l'Industria Meccanica 698 - luglio-agosto 2015

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l’INDUSTRIAMECCANICA impresa. economia. politica. norme. export.

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698 LUGLIO AGOSTO 2015

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FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE

Food e packaging

L’Industria Meccanica - Pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73 Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it

L

a foto di copertina di questo numero non è soltanto una barca nelle acque di un fiume mediorientale. Dice di più. Racconta il cibo come elemento fondamentale per l’uomo. E proprio in quest’ottica il premio Nobel indiano per l’Economia Amartya Sen ci spiega (in un editoriale che continua a pagina 12) la sua idea di cibo, fame, carestia, come elementi di un contesto mondiale, con cui l’uomo contemporaneo deve rapportarsi. Ma non solo. La frutta trasportata dall’imbarcazione, anche in un’area geografica lontana dalla logica dei supermercati, è impacchettata, incellophanata in apposite vaschette, simbolo di un packaging – e qui entra in gioco la meccanica – davvero onnipresente nella vita quotidiana. Nel focus dedicato alle tecnologie per il food parliamo di questo: l’industria che permette al cibo di essere sostenibile e sicuro. Un caso importante è la refrigerazione: ripercorriamo la storia che ha portato l’industria italiana del freddo ai massimi livelli dal boom economico in poi. Parliamo inoltre di acqua e materiali a contatto, dove il DM 25 ha davvero cambiato il mercato. In questo numero estivo ci prepariamo poi ai cambiamenti che l’autunno si prepara a introdurre nel panorama italiano. Sarà infatti aggiornata la ISO 9001, la norma che definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità, e in questo senso Anima e Icim si sono organizzate per preparare le aziende al cambiamento. Entreranno inoltre in vigore a settembre le norme di ecodesign ed ecolabelling per gli impianti di climatizzazione invernale, rivoluzionando il mercato. Continuiamo inoltre a parlare di industria 4.0 con un articolo di Pierangelo Andreini, che spiega come la meccanica stia cambiando verso un’integrazione tecnologica sempre maggiore. Parliamo poi del mercato dei carrelli industriali, in trend positivo da 3 anni nonostante la crisi. Del mercato della climatizzazione, e dell’attività di manutenzione e post vendita nel settore rappresentato da Ucif. Per l’internazionalizzazione analizziamo lo scenario commerciale di Dubai, in cui rubinetteria e valvole italiane hanno grandi opportunità di crescita. Chiudiamo con notizie tecniche, di mercato e news dalle aziende della meccanica italiana. La Redazione - @IndMeccanica

Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it Comitato editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi Comitato tecnico-scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini Redattore Carlo Fumagalli - fumagalli@anima.it Segretaria di redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it - Tel. 02 45418.211 Hanno collaborato a questo numero: Rossella Colagrossi, Luca Lucentini, Maria Grazia Micucci, Mara Portoso, Gloria Presotto, Marcello Zinno Contributo speciale di: Amartya Kuman Sen Pierangelo Andreini Marco Nocivelli Impaginazione Alessia Garbujo e Fabio Lunardon Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine Via Scarsellini 13 - 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 - Fax 02 45418.545 www.anima.it - anima@anima.it Online: www.industriameccanica.it Twitter: @IndMeccanica Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini 13 - 20161 Milano - Tel. 02 45418.200 Abbonamento annuo (6 numeri) Italia 80 euro - Estero 110 euro Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera C del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89, A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica Stampa Bonazzi Grafica - Sondrio - www.bonazzi.it

È vietata la riproduzione di articoli e illustrazioni de “L’Industria Meccanica” senza autorizzazione e senza citarne la fonte. La collaborazione alla rivista è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione. Le idee espresse dagli autori non impegnano né la rivista né ANIMA e la responsabilità di quanto viene pubblicato rimane degli autori stessi. .

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397

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SOMMARIO | NUMERO 698

“Uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico ” Albert Einstein (1879– 1955)

EDITORIALE

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Il diritto al cibo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Amartya Kuman Sen

RUBRICA | Donne e uomini al timone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 FOCUS | Food technologies Cibo, e carestia: sicurezza dell’uomo nel mondo contemporaneo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Food, hunger and famine: human security in the contemporary world Boom economico, la refrigerazione ha cambiato la vita degli italiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Ipack-Ima: il packaging da 40 miliardi di euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 System, ottimizziamo la complessità delle consegne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

18

FOCUS | Water technologies Acqua “da mangiare”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 di Rossella Colagrossi e Luca Lucentini

INTERNAZIONALIZZAZIONE | Valvole e rubinetteria L’Italia che fa sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 di Carlo Fumagalli

INDUSTRIA | Qualità Isonovemilauno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

NEWS L’Italia si apre al brevetto unitario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

FOCUS | Industry 4.0 La rivoluzione che attende un nuovo modello economico basato sulla conoscenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 di Pierangelo Andreini Industry 4.0, la rivoluzione è (anche) integrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

NEWS | Tecnologia Skf, abbiamo reso intelligenti i nostri cuscinetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 di Gloria Presotto

NORMATIVA TECNICA IN PILLOLE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 5 | LUGLIO AGOSTO 2015

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SOMMARIO | NUMERO 698

FOCUS | Movimentazione Belron Forklift Gran Prix: vince la sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 Sicurezza dietro a un vetro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

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40

:

Intervista a Matteo Rigano, AD di Belron Italia Carrelli industriali. da 3 anni in costante crescita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55

: FOCUS | Edilizia ed efficienza Thermoevolution, un salto di qualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

:

La sorveglianza di mercato? Serve collaborazione capillare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 Intervista a Milena Presutto, Enea Sistemi di climatizzazione, sale la produzione ma il mercato italiano soffre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 di Mara Portoso

:

Assoclima-Enel: rinnovata la cooperazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

FLASH INTERNAZIONALIZZAZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

:

INDUSTRIA | Manutenzione Mai sottovalutare manutenzione e post-vendita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 di Marcello Zinno

MERCATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 Ansaldo Energia si aggiudica tre importanti contratti in Egitto Inaugurata in Germania la più grande centrale elettrica a motore del mondo Carrelli “personalizzati” Cresce l’industria dei sistemi di trasmissione, movimento e potenza 70 anni del ciclo integrato dell’acqua Geberit porta l’acqua a Expo 2015

NEWS. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74 APPUNTAMENTI ANIMA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 RECENSIONI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 TABELLE ARANCIO

Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia - n. 693. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85

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EDITORIALE

I

Il diritto al cibo Right to food

Amartya Kuman Sen Premio Nobel per l’Economia

l perdurare della situazione di fame diffusa nel mondo – un mondo che oggi è molto più ricco di quanto lo fosse un tempo – è un problema gravoso. Dobbiamo comprendere le cause che stanno dietro sia alla fame endemica persistente – di intensità variabile e della quale soffre una cospicua fetta di popolazione mondiale – sia allo scoppio occasionale di gravi carestie che hanno ucciso moltissime persone e distrutto la vita di molte altre. La prima cosa da chiarire nella comprensione del fenomeno della fame e del suo perdurare, è la necessità di vedere la privazione di cibo come un problema economico piuttosto che “problema di cibo” come viene definito in senso letterale. Più di quattro decenni orsono, nel 1981, in un volume dal titolo “Povertà e Carestie”, avevo cercato di descrivere le carestie con un concetto denominato “diritto al cibo”, ma l’idea stessa è importante per capire anche le diverse origini della fame – fame endemica moderata e digiuno occasionale in conseguenza di catastrofi. L’idea di base di diritto al cibo è estremamente semplice ed elementare. Dal momento che il cibo e altri prodotti non sono distribuiti gratuitamente, il consumo in generale e la capacità di consumare cibo in particolare dipende dal paniere di beni e servizi che si possono acquistare (o che si ha diritto ad avere). Continua a pagina 12 The continuation of widespread hunger in a world – a world that is now much richer than it used to be - is a challenging problem. We have to understand the causation behind the persistence of both endemic hunger – of varying intensity – from which a substantial proportion of the world population suffer, and the occasional outbreak of severe famines, killing a great many people and devastating the lives of many others. The first thing to be clear about in understanding hunger and its persistence, is the need to see food deprivation as an economic problem rather than as a narrowly defined “food problem.” More than four decades ago, in 1981, in a book called Poverty and Famines, I tried to use a concept that I called “food entitlement” to explain famines, but the same idea is relevant in understanding also the causation of hunger of different types – endemic moderate hunger and intermittent catastrophic starvation. The basic idea of food entitlement is extremely simple and elementary. Since food and other commodities are not distributed freely to people, their consumption in general - and their ability to consume food in particular - must depend on the basket of goods and services they respectively can buy (or otherwise have entitlements to). Continues on page 12

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RUBRICA | Donne e Uomini al timone

Sergio Tosato

è il nuovo Amministratore delegato di Dalmine Dal 1°aprile 2015 Sergio Tosato è il nuovo Amministratore delegato di Dalmine. Succede a Luca Zanotti, che lascia il posto per assumere la carica di Amministratore Delegato Tenaris Usa. Sergio Tosato, laureato in ingegneria meccanica, 65 anni, vicentino di nascita, ma bergamasco d’adozione, vanta una lunga carriera in Dalmine e Tenaris, avendo ricoperto molteplici posizioni fino alla Direzione Industriale di Dalmine prima, e di Tenaris a livello globale poi, passando per l’Argentina, il Messico e gli Stati Uniti, coordinando la realizzazione dei più importanti progetti di espansione industriale dell’azienda nel mondo. Tra l’altro Tosato ha partecipato allo sviluppo tecnologico e all’avvio dell’Ftm, l’impianto che per Dalmine ha rappresentato un importantissimo salto tecnologico «esportato» poi in altri impianti quali Messico, Usa, Canada, Argentina, Russia e Cina, consentendo maggiore produttività e qualità. Luca Zanotti sarà invece impegnato in un mercato, quello americano, che oggi rappresenta per il gruppo, leader nella produzione di tubi di acciaio senza saldatura per l’industria energetica, l’area commercialmente più strategica a livello mondiale; concentra infatti oltre il 40% delle vendite totali della società. Le prospettive del mercato Usa si annunciano sempre più interessanti, grazie allo sviluppo della rivoluzione delle shales. Per sfruttare queste potenzialità, Tenaris sta costruendo in Usa, a Bay City (Texas), anche un nuovo impianto, con un investimento stimato di 1,5 miliardi di dollari, primo progetto greenfield negli ultimi 60 anni.

Paolo Cioni è il nuovo Direttore Rischi di Euler Hermes Euler Hermes ha recentemente promosso Paolo Cioni nel ruolo di Global Head of Risk del Gruppo. Cioni si trasferirà da Roma, attuale hub per la regione Euler Hermes Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa (MMEA), all’Headquarter di Parigi e risponderà direttamente a Frederic Bizière. Paolo Cioni inizia la sua carriera in Euler Hermes (allora Siac – società italiana assicurazione crediti) come Project Manager nell’area IT. Il successore di Cioni sarà Akgun Dogan, di nazionalità turca e proveniente dal Gruppo Euler Hermes, dove ricopriva la carica di responsabile Sinistri. Dogan riporterà a Michele Pignotti, Capo della Regione Euler Hermes MMEA.

Roberto Millone è il nuovo presidente Cicof Lo scorso 14 maggio è stato eletto, nell’ambito dell’Assemblea dei Soci Cicof (Comitato Italiano dei Costruttori di Forni Industriali) il nuovo Presidente dell’Associazione per il biennio 2015-2016. È Roberto Millone, della Sms Meer SpA (Tarcento, Udine). Il neo eletto Presidente succede a Vincenzo Ferri. Nella sua attività, Roberto Millone sarà affiancato da due Vice Presidenti: Michele Bendotti (Forni Industriali Bendotti SpA) ed Enrico Marranini (Icmi Srl). Roberto Millone, nato a Genova nel 1953, laureato in ingegneria chimica, è nel campo dei forni di riscaldo dal 1980, prima in Italimpianti, poi in Centro Combustion. Dal 1992 lavora in Sms Meer dove riveste l’incarico di General Manager del Reheating Furnace & Heat Treatment Department.

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RUBRICA | Donne e Uomini al timone

Roberto Olivieri è il nuovo Presidente di Assoesco Roberto Olivieri, fondatore e amministratore delegato di Tera Energy, Vice Presidente della Sezione Energia e delegato in giunta per la Piccola Industria di Confindustria Firenze, è il nuovo Presidente di Assoesco, l’associazione per la divulgazione, la ricerca, la sperimentazione e la formazione professionale nell’efficienza energetica. Durante l’assemblea annuale tenutasi nel maggio scorso in Confindustria a Roma è stato approvato il nuovo statuto, che sancisce due aspetti fondamentali per lo sviluppo dell’associazione con l’obiettivo di mantenere nel tempo la capacità di innovarsi e di adeguare la struttura organizzativa alle esigenze mutevoli del mercato.

Simone Mariani è il nuovo Presidente di Confindustria Ascoli Piceno A 37 anni Simone Mariani è stato eletto nuovo Presidente di Confindustria Ascoli. Un passato da presidente in Confindustria giovani Marche e vicepresidente nazionale sempre per gli under 40. L’Amministratore delegato di Sabelli succederà a Bruno Bucciarelli che ha guidato l’associazione dal 2009 ad oggi. L’organo esecutivo resterà in vigore per almeno un altro anno mentre a coadiuvare Mariani saranno, in qualità di vicepresidenti eletti Massimo Andreani, Silvia Merlini e Maurizio Vecchiola. Mariani in più occasioni ha ribadito la necessità di remare tutti dalla stessa nella stessa direzione: «mai come oggi - insomma - “si è sulla stessa barca”».

Sergio Polito è il nuovo Presidente di Federprogetti Sergio Polito, Presidente Assomineraria Settore Beni e Servizi, è stato nominato presidente di FederProgetti. L’Assemblea di Federprogetti si è riunita a Roma lo scorso maggio, ha eletto il nuovo Presidente che succede a Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont. «è con piacere e con senso di responsabilità che ho raccolto l’invito della platea associativa di FederProgetti a succedere a Fabrizio Di Amato alla guida della federazione da lui fortemente voluta. La continuità e la ricerca della valorizzazione delle competenze della filiera dell’energia e dell’impiantistica industriale ed infrastrutturale sono le linee guida del mio mandato, linee guida ancora più rilevanti stante l’attuale contesto economico».

Riccardo Comerio è il nuovo Presidente di Univa È Riccardo Comerio il nuovo Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. L’Assemblea Generale ha eletto, lo scorso giugno, anche due dei quattro Vice Presidenti che affiancheranno Comerio nel Consiglio Direttivo: Luigi Galdabini e Roberto Grassi. Riccardo Comerio è Amministratore Delegato della Comerio Ercole SpA di Busto Arsizio dal 1995. È Vice Presidente e componente del Consiglio Direttivo dell’Unione Industriali dal maggio 2009 e componente della Giunta dal 2005. Siede nel Consiglio della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Varese dal 2009, Vice Presidente e Componente della Giunta dal 2012. Fa parte della Giunta di Unioncamere - Lombardia dal 2013.

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FOCUS | Food Technologies

Cibo e carestia: sostenibilità dell’uomo nel mondo contemporaneo Segue dall’editoriale a pagina 9

I

n un’economia di mercato, la variabile essenziale è costituita dal quantitativo di cibo che una persona può acquistare sul mercato oppure possedere direttamente per il fatto di aver prodotto nella sua porzione di terreno (che è particolarmente importante per un coltivatore in proprio). La presenza di molto cibo nel mondo o in uno Stato o in un luogo specifico non rende di per sé più semplice per un soggetto vittima della denutrizione il problema di ricevere del cibo. Ciò che possiamo acquistare dipende dal nostro reddito, che a sua volta è soggetto a ciò che abbiamo da vendere (cioè i servizi che possiamo offrire, i beni che produciamo o la forza lavoro che possiamo vendere attraverso l’impiego fisso). La quantità di cibo e degli altri beni necessari che possiamo comprare dipenderà rispettivamente dalla nostra condizione lavorativa, dalla retribuzione e altre remunerazioni e dai prezzi degli alimenti e di altri prodotti che compriamo con i nostri stipendi. Fame e digiuno, come ho cercato di spiegare nel mio libro del 1981, de-

rivano dal fatto che alcune persone non hanno cibo a sufficienza per nutrirsi – non dal non esservi abbastanza cibo da mangiare in un dato Paese o in una data regione. Il diritto al cibo nell’economia di mercato Una variabile determinante è l’“insieme di diritti” o linee equivalenti di prodotti che possiamo acquistare (o comunque possedere). In base a quell’insieme di benefici, una famiglia può scegliere uno dei panieri alternativi che rientrano nelle sue possibilità. I quantitativi di cibo che fanno parte di un paniere determinano ciò che la famiglia potrà mangiare e di conseguenza se i membri della famiglia saranno costretti a digiunare oppure no, o se andranno incontro a una carestia di tipo endemico. In un’economia di mercato, i diritti devono dipendere fra l’altro da quante risorse abbiamo, quale è la nostra situazione patrimoniale che per buona parte delle persone dipende principalmente – e talvolta esclusivamente – dalla loro capacità lavorativa. Per chi di noi è relatival’industria meccanica 698 | 12

di Amartya Kuman Sen _____________________________ Traduzione di Maria Grazia Micucci


FOCUS | Food Technologies

FOOD, HUNGER AND FAMINE: human security in the contemporary world [Continued from page 9] In a market economy, the crucial variable is the amount of food a person can buy in the market, or directly own by having produced it in one’s own plot of land (which is particularly relevant for an owner-cultivator of food crops). The presence of much food in the world, or in the country, or even in the locality, need not, in itself, make the problem of having food to eat any easier for a starving victim. What we can buy would depend on our income, and that in turn would depend on what we have to sell (that is, the services we can offer, the goods we produce, or the labour power that we can sell through wage employment). How much of food and other necessary commodities we can buy will depend on our respective employment status, the rates of wages and other remunerations, and the prices of food and other commodities we buy with our incomes. Hunger and starvation, as I have tried to argue in my 1981 book, result from some people not having enough food to eat - it is not a characteristic of there not being enough food to eat in the country or in the region. So a crucial variable here is the “entitlement set” of alternative commodity bundles which we can buy (or otherwise own). From that entitlement set, the family can choose any of the alternative baskets that are within its means. The amounts of food in each basket determine what the family is able to eat, and that in turn determines whether the members of the family are forced to starve or not, or to go endemically hungry. In a market economy, entitlements must depend inter alia on what resources we have, what our endowments are, which for much of humanity consist mainly – and sometimes only - of our respective labour power. For the relatively less poor, this is supplemented by the land and other assets we own, which we can either use directly ourselves for production, or sell in the market. It must also depend on what opportunities the markets offer for our labour and for the goods and services that we can sell, and what the prices and availabilities are for the food and other commodities we hope to buy with the money we earn. 13 | LUGLIO AGOSTO 2015


FOCUS | Food Technologies

mente meno povero, essa è integrata dalla proprietà terriera o dalle azioni possedute, che possiamo utilizzare o noi stessi direttamente per produrre o per vendere sul mercato. Inoltre dipenderà da quali opportunità offrono i mercati per il nostro lavoro e per il cibo e i servizi che possiamo vendere, e quali prezzi e disponibilità vi siano per il cibo e per altri prodotti che speriamo di comprare con il denaro che guadagniamo. Aver cibo a sufficienza o subirne la mancanza, dipenderà dalla nostra situazione patrimoniale e dalle condizioni di produzione e di scambio, che complessivamente determinano i nostri benefici (diritti). Se noi non siamo in condizione di comprare cibo a sufficienza per sfamarci, allora diventiamo affamati. Fame e mancanza di cibo derivano principalmente dalla mancanza del diritto (beneficio). È stato detto prima che la fame non

è esclusivamente un “problema di alimentazione” ed è in realtà una caratteristica di un problema “economico generale” e le difficoltà di approvvigionarsi il cibo possono nascere da molte ragioni diverse dalle difficoltà di produrre il cibo. E ancora, è facile vedere che le due cose non sono scindibili l’una dall’altra. Come si collega la produzione di cibo al concetto di diritto al cibo? La fame e il digiuno possono essere sostanzialmente influenzati dalla carente produzione di cibo. Per esempio una famiglia contadina può trovarsi in una situazione di digiuno in seguito alla distruzione del suo raccolto per una siccità o un’inondazione. In una differente concatenazione di cause ed effetti, una famiglia di persone che vivono con il proprio salario può ridursi alla carenza di cibo perché i prezzi degli alimenti crescono troppo in conseguenza di l’industria meccanica 698 | 14

Whether we have enough food to eat, or are forced to go hungry, depends thus on our endowments and on the conditions of production and exchange, which together determine our entitlements. If we are not able to buy enough food to satisfy our hunger, then we have to go hungry. Hunger and food deprivation arises primarily from entitlement failure. As was mentioned earlier hunger is not exclusively a “food problem,” and is really a feature of a general “economic problem,” and food entitlement difficulties can arise for many reasons other than food production difficulties. And yet, it is easy to see, that the two are not divorced from each other. How does food production relate to the concept of food entitlement? Food production does act as one of the important influences on food entitlement. Hunger and starvation may be substantially influenced by the lowness of food production. For example, a peasant family may have to starve because its output collapses through, say, a drought or a flood. In a different chain of causation, a family of wage earners may have to go hungry because food prices rise too much as a result of a crop failure. To consider another linkage, people employed in agricultural production may have to face hunger or starvation if they lose their jobs through a curtailment of production. Such an influence can originate in non-food agricultural production as well. And yet, food and agricultural production cannot but be an important influence on food entitlements of people, and this influence can work through several distinct channels. We have to take note of other economic processes going beyond food production, such as unemployment and fall in real wages, but we cannot overlook the importance of food itself. It is a question of broadening our vision, not of replacing one narrow outlook (concentrating only on food supply) by another (ignoring the role of food supply altogether). There are also other issues to be concerned about, including the distribution of food within the family. The entitlement analysis in its elementary form talks about the deprivation of families, but to go beyond that we have to move from families to individuals. Not every member of the family earns an income - infants don’t, very old people may not, and in many societies, women may do their work at home (some-


