FOGLIE n.12/2020

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1 LUGLIO 2020 - N. 12 - ANNO 15

QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

BIOLOGICO: OK DALLE REGIONI ALLA DEROGA PER UTILIZZO PRODOTTI FITOSANITARI

È Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

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stato approvato nell’ ultima seduta della Conferenza Stato Regioni, il decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali finalizzato ad integrare il DM 309/2011, che stabilisce un limite massimo di residui di sostanze non ammesse in agricoltura biologica, oltre il quale il prodotto contaminato non può essere commercializzato come “biologico”. Il decreto, in procinto di emanazione, prevede una deroga nel caso di residui di acido fosfonico nonché, per il vino, anche di acido etilfosfonico. Il decreto ministeriale del 2011, infatti, con riferimento ai prodotti fitosanitari non presenti nell’ allegato II del Reg. (CE) n. 889/2008, ha fissato a 0,01 mg/ kg il limite inferiore, inteso come “soglia numerica” al di sopra della quale non è concedibile la certificazione di prodotto biologico, anche in caso di contaminazione accidentale e tecnicamente inevitabile, a meno che non siano previsti limiti inferiori dalla legislazione applicabile per particolari categorie di prodotto. “Poiché in base ai metodi di analisi più utilizzati nel settore - dichiara Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole - questo valore risulta difficil-

mente applicabile nel caso di acido fosfonico, è stato opportuno prevedere una deroga alla precedente disposizione. Per tale ragione, il Decreto su cui si è trovata l’intesa prevede una nuova soglia specifica per questa sostanza, pari a 0,05 mg/ kg, stabilendo al tempo stesso un periodo transitorio di due anni, durante il quale si applica il limite più elevato di 0,5 mg/kg per le colture erbacee e 1 mg/kg per quelle arboree”. Il provvedimento contiene, inoltre, una specifica norma per la contaminazione di acido etilfosfonico nel vino, derivante da un processo di produzione spontanea che si verifica durante il processo di trasformazione. Al fine di incentivare l’agricoltura biologica, il periodo di transizione sarà applicabile anche alle aziende che si saranno convertite al biologico successivamente all’emanazione del decreto. “Alla luce delle indicazioni fornite dal CREA e con un attento confronto tecnico - conclude Giuseppe L’Abbate - poniamo fine ad una controversa situazione su cui si ingeneravano numerosi falsi positivi e che rischiava, di fatto, di penalizzare le nostre imprese biologiche, rendendo vani i loro sforzi”.




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Il futuro?

I TRATTORI A GUIDA AUTONOMA RIVOLUZIONERANNO L’AGRICOLTURA?

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agricoltura, stando agli ultimi trend tecnologici, potrebbe essere il primo settore economico a utilizzare in modo quasi esclusivo veicoli automatizzati. Il motivo per cui è proprio l’ agricoltura ad essere in testa a questo processo, e non un altro settore come i trasporti o la produzione industriale, viene dal fatto che gli appezzamenti coltivati sono più grandi e di forme più regolari rispetto, per esempio, all’ ambiente urbano o agli interni di un capannone industriale. Le forme dei terreni coltivati sono spesso perfettamente geometriche, omogenee e sono da fertilizzare, arare o seminare con pattern altrettanto perfettamente geometrici. Insomma, è più facile. In questi scorsi mesi due aziende russe, Rusagro (una delle maggiori aziende agricole russe) e la startup moscovita Cognitive Pilot, hanno fatto dei passi da gigante in questo settore. Hanno collaborato per realizzare un sistema di guida autonoma per veicoli agricoli chiamato Cognitive Agro Pilot. Il sistema ha un grande livello di autonomia: Il livello 3, codice che sta a significare che il sistema non richiede praticamente alcun intervento umano. Bisogna

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considerare che la maggior par te delle automobili a guida automatica, oggi, è di livello 1. Richiede cioè che il guidatore possa intervenire in ogni momento. Le Tesla invece, tra le più autonome in assoluto, hanno un livello 2, perché possono sterzare o addirittura frenare senza l’ intervento umano. Ma il Cognitive Agro Pilot è di livello superiore: un’ autonomia quasi completa. Ma c’è anche un altro motivo per cui potremmo vedere molto presto trattori completamente autonomi nelle nostre campagne: Le aziende agricole di tutto il mondo hanno affrontato per

anni una carenza di manodopera, che per ragioni di mercato (e, a volte, di caporalato) difficilmente viene pagata in modo sufficiente. E l’ automazione, naturalmente, risolverebbe il problema. E poi c’è la pandemia da Covid-19 in corso, che ha reso impossibile per il settore agricolo trovare lavoratori disporsi a recarsi nelle campagne. E l’ automazione risolverebbe alla radice anche questo problema, per eventuali epidemie future. Così gli investimenti nell’ automazione dei macchinari agricoli sono cresciuti rapidamente.

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CON LO 0,2% DEI CONTAGI

VACANZE: CAMPAGNE PIU’ SICURE

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on appena lo 0,2% dei contagi sono le campagne la meta di vacanza più sicura in Puglia grazie alla maggiore possibilità di mantenere le distanze visti i grandi spazi verdi disponibili. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia sulla base delle denunce complessive di infor tunio sul lavoro da Covid 19 pervenute all’Inail da gennaio al 31 maggio 2020. Il fatto che sulle 1.195 denunce di infor tunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all’Inail solo 2 casi si siano verificati nei campi – sottolinea la Coldiretti - nonostante le oltre 100mila aziende agricole e stalle in Puglia non abbiamo mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione, è una buona notizia per chi sceglie di passare le vacanze a contatto con la natura nelle 850 strutture agrituristiche pugliesi e far trascorrere giornate tra gioco e ‘lezioni di agricultura’ ai bambini nelle 300 fattorie didattiche. L’agriturismo contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoper ta dei N° 12 - 1 LUGLIO 2020

piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne per garantire il rispetto delle distanze, una delle richieste principali dei turisti che chiedono garanzie circa spazi e misure di sicurezza. Nella Fase 3 si stanno riprendendo le prenotazioni dei vacanzieri italiani e stranieri soprattutto a luglio e ad agosto, con la clientela storica che addirittura sta scegliendo di allungare i periodi di pernottamento. Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali nel granaio, tra i vigneti e chi propone invece il kit con tutto l’occorrente per una grigliata in famiglia. Sono molte le curiosità proposte per l’occasione negli agriturismi con distanziamento naturale, sicurezza e intraprendenza che sono le parole chiave del nuovo inizio ‘post Covid’ degli agriturismi. “Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola

e con ampi spazi all’aperto, sono i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e anche per questo le strutture agrituristiche stanno riaprendo i cancelli della masserie, con i percorsi naturalistici e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Puglia”, dichiara il presidente di Terranostra Puglia, Filippo De Miccolis Angelini. “I dati dell’Inail – conclude la Coldiretti – aprono peraltro anche la strada al ritorno dei lavoratori provenienti dall’estero per garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane grazie al coinvolgimento temporaneo delle medesime persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese”.

