Asian Export Art and Chinoiserie

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florence number nine

Arte orientale da esportazione e Cineseria Asian Export Art and Chinoiserie

Firenze 18 maggio 2013 Florence May 18th, 2013 1


Amministratore unico Daniele Soldi Tel. +39 348 7327455 soldi@florencenumbernine.com

Segreteria e Coordinamento Fabrizio Calducci info@florencenumbernine.com Relazioni Culturali Francesco Morena Tel: +39 333 4788134 morena@florencenumbernine.com Segreteria Clienti Rossella Caggese ross@florencenumbernine.com Ufficio Francia Jean Gauchet Tel. +33 (0)6 12439429 gauchet@florencenumbernine.com

Fotografie Andrea Rum Prodotto editoriale Sideways snc www.sideways.it Traduzioni in inglese AV Translation Team

Florence Number Nine Viale del Poggio Imperiale 9 50125 Firenze – Italia tel: +39 055 5277665 fax: +39 055 5277653 info@florencenumbernine.com www.florencenumbernine.com 2

Ufficio UK Jeremy Woon Tel. +44 79 69393329 j.woon@florencenumbernine.com Relazioni con la clientela di lingua giapponese Barbara de Lutio Tel: +39 349 7577874 delutio@florencenumbernine.com Relazioni con la clientela di lingua russa Natalya Baklarova Tel: +39 347 8825028 baklarova@florencenumbernine.com Ufficio Stampa Davide Morena Tel: +39 333 4998666 davide@florencenumbernine.com


Arte Orientale da Esportazione e Cineseria Asian Export Art and Chinoiserie Francesco Morena Direttore del Dipartimento / Head of Department Tel: +39 333 4788134 morena@florencenumbernine.com Francesco Morena è stato professore di Arte dell’Estremo Oriente presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli e Ispettore Onorario per il Ministero dei Beni Culturali italiano. È autore di numerosi libri e saggi in cataloghi di mostre in tutta Europa, riguardanti l’arte cinese, l’arte giapponese, il collezionismo europeo di manufatti estremo-orientali e le influenze che questi hanno avuto sull’arte occidentale. Ha all’attivo molte collaborazioni scientifiche con musei italiani ed europei. Tra i suoi lavori più significativi ricordiamo il catalogo della raccolta storica di arte cinese e giapponese nelle collezioni pubbliche di Firenze (“Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese di Palazzo Pitti”, Firenze 2005); il catalogo della mostra “Netsuke. Sculture in palmo di mano. La Raccolta Lanfranchi e opere da prestigiose collezioni internazionali” (Milano 2008); il volume “Chinoiserie. The Evolution of the Oriental Style in Italy from the 14th to the 19th century” (Firenze 2009); il catalogo della mostra “di linea e di colore. Il Giappone, le sue arti e l’incontro con l’Occidente” (Firenze 2012) ed il catalogo della mostra “Giapponismo. Suggestioni dell’Estremo Oriente dai Macchiaioli agli anni ‘30” (Firenze 2012). Per maggiori informazioni sull’attività scientifica del Prof. Francesco Morena Vi invitiamo a visitare www.orientart.it, il suo blog dedicato all’arte orientale. Francesco Morena has teached Asian Art at the Istituto Universitario Orientale in Naples and is currently Ispector for the Italian Ministry of Cultural Goods. He is the author of many books, exhibition catalogues and essays on Chinese and Japanese Art, the European collectionism of Far-Eastern Arts and the influences that Oriental cultures had on Western Art. Notable writings: “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese di Palazzo Pitti”, Florence 2005); “Netsuke. Sculture in palmo di mano. La Raccolta Lanfranchi e opere da prestigiose collezioni internazionali”, Milan 2008; “Chinoiserie. The Evolution of the Oriental Style in Italy from the 14th to the 19th century”, Florence 2009; “Line and Colour. Japanese Art and its Connection with Europe”, Florence 2005; “Giapponismo. Suggestioni dell’Estremo Oriente dai Macchiaioli agli anni ‘30“, Florence 2012). The complete list of the publications of Francesco Morena is on his Blog, www.orientart.it

Barbara de Lutio Assistente / Assistant Tel: +39 349 7577874 delutio@florencenumbernine.com

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Firenze, Sabato18 maggio 2013 Florence, Saturday, May 18th, 2013 10.30 - 13.30 / 14.30 - 19.00 10.30am - 1.30pm / 2.30pm - 7.00pm

Arte cinese Fine Chinese Art Arte himalayana e indiana Himalayan and Indian Art Arte orientale da esportazione e Cineseria Asian Export Art and Chinoiserie Giappone, Corea e Sud-est asiatico Japan, Korea and South-East Asia Esposizione / Viewing Domenica 12 maggio 2013 Sunday, May 12th, 2013 15.00 - 19.30 3.00pm - 7.30pm Lunedì 13 – Giovedì 16 maggio 2013 Monday, May 13th - Thursday, May 16th, 2013 9.30 - 19.30 9.30am - 7.30pm online bidding on: www.the-saleroom.com www.artfact.com 5


Porcellane

Porcelain

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301 Piatto

Cina, dinastia Ming (1368-1644), XIV-XV secolo. Ceramica con invetriatura di tipo céladon, diam. cm. 32. Stato di conservazione: buono (un piccolo restauro lungo l’orlo). Grande piatto a sezione circolare in ceramica rivestita di invetriatura verde di tipo céladon. Presenta sulla parete interna una sagomatura radiale a baccelli. Al centro del fondo si vede una decorazione floreale in leggerissimo rilievo. Piatti di questo genere, realizzati nelle fornaci di Longquan (provincia di Zhejiang), erano destinati prevalentemente all’esportazione verso il Medio Oriente, com’è testimoniato dalla loro presenza in un certo numero nelle collezione dell’Ardebil (J.A. Pope, “Chinese Porcelains from the Ardebil Shrine”,Washington 1956, tav. 124). In qualche esemplare raggiungevano poi anche l’Europa: céladon di questo tipo si trovavano, ad esempio, a Firenze nella collezione di Lorenzo il Magnifico, tra cui un piatto ancora oggi conservato nel Museo degli Argenti, che gli fu donato dal Sultano d’Egitto nel 1487 (F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, pp. 22-23, n. 1, tav. I), prima cioè che iniziasse il commercio diretto tra il Portogallo e la Cina. Dish China, Ming dynasty (1368–1644); 14th–15th century. Céladon glaze ceramic, diam. cm. 32. Condition: good (a small restoration on the rim). Large round dish with green céladon glaze.The inner surface features fluted radial shaping with a floral pattern in gentle relief in the centre. Dishes like these, made in the Longquan (Zhejiang Province) kilns, were produced mainly for export to the Middle East, and this is proved by their extensive presence in the Ardebil collection (J.A. Pope, “Chinese Porcelains from the Ardebil Shrine”,Washington 1956, plate 124). Some items then also reached as far as Europe and this type of céladon could be found in Florence, for example, in the collection of Lorenzo the Magnificent, including a plate that can still be seen in the Museo degli Argenti, donated by the Sultan of Egypt in 1487 (F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, pp. 22–23, n. 1, plate I).

€ 2.500,00 / 3.000,00 8


302 Piatto

Vietnam, fine del XV – inizio del XVI secolo. Ceramica ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, diam. cm. 37,7. Stato di conservazione: buono (una sbeccatura restaurata). Grande piatto a sezione circolare dipinto in blu di cobalto al di sotto dell’invetriatura trasparente. Bordino superiore, piede e base non hanno coperta vetrosa; la base si presenta di color marrone scuro per effetto del fuoco sull’impasto. La decorazione all’interno del piatto consiste in una serie di bande parallele decorate a motivi floreali, disposte intorno al grande medaglione circolare ornato con una rigogliosa peonia. Sull’esterno della parete, invece, si susseguono pannelli petaliformi. La produzione vietnamita di ceramiche dall’impasto porcellanoso decorate in bianco-blu prese il via nel corso del XIV secolo, poco dopo che essa fu sperimentata con grande successo nella Cina della dinastia Yuan (1279-1368). Come per le analoghe porcellane cinesi prodotte nelle fornaci di Jingdezhen, anche questo vasellame vietnamita – certamente ispirato a quello cinese - era prevalentemente destinato al mercato dell’esportazione, principalmente nei paesi del Sud-Est asiatico, anche se non mancano testimonianze dell’arrivo di ceramiche vietnamite in Europa e nel Medio Oriente. Significativa è la presenza di una nota bottiglia nella straordinaria collezione del Topkapi Museum di Istanbul, sulla quale è riportata un’iscrizione che la data all’ottavo anno di Dai Hoa, ovvero il 1450 (R.L. Hobson, “Chinese Porcelains at Costantinople”, in “Transactions of the Oriental Ceramic Society”, 1933-1934, pp. 9-21). Per una serie di piatti vietnamiti di questo tipo si veda, ad esempio, J. Guy, “Oriental Trade Ceramics in Southeast Asia”, catalogo della mostra, Victoria 1980, nn. 100-102); esemplari analoghi in C.M. Yong - M-F. Dupoizat - E.W. Lane, “Vietnamese Ceramics”, Singapore 1982, nn. 106, 108, 125, 152, 189); un altro simile è illustrato in J. Carswell, “Blue and White. Chinese Porcelain and Its Impact on the Western World”, catalogo della mostra, Chicago 1985, n. 41). Dish Vietnam, late 15th–early 16th century. ‘Blue and white’ porcelain, diam. cm. 37,7. Condition: good (a restored small chip). A large, round dish with cobalt blue underglaze decoration.The upper edge, foot and base are not glazed; the base is dark brown due to the effect of fire on the impasto.The inner decoration comprises a series of parallel bands decorated with floral motifs, arranged around the large circular medallion adorned with a luxuriant peony.The exterior features a sequence of petal-shaped panels. Vietnamese earthenware production using porcelain-based impasto with blue-and-white decoration began in the 14th century, shortly after it had been tested with great 01 success in the China of the Yuan dynasty (1279–1368).As for similar Chinese porcelain produced in the Jingdezhen kilns, this Vietnamese ware (certainly inspired by the Chinese) was also mainly intended for export, above all to the countries of Southeast Asia, although there is evidence of the arrival of Vietnamese ceramics in Europe and the Middle East. The presence of a bottle in the wonderful Topkapı Palace Museum collections in Istanbul, inscribed with the date of the eighth year of Dai Hoa, in other words 1450, is significant (R.L. Hobson, “Chinese Porcelains at Costantinople”, in “Transactions of the Oriental Ceramic Society”, 1933-1934, pp. 9-21). For a series of similar Vietnamese dishes see, for instance, J. Guy, “Oriental Trade Ceramics in Southeast Asia”, exhibition catalogue,Victoria 1980, nos. 100-102); other similar pieces in C.M.Yong M-F. Dupoizat - E.W. Lane, “Vietnamese Ceramics”, Singapore 1982, nn. 106, 108, 125, 152, 189); another illustrated in J. Carswell, “Blue and White. Chinese Porcelain and Its Impact on the Western World”, exhibition catalogue, Chicago 1985, n. 41).

€ 3.500,00 / 4.000,00 9


303 Tazza

Cina, dinastia Ming (1368-1644), seconda metà del XVI secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 6 x 12. Marchio: “Fu Gui Jia Qi” (富貴佳器, “Vasellame eccellente per la ricca nobiltà”). Stato di conservazione: buono (minute sbeccature). Tazza in porcellana a sezione circolare con piede ad anello. Dipinta a solo smalto blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente con riflessi azzurrati, mostra sull’esterno della parete una decorazione di corolle circolari tra le quali si dispongono piccoli uccelli stilizzatissimi; verso l’orlo è una fascia con arabesco. All’interno dell’orlo un’altra fascia con tappeto geometrico, e sul fondo, bombato rispetto al piano, una corolla fogliata. Qualità dell’impasto, tonalità del blu di cobalto e stile decorativo di questa tazza sono elementi per datare questa tazza al periodo compreso tra gli anni dei regni degli imperatori Jiaqing (1522-1566) e Wanli (1573-1619). Anche il marchio di buon auspicio che vi compare si trova su porcellane di questo tipo, realizzate nelle fornaci di Jingdezhen e spesso destinate all’esportazione verso i paesi del Sud-Est asiatico. Una coppetta simile è nel museo di Francoforte sul Meno (G. Avitabile - S.G. von der Schuenburg, “Chinesisches Porzellan. Aus beständen des Museum für Kunsthandwerk Frankfurt am Main”, Fracoforte sul Meno 1977, p. 30, n. 29); un altra analoga, con stesso marchio è illustrata in J. Carswell, “Blue and White. Chinese Porcelain and Its Impact on the Western World”, catalogo della mostra, Chicago 1985, p. 102, n. 44. L’autore mette in evidenza un’ispirazione islamica per questo genere di decoro, illustrando a p. 145, n. 85, una coppetta simile di area safavide della seconda metà del XVII secolo. Cup China, Ming dynasty (1368-1644), second half of the 16th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 6 x 12. Mark: “Fu Gui Jia Qi” (富貴佳器, “Excellent Wares for the Wealthy Nobility”). Condition: good (very small chips). Circular porcelain cup with round base. Painted only with cobalt blue enamel under the transparent glaze with azure glares, it shows a decoration of circular corollas with small stylized birds on the external side; towards the rim there is a band with an arabesque motif. Inside the rim another band with a geometric pattern and, on the convex bottom, a corolla of leaves. The quality of the body, the shade of cobalt blue and the decorative style of this cup are elements that enable us to date it to the period between the reigns of the emperors Jiaqing (1522-1566) and Wanli (1573-1619).The good omen mark appears also on other porcelains of this kind as well, realized in the Jingdezhen kilns and often intended for exportation to the countries of South-Eastern Asia. A similar cup is in the Frankfurt Museum (G. Avitabile - S.G. von der Schuenburg, “Chinesisches Porzellan. Aus beständen des Museum für Kunsthandwerk Frankfurt am Main”, Fracoforte sul Meno 1977, p. 30, n. 29); another very similar one is illustrated in J. Carswell, “Blue and White. Chinese Porcelain and Its Impact on the Western World”, exhibition catalogue, Chicago 1985, p. 102, n. 44. The author puts in evidence the Islamic inspiration for this kind of decoration, illustrating (p. 145, n. 85) a similar example produced in the Safavid area in the second half of the 17th century.

Lot. 01

€ 500,00 / 600,00 10


304 Coppa

Cina, dinastia Ming (1368-1644), seconda metà del XVI secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 8,7 x 18. Marchio: “Chang ming fu gui” (長命富貴, “Lunga vita, ricchezza e onori”). Stato di conservazione: lievi sbeccature lungo l’orlo. Coppa in porcellana a sezione circolare posante su piede ad anello. La decorazione in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente mostra sull’esterno della parete quattro riserve ogivate, all’interno di ognuna delle quali si vede un animale mitologico; tra i cartigli si dispongono nuvole. All’interno, verso l’orlo, si svolge una fascia con decoro geometrico; mentre sul fondo è un medaglione circolare, all’interno del quale si vede un cavaliere in groppa al suo destriero. Lo stile compendiario di questa ciotola è tipico della produzione delle fornaci di Jingdezhen sul finire della dinastia Ming, nel corso degli anni dei regni di Jiaqing (1522-1566) e Wanli (1573-1619). Bowl China, Ming dynasty (1368-1644), second half of the 16th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 8,7 x 18. Mark: “Chang ming fu gui” (長命富貴, “Long life, richness and honours”). Condition: fair (smal chips). Circular-section porcelain cup based on round base. The decoration in cobalt blue painted below the transparent glaze show, on the external side, four nose-cone reserves; inside each one of them, an illustration of a mythological animal. Some clouds are drawn among the scrolls. Inside, towards the rim, there is a band with a geometric decoration, while on the bottom there is a circular medallion showing a knight mounting a horse. The compendiario style of this bowl is typical of the production of the Jingdezhen kilns at the end of the Ming dynasty, during the reigns of Jiaqing (1522-1566) and Wanli (1573-1619).

€ 500,00 / 1.000,00 11


305 Bottiglia

Cina, dinastia Ming (1368-1644), prima metà del XVII secolo; area islamica, XIX secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata; argento inciso e sbalzato, h. cm. 25. Stato di conservazione: buono. Bottiglia in porcellana sulla quale si innesta una montatura in argento che ricopre gran parte del collo, per terminare con un coperchio emisferico dotato di piccola presa a cipolla. La decorazione, dipinta a smalto blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente con lievi riflessi azzurrati, si svolge all’interno di pannelli verticali, separati l’uno dall’altro da bande ornate di macchie circolari. In ognuna delle riserve si svolge una composizione, con animali, elementi naturali e vasi con fiori. Nella zona superiore, verso l’attaccatura con il collo, la pannellatura è delimitata da una fascia orizzontale con teste di scettro ruyi appaiate. La montatura in argento è lavorata a sbalzo per la resa di un ricco motivo fitomorfo. Questa bottiglia è un bell’esempio di porcellana di tipo ‘kraak’, termine olandese che identifica la caracca, ovvero la tipica imbarcazione che navigava tra i continenti a scopi commerciali. La porcellana ‘kraak’ – dipinta quasi esclusivamente in ‘bianco e blu’ - è dunque un tipico prodotto cinese destinato all’esportazione, principalmente verso l’Europa e il Medio Oriente (M. Rinaldi, “Kraak Porcelain. A Moment in the History of Trade”, Londra 1989; “Kraak Porcelain. The rise of global trade in the late 16th and early 17th centuries”, Londra 2008). A testimoniare la lunga fortuna di questo genere di bottiglia, si può ricordare che contenitori di questo tipo sono state ritrovati nel recupero del cargo San Diego naufragato nel 1600 (D. Carré – J.-P. Desroches – F. Goddio, “Le San Diego: Un trésor sous la mer”, Parigi 1994, nn. 90-92, 95, 97-99, 101-102), del cargo Witte Leeuw affondato nel 1613 (C.L. Van der Pijl-Ketel, “The Ceramic Load of the ‘Witte Leeuw (1613)”, Amsterdam 1982, p. 135) e nella cosiddetta ‘Giunca Hatcher’ del 1643-1646 (C. Sheaf – R. Kilburn, “The Hatcher Porcelain Cargoes. The Complete Record”, Oxford 1988, tav. 48). L’uso di dotare di montature in argento le porcellane cinesi era molto diffuso nell’area medio-orientale, fin da tempi molto precoci. Non stupisce perciò che nella straordinaria collezione del Topkapi Saray Museum di Istanbul siano presenti alcune bottiglie ‘bianco e blu’ di tipo ‘kraak’ con montature in argento (R. Krahl (a cura di J.Ayers), “Chinese Ceramics in the Topkapi Museum, Instanbul”, 2 voll., Londra 1986: II, p. 750, nn. 1381-1382a). Bottle China, Ming dynasty (1368–1644), first half of the 17th century; Islamic area, 19th century. ‘Blue and white’ porcelain, silver, h. cm. 25. Condition: good. Porcelain bottle with an applied silver mount that covers much of the neck, closed by a hemispherical cap with small ‘onion’ handle. The cobalt blue decoration is painted under a transparent glaze with light bluish hues and is laid out in vertical panels, each separated from the next by bands ornamented with circular spots. Each resist area has its own composition, with animals, natural elements, and vases of flowers. In the upper part, where the body meets the neck, the panelling is delimited by a horizontal band with paired ‘ruyi’ sceptre heads. The silver mount is embossed with a lavish plant motif. This bottle is a fine example of a type of porcelain known as ‘kraak’, a Dutch term that refers to the carrack, a vessel that sailed between continents for trade purposes. ‘Kraak’ porcelain is almost always blue-and-white ware and thus a typical Chinese product intended for export, mainly towards Europe and the Middle East (M.Rinaldi, “Kraak Porcelain. A Moment in the History of Trade”, London 1989; “Kraak Porcelain.The Rise of Global Trade in the Late 16th and early 17th centuries”, London 2008). The lengthy success of the this type of bottle is documented by the discovery of such containers during the recovery of the San Diego cargo ship, which sank in 1600 (D. Carré – J.-P. Desroches – F. Goddio, “Le San Diego: Un trésor sous la mer”, Paris 1994, nos. 90–2, 95, 97–9, 101–2); the Witte Leeuw cargo ship, which sank in 1613 (C.L. Van der Pijl-Ketel, “The Ceramic Load of the ‘Witte Leeuw (1613)”, Amsterdam 1982, p. 135); the so-called ‘Hatcher Junk’ of 1643–46 (C. Sheaf – R. Kilburn, “The Hatcher Porcelain Cargoes. The Complete Record”, Oxford 1988, plate 48). Since very early times it was customary in the Middle East to fit silver mounts on Chinese porcelain. It is hardly surprising therefore, that the extraordinary collections of Istanbul’s Topkapı Saray Museum have a number of blue-and-white ‘kraak’ bottles with silver mounts (R. Krahl (ed. J.Ayers), “Chinese Ceramics in the Topkapı Museum, Istanbul”, 2 vols., London 1986: II, p. 750, nos 1381-1382a).

€ 2.000,00 / 3.000,00

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306 Bottiglia

Cina, metà del XVII secolo circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, h. cm. 26,5. Stato di conservazione: buono (minute sbeccature). Bottiglia in porcellana a sezione quadrata, con brevissimo collo e piccola bocca disposti al centro del lato superiore, praticamente piatto se si eccettua l’anello in leggero altorilievo che accoglie l’apertura. La decorazione, dipinta in blu di cobalto al di sotto dell’invetriatura trasparente, mostra quattro paesaggi sulle altrettante facce della bottiglia, con alberi, rocce, corsi d’acqua e padiglioni. Sul lato superiore, ai quattro angoli, altrettante nuvole stilizzate; al centro una corona con una dentellatura. Questa bella bottiglia è esemplare di produzione di vasellame cinese in porcellana verso la metà del XVII secolo, cosiddetto ‘Transizione’. Nella forma riprende da vicino modelli occidentali, in particolare olandesi. Il tono del blu di cobalto è intenso, gradato con perizia per la resa di sfumati e ombreggiature. La vetrina trasparente, con leggerissimi riflessi verde-azzurro, è spessa, untuosa, di grande sensibilità tattile. Un esemplare del tutto analogo a questo per forma, misure e decorazione si trovava nella collezione Hodroff (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, Londra 1994, n. 237; l’autore mette in evidenza la derivazione di questa forma da fiasche cinesi del 1630 circa, poi ripresa dai ceramisti giapponesi verso il 1670). Bottle China, mid-17th century. ‘Blue and white’ porcelain, h. cm. 26,5. Condition: good (minute chips). Square-section porcelain bottle with a very short neck and small mouth at the centre of the upper side, which is virtually flat except for the light relief ring around the opening.The cobalt blue underglaze decoration has one landscape on each of the four sides of the bottle, depicting trees, rocks, watercourses, and pavilions.The four corners of the upper side show two stylized clouds and have a central serrated crown. This beautiful bottle is a prime example of Chinese porcelain production in the mid-17th century, in the so-called ‘Transitional’ style. Its shape closely mimics Western models, in particular the Dutch type. The shade of cobalt blue is intense, expertly graded to render nuances and shading. The transparent glaze has blue-green hues, and is thick, oily, and extremely textured. A very similar example in shape, size and decoration was once part of the Hodroff Collection (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain Illustrated from the Hodroff Collection”, London 1994, no. 237. The author highlights the derivation of this form from Chinese flasks dated c. 1630, then recovered by Japanese potters in about 1670).

€ 1.500,00 / 2.000,00

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307 Due tazzine

Cina, metà del XVII secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 6 x 11,5. Stato di conservazione: buono. Coppia di tazzine in porcellana posanti su base ad anello e con sezione ottagonale. Sono dipinte in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente. La decorazione, disposta sulla parete esterna in pannellature verticali, mostra rametti fioriti. Si tratta di due esemplari di porcellana prodotta nelle fornaci di Jingdezhen (provincia di Jiangxi) verso la metà del XVII secolo, ovvero in quel periodo noto agli studi sulla porcellana cinese col nome di ‘Transizione’. Simili coppette erano esplicitamente destinate al mercato dlel’esportazione verso l’Europa. Two small cups China, mid-17th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 6 x 11,5. Condition: good. A pair of porcelain cups with ring base and octagonal section.The ‘blue and white’ decoration is arranged on the outer surface in vertical panels and depicts flowering twigs. These are two examples of ‘Transitional’ porcelain produced in the Jingdezhen (Jiangxi province) kilns in the mid-17th century. This kind of bowsl was explicitly aimed at the European export market.

€ 800,00 / 1.000,00 308 Cinque tazze

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), 1690 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 6 x 14. Provenienza: Christie’s Amsterdam, 7-8 aprile 1992, lot 926. Stato di conservazione: minute sbeccature. Serie di cinque tazze in porcellana a sezione circolare, posanti su base ad anello. Presentano sull’esterno della parete una decorazione a motivi floreali di gusto compendiario, dipinta in blu di cobalto steso al disotto dell’invetriatura trasparente. Facevano parte del ‘bottino’ di porcellane recuperate dal Vung Tau Cargo, così detto dal nome della provincia meridionale del Vietnam nei pressi della quale – al largo delle isole di Con Dao - fu ritrovata un’imbarcazione carica di porcellane destinate dapprima a Batavia in Indonesia, quartier generale in Asia della Compagnia delle Indie Orientali olandese (VOC), e quindi ad Amsterdam. Le operazioni di recupero, coordinate da Sverker Hallstrom, furono ultimate nel 1991, e la vendita organizzata da Christie’s Amsterdam tra il 7 e l’8 aprile del 1992 (C.J.A. Jörg – M. Fletcher, “Porcelain from the Vung Tau Wreck: The Hallstrom Excavation”, Singapore 2001). Five cups China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), c. 1690. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 6 x 14. Provenance: Christie’s Amsterdam, 7–8 April 1992, lot 926. Condition: minor chips. A series of five circular porcelain cups on a ring base.The exterior wall is decorated with compendiario-style floral motifs, executed in cobalt blue under transparent glaze. The cups were part of the ‘booty’ retrieved from the Vung Tau Cargo, thus named for the southern province of Vietnam, just off the Con Dao Islands, where this boatload of Chinaware was found.The cargo ship had sailed initially for the Asian headquarters of the Dutch East India Company (VOC), in Batavia (Indonesia), and thence for Amsterdam. The recovery operations were coordinated by Sverker Hallstrom and completed in 1991; the auction was organized by Christie’s of Amsterdam auction on 7–8 April 1992 (C.J.A. Jörg – M. Fletcher, “Porcelain from the Vung Tau Wreck:The Hallstrom Excavation”, Singapore 2001).

€ 800,00 / 1.000,00 309 Sei tazze

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), 1690 circa. Porcellana, cm. 5 x 10,7. Provenienza: Christie’s Amsterdam, 7-8 aprile 1992, lot 490. Stato di conservazione: ottimo. Le sei tazze hanno sezione circolare, posano su basso piede ad anello e hanno orlo leggermente estroflesso. Non sono state invetriate e non presentano alcuna decorazione. Provengono dalla vendita organizzata da Christie’s Amsterdam il 7-8 aprile del 1992, nel corso della quale furono vendute le porcellane recuperate dal Vung Tau Cargo, così detto dal nome della provincia meridionale del Vietnam nei pressi della quale – al largo delle isole di Con Dao - fu ritrovata questa imbarcazione carica di porcellane destinate dapprima a Batavia in Indonesia, quartier generale in Asia della Compagnia delle Indie Orientali olandese (VOC), e quindi ad Amsterdam. Le operazioni di recupero, coordinate da Sverker Hallstrom, furono ultimate nel 1991. Oltre alle migliaia di pezzi messi in asta l’anno dopo, una parte del carico fu acquisita dai musei vietnamiti (C.J.A. Jörg – M. Fletcher, “Porcelain from the Vung Tau Wreck: The Hallstrom Excavation”, Singapore 2001). Six cups China, Qing dynasty (1644-1911), Kangxi reign (1662-1722), c. 1690. Porcelain, cm. 5 x 10,7. Provenance: Christie’s Amsterdam, 7-8 aprile 1992, lot 490. Condition: good. The six round cups have a low ring foot and slightly everted rim.They are neither glazed nor decorated. The cups were acquired at the Christie’s of Amsterdam auction of 7–8 April 1992, including porcelain retrieved from the Vung Tau cargo, thus named for the southern province of Vietnam, just off the Con Dao Islands, where this boatload of Chinaware was found. The cargo ship had sailed initially for the Asian headquarters of the Dutch East India Company (VOC), in Batavia (Indonesia), and thence proceeding for Amsterdam. The recovery operations were coordinated by Sverker Hallstrom and completed in 1991. In addition to the thousands of pieces offered at auction the year after, a part of the cargo was acquired by Vietnamese museums (C.J.A. Jörg – M. Fletcher, “Porcelain from the Vung Tau Wreck:The Hallstrom Excavation”, Singapore 2001).

€ 800,00 / 1.000,00

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310 Giara

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722). Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, coperchio in legno, h. cm. 20. Provenienza: Goffi Carboni, Roma. Stato di conservazione: buono. Giara in porcellana con corpo globulare e breve collo (meihua guan) dipinta in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente. La decorazione si compone di pannelli polilobati che si stagliano su un fondo blu a ‘ghiaccio spezzato’ sul quale si dispongono sparsi fiori di pruno in bianco a riserva. All’interno dei pannelli si vedono alcune delle “Cento antichità” (bogu). Questo genere di vaso – versione di epoca Kangxi di un tipo già prodotto a Jingdezhen nella prima metà del XVII secolo - è genericamente noto come “giara da zenzero”, poiché in Cina esso era utilizzato per contenere spezie. Il vaso e il contenuto venivano usati come dono in occasione del Capodanno, il quale coincide solitamente con l’arrivo della primavera. A questo avvenimento allude anche la presenza dei fiori di pruno che sbocciano ancora in inverno, al primo sciogliersi del ghiaccio. Si tratta di una tipologia di giara abbastanza diffusa, replicata anche in anni successivi fino a tutt’oggi: si segnalano qui, tra gli altri, i cinque esemplari di epoca Kangxi nel Museo Duca di Martina di Napoli (L. Caterina, “Catalogo della porcellana cinese di tipo bianco e blu”, Roma 1986, nn. 50-54). Alcuni esemplari noti del periodo Kangxi conservano ancora il loro coperchio emisferico in porcellana, decorato in maniera analoga al corpo, come l’esemplare nel South Africa Cultural History Museum di Capetown (“Ancient Chinese Trade ceramics”, catalogo della mostra, Taipei 1992, p. 129). Jar China, Qing dynasty (1644-1911), Kangxi reign (1662-1722). ‘Blue and white’ porcelain, wooden lid, h. cm. 20. Provenance: Goffi Carboni, Rome. Condition: good. Porcelain jar with globular body and short neck (‘meihua guan). The ‘blue and white’ decoration comprises multifoil panels that stand out against a cracked-ice background, scattered with white plum blossom in resist technique. Several ‘bogu’ (“One Hundred Antiquities”), are illustrated in the panels. This kind of vase – a Kangxi-era version of a type already produced at Jingdezhen in the first half of the 17th century – is generically known as a ‘ginger jar’, because in China it was used to hold spices.The jar and its contents were gifted at New Year, which usually coincided with the arrival of spring.This event is suggested by the plum blossom that flowers even in winter as soon as the ice melts. This is a popular type of jar that was also replicated in subsequent years and is still made nowadays.Worth mentioning are the five pieces of the Kangxi period in the Museo Duca di Martina of Naples (L. Caterina, “Catalogo della porcellana cinese di tipo bianco e blu”, Rome 1986, nos. 50–4). Some famous specimens of the Kangxi period still have their hemispheric porcelain lids, decorated in a similar fashion to the body, like an example in the South Africa Cultural History Museum of Capetown (“Ancient Chinese Trade Ceramics”, exhibition catalogue,Taipei 1992, p. 129).

€ 3.000,00 / 5.000,00

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311 Vasetto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722). Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta, invetriata e parzialmente dorata, h. cm. 24. Marchio: foglia di artemisia (aiye). Stato di conservazione: piccolo restauro verso la bocca. Vaso in porcellana a sezione quadrilobata. Dalla larga base l’ampiezza si restringe sul piede per poi ampliarsi al massimo sul corpo, riprendendo a restingersi ancora sul collo – sul quale si innestano due prese a forma di piccolo drago - ed espandersi nuovamente in prossimità della bocca. La decorazione, a smalto blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente – si svolge sull’esterno con una serie di pannelli, all’interno dei quali piccole composizioni floreali. Bell’esemplare di porcellana di Jingdezhen di epoca Kangxi destinato all’esportazione verso l’Europa. Vase China, Qing dynasty (1644-1911), Kangxi period (1662-1722). ‘Blue and white’ porcelain, h. cm. 24. Mark: artemisia leaf. Condition: small restoration near the opening. Quatrefoil-section porcelain vase with a wide base. The narrowest part is at the foot, expanding to its fullest extent on the body and then narrowing again on the neck, which fits two small, dragon-shaped handles, opening out again at the mouth. The cobalt blue underglaze decoration covers the entire outer surface with a series of panels containing small floral arrangements.

€ 1.000,00 / 1.500,00 20


312 Grande ciotola

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), 1700 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 10,5 x 20,5. Marchio: conchiglia all’interno di doppio cerchio concentrico sulla base. Stato di conservazione: buono (una piccola sbeccatura all’orlo). Grande e bella ciotola in porcellana a sezione circolare, posante su basso piede ad anello. Ha la parete sagomata sia all’interno sia all’esterno in una baccellatura regolare dall’andamento verticale; l’orlo è mosso da un’elegante ogivatura. La decorazione è stata dipinta in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente: consiste di un rigoglioso ramo fiorito che si staglia naturalisticamente sul fondo bianco della porcellana. Rametti si vedono anche all’interno nei pressi dell’orlo; sul fondo, invece, una simpatica composizione con un leprotto nel paesaggio, con erbe, nuvole e luna. La marca con la conchiglia era usata dai ceramisti di Jingdezhen durante il regno dell’imperatore Kangxi al posto della tradizionale marca di regno (nianhao) con il nome dell’imperatore, perchè si evitasse – in caso di rottura del pezzo – di profanarne la persona. Large bowl China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), c. 1700. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 10,5 x 20,5. Mark: a shell inside a double concentric circle on the base. Condition: good (a small chip on the rim). Large, beautiful round porcelain bowl set on a low ring foot. It is shaped inside and out with regular vertical fluting; the rim has elegant contouring.The cobalt blue underglaze decoration consists of a lush flowering branch that emerges naturally from the white porcelain background; sprigs are also to be seen inside, near the rim, while the base features a charming composition of a leveret in a landscape with grass, clouds and the moon. The shell mark was used by the Jingdezhen potters during the reign of Emperor Kangxi instead of the traditional nianhao kingdom mark with the name of the emperor, to avoid violating the imperial person if the piece were to break.