FOCUS | Food Technologies times extremely hard but unremunerated work too), but not be what used to be called “bread earners” – bringing in income from outside, in the market economy. The condition of individuals within the family would depend on rules governing the distribution of food and care within the family. Even though the market-based earners of the family may not be able to do their outside work and earn an income if they had to look after household work as well (including taking care of children and of the old and the sick), and even though household work is an essential ingredient of the process of earning an outside income, the social conventions in most countries of the world have tended to discriminate in favour of the so-called bread-earners and against those whose household work make that bread earning possible. Entitlement analysis has to be, thus, extended to go beyond legal entitlements related to ownership, and to cover also such issues as the use of social norms and established conventions of sharing, which may determine who is accepted as having “entitlement” to what. For example, the typical tendency in gender-biased societies to regard that women have less claim to attention within the family than men, or that girls are less entitled to good food - or good health care - than boys, shows the necessity of broadening the idea of entitlement from legal claims to socially accepted standards that could make some members of the family suffer more from deprivation than other members in the same family do. These social conventions and norms in sharing food and other commodities demand scrutiny, and quite often, reasoned reform. So hunger analysis has to take note both of economic determinants of food entitlement of families as well as the division of food within the family. But we cannot stop there, without paying attention to issues of health care and education. Undernourishment is not only a cause of ill health, it can also result from it. To prevent persistent undernutrition attention has to be paid to health care, in general, and in particular to the prevention of endemic diseases that deter the absorption of nutrients. The underdevelopment of public health facilities in many countries in the world, thus, contributes directly to the continued toll of widespread undernourishment. There are sometime quite complex causal

connections. Recent medical research has brought out the long-run effects of maternal undernourishment, which not only ruins the health of the mothers, but can also cause serious health problems for the children who are born with low birth weight, since they are more prone to children’s diseases and - later on in life - also to adult diseases. Indeed, low birth weight substantially increases the incidence of cardiovascular diseases later in life. So the quality of maternal care and nourishment is a central influence in many parts of the world in the causation of widespread problems. Also it is important to recognise that most deaths that occur during a famine are typically not caused by starvation alone. People die mostly of standard diseases. Starvation reduces the victim’s ability to resist illnesses, and the spread of disease in a famine is also helped by mass movements of population on search of food and by people’s attempt to eat whatever – rotting and polluted garbage and inedible objects – they can consider eating. Finally, hunger and famines are influenced not only by economic and medical factors, but also by political systems. This applies particularly to famines, which seem to occur only in authoritarian societies where there is no participatory political decision making, as in an operating democracy. When a democracy functions, a government is too much under scrutiny and criticism to allow a famine to develop – and they are indeed very easy to stop, by creating extra income, for example through emergency public employment. In contrast, a dictator can survive a famine through the use of its authoritarian powers. The occurrence of famines is influenced by the operation of political systems, and they tend to be prevented by participatory democratic practices, with regular elections (threatening the ruler’s tenure) and uncensored newspapers and other media (spreading knowledge about poverty and starvation, and propagating politically powerful social criticism). The idea of entitlements open up the door to many areas of concern. A variety of economic, medical, social and political concerns have relevance to the continuation of endemic hunger and intermittent famines in the contemporary world. We need a broad understanding of many causal linkages to be able to curb – and ultimately eliminate – the scourge of hunger in the world. □ 15 | LUGLIO AGOSTO 2015

un mancato raccolto. Un altro elemento da considerare è che le persone occupate nella produzione agricola possono trovarsi alle prese con fame o digiuno se perdono il lavoro in conseguenza di una riduzione nella produzione. Questo può essere la conseguenza anche di una produzione agricola non alimentare. E tuttavia, il cibo e la produzione agricola non possono che avere un’influenza importante sui diritti al cibo delle persone, e questa influenza può agire attraverso diversi canali distinti. Dobbiamo tenere presente altri processi economici che esulano dalla produzione del cibo, come la disoccupazione e il crollo degli stipendi reali, ma non possiamo trascurare l’importanza del cibo in se stesso. Si tratta di ampliare la nostra visione, non di sostituire un ristretto punto di vista (che si concentra solo sulla fornitura di cibo) con un altro (che ignora completamente il ruolo della fornitura del cibo). Distribuzione del cibo e famiglia Esistono anche altre questioni, compresa la distribuzione del cibo all’interno della famiglia. L’analisi del diritto nella sua forma elementare tratta di deprivazione delle famiglie ma per andare oltre questo dobbiamo passare dalle famiglie agli individui. Non tutti i membri di una famiglia percepiscono un reddito – i bambini non hanno reddito, le persone molto anziane non possono guadagnare e in molte società le donne possono svolgere solo un lavoro a casa (a volte molto duro e non remunerato) e comunque non quello che si definiva “portare a casa la pagnotta”, cioè quello che nell’economia di mercato si intende per portare un guadagno dall’esterno. La condizione degli individui all’interno della famiglia dipende dalle regole che governano la distribuzione del cibo e la cura all’interno della famiglia. Anche se all’interno


FOCUS | Food Technologies della famiglia alcuni creano un reddito secondo le regole del mercato ma potrebbero non essere in grado di svolgere il lavoro al di fuori e di percepire un salario se dovessero eseguire anche il lavoro domestico (compreso il prendersi cura dei figli, delle persone anziane e dei malati), e anche se il lavoro domestico è una componente essenziale nel guadagno di un reddito all’esterno, le convenzioni sociali nella maggior parte dei Paesi del mondo hanno sempre discriminato a favore di coloro che portano a casa la pagnotta e contro coloro il cui lavoro domestico rende possibile guadagnarsi il pane. L’analisi dei diritti deve quindi estendersi ai diritti legali correlati alla proprietà e coprire tutti gli aspetti come l’utilizzo di norme sociali e di convenzioni consolidate della condivisione, che possono definire chi è accolto avendone diritto. Per esempio, la tendenza tipica nelle società basate sul genere a considerare che le donne hanno meno diritto all’attenzione degli uomini all’interno della famiglia oppure che le ragazze hanno meno diritti ad avere del cibo buono – o ad avere cura della propria salute – dei ragazzi, dimostra la necessità di ampliare il concetto del diritto dai termini prettamente giuridici agli standard socialmente accettati che potrebbero far sì che alcuni membri della famiglia soffrissero di più delle privazioni rispetto ad altri membri della stessa famiglia. Queste convenzioni e norme sociali e altri beni richiedono una verifica e molto spesso una modifica ragionata. La denutrizione Pertanto l’analisi sugli aspetti della fame deve prendere in considerazio-

ne sia le componenti economiche del diritto al cibo delle famiglie sia la distribuzione del cibo all’interno della famiglia. Ma non possiamo fermarci qui senza prestare attenzione ad altre questioni come la cura della salute e l’istruzione. La denutrizione non è soltanto motivo di cattiva salute, ma può esserne la conseguenza. Per prevenire uno stato di denutrizione permanente occorre porre attenzione in generale alla cura della salute e in particolare alla prevenzione di malattie endemiche che impediscono l’assorbimento di nutrienti. L’insufficiente sviluppo di strutture sanitarie pubbliche in molti Paesi del mondo, quindi, contribuisce direttamente al persistente bilancio della sotto nutrizione diffusa. Vi sono talvolta connessioni causali piuttosto complesse. La recente ricerca medica ha evidenziato effetti a lungo termine della denutrizione materna, che non soltanto compromette la salute delle madri, ma può anche causare seri problemi di salute ai bambini che nascono sotto peso, dal momento che sono più soggetti alle malattie infantili e – più avanti nel corso della vita – a sviluppare malattie degli adulti. In effetti, il basso peso alla nascita modifica sostanzialmente l’incidenza di malattie cardiovascolari nel corso della vita. Allo stesso modo la qualità delle cure e del nutrimento materno ha un’influenza fondamentale in molte parti del mondo nel causare svariati problemi di salute. è anche molto importante capire che solitamente la maggior parte delle morti che si verificano durante una carestia non sono causate unicamente dalla denutrizione. La gente muore principalmente per malattie comuni. La denutrizione riduce la

Abbiamo incontrato Amartya Kuman Sen durante il suo intervento su cibo e sostenibilità nell’ambito di un ciclo di eventi organizzato dalla Fondazione Edison Si ringrazia per questo contributo anche Promostudio l’industria meccanica 698 | 16

capacità di resistenza alle malattie di chi ne è vittima e la diffusione di una malattia nell’ambito di una carestia è anche facilitata da movimenti di massa di una popolazione in cerca di cibo e dalla tendenza delle persone a mangiare qualunque cosa – rifiuti marci e inquinati e oggetti non commestibili – decidano. L’influenza del sistemi politici In conclusione, fame e carestie sono influenzate non soltanto da fattori economici e sanitari, ma anche dai sistemi politici. È questo il caso di carestie che sembrano verificarsi soltanto in società a regime autoritario dove non vi sono interventi decisionali partecipati, come in una democrazia. Quando una democrazia funziona, un governo è molto più soggetto alle accuse e alle critiche, il che permette di evidenziare le carestie e rende più facile fermarle, creando fondi straordinari, per esempio attraverso l’emergenza nel pubblico impiego. All’opposto, un dittatore può far sì che si sopravviva a una carestia mediante l’uso di poteri autoritari. Il verificarsi delle carestie è influenzato dagli interventi dei sistemi politici e possono essere prevenuti da azioni democratiche partecipate, con elezioni regolari (che mettono in discussione il mandato del governante) e quotidiani non sottoposti a censura e altri media (che fanno informazione su povertà e denutrizione e sviluppano una potente critica sociale di peso politico). L’idea dei diritti spalanca le porte a molte altre criticità. Molti altri aspetti economici, sanitari, sociali e politici hanno un’influenza nel prolungare la fame endemica e carestie occasionali nel mondo contemporaneo. Ci serve una comprensione ampia di molte interconnessioni così da fermare – fino ad eliminare del tutto – il flagello della fame nel mondo. □


29 ottobre 2015

Hotel Parchi del Garda Pacengo di Lazise - Verona 2a EDIZIONE

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA MOTORE DELLA CRESCITA IN ITALIA www.forumeccatronica.it


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Boom economico: la refrigerazione ha cambiato la vita degli italiani Oggi siamo fra i primi tre esportatori mondiali

di Marco Nocivelli Amministratore Delegato del Gruppo Epta e Presidente del comparto Costruttori Impianti Frigoriferi di Assofoodtec l’industria meccanica 698 | 18

G

li anni Cinquanta. Il periodo del boom economico, durante il quale l’Italia si trasforma in una delle nazioni più industrializzate dell’Occidente. Con il nuovo benessere cambia anche la dieta degli italiani: l’avvento dell’industria alimentare e l’applicazione di nuovi metodi per la conservazione, quali il freddo meccanico, l’inscatolamento in latta e il sottovuoto, uniti all’introduzione degli elettrodomestici, vedono l’aumento del commercio e consumo di carne, latticini, frutta e verdura. È un momento fondamentale per l’evoluzione del gusto: le nuove modalità di conservazione, a differenza delle tecniche tradizionali, mantengono inalterati i sapori


Foto Š Flickr: James Vaughan

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FOCUS | Food technologies dei cibi. Il frigorifero diventa così un must-have: un’innovazione sinonimo di una vera e propria rivoluzione sociale, che oltre a modificare radicalmente le abitudini e l’economia della giornata, migliora la qualità della vita e il modo di fare la spesa, non più giornaliera e caratterizzata solo da prodotti locali e di stagione. All’introduzione della refrigerazione industriale e domestica, segue quella commerciale: il primo supermercato italiano apre a Milano nel 1957 con un’offerta che permette di sfruttare al meglio il frigorifero, di cui l’Italia diventa nel giro di pochi anni il principale produttore europeo. Un ruolo di primaria importanza nel settore della refrigerazione che mantiene tutt’ora: ad oggi il Bel Paese è il terzo esportatore mondiale insieme a Usa e Germania, preceduto solo da Cina e Giappone. La leadership diventa ancora più forte se si scende a livello delle attrezzature per il retail, di cui l’Italia è il primo costruttore mondiale e il principale esportatore, con una percentuale pari al 20%, ovvero 1 miliardo di euro sui 4,8 di export totali. Dati destinati a crescere ulteriormente se si considera che, secondo i risultati di una recente ricerca di Tmr (Transparency Market Research), il mercato dei banchi frigoriferi raddoppierà entro il 2019, rispetto ai numeri del 2012. Lo studio attesta inoltre che l’area maggiormente ricettiva sarà l’Asia, a testimonianza delle grandi possibilità che si stanno aprendo in Oriente. Cura dei dettagli, bellezza delle linee, capacità di innovazione sul piano tecnico, completezza e diversificazione dell’offerta, capillarità della rete distributiva: sono questi i principali fattori che rendono il Made in Italy punto di riferimento nella refrigerazione a livello mondiale. Un successo consolidatosi nel tempo, frutto di passione, elevate capacità imprenditoriali e di un co-

stante sforzo evolutivo, per offrire all’utenza prodotti all’avanguardia e rispondenti a precisi canoni di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente. Sono diversi i player nel nostro Paese che hanno conseguito premi a livello internazionale sia per il design innovativo che per la sostenibilità delle soluzioni e che sono in grado

za alimentare. Il carpaccio ne è un esempio peculiare; eccellenza della gastronomia italiana, nato a Venezia nella seconda metà del secolo scorso, è un alimento molto complesso, che necessita di grandi attenzioni: è infatti indispensabile che la catena del freddo sia costante e continua, al fine di garantire al consumatore una perfetta food safety e il mante-

“Great Technologies for Great Food”, i moderni banchi frigoriferi uniscono qualità, sicurezza e design di offrire sistemi completi energeticamente efficienti, per una sensibile riduzione del total cost of ownership. Tra questi spiccano, ad esempio, Arneg, che ha contribuito al conseguimento dell’“Ehi Retail Design Awards 2014” e Costan, che ha vinto il prestigioso Ecocare 2014. Ulteriore dimostrazione della centralità della nostra industria nel settore della refrigerazione commerciale e in particolare dell’eco design, è il CENT TC 44 WG6. Questo gruppo di lavoro promosso dalla Comunità Europea, che si sta occupando della definizione di due nuove norme tecniche sull’analisi delle performance di temperatura e di energy consumption, ha infatti convenorship esclusivamente italiana. L’importanza del segmento si rinnova oggi anche in virtù di una nuova tendenza nei consumi, nata negli Usa. Il raw foodism, o crudismo, porta a prediligere il cibo crudo, ottimo per la salute e il benessere in quanto mantiene inalterate le proprietà organolettiche degli alimenti. La conservazione di carne e pesce a una corretta temperatura lungo tutta la filiera è fondamentale per garantirne la massima freschezza e sicurezl’industria meccanica 698 | 20

nimento di tutti i principi nutritivi tipici della carne cruda. In un mondo in cui più di 2 miliardi di persone sono malnutrite e circa un terzo degli alimenti vengono sprecati a causa della cattiva conservazione, la refrigerazione si configura come uno strumento indispensabile per preservare il valore del cibo. Great Technologies for Great Food: le moderne tecniche sono fondamentali per rendere disponibili gli alimenti su larga scala, a prezzi accessibili, mantenendone inalterate le qualità organolettiche e nutrizionali, nel pieno rispetto delle norme igieniche e di sicurezza alimentare. Nello specifico le aziende italiane che producono tecnologie per il food ne sono un esempio eccellente: sulle tracce del genio italico per eccellenza, Leonardo da Vinci, si distinguono per uno spiccato talento creativo che permette loro di coniugare ingegno e gusto del bello. Per questo il nostro Paese è in grado di assicurare un perfetto connubio tra estetica e tecnologia, reinterpretando le tradizioni per offrire soluzioni sostenibili e studiate per valorizzare al meglio i prodotti tipici della cucina italiana. □


Foto © Epta

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FOCUS | Food Technologies

Ipack Ima: Un’eccellenza italiana che non conosce crisi

U

Foto © Fotolia

na filiera da 40 miliardi di euro, che esporta oltre i tre quarti della produzione. È quella del packaging e delle tecnologie di lavorazione del prodotto. Un’eccellenza tutta italiana, che a dispetto della crisi cammina e produce lavoro: negli ultimi tre anni, gli addetti sono passati da 143mila a 150mila. L’impacchettamento è infatti alla base della conservazione, della garanzia, della tracciabilità e della sicurezza di qualsiasi merce. Centrale nell’attività di movimentazione, dove i costruttori di macchinari per imballare sono alla continua ricerca di tecniche per stoccare merci e pallet, è fondamentale nel caso del confezionamento alimentare, in cui entra in gioco la sicurezza del materiale a contatto con il cibo. «È qui, nella meccanica strumentale, che si gioca il futuro del Paese. Abbiamo bisogno di più tecnici e più ingegneri. Dobbiamo coltivare le eccellenze tecnologiche, che però necessitano di puntare sulla formazione con adeguati contratti di lavoro». Queste le parole di Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack-Ima, all’inaugurazione della ventitreesima edizione della mostra delle tecnologie di processo e packaging, in Fiera Milano dal 19 al 23 maggio. Un colosso mondiale quello di Ipack Ima, che si è presentato quest’anno rafforzato da tre nuove manifestazioni “verticali” dedicate al trattamento del prodotto alimentare fresco: Meat-Tech per le carni; Dail’industria meccanica 698 | 22


FOCUS | Food Technologies

il packaging da 40 miliardi di euro rytech per il latte e derivati; Fruit Innovation per l’ortofrutta. Più Converflex (stampa su imballaggio ed etichettatura) e Intralogistica Italia (movimentazione merci). In tutto ben 2000 aziende espositrici per un terzo estere, su 160mila metri quadrati in 11 padiglioni di Fiera Milano. Un evento unico nelle sue diverse articolazioni e fortemente internazionale, sia per la partecipazione di espositori esteri sia per le 500 delegazioni di buyer (270 delle quali organizzate in collaborazione con Mise e Ice). Ottimi i risultati. 108.000 operatori, un quarto dei quali esteri provenienti da ogni parte del mondo. Positivi i riscontri da parte degli espositori che indicano un buon clima d’affari, grande qualità dell’offerta merceologica, soddisfazione a livello commerciale e molti nuovi contatti. Particolarmente apprezzata anche la presenza internazionale, che ha pesato per il 25% delle presenze totali, con provenienza da 133 Paesi, con forte incremento dall’Asia (+60%), dal Nord America (+54%) e dal Centro-Sud America (+40%). Crescita a due cifre anche per gli arrivi dall’Africa (+14%) e dall’Europa (+15%). Merito anche del format inedito di questa particolare edizione, svoltasi in contemporanea con Expo Milano 2015: l’abbinamento si è tradotto nell’aumento del 15% del numero dei visitatori rispetto alla precedente edizione, che si era tenuta nel 2012. □ 23 | LUGLIO AGOSTO 2015


FOCUS LAVORO| |Food Le nuove Technologies regole

System: ottimizziamo la complessità delle consegne La logistica Made in Italy rivoluziona il mondo del beverage

L

ogisitica. Dal greco loghistikós, ossia “logico”, “che ha un ordine”. È la scienza o l’arte dell’ordinare, dell’organizzare al meglio la gestione e il flusso di materiali. Ed è uno dei settori di System. Azienda tutta modenese, il suo core business è la ceramica, ma da trent’anni si occupa anche di soluzioni di packaging e logisitica. Nonostante possieda filiali in 25 Paesi e realizzi, tramite l’export, circa l’80% di un fatturato che si aggira sui 387 milioni di euro, è saldamente ancorata al territorio emiliano. È negli stabilimenti di Fiorano Modenese, infatti, che realizza tutti i suoi prodotti e sempre a Fiorano vengono formati i suoi tecnici, che istruiscono poi i colleghi all’estero. Per quanto riguarda il settore logistico, l’obiettivo di System è ottimizzare al massimo la complessità delle consegne. Nei magazzini dell’alimentare, ad esempio, i prodotti hanno spesso qualità disomogenee: diversi pesi, forme e frantumabilità. Necessario dunque trasportarli in modo sicuro e compatto dai centri distributivi ai retailers. Per fare ciò System ha ideato Mops, un sistema a elevato grado di automazione in grado di creare pallet misti. Presentato in occasione di Ipack Ima 2015, Mops (ossia “Modular

Order Picking System”) è flessibile e indipendente rispetto all’ordine di vendita, poiché movimenta il collo singolo. Nato per esigenze interne, poi immesso in commercio, il suo posizionamento in fabbrica è alla fine del magazzino. Come funziona? Parte dall’unità di carico iniziale, cioè il pallet, e tramite un depal automatico singolarizza il collo. A seguire, il collo viene indirizzato al sistema di stoccaggio dedicato. A questo punto un software, Best Fit (sviluppato rigorosamente inhouse) riceve gli ordini e determina la composizione ottimale del pallet (misto) cliente. Il software calcola in pochi secondi ogni singolo ordine, grazie ai cosiddetti “algoritmi genetici”, provando centinaia di soluzioni finché non individua quella più compatta. Calcolato l’algoritmo, i colli appartenenti al pallet misto vengono estratti dal magazzino dal miniload, indirizzati al Syncron che ne crea la sequenza richiesta dal Best Fit e li invia al palettizzatore automatico. Il tutto è configurabile completamente dal software. Mops, al momento presente presso sette grandi aziende del beverage (in Spagna, Usa e Nord Europa) è totalmente customizzabile. Prima dell’installazione c’è un periodo di l’industria meccanica 698 | 24

raccolta delle specifiche sul software, a cui segue una fase di affiancamento in cantiere. Alla fine il cliente sarà in grado di gestire in modo autonomo l’applicazione, inserendo nuovi vincoli e specifiche sulla base delle proprie esigenze. I principali benefici di un sistema come questo sono la flessibilità e l’indipendenza rispetto all’ordine di vendita, poiché movimenta il collo singolo. La sua capacità di movimentare i colli senza vassoi di supporto lo rende in grado di gestire un altissimo range di prodotti diversi: oltre il 95% di quelli presenti nella grande distribuzione. «Sebbene il nostro core business rimanga il beverage, un ulteriore possibile sbocco potrebbe essere quello degli acquisti online. Pensiamo a clienti come Amazon, che spediscono confezioni di qualsiasi forma e dimensione: una soluzione di questo tipo ottimizzerebbe il carico e il numero dei pallet riducendo drasticamente il costo dei trasporti» spiega Marco Giovannini, software engineer di System. Tramite Mops possono essere spediti fino a 3600 colli all’ora (con 6 isole di paletizzazione) su pallet misti, ed essendo tutto automatizzato non c’è bisogno di alcuna movimentazione da parte dell’operatore. □ g.p.


LAVORO | Le nuove regole

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FOCUS | Water Technologies

Acqua “da mangiare” Linee guida per l’informazione al consumatore sulle apparecchiature per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano

l’industria meccanica 698 | 26

di Rossella Colagrossi e Luca Lucentini


FOCUS | Water Technologies

I

l mercato offre una diffusione sempre più importante, per varietà e quantità, di apparecchiature e dispositivi in grado di filtrare o trattare le acque potabili, con applicazioni in molti ambiti, domestici e non domestici, edifici pubblici, esercizi commerciali e industrie alimentari. La maggior parte dei prodotti in commercio perseguono modifiche nelle caratteristiche organolettiche delle acque per aumentarne la gradevolezza al gusto, combinando, in molti casi, sistemi di gasatura e refrigerazione, per conferire caratteristiche di effervescenza e dispensare acque alla temperatura desiderata al momento della richiesta del consumatore. In molti casi è operato l’affinamento delle acque potabili, mediante uno o più processi fisici e chimici realizzati all’interno dei sistemi di trattamento, per modificare specifiche caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche, tenendo anche conto delle interazioni delle acque con le reti di distribuzione domestica. I trattamenti possono anche perseguire effetti sugli utilizzi domestici delle acque diversi dal consumo potabile: ad esempio il principale obiettivo dell’addolcimento è rimuovere parte dei sali associati alla durezza dell’acqua per proteggere le reti di distribuzione e le componenti interne di elettrodomestici e impianti da possibili depositi di calcare, o anche per migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle acque e nell’interazione con i detergenti, per fini igienici. In nessun caso, comunque, i trattamenti rivestono finalità di potabilizzazione delle acque essendo applicati ad acque idonee al consumo umano; né l’utilizzo delle apparecchiature assume valenza sanitaria in quanto i requisiti di qualità vigenti per le acque distribuite per uso potabile ne assicurano l’idoneità per tutti gli impieghi in ambito domestico,

inclusa la preparazione di alimenti, rispetto a ogni categoria di consumatori − anche le fasce più sensibili − per l’intero arco della vita. In funzione delle finalità del trattamento, delle modalità di installazione e utilizzo, e delle tecnologie impiegate, i diversi dispositivi sono da inquadrare nel contesto di normative specifiche riguardanti, tra l’altro, le caratteristiche di sicurezza dei prodotti, l’installazione e manutenzione di impianti, l’idoneità dei materiali al contatto con l’acqua o con i prodotti alimentari e la qualità delle acque trattate. Requisito indispensabile è anche che sia fornita al consumatore un’informazione completa, veritiera e corretta sul dispositivo in commercio e sul suo impiego. L’attenzione che da tempo le autorità sanitarie dedicano alle pratiche di trattamento delle acque potabili effettuate a valle del punto di consegna (generalmente il contatore), ha portato all’emanazione del decreto del Ministero della Salute del 7 febbraio 2012, n. 25, recante “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” che abroga il preesistente DM 443/1990. A integrazione delle norme stabilite nel decreto, sono state elaborate delle prime Linee guida finalizzate a fornire al consumatore un quadro descrittivo dei dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale. Nel corso delle diverse attività di sorveglianza condotte da autorità sanitarie centrali e locali o da altri organi di controllo sui dispositivi di trattamento di acque potabili sono state comunque evidenziati, a più riprese − in comunicazioni pubblicitarie come pure nelle indicazioni a corredo delle apparecchiature − contenuti informativi inadeguati o incompleti rispetto alle disposizioni del codice del consumo e alle 27 | LUGLIO AGOSTO 2015

Orientare le scelte sul mercato e isolare eventuali pratiche commerciali scorrette. Ecco come il DM 25 cambia il mercato per i consumatori, i produttori e il commercio


