PVMagazine n° 10

Page 1

PV Magazine

ATTUALITA’ • Universtità di Pavia. SPECIALE LOMMELLINA • Mede SPECIALE OLTREPO’ PAVESE • Voghera REPORTAGE EVENTI • Palio dei Tre Castelli di Pietra de’ Giorgi • “Next Vintage” torna al Castello di Belgioioso • Cantina Montelio, ospiti per un “Pranzo in vigna” • “I Misteri del CAstello”, Zavattarello • Il Collegio Ghislieri di Pavia incontra Stefano Benni (e gli Eroi dell’immaginazione) SPECIALE CULTURA • Il Teatro Fraschini di Pavia EVENTI Vino, Vita e Coscienza. Il vino naturale in Oltrepò RUBRICA RICETTE • “Ricette antiche dell’Oltrepò” a cura di Claudia Peccenini • In cucina con Gaia Servidio

N.10





Editoriale

PVMagazine cari amici, novembre è arrivato, e con lui l’apertura dell’anno accademico della nostra bella e storica Università degli Studi di Pavia, che si è meritata la copertina e la prima rubrica di questo numero. Tornano gli itinerari nella nostra Provincia, con un interessante Speciale Lomellina, che ci porta a Mede, e uno Speciale Oltrepò con destinazione Voghera. Continuano i seguitissimi reportage eventi: questo mese siamo stati al Palio dei Tre Castelli a Pietra de’ Giorgi, a Next Vintage presso il Castello di Belgioioso e alla Cantina Montelio, dove siamo stati ospiti per un gustosissimo Pranzo in vigna. Leggerete lo speciale reportage dell’evento “I Misteri del Castello di Zavattarello”, raccontati dalla Direttrice Sara Rossi e le nostre impressioni sull’incontro dello scrittore Stefano Benni al Collegio Ghislieri di Pavia. Il nostro Speciale cultura ci racconta, stavolta, la storia e le attività del Teatro Fraschini di Pavia; grande attenzione nella sezione Eventi: vino, vita e coscienza per “Il vino naturale in Oltrepò Pavese” all’Enoteca Regionale di Cassino Po in collaborazione con Enocuriosi. Infine (state tranquilli che anche questo mese torna!) … la Rubrica ricette: Claudia Peccenini ci riporta alla memoria le ricette antiche dell’Oltrepò con una squisita Torta gorgonzola e noci, mentre Gaia Servidio ci guiderà nella preparazione del suo Risotto al caprino con melagrana, acqua ai fiori di ibisco e perlage di tartufo nero. Buona lettura!!! Emanuele Bottiroli

|5




14

66

74

84

134 8|

40

142


Sommario

ATTUALITA’ • Universtità di Pavia. Anno Accademico 2016/17 .. Ready to go!..

14

SPECIALE LOMMELLINA • Mede

26

SPECIALE OLTREPO’ PAVESE • Voghera

36

REPORTAGE EVENTI • Palio dei Tre Castelli di Pietra de’ Giorgi • “Next Vintage” torna al Castello di Belgioioso • Cantina Montelio, ospiti per un “Pranzo in vigna” • “I Misteri del CAstello”, Zavattarello • Il Collegio Ghislieri di Pavia incontra Stefano Benni (e gli Eroi dell’immaginazione)

48 56 68 80 92

SPECIALE CULTURA • Il Teatro Fraschini di Pavia

102

EVENTI Vino, Vita e Coscienza. Il vino naturale in Oltrepò

112

RUBRICA RICETTE • “Ricette antiche dell’Oltrepò” a cura di Claudia Peccenini • In cucina con Gaia Servidio

119 125

|9






Università di Pavia Anno Accademico 2016/17 … ready to go!… Di Silvia Brigada



• Attualità

A

rriva l’autunno e a Pavia tornano gli studenti universitari per l’inizio dell’anno accademico … e la città si ripopola! E se, come credo, molti di voi lettori sono (o sono state) matricole dell’Università di Pavia … sapete di cosa stiamo parlando! Già, perché la nostra Alma Ticinensis Universitas oggi, con ben 84 corsi di laurea, accoglie oltre 23.000 iscritti e tantissimi ne sono passati! L’Università degli Studi di Pavia è una delle più antiche del nostro Paese: già nel lontano 825 qui fu fondata da Lotario, re longobardo, una scuola di retorica e, durante l’ XI secolo la città divenne sede di un’importante Scuola giuridica. Un vero e proprio Studio Generale nacque nel 1361 per volontà di Carlo V, dietro sollecitazione dei Visconti (Galeazzo in particolare), signori di Milano; in quell’anno Papa Bonifacio IX conferiva allo Studio pavese le stessi privilegi delle Università di Bologna e Parigi. La prima sede dell’ateneo pavese fu l’abitazione privata di Azzone Visconti, presso l’area dove oggi si trovano il Cortile dei Caduti e il Cortile Volta. Nel 1485 lo Studium Generale divenne Università con decreto imperiale. L’Ateneo attraversò diverse fasi poco favorevoli come quella durante la dominazione spagnola cinquecentesca, e altri di particolare fortuna, che portarono lustro e fama alla nostra università. Tra i periodi di maggior fioritura, ci fu il XVIII secolo, con la radicale riforma di Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II, che ampliarono gli edifici dell’Università e favorirono in particolare gli studi scientifici. Dopo la triste parentesi della Seconda Guerra Mondiale, il dopoguerra vide un grande rilancio dell’università grazie alla figura del rettore Plinio Fraccaro, docente di storia antica, che previde l’introduzione delle facoltà di economia e ingegneria dell’anno accademico 1949 – 50. Oggi le facoltà universitarie sono disseminate per tutta la città di Pavia (spesso in palazzi storici meravigliosi, come il complesso del San Tommaso e di San Felice), presso la sede detta “La Nave”, al Parco Tecnologico, e nella sede staccata a Cremona. Il cuore, però, resta sempre nella sede Centrale, lungo Strada Nuova, esattamente dove venne fondata. Il nucleo antico ha pianta rettangolare e si distribuisce intorno a due cortili, quello di Volta e quello dei Caduti come detto, all’ex-monastero del Leano, con i cortili delle Statue, del Miliario e di Atilia Secundina, l’aula magna, la crociera quattrocentesca, l’ex-ospedale San Matteo e l’ampliamento ottocentesco che oggi ospita il collegio Plinio Fraccaro.

16 |

Ingresso dell’Università “Sede Centrale”


Facciata della Certosa di Pavia

“Aula Magna”

“La Nave”


• Attualità

T

utti i cortili, ognuno portatore di storia e ricordi, sono circondati da portici al piano terra e loggiati a quello superiore; meraviglioso e molto noto agli studenti è il cosiddetto Cortile delle Magnolie, caratterizzato, in primavera, dalle meravigliose piante in fiore e dalle balconate piene di glicini profumatissimi. Del periodo teresiano – giuseppino è la bella facciata neoclassica con i due portali d’ingresso ad arco su Strada Nuova lunga ben 200 metri, frutto del progetto di ampliamento cui lavorarono Piermarini e Pollack. All’estremità nord-est del cortile dei Caduti si trova l’aula Scarpa, un “teatro anatomico” a pianta semicircolare e soffitto a conchiglia affrescato dagli allievi di Appiani con grottesche e figure che rappresentano allegorie di medicina e chirurgia e i loro strumenti; a sinistra dell’ingresso principale, lo scalone d’onore a doppia rampa del 1823 porta alla bellissima Aula Volta.

“Il cortile delle Statue”

Tra i due cortili più antichi si trova l’Aula Foscolo, coperta a volta e affrescata nel 1783. L’Università di Pavia può vantare nella sua lunga storia esimi studenti e docenti che si sono distinti nelle diverse discipline. Qualche nome? Il naturalista Lazzaro Spallanzani, il fisico Alessandro Volta che fu docente di Fisica Sperimentale, Rettore dell’Ateneo e inventore della pila elettrica, il medico Antonio Scarpa iniziatore della chirurgia moderna. Tra i grandi maestri dell’età napoleonica, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo. Molti i medici illustri, come Carlo Forlanini, inventore del pneumotorace per la cura della tisi polmonare e Camillo Golgi, Nobel per la Medicina nel 1906. Accanto a Golgi, altri due docenti dell’Università di Pavia sono stati insigniti del premio Nobel: il chimico Giulio Natta nel 1963 e il fisico Carlo Rubbia nel 1984. Furono studenti e insegnanti del nostro ateneo anche il giurista Cesare Beccaria, Carlo Cattaneo, (scrittore e patriota), Torquato Taramelli (geologo e rettore dell’università), Carlo Vittadini (micologo), Gerolamo Cardano (scienziato), Carlo Goldoni (scrittore e commediografo), Francesco Alberoni (sociologo), Maria Corti, Gianfranco Contini, Dante Isella, Cesare Segre (letterati) … e la lista sarebbe ancora lunghissima.

18 |

“Il cortile teresiano”


Veduta aerea dell’Università di Pavia


• Attualità

La Feluca è il cappello goliardico degli studen

I

n un ateneo antico e molto frequentato come questo, non potevano mancare la Goliardia e quelle che vengono chiamate le pratiche “scaramantiche” degli studenti.

La Goliardia degli studenti si “impone” come il tradizionale spirito che anima i ragazzi che, in particolari occasioni, si aggirano per le strade, università, collegi universitari e scuole superiori (dove “liberano” i colleghi più piccoli, che possono uscire da scuola il giorno dell’ inaugurazione dell’anno accademico), vestiti con i simboli della goliardia: il mantello e la feluca, il caratteristico cappello a punta, insieme a campanelli e amuleti apotropaici per superare gli esami! Ogni facoltà ha il suo colore distintivo in cui gli studenti si riconoscono: bianco per lettere e lingue, nero per ingegneria, rosso per medicina e farmacia, blu per giurisprudenza, giallo per economia e verde per fisica, matematica e biologia. Se siete delle matricole, dovete assolutamente conoscere questi tre riti scaramantici: Numero uno – La Minerva: si narra che lo studente che guarda il volto della statua della Minerva (nell’omonima piazza), non supererà l’anno accademico …. Numero due - la Certosa: un luogo da evitare per lo studente che non vuole incorrere in gravi sfortune, è il monastero della Certosa di Pavia … fino a laurea conseguita! Numero tre – i Cortili: se vi trovate nella sede centrale dell’ università, non attraversate MAI i cortili in diagonale, ma seguite i portici. La pena è un pesante malaugurio. Tanta fatica, tanto studio e tanti esami … ma la gioia di indossare una corona d’alloro il giorno della Laurea non ha davvero prezzo! E, anche per quest’anno, buon anno accademico ragazzi!!!!

20 |

Il volto della statua della Minerva


nti dell’Università di Pavia

Studenti in veste goliardica

La Certosa di Pavia


Ratt Service è un’azienda specializzata in servizi di igiene ambientale con un’esperienza ventennale sul campo. L’azienda è in continua evoluzione sia sul piano delle metodologie, sia dei servizi che delle tecnologie più avanzate. Ratt Service è in grado di offrire ai propri clienti pacchetti di servizi completamente personalizzabili.

Creata nel 1980 a Pavia dalla specifica e pluriennale esperienza dei suoi soci fondatori, oggi Ratt Service opera in tutta Italia e può vantare un insieme di strutture e risorse all’avanguardia nel settore. Questo risultato è statopossibile grazie all’adozione di criteri di rigorosa specializzazione nella sanificazione ambientale e negli interventi di bonifica. I nostri tecnici sono constantemente aggiornati sull’uso dei prodotti, la loro efficacia, l’utilizzo dei materiali e delle strumentazioni di controllo e verifica.