€ 2.500,00 / 3.000,00 21


313 Grande ciotola

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), 1700 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 10 x 20,6. Marchio: fiore all’interno di doppio cerchio concentrico sulla base. Stato di conservazione: buono (minute sbeccature lungo l’orlo). Grande ciotola in porcellana a sezione circolare, posante su base ad anello, sagomata lungo la parete, sia all’interno sia all’esterno, in una pannellatura dall’andamento obliquo. La decorazione, dipinta in blu di cobalto al di sotto dell’invetriatura trasparente, asseconda questo rilievo, con piccole composizioni floreali disposte all’interno di ogni pannello; inoltre, al centro del fondo, si vede una scena con roccia e fiori entro cornice circolare. Il marchio floreale sotto la base è nel repertorio dei marchi utilizzati dai ceramisti di Jingdezhen durante il regno dell’imperatore Kangxi. Un ciotola di forma simile a questa, ma con varianti nel decoro floreale, si trova nel Musée national Adrien Dubouché di Limoges (“L’Odyssée de la porcelaine chinoise. Collections du musée national de Céramique, Sèvres, et du musée national Adrien Dubouché”, Limoges, catalogo della mostra (Sèvres-Limoges-Marseille) a cura di C. Shimizu e L. Chabanne, Parigi 2003, p. 131, n. 66). Large bowl China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), c. 1700. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 10 x 20,6. Mark: flower in a double concentric circle on the base. Condition: good (minute chips along the rim). A large, round porcelain bowl set on a low ring base, shaped inside and out with regular slanted panelling.The cobalt blue underglaze decoration echoes this relief and depicts small floral arrangements inside each panel. The centre of the base shows a scene with rocks and flowers in a round frame. The floral mark under the base is one of the trademarks used by Jingdezhen potters during the reign of Emperor Kangxi. A bowl of a similar shape, but with different floral decor, is located in the Musée National Adrien Dubouché of Limoges (“L’Odyssée de la porcelaine chinoise. Collections du musée national de Céramique, Sèvres, et du musée national Adrien Dubouché, Limoges”, exhibition catalogue [Sèvres-Limoges-Marseille], ed. C. Shimizu and L. Chabanne, Paris 2003, p. 131, no. 66).

€ 3.000,00 / 3.500,00 22


314 Ciotola con manico

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), fine del XVII - inizio del XVIII secolo; Olanda, prima metà del XIX secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, argento inciso, cm. 6,6 x 14,5. Stato di conservazione: buono. Ciotola in porcellana a sezione circolare posante su basso piede ad anello con tesa inclinata. Dipinta in un intenso e brillante blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente, presenta sul fondo un piccolo paesaggio con una pagoda in primo piano, mentre sulla tesa si svolge ancora un paesaggio con padiglioni, rocce, alberi e una muraglia. Sull’esterno della parete si vede una veduta ravvicinata, con piante, rocce e un tratto di staccionata. Il manico in argento si aggancia su due lati opposti della tesa: è decorato a incisione con motivi vegetali. Un simile montatura metallica caratterizza due piattini già nella collezione Mottahedeh (D. Howard – J. Ayers, “China for the West. Chinese Porcelain & other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection”, 2 voll., Londra 1978: I, pp. 69-70, nn. 26-27: gli autori ricordano l’esistenza di una coppa con manico simile con punzone risalente al 1856-1874). Bowl with handle China, Qing dynasty (1644-1911), Kangxi period (1662-1722), late 17th – early 18th century; Holland, first half of the 19th century. ‘Blue and white’ porcelain, silver, cm. 6,6 x 14,5. Condition: good. Porcelain bowl with round section set on low ring foot with sloping rim. Painted in an intense, brilliant cobalt blue underglaze, illustrating on the base a small landscape with a pagoda in the foreground, while the rim depicts a landscape with trees, rocks, pavilions, and a wall. The exterior depicts a close-up view of plants, rocks and a stretch of fence.The silver handle is attached to both sides of the rim and has an engraved plant decoration. A similar metal handle is also found on the two side plates formerly in the Mottahedeh Collection (D. Howard – J. Ayers, “China for the West. Chinese Porcelain and Other Decorative Arts for Export, Illustrated from the Mottahedeh Collection”, 2 vols., London 1978: I, pp. 69–70, nos. 26–7: the authors mention the existence of a bowl with a similar punched handle dating to 1856–74).

€ 1.000,00 / 1.500,00 23


315 Tre contenitori per il té

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo; Inghilterra (?), XVIII secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, coperchi in argento e ottone, h. cm. 14,5 e cm. 11,5. Stato di conservazione: lievi sbeccature. Tre contenitori per il té in porcellana, uno di maggiori dimensioni a sezione circolare, due a sezione ottagonale. Tutti hanno coperchio in metallo, due in argento, uno in ottone. Il più grande presenta una decorazione dipinta a smalto blu di cobalto steso al di sopra della coperta invetriata. consistente in corolle di pruno a riserva su un fondo blu reticolato, con nervature e dettagli dei fiori resi a sottili tratti blu. I due ottagonali presentano anch’essi una decorazione a smalto blu con con delicate composizioni floreali disposte in pannelli che assecondano la forma dei contenitori. Three tea caddies China, Qing dynasty (1644-1911), 18th century; England (?), 18th century. ‘Blue and white’ porcelain, silver and brass lids, cm. 14,5 and cm. 11,5. Condition: good (svery small chips). Three porcelain tea caddies. They all have a metal cap – two in silver, one in brass.The bigger one has a decoration painted on the glazed surface with cobalt blue enamel, consisting of plum corollas on a blue webbed base, with ribs and flowers details rendered with fine blue lines.The two octagonal tea caddies present a blue enamel decoration as well, with delicate floral compositions organized in panels that fit the shape of the pots.

€ 2.000,00 / 2.500,00 24


316 Sette bambini seduti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1750 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, h. cm. 8. Stato di conservazione: piccole sbeccature. Gruppo di sette sculturine in porcellana raffiguranti altrettanti bambini seduti, con le gambe divaricate e le braccia sollevate al gomito. Sono dipinte in blu di cobalto solo sul succinto vestito che copre pancia e dorso delle figure. D.S. Howard, nel descrive una coppia di statuette del tutto analoghe a queste allora nella collezione Hodroff (“The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, Londra 1994, n. 301), metteva in evidenza la loro rarità, e il loro interesse in quanto provenienti dal recupero ad opera del Capitano Hatcher del relitto del cargo Geldermalsen, naufrato nel gennaio 1752. Poiché menzioni di questo genere di statuette non compaiono nei documenti ufficiali della Compagnia delle Indie Orientali Olandese relativi a quel viaggio via mare, è molto probabile che esse fossero il frutto di una trattativa privata, e perciò il loro numero doveva essere limitato (nella vendita all’asta del 1986 delle porcellane del Geldermalsen ne furono venduti solo nove esemplari). Un pezzo simile è nel museo di Francoforte (G. Avitabile - S.G. von der Schuenburg, “Chinesisches Porzellan. Aus beständen des Musseum für Kunsthandwerk Frankfurt am Main”, Fracoforte sul Meno 1977, p. 169, n. 347). Seven seated children China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–95), c. 1750. ‘Blue and white’ porcelain, h. cm. 8. Condition: very small chips. A group of seven porcelain figurines depicting seven children seated, with legs spread and arms raised at the elbow.They feature a skimpy cobalt blue garment covering the belly and back of each figure. D.S. Howard described a very similar pair of statuettes in the Hodroff collection (“The Choice of the Private Trader.The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, London 1994, no. 301) and pointed out their rarity and interest as they were recovered by Captain Hatcher from the wreck of the Geldermalsen, a cargo ship that sank in January 1752. Since there is no mention of this genre of statuette in official documents of the Dutch East India Company regarding that sea trip, it is very likely that they were the result of a private contract and therefore were required to be of a limited number (only nine specimens were sold at the 1986 auction of Geldermalsen porcelain). A similar piece is in the Frankfurt museum (G. Avitabile - S.G. von der Schuenburg, “Chinesisches Porzellan. Aus beständen des Musseum für Kunsthandwerk Frankfurt am Main”, Frankfurt 1977, p. 169, n. 347).

€ 1.500,00 / 2.000,00 25


317 Sei piatti e sei tazze

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1750 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, diam. cm. 17,8 (piatti), cm. 5,8 x 11,2 (tazze). Provenienza: Christie’s Amsterdam, 28 aprile - 2 maggio 1986, lot 2671. Stato di conservazione: ottimo. Serie di sei piatti in porcellana a sezione circolare con altrettante tazzine. La raffinata decorazione – dipinta a smalto blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente – si svolge sulla superficie a vista dei piattini e sulla parete esterna delle tazze. Consiste di paesaggi acquatici con alberi, rocce, padiglioni e barchette, ai quali si aggiunge una stretta cornicetta lungo l’orlo. Provengono dal cargo Geldermalsen, affondato nei mari della Cina del sud nel gennaio del 1752 e recuperato dal Capitano Hatcher nel 1985 (C.J.A. Jörg, “The Geldermalsen. History and Porcelain”, Groningen 1986). Six cups and dishes China, Qing dinasty (1644-1911), Qianlong reign (1736-1795), c. 1750. ‘Blue and white’ porcelain, diam. cm. 17,8 (dishes), cm. 5,8 x 11,2 (cups). Provenance: Christie’s Amsterdam, 1986 April 28th - May 2nd, lot 2671. Condition: good. Six porcelain cups with dishes.The items are circular and all have a ring base.The refined cobalt blue underglaze decoration covers the upper surface of the dishes and the outer surface of the cups with a waterscape decoration of trees, rocks, pavilions and boats, finished with a narrow frieze around the rim. These dishes and cups come from the Geldermalsen cargo ship that sank in the South China seas in January 1752, later recovered by Captain Hatcher in 1985 (C.J.A.Jörg, “The Geldermalsen. History and Porcelain”, Groningen 1986).

€ 3.000,00 / 4.000,00 26


318 Due Ciotole

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1750 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 7,5 x 16,5. Provenienza: Christie’s Amsterdam, 28 aprile – 2 maggio 1986, lot 2593. Stato di conservazione: ottimo. Coppia di ciotole decorate in blu di cobalto con tre steli fioriti di peonia; un’altra peonia è al centro del fondo. Sull’esterno una invetriatura uniforme di color marrone di tipo ‘Batavia’. Le due ciotole provengono dal cargo Geldermalsen. Un piattino e una ciotola simili a queste, si trovavano nella collezione Hodroff (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, Londra 1994, n. 207); un’altra simile si trova nel British Museum di Londra (“Ancient Chinese Trade ceramics”, catalogo della mostra, Taipei 1992, p. 29). Two bowls China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. 1750. ‘Blue and white’ porcelain with ‘café au lait’ glaze, cm. 7,5 x 16,5. Provenance: Christie’s Amsterdam, 1986 April 28th - May 2nd, lot 2593. Condition: good. A pair of porcelain bowls, both decorated with three flowering peony stems; another peony at the centre of the base. The exterior is finished in uniform, Batavia-type brown glaze.The two bowls come from the Geldermalsen cargo. A similar example was in the Hodroff collection (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, Londra 1994, n. 207); a similar bowl (d. 16.5 cm) is found in London’s British Museum (“Ancient Chinese Trade ceramics”, exhibition catalogue,Taipei 1992, p. 29).

€ 800,00 / 1.000,00

319 Due Ciotole

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1750 circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 7,5 x 16,5. Provenienza: Christie’s Amsterdam, 28 aprile - 2 maggio 1986, lot 2559. Stato di conservazione: ottimo. Coppia di ciotole decorate all’interno con una scena di paesaggio lacustre. Sull’esterno una invetriatura uniforme di color marrone. Questo genere di porcellana che combina pittura in blu con invetriatura ‘caffe-latte’ è noto con il termine di ‘Batavia’ poiché sembra che esso fosse molto popolare in quella città. Si trattava di prodotti realizzati non su speciali commissioni. Le due ciotole provengono dal cargo Geldermalsen, affondato nei mari della Cina del sud nel gennaio del 1752 e recuperato dal Capitano Hatcher nel 1985 (C.J.A. Jörg, “The Geldermalsen. History and Porcelain”, Groningen 1986). Two bowls China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. 1750. ‘Blue and white’ porcelain with ‘café au lait’ glaze, cm. 7,5 x 16,5. Provenance: Christie’s Amsterdam, 1986 April 28th - May 2nd, lot 2559. Condition: good. A pair of circular bowls decorated with a lake landscape. The exterior is finished in brown glaze. This type of porcelain, combining blue decoration with pale brown glaze, is known as Batavia as it seems to have been very popular in that city.These products were not made on special commission.The two bowls come from the Geldermalsen cargo ship that sank in the South China seas in January 1752, later recovered by Captain Hatcher in 1985 (C.J.A.Jörg,The Geldermalsen. History and Porcelain, Groningen 1986).

€ 800,00 / 1.000,00 27


320 Falco

Giappone, periodo Edo (1615-1868), XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta e invetriata con base in bronzo dorato, h. cm. 48. Stato di conservazione: buono. Scultura in porcellana raffigurante un falco posato su una roccia, il volatile dipinto sinteticamente a tratti blu e la pietra in grigio. L’intera composizione posa su base in bronzo dorato con volute dall’andamento rococò. L’opera è stata realizzata nelle fornaci di Arita (isola meridionale di Kyūshū) molto probabilmente nel Settecento, realisticamente destinata al mercato dell’esportazione verso l’Europa, allora gestito dalla Compagnia delle Indie Orientali olandese (VOC). Tra le statuette simili conservate nelle storiche collezioni europee, si ricorda in particolare quella nella Burghley House Collection di Stamford (Inghilterra, Lincolnshire), già descritta in un inventario compilato nel 1688 (“Porcelain for Palaces. The Fashion for Japan in Europe 16501750”, catalogo della mostra a cura di J. Ayers, O. Impey e J.V.G. Mallet, Londra 1990, n. 156). Inoltre, due statuette di porcellana orientale raffiguranti un falco su una roccia facevano bella mostra di sé su una mensola nella ‘Stanza delle Porcellane’ di Charlottenburg a Berlino: si vedono benissimo nella nota stampa nella quale è raffigurata la principale parete dell’ambiente berlinese, tratta da un disegno di Eosander von Göthe del 1705 circa. Infine, alcuni disegni di statue in porcellana estremo-orientale raffiguranti rapaci (dotate di base in bronzo dorato) furono vergati da Gabriel de Saint-Aubin sulla sua copia del catalogo di vendita (14 febbraio 1769) degli oggetti d’arte del Gaignat, segretario di Luigi XV. Non ci pare quindi improbabile che l’affascinante scultura qui proposta abbia un giorno fatto parte dell’arredo di una importante, nobiliare, reale, dimora europea. Hawk Japan, Edo period (1615–1868), 18th century. ‘Imari’ porcelain with gilt bronze base, h. cm. 48. Condition: good. A porcelain sculpture of a falcon on a rock, its plumage hinted at in blue and the rock in grey. The entire composition stands on a gilt bronze base with rococo-style volutes. The work was made in the kilns of Arita (southern island of Kyūshū), very probably in the 18th century, and probably intended for the European export market, then run by the Dutch East India Company (VOC). Similar statuettes are found in historic European collections, in particular the Burghley House Collection, Stamford (Lincolnshire, UK), described in an inventory drawn up in 1688 (“Porcelain for Palaces.The Fashion for Japan in Europe 1650-1750”, exhibition catalogue, ed. J. Ayers, O. Impey, J.V.G. Mallet, London 1990, no. 156). In addition, two Oriental porcelain figurines depicting a falcon on a rock were prominently shown on a shelf in Berlin’s Charlottenburg ‘Porcelain Room’ and can be clearly seen in the print memo that depicts the main wall of the Berlin site, taken from a drawing by Eosander von Göthe, c. 1705. Lastly, several sketches of Far-East porcelain statues of birds of prey (on bronze bases) were drawn by Gabriel de Saint-Aubin for an auction catalogue (14 February 1769) of the objets d’art belonging to Louis XV’s secretary, Gaignat. It is more than likely, then, that the charming sculpture proposed here was once part of the décor in a prestigious European stately home.

€ 1.000,00 / 2.000,00

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321 Grande piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, diam. cm. 39,2. Stato di conservazione: buono (minuta sbecatura sull’orlo). Grande piatto in porcellana a sezione circolare, posante su base ad anello, con basso cavetto arrotondato e ampia tesa piatta leggermente inclinata. La decorazione dipinta, a tratti e campitura di blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente, mostra al centro del fondo un medaglione a contorno polilobato, all’interno del quale si svolge uno scorcio di paesaggio con monti, alberi e padiglioni. Tra il cavetto e la zona inferiore della tesa si dispone invece una banda con petali appaiati, e sopra un fregio di greche. Lungo la tesa scorre un ornato di tralci e mezze corolle reso in delicata incisione della pasta prima dell’invetriatura. E’ un bell’oggetto, elegante per forma, raffinato per combinazione di decoro dipinto e inciso, in una porcellana a pasta molto sottile tipica della metà del Settecento, di una bella qualità nonostante alcuni lievi difetti di cottura sul fondo. Large dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. 1750. ‘Blue and white’ porcelain, diam. cm. 39,2. Condition: good (very small chip on the rim). A circular section big porcelain dish resting on a ring-shaped base, with low rounded cavetto and wide flat rim, slightly inclined. The painted decoration has cobalt blue outlines and background, applied under the transparent glazing. At the centre of the bottom, a polylobed medallion contains the view of a landscape with mountains, trees and pavilions. Between the cavetto and the lower part of the rim, a strip of coupled flower petals unfolds, while above we can see a Greek fret motif. A border of vine branches and half-corollas runs along the rim, rendered through delicate engravings on the body prior to the glazing process. This fine object boasts an elegant shape and a refined combination of painted and engraved decorations on a thin-bodied porcelain, typical of the mid-18th century. The overall quality is good even though the bottom shows some slight firing faults.

€ 2.000,00 / 3.000,00 30


322 Grande bacile

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 8 x 36,5. Stato di conservazione: buono (sbeccature lungo l’orlo). Grande bacile circolare in porcellana, con ampio cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata. Dipinto sulla superficie a vista in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente. La decorazione presenta sul fondo una scena con peonie e due uccelli; sulla tesa si vedono quattro riserve a contorno lobato con composizioni floreali all’interno, disposte su un tappetto geometrico di losanghe; simile motivo ricorre in una fascia nei pressi dell’orlo, mentre sulla tesa si svolge un delicato paesaggio di fiori di loto e anatre. Large basin China, Qing dynasty (1644-1911), 18th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 8 x 36,5. Condition: good (small chips). Large circular basin. The decoration is painted in cobalt blue underglaze: it consists in a scene with peonies and birds, together with lobed cartouches with smaller floreal compositions on a geometric background. A similar geometrical motif is also near the rim.

€ 1.500,00 / 2.000,00 31


323 Grande bacile

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 8 x 39. Stato di conservazione: buono. Grande bacile in porcellana ‘bianco-blu’ a sezione circolare, con alto cavetto arrotondato, tesa piatta inclinata e orlo sagomato a ogive. La decorazione si svolge sulla superficie a vista. Mostra sul fondo un suggestivo scorcio di paesaggio acquatico, con rocce, padiglioni, vegetazione, uccelli e una figura su una barca. Sulla tesa si dispone un tappeto geometrico di losanghe interrotto da riserve a contorno polilobato con fiore all’interno; sulla tesa si vedono invece quattro composizioni floreali. Large basin China, Qing dynasty (1644-1911), 18th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 8 x 39. Condition: good. Big circular bowl in ‘blue and white’ porcelain, with tall rounded cavetto, inclined flattened rim and ogival shaped fringe.The decoration is visible on the surface. At the bottom there is a striking glimpse of an aquatic landscape, with rocks, pavilions, vegetation, birds, and a figure on a boat. On the rim there is a geometric lozenge pattern, interrupted by reserves with polylobed outline and a flower inside, while the fringe shows four floral compositions.

€ 1.000,00 / 1.500,00 32


324 Zuppiera con vassoio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 20 x 29 x 21 (zuppiera) e cm. 4,3 x 34,5 x 28,5 (vassoio). Stato di conservazione: zuppiera restaurata e piccole sbeccature sul vassoio. Bella ed elegante zuppiera con suo vassoio in porcellana ‘bianco-blu’. I due pezzi hanno entrambi sezione ovale: la zuppiera è dotata di manici e coperchio bombato con presa a bocciolo. La decorazione, dipinta in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente dai lievi riflessi azzurrati, si compone di delicate composizioni di fiori e uccelli, nel tipico gusto della porcellana cinese da esportazione della metà del Settecento circa. Tureen with tray China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 20 x 29 x 21 (tureen) and cm. 4,3 x 34,5 x 28,5 (tray). Condition: restoration on tureen and small chips on the tray. Exquisite and elegant tureen and matching tray in ‘blue and white’ porcelain. The two pieces are both oval-shaped: the tureen has handles and a convex lid with a bud-shaped handle. The decoration, painted in cobalt blue below the transparent glaze with light azure glares, is made of delicate flower and bird compositions, in the typical style of the Chinese porcelain exported during the mid-eighteenth century.

€ 500,00 / 1.000,00

325 Zuppiera con vassoio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), fine del XVIII – inizio del XIX secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 20 x 29 x 21 (zuppiera) e cm. 3,5 x 30,8 x 25 (vassoio). Stato di conservazione: buono. Zuppiera in porcellana ‘bianco-blu’ a sezione ovale, dotata di manici ‘a intreccio’ e coperchio bombato con presa a fungo, con suo vassoio. Entrambi decorati in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura trasparente con scorci di paesaggio fluviale, con monti, vegetazione, padiglioni e piccole figure umane, nello stile cosiddetto ‘Nanking’ riferibile ad una produzione per l’esportazione tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento che ottenne grandissimo successo di vendite. Tureen with tray China, Qing dynasty (1644-1911), late 18th - early 19th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 20 x 29 x 21 (tureen) and cm. 3,5 x 30,8 x 25 (tray). Condition: good. Oval-sectional tureen in ‘blue and white’ porcelain, provided with ‘interlaced’ handles and a convex lid with a mushroom-shaped handle, complete with a matching tray. Both pieces are decorated in cobalt blue painted below the transparent glaze with glimpses of fluvial landscape, including mountains, vegetation, pavilions and small human figures, in the so called ‘Nanking’ style that can be attributed to a production intended for export that proved very successful in sales between the end of the 18th and the beginning of the 19th century.

€ 700,00 / 800,00 33


326 Zuppiera con vassoio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), fine del XVIII – inizio del XIX secolo. Porcellana ‘bianco e blu’ dipinta e invetriata, cm. 20 x 29 x 21 (zuppiera) e cm. 5,5 x 37 x 30,7 (vassoio). Stato di conservazione: buono. Grande e bella zuppiera in porcellana ‘bianco-blu’ a sezione ovale, dotata di manici ‘a intreccio’ e coperchio bombato con presa a fungo. Decorata sull’esterno con scorci di paesaggio fluviale entro riserve ovaleggianti, sull’orlo del coperchio compare una fascia di motivi geometrici, floreali e farfalle di tipo ‘Fitzhugh’. Il vassoio presenta invece una decorazione di tipo “Willow pattern”, con uno scorcio di paesaggio nel quale, per l’appunto, compare il salice, incorniciato da bordure geometriche di vario tipo. Inventata in Inghilterra verso il 1770 su ispirazione di modelli di paesaggio cinese, fu quindi ripresa dai ceramisti di Jingdezhen su esplicita richiesta degli acquirenti stranieri. Tureen with tray China, Qing dynasty (1644-1911), late 18th - early 19th century. ‘Blue and white’ porcelain, cm. 20 x 29 x 21 (tureen) and cm. 5,5 x 37 x 30,7 (tray). Condition: good. Big and wonderful oval-sectional tureen in ‘blue and white’ porcelain, provided with ‘interlaced’ handles and a convex lid with mushroom-shaped handle. Decorated on the outside with glimpses of a fluvial landscape within oval reserves; on the rim of the lid, a band with geometric and floral patterns and ‘Fitzhugh’ butterflies. The tray presents a ‘Willow pattern’ decoration, with a glimpse of a landscape in which – indeed –, a willow enclosed by geometric borders of various type is represented. Created in England around 1770 and inspired by models of Chinese landscape, it was then reprised by Jingdezhen’s potters at the request of the foreign customers.

€ 1.000,00 / 1.500,00

327 Sei piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo. Porcellana dipinta e invetriata, diam. cm. 22,5. Stato di conservazione: danni. Gruppo di sei piatti circolari in porcellana di medie dimensioni, tre dei quali di tipo ‘bianco e blu’, due con smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’, uno con smalti di tipo ‘Imari’. Six dishes China, Qing dynasty (1644–1911), 18th century. Porcelain, diam. cm. 22,5. Condition: damages. Group of six circular porcelain dishes, three of which are blue-and-white ware, two are multi-coloured in the enamels typical of the famille rose palette, and one is in ‘Imari’ colours.

€ 600,00 / 700,00 34


328 Contenitore con coperchio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1644-1911), fine del XVII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, base in legno, h. cm. 9,5. Provenienza: Goffi Carboni, Roma. Stato di conservazione: buono. Piccolo contenitore in porcellana a sezione circolare. Posa su basso piede ad anello ed è dotato di coperchio a calotta ribassata con presa circolare. Decorato a smalti verde, giallo, rosso e nero stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente con una composizione continua di tralci e corolle floreali. Posa su base in legno intagliato. Tra le più belle qualità della porcellana ‘famiglia verde’ va annoverata senza dubbio la straordinaria brillantezza degli smalti, sapientemente dislocati su una porcellana molto bianca, rivestita da una coperta vetrosa trasparente, quasi priva di riflessi tonali. Container with lid China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), late 17th century. ‘Famille verte’ porcelain, wooden base, h. cm. 9,5. Provenance: Goffi Carboni, Rome. Condition: good. Small, circular porcelain container on a low ring foot.The depressed dome lid has a circular grip. Green, yellow, red and black overglaze decoration with a continuous garland of shoots and corollas on transparent glaze.The base is in carved wood. One of the finest features of famille verte porcelain is undoubtedly the extraordinary brilliance of its enamels, skilfully deployed on very white porcelain, finished with a transparent glaze that has almost no tonal reflections.

€ 800,00 / 1.000,00 35


329 Contenitore con coperchio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1644-1911), fine del XVII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, base in legno, h. cm. 14. Provenienza: Robert Dupuy, Paris. Stato di conservazione: buono. Contenitore in porcellana a sezione circolare, posante su basso piede ad anello e dotato di coperchio emisferico ribassato con presa circolare. Decorato a smalti verde, giallo, rosso e nero stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente con una composizione continua di tralci e corolle floreali. Posa su base in legno intagliato con quattro piedini. Affascinante esemplare di porcellana ‘famiglia verde’ della fine del XVII secolo, elegante nella forma e raffinato nel decoro, impostato intorno alla rigogliosa peonia dipinta in una vivacissima tonalità di smalto rosso. Container with lid China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722). ‘Famille verte’ porcelain, wooden base, h. cm. 14. Provenance: Robert Dupuy, Paris. Condition: good. Circular porcelain container on a low ring foot and hemispherical lid with round grip. Green, yellow, red and black overglaze decoration of continuous garland of shoots and corollas on transparent glaze, standing on a wood base with four carved feet. This is a fascinating example of late-17th-century ‘famille verte’ porcelain, with an elegant line and refined decoration, developed around the flourishing red peony painted in bright nuance of red enamel.

€ 1.500,00 / 2.000,00 36


330 Vaso con coperchio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1644-1911), fine del XVII secolo; Europa, XVIII-XIX secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, bronzo dorato, h. cm. 24. Stato di conservazione: buono. Bel vasetto in porcellana a sezione circolare, con parete sagomata e coperchio a campana, anch’esso modellato a sgonfi. Dipinto negli smalti policromi della tavolozza ‘famiglia verde’ (verde, rosso, blu e nero), mostra sull’esterno del corpo una decorazione floreale disposta secondo l’andamento della sagomatura; sul coperchio si appaiano foglie in modo analogo. Base, connessione tra corpo e coperchio e presa a bocciolo sono in bronzo dorato. L’uso di arricchire la porcellana cinese di montature metalliche venne in auge fin dai primi temi in cui il vasellame estremo-orientale cominciò ad arrivare in Europa, ovvero nel XIII-XIV secolo. Da allora tale gusto continuò ad avere sempre un certo seguito, raggiungendo un particolare favore nella Francia del XVIII-XIX secolo. Vase with lid China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), late 17th century; Europe, 18th–19th centuries. ‘Famille verte’ porcelain, gilt bronze, h. cm. 24. Condition: good. A fine, circular, small porcelain vase with shaped wall and bell lid, also puffed. The exterior is finished in the ‘famille verte’ palette of enamels (green, red, blue, black), with a floral decoration that echoes the form of the shaping; the lid also has similar leaves.The base, the connecting section between the body and the lid, and the bud-shaped grip, are in gilt bronze. It became customary to embellish Chinese porcelain with metal mount from the earliest times that Far-Eastern pottery began to arrive in Europe, in the 13th-14th centuries. Subsequently this style continued to be quite popular and was a particular favourite in 18th-19th century France.

€ 1.000,00 / 1.500,00 37


331 Bottiglia

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), inizio del XVIII secolo; area islamica, XIX secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta; argento inciso, h. cm. 31. Marchio: tralcio di crisantemo, in blu sotto coperta sulla base entro doppio cerchio concentrico. Stato di conservazione: buono (leggera consunzione degli smalti). In un momento imprecisato della sua storia questa bottiglia in porcellana cinese è arrivata nel Medio Oriente, in una zona di cultura islamica. Lì abili artigiani l’arricchirono della bella montatura in argento lavorato a incisione e sbalzo che la riveste nella parte superiore del collo e come coperchio. Chi a quel tempo l’abbia posseduta ha voluto così valorizzare questa bottiglia proveniente da tanto lontano, che già attraeva molto interesse per la bella qualità della materia ceramica con cui era stata modellata e per il decoro floreale dipinto a smalti di tonalità brillante della tavolozza ‘famiglia verde’. L’uso di arricchire le porcellane cinesi di una montatura in metallo ha una storia molto lunga. Si può dire anzi che già I primi esemplari giunti giunti in Europa ne fossero subito dotati: il celebre “Vaso Gaignères-Fonthill”, una bottiglia cinese di tipo qingbai della prima metà del XIV secolo che si pensa sia arrivata in Europa prima del 1338, fu subito trasformato in versatoio con l’aggiunta di una montatura metallica eseguita in Occidente. Si voleva così elevare queste porcellane cinesi al rango di tesori, perché potessero di buon grado entrare a far parte di quelle proto-Kunstkammern (le “stanze dei tesori”, per l’appunto), che diverranno nel XVI-XVII secolo il fiore all’occhiello delle collezioni artistiche europee. Questo gusto continuò senza interruzione anche nei secoli successivi divenendo una forma speciale di distinzione nell’ambito del collezionismo di porcellana cinese. Il marchio del fiore all’interno dei due cerchi concentrici si trova frequentemente sulla porcellana prodotta durante il regno di Kangxi. Fu la stessa corte imperiale a proibire l’utilizzo del tradizionale nianhao con il nome del sovrano per evitare che, in caso di rottura dei pezzi, venisse profanata la sua persona. Bottle China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), early 18th century; Islamic area, 19th century. ‘Famille verte’ porcelain, silver, h. cm. 31. Mark: chrysanthemum shoot on the base, in a double concentric circle. Condition: good (enamels slightly worn). At some point in its history, this Chinese porcelain bottle reached an area of Islamic culture in the Middle East. Here, skilled artisans decorated it with a lovely engraved and embossed silver mount that covers the top of the neck and serves as a stopper. The owner at that time thus enhanced the bottle that came from so far away, which had already attracted much interest for the fine quality of the ceramic material with which it was made and the floral decoration painted in brilliant ‘famille verte’ enamels. The custom of decorating Chinese porcelain with a metal mount is very ancient. Indeed, the earliest specimens reaching Europe were already embellished in this manner. The famous ‘Gaignères-Fonthill Vase’, a Chinese qingbai-style bottle of the first half of the 14th century, thought to have arrived in Europe before 1338, was quickly converted into a jug thanks to a metal mount added in the West. The intention was to elevate Chinese ware to the status of treasure, so it could rightly enter the early Kunstkammern (treasure rooms) that became the showpiece of in the 16th–17th-century European artistic collections. This preference continued seamlessly into later centuries and became a special form of distinction for Chinese porcelain collectors. The mark of a flower in two concentric circles can be found frequently on porcelain produced during the Kangxi reign. It was the court itself that prohibited the use of the traditional nianhao kingdom mark bearing the name of the emperor, to avoid violating the imperial person if the piece were to break.

€ 2.000,00 / 3.000,00

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332 Vaso

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1644-1911), fine del XVII – inizio del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, base in legno, h. cm. 15,5. Stato di conservazione: buono. Grazioso vaso in porcellana a sezione circolare. L’ampiezza dalla base si restringe sul piede per poi ampliarsi progressivamente sul corpo dove diventa massima, restringendosi di nuovo verso la spalla; il collo è cilindrico. La decorazione, dipinta negli smalti della ‘famiglia verde’ (rosso, blu, giallo, verde in più tonalità e nero), si costituisce di una composizione floreale che occupa liberamente la superficie del corpo; tra i fiori prevalgono i crisantemi. Tra spalla e collo si situa una fascia geometrica, mentre sul collo si vedono piccoli rametti fioriti. Il vaso è molto raffinato. Elegante nella forma, si caratterizza per una deliziosa decorazione floreale applicata a smalti brillanti, che risaltano sul fondo perfettamente bianco della porcellana invetriata. Esemplifica al meglio le più pregnanti peculiarità della porcellana cinese di tipo ‘famiglia verde’. Vase China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722). ‘Famille verte’ porcelain, wooden base, h. cm. 15,5. Condition: good. Pretty circular porcelain vase.The fullness of the base narrows on the foot and opens progressively up into the body to its maximum breadth, then narrows again towards the shoulder; the neck is cylindrical.The exterior is finished in the famille verte palette of enamels (red, blue, yellow, various shades of green, and black), with a floral composition that fills the body liberally, prevalently with chrysanthemums. A geometric band separates the shoulder from the neck, while the neck itself depicts flowering sprigs. This is a very refined vase and the elegant form features a delightful floral decoration applied in bright enamels, standing out from the perfectly white glazed porcelain. It is a perfect example of the most striking traits of Chinese ‘famille verte’ ware.

€ 2.000,00 / 3.000,00 40


333 Vaso

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1644-1911), fine del XVII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, base in legno, h. cm. 13. Marchio: due cerchi concentrici in blu di cobalto sotto la base. Stato di conservazione: buono. Bel vaso in porcellana a sezione circolare con ampiezza massima nei pressi della spalla, al di sopra della quale si innesta un robusto collo cilindrico. Dipinto negli smalti policromi della tavolozza della cosiddetta ‘famiglia verde’, mostra sull’esterno della parete un decoro di rocce e rametti fioriti, disposto liberamente. In alto, sulla spalla nei pressi del collo, si svolge una banda a reticolo mentre, nella zona inferiore del collo, è visibile una fascia a fiammelle. Vase China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722). ‘Famille verte’ porcelain, wooden base, h. cm. 13. Condition: good. A handsome, circular vase reaching maximum width at the shoulder, above which rises a sturdy cylindrical neck. It is decorated in the multi-coloured palette of the so-called famille verte, depicting rocks and flowering sprigs arranged freely over the exterior. There is a cross-hatched strip at the top, on the shoulder near the neck, while the lower neck section features a band of flames.

€ 1.500,00 / 2.000,00 41


334 Dieci piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, diam. cm. 22,3. Stato di conservazione: buono. Gruppo di dieci piatti circolari in porcellana, posanti su base ad anello, con cavetto arrotondato e tesa piatta lievemente inclinata. Dipinti in blu sottocoperta, smalti rosso, verde, blu, nero e oro stesi al di sopra dell’invetriatura, mostrano al centro del fondo una composizione con un daino che traina un carrettino con fiori; la scena è ambientata in uno scorcio di paesaggio con bassa staccionata, alberi e rocce. Sulla tesa si svolge un elaborato e finissimo arabesco incorniciato da due bande con fregio di greche. Ten dishes China, Qing dynasty (1644–1911), first half of the 18th century. ‘Famille verte’ porcelain, diam. cm. 22,3. Condition: good. Set of ten round porcelain dishes resting on a ring-shaped base with rounded cavetto and flat rim, slightly inclined. Painted in under-glazed blue and decorated with red, green, blue, black and gold enamels applied over the glazing. At the centre of the bottom we can see a composition depicting a fallow deer drawing a small cart of flowers, and as backdrop the view of a landscape with a low fence, trees and rocks.The rim is traced by an intricate and refined arabesque motif framed by two strips of Greek fret pattern.