FOCUS | Water Technologies

norme su acque potabili, prodotti alimentari o sicurezza degli impianti, richiamate dal DM 25/2012. Tali fenomeni possono in qualche caso ricondursi a difficoltà oggettive dei promotori delle apparecchiature a elaborare informazioni esaustive e documentate pienamente in linea con la normativa e, nello stesso tempo, prontamente leggibili e fruibili dai consumatori. In altri casi, tuttavia, è evidente come alcuni operatori economici, fornendo informazioni parziali o non veritiere, propagandando elementi privi di attendibilità o evidenza scientifica o suggestivi di effetti, non riconosciuti, sul benessere o sulla salute legati al consumo di acqua trattata, promuovono prodotti privi dei requisiti previsti dalle norme. È da sottolineare che, in questo settore, l’inadempienza agli obblighi di informazione sui dispositivi oltre a presiedere a scelte non consapevoli da parte dei consumatori e pregiudicare il leale confronto degli operatori sul mercato, potrebbe comportare anche situazioni di rischio di ordine igienico-sanitario legate all’utilizzo e manutenzione dei dispositivi, e al consumo delle acque trattate. In tale contesto, a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, con un gruppo di lavoro multidisciplinare di esperti sono

state elaborate le “Linee Guida per l’informazione al consumatore sui sistemi per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano”. L’approccio seguito nella strutturazione del documento ha privilegiato la partecipazione di diversi portatori di interessi (autorità sanitaria a livello centrale e regionale, mondo accademico, organismi di controllo e consulenza nel settore del trattamento delle acque, attività produttive) convergenti sull’esigenza di fornire un’adeguata informazione al pubblico interessato all’adozione di apparecchiature di trattamento delle acque, supportando le scelte e le modalità di utilizzo dei prodotti sulla base di evidenze tecnico-scientifiche aggiornate. L’obiettivo generale delle linee guida è articolato rispetto ai potenziali destinatari del documento, con una prima sezione rivolta principalmente ai consumatori e una seconda più specificamente indirizzata ai settori produttivi e al commercio dei prodotti. Sulla scorta di quanto eviden-

ziato dalle attività di controllo al commercio, attenzione particolare è rivolta nelle linee guida alla pubblicità delle apparecchiature sia rispetto alla necessità di fornire elementi che accrescano la conoscenza e la consapevolezza del consumatore sugli effetti di trattamenti della “propria” acqua, che su quella eventualmente ingannevole, in particolare rispetto alle indicazioni nutrizionali o sulla salute. Viene inoltre illustrata l’importanza delle operazioni di installazione, gestione e manutenzione dei dispositivi per garantire l’efficienza del trattamento e la sicurezza al consumo dell’acqua trattata. L’applicazione dei criteri raccomandati nel documento può consentire l’elaborazione da parte degli operatori del mercato di contenuti informativi in linea con le normative vigenti, esaustivi e fruibili per il consumatore, orientare le scelte sul mercato, e rafforzare e armonizzare le azioni di sorveglianza anche per isolare eventuali pratiche commerciali scorrette. □

Rossella Colagrossi, del Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, e Luca Lucentini, Istituto Superiore di Sanità - Dipartimento Ambiente e Prevenzione Primaria. Reparto Igiene delle acque interne, sono impegnati nel “Gruppo di lavoro Armonizzazione di criteri, procedure e metodi per l’attuazione del DM 25/2012”. Per approfondire r.colagrossi@sanita.it; luca.lucentini@iss.it l’industria meccanica 698 | 28


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INTERNAZIONALIZZAZIONE | Valvole e Rubinetteria

L’Italia che Valvole e rubinetteria italiana, sempre più vicini a Dubai 2020

l’industria meccanica 698 | 30


fa sistema di Carlo Fumagalli

31 | LUGLIO AGOSTO 2015

Foto Š Fotolia

INTERNAZIONALIZZAZIONE | Valvole e Rubinetteria


INTERNAZIONALIZZAZIONE | Valvole e Rubinetteria

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orgerà dal nulla, in 5 anni. Un’intera città. A Dubai si preparano così per ospitare l’Expo del 2020: un piano di sviluppo che prevede, fra l’altro, la costruzione della più grande stazione solare fotovoltaica del mondo, voluta per alimentare una rete urbana che comprenderà più di 100 alberghi a cinque stelle. Per l’industria italiana è la più classica opportunità di business, dove il design

netti e valvole) e Ceo della F.lli Pettinaroli SpA, «è nata una partnership che ha permesso agli imprenditori di Dubai di conoscere da vicino la nostra industria». Importante momento di condivisione fra le due parti è stato poi l’appuntamento, il 26 maggio scorso, fra i padiglioni di Expo Milano 2015. A Palazzo Italia la delegazione emiratina, guidata dal Ceo della Dubai

In un Expo in pieno corso c’è un altro Expo in costruzione: gli imprenditori di Anima e Avr hanno ospitato in Italia e a Expo Milano una delegazione emiratina. A Dubai, in vista dell’Esposizione Universale del 2020, si progetta la costruzione di una città intera. Occasione per la rubinetteria made in Italy e la qualità dei prodotti made in Italy sono da sempre apprezzati. Ma la qualità non basta per garantirsi un posto in un grande progetto. «Amiamo i vostri prodotti», avrebbero detto alcuni imprenditori emiratini lo scorso novembre a produttori italiani di rubinetti e valvole, «Ma attenzione, tedeschi e giapponesi sanno fare sistema». Tanto è bastato per lanciare la sfida: meno di sei mesi dopo una delegazione partita da Dubai visitava le fabbriche e i distretti produttivi italiani. «Grazie all’aiuto di una cordata di 17 imprenditori soci Avr e con il supporto della Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti e della Dubai Trade», spiega infatti Ugo Pettinaroli, Presidente di Avr (l’associazione costruttori di rubi-

Trade Mahmood Al Bastaki, ha raccontato Dubai come la storia di una grande rivincita. Nel 2008, infatti, il mondo intero guardava Dubai con il timore dell’esplosione di una bolla speculativa. Che però non è mai arrivata. L’Emirato ha avuto la forza di guardare avanti e creare il proprio futuro: dove pochi anni fa c’era solo deserto, ora sorge il Burj Khalifa, il grattacielo più alto al mondo. «Gli stessi valori e le stesse storie accomunano in molti tratti Italia e Dubai» spiega ancora Pettinaroli, «la capacità italiana di ricostruire con l’industria un Paese distrutto dalla guerra, infatti, è ancora espressa nel quotidiano delle nostre fabbriche, ed è evidente nelle storie dei protagonisti dell’odierna Dubai. Lo stesso Bastaki, ad esempio, ha raccontato l’industria meccanica 698 | 32

le sue origini: nato da una famiglia di pescatori, ha studiato e conseguito due master in America, e ha visto risorgere una terra che in meno di 50 anni è riuscita a diventare una delle economie più floride a livello mondiale». E i numeri confermano questa crescita. Nel 2014 gli Emirati Arabi Uniti hanno visto un aumento del Pil del 4%, mentre si prevede un ulteriore incremento del 4,5% per il 2015. E non solo grazie a petrolio, ma attuando con politiche di diversificazione economica. Anche la stabilità politica interna influisce positivamente sull’economia e sulle previsioni di crescita, in un’area in cui proprio Dubai si è confermata – secondo la Camera di commercio italiana negli Emirati – l’hub finanziario della regione. Un Emirato, quello di Dubai, in cui lo stesso concetto di popolo assume caratteri originali, con una varietà straordinaria di popolazioni che vi lavorano. E non è un caso che il tema scelto per Expo 2020 sia “Collegare le menti, creare il futuro”. Proprio l’Esposizione del 2020 può essere anche per l’Italia un’occasione di condivisione e di business. In particolare in un settore come quello delle valvole e dei rubinetti, dove le aziende di Avr hanno visto aumentare il loro export (+0,8% lo scorso anno) e continuano a investire e innovare. Ne è una prova l’attenzione verso il risparmio dell’acqua domestica, che porta i costruttori a dotarsi di certificazioni volontarie di efficienza a livello europeo come l’Ecolabel e il Ceir water label. Un’Italia che fa sistema, dunque. E un mercato che offre un interessante presente e futuro. «Ora incominciamo anche noi a condividere questo sogno», conclude Ugo Pettinaroli, «fornendo loro i prodotti del nostro bel made in italy». □


INTERNAZIONALIZZAZIONE NEWS | Valvole e Rubinetteria

Ansaldo Energia si aggiudica tre importanti contratti in Egitto A

nsaldo Energia, partecipata per il 44,8% da Fondo Strategico Italiano, si è aggiudicata tre importanti contratti in Egitto per un valore globale di oltre 240 milioni di euro. I primi due, Al Shabab e West Damietta, riguardano la conversione a ciclo combinato delle due centrali, appartenenti all’Egyptian Electricity Holding Co., l’Ente Elettrico Governativo Egiziano, che gestisce oltre il 90% della produzione energetica del Paese. Questi prevedono la fornitura e la messa in servizio di tre turbine

Electric Drives Production Conference and Exhibition Nuremberg, Germany, 15 – 16 September 2015

a vapore da 265 MW ciascuna, compresi i relativi generatori a idrogeno, condensatori ad aria, trasformatori e sistemi ausiliari. Il terzo contratto riguarda invece la fornitura di due turbine a gas Ae94.2 di potenza di circa 170 MW ciascuna (in condizioni ISO) e relativi generatori oltre ai servizi di ingegneria, montaggio e avviamento per la centrale in ciclo aperto di Al Mahmoudia (Al Buhayrah State), da parte del cliente, Elsewedy Power System Projects International, uno dei leader nelle regioni mediorientali

e africane per la produzione di prodotti nel campo della power generation. L’ottima riuscita di queste tre iniziative è importante per Ansaldo Energia, poiché testimonia il successo ottenuto presso i clienti egiziani, grazie alle performance in qualità e affidabilità delle recenti forniture di turbogeneratori. Ansaldo Energia supera così i 4000 MW di potenza complessiva installata nel Paese e si conferma come uno dei più importanti Oem (Original Equipment Manufacturer) in Egitto. □

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INDUSTRIA | Qualità

Iso nove mila uno cambia la gestione della qualità

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iamo giunti alla fase finale dell’iter di modifica dei requisiti della norma ISO 9001. La pubblicazione è attesa infatti per l’autunno di quest’anno, in sostituzione della precedente versione del 2008. È un momento di revisione importante. E non solo perché la ISO 9001 è lo standard più diffuso tra i Sistemi di gestione della qualità, ma soprattutto per le novità che ne rinforzano l’impatto sulle Organizzazioni mentre prendono in considerazione le stesse aspettative del consumatore finale in termini di qualità lungo la catena di fornitura. In generale, la futura ISO 9001 sarà impostata secondo quanto definito dal High Level Structure (HLS), che sancisce la standardizzazione nella redazione delle norme future sui sistemi di gestione ISO, nuove o aggiornate, ovvero una comune impostazione delle norme dei sistemi di gestione che ne facilita l’integrazione. La revisione del 2000 (detta “Vision 2000”) aveva introdotto concetti innovativi quali l’approccio per processi, l’orientamento al cliente e il miglioramento continuo; la versione 2015, oltre a confermare e a rinforzare tali tematiche modernizzandone l’approccio, introduce il risk-based-thinking – il pensiero basato sul rischio – certamente la novità di maggiore impatto. Quello che, invece, non cambia è la centralità del cliente. Le organizzazioni avranno tre anni di tempo per adeguare il proprio sistema di gestione per la qualità e sottoporlo alla verifica da parte dell’organismo di certificazione. Prepararsi al cambiamento La nuova versione della norma ISO 9001:2015 sarà, nei prossimi mesi, al centro del nuovo progetto formativo Anima-Icim. Una collaborazione fra la federazione e l’ente di certificazione che l’industria meccanica 698 | 34

Iso novem

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INDUSTRIA | Qualità

DATA

TITOLO CORSO

SEDE CORSO

2 luglio 2015

Workshop. “ISO 9001:2015. Cosa cambia nella nuova edizione”

Cittadella (PD)

8 settembre 2015

Seminario. “ISO 9001:2015 - Principali Cittadella (PD) novità della nuova edizione”

8 settembre 2015

Seminario. “ISO 9001:2015 - Principali Milano novità della nuova edizione”

9 settembre 2015

Seminario. “ISO 9001:2015 - Analisi del contesto e gestione del rischio secondo la ISO 31000”

Cittadella (PD)

9 settembre 2015

Seminario. “ISO 9001:2015 - Analisi del contesto e gestione del rischio secondo la ISO 31000”

Milano

15-16 settembre 2015 Corso. “Coordinatore della saldatura”

Milano

8 ottobre 2015

Seminario. “ISO 9001:2015 - Principali Milano novità della nuova edizione”

9 ottobre 2015

Seminario. “ISO 9001:2015 - Analisi del contesto e gestione del rischio secondo la ISO 31000”

Milano

Tabella 1 - Calendario seminari e workshop

Il nuovo progetto formativo fra Anima e Icim prepara le aziende della meccanica alla nuova norma ISO:9001, attesa in autunno vuole fornire una una risposta alle esigenze formative specifiche delle aziende del mondo della meccanica attraverso la realizzazione congiunta di workshop, seminari e corsi di formazione ad hoc. Il progetto è stato avviato a maggio con i primi appuntamenti dedicati ai principali cambiamenti normativi della ISO 35 | LUGLIO AGOSTO 2015

9001 e proseguirà secondo un articolato calendario di appuntamenti. Tabella 1 I corsi di formazione e i seminari porranno in rilievo i temi più caldi per le aziende e consentiranno, inoltre, ai partecipanti di ricevere i crediti formativi da parte dell’Ordine nazionale degli ingegneri.


INDUSTRIA | Qualità La procedura per l’accreditamento della Federazione Anima per il rilascio dei crediti formativi è in via di ultima definizione. Gli interventi formativi di aggiornamento e di riqualificazione delle competenze dei lavoratori sono finanziabili attraverso i contributi a fondo perduto per la formazione continua. Tali contributi sono messi a disposizione dai fondi interprofessionali, dai fondi regionali e dai fondi comunitari, e contribuiscono alla competitività delle imprese e all’occupabilità dei lavoratori. Formamec Scarl, in qualità di società di consulenza e formazione, mette a disposizione delle imprese know how ed esperienza per supportare le imprese nel sistematico accesso a tali agevolazioni.

Profilo ICIM SpA Icim SpA è un ente di certificazione indipendente nato a Milano nel 1988 come Istituto di Certificazione Italiano per la Meccanica. Accanto alla certificazione nei settori di meccanica, termoidraulica, impiantistica e antieffrazione, Icim è oggi leader per la certificazione delle figure professionali ed è uno dei massimi esperti in Italia e nel mondo nella certificazione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Maggiori dettagli sulla Formazione Anima su www.anima.it / Attività / Corsi di formazione formazione@anima.it tel. +39 349 0841079

Come cambia la ISO 2001? Le principali novità della futura ISO 9001:2015 riguardano l’analisi del contesto interno ed esterno in cui operano le organizzazioni, l’analisi delle esigenze del cliente e di tutte le altre parti interessate (le esigenze delle altre parti interessate diventano un tramite per la soddisfazione del cliente) e la gestione del rischio. Queste nuove tematiche consentiranno alle organizzazioni di aprirsi i propri orizzonti focalizzando il contesto interno ed esterno, analizzando le aspettative, oltre che dei clienti, anche delle altre parti interessate (per esempio proprietari/azionisti, dipendenti, fornitori, partner, enti regolatori, pubblica amministrazione, collettività). Tutto ciò permetterà di anticipare le aspettative dei clienti e gestire i rischi di insuccesso. La gestione dei rischi, a partire da quelli relativi al business, stimolerà le organizzazioni ad attuare le fasi di identificazione dei rischi, analisi del rischio, valutazione dei rischi e trattamento dei rischi. Le altre modifiche di rilievo saranno l’industria meccanica 698 | 36

relative a: • valorizzazione del concetto di leadership e un maggiore coinvolgimento del top management; • enfatizzazione dell’approccio per processi, ovvero una maggiore enfasi sul valore aggiunto per l’organizzazione e per il consumatore. La nuova versione è molto più orientata ai risultati e al miglioramento dei risultati; • la richiesta per le Organizzazioni di prendere in considerazione i feedback da ogni parte interessata e da ogni processo (non solo dai clienti); • semplificazione e sburocratizzazione del sistema di gestione anche mediante la rivisitazione del concetto di documentazione: l’organizzazione dovrà scegliere la forma e l’estensione delle informazioni documentate ritenute necessarie per l’efficacia del sistema di gestione, mentre non esisterà più il “Manuale Qualità”; • linguaggio più semplice per favorire gli utilizzatori incluse le società di servizi e, in definitiva, una più immediata applicabilità per il settore terziario rispetto a quello produttivo. In breve, la nuova edizione della norma ISO 9001 risponderà all’esigenza di gestire la maggior complessità dovuta ai recenti e futuri mutamenti del sistema socio-economico globale, di essere maggiormente concreta rispetto i risultati e le prestazioni per migliorare la capacità del sistema di creare valore e di considerare anche valori etici intangibili, ma attesi, nei prodotti e nei servizi. Icim è a disposizione di tutte le imprese che vorranno rinnovare la loro precedente certificazione ISO 9001:2008, un aggiornamento che è sempre un importante momento di riflessione sul sistema di gestione per la qualità. □


FORUM TELECONTROLLO 2015 RETI DI PUBBLICA UTILITĂ€

MAIN PARTNER ABB Siemens TOP PARTNER Schneider Electric PLATINUM PARTNER Copa-Data Italia Mitsubishi Electric Europe Panasonic Electric Works Italia Phoenix Contact Rps (Riello UPS) Wonderware Italia

GOLD PARTNER A.T.I. Beckhoff Automation Calvi Sistemi Endress+Hauser Italia Eurotech

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SILVER PARTNER ESA Energy Intesis Lacroix Softec Lenze Italia Saia Burgess Controls Italia Wit Italia


NEWS

Nella foto da sinistra: Marco Enrico Ricotti, Franco D’Alfonso, Daniela Mainini, Cesare Galli, Massimo Scuffi

Dopo tre anni, l’Italia fa dietro-front sul Brevetto Unitario Europeo, – l’altresì detto Unified Patent Court (Upc). Il 13 maggio 2015 il Comitato interministeriale per gli Affari Europei presieduto da Sandro Gozi ha dato via libera all’adesione alla cooperazione rafforzata in tema di Brevetto Europeo a sistema unificato, proponendo al Governo italiano di rinunciare alla causa avanti la Corte di Giustizia e promuovendo Milano come Sede di una delle Corti Centrali e poi, a seguito della irrealizzabilità del progetto per il trascorrere del tempo, di una Corte Regionale e/o locale per Milano. Ma cos’è l’Upc, e quali benefici apporta? Si tratta di un brevetto valido in 25 Paesi europei, con una sola procedura e pagando un’unica tassa. Attualmente nell’Unione Europea la protezione tramite brevetto è assicurata da due sistemi: i sistemi nazionali e il sistema europeo. La domanda di registrazione in più Paesi europei all’Ufficio di Monaco si traduce perciò nel rilascio di un “fascio di brevetti” nazionali, i quali devono essere singolarmente convalidati nei Paesi di interesse dagli uffici competenti. Il nascente sistema, invece, non prevede le convalide nazionali e le relative traduzioni. Una volta concesso – in inglese, francese o tedesco – è automaticamente valido in tutti gli Stati aderenti. Ciò comporta per le aziende un risparmio di circa il 70% dei costi attualmente richiesti per la validazione di un brevetto per 20 anni nel singolo Paese (si parla di cifre tra i 180 e 270 milioni di euro l’anno, fra traduzioni e spese legali). Inoltre, il Brevetto Unitario prevede anche una sola Corte per la risoluzione delle controversie brevettuali, evitando così alle aziende costose e lunghe procedure giurisdizionali presso i singoli Stati. L’adesione al nuovo sistema rafforzerà infine il contrasto alle contraffazioni, importante per la tutela del Made in Italy, rendendo più attrattive le Pmi italiane per gli investimenti esteri. l’industria meccanica 698 | 38

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ccorre rimettere in movimento un Sistema-Milano accanto a un sistema Paese capace di recuperare il tempo perduto, e promuovere Milano a Sede di una Corte regionale o locale del Brevetto Unitario Europeo» ha dichiarato l’assessore al Commercio e Attività produttive Franco D’Alfonso, nel corso della conferenza per sostenere l’adesione dell’Italia alla cooperazione rafforzata in tema di “Brevetto Europeo a sistema unificato”. Nel corso del 2014 i depositi di brevetti in Lombardia sono stati 2.708, pari al 28,8% del totale nazionale che è di 9.382 depositi, mentre sono oltre 400 le cause legali a tutela della proprietà intellettuale avviate nel 2014. Numeri che dimostrano come sia fondamentale per il tessuto produttivo milanese e non, dotarsi di una sede appositamente dedicata alla lotta alla contraffazione e alla tutela dei brevetti. Il Brevetto Unitario Europeo promette in effetti grandi vantaggi per


NEWS

Centro Studi Anticontraffazione e Centro Studi Grande Milano fanno il punto sulla situazione italiana

L’Italia si apre al Brevetto Unitario Europeo tutto il mondo produttivo italiano (le cui principali associazioni lo hanno sempre sostenuto) ma soprattutto per le piccole e medie imprese, cuore dell’industria nazionale, che soffrono in modo maggiore le spese della brevettazione e della difesa giudiziaria contro la contraffazione. Basti pensare che il solo costo delle traduzioni dei brevetti concessi nelle lingue nazionali, che l’Upc eviterebbe, è stimato tra 180 e 270 milioni di Euro l’anno, di cui il 20% è sostenuto dalle imprese italiane. L’ingresso dell’Italia, inoltre, aiuterà a tenere i prezzi di registrazione e di mantenimento a un livello competitivo e la riduzione dei costi per la brevettazione consentirà di liberare risorse per fare e difendere l’innovazione, consentendo di reagire con più decisione alle violazioni dei diritti: se attualmente le cause di contraffazione vengono concentrate dai titolari dei diritti fondamentalmente sulla base del criterio dei “larger markets”, con il nuovo meccanismo

diventerà più vantaggioso attaccare nei Paesi produttori, e l’Italia potrà diventare una venue competitiva per le azioni di contraffazione, specialmente se, come sembra, pur avendo un notevole contenzioso brevettuale (più di 400 nuove cause

copiando» conferma Per Giovanni Giannesi, di Confindustria. «Ospitare una Corte regionale o locale a Milano sarebbe un grande progetto anche per il dopo Expo – sostiene il Presidente del Centro Studi Anticontraffazione Daniela Mainini

Permetterà di risparmiare fino al 70% dei costi di brevettazione ogni anno), sceglierà di avere un’unica sede locale della Unified Patent Court, ubicata a Milano. «Più del 50% dei brevetti mira all’espansione internazionale. Fare brevetti significa contribuire allo sviluppo economico in modo concreto; la necessità è quella di competere in un mercato globale» spiega Marco Ricotti del Politecnico di Milano. «Il Brevetto Unitario è uno strumento davvero valido per le nostre aziende: sposta la competizione dal livello locale a quello mondiale. Basti pensare che in Cina lo stanno già 39 | LUGLIO AGOSTO 2015

– è una battaglia iniziata molti anni fa dal Centro Studi Anticontraffazione, proseguita anche nella mia qualità di Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione negli anni 2011/2013 e che oggi più che mai ha bisogno di rinnovate energie per evitare di perdere altro tempo. È una vittoria dell’Italia che finalmente ha capito e finalmente ha cambiato verso, puntando all’innovazione». L’adesione all’Upc dovrà ora essere approvata dal Parlamento Italiano, e si prevede che il sistema diventi operativo a partire dal 2016. □ g.p.


