FOGLIE n.21/2013

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 21 • 1 Dicembre 2013

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1 kg d’olio

Stime produttive campagna olivicola sempre più al ribasso

AGRICOLTURA NUOVA PAC – Poteva andare peggio ma ora tocca all’Italia non sbagliare scelte di politica agricola AIUTI PAC – Al via il pagamento di 75 mln di € per 43mila imprese agricole pugliesi AGROFARMACI - Tante le perplessità sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Turismo rurale GAL- Escursioni alla scoperta di Murge e Valle d’Itria

3 caffè



Editoriale 1 dicEMBre 2013 - n. 21 - Anno 8

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Nuova Pac, non il massimo ma poteva andare peggio

L Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

a riforma della Pac è cosa fatta. Manca solo la pubblicazione dei testi, attesa per i primi giorni del prossimo anno, e si passerà alla fase applicativa. E molte scelte di politica agricola ricadranno sui singoli Stati. Tutti nella Ue si stanno già muovendo per decidere come e cosa fare. In Italia le organizzazioni degli agricoltori hanno una forte responsabilità nell’interpretare opportunità e “trabocchetti” che la nuova Pac presenta e per indirizzare al meglio la scelta che le istituzioni nazionali dovranno fare. Paolo De Castro, ha ricordato ad esempio che il presidente francese Françoise Hollande ha già deciso che il 50% degli aiuti accoppiati andrà alla zootecnia. Una scelta fatta nell’intento di alleviare le sofferenze degli allevamenti che vedranno sparire i premi speciali dei quali potevano sino ad oggi usufruire. Questa scelta, così come le altre che saranno prese dagli altri paesi membri, si rifletteranno inevitabilmente sulla competitività dei singoli settori ed è indispensabile tenerne conto nelle scelte che l’Italia andrà a fare nella distribuzione dei sostegni del primo pilastro. Oltre al

di Vito Castellaneta “cosa” sarà necessario decidere anche il “come”, individuando le aree omogenee (che non sono i confini regionali) e il “quanto”. A questo proposito la redistribuzione decisa dalla nuova Pac ha posto vincoli in basso (decurtazione di non oltre il 30%) e verso l’alto (non oltre il 60%). Un capitolo a parte è quello dei giovani agricoltori con una forte novità derivata dal premio “obbligatorio” per tutti gli agricoltori di età non superiore ai 40 anni. Su questo capitolo la Pac prevede una spesa di sei miliardi di euro. Una cifra enorme, superiore persino a quella stanziata per la disoccupazione giovanile. Così dal primo gennaio 2015 gli agricoltori che rientrano nella fascia dei “giovani” vedranno aumentare tra il 15 e il 30% i sostegni comunitari a loro destinati. Ci sono poi molte novità per le OCM, sull’esempio di quella ortofrutticola e nuovi strumenti per la gestione del rischio. L’apertura dello stoccaggio per i formaggi è un altro degli elementi che si può salutare con favore. I “piani” nazionali dovranno essere pronti entro il primo agosto del 2014 per poi essere operativi con il primo gennaio del 2015, data di avvio della nuova Pac.

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Sommario

AGRICOLTURA

21 ottobre nella gdo: Compare la deflazione

Pugliesi e occupazione

Seminari in viticoltura

mondo gal

23 pugliesi nel mondo:

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28 agrilevante 2013:

6 un kg d’olio uguale tre caffè: 26 puglia opportunità sviluppo:

Stime produttive campagna olivicola made in italy: Record export olio a 1,3 miliardi aiuti pac: Via al pagamento acli terra costernata: Drammatico il disastro ambientale coldiretti: Moncalvo, il più giovane rappresentante mocalvo presidente coldiretti: Sostituisce il dimissionario Sergio Marini pan e agrofarmaci: Tante le perplessità progetto magis: La sostenibilità va in etichetta

agroalimentare

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Grazie alla Soc. Coop. Europea RID programmazione 2014-2020 Convegno dei GAL a Bisceglie gal terre di murgia: A Perugia per conferenza AIAB il gal valle d’itria: Alla scoperta dell’acqua

