FLEETime AUTOMOTIVE NEWS FOR YOUR BUSINESS b Z 4 x Il primo SUV 100% Elettrico Toyota IN Electric Experience Il paradosso delle auto elettriche BAIN & COMPANY i Costruttori cinesi avanzano Electric Experience BMW i4 eDrive 35
Direzione e redazione 20097 San Donato Milanese (MI) redazione@fleetime it Fleetime Magazine Spinoff fleetime.it pubblicità Tel 02 80888286 elimedia@fleetime it EliMedia P.iva 10671390960 Giulia Marrone, Elia Donadei,Vincenzo di Bella,, Leonardo Spacone Giuseppe Donadei Hanno collaborato giuseppe.donadei@fleetime.it www.fleetime.it 11 8 16 9 18 Mercato Auto ACI Autoritratto Electric Experience Toyota
ARIO EE BMW 20 Paradosso Auto elettriche 26 Addio ai detrattori Auto 2022 UNRAE 30 Talkingpress Concessionarie auto 33
SOMM
Siamo riusciti ad intercettare Leonardo durante uno dei suoi lunghi viaggi e questa volta a bordo della iDBuzz. Lo abbiamo invitato a bere un aperitivo con noi per farci raccontare questa sua nuova sfida da masticatore di km.
eVolution BOX 20-35 FTV IME F L E E T
M E Ascolta il podcast
I
Leonardo Spacone
Guseppe Donadei
Vincenzo di Bella
APERITIVO CON APERITIVO CON APERITIVO CON II...BULLI I...BULLI ...BULLI
In crescita rallentata ma sempre in crescita, i mesi estivi seguono una tendenza al ribasso, e i potenziali acquirenti sono condizionati dall’attesa della rimodulazione degli incentivi, necessari al più presto per sostenere la domanda di veicoli a basse emissioni.
Mercato auto giugno 2023 +9,2%
Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a giugno 2023 il mercato italiano dell’auto totalizza 138.927 immatricolazioni (+9,2%) contro le 127.232 unità registrate a giugno 2022. Nel primo semestre del 2023 i volumi complessivi si attestano a 841.343 unità, con una crescita del 23% rispetto a gennaio-giugno 2022.
le autovetture a benzina aumentano a giugno del 6,7%, con una quota di mercato al 28,7%, mentre le diesel calano del 2,4% rispetto allo stesso mese del 2022, con una quota del 18,3%. Nei primi sei mesi del 2023, le immatricolazioni di auto a benzina crescono del 24,2% e quelle delle auto diesel del 17,1%, rispettivamente con quote di mercato del 28,1% e del 19,1%.
Nel cumulato, crescono del 24,5% con una quota del 52,7%. Tra queste, le autovetture elettrificate rappresentano il 44,4% del mercato di giugno e il 43,8% del cumulato, in aumento del 23,3% nel mese e del 27,6% nel semestre. Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili aumentano del 30,5% nel mese con una quota del 34,6%; nel cumulato crescono del 30,9% con una quota del 35,2%.
Le alimentazioni alternative le più richieste. Solo a giugno rappresentano il 53% del mercato
Le ricaricabili in aumento
Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili aumentano del 3,1% a giugno e rappresentano il 9,8% del mercato del mese (erano al 10,3% nel giugno 2022); nel primo semestre crescono del 15,7% e hanno una quota dell’8,5% (in calo di 0,5 p.p. rispetto ai sei mesi del 2022).
Le elettriche, in Italia, stentano a decollare
Le auto elettriche hanno una quota del 4,4% nel mese e del 3,9% nei primi sei mesi, e registrano +0,7% a giugno e +31,2% nel cumulato. Le ibride plug-in aumentano del 5,3% a giugno e mantengono una variazione positiva nel cumulato (+5,2% nei sei mesi), rappresentando il 5,3% delle immatricolazioni del singolo mese e il 4,6% del totale da inizio anno. Infine, le autovetture a gas sono l’8,6% dell’immatricolato di giugno, quasi interamente composto da autovetture Gpl (-4,7% nel mese). Un marginale 0,1% è da scrivere alle autovetture a metano, che nel mese diminuiscono del 91,5%. Nel cumulato, il metano cala dell’86,4% e il GPL cresce del 23,8%; insieme, da inizio anno, le due alimentazioni costituiscono l’8,9% circa del mercato (di cui solo lo 0,1% è metano).
