IA
GIO
C O P
★
★
OMAG
SOMMARIO Feel Rouge Magazine Periodico di costume e società Anno III n°9 Luglio/Agosto 2008 Registrazione presso il Tribunale di Palermo N° 16/06 del 26/09/2006 Iscritto al Registro Operatore di Comunicazione n. 16760
Editore
Carlo Valenti Direttore Responsabile
Paolo Vannini Consulenze
Roberto Gueli Hanno collaborato: Irma Annaloro, Marcella Bellanca, Stella Belliotti, Jessica Corrao, Francesca Di Giovanni, Valentina Furgiuele, Alessandro Garraffa, Valentina Li Castri, Federica Messineo, Valeria Lo Verde Morante, Stefania Nicolosi, Laura Nobile, Angelo Pattavina, Gaetano Salvaggio, Danila Tarantino, Alessandra Traina, Edoardo Ullo. Fotografie
Francesco Baiamonte Progetto Grafico
Marina Cerami Segretaria di redazione
Anna Mileci Pubbliche relazioni
Carmelo Piraino Gaetano Salvaggio Stampa
Priulla Concessionario Pubblicità
Business & Communications s.r.l. via Mariano Stabile, 110 90139 Palermo Tel. +39 091321834 Fax +39 0918431230
redazione@feelrougetv.it www.feelrougetv.it
Editoriale Forum Provincia Calcio: Palermo nuovo corso Olimpiadi di ieri: Antibo Olimpiadi di oggi: Siciliani a Pechino Quelli dei circoli Quelli senza circoli Matteo Liguri Rappresentanze I viaggi di Feel Rouge: Guadalupe Riccardo Giordano Motoraduni Club del Sol Feel Rouge calcio a 5 Convegno Tecnologie Energetiche Mostre: Giorgio Di Fede Piccola biblioteca d’arte Kalòs Musica: Seiottavi Tao Arte e rassegne d’estate Salvo La Rosa Il gelato artigianale Studio Vella: infortunistica stradale Tatuaggi 24 fotogrammi Libri Fool Rouge
5 7 12 16 18 20 22 24 26 30 35 37 40 42 44 47 49 52 54 56 58 60 62 63
Foto di copertina Tullio Puglia 3
Dentro Feel Rouge Le belle storie che sa raccontarci lo sport Il numero estivo di Feel Rouge ha una forte impronta sportiva. Non è una novità per un magazine che ha sempre ritenuto che proprio dallo sport possano venire fuori storie significative, in particolare
in
una
terra
come
la
Sicilia
dove
ogni
tipo
di PAOLO VANNINI
EDITORIALE
di
programmazione sembra sempre una scommessa e vige la regola dell’emergenza eletta a normalità. Ma lo sport ci piace perchè ha tante connotazioni e perché si sa presentare sotto mille forme, quasi mai uguali l’una all’altra e tutte portatrici di un messaggio diverso. Così nel calcio c’è la cronaca imminente di un Palermo che rinasce, trasformato in profondità e che dunque suscita logiche e giustificate curiosità; e c’è un’Olimpiade che caratterizzerà i giorni di agosto e che, approdando per la prima volta in un paese come la Cina, avrà senz’altro i crismi di un evento tutto da scoprire e da decifrare. La Sicilia, che riporta anche e soprattutto nello sport il suo straordinario ventaglio di contrasti, si presenterà con personaggi già noti e con piccoli “eroi” di discipline meno pubblicizzate, impegnati in una quotidiana battaglia che trova un forte riscontro solo in questi giorni olimpici. Ci suggeriscono storie che hanno quasi sempre qualcosa da insegnare. Tanto che ci auguriamo che la “polivalenza” dello sport sia presa ad esempio più spesso da istituzioni e uomini di potere. Accarezzano in qualche modo lo sport anche i personaggi che abVincenza Calì
biamo voluto raccontare in forma più particolare, come nel caso di
Riccardo Giordano, campione di surf divenuto un animatore delle notti palermitane, o di Salvo La Rosa, show man a tutto tondo che ha superato le barriere dei localismi per proporre un intrattenimento di qualità. Nascono spesso da esigenze sportive le eleganti strutture dei circoli cittadini divenute un luogo dove vivere bene le estati di città, luoghi che abbiamo però voluto mettere a confronto con quelli assai meno confortevoli delle parti di Palermo dimenticate e che sarebbe invece giusto valorizzare a fini pubblici. Confinano certamente con lo sport i raduni degli appassionati di moto cui abbiamo voluto dedicare un servizio, così come è un racconto di avvenimenti agonistici anche la puntata “turistica” dei nostri viaggi, giunti stavolta in Guadalupe al seguito dei Giochi giovanili delle Isole. Tutto attorno, un’alternanza di temi “caldi” e leggeri. L’attenzione ai fenomeni della politica con cui è giusto che i cittadini mantengano uno stretto contatto, e le risposte del neo presidente provinciale Giovanni Avanti al nostro Forum; la valorizzazione delle realtà palermitane, come la nuova collana di libri proposta da Kalòs, il gruppo musicale SeiOttavi e la sua riscoperta del canto a cappella, o l’estro del fotografo Di Fede. Ma anche le ultime mode sui tatuaggi e la storia dell’alimento estivo per eccellenza, ovvero il gelato. Un’ultima notazione: in questo numero abbiamo spaziato volutamente su più angoli della nostra regione, toccando, oltre ovviamente a Palermo, Messina e Catania, Taormina e Campofelice di Roccella, paesini e metropoli. Perché la Sicilia è una grande realtà non sempre univoca ma affascinante nelle sue diversità e noi crediamo che dividerla sia stupido e improduttivo. In questo ci auguriamo che lo sport olimpico con la palermitana Calì e la catanese Pistone che correranno insieme nella staffetta veloce a Pechino, sia da traino e da esempio per il calcio e le sue stupide lotte intestine. 5
Provincia, un passo Avanti Feel Rouge ha ospitato per una chiacchierata presso l’Hotel Mercure Giovanni Avanti, appena insediato alla presidenza della Provincia Regionale. Un incontro che abbiamo ritenuto opportuno per fare esporre un programma e approfondire il ruolo di una istituzione politica che nel nostro territorio ha sempre
di DANILA TARANTINO
FORUM
assunto un’importanza particolare. Al Forum, al quale hanno preso parte il direttore Paolo Vannini, Francesca Di Giovanni e Danila Tarantino, il neopresidente chiarisce la posizione della Provincia in relazione alle politiche di sviluppo locale e anticipa alcune idee e progetti di cui l’Ente si farà promotore. Ne è emerso un quadro interessante anche in considerazione dell’età dell’intervistato e conseguentemente di una visione moderna e dinamica del rapporto fra politica ed elettorato. Ora, come sempre, attendiamo i risultati.
La sua è stata una elezione quasi plebiscitaria esattamente come quella del neopresidente della Regione; come si spiega secondo lei la fortissima crisi del centrosinistra e come pensa di impostare il dialogo con l’opposizione? «Da un lato questo risultato risente dell’onda lunga delle nazionali e delle regionali, dall’altro però bisogna pur aggiungere che il centrosinistra ha definitivamente perso contatto con il territorio, sono venute meno le motivazioni del suo elettorato, e la conseguenza è stata il forte calo di affluenza durante queste ultime elezioni. Nonostante la nostra fosse una vittoria abbastanza scontata, abbiamo impostato una campagna elettorale in città come in provincia come se fosse una partita tutta da giocare. A tempo debito valuteremo sul da farsi». Lei ha ribadito che avrebbe puntato ad un nuovo ruolo dell’Ente provinciale e che quanto prima avrebbe incontrato il neopresidente Raffaele Lombardo per fare in modo che le Province ottengano maggiori competenze: a suo parere, quale dovrebbe essere il compito della Provincia? «Tutti ne parlano come ente inutile o da eliminare, a mio parere oggi più che mai la Provincia serve ma con un rinnovato ruolo e rinnovate 7
8
competenze. Mi piace utilizzare il termine ‘visione policen-
nanzitutto realizzando progetti che cambino il volto del no-
trica’, cioè uno sviluppo dell’azione amministrativa che va-
stro territorio e abbiano una ricaduta reale sulle esigenze
lorizzi tutto il territorio provinciale e non solo la città. In un
della gente; e ancora, recuperando la dimensione parteci-
momento in cui i Comuni hanno grossissime difficoltà eco-
pativa, condividendo quindi con i cittadini le scelte».
nomiche, le Province possono svolgere un lavoro di coor-
Non si sa ancora nulla della nuova Giunta provin-
dinamento al fine di impiegare le risorse, siano esse
ciale, pensa di ricorrere a dei tecnici per degli inca-
pubbliche o private, guardando al sistema territorio nel suo
richi particolari o a politici in senso tradizionale?
complesso ed evitando la sovrapposizione di interventi, ar-
«Farò un Giunta composta da 12 unità e accetterò le indi-
monizzando le diverse politiche di sviluppo».
cazioni dei partiti della coalizione che mi hanno sostenuto.
Nell'ultimo numero di Feel Rouge abbiamo parlato
Chiederò loro di darmi i nomi di persone di qualità che pos-
di una "esigenza di credibilità" quale compito pri-
sano farsi carico delle deleghe che assegnerò. Mi sono im-
mario oggi della politica e dei suoi rappresentanti.
pegnato inoltre a istituire la carica di Assessore alle
Concorda con tale definizione?
Politiche Giovanili, una cosa del tutto nuova».
«Io credo che sia necessario recuperare il rapporto di fi-
Riguardo ai servizi destinati ai disabili, anziani e gio-
ducia tra istituzioni e cittadini, perso per tante ragioni e
vani, là dove i comuni prevedono dei tagli, è pensa-
principalmente perché troppo spesso c’è stata una politica
bile
urlata poi effettivamente poco aderente ai bisogni dei cit-
nell’ambito dell’auspicata collaborazione tra Enti
tadini e del territorio. Va stabilito un dialogo con loro, in-
pubblici?
un
intervento
economico
della
Provincia
«Io credo che la Provincia, secondo il principio di sussidiarietà, può svolgere un lavoro fondamentale nell’azione di coordinamento, razionalizzando le risorse. Per quanto riguarda i giovani, noi abbiamo il dovere di investire sulla loro formazione e dovremmo inoltre dare fiducia alla loro creatività e alle loro idee progettuali. Spesso i giovani hanno una buona idea imprenditoriale ma non riescono a realizzarla perché non trovano una banca che possa finanziarli senza alcuna garanzia: in proposito, abbiamo concepito con tutte le associazioni di categoria un sistema di medio credito alle microimprese giovanili, che permetta non solo la possibilità di sostenere nuove attività imprenditoriali, ma di creare nuova occupazione». Anche a Palermo ultimamente si parla spesso di emergenza rifiuti che rientra in un progetto più ampio di riqualificazione ambientale: come intende muoversi la Provincia in proposito?
Giovanni Avanti è nato a Belmonte Mezzagno il 14 Novembre 1961. È sposato e ha tre figlie. Dirigente d’azienda, svolge l’attività di Amministratore di una società di ingegneria. E’ stato tra i fondatori del Cdu in Sicilia. È stato eletto al Consiglio comunale di Palermo nel ’93 per la Dc e nel ’97 per il Cdu. Ha rivestito la carica di vice presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi dal ’97 al 2000. È tra i componenti della direzione provinciale dell’Udc. Al Comune di Palermo ha ricoperto nella scorsa consiliatura il ruolo di assessore all’Ambiente e all’Edilizia. Nella precedente Giunta Provinciale ricopriva invece il ruolo di assessore con deleghe alle Attività economiche e produttive - Pianificazione territoriale e strategica del sistema produttivo provinciale - Piani di settore e azioni di marketing territoriale Agenda 21 locale. Alle recenti elezioni amministrative, è stato eletto presidente della Provincia con il 73,66% di voti prevalendo sul candidato del centro sinistra Franco Piro. Si è insediato ufficialmente lunedì 23 giugno alle 11 presso la sala Martorana di Palazzo Comitini.
9
«Credo che i rifiuti siano assolutamente una risorsa economica
da
sfruttare:
va
organizzato un servizio efficiente, gestendo la tariffazione in relazione a ciò che il cittadino chiede e vanno attivati una serie di meccanismi quali la raccolta differenziata e tutta una serie di servizi che possano produrre nuove opportunità occupazionali. Vanno eliminati a mio parere alcune cattive abitudini, e al contrario premiati e agevolati coloro che fanno una raccolta differenziata perché rendono un servizio alla collettività». Nella precedente giunta lei è stato assessore all’ambiente. Cosa ritiene di ripor-
Il presidente Giovanni Avanti con Anita Sorano durante il servizio realizzato per Feel Rouge TV
tare di quell’esperienza nel
10
suo nuovo ruolo, e ancora: essendo l’entroterra
aiutare gli Internazionali femminili di tennis del
ricco di risorse ambientali, come pensa di valoriz-
Country Club a coprire le spese derivanti dall'au-
zarle per migliorare la qualità della vita?
mento del montepremi per l'edizione 2009. Quei
«Nel mio programma ho già inserito il progetto del parco
soldi sono già stati anticipati dagli organizzatori ma
fluviale sull’Oreto che interessa i comuni di Palermo, Mon-
pare adesso che le promesse verbali degli enti sa-
reale e Altofonte, e il progetto per la gestione dell’area ma-
ranno disattese e quel documento non valga nulla.
rina protetta di Capo Gallo, entrambi avviati quando io ero
Come si comporterà in merito la Provincia?
assessore all’ambiente. Vorrei inoltre connettere in un si-
«Non conosco il problema ma suppongo che chi abbia sot-
stema unico le aree di riserva naturale e le aree marine
toscritto questa intesa avrà postato in bilancio le risorse
protette guardando alla valorizzazione dei beni ambientali
necessarie per mantenere questo impegno. Se ci sono
anche in chiave produttiva ed economica, attivando un
stati degli impegni assunti, è chiaro che questi non pos-
serie di servizi che producano occupazione e che rendano
sono venir meno, ma in una diversa eventualità cerche-
interessante il nostro territorio per turismi di nicchia».
remo di trovare le soluzioni migliori compatibilmente con
Argomento impianti sportivi: la provincia è titolare
le disponibilità di bilancio».
delle palestre collegate alla scuola superiore, che
In merito alla festa della Provincia, crede che sia
potrebbero essere utilissime per tante società spor-
uno strumento utile per la promozione del territorio
tive cittadine affamate di strutture. E’ pensabile
oppure insufficiente?
poter finalmente realizzare un progetto concreto
«La festa della Provincia lo scorso anno ha celebrato il suo
sull’utilizzazione di tali impianti nel pomeriggio da
decennale e la partecipazione è stata discreta; credo sia
parte delle Federazioni o di singoli soggetti?
utile continuare questa esperienza in un momento così im-
«Penso che debba essere definito un modello di direzione
portante, guardando a questo evento nella logica di un’oc-
degli impianti sportivi gestito dalle Federazioni, dal CONI e
casione che serva a promuovere tutti gli altri eventi della
da altri enti di promozione sportiva, per evitare che ci
Provincia».
siano derive speculative tipiche di una gestione privata. E’
Che importanza avranno le attività culturali per la
un impegno che ho già preso, abbiamo già avuto un in-
Giunta? Ha già delle idee da sviluppare in merito?
contro con tutti gli enti in questione, ovviamente bisogna
«Ho idea di realizzare una Fondazione che metta insieme
trovare la soluzione migliore che crei un equilibrio tra tutte
i diversi soggetti proprietari dei beni culturali nel territorio,
le parti, che guardi all’economicità di un servizio ma anche
i piccoli comuni, le diverse diocesi, la Provincia, la Regione,
al fatto che c’è un patrimonio pubblico che va mantenuto
connettendoli tra loro in itinerari tematici, pensando alla
e garantito».
loro fruizione anche in chiave produttiva, facendo diven-
Nei mesi scorsi fu firmato un atto d'intesa fra i mag-
tare i beni culturali il fulcro di una proposta di marketing
giori enti pubblici (Regione, Provincia, Comune) per
territoriale, capace di attrarre ed incrementare il turismo».