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9 ostuni tutti a passo d’olio:

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Doppio appuntamento tra ulivi e oilo salento: Incontro sulla malattia degli ulivi convention a bari: Le donne del vino concorso miele bio: Il 5 dicembre la kermesse mondiale pasta“funzionale” Buone notizie dalla ricerca unaprol in cina per l’olio Intensificare i rapporti commerciali

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gricoltura

Stime produttive campagna olivicola

Un kg d’olio uguale tre caffè

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uona qualita’, scarsa quantita’ e prezzi in calo, sono gli elementi caratterizzanti la campagna olivicola 2013-2014 in Italia, secondo una stima condotta da Ismea, Unaprol, Cno ed Aifo (associazione italiana frantoiani oleari) i cui risultati sono stati presentati al Mipaaf durante un incontro concluso con l’intervento del Sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione. I dati, diffusi a campagna di raccolta ancora in corso, sono stati illustrati dal presidente del’Ismea Arturo Semerari. “Rispetto alle previsioni ottimistiche di quest’estate, le cifre subiscono una correzione al ribasso, alla luce delle condizioni climatiche di fine settembre ed ottobre che hanno favorito la diffusione della mosca olearia”, ha informato Semerari stimando in 480 mila tonnellate la produzione di oli d’oliva di quest’anno, in calo dell’8 per cento rispetto alla campagna precedente. “Si tratta di un dato che potrebbe subire un’ulteriore riduzione data dall’eventualita’ che alcuni produttori ritengano non conveniente raccogliere le olive”. Infatti Semerari ha fatto notare che questo calo generale, seppur caratterizzato da andamenti disomogenei a livello territoriale, non sara’ accompagnato da un aumento dei prezzi, visto che in Spagna e’ attesa al contrario una forte ripresa produttiva, che si prevede superi il milione di tonnellate. In particolare, nel nostro paese i prezzi attestano le quotazioni dell’extra vergine a poco piu’ di 2,80 euro al chilogrammo, un valore in calo del 3,6 per cento rispetto allo scorso anno. Per gli oli di oliva vergi-

ni lampanti si arriva addirittura ad un calo di oltre il 12 per cento (1,80 euro al chilo). Quanto alle diverse aree geografiche, il Presidente dell’Ismea ha segnalato una produzione in calo in tutto il Centro Sud e in particolare in Puglia (-5%) Calabria (-20%) Sicilia (-10%) Lazio (-5%). Nel Centro Nord invece la produzione cresce in Umbria e Toscana, del 30 e 20 per cento, cosi’ come in Liguria, anche qui del 20 per cento. All’incontro sono intervenuti anche i rappresentanti delle organizzazioni dei produttori: tra questi, il presidente del Cno Gennaro Sicolo che ha rivolto un appello al governo affinche’ nell’attuazione della nuova Pac, l’Italia consideri l’olivicoltura una “produzione strateg i c a ”, cosi’ come avvenuto per la zootecnia in Francia che stanzia al comparto il 50 per cento degli aiuti accoppiati. Secondo Gargano (Unaprol), e’ necessario togliere dal mercato tutto il prodotto spacciato per olio extravergine made in Italy e creare le condizioni che assicurino la trasparenza e la consapevolezza nei gesti di acquisto.


Dati Istat sui primi 7 mesi dell’anno

MADE IN ITALY: RECORD STORICO EXPORT OLIO A 1,3 MLD

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e esportazioni italiane di olio di oliva fanno segnare il record storico per un valore di 1,3 miliardi di euro nel 2013 con un aumento del 10 per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno, elaborata in occasione della diffusione delle stime produttive sulla campagna olivicola 2013/2014 alla presenza del Ministro Nunzia De Girolamo. La raccolta delle olive si è dunque avviata in Italia sotto la spinta positiva della domanda estera con un deciso balzo del prezzi pagati che ha fatto schizzare il fatturato ai massimi, nonostante il contenimento nelle quantità spedite (-8 per cento). L’aumento più consistente in valore viene dai mercati emergenti, con un +32 per cento in Oceania e un +16 per cento su quelli asiatici ma buone notizie ven-

