé spiragli di crescita, ma è giusto guardare alla realtà con i piedi per terra. Sicuramente le opportunità di veder crescere i propri ordini durante la manifestazione, per alcune aziende ci sono. In particolare, per quanto riguarda il mondo rappresentato da Aisem, il settore dei carrelli elevatori potrà beneficiarne: un settore che sta vedendo l’anno in corso dare finalmente segnali di una ripresa del mercato. I dati di questi primi mesi del 2014 ci dicono che il mercato europeo sta registrando un incremento abbastanza significativo rispetto al 2013, aper tutte le tipologie di macchine, mentre il mercato italiano stenta ancora a ripartire definitivamente e presenta dati spesso altalenanti. Per esempio al momento si registra una buona crescita nel settore dei carrelli elettrici controbilanciati e un decremento nel settore dei carrelli a motore termico.
Great events always stimulate developments in infrastructure, this is true. But from here to hoping that the big changes in logistics needed in Italy are just round the corner, there is a long way to go, perhaps too long. Expo opens in less than a year. And exploitation of the event’s impetus for the future will not simply happen - rethinking the logistics infrastructure of Italy in a hurry, in particular the port-logistics system connecting ports to logistic areas inland, is both necessary and complex. This is not defeatism – we all hop that 2015 will bring signs of growth – but we must face reality with our feet on the ground. Certainly opportunities exist for some companies of seeing an increase in orders during the event. As far as the world represented by Aisem is concerned, the forklift truck sector will be able to benefit from this - and for the current year this sector has finally seen signs of market recovery. Figures for the first months of 2014 show that the European market is seeing fairly reasonable growth compared with 2013, except for reach forklifts where indices are stable, while the Italian market is still having problems in fully recovering, with statistics often going up and down. For example, at the moment there is good growth in the counterbalance electric forklift sector and a considerable slump in the thermal forklift sector.
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ANIMA | Presidenti
Intervista a Alberto Montanini, Presidente Assotermica
L’impegno di Assotermica per
chiarezza e semplificazione Alberto Montanini è il nuovo Presidente dell’Associazione produttori di apparecchi e componenti per impianti termici. Succede a Paola Ferroli e rimarrà in carica fino al 2016. Alberto Montanini, laureato in Ingegneria civile sez. edile presso l’Università degli Studi di Bologna, è Direttore Normative e Rapporti Associativi di Immergas SpA, dove lavora dal 1993. Già VicePresidente Assotermica dal 2008 e membro del Consiglio Direttivo di Assotermica. Consigliere Esecutivo (membro del board) e membro della Commissione Tecnica di Ehi (European Heating Industries - Associazione europea dei costruttori di apparecchi ed impianti termici). Presidente della Commissione Post-contatore del Cig (Comitato Italiano Gas). Membro del Consiglio di Presidenza Cig. Membro di vari gruppi di lavoro del Cig e del Cti (Comitato Termotecnico Italiano).
M
ostra Convegno Expocomfort, appena conclusa, è stata l’occasione per aprire un dialogo fra tutti gli attori dell’idrotermosanitario. Come ha visto il comparto rappresentato da Assotermica in questa edizione della fiera? Come ho anche scritto a tutti gli associati subito dopo la fiera Mce - Mostra Convegno Expocomfort, una delle cose che ho notato è stata la grande “voglia di fare” che traspariva dagli stand delle aziende. Ho notato nuovi
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ANIMA | Presidenti
prodotti, nuovi servizi, nuovi sistemi comunicativi; soprattutto ho visto dei processi integrati (prodotto, pacchetto, servizio, comunicazione), che partono da persone per soddisfare i bisogni di persone. Evidentemente questi ultimi lunghi anni di crisi possono aver fatto diminuire il fatturato del settore ma non hanno intaccato la nostra voglia di emergere (o di riemergere) a respirare l’aria pulita ed a scrutare l’orizzonte. La proroga degli obblighi delle rinnovabili per gli edifici nuovi o ristrutturati è un tema caldo in questi mesi, qual è la posizione di Assotermica in merito, e quali passi si prevedono per il futuro? Sin dal 2011, data di pubblicazione del decreto sulle rinnovabili, abbiamo segnalato alcune disparità di trattamento tra le tecnologie e soprattutto la scarsa relazione tra costi e benefici. Solo apparentemente può sembrare che l’aver posto dei limiti molto alti di copertura dei fabbisogni termici con fonti rinnovabili sia stato un bene, ma in realtà così facendo non si ottiene uno sviluppo sinergico delle molteplici fonti e si vanifica la possibilità di integrazione con sistemi ad alta efficienza energetica. Quello che oggi accade, molto spesso, è che il progettista fa ricorso all’impossibilità tecnica a soddisfare tali limiti, utilizzando una deroga come regola piuttosto che come eccezione. Finalmente sembra che anche altri soggetti si siano accorti dell’iniquità di alcune “prescrizioni lineari” di tale provvedimento e stiano chiedendo di modificarlo. Quanto è importante una buona sorveglianza del mercato per garantire prodotti certificati ed efficienti? Il nostro settore, storicamente legato al mondo del gas, è da sempre abituato ad avere una certificazione di parte terza che ne attesti il rispetto dei requisiti essenziali per la sicurezza. L’imminente adozione dei Regolamenti di Ecodesign e Labelling produrrà un’evoluzione notevole nei prodotti e nei sistemi non solo per le caldaie a gas, ma per le molteplici tecnologie del riscaldamento. In questo contesto una buona sorveglianza di mercato – anche su ciò che concerne i requisiti prestazionali – sarà fondamentale per evitare speculazioni e distorsioni di un mercato che si troverà ad affrontare nuove regole e nuovi scenari legislativi. Purtroppo ad oggi la sorveglianza di mercato non è stata così efficace, ma rileviamo con soddisfazione che la Commissione Europea ha dato un segnale forte agli Sta-
Associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici attivare dei meccanismi
ti Membri chiedendo loro di e mettere in campo delle risorse che tutelino gli operatori seri, la filiera e, non ultimi, i consumatori. Come si sta comportando il mercato in questa prima metà del 2014, ci sono segnali positivi all’orizzonte? Il nostro settore è legato all’edilizia, che sta attraversando una lunga crisi soprattutto per ciò che riguarda le nuove costruzioni. Di conseguenza anche il comparto della climatizzazione sta soffrendo e registra una contrazione dei volumi complessivi. Ciononostante stiamo gradualmente assistendo ad uno spostamento del mix di vendita verso prodotti e tecnologie a più alta efficienza e verso le fonti rinnovabili termiche, quali solare termico, pompe di calore e caldaie a condensazione. Oggi possiamo dire che le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica stanno finalmente funzionando e per questo dovrebbero essere rese strutturali e durature nel tempo; altri Paesi europei prima del nostro hanno saputo adottare politiche di lungo termine e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quali sono i punti di questo suo primo mandato di presidenza? In estrema sintesi posso sostenere che le aziende associate ad Assotermica hanno bisogno di chiarezza e di semplificazione. Troppo spesso ci troviamo a dover applicare provvedimenti legislativi poco chiari o carenti in alcune parti. Il mio impegno è di lavorare per introdurre alcuni concetti essenziali che consentano ad esempio di facilitare l’installazione delle caldaie a condensazione, di rivedere le regole per l’utilizzo di fonti rinnovabili nei nuovi edifici o nelle ristrutturazioni e più in generale di dare valore all’intero impianto termico, con evidenziazione dei benefici per i clienti, per la filiera, per il Sistema Paese.
c.f.
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il settore protagonista | Anima / Ucif
Le novità di Ucif ospiti nelle sale di Geico L’
Assemblea del 5 marzo scorso è stata per Ucif un’occasione particolarmente importante: sull’onda dei Consigli Direttivi itineranti che permettevano ai consiglieri visitare le aziende associate e toccare con mano le numerose attività dell’associazione, si è voluto dare prestigio all’evento chiedendo ospitalità a Geico, una delle aziende con maggior respiro internazionale del settore finitura. L’amministratore delegato di Geico, Ali Reza Arabnia, ha con piacere accolto l’importante occasione assembleare presso la propria sede, proprio a pochi mesi dall’inaugurazione dei nuovi uffici. Un incontro che si è aperto con un tour nel Pardis Innovation Center, luogo che modifica profondamente l’idea che tutti hanno di un’azienda in un vero e proprio hotel a cinque stelle. È progettato e realizzato con l’idea che gli uffici devono essere un
luogo accogliente in primis per le persone e devono offrire tutti i servizi di cui le persone possono aver bisogno durante il proprio tempo, lavorativo e non lavorativo. Palestra, mostre fotografiche, un vero e proprio giardino interno a quest’area e un mini teatro che tutti i venerdì dell’anno ospita un corso di formazione, il tutto ideato intorno alla persona che ospita e vive intorno a Geico. L’azienda ha riservato una sala al piano superiore rispetto al laboratorio di Ricerca e Sviluppo, sala che ha accolto i 33 partecipanti all’assemblea annuale di Ucif. L’incontro ha dato la possibilità di offrire un aggiornamento sulle numerose attività che nel precedente biennio sono state condotte dall’associazione: i diversi mercoledì degli associati nei quali sono stati offerti aggiornamenti e informazioni alle aziende
Durante l’Assemblea gli interventi degli ospiti provenienti dal mondo della Finitura, dal mondo accademico e istituzionale
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di Marcello Zinno
del settore, gli appuntamenti formativi che nel 2013 hanno visto condurre un intero percorso formativo dedicato alla direttiva macchine e alle responsabilità documentali dell’impiantista, al supporto e promozione delle occasioni fieristiche e convegnistiche nazionali, a tutte le attività legate ai festeggiamenti del 40° anno di vita di Ucif (compresa la pubblicazione di un libro che ri-
il settore protagonista | Anima / Ucif percorre la storia dell’associazione raccontata direttamente dai protagonisti della finitura). Ma il cuore dell’evento ha riguardato la presentazione dei progetti proposti per il prossimo biennio, incentrati innanzitutto sullo sforzo del Gruppo di Lavoro Commerciale atto a creare nuove opportunità di visibilità per l’associazione e per gli associati creando degli strumenti informativi che presentino Ucif a realtà nazionali e internazionali e contatti diretti con tali enti o aziende. Un progetto questo che coinvolge il marketing associativo e che porterà benefici anche alle singole aziende allargando il loro network di contatti a livello europeo ed extraeuropeo.