DAL RITIRO IN AUSTRIA
Nuovo Corso Palermo Ti giri attorno qui a Bad Kleinkirchheim, in Carinzia, ed in
quello di raggiungere un risultato migliore della passata
ritiro non incroci volti e voci del Palermo che è stato: Fo-
stagione. Champions? Uefa? Non parlo d’Europa…porta
schi, Amauri, Barzagli, Zaccardo. Cosi va il calcio. Undici
male! E’ chiaro che il nostro lavoro dovrà essere finaliz-
nomi nuovi provenienti dalla campagna acquisti (non an-
zato ad un progetto biennale. Abbiamo ringiovanito il
cora conclusa…), più altri quattro dietro la scrivania con
gruppo ed inserito elementi di grande qualità. Ora dovrà
l’avvento del nuovo ds Sabatini e dei suoi collaboratori
essere il campo a dare risposte di livello ma ci vorrà un po’
Sensibile, Massara e Cattani. Il colpo di spugna dato dal
di pazienza. Il modulo? I numeri di per sé non significano
presidente Zamparini è stato netto. Inaspettato, soprat-
niente, 4-4-2 o 4-3-3 non importa. Giocatori come Janko-
tutto per il settore dirigenziale. Il nuovo Palermo, il nu-
vic o Miccoli, se in forma, faranno la differenza».
mero sette dell’era del patron friulano, suda e sogna. Si
Miccoli e Liverani i più attesi. Il primo è sorridente, deve
allena e fatica. Dopo una simile rivoluzione, l’intesa fra i reparti e il lavoro d’amalgama saranno le prime parole d’ordine del gruppo. La squadra prova e riprova schemi e dettami dell’allenatore Colantuono. Che rappresenta l’altra svolta che dovrebbe aver dato Zamparini. Maggiore fiducia a chi sta in panchina per impostare un programma a lunga scadenza. Più poteri per il tecnico laziale ch¬e ha disegnato le trattative di mercato e chiesto giocatori di fiducia: «Sarà una squadra tutto cuore e grinta, vogliosa di far bene – sostiene l’allenatore confermato – che crede in Palermo e vede questo club come un punto di arrivo e non di passaggio. Ho chiesto a tutti massimo impegno e soprattutto la consapevolezza che il nostro obiettivo dovrà essere Stefano Colantuono
12
perdere qualche chilo ma dichiara amore al Palermo: «Da qui non mi muovo. Ringrazio per l’interessamento Benfica e Lecce ma con i rosanero voglio andare in doppia cifra nella classifica cannonieri e ritrovare la nazionale – è la promessa di Miccoli - L’Europa? Abbiamo le carte in regola per lottare». Liverani sarà il capitano, in lui molti vedono le caratteristiche di Corini: «Orgoglioso e sarà d’accordo. Farò il massimo per aiutare tutti. Ho sposato il progetto Zamparini e lo porterò fino
Fabrizio Miccoli
alla fine. Abbiamo grandi margini di miglioramento». Tornare a giocare all’estero è il chiodo fisso di Zamparini. L’Austria è la sua seconda casa. Qui per il quarto anno di fila il suo Palermo prende forma. Un centro, quello di Bad, profondamente trasformato dal recente Europeo (da queste parti si è allenata per la rassegna continentale la Re-
di ROBERTO GUELI
fiero di indossare questa fascia se lo spogliatoio
pubblica Ceka) e dai contributi arrivati per la kermesse calcistica. Nuove strutture anche al campo d’allenamento, nuovi alberghi, nuovi locali: «Abbiamo allestito una squadra competitiva. Foschi aveva fatto il suo tempo – dice il presidente - Ho piena fiducia nello staff di Sabatini che ritengo uno dei direttori più competenti e preparati del nostro calcio. Un colpo a sorpresa? Vedremo, il mercato
tutto è possibile. Certo, mi aspetto che la squadra fac-
terminerà a ridosso dell’avvio del campionato e quindi
cia molto meglio della passata stagione dove abbiamo fallito quasi tutto e fatto tanti errori. Mi aspetto tanto da Amelia, dalla difesa, da Liverani che porterà la sua esperienza in squadre di rango, e poi in attacco in pochi ci sono superiori. De Melo, Miccoli, Budan, Cavani ovvero tutti elementi di qualità e quantità». Una delle novità volute dal presidente si noterà sul piano comportamentale. Zamparini ha imposto una sorta di “decalogo” cui tutti si dovranno attenere. Bandire le polemiche sarà la base per arrivare più facilmente ai risultati: «Chi non rispetterà le regole andrà via. Lo spogliatoio è stato avvertito. Lo scorso anno c’è stato troppo casino. Anche a livello dirigenziale troppe “cosche” tra i vari settori. Ho ripreso il potere di firma su tutte le operazioni e sono convinto che questi cambiamenti faranno solo bene. I dualismi in campo ci saranno, ci mancherebbe, ma potrebbero sortire effetti positivi. Ma alla fine bisogna lottare e sudare tutti». A bordo campo “Zampa” osserva i suoi. Chiacchiera, ride. Il suo “giocattolo preferito” lo esalta e questa intatta passione dovrebbe confortare i tifosi che temono che un giorno il patron si stanchi… Non guarda mai al passato il patron rosanero ma al futuro: «E quello del Palermo sarà molto bello. Ora vado a raccogliere funghi sui monti qui attorno…». Palermo verso il futuro. Futuro rosanero ma anche del nuovo stadio: «Lo faremo». Parola di Zamparini che in autunno presenterà all’amministrazione un progetto preciso, mutuato sugli impianti più belli e moderni d’Europa. Poi la palla passerà alle auto-
Liverani con Zamparini
rità locali. Le foto del servizio sono di Tullio Puglia.
13
Marco Amelia Nato a Frascati il 2 aprile 1982 portiere; 143 presenze in serie A, 6 presenze in Nazionale, uno scudetto vinto con la Roma sia pure da terzo portiere. Livorno, Lecce e Parma le sue altre squadre.
Cesare Bovo Nato a Roma il 14 gennaio 1983, difensore; in A ha giocato con Roma, Lecce,
Igor Budan
Parma, Torino e Genoa. Il
Nato a Rijeka (Croazia) il 22 aprile 1980, attaccante; dopo
ma per un infortunio coi rosa ha gio-
6 anni di prestiti, finalmente indosserà la maglia rosanero.
cato solo mezza partita.
Palermo lo prese due anni fa
In Italia è stato con Ancona, Atalanta, Venezia, Ascoli e Parma, l’anno scorso segnò una doppietta al Palermo.
Moris Carrozzieri
Maurizio Ciaramitaro
Nato a Giulianova il 16 novembre 1980, difen-
Nato a Palermo il 16 gennaio 1982, centro-
sore; quinto anno di serie A, molta gavetta nelle
campista; cresciuto nel vivaio rosanero, è
categorie inferiori, fisico da gladiatore, ma facile
stato girato in prestito a Avellino, Livorno, Ce-
all’ammonizione. Proviene dall’Atalanta dove ha
sena e Parma e l’anno scorso al Chievo col
già lavorato con Colantuono.
quale ha conquistato la promozione in serie A.
I dodici rinforzi rosanero Hernan Dellafiore
Tulio De Melo
Nato a Buenos Aires il 2 febbraio
Nato a Montes Claros (Brasile) il 31
1985, difensore; italiano a tutti gli
gennaio 1985; stesso fisico di Toni,
effetti. Dall’Inter è passato al Pa-
viene dal Le Mans con cui nella
lermo, quest’anno ha fatto bene
Ligue 1 francese ha segnato 13 gol.
nel Torino che continua a richie-
Cresciuto nell’Atletico Mineiro, al
derlo. La sua permanenza resta in
suo primo campionato italiano.
dubbio.
Simon Kjaer Nato a Forsvar (Danimarca) il 26 giugno 1989, difensore; definito uno dei migliori centrali giovani d’Europa, viene dalla formazione danese del Midtjylland. Il Palermo l’ha scoperto al torneo di Viareggio.
Davide Lanzafame Nato a Torino il 9 febbraio 1987, attaccante esterno; viene dalla Juventus, è nazionale Under 21. Col Bari nell’ultima stagione ha segnato 10 gol. Una promessa.
Antonio Nocerino
Fabio Liverani
Nato a Napoli il 9 aprile 1985, centrocampista;
Nato a Roma il 29 aprile 1976,
elemento di sostanza, anch’egli reduce
centrocampista; sarà il faro del
dall’aver vestito la maglia bianconera.
gioco, forte di un’esperienza di
Sarà il capitano della nazionale olimpica
222 partite in A e della militanza
italiana ai Giochi di Pechino.
in squadre come Lazio e Fiorentina. Ha giocato nel settore giovanile del Palermo nel 1994/95.
Andrea Raggi Nato a Carrara il 24 giugno 1984, difensore; ha giocato sinora solo nell’Empoli, 6 stagioni consecutive e 93 presenze in A. Uno dei terzini dal miglior rendimento dell’ultimo campionato.
14
LE OLIMPIADI DI IERI
Storia di Antibo, la gazzella ferita
16
«Io, l’atletica neanche la conoscevo; la gente magari non
Il genio ma anche l’orgoglio. «Nell’88 a Seul ho perso l’oro
ci crede ma da giovane non amavo questo sport».
olimpico; Brahim Boutayeb in quell’occasione è stato più
Sono parole che non immagineresti mai di sentir pronun-
bravo di me, ma da allora non ho più permesso che mi ar-
ciare da uno tra i fondisti più forti al mondo, all’ultimo
rivasse davanti. A Seul l’ho lasciato andare pensando che
europeo in grado di tenere testa agli africani della corsa,
prima o poi avrebbe pagato e invece con mia sorpresa ha
all’attuale detentore dei primati italiani sui 5.000 e
tenuto fino alla fine, ma sono certo che se qualcuno mi
10.000 metri piani. Eppure Salvatore Antibo, Totò per gli
avesse informato sulle capacità del marocchino avrei preso
appassionati dell’atletica, inizia il suo racconto confessando
le giuste contromisure e lo avrei battuto».
un’iniziale antipatia per quello sport che avrebbe in seguito
Solo un argento (si fa per dire) per Antibo a quelle Olim-
rappresentato la sua ragione di vita: «E’ stato il mio in-
piadi, ma da quel momento la svolta: vincitore dei 5.000
segnante di educazione fisica a chiedermi di fare un pro-
alla Coppa Europa del 1989, vincitore dei 10.000 alla
vino con Gaspare Polizzi, uno dei migliori tecnici italiani,
Coppa del Mondo dello stesso anno, medaglia d’oro nei
io l’ho solo accontentato; vedendomi correre, Polizzi ri-
5.000 e nei 10.000 agli Europei del 1990 e primo ancora
mase scioccato e da quel momento non mi ha più mollato
nei 5.000 alla Coppa Europa del 1991.
diventando l’allenatore di tutta una vita nonché il mio se-
Ma tutte le più belle storie a un certo punto finiscono:
condo papà».
Tokyo, 1991, finale dei 10.000 metri ai Campionati Mon-
Seduto sul divano di casa sua ad Altofonte, Antibo si rac-
diali; a guidare la corsa i soliti cinque, Antibo compreso,
conta ma con lo sguardo perso nel vuoto, senza esprimere
ma all’arrivo Totò si ritrova inspiegabilmente ultimo:
grandi emozioni, poi improvvisamente un guizzo: «Sono
«Avrei potuto dire qualunque cosa, che mi faceva male un
stato l’atleta più amato perché entravo in pista per dare
ginocchio, che avevo avuto mal di testa, ma sono una per-
spettacolo; non gareggiavo per inseguire un record o una
sona semplice e corretta così ho preferito dire la verità
medaglia ma per catturare la gente. Pensi a quanto deve
senza immaginare quali sarebbero state le conse-
essere noioso assistere ad un 5.000 o peggio ancora ad
guenze». Epilessia: la Federazione è stata categorica,
un 10.000… vedere questi omini girare sempre in tondo!
Salvatore Antibo doveva smettere di correre.
