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Cina d’occasione, anche sul tech pag

CINA D’OCCASIONE, ANCHE SUL TECH

È il momento di approfittare dei prezzi bassi che si sono venuti a creare dopo il pesante sell-off. Gli esperti sono positivi sulle società del Dragone, convinti che i colossi cinesi torneranno a rendere

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Sofia Fraschini

Negli ultimi mesi il mercato azionario cinese ha subìto uno dei peggiori sell-off dell’ultimo decennio. Le pressioni normative hanno destabilizzato gli investitori, penalizzando molti settori, tech in primis. Oggi, però, le quotazioni dei big tech del Paese asiatico sono interessanti. E La crisi di Evergrande spaventa un po’ meno. “Le stime dell’impatto sulla redditività delle aziende tech sono incerte, ma il mercato sembra scontare appieno uno scenario negativo, dato che i prezzi delle azioni dei colossi di Internet sono già scesi di oltre il 50% rispetto ai recenti massimi. Le recenti novità potrebbero effettivamente ridurre la redditività delle aziende, ma a nostro avviso le principali società si sono già conformate e sono sufficientemente grandi da affrontare simili cambiamenti e soddisfare i requisiti normativi limitando le conseguenze negative”, spiega Mario Amabile, investment specialist di Pictet Asset Management. Amabile ricorda che “in passato queste società hanno già dimostrato capacità di innovazione e adeguamento alle novità normative: il profilo di rischio/rendimento appare quindi interessante, nonostante le nuove regole possano portare a una riduzione degli utili nel breve termine”. Che fare dunque? “Pur non escludendo qualche strascico di ulteriore debolezza, siamo convinti che questa ondata di vendite dettata dal panico offra l’opportunità di investire in società di qualità elevata con business model sostenibili nel lungo periodo. In definitiva, i timori degli investitori sembrano al momento eccessivi, dato che le difficoltà finanziarie e operative sono gestibili, soprattutto se si considera il fatto che le normative ora sono molto più chiare. I più grandi player digitali paiono in grado di reggere l’urto di questa nuova regolamentazione, avendo le dimensioni per assorbirne i costi e continuare a generare una crescita dei profitti. Senza dimenticarsi che quando i trend di mercato iniziano a essere irrazionali occorre aumentare la vigilanza sui rischi”. In linea il pensiero di Natasha Ebtehadj, gestore azionario glo-

CHART

Andamento dell’indice MSCI AC Information Technology

500 450 400 350 300 250 200 150 100 50

Asia Info Tech MSCI ACW IMI MSCI Asia

DIC ‘07 GIU ‘10 DIC ‘12 GIU ‘15 DIC ‘17 GIU ‘20

Fonte: Msci - Dati in dollari Usa

> Mario Amabile

Investment specialist di Pictet AM

> Natasha Ebtehad

Gestore di Columbia Threadneedle Investments bale di Columbia Threadneedle Investments, che ha ricordato come “nel corso dell’ultimo decennio aziende come Alibaba e Tencent siano state all’avanguardia della new economy cinese. Pechino - sottolinea - desidera ancora che le aziende tecnologiche prosperino, ma vuole che lo facciano in modo tale da soddisfare i suoi obiettivi politici”. Questo preclude gli investimenti nel Paese? Le recenti allusioni di alcuni esponenti del governo suggeriscono che l’impegno verso i principi basati sul mercato persisterà. “A fronte della significativa incertezza che pesa su oltre il 40% del mercato azionario della Cina, i multipli che gli investitori sono disposti a pagare per i titoli cinesi sono destinati a diminuire. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che la Cina è la seconda più grande economia del mondo e che permangono opportunità di crescita, anche al mutare del regime economico. Alcune delle nostre società in portafoglio, che sono quotate altrove, hanno una significativa esposizione alla Cina, e rimaniamo ottimisti sulle loro prospettive di crescita, specialmente laddove i ricavi sono allineati ai nuovi obiettivi politici”. Diversi, dunque, i settori su cui puntare nel Paese.

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