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gono anche dalle “piazze” più tradizionali, con un +10 per cento nell’Ue e un +6 per cento in Usa. All’interno del mercato europeo, il maggior consumatore di olio tricolore – precisa la Coldiretti - è la Germania. Nel paese della Merkel finisce quasi una bottiglia su tre di extravergine nostrano commercializzato nel Vecchio Continente, con un incremento del 5 per cento, davanti a Francia e Gran Bretagna. Sul fronte extra Ue, rimangono stabili gli acquisti in Cina mentre si registra un balzo in avanti in Giappone (+18 per cento), che supera la Francia e diventa il terzo mercato di riferimento dopo Usa e tedeschi. Crescono però anche gli arrivi di olio dall’estero, con il nostro Paese che è il più grande importatore mondiale. Il valore dell’import nei primi sette mesi 2013 è cresciuto del 14 per cento. Quasi la metà dell’olio straniero che arriva in Italia viene dalla Grecia, grazie anche al fatto che tra gen-

naio e luglio gli acquisti dal paese ellenico sono addirittura triplicati. La Grecia scavalca così la Spagna come primo mercato, favorita dal crollo degli arrivi di olio spagnolo, quasi dimezzatisi. Al terzo posto la Tunisia (+50 per cento). In questo contesto sono positive le modifiche approvate dalla Commissione europea per facilitare la prevenzione di pratiche fraudolente nel settore . Le modifiche apportate dalla Commissione Europea al regolamento n. 2568/91prevedonoil decremento graduale dei limiti di etil esteri consentiti: 40 mg/kg per la campagna 2013/2014, 35 mg/ kg per il 2014/2015 e 30 mg/kg per le campagne successive. La Commissione ha giustamente recepito le decisioni del Consiglio oleicolo internazionale facilitando in tal modo le azioni volte alla prevenzione di pratiche fraudolente che danneggiano fortemente la produzione Made in Italy.

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groalimentare

Doppio appuntamento a piedi tra ulivi giganti e olio novello

Ostuni, tutti “A Passo d’Olio”

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STUNI - Millenari di Puglia ripropone l’escursione “A Passo d’Olio” con un doppio appuntamento in due bellissimi oliveti monumentali. Nella mattinata di sabato 23 novembre è stato possibile visitare la tenuta di Masseria Appia Traiana, aperta al pubblico in maniera eccezionale per i partecipanti all’escursione, con la possibilità di poter assistere alla raccolta delle olive e respirare il gradevole profumo delle olive appena raccolte. Dopo aver passeggiato lungo i sentieri che attraversano gli antichi uliveti tra macchie di mirto e profumato timo si è degustato il primo olio novello nel frantoio della masseria. Una giornata dunque per conoscere luoghi incantevoli completamente immersi nella natura e nel verde. Invece, domenica mattina 24 novembre l’escursione al gigantesco ulivo di oltre 9 metri di circonferenza denominato “Il Gigante buono” presente nella valle dei giganti di Mas-

La Masseria Appia Traiana

seria Giummetta. Il percorso a piedi, lungo la storica via Traiana, ha attraversato oliveti pluricentenari coltivati in maniera biologica e completamente immersi nel verde grazie alla eliminazione di qualsiasi forma di diserbante o prodotto chimico. E’ seguita una degustazione dell’olio novello biologico prima di rientrare a Masseria Ottava piccola e visitare l’antico frantoio ipogeo. Un doppio appuntamento per un fine settimana rivolto alla conoscenza

Incontro sulla malattia degli ulivi

del territorio, delle bellezze naturalistiche e storico archeologiche che caratterizzano l’area con una guida esperta che ha accompagnato i partecipanti per scoprire le meraviglie nascoste che il nostro territorio custodisce permettendo ai partecipanti di passare una giornata in natura. Garantendo la loro fruizione Millenari di Puglia intende valorizzare i tanti beni culturali e naturali spesso trascurati o poco conosciuti.