Così cercavo di inventarmi qualcosa per far divertire il pub-
«Nel primo periodo ne ho dette di tutti i colori alla Fede-
blico, allunghi, strappi… un po’ come fa Valentino Rossi
razione; non riuscivo ad accettare quella decisione; non
in sella alla sua moto».
ero un pilota di Formula 1, l’unica cosa che poteva suc-
cedere era di arrivare ultimo! Col tempo però me ne sono fatto una ragione ed ho chiesto pubblicamente scusa per la dura reazione». Cosa ha significato fermarsi proprio all’apice della carriera? «La mia vita è finita; mi hanno ritirato la patente, mi hanno tolto tutto. Ogni tanto vado a correre insieme ad alho dichiarato il mio problema la malattia è peggiorata vuoi per il nervosismo, vuoi per la rabbia… e pensare che avrei potuto correre per altri cinque anni». E poi la delusione per l’abbandono. Dal 1992 al 2004, Salvatore Antibo ha vissuto grazie a quanto messo da parte nel corso della sua carriera, l’unica entrata era una misera pensione d’invalidità pari a 250.000 lire. Una volta lasciata la pista il grande campione è stato dimenticato; nessuno si è preoccupato che smettendo di correre non avrebbe più guadagnato in nessun modo. Solo nel 2004
di MARCELLA BELLANCA
cuni amici perché da solo non posso. Dal momento in cui
arriva a casa Antibo una chiamata dal Ministero e la notizia di aver ricevuto un vitalizio di 1.400 euro al mese per meriti sportivi. «Penso di essermelo meritato; certo ripensando alle altre quattro persone che hanno ricevuto il vitalizio mi viene ancora da sorridere…». Certo in Italia… in Sicilia è tutto così complicato: «Questo paese di bello non ha nulla eppure io lo amo e non lo lascerei mai; lo amo nonostante non abbia mai fatto nulla per me; ho portato il nome di Altofonte in giro per il mondo ma Altofonte mi ha sempre lasciato solo. Guardi fuori dalla finestra; lo vede quel campo laggiù? Mi avevano promesso una pista nel 1984 ma come vede… i ragazzini corrono dove correvo io: una ex linea ferrata pericolosissima perché sempre trafficata, un budello che da Altofonte porta a Piana attraversando cinque gallerie buie». C’è tanta amarezza nelle parole di Antibo dimenticato da chi, prima del suo ritiro aveva palpitato ed esultato per ogni sua gara, aveva urlato a squarcia gola Fratelli d’Italia tante volte sul podio insieme a lui; perché di vittorie Totò ne ha conquistate tante anche se all’appello ne è sempre mancata una: «Nella mia carriera ho vinto di tutto tranne i Mondiali: ne ho fatti tre e tutte e tre le volte sono arrivato ultimo… si vede che era destino». La maledizione del Mondiale. Poi Antibo racconta di una lettera ricevuta da Marion Clignet, ciclista francese con all'attivo 6 titoli mondiali e due argenti olimpici nonostante l’epilessia. Sì, perché in Francia con l’epilessia è consentito gareggiare; la Clignet lo ha invitato a partecipare ad una manifestazione dedicata allo sport e l’epilessia ed io scherzando lo invito ad andare, prendere la cittadinanza francese e correre ancora per quella medaglia incantata… ma lui lascia scivolare la provocazione: «Quello che resterà sempre nel mio cuore più delle medaglie e delle vittorie conseguite è l’aver avuto la possibilità di poter girare il mondo; ho visto posti splendidi, Los Angeles mi ha tolto il fiato; ho preso centinaia di aerei ed attraversato il globo da una parte all’altra eppure… oggi ho tanta paura di volare!». 17
LE OLIMPIADI DI OGGI
Siciliani verso Pechino Atletica, arti marziali, canoa, pesi, nuoto, pallanuoto, pallavolo. Lo sport siciliano è promosso in massa ed alle Olimpiadi di Pechino che scatteranno il prossimo 8 agosto avrà ben 17 rappresentanti (16 atleti ed un tecnico) ai
di EDOARDO ULLO
nastri di partenza, più i partecipanti alle Paralimpiadi che scatteranno a settembre. Se non è record assoluto, poco ci manca, ed è comunque un segnale forte di come il “made in Sicily” si sia mosso bene in questo quadriennio, per la soddisfazione del presidente regionale del CONI Massimo Costa. Numeri confortanti, che migliorano quelli di Sydney 2000 ed Atene 2004 quando i siciliani furono in tutto 15. Ogni atleta una storia diversa. Da chi si è qualificato in extremis, come ad esempio Anita Pistone, VinAnna Incerti
cenzina Calì e Giuseppe Gibilisco nell'atletica a chi il pass per la Cina lo aveva conquistato già da un
anno come la maratoneta Anna Carmela Incerti, la canoista Fabiana Sgroi ma anche il judoka Gian Nicola Casale. Da chi si affaccia per la prima volta ai Giochi, a chi è abituato a vincere ed aspira ad una medaglia, come le pallanuotiste Silvia Bosurgi, Maddalena Musumeci, Cinzia Ragusa, Chiara Brancati, ed il tecnico
Luca Marin
Mauro Maugeri. Abituati a vincere scudetti e Coppe dei Campioni con l'Orizzonte Catania, proveranno ad essere il motore della nazionale azzurra e riportarla sul gradino più alto del podio. La festa olimpica, però, coinvolgerà altri rappresentati di discipline sportive che durante il corso della stagione hanno pochissime occasioni di salire alla ribalta nonostante risultati lusinghieri. I riflettori saranno puntati sui pesisti Giorgio De Luca e Genny Pagliaro, uno palermitano, l'altra nissena, che racconteranno al grande pubblico le loro vicende, fatte soprattutto di sacrificio e di duri allenamenti per arrivare a coronare il sogno di ogni atleta. La canoista palermitana Fabiana Sgroi Genny Pagliaro
porterà con se tutto l'affetto dell'Arenella, sua borgata; Luca Marin, dopo le note vicende sentimentali, tenterà nel nuoto (200
e soprattutto 400 misti) l'assalto a quella medaglia olimpica che suggellerebbe una già brillante carriera. Ci proverà anche il pallavolista Valerio Vermiglio alla caccia di quel titolo olimpico che la nazionale, fin dai tempi del “dream team” di Velasco negli anni '90, va cercando. Gian Nicola Casale prepara la sua partecipazione alla rassegna a cinque cerchi da quasi un anno, ossia dai mondiali di Rio de Janeiro dello scorso anno. Si è guadagnato il passaporto olimpico all'ultimo tuffo, a maggio, Antonio Scaduto, grazie al sesto posto agli Europei di Milano nel k2 500. Scaduto ritorna ai Giochi dopo la partecipazione, e la semifinale, a Sydney 2000. In bocca al lupo ai nostri ragazzi che rappresenteranno il meglio della Sicilia sportiva. 18
NOME
DATA E LUOGO DI NASCITA
Anna Incerti Claudio Licciardello Anita Pistone Vincenza Calì Giuseppe Gibilisco Luca Marin Silvia Bosurgi Cinzia Ragusa Maddalena Musumeci Chiara Brancati Giovanni Nicola Casale Fabiana Sgroi Antonio Scaduto Genny Pagliaro* Giorgio De Luca Valerio Vermiglio Mauro Maugeri Antonino Lisotta Giuseppina Gargano Federica Cudia Giuseppe Vella
SPECIALITÀ
Palermo 19-01-1980 Catania 11-01-1986 Catania 29-10-1976 Palermo 15-10-1983 Siracusa 05-01-1979 Vittoria (RG) 09-04-1986 Messina 17-04-1979 Catania 24-05-1977 Catania 26-03-1976 Catania 20-07-1981 Messina 26-01-1980 Palermo 13-05-1981 Augusta (SR) 01-12-1977 Rovereto (Trento) 15-10-1988 Palermo, 19-06-1984 Messina 01-03-1976 Catania 19-01-1959 Corleone (PA) 18-05-1965 Collesano (PA) 02-07-1971
Atletica – Maratona Atletica – 400 m Atletica- 100 m e staffetta Atletica – staffetta 4x100 Atletica - salto con l’asta Nuoto – 400 misti Pallanuoto Pallanuoto Pallanuoto Pallanuoto Judo – cat. 66 kg Canoa – kayak Canoa – kayak Sollevamento pesi – 48 kg Sollevamento pesi – 69 kg Pallavolo CT Pallanuoto femminile Tiro con l’arco (paralimpiadi) Atletica (paralimpiadi)
Mazara (TP) 16-12-1989 P. Montechiaro (AG) 20-11-1969
Tennis tavolo (paralimpiadi) Tennis tavolo (paralimpiadi)
*La Pagliaro è nata a Rovereto ma è vissuta e cresciuta a Caltanissetta.
LA PALERMO CHE PUÒ
L’estate dei circoli: sole, tennis e defilè
20
Da un lato chi si gode la tanto attesa stagione estiva tra
attività sportive legate al mare che, non va dimenticato,
villaggi turistici e viaggi culturali alla scoperta delle capitali
costituiscono il nostro principale scopo sociale. Da que-
europee più visitate e più richieste. Dall’altro chi invece
st’anno abbiamo riservato una piccola novità ai nostri soci.
preferisce restare in città e approfitta delle ferie del pe-
Infatti oltre al “Clubino Beach”, la storica sede in spiaggia
riodo estivo per riposarsi e nello stesso tempo divertirsi
e alla sede di Fondo Anfossi, quest’anno abbiamo da poco
grazie alle attività e agli eventi che i circoli di Palermo
inaugurato il Clubino Addaura, una seconda qualificata
organizzano durante la stagione.
sede a mare che rende usufruibili nuovi spazi attrezzati
Feel Rouge vuole descrivervi come passeranno l’agosto
sulla sabbia e sulla scogliera. Il Clubino Addaura si trova
in città i palermitani che, fortunati loro, possono permet-
nel tratto di Punta Priola tra il Country mare e L’Addaura-
tersi l’appartenenza ad un circolo e dunque usufruire dei
reef». Il Clubino offre ai suoi soci diverse attività sportive
tanti servizi di strutture di prestigio. «Bollono in pen-
che riguardano discipline nell’ambito marino. «Per
tola numerose attività sia in campo sportivo che in quello
quanto riguarda gli eventi serali abbiamo organizzato se-
dell’intrattenimento - a parlare è il presidente del Clubino
rate di gala per brindare all’arrivo dell’estate e delle nuove
del Mare, Pietro Ferrotti - Il Clubino vanta ormai una
sedi. Inoltre abbiamo organizzato, insieme agli amici de
consolidata esperienza nell’organizzazione di eventi e di
“Il Circoletto”, un ampio programma di iniziative comuni
da svolgersi nel periodo estivo (musicali, cinematografiche, culturali, ricreative)». Il Country club di via dell’Olimpo a Castelforte propone ai suoi soci una giornata estiva all’insegna dello sport tra corsi di immersione, calcio, nuoto, atletica e
di IRMA ANNALORO
tennis che rimane lo scopo principale del club. Di giorno al mare nella sede del circolo che si trova all’Addaura e che chiude il golfo di Mondello e la sera all’interno del club tra tante iniziative culturali e artistiche organizzate durante
la
stagione.
«Anche
quest’anno, nonostante le consuete difficoltà economiche, il nostro circolo ha ospitato un evento di grande importanza – ci dice il presidente Giorgio Cam-
2000. Tra le nostre attività sportive ci sono anche corsi
marata – la XXI edizione del torneo internazionale fem-
di nuoto per adulti e bambini, corsi di tennis, power
minile di tennis, un evento seguito da oltre 30.000
stretching, acqua gym e palestra dove personal trainer
persone. Per l’occasione è stata chiusa al traffico una car-
seguono i nostri clienti. Per i nostri soci uno dei passa-
reggiata di via dell’Olimpo e creato un villaggio in cui sono
tempi più sentiti è stato seguire la nostra squadra di
stati allestiti stand ed organizzati talk show, defilé, con-
tennis in serie A. Nel nostro circolo inoltre si allenano
certi e animazione anche per bambini. Naturalmente i no-
tre tenniste professioniste. Si tratta di Roberta Vinci,
stri soci hanno avuto modo di assistere sia al torneo che
che fa parte della nazionale italiana di Federation Cup
agli eventi organizzati per l’occasione durante la sera».
e parteciperà alle Olimpiadi di Pechino disputando il
E anche per il Tennis Club 2 di via San Lorenzo è stato
doppio; Tatiana Garbin che è stata anche al 22° posto
tempo di gare. Dopo l’undicesima edizione della Summer
nella classifica mondiale e oggi ha scelto Palermo per
Cup, tradizionale manifestazione sportiva fra i circoli cit-
allenarsi e cercare di risalire il ranking WTA e Federica
tadini che ha ospitato anche mostre fotografiche (come
Di Sarra, giocatrice in erba. E per concludere la sera
quella di Pucci Scafidi) e concerti, (come quello dei Sei Ot-
organizziamo cene sociali, cene a tema, presentazioni
tavi, reduci dal programma televisivo X factor), nuove ini-
di mostre e gare culinarie che registrano sempre tan-
ziative permetteranno ai soci di trascorrere un agosto
tissimi partecipanti».
piacevole. «La nostra associazione offre diverse attività durante la stagione estiva – a parlare è Cristiana Rizzo, figlia del presidente e addetto stampa del club – Novità di quest’anno è la nostra seconda sede a mare. Oltre il Charleston quest’anno ci appoggiamo all’Addaurareef. E’ molto gradevole il pranzo nel ristorantino sul prato del circolo. Nel pomeriggio si prosegue con lo sport. Abbiamo 15 campi di cui uno coperto da una struttura introdotta nel
21
PALERMO SENZA CIRCOLI
La città che non si gode il mare
E chi non si può permettere l’iscrizione ad un circolo, come vive l’estate? Di quali servizi usufruisce? E può gustarsi in pieno gli scenari naturali che la nostra terra offre? Feel Rouge ha cercato di scoprirlo attraverso un itinera-
22
rio dei luoghi più tipici delle vacanze “locali”. Scorgendo lo
e lasciati dai bagnanti ricoprono vaste superfici degra-
sguardo lungo il litorale palermitano di circa 30 km, si
dando una risorsa preziosa per tutti.
osserva come soli pochi tratti dell’intera costa siano ac-
Andando lungo il versante settentrionale di monte Pelle-
cessibili, seppure con difficoltà, dai cittadini. Basta dare
grino, c’è l’Addaura, il cui nome deriva del termine dia-
uno sguardo alla popolare, vivace e distinta Mondello, la
lettale “Alloro”. Proseguendo in avanti c’è un’altra striscia
spiaggia per eccellenza dei palermitani. Sulla battigia, un
di costa chiamata la Marsa. Ma in entrambi i casi, l’ac-
cocktail di gente si raccoglie per tutto il periodo estivo,
cesso al mare è piuttosto difficile. Trattasi unicamente di
perché non esiste una spiaggia bianca e cristallina, un
una distesa di scogli, dove il rischio di farsi male è no-
mare cosi incantevole dai fondali bassi, a pochi chilome-
tevole per coloro i quali vogliono sdraiarsi o farsi una nuo-
tri dal centro della città. La Mondello dalla lunga spiaggia
tata. Anche qui però si può godere di un mare
(breve il tratto di “spiaggia libera” lasciato alla gente co-
straordinario con acqua trasparente e pulita. Tanti sono i
mune), che per la maggior parte è occupata da cabine
residenti che si recano in questo tratto di costa, benché
che rendono l’ambiente austero, accessibile in fondo a
non sia agevole la balneazione, alla ricerca di un maggiore
pochi, solamente a coloro che hanno la possibilità di usu-
spazio dove stendere il telo e godere dell’agognato tuffo in
fruire di questi servizi offerti dal comune. Dunque, la
acque profonde.
