FiemmeFassa Magazine Estate 2019

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magazine

Estate 2019

Estremi dell’alpinismo

Fare cose antiche con occhi e modi attuali

Storia di un incontro Il camoscio “boscarol”

Dolomiti UNESCO

10 anni di riconoscimento

Tempesta Vaia Pronti a ricostruire

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EDITORIALE

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Dolomiti: non è difficile amarle…

Le Dolomiti, montagne in continua evoluzione, sono le più accreditate testimoni del fluire del tempo. Qui la roccia appare spettatrice immortale del passaggio delle stagioni, ma non è così: la sua fragilità è evidente quanto le sue superbe creste. In questo luogo, noi, siamo degli ospiti, i quali hanno il dovere di onorare le regole di “casa”. Regole che esigono solo rispetto, poiché non siamo di fronte a giostre monolitiche o ad ordinari strati di Raibl, ma al cospetto di uno dei miracoli più efficaci della natura. Ed è proprio per la loro conformazione che un primo desiderio di “scoperta” fu appannaggio di geologi approdati nel territorio dolomitico per analizzare le rocce vulcaniche presenti. È attorno a tali personaggi che gradualmente in Europa sale la curiosità per questa terra, stimolando anche gli alpinisti più temerari d’Europa a salire per vedere da vicino tale maestosità. Da qui in poi si è sviluppata un’escalation di attenzioni: esplorazione, conquista e utilizzo. Il REPORTAGE A PAGINA 36 porta una riflessione sull’alpinismo, attività umana che ha predisposto una sintesi di lettura più moderna e complessa di questi monti. Parleremo del DOPO TEMPESTA e del FUTURO DELLE FORESTE ALPINE. Un percorso sull’argomento lo troverete anche nella mostra “YOU ARE HERE” curata dal Centro Arte di Cavalese dal 5 luglio al 24 novembre. Da non perdere lo straordinario servizio sulla FAUNA URBANA correlato da superbe immagini. Ancora poesia da leggere e osservare con le foto del CONTEST FOTOGRAFICO. La Redazione

Tita Piaz, guida fassana, soprannominato anche “il diavolo delle Dolomiti”. Ph. Biblioteca della montagna Archivio storico SAT



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Estate 2019

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Fauna urbana

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Contest fotografico

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Tempesta Vaia

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Estremi dell’alpinismo

Un cucciolo di volpe fa capolino dalla cancellata di un maso. Ph. gruppo Tetraon

Animali selvatici “di casa”

Quando le immagini comunicano più delle parole

Pronti a ricostruire

Dalle prime conquiste all’arrampicata libera

sommario


sommario Una montagna di notizie Servizi, curiosità ed eventi 10 I Suoni delle Dolomiti – Gli appuntamenti in Fiemme e Fassa 15 Storia di un incontro – Il camoscio “boscarol” 20 Fondazione Dolomiti UNESCO – 10 anni di riconoscimento 24 Marcialonga Coop podistica – Da Moena a Cavalese lo spettacolo va “di corsa” 27 Amanita muscaria - La “signora” in rosso 30 La Foresta che incanta – Continua il racconto della grande Foresta di abeti rossi 34 Dolomiti sotterranee – Misteri nascosti

SPECIALE SPORT&CO Programmi dell’estate in quota 55 Val di Fiemme 65 Val di Fassa

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Salute,

e Sport

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Benessere

MUSEI e MOSTRE

MUSEO GEOLOGICO DELLE DOLOMITI MUSEO LADIN DE FASCIA PALAZZO DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME TAN-ART MUSEO ARTE CONTEMPORANEA MUSEO MARMOLADA GRANDE GUERRA 3000 m MART - MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

92 98 Fiemme&Fassa Magazine estate 2019 Iscr. Tribunale di Trento Nr. 7/15 del 13/05/2015 Direttore Responsabile Sofia Brigadoi Ufficio Stampa&Pubbliche Relazioni Luigi Casanova Ufficio Comunicazioni Ginevra Cocciardi

GUSTO Rifugi&Ristoranti

In copertina Una madre e un piccolo di camoscio nel loro habitat naturale Ph. gruppo Tetraon (Tomaso, Daniele, Silvio e Ivan) www.ilmondonascosto.com

Art&Graphics Grafart - Trento

fiemmefassamagazine@gmail.com redazionefiemmefassa@gmail.com www.fiemmefassamagazine.com Fiemme&Fassa Magazine

Stampa Litografica Editrice Saturnia Molte immagini utilizzate nella rivista sono di Pixabay www.pixabay.com



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WILD

fauna urbana SOFIA BRIGADOI

Anche in questi paesi ospitiamo, talvolta senza saperlo, una varietà sorprendente di animali selvatici che si sono abituati alle nostre comodità. Luoghi che per alcune specie sono un habitat perfetto, in quanto trovano cibo, ripari più caldi e accoglienti come canali di scolo, soffitte e cantine (questo soprattutto in inverno), e pochi predatori naturali. Negli ultimi anni però le cose sono cambiate: anche i predatori hanno iniziato a usufruire dei “comfort di casa”, ma con qualche accortezza in più per non essere scoperti: quella di sfruttare le ore notturne per banchettare.

L’ululone, il gufo, il gallo cedrone, la cincia bigia, l’allocco, il muflone, il falco cuculo, il ghiro, la volpe, il gheppio, la poiana, la ballerina bianca, il gallo forcello, il pipistrello, il capriolo, la faina e il riccio sono solo una minima parte di questi nostri affascinanti ospiti. Tra le numerose immagini che il gruppo Tetraon (Tomaso, Daniele, Silvio e Ivan) hanno scattato, abbiamo scelto di pubblicare 5 foto che riteniamo molto significative. Se volete saperne di più andate sul sito: www.ilmondonascosto.com.

Ecco una ballerina bianca che cova le uova nel suo nido in un vaso di fiori. Questo passeriforme ha un modo di volare alquanto originale: quando procede rasoterra la lunga coda ondeggia senza sosta.


WILD

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La volpe è una furbacchiona e il cibo “facile” piace anche a lei. Eccola mentre entra furtivamente in un centro abitato in cerca di qualcosa di “appetitoso” da mettere sotto i denti. È più facile che si avvicini all’uomo nel periodo primaverile: i suoi volpacchiotti necessitano di tanto cibo e nei rifiuti lasciati dall’uomo trovano di che sfamare i propri piccoli.


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WILD

Un ululone dal ventre giallo nella sua fangosa dimora creata dallo zoccolo di un cavallo. Porta un nome azzeccato: il particolare bavaglio ventrale gli dà un’aria sofisticata e il canto flautato e ripetitivo del maschio in amore, lo rende uno dei più affascinanti anfibi di questi luoghi. Il colore giallo sul ventre serve anche a indicare ai suoi predatori che per loro sarebbe un pasto tossico.

Il musetto di un ghiro spunta dalle travi di una soffitta. Durante la bella stagione popola boschi ricchi di piante arbustive, dove può trovare cavità adatte da adibire come rifugio (una sorta di casetta sull’albero). Vive in piccoli gruppi e d’inverno spesso opta per stabilirsi nelle nostre soffitte dove passa molto tempo a dormire. Ma è anche un giocherellone e tra “un sonnellino e l’altro” oltre a cibarsi, gli piace fare la lotta e rincorrere i propri compagni.


WILD

Il gambero d’acqua dolce è un crostaceo davvero singolare poiché può vivere sotto la superficie ghiacciata dei torrenti. Lo si può trovare in rivoli molto ossigenati che scorrono vicino alle case, anche se oggigiorno ne sono rimasti pochissimi esemplari. Fino a cinquant’anni fa ce n’erano molti ed erano pescati per la loro ottima carne. Il gambero è inoltre parte integrante della nostra cultura: in alcune chiese delle nostre valli sono raffigurati in affreschi.

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FESTIVAL

I Suoni delle Dolomiti 25 anni di emozioni

Sono rare le sonorità che sanno espandersi senza scalfire l’armonia che regna tra queste rocce. I Suoni delle Dolomiti hanno saputo mantenere un’eufonia con queste montagne, senza causare inquinamento acustico e una presenza smodatamente invadente da parte dell’uomo. Il programma di quest’estate si presenta sempre più ricco di appuntamenti e propone svariati generi musicali tra i quali brani classici, jazz, word music, esibiti da centinaia di artisti provenienti da tutto il mondo. Noi vi suggeriamo gli appuntamenti in Fiemme e Fassa, ricordando però la grande novità di quest’estate proposta a Pian della Nana sulle Dolomiti del Brenta: l’opera lirica “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini.


FESTIVAL Mario Brunello e Manolo. Ph. Daniele Lira

Curiosità Compleanno I Suoni delle Dolomiti compiono 25 anni. La prima manifestazione si è tenuta nell’estate del 1995. Rassegna L’edizione 2019 è dedicata al ricordo dell’ideatore Paolo Manfrini, scomparso la scorsa estate. Trekking Doppio appuntamento uno dei quali in Val di Fassa che aprirà la stagione di concerti. Dal 28 al 30 giugno, tre giorni di note e sentieri nel Gruppo del Catinaccio e del Sassolungo. I protagonisti? Avi Avital e Giovanni Sollima (ved. programma). Dolomiti Patrimonio UNESCO La 25a edizione del Festival I Suoni delle Dolomiti è inserita nella “Rete degli Eventi” per i 10 anni delle Dolomiti Patrimonio UNESCO. Organizzazione e Direzione artistica Il Festival è ideato e curato da Trentino Marketing in collaborazione con le Apt della Val di Fassa, della Val di Fiemme, di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, della Val di Non, di Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena, di Dolomiti Paganella e della Valsugana. La Direzione artistica è di Chiara Bassetti e Mario Brunello. Pioggia In caso di maltempo i concerti saranno recuperati. Per luogo e orario consultate il sito. Programma Per tutti gli appuntamenti e per maggiori info: isuonidelledolomiti.it

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FESTIVAL

Programma n Musica classica 28-29-30.6 Val di Fassa - Trekking - Gruppo del Catinaccio e Gruppo del Sassolungo Avi Avital, Giovanni Sollima Sui sentieri con il carisma e la passione di due fuoriclasse della musica Giovanni Sollima è artista poliedrico. Ha calcato palcoscenici di tutto il mondo mettendosi alla prova col cinema, il teatro, la televisione e la danza. Al suo fianco Avi Avital, primo solista di mandolino a essere nominato per un Grammy Award. n Musica classica 30.6 h 12 Val di Fassa - Rifugio Micheluzzi, Gruppo del Sassolungo Avi Avital, Giovanni Sollima Grandi innovatori per esplorare con violoncello e mandolino i suoni del XXI secolo n Musica Folk 14.7 h 12 Val di Fiemme - Malga Canvere, Gruppo Viezzena – Bocche Alasdair Fraser, Natalie Haas Tra musica classica e tradizione folk, magiche sintonie e danze senza tempo Fraser e Hass sono l’esempio di come due straordinarie avventure artistiche trovino una nuova pienezza grazie all’incontro. Alasdair Fraser vanta una carriera trentennale di concerti, premi e partecipazioni a show televisivi. Natalie Haas ha iniziato a occuparsi con passione e successo della musica folk tanto da diventare una delle più ricercate violoncelliste di questo genere musicale. n Musica Classica 20.7 h 6 Val di Fassa - L’Alba delle Dolomiti Col Margherita, Passo San Pellegrino, Gruppo Lusia – Bocche E intanto si suona da un’idea di Mario Brunello e Alessandro Baricco con una composizione inedita di Giovanni Sollima con Neri Marcorè, Marco Rizzi, Regis Bringolf, Danilo Rossi, Mario Brunello, Florian Berner, Gabriele Ragghianti, Ivano Battiston, Signum Saxophone Quartet. Musiche di Malek Jandali, Arisha Samsamina. Testo di Eleonora Sottili ed Emiliano Poddi per la Scuola Holden Progetto Speciale Un viaggio lungo un secolo: la musica si confronta con la guerra, l’umanità con le barbarie “E intanto si suona” è racconto corale e orchestra-

le, è viaggio nella memoria e sguardo attento sul nostro presente. Al centro la musica, la guerra, la pace, il silenzio, le piccole e grandi forme di resistenza contro la barbarie. n Musica classica 4.8 h 12 Val di Fiemme - Laghi di Bombasèl, Gruppo del Lagorai Vilde Frang, Nicolas Altstaedt Violino e violoncello: quando il talento vola in alto Due stelle del firmamento musicale contemporaneo, una violinista e un violoncellista entrambi premiati giovanissimi con il prestigioso Credit Suisse Young Artist Award. Nell’incantevole paesaggio del Lagorai, ci si muoverà in un programma a cavallo tra due secoli: dal Bach della Suite n. 5 in do minore per violoncello solo, alla Sonata n. 5 del compositore belga Eugène Ysaÿe. n Jazz 7.8 h 12 Val di Fassa - Buffaure, Colac Buffaure Joscho Stephan Trio Pura energia e libertà con la stella del gipsy-jazz Dopo l’acclamato debutto “Swinging Strings”, nominato CD del mese dalla rivista americana Guitar Player, e i primi quattro album, Joscho Stephan si è fatto strada nell’illustre circolo dei migliori musicisti di Gipsy Swing, lo stile nato negli anni Trenta grazie al genio del chitarrista jazz Django Reinhardt. n Musica classica 21.8 h 12 Val di Fiemme - Località La Porta, Gruppo Cornacci – Monte Agnello Quintetto di Fiati dell’Accademia di Santa Cecilia e della Royal Concertgebow Orkest Da Rossini a Nino Rota, il respiro della musica in quota Flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno. Un quintetto di fiati che in passato ha collaborato con orchestre come quella del Teatro della Scala di Milano, la Lucerne Festival Orchestra, l’Orchestre National de France o la Mahler Chamber Orchestra. n Musica Classica 28.8 h 12 Val di Fassa - Rifugio Antermoia, Gruppo del Catinaccio Lorenza Borrani, Riikka Repo, Ursina Braun, Carla Maria Rodrigues, Mats Zetterqvist Archi senza confini là dove la montagna si fa essenza Mozart e Brahms sono gli autori con cui si confronta ai Suoni questo progetto decisamente internazionale che unisce musicisti provenienti da Italia, Svizzera, Svezia e Gran Bretagna.


FESTIVAL

n World Music 5.9 h 12 Val di Fassa - Rifugio Bergvagabunden, Gruppo Costabella – Cima Uomo Trio in Uno Finezza sonora, colori e ricchezza per un nuovo capitolo della musica brasiliana Nato nel 2014 il progetto Trio in Uno riunisce i brasiliani Pablo Schinke al violoncello, José Ferreira alla chitarra sette corde e l’italiana Giulia Tamanini al sassofono. Un ensemble ricco di energia e complicità, capace di creare inedite sonorità in un amalgama unico, vigoroso e raffinato che esplora la musica brasiliana a trecentosessanta gradi. n World Music 11.9 h 12 Val di Fiemme - Passo di Lavazè, Gruppo Corno Nero – Pala Santa Chesaba Lungo le rotte dei nuovi suoni africani L’Africa è un continente di straordinaria ricchezza e varietà culturale. Ne danno testimonianza i Chesaba con un progetto musicale che è viaggio ed esplorazione di questa terra da nord a sud. Ne deriva una miscela eclettica ed esplosiva tra suoni di violoncello, kora, n’goni, percussioni, voci e lingue (Bambara, Zulu, Sotho, Tswana e altre ancora). n Musica Folk 14.9 h 12 - Val di Fassa - Ciampac, Gruppo della Marmolada Penguin Cafe Musica per esploratori di spazi senza confini Arthur Jeffes artista e compositore eclettico è a capo del gruppo Penguin Cafe. A suonare con lui ci sono musicisti come Cass Browne dei Gorillaz, Neil Codlind degli Suede, Oli Langford di Florence and the Machine e Darren Berry di Razorlight. La musica che propongono è avvolgente e a tratti celestiale, sempre curiosa e abile a fare incontrare universi lontani.

Lorenza Borrani Ph. Piera Mungiguerra

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STORIA DI UN INCONTRO

Il camoscio “boscarol ” Q

Ph. Pixabay

uel giorno ero stanco. Non me la sentivo di partire dal paese e raggiungere una vetta come facevo di solito, 1000 metri di dislivello. Mi sono detto: “Per una volta passeggio a mezza costa, non devo mica conquistare qualcosa!” Così sono partito dall’albergo dopo essermi fatto indicare un percorso comunque interessante. Grazie a sentieri di mezza costa ho attraversato diverse strutture di bosco finché sono arrivato in un ambiente che mi sembrava inconsueto. Passo dopo passo incontravo alte pareti rocciose di calcare, alcune imponenti. Oppure dovevo aggirare un versante strutturato quasi a terrazze: uno sbalzo roccioso dietro l’altro inframezzato da piccoli pianori di pini silvestri e abeti, piante antiche potevo presumere, visti i diametri dei tronchi. Ricordo di aver pensato alle meraviglie che si nascondono nei boschi. Ma la sorpresa più grande doveva ancora arrivare! Superata una roccetta mi trovai quasi faccia a faccia con uno splendido animale, anche lui come me era stupito dell’incontro. Mi pareva impossibile... un camoscio non poteva trovarsi tanto in basso, e poi nel cuore di un bosco così disordinato. Non appena ebbe realizzato che ero un uomo, con pochi veloci balzi s’inerpicò sopra le rocce. Con noncuranza seguii il sentiero, ma dopo una decina di metri lo abbandonai e facendomi più piccolo che potevo mi arrampicai su alcuni massi, attento a non far rumore, a non smuovere piccoli sassi. Fu così che potei osservare un bel gruppo di camosci, sicuramente femmine che, mentre brucavano cespi erbosi, seguivano con lo sguardo i salti e i giochi dei loro piccoli. Rimasi

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lì in silenzio per alcuni minuti fino a quando una camoscia alzando la testa verso l’alto annusò profondamente: sicuramente sentì il mio odore e riprese a salire, veloce, a salti, seguita da tutto il branco di madri e piccoli. Scomparvero alla mia vista. Ritornai in albergo: lì incontrai il direttore e gli raccontai dello strano incontro. Fu così che venni a conoscenza del fatto che non era assolutamente raro incontrare camosci nel bosco. Specialmente nella stagione estiva alcuni esemplari scendevano a quote più basse per cercare frescura o erbe da brucare più sostanziose. Camosci che molte volte decidevano di rimanere nella boscaglia anche nella stagione invernale. In quella zona delle Dolomiti questi camosci vengono chiamati “boscaroi” per via del loro comportamento che possiamo definire anomalo. La giornata che avevo dedicato a una passeggiata a mezza quota mi diede come regalo un incontro inatteso. Mai mi sarei aspettato di incontrare dei camosci nel cuore di un bosco: ero abituato a vederli re incontrastati delle rocce, a incontrali in desertici ghiaioni, o vederli spuntare curiosi e superbi su creste rocciose. Da quel giorno sono andato ancora a cercare questi animali che vogliono nascondersi tra le piante, confondersi fra le eriche e li ho incontrati più volte, in strutture boschive anche diverse fra loro. Incontri che porterò per sempre nel mio cuore. Un escursionista


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CONCORSO FOTOGRAFICO

contest

fotografico Ph. Anton Sessa

SOFIA BRIGADOI

Le immagini hanno il potere di essere più immediate delle parole e una comunicazione efficace si serve in modo bilanciato di entrambe. Ed è quello che ha messo in atto il concorso fotografico nazionale organizzato dalla Pro Loco di Vigo di Fassa, capitanato dal fotografo Anton Sessa. Tre fino ad ora le edizioni (le prime due legate al Weekend Meteorologico), che hanno presentato temi forti e permesso di affrontare stimolanti discussioni nelle giornate dedicate al clima: LA NEVE, L’ACQUA IN MONTAGNA, AMBIENTE DI MONTAGNA.

Oltre 700 le immagini pervenute in redazione, valutate da una giuria di fotografi professionisti. Al seguito di un primo spoglio, la giuria popolare di Facebook (oltre 250.000 le visualizzazioni) ha stabilito il verdetto finale. Al concorso è poi seguita una mostra fotografica aperta dai primi di febbraio fino a fine aprile. Purtroppo, all’ultimo tema proposto, non si è affiancato l’evento meteo che permetteva di approfondire argomenti di indiscussa attualità come ad esempio i cambiamenti climatici. Confidiamo nella prossima edizione e nel frattempo gioiamo di queste splendide immagini: ne abbiamo scelte 2 per edizione, partendo naturalmente dal primo tema: LA NEVE.


La neve è il capolavoro più effimero creato dalla natura, ma sotto ai suoi fiocchi ogni cosa risplende di bellezza.

Fiaba d’inverno Ph. Davide Biagi

Panna e legno Ph. Manuel Bernard

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LA NEVE

CONCORSO FOTOGRAFICO


CONCORSO FOTOGRAFICO

L’ACQUA IN MONTAGNA

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Vi è una storia in ogni goccia d’acqua, che si mostra solo quando il cielo e la terra si specchiano in un lago.

Riflesso Ph. Francesco Domin

Giganti allo specchio Ph. Alberto Zanoli


CONCORSO FOTOGRAFICO

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Via Lattea al Carezza Ph. Martin Rasom

Andar per i monti educa al silenzio, alla fatica, al rispetto.

AMBIENTE DI MONTAGNA

Discesa nell’abisso Ph. Tommaso Farin


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EVENTI

Celebrare 10 anni di Dolomiti UNESCOÂ Dolomiti: mostre, concerti, rassegne letterarie, convegni e dibattiti

Dolomiti di Brenta – Ph. Pio Gemiani

Sono oltre 140 gli eventi in programma su tutto il territorio dolomitico (Dal gruppo di Brenta, nel Trentino Occidentale, alle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave in Friuli Venezia Giulia) per celebrare i dieci anni del riconoscimento UNESCO. Un decennio altamente significativo per tutta la regione dolomitica che, grazie al prestigioso riconoscimento, ha potuto valorizzare qualitativamente le Dolomiti migliorando alcune sue performance e, soprattutto, costruendo una sinergica rete di collaborazioni trasversali in molti ambiti (paesaggistico, culturale, turistico ed economico).


EVENTI

Pale di San Martino – Ph. Daniele Lira

Qui, una selezione dei principali eventi organizzati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, dai suoi Soci fondatori e Sostenitori 1° giugno e 28 settembre Rifugio Roda di Vael (TN) Theodor Christomannos: il visionario delle Dolomiti Racconto emozionale a cura di Virna Pierobon 16 giugno Santa Cristina in Val Gardena (BZ) Inaugurazione del balcone panoramico sulle Dolomiti UNESCO Escursione con visita guidata 19 giugno, 24 luglio e 12 agosto Rifugio Antermoia (TN) Claudia conta ne conta Spettacolo teatrale 26 giugno Cortina d’Ampezzo (BL) Celebrazione del Decennale delle Dolomiti Patrimonio Mondiale Manifestazione istituzionale con concerto delle bande musicali 29 giugno San Vigilio di Marebbe (BZ) Dolomites UNESCO Fest Festa con musica, gastronomia e laboratori tutti i mercoledì di luglio e agosto Punto di ritrovo a Passo Feudo (TN) Geotrekking Torre di Pisa, emozioni in quota Trekking con i geologi del MUSE di Trento

5 luglio Rifugio Berti Vallon Popera, Comelico Superiore (BL) 1° evento della Rassegna “Incontri d’alt(r)a quota” Camminata botanica con lo chef Alessandro Gilmozzi e i produttori delle Dolomiti UNESCO 16 luglio e 6 agosto Rifugio Roda di Vael (TN) Fabio Vettori “Vi racconto un sogno” Disegniamo una visione firmata Dolomiti 27-28 luglio Rifugio Agostini, Parco Naturale Adamello - Brenta (TN) 2° evento della Rassegna “Incontri d’alt(r)a quota” Evento in collaborazione con ‘Brenta Open’ sul tema dell’accessibilità in montagna 16 agosto Rifugio Roda di Vael (TN) Art Mountain Attack Laboratorio di animazione analogica 26 - 28 agosto Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo (TN) Summer School Dolomiti UNESCO 3^ edizione “Eventi naturali estremi: le Dolomiti e la tempesta Vaia. La resilienza del territorio”

28 agosto Rifugio Antermoia (TN) Concerto de I Suoni delle Dolomiti con musiche di Mozart e Brahms Concerto musicale 31 agosto – 1° settembre Rifugio Pian de Fontana, Longarone (BL) 3° evento della Rassegna “Incontri d’alt(r)a quota” Workshop fotografico a cura di Moreno Geremetta 5 settembre Rifugio Antermoia (TN) Le stelle dell’Antermoia Escursione con visita guidata 7 settembre Rifugio Cava Buscada, Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (PN) 4° evento della Rassegna “Incontri d’alt(r)a quota” Camminata geologica con gli scienziati del MUSE di Trento e gli esperti del Parco 21 settembre Rifugio Pradidali, Pale di San Martino (TN) 5° evento della Rassegna “Incontri d’alt(r)a quota” Camminata letterario-musicale con lo scrittore Matteo Melchiorre e il musicista Nelso Salton 31 settembre Sesto Pusteria (BZ) Dolomites UNESCO Forum Tavola rotonda

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I nove gruppi riconosciuti Patrimonio Mondiale (1. Pelmo, Croda da Lago; 2. Marmolada; 3. Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine; 4. Dolomiti Friulane e d’oltre Piave; 5. Dolomiti Settentrionali; 6. Puez-Odle; 7. Sciliar-Catinaccio, Latemar; 8. Bletterbach; 9. Dolomiti di Brenta) sono abitati da una numerosa comunità di persone che nelle Dolomiti abita, vive e lavora. Una comunità che ha contribuito eloquentemente all’ottenimento del riconoscimento: in che modo? Prima di tutto avendo cura e tutela del paesaggio dolomitico che, se fosse stato disabitato, avrebbe potuto perdere le caratteristiche che lo hanno elevato a straordinario. L’evento clou del decennale è fissato in calendario il 26 giugno (10 anni fa a Siviglia, il riconoscimento) quando, a Cortina d’Ampezzo (lì ha sede la Fondazione Dolomiti UNESCO), arriverà anche il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare cui fa capo il Tavolo di lavoro che il Ministero ha istituito per coordinare gli eventi, riconoscendo che la decennale esperienza della gestione del Bene Dolomiti rappresenta un’eccellenza nazionale di cui andare orgogliosi. Un programma fitto di appuntamenti per il “compleanno delle Dolomiti” che vedrà, fra l’altro, 50 ragazzi dell’alpinismo giovanile delle associazioni alpinistiche di Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto partire “armati” di tanta volontà, pazienza e competenza

(ph Pixabay)

EVENTI

per una settimana per sistemare i sentieri del Sistema 1 - Pelmo Croda da Lago. Partner dell’organizzazione dell’evento del 26 giugno a Cortina d’Ampezzo sono il Comune e la Fondazione2021. L’intero programma della giornata è disponibile sul sito web della Fondazione Dolomiti UNESCO www.dolomitiunesco.info

(ph Pixabay)

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EVENTI

Il 1° SETTEMBRE DI CORSA IN VAL DI FIEMME E FASSA CON

MARCIALONGA COOP

❝La gara adatta a tutti, da affrontare da soli o in team❞


L’andamento veloce del terreno permette di far girare veloci le gambe per i primi 21 km, dove molti concorrenti riescono a segnare il proprio best time sulla lunghezza della mezza maratona. Da qui però inizia il bello! È infatti importante bilanciare le energie per affrontare il tratto di circa 5 km che collega il fondo valle al paese di Cavalese, come consiglia anche la plurimedagliata maratoneta Ivana Iozzia, particolarmente affezionata alla Marcialonga Coop.