FOCUS | Industria e tecnologia

La rivoluzione che attende un nuovo modello economico basato sulla conoscenza

di Pierangelo Andreini l’industria meccanica 698 | 40


FOCUS | Industria e tecnologia

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: : Il futuro sara’ un mondo connesso in tutti i settori, dove l’enorme : di internet delle potenziale cose favorira’ convergenza e collaborazione 41 | LUGLIO AGOSTO 2015


FOCUS | Industria e tecnologia

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el ’94 erano 13 milioni. Ora sono tre miliardi. Tra cinque anni gli utenti connessi saranno sette miliardi, con 50 miliardi di oggetti collegati alla rete e tra loro interagenti. Da internet delle persone ad internet delle cose, per arrivare all’internet of everything che, integrando hardware, software, sensori di controllo, big data e connettività, consentirà di attingere dal web un’infinità di conoscenze relative a qualunque argomento e in cui ogni cosa sarà dotata di una precisa identità: persone, organizzazioni, apparati, componenti, prodotti, luoghi, contenuti e idee. Quando tutto sarà connesso al web si realizzerà una rete ibrida dalle molteplici potenzialità, che permetterà a ciascun ente di dialogare, anche a distanza, con soggetti, oggetti e con l’ambiente. Così, in pochi anni, si attuerà un’autentica rivoluzione che traghetterà il mondo verso un altro modello economico. Un modello basato sulla conoscenza, capace di coniugare crescita e sostenibilità, competitività e occupazione, qualità della vita e coesione sociale. Un modello in grado da una parte di soddisfare la richiesta di maggior valore di prodotti e servizi e dall’altra di incrementare l’efficienza, in quanto sarà possibile iniettare e far circolare dosi crescenti di intelligenza nel sistema economico e sociale. Questo perché nell’internet delle cose gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono sensatezza, grazie al fatto di poter accedere ad informazioni aggregate da parte di altri oggetti, e possono svolgere quindi un ruolo attivo, comunicando dati che riguardano loro stessi e creando un sistema pervasivo e interconnesso che attraverso svariate tecnologie di comunicazione consente di dialogare con i nodi del web. I campi d’azione sono già numerosi: da quelli industriali – con l’automazione dei l’industria meccanica 698 | 42

processi produttivi – alla logistica e all’infomobilità, dall’assistenza agli interventi remoti, dall’efficienza energetica alla tutela ambientale. Ma è da attendersi che le applicazioni dilagheranno a macchia d’olio, arrivando a interessare tutti i settori, compreso il primario, dove le fasi delle coltivazioni, inclusa l’irrigazione, potranno essere più interattive, sincronizzandosi con le previsioni meteorologiche: le piante, ad esempio, potranno comunicare quando devono ricevere acqua. Sono applicazioni che avranno in generale un forte e positivo impatto sulla qualità della vita se si pensa – per fare due esempi tra i più banali – che le sveglie potranno suonare prima in caso di traffico e i contenitori dei farmaci potranno avvertire pazienti e familiari se il malato scorda di prendere le medicine. In tal modo si determinerà un nuovo contesto, dove gli asset immateriali conteranno più di quelli materiali, premiando creatività e capacità di concepire prodotti e servizi innovativi ad alto valore aggiunto, e ciò che farà la differenza. Un cambiamento profondo, che ribalta i fattori e attribuisce alla conoscenza, alla domanda, alla creatività, all’innovazione continua e alla qualità il ruolo trainante dello sviluppo economico, segnandone il percorso. Questo perché la possibilità di individuare nuovi assetti organizzativi e procedure decisionali più rapide, attraverso la collaborazione in rete e quindi a un contesto decentralizzato, unita alla disponibilità di avere nuovi strumenti per gestire gli eventi, fa emergere nuove esigenze e diverse priorità, soggetti, prodotti, e pertanto nuove attività che genereranno rapidi mutamenti nella società. Un contesto rivoluzionato, che richiede molta conoscenza di frontiera, ma non altrettanto tempo perché essa sia acquisita e diffusa in tutti i


FOCUS | Industria e tecnologia settori dell’attività economica e si compia la transizione, se si considera che nei prossimi vent’anni l’attuale sapere tecnico potrà raddoppiare. Lo testimonia il progresso esponenziale che sta subendo tutta la tecnoscienza. Si pensi a quello delle tecnologie Ict che contribuiscono, tra l’altro, a eliminare le barriere alla circolazione delle idee, aprendo la strada al rapido variare degli scenari economici, sociali e politici. Come la microelettronica, che sforna strumenti sempre più potenti di visione, analisi, manipolazione e calcolo, contribuendo così all’avanzamento delle frontiere della conoscenza scientifica in diverse aree (come la biologia, la genetica, i materiali e l’elettronica stessa) e a far convergere, su scala nanometrica, le tecnologie derivate da queste conoscenze, attuando il cambiamento più straordinario che l’umanità abbia conosciuto. Saranno infatti le nano tecnologie a completare la rivoluzione, interiorizzando nei materiali capacità e prestazioni volute e concludendo la fase di miniaturizzazione da tempo iniziata. Di qui l’immane sforzo d’insieme che occorre compiere per immaginare il futuro di un mondo connesso in tutti i settori, dove l’enorme potenziale di internet delle cose ha la possibilità di favorire convergenza e collaborazione, ma nel quale l’arretratezza dei Paesi in via di sviluppo porta a contare attualmente 1,3 miliardi di persone che non hanno accesso all’elettricità, mentre un altro miliardo è servito da reti inaffidabili. Che fare quindi per attenuare le inaccettabili disuguaglianze sociali e reddituali, che stanno invece crescendo, tra una sempre più ristretta elite tenologicamente attiva e produttiva e una folla di disoccupati o sottoccupati in lavori routinari? Quanto lavoro umano potrà esserci nel breve e medio periodo in un

mondo sempre più servito da robot e intelligenza artificiale? Certamente le forze di scienza, tecnologia e mercato da sole non bastano per garantire che il futuro sia migliore. Questo futuro bisogna guadagnarselo, iniettando nei sistemi economici intelligenza, ma anche lungimiranza e saggezza, per guidare la rivoluzione verso traguardi che siano sostenibili, soprattutto dal punto di vista sociale, oltre che economico e ambientale. Tutto ciò comporta la necessità, specie in Italia, di mettere a punto una politica espansiva nei settori hightech che consenta di dispiegare il potenziale di nuovo lavoro che questi settori contengono e la conseguente domanda di imprenditorialità e occupazione aggiuntive, nei servizi, nell’intermediazione, nella logistica, per la sostenibilità, la cultura, nell’impiego del tempo libero, ecc. Dunque la caratteristica e la qualità del nuovo lavoro devono essere al centro dell’agenda dell’Esecutivo con politiche che promuovano l’introduzione di sistemi di produzione innovativi e diversi – ad esempio favorendo l’impiego delle stampanti 3D, che consentono di far espandere il self employment – che si intreccino con politiche di incentivazione del lavoro vocazionale. L’Italia futura deve essere più imprenditoriale di quella passata, e invece si trova come sempre in ritardo, perché tra i Paesi industrializzati non ha ancora definito una strategia organica in grado di ottimizzare i vantaggi competitivi del proprio sistema industriale che le consenta di fronteggiare la transizione segnando progressi e non regressi. Perché di fatto per ora il Paese, pur restando la seconda potenza manifatturiera europea, ha perso punti in Europa e nel Mondo, con una contrazione del contributo dell’industria al Pil nazionale sceso da oltre il 21% 43 | LUGLIO AGOSTO 2015

scienza, tecnologia e mercato da soli non bastano a garantire un domani migliore. Questo futuro bisogna guadagnarselo, iniettando nei sistemi economici intelligenza, lungimiranza e saggezza, per guidare la rivoluzione verso traguardi che siano sostenibili, dal punto di vista sociale, economico e ambientale.


FOCUS | Industria e tecnologia

del 2000 al 15% attuale e una perdita di mezzo milione di occupati, oltre l’11% del totale. E se sta uscendo da un periodo di acuta recessione non è ancora entrato in una fase di crescita adeguata al recupero dei danni della crisi e alla valorizzazione delle proprie notevoli potenzialità. Eppure vi sono settori che permangono come formidabili punti di forza: meccanica avanzata, alcuni comparti di chimica e farmaceutica, architettura e costruzioni, agroalimentare, moda e tessile, abbigliamento e calzatura, mobile e arredamento, nei quali l’Italia dispone di aziende, infrastrutture, scuole professionali e knowhow di primo livello. È li che dovrebbe focalizzarsi la politica per sostenerne l’innovazione non solo tecnologica, ma anche di governance, organizzazione, logistica, distribuzione, design, ecc. E’ la vera sfida, resa ardua dal fatto che con la globalizzazione le migliori idee e i migliori talenti nei settori high-tech tendono ad emigrare altrove, dove trovano le condizioni di sviluppo, con l’aggravante che da noi è merce rara. Basti pensare che in Italia solo il 22% delle persone fra 25 e 34 anni ha una laurea, contro il 37 del resto dell’Europa, e al nostro sistema universitario gravemente sotto finanziato. Al contrario è su questo e sull’intero sistema dell’istruzione che occorre far leva per fronteggiare senza subire danni la rivoluzione in atto, affinché il Paese conservi ed accresca la sua capacità di innovare e sappia incoraggiare le idee rivoluzionarie, promuovendone lo sfruttamento commerciale. Senza di ciò il declino appare inevitabile, perché il difetto italiano da correggere è la limitata presenza di ricercatori, soprattutto nel privato, complice la frammentazione del tessuto produttivo che registra 4

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l’industria meccanica 698 | 44

milioni di microimprese con meno di dieci addetti, che occupano il 47% della forza lavoro, contro il 29% della media europea, cui si aggiunge la bassa attrattiva di studenti e studiosi stranieri. Finalmente, però, si vede una luce in fondo al tunnel. Un segnale in controtendenza è dato infatti dal contenuto del nuovo Piano nazionale della ricerca che fa perno sul capitale umano, il che significa soprattutto mettere al centro i ricercatori e favorire il loro trasferimento di conoscenze al resto della società, così sostenendo la collaborazione pubblico-privato e quindi l’innovazione delle filiere tecnologiche nazionali attraverso l’applicazione industriale delle conoscenze. Con un respiro più ampio del precedente, il nuovo piano è anche ben allineato all’europeo Horizon 2020 con cui ha in comune le aree di intervento: Agroalimentare, Aerospazio, Design Creatività & Made in Italy e Fabbrica Intelligente, Blue Med, Chimica Verde e Patrimonio Culturale, Smart Communities, Tecnologie e Ambienti di Vita, Energia, Mobilità e Trasporti e Salute. Visto che la condizione fondamentale per gestire la complessità e superare con successo la transizione epocale che ci aspetta è rinforzare le reti dei fornitori di conoscenza, l’ottimismo pare giustificato, perché il nuovo piano, il rinnovato impegno di migliorare la qualità degli oltre 900 corsi di dottorato di ricerca attivi in Italia e il progressivo incremento della formazione a distanza, che con l’ evolvere degli strumenti di comunicazione non riguarda più solo le università telematiche, ma anche quelle tradizionali, introducono indubbiamente validi presupposti per poter uscire stabilmente dalla crisi e aggredire il moloch dell’immobilità sociale su cui poggia la crescita della disuguaglianza. □

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FOCUS | Industria e tecnologia

Industry

4.0: la rivoluzione è (anche) integrazione A Teco 2015 in mostra piccoli e grandi esempi di smart factory

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FOCUS | Industria e tecnologia

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abbriche sempre più flessibili e connesse. Digitalizzate. Ecologiche e al tempo stesso sostenibili. Il mondo della tecnologia sta cambiando, avviandosi verso quell’Industry 4.0 di cui tanto si parla. Ma chi immagina scenari futuribili e macchine alla portata di pochi grandi marchi sbaglia. I costi della digitalizzazione saranno sempre più affrontabili anche da parte delle Pmi, ha spiegato Giambattista Gruosso del Politecnico di Milano durante la conferenza d’apertura di Teco 2015, la due giorni organizzata da Messe Frankfurt dedicata alle aziende dell’automazione, della meccatronica e dei sistemi di potenza. «Quello che bisogna fare è dare alla fabbrica un valore aggiunto, entrare nei processi». Una rivoluzione che prevede, paradossalmente, un ritorno all’artigianato, con macchine e prodotti sempre più customizzabili, adattabili alle esigenze della fabbrica e del cliente. Ciò che serve è un vero e proprio “cambiamento culturale”. Uno sguardo differente, più ampio: «Tante aziende stanno introducendo la figura del responsabile digitale, un esperto dalle competenze poliedriche, che spesso esulano dai settori più tipici del manifatturiero» conclude Gruosso. Ma non c’è solo la tecnologia, alla base dell’Industry 4.0. L’inversione di prospettiva và anche nel senso di

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una nuova e capillare collaborazione: «Nelle filiere non si viene più selezionati per il prezzo, ma per la capacità di integrarsi con i produttori e i clienti» ha detto Giuliano Busetto, presidente di Anie Automazione e Ceo di Siemens Industry in Italia. «Le piccole e medie imprese oggi possono e devono sfruttare la loro capacità di fare sistema» ribadisce Tomaso Carraro, Presidente di Assiot. Ad esempio, un’azienda priva del settore servizi non dovrà per forza svilupparne uno proprio, ma potrà allearsi con una realtà che opera in quel campo in modo specifico. Per Carlo Alberto Carnevale Maffè, Professore in Bocconi, bisogna abbandonare campanilismi e modelli verticali, «parlare non più di “made in Italy” ma di “making in Europe”. Processi e filiere sono ormai intrecciatissimi». Fondamentale, all’interno della smart factory, è inoltre la sostenibilità. «Tra i vantaggi competitivi della meccatronica – oltre all’incremento di funzionalità, flessibilità, e la possibilità di produrre in piccoli lotti – c’è la sostenibilità ambientale» racconta Marco Bertoldi di Bonfiglioli « Il concetto di energy saving è ormai fondamentale nel mondo del manufacturing. Noi lo abbiamo applicato anche alle nostre presse metalliche: prima erano alimentate da centraline elettriche che consumavano tan-

tissimo poi, grazie all’inserimento di un motore brushless, il consumo avviene solo al momento dell’utilizzo». Una rivoluzione che si può applicare a strutture preesistenti, con alcune manovre di retrofit: «Quella di Amberg non è una fabbrica recente: ha 25 anni» spiega Filippo Giannini di Siemens «tuttavia, tramite una serie di interventi mirati è diventata negli ultimi anni un esempio di smart factory a tutti gli effetti». Per farlo è stata fondamentale un’integrazione sia orizzontale che verticale dei processi. «I prodotti comunicano con le macchine e tutti i processi sono ottimizzati per il controllo IT con una bassissima percentuale di scarti. Anche se la fabbrica è altamente automatizzata, il suo aspetto esteriore è cambiato poco dal 1989. La produzione è aumentata di otto volte senza la necessità di espandere gli spazi produttivi e con quasi nessun cambiamento nel numero di impiegati, che attualmente ammonta a circa 1.100». Spesso, infatti, ci si domanda quale sarà il ruolo dell’uomo all’interno di queste nuove fabbriche «Il 75% del lavoro pesante e ripetitivo è svolto dai robot, mentre gestione, sviluppo e soluzioni inaspettate sono affidate all’uomo» spiega Giannini «Vogliamo formare dei collaboratori creativi, con una cultura del continuo miglioramento». □ g.p.

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NEWS | Tecnologia

skf: Abbiamo reso intelligenti I i nostri cuscinetti Dalla tecnologia pensata per treni e turbine si pensa all’applicazione nell’industria pesante

di Gloria Presotto l’industria meccanica 698 | 48

l treno comincia a rallentare, sempre di più. I freni stridono. Improvvisamente siamo bloccati in mezzo alla campagna, mentre una voce metallica annuncia che si è verificato un guasto. Una situazione piuttosto frequente, soprattutto nei periodi di maltempo, quando l’acqua deteriora le componenti meccaniche. Un contrattempo per gli utenti e un danno d’immagine per le ferrovie. La soluzione? Manutenzione corretta; misure di diagnostica preventiva; intervenire sulle criticità in anticipo. Skf, multinazionale che opera nel settore di cuscinetti volventi, tenute, meccatronica, servizi e sistemi di lubrificazione, studia da tempo delle risposte in questo senso. Una di queste è Skf Insight, presentata ad Hannover 2015. Quando è stata lanciata, nel 2013, era un concetto tecnologico, un modo in cui ingegneri e tecnici di manutenzione avrebbero potuto migliorare le attività di condition monitoring tenendo sotto controllo lo stato di efficienza dei cuscinetti. Due anni dopo, è una soluzione completamente funzionale, in fase di sperimentazione in prototipi dei


Foto © Fotolia

NEWS | Tecnologia

clienti, in grado di fornire dati direttamente ai centri di diagnostica, per ottimizzare il tutto attraverso il Cloud Skf. Il development manager è un italiano, Ronnie Spolidoro: «Skf Insight parte da un concetto di condition monitoring e va molto oltre, integrando caratteristiche di auto-alimentazione e tecnologia wireless intelligente. Applicando algoritmi sviluppati dalla Skf per i cuscinetti anche ai dati dell’Skf Insight, è possibile adottare un approccio di tipo “adattivo” alla manutenzione. Mentre il condition monitoring tradizionale rileva i danneggiamenti dei cuscinetti, questa soluzione identifica le condizioni anomale che causano il danneggiamento e può attivare misure per evitarlo». Ecco come funziona: «Sostanzialmente abbiamo preso dei sensori, li abbiamo miniaturizzati e inseriti all’interno dei singoli cuscinetti» spiega Spolidoro, «tali sensori inviano dei segnali da un’antenna a un Concentrator, che a sua volta li spedisce a un Cloud: giungono così al cliente, che può leggerli tramite un’App dedicata». L’Skf Insight monitora parametri dinamici come vibrazioni, temperatura, condizioni di

lubrificazione e carichi e quindi informa gli utilizzatori in caso di condizioni anomale. In tal modo si può agire sul cuscinetto o sulla macchina per evitare che il danno avvenga, prevenendolo e mantenendo le condizioni stabili. Tra i clienti, anche Trenitalia e SJ, che possiede le Ferrovie Svedesi. «È sempre più importante, nel settore dei trasporti pubblici, avere una diagnostica e una prognostica che permettano di riconoscere il problema prima che esso diventi critico» spiega Filippo Zingariello, Director Global Strategic Development di Skf «Le nostre ricerche di prodotto avvengono in Olanda, in un centro apposito, in cooperazione con il centro di sviluppo “condition monitoring” in Inghilterra. Poi, a seconda del cliente, degli esperti locali lavorano in loco, adattando la soluzione in modo personalizzato». Ovviamente, Skf Insight non è applicabile solo alle boccole dei treni, ma al mezzo in toto: «Abbiamo già soluzioni di diagnostica implementate che supportano il controllo di tutto il body di Italo treno» continua «in futuro con le soluzioni wireless si potrà essere estremamente flessibili». 49 | LUGLIO AGOSTO 2015

Dati i costi estremamente elevati per le attività di manutenzione, una delle aree di applicazione di Skf Insight è anche quella del monitoraggio delle turbine eoliche. In alcuni casi, sostituire un cuscinetto principale in una turbina eolica risulta così costoso da pregiudicare il progetto di costruzione della turbina. In queste applicazioni, potrebbe monitorare carichi e condizioni di lubrificazione in esercizio, offrendo il tempo necessario per evitare l’insorgenza di condizioni di processo deleterie. La Skf sta già lavorando allo sviluppo di un tale sistema insieme a un cliente del settore eolico. Il sistema acquisisce informazioni dinamiche sui cuscinetti durante il funzionamento effettivo, quindi le comunica wireless a centri di monitoraggio in remoto, o ai team di manutenzione locali. La soluzione allo studio monitorerà velocità, vibrazioni, temperatura e condizioni di lubrificazione. Uno dei vantaggi è il poter essere integrata in impianti esistenti, consentendo così di aumentare il potenziale operativo sia delle turbine nuove che delle migliaia già in funzione in tutto il mondo. □


normativa tecnica FOCUS | Sicurezza nel Mercato

Direttiva PED – Dal primo giugno nuovi criteri per la classificazione delle attrezzature a pressione Tramite un’apposita Circolare, il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiarito la corretta applicazione delle nuove prescrizioni derivanti dall’entrata in vigore, a partire dal 01 giugno 2015, dell’Articolo 13 della Direttiva 2014/68/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014 , concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione. Da tale data, infatti, sarà in vigore il solo articolo 13 (Classificazione delle attrezzature a pressione) della Direttiva 2014/68/UE che sostituirà l’articolo 9, di pari oggetto, della Direttiva 97/23/CE. La necessità di prendere atto dell’entrata in vigore dell’articolo 13 deriva dal fatto che sarà necessario riclassificare il fluido secondo le classi di pericolo espresse dal Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Regolamento CLP). La direttiva 2014/68/CE entrerà in vigore in maniera completa il giorno 18 luglio 2015; fino a tale data la dichiarazione di conformità delle apparecchiature a pressione non subirà variazione alcuna, continuando a fare riferimento alla Direttiva 97/23/CE. Revisione Direttiva 2000/14/CE “Rumore” – iniziati i lavori a Bruxelles È ufficialmente iniziata la procedura di revisione della Direttiva 2000/14/EC relativa all’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto. Il primo passo della procedura è stata l’assegnazione al Consorzio Odelia (Outdoor Equipment Noise Limit Assessment) dell’incarico di realizzare l’impact assessment per la revisione dell’elenco delle attrezzature soggette alla Direttiva e dei relativi limiti di emissione acustica. Lo studio del Consorzio ODELIA sarà consegnato alla Commissione Europea entro luglio e si concentrerà sui seguenti punti: • analisi dei cambiamenti nella tecnologia applicata alle macchine, compresi i prodotti più silenziosi, che sono apparsi sul mercato dall’entrata in vigore della Direttiva (ad esempio i motori ibridi, nuovi processi di lavoro); • cambiamenti nelle tipologie di prodotto o le nuove

tipologie di prodotto dall’entrata in vigore della Direttiva; • individuazione degli ostacoli tecnici o economici per ulteriori modifiche ai valori limite o l’introduzione di valori limite per prodotti attualmente al di fuori dello scopo. La procedura di revisione della Direttiva 2000/14/EC dovrebbe essere completata entro il 2016. Dal primo giugno 2015 il Regolamento CLP unica legislazione per classificazione ed etichettatura di sostanze chimiche e miscele. Dal primo giugno 2015 il Regolamento (CE) 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio (CLP) è la sola normativa vigente per la classificazione e l’etichettatura delle sostanze chimiche e delle miscele. Da tale data termina, infatti, la fase transitoria che dal 20 Gennaio 2009 ha consentito alle imprese di avvalersi ancora delle disposizioni della precedente legislazione, in particolare della Direttiva 67/548/CEE sulle sostanze pericolose e della Direttiva 1999/45/CE DPP sui preparati pericolosi. Il Regolamento CLP sostituisce integralmente la normativa precedente; pertanto dal 1 giugno 2015 si applicano le seguenti disposizioni: • le sostanze chimiche devono essere classificate soltanto conformemente al Regolamento CLP; • le miscele devono essere classificate, etichettate e imballate unicamente in conformità al regolamento CLP. Tuttavia le miscele già classificate, etichettate e imballate in base alla Direttiva 1999/45/CE DPP e immesse sul mercato antecedentemente al 1° giugno 2015 devono soltanto essere rietichettate e reimballate entro il 1° giugno 2017


 • le classificazioni delle sostanze e delle miscele conformemente al regolamento CLP devono essere riportate nella scheda di dati di sicurezza. Il Ministero della Salute ha emesso una circolare, disponibile nel sito Anima, che chiarisce la corretta applicazione della deroga di due anni per l’adozione della etichetta CLP per le miscele fabbricate e immesse in commercio prima del 1° giugno 2015 ai sensi dell’articolo 61, paragrafo 4 del Regolamento.

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FOCUS | Sicurezza nel Mercato

in pillole Apparecchiature per il trattamento dell’acqua – Pubblicata Linea Guida del Ministero della Salute Il Ministero della Sanità ha pubblicato le linee guida per la corretta applicazione del Decreto Ministeriale 25/2012 sulle apparecchiature per il trattamento dell’acqua. In particolare, le linee guida intendono potenziare e armonizzare la qualità dei contenuti informativi e pubblicitari in adempimento agli obblighi previsti dal DM 25/2012, con particolare riguardo ai dettami del Codice del Consumo. L’obiettivo del Ministero è offrire al consumatore strumenti e indicazioni a supporto di una scelta basata sulle prestazioni qualitative e quantitative dell’apparecchiatura, sconsigliando scelte non sorrette da tecnologie di provata efficacia e dimostrati e documentati effetti. Particolare importanza è anche dedicata all’informazione al consumatore relativamente alla corretta collocazione, installazione, gestione e manutenzione delle apparecchiature secondo le istruzioni previste dalla legislazione vigente. Diagnosi energetiche - Pubblicate le linee guida del Ministero dello Sviluppo Economico. In base al Decreto Legislativo 102/2012, attuazione in Italia della Direttiva europea sull’efficienza energetica, le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia devono eseguire una diagnosi energetica nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre 2015. Per grande impresa s’intende un’azienda che occupa più di 250 persone, il cui fatturato supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro. Al fine di fornire a tutti i soggetti obbligati i necessari chiarimenti sulla corretta esecuzione degli audit energetici, il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso disponibili una serie di linee guida. • Il 22 maggio è stato pubblicato il documento con tutti i chiarimenti in materia di diagnosi energetica nelle imprese. Il documento è destinato espressamente alle aziende e mette a disposizione le informazioni per facilitare l’esecuzione delle diagnosi energetiche; è importante sottolineare che gli audit costituiscono un importante opportunità per le imprese di individuare i margini di miglioramento negli usi energetici e di intervenire per contenere i con-

sumi, accrescendo il proprio vantaggio competitivo. È stato invece pubblicato il 12 maggio l’avviso del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’ambiente che consente alle Regioni e Province autonome di presentare programmi finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle piccole e medie aziende. Il totale delle risorse che saranno disponibili per le PMI è di 30 milioni di euro, a copertura del 50% dei costi che sosterranno per la realizzazione delle diagnosi energetiche. Si stima che non meno di 15.000 PMI all’anno potranno essere coinvolte in questa iniziativa e che altrettanti progetti di efficienza energetica scaturiranno dalle diagnosi energetiche. La scadenza per presentare i programmi da parte delle Regioni è fissata al 30 giugno 2015. L’iniziativa verrà replicata annualmente con analoghe risorse sino al 2020. Infine, sempre il 12 maggio è stato pubblicato il decreto del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero dell’Ambiente che riporta gli schemi, predisposti da ACCREDIA, di certificazione ed accreditamento per la conformità alle norme tecniche relative alle “Società che forniscono servizi energetici” (ESCO), agli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), ai Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE).

