FOGLIE n.17/2020

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1 OTTOBRE 2020 - N. 17 - ANNO 15

QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

ORTOFRUTTA: ADOTTATE NUOVE NORME SULLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI

I Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Micaela Cavestro, Rino Pavone, Mara Coppola Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

mportanti novità per il comparto ortofrutticolo giungono dalla Conferenza Stato-Regioni. È stata, infatti, raggiunta l’ intesa sul nuovo testo integrale relativo alle disposizioni nazionali in materia di riconoscimento e controllo delle organizzazioni di produttori (OP) ortofrutticoli e loro associazioni, di fondi di esercizio e di programmi operativi. “La realtà operativa del settore ha fatto emergere l’ esigenza di portare innovazioni alla Strategia nazionale - dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’ Abbate, il quale ha partecipato alla Conferenza Stato-Regioni - Il Ministero ha, pertanto, attivato un confronto con le Regioni, gli organismi pagatori e le organizzazioni di filiera per individuare gli adeguamenti più opportuni da apportare per rendere più efficace lo strumento dell’ Organizzazione dei Produttori. Ciò è ancor più necessario prosegue L’ Abbate - in questo momento di particolare crisi causata dal Covid-19, a cui si aggiungono gli effetti di importanti fitopatie che decimano la produzione”. Diverse, dunque, le modifiche nor-

mative introdotte dal coordinamento interregionale. Vengono ammessi al finanziamento gli spazi allestiti dalle OP, anche con proprie attrezzature, presso le strutture della distribuzione organizzata o del canale Ho.re.ca destinati esclusivamente alla promozione, valorizzazione e vendita dei propri prodotti. Viene trasferita dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni, l’ Autorità competente ad autorizzare le operazioni di raccolta in verde e mancata raccolta nell’ ambito delle misure per la prevenzione e gestione delle crisi. Si semplifica la gestione del fascicolo aziendale in presenza dei contratti di compartecipazione, a condizione che le superfici siano assoggettate alle verifiche del sistema integrato di gestione e controllo. Si interviene, inoltre, sulle condizioni minime per la concessione del riconoscimento alle OP, dando facoltà alla Regione di stabilire un fatturato minimo che ogni socio produttore deve rappresentare e, infine, sono state inserite disposizioni tese a garantire la democraticità delle decisioni e a contrastare la costituzione di filiali di comodo circoscritte agli interessi di singole aziende.




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gricoltura

TIM E CONFAGRICOLTURA

AL VIA ‘AGRITECH INNOVATION HUB’ PER LO SVILUPPO DELLA SMART AGRICULTURE

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IM e Confagricoltura hanno siglato un accordo finalizzato allo sviluppo della smart agriculture nel nostro Paese grazie all avvio del progetto ‘Agritech Innovation Hub’. Il Protocollo d’ Intesa, firmato dall’ Amministratore Delegato di TIM Luigi Gubitosi e dal Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intende sostenere gli imprenditori agricoli nella ripresa economica, tecnologica e sociale nel periodo postCovid, mettendo a loro disposizione soluzioni e piattaforme innovative. In particolare, l’ accordo prevede l’ avvio di una stretta collaborazione che porterà alla costituzione di una Fondazione partecipata da attori istituzionali e partner di rilievo nazionale interessati all’ implementazione di tecnologie innovative nel mondo agricolo. Il lavoro della Fondazione potrà essere affiancato da un Advisory Hub, costituito da una società di consulenza del settore, e da un Industrial Hub, costituito da realtà industriali,

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con il compito di realizzare e proporre offerte e prodotti innovativi, scalabili ed economicamente accessibili per l’intero network di imprenditori agricoli. L’ Hub si baserà su una specifica piattaforma per la digitalizzazione dei servizi e per il data management, finalizzata alla creazione di offerte integrate, su misura e di immediata fruizione per gli imprenditori agricoli. L’ intesa darà forte impulso al processo di digitalizzazione delle aree interne e rurali, al fine di favorire l’ adozione di applicazioni che si avvalgono delle potenzialità della fibra e dei servizi connessi a supporto delle imprese agroalimentari che producono, trasformano e commercializzano beni e servizi essenziali. Le applicazioni per l’ agricoltura smart, che manifesteranno tutto il loro potenziale con la diffusione del 5G e l’Internet of Things, sono molteplici: dai sensori da campo, che vengono piantati nel terreno o

installati sulle piante e rilevano di continuo parametri come l’ umidità, l’ acidità o la temperatura del suolo, ai trattori connessi in grado di muoversi in autonomia sui campi per arare, seminare o dissodare. Nel settore wearable, inoltre, collari e tag smart applicati al bestiame permettono già di acquisire in continuo i parametri biometrici dei capi a dimora nelle stalle o allevati all’ aperto. Mentre i droni, dotati di telecamere, sensori multispettrali e sistemi di geolocalizzazione GPS, acquisiscono dati utili per ricavare ortofoto, indii di vigore e mappe di prescrizione che aiutano a capire lo stato di salute delle colture e la quantità di semi, concime e fitosanitari da distribuire. Inoltre, l’ accordo prevede che TIM, attraverso il programma Operazione Risorgimento Digitale, realizzato insieme a primari partner con l’ obiettivo di diffondere la cultura digitale nel Paese, organizzerà seminari e momenti di formazione professionale agli associati Confagricoltura per favorire l’ apprendimento dei processi di digitalizzazione del settore. www.foglie.tv


CON STOP A SANSA PER PRODUZIONE BIOGAS

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OLIO: A RISCHIO COLLASSO FRANTOI PUGLIESI

lla vigilia della campagna olearia 20202021 in Puglia, va scongiurato il rischio che i frantoi collassino e interrompano l’ attività di molitura delle olive per l’ impossibilità a smaltire la sansa che, a causa della sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas, diverrebbe rifiuto speciale con un aggravio dei costi a carico delle imprese. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla lettera formale già inviata da UNAPROL il 23 settembre scorso per sottoporre il problema al Comitato Biocarburanti del Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La destinazione energetica garantisce infatti cer tezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che – aggiunge Coldiretti Puglia - se non viene

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allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’ attività dei frantoi con l’ aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo. Nella lettera formale al Ministero Unaprol stigmatizza che “la preoccupazione di Assitol, che si appella al principio del “food f irst” per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, è del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in Italia sono comunque conferite ai sansifici quindi si tratta di un falso problema”. “L’ utilizzo delle sanse umide a fini energetici va garantita a beneficio dell’ intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell’ impatto ambientale, più alti livelli qualita-

tivi dell’ olio e il miglioramento delle rese produttive”, dichiara il presidente Coldiretti Puglia Muraglia. Per questo UNAPROL ha invitato le Istituzioni competenti a prendere in seria considerazione il problema, perché non favorire l’adozione di soluzioni vir tuose dal punto di vista economico ed ambientale, come la produzione di biogas dalle sanse, costituirebbe un grave errore di valutazione che andrebbe a colpire duramente un asset strategico dell’Agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia, che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale. Coldiretti e UNAPROL si impegneranno in qualsiasi sede per tutelare la dignità della filiera olivicolo olearia italiana, con la Puglia che produce oltre il 50% del olio Made in Italy.

