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CAR SHARING, IN CRESCITA +30% ALL’ANNO FINO AL 2021

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TRIBUTI

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CAR SHARING, IN CRESCITA +30% ALL’ANNO FINO AL 2021

L’uso del car sharing, inteso come numero di noleggi, dovrebbe aumentare nei prossimi tre anni in una forbice compresa tra il 20 e il 40% all’anno, in media. È quanto si aspettano i due terzi degli addetti ai lavori intervenuti alla Capitale Automobile, che hanno risposto al sondaggio proposto dal Centro Studi Fleet&Mobility. Si tratta di un valore in linea con quanto registrato nel periodo 2015/2018, frutto però di dinamiche diverse, specialmente nell’ultimo anno. Fino al 2017 il maggior utilizzo del servizio era stato originato da un crescente numero di clienti attivi (che usano almeno una volta in sei mesi), che però ricorrevano al servizio ogni anno di meno, mediamente. Dunque, ogni anno più clienti che facevano via via meno ricorso al car sharing per muoversi in città, Roma e Milano prevalentemente. La fotografia del 2018 è decisamente diversa. Il 20% in meno di clienti attivi, che però hanno intensificato l’utilizzo del servizio, fino quasi a raddoppiarlo: circa 12 milioni di noleggi rispetto ai 7 dell’anno precedente. Dal punto di vista dell’impatto sociale, sembrerebbe che il nuovo modo di usare l’auto (quando serve, dove serve, finché serve) stia davvero diventando un’abitudine, per un certo manipolo di persone che possono così valutare la rinuncia alla seconda o terza auto. Auspicabilmente, la maggiore offerta del servizio, in termini di auto disponibili e di territorio dove muoversi, potrebbe aumentare il numero degli utilizzatori abituali – sempre che anche il problema del parcheggio sia affrontato e reso meno difficile. Certamente, il maggior utilizzo dello scorso anno ha portato una ventata di positività pure nei conti degli operatori, che hanno visto crescere l’utilizzo (e dunque i ricavi) per singola vettura, potendo bilanciare i costi, che restano comunque eccessivi e ancora non in equilibrio, soprattutto per i danni che vengono arrecati alle auto. Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore, l’11 giugno 2019

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