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SUZUKI E IED
OGGI È GIÀ DOMANI
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GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN DI TORINO PRESENTANO I VEICOLI A TRAZIONE INTEGRALE NATI DALLA COLLABORAZIONE CON SUZUKI
Non è la rima volta che ci occupiamo di come saranno (o meglio di come potrebbero essere) i fuoristrada del futuro.
In un periodo in cui le automobili stanno rapidamente cambiando, in cui addirittura il concetto stesso di mobilità si sta rapidamente modificando, i mezzi off road non possono certo restare immuni da questa ondata di cambiamento.
E i primi segnali in tal senso già si scorgono, tant’è vero che ormai molte case stanno iniziando a lanciare fuoristrada ibridi o addirittura elettrici puri.
In questo servizio oggi facciamo la conoscenza con due idee di automobile nate dalla collaborazione tra l’Istituto Europeo di Design di Torino e Suzuki Italia.
Partner dei progetti di tesi in Car Design 2019/2020, Suzuki ha chiesto agli studenti del corso Triennale in Transportation Design di sviluppare un 4x4xALL, un nuovo veicolo ibrido o elettrico che, rispecchiando la tradizione d’eccellenza di Suzuki e in continuità con gli iconici off road Jimny e Vitara, esprimesse soprattutto questo obiettivo della casa automobilistica: non la performance a ogni costo, o la pura tecnologia, ma la grande attenzione all’aspetto più importante della progettazione, l’essere umano.
Tutte le proposte degli studenti sono state sviluppate integralmente, negli esterni e negli interni, a partire dalla fase iniziale di studio, analisi del brand e di mercato, ricerca di stile e sketching, fino alla fase finale di modellazione 3D e video rendering.
Otto le soluzioni presentate dai 27 studenti provenienti da 7 Paesi diversi che, organizzati in gruppi, hanno risposto alla sfida di Suzuki lavorando in sinergia da continenti diversi e superandole distanze imposte dal lockdown con impegno e determinazione.
Tra i tanti progetti presentati due in particolare ci interessano.
Il primo si chiama U:man ed è frutto dell’ingegno di Raffaele Anile, Nicolò Bettinelli, Fiorenzo Fiorentino e Fabrizio Luciano. Il progetto riprende la filosofia Suzuki, guardando ai prodotti classici della casa automobilistica come Jimny, Vitara e Samurai, e mette al centro l’utente, focalizzandosi sulla “user experience”.
Adatto sia all’avventura che all’uso quotidiano, U:man ha proporzioni compatte. Seguendo il criterio ”la forma segue la funzione”, gli elementi funzionali diventano stilistici, come il rollbar a vista e una greenhouse che permette un’ampia visibilità. Oltre a ciò calandre e fari antropomorfi spingono verso l’umanizzazione del veicolo, che può essere ampiamente personalizzato dall’utente con numerose proposte di allestimenti e colorazioni.
Maud è invece un’automobile elettrica pensata da Lorenzo Ciuffatelli e Stefano Parolini, che combina la tecnologia 4x4 con il design ”per tutti”. Attraverso soluzioni modulari che si adattano a diverse esigenze e gusti, la vettura può essere infatti personalizzata e resa unica con pacchetti acquistabili e sostituibili in accordo con i differenti utilizzi, anche stagionali, da parte dell’utente. Idealmente ispirato allo smartphone (oggetto basico che offre infinite possibilità di personalizzazione attraverso la scelta delle applicazioni) Maud permette di installare varie combinazioni di componenti e di essere così implementato non solo attraverso la scelta delle modalità di carico, con bande e portapacchi di diverse dimensioni, ma anche della disposizione degli interni. Oltre ai due sedili anteriori, le sedute posteriori possono variare di numero e dimensioni grazie a tre binari posizionati sul pavimento.
Lo stesso concetto è applicato alla plancia, con volanti e vani portaoggetti interscambiabili e dalle numerose combinazioni.
“I progetti di tesi sono il culmine del percorso triennale dei nostri studenti, il trampolino di lancio verso il loro futuro professionale. È il momento in cui sono liberi di esprimere al massimo la loro creatività e le competenze acquisite durante gli studi - dichiara Paola Zini, Direttore IED Torino - Quest’anno più che mai i nostri studenti hanno dimostrato di saper affrontare le sfide, reagendo alle difficoltà con coraggio, coordinandosi a distanza e lavorando insieme, spesso da un continente all’altro, per portare a termine la progettazione. La prestigiosa collaborazione con Suzuki ha valorizzato le attitudini dei singoli studenti, con un brief molto aperto che ha permesso la nascita di concept diversi tra loro, espressione di diverse attitudini e personalità, ma sempre frutto della stessa grande passione”.