Direttiva RoHS: pubblicata nuova Direttiva Delegata 2015/863/EU La Commissione Europea ha pubblicato la Direttiva Delegata 2015/863/UE che modifica l’Allegato II della direttiva 2011/65/UE RoHS riguardante l’elenco delle sostanze soggette a restrizione. Nello specifico la direttiva inserisce nell’Allegato II quattro nuove sostanze con le rispettive concentrazioni massime tollerate per peso nei materiali omogenei: • Ftalato di bis(2-etilesile) (DEHP) (0,1 %) • Benzilbutilftalato (BBP) (0,1 %) • Dibutilftalato (DBP) (0,1 %) • Diisobutilftalato (DIBP) (0,1 %) La direttiva entrerà in vigore a partire dal 24 giugno 2015 e gli Stati membri dovranno recepirne le disposizioni entro il 31 dicembre 2016. Le nuove restrizioni saranno invece applicabili a decorrere dal 22 luglio 2019.

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FOCUS | Movimentazione

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enti semifinalisti, provenienti da tutta Italia. Un percorso prestabilito. Ogni ostacolo abbattuto, una penalità. Poi una gara di destrezza: il tutto a bordo di un carrello elevatore. Si respira aria di festa, ma anche di sfida alla finale di “Belron Forklift Gran Prix”. Organizzata dal Gruppo Belron Italia, in collaborazione con Jungheinrich, company internazionale esperta nell’offerta di prodotti per la logistica, la gara tra carrellisti si è svolta all’interno dello stabilimento logistico Origlass di Origgio, il 23 maggio. Alla fine, solo quattro operatori sono saliti sul podio. Una gara divertente, la cui idea di fondo è però serissima: manovrare un carrello è un’operazione da svolgersi in estrema sicurezza. Non può essere improvvisata, serve una formazione apposita. «Precisione e abilità sono doti fondamentali all’interno dell’ambiente del magazzino» ha spiegato Andrea Pasquini, responsabile di Aisem, l’associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione: «Chi guida i carrelli elevato-

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FOCUS | Movimentazione

ri deve muoversi in piena sicurezza, per evitare danni a se stesso e agli altri operatori. Questo d’altronde è il concetto alla base dell’accordo Stato Regioni 53 Csr del 12 Febbraio 2012, in base al quale sono stati resi obbligatori, i corsi di formazione per operatori di carrelli elevatori. Formazione di cui noi di Aisem ci siamo occupati fin dall’inizio, visto quanto ci è caro il tema della prevenzione degli incidenti sul lavoro. Così, assieme ad alcune case produttrici di carrelli, abbiamo organizzato un’attività formativa, suddivisa in due parti: teorica e pratica. L’adesione è stata molto buona: nel periodo di adeguamento – conclusosi il 12 marzo 2015 – sono stati formati oltre 14.000 carrellisti, attraverso circa 2500 corsi. Tuttavia, ci sono ancora delle aziende che devono provvedere alla formazione. L’importanza di manifestazioni come Belron Forklift Grand Prix è anche questa: ricordare, in maniera ludica, come la sicurezza sul lavoro sia fondamentale». □ g.p.

Belron Forklift Gran Prix: vince la sicurezza 53 | LUGLIO AGOSTO 2015


FOCUS | Movimentazione

Sicurezza dietro a un vetro

Una cultura da veicolare ad aziende e consumatore finale Intervista a Matteo Rignano, Amministratore Delegato di Belron Italia arrivare al consumatore finale che deve sapere (e quindi chiedere) cosa significa ricevere un intervento che ripristini la reale sicurezza del veicolo. Questo fondamentale concetto si diffonde ovviamente a tutti i rami d’azienda, compreso quello logistico e distributivo, rappresentato da Origlass. Belron è attiva in Italia con il marchio Carglass. Su quali progetti state lavorando? Il progetto di quest’anno ha un solo nome ma tante declinazioni differenti. Ed è il progetto Sicurezza. Per noi la sicurezza ha vari volti. Il primo è quello rivolto ai nostri clienti, gli automobilisti che devono avere la massima garanzia di ricevere da noi un veicolo perfettamente sicuro dopo ogni intervento. Il secondo è la sicurezza dei nostri dipendenti. Il personale di tutti i centri di assistenza Carglass è personale diretto del Gruppo Belron, quindi viene adeguatamente formato e allenato a fornire il miglior servizio possibile e il più sicuro. Quali strumenti avete sviluppato per intervenire correttamente? Grazie al supporto del centro di Ricerca Belron Technical negli anni abbiamo sviluppato strumenti, tecnologie e tecniche che garantiscono la massima sicurezza di ogni intervento sui vetri. E questo è un valore centrale all’interno e all’esterno dell’azienda. Stiamo quindi lavorando alla creazione e diffusione di contenuti volti a contribuire alla concreta creazione della cultura della sicurezza. Contenuti da veicolare nella maniera migliore e a tutti i nostri target di riferimento: dalle compagnie assicurative alle aziende che si occupano di fleet management, per

Con l’accordo Stato-Regioni sono stati resi obbligatori dei corsi di formazione per tutti i carrellisti. Quanto conta la sicurezza nel settore movimentazione merci? La cultura della sicurezza conta come detto sia nel servizio in sé e nella capacità di dare al cliente finale un’auto perfettamente sicura, che nella formazione del nostro personale che va dai tecnici che eseguono riparazione e sostituzione a chi lavora nel centro logistico Origlass di Origgio, il più grande del suo genere in Italia. Da sempre forniamo la formazione adeguata ai nostri dipendenti e ci incoraggia questa decisione di rendere obbligatori corsi di formazione che nella nostra azienda abbiamo avviato da anni. Nel nostro specifico campo la delicatezza dei materiali che vengono spostati nel centro logistico corrisponde all’esigenza di una formazione che sia tagliata su misura di questo prodotto che è per definizione frangibile ed estremamente delicato. Quindi abbiamo istituito la figura di Responsabile Formazione e controllo giacenze che ha il compito di fare dei controlli periodici sulla sicurezza di tutti i nostri impianti logistici sul territorio italiano (Origlass è l’hub centrale ma in Italia ce ne sono altri sette) e riportare sulle necessità di interventi mirati. Belron opera in 34 Paesi. Quali sono i vostri principali mercati di riferimento? Il nostro marchio è presente in tutti i continenti, e ogni mercato è per noi importante. In tutte le realtà il gruppo Belron rappresenta il leader di mercato o comunque occupa una delle posizioni più rilevanti sul mercato stesso. □ g.p.

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FOCUS | Movimentazione

Carrelli industriali, da 3 anni in costante crescita D

ai 37 mila carrelli industriali rarsi un dato deludente: «La gamma ordinati nel 2008, a un passo da magazzino rappresenta il 65% del dall’inizio della crisi, siamo ancora mercato» spiega infatti Angelo Mailontani. Ma il mercato del 2014 se- no, capogruppo della sezione carrelli gna un importante +13,74% rispet- industriali di Aisem, «un incremento all’anno precedente, e continua to dell’8,6% è proporzionale con la un trend di crescita che prosegue dal 2012. Sono i risultati emersi dall’analisi congiunturale di Aisem/Anima e Ascomac/Unicea, frutto di un’indagine statistica annuale sul settore dei carrelli industriali aItaliano cui aderi-dei Carrelli Industriali Il Mercato scono tutti i principali costruttori e tendenza degli ultimi tre anni». distributori operantiScheda in Italia. Informativa Variazione importante per i contro2015 Nel dettaglio il settore cresciuto di bilanciati elettrici: +25,3%. «Spicca meno risulta quello delle macchine in questo caso il Piemonte (+55,4%), da magazzino. Ma non deve conside- grazie a ordini significativi in termi-

ni di numeri da parte di gruppi importanti» continua Maino. Mentre nel caso dei frontali termici ottimo risultato in Emilia Romagna, con un aumento del 20,9%: «Fa da traino in questo caso il campo della ceramica»

Nel 2014 +13,7% degli ordini secondo i dati Aisem Unicea

Migliaia

spiega ancora Maino, «nonostante si parli di ordini numericamente più bassi rispetto alle altre categorie». In Lombardia incremento modesto in tutte le tre categorie, in una Regione che rimane comunque la più Sviluppo del Mercato Italiano - Ordini (2008 - 2014) consistente a livello numerico. 40 L’industria italiana dei carrelli elevatori continua sulla strada dell’in35 novazione, con attenzione in particolare alla riduzione dei consumi. 30 Anche se l’Italia resta uno dei mer25 cati dove circola il parco carrelli più datato d’Europa: «Difficile stimare 20 un età, ma si attesta probabilmente fra gli 8 e i 10 anni in media» con15 clude Angelo Maino, «la crisi ha portato un utilizzo meno intensivo dei 10 carrelli industriali, allungandone la 5 vita. Mentre un certo svecchiamento è sicuramente legato al noleggio, 0 fenomeno ormai consolidato e im2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 portante». Business fondamentale Magazzinieri Frontali Elettrici Frontali Termici TOTALE GENERALE rimane poi l’attività di manutenzioNel 2014 il mercato italiano dei carrelli ha proseguito, in maniera ancor più accentuata, la crescita già registrata nelne, a cui si fa sempre più riferimento 2013.Sviluppo del Mercato Italiano - Ordini (2008-2014) - Fonte Aisem/Unicea in termini di marginalità. □ c.f. In tutte le categorie di prodotto si è registrato un trend di crescita, la più significativa delle quali si è verificata nel segmento dei carrelli frontali elettrici (+25% rispetto al precedente anno).

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I valori rimangono comunque ancora lontani dai livelli pre-crisi.


FOCUS | Efficienza energetica

Thermoevolution un salto di qualità Dal 26 settembre tutti i prodotti di climatizzazione invernale e gli scaldacqua dovranno ridurre le emissioni

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l mondo della termoidraulica si trova di fronte a un grande cambiamento. Dal 26 settembre entreranno in vigore in tutta Europa i Regolamenti 811/2013, 812/2013, 813/2013 e 814/2013, che prevedono una nuova etichettatura energetica e misure di Ecodesign per i prodotti di climatizzazione invernale e gli scaldacqua fino a una determinata potenza. Tra pochi mesi, infatti, gli strumenti che consumano energia o sono connessi al dispendio energetico dovranno consumare meno e ridurre le emissioni. Tutto ciò si inquadra all’interno della direttiva 20-20-20, il cui scopo è cambiare l’offerta, stimolando l’utente finale a una maggior consapevolezza energetica. Con l’immissione nel mercato di questi nuovi articoli ecocompatibili, nel 2020 si potrà infatti ottenere un risparmio energetico annuo pari a 56 milioni di Tep, corrispondente a una riduzione di emissioni pari a 136 milioni di tonnellate di CO2. Una rivoluzione che ha spinto i principali attori dell’idrotermosanitario (Angaisa, Assistal, Assotermica e la fiera Mce), patrocinati da Enea, a definire Thermoevolution, un progetto congiunto per guidare gli operatori in questo delicato passaggio. «Sarà un vero e proprio salto di qualità, non un progresso lineare», ha

spiegato il Presidente di Assotermi- adership in Europa, se si considera ca Alberto Montanini alla presen- che la nostra industria compete con tazione del Progetto, il 12 maggio la Germania nello sviluppo di tecno«Dobbiamo essere preparati». Oggi, logie per l’efficienza energetica e le su circa 850.000 caldaie vendute in fonti rinnovabili termiche e ha un Italia oltre il 60% sono di tipo con- valore dell’export che supera di gran venzionale, perciò l’entrata in vigore lunga il 50%», conclude Montanini. delle nuove misure d’implemen- Necessario, perciò, un aggiornaeuropee lo scenarionellamento di tutti gli operatori. Itazione Regolamenti sonomuta stati pubblicati Gazzetta Ufficiale europea N. L 239 molto rapidamente, con uno sposta- «Ora più che mai la formazione quadel 6 settembre 2013 e sono esecutivi dal 26 settembre 2013, senza alcun mento del mix di vendita verso ap- lificata degli operatori tecnici (prorecepimento nazionale. parecchi a più alta efficienza. «Sono gettisti, installatori, manutentori) e Le prime misure effettive sui prodotti immessi sul mercato partiranno da 2 tutte produzioni per le quali l’Italia la comunicazione all’utente finale è anni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi dal 26 settembre ha da sempre avuto un ruolo di le- di fondamentale importanza» spie-

2015.

TIMING E OBBLIGHI

APPARECCHI PER IL RISCALDAMENTO (ANCHE MISTI PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA)

APPARECCHI DEDICATI ALLA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

etichetta energetica con classi da A++ a G

etichetta energetica con classi da A a G

requisiti prestazionali minimi

requisiti prestazionali minimi

26 settembre 2015

26 settembre 2017

nuovi e più severi requisiti prestazionali minimi

“taglio” delle classi di minor efficienza ed etichetta energetica con classi da A+ a F nuovi e più severi requisiti prestazionali minimi

26 settembre 2018

introduzione di valori limite sulle emissioni di NOx

26 settembre 2019

“taglio” delle classi di minor efficienza ed etichetta energetica con classi da A+++ a D

introduzione di valori limite sulle emissioni di NOx

I requisiti prestazionali degli apparecchi per il riscaldamento, come da illustrazione successiva, sono al parametro ηs, che definisce l’efficienza l’industria meccanica 698 riferiti | 56 energetica stagionale del riscaldamento d’ambiente e ηwh per l’efficienza energetica di riscaldamento dell’acqua, nel caso si considerino anche sistemi


FOCUS | Efficienza energetica ga il Vice Presidente di Assotermica, Flavio Borgna. «È necessario che i professionisti conoscano in dettaglio i numerosi requisiti introdotti dai nuovi Regolamenti ed è altrettanto importante che l’utente finale sia reso consapevole dei benefici, energetici ed economici, derivanti dalla riqualificazione del proprio impianto termico e idrico-sanitario». Basti pensare che la sola sostituzione della caldaia obsoleta con una a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di termoregolazione può portare a risparmi energetici di circa il 20%-30% dei consumi per il riscaldamento. Riscaldamento, che insieme alla produzione di acqua calda sanitaria, rappresenta circa l’80% dei consumi di una moderna abitazione. Il programma di Thermoevolution è articolato su due livelli: uno più generale, a carattere informativo, con un tour di quattro workshop che parte il 26 maggio da Milano, presso la Camera di Commercio, arriva il 16 giugno a Padova e il 30 giugno a Roma, proseguendo poi il 23 settembre a Bari e chiudendosi a Mce

2016. Il secondo livello, di carattere più tecnico, propone dei corsi di formazione organizzati dalle singole Associazioni e tenuti da docenti Assotermica, su tutto il territorio e specifici per le figure professionali coinvolte: distribuzione, rivenditori e installatori. «Abbiamo fatto le norme, ora bisogna aderire» spiega Mauro Odorisio, Presidente di Angaisa «è importante che si crei, oltre a una coscienza delle leggi, anche un’eticità sul territorio. Cosa non facile, poiché spesso si ha a che fare con soggetti poco disposti al cambiamento». «Esiste una necessità formativa di fronte alla quale tutta la filiera deve essere compatta», conferma Maurizio Esitini di Assistal «dobbiamo integrarci nelle azioni affinché questo grande risultato possa essere raggiunto». Ma quali sono, precisamente, i prodotti coinvolti nei nuovi Regolamenti? Innanzitutto gli apparecchi (elettrici, a gas e a gasolio) per riscaldare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria; ma anche i sistemi realizzati combinando apparecchi di riscaldamento con disposi-

26 sett 2015 < 70 kW

(solo riscaldamento & combi)

CALDAIE

B11 < 10 kW

(solo riscaldamento)

B11 < 30 kW (Combi)

70< Pout< 400 kW

mCHP

Solo riscaldamento & Combi)

0< Pout< 400 kW

POMPE DI CALORE

(solo riscaldamento & Combi)

Alta temperatura (solo riscaldamento & Combi)

s

> 86%

s

> 75%

(se installate in canne collettive ramificate)

Full load Part Load

26 sett 2018

wh

min1

wh

(solo combi)

Gas: < 56 mg/kWh

min2

(solo combi)

Gasolio: < 120 mg/kWh

Livello di potenza sonora

s > 86%

Livelli di NOx (in potere calorifico superiore) Gas: < 70 mg/kWh

s > 100%

Informazioni di prodotto (scheda tecnica) s>

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Livelli di NOx (in potere calorifico superiore)

(solo pompe di calore)

100%

s

Gasolio: < 120 mg/kWh

> 110%

Gas cogenerazione: < 240 mg/kWh

Bassa temperatura (solo riscaldamento )

> 86% > 94%

26 sett 2017

tivi di controllo della temperatura e dispositivi solari. L’installatore che mette in servizio un sistema composto da apparecchi e componenti di produttori diversi sarà chiamato perciò a fornire, sotto la propria responsabilità, la classe di efficienza e l’etichetta energetica del sistema. Le norme applicate finora a frigoriferi, televisori e lavatrici, varranno dal prossimo settembre anche per gli impianti idrotermosanitari. Tuttavia, mentre l’etichetta di un elettrodomestico è un elemento chiave per la scelta da parte del consumatore, l’etichetta degli apparecchi/ sistemi di riscaldamento per gli ambienti e produzione di acqua calda sanitaria può dare solo un primo orientamento nel processo decisionale, in quanto ad un elevata classe di efficienza energetica del prodotto/sistema potrebbe non corrispondere la migliore, efficiente o più economica soluzione impiantistica per il cliente. Sarà dunque compito dell’impiantista determinare il valore corretto di efficienza del sistema in rapporto alle scelte tecnologiche effettuate. □ g.p.

s

> 115%

s

> 125%

Gasolio cogenerazione: < 420 mg/kWh

prestazionali degli apparecchi dedicatisono allariferiti produzione di acqua I requisitiI requisiti prestazionali degli apparecchi per il riscaldamento al parametro ηs, caldal’efficienza sanitariaenergetica sono anch’essi riferiti parametro ηwh, ma le emisurazioni che definisce stagionale del al riscaldamento d’ambiente ηwh per l’eftengono conto dei profili didell’acqua, carico (calcolati una sequenza ficienza energetica di riscaldamento nel casocome si considerino anchedeterminata sistemi misti di prelievicombinata di acqua)didichiarati dalsanitaria. costruttore secondo quanto illustrato di per la produzione acqua calda seguito:

A+++

57 | LUGLIO AGOSTO 2015

3XS

XXS

XS

S

M

ηwh  62

ηwh  62

ηwh  69

ηwh  90

ηwh  163

L

XL

XXL

ηwh  188

ηwh  200

ηwh  213


FOCUS | Efficienza energetica

La sorveglianza di mercato? serve una collaborazione capillare di Milena Presutto, Ricercatrice e Project Manager di Enea

Thermoevolution ha il patrocinio di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha avuto un importante ruolo tecnico nella definizione delle misure d’implementazione dei requisiti di eco design ed etichettatura energetica, e che sarà chiamata ad un’attività ancor più importante per ciò che concerne la sorveglianza del mercato e la veridicità delle dichiarazioni sui prodotti.

E

nea è stata indicata nella legislazione nazionale di trasposizione delle direttive ecodesign 2009/125/ CE ed etichettatura energetica 2010/30/EU come supporto tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico per la sorveglianza di mercato, data la sua specifica conoscenza tecnologica dei prodotti. Il nostro, tuttavia, è un parere tecnico: non abbiamo autorità legale. Mentre nel caso dell’etichettatura la sorveglianza di mercato è responsabilità dalle Camere di Commercio e del Ministero, per quanto riguarda l’Ecodesign attualmente è il Ministero stesso l’autorità principale, poiché non è stato ancora emanato il decreto attuativo che individui le funzioni degli altri soggetti preposti. Sostanzialmente, Enea analizza

la documentazione tecnica e i test report eseguiti dai laboratori che effettuano – per conto dell’Autorità – i controlli sugli apparecchi via via individuati: abbiamo realizzato controlli documentali su alcune tipologie di frigoriferi e al momento ci stiamo dedicando alle lampade, ma in futuro è previsto che saranno controllati altri prodotti. Ciò che serve, affinché la sorveglianza di mercato sia davvero efficace, è una sinergia tra gli attori coinvolti, istituzionali e non: Ministero, Camere di Commercio, Enea, Dogane, Guardia di Finanza, produttori, rivenditori. Tutti dovrebbero collaborare per segnalare possibili casi di non conformità. Solo grazie a una collaborazione capillare si potrà avere la certezza l’industria meccanica 698 | 58

di immettere nel mercato prodotti energeticamente efficienti e con elevate prestazioni, con beneficio di ogni parte. In questo momento la sorveglianza di mercato è purtroppo un po’ l’anello debole delle politiche comunitarie sull’efficienza energetica: la sola legislazione non basta ad assicurare prodotti conformi sul mercato, ed essendo la sorveglianza demandata a livello del singolo Stato membro viene realizzata con modalità ed efficacia diversa nei vari Paesi. Aggiungo inoltre che anche l’interpretazione della legislazione può cambiare nel tempo. Ad esempio: come deve essere mostrata l’etichetta dei prodotti esposti alla vendita ma imballati? Aprire ogni imballaggio per estrarre l’etichetta e apporla sulla scatola potrebbe avere conseguenze dal punto di vista della garanzia, così recentemente è stato accettato che a essere etichettato potrà essere un solo pezzo tolto dall’imballaggio ed esposto, che farà fede per tutti quelli confezionati. □


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FOCUS | Efficienza energetica

Sistemi di climatizzazione: sale la produzione, ma il mercato italiano soffre I

di Mara Portoso

dronico in leggera crescita, espansione diretta in calo. In un mercato in continua trasformazione. Sono i risultati dell’indagine statistica svolta da Assoclima sul mercato dei componenti per sistemi di climatizzazione nell’anno 2014, indagine alla quale hanno partecipato 40 aziende e che prende in considerazione le seguenti tipologie di prodotti: climatizzatori d’ambiente, climatizzatori sistemi split e multisplit, sistemi Vrf, condizionatori packaged e roof top, condizionatori autonomi con regolazione di precisione, gruppi refrigeratori di liquido con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, unità terminali, aerotermi. Dopo un’analisi dell’andamento generale del comparto, i responsabili commerciali e marketing di alcune delle principali aziende del settore hanno commentato i dati relativi alle famiglie di prodotti che hanno maggiore incidenza in termini di fatturato e di rappresentatività del mercato. Il valore della produzione nazionale 2014 è risultato essere di circa 618 milioni di euro, con un incremento dell’1,4% rispetto all’anno precedente, mentre il totale del mercato Italia è di poco superiore ai 966 milioni di euro, in diminuzione dell’11,4% rispetto a quanto rilevato nel 2013, ed è costituito per il 58% da sistemi split e multisplit, per il 17% da rel’industria meccanica 698 | 60

frigeratori di liquido condensati ad aria e per l’11% da sistemi Vrf; il restante 14% è suddiviso tra unità terminali (5%), refrigeratori di liquido condensati ad acqua (3%), unità di trattamento aria (2%), condizionatori packaged e roof top, condizionatori monoblocco e trasferibili e condizionatori autonomi con regolazione di precisione (3%). Diversa è la composizione della produzione nazionale, dove la fanno da padrone i refrigeratori di liquido condensati ad aria (58%), cui seguono le unità terminali (16%), i refrigeratori di liquido condensati ad acqua (12%) e le unità di trattamento aria (6%). Espansione diretta: un segmento in sofferenza Il mercato dei sistemi monosplit e multisplit è risultato complessivamente negativo sia a quantità (-16%) che a valore (-16%). Entrambe le tipologie hanno riportato variazioni negative a due cifre rispetto all’anno precedente: -13% a valore e -16% a quantità per i monosplit e -19%, sia a valore che a quantità, per i multisplit. «Questo è il segmento che ha sofferto di più nel 2014» ha commentato Francesco Parlato di Haier, «ed è anche il segmento che rappresenta la parte più rilevante del mercato Italia. Le motivazioni di questo calo sono fondamentalmente legate all’andamento economico