(Ph. Newspower)

Migliaia di runners che corrono da Moena, nella splendida Val di Fassa, a Cavalese in Val di Fiemme, attraverso scenari unici che riempiono di gioia gli occhi e il cuore: questa è l’essenza di Marcialonga Coop. Il 1° settembre 2019 è la data da segnare sul calendario per affrontare questi 26 km di emozioni accompagnati dal gorgoglio del fiume Avisio, lungo verdi pascoli, boschi e paesi ai piedi delle Dolomiti. Un Contesto in cui sentirsi pienamente immersi nella natura, respirando l’aria fresca di montagna di inizio settembre, ma allo stesso tempo confrontarsi in una gara di corsa adatta ai più vari tipi di runners.

(Ph. Newspower)

EVENTI

I valori dello sport in una corsa: benessere fisico, solidarietà e condivisione La gara si può affrontare in solitaria o in team, passandosi il testimone della staffetta a tre. Il percorso di 26 km viene suddiviso in tre frazioni, rispettivamente di 10 – 8 – 8 km, ognuna delle quali deve essere affrontata da un membro della squadra, dando in questo modo l’opportunità a tutti di poter vivere le emozioni della corsa condividendo questa esperienza con i propri compagni di team. La staffetta vuole impersonare i valori dello “sport per tutti”, del benessere fisico, dello stare insieme e non da ultimo dell’importanza di aiutare gli altri. Partecipando alla staffetta si potrà, infatti, aiutare Sport Senza Frontiere, Lilt, ADMO oppure una delle altre Associazioni benefiche locali partner, in quanto una parte della quota verrà donata da Marcialonga al progetto a cui la squadra sceglierà di aderire.

La running a misura di bambino Come nelle altre gare Marcialonga, anche Marcialonga Coop dedica un evento ai corridori di domani, che vede nel pomeriggio di sabato 31 agosto i bambini dai 6 ai 12 anni protagonisti di un percorso di 900 m nel centro di Moena. Un weekend dedicato alla corsa, con numerosi espositori presenti all’Expo Village presso il teatro Navalge di Moena ed altri eventi collaterali volti a festeggiare due giornate di sport in compagnia. Lasciati conquistare dal fascino di Marcialonga Running Coop e vieni a condividere con noi queste giornate di eventi, in cui solo tu sei il vero protagonista!

Info: www.marcialonga.it

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Amanita muscaria

DINO BALLARINI

Ph Elsa Danzi

la “signora” in rosso

Tra le splendide cime dolomitiche, i boschi di conifere sono particolarmente rigogliosi di funghi simbionti che aiutano le piante portando loro acqua e sali minerali. Uno di questi funghi, bello e molto noto, è Amanita muscaria. Lo conoscono anche i bambini perché lo vedono spesso disegnato sui libri di favole. Col suo grande cappello rosso ornato da numerose placche bianche, residui del velo generale che avvolgeva il carpoforo all’inizio dello sviluppo, questo fungo è visibile da lontano e ci attira verso di lui, come per magia. Le lamelle sono bianche come il gambo, slanciato, bulboso alla base, ornato da un bianco anello a gonnellino. I raccoglitori di funghi l’hanno chiamato “segnabrise” perché i prelibati funghi porcini crescono nello stesso ambiente. Gli è stato dato l’epiteto specifico “muscaria” perché in alcune regioni era utilizzato per uccidere le mosche. Si maceravano alcuni pezzi di fungo in una ciotola di latte e pare che le

mosche, succhiato un po’ di latte, cadessero nella ciotola, dove morivano. Per questo stesso motivo gli inglesi lo chiamano “fly agaric”. La presenza della tossina “muscarina”, che è stata trovata la prima volta proprio in questa specie ed è responsabile dei sintomi di nausea e vomito, è molto bassa. Le tossine che contiene in misura maggiore sono l’acido ibotenico e il muscimolo, i quali sono allucinogeni e psicoattivi. Fin dai tempi più antichi gli shamani di Siberia usavano questo fungo, chiamato mukhomor, per parlare ai loro dei. Si sconsigliano vivamente il consumo e anche solo l’assaggio di questa specie perché gli effetti sul sistema nervoso possono essere molto pericolosi. Accontentiamoci di ammirare questi straordinari frutti del bosco ricordando che contribuiscono alla crescita delle piante che sono la ricchezza e la bellezza del nostro territorio.


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AMBIENTE

Luigi Casanova Custode forestale

La tempesta Vaia ha lasciato cicatrici profonde. Le troviamo evidenti percorrendo i nostri boschi: ettari ed ettari di foreste rase al suolo. Sono bastate poche ore nelle Dolomiti per gettare a terra oltre 8 milioni di metri cubi di legname. Ma altre cicatrici sono rimaste dentro di noi e fanno ancora soffrire le persone più sensibili, tutt’ora sconvolte da quanto avvenuto. Vaia è un evento inatteso, eppure da anni in Europa si assiste a simili sconvolgimenti causati dai cambiamenti climatici, situazioni catastrofiche sempre più frequenti: forse non lo si sa, ma la media europea degli schianti supera i 38 milioni di m3 l’anno.

Eravamo tutti impreparati Eravamo dunque tutti impreparati: la popolazione, come la pur straordinaria protezione civile (non esisteva un piano di evacuazione per un simile evento), le istituzioni sia locali che nazionali, il Corpo forestale assimilato ai Carabinieri, l’imprenditoria della filiera del legno, il mondo della Cultura che ha perduto la percezione del valore del territorio e la capacità di governarlo, e quello della Scienza. Siamo stati colti alla sprovvista perché abbiamo perso il senso del limite, l’imprinting che da sempre la montagna ha insegnato all’uomo.

Vaia: (ph Pixabay)

costretti a guardare al domani


AMBIENTE

A emergenze tanto complesse come rispondere? Non di certo con la rassegnazione e la passività, ma agendo con coraggio, in modo opposto a quanto abbiamo fatto fino a ieri Ora siamo in presenza di un’emergenza che ci obbliga, da subito, a guardare al domani muniti di tre focali certezze: i cambiamenti climatici in atto, il valore delle foreste alpine, il significato strategico delle montagne in Italia. L’ambientalismo italiano ha subito proposto un’agenda di interventi, che qualora recepita, creerà lavoro, sviluppo e soprattutto innovazione nella gestione delle foreste alpine. Si dovrebbe dare vita a un piano straordinario di messa in sicurezza idrogeologica della montagna italiana, come aveva fatto l’impero austroungarico dopo le disastrose alluvioni del 1882 e 1885. Ripensare la gestione delle foreste investendo ovunque in una selvicoltura veramente naturalistica che offra meno attenzioni alle esigenze del mercato. Le foreste sono l’ecosistema più strutturato e resiliente delle montagne, perché permettono il dialogo con altre risorse strategiche per noi umani come l’acqua, la salubrità dell’aria, l’assorbimento dell’anidride carbonica, la sicurezza. Offrono ricreazione e svago e rimangono soprattutto un laboratorio di studio per la ricerca scientifica e l’innovazione. Un nuovo piano strategico che tuteli i Parchi naturali e la ricerca scientifica Questo nuovo piano strategico dovrebbe creare lavoro stabile nel bosco e nell’alpeggio, mediante una cura continua del territorio fatta di tanti piccoli interventi di manutenzione e prevenzione: in montagna non servono grandi opere, anzi,

sono le infrastrutture che provocano molti dei dissesti idrogeologici. Dovremmo investire nel recupero delle culture perdute del passato, investire nei Parchi naturali per dare loro modo di operare con tutte le energie necessarie nella conservzione della biodiversità, anche nelle vaste aree alpine di Rete Natura 2000. Ci serve un piano a sostego della ricerca scientifica, anche seguendo per qualche decennio le varie fasi della ricostituzione dei boschi abbattuti. Dobbiamo rielaborare la mappa dei rischi per mettere in sicurezza i territori ed evitare, attraverso l’istituto della deroga, di costruire laddove vi sono pericoli evidenti. Ci serve anche un piano che riporti qualità nell’attuale approssimativa gestione degli alpeggi. Un piano che permetta la rigenerazione dei suoli e soprassuoli forestali, specie nei boschi di conifere. Il tema della fertilità dei suoli è da sempre trascurato nel nostro Paese. Non va poi persa una rinnovata attenzione che investa nella conoscenza. Insieme dovremmo comprendere quanto accaduto attraverso l’informazione e poi con la formazione di tutti gli attori delle economie della montagna, anche degli operatori turistici, oltre che dei nostri ospiti. È fondamentale una cabina di regia Perché tutto questo si trasformi in realtà è necessaria una regia. Non possiamo permetterci di seguire ognuno una propria traccia, priva di condivisione, di approfondimento. La regia non dovrebbe essere centralizzata né autoritaria, poiché tenuta a rispondere alle mille diversità del territorio alpino e montano italiano ed a incredibili complessità. Quindi abbiamo bisogno di una regia autorevole e decentrata, capace e umile nell’ascoltare, ma forte nell’indirizzare e ricca di risorse umane ed economiche.

Questo è il percorso che dovrebbe averci lasciato la tempesta Vaia. Un percorso strutturato su un nuovo impegno e sul lavoro collettivo.

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AREE PROTETTE

La Foresta che incanta Dopo la “Tempesta Vaia”, continua il racconto della grande Foresta di abeti rossi

Paneveggio è la grande foresta. La “Foresta dei violini”, per il legno detto di “risonanza” usato per realizzare le casse armoniche degli strumenti musicali. Si narra che Antonio Stradivari, il grande liutaio di Cremona, si aggirasse dentro la foresta alla ricerca dei tronchi migliori di abete rosso per la costruzione dei violini, che trasformava con maestria in opere d’arte. È una foresta demaniale molto estesa: 2700 ettari a ventaglio sull’alto bacino del torrente Travignolo, circondata dalla catena del Lagorai, dalle Pale di San Martino e dalle Cime di Bocche. Queste montagne dalle peculiarità geologiche e morfologiche diversissime sembrano qui incontrarsi: da un lato la Dolomia delle Pale di San Martino e dall’altro i porfidi del Lagorai. La foresta si estende su terreno porfirico, su una quota compresa tra i 1400 e 2150 metri ed è composta per la gran parte di abeti rossi che raggiungono anche i 40 metri di altezza. La crescita lenta e regolare è alla base della caratteristica di risonanza di questi abeti.


AREE PROTETTE

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Il Centro Visitatori del Parco e il Sentiero Marciò Sul finire di ottobre dello scorso anno, le fortissime raffiche di vento della “Tempesta Vaia” hanno colpito alcune aree di questa straordinaria foresta, sradicando alberi secolari. “Racconta” la foresta anche il Centro Visitatori del Parco: il nome “Terra Foresta” perché, oltre la natura che lo circonda, descrive anche i segreti del suolo e del sottosuolo. Infatti, entrando in queste sale si ha modo di scoprire la ricchezza e la biodiversità che si nasconde in quello spazio che normalmente non si osserva ma si calpesta: l’humus e i primi strati del suolo. Per conoscere da vicino la foresta di Paneveggio ci si può incamminare, nelle vicinanze del Centro Visitatori, lungo il “Sentiero natura Marciò”. È un percorso semplice, che richiede circa un’ora e mezza di cammino e che si addentra nella foresta. Lungo il percorso sono presenti, allestimenti informativi che illustrano, in forma di gioco, le impronte dei più comuni animali di questi boschi. Su uno spettacolare ponte sospeso si attraversa il Travignolo, che scorre in una stretta gola formando rapide e cascate scavate nella roccia.

Gli allestimenti del percorso permettono la fruizione da parte degli ipovedenti e dei non vedenti accompagnati. I pannelli di testo, sovrascritti in carattere braille, arricchiscono alcune delle bacheche esistenti. Sono stati aggiunti piccoli cassetti apribili nei quali si trovano i rami e gli strobili delle specie più significative, da toccare ed annusare, nonché campioni di rocce di origine diversa che rappresentano le formazioni principali presenti nel territorio del Parco. Sono inoltre state incise, su grandi mensole in legno, gli apparati radicali dei “giganti del bosco”, il particolare arabesco del bostrico e le intricate tane sotterranee fatte dai piccoli mammiferi che abitano la foresta. Piccoli totem in legno segnalano i punti significativi dove poter sentire il muschio, seguire una particolare radice o percuotere legni diversi. Lungo il percorso, inoltre, sono state realizzate delle nuove colonnine dedicate alle tracce degli animali del bosco che riportano, oltre alle tracce incise, anche la sagoma dell’animale ed un breve testo esplicativo stampato e sovrascritto in braille. Nelle vicinanze del Centro Visita si trova l’area faunistica del cervo, che ospita, in condizioni di semilibertà, alcuni esemplari di questo magnifico ungulato.

Archivio del Parco – Ph. Carlo A. Turra

Un percorso per comprendere meglio la natura


CENTRO VISITATORI DI PANEVEGGIO

“Alberi, mestieri e passioni”

… e altre iniziative

Un mondo capovolto. Il fascino e il silenzio tra gli schianti di Paneveggio Dopo i notevoli danni che ha subito la foresta di Paneveggio, il personale forestale demaniale propone alcune visite guidate in tutta sicurezza sui luoghi dove la “Tempesta Vaia” ha modificato e cambiato radicalmente il paesaggio. Ritrovo c/o il Centro Visitatori di Paneveggio alle ore 9. Durata attività tre ore circa, max 25 partecipanti (bambini dai 12 anni in su): mercoledì 17, 24 e 31 luglio - mercoledì 7, 14 e 21 agosto. Al Centro Visitatori di Paneveggio è possibile visitare la nuova mostra “Alberi, mestieri e passioni”. Nel titolo, il filo conduttore della mostra: protagonista è l’albero visto da diverse angolature, da quella del liutaio, dell’artista, del falegname… Su tutto questo la passione per l’albero che abita e rende straordinari i contesti naturalistici. Per ricordare anche la “Tempesta Vaia” e la rinascita della natura. Apertura: dal 6 luglio al 15 settembre e nel fine settimana del 21 e 22 settembre; orario 9.00-12.30 e 14.00-17.30

Forte Dossaccio, testimone silenzioso d’un tempo di guerra: ripercorriamo i luoghi della grande storia, visitando il Forte Dossaccio, scoprendo il suo passato. Tutti i lunedì a partire dall’8 luglio fino al 26 agosto. Ritrovo presso il Centro Visitatori di Paneveggio ore 9. (Escluso il 5 agosto) Ricercatori per un giorno. Il giorno della marmotta: l’attività si apre al mattino con una breve introduzione audiovisiva presso il Centro Visitatori (ritrovo alle ore 9) e prosegue in Val Venegia (trasferimento con mezzi propri o con navetta del Parco) con la guida di uno zoologo. Rientro a Paneveggio alle 16.30 circa. Si effettua nelle giornate dell’11 e 25 luglio, 8 e 22 agosto.

Per le iniziative è richiesta la prenotazione. Info: www.parcopan.org – Centri prenotazioni tel. 0439.765973 – 0439.768859

Archivio del Parco – Ph. Carlo A. Turra

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MISTERI

Le straordinarie architetture naturali delle Dolomiti celano un mondo segreto. Voragini, pozzi e caverne custodiscono una storia lunga più di 500 mila anni

Dolomiti sotterranee: misteri nascosti RICCARDO TOMASONI e HERWIG PRINOTH

La numerosa presenza di grotte in Dolomiti è legata proprio alla natura geologica di questi monti, fatti per la maggior parte di calcari e dolomie, rocce facilmente attaccabili dai processi di dissoluzione chimica (carsismo). Per questo non è infrequente la scoperta, a volte accidentale, di cavità mai esplorate dall’uomo.

L’abisso del Cenote, colosso delle grotte dolomitiche. Ph. La Venta

Nelle viscere delle Dolomiti Davvero particolare è la scoperta dell’abisso “El Cenote” nel cuore delle Dolomiti dell’alta Badia. Qui, nell’estate del 1994, gli speleologi del gruppo “Proteo” di Vicenza avevano individuato a più di 2900 metri, tra Cima Lavarella e le Conturines, un lago su cui galleggiavano enormi blocchi di ghiaccio. La voglia di scoprire cosa si nascondesse nei suoi fondali li portò a organizzare in poco meno di due settimane un’ambiziosa e pericolosa esplorazione subacquea ma purtroppo, tornati davanti alla grande depressione, lo sgomento assalì i presenti: l’acqua era completamente sparita.


MISTERI

Ma che cos’era accaduto? Era accaduto che, complice il progressivo riscaldamento climatico degli ultimi anni, o forse il semplice crollo di blocchi di roccia dalle pareti, si era rotta parte della massa di ghiaccio che ostruiva il fondo del catino, e le acque del laghetto erano state risucchiate negli abissi delle Conturines.

Esplorazione e rilievo 3D della grotta del Cenote. Ph. La Venta

Un abisso mai esplorato Dopo sei anni di tentativi gli esploratori riuscirono a forzare uno stretto passaggio tra roccia e ghiaccio e si trovarono sospesi su un abisso profondo quasi 300 metri, che decisero di battezzare “El Cenote” per la somiglianza con i grandi pozzi dell’America Centrale. Le sue dimensioni rendono straordinaria questa grotta: la sala terminale è alta 165 metri, lunga 130 e larga 40, ed è dominata da un imponente lingua di ghiaccio sospesa nel vuoto. Ad oggi è la più ampia caverna sotterranea mai esplorata in Dolomiti. Il suo ghiacciaio, formatosi nel corso di migliaia di anni, la rende anche uno straordinario laboratorio per indagare l’evoluzione climatica di questo settore alpino. Ghiaccio e depositi minerali all’interno delle grotte costituiscono infatti un prezioso archivio ambientale dato che, un po’ come i codici a barre, memorizzano al loro interno i dati dei cambiamenti climatici. Rilevanti scoperte Utilizzando metodi diversi è possibile determinare l’età dei singoli strati e quindi collocare nel tempo ogni singola variazione del clima. Sappiamo ad esempio, che tra 67.000 e 44.000 anni fa, il clima in Dolomiti era più mite (in media fino a 6° in più), e che il limite della vegetazione arborea si collocava a quasi 2800 metri di quota. Per questo i dintorni di molte caverne, che ora ci appaiono isolate tra rocce e ghiaioni, erano ricoperti dal bosco e per questo motivo in esse andavano a svernare gli orsi delle caverne (giganteschi plantigradi che raggiungevano quasi i 3 metri di lunghezza), come nel caso della Grotta delle Conturines, presso San Cassiano o delle Buse di Bernardo sul Monte Cornon in Valle di Fiemme. Molto tempo dopo gli antri delle Dolomiti furono sfruttati dai nostri antenati come ripari temporanei durante la stagione della caccia al camoscio e allo stambecco. Ma questa è un’altra storia che porta rapidamente al tempo in cui le grotte diventano i luoghi del mistero per eccellenza, dimora di spiriti e creature soprannaturali, teatro di saghe e tradizioni popolari.

Per chi desiderasse avvicinarsi al mondo sotterraneo delle Dolomiti, presso il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, sarà visitabile la mostra “Il misterioso mondo delle grotte delle Dolomiti”, allestita in collaborazione con il Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano.

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ALPINISMO

SOFIA BRIGADOI - LUIGI CASANOVA

Val di Fassa, Passo San Pellegrino Archivio Trentino Marketing Ph. Daniele Lira

Estremi ’ dell alpinismo Fare cose antiche con occhi e modi attuali Anche un ambiente autoreferenziale, come quello degli alpinisti, non poteva rimanere immune dalla critica che i giovani del ’68 avevano portato in tutti i settori sociali. C’era bisogno di reinventarsi e vivere con meno costrizioni. Senza un preciso punto di partenza nacque un movimento di arrampicatori che aveva abbandonato i classici pantaloni alla zuava, gli scarponi, le camicie a quadri, per arrampicare in libertà, con scarpette, pantaloncini e t-shirt sgualcite. Nacque così il Nuovo Mattino: giovani che vivevano il bisogno del contatto della roccia, del salire verticalità senza l’ausilio di chiodi per la progressione. Una filosofia anticipata da un fortissimo scalatore, destinato a diventare il n° 1 al mondo, Reinhold Messner, che già nel 1968 scriveva: “… dobbiamo fare qualcosa prima che l’impossibile venga sotterrato del tutto. Ci siamo cacciati a forza sulle pareti più selvagge. La prossima generazione dovrà liberarsi da questa zavorra”. In sostanza chiedeva la messa al bando dello spit (tassello a bussola autoperforante), di ritornare all’alpinismo puro degli anni ’20, quello di Paul Preuss e poco dopo quello di Tita Piaz. Messner ha anticipato un percorso, un comune sentire che si andava diffondendo. I ragazzi del Nuovo Mattino non si ponevano più l’obiettivo della vetta, della conquista: per divertirsi era sufficiente una falesia, o un masso. L’attenzione era posta nell’eleganza, nel ricercare limiti per superarli, abbattendo ogni frontiera, lontani dal traffico, dalle città, dalla promozione individuale e dalle imprese “eroiche” del passato. Su quelle brevi verticalità portavano anche altro. Nuovo Mattino significava saper guardare oltre le pareti. Uno sguardo sociale ben strutturato lo abbiamo da Gian Piero Motti, definito il “padre” del Nuovo Mattino: “Bene che gli alpinisti aprano gli occhi e sappiano distinguere con chiarezza il vero amore che si ottiene a prezzo della rinuncia ad aggredire… da un falso amore, forse anche in buona fede, che sotto il mantello cela però l’odio omicida”.


ALPINISMO

L’alpinismo affascina anche chi non lo pratica. Per mille ragioni, spesso personali. Questo il motivo per cui abbiamo pensato di offrire ai lettori una sintesi di un mondo generalmente mitizzato, ma in realtà poco conosciuto. Come in una scalata partiremo dalla base della parete e, attraverso numerosi punti sosta, arriveremo alla vetta: dalle prime conquiste all’arrampicata libera.

Ph. V. Pasquali

Gian Piero Motti (1946-1983) piemontese, è stato un raffinato interprete dell’alpinismo mondiale, definito “Il principe” per l’eleganza della sua progressione in arrampicata. Nel 1972 fu ammesso nel Club Alpino Accademico Italiano e nel 1973 nel Groupe de haute montagne. Tramite il suo pensiero e i suoi scritti teorizzò il “Nuovo Mattino” intravedendo già la fine dello stesso. Fu direttore della Rivista della Montagna dal 1975 al 1977. A giugno del 1983, all’età di 36 anni, si tolse la vita. La frase che riportiamo è il riassunto della sua filosofia: “… sarei molto felice se su queste pareti potesse evolversi sempre maggiormente quella nuova dimensione dell’alpinismo, spogliata di eroismo e di gloriuzza da regime, impostata invece su una serena accettazione dei propri limiti, in un’atmosfera gioiosa, con l’intento di trarne, come in un gioco, il massimo piacere possibile da un’attività che finora pareva essere caratterizzata dalla negazione del piacere a favore della sofferenza…”

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ALPINISMO

Ph. G. Rinaldi

In merito al movimento il Nuovo Mattino, Enrico Camanni ci invia questo scritto: “Per la prima volta nel cammino dell’umanità, il problema del limite non riguarda più la carenza di risorse ma la sovrabbondanza. Si presenta con due facce impallidite dalla stessa malattia. Da un lato l’illimitato sviluppo di una società che non conosce misure, dall’altro il limitato orizzonte di un mondo esplorato, mappato, cablato. Esisteranno altre macchie bianche da scoprire? Dovremo seppellire l’esplorazione geografica?”

