l’INDUSTRIAMECCANICA Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI
impresa. economia. politica. norme. export.
FONDATA NEL 1919
704 È in vigore il Nuovo Codice Doganale, cosa cambia per gli esportatori
LUGLIO AGOSTO 2016
MAGAZINE UFFICIALE ANIMA | CONFINDUSTRIA
Energy Label, in Europa vincono le richieste dell’industria Economia | Cina, sarà una nuova Lehman? Food technology | Teflon: 4 domande e 4 risposte
Abbiamo chiesto ai fornitori di tecnologia digitale di raccontarci la nuova rivoluzione per la meccanica
All’interno: Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia - n. 706 Costo orario medio dell’operaio n. 22 Rilevazioni statistiche prestazioni di personale gennaio 2016
4.0, ci siamo
L’Industria Meccanica - Pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73
Abbiamo riunito intorno a un tavolo (virtuale naturalmente) i rappresentanti di alcuni importanti fornitori di tecnologia digitale. Abbiamo chiesto il loro punto di vista su alcuni aspetti della quarta rivoluzione in Italia, e ne è nata un’infografica che riportiamo in questo numero. La Meccanica italiana 4.0 è anche il titolo dell’evento che Anima organizza il 5 luglio, a Milano, in occasione dell’Assemblea generale: un’occasione per approfondire cosa significa 4.0 per i settori rappresentati da Anima e capire le possibilità e le sfide per grandi e piccole aziende. In questo numero della rivista parliamo inoltre di un’importante novità: è entrato in vigore a maggio il nuovo Codice doganale dell’Unione europea. Spieghiamo, in due pagine, cosa cambia per gli operatori. Un altro strumento in campo che attende le imprese italiane e per il quale è opportuno chiedersi se esse siano pronte è invece il “Brevetto unitario”, in questo numero raccontiamo quali sono i benefici per le imprese e quali i risvolti negativi. Apriamo poi una panoramica su alcuni comparti della meccanica con la presentazione dei libri bianchi sviluppati dall’Ufficio Studi Anima in collaborazione con Atradius: tre studi per fotografare i settori valvole e rubinetteria, macchine per caffè espresso professionali, refrigerazione. Approfondimenti su questo numero della rivista riguardano poi l’alimentare, con alcuni punti di vista sui materiali antiaderenti per gli strumenti di cottura. E sul mondo dell’edilizia. In particolare segnaliamo il progetto Cunimi: la proposta di Anima per intervenire su 1/3 delle abitazioni incompiute con un’estensione della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edili e per la riqualificazione energetica alle imprese edili e impiantistiche. Oltre alla vittoria dell’Industria del riscaldamento in Europa, che grazie a lavori durati circa un anno, ha scongiurato una situazione complicata nell’ambito di una riclassificazione dell’etichettatura energetica. Parliamo poi di energia, con la mostra-convegno Power Gen, a Milano lo scorso giugno. E con un appuntamento tenuto dall’associazione Ucc sulla caldareria italiana e le opportunità in Iran, in cui è stato presentato il Libro bianco del settore pressure equipment in Italia. Proprio nel periodo in cui arriva una buona notizia per la caldareria: l’ente italiano Icim è la prima Agenzia d’Ispezione Autorizzata Asme nel nostro Paese. Approfondimenti tecnici, economici, news dalle aziende e recensioni completano questo numero della rivista. La Redazione - @IndMeccanica
Direttore responsabile Giuseppe Bonacina - bonacina@anima.it Direttore editoriale Alessandro Durante - durante@anima.it Comitato editoriale Michele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante, Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi Comitato tecnico-scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini Redattore Carlo Fumagalli - fumagalli@anima.it Segretaria di redazione Cinzia Alchieri - alchieri@anima.it - Tel. 02 45418.211 Hanno collaborato a questo numero: Laura Aldorisio, Federico Cacciatori, Alessandro Di Simone, Mauro Ippolito, Alessandro Maggioni, Federico Musazzi, Matteo Mussi, Andrea Pasquini, Gloria Presotto, Arianna Veroni Contributo speciale di: Marco Fortis, Fondazione Edison Giambattista Gruosso, Politecnico di Milano Impaginazione Alessia Garbujo e Fabio Lunardon Responsabile della pubblicità Mario Salvi - salvi@anima.it Direzione e Redazione ANIMA Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine Via Scarsellini 13 - 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 - Fax 02 45418.545 www.anima.it - anima@anima.it Online: www.industriameccanica.it | Twitter: @IndMeccanica Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini 13 - 20161 Milano - Tel. 02 45418.200 Abbonamento annuo (6 numeri) Italia 80 euro - Estero 110 euro Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera C del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89, A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica Stampa Bonazzi Grafica - Sondrio - www.bonazzi.it
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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397
l’industria meccanica 704 | 2
SOMMARIO | NUMERO 704
16
“Nell’oggi cammina già il domani” Samuel Taylor Coleridge (1772-1834)
ELENCO | In questo numero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 EDITORIALE | Outlook economico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 di Marco Fortis, Fondazione Edison
RUBRICA | Donne e uomini al timone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 RUBRICA | i 400 caratteri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Brevi dal mondo dell’industria
ECONOMIA
La Cina è una Lehman 2.0?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 di Mauro Ippolito
FOCUS | 4.0
Infografica. La meccanica italiana 4.0. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 L’Industry 4.0 a misura di Pmi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 L’automazione protagonista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Sfida da affrontare a livello di sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
CASE HISTORY | 4.0
La sfida automatizzata di Ferretto Group per Denso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
EUROPA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
28
Il brevetto unitario: le imprese italiane sono pronte
IMPRESA E DOGANE
Il nuovo codice doganale dell’Unione visto dalla prospettiva dell’operatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 di Alessandro Di Simone
APPROFONDIMENTI TECNICI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 FOOD | Tecnologie
Teflon: facciamo chiarezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 di Laura Aldorisio Forum Italia-Grecia: a Salonicco per ripartire dalle food technologies . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
ECONOMIA | Settori
Anima e Atradius insieme per fotografare i settori della meccanica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 3 | LUGLIO AGOSTO 2016
38
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SOMMARIO | NUMERO 704
FOCUS | Edilizia
Rilanciare l’edilizia con gli edifici incompiuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 di Federico Musazzi
SUMMIT | EFFICIENZA ENERGETICA
Guardare oltre l’Hvac: i protagonisti del settore si incontrano al summit di Eurovent . . . . . . . . . . . . . . 50
LA SVOLTA |
Etichettatura Energetica Etichettatura Energetica: il Parlamento Europeo dice sì alle richieste dell’industria del riscaldamento. . . . 52 di Carlo Fumagalli
NEWS | Logistica
Quanto può essere intelligente un carrello?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 di Gloria Presotto
GIOVANI IMPRENDITORI
Born in the Usa Italy. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
ENERGIA | Eventi
Il futuro dell’Europa si gioca sull’efficienza energetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
FOCUS | Caldareria
Back to Iran . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Caldareria, un settore solido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 Icim, primo ente italiano riconosciuto agenzia d’ispezione autorizzata Asme. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
FLASH INTERNAZIONALIZZAZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 MERCATO
Tecnologie Rittal per il nuovo centro di Nestlè. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
PASSAGGIO GENERAZIONALE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 di Giuseppe Dolcetti
CONVENZIONI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 RECENSIONI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 ABBONAMENTI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 TABELLE ANIMA - BIANCHE, BLU, ARANCIO
Rilevazioni statistiche prestazioni di personale - Costo orario medio n. 22 - Listino prezzi materiali n. 704. . 81 5 | LUGLIO AGOSTO 2016
52
A b c d e
f g
60
Nomi
Pagina
34
Efsa
Amadei Alfredo
11
Eurostat
8
Assofoodtec
40;45
Eurovent
52
Assotermica
46
Fandango
56
Ats Monza
34
Fed
Avr
45
Ferretto Group
28
Babayan Manucher
60
Ferroli Paola
53
40;60
38
8
Fiac
38
Barbazza Guido
11
Frasson Luigi
10
Baresi Marco
59
Galloso Paolo
42
Barzetti Andrea
10
General Electric
13
BCE
ELENCO | In questo numero
Nomi
Aisem
Banfi Carlo
In questa pagina pubblichiamo un indice analitico in ordine alfabetico di persone, aziende ed enti citati in questo numero della rivista. Non sono compresi i nomi degli autori di articoli o interviste, già presenti nel colophon a pagina 2.
Pagina
Geox
56
Boccia Gianmarco
60
8
Ghisleni Marco
34
Bono Sistemi
59
Giudici Giancarlo
42
Bosch Rexroth
18
Giuli Maurizio
44
Burrafato Luca
11
Golinelli Marco
59
Camera di Commercio Italo-Ellenica
40
Greco Alfredo
56
Capgemini
18
Griffini Alberto
21
Cefla
13
Grom
56
Cen
35
Gruosso Giambattista
18
Cenelec
35
Gruppo Tosano
15
Cogen Europe
59
Gse
36
Colli Giampiero
51
Gucci
56
Comau
18
Guidi Federica
53
Confindustria Albania
13
Guzzetti Antonello
11
Cresme
46
Hoffmann Group
Crippa Marino
21
Ice
D&G
56
Ippolito Massimo
Datalogic
13
Istat
Della Puppa Marco
60
Istituto superiore della sanità
38
Denso Thermal System
28
Italcogen
59
Dolcetti Giuseppe
26
Linde
54
l’industria meccanica 704 | 6
13 60;56 21 9
Nomi
Pagina
Nomi
Pagina
Loddo Marinella
60
Riello Ettore
53
Magnani Giacomo
42
Rittal
66
Mancini Massimo
42
Rockwell Automation
18
Marocco Francesco
56
Roland Berger
24
Marras Luigi
60
Royal Caribbean
15
Martiradonna Pierpaolo
56
Sabbati Federica
53
Massardi Paolo
27
Sace
60
Merloni Paolo
53
Scuderi Francesco
51
Messe Frankfurt
24
Sda Bocconi
42
Microsoft
15
Siemens
18
Minerva Artigians
56
Sinfonia Group
56
Minerva Omega Group
15
Sonzogni Gaia
56
Ministero dei trasporti
34
Sordi Cristina
60
Ministero del Lavoro
36
Sordi Impianti
40
Ministero della Salute
38
Sps Ipc Drives Italia
24
Mitsubishi Electric
18
Svve
40
Montanini Alberto
53
System
15
Moretta Alfredo
68
Thönes Christian
11
Moretta Carlo
68
Turboden
59
Moretta Pier Luigi
68
Ucimac
44
Motta Roberto
21
Unione Europea
30
Motul
13
Università Cattolica
42
Musazzi Federico
53
Università di Ferrara
42
MV Agusta
13
Università di Strasburgo
42
Nestlè
66
Valvosider
68
43
Van Eyken Felix
51
Villa Tiziano
66
Wärtsilä
15
Wich Donald
26
Ziliani Antonio
21
Nocivelli Marco Parlamento Europeo Pedrini Nicola Pettinaroli Ugo Politecnico di Milano
46;50 56 10;45 19;24;42
Rasmussen Alex
51
Zuffada Roberto
21
Rehva
52
Zuffada Roberto
21
7 | LUGLIO AGOSTO 2016
EDITORIALE | Outlook economico
I
primi mesi del 2016 evidenziano un rallentamento del ritmo di crescita globale, condizionato negativamente da molteplici fattori di incertezza. In primis, la decelerazione del principale motore dell’economia mondiale, gli Stati Uniti, ha fatto sorgere dubbi sulla solidità della ripresa del Paese, motivo per cui la Fed ha deciso di interrompere il processo di normalizzazione della politica monetaria mantenendo invariati i tassi di interesse nella fascia 0,25%-0,50%. I dati più recenti pubblicati dal Governo americano a fine maggio rivedono tuttavia al rialzo le stime relative alla crescita del Pil nel primo trimestre del 2016, passando dallo 0,5% allo 0,8%, con un calo meno marcato degli investimenti rispetto alle precedenti previsioni. Qualche timido segnale positivo inizia a diradare l’incertezza che permea i mercati emergenti che stanno soffrendo una crisi di sfiducia, anche se tali segnali non trovano ancora riscontro negli indicatori congiunturali dell’economia reale. Grandi timori sull’economia mondiale arrivano anche da una prolungata riduzione del prezzo delle materie prime che sta alimentando l’industria meccanica 704 | 8
il rischio di deflazione oltre che penalizzare la crescita economica dei paesi esportatori netti come quelli dell’Africa e del Medio Oriente. Il rovescio della medaglia di questa situazione si ha nei Paesi importatori netti che si avvantaggiano in termini di maggiore potere d’acquisto delle famiglie e delle imprese. Quanto all’Eurozona, la ripresa dell’economia, avviatasi nel 2014 e proseguita lentamente per tutto il 2015, secondo la stima flash diffusa da Eurostat a fine aprile, nel primo trimestre del 2016 ha registrato una accelerazione del Pil superiore alle attese, e ciò fa ben sperare nel fatto che gli stimoli della Bce stiano iniziando a rafforzare la ripresa della domanda interna che stentava a consolidarsi e che ora contribuisce sempre più a controbilanciare la debolezza del commercio estero. Il giudizio sulla performance economica italiana nel primo trimestre dell’anno è complessivamente positivo, pur considerando gli elementi di debolezza che ancora permangono in alcuni settori e aree del Paese. Infatti, nonostante il rallentamento della domanda estera che frena l’export e che deriva dalla difficile
EDITORIALE | Outlook economico
2016 La domanda interna si riprende consumi e investimenti +0,2% di Marco Fortis Vice Presidente Fondazione Edison situazione economica di molti Paesi Bric ed emergenti, la domanda interna italiana continua ad essere il principale motore della ripresa. Ciò è confermato dalle più recenti analisi Istat relative al primo trimestre 2016, secondo le quali i principali aggregati della domanda interna, consumi finali nazionali e investimenti fissi lordi, sono aumentati entrambi dello 0,2% in termini congiunturali e rispettivamente dell’1,4% e 1,8% a livello tendenziale. Nello stesso periodo le esportazioni sono diminuite congiunturalmente dell’1,5% e tendenzialmente del -0,4%. La crescita degli investimenti è stata determinata principalmente da incrementi della spesa per macchinari, attrezzature e altri prodotti (+0,8% rispetto al IV trimestre 2015 e +1,5% rispetto al I trimestre 2015) e per mezzi di trasporto (+2,4%; +15%). Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e delle Istituzioni Sociali Private ha segnato un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto allo stesso trimestre del 2015, quella della Pubblica Amministrazione rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8%.
Questi dati sottolineano l’irrobustimento degli effetti positivi della Nuova Sabatini e del super ammortamento, inserito all’interno della Legge di Stabilità, che incentivano le imprese a investire in macchinari e beni strumentali; appare inoltre cruciale il contributo del mercato domestico (letteralmente crollato durante la crisi e la fase più acuta dell’austerità) alla ripresa del Paese anche grazie al costante aumento degli occupati, in particolare quelli a tempo indeterminato. In questo scenario, indubbio è il contributo della meccanica al sistema manifatturiero italiano e, dunque, alla crescita del nostro Paese che nella manifattura trova il suo principale punto di forza. L’industria meccanica oggi esporta infatti quasi il doppio di tutto l’importantissimo sistema moda italiano (calzature, abbigliamento, cosmetici, occhialeria e gioielleria, concia e pelletteria), pur considerata nella versione più ristretta delle sole macchine e apparecchi meccanici. Nel primo trimestre del 2016 le esportazioni nette di macchine e apparecchi sono state pari a circa 11 miliardi di euro e a 50 miliardi di euro nell’intero 2015. □ 9 | LUGLIO AGOSTO 2016
RUBRICA | Donne e Uomini al timone
Ugo Pettinaroli
è stato confermato Presidente AVR Ugo Pettinaroli, amministratore delegato della Fratelli Pettinaroli Spa e Ceo del Gruppo Pettinaroli, è stato confermato Presidente per il prossimo biennio 20162018. Vicepresidenti-Capi Gruppo: Costruttori Rubinetteria Sanitaria/Federico Albertoni-V.A. Albertoni Srl; Costruttori Valvole e Rubinetteria in Bronzo e Ottone/Sandro Bonomi-Rubinetterie Utensilerie Bonomi Srl; Costruttori Valvole Industriali ed Attuatori/Paolo Beretta-Saint Gobain Pam Italia Spa; Costruttori Raccordi e Componenti/Leonardo Baldrati-Eurotubi Europa Srl; Consigliere Tesoriere - Massimo Latorraca-La Torre Spa; Consiglieri: Andrea Bighinzoli-Giacomini Spa; Renato Brocchetta-Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa; Marco Caleffi-Caleffi Spa; Maurizio Huber-Huber Cisal Industrie Spa; Andrea Latorraca-Rubitor Srl; Ambrogio Perego-Cvb Valves Srl; Andrea Villa-Auma Italiana Srl. Del Consiglio Direttivo fanno parte il Presidente Onorario Savino Rizzio (VIR Valvoindustria SpA) e il Past President Sandro Bonomi (Enolgas Bonomi SpA).
Luigi Frasson
è stato confermato Presidente di Anasta Luigi Frasson è stato confermato Presidente di Anasta dal Consiglio Direttivo. Rimarrà in carica fino al 2019. È stata numerosa la partecipazione dei delegati di una cinquantina di aziende associate durante l’ultima assemblea associativa. «Ringrazio per la stima confermata nei miei confronti da parte di imprenditori come voi, che continuano a sostenere in maniera efficace e puntuale l’associazione per le molteplici attività nei contesti nazionale ed internazionale», ha detto il presidente Luigi Frasson prendendo la parola dopo l’approvazione del bilancio. «Anche a livello tecnico normativo Anasta, mediante le proprie commissioni tecniche, composte esclusivamente da delegati messi a disposizione dalle aziende associate, partecipa direttamente ai lavori tecnico normativi di interesse in seno ai comitati UNI CEN ISO e CEI CENELEC IEC”.
Andrea Barzetti
come nuovo Presidente di Uami Gli imprenditori di Uami, l’associazione che raggruppa e tutela le aziende di costruzione e di montaggio di impianti industriali infrastrutturali all’interno di ANIMA/ Confindustria, hanno scelto Andrea Barzetti come nuovo Presidente. Rimarrà in carica fino al 2019. Uami, Andrea Barzetti è amministratore delegato di Sitie Spa, azienda alla III generazione, costituita nel ’45 e specializzata in impiantistica prevalentemente industriale. Oggi Uami deve guardare all’innovazione tecnologica, come la possibilità di sviluppare competenze in ambiti più complessi. Servono nuovi processi in ambito industriale. «Uami ha interesse a far vedere che sappiamo rispondere alle nuove sfide e che crediamo nell’aggregazione delle nostre società. Si è competitor e partner allo stesso tempo, si è fornitori ma si è ancora più collaboratori».
l’industria meccanica 704 | 10
RUBRICA | Donne e Uomini al timone
Alfredo Amadei è il nuovo presidente Immergas Il fondatore della Immergas di Brescello, Romano Amadei, passa il testimone di Presidente al figlio Alfredo, 48 anni, che fino ad oggi ricopriva la carica di Vice Presidente. «Ho accettato la proposta di nomina a Presidente, ringraziando per la fiducia che mi è stata concessa – commenta Alfredo Amadei - ed assicurando il massimo impegno perché la Immergas continui a perseguire la sua mission che da oltre cinquant’anni è quella di produrre sistemi per il clima domestico di qualità e orientati all’innovazione. È proprio sul valore delle persone che fanno crescere Immergas che baserò le mie scelte future. Fondamentale per me nell’accettare questa nuova sfida imprenditoriale e professionale rimane la consapevolezza di poter contare sul supporto di mio padre».
Luca Burrafato nominato Capo delle Regioni Mmea per Euler Hermes Luca Burrafato assume l’incarico di Capo della Regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa (Mmea) per Euler Hermes, società del gruppo Allianz. Burrafato, entrato in Euler Hermes nel luglio del 2015 in qualità di Country Manager per la business unit italiana, succede a Michele Pignotti. In questo nuovo ruolo Burrafato gestirà e rafforzerà lo sviluppo e la leadership di Euler Hermes in 14 Paesi, tra cui anche l’Italia. Burrafato, 47 anni, inizia la sua carriera lavorativa nel 1993 presso la Banca Nazionale del Lavoro per poi passare in Deutsche Bank. Dopo aver ricoperto il ruolo di Senior Manager in Accenture, nel 2008 diviene Direttore Commerciale di UBI Factor. Dal 2011 è nominato Ceo di GE Capital Finance.