FOCUS | Efficienza energetica

Idronico in leggera crescita, espansione diretta in calo: ecco i risultati dell’indagine statistica 2014 di Assoclima generale e alle condizioni climatiche dell’estate 2014, che è stata particolarmente piovosa. Il canale retail ha addirittura dichiarato un calo del 50% delle vendite di monosplit nel mese di luglio. L’unico dato moderatamente positivo riguarda le unità con potenza superiore ai 7 kW, le cui vendite sono più stabili e meno influenzate dalle condizioni climatiche. Purtroppo anche i primi mesi del 2015 confermano la tendenza negativa per queste tipologie di prodotti a causa del grande stock di invenduto nei magazzini dei distributori e rivenditori, che in questo momento sono più concentrati a fare investimenti su altre tipologie di prodotti». Non si riscontrano segnali positivi nemmeno per i sistemi Vrf, una tipologia di prodotto che fino a tre anni fa rappresentava, soprattutto per i modelli con potenza al di sopra di 16 kW, un segmento in forte crescita: la rilevazione Assoclima per l’anno 2014 indica, infatti, per i Vrf decrementi dell’8% a valore e del 2% a quantità rispetto all’anno precedente. «Il calo ha riguardato sia i mini Vrf con unità condensanti fino a 16 kW, sia quelli con condensanti superiori ai 16 kW, sia le unità interne» ha precisato Antonio Galante di Toshiba, «da notare che la variazione a valore per ogni comparto è più significativa della variazione a vo-

lume; ciò significa che c’è stata una riduzione del prezzo medio di questi prodotti. Stante la situazione di crisi in cui si trova il Paese e il fatto che le nuove costruzioni sono pochissime, le aziende sono in concorrenza tra loro praticamente su tutti i lavori disponibili, non tanto per poter beneficiare di una crescita sul mercato ma per poter mantenere dei livelli di vendita accettabili». Altro aspetto evidenziato da Galante è stato la diminuzione più significativa, a volume, del numero di unità interne rispetto a quello delle condensanti. «Le spiegazioni potrebbero essere diverse. Una di queste potrebbe essere che la dimensione dell’impianto medio è diminuita anche a seguito dell’innovazione tecnologica, della maggiore efficienza energetica degli edifici richiesta dalle normative e della maggiore attenzione alla bolletta energetica da parte degli utilizzatori. Inoltre i sistemi di controllo degli impianti oggi sono sempre più sofisticati e permettono di ottenere gli stessi risultati in termini di comfort ma con consumi minori». L’inversione di tendenza rispetto agli ultimi tre anni può essere spiegata – secondo Galante – dal fatto che in passato i sistemi Vrf hanno beneficiato di un vantaggio nell’acquisire nuovo territorio: «Una quindicina di anni fa il mercato era principalmente dominio degli impianti 61 | LUGLIO AGOSTO 2015

idronici; nel corso degli anni c’è stato progressivamente un travaso di business dall’idronico al Vrf e oggi siamo arrivati, per potenze comparabili, a un punto di equilibrio in cui convivono entrambe le tecnologie, che molto probabilmente nei prossimi anni evolveranno nella stessa direzione in funzione del mercato e delle condizioni economiche, senza che si verifichino cambiamenti significativi a favore dell’una o dell’altra tecnologia». Le agevolazioni fiscali non sembrano aver influito sul settore dei sistemi Vrf: «Uno degli strumenti di cui si sarebbe potuto beneficiare era il conto termico» ha concluso Galante, «che fino ad ora però non è stato positivo in termini economici per gli utilizzatori». Idronico: si arresta la caduta Qualche segnale positivo arriva dal segmento dei gruppi refrigeratori di liquido, che ha chiuso l’anno 2014 con un sostanziale pareggio a valore per le macchine condensate ad aria e un +6% per quelle condensate ad acqua. I piccoli gruppi refrigeratori (fino a 17 kW) con condensazione ad aria, in particolare, segnano una crescita del 3% in termini di mercato Italia. Luca Della Giovanna di Daikin ha commentato: «Quello dei refrigeratori di liquido è l’unico settore che nel 2014 ha mostrato una crescita, anche se piccola in realtà.


FOCUS | Efficienza energetica Vrf ........................... 107.957

11%

Chiller condensati ad aria ............................... 163.484

Unità terminali .............................. 49.092

5%

Chiller condensati ad acqua ................................... 28.490

3%

17%

Condizionatori di precisione .......................... 2.883 Monoblocco trasferibili ..................... 8.125

................................... 53.128

6%

Split e multisplit .............................. 564.289

58%

0%

1%

U.T.A. ................. 20.686

Aerotermi .......................... 3.857

2%

Packaged e roof top ................. 17.577

1%

2%

Migl. euro 966.440

-11,37%

Rilevazione Assoclima 2014 - Mercato

In questo settore, i chiller condenChiller sati condensati ad aria rappresentano in Italia ad acqua circa l’85% del mercato. A differenza ................................... di 71.445 quello che si verifica nel settore

Unità terminali .............................. 101.047

16%

Chiller condensati ad aria ............................... 358.540

58%

dell’espansione diretta, nel settore idronico la produzione italiana continua ad essere un’eccellenza e una grande percentuale di questi prodotti viene esportata all’estero. Queste sono macchine destinate prevalentemente al mercato della sostituzione, che al contrario del nuovo non ................................... ha subito tracolli. Va chiarito però che il mercato dei gruppi frigoriferi viene da anni di cali costanti (i valori del 2008 erano quasi il doppio di quelli espressi nel 2014); questa piccola crescita può quindi essere letta come un arresto della caduta. Anche per i primi tre mesi del 2015 si nota il trend di positività iniziato nel 2014».

12%

14%

Migliorano le performance per le pompe di calore Nel 2014 sono migliorate le performance delle pompe di calore aria-acl’industria meccanica 698 | 62

qua, che risultano in crescita in alcune fasce di potenze, tra cui quella fino a 17 kW destinata principalmente al settore residenziale (+6% a quantità e +8% a valore), e delle pompe di calore acqua-acqua nelle potenze superiori a 18 kW. «Fino a qualche anno fa, la maggioranza delle macchine Packaged era eper ha proseguito roofsolo top freddo» Condizionatori ................. di precisione Della Giovanna, «oggi, sul totale dei chiller25.413 condensati .......................... ad aria venduti, il 17.419 54% è a pompa di calore. Si tratta di un trend molto significativo, al quale hanno sicuramente contribuito gli U.T.A. incentivi fiscali degli ultimiAerotermi anni. Per ................. .......................... 35.260 non abbiamo invece riil momento 8.572 levato dati significativi legati all’introduzione, dal 1 luglio 2014, della tariffa sperimentale D1 riservata ai clienti domestici. I colleghi di altri Paesi beneficiano da anni di tariffe elettriche migliori di quelle italiane e hanno visto uno sviluppo maggiore della pompa di calore elettrica nel settore residenziale. C’è da augurarsi che, con l’eliminazione definitiva della ta-

4% 6%

3%

1%


FOCUS | Efficienza energetica Chiller condensati ad acqua ................................... 71.445 Unità terminali .............................. 101.047

12%

Packaged e roof top ................. 25.413

16%

...................................

Chiller condensati ad aria ............................... 358.540

14%

4%

U.T.A. ................. 35.260

6%

58%

Condizionatori di precisione .......................... 17.419

3%

Aerotermi .......................... 8.572

1%

Migl. euro 618.432

+1,4%

riffa elettrica a scaglioni crescenti e l’introduzione di una tariffa flat, un importante sviluppo si verifichi finalmente anche in Italia». In crescita i terminali con inverter Come per l’anno precedente, anche nel 2014 il settore delle unità terminali presenta segno negativo: i dati a panel costante rilevano un decremento sia in termini di unità prodotte (-5%), sia di ricavi di vendita (-4%). «Il settore delle unità terminali ha subito un crollo negli ultimi anni» ha spiegato Riccardo Zilio di Olimpia Splendid, «la rilevazione evidenzia, infatti, un totale produzione Italia inferiore al mezzo milione di pezzi, pari a circa la metà di quello che si registrava negli anni pre-crisi. Da evidenziare la crescita dei terminali con ventilatore a velocità variabile: la tecnologia dell’inverter vale oggi circa il 14% del totale fatturato produzione nazionale ed è in aumento rispetto al 2013, a

conferma che il risparmio energetico è sempre più importante anche laddove gli assorbimenti sono limitati. Per quanto riguarda i primi mesi del 2015, si vede qualche segnale incoraggiante derivante da chiusure di commesse ferme da anni. Sembra che il mercato stia piano piano riprendendo, dobbiamo però dimenticarci i volumi di una volta». «Speriamo tutti di avere toccato il fondo della crisi e di poter finalmente ricominciare a risalire» ha commentato Antonio Galante a conclusione dell’incontro, «come accade in ogni periodo di crisi, alcuni attori del settore sono scomparsi e altri sono cresciuti. Il nostro è un mercato in rapida trasformazione, non solo per quanto riguarda l’offerta di prodotto, ma anche di attori sul mercato. All’interno di ciascun comparto ci sono comunque delle forze, dal punto di vista tecnologico, che ci permettono di poter ben sperare nei trend futuri del mercato». □ 63 | LUGLIO AGOSTO 2015

Rilevazione Assoclima 2014 - Produzione


FOCUS | Efficienza energetica

Assoclima-Enel: rinnovata la cooperazione R

iduzione delle emissioni climalteranti. Immissione sul mercato di prodotti di qualità sempre più elevata. Acquisizione di una cultura impiantistica tecnologicamente avanzata e tesa alla maggiore diffusione delle pompe di calore a ciclo annuale per il settore residenziale. Questi i temi al centro del rinnovo dell’accordo di cooperazione Assoclima-Enel, firmato il 16 giugno da Alessandro Riello, Presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione, e da Nicola Lanzetta, Responsabile Mercato Italia di Enel. Nonostante la crisi economica, nel 2014 il mercato italiano delle pompe di calore ha fatto registrare un leggero incremento in alcune fasce di potenze, tra cui quella fino a 17 kW destinata principalmente al settore residenziale. Un trend positivo al quale hanno sicuramente contribuito gli incentivi fiscali del 50 e 65% degli ultimi anni, ma i cui numeri sono ancora lontani da quelli rilevati nei Paesi europei che da anni beneficiano di tariffe elettriche più convenienti di quelle italiane. «L’eliminazione definitiva della tariffa elettrica a scaglioni crescenti per gli utenti elettrici domestici residenti» ha dichiarato Alessandro Riello, «avrà sicuramente un impatto positivo sullo sviluppo e la diffusione, nel settore residenziale, delle pompe di calore elettriche per il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva, con benefici di tipo energetico, economico e ambientale». Le pompe di calore infatti sono apparecchiature che, oltre a ridurre i consumi di energia primaria, contribuiscono al miglioramento della qualità dell’aria esterna, in particolare nei grandi centri urbani,

Il protocollo d’intesa riguarda la diffusione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento a pompa di calore per usi residenziali e al contenimento delle emissioni di anidride carbonica. Un incremento del mercato delle pompe di calore favorirebbe inoltre il rilancio dell’economia italiana, in quanto si tratta di una tecnologia prodotta prevalentemente nel nostro Paese. «L’industria italiana della climatizzazione è, infatti, riconosciuta come uno dei maggiori leader del settore, con importanti quote di esportazione» conclude il Presidente. «Il rinnovo del protocollo rafforza la collaborazione tra Enel e Assoclima, un rapporto che dura ormai da diversi anni e che, oltre ad aver contribuito alla realizzazione di importanti passi verso una maggiore efficienza del sistema Paese, porterà a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi» afferma Nicola Lanzetta, Responsabile Mercato Italia di Enel. «L’efficienza energetica sta assumendo un’importanza crescente nel dibattito e nelle politiche energetiche dei Paesi più industrializzati come fattore di crescita economica, benessere e progresso tecnologico e sociale. Si tratta di obiettivi alla nostra portata grazie alle tecnologie sempre più efficienti presenti sul mercato che garantiscono lo spostamento dei consumi dall’utilizzo diretto dell’energia primaria (come il gas o il petrolio) all’utilizzo del vettore elettrico». Grazie anche al contributo delle fonti rinnovabili l’energia elettrica è il vettore più pul’industria meccanica 698 | 64

lito e sicuro tra tutti quelli a nostra disposizione. Basti pensare al potenziale che hanno le pompe di calore, l’auto elettrica o le cucine a induzione. «L’impatto sul sistema economico è potenzialmente rilevantissimo: esprimendo tutto il potenziale raggiungibile si potrebbe ottenere una crescita del Pil di circa il 2%». «L’Unione Nazionale Consumatori partecipa attivamente alle consultazioni promosse dall’Autorità per l’energia sulla revisione della progressività delle tariffe elettriche applicate ai clienti domestici residenti» ha dichiarato Pieraldo Isolani, Responsabile Settore Energia di Unione Consumatori «Siamo perfettamente coscienti che l’attuale struttura tariffaria è un oggettivo ostacolo allo sviluppo di molte apparecchiature elettriche, pertanto la nostra Associazione è favorevole sia alla graduale eliminazione della progressività, sia a una rimodulazione degli scaglioni di potenza, insieme a una significativa riduzione del costo della potenza impegnata». «Gli Amici della Terra sostengono il cambiamento della tariffa elettrica» spiega Monica Tommasi, la nuova Presidente della storica associazione ambientalista «perché l’aumento dell’efficienza energetica passa anche attraverso maggiori consumi di energia elettrica, oggi fortemente penalizzati dalla struttura progressiva della tariffa». □



FOCUS | Sicurezza nel Mercato

flash interna SUD AFRICA – Piani di potenziamento delle infrastrutture e lavori pubblici in Sud Africa Lo sviluppo delle infrastrutture e dei progetti di green economy sono considerati come elemento chiave di una crescita inclusiva e sostenibile, per creare posti di lavoro, vincere la lotta alla povertà e ridurre le disuguaglianze, molto acute in Sud Africa (anche tra le diverse fasce di popolazione nera). Il piano di sviluppo governativo per le infrastrutture ed i trasporti, National Development Plan (Ndp), è stato elaborato nel 2012. Come ha riconosciuto il Presidente Zuma, il tasso di crescita medio registrato dall’economia sudafricana non è comunque sufficiente a garantire i livelli di occupazione fissati dai piani di sviluppo nazionale. Per ridurre disoccupazione, povertà e disuguaglianze, l’economia del Paese dovrebbe crescere ad un ritmo di almeno il 5 per cento annuo. Entro il 2018 il Governo intende investire 847 miliardi di Rand1 (pari al 7% del Pil all’anno) per lo sviluppo delle infrastrutture. La quota destinata a logistica e trasporti (41%) è la componente di spesa più elevata, seguita da energia (22,2%), acqua e servizi igienico–sanitari (13,2%). Quella destinata a sanità, istruzione e sviluppo sociale è invece del 13,7%. Obiettivo del Governo è far sì che entro il 2030 il 30% del Pil sia costituito da investimenti per infrastrutture (oggi attorno al 20%), con una spesa pubblica che arrivi al 10% del Pil. L’Esecutivo conta molto quindi anche sul partenariato pubblico/privato. (Fonte: Ambasciata d’Italia a Pretoria) RUSSIA – Parchi Tecnologici Mosca Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso disponibile del materiale informativo relativo ai Parchi Tecnologici della regione di Mosca, fornito dalla Rappresentanza Commerciale della Federazione Russa in Italia. Il governo di Mosca ha messo a punto una serie di misure

a beneficio delle imprese ad alta tecnologia che prevedono sovvenzioni per lo sviluppo di attività innovative, in particolari nei settori della farmaceutica, dell’aeronautica; dell’automotive; dell’information technologies; della biochimica; dell’elettronica; della meccanica leggera e della componentistica. (Fonte: Rappresentanza Commerciale della Federazione Russa in Italia)

USA – Per le start up innovative postazioni di lavoro gratuite presso Ice New York L’Ufficio Ice di New York ha lanciato il 13 aprile 2015 un servizio di ufficio temporaneo per le imprese start up innovative italiane. Il servizio consiste nel mettere a disposizione gratuitamente postazioni in uno spazio comune nella sede dell’Ufficio, sita a Manhattan, nell’Upper East Side. Ogni postazione è costituita da una scrivania con allacci elettrici e connettività internet veloce via Wi-Fi. Il servizio fa parte dell’iniziativa Start Up Value, organizzata dagli Uffici dell’Ice negli Stati Uniti d’America per facilitare l’approccio al mercato delle start up innovative italiane. Ciascuna postazione sarà assegnata per un periodo massimo di 15 giorni di calendario, previa prenotazione e salva disponibilità, rinnovabile una sola volta. (Fonte: Ufficio Ice di New York) RUSSIA E ITALIA - Putin a Expo 2015 Il 10 Giugno si è celebrato il National Day della Federazione Russa all’Expo 2015. Ha partecipato alle celebrazioni, con il premier Matteo Renzi, il presidente Vladimir Putin, accompagnato da una delegazione che annoverava il vice primo ministro Igo Shuvalov, il ministro dell’Industria Denis Manturov, il ministro dello Sviluppo economico Aleksei Ulyukayev, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e i numeri uno di Rosneft, Igor

l’industria l’industriameccanica meccanica697 697 | 66 66


FOCUS | Sicurezza nel Mercato

zionalizzazione Sechin, e di Gazprom, Aleksei Miller. Un incontro che peraltro riflette l’esigenza di un approfondimento della situazione tra l’Italia e la Russia, soprattutto nel comparto meccanico. Nel 2014 l’export della meccanica varia ed affine verso la Federazione Russa del primo semestre 2014 ha segnato un leggero incremento (1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 568.111.743 a 574.660.410 milioni di euro.

SERBIA – Al via la costruzione del parco industriale di Smederevo Ha preso il via la costruzione del nuovo Parco Industriale di Smederevo in Serbia. L’obiettivo è quello di diversificare il tessuto economico della città attirando nuove imprese. Un ruolo da protagonisti è svolto dagli investimenti italiani: Cimolai ha preso in affitto il capannone principale della Zelvoz di Smederevo con un investimento di circa 1,5 milioni di euro fra lavori di ristrutturazione e macchinari e circa 100 operai impiegati. All’interno dell’area del Parco Industriale si preparano invece ad investire la Ccvi International di Vicenza, che produce cuscinetti a sfera e, in prospettiva, la Rosa Catene di Lecco, che produce catene industriali (con un investimento di circa 2 milioni di euro per 50 posti di lavoro) e la Carbotec di Teramo, che produce spazzole per motori elettrici (circa 3 milioni di euro di investimento per 100 operai). (Fonte: Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale) AFRICA – Accordo per la creazione della più grande area integrata del continente africano Si è recentemente tenuto a Sharm el–Sheikh un Summit economico che ha coinvolto tre organizzazioni regionali (Comesa, Eac e Sadc) e ben 26 Paesi Africani. Nell’occasione è stato sottoscritto il trattato per la cre-

azione dell’Area tripartita di libero scambio (Tfta – Tripartite Free Trade Area), la più grande area integrata dell’Africa. Si tratta di un grande passo avanti per l’intero continente, poiché i 26 Paesi firmatari riuniscono nel complesso circa 625 milioni di persone e rappresentano un PIL di oltre 1000 miliardi di dollari (900 miliardi di euro). L’accordo – basato su integrazione del mercato, sviluppo infrastrutturale e sviluppo industriale – punta a creare nell’immediato zone di libero scambio per le merci, rimuovendo tariffe doganali e barriere non tariffarie e favorendo la libera circolazione. L’entrata in vigore della Zona di Libero Scambio Tripartita stimolerebbe l’avvio di nuove attività economiche per un giro d’affari pari a 3mila miliardi di dollari. (Su segnalazione del Consolato della Repubblica Araba d’Egitto – Ufficio Commerciale di Milano) VIETNAM Accordo di libero scambio Ue–Vietnam Confindustria ha seguito fin dall’inizio l’evolversi del negoziato per gli importanti risvolti che l’intesa commerciale potrà avere per i nostri settori industriali. L’accordo Ue-Vietnam è indubbiamente strategico sia per l’alto potenziale di crescita di questo mercato, sia per la sua rilevanza nel complesso mosaico di alleanze nell’area asiatica. Confindustria ha recentemente redatto un documento che fa il punto sullo stato dell’arte del trattato, cercando di evidenziare gli aspetti salienti di ciascun capitolo negoziale per avanzare poi alcune valutazioni sui possibili effetti per la nostra industria, partendo dall’analisi dei flussi commerciali tra Italia e Vietnam incrociati con il trattamento daziario ad oggi accordato. Tale approfondimento permette di simulare la piena liberalizzazione dei mercati e dunque di evidenziarne i benefici per le parti in termini di abbattimento tariffario. (Fonte: Confindustria)

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INDUSTRIA | Manutenzione

Foto © Fotolia

Mai sottovalutare manutenzione e post-vendita

Fra i temi più attuali il revamping Marcello Zinno l’industria meccanica 698 | 68


INDUSTRIA | Manutenzione

È iniziato il percorso formativo di Ucif e Icim per i costruttori di impianti di finitura N

el nostro periodo storico l’industria e l’economia si incentrano sulle vendite in misura maggiore rispetto al passato. Spesso le vendite però non sono guidate solo da una fase di negoziazione ben riuscita e dall’analisi delle necessità del cliente, ma anche da una fase di supporto nelle fasi successive alla vendita. Sempre di più le aziende di produzione si “vestono” da aziende di servizi perché affiancare il cliente, anche dopo la consegna dei propri prodotti, diviene fondamentale e nel prezzo pattuito vi è sempre una importante quota legata al servizio riconosciuto al cliente, oltre che all’affidabilità, al brand e ad altri aspetti intangibili. In particolare all’interno della meccanica due concetti diventano fondamentali in questo quadro, aspetti ai quali le aziende aderenti ad Anima danno assoluta priorità: parliamo del post-vendita e della manutenzione. Si tratta di ambiti assolutamente trasversali che riguardano qualsiasi prodotto della meccanica, anche se possiamo – con uno sforzo se vogliamo più teorico che pratico – dare loro dei confini. Il post-vendita è un concetto solitamente usato nella vendita di beni di piccola dimensione, apparecchiature, accessori o

prodotti legati a beni di più limitato importo. Si parla per lo più di piccoli prodotti o dispositivi (serrature, ruote e supporti…) che vanno riparati o sostituiti all’interno di una componente più grande che possiede una funzione propria. La manutenzione solitamente riguarda invece prodotti complessi quali impianti, macchine, linee di produzione: in questo ambito è fondamentale, per chi opera, conoscere bene l’oggetto del suo lavoro, in modo da non apportare modifiche all’impianto (e quindi garantendo la continuità della conformità legislativa/normativa) e ripristinarlo al meglio. Manutenzione e post-vendita sono due momenti fondamentali del rapporto con il cliente. Quest’ultimo può essere soddisfatto del suo acquisto ma non lo sarà mai se il prodotto non mantiene una resa nel tempo. Spesso le aziende inseriscono queste due fasi in un centro di costo ma ciò è errato in quanto da qui possono nascere grandi opportunità di business e di customer satisfaction. Non è un caso che molte aziende propongano allungamenti dei normali periodi di garanzia previsti dalla legge o interventi gratuiti: la resa del prodotto venduto dipende dal suo funziona69 | LUGLIO AGOSTO 2015

mento post-installazione e non dal suo foglio di progettazione. È molto importante per questo comprendere le potenzialità del servizio post-vendita, sia in termini qualitativi (rapporto con il cliente) che quantitativi (effetti sul fatturato) e proprio con questo obiettivo Ucif, Associazione Costruttori Impianti di Finitura, ha organizzato un percorso formativo per tutti i produttori di impianti. Il percorso, sviluppato in collaborazione con Icim, ha l’esplicativo titolo “Obblighi post-vendita e postinstallazione” e non tratterà solo quanto le direttive e le norme di prodotto prevedono bensì tutte le attività che possono migliorare l’efficienza e l’efficacia dei prodotti anche in una fase successiva alla vendita dell’impianto. Non a caso si parlerà di assistenza ma anche di revamping, una pratica molto richiesta da chi acquista un impianto e intende allungare il suo ciclo di vita ritardandone la sostituzione in toto. Alla luce del livello tecnologico attuale questa è una pratica molto seguita che solo il fabbricante originario può garantire, portando il cliente a un notevole abbattimento dei costi senza alcuna differenza sul prodotto finito. □