maggior parte dei cittadini e soprattutto i turisti che ven-
Altro luogo balneare considerato da molti palermitani “un
gono da fuori, si deve accontentare soltanto di quella pic-
piccolo Eden”, è la riserva naturale di Capo Gallo, dove
cola parte aperta a tutti. Meravigliosa è la passeggiata
il panorama verte su una montagna a strapiombo sul
pomeridiana vicino alla battigia, al calar del sole, dove i
mare, poco accessibile. Scosceso è il sentiero da percor-
colori del tramonto inebriano gli occhi e riscaldano il cuore
rere per arrivare alla piattaforma. Il luogo offre uno sce-
di magnifiche sensazioni. Lo stesso non si può dire ab-
nario incantevole caratterizzato da natura e scogli, ora
bassando lo sguardo verso il mare e la spiaggia. Davanti
appuntiti ora modellati dalle onde del mare, e si fregia di
a te un panorama devastante, dove i rifiuti accumulati
fondali di verde smeraldo piuttosto profondi, ideali per gli
di nessuno, quando pubblico invece significa che appartiene a tutti, quindi deve essere rispettato, tutelato e migliorato. E’ l’upossibili l’opportunità di godere appieno di questa meravigliosa risorsa. Proprio in difesa di coloro che non possono permettersi di godere a pieno delle bellezze naturali di cui è piena la Sicilia, magari pagando costosi canoni a circoli privati, le istituzioni dovrebbero impegnarsi a studiare un piano strategico che miri alla creazione di nuove strutture e servizi, alla razionalizzazione degli spazi sul litorale. Bisogna favorire la fruizione del mare, il recupero e il rilancio delle amanti delle immersioni subacquee. Molti sono i
zone costiere e dei porti turistici, aprire anche ai
frequentatori che prediligono questo scorcio di
meno abbienti la possibilità di vivere tali ricchezze.
paesaggio ai posti più battuti, nonostante l’as-
Un piano programmato in funzione non soltanto
senza totale di comfort. A far da padrone sono
delle esigenze del singolo cittadino, ma dell’intero
mare e natura che insieme al silenzio creano
territorio, le cui priorità devono essere lo sviluppo
un’atmosfera rilassante. Bello ma scomodo. I
economico e turistico del territorio e la creazione di
servizi infatti lasciano a desiderare. Malgrado la
nuove opportunità di lavoro.
stagione balneare sia iniziata da qualche mese, è angosciante costatare l’assenza di strutture idonee a garantire sicurezza e accoglienza ai bagnanti. Non esistono, infatti, punti di ristoro, né lettini né ombrelloni per proteggersi dal sole, né servizi igienici. Per non parlare dello stabilimento la Marsa dove, a dispetto dei numerosi bagnanti che lo frequentano vi sono tre docce, di cui soltanto una di questa allo stato è funzionante. Accade quindi di attendere mediamente 15 minuti per usufruire di questo minimo servizio. E poi c’è il mare di “quartiere”, quasi dimenticato, quello di Romagnolo e della costa che va verso est affollato dagli abitanti delle zone più degradate ma privo quasi totalmente di servizi. È inconcepibile pensare come tutto ciò che è pubblico non viene considerato
di FRANCESCA DI GIOVANNI
nica via per dare a più utenti
MATTEO LIGURI RAPPRESENTANZE
L’inaugurazione del nuovo show room informazione pubblicitaria
Se c’è una cosa che non passa mai di moda, è la moda. Fin dalla preistoria è servita agli uomini per comunicare agli altri il proprio gruppo di appartenenza, la propria classe sociale, il proprio modo di pensare, i propri gusti, l’epoca in cui si è vissuti. La moda è una divinità onnipresente, onnisciente e onnipotente. E’ sempre esistita e sempre esisterà… semplicità, stile ed eleganza approdano a Palermo con l’apertura del nuovo show room “Matteo Liguri Rappresentanze”. L’allestimento e la localizzazione dello show room rispecchiano la filosofia di Matteo Liguri, non legata al lusso e all’ostentazione dell’ambiente, ma volta a creare un contesto dove l’attenzione sia concentrata sul prodotto piuttosto che sugli spazi. Ambiente moderno ma non freddo, soft, caldo, accogliente. La moda è percepita non come qualcosa di chiuso e distante ma aperta. Il contesto è volutamente semplice per dare rilievo alle collezioni e quindi alle aziende rappresentate: Denny Rose, Taglia 42, Quod uomo-donna, una linea trend per ragazzi e una elegante per uomo. Luigi Indricchio, Dorilena Biondo, Matteo Liguri
24
Matteo con i due figli Mirko ed Elisabeth
È così che Matteo Liguri definisce
il
suo
lavoro: sogno realizza
«Un che
si
dopo
anni di attesa e grande per
fatica rendere
quello che c’era dentro la testa; un lavoro di pazienza ma soprattutto, mi auguro l’inizio di un lavoro florido per me ma anche per la nostra Sicilia.» Ma dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, Dorilena Biondo, collaboratrice e compagna di vita, grande personalità e
creatività,
una
delle risorse più importanti
di
un’a-
zienda e da essa dipende la sua so-
‘‘Il segreto del successo? Risiede nella costanza con cui si persegue uno scopo’’ (Benjamin Disraeli)
pravvivenza. Il primo impatto che il cliente avrà entrando nello show room sarà dato dalla fluidità degli spazi, con le superfici e le finiture dei materiali e dalla qualità del servizio strettamente legato allo stile del suo personale di vendita, che contribuisce in modo determinante a influenzare la percezione della qualità del servizio da parte del cliente.
MATTEO LIGURI rappresentanze Via Socrate, 12 - Palermo (Tommaso Natale) Tel +39 091595457 Fax +39 0916197407 www.matteoliguri.it Tuccio Santapaola insieme a Matteo Liguri
Mariagrazia Tirrito e Matteo
e-mail: matteoliguri@virgilio.it
I VIAGGI DI FEEL ROUGE
Guadalupe
La Sicilia ai Giochi delle Isole
Un’isola a 8.000 km dall’Italia, un gruppo di 75 atleti ed una ventina di dirigenti, un’avventura particolare tutta da raccontare. Una fotografia della Sicilia sportiva più vera, quella dei sacrifici spesso non illuminati da riflettori o da risultati eclatanti, ma che costituisce
il
cuore
del
movimento
sportivo
dell’isola. Il Coni presieduto da Massimo Costa porta avanti da anni questo tipo di politica e l’esperienza ai Dodicesimi Giochi delle Isole lo ha confermato. La manifestazione, nata anni fa quasi per gioco proprio su iniziativa della Sicilia assieme a Sardegna e Corsica, e oggi sviluppatasi fino ad avere quasi i connotati di una mini Olimpiade per under 16, costituisce anche un modo per viaggiare e visitare angoli della terra che solo grazie
allo
sport
questi
ragazzi
possono
conoscere. Così i 10 giorni di gare a Guadalupe, una delle isole dell’arcipelago delle Antille, a metà strada fra Miami e la costa del Venezuela, hanno permesso all’intera delegazione di visitare posti particolari e piacevoli. Spiagge tipicamente caraibiche, attorniate da palme 26
gigantesche e con i pellicani che ti volano sulla testa, architettura semplice ma dignitosa, fatta quasi interamente da ville basse tutte con un mini giardino, resort e villaggi turistici dotati di ogni comfort, nei quali era possibile rilassarsi ed attendere le gare senza troppe pressioni. Guadalupe, che co-
di PAOLO VANNINI
munque è territorio europeo dal punto di vista amministrativo (è un dipartimento d’oltremare della repubblica francese) è formata in pratica da due isole, Gran Terre e Basse Terre, unite da un ponte, e piuttosto diverse l’una dall’altra. Le squadre siciliane, impegnate in 9 diverse discipline, erano disseminate più o meno in tutte le zone del paese. C’è stato tempo per il lato agonistico e altrettanto per conoscere culture diverse e
pacità di sorridere sempre, di ballare in ogni occa-
familiarizzare con ragazzi che venivano da tutte altre
sione, di vivere con ritmi meno frenetici di quelli sug-
parti del Mondo, dalle isole africane di Mayotte fino ad
geriti dai sistemi cui siamo abituati e di prendersi il
Azzorre, Madeira o Canarie oltre alle padrone di casa
proprio tempo per godere delle cose belle della vita.
di Guadalupe e della vicina Martinica.
Sul piano sportivo, la Sicilia non ha confermato i bril-
Cerimonia d’apertura e di chiusura che sono state delle
lanti risultati dei precedenti Giochi: ha concluso al 4°
feste multi-colorate, che hanno messo in mostra il lato
posto assoluto dietro a Sardegna, Canarie e Ma-
più simpatico del popolo che abita queste terre. Una ca-
deira, pur trionfando nella pallavolo e mettendo in mostra talenti assoluti nel nuoto (il catanese Giuseppe Bellocchio vincitore di 5 medaglie d’oro o la bagherese Luisa Affatigato) e nel judo dove sono arrivate altre tre vittorie. Ma l’atmosfera con cui è stata vissuta la manifestazione
27
era senz’altro il risultato più importante. Agonismo e divertimento lontano però anni luce dagli eccessi che spesso contraddistinguono lo sport: basti dire che le squadre di basket femminili
di
Sicilia
e
Sardegna che si giocavano una medaglia, sono andate alla partita decisiva insieme, sullo stesso pullman,
ridendo
e
scherzando prima di confrontarsi
leal-
mente sul terreno di
Massimo Costa (a sinistra) Presidente del CONI Sicilia assieme ai dirigenti della Sardegna, Isola vincitrice della manifestazione.
gioco.
28
L’aspetto turistico non è stato meno incantevole: bel-
o panorami spettacolari che danno sull’Oceano Atlan-
lezze creole che non puoi vedere in Europa, isolette
tico. Il bottino finale della Sicilia è stato di 43 meda-
raggiungibili con una barca dove fare il bagno in mezzo
glie totali, 18 d’oro, 11 d’argento e 14 di bronzo. Ma
ai coralli e mangiare il cocco che cade dagli alberi,
l’esperienza umana che non entra in questa classi-
tornei di beach volley improvvisati che finivano per riu-
fica assume un valore ancora maggiore. Appunta-
nire sulla sabbia persone di ogni età e ogni continente.
mento al 2009 dunque, per la sfida fra i ragazzi di
La cittadina principale era Pointe à Pitre, civettuola e
tutte le piccole isole del Mondo: la prossima edizione
accogliente, mentre un itinerario di Guadalupe ti fa
è prevista proprio in Italia, all’isola d’Elba, anche se
scoprire le bellezze selvagge del suo parco nazionale
la conferma definitiva arriverà solo in Settembre.
DA SURFISTA A DJ
La seconda anima di Riccardo Giordano Dopo una vita trascorsa sulla tavola da surf, il trentottenne Riccardo Giordano, che con nove titoli mondiali di windsurf ha portato alta la bandiera dello sport palermitano, si è cimentato in una nuova avventura dietro piatti e consolle, diventando artefice di alcune fra le piÚ belle serate di tendenza palermitane.
Parallelamente allo sport si è sviluppata la tua carriera di dj. Ci racconti com’è iniziata? «E’ iniziata per gioco nel ’95, seguendo il mio amico dj
di VALERIA LO VERDE MORANTE
Claudio Coccoluto in tante date in giro per il mondo. Lui ha inventato ogni tendenza musicale e anch’io, grazie ai miei viaggi, ho costruito il mio percorso su suoni poco conosciuti a Palermo, evitando la musica commerciale, che purtroppo la gente continua a preferire, magari vanno in vacanza in posti come Ibiza e dicono: “Che serate paurose!”; ma qui continuano a ballare le stesse cose. All’inizio mi prendevano in giro perché sbagliavo a mixare, ma negli anni sono riuscito a fare capire che in alcuni locali esiste un’altra storia musicale, molto più interessante delle solite macarene e la gente si è sempre più appassionata». Anche se preferisci non parlare di professione, quand’è che il gioco è diventato un’attività più seria? «Non è neanche un’attività nel senso che non guadagno, pagano talmente poco che spendo il doppio in dischi, perché al contrario di molti che scaricano dai pc, per me fare musica è andare un paio d’ore in discheria, sentire uno ad uno i vinili, che hanno la copertina, toccarli, odorarli, sentire il suono che è diverso e trovare qualche chicca». A Palermo è difficile fare serate di tendenza, ma alle tue c’è sempre tanta gente.
delle megafeste a cui partecipavano surfisti e gente
«È vero, ma raramente si crea l’atmosfera che piace a me.
proveniente da ogni parte del mondo e si creava un’at-
Le serate più belle le ho fatte quando regatavo, nei vari
mosfera speciale. Sarebbe bello riuscire a coinvolgere
mondiali ed europei. Dopo le gare andavo in giro con gli
un bel po’ di gente anche qui, mi piacerebbe avere un
amici, cercavamo i locali più belli del luogo e facevamo
mio luogo, come accade ai dj residence, fare una o due serate al mese che diventino cult; comunque per ora è più un hobby, dipende molto da come risponde la città». Parlando di gratificazione, c’è un legame fra quello che hai provato nello sport e quello che provi dietro ai piatti? «Sì. Per fare divertire la gente a una bella serata ti devi impegnare, non è facile, e quando ci riesci e vengono a congratularsi è una grande soddisfazione, come vincere una regata. In qualche maniera è sempre una gara». Che caratteristiche deve avere un bravo dj? «Deve essere estroso, musicalmente preparato, capace di imporre uno stile e dare qualcosa di diverso a chi lo ascolta. Quasi tutti i dj propongono le stesse cose e a Palermo la mia è sempre una sfida perché qui non si è abituati a certa musica, ai suoni particolari». Cosa stai facendo adesso con lo sport? «A livello agonistico ho interrotto e ora pratico surf per divertimento. Alla mia età, dopo essere stato al top per 25 anni, cominciare a gareggiare con i ragazzini e prendere bastonate fa male, così un anno dopo l’ultima Olimpiade mi sono fermato. Ogni tanto faccio regate in bei posti con tutta la mia vecchia banda di ex surfisti, tutta gente incontrata in varie parti del mondo e con cui sono cresciuto e poi esco sempre per divertimento, quando c’è bel vento e belle onde, perché il mare è il mio sangue, non posso farne a meno». 31
MOTORADUNI di VALENTINA FURGIUELE
Club del Sol, passione ruggente
Passione per le moto, e divertimento allo stato puro. È questo lo spirito del Moto Club del Sol, l’associazione che organizza raduni per motocicli, e non solo, in tutta la Sicilia. Nato come gruppo libero ed aperto a tutti, cinque anni fa,
pliato i vantaggi per i suoi iscritti. Con una piccola quota
è oggi denominato Moto club del Sol. Sono oltre trecento
d’iscrizione annuale, sono garantiti a tutti i soci la tes-
i soci che condividono quest’amore, per lo più di Palermo
sera del Motoclub, la tessera assicurativa base Uisp, la li-
e provincia, con una piccola partecipazione anche di tra-
cenza Mototurismo rilasciata dalla lega moto Uisp (sezione
panesi, agrigentini e nisseni. Nessuna preclusione di mar-
motociclistica), oltre la tessera Motoclub integrativa per il
che e modelli per tutti coloro i quali vogliano iscriversi, e
passeggero.