Guido Barbazza nominato President & Managing Director di Wärtsilä Italia Wärtsilä Italia annuncia che dal 1° giugno 2016, Guido Barbazza assume l’incarico di President & Managing Director di Wärtsilä Italia. Barbazza succederà a Sergio Razeto che dopo 40 anni di carriera e di successi terminerà l’incarico. Guido Barbazza attualmente è Vice President di Services Emerging Businesses Product Line e membro del Wärtsilä Services Division Management Team dal 2015. Durante la sua carriera in Wärtsilä, ha ricoperto molte posizioni chiave nel Services di Wärtsilä Italia, fino al ruolo di Vice President, e in Wärtsilä Field Services dove è stato Director delle funzioni globali di FS con diretta gestione dell’organizzazione Delivery Management FS e della Wärtsilä Land & Sea Academy.
Antonello Guzzetti è stato nominato Country Manager di Qundis Qundis produttore di sistemi AMR, ripartitori di calore, contatori di calore e d´acqua e smart meter gateways per la gestione di dati dei consumi energetici, ha annunciato la nomina di Antonello Guzzetti alla nuova posizione di Country Manager per l’Italia e la contestuale apertura della filiale italiana a Milano. “L’incredibile esperienza di Antonello sarà fondamentale per permetterci di continuare la nostra espansione in Europa e penetrare il mercato italiano della contabilizzazione dei consumi” – ha commentato Dieter Berndt, CEO di Qundis . Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia ha aggiunto: “Sono davvero entusiasta di far parte di Qundis e guidare la sua espansione sul mercato italiano”.
11 | LUGLIO AGOSTO 2016
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Wärtsilä alimenta la nave da crociera più grande al mondo Harmony of the Seas, la nave da crociera più grande al mondo, si è affidata alle tecnologie di Wärtsilä. L’azienda finlandese ha fornito alla nuova nata di Royal Caribbean i motori, l’impianto di propulsione, i sistemi scrubber per gli impianti di scarico, i sistemi Nacos Platinum per il controllo della navigazione e del posizionamento dinamico, i sistemi Cctv e altre soluzioni elettriche e d’automazione di vario genere.
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AUTOMOTIVE GREEN
La Gdo “personalizzata” sceglie System
Minerva Omega premiata per l’Internet of Things
Boom di auto elettriche nel mondo
Un sistema di picking automatico, in grado di preparare pallet ordine personalizzati in base all’allestimento delle corsie. Il Gruppo Tosano, player della Gdo con diversi punti vendita nel NordEst Italia, ha scelto System Logistics (e il suo sistema modulare Mops) come partner per l’implementazione di un magazzino automatico nel suo centro di distribuzione a Cerea, nel veronese.
Minerva Omega Group ha vinto il premio innovazione Smau R2B di Bologna. Il riconoscimento arriva all’azienda per l’Internet of Things applicato all’industria alimentare. Infatti grazie a Nemosy, una piattaforma su Cloud “Azure” di Microsoft, le macchine Minerva Omega comunicano il loro stato su server, e i dati sono consultabili su qualsiasi strumento (PC, Tablet) con la creazione di alert via mail e Sms. 13 | lugliO agostO 2016
In tutto il Pianeta circolano 1,15 milioni di auto elettriche: nel 2015 le vendite a livello globale sono aumentate del 70% rispetto al 2014, con 477 mila unità vendute. Lo rivela un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Cina, Stati Uniti, Olanda e Norvegia assommano da sole il 70% delle vendite globali dei veicoli di questo tipo. A supportare questa crescita anche il boom dei distributori di ricarica.
PNEUMAX, UN’AZIENDA ITALIANA ED I SUOI PRIMI 40 ANNI.
i 400 caratteri EFFICIENZA ENERGETICA
LUBRIFICANTI
Teleriscaldamento con Cefla e General Electric
MV Augusta sceglie Motul
Eolico in mare, il Nord Europa si unisce
Datalogic premiata per il Retail
Migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale. Per raggiungere questi obiettivi Acea ha affidato a General Electric e Cefla il progetto di modernizzazione dell’impianto di teleriscaldamento di Acea Tor di Valle. Due motori a gas GE 9.5 MW J920 FleXtra (prima installazione in Italia), forniranno un riscaldamento più efficiente al quartiere romano di Tor di Valle. ........................................................... ACCORDI
HEADQUARTER
Nove Paesi del Nord Europa rafforzano la cooperazione per sviluppare energia eolica nel Mare del Nord. Si tratta di Germania, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda e Svezia. L’accordo prevede la programmazione dello spazio nella zona da sfruttare intensivamente: scambio di dati, definizione di approcci comuni sugli incidenti possibili, coordinamento delle procedure di autorizzazione. ........................................................... TIRANA
Una nuova sede per Hoffmann
È nata Confindustria Albania
Inaugurata il 10 giugno a Vigonza (Padova), la nuova sede di Hoffmann dispone di una superficie di oltre 2.500 metri quadrati ad uso ufficio, aree di servizio e area logistica. L’immobile consta di un impianto fotovoltaico da 99KW per la produzione di energia 100% verde, di sistemi di illuminazione esclusivamente a led, di impianti di domotica, di controllo attivo dell’irraggiamento solare con il sistema dei frangisole.
Rappresentare l’industria italiana in Albania, per un’internazionalizzazione sostenibile delle imprese. È nata a Tirana l’associazione degli industriali italiani in Albania. Formata da un nucleo iniziale di 23 aziende, grandi e piccole provenienti da tutta Italia, prende vita dall’esperienza nel paese dell’ufficio di rappresentanza di Confindustria Bari-Bat. Il neoeletto Presidente è Donato D’Agostino. 15 | lugliO agostO 2016
Siglato un accordo fra la casa motociclistica MV Agusta e Motul. L’azienda francese specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti lubrificanti per trazione fornirà a MV Agusta supporto tecnico e tecnologie che abbracciano tutti gli ambiti, dalla fornitura di prodotti industriali di MotulTech, all’utilizzo dei lubrificanti Motul di primo impianto a livello internazionale, fino all’attività sportiva. ........................................................... SOFTWARE
Un riconoscimento per le soluzioni in campo Retail: è l’Italian Popai Award 2016, che quest’anno ha premiato Datalogic. Hanno riscosso il consenso della giuria Shopevolution 7, piattaforma software multicanale capace di gestire più store contemporaneamente, e Joya Touch, device multi funzione pensato il self-shopping, il queue-busting e attività di store floor come il riordino scaffali, il controllo del prezzo e l’inventario. □
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ECONOMIA
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La Cina è una Lehman 2.0?
di Mauro Ippolito, Wings Partners
l’industria meccanica 704 | 16
I
l rallentamento economico cinese ha lanciato la base per una maggiore attenzione su quello che accade dall’altra parte del mondo, andando anche ad analizzare la situazione del mercato interno sia in termini di potenziale di crescita sia di indebitamento. E proprio sulla situazione debito che le preoccupazioni sono aumentate in modo esponenziale. Infatti, nonostante le stime ufficiali riportino un debito del 246% del Pil, ben oltre il 175% degli altri paesi emergenti, la componente corporate è pari al 160%. Tuttavia questa valutazione del debito non risponderebbe al vero; molte società hanno iniziato ad effettuare le proprie stime ed il risultato che ne è scaturito è a dir poco allarmante. Il rapporto di indebitamento si attesterebbe nell’intervallo tra il 218% e il 350%. Indipendentemente dalla stima, quello che appare evidente è che in un’ottica di lungo periodo il livello del debito risulterebbe insostenibile, specie alla luce di un tasso dell’espansione che supera la crescita dell’economia. A questo si aggiunge una elevata percentuale dei cosiddetti non-performing loan (Npl), ovvero quei prestiti che sono in default o prossimi al default. Secondo i dati ufficiali, fatto 100 il debito della Cina gli Npl sarebbero pari a 1,7, mentre secondo enti indipendenti di ricerca tali prestiti in sofferenza costituirebbero tra il 20% e 21% del debito totale cinese. In termini di numeri questo equivarrebbe a perdine nell’ordine di 3 mila miliardi di dollari, ovvero poco meno del Pil della Germania, con conseguenze elevatissime sia in termini interni (gestire una serie di default di queste dimensioni potrebbe essere insostenibile anche per il Governo della Cina) sia in termini di ripercussioni a livello mondiale. Di questi 3 trilioni, 1,7 sono in pancia alle banche locali. Le vendite del settore bancario in borsa, ogni qual volta si ipotizzano problematiche del com-
ECONOMIA parto, evidenziano come i timori del mercato siano più che elevati e riproposti con cadenza periodica in attesa di assistere a quella che potrebbe essere la più grande crisi finanziaria del secolo, superando persino le proporzioni di quella scaturita a seguito del default di Lehman Brothers. Si consideri, ad esempio, come l’aumento del settore immobiliare sia stato finanziato soprattutto con l’apertura di debito per la costruzione di nuove abitazioni. Il rallentamento del mercato immobiliare ha messo in difficoltà la vendita di case con primi fallimenti nel settore (seppur di operatori secondari e piccoli). L’eventuale esplosione di una bolla speculativa nel settore immobiliare sarebbe da ritenersi simile a quella vista per i subprime americani, ovvero la scintilla in grado di far partire una crisi che interessi trasversalmente tutta l’economia. A questo si aggiunge anche una politica che assomiglia molto a quanto già visto nel 2008 in Usa. Infatti in Cina giunge la notizia della nascita di un nuovo mercato in cui i prestiti in sofferenza vengono accorpati e venduti sul mercato con rendimenti interessanti per chiunque voglia assumersi il rischio. La mossa di Pechino è volta a spostare il rischio di default dalle banche liberando capitale, ma il problema è dato dalla diffidenza, mancanza di competenza di potenziali acquirenti e di trasparenza in merito al contenuto dei singoli pacchetti. Infatti l’esperienza dei sub-prime statunitensi rende gli investitori diffidenti anche rispetto a rating “AAA” per tranche con maggiore protezione dal rischio, specie a fronte di rendimenti che superano di poco il 3%. Ad ogni modo questo potrebbe spostare il problema dei default sui risparmiatori, alleggerendo l’impegno del Governo quando ci sarà da intervenire a supporto dell’esplosione dei default a catena, che sembra sempre più un problema di “quando” più che di “se” debba accadere. □
L’eventuale esplosione di una bolla speculativa nel settore immobiliare sarebbe simile a quella vista per i subprime americani nel 2008
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Banks’ claims on non-bank Fls Banks’ liabilities to non-bank Fls plus via debt securities
30 25 20 15 10 5 0 2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Increase in banks’ claims on non-bank Fls in lockstep with their liabilities to non bank Fls Fonte: CEIC, Goldman Sachs Global Investment Research
17 | LUGLIO AGOSTO 2016
2016
FOCUS | 4.0
Industria 4.0 Abbiamo chiesto a importanti fornitori di tecnologia 4.0 di rispondere ad alcune domande sulla situazione in Italia.
ECCO COSA NE PENSANO R
iuniti attorno a un tavolo di lavoro virtuale, fornitori di tecnologia come Bosch Rexroth, Capgemini, Comau, Mitsubiishi Electric, Rockwell e Siemens, hanno risposto a quattro domande. Volevamo capire il loro punto di vista su alcuni temi legati all’applicazione della quarta rivoluzione nel nostro Paese. Quali siano le potenziali barriere alla diffusione del 4.0; quali tecnologie vengono più utilizzate; quali competenze sono già presenti nelle aziende e quali mancano; quale rapporto intercorre fra tecnologie industriali e tecnologie consumer. Il tutto supportato da numeri. Per realizzare questa analisi, la redazione de L’industria Meccanica ha potuto contare sul coordinamento scientifico del professor Giambatti-
l’industria meccanica 704 | 18
FOCUS | 4.0
10% . . . . . . . . . . . Meno del 10% delle aziende si sta attrezzando verso la trasformazione della fabbrica intelligente.
Molto interesse e poca pratica, soprattutto a causa di difficoltà di comprenderne effettivamente i vantaggi in termini di ritorno di investimento e competitività.
........ .... ....
Quali possono essere le barriere alla diffusione dell’Industria 4.0?
________________________ Mancanza di Strategie
________________________ Assenza di visione sui Servizi
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Carenza di Soft Skills Trasversali
sta Gruosso del Politecnico di Milano. Fra i temi più attuali emersi dall’indagine si nota soprattutto il bisogno di figure professionali formate per gestire i nuovi modi di produrre. Servono competenze trasversali che vanno dalle tradizionali conoscenze fino alla capacità di analizzare i dati. (Non è un caso che il Politecnico aprirà, a novembre, il primo Master dedicato a innovazione e digitalizzazione delle macchine automatiche). Guardando all’attuazione dell’industria 4.0 oggi, il 60% delle aziende non sta ancora applicando i nuovi principi nelle proprie fabbriche. Ma la percentuale di chi sta vivendo una fase di valutazione è un buon indicatore di quanto i tempi siano ormai maturi.
Questa infografica è il risultato di un’indagine svolta da “l’Industra Meccanica”, CON IL COORDINAMENTO SCIENTIFICO DI GIAMBATTISTA GRUOSSO, POLITECNICO DI MILANO. Le interviste complete su www.industriameccanica.it
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FOCUS | 4.0
Quali le tecnologie più utilizzate? Iniziano ad essere presenti alcuni processi di Ingresso: • manutenzione predittiva, • logistica intelligente, • architetture di automazione distribuita. Il tutto a formare una nuova integrazione tra Automazione tradizionale e processi decisionali a livello di Business Intelligence.
....................... CONNETTIVITà
3D Printing
PLM
Analisi dati
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FOCUS | 4.0
+ + -
Informatica Matematica Meccanica Automazione Team Working
Quali competenze sono già presenti e quali mancano? In un mondo in rapida evoluzione come quello della manifattura intelligente, servono competenze trasversali da affiancare a quelle di base. Se l’ingranaggio deve parlare con lo smartphone, allora anche l’ingegnere meccanico dovrà avere competenze digitali. Ma saranno fondamentali anche gli skills matematici per l’analisi del dato e quelli fisici per le nuove tecniche di modellazione dei processi. Da non dimenticare la sicurezza informatica. Il nuovo paradosso sarà aprire tutto al mondo esterno e nello stesso tempo chiudere tutto agli attacchi esterni.
....................... 21 | LUGLIO AGOSTO 2016
FOCUS | 4.0
Quale è il rapporto tra le tecnologie industriali e quelle consumer? Le tecnologie consumer ricopriranno sempre di più un ruolo chiave nell’industria del futuro. Sarà necessario definire standard ed interfacce in grado di rendere efficace e possibile questa contaminazione. Ma il tema non è solo che tecnologie consumer pronte a scaffale vengono impiegate in contesti industriali, ma che i grandi costruttori del mondo consumer stanno sviluppando prodotti per il mondo industriale.
.......................
Le Tecnologie consumer svolgono un ruolo chiave
l’industria meccanica 704 | 22
FOCUS | 4.0
Qualche numero TECNOLOGIE □ □ □ □ □
ICT & mobile technology 3D printing Sensori / Big data PLM Robotics
15% 25% 20% 15% 25%
QUANTO è ATTUATA? □ Nulla □ In attuazione □ In valutazione
10% 30% 60%
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Hanno collaborato a questa indagine: Marino Crippa REsponsabile vendite Distribuzione & End User Project Leader Industry 4.0 Bosch Rexroth Antonio Ziliani Vice President Mrd Head of Solutioning Capgemini Massimo Ippolito Innovation Manager Comau Alberto Griffini Product manager Plc & Scada Mitsubishi Electric Roberto Motta Solution Architect Team leader Rockwell Automation Roberto Zuffada Dipartimento Technology & Innovation Divisione digital factory Siemens Con il coordinamento scientifico di Giambattista Gruosso PoliteCNICO di Milano
FOCUS | 4.0
L’Industry 4.0 a misura di Pmi Le imprese italiane e la quarta rivoluzione industriale: cosa deve cambiare Intervista a Giuseppe Dolcetti Family business consultant
Entro i prossimi cinque anni Industry 4.0 cambierà il modo di organizzare la produzione. Quali sono le opportunità per le piccole e medie imprese? Chi saprà adeguarsi alla nuova realtà ne trarrà benefici immediati. Sviluppare il dialogo digitale tra produttore e le sue macchine, la filiera e i clienti spesso richiederà significativi investimenti. In questi casi le aziende più grandi svolgeranno un ruolo di integratore tecnologico delle aziende più piccole, ricorrendo ad acquisizioni, alleanze, reti di imprese, forniture strategiche e altre forme di aggregazione, sia orizzontali sia verticali. In altri casi, si tratterà di innovazioni incrementali che non cambieranno radicalmente la funzione o base tecnologica del prodotto e potranno essere adottate incorporando innovazioni sviluppate altrove. Come tali saranno alla portata di ogni impresa, anche la più piccola. Qual è l’elemento in più da tenere in considerazione? L’Industry 4.0 impone di considerare come fonte di valore un nuovo elemento: i dati ed il loro sfruttamento. Il possesso e trattamento dei dati sull’utilizzo delle macchine consentirà di organizzare diversamente la produzione e di offrire nuovi prodotti e servizi. Alcune piccole imprese potranno svolgere un ruolo centrale qualora siano loro stesse portatrici delle innovazioni digitali e le utilizzino per offrire servizi innovativi. Si pensi alla manutenzione delle macchine, che potrà essere svolta in remoto o in loco da parte di personale dotato di dispositivi per la realtà aumentata. Quali ostacoli devono superare? Le imprese italiane negli ultimi anni sono cresciute prevalentemente per vie interne, adottando strategie competitive centrate sulla segmentazione del mercato, la qualità del prodotto e la flessibilità nella produzione. L’interrogativo è se l’introduzione dei processi e delle tecnologie digitali richieda una modifica delle attuali strategie competitive. Nei casi in cui siano necessari significativi investimenti, le dimensioni ridotte e la struttura finanziaria squilibrata tipiche di molte imprese potrebbero ostacolare l’adozione delle innovazioni digitali. Sino ad oggi logiche gestionali familiari hanno ostacolato la crescita dimensionale delle imprese, la raccolta di capitali e l’aggregazione. È necessario che questa cultura evolva. C’è coscienza dell’utilitàdell’investimento? Esiste la consapevolezza che siamo agli inizi di un significativo processo di cambiamento, ma c’è anche grande incertezza su come esso si manifesterà nei vari settori, e su quali soggetti sapranno beneficiarne. □ c.f. l’industria meccanica 704 | 24
Linde Robotics.
Linde Robotics
Una nuova dimensione nelle soluzioni automatizzate. I nuovi carrelli elevatori senza operatore Linde rappresentano una soluzione ancora più efficiente per il flusso interno delle merci. Driven by Balyo, questi mezzi impiegano una tecnologia all’avanguardia e combinano precisione, sicurezza ed efficienza. Il futuro della logistica è già iniziato.