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MANTOVANI (DG VERONAFIERE): “MOMENTO DI SCELTE DECISIVE“

VINO: AD APRILE EXPORT EXTRAUE DIFFICILE PER L’ITALIA

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offre ma resiste, per ora, il vigneto Italia all’attacco del Covid-19 sul fronte dei mercati extra-Ue. Al contrario del suo principale competitor, la Francia, in caduta libera. Il quadro del mercato del vino nel primo quadrimestre 2020, rilevato dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor (a fonte dogane), è sempre più spezzato in 2 parti: il primo bimestre da record, il secondo da dimenticare. Con un aprile in pieno lockdown globale e tra i peggiori di sempre. Nel complesso, andando a misurare le performance a valore del periodo nei top 10 Paesi importatori (che valgono il 50% dell’export del Belpaese), l’Italia segna a sorpresa +5,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente, grazie all’ottima prestazione negli Stati Uniti (+10,8%, nei primi 2 mesi il dato era a +40%) e in Canada (+7,1%). Profondo rosso invece sul vino francese (-10,1%), in ritirata nelle sue piazze chiave sia

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in Oriente che in Occidente. Il crinale, già sconnesso a marzo, si fa però quasi proibitivo ad aprile, dove per i fermi imbottigliati italiani si registrano pesanti cali in tutti i mercati considerati a eccezione di Canada, Russia e Corea del Sud. Si va dal -5,2% (a valori) del Giappone al -12,5% degli Usa (+6,8% gli sparkling), dal -26% della Svizzera al -48% della Cina, per un deficit complessivo sull’ anno precedente del 7,2%, contro però il -22,2% francese. Nei prossimi mesi, secondo l’ Osservatorio, la crisi peserà ancora su un bene voluttuario come il vino, alle prese con un minor potere di acquisto della domanda, oltre allo smaltimento dell’ invenduto nella ristorazione e nei magazzini degli impor tatori. Senza considerare il trend della domanda Ue ad aprile, che si preannuncia con un segno negativo più marcato.

un momento decisivo per il futuro del vino italiano; la crisi globale impone di fare ora scelte importanti che influiranno anche sul lungo periodo.

Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “È www.foglie.tv


Perciò Vinitaly ha moltiplicato i propri punti di osservazione e in questi mesi che precedono il Wine2Wine Exhibition&Forum di novembre condurrà sempre di più le aziende e le istituzioni in un percorso di lettura condivisa e multicanale delle dinamiche di mercato del nostro vino nel mondo”. Ma la perdita italiana potrebbe continuare a rivelarsi più contenuta rispetto ad altri Paesi produttori: “I dati di aprile – ha detto il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini - parlano di un mercato made in Italy che ovviamente cala ma sembra ri-

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spondere alla crisi in maniera più efficace dei propri competitor. Il mancato crollo nel mercato statunitense, complici i dazi aggiuntivi sulla Francia, la maggior presenza del prodotto tricolore nella Gdo d’ oltreoceano, un miglior rapporto qualità-prezzo, assieme all’ottimo risultato in Canada, rendono meno amaro il calice italiano in tempo di Covid-19”. Secondo l’analisi, il potenziale rimbalzo potrebbe arrivare nel medio periodo dagli Stati Uniti – già in fase di ripresa dell’occupazione – e forse anche dalla Cina, che pur uscendo per prima dalla pandemia nell’ ultimo

mese ha dimezzato le proprie impor tazioni probabilmente a causa di una for te flessione economica accentuata dal conflitto commerciale con gli Stati Uniti. Nel frattempo, in piena crisi da Covid-19 l’Italia guadagna nelle quote di mercato in quasi tutti i Paesi impor tatori, con incrementi consistenti in Svizzera (dal 33,1% al 37,7%) e negli Usa (dal 31,4% al 34,2%). Dove da marzo ai primi di maggio si sono impennate del 31% le vendite nell’ off trade, in particolare nelle fasce medie di prezzo (11-20 dollari), segmento in cui l’Italia è molto presente e competitiva.

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La richiesta ad Emiliano

VINO, FDI: “RISORSE PER DISTILLAZIONE DI CRISI E VENDEMMIA VERDE”

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l gruppo consiliare di Fratelli D’Italia alla Regione Puglia in una nota dichiara che “Per far fronte alla crisi del sistema vitivinicolo - specie quello delle cantine che in Puglia rappresentano un settore di fondamentale importanza non solo per il mondo agricolo, ma anche enogastronomico con tutti i risvolti sul turismo – la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha emesso un Decreto che prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro per la Distillazione di crisi e 100 milioni per la Vendemmia verde. “Una boccata d’ossigeno per tutte le cantine che a causa del lockdown sono piene di vino che

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non riescono a vendere a causa dei prezzi troppo passi. Importanti imprenditori agricoli, piccoli e mediograndi, che rischiano di perdere non solo i soldi dell’annata passata, ma soprattutto quelli della imminente prossima vendemmia che, stando così le cose, si presenta già deficitaria in partenza. Quindi bene ha fatto il Ministero dell’ Agricoltura a prevedere lo stanziamento delle risorse, ma a questo punto ci aspettiamo che anche il presidente e assessore all’Agricoltura, Michele Emiliano, faccia qualcosa: basterebbe lo stanziamento di 3-4 milioni di euro per poter mettere a riparo più che il presente, il futuro

di uno dei patrimoni più importanti del settore vitivinicolo, il vino puglliese , che entro luglio deve veder completata la distillazione. “Emiliano potrebbe recuperare l’importo o con una variazione di bilancio o utilizzando le tante risorse economiche disponibili nella rimodulazione dei fondi europei, questo consentirebbe di aumentare il costo della distillazione da 2,75 euro (ovvero quanto previsto dal decreto ministeriale) a 3,50 per fare in modo che tutti i produttori possano recuperare le spese dello scorso anno e affrontare una vendemmia 2020 con maggiore serenità”.

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Con l’ordinanza 266 della Regione

TRASPORTI NON DI LINEA: IL MONDO AGRICOLO PUÒ AFFRONTARE STAGIONE RACCOLTI

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a Regione si è finalmente espressa in materia di trasporto non di linea, tema che in questi giorni di emergenza coronavirus ha creato non pochi problemi alle aziende e ai braccianti agricoli”. È quanto sostiene Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, all’indomani del varo dell’ordinanza della Regione n. 266 - disposizioni in materia di traspor to non di linea - noleggio con conducente per i servizi atipici. Sino al 14 luglio 2020​, e fermo restando l’ obbligo di usare mascherine nei luoghi confinati aper ti al pubblico inclusi i mezzi di traspor to, l’ ordinanza consente il trasferimento di gruppi di lavoratori che comunemente condividono lo stesso luogo di lavoro riducendo ​l a distanza in-

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terpersonale a bordo, ai fini di un maggiore indice di riempimento dei mezzi. I limiti sono: l’ uso delle protezioni delle vie respiratorie; divieto di far salire a bordo soggetti con febbre (temperatura >37,5 C°) o sintomi respiratori; garanzia dell’ aper tura dei finestrini o di altre prese d’ aria naturale per il ricambio dell’ aria; esclusione del posizionamento dei passeggeri faccia a faccia, evitando comunque che vengano occupati posti vicino al conducente. Il provvedimento è stato sollecitato più volte dall’organizzazione sindacale. A maggio scorso, il presidente di Confagricoltura Puglia aveva scritto sia al presidente della Regione chiedendo una soluzione in previsione “delle grandi campagne di raccolta di prodotti agricoli” e sia ai prefetti puglie-

si, sollecitando anche in questo caso una soluzione per evitare il blocco dei lavori nei campi e nelle aziende. “La nostra organizzazione ha chiesto in più occasioni un intervento del presidente Michele Emiliano, della Regione Puglia e dei prefetti su questa materia – precisa Lazzàro - Nei mesi e nei giorni scorsi le aziende agricole hanno sofferto l’incertezza normativa e la farraginosa gestione degli spostamenti della manodopera, e queste problematiche sono ricadute inevitabilmente anche sui braccianti. Con questa ordinanza che comunque prevede l’uso di precauzioni e il distanziamento sociale lì dove possibile, gli agricoltori e i braccianti agricoli possono affrontare con maggiore serenità la stagione pugliese dei grandi raccolti”.

