PVMagazine n°19 - Settembre 2017 by Filippo Quaglini

N.19

Magazine

EVENTI Longobardi, un popolo che cambia la storia SPORT Winterass Omnia Basket avventura in serie B

RUBRICA RICETTE a cura di: Gaia Servidio

EDITORIALE

ari lettori,

ecco il nuovo numero di PV Magazine! Da Settembre la città di Pavia rende omaggio alla sua storia, alle sue radici che la vedono protagonista indiscussa di un’epoca che a noi appare ormai remota. Dal 1 settembre al 3 dicembre il Castello Visconte ospita la mostra «I Longobardi – Un popolo che cambia la storia» , il 14 settembre è stato presentato «Regine e Re longobardi, documenti e immagini» curata dalla Biblioteca Universitaria e allestita nel Salone Teresiano, In concomitanza con questo importante evento è stato presentato un libro davvero unico che proprio ai “tribolamenti” di regine e re longobardi Pavia è dedicato. Settembre è anche il mese della Vendemmia, vi raccontiamo come è andata in Oltrepò! Grande successo per il Basket pavese: la Winterass Omnia Basket Pavia inizia la sua avventura in serie B. E non poteva mancare l’amatissima rubrica ricette:prendete carta e penna e seguite i passaggi per gustare il piatto dedicato alla vendemmia proposto da Gaia! Buona lettura!!! Emanuele Bottiroli Direttore Editoriale |3

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In copertina: Longobardi, un popolo che cambia la storia

SOMMARIO

R E P O R TA G E e d E V E N T I

Longobardi, un popolo che cambia la storia.

“Tribolamenti longabardi, ovvero Capire stanca ed è uno sforzo che consuma”

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Vendemmia in Oltrepò 2017 Omnia Basket - Avventura in Serie B

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RUBRICA RICETTE

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Eventi

I Longobardi

Un popolo che cambia la storia DI SILVIA BRIGADA

EVENTI

avia celebra il popolo longobardo attraverso una mostra unica e ricchissima presso le Scuderie del Castello Visconteo, dal 1 settembre al 3 dicembre 2017. Una mostra importante, punto di arrivo di oltre quindici anni di nuove indagini archeologiche, epigrafiche e storico-politiche su siti e necropoli altomedievali. La mostra espone oltre 300 opere provenienti da più di 80 i musei ed enti prestatori. Pavia e la dominazione longobarda hanno un legame inscindibile, il cui retaggio appare ancora oggi nei tratti e nei toponimi della città. Correva l’anno 568 quando i Longobardi giunsero in Italia dalla Pannonia (territorio corrispondente all’attuale Ungheria), imponendosi dapprima sui territori del Nord Italia (il primo presidio militare fu stanziato a Forum Iulii, oggi Cividale del Friuli, con il re Alboino), passando dal Veneto, Lombardia, Piemonte e Toscana. La conquista proseguì con la fondazione del Ducato di Benevento e Spoleto (la cosiddetta Longobardia minor); le conquiste raggiunsero, poi, tutto il territorio del centro e sud Italia, da Ancona fino a Cosenza e a fiume Bradano, in Puglia. Dal VI al VII secolo il re Agilulfo conquistò anche Mantova, gran parte dell’Emilia e la Liguria.

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EVENTI

rima dell’invasione longobarda l’Italia era dominata dai Goti di Teodorico, che avevano già scelto Pavia quale capitale regia e che passò tale ai Longobardi. Pavia era allora il centro nevralgico dell’Europa medievale, crocevia di importanti vie di comunicazione, ben collegata con Milano, Piacenza, Aosta e la Gallia Cisalpina; via fiume si potevano facilmente raggiungere Ravenna e l’Adriatico grazie alla vicina confluenza del Ticino nel Po. Già Teodorico fece costruire a Pavia il suo grande palazzo reale, che restò ancora in uso con il Longobardi. Dopo oltre duecento anni di dominio, l’egemonia longobarda vide il suo tramonto con l’arrivo dei Franchi di Carlo Magno che, alleato del papato, si impose con la forza sui territori longobardi contro l’ultimo re, Desiderio, con il celebre assedio di Pavia (nel 774). Il re fu fatto prigioniero e il figlio Adelchi, simbolo della resistenza longobarda, fuggì in esilio.