MERCATO

Inaugurata in Giordania la più grande

centrale elettrica a motore del mondo È

stata inaugurata di recente in un impianto vicino ad Amman, in Giordania, la centrale elettrica con motore a combustione interna (MCI) più grande del mondo. La centrale, denominata IPP3, è alimentata da 38 motori Wärtsilä 50Df a tecnologia multi-fuel, con una capacità complessiva di 573 MW. A conferma delle sue dimensioni record, la centrale è stata inserita nel Guinness dei primati. Wärtsilä ha guidato il consorzio EPC (responsabile per i servizi di ingegneria, approvvigionamento materiali e costruzione) nella realizzazione della più grande centrale con tecnologia Smart Power Generation nella storia della compagnia. La centrale sarà usata per coprire i grandi picchi giornalieri di fabbisogno energetico della Giordania. L’avviamento rapido e la capacità di aumentare e diminuire in modo veloce ed efficiente l’energia erogata sono caratteristiche chiave della tecnologia MCI. La centrale IPP3 e la sua centrale sorella, la IPP4 da 250 MW, sono entrate in funzione verso la fine del 2014. Secondo i dati forniti dal gestore della rete elettrica giordana Nepco, il loro impatto sulla rete elettrica nazionale è stato notevole. Da quando le due centrali a motore sono riuscite a coprire la maggior parte dei picchi operativi, le grandi centrali della rete elettrica alimentate da turbine a gas sono state liberate da questo compito. In tal modo, le turbine sono ora in condizione di erogare un carico di base

La centrale, che utilizza la tecnologia MCI (motori a combustione interna), si caratterizza per l’avviamento rapido e la capacità di aumentare e diminuire in modo veloce ed efficiente l’energia erogata. Wärtsilä ha fornito 38 motori a tecnologia multi-fuel, con capacità complessiva di 573 MW. costante, lavorando in modo molto più efficiente. Una capacità di rapido intervento ausiliario sarà anche necessaria per bilanciare l’instabilità delle energie rinnovabili, dato che in Giordania si progetta di installare impianti solari per 600 MW e impianti eolici per 1200 MW da qui al 2020. In aggiunta alla flessibilità operativa, la centrale IPP3 fornisce flessibilità anche per quanto riguarda il combustibile. Infatti, questa centrale tri-fuel può essere alimentata con olio combustibile pesante (HFO), olio combu-

l’industria meccanica 698 | 70

stibile leggero (LFO) e gas naturale. Al momento, si sta utilizzando l’HFO a causa della scarsità di gas naturale, ma l’impianto comincerà a essere alimentato a gas naturale liquefatto (GNL) nel corso di quest’anno, non appena questo sarà disponibile. Wärtsilä prevede una forte crescita nel Medio Oriente e ha di recente ottenuto nuove commesse in Oman e Arabia Saudita. Attualmente, l’energia complessivamente prodotta in Medio Oriente grazie a Wärtsilä ammonta a circa 7000 MW. □


MERCATO

Carrelli “personalizzati”

S

e una decina di anni fa meno del 20% dei carrelli prodotti lasciavano le catene di montaggio di Linde Material Handling (MH) con modifiche tecniche, l’anno scorso questa proporzione è aumentata di circa un terzo. Grazie alla presenza di team specializzati, di optional personalizzati e di adeguati processi produttivi, Linde MH soddisfa sempre più la tendenza alla personalizzazione. Infatti, nonostante la notevole varietà di modelli inclusi nelle 85 serie dei prodotti e i quasi 6000 optional, non è comunque possibile soddisfare tutte le esigenze specifiche dei clienti. Per riuscire a far fronte al crescente numero di richieste di soluzioni personalizzate, Linde MH ha integrato, laddove possibile, la costruzione di

Linde Material Handling soddisfa le specifiche esigenze di ogni cliente questi carrelli nella produzione di serie. Gli esperti del reparto Optional Personalizzati accompagnano il processo a partire dall’elaborazione dell’ordine, dal design, dallo sviluppo e dagli approvvigionamenti fino alla costruzione, al montaggio, alla documentazione e all’assistenza. Un esempio è lo stoccatore controbilanciato compatto Linde L06 AC AP, con una portata di 600 kg e pedana operatore, realizzato per un grande

fornitore di arredamenti. Lo stoccatore unisce i vantaggi del principio controbilanciato (forche a sbalzo) alle dimensioni estremamente compatte. □

Cresce l’industria dei sistemi di trasmissione L

movimento e potenza

a recente indagine di Assiot (Associazione Italiana dei Costruttori di Organi di Trasmissione e Ingranaggi) conferma per il 2014 un andamento positivo per tutto il settore italiano rappresentato. L’effetto congiunto della crescita delle esportazioni e, ancor più, del mercato domestico, ha dato un deciso impulso al fatturato di settore che, dopo la contrazione del 2012 (-5,2%) e la sostanziale stabilità del 2013 (+0,7%), ha segnato nel 2014 il +4,6% rispetto al 2013, raggiungendo il nuovo massimo storico con quasi 6550 milioni di euro. Rosee aspettative anche per il primo semestre 2015, per il quale si prevede un’ulteriore crescita tra l’1 e il 2%.

Secondo Assiot fatturato al +4,6% nel 2014 e previsione del +1,2% nel 2015 Le esportazioni (+3,8%) evidenziano il ruolo dell’Asia (+13,6%) e le performance positive dell’America del Nord (+7,8%) e dell’Europa (+3,7%). Fanno molto bene i comparti “Ingranaggi e Trasmissioni” (+4,8%) e gli “Elementi di Trasmissione (+4,1%), mentre sono in controtendenza le “Catene e loro parti” (-0,5%). Ancor meglio dei mercati esteri ha fatto il mercato nazionale (+5,8%), dalla cui crescita traggono pieno vantaggio le aziende italiane che, con un +5,8% nelle consegne, rispondono alla concorrenza straniera (importazio71 | LUGLIO AGOSTO 2015

ni +5,8%), confermando la competitività nel mercato domestico, del quale si aggiudicano direttamente il 55,3%. Nel 2014 sono cresciute le importazioni dall’Asia (+11,7%) e dall’Europa (+5,2%), in calo quelle dal Nord America (-12,8%); crescono le importazioni di “Ingranaggi e Trasmissioni” (+12,6%), in calo solo quelle di “Elementi di trasmissione” (-2,2%). Come per i mercati esteri, l’indagine, evidenzia anche per le consegne sul mercato domestico una leggera crescita nei primi mesi del 2015. □


MERCATO

70 anni del ciclo integrato dell’acqua

I

l Gruppo Caprari festeggia quest’anno il 70° anniversario dell’azienda. Si tratta di un’importante realtà internazionale che, dalla fondazione di Amadio Caprari nel 1945, prosegue con successo nella produzione di pompe centrifughe e nella ideazione di soluzioni avanzate per la gestione del ciclo integrato dell’acqua. Gestire correttamente un’attività dedicata alle risorse idriche, oltre a implementare una politica di produzione responsabile, significa saper creare opportunità sostenibili. Tema particolarmente caro al Gruppo Caprari, che da tempo fa parte delle aziende impegnate concretamente nella riduzione dell’impatto ambientale. Non è un caso che dal principio il colore aziendale di riferimento e che rende distinguibili i prodotti sia il noto “Verde Caprari”. Nel corso degli anni, la società ha sviluppato un know-how altamente diversificato ma specialistico, che le ha permesso di esprimere soluzioni efficienti e di valore, per gli utilizzatori: dalle captazioni nei pozzi profondi e sollevamento delle acque reflue e di drenaggio all’alimentazione e distribuzione idrica nei settori

Il Gruppo Caprari, fondato nel 1945, prosegue con successo nella produzione di pompe centrifughe e nell’ideazione di soluzioni per il ciclo dell’acqua. Forte di oltre 700 collaboratori nella sede di Modena, dispone di realtà produttive in Italia, Turchia e Cina. È un esempio concreto di quel “made in Italy” tecnologico apprezzato in tutto il mondo civile, industriale e irriguo, oltre a numerose applicazioni nel trattamento delle acque civili e industriali. Caprari, forte di oltre 700 collaboratori nel quartier generale a Modena, si compone di diverse realtà produttive in Italia, in Cina e in Turchia, numerose filiali estere e joint venture. Consolida la sua presenza un’ampia rete di distributori e centri di assistenza specializzati, presenti in tutti i cinque continenti. L’industria italiana dimostra così ancora una volta la sua professionalità

l’industria meccanica 698 | 72

e lungimiranza, fornendo la propria attività su scala globale, esportando la qualità del “made in Italy” professionale, come riconosciuto valore aggiunto tangibile. In occasione del 70° anniversario del Gruppo Caprari, la dirigenza condivide la ricorrenza con tutti coloro che hanno partecipato alla vita e alla crescita della società, apprezzando il lavoro di uomini e donne che hanno contribuito a raggiungere la notorietà odierna del brand. Si coglie chiaro dall’azienda il profondo rispetto per il capitale umano, ritenuto il vero valore dell’impresa. Nella sua lunga storia il Gruppo Caprari è stato capace di ascoltare attentamente i mercati che mutavano, per cambiare con essi, in un lavoro continuo e soprattutto coerente, alla ricerca di soluzioni di valore che esprimono il suo know-how internazionale. Questi 70 anni offrono rinnovate motivazioni ed entusiasmo al team Caprari, da sempre al servizio dell’acqua. □


MERCATO

Geberit porta l’acqua a Expo 2015

A

ll’interno dell’Expo 2015, a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre, il Padiglione Svizzero “Confoederatio Helvetica” sarà sponsorizzato da Geberit. Avrà infatti come tema portante la risorsa acqua e i prodotti alimentari. Sarà dunque Geberit a portare acqua all’interno del padiglione con un impianto modello di adduzione idrica e scarico. Naturalmente anche le famose placche di risciacquo in ogni toilette saranno firmate dall’azienda svizzera. Da sempre l’azienda svizzera è sinonimo di sostenibilità sia lungo tutta la filiera produttiva che nelle applicazioni dei suoi prodotti: dalla scelta delle materie prime all’impronta ambientale, logistica compresa. Accanto alle tematiche ecologiche Geberit ha sviluppato numerosi progetti sociali per consentire a sempre più persone di migliorare le proprie condizioni igieniche in paesi come Cambogia, Indonesia, Ecuador, nelle Isole Salomone e India. Con una superficie di quasi 4500 metri quadrati il Padiglione Svizzero prevede quattro torri fornite di generi alimentari a disposizione dei visitatori con altrettanti temi piuttosto sorprendenti: l’acqua, il sale, il caffè e le mele. L’acqua, vero capitale della Svizzera, sarà una delle colonne portanti di questa manifestazione. La tutela dell’elemento più prezioso per la vita dell’uomo e del paesaggio verrà raccontata insieme a Geberit. Il sale, proveniente dal sottosuolo svizzero, sarà protagonista di un percorso in negativo, mirato cioè a ridurne il consumo a favore di un miglioramento della salute della po-

L’azienda, sponsor del Padiglione Svizzero, fornisce un impianto modello di adduzione idrica e scarico. La struttura del padiglione, che occupa una superficie di quasi 4500 metri quadrati, comprende quattro torri fornite di generi alimentari a disposizione dei visitatori su altrettanti temi piuttosto sorprendenti: l’acqua, il sale, il caffè e le mele polazione. Il caffè, che ha superato il cioccolato e il formaggio in termini di esportazione, per illustrare la capacità d’innovazione e l’impegno del settore pubblico e privato in termini di sostenibilità della filiera: dalla pianta alla tazzina. Infine, le mele essiccate rappresentano la biodiversità, la capacità di diversificazione e il ruolo fondamentale dell’agricoltura nella tutela del paesaggio oltre a parlare di dieta sana e naturale. Le torri sono progettate in modo

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che il progressivo consumo e quindi la diminuzione dei prodotti da parte dei visitatori modificherà man mano la struttura del padiglione, facendo abbassare le piattaforme su cui poggiano. I visitatori sono portati così a riflettere sulle influenze del proprio stile di vita sull’ambiente. Una volta terminata l’esposizione universale, il 75% del materiale utilizzato nel padiglione verrà recuperato e le torri saranno riutilizzate in quattro città svizzere come serre urbane. □


NEWS | Dalle Aziende

www.auma.it

Nuova gamma di attuatori Si caratterizzano per flessibilità e funzionalità delle tecnologie di azionamento Il Gruppo Auma presenta una nuova serie di attuatori a marchio “Sipos Aktorik”. In particolare, la serie Sipos 7 presenta una serie di innovazioni che consentono di migliorare la flessibilità e la funzionalità delle tecnologie di azionamento. La serie comprende i modelli Ecotron, Profitron e l’attuatore di regolazione HiMod. Il display a colori di grandi dimensioni è una novità assoluta per gli attuatori elettrici. Progettato per facilitare la lettura, tutte le informazioni essenziali sono visibili e configurabili dall’utente in differenti lingue. Le istruzioni per la configurazione e il comando dell’attuatore sono fornite step-by-step e supportate da semplici animazioni. Il drive controller consente di azionare l’attuatore in maniera facile e intuitiva. I comandi sono gestiti da un singolo joystick multifunzionale e non intrusivo. Il drive controller facilita l’utilizzo dell’attuatore in qualsiasi operazione, mentre le password di accesso multilivello assicura un funzionamento a prova di manomissioni. Con l’interfaccia USB le procedure

di configurazione possono essere effettuate senza collegamento a una rete elettrica, utilizzando una batteria portatile o USB. Set-up e gestione dei file di log sono inoltre semplificati tramite la porta USB di interfaccia. La nuova serie Sipos 7 rappresenta per il brand Sipos Aktorik - dal 1999 di proprietà del Gruppo Auma - un importante sviluppo per la rinomata gamma di prodotti Sipos, da sempre caratterizzata dall’innovativo utilizzo di inverter integrati nell’elettronica dell’attuatore.

www.abb.com

Misuratori di portata Un unico strumento per misurare volume, massa e portata ABB presenta una nuova gamma di misuratori di portata, “Vortex” e “Swirl”, destinata a sostituire la precedente linea Trio-Wirl. Entrambe le tipologie sfruttano i vantaggi offerti dall’esclusiva tecnologia di misurazione a vortici, offrendo grande accuratezza, massima affidabilità ed estrema facilità di installazione. Il nuovo SwirlMaster è disponibile in versione standard (FSS430) o avanzata (FSS450). L’esclusiva tecnologia a vortici comporta lunghezze per le condotte a monte e a valle estremamente ridotte, permettendo di risparmiare sui l’industria meccanica 698 | 74

costi di installazione e di misurare la portata con estrema accuratezza, anche in spazi limitati. La versione standard non ha integrato le funzioni di calcolo, gli algoritmi tipici dei flow computer, ma è dotata di un’uscita analogica con protocollo di comunicazione Hart. La versione avanzata si contraddistingue per le funzioni normalmente presenti nei flow computer remoti, quali il calcolo dell’energia del vapore (con o senza recupero del condensato) e la capacità di ricevere segnali relativi a densità, temperatura e pressione da altri trasmettitori tramite un ingresso analogico 4÷20 mA. Seguendo lo stesso principio, il nuovo VortexMaster è disponibile in versione base per le applicazioni più semplici e in versione avanzata, che offre le stesse funzioni di SwirlMaster FSS450. Entrambi i modelli possono essere forniti con elettronica compatta o remota con cavo di collegamento fino a 30 m. Il principio di misura sfrutta, in base alle leggi di Von Kármán, la creazione di vortici generati dall’ostacolo posto nel tratto di misura prima del sensore. Per entrambe le tipologie, i misuratori di portata dispongono di un sensore piezoelettrico con elementi multipli, per registrare i segnali misurati e le vibrazioni delle condotte in modo da compensare eventuali disturbi. Tutti gli strumenti soddisfano ulteriori requisiti Namur, quali NE21 per la compatibilità elettromagnetica (EMC) o NE43 per l’uscita in corrente o le uscite digitali. L’accuratezza: per SwirlMaster è del ±0,50% per qualsiasi fluido, mentre per VortexMaster è del ±0,65% (liquidi) o ±0,9% (gas, vapore). Entrambi sono disponibili in versione Ex a sicurezza intrinseca o antideflagrante e, a richiesta, la custodia dell’elettronica può essere in acciaio inox.


NEWS | Dalle Aziende

www.baumer.com

Sensore per analisi di precisione Può selezionare fino a 14 campi di misura da 500 a 1000 mS/cm “CombiLyz” della Baumer è un sensore progettato per l’analisi e la discriminazione delle sostanze utilizzate nell’industria alimentare e farmaceutica e nel trattamento acque. Utilizza l’housing compatto della gamma CombiSeries, con design igienico, classe di protezione IP 69 K e struttura completamente in acciaio inossidabile. Il nuovo sensore è idoneo per processi Cip e Sip, per il controllo delle concentrazioni in liquidi e per la separazione di fase di diverse sostanze. A tal fine si possono selezionare fino a 14 campi di misura da 500 a 1000 mS/cm. Fornisce risultati precisi, con differenza massima inferiore all’1%. I tempi di risposta sono inferiori a 0,3 secondi per la conducibilità e a 15 secondi per la temperatura. La versione standard dispone del collaudato display CombiView, in grado di visualizzare più variabili di processo contemporaneamente: conduttività, concentrazione, temperatura, uscita 4÷20 mA, stati dei contatti e del dispositivo. Il colore di sfondo del display avverte, con luci rossa o verde, se i valori misurati hanno raggiunto una soglia di allarme.

www.dabpumps.com

Pompe sommergibili Sono certificate secondo la normativa europea EN 12050-1 e la Atex “FK” è la nuova linea di pompe sommergibili di Dab Pumps adatte per il pompaggio di liquidi gravosi: dalle grandi quantità di acque di scolo superficiali, alle acque reflue residenziali, anche con alto contenuto di fibre, fino alle acque cariche industriali. Si avvalgono delle nuove giranti Vortex anti-intasamento, che garantiscono un totale passaggio libero per i fluidi, e di una nuova linea di giranti monocanali ad alta efficienza idraulica. Le pompe dispongono di una cartuccia di tenuta che assicura protezione al vano motore da ogni possibile infiltrazione e di una doppia tenuta completamente all’interno di una camera olio. Un’attenzione particolare è stata data al cavo: ora è unico sia per i cavi di potenza che di segnale, facilitando così la sostituzione e la prevenzione di eventuali infiltrazioni dai pressacavi. Inoltre, è realizzato con una mescola adatta alle immersioni permanenti e resistente agli oli. L’affidabilità è certificata da un ente terzo secondo la normativa europea EN 12050-1 e la Atex: la prima garantisce la funzionalità anche in presenza di un elevato contenuto di corpi solidi nel liquido, la seconda la sicurezza anche in ambienti potenzialmente esplosivi o gravosi fino a 60 °C. Le nuove pompe montano motori ad alta efficienza IE3. 75 | LUGLIO AGOSTO 2015

www.eaton.com

Touch screen capacitivo ad alta risoluzione Si caratterizza per una architettura con processore da 800 MHz Eaton presenta la nuova generazione di touch screen HMI/PLC espressamente dedicati all’automazione industriale. In particolare, la serie “XV300”, dotata di tecnologia multi-touch PCT (Projected Capacitive Touch) con display ad alta risoluzione e processori da 800 MHz, si caratterizza per elevata connettività. La precisione della tecnologia PCT facilita l’utilizzo intuitivo e fornisce un apprendimento più veloce delle funzioni, garantendo un’efficace interazione tra l’operatore e la macchina. Tutte le operazioni familiari e abituali attraverso l’uso di smartphone e tablet possono essere effettuate direttamente su questi dispositivi. I nuovi touch screen sono attualmente disponibili con formato del display da 7 e 10,1 pollici con vetro di sicurezza anti-riflettente e facilmente pulibile. È possibile installare, in opzione, il dispositivo in modalità a retro-pannello, incassandolo nelle porte degli armadi elettrici o delle console di comando. Tutti i dispositivi possono essere installati sia in esecuzione orizzontale che verticale. La programmazione della sezione PLC si basa sul noto software di programmazione Codesys, pienamente compatibile con lo standard internazionale IEC 61131.


NEWS | Dalle Aziende • s pecifiche ambientali: temperature di funzionamento da -21 a 60 °C e di memoria da -40 a 71 °C; • I ntel Dual Band Wireless 802.11ac.

www.efa.it

www.getac.com

Gateway per sistemi di misurazione

Tablet e notebook convertibile full rugged

Consente di mantenere sotto controllo i consumi energetici

Hanno elevate prestazioni anche negli ambienti più ostili

Il nuovo gateway “Anybus M-bus” di HMS Industrial Networks (commercializzata in Italia da Efa Automazione) permette di monitorare i dati M-Bus provenienti dai dispositivi di misurazione tramite comunicazione Modbus-TCP e di mantenere sotto controllo i consumi energetici, con un’unica soluzione. Si tratta di una rete standard ampiamente utilizzata per i sistemi di misurazione dell’energia elettrica, del gas, dell’acqua ecc. Ricevendo i dati da questi dispositivi, su un sistema PLC o Scada, gli utenti hanno una visione generale dei consumi energetici, compresi i parametri di configurazione, che in precedenza dovevano essere gestiti separatamente. In pratica, il nuovo gateway decodifica i telegrammi M-Bus e mappa i valori di misurazione sui registri Modbus. Il servizio di mappatura e la configurazione sono effettuati tramite uno strumento di configurazione, basato sul web, che consente all’utente di impostare il gateway, senza necessità di programmazione. È possibile collegare fino a 20 slave M-Bus e permette di comunicare con la rete Modbus-TCP. La soluzione può essere ampliata collegando i dispositivi M-Bus con la maggior parte delle reti industriali.

Getac, azienda specializzata nella progettazione e produzione di tecnologie rugged per i computer, lancia le versioni di ultima generazione del tablet F110 e del notebook convertibile V110. La tecnologia Intel Broadwell di quinta generazione, la potenza di calcolo e la struttura rugged consentono prestazioni elevate anche negli ambienti più ostili. Entrambi i dispositivi sono dotati di schermo HD ready da 11,6 pollici con l’ultima versione della tecnologia Getac Lumibond 2.0, per una migliore leggibilità alla luce solare diretta e con un processo unico di adesione tra gli strati che compongono lo schermo. Grazie alla possibilità di utilizzare il touch screen sotto la pioggia, con i guanti o con una penna capacitiva, questi dispositivi sono perfetti per le operazioni all’aperto. Le principali caratteristiche tecniche di entrambi i dispositivi sono: • I ntel Broadwell di quinta generazione – Intel Core i5-5200U (2,2 GHz) or i7-5500U (2,4 GHz) con tecnologia Turbo Boost; • c ertificazione full rugged MIL-STD 810G IP65, certificazione Ansi; indows 7 o 8.1 Professional; •w •m emoria: 4 GB di ram espandibili a 8 GB; •d urata della batteria: fino a 13 ore (12 per il notebook), tecnologia hot swap; l’industria meccanica 698 | 76

www.honeywell.com

Respiratore d’emergenza Ideale per operare in ambienti tossici o pericolosi Honeywell ha perfezionato il proprio Emergency Escape Breathing Device (Eebd) “Bio-S-Cape”, rendendolo conforme a due delle più importanti norme di sicurezza del settore marittimo: la ISO23269-1:2008 sugli Eebd per imbarcazioni e la Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (Solas). Le migliorie apportate contribuiscono a fare di questo apparecchio una soluzione ideale per la respirazione di lavoratori a rischio di esposizione a gas tossici e inquinanti. È facile da indossare e, soprattutto, sicuro e comodo da utilizzare. È provvisto di un cordino anti-strappo in corrispondenza della nuca, che riduce il rischio di danneggiare il dispositivo mentre lo si indossa. L’ossigeno viene erogato da una bombola ad aria compressa in acciaio o composito, con durata di 10 o 15 minuti. Il cappuccio è sufficientemente ampio e flessibile da adattarsi a qualsiasi volto, anche in presenza di barba o occhiali, mentre il regolatore mantiene una leggera sovrappressione all’interno per scongiurare il rischio di inalazione di gas pericolosi.


