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MEETING/ITALGROB Verso un protocollo sui servizi logistici

MEETING/ITALGROB

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VERSO UN PROTOCOLLO SUI SERVIZI LOGISTICI

PER MIGLIORARE I RAPPORTI TRA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE HORECA SERVONO PIÙ INFORMAZIONI. QUESTE LE RICHIESTE AVANZATE DA ITALGROB ALL’INDUSTRIA CON LA REDAZIONE DI UN LOGISTICS AGREEMENT

DI VITTORIO FERLA

Secondo appuntamento tra Presidenti e Direttori di consorzi nazionali della distribuzione Horeca e i rappresentanti delle imprese di produzione di bevande (Acqua Minerale San Benedetto, Campari, Coca-Cola Hbc Italia, Conserve Italia, Ferrarelle, Heineken, PepsiCo, Peroni, Sanpellegrino) per il ta-

volo condiviso voluto da Italgrob per creare un Protocollo

comune sul servizio logistico. Un incontro molto riuscito, durante il quale è stato stabilito che un gruppo di esperti del Master in Horeca Trade Management della Luiss Business School sarà incaricato di analizzare i processi e si occuperà di redigere un protocollo comune sui trasporti e la logistica per il prossimo autunno. Dopo la prima riunione tenuta in aprile, il lavoro del tavolo tecnico è proseguito per risolvere nell’immediato le problematiche della stagione estiva ed evitare che si ripeta quanto accaduto negli stessi mesi del 2021. A tal proposito, durante

la riunione, è stato stilato un Logistics Agreement con l’obiettivo di raccogliere e condividere tutte le informazioni necessarie per risolvere le criticità più evidenti nel

rapporto tra industria e distributori. L’accordo comprende nove punti indispensabili per costruire un patrimonio di informazioni comuni e realizzare con le imprese produttrici una modalità di collaborazione più efficace e funzionale possibile. “Stiamo vivendo giorni molto difficili – ha detto Antonio Portaccio, Presidente di Italgrob – ma sappiamo che l’informazione tra le parti è un elemento imprescindibile. I nove punti che presentiamo qui non vogliono stravolgere i processi né dettare le regole agli altri. Siamo consapevoli che non si possono ridefinire radicalmente le procedure operative di ciascuna azienda. Tuttavia, è altrettanto vero che l’esperienza vissuta sul campo ci consente di raccogliere informazioni sulle regole che ciascuno si dà, con l’obiettivo di metterle a fattor comune, senza pretesa di uniformare”. I nove punti richiesti dalla distribuzione all’industria mirano a rendere più fluide le attività di carattere logistico. Vediamoli nel dettaglio:

1- CONTATTO DEL CUSTOMER CARE DI COMPETENZA

I distributori Horeca lamentano di non sapere cosa succede dopo la conclusione dell’ordine, fino al momento della consegna. Eventuali ritardi nella consegna stessa o il fatto che gli ordini sono stati spacchettati spesso non viene comunicato con sufficiente rapidità. Ecco perché serve un incaricato dell’industria capace di garantire un’interfaccia con i distributori e di dare loro delle risposte.

2- CONTATTO DEL RESPONSABILE LOGISTICA DI COMPETENZA

Anche in ambito logistico è necessario avere un riferimento che dia delle risposte. A fronte di grandi aziende ben strutturate, ce ne sono molte altre che non lo sono e il responsabile del settore logistico fa tutto. In alcuni casi il customer care risponde al commerciale in altri alla logistica. Dal punto di vista dei distributori l’importante è poter contare su un’interfaccia competente.

3- DEFINIZIONE DELLE REGOLE PER LE RIGHE D’ORDINE NON SPEDITE

Che cosa succede di fronte a un ordine spedito solo parzialmente? La parte mancante resta in memoria? Viene caricata e spedita il più presto possibile? Viene cancellata e, se necessario, ricondotta all’ordine successivo? Ogni industria agisce a modo suo, ma per i distributori avere informazioni corrette è indispensabile per capire come organizzarsi. È necessario definire una procedura, in modo tale che il magazziniere del distributore si sappia regolare.

4- DEFINIZIONE DELLE REGOLE PER I LEAD TIME E PER LE FINESTRE DI SCARICO

Il tempo che intercorre dall’ordine della merce alla sua consegna (lead time) è cruciale. I distributori si domandano, per esempio: quanti giorni sono necessari per approntare l’ordine? La definizione dei lead time sarebbe molto importante per affrontare le situazioni di emergenza verificatesi spesso nel corso dell’ultimo anno. Il distributore mette a disposizione delle finestre di scarico, ma l’industria dovrebbe dire se vanno bene o se, vista l’emergenza, sia necessario operare diversamente. dei distributori per gestire un disservizio.