Ratt Service utilizza esclusivamente prodotti selezionati delle migliori marche del settore, in linea con le disposizioni di legge, prestando la massima attenzione ai criteri di alta selettività e bassa tossicità ambientale. Ratt Service opera su tutto il territorio nazionale sia tramite l’intervento della sede centrale in Lombardia che attraverso società collegate o filiali che utilizzano gli stessi protocolli, prodotti ed attrezzature all’avanguardia dal punto di vista tecnico ed ambientale. In particolare l’azienda è specializzata in: – disinfestazione – disinfezione – derattizzazione – sanificazione – monitoraggi ambientali




• Speciale Lomellina

N

el cuore pulsante della Lomellina, nell’area sud – ovest della Provincia di Pavia, troviamo Mede, un piccolo centro che vanta storia e tradizioni antichissime. Mede sorge in un territorio particolarmente ricco di corsi d’acqua, alla presenza di ben tre fiumi: Po, Agogna e Sesia, che getta le sue acque nel Po, non molto lontano da Mezzana Bigli. Secondo alcuni studiosi Mede deriverebbe il suo nome proprio da questa sua posizione geografica, cioè da “Mediamnes”, che significa terra in mezzo ai fiumi. Altri, invece, fanno derivare il nome da “Mede”, il nome del capitano dei Galli Insubri, o dal celtico “Med”, equivalente a fertile, oppure ancora dalla voce lombarda “meda”, che indica un dosso. Il confine del territorio di Mede con il vicino Piemonte ne caratterizza gli usi e i costumi, a cavallo tra le due regioni, tanto che diversi reperti archeologici di epoca romana ritrovati a Mede (che, come vedremo tra poco ha origini molto antiche!) si trovano oggi al Museo Civico di Novara. Il territorio, insediato già in epoca romana, dal Medioevo gravitò sotto il dominio della vicina e importante Lomello, indissolubilmente legata alle vicende longobarde. Nel 1157 Mede venne confermata da Federico I proprio ai Conti palatini di Lomello, già sottomessi a Pavia. A Mede si instaurò uno dei rami della famiglia più fortunato e che passò alla storia: i Conti di Mede, i quali mantennero alto il nome della propria casata nobiliare grazie alla solidarietà e al sostegno reciproco. Così i Conti mantennero il feudo per secoli, sotto i duchi di Milano (fino al 1535), poi sotto il dominio spagnolo (fino al 1706) e sotto i Savoia. Mede oggi è un centro che affianca le antiche attività legate all’agricoltura (a Mede si trova, ancora in funzione, una delle più antiche e note riserie lomelline, la Riseria Masinari , fondata nel XVIII secolo da una congregazione di frati!), a quella più recente dell’artigianato orafo con oltre un centinaio di laboratori (fanciulle portateci il vostro fidanzato!!!).

26 |


Speciale Lomellina:Mede Di Silvia Brigada


Monumento ai Caduti e il Palazzo Comunale


• Speciale Lomellina

Castello San Giuliani

M

ede è da scoprire. Cominciate dalle rovine del castello (XIV-XV sec.), oggi Castello San Giuliani, uno dei tre di cui parlano le antiche cronache locali, che sopravvive oggi nel centro della cittadina, quasi a ridosso della chiesa parrocchiale; il maniero si presenta con pianta quadrilatera e sembra costituire il maschio centrale di un complesso fortificato. L’edificio, notevolmente degradato, è ormai solo un pallido ricordo del castello di Mede, che doveva aver avuto una certa importanza in epoca medievale. Restano tratti di mura originali verso i lati nord e ovest; non è originale, invece, la torre merlata, ricostruita nei primi anni del nostro secolo sulla base di una preesistente, abbattuta perché pericolante. All’inizio del XX secolo viene trasformato in Albergo Castello, l’ala sud demolita e trasformata in palazzo di tre piani.

Chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Marziano e Martino

Una parte del Castello San Giuliani è oggi adibito a Museo d’arte ed accoglie la collezione di opere donate dalla celebre scultrice futurista Regina Prassede Cassolo Bracchi (Mede 1894 - Milano 1974): sculture e disegni, tempere e collages costituiscono l’importante lascito e permettono di ricostruire quasi per intero il percorso di questa scultrice che ha attraversato, con rara coerenza e singolare capacità di sintesi, le esperienze più significative dell’arte del XX secolo. Per gli amanti della natura Mede offre un piccolo tesoro: nei locali della Biblioteca Comunale è allestito il Museo Naturalistico la “Ugo Fantelli”, in cui sono conservate varie specie di minerali, conchiglie, fossili e strumenti litici. Poco distante si trova la Chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Marziano e Martino, del XIV secolo, ma già collegiata prima dell’anno mille; la chiesa sorse probabilmente sui resti di un tempietto pagano. L’attuale struttura della facciata, elegante ed armoniosa, in stile gotico - lombardo, incoronata da pinnacoli in cotto, è del 1884. Nell’interno le volte e l’abside sono ornati da affreschi dell’artista contemporaneo medese Fernando Bialetti. A fianco della chiesa si alza il campanile costruito nel 1904 alto ben 63 metri! Davanti al Palazzo Comunale, in Piazza della Repubblica, si può apprezzare il Monumento ai Caduti (1922), in bronzo, a suffragio dei caduti della Grande Guerra. A questo si è aggiunto nel 1998 il Monumento agli Alpini, che sintetizza i simboli che caratterizzano il corpo degli alpini: sbarre di ferro, corda, penna, raggi di luce.

| 29


• Speciale Lomellina

S

egnaliamo altri edifici religiosi a Mede, come la Chiesa della SS. Trinità, del XVI secolo e ampliata nel 1864. Ai lati dell’altare vi sono due grandi tele dipinte ad olio: una Crocifissione, firmata dal pittore veneziano Domenico Buonvicino (XVII secolo) e una Pietà di scuola fiamminga, del 1616. La volta dell’abside presenta affreschi del medese Giuseppe Amisani (1881 – 1941), detto “pittore del re”. E’ conosciuta anche come chiesa “dei Batù”, dalla consuetudine penitenziale dei confratelli che si flagellavano prima di partecipare alle funzioni. Altre piccole e graziose chiesette: la Chiesa di San Rocco, la Chiesa della Madonna di Loreto e la Chiesa degli Angeli (XIV secolo). A Mede è inoltre presente un importante teatro, il Teatro Besostri, costruito per volere del Conte Giuseppe Besostri, ed inaugurato nel 1892. L’architettura dell’impianto rispecchiava quella dei teatri dell’epoca: palco, platea e palchetti disposti a ferro di cavallo, in struttura lignea. Qui si rappresentarono commedie, opere liriche, operette e spettacoli di beneficenza. Dopo una prima ristrutturazione, nel 1954 la famiglia Besostri decise di trasformare il Teatro in Cinema Teatro, cambiando radicalmente impianto per renderlo fruibile alle nuove esigenze. Dopo varie traversie, nel 2004 il teatro fu acquistato dal Comune di Mede che iniziò un importante lavoro di restauro che lo ha riportato, oggi alla sua importante funzione originaria.

Teatro Besostri

Ultima visita: percorrete l’antica strada per Pieve del Cairo e, in pochi minuti vi troverete a Tortorolo, comune autonomo nel medioevo (e rimasto tale fino al 1922), la cui esistenza si lega alle vicende storiche della vicina Mede, di cui è oggi frazione. Al centro dell’abitato, ancora oggi a vocazione agricola, sorge il Castello di Tortorolo, una casa-forte databile intorno al secolo XIV, oggi privato; conservato in ottime condizioni dagli attuali proprietari, è il più bell’esemplare del genere in Lomellina. Curiosità: sapete cos’è il Palio d’la Ciaramela? No???!!! Allora leggete qui! La seconda domenica di settembre a Mede si tiene il “Palio d’la ciaramela”, manifestazione storica e folkoristica che fa rivivere i valori e le tradizioni della civiltà contadina. In ogni quartiere, infatti, si ricostruiscono angoli caratteristici e scene di vita tipici del periodo, come scene di banchetti nuziali, del lavoro di sgranatura del mais sull’aia, i balli all’aperto, le osterie, la mungitura nelle stalle, il bucato, cui la festa si richiama: gli anni tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900. Una grandiosa sfilata dei personaggi in costume (sellai, zoccolai, fabbri, falegnami e panettieri) tra le vie addobbate dai colori tipici dei vari rioni prelude alla sfida a “ciaramela” (questo gioco viene più comunemente chiamato in lomellino “lippa”), un gioco antichissimo, tenuto in vita grazie proprio a questo palio. Il Palio ha avuto inizio nel 1981 ed è ormai diventata una radicata tradizione!

30 |

Castello di Tortorolo



LG & M MACCHINE s.r.l.

Vendita/Noleggio Macchine Utensili Gestione Beni Leasing

LG&M Macchine si occupa del ritiro, gestione e ricollocazione di beni provenienti da contratti leasing di tutti i settori economici, dalla meccanica alla lavorazione del legno, alla movimentazione e stoccaggio merci, offrendo alla potenziale clientela: • Ricerca e Selezione di beni strumentali adeguati alle esigenze del ciclo produttivo • Assistenza tecnica Pre- e Post-vendita • Revisioni e Retrofiting impianti industriali

Grazie alla stretta collaborazione di professionisti che operano in vari settori, la Divisione Service è in grado di offrire: • Consulenza tecnica antinfortunistica nel rispetto delle vigenti leggi in materia • Consulenza estimativa e di conformità alle norme CE • Consulenza estimativa patrimoniale (valutazione d’azienda) • Consulenza Finanziaria • Consulenza Assicurativa (Polizze Elettroniche, guasti macchina, All Risk) • Ricerca Partner sia italiani che esteri • Gestione delle lavorazioni c/terzi dal progetto alla consegna


LG & M MACCHINE s.r.l. Vendita/Noleggio Macchine Utensili - Gestione Beni Leasing

LG&M Macchine srl esamina l’eventuale acquisto di Vs. macchinari usati. Per una valutazione dei beni vi richiediamo di inviarci: • fotografie con caratteristiche tecniche delle macchine • Vs. recapiti telefonici e mail ai seguenti indirizzi mail: • info@lgm-prototipi.it • info@lgm-macchine.com

LG & M MACCHINE s.r.l. Sede Legale: Via Candio,11 Pavia Sede Amm.va e Deposito: Via Paiola,22 (z.i. Prado) Cura Carpignano (PV) Tel. 0382-583419 Fax. 0382-483382 cell. (3336331173)




• Speciale Oltrepò Pavese

I

l nostro tour tra le eccellenze dell’Oltrepò pavese continua con la visita di Voghera, il centro più importante dell’area oltre padana e terzo comune della Provincia (dopo Pavia e Vigevano) per popolazione. Situata a sud del Po, sulle rive dello Staffora all’inizio della fascia collinare, Voghera è oggi un centro vinicolo e industriale, nonché snodo di collegamento ferroviario e stradale (se arriverete di buon’ora in un qualsiasi giorno lavorativo, incontrerete i tantissimi pendolari, studenti e lavoratori, che si dirigono alla stazione di Voghera per recarsi a Pavia o Milano). Proseguite verso il centro storico e arrivate nel cuore di Voghera, Piazza Duomo. Con molta probabilità proprio in questo punto sorse, in epoca neolitica e successivamente con la fondazione dei Celti, il primo antico insediamento urbano. La piazza è circondata da bellissimi palazzi storci, come Casa Nava (ricostruita nel 1903), con un porticato ad arcate ogivali e finestre ad archi a sesto acuto. Essa esemplifica come dovevano presentarsi le abitazioni della piazza nel tardo Medioevo.