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groalimentare

OPERAZIONE FINANZA ANTI TAROCCO

ETICHETTATURA: BENE SEQUESTRO POMODORI E PEPERONI ALBANESI A MOLFETTA

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perazione della Guardia di Finanza che ha sequestrato a Molfetta 20 tonnellate di pomodori, melanzane e peperoni provenienti dall’ Albania e venduti sui banchi al consumo come prodotti Made in Italy. “La stretta sui controlli è essenziale in questo momento difficile per l’ economia agricola regionale e per gli stessi consumatori, ancora alle prese con gli effetti dell’emergenza Coronavirus. Siamo all’ avanguardia in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’ informazione ai consumatori, con l’ etichetta di origine Made in Italy su ¾ della spesa per impedire di spacciare prodotti stranieri come made in Italy. Va resa più efficace ed efficiente l’ attività di controllo nei mercati rionali, dove sono già state rilevate frequenti violazioni della legge”, afferma Coldiretti Puglia.

in vigore l’ obbligo di indicare in etichetta l’ origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’ obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’ obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’ obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro, mentre nel dicembre 2012 è passata la legge ‘salva olio’ Made in Italy. Le norme italiane che prevedono l’obbligo di indicare l’ origine in etichetta dei derivati del latte, del grano nella pasta, olio extravergine e derivati del pomodoro, si aggiungono a quelle europee dove il

percorso di trasparenza è iniziato con la carne bovina dopo l’ emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’ obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ ortofrutta fresca, dal primo gennaio 2004 c’ è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’ obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall’ 82% di quelli italiani che chiedono di superare l’ atteggiamento incerto e contradditorio dell’ Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi.

L’ etichettatura dei salumi è l’ ultimo capitolo della storica battaglia per la trasparenza condotta dalla Coldiretti che, con la raccolta di milioni di firme, ha portato l’Italia all’ avanguardia in Europa. L’ obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro era arrivato grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’ origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 è entrato

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gricoltura

PER IL RILANCIO DEL COMPARTO

ORTOFRUTTA: INNOVAZIONI AGEVOLATIVE E SOSTEGNO ALL’EXPORT

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nche il comparto ortofrutticolo ha subito i contraccolpi economici della pandemia Covid-19 che si sono sommati ai danni causati nelle regioni del Nord Italia dalla cimice asiatica e alle gelate che hanno portato a cali drammatici del raccolto. Per fronteggiare la crisi del comparto, oltre alla misure orizzontali messe in atto dal Governo, il Ministero delle Politiche agricole è impegnato nell’ aggiornamento della Strategia nazionale in materia di riconoscimento e controllo delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli e loro associazioni con l’ obiettivo di introdurre innovazioni agevolative significative alle caratteristiche delle realtà organizzative ed associative, cercando di sfruttare appieno le flessibilità introdotte nelle misure anti-Covid.

“Il rilancio del settore deve avvenire non solo attraverso il consolidamento del mercato interno – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, nel corso di una interrogazione parlamentare in Senato sul tema – ma anche tramite l’ implementazione delle esportazioni, consolidando l’ export delle produ-

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zioni ortofrutticole che deve essere protagonista del Patto per l’ export, a cui è collegata la spesa di oltre 1 miliardo di euro. Possiamo e dobbiamo migliorare la nostra presenza nei mercati esteri e far valere la forza del marchio Italia nel mondo. Negli ultimi mesi – prosegue L’ Abbate – abbiamo raggiunto risultati importanti grazie ai quali, a dimostrazione della forza attrattiva che continuiamo ad esercitare sui mercati mondiali, si è registrato un incremento del 6,95% delle nostre esportazioni. Solo a titolo esemplificativo, ricordo: lo sblocco del mercato brasiliano per le susine avvenuto lo scorso febbraio, la conclusione del negoziato con la Thailandia in aprile per l’ esportazione delle mele, il via libera a maggio dell’ export di mele a Taiwan e la recente firma dell’ addendum al protocollo per l’ esportazione di kiwi in Cina. Traguardi rilevanti raggiunti anche grazie al Tavolo ortofrutticolo che adesso dovrà misurarsi con la strategia di intervento della nuova Pac 2021-2027”. A seguito del riconoscimento di eccezionalità dell’infestazione da cimice asiatica, inoltre, sono state presentate circa 3.100 domande, per un importo richiesto di circa

180 milioni di euro a fronte di una disponibilità attuale di 150 milioni. “Di certo c’è ancora da fare – aggiunge il Sottosegretario L’ Abbate – Nelle prossime settimane si definirà la costruzione di un piano di recupero e resilienza per nuovi rapporti di filiera, progetti per sostenere il ruolo dell’ agricoltura nei cambiamenti climatici, per fermare il dissesto idrogeologico e per rafforzare la sostenibilità”. Infine sulle polizze assicurative “il Piano di gestione dei rischi 2020 già consente, ferma restando la validità annuale delle singole polizze, l’ impegno pluriennale delle parti al tacito rinnovo del contratto assicurativo e la conseguente copertura con l’ approssimarsi dei rischi, con premi coperti sino al 70% della spesa, il massimo consentito dalla normativa europea. Peraltro – conclude Giuseppe L’ Abbate – per quanto riguarda i danni da gelo e brina a carico delle drupacee, una soluzione adeguata potrebbe essere fornita dalle Regioni, anche indirizzando, tramite le misure dei Programmi di sviluppo rurale, le scelte degli agricoltori verso varietà con una maggiore resistenza al freddo”.

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Da Georgofili.info di Giovanna Ballarini

LA CRISI DEI MODELLI TRADIZIONALI E IL SUCCESSO DEL CIBO INDUSTRIALE

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na recente classificazione internazionale denominata NOVA suddivide gli alimenti in quattro categorie sulla base dei trattamenti subiti. Nel Gruppo 1 ci sono prodotti non trasformati o minimamente trasformati (carne e pesce, frutta e verdura, uova e latte. .); nel Gruppo 2 troviamo gli ingredienti culinari sottoposti a un processo di lavorazione (sale, zucchero, oli vegetali, burr o…); nel Gruppo 3 gli alimenti trasformati (verdure e legumi in scatola, pasta e pane, yogur t e formaggi…), mentre il Gruppo 4 comprende prodotti alimentari e bevande ultra-trasformati (bibite gassate, snack dolci e salati con-

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fezionati, molti piatti pronti, prodotti a base di carne ricostituita, gelati industriali…). Nel quar to gruppo sono compresi cibi con molti ingredienti come: zuccheri, oli, grassi, sale, antiossidanti, stabilizzanti, coloranti e conservanti usati per imitare le qualità sensoriali degli alimenti degli altri gruppi e conferire caratteristiche utili all a pubblicità e alla commercializzazione. A questa categoria appar tengono anche gli alimenti denominati junk food, i cosiddetti cibi spazzatura, in for te crescita tra i giovani e nella popolazione di basso reddito. Par tendo dal principio che l’ essere umano è un onnivoro e deve alimentarsi con una grande varietà di cibi, non bisogna dimenticare che sola dosis facit

venenum e quindi che ogni alimento può divenire pericoloso se usato in modo non corretto. Premesso ciò, occorre attentamente considerare le critiche che da più par ti vendono sollevate per gli alimenti ultra-trasformati. Allo stato attuale delle conoscenze, oltre ai rischi e pericoli di tipo tossicologico per questi cibi usati in modo eccessivo e non appropriato, sono da considerare gli effetti di questa categoria sul sistema alimentare nel suo complesso e sulla filiera dalla terra alla tavola. Come le bevande a base di cola con le loro marche hanno in par te sostituito la birra e il vino, alla patata fritta è subentrata il brevettato snack salato Pringles e in un prossimo futuro la bistecca potrà essere rimpiazzata dai marchi già brevettati di finte carni e di alimenti industriali prodotti da cellule animali coltivate. www.foglie.tv


Un’ infinità di alimenti ultra-trasformati sono già su gli scaffali dei supermercati e sono continuamente pubblicizzati nei sempre più invadenti mezzi di comunicazione di massa, nei quali il consumatore vede la marca con il suo logo e non più il produttore delle materie prime. Soprattutto i bambini già da tempo subiscono un imprinting alimentare sulla marca più che sull’ alimento. Ben poco possono fare le fattorie didattiche per insegnare ai bambini che il pane, la pasta e i cracker nascono dal grano e non da un’ industria. Oggi sempre di più le figure dell’ agricoltore e dell’ allevatore sono state sostituite dall’industria e dal mercato. Nelle campagne pubblicitarie mediatiche le grandi industrie alimentari facilmente evitano di affrontare gli impatti ambientali e il benessere degli animali e dei lavoratori, quando non usano questi argomenti a scopo pubblicitario vantando prodotti “senza” questo o quell’ ingrediente che poi è sostituito con un altro non privo d’ impatto ambientale. Non siamo in un’ era di cambiamenti, ma in un cambiamento d’ era e i modelli di alimentazione