8- SINCRONIZZAZIONE DEI CALENDARI COM MERCIALI E LOGISTICI

Tutto ciò che vendo prima o poi lo devo consegnare: funziona così. Ma se il punto di difficoltà è la consegna, è il commerciale che si deve adeguare alla logistica. Facciamo un esempio: se l’industria comunica che per accedere a degli sconti il distributore deva acquistare una determinata quantità di prodotto, non può poi rimangiarsi lo sconto perché verifica che quella quantità non è disponibile. Ecco perché è necessario gestire i calendari in maniera elastica, in modo che non si trasformino in un problema di logistica.

5- DEFINIZIONE DI UNA PROCEDURA PER LA MODIFICA DEGLI ORDINI IN CORSO

Questo punto è una conseguenza diretta del precedente. Una volta definite le regole delle finestre di scarico, è necessario concordare la procedura per il cambio dell’ordine e mettere il distributore nelle condizioni migliori per adeguarsi alla modifica.

6- DEFINIZIONE DI UNA PROCEDURA PER LO STATO DELL’ORDINE E DELLA CONSEGNA

Può succedere che ci siano degli slittamenti o compressioni delle consegne. Sapere più rapidamente possibile che l’ordine parte, per esempio, l’indomani permetterebbe ai distributori di definire le reti di processo per superare l’emergenza.

7- INFORMAZIONI SULLE ROTTURE DI STOCK PREVEDIBILI

L’industria ha un programma di produzione dal quale derivano fabbisogni e approvvigionamenti. In pratica, il produttore sa in anticipo quando andrà in produzione e se il prodotto sarà disponibile per esaudire le richieste. Ma nel caso in cui emergessero delle rotture di stock, andrebbero comunicate per tempo. Una maggiore informazione consentirebbe di rimodellare in tempo i comportamenti

9- GESTIONE DEL CUSTOMER FEEDBACK

Questo è probabilmente il punto più complicato. L’idea è quella di formulare un metodo e uno standard di valutazione del servizio offerto dai trasportatori. Per farlo però è necessario avere una piattaforma software rivolta ai distributori che ancora non esiste. Resta il fatto che nel momento in cui sarà possibile realizzare una valutazione del servizio, bisognerà comunicarla all’industria.

Questi i nove punti che confermano l’impegno degli interlocutori dell’industria e dei distributori Horeca, come sottolineato da Dino Di Marino, Direttore di Italgrob, in conclusione della riunione: “Dopo il successo del primo appuntamento tra produttori e distributori,

dobbiamo insistere sulla condivisione delle informazioni, pur nel rispetto dei ruoli e delle esigenze, e sulla programmazione per

migliorare l’area dei trasporti. A partire da questi nove punti, l’agreement sulla qualità del servizio logistico può rendere protagonista ciascun interlocutore e può ridurre le distanze tra i diversi attori della filiera”.

DALLE AZIENDE/MONTELVINI TRA RICERCA E SOSTENIBILITÀ

FM333, IL CRU DI MONTELVINI CHE VANTA UN IMPORTANTE PERCORSO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICO MISTO ALL’ATTENZIONE PER IL CONCETTO DI ATTENZIONE PER L’AMBIENTE

Il Cru, situato nella splendida vigna del Montello denominata “Fontana Masorin” posta a 333 metri sul livello del mare, nasce dall’esperienza centenaria della Famiglia Serena nella produzione di bollicine e dalla costante ricerca, sia in vigna che in cantina, che ha portato Montelvini a rappresentare le bollicine di Asolo in tutto il mondo.

Nasce così l’Asolo Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato 2021 “FM333” che, giunto alla seconda annata, rappresenta il consolidamento di un lungo lavoro di sperimentazione. “FM333 – afferma Alberto Serena, AD di Montelvini – è l’essenza del lavoro di una squadra che oggi può ritenersi tra le migliori nel territorio di Asolo e nel mondo delle bollicine in generale. Da anni abbiamo intrapreso un percorso di sostenibilità e innovazione che ci ha portato ad accrescere le nostre abilità nella produzione di spumante riuscendo a trasmettere, attraverso i nostri vini, la qualità del territorio di Asolo”. FM333 è un prodotto raffinato ed esclusivo con un’innovativa

tecnica di vinificazione che si discosta da quella tradizionale del Prosecco e sfrutta un’unica fermentazione, anziché

due. Il nuovo metodo di produzione esalta le caratteristiche distintive dell’uva glera e rende il prosecco un prodotto completamente identitario e unico nel suo genere. Unitamente a questo percorso di innovazione tecnologia nella produzione dei vini, la Cantina Veneta ha intrapreso un percorso di sostenibilità necessario per affrontare i cambiamenti imposti dalla transizione ecologica. Il costante impegno della Famiglia Serena per una sostenibilità economica, sociale e ambientale ha permesso all’azienda di ottenere l’importante Certificazione Equalitas riconosciuta dall’Ente Certificatore CSQA. Riconoscimento che si traduce nei valori portati avanti da Montelvini con il suo operato: talento e identità, unicità e qualità, capitale umano e rispetto dell’ambiente. L’identità della Cantina Veneta, i suoi valori e le continue innovazioni in chiave sempre più sostenibile hanno contribuito alla crescita dell’azienda rendendo ancor più forte e solido legame con i propri clienti.

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