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FOCUS | 4.0
L’automazione protagonista SPS 2016 FA + 22% DI PRESENZE L
a sesta edizione di Sps Ipc Drives Italia, fiera dell’automazione industriale, ha chiuso i battenti con un +22% di incremento di presenze rispetto all’anno scorso. I padiglioni della fiera di Parma sono stati visitati da 28.614 ospiti e valorizzati da 674 espositori, per un totale di +11% sul 2015, dal 24 al 26 maggio. I tre giorni espositivi, come confermato da Donald Wich, Amministratore Delegato Messe Frankfurt Italia, sono molto attrattivi perché coinvolgono «tutti gli attori della filiera: Oem, costruttori di macchine, utilizzatori e clienti finali, partner della distribuzione, system integrator, stampa specializzata, economica e locale, università e tutti coloro che operano in un contesto ampio, legato alla ripresa, allo sviluppo e alla spinta dell’industria manifatturiera, oggi fondamentale nell’ambito dell’economia nazionale. Non potremmo essere più soddisfatti».
rama delle applicazioni più promettenti. Prima fra tutte l’integrazione dell’automazione con la robotica, passando attraverso la connettività, l’Internet of Things e le potenzialità che tutto questo può rappresentare in termini di manutenzione predittiva, efficienza e servizi abilitati da queste tecnologie». 25 aziende hanno messo in mostra soluzioni applicative relative al mondo della nuova rivoluzione industriale accompagnando il visitatore non attraverso i prodotti, ma tramite le idee e le soluzioni. Nella stessa area erano presenti Industrial Software, Centri di Ricerca e Start-up oltre a big data, lot per l’industria e realtà aumentata. L’appuntamento per l’anno prossimo è dal 23 al 25 maggio. □
Know how 4.0 Particolare attenzione è stata posta sul tema 4.0 con un’area dedicata. Il curatore, Giambattista Gruosso, Professore del Politecnico di Milano, riconosce il successo del nuovo format nell’aver offerto «un pano-
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Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia
FOCUS | 4.0
Sfida da affrontare a livello di sistema I
ndustry 4.0 in Italia. Sono stati presentati a Sps i risultati dell’analisi condotta da Roland Berger: circa 250 le aziende coinvolte nello studio commissionato da Messe Frankfurt. Paolo Massardi, Senior Partner Roland Berger Italia, parla chiaro: non c’è ancora una fabbrica 4.0, ma fanno capolino alcuni esempi italiani. È altrettanto chiaro che, se alcune risposte sono incoraggianti, numerose indicano che c’è ancora molta strada da percorrere. Sistemi connessi e utilizzati in tempo reale, fabbriche automatizzate, logistica Rfid (identificazione a radiofrequenza). Ma che vantaggio porta il 4.0? Ad oggi, la realtà economica è irrigata da due modelli produttivi, la via manifatturiera e l’industria 4.0, che crea prodotti ad alto valore aggiunto, alti margini, produzione flessibile, alto Roce (return on capital employed), cioè alto rendimento del capitale investito. Si passerebbe dalla produzione alla personalizzazione di massa, favorendo ordini su richiesta con evasioni dinamiche, dalle economie di scala a una maggiore flessibilità. 4.0 equivale, quindi, a una possibile rivitalizzazione delle industrie nazionali. Le grandi potenze hanno intuito il reale vantaggio: il budget da investire dichiarato dalla Germania è di circa 200 milioni, Usa 2 miliardi, Cina 2 miliardi e 2, Francia un miliardo. L’Italia ha lanciato una buona iniziativa con il cluster delle fabbriche intelligenti ma il capitale, forse, non è ancora adeguato.
Roland Berger presenta a Sps l’osservatorio sul 4.0 in Italia L’indicatore del termometro, che misura le risposte della survey, rimane sul rosso alle domande “qual è il livello di adozione di Industry 4.0 in Italia” e “quanto sono pronte le aziende italiane”. Poco, insomma. Ma, ci si sposta verso il verde quando si tratta di “impatto atteso dallo sviluppo che il 4.0 comporterebbe”. Misurando il grado di maturità delle aziende italiane al tema – continua lo studio presentato da Roland Berger – si rileva che le aziende mediopiccole per il 65% hanno una maturità media, il 35% bassa. Le aziende medio-grandi registrano un 11% di grado elevato, 31% medio, 58% basso. Solo le grandi fanno tirare un sospiro di sollievo con un indice di maturità molto elevata all’8%, elevata al 31%, media al 46% e bassa al 15%. Tutte le aziende riconoscono che questo nuovo modello industriale sarebbe una chiave per innovare e cogliere future possibilità di sviluppo, in particolare sotto la lente di riduzione dei costi e aumento dei ricavi. Ma sono disposte a investire in industria 4.0? Sì – è la risposta – purché 27 | LUGLIO AGOSTO 2016
abbiano un ritorno entro 2-4 anni. Dal sondaggio emerge una grave carenza di competenze atte a sviluppare sistemi e competenze specializzate. Secondo Massardi, è urgente indirizzare la formazione, a partire dalle università, per rispondere a questa esigenza. Dotarsi di sicurezza informatica e di infrastrutture adeguate, come la banda larga, dovrebbe essere un to do già in atto. Qualcosa sta cambiando. E l’Europa deve cambiare. Oggi sono 25 milioni i posti di lavoro legati all’industria. Continuando a non fare i conti con l’innovazione che si sta imponendo, nel 2035 si ridurrebbero a 19,7 milioni. Non è necessario nascondere che la fabbrica 4.0 certamente implicherebbe un venir meno di competenze superate, per un totale di 2,9 milioni di occupati circa. Ma riallocando i capitali da ora, la possibilità di creare o addirittura incrementare l’occupazione è più che reale. I rischi sono molto noti, ma le opportunità sono maggiori dei rischi, sostiene Massardi. È una sfida che va affrontata a livello di sistema. □ l.a.
CASE HISTORY | 4.0
8000 metri quadri di magazzino autoportante
La sfida automatizzata di Ferretto Group per Denso
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CASE HISTORY | 4.0
Foto © Ferretto Group
A
vere un’area di stoccaggio intensivo, in grado di coprire l’utilizzo per i prossimi cinque anni. Migliorare il servizio in termini di tempi di consegna. Sviluppare la propria rete logistica europea. Per rispondere a queste nuove esigenze di mercato Denso Thermal Systems, nella Business Unit After Market, ha affidato a Ferretto Group la costruzione di un nuovo magazzino, localizzato a Poirino (nel torinese). Il carattere specifico dell’impianto implicava la capacità di saper interpretare le peculiarità del canale di vendita: gestire circa 15 mila referenze contenute in scatole delle più svariate dimensioni; seguire alcune operazioni a valore aggiunto come l’imballaggio personalizzato; ottimizzare i costi logistici; aumentare l’efficienza della gestione delle scorte e assicurare una consegna puntuale e precisa sul mercato. Ferretto Group ha dunque proposto una strutturata automazione per raggiungere la massima flessibilità di lavoro e organizzazione autoportante di quasi 8000 m2 dello spazio. L’impianto di Poirino include due grandi magazzini: uno per pallet e uno per cartoni/cassette. Quello per pallet è asservito da due traslo che operano su 12 livelli in due corridoi a doppia profondità lunghi circa 90 metri. Queste macchine possono giungere a movimentare 30 pallet l’ora in ciclo combinato. Sulla stessa lunghezza si sviluppa, lungo tre corridoi a multi profondità, il magazzino per cartoni/cassette asservito invece da tre mini-load che movimentano fino a 120 cassette l’ora ognuno in ciclo combinato. Più nel dettaglio, la merce in ingresso (si tratta di una capacità di movimentazione di quasi 3.400 unità/ giorno tra cartoni e pallet) viene
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controllata e stoccata in pallet, cassette e scatole in funzione della tipologia del prodotto, identificati mediante barcode per assicurarne la tracciabilità. In seguito, il materiale viene smistato nei due magazzini. Inizialmente, la merce, che proviene tutta dalle aziende produttive Denso, è sistemata in cestoni che verranno stoccati nel magazzino per pallet da cui poi verrà prelevata, in funzione delle richieste di produzione, per le successive attività di confezionamento. Una volta confezionata e imballata la merce si presenta in cartoni (imballo primario destinato alla vendita) o in cassette plastiche (materiali minuti) nel secondo magazzino viaggiando attraverso una linea di convogliamento sospesa da terra. Da questa seconda area di stoccaggio (magazzino automatico miniload) la merce uscirà a livello terra per evadere gli ordini clienti attraverso operazioni di picking manuale. La merce così prelevata viene alloggiata su pallet a perdere pronta per la successiva spedizione. Una particolarità interessante per quanto riguarda la merce in uscita è che, il software di supervisione dell’impianto Wms (anch’esso realizzato da Ferretto Group) è in grado di estrarre le scatole con una sequenza che permette una composizione ottimizzata del pallet di spedizione. Questo applicativo è in grado di comporre l’ordine del cliente distribuendo i pesi dei singoli pezzi su ogni livello e dei diversi livelli di carico nel pallet (per esempio componenti pesanti sulla base del pallet, pezzi piccoli alla fine, ecc.). L’adattamento dell’imballaggio permette di così di preservare l’integrità dei prodotti e di ottimizzare i volumi di carico nei mezzi di trasporto. □ g.p.
EUROPA
IL BREVETTO UNITARIO: C’
è un appuntamento nei prossimi anni che attende le imprese italiane e per il quale è opportuno chiedersi se esse siano pronte. Si tratta del “Brevetto europeo a effetto unitario”, anche detto, molto più semplicemente, “Brevetto unitario”, la cui introduzione nel nostro paese è ormai prossima. Recentemente, infatti, anche l’Italia ha aderito ai Regolamenti UE che istituiscono il Brevetto unitario (n. 1257/2012 del 17 dicembre 2012, e n. 1260/2012 del 17 dicembre 2012) e ha annunciato che ratificherà il Trattato che istituisce il Tribunale unificato dei brevetti. Ma quali sono i benefici per le imprese? E quali i risvolti negativi? I fautori del progetto individuano un vantaggio nel risparmio, in termini di costi e tasse, che le imprese conseguirebbero nella fase di brevettazione: in sintesi, se un’impresa opterà per il brevetto unitario anziché per quello europeo attualmente disponibile, brevettare dovrebbe costarle meno. Altro vantaggio sarebbe rappresentato dal fatto che con un’unica registrazione si ottiene tutela su tutto il territorio dell’Unione europea. Attualmente, invece, il sistema del brevetto europeo, pur prevedendo un unico deposito (presso l’Ufficio brevetti europeo di Monaco di Baviera), richiede al titolare della domanda di brevetto di indicare in quali paesi egli intenda effettivamente estendere la protezione con il risultato di avere, perlopiù, una protezione “a macchia di leopardo”. Quali sono, invece, gli svantaggi ri-
spetto al sistema attuale? Chiunque abbia avuto a che fare, anche soltanto occasionalmente, con un brevetto, sa che il sistema brevettuale si regge sostanzialmente su due “gambe”: una è quella della fase di costituzione del titolo brevettuale (redazione e deposito della domanda di brevetto e tutte le procedure che conducono alla concessione del brevetto); l’altra è quella della sua tutela, cioè la spendita del brevetto nei confronti dei concorrenti che lo stanno violando. Ed è proprio nel sistema che è stato congegnato per tutelare il nuovo brevetto unitario in caso di contraffazione che si annidano allarmanti pericoli per le imprese italiane. Vediamo brevemente quali sono. Il sistema del brevetto unitario sotto il profilo della tutela prevede l’istituzione – tramite un trattato internazionale – di un Tribunale unificato dei brevetti dislocato su tre sedi che sono già state individuate in via definitiva nelle città di Londra, Parigi e Monaco di Baviera, le quali si spartiranno la trattazione delle cause aventi ad oggetto i brevetti unitari a seconda del settore tecnologico cui attiene il brevetto, di volta in volta, coinvolto. Le cause relative ai brevetti meccanici, ad esempio, saranno di competenza della sede di Monaco di Baviera. Ciò significa quindi che, se un’impresa italiana è accusata di violare, ad esempio, un brevetto meccanico, mentre oggi a giudicarla sarà un giudice italiano o, tutt’al più, un giudice straniero, ma soltanto nel caso in cui si tratti di contraffazione di un l’industria meccanica 704 | 30
di Matteo Mussi Girardi Studio Legale e Tributario
brevetto straniero, con il sistema del brevetto unitario, invece, l’impresa italiana del nostro esempio sarà invariabilmente portata davanti al Giudice che siede a Monaco di Baviera. E tale Giudice sarà competente a emettere, nei confronti dell’impresa italiana in questione, misure gravissime, anche in via d’urgenza e anche senza preventiva convocazione dell’impresa. In breve, l’introduzione del brevetto unitario espone le imprese italiane al concreto rischio di vedersi recapitare un decreto di un Giudice di Monaco di Baviera (o di Londra, o di Parigi), che, ad esempio, le ingiunga il blocco della produzione oppure le sequestri i conti correnti o altri beni mobili e immobili, informandolo che se vorrà difendersi dovrà presentarsi in udienza a Monaco di Baviera (o a Londra, o a Parigi). E tutto ciò in una lingua diversa dall’italiano poiché il sistema del brevetto unitario prevede soltanto tre lingue ufficiali, il tedesco, l’inglese e il francese. Se si considera che in Europa i principali paesi manifatturieri sono l’Italia e la Germania, le cui imprese spessissimo si trovano in concorrenza tra loro, è chiaro che occorre chiedersi se il sistema produttivo italiano sia adeguatamente preparato a competere in un sistema così combinato. Occorre porse tale quesito poiché il sistema del brevetto unitario è chiaramente sbilanciato in netto favore di quei paesi che sono proprio i principali concorrenti a livello internazionale dell’Italia (quindi, in primis, la Germania), paesi le cui imprese
EUROPA
LE IMPRESE ITALIANE SONO PRONTE potranno contare su procedimenti giudiziari che si svolgeranno, non soltanto nella loro lingua (tedesco, inglese o francese), ma anche a casa loro, visto dove sono dislocate le tre sedi del Tribunale unificato dei brevetti. Per non parlare, poi, dell’ulteriore handicap che graverebbe sulle imprese italiane, soprattutto quelle piccole e medie, in termini di costi e spese per sostenere giudizi in lingua straniera e all’estero. I fautori dell’adesione al sistema del brevetto unitario fanno, in verità, presente che, in base a quanto previsto dal trattato che istituisce il Tribunale unificato dei brevetti, l’Italia avrebbe la possibilità di ospitare una Corte locale, vale a dire una sorta di sezione distaccata delle tre sedi principali, competente a giudicare le cause che vedono le imprese italiane coinvolte. In realtà, non vi è certezza alcuna che tale sezione distaccata sarà effettivamente impiantata in Italia (a Milano, sostengono i più informati), anche perché i relativi oneri finanziari dovranno comunque essere sostenuti dal nostro paese. In ogni caso, si tratterebbe pur sempre di una Corte locale gerarchicamente assoggettata alle tre sedi principali le quali avrebbero il potere di avocare a sé i giudizi. E comunque, va considerato che, per scongiurare che sia tale ipotetica corte locale italiana a giudicare una causa, sarà sufficiente, all’impresa metalmeccanica tedesca di turno, acquistare il prodotto della concorrente italiana in qualsiasi paese europeo che non
sia l’Italia per avere la certezza che il giudizio venga radicato a Monaco di Baviera. A tutto ciò si aggiunga che, se nel 2014 in Italia sono state presentate 9.359 domande di brevetto e in Germania, invece, nello stesso anno, ne sono state depositate ben 65.958 , è del tutto evidente come la potenza di fuoco delle imprese tedesche, principali concorrenti di quelle nostrane, non sia minimamente paragonabile, perché nettamente superiore, a quella delle imprese italiane. In sintesi, dopo aver fallito nel tentativo di ottenere la sede centrale del Tribunale unificato dei brevetti (o anche soltanto una delle tre sedi) ed aver perso, insieme alla Spagna, i ricorsi presentati alla Corte di giustizia UE per ottenere l’inserimento della lingua italiana tra quelle ufficiali, l’Italia ha comunque deciso di aderire a questo sistema del brevetto unitario, così come è stato confezionato da altri paesi, nonostante presenti aspetti fortemente penalizzanti per il sistema produttivo italiano. La campagna divulgativa svolta presso le imprese, tra l’altro, è stata – ed è tutt’ora – molto carente ed essenzialmente incompleta poiché si è focalizzata praticamente soltanto sul risparmio dei costi in fase di brevettazione, tralasciando di indagare criticamente le problematiche che riguardano la fase cruciale della tutela del brevetto. Concludendo, dato lo scenario appena descritto, quali misure le imprese italiane possono adottare per cautelarsi e prepararsi all’avvento del brevetto unitario? 31 | LUGLIO AGOSTO 2016
?