In più che ottima salute il noleggio e car sharing
Nei primi 5 mesi dell’anno, con un mercato dell’auto in ripresa rispetto al 2022 (+26%), il noleggio veicoli ha registrato una decisa crescita (+63%), che ha trainato l’intero comparto automotive, raggiungendo per la prima volta in modo stabile quota 33% dell’immatricolato nazionale. Uno sviluppo che vede in prima fila le alimentazioni a basso/zero impatto allo scarico. Le aziende del comparto hanno immatricolato il 30% delle auto elettriche e il 54% delle ibride plug-in. Una flotta di oltre 1,2 milioni di veicoli oggi composta da veicoli tutti EURO6, oltre ad ibridi ed elettrici, che può contare su emissioni decisamente ridotte rispetto al circolante: -80% di CO (monossido di carbonio), -98% di HC (idrocarburi), -98% di NOX (ossidi di azoto), -92%di PM (particolato).
8
L' Italia che invecchia, e tutto il vecchio costa e inquina
Siamo
longevi e conservatori, e sembra non essere buona cosa. Invecchiando diventa difficile pensare di cambiare l'auto, molti si affezionano facendo così fatica a separarsene ed ecco che anche il parco circolante diventa di terza età
Parco circolante vecchio e inquinante, 1 auto su 11 (9,3%) ha più di 30 anni, solo 1 su 7 (13,9%) è ecologica.
Elettriche: solo 4,3% del parco
Campania (17,6%)
Calabria (15,2%)
Sicilia (13,5%)
Marche (23,7%),
Emilia Romagna(23%),
Valle D’Aosta (20,7%)
e Umbria (17,9%)
Troppo vecchio e troppo inquinante il parco circolante del nostro Paese: addirittura 3 milioni e 700 mila auto – il 9,3% del totale – sono state immatricolate prima del 1993. Per la maggior parte si tratta di Euro 0 che contano, ormai, almeno 30 anni di età!
Campania (17,6%), Calabria (15,2%) e Sicilia (13,5%), le regioni più “anziane”. Valle D’Aosta (2,3%), Trentino Alto Adige (2,6%, entrambe in virtù dell’alta percentuale di autovetture immatricolate ad uso noleggio) e Veneto (5,8%), le più “giovani” . Sono questi alcuni dei dati più interessanti che emergono dalla lettura di “Autoritratto 2022”
ACI
"Autoritratto 2022"
Le Regioni più "anziane"
Le Regioni più "verdi"
di redazione fonte ACI
SOLO 1 AUTO SU 7 (13,9%) È ECOLOGICA
Ancora troppo poche le auto ecologiche, gpl: 2.900.799, il (7,2%) del parco auto; metano: 971.583 (2,4%), ibride: 1.556.620 (3,9%), elettriche 158.131 (0,4%)], che, complessivamente, rappresentano il 13,9% circa del totale, contro il 12,4% del 2021. In valori percentuali, rispetto al totale del circolante, Marche ed Emilia Romagna risultano le regioni più “verdi” (rispettivamente, 23,7% e 23%), seguite dalla Valle D’Aosta (20,7%) e dall’Umbria (17,9%). Le regioni meno “ecologiche” sono, invece, Sardegna (4,7%) e Calabria (5,6%). In valori assoluti è la Lombardia la regione con il più alto numero di auto ecologiche (800mila). Seguono Emilia Romagna (680mila) e Lazio (590mila). In coda Molise (24mila) e Basilicata (34mila).