€ 1.500,00 / 2.000,00 42


335 Coppa

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), inizio del XVIII secolo; Germania, Augsburg, 1720 circa Porcellana invetriata e dipinta, argento, madreperla e agate, h. cm.16. Stato di conservazione: buono. Questo affascinante manufatto si compone di una tazza a sezione circolare in porcellana cinese, decorata a smalti policromi della ‘famiglia verde’ con scene di scoiattoli tra rocce e piante di vite con uva; su questa si innesta una montatura in argento con inserti di madreperla e agate di varie tonalità di manifattura di Augsburg, costituita da piede ad anello e coperchio circolare, questo sormontato da una figura umana con asta tra le mani. L’uso di combinare la porcellana cinese con montature di produzione europea venne in auge fin tardo Medioevo: il proposito era quello di conferire all’oggetto esotico maggiore dignità artistica. Per una montatura molto simile a questa si veda C. Hernmarck, “The Art of the European Silversmith 1430-1830”, 2 voll., Londra-New York 1977: II, nn. 308-310. Cup China, Qing dinasty (1664-1911), Kangxi period (1662-1722), early 18th century; Germany, Augsburg, c. 1720. ‘Famille verte’ porcelain, silver, mother-of-pearl, agate, h. cm.16. Condition: good. This fascinating artefact is composed of a circular section cup made of Chinese porcelain, decorated in polychrome enamels of the famille verte palette with scenes of squirrels among rocks and grapevines; on top of this there is a silver mount with mother-of-pearl insertions and agates in various shades of the Augsburg production composed by a ring base and a circular lid, with a human figure on top holding a bar in his hands.The combination of Chinese porcelain and a European production came into fashion during the late Middle Ages: the idea was to confer higher artistic dignity to the object. For a similar mount see C. Hernmarck, “The Art of the European Silversmith 1430 1830”, 2 volumes, London-New York 1977: II, nn. 308-310.

€ 1.500,00 / 2.000,00 43


336 Grande catino

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), fine del XVII - inizio del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, cm. 16,5 x 21. Stato di conservazione: buono. Grande catino in porcellana a sezione circolare, posante su piede ad anello. Dipinto negli smalti della tavolozza della cosiddetta ‘famiglia verde’, mostra sull’esterno una raffinata decorazione con composizioni di fiori, insetti e uccelli sistemate all’interno di riserve petaliformi con cornici di sottili linee rosse. Di bella forma, notevole anche per le dimensioni, questo catino ben esemplifica le migliori qualità della porcellana cinese di tipo ‘famiglia verde’. La pittura è resa con cura, elegante nella disposizione degli elementi della composizione, brillante per tonalità degli smalti; la porcellana è molto bianca, quasi priva di imperfezioni, rivestita di un’invetriatura trasparente senza particolari riflessi tonali. Large bowl China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), late 17th – early 18th century. ‘Famille verte’ porcelain, cm. 16,5 x 21. Condition: good. Large, circular porcelain bowl with ring foot, painted with enamels of the so-called ‘famille verte’ palette used to create a refined exterior decoration of floral compositions, insects and birds placed inside resist areas framed in fine red strokes. The bowl, handsome in shape and of a significant size, is a good example of the best ‘famille verte’ Chinese porcelain. The painting is executed with care and there is a stylish arrangement of the elements in the composition, using bright enamels. The porcelain is very white, almost flawless, and coated with a transparent glaze with no particular tonal reflections.

€ 3.500,00 / 5.000,00

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337 Piccola giara

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Yongzheng (1723-1735). Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, base e coperchio in legno, h. cm. 11,5. Provenienza: Sidney Moss, Londra. Stato di conservazione: buono. Elegantissima giara in porcellana a sezione circolare con ampiezza massima nei pressi del corpo. Ha base e coperchio in legno. Dipinto a smalti policromi stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente (che esalta la purezza della pasta porcellanosa), mostra una decorazione floreale molto raffinata, di un tipo più affine al gusto cinese che a quello europeo. Small jar China, Qing dynasty (1644–1911),Yongzheng period (1723–1735). ‘Famille verte’ porcelain; wooden base and lid, h. cm. 11,5. Provenance: Sidney Moss, London. Condition: good. Elegant circular porcelain jar with maximum fullness at the body, and complete with wood base and lid. The multi-coloured enamels are layered over the transparent glaze (which emphasizes the purity of the porcelain paste) to create a very refined floral decoration, of a type more akin to Chinese than European taste.

€ 2.500,00 / 3.000,00 46


338 Vaso

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia verde’ invetriata e dipinta, h. cm. 36. Stato di conservazione: buono. Vaso in porcellana a sezione circolare, con corpo panciuto e collo cilindrico. E’ privo di coperchio che in origine doveva avere forma a calotta ribassata con pomello. La decorazione, dipinta negli smalti verde, rosso e nero, consiste in un’armoniosa scena di stagno, con uccelli, insetti e pesci tra erbe acquatica, tra cui emergono rigogliosi fiori di loto.Verso la base e nella zona superiore della spalla si svolgono due bande con tratteggio geometrico; sul collo si dispongono rametti fioriti. Vase China, Qing dynasty (1644-1911), 18th century. ‘Famille verte’ porcelain, h. cm. 36. Condition: good. Circular porcelain vase with potbelly body and cylindrical neck. It is missing its lid which, in origin, must have been a depressed lid with a pommel. The decoration, painted with green, red and black enamels, consists of a graceful scene with a pond, birds, insects and fish swimming through aquatic grass and blooming lotus flowers. Towards the base and on the upper area of the shoulder two bands with geometric hatching, while the neck shows blooming branches.

€ 2.000,00 / 3.000,00 47


339 Liu Bang uccide il drago

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), inizio del XVIII secolo. Porcellana biscuit ‘famiglia verde’ dipinta e invetriata, h. cm. 31,5. Provenienza: Holzapfel Collection (adesivo all’interno della base). Stato di conservazione: buono. Statuetta raffigurante un guerriero seduto su un basamento che simula una roccia. Ha il braccio destro teso in alto come a sferrare un colpo (con una lancia o spada ora mancante) al draghetto che tiene con la mano sinistra. E’ vestito di un’elaborata armatura, che a sua volta ricopre una veste morbida. Decorata con motivi geometrici e floreali, il dettaglio più bello è quello delle due teste di leopardo che proteggono le due ginocchia. L’intera decorazione policroma, con netta prevalenza di toni verdi, è a smalti su base ‘biscuit’: vi si aggiungono il giallo, il melanzana e il nero, quest’ultimo usato per la resa dei dettagli al tratto. Alcune zone della superficie, come il volto e le mani sono state lasciate intenzionalmente a ‘biscuit’; così come il retro del basamento roccioso, ornato da un elaborato paesaggio con monti, rocce e alberi a smalto nero. Il personaggio qui raffigurato potrebbe essere Liu Bang (256 o 247-195 a.C.), e l’episodio al quale la scena fa riferimento quello noto come la “Rivolta dell’uccisione del serpente bianco”. Si tramanda che una volta Liu Bang riuscisse ad uccidere un serpente che terrorizzava la popolazione. Il giorno dopo il fatto, gli uomini che lo accompagnavano incontrarono una vecchia donna che piangeva, disperandosi per l’uccisione di suo figlio, l’erede dell’Imperatore Bianco, avvenuta a causa del figlio dell’Imperatore Rosso. I soldati furono così impressionati per questa che sembrava una profezia riguardante Liu Bang che decisero di seguirlo nelle sue imprese. E in realtà, le previsioni si avverarono. Col nome di Gaozu, Liu Bang – nato da sua madre e da un drago, così riporta la leggenda – sarebbe diventato il primo imperatore della dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.), regnando sulla Cina unificata dal 202 al 195 a.C.. La qualità scultorea di questa statuetta è molto alta. I dettagli plastici sono ben delineati e i colori dosati con cura. E’ noto che la tecnica del ‘biscuit’ con gli smalti della ‘famiglia verde’ sia stata sperimentata durante gli anni del regno dell’imperatore Kangxi. Allora si produssero vasi, piatti e, soprattutto, figurine di vario genere, che ben si prestavano alle caratteristiche di questa tipologia ceramica. Essa fu poi ripresa intensamente tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento, allorché i collezionisti occidentali cominciarono a richiederne dopo averne apprezzato le qualità. Liu Bang killing the dragon China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662-1722), early 18th century. ‘Famille verte’ biscuit porcelain, h. cm. 31,5. Provenance: Holzapfel Collection (label inside the base). Condition: good. Figure of a warrior seated on a rock base. He is holding a small dragon with his left hand and his right arm is outstretched, as if about to strike with a lance or sword, now missing. The figure wears elaborate armour and over this a soft coat. The piece is decorated with geometric and floral motifs; the loveliest detail is that of leopard heads that protect the knees. The entire decoration is painted in enamels over a biscuit base, with a prevalence of greens, also with yellow, aubergine and black touches, the latter used to render details. Some areas of the surface, like the face and hands, have been intentionally left in biscuit; as well as the reverse of the rock base, decorated in black enamel with a landscape. The figure depicted could be Liu Bang (256/247–195 BC), and the scene shown here refers to the famous episode known as the ‘Revolt of the killing of the white serpent’.The legend states that Liu Bang succeeded in killing a serpent that was terrorizing the population. The next day his men met an old woman who was weeping desperately for the death of her son, heir of the White Emperor, killed by the son of the Red Emperor. The soldiers were so startled by her tale as it resembled a prophecy about Liu Bang that they decided to follow him in his exploits.The prophecies did come true and taking the name Gaozu, Liu Bang (who legend says was born to a human mother and dragon father) became the first emperor of the Han dynasty (206 BC – 220 AD), reigning over a unified China from 202 to 195 BC. The figurine is of extraordinary sculptural quality. The details of the moulding are well defined and the colours used with care. It is known that the biscuit technique with ‘famille verte’ enamels begun to be used during the reign of the Emperor Kangxi, with the production of vases, plates and, above all, figurines. It then enjoyed an intense revival in the late 19th–early 20th century, when Western collectors recognized its quality and began to request pieces.

€ 2.500,00 / 3.000,00

48


49


340 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), primo quarto del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta, invetriata e dorata, diam. cm. 28. Stato di conservazione: buono. Grande piatto in porcellana a sezione circolare, con basso cavetto arrotondato e tesa piatta obliqua. Dipinto negli smalti della tavolozza ‘Imari’ (blu di cobalto sottocoperta, rosso e tocchi d’oro sopra l’invetriatura), mostra sulla superficie a vista una ricca decorazione floreale; lungo il cavetto si svolge un tappeto geometrico, al di sopra del quale si dispongono quattro cartigli circa circolari con fiore all’interno. Dish China, Qing dynasty (1644-1911), first quarter of the 18th century. ‘Imari’ porcelain, diam. cm. 28. Condition: good. Circular porcelain dish. Painted in the enamels of the ‘Imari’ palette, depicts a rich floreal decoration.

€ 600,00 / 700,00

341 Bacile da barba

Cina, dinastia Qing (1644-1911), inizio del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta e invetriata, cm. 8 x 32 x 28. Stato di conservazione: buono (sbeccature lungo l’orlo). Bacile da barba in porcellana a sezione ovale, posante su base ovale, con classica rientranza al centro di uno dei due lati lunghi e due fori sulla base per il passaggio del cordoncino. Dipinto in blu di cobalto sotto coperta e smalto rosso sopra l’invetriatura, per un decoro floreale di stile compendiario. Barber bowl China, Qing dynasty (1644-1911), early 18th century. ‘Imari’ porcelain, cm. 8 x 32 x 28. Condition: good (smal chips on the rim). Oval shaving washbowl in porcelain, resting on an oval base, with a classic indent in the middle of one of the two long sides and two holes on the base to allow the drawstring to pass through. Painted in cobalt blue under cover and with red enamel on the glaze, it shows a floral decoration in compendiario style.

€ 600,00 / 700,00

50


342 Bourdaloue

Cina, dinastia Qing (1644-1911), inizio del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta e invetriata, cm. 11 x 24,5 x 12. Stato di conservazione: una piccola sbeccatura sull’orlo. Vaso da notte in porcellana a forma di barca, dorata di ampio manico ‘a orecchio’. La decorazione, dipinta in blu di cobalto, rosso e oro, si svolge sull’esterno della parete, con composizioni floreali e verso l’orlo una fascia con motivo geometrico di losanghe. Il nome ‘bourdaloue’ con cui questo tipo di vaso da notte è noto deriva da quello del confessore personale di Luigi XIV, il quale faceva prediche così lunghe ed estenuanti che le dame dell’alta aristocrazia francese si premunivano andando in chiesa di portare con sé oggetti simili per le loro esigenze corporali. Bourdaloue China, Qing dynasty (1644-1911), early 18th century. ‘Imari’ porcelain, cm. 11 x 24,5 x 12. Condition: good (small chip on the rim). Porcelain chamber pot, boat-shaped, with a wide ‘ear-shaped’ handle. The decoration, painted with cobalt blue, red and gold, is placed on the outside of the wall, with floral compositions and, towards the rim, a band with a geometric pattern of lozenges. Bourdaloue is the name of the personal confessor of Louis 14th. At his time he was very famous for his very long sermons. For this reason, the high rank French ladies went to listen to him bringing with them this kind of small chamber pot.

€ 1.200,00 / 1.400,00

343 Ciotola

Cina, dinastia Qing (1644-1911), primo quarto del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta, invetriata e dorata, diam. cm. 19,6. Stato di conservazione: minuta sbeccatura sull’orlo. Ciotola in porcellana costituita da capiente coppa e tesa piatta leggermente obliqua. Dipinta negli smalti più tipici della tavolozza ‘Imari’ (blu sotto coperta, rosso e oro sopra l’invetriatura) mostra una decorazione floreale che si dispone su tutta la superficie interna e sull’esterno della parete. Sulla tesa, ai tralci vegetali si alternano simboli augurali. Basin China, Qing dynasty (1644–1911), first quarter of the 18th century. ‘Imari’ porcelain, diam. cm. 19,6. Condition: good (small chip on the rim). A large porcelain basin with large bowl and slightly sloping, flat rim, decorated in the most typical colours of the ‘Imari’ palette (blue underglaze; red and gold overglaze), depicting a floral motif over the entire surface.The plant shoots on the rim alternate with auspicious symbols.

€ 600,00 / 700,00

51


344 Grande piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), 1710-20 circa. Porcellana ‘Imari’ dipinta, invetriata e dorata, diam. cm. 39. Marchio: fungo ‘lingzhi’ entro doppio cerchio concentrico. Stato di conservazione: buono (una piccola scheggiatura sulla tesa). Grande piatto in porcellana a sezione circolare posante su base ad anello, con basso cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata. La decorazione è stata dipinta nella più tipica tavolozza ‘Imari’: blu di cobalto sotto coperta, rosso di ferro e oro al di sopra dell’invetriatura. Consiste di un esuberante decoro floreale disposto sulla superficie a vista intorno al medaglione centrale che riprende una corolla stilizzandola. Tra tesa e cavetto, su due lati, si stagliano altrettante riserve a contorno ogivato con scircio di paesaggio all’interno. Bell’esemplare di porcellana da esportazione della fine del periodo Kangxi (il marchio floreale entro due cerchi concentrici va riferito agli anni di regno di questo sovrano), mirabile per la sottigliezza e sonorità della pasta ceramica, rivestita di un’eterea invetriatura dai riflessi azzurrati. Large dish China, Qing dynasty (1644–1911), first quarter of the 18th century. ‘Imari’ porcelain, diam. cm. 39. Condition: good (a small chip on the rim). Large circular dish with a floral decoration painted in the colours of the ‘Imari’ palette.

€ 1.200,00 / 1.500,00

345 Piattino e tazzina

Cina, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta e invetriata, cm. 4,2 x 7,4 (tazzina) e diam. cm. 12 (piattino). Stato di conservazione: buono. Piattino e tazzina a sezione circolare dipinti all’interno entrambi con composizioni floreali negli smalti della tavolozza ‘Imari (blu sottocoperta e rosso sopra invetriatura), rivestiti sull’esterno di invetriatura marrone di tipo ‘Batavia’. Cup and saucer China, Qing dynasty (1644–1911), first half of the 18th century. ‘Imari’ porcelain with ‘café au lait’ glaze, cm. 4,2 x 7,4 (cup) and diam. cm. 12 (saucer). Condition: good. Circular saucer and cup, both decorated on the inner surface with floral arrangements in the most typical colours of the ‘Imari’ palette (blue underglaze; red overglaze), and finished on the exterior with brown, Batavia- type glaze.

€ 150,00 / 200,00

52


346 Due vassoietti

Giappone, periodo Edo (1615-1868), nizio del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta, invetriata e dorata, cm. 2,5 x 15 x 9. Stato di conservazione: buono (piccole sbeccature lungo gli orli). Coppia di piccoli vassoi in porcellana di forma ovaleggiante con pareti e orli sagomati. Dipinti in blu di cobalto al di sotto dell’invetriatura, rosso e oro al di sopra della coperta, mostrano sulla superficie a vista una piccola composizione con un rametto fiorito. La sagomatura è sottolineata da tratti in blu. La base non è invetriata. Pair of small trays Japan, Edo period (1615-1868), early 18th century. ‘Imari’ porcelain, cm. 2,5 x 15 x 9. Condition: good (small chips). Couple of small oval porcelain trays. Painted in cobalt blue below the glaze, and red and gold above the cover, on the visible surface they show a small composition with a blooming branch. The shaping is underlined in blue.The base is not glazed.

€ 400,00 / 500,00

347 Vasetto

Giappone, periodo Edo (1615-1868), inizio del XVIII secolo. Porcellana ‘Imari’ dipinta, invetriata e dorata, h. cm. 20. Stato di conservazione: buono. Piccolo vaso a sezione circolare posante su piede ad anello; ha ampiezza massima sulla spalla e bocca svasata. Dipinto sull’esterno in blu di cobalto steso al di sotto dell’invetriatura, smalti rosso, verde, nero e tocchi d’oro sopra la coperta, per una decorazione floreale con staccionata. Vase Japan, Edo period (1615-1868), early 18th century. ‘Imari’ porcelain, h. cm. 20. Condition: good. Small circular vase based on a foot base; it reaches its maximum size on the shoulder and flared mouth. Painted on the outside with cobalt blue below the glaze, and red, green, black and touches of gold enamels above, it shows a floral decoration with fence.

€ 300,00 / 400,00

53


348 Saliera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1750 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, cm. 4 x 8,2 x 6,6. Stato di conservazione: buono (minute sbeccature lungo l’orlo). Saliera in porcellana a sezione ottagonale dipinta a smalti policromi stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente, ai quali si aggiungono diffuse stesure di oro. La decorazione mostra sull’esterno una banda geometrica con ottagoni e corolle stilizzate; sul lato superiore, un bordo di ‘lance di Meissen’ incornicia uno stemma araldico. La forma di questa saliera riprende fedelmente quella dei taglieri in argento per il sale prodotti per il mercato inglese tra il 1710 e il 1740. L’arme è quella dei Chase: di rosso con quattro croci d’argento, nel cantone leone passante su fondo oro; cimiero con leone rampante di nero con croce fiorita tra le zampe. L’intero stemma è racchiuso da un’esuberante cornice dall’andamento mosso alla quale si innestano sull’esterno steli fioriti. Il servizio di cui questa deliziosa saliera faceva in origine parte fu realizzato su commissione dell’inglese Sir Richard Chase, Sheriffo di Essex dal 1744 e ricco commerciante nell’ambito della ferramenta di Gracechurch Street a Londra e a Much Hadham nello Hertfordshire. Sir Richard Chase implementò moltissimo le proprietà di famiglia prima di morire nell’aprile del 1758. Lo stemma è lo stesso che appartenne a Samuel Chase, uno dei firmatari della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, ma il presente servizio fu senz’altro realizzato per l’omonimo personaggio inglese Un vassoio del servizio è illustrato in D.S. Howard, “Chinese Armorial Porcelain”, Londra 1974, p. 259, E16 (nella scheda si fa riferimento ad altri pezzi passati per il mercato negli anni precedenti allaa pubblicazione del volume). Un altro piatto si trovava nella Hodroff Collection (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, Londra 1994, n. 86). Saltcellar China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong reign (1736–1795), c. 1750. ‘Famille rose’ porcelain, cm. 4 x 8,2 x 6,6. Condition: good (minor chips along the rim). The octagonal porcelain saltcellar is painted with multi-coloured overglaze on transparent glaze with generous layers of gold. The outer decoration comprises a geometric band with stylized octagons and flowers; on the upper side a ‘Meissen spearhead’ border frames the coat of arms of the Chase family: “Gules four crosses patonce argent, on a canton azure a lion passant or; a lion rampant sable holding between the paws a cross flory or”. The entire coat of arms is set in a lively flowing surround, with flowering stems grafted onto the outer surface.The shape is inspired by silver trencher salts produced for the English market between 1710 and 1740. This delightful salt cellar was originally part of a service commissioned by Sir Richard Chase, Sheriff of Essex from 1744, a rich hardware merchant of Gracechurch Street, London, and Much Hadham in Hertfordshire. Sir Richard Chase extended the family estate significantly before he died in April 1758. The emblem is the same one that belonged to Samuel Chase, one of the signers of the American Declaration of Independence, but this service was definitely made for the eponymous English character. A tray from the service was illustrated by D.S. Howard, in “Chinese Armorial Porcelain”, London 1974, p. 259, E16 (the entry refers to other pieces seen on the market in the years before the publication of the volume). A similar plate was part of the Hodroff collection (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader.The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, London 1994, no. 86).

€ 600,00 / 700,00 54


349 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1766 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 15,7. Stato di conservazione: buono (piccola sbeccatura all’orlo; smalti leggermente sbiaditi). Piatto in porcellana a sezione ottagonale con otto rientranze all’incrocio dei lati; ha cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente obliqua. Dipinto a smalti policromi e tocchi di oro stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente, la decorazione mostra sulla tesa una festosa girlanda floreale raccordata da nastri annodati. Al centro del fondo uno stemma circondato da fiorellini sparsi. Lo stemma, sormontato da un mascherone antropomorfo e racchiuso da una cornice a volute, è partito: sulla sinistra (la destra araldica) l’arme dei Mawbey (croce di rosso adorna di cancello tra quattro aquile di azzurro su campo oro ognuna caricata di un bisante; al centro della croce cantone con mano aperta di Ulster; lo stemma fu assegnato nel 1757); sulla destra (la sinistra araldica) l’arme dei Pratt (campo nero con banda orizzontale argento nel mezzo con tre stelle tra tre teste di elefante). Il cimiero è quello dei Mawbey, con aquila azzurra caricata di un bisante. Il motto sul nastro in basso è quello dei Mawbey: Auriga virtutum prudentia. L’inglese Sir Joseph Mawbey di Botley nel Surrey fu nominato baronetto nel luglio 1757; aveva sposato il 21 agosto 1760 sua cugina Elisabeth, figlia unica di Richard Pratt di Vauxhall. Morto nel 1798, gli successe il suo unico figlio Sir Joseph con il quale si sarebbe estinta la dinastia poiché sarebbe morto senza eredi maschi nel 1817. Un piatto del tutto analogo a questo è illustrato in D.S. Howard, “Chinese Armorial Porcelain”, Londra 1974, p. 614, S2 (nella scheda si fa riferimento ad altri pezzi del servizio passati per il mercato negli anni precedenti alla pubblicazione del volume, tra cui uno attualmente presso il Museum of Fine Arts di Boston). Lo stesso autore (p. 592, R7) illustra un pezzo con lo stesso stemma partito caratterizzato però da una diversa bordura, datandolo al 1770 circa. Dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong reign (1736–1795), c. 1766. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 15,7. Condition: good (small chip on rim; slight fading of glaze). A porcelain dish with octagonal section and eight indentations where the sides meet; it has a rounded cavetto and slightly sloping, flat rim.The decoration is in multi-coloured overglaze enamels with touches of gold, depicting a festive floral garland tied together with knotted ribbons. At its centre there is a coat of arms surrounded by a scattering of small flowers. The coat of arms, surmounted by a mask with human features, is encircled by a volute surround and quartered on the left (the heraldic right) with the Mawbey device “Or a cross gules, fretty of the field between four eagles displayed azure each charged with a bezant – a canton of Ulster”, assigned in 1757; on the right (the heraldic left) the Pratt insignia of “Sable, on a fess argent between three elephants’ heads erased of the second as many mullets of the first”.The crest is that of the Mawbeys, with “An eagle displayed azure, charged with a bezant”.The motto on the riband below is that of the Mawbeys: “Auriga virtutum prudentia”. Joseph Mawbey, an English gentleman of Botley, in Surrey, was knighted in July 1757; he had married his cousin Elisabeth, only daughter of Richard Pratt of Vauxhall, on 21 August 1760.When he died in 1798, he was succeeded by his only son, Sir Joseph, who was the last in blood line, dying without male issue in 1817. A quite similar dish was illustrated by D.S. Howard, “Chinese Armorial Porcelain”, London 1974, p. 614, S2 (in the entry he refers to other pieces from the service seen on the market in the years prior to the publication of the volume, including one that is currently in Boston’s Museum of Fine Arts). The same author (p. 592, R7) illustrates a piece with the same insignia, quartered by a different edging, dating it as c. 1770.

€ 700,00 / 800,00 55


350 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), 1730-1740 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 22,7. Stato di conservazione: buono (una filatura e una sbeccatura). Grazioso piatto in porcellana sezione circolare con cavetto arrotondato e tesa curva inclinata. Dipinto negli smalti della tavolozza ‘famiglia rosa’, mostra una esuberante e raffinata decorazione con una scena acquatica sul fondo con una coppia di anatre tra fiori di loto, incorniciata da una bordura di ‘lance di Meissen’. Sulla tesa si dispongono gli Otto Immortali della tradizione daoista: le figure, a cavallo delle onde marine, sono separate l’una dall’altra da una roccia. Si tratta di una composizione già utilizzata nel periodo Kangxi (1662-1722) nella variante dipinta con gli smalti della ‘famiglia verde’ (v. i sei piatti di provenienza medicea conservati a Palazzo Pitti: F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, p. 209, n. 123), ripresa anche successivamente – come in questo esemplare – con l’aggiunta del rosa di Cassio (in questa variante è il piatto nella collezione Hodroff (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain Illustrated from the Hodroff Collection”, London 1994, no. 42). Dish China, Qing dynasty (1644-1911), 1730-1740. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 22,7. Condition: good (minor chips). A refined circular-section porcelain dish with rounded cavetto and inclined curved rim. Painted with enamels from the famille rose palette, it shows an exuberant and refined decoration with an aquatic scene on the bottom and a couple of ducks set among lotus flowers, enclosed by a border of ‘Meissen lances’.The rim illustrates the Eight Immortals from the Taoist tradition: these figures, riding the sea waves, are separated from one another by a rock. This composition was already used during the Kangxi period (1662-1722) painted with enamels from the famille verte palette (see the six dishes owned by the Medici family conserved in the Pitti Palace: F. Morena, “Dalle Indie oriental alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Florence 2005, p. 209, no. 123), which was reprised also later – like this example – with the addition of Cassius’ purple; the dish in the Hodroff collection features this variation (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader.The Private Market in Chinese Export Porcelain Illustrated from the Hodroff Collection”, London 1994, no. 42).

€ 300,00 / 500,00 56


351 Tre piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm 32. Stato di conservazione: buono (filatura su uno). Serie di tre piatti in porcellana a sezione circolare, con basso cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata. Dipinti negli smalti tenui della tavolozza ‘famiglia rosa’, mostrano al centro del fondo una bella decorazione con una scena di fiori e rocce taihu, racchiusa da una cornicetta a motivo vegetale; sulla tesa si dipongono fiorellini a egual distanza l’uno dall’altro. Ispirati dalle composizioni ideate dai decoratori della fabbrica Veuve Perrin di Marsiglia, i ceramisti cinesi produssero simili ornati esplicitamente per il mercato dell’esportazione verso l’Europa. Three dishes China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 32. Condition: good. Series of three circular porcelain dishes, with rounded, low cavetto and slightly sloping, flat rim.The decoration, at the centre of the base, is in the pastel nuances of the ‘famille rose’ palette, depicting a lovely scene of taihu rocks and flowers (inspired by Marseille Veuve Perrin compositions), surrounded by a vegetable motif garland; on the rim there are flowers set at equal distance from each other.

€ 2.000,00 / 2.500,00 57


352 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1770 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 27. Provenienza: Kaare Berntsen Antikuiteter, Oslo (16/8/1974). Stato di conservazione: ottimo. Piatto in porcellana a sezione circolare con cavetto arrotondato e tesa curva. La decorazione, dipinta a smalti policromi della cosiddetta ‘famiglia rosa’ stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente, mostra tra fondo e cavetto una composizione con cinque mazzetti di rose intorno ad una splendida rosa solitaria; lungo l’orlo si dispongono, a eguale distanza l’uno dall’altro, sei cartigli con motivo a scaglie e cornice a volute, raccordati da altrettante ghirlande floreali. La composizione floreale equilibrata e delicata soprattutto nei toni del rosa, esemplifica al meglio l’abilità degli artigiani cinesi nella resa di motivi decorativi di puro impianto occidentale, soprattutto negli eleganti sfumati delle roselline del decoro centrale. Dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. 1770. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 27. Provenance: Kaare Berntsen Antikuiteter, Oslo (August 16th, 1974). Condition: excellent. A circular porcelain dish with rounded cavetto and curved rim. The decoration is in multi-coloured overglaze enamels of the so-called famille rose. Between the base and the cavetto there are five posies of roses around a solitary rose; six cartouches with scale motif and volute border, connected by six floral garlands, are set along the edge, arranged at equal distance from each other. The balanced flower arrangement has especially delicate shades of pink and is an excellent example of the skill of Chinese artisans in rendering decorative motifs of pure Western origin, most evident in the elegant nuances of the rosebuds of the central decoration.

€ 1.200,00 / 1.400,00 58


353 Dodici piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 23,2. Stato di conservazione: buono (consunzione per alcuni). Gruppo di dodici piatti in porcellana a sezione circolare, decorati sulla superficie a vista con una elegante composizione di fiori sparsi, dipinti a smalti policromi stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente. Twelve dishes China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 23,2. Condition: good. Group of twelve circular dishes, decorated with a fine floreal composition in the enamels of the ‘famille rose’ palette.

€ 2.500,00 / 3.000,00

354 Due piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 23,2. Stato di conservazione: ottimo. Coppia di piatti circolari in porcellana decorati sulla superficie a vista con una elegante composizione di fiori sparsi di gusto europeo. Gli smalti, applicati con una certa consistenza tattile, sono quelli appartenenti alla tavolozza della ‘famiglia rosa’. Two dishes China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 23,2. Condition: good. Pair of round porcelain dishes decorated on the upper surface with an elegant European-style floral composition.The enamels have a raised texture and belong to the famille rose palette.

€ 500,00 / 600,00 59


355 Garniture de cheminée

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1770 circa. Porcellana di tipo ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, h. cm. 29,5. Stato di conservazione: buono (una minuta sbeccatura sull’orlo di uno). Gruppo di tre vasi in porcellana. Due hanno forma analoga: a sezione esagonale, raggiungono ampiezza maggiore nei pressi della spalla sulla quale si innesta breve collo che si espande nei pressi della bocca. L’altro vaso ha invece corpo panciuto, collo allungato che si espande ancora verso la bocca. Tutti sono dipinti a smalti policromi della tavolozza della cosiddetta ‘famiglia rosa’: presentano un ricco fondo con motivi vegetali e geometrici su cui si stagliano riserve con cornici di volute, all’interno di ognuna delle quali si vede una composizione con vaso con fiori. Nel Settecento simili vasi, in gruppo di tre, cinque o sette, erano collocati a scopo decorativo sulle mensole dei camini delle residenze europee, e per questo sono noti insieme come ‘garniture de cheminée’. Gli artigiani cinesi li realizzavano esplicitamente per gli acquirenti occidentali e per compiacerli si cimentavano con una decorazione pittorica di gusto europeo. Come in questo caso, in cui gli elementi dell’ornato sono indiscutibilmente Rococo, così come gli sfumati, che rimandano certamente ai decori delle porcellane di manifattura europea. Garniture de cheminée China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. 1770. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 29,5. Condition: good (one has a chipped rim). A group of three porcelain vases.Two are similar in shape: hexagonal and reaching their widest point near the shoulder, where a short neck then expands into a mouth. The other vase is bellied, with an elongated neck that expands further into a mouth. All are painted in the multi-coloured enamels of the so-called ‘famille rose’ palette with a rich ground of plant motifs and geometric shapes on which there are resist areas with volute cornices, each containing a composition of a vase with flowers. In the 18th century, similar vases were placed as decoration on the mantelpieces of European homes, in groups of 3, 5 or 7, and as such are known by the group name of ‘garniture de cheminée’. Chinese craftsmen made them specially for Western buyers and to please them would embark on a European style of painted decoration. As in this case, where the decorative elements and the nuances are indisputably Rococo, in homage to European porcelain production.

€ 3.000,00 / 4.000,00

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356 Teiera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), terzo quarto del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, manico in legno, h. cm. 15,5. Stato di conservazione: buono (lievi sbeccature). Teiera in porcellana. Posa su piede ad anello, ha corpo globulare su cui si innestano beccuccio modellato a rilievo e manico in legno; il coperchio a calotta ribassata ha piccola presina a pomello. La decorazione, dipinta a smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’ stesi al disopra dell’invetriatura trasparente, si compone di mazzetti floreali all’interno di sottili ghirlande vegetali. Teapot China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), third quarter of the 18th century. ‘’Famille rose’ porcelain. wood, h. cm. 15,5. Condition: good (slight chipping). The globular teapot has a foot ring and the grafted spout is in relief modelled, with a wooden handle; the depressed dome lid has a small knob grip. The decoration is in multi-coloured overglaze enamels of the so-called ‘famille rose’, and it depicts posies of flowers within slim vegetal garlands.

€ 1.100,00 / 1.300,00

357 Teiera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), terzo quarto del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, h. cm. 12,5. Stato di conservazione: buono (lieve filatura sul manico). Deliziosa teiera in porcellana con corpo globulare. Posante su base ad anello, ha beccuccio diritto e manico ‘a orecchio’; il coperchio a calotta ribassata ha presina a fiammella. La decorazione - dipinta a smalti policromi della ‘famiglia rosa’ stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente - si compone di un tappeto di arabeschi dorati, sul quale si stagliano riserve: due, di maggiori dimensioni, mostrano scenette con figure cinesi tra padiglioni e scorci di paesaggio; le altre, disposte sul corpo e anche sul coperchio, raffigurano delicati paesaggi ‘en camaieu’. Splendido esemplare di porcellana da esportazione, dipinto a smalti di tonalità morbide e luminose, con un tipo di soggetto che nel Settecento doveva entusiasmare gli europei per la sua leggiadria e frivolezza. Teapot China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), third quarter of the 18th century. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 12,5. Condition: good. An exquisite porcelain teapot with a globular body. Resting on a round base, it has a straight nozzle and an “ear-shaped” handle; the depressed lid has flame-shaped holders. The decoration – painted in polychrome enamels of the famille rose palette – is composed of a carpet with gilded arabesque motifs, on which reserves stand out: two, bigger in size, show scenes with Chinese figurines among pavilions and glimpses of landscape; the others, organized on the body and also on the lid, show delicate landscapes ‘en camaieu’. A wonderful example of porcelain intended for export, painted in soft and bright-shaded enamels, featuring a subject that, in the 18th century, excited Europeans with its prettiness and frivolousness.