Preso atto del fatto che l’Italia ha deciso di esporre le proprie imprese ad un sistema che in ogni caso le penalizza in termini di lingua, collocazione geografica dei Tribunali e nazionalità dei giudici, alle imprese italiane non rimane, nei pochi anni che precedono l’entrata in vigore del brevetto unitario, che attrezzarsi, per tentare di ridurre in parte gli effetti negativi di questa scelta politica, nell’unico modo possibile e cioè investire in maniera massiccia e convinta sulla brevettazione per precostituirsi quelle armi che possano permettere loro di rimanere sul mercato e non essere estromesse da quelle aziende – come ad esempio quelle tedesche – che invece fanno già della brevettazione un punto fermo della loro strategia commerciale e di sviluppo. Una delle sfide decisive che attende nell’immediato le imprese italiane e su cui vale la pena svolgere una seria riflessione è dunque quella della protezione del proprio patrimonio di proprietà intellettuale, cercando di cogliere tutte quelle opportunità che anche l’Italia sembra ora aver cominciato a mettere in campo per favorire tale attività, come ad esempio il c.d. “Patent box” di recente approvazione e introduzione che prevede vantaggiosi sconti fiscali nel senso di escludere dalla tassazione una quota del reddito (30%, 40% o 50%) derivante dall’utilizzo di brevetti concessi o in corso di concessione, marchi registrati o in corso di domanda, disegni e modelli, software protetto e informazioni aziendali (c.d. know-how). □
IMPRESA E DOGANE
Il Nuovo Codice Doganale dell’Unione visto dalla prospettiva dell’operatore di Alessandro di Simone Easyfrontier l’industria meccanica 704 | 32
I
l primo Maggio 2016 è entrato in vigore il nuovo Codice Doganale dell’Unione (Reg. UE n. 952\2013) e le necessarie “stampelle”, ovvero il Reg. Delegato 2015/2446 (RD) ed il Reg. di Esecuzione 2015/2447 (RE). Scopo principe del nuovo codice è quello di disancorare la dogana dal “cartaceo”, cioè dalla presentazione fisica di documenti ed istanze, e renderla “paperless” e facilmente fruibile. La spinta rivoluzionaria del nuovo codice è rappresentata vieppiù dal rafforzamento di due concetti cardine del futuro sistema doganale: l’Aeo (Operatore Economico Autorizzato) e le procedure semplificate (tra cui va menzionata la cosiddetta “ordinaria presso luogo”, che va a sostituire l’ormai defunta “domiciliazione” – cui è di fatto assimilabile sia formalmente che sostanzialmente se non per differenti sigle sulla bolletta doganale). Il nuovo codice prevede una disciplina molto più agevole e rapida per gli operatori cosiddetti “affidabili”, rivisitando la procedura di acquisizione di detto status ed ampliandone i benefici. Attraverso l’autorizzazione Aeo viene riconosciuto agli operatori un indice di affidabilità e di corretta gestione della compliance doganale, che permette agli stessi di accedere a innumerevoli agevolazioni che riguardano principalmente: • minori controlli fisici e documentali
IMPRESA E DOGANE •
facilitazioni nell’accesso alle semplificazioni doganali • possibilità di localizzare i controlli doganali in luoghi indicati dall’operatore stesso I criteri che devono essere rispettati per l’ottenimento della qualifica di Aeo sono in sostanziale continuità con la precedente normativa. Una novità è invece rappresentata dagli “standard pratici di competenza”, che l’azienda – dal primo maggio – deve dimostrare di possedere attraverso l’espletamento, direttamente o tramite rappresentanti, di attività o formalità doganali. L’essere Aeo, quindi, oltre ai benefici soprariportati, rappresenta la condizione necessaria per vedersi spalancare le porte a tutta una serie di ulteriori semplificazioni. Passando nel campo delle procedure, l’”ultima Thule” del Codice è rappresentata dall’Iscrizione nelle Scritture del Dichiarante (Eidr) – disponibile allorquando verrà implementato dalle agenzie doganali unionali di un apposito sistema di condivisione documentale. Questa sarà autorizzata dalle autorità su istanza degli interessati, e consentirà di assoggettare i beni a una procedura doganale (importazione, esportazione, ecc…) senza la necessità di vincolarli ad una dichiarazione doganale. Non sarà quindi più necessario compilare una bolletta doganale, sarà sufficiente “avvisare” la Dogana e mettere a disposizione i documenti
commerciali a corredo della spedizione. La tendenza alla semplificazione sarà incrementata anche grazie all’introduzione di un sistema di Sdoganamento centralizzato che permetterà di assolvere agli adempimenti di fiscalità doganale in qualsiasi dogana comunitaria a prescindere dal luogo in cui le merci verranno effettivamente introdotte, svincolando la dichiarazione doganale dalla presenza fisica delle merci. Tale possibilità è prevista solamente per gli operatori che siano Aeo per le semplificazioni doganali e consentirà a questi di presentare in dogana (presso l’ufficio competente in relazione alla sede della società) una dichiarazione relativa a prodotti fisicamente esibiti presso altro ufficio doganale all’interno dell’Ue. Anche questa novità sarà operativa solo a seguito del completamento delle procedure di telematizzazione doganale, salvo ulteriori differimenti, non oltre il 31 dicembre 2020. Operativamente, occorre segnalare novità redazionali e di contenuto anche per la cosiddetta “Dichiarazione a lungo termine”, tramite cui si attesta il rispetto delle regole di origine preferenziale contenute negli accordi di libero scambio stipulati dall’Unione europea con Paesi terzi. Le disposizioni in materia di dichiarazione del fornitore, e nello specifico i modelli, sono state trasfuse negli allegati 22-15 e seguenti del Re. Come previsto nella precedente
disciplina, si hanno due differenti tipologie di criteri dal cui incrocio si generano quattro modelli di dichiarazioni: una tipologia riguarda la durata (singola fornitura o forniture regolari e costanti), l’altra lo status dei prodotti (preferenziali o non preferenziali). Per gli operatori è importante rilevare come la cosiddetta “Dichiarazione a lungo termine” del fornitore può ora essere rilasciata con validità biennale a decorrere dalla data riportata in calce al documento. Inoltre, questa potrà essere redatta con effetto retroattivo (per un periodo massimo di un anno) per merci consegnate prima della compilazione. Solitamente, il documento reca una firma manoscritta. Tuttavia, se la dichiarazione del fornitore e la fattura sono redatte con mezzi elettronici, esse possono essere autenticate elettronicamente oppure il fornitore può fornire all’esportatore o all’operatore un impegno scritto in cui assume la piena responsabilità per ogni dichiarazione del fornitore che lo identifichi come se questa recasse effettivamente la sua firma manoscritta. Infine, gli operatori della meccanica dovrebbero porre particolare attenzione alle riviste regole di origine non preferenziali dei prodotti (alla base del concetto di “made in”), contenute nell’Allegato 22-01 del Rd. Si segnalano dei cambiamenti nel settore della siderurgia, e nello specifico per il settore della rilaminazione. □
SAVE THE DATE EXPORT DAY - Seconda Edizione Milano | 15 settembre Sede Anima, Via Scarsellini 11, Milano Giornata di aggiornamento e informazione organizzata nell’ambito del Progetto Dogana Facile. Programma: Esportare oggi in Iran Il nuovo Codice Doganale dell’Unione Europea, cosa cambia per gli esportatori? Per info e iscrizioni: www.anima.it e internazionalizzazione@anima.it 33 | LUGLIO AGOSTO 2016
15 BRE M
SETTE
EXPORT
Pesatura dei container, nuovi obblighi dal primo luglio
Dal primo luglio entra in vigore l’obbligo internazionale di pesatura dei container destinati all’export prima dell’imbarco sulle navi. Sul tema, la legislazione internazionale di riferimento è la convenzione Solas 74 – Regola VI/2 - modificata alla risoluzione Msc 380(94) del 21 novembre 2014. L’ente italiano competente è il Ministero del Trasporti - Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto. I principali obblighi che entrano in vigore dal primo luglio sono i seguenti: • t utti i contenitori destinati all’export dovranno essere pesati e indicare il dato di Vgm (Verified Gross Mass: merce+container); •d a tale data, i contenitori privi di Vgm non potranno essere imbarcati; •d ovranno essere pesati anche i contenitori spediti ed arrivati in porto prima del 1° luglio ma con data di
ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO
Progetto Aisem - Ats Monza per la sicurezza
«È una filiera della sicurezza», così Marco Ghisleni, Vice capo sezione Sollevamento dell’associazione Aisem, definisce l’iniziativa della Ats di Monza che ha trovato il pieno sostegno dei costruttori delle tecnologie per sollevamento, elevazione e movimentazione. Nei controlli di routine, l’agenzia di tutela della salute ha verbalizzato numerosi infortuni legati agli accessori per i sistemi di sollevamento, in particolare i golfari e i magneti. Sono stati sufficienti quattro mesi
imbarco successiva; • non dovranno essere pesati i container provenienti dall’estero privi di Vgm, spediti prima del 1° luglio e destinati al transhipment, purché imbarcati entro la data del 31 ottobre 2016. A completamento del quadro legislativo, il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha pubblicato di recente due importanti documenti: • Decreto dirigenziale n.447/2016 (gazzetta ufficiale 5 maggio 2016) “Approvazione delle linee guida applicative per la determinazione della “massa lorda verifica del contenitore (Verified Gross Mass packed container - Vgm)” • Circolare Cgccp.registro ufficiale.2016.0063651 Soprattutto la circolare è importante, in quanto chiarisce alcuni punti che sono trattati nel decreto dirigenziale. Di seguito sono riassunti i punti principali della circolare del comando delle capitanerie: • determinazione del Vgm (Verified Gross Mass): oltre gli strumenti
regolamentari, ossia omologati ai sensi della normativa richiamata al punto 1 delle Linee Guida, sono inclusi anche gli strumenti di nuova tecnologia – esistenti o di prossima fabbricazione – che consentano la quantificazione di tale dato nel rispetto delle tolleranze previste dagli strumenti regolamentari; • f ormalità e comunicazione del Vgm: è sufficiente una dichiarazione/documento scritto che riporti, oltre al Vgm, il nome dello shipper (azienda o persona fisica), nome e cognome della persona autorizzata, numero del container, data, luogo e firma. Può essere comunicato con ogni mezzo di trasmissione; bbligo di conservazione dello •o shipping document: il documento con il Vgm deve essere conservato, per almeno 3 mesi dall’imbarco del container, dallo shipper, dal terminalista e dall’armatore; • s anzioni: salvo che il fatto non costituisca specifico o più grave reato, lo shipper potrà essere chiamato a rispondere ai sensi dell’articolo 483 c.p. (Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico),
per elaborare e pubblicare i contenuti del tavolo di lavoro, ora disponibile sul sito dell’Ats. Ai lavori hanno partecipato le aziende provenienti da diversi settori con competenze nel mondo dell’accessoristica per quanto riguarda il sollevamento.
chi opera con le macchine. «Non è un problema di macchinario. La scelta dell’accessorio richiede concentrazione e il non lasciarsi ingannare dalla familiarità con gli strumenti in forza della propria esperienza».
«Abbiamo ridefinito nomenclature, tipologie e impieghi, controlli e manutenzione perché questi accessori siano efficienti per tutti i prodotti». A cosa sono dovuti gli infortuni? All’utilizzo sbagliato e inadeguato. Manca una formazione ai dipendenti da parte dei datori di lavoro. L’abitudine, la distrazione e la non informazione determinano un rischio per l’industria meccanica 704 | 34
Aisem è già pronta a diffondere questa buona cultura in tutta la Lombardia. E oltre. «Assieme alle Autorità competenti siamo consapevoli che questo nostro lavoro possa portare beneficio su tutto il territorio nazionale. Noi siamo pronti. ad arrivare tutta l’Italia. È un argomento di sicurezza a livello nazionale. Ora sappiamo che quando si vuole fare una cosa si riesce e in poco tempo».
mentre il terminalista e l’armatore, nel caso di imbarco di container sprovvisto di Vgm per i reati di cui rispettivamente agli artt. 1231 e 1215 del cod. nav.; • v erifiche: in sede di eventuali controlli è prevista una tolleranza del ±3% tra il Vgm dichiarata e quella derivante dal controllo; •p eriodo transitorio (1° luglio 2016 – 30 giugno 2017): nel periodo transitorio potranno essere utilizzati anche strumenti di misura diversi da quelli regolamentari, purché l’errore massimo non sia superiore a ±500 kg; • c ontainer per transhipment: fino al 1° ottobre 2016 è consentito, l’imbarco per transhipment dei contenitori non muniti di Vgm, qualora la polizza di carico ovvero altro documento di trasporto, siano stati emessi prima del 1° luglio 2016; • c ontainer spediti o pervenuti in porto nazionale prima del 1° luglio, ma da imbarcare dopo tale data: dovranno comunque essere pesati, in quanto se sprovvisti di Vgm non potranno essere imbarcati.
DA LUGLIO
EN Enquiry e Formal Vote, si cambia
Sulla base di due decisioni assunte rispettivamente dal Cen e dal Cenelec, a partire dal prossimo 1° luglio saranno introdotte, per tutti quei Work-Item che saranno registrati dopo tale data, una serie di cambiamenti che modificheranno le procedure di Enquiry e di Formal Vote. In sintesi: Per tutti i nuovi WorkItem, registrati dopo il 1° luglio, la prima data di consegna del draft per l’avvio della Equiry è fissata dopo 8 mesi dalla registrazione del WorkItem.
iluppo economico ha fornito un primo set di istruzioni necessarie e definito gli schemi di domanda e di dichiarazione, nonché l’ulteriore documentazione che l’impresa è tenuta a presentare per poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla nuova disciplina, di cui all’articolo 6 del decreto interministeriale 25 gennaio 2016. Le domande potranno essere presentate a partire dal 2 maggio 2016. ima, scrivendo a tecnico@anima.it xxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxx H-20. □
approfondimenti
tecnici
Obbligatoriamente, entro 4 mesi dalla registrazione del WorkItem, il draft dovrà essere circolato nel rispettivo Tc. La decisione di bypassare il Formal Vote potrà essere presa direttamente dal Chairman+Segreteria del Tc. Il Ccmc lancerà direttamente il Formal Vote dopo il processo di editing. La traduzione nelle altre lingue ufficiali (diverse dall’inglese) andrà in parallelo col Formal Vote: in ogni caso può essere richiesto un “periodo di traduzione”, preliminarmente al voto, da parte del Bsi, Afnor, Din e Dke. La durata del Formal Vote continuerà ad essere di due mesi ma non po35 | LUGLIO AGOSTO 2016
trà più essere soggetta a proroghe. L’assessment dei Cen Consultant avverrà contestualmente al Formal Vote, non più preliminarmente. ...........................................................
Contenuti a cura dell’area tecnica Anima Per iscriversi alla newsletter: tecnico@anima.it
NOVITÀ
Testo Unico - Disponibile il testo coordinato nell’edizione giugno 2016
Il Ministero del Lavoro ha reso disponibile il nuovo testo del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 - noto come Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro - coordinato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n. 106 e con i successivi ulteriori decreti integrativi e correttivi (aggiornato nell’edizione giugno 2016). Le novità accorpate in questa versione sono le seguenti: •M odifiche introdotte agli articoli 20, 28, 36, 37, 50, 222, 223, 227, 228, 229, 234 comma 1, 235, 236 comma 4, e agli allegati XV, XXIV, XXV sezione 3.2, XXVI sezioni 1 e 5 e XLII dal decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016); • I nseriti gli interpelli dal n. 6 al n. 10 del 02/11/2015, dal n. 11 al n. 16 del 29/12/2015, dal n.1 al n. 4 del 21/03/2016 e dal n. 5 al n. 10 del 12/05/2016; • S ostituito il decreto dirigenziale del 29 settembre 2014 con il decreto dirigenziale del 18 marzo settembre 2016 riguardante il dodicesimo elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’art. 71 comma 11; • I nserita la lettera circolare prot. 2597 del 10/02/2016 sulla Redazione del POS per la mera fornitura di calcestruzzo; •C orretti gli importi della sanzione per inottemperanza al provvedimento di sospensione riportati nella circolare 33/2009; •C orrette le sanzioni per la violazioni dell’art. 80, comma 1, ed eliminate le note all’art. 80, comma 3-bis; •C orretto il quadro dei trasgressori di cui all’art. 72;
• I nserito un estratto della circolare n. 26 del 12/10/2015 e la nota prot. 19570 del 16/11/2015 sulle modifiche alla sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14; •N elle copertine, aggiornata la sezione del sito del Ministero dove è possibile scaricare la versione aggiornata del presente documento e corretti i link ai documenti esterni, in considerazione della ristrutturazione dei siti ministeriali; •C orretto il riferimento al punto 2 lett. c) dell’allegato II, punto 3.2.3, del DM 11/04/2011; • I nserite note riguardanti l’abrogazione della direttiva Direttiva 89/686/CEE sui dispositivi di protezione individuale a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 31 marzo 2016, L 81/51 del nuovo Regolamento (UE) 2016/425. ........................................................... DAL GSE
Pubblicata la Guida al Conto Termico 2.0
Martedì 31 maggio il Gse ha pubblicato la “Guida all’utilizzo dell’ap-
plicazione web Portaltermico”, il portale per la presentazione delle richieste di concessione degli incentivi ai sensi del nuovo conto Termico 2.0. Con il mese di giugno sarà pertanto possibile richiedere gli incentivi secondo il nuovo meccanismo, che introduce interessanti novità sia per quanto riguarda le tecnologie incentivabili (ad esempio estendendo il beneficio ai sistemi ibridi a pompa di calore con caldaia a condensazione), sia per la remunerabilità degli interventi (ad esempio innalzando l’incentivo per le pompe di calore e introducendo il concetto della producibilità per il solare termico). Come già dichiarato dai produttori associati ad Anima, vi sono grandi aspettative per il Conto Termico 2.0 perché possa trainare la crescita del mercato dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche. Anche il fatto che per importi fino a 5.000 euro vi sia il rilascio dell’incentivo in un’unica rata è certamente uno stimolo in più per l’utente privato e la Pubblica amministrazione a investire con tempi di ritorno immediati.
Offerta di lavoro Ricerca candidato funzionario Area Tecnica Anima Il candidato lavorerà nell’Area Tecnica Anima seguendo prevalentemente l’attività dell’Associazione di settore Assotermica, Associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici, federata ad Anima/Confindustria. Avrà il compito di gestire i lavori normativi in ambito nazionale ed europeo partecipando direttamente ai Comitati tecnici e coordinandosi con le risorse interne e con i referenti delle aziende associate. Contribuirà alla definizione delle posizioni nazionali dell’industria organizzando riunioni e tramite continui contatti con i diversi profili aziendali delle imprese associate, nonché con gli organismi tecnici ed istituzionali di riferimento. Ecco i requisiti richiesti: • L aurea in Ingegneria, preferibilmente con indirizzo energetico e competenze nel settore HvacHeating, Ventilating and Air Conditioning; •C apacità gestionali e di analisi; •B uona conoscenza inglese scritto e parlato; • L aurea specialistica (3+2 anni) preferibilmente in ingegneria energetica. Tipo di contratto: tempo indeterminato Per candidarsi contattare: ponte@anima.it l’industria meccanica 704 | 36
The Smart Factory expertise Ferretto Group è da tempo impegnato a sviluppare nuovi prodotti e servizi in ottica Fabbrica 4.0. La produzione di una nuova generazione di Autonomous Robots, lo sviluppo della System Integration, la realizzazione di sistemi di simulazione degli impianti (Simulation) oltre ai software di gestione real-time di tipo WMS (Big Data) sono le nuove soluzioni che Ferretto Group ha integrato nei propri sistemi di gestione della logistica e del magazzino. Ferretto Group, 60 anni di innovazione nella logistica.
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FOOD | Tecnologie
Teflon:
di Laura Aldorisio
FACCIAMO CHIAREZZA L
e imprese italiane che producono strumenti da cottura con rivestimento antiaderente costellano tutto il territorio nazionale. Ci sono distretti particolarmente ricchi di questa specialità manifatturiera, come Brescia, Novara, Mantova e il distretto pesarese nel marchigiano. Gli addetti coinvolti sono circa quattro mila. Spesso si sente parlare della pericolosità delle pentole e delle padelle antiaderenti. Gli imprenditori hanno già vissuto, meno di una decina di anni fa, un frangente storico che ha messo a rischio l’esistenza delle loro aziende. In America era dilagato il timore per il Teflon, una sostanza che viene applicata alle pentole rendendole così antiaderenti. Molte analisi e prove scientifiche dimostrarono l’infondatezza di tale teoria, ma la nomea è rimasta. Il dubbio ora si traveste di nano particelle o microperlescenti che danneggerebbero il late materno e simili. Tanto che tale sostanza continua a essere utilizzato in tutte le imprese del food e non solo, in piena sintonia con l’Istituto superiore della salute, il Ministero della salute e dell’ambiente. Fiac, l’associazione dei produttori di articoli casalinghi, negli scorsi anni ha iniziato a dialogare, in modo serrato e con le prove in mano, con le Autorità competenti per poter diffondere una cultura e un’informazione corrette. Anche
oggi è utile puntualizzare alcune caratteristiche che possono preoccupare rispondendo a domande frequenti. Il rivestimento si può “mangiare”? Il PTFE (Teflon) è caratterizzato da un’assoluta inerzia chimica, pertanto le schegge provenienti dal rivestimento danneggiato di una pentola antiaderente eventualmente ingerite non sono pericolose. La pentola graffiata è pericolosa per la salute? La pentola graffiata non è pericolosa per la salute. Tuttavia è opportuno sostituire le pentole graffiate in quanto il distacco del rivestimento antiaderente espone al contatto con gli alimenti il metallo sottostante e in quelle zone il cibo tende ad attaccarsi. Le notizie con cui si accusava il rivestimento antiaderente di essere dannoso per la tiroide sono legate alla confusione del PTFE con un altro composto chimico, chiamato PFOA. Quest’ultimo veniva usato in passato come additivo nella produzione di rivestimenti antiaderenti, ma in quantità non sufficiente a causare manifestazioni patologiche. In particolare, il PTFE usato dalle principali aziende produttrici di rivestimenti antiaderenti, come dimostrato da differenti studi condotti da autorità europee come l’Efsa (Eurol’industria meccanica 704 | 38
pean Food Safety Agency) oltre che dalla statunitense FDA (Food and Drug Administration) hanno dimostrato che il PFOA non è più rilevabile nella pentola finita. Le emissioni ambientali sono state eliminate da parte dei produttori di dispersioni di fluoropolimeri sostituendo il PFOA con altri composti. Come vanno trattate le pentole antiaderenti? In generale gli utensili da cucina rivestiti, e quindi anche le pentole, non andrebbero lavati in lavastoviglie perché i detergenti utilizzati sono troppo aggressivi e possono danneggiare il rivestimento. Per lo stesso motivo è consigliabile non utilizzare spugne abrasive, che graffiano il rivestimento e vanificano la sua antiaderenza. Tenuto conto che il rivestimento antiaderente consente di cucinare i cibi utilizzando un quantitativo minimo di grassi, la pulizia della pentola può essere fatta a mano utilizzando una spugna e detergente neutro. Anche il rivestimento ceramico è antiaderente? Recentemente si vedono in commercio pentole con rivestimento antiaderente di colore bianco che vengono confuse con quelle rivestite in PTFE di colore bianco. □
4 domande e, finalmente, 4 risposte
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FOOD | Tecnologie
FOOD | Tecnologie
Forum Italia-Grecia: a Salonicco per ripartire dalle Food Technologies N
el mese di maggio a Salonicco l’industria meccanica nazionale è stata chiamata a rappresentare l’Italia in Grecia. Anima, con alcuni imprenditori, è stata invitata per conoscere la realtà greca. Erano presenti il vicepresidente di Anima Carlo Banfi, con delega all’internazionalizzazione, in rappresentanza anche di Assofoodtec, e Cristina Sordi della Sordi Impianti srl, azienda di impiantistica del settore lattierocaseario. La missione imprenditoriale è stata colta con interesse dalla Svve, l’associazione degli industriali del nord della Grecia. Già al Business forum di Atene, tenutosi a marzo, era emersa la forte intenzione di collaborare con l’Italia. Marco Della Puppa, Segretario generale della Camera di commercio italo-ellenica di Salonicco, conferma che «i greci hanno molto bisogno di tecnologie. In passato vantavano l’esistenza di una buona industria che, però, è stata smantellata. A oggi importano più che produrre. È stata persa la caratteristica industrialista. Il manifatturiero ora è inteso solo come agricoltura e turismo». In questa fase di crisi economica, il Governo greco sta puntando molto su alcuni settori, in particolare agroali-
mentare e turismo, che rispondono ai due terzi del mercato economico. «Siamo una decina di anni indietro rispetto alle realtà industriali del panorama internazionale. C’è da migliorare dal punto di vista tecnologico e come marketing. La Grecia ha iniziato a guardare nuovamente ai suoi partner commerciali storici, come Italia e Germania», continua Della Puppa. La delegazione italiana ha potuto incontrare molti attori, tra cui anche gli esportatori del nord della Grecia, molto attivi nel settore dell’agroalimentare. Il secondo giorno erano presenti l’ambasciatore italiano Luigi Marras, in carica dall’anno scorso, e il viceministro allo Sviluppo dell’agricoltura Markos Bolaris. Si sono uniti anche il Sindaco di Salonicco, Johannis Butaris, il Presidente della Camera di commercio di Salonicco, Christos sarandopulos, e l’Assessore al turismo. «I lavori sono stati intensi», conferma Cristina Sordi che racconta «c’erano in contemporanea più momenti di confronto. Ritengo che la Camera di commercio italo-ellenica sia molto competente e penso che si possa fare molto di buono. Come azienda, abbiamo già un’agenzia su Atene e siamo in trattativa per un’all’industria meccanica 704 | 40
tra possibilità. Incontrarsi rende tutto più facile perché si ha il polso delle competenze dell’azienda. C’è sempre un ritorno. In Grecia c’è ora una situazione, evidente, di basso investimento e si sta cercando di andare oltre il mercato interno. Ed è una politica giusta che stiamo seguendo anche noi», conclude la Sordi. La Grecia è in crisi ma ha grandi potenzialità, soprattutto nel settore del food. «Ci sono prodotti che stanno vivendo buone performance. I greci hanno le materie prime ma sono indietro a livello di macchine per elaborarle. Noi italiani, invece, abbiamo le tecnologie per il food», conferma così il Vicepresidente Anima, Carlo Banfi. «Il nord della Grecia, e in particolare Salonicco, è un’area molto industrializzata, una cittadina di circa un milione di abitanti. Ci ha molto sostenuto la camera di commercio italo-ellenica. Sono stati invitati in quest’occasione banche, università, politici e aziende con l’obiettivo del business. Una serie di incontri a cui hanno preso parte 15mila persone». Il prossimo passo sarà ospitare in Italia i rappresentanti ellenici che visiteranno alcune delle realtà manifatturiere italiane nell’ambito di un incoming atto ad allacciare dei nuovi rapporti. □ l.a.
