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NUOVA VITA PER GLI IMBALLAGGI E I MOZZICONI DI SIGARETTA IN STAZIONE

La Società Grandi Stazioni Rail, controllata da RFI, che gestisce le 14 stazioni più grandi d’Italia, ha sviluppato due importanti progetti per favorire l’adozione di un modello di economia circolare dei rifiuti, coinvolgendo direttamente i clienti e i frequentatori della stazione.

I progetti mirano a incentivare la raccolta differenziata degli imballaggi (in plastica, alluminio e poliaccoppiato) e dei mozziconi di sigaretta. Saranno installati nei complessi immobiliari di stazione gestiti dalla Società, in punti strategici degli accessi e sui marciapiedi di stazione, compattatori incentivanti per la raccolta degli imballaggi e smoking point per la raccolta dei mozziconi.

Il primo progetto contempla l’installazione di 150 Recycling point, costituiti da apparecchiature compattanti dotati di un sistema di incentivazione a premi gestito tramite applicazione mobile. Il progetto vede coinvolti una pluralità di attori quali le imprese esecutrici Dussmann e L’Operosa, i consorzi di filiera CIAL, COMIECO e COREPLA nonché Grandi Sta- zioni Retail e il Gruppo FS per l’ampliamento dell’offerta premiante mediante il coinvolgimento degli esercizi commerciali ubicati in stazione.

Il secondo progetto mira a raggiungere un triplice scopo: quello di ridurre il fenomeno littering, l’abbandono di rifiuti di piccole dimensioni; quello di evitare che i filtri, non essendo biodegradabili, possano diventare microplastiche pronte a finire nelle reti di raccolta delle acque; quello di favorire la riduzione dell’utilizzo di materie prime, consentendo al materiale presente nei filtri delle sigarette di essere riutilizzato in altri processi produttivi. Saranno installati circa 200 smoking point dotati di speciali contenitori ermetici per la raccolta delle sigarette, allestiti con cartellonistica dedicata al coinvolgimento dell’utente. È previsto l’avvio di una partnership con la società Re-Cig per la raccolta e il riciclo dei residui di sigarette che saranno trasformati in un polimero plastico utilizzato per la produzione di oggetti comuni quali, a titolo esemplificativo, manici di ombrello o montature di occhiali.

Con riferimento, invece, ai rifiuti trasportati per conto terzi dal Gruppo, il Polo Logistica ha movimentato nel corso del 2022 circa 1.190.000 tonnellate di rifiuti nell’ambito del trasporto transfrontaliero e 182.900 tonnellate in ambito nazionale.

FS E L’ALLEANZA PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

L’Alleanza per l’Economia Circolare è l’iniziativa congiunta di 12 imprese italiane finalizzata a promuovere la circolarità nelle strategie imprenditoriali. L’Alleanza nasce nel 2017 con la firma del Manifesto da parte di imprese del Made in Italy, leader in diversi settori produttivi. L’Alleanza intende guidare un’evoluzione complessiva del contesto produttivo in ottica circolare che valorizzi le peculiarità del Made in Italy, puntando sull’innovazione, favorendo la condivisione di esperienze e buone pratiche e promuovendo un costante confronto con l’intero ecosistema di stakeholder. Le imprese che partecipano all’Alleanza sono interpreti di una economia trasformativa, di un ripensamento innovativo dell’intero ciclo produttivo, di utilizzo delle risorse, dei modelli di business. Nel corso del 2022, l’Alleanza ha realizzato due documenti guida su dichiarazioni e comunicazioni circolari e sul procurement circolare.

Il primo documento ha sviluppato un vademecum per l’implementazione di policy di comunicazione che aderiscano ai principi condivisi dalle imprese dell’Alleanza: il documento include una definizione comune di economia circolare e una serie di principi cardine che le imprese devono considerare nel realizzare dichiarazioni e comunicazioni con carattere di circolarità. Il secondo documento comprende un set di criteri e strumenti volto a includere criteri di circolarità nei processi di procurement, un framework teorico e organizzativo per l’implementazione di processi di acquisto circolari e un questionario comune per il coinvolgimento dei fornitori.

L’incorporazione di tali principi e criteri nelle attività delle imprese dell’Alleanza vuole portare a un’implementazione più coerente del concetto di economia circolare nel contesto di business italiano, e può costituire un esempio anche per piccole e medie imprese che vogliano adottarli.

(303-1, 303-2, 303-3, 303-4)

Gestione delle risorse idriche

L’uso efficiente delle risorse idriche, il trattamento dei reflui generati e, ove possibile, il loro riutilizzo, la tutela della qualità dell’acqua fornita ai dipendenti e a terzi, i controlli e i monitoraggi programmati sulla rete rappresentano alcune delle principali attività svolte dalle società del Gruppo FS per una corretta gestione delle risorse idriche. La tipologia dei business caratteristici del Gruppo FS Italiane comporta limitati consumi idrici. Questi sono prevalentemente destinati a uso civile e igienico-sanitario (circa l’85% per servizi degli uffici, dei bagni, delle docce nelle officine, delle mense, delle fontanelle in stazione e al rifornimento dei serbatoi delle toilette a bordo treno) mentre il restante 15%, è dovuto ad attività industriali (pulizia e sanificazione di treni e bus, lavaggio esterno dei veicoli e dei componenti, ecc.).