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con antiche tradizioni sono in crisi e se ne stanno creando di nuove sempre più d’ impronta industriale e commerciale caratterizzati sempre di più da alimenti ultra-processati. L’ Italia per la scarsità di terra coltivabile non può competere nella produzione delle commodity alimentari largamente impiegate negli alimenti industriali ultra-trasformati, ma può soltanto produrre cibi con forti legami con il territorio, sfruttando sistemi di trasformazione e conservazione semplici sviluppati dalle tradizioni. Mai come oggi in Italia è necessario proteggere e soprattutto incrementare l’ uso degli

alimenti tradizionali e per fare questo sono necessari interventi finanziari di sostegno in particolare di sviluppo delle produzioni agro-zootecniche. Indispensabile è l’ accrescimento delle conoscenze scientifiche che non possono ottenersi solo con finanziamenti privati, ma hanno bisogno di interventi pubblici su progetti relativi le produzioni alimentari italiane utilizzando il potenziale già esistente nei laboratori di ricerca del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), delle Stazioni Sperimentali di pertinenza agro-alimentare e soprattutto delle Università italiane.

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84esima Campionaria Generale Internazionale

PRONTI AL VIA DAL 3 OTTOBRE

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84esima edizione della Campionaria Generale Internazionale, intitolata “Pronti....Partenza….Fiera”, è ormai pronta. Il programma prevede nuove proposte ed eventi di prestigio a cominciare da Be Wine!, il Salone Mediterraneo dei Vini che rappresenterà la rinascita dei vini del Mezzogiorno grazie alla partecipazione di numerose cantine. Non mancheranno Masterclass con degustazioni ed ospiti di fama internazionale. Il tutto per il rilancio dell’ intero comparto enologico italiano. Altra novità sarà il Salone dell’ Innovazione Sostenibile che presenterà i migliori progetti di innovazione pugliese. Una sorta di mostra-convegno caratterizzata dalla visione del cambiamento attraverso start up e imprese. All’ interno i visitatori saranno coinvolti dalla tecnologia multimediale del progetto Puglia Experience, l’ esperienza innovativa in cui il pubblico sarà immerso in un percorso interattivo e sensoriale. In tempi di Covid, che minaccia di investire impor tanti traguardi raggiunti nell’ ambito della nutrizione e dei mezzi di sussistenza,

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nei padiglioni della Galleria della Nazioni si svolgeranno eventi ed iniziative in occasione della Giornata Mondiale dell’ alimentazione prevista il 16 ottobre e promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Bari con la Fiera del Levante insieme a Roma, Cremona, Prato e Teramo, sono le città italiane che promuoveranno una serie di attività per sensibilizzare l’ opinione pubblica sul lavoro della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e i suoi par tner (FAO, Save the

children, Unione Europea, CiheamIamb, Aic, Sdg Action Campaign), nel campo della sicurezza alimentare e della nutrizione. In par ticolare la Campionaria parteciperà all’ iniziativa #Insieme per gli SDG (Sustainable Development Goals) il cui elemento centrale sarà una installazione interattiva e multimediale che con il coinvolgimento di giovani, studenti e famiglie, approfondirà i temi legati agli obiettivi di sviluppo sostenibile con particolare attenzione alla malnutrizione infantile nel mondo.

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Ampio spazio sarà dedicato alle politiche di genere con la prima Assemblea globale di Matria Puglia. 100 donne in presenza lanceranno una Piano Operativo per la ripresa del Sud Italia e del Mediterraneo, per riattivare i settori più colpiti dalla crisi COVID-19 e combattere quel divario di genere che si è acuito. Con il sostegno di Nuova Fiera del Levante e il patrocinio e il contributo organizzativo di CIHEAM Bari, attraverso gruppi di lavoro intersettoriali (in presenza e on line) donne del mondo della Politica, dell’ Economia e della Finanza, delle Imprese, del Terzo settore, del Sindacato dell’Istruzione e della Ricerca, della Scienza, dello Spazio, dell’ Arte, della Cultura, dello Spettacolo, dell’Informazione, della Comunicazione, delle Organizzazioni governative e della società civile, si connetteranno per impegnarsi ed esprimersi su questioni in cui la loro leadership è cruciale. Ed ancora, sabato 10 Ottobrela Nuova Fiera del Levante ospiteràla seconda edizione degli Stati Generali dell’ Export, il più importante evento in Italia che riunisce e mette a confronto imprenditori, operatori del settore ed esponenti istituzionali sui

temi dell’internazionalizzazione, delle startup e dell’innovazione. Il tema dell’incontro sarà “Pandemia Covid-19, il valore dell’Export: scenari di sviluppo e sostegno futuro al made in Italy”. Al Forum parteciperanno tra gli altri il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, oltre a una folta presenza di Governatori del Centro Sud e a tante personalità provenienti da più aree culturali e da diversi ambiti imprenditoriali come Brunello Cucinelli e Matteo Marzotto. Pur nel rispetto delle disposizio-

ni in materia di contenimento dell’ emergenza epidemiologica, la Campionaria si appresta ad accogliere i visitatori con unprogramma ricco di appuntamenti istituzionali, convegni, eventi, e collaborazioni prestigiose che supporterà le attività negli spazi espositivi. I settori rappresentati anche in questa Campionaria sono: Edilizia Abitativa, Salone dell’ Arredamento, Telefonia e Tv, Automotive, Agroalimentare, Arredo Giardino, Sistemi di riposo, Servizi, Shopping, Food, Beauty e Artigianato Estero.


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Indagine Confimi Alimentare

LE PMI PAGANO IL FERMO DEL CANALE HORECA

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tre mesi dalla fine del lockdown un’ azienda su tre del nostro Made in Italy alimentare registra uno scostamento negativo fino al 30% rispetto al 2019, mentre solo il 5% delle imprese si dichiara soddisfatto della ripartenza ma esclusivamente grazie al mercato estero. Un timido segno “più” riguarda invece il 25% delle aziende del settore che operano con prodotti di prima necessità come farine, pasta secca, riso, olio di oliva e come mercato di riferimento la grande distribuzione organizzata. Allarmante la situazione delle piccole e medie imprese del compar to alimentare. Fuorvianti infatti le lunghe file ai supermercati e i carrelli della spesa pieni, le pmi del settore alimentare legate alla GDO sono solo il 47%, ecco quindi che il resto della produzione è in sofferenza proprio perché si tratta di aziende fornitrici del settore Horeca che, solo oggi, lentamente sta ripar tendo. A renderlo noto è l’ indagine che Confimi Industria ha condotto intervistando i propri associati. Valori impor tanti quelli espressi dal campione delle imprese operanti nel settore alimentare composto per circa la metà da aziende che fatturano fino a 5 milioni di euro e di cui un terzo espor ta fino al 50% del proprio fatturato e, nell’ 85% dei casi,

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hanno fino a 30 dipendenti. C ’ è c h i r i p o n e s p e r a n ze n e l m e s e d i a g o s to e n e l m e r c a to t u r i s t i co : i l 3 5 % d eg l i i m p r e n d i to r i d e l co m p a r to h a i n f a t t i d i c h i a r a to c h e n o n c h i u d e r à g l i s t a b i l i m e n t i i n t r a ve d e n d o u n a r i p a r te n z a , u n a l t r o 1 5 % h a d ec i s o d i p r e s e n z i a r e i l m e r c a to. V i s i o n e p a r z i a l m e n te r o s e a p e r l ’ a u t u n n o t a n to c h e i l 5 0 % d e g l i i m p r e n d i to r i d e l c a m p i o n e n o n p r eve d e d i d ove r l a s c i a r e a c a s a p a r te d e l p e r s o n a l e p e r c h é n u ove co m m e s s e a r r i ve r a n n o. Riportando per un attimo la situazione in azienda, il camp i o n e i n e s a m e h a d i c h i a r a to d i u t i l i z z a r e g l i a m m o r t i z z a to r i s o c i a l i co p r e n d o i n m e d i a i l