FOOD | Tecnologie
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Il Governo greco sta puntando molto su agroalimentare e turismo, che valgono 2/3 del mercato nazionale
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ECONOMIa | Settori
ANIMA e ATRADIUS insieme per fotografare i settori della meccanica Macchine per il caffè, refrigerazione, valvole e rubinetteria. Tre studi utili al business e alla conoscenza
A
nalisi della domanda, trend, strategie delle imprese, prospettive di mercato. C’è tutto questo negli studi nati dalla collaborazione tre alcuni docenti di grandi atenei come Università Cattolica, Sda Bocconi, Università di Ferrara, Università di Strasburgo e Politecnico di Milano coordinati dall’Ufficio studi Anima e Atradius, tra le società leader nel settore dell’assicurazione dei crediti, fideiussioni e recupero crediti. Tre i lavori pubblicati: un libro bianco dedicato alle macchine per caffè espresso, uno per la refrigerazione e un terzo su valvole e rubinetteria. Si tratta di dati qualitativi e quantitativi che fotografano l’andamento economico e le previsioni sul trend dei fattori correlati alla produzione grazie a strumenti di ricerca quali analisi di documenti pubblici, questionari strutturati e interviste ai responsabili marketing di alcune imprese, individuate nell’ambito dell’associazione e rappresentative del campione indagato. «Nel realizzare questo lavoro abbiamo individuato i settori sulla base di una combinazione fra prodotto
e mercato» spiega Paolo Galloso, responsabile dell’Ufficio Studi Anima, «per essere a supporto di tutto il mondo che ruota intorno ai settori (decisori politici compresi) e dare così strumenti di ricerca per sostenere la competitività dei comparti rappresentati da Anima». Partner importante per la realizzazione degli studi è Atradius. «Attraverso le indagini e gli studi realizzati congiuntamente dai nostri esperti, gli imprenditori hanno la possibilità di approfondire ulteriormente le loro conoscenze sui mercati e settori in cui operano, o con cui intendono intrattenere rapporti commerciali» spiega il Country Manager di Atradius Massimo Mancini, «conoscere significa avere un vantaggio competitivo per cogliere opportunità commerciali e di sviluppo del business in Italia ed all’estero. Ciò è particolarmente vero per le Pmi, con una forte vocazione all’internazionalizzazione, che rappresentano realtà imprenditoriali potenzialmente più vulnerabili alle dinamiche evolutive dei mercati mondiali». Inoltre, «per un Gruppo internazionale come Atradius» continua Mancini, l’industria meccanica 704 | 42
«conoscere da vicino le esigenze del mercato, inteso come realtà del comparto della meccanica o altro, significa poter dare risposte concrete alle aziende, affiancandole al meglio nei loro percorsi di crescita in Italia ed all’estero. Il comitato scientifico che ha preso parte ai lavori, inoltre, permette una descrizione dei settori esaminati ad ampio raggio. «L’analisi condotta sui bilanci delle imprese pubblicati negli ultimi anni attraverso gli indici di redditività, liquidità e solidità patrimoniale evidenzia nei settori che abbiamo considerato alcuni fattori comuni, fra cui la generale solidità finanziaria, il recupero di redditività dopo la crisi e una certa difficoltà delle microimprese» spiega Giancarlo Giudici, professore associato di Finanza Aziendale al Politecnico di Milano. «Per quanto riguarda l’analisi strategica sono state condotte interviste in profondità per individuare i comportamenti più virtuosi che hanno condotto alcune imprese a far fronte alle sfide dell’internazionalizzazione» spiega Giacomo Magnani, professore a contratto in Università Cattolica. □
ECONOMIa | Settori
5%
REFRIGERAZIONE COMMERCIALE: SEMPRE PIù GREEN
5% 23%
9%
5% 9%
45%
□ □ □ □ □ □ □
Lombardia Emilia-Romagna Veneto Toscana Lazio Marche Sicilia
Le imprese del campione si distribuiscono dal punto di vista geografico come segue (le imprese associate vedono un maggiore concentrazione in Veneto, Lombardia ed Emilia).
50% 40%
44%
30% 20%
28%
28%
10% 0% □ Banchi refrigerati □ Celle frigorifere □ Sistemi frigoriferi
A fronte di circa un centinaio di operatori che in Italia occupano il comparto del freddo poco più del 10% si occupa della produzione di macchinari per la refrigerazione destinati a clientela retail. Essi realizzano le tre tipologie di prodotto in modo non esclusivo secondo una distribuzione che viene riportata nel grafico
L
a prima indagine sul settore delle attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione raccoglie la voce di 680 aziende produttrici di impianti di refrigerazione commerciale e manutentori. Il settore presenta una disomogeneità di comportamento e di classi dimensionali ma se ne deducono visioni e giudizi comuni. «Il nostro è un settore molto vivace, come mostra l’analisi condotta, che fotografa la grande ricchezza di vite imprenditoriali e produttive della refrigerazione – dichiara Marco Nocivelli, Presidente Assofoodtec/Anima – Nonostante gli anni di profonda recessione, il nostro comparto ha mantenuto adeguate condizioni di liquidità, che si traduce nella capacità di far fronte agli impegni finanziari. Non implica una riduzione della leva finanziaria, invece, il moderato rafforzamento patrimoniale che accomuna gran parte delle imprese italiane. Secondo lo studio condotto, la refrigerazione commerciale dimostra un’adeguata capacità di sostenere il costo del debito». Le aziende riconoscono come, tra i fattori di contesto, sia determinante l’attenzione alle tematiche green, diffusa sia per legge sia come tendenza culturale. «In termini di evoluzione c’è un tentativo per mantenere la stessa marginalità. La tecnologia della refrigerazione è molto italiana: gli italiani sono capaci di essere leader nel mondo garantendo la verità del nostro motto “Great technology for great food”. Abbiamo un knowhow del food migliore degli altri e quindi possiamo proporre innovazione e qualità che gli altri si limitano a copiare. Grazie a questa abilità rimaniamo in cima. Altrimenti con il mero criterio del costo saremmo già stati superati. È per questo che competiamo con una marginalità minore. Oggi le richieste non si limitano al prodotto ma è in costante aumento l’esigenza del servizio come elemento che concorre a determinare la qualità del sistema di prodotto», conclude il Presidente Nocivelli. □
43 | LUGLIO AGOSTO 2016
ECONOMIa | Settori
IL PRIMATO DELLE MACCHINE DA CAFFè ITALIANE
L
7%
3%
e macchine per caffè espresso professionali sono una produzione tipicamente italiana, rappresentate in Italia dall’associazione Ucimac, federata ad Assofoodtec/Anima. È un settore in fase espansiva, trend che si conferma nel tempo. «Basandoci sul fatturato 2009 a livello aggregato, nel 2014 abbiamo raggiunto il 220%, cioè più che raddoppiato. Le tecnologie del settore, pur essendo di nicchia, dimostrano il primato a livello mondiale», come conferma il Presidente di Ucimac, Maurizio Giuli. L’analisi è stata condotta su 39 aziende di cui 23 produttrici. Emerge un quadro di crescita come produzione ed esportazione dei prodotti per il quinquennio 2010-2015 e una marcata propensione all’export (72%). C’è stato un bel balzo, come conferma Giuli. Si è verificata una crescita di consumi di caffè espresso in paesi asiatici tradizionalmente lontani dal caffè, come Cina e Corea, che rapidamente si stanno evolvendo, passando dall’entry level a prodotti tecnologicamente più evoluti. Riguardo al fatturato, i risultati mettono in luce una decisa crescita del settore esaminato nel periodo 2009-2014. Il settore nel suo complesso registra un fatturato di 472 milioni, di cui le aziende associate a Ucimac rappresentano l’89%. In particolare, risalta il miglioramento della produttività, grazie soprattutto all’efficiente gestione del capitale circolante a fronte di un rallentamento del flusso d’investimenti. Da sottolineare l’ottima liquidità delle imprese e la crescente capacità di sostenere il debito con l’efficiente utilizzo della leva finanziaria per incrementare la redditività degli azionisti. «Le aziende stanno lavorando alacremente per continuare a essere leader e competitive. Sempre più spesso all’estero è richiesta più tecnologia che non in Italia, soprattutto in mercati dove l’espresso non è un’abitudine ma un modo alternativo di consumare il caffè. Essendo più sofisticati, ricercano aspetti qualitativi superiori rispetto ai loro caffè tradizionali», continua il Presidente Giuli. □
44%
10%
14% 2%
□ □ □ □ □ □ □
Affettatrici Attrezzature frigorifere per il commercio Macchine per gelato Compressori frigoriferi Posateria Macchine e forni per la panificazione Macchine professionali per il caffè espresso
L’analisi si è quindi focalizzata sulle circa 583 aziende produttrici di valvolame , rubinetteria ed attuatori.
2013 2014 2015* Produzione mln euro 385 394 398 Esportazione mln euro 275 284 286
Dall’analisi effettuata, per quanto attiene i valori di produzione ed esportazione, emerge per il settore delle macchine per caffè espresso, un quadro di moderata crescita nel triennio 2013-2015.
2013 2014 2015* Expot / Produzione % 71 72 72
Le aziende del settore si distinguono per la loro marcata propensione all’export.
l’industria meccanica 704 | 44
ECONOMIa | Settori
ATECO 28.14 PERTINENTI
individua
# 1200 AZIENDE CIRCA
C
# 583 aziende L’analisi si è quindi focalizzata sulle circa 583 aziende produttrici di valvolame , rubinetteria ed attuatori.
9%
33%
47%
5%
□ □ □ □ □
VALVOLE E RUBINETTI, UN SETTORE SOLIDO
6%
Piemonte Lombardia Emilia Romagna Veneto Altro
Il settore: una prima mappatura – distribuzione geografica Il campione di riferimento
irca 600 aziende italiane del settore delle valvole e dei rubinetti hanno contribuito al libro bianco del comparto, rappresentato da Avr. Il Presidente di Avr, l’associazione di riferimento, Ugo Pettinaroli conferma «il nostro settore è solido, sappiamo che il nostro ciclo produttivo è assai lungo. Speriamo che la nuova legge europea ci aiuti ad accorciare i termini di pagamento. Ci conforta vedere che nonostante questa crisi lunghissima siamo aziende sane. La maggior parte delle nostre 62 aziende associate, soprattutto Pmi, che compongono Avr, mostra una sostanziale tenuta degli equilibri gestionali. Direi che la leggera crescita del fatturato è un segnale positivo, unitamente a una migliorata liquidità che ha altresì generato un rafforzamento patrimoniale. I bassi tassi di interesse hanno sicuramente favorito la migliore sostenibilità del debito con le banche e verso terzi e maggiore liquidità derivata da maggiori apporti del capitale di rischio». La liquidità del comparto conferma la robustezza delle aziende italiane che producono valvole e rubinetti. Il settore mostra una marginalità sulle vendite con un lieve ma costante trend di crescita soprattutto per le imprese più grandi, sopra i 10 milioni di euro di fatturato. Un miglioramento della gestione del capitale circolante è evidenziato dalla riduzione della durata del ciclo commerciale. Mentre gli investimenti sembrano ancora non decollare. Il rallentamento della voce export evidenzia come il settore sia messo alla prova dai ridimensionamenti delle opportunità estere. Soprattutto rispetto a mercati che fino a ieri sembravano crescere, come Cina, India e Russia, e che oggi non lasciano più ben sperare. Emerge una crescente propensione delle imprese all’analisi delle richieste dei diversi mercati e alla ricerca di nuove aree di crescita, siano esse geografiche o merceologiche e il rafforzamento dell’export, che si traduce, in particolare, nell’apertura di nuove filiali all’estero. □
45 | LUGLIO AGOSTO 2016
FOCUS | Efficienza energetica
Rilanciare l’edilizia con gli edifici incompiuti
Gli edifici incompiuti in Italia
[ TOT. 100.000 ]
in rosso le aree più dense
La proposta di Anima: intervenire su 1/3 delle abitazioni incompiute con un’estensione della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edili (pari al 50%) e per la riqualificazione energetica (pari al 65%) alle imprese edili o impiantistiche
di Federico Musazzi l’industria meccanica 704 | 46
L
a crisi economica degli ultimi anni ha gravato sul nostro paese in maniera devastante e ha colpito soprattutto il mercato delle costruzioni edili. Secondo stime Ance, dal 2008 alle imprese di costruzione sono state sottratte linee di credito per 116 miliardi di euro e il comparto ha perso 50 miliardi di fatturato e 800 mila posti di lavoro; per di più, il valore economico delle abitazioni ha perso il 15%. Come conseguenza, molte imprese hanno cessato l’attività (spesso per fallimento), lasciando incompiute (dal 2008 al 2013 circa) decine di migliaia di abitazioni. Alcune stime ufficiose (è molto difficile trovare statistiche ufficiali)
FOCUS | Efficienza energetica parlano di numeri preoccupanti: le unità immobiliari incompiute sarebbero infatti oltre 100 mila, con punte di diverse migliaia nelle varie province italiane, che alimentano uno stock perlopiù realizzato nella fase espansiva del settore. Questi dati sono impressionanti e rischiano di aggravare una situazione già preoccupante, se consideriamo le dinamiche della domanda e dell’offerta nel comparto delle costruzioni. In alcuni casi queste abitazioni incompiute si uniscono ad una vasta casistica di immobili vuoti, abbandonati, costruiti negli anni Sessanta-Settanta e frutto di speculazione edilizia. Secondo i dati del Cresme, infatti, è evidente che la demografia del nostro Paese stia cambiando e il numero di nuove famiglie stia gradualmente diminuendo. Rispetto ai valori di 320 mila nuove famiglie all’anno del periodo 2001-2011, oggi siamo a sole 131
5.80 0 21.000
0
0 .30
9
22.00
mila nuove famiglie ogni anno. In più anche i flussi migratori verso il nostro paese comportano una capacità di spesa certamente meno rilevante rispetto al passato e una nuova richiesta di abitazioni convenzionate, ad esempio in social housing. 47 | LUGLIO AGOSTO 2016
Tutto ciò implica che la nuova edilizia, che già oggi vale poco più dell’8% del valore delle costruzioni, sia destinata a pesare proporzionalmente ancora meno, lasciando spazio invece alla riconversione e alla trasformazione dell’esistente. Sulla base di queste considerazioni Anima e Assotermica stanno proponendo alle Istituzioni un “Piano straordinario per il completamento delle unità immobiliari incompiute (Cunimi)” che, secondo le intenzioni, potrebbe portare importanti benefici al paese e contribuire alla ripresa dell’economia legata alla filiera delle costruzioni. L’obiettivo è di sviluppare tutte quelle semplificazioni e incentivazioni che consentano di sbloccare l’ultimazione degli alloggi incompleti. In molto casi si tratta di abitazioni “pressoché terminate”, ovvero di edifici che mancano di finiture, serramenti, parti di impianti ed apparecchi; essendo mancata la possibilità di ultimare l’immobile fino al raggiungimento delle caratteristiche di agibilità, non sono state portate a compimento le opere previste dal capitolato. Anche la Commissione Europea ha più volte sottolineato la necessità di porre in essere buone pratiche per ridurre gli effetti negativi del consumo di suolo. Entro il 2020 le politiche comunitarie dovranno, perciò, tenere conto dei loro impatti diretti e indiretti sull’uso del territorio ed entro il 2050 si propone il traguardo di un incremento dell’occupazione netta di terreno pari a zero (obiettivo rafforzato recentemente dal Parlamento Europeo con l’approvazione del “Settimo Programma di Azione Ambientale”). Con l’introduzione del termine “netto” non si intende che non ci possano più essere interventi urbanistici, bensì si apre la strada alla rigenerazione con una nuova stagione di trasformazione urbana, fondata sulla
FOCUS | Efficienza energetica riqualificazione dell’esistente e sul ridisegno del territorio urbanizzato. La priorità d’intervento si sta quindi sempre più spostando verso la riqualificazione dell’esistente con particolare riferimento alle aree dismesse o inutilizzate, che concorrono al degrado di interi quartieri, a danno di tutta la comunità. Il suolo, risorsa non rinnovabile, è un bene comune di fondamentale importanza e la salvaguardia del territorio e la tutela dell’ambiente sono princìpi cardine che molte Amministrazioni Comunali stanno perseguendo a livello locale. Dal punto di vista energetico è bene considerare che in Europa oltre il 40% dell’energia è consumata dagli edifici; all’interno di un edificio, poi, circa l’80% dell’energia utilizzata è asservita al riscaldamento e alla produzione di acqua calda. Intervenire prioritariamente sugli edifici – e quindi sugli impianti - è una scelta strategica per la riduzione dei consumi e delle emissioni climalteranti, fortemente motivata anche dalla presenza in Italia di una filiera impiantistica di eccellenza. Il progetto Cunimi di Anima, oltre quindi a ben inserirsi in un quadro di sviluppo dell’economia dei settori rappresentati, sarebbe utile anche per motivazioni ambientali: si opererebbe a “consumo nullo di suolo”, in quanto gli edifici – seppure in parte – sono già stati realizzati. Sulla base di analisi economicofinanziarie, la proposta della Federazione si propone di intervenire su circa 1/3 del totale delle abitazioni incompiute – stima conservativa – con un’estensione della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edili (pari al 50%) e per la riqualificazione energetica (pari al 65%) alle imprese edili e/o impiantistiche. L’idea è quindi quella di consentire alle imprese di acquisire la proprietà di tali immobili incompiuti, se il privato valutasse conveniente l’opera-
4%
Riscaldamento + ACS = 81%
15% 13%
68%
□ □ □ □
Riscaldamento Acqua calda sanitaria Cottura Illuminazione elettrodomestici
Usi civili in EU
zione, di completarli e di metterli sul mercato usufruendo della possibilità di detrazione per una quota parte dell’importo dei lavori realizzati. La discriminante, per evitare abusi, sarebbe quella di applicare la possibilità solo ad immobili incompiuti il cui permesso di costruire sia scaduto, ma comunque accertabile. Inoltre, in piena analogia con la possibilità di accedere al credito per le giovani coppie per la prima casa, si potrebbe istituire un Fondo per la concessione di mutui agevolati per le famiglie che acquistano immobili precedentemente bloccati e per i quali è stata attivata una procedura “di sblocco”. Infine, un’ulteriore misura per la crescita del settore potrebbe essere relativa ad una riduzione degli oneri di urbanizzazione e dei contributi di costruzione per le imprese che rilevano fabbricati che ricadono nella casistica in esame. A tal fine è auspicabile che vi sia una semplificazione e uno snellimento delle pratiche, riducendo i tempi di attesa per i permessi a ricostruire. Il l’industria meccanica 704 | 48
problema è, infatti, che più passano gli anni e più gli stabili in esame richiedono interventi di manutenzione e costi relativi. Non è da trascurare il fatto che il nuovo contesto economico-finanziario e il conseguente impatto sul reddito disponibile delle famiglie stia determinando un’attenzione crescente verso l’housing sociale, che consiste prevalentemente nell’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio basso. Il completamento degli edifici incompiuti potrebbe concretizzarsi in un’ottima opportunità di promuovere questo tipo di edilizia, favorendo le condizioni per le imprese affinché si prendano in carico tali iniziative. Secondo Anima e Assotermica tutte queste misure – orientate a un processo di rigenerazione urbana basato su valori di efficienza energetica diffusa, di sicurezza, di buon uso della funzione abitativa - potrebbero rilanciare l’edilizia e, di conseguenza, rilanciare l’economia a beneficio di cittadini, imprese, istituzioni. □
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Europe’s major gathering for key decision-makers in the area of Indoor Climate (HVAC), Process Cooling, and Food Cold Chain Technologies provides a unique platform that thinks ̒ Beyond HVACR ̓ and connects more than 300 industry leaders from Europe, the Middle East, and Northern Africa throughout close to 40 meetings, seminars, and events.