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www.linde-mh.it

Carrelli industriali robotizzati Possono funzionare nello stesso ambiente insieme a persone e altri veicoli Grazie ai nuovi sviluppi tecnologici, i carrelli elevatori robotizzati senza operatore, rappresentano una soluzione molto efficiente per il flusso interno delle merci. Venduti con il marchio Linde Robotics e sviluppati in collaborazione con l’esperto di robotica Balyo, questi mezzi sono facili da installare e da manovrare, facendo affidamento sugli elementi strutturali del magazzino. Con lo stoccatore robotizzato Linde LMatic L HP e il trattore robotizzato Linde P-Matic, i primi modelli sono stati introdotti sul mercato. L’implementazione di soluzioni robotizzate per la gestione del magazzino è particolarmente conveniente dove i processi di movimentazione del carico forniscono solo un basso valore aggiunto, sono ripetitivi e comportano lunghe distanze. Se, oltre a ciò, i carrelli sono utilizzati in operazioni su due turni o anche più, vengono soddisfatte tutte le condizioni essenziali per beneficiare dei vantaggi della logistica robotizzata. Essi includono, ad esempio, un maggior livello di trasparenza dei processi e i relativi aumenti di produttività. Un ulteriore risparmio potenziale si ottiene dall’ottimizzazione delle risorse operative. Lo stoccatore robotizzato Linde L-Matic L HP ha

portata di 1,2 t e può muoversi a velocità di 1,6 m/s, con o senza carico. Il trattore robotizzato Linde P-Matic ha capacità di traino di 5 t e raggiunge velocità massima di 2 m/s. Entrambi i modelli sono stati sviluppati dai rispettivi carrelli Linde dotati di un potente motore da 3 kW in corrente alternata esente da manutenzione, frenatura automatica sulle pendenze, sostituzione laterale della batteria e facile accesso per la manutenzione e possono essere equipaggiati con numerosi optional come il dispositivo di sicurezza Linde BlueSpot. Inoltre, le versioni presentano un laser di navigazione, scanner di sicurezza anteriori e posteriori, una videocamera 3D o un laser a scansione, un computer dotato di schermo LCD da sette pollici, indicatori luminosi ed acustici e pulsante di emergenza su ogni lato. Tali caratteristiche innovative permettono ai carrelli robotizzati di funzionare nello stesso ambiente insieme a persone e ad altri veicoli. Gli ostacoli vengono rilevati in tempo reale e il comportamento del robot è regolato dinamicamente. Rispetto ai veicoli tradizionali dotati di sistemi di guida automatizzata (AGV) o ai carrelli industriali automatizzati con riflettori laser, i carrelli robotizzati Linde “Driven by Balyo” si muovono senza bisogno di infrastrutture. Fanno affidamento sulle caratteristiche strutturali esistenti come muri, scaffali e colonne. Questa soluzione è più economica e più semplice da installare, e può facilmente adattarsi ai cambiamenti nell’ambiente. Inoltre, i veicoli possono essere integrati facilmente in flotte e magazzini esistenti e tengono conto dell’espansione graduale. Ulteriori modelli robotizzati “Driven by Balyo” saranno lanciati con il marchio “Linde Robotics” nei prossimi mesi. 77 | LUGLIO AGOSTO 2015

www.igus.de

Catene portacavi Igus premiata per la 32° volta grazie al design delle nuove catene portacavi La giuria iF ha nuovamente assegnato un premio alla Igus, questa volta per il design della nuova serie di catene portacavi EF2.21. Maglie monopezzo realizzate in un materiale fibrorinforzato e traversini apribili a scatto garantiscono resistenza, facilità di utilizzo e bassi costi di produzione. “Semplicemente energia in movimento” è l’elemento centrale del design della igus, l’azienda produttrice di componenti in materiale plastico che ha ottenuto il suo 32° riconoscimento iF design dal 1987 ad oggi. Si tratta di una competizione annoverata tra le più importanti al mondo. Oltre 4700 prodotti provenienti da 53 paesi sono stati presentati al giudizio della giuria per l’edizione 2015. Finora i traversini apribili delle catene portacavi venivano realizzati in materiali morbidi, solitamente a discapito della resistenza. Ora, grazie alle cerniere costampate e realizzate in plastica fibrorinforzata, la serie EF2.21 combina una grande resistenza e costi di produzione ridotti. Inoltre, le cerniere possono essere aperte e chiuse con facilità per consentire l’aggiunta di cavi.


NEWS | Dalle Aziende

www.loex.it

Sistemi di areazione Si caratterizzano per ventilazione decentrata e recupero termico Loex, azienda italiana specializzata nello sviluppo di sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti, presenta “Ventomaxx”, innovativa linea dedicata alla ventilazione decentralizzata con recupero termico. I sistemi Ventomaxx si basano sul principio della ventilazione naturale, operando un ricambio efficace dell’aria in ingresso e in uscita, ma effettuano anche il recupero del calore. Numerosi i vantaggi rispetto alla ventilazione centralizzata “classica”, sia in termini di progettazione, installazione e applicazione, sia per l’utente che può beneficiare di una maggiore semplicità di utilizzo, pulizia e manutenzione. Il sistema è realizzato in tre linee per altrettante destinazioni d’uso: Linea Top, Linea Premium e Linea Standard. La linea Top è progettata per edifici residenziali nuovi e le sue caratteristiche distintive, oltre all’elevata efficienza energetica (fino al 90%) e al basso consumo elettrico, consistono nell’ottimo isolamento dai rumori (Dn,ew = 47dB) e quindi nella possibilità di posizionare il ventilatore all’esterno dell’edificio. La linea Premium è ideale per residenze non dotate di ventilazione meccanica, grazie al canale a sezione tonda; offre estrema facilità di collegamento elettrico con il regolatore ZS-PLUS Power-line a bordo macchina, con o senza sensore di umidità.

www.nskeurope.it

Cuscinetti per laminatoio Adatti per ambienti critici hanno quattro file di rulli conici in esecuzione schermata Un grande produttore di acciaio aveva costi di manutenzione elevati in quanto i cuscinetti volventi in esecuzione aperta installati nel laminatoio richiedevano interventi quotidiani per garantire una lubrificazione sufficiente. Dopo aver effettuato un’analisi del problema, gli ingegneri di NSK hanno consigliato l’utilizzo dei cuscinetti della serie “Sealed-Clean”, ideali per impieghi in ambienti contaminati. I cuscinetti a quattro file di rulli conici in esecuzione schermata utilizzati sui cilindri dei laminatoi garantiscono lunga durata anche in condizioni ambientali gravose, con carichi di esercizio elevati, carichi da urto estremi e presenza di acqua ad alta pressione e detriti in scaglie. La nuova tecnologia di tenuta garantisce una vita operativa lunga e affidabile. I cuscinetti sono fabbricati con l’acciaio brevettato Super-TF di NSK. Nel progetto la flangia della gabbia è contenuta nella sede della tenuta dei cuscinetti per consentire l’utilizzo di rulli più lunghi. Il diametro della gabbia è stato incrementato per avere rulli più grandi e in numero maggiore, senza ridurre la resistenza della gabbia. In termini di prestazioni, questo progetto ha aumentato la capacità nominale di carico dinamico dei cuscinetti. l’industria meccanica 698 | 78

www.parigispa.com

Tubi flessibili antivibranti Prodotti nei diametri dal DN 13 al DN 75, sopportano pressione da 4 a15 bar “AVC” è il nome dei tubi antivibranti in acciaio inox, acqua fredda e calda, firmati Parigi-NPI Italia, azienda specializzata nella produzione di tubi flessibili del settore idraulico, del riscaldamento e degli elettrodomestici. Questi tubi sono usati per qualsiasi tipo di applicazione potenzialmente soggetta a vibrazioni, incrementando l’efficacia, riducendo il rumore, e soprattutto garantendo la protezione dell’apparecchiatura. Sono prodotti nei diametri dal DN 13 al DN 75 e sopportano una pressione di esercizio tra 4 e 15 bar a seconda della dimensione. Sono disponibili le seguenti versioni: con treccia esterna in acciaio inossidabile (AVC–I); con treccia esterna in acciaio zincato (AVC-Z). Altri dati tecnici sono: • tubo di gomma realizzato in EPDM o in materiale atossico a richiestatreccia esterna inox o acciaio zincato con diametro da 19 a 105 mm; • raccordi: CW 614N o acciaio; • bussole in inox e alluminio; • r aggio di curvatura: da 45 a 220 mm; • temperatura d’esercizio: da - 5 a +90 °C; • foro sui raccordi: da 10 a 66 mm; • temperatura ambiente d’installazione: da - 5 a +70 °C. I tubi AVC-I con treccia in acciaio inossidabile possono avere un rivestimento isolante.


NEWS | Dalle Aziende

www.oventrop.it

funzione antigelo. Altri modelli sono: RTFC-K che misura il livellodi CO2 nell’ambiente; R-Tronic WAK da impiegare in abbinamento a ventilconvettori per la regolazione della temperatura ambiente e della velocità di ventilazione; i-Tronic TFC nelle versione da incasso a muro o con supporto da tavolo e connettore di rete a spina.

www.tritecnica.it

Radiotermostati e indicatori climatici

Dispositivi integrati di sicurezza

Eseguono diverse funzioni di controllo e misurazioni dell’ambiente

Rispondono alle richieste della categoria 4 e PLe secondo EN 13849-1

Oventrop presenta nuovi modelli di radiotermostati e di indicatori climatici con diverse funzioni di controllo e misurazione a completamento della gamma del sistema di regolazione climatica “R-Tronic”. Il sistema, nella versione RT-B, consente la misurazione e il controllo della temperatura ambiente tramite l’interazione con il servomotore Aktor a onde radio (un radiotermostato può comandare fino a tre servomotori) che, installato sulla valvola del corpo scaldante, controlla l’apertura e la chiusura del flusso per il mantenimento della temperatura ai livelli impostati sul radiotermostato e consente inoltre di impostare una programmazione giornaliera e oraria della temperatura (per ogni giorno della settimana è possibile memorizzare tre fasi di riscaldamento e tre fasi di attenuazione). Inoltre, dispone di numerose funzioni: funzione Boost (per riscaldamento veloce e momentaneo del corpo scaldante); funzione Vacanza (per l’abbassamento della temperatura per un’assenza prolungata); modalità Party (con una temperatura impostata fissa per 24 ore); funzione Sicura per bambini (blocco comandi), funzione protezione valvola (per evitare il blocco valvola);

Tritecnica presenta i dispositivi multifunzione Euchner della “serie MGB” che contemplano tutte le funzioni di controllo e bloccaggio di un riparo di sicurezza, integrando sia la meccanica di chiusura e apertura che l’elettronica di controllo, in conformità con quanto richiesto dalla categoria 4 e PLe secondo EN 13849-1. Sono fornibili diverse configurazioni con pulsanti illuminati, selettori e pulsanti di emergenza, che sono gestiti tramite Profisafe, analogamente ai segnali di sicurezza e ai segnali ausiliari relativi alle funzioni sia di interblocco che di blocco di sicurezza. Tutti i dispositivi integrano la possibilità di bloccare tramite dei lucchetti il riparo in posizione di aperto, impedendo così la chiusura accidentale, ad esempio in caso di manutenzione degli impianti. Inoltre, possono essere dotati di una maniglia di sblocco posteriore che permette l’apertura del riparo in ogni condizione operativa, garantendo la possibilità di fuga. È possibile utilizzare questi apparecchi anche per il controllo di ripari scorrevoli, risultando quindi indicati anche su impianti e linee di produzione.

www.simona-it.com

Tubi e raccordi in polietilene Approvati FM sono adatti per impianti antincendio sotterranei La società tedesca produttrice di materiali termoplastici Simona AG ha ampliato la propria gamma di tubazioni, raccordi a codolo corto e lungo e flange in PE 100 (polietilene), con prodotti adatti all’utilizzo negli impianti antincendio sotterranei. È inoltre il primo produttore a fornire tubazioni e raccordi approvati secondo lo standard FM (Factory Mutual) in diametri fino a 630 mm. Grazie alla certificazione FM la nuova gamma di tubi e raccordi in PE assicura elevati standard di qualità e rispondenza ai severi requisiti di sicurezza definiti dalle assicurazioni. La certificazione si applica alle tubazioni e ai raccordi in PE 100 dal diametro 90 al 630 mm e per una pressione operativa di 12 bar a 20 °C. 79 | LUGLIO AGOSTO 2015


EVENTI ANIMA

Le attività di Anima

per le Imprese Luglio Ottobre 2015

l’industria meccanica 698 | 80


Iniziative per la crescita sui mercati italiani/esteri 17 luglio Milano, Expo2015

Ghana Day Business Forum - Confindustria, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica del Ghana, organizzerà il 17 luglio prossimo il Ghana Day Business Forum, che si svolgerà a Milano presso il sito Expo2015 (Conference Center, Room 256 - vicino al Padiglione degli Emirati Arabi Uniti). L’evento si propone di esaminare ed approfondire le numerose opportunità d’affari offerte dai settori di interesse che continuano a stimolare la collaborazione tra l’Italia e il paese sub-sahariano: agricoltura, infrastrutture, energia, oil & gas e industria.

Eventi UE ad Expo 2015

In occasione di Expo 2015 la Commissione Europea (Direzione Generale per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI) ha programmato l’organizzazione di alcuni eventi per favorire l’incontro tra aziende UE e operatori provenienti da una serie di paesi/aree. Ciascun evento focalizza argomenti legati al tema di Expo 2015: • Agro-food sector: food production, machinery, food conservation, shelf life, packaging, food design, food chain management, logistics and retail, geographical indications, traditional specialties, innovative agro-food industry and craft • Technologies and Services for the agriculture and agro-food industry: safety and quality control, food traceability, space application to agriculture • Biotechnologies and Health • Sustainability: water management, environmental management, renewable energies, sustainable tourism. Le date dei prossimi eventi : • EU - Japan Days (10-11 Luglio 2015) • EU - Sub Saharan Africa Days (18-19 Settembre, 2015) • EU - ASEAN Days (29-30 Settembre, 2015) • EU - US & Canada Days (5-6 Ottobre, 2015)

21/26 luglio Luanda, Angola

L’Ice organizza la partecipazione italiana alla Fiera internazionale (plurisettoriale) Filda di Luanda, Angola. I settori di maggiore interesse: agricoltura e pesca (macchinari e tecnologie), prodotti alimentari, nautica, beni di consumo (moda, calzature, mobili e complementi d’arredo), prodotti farmaceutici e macchinari medicali, edilizia, beni strumentali, infrastrutture e trasporti, energia, oil & gas, acqua, smaltimento rifiuti.

Eventi Anima in Expo Milano 2015

15 settembre - Fiac - visita guidata Mostra Fabfood 18 settembre - Orgalime - visita guidata Mostra Fabfood 19 settembre - Anima per Fem - visita guidata Mostra Fabfood

02/04 settembre Singapore (Asia)

MCE Asia - Anima si rende disponibile per coordinare la partecipazione dei soci, siano essi interessati ad esporre con un proprio stand o a presenziare con formule espositive diverse (es. meeting point, catalogoteca, ecc.).

14/18 settembre Brno (Repubblica Ceca)

MSV Fiera Internazionale della Meccanica - La Camera di Commercio Italo-Ceca anche per il 2015 ha opzionato un’area nel Padiglione V del quartiere fieristico, situato in posizione strategica e centrale, storicamente occupato da top players del settore, e offre alle aziende italiane interessate condizioni agevolate e assistenza diretta per tutte le pratiche legate alla partecipazione alla fiera.

15-18 settembre Johannesburg (Sud Africa)

Mostra IFAT - Environmental Technology Forum nel mondo, si tratta della 1^ edizione e si terrà in contemporanea a Bauma Conexpo Africa presso il Centro fieristico di Johannesburg. E’ prevista la partecipazione di ca. 70 aziende e 2.000 operatori specializzati. Monacofiere, rappresentante in Italia degli organizzatori (Messe Muenchen International), ha richiesto la collaborazione di Anima per promuovere la partecipazione delle aziende associate nell’ambito delle collettive italiane che intendono realizzare presso i vari eventi.

24 settembre Bari

MCE Roadshow Comfort Technology Progettare e installare l’integrazione per l’efficienza.

24 settembre Greater Noida (India)

L’Ufficio ICE di New Delhi coordina una partecipazione collettiva italiana in forma privatistica alla prossima edizione della fiera Renewable Energy India 2015 (Expo Centre di Greater Noida, 23/25 settembre 2015).

28 settembre – 02 ottobre Bologna

Cersaie - Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno.

81 | LUGLIO AGOSTO 2015


LA COMMUNITY DELL’ACCIAIO

ENTRA A FAR PARTE DELLA COMMUNITY UN’OPPORTUNITÀ PER IL TUO BUSINESS. QUESTO MESE

Vieni a scoprire l’esclusiva pubblicazione «Industria e Acciaio 2030». Il lavoro presentato durante MADE IN STEEL 2015 la Conference&Exhibition ideata e organizzata da siderweb. All’interno troverai le possibili traiettorie di sviluppo al 2030 per la manifattura e la siderurgia italiana ed europea. Nel progetto, durato un anno, sono state approfondite le prospettive nei campi dell’innovazione, della sostenibilità e della distribuzione e logistica. «Industria e Acciaio 2030» rappresenta una riflessione sul futuro di una filiera che vuole presenta: continuare a crescere, nella consapevolezza che però, per farlo, sarà necessario cambiare.

INDUSTRIA

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ACCIAIO

e

www.siderweb.com

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Recensioni

Gli effetti sociali del web

Giovanni Boccia Artieri Ed. FrancoAngeli, 2015 - Euro 30,00 Come ci sta cambiando l’uso sociale del web? Quali comportamenti sociali si stanno sviluppando in Rete? Come è possibile fare ricerca sul e nel web sociale? I saggi qui raccolti mostrano l’evoluzione delle pratiche sociali mediali nell’epoca di blog e siti di social network. La sfida è però più radicale e profonda e ha a che fare con gli approcci metodologici che rendono possibile osservare e interpretare la realtà che scorre tra vita sociale e rete. Dal contributo delle scienze sociali computazionali e degli internet studies a quello della sociologia visuale applicata ai social network, gli autori mostrano come sia possibile oggi innovare la ricerca sociale e tentare di dischiudere gli effetti sociali del web. Rivolto a chi voglia capire la trasformazione in atto nel mondo della ricerca e della formazione..

Leader digitali

Piero Tagliapietra, Ed. FrancoAngeli, 2015 - Euro 18,00 Ci sono persone le cui azioni e parole sono effettivamente in grado di cambiare o creare determinati comportamenti? Si possono identificare, gestire e coinvolgere nei progetti? Possono essere considerati dei leader? Queste sono le domande al centro del dibattito sugli influencer. Il mondo della comunicazione è sempre più complesso: ci sono elementi che si moltiplicano (touchpoint, piattaforme, contenuti e device), mentre i tempi per rispondere si contraggono e le finestre di opportunità si rimpiccioliscono. Il libro dapprima considera il modo in cui le persone prendono le decisioni all’interno di ambienti particolarmente ricchi di informazioni per individuare quali elementi possono influenzare maggiormente e quali potrebbero non avere nessun ascendente sulle scelte.

Ottenere di più. Come potete negoziare per avere successo nel lavoro e nella vita Stuart Diamond, Ed. FrancoAngeli, - Euro 36,00

La negoziazione è una parte fondamentale di tutte le relazioni umane. Ma negoziare è un’arte difficile e spesso non si ottengono i risultati desiderati. Che si tratti del contesto familiare, aziendale o dei grandi conflitti internazionali, si tende a concentrarsi sul potere e sulla modalità “win-win” invece che dare spazio alle relazioni e alle percezioni. In questo libro rivoluzionario, l’autore raccoglie i migliori metodi, le pratiche più efficaci per gestire le relazioni con gli altri. L’insegnamento fondamentale è che per ottenere di più servono gli strumenti giusti per ogni situazione, bisogna essere più flessibili e capire meglio la controparte.

Le 6 cose che un capo deve saper fare. Strumenti manageriali per i capi intermedi David Cariani, Ed. FrancoAngeli, - Euro 17,00

Raramente si inizia la propria esperienza professionale da capo. Più spesso si arriva ad acquisire un ruolo direttivo dopo aver dimostrato competenza, affidabilità e rigore professionale. Gestire risorse, raggiungere risultati attraverso gli altri, guidare e motivare le persone, essere responsabili degli obiettivi di un’unità organizzativa richiede tuttavia abilità e competenze. Frutto di oltre 20 anni di esperienza in attività di formazione, di coaching, di valutazione, questo libro si rivolge a tutti coloro che hanno un ruolo di manager intermedio all’interno della propria organizzazione. Il volume offre gli strumenti operativi per affrontare in modo competente e consapevole le prassi e le responsabilità più critiche del ruolo.

Agroenergie e biomasse

Giuseppe Dell’Olio, Ed. Dario Flaccovio Editore - Euro 32,00 Il presente volume offre agli operatori del settore del risparmio energetico (e non solo) un validissimo strumento per orientarsi nel complesso mondo delle agroenergie. Il manuale si apre con una panoramica generale sulle agroenergie e in particolare sulle tecnologie e sui combustibili oggi disponibili. Da notare che l’ostacolo più grande alla diffusione in Italia delle agroenergie – come di tutte le fonti rinnovabili di energia – è stato, in passato (e in parte anche oggi), l’instabilità della normativa di legge. La vera svolta arriva con il D.M. 6 luglio 2012 che ha finalmente raccolto in un unico provvedimento tutto, o quasi, ciò che riguarda gli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (diverse dalla fonte fotovoltaica): tra queste, in particolare, le biomasse, che sono la base delle agroenergie. 83 | LUGLIO AGOSTO 2015


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687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013 | l’INDUSTRIAMECCANICA

687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013

MAGAZINE UFFICIALE ANIMA | CONFINDUSTRIA

INSERTI ECONOMICI Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero

SUPPLEMENTI ANIMA PER in italiano e in inglese edilizia energia

acqua comfort

sicurezza movimentazione

industria costruzioni

INTERVISTA AL PM GUARINIELLO SICUREZZA le vie dell’antincendio

ACQUA

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chi la tratta bene

RINNOVABILI cogenerazione verso il 20/20/20

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INSERTI ECONOMICI a cura della Redazione e dell’Ufficio Studi ANIMA - per richieste contattare: alchieri@anima.it - redazione@anima.it (disponibili anche in inglese)

Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancio ultimo aggiornamento n. 695 - 1^ Quindicina di giugno 2015 pubblicata su questo numero de L’Industria Meccanica n.698 (luglio-agosto 2015)

Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurra ultimo aggiornamento n. 21 - 26 gennaio 2015 pubblicata su L’Industria Meccanica n. 695 (gennaio-febbraio 2015)

Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia / estero | Tabella bianca 1° gennaio 2015 “Settore industria meccanica varia ed affine” e “Settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 696 (marzo-aprile 2015)


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Edizioni: A.S.A. S.r.l. - Via A. Scarsellini 13 - 20161 Milano - tel. +39 0245418.200 - fax +39 0245418.240 | Direttore Responsabile: dott. Giuseppe Bonacina | Riproduzione vietata - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 334.1981.

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Da nuove regole a nuove opportunitĂ . Etichettatura energetica e progettazione ecocompatibile di prodotti e sistemi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Un nuovo progetto congiunto di informazione e formazione per guidare gli operatori in un passaggio che trasformerĂ il mercato della termoidraulica.

Un percorso itinerante, su tutto il territorio nazionale, di workshop e corsi di formazione dedicati agli operatori della filiera.

CALENDARIO WORKSHOP

u Milano / Unione del Commercio - 26 Maggio 2015 u Padova / Villa Ottoboni - 16 Giugno 2015 u Roma / Radisson Hotel - 30 Giugno 2015 u Bari / Villa Romanazzi Carducci - 23 Settembre 2015

Tutte le informazioni e il form di iscrizione su www.mcexpocomfort.it Per il calendario dei corsi www.angaisa.it u www.assistal.it

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