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PIETRO NEGRI EDITORE

Anno 2 - Settembre 2009 e. 5,00

è:IKON eventi, artisti e immagini dell’arte

A voice for the Artists

Trimestrale di arte e cultura dell’immagine

www.federcritici.com

Rivista trimestrale prezzo di copertina euro 5,00- POSTE ITALIANE s.p.a. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv, in L.27/02/2004 n°46) art.comma 1, DCB VICENZA suppl. rivista Museohermetico

IL PREMIO DI

AFRODITE

ARTWORKS SERAFINI CERVINI ZOLLO FASSO MEDDI FACCHINI COMIN RUBINO GAIANI BUCATARI MELE ROSSI MILOSANOVIC CONTRERAS SOTO SCHIAVOI ZANONATO CARLA E RADA BORIERO USVARDI ALBORA DI BENEDETTO GRECO LEONE SOQQUADRO FACTORY HEARTH SOUL PUPELLO MONARI CHIAVARINI


ARREDA IN LEGNO SRL Si eseguono con professionalitĂ ed esperienza progettazioni e realizzazioni su misura con proprio laboratorio, in qualsiasi legno e stile: Cucine, taverne, soggiorni, camere, mobili, armadiature, librerie, credenze e mobili in genere anche con trattamento ecologico Esposizione e laboratorio Via E. Mattei, 2 - 36031 Dueville (Vi) loc. Passo di Riva - tel/fax 0444 590348 www.arreda in legno.it


è:IKON A Voice for the Artists

EVENTI & MOSTRE

2 ARTE& MESTIERE

6 ARTE& TERRITORIO

14 ARTISTI& GALLERIE

28 TALENTO& PASSIONE Iscrizioni: www.federcritici.org

34 EIKON - federcritici per l’arte e la cultura Rivista trimestrale Supplemento della testata MuseoHermetico Reg. Trib. VI . 1115 del 12.09.2005 Pietro Negri Editore Roc. n. 13974 Federcritici Str.lla S. Barbara 1/b info@federcritici.org www.federcritici.org

Direttore responsabile Maria Elena Bonacini Redazione critici Arch. Laura Leone Prof. Monica Martins Prof. Anna Maria Ronchin Dr.ssa Graziella Zardo Marta Breuning

N. 5/ Settembre 2009 Stampa Grafiche Corrà Arcole (Verona) Pubblicità Pietro Negri Editore pietronegrieditore@alice.it

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INAUGURAZIONI

TESORI DI SANTA CORONA

a cura di Laura Leone

Inaugurazione della Mostra dei “Tesori di Santa Corona” presso il Palazzo Diocesano di Vicenza. Il Museo Diocesano di Vicenza dal mese di aprile 2009 ha aperto al pubblico la mostra dei “Tesori di Santa Corona”. L’Assessore alla Progettazione e all’Innovazione del Territorio, Francesca Lazzari, la Direttrice dei musei civici, Maria Elisa Avagnina, il Vescovo di Vicenza, Cesare Nosiglia, il Presidente della Banca Popolare, Gianni Zonin e il Soprintendente alla tutela dei Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Verona, Vicenza e Rovigo, Fabrizio Magani, hanno inaugurato la mostra il 18 aprile 2009 descrivendo gli aspetti compositivi delle quattordici celeberrime opere pittoriche di Giovanni Bellini, Lorenzo Veneziano, Marcello Fogolino, Bartolomeo Montagna, Paolo Caliari detto il Veronese, Alessandro Maganza e Giambattista Pittoni. L’Assessore Lazzari ha osservato che l’evento culturale ha coinciso con l’inizio dell’opera di ristrutturazione della Chiesa di Santa Corona che si concluderà nel 2011, e ha evidenziato la necessità di raccogliere le opere pittoriche nel salone del Palazzo Vescovile. Il complesso di Santa Corona è patrimonio del Comune dal 1810, in seguito alla soppressione degli ordini monastici del periodo napoleonico. L’Amministrazione Civica si dedica alla tutela e alla conservazione del repertorio artistico e monumentale. Un particolare ringraziamento è stato rivolto alla Banca Popolare che da 140 anni finanzia tutte le iniziative dell’Amministrazione, per contribuire al recupero e alla divulgazione dei suoi repertori artistici e culturali su tutto il territorio e all’estero, per facilitare lo scambio con gli altri paesi. La Mostra “I Tesori di Santa Corona” è un evento significativo a Vicenza. La sala del Palazzo Vescovile espone dipinti rinascimentali dall’ innovativo linguaggio artistico, legato alla tradizione locale.

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Gli scorci prospettici della città, illustrati nelle opere (“Madonna delle Stelle” di M. Fogolino), e le nuove ricerche progettuali delle figure che confermano i modelli tradizionali del rinascimento, dettati da un rigore compositivo di perfezione, rappresentano il riflesso di una società raffinata ed intellettuale. I dipinti suggeriscono le nuove tecniche razionali che includono anche l’aspetto coloristico con ombreggiature e sfumature che esaltano le proporzioni, le anatomie del corpo e soprattutto gli atteggiamenti. Si possono osservare nei dipinti le continue ricerche di perfezione, dai risultati eccellenti, che convergono in egual misura nella sfera emotiva e sentimentale, atte a coinvolgere spiritualmente Il rinascimento sostiene il mondo umanistico con la certezza che l’uomo, la religione e l’ambiente debbano intrecciare rapporti sereni e piacevoli, nella convinzione di aver raggiunto un elevato grado di perfezione, per cui l’Uomo e il Creato (paesaggi e ambienti architettonici) assumono aspetti fantastici e si accostano al clima della Riforma Protestante, ben tollerata dalla sfera intellettuale italiana, e al desiderio di ritornare alla purezza originaria del Cristianesimo. 2

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EVENTI & MOSTRE

PALAZZO DIOCESANO DI VICENZA 3 L’arte religiosa ha trovato le sue fonti d’ispirazione nella quotidianità, nella vita di corte e negli ambienti raffinati della committenza, di conseguenza anche le immagini assumono aspetti aulici, dalle rievocazioni di ambienti convenzionali aristocratici, dove i soggetti sacri diventano le occasioni per descrivere minuziosamente le figure dagli abiti eleganti (“Madonna delle Stelle” di L. Veneziano e “Santa Maria Maddalena tra i santi Girolamo, Paola, Monica e Agostino” di B. Montagna). L’ambiente circostante diventa l’opportunità di presentare animali esotici, domestici, di razza, soldati con corazze, gonfaloni ed elmetti volute dagli stessi committenti per rafforzare la propria posizione sociale (“Adorazione dei Magi” del Veronese). In tutte le opere pittoriche si possono ammirare le nuove tecniche innovative precise e rigorose, dove le masse dense di colore generano dolci modulazioni dai toni sfumati che definiscono i contorni, in assenza di un disegno di base, rendendo il tutto più armonioso ed emozionante. Sono i colori caldi veneziani a dominare la scena, con le differenti sfumature tonali molto care al Bellini, ma da tempo sperimentate da Mantegna e da Leonardo da Vinci durante il suo soggiorno veneziano. Anche le molteplici visioni prospettiche dello spazio architettonico sono rafforzate dal colore, dove l’inserimento delle figure, spesso assorte nella propria meditazione, si dispongono secondo le regole geometriche delle proporzioni, mentre i cieli tersi, la dolce luminosità, la vegetazione e i paesaggi, prevalentemente veneti, esaltano la bellezza incontaminata della natura, sinonimo di purezza (“Battesimo di Cristo” di G. Bellini). Le 14 opere appartengono alla Chiesa-Tempio di Santa Corona, eretta nel 1260 dal Vescovo Bartolomeo da Breganze, dopo la morte di Ezzelino III da Romano, detto il Tiranno (1259), potente Signore dei territori di Vicenza, Belluno, Trento, Bassano, Verona, Padova e Brescia. Il Vescovo ha realizzato la struttura a testimonianza della “fede tra l’Uomo e Dio” contro l’eresia presente in città e l’ha affidata all’Ordine Domenicano. La chiesa, nel corso dei secoli, ha custodito una preziosa Reliquia, la “Sacra Spina” della Corona di Cristo offerta dal re di Francia Luigi IX a Bartolomeo di Breganze, ora conservata nel Duomo. L’edificio religioso si pregia con fierezza di altri raffinati repertori artistici che risalgono al 1797, quali oggetti di oro e argento, reliquiari, paramenti sacri e suppellettili liturgiche, non ancora catalogati, ma c’è la volontà di riordinare i 1180 oggetti per restaurarli ed restituirli al pubblico come interessante lettura del tempo e della storia vicentina, perché rappresentano da secoli la reale testimonianza del “messaggio Cristiano e di Fede” vissuta con partecipazione ed entusiasmo dalla sua popolazione . 1. Lorenzo Veneziano, Madonna delle stelle 2. Paolo Veronese, L’adorazione dei Magi 3. Bartolomeo Montagna, Santa Maria Maddalena tra i santi 4. Giovanni Bellini, Battesimo di Cristo

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INAUGURAZIONI

GALLERIA DI_SEGNOLIBERO Di_segno libero – arte e cultura Corso Fogazzaro 86 – Galleria San Lorenzo 6 Centro Storico Vicenza e-mail: info@di-segnolibero.com www.di-segnolibero.com Tel: 0444.32.55.98 fax 0444.87.72.76 cell.346.37.20.260

ORARI GALLERIA: dal martedi al sabato 16.30-19.30 da giovedi al sabato 10 -13

Sabato 19 settembre 2009 si inaugura a Vicenza l’apertura dell’Atelier di promozione e diffusione d’Arte contemporanea Di_segno libero. In pieno centro storico, all’altezza del prestigioso Duomo di San Lorenzo, presso la Galleria San Lorenzo al numero 86 di Corso Fogazzaro, una delle vie di maggiore frequentazione turistica e cittadina, prende vita un luogo, una realtà, dal taglio assolutamente nuovo, una Galleria di promozione artistica, che nel suo proporsi e configurarsi anche, come luogo del fare oltre che del vedere, punta al superamento di un concetto stereotipato di Galleria, in nome del quale troppo spesso assistiamo a dinamiche ed eventi espositivi sostanzialmente statici e sterili. Per ovviare a questo stato di cose, la definizione del programma e dei servizi di Di_segno libero è stata formulata alla luce di un attenta e precisa analisi dell’iter e delle dinamiche che portano ad una creazione artistica di qualsivoglia natura. La configurazione stessa dell’Atelier ha riunito e avvicinato nella proprie attività i momenti sostanziali dell’operare creativo tenendo conto tanto della formulazione dell’idea attraverso studio, ricerca, contaminazione culturale, ecc…, quanto della realizzazione pratica e quanto dell’aspetto promozionale di diffusione dell’opera d’arte. In questo senso, l’Atelier si configura come una sorta di network dedicato all’incontro, alla discussione e diffusione nonché promozione di quanto intreccia, completa o comprende il vasto e complesso mondo del genio creativo, così la sua attività, ascrivibile nell’ambito di realtà specificatamente rivolte a chi opera nell’ambito della produzione artistica, sia essa pittura, scultura, grafica, fotografia, ma anche letteratura,

poesia, artigianato, ecc.. propone una risposta a tutto tondo per quel che concerne esigenze e/o bisogni inerenti all’operare del creativo: dallo spazio in cui produrre, alle informazioni cui attingere per la ricerca, al luogo ove promuovere e rendere visibile il proprio lavoro. Uno spazio, volto e rivolto a chi vive e si dedica all’espressione artistica con passione, competenza ed impegno, studiando ed investendo su di sè e sulla propria ricerca in maniera professionale e continuativa, puntando ad una riuscita che dia soddisfazione e nuovo impulso al proprio percorso. Uno spazio inoltre, ideato e condotto non da mercanti e/o improvvisati imprenditori, ma proprio da chi in qualità di artista vive e convive in prima persona con i grandi paradossi dell’Arte, in bilico tra i grandi entusiasmi e le feroci delusioni di un mondo, quello artistico, che seppur capace di esprimere e produrre fascino e meraviglia, più di altri patisce la spietatezza del vivere.