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Da Corriere Ortofrutticolo

VIRUS, CHI GUADAGNA E CHI NO di Lorenzo FRASSOLDATI

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ome sono cambiate le nostre abitudini alimentari durante il lockdown? Come cambierà il mercato per imprese e consumatori nel post-Covid? Attorno a queste due domande si stanno esercitando economisti, ricercatori, food strategist, consulenti di marketing, ecc Alla prima domanda ha provato a rispondere il Crea, Consiglio nazionale per la ricerca in agricoltura, che ha fatto un quadro abbastanza preciso. Abbiamo consumato più frutta e verdura (almeno il 30%), più acqua e olio d’oliva. Alimenti certamente sani, dice il Crea. Però poi si scopre che abbiamo anche mangiato più dolci (ben il 44,5%) e bevuto più vino. Di conseguenza il 44% degli intervistati è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico, il che non è propriamente un risultato ‘positivo’. Il Crea si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno e parla di “effetti non totalmente negativi sulla alimentazione e sullo stile di vita” degli italiani ai tempi del lockdown, e cita le “Maggiori quantità di frutta, verdura e soprattutto legumi” come il dato più importante, anche se – ammette- “Si tratta in realtà di dati che sono in

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linea con quelli sulla spesa degli italiani nel primo trimestre del 2020”. Interessante la conclusione: “L’approvvigionamento di cibo non sembra essere stato un problema e l’attitudine alla spesa si è rivolta anche verso alimenti nuovi, con un occhio fisso ai costi troppo alti”. Se l’occhio era “fisso”, non saranno sfuggiti i costi “troppo alti” in particolare nel piccolo dettaglio di prossimità o nei mercati rionali (quando hanno riaperto) . Nei mercati generali, lo abbiamo scritto più volte, i prezzi non sono aumentati più di tanto tranne che per prodotti visti come ‘riserva’ di casa (agrumi, patate) o come primizie (fragole, asparagi). Le catene della Gdo hanno potuto approvvigionarsi regolarmente e hanno – chi più chi meno – calmierato i prezzi. Le imprese produttive e commerciali hanno garantito raccolta, lavorazione/confezionamento, forniture e logistica, accollandosi anche gli ulteriori costi della organizzazione del lavoro, della sanificazione degli ambienti di lavoro ecc . Freshfel ha valutato in 500 milioni di euro/mese l’aggravio di costi per il mondo produttivo dell’ortofrutta , tenendo anche

conto delle perdite per lo stop del turismo, la chiusura di alberghi, bar, ristoranti , i trasporti problematici e l’export semi-bloccato. Chi ha continuato a produrre in questa terribile emergenza ha reso davvero un grande servizio pubblico alla collettività, perché non ha potuto scaricare che in minima parte questo reale aumento dei costi sui prezzi di vendita. Anche le catene della Gdo hanno contribuito certamente a tenere in piedi la baracca col sacrificio dei loro dipendenti, garantendo i servizi e rivoluzionando la loro organizzazione, però – diciamolo – almeno sono state compensate da un aumento eccezionale delle vendite, che ha sistemato tanti bilanci traballanti e fatto scoprire (o rafforzare) il comparto dell’home delivery, prospettiva solida e di grande interesse per il futuro. Chi ha aumentato sensibilmente i prezzi sono stati i dettaglianti dell’ultimo miglio distributivo, per compensare le minori vendite dovute alle misure di sicurezza e distanziamento, e i nuovi servizi offer ti (home delivery gratuito). Chi ci ha guadagnato alla fine? A occhio e croce soltanto le catene della Gdo. www.foglie.tv


Veniamo alla seconda domanda di cui sopra (come cambierà il mercato?) e qui le nebbie si infittiscono. I nostri collaboratori, il food strategist Claudio Scalise e l’economista prof. Corrado Giacomini, sono intervenuti (e continueranno a farlo) sul nostro sito e sul giornale analizzando problemi e tendenze, dal boom dell’ e-commerce alla manodopera che manca, ai trend emergenti come quello della convenienza, sicurezza alimentare, salutismo. Perché parlo di nebbie? Perché, come si è visto, tutti navighiamo un po’ a vista, i consumi cambiano e si modificano di settimana in settimana man mano che usciamo dal lockdown, e i bilanci si faranno solo a consuntivo. Noi che facciamo i giornalisti e scriviamo quello che vediamo, possiamo solo fare alcune note di cronaca, basate sulla realtà. Primo: al gigantesco sforzo del mondo produttivo sono seguiti applausi e ringraziamenti, ma pochi riconoscimenti concreti, i prezzi sono rimasti bassi (in campagna). La vicenda della manodopera insegna: ognuno si è dovuto arrangia-

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re come può, gli altri Paesi hanno organizzato corridoi verdi e ponti aerei per far arrivare gli operai da Romania e Polonia. All’allarme delle categorie che chiedevano ‘quarantena attiva’ e voucher, si è risposto con la sanatoria dei migranti, che nulla risolve. La campagna estiva si annuncia drammatica, tra gelate e ritorno della cimice, danni su danni. Nel DL Rilancio si poteva affrontare la questione del costo del lavoro, che da sempre penalizza la competitività delle nostre imprese, ma niente, è un tabù, come i voucher. Usciamo dall’emergenza senza alcun riconoscimento concreto per gli sforzi dei produttori, delle imprese che hanno lavorato in condizioni difficilissime. Ripeto, solo tanti ringraziamenti e pacche sulle spalle. L’emergenza ha anche proposto la necessità di aumentare la nostra capacità produttiva per migliorare la nostra ‘sovranità alimentare’. I consumatori chiedono e privilegiano il made in Italy perché si fidano di più dei nostri prodotti, e giustamente. La Gdo (anche se

non tutta) ci crede. Alcuni Paesi (Repubblica Ceca) pensano ad una legge per imporre ai retailer un plafond minimo di prodotti nazionali. Senza arrivare a tanto, servirebbe però un progetto strategico a livello nazionale che mettesse al centro, ad esempio, le aree del Sud dove di ortofrutta si vive, con una fiscalità di vantaggio. Finita la fase dell’assistenza, servirà una visione per guardare avanti, per non limitarsi a sopravvivere. Poi, i prezzi. Ne abbiamo già parlato sopra, ma va notato che al dettaglio c’è la tendenza a ‘congelare’ i prezzi alti dell’emergenza, anche quando non c’è più l’emergenza. Chiunque va a fare la spesa in questi giorni se ne accorge. Siamo e saremo sempre per il libero mercato, ci mancherebbe. Ma di questo passo e con la crisi dei redditi famigliari cui andiamo incontro, e con milioni di nuovi poveri in arrivo, la scelta dell’ ortofrutta made in Italy può diventare un lusso insostenibile per molti. Tutti vogliono prodotti “buoni, sani e giusti”, ma non tutti potranno permetterseli.