La mostra I Longobardi. Un popolo che cambia la storia testimonia la storia di questo popolo e dei processi, non sempre facili, di integrazione con i popoli autoctoni. La mostra si sviluppa in otto sezioni lungo gli spazi delle Scuderie: la prima racconta dei tre popoli, Goti, Longobardi e Franchi, che dal VI secolo si sono avvicendati nel territorio italiano, mentre la seconda sezione, “Verso l’aldilà, credenze e tradizioni”, è dedicata alla religione e alle modalità di sepoltura dei Longobardi, con ben 58 i corredi funerari esposti integralmente e ricostruzioni di tombe umane ed animali (come la curiosa sepoltura di un cavallo e di due cani!); ricchissimi ornamenti, collane, orecchini, fibule ed oggetti di uso quotidiano ci fanno capire quanto questo popolo fosse evoluto.

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EVENTI

i passa, poi alla sezione “Economia e insediamenti” dove troverete esposte meravigliose armi e scudi decorati con motivi apotropaici e, successivamente, la parte che spiega come dalla Gens di è passati al regno di religione cristiana. Qui sono esposte meravigliose sculture e bassorilievi votivi come la celebre lastra di ambone con i pavone proveniente dal monastero di San Salvatore di Brescia e la testa di agnello, parte di un pluteo, ritrovata nel Palatium longobardo di Corteolona, oggi distrutto; nel percorso si possono ammirare anche suppellettili in vetro, come i curiosi corni potori, e vasi in ceramica. La mostra prosegue con un’interessantissima sezione dedicata alla scrittura attraverso l’analisi di molte lapidi e manoscritti, che si possono sfogliare in digitale; parte della storia della scrittura è legata alle vicende dell’abbazia di Montecassino, luogo di alta cultura, distrutta dal passaggio dei longobardi nel 577. Prima di fuggire verso Roma, alcuni monaci di Montecassino riuscirono a salvare il preziosissimo codice contenente la Regola di San Benedetto. Solo dopo il VII secolo, durante la fase storica cosiddetta di “fusione” e integrazione dei popoli, Montecassino fu ricostruita dai Longobardi in accorso con il papato. Da allora prese avvio un intenso processo di alfabetizzazione e di produzione scrittoria che portarono alla fioritura di scriptoria come Bobbio, Monza e Natantola, nonché della fortuna della scrittura cosiddetta “beneventana”. Il percorso della mostra pone l’attenzione anche sul primo codice di leggi scritto longobardo e redatto proprio a Pavia: il famoso “Editto di Rotari” (dal nome del re che promulgò le leggi), datato 643. La copia esposta proviene dalla Stiftsbibliothek di St.Gallen, in Svizzera.

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i passa, quindi, al tema del rapporto tra Italia ed Europa nel momento dell’ascesa dell’Impero Carolingio. Le ultime due sezioni sono dedicate alla Longobardia minor, terra di capitali e monasteri, tra cui quello di Montecassino, già citato, e quello di San Vincenzo al Volturno. Tra le opere più interessanti vi è la serie dei sigilli, come quello di Faolfo, da Chiusi, e quello di Teofilatto, dal Museo Nazionale di Roma; la splendida fibula a “S” proveniente da Cividale del Friuli, esempio mirabile della tecnica «cloisonné» e della niellatura, e le fibule a staffa con elementi antropomorfi. Bellissime le crocette in lamina d’oro, il Dittico di Rambona (XI secolo, in avorio intagliato), la statuetta del guerriero altomedievale in bronzo e vetro, e la spada con decorazioni auree proveniente da Nocera Umbra, simbolo della mostra. Il percorso è corredato da ben 17 video ed installazioni multimediali. Oltre la mostra temporanea, consigliamo vivamente di visitare la Sezione archeologica dei Musei Civici di Pavia (sempre all’interno del Castello Visconteo) dove troverete altri reperti longobardi pavesi di inestimabile bellezza e valore, come il Pluteo di Teodote con pavoni proveniente dall’oratorio di San Michele alla Pusterla, di inizio VIII secolo. La Mostra I Longobardi. Un popolo che cambia la storia continuerà a raccontare la storia dei Longobardi attraverso un percorso itinerante: dal 15 dicembre 2017 al 25 marzo 2018 sarà al MANN di Napoli e da aprile a giugno 2018 al Museo Ermitage di San Pietroburgo. Per tutte le info: http://www.mostralongobardi.it