Sempre su Piazza Duomo si affacciano Palazzo Beltrami, ristrutturato in stile neoclassico nel 1854, che oggi è sede di numerosi eventi che si svolgono nel suo Salone del Millenario e della redazione de “Il Giornale di Voghera”; Palazzo Gounela, costruito tra il 1844 e il 1847 in stile neoclassico, è sede del Municipio: al suo interno si trova un affresco del pittore Paolo Emilio Morgari raffigurante la cerimonia di proclamazione di Voghera a città. La piazza ospita inoltre l’imponente Duomo, dedicato a San Lorenzo Martire. La chiesa venne riedificata all’inizio del XVII secolo, ma solo alla fine del XIX venne terminata, secondo il progetto dell’architetto Carlo Macciachini. La facciata presenta due cappelle poste ai lati, dedicate rispettivamente a Maria Bambina e al fonte battesimale. Entrate e ammirerete le tre navate coronate al centro da un’imponente cupola affrescata, che ricorda quelle delle importanti chiese milanesi del primo Rinascimento. Particolarmente pregevole è la decorazione ad affresco raffigurante la Madonna del Soccorso opera del 1496 attribuita a Andrino di Edesia, custodita nell’altare seicentesco della Cappella del Soccorso. A memoria del santo patrono della città, San Bovo, è dedicato un bassorilievo vicino al portone destro. Vi sono anche i cosiddetti Tesori del Duomo, dove sono conservati i doni della contessa Luchina Dal Verme: broccato d’oro, miniature e altri arredi.

36 |


Speciale Oltrepò: Voghera Di Silvia Brigada

Il Duomo di Voghera


• Speciale Oltrepò Pavese

D

alla Piazza del Duomo prendete via Cavour, sino a giungere in Piazza della Liberazione, dove svetta il Castello di Voghera, opera di fortificazione di epoca viscontea (costruito per volere di Azzone Visconti nel 1335 e completato da Galeazzo II nel 1372), adibito a carcere fino al secolo scorso. Si tratta di uno dei più importanti castelli viscontei urbani della provincia di Pavia. L’edificio ha una pianta quadrangolare, un cortile interno circondato da portici con archi a sesto acuto e torri quadrate in corrispondenza dei quattro angoli. Dietro al castello si aprono i Giardini di Piazza Castello. Da lì, alla fine di viale Carlo Marx, giungete in Piazza Meardi, dove si trova l’Ex Caserma di Cavalleria Vittorio Emanuele II, un importante complesso monumentale di origine militare, edificato tra il 1857 e il 1864 e ampliato nel corso degli anni fino a raggiungere una superficie di 45000 mq. Attualmente ospita, nelle parti ristrutturate, uffici comunali, la Civica Biblioteca Ricottiana, il Museo di Scienze Naturali e il Museo Storico “Giuseppe Beccari”. Lungo la via Emilia, via principale del centro cittadino (cercate bene e di certo incontrerete la celeberrima Casalinga di Voghera!!!), ammirate i bei palazzi storici, quali il Palazzo della Tela (XVII secolo) e Palazzo Dattili della Torre (XVIII secolo), che ospitò personaggi famosi come Napoleone Bonaparte, Papa Pio VII e Napoleone III.

Castello di Voghera

Sempre lungo la via Emilia incontrerete anche il ben noto Teatro Sociale, costruito tra il 1842 e il 1845 sul progetto dell’architetto torinese Gioacchino dell’Isola. Oggi il teatro è costituito da un’ampia sala centrale e una struttura classica, curvilinea a ferro di cavallo; l’interno è decorato con stucchi e affreschi con rappresentazioni pittoriche di opere liriche come quella de “I Lombardi”. Passeggiando per gli eleganti e sobri viali della città, troverete tantissime chiese di particolare pregio storico e artistico, tra le quali segnaliamo la celebre Chiesa dell’Arma della Cavalleria dedicata a Sant’Ilario, detta anche Chiesa Rossa (così chiamata per il suo rivestimento in laterizio rosso). L’edificio originario risale all’ VIII secolo e fu eretto dai Longobardi; seppur di piccole dimensioni, fu sempre luogo di culto sino al XIX secolo, quando venne sconsacrato. Dal 1956 venne prescelto quale Tempio Sacrario della Cavalleria Italiana. Visitate anche la Chiesa di San Rocco (XVI secolo, dove sono conservate parti del corpo del Santo di Montpellier che, secondo la tradizione, sarebbe morto proprio a Voghera tra il 1376 ed il 1379), la Chiesa di S. Maria alle Grazie (XV secolo), la Chiesa di S. Giuseppe Calasanzio (XVIII secolo) e la Chiesa di S. Sebastiano (XVI secolo).

38 |

Ex Caserma di Cavalleria Vittorio Emanuele II


Interno del Teatro Sociale

73


• Speciale Oltrepò Pavese

V

oghera negli anni ha ospitato anche di una realtà complessa e travagliata: il (oggi Ex) Manicomio o Ospedale Psichiatrico, tristemente ricordato per aver ospitato 1029 pazienti. Voluto dall’amministrazione provinciale negli anni Settanta dell’Ottocento, l’ex manicomio fu concepito come un monumento al positivismo e costituisce un pregevole esempio di architettura sanitaria dell’epoca, sviluppato secondo metodologie all’avanguardia (per l’epoca, ma aberranti secondo la medicina contemporanea): i sotterranei di servizio sono ancora dotati di binari che corrono lungo tutta la pianta della struttura fino alle inquietanti “rotonde dei furiosi”. Oggi la struttura è visitabile solo in alcune giornate dedicate: l’ex istituto psichiatrico è divenuto meta di studiosi e ricercatori in campo psichiatrico, ma anche di persone che “non vogliono dimenticare”.

Non potete, però, lasciare Voghera senza sapere queste curiosità … Curiosità numero 1: dalla fine del XIV secolo all’inizio di maggio Voghera festeggia la Festa dell’Ascensione, meglio nota come “la Sensia”, un appuntamento imperdibile e sentitissimo da tutti i vogheresi! Curiosità numero 2: Voghera ha dato i natali a molti personaggi celebri, tra cui la soprano Marietta Gazzaniga, lo scrittore Alberto Arbasino e lo stilista Valentino Clemente Ludovico Garavani, (classe 1932), creatore dell’omonimo marchio.

Ex Manicomio o Ospedale Psichiatrico

Curiosità numero 3: parlando di Voghera non possiamo non far menzione delle prelibatezze culinarie e i prodotti tipici vogheresi. Partiamo dal celeberrimo Peperone di Voghera, con il suo caratteristico colore verde. Agli inizi degli anni ‘50 una malattia ne ha compromesso la produzione commerciale e solo nell’anno 2006 grazie alla proposta della Cooperativa sociale Villa Meardi e l’interessamento dell’istituto tecnico agrario Gallini, è partita l’idea di recuperare il prodotto. La nascita dell’Associazione per la tutela e la valorizzazione del peperone di Voghera è stato un ulteriore passo per la ripresa del cammino del peperone di Voghera quale prodotto vocazionale del territorio.

40 |

Lo stilista Valentino


Ottima, per chi volesse assaggiare le tipicità vogheresi, la Zuppa Vogherese, un dolce tipico prodotto e confezionato artigianalmente in diversi formati dal 1978; il risultato dell’impasto è un incrocio tra pan di spagna e torta paradiso inzuppata e farcita con panna, crema e caffè, in seguito ricoperta da crema pasticcera e decorata con cioccolato. Segue lo Stracchino di Voghera (una sorta di semifreddo), gli Agnolotti di stufato e la Mostarda di Voghera: frutta candita intera e confezionata con l’aggiunta di sciroppo di zucchero e glucosio aromatizzato alla senape, che viene accompagnato a carni lesse e a formaggi freschi come ricotta e stracchino. Prima di ripartire andate a vedere anche i resti del Ponte Romano, che riaffiorano dall’alveo del fiume Staffora, che attraversa il vogherese, e si trova davanti al quartiere Ponte Vecchio. Sono oggi visibili le rovine delle testate e di alcuni pilastri su cui poggiavano le arcate dell’antico ponte.

| 41


DB PROGETTI nasce nell’anno 1996 con l’inteto di fornire un supporto tecnico alle aziende che operano nel settore Industriale, Petrolchimico e dell’Oil&Gas. La nostra sede operativa, uffici e produzione è situata nella provincia di Pavia. Eseguiamo calcoli di progetto “design by formula “(DBF)e “design by analysis (DBA), studi di fattibilità, disegni costruttivi e produzione di parti interne per filtri( piastre cicloni, pacchi lamellari,e piastre porta cartucce. L’azieda è certificata ISO 9001.

l reparto produttivo DB PROGETTIi è composto da due unità separate di 1200 m2 e 600 m2. La prima è adibita allo stoccaggio, lavorazione, all’assemblaggio, alla saldatura delle parti che compongono gli interni per la filtrazione del gas e alla costruzione di serbatoi di pressione. Nella seconda si trovano il reparto di collaudo/spedizione e gli uffici. Il personale addetto alla saldatura è qualificato in accordo alle ASME IX e alle norme EN/UNI.


Le attività pricipali si dividono in: • PROGETTAZIONE Progettazione e sviluppo di elaborati tecnici 2 e 3D. Modellazione solida di apparecchiature e piping . Sviluppo layout di impianti. Calcoli meccanici sebatoi in pressione, filtri e chiusure rapide in accordo alle norme ASME VIII DIV.1/ DIV.2, A.S., B.S., T.E.M.A., A.P.I., AD2000, GOST, conformi alla direttiva PED97/23 CE. Calcoli strutturati relativi a strutture metalliche e impianti package • COSTRUZIONE Costruzione di parti interne filtranti(pacchi lamellari, piastre minicicloni, piastre porta cartucce complete di cartucce filtranti). Apparecchi in pressione, filtri verticali e orizzontali • COLLAUDI, EXPEDITING E CND Personale qualificato per eseguire ispezioni e collaudi. Personale interno con qualifica III°/II° liv. SNT TC 1 A , per i controlli non distruttivi (liquidi penetranti, magnetici e ultrasuoni). Controlli P.M.I. Welding inspector. • CONSULENZA TECNICA Supporto tecnico come III livello CND e parte tecnica relativa alla progettazione per il conseguimeto della certificazione ASME STAMP. • COLLAUDI TERZA PARTE Agenzia certificata TUV Italia con personale qualificato per eseguire approvazioni progetto e collaudi in accordo alla direttiva PED 97/23 CE, e certificazione materiali 3.2.

Sede Operativa Via Brallo, 19 - 27010 Siziano TEL. 0382/955208 FAX. 0382/1852131 E-MAIL: info@db-progetti.it

www.db-progetti.it



Sede Operativa Via Brallo, 19 - 27010 Siziano Sede Legale Via Carducci,19 - 20123 Milano

www.db-progetti.it




• Reportage Eventi

Palio dei Tre Castelli a Pietra dè Giorgi Di Silvia Brigada

T

utti voi, di certo, conoscerete l’antica tradizione medievale del Palio, una vera e propria gara tra i rioni di una città, in genere disputata con cavalli o altri animali (anche se esistono palii in cui si corre con barche, e palii che prevedono più tipi di competizione).