Titolare e curatrice dell’Atelier, diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ne è l’artista Marta Longo che accanto ad una carriera aziendale nel campo della ricerca tessile e delle pubbliche relazioni ha al suo attivo personali, collettive e partecipazioni a numerosi eventi espositivi (www.martalongo.com). I suoi grandi lavori su carta da scena intelata introdotti e riletti dal critico Paolo Meneghetti celebreranno l’apertura dell’attività dell’Atelier. _PROMOZIONEARTECONTEMPORANEA_ATELIERLABORATORIO_EVENTICULTURALI_CONSULENZA..

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EVENTI & MOSTRE

CIRCOLO FOTOGRAFICO VICENTINO Il Circolo Fotografico Vicentino fondato nel 1955 e associato alla FIAF dal 1961 si è sempre impegnato a promuovere l’interesse della Fotografia coinvolgendo coloro che credono in questo mezzo come espressione d’arte, di cultura e di comunicazione. Nel prolungato periodo delle sue attività ha promosso innumerevoli manifestazioni, anche di grande prestigio, collaborando altresì con le istituzioni pubbliche e private di Vicenza e Provincia. Durante l’anno sociale viene proposto il consolidato Corso Base di Fotografia a partire dal 25 Settembre 2009 e a Febbraio 2010 il Corso Base di Photoshop. Mentre a cadenza settimanale, i soci si ritrovano per affinare la propria tecnica fotografica e la individuale sensibilità artistico-fotografica condividendo l’amicizia, la cultura, il divertimento e la « passione » per la Fotografia. Nell’ambito delle attività in corso segnaliamo un evento fotografico di rilevante importanza nazionale che si svolgerà a Bassano del Grappa dal 19 Settembre al 1 Novembre 2009. Per informazioni sull’evento rivolgersi a Progetto Fotografia, Pierluigi Lucietto 3396218078. Il Circolo Fotografico Vicentino sarà presente all’evento Progetto Fotografia di Bassano del Grappa con una mostra fotografica collettiva dal titolo: Osterie Vicentine. Breve presentazione della mostra: Questo secolare luogo dalla tranquilla armonia, vigoria e di pace, anche oggi è vissuto con la stessa magia e altrettanta allegria. Si dice che la prima Osteria ufficialmente registrata sia sorta a Ferrara nel 1435 . Le origini però sono più lontane, sin dall’antica Roma. Locali simili alle osterie si chiamavano enopolium e thermopolium. Negli enopolium venivano servite solo le bevande conservate in vasi di terracotta, mentre nei thermopolium venivano serviti anche i cibi. Il termine Osteria viene da «oste», dall’antica lingua francese oste, ostesse, che a sua volta deriva dal latino hospite. L’etimologia della parola richiama la funzione del luogo che è appunto quello dell’ospitalità. Ecco allora il sorgere di Osterie come punti di ristoro in tutti i luoghi di passaggio. L’Osteria è stata così, principalmente, fino alla meta del ‘900, un tipico luogo di ritrovo serale popolare per soli uomini. Oggi le Osterie sono luoghi decisamente più moderni e aperti a tutti, ma sempre piacevoli e ospitali. I tempi si evolvono e anche qui è entrata la tecnologia, ma va gradito e apprezzato lo sforzo ammirevole dei gestori nel mantenere lo stile dei tempi passati e delle antiche tradizioni.

di Angelo Nicoletti

Il logo dell’Associazione

Per informazioni ed iscrizioni al Circolo Fotografico Vicentino e ai corsi contattare: il Presidente Angelo Nicoletti 3394518525, angelo.gcban@gmail.com 5


ENERGIA E ARTE a cura di Marta Breuning

FRANCESCO SERAFINI ARTISTA E MAESTRO QIGONG Francesco Serafini ha scoperto il qigong all’età di trenta anni seguendo un maestro cinese di antico lignaggio, medico agopuntore e maestro di arti marziali e di qigong. “Il qigong che ho appreso dal mio maestro e che insegno, si impara a saper muovere il qi con la forza del pensiero. Si inizia per qualche mese a fare semplici lentissimi esercizi che abituano il pensiero ad essere preciso e morbido allo stesso tempo. Si arriva infine a saper muovere il qi con il solo pensiero. Ad un livello superiore si può arrivare a percepire il qi di un’altra persona e si può arrivare a riequilibrarlo praticando una azione che superficialmente potrebbe essere chiamata pranoterapia.” (Francesco Serafini) ‘Qi’ significa energia vitale, ‘Gong’ significa lavoro sull'energia; dalla loro unione scaturisce l'arte alchemica di trasmutare il "cinabro" (il solfuro di Mercurio), simbolo di intelligenza allo stato grezzo, in percezione sensoriale, coscienza di relazione delle parti con il tutto e conoscenza delle tecniche di trasformazione dell'energia sessuale in energia creativa e spirituale. I monaci taoisti praticano per 100 giorni consecutivi l’esercizio di trasformazione dell’energia sessuale per favorire lo sviluppo di doti creative e spirituali fino a conquistare la padronanza mentale dell’energia. L'arte di Serafini prende avvio dalla sua capacità di saper muovere l'energia sia con il pensiero, sia con le immagini utilizzate come forma-pensiero. Le opere dell'artista si configurano quindi come ‘pensiero in azione’, a dimostrazione del fatto che l'espansione dell'energia creativa sul piano artistico porta con sè armonia, stabilità interiore, senso estetico, intuizione e, sopratutto, una crescente capacità della mente di utilizzare i simboli (Tao), le metafore (Alba) e le allegorie (Temporale Primordiale) per comunicare il triplice percorso evolutivo compiuto dall'anima (percezione, coscienza e forma/pensiero) che conduce alla trasformazione spirituale dell'essere. Ogni opera dell'artista insegna ad apprezzare il significato della ricerca della bellezza, della verità e della conoscenza nella vita quotidiana. Il qigong si rivela, attraverso l'insegnamento e le opere creative di Francesco Serafini, una straordinaria opportunità, accessibile a tutti, di conquistare un livello di consapevolezza di sè che dischiude agli aspetti più gratificanti della vita: equilibrio psicofisico, empatia emotiva, intuizione sottile e forza vitale.

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ARTE&MESTIERE

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MOSTRE PERSONALI a cura di Monica Martins

MIRKO CERVINI L’intuizione oltre la forma

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“Non abbiamo la tendenza ad una limitazione, la libertà ci permette di accogliere il futuro” (Kandinsky) La metafora e la struttura semantica fondamentale della pittura astratta é convertire momenti del significante - il quadro - in allegoria della realtà, dell’uomo e del mondo. La pittura astratta é un’arte soggettiva fra il significato e il significante, la relazione fra l’immagine visibile e l’universale. La ricerca della forma, non estetica, ma di viscerale affondo nella realtà quotidiana, porta alla trascrizione plastica di ciò che ci circonda, sfaccettando e scomponendo, tra mille e mille contraddizioni, le contraddizioni di tutti, il vivere quotidiano filtrato attraverso una sensibilità esasperata. Le Opere di Mirko Cervini si presentano in tutta la loro immediatezza, che non è l’apparire grafico, ma qualcosa che trascende da esso e invita ad una riflessione profonda, non meditazione, ma studio di un processo esecutivo, che porta a riflettere sulle condizioni di necessità, dove l’essenza viene prima della maschera. L’artista colpisce i sensi scuotendoli dal torpore dell’abitudine e, liberandoli, li contrappone ambiguamente quasi a vivisezionarli in un amplesso pittorico crescente, con una intuizione estetica che supera l’origine della forma.

2 ESPERIENZE ARTISTICHE Concorso Nazionale di Pittura “NOCI D’ORO” 2 agosto - 12 agosto 2008 presso il Palazzo della Corte di Noci (BA) Opere; 1. Il Seme Della Discordia 2. L’ultimo Pensiero Prima di Dormire 3. Punti di Vista mirko.cervini@libero.it http://formaecolore.jimdo.com

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ARTE&MESTIERE a cura di Monica Martins

GIUSEPPE ZOLLO Tutti i sensi I colori, i sensi e l’armonia sono predominanti nell’attuale fase di Giuseppe Zollo. La sua natura creativa é espressa con una stimolante sincronia, un lavoro in cui l’ispirazione arriva dalla sublimità musicale, poetica e pittorica. Un compasso lirico che si manifesta e si accenna trasmettendo una grande vitalità colorata per mezzo delle sue “tracce”. Zollo riproduce il sentimento, nel confronto dell’immaginario, da quello che poteva essere reale e ideale. Con i colori forti, luminosi e tante tonalità, fa delle sue opere un’esasperata fonte di movimento e trascendenza, proponendo viaggi ineguagliabili e senza limite all’ immaginario. Nella frammentazione del suo processo creativo elabora e genera l’essenza di una pittura che costantemente si rinnova e quotidianamente si afferma con precisione nel “ romanticismo informale” dell’attualità moderna. Le sue opere riproducono non il figurativo, ma un “mondo interiore” di virtù poetica dove la realtà fisica si mescola con un intimo mondo psichico, inducendo lo spettatore a percorrere cammini riflessivi. Giuseppe Zollo è nato a Napoli nel 1960, nel 1978 si diploma al Liceo Artistico di Napoli, in seguito frequenta la Facolta di Architettura di Napoli per due anni, poi decide di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, scegliendo di seguire il corso di pittura del Maestro Domenico Spinosa, diplomandosi nel 1985. Da una formazione pittorica informale, caratterizzata dall’insegnamento del Maestro Spinosa, in seguito sceglie la pittura figurativa per condensare le sue esperienze artistiche. Stimolato dalla poetica di Rabindranath Tagore, che, nella sua poesia volta al dialogo, alla ricerca costante del Dio, dell’Uno, dell’Essere Creatore, rende soave la creativita in una visione ontologica dell’arte.

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“Immagina che a ogni tocco sulla tastiera del pianoforte, ogni nota nell’istante che è suono è colore. Non lo vedi se non percepisci l’emozione della musica. I colori appaiono...diventano un arcobaleno che è semplicemente gocce d’acqua e luce... Tutto è luce, suono!” (Giuseppe Zollo)

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Opere: 1. Segui il verde 2. Forza Vitale 3. Da qui vedo il tuo cuore www.giuseppezollo.com http://www.myspace.com/giuseppezollo www.premioceleste.it/giuseppezollo

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MOSTRE PERSONALI

DAMIANO FASSO Secret Garden

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Dinosauri eccentrici, pupazzi metafisici e singolari, omini piccoli piccoli: è un’invasione di creature buffe e misteriose quella che ha preso posto nei lavori più recenti di Damiano Fasso (Vicenza 1976), pittore e videoartista di Treviso noto tra gli artisti emergenti italiani per le sue opere che, come segnala Carolina Lio, sono composte da presenze “ibride” che indagano “il tema dell’identità sociale e delle sue possibili ambiguità percettive”. Queste creature, realizzate in peluche, lattice o pvc rivestito di smalti fluorescenti, sono abitatrici di un “giardino segreto” e svelano ironicamente allo spettatore gli splendori e le miserie della società contemporanea, denunciando le nostre ansie che comprendono ora la crisi economica e il cibo cinese, ora l’inquinamento e i pregiudizi sociali. Su questo eden schizofrenico regna però un ritmo lirico e trasognato, come nel mondo parallelo dei manga e della pop culture giapponese, richiamato da scritte e ideogrammi, quasi i protagonisti divenissero personaggi di una serie televisiva animata, still di quella produzione video di Fasso che Valerio Dehò interpreta come capaci di creare “livelli semantici in continuo movimento” tra “citazione artistica e documentazione attinta direttamente dalla realtà”, quello che Stefania Portinari chiama il suo “icastico neo-pop” e che Carlo Sala indica come una “riflessione sul recupero dell’identità delle cose”. Dopo le recenti esposizioni alla Fondazione Benetton di Treviso, al Lingotto di Torino, alla Silbernagl Undergallery di Daverio, alla galleria 911 di La Spezia, alla galleria Polin di Treviso e la selezione al Premio Arte Laguna 2008, al concorso “Messe in opera. Per Palladio” di Vicenza, un’antologica con le opere degli ultimi anni sarà visibile a partire dal 10 ottobre al 1 Novembre 2009 nella mostra “Secret Garden” a cura di Carlo Sala, allo spazio espositivo della Biblioteca Civica di Montebelluna (TV) . La_morte_a_venezia

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ARTE&MESTIERE

ALESSANDRO MEDDI Sono nato a Roma, dove attualmente risiedo, nel 1967. Autodidatta, eseguo opere in terracotta decorata. Ho partecipato nel 2005 alla seconda edizione di “volere volare” esposizione collettiva di pittura scultura e moda tenutasi nella Casina Valadier e presentata da Patrizia Pellegrino. Nel 2007 ho esposto due opere ad “Imagina arte in fiera” a Reggio Emilia, portato dalla galleria Romberg di Roma. Mi ispiro alle caratteristiche cupe, visionarie, del Fussli, di Blake, di Savinio, ma anche ai tarocchi dell’esoterista Aleister Crowley ed agli ipnotici disegni del pittore mago inglese Austin Osman Spare, con un accento, in qualche opera, ironico, giocoso per alleggerirne l’aspetto volutamente inquietante e misterioso. Nelle mie opere cerco di comunicare a tutti la stessa cosa, in maniera oggettiva: tento, in maniera forse presuntuosa, ma con coraggio, di scuotere e destrutturare l’ego sia di chi la osserva che il mio. Di bypassare l’intelletto per arrivare al cuore attraverso la sfera delle sensazioni. Alessandro La mente, i tre aspetti della mente in lotta tra di loro....