Salento, da costituire un “comitato emergenza ulivi”?

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a Sezione Agroalimentare di Confindustria Lecce, dopo aver sottolineato la necessità di affrontare l’emergenza Xylella fastidiosa congiuntamente con le altre Organizzazioni datoriali e aver chiesto, come sostenuto dal senatore Dario Stefano e dall’assessore regionale alle Politiche Agricole, Fabrizio Nardoni, la predisposizione di un fondo straordinario di intervento per supportare gli olivicoltori colpiti dalla moria delle piante e bloccare la diffusione del batterio killer, ha organizzato presso la sede sociale un’assemblea dedicata al gravoso problema della malattia degli ulivi. All’incontro sono stati invitati tutti gli attori del comparto olivicolo, le

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organizzazioni datoriali di settore, il senatore Stefano, le istituzioni pubbliche e private, le imprese, per fissare insieme una strategia congiunta e predisporre eventuali iniziative a supporto dell’attività avviata. Sono intervenuti altresì Fabrizio Nardoni, assessore regionale alle Politiche Agricole e Francesco Pacella, assessore provinciale al Turismo e marketing territoriale - agricoltura e risorse del mare. “Siamo in attesa delle risultanze dei periti – afferma il presidente di Confindustria Lecce, Piernicola Leone de Castris – che dovranno spiegare come mai questo batterio sta distruggendo molta parte del patrimonio olivicolo salentino, con le deteriori conseguenze che possiamo

immaginare sull’economia”. Di fronte a tali preoccupazioni il presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Lecce, Maurizio Zecca, ha già avviato un confronto interno ed interessato i colleghi pugliesi: “Ribadisco che il problema prettamente salentino, può in qualunque momento diventare regionale ed italiano, oltre a coinvolgere le altre colture. E’ una ipotesi che dobbiamo in tutti i modi scongiurare perché non si può permettere che venga distrutto il patrimonio agricolo territoriale. Valutiamo l’opportunità di creare un Comitato di emergenza ulivo che si interfacci direttamente con la task force istituzionale”.

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groalimentare

A Bari le “Figlie della terra”

Convention Nazionale Le Donne del Vino

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ARI - Convention Nazionale Le Donne del Vino “ Figlie della terra “e degli eventi collaterali a Bari, per due giorni capitale italiana del wine experience. Due giornate fitte di appuntamenti dedicate agli appassionati e ai wine lover per promuovere le produzioni vitivinicole italiane al femminile attraverso i poliedrici strumenti di espressione quali scrittura, cinema, archeologia, fashion, laboratori di vino. Un viaggio sensoriale al fianco di testimonianze eccellenti di vignaiole, ospiti speciali, giornalisti, autorità. Oltre millequattrocento etichette e 19 delegazioni regionali di aziende vinicole al femminile saranno presenti a Bari il 3 e 4 dicembre prossimi nell’ ambito della convention nazionale “Figlie della terra” dell’ associazione “Donne del vino” con il patrocinio dell’assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. “Il dato reale e’ il costante aumento di

donne, manager esperte nel settore vitivinicolo sia in termini di valori numerici sia per produzione che per mercato e promozione - dichiara Fabrizio Nardoni, assessore regionale alle Risorse Agricole - un valore che in Puglia rappresenta l’avamposto della qualità”. Due giornate di eventi, dibattiti, degustazioni organizzate nel foyer del Teatro Petruzzelli e in 19 esercizi commerciali del centro murattiano di Bari, una serie di libri e film che seguono il filo rosso delle esperienze delle donne e del vino, laborato-