Ebbene, nelle giornate di Sabato 8 e Domenica 9 ottobre, il comune di Pietra De’ Giorgi, nel cuore del nostro amato Oltrepò Pavese, ha accolto un vero e proprio Palio! Un Palio, non a caso, dedicato ai Tre Castelli, che ricordano l’importanza che le roccaforti ebbero storicamente in questo territorio. Il castello di Pietra de’Giorgi, infatti, è uno dei più antichi dell’Oltrepò Pavese ed era inizialmente proprietà dei nobili Sannazzaro; alla fine del Duecento i ghibellini pavesi decisero di eliminare i guelfi capitanati da Guglielmo Sannazzaro che si era rifugiato nel castello di Pietra: anche dopo un lungo e sofferto assedio, il fortilizio non fu mai espugnato, anzi coloro che avevano sferrato l’attacco furono costretti a ritirarsi. Nel Quattrocento il castello di Pietra venne distrutto ad opera dei Beccaria, nemici storici dei Sannazzaro, dichiarati ribelli da Filippo Maria Visconti, che donò il castello di a Galvagno e Antonio Beccarla, consiglieri del signore di Milano. Le successive vicende del castello videro avvicendarsi la famiglia dei Beccaria Giorgi e i conti Giorgi di Vistarino. Il palazzo d’abitazione fu poi venduto al conte Augusto Giorgi di Vistarino, che poi lo cedette al comune di Pietra de’ Giorgi alla fine dell’Ottocento. Organizzato dall’Associazione “Le Vie dei Motori” con il Patronato di Regione Lombardia e il Patrocinio del Comune di Pietra de’ Giorgi (in particolare nella figura del sindaco, Gianmaria Testori, promotore del’iniziativa), il Palio ha dato vita a due giorni di rievocazioni “medievali”, dove il piccolo comune ha potuto riscoprire i sapori e i colori dei tempi antichi. Così nel pomeriggio di sabato la Piazza di Pietra dè Giorgi si è magicamente trasformata in campo medioevale con tende, velari, il mercato, gli antichi mestieri, i giullari, la scuola di arceria e di falconeria. Sabato sera si è tenuta Cena Medievale di Beneficenza al Cantinone, di cui parte del ricavato è stato devoluto al progetto “Scuola solidale per Amatrice”. Domenica è stato ancora possibile visitare il campo medievale, passeggiare per il mercato storico e assistere alle attività dell’accampamento militare, nonché alle scene di vita quotidiana riproposte da comparse in costume insieme alle curiose dimostrazioni degli antichi mestieri. Il pubblico ha inoltre potuto assistere agli spettacolari duelli di spada combattuti da prodi cavalieri; nel pomeriggio la festa è continuata con gli spettacoli di arcieria, giullari e musici. Nel pomeriggio di domenica, il clou della manifestazione evocativa: l’emozionante Palio dei Tre Castelli, con torneo in armatura e spada, che hanno tenuto tutti col fiato sospeso!!! Ma sapete che cos’era, anticamente, il Palio? Si tratta di una parola i derivazione latina, Pallium (che aveva il significato di velo, coperta o ampia sopravveste). I latini chiamarono così l’ampia veste usata comunemente dai greci, formata da una larga coperta di lana di forma quadrangolare, avvolta intorno al corpo e fissata alle spalle con una fibbia. Per estensione il termine è passato ad indicare il premio di una competizione, soprattutto equestre, in forma di drappo che viene donato al vincitore. Per ulteriore estensione è passato ad indicare la stessa gara, che ha una storia secolare tipicamente italiana; il Palio più celebre è quello di Siena. Ringraziamo Pietra dè Giorgi che ci ha riportati, per ventiquattro ore, nel magico mondo medievale!

48 |


Filippo Quaglini

83


CON-FER

Carpenterie in acciao supporti tubazioni CON-FER iniziò la produzione dell’ acciaio nel 1969 sotto il nome di CON-FER s.d.f.. All’inizio del 1991 fu trasformata in CON-FER s.n.c. . Inizia con una produzione di 5 Ton mensili (1969), per raggiungere nel 1984 il livello di 30 Ton mensili, fino a 55/70 Ton mensili nel 2001. Inoltre dalla primavera 2002 la CON-FER s.n.c. è in grado di produrre articoli su precise specifiche del cliente. Nel febbraio 2003 la CON-FER s.n.c. subisce un’ulteriore modifica societaria e diventa CON-FER s.r.l. Tenendo presente le esigenze della produzione, la società realizza per proprio conto tutte le apparecchiature in legno necessarie per ogni tipo di supporto: n. 6 carri ponte assicurano la possibilità di maneggiare acciaio di peso elevato: uno da 10 ton, tre da 5 ton e due da 3,5 ton di portata cadauno. Fabbricante ed assemblatore, su disegni di cliente, di strutture di acciaio saldate ed assemblate ad alta tenuta, supporti per tubature, carpenteria pesante e leggera (HEB 400),morsetti per tubo, cavallotti, cavallotti di ancoraggio di qualità, in acciaio carbonio e acciaio inox, ecc ecc). Negli ultimi anni ci siamo specializzati nell’approvvigionamento di materiali certificati (RINA-SOLAS), porte frangi fuoco e tutti gli accessori e le attrezzature nautiche.


La produzione avviene in due officine 3.000 metri quadrati totale coperti. La prima unità di 2.000 metri quadrati ospita la produzione meccanica, la seconda di 1.000 metri quadrati ospita invece ogni procedimento speciale, la lavorazione del legno e l’imballaggio. La nostra società produce, su propri disegni e su disegni forniti dal cliente, strutture di acciaio saldate ed assemblate e travi saldamente bullonate. (da 80 a 400 HEB ed oltre). La nostra produzione riguarda anche supporti per tubature, staffe e forcelle di acciaio leggero, medio, pesante, tubi, morsetti, selle di appoggio di tubo, cavallotti, cavallotti di ancoraggio (DIA. 04 e DIA. 114) in acciaio carbonio e acciaio inox.

CON-FER s.r,l. Via Leonardo da Vinci n. 26/30 20089 Rozzano MI Telefono N. ++39 (02) 8255292-(02)57506318 Facsimile. N. ++39 (02) 89200904 E-mail: info@confer.it WEB.www.confer.it


Via Leonardo da Vinci n. 26/30 20089 Rozzano MI - Italia Telefono N. ++39 (02) 8255292-(02)57506318 Facsimile. N. ++39 (02) 89200904 E-mail: info@confer.it WEB.www.confer.it

Carpenterie supporti t


e in acciao tubazioni




“Next Vintage” torna al Castello di Belgioioso Di Silvia Brigada



• Reportage Eventi

E

anche quest’anno è tornato. Ma come “Cosa?” … Next Vintage!!! L’imperdibile rassegna internazionale per gli amanti del Vintage!

Dal 14 al 17 ottobre i meravigliosi saloni affrescati del Castello di Belgioioso hanno ospitato, ancora una volta, oltre cinquanta espositori da tutta Italia, tra abiti e accessori rigorosamente Vintage!!!!! La pioggia di sabato certo non ci ha fermati e, a quanto pare, neanche i tantissimi visitatori che, come noi, avevano sfidato le intemperie per partecipare alla mostra - fiera! Scarpe, stivali, collane, occhiali da sole enormi, foulard coloratissimi, pizzi e merletti, giacche, abiti a pois e con pailletes, cappotti e borsette degli ultimi ruggenti decenni … insomma Next Vintage ha accontentato tutti i fashion (e vintage) addicted e non solo. Costumisti, fashion blogger, stilisti in cerca di ispirazione, esperti di moda e del settore sono ormai di casa qui a Next Vintage. Ma, oltre al puro shopping (che sempre una gioia!) la visita degli espositori è sempre una scoperta, dove ripercorrere le tappe della storia della moda e delle tendenze che ci hanno accompagnato dal dopoguerra e che hanno attraversato diverse generazioni! Ricordate quelle meravigliose gonne godet o la tanto nostalgica giacca spencer (quella very Eighties) con le spalle larghe? (se siete una giovane trentenne come me, ricorderete le vostre giovani madri così impacchettate ai tempi della nostra infanzia! …). E il blazer molto NY Yuppy? E ancora elegantissimi cappellini con la veletta, guanti di velluto, pantaloni a zampa, giacche in broccato, gonne scozzesi, denim e floreali, maglioni in lana jacquard e pellicce. Questo e molto altro è stato l’ultimo Next Vintage di Belgioioso che, per la sua puntata ottobrina ha proposto collezioni autunnali dai colori scuri puntando, in questa particolare rassegna, agli anni Novanta (ventenni tremate!) che stanno prepotentemente tornando di moda (Beverly Hills 90210 style vincit omnia!), dai jeans slavati a vita alta, le T-Shirt stampate e l’immancabile chiodo borchiato! Uno dopo l’altro i saloni del Castello di Belgioioso ci hanno svelato manufatti preziosi, vere e proprie opere d’arte dell’arte tessile. Novità dell’autunno 2016: l’atrio del Castello ha ospitato l’installazione ART PARFUM (ideata da AQUA FINAE e creata da Essenses) una “degustazione olfattiva”. Qui dodici personaggi celebri, contraddistinti ciascuno per la propria personalità e approccio alla moda, hanno accompagnato il pubblico alla scoperta del mondo della profumeria artistica. Insomma, le mode passano, ma il buon gusto resta! (e ricordate che, per essere belle, basta “una filo di tacco, un filo di perle e un filo di trucco” … non so chi lo diceva … ma mia nonna, classe ’34 e sarta me lo ripeteva sempre!). Arrivederci al “prossimo” Vintage!

58 |



Dal 1989 la Pieffepi Vision Srl opera nel settore delle tastiere a membrana, accumulando esperienza e conoscenze tecniche tali da permetterle di offrire prodotti ad elevato contenuto tecnico-funzionale.

Certification

Official Partner


PRODOTTI

SERVIZI

• Tastiere a membrana

• Taglio materiali

• Tastiere capacitive

• Assemblaggio

• Illuminazione a led

• Stampa digitale

• Lampade elettroluminescenti

• Gamma espositori per la comunicazione visiva

• Etichette autoadesive

• Plexiglass


www.pieffepivision.com


Vidigulfo

Landriano

Via La Malfa, 4 27018 Vidigulfo (PV) Tel: +39 0382 696221 Fax: +39 0382 696224

Via Cairoli 27015 Landriano (PV) Tel: +39 0382 64511 Fax: +39 0382 65375


La tua pubblicità su MaBeDo Enogastronomia Magazine

Weekend

Locali Ospitalità

Territorio Eventi

mabedo

mangiare bere dormire

Blog MaBeDo offre strumenti di marketing per realizzare efficaci strategie di comunicazione. In base alle esigenze del cliente, MaBeDo è in grado di creare campagne pubblicitarie, piani di comunicazione e pubbliredazionali per assicurare i migliori risultati in termini di ritorno sull’investimento effettuato. Contatta il nostro reparto commerciale mabedo@mabedo.it.