ELETTRICHE: +49% NELL’ULTIMO ANNO, RAPPRESENTANO SOLO IL 4,3% DEL PARCO CIRCOLANTE
Decisamente rilevante, almeno in termini percentuali, (in valori assoluti, solo il 4,3% del parco), l’aumento delle auto ad alimentazione elettrica (elettriche, ibrido benzina e ibrido gasolio): in media, a livello nazionale, l’incremento tra 2021 e 2022 è stato del 49%, con picchi del 158% in Valle D’Aosta e del 72% in Trentino (dove risultano iscritte molte auto uso noleggio: in queste regioni, infatti, vi sono sedi legali di importanti Società del settore) e del 64% in Toscana
12
Perchè l'intelligenza artificiale rischia di fare aumentare l'assicurazione auto
Boom nel 2023 dell'intelligenza artificiale
Grazie a sistemi user friendly come ChatGPT, l'AI è entrata nelle case delle persone, aprendo di fatto un mondo che la maggior parte di noi ignorava soltanto fino a poco tempo fa. Ovviamente anche il settore automotive ne è stato invaso, e così che su scooter e moto ISO è arrivata la guida assistita e l'intelligenza artificiale. Che dire dire poi dei concept realizzati tramite l'AI, come ad esempio la Ferrari Purosangue se fosse nata negli anni 80, un mix fra la Ritmo e la BB. Come sempre, però, c'è il rovescio della medaglia, ed è quello che sostiene Aiped, (associazione italiana dei periti ed estimatori danni), che ha lanciato l'allarme: l'intelligenza artificiale rischia di destabilizzare il mercato assicurativo con delle conseguenza negative sulle tariffe.
"L'intelligenza artificiale – spiega Aiped - sta progressivamente sostituendo l'attività sul campo dei periti assicurativi. Oggi si assiste ad un vero stravolgimento del concetto di perizia: l'utilizzo sempre più diffuso dei sistemi da remoto, perizie in authority, videoperizie e addirittura il crescente ricorso alla AI (intelligenza artificiale) da parte delle compagnie di assicurazioni pone seri dubbi sulla compatibilità di tali modalità operative con il quadro normativo che consente la stima del danno solo ai periti iscritti al ruolo” .
I pericoli di tali cambiamenti non sono solo per gli operatori del settore, ma anche per i cittadini e gli assicurati. Una perizia svolta da remoto o tramite AI, oppure condotta da operatori non qualificati, non consente di accertare con precisione la complessità di un danno da sinistro stradale. Questo significa che, in caso di sottostima dei danni, l'assicurato riceverà un risarcimento inferiore a quello cui avrebbe diritto. In caso di sovrastima, invece, la compagnia subirà un maggiore costo che sarà scaricato sugli utenti finali attraverso un incremento delle tariffe Rc auto, che negli ultimi mesi, come certifica anche l'Istat, hanno ripreso a crescere".
Mercato automotive
Nel 2022, nonostante il buon andamento dell’economia nazionale, il mercato dell’auto ha registrato il secondo peggiore risultato degli ultimi dieci anni: 1,317 milioni di immatricolazioni, poco al di sopra del livello più basso toccato nel 2013 con 1,304 milioni. Il parco circolante a fine anno era composto da 44 milioni di veicoli a quattro o più ruote, di cui 39 milioni di autovetture con anzianità media di 12,5 anni e il 25% ante Euro 4; 4,2 milioni di mezzi commerciali leggeri con età media 14 anni e il 41% ante Euro 4; 725.000 veicoli industriali con età media 14,3 anni di cui il 50% ante Euro 4; 62.400 autobus con 12 anni di età in media e per il 37,5% ante Euro 4.
L'Italia arretra NLT IN COSTANTE AUMENTO
Elettriche ?
Le vetture elettriche (pure + ibride plug-in) hanno subito una battuta d’arresto perdendo in un anno oltre 20.000 unità (da 136.800 a 116.500), scendendo a quota 8,8% e bloccando il nostro Paese all’ultimo posto fra i cinque maggiori mercati d’Europa. Un ritardo che pesa sull’ambiente a causa di una discesa molto lenta delle emissioni di CO2, appena un grammo nel 2022, da 119,7 a 118,7 g/Km. Questo, nonostante nel frattempo siano migliorate le performance tecnologiche delle auto BEV e PHEV: autonomia cresciuta rispettivamente del 12% e del 26% negli ultimi 4 anni e consumi ridotti. Nel 2022 è scesa anche la quota delle auto a benzina dal 30% al 27,8%, e delle diesel dal 22,1% al 19,6%, mentre continua la corsa in solitaria delle ibride salite al 34%. Fra i canali di vendita continua a crescere il noleggio a lungo termine, con circa 305.000 auto (+19,6%) e una quota salita dal 17,5% al 23,1%, saldamente al secondo posto dopo i privati la cui quota è scesa da 63,2% a 58,9%.