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IL PROGETTO TRA LE 20 DOMANDE PRESENTATE

ACCORDI DI DISTRETTO, FLOROVIVAISTICO PUGLIESE PRESENTE di Rino PAVONE

ome può la filiera florovivaistica innescare un cambiamento all’ interno del sistema agroalimentare pugliese, attraverso investimenti che puntano alla diversificazione delle attività agricole e all’innovazione di prodotto, processo e servizio. E’ questa la domanda che trova risposta nel programma d’investimenti elaborato dal Distretto Florovivaistico e del Cibo di Puglia nell’ambito del primo Contratto di Distretto emanato dal Mipaaf. La proposta progettuale del Distretto Florovivaistico di Puglia rientra tra le 20 domande a livello nazionale presentate al Ministero. “Giovedì con il rilascio del progetto sul portale del Mipaaf, si è conclusa la prima fase per la presentazione del programma di Distretto Le identità del Gusto della Terra di Puglia – afferma il presidente del Distretto Florovivaistico e del Cibo di Puglia, Piero Tunno – il primo step di un percorso che pone al centro del sistema agroalimentare puglie-

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se il comparto florovivaistico, un settore importante sia a livello italiano che pugliese, con 24mila aziende e 2,5 miliardi di fatturato in Italia, che rappresentano il 5% della produzione agricola nazionale. Siamo convinti che il florovivaistico possa (e debba) giocare un ruolo strategico nella valorizzazione del Made in Italy agroalimentare, votato alla qualità certi-

ficata e ad una logica di sviluppo territorialmente connotata. Come Distretto abbiamo profuso tutti i nostri sforzi tesi a creare delle interconnessioni virtuose tra gli attori economici delle diverse aree e delle diverse filiere che costituiscono l’ossatura dell’agroalimentare pugliese di qualità. Abbiamo elaborato un piano di sviluppo cross-filiera che riguarda i comparti vivaistico, vitivinicolo, olivicolo, della frutta in guscio e che punta a creare valore attraverso sinergie tra i punti di snodo di questo network che parla un solo linguaggio: quello dei prodotti tipici di qualità come le olive da olio e da mensa, le mandorle, le uve autoctone. Il Distretto con tutto il suo staff in questi mesi ha svolto un importante lavoro nell’incrociare il fabbisogno di innovazione delle filiere produttive con l’offerta di servizi fortemente ancorata al know how della filiera florovivaistica pugliese. Rimaniamo sul pezzo, lavorando all’implementazione di connessioni tra le filiere del sistema agroalimentare pugliese. E’ questa la nostra mission e continuiamo a lavorare con entusiasmo su tutti i territori della nostra regione”. www.foglie.tv



REGIONALI 2020

FITTO: “RIPARTIRE CON UNITA’ PER RESTITUIRE CERTEZZE AI PUGLIESI”

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a decisione dei leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia costituisce per me motivo di orgoglio e al contempo sento su di me la grande responsabilità di aver riunito le forze politiche in un’unica proposta diversamente da quanto è avvenuto in passato. Ringrazio Silvio Berlusconi, Matteo Salvini per la fiducia accordatami, e Giorgia Meloni, alla quale – insieme a tutta la classe dirigente di Fratelli d’Italia - rivolgo un particolare ringraziamento per la lungimiranza dimostrata e per aver creduto nella mia candidatura a Presidente della Regione Puglia fin dal primo momento” dichiara Raffaele Fitto dopo l’ufficializzazione della sua candidatura come governatore della Regione Puglia. “Il centrodestra è maggioranza naturale nel Paese e, ritengo, a maggior ragione nella nostra Puglia. La forte coesione delle tre forze politiche principali costituisce, dunque, un punto fondamentale dal quale partire per costruire una proposta di forte cambiamento, che riaccenda nei pugliesi la speranza di una migliore qualità della vita. Ora tocca a noi l’onere e

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l’onore di rappresentare le diverse sensibilità presenti nella nostra comunità: dobbiamo lavorare tutti insieme, facendo tesoro proprio della ritrovata unità, per riportare la nostra amata Puglia ad essere terra di opportunità e di sviluppo. In particolare, dobbiamo lavorare per restituire dignità a settori strategici della nostra Regione: non sprecheremo neppure un euro dei Fondi Europei fondamentali per la costruzione di un programma di sviluppo coerente e credibile rivolto a tutti i nostri agricoltori, commercianti, imprenditori e artigiani dei diversi settori, in modo particolare a quelli del settore turistico-alberghiero, professionisti e titolari di Partite IVA. In un contesto di straordinaria emergenza sanitaria e socio-economica derivante dal Covid, il nostro obiettivo è ridare valore a parole come Sanità, Welfare, Famiglia, Ambiente, Trasporti e a tutti coloro che non hanno mai avuto nessun tipo di opportunità”. Oltre al Consiglio Regionale della Puglia “Democrazia digitale” in oltre 20 comuni pugliesi Il Comune di Castellaneta è l’ul-

timo comune pugliese in ordine di tempo che si apre alla democrazia digitale adottando il sistema Digital4Democracy di Cedat 85, che consente ai cittadini di seguire in audio video streaming le sedute consiliari sul sito del Comune (www.castellaneta. gov.it) e di ricercare l’intervento per singolo oratore, per ordine del giorno ma anche secondo il tema di proprio interesse. Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella produzione di soluzioni di riconoscimento e trasformazione della voce in testo, con Digital4Democracy consente ai Comuni di trasmettere in streaming il consiglio comunale, verbalizzare automaticamente la seduta, indicizzare e archiviare in tempo reale i contenuti di quanto discusso in assemblea, con notevoli risparmi di tempo e denaro. In Puglia, oltre al Consiglio Regionale che è stato la prima pubblica amministrazione in Italia a trasformarsi in “Agorà Digitale”, sono 20 i Comuni che già utilizzano la soluzione di democrazia digitale di Cedat85. www.foglie.tv


Rammaricati da scelta di Italia Viva PD PUGLIA: PRONTI A UNA NUOVA SFIDA RIVOLTA AL FUTURO Il PD Puglia si ra mmarica che la prima risposta all’appello all’unità rivolto dal Vicesegretario del PD Andrea Orlando alle forze che sostengono il Governo Conte e che non intendono sosten ere Michele Emiliano alle prossime regionali sia stata la formalizzazione della corsa in solitaria della coalizione formata da Italia Viva, Azione e +Europa. Tale divisione è illogica, soprattutto in un tempo di crisi come questo, in cui dovrebbero prevalere spirito di responsabilità e consapevolezza dell’impor tanza di dare continuità all’azione di governo del Presidente Emiliano, che peraltro ha gestito bene l’emergenza Covid. Come sosteneva l’allora Segretario del PD Matteo Renzi, chi lavora per dividere il fronte del centrosinistra, addirittura dopo la celebrazione di primarie aper te di coalizione che hanno avuto un risultato chiaro, fa un enorme regalo alle forze del-

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la conservazione. Il PD Puglia continua a vederla così e andrà avanti con la determinazione di sempre nel lavoro per le regionali, nello spirito di comunità e condivisione che da anni è alla base del successo dell’esperienza della primavera pugliese. Come affermava qualche giorno fa Nichi Vendola nell’intervista in cui formalizzava il suo sostegno al centrosinistra e al suo candidato Presidente, le elezioni possono rappresentare dav vero l’ occasione per aprire una nuova stagione: i democratici non faranno mancare il l oro contributo di idee e proposte per questa sfida rivolta al futuro. “Ubbidisce agli ordini del suo padrone in cerca di vendetta” NOTA DI ERNESTO ABATERUSSO SULL A CANDIDATURA DI SCALFAROT TO Il signor Ivan Scalfarotto ha detto che ubbidisce agli ordini impar titegli dal suo padrone e si candida in Puglia, essendo lui l’un ico vero progressista!! La sua compagna di par tito, l’ex bracciante (sic!!), lo sostiene

perché trattasi di una candidatura contro i populismi, anche se nel frattempo non disdegna di fare la ministra di un governo di cui fanno par te i populisti per eccellenza. Praticamente abbiamo a che fare con due imbroglioni che in cambio di una posizione di comodo nel governo nazionale tentano di sfasciare tutto ciò che in Puglia è stato costruito negli ultimi tre lustri. E lo fanno solo per il puro spirito di vendetta che anima il lor o dante causa, quello che ha s fasciato il Pd, il centrosinistra e l’Italia. Otterranno il risultato opposto a quello sperato. Di fronte alla squallida operazione d i tentato killeraggio messa in atto da questi ascari, chiamiamo tutte le persone che hanno a cuore il bene della Puglia e non vogliono consegnarla alla de stra becera e razzista, a raddoppiare gli sforzi affinché la splendida stagione iniziata quindici anni fa possa proseguire. Ernesto Abaterusso- Consigliere regionale Senso Civico - Un nuovo Ulivo per la Puglia / Segre tario regionale Articolo Uno Puglia