MaBeDo Card 2015

MaBeDo Card è la preziosa carta sconti che ti accompagna nei tuoi acquisti, aiutandoti a risparmiare nelle attivitĂ convenzionate in tutta Italia: dai ristoranti agli agriturismi, dall’abbigliamento agli articoli regalo, dalle strutture turistiche ai tour operator e tanto altro ancora. Diventa Partner del circuito MaBeDo e offri anche tu uno sconto ai titolari di MaBeDo Card. Unisciti a noi, abbiamo entrambi un obiettivo comune: aumentare la clientela e battere la concorrenza. Per info mabedo@mabedo.it.


MaBeDo Card è una preziosa carta sconti che accompagna chi la possiede negli acquisti e che permette di risparmiare nelle attività convenzionate in tutta Italia. Il circuito MaBeDo Card è costituito da un insieme di strutture operanti sul territorio nazionale, principalmente dedicate all’enogastronomia, al tempo libero, al turismo, allo shopping e ai servizi. Ogni struttura ha una propria convenzione che consente al titolare della Card di ottenere lo sconto concordato con MaBeDo alla presentazione della tessera.

ALCUNE DELLE NOSTRE STRUTTURE CONVENZIONATE Agriturismi Agriturismo La Sorgente Castello di Luzzano Agriturismo Il Fienile Agriturismo Hermione Aziende Vinicole Ca’ di Frara Giorgi Vini La Parrocchiale Cascina Montagnola Molinari Vini Castello di Luzzano Az. Agr. Quaquarini Az. Agr. Finigeto Az. Agr. Monsupello Az. Agr. Rebollini Bruno & C. Bar e Caffetterie Pasticceria Bordoni Time Out Cafè Enoteche Enoteca Regionale della Lombardia Enoteca Scooter Moda




Cantina Montelio Ospiti per un “Pranzo in Vigna� Testo e foto di Valeria Portinari


• Reportage Eventi

A

bbiamo celebrato l’arrivo delle tinte dolci e calde dell’autunno sabato 8 ottobre, ospiti al pranzo in vigna organizzato dal Ristorante Selvatico in collaborazione con Cantina Montelio. Un’occasione unica per festeggiare insieme la fine della vendemmia 2016 e assaporare i piatti della tradizione rivisitati da Piera Spalla Selvatico. Ad accoglierci presso la Cantina Montelio a Codevilla c’erano Piera Selvatico e le padrone di casa, Giovanna e Caterina Brazzola. A causa del tempo instabile, abbiamo potuto gustare solo l’aperitivo sul Monte del Sole, per poi riscendere nelle sale della Cantina per il pranzo. Radunato il nutrito gruppo di partecipanti, Giovanna ci ha accompagnato in una piacevolissima passeggiata tra le vigne Montelio, raccontandoci la storia di Monte del Sole e dei suoi vigneti. Ben presto, fortunatamente, l’aria ha iniziato a scaldarsi ed è arrivato quel tepore che scalda il viso e invita (insieme allo sforzo per la salita!) a togliere la giacca.

76 |

Natura morta con fornello elettrico (Tramonto e fornello elettrico), 1961


Alcuni scorci della Mostra nelle scuderie del Castello

Un angolo dello studio di Filippo Quaglini via Pompeo Magno, 1941

Natura morta con lampada, 1940-41


• Reportage Eventi

A

rrivati alla Rocca di Montelio abbiamo ci siamo accomodati per l’aperitivo, allestito in un gradevolissimo stile rustico, con botti al posto dei tavolini e le caratteristiche coperte da pic-nic. Un aperitivo d’eccezione, quello che abbiamo assaggiato, preparato dalle mani esperte di Sergio Daglia, sommelier del Ristorante Selvatico: l’ Aperitivo Pavese con Sambuco e Montelio Rosè. Un tripudio di sapori in un solo bicchiere, dalla scorza d’arancia passata sul bordo del bicchiere al profumo di rosmarino e uva racchiusi nel cubetto di ghiaccio. Ad accompagnare l’aperitivo, gli stuzzichini ai peperoni di Piera, davvero buonissimi! Tra chiacchiere e aneddoti, abbiamo gustato l’aperitivo davanti ad una splendida vista sulla vallata, immersi in un’atmosfera speciale, circondati dai colori autunnali che ormai hanno dipinto quasi tutte le foglie della vigna.

Sergio Daglia

Dopo l’aperitivo, nonostante nel frattempo l’aria si fosse scaldata, siamo tornati in cantina, dove Piera Selvatico e il suo staff avevano allestito la sala per il buffet con tutte le specialità proposte per l’occasione: dal salame di Varzi alle streghe, passando per diversi tipi di formaggio di capra da gustare con le prelibate confetture fatte in casa. Ottime le ofelle di ricotta, la zucca Berrettina di Lungavilla, servita nei gusci d’uovo scavati e la zuppa di orzo, farro e legumi. Ad accompagnare i sapori di Selvatico, sui tavoli il Cortese e il Bonarda Montelio, per soddisfare i palati degli amanti sia del bianco che del rosso. Un pranzo di risate e sapori, che si è concluso in bellezza con le pere al vino rosso ed il crumble di zucca cedrina, abbinati al delizioso passito Noblerot. Come sempre Piera Selvatico ha superato se stessa in cucina e l’ospitalità di Cantina Montelio non è stata da meno. Una giornata di inizio autunno speciale e indimenticabile.

Filippo Quaglini con Renata e Silvia


a




"Tigelle, Tigellone, Gnocco Fritto ... la r

Tigella Bella® è un gruppo giovane e dinamico che pone come primario obiettivo del proprio sviluppo e consolidamento, il soddisfacimento completo e a 360° del cliente. Tigelle, Tigellone e Gnocco Fritto vengono artigianalmente e quotidianamente preparate utilizzando materie prime di elevata qualità accuratamente selezionate. Nei nostri prodotti utilizziamo pochi e semplici ingredienti: farina di grano tenero di origine italiana, acqua, olio vegetale, sale e lievito; allo scopo di mantenere intatta la genuinità del prodotto, NON utilizziamo conservanti o miglioratori.


ristorazione di successo in franchising."

Tigelle e Tigellone vengono cotte direttamente nei locali al momento, su piastre appositamente studiate, per garantire la massima fragranza al prodotto finale. Il nostro gnocco fritto viene cotto in olio bollente al momento della richiesta del nostro cliente per mantenerne intatta la qualitĂ . Il tutto viene servito appena cotto accompagnato o farcito con salumi, formaggi, salse salate e dolci.



Tigella Bella è anche a Pavia Via Carlo Alberto – 28 Tel: 389 6689113 Aperto da Lunedì alla Domenica dalle 11:30 alle 15:00 e dalle 19:00 alle 24:00 www.tigellabella.it


“I Misteri del Castello” Zavattarello

“Una fredda notte di ottobre di tanti secoli fa. Un avvelenam to che è rimasto nella storia, ma che è entrato anche nella leggenda.. Una serie di eventi inspiegabili. Un viaggio per scoprirli …


men-

…”


• Reportage Eventi

S

abato 22 Ottobre al Castello dal Verme di Zavattarello si è tenuta la prima, fortunatissima, serata de “I Misteri del Castello”, un evento unico che ha voluto ricordare, attraverso una rappresentazione teatrale scritta ad hoc, la lunga storia di fantasmi, segreti e fatti misteriosi che il castello custodisce da oltre cinquecento anni! Ideato e scritto dalla Dottoressa Sara Rossi, direttrice del Castello, la rappresentazione ha visto la collaborazione dell’ Associazione Culturale Iannà Tampé, le scenografie di Serena Corradi e la consulenza scenica – tecnica di Giuseppe e Daniele Pistone. La Dottoressa Sara Rossi ci racconta la genesi di quest’idea, spiegandoci che il Tour del Mistero le è venuta nel 2013, nel periodo in cui seguiva le indagini paranormali che un gruppo di ricercatori stava effettuando al castello. “Oltre a importanti fatti storici”,spiega la direttrice, “il Castello Dal Verme di Zavattarello è stato anche testimone di numerosi strani eventi che restano tutt’ora senza una plausibile spiegazione. Essi sono attribuiti allo spirito di Pietro dal Verme, signore del castello nel XV secolo. Pietro era promesso sposo a Chiara Sforza, figlia naturale del potente signore di Milano Galeazzo Maria: si trattava di pure nozze di convenienza per rinsaldare l’unione tra il signore di Milano e uno de suoi più potenti vassalli. Il signore di Zavattarello però si era innamorato di Cecilia Del Maino, figlia del consigliere ducale Andreotto. Con quest’ultimo, il dal Verme iniziò a trattare per poter sposare la sua amata, ma agli Sforza la cosa non piacque: Galeazzo Maria fece quindi arrestare Pietro per disobbedienza, nel tentativo di convincerlo alle nozze con sua figlia Chiara. Grazie alla mediazione di Federico da Montefeltro, il dal Verme venne infine liberato, ma non volle cedere al matrimonio con la Sforza. Passarono alcuni anni e, infine, Pietro ottenne l’agognato consenso alle nozze con l’amata Cecilia. La coppia visse insieme felice fino alla morte prematura di lei nel marzo 1479. Poiché Chiara Sforza era ancora nubile, la primavera seguente venne celebrato il tanto rimandato matrimonio tra lei e Pietro.

Il cortile interno del castello ac

Però gli storici dell’epoca dicono che la sposina non avesse accettato il fatto che Pietro le avesse preferito un’altra donna: il matrimonio era stato sì di convenienza, ma lei era pur sempre una Sforza. Così, istigata forse dallo zio Lodovico il Moro, che avrebbe ottenuto discreti vantaggi dalla morte del dal Verme, Chiara uccise suo marito. Si vocifera che il 17 ottobre 1485 la donna abbia aggiunto un potente veleno alla colazione di Pietro: per il dal Verme non ci fu scampo. Qui finisce la storia e comincia la leggenda. Numerose sono le testimonianze di avvenimenti inspiegabili accaduti nelle sale del castello di Zavattarello, e persino i documenti dell’Ottocento concordano nel definire una delle camere da letto dell’ultimo piano “la stanza degli spiriti”.

