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DOSSIER/SPILLATORI È tempo di… attaccare la spina

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NOMINE/ITALGROB

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DOSSIER/SPILLATORI

È TEMPO DI… ATTACCARE LA SPINA!

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VERSATILI, AMICI DELL’AMBIENTE, GLI IMPIANTI DI SPILLATURA SONO UNA SOLUZIONE SPESSO INELUDIBILE IN UN HORECA IN EVOLUZIONE. I GROSSISTI DEVONO PERÒ FARE ATTENZIONE ALLE ZONE D’OMBRA CHE SI POSSONO CREARE INTORNO ALL’USO DEI FUSTI, ALMENO FINO A QUANDO NON SI PERFEZIONERANNO LE TECNOLOGIE DI CONTROLLO DA REMOTO

DI ALBERTO GEROSA

Lo spirito del tempo si chiama spina. I trend del momento, attenti come non mai alla sostenibilità del packaging dei prodotti, ai costi di esercizio di locali e cantine e a un consumo sempre più al bicchiere, trovano negli impianti di spillatura i loro interpreti più fedeli.

LE REGOLE AUREE DELLA PROPRIETÀ

Come ben sanno gli addetti ai lavori, nel corso degli anni sono invalse nel settore alcune “regole auree” riguardo la proprietà degli impianti: “In ambito birra – sintetizza Enrico Buttironi, Amministratore di Anesa, importatore

settore birrario – Heineken, Peroni e Carlsberg forni-

scono le macchine in comodato d’uso ai concessionari, che poi provvedono a installarle presso i punti

vendita. Per chi invece fa importazione di birre (e ce ne sono vari, da Leffe a Paulaner, ecc.), è il distributore ad acquistare gli impianti, secondo una politica ben consolidata e nota anche nel mondo del caffè”.

Gli ammortamenti vanno dai tre ai quattro anni, laddove va tenuto presente che la vita di un impianto

dura complessivamente cinque o sei anni. Difficile imbattersi in impianti più antiquati, non da ultimo perché le sempre più severe normative europee in tema di gas di raffreddamento, rendono praticamente impossibile da reperire il freon che si utilizzava nei “sottobanco” una decina di anni fa, per non parlare di quelli più antiquati. Va infatti ricordato che il freon, largamente utilizzato anche nei frigoriferi domestici, è molto nocivo per l’ozonosfera.

I FURBETTI DEL FUSTO

Il sistema sopra descritto è ben collaudato ma non è immune a una fastidiosa criticità: alcuni esercenti “furbetti” tendono a frodare i loro grossisti, ricorrendo a fusti più convenienti e di origine diversa. Una discreta misura cau-

telativa consiste nell’adottare il sistema della cauzione, circostanza che consente un rudimentale monitoraggio

dei consumi dell’esercente. Un esempio pratico? I fusti sono in acciaio riutilizzabile e la loro capacità varia in Italia dai 15 ai 30 litri; un fusto vuoto da 30 litri, per esempio, costa oggi intorno agli 80 euro. Normalmente il produttore fa pagare al distributore una cauzione che si aggira sui 30 euro. A sua volta, il distributore fa pagare al punto vendita una cauzione analoga. Qualora alla chiusura del rapporto dovessero mancare fusti al punto vendita o al distributore stesso, l’azienda madre fa loro pagare non più il valore cauzionale, bensì il valore mercuriale, ossia il costo di produzione del fusto in quel determinato momento. Ovviamente tutti i fusti vengono marchiati e brandizzati da parte dei loro proprietari.

LA RIVOLUZIONE PARTE DAL SOFT DRINK

L’ultima frontiera nelle strategie di gestione degli impianti e di controllo dei loro consumi potrebbe essere quella delle tecnologie da remoto, sperimentate da tempo nell’ambito dei soft drink: già diversi anni fa PepsiCo ha studiato e messo sul mercato un sistema che consente di capire a distanza se il punto vendita stia performando oppure no. Ci sono però due limitazioni: questo sistema è in uso solo nei locali alto vendenti e soprattutto non viene applicato quasi mai al di fuori del mondo dei soft drinks.