Mentre sto lavorando all’antologia di Motti, La Stampa mi chiede un pezzo sulla montagna più alta del mondo. Mi chiamano sempre a commentare tragedie, sono un necrologo dell’alpinismo e purtroppo sull’Everest non mancano le occasioni, soprattutto da quando le agenzie promettono la vetta in cambio di un anno di stipendio. In primavera capita che venti e più spedizioni di diversa nazionalità aspettino per settimane il loro turno per l’Everest. La piramide di vetro del Centro nazionale delle ricerche funge ogni giorno da ospedale di emergenza, i siti web delle spedizioni commerciali vengono continuamente aggiornati sulla vita del campo base, un drappello di tecnici si aggira con camere digitali e radiomicrofoni per raccogliere le aspirazioni dei clienti. Una battuta, un sospiro, gli occhi alla montagna. Il satellite porta le loro speranze al di là dell’oceano prima che essi sfiorino la montagna.


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Intanto gli staff logistici delle agenzie si conquistano una posizione sulle morene del ghiacciaio del Khumbu, ai piedi dell’Ice Fall (la temuta cascata di ghiaccio), dove sono in azione gli sherpa con le corde e le scale. Chi viene dopo paga pedaggio. E siccome sono previsti tanti, troppi alpinisti, spesso si appronta un doppio sistema di corde fisse per la salita e la discesa. C’è il senso unico obbligato per la dea madre della Terra. Scalare l’Everest è diventato un problema di organizzazione, una specie di guerra senza il nemico, finché i giovani ribelli degli anni Settanta hanno detto “Basta!, via le zavorre e le bandiere, bisogna fare pace con la montagna”. I campioni sono saliti con la leggerezza delle farfalle e le loro corse hanno riacceso il mito, reinventandolo e democratizzandolo. Di questo ha approfittato il marketing di fine secolo: l’Everest è facile, l’Everest è per tutti. Non era vero, naturalmente, occorreva lavorare sul prodotto con sofisticate tecniche di promozione (le stesse delle agenzie turistiche) e raffinati materiali alpinistici (quelli delle avventure spaziali). È arrivata l’epoca in cui si può fare tutto senza staccarsi mai; essere completamente isolati e perfettamente cablati allo stesso tempo. Non sono i robot e i dischi volanti a proiettarci nel futuro: è il collegamento incessante in ogni luogo e in ogni istante. Servirebbe un salto culturale per sanare il cortocircuito delle parole, come tentò di fare Motti nel 1972 chiedendo ai lettori e a

sé stesso: “Ma dov’è finita l’avventura? Non è poi così difficile da trovare, è in noi stessi la soluzione, nella nostra semplicità. Allora forse scopriremo l’avventura ogni giorno, aprendo solamente la finestra e guardando i tetti grigi delle case di una qualunque città”. La risposta alla crisi non è una parete sperduta ai confini del mondo e miracolosamente risparmiata dalla civiltà. La risposta del Nuovo Mattino è a due passi da casa, tra i larici e i rododendri. L’avventura immaginata è esplorazione filosofica e corporea. Proietta pensieri importanti in limitati spazi geografici, alleggerendo il bagaglio, accorciando il viaggio e riducendo i mezzi tecnici. Più che alzare il livello dell’obiettivo lo concentra, focalizzandosi sullo stile.

Nel fare cose antiche con occhi e modi nuovi, i ragazzi del Nuovo Mattino risvegliano un alpinismo cresciuto nei grandi spazi ma imprigionato dai piccoli progetti. Gli ridanno il senso. Se avventura vuol dire lasciare le sicurezze acquisite per esplorare regioni e idee sconosciute, i ribelli degli anni Settanta dimostrano che esistono orizzonti sterminati anche in un mondo finito. Perché infiniti sono gli sguardi degli uomini, non le terre da conquistare.

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ALPINISMO


ALPINISMO

Ma facciamo un passo indietro, alla nascita dell’alpinismo, per comprendere i vari passaggi fino all’attuale FREE SOLO disciplina che racchiude la filosofia del Nuovo Mattino

ROBERTO SERAFIN

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arebbe stata considerata pura follia tre secoli fa rischiare la vita per scalare una montagna. Un’attività inutile e anche dannosa. Il Settecento razionalista disprezzava l’ambiente selvaggio delle montagne, le rupi, i ghiacci, la desolazione e i pericoli. Ma sarebbe bastato ricordare con quanto entusiasmo Leonardo da Vinci, in veste di alpinista, due secoli prima aveva scalato vette impegnative come il Momboso (Monte Rosa) raccontandone la sublime bellezza in quadri famosi come “La vergine delle rocce”. Le montagne erano nell’antichità luoghi inquietanti di cui si sarebbe fatto a meno, mentre ora si lasciano docilmente ammirare, addomesticare e talvolta banalizzare. Anche se poi il loro fascino finisce per prevalere e dolcemente stregarci. Come oggi puntualmente avviene nelle Dolomiti. Ma chi sono i personaggi che hanno salito le prime cime permettendo alle Dolomiti di essere conosciute a livello internazionale? Ne abbiamo scelti quattro e ve li presentiamo uno per uno in ordine alfabetico.

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ALPINISMO Georg Winkler nel 1888 Ph Anton Karg


ALPINISMO

JOHN BALL La conquista del Pelmo, 3168 m, da parte dell’irlandese John Ball (1818-1889) risale al 19 settembre1857. Ball ha già salito il Monte Bianco, visitato l’Atlante marocchino, saggiato il Cervino e si è lasciato tentare da una nobildonna di Bassano del Grappa diventata, l’anno prima, sua moglie. Nell’ascesa al Pelmo lo accompagna la guida Giovan Battista Giacìn (detto “Sgrinfa”) che trenta metri sotto la cima lo sconsiglia di procedere oltre. Ball non lo ascolta e sale a godersi il panorama che include il Grossglockner, le Alpi dell’Otztal e tutte le Dolomiti. E la gloria che si perpetua nei secoli. DOUGLAS WILLIAM FRESHFIELD Douglas William Freshfield (1845-1934) è uno dei più grandi esponenti dell’alpinismo britannico. Freshfield diede un grande contributo alla scoperta delle Dolomiti non solo compiendo innumerevoli scalate, ma promuovendone la frequentazione quale presidente del celebre Alpine Club britannico, capostipite di tutti i club alpini, nonché quale presidente della Reale Società Geografica. PAUL GROHMANN Protagonista di otto grandi avventure nei Monti Pallidi, il viennese Paul Grohmann (1838-1908) è l’uomo che secondo lo storico Antonio Berti “apre con ambedue le mani i battenti della storia alpinistica di queste nostre montagne divine”. L’elenco delle sue ascensioni include itinerari diversi, dalla Tofana di Ròzes alla Cima Grande di Lavaredo al Sassolungo. Il meglio l’ha dato forse nel 1864 scalando il Sorapiss con la guida cortinese Francesco Lacedelli detto “Checo da Melères”. Fondamentale è considerato il suo contributo alla nascita del turismo nelle Dolomiti. GEORG WINKLER Con il tedesco Georg Winkler (1869-1888) si apre l’epoca dello “sport d’arrampicamento”. Winkler compare di soppiatto, piccolo com’è, nel 1886 nelle Dolomiti calzando pedule fatte di tela di vela con suole di canapa, anziché i consueti scarponi ferrati. Porta con sé un gancio che lancia appeso a una fune di 12 metri. Una volta ancorato il gancio, s’issa acrobaticamente a braccia lungo la corda. Nel 1887 firma il suo capolavoro scalando in prima ascensione la torre più meridionale del Vajolet, che oggi porta il suo nome. Le sue spoglie vengono ritrovate nel 1956 sul Weisshorn dove nel 1888 precipita mentre scala la temibile parete nord.

John Ball

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ALPINISMO

I grandi degli anni 30 provenienti dalle Dolomiti Dal punto di vista alpinistico le Dolomiti, che nell’Ottocento erano un territorio in gran parte austriaco, furono esplorate innanzitutto dagli inglesi e dagli austriaci. Non tardarono tuttavia a emergere figure di grandi guide alpine di Cortina, San Martino di Castrozza, Fassa, Val Gardena. L’innalzamento del livello tecnico nelle scalate fra le due guerre è dovuto anche a queste personalità. Ne segnaliamo quattro entrate nella storia o addirittura nella leggenda. TITA PIAZ Giovanni Battista Piaz (1879-1948) detto Tita, grandissima guida alpina fassana, è conosciuto come il “diavolo delle Dolomiti” per la diabolica abilità che manifesta nelle scalate. Il suo regno è il rifugio Vajolet sotto le celeberrime Torri nel cuore del Catinaccio. Ma la sua personalità non è data solo dalle imprese piccole e grandi nelle Dolomiti. Gli si devono più di cento salvataggi di alpinisti in alta montagna. Maestro di scuola, è un tipaccio considerato sovversivo e i regimi non lo vedono di buon occhio anche se il re Alberto del Belgio gli si affida come cliente affezionato. Muore sessantanovenne per un banale incidente in bicicletta.

Guido Rey con Tita Piaz ed altri due alpinisti Biblioteca della montagna, Archivio storico SAT

ANGELO DIBONA Nato nel 1879, morto nel 1956, Angelo Dibona è ricordato a Cortina da un busto di bronzo dello scultore Augusto Murer e da una lapide che lo indica come “simbolo delle guide ampezzane”. Non gli mancano clienti facoltosi, ma gli otto figli lo costringono a non poche acrobazie anche quando non è in parete. Dibona risolve negli anni Trenta gran parte dei problemi insoluti nell’alpinismo dolomitico di quei tempi. Il suo capolavoro è nel 1910 la perpendicolare Sud ovest del Croz dell’Altissimo: forse la prima via di sesto grado nelle Dolomiti: primato che finora si è sempre attribuito, nel 1925, al percorso tracciato da Emil Solleder tra gli strapiombi della Civetta.


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PAULA WIESINGER La più vittoriosa arrampicatrice degli anni Trenta nelle Dolomiti è sicuramente Paula Wiesinger (1907-2001). Di origini bavaresi, trapiantata in Val Gardena, è compagna di scalate e nella vita del valoroso alpinista Hans Steger: un sodalizio che avrà un seguito nel campo dell’accoglienza in Val Gardena. La coppia affronta e vince per la direttissima la Cima Una (1928) nelle Dolomiti Orientali e realizza nella bufera qualcosa di simile per difficoltà alla via che Solleder apre in quegli anni in Civetta. Paula è anche una protagonista dello sci azzurro degli anni Trenta vincendo dal 1934 al 196 i Campionati italiani di slalom e discesa.

Giovan Battista Vinatzer

GIOVAN BATTISTA VINATZER Appena ventenne, il gardenese Giovan Battista Vinatzer (19121993) entra nell’empireo dei grandi alpinisti. L’8 agosto del 1932 traccia infatti “con l’incoscienza dell’età” la via diretta dal pulpito Dulfer alla cima della friabile Furchetta, più volte tentata da illustri scalatori come Emil Solleder. Ma è il 1936 il suo anno d’oro: sulla parete sud della Marmolada, Vinatzer traccia in 27 ore di arrampicata con Ettore Castiglioni (“relegato” a malincuore in seconda posizione) una delle più difficili e classiche vie di sesto grado delle Dolomiti. Per vent’anni insuperata.

Bramani, Re Alberto, Paula Wiesinger

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Dall’abuso dei chiodi al recupero della libera

Preuss e Messner L’ultima frontiera dell’alpinismo non può che essere il “free solo” da praticare in parete in solitaria, senza chiodi né corde. Una prodezza? Un folle gioco con la morte? Nel 2002 è il tedesco Alexander Huber a ripercorrere in questo modo la classica via Hasse Brandler sulla parete nord della Cima Grande di Lavaredo. Ma per trovare le radici di questo genere di scalate occorre tornare alle esperienze dell’austriaco Paul Preuss, grande teorico dell’arrampicata libera. Reinhold Messner, che a Preuss ha dedicato nel 1986 un’appassionante biografia per i tipi dell’Istituto Geografico de Agostini, taglia corto sostenendo che “la morale non c’entra”, perché il vero arrampicatore è come un artista che non ha bisogno di giustificazioni. Orizzontarsi nelle diverse forme di arrampicata non è facile. Per piantare i chiodi classici con il martello ci vogliono le fessure, mentre per forzare gli spit nella viva roccia è indispensabile il trapano a batteria. Un lavoro da carpentieri, l’opposto della filosofia di Preuss, il cavaliere della montagna la cui concezione del salire una parete era di una tale semplicità che oggi si potrebbe definire integralista.

L’assassinio dell’impossibile è il titolo di un articolo apparso nel 1968 sulla Rivista mensile del CAI, lo scriveva Reinhold Messner, una lucida analisi, quasi profetica, sul divenire dell’alpinismo e sul suo senso più profondo. In quell’articolo ritroviamo l’essenza dei promotori del Nuovo Mattino. È sufficiente riportare alcuni passaggi per comprendere la profondità del pensiero riportato. Frasi che hanno superato i 50 anni, ma che rimangono estremamente attuali. L’eccesso di chiodature, l’artificialità nella progressione venivano letti come limiti allo spirito più autentico dell’arrampicare, l’ultimo passaggio verso la morte dell’alpinismo. Oggi siamo chiamati a lottare contro altre chiodature imposte al nostro vivere dalla tecnologia. Lo stiamo facendo, assieme ai tanti ragazzi che in modo diverso vivono le piazze di tutto il mondo. “Un tempo, la storia dell’alpinismo si scriveva sulle muraglie di roccia con la penna simbolica dell’ardimento; oggi, si scrive con i chiodi”.

Reinhold Messner - Ph. Andreas Panzenberger

Paul Preuss - Biblioteca della montagna. Archivio storico SAT.


ALPINISMO

L’alpinismo oggi Alex Honnold REEL ROCK Film Tour 1

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Ecco che torniamo indietro. A quei giovani nel ’68, e a quel movimento al quale abbiamo voluto dedicare questo servizio: il Nuovo Mattino. Giovani in cui possiamo identificare il volto di Alex Honnold che con le sue scarpette e il suo sacchetto di magnesio ha arrampicato in solitaria senza corde o altre attrezzature di sicurezza una delle big wall più difficili al mondo: El Capitan, nel Parco nazionale dello Yosemite in California. Una scalata che ha preparato minuziosamente per anni prima di affrontarla. Quando si sale in questo modo non sono concessi errori. Sei solo. Tu e la parete. Viene quasi da pensare che personaggi come lui lo facciano per farsi notare e per conquistare soprattutto notorietà più che una vetta, anche a costo della vita, ma la motivazione non è questa, come non lo era per molti altri scalatori che lo hanno preceduto.

Il loro è uno stile di vita. Sanno perfettamente che il pericolo è altissimo e che ogni spinta verso l’alto potrebbe essere mortale, ma l’obiettivo preposto è più forte di qualunque altra emozione: lo fanno per sé stessi. Free anche nella mente.

A una domanda specifica posta sulla paura e sulla motivazione che spinge Honnold ad affrontare arrampicate al limite del possibile risponde: “Non ho alcun obbligo... lo faccio rigorosamente per mia soddisfazione personale.” (Spezzone tratto da un’intervista di Simon Worrall, National Geographic)


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Ph. Abazar Khayami

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Abbiamo posto alcune domande a Paolo Cognetti, scrittore italiano, vincitore del Premio Strega 2017 con il libro Le otto montagne edito da Einaudi.

Paolo, ormai ti chiedono il parere un po’ su tutto. Noi stiamo riflettendo sull’alpinismo. Una attività partita a fine 1700 con scopi scientifici, poi esplorativi, divenuta in seguito una vera e propria pratica sportiva, che sfiora le soglie dell’impossibile. 8° e 9° sono quasi consuetudine, siamo entrati nella sfida con il cronometro per abbattere record su ogni via storica. In questa frenesia vi si possono ancora trovare significati, valori per l’alpinismo? Be’, ma né io né te scaliamo il nono grado o battiamo dei record in Himalaya. Se parliamo dell’alpinismo di cui siamo spettatori, ti confesso che la questione mi lascia un po’ freddo. Posso ammirare un alpinista di punta come un grande atleta, Alex Honnold (quello di “Free Solo”) come Bolt o Messi o Federer, ma che importanza ha discutere di ciò che riescono a fare pochissime persone al mondo, del come e del perché lo fanno? Mi pare che il senso vero dell’alpinismo stia nell’alpinismo che facciamo noi. Su quello dovremmo riflettere. Sul come e sul perché andiamo in montagna. Allora il discorso non riguarda tanto il grado di difficoltà quanto, per esempio, l’automobile e gli impianti di risalita, l’inquinamento che portiamo, il nostro coinvolgimento con l’industria turistica. Facciamo centinaia di chilometri in macchina, prendiamo la funivia, ci carichiamo di costoso materiale tecnico, ci mettiamo in coda sulle cime famose, o esiste un altro modo di andare in montagna, più personale e più pulito? Io per esempio preferisco salire a piedi in posti in cui non c’è nessuno, le cosiddette

montagne minori. Mi piace uscire dal sentiero e avventurarmi per una cresta o il greto di un torrente o un canalone, e non sempre arrivare in cima. Anche fare il giro può essere molto avventuroso! Ho cominciato da poco a usare le pelli perché dove abito è il modo migliore di andarsene in giro d’inverno, e per adesso è appunto un vagabondare sulla neve, non oserei chiamarlo scialpinismo. D’estate qualche volta dormo fuori. Questo, per quel che vale, è il mio andare in montagna e mi dà ancora moltissimo, mi sento agli albori dell’alpinismo.


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L’offerta turistica della montagna sembra aver scalfito molti limiti. Raduni di mezzi a motore, palme finte accanto a rifugi o aree sciabili e molto altro. È proprio inevitabile omologare l’offerta turistica a quanto già è presente in città? Ecco, questo è un punto davvero critico. L’industria turistica punta a offrire il massimo della comodità, dell’accessibilità, della sicurezza e del divertimento, sia che uno vada a New York che ai Caraibi che sulle Alpi. La mobilità è sempre più efficiente e l’informazione arriva ovunque, per cui è molto facile oggi, e sarà sempre più facile in futuro, andare a farsi un giro sui ghiacciai del Monte Bianco o tra le rocce delle Dolomiti. La popolazione mondiale è in costante aumento e, raggiungendo un certo benessere, accedono al turismo popoli che storicamente ne erano esclusi: ci siamo stupiti vedendo arrivare sulle Alpi i russi o gli arabi ma pensiamo che tra poco arriveranno i cinesi! Credo purtroppo che il punto non siano le palme o altro, in ballo c’è il turismo di massa con le sue multinazionali, le catene di alberghi, le compagnie di trasporto e le grandi società. Una parte delle Alpi è già stata ceduta a quell’enorme mercato e non credo sia

più recuperabile, anche perché i capitali arrivano spesso dall’estero: le grandi località turistiche andranno fino in fondo. Noi dovremmo pensare a come salvare le Alpi che sono ancora intatte, batterci per la creazione di nuovi parchi naturali, farci promettere nero su bianco che alcune montagne non saranno mai più toccate. È possibile oggi, da subito, fermarsi e recuperare originalità, offrire una montagna ricca di identità propria, la montagna della fatica, la montagna delle tante conoscenze? È quello che cerchiamo di fare, ognuno con i suoi mezzi. Io lo faccio scrivendo, voi magari accompagnando le persone in montagna. Sarei felice se leggendo le mie storie qualcuno cominciasse ad andarci in un altro modo, o a essere attratto da montagne che prima non vedeva nemmeno.

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Il 2019 è l’anno del

Turismo lento

Parliamo di un turismo green. Perché? Ad oggi i viaggiatori nel Pianeta sono 1 miliardo e 300 milioni, nel prossimo 2030 sono stimati in 1 miliardo e 900 milioni. La Terra è in grado di sopportare tanti turisti senza collassare a causa di una pressione antropica sempre più forte? Per farci riflettere sul tema l’ONU ha dichiarato il 2019 anno internazionale del Turismo lento con l’obiettivo di indurre la popolazione ad avere maggior rispetto verso i Beni paesaggistici e naturali. In che modo possiamo attuare tale proposito? Con un contatto con la natura più responsabile e meno aggressivo, favorendo esperienze di viaggio innovative:

treni storici, itinerari culturali, cammini, ciclovie, percorsi a cavallo. Una strategia fondamentale per gestire e far vivere al viaggiatore i territori in modo consapevole. Portiamo ad esempio IL SENTIERO ITALIA, proposto dal CAI che collega le montagne italiane dagli Appennini alle Alpi. Oppure nelle Dolomiti le SEI ALTE VIE che permettono all’escursionista passaggi e punti di appoggio sicuri per attraversare le montagne più affascinanti al mondo. Saranno soprattutto i territori montani i protagonisti del Turismo lento, un motore di sviluppo che segnerà la vera svolta qualitativa della frequentazione degli ambienti naturali e culturali.


Tito, oggi come ieri, è sinonimo di Speck ed altri salumi tipici prodotti seguendo antiche ricette, frutto di esperienza di oltre mezzo secolo. La produzione si svolge nel maso di famiglia sito sull'altipiano delle Ganzaie, nei pressi del paese di Daiano ad un altitudine di 1300 m, dove qualità ed eccellenza sono garantite dall'utilizzo di materie prime selezionate e una lavorazione accurata. Il Maso dello speck è anche agriturismo con cucina tipica, da assaporare al tepore del camino acceso o all’esterno, immersi nella natura delle Ganzaie. Vi aspettiamo al Maso dello Speck per degustare ed acquistare i nostri prodotti fra i quali speck, pancetta, salami, filetto affumicato e molte altre specialità della tradizione. Daiano, Pozze di sopra, 2-Ganzaie Info e prenotazioni 0462.342244 info@titospeck.it - www.titospeck.it

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Ogni giorno una storia nuova I boschi della Val di Fiemme sono popolati da attori fantastici che rivelano ai bambini gli straordinari doni della natura

Per scoprire le meraviglie delle Dolomiti trentine, in Val di Fiemme un’esilarante compagnia di attori accompagna i bambini per tutta l’estate, lungo sentieri tematici, pascoli fioriti, boschi di abeti, tappeti di muschio e antiche baite. I bimbi ogni giorno possono assistere a diversi “Racconti spettacolari” per conoscere curiosità naturalistiche e scoprire abilità che non sapevano di possedere. Il programma della compagnia teatrale La Pastiere - Sentieri in Compagnia prevede ogni giorno spettacoli nella natura della Val di Fiemme. Si trascorrono così ore di stupore e scoperta. Buona parte dei parchi d’incanto della Val di Fiemme sono sorti lontano dai centri abitati,

in luoghi di rara bellezza naturalistica, fra le quote 1.650-2.190 m. A queste altezze c’è una Cermislandia , un Latemarium una Montagnanimata , e un Giro d’Ali . Qui i bambini trascorrono giornate fantasiose nei panni di erboristi, geologi, ornitologi, apicoltori, meteorologi, clown, cercatori d’oro, oppure trasformandosi in boscaioli e contadini per stabilire un contatto privilegiato con cervi, capre e mucche. I PASSEPARTOUT DEL DIVERTIMENTO In Val di Fiemme gli impianti di risalita, gli spostamenti e le attività per la famiglia sono gratuiti, grazie a due Card offerte da Hotel, Residence, Agritur e B&B: la Trentino Guest Card e la FiemmEMotion Plus. LA TRENTINO GUEST CARD - Entri in più di 40 musei, MUSE e MART inclusi! Puoi visitare 15 castelli e oltre 40 attrazioni, compresa l’Arena di Verona! Viaggi liberamente su tutti i trasporti pubblici in Trentino, treni compresi! Sconti su 40 attività in Trentino. Puoi risparmiare più di 350 € a settimana! La Card è valida per adulti e bambini, per tutta la durata della tua vacanza! LA FIEMME-MOTION PLUS - Alcuni Hotel, Residence, Agritur e B&B della Val di Fiemme, oltre alla Trentino Guest Card offrono anche la FiemmEMotion Plus per regalarti tantissime opportunità tra le quali gli impianti di risalita della Val di Fiemme, l’ingresso ai Musei, il servizio di trasporti con trenini, navette e servizi a chiamata e molto altro. Per individuare i servizi gratuiti visita il sito. Per individuare chi offre la FiemmE-Motion Card consulta il sito www.visitfiemme.it o chiedere esplicitamente, all’atto della prenotazione, se sono offerti anche gli impianti di risalita. Per individuare tutti i servizi gratuiti visita sempre il sito.