82 |

Il Cavaliere senza Tempo con


ccoglie il pubblico

il misterioso piano-

Leretica e l’inquisitore

il più famoso tra gli strani avvenimenti riguarda una sedia a dir poco “inquieta”


• Reportage Eventi

P

roprio questa era la stanza che tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila ospitava una ormai celebre sedia. Questa sedia era stata collocata in quella sala dell’ultimo piano per far accomodare i visitatori che preferivano non salire la ripida scala che conduce alla torre, ma è stata rimossa a seguito delle proteste delle donne delle pulizie, che la trovavano ogni volta in una posizione diversa da quella in cui l’avevano lasciata. Negli ultimissimi anni sembra che sia avvenuta un’intensificazione di strani fenomeni all’interno del Castello: quasi regolari sono i rumori sospetti uditi dal personale, ma non mancano testimonianze da parte anche dei visitatori occasionali. Nel settembre 2011, durante il concerto “Note al Museo”, un fatto strano è stato documentato per caso dalle telecamere che riprendevano l’evento. Dietro al palco dove si esibivano i musicisti, nella Sala delle Feste, si trovano due porte, che erano entrambe chiuse perché conducevano a un’area del castello che quella sera non era utilizzata. Durante il concerto, una delle due porte si aprì: per prima cosa si pensò subito a una corrente d’aria, ma questa idea venne presto smentita. Poco dopo, infatti, la porta si richiuse con un evidente movimento della maniglia: dai racconti dei testimoni oculari e dalle prove video pare certo che dietro la porta non ci fosse nessuno. I musicisti non si accorsero di nulla e continuarono a suonare, finché a un certo punto il pianista si accorse di non avere più uno dei suoi spartiti. Lo cercò a lungo senza riuscire a trovarlo, quindi se ne fece prestare una copia da una collega e il concerto proseguì senza intoppi. Al termine, musicisti e pubblico si spostarono in un’altra sala per un rinfresco finché, dopo la mezzanotte, musicisti e personale del castello tornarono nella Sala delle Feste per radunare gli strumenti e andare a casa. Appena avvicinatosi al pianoforte, il pianista si accorse che sul leggio era posato lo spartito mancante, come se non si fosse mai spostato da lì. Su questa leggenda e sui racconti dei testimoni di strani eventi indagano dal 2013 i ricercatori del paranormale. Il gruppo hesperya di Brescia ha compiuto diversi sopralluoghi nel Castello di Zavattarello, durante i quali sono state registrate anomalie sospette. Di queste, due sono particolarmente rilevanti. Nel marzo 2013, un registratore lasciato in rec in una delle prigioni del castello ha registrato una presunta voce maschile che sembra domandare “chi siete”. Molto curioso è anche un suono rimasto impresso nelle registrazioni di due telecamere che stavano riprendendo immagini di repertorio delle sale del piano nobile: sono state registrate tre note musicali prodotte da uno strumento che non è stato udito a orecchio nudo. Durante un secondo sopralluogo nel luglio dello stesso anno, è stata registrata da una videocamera handycam quella che viene definita una vera e propria voce incorporea, udita anche a orecchio nudo da alcuni membri del gruppo in diretta: si può sentire distintamente nella registrazione una voce che chiama per soprannome (“Roby”) un componente del gruppo. Le indagini sono ancora in corso e altri gruppi di ricercatori stanno raccogliendo e analizzando dati interessanti. Intanto, gli avvenimenti inspiegabili continuano...” Insomma un mistero dietro l’altro, al Castello di Zavattarello! Tanto che la direttrice stessa ne è stata soggiogata e affascinata … “Alla presentazione scientifica dei primi risultati” ci dice, “ho pensato di affiancare un intrattenimento tematico, un vero e proprio tour che guidasse alla scoperta delle vicende di Pietro dal Verme e ai fatti inspiegabili a lui attribuiti.

84 |

Nella sala delle feste, Pietro dal Verme s


si diverte con la sua corte, ignaro che la moglie Chiara Sforza sta tramando vendettaforte


• Reportage Eventi

H

o scritto un copione basato sulle mie ricerche storiche, sui racconti dei testimoni oculari di eventi insoliti, sulla mia esperienza al fianco dei ricercatori del paranormale. Per metterlo in scena, mi sono quindi rivolta all’Associazione Culturale Iannà Tampé, che da diversi anni collabora con il castello di Zavattarello. Fin da subito si è creata con loro una grande sinergia: sempre professionali e propositivi, sono stati fondamentali nell’evoluzione dell’evento fino al format odierno. Abbiamo unito l’esperienza nell’arte dell’intrattenimento di Iannà Tampé con la mia attività di storyteller durante i Ghost Tour organizzati in Liguria da Autunnonero, fino a trasformare questo tour in un vero e proprio spettacolo”. Il Tour del Mistero è un’esperienza unica, uno spettacolo teatrale notturno itinerante che trasporta lo spettatore in un percorso emozionale attraverso il tempo e lo spazio, al confine tra suggestione e realtà. Ci racconta ancora Sara Rossi: “A questo proposito, mi piace citare una frase di Ernest Hemingway: “È facile reagire con freddezza alle cose durante il giorno, ma di notte è tutto un altro discorso...” A parer mio la visita al Castello di Zavattarello può essere emotivamente impegnativa anche di giorno, durante una normale visita guidata, ma durante il Tour del Mistero le cose si complicano. Diventa difficile distinguere realtà e incanto: dopotutto, si è chiusi in un antico castello, separati dal mondo esterno, in un luogo dove passato e presente si fondono, accompagnati da personaggi usciti dal Medioevo che si mescolano ad altri del nostro presente. In effetti, ci sono stati momenti in cui persino noi attori, ben consapevoli di come si svolge lo spettacolo, ci siamo ritrovati di fronte ad avvenimenti insoliti, verificatisi al di fuori del nostro controllo. Non posso sbilanciarmi, non avendo prove di ciò che è accaduto, ma qualche dubbio ci è rimasto, la sensazione che il nostro omaggio al “padrone di casa” non lo abbia lasciato del tutto indifferente. Forse siamo stati i primi a restare intrappolati all’interno della suggestione da noi stessi creata. O forse no”. Lo spettacolo di sabato 22 ottobre, il primo di due date già da tempo sold out (la seconda si terrà il 12 novembre) ha visto l’avvicendarsi a turno di ben duecento persone! L’interesse e la curiosità per I Misteri del Castello abbatte i confini locali: durante la prima data hanno partecipato persone arrivate persino da Gubbio o Poggibonsi (SI), e il 12 novembre ci sarà una coppia che vive a Monaco di Baviera. Date le numerose richieste di partecipazione che stanno arrivando, gli organizzatori si stanno muovendo per aggiungere una terza data. Noi di PV Magazine ci complimentiamo, ancora una volta, per il successo degli eventi al castello di Zavattarello, con un particolare ringraziamento alla Direttrice Sara Rossi, che ha condiviso con noi queste esperienze “misteriose”. Se anche voi siete amanti del mistero, non potete perdere questo evento assolutamente unico nel suo genere e sul nostro territorio!!

86 |

Il Cast completo de “I Misteri del Castell


lo”


MACCHINE PER IL GIOCO

Royal Games assistenza macchine gioco Royal Games Srl è un’azienda di Pavia attiva da diversi anni nel settore del noleggio, della vendita e dell’assistenza di macchine per il gioco: new slot, flipper, calciobalilla, juke box e giochi elettronici di ogni genere per sale da gioco e da biliardo. Grazie alla qualità e alla professionalità dei servizi, Royal Games è oggi un punto di riferimento a livello regionale per tutte le aziende che operano nel settore delle macchine da gioco e del divertimento. Il personale altamente specializzato è in grado di offrire un supporto tecnico di qualità nell’allestimento di sale da gioco, sale da biliardo e sale bowling. I tecnici di Royal Games forniscono assistenza tempestiva sette giorni su sette, inclusi i festivi, tutto l’anno. Tutti i prodotti Royal Games sono omologati, nel rispetto della normativa vigente e con l’AAMS, l’organismo che certifica la legalità e la sicurezza degli apparecchi e dei congegni dedicati all’intrattenimento e al divertimento, e sono inoltre provvisti del Bollino Blu New Slot che ne attesta la legalità.


GIOCHI ELETTRONICI PER SALE GIOCO

La Royal Games di Pavia propone un’ampia offerta di prodotti e articoli per sale da gioco, sale da biliardo, e per i locali e le realtà che operano nel settore del divertimento e dell’intrattenimento. L’azienda è specializzata nella fornitura di: • biliardini • biliardi • forniture per bar • videogiochi • videopoker • calciobalilla • flipper elettronici, juke box e slot machine.

ASSISTENZA E SUPPORTO MACCHINE DA GIOCO

La Royal Games ha sede è specializzata nella vendita al dettaglio e il noleggio di biliardi, flipper, macchine da gioco e videolottery e opera a Pavia e su tutto il territorio della Regione Lombardia con servizi su misura per tutti i clienti. Nello specifico, l’azienda si occupa di: • allestimento sale da biliardo • allestimento sale da gioco • noleggio flipper • noleggio videogiochi • preventivi • assistenza 7 giorni su 7.


ROYAL G

info@roya Via Car Pavia Tel: 0382 Fax: 0382

www.roya


GAMES srl

algames.it rcano 9 27100 2 575596 2 470995

al-games.it



Il Collegio Ghislieri di Pavia incontra Stefano Benni (e gli “Eroi dell’Immaginazione”) Di Silvia Brigada

“Tra l’erba d’argento io cammino. E io mi volto per vedere di chi sono quei passi alle mie spalle. E l’acqua si specchia insieme per un attimo. Poi il fiume si allunga in aria come un serpente, frustando il cielo. E quando ricade con fragore, appaiono di nuovo la spiaggia e il mare. Un ragazzo e una ragazza stanno dentro la bottiglia che galleggia”. (La Bottiglia Magica, Stefano Benni)


• Reportage Eventi

N

ella serata di lunedì 10 ottobre il Collegio Ghislieri di Pavia (e un folto pubblico di Benni’s lovers) ha incontrato lo scrittore, noto ed apprezzato, Stefano Benni. Un suo ritratto? Beh, potrebbe avere per titolo “Uomo canuto, molto abbronzato, con giacchetta azzurrina”. Di certo ciascuno di voi sarà inciampato (senza farsi male … anzi probabilmente rialzandosi con un riso amaro), nelle sue storie più famose e nei suoi fiabeschi personaggi: il nostalgico “Saltatempo”, quei birbanti orfanelli de “La Compagnia dei Celestini”, la biondina de “Di tutte le ricchezze” e le esilaranti caricature di “Bar Sport” (ve la ricordate, la Luisona?? … di gaddiana memoria?). Lo scrittore ci accoglie nella bellissima aula Magna dello storico collegio universitario Ghislieri, uno dei più prestigiosi della città: l’antica chiesa settecentesca di San Franceso da Paola, disegnata dal Veneroni, oggi sconsacrata.


L’incontro, una bella e lunga chiacchierata tra amici, tra scherzi e battute, è stato organizzato dalla Libreria “Il Delfino” di Pavia per presentare e promuovere l’ultima fatica del nostro Benni: La Bottiglia Magica, una storia per adulti e bambini, edita da Lizard. Benni spiega che l’opera è stata frutto di un connubio (affascinante e già sperimentato) tra la parola scritta e le bellissime illustrazioni di due disegnatori, Luca Ralli e Stefano Tambellini, che rendono l’edizione coloratissima e speciale. Benni non è digiuno di commistioni tra la scrittura ed altre arti, come il teatro, per cui egli stesso ha spesso scritto e, come ci svela in confidenza, ha mosso i passi giovanissimo (“poi, sapete, la vita dell’attore era davvero troppo dura, sempre in giro, la fatica delle prove, dei copioni … e allora ho deciso di fare lo scrittore”). Benni ci svela questo e altri aneddoti della sua vita, dalla sua prima esperienza con il mondo dei libri, il debito che sente ancora di avere con la sua maestra, la quale fondò una piccola biblioteca scolastica e che gli permise di avvicinarsi alla letteratura (“a casa mia c’erano i funghi che raccoglieva mio nonno, mica libri”). Accanto all’importanza di biblioteche e luoghi del sapere che, denuncia, sono sempre meno presi in considerazione dai governi italiani, Benni fa una bella riflessione sulla professione degli insegnanti di oggi: “perché se un insegnante che riesce a mantenere viva l’intelligenza di metà dei suoi studenti è un grande, preziosissimo intellettuale” (!!!!!!!).

| 95



• Reportage Eventi

S

ono ancora i classici della letteratura che proprio alcuni insegnanti “speciali” hanno lasciato sul suo cammino, spiega, a ispirare La Bottiglia Magica … leggetelo e ditemi se nella figura di Pin nessuno rivedrà quel legnoso di Pinocchio, o se il personaggio della stramba Alina, non vi ricorderà Alice, quella del Paese della Meraviglie! Una fabula che parla di fantasia, creata da uno degli Eroi Contemporanei dell’Immaginazione, che non può fare a meno di osannare Moby Dick e Salgari e non riesce a celare la sua ostilità per la Fata Turchina e per la Signora Rowling (sì, quella!!!). Tanta immaginazione che, secondo Benni, tutti noi abbiamo, innata: per rendervene conto chiedetevi se avete mai detto bugie … già, cos’è la bugia, se non una forma di immaginazione? Ma, alla fine, il Signor Benni ci ha fatto contenti: continuate a leggere libri, ci dice, anche quelli meno facili, che vi rendono più intelligenti e capaci di scrivere. Usate la tecnologia, ma con il cervello. Grazie Signor Benni, che ci alleni sempre l’immaginazione.

| 97


Carrozzeria MO


ONTEGRAPPA srl Problemi con la vostra auto? Portateci la vostra automobile e penseremo noi a tutto in tempi brevi e con una spesa minima, ma risultati perfetti.