40% del personale. Solo il 15% d e l l e a z i e n d e h a , i n vece , a n co r a a t t i vo l o s m a r t wo r k i n g m a s o l o i l 1 7, 4 % d e i d i p e n d e n t i . Po co o m o g e n ee – d e t t a te a n c h e d a u n a p r ev i s t a r i c a d u t a d e l v i r u s - l e p r ev i s i o n i p e r l a chiusura dell’ anno: il 25% deg l i i m p r e n d i to r i d e l s e t to r e è o t t i m i s t a e p u n t a a r ec u p e r a r e nell’ ultimo quadrimestre fino a n o n r eg i s t r a r e p e r d i te d i f a tt u r a to a l 3 1 d i ce m b r e . U n 1 5 % d eg l i i n te r v i s t a t i i n vece h a i n p r ev i s i o n a l e u n a p e r d i t a t r a i l 5 e i l 1 5 % , u n a l t r o 3 0 % i n vece n o n c r e d e d i p o te r r ec u p e r a r e l e co m m e s s e p e r s e n e i m e s i d i l o c k d ow n e s i p r e p a r a a c h i u d e r e l ’ a n n o co n u n a p e r d i t a che varia tra il 30 e il 50% del f a t t u r a to.

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groalimentare

Ceci, fagioli, lenticchie…

LEGUMINOSE: ALIMENTO CHIAVE PER UNA DIETA BILANCIATA E UN AMBIENTE SANO

L’

assunzione di proteine vegetali è in aumento in molte region i d e l l ’ U E , i n p a r t i co l a r e n e l l ’ E u r o p a o cc i d e n t a l e e s e t t e n t r i o n a l e . A t a l e d a t o co r r i s p o n de uno sviluppo del mercato delle alternative alla carne e ai prodotti lattiero-casear i co n t a s s i d i c r e s c i t a a n n u a c h e t o cc a n o r i s p e t t i v a m e n t e i l 1 4 % e l ’ 1 1 % ( d a t o e u r o p e o ) . I n questa panoramica che include un cambiamento delle abitudini alimentari, i legumi giocano un ruolo fondamentale essendo un’ impor tante fonte vegetale di proteine, oltre che di minerali, vitamine, amidi a b a s s o i n d i ce g l i ce m i co e f i b r e . Il trend positivo di produzione dei legumi arriva dopo una drastica diminuzione che ha co l p i t o l ’ I t a l i a a p a r t i r e d a gli anni ’60 e che ha raggiunto i l s u o p i cco p e g g i o r e n e l c i n -

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quennio 2010-2015. Non è un caso se il calo di produzione di leguminose alimentari sia a v v e n u t o i n co n t e m p o r a n e a a l b o o m e co n o m i co d a t a l a l o r o f a m a d i “ c i b o p ove r o ” d o v u t a a l b a s s o co s t o , m a a cc a n t o a l p r o b l e m a d i p e r ce z i o n e b i s o g n a r i co r d a r e co m e l a s c a r s a r i c h i e s t a d a p a r t e d e i co n s u m a t o r i a b b i a p o r t a t o i co n t a dini ad abbandonare la loro co l t u r a s e b b e n e s t o r i c a m e n t e i l co n s u m o d i l e g u m i f o s s e molto diffuso nell’ area Mediterranea. Oltre alla motivazione che rig u a r d a l a p r o m oz i o n e d i u n a d i e t a b i l a n c i a t a r i cc a d i l e g u m i a n c h e u t i l i z z a t i co m e ingrediente principale per prodotti quali pasta 100% leg u m i , l a l o r o co l t i v a z i o n e è d a i n ce n t i v a r e p e r c h é r a p p r e s e n t a n o u n p r e s i d i o e co l o g i -

co . Ca p a c i d i a s s o r b i r e l ’ a zo t o presente nell’ atmosfera e di t r a s f o r m a r l o i n a zo t o o r g a n i co grazie ai loro microrganismi, l a co l t u r a d e l l e l e g u m i n o s e è d e f i n i t a “ m i g l i o r a t r i ce ” , c i o è i n grado di migliorare sia la fertilità sia la struttura fisica del t e r r e n o . Ta l e c a r a t t e r i s t i c a l a r e n d e u n a co l t i v a z i o n e p a r t i co l a r m e n t e a d a t t a a l l a r o t a z i o n e – p i l a s t r o d i u n ’ a g r i co l t u r a s o s t e n i b i l e –, o l t r e a d a t t r i b u irle un ruolo impor tante nella riduzione delle emissioni di Ghg (greenhouse gases: gas s e r r a ) . Le l e g u m i n o s e , i n f a t t i , f i s s a n o l ’ a zo t o l a s c i a n d o l o nel suolo a disposizione della co l t u r a s u cce s s i v a , r e n d e n d o co s ì p o s s i b i l e u n ’ i m p o r t a n t e riduzione delle fer tilizzazioni a zo t a t e – g r a n d e f o n t e d i i n quinamento ambientale da nit r a t i – s e n z a co m p r o m e t t e r e l a produttività. www.foglie.tv


Il problema del gas a effetto serra è strettamente legato alla dieta dato che il 23% delle emissioni umane di Ghg deriva dalle deforestazioni e dalle trasformazioni del suolo connesse all’ agricoltura industriale. L’ approfondito studio dell’ Ipcc (comitato intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite) del 2019 intitolato Climate Change and Land sottolinea come siano necessarie delle modifiche nell’ uso del suolo nell’ agricoltura e nelle abitudini alimentari per far fronte ai cambiamenti climatici. La perdita di produttività della terra, infatti, ha come conseguenza il degrado del terreno che porta all’ erosione e, successivamente, alla desertificazione. La gestione sostenibile del territorio, considerata utile per la conservazione della terra, include tra le misure suggerite anche la rotazione delle colture e le colture di copertura; entrambe tecniche che vedono nella coltivazione dei legumi una valida scelta. Le leguminose svolgono, difatti, un ruolo importante nel miglioramento strutturale del suolo, nell’ aumento della sostanza organica anche negli strati più profondi del terreno, oltre che essere particolarmente consigliate per tenere il terreno coperto nell’ intervallo di tempo che intercorre tra le colture principali. Un incremento di tali coltivazioni deve inevitabilmente corrispondere a una richiesta di mercato che riflette una dieta ricca di cibi a base vegetale. Gli esperti dell’

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Ipcc sottolineano come le scelte alimentari influiscano sull’ambiente a partire dal dato che vede il consumo di carne a livello mondiale più che raddoppiato negli ultimi 60 anni. Un’ informazione, quest’ultima, da leggere ricordando il peso dell’ allevamento in termini di risorse, quali acqua e terra. A fronte del report dell’ Ipcc che indica la transizione alimentare verso diete a base prevalentemente vegetale come una delle “più importanti opportunità di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici generando significativi benefici in termini di salute umana”, i legumi e il loro sfruttamento in agricoltura rappresentano un elemento chiave tanto da far nascere Increase (Intelligent Collections of Food-Legume Genetic Resources for European Agrofood Systems), un nuovo progetto di ricerca europeo che coinvolge 28 partner, tra cui la Fao, di 14 paesi diversi. Partendo dall’analisi dello stato delle risorse genetiche vegetali di 4 importanti legumi tradizionali europei (ceci, fagioli, lenticchie e lupini), l’ iniziativa ha come obiettivo la creazione di strumenti e metodi di conservazione per favorire la biodiversità agricola in Europa e promuovere la coltivazione e il consumo di leguminose alimentari. Increase intende anche intervenire nell’ attuale carenza che costringe l’ Italia a dipendere dall’ importazioni di legumi per soddisfare la propria domanda. Tra gli scopi di Increase c’è anche quello di mettere