In 10 anni
il peggior risultato
Transizione
energetica 2022
le preferenze dei consumatori portano sul podio crossover e fuoristrada, salite a quota 53,7%, che scalzano le berline scese al 39,6%. Nel 2022 ha sofferto un calo di mercato anche il settore dell’usato, che è sceso del 7,5% con 4,6 milioni di trasferimenti complessivi Per quanto riguarda gli altri comparti, si segnala il calo del 13% dei veicoli da lavoro (161.000 immatricolazioni), dove prevalgono i furgoni con il 70% di quota, salgono i motori ibridi al 10,9%, di poco gli elettrici puri (al 2,7%) nonostante gli incentivi, in calo anche il diesel che però resta al primo posto con quota 76,5%. Stabile il mercato dei veicoli industriali (+1,4% con 25.600 unità immatricolate), ottima crescita di rimorchi e semirimorchi (+12% a 16 800 unità) Con 2 400 immatricolazioni le vendite di autobus sono aumentate del 5,6% recuperando il calo del 2021, ma crescono di più i bus interurbani, scalando 20 punti a quota 57,5%, a scapito degli urbani, mentre è stabile livello del noleggio/turistico Qualche dato statistico internazionale: nel 2022 a livello mondiale sono stati immatricolati circa 57,5 milioni di autovetture, di cui oltre il 65% in Asia, il 17,7% in Europa Occidentale, il 6,3% nel mercato Nafta (USA, Canada, Messico), il 5,1% nel Centro e Sud America, il 4,3% in Europa Orientale. Nello stesso anno nel mondo sono stati prodotti 61,6 milioni di vetture, in aumento del 7,9%: con 42,3 milioni l’Asia copre il 68,7% della produzione mondiale, e più della metà di questa quota (23,8 milioni) è fabbricata in Cina, che ormai pesa il 39% sul totale mondiale; in Europa la quota produttiva è di circa il 22% rispetto al 27% di 4 anni fa, con un rischio marginalizzazione tutt’altro che remoto. In particolare in Europa Occidentale è del 14% e in Europa Orientale dell’8,4%. I Paesi Nafta valgono il 4,4%, il Sud America il 3,5%, mentre una piccola quota residua viene prodotta in Africa
16
L'indice di gradimento dei consumatori mettono sul podio crossover e fuoristrada
Auto 2022 - sintesi statica UNRAE
Quello che la i4 eDrive 35 promette è piacere di guida, prestazioni, comfort in un abitacolo elegante, confezionato in una scocca dalle linee filanti e dallo stile tipicamente BMW. Abbiamo voluto toccare con mano in un viaggio con destinazione un piccolo ristorante di charme. Il risultato? Ben oltre le promesse.
Cresce l'interesse , ma cala la propensione all'acquisto
Il paradosso dell'auto elettrica in Italia
Una nuova instant survey di Areté misura la reale propensione degli italiani per la mobilità
elettrica: molti i benefici (ambientali ed
economici) percepiti, ma costi ancora troppo
alti.
Auto elettriche fonte Aretè
Come sarà?
Sono queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey “La tua prossima auto, come sarà?” condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di giugno per indagare sul campo la reale propensione all’acquisto di nuove vetture da parte degli italiani Lo studio arriva a quasi un anno di distanza da una simile precedente analisi e consente di mettere a confronto i dati emersi Il 74% degli intervistati dichiara di utilizzare l’auto per gli spostamenti abituali Alla domanda “La tua prossima auto che alimentazione avrà?” la maggioranza relativa degli intervistati (il 41%) ha risposto indicando l’ibrido, seguito dall’elettrico (27% del totale e in calo di 11 punti percentuali, dal 38% dichiarato nel 2022) e poi da benzina (14%) e diesel (10%).