ri di degustazione e percorsi sensoriali aperti al pubblico completano il carnet delle manifestazioni.”Per la prima volta con una manifestazione nazionale in Puglia - ha detto Sabrina Soloperto, delegata pugliese dell’Associazione Donne del Vino - per un momento di confronto sugli obiettivi, gli interessi e le passioni di ogni protagonista del mondo del vino le produttrici, le ristoratrici, le sommeliers, che hanno voglia di raccontare il loro lavoro e i tanti territori italiani che rappresentano”. Nata nel 1988, “Donne del vino” raccoglie oggi oltre 650 imprenditrici operanti in tutta la filiera vitivinicola: dal vigneto, alla cantina, dalla ristorazione alla comunicazione. Nel corso delle manifestazioni sarà possibile sostenere le attività dell’ Associazione Malati Oncologici di Puglia “Amopuglia” e verranno allestiti punti vendita dei prodotti sociali dell’associazione “Made in Puglia” che sostiene il recupero sociale delle donne detenute.

La kermesse si aprirà il 5 dicembre a Bari

All’ombra dell’Ilva il concorso mondiale del miele Bio

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ARI – Torna il Premio internazionale BiolMiel, riservato ai migliori mieli biologici. La settima edizione del concorso - dopo le precedenti svoltesi in Sicilia, in Calabria, in Argentina e in Emilia Romagna - approda in Puglia, dal 5 al 7 dicembre a Bari e Taranto. Organizzato da CiBI - Consorzio Italiano per il Biologico e dal Cra-Api, il Centro di ricerca e divulgazione sull’apicoltura, il BiolMiel (www.biolmiel.it) prevede nei primi due giorni gli assaggi e le valutazioni, a Bari, in Camera di Commercio, da parte della giuria costituita da esperti di vari Paesi europei (dall’Italia alla Spagna, dalla Germania alla Croazia e alla Slovenia). Conclusione sabato 7 a Taranto, all’Oratorio Murialdo del rione Tamburi: oggi quartiere emblema della lotta ambientale, quaranta anni fa al centro di

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un’area fortemente vocata all’apicoltura. Nella masseria Lariccia, a pochi metri dall’oratorio, padre Nicola Prezioso del Cem Murialdo, in prima linea per la difesa dei valori etici e ambientali del territorio, evidenzia ad esempio l’esistenza di un antico torchio utilizzato per l’estrazione del miele dai favi. Nell’oratorio di piazza Orsini si partirà con una mostra-mercato (ore 10-17) di prodotti dell’alveare e cibi biologici; quindi, alle 10.30, il convegno “Salvaguardiamo l’universo delle api e del miele”, a cui interverranno, fra gli altri, l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Fabrizio Nardoni, il coordinatore del Biol Nino Paparella, padre Prezioso, docenti delle Università di Bari, di Lubiana e di Rijeka, e apicoltori (tra cui anche un’esperienza araba). Al termine proclamazione dei vincitori BiolMiel e degustazione di prodotti bio; appendice pomeridiana

con un incontro tecnico degli apicoltori pugliesi. Intanto procede la macchina organizzativa: oltre 120 i campioni in concorso finora (le iscrizioni si chiudono il 29 novembre), provenienti dall’Italia, Grecia, Spagna, Slovenia, Romania, Croazia, Emirati Arabi (ma il numero dei concorrenti dovrebbe crescere con le iscrizioni degli ultimi giorni). I mieli saranno analizzati sia chimicamente sia dal punto di vista sensoriale: i prodotti idonei e giudicati meritevoli dalla giuria internazionale riceveranno la Medaglia d’Oro o d’Argento di qualità BiolMiel. Il BiolMiel si svolge col patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, della Regione Puglia - Area Politiche Sviluppo Rurale e della Camera di Commercio di Bari, in collaborazione con l’associazione BiolItalia.