Inoltre Ucif intende proseguire con gli sforzi in termini di comunicazione sia rafforzando la propria immagine tramite i canali web (sito istituzionale, pagina facebook e profilo twitter) sia tramite la nuova campagna pubblicitaria interamente focalizzata sull’efficienza energetica, altro cavallo di battaglia dell’associazione che ha permesso l’adesione all’iniziativa “M’illumino di Meno” indetta dal programma Caterpillar di Rai Radio2. Durante l’assemblea gli interventi di persone di spicco del mondo della finitura: Paolo Gronchi, Presidente di Poliefun e docente del Politecnico di Milano, ha presentato i seminari organizzati da Poliefun e il nuovo ma-
ster dell’Università legato ai trattamenti superficiali (per il quale sono previsti degli sconti di partecipazione per i soci Ucif e Poliefun); Maurizio Vedani, docente del Politecnico ed esperto di Meccanica, ha offerto utili informazioni sulle sinergie tra il mondo dell’università e quello delle aziende; e Ambra Redaelli con un intervento legato alla sua precedente esperienza come Presidente della Piccola Industria di Confindustria Lombardia che ha offerto dettagli in merito allo small business act. Un’occasione di crescita culturale dunque, e di partecipazione concreta agli impegni di una realtà che sta aggiungendo tasselli al futuro sviluppo del mondo della Finitura. □
“M’illumino di meno”, Ucif per il risparmio energetico
L’Assemblea Ucif riunita nella sede di Geico
Il Risparmio Energetico e è un argomento che ormai da anni presenzia in articoli e conferenze, in Italia come in Europa e in tutto il mondo. L’Energia è un bene prezioso e non va sprecata, come invece spesso facciamo: dalla luce che teniamo accesa quando non serve, dalle troppe automobili che utilizziamo per spostarci, dalle finestre che apriamo per comodità in casa quando fa troppo caldo invece di abbassare i caloriferi.L’Energia non va sprecata perchè, a parte quella solare, quella idroelettrica e geotermica, tutte le altre energie nascono da combustioni che causano una diminuzione delle materie prime bruciate (legno, carbone, gas,petrolio, benzina) e una produzione di CO2. Il tema è così diffuso e d’attualità che, nato nel settore industriale, è oggi entrato nelle case di tutti. E’ giunta addirittura alla sua decima edizione la Giornata del Risparmio energetico promossa da un’emittente radiofonica sotto lo slogan “M’illumino di meno” in cui ogni anno, in una giornata di febbraio (il 14 quest’anno), si invita a fare un gesto simbolico per risparmiare energia. Anche nel settore dei trattamenti delle superfici le macchine e gli impianti prodotti consumano energie che possono essere contenute con studi e accorgimenti. Le aziende Ucif stimolano ogni giorno i loro uffici ricerca per trovare nuove soluzioni che favoriscano il risparmio energetico con una conseguente riduzione dei costi. Per uno sviluppo sostenibile e Green. Nasce da queste riflessioni la scelta del soggetto per la campagna pubblicitaria Ucif 2014: al centro della pagina un vaso di vetro che conserva l’energia che tutte le aziende Ucif cercano di risparmiare, invece che sprecare. Un messaggio promozionale che vuole mettere in evidenza l’impegno sul tema delle aziende iscritte all’associazione, ma nello stesso tempo un messaggio sociale che vuole stimolare ciascuno ad essere protagonista del Risparmio Energetico. □
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EVENTI | Anima
La politica incontra l’industria Intervista a Luigi Casero Vice Ministro dell’Economia
C
osa serve per fare impresa in Italia? Gli imprenditori sono concordi su una serie di punti chiave, quali le risposte del governo? Il Governo deve cercare di intervenire velocemente con strumenti legislativi appropriati che ridiano forza e competitività alle nostre imprese. Noi ipotizziamo un intervento forte sulla semplificazione della pubblica amministrazione, intervento sul fisco che dia certezza e riduzione della pressione fiscale, e una serie di provvedimenti specifici. Ad esempio cercando di intervenire nel detassare gli utili che rimangono in impresa, cercando di dare un sistema fiscale più semplice, in modo tale che le imprese possano dedicarsi con maggior forza all’attività tipica: quella di vendere i propri prodotti in Italia e all’estero. Siamo già intervenuti sul mercato del lavoro rendendolo più flessibile e più vicino alle esigenze delle imprese, sapendo che proprio dalle imprese viene il lavoro. Le elezioni europee sono alle porte, quest’anno seguitissime e accompagnate spesso da polemiche sul ruolo dell’Europa. Indubbiamente è un momento difficile e complesso per l’Europa, noi crediamo che si debba andare avanti e dare delle risposte ai cittadini europei che vogliono un Europa più forte, che dia occupazione, lavoro e sviluppo. Esiste la necessità che il nostro Paese, nel semestre italiano, porti avanti queste proposte, per passare da un’Europa che oggi è solo finanziaria e molto burocratica, a un Europa che miri allo sviluppo del sistema imprenditoriale e delle imprese europee. I cittadini europei crederanno all’Europa solo se questa sarà capace di dare risposte sulla vita di tutti i giorni, che sia veramente unita, dunque, che faccia una politica economica di sviluppo e di rilancio. Come si prepara l’Italia alla sfida di Expo 2015? Il governo ha dato le risorse finanziarie che erano state chieste, ha fatto gli investimenti necessari, ha dato un sostegno allo sviluppo di questa manifestazione impor-
ANIMA HA ORGANIZZATO UN INCONTRO A PORTE CHIUSE FRA IL VICE MINISTRO E LE AZIENDE ASSOCIATE GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVISTA SU INDUSTRIAMECCANICA.IT
tante per quest’area e per il Paese. Perché abbia successo c’è ora la necessità di andare avanti in un’azione comune. Sicuramente non possiamo lasciare che Expo divenga occasione di critica e crisi per il Paese: l’Italia ha bisogno nel mondo di recuperare molto in termini di attrattività e di competitività. Gestiamo bene questo appuntamento, perché che la vetrina di Expo sia positiva. Cosa si aspetta da incontri mirati con gli imprenditori italiani? Mi sembra giusto parlare direttamente con le imprese attraverso le associazioni di categoria. Anima rappresenta un mondo importante, che coinvolge buona parte dell’industria del Paese, pertanto è senza dubbio un passo significativo promuovere occasioni di ascolto e confronto, non solo riguardo alla politica industriale complessiva, ma entrando nello specifico. □ c.f.
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100 ANNI di industria
Vol. 3
ANIMA | Speciale centenario
Nel febbraio 1914 nasceva Anima. In questa rubrica, di ventennio in ventennio, raccontiamo le storie di uomini e di aziende che hanno fatto grande la meccanica italiana.
dal 1919
1 | MAGGIO GIUGNO 2014
1954-1973
ANIMA | Speciale centenario
GRANDI IMPRESE
1954
fondazione
Fip Formatura Iniezione Polimeri Spa www.fipnet.it pagina n. 73
1956
fondazione
Dalmec Spa www.dalmec.com pagina n. 70
1961
fondazione
Caleffi Spa www.caleffi.com pagina n. 71
1963
fondazione
Cillichemie Italiana Srl www.parigispa.com pagina n. 72
1971
fondazione
Vir Valvoindustria Ing. Rizzio Spa www.vironline.com pagina n. 74
DIDA
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SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
L’Italia aderisce all’Unione europea occidentale (Ueo)
1954
Giovanni Gronchi viene eletto presidente della Repubblica
1955
Con i trattati di Roma si istituisce la Cee, Comunità economica europea
1956
Viene fondata l’Alitalia
1957
Iniziano i programmi in filodiffusione della RAI
1958
Costruzione del primo reattore nucleare di ricerca italiano a Ispra
1959
Esce nelle sale “La dolce Vita” di Fellini
1960
Primo centenario dell’unità d’Italia
1961
Dopo Gronchi, Segni è il nuovo Presidente della Repubblica
1962
Giulio Natta riceve il premio Nobel per la chimica
1963
Luca Panizza è il nuovo Presidente di ANIMA
Saragat è Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Segni
1964
Anima celebra il suo cinquantesimo anniversario
Si conclude il Concilio Vaticano II
1965
Dalla fusione della Montecatini ed Edison nasce la Montedison
1966
Primo trapianto di cuore nella storia, a Città del Capo
1967
È l’anno delle manifestazioni studentesche
1968
l’Italia firma il trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari
1969
Primo volo commerciale del Concorde
1970
Giovanni Leone è Presidente della Repubblica
1971
Viene stilato il primo Piano Energetico Nazionale
1972
Inaugurazione del World Trade Center e delle Twin Towers a Manhattan
1973
Giuseppe Briotti è il nuovo Presidente di ANIMA
Viene costituito il Comitato Intermeccanico Italiano
Anche L’Industria Meccanica compie 50 anni
Carletto Grondona è il nuovo Presidente ANIMA
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foto © Depositphotos
SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
L’energia
a portata di mano, scelte e non-scelte dei nostri tempi «L’Italia è un uomo che, per raggiungere un traguardo entro sera, si ferma ad ammirare il paesaggio, e quando si fa buio inizia a correre». Una metafora, quella utilizzata da Massimo Messeri, dal 2011 Presidente del Nuovo Pignone - General Electric Oil & Gas, che riassume una visione del comparto Energia in Italia rapportato al contesto globale. di Giuseppe Bonacina e Carlo Fumagalli
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SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica Intervista a Massimo Messeri, Presidente Nuovo Pignone – General Electric Oil & Gas
L
o sviluppo dei Paesi industrializzati nel corso di quest’ultimo secolo è stato possibile grazie alla disponibilità di tre fonti energetiche abbondanti e relativamente poco costose: carbone, petrolio e, negli ultimi decenni, metano. Fonti che rimangono tuttora dominanti nello scenario energetico mondiale, nonostante il ricorso al nucleare e alle rinnovabili. Ritiene che questa situazione continuerà a condizionare lo sviluppo industriale del mondo per molti decenni ancora? Lo sarà sicuramente, per quanto con una diversa distribuzione. Ma ad ogni modo la domanda di energia a livello globale è destinata ad aumentare in modo massiccio: si stima entro il 2030 un incremento pari a 80 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno rispetto ad oggi. Un aumento guidato dal fatto che i paesi in forte tasso di crescita (Cina e India fra tutti) hanno un’enorme “fame” di energia per il proprio sviluppo industriale. Questo dato, accompagnato dal progressivo esaurimento delle
Continua il racconto dei macrosettori rappresentati da Anima nelle parole dei protagonisti risorse convenzionali, genererà un gap importante fra domanda e offerta. Quali saranno le risposte del mondo? La buona notizia è che le riserve per soddisfare questa domanda in aumento ci sono e ci saranno ancora per lungo tempo. La notizia meno positiva è che queste riserve sono difficilmente accessibili, in ambienti sempre più remoti. Ad ogni buon conto si parla, e si parlerà, ancora di petrolio, gas e carbone. Quest’ultimo, un tempo il maggior combustibile fossile utilizzato, seguirà tuttavia un trend progressivamente discendente, mentre un consumo leggermente crescente riguarderà il petrolio. Mentre il gas sarà il vero protagonista.
damentale flessibilità di trasporto, grazie a tecnologie quali, ad esempio, il trattamento del Liquefied Natural Gas, che consente di trasportare la materia prima indipendentemente dalle infrastrutture fisse. Lo sviluppo della tecnologia, inoltre, permette di utilizzare estese nuove riserve di tipo non convenzionale, che fino a pochissimi anni fa non erano ritenute convenienti visti gli elevati investimenti in termini di nuove tecnologie ed i rischi ambientali connessi allo sfruttamento di queste nuove riserve: è questo il caso tipico dello Shale Gas, una vera miniera per il Nord America, che già è in piena attività estrattiva, per la Cina e per molti altri paesi vista la estesa distribuzione di queste riserve.