Una dichiarazione di intenti che oggi non trova conforto nel mercato delle immatricolazioni dove l’elettrico è limitato ancora sotto il 4% e che si scontra poi con la capacità di spesa oggi insufficiente per i costi medi di queste vetture. L’incertezza economica spinge 2 italiani su 3 a ipotizzare l’acquisto del secondo bene più importante dopo la casa attraverso strumenti alternativi al pagamento con un’unica soluzione, come finanziamenti, noleggio a lungo termine e leasing. Tra coloro che in futuro si affideranno alle vetture alla spina il 30% ritiene di utilizzarla solo in città, il 61% anche per gli spostamenti extra-urbani
Gli italiani
e
l’auto elettrica, un rapporto sempre più contraddittorio. Cresce l’interesse per questa tecnologia, ma la disponibilità ad acquistarle non procede di pari passo, anzi diminuisce: i costi dei modelli disponibili sul mercato, complice anche l’incertezza economica, sono percepiti come ancora troppo elevati da gran parte degli italiani.
20
Sono due le ragioni per cui l’elettrico sta diventando sempre più appealing, almeno nei desiderata degli italiani: in primis per l’impatto sull’ambiente, il 46% dichiara che lo sceglierà per la sua capacità di ridurre le emissioni allo scarico; il 40% lo farà per i risparmi che questa tecnologia consente in termini di manutenzione e di consumi. Che nel nostro Paese esista un forte interesse per gli e-vehicles è testimoniato anche dal fatto che 9 italiani su 10 si dichiarano interessati a provarli e testarli per qualche giorno.
Vorrei ma non posso!
Oggi il 76% degli italiani ha a disposizione un budget inferiore ai 30mila euro da destinare alla nuova auto e questo preclude una fetta importante del mercato, decisamente sopra questa soglia. Guardando all’auto del prossimo futuro, proprio il rapporto qualità/prezzo è la caratteristica giudicata più importante dagli automobilisti (la indica il 27% del campione), seguita dalla sicurezza e dai consumi ridotti (13%) e dai costi di manutenzione contenuti (12%). Interrogati su alcuni macro-trend della mobilità (elettrificazione –condivisione – guida autonoma – acquisti online), gli italiani vedono più vicina la diffusione massiva delle auto elettriche (il 63% ne è convinto), rispetto allo sviluppo della guida autonoma (il 58% dei rispondenti ci punta), agli acquisti senza recarsi in concessionaria (il 45% è convinto che presto saranno realtà) e all’abbandono della proprietà per la condivisione dell’auto (38%).
Il principale freno all’acquisto resta però il costo di questi modelli
Auto elettriche
Le auto elettriche in Italia stentano a decollare, il mercato è solo del 4% con un piccolo segno positivo a giugno Nuovi modelli, incentivi e aumento delle colonnine, ai nostri connazionali gli EV non sembrano proprio piacere. Ma se vi dicessimo che a breve potrebbe arrivare una batteria che si ricarica all'istante? E magari a seguire i prezzi saranno sempre più abbordabili.
No, non stiamo dando i numeri, semplicemente abbiamo scoperta la presenza di una batteria che sfrutta la fisica quantistica per ricaricarsi da 0 a 100 in un battito di ciglia. Due talentuosi ricercatori italiani, leggasi Marco Polini dell'università statale di Pisa, e Vittorio Giovannetti, della Normale Superiore sempre di Pisa, che dopo vari studi negli Stati Uniti e in Inghilterra hanno intuito la presenza del qubit.
“L’invenzione della pila da parte di Alessandro Volta, che ha posto le fondamenta dell’era elettrica, gestisce l’energia sulla base di principi elettrochimici che hanno dei limiti. Il primo è l’esaurimento, in forza del processo di decadimento degli elementi chimici che la compongono.
Allo stesso modo, il processo di carica è, in termini assoluti, “lento”, perché vincolato al tempo necessario per lo svolgimento delle reazioni elettrochimiche”, questo quanto affermava a marzo del 2018 proprio Polini in un articolo pubblicato su una delle rivista più autorevoli del settore, leggasi Physical Review Letters, spiegando i risultati ottenibili da una batteria di tipo quantistico.
A d d i o a i d e t r a t t o r i
s e m b r a e s s e r e i n a r r i v o n u o v e b a t t e r i e c h e s i r i c a r i c a n o a l l ' i s t a n t e
?
di particelle fisiche in cui è possibile i livelli di energia; una volta che vengono 'arrangiati' in una specifica architettura li si può controllare. La cosa che più ci interessa è che tale processo dinamico permette di caricare la batteria in un tempo che diventa sempre più rapido mano a mano che aumenta il numero dei qubit.