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ECONOMIA
Guardare oltre l’HVAC: i protagonisti del settore si incontrano al Summit di Eurovent Heating, Ventilating, Air Conditioning
l’industria meccanica 704 | 50
I
ndoor Climate, Process Cooling, and Food Cold Chain saranno protagoniste all’Eurovent Summit, dal 27 al 30 settembre a Cracovia. La Biennale rappresenterà il più grande momento di incontro a livello europeo tra le industrie del settore, decision makers, consulenti e professionisti e tutti gli interessati in genere. Organizzato dall’Associazione europea Eurovent, da Eurovent Certita Certification e da Eurovent Market Intelligence, il Summit, nel mettere in contatto tra loro più di 300 Industry leaders, si pone l’obiettivo di fornire un’unica grande piattaforma che pensa oltre l’Hvac. Un’unica piattaforma che assurge sempre più a piattaforma globale: è prevista la partecipazione anche dei principali player provenienti da Usa, Giappone, Cina e Medio Oriente. Tra gli hot topics, la qualità dell’aria e il ruolo fondamentale che giocano in questo senso ventilazione e purificazione dell’aria. L’efficienza energetica è e rimarrà uno dei trend principali. Le Associazioni presenti (tra cui le federate Anima Assoclima e Assofoodtec) condivideranno e contribuiranno allo sviluppo e all’evoluzione dei regolamenti europei su questi temi. Infine, avrà ampio spazio anche la digitalizzazione del settore: smart technologies, Industry 4.0 e Internet of things saranno le parole chiave. Ciò coinvolge nuovi livelli di cooperazione: bisognerà, come dichiarato nel claim dell’evento, guardare “beyond”, al di là, dell’Hvac. Il che significa non separare più in modo netto settori e problematiche, bensì scorgervi fluidità e punti sui cui ragionare assieme. Anche Rehva, la Federazione Europea dei professionisti dell’Hvac, parteciperà al Summit. Tutti i Comitati Rehva si riuniranno nel corso
SUMMIT | Efficienza energetica
Beyond HVAC Eurovent Summit 2016 dell’Eurovent Summit e in più Rehva ha organizzato un workshop il cui focus sarà su qualità dell’aria, edifici a consumo quasi zero (Nearly ZeroEnergy Buildings) e regolamenti Ecodesign. Alex Rasmussen, Presidente di Eurovent Association, ha dichiarato: «Dopo il successo dell’Eurovent Summit a Berlino nel 2014, siamo felici che il nostro principale Evento si tenga quest’anno in Polonia. Questo paese è infatti una realtà Europea in significativa crescita economica, e il suo mercato rappresenta una più che concreta opportunità per la nostra industria». «Concreta opportunità anche per l’industria italiana, che da sempre rappresenta un’eccellenza del settore», ha sottolineato Giampiero Colli, Segretario Generale di Assoclima. «La nostra è un’industria dinamica e capace di fronteggiare ogni tipo di sfida» ha aggiunto Felix Van Eyken, Segretario Generale dell’Associazione. «Un’industria che ha brillantemente superato la crisi economica congiunturale degli ultimi anni. Il nostro Summit rappresenterà anche una concreta opportunità di confronto su questa tematica e sui futuri scenari economici». Francesco Scuderi, Eurovent Association Technical and Regulatory Affairs Manager, ha sottolineato: «Il Summit rappresenterà una grande opportunità per la nostra industria. Un’opportunità di approfondimento di tematiche quali efficienza energetica e qualità dell’aria, sempre più protagoniste della scena europea, e non solo. Ma il Summit rappresenterà anche un grande, unico momento di incontro e confronto che si articolerà in quattro giorni. Ogni giorno i Product Group di Eurovent Association e i Compliance Committee di Eu-
Indoor Climate, Process Cooling, and Food Cold Chain will be partner at Eurovent Summit, scheduled in Cracow from 27 to 30 September. The Biennial arranged by Eurovent Association, Eurovent Certification and Eurovent Market Intelligence, will be a chance of networking for European industries active in HVACR world by means of worktables and ad hoc meetings. Among hot topics, air quality and the main role played by ventilation and filtration. Energy efficiency is and will keep being one of major trends. Participating associations (among which Assoclima and Assofoodtec, ANIMA federated) will share growth and development of European standards on the above items. Finally, wide space will have sector digitalization too: smart technologies, Industry 4.0 and the Internet of Things will be the key words. Which involves new cooperation levels: it will be necessary, as declared in the event claim, to look beyond HVACR. This means do not separate sharply sectors and issues, but to point out fluidity and aspects on which to debate together. Rehva (Federation of European Heating, Ventilation and Air Conditioning Associations) will attend the Summit too. All Rehva committees will have their own meetings and in addition a workshop will be held where, among other things, quality of air, nearly-zero-energy buildings and ecodesign standards will be debated. Alex Rasmussen, President of Eurovent Association, declared: “After the success recorded by Eurovent Summit in Berlin in 2014, we are pleased that our main event
will be held in Poland this year. Poland is a European reality in significant economic growth, its market represents a substantial opportunity for our industry.” “Concrete opportunity also for Italian industry which has ever represented a real excellence in the sector, without any fear to be contradicted”, Giampiero Colli, Secretary General of Italian Association Assoclima declared. Felix Van Eyken, Secretary General of Eurovent, added: ”Ours is a dynamic industry, able to face whatever challenge. An industry which has successfully overcome the economic crisis of the last few years. Our summit will be also a real chance of comparison on the above matter and on the future economic scenarios”. Francesco Scuderi, Eurovent Association Technical and Regulatory Affairs Manager, underlined: “The Summit will be a great opportunity for our industry. An opportunity of deepening of the issues as energy efficiency and air quality which are increasingly more active of European stage, not only the European one.” But the Summit will also be a great encounter and comparison occasion structured into four days. Every day Product Groups of Eurovent Association and Compliance Committees of Eurovent Certification will meet and debate on major issues concerning industry. Participants in the event will have the chance to take part in the evening events arranged alongside the summit, which will be really unique, something more and more innovative and projected into future challenges. □
rovent Certification si incontreranno e discuteranno circa le maggiori tematiche riguardanti l’Industria. I partecipanti all’Evento avranno anche la possibilità di partecipare agli eventi serali organizzati a latere del Summit. Sarà qualcosa di realmente unico, che caratterizzerà un’industria sempre più innovativa e proiettata verso le future sfide». □ g.p.
Dal 27 al 30 settembre a Cracovia si discuterà di Indoor Climate, Process Cooling e Food Cold Chain
51 | LUGLIO AGOSTO 2016
LA SVOLTA | Etichettatura energetica
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A b
iclassificare l’intero schema di etichettatura energetica, che ad oggi abbraccia decine di settori. La commissione ha iniziato a lavorare a questo progetto un anno fa. Ma la riforma, così come pubblicata nella prima bozza, rischiava di essere un boomerang per il mondo del comfort ambientale. Il 14 giugno il Parlamento europeo ha votato a favore di una proposta che accoglie le specificità dei singoli gruppi di prodotti. E che garantisce al label di rimanere un potente strumento per promuovere l’efficienza energetica negli edifici. Un passo importante, che è stato reso possibile dal lavoro di Anima/As-
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d e
sotermica iniziato quasi un anno fa. E che, di concerto con l’associazione europea Ehi, ha coinvolto eurodeputati e aziende italiane. Ma andiamo per gradi. A luglio 2015 la Commissione europea inizia a lavorare a revisione della direttiva sull’etichettatura energetica. La proposta di regolamento pubblicata da Bruxelles il 15 luglio ha l’obiettivo di rivedere tutte le etichette esistenti e, nell’arco di 5 anni, di scalarle verso il basso. L’idea nasce per evitare il sovraffollamento di prodotti in una stessa classe energetica. In altre parole: oggi in molte categorie soggette all’etichettatura (elettrodomestici e catena del bianco per primi) la stragrande maggioranza dei prodotti è ormai compresa fra la classe A e A+++. Insomma, grazie a un’innovazione tecnologica sempre maggiore, le classi più basse non sono – fortunatamente – più rappresentate sul mercato, a fronte di un dilatarsi delle categorie più alte. La nuova scala proposta dalla Commissione mira dunque a riequilibrare i rapporti fra la più bassa classe G e la più alta classe A. Ma non tutti i mercati sono uguali. E una riformulazione a tappeto dell’etichettatura avrebbe
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di Carlo Fumagalli
g l’industria meccanica 704 | 52
LA SVOLTA | Etichettatura energetica
Etichettatura energetica, il Parlamento europeo dice sì alle richieste dell’industria del riscaldamento penalizzato i produttori di apparecchi, componenti, dispositivi e sistemi per impianti termici, e impianti idrico-sanitari. Un settore che in Italia fattura oltre 2 miliardi di euro e dà lavoro a 11.500 addetti. Perché? Innanzitutto per differenziare i prodotti anche quando diverse tecnologie vengono confrontate fra loro come nel caso di caldaie e pompe di calore a gas o elettriche, sistemi ibridi, solare, cogenerazione, è necessario un numero di classi sufficientemente ampio. Non è un caso che il problema si sovraffollamento delle classi elevate, in questo settore così particolare, non è presente. Inoltre il progetto di etichettatura energetica per le apparecchiature per il riscaldamento dell’ambiente e la produzione di acqua calda è giovanissima. Partita a settembre 2015, rappresenta una rivoluzione nel settore, su cui le aziende hanno investito per applicarla e comunicarla. Ma non solo. Una ri-scalatura del label avrebbe l’effetto di scoraggiare gli utenti a sostituire un apparecchio guasto con uno più performante, in quanto l’impatto – a livello di efficientamento energetico – risulterebbe sulla carta nullo.
L’industria si è mossa. Da quell’estate del 2015 i rappresentanti di Assotermica/Anima hanno lavorato, di concerto con l’associazione europea di riferimento Ehi, per una soluzione più equilibrata. «Inizialmente abbiamo portato la questione all’attenzione dell’allora ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi», spiega Federico Musazzi, responsabile associativo di Assotermica. «E in questa prima fase abbiamo ottenuto una revisione della bozza dal Consiglio d’Europa, che ha introdotto il concetto di overpopulating». Vale a dire: la nuova scala delle classi energetiche deve tener conto di un giustificato motivo per essere attuata, settore per settore. Il lavoro è proseguito. Per arrivare alla votazione di oggi in Parlamento europeo, l’associazione si è interfacciata, nei mesi successivi, con gran parte dei componenti italiani della commissione industria ed energia del Parlamento e della commissione ambiente. Mesi di lavoro fra Milano, Roma e Bruxelles che hanno convolto in prima persona anche i Ceo di aziende italiane interessate, fra cui Paolo Merloni, Ettore Riello, Paola Ferroli. Con il voto di oggi «la Commissione Energia e Industria del Parlamento 53 | LUGLIO AGOSTO 2016
Europeo ribadisce la vocazione prima dell’etichetta come promotrice di efficienza energetica» ha commentato Federica Sabbati, segretario generale dell’Ehi. «Sul tema del riscalaggio, i Parlamentari Europei affermano la necessità di un approccio più mirato ai diversi gruppi di prodotti, riconoscendo la specificità degli apparecchi per il riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Sanciscono perciò che l’etichetta appena entrata in vigore non venga rivista prima di sei anni e solo dopo uno studio di settore che ne verifichi l’opportunità». «Si tratta di un riconoscimento della specificità degli apparecchi rappresentati da Assotermica» ha detto il presidente di Assotermica Alberto Montanini. «Se fosse stata approvata, la prima bozza avrebbe cancellato in un sol colpo tutti gli sforzi fatti per raggiungere un equilibrio tra informazione al consumatore, sviluppo dell’innovazione e protezione degli investimenti. Ora possiamo sfruttare questi anni di stabilità per far capire meglio anche quali sono gli obiettivi dell’etichetta tenendo conto che per noi l’etichetta c’è da solo otto mesi ma è il settore che pesa per il 40% sui consumi europei». □
NEWS | Logistica
Quanto può essere intelligente un carrello? Negli stabilimenti LINDE costruiscono il futuro del material handling di Gloria Presotto
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n carrello si sposta attraverso lo stabilimento. All’avvicinarsi di un operatore, frena e si ferma. Nulla di strano. Finché non ci si accorge che il posto di guida è vuoto. I carrelli automatici Linde li utilizza da anni. Ma se fino ad ora bisognava disporre il magazzino con modifiche ad hoc, o costruirne uno apposito, adesso è il muletto ad adattarsi al contesto preesistente. Come? Attraverso un sistema di geo-navigazione, che durante un primo giro “guidato” mappa la struttura e la memorizza. D’ora in avanti il carrello si potrà muovere anche da solo (l’opzione
manuale resta sempre disponibile), evitando persone e oggetti grazie a sensori collegati a videocamere. I carrelli automatici sono solo una delle novità presentate al World of Material Handling di Linde, l’8 e il 9 maggio tra gli stabilimenti della casa madre a Offenbach e Aschaffenburg, in Germania. In mostra la logistica che verrà: non il futuro immediato dunque, ma una visione sugli sviluppi che entro 1015 anni potremmo vedere in tutte le smart factory. Una logistica 4.0, che sfrutta le innovazioni dell’Internet delle cose e dei big data per rendere l’industria meccanica 704 | 54
tutto più efficiente, ecologico, sicuro e automatizzato. La partita si gioca sulla gestione dell’energia Oltre che dall’automazione, il futuro sarà influenzato dal tema dell’energia. Il sistema energetico infatti svolge un ruolo centrale, soprattutto nei carrelli elevatori a trazione elettrica. Tempi di ricarica, manutenzione e sostituzione della batteria richiedono tempo, ma esistono sistemi alternativi, che promettono una ricarica o un rifornimento rapido e una migliore efficienza energe-
NEWS | Logistica
tica. Una delle tecnologie presentate nella sede dell’azienda è quella delle batterie agli ioni di litio: può essere ricaricata molto velocemente (una o due ore al massimo) e consente ricariche intermedie in qualsiasi momento. Non solo, una batteria di questo tipo non rilascia gas nocivi, ed è esente da manutenzione. Diventa quindi ottimale in contesti come i magazzini dell’alimentare. Customizzazione e connessione nella nuova smart factory Altro filone interessante è la customizzazione del prodotto, e dunque
la modularità. Le aziende, infatti, hanno esigenze sempre più specifiche per i loro processi logistici, anche all’interno di uno stesso settore di attività. Tanto che Linde produce 85 diverse serie di carrelli, con 6.000 varianti di allestimento. Un esempio è il Linde Roadster, presentato proprio durante il World of Material Handling, un carrello elevatore elettrico che per aumentare la visibilità elimina il montate anteriore, e installa un tetto panoramico in vetro antisfondamento. O lo stoccatore Linde L16 AC, in cui portata e braccio commissionatore possono essere 55 | LUGLIO AGOSTO 2016
personalizzati in base alle esigenze. Anche la gamma di trattori è ampiamente flessibile, in modo da adattarsi sia a capannoni di produzione che ad aree esterne di grandi industrie e aeroporti. Ma la smart factory sarà sempre più digitale e connessa. Gli operatori dei carrelli Linde, ad esempio, potranno inviare le proprie richieste all’organizzazione di assistenza direttamente con il codice Qr del veicolo assieme a una foto del malfunzionamento, e in seguito venire aggiornati costantemente sullo stato della richiesta tramite smartphone. □
Giovani imprenditori
born in the usa italy
Gaia Sonzogni ha aperto un’agenzia immobiliare a Miami. Il suo business sono le ristrutturazioni
Sono giovani italiani. All’estero hanno fatto fortuna. Li abbiamo incontrati grazie a Ice in Anima Lounge, a Mce 2016
G
aia Sonzogni ha 29 anni, è di Castel Gabbiano, ma vive a Miami dove ha aperto un’agenzia immobiliare. Con un socio (un altro italiano conosciuto sul posto) e quattro dipendenti, la sua attività conta un giro d’affari da un milione di dollari nel 2015. Il business principale? Le ristrutturazioni. Quella di Gaia non è una storia isolata. Il sogno americano è ancora una realtà per molti giovani italiani specializzati nel mondo dell’edilizia. E Miami offre un terreno fertile in questo senso: «Il mercato di Miami Beach è rivolto soprattutto alla ristrutturazione di edifici esistenti» spiega Gaia «Stanno investendo molto in questo settore e ai clienti (in gran parte sudamericani) piace lavorare con noi italiani, ci ritengono portatori di un valore aggiunto». Il progetto di cui va più orgogliosa è una penthouse di 500 metri quadri, realizzata per un brocker italiano. Una vicenda per molti versi simile è quella di Nicola Pedrini, coetaneo di Gaia. Geometra con un’esperienza pregressa nel mondo del mattone (ha cominciato l’attività imprenditoriale a 20 anni), più di tre anni fa è giunto in Florida dove ha conosciu-
to il suo attuale socio, un interior designer. «Abbiamo cominciato con piccole ristrutturazioni, ora costruiamo case. Il nostro ultimo lavoro è una penthouse al Jockey Club di Miami, 350 metri quadri per due piani» racconta Pedrini. È arrivato a Miami quasi per caso: innamoratosi della città durante una vacanza, ha notato delle lacune nel settore edile. Così, complice la crisi, ha chiuso la compagnia che aveva in Italia e si è dato sei mesi di prova nel mercato Usa. È andata bene «nel giro di due anni abbiamo consegnato 60mila nuovi appartamenti, fatturiamo 2 milioni di dollari l’anno e abbiamo dieci collaboratori fissi». Negli Usa c’è spazio per tutti, dice Pedrini. «Ma bisogna partire con un progetto ben preciso e con della liquidità, non alla cieca». Un progetto ben strutturato è quello di Francesco Marocco, che non si è trasferito a Miami, bensì a New York. Qui lavora per Sinfonia Group: assieme a Pierpaolo Martiradonna, collega di studi a Bari, si occupa di mettere a contatto il made in Italy con il mercato Usa. «Siamo un prezioso punto d’appoggio per gli italiani che vogliono fare del business in l’industria meccanica 704 | 56
America. Riusciamo a garantire un accompagnamento del progetto in tutte le fasi, tappando le falle della relazione Italia-Usa» dice Francesco. «È per questo che siamo diventati un punto di riferimento per brand come D&G, Gucci, Geox, e adesso anche Grom. Per quest’ultimo cureremo anche l’apertura dei futuri punti vendita». Ma l’attività di Francesco non si ferma qui. Assieme a Pierpaolo e ad Alfredo Greco sta mettendo su un network di piccole medie imprese italiane di eccellenza, Minerva Artisans, che unisce arte, artigianato e tecnologia, portandoli sul mercato Usa tramite eventi dedicati. «L’idea è di lavorare anche su formazione e produzione culturale, perché alcuni profitti saranno dedicati alle borse di studio, ai tirocini professionali, per portare qui studenti italiani meritevoli che non possono permetterselo» spiega. D’altronde la cultura è in primo piano nella vita di Francesco, che è anche scrittore e ha pubblicato con Fandango il romanzo “Mai innamorarsi ad Agosto”. Di cosa tratta? «È la storia di un precario italiano che trova il successo uscendo dagli schemi». □ g.p. e c.f.