€ 800,00 / 1.000,00 358 Teiera con piattino

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795). Porcellana invetriata, dipinta e dorata, h. cm. 11,5 (teiera), diam. cm. 15,2 (piattino). Stato di conservazione: discreto (coperchio rotto e restaurato, alcune sbeccature). Deliziosa teiera in porcellana con coperchio e suo piattino lobato. Ha manico ad orecchio e beccuccio diritto; il coperchio a calotta presina a fiore. Rivestiti di un’invetriatura di color arancio scuro, tutti i pezzi presentano sull’esterno un decoro floreale in grande rilievo, con gli elementi dipinti a smalti policromi arricchiti da diffusi tocchi d’oro. Teapot with saucer China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795). Porcelain, h. cm. 11,5 (teapot), diam. cm. 15,2 (dish). Condition: fair (Restorations and some chips). Lovely porcelain teapot with a lid and matching lobed saucer. It has an ear-shaped handle, a straight nozzle and a lowered lid with a flower-shaped handle. Covered by a dark orange glaze, all the pieces present a floral decoration in great relief on the outside, with the elements painted with polychrome enamels enriched by various touches of gold.

€ 500,00 / 600,00

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359 Due piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), secondo quarto del XVIII secolo. Porcellana ‘pseudo-Imari’ invetriata e dipinta, diam. cm. 23. Stato di conservazione: buono. Coppia di piatti in porcellana a sezione circolare, con base ad anello, breve cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente obliqua. La decorazione, dipinta a smalti policromi stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente (rosso, blu, nero, bianco) con diffusi tocchi d’oro, si svolge sulla superficie a vista. Presenta sulla tesa una complessa bordura floreale e sul fondo di una composizione con fiori di peonia, ai quali si aggiungono un vaso e un grande bacile posati su piedistelli, uno dei quali contenente pesche. Tra i due vasi si svolge parzialmente un rotolo orizzontale ornato con uno scorcio di paesaggio monocromo. Nonostante i colori blu sotto coperta, rosso e oro sopra l’invetriatura costituiscano insieme la tavolozza più tipica della cosiddetta famiglia ‘Imari’, la presenza su questi due piatti dello smalto blu applicato al di sopra dell’invetriatura li rende alquanto particolari, più vicini alle caratteristiche della ‘famiglia rosa’. Two dishes China, Qing dynasty (1644–1911), second quarter of the 18th century. ‘Pseudo-Imari’ porcelain, diam. cm. 23. Condition: good. A pair of circular porcelain dishes with ring base, rounded cavetto and slightly sloping, flat rim. The decoration, in multi-coloured overglaze enamels (red, blue, black, white) with scatterings of gold covers the upper surface. The rim presents a complex floral border and on the base there is a composition of peonies, together with a vase and a large basin of peaches, both on pedestals. A partial horizontal cartouche unfolds between the two items, decorated with a monochrome landscape. Despite the blue, the red and gold constitute the typical palette of the so-called ‘Imari’ family, the presence of the blue overglaze on these two plates makes them quite unique and closer to the ‘famille rose’ type of decoration.

€ 1.200,00 / 1.400,00 64


360 Due piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 22,6. Stato di conservazione: buono. Coppia di piatti in porcellana a sezione circolare, con base ad anello, breve cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente obliqua. La decorazione, dipinta a smalti policromi della tavolozza della cosiddetta ‘famiglia rosa’ stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente, si svolge sulla superficie a vista: consiste di bordure geometriche e fiori sparsi che formano una composizione alla quale si sovrappone su un’ampia superficie un grande cartiglio a forma di rotolo orizzontale parzialmente srotolato, ornato da una scena con un rametto fiorito, un uccello e una libellula. Nella simbologia cinese il rotolo orizzontale dipinto assume connotazioni di buon auspicio, riguardanti la vita matrimoniale, la longevità, la ricchezza e gli onori. Two dishes China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 22,6. Condition: good. Pair of circular porcelain dishes with ring base, rounded cavetto and slightly sloping, flat rim.The decoration, in multi-coloured overglaze enamels of the so-called famille rose, covers the upper surface. The geometrical borders and scattered flowers form a ground for the large, horizontal cartouche, which is partially unrolled and is decorated with a flowering sprig, a bird and a dragonfly. In Chinese symbolism the painted horizontal scroll takes on the connotations of a good omen for married life, longevity, riches, and honour.

€ 700,00 / 800,00 65


361 Sei piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 22,5. Stato di conservazione: buono. Gruppo di sei piatti circolari, decorati sulla superficie a vista con una esuberante composizione che mostra - al centro del fondo - un vaso panciuto dalla bocca del quale fuoriesce un rigoglioso bouquet; il recipiente è racchiuso da una elaborata e frastagliata cornice in cui si miscelano tappeti geometrici e motivi floreali. Tra gli smalti, stesi con consistenza tattile al di sopra dell’invetriatura trasparente, prevale un rosa delicato, usato con profuzione di sfumature e chiaroscuri. Six dishes China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 22,5. Condition: good. Set of six round dishes, decorated on the visible surface with an exuberant composition in the middle showing a potbelly vase with a blooming bouquet jutting out from the mouth; around the vase, an elaborate and jagged frame, where geometric patterns meet floral motifs. A delicate pink enamel prevails among the enamels, painted with a raised texture over the transparent glaze, used with a profusion of shades and chiaroscuros.

€ 1.500,00 / 2.000,00 66


362 Grande piatto

Cina, dinastia Qing (1736-1795), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 38. Provenienza: Sidney Moss, Londra. Stato di conservazione: buono. Grande piatto circolare in porcellana, posante su base ad anello, con cavetto arrotondato e tesa piatta. Dipinto nei colori più tipici della tavolozza ‘famiglia rosa’, mostra al centro del fondo una usuberante composizione con un vaso panciuto pieno di fiori, tra cui peonie. Sulla tesa, ricadendo parzialmente sul lato superiore del cavetto, si svolge un’ampia bordura dall’andamento sinuoso: vi si dispongono specchi di decoro geometrico di spirali, mezze corolle e mazzetti di fiori. Notevole per grandezza, questo piatto si distingue per una decorazione esuberante nei colori tenui della ‘famiglia rosa’, tra i quali prevale per l’appunto uno smalto di colore rosa ottenuto chimicamente miscelando cloridrato di oro e ferro; il nuovo colore, scoperto intorno al 1650 da Andreas Cassius di Leida, entrò a far parte della tavolozza cinese verso il 1720, utilizzato diffusamente soprattutto nel vasellame destinato all’esportazione verso l’Europa. Large dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 38. Provenance: Sidney Moss, London. Condition: good. Large, circular porcelain dish, supported by a ring base, and with rounded cavetto and flat rim. Painted in the most typical famille rose palette of colours, with a vibrant composition at the centre of the base showing a bellied vase of flowers including peonies. An ample border flows from the rim towards the upper side of the cavetto, depicting geometric mirrors of motifs including spirals, half-corollas and bouquets of flowers. This dish, remarkable for its size, is distinctive also for its exuberant decoration in famille rose pastel nuances, with a prevalence precisely of the pink glaze obtained chemically by mixing gold hydrochloride and iron. The new colour, discovered in about 1650 by Andreas Cassius of Leyden, became part of the Chinese palette in circa 1720 and was especially popular in ware exported to Europe.

€ 2.000,00 / 3.000,00 67


363 Quattro piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 23. Provenienza: Goffi Carboni, Roma. Stato di conservazione: ottimo. Gruppo di quattro piatti circolari in porcellana decorati - a smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’ - sulla superficie a vista con una luminosa composizione floreale con rocce forate di tipo taihu, racchiusa entro una bordura posizionata sul cavetto formata da un serto di foglie. Sul cavetto si spargono piccoli mazzetti floreali, mentre l’orlo è sottolineato da una banda a ‘lance di Meissen’. Questo tipo di composizione floreale richiama da vicino le invenzioni dei decoratori delle fabbrice ceramiche Veuve Perrin di Marsiglia. I ceramisti cinesi le ripresero su commissione degli acquirenti europei, combinando il motivo occidentale con tocchi più spiccatamente asiatici. Four dishes China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 23. Provenance: Goffi Carboni, Rome. Condition: good. Set of four round porcelain dishes decorated on the visible surface with polychrome glazes from the famille rose palette depicting a bright floral composition featuring perforated taihu rocks, enclosed by a border made of a garland of leaves placed on the cavetto. Small bouquets of flowers are scattered on the cavetto, while the rim is decorated with a band of ‘Meissen lances’. This kind of floral composition closely recalls the inventions of the decorators from the Veuve Perrin ceramic factory in Marseille. Chinese potters were commissioned by European customers to recreate them combining the Western motif with a stronger Asian touch.

€ 1.500,00 / 2.000,00 68


364 Grande piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 39,5. Provenienza: V.L. Veneziani, Roma. Stato di conservazione: buono. Grande e spettacoloso piatto circolare in porcellana, con basso cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata. Dipinto negli smalti della ‘famiglia rosa’, la decorazione mostra al centro del fondo una ricca composizione con recipienti di varie forme e dimensioni, dalle bocche dei quali fuoriscono steli fioriti di ogni tipo, tra cui si distinguono rigogliose peonie. Lungo la tesa si svolge un’elaborata banda a contorno frastagliato, ornata di tappeti geometrici di spirali, mezze corolle e rammetti fioriti. Il termine ‘Famille rose’ fu coniato da Jacquemart e Le Blant, usato nel loro celebre volume del 1862 intitolato Histoire Artistique, Industrielle et Commercielle de la Porcelaine. Da pòarte loro i cinesi definivano la tavolozza della ‘famiglia rosa’ con il termine ‘fencai’ (“colori tenui”) per mettere in evidenza la delicatezza sfumata di questi colori. Large dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 39,5. Provenance: V.L. Veneziani, Rome. Condition: good. A striking, circular porcelain dish with rounded, low cavetto and slightly sloping, flat rim.The decoration is executed in famille rose glazes and placed at the centre of the base, depicting a lavish composition of containers of various shapes and sizes, from whose mouths flowering stems of all kinds, including flourishing peonies, tumble forth.The rim is decorated with an elaborate serrated band featuring geometric grounds of spirals, half-corollas and flowering sprigs. The term ‘famille rose’ was coined by Jacquemart and Le Blant in their famous 1862 volume entitled “Histoire Artistique, Industrielle et Commercielle de la Porcelaine”. For their part, the Chinese defined the famille rose palette with the term ‘fencai’’ (‘pastel colours’), to emphasize the delicate nuance of these enamels.

€ 2.000,00 / 3.000,00 69


365 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 22,6. Stato di conservazione: ottimo. Piatto circolare in porcellana decorato sulla superficie a vista con una raffinata composizione di fiori di gusto europeo, a smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’ applicati a leggero rilievo. Lungo l’orlo si svolge una bordura a ‘lance di Meissen’ in oro. Dish China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 22,6. Condition: good. Round porcelain dish decorated on the upper surface by a refined European-style floral composition, in polychrome enamels of the famille rose palette, applied in slight relief. All along the rim unfolds a border of golden “Meissen lances”.

€ 400,00 / 500,00

366 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1644-1911), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 22,5. Stato di conservazione: buono. Piatto circolare in porcellana con basso cavetto arrotondato e ampia tesa piatta solo leggermente inclinata. La decorazione, dipinta negli smalti policromi della tavolozza della cosiddetta ‘famiglia rosa’, mostra sulla superficie a vista, al centro del fondo, una composizione con un vaso colmo di fiori. Tra cavetto e tesa si dispone un festone con tappeto geometrico di spirali, sul quale si sovrappongono corolle e volute. Dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 22,5. Conservation: good (worn). A circular porcelain dish with low, rounded cavetto and broad, slightly sloping, flat rim.The floral composition decoration with a vase is in the so-called famille rose palette of enamels and placed in the centre of the upper side base.The cavetto features a geometric pattern of spirals overlapped with corollas and volutes.

€ 250,00 / 300,00 70


367 Due piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 31. Provenienza: Goffi Carboni, Roma. Stato di conservazione: ottimo. Coppia di grandi e bellissimi piatti in porcellana a sezione circolare. Hanno basso cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata. Presentano al centro del fondo un’armoniosa composizione floreale con rocce, racchiusa entro una cornice di foglie raccordate a volute. Sulla tesa si dispongono otto mazzetti floreali; verso l’orlo si svolge una sottile bordura di ‘lance di Meissen’. Questo genere di decoro, con i suoi particolarissimi fiori, fu sperimentato per primi dai decoratori delle fornaci Veuve Perrin di Marsiglia, poi ripreso con successo dai ceramisti cinesi per soddisfare la richiesta del mercato europeo. Two dishes China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm.31. Provenance: Goffi Carboni, Rome. Condition: good. Pair of big exquisite circular-section porcelain dishes, with low rounded cavetto and flat rim, slightly inclined. The centre of the bottom presents a graceful floral composition with rocks, enclosed in a frame of leaves entwined in volutes. Eight flower clusters dot the rim, while a thin border of “Meissen lances” unfolds towards the edge. This kind of decoration, with its distinctive flowers, was first experimented by the decorators of the Veuve Perrin factory in Marseille, and subsequently adopted by Chinese potters in order to meet the demand of the European market.

€ 2.500,00 / 3.000,00 71


368 Coppia di pot pourri

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1740 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, h. cm. 18. Stato di conservazione: buono. Coppia di pot pourri in porcellana posanti su base ad anello. La decorazione, dipinta a smalti policromi della ‘famiglia rosa’ (rosso scuro, verde, giallo, viola, azzurro) con diffuse stesure dorate, si costituisce di una complessa composizione floreale, con peonie, campanule, semi di loto e altri. Su un lato di entrambi è presente un cartiglio all’interno del quale è un pesce; sull’altro un cartouche simile racchiude invece un uccello sormontato da corona. Il decoro che orna questi due stilosi vasi è noto con l’appellativo “alla Pompadour”, poiché si crede che un servizio con simile ornato sia appartenuto alla celebre dama francese, nonostante le memorie storiche riportino che il servito cinese della Pompadour fosse in realtà un ‘bianco e blu’. Vasellame con questo decoro si trova in numerose collezioni, tra le quali ricordiamo qui quella storica di Palazzo Pitti a Firenze (F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, p. 388-389, n. 382). Un piatto con stesso decoro è anche nel Victoria and Albert di Londra (R. Kerr - L.E. Mengoni, “Chinese Export Ceramics”, Londra 2011, n. 67). Two pot pourri China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. 1740. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 18. Condition: good. A pair of bellied porcelain pot pourri with ring base. The decoration, in the multi-coloured overglaze enamels of the so-called ‘famille rose’ (dark red, green, yellow, violet, blue) with ample areas of gold, depicts peonies, campanulas, lotus seeds and other flowers. On one side of both there is a cartouche depicting a fish; on the other side a similar cartouche encloses a bird surmounted by a crown. The decoration seen on these two stylish vases is known as ‘Pompadour’, since it is believed that a service with a similar motif belonged to the famous French noblewoman, despite the historical memoirs reporting that Madame Pompadour’s Chinese service was actually blue and white. Pottery with this decor can be found in numerous collections, including the renowned items in Florence’s Pitti Palace (F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, p. 38–9, n. 382). A large dish with this decoration is in the Victoria and Albert Museum in London (R. Kerr - L.E. Mengoni, “Chinese Export Ceramics”, Londra 2011, n. 67).

€ 5.000,00 / 7.000,00

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369 Grande piatto

Cina, dinastia Qing (1736-1795), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 38. Stato di conservazione: buono. Grande piatto in porcellana a sezione circolare. Posante su base ad anello, ha basso cavetto arrotondato e tesa piatta inclinata. La decorazione, dipinta negli smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’, mostra al centro del fondo – racchiusa da una cornicetta a ‘lance di Meissen’ disposta sul lato superiore del cavetto – una composizione con roccia, bambù, staccionata, peonia e altri fiorellini. Lungo la tesa si dispongono, a egual distanza l’uno dall’altro, tre rametti fioriti. Questo piatto esemplifica al meglio le qualità della porcellana cinese da esportazione della metà del Settecento. Sottile, di ottima qualità per la pasta, decorato con grazia tutta Rococò nei colori tenui della ‘famiglia rosa’, che tanto successo riscossero in Europa. Large dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 38. Condition: good. Large circular porcelain dish, supported by a ring base, with a low, rounded cavetto and sloping, flat rim.The decoration is in the multi-coloured famille rose palette of enamels and depicts a composition of rocks, bamboo, fence, peony and other blossom at the centre of the base, encircled by a ‘Meissen spearhead’ border on the upper side of the cavetto.Three equidistant flowering sprigs decorate the rim. This dish is an excellent example of the qualities of the chinaware exported in the mid-18th century. Finely made from a top-quality paste, it is decorated with typical rococo finesse in the famille rose pastels that were so popular in Europe.

€ 2.000,00 / 3.000,00 74


370 Zuccheriera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), terzo quarto del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, h. cm. 13,5. Stato di conservazione: buono. Zuccheriera in porcellana a sezione circolare, posante su base ad anello, con due manici a orecchio nei pressi dell’orlo, coperchio emisferico e graziosa presa a forma di rosa. Dipinta negli smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’, la decorazione si compone di mazzetti sparsi di fiori e ghirlande ‘all’occidentale’, dipinti con particolare attenzione alla resa di sfumati e gradazioni di toni. Sull’esterno della parete, nei pressi della bocca, si svolge una banda di cosiddette ‘lance di Meissen’. Oltre alla presa a forma di rosa, belle sono anche le foglie in accentuato rilievo nei pressi dei manici. Sugar bowl China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong reign (1736–1795), c. third quarter of the 18th century. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 13,5. Condition: good. The porcelain sugar bowl with circular section, set on a ring base, has two ear-shaped handles at the rim, and hemispherical lid with a pretty rose-shaped grip.The decoration is in multi-coloured overglaze enamels of the so-called ‘famille rose’ and comprises scattered Western-style posies and garlands, painted with particular attention to nuances and shades. On the outside of the wall, near the mouth, there is a ‘Meissen spearhead’ border. Apart from the rose-shaped grip, the accentuated relief leaves near the handles are also striking.

€ 1.200,00 / 1.500,00 75


371 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 21,8. Stato di conservazione: buono (leggerissima filatura). Grazioso piatto in porcellana di forma ottagonale con modanatura nei pressi dell’orlo in corrispondenza con gli otto angoli. Dipinto a smalti di tonalità tenue riferibili alla tavolozza ‘famiglia’ rosa, con l’aggiunta di stesure dorate, mostra una decorazione con tre mazzetti di fiori disposti intorno ad un singolo fiorellino al centro del fondo. Sulla tesa, lungo l’orlo, si dipana un tralcio fogliato continuo. Dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), c. mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 21,8. Condition: good (hairline crack). A lovely octagonal porcelain dish with moulding near the rim of the eight corners. It is painted in the pastel colours typical of the famille rose palette, with added gold areas, and the decoration comprises three posies arranged around a single flower at the centre of the base.The edge of the rim features a continuous leafed shoot.

€ 350,00 / 400,00 372 Tazzina e piattino

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1770 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, h. cm. 6,2 (tazzina) e diam. cm. 12,6 (piattino). Stato di conservazione: buono. Tazzina e piattino in porcellana. Decorati a smalti della tavolozza ‘famiglia rosa’ con scene con figure maschili e femminili. Realizzate in Cina con l’esplicito scopo di essere esportate, simili tazzine in Europa servivano per il caffé. Cup and saucer China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), c. 1770. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 6,2 (cup) e diam. cm. 12,6 (saucer). Condition: buono. Round porcelain cup and saucer. Decorated in the enamels of the ‘famille rose’ palette, both depicts scenes with figures. Similar cups were made in China purely for export purposes and in Europe were used to serve coffee.

€ 250,00 / 300,00 373 Piattino

Cina, dinastia Qing (1644-1911), seconda metà del XVIII secolo. Porcellana invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 12,3. Stato di conservazione: buono. Saucer China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), second half of the 18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 12,3. Condition: good.

€ 100,00 / 120,00 76


374 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1770 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 23. Stato di conservazione: buono (minute sbeccature, consunzione degli smalti). Piatto a contorno lobato con basso cavetto arrotondato e tesa curva inclinata. Sulla superficie a vista si sparge un’equilibrata composizione di foglie multicolori ravvivati da diffusi tocchi d’oro; sulla foglia di loto nei pressi del cavetto si erge una graziosa figura femminile con un bastone tra le mani. La tipologia decorativa cui appartiene questo piatto è nota con la definizione di ‘foglia di tabacco’, nonostante le foglie raffigurate non siano di quella pianta ma piuttosto di specie vegetali tropicali o di fantasia. Ne furono prodotte notevoli quantità a partire dall’ultimo quarto del Settecento, destinate al mercato dell’esportazione verso l’Europa e gli Stati Uniti. Ne esistono esemplari con varianti più o meno evidenti (in questo caso la dama), e ne esiste anche una composizione simile denominata ‘pseudo-foglia di tabacco’. Dish China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong periodo (1736-1795), c. 1770. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 23. Condition: good (small chip, wear). Dish with lobed profile, short rounded cavetto and tilted curved rim. A composition of multicoloured leaves embellished with various touches of gold extends on the visible surface; on the lotus leaf, near the cavetto, there is a gracious feminine figure with a stick in her hands. This dish belongs to the decorative typology known as the ‘tobacco leaf ’, although the leaves illustrated here do not belong to that plant, but rather to a tropical or imaginary plant species. From the last quarter of the 18th century, considerable amounts of them were produced, intended to be exported to Europe and the United States.There are different examples with more or less evident variations (the dame, in this case), and there is also a similar composition named ‘pseudo-tobacco leaf ’.

€ 500,00 / 600,00 77


375 Vassoio

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), ultimo quarto dell XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, cm. 42 x 35. Stato di conservazione: buono. Grande vassoio in porcellana a sezione circolare con cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata, modellata sull’orlo in una serie regolare di morbide ogive. Dipinto negli smalti della ‘famiglia rosa’, applicati al di sopra della vetrina con una certa consistenza tattile, mostra al centro del fondo un delicato bouquet circondato da festose ghirlande disposte sulla tesa. Tray China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), last quarter of the 18th century. ‘Famille rose’ porcelain, cm. 42 x 35. Condition: good. A large porcelain tray with rounded cavetto and slightly sloping, flat rim, the latter shaped with a uniform sequence of soft ogives.The overglaze decoration in the famille rose palette is rendered with some texturing; the centre of the base shows a delicate bouquet surrounded by festive garlands on the rim.

€ 1.000,00 / 1.200,00

376 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), ultimo quarto dell XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, diam. cm. 28,5. Stato di conservazione: buono. Piatto in porcellana a sezione circolare con cavetto arrotondato e tesa piatta leggermente inclinata, modellata sull’orlo in una serie regolare di morbide ogive. Dipinto negli smalti della ‘famiglia rosa’, applicati al di sopra della vetrina con una certa consistenza tattile, mostra al centro del fondo un delicato bouquet circondato da festose ghirlande disposte sulla tesa. Dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), last quarter of the 18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 28,5. Condition: good. A circular porcelain dish with rounded cavetto and slightly sloping, flat rim, the latter with a uniform sequence of soft ogives. The overglaze decoration in the famille rose palette is rendered with some texturing; the centre of the base shows a delicate bouquet surrounded by festive garlands on the rim.

€ 600,00 / 700,00 78


377 Due piatti

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa; Europa, XIX secolo (?). Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, cm. 4,5 x 28 e cm. 7,2 x 30 x 24,5. Stato di conservazione: ottimo. I due piatti in porcellana si caratterizzano per forme diverse: uno, di minori dimensioni, ha sezione circolare e cavetto arrotondato con orlo sagomato in ogive; l’altro mostra invece una decisa sagomatura della parete, ripresa anche sul merletto dell’orlo. La decorazione è invece analoga per entrambi, composta da sottili bordure di ‘lance di Meissen’ verso l’orlo e un grazioso bouquet di rose al centro, dipinto prevalentemente nelle sfumature del rosa, di chiara ispirazione occidentale. L’interesse principale di questi due piatti risiede nel fatto che uno (quello di minori dimensioni) è senz’altro di produzione cinese nella seconda metà del Settecento, mentre l’altro – pur essendo simile – è una sua imitazione, realizzata in Europa forse verso l’inizio del XIX secolo, molto probabilmente per rimpiazzare un piatto del servizio cinese oppure per arricchirlo. Two dishes China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century; Europe, 19th century (?). ‘Famille rose’ porcelain, cm. 4,5 x 28 and cm. 7,2 x 30 x 24,5. Condition: excellent. The two porcelain dishes are different in shape: one is smaller, circular and has a rounded cavetto with the rim shaped in ogives; the other reveals a strong wall shaping that is also seen on the rim lace. Both have similar decoration of slim bands of ‘Meissen spearhead’ borders near the rim and a pretty bouquet of roses at the centre, painted mainly in shades of pink and of clear Western inspiration. The two dishes are interesting chiefly because the smaller item is certainly of Chinese production, dated second half of the 18th century, while the others – despite being similar – is an imitation made in Europe, perhaps towards the beginning of the 19th century, most probably to replace a dish in the Chinese service or to enhance it.

€ 900,00 / 1.000,00

378 Piatto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, diam. cm. 38. Stato di conservazione: buono. Piatto in porcellana con bassissimo cavetto arrotondato e ampia tesa piatta modellata a ogive lungo l’orlo. La decorazione – dipinta quasi esclusivamente nelle gradazioni del rosa di Cassio – mostra al centro del fondo un grazioso bouquet di rose di chiara ispirazione occidentale, racchiuso due bordure di ‘lance di Meissen’, una sul cavetto l’altra lungo l’orlo della tesa. Large dish China, Qing dynasty (1644–1911), Qianlong period (1736–1795), mid-18th century. ‘Famille rose’ porcelain, diam. cm. 38. Condition: good. Large dish with very narrow rounded cavetto and full, flat rim with ogive shaping on the edge. The decor – painted almost exclusively in shades of Cassius’ pink – features a lovely bouquet of roses of clear Western inspiration at the centre, enclosed by two borders of ‘Meissen spearhead’ borders, one on the cavetto, the other along the edge of the rim.

€ 1.000,00 / 1.500,00 79


379 Parte di un grande servizio da tavola

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1770 circa. Porcellana ‘famiglia rosa’ dipinta e invetriata. Stato di conservazione: lieve consunzione. Trentacinque pezzi in porcellana, parte di un servizio in origine con un maggior numero di manufatti. Tutti gli oggetti sono dipinti a smalti policromi appartenenti alla tavolozza della ‘famiglia rosa’, con una scena idilliaca di dame e bambini in un giardino nei pressi di una residenza; sullo sfondo campeggia uno scorcio di paesaggio acquatico. Intorno si svolge una cornice con tappeto geometrico interrotto da riserve a contorno lobato ornate di piccolo paesaggio. Il servizio si compone dei seguenti pezzi: 1 vassoio ottagonale, cm. 33 x 41; 1 vassoio ottagonale, cm. 37 x 45; 1 vassoio ottagonale, cm. 25 x 32,5; 1 vaqssoio ottagonale, cm. 21 x 29; 2 vassoi ottagonali, cm. 17 x 25; 1 salsiera con suo vassoio, cm. 9 x 20 x 9,5 e cm. 13,5 x 19; 18 piatti piani, diam. cm. 23; 9 piatti fondi, diam. cm. 22,5. Service China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), c. 1770. ‘Famille rose’ porcelain. Condition: good (used). Thirty-five porcelain pieces, part of bigger service. Each piece is decorated in the enamels of the ‘famille rose’ palette with a landscape scene with ladies and children. The service includes these pieces: 1 octagonal tray, cm. 33 x 41; 1 octagonal tray, cm. 37 x 45; 1 octagonal tray, cm. 25 x 32,5; 1 octagonal traye, cm. 21 x 29; 2 octagonal trays, cm. 17 x 25; 1 sauce boat with tray, cm. 9 x 20 x 9,5 and cm. 13,5 x 19; 18 dishes, diam. cm. 23; 9 dishes, diam. cm. 22,5.

€ 7.000,00 / 8.000,00 80


380 Zuppiera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), metà del XIX secolo. Porcellana ‘Famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, cm. 36 x 27 x 24. Stato di conservazione: buono (leggera consunzione). Zuppiera con coperchio in porcellana a sezione ovale. Posa su ampia base ovoiforme, ha manici in guisa di rametti intrecciati e ha coperchio a calotta ribassata dotato di presa a testa di fungo. L’intersa superficie esterna è rivestita di un’invetriatura di color verde chiaro.Vi si sovrappone un’elegante decorazione a smalti policromi di consistenza tattile appartenti alla tavolozza ‘famiglia rosa’, raffigurante composizioni di fiori di vario genere, insetti e uccelli. Alcuni dettagli dell’ornato dipinto sono a oro. Tipico prodotto realizzato in Cina nel XIX secolo per l’esportazione verso l’Europa e gli Stati Uniti, caratterizzato per un decoro a smalti molto probabilmente applicato a Canton. Tureen China, Qing dynasty (1644–1911), mid-19th century. ‘Famille rose’ porcelain, cm. 36 x 27 x 24. Condition: good. An octagonal-section porcelain tureen with lid. Resting on a wide ovoid base, it has two handles shaped like intertwined branches and a depressed lid with a mushroom-head shaped handle. The external surface is entirely covered in a light green glazing, elegantly embellished with polychrome enamels with a raised texture and colours belonging to the famille rose palette.The compositions include various flowers, insects and birds. Some details of this complex decoration were painted in gold. Traditional Chinese artefact of the 19th century produced for export to Europe and the United States, characterised by an enamel decoration, most likely applied in Canton.

€ 500,00 / 600,00 81


381 Zuppiera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), seconda metà del XIX secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata, dipinta e dorata, cm. 27 x 14,5. Stato di conservazione: buono. Raffinata zuppiera in porcellana a sezione circolare, con contenitore sostenuto da cinque piedi a mensola, dotato di due coppie di anelli che ospitavano in origine una maniglia mobile in metallo. Il coperchio a calotta ribassata è sormontato da presa a pomello piatto. La ricca decorazione è stata dipinta a smalti policromi della tavolozza ‘famiglia rosa’ stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente: verde in più tonalità, blu, turchese, giallo, rosa, rosso, viola, nero, ai quali si aggiungono diffusi tocchi di oro. La qualità della pittura è molto alta, minuziosa nella resa dei dettagli, soprattutto quelli a tratti sottili, notevole nell’utilizzo delle gradazioni di sfumato dei colori, variabili per intensità e ombreggiature, soprattutto nella sovrapposizione in leggero rilievo di tono su tono. La decorazione sull’esterno del coperchio e della parete del contenitore mostra una serie cospicua di divinità per lo più daoiste. Sul coperchio, la scena mostra un breve corteo con figure che da destra si dirigono verso il terrazzamento a sinistra. In alto a destra, in volo su una nuvola, il Dio della Letteratura Kuixing. Il primo da destra sul terrazzamento dovrebbe essere Zhong Kui, il “cacciatore di demoni”. Lo precede un giovane funzionario, a sua volta preceduto da Shouxing, il Dio della Longevità, raffigurato in groppa ad un cervo, anch’esso simbolo di lunga vita. Il corteo si chiude con un giovane che ha in mano un’alabarda. Tutti si dirigono verso Tian Guan, il Dio dei Cieli; al suo fianco un giovane attendente che mostra un rotolo sul quale si dispone la formula “Tian Guan ci fu” (“Tian Guan conceda buona fortuna”). Alle sue spalle una dama con un parasole e un altro personaggio con barba lunga, forse Zhang Guolao, uno degli Otto Immortali (Baxian) della tradizione daoista. Gli altri membri del gruppo degli Otto Immortali si vedono sull’esterno della zuppiera. Han Zhongli, patrono dei militari, Lu Dongbin, protettore dei barbieri, Li Tieguai, patrono dei malati, He Xiangu, patrona delle casalinghe, Han Xiangzi, il protettore dei musicisti, Cao Guojiu, protettore degli attori, qui con un attendente, Liu Hai, ovvero xiamo xianren, letteralmente “l’immortale col rospo”. Compaiono inoltre Xiwangmu, la Regina Madre dell’Occidente seduta su uno scranno con il suo piccolo corte di attendenti; Hou yi, la divinità col potere di salvare tutte le creature dalla morte certa; Dongfang Shuo, che rubò le pesche dell’immortalità nel giardino di Xiwangmu; i “Due spiriti dell’Armonia e dell’Unione” (He he er xian), versione popolare e daoista dei due giovani monaci Zen Han Shan e Shi De, qui raffigurati come adolescenti. A completare la scena, che ha una forte connotazione simbolica riguardante l’augurio di lunga vita, si noti infine la stilizzazione del carattere shou, “lunga vita”, in rosso e oro che orna la parte superiore del pomello sul coperchio. Tureen China, Qing dynasty (1644–1911), second half of the 19th century. ‘Famille rose’ painted, gilt and glazed porcelain, cm. 27 x 14,5. Condition: good. Fine circular porcelain tureen on a support with five feet, and two pairs of rings that originally housed a removable metal handle.The depressed dome lid has a flat grip.The rich decoration is in multi-coloured overglaze enamels of the ‘famille rose’ palette: various nuances of green, blue, turquoise, yellow, pink, red, purple, black, and extensive hints of gold. The painting is exceptional in quality, meticulous in its rendering of details, especially the fine strokes, impressive in the nuancing of colours, varying in intensity and shading, especially in the light tone-on-tone overlapping. The outer decoration of the lid and the wall of the tureen depicts a wide variety of mainly Daoist divinities.The lid scene shows a short procession with figures moving from the right towards the terracing on the left. At top right, Kuixing, the god of Literature, is flying on a cloud. The first on the right on the terrace may be Zhong Kui, the ‘demon hunter’. He is preceded by a young civil servant who, in turn, is preceded by Shouxing, the god of Longevity, depicted on the back of a deer, which is a symbol of long life. The cortège ends with a young man holding a halberd. All heads are turned towards Tian Guan, the god of the Heavens; alongside is a young attendant who shows a roll inscribed with “Tian Guan ci fu” (‘Tian Guan grant us good luck’). Behind him is a lady with a parasol and another bearded character, possibly Zhang Guolao, one of the Eight Immortals (Baxian) of the Dao tradition.The other members of the group of the Eight Immortals are seen on the outside of the dish. Han Zhongli, patron of the military; Lu Dongbin, patron saint of barbers; Li Tieguai, patron of the sick; He Xiangu, patroness of housewives; Han Xiangzi, protector of musicians; Cao Guojiu, patron of actors, here with an attendant; Liu Hai, also known as “xiamo xianren”, literally ‘the immortal with the toad’. We also see Xiwangmu, the Queen Mother of the West, sitting on a seat with her small retinue of courtiers; Hou yi, the deity with the power to save all creatures from certain death; Dongfang Shuo, who stole the peaches of immortality in the garden of Xiwangmu; the ‘Two spirits of harmony and union’ (He He er xian), a popular Dao version of the two young monks Zen Han Shan and Shi De, here depicted as adolescents. To complete the scene, which has a strong symbolic connotation auspicious of a long life, there is a noteworthy stylization of the “shou”, ‘long life’, character in red and gold, adorning the top of the lid grip

€ 2.000,00 / 2.500,00 82


382 Vaso da fiori

Cina, dinastia Qing (1644-1911), fine del XVIII – prima metà del XIX secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, cm. 19,5 x 23 x 19,5. Stato di conservazione: un restauro verso il piede; piccole sbeccature. Bel vaso da fiori in porcellana a sezione ottagonale con quattro lati di dimensioni doppie rispetto agli altri posti negli angoli. L’ampiezza è massima nei pressi della bocca, chiusa da coperchio leggermente bombato dotato di cinque fori. Su due lati del corpo si innestano due anse intrecciate. La decorazione si svolge sull’esterno, dipinta a smalti policromi di tipo ‘famiglia rosa’ stesi con consistenza tattile al di sopra dell’invetriatura trasparente. Sui quattro lati maggiori del corpo si stagliano altrettante riserve, all’interno di ognuna delle quali una scena con personaggi nel paesaggio; tra i cartigli si dispone un pregevole florilegio con gli elementi (tra cui piccoli draghetti stilizzati) ad accentuato rilievo. Verso la base e sul coperchio si svolgono decori floreali, spezzati da riserve polilobate con scenette. Flower vase China, Qing dynasty (1644-1911), late 18th - first half of the 19th century. ‘Famille rose’ porcelain, cm. 19,5 X 23 X 19,5. Condition: fair (restauration and some chips). Exquisite octagonal porcelain vase for flowers with four sides double in size compared to the other areas in the corners.The vases maximum width is reached near the mouth, closed by a slightly convex lid provided with five holes.Two interlaced handles are inserted on two sides of the body.The decoration on the outside is painted with polychrome enamels of the famille rose palette and has a raised texture above the transparent glaze. On the four bigger sides of the body, four reserves, each one of them showing a scene with figures set in a landscape; among the scrolls there is an beautiful florilegium whose elements (including small stylized dragons) are in marked relief. Towards the base and on the lid there are floral decorations interrupted by polylobed reserves with sketches.