Di fatto sarà possibile creare batterie che passano dal 20 all'80% in tempi decisamente più brevi rispetto a quelli attuali, quasi all'istante, e più sono grandi e più sono veloci. Fortunatamente non si tratta semplicemente di un qualcosa di teorico visto che fra le novità più interessanti in tal campo vi è la Enea Tech, una fondazione che ha come obiettivo quello di individuare tecnologia per questo scopo.
Ne è nata poi a sua volta Planckian, una start up che produrrà la prima batteria superveloce entro due anni: che sia davvero la svolta? La tecnologia fa passi da gigante e negli ultimi 10 anni l'autonomia delle batterie è aumentata di ben 4 volte: se il futuro è quantistico allora possiamo dormire sonni tranquilli.
di Redazione Fleetime fonte everyeye
26
TALKINGPRESS
P O D C A S T FLEETIME AUTOMOTIVE NEWS FOR YOUR BUSINESS
Giulia Marrone
Cliccasulleimmaginiperascoltareiprotagonisti intervenutiaimicrofonidellaTalkingpress
Aperitivo con i...Bulli
Electric experience Toyota
bZ4x
Electric experience BMW i4
di redazione TALKINGPRESS
Leonardo Spacone
Vincenzo di Bella
CEO - Power Cruise Control
Electric fleet
30
Controtendenza
Shell torna a investire su Petrolio e Gas: il responsabile delle rinnovabili se ne va
Mentre aziende e startup in tutto il mondo stanno facendo sacrifici enormi per punt responsabile delle rinnovabili si dimette e va altrove. Thomas Brostrøm, che negli ult seguire nuove opportunità esterne”. Dimissioni che arrivano dopo le nuove strategie produzione di petrolio e gas e meno investimenti in ambito rinnovabile, in controtenden
Shell è una compagnia di cui abbiamo già scritto, anche perché negli anni scorsi ha stre ha trasformato diversi distributori tradizionali in hub di ricarica. Addirittura nel 202 dell’energia elettrica pulita, poi qualcosa è evidentemente cambiato. I piccoli segni di ca del 2021 ha assunto Thomas Brostrøm per spingere maggiormente sulle rinnovabili, a ge
Con Sawan il ruolo della divisione rinnovabili è stata lentamente rimpicciolita, con il investimenti sul petrolio è stata annullata. Non è forse un caso che il report Oil and dichiarato come le compagnie del settore petrolifero “non abbiano fatto progressi dagli A
tare sempre più su energie rinnovabili, Shell fa un clamoroso passo indietro - e il timi due anni si è occupato di energie rinnovabili per Shell, si è appena dimesso “per aziendali approvate dal CEO Wael Sawan, che prevedono un ritorno massiccio alla nza rispetto a tutti i trend del momento.
etto una partnership con BYD per portare nuove stazioni di ricarica in Europa, inoltre 21 voci di corridoio suggerivano un possibile abbandono graduale del petrolio in favore ambiamento sono arrivati sotto la direzione del CEO Ben van Beurden, che nell’estate ennaio 2023 però è arrivato Wael Sawan e così anche la marcia indietro.
potere di Brostrøm praticamente azzerato; nel frattempo anche l’idea di ridurre gli Gas Benchmark pubblicato dalla World Benchmarking Alliance nelle ultime ore abbia Accordi di Parigi siglati nel 2021”. Come dire, bene ma non benissimo...
32
Il 66% delle concessionarie in Italia si approvvigiona di energia sostenibile e/o autoprodotta da fonti rinnovabili. Nel 21% dei casi sono stati individuati traguardi ambientali da raggiungere che vengono monitorati tramite KPI puntuali, dunque, solo questa quota è preparata e più attenta nella fase di monitoraggio e controllo. Solo 1/3 dei concessionari rispondenti dichiara di essersi dotato di una politica di gestione della tematica di diversità, dell'inclusione e di pari opportunità per le varie categorie di dipendenti. Ogni dipendente realizza 49 ore di formazione in media annualmente. È un settore “sano” se si considera che nel 94% dei casi non si sono consumati eventi di corruzione e/o frode nel 2022.