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gricoltura

Per 43mila imprese agricole pugliesi

Aiuti Pac: al via il pagamento di 75 milioni di €

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occata di ossigeno per il settore agricolo pugliese. Ottima performance per il CAA Coldiretti Puglia che ha centrato l’obiettivo della liquidazione degli anticipi a beneficio di oltre 43mila imprese agricole che hanno presentato domanda di pagamento unico, per un importo complessivo di quasi 160 milioni di euro. “Grazie all’impegno della Coldiretti è stato raggiunto un importante risultato per le imprese agricole pugliesi. Saranno liquidate attraverso il CAA Coldiretti Puglia – dà notizia il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - 43mila domande sulle 48mila totali presentate, pari al 93%. Un importante risultato che ha visto tutti gli attori del sistema concentrati nello sforzo comune di erogare il più possibile quanto prima possibile, rispondendo ai bisogni reali delle aziende. L’anticipo del premio Pac

raggiunge le imprese agricole in un anno particolarmente difficile, in cui le aree rurali sono state dilaniate da eccezionali ed improvvise ondate di maltempo e settori storicamente forti hanno risentito delle ripercussioni delle crisi di mercato”. Gli anticipi hanno cominciato ad essere versati a partire dal 13 novembre. Dalla fine di dicembre in avanti partirà la liquidazione della restante parte delle risorse comunitarie, pari ad ulteriori 85 milioni di euro. “Si tratta di una anticipazione ottenuta in un momento di difficoltà per il Governo del Paese - spiega il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – dato che normalmente gli aiuti PAC sono erogati a partire dalla prima decade del mese di dicembre. L’arrivo delle risorse comunitarie, attraverso l’anticipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, darà sollievo ai nostri imprenditori agricoli

che a causa di una crisi non più ciclica ma strutturale manifestano da mesi gravi problemi di liquidità. L’azione di Coldiretti continuerà perché sia raggiunto l’obiettivo dei pagamenti nella misura del 100% e perché la nuova PAC dia altrettante garanzie agli imprenditori agricoli attivi, ossia a coloro i quali vivono di agricoltura e non animano le campagne esclusivamente a fini hobbistici”.

Acli Terra costernata per il drammatico disastro ambientale che sta sconvolgendo l’Italia

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l Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, esprime solidarietà alle popolazioni sarde, gravemente colpite dalle alluvioni, che, in questi giorni, hanno messo in ginocchio tutto il territorio. Oltre al profondo dolore e a sentimenti di fraterno cordoglio alle famiglie delle vittime, Zannini ha manifestato la sua preoccupazione anche per i danni ingenti all’intera economia della Sardegna ed, innanzitutto, alle aziende agricole ed al sistema agroalimentare nel suo complesso. Nelle campagne sono stati distrutti molti ettari di raccolti e, con essi, anche stalle e magazzini, con risvolti drammatici per chi ha investito nel comparto agricolo sardo. Piogge incontenibili hanno allagato i terreni agricoli che non sono riusciti ad assorbirne l’enorme quantità d’ac-

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qua, generando esondazioni e smottamenti . Mentre ingenti danni si registrano anche in altri territori, come nella Calabria ionica, dove l’agricoltura è stata profondamente compromessa, appare ormai non più rinviabile la scelta di attivare urgentemente interventi di tipo straordinario per sostenere le aree rurali. Altrettanto indispensabile ed urgente è predisporre un programma di prevenzione e manutenzione ordinaria del territorio, al quale il Governo deve destinare risorse specifiche per la tutela organica del suolo, necessaria ad evitare ulteriori dissesti idrogeologici, causati, principalmente, dall’abuso edilizio e dalla cementificazione consentita o tollerata anche nei comuni a rischio.