€ 700,00 / 800,00 83


383 Guanyin

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Porcellana parzialmente invetriata, h. cm. 21,5. Provenienza: Goffi Carboni, Roma. Stato di conservazione: buono. Questa bella statuetta in porcellana raffigurante il bodhisattva Guanyin seduto mentre tiene sulla gamba destra sollevata al ginocchio un bambino. La superficie è stata quasi per intero rivestita di spessa invetriatura, nei colori verde, giallo, nero, marrone e bianco. In questa raffinata scultura la Guanyin mostra marcatamente quei caratteri che agli occhi degli occidentali l’hanno da subito accomunata alla Vergine Maria col Bambino Gesù tra le braccia. Questa assimilazione ha fatto sì che statuette come queste raffiguranti la misericordiosa Guanyin ottennessero un certo successo in Europa fin dal XVII secolo. Guanyin China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. Porcelain, h. cm. 21,5. Provenance: Goffi Carboni, Rome. Condition: good. This beautiful porcelain statuette represents the bodhisattva Guanyin who is sat with a child on her right leg raised to her knee.The surface has almost entirely been covered in thick green, yellow, black, brown and white glazing. In this refined sculpture, Guanyin bears a stark resemblance the Virgin Mary with Jesus in her arms; as a matter of fact,Westerners instantly associate Guanyin with this religious figure.This comparison meant that statuettes such as this one depicting the merciful Guanyin were particularly successful in Europe from as early as the 17th century.

€ 700,00 / 800,00 84


384 Guandi

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), seconda metà del XVIII secolo. Porcellana ‘famiglia rosa’ invetriata e dipinta, h. cm. 23. Provenienza: Goffi Carboni, Roma. Stato di conservazione: buono. Bella scultura a tutto tondo in porcellana raffigurante la divinità Guan Di seduta con la gamba destra piegata al ginocchio. Ha il braccio sinistro steso lungo il fianco mentre quello sinistro è sollevato al petto; nella mano tiene un foglio ripiegato. La statuetta, finemente modellata, è riccamente dipinta negli smalti della tavolozza ‘famiglia rosa’, applicati in rilievo con consistenza tattile: la policromia si esalta soprattutto sul vistoso abito ornato di un potente drago a fauci aperte. Guan Di, l’Imperatore Guan, è il nome che assunse il generale Guan Yu (morto nel 219 d.C.) una volta che gli fu riservato il rango di divinità. Fedele a Liu Bei che, sconfitti gli Han, sarebbe diventato il primo imperatore di un nuovo regno, Guan Di si distinse per coraggio e abilità militari; le sue gesta, e quelle degli eroi dell’epopea di cui fu coprotagonista, costituiscono il tema principale del “Romanzo dei Tre Regni” (“Sanguozhi Pinghua”), uno dei classici della letteratura cinese di sempre. Guandi China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), second half of the 18th century. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 23. Provenance: Goffi Carboni, Rome. Condition: good. Exquisite porcelain sculpture in the round portraying the divinity Guan Di sitting with his right leg bent at the knee. His left arm is lying by his side while his right arm is raised on his chest; he is holding a folded piece of paper in his hands. The finely shaped statuette is richly painted with the enamels from the famille rose palette, applied in relief with a raised texture; the polychromy stands out, above all, on the garish dress embellished with a powerful dragon with open jaws. Guan Di, Emperor Guan, is the name general Guan Yu (who died in 219 AD) took when he reached the divine rank. Loyal to Liu Bei, who would have become the first emperor of a new kingdom once he had defeated the Hans, Guan Di stood out for his courage and military skill; his achievements, and those of the heroes of the epic tale he was part of, constitute the main theme of the “Romance of the Three Kingdoms” (“Sanguozhi Pinghua”), a classic of Chinese literature.

€ 600,00 / 700,00 85


385 Due leoni buddhisti

Cina, XIX-XX secolo. Porcellana biscuit ‘famiglia verde’ dipinta e invetriata, h. cm. 21,5. Stato di conservazione: buono (alcune sbeccature). Coppia di leoni buddhisti (shizi) in porcellana. Modellati a tutto tondo, posano entrambi su base a tamburo. Gli smalti, verde, giallo e melanzana, sono stati applicati, in parte con invetriatura e in parte senza, sulla base ‘biscuit’. Two Buddhist lions China, 19th-20th century. ‘Famille verte’ biscuit porcelain, h. cm. 21,5. Conservation: good (some chips). A pair of porcelain Buddhist lions (shizi). Modelled in the round, both lions are supported by a drum base. The green, yellow and aubergine enamels are applied partly with and partly without glazing, on the biscuit base.

€ 500,00 / 600,00 86


386 Coppia di pappagalli

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Kangxi (1662-1722), inizio del XVIII secolo. Porcellana con invetriatura turchese, h. cm. 21. Stato di conservazione: buono. Coppia di espressive statuette in porcellana raffiguranti due pappagalli (yingwen o yingge) posati su un basamento roccioso di tipo taihu. Entrambi sono rivestiti di una spessa vetrina color turchese. Questo genere di statuetta fu esportata in grandissimo numero dalla Cina in Europa nel Settecento, andando ad arredare moltissime residenze. Sicuramente la più nota coppia di pappagalli in porcellana cinese con invetriature turchese di epoca Kangxi è quella attualmente conservata presso il Louvre di Parigi, appartenuta alla regina Maria Antonietta che la teneva esposta nella reggia di Versailles. Un’altra coppia Kangxi molto simile a questa se non per la miscela di invetriature turchese, viola e rossa, è nella Residenz di Monaco di Baviera (F. Ulrichs, “Die ostasiatische Porzellansammlung der Wittelsbacher”, Monaco di Baviera 2005, p. 33). Pair of parrots China, Qing dynasty (1644–1911), Kangxi period (1662–1722), early 18th century. Turquoise glaze porcelain, h. cm. 21. Condition: good. A pair of expressive porcelain figurines depicting two parrots (yingwen or yingge) perched on a rock base of taihu type. Both have thick turquoise glaze. In the 18th century this type of statuette was exported in large quantities from China to Europe and was part of the décor of many residences. Certainly the most famous pair of blue-glazed Chinese porcelain parrots of the Kangxi era are currently in the Louvre, in Paris, and belonged to Queen Marie-Antoinette, who kept them on show at Versailles. Another similar couple dating to Kangxi period is in the Residenz in Munich (F. Ulrichs, “Die ostasiatische Porzellansammlung der Wittelsbacher”, Monaco di Baviera 2005, p. 33).

€ 2.500,00 / 3.000,00 87


387 Cane

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Porcellana con invetriatura turchese, h. cm. 15,5. Marchio: “Qianlong nianzhi” (“Fatta negli anni di regno dell’imperatore Qianlong”) a impressione sul ventre. Stato di conservazione: buono. Graziosa scultura in porcellana raffigurante un cane seduto sulle zampe posteriori. L’intera superficie esterna, ad eccezione del lato inferiore, è rivestita uniformemente di una spessa vetrina di color turchese dalle belle screziature di tono su tono. Dog China, Qing dynasty (1644–1911), 19th century. Turquoise glaze porcelain, h. cm. 15,5. Mark: “Qianlong nianzhi” (“Made during the Qianlong period”) stamped on the belly. Condition: good. The pretty porcelain sculpture depicts a dog on its haunches.The entire exterior, except for the underside, is coated in the same turquoise glaze with lovely tone-on-tone veins.

€ 1.000,00 / 1.200,00 88


388 Due galli

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII-XIX secolo. Porcellana invetriata e dipinta, h. cm. 23. Stato di conservazione: buono. Il modello per questo soggetto scultoreo fu molto probabilmente realizzato nelle fornaci di Jingdezhen a partire dagli anni Trenta del Settecento, destinato al mercato dell’esportazione verso l’Europa dove erano considerate quasi esclusivamente per il loro valore decorativo. Una statuetta simile a questa compare in un dipinto del pittore olandese Cornelis Troost del 1741 conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam (D. Howard – J. Ayers, “China for the West. Chinese Porcelain & other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection”, 2 voll., Londra 1978: II, p. 584, n. 606, a proposito di una scultura di gallo in porcellana datata allora al 1725-1740). Esistono sculture con questo soggetto di qualità molto diverse tra loro, come esemplificato negli esemplari della collezione Hodroff (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader. The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, Londra 1994, nn. 315, 318), dai pezzi molto dettagliati nella resa del piumaggio, a quelli meno elaborati che, qualche volta, erano ravvivati da pittura a freddo in Europa. Two roosters China, Qing dynasty (1644-1911), 18th-19th century. Glazed and painted porcelain, h. cm. 23. Condition: good. These two statuettes were inspired by a model which was probably produced in the Jingdezhen kilns during the third decade of the eighteenth century. Destined for the European market, these statuettes were considered almost exclusively for their ornamental value. A statuette bearing some resemblance to these appears in a painting by Dutch artist Cornelis Troost which dates back to 1741, is preserved at the Rijksmuseum in Amsterdam (D. Howard – J. Ayers, “China for the West. Chinese Porcelain & other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection”, 2 vol., London 1978: II, p. 584, n. 606) and refers to a porcelain sculpture of a rooster dated 17251740 at the time. There are several sculptures which depict this subject but these are very different from one another in terms of quality, as illustrated by the pieces of the Hodroff collection (D.S. Howard, “The Choice of the Private Trader.The Private Market in Chinese Export Porcelain illustrated from the Hodroff Collection”, London 1994, nn. 315, 318). Here we find both pieces which show detailed rendering of the plumage and less elaborate models which were sometimes cold-painted in Europe. The popularity of these statuettes definitely contributed to a certain decline in terms of quality, because the market demanded larger quantities at ever decreasing costs.

€ 1.500,00 / 2.000,00 89


389 Guanyin

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo. Porcellana di Dehua invetriata, h. cm. 36. Stato di conservazione: buono. Statuetta in porcellana bianca di tipo ‘blanc de Chine’ raffigurante il bodhisattva Guanyin seduto in posizione lalitāsana su un trono roccioso. Ha in braccio un bambino, mentre ai lati del trono si posano due libri. Ai suoi piedi, oltre a due draghi che avvolgono tra fiori di loto con le loro spire la parte inferiore della seduta, si vedono i suoi due discepoli, a sinistra Shancai e a destra Longnu. La divinità, elegantemente abbigliata, mostra caratteri marcatamente femminili. Nonostante infatti i bodhisattva siano esseri asessuati, Kannon in particolare ha assunto nel tempo una fisionomia di donna, conseguenza delle sue doti di misericordiosità soprattutto nei confronti delle donne e dei bambini. Queste caratteristiche hanno fatto sì che la Guanyin cinese fosse subito assimilata dagli occidentali alla Vergine Maria, ed è per questo che sculture come questa che la raffigurano sono state esportate in Europa fin dal tardo XVII secolo. Esemplari simili a questo si trovano in numerose collezioni storiche del cosiddetto Vecchio Continente, tra le quali si vuole qui ricordare quella di Augusto il Forte a Dresda (W. Bondy, “Kang-Hsi, Eine Blüte-Epoche der chinesischen Porzellankunst”, Monaco di Baviera 1923, tav. 192, entrata nelle raccolte nel 1723) e quelle dei Medici a Firenze (F. Morena, “Dalle Indie Orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, nn. 148-151), entrambe accomunate dalla presenza sulla porcellana bianca di una decorazione a smalti policromi stesi a freddo, secondo un’usanza molto in voga in Europa in quel periodo. Un’altra simile è nella collezione che fu dei Wittelsbacher nella Residenz di Monaco di Baviera (F. Ulrichs, “Die ostasiatische Porzellansammlung der Wittelsbacher”, Monaco di Baviera 2005, p. 50). La statuetta qui presentata è un buon esemplare di porcellana Dehua del XVIII secolo destinata all’esportazione verso l’Europa, piacevole per la coperta untuosa e lucida, la posa monumentale ed elegante e una certa raffinatezza nella resa dei particolari. Guanyin China, Qing dynasty (1644-1911), 18th century. Dehua porcelain, h. cm. 36. Condition: good. Blanc de Chine white porcelain figurine portraying the bodhisattva Guanyin seated in the lalitāsana position on a rocky throne. She holds an infant in her arms, while two books rest on both sides of the throne. At her feet we can see two dragons, among lotus flowers, enveloping the lower part of the seat in their coils, as well as her two disciples, Shancai on the left and Longnu on the right. The divinity is clad in elegant clothing and shows marked feminine features. Although bodhisattva are asexual beings, in time Kannon has acquired female features due to her merciful nature, especially towards women and children. These characteristics led the Chinese divinity Guanyin to being associated by Western people with the Virgin Mary, and for this reason figurines portraying her, like this one, have been exported to Europe since the late 17the century. Other examples similar to this can be found in several historical collections on the so-called Old Continent, among which we mention the one owned by Augustus II the Strong in Dresden (W. Bondy, “Kang-Hsi, Eine Blüte-Epoche der chinesischen Porzellankunst”, Munich 1923, table 192, included in the collection in 1723) as well as that of the House of Medici in Florence (F. Morena, “Dalle Indie Orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Florence 2005, n. 148-151). What these two collections have in common is the presence of polychrome cold-painted enamels ornaments on white porcelain, a technique which enjoyed wide currency in Europe at the time. Another similar piece is in the Residenz of Munich (F. Ulrichs, “Die ostasiatische Porzellansammlung der Wittelsbacher”, Monaco di Baviera 2005, p. 50). The figurine described here is a fine example of Dehua porcelain of the 18th century produced for export to Europe. It is a pleasant artefact with its shiny, glossy covering, the stately and elegant pose and detailed rendering of the details.

€ 3.000,00 / 4.000,00

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Metalli smaltati

Enamels on metal

La tecnica dell’applicazione degli smalti sul metallo fu messa a punto durante il regno dell’Imperatore Kangxi (1662-1722), importata in Cina grazie all’intermediazione dei Gesuiti ai quali l’imperatore aveva affidato la direzione di alcune manifatture ubicate all’interno della Città Proibita. In particolare, la tecnica della pittura a smalto, sia su vetro sia su metallo, sembra sia stata introdotta intorno al 1716, poiché in quell’anno l’italiano Matteo Ripa (1682-1746) annotava nei suoi diari, mentre si trovava a Pechino, che l’Imperatore si era allora entusiasmato per quella specialità, tentando di riprodurla anche nei laboratori di Palazzo utilizzando pigmenti espressamente fatti pervenire dall’Italia. Nello stesso anno, inoltre, Kangxi richiese al governatore di Canton che facesse arrivare a Pechino due artigiani specializzati nella cottura di manufatti dipinti a smalto, i quali avevano appreso quelle tecniche direttamente da alcuni europei. Nel 1719 Kangxi decise di affidare la produzione imperiale di smalti al gesuita francese Jean Gravereau che, con ogni probabilità, aveva imparato questa tecnica in Francia prima di arrivare in Cina. La pittura a smalti continuò ad essere praticata con opere di squisita eleganza anche nei decenni successivi, soprattutto durante il regno dell’Imperatore Qianlong. The technique of applying enamels onto metal objects was perfected during the reign of Emperor Kangxi (1662-1722). It was brought to China by the Jesuits who had been entrusted by the Emperor with the task of running certain factories located within the walls of the Forbidden City. It would appear that the enamel painting technique, both on glass and metal, was introduced around 1716, because that very year Matteo Ripa (1682-1746) wrote in his diaries of Beijing that the Emperor was fascinated by the technique and had tried to reproduce it in the Palace laboratories using pigments from Italy. Furthermore, that very same year, Kangxi had asked the governor of Canton to send for two craftsmen specialised in baking enamel-painted objects who had learnt their techniques directly from Europeans. In 1719, Kangxi decided to commission Jean Gravereau, a French Jesuit, with the entire imperial production of enamels; it is likely that Gravereau had learnt this technique in France prior to going to China. Enamel painting continued to be widespread as testified by exquisitely refined works of art even during the following decades, particularly during the reign of Emperor Qianlong.

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390 Versatoio

Cina, XVI-XVII secolo. Bronzo, h. cm. 33. Stato di conservazione: discreto (segni del tempo e dell’usura). Interessante versatoio in bronzo posante su base circolare dotata di aperture. Ha corpo globulare con manico alto, lungo beccuccio terminante a testa di drago e coperchio con presa a fiammella. Sul corpo si stagliano due riserve ‘a goccia’, all’interno di ognuna delle quali si vede un carattere beneaugurale a leggero rilievo. La forma di questo manufatto è senz’altro ispirata a modelli islamici. Fu utilizzata in Cina già dal periodo della dinastia Yuan (1279-1368) per la realizzazione di oggetti in diversi materiali, dai metalli alla porcellana. Ewer China, 16th-17th century. Bronze, h. cm. 33. Condition: fair (worn). Interesting bronze spout resting on a circular base provided with openings. It has a globular body with a tall handle, a long nozzle terminating in a dragon’s head and a lid with a flame-shaped handle.Two ‘drop-shaped’ reserves on the body show a good omen character in slight relief. The shape of this object is no doubt inspired by Islamic models. It was already used in China during the Yuan dynasty (1279-1368) for the production of objects in different materials, from metals to porcelain.

€ 1.500,00 / 2.000,00 94


391 Due piccoli vassoi

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Metallo smaltato e dorato, cm. 10 x 10. Stato di conservazione: buono (lievi segni di usura). Coppia di piccoli vassoi di forma quadrata con angoli scantonati. Entrambi mostrano sulla superficie a vista, smaltata preventivamente di bianco (come quella non a vista), una ricca decorazione policroma nelle tonalità della cosiddetta ‘famiglia rosa’. Le due scene, racchiuse entro una cornice fitomorfa, mostrano entrambe dei personaggi europei raffigurati in uno scorcio di paesaggio: in una i due stanno seduti nei pressi di un albero, nell’altra sono in piedi, con uno dei due personaggi con un rametto di corallo tra le mani. Sul retro di entrambi è presente una sorta di marchio che scimmiotta i caratteri cinesi in stile sigillo senza però significare nulla. Questo genere di marchio caratterizza anche tre vassoietti già nella collezione Mottahedeh ((D. Howard – J. Ayers, “China for the West. Chinese Porcelain & other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection”, 2 voll., Londra 1978: II, p. 633, n. 659), molto simili a quelli qui presentati anche per il tipo di scena sulla superficie a vista. Gli autori riferiscono che questo genere di vassoi era usato in Cina come supporto per coppe da vino a sezione quadrata; il tema esotico era quindi in questo caso riservato alla soddisfazione dei cinesi, nonostante questo tipo di scene era contemporaneamente utilizzato sulle porcellane cinesi destinate all’esportazione verso l’Europa. Two small trays China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. Enamelled and gilt metal, cm. 10 x 10. Condition: good (signs of wear). Two small square-shaped trays with bevelled corners. On both top surfaces, previously enamelled in white, a rich polychrome decoration in the colours of the so-called ‘famille rose’ palette.The two scenes, enclosed within a phytomorphic frame, depict Europeans in a landscape setting: in one, the two people are sat near a tree; in the other, they are standing, one person holding a coral twig.The bottom surface of both trays bears a mark which imitates Chinese characters; it appears to be a seal but it bears no meaning whatsoever. This type of mark also appears on three trays in the Mottahedeh collection (D. Howard – J. Ayers, “China for the West. Chinese Porcelain & other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection”, 2 vol., London 1978: II, p. 633, n. 659); the pieces of that collection are very similar to the ones we have here also in terms of the scene depicted on the top surface.The authors say that this kind of tray was used in China to carry square-shaped wine chalices; the exotic theme was therefore added for the benefit of Chinese people, even though, at the time, these kinds of scenes were used on Chinese porcelain destined to Europe.

€ 2.000,00 / 3.000,00 95


392 Tazzina

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Metallo smaltato, cm. 3,4 x 4,7. Stato di conservazione: buono. Graziosa tazzina in metallo smaltato a sezione all’incirca quadrata con i quattro angoli arrotondati. L’ampiezza diventa massima neri pressi della bocca. Riguardo alla decorazione, sulle quattro facce esterne si vedono altrettante scene ambientate in scorci naturali, in cui compaiono diversi personaggi, tra adulti e bambini, quali fossero maestri e discepoli. I colori sono ancora brillanti e sono senz’altro espressione di una tavolozza utilizzata per dipingere supporti metallici nel Settecento, durante il regno di Qianlong. Small cup China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. Enamelled metal, cm. 3,4 x 4,7. Condition: good (minor chips). A near square-shaped fine cup in enamelled metal with four rounded edges which widens towards the mouth. On the four external sides, four scenes in natural settings with different characters, adults and children, who resemble teachers and disciples.The bright colours are most definitely the expression of a palette used to paint metal supports during the 18th century during the Qianlong period.

€ 400,00 / 500,00

393 Tre piccoli vassoi

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo circa. Metallo smaltato e dorato, cm. 10 x 10. Stato di conservazione: buono (uno con mancanza sul retro). I tre piccoli vassoi hanno sezione all’incirca quadrata, con angoli lobati, e posano su quattro pidini a mensola. Dipinti a fondo bianco sia sulla superficie a vista sia sul retro, mostrano tutti una decorazione – racchiusa da una bordura di tipo vegetale posizionata all’interno della parete - con uno scorcio di paesaggio acquatico, con padiglioni e ponti, alberi e vegetazione, rocce, barche e piccole figure. La pittura è molto dettagliata, vergata a piccoli tratti con smalti policromi. Sul retro di tutti è presente un marchio a smalto rosso con caratteri che imitano quelli cinesi racchiusi entro una cornice quadrata. Three small trays China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. Enamelled and gilt metal, cm. 10 x 10. Condition: good (one with a small damage on the back). Three near square-shaped small trays with lobed corners and four bracket feet. Painted on a white background both on the top surface and on the back, they all have a decoration - a water landscape with pavilions and bridges, trees and vegetation, rocks, boats and small figures - framed by a plant motif placed on the wall. The painting is extremely detailed, laid in certain parts with multi-coloured enamel. On the back of each tray is a mark in red enamel with characters which resemble Chinese writing enclosed within a square frame.

€ 1.500,00 / 2.000,00 96


394 Contenitore per té

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Metallo smaltato, h. cm. 9,5. Stato di conservazione: discreto (lievi danni). Bottiglia in metallo smaltato a sezione all’incirca circolare con contorno sagomato. Posa su tre piedini a mensola; al centro del lato superiore, leggermente bombato, si situa un collo cilindrico. Dipinta in policromia su uno sfondo bianco preventivamente applicato, mostra sul corpo una scena disposta senza soluzione di continuità: si vedono figure di saggi con assistenti all’interno di un’ambientazione naturale di rocce e piante. Sul coperchio e all’esterno del collo si vedono arabeschi vegetali stilizzati. Bell’esemplare di decorazione a smalto su metallo della metà del XVIII secolo, realizzata secondo tecniche di origini europee. Un contenitore simile per forma e stile di decorazione è conservato nelle collezioni dell’Hermitage di San Pietroburgo (“Chinese Export Art in the Hermitage Museum”, catalogo della mostra, San Pietroburgo 2003, n. 95). Tea caddy China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. Enamelled metal, h. cm. 9,5. Condition: fair (slight damage). A near circular-shaped enamelled metal bottle with shaped contours. It is placed on three bracket feet; in the upper part, at the centre, slightly bulging, a cylindrical neck. Painted in multiple colours on a surface which had previously been painted white, it shows a seamlessly arranged scene: you can see wise men with their disciples in a natural setting with rocks and plants. On the lid and the outside of the neck there are stylised arabesque plant decorations. A similar tea caddy is in the Hermitage Museum (“Chinese Export Art in the Hermitage Museum”, exhibition catalogue, Saint Petersburg 2003, n. 95).

€ 400,00 / 500,00

395 Teiera

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), metà del XVIII secolo. Metallo smaltato, h. cm. 18,5. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Teiera in metallo smaltato con corpo a sezione all’incirca quadrata con angoli scantonati; su uno dei lati è presente il beccuccio ritorto. Al centro del lato superiore si inserisce un breve collo cilindrico sul quale si posa un coperchio bombato con orlo sagomato e presina a fiammella; il manico presenta agli angoli del lato superiore una sagomatura. La decorazione è stata dipinta a smalti policromi su un fondo preventivamente rivestito di bianco. Alterna un fondo giallo ornato di elaborati motivi floreali di gusto occidentale a specchiature a fondo bianco decorate con ghirlande vegetali in blu. Sui quattro lati del corpo sono riservate altrettanti grandi riquadri, all’interno di ognuno dei quali si vede una scenetta con alberi, scorci di architetture e figure umane. Teapot China, Qing dynasty (1644-1911), Qianlong period (1736-1795), mid-18th century. Enamelled metal, h. cm. 18,5. Condition: good (slight damage). Teapot in enamelled metal with a near square-shaped body and bevelled corners; on one side, the twisted nozzle. In the upper part, at the centre, a short cylindrical neck with a bulging lid with a shaped rim and a flame-shaped handle. The decoration was painted in multi-coloured enamels on a background previously painted in white. The teapot alternates a yellow background decorated with elaborate European-style floral patterns to a white background with plant wreaths painted in blue. On the four sides of the body there are four big frames: in each of these, a scene with trees, architectural landscapes and human figures.

€ 1.500,00 / 2.000,00 97


396 Snuff bottle

Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Yongzheng (1723-1735). Rame smaltato e dorato, h. cm. 10. Marchio: “Yongzheng nianzhi” (a smalto nero sotto la base). Stato di conservazione: lievi danni e un piccolo restauro. Bellissima e importante snuff bottle in rame smaltato realizzata nelle manifatture di Guangzhou durante il regno dell’imperatore Yongzheng. Ha forma ovaleggiante e slanciata che si restringe rapidamente nei pressi della bocca, chiusa da un elegante tappo in metallo dorato modellato a sgusci. Sull’intera superficie esterna si svolge una complessa composizione floreale dipinta a smalti policromi (rosa, verde, bianco, turchese, viola e nero) su fondo giallo, con fiori di peonia (mudan), frutti di melograno (shiliu) e un pipistrello (fu). Fa parte di un gruppo esiguo di simili snuff bottles, conservate in importanti collezioni internazionali, pubblicate in:V. Jutheau, “Guide du Collectioneur de Tabatières Chinois”, Parigi 1980, p. 55; J. G. Ford, “Chinese Snuff Bottles. The Edward Choate O’Dell Collection”, Baltimora 1982, n. 96; A. Brody, “Old Wine into Old Bottles. A Collector’s Commonplace Book”, Hong Kong 1993, p. 56; H. Moss – V. Graham – K.B. Tsang, “The Art of the Chinese Snuff Bottle. The J & J Collection”, New York – Tokyo 1993, n. 181; “The Meriem Collection. Important Chinese Snuff Bottles. Part II”, catalogo Christie’s, 10 marzo 2008, New York, lot 261. Tra tutte queste snuff bottles citate, solo quella pubblicata dalla Jutheau reca un marchio uguale a quello presente su questo pezzo. Il nianhao di Yongzheng compare anche su un’altra snuff bottles simile a questa per forma e stile di decorazione, diversa però per scelta degli elementi floreali (M.C. Hughes, “The Blair Bequest. Chinese Snuff Bottles from the Princeton University Art Museum”, Baltimora 2002, n. 348). Snuff bottle China, Qing dynasty (1644-1911),Yongzheng period (1723-1735). Enamelled and gilt copper, h. cm. 10. Mark: “Yongzheng nianzhi” (“Made during the Yongzheng period”, black enamel on the base). Condition: fair (a small restauration). Wonderful and important snuff bottle in enamelled copper realized in the Guangzhou factories during the reign of emperor Yongzheng. It has an oval and slender shape which quickly shrinks towards the mouth, closed by an elegant cap in gilded metal with concave moulding. On the whole external surface a complex floral composition is painted with polychrome enamels (pink, green, white, turquoise, purple and black) on a yellow base, with peony flowers (mudan), pomegranate fruits (shiliu) and a bat (fu). It is part of a small group of similar snuff bottles preserved in important international collections, published in:V. Jutheau, “Guide du Collectioneur de Tabatières Chinois”, Paris 1980, p. 55; J. G. Ford, “Chinese Snuff Bottles. The Edward Choate O’Dell Collection”, Baltimora 1982, no. 96; A. Brody, “Old Wine into Old Bottles. A Collector’s Commonplace Book”, Hong Kong 1993, p. 56; H. Moss – V. Graham – K.B. Tsang, “The Art of the Chinese Snuff Bottle. The J & J Collection”, New York – Tokyo 1993, no. 181; “The Meriem Collection. Important Chinese Snuff Bottles. Part II”, Christie’s catalogue, 10th March 2008, New York, lot 261. Among the snuff bottles mentioned above, only the one published by Jutheau bears the same mark of this piece. The nianhao of Yongzheng also appears on another snuff bottle similar to this one in shape and decoration style, but different in the choice of the floral elements (M. C. Hughes, “The Blair Request. Chinese Snuff Bottles from the Princeton University Art Musum”, Baltimora 2002, no. 348).

€ 3.000,00 / 5.000,00

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397 Scaldino

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), seconda metà del XVIII secolo. Metallo smaltato e dorato, cm. 10 x 18,5. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Elegante e raro scaldino in metallo smaltato e parzialmente dorato. Ha forma polilobata, con coperchio che ne segue l’andamento; al di sopra di quest’ultimo è presente una grata lavorata a traforo con motivo geometrico. All’interno è presente ulteriore contenitore in metallo. Dipinto a smalti policromi su un fondo bianco steso in precedenza, mostra sull’intera superficie esterna una tappeto floreale su fondo blu. Nella zona superiore della spalla si svolge una banda con teste di scettro ruyi, mentre sul corpo si stagliano quattro riserve a contorno polilobato: all’interno di due è visibile una composizione con ‘fiori e uccelli’, mentre nelle altre due si vede una scena con tre capre in un paesaggio. Handwarmer China, Qing dynasty (1644-1911), Kingdom of Qianlong (1736-1795), second half of the 18th century. Enamelled and gilded metal. cm. 10 x 18,5. Condition: good (slightly damaged). An elegant partially gilded and enamelled Cantonese handwarmer of polylobed shape; on the lid, a fret-worked grille with a geometrical pattern. Painted with multi-coloured enamels on a white background; the entire external surface shows a flower carpet on a blue background. The upper part of the shoulder is decorated with a band of ruyi sceptres heads; on the body, four reserves with polylobed contours: on two of them a “flower and bird” composition, while on the other two an idyllic scene with three goats in a natural landscape.

€ 3.500,00 / 5.000,00

100


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Lacche

Lacquer

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398 Stipo su consolle

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XIX secolo; Francia, fine del XIX secolo. Legno laccato e dorato, alabastro dipinto, accessori in metallo, h. cm. 200. Stato di conservazione: buono. Importante arredo costituito da uno stipo di manifattura cantonese posante su ariosa consolle di produzione francese. Il cabinet – sormontato da un frontone europeo con lato superiore mosso da concatenazione di foglie e volute - è chiuso da due ante: all’interno si dispongono in basso cinque cassetti, di cui uno di maggiori dimensioni rispetto agli altri quattro, e in alto tre ampi vani con due mensole. Le ante in legno incorniciano inserti in alabastro dipinto in viva policromia: sulla facce interne le fette di alabastro hanno forma rettangolare occupando quasi per intero la superficie a disposizione, decorate con delicate composizioni di fiori e uccelli; sulle facce a vista si dispongono invece sei più piccole piastrelle di forma sagomata, due raffiguranti paesaggi, quattro scene di fiori e uccelli. Le zone in legno laccato sulle ante - così come sul resto della superficie dello stipo - sono ornate da minuziosi decori a lacca dorata di fiori, uccelli, patterns geometrici, oggetti di buon auspicio, elementi resi nello stile più tipico della produzione cantonese di lacche per l’esportazione del XIX secolo. Il tavolo che regge lo stipo, con traverse incrociate e sagomate, è lavorato lungo i bordi del piano a sottile incisione con arabeschi ravvivati di rosso. Si tratta di un arredo di pregio eccezionale e di indubbia rarità, notevole per l’eleganza con cui si svolge la combinazione tra produzione cinese e adattamenti europei, molto curato nei dettagli sia della laccatura sia della pittura su pietra, tra l’altro in ottimo stato di conservazione. Cabinet on table China, Canton, Qing dynasty (1644-1911), first half of the 19th century; France, late 19th century. Lacquered and gilt wood, painted alabaster, metal, h. cm. 200. Condition: good. Important decor composed of a Cantonese manufactured cabinet raised on an airy console of European production. At the top of the cabinet a European pediment which in the upper part is decorated with a concatenation of leaves and spirals. The cabinet is closed by two shutters and inside, at the bottom, there are five drawers - one of them of bigger size than the others - and at the top there are three wide compartments with two shelves.The wooden shutters frame alabaster inserts painted in lively polychromes: the alabaster sheets on the internal surfaces are rectangular-shaped, occupy almost all the free surface available, and are decorated with delicate compositions of flowers and birds; on the visible surfaces there are six smaller-shaped tiles, two of them illustrating landscapes, while the other four show scenes of flowers and birds.The areas of lacquered wood on the shutters – as well as the rest of the cabinet surface – are embellished with meticulous decors in gilded lacquer depicting flowers, birds, geometric patterns and good luck charms, elements that are rendered in the most traditional Cantonese lacquer production style for the 19th century export market. The table supporting the cabinet, with crossed and contoured crossbeams, is embellished along the rim of the flat surface with thin engravings of arabesque motifs accentuated by shades of red. This decor is extraordinarily valuable and undeniably rare. The Chinese production and European modifications are combined with remarkable elegance, the precision of the lacquering both on the painting and on the stone are meticulous, and the item itself is in an excellent state of conservation.