Abraxax

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ARTE&MESTIERE

LAURA FACCHINI “La ricerca di Laura Facchini parte dall’espressionismo americano del dopoguerra, che sostiene che il senso tragico dell’esistenza si possa svelare attraverso forme semplici, non narrative, e che le emozioni di fronte al mistero della vita possano essere espresse attraverso l’assolutezza del colore. Nei quadri di Laura i campi di colore configurano un’atmosfera, uno spazio che sembra corteggiare la realtà quotidiana. Le composizioni sono sempre sfumate nei contorni a ipotizzare una specie di concezione mistica della pittura, una finestra aperta su un mondo trascen-dente, un percorso attraverso lo spazio. L’artista, infatti, si propone di definire un concetto di spazio che va oltre l’aspetto fisico per spingersi fino alla dimensione individuale e spirituale attraverso le esperienze informali del ‘900. Il futuro di Laura Facchini è di abbagli e trasparenze, di evanescenze e chiarimenti, ricordo di uno spettacolo traslucido e trasognato condizionato dalla presenza, in tutte le sue forme, di una componente ottica e luministica. Una luce che trasuda attraverso il supporto pittorico, le cui immagini di aria liquefatta e aggrumata si materializzano per affioramenti di rilievi. Una luminescenza acquatica, specchio rovesciato di una visione solare e aerea, congelata in uno sventolio subacqueo di calde o fredde abissali trasparenze.” Con queste parole Ennio Giuliani descrive l’artista Laura Facchini (originaria di Senigallia) in occasione di una personale a Roma. Ma Laura è anche un’artista che, in un mondo dominato dalla tecnologia e dalla realtà digitale dove poco spazio resta per la struggente espressione artistica (che preserva una genuina e primordiale armonia tra uomo e natura), sceglie di non fare installazioni o video, ma semplicemente di dipingere. Ritrovare l’entusiasmo e la passione di creare i colori con spezie, tè, caffè, sabbie, cere ed altro ancora... ed imprimere sul foglio o sulla tela un segno e una prova di una fuggevole esistenza umana. Le tecniche pittoriche adottate riflettono le sue prospettive artistiche ed attraverso le sue opere si riconosce il tentativo di ritrovare l’urgenza umana ed ancestrale di una vita autentica, lontana dai vincoli di eventi e contesti storici e culturali. Lei crede fortemente che l’arte abbia in sé il potere per riconquistare la semplice natura delle cose e trasformare tale semplicità nella ricchezza più preziosa che un essere umano abbia mai posseduto. L’arte nella sua opera viene concepita come un potente mezzo per carpire i sentimenti fugaci ed usarli come il punto iniziale per una ricerca di un’idea universale di umanità. Questa è la ragione principale perché Laura tenta di avvalersi di pochi colori di base, per poi trasformarli anche in sfumature. Un modo di esplorare l’arte non solo tecnico, ma anche emotivo ed intellettuale in cui è sempre presente il conflitto dell’essere umano nel relazionarsi con la natura e la realtà che lo circonda. Una ricerca sofferta, quella di Laura Facchini, il cui animo resta diviso in un una continua lotta per ritrovare un equilibrio tra ragione ed istinto con lo scopo di arrivare a quell’orizzonte di perfezione che per un artista sembra allontanarsi sempre, ma che rende il “viaggio” degno di essere vissuto.

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2 1. Ritratto dell’artista 2. Senza titolo - pittura con caffè e carboncino su carta 3. Senza titolo - sabbie e cere su tavola 4. Senza titolo - pastelli e spezie su carta incollata su legno

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ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

ARMANDO COMIN www.cominarte.it +393356316325

A T T E N Z I O N E B A T T E R I 14

FIORI DI BATTERI Dipinto: Batteri solfurei, smalto, colori misti.

Appartenente all’Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

GRATTACIELI X Scultura: Batteri sulfurei, cristalli, colori misti.


ARTE&TERRITORIO

MATTEO RUBINO

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Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo artistico di Carrara, inizio a lavorare in un laboratorio di oreficeria e fusioni di sculture in argento e bronzo nella città di Massa. E’ qui che inizia il mio interesse con la scultura, instaurando rapporti con vari artisti italiani e stranieri, che venivano nel laboratorio per realizzare le loro opere dalla cera al bronzo. Nel 2004 mi trasferisco a Vicenza per lavorare in un altro laboratorio di argenteria e dal 2005 comincio ad interessarmi alla pittura, mantenendo un legame con la scultura, portando sulla tela il colore e la materia. Le prime mostre arrivano nel 2007 con due personali al “Caffè degli artisti” e “Dai Nodari” a Vicenza. Nel 2008 presso il locale 035 a Bergamo, prendo parte ad un altra mostra personale. Nel 2009 ho allestito presso il locale Provino a Bergamo, una mostra legata all’estate, mentre a Vicenza presso il Bar “Soul” ho esposto alcune mie opere. Appartenente all’Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

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1. Olio su cartone telato con applicazioni di gomma, sale e bronzo dipinto. Mis. 29x23 anno 2009 2: Acrilico su cartone telato con applicazioni di sale, gomma e bronzo. Mis. 30x40 anno 2009 3: Sale su cartone telato con applicazioni di gomma e bronzo dipinto. Mis. 29x23 anno 2009 4. Olio su cartone telato con applicazioni di gomma e bronzo dipinto. Mis. 80x40 anno 2009

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ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

MICAELA JANE GAIANI M I K A J A N E

mikadaisy7@libero.it www.micaelajanegaiani.blogspot.com 0039-320 7578046 Padovana di origini Londinesi Nasce nel 1979 in Italia. Artista a 360°.. Amo l’arte in ogni sfumatura essa si presenta attraverso la FOTOGRAFIA, la SCRITTURA, la PITTURA, le creazioni artigianali che realizzo anche con i cristalli, la musica e la danza ARTE che vibra dentro di me con PASSIONE, DOLCEZZA, GRINTA…

Autoritratto, 2009 Italia

Autoritratto, 2009 Italia

Il linguaggio nascosto dell’anima....danza..., 2009 Italia

...“IO!” La mia pace dei sensi....., 2009 Italia

Ritratto, 2008 Italia Verso la libertà....Fluttuo..., 2009 Italia Ideatrice e fondatrice col pittore Roberto Rossi dell’Associazione Artistica Multiculturale HEATH SOUL con sede a Vicenza dal 2009.

Ritratto, 2007 Italia


ARTE&TERRITORIO

SVLETANA BUCATARI Bucatari Svetlana nasce nel 1964 a Ungheni nella Repubblica Moldava. Dal 2006 vive e lavora a Vicenza. Ottenuto il diploma artistico nel 1983 e frequenta e ne consegue la laura per corrispondenza all’Università Europea di Pittura e Scultura a Mosca. Attività artistica Personale a Istanbul, Turchia. Personale a Chisinu, Moldavia. Personale a Vicenza, Antico Caffè Scrigni nel 2007. Personale a Vicenza, Antico Caffè Scrigni nel 2008. Collettiva a Vicenza, Tempio di San Lorenzo nel 2008. Personale a Vicenza, Antico Caffè Scrigni nel 2009. Collettiva a Padova, Cortile pensile di Palazzo Moroni nel 2009. Pensiero dell’Artista Trovo che l’ Italia sia il cuore del mondo, il cuore dell’Arte; questo paese mi ispira a dipingere. Mi sono integrata nel gruppo Arte & Integrazione diversi anni fà, sono contenta perché ho avuto modo di continuare le mie esposizioni anche se lontana da casa, molta è la nostalgia della mia patria, del mio popolo che vivono in me sempre. 1. Nostalgie 2. Il mio tesoro 3. Contadina 4. Preghiamo 5. Musicista 6. Io chiedo pace 7. Santa Lucia

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Appartenente all’ Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

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ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

PAOLO MELE Nato a Napoli, il 09 – 03 – 1953 Vive e abita a Vicenza da oltre 30 anni, ove esercita la professione di avvocato. Artista eclettico, ama definirsi poeta metropolitano, spia il mondo a 360°. Oltre l’ attività artistico-letteraria, svolge anche quella di opinionista per alcune riviste e giornali.

Insonnia.

Appartenente all’Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza. ARTE Partecipazioni mostre: 2004 Perarolo (VI) “Reticolati e Manette”, con il pittore Bepi Bernardotto. 2004 Collettiva “Introspezioni Contemporanee”, Vicenza – Portico Basilica Palladiana. 2004 Fiera Arte di Padova. 2005 Innsbruk Austria, “Internationale Kunstmesse”, collettiva. 2009 Galleria VI-ART, Vicenza, “Chiavistelli, Reliquie e Patiboli”, personale. POESIA Pubblicazioni libri: 2001 Poesie e disegni “Giusto per Caso”. 2003 “Outsider” Poesie on the Road (con lo sponsor della Harley Davidson di Vicenza). 2005 “Deus ex Machina”. 2006 “Monitorie”. 2006 “Baby on board”. 2006 “Le icone e le spine”, con la poetessa Rada Risti. 2007 “Sotto il cielo nessuno appare”, con il poeta Luigi Pedilarco. 2008 “Mambo 107”, con il poeta Luigi Pedilarco. 2009 “E piove ancora (nonostante) governo Ladro”, con il poeta Luigi Pedilarco. MUSICA Pubblicazione CD: 2004 “Marchette”, liriche metropolitane. 2005 “Ernesto”, opera biografica su Che Guevara, inserita nella Fondazione Ufficiale Italia/Cuba Guevara. 2006 “Bitch Zebras”, Sound & Words. 2007 “Noir”, New-pulplirics. 2007 “Viejas Putas”,Sound & Words. 2007 “Sorry Christmas”, Sound & Words. EVENTI Partecipazioni a : 2004 Vicenza Jazz con “Omaggio a Bukowsky”. 2005 Festival Biblico, Vicenza, con “Deus ex Machina”. 2006 Vicenza Jazz, con “Bitch Zebras”. 2006 Festival Biblico, Vicenza, con “Lettera al Dio solo”. 2007 Vicenza Jazz con “Viejas Putas”. 2007 Festival Biblico, Vicenza LIBERO ARBITRIO Il Grande Dio è messo di lato, dorme su un fianco mentre la sua aureola gli illumina le spalle. Di tanto in tanto fredde comete s’insinuano nell’elettroencefalogramma dei suoi pensieri suicidandosi sulle coordinate di una antica mangiatoia. Figli nati e cresciuti per inerzia a miliardi popolano il suo sogno di perfezione. Ubriachi in un’ansia d’Eterno Rinnegano il Padre e Lui… Li lascia fare. Le icone e le spine


ARTE&TERRITORIO

Pietre

Greggio

Nord/Sud/Sud/Nord

Informazione

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ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

ROBERTO ROSSI Nato a Valdagno (VI) nel 1949 Abita a Vicenza Diplomato in disegno tecnico. Esperto decoratore di porcellana d’Arte Scuola Capodimonte. Pittore, poeta. www.robyarte.it robeto.rossi49@gmail.com Ideatore e fondatore con Micaela Jane Gaiani dell’Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

1. Opere 1. Emozioni fluide 2. Scomposizione schizofrenica o il mercato dei folli 3. La formula e la figlia della terra

AIUTI Parate. Sfilate. Inni. Saluti marziali. Alla bandiera. Sull’Attenti!! At-ttentì!!! Chi si muove è spacciato. Tutti uguali. Perfetti. Quanta energia. Quanto fervore. Quanta forza. Quanti soldi. Spesi. Anzi no…buttati. Penso…alla mamma con bambino,che non ha nulla da dargli da mangiare. Penso…all’elemosina che noi paesi ricchi Facciamo per mettere a tacere la coscienza… la nostra!! Ma non è così, non in questo modo. Quella mamma, non può dare da mangiare al suo bambino…pallottole…bombe…veleni… Per i nostri figli, lo vorremmo ? Eppure benediciamo le armi, portatrici di morte. Perché, si continua a fare elemosina? Enormi capitali in denaro per le armi, polvere a chi ha bisogno…di tutto. Perché? Ma non è così, non in questo modo.