Da cosa deriva questo riordinamento nelle percentuali di impiego dei tre combustibili citati? L’impennata decisa del trend di utilizzo del gas rispetto a petrolio e carbone dipende sostanzialmente da due fenomeni: innanzitutto, essendo una fonte più “pulita” rispetto alle altre due, ha un vantaggio intrinseco dal punto di vista ambientale, ma inoltre consente una fon-
Negli ultimi anni la diffusione delle fonti rinnovabili nel nostro paese è stata quasi esplosiva. Tuttavia, a fronte di una minor dipendenza dalle fonti fossili, non mancano le perplessità. Come valuta le possibilità delle rinnovabili nel nostro Paese anche come stimolo alla ripresa produttiva? Le rinnovabili sono una importante risorsa, ma percen-
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SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica tualmente giocano un ruolo marginale nello scenario mondiale e italiano. Certo, hanno vissuto un rapido sviluppo negli ultimi anni ma si stima che nel 2025 non rappresenteranno comunque più del 15% del totale della domanda di energia in Italia (in accordo con dati forniti da studi di Assomineraria), a fronte dell’11% riferito al 2010. Significa in ogni caso che l’85% della domanda addizionale continuerà, per i prossimi 10-15 anni, ad essere rivolta alle fonti tradizionali. È interessante vedere come l’anomalia italiana non sia tanto sulle forme alternative, ma proprio sulle risorse convenzionali: mentre il mondo intero vedrà scendere l’utilizzo del carbone (-10%), a fronte però di un incremento del nucleare, del petrolio e di un raddoppio dell’impiego di gas naturale, in Italia quest’ultimo crescerà appena di due punti percentuali. Quali misure, o cambi di rotta, auspicherebbe in campo energetico per il futuro in Italia? Mi affiderei a quello che già abbiamo a portata di mano, e che ci rifiutiamo di utilizzare. Oggi siamo indipendenti dal punto di vista energetico soltanto per il 10%, eppure le riserve italiane di idrocarburi sono le più importanti nell’Unione Europea dopo quelle del Mare del Nord. Camminiamo ogni giorno su pozzi di petrolio e gas (in particolare in Basilicata, Val Padana, Sud Sicilia e Adriatico settentrionale) che, se decidessimo finalmente di sfruttare, raddoppierebbero la produzione nazionale in 5 anni. Sono stati identificati 80 progeti di dimensioni diverse che potrebbero generare investimenti da parte di imprese nazionali ed estere che supererebbero i 17 miliardi di euro in 5 anni, oltre a ritorni economici in termini di risparmi sulle bollette sia del gas che dell’elettricità (che diminuirebbero di oltre 10 miliardi di euro l’anno) e di sviluppo industriale. Senza contare l’occupazione che verrebbe a crearsi, gli studi parlano di 25mila unità lavorative addizionali ed entrate fiscali per lo stato di 3 miliardi di euro all’anno. È indubbio che tornare a ragionare sullo sfruttamento di fonti convenzionali in Italia sarebbe una risposta anche al costo dell’energia molto più alto rispetto alla media europea che lamenta la nostra
In Made in Italy tecnologico in campo energetico è un’eccellenza nel mondo
industria manifatturiera, che costituisce il tessuto produttivo del Paese. Ma quali sono gli ostacoli? Il nostro principale limite è la complessità del Sistema Paese. Non vedo altra risposta che giustifichi una miopia di decisioni guidate dalla disinformazione o di “non scelte” tale da rifiutare lo sfruttamento di questa ricchezza composta da riserve convenzionali, quindi a “rischio zero”, quando a pochi kilometri di distanza la Croazia – per fare un esempio – costruisce impianti di trivellazione off-shore che spillano petrolio e gas da pozzi in comune con le nostre acque. Un altro punto, strettamente connesso, che meriterebbe maggiori investimenti, è la necessità di garantire flessibilità sugli approvvigionamenti: ad esempio, la costruzione di rigassificatori, ci aiuterebbe a non doverci piegare alle imposizioni di prezzo dei Paesi da cui importiamo attraverso reti fisse ed ad un sistema di importazione che è di per sè fragile ed esposto agli instabili equilibri geopolitici dei Paesi esportatori. Puntare a tecnologie e processi meno dispendiosi in termini energetici è una lezione che l’Occidente ha ormai pienamente recepito. Quali tecnologie produttive hanno, a suo avviso, ancora margini consistenti di innovazione e di risparmio energetico? Potremmo riassumere il quadro in due tipologie. La prima (di cui siamo, come azienda, direttamente testimoni) è rappresentata da sistemi di upgrading. Esistono impianti che producono energia da 30 o 40 anni e che con un aggiornamento della tecnologia (un upgrading, appunto) permetterebbero di produrre di più ed in modo molto più efficiente e pulito. Un esempio semplice del grande business dell’upgrade, ad esempio, è rappresentato da sistemi di recupero gas in impianti di produzione di energia elettrica per combustione: il gas proveniente, a temperature elevatissime, dalla turbina, può essere infatti riciclato per produrre ulteriore energia, recuperando una parte intrinseca della potenzialità dell’impianto. La seconda tipologia di risparmio energetico consiste invece nel rendere più efficienti i consumi dell’energia. Proprio a questa seconda tipologia di razionalizzazione e riduzione dei consumi energetici possono riferirsi le tecnologie emergenti legate alle Smart Grid e alle Smart City? Esattamente. Progettare città e sistemi industriali in questa logica, si stima possa generare risparmi importanti . Un simile investimento è rappresentato già da interventi ritenuti minori, come la sostituzione di tutte le lampade di un’azienda con sistemi a led. Con una serie di
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foto © Nuovo Pignone GE Oil & Gas
SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
Nato a Firenze il 22 febbraio 1949, Massimo Messeri si laurea in Ingegneria nel 1975 all’Università di Firenze, dopo un’esperienza di lavoro alla Rai di due anni. Nel 1975 inizia la sua carriera al Nuovo Pignone, occupandosi di progettazione di macchine. Negli anni successivi ricopre vari ruoli all’interno della funzione Quality prima di passare all’area commerciale e trasferirsi a Milano. Quando l’azienda diviene parte di General Electric nel 1994, Massimo Messeri torna a Firenze per occuparsi dello sviluppo della neonata divisione Service. Massimo ha continuato a gestire l’espansione del business Service fino al 2011, contribuendo fortemente alla sua crescita, da 100 milioni a 2,7 miliardi di euro. Da marzo 2011 è presidente di Nuovo Pignone SpA/Srl e dal 2013 anche Vice Presidente di GE Italia Holding.
interventi simili, ad esempio, lo stabilimento Nuovo Pignone di Firenze è riuscito nel 2013 a ridurre il consumo di acqua del 13%, le emissioni in aria del 40% e i rifiuti del 30%. Il tutto, rapportato a un contesto urbano, è capace di ridurre emissioni e rifiuti fino al 40%. Certo, tra le Smart City in Italia, compaiono più città medio-piccole che le città metropolitane, un dato che induce senz’altro a riflettere. Esiste o è esistito un “Made in Italy” tecnologico in campo energetico? Non c’è dubbio. La tecnologia italiana è riconosciuta come eccellenza nel mondo. Posso dirlo con sicurezza, anche a partire dalla nostra esperienza aziendale (che fattura per il 95% su mercati internazionali). Per accelerare programmi di investimento che servono alle imprese per collegarsi ai mercati globali, è necessario però che questo Made in Italy tecnologico sia proposto in maniera unitaria: un valido sistema di lavoro per questo scopo è quello di riunirsi in reti di impresa, che coinvolgono anche piccole e medie imprese. È vero, insomma, quando diciamo che l’Italia è un Paese che conta di grandi capacità individuali: mettersi in rete è un modo per unire le forze e vincere la sfida della competitività. □
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SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
Dalmec Un percorso
di crescita e di sviluppo
L’
avventura imprenditoriale di Dalmec è iniziata nel 1956 in un garage della casa agricola della casa paterna su iniziativa dei fratelli Luciano, Silvio Giulio e successivamente Giorgio Dallago. L’attività nel tempo, si è sviluppata gradatamente con prodotti meccanici, legati all’economia agricola della zona, per poi allargarsi con le stesse produzioni geograficamente nel resto d’Italia, per avviare agli anni ’70, con il prodotto base attuale “il Manipolatore”: servo-mezzo per la movimentazione in assenza di peso di qualsiasi manufatto, da parte dell’operatore. Lo sviluppo tecnologico e la diffusione commerciale del Manipolatore hanno portato l’azienda ad avviare numerose trasformazioni strutturali, produttive e occupazionali, e nel contempo di penetrazione tecnico commerciale sia in Europa che nelle restanti aree dei quattro continenti. Tale espansione e sviluppo si può riassumere come segue: - 1964 primo stabilimento produttivo a Cles, con 35 dipendenti - 1984 secondo stabilimento produttivo a Cles, con 98 dipendenti iniziali per quindi arrivare a fine 2013, con 200 addetti a ulteriori incrementi di aree produttive per un totale di 17.000 metri quadrati. La diffusione globale del prodotto ha richiesto, già a partire dagli anni ’80, con una serie di strutture estere, adeguate per la vendita e assistenza tecnica del nostro prodotto in tutti i paesi europei, Stati Uniti, America del Sud, Cina, India, Australia e infine Russia e Asia Pacific, con un orga-
nico specializzato sul Manipolatore, di 378 collaboratori, direttamente collegati con il nostro ufficio tecnico e apparato produttivo italiano, e pertanto co-protagonisti del nostro successo globale con le maestranze di Cles. Infatti il prodotto “Manipolatore”, è soggetto continuo a evoluzione tecnologica e applicativa, con team di progettisti attento, creativo e innovativo, e un apparato produttivo che
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partecipa con entusiasmo e flessibilità alla riuscita qualitativa del prodotto finale; destinato in ogni parte del globo con conseguente soddisfazione della clientela. In conclusione, il rapporto azienda collaboratori esteri e clienti, ha permesso a Dalmec di crescere, con la consapevolezza che il percorso non è finito, ma prosegue con la stessa tenacia e determinazione per raggiungere e consolidare nuovi successi sui mercati.
SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
Caleffi Storia di un uomo
partito dal nulla I
l primo seme fu gettato dallo zio Giovanni. Stanco della vita da venditore ambulante ai mercati, decise di comprare due piccoli torni e lavorare nella cantina di casa. Non sapendo però da che parte cominciare e sottovalutando le difficoltà tecniche, chiese aiuto al nipote cui era particolarmente legato, Franco Caleffi, il quale lavorava ai tempi come meccanico in un’azienda di Novara che produceva macchine tessili. Così accadde che per molto tempo, finito il turno di lavoro, il ragazzo andasse dallo zio a spiegargli come far funzionare il tornio. L’attività cominciò ad ingranare e a coinvolgere entrambi, tanto che Franco presentò le dimissioni presso l’azienda in cui lavorava e con le sessantamila lire di liquidazione si mise in società con lo zio: erano gli anni Cinquanta ed era l’inizio di una grande avventura. Franco acquistò subito altre macchine e si indebitò per una cifra pari a cinquecentoseicentomila lire. A vent’anni si trovava ad avviare un’attività imprenditoriale suscitando forti perplessità nella famiglia di attenti risparmiatori. Per nove anni zio e nipote lavorarono assiduamente come terzisti per produrre valvole da vendere a poco prezzo ad aziende molto più strutturate e potenti. Con una buona esperienza alle spalle, Franco decise di capire cosa accadesse nel resto d’Italia nel settore produttivo cui apparteneva, capire i prezzi, i
Franco Caleffi
prodotti realizzati e commercializzati. Un’esperienza che permise di fare un salto di qualità importante: tornato con un congruo numero di ordini a prezzi raddoppiati rispetto a quelli che venivano assicurati ai clienti abituali, Giovanni e Franco costruirono un capannone e assunsero i primi operai. Il successo arrivò e superò ogni aspettativa, ma nel ’61 in piena armonia, i due soci si divi71 | MAGGIO GIUGNO 2014
sero e proseguirono seguendo due perscorsi diversi. Con la metà delle risorse a disposizione, ed un nuovo scompiglio in famiglia, Franco si mise in proprio con debiti che sfioravano i trenta milioni di lire. Affittò un capannone a Gozzano in via Tancognino e in un paio di anni la sua vita venne piacevolmente stravolta: costituì la Caleffi, si sposò ed ebbe il primo figlio. L’azienda crebbe a ritmi molto sostenuti diventando una delle realtà industriali vitali al tessuto economico-sociale di Borgomanero. La qualità di prodotto e di sistema produttivo era ormai consolidata quando Franco si rese conto che tutto il settore commerciale era stato in qualche modo trascurato. Fu così che negli anni Settanta chiamò in azienda il cognato Dante Bonini, allora dirigente della Ercole Marelli. La sua grande esperienza commerciale diede una svolta all’attività dell’azienda: vennero assunti rappresentanti qualificati che diedero un impulso nuovo alla promozione dei prodotti. La storia della Caleffi si identifica dunque con quella di un uomo che è partito dal niente e ha saputo costruire, con tenacia e determinazione, qualcosa di veramente grande. Un uomo che ha sempre saputo prendere decisioni coraggiose. Un uomo, inoltre, che ha saputo motivare, coinvolgere e guidare i “suoi uomini” verso i traguardi più prestigiosi.
SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
Cillichemie Italiana
Trattamento dell’acqua verso il futuro Già molti anni fa una svolta importante: con Cillit nascono i veri filtri autopulenti
L
a Cillichemie nasce nel 1963 come agenzia industriale Ing. Weinberger, quando ancora il trattamento dell’acqua era agli albori. Nel 1966 una svolta importante: viene costituita la Cillichemie Italiana fondendosi con il Gruppo tedesco Cillichemie Heilbronn. Da allora la Cillichemie, sempre nel settore del trattamento dell’acqua, costituisce diverse società in Europa e nel 1982 un’altra importante tappa nell’evoluzione dell’azienda: la Cillichemie Italiana e tutto il gruppo si fonde con la Benckiser Wassertechnik di Ludwigshafen. Il gruppo così costituito diventa il più importante d’Europa e ulteriori società operanti nel settore trattamento acqua in Francia, in Spagna e in altri paesi europei vengono acquisite permettendo così alla società di espandersi in modo molto significativo. Nel 1990 la Benckiser Jab, orientando i suoi interessi prevalentemente nel settore della detergenza e co-
smetica, cede il ramo impianti e prodotti per la depurazione dell’acqua. Nasce così il Gruppo Cillichemie/ Bwt che raggruppa ormai un ingente numero di aziende su tutto il territorio europeo, operanti nello specifico settore del trattamento dell’acqua. Il Gruppo viene in seguito nominato Bwt Best Water Technology con sede a Vienna e la continua crescita tramite ulteriori acquisizioni ha portato il fatturato globale del Gruppo a circa 600 milioni di euro con più di 3000 dipendenti, diversi stabilimenti di produzione di proprietà in Germania, Francia, Svizzera, Ungheria e un ingente staff di ricercatori ed ingegneri progettisti lavorano prevalentemente per la realizzazione di nuovi prodotti e nuove tecnologie per i mercati presenti e futuri. Nel 1995 il Gruppo Cillichemie/Bwt entra in Borsa a Vienna. In Italia la Cillichemie Italiana opera con due marchi, cioè il marchio Cillit e il marchio Bwt e dispone di una orl’industria meccanica 691 | 72
Rodolfo Canins durante la progettazione del filtro Cillit-Multipur che anticipa di anni lo stato dell’arte del settore della filtrazione dei veri filtri autopulenti
ganizzazione capillare sia per quanto riguarda l’assistenza tecnica e la consulenza durante la progettazione e l’attività prevendita, così come per l’assistenza tecnica e la gestione di impianti post vendita. La Cillichemie nel corso dell’anno 2013, e già durante il primo trimestre del 2014, ha presentato sul mercato una ulteriore serie di nuove apparecchiature e impianti costantemente monitorati da sistemi elettronici per una sicura e controllabile gestione. Cillichemie si pone così in una posizione di massima attività, realizzando in questo particolare e interessante settore sistemi innovativi e nuovi brevetti, nella quale il risparmio energetico e la protezione dell’ambiente giocano un ruolo molto importante.
SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
Fip Valvole in
plastica da primato L
a prima valvola interamente in plastica prodotta in Europa esce dallo stabilimento Fip nel 1954. Si trova a Sori, paese della costa ligure, ed è specializzato nella produzione di pinne, maschere e componenti in materiale plastico. Nel 1970 viene costruito il primo stabilimento a Casella, su una superficie di 9.000 metri quadrati, con una produzione è ormai totalmente orientata alla progettazione e realizzazione di valvole e raccordi in materiali termoplastici. Nel 1987 Fip entra a far parte del Gruppo multinazionale inglese Glynwed International Plc. fondato nel 1930, con sede a Birmingham, in Gran Bretagna. Glynwed International Plc. crea nel 1995 una divisione specializzata nell’impiantistica civile ed industriale: la Glynwed Pipe Systems, che costituisce il 26% dell’intero gruppo e raggiunge un fatturato annuale lordo di circa 300 milioni di Sterline (870 milioni di Euro). Nello stesso anno costruisce il secondo stabilimento di Casella per una superficie produttiva totale di circa 18 mila metri quadrati, organizzata in tre unità produttive specializzate: l’unità dedicata alla produzione delle commodities, l’unità dedicata alle produzioni specialistiche e stampaggio di tecnopolimeri e la divisione Fls interamente dedicata alla produzione di strumentazioni elettroniche per la misura ed il controllo delle portate, per il controllo modulante ed il controllo On-Off, realizzati anche su specifica dei clienti sempre nell’ottica di diffusione e semplifica-
zione dell’automazione di processo. Nel 1999 la divisione Glynwed Pipe Systems è diventata il core business del Gruppo Glynwed raggiungendo il 78% dell’attività, con 74 società distribuite in 31 Paesi sui cinque continenti ed oltre 6000 persone impiegate. Dal 1996, inoltre, Fip commercializza linee di raccordi in acciaio e ghisa per il trasporto di acqua e gas.E dal 2000 esporta tutta la vasta gamma dei suoi prodotti in oltre 110 nazioni, dal semplice raccordo in Pvc al misuratore di portata con microprocessore. La qualità e la tecnologia che accompagna ogni prodotto Fip fa sì che l’azienda si collochi tra i leader mondiali del settore dei sistemi termoplastici per le applicazioni industriali ed il settore acquedotti. 2001. Cresce la leadership mondiale nel settore del piping civile ed industriale in seguito alla fusione della divisione Pipe Systems del Gruppo Glynwed con il Gruppo belga Etex. Ad oggi il settore “plastics” del Gruppo Etex, chiamato Aliaxis, con il contributo Glynwed Pipe Systems, impiega 15.400 persone, 83 siti produttivi per un totale di 1200 presse e raggiunge un fatturato di oltre 2 miliardi di Euro, circa il 50% dell’intero Gruppo. 73 | MAGGIO GIUGNO 2014
La gamma di prodotti comprende raccordi in Pvc, Pvc-C, Pp, Pvdf; valvole a sfera, a membrana e a farfalla, in tutti i materiali per applicazioni industriali, acquedottistica e irrigazione; valvole di ritegno, filtri e altri accessori di servizio in diversi materiali; strumentazioni di controllo dei
fluidi in materiali plastici e in metallo; raccordi a compressione meccanica in Pp per tubi in Pe per acquedotti ed irrigazione; prese a staffa di derivazione in Pvc e in Pp; raccordi elettrosaldabili in Pe per acqua e gas; raccordi meccanici in acciaio e ghisa per il collegamento di tubazioni in tutti i materiali e diametri; produzioni specialistiche di valvole in Pp naturale, Pvdf e Abs. Per gli utilizzi convenzionali quali il trasporto dell’acqua potabile e delle sostanze chimiche a temperatura ambiente, vengono prodotti sistemi in Pvc, Abs, Pp. Per acqua e gas Fip commercializza un sistema in Pe. Per usi a temperature più elevati (fino a 100° C) vengono offerti sistemi in Pp omopolimero ed in Pvc-C. Il Pvdf é invece proposto per gli usi estremi quali temperature fino a 140° C e necessità di elevata resistenza chimica. Tutti i prodotti a marchio Fip sono certificati dai principali Marchi di Qualità e omologati secondo le più aggiornate normative del settore.
SPECIALE CENTENARIO | Un secolo di meccanica
Vir Valvoindustria Ing. Rizzio SpA
Dall’antica fusione delle campane la tecnologia delle valvole V
IR Valvoindustria Ing. Rizzio S.p.A. nasce a Valduggia, in provincia di Vercelli, nel 1971. L’azienda prende il nome dal fondatore, l’Ing. Savino Rizzio, che ha saputo realizzare un’azienda internazionale, leader nella produzione di valvole per tutti i fluidi. L’attività di VIR si lega all’antica tradizione locale della fusione del bronzo per la produzione artigianale di campane. VIR produce e distribuisce valvole a sfera, manuali e motorizzate, valvole di bilanciamento, saracinesche e valvole a farfalla in ottone, bronzo, polipropilene e ghisa per l’erogazione di acqua e gas destinate all’applicazione negli impianti idrotermosanitari, di condizionamento, industriali e di irrigazione. L’azienda è strutturata con un team di tecnici altamente specializzati, dedicati allo sviluppo e alla ricerca sulla progettazione di nuovi prodotti; è dotata di un sistema di qualità conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2008 sin dal 1992 e di innumerevoli certificazioni internazionali specifiche di prodotto. Alla fine degli anni novanta i figli dell’Ing. Rizzio, Giovannibattista e Valentina, entrano in azienda, contribuendo all’organizzazione della distribuzione e all’implementazione delle innovazioni tecnologiche. Nel 2003 è avvenuta l’acquisizio-
ne della ditta statunitense REDWHITE VALVE CORP - RWV - per conseguire una presenza diretta sul mercato nordamericano; la garanzia della qualità della produzione e dell’attenzione all’ecologia di VIR è data dalla certificazione statunitense NSF-61, ottenuta per i prodotti che hanno un limitatissimo rilascio di piombo. Nel 2008 è stata inaugurata una nuova azienda in Cina: lo stabilimento Taizhou VIR Valve Manufacturing Co. Ltd. destinato alla produzione di alcune specifiche linee di valvole. Nel 2010 è stata inaugurata la società VIR Shanghai con sede in Beijing Road (W), Shanghai, per la distribuzione su territorio cinese dei prodotti VIR. l’industria meccanica 691 | 74
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EVENTI | Anima
Automazione e sicurezza del macchinario Un convegno organizzato da Anima fa luce sugli aspetti tecnici
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a qualche anno la sicurezza è un concetto importantissimo in moltissime applicazioni, sistemi impiantistici complessi ma anche singoli macchinari. Questi ultimi, in particolare, hanno nella Direttiva Macchine (in particolare la norma armonizzata UNI EN ISO 12100:2010 sicurezza del Macchinario - principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio) il documento che specifica la terminologia di base, i principi e una metodologia per il raggiungimento della sicurezza nella progettazione del macchinario. Nella norma vengono descritte le procedure per identificare i pericoli, stimare e valutare i rischi durante le fasi pertinenti del ciclo di vita della macchina e per eliminare i pericoli o almeno arrivare a ridurre sufficien-
temente i rischi residui. La riduzione dei rischi per i lavoratori comincia nel momento in cui si progettano macchinari e gli strumenti necessari alle attività produttive. Per questo motivo è fondamentale conoscere gli aspetti della sicurezza funzionale in pratica e saper applicare la EN ISO 13849-1 Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza. Di questo si è parlato lo scorso 10 aprile, durante la “Giornata sulla sicurezza del macchinario”, organizzata in sede Anima e condotta dai relatori di Rockwell Automation, dedicata a tecnici, progettisti, ingegneri, responsabili sicurezza. «Per poter mettere una macchina in sicurezza bisogna applicare tutti quegli accorgimenti che consentano di evitare danni fisici o di produzione» spiega Marco Rizzi, Solution Ar-
l’industria meccanica 691 | 76
chitect di Rockwell Automation, relatore del convegno, «Per fare questo ci si può avvalere di varie tecnologie: la soluzione più usata su macchine di un certo livello di complessità, è sicuramente installare un Plc di sicurezza che risponda alla 12100 e 13849-1, normative divenute legge nella comunità europea con la Direttiva Macchine. «Noi cerchiamo di aiutare i costruttori di macchinari di vario tipo fornendo una vasta gamma di Plc, con diversi livelli di prestazioni e costi, oltre a tutta la parte di componentistica esterna (sensori di presenza persone, pulsanti di emergenza ecc.) proprio per adeguare il macchinario alla direttiva». Non tutti utilizzano questa soluzione per applicare la sicurezza a soluzioni industriali. «La discriminante principale è il costo» continua Rizzi (La piattaforma media per una discreta applicazione si aggira fra i 5 mila e i 7 mila euro, anche se molto dipende dalle periferiche Ndr), «Naturalmente ci sono alternative, come relè di sicurezza, o mini-Plc: coprono poche funzioni ma soddisfano le normative». Tutto dipende dalla complessità dalle macchina: più è complessa, più necessita di prestazioni di controllo dettagliate, importanti e approfondite. Ma quanto è vasta la diffusione di soluzioni come un Plc di sicurezza per i macchinari? «Ormai su tutte le macchine prodotte in Europa bisogna fare un accurato risk assessment» conclude Marco Rizzi, «quindi se la machina è potenzialmente pericolosa (e macchinari in movimento lo sono sempre) simili misure vanno messe in conto». I produttori sono tanti, le soluzioni diverse, e ognuno segue i suoi filoni. Ma la sicurezza sui luoghi di lavoro, che si tratti di una singola macchina oppure di sistemi impiantistici funzionalmente più complessi, è al primo posto. □ c.f.