alla prova un approccio decentralizzato per la conservazione delle risorse genetiche e di aumentare la conoscenza dei cittadini sulla biodiversità dei legumi. A partire dal 2021, a chi ne farà richiesta saranno distribuite più di 1000 diverse varietà locali di fagiolo comune da coltivare nei campi, negli orti o nei giardini di casa. Questo coinvolgimento attivo nelle attività di conservazione, coltivazione, condivisione e scambio di sementi verrà veicolato tramite un’ App mobile appositamente creata per Increase. Come risposta all’ emergenza climatica, oltre che alla questione di salute alimentare, la partecipazione reale è forse il mezzo più efficace per condividere la responsabilità che ognuna e ognuno di noi si deve assumere davanti al futuro del Pianeta. Aumentare la sensibilità nei riguardi dell’ ecosistema terrestre a partire dalla diffusione di conoscenze fa sì che i vari strati della popolazione possano riconoscere il peso delle scelte individuali: evitare di rendere la dieta equilibrata e sana nonché la coltura delle leguminose appannaggio dei consumatori coscienziosi o degli agricoltori lungimiranti rappresenta una forma di equità sociale nonché una misura di sicurezza ambientale e alimentare. In un contesto di cambiamento climatico, lo sfruttamento senza freni del terreno può portare a conseguenze pericolose per il destino di molti popoli – se si pensa che la desertificazione è strettamente connessa alla mancanza di cibo e dunque alla denutrizione. Nell’ urgenza di azioni mirate necessarie per salvare il suolo e le foreste, le diete bilanciate fanno da perno e in questo sistema di connessioni la coltivazione e il consumo dei legumi rappresentano un punto di partenza non trascurabile.

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gricoltura

Al Mantova Food&Science Festival

Syngenta_lancia L’Evoluzione di The Good Growth Plan

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yngenta, tra i più grandi player dell’ agricoltura a livello globale, lancerà nell’ ambito del Mantova Food&Science Festival, giunto alla sua quarta edizione, “L’ evoluzione di The Good Growth Plan”, la seconda edizione del suo programma di impegni per un’ agricoltura sostenibile, volta a contrastare i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità attraverso un’ accelerazione della propria innovazione. I progetti italiani che faranno parte del piano saranno presentati venerdì 2 ottobre alle ore 14.00 presso il Palazzo della Ragione in Piazza delle Erbe e sarà preceduto da un light lunch alle ore 12.30 presso l’ Antica Trattoria Cento Rampini, situata in Piazza delle Erbe sotto i portici adiacenti la location che ospiterà il convegno. Inoltre sabato 3 ottobre alle ore 11.00 presso Piazza Leon Battista Alberti, ricalcando la matrice divulgativa del festival, Syngenta si aprirà al pubblico con una speciale edizione di ScienzAperta, il format che l’ azienda organizza per favorire la creazione di una relazione diretta tra il mondo scien-

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tifico e tutti i suoi interlocutori. I protagonisti di questa edizione saranno i consumatori, al centro di un vero e proprio “quizzone” dedicato ai (falsi) miti e tabù legati all’agricoltura, intervallato da un vivace confronto con un panel di esperti. Il Mantova Food&Science Festival, giunto alla sua quarta edizione, è una rassegna unica di divulgazione scientifica dedicata alla scienza della produzione e

del consumo del cibo. Organizzata da Confagricoltura Mantova con il patrocinio del Ministero dell’ Agricoltura, si svolgerà da venerdì 2 a domenica 4 ottobre, . Syngenta ha scelto di confermare la propria partecipazione per il quarto anno consecutivo a questa iniziativa proprio per la sua vocazione inclusiva, volta a coinvolgere e sensibilizzare l’ opinione pubblica sui grandi temi scientifici di attualità con l’obiettivo di gettare semi utili alla crescita culturale del Paese.

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groalimentare

La spesa low cost secondo Altroconsumo

ALDI, EUROSPIN E MD SONO I SUPERMERCATI DISCOUNT PIÙ CONVENIENTI

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untuale come ogni anno, Altroconsumo ha realizzato la sua famosa indagine su supermercati, che dà ai consumatori indicazioni preziose per trovare il punto vendita o la catena più adatta alle proprie esigenze. E per chi si orienta verso una spesa low cost, ci sono anche le classifiche dei discount più convenienti e delle catene dove riempire il carrello con i prodotti più economici. L’ edizione 2020 presenta due novità: il monitoraggio costante dei prezzi dell’ intero assortimento dei punti vendita e l’ aggiunta del paniere bio, grazie all’ offerta sempre più ampia dopo la nascita delle linee biologiche dei supermercati.

Una famiglia italiana, secondo i dati dell’ Istat, ogni anno spende in media 6.570 euro per la spesa, ma potrebbe risparmiare (anche di molto) cambiando punto vendita. Per scoprire quali siano i più convenienti Altroconsumo ha monitorato 1.869 ipermercati e supermercati italiani e 194 discount con un assortimento minimo, rispettivamente, di 8 mila e 3 mila prodotti. Nelle classifiche non compaiono la catena francese Auchan, che sta abbandonando il mercato italiano, e quella di discount In’s perché non era dispo-

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nibile uno storico sufficiente per rappresentare il dato annuale. Per quanto riguarda la classifica generale dei discount, il più conveniente è ancora Aldi, (con un valore di 100 *) la catena tedesca sbarcata in Italia solo di recente. In seconda posizione a pari merito troviamo invece le insegne italiane MD ed Eurospin (101) , che lo scorso anno era prima a pari merito con Aldi, mentre Penny Market chiude il podio. Seguono al quarto posto, con lo stesso punteggio, Dpiù e Lidl, mentre in quinta e ultima posizione si trova Todis distanziata con un valore di 112. Per chi è abituato a riempire il

carrello con i prodotti più economici che trova sugli scaffali, Altroconsumo ha realizzato un’ apposita classifica che comprende sia supermercati, sia discount, e non sorprende che siano proprio questi ultimi a conquistare il titolo di più convenienti. In prima posizione, a pari merito, si trovano infatti ben quattro catene di discount: Aldi, Eurospin, MD e Penny. Seguono poi in seconda altri due discount, Dpiù e Lidl. Dobbiamo arrivare alla terza posizione per trovare le prime catene di supermercati, e cioè Esselunga, Esselunga Superstore e Iperfamila, insieme a Todis. In fondo alla classifica, a pari merito, troviamo invece Eurospar e Carrefour Market.

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gricoltura

Dedicate ai giovani agricoltori

Psr Puglia, sbloccati i primi pagamenti delle misure 4.1A e 6.1

L

a Regione Puglia sblocca il bando ‘Misura 6.1’ del Programma di sviluppo rurale (Psr) dedicato ai giovani agricoltori: lo annuncia il dipartimento regionale per l’Agricoltura. Il finanziamento è di 55 milioni, destinatari 237 giovani imprenditori. La graduatoria era stata annullata dal Tar Puglia dopo alcuni ricorsi. Queste risorse si aggiungono agli 82 milioni sbloccati dalla Regione relativi alla ‘Misura 4.1A’ in favore di altre 423 imprese. “Nonostante i numerosi ricorsi proposti avverso i bandi del Psr – è detto in una nota del dipartimento Agricoltura – oggi 660 aziende, tra esistenti e nuove, potranno proseguire nel proprio percorso, con un finanziamento complessivo di oltre 137 milioni di euro di finanziamento pubblico, a valere sul Psr”. “La Regione Puglia – si legge ancora nella nota – senza in alcun modo compromettere quelli che saranno gli effetti delle decisioni del Tar attese

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per la fine del mese, è intervenuta prontamente sia al fine di tutelare l’ interesse pubblico legato alla necessità di dare risposte nel più breve tempo possibile alle aziende, anche al

fine di una loro maggiore serenità nel proseguo delle realizzazione, sia per evitare il rischio di perdite di risorse finanziarie legate al Psr Puglia 20142020”.