partecipare alle varie gite domenicali, weekend, tour, mee-
Dal 2003 ad oggi sono state più di cinquanta le manife-
ting, raduni nazionali organizzati dal club.
stazioni organizzate, tra moto raduni, moto weekend e
Affiliato da quest’anno alla Uisp (Unione italiana sport per
moto sbandierate a scopo benefico, vantando oltre otto-
tutti), il club, coordinato da Michele Fraccomio, ha am-
mila presenze. 35
Ed è sempre dallo stesso anno che si svolge, ogni dicembre, il Mototrofeo, giunto quest’anno alla quinta edizione, cerimonia di premiazione che assegna riconoscimenti per tutte le categorie, in base ai punteggi acquisiti attraverso le varie partecipazioni. Gare di bowling, di kart, tornei di mini-golf, di freccette, sono queste alcune delle attività “extra moto”, proposte nel corso dell’anno, con l’unico obiettivo di stare in compagnia, di stare all’aria aperta, di rilassarsi, abbandonando per alcune ore o giornate i problemi quotidiani. Non solo sport, quindi, ma anche cultura, turismo e spettacolo sono alla base di tutti gli appuntamenti. Sono predisposte, infatti, durante i raduni, visite a musei, chiese, biblioteche, nonché de-
gustazioni di prodotti tipici presso aziende locali. Ne è esempio il quinto Motoraduno “Scaglione moto Sperlinga – En”, del 18 maggio scorso dove i trecento partecipanti, partiti da Palermo, dopo aver attraversato Castellana, Petralia e Ganci, hanno visitato l’antico castello di Sperlinga e l’annesso museo entoantropologico,
con
pranzo
a
Nicosia
arricchito da premiazioni e sorteggi di gadgets offerti da Scaglione moto ed altri sponsor. Sul sito www.motoclubdelsol.it, in fase di attivazione, si possono trovare maggiori informazioni, come il calendario completo del 2008, che prevede come prossimo appuntamento il motoraduno “Energym Castelbuono – Geraci”, in programma il 14 settembre.
Calcio a 5, si ricomincia dalla C1
Sembrava fosse terminato con il piazzamento in seconda posizione della classifica il percorso stagionale della squadra di calcio a 5 di Feel Rouge; la finalissima dei play off, valida per il salto di categoria in C2, si era infatti conclusa con un inatteso 4-1 a favore degli avversari dello Sporting Club P5. Avevamo lasciato il presidente dell’ A.s.d. Feel Rouge, Rino Guida, amareggiato per la sconfitta, ma soddisfatto per il brillante excursus dei suoi ragazzi nei due anni di campionato trascorsi. Ma Rino Guida non si è arreso e, credendo nelle qualità della squadra, ha richiesto, addirittura, la C1. Risultato? L’ha ottenuta acquistando il titolo dalla società palermitana del St. Denis. Una ripartenza dunque in grande per la
stagione
2008/2009
che
vedrà il Feel Rouge abbandonare la serie D ed affrontare un campionato superiore di ben due categorie. E parte in grande anche la campagna acquisti. «La C1 è chiaramente un palcoscenico più prestigioso - afferma il presidente - è l’anticamera del campionato nazionale. Ci sarà un miglioramento sia a livello quali-
di ALESSANDRA TRAINA
FEEL ROUGE SPORT
tativo sia a livello quantitativo. Il futuro è dei giovani per-
disputate al Palaoreto che conta circa duemila posti a se-
ciò un buon numero dell’attuale rosa continuerà ad essere
dere. Rispetto a prima sarà tutto più oneroso, ma abbiamo
parte di questo progetto, come Aleo, Alagna, Calderone,
vissuto due anni di crescita continua e le prospettive sono
Battaglia, Nicolicchia, Gentile, Imburgia, Latino e il capi-
più che rosee. La nostra ambizione, al momento è quella
tano Rino Guida jr. Ma abbiamo voluto ampliare l’organico
di restare in C1, ma solo per qualche anno, poi cerche-
con altri giocatori provenienti da categorie superiori che
remo di approdare a livelli più importanti, come i campio-
faranno da chiocce per questi pulcini. Con la loro espe-
nati nazionali».
rienza li aiuteranno senz’altro a crescere».
E con tale determinazione sembra proprio che il Feel
Il Feel Rouge si è già assicurato le prestazioni dell’ottimo
Rouge abbia tutte le carte in regola per raggiungere anche
portiere Daniele Fuxa e di Eugenio Nastro, entrambi
questo obiettivo.
provenienti dal Gazzarra Terrasini, e di Abisso, che ha già giocato in serie A2. Un pacchetto di giocatori arriverà anche dal St. Denis come Gigi Ventimiglia, Daniele Mondino, Alessio Calì, Tedeschi e Fabrizio Allegra, bomber che ha realizzato più di sessanta gol in C1 e che è stato corteggiato anche da squadre di serie B. L’allenatore sarà Rosario Mercanti, uscito circa venti anni fa dal corso allenatori di calcio a 5 a Coverciano e che ha accumulato in C1 una navigata esperienza. «Sarà un campionato con un unico girone a 16 squadre – prosegue Guida – si giocherà non più solo a Palermo e provincia, ma in tutta la Sicilia e nei migliori palazzetti dello sport. A Palermo le partite verranno 38
CONVEGNO A MESSINA
L’innovazione delle Tecnologie Energetiche
In principio fu la luce… luce che si trasforma in energia, energia rinnovabile o più semplicemente il sole, il vento, l’energia idraulica, le risorse geometriche, le biomasse, le maree e il moto ondoso che oggi rappresentano una opportunità concreta per ridurre la spesa energetica, l’aumento dell’effetto serra con conseguente rispetto dell’ambiente e sviluppo territoriale. E’ per questo che nasce in Sicilia, e più precisamente a Messina, il Polo Tecnologico per le Energie Rinnovabili da una idea di carattere scientifico e dalla sensibilità politica; coalizione formata dalla città di Messina e da 15 Comuni della provincia, finanziato con fondi strutturali Europei. In questa ottica si è tenuta il 3 e il 4 luglio 2008 presso la Fiera Internazionale di Messina la Rassegna Internazionale delle Tecnologie Energetiche Innovative articolatasi nell’Energy Expo e in incontri tematici, come occasione di scambi e confronti sulle tematiche legate all’energia da fonti rinnovabili. L’Expo, sotto la direzione scientifica del CNR ITAE, ha visto la partecipazione di Aziende coinvolte nella creazione del Polo che, messe in vetrina, hanno accolto l’utenza con calorosità ed esposto gli step compiuti nella realizzazione del Progetto. Erano presenti: Comune di Messina; P&P Informatics; ILO Messina; Unicredit Corporate Banking; Gruppo ERG; CNR ITAE; Innova Bic spa. L’apertura dei lavori del convegno Dalla Ricerca al Territorio: il Ruolo del Polo Tecnologico dell'Energia, tenutosi il 04 luglio, è stata a cura dal coordinatore del Pit 22, dott. Francesco Pitrone, intervenuto sull’impegno della nascita del Polo, seguito, dunque, dall’ing. Carmelo Ricciardi, PIT 12, e dall’arch. Benedetto La Macchia, coordinatore PIR, sulle origini della nascita del Polo. Intervento significativo, inoltre, è stato quello del dott. Martino Russo, Assessorato Regionale all’Industria, che ha concluso la prima parte dei lavori a carattere istituzionale, passando così il testimone all’ing. Gaetano Cacciola, direttore del CNR ITAE, per la presentazione degli obiettivi e delle caratteristiche del Polo per le Energie Innovative, al Magnifico Rettore dell’Università di Messina, prof. Francesco Tomasello, sul ruolo della
ricerca scientifica e dell’alta formazione e, dunque, al dott. Giovanni Andrea Padula dell’Unicredit Corporate Banking sul supporto del credito agli investimenti nel settore energetico, e al dott. Edoardo Garrone, Vice Pres. Confindustria/Pres. Gruppo Erg, intervenuto sul ruolo
di FEDERICA MESSINEO
Da sinistra l’ing. Gaetano Cacciola e il dott. Edoardo Garrone
delle imprese nello sviluppo delle Energie Innovative. La conclusione del convegno è stata affidata al Presidente della Provincia Regionale di Messina, dott. Giovanni Ricevuto. Ha moderato i lavori il dott. Filippo Pinizzotto, Vice capo servizio della Gazzetta del Sud / Corrispondente ANSA. Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda “Tecnologie Energetiche: una possibilità per le imprese” coordinata dall’ing. Gandolfo Gallina, Assessorato Regionale all’Industria. Sono intervenuti: l’ing. Gabriele Gatti, Area Science Park di Trieste; il preside della Facoltà di Ingegneria, Ateneo di Messina, prof. Signorino Galvagno; l’arch. Salvatore Mondello, ASI di Messina; il dott. Filippo Checcucci, APRIambiente spa; l’ing. Giacomo Guglielmo, Comune di Messina. Conclusioni a cura dell’ing. Gaetano Cacciola, direttore del CNR ITAE. Il coordinamento e l’organizzazione della Rassegna è stato curato dalla VM AGENCY di Vincenzo Montanelli. Tutti presenti per un obiettivo comune, la Sicilia sulla rotta dell’energia, la creazione di una filiera energetica che partendo da qualificate competenze di ricerca e formazione sia in grado di favorire sviluppo occupazionale ed economico del territorio, un progetto di mediolungo periodo avviato attraverso un’attività di analisi sulle opportunità localizzative esistenti e di definizione del Piano Strategico di azione, finalizzato a definire strategie, linee programmatiche e azioni di sviluppo dell’area, connesse alla realizzazione del Polo. Il Piano consentirà, quindi, di inquadrare il progetto del Polo all’interno di un più ampio piano di sviluppo locale, in sinergia con attività complementari che ne rafforzeranno il ruolo e amplieranno la portata. Il Progetto prevede una serie di attività per promuovere l’avvio del Polo, indirizzate alla popolazione locale, al partenariato dell’iniziativa e agli operatori economici nazionali e internazionali. Il valore di questo strumento risiede nella consapevolezza che investire per l’ambiente e l’energia significa investire nel futuro della propria azienda e del nostro Paese. 41
Giorgio Di Fede
MOSTRE
La musica fotografata Nella suggestiva scenografia del Kursaal Tonnara Vergine Maria, luogo cult della movida palermitana, la fotografia incontra la musica e cerca di rappresentarla. A partire dal 30 giugno, nei locali del complesso quattrocentesco, è allestita la mostra “La Musica Fotografata” di Giorgio Di Fede. Le performances jazz, durante la sera, accompagnano lo sguardo lungo cinquanta scatti di artisti siciliani che hanno fatto della musica il loro modus vivendi, colti in pose bizzarre, giocose e sicuramente di grande impatto visivo. E’ l’autore a raccontarci il modo in cui ha provato a trasmettere la loro anima, il suono che li ha resi unici e sorprendenti. Qual è l’idea di fondo da cui nasce questa singolare mostra? «L’allestimento fotografico realizzato alla Tonnara, innanzitutto, è una sorta di bis dal momento che queste foto erano già state esposte a Villa Niscemi, sono piaciute e mi è stata data possibilità di metterle in mostra in questa splendida e pittoresca cornice. Io credo che la musica non possa essere immortalata ma gli artisti sì. Quindi ho voluto documentare un mondo da cui sono rimasto immediatamente folgorato, quello di pro42
mente, in virtù di un inossidabile attaccamento a quella che è la nostra terra». Balza subito agli occhi l’estetica sui generis ed
di JESSICA CORRAO
fessionisti legati al panorama musicale, siciliani ovvia-
anticonvenzionale di ogni foto… «Sì, credo che “essere musicisti non significa saper suonare uno strumento ma mostrare liberamente chi si è”. In base a ciò ho impostato il mio lavoro, cercando appunto di carpire la profondità d’animo e soprattutto l’ironia che si cela dietro l’alta professionalità dei personaggi rappresentati. Per questo ho rifiutato pose tradizionali, poiché non sarebbero riuscite a mettere a nudo la singolarità di ognuno. Il mio intento è di suscitare nello spettatore, con estro e fantasia, emozioni positive come gioia, energia, stupore, sentimentalismo». Nelle immagini è molto eloquente la scelta innovativa, ma, concretamente, in fase di ideazione e realizzazione, come si arriva a queste pose? «Ogni idea è nata quasi per caso, camminando per strada, osservando la TV o dopo un intenso scambio di impressioni e battute con gli stessi protagonisti. Ho provato a chieder loro spontaneità e naturalezza davanti all’obbiettivo fotografico e ne sono venute fuori immagini estremamente divertenti e particolari: Marcello Mandreucci cosparso di schiuma da barba al mentolo (applicazione che fra l’altro gli provocò un terribile bruciore agli occhi), Dario Sulcis in un carrello della spesa, le Divas vestite da sposa, Munafò accostato alle sue due grandi passioni, il calcio e la musica, per citarne solo alcune fra le più curiose». Quali sono adesso i progetti futuri dopo questa mostra? «La collaborazione con professionisti della musica è stata appagante, quindi c’è sicuramente la volontà di proseguire questa ricerca creativa. Inoltre non è da escludere la possibilità di estendere il progetto al di fuori dei confini insulari, con la collaborazione dell’A.N.F.E. (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), che svolge azioni di promozione culturale e sociale del territorio italiano a livello mondiale, la quale potrebbe in futuro fornire dei locali di un centro culturale americano per l’esposizione dei miei ritratti». 43
PICCOLA BIBLIOTECA D’ARTE KALÒS
Una nuova collana della casa editrice palermitana
Kalòs kai agatos. Bello e buono. Sta già tutto nel nome lo spirito guida di un’esperienza che dal 1989 valorizza e mette nero su bianco (senza scordare il colore) la cultura e l’arte della nostra isola. Vent’anni per il gruppo editoriale “Kalòs” sempre alla ricerca di ciò che di bello e di buono c’è in questa terra di Sicilia. Uno spirito sempre vivo che ha portato quest’anno alla nascita di una nuova collana, la “Piccola Biblioteca d’Arte”, curata da Davide Lacagnina, composta da monografie che approfondiscono aspetti, personaggi e momenti dell’arte in Sicilia. Nel solco della tradizione internazionale, (vedi le edizioni francesi della Gallimard o quelle inglesi della Penguin), il cuore e la memoria di una Sicilia che non sempre sta sotto i riflettori. L’idea portante è quella di colmare quelle lacune della bibliografia artistica siciliana, dalle origini ai giorni nostri (con particolare accento all’Ottocento e al Novecento), fornendo approfondimenti inediti, nuovi punti di partenza per studi più rigorosi e organici e sottrarre gli studi dell’arte in Sicilia a tutte le derive localistiche, celebrative ed autoreferenziali in cui versa allo stato attuale.