È quanto emerge dallo studio di carattere esplorativo di Quintegia sui criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Si tratta di una prima assoluta mappatura ESG realizzata su quasi il 15% dei titolari di concessionari operanti in Italia - scelti prendendo in considerazione l’area geografica, il fatturato e il portafoglio brand, indicatori utili per costruire un campione eterogeneo rappresentante della situazione attuale relativa ai player della distribuzione automobilistica – con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte e le potenziali aree di sviluppo, elemento centrale anche per gli stakeholder.
“A conti fatti, per fare un balzo in avanti è necessario spingere verso una crescita culturale anche interna aziendale e verso la creazione di competenze specifiche soprattutto in considerazione del fatto che il settore è un driver economico di rilievo per il Paese. In Italia sono 1.155 i dealer che operano nel settore della mobilità, generano un fatturato intorno ai 48 miliardi (livello a cui ci si attestava nel 2019) e contano 57.000 posti di lavoro. Le concessionarie analizzate mantengono un ruolo chiave da protagoniste ma faticano a strutturare strategie integrate e più ampie che implichino tutti gli elementi della ESG. Si dovrà lavorare in questa direzione affinché il cambiamento economico, storico, sociale e ambientale sia un punto di forza e un trampolino di lancio” dichiara Tommaso Bortolomiol CEO di Quintegia.
Nelle concessionarie italiane attenzione alla sostenibilità, ma manca una pianificazione integrata con obiettivi chiari
Environmental
Per quanto riguarda il tema legato al controllo e alla gestione degli aspetti concessionari intervistati ha definito una policy ambientale, l’81% ha un referent certificazione ambientale. Di contro, nel 21% dei casi sono stati definiti obiettivi a
Per il futuro sarà indispensabile aumentare le competenze e essere più attent aziendale, nelle buone prassi e coinvolge direttamente i dipendenti negli obiett sostenibile e/o autoprodotta da fonti rinnovabili Ciò significa che solo un conces 100% rinnovabile o si è dotato di un impianto di autoproduzione.
Social
Nell’area che si occupa del sociale il quadro generale che emerge è di una car inclusione, pari opportunità. In relazione alla presenza di donne con ruolo manag la quota si attesta al 20% Il 34% degli intervistati dichiara di essersi dotato di po e di pari opportunità per le varie categorie di dipendenti. Rilevante è il fatto ch cambiamento epocale che sta vivendo il settore dell’automotive deve essere ac Un piano di formazione annuo che coinvolge tutte le funzioni aziendali è prese media annuali. Cresce ma non abbastanza la consapevolezza sull’argomento “sos è effettuata solo dall’11%
Governance
Nell’ambito della Governance, il percorso di miglioramento è ampio Il 52% no gestione della qualità, ambiente, salute, sicurezza, responsabilità sociale, energ interno Per quanto riguarda l’etica e la corruzione, l’ambiente si può definire “s frode nel 2022
ambientali, il quadro generale che si evince racconta che il 50% dei te (interno e/o consulente esterno) che gestisce questi temi, 1/3 ha una ambientali da raggiungere che vengono monitorati tramite KPI puntuali. i nella fase di monitoraggio L’efficienza energetica rientra nella policy ivi di riduzione. Il 66% delle concessionarie si approvvigiona di energia ssionario su tre non ha sottoscritto un contratto di fornitura dell’energia
renza circa azioni concrete e specifiche politiche aziendali su diversità, geriale, rispetto al totale di figure che ricoprono ruoli di pari importanza, olitiche e/o regole di gestione delle tematiche di diversità, dell'inclusione he solamente il 5% del totale, poi, comunica queste azioni all’esterno. Il compagnato da un consolidamento dello sviluppo e delle competenze. ente nel 66% dei casi Ogni dipendente realizza 49 ore di formazione in stenibilità”: la formazione specifica relativa a tutte le dimensioni del tema on ha conseguito alcuna certificazione volontaria dei propri sistemi di gia. Ma il 65% ha adottato un codice etico e/o un codice di condotta ano”: nel 94% dei casi non si sono consumati eventi di corruzione e/o
El tt ifi azione