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ALPE CERMIS L

a montagna a misura d’uomo, perfetta per ogni tipo di attività, dalla mountain bike al trekking, il tutto facilmente raggiungibile dal centro di Cavalese. n PANORAMIO LAGORAI 360° (Località Paion del Cermis 2250 m). Osservatorio attrezzato sulla più grande area wilderness in tutto il Trentino, che permette di riconoscere e ammirare il nome di ogni cima del panorama.

CERMISKYLINE

n PARCO GIOCHI CERMISLANDIA Il magico regno dei bimbi (Località Doss dei Laresi 1280 m). Parco giochi all’aria aperta vicino al rifugio Rifugio Baita Tonda, dove i bambini possono svagarsi vicino al laghetto e gli adulti rilassarsi presso il Rifugio. n FATTORIA ‘JJJAA JAA HOO’ A scuola di natura (Località Paion del Cermis 2250 m). Fattoria didattica in cima all’alpe Cermis. Dall’asinello, alle ochette e caprette. Mucche, conigli situati in un ambiente costruito per insegnare ai bambini ad amare e rispettare gli animali nel loro habitat naturale.

La ferrata dei laghi: attraverso selvaggi e inaspettati panorami sopra i 2000 m È perfetta per iniziare a prendere confidenza con l’arrampicata sportiva ma è anche rivolta agli esperti visti alcuni passaggi più tecnici. Una volta raggiunto il Paion del Cermis con gli impianti di risalita a 2.250 m, troviamo subito un pannello informativo con tutte le informazioni riguardo la ferrata ed il percorso da seguire per portarci al punto di partenza della stessa. Difficoltà: Ferrata con brevi passaggi di media difficoltà. È importante essere prudenti per entrambi i percorsi ed occorre indossare il casco, l’imbrago e il kit da ferrata. Nello zaino non devono mancare giacca a vento, acqua e uno spuntino per ricaricare l’energia. MARTEDÌ e GIOVEDÌ: è possibile avventurarsi sulla ferrata con la guida alpina a pagamento e su prenotazione (dal 25/6 al 12/9). Età minima 12 anni accompagnati da almeno un genitore. Minimo 4 iscritti. Prenotazione telefonica entro le 17.30 del giorno antecedente l’attività. Cell. 331.9241567.


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Giovedì - 10.00-12.00 oppure 14.00-17.00

COSA “BOLLE” al CERMIS? NEW Un’esperta di bolle di sapone e pedagogista presenterà un divertente spettacolo ed i bambini, potranno vedere con i loro occhi com’è creativo utilizzare degli attrezzi riciclati. Nella seconda parte dell’attività ci sarà un laboratorio di bolle dove i bambini sperimenteranno con le loro manine questo intramontabile gioco. A conclusione della mattinata una “gara” di bolle.

ACQUA È VITA Hai mai provato a giocare nei ruscelli di montagna, a provare l’emozione dell’acqua fresca sui piedini? Percorrendo un sentiero con tabelle imparerai come l’acqua influenza l’esistenza delle piante e degli animali negli ambienti montani.

Foto di Esther Merbt da Pixabay

Lunedì - 9.30-12.30

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Venerdì - 10.00-12.00 – 14.30-17.00 GIORNATA DA BOSCAIOLO I bambini potranno costruire la loro piccola baita per trovare riparo in caso di pioggia, trasportare i tronchi, facendoli scendere a valle con la teleferica e utilizzando il canale d’acqua come insegna la tradizione della Val di Fiemme. Sabato - 10.00-14.00

Martedì - 8.45-14.00 STARS ROCK Alla scoperta del mondo delle rocce. Ciò che avvenne 280 milioni di anni fa è ancora visibile al giorno d’oggi sulle montagne del Lagorai. Cercando con attenzione si possono anche trovare sassi colorati e di diverse forme ma anche “cristalli lucenti”. Mai sentito parlare della “Stars rock”? È la pietra più preziosa che si nasconde dai tempi più antichi attorno al lago e che nessuno ha mai recuperato. La cerchiamo insieme?

CACCIA AL TESORO Percorso ideato per bambini accompagnati, seguendo gli indizi che la natura suggerisce. Passeggiata semplice “Camminando con mamma e papà” a Salanzada. Da per-correre anche con i passeggini.

PROGRAMMA SETTIMANALE

Mercoledì - 9.30 o 14.00 I GIOCHI DI UNA VOLTA Ti va di trascorrere una giornata all’aria aperta? Semplicemente giocando come facevano un tempo i tuoi nonni? Organizzeremo piccoli tornei creando piste per le biglie, faremo le corse con i sacchi, gare di tiro alla fune e tanti altri “SEMPLICI e TRADIZIONALI” giochi. La giornata termina con una merenda di pane e marmellata.

Info: Funivie Alpe Cermis - Tel. 0462 340490 - info@alpecermis.it - www.alpecermis.it


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ALPE DI PAMPEAGO N

umerosi percorsi tematici, di diverse difficoltà, per famiglie e non. Flora, fauna, arte, scienza circondate da magnifici panorami e un vasto programma di attività.

PERCORSI Lasciatevi emozionare da un Patrimonio Naturale UNESCO, dalle sue forme, dalla sua incantevole bellezza e scopritene i segreti lungo i suoi sentieri, giocando con le stazioni interattive dislocate lungo molteplici percorsi avventura.

LATEMAR.METEO - Percorso tematico che dal Monte Agnello si snoda in direzione di località Tresca e del sentiero geologico del Doss Capel. Lungo il percorso potrete scoprire gli effetti degli agenti atmosferici sul meteo. LATEMAR.ART - Percorso che si snoda in uno dei parchi d’arte tematici più alti al mondo, pensato per gli amanti dell’arte e le famiglie. Opere di grandi artisti e stazioni interattive conducono alla scoperta di arte e natura. NEW Per valorizzare questo grande patrimonio è nata una mostra fotografica itinerante. Un susseguirsi di immagini che svelano una parte della fauna che popola questa parte di Natura incontaminata. Un libretto, da ritirare presso la biglietteria di Pampeago, vi aiuterà a interagire e giocare lungo il percorso espositivo.


CONCERTI DEL LATEMAR LA STAGIONE DEL TEATRO A KAHLO Giovedì 18 luglio, ore 12.00 - FRID DAY RT PIRA RES Sabato 27 luglio LOS GARDEL TRIO Giovedì 8 agosto, ore 12.00 - CAR NLUCA CAMPI Giovedì 15 agosto, ore 12.00 - GIA EVENTI A PAMPEAGO Domenica 21 luglio - ALBA RUN LE BAITE - SCHUPFENFEST Domenica 4 agosto - FESTA DEL DEL DANILO Domenica 11 agosto - LA TONDA LE DOLOMITI DEL NI SUO I Mercoledì 21 agosto BARTOLOMEO S. DI RA SAG Domenica 25 agosto PASSO PAMPEAGO Domenica 15 settembre - TROFEO

LATEMAR.ALP - Lungo i verdeggianti prati dell’Alpe Pampeago e della Val d’Ega, questo nuovo percorso fa scoprire la gestione dei pascoli e del patrimonio mondiale dell’umanità. LATEMAR.NATURA - Sentiero naturalistico alla scoperta degli habitat alpini, pensato per le famiglie e gli amanti della natura; stazioni interattive conducono alla scoperta di ora e fauna. LATEMAR.PANORAMA - Direttamente sotto il massiccio del Latemar, questo percorso offre un susseguirsi di punti panoramici in cui scoprire affascinati la storia e le favole di questi luoghi. LATEMAR.UNESCO - Per gli escursionisti più esperti questo è il perfetto itinerario: questo labirinto creato dai massi di una frana si snoda fino a quota 2.671 s.l.m., con vista fino alla Marmolada. LATEMAR.360° - Piattaforme panoramiche che evidenziano le cime più alte e importanti segnalandone la posizione esatta rispetto alla prospettiva dell’osservatore. LATEMAR.RELAX - Il sentiero Latemar. Tempo a Obereggen è stato creato per farvi rallentare, rilassare e godere la natura. NEW LATEMAR.DISCOVER TOUR - Il Latemar. Discover Tour parte dall’arrivo della seggiovia Agnello e si snoda su facili sentieri tematici, stazioni interattive e punti panoramici mozzafiato. Un regno di scoperte che vi sorprenderà a ogni passo. Agibile dal 21 luglio!

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PROGRAMMA SETTIMANALE Prenotazioni attività entro le ore 18.30 del giorno precedente al 331.9241567 MARTEDÌ 10.00-12.00 NON CHIAMATEMI EL KRAMPUS Percorso leggermente impegnativo alla ricerca di colui che vive ai margini della tradizione del suo parente sudtirolese. Alcuni lo chiamano “Om Selvadech”, altri il conte David. Evento alternativo al coperto in caso di mal tempo gratuito. Dal 2 luglio al 3 settembre. 15.30-17.30 UN GIORNO DA FATTORE Dopo una breve passeggiata si giunge a Malga Pampeago dove ad attendere bambini e genitori ci sono vitellini, asinelli e maialini. Al ritorno delle mucche dal pascolo merenda con latte fresco, pane e marmellata. Passeggino country sì. MERCOLEDÌ 9.30-12.30 METEO LAB, CHE TEMPO CHE FARÀ? Un’esperienza per chiunque voglia imparare, lungo un semplice percorso panoramico, i segreti del tempo atmosferico. GIOVEDÌ 15.00-16.30 PICCOLE BONTÀ MONTANE LABORATORIO DI CUCINA Ospiti del Rifugio Monte Agnello si prepareranno, cucineranno e gusteranno specialità montane reinventate dagli iscritti. VENERDÌ 10.00-12.30 CUCCIOLI D’OM SELVADEC CRESCONO AL RIFUGIO DEI VENTI Un’esperienza unica per capire quanto è importante proteggere la nostra Terra e “collaborare” con i cuccioli d’Om Selvadech che sono ovunque, spesso nascosti, ma pronti ad aiutarci. Evento alternativo al coperto in caso di mal tempo gratuito. Dal 5 luglio al 6 settembre. Info: Alpe di Pampeago Tel. 0462 813265 – info@latemar.it www.latemar.it – ww.latemarium.com

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LATEMAR MONTAGNANIMATA Dal 23 giugno all’8 settembre

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i piedi del Latemar, con le Dolomiti Patrimonio Mondiale come cornice, attività e percorsi per chiunque voglia intraprendere e scoprire tutti i segreti della montagna. Luogo perfetto per camminare, mangiare, sognare e divertirsi. Da non perdere una corsa sull’Alpine Coaster Gardonè o una discesa sul Tubby.

SENTIERI TEMATICI LA FORESTA DEI DRAGHI. Nella Foresta dei Draghi puoi trovare le tracce dei draghi del Latemar in un percorso incantevole. La Foresta dei Draghi è una passeggiata facile. Il sentiero è accessibile a tutti, anche ai disabili. Si fa in 1 ora circa, senza bisogno di essere accompagnati. SENTIERO DEL PASTORE DISTRATTO. Il sentiero è un percorso ad anello alla scoperta degli strumenti “dimenticati” da Martìn: un pastorello talmente distratto da lasciare i suoi attrezzi da lavoro fra i rami e le radici degli alberi. Passeggiata facile per famiglie e bambini. GEOLOGIA IN QUOTA. L’intrepida Gea vi aspetta a Gardonè. Lo spettacolo dedicato ai piccoli geologi prenderà vita lungo il sentiero del Pastore Distratto, in collaborazione con il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo e il MUSE di Trento.

ATTIVITÀ DIFR ACADEMY 4 MISSIONI Difr Academy è un gioco di squadra all’aperto con 8 postazioni interattive. Per trovarle osservi la mappa e ti orienti, impari l’alfabeto dei draghi, risolvi gli enigmi! New Missione LA FIAMMA REALE: lunedì e giovedì aiuterai il draghetto sul Cammino dell’Appartenenza. Missione IL PONTE MAGICO: martedì e sabato accompagnerai il principino dei draghi buoni del Latemar nella sua avventura per riabbracciare la mamma. Missione IL DONO DI PRAKON: mercoledì e venerdì aiuterai il draghetto Tof a conquistare la fiducia del “Maestro” del Latemar. Missione LEROISTUS: domenica dovrai salvare l’erede del Latemar dalle grinfie del capo dei Gargouilles.


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SPETTACOLI Fitto programma di spettacoli a luglio e agosto tra i quali segnaliamo: 7 LUGLIO - 11.00-12.00 IL RITORNO DEI DRAGHI: i cantastorie con un repertorio di leggende, fiabe e storie di draghi fantastici proveranno a togliere la patina del tempo. 1 e 15 LUGLIO - 11.00-12.30 STORIE DI PASTORI E MALGARI: sentirai raccontare come si mungeva una volta, la lavorazione del latte e come si portano al pascolo mucche e caprette.

Martedì dal 2 LUGLIO al 27 AGOSTO (escluso il 23 luglio) - 11.00-12.30 SALVIAMO IL DAHÙ: chissà se il Dahù è sopravvissuto alla furia del vento!? Lo scoprirete durante lo spettacolo. Mercoledì dal 3 LUGLIO al 28 AGOSTO GEA SULLE TRACCE DEL VULCANO: l’intrepida Gea è tornata! Fra lave e magma imprigionato, insegue le tracce dell’antico vulcano di Predazzo. È un’avventura che si snoda lungo il sentiero del Pastore Distratto.

8, 29 LUGLIO e 12, 26 AGOSTO - 11.00-12.30 PER RIFARE UN ALBERO: a raccontarci il rinnovamento del bosco ci sarà Sergio, un boscaiolo che ha fiducia nella capacità della natura di rigenerarsi sempre. 5 e 19 AGOSTO - 11.00-12.30 CLAUDE CHARPENTIER E IL MISTERO DEGLI ATTREZZI SCOMPARSI: “Dove sono finiti i miei attrezzi?” Un falegname non può separarsene. Ecco arrivare lui Claude Charpentier, l’unico in grado di risolvere il caso.

NOVITÀ AVVENTURA SALVA CLIMA: IL SALVANEL DEL FEUDO E LA FURIA DELLA TEMPESTA Aiuta il Salvanel del Feudo a fermare l’Orco Sporcatutto! Dalle sue luride tasche cadono lattine, bottiglie di plastica e cartacce. Fra sfide, trappole e indovinelli, scoprirai quanto valgono i piccoli gesti quotidiani per rispettare il bosco e la natura.

Info: Latemar MontagnAnimata Tel. 0462 502929 - info@montagnanimata.it www.montagnanimata.it

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BELLAMONTE LATEMAR I

l luogo ideale per tutta la famiglia a soli 10 minuti di auto da Predazzo! L’Alpe Lusia gode di una posizione soleggiata con incantevole vista sul Parco Naturale di Paneveggio, sulla catena del Lagorai e sul gruppo Pale di San Martino - Dolomiti UNESCO. All’Alpe Lusia ti aspettano due divertenti parchi giochi tematici serviti da una moderna cabinovia colorata. I PERCORSI DA SCOPRIRE SENTIERO-GIOCO FRAINUS - sentiero interattivo nel bosco della durata di 40 minuti, percorribile col passeggino. Scopri come riconoscere gli uccellini del bosco dalle loro simpatiche caratteristiche e curiose abitudini. GIRO D’ALI - Località Fassane 1.750 m: originale Family Park a tema Acqua che unisce il divertimento dei bambini con il relax per i genitori. UOVO IN PISTA - Località Fassane 1.750 m: la prima, travolgente pista sonora d’Italia per biglie in legno! Scoprilo all’interno del parco giochi Giro d’Ali. NIDOPLANO - sali a bordo della “nidocabina” col fondo trasparente e scopri come appare il mondo dall’alto di un nido! PROGRAMMA SETTIMANALE TANA DEGLI GNOMI dal 22 giugno all’8 settembre

Lunedì 10.00-12.00 A SCUOLA DI AVVENTURA Costruiamo insieme un campo base nella natura, montando le tende, costruendo panche e sostegnicon il solo utilizzo di corde. Lunedì 14.30-16.30 | Sabato 15.00-17.00 LEGO ACADEMY Scatena la creatività e aguzza l’ingegno per realizzare la tua scultura gigante con i coloratissimi mattoncini LEGO! Martedì 10.00-12.00 SCUSA, CHE TEMPO FA? Scopri con Frainus come i cambiamenti climatici possano influenzare la vita degli animali del bosco con una coinvolgente attività guidata che combina l’apprendimento con il divertimento. Giovedì 10.00-13.00 | Domenica 10.00-13.00 SENTIERI DI GUERRA Scopri le trincee nascoste nella vegetazione, le strade militari e le fortificazioni della Prima Guerra Mondiale con un’avvincente escursione guidata.

Venerdì 10.00-12.30 CACCIA AL TESORIENTEERING Mettiti alla prova! Unisciti in squadra con papà e mamma e sfida gli altri concorrenti nell’entusiasmante ricerca del tesoro nascosto. Ricorda che per trovarlo dovrai orientarti con la bussola. Sabato 10.00-12.00 LEZIONI DI MONTAGNA Minicorso di escursionismo per piccoli camminatori. I bambini apprenderanno come organizzarsi per vivere al meglio ed in totale sicurezza la loro entusiasmante esperienza in montagna. Info e prenotazioni al 346.3639538


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EVENTI FALCONIERE AL CIAMP DE LE STRIE 10,17,24,31 Luglio e 7,14,21 Agosto Orario spettacolo 10.30-12.00. Vieni a scoprire il magico mondo dei rapaci: spettacolari dimostrazioni di volo, tecniche di caccia e tantissime curiosità sull’antica arte della Falconeria. Attività GRATUITA per tutti, escluso costo cabinovia. UN GIORNO DA PECORA 3,18 Luglio e 8,28 Agosto Orario 10.00-12.00. Il Pastore Baio, conosciuto come il “Gigante gentile del Lusia”, ti offre la possibilità di giocare con il suo gregge di simpatiche pecorelle e curiose caprette. Attività GRATUITA per tutti, escluso costo cabinovia. MAMMA DIVENTO SCIENZIATO 22 e 23 Luglio Orario 10.00 -12.00 e 14.30-16.30. Sai perché il cielo è blu? E come si forma una nuvola? Scopri la risposta a queste a tante altre domande con i divertenti laboratori interattivi dei premiati ricercatori dell’INFN. Attività GRATUITA per bambini dai 4 ai 12 anni, escluso costo cabinovia. Info e prenotazioni al 346.3639538 www.alpelusia.it

Impianti Bellamonte - Tel. 0462 576234 - bellamonte@alpelusia.it - www.alpelusia.it

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Val di Fassa: RECORD D’IMPIANTI APERTI D’ESTATE

Una trentina, tra funivie, cabinovie e seggiovie, permettono di godersi davvero i mesi caldi in quota, anche grazie a PanoramaPass È in Val di Fassa il maggior numero d’impianti di risalita aperti d’estate sulle Dolomiti. Sono, infatti, una trentina i mezzi a fune ben integrati nell’ambiente - riconosciuto dal 2009 Patrimonio Naturale Unesco - che permettono di esplorare itinerari affascinanti tra i gruppi del Sella, della Marmolada o del Catinaccio. Funivie, cabinovie e seggiovie sono utili non solo agli appassionati di trekking, ma anche agli amanti dei panorami dolomitici e a tutti coloro che desiderano raggiungere, in poco tempo e in tutta comodità, i tanti luoghi in quota che d’estate ospitano concerti, performance artistiche ed eventi sportivi. La maggior parte degli impianti, appartenenti ai comprensori Val di Fassa - Carezza e San Pellegrino - Alpe Lusia (corrispondenti alle skiarea), è in funzione da giugno a ottobre ma alcuni, come la funivia del Sass Pordoi, per circa sei mesi: dal 18 maggio al 3 novembre. Mezzi che assecondano anche le esigenze dei diversi viaggiatori. Delle 29 tra funivie, cabinovie e seggiovie attive: 17 sono accessibili alle persone diversamente abili, 16 trasportano bike, 27 ospitano amici a quattro zampe e soprattutto 28, dall’1 giugno al 6 ottobre, permettono di viaggiare con PanoramaPass. Si tratta della tessera (unita alla Val di Fassa Card dei soci della locale Azienda per il Turismo per agevolazioni su attività ed escursioni) per l’uso illimitato degli impianti, proposta in tre formule, a seconda della durata del soggiorno: 3 su 6 giorni (si sale sugli impianti 3 giorni a scelta all’interno di 6 gior-

ni consecutivi di validità della tessera; costo adulti 56 euro con Val di Fassa Card anziché 65 euro), 6 su 6 giorni e 7 su 13 giorni (con relativi prezzi). PanoramaPass (che comprende pure gli spostamenti con i bus di linea) si ripaga in pochi tragitti. Specie quest’estate che vede l’integrazione di questa mobilità, rispetto al 2018, di ulteriori quattro impianti: tra Belvedere e Col Rodella, le telecabine “Pian Frataces” e “Pradel” e la seggiovie “Rodella - Des Alpes” e, al Ciampedie, la seggiovia “Pian Pecei - Pra Martin”. «Questi altri quattro impianti - dice Daniele Dezulian, presidente del consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza - contribuiscono alla sperimentazione che abbiamo avviato per soddisfare l’esigenza di molti ospiti di raggiungere percorsi semplici e panoramici, preferibilmente ad anello». Tra l’altro, tre delle cabinovie e seggiovie aperte quest’estate, per la prima volta, agevolano anche l’arrivo green ai passi Sella e Pordoi: «Incrementiamo i nostri mezzi per raggiungere anche i valichi dolomitici, con il fine di disincentivare l’uso delle auto». Meno automobilisti sulle strade e più viaggiatori in funivia e seggiovia, secondo quell’indirizzo di riduzione del traffico che in Val di Fassa si cerca di perseguire da alcune estati.

Azienda per il Turismo della Val di Fassa Strèda Roma, 36 - Canazei (TN) - tel 0462.609500 - fax 0462.602074

www.fassa.com


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CIAMPAC

Una montagna di attività in quota

La salita da Alba di Canazei alla conca del Ciampac è un piacevole viaggio con la spaziosa Cabinovia 10 posti “Alba-Ciampac” di ultima generazione: ampie vetrate per ammirare il paesaggio dolomitico in tutto il suo splendore e immergersi nei suoni della natura, per una partenza in totale relax! Arrivati nell’ambiente naturale del Ciampac, tra la Crepa Neigra e il Colac, tra rocce vulcaniche e verdi pascoli, il divertimento è assicurato. Il Ciampac è anche centro o punto di partenza di tante escursioni: da passeggiate adatte a tutta la famiglia, fino alla ferrata dei Finanzieri consigliata per esperti scalatori; questa magnifica conca affascina tutti, sia grandi che piccini.


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Survivor

Scuola di sopravvivenza ed esplorazione

Nel parco giochi “CIAMPARK” i bambini si possono divertire tra altalene, dondoli, scivoli, castelli con ponti mobili e pareti da arrampicata, ed è interamente costruito in legno nel rispetto dell’ambiente circostante.

Se tutto questo divertimento in alta montagna mette appetito, i 4 rifugi e ristoranti del Ciampac vi accoglieranno in un ambiente familiare con piatti tipici della tradizione ladina. Dal martedì al venerdì, incluse nel prezzo del biglietto di risalita (nonché in quello dell’abbonamento “PanoramaPass”), al Ciampac vengono offerte tantissime attività: imparare a fare il burro, riscoprire antichi giochi attorno ad una mucca di legno, passeggiare alla ricerca delle marmotte che abitano i prati circostanti, scoprire i magici segreti della flora e fauna delle Dolomiti e “Geogiocando” con la caccia al tesoro più buffa di sempre. - Tutte le attività devono essere prenotate entro le ore 18:00 della sera precedente presso gli uffici dell’Azienda per il Turismo della Val di Fassa www.fassa.com.

Info: CIAMPAC Strèda de Contrin, 17 ALBA DI CANAZEI (TN) Tel. 0462.608851/56 - info@ciampac.org www.valdifassalift.it

Un’attività unica e avvincente organizzata lunedì 1 luglio (in occasione della settimana Baby Kinder Festival che Canazei dedica alle famiglie) e lunedì 19 agosto, per tutti coloro che si vogliono avvicinare alla montagna e scoprire un po’ di più sé stessi.

Hike&Bike

Assapora i differenti aspetti paesaggistici che la Val di Fassa offre! Hike&Bike è un tour circolare tra Buffaure (Pozza di Fassa) e Ciampac (Alba di Canazei), percorribile mediante l’utilizzo di 4 impianti di risalita (a pagamento o con l’abbonamento “PanoramaPass”) e l’utilizzo delle mountainbike (noleggio a pagamento). Questo percorso ti porta a scoprire, con una comoda passeggiata in cresta, le vette più alte tra Ciampac e Buffaure, per poi scendere in valle con gli impianti, prendere la mountainbike e, seguendo la ciclabile tra i boschi, raggiungere nuovamente Pozza e chiudere il giro. Per info www.valdifassalift.it. Hike&Bike è accompagnato tutti i venerdì di luglio e agosto con guida FassaOutdoor - per costi e info www.fassasport.com - info@fassasport.com.

Il festival Val di Fassa Panorama Music porta la musica

al cospetto delle magnifiche Dolomiti.

Al Ciampac due singolari e innovativi concerti: giovedì 25 luglio alle ore 12.00 i “DIMONIC”, che con i loro linguaggi pop, jazz e funk valorizzano la sonorità delle lingue ladina (parlata anche in val di Fassa) inglese e italiana; alla stessa ora domenica 18 agosto le due performer Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini propongono CANTI DEL VIVO, un concerto canoro polifonico e strumentale.