Monografie
d’approfondimento,
riccamente
illustrate, aperte non solo ad un pubblico d’esperti, ma pensate e strutturate per essere accessibili anche ai non specialisti, con in appendice un apparato di note che fornisce un doppio livello di lettura: uno introduttivo alla tematica e uno d’approfondimento per gli addetti ai lavori. Piccoli, economici, ma rigorosi nei contenuti, dunque, i primi numeri, sette piccoli scrigni d’arte presentati a Palazzo Steri lo scorso 11 giu44
gno, sono già una dichiarazione d’intenti chiara e precisa: una collana a tutto campo, leggera, agile e profonda, che spazia dalla pittura all’archeologia, dalparole e le riflessioni di curatori attenti ed emozionanti. Così, di numero in numero, con Davide Lacagnina vengono documentati gli aspetti inediti dell’opera di Francesco Lojacono, decano della pittura di paesaggio in Sicilia; con Maria Antonietta Spadaro vengono ripercorse le tappe del rapporto di una coppia d’artisti, la pittrice giapponese O’Tama e lo scultore siciliano Vincenzo Ragusa; con Barbara Mancuso, viene analizzata la storia delle collezioni museali del Castello Ursino di Catania; con Ernesto De Miro, si riscopre l’arte dei Greci in Sicilia; con Teresa Pugliatti, si affronta una nuova proposta di lettura dell’intera opera di Antonello da Messina; con Eva Di Stefano, si intrecciano opere
di ANGELO LUCA PATTAVINA
l’arte greca a quella contemporanea, passando per le
e vicende biografiche di otto artisti “irregolari” siciliani che lungo il corso del XX secolo hanno realizzato siti, sculture e pitture fuori dai canoni convenzionali della cultura ufficiale; per finire, poi (almeno per ora), con Benedetto Patera, che racconta quella complessa stagione artistica siciliana che è stato il Rinascimento. Per non dire dei due in prossima uscita, che andranno ad arricchire la collana, che riguarderanno il “Gotico Internazionale” e il “Gruppo dei Quattro”. Un percorso, appena iniziato, che mira ad attestarsi su una media di circa dieci uscite annuali. In un settore che vive fondamentalmente di finanziamenti istituzionali (basti pensare a tutti i cataloghi di mostre commissionati da Comune, Provincia e Regione), una coraggiosa scommessa da parte dell’editore che ha interamente sponsorizzato l’iniziativa. Fiducia nei propri mezzi e ottimismo per un mercato che negli ultimi anni ha visto crescere l’attenzione di un pubblico non necessariamente specializzato, ma attento e interessato ai tesori e alle curiosità che nel nostro
sterminato
patrimonio
artistico
spesso
emergono solo nei loro aspetti più abusati e scontati. Proprio per questo, per cercare di raggiungere in maniera diretta anche quel target generalista, oltre alla consueta distribuzione in librerie, book-shop e siti internet specializzati nella vendita di libri, è al vaglio l’ipotesi di distribuire in futuro la collana anche attraverso le edicole, come supplementi ai periodici, sull’esempio di operazioni simili fatte da Skira o da Rizzoli. Una strategia che comunque ha come obiettivo, attraverso storie, personaggi e situazioni quello di far entrare l’arte nelle nostre vite, perché, come diceva George Bernard Shaw, «così come si usa uno specchio di vetro per guardare il viso, si usano le opere d’arte per guardare la propria anima». E di questi tempi le nostre anime hanno proprio bisogno di uno sguardo che ne esalti lo spirito.
45
SeiOttavi, quei ragazzi del coro
E’ bastato un attimo di incoscienza per vivere un sogno
Incontriamo le sette voci di Palermo un martedì pome-
in diretta tv. Un’esperienza unica per i SeiOttavi che
riggio, prima al Giardino Inglese e poi a casa di Alice per
dopo quattro anni trascorsi in giro per l’Italia ad inse-
assistere alle prove. Il caldo non scoraggia gli uomini
guire il successo hanno raggiunto X Factor, il talent
dall’indossare il tradizionale completo nero con cravatta
show musicale condotto da Francesco Facchinetti e
gialla, mentre le donne preferiscono una mise di colore
trasmesso da marzo a giugno su Rai2. Un reality in do-
bianco.
dici puntate, ideato per scoprire e lanciare una nuova
Inconfondibili per look e stile, i SeiOttavi debuttano nel
star. Spenti i riflettori sul programma, Massimo Sigillò
2004 davanti al pubblico palermitano con l’esecuzione a
Massara, Vincenzo Gannuscio, Kristian Andrew
cappella di brani dei Swingle Singers e Manhattan Tran-
Thomas Cipolla, Elisa Smeriglio, Chiara Castello,
sfer e classici di Brahms e Mozart arrangiati in chiave
Alice Sparti e Vincenzo Biondo, tornano in città per
swing. Protagonisti di manifestazioni e spettacoli orga-
prepararsi ad un’estate da vivere in tour da nord a sud.
nizzati in Sicilia, vincono la prima edizione di Solevoci
di VALENTINA LI CASTRI
MUSICA E REALITY
TALENTI DI SICILIA E la Ferreri bucò il video C’era una volta una bambina che aveva la musica nel cuore... Finiti gli studi trova lavoro in un supermercato e intanto continua a sognare di diventare una grande cantante. All’anagrafe è Giuseppina Gaetana Ferreri, 29 anni, di origini palermitane, ma per il pubblico di X Factor è Giusy, la vincitrice morale del talent show. Con la Competition, a Varese, e producono il disco “InOnda”. A febbraio, con il cavallo di battaglia “Spiderman” di Michael Bublé conquistano i giudici di X Factor e arrivano in tv. «Quando abbiamo inviato il nostro video alla redazione non sapevamo a cosa saremmo andati incontro - racconta Vincenzo Gannuscio - ma da quel momento di incoscienza è nata un’esperienza molto particolare che ci ha permesso di confrontarci con un mondo ancora sconosciuto». L’avventura televisiva diventa un’occasione per varcare i confini dell’isola e tentare di trasformare la passione per la musica in un lavoro a tempo pieno. «La musica a cappella è una realtà esistente - afferma Massimo - e la televisione si è rivelata un buon mezzo per farla conoscere ad un pubblico sempre più vasto. In pochi giorni siamo riusciti ad ottenere un’inaspettata visibilità che sfrutteremo per realizzare il sogno di vivere di musica». Dopo la partecipazione a X Factor qualcosa è cambiato: nuove date arricchiscono il calendario degli spettacoli estivi dei SeiOttavi che al Giardino Inglese firmano già i primi autografi. Il pomeriggio con i “vocal swing” prosegue tra i ricordi delle nove settimane trascorse in tv. «Il momento più emozionante - raccontano - è stato il primo ingresso in studio, ma non dimenticheremo neanche il primo provino e le giornate passate con gli altri concorrenti: avevamo dei buoni rapporti con tutti perché ci univano la voglia di cantare e la fatica di portare avanti questo mestiere. Non possiamo negare la difficoltà di convivere con persone che non avevamo mai visto e il disagio di avvertire in ogni nostro movimento la presenza costante delle telecamere, tuttavia, siamo riusciti ad ambientarci e a vivere in perfetta armonia». Fondamentale il rapporto con Morgan, ex leader dei Bluvertigo e capitano di una delle tre categorie di concorrenti di X Factor: «Lavorare seguendo le sue linee guida, in clima di stima reciproca - afferma Kristian - ha reso la collaborazione molto stimolante e utile alla nostra crescita professionale». E poi l’incontro con Giorgia: «La sua presenza - spiegano - ci ha fatto capire che il mondo della musica di alto livello guardava il programma, cominciava ad interessarsi a noi e a rivolgerci parole di elogio». Ammirazione autentica perché dal piccolo schermo la musica dei SeiOttavi incuriosisce, coinvolge e attrae, ma ascoltarli dal vivo... è davvero un’altra emozione. 48
canzone “Non ti scordar mai di me”, scritta per lei da Tiziano Ferro, è salita in vetta alla classifica dei brani più scaricati del web mentre l’omonimo album, con cinque cover e un inedito, a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione si conferma il più venduto. Talento di casa nostra, anche se vive in provincia di Milano da sempre, Giusy diventa la conferma che trasformare una persona comune in una star è possibile. La sua carriera musicale inizia a 14 anni nelle cover band, sulle orme di miti come Linda Perry, Janis Joplin, Fiona Apple e Mia Martini. Nel 2005 gira il suo primo video “Il Party”. Poi, l’ingresso ad X Factor, la finale e un’estate in concerto.
TAORMINA ARTE
di LAURA NOBILE
Dalla Tosca a Paul Simon, che spettacolo al Teatro Antico
E’ un lungo cartellone che, chiuso il sipario sul Taormina
all’omaggio pucciniano,Tao Arte propone per la prima
film festival e i Nastri d’argento, prosegue quasi senza so-
volta per il palcoscenico del teatro Antico, il progetto spe-
luzione di continuità fino alla fine di agosto, con grandi
ciale dedicato all’esecuzione delle Nove sinfonie di Beetho-
appuntamenti con la musica e il teatro. Parliamo di “Taor-
ven, eseguite dall’orchestra Symphonica Toscanini
mina Arte 2008”, il più ricco contenitore di eventi dell’e-
sotto la direzione di Lorin Maazel, il direttore franco-
state, al quale si aggiungono o si incrociano via via altri
americano considerato una delle bacchette d’oro del pa-
concerti e spettacoli fuori cartellone, con la prestigiosa lo-
norama internazionale: si comincia il 19 agosto con la
cation del Teatro Antico a fare da filo rosso. «Abbiamo ri-
Sinfonia n.1 e si chiude il 23 con la Nona, la “Corale”. L’ap-
lanciato “Taormina arte” non solo come una delle più
puntamento con la grande danza arriva il 13 agosto con
prestigiose rassegne estive - sottolinea Enrico Casti-
Tango sensual della coreografa Anzelika Colina, con la
glione, direttore artistico della sezione Musica & danza -
Dance Theatre company e poi con la Noche flamenca
ma soprattutto abbiamo valorizzato il luogo che per eccel-
proposta dalla Compagnia di ballo flamenco di Madrid, il
lenza la rappresenta, il Teatro Antico. Un luogo magico,di
16 agosto, sotto la direzione di Maria Dolores Herrada:
fortissima suggestione, per offrire spettacoli di assoluta
una vera e propria full immersion nella passione gitana,
qualità ed eccellenza». A conferma della straordinaria ve-
in un crescendo di virtuosismo e naturalezza. Tra i due mo-
satilità dello spazio, Tao Arte” si inaugura l’8 agosto con
menti dedicati alla danza, s’inserisce il 14, il concerto
Tosca, uno dei capolavori pucciniani più popolari, nel-
Beatles Symphony con l’Orchestra sinfonica dell’Accade-
l’anno in cui si celebra il 150° anniversario della nascita
mia musicale di Palermo diretta da Salvatore Percacciolo:
del compositore. La regia è di Enrico Castiglione, Marta
un omaggio alle canzoni del quartetto di Liverpool, arran-
Serafin ricopre il ruolo del titolo, Marcello Giordani sarà
giate per grande orchestra da compositori come Giovanni
il pittore Cavaradossi e Renato Bruson il barone Scarpia.
Sollima, Gaetano Randazzo, Giovanni D’Aquila, Antonio
Sul podio dell’Orchestra del teatro Vittorio Emanuele di
Fortunato, Alberto Maniaci, che vedrà la partecipazione del
Messina, il direttore statunitense Eugene Kohn. Accanto
soprano Lee Ki Ok. Ancora musica, nella location del pa49
lazzo dei Duchi di Santo Stefano, con il pianista Vincenzo Pavone il 12 agosto, l’omaggio a Miles Davis il 15 agosto con la St. Luke jazz band orchestra, il clarinettista Igor Begelman, il 17. La chiusura, il 25 agosto, è affidata a Bernstein on Broadway, omaggio al compositore americano, nel 90° anniversario della nascita, con la New World Symphony Orchestra, che da oltre vent’anni è l’accademia musicale più importante d’America, diretta da Boris Brott, con la partecipazione di Marquita Lister. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.taorminaarte.com o allo +39 0942628730.
Pino Daniele & superband
FOCUS ON Altre rassegne: Campofelice di Roccella e Orestiadi Quest’anno l’estate dei big della musica brilla anche a Campofelice di Roccella e per il teatro, tra la fine di luglio e i primi di agosto, c’è da segnalare la rassegna delle Orestiadi di Gibellina, che con un’attenzione particolare per i talenti siciliani e per la presenza femminile, tra le autrice e registe presenti in cartellone. Tra l’Arena del mare, e piazza Garibaldi, a Campofelice c’è un fitto programma di appuntamenti, con la prima edizione della kermesse Cuore antico, organizzata da Rapisarda management: dal concerto di Ron, il 28 luglio, ad Anna Tatangelo (l’11 agosto), Gigi D’APaul Simon
lessio il 13 e ancora più atteso, Francesco De Gregori il 18 (posto unico 17 euro) col nuovo tour “Live in summer” all’interno del quale propone le canzoni del nuovo album “Per brevità chiamato artista”. E ancora il 21 arrivano i Pooh e il 28 Pino Daniele & superband (entrambi 25 euro), per chiudere il 3 settembre in piazza Garibaldi con il concerto gratuito di Fiorella Mannoia. L’edizione numero 27 delle Orestiadi, dirette da Michele La Tona, segna alcune importanti appuntamenti, anche se ormai è l’ultimo scorcio del cartellone, partito il 16 luglio. Il 30 al Baglio Di Stefano c’è “Lampedusa beach” di Lina Prosa, per la regia di Marie Vayssiere, testo che racconta il naufragio presso le coste dell’isola siciliana di Shauba, un’immigrata africana clandestina. L’1 e il 2 agosto a Palazzo Di Lorenzo c’è “Il festino”, ultimo felice esito della drammaturga Emma Dante, interpretato da Gaetano Bruno. E si chiude il 3 agosto “L’ultimo giorno di un condannato a morte”,
Francesco De Gregori
50
adattato, diretto e interpretato da Vincenzo Pirrotta, ispirato al testo di Victor Hugo. l.n.