Giovani imprenditori Nicola Pedrini in due anni ha consegnato 60mila nuovi appartamenti in Florida
Francesco Marocco vive a New York dove mette a contatto il made in Italy con il mercato Usa
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ENERGIA | Eventi
Il futuro dell’Europa si gioca sull’efficienza energetica
l’industria meccanica 704 | 58
ENERGIA | Eventi
Il mondo dell’energia si è riunito a Power Gen, a Milano dal 21 al 23 giugno
I
l settore energetico europeo è in una fase di transizione. Servono flessibilità, innovazione e nuovi approcci di business. Argomenti al centro della 24esima edizione di Power Gen Europe/Renewable Energy World Europe 2016, l’evento che ha riunito il mondo dell’energia dal 21 al 23 giugno, a Milano. In tre giorni, Power Gen ha coinvolto oltre 10.000 professionisti del settore energetico intenzionati a fare business e a scoprire nuove soluzioni, con oltre 50 sessioni in un programma di conferenze multi-track e più di 200 relatori esperti provenienti da tutto il mondo Al centro del dibattito, le soluzioni per far avanzare il futuro energetico dell’Europa. Come cogenerazione e generazione distribuita «In questo momento dal punto di vista dell’ Europa c’è una maggiore consapevolezza sui benefici dell’efficienza energetica. Il recepimento della Direttiva Efficienza Energetica ha portato le Aziende coinvolte a terminare il primo giro di audit energetico e siamo convinti che questo possa portare ulteriori opportunità per il settore. Ovviamente seguiamo da vicino l’evoluzione della stessa direttiva, oggetto di futura revisione» spiega Marco Golinelli, Presidente di Italcogen. «L’efficienza energetica è quindi riconosciuta come elemento fondamentale per la crescita dell’Eu-
ropa ed è qualcosa che tutti i paesi membri sostengono, anche se a volte vorremmo vedere una maggiore velocità e semplicità. Nel caso della Germania, ad esempio, (che rimane comunque uno dei Paesi più avanti in questo senso) molti progetti di teleriscaldamento sono in attesa di comprendere se la nuova normativa nazionale verrà alla luce o meno. Segnali positivi anche in Italia per il Teleriscaldamento e Cogenerazione» continua Golinelli «in un recente convegno Utilitalia ha dato in questo senso indicazioni interessanti: come sempre servono normative chiare e stabili e, soprattutto, la consapevolezza che l’efficienza energetica sia essenziale allo sviluppo del Sistema Italia. Italcogen e Anima supportano questo punto di vista, e uno dei motivi per cui siamo presenti a Power Gen è proprio rappresentare e divulgare questa visione». Ed è proprio per sottolineare l’importanza dell’efficienza energetica che Cogen Europe ha istituito un premio rivolto alle eccellenze europee in questo campo. Tra i premiati alla cerimonia del 23 giugno c’è anche Turboden, che ha presentato il suo innovativo impianto geotermico. «La geotermia è la possibilità di recuperare calore del sottosuolo per produrre energia. Gli impianti di Turboden sono chiamati binari. In questi sistemi il fluido geotermico 59 | LUGLIO AGOSTO 2016
viene utilizzato per vaporizzare, attraverso uno scambiatore di calore, un secondo fluido, con temperatura di ebollizione più bassa rispetto all’acqua. Si tratta di geotermia a reiniezione, senza emissioni nocive in atmosfera in quanto il fluido geotermico torna al pozzo di re-iniezione per essere pompato nel serbatoio geotermico, contribuendo così alla sostenibilità del serbatoio stesso. L’innovazione Turboden consiste nella produzione combinata di energia elettrica e calore, la cogenerazione applicata alla geotermia, tecnologia in rapida diffusione e con potenziali di espansione notevoli» spiega Marco Baresi, vice Presidente di Italcogen e Delegato Rapporti Istituzionali di Turboden. D’altronde per Turboden la cogenerazione è un punto fermo: applicata agli impianti a biomassa conta oltre 250 impianti in più di 30 paesi nel mondo. «A Power Gen è inoltre stato lanciato Steam and Power Orc System, un nuovo sistema a ciclo Rankine organico per la cogenerazione, ideale per aziende manifatturiere che sfruttano il vapore. Partner tecnico di questa nuova applicazione è Bono Sistemi, azienda specializzata nella produzione di caldaie industriali. In Europa il nostro mercato di riferimento sono le rinnovabili e l’efficienza energetica, una tendenza che ora si sta allargando a tutto il mondo». □
FOCUS | Caldareria
Back to Iran
L’embargo è finito e le imprese italiane sono pronte a tornare nel Paese
R
itornare in Iran dopo la fine dell’embargo è una grossa opportunità per le imprese italiane. Ma presenta anche dei rischi. Come muoversi? L’evento “Back to Iran”, promosso da Ucc/Anima il 15 giugno a Milano, e preceduto dall’assemblea dei soci, è stato l’occasione per affrontare questi temi. Un ritorno all’export della caldareria in queste zone è infatti materia di largo interesse per le aziende italiane. E non solo. Si vuole infatti rendere l’Iran l’hub logistico della finestra orientale. Si sta sviluppando un corridoio nordsud, oltre il tradizionale est-ovest, dalla Russia che consente di poter puntare su questo territorio per incrementare il trasporto su via ferroviaria e stradale sulle quali il Governo intende investire risorse importanti. L’industria meccanica italiana risponde alle esigenze di tecnologie per acqua, gas, sistemi di riscaldamento e condizionamento, oil and gas e food. Marinella Loddo, Direttore dell’Ice per gli uffici di Milano, ha ribadito la disponibilità piena a coadiuvare gli imprenditori con le complicazioni burocratiche che caratterizzano la comprensione di un paese estero. Il Vicepresidente di Anima, Carlo Banfi, con delega all’internazionalizzazione, ha replicando affermando l’importanza che l’Iran riveste nei confronti della meccanica italiana. «Abbiamo la possibilità di recuperare i 600 milioni della meccanica ital’industria meccanica 704 | 60
liana di Anima che rappresentavano l’export verso l’Iran prima dell’embargo. Oggi le esportazioni sono sotto i 300 milioni di euro, per cui ci sono i margini di recupero». Da Roma, appena tornato dall’Iran, Manucher Babayan, il referente dell’ufficio anima a Teheran, riporta una situazione di estrema attenzione e ricerca verso le tecnologie italiane. Gli industriali iraniani in questi anni, soprattutto per food tecnologies e gas, hanno acquistato prodotti cinesi che non danno garanzia di continuità né servizi di supporto e manutenzione. L’allentarsi delle sanzioni ha permesso agli imprenditori locali di tirare un sospiro di sollievo e guardare con maggiore intensità all’industria italiana. Gianmarco Boccia di Sace conferma che l’Italia esportava, pre-embargo, circa due miliardi di euro. Oggi la cifra si è dimezzata. Come Sace sono già stati messi a disposizione quattro miliardi di euro, finanziamenti per favorire la rinascita dei rapporti con l’Iran, e ne sono previsti anche di più cospicui. «Il dato negativo è che si sta facendo molta fatica ad erogarli», come conferma Sace. Probabilmente le aziende sono ancora molto prudenti verso il mercato iraniano. Il rating dell’Iran è molto basso, «si sta lavorando con le istituzioni europee e internazionali per migliorare questo rating e portarlo a livello sei o cinque». Già solo questo consentirebbe una maggior facilità di finanziamenti verso l’Iran. □ l.a.
FOCUS | Caldareria
Caldareria, un settore solido Nel 2016 la produzione cresce dell’1,5%. Export a quota 52%
U
n settore con un andamento economico-finanziario solido, nonostante le congiunture economiche sfavorevoli. Il quadro che il libro bianco di Ucc traccia della caldareria italiana è positivo. L’occupazione non è in calo, grazie al trend positivo della produzione che nel 2016 registra un +1,5%, raggiungendo i 3 miliardi circa. L’export è a quota 52%, confermandosi la chiave di volta della crescita del settore, che occupa 25mila addetti. Più del 45% del valore esportato è stato destinato ai paesi dell’unione europea, in particolare Germania, Francia e Regno Unito. Molto interessante la quota destinata ai paesi asiatici (26,2%), in particolare verso Arabia Saudita, Vietnam, Corea del Sud e Cina. Degno di nota anche il
valore esportato verso i paesi del Nord America (8,9%), soprattutto verso gli Stati Uniti, dove nel 2015 le esportazioni sono aumentate dal valore di 97,6 milioni di euro nel 2014 a quasi 119 milioni di euro (+21,6%). Le aziende della caldareria spiccano per una forte vocazione internazionale, una decisa specializzazione ed una marcata differenziazione da cui conseguono notevoli vantaggi competitivi. Il settore della caldareria è costituito da tutti i costruttori e le società italiane che operano nel vasto settore delle attrezzature in pressione. Le imprese considerate offrono i propri prodotti ad una pluralità di imprese che occupano i settori più diversi: oil and gas; chimica; energia e ambiente; food and beverage; petrolchimi-
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co; chimico; siderurgico; farmaceutico. Le applicazioni sono le più varie, dal caseificio familiare al gestore di centrali nucleari. Con riferimento alla distribuzione geografica delle imprese del settore si nota l’ampia distribuzione sul territorio Nazionale. Si verifica un’importante presenza al nord ed in particolare in Lombardia (59%). Le imprese del comparto presentano in media una situazione incoraggiante dal punto di vista della liquidità: i valori medi degli indici di liquidità e di disponibilità sono migliorati dopo il 2011 e i valori raggiunti nel 2014 sono migliori di quelli di inizio periodo. Si tratta di due indici che sintetizzano la capacità di coprire le passività a breve termine con l’attivo circolante. □ l.a.
FOCUS | Caldareria
Icim, primo Ente italiano riconosciuto Agenzia d’Ispezione Autorizzata ASME È
Icim la prima Agenzia d’Ispezione Autorizzata Asme in Italia. Grazie al certificato AIA-108 rilasciato a New York lo scorso 9 maggio, Icim è il primo ente italiano a poter offrire i servizi ispettivi previsti dal codice Asme che definisce le certificazioni per tutte le caldaie e i componenti a pressione destinati al mercato di Usa, Canada, Messico e in altri 100 paesi nel mondo, incluse economie sempre più strategiche come Kuwait, Arabia Saudita e Oman. L’Asme (American Society of Mechanical Engineers) è l’associazione professionale universalmente nota per aver sviluppato il Boiler and Pressure Vessels Code, applicato quale standard di riferimento dalla caldareria di tutto il mondo. Periodicamente aggiornato, il codice Asme Bpv è un supporto alle autorità di controllo ed è la normativa di riferimento per il dimensionamento dei componenti dei reattori nucleari. In Italia il comparto della caldareria impiega oltre 25.000 addetti e vale un giro d’affari superiore ai 3 miliardi di euro: oltre il 52% della prouzione è destinato all’esportazione, di questo, ben l’80% sono prodotti certificati Asme. La qualifica Aia Asme ricevuta da Icim rappresenta un vantaggio per le numerose aziende del comparto che, da oggi, hanno a disposizione tecnici italiani qualificati. Icim ha, infatti, costituito una squadra di professionisti di grande esperienza in grado di dialogare in modo immediato con le aziende sul territorio nazionale. Le società certificate Asme in Italia sono, al momento, circa 250 per un l’industria meccanica 704 | 62
totale di 480 certificati Asme nel mondo (4% del totale), al quarto posto dietro ad America del Nord, Corea del Sud e Cina e davanti a India, Germania e Giappone. Che il nostro Paese sia una realtà di primo piano nel settore lo sottolinea la stessa Asme, che ha creato il programma Italy International Working Group, coinvolgendo Ucc nella revisione e nello sviluppo del codice Bpv. Nel mondo sono più di 6500 gli esperti – ingegneri, ricercatori, aziende – che partecipano ai comitati Asme e contribuiscono con la loro esperienza allo sviluppo degli standard che, seppur finalizzati a tutelare la pubblica sicurezza, inevitabilmente tengono conto delle best practice in campo industriale. Dice Gaetano Trizio, Amministratore Delegato Icim SpA: «Essere la prima Agenzia Autorizzata Asme nel quarto mercato a livello mondiale rappresenta uno strumento di ulteriore competitività per le aziende italiane, che possono ora “certificare all’origine” le numerose eccellenze produttive del comparto. Per Icim un’opportunità di sviluppo strategico e il riconoscimento della nostra autorevolezza a livello internazionale». «L’industria Italiana è chiamata nei prossimi anni a rispondere a sfide a livello globale per consolidare il primato delle proprie esportazioni», afferma Andrea Orlando, Direttore Generale di Anima/Confindustria. «Siamo particolarmente soddisfatti del riconoscimento acquisito da Icim, riteniamo possa generare migliori opportunità per la manifattura del nostro Paese» □
www.eventi.ilsole24ore.com/energy-summit-2016
16° ITALIAN ENERGY SUMMIT IL FUTURO DELL’ENERGIA MILANO, 26 E 27 SETTEMBRE 2016 SEDE GRUPPO 24 ORE, VIA MONTE ROSA 91 #Energy2016
TEMI • MERCATI, INFRASTRUTTURE E INVESTIMENTI • OIL & GAS • MERCATO ELETTRICO
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Durante l’evento si terrà la Cerimonia di premiazione del “Good Energy Award 2016”
ent 31/08 ro il /2016
RELATORI Catia Bastioli Amministratore Delegato Novamont Sissi Bellomo Giornalista Il Sole 24 ORE Luca Bettonte Chief Executive Officer ERG Guido Bortoni Presidente Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico Thierry Bros Senior Analyst, European Gas and LNG Markets Société Générale Claudio Descalzi Amministratore Delegato Eni Claudio De Vincenti Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Jacopo Giliberto Giornalista Il Sole 24 ORE Massimo Nicolazzi Presidente Centrex Italia
Renato Pesa Settore Ambiente e Utilities Confcommercio Imprese per l’Italia Giovanni Pitruzzella Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Clara Poletti Capo Dipartimento per la Regolazione Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico Stefano Salvadeo Partner Bernoni Grant Thornton Claudio Spinaci Presidente Unione Petrolifera Giuseppe Tannoia Presidente Confindustria Energia Carlo Tamburi Country Manager Italia Enel Tiziana Toto Responsabile Politiche Energie Cittadinanzattiva
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Per diventare partner: 24oreformazione.eventi@ilsole24ore.com, tel. 02 3022.709 - 02 3022.3362/3561 Per informazioni e iscrizioni: www.eventi.ilsole24ore.com/energy-summit-2016 Servizio Clienti Tel. 02 3030.0602 Fax 02 3022.3414 info@formazione.ilsole24ore.com
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FOCUS | Sicurezza nel Mercato
flash interna GABON - Nuova procedura per le merci in importazione con obbligo di Certificato di Conformità Da 1 gennaio 2016 risulta essere vigente in Gabon una nuova procedura per le merci in importazione, comportante l’obbligo di ottenere un Certificato di Conformità da parte di una delle società internazionali di controllo e verifica riconosciute (SGS, Bureau Veritas, Intertek), pena l’impossibilità di ottenere lo sdoganamento delle merci spedite verso questo Paese. Il rilascio da parte di tali società del Certificato di Conformità è l’ultimo atto di una procedura che comprende la richiesta da parte dell’esportatore alla società di controllo/verifica di un’ispezione della merce pronta per la spedizione, successivamente alla quale la società medesima provvederà al rilascio del Certificato di Conformità, che andrà presentato insieme agli altri documenti di spedizione alle competenti Autorità gabonesi al momento dello sdoganamento della merce importata. Questa procedura dovrà essere applicata a tutte le importazioni di macchinari ed attrezzature meccaniche in genere, prodotti elettrici ed elettronici, materiali da costruzione, prodotti chimici, dispositivi medicali, prodotti farmaceutici e cosmetici, giocattoli. Lo scopo dell’adozione di questa nuova procedura è duplice: semplificare le procedure di sdoganamento della merce in arrivo evitando controlli che sono già stati eseguiti (e certificati) in fase di spedizione; garantire che le merci destinate al Gabon siano conformi a quanto indicato nella relativa fattura di vendita. (Fonte: Ambasciata d’Italia a Libreville) ROMANIA - Interscambio commerciale tra la Romania e l’Italia a gennaio 2016: -8,1% Secondo i dati dell’Istituto romeno di Statistica (Ins), l’interscambio commerciale tra la Romania e l’Italia nel mese di gennaio 2016 ha raggiunto un valore comples-
sivo di 957,4 milioni di euro, in diminuzione dell’8,1% rispetto al mese di gennaio 2015. In particolare, la Romania ha esportato verso l’Italia beni per un valore pari a 514,4 milioni di euro (-6,9% rispetto a gennaio 2015), mentre le importazioni dall’Italia hanno raggiunto un valore di 443 milioni di euro (-9,4% rispetto al mese di gennaio 2015). Le voci relative alle importazioni dall’Italia che hanno registrato la maggiore flessione sono state “veicoli e materiali per trasporto”, “metalli comuni e loro lavori” e “prodotti delle industrie alimentari; bevande e tabacco”. La bilancia commerciale della Romania riguardo agli scambi con l’Italia ha registrato un saldo commerciale positivo di 71,4 milioni di euro. Nel primo mese del 2016 l’Italia mantiene la seconda posizione dopo la Germania sia nella graduatoria dei Paesi fornitori sia in quella dei mercati di destinazione dell’export romeno, con una quota sul totale interscambio della Romania pari all’11,1%. (Fonte: ICE Bucarest) OLANDA: Water Management - Esiti NetherlandsItalian Water Dialogue & Matchmaking - 31 maggio In data 31 maggio 2016 si è tenuto, presso la residenza dell’Ambasciatore dei Paesi Bassi a Roma, il Netherlands – Italian Dialogue & Matching Water. L’iniziativa, promossa dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia in collaborazione con Ance, Oice e Confindustria, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle realtà imprenditoriali italiane e olandesi, interessate ad intensificare la collaborazione italo-olandese nel settore del Water Management. Nel corso della sessione plenaria, sono state messe a confronto le politiche intraprese dai due paesi nell’ambito della protezione costiera e per la prevenzione del rischio idrogeologico. (Fonte: Sistema Confindustria)
l’industria l’industriameccanica meccanica704 699 | 64 64
FOCUS | Sicurezza nel Mercato
zionalizzazione COREA del SUD: Avvio programma ‘EU gateway to Korea’ 2016-2020 Una comunicazione ricevuta della nostra Ambasciata a Seul segnala che la Delegazione UEein loco ha reso noto l’avvio di un nuovo ciclo di iniziative di promozione commerciale in Corea nell’ambito di “EU Gateway”, programma finanziato e gestito dall’Unione Europea che ha l’obiettivo di favorire l’espansione di imprese europee in alcuni mercati asiatici. Per la Corea, l’ultima edizione del programma risale al 2014. Il deciso incremento delle esportazioni europee negli ultimi 5 anni, dovuto anche ai benefici dell’Accordo di Libero Scambio UE-Corea, ha spinto le istituzioni europee a designare la Corea quale Paese di prioritario intervento, giustificando l’allocazione di un budget consistente (20 milioni di Euro), su un orizzonte temporale sufficientemente ampio (5 anni) da garantire la continuità dell’iniziativa. Il programma si rivolge alle imprese europee, soprattutto di piccole e medie dimensioni, interessate ad avviare collaborazioni di business in Corea. Le aziende selezionate partecipano a missioni di durata settimanale nel Paese, durante le quali sono loro offerti i seguenti servizi: sessioni di presentazione del mercato, visite in loco, organizzazione di incontri B2B, consulenza, supporto logistico nell’ambito di manifestazioni espositive, co-finanziamento delle spese di alloggio. Nello specifico, tra il 2016 e il 2020 sono previste 20 missioni di business, ciascuna aperta a un massimo di 50 imprese. ARGENTINA: Programma RenovAr - Piano di sviluppo delle Energie Rinnovabili 2016-2025 È stato presentato in lingua italiana (traduzione a cura dell’Ambasciata argentina a Roma) del Programma RenovAr, il Piano di sviluppo delle Energie Rinnovabili
2016-2025 dell’Argentina presentato il 18 maggio scorso dal Presidente della Repubblica Mauricio Macri. Il piano rappresenta il primo regolamento operativo della Legge n. 27.191, approvata nel settembre 2015, che fissa l’obiettivo di portare la produzione di energia da fonti alternative all’8% del totale nazionale entro il 2017 e al 20% entro il 2025. Attraverso i progetti di cui si compone il programma RenovAr, il Governo argentino stima di incrementare entro i prossimi dieci anni la potenza installata nel paese di circa 1.000 megawatt, divisi fra energia eolica (600 megawatt), solare (300), biomassa (65) e idroelettrica (20), per un investimento ipotizzato fra 1,5 e 2 miliardi di dollari.