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BUFFAURE - IL LUOGO GIUSTO PER LE FAMIGLIE


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ltre all’incantevole panorama a 360 gradi sulle Dolomiti Fassane, al Buffaure potrete trovare attività adatte a tutti. I vari percorsi tematici v’intratterranno per l’intera giornata, spaziando dal Bosco di emozioni con gli animali nel loro ambiente naturale, il Sentiero Incantato con le varie prove da superare seguendo il nostro libro gioco da ritirare alle casse, il nuovo Sentiero Dimenticato, un viaggio nel paesaggio tra minerali, fossili, animali, piante e fiori sulle tracce del rapporto tra uomo e montagna, il Giardino Alpino con la flora tipica dell’alta montagna, non mancano splendidi rifugi per rifocillarvi e la possibilità di camminare vista dolomiti. Per tutte le attività e per tutte l’età, da svolgere per conto vostro o con le nostre guide durante il programma di visite settimanale. ATTIVITÀ ESTIVE 2019 - CENTRO ESCURSIONI BUFFAURE Dal 24 giugno al 6 settembre Ritrovo: Stazione a monte della Cabinovia del Buffaure (Pozza di Fassa) LUNEDÌ dalle 9.45 alle 12.30 Un bosco di emozioni Immaginando di essere animali, conosciamo il bosco e i suoi abitanti, scoprendone abitudini e segreti. Escursione animata lungo il bel percorso degli animali in quota. Per famiglie con bambini dai 5 anni in su, difficoltà facile, passeggino sì. MARTEDÌ dalle 9.45 alle 15.30 Il Sentiero dimenticato Alla riscoperta di un sentiero dimenticato nel tempo... un viaggio tra minerali, fossili, animali, piante e fiori sulle tracce del rapporto uomo-montagna immersi nella magnifica natura dolomitica. Per famiglie con bambini dai 6 anni in su, difficoltà media, passeggino no. MERCOLEDÌ dalle 9.45 alle 12.30 Il Sentiero incantato Ascolta e immagina che … storie e leggende. Narratori in costume ci accompagnano lungo un vario e colorato percorso, animato da quegli antichi miti che ancora sanno rivelare e far sognare. Per famiglie con bambini dai 4 anni in su, difficoltà facile, passeggino no. MERCOLEDÌ dalle 14.00 alle 16.00 Disegna le Dolomiti Con carta e matita, circondati dalle Dolomiti, impariamo a delineare il panorama come gli antichi esploratori. Un’esperienza per riconoscere il paesaggio, per arricchire il nostro carnet de voyage, per fissare i nostri ricordi... Per famiglie bambini dai 10 anni in su, difficoltà facile, passeggino no. GIOVEDÌ dalle 9.45 ore 12.30 Una vera delizia: il formaggio Una passeggiata di 40 minuti ci porterà a conoscere i segreti di una malga…. Le mucche ci aspettano per la mungitura e poi…assaggiamo del buon formaggio di montagna. Per famiglie con bambini dai 6 anni in su difficoltà medio / impegnativo, passeggino no, possibilità di pranzo in malga. VENERDÌ dalle 9.30 alle 12.30 Un bosco di emozioni: escursione con la Guardia Forestale Accompagnati dai custodi del bosco, conosciamo i suoi abitanti e le loro abitudini. Per tutti, difficoltà facile, passeggino sì. Per ulteriori notizie:

EVENTI SURVIVOR Lunedì 22/7/2019 e 12/08/2019 dalle 10.00 alle 15.30 Cosa mettere nello zaino per un’escursione, come costruire un riparo di emergenza, come fare e accendere un fuoco in sicurezza, come potabilizzare l’acqua... tecniche e astuzie per non farsi trovare mai impreparati. Questo e altro in due giornate dove scopriremo, in gruppo, come comportarci in un bosco e non solo. Per famiglie con bambini dagli 8 anni in su Prenotazione obbligatoria entro le 18.00 del giorno precedente SUONI DELLE DOLOMITI Mercoledì 07/08/2019 ore 12.00 JOSCHO STEPHAN TRIO (JAZZ) VAL DI FASSA PANORAMA MUSIC 2019 Giovedì 11/07/2019 ore 12.00 UKULELE LOVERS Giovedì 01/08/2019 ore 12.00 TITTI CASTRINI & IL SUO QUINTETTO MOSTRA CHI 6 Simposio di scultura dal 2 al 7 luglio 2019

FUNIVIE BUFFAURE - Pozza di Fassa

Tel. 0462.764085 - funiviebuffaure@tin.it - www.regnodelsalvan.it

Info e prenotazioni attività: dal lunedì al giovedì c/o Uffici APT Val di Fassa entro le ore 18.00 del giorno precedente - Tel. 0462.609670.

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CENTRO ESCURSIONI CATINACCIO ROSENGARTEN

Un viaggio

nella natura

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iamo al Ciampedie, davanti al gruppo del Catinaccio Rosengarten, uno dei principali gruppi dolomitici patrimonio UNESCO. Una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti raggiungibile con la funivia da Vigo di Fassa o con le nuove seggiovie da Pera di Fassa, a cui quest’estate si aggiunge la seggiovia Pra Martin. Sei i rifugi, con terrazze panoramiche

Al Ciampedie si trova la FLY LINE Catinaccio Rosengarten, un’attrazione unica in Trentino! Un percorso aereo nel bosco che si effettua con un carrello a velocità controllata, seduti in una comoda imbragatura a seggiolino. Un percorso adatto a qualsiasi età (da 20 a 120 kg di peso). Una volta partiti, bisogna solo godersi sei minuti di discesa sospesi nel bosco. Da Pian Pecei è possibile tornare al punto di partenza con la seggiovia oppure intraprendere il Sentiero delle Leggende.

e gustosi menù della cucina tradizionale e un grande parco giochi con servizio di animazione e custodia, curato da personale qualificato. Numerose le attività di svago: sentieri facili da percorrere anche con il passeggino, escursioni di più giorni e arrampicate, vie ferrate e sentieri tematici. In tutto il gruppo ci sono oltre venti rifugi e in alcuni è possibile anche pernottare.


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LE NOVITÀ DELL’ESTATE 2019 Una nuova seggiovia. La seggiovia Pian Pecei-Ciampedie è stata sostituita nell’autunno 2018 completando così il rinnovamento della linea Pera-Ciampedie che ora è servita da 3 comode e veloci seggiovie. Altra novità è l’ampliamento dei periodi e orari di apertura degli impianti per accedere al Centro Escursioni Catinaccio Rosengarten: La funivia di Vigo sarà in funzione dal 1° giugno al 13 ottobre. Le seggiovie da Pera (Vajolet 1, Vajolet 2 e Pian Pecei-Ciampedie) dall’8 giugno al 29 settembre. La seggiovia “Pian Pecei-Pra Martin”, ideale soprattutto per le escursioni verso la Roda di Vael Cigolade, dal 6 luglio al 1° settembre. Il programma VIVI LA MONTAGNA (vedi sotto) si arricchisce anche quest’anno con FALCONIERE PER UN GIORNO (venerdì 5/7, 26/7, 9/8, 30/8 ore 10.00 al Ciampedie): per un giorno vivi l’emozione della falconeria, l’antica arte venatoria medioevale praticata anche da Carlo Magno. Sullo sfondo delle cime del Catinaccio Rosengarten sarà possibile ammirare il volo e le evoluzioni dei rapaci.

Al Ciampedie trovate anche i sentieri tematici: ■ Te coa de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo): comoda e facile passeggiata di 45 minuti. ■ il Sentiero della Foresta, lungo il sentiero nr. 540 Ciampedie-Gardeccia. Il sentiero è facile, percorribile anche spingendo il passeggino (con ruote grosse!). ■ il Sentiero delle Leggende, la strada forestale da Pian Pecei a Gardeccia, dove si trovano i riassunti di alcune leggende ambientate nel Catinaccio Rosengarten e legate alla tradizione ladina.

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VIVI LA MONTAGNA Dal 17 giugno all’8 settembre

Programma settimanale di escursioni accompagnate gratuite in quota con partenza dal Ciampedie, impianti di risalita a pagamento. ■ Lunedì 9.30 - Nordic Walking/trekking e kneipp sotto le cime dolomitiche. Escursione verso Gardeccia con apprendimento della tecnica del nordic walking e della camminata in montagna. Lungo il percorso proverete l’esperienza di un percorso di idroterapia tra i ciottoli di un ruscello sotto le cime dolomitiche. ■ Martedì e sabato 10.15 - Te coa de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo). Facile gita di 2 ore circa, adatta a tutti dove conosceremo il bosco e le sue pianteed entreremo proprio nell’habitat degli scoiattoli. ■ Mercoledì 9.15 - Fly-Line e orienteering, non solo montagna ragazzi. Un’emozionante discesa con la Fly-line seguita da una coinvolgente sfida a squadre. ■ Giovedì 9.30 - Geologia Leggende e storia, sulla scia del “Diavolo delle Dolomiti” Tita Piaz. Seguendo il Sentiero della Foresta ci dirigiamo verso il Gardeccia e da qui proseguiamo verso il Vajolet per seguire le orme di Tita Piaz, leggendario alpinista del primo ‘900. Arrivo alle 12.30 circa al Vajolet per pranzo al sacco o nei rifugi Vajolet o Preuss. Rientro verso le 15.30. ■ Domenica 9.00 - Sapori e Sapere e dintorni. Gita un po’ lunga, ma di facile camminata. Ci dirigiamo verso la Roda di Vael, ripercorrendo le tappe della vita rurale prima dell’avvento del turismo. Ore 12.30 arrivo al Vael per il pranzo al sacco o ai rifugi Roda di Vael o Baita Marino Pederiva. Si prosegue verso il Passo di Costalunga e discesa in seggiovia. Rientro con bus di linea ore 14.28 verso Vigo e Pera.

Info: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. - Vigo di Fassa Strada de Col de Mè, 10 - San Giovanni di Fassa/Sèn Jan

Tel. 0462.763242 - www.catinacciodolomiti.it - www.valdifassalift.it -

Val di Fassa Lift


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ALPE LUSIA

LA MONTAGNA

per piccoli esploratori A pochi minuti di macchina da Moena, nel cuore della Val di Fassa, l’Alpe Lusia è un luogo fatato per le famiglie con bambini di ogni età. Non solo per l’incantevole paesaggio, gli ampi prati verdi e le cime maestose da cui è circondata, ma soprattutto per l’intreccio di storie e leggende, i tanti giochi e le divertenti attività che offre durante la stagione estiva. Si sale facilmente in quota con la moderna cabinovia che collega località Ronchi con lo Chalet Valbona (1820 m), fino a raggiungere il punto più alto e panoramico a Le Cune (2200 m). Da qui parte il bel Sentiero degli Animali, un percorso in discesa, della durata di circa 2 ore, lungo il quale ti puoi divertire a scovare gli animali del bosco che si nascondono tra gli alberi. Ad ogni stazione un indovinello fa scoprire un nuovo animale, l’orso, la lepre, il capriolo e molti altri… trasformando questa passeggiata in una piccola avventura in mezzo al bosco.

Il punto di arrivo è lo Chalet Valbona, ottimo ristorante self service e bar con terrazza panoramica, dove rilassarsi gustando un piatto tipico trentino e far giocare i più piccoli nell’ampio parco giochi dotato di slackline, ponti tibetani e teleferica, oltre a un mini zoo con galline, asini, caprette e pecore. Dallo Chalet Valbona parte anche un percorso pianeggiante all’insegna del benessere e del rispetto dell’ambiente: 1 ora circa di cammino tra la natura, adatto sia ai grandi che ai piccini.


PROGRAMMA ESTATE 2019

programma estate 2019

ATTIVITÀ

Laboratorio

Mille bolle blu

ogni lunedì dalle 14.30, Chalet Valbona

dal 01.07 al 07.09 Laboratorio PROGRAMMA ESTATE 2019 MILLE BOLLE BLU attività ogni lunedì dalle 14.30, Chalet Valbona* Laboratorio Mille bolle blu ogni lunedì 14.30, Chalet Valbona Divertiamoci a dalle realizzare piccoli strumenti per Divertiamoci a realizzare piccoli strumenti per giocare con le bolle di sapone... giocare con le bolle di sapone... magici esperimagici esperimenti che faranno volare anche la nostra fantasia! menti che faranno volare anche la nostra fantasia! .07 al

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Costo: 5 € a bambino escluso costo impianto. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto family. Iscrizioni: 0462 573207. Età: dai 3 ai 12 anni. Spazio al coperto in caso di maltempo.

Luisa family Day Lusia Family Day Il dolce mondo delle api ogni DOLCE mercoledì dalle 10.00, partenza impianti (Ronchi) API IL MONDO DELLE Raggiungiamo con un comodo sentiero la baita dell’apicoltore che ti porterà alla ogni mercoledì dalleil loro 10.00, scoperta del mondo delle api per ammirare lavoro e assaggiare il dolce miele. A seguire pranzo e laboratorio presso lo Chalet Valbona. partenza impianti (Ronchi)* Raggiungiamo con un comodo sentiero la baiLaboratorio L’erbario dello gnomo ta dell’apicoltore che ti porterà alla scoperta ogni mercoledì dalle 14.30, Chalet Valbona del mondo delle api per ammirare il loro lavoro Costruiamo insieme una pressa per seccare diversi tipi di foglie e fiori da inserire nel nostro erbario e impariamo a osservare la natura da vicino con curiosità e rispetto. e assaggiare il dolce miele. A seguire pranzo e laboratorio presso lo Chalet Valbona. Costo: 23 € adulti. 15 € ragazzi 8-16 anni (nati dopo 01/06/2003). 10 € bambini 3-8 anni (nati dopo 01/06/2011). INCLUSO impianto + pranzo a Chalet Valbona + laboratorio. Iscrizioni: Sport Check Point Moena - 0462 573770 (presso Scuola Sci Moena Dolomiti).

Costo solo laboratorio: 5 € a bambino. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto family. Iscrizioni (per i non iscritti al Lusia Family Day): 0462 573207. Età: dai 3 ai 12 anni. Spazio al coperto in caso di maltempo.

Kids Orienteering Adventure Laboratorio ogni sabato dalle 9.00, partenza impianti (Ronchi) Una giornata all’Alpe di Lusia in cui imparerai ad organizzare la tua escursione in L’ERBARIO DELLO GNOMO montagna, dalla preparazione dello zaino all’uso della cartina e della bussola per orientarti. A seguire pranzo e14.30, laboratorio presso lo Chalet Valbona. ogni mercoledì dalle Chalet Valbona* Costruiamo insieme una pressa per seccare diversi tipi di foglie e Alpenstock fiori da inserire nel nostro Laboratorio Il mio sabato dalle 14.30, Chalet Valbona erbario eogni impariamo a osservare la natura da Scegliamo il nostro bastone da decorare e personalizzare per farlo diventare il vicino con curiosità e rispetto. nostro inseparabile compagno di avventura durante le escursioni! Lusia Family Day

Costo: 23 € adulti. 15 € ragazzi 8-16 anni (nati dopo 01/06/2003). 10 € bambini 3-8 anni (nati dopo 01/06/2011). INCLUSO impianto + pranzo a Chalet Valbona + laboratorio. Iscrizioni: Sport Check Point Moena - 0462 573770 (presso Scuola Sci Moena Dolomiti). .

Costo solo laboratorio: 5 € a bambino. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto family. Iscrizioni (per i non iscritti al Lusia Family Day): 0462 573207. Età: dai 3 ai 12 anni. Spazio al coperto in caso di maltempo.

Luisa family Day SIF Lusia Spa I Ronc, ADVENTURE 4 – 38035 Moena (TN) KIDS ORIENTEERING Tel. 0462 573207 / E-mail: moena@skiareaalpelusia.it Ogni sabato dalle 9.00, partenza impianti (Ronchi)* Una giornata all’Alpe di Lusia in cui imparerai ad organizzare la tua escursione in montagna, dalla preparazione dello zaino all’uso della cartina e della bussola per orientarti. A seguire pranzo e laboratorio presso lo Chalet Valbona.

Laboratorio IL MIO ALPENSTOCK ogni sabato dalle 14.30, Chalet Valbona* Scegliamo il nostro bastone da decorare e personalizzare per farlo diventare il nostro inseparabile compagno di avventura durante le escursioni! * Costo: 5 € a bambino escluso costo impianto. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto family. Età dai 3 ai 12 anni. Spazio al coperto in caso di maltempo. Iscrizioni: 0462.573207. * Costo: 23 € adulti. 15 € ragazzi 8-16 anni (nati dopo 01/06/2003). 10 € bambini 3-8 anni (nati dopo 01/06/2011). INCLUSO impianto + pranzo a Chalet Valbona + laboratorio. Iscrizioni: Sport Check Point Moena – 0462.573770 (presso Scuola Sci Moena Dolomiti).

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.09 Eventi 7 al 07 FASSA .0Spettaco dal 01

giovedì dalle 14.30,

in montag Divertiamoci a realizzare piccoli strumenti per giocare con leCamminare bolle di sapone... magici esperimenti che faranno volare anche la nostra fantasia! ascoltare storie e legg

EVENTI

diventa un vero e prop le voci di narratori in c natura e far volare la f Non perdetevi questi Lusia Family Day Il dolce mondo delle api Giovedì dalle 14.30, Chalet Valbona Chalet Valbona… ogni mercoledì dalle 10.00, partenza impianti (Ronchi) Costo: 5 € a bambino escluso costo impianto. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto family. Iscrizioni: 0462 573207. Età: dai 3 ai 12 anni. Spazio al coperto in caso di maltempo.

spettacoli itineranti

Il bosco diventa un vero e proprio teatro natuRaggiungiamo con un comodo sentiero la baita dell’apicoltore che ti porterà alla giovedì 25 luglio ore rale chedel impareremo a conoscere ascoltando scoperta mondo delle api per ammirare il loro lavoro e assaggiare ille dolce Se solo gli alberi racc miele. pranzo ein laboratorio pressoe lo burattini. Chalet Valbona.Un’ocvoci diA seguire narratori costume (a dopo cura di Sentieri In C Costo: 23 € adulti. 15 € ragazzi 8-16 anni (nati dopo 01/06/2003). 10 € bambini 3-8 anni (nati 01/06/2011). casione unica immergersi nella natura e far INCLUSO impianto + pranzo a per Chalet Valbona + laboratorio. Iscrizioni: Sport Check Point Moena - 0462 573770 (presso Scuola Sci Moena Dolomiti). Racconto itinerante lungo u volare la fantasia! Non perdetevi questi quattro dopo passo, con nuove sto Laboratorio L’erbario dello gnomo magici appuntamenti estivi all’Alpe Lusia con ogni mercoledì dalle 14.30, Chalet Valbona ritrovo a Chalet Valbona… giovedì 1 agosto ore Costruiamo insieme una pressa per seccare diversi tipi di foglie e fiori da inserire nel Il Curabernoccoli nostro erbario e impariamo a osservare la natura da vicino con curiosità e rispetto.

Giovedì 25 luglio ore 14.30 (afamily. cura di Teatri Soffiat Costo solo laboratorio: 5 € a bambino. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto Iscrizioni (per i non iscritti al Lusia Family Day): 0462 573207. Età: dai 3 ai 12 anni. Spazio al coperto in caso di maltempo. SE SOLO GLI ALBERI RACCONTASSERO I protagonisti dei classici de (a cura di Sentieri In Compagnia) accompagnandoli in un pe Lusia Family itinerante Day Kids Orienteering Racconto lungo un sentiero Adventuread anello ogni sabato dalle 9.00, partenza impianti (Ronchi) giovedì 8 agosto ore con narratori in costume che ci accompagnesolo gli racc Una giornata all’Alpe di Lusia in cui imparerai ad organizzare la tua escursione in ranno, passo dopo passo, con nuove Se storie e alberi montagna, dalla preparazione dello zaino all’uso della cartina della bussola per (aecura di Sentieri In C leggende sui segreti dei boschi e delle montaorientarti. A seguire pranzo e laboratorio presso lo Chalet Valbona. Racconto itinerante lungo u Costo: 23 € adulti. € ragazzi 8-16 anni (nati dopo 01/06/2003). 10 € bambini 3-8 anni (nati dopo 01/06/2011). gne che ci15circondano. INCLUSO impianto + pranzo a Chalet Valbona + laboratorio.

dopo passo, con nuove sto

Iscrizioni: Sport Check Point Moena - 0462 573770 (presso Scuola Sci Moena Dolomiti). .

Giovedì agosto ore 14.30 Laboratorio1°Il mio Alpenstock giovedì 22 agosto or sabato dalle 14.30, Chalet Valbona ILogni CURABERNOCCOLI Pentolina, pentoletta, (aScegliamo cura diil nostro Teatri Soffiati) (i farlo Burattini diil Luciano bastone da decorare e personalizzare per diventare nostro inseparabile compagno di avventura durante le escursioni! per I protagonisti dei classici della letteratura Un teatro dei burattini tra i v Costo solo laboratorio: 5 € a bambino. Laboratorio incluso per chi acquista il pacchetto family. l’infanzia per mano i diSediamoci le almontagne. su Iscrizioni (per i nonprendono iscritti al Lusia Family Day): 0462 573207. Età: dai 3le ai 12 bambine anni. Spazio coperto e in caso maltempo. bambini accompagnandoli in un percorso avAttività del gratuite escluso costo venturoso fatto di piccole tappe all’insegna SIF Lusia Spa I Ronc, 4 – 38035 Moena (TN) potrebbe subire variazioni. Tel. 0462 573207 / E-mail: moena@skiareaalpelusia.it divertimento. Giovedì 8 agosto ore 14.30 SE SOLO GLI ALBERI RACCONTASSERO (a cura di Sentieri In Compagnia) Racconto itinerante lungo un sentiero ad anello con narratori in costume che ci accompagneranno, passo dopo passo, con nuove storie e leggende sui segreti dei boschi e delle montagne che ci circondano.

Giovedì 22 agosto ore 14.30 PENTOLINA, PENTOLETTA, PENTOLACCIA SIF Lusia Spa Tel. 0462 573207 (i Burattini di Luciano Gottardi) Un teatro dei burattini tra i verdi prati dell’Alpe Lusia. Un re. Tre pentole e una maledizione. Sullo sfondo le montagne. Sediamoci sull’erba per scoprire chi sarà il fortunato a rompere per primo l’incantesimo. Attività gratuite escluso costo impianto. Prenotazione non necessaria. In caso di maltempo gli spettacoli potrebbero subire variazioni. Info: 0462.573207.

Impianti Funiviari Lusia Località I Ronc, 4 - Moena - Tel. 0462.573207 - moena@alpelusia.it - www.alpelusia.it Apertura impianti: dal 16.06.2019 al 15.09.2019 - Orario: 08.30 - 13.00 / 14.00 - 18.00


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SUMMER TIME

San PellegrinO D

alle semplici passeggiate, ideali anche per bambini piccoli e passeggino, alle escursioni in quota a piedi o in mountain bike, dai parchi tematici alla scoperta delle Dolomiti ai sentieri sulle tracce della Grande Guerra, dalla visita alle malghe alla degustazione dei piatti tipici nei rifugi: c’è solo l’imbarazzo della scelta per chi decide di trascorrere qualche giorno di vacanza a Falcade e Passo San Pellegrino. Chiudete gli occhi e immaginate immense distese verdi, prati fioriti, laghetti alpini, boschi rigogliosi, maestose vette e paesaggi straordinari… adesso riapriteli e prendete nota di ciò che non dovete assolutamente perdere!

APERTURA IMPIANTI DI RISALITA ESTATE 2019

Funivia Col Margherita dal 29 giugno al 15 settembre 2019 ore 9.00 - 12.30 / 14.00 - 17.30 Seggiovia Costabella dal 22 giugno al 15 settembre 2019 ore 8.30 - 12.50 / 14.00 - 17.30 Cabinovia Falcade - Le Buse dal 6 luglio al 1° settembre 2019 ore 9.00 - 13.00 / 14.00 - 17.30 Info: www.skiareasanpellegrino.it/estate/

I Sentieri della Grande Guerra Dalla stazione a monte della seggiovia Costabella e della funivia Col Margherita partono interessanti escursioni di interesse storico che ripercorrono le tracce dei cruenti scontri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale tra l’esercito italiano e le truppe austro-ungariche. Strada facendo si trovano numerosi resti di opere belliche quali trincee, baracche, scale e passatoie di legno, postazioni per mitragliere e ricovero di persone e munizioni: un vero e proprio museo all’aperto avvolto nel silenzio delle cime dolomitiche. Assolutamente consigliate l’Alta Via Bruno Federspiel, l’Alta Via Bepi Zac e l’Alta Via Mariotta.


Il Giardino delle Formiche e il Bosco degli Artisti

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Salendo in quota con la cabinovia Falcade-Le Buse, s’incontra Il Giardino delle Formiche, un emozionante sentiero a quasi 2.000 metri di altezza, impreziosito da immagini e didascalie che descrivono la vita della Formica Rufa, mostrando da vicino i suoi grandi e complessi formicai, vere opere di ingegneria animale. Il percorso, molto semplice e adatto a tutti, si snoda in mezzo al bosco, tra scorci mozzafiato sulla piana di Falcade e il fascino senza tempo delle Dolomiti, offrendo anche l’occasione di ammirare le opere di diversi scultori e pittori della Val Biois ispirati dalla bellezza e dalle tradizioni del territorio.