SALVO LA ROSA
Insieme, il programma che unisce la Sicilia
Ciao Salvo mi puoi concedere un’intervista? Un’intervista per Feel Rouge, come conduttore televisivo più amato dal pubblico siciliano… E Salvo La Rosa, che della capacità di comunicazione ha fatto una vera e propria arte, non si è ovviamente tirato indietro ad una domanda così semplice e garbata. Scopriamo
La Rosa con Gigi D’Alessio
dunque chi è il presentatore che ogni sera da 15 anni col suo programma ottiene ascolti clamorosi, reg-
ruolo anche a me. Oltre ad essere un amico è anche un
gendo la concorrenza di tutti i maggiori network nazionali.
maestro. Sì, mi ispiro molto a lui, e del resto prendo ad esempio una frase di mia nonna che ricordo mi disse “fre-
52
Salvo La Rosa, da semplice giornalista ti sei ritro-
quenta chiddi megghiu di tia e pigghini i spisi” ovvero fre-
vato a condurre “Insieme”, un programma che ti ha
quenta le persone meglio di te e prendine il meglio…
dato notorietà in Sicilia e non solo… Era questo il tuo
La tua esperienza alla Rai?
sogno oppure avresti voluto fare altro?
La Rai mi ha fatto crescere professionalmente, è stato
Io mi ritengo un “ragazzo fortunato”, è stato questo il mio
come un master di specializzazione grazie a 900, destina-
sogno da quando ero bambino, infatti a scuola curavo il
zione Sanremo, vari collegamenti al festival. Mi ha aiutato
giornale di classe, poi feci anche radiocronaca e iniziai a
sempre più ovviamente come tutte le esperienze….
scrivere per varie testate giornalistiche come “La Sicilia”,
“Insieme” ha avuto modo di far entrare nei cuori del
“Il Corriere dello Sport” fino ad arrivare in televisione con
pubblico catanese un po’ di spirito Palermitano gra-
antenna Sicilia e Sicilia channel.
zie a vari artisti quali Toti e Totino, Gianni Nanfa, i
Ti ispiri molto a Pippo Baudo, com’ è il vostro rap-
Petrolini ecc.. Ed anche la tua immagine di presen-
porto?
tatore catanese giunge in maniera positiva a Pa-
Più che un suo erede mi piace definirmi un grande amico
lermo dove hai un vasto seguito di spettatori e
di Pippo. Sono a lui molto legato anche perché è una per-
ammiratori: come vivi questa situazione?
sona vera. Quando l’ho conosciuto non era neanche in Rai,
Si, loro come altri artisti sono riusciti a ritagliarsi un pro-
rientrò successivamente a Rai3 quasi dalla… finestra, dopo
prio spazio all’ interno della trasmissione facendosi amare
una prolungata assenza, dando un esempio di umiltà e
anche dal pubblico catanese, soddisfatto dalla loro bravura
professionalità per un grande presentatore come è lui…
e del loro spirito di intrattenimento. Con loro ho un buon
Propose un programma che secondo me è stato uno dei
rapporto, come del resto con tutti i palermitani, infatti
migliori degli ultimi anni, “Novecento” affidando un piccolo
quando mi capita di andare a Palermo, ultimamente sono
nista nel mondo con una forte identità. Temi il gossip? Il gossip mi colpisce poco… Fa parte del nostro mestiere ma poi se non c’ è motivo di farmi fotografare non vedo perché dovrei temere il gossip… Io amo molto la mia famiglia e cerco di passare molto tempo con loro. Lo vedi un Insieme senza Salvo La Rosa? No e non vedo un Salvo La Rosa senza Insieme! Ormai anche gli artisti mi raccontano che le persone si rivolgono a loro dicendo: «L’ abbiamo vista da La Rosa» non più «L’abbiamo vista a insieme». Ormai è da 14 anni
Carmen Consoli ospite ad Insieme
che conduco questa trasmissione, il 5 giugno abbiamo stato li anche due volte a settimana, noto un grande calore
festeggiato la chiusura di un’altra edizione di grande
nei miei confronti. Beh, diciamo che vorrei vedere una Si-
successo e quest’ anno abbiamo chiuso con 1912 pun-
cilia sempre più unita e mi fa piacere sapere di averla unita
tate. È un motivo di grande soddisfazione.
da questo punto di vista, speriamo prima o poi
di STEFANIA NICOLOSI
Mi piace stare tra la gente in maniera serena.
Salvo La Rosa mentre intervista Carlo Verdone e Riccardo Scamarcio
di farla riunire anche dal punto di vista sportivo… “Insieme” è diventato anche un trampolino di lancio per gli artisti siciliani emergenti oltre che un palcoscenico dove arrivano volti già noti. Assolutamente, è stato un trampolino di lancio per i vari artisti emergenti come Litterio, Castiglia, Toti e Totino, le Tagliole e tanti altri che sono ormai personaggi noti al pubblico, entrati nelle case dei siciliani con grande successo. Inoltre è “luogo di sosta” dei grandi artisti nazionali soprattutto quando passano in Sicilia, tantissimi mi chiedono di venire in trasmissione… Ne sono molto soddisfatto, e voglio dare merito anche all’editore e a tutto lo staff che ci consente tutto questo. Insieme è un programma molto visto nonostante vada in onda prendendo la fascia della 1° e parte della 2°serata riuscendo a competere con grandi colossi quali “le iene” e altri programmi serali… entriamo come “una goccia che va scavando nella roccia” andando in onda a quest’orario, noi puntiamo sulla semplicità sull’ intrattenimento sulla simpatia e sul sociale. Cosa ami vedere in tv? E al cinema? Io sono un “cannibale della tv” vedo tutto, mi piace poiché cerco sempre di migliorarmi; ed anche per quando riguarda il cinema cerco di andarci almeno una volta a settimana con la mia famiglia. Amo tutti i generi, proprio tutti! E credo che il cinema italiano stia vivendo dei bei momenti. Com’è il tuo rapporto con la politica? Abbastanza sereno, e i politici quando vengono in trasmissione parlano più del loro aspetto privato rispetto a quello politico… Veltroni o Berlusconi? Insieme! Sono un “Democratico Siciliano” amo molto la mia terra senza vittimismi, in un concetto di non isola-
FOCUS ON Salvo La Rosa è nato il 5 agosto del 1963 a Catania. Sposato con Daniela, insegnante di Pilates e Gyrotonic, padre di due figli Gianluca e Giuliano di 17 e 15 anni. Laureato in scienze biologiche per far piacere al padre (oculista), intraprese sin da ragazzo la strada dei suoi sogni, il giornalismo, passione che lo portò a lavorare per varie testate giornalistiche da “Il corriere dello sport” a ovviamente “La Sicilia”. Ha anche effettuato radiocronache e lavorato in radio per poi ritrovarsi negli studi di Antenna Sicilia come presentatore di un programma televisivo divenuto notissimo al pubblico siciliano: “Insieme”, un talk show che ha condotto sin dalla prima punta (11 novembre 1994). La trasmissione è in onda in diretta quattro sere la settimana, dal lunedì al giovedì, e viene vista in tutta la regione, tiene compagnia alle famiglie siciliane per ben 120 puntate l’anno raccogliendo il meglio attraverso la formula della semplicità e del bon ton, inserendo, tra una risata e l’altra dei vari comici siciliani, anche argomenti seri e molte iniziative di solidarietà.
mento ma di ampio respiro! Mi piace una Sicilia protago53
SAPORI D’ESTATE
Il Gelato Artigianale
Tracciare la storia del gelato non è facile. Alle sue origini vi è confusione di epoche, tradizioni, personaggi ed aneddoti che si sono susseguiti nel corso del tempo e che hanno così affermato un prodotto capace di resistere ai forti cambiamenti delle abitudini alimentari e di oltrepassare
i
confini
geografici
e
culturali,
assumendo oggi giorno i caratteri tipici della globalità. Nei secoli più remoti la refrigerazione di alcune sostanze dolci, in particolare succhi di frutta, era già praticata presso vari popoli. L'invenzione del gelato e la paternità di tale opera è da attribuire senza dubbio ad autori italiani. La sua divulgazione in Europa fu sicuramente resa possibile da nostri conterranei, che perfezionarono con la loro creatività le ricette e con l'ingegno modificarono in modo radicale le macchine per la produzione del gelato. Uno dei personaggi che diede sicuramente maggiore impulso a tale specialità dolciaria fu il siciliano Francesco Procopio de' Coltelli. Uomini illustri di ogni tempo predilissero il gelato, contribuendo in maniera fondamentale allo sviluppo ed alla diffusione di tale alimento che da bene "di lusso" cominciava ad aprire i propri confini ed a estenderne il consumo anche in classi di popolazioni meno abbienti e su 54
di FEDERICA MESSINEO
Via Malaspina, 94
Davide Recupero
orizzonti geografici sempre più ampi. Il dolce più conosciuto del mondo è senza dubbio il gelato e l'Italia, culla di tutte le arti in genere, può essere così anche considerata culla dell'arte del gelato. Il gelato artigianale è una tradizione antica e conserva un grande rispetto del passato che và però di pari passo con il costante aggiornamento tecnologico. In Italia la tradizione del gelato artigianale venne tramandata di padre in figlio, e crebbe vertiginosamente negli anni '60, quando molti gelatieri partirono e diffusero il gelato in tutta Europa. A testimonianza di questa tradizione, uno dei bar e delle pasticcerie più famose della città, luogo ideale per una pausa golosa, è la Gelateria Recupero che propone una gelateria artigianale fornitissima, tantissimi gusti dai più classici a quelli più originali da provare assolutamente, una pasticceria che abbraccia in sé tutti i colori e i sapori della Sicilia che affonda le sue radici negli anni Quaranta e vanta settant’anni di tradizione. Collocata in un quartiere borghese, rappresenta un paradiso per i golosi che amano la tradizione siciliana. Fondatore fu Francesco Recupero, a cui subentrano successivamente i figli Davide, addetto alla gestione del laboratorio e agli acquisti, e Maurizio che si occupa dell’amministrazione. Come ci spiega Davide, il segreto del loro successo è proprio una politica aziendale basata sulla coerenza nell’offrire prodotti legati alla tradizione, puntando solo sull’ottima qualità degli stessi, nonostante i costi siano decisamente più alti della media. «È un mestiere che non si eredita dal padre, bisogna averlo nel sangue, richiede spirito di sacrificio, passione ed entusiasmo che vengono ripagati dai sorrisi dalle persone che frequentano il locale e che sempre di più preferiscono sostituireil pranzo con un dolce freddo, ritenendolo salutare e completo». 55
STUDIO VELLA
Consulenza per infortunistica stradale informazione pubblicitaria Il crescente numero di veicoli in circolazione significa inevitabilmente un aumento continuo delle possibilità di incidente e, conseguentemente, della necessità di molte persone di recuperare dei danni. L’infortunistica stradale è una struttura volta a salvaguardare l'interesse di un cittadino che subisce un danno patrimoniale derivato da incidente stradale ovvero da
Da sinistra: Giovanni La Mattina, Alessandra Pastorello, Elio Vella, Massimiliano Longo.
infortunio privato, o ancora da un caso di malasanità ecc.; nasce per salvaguardare l'interesse di persone comuni che hanno la sfortuna di ricevere un danno da parte di terzi. Prima risultava pressochè impossibile ottenere un rapido risarcimento, a causa delle tempistiche e delle burocrazie delle imprese assicurative che raggiungevano tempi biblici, diventava assai raro per problemi vari e talvolta per ignoranza in materia, ottenere un equo risarcimento. L’infortunistica stradale si va a sostituire al danneggiato, cosicché le imprese assicurative non hanno più a che fare con un comune cittadino ma con professionisti in materia. Lo Studio di infortunistica stradale Vella, fondato da Elio Vella con sede a Palermo in via Ugdulena n°21, nasce da anni di esperienza e presenza nel settore, costituita dall'apporto professionale di un gruppo di persone specializzate nel settore assicurativo ed in quello dell'infortunistica stradale. Relativamente al settore dell'infortunistica lo Studio offre servizi di consulenza ed assistenza
56
Elio Vella
professionale atta alla tutela e all'ottenimento del risarcimento del danno in materia di responsabilità civile con particolare attenzione a quelli in ambito di infortunistica stradale quali quelli direttamente connessi all'evento come il danno materiale, quello fisico e da mancato guadagno; fornisce assistenza legale tramite internet (consulenza avvocato online) in ordine alla tutela del diritto risarcitorio connesso al risarcimento derivante a ciascun danneggiato coinvolto in un sinistro stradale. Vengono offerti servizi di consulenza e patrocinio in ordine a tutte le attività necessarie al conseguimento del risarcimento, dalla predisposizione della richiesta danni alla compagnia d'assicurazione, alla valutazione dell'entità del danno sia esso materiale sia fisico, quindi assistenza legale civile e penale per la pratica dal mandato alla chiusura. Uno degli aspetti più interessanti è che il danneggiato avrà come unico pensiero quello di curarsi, in quanto lo studio sarà in grado di anticipare le spese mediche sostenute per eseguire le dovute cure presso centri medici convenzionati con lo studio, oltre che le spese di riparazione del vei-
Studio Vella
colo e verrà messa a disposizione dell'assistito un'auto sostitutiva nel periodo di riparazione.