MERCATO
Cucinare come “sulla pietra” Le due nuove serie di pentole e padelle “Gran Sasso” e “Stone Steel” della Barazzoni si caratterizzano per il rivestimento interno antiaderente super rinforzato Marmotech per cucinare in modo sano e naturale nel rispetto della tradizione italiana
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arazzoni ha introdotto di recente due nuove serie di pentole e padelle con interno antiaderente super rinforzato che consente di cucinare come “sulla pietra” in modo
sano e naturale, anche senza grassi, e quindi di rispettare e valorizzare i sapori della migliore tradizione gastronomica italiana. La prima serie, denominata Gran
Serie Gran Sasso
Serie Stone Steel
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Sasso, presenta un rivestimento interno puntinato in Marmotech Plus a 6 strati esente da Pfoa., di altissima qualità, antiaderente ed estremamente resistente all’usura. In questa linea, entrambi i rivestimenti, interno ed esterno, sono realizzati in colore grigio puntinato, molto gradevole alla vista e al tatto. Il manico è in bakelite souft touch nero, per una presa morbida e sicura. I coperchi, realizzati in vetro, permettono di vedere mentre si cucina. La produzione, disponibile in un ampio assortimento di modelli e misure, è interamente “made in Italy”. La seconda serie, denominata Stone Steel, si caratterizza per il rivestimento interno in Marmotech a 5 strati esente da Pfoa. Antiaderente e molto resistente è di colore nero puntinato bianco. Il rivestimento esterno è in acciaio inox 18/10. Il triplo fondo (acciaio-alluminioacciaio), consente una diffusione uniforme del calore e il suo uso è adatto a ogni tipo di fonte di calore, compresa l’induzione. Il manico è in silicone, ergonomico e atermico, per una presa sicura. I coperchi in vetro permettono di vedere mentre si cucina. Sia i coperchi in vetro, sia i manici in silicone sono adatti all’utilizzo in forno fino a 230 °C. Anche in questa serie vi è un ampio assortimento di modelli e misure. Il design di entrambe le serie è stato curato da Claudio Bellini. □
MERCATO
Infrastrutture critiche
al sicuro con Tyco T
yco Integrated Fire & Security, azienda leader nella fornitura di soluzioni di sicurezza integrate, continua a proteggere con successo infrastrutture critiche nel settore trasporti (porti, aeroporti e metropolitane) di tutto il mondo. In particolare, l’azienda è stata di recente scelta come partner tecnologico da due hub di primaria importanza, come gli aeroporti internazionali di San Diego e Düsseldorf, e dallo snodo portuale di Long Beach. Il porto di Long Beach, secondo per grandezza negli Stati Uniti, gestisce annualmente merci per un valore di oltre 140 miliardi di dollari. Da qui l’esigenza di consolidare un’ampia gamma di sistemi differenti in un un’unica piattaforma integrata in grado di aiutare a proteggere e gestire le sue operazioni. La scelta è caduta sulla soluzione Physical Security Information Management (PSIM) di Surveillint in virtù della sua architettura aperta, flessibilità, funzionalità di integrazione del sistema e interfaccia user friendly. A seguito dell’implementazione della piattaforma, il porto di Long Beach è stato in grado di integrare oltre una dozzina tra sistemi di sicurezza nuovi ed esistenti, comprese innovative soluzioni radar e sonar pienamente conformi ai regolamenti governativi con notevoli risparmi di tempo e di costi. L’Aeroporto Internazionale di Düsseldorf, tra i primi 20 scali in Europa per grandezza, è un hub molto traffi-
Le soluzioni dell’azienda garantiscono la sicurezza di porti e aeroporti di tutto il mondo. Tre esempi di successo con piattaforma PSIM cato. I vigili del fuoco dell’Aeroporto devono svolgere diverse attività per assicurare l’efficienza delle procedure di emergenza. Quando queste si verificano è fondamentale che numerose risorse si attivino immediatamente. Per questo i vigili del fuoco dell’aeroporto utilizzano da oltre 10 anni i sistemi di comando e controllo di CKS Systeme, un’azienda del gruppo Tyco per garantire nell’operatività quotidiana elevati livelli di sicurezza, limitazione dei rischi ed efficienza. Tutti fattori fondamentali che concorrono al perfetto funzionamento dell’aeroporto, mantenen-
l’industria meccanica 691 | 78
dolo competitivo anche per il futuro. Inaugurato nel 1928, l’Aeroporto Internazionale di San Diego è diventato uno dei più trafficati scali di servizio commerciale a pista unica del mondo. Per questo motivo l’aeroporto ha scelto per il suo centro di controllo e comando Surveillint con EZ Track, una soluzione capace di assicurare visibilità completa degli eventi, ridurre il tempo necessario per risolvere gli incidenti e consentire lo sfruttamento degli investimenti in sicurezza già presenti, pur garantendo la possibilità di implementare nuovi sistemi di elevato livello.
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Tyco Fire & Security Spa, divisione del gruppo Tyco e presente sul mercato con il brand Tyco Integrated Fire & Security, è leader nel settore dell’antincendio e della sicurezza. Opera nei mercati retail, antincendio, oil & gas, industria e terziario, navale, trasporti e logistica. Offre consulenze, prodotti e servizi integrati in grado di soddisfare ogni necessità di fire, safety, security, loss prevention e store performance, assicura ai clienti la copertura di tutti i bisogni di sicurezza (analisi del rischio, progettazione, installazione, ricambi e servizio post-vendita, collaudo e messa in servizio), nonché assistenza e manutenzione attraverso servizi personalizzati e una struttura tecnica qualificata e in linea con le normative vigenti. Tyco Integrated Fire & Security opera sul mercato nazionale dalle sue sedi di Milano, Roma e Monfalcone. □
MERCATO
Debutto di Aventics alla Hannover Messe 2014 S
i chiama Avenctis l’azienda autonoma nata dalla divisione Pneumatica di Bosch Rexroth. Per presentarsi ufficialmente ha scelto il palcoscenico internazionale dell’Hannover Messe dell’aprile scorso con un nuovo brand e diverse novità di prodotto. Grande interesse è stato dimostrato da tutti gli operatori del settore per la nuova realtà del campo della pneumatica. “Dotarci di una struttura aziendale più snella ci permetterà di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze dei nostri clienti” ha detto Alexander Lawrence, Responsabile Vendite Aventics. Aventics è un produttore di componenti e sistemi pneumatici, ma anche di soluzioni speciali di azionamento e comando per il setto-
L’azienda è nata dalla divisione Pneumatica di Bosch Rexroth. re marine, per i veicoli commerciali e per le catene dentate. Inoltre, offre soluzioni di sistema e consulenze tecniche studiate su misura per i propri clienti in tutti i settori, grazie a un’esperienza applicativa decennale. Nella pneumatica industriale Aventics si posiziona tra i fornitori leader a livello mondiale soprattutto nell’integrazione dell’elettronica dei componenti pneumatici. Le catene dentate di trasporto e di trasmissione Aventics trovano impiego anche nell’industria del vetro e in quella automobilistica. L’azienda, con sede principale a
Laatzen vicino ad Hannover, conta circa 2100 collaboratori in tutto il mondo. Dispone di stabilimenti di produzione in Germania, Francia, Ungheria, Stati Uniti e Cina, nonché filiali commerciali in 40 Paesi nel mondo. □
Cogenerazione, una sCelta Consapevole
Cogenerazione
trigenerazione
gruppi elettrogeni
autonomia
sicurezza
una divisione di
affidabilità
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vantaggi energetici, economici e ambientali
www.intergen.it intergen@intergen.it
MERCATO
Usati come nuovi,
la seconda vita dei carrelli O
M Still ha inaugurato in Polonia, a Rokietnica, il nuovo centro di competenza europeo per la rigenerazione dei carrelli usati. Il nuovo impianto, che occuperà una superficie di 2500 m2 e potrà revisionare circa 2000 carrelli l’anno, si inserisce nella strategia di sviluppo dell’azienda nell’ambito del mercato dei carrelli usati. Negli ultimi anni la domanda di mezzi usati nel settore dell’intralogistica è cresciuta moltissimo. Le aziende, specialmente nel sud dell’Europa e nei Bric, scelgono con sempre maggior frequenza di acquistare mezzi di seconda mano ma di alta qualità. Ed è proprio per presidiare ancor meglio questo importante segmento di mercato che OM Still ha deciso di realizzare un nuovo impianto per la revisione dei carrelli usati. Il centro di competenza di Rokietnica potenzierà ma non sostituirà l’importante lavoro di rigenerazione carrelli usati delle 6 filiali presenti in Italia, che operano con gli stessi processi e procedure adottati nel centro polacco. L’impianto di Rokietnica è dotato di 20 postazioni di lavoro, nelle quali tecnici qualificati eseguono una completa revisione tecnica dei mezzi, che subiscono anche interventi di riparazione della carrozzeria e riverniciatura. Il nuovo centro è dotato di un ampio magazzino per lo stoccaggio dei mezzi e di un’area espositiva, nella quale si possono provare i carrelli e potranno essere svolti test sulla qualità e la sicurezza delle macchine. Al termine della revisione ogni mezzo viene dotato di un certificato di
OM Still ha inaugurato in Polonia nell’aprile scorso il nuovo centro europeo per la rigenerazione dei carrelli usati in grado di revisionare 2000 macchine l’anno. Potenzierà ma non sostituirà il lavoro di rigenerazione dei carrelli usati delle sei filiali presenti in Italia garanzia che ne attesta la qualità e il livello di sicurezza. Dal 2003 OM Still ha inoltre introdotto un sistema di classificazione dei carrelli usati che identifica tre categorie: oro, argento e bronzo. La categoria è determinata da una serie di parametri quali età del mezzo, meccanica, aspetto esteriore e, per i mezzi elettrici, stato della batteria. Naturalmente tutti i mezzi, indipendentemente dalla classificazione, sono conformi agli standard FEM (European Materials Handling Federation) e sono revisionati con un’attenzione e una competenza che l’industria meccanica 691 | 80
solo chi quei carrelli li ha progettati e costruiti può garantire. La classificazione OM Still è però utile per ponderare l’acquisto in funzione delle proprie esigenze: i mezzi di categoria oro, ad esempio, oltre a una revisione tecnica e meccanica subiscono un completo restyling della carrozzeria finalizzato a ripristinare l’estetica del carrello appena uscito dalla fabbrica, montano una batteria nuova e sono dotati di una garanzia fino a 12 mesi. Al termine del processo di revisione e rigenerazione i carrelli di categoria oro sono praticamente identici ai carrelli appena usciti dalla fabbrica. □
MERCATO
Siderurgia,
dalla rivoluzione industriale a quella informatica D
alla rivoluzione industriale a quella informatica: è il percorso del settore siderurgico, che si è rinnovato negli anni sfruttando i vantaggi delle nuove tecnologie e ottimizzando ogni fase della produzione. Protagonista di questa evoluzione è Danieli Automation, leader a livello mondiale nel controllo di processo e nell’automazione dell’industria metallurgica. In particolare, assieme ai professionisti informatici di beanTech, ha messo a punto “Q3Intelligence”, un potente strumento per analisi dei dati capace di tradurli in informazioni a supporto delle decisioni. L’obiettivo di Danieli Automation era quello di trasformare la mole di dati raccolti all’interno dell’impianto in informazioni utili per ottimizzare il processo produttivo. Prima della nascita di Q3Intelligence i dati significativi d’impianto erano immagazzinati molto semplicemente sui singoli database di produzione, impedendone così la fruizione sul lungo periodo e rendendo difficoltose analisi statistiche e storiche. Oggi invece ogni fase può essere monitorata, archiviata, letta agevolmente e utilizzata per analisi avanzate.