Col Margherita Park Facilmente raggiungibile in funivia dal Passo San Pellegrino, il Col Margherita Park (2514 m) è un parco tematico realizzato in collaborazione con il MUSE museo delle scienze di Trento con l’intento di trasmettere in modo giocoso nozioni scientifiche sulla storia e sulla geologia delle Dolomiti attraverso un percorso fatto da 3 diverse installazioni capaci di stuzzicare la curiosità di grandi e piccoli, tra vulcani, ghiacciai, isole, fondali marini, ere geologiche e testimonianze fossili. ISOLE O MONTAGNE? S’inizia con un immaginario viaggio nel tempo lungo un sentiero di circa 30 metri. Ogni metro di questo sentiero corrisponde a 10 milioni di anni e percorrendolo, passo dopo passo, è possibile scoprire le diverse ere geologiche e le principali tappe che hanno caratterizzato la nascita delle Dolomiti Patrimonio Unesco. IN EQUILIBRIO SUL TEMPO Si prosegue con un’entusiasmante sfida

Sul Col Margherita è presente anche un parco giochi con casette, scivoli e altalene dove i bambini possono divertirsi mentre mamma e papà si riposano guardando il panorama, prima di tornare a valle.

contro il tempo alla ricerca di fossili e reperti che contraddistinguono i 9 gruppi dolomitici, ricchissime testimonianze di antiche forme di vita preservate nella crosta terrestre dopo la loro morte. IL TIMONE DELLE DOLOMITI

Sul punto più alto e panoramico del Col Margherita, a 2550 metri, si trova infine un’enorme ruota interattiva, il Timone delle Dolomiti, che consente di giocare con i profili delle cime dolomitiche che si stagliano tutt’attorno, visibili con un solo sguardo a 360˚, provando a indovinarne i rispettivi nomi.

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BENESSERE E SPORT

LA TUA PISCINA, IL TUO CENTRO BENESSERE, LA TUA CURA PER IL CORPO

ACQUA SPA CAVALESE A

cqua Spa di Cavalese significa nuoto, attività fisica e benessere, ma anche divertimento per tutta la famiglia e tanti momenti di relax e coccole! Un centro completo dove puoi trovare tutto quello che serve per ritrovare la forma fisica e mentale o per trascorrere una giornata di salutare rilassamento. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: PISCINA, SPA, MASSAGGI, FITNESS & WELLNESS sono a tua completa disposizione. Oltre a nutrita offerta di CORSI NUOTO e CORSI FITNESS in ACQUA. Nell’accogliente FITNESS BAR potete trovare bibite, panini, insalate e insalatone, salutari centrifughe e una ristorazione veloce ma curata in ogni dettaglio.

LA PISCINA

Orario continuato: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 21.00. Sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 20.00.

Spettacolare e funzionale, offre un servizio a 360° con una vasca a cinque corsie per il nuoto libero (omologata FIN), vasche ricreative adibite al gioco e al divertimento con una temperatura di 32°, il “biscione” uno scivolo lungo 81 metri, e diversi Whirlpool per il relax. Numerose le aree riposo per il relax o per godere del panorama dalle ampie finestre. In estate poi la piscina si trasforma in un un vero e proprio lido: oltre alla vasca esterna comunicante con quella interna, vi è un grande prato e un’ulteriore vasca esterna con vista spettacolare sulle montagne circostanti. Qui è possibile noleggiare dei lettini prendisole e godere di un ambiente tranquillo a contatto con la natura. Completa l’offerta il chiosco che invita i bagnanti ad assaporare un buon gelato o una bibita fresca. Grazie alla Scuola nuoto “ADS AMATORI NUOTO FIEMME” è possibile frequentare corsi collettivi e privati per ogni età e livello. Anche quest’anno la Scuola Nuoto organizza I CAMP ESTIVI. Numerose le attività settimanali. Per maggiori informazioni rivolgetevi a Daniela - Cell. 329.0503497

Per informazioni: Piscina Comunale di Cavalese - Via Rossini, 3 – Cavalese - Tel. 0462.341810

www.sagis.tn.it – piscinacavalese@gmail.com -

ADS Amatori Nuoto Fiemme Cell. 329.0503497 - amatori.nuoto.fiemme@gmail.com -

Piscina Comunale Cavalese Amatori Nuoto Fiemme


BENESSERE E SPORT

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LA BEAUTY SPA Numerosi i trattamenti proposti per viso e corpo seguiti da personale specializzato che saprà consigliarvi sui procedimenti più indicati e specifici per il vostro tipo di pelle. Ampia scelta per i massaggi: rilassanti, anti-stress, sportivi, decontratturanti, connettivali, drenanti, ayurvedici e molti altri ancora. Si offre anche il servizio di ceretta con leggero massaggio compreso, pedicure e manicure.

WELLNESS - SAUNA Hai voglia di rilassarti? Passa con noi un’indimenticabile giornata benessere! Sauna, Bio sauna, Bagno a Vapore, Percorso Kneipp, rituali Aufguss e un solarium con lettini esterni. Fare la sauna non significa solo sudare ma accelerare la rigenerazione energetica e fisiologica. Ogni sauna ha le proprie caratteristiche e, ognuna di esse, conduce a determinati benefici. Il nostro obiettivo è di scoprirli insieme. Ti accompagniamo in un percorso che può variare dalle 2 alle 4 ore in base al tuo tempo di soggiorno nel centro. Insieme scopriremo, se già non li conosci, i metodi di raffreddamento dopo le diverse temperature delle saune grazie ai rituali dell’Aufguss e ti spiegheremo come utilizzare gli oli essenziali Bio. Il tutto accompagnato da una varietà di musiche che ti aiuterà a fare un pieno di nuova energia. Vieni a trovarci e scoprirai un luogo di benessere puro, con percorsi relax uniti agli effetti naturali dell’acqua e del vapore, che aiutano a riappacificare l’anima e ridisegnare le forme del corpo. SAUNA NUDISTA Lunedì, Mercoledì e Venerdì 15.00 - 21.00 SAUNA CON COSTUME Martedì, Giovedì, Sabato e Domenica 15.00 - 21.00 NELLA TARIFFA È COMPRESO L’ACCESSO ALLE PISCINE

ORARI: aperti tutti i giorni solo su appuntamento. Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00. Sabato, domenica e festivi dalle 14.00 alle 19.00. Per informazioni chiamate Ketty Cell. 348.133 4859 - beautyspasagis@gmail.com

STADIO DEL GHIACCIO Si tratta di una struttura spettacolare poiché ricorda la forma di un diamante. È agibile sia d’inverno che d’estate grazie all’ampia pista refrigerata. Niente di meglio per passare un pomeriggio o una serata sui pattini con degli amici, o per le famiglie che desiderano provare l’ebbrezza di una scivolata sul ghiaccio. Un’arena sportiva utilizzata anche dai giocatori di hockey e per il pattinaggio artistico. Per chi desiderasse osservare i propri cari vi è una comoda tribuna che si affaccia sulla pista. I pattini si possono noleggiare nello stadio oppure portare da casa. Lo stadio è situato a pochi minuti a piedi dal centro di Cavalese ed è fornito di ampio parcheggio. Aperture e orari: dall’8 di luglio al 7 settembre. Dall’8 luglio al 4 agosto e dal 21 agosto al 4 settembre: 15.00-17.00/21.00-23.00. Dal 5 al 18 agosto: 15.00-18.00/21.00-23.00. Dal 26 al 30 agosto solo turno serale 21.00-23.00. 5-6-7 settembre solo turno serale 21.00-23.00. Domenica sera chiuso. Per maggiori informazioni: Stadio del Ghiaccio Via Cermis, 3 – Cavalese TN Tel. 0462.231252 info@sagis.tn.it – www.sagis.tn.it


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SALUTE

TERME DOLOMIA

ALLA SORGENTE DELLA SALUTE Centro termale convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale per aerosolterapia, fangoterapia e cura idropinica. Accreditato per fisioterapia e riabilitazione motoria È l’acqua termale del “bagn da tof di Alloch” - unica sorgente solforosa del Trentino – a rendere esclusivo il Centro, che propone numerosi trattamenti naturali e cure supertecnologiche. Un’assistenza di altissimo livello, potenziata dall’azione terapeutica dell’acqua termale, assicura il massimo della rigenerazione energetica e fisiologica. Le terme sono convenzionate per la cura idropinica, l’aerosolterapia e la fangoterapia. In abbinamento alla cura idroponica si eseguono impacchi alle erbe medicinali (fieno) per la disintossicazione di reni e fegato. Oltre alle terapie convenzionate, sono effettuati molteplici trattamenti tra i quali la balneoterapia, la massoterapia, la fisioterapia. Il Centro dispone inoltre della HUMAN TECAR per la riabilitazione motoria anche in fase infiammatoria (tecnologia in grado di riattivare e accelerare i naturali processi di riparazione di muscoli, ossa e tendini). In aggiunta ai rimedi terapeutici, il Centro è specializzato in percorsi di benessere termale e propone sedute anti-cellulite, impacchi disintossicanti alle erbe medicinali, impacchi idratanti al latte e oli essenziali. Manipolazioni fisioterapiche e anti-stress, massaggi curativi e rigeneranti, peeling orientali con argille, e molto altro. Una linea completa di prodotti cosmetici realizzati con l’acqua termale Alloch integra l’offerta e propone il vantaggio di portare a casa i benefici dell’acqua termale: dalla crema per pelli miste a quella anti-age, dal detergente in crema, all’acqua micellare. Non mancano inoltre le emulsioni per il corpo, gambe e piedi, oltre a una linea di doccia-shampoo.

Da ricordare: l’acqua termale è fonte di salute nelle fasi di prevenzione, per impedire o diminuire i sintomi e la frequenza di varie patologie n della terapia, sono infatti indicate in determinate patologie croniche per mitigare i sintomi di picco e migliorare le condizioni di salute del paziente n della riabilitazione, aiutando notevolmente il paziente a riprendere una vita normale in seguito a interventi chirurgici (vascolari o ortopedici) Dona un reale beneficio alle seguenti patologie: n Sindrome dell’intestino irritabile (stipsi, colite spastica…) n Otorinolaringoiatriche (gola, orecchio,naso) n Broncopneumologiche (bronchite, asma, broncopatie…) n Reumatiche (osteoartrosi, reumatismi extra articolari) n Dermatologiche (psoriasi, dermatiti…) n Angiologiche (ulcere venose, postumi di flebopatie…) La tecnologia al servizio della salute: n Tecarterapia, Raggi infrarossi, Lampada al quarzo, Magnetoterapia Tutti i trattamenti proposti sono eseguiti da operatori qualificati. I benefici delle acque termali non hanno età. Tutti possono fruire di un ciclo di cure convenzionato all’anno se in possesso della ricetta medica

Info: Terme Dolomia presso l’Hotel Terme Antico Bagno – Strada di Bagnes, 25 – Pozza di Fassa Tel. 0462.762567 – Cell. 329.8926298 – www.termedolomia.it – info@termedolomia.it


SPORT

Fassa Bike MTB School

Foto Andrea Costa

Nel regno della mountain bike, con noi ovunque!

Prendete le Dolomiti, con le loro vette, strade sterrate, distese di prati, e un gruppo di amici, che per passione pratica la MTB in ogni sua forma. Ed ecco che nasce Fassa Bike MTB School, Scuola della Federazione Ciclistica Italiana, la cui missione è insegnare con professionalità e competenza ad andare in bicicletta ai più piccoli e divertire i più grandi con l’accompagnamento di guide e maestri su percorsi e tour organizzati, alla ricerca di emozioni e alla scoperta delle meravigliose cime delle nostre montagne. Si organizzano lezioni di preparazione private o di gruppo per apprendere o migliorare la tecnica in salita, in discesa (bilanciamento e frenata), in curva (lenta e veloce).

I Single Trail, Bike Park e Skill Park sono il luogo giusto dove acquisire tutte queste tecniche e dove sperimentare paraboliche, drop e salti e scatenarsi con il Freeride. Vasta è la scelta dei tour (ben 24 differenti!) accompagnati dalle guide per divertirsi e provare a vivere la montagna sulle due ruote emozionandosi in adrenaliniche esperienze sui diversi tracciati che le Dolomiti di Fassa e delle valli circostanti offrono. Per raggiungere alcune vette a volte sono utilizzati gli impianti di risalita. Le diverse discipline proposte sono l’Enduro, il Cross Country, il Freeride, l’All-Mountain, l’E-Bike e facili gite di mezza o intera giornata dedicate alle famiglie o ai bambini. Per i più piccini, si organizzano corsi di avviamento alla MTB, corsi di tecnica base e corsi avanzati.

Info e prenotazioni: Fassa Bike MTB School Strèda Dolomites, 147 Canazei Cell. +39 340.1147382 info@fassabike.com www.fassabike.com

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Ph. Francesca Ferrai

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MUSEO GEOLOGICO DELLE DOLOMITI PREDAZZO Il 2019 è un anno speciale per il Museo, poiché ricorre il decennale del riconoscimento delle Dolomiti quale parte del Patrimonio Mondiale UNESCO. Per celebrare al meglio questa ricorrenza, oltre alla consueta programmazione estiva delle attività che comprende visite guidate, conferenze, laboratori ed escursioni sul territorio, il Museo ha programmato una serie di eventi speciali.

Quest’anno la sezione dedicata all’offerta museale si presenta particolarmente ricca di proposte. Storia e tradizione del territorio, ma anche artisti all’avanguardia ed esposizioni temporanee di rilevante attualità. Potete prendere parte con i vostri amici o la famiglia a visite guidate, a progetti espositivi, a ricchi programmi di attività e laboratori, anche per i più piccoli. Un’opportunità unica, per apprendere insieme, per confrontarsi con chi ti è vicino, per dibattere idee e opinioni.

84 PALAZZO DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME CAVALESE L’estate 2019 del Palazzo della Magnifica Comunità si prospetta ricca di iniziative. L’evento più importante sarà la mostra “La Domus Magna di Cavalese - Il Palazzo della Magnifica Comunità dal Medioevo a oggi”. I risultati delle scoperte verranno presentati al pubblico attraverso un documentario, l’esposizione di antichi documenti, immagini storiche e un catalogo ricco di contributi tematici dedicati ai vari aspetti del fabbricato.

86 MUSEO LADIN DE FASCIA SAN GIOVANNI DI FASSA – SÈN JAN La sede del Museo ospita le collezioni etnografiche dell’Istitut Cultural Ladin, frutto di vent’anni di ricerche, ordinate secondo precisi criteri logici e dedicate ai diversi aspetti della civiltà ladina. Oltre alla sede centrale, il Museo comprende alcune Sezioni locali realizzate nei vari paesi della valle attraverso il recupero di strutture di interesse etnografico e culturale: la Segheria alla veneziana di Penia e il Mulino a Pera.


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MUSEO MARMOLADA GRANDE GUERRA 3000 m ZONA MONUMENTALE SACRA DI SERAUTA e FORCELLA A VU ROCCA PIETORE Oltre al Museo, dedicato alla vita del soldato durante la Prima guerra mondiale sulla Regina delle Dolomiti, in estate l’offerta culturale della Marmolada si arricchisce della Zona Monumentale Sacra di Serauta e di Forcella a Vu. Entrambe le aree sono monumenti alla storia e al ricordo, che aiutano a comprendere come vissero i soldati che hanno combattuto su questa montagna.

MUSEO ARTE CONTEMPORANEA CAVALESE Le sale espositive del Museo, site nello storico Palazzo Rizzoli, ospitano importanti mostre ed eventi culturali che seguono una linea di ricerca e di indagine sulle nuove valenze artistico percettive di un territorio, quello alpino, fortemente caratterizzato dalla ricerca di una sintesi tra l’esigenza di mantenere le tradizioni e la necessità di procedere nel cammino dell’innovazione. Quest’anno sarà inoltre presentato il progetto di Roberta Segata dedicato ai boschi, ai paesaggi e agli immaginari colpiti dalla tempesta di fine ottobre, che darà vita a una riflessione personale dell’artista sull’accaduto.

MART MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ROVERETO Lo scenografico Museo di Trento e Rovereto vanta una collezione di prim’ordine: Futurismo, Novecento, Metafisica, Astrattismo, Arte Povera, Arte Concettuale, fino alle esperienze artistiche più attuali. Non mancano le grandi mostre tematiche, le esposizioni temporanee nazionali e internazionali, nonché i percorsi di innovativi artisti del Novecento. Il Mart gestisce inoltre la Casa d’Arte Futurista Depero, l’unico Museo fondato da un Futurista, riaperta dopo un lungo restauro esattamente 10 anni fa.

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Crediti Mart, Carlo Baroni

TAN-ART CANAZEI Nella galleria continua la tradizione espositiva di opere di grande valore artistico, culturale e territoriale. La predilezione per l’arte locale porterà nuovamente in mostra le tele del maestro Josef Costazza e una mostra personale di acquerelli di Bruno Ronco, pittore attivo già da anni in Val di Fassa. Non mancheranno una serie di disegni e sculture dall’enorme valore storico e artistico dell’artista Othmar Winkler.


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MUSEI&MOSTRE

LE DOLOMITI

DA 10 ANNI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO Al Museo Geologico delle Dolomiti, una serie di eventi raccontano il paesaggio più affascinante, quello delle montagne intorno a noi Incastonato nel cuore del paesaggio dolomitico trentino, a Predazzo, il Museo Geologico delle Dolomiti raccoglie ed espone importanti collezioni geologiche, costituite da oltre 11.000 esemplari, tra cui la più ricca collezione di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche conservata in Italia. Articolato su due piani, l’allestimento permette ai visitatori di immergersi nei paesaggi dolomitici scoprendone la storia e il significato.

Il 2019 è un anno speciale per il Museo, poiché ricorre il decennale del riconoscimento delle Dolomiti quale parte del Patrimonio Mondiale UNESCO. Per celebrare al meglio questa ricorrenza, oltre alla consueta programmazione estiva delle attività che comprende visite guidate, conferenze, laboratori ed escursioni sul territorio, il Museo ha programmato una serie di eventi speciali, che puntano l’attenzione sui valori geologici e paesaggistici grazie ai quali le Dolomiti sono entrate a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale.

Il Museo geologico delle Dolomiti a Predazzo è sede territoriale del MUSE, il Museo delle Scienze di Trento inaugurato nel 2013. In pochi anni, il MUSE è divenuto centro di attrazione per oltre 3 milioni di visitatori, turisti (ma non solo) che decidono di trascorrere qualche ora piacevole a contatto con la scienza e la tecnologia. Apprezzatissimo dai bambini, il MUSE offre un viaggio alla scoperta della biodiversità locale, senza trascurare temi di interesse planetario come la sostenibilità e la salvaguardia della natura. Sempre ricchi di fascino, la serra tropicale montana che ripropone nel centro di Trento la vegetazione di una foresta della Tanzania, e lo spazio dedicato alla nascita della vita con la più grande mostra di dinosauri dell’arco alpino. Tra le mostre temporanee del MUSE, nel 2019 non poteva mancare un’esposizione astronomica. A partire dal 20 luglio, COSMO CARTOONS. L’esplorazione dell’Universo tra scienza e cultura pop racconta l’esplorazione dello spazio e l’allunaggio attraverso interazione e multimedialità, con approfondimenti sul fumetto, il romanzo di fantascienza, il cinema e il videogioco.

Gli eventi si inseriscono nella “Rete degli Eventi del Decennale” promossa dalla Fondazione Dolomiti UNESCO e vede il coinvolgimento di diversi attori del territorio, istituzioni come il Comune di Predazzo, Biblioteca Comunale di Predazzo, Trento Film Festival, Latemar MontagnAnimata e Latemarium, Cantine Endrizzi di San Michele all’Adige.


MUSEI&MOSTRE

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MOSTRE

EVENTI SPECIALI

Il mondo misterioso delle grotte nelle Dolomiti Dal 22 giugno 2019 al 31 gennaio 2020. Inaugurazione 21 giugno, ore 17.00 Un suggestivo allestimento presenta i risultati degli studi sulle principali grotte nelle Dolomiti: la gigantesca grotta El Cenote, la voragine più profonda finora scoperta in zona; la Grotta delle Conturines e la storia climatica del territorio ai tempi dell’Ursus Ladinicus e le Buse di Bernardo, in Val di Fiemme, dove si sono rinvenute ossa dell’orso delle caverne. Una sezione è dedicata al racconto delle creature mitiche e leggendarie che dimorano nelle grotte.

Nuovo cinema Dolomiti! Proiezioni all’aperto in collaborazione con Trento Film Festival 1, 8, 22 e 29 agosto La bellezza e la spettacolarità delle montagne Patrimonio UNESCO raccontata attraverso il grande cinema, in quattro appuntamenti tematici: Dolomiti e alpinismo, Dolomiti e vita di montagna, Dolomiti e grandi classici e Dolomiti e fiction!

10 libri per raccontare le Dolomiti Dal 22 giugno 2019 al 10 gennaio 2020. Inaugurazione 21 giugno, ore 17.00 Una mostra in dieci tappe racconta la cronaca di una scoperta: quella del territorio dolomitico. Dai primi viaggiatori inglesi alla dichiarazione delle Dolomiti Patrimonio dell’umanità. In collaborazione con la Biblioteca Comunale di Predazzo.

Dolomiti, paesaggi letterari 31 luglio; 7, 14, 21, 28 agosto alle 21.00 In collegamento con la mostra 10 libri per raccontare le Dolomiti, un ciclo di letture e dialoghi attorno alle pagine più significative di questo racconto secolare, da seguire pagina dopo pagina. Degustazione in collaborazione con la cantina Endrizzi di San Michele all’Adige (TN). Massimo 25 partecipanti, è consigliata la prenotazione. Tel. 0462 500366.

Geotrekking Torre di Pisa, emozioni in quota I mercoledì dal 3/7 al 28/9, 9.30-15.30 Emozionante escursione geologica in quota, alla scoperta dell’atollo del Latemar, perla dell’arcipelago fossile delle Dolomiti. Un suggestivo percorso ad anello guidati da un esperto Geologo e Accompagnatore di Media Montagna. Prenotazioni entro le ore 18.30 del giorno precedente al numero 331.9241567 In collaborazione con Latemar MontagnAnimata e Latemarium.


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Il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme MUSEI&MOSTRE

L’estate 2019 del Palazzo della Magnifica Comunità si prospetta ricca di iniziative. L’evento più importante sarà la mostra “La Domus Magna di Cavalese - Il Palazzo della Magnifica Comunità dal Medioevo a oggi”, che verrà inaugurata sabato 20 luglio, alle ore 17.30 e rimarrà allestita fino al 13 aprile 2020.

Nel centro storico di Cavalese si erge grandioso il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme una delle opere più rappresentative dell’intero panorama artistico trentino nonché un simbolo delle millenarie tradizioni di autogoverno ed autonomia della popolazione locale. Il palazzo, nato come sede del vicario vescovile deputato a riscuotere le tasse e amministrare la giustizia, venne in seguito utilizzato anche come residenza estiva dagli stessi presuli trentini che s’impegnarono in importanti campagne di ampliamento ed abbellimento della struttura. Le principali furono quelle condotte da Bernardo Clesio (15141539) e Cristoforo Madruzzo (1539-1567) che, tra il 1537 e il 1540, diedero avvio ad un organico programma di rinnovamento dell’edificio coinvolgendo la bottega del vicentino Marcello Fogolino (1480 ca - post 1548). Con la secolarizzazione del Principato vescovile il Palazzo venne affidato al governo bavarese che, dal 1808, lo trasformò in carcere giudiziario. Nel 1850 l’edificio venne acquistato dalla Comunità Generale di Fiemme con l’intento di farne la propria sede istituzionale. Oggi la nobile residenza, riaperta al pubblico nel luglio 2012, è adibita a museo. La sua pinacoteca è costituita dai dipinti dei maggiori rappresentanti della Scuola pittorica di Fiemme, attivi tra la metà del XVII e la fine del XIX secolo. Sono inoltre accessibili le prigioni ottocentesche caratterizzate da innumerevoli incisioni che ci tramandano le memorie e i pensieri dei detenuti.

L’esposizione è il risultato di un’ importante ricerca storica curata dalla dott.ssa Francesca Dagostin e dal dott. Tommaso Dossi, che svelerà l’evoluzione storica, architettonica e decorativa del palazzo. I risultati delle scoperte verranno presentati al pubblico attraverso un documentario, l’esposizione di antichi documenti e immagini storiche. Sarà pubblicato anche un catalogo ricco di contributi tematici dedicati ai vari aspetti del fabbricato.