Frequenti sono le campagne organizzate dalle società del Gruppo per sensibilizzare i viaggiatori, i fornitori e le maestranze a un uso responsabile della risorsa. A tal fine, gli sforzi sono rivolti principalmente alla riduzione dei consumi, l’incremento del riutilizzo della risorsa idrica e a garantire l’efficace raccolta e trattamento dei reflui ai fini della tutela ambientale, con particolare riferimento agli utilizzi industriali. I disciplinari tecnici delle gare di appalto, le cui attività vedono coinvolto l’utilizzo della risorsa idrica in maniera significativa (ad es. la pulizia dei veicoli da trasporto e degli impianti industriali), stanno considerando sempre più la richiesta di proporre innovazioni di natura tecnologica e gestionale e soluzioni mirate a garantire la minimizzazione dei consumi idrici oltre che di quelli energetici e relativi alla produzione di rifiuti. Per quanto riguarda, invece, la salubrità e qualità dell’acqua fornita ai dipendenti e ai terzi, nell’ambito dei servizi erogati dalle diverse società del Gruppo, questa viene garantita dall’adozione di campagne di monitoraggio e controllo nonché dall’adozione di protocolli manutentivi delle reti e degli impianti di distribuzione.

I dati dell’anno 2022 mostrano un trend complessivo in diminuzione, caratterizzato soprattutto dalla riduzione dell’utilizzo dell’acqua per uso civile. Lo scostamento è imputabile a un miglioramento nella gestione della risorsa e delle reti, grazie anche alla crescente consapevolezza acquisita dagli utilizzatori e dai gestori. L’analisi del dato relativo ai prelievi, inoltre, evidenzia come nel corso dell’ultimo anno il Polo Infrastrutture abbia utilizzato per lo svolgimento delle proprie attività più dell’80% del volume complessivo di acqua prelevata dalle società del Gruppo, seguito dal Polo Passeggeri con circa il 18% di consumo.

Consumi idrici diminuiti rispetto al 2021 16,7 milioni di metri cubi

Il crescente consumo delle risorse idriche, legato principalmente al forte sviluppo demografico su scala globale, insieme ai repentini cambiamenti climatici registrati nel corso degli ultimi anni hanno mostrato come la crisi idrica non rappresenti più un elemento di un futuro lontano, bensì una sfida globale urgente da gestire e, soprattutto, da controllare. Per questo motivo, il World Resources Institute ha definito il termine stress idrico, quale risultato di uno studio e classificazione dei territori in base alla relazione tra la disponibilità di acqua rinnovabile e i prelievi idrici. In linea con i principali standard ambientali e sulla base delle indicazioni fornite dal World Resources Institute, è stato introdotto il monitoraggio dei volumi idrici prelevati e scaricati dal Gruppo in aree soggette a stress idrico. Il processo, ad oggi in fase di consolidamento, è stato avviato per la prima volta con la rendicontazione del 2022. Dall’analisi emerge che, a livello di Gruppo, sono 61 i siti operativi collocati in aree soggette a stress idrico. Nello specifico, più dell’80% dei siti in questione appartengono ai poli Passeggeri e Infrastrutture.

L’OFFICINA ONMO DI RFI E IL RICICLO DELL’ACQUA

Fondata nel 1991, la ONMO di Catanzaro (Officina Nazionale Mezzi d’Opera), ad oggi, raduna giovani neoassunti e operai specializzati e tecnici che l’hanno vista nascere. L’officina svolge attività manutentive sui mezzi d’opera utilizzati per la manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria ed è stata individuata come impianto pilota per la progettazione e la realizzazione di un sistema di riutilizzo, per uso industriale, delle acque reflue depurate internamente al sito stesso. A servizio dell’officina, infatti, è presente una platea di lavaggio che opera in maniera discontinua in base alle esigenze produttive: attualmente le acque reflue prodotte vengono raccolte e inviate in un impianto di trattamento chimico-fisico per essere depurate e poi convogliate nella rete fognaria comunale. Grazie al nuovo progetto una parte delle acque reflue industriali depurate verrà invece recuperata e riutilizzata nelle attività di lavaggio dei mezzi d’opera. Questo sistema di water mana- gement consentirà all’Officina di Catanzaro di risparmiare fino all'80% dell’acqua prelevata in un anno e, insieme all’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici e all’efficientamento degli impianti di climatizzazione, comporterà un investimento di circa 2 milioni di euro.

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