Sicuri, sempre

Noi della carrozzeria Montegrappa raccomandiamo sempre ai clienti di fare un controllo completo del veicolo ogni tot chilometri o prima di partire per un viaggio. Ce ne possiamo occupare qui in officina, grazie al nostro servizio di riparazioni meccaniche ed elettriche.

Riparazioni garantite

Tutti i nostri lavori di carrozzeria sono garantiti per due anni dalla data di conclusione del lavoro.

Ritiro e riconsegna a domicilio

Effettuiamo il servizio di presa in carico della vettura al vostro domicilio e ve la riconsegnamo al termine della lavorazione.

Il soccorso stradale

Vi raggiungeremo il prima possibile per capire qual è il problema. Se non sarà possibile risolvere la cosa in loco, traineremo il veicolo con il carroattrezzi fino in officina e procederemo con un check up per capire cosa non va. Nel frattempo potete utilizzare una delle nostre vetture di cortesia.

Le nostre convenzioni

Per favorire i nostri clienti, abbiamo stipulato convenzioni con tutte le assicurazioni presenti sul mercato nazionale con possibilitĂ di pagamento diretto.


CARROZZERIA MON

22/24, Via Ponzio - 27100 Pavia ( Cell. +39 335 6 Fax. +39 0382 info@carrozzeriamo www.carrozzeriamon


NTEGRAPPA srl

(PV)Tel. +39 0382 466703 6080788 572325 ontegrappa.it ntegrappa.com



Il Teatro Fraschini Pavia Di Titti Migliavacca


• Speciale Cultura

S

e passeggiando lungo le strade di Pavia si giunge in fondo a Strada Nuova , appena oltrepassata Piazza Italia, quasi all’incrocio con Piazza Castello, e ci si imbatte in un importante monumento barocco, quasi nascosto in mezzo ad altri edifici, allora ci si trova al Teatro Fraschini. La storia È nato per volere di quattro nobili locali: il Conte Francesco Gamberana Beccaria, il Marchese Pio Bellisomi, il Marchese Luigi Bellingeri Provera e il Conte Giuseppe de’ Giorgi Vistarino che si erano rivolti all’arciduca Ferdinando d’Austria per ottenere il permesso di aprire in città un nuovo teatro. Essi volevano contrastare i capricci del nobile Giacomo Omodei, unico proprietario del teatro privato Homodei, presente a Pavia già dall’inizio del XVIII secolo, che imponeva al pubblico i propri umori e privilegi. I quattro nel 1772 fondarono la società dei Cavalieri e affidarono il progetto per la costruzione del nuovo teatro all’architetto Antonio Galli da Bibiena discendente di una famiglia di scenografi architetti . Il 24 maggio 1773 alla presenza dell’arciduca Ferdinando il “TEATRO DEI QUATTRO CAVALIERI” fu solennemente inaugurato con l’opera “IL DEMETRIO” del compositore J. Myslivecek. Il teatro recava importanti novità rispetto all’epoca, ad esempio era costruito in muratura e non in legno; non disponeva di un palco reale essendo voluto da privati i quali contavano di vendere a notabili e non i palchi, che avrebbero potuto decorare ed abbellire a proprio piacimento. All’epoca i teatri erano luoghi nei quali oltre agli spettacoli, si tenevano giochi d’azzardo si vendevano cibi e bevande e si organizzavano balli e feste private. Nonostante i quattro Cavalieri avessero iniziato con un interessante “Cartellone” già alla fine del Settecento le fortune del teatro andarono via via diminuendo, in parte a causa della soppressione dei giochi d’azzardo, in parte a causa della gestione troppo accentrata.

L’affermarsi del gusto neoclassico inoltre aveva fatto mutare il giudizio estetico sul teatro. Vennero avanzate proposte di restauro e venne coinvolta la Municipalità che definitivamente acquisì il teatro nel 1869 e lo intitolò al famoso tenore verdiano GAETANO FRASCHINI, originario di Pavia ed eroe risorgimentale in quanto oppositore del governo austriaco . Furono attuati una serie di vari e piccoli interventi che tuttavia non snaturarono la vera essenza del teatro. Un importante intervento di messa in sicurezza e ripristino della forma originaria dell’edificio è stato realizzato dal 1989 al 1994.

104 |



• Speciale Cultura Il Fraschini oggi Il Fraschini è stato e continua ad essere il simbolo della cultura e dell’aggregazione sociale della città. Nel novembre 2003 con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali il Teatro FRASCHINI ha ottenuto il riconoscimenti di “Teatro di Tradizione”. Consta globalmente di 768 posti ed offre ai pavesi stagioni sempre più ricche e coinvolgenti che spaziano in tutti i settori dello spettacolo: musica, opera, balletto, prosa, teatro che ride, operetta e spettacoli d’avanguardia o sperimentali. Il teatro e la Facoltà di Lettere e Filosofia organizzano “ La Scuola di Teatro”. Nel teatro vengono anche ospitati tutti i saggi delle scuole di danza, musica e recitazione del territorio.


Programmazione d’Opera e Teatrale stagione 2016/17: •

Ottobre

La stagione 2016-2017 è stata presentata nel mese di giugno ed il cartellone è molto ricco Il primo appuntamento del mese di ottobre è stato il 14 con l’opera “Così fan tutte” dramma giocoso in due atti di W.A. Mozart . L’opera presentata in nuovo allestimento ha visto la partecipazione, a titolo di comparse, di 40 studenti dell’Istituto VOLTA , a dimostrazione del forte legame del teatro con la città. Il 19 ottobre è stato il turno del Balletto con “Le ballets Trocadero de Monte Carlo” compagnia formata da soli uomini, ballerini professionisti che si divertono a mettere in scena, in modo scherzoso, il balletto classico tradizionale. Per la prosa il 26 ottobre è andato in scena “Sogno di una notte di mezza estate” di W.Shakespeare , per la regia di Elio de Capitani. Lo stesso “A midsummer night’s Dream“ è diventato opera scritta da B. Britten, testo liberamente tratto da W. Shakespeare, il 28 ottobre . Elio de Capitani il regista , Francesco Cilluffo il direttore. •

Novembre

Il 18 e 19 va in scena “Il turco in Italia” dramma buffo in 2 atti di Gioacchino Rossini. Direttore Christopher Franklin, regista Alfonso Antoniazzi. Nel 1950 la grande Maria Callas interpretò Fiorilla sotto la Direzione di Gianandrea Gavazzeni. Il 25, 26, 27 sarà la volta di “ Provando … Dobbiamo parlare” . Si tratta del backstage dell’omonimo film girato dall’autore e regista Sergio Rubino in un solo ambiente. Due coppie di amici, l’una intellettuale: vive di libri e cultura, l’altra borghese: vive di litigi, sotterfugi, tradimenti, bugie e apparenti riappacificazioni; si trovano per una serata nella casa dei primi. La serata si fa notte e il salotto diviene campo di battaglia .

| 107


FIDEURAM INTESA SANPAOL

Via Ferrini Contardo 1 - 27100 www.fid


LO PRIVATE BANKING S.P.A.

0 Pavia (PV) Tel: 0382 572288 deuram.it



L’Enoteca Wine All si trova nel cuore pulsante della città e offre a tutti i pavesi e a coloro che a Pavia arrivano per visitarla un angolo in cui scoprire la ricchezza enogastronomica del nostro territorio e non solo. Le degustazioni di Novembre: • Sabato 12 Novembre Beaujolais Nouveau Pierre Ferraud • Sabato 19 Novembre Antinori Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino Pian delle Vigne • Sabato 26 Novembre Il Panettone Fiasconaro, la Torta di Nocciole di Enrico Crippa, Il Moscato dei Vignaioli di Santo Stefano

Piazza Duomo 20 27100 Pavia Tel. 0382 23177 info@wineall.it www.enotecawineall.it


112 |


• Eventi

Vino, Vita e Coscienza Il vino naturale in Oltrepò Pavese Di Valerio Bergamini

I

l 25 novembre prossimo con inizio alle ore 20 si terrà, presso l’Enoteca Regionale della Lombardia di Cassino (Broni) una tavola rotonda sui vini naturali in Oltrepo Pavese organizzata dall’Associazione Enocuriosi di Pavia col Patrocinio del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Le aziende che siederanno al tavolo con Sandro Sangiorgi, guru indiscusso del Vino Naturale, saranno le seguenti: RiLUCE - Giorgio Mercandelli - Canneto Pavese ( vini biotici ) Milanesi Stefano di Santa Giuletta ( vini vegani e bioagricert) Fausto Andi di Montù Beccaria (vini da agricoltura biodinamica)

Giorgio Mercandelli

Eugenio Barbieri, Podere il Santo di Rivanazzano ( vini naturali) Nel corso della serata, oltre alle attività in vigna e in cantina, raccontate dai produttori, ci sarà la possibilità di degustare dei vini a dir poco “sorprendenti”, declinati dalla sapiente oratoria di Sandro Sangiorgi, accompagnati dalle pietanze preparate e abbinate dai cuochi dell’Enoteca Regionale. Il vino naturale è il vino delle origini, e in Oltrepò le aziende che non si sono lasciate irretire dai metodi produttivi convenzionali continuano a produrlo salvaguardandone l’autenticità.

Stefano Milanesi

Un vino che riflette un profondo collegamento antropologico col cielo e la terra, attraverso diverse filosofie di vita, di tecnica e di gusto, in contrapposizione alla visione superficiale e profana in cui viene spesso inteso, cioè come il risultato enologico di uve, semplicemente prodotte e fermentate senza particolari trattamenti chimici, dalle quali si ottiene una delle sostanze più antiche dell’umanità. Un fenomeno che, oltre a riflettere la storia del mondo dal punto di vista tecnico, economico e filosofico, esprime l’evoluzione della coscienza umana attraverso tutte le categorie enologiche: dai Gran cru ai più semplici vini da tavola, in purezza o dall’uvaggio di numerosi vitigni, all’insegna di un unico denominatore: la naturalità declinata attraverso la competenza e la sensibilità del produttore.

Fausto Andi

Giorgio Mercandelli, fautore della vitivinicoltura biotica (da: bios/ vita + tica/arte = arte della vita), è uno dei massimi sostenitori dei vini che esprimono l’armonia della natura nel senso estetico del gusto, superando il valore della varietà, del territorio e delle mode. L’esperienza di Sangiorgi ci avvicinerà alla comprensione di questa filosofia agricola che discetta di vinificazione alchemica, frequenze armoniche, agricoltura sintropica e Domini di Coerenza, fino ad arrivare al concetto di “Luce” del vino biotico.