studio tecnico legale
«Seguire in maniera professionale e con competenza le persone
consulenza infortunistica
danneggiate che a noi si rivolgono è l’obiettivo principale e la
stradale e del lavoro
nostra forza. Lo studio è diretto a tutelare chi è vittima di un sinistro offrendogli molteplici servizi per far sì che, oltre al danno,
Via Ugdulena n.21
non vi sia anche la beffa. Pertanto ora come non mai, la neces-
90143 Palermo
sità di rivolgersi a una struttura adeguata come la nostra per la
Tel. +39 091348912
tutela dei propri diritti diventa indispensabile per ottenere un equo e giusto risarcimento al danno subito». 57
TATUAGGI
La Gioconda sulla Pelle
Dal polinesiano Tatau, il tatuaggio da sempre, sin dai tempi antichi è stato un simbolo di riconoscimento e di differenza. Colorati, divertenti, curiosi, vistosi, nelle spiagge quest’estate se ne vedranno di tutti i tipi! Sì, infatti anche per quest’anno questa tecnica di decorazione del corpo non è per nulla passata di moda: anzi! Da sfoggiare nella stagione calda potrete scegliere tra i classici disegni tribali, oppure animali, potreste così fare magari un omaggio al vostro cucciolo o al vostro gattino. Oppure ancora prendere spunto dai personaggi dei fumetti o nel regno delle fate, consigliato più per le donne. Ma se vorrete davvero essere trendy, il must sono le opere d’arte: una bella Monnalisa sul braccio o sulla schiena, per esempio. Facendo un giro per i negozi di tatoo le richieste più gettonate di questi ultimi mesi sono: per il gentil sesso rose, farfalle, fiori di loto, ibiscus soprattutto su caviglie, polsi e sulla zona lombare. Per gli uomini, invece, i piu cool sono gli ideogrammi giapponesi, le scritte gotiche o fenicie da fare su gambe, braccia o sui pettorali. Un po’ come i nostri Azzurri agli ultimi Europei di calcio che sfoggiavano tatuaggi a go-go! Quella dei tatuaggi è una vera moda sfoggiata non solo da gente comune, ma anche da attori, attrici e starlette. Ma non sono gli unici, infatti i tatuaggi sfilano anche in passerella. Sì, proprio così. La designer inglese Vivienne Westwood per la sua collezione primavera estate 2009 presentata a Milano Moda Uomo ha mandato in passerella giovanotti dai capelli lunghi e pieni di tatuaggi e medaglioni. E se decidete di farvi un tatuaggio, di quelli indelebili, ricordati che per un mese almeno mare, sole e piscina sono per voi off limits. Invece, per chi non è proprio deciso a marchiarsi la pelle definitivamente, dalla Grande Mela arrivano i tatuaggi da party, l'ultima tendenza della gioventù americana, ideata dalla make up artist
58
Vivienne Westwood
Linda Mason nella sua bottega si Soho, che sbarca anche nel BelPaese. Un’idea semplice ma non banale, un tatuaggio che si faccia notare, che serva per quella sera, per alimentare le chiacchere di più persone possibili ma che poi, finita la festa, si cancella. Non sono semplici disegni all’hennè, ma delle vere e proprie creazioni realizzate appositamente per l'occasione, da abbinare all'abito, alla borsetta, alle scarpe e che, come questi, si cambiano subito dopo l'uso. Dal Giappone, invece, arriva una tendenza che sicuramente avrà molti
proseliti
nel
nostro
paese: la moda dei gioiellitatoo. In pratica si tratta di veri e propri capolavori dell’arte orafa che, grazie ad un materiale molto
particolare,
aderiscono alla nostra pelle diventando veri tatuaggi
preziosi.
Davvero una moda particolare. I gioielli-tatoo sono realizzati da Newd, un’azienda orafa fiorentina leader nel settore. Questi particolari preziosi saranno messi in commercio in 40 mila pezzi. Non solo tatuaggi, ma anche finti piercing che renderanno prezioso il vostro look.
di STELLA BELLIOTTI STAGNITTA
Linda Mason dipinge il corpo di Laura Eastwood
di ALESSANDRO GARRAFFA
24 FOTOGRAMMI WANTED
di Timur Bekmambetov
Gustoso e abbastanza rocambolesco action movie, con sfumature fantasy, anche se piuttosto grossolane. Wanted ci regala due ore di sano e spensierato divertimento, senza badare troppo alla verosimiglianza, intesa sia come realismo che come aderenza ad una sceneggiatura logica e coerente. Una trama in realtà, neanche troppo scontata, come invece sembrerebbe dal trailer. Ogni cosa sta al suo posto, trova una sua motivazione sensata e questo nel cinema di oggi è un pregio senza dubbio. L'azione è adrenalinica, il ritmo molto sostenuto, e il valore aggiunto del viso della Jolie certo rende il tutto piuttosto piacevole. Quello che non piace del film, come probabilmente della graphic novel di Mark Millar da cui è tratto, è l'approssimazione colpevolmente sbrigativa con cui si disegnano le origini e i significati dell'organizzazione segreta, che muove le fila di questa trama. Il Fantasy in questo contesto, sembra più un pretesto per risolvere il problema del realismo, che una scelta di stile e di cultura. Tecnicamente parlando, alcuni buchi di sceneggiatura sono veramente irritanti, e la fiducia nella dabbenaggine dello spettatore quasi offensiva. In ogni caso non si può proprio dire un brutto film, almeno se paragonato a certa cinematografia moderna. Ottimo cast, la Jolie veramente superlativa quando deve tirar fuori la parte più algida e aggressiva della sua persona, James McAvoy abbastanza a suo agio sia nella parte dell'impiegato vessato, che dopo la metamorfosi. Viceversa Morgan Freeman è sempre più inflazionato e inespressivo. Lodevoli gli effetti speciali, c'è veramente di tutto, tecnica e fantasia. Rivisitazioni gustose di effetti già visti altrove (Matrix ha fatto scuola) e inedite finezze come le funamboliche traiettorie balistiche. Insomma questo Wanted non vi farà certo pensare al costo del biglietto, soprattutto dopo che avrete visto la Jolie uscire nuda dalla vasca di rigenerazione, uomini o donne che siate.
PRO Azione, fascino e qualche colpo di scena non proprio scontato. CONTRO Qualche imperdonabile superficialità a livello di sceneggiatura e di background.
HULK L’INCREDIBILE
di Louis Leterrier
Noioso, ripetitivo, monocorde. Questo ennesimo film su Hulk sembra addirittura peggio del predecessore firmato Ang Lee. E lo è, molto probabilmente. E' vero, il cast del primo Hulk non era all'altezza e il film in sé era abbastanza piatto e insulso, ma almeno qualcosa di nuovo aveva proposto, un pregevole ed inedito tentativo di richiamare graficamente le tavole del fumetto, le immagini tagliate e sovrapposte, quasi appoggiate su uno sfondo nero cartaceo. In questo Hulk c'e' invece una forte sensazione di dejà vu; certo il cast è di livello superiore, ma pare evidente che non ci fosse neanche una vaga idea di come rendere il personaggio. E allora giù con gli stereotipi ormai triti e ritriti del “mostro buono”, con la classica scena del bruto che rapisce la bella e mostra il suo lato umano... La trama praticamente non ha evoluzione, l'inizio e la fine coincidono, con tanto chiasso in mezzo. Poca ironia, poca verve, dialoghi scontati e senza piglio. Anche l'azione lascia molto a desiderare, è vero il film è frenetico, ma il concetto è sempre lo stesso: Hulk spacca tutto e tutto allo stesso modo. Insomma molto rumore per nulla, verrebbe da dire.
PRO Cast notevole, anche se non sfruttato a dovere. CONTRO Noioso e banale. 60
di ANGELO LUCA PATTAVINA
LIBRI
L’Inverno dell’Inferno L’opera prima di Claudio Bozzotta, semifinalista al Campiello Giovani «Il male è talvolta un bene per l’uomo. Chi sradicasse la sensazione del male estirperebbe contemporaneamente la sensazione del piacere e infine annienterebbe l’uomo». Forse basterebbero queste due piccole saggezze del filosofo Michel de Montaigne per riassumere il romanzo “L’inverno dell’inferno”, opera prima del giovanissimo palermitano Claudio Bozzotta, 18 anni appena compiuti, fresco di maturità e già selezionato tra i 25 semifinalisti della XIII edizione del Premio Campiello Giovani (il primo siciliano dopo 24 anni di assenza di scrittori isolani). Un racconto scritto di getto, in una settimana, tra un’interrogazione e l’altra. Una scrittura inevitabilmente acerba ma che ha già un buon senso del ritmo e sa usare i dialoghi in maniera sapiente. Un’altra bella scoperta della Navarra Editore, sempre alla ricerca di nuovi talenti, che a breve lancerà il suo primo concorso letterario per giovani autori. Una storia surreale basata su un’utopia che si trasforma presto in distopia. Un mondo, in un futuro non troppo
Titolo:
L’Inverno dell’Inferno
lontano, in cui, grazie alla riforma “Hope”, viene im-
Autore:
Claudio Bozzotta
posta a tutti i cittadini un’incredibile scoperta scienti-
Edizione: Navarra Editore
fica: la cosiddetta “Redenzione di Adamo”, una
Anno:
2008
procedura di correzione genetica in grado di creare
Pagine:
63
“esseri puri”, incapaci di compiere il male. Una svolta
Prezzo:
9 euro
che invece di portare la pace e la perfezione sulla terra, sprofonda il genere umano in un appiattimento to-
62
tale, perché insieme alla malvagità scompare anche
Una “favola metafisica” è stata definita, un racconto oltre
ogni desiderio di progresso, ogni espressione di creati-
il tangibile, tra il fantastico, l’improbabile e l’assurdo, che
vità, la stessa voglia di vivere. In questo clima di sta-
attinge al “Paradiso Perduto” di Milton, ai “Canti del-
gnazione, nell’universo parallelo degli angeli viene
l’innocenza” e ai “Canti dell’esperienza” di William Blake,
deciso di ristabilire il vecchio ordine naturale dell’uomo,
al mito del super-Uomo di Nietzche. Con un pizzico di mol-
ridandogli quella possibilità di sbagliare, di agire
teplice ambiguità pirandelliana. Tra tradizione e ribellione,
oltre le misure stabilite, scegliendo in piena libertà di
un inno alla libertà, al pensare in maniera indipendente,
guadagnarsi l’inferno o il paradiso. A dare concretezza
sull’importanza di certi valori (l’amicizia, l’amore), sull’in-
a questi propositi di ribellione eretica neo-luciferina dal
trinseca inevitabilità del male, sull’opinabile e l’insonda-
“grande Burattinaio” saranno quattro giovani in viag-
bile, sul dubbio eterno e la mancanza di risposte definite
gio per Venezia. E così, in un montaggio alternato,
e definitive. Del resto, come saggiamente conclude l’Ar-
quasi cinematografico, tra il piano terrestre e quello
cangelo Gabriele: «Sarebbe da arroganti pensare di cono-
ultra-terreno, si sviluppa questa eterna lotta tra il
scere e possedere tutta la verità, no?».
bene e il male, tra esseri eterei che ragionano come
Che la Provvidenza ci accompagni. O se non lei, almeno
umani e uomini e donne che si muovono come in una
qualcun altro. Io, come diceva Luis Buñuel, grazie a Dio
dimensione fluttuante e astratta.
sono ateo.
Il Baccalà delle Isole Lofoten Quando, allegri ed irresponsabili studenti delle superiori, l’interrogazione in geografia ci coglieva di sorpresa ed impreparati, era assolutamente necessario non perdere la calma, mantenere sangue freddo e l’ aplomb di chi sicuro dei fatti propri quasi si aspettava e gradiva la tragica chiamata. Occorreva intanto e subito, afferrato al volo l’atlante geografico, guadagnare la migliore postazione attorno alla cattedra, per non essere interpellati per primi, conoscendo le abitudini del professore, per poter sbirciare l’atlante con un occhio e le carte geografiche alla parete con l’altro ed infine risultare vicini ai banchi quanto
di GAETANO SALVAGGIO
FoolROUGE
bastava a poter percepire i graditi suggerimenti dei compagni che generosamente rischiavano, se scoperti, di andare fuori in corridoio. In definitiva risultava rispondente a tutte queste esigenze, dopo ampi studi svolti in equipe, la cosiddetta postazione a “ore due” rispetto al mezzogiorno frontale della cattedra e del prof. Per le interrogazioni sulle altre materie la soluzione era ben diversa, ma questo è un altro discorso. Il problema fondamentale da risolvere per il divertimento generale, non era tanto quello di raccattare una sufficienza, ma quello di darla a bere alla grande, anzi alla grandissima, perché, come tutti sappiamo non c’è divertimento più grande che il darla a bere; e l’indimenticabile storia dei nostri anni spensierati si scrive e tutti l’abbiamo scritta proprio attorno a questi episodi. E se occorreva sgomitare un poco lo si faceva senza tanti scrupoli. La soluzione ideale era di riuscire a cogliere l’attimo nel quale inserirsi durante l’interrogazione collettiva e di giocarsi un’unica carta con estrema chiarezza ed efficacia tale da non dare adito a dubbi circa la profondità e giustezza del concetto espresso con tanta sicurezza e, a pensarci oggi, con l’improntitudine che solo quell’età e la consapevolezza del poco rischio possono dare. Definiti con grande difficoltà i confini, rintracciati laghi e fiumi, scoperte sulle carte città e montagne di cui si ignorava l’esistenza, nel momento in cui non era più possibile aiutarsi con metodi alternativi ed atlanti si passava all’economia del paese in questione. Ed ecco l’attimo, l’atteso istante in cui con voce forte e chiara, senza tentennamenti e bruciando sul tempo il professore ed altri pretendenti alla parola, bisognava recitare: «Il paese che, oggi dopo gli eventi bellici si affaccia alla democrazia e conosce un periodo di crescita economica, fonda la propria economia ed il sostentamento dei suoi abitanti sull’agricoltura sull’allevamento e sull’industria; particolarmente importante è l’agricoltura che produce cereali, patate e barbabietole da zucchero». A questo punto aggiungendo l’immancabile tulipano nel caso dell’Olanda, qualche rosa in Romania, la grande produzione lattiero-casearia per Francia e Italia e molti agrumi, olive e vino qua e là per la Comunità Economica Europea, si dava il colpo finale e con l’espressione sempre più convinta si terminava: «Di notevole importanza per tutti i mercati d’Europa è la produzione norvegese del baccalà delle isole Lofoten». Per molti di noi che nella vita si sono poi dedicati alle molte professioni ed ai più svariati mestieri, tutto ciò viene ricordato con tanta tenera nostalgia di anni felici, come goliardia ingenua e pulita. Penso però che per alcuni l’idea di darla a bere, il modo e l’espressione saccente, il brutto vizio di sgomitare, l’improntitudine del e nel ritenersi migliori, l’arte di confezionare il prodotto e d’imbonirlo con malcelata verbosità, siano caratteristiche rimaste e presenti in larga parte di coloro che poi hanno percorso la vita pubblica. Sembra l’identikit di certi uomini della politica, che si trovano nella necessità di dare quanto meno l’impressione di essere sempre e comunque a conoscenza di tutti i problemi degli italiani, di essere intercambiabili nei ministeri e su tante altre comodissime e soffici poltrone. Costoro, dovendo dare contenuto e spessore alle proprie dichiarazioni nel corso dei loro interventi nelle sedi delle istituzioni, sulla stampa ed in televisione, se proprio non ricorrono alla “supercazzola” di tognazziana memoria, hanno e danno proprio l’idea dei nostri scanzonati “CEREALI, PATATE E BARBABIETOLE DA ZUCCHERO“ e a volte, anche del “BACCALA’ DELLE LOFOTEN“. 63