€ 10.000,00 / 15.000,00

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399 Scatola con scrittoio

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XIX secolo. Legno laccato e dorato, maniglie e cerniere in metallo, cm. 15 x 43 x 25. Stato di conservazione: piccoli danni, cadute della lacca, consunzione. Scatola in legno a sezione rettangolare dotata all’interno di piano pieghevole che funge da scrittoio e scomparti a vario uso. L’intera superficie esterna è rivestita di un fondodi lacca nera sul quale si staglia una fitta decorazione dorata consistente in bande di decori floreali entro i quali si stagliano riserve con scene affollate di personaggi cinesi tra alberi, rocce e padiglioni. Box with writing desk China, Canton, Qing dynasty (1644-1911), first half of the 19th century. Lacquered and gilt wood, metal, cm. 15 x 43 x 25. Condition: fair (small damages, worn). Wooden rectangular box provided with a foldable ledge serving as desk and compartments for various usage.The whole external surface is covered by black lacquer with a thick golden embellishment consisting of bands of floral decorations on top. Within the bands, scenes crowded with Chinese figures set among trees, rocks and pavilions.

€ 400,00 / 500,00 400 Scatola

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XIX secolo, cm. 20 x 34,5 x 36,5. Legno laccato e dorato, maniglie e cerniere in metallo. Stato di conservazione: piccoli danni, consunzione. Scatola in legno a sezione rettangolare con coperchio piatto, maniglie ai due lati, cerniere e serrature in metallo. La superficie esterna e gli orli di contenitore e coperchio sono dipinto a oro con motivi stilizzati floreali: sui quattro lati del contenitore si dispongono scene con padiglioni, vegetazione e figure. Il lato esterno del coperchio mostra invece una scena di udienza più complessa che ha purtroppo patito maggiormente il trascorrere del tempo e l’usura. All’interno del coperchio si stagliano invece isolati due cespi di piante da té, e per questo è molto probabile che la scatola servisse in origine a conservare le foglie del té. Box China, Canton, Qing dynasty (1644-1911), first half of the 19th century, cm. 20 x 34,5 x 36,5. Lacquered and gilt wood, metal. Condition: fair (small damages, worn). Rectangular wooden box with a flat lid, handles on the two sides, hinges and metal locks. The external surface and the rims of the container and of the lid are painted in gold with stylized floral motifs: on the four sides of the container there are scenes with pavilions, vegetation and figures. The external side of the lid shows a more complex meeting scene that has unfortunately suffered time and wear. Inside the lid are two isolated tea plants, therefore it is likely that this box was originally used to store tea leaves.

€ 400,00 / 500,00 401 Scatola

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XIX secolo. Legno laccato e dorato, maniglie e cerniere in metallo, cm. 13 x 26 x 37. Stato di conservazione: danni, consunzione. Scatola rettangolare in legno con maniglie, cerniere, serrature e chiave in metallo. Ha cassetto supplementare in basso. L’intera superficie è rivestita di una stesura omogenea di lacca nera. Sull’esterno vi si dispone un decoro a lacca dorata, consistente in una densa puntinatura sulla quale si sovrappongono, su tutti i lati, riserve rettangolari e polilobate, ognuna ornata di un piccolo paesaggio con rocce, vegetazione, padiglioni e altre architetture, piccole figure. Box China, Canton, Qing dynasty (1644-1911), first half of the 19th century. Lacquered and gilt wood, metal, cm. 13 x 26 x 37. Condition: damages, worn. Rectangular wooden box with handles, hinges, lock and metal key. It has an additional drawer at the bottom. The whole surface is covered with a homogenous coat of black lacquer. On the outside there is a gilded lacquer decoration, with many pin holes and, on each side, rectangular polylobed reserves, each one embellished with a small landscape featuring rocks, vegetation, pavilions and other architectural structures and small figures.

€ 500,00 / 600,00 106


402 Scatola per il té

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XIX secolo. Legno laccato e dorato, metallo, cm. 16,3 x 23 x 12,4. Stato di conservazione: buono. Scatola a sezione rettangolare in legno laccato, al cui interno è presente un contenitore in metallo lavorato a incisione per contenere il té. L’intera superficie lignea è rivestita di una stesura uniforme di lacca nera, sulla quale si distende una dettagliata decorazione in lacca dorata. Le scene sull’esterno si riferiscono alla lavorazione della pianta del té. Alcune, come quella sul coperchio, sono racchiuse da una cornice ornata con motivi vegetali. All’interno del coperchio si dispongono invece due ciuffetti di foglie di tè su fondo uniforme nero. Questa bella scatola è esemplare di una tipologie di manufatti laccati realizzati a Canton dall’inizio del XIX secolo, destinati esclusivamente al mercato dell’esportazione verso l’Europa e gli Stati Uniti d’America. Si tratta di piccoli mobiletti e contenitori (scatole da cucito, per gli scacchi, per i giochi, piccoli tavolinetti) di forme evidentemente occidentali: gli artigiani cantonesi li realizzavano perciò seguendo un modello ben preciso inviato loro dall’Europa. Tea box China, Canton, Qing dynasty (1644-1911), first half of the 19th century. Lacquered and gilt wood, metal, cm. 16,3 x 23 x 12,4. Condition: good. Rectangular-shaped box in lacquered wood contained an etched metal tea box. The entire wooden surface is covered in a uniform coating of black lacquer and a detailed decoration in gilded lacquer. The scenes on the box depict the processing of the tea plant; some scenes, like the one which appears on the lid, are enclosed within a frame decorated with plant motifs. On the inside of the lid, there are two tea leaf decorations on a uniform black background. This beautiful box is an example of the kinds of artefacts produced in Canton from the early 19th century destined for the European and American markets. These were predominantly small pieces of furniture and containers (sewing sets, chess boards, games boxes, small tables) which presented typically Western features: the Cantonese artisans who produced them followed a specific model sent from Europe.

€ 1.200,00 / 1.400,00 107


403 Scatola da cucito

Cina, Canton, dinastia Qing (1644-1911), prima metà del XIX secolo. Legno laccato e dorato, metallo, accessori in avorio, cm. 17 x 36 x 25,5. Stato di conservazione: buono (leggera consunzione). Scatola in legno laccato a sezione ottagonale posante su tre piedini a zampa di leone; sui due lati brevi ha due maniglie in metallo, mentre sul davanti è presente serratura con chiave. L’intera superficie esterna è rivestita di lacca nera sulla quale si dispone una decorazione a oro con tocchi di lacca rossa. Consiste di un esuberante fondo arabescato sul quale si dispongono, adattandosi alle superfici, riserve più o meno grandi ornate di elaborate scene di vita cinese, ovvero scorci di paesaggi con alberi, padiglioni e figure umane. All’interno della scatola sono perfettamente conservati tutti gli accessori per il cucito realizzati in avorio; oltre al vano superiore, è presente anche un cassettino più piccolo sul davanti. Bell’esemplare di lacca cantonese destinata all’esportazione verso l’Europa e gli Stati Uniti. I completi da cucito erano tra i più diffusi manufatti di questo genere. Una scatola del tutto analoga a questa e conservata nelle collezioni dell’Hermitage di San Pietroburgo (“Chinese Export Art in the Hermitage Museum”, catalogo della mostra, San Pietroburgo 2003, n. 175). Sewing box China, Canton, Qing dynasty (1644-1911), first half of the 19th century. Lacquered and gilded wood, metal, ivory sewing implements, cm. 17 x 36 x 25,5. Condition: good (slight traces of wear). Lacquered octagonal-shaped wooden box, resting on three lion’s paw supports. On the sides there are two metal handles, while the front presents a lock and key.The external surface is entirely lacquered in black and enriched with gilt decorations and touches of red lacquer. On an exuberant background with arabesque scrolls, fitting reserves of different sizes are embellished with elaborate scenes of Chinese life, such as landscapes filled with trees, pavilions and human figures. Inside the box, the ivory sewing kit has been perfectly preserved and, in addition to an upper partition, there is also a smaller drawer on the front. A fine example of Cantonese lacquer art, destined for export to Europe or the United States. Sewing kits represented the most widespread artefacts of this kind. A very similar sewing box is in the Hermitage Museum (“Chinese Export Art in the Hermitage Museum”, exhibition catalogue, Saint Petersburg 2003, n. 95).

€ 1.000,00 / 1.500,00 108


404 Tavolo

Cina, dinastia Qing (1644-1911), metà del XIX secolo. Legno intagliato e scolpito, intarsi di madreperla, cm. 73 x 112 x 69. Stato di conservazione: buono (caduta di alcuni intarsi di madreperla). Il tavolo si compone di piede a colonna con tre gambe, su cui posa un piano ovale mobile, che permette di mostrarlo quasi fosse un oggetto autonomo, da parete. La colonna è intagliata in accentuato rilievo con un motivo floreale, mentre i finali dei tre piedi hanno forma di testa di drago. Sui lati del piano si dispongono riserve a contorno lobato, all’interno di ognuna delle quali si vedono motivi floreali a intarsi di madreperla, che si alternano a cartigli con scene floreali in rilievo. La decorazione sul piano, esuberante e piuttosto dettagliata, è stata realizzata utilizzando un gran numero di tessere di madreperla dai toni cangianti. Consiste di un tracio fitomorfo lungo il bordo, di una cornice di mazzetti floreali con oggetti e, al centro, un grande medaglione quadrilobato a sua volta incorniciato da una ghirlanda di fiori, tralci e foglie. La scena raffigurata all’interno della grande riserva si compone di un paesaggio con elementi architettonici (ponti e padiglioni), piante e alberi, figure e animali, soprattutto cavalli. Questo tavolo è eccellente esemplare di manufatto cinese destinato all’esportazione verso l’Europa. La sua forma, soprattutto, ricorda molto da vicino i mobili di epoca vittoriana, ed è per questo che si propone una sua datazione intorno alla metà del XIX secolo. Table China, Qing dynasty (1644-1911), mid-19th century. Carved and engraved wood, mother-of-pearl inlays, cm. 73 x 112 x 69. Condition: good (detachment of some mother-of-pearl inlays). This table consists of a column-shaped tripod supporting a mobile oval top, which allows it to be displayed almost as a stand-alone wall decoration. The column is carved in high relief with a floral motif, while the tripod terminates in supports shaped as dragon heads.The sides of the table top display reserves with lobed contours, each containing floral motifs in mother-of-pearl inlays, alternating with scroll ornaments with floral scenes in relief. The top surface decoration is exuberant and quite detailed and was created using a great number of shimmering mother-of-pearl tesserae. It is composed of a phytomorphic branch scroll along the border, a frame of flower clusters with some objects and, in the centre, a large quatrefoil medallion framed by a garland of flowers, branches and leaves. The scene depicted inside the large reserve consists of a landscape with architectural elements (bridges and pavilions), trees and plants, figures and animals, in particular horses. This table is an exquisite example of the kind of Chinese artefact which was exported to Europe. Its shape, in particular, closely resembles Victorian furniture, and for this reason it has been dated around the mid- 19th century.

€ 800,00 / 1.000,00 109


Dipinti su vetro

Reverse glass painting La tecnica della pittura su vetro sul verso, praticata in Europa fin dal tardo Medio Evo, fu adottata in Cina da abili artisti attivi soprattutto a Canton, i quali produssero opere sia per il mercato dell’esportazione verso l’Europa sia per la corte imperiale di Pechino. La tecnica fu introdotta dai Gesuiti durante il regno dell’imperatore Kangxi (1662-1722). Essa consisteva nell’applicazione di pigmenti a olio sul verso di un vetro oppure di uno specchio al quale veniva tolta preventivamente parte dell’argentatura. Gli artigiani cinesi preferivano di gran lunga lavorare su specchi importati dall’Europa poiché meglio si prestavano a quel tipo di lavorazione. La tecnica fu molto apprezzata presso la corte di Pechino, e ne è testimonianza una lettera di Jean Attiret (1702-1768) del 1741, nella quale il gesuita scrive di aver dipinto solamente vetri per oltre un anno, utilizzando specchi europei provenienti da Canton dove ve n’era una grande disponibilità (P. Conner, “The Enigma of Spoilum and the Origins of China Trade Portraiture”, in “The Magazine Antiques”, 153, 3 (marzo), 1998, p. 420). Intorno al 1780 gli artisti cantonesi abbandonarono i soggetti cinesi e cominciarono a dedicarsi maggiormente alla riproduzione a olio su vetro di stampe europee. The technique of reverse glass painting has been in use in Europe since the late Middle Ages, and was later adopted by skilled Chinese artists based mainly in Canton. They produced artefacts destined both to be exported to Europe and for the imperial court of Beijing.This technique, introduced by the Jesuits during the reign of Emperor Kangxi (1662-1722), consists in applying oil pigments on the reverse of a glass or a mirror, after removing part of its silvering. Chinese craftsmen strongly preferred working on mirrors imported from Europe since they were more suitable for this kind of process. This art form was highly appreciated at the court in Beijing, as testified by a letter dated 1741 written by the Jesuit Jean Attiret (1702-1768), who declares having spent over a year continuously painting glass, using European mirrors coming from Canton, where they were easily available (P. Conner, “The Enigma of Spoilum and the Origins of China Trade Portraiture”, in “The Magazine Antiques”, v. 153, no. 3, March 1998, p. 420). Around 1780, Cantonese artists gradually stopped depicting Chinese subjects in favour of reproductions in oil paint on glass of European prints.

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405 Veduta con padiglioni e figure

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Vetro dipinto, cornice in legno intagliato, cm. 50 x 70. Stato di conservazione: buono. View with pavilions and figures China, Qing dynasty (1644-1911), 19th century. Painted glass, wooden frame, cm. 50 x 70. Condition: good.

€ 1.000,00 / 1.500,00

406 Svaghi di dame all’aperto

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Vetro dipinto, cornice in legno modanato, cm. 59 x 74,5. Stato di conservazione: buono. Ladies’ outdoor leisure China, Qing dynasty (1644-1911), 19th century. Painted glass, wooden frame, cm. 59 x 74,5. Condition: good.

€ 1.000,00 / 1.500,00

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407 Dama seduta ad un tavolino con vaso con fiori di loto Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Vetro dipinto, cornice in legno intagliato, cm. 42 x 30,3. Stato di conservazione: buono. Lady seated at a table with lotus flower vase China, Qing dynasty (1644-1911), 19th century. Painted glass, wooden frame, cm. 42 x 30,3. Condition: good (slight traces of wear).

â‚Ź 700,00 / 800,00

408 Dama seduta ad un tavolino con ventaglio Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Vetro dipinto, cornice in legno intagliato, cm. 56,7 x 41,2. Stato di conservazione: buono (lieve consunzione). Lady with fan seated at a table China, Qing dynasty (1644-1911), 19th century. Painted glass, wooden frame, cm. 56,7 x 41,2. Condition: good (slight traces of wear).

â‚Ź 850,00 / 900,00

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409 Due scene di interno con dama sdraiata su un divano Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Vetro dipinto, cornice in legno intagliato, cm. 40 x 55. Stato di conservazione: buono (lieve consunzione). Two interior scenes with lady lying on a sofa China, Qing dynasty (1644-1911), 19th century. Painted glass, wooden frame, cm. 40 x 55. Condition: good (used).

â‚Ź 900,00 / 1.000,00 114


410 Due composizioni con fiori, roccia e uccello Cina, dinastia Qing (1644-1911), XIX secolo. Vetro dipinto, con cornice in legno intagliato, cm. 36,5 x 46,2. Stato di conservazione: buono (lieve consunzione). Two composition with flowers, rock and bird China, Qing dynasty (1644-1911), 19th century. Painted glass, wooden frame, cm. 36,5 x 46,2. Condition: good (slight traces of wear).

â‚Ź 450,00 / 500,00 115


411 Giulio Aleni (1582-1649)

“Breve sintesi delle parole e delle gesta dell’Incarnazione [di Dio], per l’avvenire: jilue” (Tianzhu jiangsheng yanxing jilue, 天主降生言行紀略). Libro a stampa, cm. 30 x 18. Stato di conservazione: discreto (macchie, lievi danni). Ristampa della celebre opera del gesuita Giulio Aleni (in cinese Ai Rulue, 艾儒略), stampata per la prima volta a Pechino in otto volumi nel 1635-1637 con ricco compendio di illustrazioni e testo tratto principalmente dalla “Vita Christi” di Ludolphus de Saxonia del 1474. E’ stato il primo libro sulla vita di Gesù che sia stato pubblicato in Cina e in cinese, ed ha avuto numerose ristampe nel Settecento e nell’Ottocento, ridotto in numero minore di volumi, tra cui quella in tre tomi del 1887 che fu utilizzata anche dai missionari protestanti. Giulio Aleni (1582-1649) “A Brief Record of the Words and Deeds of the Incarnation [of God], henceforth: Jilue” (Tianzhu jiangsheng yanxing jilue, 天主降生言行紀略). Printed book, cm. 30 x 18. Condition: good (stains, minor damages). Reprint of the famous work by the Jesuit Giulio Aleni (Ai Rulue in Chinese, 艾儒略), printed for the first time in Beijing in 1635-1637 in eight volumes with rich content of illustrations and text mainly selected from the “Vita Christi” by Ludolph of Saxony in 1474. It was the first book about the life of Jesus to be published in China and in Chinese, and was reprinted many times throughout the 18th and 19th century, and also reduced to a lower number of volumes, like the edition in three tomes published in 1887 that was used also by protestant missionaries.

€ 600,00 / 700,00 116


412 Scena cristiana

Cina, XX secolo. Dipinto a inchiostro e colori su seta, cornice in legno dorato e specchio, cm. 110,5 x 66,5. Stato di conservazione: buono. Interessante dipinto a inchiostro e colori tenui su seta, raffigurante una scena cristiana. La composizione, ambientata in un paesaggio, mostra sulla destra la Sacra Famiglia, con Maria, Giuseppe e Gesù adolescente, mentre si dirigono verso un padiglione che si vede in lontananza. Questo dipinto offre diversi spunti di riflessione. Realizzato con tecniche pittoriche specificatamente cinesi, si presenta anche con un ambientazione evidentemente estremo-orientale, e anche i personaggi mostrano caratteri fisiognomici e un abbigliamento chiaramente cinesi. Tuttavia, è innegabile che la scena sia cristiana, con i tre personaggi dotati di aureola. La bella e semplice cornice si fa notare per l’inserimento nello scheletro ligneo di una specchiatura. Christian scene China, 20th century Ink and colour on silk, frame in gilt wood and mirror, cm. 110,5 x 66,5. Condition: good. Interesting painting in ink and soft colours on silk depicting a Christian scene. This composition has a landscape background and shows, on the right, the Holy family with Mary, Joseph and a young Jesus, heading towards a pavilion visible in the distance. This painting has several features worth analysing.The painting techniques used are distinctive of China, as well as the far-Eastern setting and the characters depicted whose physical features and clothing style are evidently Chinese. Nevertheless, the scene depicted is undoubtedly Christian, showing three characters with a halo.The frame, simple yet beautiful, catches the eye thanks to the mirror elements inserted in the wooden framework.

€ 400,00 / 500,00 117


413 Crocifisso

India, Goa, arte indo-portoghese, XVII-XVIII secolo. Avorio parzialmente dipinto, con cornice e vetro protettivo, cm. 50 x 40. Stato di conservazione: buono (piccoli restauri). Crocifisso in avorio finemente intagliato e parzialmente dipinto di tocchi di rosso per la resa del sangue e in marrone per la capigliatura. E’ esemplare di arte indo-portoghese, realizzato a Goa (costa occidentale dell’India) quando questa cittadina si trovava sotto il protettorato portoghese. Gli artisti e gli artigiani locali produssero manufatti in avorio di soggetto cristiano con la guida dei lusitani. Erano oggetti di lusso prevalentemente destinati all’esportazione verso l’Europa, solo raramente utilizzati in Asia come strumenti di evangelizzazione. Questo bel crocifisso era in origine appeso ad una croce lignea possibilmente arricchita di intarsi in materiali preziosi, come quella che sorregge l’esemplare conservato ora nella Irmedade da Rainha Santa Isabel di Coimbra (“Via Orientalis”, catalogo della mostra, Tokyo 1993, p. 119, n. 90), molto simile a questo anche per la qualità dell’intaglio e per le misure. Crucifix India, Goa, Indo-Portuguese art, 17th-18th century. Partially painted ivory, wooden case with protective glass, cm. 50 x 40. Condition: good (small restorations). Finely carved ivory crucifix, partially painted with touches of red for the rendering of the blood and of brown for the hair. This example of Indo-Portuguese art was created in Goa (West coast of India) when the town was a Portuguese protectorate. Local artists and craftsmen produced ivory artefacts inspired by Christian themes under the guidance of the Lusitanians. They were luxury objects, mainly intended for exportation to Europe, and only seldom used in Asia as instruments for evangelization. This fine crucifix was originally affixed to a wooden cross, probably embellished with inlays of precious materials, like the cross sustaining the specimen currently held in the Irmandade da Rainha Santa Isabel in Coimbra (“Via Orientalis”, exhibition catalogue, Tokyo 1993, p. 119, no. 90). The two crucifixes are very similar, especially in the quality of the carving and the measurements.

€ 10.000,00 / 15.000,00

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414 Stipo

India, arte indo-portoghese, XVII secolo. Legno di teak impiallacciato di tartaruga, avorio, metallo, cm. 31 x 53 x 35. Provenienza: Christie’s Londra, 5 ottobre 2010, lot 360. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Bello e piuttosto raro stipo in legno a sezione rettangolare, con due ante e una serie di piccoli cassetti all’interno. Completamente rivestito di tartaruga, presenta diversi intarsi di avorio che formano motivi geometrici di gusto islamico. Sui due lati si inseriscono maniglie in metallo. Questo stipo esemplifica un genere di manufatto di produzione asiatica esplicitamente destinata al mercato dell’esportazione verso l’Europa. L’ipotesi più probabile è che questi stipi – di forma chiaramente europea - fossero realizzati a Gujarat: vi sono riferimenti a questa produzione di piccoli arredi impiallacciati di tartaruga nelle fonti del tempo, già dalla metà del XVI secolo (“De Goa a Lisboa. L’art indo-portugais XVIe-XVIIIe siècles”, catalogo della mostra, Bruxelles 1991, p. 50). L’avorio serviva a creare motivi decorativi di tipo geometrico, che potevano avere ispirazione Mughal o anche islamica, come in questo caso, e questo confermerebbe una produzione dell’India settentrionale. Cabinet India, Indo-Portuguese art, 17th century. Teak wood, tortoishell, ivory, metal, cm. 31 x 53 x 35. Provenance: Christie’s London, 5 ottobre 2010, lot 360. Condition: good (small damages). A fine rectangular-section wooden cabinet, with two shutters and several small internal drawers. Completely veneered with tortoise shell, it shows several ivory inlays forming Islamic-style geometric patterns. Metal handles are inserted on the two sides. This cabinet represents a kind of oriental artefact expressly intended to be exported on the European market. The most probable hypothesis is that these clearly European-shaped cabinets were created in Gujarat, as some historical sources dating back to the mid-16th century speak of the production of such small pieces of furniture veneered with tortoise shell (“De Goa a Lisboa. L’art indo-portugais XVIe-XVIIIe siècles”, exhibition catalogue, Brussels 1991, p. 50). Ivory was used to create geometric decorative designs that were inspired by Mughal or even Islamic art, as is the case with this item.

€ 4.000,00 / 5.000,00

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Cineseria

Chinoiserie

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415 Tre scene di vita cinese

Cina, dinastia Qing (1644-1911), XVIII secolo; Piemonte, XVIII secolo. Carta dipinta, legno e papier mâché, cm. 90,5 x 84. Stato di conservazione: buono. Trittico di dipinti cinesi a inchiostro e colori su carta, montati su tela e recentemente reintelati, racchiusi entro cornice in legno ornata da volute in papier mâché. Le tre scene cinesi mostrano altrettanti scorci di paesaggio, con padiglioni, mura perimetrali, terrazzamenti, rocce, montagne, alberi e diversi personaggi, tra cui dame dai corpi allungati ed elegantemente abbigliati, uomini e bambini, colti in varie attività per lo più ricreative. L’atmosfera è quieta, delicata, raffinata, quasi onirica, per il genere di composizioni e anche per le tenui tonalità pastellose con cui sono state dipinte. Richiamano immediatamente alla mente luoghi meravigliosi, sereni, misteriosi, eterei. Ambientazioni perfette per soddisfare il desiderio di esotismo degli europei del XVIII secolo, ai quali questo genere di manufatti cinesi era esplicitamente destinato. I tre dipinti che qui si presentano sono in realtà stralci di quei rotoli che – appaiati in numero variabile secondo le necessità - venivano utilizzati in Europa per tappezzare le pareti di un intero ambiente (grande cm. 360 x 120 circa, ogni rotolo si costituiva dell’assemblaggio di diversi fogli, ognuno solitamente delle dimensioni di cm. 56 x 91). I rotoli erano molto probabilmente confezionati a Canton, da un gruppo di artigiani sotto la guida di un pittore capo. Per velocizzare i processi di produzione venivano utilizzati figurini e xilografie, mentre la coloritura e l’assemblaggio delle sagome erano liberi, ed è per questo che – nonostante le evidenti analogie compositive generali – è davvero raro riuscire a trovare due scene identiche. Il soggetto del paesaggio con figure e architetture e, insieme con quello dei ‘fiori e uccelli’, senz’altro il più diffuso. La moda delle stanze ‘alla cinese’ ornate con carte dipinte alle pareti venne in auge in Europa verso la fine del Seicento, ed ebbe un grande successo per tutto il XVIII secolo. Dall’Inghilterra, paese in cui prese piede prima, essa si diffuse in tutte le corti del Vecchio Continente, preferita anche per i costi decisamente più modesti rispetto a quelli delle pannellature in legno laccato di provenienza orientale, utilizzate a scopo decorativo in molte residenze principesche già dalla seconda metà del XVII secolo e per i primi decenni del Settecento (l’allestimento del Gabinetto laccato di Rosenborg fu messo in opera nel 1663-1670: G. Boesen, ““Chinese” Rooms at Rosenborg Castle”, in “The Conoisseur”, CC, 1979, 803, pp. 34-39). In Italia questo gusto ebbe un certo seguito, e tuttora si contano numerosi ambienti di questo genere, allestiti prevalentemente nel Settecento. Si vogliono qui ricordare le stanze nella Villa del Poggio Imperiale a Firenze, a pochi passi dalla sede della Florence Number Nine (M. Branca, “Viaggio nell’esotismo settecentesco alla Villa del Poggio Imperiale a Firenze. Il riallestimento della stanza dei quadri cinesi e i restauri nei quartieri leopoldini al piano nobile”, Livorno 2011), i numerosi ambienti nel Piemonte sabaudo (L. Caterina – C. Mossetti, a cura di, “Villa della Regina. Il riflesso dell’Oriente nel Piemonte del Settecento”, Torino 2005) e i quadretti di provenienza borbonica originariamente suddivisi tra la Favorita di Resina e la Palazzina Cinese di Napoli (L. Caterina – A. Porzio, a cura di, “’Quadretti’ cinesi di collezione borbonica dalla ‘Favorita’ di Napoli e di Palermo”, catalogo della mostra, Napoli 2001). Questi ultimi dipinti, e quelli analoghi attualmente conservati tra Palazzo Pitti e la Villa del Poggio Imperiale (F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Firenze 2005, pp. 330-335), sono testimonianza dell’uso europeo di incorniciare questo genere di acquerello cinese. Poteva trattarsi di fogli sciolti oppure di fogli d’album (spesso decorati con i temi relativi al ciclo delle Manifatture della Seta, del Té, del Riso e della Porcellana), formati così confezionati nella stessa Cina come variante del rotolo di grandi dimensioni; analogamente, potevano essere incorniciati anche ritagli dei grandi rotoli, come esemplificato nei dipinti qui discussi. I quadretti potevano servire per arredare interi ambienti, quale alternativa al sistema di incollare i rotoli alle pareti, così come fu fatto in uno degli ambienti ‘alla cinese’ del Poggio Imperiale, allestito nel 1784. O ancora, gli stralci così incorniciati venivano utilizzati come sovrapporte in ambienti ‘alla cinese’ con le pareti rivestite per intero di carte acquerellate, e non è impossibile che questi tre dipinti siano serviti in origine proprio a questo scopo. La nostra ipotesi è che questi tre dipinti abbiano un tempo arredato una delle tante residenze nobiliari del Regno dei Savoia, regione che nel Settecento fu tra quelle in cui il gusto per la Cineseria attecchì maggiormente, poiché la cornice decorata in papier mâché che li racchiude mostra evidenti affinità stilistiche con la produzione piemontese del XVIII secolo. Particolarmente interessanti dal punto di vista storico-artistico, questi tre dipinti si distinguono inoltre per una grande qualità pittorica e un buono stato di conservazione. Si può ipotizzare una loro datazione verso l’inizio del Settecento poiché, rispetto alle carte dipinte più tarde, si caratterizzano per una composizione meno affollata di personaggi e quindi più rarefatta. Three scenes of Chinese life China, Qing dynasty (1644-1911), 18th century; Piedmont, 18th century. Painted paper, wood and papier-mâché, cm. 90,5 x 84. Condition: good. Triptych of Chinese paintings, ink and colour on paper, mounted on canvas and recently re-framed, enclosed in a wooden frame adorned with papier-mâché ornaments. The three Chinese scenes depict landscape views, with pavilions, fencing walls, terracing structures, rocks, mountains, trees and several characters such as ladies with elongated bodies and elegant garments, men and children, portrayed while performing different activities of a recreational nature.Thanks to the kinds of composition and the soft pastel colours, the atmosphere in these paintings is quiet, gentle, refined, almost dreamlike. They immediately bring to mind wonderful, peaceful, mysterious, ethereal places. These settings perfectly satisfied the desire for exoticism of Europeans in the 18th century, for whom these Chinese artefacts were explicitly intended. These three paintings are portions of the rolls that were used - differently combined depending on specific needs - as tapestry to decorate whole rooms in Europe (each roll, measuring around 360 x 120 cm, was composed of several sheets, which usually measured 56 x 91 cm). The rolls were most likely produced in Canton by a group of craftsmen led by a chief painter. In order to speed up production, fashion-plates and xylographies were used, while the colouring and the arrangement of the figures was free; for this reason, notwithstanding the clear similarities in composition, we can rarely find two identical scenes. Landscape with figures and architectural elements, together with flowers and birds, is without a doubt the most common subject. The habit of decorating room walls in “Chinese style” with painted papers became fashionable in Europe towards the end of the 17th century, and remained in fashion throughout the 18th century. This custom first flourished in England and then spread to the other European courts, also because it entailed much lower costs compared to panelling in lacquered wood of eastern provenance, which was often used to decorate manor houses in the second half of the 17th century and in the initial decades of the 18th century (construction of the Lacquer cabinet in Rosenborg castle began in 1663-1670: G. Boesen, ““Chinese” Rooms at Rosenborg Castle”, in “The Conoisseur”, CC, 1979, 803, pp. 34-39). In Italy, this fashion obtained discreet success, and various spaces decorated in this style can still be found today, dating back mainly to the 18th century. Examples are the rooms at Villa del Poggio Imperiale in Florence, a few steps from the offices of Florence Number Nine (M. Branca, “Viaggio nell’esotismo settecentesco alla Villa del Poggio Imperiale a Firenze. Il riallestimento della stanza dei quadri cinesi e i restauri nei quartieri leopoldini al piano nobile”, Livorno 2011), several rooms in buildings from the Savoy period in Piedmont (L. Caterina, C. Mossetti (ed.),”Villa della Regina. Il riflesso dell’Oriente nel Piemonte del Settecento”, Turin 2005) and the paintings that belonged to the Bourbons once divided between Villa Favorita in Resina and the Chinese Palace in Naples (L. Caterina, A. Porzio (ed.),”’Quadretti’ cinesi di collezione borbonica dalla ‘Favorita’ di Napoli e di Palermo”, exhibition catalogue, Naples 2001). These paintings, and other similar ones now held in Palazzo Pitti and Villa del Poggio Imperiale (F. Morena, “Dalle Indie orientali alla corte di Toscana. Collezioni di arte cinese e giapponese a Palazzo Pitti”, Florence 2005, pp. 330-335) bear witness to the European habit of framing these kinds of Chinese watercolours.These could be loose sheets of paper or album sheets (often representing themes relating to the making of silk, tea, rice and porcelain), a format produced in China as an alternative to bigger rolls. Otherwise, sections of paper rolls could also be cut and framed, as in the case of the paintings described here. The paintings were used to adorn entire rooms instead of gluing the rolls to the walls, as shown in one of the rooms at Villa del Poggio Imperiale, decorated in “Chinese style” in 1784. Another possible practice was to use these framed portions as overdoors in “Chinese rooms” which had walls which were entirely wallpapered with watercolours, and it is plausible to think that these three paintings had been originally used to this end. Our hypothesis is that the paintings were used to embellish one of the many manor houses of the Savoy region, which during the 18th century was one of the areas most affected by the fashion of Chinese style.The reason is that their frame with papier-mâché decorations has clear similarities with artefacts produced in Piedmont in the 18th century. These three paintings are particularly interesting from a historical and artistic point of view, and are further characterised by their high pictorial quality and their good Conservation.They can be dated back to the first half of the 18th century since, compared to later painted papers, they present a sparser composition and are less crowded with figures.

€ 12.000,00 / 15.000,00 124


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416 Coppia di angoliere

Inghilterra, metà del XVIII secolo. Legno intagliato, laccato e lumeggiato a oro, metallo, cm. 92,5 x 45 x 45. Stato di conservazione: buono (sollevamenti della lacca). Coppia di angoliere in legno laccato con il fronte bombato. Sono sostenute da tre piedi e presentano sui due angoli a vista altrettante colonne scanalate; le borchie sono in metallo finemente lavorato a incisione con motivi vegetali. L’esterno delle due ante e il piano superiore sono rivestiti di lacca scura, lumeggiata a oro e lacca rossa per la resa di un complesso paesaggio acquatico, con rocce, alberi, padiglioni e pagode. Gli europei fecero diversi tentativi, già dalla fine del XVI secolo, per produrre una vernice che avesse le qualità della lacca estremo-orientale, nonostante non potessero servirsi della resina utilizzata in Asia. Gli inglesi furono particolarmente attivi nell’ambito della laccatura, fin dal XVII secolo, realizzando arredi laccati e decorati con scene a Cineserie. In Inghilterra il termine usato per definire la laccatura è ‘japanning’. Pair of corner cupboards England, mid-18th century. Carved and lacquered wood highlighted in gold, metal, cm. 92,5 x 45 x 45. Conservation: good (lifting of the lacquer). Two corner cupboards in lacquered wood with bulbous front element. Supported by three feet with two fluted columns on the two corners; the upholstery nails are in finely engraved metal with plant patterns. The external side of the two shutters and the upper surface are coated in dark lacquer, highlighted in gold and red lacquer and depict an elaborate water landscape, with rocks, trees, pavilions and pagodas. Already towards the end of 16th century, Europeans made several attempts to produce a varnish of the same quality of the lacquer used in the Far East, even though they could not obtain the resin used in Asia.The English were particularly active in the field of lacquering, from the end of 17th century, and created lacquered furnishings decorated with Chinoiserie scenes. In England the term often used to define lacquering is “japanning”.