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Reportage

«Tribolamenti Longobardi, ovvero Capire stanca ed è uno sforzo che consuma» di D.B.

uesto Settembre la città di Pavia rende omaggio alla sua storia, alle sue radici che la vedono protagonista indiscussa di un’epoca che a noi appare ormai remota. Ma la città così, come la conosciamo, anche nel nome, batte cuore longobardo: dalla romana Ticinum,infatti, diviene Papia, la capitale del Regno Longobardo, per ben due secoli: dal 572 al 774. Allora ecco che, dopo la fortunata mostra «I Longobardi – Un popolo che cambia la storia» voluta dal Comune di Pavia, arriva «Regine e Re longobardi, documenti e immagini» curata dalla Biblioteca Universitaria e allestita nel Salone Teresiano, inaugurata Giovedì 14 settembre, alle ore 17.00, in un gremito Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria. In concomitanza con questo importante evento è stato presentato un libro davvero unico che proprio ai “tribolamenti” di regine e re longobardi Pavia è dedicato.

«Tribolamenti Longobardi,”Ovvero capire stanca, ed è uno sforzo che consuma» (136 pagine, 24 euro) è stato pubblicato dalla giovane casa editrice pavese Univers edizioni ( www. universpavia.it) e raccoglie 54 tavole a colori di Marco Giusfredi, artista inconfondibile e dal tratto potente, corredate da accurate note storiche di Maria Chiara Succurro, medievista formatasi a Pavia e ora all’Università di Southampton, e di Luigi Casali, storico appassionato di pavesità. Alla presentazione sono intervenuti Luisa Erba, curatrice della Mostra, Paolo Mazzarello, prefatore del volume, e Gianfranca Lavezzi, Presidente del Comitato Pavese della Dante Alighieri, nonché Professore Ordinario dell’Università di Pavia. Un libro che vuole essere un omaggio a Pavia, capitale longobarda, «un racconto per immagini, una felice sintesi di storia e arte. Ogni tavola apre uno scenario, sotto gli occhi del lettore scorrono le vicende dei Longobardi rese vive e palpitanti», come ottimamente scrive Paolo Mazzarello nella prefazione.

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R E P ORTAG E

«Uno sforzo editoriale, in tempi difficili per il libro, ma indispensabile come strumento di trasmissione del sapere», spiega Roberto Ballabene, patron della Univers edizioni, sempre curioso, disponibile e attento curatore di questa casa editrice, nata due anni fa con sede al Ticinello, che non trascura il merchandising longobardo e oltre a questo libro ha prodotto matite, quaderni, borse di tela, magneti per il frigorifero e magliette a tema. Un lavoro inmportante, uno sforzo quello di capire che oltre a stancare ci rende sempre vivi e partecipi di quella che è la realtà che ci circonda.

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Reportage

Vendemmia in OltrepĂ˛ di D.B.

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R E P ORTAG E

utunno, cambiano i colori: tempo di vendemmia. Si pensa sempre così, solitamente. Al cambio di stagione, accompagnato dal cambio armadio, si fa riferimento per la vendemmia: tempo di raccolta, di castagne, di sagre di paese. Un momento per celebrare il lavoro di un anno intero. Ma quest’anno, complice il clima, non è andata così.Una stagione atipica, anche in Oltrepò, dicevamo, a causa del clima, che ha costretto a una vendemmia anticipata, ultimata entro Agosto. Le gelate prolungate di Marzo hanno colpito duramente le viti (ma anche ortaggi e frutta), la siccità estiva ha fatto il resto.