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L’Unione delle Cooperative: “Procedure più snelle e stop appalti al massimo ribasso”

STATI GENERALI: UECOOP, +26,5% PESO BUROCRAZIA SU IMPRESE

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ell’ ultimo anno è aumentato del +26,5% il peso della burocrazia sul lavoro delle imprese. E’ quanto emerge da una analisi presentata dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) nel corso della partecipazione agli Stati Generali in corso a Villa Pamphili con il Presidente del consiglio Giuseppe Conte. “Per la competitività delle imprese e per una ripartenza dell’ economia è necessario – ha evidenziato durante l’incontro il Presidente di Uecoop Gherardo Colombo – alleggerire il carico burocratico che rallenta l’attività e quindi la reattività del sistema produttivo: basti pensare ai ritardi registrati relativamente alle misure che il Governo ha varato in materia di liquidità e cassa integrazione”. “Una situazione che frena la capacità di imprese e cooperative a crescere e a sviluppare economia e occupazione anche per i giovani e

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di Rino PAVONE

per le donne in un momento in cui il Paese – continua Colombo – ha bisogno di servizi sempre più qualificati che privilegino la dimensione comunitaria e di prossimità: dalla sanità ai trasporti, dall’ assistenza agli anziani e alle persone con problemi di inclusione, fino ai i servizi educativi e scolastici. Per queste necessità le cooperative svolgono da sempre un importante ruolo ma c’è bisogno di superare la logica dei grandi appalti al massimo ribasso che – sottolinea Uecoop – oltre a comportare un carico burocratico e di procedure non indifferente tagliano fuori una fetta importante di piccole e medie imprese che da sempre rappresentano l’ossatura economica dell’Italia. “Le cooperative potrebbero essere coinvolte nel dare risposta ad ulteriori bisogni sociali di prossimità con particolare attenzione alle situazioni di fragilità, disagio sociale, economico e abitativo che non trovano soddisfazione nella rete dei servizi pubblico-istituzionali

già attivi sul territorio. In questi ambiti – ha spiegato Gherardo Colombo – operano già migliaia di cooperative sociali che supportano le necessità di oltre 7milioni di famiglie e che, nonostante la pandemia da coronavirus, hanno continuato a prendersi cura degli anziani e dei soggetti più deboli anche in collaborazione con gli enti locali. Per questo – ha proseguito – è necessario incrementare i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni migliorando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione per non mettere a repentaglio i bilanci delle imprese e i posti di lavoro”. “Il rilancio dell’Italia non può però prescindere da trasparenza e correttezza che possono essere incentivate attraverso una formazione continua di tutti gli interpreti del sistema, finalizzata – conclude Colombo – alla comprensione e alla condivisione delle regole e delle procedure”.

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groalimentare

Eccelsa TV interpella gli esperti

TURISMO: RIPARTIRE REINVENTANDO L’OFFERTA di Paola DILEO

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lle por te dell’ agognata “stagione turistica 2020”, reduci della pandemia da Covid-19, che ha cambiato le regole del vivere sociale con inevitabili ripercussioni sulla vita economica del nostro Paese, la Regione Puglia si accinge a salvare il salvabile, nella consapevolezza che questa sarà un’estate “sottotono” all’insegna di un turismo di prossimità: infatti il 28% degli italiani è propenso a trascorrere nella nostra regione le vacanze 2020. La Puglia continua ad essere una delle mete turistiche più gettonate, anche post virus. Ma, in quale scenario dovranno destreggiarsi gli operatori turistici alla luce delle ultime disposizioni igienico-sanitarie? O sarà questo il tempo di nuove sfide, di ripensare l’of fer ta in base alle domande contingenti? A questi e a tanti altri quesiti si è cercato di dare risposta in una diretta T V promossa il 12 giugno scorso da Eccelsa (Scuola di Alta Gastronomia ad Alberobello) e moderata dal dott. Piero Monarda (docente alimentarista). Al dibattito in remoto sono intervenuti il dott. Matteo Minchillo (direttore generale Agenzia Regionale del Turismo PugliaPromozione), il prof. Oronzo Tria (docente all’Università del Salento in Marketing Turistico e Marketing o Management del Terzo Settore),

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Vittorio Cavaliere (capo area per il Sud Italia di aziende specializzate nella vendita di vini e cibi di qualità per la ristorazione) e il dott. Giandomenico D’Elia (rappresentante legale della Masseria Il Capitolo Srl). In premessa il prof. Tria ha illustrato in termini percentuali l’incidenza del turismo sul PIL nazionale e le ricadute del virus Covid-19 su un settore trasversale per l’economia italiana, con ripercussioni sulla ricettività alberghiera ed extralberghiera, sulla ristorazione, sul traspor to interno, sul commercio, intermediazione turistica (agenzie viaggi - tour operator) e altro. “Il turismo – ha esordito - rappresenta il13% del PIL nazionale ed è sicuramente il settore più colpito dalla pandemia. L’Italia dipende in gran par te dall’Europa per i flussi stranieri con un andamento costante di presenze che nel 2018 sono state pari a 429 milioni. Naturalmente con il blocco dei traffici aerei, causa virus, c’è stato un calo del 93% dei flussi turistici in termini di presenze e di spesa. A ciò si aggiunge il traffico crocieristico internazionale che ha nei por ti del mediterraneo e quindi anche nei por ti pugliesi, un ruolo strategico”. E sul come af frontare la crisi post- Covid, il prof. Tria ha spiegato “La nostra Regione ha una grossa potenzialità che è

il brand Puglia, in grado di generare sentimenti positivi nei turisti. Gli strumenti oggi a adisposizione sono tanti e ultraveloci rispetto al passato, le piattaforme social ci consentono comunicazioni rapidissime, ma lo sforzo di Puglia Promozione deve essere quello di facilitare il dialogo fra i vari operatori del settore e in par ticolare sfornare un prodotto turistico coerente tra offer ta e comunicazione istituzionale”. Un chiaro invito agli operatori economici di armarsi di buona volontà “s’illude chi pensa di vivere solo di rendita. Per quanto ben posizionato, il brand Puglia da solo non è sufficiente. L’accoglienza deve essere adeguata alle aspettative, è necessaria una formazione continua e costante. Cer tamente l’emergenza ha sparigliato le car te, per il 2020 a causa del distanziamento sociale dovremo puntare su un turismo domestico, sicuramente più povero, ma necessario a pareggiare il bilancio”. Mentre sullo scenario turistico dei prossimi mesi in Puglia, il dott. Minchillo rassicura: ”La nostra Regione in questo momento sta vivendo un contagio 0 e possiamo garantire un turismo consapevole e sicuro per le strutture alberghiere; è già quasi sold out per agriturismi e masserie. www.foglie.tv


Non solo, stiamo lavorando anche sui mercati internazionali, gli americani sono in f ermento verso l’Italia e in particolare verso la Puglia quale luogo ideale su cui investire, come residenza per la seconda o terza vita. Inoltre la Regione sta investendo 3 milioni di ero nell’imprenditoria turistica dire tta e indire tta, attraverso convenzioni tra pubblico e privato con pacche tti ad h oc per un’off erta turistica di qualità”. Una Puglia che continua ad essere protagonista nel panorama turistico internazionale che guarda ora alla qualità dell’accoglienza. “In particolare –continua il direttore di PugliaPromozione – vogliamo puntare sull’ enogastronomia d’eccellenza, olio evo nutraceutico in testa “. Tra le iniziative in cantiere, una par tnership tra Regione Puglia, Identità Golose di Paolo Marchi e l’Alta Scuola di Cucina “Alma“ di Colorno. “Un dialogo per importare modelli virtuosi di accoglienza in un se ttore strategico come quello dell’enogastro-