€ 8.000,00 / 10.000,00 126


417 Coppia di vasi

Italia del Nord, Piemonte (?), XVIII secolo. Ceramica dipinta, h. cm. 50. Stato di conservazione: buono (piccolo restauro sulla bocca di uno e minute sbeccature). Coppia di importanti vasi ‘a tromba’ in ceramica dipinta. Hanno corpo cilindrico, il cui diametro si amplia progressivamente per divenire massimo nei pressi della bocca. L’intera superficie esterna di entrambi è stata abilmente dipinta combinando blu, rosso e marrone dalle tonalità calde e pacate. La decorazione – analoga nei due vasi - si compone di un ricco tappeto di tralci di fiori, la cui corolla ricorda quella di un crisantemo; vi si sovrappongono tre grandi riserve a contorno sagomato, all’interno di due delle quali si vede una grande figura di Mandarino cinese, mentre la terza mostra una composizione con fenice su roccia tra fiori di peonia. Verso la base si distende una serie di pannelli con uccellini, mentre in alto, sotto la bocca, compare una banda di riserve ogivate, ognuna delle quali ospita un vaso solitario. La forma di questi vasi è evidentemente ispirata agli analoghi ‘cornetti’ giapponesi di tipo ‘Imari’ prodotti ad Arita tra il tardo Seicento e l’inizio del Settecento, esportati in gran numero in Europa per andare ad arredare le residenze principesche. Secondo una tradizione ‘orale’, questo genere di vaso in ceramica con decoro Cineseria viene solitamente attribuito a manifattura piemontese del XVIII secolo. Tuttavia, la documentazione – fonti e bibliografia - su questa produzione è piuttosto scarsa e molto poco circostanziata. A questa ormai consolidata scelta attribuzionistica può avere senz’altro contribuito la grandissima diffusione che ebbe nel Regno di Savoia la Cineseria (a questo proposito si veda L. Caterina, C. Mossetti (ed.),”Villa della Regina. Il riflesso dell’Oriente nel Piemonte del Settecento”, Torino 2005, passim) ma ciò non toglie, a nostro avviso, che - in mancanza di dati certi - questo genere di vasellame ceramico con decoro ‘alla cinese’ possa essere stato realizzato anche in altre zone dell’Italia settentrionale. Forse anche in Emilia, considerando che una coppia di vasi non dissimili a questi per stile e concezione si trova ‘ab antiquo’ nella Rocca di Soragna. Resta comunque, nel caso specifico di questi due vasi, una notevole qualità pittorica e, soprattutto, quella straordinaria miscela di ‘esotismi’ di vario genere e provenienza (la forma giapponese, i ‘mandarini ‘alla francese’’, la fenice sulla roccia di tipo cinese) che rendono la Cineseria un fenomeno davvero particolare e affascinante nella lunga storia del gusto europeo. Pair of vases Northern Italy, Piedmont (?), 18th century. Painted ceramic, h. cm. 50. Condition: good (small restoration, minor chips). Two important ‘trumpet’ vases in painted ceramic. They have a cylindrical body whose diameter gradually expands, reaching its maximum width at the mouth. The whole external surface of both vases was skillfully painted combining blue, red and brown colours in warm and measured shades. The decoration – identical on both vases – is composed of a rich pattern of flower shoots with corollas which recall the ones of chrysanthemums; three big reserves with a shaped profile are superimposed, two of which show a big figure of a Chinese Mandarin, while the third one shows a composition with a phoenix on a rock among peony flowers. A series of panels with little birds finds its way towards the base, while at the top, under the mouth, a band of nose cone shaped reserves, each one of them housing a single vase. The shape of these vases is clearly inspired by the similar ‘Imari’ Japanese vases produced in Arita in the late 17th century and at the beginning of the 18th, that were exported in abundance to Europe to furnish princely mansions. According to an ‘oral’ tradition, this kind of ceramic vase with a Chinoiserie decoration is usually attributed to the manufacturers from Piedmont of the 18th century. However, the documents – sources and bibliography – regarding this production are scarce and not very precise. The fact that Chinoiserie was so successful in the Duchy of Savoy (see L. Caterina, C. Mossetti (ed.). “Villa della Regina. Il riflesso dell’Oriente nel Piemonte del Settecento”, Turin 2005, passim) has certainly led to this kind of production being attributed to that specific geographical region in Italy, but, in our opinion, in absence of certain data, this kind of china with ‘Chinoiserie’ decoration could have in fact been produced in other areas of Northern Italy; for example, in Emilia, considering that a couple of vases similar to these in terms of style and conception can be found ‘ab antiquo’ in the Rocca di Soragna. In any case, and especially with regard to these two vases, the pictorial quality is remarkable and, above all, presents an extraordinary combination of different types of ‘exoticisms’ (Japanese-shaped, ‘French’ style ‘Mandarins’, Chinese phoenix on the rock) which make Chinoiserie a very peculiar and fascinating phenomenon in the history of European taste.

€ 3.000,00 / 5.000,00 127


418 Tazzina e piattino

Meissen, 1735 circa. Porcellana invetriata, dipinta e dorata, cm. 4,2 x 7 (tazzina) e diam. cm. 11,5 (piattino). Marche: spade incrociate (in blu); marche in blu del pittore sul profilo del piede della tazzina e del piattino; marca del formatore (tre cerchi sulla tazzina). Stato di conservazione: buono. Notevole e raro gruppo di tazzina da té e piattino di porcellana di Meissen. La decorazione, dipinta a smalti policromi con diffusi tocchi d’oro al di sopra dell’invetriatura trasparente, mostra sul fondo del piattino e sull’esterno della parete della tazzina scene ‘alla cinese’, con figurette di ‘mandarini’ in ambientazioni naturali, con rocce, fiori e ponticelli. Lungo il bordo interno del piattino e su quello esterno della tazzina si svolgono due cornicette con mezze corolle floreali. La pittura a Cineseria di questo gruppo mostra affinità con lo stile di Johann Ehrenfried Stadler (1701-1740), artista che produsse tra i più affascinanti decori ‘alla cinese’ di Meissen, durante la prima fase di attività della fabbrica tedesca con cui si inaugurò la produzione di porcellane in Europa dopo il lunghissimo periodo di esclusiva detenuto da cinesi e giapponesi. Demitasse cup and saucer Meissen, c. 1735. Porcelain, cm. 4,2 x 7 (cup) and diam. cm. 11,5 (saucer). Marks: crossed swords (blue); blue marks made by the painter on the outline of the base of the demitasse cup and saucer; mark of the developer (three circles on the cup). Condition: good. An outstanding and rare set of porcelain demitasse tea cups and saucers made by Meissen.The decoration, with polychrome glazes and diffused gold coated on the transparent glazing, depicts some “Chinese-style” scenes both on the bottom of the saucer and on the external side of the cup, with illustrations of “Mandarins” in natural locations, surrounded by rocks, flowers and bridges. Along the internal border of the saucer and the external border of the cup, two frames with flower corollas. The Chinoiserie painting style of this set shows affinity with the style of Johann Ehrenfried Stadler (1701-1740), an artist who produced some of the most fascinating “Chinese-style” ornaments of Meissen during the German factory’s first phase of working activity which inaugurated the production of porcelains in Europe after a long period in which production took place exclusively in China and Japan.

€ 2.000,00 / 3.000,00 128


419 Cane di Fo

Cina, dinastia Qing (1644-1911), seconda metà del XVII secolo; Europa, XVIII secolo (?). Porcellana di Dehua, parzialmente dipinta e dorata a freddo, h. cm. 35,5. Stato di conservazione: discreto (restauri). Si tratta di una manufatto particolarmente interessante, poiché combina una produzione cinese con un intervento pittorico europeo. La statuetta, in porcellana di Dehua della seconda metà del XVII secolo, è infatti un tipico esemplare di una produzione cinese destinata al mercato europeo. I cosiddetti ‘cani di Fo’ in ‘blanc de chine’ cominciarono ad arrivare in Europa per lo meno dal 1637, anno in cui un pezzo fu descritto nell’inventario dei beni del pittore Jan Bassé il Vecchio (N. Ottema, “Chineesche Ceramik Handboek. Geschreven naar Aanleiding van de Verzamelingen in het Museum het Pricesshof te Leeuwarden”, Amsterdam 1946, p. 168); da allora andarono ad allestire in grande numero le residenze del Vecchio Continente. Il nostro esemplare si caratterizza per un’invetriatura di tonalità beige con una sottile craquelure, percorsa da qualche colatura. L’uso di ravvivare il bianco della porcellana cinese con smalti a freddo venne in auge in Europa già nel tardo Seicento; ne furono coinvolte varie botteghe in tutte gli stati, dall’Inghilterra alla Germania, dall’Olanda all’Italia (H. Espir, “European Decoration on Oriental Porcelain 1700-1830”, Londra 2005). In questo pezzo la pittura, piuttosto consunta, è frutto di giustapposizione di nero e oro a formare motivi floreali, a sottolineare dettagli della porcellana e, sulla parte anteriore del plinto, a a raffigurare uno stemma araldico sormontato da corona, purtroppo poco leggibile. Fo dog China, Qing dynasty (1644-1911), second half of the 17th centtury; Europe, 18th century (?). Dehua porcelain, with gilding and cold pigments, h. cm. 35,5. Condition: fair (restauration). This particularly interesting artefact combines Chinese production with a European pictorial supplement. The Dehua porcelain figurine dates back to the second half of the 17th century and constitutes a typical example of Chinese production intended for the European market. The so-called “Foo Dogs” made of blanc de chine have been exported to Europe since at least 1637, year in which one of these items was described in the property inventory of Jan Bassé II (N. Ottema, “Chineesche Ceramik Handboek. Geschreven naar Aanleiding van de Verzamelingen in het Museum het Pricesshof te Leeuwarden”, Amsterdam 1946, p. 168); from that time on, they became a common decorative object in residences all across the continent. This specimen is characterised by a beige glazing with a slight craquelure, dotted with a few tricklings. The habit of embellishing white Chinese porcelain with cold-enamelling came into fashion in Europe starting from the late 17th century. It was a common practice in various workshops in different Countries, including England, Germany, the Netherlands and Italy (H. Espir, European Decoration on Oriental Porcelain 1700-1830, London 2005). This object shows rather worn-off paintings in juxtaposed black and gold, creating floral motifs that highlight the artefact’s details. On the front of the plinth we can see a coat of arms surmounted by a crown, unfortunately not very visible.

€ 600,00 / 700,00 129


420 Vassoio con scena di Cineseria Napoli, Manifattura del Vecchio, 1764 circa. Maiolica dipinta, cm. 25,5 x 32. Stato di conservazione: lievi sbeccature.

Importante vassoio rettangolare in maiolica con orlo merlettato; tale sagomatura viene ripresa anche sulla breve parete e lungo la zona perimetrale del fondo. La decorazione, dipinta a smalti policromi, tra cui prevalgono i toni di verde e di giallo, mostra sul fondo una vivace scena di Cineseria ambientata in uno scorcio di paesaggio, con una figuretta di ‘mandarino’ che fa un’offerta di cibo ad un pappagallo in gabbia. La commistione tra tema cinese, esotismo Cineseria ed elementi europei è ben in evidenza in questo vassoio napoletano. Il motivo del ‘mandarino’ con il pappagallo è tipico della produzione Cineseria della Manifattura Del Vecchio, quasi certamente desunto da stampe principalmente francesi con questo soggetto fatte pervenire a Napoli con lo scopo di ispirare i decoratori locali (E. Catello, “Cineserie e Turcherie nel ‘700 napoletano”, Napoli, 1992, tav. XIX). Per un vassoio del tutto analogo a questo si veda G. Donatone, “Maioliche napoletane del ‘700. Da Carlo a Ferdinando IV di Borbone”, Napoli 2006, n. 56. Tray Naples, Del Vecchio Manufacture, about 1764. Painted maiolica, cm. 25,5 x 32. Condition: minor chips. An important rectangular maiolica tray with an embroidered hem; this motif is also replicated on the short side of the tray and on the bottom perimeter.The decoration with polychrome glazes predominantly in shades of green and yellow shows a lively Chinoiserie scene taking place in a glimpse of a landscape, with the illustration of a “Mandarin” offering some food to a parrot in cage. Chinese themes, Chinoiserie exoticism and European elements blend together on this Neapolitan tray.The motif of the ‘Mandarin’ with the parrot is typical of the Del Vecchio Manufacturer’s Chinoiserie production. It was almost certainly inspired by prints of this subject mainly from France which were sent to Naples with the purpose of inspiring local painters (E. Catello, “Cineserie e Turcherie nel ‘700 napoletano”, Naples, 1992, fig. XIX). For a similar tray see G. Donatone, “Maioliche napoletane del ‘700. Da Carlo a Ferdinando IV di Borbone”, Naples 2006, no. 56.

€ 6.000,00 / 7.000,00 130


421 Scatola

Inghilterra (?), XVIII secolo. Legno laccato e dorato, imbottitura in tessuto e cerniere in metallo, cm. 12,5 x 29 x 24. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Scatola in legno a sezione rettangolare posante su quattro piedi a mensola con coperchio bombato. L’intera superficie esterna è rivestita di una vernice di lacca color nero, sulla quale si dispone una decorazione a oro, con alcuni dettagli in leggero rilievo, piccole campiture di rosso e particolari a inchiostro nero. Mentre sui quattro lati si stagliano altrettante semplici composizioni di steli fioriti, sul coperchio si svolge una scena piuttosto complessa racchiusa in una cornice ornata di girale fitomorfo: vi è raffigurato uno scorcio di paesaggio acquatico, con rocce, alberi, padiglioni e, nell’angolo in basso a destra, tre figurette ‘alla cinese’, una delle quali seduta con il gomito posato su un angolo di un basso tavolino su cui sta in piedi un altro personaggio che tiene una bandiera. Il pregio maggiore di questo manufatto è senz’altro la grande qualità della decorazione a oro su fondo nero sul coperchio, notevole per la scioltezza con cui si sviluppa il girale fitomorfo di cornice e per la minuzia con cui è resa la scena principale, caratterizzata da atmosfere esotiche e idilliache, perfette per un tema frivolo e rilassante qual’era considerata la Cineseria nel Settecento europeo. Box England (?), 18th century. Lacquered and gilt wood, stuffed fabric, metal, cm. 12,5 x 29 x 24. Condition: good (very minor damages). Rectangular wooden box raised on bracket feet with convex lid. The whole external surface is covered in black lacquer paint, on which a gold decoration is arranged, with some details in slight relief, small uniform red coats and black ink details. While on the four sides simple compositions of flower stalks stand out, a rather complex scene is illustrated on the lid, enclosed by a frame embellished with a floral pattern: it shows a glimpse of an aquatic landscape, with rocks, trees, pavilions and, in the bottom right corner, three ‘Chinoiserie’ style figures, one of them sitting with his elbow on a corner of a low table, on which another figure is standing, holding a flag. The greatest feature of this object is certainly the high quality of the decoration on the lid – gold on a black background –, remarkable for the fluidity of the floral pattern on the frame and for the meticulousness of the main scene, characterized by exotic and idyllic atmospheres, perfect for a frivolous and relaxing theme such as Chinoiserie which was considered to be so in Europe in the 18th century.

€ 1.200,00 / 1.400,00 422 Calamaio

Inghilterra, XIX secolo. Legno intagliato e dipinto, bronzo dorato e inciso, seta, vetro, cm. 7 x 9,7 x 9,9. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Divertente calamaio in legno a sezione all’incirca quadrata con parete bombata, la cui ampiezza diminuisce progressivamente fino al lato superiore, al centro del quale è presente il vano in cui si inserisce il contenitore in bronzo con coperchio a campana che contiene il vasetto in vetro per l’inchiostro. Il lato inferiore è rivestito di seta di colore rosso. L’intera superficie lignea mostra una decorazione con scenette di bambini colti in varie attività di gusto Cineseria: è realizzata intagliando gli elementi in basso rilievo successivamente dipinti in policromia, secondo una tecnica che rimanda evidentemente ai modi della lacca cinese di tipo Coromandel. Inkwell England, 19th century. Painted carved wood, engraved gilded bronze, silk, glass, cm. 7 x 9,7 x 9,9. Condition: good (slightly damaged). A nice wooden near square-shaped inkwell with bulbous body which narrows towards the upper part; at the centre, there the compartment for the bronze holder with a bell-shaped lid that contains the glass inkpot.The lower side is coated with red-coloured silk.The whole wooden surface shows a decoration with Chinoiserie style scenes of educated children performing various activities: these were obtained by carving the elements in low relief then painting them in a variety of colours by using a technique which clearly recalls the Coromandel Chinese lacquer style.

€ 150,00 / 200,00 131


423 Vaso

Berlino (?), 1840 circa. Ceramica laccata, dipinta e dorata, h. cm. 25. Provenienza: sul lato inferiore della tesa è presenta un’etichetta di collezione della fine dell’Ottocento. Stato di conservazione: discreto (piccoli restauri, manca la presina). Vasetto in ceramica a sezione circolare, posante su piede ad anello. L’ampiezza diventa massima nella zona superiore del corpo; ha breve collo cilindrico e coperchio a calotta con tesa leggermente inclinata. Sull’esterno si svolge una decorazione a oro e tratti di inchiostro su fondo di lacca rossa, con dettagli in rilievo: consiste di scenette acquatiche ‘alla cinese’, con padiglioni, vegetazione, barche e piccole figure. Verso la base è in prossimità del collo si dispongono mezze corolle stilizzate e cartigli a fondo nero, sui quali si sovrappongono minutissime spirali al tratto. Fino a pochi anni fa, questo genere di ceramica era solitamente datata al XVIII secolo. Tuttavia, gli studi recenti di S. Wittwer “(Die “Berliner Lackvasen”. Eine These”, in “Schwartz Porcelain. Die Leidenschaft für Lack und ihre wirkung auf das europäische Porzellan”, catalogo della mostra a cura di M. Kopplin, Monaco di Baviera 2003, pp. 237-246) hanno permesso di postecipare la datazione al 1840 circa. Nel repertorio di questa affasciante tipologia ceramica (v. immagini nell’articolo sopra citato e schede nn. 113-115) sono presenti fondi in lacca nera, rossa e verde. Un fondo rosso e una decorazione del tutto analoga a quella che caratterizza questo vaso si vedono in una guarniture nel Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo e in una guarniture nello Schloß Friedrichsfelde di Berlino. I pomelli hanno solitamente forma zoomorfa oppure a fiammella. Vase Berlin (?), c. 1840. Lacquered, painted and gilt ceramic, h. cm. 25. Provenance: old label on the lid. Condition: fair (small restorations, handle missing). Circular-section ceramic vase resting on a ring-shaped base. It reaches its maximum width in the upper area of the body; it has a short cylindrical neck and a depressed lid with slightly inclined rim.The external side shows a gilded decoration with strokes of ink on a red lacquered base, with details in relief: it consists of aquatic ‘Chinoiserie-style’ scenes, with pavilions, vegetation, boats and small figures.Towards the base and close to the neck, half stylized corollas and black-base scrolls with tiny spiral drawings. Up to few years ago, this kind of ceramic was usually dated to the 18th century. However, recent studies by S. Wittwer (“Die ‘Berliner Lackvasen’. Eine These”, in “Schwartz Porcelain. Die Leidenschaft für Lack und ihre Wirkung auf das europäische Porzellan”, catalogue of an exhibition curated by M. Kopplin, Munich 2003, pp. 237-246) place the date around 1840. The repertory of this fascinating ceramic type (see images in the article mentioned above and information sheets no. 113-115) have black, red and green lacquered base colours. A red base and a decoration similar to the one depicted on this vase can be found in garnitures in the Museum für Kunst und Gewerbe in Hamburg and in the Schloß Friedrichsfelde in Berlin.The knobs are usually zoomorphic or flame-shaped.

€ 350,00 / 400,00 132


424 Orologio da tavolo

Francia, XIX secolo. Bronzo laccato e dorato, cm. 45 x 37,5 x 13. Stato di conservazione: buono. Bell’orologio da tavolo in bronzo parzialmente dorato e laccato. Consiste di una base rettangolare posante su quattro piedini, su cui si posa un parallelepipedo di minori dimensioni intorno al lato inferiore del quale si svolge un fregio di foglie e fiori. Sul lato superiore di questo basamento, da una parte è sistemata la cassa per il meccanismo dell’orologio; dall’altro si vede un gruppo scultoreo con la dea della fortuna accompagnata da un putto alato; la divinità è bendata, e con la mano sinistra tiene una cornucopia, il cui contenuto si sta spargendo sul lato superiore della cassa per l’orologio. L’intera superficie esterna, ad eccezione delle zone dorate, è laccata di nero: vi si sovrappone una graziosa decorazione ‘alla cinese’, con figurine, padiglioni, alberi e vegetazione, barchette. Clock France, 19th century. Lacquered and gilt bronze, cm. 45 x 37,5 x 13. Condition: good. Exquisite bronze partially gilded and lacquered table clock. It consists of a rectangular base fitted on four small feet, with a smaller parallelepiped resting on top; painted on the bottom, a leaf and flower embellishment. The top of the base presents the watch case on one side, while on the other a sculpted group with the goddess of fortune and a little angel. The divinity is blindfolded and she is holding a horn of plenty in her left hand, the contents of which are scattered on the top part of the watch case. With the exception of the gilded parts, the entire external surface is lacquered in black: a delicate ‘Chinoiserie-style’ decoration is superimposed, with small figures, pavilions, trees, vegetation and small boats.

€ 1.300,00 / 1.500,00 133


425 Orologio a torre

Inghilterra, inizio del XX secolo. Legno laccato, metallo parzialmente smaltato, cm. 260 x 50 x 22. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Orologio a torre con cassa in legno laccato e meccanismo in metallo; il quadro è smaltato di bianco. Lungo tutta la superficie esterna della cassa, rivestita di lacca rossa, si stagliano scenette a Cineserie in rilievo e lumeggiate. Orologi simili a questo, con cassa ornata di Cineserie, furono realizzati in Inghilterra già nel Settecento. Gli stessi modelli furono ripresi anche nel secolo successivo, a testimonianza di una persistenza del gusto per l’Esotico. Longcase clock England, early 20th century. Lacquered wood, partially enamelled metal, cm. 260 x 50 x 22. Condition: good (minor damages). Longcase clock with lacquered wood case and metal workings; the panel is enamelled in white. Along the entire external surface of the case, coated in red lacquer, there are little Chinoiserie scenes, highlighted and in relief. Longcase clocks similar to this one, with cases embellished in Chinoiserie, were produced in England in the 18th century. These very same models were also produced in the following century, testifying the constant interest in exotic themes.

€ 1.800,00 / 2.000,00

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426 Calamaio

Francia, 1870 circa. Legno laccato e bronzo dorato, cm. 15 x 49 x 33. Stato di conservazione: buono. Calamaio in legno laccato e bronzo dorato. Si costituisce di una base sulla quale si inseriscono due contenitori a bicchiere con coperchio. La base e i bicchieri sono in lacca cinese di tipo Coromandel, probabilmente del XVIII secolo. Sul piano è raffigurato un paesaggio acquatico con dame, capre e un adolescente; analoghe scenette si vedono anche sull’esterno delle tazze. La raffinata montatura in bronzo racchiude la base, il piede delle tazze e il coperchio: si costituisce di movimentate volute sottolineate da foglie d’acanto. Si tratta di un raffinato manufatto realizzato a Parigi intorno al 1870, che riprende stilisticamente analoghi calamai di epoca Luigi XV. Nel Settecento, infatti, era molto diffuso l’uso di montare in bronzo dorato porzioni di lacche estremo-orientali ritagliate da arredi con diversa funzione, e spesso più antichi, ad esempio paraventi Coromandel del XVIII secolo. Inkstand France, around 1870. Lacquered wood and gilded bronze, cm. 15 x 49 x 33. Conservation: good. Inkstand in lacquered wood and gilt bronze. It has a base on which there are two lidded cup holders. The base and the cups are in Coromandel Chinese lacquer, probably dating back to the 18th century.The surface depicts a water landscape with dames, goats and a young boy; similar scenes can also be seen on the external sides of the cups. The fine bronze frame encloses the base, the foot of the cups and the lid: the frame presents volutes decorated with acanthus leaves. It is a fine artefact created in Paris around 1870 which stylistically recalls similar inkstands dating back to the period of Louis XV. As a matter of fact, during the 18th century, it was common to assemble pieces of Far East lacquers in gilded bronze taken from old furnishings used, such as Coromandel screens dating back to 18th century.

€ 2.500,00 / 3.000,00 135


427 Coppia di vassoi

Venezia (?), fine del XVIII - inizio del XIX secolo. Legno laccato e dorato, cm. 20,5 x 26,8. Stato di conservazione: discreto (consunzione). Gruppo di due vassoi di forma rettangolare con pareti inclinate. Rivestiti di lacca rosso-arancio, sono lumeggiati a oro per la resa di decori di gusto Cineseria, con figurette di orientali e arabeschi vegetali. Questo genere di manufatto laccato fu realizzato in molti paesi d’Europa per l’intero Settecento, riproponendo da vicino i modelli estremo-orientali per la tecnica della laccatura ornata a oro, introducendo soggetti esotici di gusto Cineseria assai di moda al tempo, rimanendo tuttavia in ambito occidentale per quanto riguarda le forme e la destinazione d’uso. Two trays Venice (?), late 18th - early 19th century. Lacquered and gilt wood, cm. 20,5 x 26,8. Conservation: good (wear). Two rectangular trays with tilted sides, coated in red-orange lacquer, highlighted in gold for the rendering of the Chinoiserie-style ornaments, with little oriental figures and arabesques plants.

€ 1.000,00 / 1.500,00

428 Vassoio

Venezia (?), fine del XVIII - inizio del XIX secolo. Legno laccato e dorato, cm. 31 x 36,5. Stato di conservazione: discreto (consunzione) Vassoio di forma rettangolare con pareti inclinate. Rivestito di lacca rosso-arancio, è decorato a oro con una scenetta di gusto Cineseria, con figurette e arabeschi vegetali. Venezia è stato senz’altro il maggior centro italiano di produzione di manufatti laccati di ispirazione orientale. I primi esperimenti si datano già alla fine del XVI secolo, ma l’apogeo di questa manifattura si ebbe nel Settecento, secolo in cui tutta l’Europa subì il fascino del gusto della Cineseria. Tray Venice (?), late 18th - early 19th century. Lacquered and gilt wood, cm. 31 x 36,5. Condition: bood (wear). Rectangular tray with tilted sides, coated in red-orange lacquer, highlighted in gold for the rendering of the Chinoiserie-style ornaments, with little oriental figurines and arabesques plants.

€ 1.000,00 / 1.500,00 136


429 Vasca per pesci

Francia, Samson, 1870 circa. Porcellana ‘Famiglia rosa’ invetriata e dipinta, cm. 46 x 70. Stato di conservazione: buono. Grande e imponente vasca per pesci in porcellana a sezione circolare. Posante su ampia base ad anello e bocca sottolineata da spesso orlo. Dipinta negli smalti policromi della tavolozza della ‘famiglia rosa’ cinese, la decorazione si costituisce sull’esterno di una ricca composizione con fiori di vario genere (tra cui belle peonie) e due fenici. All’interno si vedono invece pesci tra erbe acquatiche. Fishbowl France, Samson, around 1870. ‘Famille rose’ porcelain, cm. 46 x 70. Conservation: good. A large and impressive porcelain fishbowl resting on a wide ring base with a thick-edged opening painted in polychrome enamels of the Chinese ‘famille rose’ palette. On the external side, the ornament presents a rich composition of different types of flowers (included beautiful peonies) and two phoenixes. Inside fishes swimming through aquatic grass.

€ 4.000,00 / 5.000,00 137


430 Garniture de cheminée

Francia, Samson, 1870 circa. Porcellana invetriata, dipinta e dorata, cm. 90 e cm. 60. Stato di conservazione: buono. Importante e monumentale gruppo di tre vasi in porcellana, due dei quali ‘a tromba’, ovvero di forma cilindrica con bocca svasata, uno con corpo panciuto, breve collo, coperchio a calotta sormontato da presa a forma di ‘cane di Fo’. Dipinti in una ricchissima varietà di smalti stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente, per lo più appartenenti alla tavolozza cinese della ‘famiglia rosa’, mostrano sull’esterno una esuberante decorazione di composizioni floreali, bande, riserve e panellature con motivi geometrici, uccelli e fenici. Le composizioni non sono meramente ispirate ma copiano pressoché pedissequamente modelli cinesi della metà del Settecento; alle porcellane cinesi del periodo Qianlong (1736-1795) destinate all’esportazione verso l’Europa si rifanno anche le forme di questi tre vasi. Si tratta di esemplari di una produzione delle manifatture francesi di Samson verso la fine dell’Ottocento, notevoli per forma, dimensioni, impianto decorativo e straordinaria qualità pittorica. Guarniture de chaminée France, Samson, around 1870. ‘Famille rose’ porcelain, cm. 90 and cm. 60. Condition: good. An important and monumental group of three porcelain vases, two “trumpet” vases, with a cylindrical-shaped body and a flared opening, and one with a potbelly body, short neck, and flattened lid with a “Fo dog” shaped handle. On the transparent glazing, a very rich variety of enamels, most of them belonging to the Chinese ‘famille rose’ palette; on the external side they show an exuberant floral arrangement ornament, bands, reserves and panels with geometric patterns, birds and phoenixes. The compositions are not merely inspired by Chinese models - they almost religiously copy the models dating back to the mid-18th century; the shapes of these three vases are inspired by Chinese porcelains of the Qianlong period (1736-1795) which were frequently exported to Europe. These pieces belong to a production of French manufacturers located in Samson which date back to the end of the 19th century; they are remarkable for their shape, size, ornamental pattern and extraordinary quality of painting.

€ 6.000,00 / 7.000,00

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431 Vaso

Francia, Samson, 1870 circa. Porcellana ‘Famiglia rosa’ invetriata e dipinta, h. cm. 57. Stato di conservazione: buono. Vassoio di forma rettangolare con pareti inclinate. Rivestito di lacca rosso-arancio, è decorato a oro con una scenetta di gusto Cineseria, con figurette e arabeschi vegetali. Venezia è stato senz’altro il maggior centro italiano di produzione di manufatti laccati di ispirazione orientale. I primi esperimenti si datano già alla fine del XVI secolo, ma l’apogeo di questa manifattura si ebbe nel Settecento, secolo in cui tutta l’Europa subì il fascino del gusto della Cineseria. Vase France, Samson, about 1870. ‘Famille rose’ porcelain, h. cm. 57. Condition: good. A fine cylindrical-section porcelain vase that reaches its maximum width in the upper part of the body; it has a cylindrical neck and a flattened lid with a ‘Fu dog’ shaped handle in the round. Painted with polychrome enamels from the Chinese porcelain ‘famille rose’ palette, it shows on its external surface a decoration that clearly recalls Far Eastern models – in fact, it almost looks like a copy. The theme is an arrangement of flowers, fences, rocks and trees, one of the most used themes among Chinese potters during the 18th century for the porcelain destined to Europe, which was then skilfully reprised in the French kilns of Samson in the late 19th century.

€ 1.500,00 / 2.000,00 140


432 Pannello con ‘Mandarino’ Italia del Nord, XIX secolo. Colori su tela, cm. 79,5 x 103,5. Stato di conservazione: discreto.

La scena raffigurata su questo pannello, che in origine aveva la funzione di coprire la bocca di un camino, è tra quelle più classiche nel repertorio della Cineseria internazionale, e quindi anche italiana. E’ una rappresentazione idilliaca, con il personaggio cinese comodamente seduto a fumare da una lunga pipa, mentre si gode la tranquillità del paesaggio in cui si trova. La scena è racchiusa da una cornice a meandro geometrico. Fireguard with ‘Mandarin’ Northern Italy, 19th century. Colours on canvas, cm. 79,5 x 103,5. Condition: good. The scene depicted in this panel, which was originally used to cover the mouth of a fireplace, is one of the most classic scenes in the international - and therefore also Italian - repertory of Chinoiserie. It is an idyllic scene portraying a Chinese person who is comfortably sat smoking a long pipe while enjoying the tranquillity of the landscape. The scene is enclosed by a frame decorated with meanders.

€ 2.000,00 / 3.000,00 141


433 Coppia di lumi

Francia, seconda metà del XIX secolo. Porcellana invetriata e dipinta, bronzo dorato, h. cm. 90. Stato di conservazione: buono. Interessante coppia di lumi assemblata con vaso e bicchiere in porcellana, base, manici, collo e sito per il lume in bronzo dorato, completi di globi in vetro. La porcellana - dipinta a smalti policromi stesi al di sopra dell’invetriatura trasparente - è decorata con composizioni di figure, motivi floreali, rocce, insetti e uccelli, riprese pedissequamente da decorazioni di porcellane cinesi di tipo Canton. L’elaborata montatura in bronzo dorato è in stile Luigi XV, realizzata però nella seconda metà dell’Ottocento. Pair of lamps France, second half of 19th century. Glazed and painted porcelain, gilded bronze, h. cm. 90. Condition: good. Interesting pair of lamps assembled with a porcelain vase and glass, base, handles, neck and site for the lamp in gilded bronze.The porcelain - painted in polychrome enamels coated onto the transparent glazing - is decorated with compositions of figures, flower patterns, rocks, insects and birds, which meticulously recall decorations of Canton Chinese porcelains.The elaborate frame in gilded bronze is in Louis XV style, and dates back to the second half of 19th century.

€ 2.000,00 / 3.000,00 142


434 Coppia di lumi

Francia, fine del XIX secolo. Porcellana invetriata e dipinta, bronzo dorato, h. cm. 72,5. Stato di conservazione: buono. Interessante coppia di lumi costituita dall’assemblaggio di parti in porcellana (vaso panciuto e bicchiere) e bronzo (base, anello di connessione e sito per il lume). La porcellana è decorata a smalti policromi assimilabili alla tavolozza ‘famiglia rosa’ della porcellana cinese: l’ornato si compone di scene a Cineserie, affollate di personaggi cinesi, fiori, uccelli, oggetti, insetti e iscrizioni che riprendono da molto vicino i modelli originali cinesi, in particolare delle porcellane prodotte a Canton esplicitamente per il mercato dell’esportazione verso l’Europa. Pair of lamps France, late 19th century. Porcelain and gilt bronze, h. cm. 72,5. Conservation: good. An interesting pair of lamps made assembling porcelain (potbelly vase and glass) and bronze parts (base, connection ring and area for the candle).The porcelain is decorated with polychrome enamels of the Chinese porcelain ‘famille rose’ palette: the illustration shows Chinoiserie scenes with Chinese characters, flowers, birds, objects, insects and inscriptions that closely evoke the original Chinese models, in particular porcelains produced in Canton and exported to Europe.

€ 1.000,00 / 1.500,00 143


435 Parafuoco

Italia e Giappone, seconda metà del XIX secolo. Legno e seta ricamata, h. cm. 107. Stato di conservazione: buono (lievi danni). Parafuoco con cornice in legno intagliato posante su piedi a mensola. Racchiude un elegante ricamo di manifattura molto probabilmente giapponese, raffigurante un gruppetto di bambù e due pavoni. E’ un arredo interessante, testimonianza della diffusione del gusto per l’esotico molto in voga in tutta Europa, Italia compresa, nella seconda metà dell’Ottocento. Fireguard Italy and Japan, second half of the 19th century. Wood and embroidered silk, h. cm. 107. Conservation: good (slightly damaged). Fireguard with carved wood frame fitted on bracket feet. It encloses an elegant Japanese-manufactured embellishment showing a small group of bamboo trees and two peacocks. An interesting decor that shows the taste in exoticism that was fashionable all around Europe, including Italy, during the second half of the 19th century.