MUSEI&MOSTRE

Tra le novità della stagione estiva segnaliamo: - ZHDAT ‘Dalle Alpi alla Siberia. Paesaggi di oggi, storie di ieri (1914-1920)’. Mostra fotografica a cura di Fabio Pasini. Inaugurazione 12 luglio 2019, ore 17.30. Apertura al pubblico dal 13 luglio 2019 al 26 gennaio 2020. - Due musei da scoprire... in una settimana 23-26 luglio / 6-9, 20-23 agosto e 3-6 settembre 2019, orario 9.00-12.00. Attività e laboratori per bambini presso il Palazzo della Magnifica Comunità e il Museo Arte Contemporanea di Cavalese. (Colonia estiva dedicata ai bambini dai 5 ai 12 anni). - Un palazzo da scoprire in famiglia ogni giovedì dal 4 luglio al 5 settembre 2019 – ore 16.30. Un’occasione per vivere il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme in modo giocoso. - Circolo d’Arte e Gusto venerdì 26 luglio, venerdì 9, 23 e 30 agosto 2019 - ore 17.00. Continua la brillante collaborazione con l’APT di Cavalese per l’ormai imperdibile appuntamento. Arte e Gusto s’incontrano al Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme in un’occasione intima ed esclusiva. Quest’anno gli appuntamenti saranno incentrati sugli ultimi interventi di restauro, sul pittore rinascimentale Marcello Fogolino e sull’archivio della Magnifica Comunità. Il Gusto coronerà l’iniziativa con la degustazione di raffinati prodotti locali d’eccellenza. - Musica e racconti mercoledì 24 luglio, mercoledì 7, 21 e 28 agosto 2019 – ore 21.15. Un viaggio entusiasmante tra storia e musica. Con la partecipazione di Stefano Dell’Antonio alla Ghironda.

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Verranno riproposte, inoltre, alcune uscite sul territorio ed alcune piacevoli novità: - La casa-museo del pittore don Antonio Longo da Varena tutti i mercoledì, dal 3 luglio al 4 settembre 2019, dalle 16.00 alle 17.00. Visita guidata con gli operatori museali del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme al monumento e alla ricca pinacoteca. A seguire assaggi di salumi e passeggiata per degustare la Birra di Fiemme. - Biblioteca Muratori: un tuffo nel passato, ogni lunedì dall’8 luglio al 2 settembre 2019, ore 17.00. Visita guidata alla Biblioteca Muratori che contiene al suo interno una serie di interessanti volumi databili tra il 1500 ed il 1700. - Pieve: un gioiello ritrovato, ogni venerdì dal 5 luglio al 6 settembre 2019 – ore 10.00. Visita guidata alla pieve situata nel parco di Cavalese. - I 12 rintocchi: Magnifici Contemporanei lunedì 12 agosto dalle 17.30 alle 24.00. Arte, musica e degustazioni animeranno la lunga notte dei musei: Museo Arte Contemporanea e Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme.

Continueranno anche le visite guidate, a orario fisso, al Palazzo e alla pinacoteca e le attività dedicate alle famiglie che si terranno ogni giovedì alle 16.30. Vi aspettano inoltre diversi appuntamenti, collaterali alla mostra “La Domus Magna di Cavalese - Il Palazzo della magnifica Comunità di Fiemme dal Medioevo a oggi”: tanta musica con la famosa rassegna Più Piano, ed un concerto proposto dalla Scuola Musicale di Tesero Il Pentagramma. Per consultare gli eventi completi e la programmazione settimanale, che potrebbe subire delle integrazioni, potete iscrivervi alla nostra newsletter, consultare le pagine Fb ed Instagram (palazzo magnifica comunità) oppure il sito: www.palazzomagnifica.eu Info e prenotazioni: Tel. 0462.340812 - palazzo@mcfiemme.eu Apertura estiva: dal 1° luglio all’8 settembre – mattina 10.00/12.00 – pomeriggio 15.00/18.30 (chiuso il martedì).


MUSEO LADIN DE FASCIA E S T A T E

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lunedì dall’8 luglio al 2 settembre

UN APERITIVO E UN AUTORE AL MUSEO LADINO Un’occasione unica per conoscere la storia della Comunità di Fassa sorseggiando dell’ottimo vino trentino e gustando i formaggi del caseificio locale. Sala L. Heilmann, orario 17.30 - ingresso gratuito L’aperitivo è offerto da: Caseificio Sociale Val di Fassa

Enoteca Valentini Canazei

lunedì dal 1 luglio al 9 settembre

L MOLIN DE PÈZOL • IL MULINO Visita guidata Il Molin de Pèzol è l’unica struttura rimasta dell’antica attività dei mugnai. È tutt’ora funzionante grazie alle tre ruote che mettono in movimento il brillatoio per l’orzo e due macine per cereali. Ritrovo presso il Mulino (Str. Jumela, 18 – Pera di Fassa) orario: 10.00 - tariffa: gratuito Altre visite guidate: tutti i mercoledì ore 17.30 e tutti i venerdì ore 10.00 Info 0462 764089

martedì dal 2 luglio al 3 settembre

L MALGHIER • COME SI FA IL FORMAGGIO? Visita guidata con assaggio di prodotti caseari I segreti della lavorazione tradizionale e moderna dei prodotti caseari saranno svelati durante la visita guidata alla sezione del Museo e alle sale di produzione del Caseificio. Prenotazione obbligatoria al n. 0462 760182 entro le ore 19.00 del giorno precedente. Ritrovo presso il Caseificio Sociale Val di Fassa (Str. Dolomites, 233 – Pera di Fassa). orario: 10.00 tariffa: € 3,00 - gratuito con Val di Fassa Card

Durante la settimana il Caseificio organizza ulteriori visite guidate a richiesta. Informazioni e prenotazioni tel. 0462 764076.


martedì dal 2 luglio al 3 settembre

L STòNT • IL CASINO DI bERSAGLIO Visita guidata alla postazione di tiro degli Schützen austroungarici La storia delle Milizie Volontarie dell’Impero austroungarico, i Bersaglieri immatricolati o Scìzeres in ladino, viene narrata all’interno della piccola struttura utilizzata per le esercitazioni di tiro al bersaglio. Prenotazione obbligatoria al n. 0462 760182 entro le ore 19.00 del giorno precedente. Ritrovo presso il Casino di Bersaglio (Str. Pent de Sera - Campitello). orario: 17.30 - tariffa: € 3,00 gratuito con Val di Fassa Card

mercoledì dal 3 luglio al 4 settembre

VIjITA VIDÈDA • VISITA GUIDATA AL MUSEO LADINO Operatori esperti del Museo vi condurranno alla scoperta di usi e costumi della comunità ladina. orario: 17.00 Prenotazione obbligatoria tel. 0462 760182 tariffa: € 5,00 - gratuito con Val di Fassa Card

giovedì dal 4 luglio al 5 settembre

LA SIA • LA SEGHERIA DI PENIA Visita guidata La segheria ad acqua costruita nel 1929, viene messa in funzione in estate a scopo didattico e dimostrativo. Prenotazione obbligatoria al n. 0462 760182 entro le ore 19.00 del giorno precedente. Ritrovo presso la Segheria (Str. de Ciamp Trujan - Penìa di Canazei) orario: 17.00 tariffa: € 3,00 - gratuito con Val di Fassa Card

venerdì dal 5 luglio al 6 settembre

DAL bOSCH A LA SIA • LA LAVORAZIONE DEL LEGNO Visita guidata Alla scoperta degli attrezzi usati dal boscaiolo, dal segantino e dal carpentiere di ieri e di oggi. Prenotazione obbligatoria al n. 0462 760182 entro le ore 19.00 del giorno precedente. Ritrovo presso la segheria frazionale di Meida (di fronte all’Hotel Valacia). orario: 10.00 tariffa: € 3,00 - gratuito con Val di Fassa Card

Museo Ladin de Fascia, San Giovanni di Fassa / Sèn jan - tel. 0462 760182 - www.istladin.net


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MUSEI&MOSTRE

TAN-ART

La tana dell’arte in Val di Fassa La predilezione per l’arte locale porterà nuovamente in mostra le tele del maestro Josef Costazza. Dipinti che da anni attirano l’attenzione di visitatori e collezionisti. Una presenza fissa quindi quella del pittore altoatesino nelle sale di TAN-ART, che occuperà, per tutta l’estate, le pareti della galleria con le geometrie dei suoi paesaggi, nei quali gli occhi attenti dei visitatori sapranno riconoscere le montagne e le località del Trentino-Alto Adige tanto predilette dall’artista. Lo stesso vale per le figure, le nature morte e le cromie, ormai fondamentali stilemi del pittore.

A Canazei, l’estate 2019 continua la tradizione espositiva di opere di grande valore artistico, culturale e territoriale

Nel mese di luglio e agosto la galleria ha scelto poi di esporre per la primissima volta una mostra personale di acquerelli di Bruno Ronco, pittore attivo già da anni in Val di Fassa. Assolutamente da non perdere questo artista che vive e lavora in Liguria e che, specializzandosi in quegli effetti unici prodotti dalla luce, affiancherà al mare e alle barche, i paesaggi montani tanto cari al pittore e agli amanti della Val di Fassa. Non mancheranno poi figure di riferimento per l’arte trentina (ma anche internazionale) come quella di Othmar Winkler che, da bravo artista ciclico, ha lasciato una fotografia di tutto il secolo passato attraverso una serie di disegni e sculture dall’enorme valore storico e artistico. Inoltre, nell’anno in corso, la galleria TAN-ART è intenta tramite Sergio Rossi, Stefano Dellantonio e il curatore Flavio Rossi, ad allestire una mostra personale del pittore fassano Luigi Pederiva.

Info: Tanart snc - Strèda Roma, 66 - Canazei (TN) Orario al pubblico: aperto da martedì alla domenica 10.30 - 12.30 / 16.00 - 19:30. Dal 2 luglio al 9 settembre apertura serale dalle 20.00 alle 22.00. Disponibilità di visita anche in altri orari su appuntamento ai numeri 340.8194060 - Tel. 0462.602428 Mail: tanartcanazei@gmail.com


MUSEI&MOSTRE

WE ARE HERE Il progetto artistico di Roberta Segata dedicato ai boschi, ai paesaggi, agli immaginari colpiti dalla tempesta di fine ottobre

We are here. È questo il titolo che accompagnerà, quasi come monito, il visitatore che verrà al Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese per scoprire il progetto artistico di Roberta Segata, dedicato ai boschi, ai paesaggi e agli immaginari colpiti dalla tempesta di fine ottobre e che inaugurerà giovedì 4 luglio 2019.

MUSEO ARTE CONTEMPORANEA C A V A L E S E

L’artista, originaria della Valle di Fiemme, lavora principalmente con i media della fotografia e dei video. Colpita dalla devastazione del territorio e dei boschi in cui spesso ha trovato ispirazione per i suoi lavori, Roberta Segata ha dato vita a una riflessione personale sull’accaduto, portando al centro dell’attenzione uno spaccato di visioni e sentire collettivi fatti di sfaccettature politiche, sociali, umane e ambientali ma anche un lavoro visivo, che punta sull’estetica della devastazione, alla ricerca di un nuovo immaginario e un nuovo punto di vista sul “paesaggio”.

Al centro della sua ricerca artistica c’è il bosco colpito della Magnifica Comunità di Fiemme, ente che dal 1111 si occupa di amministrare un territorio inalienabile e indivisibile appartenente ad un’intera comunità, che mai come adesso si ritrova a dover trovare insieme la soluzione a un problema. Anche se l’artista è riuscita a immortalare alcuni scenari riguardanti tutte le 11 Regole facenti parte dello storico ente, lo scopo del progetto artistico non è quello di essere documentativo, ma di testimonianza e opportunità di dialogo.

Ecco che Roberta Segata, in stretta collaborazione con Elisa Di Liberato e Virginia Sommadossi di Trentino Brand New (Centrale Fies), e la cura artistica di Elio Vanzo, ha ideato un percorso espositivo fatto di varie tappe, ognuna dedicata a un “rischio” attraverso cui il visitatore potrà attivare una riflessione: quello dell’empatia con soggetti sofferenti (gli alberi); quello del confronto con esseri che ci interrogano sul limite tra vita e morte e sull’apparenza (gli animali del bosco); quello del confronto con il tempo e le sue trasformazioni (un video in cui sembra non accadere nulla ma eppure molto accade); il rischio di dimenticare; il rischio di guardare negli occhi una generazione giovane che sta insorgendo e che chiede al sistema di cambiare; il rischio di mettere in discussione vecchie abitudini e convinzioni attraverso la promozione di un dibattito che vuole ricordare alla collettività che “è adesso il suo momento”.

La mostra sarà visitabile dal 5 luglio al 24 novembre 2019 presso il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese. Orari fino all’8 settembre: dal martedì al sabato 10.00/12.00 – 15.30/19.00. Domenica 15.30/19.00. Un catalogo corredato di testi e immagini documenterà l’intero progetto; mentre diversi importanti eventi collaterali permetteranno di approfondire la tematica. Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.artecavalese.it o scrivere a info@artecavalese.it

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MUSEI&MOSTRE

CULTURA, SPORT, NATURA SULLA MARMOLADA Quando la storia incontra il turismo

Marmolada è da sempre sinonimo di inverno, di piste e di panorama, ma è anche molto altro; in estate, ad esempio, è soprattutto storia e cultura. Un luogo non sarebbe lo stesso senza il suo passato e questo vale anche per la Regina delle Dolomiti: c’è infatti un motivo per ogni roccia scavata o per ogni chiodo fissato sulle sue pareti. Questo è quello che il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m e la Zona Monumentale Sacra di Serauta cercano di spiegare ai propri visitatori. ZONA MONUMENTALE SACRA di SERAUTA e FORCELLA A VU In estate, l’offerta culturale della Marmolada si arricchisce della Zona Monumentale Sacra di Serauta e di Forcella a Vu. Entrambe le aree sono costituite da gallerie scavate nella roccia dai soldati durante il conflitto e, con la dovuta attrezzatura, sono accessibili a tutti. È possibile inoltre visitare questi preziosi luoghi della memoria con l’assistenza di una guida alpina (consigliata soprattutto per l’area di Forcella a Vu, essendoci una piccola via ferrata da affrontare). IL MUSEO Ospitato al secondo piano della stazione intermedia di Serauta, è un punto fisso nel panorama culturale e storico della Marmolada. Aperto sia in inverno, che in estate, è dedicato alla vita del soldato durante la prima guerra mondiale sulla Regina delle Dolomiti. Seguendo il percorso didattico-interattivo si scopre come quei soldati male equipaggiati riuscissero a sopravvivere a 3.000 m di altezza in mezzo a bufere di neve, valanghe e soprattutto perennemente vittime del freddo. INFO TECNICHE n Durata media della visita: • Museo -> 45 minuti • Zona Monumentale Sacra -> 1-2 ore • Forcella a Vu -> 4-5 ore n Per info, prenotazioni, eventi e visite guidate al museo: www.museomarmoladagrandeguerra.com visitmuseo@museomarmoladagrandeguerra.com Tel. 334.6794461 Facebook @MuseoMarmolada3000m n Per info e prenotazioni guida alpina: Tel. 348.2925006

Entrambe le aree si trovano sotto la giurisdizione di Onorcaduti e sono monumenti alla storia e al ricordo, che aiutano a comprendere come vissero i soldati che hanno combattuto su questa montagna. Lungo il percorso della Zona Monumentale Sacra si trovano diverse gallerie, alcune ancora attrezzate come all’epoca, un esempio fra tutti il posto d’infermeria. Di certo, la visita alle gallerie della Grande Guerra completa e arricchisce l’offerta del museo, rendendo più vivide le parole lette o ascoltate attraverso l’itinerario dell’esposizione.


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Ritorno alla natura La qualità dei prodotti di provenienza locale e stagionale è la chiave del successo di molte attività di queste vallate, dove la tutela delle tradizioni va a braccetto con una continua ricerca. Il risultato? Prodotti d’eccellenza atti a soddisfare anche il più raffinato dei palati. Alla ricercatezza della materia prima si unisce l’ospitalità, fiore all’occhiello del nostro territorio, che non solo accoglie l’ospite con gentilezza, ma anche con stile ed eleganza. Nelle pagine a seguire alcune proposte.

BIRRA DI FIEMME Quando la birra è sinonimo di tradizione

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partire dagli ultimi anni ‘90, quando ancora i birrifici artigianali erano rari, la birra ha iniziato ad assumere un ruolo fondamentale per la famiglia Gilmozzi. Sono Stefano e Michele, padre e figlio, a dedicarsi con passione alla produzione di Birra Fiemme, supportati anche dagli altri componenti della famiglia: mamma Luisa, Stefania e Francesca. Birra di Fiemme, prodotto naturale e di qualità, può contare su materie prime presenti sul territorio: la preziosa acqua di alta montagna; il luppolo, coltivato direttamente dalla famiglia nei campi di Masi a Cavalese; il malto d’orzo che, di recente, oltre alla produzione in provincia di Verona, viene anch’esso coltivato in Valle. Birra di Fiemme è una birra destinata a essere prodotta al 100% in Trentino e ben si accosta all’aggettivo artigianale, in questo caso sinonimo anche di famiglia, qualità, territorialità. I campi, per chi volesse passeggiare nel verde, si trovano a Masi di Cavalese sopra la Località Santa; a Lago di Tesero in Località Gatto; a Ziano di Fiemme in Via Nazionale.

Info: Birra di Fiemme - Via Colonia, 60 – Daiano Tel. 0462.479147 www.birradifiemme.it – info@birradifiemme.it Aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00. La domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Birra di Fiemme


GUSTO

CEMBRANI D.O.C. Una Valle da scoprire e gustare

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renota la tua visita gratuita (tel. 393.5503104) alle aziende dei Cembrani D.O.C. e scopri l’unicità dei vini di montagna, come il profumato Müller Thurgau, la Schiava, l’intenso Pinot Nero, la fragranza degli spumanti Trentodoc e l’eleganza delle grappe Trentine prodotte in Val di Cembra, giardino terrazzato sorretto da oltre settecento chilometri di muretti a secco, Paesaggio Storico Rurale d’Italia! Il venerdì pomeriggio su prenotazione ti aspettano a Cembra Alfio Nicolodi, la cantina sociale Cembra Cantina di Montagna e l’azienda Agricola Zanotelli, a Giovo Villa Corniole con la spettacolare barricaia scavata nel porfido e l’Agritur Simoni Michele dove è possibile anche gustare il tradizionale e prelibato tortèl di patate accompagnato dai salumi tipici quali luganeghe, speck e carne salada. Il martedì invece distilleria Paolazzi Vittorio e Distilleria Pilzer aprono le porte per svelare i misteri alchemici della distillazione per la produzione di ottime grappe, gin e liquori. Con la Fiemme Trentino Guest Card la visita con una degustazione è gratuita.

Meta enogastronomica da non perdere, l’esperienza in Val di Cembra si arricchisce con proposte dalla terra al piatto in armonia con il mutare delle stagioni, come alla Pensione Maria Turismo Rurale a Piscine di Sover, il Casel dei Masi a Grumes di Altavalle, l’Hotel Europa a Cembra e Maso Franch a Giovo. Per una pausa e acquisti di prodotti locali, il Green Grill a Grumes di Altavalle vi aspetta per deliziarvi anche la domenica. Venite a scoprire i segreti delle erbe officinali di GioVe o la lavorazione della birra presso l’agribirrificio Maso Alto. Per trascorrere un week end di relax e coccole, l’Hotel Piramidi a Segonzano e l’Hotel Fior di Bosco a Masen di Giovo sono i due centri benessere di riferimento. Le Piramidi di Terra di Segonzano sono uno degli spettacoli della natura da non perdere in Valle di Cembra, dove trovate il Ristobar Chiosco Piramidi con una sfiziosa proposta culinaria e un’ottima carta vini. Per chi cerca esperienze fuori dall’ordinario, tuffatevi nelle limpide acque del Lago Santo a 1200 m, prima di immergervi nell’atmosfera di un vero e proprio saloon all’Happy Ranch di Cembra, di giorno ristorante e di notte locale dove ballare fino al mattino. In Val di Cembra è possibile anche scoprire la filiera corta delle carni, presso la Macelleria Zanotelli e la Macelleria Paolazzi Luigi a Cembra. Una Valle unica dove la qualità vi aspetta! Prenota visite e laboratori su www.cembranidoc.it sezione Tour e scopri le Caneve Aperte, in programma il 19 ottobre, una cena itinerante tra gli avvolti storici del paese, dove incontrare i produttori e gustare un menù della tradizione a chilometro zero. Novità del 2019: ospiti gli amici Viticoltori di Castellina in Chianti per una tappa di chianti e fiorentina!

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Produzione propria di carni scelte e salumi trentini

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FRATELLI CORRÀ

el 1850 Giacomo Corrà iniziò a produrre salumi che presto divennero noti in tutta la Val di Non per la loro bontà. Oggi, dopo quattro generazioni, i fratelli Luca e Pio, ereditando dal padre le antiche ricette e le tecniche d’un tempo, continuano a lavorare carni selezionate per preparare artigianalmente e nel segno della tradizione di famiglia salumi tipici trentini. Un ritorno alla natura e ai sapori genuini: è da questa filosofia che i fratelli Corrà prendono spunto producendo prodotti gustosamente preparati secondo antiche tradizioni “insaporiti” da tocchi d’innovazione che non mancheranno di appassionare anche i palati più esigenti. Modeste produzioni dai sapori unici, ricette che raccontano con i loro profumi la mescolanza di tradizioni trentine e tirolesi, essendo la Val di Non terra di confine. Ponendo maggior cura nella scelta dei tagli di carne da lavorare (da noi direttamente macellati) abbiamo lasciato immutati i metodi di lavorazione, di affumicatura (completamente naturale e non forzata) e di lenta stagionatura, garantendo prodotti unici, in grado di distinguersi per la loro fattezza artigianale, il loro profumo e soprattutto per la loro genuina bontà. Prodotti nati dall’orgoglio e dalla maestria dei nostri avi, e mantenuti in vita da noi con la stessa tenacia e passione. Nostra grande specialità è la “Mortandela Affumicata della Val di Non”, prodotto tipico della nostra Valle: consiste in un prodotto simile al salame composto da trita scelta di Puro Suino, avvolta nel retino del maiale, affumicata con segatura di faggio e bacche di ginepro, e stagionata. Siamo anche maestri nella produzione di Lucaniche, sei diverse selezioni di Speck, Carne Salada, Pancetta Affumicata, Salamini di Selvaggina, Prosciutto Cotto affumicato e molti altri prodotti. Un’ulteriore nota di qualità alla nostra produzione è data dall’aggiunta di una nuova linea di Wurstel completamente naturali; i wurstel denominati “Valdivù” si contraddistinguono infatti per la totale assenza di conservanti, coloranti, glutine e lattosio; sono stati inseriti nel prontuario della celiachia. E come questi potrete scoprire molti altri prodotti golosi e genuini.

INFO: PUNTO VENDITA DI SMARANO Via Roen 2/C - Predaia fraz. Smarano - Val di Non (TN) Telefono 0463.536160 - Fax 0463.631039 PUNTO VENDITA DI MOENA Piaz de Ramon, 13 - Moena - Val di Fassa, (TN) www.fratellicorra.it - info@fratellicorra.it Fratelli Corrà


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Latte, qualità e creatività: il menù del benessere a km 0

Fresca Fiemme GEMME DELLA PRODUZIONE CASEARIA Prodotti esclusivi, anzitutto per la materia prima: latte di montagna da alimentazione NO OGM, senza uso di insilati. Il foraggio di cui si alimentano le mucche è montano, frutto di un’agricoltura praticata a un’altitudine media superiore ai 900 metri, faticosa e complessa da gestire, ormai sempre più rara, ma che rimane un punto d’orgoglio per noi e premia in termini di resa organolettica. Fresca Fiemme è davvero una linea a kilometro 0 che, con prodotti estremamente semplici, riesce a raccontare tutta la complessità e la ricchezza della sua natura, l’attenzione e la passione di chi ancora oggi porta avanti una tradizione antica.

Ph. Gabriele Cabizzosu

UNA FILIERA CORTA Le aziende che producono le referenze della linea Fresca Fiemme sono poche e selezionate sulla base della loro capacità di offrire latte con una qualità superiore. Il nostro Caseificio si impegna a lavorarlo ancora caldo entro sole due ore dalla mungitura. Noi la chiamiamo super freschezza: è un impegno preciso che abbiamo preso nei confronti dei consumatori. Ci costa fatica, ma ci restituisce yogurt, latte e panna inconfondibili, fin dal primo assaggio. Ed è proprio il latte super fresco che rende il nostro yogurt naturalmente cremoso: non c’è alcun ingrediente segreto che restituisce il suo gusto così morbido e avvolgente, non abbiamo bisogno di ricorrere ad addensanti, ci basta la nostra natura. Una scelta di semplicità che riguarda anche il tocco dolce che abbiamo aggiunto ad alcuni yogurt per offrire una gamma ricca e adatta a tutti i palati: il miele della Val di Fiemme e le confetture extra, tutte con almeno il 60% di frutta di altissima qualità. DOVE ACQUISTARLA Tutta la linea Fresca Fiemme si può trovare direttamente nel negozio adiacente il Caseificio, tappa d’obbligo per i fiammazzi e per i turisti che apprezzano il gusto autentico della Val di Fiemme e decidono di sostenere una produzione che nella sua rara genuinità trova l’elemento distintivo rispetto ai prodotti a basso costo, senza identità, disponibili ovunque. La linea Fresca Fiemme può essere inoltre acquistata anche presso i punti vendita del Panificio Pasticceria Tarter, nonché presso La Botega dal Pan Betta di Cavalese, il Bar de Val a Lago di Tesero oppure la Caffè Pasticceria Elisiana di Tesero. Info: www.caseificiocavalese.it

Fresca Fiemme è la linea di latte, yogurt, panna fresca e panna cotta del Caseificio Sociale Val di Fiemme: prodotti che, come i suoi famosi formaggi, esprimono tutta la ricchezza del loro territorio e che fanno della qualità, in tutta la filiera, un elemento realmente distintivo rispetto a tante altre alternative sul mercato.