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nomia”- ha spiegato Minchillo. Scelta opinabile e giudicata vergognosa da Vittorio Cavaliere che ha replicato: ”È assurdo importare f ormazione gastronom ica mentre la esportiamo in tutto il mondo con i migliori chef pugliesi sono le unicità gastronom iche che tutto il mondo ci invidia e poi, non sarà un caso se gli indiani scelgono la Puglia e Borgo Egnazia per il banche tto di nozze, piuttosto f ateli ritornare i nostri cuochi fuoriclasse, richiesti in tutte le scuole” - e dissente sul quadro ottimistico di Pugliapromozione - “la f otograf ia turistica pugliese post Covid è tutt’altro che rosea. I ristoratori si aff annano a riaprire e se vogliamo che il turismo ritorni anche la ristorazione deve ripartire. Anche per B&B e case vacanze la situazione non cambia, la legislazione Covid è poco chiara e in molti hanno prenotato con riserva. Inoltre, f ermo è il business della banche ttisticaf iore all’occhiello della Puglia; mancano le linee guida per igienizzare. Purtroppo per la ristorazione dobbiamo solo parlare di speranze e non di certezze”. Poco incoraggianti i toni anche

sull’ olio extravergine d’ oliva che sconta una crisi strutturale mai rientrata e che gli effetti pandemici hanno peggiorato. “Il problema – ha commentato il dott . D’Elia – non è sempre q u e l l o d e l l a co n co r r e n za s l e a l e m a d i u n m a r ke t i n g p o co i n c i s i vo e co e s o. N a t u r a l m e n t e l a c r i s i s a n i t a r i a n o n h a a i u t a t o, c ’è m o l t a g i a ce n za , i n p a r t i co l a r e n e l l a p i cco l a d i s t r i b u z i o n e artigianale; perché se nei mesi d i m a r zo e a p r i l e è a u m e n t a t o i l co n s u m o d o m e s t i co d i o l i o e vo, è a n c h e ve r o c h e l a r i s t o r a z i o n e è r i m a s t a f e r m a e l ’ H o. r e .ca h a ce s s a t o l ’a p p r ov v i g i o n a m e n t o. M e n t r e l a G D O h a v i s t o u n incremento a doppie cifredel f a t t u r a t o o l i v i co l o. A n c h e p e r i l t u r i s m o, o cco r r o n o a t t i v i t à e s p e r i e n z i a l i co m e l a r a cco l t a d e l l e o l i ve , d e g u s t a z i o n i t e m a t i c h e , p u n t a r e s u l l ’a g r i co l t u r a co m e m a r ke t i n g t e r r i t o r i a l e , piuttosto che importareprodotti d a l l ’e s t e r o. L’o l i o b u o n o – co n c l u d e - s i p u ò p r o d u r r e ov u n q u e , m a l a P u g l i a h a u n va l o r e a g g i u n t o, l a r i cc h e z za d i b i o d i ve r s i t à ; p o s s i a m o e s s e r e co m p e t i t i v i s o l o co n i l t e r r i t o r i o e l e s u e p e c u l i a r i t à ”.

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Oli preziosi da olivicoltori dilettanti

“OLIO DI FAMIGLIA”, LA IX^ EDIZIONE

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a Commissione del concorso Olio di Famiglia, composta da esper ti assaggiatori e presieduta dalla dott .sa Anna Neglia, ha esaminato i 10 migliori oli finalisti di questa IX^ edizione. La Commissione al termine della seduta e da una comparazione delle analisi chimiche e analisi sensoriali ha determinato la classifica finale che è la seguente: 1° classificato Gabriele Gross i ( A n d r i a - Pu g l i a ) 2° classificato Agostino Picco l o ( M o d u g n o - Pu g l i a ) 3° classificato CristianMag n a b o s c o ( Va r e s e - Lo m b a r dia) Menzionispeciali M o n o c u l t i v a r e Te r r i t o r i o Marco Rizzi (Montalbano Pu g l i a )

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Cultura IISS Basile Caramia - Gigante (Locorotondo - Puglia) IISS Elena Di Savoia – Piero Calamandrei (Bari - Puglia) Sociale Strada Facendo aps (Bari - Puglia) La IX^ edizione del concorso OLIO DI FAMIGLIA oli preziosi da olivicoltori dilettanti par tita nell’ Ottobre del 2019 ha visto l’adesione di oltre 173 olivicoltori da varie Regioni Italiane e da Paesi del Bacino del Mediterraneo che hanno inviato il loro campione di olio. La manifestazione ha l’obiettivo di valorizzare la produzione dell’olio extravergine di oliva nelle piccole produzioni agricole familiari. Il modello di agricoltura familiare è un sistema di produzione agricolo centrato sul lavoro

e sulle capacità dei nuclei familiari che vivono e lavorano la terra. Questo modello, meglio di altri, può scegliere di assicurare un uso sostenibile delle risorse e delle energie e di promuovere un’ agricoltura e un’alimentazione legate alle specificità e alle varietà dei territori. Il 70% circa (dati da ultimo censimento) delle superfici coltivate e delle produzioni agricole in Italia sono da agricoltura famigliare. Questa IX^ edizione è stata realizzata con il sostegno e la collaborazione della Chemiservice di Monopoli, di Olio Officina Festival di Milano, di Olio Responsabile Talenti del Gusto di Bari, dell’ Azienda Agricola Sorelle Barnaba di Monopoli, dell’ ADOC Puglia, del COPAGRI Puglia, del Comune di Monopoli e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. www.foglie.tv


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gricoltura

Oli preziosi da olivicoltori dilettanti

AGRICOLTURA: DALLE REGIONI VIA LIBERA AL BONUS “DONNE IN CAMPO”

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stato approvato nella seduta della Conferenza Stato-Regioni, il decreto ministeriale che dà attuazione al bonus “Donne in campo”, previsto nella Legge di Bilancio 2020. Con l’istituzione di un fondo rotativo dalla iniziale dotazione pari a 15 milioni di euro, si concederanno mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per la durata massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammor tamento, alle donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto nonché alle società composte al femminile per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di par tecipazione. I finanziamenti copriranno fino al 95% delle spese ritenute ammissibili. “Si tratta di un importante provvedimento per sostenere le oltre

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200mila aziende agricole al femminile, attive oggi in Italia e per incentivarne di nuove – commenta Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole a margine della Conferenza Stato-Regioni – Una misura che assume ancor più rilevanza alla luce dell’attuale situazione emergenziale causata dal Covid-19. Nei momenti più critici della pandemia, le imprese agricole hanno compiuto sforzi rilevanti: ora è importante guardare al futuro per programmare il loro rilancio. Facendo leva sull’accesso al credito, le donne potranno svolgere un ruolo sicuramente decisivo per raggiungere questi obiettivi”. Le iniziative ammissibili a finanziamento dovranno riguardare il miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda agricola, mediante riduzione dei costi di produzione o

miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse; miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea nonché realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura. Sarà possibile finanziare anche l’acquisto di terreni, nel limite del 10% dell’investimento totale da realizzare, il quale dovrà necessariamente concludersi entro 24 mesi dalla data di ammissione all’ agevolazione pena la revoca del finanziamento. Il soggetto attuatore della misura sarà ISMEA , l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Ministero delle Politiche Agricole.