Eugenio Barbieri


• Eventi

P

er Stefano Milanesi la viticultura è una passione tramandata per tre secoli da padre in figlio .

La sua azienda risale al 1700 e nel 2007 ha ottenuto la certificazione Bioagricert grazie a pratiche colturali che prevedono lavorazioni a mano sia in campagna che in cantina: “non faccio nessun tipo di trattamento e non utilizzo concime di origine animale”. La genuinità dei suoi vini è riconosciuta a livello internazionale tant’è che recentemente un suo Maderu (Pinot Nero ) ha vinto l’oro mondiale in un concorso a Tel Aviv, in Israele. Una sua bottiglia di vino ha viaggiato sull’aereo personale di Vladimir Putin dopo una visita diplomatica a Roma. Eugenio Barbieri (che come un suo ascendente viene chiamato Il Santo), ha la sua Azienda a Rivanazzano, in un lembo di territorio ai margini dell’Oltrepò Pavese, laddove incrocia il Piemonte, tra Voghera e i Colli Tortonesi. Il Santo è un vignaiolo di grande umanità e cultura che ha ereditato una tradizione contadina preziosa fatta di conoscenza dei ritmi della vite e di rispetto della terra, (e degli animali che vivono su di essa). Raccoglie le sue uve a perfetta maturazione, le schiaccia e le lascia fermentare. Il mosto rimane a contatto con le bucce per periodi lunghissimi che arrivano anche ad un anno. Il suo vino più rappresentativo si chiama “Novecento” (il nome contiene la memoria del secolo in cui questo vino ha preso vita, la prima vendemmia è del 1999) e viene sottoposto a lunghi affinamenti in cantina prima della messa in bottiglia. Tutto il processo di vinificazione viene svolto senza il minimo utilizzo di agenti chimici o filtrazione. Le viti di Barbera, Croatina ed Uva Rara, tutte da vecchie viti di 70/80 anni, da cui nasce, non subiscono trattamenti anche quando sono messe a dura prova dagli attacchi dei parassiti che arrivano fino a dimezzarne la capacità produttiva (e in taluni casi a comprometterne la sussistenza stessa). È uno che crede fino in fondo a quello che professa e i suoi vini gli danno ragione. È un esempio di valorizzazione del nostro territorio basato sulla genuinità e sulla cultura. Fausto Andi fa il vignaiolo sulle colline di Montù Beccaria. Già esistente alla fine del 1800 la sua azienda ha trovato negli ultimi decenni la sua identità con il recupero delle tipicità, dei valori storici e dei vitigni autoctoni. Fausto si prende cura della terra in modo virtuoso ripristinando gli equilibri della natura, rispettando i terreni e utilizzando tecniche tradizionali (ma anche innovative) con un impatto il meno invasivo possibile sul normale sviluppo delle piante. In vigna massima cura del frutto, della biodiversità e della tipicità. In cantina altrettanta attenzione: vinificazione sui lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa, nessuna filtrazione, nessuna chiarifica.

114 |


Alla fine della degustazione guidata dei prodotti di questi vignaioli, si potranno degustare anche alcune tipologie di vini prodotti con metodi naturali dalle seguenti altre aziende: Baruffaldi Vini,Castello di Stefanago, Borgo Priolo ,Vercesi del Castellazzo, Via Aureliano Beccaria 36, MontĂš Beccaria , Azienda Agricola Pietro Torti, Loc. Castelrotto, Montecalvo Versiggia, Azienda Agricola Martilde, Fraz. Croce 4/A 1-27 Rovescala, Mondo Antico SaS, di Tiraboschi Dario e C., Loc. Casazza 3, Rocca Susella, Azienda Agricola Bisi, Cascina San Michele, San Damiano al Colle , Azienda Agricola Annibale Alziati, Fraz. Scassolino 55, Rovescala, Azienda Agricola Percivalle, Via Torchi 15, Borgopriolo .

| 115


E L

R E D A I

T R O P RAS

T O T AU

LEADER AUTOTRASPORTI di SAPIENZA Gianfranco & CILLARA Salvatore S.N.C


Via Mons. Angelini n. 22 27028 San Martino Siccomario (PV) Tel./Fax 0382 454915


“Ricette antiche dell’Olt


• Rubrica Ricette

trepò” Claudia Peccenini

c

ari amici lettori,

questo mese per voi, un’ altra ricetta tradizionale delle nostre belle vallate!!! Anche nel cuore dell’autunno , tanti sono i doni che la natura ci offre , le noci ne sono un ottimo esempio !!! Questi legnosi frutti infatti, oltre ad essere molto gustosi, apportano enormi benefici all’ organismo poiché rilasciano oli e vitamine essenziali utili alla nostra salute e al nostro cuore. 4 o 5 gherigli al giorno è la dose ideale per mantenere in forma il sistema circolatorio e la nostra vitalità. La torta che sto per preparare è per altro composta da formaggi piuttosto grassi e calorici, quindi è sufficiente una piccola dose per saziare il nostro palato. Una piccola curiosità; sembra che il gorgonzola si sia formato naturalmente durante il viaggio di un contadino (ormai nella notte dei tempi che furono….) che trasportava formaggio stracchino, prodotto da mungiture autunnali, dall’Oltre Po’ Pavese alla grande città. Il viaggio a quanto pare fu lungo ,caldo, travagliato, e all’arrivo, nuove muffe si erano formate nel povero stracchino che sarebbe stato buttato se non fosse stato per l’ assaggio dall’ acquirente che subito capì che da questa sventura si poteva studiare un nuovo tipo di ottimo formaggio…..nacque così il gorgonzola e in seguito l’omonima città….

| 119


• Rubrica Ricette

Ingredienti costo basso • • • •

100 gr. Gherigli di noci spezzettati, più qualcuno intero per la decorazione 250 gr. Mascarpone 130 gr. Gorgonzola dolce e cremoso 100 gr. Stracchino o Crescenza

Preparazione: 1-

Ponete una parte di mascarpone in una terrina bassa o in un piattino circolare e, dopo aver ben amalgamato e schiacciato con una forchetta, create la forma tonda che risulterà essere la base della nostra torta.

2

- Appoggiate qualche gheriglio spezzettato sulla base di mascarpone.

1

3

- In un altro piattino mescolate, amalgamate e schiacciate bene il gorgonzola, fino a creare una crema, quindi disponetene una parte sopra la nostra base di mascarpone .

4 - Anche sopra questo secondo strato posate vari pezzetti di noci a piacere. Con questo criterio proseguite con un altro strato di stracchino e noci, poi di nuovo con il mascarpone, il gorgonzola e lo stacchino. Tra uno strato e l’altro mettete sempre qualche pezzetto di gheriglio. 5 - Al termine dell’ultimo strato di stracchino avrete ottenuto una bella cupoletta di formaggi.

2 120 |

6 - A questo punto rivestite il tutto con l’ultimo strato di mascarpone, anche la parte laterale, e lisciate aiutandovi con una spatolina o un coltellino. Non sarà un’operazione difficile, poichè il formaggio a temperatura ambiente si sarà ammorbidito. Ora iniziate la decorazione a piacere con i gherigli più belli.


3

4

4

5

6

7

7 - Ecco pronta la nostra torta ai formaggi e noci, gustosissima

e appetitosa!!! Una vera leccornia d’ autunno!!!

Se non volete lisciare e rendere omogenea la superficie, fate come mia mamma, la sua versione del tortino è più rustica, basta passare la forchetta in modo un po’ energico sull’ultimo strato, e otterrete una versione a griglia! (Vedi foto pagina ...). Buon appetito a tutti!!!

| 121


EdilDec

di Sambusiti M., Militello D.,

TINTEGGIATURE E F DI ALTA QUALI

26841 Casalpusterlengo (LO) Via Verdi, 12

Cell. 334 E-mail: edildeco


cor

snc

, Siboni G.

FINITURE ITÀ

)

4 9351015 or.snc@gmail.com


In cucina con Gaia


• Rubrica Ricette

Gaia Servidio

M

i chiamo Gaia,

sono nata in Oltrepò Pavese, terra che sin da piccola mi ha cullata tra i suoi vigneti e le sue dolci colline, adoro cucinare, ma ancora di più utilizzare i prodotti del territorio. Mi ha sempre affascinato il profondo legame tra territorio, tradizione e identità. Questo mese vi propongo un Risotto al caprino con Melograna, acqua ai fiori di ibisco e perlage di tartufo nero.

| 125


• Rubrica Ricette

Ingredienti • • • • • • • •

200 gr. di riso carnaroli 2 caprini freschi 1,5 litri di brodo vegetale 1 noce di burro 1 Melograno 1/2 cipolla dorata qualche fiore essiccato di ibisco caviale di tartufo nero

Preparazione: 1-

Far cuocere il brodo vegetale con mezza cipolla, carota, sedano e prezzemolo. Far soffriggere leggermente un paio di fettine di cipolla dorata tritata finemente. 2- Tostare il riso e sfumare con un bicchiere di spumante rosato. Mettere in ammollo i fiori di ibisco in un bicchierino d acqua. 3 - Aggiungere il brodo. Aggiungere un cucchiaio di brodo ai due caprini e mescolare fino ad ottenere una cremina che verrà aggiunta a fine cottura per mantecare il risotto con una noce di burro a fuoco spento. Impiattare e aggiungere i chicchi di Melograno, i fiori di ibisco e le perle di tartufo a proprio gusto. Aggiungere nei contorni del risotto un filo d’acqua ai fiori di ibisco .

126 |


175




MAXF

Hair & Beauty Proffession

MaxFa Diffusion, realtà giovane nata da Fabio e Pietro nel 2010 distribuisce attualmente marchi in esclusiva quali Kadus Professional, Kleral System Professional, Scalfix, Zero Più. Punti di forza: flessibilità commerciale, formazione professionale a 360° per permettere a Titolari e Collaboratori di migliorare i servizi all’interno dei propri saloni, insieme alla ricerca dei prodotti novità per rimanere sempre aggiornati a moda e novità tecniche MaxFa Diffusion costruisce insieme ai propri clienti la migliore proposta commerciale per l’arredo e la collaborazione di marchi specializzati nel settore Hair&Beauty come Ceriotti e Gamma Arredamenti permette di fornire un servizio completo di arredo chiavi in mano.


FDiffusion A

nal

- Distribuisce attualmente marchi in esclusiva quali: • Kadus Professional • Kleral System Professional • Scalfix • Zero Più - Formazione professionale 360° - Proposta commerciale per l’arredo e la collaborazione di marchi specializzati nel settore Hair&Beauty permettendo di fornire un servizio completo di arredo chiavi in mano. • Ceriotti • Gamma Arredamenti

Magazzino e sede legale - Via Piemonte, 7 - 27028 San Martino Siccomario (PV) Tel. 0382 1861293 info@maxfadiffusion.it





PVMagazine DIRETTORE EDITORIALE: Emanuele Bottiroli RESPONSABILE: Filippo Quaglini REDATTORI: Silvia Brigada, Valeria Portinari, Titti Migliavacca, Valerio Bergamini PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Sara Giammona

Tutti i diritti riservati la riproduzione totale o parziale è vietata in qualsiasi forma.

CONTATTI Viale Francana 19 - 27100 Pavia Telefono: 0382 1543534 - Cell. 320 6990692 Mail: info@pvmagazine.it www.pvmagazine.it


www.pvmagazine.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.