ASTANA - Italian Day in Kazakistan con la business community I 70 anni della Repubblica italiana sono stati occasione per un evento organizzato dall’Ambasciata di Astana a cui hanno partecipato numerosi politici e rappresentanti di aziende italiane e kazake. “I risultati raggiunti dalle nostre relazioni bilaterali - ha detto nel suo intervento l’Ambasciatore Stefano Ravagnan - sono stati degni di nota nonostante le difficoltà di questo periodo. È stato registrato un aumento dell’export italiano del 10% soprattutto grazie ai settori delle costruzioni e dei macchinari, fattore che significa che le nostre società stanno contribuendo alla diversificazione dell’economia del Paese”. Da ricordare il memorandum di collaborazione sottoscritto da Anima con il Kazakistan nel 2015. Il mercato kazako offre quindi grandi potenzialità e opportunità per le aziende straniere, anche in vista di Expo 2017, che verterà sul tema dell’energia. (Fonte: Farnesina)
6565| SETTEMBRE | LUGLIO AGOSTO OTTOBRE2016 2015
mercato
Tecnologie Rittal per il nuovo Data Center di Nestlè A
ffidabilità, modularità ed efficienza energetica, con soluzioni tecnologiche allo stato dell’arte. Il trasferimento degli uffici di Nestlè Italiana da Milano ad Assago nel 2014 è stato l’occasione per la realizzazione di un nuovo Data Center aziendale. La multinazionale si è affidata a a RiMatrix di Rittal, una soluzione innovativa che ha contribuito alla definizione del progetto finale del nuovo Data Center. La tecnologia utilizzata nel vecchio Data Center non era infatti più in grado di gestire le nuove e avanzate tecnologie It, oltre a non garantire una corretta continuità del servizio e un alto efficientamento energetico. L’intera infrastruttura è stata dunque progettata alla luce di queste esigenze: per ridurre al minimo i rischi di fermo dovuti a singoli guasti è stata adottata un’architettura 2N, mentre l’implementazione delle più moderne tecnologie di condizionamento e monitoraggio ha permesso di realizzare un’infrastruttura green ed ecosostenibile. Il Data Center è suddiviso in più ambienti, ciascuno dedicato ad una funzione precisa. Il cuore pulsante delle applicazioni informatiche, rappresentato dalle apparecchiature It Server/storage, si trova nel locale server principale. Attorno ad esso sono stati realizzati un locale Tlc dedicato a tutti i sistemi di telecomunicazioni verso l’esterno, dei locali Ups, un locale impianti meccanici, i locali pompe ed un locale Disaster
Recovery per la sola parte di telecomunicazioni. Grande attenzione è stata posta sugli aspetti relativi all’efficienza energetica dei sistemi di raffreddamento: l’adozione di 10 scambiatori di calore acqua/aria della serie Liquid Cooling Packages (Lcp) Inline ha reso possibile raffreddare intere serie di rack in modo mirato, creando un corridoio di aria fredda proveniente dal fronte. Si è così potuto ridurre il volume d’aria da raffreddare e aumentare l’efficienza dell’impianto. Il sistema di gestione del clima è completato da 2 Chiller da 150kW comprensivi di Free Cooling, il sistema che permette di sfruttare la temperatura esterna, se inferiore ai 15°C, per ottenere un raffreddamento gratuito dei liquidi di refrigerazione. In condizioni climatiche idonee, normalmente registrabili per diversi mesi ad Assago, la funzione Free Cooling potrà persino sopperire al Chiller ed alimentare direttamente gli scambiatori di calore Lcp Rittal, assicurando a Nestlè Italiana un notevole risparmio energetico. «Il valore aggiunto di Rittal, oltre alla completezza della gamma di soluzioni proposte, è stata l’elevata professionalità dimostrata in tutte le fasi del progetto, dall’analisi preliminare alla realizzazione finale del Data Center» ha dichiarato Tiziano Villa. Rittal è stata incaricata da Nestlè Italiana di garantire la manutenzione totale del Data Center, per due anni. □ l’industria meccanica 704 | 66
Grande attenzione per gli aspetti relativi all’efficienza energetica dei sistemi di raffreddamento
MACCHINE UTENSILI A DEFORMAZIONE E ASPORTAZIONE, ROBOT, AUTOMAZIONE, TECNOLOGIE AUSILIARIE
4 - 8 /10/2016
MAKE
bimu.it
sfortec.it
B U Y SUBFORNITURA TECNICA & SERVIZI PER L’INDUSTRIA
In OTTOBRE, a Fieramilano Rho, la più ampia gamma di offerta declinata in due percorsi di visita paralleli: il MAKE di BI-MU, per chi progetta e costruisce, e il BUY di SFORTEC INDUSTRY, per chi cerca subfornitura tecnica e acquista servizi per la propria attività.
promosso da
ente organizzatore
in collaborazione con
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE
SEDE: fieramilano, ingresso dalle porte Est, Ovest e Sud PERIODO DI SVOLGIMENTO: BI-MU da martedì 4 a sabato 8 ottobre 2016 SFORTEC INDUSTRY da giovedì 6 a sabato 8 ottobre 2016 ORARIO: dalle 9.30 alle 18.00 INGRESSO: biglietto giornaliero 12,00 ; gratuito con preregistrazione
CATALOGO 30.BI-MU/SFORTEC INDUSTRY: 20,00 , disponibile nell’ambito della manifestazione PER INFORMAZIONI: tel. +39 02 26 255/227 • fax +39 02 26 255 890 bimu.info@ucimu.it • sfortec.info@ucimu.it
PASSAGGIO GENERAZIONALE: IL TEAM PADRE - FIGLIO Chi ha fondato Valvosider? Mio padre Alfredo nel 1951, reduce da 7 anni di guerra, di cui 5 prigioniero in Germania. Ambizioso ed emulativo, voleva fare dei salti di casta e dimostrare che aveva dei numeri. Da lì è partito. Non era un meccanico, però aveva fiuto; era un commerciale. Quando ha cominciato a lavorare in azienda? Non ricordo un momento della mia vita che non fossi in azienda. All’età di 10 anni nel tempo libero verniciavo le valvole. Al tempo dell’università seguivo la parte tecnica: mi piace organizzare il lavoro, i processi. Com’era lavorare con suo padre? Anteponeva il lavoro a qualsiasi cosa. Non era affettuoso. Ma mi lasciava mano libera nella operatività quotidiana e ci tenevamo al corrente. L’affiatamento è diventato ancor maggiore dal ‘78 quando iniziammo ad andare all’estero insieme due volte al mese. A 30 anni è diventato amministratore unico Mio padre ha avuto un ictus, è stato in coma, e poi è rimasto paraplegico. Ma l’azienda l’avevo in mano. E poi avevo la squadra fidata di mio padre, che aveva fatto molto bene. su certe cose appartenevano al passato però davano tutto quello che potevano. In un’intervista ha detto “imprenditori si diventa” Yes, assolutamente. Ci vogliono alcuni ingredienti, ma si diventa imprenditori per volontà.
L’ambizione e l’emulazione sono importanti anche per lei? Si. Oltre alla Valvosider ho altre due aziende. E mi interessa sapere come si muovono gli altri imprenditori. Carlo, quando ha iniziato a lavorare in azienda? Le mie estati sono sempre state qua a lavorare, iniziando dalla verniciatura. Sono venuto stabilmente dopo il master in ingegneria meccanica in USA. Oggi lavoro on the floor e valorizzo la mia competenza tecnica per sviluppare il mercato degli Stati Uniti. Il nostro è un prodotto tecnico: per vendere devi conoscere il prodotto, come farlo e le persone che possono farlo. Anche lei è spinto da ambizione ed emulazione? Ho l’ambizione di veder crescere l’azienda ed è bello relazionarsi con aziende importanti del grande mondo dell’oil & gas. Che posizione ricopre in Valvosider? Sono un dipendente.
di Giuseppe Dolcetti, avvocato, Corporate Family Advisory
Comunanza di valori, ripetersi di esperienze, condivisione dell’ambizione di realizzarsi ciascuno in modo nuovo e attuale
Pier Luigi, ha pensato ad un consiglio di amministrazione? In azienda ci vuole un solo capo. Però ci parliamo sempre. Le decisioni sono frutto di un ragionamento comune. Esiste un’osmosi che è nel quotidiano non sulla carta. Si diverte troppo per mollare Il lavoro è il mio modo di realizzarmi: è vita! Carlo si è inserito bene in azienda, le persone si rivolgono a lui, porta avanti le sue iniziative, si prende i suoi spazi, come avevo fatto io. Carlo, un giorno sarà lei l’imprenditore Non mi spaventa: le persone le conosco, l’azienda la conosco. Per il momento desidero che le giornate continuino a volare.
l’industria meccanica 704 | 68
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contenuto redazionale
Pier Luigi Moretta, 64 anni, amministratore unico di Valvosider srl, produce valvole per l’oil & gas con 190 dipendenti e genera un fatturato di 40 milioni di cui 70% all’estero. Carlo, il figlio, 37 anni, si sta scaldando i muscoli per diventare imprenditore.
ANIMA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE: UN SERVIZIO DI SUPPORTO QUALIFICATO PER LE AZIENDE NEL PROPRIO BUSINESS ESTERO PRESENTA
FOCUS PAESE 2016: PER TROVARE LE RISPOSTE CHE CERCHI
SUGLI ASPETTI - LEGALE E FISCALE - ECONOMICO E ANALISI DI MERCATO PER I SETTORI DELLA MECCANICA - STRUMENTI A SOSTEGNO DEL BUSINESS - BARRIERE AGLI SCAMBI COMMERCIALI E SPECIFICI ASPETTI DOGANALI - OPPORTUNITÀ DI BUSINESS E PARTNERSHIP PAESI SELEZIONATI PER GLI INCONTRI 2016
USA => 2 MARZO IRAN => 15 APRILE INDONESIA => 25 MAGGIO COLOMBIA => 22 GIUGNO NIGERIA => 14 SETTEMBRE KAZAKISTAN => 21 SETTEMBRE RUSSIA => 26 OTTOBRE MOZAMBICO => 16 NOVEMBRE COME - DOVE - QUANDO I Focus non sono convegni generalisti, ma incontri business mirati volutamente riservati a un massimo di 20 partecipanti, con lo specifico scopo di favorire l’interazione e il confronto diretto tra aziende e relatori, autorevoli esperti in ambito internazionale. Si svolgeranno presso Sede ANIMA di Milano, nelle date indicate per ciascun Paese. I Focus Paese ANIMA sono organizzati da Federazione ANIMA in partnership con ICE.
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Recensioni
Fotovoltaico di Nuova Generazione. Guida alla progettazione e alla realizzazione
Fabio Andreolli – Ed. Dario Flaccovio Editore - www.darioflaccovio.it – Euro 28,00 Guida alla progettazione e realizzazione del fotovoltaico di nuova generazione: fornisce una panoramica completa sugli aspetti tecnologici, progettuali ed economici dei sistemi di ultima generazione alimentati da fonte rinnovabile di tipo fotovoltaica. Sono trattate tutte le tematiche e le parti di cui è composto l’impianto, con particolare attenzione alle nuove tecnologie e soluzioni innovative (come off grid, stand alone, accumulatori, ecc). Il volume Fotovoltaico di Nuova Generazione contiene inoltre una analisi degli aspetti economici, ambientali e normativi, quindi non strettamente tecnici ma comunque relativi al fotovoltaico, con l’illustrazione di una serie di soluzioni realizzative.
Industria 4.0 Uomini e macchine nella fabbrica digitale
Annalisa Magone e Tatiana Mazali - Collana eBook, In evidenza – Euro 8,99 Il mondo delle fabbriche è alla soglia di un cambiamento tanto profondo da essere chiamato “quarta rivoluzione industriale”. Un cambiamento che travolge prodotti, servizi e metodologie produttive, e ha al cuore una rottura tecnologica senza precedenti: la fusione tra mondo reale degli impianti industriali e mondo virtuale della cosiddetta Internet of Things, un sistema integrato di dispositivi intercomunicanti e intelligenti che mette in contatto, attraverso la rete, oggetti, persone e luoghi. Secondo i teorici di questo paradigma, che è anche un manifesto culturale, in un futuro ormai prossimo la facoltà di comunicazione tra le macchine, nelle fabbriche, apporterà alle linee di produzione la capacità autodiagnostica di rilevare gli errori e correggerli.
iManifattura La manifattura nella rivoluzione delle macchine
Giulio Sapelli (a cura di) - Collana eBook, In evidenza, Pamphlet – Euro 4,99 La morte della manifattura nei paesi sviluppati è un disastro economico, sociale, oltreché politico. Come si può evitare di scrivere il suo necrologio? Semplice. Con la manifattura digitale. La manifattura digitale è il software che si materializza in oggetti, prototipi e stampi grazie alla sua capacità di manovrare macchine utensili intelligenti sempre più piccole e a buon mercato. Il cloud è l’infrastruttura su cui viaggiano i processi e i giovani tecnologici sono i nuovi artigiani. Così è nato il movimento dei makers, che affonda le proprie radici nella controcultura californiana che ha dato vita anche al personal computer. E adesso anche gli imprenditori delle pmi europee la stanno scoprendo.
Manuale della sicurezza sul luogo di lavoro in una azienda alimentare Riccardo Guidetti, Andrea Vitale Ed. FrancoAngeli - www.francoangeli.it – Euro € 16,00
Questo manuale illustra in sintesi il Testo Unico 81/08, il quale ha recepito il previgente D. Lgs. 626/1994. La sicurezza sul luogo di lavoro è un problema concreto, poiché l’infortunio è “sempre dietro l’angolo”, e nessun ambiente lavorativo può essere escluso, tantomeno un centro di cottura o una azienda alimentare. Il testo si propone come una guida diretta a semplificare gli obblighi legislativi in capo ai vertici datoriali e anche ai lavoratori. Si articola fondamentalmente in due parti: una generale ed una speciale che segnatamente si occupano di illustrare la materia antinfortunistica. L’Opera si prefigge lo scopo di fornire a studenti universitari, tecnologi e responsabili operativi impegnati in aziende alimentari, o anche nella ristorazione collettiva, un aiuto qualificato ed un semplice vademecum.
Email Marketing: Acquisisci clienti e aumenta le tue vendite Guglielmo Arrigoni – Ed. Dario Flaccovio Editore - www.darioflaccovio.it – Euro 25,00
L’email è morta? Davvero ci credi? Hai mai pensato che al giorno d’oggi l’email è, invece, la chiave di accesso a qualsiasi cosa? Il mio obiettivo è spiegare l’email marketing efficace agli imprenditori. Mi piace definire l’email come “il collante di tutte le strategie di marketing” focalizzate all’acquisizione di clienti. L’email è a tutti gli effetti uno strumento di vendita. Ed è il più importante che abbiamo. In questo libro ti spiego passo passo come sfruttarla al meglio per il tuo business. Questa è la mia teoria applicata sul campo, che oggi è diventata a tutti gli effetti pratica. Un percorso che ho deciso di condividere in queste pagine e che mi porta a dire, senza timori, che l’email oggi non è affatto morta, anzi! L’email vive più che mai generando meravigliose possibilità di business, fluide, adattabili, scalabili. 71 | LUGLIO AGOSTO 2016
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INSERTI ECONOMICI Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia/estero
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INSERTI ECONOMICI a cura della Redazione e dell’Ufficio Studi ANIMA - per richieste contattare: alchieri@anima.it - redazione@anima.it (disponibili anche in inglese)
Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancio ultimo aggiornamento n. 706 - 1^ Quindicina di giugno 2016 - pubblicata su questo numero Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurra ultimo aggiornamento n. 22 - 14 gennaio 2016 - pubblicata su questo numero Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personale Italia/estero | Tabella bianca 1° gennaio 2016 “Settore industria meccanica varia ed affine” e “Settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su questo numero
TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale
IN ITALIA
SETTORE INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE January 2016
Statistical survey on average tariff quotation for staff â&#x20AC;&#x2122;s services in Italy Sector mechanical and engineering industries
AREA RISERVATA alle aziende associate alla Federazione ANIMA e agli abbonati della rivista
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TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale in Italia
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TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale in Italia
TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale
ALL’ESTERO
SETTORE INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE January 2016
Statistical survey on average tariff quotation for staff ’s services abroad Sector mechanical and engineering industries
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TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale allâ&#x20AC;&#x2122;estero
TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale
nei Paesi europei ed extra europei
SETTORE IMPIANTI E COMPONENTI DI GRANDE DIMENSIONE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA January 2016 Statistical survey on average tariff quotation for staff services in Europe and outside Europe Sector energy generation plants and large components
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TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei
TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei
Janvier 2016
Enero 2016
Relevés statistiques des cotations moyennes des tarifs pour les prestations du personnel en europe et en dehors de l’europe Secteur installations et composants de grandes dimensions pour la production d’energie Estudio estadìstico de las cotizaciones medias de las tarifas por prestaciones del personal en europa y fuera de europa Sector instalacionesy grandes componentes para la producción de energía
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TABELLA GENNAIO 2016 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei
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TABELLA N. 22 - 14 GENNAIO Costo| orario di un operaio del settore della meccanica generale TABELLA N. 22 - 2016 GENNAIO| 2016 Costo medio orario medio di un operaio del settore della meccanica generale
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TABELLA N. 22 - GENNAIO 2016 | Costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale
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TABELLE 1^ QUINDICINA DI DIGIUGNO 2016| Listino | Listino Prezzi Materiali di Interesse Meccanica N. 706 (Piazza di Milano) TABELLE 1^ QUINDICINA GIUGNO 2016 Prezzi Materiali di Interesse delladella Meccanica VariaVaria N. 706 (Piazza di Milano)
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Generiamo il futuro dellâ&#x20AC;&#x2122;energia
05/2016 - Petergraf
Siamo al Power Gen Europe 21- 23 giugno, Milano - MiCo - Stand 3HD116
Nuovi prodotti. Nuove tecnologie. Nuove competenze nel service. Ansaldo Energia: protagonista internazionale nel mercato della generazione.
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