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ivaismo

ASSEMBLEA PER RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO E PROGRAMMARE ATTIVITA’

ANVE: CAPITANIO CONFERMATO ALLA PRESIDENZA PER IL PERIODO 2020-2022

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o scorso 16 giugno si è tenuta, con modalità telematica, l’ Assemblea degli associati ANVE. Tantissimi gli argomenti oggetto di confronto. Nella sua relazione, il Presidente Leonardo Capitanio ha esposto le molteplici attività dell’ ultimo anno ponendo particolare attenzione alle relazioni con le Istituzioni nazionali per fronteggiare l’emergenza COVID-19. Inoltre ha descritto: • L’ allargamento della Segreteria grazie alla nuova collaborazione con la Dott.ssa Maurizia Castellari; • Le azioni svolte congiuntamente con le altre Organizzazioni di filiera e l’incontro tenutosi a Pistoia il 9 giugno u.s. con le Associazioni nazionali;

• La situazione relativa agli eventi promozionali e fieristici Flormart, Myplant & Garden e AIPV Demo;

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• Il nuovo assetto organizzativo e gestionale dell’Associazione VivaiFiori che vede, come Presidente, il Consigliere Marco Cappellini ed una nuova e migliorata modalità di utilizzo del Marchio di Qualità ;

• L’ evolversi delle applicazioni relative al Regolamento 2016/2031 e il progetto preliminare per predisporre i “Piani di Gestione del rischio fitosanitario” (seguito dal Consigliere Gianluca Buemi); • La partecipazione al progetto promozionale europeo “More Green Cities for Europe” (seguito dal Consigliere Luigi Pagliani) presentato congiuntamente con l’Associazione europea ENA e altre dodici associazioni di altrettanti Paesi dell’ Unione Europea (in attesa di valutazione dalla Commissione Europea); • La partecipazione al progetto europeo CIRCSYS per lo sviluppo di

materiali riciclabili e biodegradabili per la coltivazione florovivaistica (in attesa di valutazione dalla Commissione Europea); • La partecipazione al progetto “Strategie Green 2020” promosso da ASSOVERDE, AIAPP e ANACI con il partenariato di ANVE, AISES e altri portatori di interesse. Il progetto prevede interventi nelle città per rispondere alle misure di contingentamento e distanziamento dovute all’emergenza COVID-19; • L’ accordo sottoscritto con l’ Università della Tuscia per l’ organizzazione di tirocini rivolti agli studenti del nuovo corso di laurea specialistica, attivo da settembre 2020, in “Produzione sementiera e vivaismo”; • L’ aggiornamento del sito web anve. it e delle sezioni riservate alle aziende associate, ai Soci sostenitori e ai partners;

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Adatti per il ciliegio e per tutti i frutteti in genere

I NUOVI AGROTESSILI PER IL CONTROLLO DELLA DERIVA

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econdo l’ultimo rappor to annuale di Legambiente “Stop pesticidi”, un terzo dell’or tofrutta italiana presenta tracce di sostanze anticrittogamiche. Solo l’1,3%, tuttavia, è fuorilegge, mentre tutto il resto è contenuto entro i limiti consentiti. All’estero la situazione è ben più preoccupante, con il 4% dell’or tofrutta che risulta irregolare. In tale contesto, è la frutta la categoria che presenta i maggiori problemi di residui, essendo privo di tracce solo il 36% dei campioni analizzati. Il problema dei trattamenti in agricoltura è dunque di stretta attualità, anche nell’ottica della promozione di un’alimentazione sana e attenta a valorizzare una produzione sostenibile, obiettivo questo al centro di tutta la filosofia del Gruppo Arrigoni. Arrigoni, realtà leader a livello internazionale nel settore tessile tecnico per l’agricoltura, entra infatti oggi nel frutteto in modo innovativo e originale, proponendo due nuove soluzioni per conciliare da una par te le esigenze dei professionisti del settore primario, che necessitano comunque di effettuare trattamenti entro i limiti consentiti, dall’altra il mondo della distribuzione e del consumatore finale, che esigono un prodotto dove i residui siano il più possibile N° 12 - 1 LUGLIO 2020

contenuti se non completamente assenti. ANTI-DERIVA GREY® è un tessuto progettato appositamente per ridurre la deriva degli spray derivanti dall’irrorazione di pesticidi, mentre ANTI-DERIVA GREY PRO® è una rete a maglia piana molto fitta, realizzata con le medesime finalità. L’efficacia di entrambe le soluzioni è stata sperimentata direttamente sul campo, grazie a test condotti dalla Fondazione Edmund Mach, da sempre vicina ai professionisti dell’agricoltura. Rispetto alla diffusione dei trattamenti “senza rete”, ANTI DERIVA GREY PRO® di Arrigoni ha mostrato la riduzione del - 32% di residui sotto il filare, il - 49% a 3 metri sopra la protezione, il – 90% alla distanza di 5 metri dal frutteto. Da par te sua, ANTI DERIVA GREY® ha presentato un – 35% di residui sotto il filare, un – 22% a 3 metri sopra la protezione, un – 65% alla distanza di 5 metri dal frutteto. L’utilizzo di protezioni ar tificiali specifiche per controllare la dispersione delle micro-goccioline di pesticidi si è dunque dimostrato fondamentale per ridurre drasticamente il problema dei residui. Risultati ancora migliori si possono ottenere adottando altri accorgimenti di natura pratica, come quello di program-

mare il trattamento in giornate con una ventosità non superiore ai 16km/h e utilizzare ugelli con pressioni adeguate. Oltre al controllo della deriva, un’ulteriore preoccupazione per i coltivatori di ciliegi rimane la protezione da agenti atmosferici e da attacchi di parassiti. Sempre nell’ottica di promuovere sistemi di agricoltura sostenibili e rispettosi dell’ambiente, Arrigoni propone la gamma PROTECTA®, che introduce un nuovo concetto di coper tura che garantisce molteplici vantaggi: riduzione della percentuale di passaggio dell’acqua; mantenimento di un sufficiente passaggio d’aria e di un buon microclima; elevata resistenza meccanica; lunga durata nel tempo (in Italia oltre 6 anni); protezione da grandine, vento, gelo e sole. Inoltre, PROTECTA ® è un sistema di coper tura in monofilo ARLENE DIAMOND® ad alta tenacità che si presenta come uno schermo protettivo multifunzionale, in grado assicurare il buon esito della raccolta: protegge allo stesso tempo da grandine, vento, gelo e pioggia. PROTECTA® SYSTEM poi integra il tessuto antipioggia con la protezione laterale fornita dagli schermi BIORETE®, efficaci nell’impedire che gli insetti nocivi raggiungano i raccolti e causino danni nella frutticoltura.