R E P ORTAG E

a i produttori dell’Oltrepò, portavoce di una lunga tradizione, non si sono scoraggiati: perché «la natura è più forte dei cambiamenti climatici», ci dice Massimiliano Calatroni dell’Azienda Agricola Monteguzzo di Cigognola e «malgrado qualche perdita, abbiamo constatato che le viti vecchie, curate a mano, hanno dato grande soddisfazione». C’è da aspettarsi, quindi, un’alta qualità, specialmente dei vini ottenuti da uve Croatina e Barbera, che hanno resistito meglio agli shock climatici.

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R E P ORTAG E

on cambia musica, per l’appunto, Sergio Fiori dell’Azienda Agricola Biologica Torrazzetta (Loc. Torrazzetta, Borgo Priolo): «le gelate e la siccità ci hanno colpito duramente, specie i vigneti di Pinot Nero (che di questi territori è una delle eccellenze, NDR), ma la vite è una pianta resistente, capace sempre di stupire. Abbiamo grande fiducia nella Croatina». Allora grande attesa per le bottiglie di «Curmà», rosso I.G.P di questa Azienda, ottenuto appunto vinificando Croatina. Uve Rosse, al top, quindi, Croatina e Barbera, un binomio che lascia ben sperare per la produzione di Buttafuoco e Bonarda, due eccellenze di questi territori. Non ci resta che lucidare i bicchieri e aspettare con fiducia.

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Sport

Omnia Basket

SPORT

’attesa è finita. Con l’arrivo dell’autunno riparte finalmente la stagione del basket. Una stagione che si prospetta emozionante e carica di colpi di scena. Uno sport, il Basket, che come pochi è in grado di appasionare, “l’unico sport che tende al cielo”, come afferma il cestista americano Bill Russel. Anche a Pavia gli animi si scaldano e i cuori battono per la Winterass Omnia Baket Pavia, la squadra che difende i colori della città nel campionato di Serie B. Una squadra sempre più determinata a regalarci emozioni uniche, dovute al talento e al grande cuore dei giocatori, giovani professionisti guidati da allenatori competenti e appassionati come Massimiliano Baldiraghi e dal suo Vice Michele Baudino, ai quali auguriamo di raggiungere i più alti traguardi. Non ci resta che fare i più calorosi auguri alla squadra e a tutto lo staff della Winterass Omnia Basket Pavia, che grazie agli sforzi del Presidente Giovanni Perruchon, del General Manager Gian Marco Bianchi, del Direttore Sportivo Paolo Censurini, non mancherà di scrivere un altro entusiasmante capitolo nella storia di questo sport.

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Rubrica Ricette

In cucina con Gaia a cura di GAIA SERVIDIO

RUBRICA RICETTE

i chiamo Gaia,

sono nata in Oltrepò Pavese, terra che sin da piccola mi ha cullata tra i suoi vigneti e le sue dolci colline, adoro cucinare, ma ancora di più utilizzare i prodotti del territorio. Mi ha sempre affascinato il profondo legame tra territorio, tradizione e identità. Cari lettori per il rientro dalle vacanze vi propongo una ricetta semplice e veloce da portare sulle vostre tavole come aperitivo. Leggera e gustosa la cheesecake salata all’ uva vi porta in clima di vendemmia!

Gaia Servidio

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Ingredienti per 1 porzione: • • • •

200 grammi di caprino fresco; 7-8 crostini integrali un grappolo d’uva 25 gr.di burro

Preparazione: •

Frullare i crostini integrali in n mixer, aggiungere il burro ammorbidito e un filo d’olio evo. Con un coppapasta creare la base e riporla in frigorifero per circa 10 minuti.

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Con un cucchiaio riporre il caprino fresco sulla base con una spolverata di pepe, guarinire a piacere cn uva bianca o nera semi di sesamo o fiori di lavanda.

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Tenere in frigorifero almeno 15 minuti prima di servirlo aggiungere del miele a piacere.

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