LA MIA POESIA La creatività trova nutrimento da tanti stimoli, per poi percorrere paesaggi e sentieri psichici intrisi di informazioni capaci di convogliare la creatività stessa, nella via della consapevolezza dell’ importanza del risultato artistico finale. Nella espressione grafica della linea come modo di creatività, l’Artista fornisce uno strumento operativo di lettura, di natura neuronica. Espressione grafica di immagini spirituali e creative, dove a volte, la linea è mascherata sotto forma di parole, per chi scrive; altre volte è visualizzata in immagini costituite di colore, come nella pittura, per chi dipinge. E’ sempre una importante espressione di intelletto reso attivo dalla esecutività. Nella mia pittura, la linea nella sua costruzione, assume l’importanza massima di espressività, e attraverso il simbolismo, cerco in essa il massimo. Nella poesia, esperienza recente, cerco e trovo un altro mezzo di espressione di comunicare con la forma della linea, in questo caso fattasi parola scritta, e attraverso della stessa, una ricerca dell’essenza psichica e dei suoi universi, a volte semplici, altri piuttosto complicati. La poesia o prosa poetica, sono due forme di espressione letteraria, diventate una forma di creatività fino a poco tempo fa impensabile. Ma per me utile in quanto, per certi versi diventa un proseguo tematico della pittura, ma anche una espressione in altri casi, staccata ed indipendente. Un altro percorso che intendo conoscere, approfondire ed elaborare come forma profonda della vitalità psichica dell’uomo. Un impegno totale nell’arte ed un coinvolgimento intellettuale che diventa mezzo di comunicazione, ma anche di impegno come strumento per comunicare ed incrementare il dialogo fra le persone, ed un utile confronto dialettico di pensieri e di idee. Roberto Rossi

LA VETTA Sono arrivato sulla vetta è ancora buio, ma all’orizzonte, i primi bagliori del nuovo giorno. Silenzio attorno a me. Anzi, no. L’alito del vento, mi parla, mi sussurra, bisbiglia, mi scompiglia i capelli, come fosse la tenera mano di una donna. Guardo l’orizzonte, un muto film di colori fantastici in continuo mutamento, mi affascina. Guardo il fondo valle immerso ancora nel buio della notte che se ne và. Qualche luce qua e là. Silenzio laggiù. Ancora per poco. L’umanità ancora dorme. Ancora per poco. Ma… davvero laggiù ho lasciato alle spalle il caos quotidiano, per raggiungere la vetta ? La pace mi avvolge, sembra un sogno. Mi guardo attorno, vette…valli…tante vette spruzzate di neve, le più alte. Il silenzio mi avvolge in un tenero abbraccio. Non voglio tornare laggiù. Non vorrei tornare laggiù.


ARTE&TERRITORIO PIOGGIA

CERCA LA VIA

Con l’armonia di una poesia, scendi bagni tutto, ogni cosa.

Dal cielo sei caduto, rovinosamente sulla terra, ammaccato, lacero, tenti di rialzarti.

CREDO

Credo in te, umano che sai amare un altro umano e non lo uccidi. Credo in te ,umano che sai stupirti ancora davanti al sorgere del sole. Credo in te, umano che tieni per mano il tuo vicino che viene da lontano.

Il tuo scrosciare, per me è musica puoi essere un sussurro puoi essere uno scroscio puoi essere violenta. Mi bagni, mi scivoli addosso mille rivoli sul corpo

Credo in colui

mille rivoli sulla strada… quasi fiumi

che sa aspettare chi è stanco e fatica seguire.

grondaie piene traboccano. Sei tanta, troppa…

Credo in colui che sa di appartenere alla famiglia umana e non ad una razza. Non credo a chi ha barriere mentali. Non credo a chi pensa di essere superiore, non lo è dal momento che è mortale come tutti.

L’ombrello non serve mi riparo…inutile arrivi decisa da ogni dove sembri decisa a tutto pur di bagnarmi. Mi arrendo. Mi incammino a passo deciso, ma assaporando il tuo scorrere su di me. Non ho una parte asciutta è quasi un idromassaggio. Un ultimo forte tuono, mi fa capire che forse cesserai. Uscirà l’arcobaleno ?

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3.

Dolorante, ti guardi attorno lentamente prendi atto di avere il deserto attorno a te. Ricordi, che un tempo non era così, provi pensare, ma non trovi la direzione. provi cercare tracce ma la tua arroganza le ha cancellate eri sicuro di farcela lo stesso. Ora, il dubbio si insinua ambiguo in te, Ti senti solo…sei solo… ti guardi attorno… sei stupito, come hai fatto ridurti così ? Uomo, un granello di polvere sopra un granello di sabbia nell’universo infinito.


ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

SLADJANA MILOSANOVIC Milosanovic Sladjana Nata in Serbia nel 1973 Pittrice Cell. 329 6034334 Appartenente all’ Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

Critica: Sladjana dal cuore sensibile, donna di grande generosità, chi ammira i suoi lavori non pensa minimamente il vissuto di questa donna, ma vede in essi la natura, la pace, la vastità ricercata e riprodotta nei suoi quadri di un mondo possibile, un mondo che l’artista sogna si possa realizzare. Un dono quello suo che le permette di trasmetterci attraverso le sue opere la sua grande forza, la voglia di vita vera, di vita di valori, attraverso l’amore, la natura, gli animali, i colori vivaci, simboli che non mancano mai. Sladjana ha fatto della pittura non solo un rifugio dalla realtà, ma anche un suo modo di essere, una passione nata con lei, che rimarrà con lei per sempre. La passione di dipingere, quella che porta l’artista a non lasciar mai tela e pennelli, perchè solo così un artista esprime se stesso nel migliore dei modi, con le sue opere porta alla luce la sua vera natura di persona sensibile amante della pace e della fraternità, amante della natura e rispettosa di essa, una passione che non può morire in una vera artista come è essere Sladjana. Alessandra Bonaldo

La casa dei sogni

La forza della natura La forza della libertà, olio 95x70

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Per me l’Arte è una delle cose al mondo che l’uomo deve conservare, amare ed ammirare, servirne per riempire il nostro spirito ed il cuore di bellezza, meraviglia, gioia. L’Arte è tutto ciò! Sono una pittrice, una donna! Vengo dalla Serbia; nel cuore ed attraverso le mie mani porto l’Arte, esprimo attraverso la mia pittura sognatrice, un sogno per fuggire anche da certe realtà mondiali create dall’ uomo, che cosi distrugge tutto ciò che è essa, rifugiarsi nell’arte non vuol dire essere un artista, ma questo sogno mi ha fatto emergere in un artista con passione, vitalità di forza e di dolcezza naturalistica. Amo la natura, i fiori ed i colori, cose che si cercano in queste realtà di distruzione. Sono una donna serba che ha vissuto la realtà della guerra della distruzione, della povertà che deriva da essa, ma nel mio cuore artistico ho conservato questa voglia di colori di natura di pace, intesa anche come pace fra i popoli.


ARTE&TERRITORIO

ANAI’ CONTRERAS SOTO Nata all’Avana, Cuba il 26 Settembre 1973, si diploma in Scultura e Design presso l’Accademia di Belle Arti San Alejandro all’Avana nel 1993, arriva in Italia nel 1997 e nel 1999 inizia l’ Accademia delle Belle Arti Cignaroli, a Verona, diplomandosi in pittura nel 2004. Nei primi anni dell’attività artistica individuiamo un equilibrio fra il segno e il colore, come elementi strutturali distinti, il colore lega, connette e definisce le forme imponendo loro una disciplina spaziale. Il colore tende ad essere il protagonista assoluto, pare tentare la conquista del segno e forse sostituirsi, non è così, una volta risolti i problemi dell’immagine, il colore cede al segno il compito di concludere la composizione. Si immagina allora un’altra ragione che da un lato fa apparire logico e coerente il ridursi del segno nella pittura di Anaì, da un altro indica l’esigenza profonda dell’artista attenta alla dinamica di sviluppo del suo mezzo espressivo che si preoccupa di mantenere il terreno dove la ragione poetica che n’è il fondamento, si radica sgombrano qualsiasi esterna sollecitazione. Di fronte ai suoi dipinti ci si rende conte del fatto che non si è davanti a semplici immagini, ma a porte che si aprono parlandoci del tempo, del colore e dello spazio, tre temi che nel caso di questa giovane artista si manifestano e si articolano in maniera personale, senza pretese di esaustività e assolutismo. Il concetto tempo si manifesta tramite visioni quasi caledoicopiche disgregate nell’analisi di altre dimensioni, spezzate attraverso reminescenze provenienti dal futurismo, le quali dilatano e guidano lo sguardo oltrepassando piani che trasformano la loro essenza negli spazi che esistono soltanto tra una dimensione e l’altra. Nelle opere sono presenti di volta in volta astrazioni che sembrano pure, astrazioni contaminate e figurazione, sovrapposizioni quasi Optical. Queste quattro tipologie possono essere ricollegate ad una costante unica e semplice capace di illustrarci la sensibilità che possiede nei confronti del colore, rappresentando di fatto superfici spaziali. Realtà delle quali ha nel tempo saputo dare la propria versione non solo sezionandole e segmentandole, ma anche sovrapponendo su di esse labirinti ottici che rendono simbolicamente prefigurato il percorso che la nostra mente è costretta a seguire rispondendo alle domande che i dipinti di Anaì ci pongono. Residente a Verona www.anaicontrerars.net. Appartenente all’ Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

1.