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COPAGRI: STATI GENERALI

“LINEE STRATEGICHE MASTERPLAN GOVERNO RILEVANTI PER AGRICOLTURA”

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uardiamo con interesse ai contenuti del ‘masterplan’ del Governo, del quale condividiamo le linee strategiche, che devono partire necessariamente dalla semplificazione, dal rilancio delle infrastrutture e dagli incentivi per gli investimenti, tutte aree di intervento delle quali abbiamo più volte evidenziato la rilevanza per la competitività dell’ agricoltura. Attendiamo di conoscere se e come questi aspetti si integreranno con i contenuti del cosiddetto ‘Piano Colao’ , nel quale nonostante non figurino approfondimenti sull’agricoltura sono presenti molti aspetti che riguardano indirettamente il primario”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo agli Stati Generali in corso a Villa Pamphilj, organizzati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dedicati al tema “Progettiamo il Rilancio”. “In tema di competitività dell’agricoltura, oltre a proseguire sulla strada degli interventi da attuare nel brevemedio periodo per dare ossigeno ai produttori, bisogna ragionare sul lungo periodo, puntando a una vera e propria ristrutturazione del settore. Nel percorrere tale strada, chiediamo all’Esecutivo di dare priorità: alla sempre più improcrastinabile e auspicata semplificazione burocratica; alla rinego-

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ziazione del debito, con particolare riferimento a mutui e altri finanziamenti; alle agevolazioni contributive, estendendo a tutti i datori di lavoro agricolo quelle riconosciute nelle zone particolarmente svantaggiate o montane; al credito agricolo, rafforzando il positivo strumento della cambiale agraria; agli incentivi ambientali, estendendo il ‘Bonus verde’ a tutto il 2021 e il ‘Superbonus’ agli agriturismi; alla promozione dell’agroalimentare e al sostegno alle filiere, partendo dai settori più colpiti, ovvero il florovivaismo, la zootecnia da carne e da latte, gli agriturismi, il suinicolo, il bovino da carne e da latte, e l’ortofrutticolo”, ha spiegato Verrascina.

Ad ascoltare le richieste delle organizzazioni agricole, oltre al Premier, erano presenti i ministri delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, dello sviluppo Economico Stefano Patuanelli e dei rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. “Il primario del Paese non può permettersi di perdere l’opportunità di rilancio rappresentata dall’odierno confronto; voglio ricordare, infatti, che l’agroalimentare nazionale, che nel 2019 ha esportato prodotti per un valore di circa 45 miliardi di euro, vale quasi il 14% del PIL, pari a circa 219 miliardi di euro, e che in ragione di tali rilevanti cifre la sua salvaguardia e valorizzazione devono essere posti come prioritari nell’ambito dell’azione di governo”, ha fatto notare il presidente della Copagri. “Tale significativo apporto all’economia del Paese rischia di essere messo a rischio dalle ripercussioni dell’emergenza Coronavirus, che non ha fatto altro che aggravare la situazione del primario e che nel 2020 produrrà sull’agroalimentare un calo stimato del 10% in valore, pari a circa 24 miliardi di euro, a causa del blocco delle esportazioni, della chiusura pressoché totale del canale HoReCa e dei cambiamenti nelle abitudini di consumo”, ha concluso Verrascina. www.foglie.tv


Confagricoltura Puglia

GRANO, PER GELATE E SICCITÀ STIMATO CALO DI PRODUZIONE DEL 40%

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er il grano potrebbe essere una brutta annata, come non se ne vedevano da decenni. Confagricoltura Puglia stila un primo bilancio a pochi giorni dalla fine della trebbiatura basandosi su una elaborazione dei dati provenienti da Confagricoltura Foggia. Al momento, i produttori registrano un calo di circa il 30% rispetto alla media annua di 35 quintali per ettaro. Se confermato il trend, a fine campagna il calo potrebbe superare il 40 per cento. Dati così negativi non si registravano da decenni, dalle annate 19821983. La riduzione è stata causata dalle improvvise gelate di aprile e dalla siccità che da mesi asseta il Foggiano, zona dove viene prodotta la maggior parte del grano italiano. Buona invece la qualità del prodotto, con un alto valore proteico. Il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro evidenzia che sono alte le attese su questa coltura nell’ambito del-

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le produzioni pugliesi:

“Le farine prodotte nella nostra regione sono apprezzate dai consumatori e abbiamo registrato negli ultimi mesi, soprattutto durante il lockdown, un aumento della richiesta. Tendenza che potrebbe proseguire”. “Produrre grano – spiega - significa affrontare in maniera imprenditoriale l’investimento. E, a fronte di un costo economico importante, è sempre più necessario avere un riscontro certo dal mercato. Sicuramente – aggiunge - dalle politiche nazionali e regionali ci si aspetta una maggiore puntualità nell’erogazione dei sussidi economici legati al settore, quindi “premi accoppiati”, premi legati ai de minimis, premi legati al greening”. “Produrre grano duro – rileva poi Lazzàro - significa oggi in aree quali il Leccese, il Tarantino il Brindisino, l’arco ionico meridionale un’alternativa al dissesto e all’abbandono dei terreni colpiti dalla Xylella. Una ri-

conversione, questa, non estremamente onerosa per l’azienda agricola ma, al tempo stesso, che garantisce una discreta redditività”. A parte le gelate e la siccità, a insidiare il grano duro vi sono i prodotti stranieri. Per Filippo Schiavone, presidente di Confagricoltura Foggia, le presunte ‘migliori qualità pastificatorie dei grani esteri’ sono un falso e pericoloso mito. “Solitamente – dice - l’importazione di grano estero è giustificata dalla sua presunta qualità pastificatoria, che dovrebbe controbilanciare la scarsa qualità salutistica. Perché tanta urgenza di acquistare grano, di dubbia qualità, dall’estero, a prezzi non da saldi, se è alle porte la produzione locale? Non è che questo grano è fatto arrivare per influenzare, al ribasso, il prezzo del grano nostrano?”. “Sono intollerabili – conclude Schiavone – le speculazioni a danno dei cerealicoltori, con ricadute penalizzanti anche sulla salute dei consumatori”.

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mbiente

Utilizzo come fonte di energia rinnovabile a sostegno di un pianeta più sano

LA GIORNATA MONDIALE DEL VENTO

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a Giornata Mondiale del Vento (Global Wind Day) si è festeggiata in tutto il mondo il 15 giugno, al fine di promuovere l’energia del vento come fonte pulita e inesauribile. Il Global Wind Day è organizzato dall’EWEA (European Wind Energy Association) e dal GWEC (Global Wind Energy Council), in collaborazione con associazioni nazionali e società coinvolte nella produzione di energia eolica, che organizzano eventi in molti paesi del mondo. Un appuntamento ricco di iniziative volto a fornire ai cittadini maggiori informazioni sull’eolico, un settore in costante crescita.

vabili 2020, con una penetrazione di 17,5% sui consumi complessivi al 2015 rispetto ad un target al 2020 di 17%. L’obiettivo da raggiungere entro il 2030, ambizioso ma perseguibile, è del 28% di rinnovabili sui consumi complessivi. Per questo i volontari de La Via della Felicità vogliono lanciare un messaggio a supporto delle fonti rinnovabili e della cura del pianeta. “Ci sono molte cose che le persone possono fare per aiutare a prendersi cura del pianeta. Si inizia con l’impegno

personale. Si prosegue suggerendo agli altri di fare altrettanto. L’Uomo ha raggiunto la capacità potenziale di distruggere il pianeta. Ora deve essere portato al punto di essere in grado di salvarlo e di agire per farlo. Dopotutto è il posto in cui viviamo.” (tratto da La Via della Felicità, guida al buon senso scritta da L. RonHubbard). A sostegno di ciò i volontari da anni in molte parti d’Italia organizzano attività di raccolta rifiuti, pulizie delle spiagge e progetti di promozione per la cura del pianeta.

Secondo i dati Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento), sul territorio nazionale sono installati 6.909 aerogeneratori di varia taglia per un totale di potenza installata pari a 9.944 MW. La quota di energia prodotta nel 2018 è stata di circa 17,3 TWh, pari al fabbisogno di 17 milioni circa di persone. Un buon dato, ma ancora molto lontano dalla potenza installata in paesi come Spagna (23.494 MW nel 2018) e Germania (59.300 MW). Grazie al vento, sono stati risparmiati circa 21 milioni di barili di petrolio, corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni risparmiate di CO2. Secondo Anev, ad oggi l’Italia ha già raggiunto gli obiettivi rinno-

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