€ 400,00 / 500,00 144


436 Paravento

Europa, fine del XIX secolo. Legno laccato, dipinto e dorato, cm. 181 x 200. Stato di conservazione: buono. Importante e raro paravento a quattro ante con scene giapponiste. Realizzato in Europa nel tardo Ottocento, si compone di quattro pannelli, ognuno dei quali racchiuso in cornice lignea con lato superiore sagomato. Le quattro ante mostrano ognuna una scena diversa, indipendente dalle altre, realizzata con tecniche che si rifanno esplicitamente a quelle utilizzate tradizionalmente dai laccatori giapponesi. Gli elementi più importanti sono infatti in rilievo e dorati, mentre altri sono dipinti in colori diversi. Anche i temi mostrano apertamente l’influsso dell’arte e della cultura giapponese: dal samurai sul ponte, ai serpenti e agli uccelli, dalle riserve a forma di ventaglio o polilobate, alla dama sulla barca che compare nel primo pannello a destra. Anche il retro delle ante presenta suggestioni giapponesi, rivestito com’è di polveri d’oro a imitare i fondi avventurina nashiji (letteralmente “buccia di pera), sui quale si stagliano gruppi di steli fioriti a oro laccato. Screen Europe, end of the 19th century. Lacquered, gilt and painted wood, cm. 181 x 200. Condition: good. Important and rare four-shutter screen with Japanese-style scenes. Produced in Europe in the late 19th century, it is composed of four panels, each one enclosed by a wooden frame with a shaped upper side. The shutters show four independent scenes, realized with techniques that clearly draw inspiration from the ones traditionally used by Japanese lacquerers.The most important elements are gilded and in relief, while the others are painted in different colours.The themes also show the influence of Japanese art and culture: from the samurai on the bridge, to snakes and birds; from the polylobed fan-shaped reserves, to the dame on the boat illustrated on the first panel on the right. Also the insides of the shutters feature Japanese-inspired themes, such as gold lacquered blooming stalks, covered with golden dust to imitate the nashiji (literally “pear peel”) aventurine bases.

€ 6.000,00 / 7.000,00 145


Regolamento

Vendere Valutazioni gratuite Florence Number Nine con i suoi esperti è a disposizione di chiunque per una valutazione gratuita dei propri oggetti ai fini d’asta. La stima può avvenire, previo appuntamento telefonico, presentando gli oggetti nella sede di Via Poggio Imperiale n.9, ovvero inviando idonea documentazione fotografica corredata di tutte le informazioni utili alla stima dell’oggetto.

Mandato per la vendita Qualora il proprietario decida di conferire a FNN l’incarico di vendere i propri oggetti in asta, alla loro consegna verrà invitato a sottoscrivere un “mandato a vendere”, di cui riceverà copia, contenente la lista degli oggetti da mettere in asta, i prezzi di riserva per ciascuno di essi determinato, l’importo della commissione pattuita e gli eventuali costi per assicurazione, foto, trasporto ed ogni altra spesa che si rendesse necessaria. Il Mandante-Venditore dovrà inoltre fornire il proprio codice fiscale ed esibire un documento d’identità per l’annotazione sui registri di P.S. come previsto dalle vigenti leggi in materia.

Riserva È l’importo minimo (al netto delle commissioni) stabilito dal venditore al di sotto del quale l’oggetto affidato non può essere venduto. Detto importo è strettamente riservato e non viene rivelato dal Banditore in Asta. Qualora il prezzo minimo non venga raggiunto, il lotto risulterà invenduto e l’oggetto verrà ritirato dall’Asta.

Commissioni Sui lotti venduti è dovuta dal Mandante-Venditore alla Casa d’Aste una commissione sul prezzo di aggiudicazione compresa tra l’8% ed il 15% previo accordo tra le parti. Su tale commissione è dovuta dal venditore l’IVA come per legge.

Diritto di seguito Il D.lg 118/2006 ha previsto per gli autori di opere e di manoscritti ed i loro eredi il c.d. diritto di seguito, cioè il diritto ad un compenso sul prezzo di ogni vendita, successiva alla prima, dell’opera originale. Detto compenso, dovuto nel caso il prezzo di vendita sia pari o superiore ai € 3.000, è determinato nella misura che segue: 1. 4% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 3.000 ed € 50.000; 2. 3% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 50.000,01 ed € 200.000; 3. 1% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 200.000,01 ed € 350.000; 4. 0,5% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 350.000,01 ed € 500.000; 5. 0,25% per la parte del prezzo di vendita superiore ad € 500.000 FNN è tenuta per legge a versare il “diritto di seguito” per conto dei venditori alla Società italiana degli autori ed editori (SIAE) e tratterrà il relativo importo dalle somme dovute al Mandante-Venditore.

Comunicazioni Prima dell’asta riceverete un prospetto con l’elenco degli oggetti inclusi con i relativi numeri di lotto 146


Regolamento e le rispettive riserve. Dopo l’asta verrà inviato l’elenco di tutti i Vostri lotti con il relativo esito. I lotti invenduti potranno essere ritirati o, previo accordo con i ns. esperti, inseriti in aste successive.

Liquidazione del ricavato Trascorsi circa 30 giorni lavorativi dalla data dell’asta, e comunque una volta ultimate le operazioni d’incasso, provvederemo alla liquidazione, dietro emissione di una fattura contenente in dettaglio le commissioni e le altre spese addebitate.

Acquistare Come acquistare in Asta Le aste sono aperte al pubblico, la partecipazione è libera e senza obbligo alcuno di acquisto. Vengono precedute da un’esposizione dei lotti in vendita durante la quale è possibile esaminare gli oggetti e chiedere chiarimenti ai nostri esperti. Tutti gli oggetti vengono venduti “come visti”. Normalmente i lotti vengono posti in vendita seguendo l’ordine di catalogo e con il numero ad essi assegnato in catalogo. Il Battitore ha però facoltà di mutare l’ordine di presentazione dei lotti, di riunire più lotti tra loro o di separare i lotti. Il ritmo di vendita è approssimativamente di 90-100 lotti l’ora ma può variare a seconda della tipologia degli oggetti.

Registrazione Per partecipare alla gara e fare un’offerta, occorre procedere alla registrazione che potrà essere effettuata direttamente in sede oppure via e-mail. Ai partecipanti in sala verrà fornita una paletta numerata con la quale potranno effettuare le offerte.

Offerta in sala All’asta si può partecipare essendo fisicamente presenti in sala e rivolgendo direttamente al Battitore le proprie offerte di acquisto. Prima di partecipare all’asta è però necessario iscriversi e ricevere la propria “paletta”.

Offerta telefonica Si può partecipare alla gara d’asta per singoli lotti anche telefonicamente. I nostri centralinisti vi contatteranno durante l’asta, vi riferiranno le offerte fatte in sala e comunicheranno al Battitore le vostre offerte. Per usufruire di questa possibilità occorre inoltrare a FNN, entro e non oltre le ore 12 del giorno precedente a quello fissato per l’asta, apposita richiesta scritta secondo il modello predisposto. Le richieste verranno soddisfatte nei limiti del numero di linee telefoniche disponibili al momento e rispettando l’ordine di priorità nella presentazione delle richieste. È consigliato formulare già nel modulo di richiesta una offerta di acquisto nel caso che motivi tecnici ci impediscano di contattarvi telefonicamente.

Offerta scritta È possibile partecipare all’asta anche mediante offerta scritta inviando a FNN il modulo predisposto con l’indicazione del lotto e del prezzo massimo offerto. FNN parteciperà per vostro conto alla gara 147


Regolamento nei limiti del mandato conferitole. Il modulo predisposto, con allegata la fotocopia di un documento di identità, dovrà pervenire alla Casa d’Aste almeno 12 ore prima della data fissata per la gara.

Rilanci Il prezzo di partenza costituisce l’importo della prima offerta valida e la base per il successivo rilancio. L’importo del rilancio viene stabilito dal Battitore in una percentuale, generalmente del 10% dell’ultima offerta valida. In ogni caso il Battitore potrà variare l’importo dei rilanci nel corso dell’asta.

Pagamento Il pagamento dei lotti dovrà essere effettuato, in Euro, entro il giorno successivo alla aggiudicazione, utilizzando uno dei seguenti mezzi di pagamento. - contanti nei casi previsti dalla legge. - assegno circolare non trasferibile intestato a: Florence Number Nine srl - bonifico bancario presso conto da comunicare in privato. - assegno bancario solo previo accordo con la Direzione amministrativa.

Ritiro dei lotti I lotti, pagati nei tempi e modi sopra riportati dovranno essere ritirati entro 7 (sette) giorni a cura e spese dell’aggiudicatario, salvo diverso accordo con la Casa d’Aste. Per le proprietà che rimangono nei magazzini oltre detto termine, verranno applicate al compratore le spese di immagazzinaggio e, se ritenuto opportuno, di assicurazione del bene acquistato. La FNN sarà comunque esonerata da qualsiasi responsabilità in ordine alla custodia ed all’eventuale deterioramento dei lotti. FNN può, previo accordo scritto con l’aggiudicatario, curare a spese e rischio di quest’ultimo l’imballaggio ed il trasporto del lotti venduti.

Condizioni Condizioni generali di vendita 1. Mandato a vendere – Il Mandatario Florence Number Nine S.r.l. vende all’asta, in base alle proprie condizioni di vendita, agendo in nome e per conto del Mandante-Venditore. La vendita produce effetti direttamente sul Venditore e sul Compratore, senza assunzione di responsabilità da parte della FNN salvo quelle derivanti dal mandato ricevuto. 2. Accettazione – Il Mandante-Venditore dichiara espressamente di conoscere le condizioni di vendita e di averle preventivamente accettate. 3. Commissioni – La commissione dovuta dal Mandante-Venditore al Mandatario sarà calcolata per ogni singolo contratto sulla base di una percentuale sul venduto compresa tra l’8% ed il 15% previo accordo tra le parti. Su tale commissione è dovuta dal Mandante-Venditore l’IVA come per legge. 4. Riserva – Il valore degli oggetti sarà stimato in euro. Ogni oggetto sarà corredato da un prezzo minimo di vendita (c. d. riserva) fissato di comune accordo e mantenuto segreto tra il Mandante-Venditore ed il Mandatario, prezzo al di sotto del quale, salvo diverso accordo scritto, l’oggetto non potrà essere venduto. 148


Regolamento 5. Gara d’Asta – I beni verranno aggiudicati al maggior offerente ed il prezzo si intende in contanti. Non è opponibile alla Casa d’Aste il trasferimento a terzi di lotti già aggiudicati. FNN riterrà unicamente responsabile per il pagamento del prezzo l’aggiudicatario. La partecipazione all’asta in nome e per conto di terzi dovrà essere comunicata alla Casa d’Aste prima dell’inizio della gara. 6. Durante l’asta il Banditore ha la facoltà di mutare l’ordine di presentazione dei lotti, di ritirarne uno o più, di riunire più lotti tra loro o di dividerne uno in più lotti. 7. I lotti sono aggiudicati dal Battitore; in caso di contestazioni, il lotto disputato viene rimesso all’incanto nella seduta stessa sulla base dell’ultima offerta raccolta. L’offerta effettuata in sala prevale sempre sulle commissioni d’acquisto di cui al n. 13. 8. Diritti d’Asta – Alla cifra di aggiudicazione di ogni singolo lotto sono da aggiungere a carico del compratore i diritti d’asta in ragione dei seguenti scaglioni percentuali: 22% per valori fino a € 30.000,00, 20% per valori per valori eccedenti questo limite e fino a € 100.000,00 e del 15% per tutti i valori eccedenti quest’ultimo limite. Sui diritti d’asta è poi dovuta l’IVA come per legge. 9. Invenduti – Con riferimento agli oggetti andati invenduti in asta, il Mandante-Venditore concede al Mandatario, per un periodo di 45 giorni successivi alla data dell’asta, la facoltà di procedere alla loro vendita a mezzo trattativa privata. In questo caso il prezzo di vendita sarà pari alla “riserva” con una riduzione del 10% ovvero della maggior percentuale da concordarsi con il Mandante-Venditore. 10. Vendita diretta – Su incarico del Mandante la Casa d’Aste potrà procedere alla vendita diretta del bene. L’oggetto verrà offerto in vendita a prezzo fisso, senza gara d’asta. Anche in tal caso FNN agirà come mandataria con rappresentanza. Le commissioni spettanti alla Casa d’aste sono le stesse previste al precedente n. 3. 11. Catalogo – Le valutazioni riportate in catalogo, espresse in Euro, sono puramente indicative ed effettuate ai fini d’asta. Le descrizioni in esso riportate rappresentano solo un’opinione, sia pur qualificata, e non espongono la Casa d’Aste ad alcuna responsabilità. Eventuali contestazioni dovranno essere formulate per iscritto entro 8 (otto) giorni dall’aggiudicazione. 12. Esposizione pre-asta – Ogni Asta verrà preceduta da un’esposizione dei lotti. Durante l’esposizione il Direttore della vendita sarà a disposizione dei potenziali acquirenti per i chiarimenti del caso. L’esposizione ha lo scopo di consentire la verifica dello stato di conservazione e delle qualità degli oggetti posti in vendita, nonché di chiarire eventuali errori ed inesattezze riportate in catalogo. Tutti gli oggetti saranno venduti “come visti”. 13. Commissioni d’acquisto – FNN può accettare offerte d’acquisto formulate per iscritto o telefonicamente su mandato di coloro che, pur volendo partecipare alla gara d’asta, non possono essere fisicamente presenti alla stessa. In tal caso i lotti saranno acquistati al prezzo più basso consentito dalla presenza di altre offerte sugli stessi lotti e compatibilmente con le riserve registrate. FNN non si ritiene responsabile, pur adoperandosi con il massimo scrupolo, per eventuali errori in cui dovesse incorrere nell’esecuzione di offerte (scritte o telefoniche) ricevute. Nel compilare l’apposito modulo, l’offerente è pregato di controllare accuratamente i numeri dei lotti, le descrizioni e le cifre indicate. La richiesta di partecipazione telefonica sarà accettata solo se formulata per iscritto prima della vendita. Nel caso di due offerte scritte identiche per lo stesso lotto, prevarrà quella ricevuta per prima. 14. Pagamento – Il pagamento totale del prezzo di aggiudicazione e dei diritti d’asta dovrà essere ef149


Regolamento fettuato entro il giorno successivo alla vendita. 15. Ritiro degli acquisti – I lotti acquistati e pagati dovranno essere ritirati entro 7 (sette) giorni a cura e spese dell’aggiudicatario, salvo diverso accordo con la Casa d’Aste. Per le proprietà che rimangono nei magazzini oltre detto termine verranno applicate al compratore le spese di immagazzinaggio e, se ritenuto opportuno, di assicurazione del bene acquistato. La FNN sarà comunque esonerata da qualsiasi responsabilità in ordine alla custodia ed all’eventuale deterioramento dei lotti. 16. Beni notificati ex L. n.1089/39 – Per gli oggetti sottoposti alla notifica ai sensi degli artt. 2,3, e 5 della legge n. 1089 del 1 Giugno 1939, gli acquirenti sono tenuti all’osservanza di tutte le disposizioni di legge vigenti in materia. L’aggiudicatario, in caso di esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato, non potrà pretendere da FNN o dal Venditore alcun rimborso sul prezzo e sulle commissioni d’asta già corrisposte. 17. Esportazione – L’esportazione dei beni culturali è disciplinata dal Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004 per quanto riguarda l’esportazione verso i paesi Comunitari e dal Regolamento CEE n. 391/92 del 9 dicembre 1992 – come modificato dal Regolamento CEE n. 2469/96 del 16 dicembre 1996 e dal Regolamento CEE n. 974/01 del 14 maggio 2001 – per quanto riguarda l’esportazione nei paesi Extracomunitari. FNN non risponde del rilascio dei relativi permessi d’esportazione né può garantirne il rilascio. La mancata concessione delle suddette autorizzazioni non può giustificare l’annullamento dell’acquisto né il mancato pagamento del prezzo. 18. Diritto di seguito – Ai sensi del Decreto Legge n.118 del 30 Dicembre 2006 il Mandante-Venditore si fa carico del pagamento, ove previsto, del “diritto di seguito” che sarà trattenuto dall’importo netto a lui destinato dal Mandatario e che questi avrà cura di riversare alla SIAE. 19. Foro competente – Le presenti Condizioni di Vendita vengono accettate automaticamente da quanti concorrono all’asta. Per tutte le controversie è stabilita la competenza del Foro di Firenze.

Corrispettivo d’asta Corrispettivo d’asta e oneri fiscali Per ogni lotto venduto l’acquirente dovrà corrisponderà a FNN un corrispettivo d’asta calcolato in misura percentuale sul prezzo di aggiudicazione (il 22% se il prezzo non supera i € 30.000,00; il 20% se il prezzo eccede questo limite ma non supera i € 100.000,00; il 15% se il prezzo supera anche quest’ultimo limite). Su tale corrispettivo è dovuta dall’acquirente l’IVA al 21% come per legge.

Prezzo finale Pertanto il costo finale per l’acquirente sarà costituito dal prezzo di aggiudicazione maggiorato dei diritti d’asta e dell’IVA al 21% calcolata sui diritti d’asta stessi.

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Regolamento

Vendite dirette Vendita diretta FNN può concordare con il Mandatario la vendita diretta, cioè senza gara d’asta, degli oggetti ad essa affidati. Gli oggetti verranno offerti in vendita ad un prezzo prefissato d’accordo col Mandante. La vendita produrrà effetti direttamente tra Mandatario e terzo acquirente. Nelle operazioni di vendita diretta per conto terzi, sul prezzo esposto saranno applicate le seguenti condizioni: 1 – Per le singole vendite di oggetti il cui prezzo rientri nei 30.000= Euro saranno applicate le seguenti percentuali: mandante-venditore 10% (IVA esclusa); compratore 22% (IVA esclusa) 2 – Per valori eccedenti i 30.000= Euro e fino a Euro 100.000= Euro saranno applicate le seguenti percentuali: mandante-venditore 8% (IVA esclusa); compratore 20% (IVA esclusa) 3 – Per la vendita di oggetti il cui prezzo ecceda i 100.000= Euro saranno applicate le seguenti percentuali: mandante-venditore 5% (IVA esclusa); compratore 15% (IVA esclusa).

Richiesta stime Valutazioni FNN è a disposizione di chiunque voglia sottoporre i propri oggetti d’arte o di antiquariato all’esame dei suoi esperti per una valutazione. La stima è indicativa e attribuita ai soli fini d’asta. Gli oggetti da stimare possono essere presentati all’esame dell’esperto competente direttamente in sede, previo appuntamento telefonico. È anche possibile inviare via fax o via e-mail all’attenzione dell’esperto, idonea documentazione fotografica corredata di tutte le notizie relative all’oggetto da stimare. È consigliabile utilizzare il modulo di “richiesta stima” già predisposto da FNN. Una idonea documentazione prevede fotografie nitide e dettagliate dell’oggetto ripreso da varie angolazioni con ingrandimenti relativi a dettagli importanti quali firme, marchi, mancanze ecc. Comprende l’indicazione delle dimensioni, del materiale, della provenienza ed ogni altra informazione utile, inclusi precedenti pareri od expertises eventualmente acquisiti. La risposta vi verrà inviata con lo stesso mezzo in tempi stretti, compatibilmente con la natura dell’argomento trattato (e comunque non oltre 30 giorni).

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Terms and Conditions

Sell Free valuations FNN and its experts are at your disposal for a free valuation of objects you wish to sell at auction. You can call us or email us and we will arrange an appointment to bring your property to our offices in Via Poggio Imperiale 9, where our specialists will make the valuation. Alternatively, you can send pictures and detailed info of your property to our e-mail address: info@florencenumbernine.com, and our experts will do their best to provide a valuation.

Sale mandate If you decide to entrust FNN with the sale of your object, you will be asked to sign a “sale mandate” - in duplicate - containing: a list of the objects to be sold at auction; the reserve price for each of them; the amount of FNN’s commission; any possible cost for insurance, photos, transport, etc. The seller will be asked to provide his/her tax code and identity card for recording at the P.S. registers according to the current regulations.

Reserve price The reserve price is the confidential minimum price (after commission) set by the consignor. It is strictly confidential and protected by the auctioneer. If bidding ends before the reserve is reached, the property will not be sold.

Commissions Commissions The auction house and the consignor agree on the amount of a commission, comprised between the 8% and the 15% (plus VAT) of the sold price, that the consignor will pay out to the auction house if the property is sold.

Resale right European Union’s Artist’s Resale Right Directive has introduced the right of authors of original works and manuscripts, and their heirs, to an economic interest in every sale of the work concerned, following the first - the so-called “resale right”. This royalty has to be paid when the sale price is over € 3.000,00 and it is calculated as follows: 1. 4% for the portion of the sale price from € 3.000,00 to € 50.000,00; 2. 3% for the portion of the sale price from € 50.000,01 to € 200.000,00; 3. 1% for the portion of the sale price from € 200.000,01 to € 350.000,00; 4. 0,5% for the portion of the sale price from € 350.000,01 to € 500.000,00; 5. 0,25% for the portion of the sale price exceeding € 500.000,00; Florence Number Nine is bound to pay the “resale right” on behalf of the sellers to the Italian Society of Authors and Publishers (SIAE). The right will be withheld by FNN from the amount due to the seller.

Communications Before the auction you will receive a prospectus with a list of the objects included, with the respective lot numbers and reserves. After the auction you will be sent a list of all your lots with the respective outcome. Unsold lots may either be collected or, upon agreement with our experts, included in future auctions. 152


Terms and Conditions Payment settlement About 30 days after the date of the sale, or after the collection of payment has been completed, we shall proceed to settlement through the issue of an invoice detailing the commissions and other expenses charged.

Buy How to buy at auction Third Party Liability. Every person on Florence Number Nine’s premises at any time shall be deemed to be there at his/her own risk. He/she shall have no claim against FNN in respect of any accident which may occur or injury, damage or loss howsoever caused, save insofar as the injury, damage or loss shall be caused by the direct negligence of FNN’s employees. Auctions are open to the public with free entrance and there is no obligation to buy. Usually an exhibition of the lots on sale will precede the auction, to let customers examine the objects. Usually the lots are sold in progressive numerical order, according to the catalogue. FNN reserves the right to change the presentation order of the lots, and to aggregate different lots or separate the objects of a lot. Normally we are able to sell 90-100 lots per hour, depending on the objects. FNN AS AGENT - Except as otherwise stated, FNN acts as agent for the seller. The contract for the sale of any auction lot (“Lot”) is therefore made between the seller of the Lot (“Seller”) and the buyer of Lot. All Lots in the Auction Catalogue are sold on a “as is and where is” basis with any defects, damages, repairs or otherwise and neither FNN nor Seller makes any representation or warranty, expressed or implied, as to the merchantability, fitness for a particular purpose or condition of the Lot or as to the correctness of description. Before buying, all buyers are responsible to check, verify and satisfy themselves or to engage their own independent experts to do so concerning the condition or otherwise of any Lot and/or for the matters referred to in the Catalogue, condition report or otherwise. Withdrawal of Lot Prior to Sale - FNN reserves the right to withdraw any Lot at any time before the Sale or during bidding. Unless otherwise announced or notified by the auctioneer at the time of sale, all bids are per Lot as numbered in the eCatalogue and no Lot shall be divided for sale. FNN has absolute and sole discretion to refuse any bid; to advance the bidding in such a manner as the auctioneer may decide; to withdraw any Lot; to determine the successful bidder in the case of error or dispute whether during or after the Sale; to cancel the Sale at any point during the Sale; and/or to reoffer and resell any Lot unsold or in dispute. If any dispute arises during and after Sale, the decision of the auctioneer is final and conclusive and the buyer cannot hold FNN and/or Seller liable therefor.

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Terms and Conditions Export License and Import Tax & Restrictions It is the buyer’s responsibility to apply for any applicable export license (including CITES, handling and administrative charges or any other expenses of the competent authorities and/or service provider in connection therewith) to export out of Italy or for import license to the said place of import designated by buyer and such license can be in any name or description given by the country concerned. The fact that the buyer wishes to apply for any import or export licenses shall not in any way delay, affect or discharge the buyer’s obligation to pay within the said payment conditions nor FNN’s right to charge interest as mentioned below or storage charges for late or nonpayment/ collection.

Artist Resale right European Union’s Artist’s Resale Right Directive has introduced the right of authors of original works and manuscripts, and their heirs, to an economic interest in every sale of the work concerned, following the first - the so-called “resale right”. This royalty has to be paid when the sale price is over € 3.000,00 and it is calculated as follows: 1. 4% for the portion of the sale price from € 3.000,00 to € 50.000,00; 2. 3% for the portion of the sale price from € 50.000,01 to € 200.000,00; 3. 1% for the portion of the sale price from € 200.000,01 to € 350.000,00; 4. 0,5% for the portion of the sale price from € 350.000,01 to € 500.000,00; 5. 0,25% for the portion of the sale price exceeding € 500.000,00; Florence Number Nine is bound to pay the “resale right” on behalf of the sellers to the Italian Society of Authors and Publishers (SIAE). The right will be withheld by FNN from the amount due to the seller.

Registration A registration is needed to participate in an auction and bid. You can register directly at the auction house or via email. The attendees will be given a numbered paddle to place their bids. For higher value Lots, the buyer may be required to pay a deposit when registering to bid. You may also register to bid online through any of our live online auction providers and registration with these providers is necessary in order to bid. Details of these providers can be found on the FNN website. “FNN will not be responsible for any errors or differences in Language translations in our catalogues or communications with clients. Translations should be used as a guide only. “

Bidding in person You can participate in an auction by being physically present in the salesroom. To place a bid, you simply have to raise your paddle until the auctioneer acknowledges you. Bids start from the so called “starting price”, which is published on the catalogue (please consider that the starting price is usually lower than the lot’s estimate) You may also wish to bid online through any of our live online auction providers and registration with these providers is necessary in order to bid. Details of these providers can be found on the FNN website.

Telephonic offer You can participate in an auction via telephone. Our operators will call you during the auction, reporting the offers made in the auction room and they will communicate the auctioneer your bid. 154


Terms and Conditions To participate via telephone you should send a written request no later than 12.00am of the day before the auction, using the form provided by FNN. The requests will be satisfied within the limits of the availability of telephone lines at the time, with precedence given to the requests in order of receipt. We would therefore recommend customers to indicate in the request an offer that FNN can make on their behalf, solely in the event of technical connection problems.

Written offer You can participate in an auction also submitting a written offer, filling the appropriate form and indicating your maximum offer for a specific lot. FNN will bid on behalf of you, according your mandate. The filled in form has to reach the auction house no less than 12 hours before the scheduled time for the auction.

Bid raising The starting price is the sum of the first valid offer and represents the base for the following bids. The auctioneer usually raises the price by 10% of the last bid. In any case, the auctioneer may vary the rate of bid raising in the course of the auction.

Payment The bought lots must be paid – in Euro - no later than the day after the sale, in one of the following ways: - cash - bank draft payable to: FLORENCE NUMBER NINE srl - wire transfer (bank details will be privately provided) - Credit Card – VISA and Mastercard

Remedies for Non - Payment If the buyer fails to make full payment as required within FNN’s conditions,FNN shall be entitled in its absolute discretion to exercise one or more of the following rights or remedies (in addition to asserting any other rights or remedies available to FNN and/or Seller by Italian and EU Law): (i) to charge interest at 1.5% per month on the sale price of the Lot in question; (ii) to hold the defaulting buyer liable for the total amount due and to commence legal proceedings for its recovery together with interest, incidental charges and expenses and legal fees and costs on a full indemnity basis and any other payments to the fullest extent permitted under Italian and EU Law; (iii) to cancel the sale of such Lot; (iv) to resell the Lot publicly or privately on such terms as FNN shall think fit; (v) to forfeit any amount placed with FNN by buyer in part payment to FNN or Seller (but this is without prejudice to FNN and Seller to claim for the balance amount due and owing by buyer); (vi) to reject at any future auction any bids made by or on behalf of the buyer or to obtain a deposit from the buyer before accepting any bids; and (vi) to take other action(s) as FNN in its absolute discretion deems necessary or appropriate.

Collecting your purchase Regularly paid lots must be collected within 7 (seven) days at the purchaser’s own expense and risk, except in the case of different agreement. If you are not able to collect your property within this deadline, you will be subject to handling and storage charges by FNN. 155


Terms and Conditions FNN declines any responsibility concerning the conservation and safekeeping of the objects. Upon specific written instructions from the purchaser, FNN may, at the purchaser’s own expense and risk, arrange for packaging and transport.

Conditions Conditions of sale 1. Sale mandate – Agent Florence Number Nine srl sells at auction, at its sale conditions, acting on behalf of the Consignor-Seller. The sale acts directly on the seller and the buyer, as FNN declines any responsibility except those expressed in the subscribed mandate. 2. Acknowledgment - The Consignor-Seller acknowledges that he/she is bound by these terms and conditions. 3. Commission - The Consignor pays a commission to the agent for every single contract. This commission is fixed by the parties between 8% and 15%. In addition, the Consignor has to pay IVA (VAT) according to law. 4. Reserve – The object’s value will be determined in Euro. Every object will be accompanied by a confidential minimum sale price (so called “Reserve”) agreed by FNN and the Consignor. If any bid is below this price, the auctioneer may reject the advance, and the objects itself is not sold. 5. Auction – The highest bidder acknowledged by the auctioneer will be the purchaser and the price is understood cash. Transferring lots that have already been assigned to third doesn’t concern FNN in any way. Only responsible for the payment of the lot is the acknowledged purchaser. Those who wish ti participate at an auction on behalf of somebody else, have to communicate it to FNN before the auctions starts. 6. During the auction the auctioneer has faculty to change the presentation order of the lots; to cancel the sale of a lot; to aggregate more lots; to split a lot into different lots. 7. The auctioneer has absolute discretion in assigning the lots; in the case of error or dispute, the auctioneer can decide to re-open the bidding starting from the highest offer acknowledged. The bid in person has always the priority on the bidding commission – see n. 13 8. Auction rights – In addition to the purchase price the buyer has to correspond FNN the following auction rights: 22% for objects sold at a price up to € 30.000,00; 20% for objects sold at a price between € 30.000,01 and € 100.000,00; 15% for objects sold at a price over € 100.000,01. In addition, the buyer has to pay IVA (VAT) according to law. 9. Unsold – If a lot is left unsold, the Consignor gives the auction house the faculty, for 45 days after the auction, to sell it on a private sale. In this case, the sale price will be equal to the Reserve price minus 10% or other price to fix in agreement with the Consignor. 10. Direct sale – If expressly requested by the Consignor, the auction house can sell a lot at a fixed price, with no bidding. Also in this case FNN acts as an agent. The commission due to the agent are the same expressed at n.3.

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Terms and Conditions 11. Catalogue – Evaluations reported on the catalogue, expressed in Euro, are simply indicative. The descriptions of the objects contained in it are merely an opinion, even if qualified, and the auction house declines any responsibility about them. Any complain has to be submitted in writing within 8 (eight) days from the purchase. 12. Exhibition – An exhibition of the auction property will be held prior to the auction. The sales manager will be at everyone’s disposal for any clarification. The exhibition gives opportunity to view, inspect and evaluate the property on sale, and to report inaccuracy or errors in the catalogue. All objects are sold “As is”. 13. Purchase commission – FNN accepts offers in writing or via telephone from those who cannot be present in person at the auction. In this case lots will be purchased at the lower price possible, considering other offers and reserve prices. FNN is not responsible for any mistake in conducting an offer received in writing or via telephone. While filling the dedicated form, the bidder is warmly invited to double-check the lot’s number, the description and the suggested price. Participating via telephone is allowed only if a written request has been submitted before the auction and approved by the auction house. In the event of two equal bids for the same lot, the first one that had been submitted takes priority. 14. Payment - The bought lots (and relative commissions, taxes and rights) must be payed no later than the day after the sale. 15. Collecting your purchase - Regularly paid lots must be collected within 7 (seven) days at the purchaser’s own expense and risk, except in the case of different agreement. If you are not able to collect your property within this deadline, you will be subject to handling and storage charges by FNN. FNN declines any responsibility concerning the conservation and safekeeping of the objects. 16. Notified goods ex L. n. 1089/39 – Objects that are subject to notification under artt. 2,3 and 5 (Italian) law n. 1089 June 1, 1939, purchasers are bound to act in accordance with current law. If the State exerts its right of first refusal, the purchaser will not ask neither FNN nor the Seller any refund on the price and the commissions already payed. 17. Export – The export of cultural goods within the EC is ruled by Legislative Decree - January 22, 2004 – while the export towards non-European countries is ruled by EEC regulations n.391/92 – December 9, 1992 - and further modifications. FNN is not responsible for any export permit and cannot guarantee its release. In the absence of a required permit, the purchaser cannot revoke the purchase and its related payment. 18. Resale right – According to legislative decree n.118 – December 30, 2006 – the Consignor takes charge, if provided for by law, of the so called “Resale right”, that will be withhold from the net price due by the Agent, who will take care to repay it to SIAE. 19. Competent court – The above Conditions of Sale are automatically accepted by those who take part at the auction. For any controversy, the competence belongs to the court of Florence, Italy.

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Terms and Conditions

Commission Auction rights and Taxes For each lot sold the purchaser must correspond to FNN a commission on the purchase price: 22% for objects sold at a price up to € 30.000,00; 20% for objects sold at a price between € 30.000,01 and € 100.000,00; 15% for objects sold at a price over € 100.000,01. In addition, the purchaser has to pay IVA (VAT) according to law.

Final price The final price for the purchaser is calculated this way: acknowledged hammered price plus auction rights plus 21% IVA (calculated as described above).

Direct Sale Direct sale If expressly requested by the Consignor, the auction house can sell a lot at a fixed price, with no bidding. Also in this case FNN acts as an agent. The commission due to the agent are calculated on the shown price as follow: 1. Single object sold at a price up to € 30.000,00: 10% up to the Consignor (plus IVA); 22% up to the buyer (plus IVA). 2. Objects sold at a price between € 30.000,01 and € 100.000,00: 8% up to the Consignor (plus IVA); 20% up to the buyer (plus IVA).. 3. Objects sold at a price over € 100.000,01: 5% up to the Consignor (plus IVA); 15% up to the buyer (plus IVA).

Evaluations Evaluations Florence Number Nine auction house’s experts are at your disposal to provide estimates of your property. The estimates are simply indicative. The objects can be shown directly to the related department expert at our offices, upon phone appointment. It is also possible to submit via fax or e-mail photographic documentation of the object, together with all the basic info. We recommend to use the “Valuation request” form provided by FNN. For a better result, please submit clear photographs of the object from different angles, with enlargments and important details like signatures, stamps, etc. Don’ forget to note the size, material, technique and any other relevant information, including previous valuations or expertise. You will receive an answer by the same means as soon as possible, depending on the nature of the object itslef (however no later than 30 days). 158


Come arrivare

How to get here In auto / By car: Uscita casello “Firenze Impruneta” / A1 Highway exit “Firenze Impruneta”

In treno / By train: Stazione “S. Maria Novella”, Bus nn. 11, 36 e 37.

A piedi / Walking: Dalla Stazione S.M.N. 20 min. / From the Train Station 20 mins.

In aereo / By plane: Aeroporto “Amerigo Vespucci” Firenze, 20 min. in auto / Florence “ Amerigo Vespucci” Airport, 20 mins by car.

na

Petrarca Viale Francesco

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Giardino dei Boboli

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Porta Romana

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auction house house auction

Scheda per le offerte / Absentee bid form Vi prego di acquistare, per nome e conto mio, i lotti sotto indicati. Accetto le condizioni di vendita pubblicate nel catalogo. Please bid on my behalf for the following lots. I agree to the terms of sale printed in the catalogue.

Nome / Name Indirizzo / Address Cap / Postcode

CittĂ / City Partita I.V.A. / VAT Number Tel.

Fax

E-mail

Le offerte sottoindicate sono per me vincolanti. I accept full responsibility the following bids.

Asta / Auction Nr. Lotto

Descrizione

Limite in Euro*

Lot number

Description

Max. Euro price*

* Escluso IVA e diritti d’asta / Escluding VAT and premium

Data / Date

Inviare via Fax o E-mail / Send by Fax or E-mail

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Firma / Signature


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