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LACARRA (PD)

EMILIANO E IL PD SONO I VINCITORI DI QUESTA TORNATA ELETTORALE

“M

ichele Emiliano e il Partito Democratico sono i vincitori di questa tornata elettorale.” Lo afferma il Segretario del PD Puglia On. Marco Lacarra.

“Già nell’ottobre del 2018 la Direzione del PD Puglia aveva individuato in Michele Emiliano la figura in assoluto più forte per competere nella corsa che avrebbe determinato il futuro della primavera pugliese. Più di un anno dopo, Emiliano ha comunque accettato di sottoporsi all’ ulteriore test delle primarie, riconoscendolo come elemento cardine della storia del centrosinistra pugliese degli ultimi 16 anni. Abbiamo costruit o una coalizione a mpia e plurale, che ha visto il PD come nave ammiraglia. Di concerto con il Presidente, abbiamo realizzato un programma puntuale del lavoro che intendiamo svolgere nei prossimi anni. Abbiamo dato vita a liste compe titive, che hanno visto in campo prof ili f orti: tutti hanno acce ttato questa sf ida diff icilissima con spirito di servizio,

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qualche volta anche nella consapevolezza di non poter ottenere un successo personale. Abbiamo sostenuto l’ azione ammirevole di Michele Emiliano e della sua giunta durante il lockdow n. Un impegno senza sosta che inorgoglisce la comunità democratica e che, siamo sicuri, ha raff orzato il legame già speciale che unisce Emiliano ai Pugliesi. Nonostante questi dati di f atto, il PD Puglia ha dovuto scontrarsi per mesi con tentativi di indebolire la propria leadership, prof ezie f allaci di f allimento, le tture sbagliate delle dinamiche politiche che caratterizzano la nostra terra. Purtroppo tali ostacoli sono stati posti anche da f igure autorevoli del centrosinistra. Fa sorridere che però oggi ci sia la corsa a rivendicare il risultato straordinario in cui il PD Puglia ha creduto dall’ inizio. Avevamo previsto una vittoria con il superamento del 40% da parte di Emiliano e l’ aff ermazione della nostra f ormazione come prima lista: lo abbiamo f atto accadere, tenendo la barra dritta e di-

f endendo con de terminazione le scelte f atte sulle candidature e sul programma. Sarebbe bello che ex compagni di strada, a cui ci legano rapporti di stima e amicizia, che in queste se ttimane hanno ritenuto di f arci una guerra senza esclusione di colpi, chiedessero ora scusa alla nostra comunità, a cominciare dai nostri ele ttori e i nostri iscritti. Perché quelle parole piene di livore e odio che noi abbiamo sopportato per mesi sono un insulto soprattutto a loro, che, come abbiamo visto domenica e lunedì, continuano a credere nel centrosinistra e nelle sue scelte. Grazie a loro siamo oggi magg i o r a n za n e l l a m a g g i o r a n za . M i c h e l e E m i l i a n o h a v i n t o ov u n q u e t r a n n e c h e a B r i n d i s i . P a rt i co l a r m e n t e f o r t e i l r i s u l t a t o ottenuto nella sua Bari, che lo h a v i s t o v i n c i t o r e co n l a m a g g i o r a n za a s s o l u t a d e i vo t i . I l P D ha in realtà addirittura superat o l e a s p e t t a t i ve : m i r i f e r i s co a l risultato straordinario ottenuto i n t e r m i n i d i s e g g i a B a r i , Le cce e Foggia, che dimostra non solo che la Puglia non si lega, ma che evidentemente illustri dirigenti p o l i t i c i e co m m e n t a t o r i h a n n o p a ve n t a t o u n r i s c h i o d i s co n f i t t a c h e n o n è m a i s t a t o r e a l e . I l P D v i n ce i n u n a co a l i z i o n e co m p o s t a d a a l t r e 1 4 l i s t e e d è i l p r i m o p a r t i t o d i P u g l i a . Le n o s t r e b a t t a g l i e s u l r i n n ova m e n t o e s u l l a r a p p r e s e n t a n za f e m m i n i le ci hanno portati a presentarci i n Co n s i g l i o co n u n a d e l e g a z i o n e c h e ve d r à p r o t a g o n i s t i g i ova n i e d o n n e d i s p e s s o r e . Per tutto questo posso solo dire grazie. Grazie agli elettori, agli i s c r i t t i , a i S e g r e t a r i p r ov i n c i a li e alla Segreteria che guido: è b e l l i s s i m o co n d i v i d e r e q u e s t o ca m m i n o co n c i a s c u n o d i l o r o. D e d i co q u e s t o r i s u l t a t o a i co m pagni di viaggio che non sono p i ù co n n o i , m a c h e co n i l l o r o p e r co r s o co n t i n u a n o a i s p i r a r e l a n o s t r a m i l i t a n za : a b b i a m o v i n t o a n c h e p e r l o r o.”

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gricoltura

“Un risultato storico a conferma della nostra affidabilità”

Monopoli elegge il suo consigliere regionale: Stefano Lacatena

“I

l nostro territorio ha bisogno di un rappresentante in Consiglio Regionale, una figura di raccordo, che da troppi anni manca, una figura in grado di essere por tavoce delle nostre esigenze e testimone dei nostri traguardi”. Un invito accorato, quasi una preghiera quella di Stefano Lacatena (avvocato, 45 anni, consigliere con delega all’Urbanistica della giunta Annese, candidato di centro –destra per Fitto Presidente) che ha trovato corale accoglimento dai cittadini monopolitani con 8821 voti. Era dai tempi di Giovanni Coper tino, dalla VII legislatura (2000-2005) che Monopoli non esprimeva un suo consigliere regionale. Con l’augurio che possa seguire l’excursus politico di Coper tino, al neoeletto Stefano Lacatena

di Paola DILEO

chiediamo: Un commento a caldo del tuo successo. Qual è stata la car ta vincente? Il tuo slogan è stato il “Progetto Monopoli”, ce ne parli? La car ta vincente è stata sicuramente la lealtà nel confronto con i cittadini e la compattezza dimostrata dalla compagine amministrativa, della classe dirigente monopolitana. Lealtà e compattezza che sono state comprese e premiate dai monopolitani. “Partiamo da qui”, lo slogan che ci ha accompagnato per tutta la campagna elettorale, aveva proprio questa filosofia: par tire proprio dalla fiducia dei cittadini. Monopoli ha confermato la nostra affidabilità con un consenso amplissimo e per certi versi storico, di questo siamo estremamente soddisfatti. Non

posso dimenticare e, anzi devo ringraziare quello che siamo riusciti a creare in poco tempo negli altri 40 comuni: una rete di amici, sostenitori e amministratori che hanno visto in noi e nel nostro progetto politico, un punto di riferimento in cui credere. Faremo in modo di non tradire la fiducia né dei monopolitani né di tutta questa rete che, mi sembra, sia destinata a crescere. Dopo svariati anni la Città di Monopoli esprime un rappresentante in seno al Consiglio Regionale, anche se tra le fila dell’ opposizione, quale sarà il tuo impegno con i monopolitani? Il nostro impegno sarà quello di fare un’opposizione propositiva, puntata sulle idee e sulle soluzioni. In campagna elettorale abbiamo parlato di giovani, sanità, agricoltura, ambiente, territorio, paesaggio, snellimento della burocrazia, nuove politiche orientate al futuro e ad una visione strategica, creazione di un’ economia circolare, capace di andare oltre. Questi erano i punti programmatici presentati al candidato presidente Fitto, questi i temi su cui stimoleremo il presidente Emilano.