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1. Eleganza. 2. Rinascita 3. L’anima nascosta degli uomini 4. Il giardino delle streghe

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ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

CLAUDIA SCHIAVOI Claudia Schiavoi, 21 anni, di Grancona (Vi). Diplomata al liceo pedagogico Ludovico Pavoni di Lonigo. Frequenta Lettere Moderne all’università di Padova. Ha collaborato con il Basso Vicentino, un mensile locale; frequenta da 5 anni la Scuola di Recitazione di Lonigo ed è membro dell’Associazione multiculturale Earth Soul con sede a Vicenza. Ha partecipato a diversi concorsi letterari e si è qualificata al 2° posto nel “Premio di studio Lions Club” di Lonigo e al 3° in “Emozioni tra le righe”, organizzato dall’Associazione S. Agata di Arzignano (Vi). Il suo motto: Scrivere è Vivere. Il suo sogno: pubblicare un libro, progetto a cui sta lavorando da qualche tempo

Non si possono dare confini al mare che abbiamo dentro “Le cose che più attraggono - le più belle, le più folli - sono quelle che più attentano all’equilibrio. Quelle che inevitabilmente ti portano sempre ad un unico traguardo: lacerante sconforto. Giocano. Giocano con la pazienza, con l’autocontrollo, con la sopportazione. Attraggono,stregano, illudono. Come ghiaccio impazzito che d’improvviso brama calore, ci avviciniamo al loro fuoco, al loro furore. Consapevoli di assaggiarlo per quell’unico attimo di dolce dolore. E ci liquefacciamo. Ci sgretoliamo, fragili, bagnate dalle lacrime della nostra essenza che si scioglie. Immancabilmente, per quell’istante singolo di bruciante agonia, mettiamo il nostro cuore nelle mani di chi non s’accorge nemmeno di reggerlo. Fosse solo questo il punto. La verità è che non ci è dato di rinunciarvi la volta successiva. La verità è che ogni nuova volta porta con sé inesauribile speranza, a cui ci aggrappiamo. A cui ci leghiamo convinte che sia quella giusta. E non ne possiamo fare a meno. Non abbiamo possibilità d’arresto. Non abbiamo possibilità di scampo. Prigioniere della nostra crudele capacità d’amare. E il destino dissemina segni lungo il sentiero, innesta radici inestirpabili di fiori.. e di erbacce. Scrivere forse funge da terapia, forse disinfetta le ferite che attraverso le parole diventano ancora più reali, ma anche superabili. Forse. Perché quando fa troppo male non riesci nemmeno a scrivere. Produci lettere accozzate che non hanno suono. Che per quanto belle non rendono mai a pieno la tempesta che dentro si agita talmente forte da sembrare muta, talmente repentina da apparire immobile. È il gioco dei paradossi. È il gioco dell’Amore. E siamo qui, giocatrici incallite e dipendenti. Macchiate di un’unica colpa indispensabile: disperata speranza di rifarci alla prossima mano. Ma come in tutti i giochi d’azzardo, si rischia senza assicurazioni. Si rischia con totale devozione... e si può anche perdere. L’importante è non arrendersi. Ma per quanto si può andare avanti? Per quanto si può resistere? Per quanto si può cocciutamente rimanere lì appese al dubbio, arrese in un’attesa fatta di silenzio? E la fase successiva è la Rabbia. Graffiante, devastante. La Ragione tenta di prendere il posto al Sentimento. Glielo sfila sotto gli occhi con furbizia disarmante. Analizza, realizza. L’assurdità delle azioni, l’assurdità delle emozioni. E commette l’unico errore da cui il sentimento sa istintivamente tenersi a distanza: si chiede “perché”. Entra in un pozzo senza fondo di domande a cui sa in partenza di non poter rispondere. Capisce di desiderare ciò che si accorge di non poter ottenere. Ed ecco la vendetta del Sentimento. Subdolo, torna ad appropriarsi di ciò che gli appartiene di diritto. Ma lo fa in modo che nessuno possa obiettare. Lo fa fingendosi amico della Ragione. Lo fa fornendo quelle risposte impossibili che solo l’Amore può illuderlo di esser abile a scovare. 24


ARTE&TERRITORIO

Inizia a giustificare. Inizia a scusare. Inizia a trovare quei motivi a cui la ragione era cieca, ma che ciò che prova non può e non deve ignorare. L’Errore non esiste. La Paura non esiste. L’energia di un serbatoio nascosto aggiunge legna a quel fuoco inestinguibile. E non è finita. Non finisce. E la rabbia non svanisce. Il tutto evolve. Diviene più folle. Diviene più duro. Finché non sopraggiunge la nuova sconvolgente rivelazione, finché si rende noto qualche altro tassello. Finché lentamente la sopportazione, messa a dura prova, come una corda troppo tesa si spezza. E per quanto tenti di riassemblarla, i pezzi non stanno più insieme. Ed è così ignobile, così ingiusto. Così crudele. Soffriamo senza saper smettere di farlo. Soffriamo perché non sappiamo fare altro. Soffriamo, sempre e comunque. E l’ombra di quel sorriso anelato muore, come fredda neve che fonde posandosi tra calde fiamme. “E nel frattempo crescono dentro i sentimenti, quei magici folletti colorati che pizzicano e avvolgono nei loro flussi eterei e penetranti. Senza rendersene conto si finisce con il bramare con ogni fibra d’esserne preda. Qualcosa si agita dentro, forse Amore. Somiglia ad Orlando nel castello incantato di Atlante: è lì che corre a perdifiato da una stanza all’altra, lasciandosi ingannare da mille magie, convinto che la sua Angelica sia dietro la prossima parete, quando in realtà, in fondo al cuore, sa benissimo che è tutta un’illusione.” (da Non si possono dare confini al mare che abbiamo dentro, concorso “Emozione tra le Righe”) “La passione… inspiegabile, assurda, lancinante, disastrosa, incredibile, allucinante passione. Come? Perché? Da che? E soprattutto com’è che a tante domande diverse la risposta riscontrabile si trova ad essere sempre e solo, una? Loro... Le stelle! Io, Tu... che cambia? Entrambe prese dalla stessa implacabile, magica, folle notte! Da un susseguirsi amaro di aspettative perché questa notte porti con sé nuovi spunti, nuove illusioni. Ci nutriamo di piccoli semi di speranza, lungo la strada. Carichiamo giorno dopo giorno il fardello del nostro cuore appesantito, stanco.” (da Warum? In die Nacht.. Ma non verrà mai la Notte) Vorrei urlare a squarcia gola, Ma in silenzio. Perché la mia anima ha bisogno di sfogarsi, non la mia voce. “Gli occhi tornano a posarsi su di un volto e si specchiano in un altro essere meraviglioso, semplicemente umano, e si scoprono astri ancora più luminosi. L’ignoto coglie e cattura, l’infinito ci abbraccia ma fa paura. Un contatto prolungato fa rischiare la cella di isolamento, la scoperta d’essere prigionieri l’uno nell’altro, con illimitate possibili alternative.” (da Movimento per la Vita: Sfuggenti forse, ma protesi verso l’orizzonte.) “L’Arte è donna anche come genere grammaticale. Un caso? Potrebbe essere... ma che sia un caso anche il fatto che, come la donna, dà la vita a qualcosa che prima non c’era e che una volta creato entra nella tua vita e tu non puoi più arretrare, fingendo che non sia mai esistito? Ogni opera d’arte nasce da un’idea, un sentimento, una pulsione, uno sfogo, una necessità. Ogni opera d’arte è figlia di chi le dà corpo e la vede crescere fino a che è completa e può essere mostrata al mondo. Sia che l’artista la segua benevolmente o con sforzi immani, sia che la maltratti o la rivolti come un calzino, sia che la sconvolga o le permetta di assestarsi passo passo, lasciando che la mano e l’occhio seguano soltanto l’ispirazione. Alla base c’è un legame di profondo rispetto, di interdipendenza, di passione... è sì, d’amore.” (da Donna e Arte… mhm.. no no no! Donna è Arte!) 25


ASS. CULTURALI&ARTISTICHE

ANNALISA ZANONATO Nata a Vicenza, il 18 – 11 - 1980. Vive e abita a Vicenza. Professione Insegnante Fitness e barista. Poetessa, pittrice e chitarrista e-mail: wonderwoman@hotmail.it Appartenente all’ Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza. LA GRAFFETTATRICE “Hai mai pensato di rivolgerti ad un buon psichiatra?” “Sì, ero in cura da uno che poi si è dimesso” “E’ andato in pensione?” “No, non voleva più trovarsi davanti un caso come il mio” Elizabeth prese il suo caffè come ogni mattina. Poi andò a fare la vera colazione al solito bar, che le piaceva tanto: caffè, succo d’arancia rossa, bricche alla marmellata e lettura del giornale. Era una giornata di sole, l’orologio appeso al muro diceva che erano circa le 9.30, stava cominciando ad affollarsi il bancone, era martedì, giornata di mercato in piazza. Voleva fare una passeggiata, guardare nei negozi cosa poteva comperare, perché le piaceva tanto spendere quei quattro soldi che aveva in tasca, anche se sempre contati. La gente le passava davanti, indifferente, ma lei vedeva oltre, osservava le persone muoversi, come tenevano in mano la tazzina del caffè, come gesticolavano parlando, come parlavano. Delle volte, pensava, si capiscono tante cose delle persone nei loro gesti più comuni. Ed era così. Elisabeth si alzò, si chiuse la giacca, si avvicinò al bancone per pagare, incrociando gli occhi del barista, azzurri, “Sono 3 euro e 70” le disse, e lei gli porse 5 euro, seria, indifferente. Lui dandole il resto le sfiorò le dita, guardandola negli occhi, poi con una voce calda e impostata e con quegli occhi che la mettevano a disagio, sbocciando il migliore dei suoi sorrisi le disse “Buona giornata”. Lei, fingendo indifferenza, ricambiò. Passeggiando per il centro pensava a quanto l’aria stava cambiando, avvertiva il profumo della primavera, anche se era ancora inverno, e tutto sembrava più bello. Il sole era aggressivo, gli occhiali da sole trasparenti lo lasciavano filtrare completamente sui suoi occhi, che con lo stesso sole, da grigio-azzurro diventavano celeste-verde. L’assenza di colui che ora non era con lei, nella sua anima non pesava oramai molto, era tollerabile, anche se però, alcuni istanti, riportavano indietro i pensieri, indietro a rivivere i ricordi, traslazioni di immagini e profumi, colori e boschi che nell’intimo stesso pensiero, toccavano tasti di pianoforte che suonava musica malinconica anche se meravigliosa, e nostalgia di una serenità che talvolta 26

pareva distante. Il segreto, è di credere che la vita, allo stesso modo di come toglie e priva, quando non ce lo aspettiamo, restituisce, in modo diverso. I biscotti erano in forno. La luce del sole oramai era’svanita ancora, dietro all’ultima montagna dei suoi pensieri, dietro ad ogni bellissimo lago, dal quale gli ultimi stessi raggi riflettevano ancora qualche rimpianto. Sabato sera, tanti uomini, nessuno che le potesse interessare. Preferiva la solitudine del profumo della sua piccola casa, delle abitudini inventate per abitudine, di una falsa eleganza tra i pantaloni della tuta, un piccolo top nero e l’infradito con il tacco e a credere ancora che la potenza delle parole possa portare il benessere interiore. Ma non sempre era così. I biscotti erano quasi pronti, il trillo del timer l’aveva spaventata, sembrava quasi un telefono, il suo, che quando ce ne sarebbe stato bisogno, naturalmente, non suonava mai. Elizabeth non si alzò subito a spegnere il forno, così i suoi biscotti si imbrunivano, come il suo viso, e i suoi 24 anni che non portava fuori dalla porta quel sabato sera. Se poteva, avrebbe preso l’auto, fatto il pieno e se ne sarebbe andata, sola con le sue speranze, al mare, ad ascoltare le onde, con la sua chitarra, a conoscere persone nuove che magari, come lei avevano ancora voglia di urlare le canzoni contro il cielo. Ma non potendolo fare rimase a respirare l’odore bruciacchiato dei biscotti, mettendoli in piatto e ripromettendosi di mangiarne solo un paio, ma prima di coricarsi, sapeva che se li sarebbe fumati. Fumati, come le sigarette mentre il mondo là fuori continuava a correre ma qualcosa dentro di lei rimaneva immutato, immobile come una statua che non subisce l’abuso del tempo, forte come piante secolari coraggiose oramai a qualsiasi tempesta. La persistenza di quel qualcosa era il suo vuoto, interiore. Il vuoto del peso dell’assenza: un’ombra stabile dietro le sue spalle, un segugio fedele che teneva banchetto nei monologhi prima d’addormentarsi. Il più fedele compagno che tutti vorremmo avere, se solo avesse un nome diverso. Ma il vuoto, prima o poi ci sposa e prima o poi ci tradisce. E così Elisabeth, si portò a letto i biscotti, guardando la tele li mangiò tutti, pensando poi a quante ore di palestra avesse dovuto fare per annientarli.


ARTE&TERRITORIO

CARLA E RADA CARLA GALVAN

RADA RAJIC’ RISTIC’

AMORE Di te conservo i canti di chiese ortodosse

LONTANO Le albe non ci incontrano più dalle nostre parti; con il vento parliamo un’altra lingua e non chiamiamo più le primavere con lo stesso nome, i bucaneve sono bianchi anche qui, ma non ci ricordiamo più di andare a raccoglierli. La vita ha cambiato la dimensione ed ha cambiato pure noi. Misuriamo le distanze in anni, quanto siamo lontani da casa. Ci pervadono le paure e i dubbi ci stancano. Ci accorgiamo che soltanto i fiumi viaggiano con lo stesso passo. Inseguiti dal tempo corriamo verso il cuore della terra incontrando lacrime e sorrisi, i nostri e quelli degli altri, incontrando albe e tramonti lontano o vicino da chi e da cosa? Questo si chiama immigrazione.