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GUSTO

Nei nostri piatti? La passione per questa terra

Livio e Paolo Crepaz amano la loro “casa”, una certezza che si prova quando discorri di queste vallate, del loro passato, delle prospettive future e di quello che è accaduto a causa della tempesta Vaia. E questa passione la portano pure in tavola nel ristorante Le Giare a Pozza di Fassa, anche per merito dello chef Maurizio Arienti che 10 anni fa si è unito a loro con l’intento di portare idee e innovazione, ma sempre nel rispetto delle tradizioni culinarie di questi luoghi: un’attività che lo impegna tutto l’anno, siccome è sempre alla ricerca di approfondire la propria conoscenza sulle materie prime del territorio. Abbiamo posto alcune domande a Livio e allo chef Arienti per saperne di più della loro filosofia.

Livio, la Val di Fassa è incastonata tra le più belle vette dolomitiche, qual è secondo te la ricetta che meglio la rappresenta? Mi piace pensare ai ‘CIAJONCIÈ DA DOUC’ (ravioli ripieni dolci), perché hanno una bella storia… ho avuto la fortuna di fare un trekking, come si dice ai giorni nostri, che mi ha portato a ripercorrere la “via dei pitores” che altro non è che l’itinerario che facevano i nostri avi per raggiungere l’Austria e la Svizzera, dove lavoravano come apprezzati artigiani, soprattutto pittori. Un tragitto lungo e impegnativo che è durato cinque giorni: da Canazei fino a Krimmltahl attraverso Passi come il Sella, il Gardena, il Tauri, pernottando a Pedraces in Val Badia, San Vigilio di Marebbe e Casere in cima alla Valle Aurina. I nostri avi si spingevano fino lì e, una volta arrivati in Austria, alcuni di loro proseguivano per la Svizzera, dove lavoravano alcuni mesi per poi ritornare prima che ci fosse troppa neve. Ed è proprio allora che volevano portare qualcosa di speciale a casa, ma non poteva essere troppo ingombrante né pesante, poiché i vestiti e i pennelli occupavano gran parte

dello zaino che avevano. Questo il motivo che li spinse a portare con sé i fichi secchi, che erano impossibili da trovare nella nostra valle. Quando arrivavano a casa, alla domenica, le famiglie facevano una grande festa, dove le donne preparavano i famosi ‘ciajonciè da douc’, che altro non sono che una variante dei ciajonciè da vert (ravioli ripieni salati). È per questo motivo che un piatto a base di fichi secchi è considerato tipico pur non essendo un prodotto in alcun modo legato alla produzione del territorio. In questo piatto ci sono tanta fatica, sudore, sacrifici, gioia e voglia di stare insieme, ed è per questo che mi piace poter raccontare ai miei ospiti questa bella storia. Con tuo fratello Paolo gestisci uno dei ristoranti più gettonati della Val di Fassa. Per ambire a tale ottenimento cos’è necessario? Un continuo sviluppo, aggiornamenti e attenzione alle esigenze della clientela, quindi più cura alla leggerezza, ai sapori locali, a un servizio di sala cortese e professionale, ma non con i guanti bianchi.


GUSTO

Ph. Pixabay

Panna cotta alle mandorle con frutti di bosco

Tartàre di carne salada con limone, menta e capperi e mele marinate nel Martini bianco

Trota Fario Biologica di Predazzo cotta nella corteccia di abete di Pozza di Fassa

Chef Arienti, fare cucina non significa solo preparare dei piatti o sbaglio? Sorride: “No, è solo l’ultima parte! Cucinare significa confrontarsi con sé stessi, con l’ambiente circostante e testare. Amo passeggiare nei boschi, assorbirne colori, profumi, e soprattutto godere dei frutti che in essi maturano via via che le stagioni si fanno più generose. In questo modo ho la possibilità di usare materie prime uniche e dai sapori inconfondibili. In aggiunta nascono delle combinazioni, delle alchimie che in sordina, senza tante pretese si lasciano ricordare, come cuocere la trota biologica tra due tegole di corteccia d’abete rosso, tagliate e modellate solo in autunno, oppure aromatizzare il burro d’alpeggio della Val San Nicolò con aghi di pino mugo e stelle alpine (queste ultime coltivate da loro con regole biodinamiche) per mantecare un risotto. Bacche fresche di ginepro, rosa canina, timo selvatico, per marinare salmerini, oppure il muschio per la preparazione di infusi e poi via, su nei prati, quelli in alto, dove c’è più sole, dove non si concima, dove non si coltiva niente, alla ricerca di achillee, tarassaco, spinaci selvatici, ortiche bianche, cicoria e fiori eduli. Poi, all’improvviso ecco, matura il sambuco, è pronto, bisogna raccoglierlo subito altrimenti i fiori passano oppure arriva una gelata o la grandine e allora addio sciroppo per quest’anno, addio bacche così tanto desiderate che, marinate con aceto balsamico di mele bio, sarebbero state bene con della selvaggina. Il clima che tanto dà a questi boschi non è altrettanto generoso con gli orti. Quattro mesi o poco più per seminare, coltivare e raccogliere. Poi bisogna conservare le verdure in vasi di vetro per l’insalata biodinamica, essiccare fiori, erbe spontanee e funghi per la preparazione del pane e delle paste ripiene o aceti aromatici per condire antipasti, oppure preparare i crauti nei vasi di terracotta, come mi hanno insegnato in paese, confidandomi accorgimenti e segreti. Poi viene il momento tanto atteso, CUCINARE con queste primizie, con questi capolavori della natura che fanno dimenticare le fatiche e aggiungono un valore ai piatti della tradizione delle Dolomiti trentine”.

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RIFUGI&RISORANTI

Rifugio Pian dei Fiacconi Rifugio Capanna Ghiacciaio alla corte della “Regina delle Dolomiti”

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na delle meraviglie che non puoi perderti se sei in Val di Fassa è la maestosa Regina, la Marmolada, che con i suoi 3342 m di altezza domina l’intero sistema dolomitico. Ai piedi di questo spettacolare ghiacciaio vi aspettano due accoglienti rifugi, punto d’appoggio per alpinisti ed escursionisti, mete del cuore per appassionati di montagna, luoghi ideali per una gita in famiglia, una fuga romantica, o un ritrovo tra amici. Un buon bicchiere, uno sfizioso spuntino e la Natura che offre agli spettatori uno scenario irripetibile. Il Rifugio Pian Dei Fiacconi (2626 m), raggiungibile in un’ora e mezza di camminata lungo il sentiero 606 o con l’impianto di risalita, offre ai suoi ospiti una bella terrazza con vista sul ghiacciaio, una piccola ma attrezzata area bimbi, un’ampia accogliente sala con vetrata panoramica. L’ospitalità dello staff vi guiderà nella scoperta dello sfizioso menù che, partendo da materie prime locali, propone delle rivisitazioni di alcuni piatti della tradizionale cucina trentina. Il rifugio detiene infatti da qualche anno il prestigioso marchio di Eco Ristorazione Trentina, promuovendo e rinnovando scelte a basso impatto ambientale. Partendo da qui, con soli 15 minuti di cammino, percorrendo una suggestiva gradinata, è possibile raggiungere il Rifugio Capanna Ghiacciaio (2700 m), pronto ad accogliervi con la sua terrazza panoramica mozzafiato. Quassù potrete assaggiare delle ottime birre artigianali accompagnandole alle prelibatezze della cucina tradizionale trentina. Il tutto, dinnanzi all’immensità della Regina e a una splendida vista sul gruppo del Sella, sul Sassopiatto e Sassolungo, e sul Lago Fedaia. Durante l’estate i rifugi sono aperti da giugno a settembre.

Info: Rifugio Ghiacciaio Marmolada Cell. 392.2110474 Località Fedaia – Canazei Rifugio capanna ghiacciaio Marmolada

Rifugio Pian dei Fiacconi Cell. 328.1218738 www.piandeifiacconi.com info@piandeifiacconi.com Rifugio Pian dei Fiacconi

Rifugio Roda di Vaèl Un approdo scandito dalla forza del paesaggio

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l rifugio sorge nella zona meridionale del Gruppo del Catinaccio (Rosengarten) sulla Sella del Ciampaz, ai piedi del Croz di S. Giuliana a 2283 m. È un rifugio tipicamente alpino, non raggiungibile direttamente con impianti di risalita e per questo ancora in grado di offrire quel fascino dell’avventura che contraddistingue il cammino per raggiungerlo. Gode di una posizione invidiabile, incastonato fra guglie e pareti di grande fascino e con un panorama mozzafiato che spazia dal Lagorai, alle Pale di S. Martino, alla Marmolada, al Sella e alle Cigolade. Permette accessi semplici ed è un ottimo punto di partenza sia per chi vuole vivere la montagna arrampicando o facendo lunghe traversate, o semplicemente per chi vuole godersi una piacevole passeggiata immerso in uno scenario unico. Nei dintorni del rifugio vi sono numerose vie alpinistiche e vie ferrate con ogni grado di difficoltà. In ogni caso ad attendervi troverete soddisfazione nella preziosa cucina che è anche certificata AIC e che propone inoltre menù per celiaci e piatti vegani. La gestione è condotta con lo spirito di queste montagne e permette davvero a tutti di assaporare il fascino di questo magnifico mondo che è il Gruppo del Catinaccio. Il rifugio dispone di 59 posti suddivisi in 3 stanze a quattro posti e 3 grandi camerate. Tutti i letti sono dotati di piumoni e cuscini. Ricordiamo che per il pernottamento, come da regolamento CAI/ SAT, è obbligatorio munirsi di sacco lenzuolo per una maggior igiene personale e per il rispetto degli altri. In rifugio vi è inoltre la possibilità di usufruire di due docce calde funzionanti a gettone.

Info: Rifugio Roda di Vaèl Catinaccio – Sella del Ciampaz – Vigo di Fassa – Gestrice Roberta Silva Tel. 0462.764450 – Cell. 335.6750325 Aperto da fine maggio a metà ottobre. www.rodadivael.it – info@rodadivael.it Rifugio Roda di Vaèl


RIFUGI&RISTORANTI

Rifugio Passo Santner

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Rifugio Alpe di Tires

Una piccola perla tra le Dolomiti

l rifugio Passo Santner 2734 m, sorge in una posizione invidiabile a ridosso della parete ovest del Catinaccio e della parete sud della Croda di Laurino. Di fronte le inconfondibili Torri del Vaiolet, le cui creste offrono uno spettacolo unico. Al panorama mozzafiato, che nelle giornate di sole permette di vedere anche le Alpi austriache e quelle svizzere, aggiungete una cucina tradizionale altoatesina e tanta cortesia. Cosa c’è di meglio dopo un’impegnativa escursione se non mangiare qualcosa di appetitoso in un ambiente familiare? Qui, in questo angolo di paradiso, troverete la zuppa di canederli, burger con ingredienti locali (pane vinschgerle, salsiccia, speck, formaggio altoatesino), lo studel di mele…, ma anche antiche ricette rivisitate e reinventate con un tocco di modernità dai proprietari Romina e Michel. Menù anche per piccoli escursionisti. Nel rifugio trovano alloggio ben dodici persone. Le stanze sono due con sei posti letto a castello e, per motivi di igiene, è obbligatorio portarsi un “sacco/lenzuolo”. Per ogni pernottamento è necessario avere una prenotazione confermata, al fine di poter garantire agli ospiti una confortevole sistemazione. Per gli escursionisti che pernottano, viene servita una cena di tre portate. Il rifugio è aperto dal 20 giugno al 20 settembre. Diversi gli itinerari che si possono percorrere per raggiungerlo: dalla località di Vigo di Fassa si arriva con la funivia del Catinaccio al rifugio Ciampedie. In alternativa si può giungere da Pera di Fassa con le seggiovie Vajolet. In tutti e due i casi si prosegue poi verso il Rifugio Gardeccia, il Rifugio Vajolet e Preuss, fino ad arrivare al Rifugio Re Alberto 1°. La salita fino al Rifugio Re Alberto 1° è attrezzata con corde metalliche nei punti più impegnativi. L’ultima parte di cammino attraversa il “Gartl”, il famoso giardino di rose del Re Laurino, fino ad arrivare al Rifugio Passo Santner. Tempo di percorrenza: 3.00 h. Dislivello: 878 m dal Rifugio Ciampedie.

Info: Rifugio Passo Santner Cell. 337.1435665 www.passosantner.com - info@passosantner.com Santnerpass

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Tra le rocce e l’infinito

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hi c’è stato l’ha provato. Mentre ci si avvicina si prova la particolare sensazione che il rifugio vigili sull’Eden naturalistico che lo circonda: lo Sciliar e il Catinaccio. Il tetto rosso e la solida struttura s’inseriscono perfettamente nel paesaggio montano e regalano l’emozione al viaggiatore di essere arrivato a casa. Ed è così, non solo per il calore che si prova entrando in un ambiente dall’architettura innovativa e nel frattempo accogliente, ma anche per l’ospitalità di Judith e Stefan, che hanno perseguito il sogno dei loro nonni Laura e Max, che per tutta la vita hanno investito le proprie energie nel rifugio. La volontà di fare “bene” traspare da ogni piccola cosa, in modo particolare nella ristorazione. Con il motto “quel che piace a noi, piace sicuramente anche ai nostri ospiti” colpiscono nel segno: cucina tirolese arricchita di note mediterranee e preparati a base di ingredienti di primissima qualità, possibilmente a km 0, sono realizzati freschi giornalmente. I dolci e i dessert sono a dir poco squisiti. Per placare la sete degli ospiti, i gestori spillano inoltre dell’ottima bionda, ma anche la Weizen e la birra artigianale del birrificio Antonius di Fiè allo Sciliar. Agli appassionati di vini è proposto il Merlot del veronese o una selezione Lago di Caldaro. Una nota di merito agli alloggi, arredati in modo accogliente. Le camerate presentano stanze da otto, dieci o dodici posti letto, complete di guanciali e coperte. Le camere da due, tre, quattro o sei posti letto sono invece complete di guanciali, coperte, piumini e lenzuola, nonché servite da un bagno privato. Numerosi i trekking e le vie ferrate che partono dal rifugio, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Raggiungibile da Campitello in 3,5 ore per la Val Duron, dal Rif. Micheluzzi in 2 ore, dal Rif. Sasso Piatto in 2 ore, dal Rif. Vajolet in 2,5 ore, dal Rif. Principe in 2 ore.

Info: Rifugio Alpe di Tires Via Ratzes, 7 – Siusi BZ - Cell. 333.6546865 - Tel. 0471.727958 info@alpeditires.com - Apertura dal 27.5 al 15.10.2018 Rifugio Alpe Di Tires 2440 M


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RIFUGI&RISORANTI

Rifugio Passo San Nicolò

Rifugio Vajolet Ospitalità tra natura e storia

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er chi ama il contatto con la natura più selvaggia, proponiamo un rifugio storico, silenzioso e ospitale. Sotto le rinomate Torri del Vajolet, nella zona del Catinaccio, al centro di numerose camminate, escursioni e vie attrezzate, si trova uno dei luoghi più spettacolari dove guardare le Dolomiti. Rifugio Vajolet, 2243 metri, è raggiungibile da Pera con la seggiovia (mezz’ora di cammino per Gardeccia + un’ora), o da Vigo con la funivia del Catinaccio (un’ora e mezza). L’invidiabile posizione del rifugio permette di compiere numerose passeggiate ed escursioni, oltreché delle mitiche scalate (Torri del Vajolet, Catinaccio, Punta Emma e molte altre). Oltre a ciò nei pressi del rifugio vi è una palestra di roccia naturale con difficoltà che variano dal terzo al sesto grado. I gestori Karin e Fabio saranno lieti di ospitarvi per il pranzo o la cena, con piatti tipici della cucina Ladina e Regionale, oltre che piatti per celiaci, vegetariani e vegani. Delle vere chicche le stanze per trascorrere la notte (140 posti letto divisi tra camere da 2-3-4-5 posti e camerate con 4 docce a gettoni), che vi consentiranno di svegliarvi all’alba, in un luogo unico, dove osano solo le aquile. Oltre al pernottamento è possibile effettuare anche il trattamento di mezza pensione o di pensione completa. Apertura dalla metà di giugno alla fine di settembre. Si accettano cani per prenotazioni in camera, non in camerata.

Info: Rifugio Vajolet 2243 mt – Proprietà S.A.T di Trento Gestione Fabio Bernard – E. Karin, Strada de Ciarnadoi, 13 – Vigo di Fassa Tel/Fax: 0462.769045 (ab.) – 0462.763292 (rifugio) – Cell. 335. 7073258 www.rifugiovajolet.com – info@rifugiovajolet.com Rifugio Vajolet

(2340m.)

Panorama mozzafiato

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dagiato su di un’ampia sella erbosa a cavallo tra l’omonima valle e la Val Contrin, il rifugio Passo San Nicolò è situato in uno dei posti più panoramici di tutta la Val di Fassa: da qui potrete ammirare lo splendido gruppo del Catinaccio, la maestosità del Sella e del Pordoi e la Marmolada che s’infiamma al calar del sole... Raggiungibile dalla Val San Nicolò, dalla Val Contrin, dal Ciampac o dal sentiero Lino Pederiva con percorsi di diversa difficoltà che conciliano le esigenze di alpinisti esperti e di famiglie con bambini di tutte le età, il Rifugio ripaga ampiamente la fatica offrendo una calda accoglienza e un ottimo servizio di ristorazione nel clima tipico dei rifugi di montagna. Il rifugio offre inoltre la possibilità di pernottamento per vivere un’esperienza che lascerà un ricordo indimenticabile delle vostre vacanze: cenare con l’abbraccio del tramonto, svegliarsi all’alba e meravigliarsi davanti al mare di nuvole e perché no, incontrare marmotte e caprioli che corrono nei prati. Il Rifugio Passo San Nicolò è inoltre punto di partenza per la ferrata Kaiserjäger che porta a quota 2670 metri in vetta al Col Ombert. Realizzata durante la Grande Guerra nel 1915 dai Kaiserjäger - un reparto di fanteria leggera dell’Impero Austro Ungarico - ancor oggi il percorso presenta resti di postazioni, ripristinati nel 1996. La difficoltà di questa ferrata è medio/difficile.

Info: Rifugio Passo San Nicolò, Località Passo San Nicolò - Pozza di Fassa Tel. 0462.763269/601466 - Cell. 338.9087327 Aperto dal 20 giugno al 30 settembre 2019 rifugiopassosannicolo@gmail.com Rifugio Passo San Nicolò


RIFUGI&RISTORANTI

Baita Ciamp dele Strie

Baita Passo Feudo Vette del gusto

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a Baita Passo Feudo, improntando il suo stile sull’accoglienza e sulla professionalità, si propone di offrire ai propri ospiti il meglio di quello che la Val di Fiemme può dare sia a livello paesaggistico che gastronomico. Infatti, all’interno dell’accogliente ristorante o all’esterno sulla magnifica terrazza panoramica, si possono gustare insoliti piatti tipici oltre che godere di un’impagabile panorama. Il risotto al profumo di pino mugo, i ravioli di capriolo su burro di mirtilli, gli straccetti di cervo e l’ottima pizza sono solo alcuni dei piatti che la famiglia Felicetti è lieta di offrire. Inoltre sarete consigliati al meglio anche sui vari itinerari che da lì prendono il via. Posta ai piedi del massiccio del Latemar, la Baita Passo Feudo è il punto di partenza di numerose escursioni tra le quali quella nel cuore dei campanili del Latemar fino alla Torre di Pisa (spettacolare la vista di guglie e pinnacoli che si alzano fino al cielo), oppure il sentiero geologico del Dos Capèl, che offrendo natura e cultura in un unico itinerario, vi farà scoprire l’affascinante origine di queste montagne. La baita è raggiungibile comodamente da Predazzo con gli impianti di risalita del Latemar (arrivo della seggiovia Gardonè/Passo Feudo), altrimenti a piedi in 30 minuti dall’arrivo a monte della seggiovia Latemar che parte dall’Alpe di Pampeago (Tesero), oppure in un’ora a piedi dalla stazione a valle di Pampeago.

Info: Baita Passo Feudo – Località Passo Feudo – Predazzo Cell. 347.9919582 - baitafeudo@alice.it

Metti una “strega” nel piatto

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ontagne da favola e ottima cucina sono il felice connubio che rendono questa baita unica nel suo genere, anche grazie a un locale originale, creato prendendo spunto dalla leggenda ladina di Re Laurino (il Re dei Nani) e delle streghe, che sembra abitassero nella vallata. Con il castello, le stube dedicate a Streghe e Vivane, il pozzo dei desideri, la miniera degli Gnomi, il ponte levatoio, le cascatelle d’acqua che sgorgano dalla roccia, il tutto animato da stupendi affreschi murali, si ha l’impressione di entrare in un mondo fatato. Sulla vostra tavola troverete ottimi piatti tipici e gustosi dessert, il tutto di produzione casalinga, con possibilità di scelta anche per celiaci. Le ampie terrazze che circondano la baita sono posizionate in modo da godere al meglio della spettacolare vista delle Pale di San Martino e della Catena del Lagorai. Il Ciamp dele Strie è raggiungibile da Moena con gli impianti dell’Alpe Lusia (da località Ronchi, in 10 minuti dal centro del paese) che portano comodamente fino alle Cune, punto estremamente panoramico; da qui scendendo lungo la pista da sci, in circa 20 minuti, si arriva a destinazione. In alternativa, da Bellamonte, località Castelir si prende la nuova cabinovia e, raggiunta località “La Morea”, attraversando un bosco che invita a una tranquilla passeggiata, in 15 minuti si arriva alla baita.

Info: Ciamp dele Strie, Loc. Campo – Castelir, Bellamonte Cell. 339.8685080 – www.ciampdelestrie.it – info@ciampdelestrie.it Baita Ciamp dele Strie

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RIFUGI&RISTORANTI

Ristorante Miralago

Ristorante Pizzeria Valle Verde

Buona cucina con vista lago

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l Ristorate Miralago è nel circuito delle “OSTERIE TIPICHE TRENTINE E STRADA DEI FORMAGGI”. Inoltre è anche albergo ed è situato al Passo San Pellegrino sulle rive di un laghetto alpino circondato da catene dolomitiche che regalano una vista mozzafiato. La cucina, curata dai proprietari, è attenta a ogni esigenza e si avvale di prodotti territoriali lavorati con amore e nel rispetto della tradizione. L’albergo propone nuove stanze tutte graziosamente ammobiliate con arredi in legno e deliziosi particolari tipicamente alpini, un piccolo Centro Benessere, e offre la possibilità di avvalersi del trattamento di B&B, mezza pensione o pensione completa. I clienti possono compiere delle belle escursioni estive oppure prendere il sole in terrazza o pescare sulle rive del lago. Consigliato a chi ama la tranquillità e il ritmo semplice della vita in montagna. Nato come rifugio, all’hotel Miralago diventa facile sentirsi in armonia con la natura circostante, coccolati da ambienti rilassanti e dalla gentilezza e disponibilità dei proprietari. Il ristorante fa parte del circuito AIC (cucina senza glutine).

Info: Ristorante-Hotel Miralago – Loc. Lago delle Pozze Passo S. Pellegrino – Soraga Tel. 0462.573791 – Fax 0462.573088 www.albergomiralago.com – miralago@dolomiti.com Rifugio Miralago

Cortesia, eleganza e tradizione

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l Ristorante Pizzeria Valle Verde è una struttura calda e accogliente, realizzata interamente in legno con ampie vetrate: una parte è costruita con il metodo “Blockbau”, come le tipiche baite alpine, dove il calore del legno rende l’atmosfera molto romantica, mentre l’altra è quasi completamente in vetro e dona la sensazione di open-air space, offrendo l’opportunità agli ospiti di ammirare la rigogliosa natura che la circonda. Il menù del ristorante offre cibi genuini e tipici del territorio, con particolare attenzione alla provenienza e alla qualità degli alimenti. La pasta fresca, fatta rigorosamente in casa, è assolutamente da provare. Una nota di plauso va alla pizza cotta nel forno a legna che si può gustare in molteplici versioni, tutte in grado di appagare anche i palati più delicati. Il contesto in cui è collocata la struttura, e cioè all’interno di uno dei più rinomati campeggi delle Dolomiti, offre alle famiglie con bambini la possibilità divertirsi nel parco giochi adiacente al ristorante. Dal campeggio partono inoltre facili e panoramiche passeggiate.

Per favorire la digeribilità delle pizze, l’impasto è preparato con il metodo della “biga” al quale segue un processo di lunga lievitazione (minimo 48 ore).

Info: orario di apertura dalle 8.00 all 11.00 e dalle 17.00 alle 22.00. I mesi di luglio agosto siamo aperti dalle 8.00 alle 22.00 e vi aspettiamo anche a pranzo con pizza e ristorante. Potete raggiungerci anche con il trenino da Predazzo. Gradita la prenotazione al numero 0462.502394



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