Franco La Guidara
La grande Alaska
Carl Lomen (1880, St. Paul, Minnesota 1965, Seattle, Washington)
Ebbi i primi contatti con Carl Lomen nel dicembre del 1960, e gli articoli scritti su questo geniale self-man vennero pubblicati su vari giornali italiani. Carl Lomen amava raccontare l’impresa del suo amico norvegese Leonhard Seppala che nel gennaio del 1925, «durante la peggiore tempesta di neve che si fosse mai vista», con i suoi husky percorse 1.085 chilometri in cinque giorni e mezzo per trasportare il siero antidifterico da Nenana alla gente di Nome colpita da un’epidemia. Il cane guida della staffetta di husky che arrivò a Nome si chiamavo Balto e ricevette un posto d’onore nella «Corsa del siero» e diventò poi un cartone animato della Walt Disney. A Carl Lomen si deve anche la creazione della versione consumistica e commerciale di Babbo Natale e delle sue renne. Nel 1926, al fine di promuovere la vendita di carne di renna e le pellicce, Lomen collaborò con Macy’s Magazzini per organizzare sfilate di Natale con i Babbo Natale e slitte tirate da renne con pastori Sami e nativi dell'Alaska. Matthis Ivar Klementsen Nillika fu il primo Babbo Natale. A queste parate parteciparono le città di Portland, St. Paul, Boston, San Francisco, Chicago, Seattle e Brooklyn. I fratelli Lomen invitarono i bambini a scrivere lettere che chiedevano di Babbo Natale, e queste vennero pubblicate sui giornali statunitensi. Babbo Natale e le renne diventarono così parte integrante del Natale del Nord America. Carl Lomen ricordava con
orgoglio anche la sua «The Great Trek» (Progetto renna). Nel 1930, quando i caribù nell'Artico canadese diminuirono drasticamente, il governo canadese decide di sostituirli con le renne. Lomen accettò di consegnare 3.400 renne al delta del fiume Mackenzie, a 1.200 miglia di distanza (quasi 2 mila chilometri) da Nome. La spedizione guidata da Andrew Bahr, un lappone di 60 anni, lasciò la penisola di Seward il giorno dopo Natale, nel 1929. Bufere di neve, renne in fuga e una miriade di altri problemi fecero sì che nel primo anno le renne percorsero solo 200 miglia (300 chilometri). Bahr e i suoi uominigiunsero a destinazione con 3.282 renne il 6 marzo 1935. Il novanta per cento delle renne arrivate era nato durante il viaggio, durato ben cinque anni invece dei diciotto mesi previsti. La «Legge Renna» in Alaska aveva in seguito trasferito la proprietà delle mandrie di renne ai soli nativi. Solo una sentenza del Tribunale nel 1997 ha permesso a tutti l’allevamento di renne.
Carl Lomen in una immagine del 1923. Carl Lomen e suo padre lasciano nel 1900 il Minnesota per Nome. Il padre di Lomen realizza uno studio legale redditizio, così la madre e i fratelli George, Harry, Ralph, Alfred e la sorella Elena li raggiungono. I fratelli Lomen aprono uno studio fotografico e una farmacia. George Lomen diventa assessore e poi giudice municipale. Nella foto in basso: il magazzino della Lomen Company sulla River St West of e St, a Nome nel 1933
QUADRANTE - Rivista delle Forze Armate - anno XVI n. 16/17 - 31 ottobre 1981
QUADRANTE - anno XVI n.18/19 - 30 novembre 1981
QUADRANTE - anno XVI 20/21/22 - 31 dicembre 1981
QUADRANTE - anno XVII n.3/4 - 15/28 febbraio1982
Alaska: grande paese
In Alaska le comunicazioni sono difficili. La rete stradale non è molto sviluppata a causa della scarsità della popolazione, delle grandi distanze e della natura del suolo, per gran parte dell'anno ricoperto da ghiaccio o neve o formato da permafrost. Le strade sono presenti nella parte meridionale dello Stato, la Alaska Highway unisce le città principali dello Stato al Canada. Juneau, la capitale, nata su delle isole, non è raggiungibile via terra, ma solo tramite aerei o navi. Ha solo 30 mila abitanti. Lo scorso anno Nome, lo sperduto villaggio ove visse Carl Lomen e che oggi conta circa 3.500 anime, si è trovato in una situazione disperata. Gli abitanti non erano riusciti a fare il «pieno» di diesel e benzina per affrontare la stagione invernale a causa del maltempo e le scorte erano agli sgoccioli. Non ce l’avrebbero fatta ad aspettare il rifornimento previsto in primavera. La petroliera russa Renda, era salpata dal porto di Vladivostok il 17 dicembre 2011 per questa estrema missione di soccorso ma aveva incontrato una serie di difficoltà. Prima i problemi per il carico di carburante in Corea del Sud e poi il tempo sfavorevole che non le permette di fare tappa in Giappone. A remare contro la missione anche il «Jones Act» una legge che non consente a navi straniere di rifornirsi negli Stati Uniti. Gli USA tuttavia concedono una deroga e la petroliera riparte dal porto di Dutch Harbor con il pieno di carburante scortata dalla nave
rompighiaccio americana Healy. Superare lo stretto di Bering in questo periodo dell’anno è un’impresa (quasi) impossibile a causa dello strato di ghiaccio spesso anche fino a tre metri - che ricopre la superficie del mare. Le due navi procedendo a zig zag e cambiando continuamente rotta riescono, a volte, a percorrere solo 15 metri in un giorno. A causa della temperatura il ghiaccio si ricompatta in brevissimo tempo e la rompighiaccio è costretta a ripetere l’operazione rallentando di molto gli spostamenti. Per questo motivo le imbarcazioni procedono vicine, rischiando di scontrarsi. Una volta arrivati a destinazione a metà gennaio 2012, però, un’ennesima difficoltà da superare: il porto di Nome è impraticabile a causa di uno spesso strato di ghiaccio, comunque il carburante viene scaricato attraverso un tubo lungo 1 chilometro e mezzo. La petroliera Renda è passata alla storia come la prima spedizione di carburante attraverso i ghiacci dell’Alaska. I rifornimenti verso Nome, di regola, si effettuano quando il freddo non ha ancora ghiacciato la superficie marina.
Nella foto: la petroliera sovietica Renda, affiancata da una nave rompighiaccio americana Healy, affronta un viaggio epico per rifornire di carburante il villaggio di Nome.
Nella foto in basso: Anchorage era, fino al 1914 un villaggio eschimese. Il Presidente Woodrow Wilson volle la costruzione di un collegamento ferroviario fra il mare e l'interno, l'Alaska Railroad e la città, fondata nel 1915 come principale scalo di rifornimento della ferrovia, si sviluppò rapidamente come avamposto nella seconda guerra mondiale, avendovi sede il comando di difesa dell'Alaska. Nella seconda metà degli anni Ottanta la città s'ingrandì, anche se, a metà decennio, l'economia cittadina conobbe la recessione a causa della contrazione avvenuta nei prezzi petroliferi. È sede dell'Università dell'Alaska (1954), principale campus nell'ambito dell'University of Alaska System. La città fu colpita da un violento terremoto nel 1964, che costò la vita a 143 persone. Dopo questa esperienza l'altezza degli edifici è stata limitata a 21 piani. Oggi conta quasi 300 mila abitanti.