UN PO’ DI TEORIA

Che aspetto devono avere e quali tecnologie adoperano gli impianti forniti agli esercenti? Oggi gli impianti

sono composti da una macchina collocata sottobanco – da cui il nome che le viene attribuito, “sottobanco” appunto –, consistente in un motore e in una serpentina di raffreddamento. A questo si aggiunge una parte scoperta, costituita dalla colonna e dal cosiddetto “pitone” ossia la guaina isolante che racchiude le diverse linee attraverso cui scorrono le bevande; è bene

infatti ricordare che le moderne spine sono in grado di gestire anche cinque-sei fusti di prodotti differenti

in contemporanea. Infine, c’è la zona fusti, fondamentale non solo per il prelievo del prodotto, ma anche per la presenza dell’azoto in caso di vini fermi o di CO2 per quelli frizzanti, oltre che per i soft drink e soprattutto per la birra: questi gas spingono infatti il prodotto verso il rubinetto, regolando inoltre la contropressione di saturazione particolarmente necessaria nella produzione della birra. Le dimensioni e la potenza degli

impianti devono essere definiti sulla base di uno studio attento: vanno valutati non solo i consumi che il locale può raggiungere, ma anche le temperature

di stoccaggio; più, infatti, i fusti si trovano al caldo, maggiori sono le frigorie che le macchine devono produrre. I motori oggi disponibili vanno da una potenza di raffreddamento di 1/5 di cavallo fino a 1,5 cavalli.

QUANTO MI COSTI?

In termini monetari, sulla base dell’esperienza di Enrico Buttironi, “La realizzazione di

un impianto basico per i locali basso vendenti si quantifica in circa 1.000 euro di

investimento; per locali me-

di lo standard corrisponde a 4-5.000 euro, mentre le mescite alto vendenti, dove di solito si trovano più macchine nonché una stanza climatizzata, devono

mettere in conto investimenti fino a 15.000 euro”. Tra i principali produttori si annoverano Gruppo Celli e Vin Service, ma non mancano realtà in grado di ampliare attraverso tecnologie o servizi particolari il ventaglio dell’offerta (vedi a pag. 48), circostanza confermata da quote di export molto significative.

GRUPPO CELLI GESTIONE COMPLETA A DISTANZA

Presente sul mercato dal 1974, il Gruppo

Celli ha il suo punto di forza nell’ideazione, realizzazione, testing e installazione di soluzioni innovative legate al dispensing di bevande per

produttori di birra e soft drink. La riduzione dell’impatto ambientale degli impianti, la sperimentazione di materiali e l’attenzione alla transizione digitale sono temi caratterizzanti per il Gruppo, che quest’anno ha peraltro acquisito la software house Uqido. Grazie a una piattaforma di proprietà, sviluppata con partner importanti come Microsoft, PTC, Vodafone e Saleforce,

Celli permette una gestione completa degli impianti da remoto per le aziende del beverage e il canale

Horeca. Il Gruppo Celli sostiene i distributori anche attraverso Celli Asset Management Italia, azienda specializzata sia nel vendere e distribuire sistemi di erogazione sia nell’offrire servizi di assistenza tecnica per impianti di spillatura.

www.celligroup.com

VIN SERVICE DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Vin Service dispone di un’ampia gamma di impianti di spillatura completi per l’erogazione di birra, soft drinks, vino e acqua, composti da molteplici tipologie di colonne standard o personalizzate, rubinetti, circa 60 modelli di refrigeratori (pre-mix e post-mix) e tutti gli accessori e ricambi. La tempestivi-

tà nella risposta al cliente, la qualità del servizio e lo sviluppo prodotto ad hoc sia dal punto di vista del design sia delle soluzioni tecniche sono i punti di forza dichiarati dall’a-

zienda. Vin Service ha definito all’interno del gruppo Disptek una strategia ben precisa. I due principali canali di sviluppo sono la digitalizzazione e la sostenibilità.

I distributori Horeca rappresentano la più grande fetta del mercato italiano di Vin

Service, insieme ai produttori di birra e di soft drinks e alla rete capillare di servizi tecnici dislocati sul territorio.

www.aalberts-dt.com TECNOSPINA CORPORATE ASSISTENZA ALLA CLIENTELA HORECA

La gamma degli impianti di spillatura offerti da Tecnospina Corporate è vastissima,

personalizzabile in base alle esigenze del cliente, con tipologie di spillatura e prodotti erogati variabili, spesso intercon-

nessi. L’azienda non dispone di una vera e propria rete vendita interna organizzata, tuttavia, può contare su molti contatti nell’ambiente: essendo molto conosciuta, lavora parecchio sul passaparola. Sono gli stessi clienti di Tecnospina Corporate a pubblicizzare l’azienda, ben consapevoli della qualità del servizio della disponibilità e puntualità negli interventi, nonché dell’esperienza maturata sul campo.

Tecnospina Corporate segue direttamente una buona quantità di clienti per conto di alcuni grandi gruppi e

per numerosi distributori; per loro installa gli impianti ed effettua regolarmente assistenza, sia ordinaria sia straordinaria, compresi eventi e feste.

www.tecnospinacorporate.com

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