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La giunta Emiliano ha lavorato bene su alcuni fronti ma ha trascurato il settore primario, l’ agroalimentare, trainante per l’economia pugliese. Qual è il tuo punto d vista in merito? L’ agroalimentare è la Puglia. Un binomio che difficilmente si può scindere. Perché è importante dal punto di vista turistico, con la Puglia che a livello internazionale è considerata una vera e propria esperienza. Perché è importante dal punto di vista identitario, perché rappresenta le nostre tradizioni. Dobbiamo chiaramente migliorare questo settore con una diversa strutturazione dei servizi e dell’ offerta. In campagna elettorale abbiamo parlato di incentivi di filiera per creare un collegamento tra impresa, agroalimentare, agricoltura in senso stretto, turismo, creatività. Sarà un nostro impegno. Chiaro che vanno scritte e applicate meglio alcune regole del Psr, utili a dare strumenti e risorse alle aziende. Qual’ è la tua posizione sulla minaccia “xylella fastidiosa” ormai alle porte di Monopoli… Ritieni che in questi anni si sia fatto tutto il possibile per frenare l’ avanzata del patogeno da quarantena? È evidente che non si è fatto abbastanza. La xylella è avanzata fino ad arrivare in territori che, forse, si sarebbero potuti salvare se l’ intervento fosse stato più energico e determinato. Questo è quello che chiederemo: che si utilizzino tutti gli strumenti possibili per fermare

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un fenomeno che danneggia non solo la nostra agricoltura, ma anche il nostro turismo. Ancora una volta è necessario un piano di lungavisione. Intervenire, anche con l’ eradicazione delle piante malate, per fermare la xylella e poi programmare degli interventi di sostegno e rigenerazione. Il Comune di Monopoli, come tanti altri, stenta ad approvare il Piano Comunale della Costa, si è detto,

per i tanti vincoli derivanti dal Piano Regionale della Costa. Come pensi di affrontare questo problema. Di conciliare i diritti dei privati e gli altrettanti legittimi diritti di libera fruizione del mare? Il Piano Regionale, a mio parere, è limitato perché non considera la varietà dei nostri 800 km di costa. La Puglia è una regione molto eterogenea da questo punto di vista. Con l’ attuale piano regionale costiero diventa molto complicato intervenire in maniera puntuale. Auspico, al tempo stesso, uno snellimento della parte burocratica per consentire interventi decisi e tempestivi. Spesso i comuni si trovano nelle condizioni di non riuscire a determinare nei giustitempi i giusti interventi. Scrivere regole certe e consentire a tutti di operare con facilità, è il modo migliore per portare avanti progetti validi. Su un piano generale, invece, è chiaro che gli interessi in campo sono differenti e non possiamo pensare di lasciare indietro nessuno di questi.

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Dal Messico fino a Capo Horn

L’ AMERICA LATINA OSPITA UN TERZO DELLA BIODIVERSITÀ VEGETALE

L’

America Latina (dal Messico fino a Capo Horn) e l’ Africa tropicale fanno a gara a chi ne ha di più. Di specie vegetali. E vince la prima, che ha più del doppio di piante della seconda. Se non bastasse, il Sudamerica ospita pure un terzo della biodiversità mondiale. Un esempio delle specie presenti è la Chalybea brevipedunculata (FOTO) della Cordigliera del Condor, nell’Ecuador orientale. A confermare il tutto è una nuova ricerca del Giardino Botanico del Missouri pubblicata su Science Advances. Sebbene si conosca da tempo il primato ‘verde’ dell’ America Latina, la novità consiste nel fatto che per la prima volta si è riusciti a quantificare le specie di piante vascolari lì presenti rispetto all’ Africa tropicale. Poiché le foreste si stanno diradando a un ritmo allarmante, i dati raccolti dagli studiosi del Missouri (con la collaborazione della Florida International University e del Giardino Botanico di Ginevra) possono aiutare a concentrare gli

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sforzi di conservazione nelle aree a maggior presenza di biodiversità. Finché c’è ancora tempo per farlo. Il confronto tra le cifre dello studio intitolato “La distribuzione della ricchezza della biodiversità nei tropici” (del quale è coautore anche il presidente emerito del Giardino Botanico del Missouri Peter Raven), evidenzia che in America Latina ci sono molte più specie di piante vascolari che in Africa, solo che si trovano in un’ area più piccola, dove tra l’altro le specie nascenti si riescono a scoprire più rapidamente che altrove. Queste informazioni, combinate con quelle disponibili sulle specie animali più note, confermano che l’ America Latina ospita almeno un terzo della biodiversità totale del mondo. Non è tutto. Lo studio del Missouri fornisce dati essenziali per comprendere i diversi livelli di biodiversità nelle principali aree tropicali del mondo e consente agli scienziati di stimare i numeri reali delle specie esistenti nelle aree seguite. Informazioni come queste sono particolarmente

importanti perché la progressiva, quanto rapida, distruzione degli ecosistemi ai Tropici comporta che sarà difficile, in futuro, raccogliere dati aggiuntivi. Quelli che abbiamo oggi, come accade per altre ricerche, suonano un campanello d’ allarme. Il messaggio è, ancora una volta, raccogliere gli sforzi per correre a proteggere natura e ambiente prima di tutto nei cinque continenti. Poi, riservare un’attenzione speciale alle aree più ricche di biodiversità. Ad esempio, lo studio ha rilevato che nelle Ande tropicali e nel Sud-est asiatico c’è ancora molto da scoprire quanto a specie animali e vegetali sconosciute, il che concorda con altri rapporti recenti sulla Nuova Guinea. Obiettivo del Missouri Botanical Garden è quello di “scoprire e condividere la conoscenza delle piante e del loro ambiente al fine di preservare e arricchire la vita”. Oggi, 161 anni dopo la sua inaugurazione, la struttura è diventata un monumento storico nazionale. Oltre che essere un polo scientifico dedito allo studio della flora. www.foglie.tv


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AGRINSIEME

ILLECITI AGROALIMENTARI, PUNIZIONI ADEGUATE AD EVOLUZIONE SISTEMA

“L

e imprese agroalimentari del nostro Paese sono da sempre molto attente alla qualità, alla salubrità delle produzioni e al rispetto scrupoloso delle normative igienico-sanitarie; la loro professionalità è ampiamente riconosciuta e ha contribuito a creare la positiva immagine e il prestigio del Made in Italy nel mondo”. Lo ha ricordato il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione in Commissione Giustizia della Camera nell’ ambito dell’ esame del Ddl con nuove norme in materia di illeciti agroalimentari, che introduce nuove fattispecie di reato quali l’ agropirateria, la frode nel commercio di alimenti e la frode in commercio di alimenti con segni mendaci. “Per tali ragioni, pur riconoscendo la finalità nobile e condivisibile della riforma dei reati in materia agroalimentare, che interviene sul Codice penale e sulla legislazione speciale

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di settore andando nella positiva direzione di adeguare la disciplina punitiva all’ evoluzione del sistema di produzione, trasformazione e vendita dei beni alimentari e di contrastare al contempo fenomeni particolarmente gravi di frode alimentare, si raccomanda al Parlamento una prudenza nel suo operare e un’ attenta valutazione delle conseguenze, anche non volute, che i nuovi precetti normativi potrebbero riverberare nei confronti degli operatori, ricordando che le imprese hanno bisogno di certezze nel loro agire quotidiano”, ha osservato il Coordinamento.

“Le condotte fraudolente che il testo mira a reprimere, infatti, determinano un notevole squilibrio nei rapporti fra gli operatori agricoli e fra questi e gli altri attori della filiera, con il duplice risultato di far lievitare i prezzi al dettaglio e di far calare drasticamente quelli all’ origine; tali condotte vanno così ad arrecare un danno economico ai consumatori e ai produttori e si aggiungono alle ricadute sanitarie delle stesse azioni fraudolente, anch’ esse a discapito dei cittadini-consumatori

e delle imprese agroalimentari”, ha proseguito Agrinsieme. “Non possiamo pertanto che accogliere positivamente i contenuti del testo in discussione nel suo complesso, che a nostro avviso comporta rilevanti passi in avanti volti alla tutela dell’agroalimentare italiano e della salute pubblica e che fa esplicito richiamo al patrimonio agroalimentare quale bene giuridico protetto dalla rinnovata disciplina dei reati di frode”, ha evidenziato il Coordinamento. “Una più incisiva e organica azione di lotta alla contraffazione deve però prevedere un maggiore coordinamento a livello europeo e internazionale, in particolar modo sul fronte dei controlli, così da andare a contrastare un fenomeno che è ormai di dimensione transnazionale e che necessita pertanto di una risposta comunitaria in termini di tutela, prevenzione e contrasto. È fondamentale, in altre parole, che si arrivi a livello europeo alla definizione chiara del concetto di frode alimentare, ancora non presente nel diritto comunitario”.