Danieli Automation, in collaborazione con beanTech, ha messo a punto uno strumento di Business Intelligence per gestire i dati delle acciaierie, ottimizzando la produzione e riducendo i costi
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Con questo strumento, Danieli Automation riesce a standardizzare i dati provenienti da fonti diverse, raggruppandoli e confrontandoli in tempo reale. Non si tratta di una semplice reportistica, ma di una piattaforma di Business Intelligence completa, in grado di fornire all’utente tutte le informazioni necessarie per l’ottimizzazione del processo produttivo. È possibile conoscere in ogni momento e in tempo reale l’andamento di tutti i processi dell’acciaieria e del laminatoio, raccogliendo dati da più fonti (database, fogli Excel, PLC, Scada, file di testo ecc.) per farli diventare una base dati unica e normalizzata. Ad esempio, tramite un cruscotto direzionale specificatamente sviluppato per le acciaierie, è possibile indicare l’obiettivo da raggiungere, individuare il centro di costo non a regime e indagare rapidamente sulle cause. Si possono anche analizzare e confrontare i consumi appartenenti a ogni tipo di acciaio fino a ogni colata per determinare la tipologia di prodotto più conveniente e correlare i dati più significativi raccolti dai vari processi. Q3Intelligence è stato installato in diversi impianti Danieli, sia in Italia (Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli, Umbria) che all’estero (Spagna, Russia, Polonia, Francia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Usa, Giappone, Ucraina, Cina, Belgio e Corea del Sud). Adesso si sta realizzando la versione per smartphone e tablet. □
MERCATO
Possibilità di sviluppo delle
pompe di calore in Europa L’
11 aprile scorso Clivet ha partecipato alla conferenza organizzata dalla Presidenza Greca del Consiglio dell’Unione Europea e dalla Heat Pump Association (EHPA) “Energy efficient and renewable solutions towards the European energy efficiency with a double benefit”, che ha avuto luogo a Bruxelles. Relatori provenienti da diversi settori, come ad esempio Paul Hodson del Directorate General for Energy della Commissione Europea, Costantino Karistas del Centre for Renewable Energy Sources and Saving, Stanmatis Sivitos dell’European Environmental Citizen Organization for Standardization e Thomas Novak, Segretario Generale dell’EHPA, hanno discusso sul punto in cui l’Europa è arrivata nel suo piano di efficienza energetica e su come la tecnologia della pompa di calore possa essere considerata una soluzione facile per raggiungere i gli obiettivi di efficienza energetica e uso delle energie rinnovabili. Clivet ha dato il suo contributo con un intervento di Marco Grisot, Application Manger Residential sullo stato dell’arte della tecnologia della pompa di calore nelle applicazioni residenziali e commerciali in Italia e all’estero, con un focus sulle nuove tariffe elettriche in Italia, che aiuteranno la diffusione della tecnologia della pompa di calore in questo paese. Secondo Grisot “Le pompe di calore, grazie al clima italiano favorevole, possono utilizzare il 75% di energia rinnovabile, contribuendo in modo significativo alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. I sistemi in pompa di calore nelle ap-
Nel corso della conferenza organizzata nell’aprile scorso dalla European Heat Pump Association (EHPA), Marco Grisot, Application Manger Residential di Clivet, ha esposto lo stato dell’arte della tecnologia della pompa di calore nelle applicazioni residenziali e commerciali in Italia e all’estero, con un focus sulle nuove tariffe elettriche in Italia plicazioni commerciali sono una realtà consolidata anche in condizioni di clima rigido. La specializzazione e il know-how acquisito in Italia nei sistemi commerciali permette di aumentare le esportazioni anche negli altri paesi Europei. In Italia, il mercato del settore residenziale delle pompe di calore è destinato ad avere un forte impulso grazie alla nuova tariffazione flat dedicata alla pompa di calore, molto vantaggiosa rispetto alla tariffa progressiva che ne limitava la diffusione.” La prima parte delle presentazioni ha fatto una panoramica sulle appli-
l’industria meccanica 691 | 82
cazioni residenziali, commerciali e industriali con particolare attenzione sulla Grecia e l’Italia, mentre la seconda parte ha presentato esempi di teleriscaldamento in Danimarca e discusso una proposta per una etichettatura energetica e ambientale per gli impianti di riscaldamento. La conferenza si è conclusa con una visione ottimista sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi europei grazie alla tecnologia della pompa di calore, come sottolineato da Paul Hodson, aumentando nel frattempo l’occupazione in Europa, come esposto da Thomas Novak. □
NEWS | Dalle Aziende
www.emerson.com
Azionamenti per l’automazione della produzione
PLC dove si desidera la separazione delle funzioni PLC e motion. Il modello M810 offre la stessa capacità di programmazione Codesys ad alte prestazioni di M800, ma con l’aggiunta di più memoria di programmazione e di uno switch Ethernet a due porte supplementare, direttamente sulla scheda del microprocessore Codesys. L’interfaccia Ethernet aggiuntiva aumenta la velocità di trasmissione dei dati e consente il collegamento simultaneo a due reti Ethernet separate.
Modbus RTU e CANopen (LP31) e consentono l’esecuzione contemporanea del software di visualizzazione Premium HMI e del software per la teleassistenza Ubiquity. Con un rapporto prezzo/prestazioni estremamente competitivo, questi sistemi rappresentano la nuova frontiera dei sistemi “ready to automation”.
Assicurano elevata efficienza su tutte le gamme di velocità Emerson Industrial Automation Italia presenta l’evoluzione di Unidrive M, la gamma di azionamenti dedicati all’automazione della produzione. Al centro dell’attenzione il Machine Control avanzato integrato nei modelli Unidrive M dalla taglia M400 alla taglia M810, programmabile in Codesys. Combinata con l’offerta di motori a magneti permanenti delle serie Dyneo, la soluzione per il pilotaggio e il controllo dei motori proposta da Emerson garantisce una elevata efficienza complessiva su tutte le gamme di velocità. In particolare, Unidrive M700 aggiunge un task in tempo reale per interfacciarsi con il Machine Control avanzato a 1,5 assi, che garantisce funzioni chiave che comprendono: tempo ciclo di 250 μs, generatore profilo motion, albero elettrico, camma interpolata, funzione homing e congelamento della posizione ad alta velocità. Il modello M800 offre una potente capacità di programmazione Codesys e la comunicazione Ethernet tramite l’interfaccia di rete integrata nell’azionamento. Questo modello è ideale per le applicazioni motion stand alone e per il controllo di piccole macchine che richiedono l’integrazione di I/O e interfacce utente, oppure sistemi basati su
www.eplan.it
Engineering per i costruttori di armadi www.asem.it
Nuova frontiera dei PLC Gestiscono funzioni di softPLC, visualizzazione e teleassistenza Con i panel PAC (Programmable Automation Controller) “LP30” ed “LP31” Asem è la prima azienda al mondo a proporre al mercato sistemi che con una sola CPU monocore ARM Cortex gestiscono contemporaneamente le funzioni di softPLC, visualizzazione e teleassistenza. I nuovi sistemi sono basati su processori ARM Cortex A8, sistema operativo WEC7 e sono disponibili con LCD TFT led Backlight a 16 milioni di colori da 5,7” a 15,6” in formato 4/3 e 16/9 Questi panel integrano il consolidato e diffuso SoftPLC Codesys (versione 3.5), che garantisce l’esecuzione deterministica della logica di controllo e la gestione di I/O remoti su fieldbus master EtherCAT, Modbus TCP/IP, 83 | MAGGIO GIUGNO 2014
Riduce i tempi di progettazione e i possibili errori “Eplan ProPanel” di Eplan è la soluzione ideale per i costruttori di quadri e armadi elettrici che necessitano di automatizzare il processo di progettazione e costruzione per accelerare i tempi abbattere il numero di errori in fase di montaggio e assemblaggio. Per il cablaggio, il sistema si avvale di un layout di montaggio in 3D. Combinando le esatte coordinate di posizionamento del componente all’interno del layout di montaggio e le informazioni di connessione estrapolate dal circuito elettrico, è possibile cablare virtualmente l’armadio elettrico. Premendo un pulsante, il sistema elabora i percorsi ottimali per fili e conduttori, calcola le lunghezze, prepara tutte le informazioni necessarie alla piegatura della barre di rame e la gestione delle forature, punzonature, angoli di piegatura e raggi per le macchine a controllo numerico NC.
NEWS | Dalle Aziende trollori di potenza “GFW” dell’innovativa funzione Fusibile Elettronico, che permette di gestire il cortocircuito riducendo drasticamente il tempo di fermo macchina e garantendo protezione illimitata del dispositivo. Le piattaforme di automazione GCube si presenteranno ulteriormente potenziate e ampliate con l’introduzione delle GCube Performa.
www.festo.it
www.gefran.com
Superconduttori per la tecnica dell’automazione
Prodotti per l’automazione industriale
Mantengono il movimento di un oggetto in levitazione in tutte le direzioni
Comprendono regolatori, convertitori, sensori e controllori di potenza
I superconduttori hanno proprietà affascinanti: raffreddati a determinate temperature non solo perdono la loro resistenza elettrica, ma sono in grado di “congelare” il campo di un magnete permanente collocato nelle vicinanze, e mantenere così il magnete in posizione a una distanza costante. La distanza aria che si crea permette così il posizionamento e il trasporto di oggetti senza attrito, senza contatto e senza necessità di predisporre sistemi di controllo e regolazione. Festo da diversi anni sta conducendo studi e ricerche sui superconduttori per capirne le possibili applicazioni per la tecnica dell’automazione. In particolare, Festo presenta “SupraShuttle”, che mantiene il movimento di un oggetto in levitazione in tutte le direzioni e, per la prima volta, anche la manipolazione dell’elemento superconduttore stesso: il criostato con il materiale superconduttore viene trasferito da un sistema di assi elettrici a un altro. Il display mostra inoltre come sia facilmente possibile introdurre e muovere oggetti sospesi all’interno di ambienti a tenuta ermetica. Questa funzione potrebbe risultare vantaggiosa in applicazioni che utilizzano il gas o il vuoto.