Titolo. Carla, Rada e la Serbia. Testo: Carla Galvan è italiana, insegna tedesco ed è da sempre innamorata della Serbia e dei Balcani. Rada Rajic’ Ristic’, serba, ricercatrice universitaria di lingua e letteratura serba, è venuta in Italia al tempo della guerra e lavora nelle nostre scuole come mediatrice culturale. E’ anche interprete, traduttore ed è stata recentemente nominata Ambasciatrice di Pace dell’ONU: Carla e Rada hanno pubblicato insieme numerose raccolte di poesie in italiano e in serbo, ambedue scrivono nelle due lingue. Fra i numerosi premi letterari ricevuti nella loro carriera il più importante è il Premio Petar Kocic, conferito loro a Banja Luka dalle organizzazioni culturali della Bosnia ed Erzegovina. Rada parla nei suoi versi del suo dolore per aver dovuto lasciare la sua terra, della tristezza di chi è costretto ad emigrare ed esprime con forza il suo no alla guerra, a tutte le guerre. Carla celebra la Serbia con la sua natura incontaminata e l’anima slava, esaltandone la profonda sensibilità.’’ Appartenenti all’ Associazione Artistica Multiculturale EARTH SOUL con sede a Vicenza.

e il profumo delle rose davanti alle icone dei santi. ALLELUJA Il canto dell’ Alleluja intreccia le nostre voci nella cripta di San Giorgio, sillabe d’amore della nostra eternità. PRIMAVERA Ti incontro nelle rose ad ogni primavera il tuo alito è quel profumo di carezze e di infinito. ROSE BIANCHE Le rose bianche davanti alle icone profumano di preghiera raccontano al cielo la nostra anima senza paradiso.

IN NOME DELLA VITA In nome della vita chiedo, che vengano restituite le nuvole al cielo, la giustizia agli innocenti, l’amore agli innamorati, che si fermino tutte le guerre, sante e profane, che cessi l’odio di Caino, perché nessuno se ne andrà vivo da questo mondo.

RADA Le icone e le rose Amo tutti i giorni trascorsi della mia vita; ci sono anche di quelli in cui i ricordi mi costringono a rincamminare quei momenti tristi, in cui vedo allontanarsi la soglia della mai casa ed i miei genitori sull’uscio soffocarsi dalle lacrime. Non avevo il coraggio

né la forza, o forse esiste un altro nome per l’azione che non ho compiuto per tornare indietro. Forse fui semplicemente una vigliacca senza coraggio di tornare e di rimanere accanto a loro, o la mia inesperta, giovane età mi trascinò via? Sono maledettamente soli e non più giovani

come quando li lasciai, ed hanno lo sguardo indirizzato verso quella stessa porta, nella speranza che si apra ed entri io, con le braccia dalle dita timide di quella ragazza che sapeva consolare il loro dolore con gli sguardi, senza usare delle parole inutili.

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BIANCA BORIERO

a cura di Graziella Zardo

AUDACIA E GENUINA CREATIVITA’

Paesaggio ecologico, cm 40x50 TM su legno di faggio.

Il pollaio, cm 40x50 TM su legno di faggio

Coccarde, fiocchi, nastrini, fettuccine, bottoni, stoffe di ogni spessore, genere e fantasia.E ancora: ritagli di giornali ed elementi decorativi natalizi, carta stagnola e tanti, tantissimi colori. I lavori di Bianca Boriero sono determinati da una forte originalità, una genuina freschezza nelle composizioni, individuabili dalla precisa esclusione a priori da ogni impostazione, o meglio “imposizione” accademica, benché la Boriero abbia seguito rigorosamente insegnamenti di formazione artistica da diversi maestri e seguito corsi di pittura. Non c’è da stupirsi, conoscendola, di questa scelta: Bianca Boriero è una persona vivace, decisamente curiosa e spontanea, linee caratteriali queste che la inducono a scelte pittoriche scevre da ogni tradizione e da ogni esempio formale. Nonostante la sua indipendenza espressiva, i suoi lavori presentano comunque degli elementi ricorrenti che ne indicano lo stile pittorico, componenti questi ultimi da leggersi nell’atipica peculiarità espressiva e nell’immediatizza “fanciullesca”, non escludendo però una raffinata ricerca delle risoluzioni compositive e dei particolari. In effetti Bianca Boriero ha trovato la sua vena ispiratoria nei modi e nelle raffigurazion dei papiri egiziani. L’Egitto è stato spesso meta dell’artista e si può intravvedere nello stile compositivo della Boriero un forte richiamo al senso coloristico e alla luminosità, note caratterezzanti dei suoi lavori. Ha appreso la tecnica di colorazione dei papiri durante uno dei suoi viaggi. Dell’Egitto ha assimilato lo spirito della pittura libera e sperimentale, mentre tecnicamente ha colto l’espressività della linea, l’atmosfera dei colori caldi e delle terre del paesaggio egiziano, la lucentezza del dorato, simbolo di prosperità e ricchezza che Bianca Boriero sa tradurre attraverso l’abbondanza dei componenti decorativi, assemblati nella tecnica mista con cui si adopera. I soggetti delle opere sono disegnati con gesto liberatorio, resi in una semplicità infantile, e riprendono scene delle vita quotidiana, paesaggi e soggetti naturistici, rimarcati anche nei titoli (“Il pollaio”, “Paesaggio ecologico”, “Il torrente e la cascata sotto il ponte”). L’immediatezza espressiva, la luce dei componimenti, la semplicità del soggetto, l’audacia e la freschezza, sono le caratteristiche con cui l’autrice si contraddistingue, e vanno a ricercarsi in una precisa volontà d’indipendenza da contaminazioni di genere, le quali potrebbero “infettare” la genuina creatività e l’esplosiva fantasia di cui Bianca Boriero abbonda proprio per indole. Bianca Boriero è nata a Vicenza dove vive e lavora dedicandosi alla pittura e all’arte a tempo pieno.

28 Il torrente e la cascata sotto il ponte, cm 40x50 TM su legno di faggio

per informazioni GALLERIA PRIMO PIANO Contrà Santa Barbara, 21 info@galleriaprimopiano.it www.galleriaprimopiano.it tel 0444 544037


ARTISTI&GALLERIE

a cura di Graziella Zardo

SUBLIMI EQUILIBRI

Il suo nome è rappresentato da una spirale, simbolo del divenire assoluto. Simbolo della vita che continua, dell’evoluzione storica come concetto di espansione, crescita e sviluppo. Rappresentazione del fluire dell’energia divina. Simbolo solare. È il modo di presentarsi dell’autrice, lasciando spazio solo ed esclusivamente alla visione delle sue opere, nella maniera di appartenenza all’arte in una totale dipendenza. Farne parte al punto da non doversi dichiarare come soggetto, ma come intermediario di mondi sinergici. I suoi lavori fluiscono l’uno dopo l’altro in un susseguirsi di significati emblematici, rappresentazioni a volte rasenti l’onirico, ma sempre in armonioso equilibrio tra i significati del mondo reale e visioni che valicano le apparenze, addentrandosi in un’introspezione attenta che sa cogliere il legame tra uomo e natura cosmica. Il sublime equilibrio tra il manifestarsi delle risorse umane intese come entità emozionali, e il senso cosmico inteso come spirito energetico. Tutto sta in questa delicata fusione fenomenica attraversata sensorialmente dall’artista e riversata con impatto formale nelle tele e nei supporti lignei. Le opere sono la sintesi di energie vibranti, le quali con eleganti movimenti vengono raccolte e simboleggiate attraverso sinuose figure, a volte rappresentate in atteggiamenti di fluide movenze danzanti, come la fiamma di una candela, altre volte dipinte con soavi e dolci espressioni di figure dormienti (come nell’opera intitolata “Il riposo”). La tecnica mista utilizzata per la realizzazione delle opere, lascia ampio spazio alla ricerca delle sensazioni che si vogliono trasmettere, con particolare riguardo nella scelta dei colori, sfumati con ricorrenti tonalità degli azzurri e verdi-acqua, o tinte calde come i rossi i quali infondono una sensazione di beniamino tepore; ma anche si possono trovare sfondi completamente bianchi o misteriosamente neri (si veda l’opera “Angelo”). Le opere sono tra loro collegate da un tema allegoricamente rispondente al ciclo vitale che muore per poi rinascere, al fluire energetico scaturito dall’alternarsi dei quattro elementi: terra, acqua, fuoco, aria. Per l’artista l’importanza e unico scopo di tutto il suo lavoro è la senzazione che scaturisce dalla visione delle opere e va a stabilirsi con l’astante. Chi guarda non può rimanere inerte: viene sempre e comunque pervaso da una piacevolissima sensazione di tranquillità o rimane attratto dalle diverse letture interpretative

Senza titolo

Angelo

per informazioni GALLERIA PRIMO PIANO Contrà Santa Barbara, 21 info@galleriaprimopiano.it www.galleriaprimopiano.it tel 0444 544037 Il riposo

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GIOVANNI USVARDI Il Colore Nelle Mani

Landscape n. 1, olio su tela 80x70 , 2009

Self portrait, olio su tela 120x100, 2009

a cura di Monica Martins

La creazione nella tela che passa per una “operazione” immaginaria nella mente dell’artista fa dell’arte un atto quasi involontario. Nella espirazione ed esteriorizzazione delle idee che vediamo nei quadri di Fabio Usvardi, il pittore “deteriora” la formalità, costruisce immagini, svela forme, offrendo un’altra dimensione del suo silenzioso mondo interiore. Un mondo ricco di espressione artistica che dal reale passa all’astratto. Nato in provincia di Milano il 17 luglio del 1973, vive attualmente a Buscate (MI). L’artista conferma che da piccolo sentiva una predisposizione all’arte, una vena artistica che solo nella fase adulta si presenta “fisicamente”, affiora spontaneamente la voglia di parlare, esprimersi attraverso la sua arte. All’inizio aveva bisogno dei classici strumenti usati nella pittura, dal momento in cui si sente “forte”, vivace e completamente inondato del suo talento artistico, abbandona “ la tradizione” e passa a dipingere con le mani. Fabio Usvardi ha trovato nella sua arte una espressività senza limite. Proponendo percorsi bidimensionali, dove lo spettatore sente che certe opere “urlano, “volano”, “piangono taciturnamente”. Invadono i nostri sensi, trasportandoci in un orizzonte della memoria individuale che appartiene all’immaginario di ognuno di noi. Sito internet: www.fabiousvardi.com Email: info@fabiousvardi.com ESPOSIZIONI 2008 4° Biennale Internazionale d’Arte contemporanea di Ferrara VISIONI D’ORIENTE E D’OCCIDENTE (collettiva) Palazzo Ex Borsa- Ferrara. A cura della Galleria dell’ Uva, Ferrara Pro-Art OMAGGIO A DEGAS (collettiva) Palazzo Aragona-Cutò, Bagheria (PA) A cura di Sabrina Falzone NATURA E SENTIMENTO (collettiva) Palazzo dei Leoni, Messina. A cura di Sabrina Falzone ESPOSIZIONI 2009 ART-GALLERY (trasmissione televisiva) A cura della Mazzoleni Art Gallery Emittenti:Antenna 3; Tele Lombardia;Canale 6 OPPIACEI (personale) Mazzoleni Art Gallery- Alzano Lombardo (BG) THE BEAUTY ART SHOW (collettiva) The Brick Lane Gallery - Londra - GB LEGNANO ARTE 2009 – VI edizione (collettiva) Associazione Antonello da Messina Legnano (MI) CRESCE UNA NUOVA ENERGIA (collettiva) Mazzoleni Art Gallery Neda, olio su tela 120x100, 2009