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gricoltura

FASE 3

CAMPAGNE PIU’ SICURE : SOLO 0,2% CONTAGI

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p p e n a l o 0 , 2% d e l l e 124 6 d e n u n c e d i i n f o r t u n i o d a C o v i d -19 a l l a v o r o r e g i s t r a t e d a l l’ I n a il i n P u g l i a r i g u a r d a l’ a g r i c o lt u r a d o v e n e l l e o l t r e 10 0 m il a a zi e n d e a g r i c o l e , s t a l l e e p i ù d i 5m il a i m p r e s e d i l a v o r a zi o n e a l i m e n t a r e n o n s i è p e r a ltro mai smesso di l avorare per garantire le forniture aliment a r i a l l a p o p o l a zi o n e . E ’ q u a n t o e m e r g e d a l l’ a n a l i s i d e l l a Coldiret ti Puglia sull a base delle denunce complessive di infor tunio nei primi 6 mesi d e l 2020 c h e e v i d e n zi a c o m e l a percentuale più bassa di contagi tra le diverse at tività si sia verif icat a proprio nelle campagne. “ L’ e m e r g e n z a g l o b a l e p r o v o c a t a d a l co r o n a v i r u s h a f a t t o e m e r g e r e u n a co n s a p e v o l e z z a d i f f u s a s u l v a l o r e s t r a t e g i co rappresentato dal cibo e sulle n e ce s s a r i e g a r a n zi e d i q u a l i t à

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e si c u r e z z a i n P u g l i a c h e p u ò co n t a r e s u u n a r i s o r s a d a p r imato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipend e n z a d a l l’ e s t e r o p e r l’ a p p r o vvigionamento in un momento di g r a n d i t e n si o n i i n t e r n a zi o n a l i . I n g e n t i i co s t i c h e l e a zi e n d e a g r i co l e e l e m a s s e r i e s t a n n o sostenendo per garantire alti s t a n d a r d d i si c u r e z z a a t u t e l a dei propri dipendenti sui luoghi di lavoro e negli agriturismi e masserie didat tiche rispet to ai t u r i s t i e a l l e f a m i g l i e o s p i t at i q u o t i d i a n a m e n t e . U n o s f o rzo impor tante che deve essere s o s t e n u t o d a l l e i s t i t u zi o n i c h e d e v o n o a cco m p a g n a r e – d i c e il presidente Muraglia - le impres e a g r i co l e i n q u e s t o p e r co r s o co m p l e s s o p e r g a r a n t i r e si c ur e z z a n e l l e a zi e n d e e d u r a n t e i l t r a s p o r t o d e g l i o p e r a i a g r i co l i ” : t u t t o c i ò e m e r g e d a l l’ a n a l i s i di Coldiret ti.

In questo momento di ripresa lenta e dif f icoltosa, è necessario investire – aggiunge Coldiret ti Puglia - sul futuro competitivo delle imprese agricole, spesso penalizzate dai cos ti di burocrazia e l avoro, con una t assazione sul lavoro stagionale più alta che in Paesi come Francia e Spagna. Per ques to semplif icazione e sussidiarietà sono necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi, considerato che l’ at tivit à legisl ativ a rimanda spesso a prov vedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insoppor t abile. G r azie al prezioso l avoro di ammodernamento delle imprese agricole fat to in questi anni si è giunti a rendere il l avoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato e anche più sicuro, ma è un percorso vir tuoso che va sostenuto. www.foglie.tv


Uno degli effetti dei cambiamenti climatici

CRESCE IN PUGLIA LA COLTIVAZIONE DI FRUTTA ESOTICA

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el Mezzogiorno, e in par ticolare in Puglia, negli ultimi anni è in continua crescita l’ interesse verso la coltivazione di frutti esot ici come avocado, mango, bacche di Goji, insieme a diverse altre colture tipiche dei paesi tropicali, come banane e lime. È uno degli effetti dei cambiamenti climatici, le cui conseguenze sono p ar ticolarmente evidenti in agricoltura. Nelle campagne pugliesi, da pochi ettari destinati alla produzione di frutti tropicali si è

N° 17 - 1 OTTOBRE 2020

arrivati a superare quota 150. A Castellaneta, nella provincia di Taranto, sono state messe a dimora recentemente altre 32.000 piante di avocado, mentre nel Salento si registrano 8.00 0 piante di mango e altrettante di lime, prodotto che sta diffondendosi anche in altre regioni meridionali. Spuntano anche le prime coltivazioni di banane 100% made in Puglia. E le rosse bacche della pianta di Goji sono già rilevate in grande quantità sul territorio regionale. Se si guarda al consumo inter-

no, la frutta esotica, soprattutto se made in Italy, riserva grosse oppor tunità di business ai potenziali produttori. Secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè il 61% dei consumatori acquisterebbe banane, manghi e avocado tricolore se li avesse a disposizione in sostituzione di quelli di impor tazione. Il 71% dei cittadini, stando alla stessa indagine, sarebbe inoltre disposto a pagare un plus per la garanzia dell’ origine nazionale dei frutti tropicali, sia per ragioni di freschezza sia di salubrità dei prodotti.

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Movimento 5 Stelle: le dichiarazioni a “Foglie” della candidata Presidente Antonella Laricchia

XYLELLA: SERVE STRETTA SEMPLIFICAZIONE PIANO DA 300MLN EURO

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erve una stretta per semplificare domande, pagamenti e controlli delle misure del Piano da 300 milioni di euro per la rigenerazione olivicola del Salento, accelerando le procedure grazie al protocollo d’intesa tra Regione Puglia e AGEA . E’ quanto sollecita Coldiretti Puglia che plaude all’ intesa appena siglata, utile a produrre senza indugi i benefici tanto attesi dagli agricoltori che da 6 anni aspettano di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella.

“Sollecitiamo l’ avvio da parte della Regione Puglia del bando per il reimpianto di ulivi, così come le indennità compensative, gli interventi sugli ulivi monumentali e sulla diversificazione, perché ogni singola misura deve essere attuata con rapidità e con la massima trasparenza e

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correttezza per far sì che gli olivicoltori salentini, già gravemente danneggiati dalla fitopatia, possano guardare al futuro con più fiducia e riappropriarsi delle chiavi delle proprie aziende”. In questo senso Coldiretti Puglia valuta con favore il protocollo d’ intesa tra la Regione Puglia e l’ Agea, approvato dalla Giunta regionale con delibera 1528 del 17/9/2020. La sburocratizzazione è un passaggio essenziale lungo il percorso di semplificazione delle procedure e dei tempi di presentazione delle domande, per l’erogazione e il controllo degli aiuti, passaggi ancora esclusi dal protocollo d’ intesa con Agea – insiste Coldiretti - una occasione che la Regione Puglia non può e non deve perdere per utilizzare i dati e le tecnologie già a disposizione di AGEA che garantirebbero la correttezza

e il monitoraggio difficilmente realizzabili se non utilizzando i metodi avanzati di fotointerpretazione che le nuove tecnologie di intelligenza ar tificiale permettono. Incontrover tibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce dove si stima anche nella campagna olearia 2020 il crollo dell’ 85% di olio rispetto alle medie storiche, perché la produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive solo le piante di Leccino e qualche impianto di ‘Favolosa’ messo a dimora vent’anni fa. La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.




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