Sono diverse le novità presentate da Gefran nel settore dell’automazione industriale. Il nuovo “regolatore 650” è facile da configurare e completamente personalizzabile nel frontale e nelle informazioni da visualizzare. I convertitori d’armatura “TPD32 EV” rappresentano la miglior soluzione per architetture di sistema complesse. Sono stati strutturalmente ingegnerizzati per garantire facili installazioni nei sistemi, start up immediati e velocità di manutenzione. In ambito sensori, è proposto il trasduttore di posizione con tecnologia magnetostrittiva “RK5” per applicazioni mobile hydraulic e “ONPP-A” per il settore della pneumatica. Per la misurazione della pressione sono stati realizzati i trasduttori di pressione industriale “KS”, compatti, robusti e versatili, disponibili nella versione SIL 2 (Safety Integrity Level), con certificazione emessa dal laboratorio TÜV Rheinlad, e le sonde di pressione per alte temperature nella versione Performance Level c, conformi alla norma europea EN1114-1 sulla sicurezza degli estrusori e, quindi, garanzia di sicurezza per il costruttore. Infine, l’azienda ha dotato il range di conl’industria meccanica 691 | 84
www.wika.it
Trasmettitore da processo I sensori hanno campo di misura da 400 mbar a 1000 bar Wika ha realizzato “UPT-2X”, un nuovo trasmettitore da processo estremamente preciso, adatto a ogni tipo di applicazione. La compatta custodia in plastica con resina rinforzata (PBT) è dotata di sensori con campi di misura da 400 mbar a 1000 bar, liberamente scalabili con un turndown (rangeability) massimo raccomandato di 20:1. Il trasmettitore è molto facile da usare e comunica con la più recente versione dello standard Hart (v7). Grazie alla sua testa regolabile, è in grado di adattarsi a qualsiasi situazione di montaggio. L’ampio display LCD da 60 mm è leggibile anche a grandi distanze. La gestione dello strumento senza la necessità di accessori consente di risparmiare tempo, mentre l’elevata stabilità a lungo termine assicura bassi costi di manutenzione.
Foto: eeegeetee
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FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE
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“Club garanzia” per cavi
Può essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni
Prevista dalla Igus una certificazione per una sicurezza pianificabile
“CompactRIO” di National Instruments è un sistema embedded riconfigurabile per il monitoraggio e il controllo industriale. Il sistema include moduli I/O, uno chassis Fpga (Field-Programmable Gate Array) riconfigurabile e un controller embedded. Inoltre, è programmato con gli strumenti di programmazione grafica di NI LabView e può essere utilizzato in un’ampia gamma di applicazioni. Il sistema In particolare, NI cRio-9068, il primo controller progettato via software. Integra le tecnologie più avanzate per lo sviluppo della nuova applicazione di monitoraggio e controllo embedded. Utilizza la piattaforma embedded più avanzata sul mercato sfruttando tutta la potenza degli ultimi processori e la tecnologia Fpga con un ambiente di sviluppo flessibile e aperto di LabView Il controller permette di utilizzare un unico ambiente di sviluppo grafico e di sfruttare le prestazioni dell’hardware ottimizzato. Il supporto LabView 2013 per il sistema operativo NI Linux Real-Time consente agli sviluppatori di accedere ad una grande quantità di librerie e applicazioni per lo sviluppo di sistemi di controllo e monitoraggio.
Allo scopo di dare istruzioni dettagliate e vincolanti in merito alla durata dei cavi nella loro applicazione all’interno della catena portacavi la Igus ha lanciato un programma di garanzia per i cavi “Chainflex” presenti a in catalogo. Iscrivendosi al “Club garanzia” si riceveranno delle garanzie standardizzate con una validità ben superiore ai 12 mesi previsti dalla legge. Il relativo livello di garanzia si orienta al fatturato annuo per cavi hainflex ed è legato al livello di prestazioni previsto, tradotto in durata utile o numero di doppie corse realizzate dalla macchina. La certificazione viene effettuata in tre diversi livelli: il livello “Arancione” definisce una garanzia di 18 mesi o cinque milioni di doppie corse, il livello “Argento” una di 24 mesi o sette milioni e mezzo di doppie corse e il livello “Oro” una garanzia di 36 mesi o dieci milioni di doppie corse. La condizione indispensabile per accedere ai vari livelli di garanzia è che i cavi chainflex vengano utilizzati alle condizioni di impiego previste per la rispettiva serie. A questo scopo, il personale dell’azienda costruttrice addetto alla progettazione e al montaggio viene l’industria meccanica 691 | 86
certificato e, a seconda del livello di garanzia scelto, anche istruito da un dipendente del reparto vendite Igus. In via opzionale, l’azienda offre altre prestazioni nel quadro del club garanzia, come ad esempio dei servizi completi di consulenza presso l’azienda del cliente per consigliarlo su come migliorare la manipolazione e il montaggio dei cavi, nonché su come ridurre i costi di processo e ottimizzare i sistemi completi per catene portacavi. Il fatto che Igus sia in grado di assicurare delle garanzie si deve alla sua particolare competenza in merito a test e controlli. In più di vent’anni sono stati effettuati circa 300.000 test, che hanno dimostrato che le particolari sollecitazioni a cui sono sottoposti i cavi all’interno di catene portacavi richiedono anche uno specifico metodo di prova. Per questo motivo Igus gestisce oggi il più grande laboratorio per test del settore, ove degli specialisti analizzano le particolari condizioni di impiego dei cavi in continuo movimento.
www.montech.com
Nastri trasportatori Disponibili in molteplici dimensioni e capacità di carico I nuovi nastri trasportatori “TB30” e “TB40” di Montech sono provvisti di
NEWS | Dalle Aziende azionamenti ottimizzati che assicurano elevata efficienza, alta densità di potenza e ridotti consumi energetici. Inoltre, dispongono di una superficie utile ampia con possibilità di sostituzione del nastro in modo semplice e rapido. I modelli della prima serie sono disponibili con azionamento del nastro in testa e centrale; l’azionamento può essere spostato senza sostituire la cinghia, ma semplicemente aggiungendo un rullo di rinvio supplementare. Con velocità fino a 27 m/min, possono trasportare carichi fino a 100 kg e sono disponibili in larghezze da 45 a 250 mm e lunghezza massima di 10 m. I modelli della seconda serie sono proposti in sei larghezze da 300 a 800 mm e lunghezze da 1 a 6 m. L’azionamento si basa su un motore a 24 V che consente di trasportare carichi fino a 80 kg. I rulli di rinvio e di azionamento, con diametro rispettivamente di 60 e 73 mm, consentono l’utilizzo di nastri a facchini.
con ampiezza di banda compresa tra 100 MHz e 1 GHz, 16 canali digitali (opzionali) e un canale di ingresso RF adattato all’ampiezza di banda dell’oscilloscopio (ampiezza analogica fino a 9 kHz). La frequenza di ingresso RF su ciascun modello può essere estesa a 3 GHz Sono disponibili aggiornamenti in termini di ampiezza di banda analogica dell’oscilloscopio e di frequenza di ingresso dell’analizzatore di spettro. In termini funzionali, invece, è prevista la possibilità di aggiungere canali digitali, analisi di protocollo, generazione di funzioni arbitrarie o misure mediante voltmetro digitale. Grazie alla funzione FastAcq, questi oscilloscopi garantiscono una velocità di acquisizione superiore a 280.000 forme d’onda visualizzate su un display ai fosfori digitali che permette di individuare anomalie poco frequenti presenti in un segnale. Altre caratteristiche sono: disponibilità di oltre 125 combinazioni di trigger; possibilità di eseguire analisi automatizzate di bus seriali e paralleli; opzione per la misura automatizzata della potenza.
www.tek.com
Oscilloscopi ad alte prestazioni Consentono di individuare anomalie poco frequenti in un segnale Gli oscilloscopi della serie “MDO3000” di Tektronix prevedono 2 o 4 canali di ingresso analogici
www.parker.com
Motore tubolare Ideale per applicazioni di handling e pick & place 87 | MAGGIO GIUGNO 2014
La divisione Electromechanical Europe di Parker amplia la sua offerta nel campo dei motori lineari con il nuovo motore tubolare “ETT”. La serie, disponibile in tre lunghezze e tre taglie, è capace di fornire valori di coppia di picco fino a 474 N, velocità fino a 4 m/s ed accelerazioni fino a 200 m/s2. Con una ripetibilità pari a ±0,05 mm, è la soluzione ideale per quelle applicazioni di handling e pick & place che richiedono elevate forze dinamiche. Controllo e posizionamento precisi sono garantiti dall’impiego di un encoder 1 Vpp seno/coseno. La piena compatibilità con lo standard DIN ISO 15552:2005-12 semplifica l’integrazione meccanica di questi motori nel sistema e consente la riduzione dei costi di progettazione. ETT è un attuatore “direct drive”, nel quale il movimento viene generato senza l’impiego di elementi di trasmissione meccanica, come viti a sfere, cinghie dentate e riduttori che richiedono costi elevati per l’ installazione, l’operatività e la manutenzione. Una delle caratteristiche importanti dell’ETT è che il motore può sopportare cicli di lavoro elevati senza l’ausilio di sistemi di raffreddamento addizionali. ETT è stato progettato per il controllo tramite un servoazionamento a 230 V, senza la necessità di impiegare un azionamento speciale in bassa tensione.
NEWS | Dalle Aziende fino a 0,5 m/s. Allo scopo di configurare ogni carrello per ogni tipo di impiego è disponibile una gamma di batterie con capacità da 360 a 930 Ah. Altre caratteristiche sono: costruzione robusta, design ergonomico, facilità di guida, ampia visione frontale e laterale, software per la reportistica dei dati.
www.cannon-automata.com
www.om-still.it
Strumento per il monitoraggio delle caldaie
Carrelli retrattili
Visualizza i dati rilevati su un monitor locale o in remoto
I modelli della nuova la nuova gamma dei retrattili FM-X, di OM Still, con portate da 1 a 2,5 t, si caratterizzano per eccezionale efficienza, altissima qualità, tecnologia ed ergonomia all’avanguardia. La prima versione fu presentata nel 2007 e da allora ne sono stati venduti in tutto il mondo circa 20mila. Infatti, grazie alle sue dimensioni compatte, il carrello retrattile è il mezzo ideale sia per magazzini a blocchi che per magazzini a corsie, sia la preparazione e lo smaltimento delle merci che per il trasporto su tratte lunghe, come anche per l’impiego combinato in interno ed esterno. La principale novità della nuova gamma è l’Active Load Stabilization (ALS), un innovativo sistema di stabilizzazione attiva del carico che consente di ridurre le oscillazioni del montante generate in fase di sollevamento. Il sistema di stabilizzazione attiva del carico riduce sino all’80% le oscillazioni del montante, abbattendo drasticamente i tempi di movimentazione. Inoltre, grazie alla maggiore rigidità del sollevatore e al nuovo montante, si riesce a sollevare senza problema anche carichi di 1000 kg fino a un’alzata massima di 13 m. Il motore trifase da 48 V garantisce una potente accelerazione unita a elevate velocità di marcia fino a 14 km/h e a velocità di sollevamento
“Amec” (Analisi Monitoraggio Emissioni Caldaie) di Automata è uno strumento composto da un analizzatore di tipo estrattivo che, tramite il prelievo dei fumi dal camino della caldaia e il loro trattamento, consente la misura degli elementi gassosi emessi in atmosfera. Grazie a una sonda, posta lungo la canna fumaria, i fumi vengono prelevati e convogliati all’interno dello strumento, ove sono trattati con un processo di raffreddamento e deumidificazione e analizzati. Il sistema prevede la registrazione, l’elaborazione e la visualizzazione dei dati raccolti su un monitor locale o in remoto. Lo strumento è modulare, espandibile e conforme alle normative dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Automata fornisce un’offerta completa, assistendo il cliente lungo tutte le fasi del processo: scelta e configurazione dello strumento in base alle caratteristiche dell’impianto; installazione, avviamento e formazione; post vendita attraverso contratti di assistenza e manutenzione personalizzati.
Ideali per impieghi nei magazzini aa blocchi e a corsie
l’industria meccanica 691 | 88
www.linde-mh.it
Doppio stoccatore Due modelli con portata, rispettivamente, di 600 e 800 kg Linde Material Handling presenta due nuovi modelli di doppio stoccatore “D06” e “D08” con portata, rispettivamente, di 600 e 800 kg per il sollevamento principale e 1600 e 1800 kg per il sollevamento iniziale a una altezza massima di 2024 mm. Grazie a un design robusto, offrono un elevato livello di sicurezza e di comfort. La funzione “SafetySpeed” regola la velocità in maniera proporzionale rispetto all’inclinazione del timone (minore è l’angolo, minore è la velocità del carrello), mentre il dispositivo “SafetyLift” impedisce il sollevamento o la discesa accidentale del carico con il timone in posizione verticale. Quattro diversi sistemi frenanti evitano collisioni accidentali. Ad esempio, il carrello frena automaticamente quando l’operatore rilascia l’acceleratore o cambia la direzione di marcia. Inoltre, quando si opera su rampe, il carrello non arretra.