IOESPXII – IoEspongo 12° edizione (collettiva) A cura dell’ Associazione Culturale Azimut -Torino ART IN MIND (collettiva) The Brick Lane Gallery - Londra – GB VISIONI NATURALI (personale) Banca Sella spa -Vigevano (PV) A cura dell’ Associazione Studio7 ARTE(’)POTERE (collettiva) Castello Estense - Ferrara A cura di Paolo Orsatti, Rossella Fasano, Michele Govoni LAUDATO SIE - 1° (collettiva) Torre Medioevale -Vitorchiano (VT) A cura di Massimo Giovannelli LAUDATO SIE - 2° (collettiva) Convento di santa Croce Sant’ Anatolia di Narco (PG). A cura di Massimo Giovannelli A BETTER WORLD (collettiva) Infantellina Contemporary - Berlino 30x30=900 (collettiva) Fonderia delle Arti - Roma A cura di Pier Maurizio Greco CON LE MANI (mostra personale) Hotel San Rocco - Orta San Giulio (NO) A cura di Barbara Pavan PROSSIMI EVENTI: ISOLINA E LE ALTRE ... (collettiva) Sala Forum - Ravenna A cura di Barbara Pavan


ARTISTI&GALLERIE

MARINELLA ALBORA L’esclusione e la Forza a cura di Monica Martins Volere giocare, riflettere nello specchio - la bianca tela - il reale e vivo attraverso l’armonizzazione del colore; nelle mani che senza fretta fanno rivivere con dignità gli oppressi.... Siamo tra sguardi fissi, non fermi, dove tutta una storia si racconta, si presenta. Nelle opere di Marinella Albora la protezione si é denudata, la forza nella fragilità umana é coinvolgente: trovata. Con il cromatismo discreto, la perfezione nella ricchezza dei dettagli, l’artista esprime con fugacità i sentimenti di quelli che dal loro buio interiore camminano verso l’incontro: “la luce”. La continuità di una vita fra le braccia di quell’ uomo accovacciato fa ancorarsi il coraggio di proseguire a lottare, come nel quadro l’Arabo con il Bambino. I temi scelti dalla pittrice si rapportano ai meno fortunati. Personaggi dal mondo disordinato che forzatamente sono messi al margine della vita. La sensibilità della pittrice rifiorisce in noi una ammirazione intrigante, risaltando quello che é l’inusitato della “negativa dolcezza” dalla realtà umana. Marinella Albora rivive e ricrea scenari quotidiani, dove le persone semplici, in cui la vita prova ad escludere la felicità, appaiono in tutto quel che poteva essere trasmesso fra la trasparenza involontaria di un “piccolo ristretto mondo”. Con una tecnica sua, una sua allusione al mondo, con poco colore, solo quello essenziale, l’artista esalta un’arte ricca e simbolica. L’uomo, la solitudine, la sofferenza, l’esclusione e la forza! Si, questo é il messaggio: La Forza che, indipendente della situazione imposta, fa rivedere che il fragile si fa “solo” agli occhi, ma mai si farà all’essenza. La necessità di espressione non é contenuta, neppure limitata, gira in una magnifica unicità armonica. Il reale ed il desiderato. Il “granello”, quello che se ben seminato aiuterà la continuazione della vita. Proseguire senza paura, questo è il percorso delineato dalla ispirazione di Marinella Albora.

Torinese di nascita, ho vissuto a Casale Monferrato fino all’inizio degli anni 80, trasferendomi poi a Genova Nervi, dove vivo tuttora. Dopo studi umanistici, ho lavorato come cancelliere prima al Tribunale di Casale Monferrato, poi alla Procura per i Minorenni di Genova. Sin dai tempi del liceo mi sono dedicata alla pittura, sperimentando china, carboncino, acrilici ed acquarello. Un mio lavoro a china è riportato sulla copertina della mia raccolta di poesie “Attraverso il cuore”. Avvicinatami alla pittura ad olio, non l’ho più abbandonata. Ho partecipato a numerose mostre collettive, fra le quali “Settembre in arte” (Casale M., settembre 2002), “Donna in arte” (Casale M., marzo 2003), “Mosaico” (Casale M., dicembre 2003) (quest’ultima con presentazione del Maestro Enrico Colombotto Rosso), “Mosaico” (Casale M., dicembre 2004), “Donna in arte” (Casale M., marzo 2005). Tre dei miei lavori esposti nelle ultime tre mostre sono stati rispettivamente pubblicati sulle tre ultime edizioni dell’antologia “Mosaico”. Dal 3 al 13 aprile 2004, col patrocinio del Comune di Genova, ho tenuto una mostra personale presso la sala “Spazio IX” di Genova Nervi. Dal 3 al 22 dicembre 2005 ho esposto i miei dipinti presso la Galleria Ghibli di Genova. Dal 20 al 28 settembre 2008 ho esposto i miei dipinti e alcuni pezzi di ceramica (tecnica raku) presso la sala A. Garibaldi, Passeggiata A. Garibaldi, Genova Nervi (Mostra “Viaggi ed emozioni”).


FAUSTINA AURORA DI BENEDETTO Faustina Aurora Dibenedetto nata a Barletta il 7 febbraio 1994 ed ivi residente ha sin dall’infanzia espresso le sue capacità artistiche. Ha partecipato alla 4° edizione del concorso “Le botteghe dell’arte e della creatività” dal 11 al 17 maggio 2008, classificandosi 4° con l’opera Madonna con bambino olio su tela 40 x 50, tale concorso prevedeva anche una collettiva dal 11 al 16 maggio 2008 in una chiesa locale nei pressi della Cattedrale di Barletta e la premiazione nei giardini del Castello di Barletta il 17 maggio 2008 durante la 4° edizione della Frsta di primavera in fiore abbinata al concorso. Ha partecipato alla collettiva “Arte nei giardini De Nittis” il 30 e il 31 agosto 2008 istituita dalla Fondazione De Nittis per ricordare il 124° anno dalla scomparsa del pittore barlettano del 1800 G. De Nittis. Ha partecipato alla prima estemporanea di pittura “Finestra sul centro storico” a Trani il 7 dicembre 2008, classificandosi 2° in ex aequo con l’opera Tramonto sulla darsena olio su tela 30 x 40, durante la premiazione l’8 dicembre 2008 nello Chalet della villa comunale di Trani. Ha partecipato alla prima edizione del Premio editoria “Sanremo Arte 2000” nella città di Sanremo il 15 gennaio 2009 e pur non classificandosi tra i primi 10 concorrenti, 12 delle sue opere sono state pubblicate sulla rivista “Sanremo Arte 2000” in occasione del 59° Festival della canzone italiana nella città di Sanremo nel febbraio del 2009 il cui direttore della rivista è il critico d’arte Vito Cracas. Nel mese di MarzoAprile-Maggio 2009, 4 delle sue opere sono state pubblicate sulla rivista “Euroarte” nella città di Lecce, e sempre tramite tale rivista alcune delle sue opere sono state visionate sul canale 846 di Sky durante una breve trasmissione televisiva presentata dal direttore della rivista Raffaele De Salvatore il 21 aprile 2009. Il 2 aprile 2009 ha partecipato alla quadripersonale virtuale “Fuga dal ritratto” sulla rivista on line Bluarte a cura della giornalista Antonella Iozzo e l’8 aprile 2009 ha partecipato alla collettiva virtuale “Petali d’immenso” sempre sulla rivista on line Bluarte a cura della giornalista Antonella Iozzo e il 1 giugno sempre su Bluarte alla collettiva individuale La voce del corpo sempre a cura di Antonella Iozzo. Dal 5 al 20 aprile 2009 si è tenuta la prima personale d’arte della giovane artista presso lo spazio espositivo della Fondazione De Nittis a Barletta dove sono state messe in mostra poco meno di una quarantina delle sue opere. Dal 2 al 9 maggio 2009 ha partecipato a una collettiva nella Galleria del Teatro Curci a Barletta che faceva parte della 5° edizione del concorso “Le botteghe dell’arte e della creatività”, la cui premiazione si è tenuta nei giardini del Castello di Barletta il 16 maggio 2009 all’interno della 5° edizione della Festa di primavera in fiore. Il 22 e il 23 maggio 2009 ha partecipato al 7° concorso internazionale Premio Padre Pio a San Giovanni Rotondo classificandosi 2° in ex aequo con l’opera L’età dell’innocenza olio su tela 40 x 40 tale opera è ora di proprietà dell’Accademia Internazionale di Scienze, Lettere ed Arti “Padre Pio da Pietrelcina”, di Trinitapoli che ha indetto il concorso. Il 31 maggio 2009 ha partecipato all’estemporanea “Trani vista dal mare” nella città di Trani la cui premiazione si è tenuta il 2 giugno 2009 presso la Lega navale di Trani a cui ha fatto seguito una collettiva dal 2 al 7 giugno 2009 presso la Lega navale di Trani. Dal 26 al 30 agosto 2009 ha partecipato alla collettiva di pittura “Premio Terravecchia in Folk” presso il Palazzo Ducale di Pietramontecorvino con l’esposizione di due sue opere. Dal 2 al 15 settembre 2009 ha partecipato al concorso di pittura “Melodia di Marco Josto Agus” in memoria dell’artista scomparso, con l’esposizione di due sue opere, presso la Galleria Amici dell’Arte a Castelnuovo della Daunia. La giovane artista è presente sui siti internet: www.sanremoaere2000.it, www.pitturaedintorni.it, www.bluarte.it con le collettive virtuali “Petali d’immenso” e “Fuga dal ritratto” e la voce del corpo e molti altri socialnetwork artistici.


CREATIVITA’&TALENTO

L’ETA’ DELL’INNOCENZAolio su tela 40 x 40-2009-opera 2° classificata in ex aequo al 7° concorso internazionale d’arte “Padre Pio” il 23 maggio 2009 a San Giovanni Rotondo, opera ora di proprietà dell’Accademia Internazionale di Scienze, Lettere ed Arti “Padre Pio da Pietrelcina” di Trinitapoli che ha indetto il concorso

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BRUNO GRECO “Nel mondo che ci circonda, nella natura, nell’intensità di uno sguardo o nella poesia di un paesaggio, io assaporo la sintesi di quella bellezza che fa vibrare il mio essere e muove i miei sentimenti. Il fissare, su tela, tutto ciò rappresenta per me un modo per elevare un inno al creato con ... una sinfonia di colori che vorrei potesse echeggiare in uno spazio ... senza tempo” Bruno Greco Sintesi di alcune recensioni critiche “Quella figurazione, prima così esaltata da tocchi Colori sul lago, acrilico 120x80 2008 luministici e da effetti chiaroscurali, diventa ben presto lo strumento di una semplificazione che trova nella serie Brown 777 B.G. la sua sintesi più compiuta. Della percezione del reale resta il titolo dell’opera che acquista via via una sua propria autonomia: e gli spazi geometrici, triangoli o rombi che siano, quadrati o figure irregolari, altro non sono che puri ritmi che si confrontano nello spazio in modo dinamico e a volte vertiginoso.”( Luciana Schiroli) “Le immagini, estrapolate dalla realtà più autentica, sono fissate negli istanti di maggiore intensità. Un bagliore misterioso illumina volti umani, animali e paesaggi; una bellezza cristallina, un respiro profondo, una consapevolezza penetrante li rendono icone di quel che di bello c’è nel mondo. Ed è proprio alla bellezza del creato che Bruno Greco innalza la sua preghiera : una preghiera che è un’ode e un ringraziamento; un augurio La barca e il pescatore olio 70x50, 2006 ed una speranza. Il desiderio che ciò che c’è di bello e buono rimanga per sempre tale, che colore ed armonia continuino a mitigare buio e asprezza. Un uomo che ha il coraggio di essere poeta ha generato delle opere che hanno la forza dei sogni”(Serena Bonan) “Il Bruno Greco, attraverso il suo percorso artistico, coglie non solo l’aspetto umano, di vitale importanza, ma anche l’intensa poeticità dell’immagine. Solidità prospettica e rigore disegnativi illustrano un’equilibrata forza strutturale in cui la resa cromatica e la compiutezza segnica dimostrano un’evidente maestria.” (M. Malì) “Assoluto e creativo nell’inventare nuovi linguaggi, l’artista sperimenta anche un altro filone pittorico, quello del tutto avanguardistico intitolato “Serie brown B.G.”, dove il trionfo di colori, forme, segni e simboli, composti e ricomposti, si materializza in un contesto irreale di notevole abilità realizzativa. Si avverte una Le due panchine, olio 70x50, 2007 pulsante identità pittorica, essa viene costruita su una Bruno Greco nasce a Varese nel 1951 e fin dall’infanzia si distingue moltitudine di contenuti importanti e di grande per le sue naturali doti dapprima nel disegno e poi nella pittura, spessore artistico; all’insegna di una concreta personalità perfezionata con dedizione a livello di autodidatta.Si laurea in e di un percorso illuminato di significato e di alta Ingegneria, ma non dimentica la propria passione, dimostrata già nelle opere giovanili (1969-1977). Dedica molti anni al lavoro e alla famiglia, progettualità.”(M.Malì) poi nel 2000 riprende con fervore l’attività artistica con numerose mostre collettive e personali in tutta Italia, presentato da insigni critici. Pittore figurativo e paesaggista nella tecnica ad olio con firma “B.Greco”, dal 2007 ha affiancato all’espressione artistica figurativa anche opere in acrilico a spatola ispirate alla interpretazione moderna delle emozioni dell’essere con firma “brown777 B.G.”.

Bruno Grieco:Via Della Piana 2 - 21020 Casciago (VA) Tel. 0332/826226 E-mail : info@brunogreco.it Sito web : www.brunogreco.it


CREATIVITA’&TALENTO

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1. Ti penso, Olio 50x70, 2004 2. L’autunno della vita,acrilico 80x70, 2007 3. Tramonto sulle risaie, Olio 90x60, 2004 4. La barca, acrilico 100x120,2008 5. Cade la notte_sul profumo dei fiori, acrilico 90x90, 2008

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GIANNI LEONE “Manifesto post atomico” di Silvia Sais (filosofa) Gianni Leone nasce e vive in luoghi di volta in volta diversi, rinnegando la determinatezza del luogo di nascita. Appena sedicenne abbandonerà la scuola d’arte per ricercare autonomamente una forma adatta all’estrinsecarsi del proprio talento pittorico e filosofico – letterario. La pittura si rivela una costante ma l’insoddisfazione verso le forme reali della quotidianità, lo spingono a scegliere un’autoformazione tesa all’acquisizione di strumenti espressivi alternativi. Gianni Leone ad-opera, così, una tecnica mista di inchiostri e colori ad olio, che ben rappresentano sullo sfondo l’atmosfera rarefatta e malata di un probabile cielo post-atomico. Il soggetto emerge dalla tela quasi scolpito sulla pietra, immortalato nella staticità del momento, impresso sulle rovine del ricordo. Il tratto veloce e spasmodico misto ad un andamento calmo e capace, rendono l’opera tecnicamente unica ed espressivamente drammatica. L’anticipazione di forme mutanti si rivela essere un tratto fondamentale per la comprensione di un’indole che si caratterizza visionaria. L’uomo “f a b e r” si tramuta in de-costruttore della struttura esistenziale dell’uomo stesso e dell’ambiente che egli ha reso involucro e simulacro di paure archetipiche. E così, Gianni Leone si erge a “violentatore di coscienze” ricomponendo – paradossalmente forme somatiche che rappresentano anime spaesate e nostalgiche ma sempre alla ricerca di un habitat artificiale, di un’utopia perduta da colonizzare. Una pittura che, superando una soggettiva necessità espressiva, veicola un messaggio di “radicale cambiamento” alla ricerca di un ritorno ad una condizione non mutante; nell’intento di provocare l’intimità dell’animo umano e condurlo alla commozione attraverso l’immedesimazione con le figure struggenti e tormentate. Un impegno che si propone di suscitare negli spettatori-attori un interesse verso le sorti del genere umano e del pianeta che lo ospita. A dire il vero, è molto vasto il repertorio di motivazioni che sottendono l’agire dell’artista ma sintetizzando con un aforisma di Sartre si può affermare che “Se la pittura non è tutto, è uno scherzo”. Gianni Leone attualmente lavora a Fondi(LT), nel suo studio, luogo di estatico scontento.

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2. 3. 1. Un lungo addio, mista su tela,150x170, 2008 2. Nefasto, mista su tela, 150x120, 2008 3. Il tempo si deve fermare, 70x70, mistasu tela, 2009

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CREATIVITA’&TALENTO

SOQQUADRO FACTORY Soqquadro è un’associazione culturale nata nell’ottobre del 2000 che, fino ad oggi, ha realizzato più di sessanta mostre d’arte sotto la Direzione Artistica di Marina Zatta. In quest’occasione ha deciso di dedicare quest’esposizione collettiva, cui partecipano nove fra i suoi artisti più rappresentativi, al significato linguistico della parola Soqquadro. La mostra si svolge dal 24 settembre all’8 ottobre 2009 nello spazio Vista Arte e Comunicazione, una project gallery curata dall’artista Alexander Jakhnagiev nel centro di Roma, alle spalle del Colosseo in Via Ostilia 41. La mostra si inserisce nelle iniziative dedicate alla Giornata del Contemporaneo indetta dall’A.M.A.C.I. (Associazione Musei di Arte Contemporanea Italiani) che si svolgerà il 3 ottobre; in questa giornata Marina Zatta sarà presente in galleria per illustrare la mostra al pubblico. Della parola Soqquadro lo Zingarelli recita: Confusione, scompiglio, grande disordine. Nel lessico quotidiano mettere a soqquadro significa creare caos. Si da quindi un’accezione negativa al termine che viene usato quasi come parola che descrive una sorta di distruzione. Viceversa nella visione di Marina Zatta la stessa parola, al di là dell’essere il nome dell’associazione nella quale opera, ha anche un risvolto positivo; mettere a soqquadro significa creare disordine e caos, ma spesso anche rivoluzionare un ordine precostituito, nell’arte così come nella società e può significare gettare le basi per costruire il futuro ed il progresso. Nulla nuoce di più all’avanzare culturale dell’uomo dello status quo fatto di regole rigorosamente rispettate e mai messe in discussione. Su queste basi Marina Zatta ha chiesto ad alcuni tra gli artisti più significativi di Soqquadro di riflettere sul significato di questa parola e creare delle opere appositamente realizzate che la rappresentino. Queste saranno le opere esposte e saranno realizzate dagli artisti: Elisabetta Fontana, Giorgio Fersini, Valentina Majer, Giovanni Mangiacapra, Andrea Mercedes Melocco, Caterina Morelli, Gloria Tranchida, Lavinia Tucciarelli, Angela Scappaticci, Enrico Zingaretti. Tra questi artisti c’è un linguaggio comune che è quello di un’arte astratto/informale, ma i loro stilemi espressivi sono molto diversi. Ciò che ne scaturisce è quindi una mostra che si armonizza intorno alla ricerca espressiva della parola Soqquadro declinata in diverse forme. info: soqquadro@interfree.it – www.soqquadro.eu – 333.7330045 dall’alto: 1. opera di Giovanni Mangiacapra, 2. opera di Gloria Tranchida, 3. opera di Angela Scappaticci

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NATAN PUPELLO Natan nasce ad Asti nel1968 . “Iniziai a creare nel 2005. All’inizio i miei mosaici nascevano quasi come fossero un gioco, ma poi, con il tempo, il gioco mi ha appassionato sempre più ed è diventato amore per l’arte e per il lavoro paziente che ogni mosaico richiede. I primi mosaici raffiguravano la figura femminile, poi seguirono mosaici sportivi, mosaici religiosi, mosaici vip, tra questi il mosaico di LADY DIANA e LA GIOCONDA, e ancora altri soggetti. Impiego moltissime ore per realizzare ogni opera, ma al termine di ogni opera provo una grande gioia. Adesso lavoro su commissione. Potete vedere altre mie opere sul sito www.mosaicipupello.com e contattarmi tramite il sito. 1. mosaico : La gioconda cm. 80 - 60, 2. mosaico : Donna sul letto cm.70 -100, 3. mosaico : Donna in stile liberty cm.190-90

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CREATIVITA’&TALENTO

LAURA MONARI Laura Monari nasce a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, nel dicembre del 1954; dall’adolescenza vive a Torino dove studia e si laurea in Medicina e Chirurgia con la specializzazione in Neuropsichiatria infantile. Attualmente lavora come medico di famiglia. Da sempre innamorata del disegno, dopo anni dedicati quasi esclusivamente all’attività medica, spinta dal desiderio di conoscere ed approfondire l’arte pittorica, frequenta per alcuni anni l’accademia Pictor di Torino, in seguito gli atelier di pittori torinesi ed il corso libero di disegno e pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Cuneo. L’interesse per la pittura unitamente al percorso formativo professionale hanno influito nel determinare una sensibilità spiccata per il recondito nonché una curiosità poliedrica che l’hanno portata a studiare e sperimentare tute le tecniche pittoriche, alla ricerca di un’identità artistica multiforme che si manifesta nella sua variegata produzione che spazia dal realismo all’esplorazione della pittura fantasiosa sempre accompagnata dal linguaggio dei colori come strumento ponderato ed espressione corrispondente dello stato d’animo. Ha partecipato ad alcune mostre collettive e personali e per due anni ha vinto il terzo premio nazionale di pittura di Chius’Arte (2007[Ricordi] – 2008 [Magie nel bosco]). Nel giugno 2009 ha proposto una personale a Torino, Teatro Gioiello, collegata ad un’iniziativa a favore dell’associazione Interplast con soggetti ispirati all’arte africana riletta con incantato fascino che esalta la fierezza e maestosità di opere solo all’apparenza elementari.

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1. Incantatore di orchidee 2. Coppia africana 3. Boca, luci e ombre

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CREATIVITA’&TALENTO

ANDREA CHIAVARINI ANDREA CHIAVARINI è da sempre appassionato di materie scientifiche e s’interessa agli studi di logica e biologia. Dopo il liceo scientifico, si laurea a Padova presso la facoltà di Medicina e Chirurgia. Attualmente è dentista, ha trentasette anni e vive a Padova. Tra le sue passioni ci sono il cinema e la scrittura. Ha seguito i corsi della Piccola scuola di scrittura creativa curata da Giulio Mozzi e Stefano Brugnolo. “L’ultima generazione” è il suo romanzo d’esordio. In libreria. Euro 15,oo



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L’azienda MIAM nasce nel 1977 dalla ditta individuale VECCHIATO, concessionario del marchio FIAM per la zona di Vicenza e provincia, con l’esclusiva dell’installazione ed il servizio di assistenza di ascensori, montacarichi industriali, montavivande e scale mobili. La nostra sede operativa si trova a Vicenza Ovest, comprende una gamma di prodotti ad alto contenuto tecnologico e dal design accurato e personalizzabile. I punti di forza dell'azienda vanno ricercati nell'elevata qualità e competitività dei suoi prodotti, nell'efficienza del suo servizio, nella professionalità delle persone, fornendo il supporto tecnico necessario dalla fase progettuale a quella realizzativa. MIAM SRL è in grado di proporre soluzioni che vanno dal semplice impianto condominiale a quello panoramico, dal montacarichi per l'edilizia industriale al montavivande per mense, dalle incastellature metalliche, agli ascensori di ultima generazione senza locale macchina, dai mini ascensori/piattaforme per l'abbattimento delle barriere architettoniche, ai sistemi di parcheggio multipli ed automatici. MIAM SRL si rivolge prevalentemente al mercato delle aziende e dei privati, si occupa di vendita, installazione e servizio di assistenza 24 ore su 24. L'esperienza trentennale consente la vendita e l'installazione anche particolarmente complesse e con finiture adeguate allo stile dell'edificio.

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TO.BE.CA. SNC DI REZZADORE C. E MAROBIN A. VIA GIOTTO, 16 36020 CAMPIGLIA DEI BERICI TEL 0444/860619 CELL. 348/3227443

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Rivista trimestrale prezzo di copertina euro 5,00- POSTE ITALIANE s.p.a. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv, in L.27/02/2004 n째46) art.comma 1, DCB VICENZA suppl. rivista Museohermetico


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