BEING PART OF INNOVATION Fieramilano, 19-23 maggio 2015 ipack-ima.com
IPACK-IMA, la più completa mostra delle tecnologie e dei materiali per il processing e il packaging del settore alimentare e non alimentare, vi invita a partecipare all’appuntamento mondiale che darà il via a una grande svolta in ambito fieristico. Nell’edizione del 2015, IPACK-IMA vedrà il debutto delle sue nuove fiere correlate e altamente specializzate Meat-Tech, Fruitech Innovation e Dairytech – sviluppate per valorizzare tre importanti business community del settore food che compongono la grande IPACK-IMA.
Connected events:
Nello stesso luogo e date saranno inoltre presenti tre fiere di grande richiamo internazionale: Converflex, Grafitalia e, per la prima volta, Intralogistica Italia, in collaborazione con Deutsche Messe. Uno scenario unico a livello mondiale reso ancora più eccezionale dalla concomitanza con Expo 2015. Non perdete la straordinaria edizione di IPACK-IMA 2015: con il suo insieme unico di tecnologie e innovazioni si preannuncia il luogo migliore dove fare business. Co-located with:
Promossa da:
This event is being covered by professional packaging journalists from IPPO
Con il patrocinio di:
Organizzata da:
UNITED NATIONS INDUSTRIAL DEVELOPMENT ORGANIZATION
Ipack-Ima spa - Corso Sempione - 420154 Milano - Italy tel +39 023191091 fax +39 0233619826 e-mail: ipackima@ipackima.it - www.ipackima.it
NEWS | Dalle Aziende
www.it.toyota-industries.eu
Controllo remoto dei carrelli Un innovativo sistema offre la possibilità di monitorare la flotta aziendale Oggi, molte aziende hanno adottato un sistema di controllo tramite badge all’interno dei propri stabilimenti così da aumentare la sicurezza e restringere gli accessi alle sole persone autorizzate. Ogni dipendente dispone di un badge unico, che determina dove gli è permesso accedere. Toyota Material Handling ha sviluppato il Sistema di controllo Smart Access per i propri carrelli, utilizzando le stesse tecnologie. Un singolo badge, oltre a fornire gli accessi all’interno degli stabilimenti, permette di accedere alle attrezzature tramite un lettore che sfrutta tecnologie multiple installato nei veicoli, rendendo la vita più facile all’operatore e semplificando le procedure di controllo. L’opzione Smart Access è parte integrante del Sistema Toyota I_Site. Grazie a la nuova Mobile App, utilizzando sistemi telematici montati a bordo e trasmettendo i dati tramite GPRS/3G, il sistema permette di misurare ogni aspetto delle attività del carrello e degli operatori, tra cui le ore operative, la gestione della batteria e gli urti. Tramite un processo identico, i dati possono essere trasmessi al carrello, ad esempio caricando le autorizzazioni degli operatori, aggiornando il software e resettando i carrelli se questi sono
stati inibiti in seguito a un urto. Tutte le informazioni sono disponibili su portale web, ma la maggior parte delle informazioni importanti saranno presto disponibili anche su Mobile App. Progettata per funzionare tramite tecnologia IPhone, l’app permetterà ai manager di monitorare la flotta in ogni momento. Ad esempio, notificherà in tempo reale il fallimento di una Pre-Operational Check, che è uno dei moduli/ optional disponibili nel Sistema Toyota I_Site. Allerterà inoltre in caso di impatto rilevato dal sensore d’urti montato sul carrello, indicando se questo deve essere riattivato come conseguenza alla sua inibizione dovuta ad un lockout. Saranno anche disponibili i dati di attività dei carrelli, così come i livelli di autorizzazione di accesso degli operatori.
un output che garantisce il mantenimento del valore prestabilito. In particolare, la gamma “Zelio RTC48” ha un formato standard da 48 × 48 mm e garantisce funzionalità di auto-tuning, comunicazione, output, allarmi. Infine, questi termoregolatori sono affidabili e facili da usare e il software di configurazione può essere scaricato gratuitamente, consentendo di installare il prodotto attraverso una connessione USB.
www.castrol.it
Biolubrificanti per la lavorazione di metalli Hanno elevate prestazioni e rispettano l’ambiente
www.schneider-electric.it
Termoregolatori per processi industriali Garantiscono il mantenimento dei valori stabiliti Schneider Electric presenta la nuova gamma di controller “Zelio”, dedicati alla regolazione della temperatura nelle applicazioni di riscaldamento e condizionamento di processi industriali. Sono in grado di interfacciarsi con relè a stato solido, relè elettromeccanici, PLC e display HMI e consentono di comparare automaticamente il valore rilevato nel processo con il valore prestabilito e produrre l’industria meccanica 691 | 90
Castrol ha messo a punto la nuova linea di fluidi “Performance Bio NC” per la lavorazione dei metalli. Si tratta di una gamma di prodotti a base vegetale che contribuiscono a migliorare la sicurezza, ottenere elevate efficienze di produzione e ridurre i costi. Rispetto ai fluidi tradizionali a base di olio minerale, questi fluidi evitano la formazione di nebbie, problematiche qualitative relative alla finitura del prodotto e il rischio di incendi grazie all’elevato punto in infiammabilità (da 161 a 282 °C). Castrol investe molto in tecnologie innovative, come la realizzazione dei nuovi oli a base vegetale che stanno aprendo una nuova era per quei produttori alla ricerca di prodotti ad elevate prestazioni, ma contemporaneamente rispettosi dell’ambiente.
Recensioni
Innovazione e produttività. Alla ricerca di nuovi modelli di business per le imprese di servizi Enzo Rullani, Chiara Cantù, Marco Paiola, Francesca Prandstraller, Roberta Sebastiani Ed. FrancoAngeli, 2014 - Euro 36,00
Come mai la produttività, in Italia, non cresce più? È un problema che riguarda un po’ tutti i paesi ricchi, ma è grave e persistente soprattutto per l’Italia. Tutti sanno - e dicono - che non usciremo dalla crisi se non rimettiamo in moto il motore dell’economia reale, che genera la crescita della produttività. Ma poche, e parziali, sono le idee su come fare a raggiungere lo scopo. Imporsi dei sacrifici, più o meno equi, può servire a stabilizzare il debito pubblico, ma contribuisce poco o niente alla crescita E allora? In questo libro, i ricercatori del t.Lab danno al problema “produttività” una risposta che sta fuori degli schemi.
Il capo doc. Gestire con efficacia i rapporti con le persone Sara Doneddu, Claudia D’Agostini - Ed. FrancoAngeli, 2014 - Euro 16,00
Un libro per tutti gli imprenditori e i capi, da consultare di fronte a ogni problema con il personale! A partire da casi concreti, da situazioni e problemi tipici che si ritrovano in tutte le aziende, il testo indaga le origini dei problemi e condivide le soluzioni! Chi sono i capi DOC? Disponibilità, Osservazione continua e Coinvolgimento; capi alle prese coi “rompi-capi” quotidiani che le persone spesso comportano, con lo spirito di chi “deve” trovare soluzioni e, cogliendo la sfida, vi si appassiona.
Impianti solari termici per reti di teleriscaldamento Manuale di progettazione con analisi economica ed esempi di impianti Riccardo Battisti – Ed. Flaccovio Dario, 2013 – Euro 35,00
Il libro, unico in lingua italiana sull’argomento, si propone come un manuale tecnico esaustivo sugli impianti solari termici di grande taglia, con un focus specifico sulle loro applicazioni in reti di teleriscaldamento. Il volume si rivolge a tecnici e professionisti nel settore del solare termico o in quello del teleriscaldamento. Sebbene redatto in un linguaggio rigoroso, lo stile semplice permette la fruizione anche da parte di utenti meno esperti. Particolare attenzione è rivolta alle procedure di dimensionamento e progettazione degli impianti: la valutazione della radiazione solare disponibile, il calcolo della resa energetica, il collegamento idraulico tra i collettori solari e i serbatoi di accumulo, sia giornalieri sia stagionali. Gli altri argomenti trattati riguardano l’esercizio e la manutenzione degli impianti, l’analisi di costi, risparmi e incentivi.
Vita di fabbrica. Decollo e crisi della Fiat Sata di Melfi nel racconto di Cristina Fulvia D’Aloisio - Ed. FrancoAngeli, 2014 - Euro 23,00
La fabbrica Fiat-Sata di Melfi (Pz), sorta nel 1993, ha incarnato una grande trasformazione organizzativa e produttiva, ispirata al modello giapponese e indirizzata al passaggio al cosiddetto post-fordismo. Tuttavia essa ha anche rappresentato l’ultimo atto di una politica industriale della Fiat entro i confini nazionali, caratterizzata in maniera crescente da episodi di delocalizzazione e, a partire dal 2009, dalla fusione internazionale con Chrysler. La fabbrica integrata di Melfi ha impiegato il diciotto per cento di donne, la percentuale più alta in Fiat, operaie metalmeccaniche che hanno segnato una grande svolta nella tradizione e nel mondo del lavoro in Basilicata. Il volume ripercorre, attraverso il racconto di Cristina Cordisco, operaia alla Sata, due momenti storici della fabbrica Fiat-Sata di Melfi e della sua evoluzione.
La patria ci vuole eroi. Matematici e vita politica nell’Italia del Risorgimento U. Bottazzini, P. Nastasi - Ed. Zanichelli, 2014, Euro 27,00
Gli “eroi” che affollano questo libro sono gli uomini di scienza, e in primo luogo i matematici, che nell’arco del lungo Risorgimento sono stai i protagonisti della vita politica del Paese. Alla guida delle istituzioni nelle “Repubbliche sorelle” nate dalle armate di Napoleone; combattenti nelle battaglie del Quarantotto e protagonisti di una “rivoluzione”, come la chiamò Manzoni, che ha portato all’Unità d’Italia. Matematici come Federico Manabrea, esponente di spicco della destra cattolica e oltranzista, deciso oppositore di Cavour e primo ministro nello Stato unitario; e come Francesco Brioschi e Luigi Cremona, fieri anticlericali, impegnati nel progetto politico e culturale di portare il nuovo Stato al livello delle più avanzate nazioni europee. 91 | MAGGIO GIUGNO 2014
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687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013 | l’INDUSTRIAMECCANICA
687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013
MAGAZINE UFFICIALE ANIMA | CONFINDUSTRIA
INSERTI ECONOMICI Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero
SUPPLEMENTI ANIMA PER in italiano e in inglese edilizia energia
acqua comfort
sicurezza movimentazione
industria costruzioni
INTERVISTA AL PM GUARINIELLO SICUREZZA le vie dell’antincendio
ACQUA
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chi la tratta bene
RINNOVABILI cogenerazione verso il 20/20/20
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INSERTI ECONOMICI a cura della Redazione e dell’Ufficio Studi ANIMA - per richieste contattare: alchieri@anima.it - redazione@anima.it (disponibili anche in inglese)
Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancio ultimo aggiornamento n. 682 - 1^ Quindicina di aprile 2014 pubblicata su questo numero de L’Industria Meccanica n.691 (maggio-giugno 2014)
Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurra ultimo aggiornamento n. 20 - 24 gennaio 2014 pubblicata su L’Industria Meccanica n. 689 (gennaio-febbraio 2014)
Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero | Tabella bianca 1° gennaio 2014 “Settore industria meccanica varia ed affine” e “Settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 690 (marzo-aprile 2014)
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