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gricoltura

Il nuovo Presidente Coldiretti

Moncalvo (33 anni), piu’ giovane tra i rappresentanti di imprese e lavoratori

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l nuovo leader della Coldiretti è Roberto Moncalvo che con i suoi 33 anni è il piu’ giovane presidente tra tutte le associazioni di impresa e dei lavoratori presenti in Italia e rappresentate nel Cnel i cui vertici hanno in media una ètà quasi doppia di 62 anni. Lo ha eletto l’Assemblea nazionale della Coldiretti con 1,6 milioni di iscritti diffusi su tutto il territorio nazionale. La scelta della principale organizzazione agricola europea e’ coerente con il processo di rinnovamento della classe dirigente sul territorio dove l’età media dei presidenti regionali è di 46 anni, ben al di sotto dell’età media della classe dirigente italiana impegnata nelle politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione che è di 58 anni, con un punta di 69 anni per i banchieri. La sua storia è rappresentativa del crescente numero di giovani provenienti da settori diversi che hanno deciso di investire in agricoltura portando innovazione e creatività. Laureato in Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico di Torino, è titolare dell’azienda agricola “SettimoMiglio”, che gestisce con la sorella Daniela a Settimo Torinese (To) in Piemonte. Con una superficie di 15 ettari, storicamente ad indirizzo cerealicolo (grano, mais e orzo), l’azienda nel 2005 ottiene il riconoscimento di “fattoria didattica” e dal 2007 inizia a produrre ortaggi e fragole per la vendita diretta con l’apertura di un nuovo punto vendita aziendale. Sono inoltre di prossima apertura un laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli aziendali e una piccola attività agrituristica, a supporto delle attività di fattoria didattica. Nel 2011 promuove la nascita di una piccola cooperativa agricola, “Agricoltori Consapevoli”, con la quale mette in rete alcune aziende agricole del territorio per aumentare la gamma di prodotti offerti ai clien-

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ti, sia nel punto vendita aziendale sia con consegne a domicilio presso luoghi di lavoro o gruppi di famiglie. Nonostante la giovane età, la partecipazione in Coldiretti di Roberto Moncalvo dura da ben 17 anni quando nel 1996 entra a far parte del Movimento Giovanile; dal 2003 al 2007 è delegato provinciale del Movimento Giovanile Coldiretti Torino; dal 2005 è componente l’Esecutivo nazionale Giovani Impresa; dal 2007 al 2011 è vice presidente di Coldiretti Torino; dal 2009 al 2011 è delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Dal dicembre 2011 Roberto Moncalvo è presidente di Coldiretti Torino. Dal 3 dicembre 2012 è presidente di Coldiretti Piemonte. Dal gennaio 2013 è membro di giunta della Confederazione nazionale di Coldiretti. Il sesto presidente della storia della Coldiretti avrà il compito di guidare una organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con le fattorie, i mercati, e le botteghe di Campagna Amica ed il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana. La Coldiretti è una grande forza sociale che rappresenta le imprese e valorizza l’agricoltura e la pesca dal campo alla tavola, come risorsa economica, sociale e ambientale. Costituita nel 1944 la Coldiretti può contare su 1,6 milioni di associati e sulla maggioranza assoluta delle imprese che operano nell’agricoltura italiana che la rendono la più grande Organizzazione agricola italiana ed europea a cui fanno capo circa il 70 per cento degli iscritti alle Camere di Commercio tra le organizzazioni di rappresentanza. La Coldiretti è anche la prima organizzazione agricola datoriale come numero di imprese che

assumono manodopera. La diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 97 federazioni interprovinciali e provinciali, 724 Uffici di Zona e 5.668 sezioni comunali. In pratica, l’organizzazione è presente in quasi ogni comune del nostro Paese. Del sistema Coldiretti fa parte, tra l’altro, Creditagri Italia, la prima “banca” degli agricoltori italiani che, con delibera della Banca d’Italia del 5 giugno 2012, è stata abilitata come ente di garanzia vigilato dalla banca centrale e iscritto nell’elenco speciale degli intermediari finanziari ex Art. 107 del Testo Unico Bancario (TUB) e la Fondazione Campagna Amica della quale fanno parte 6.566 aziende agricole, 1.179 agriturismi, 330 cooperative, 1.125 mercati, 146 botteghe ai quali si aggiungono 254 ristoranti e 128 orti urbani, per un totale di oltre 8.200 punti vendita. Promossa dalla Coldiretti è anche Ue.Coop - Unione Europea delle Cooperative, l’associazione nazionale di promozione, assistenza e tutela del movimento cooperativo, riconosciuta dal Ministro dello sviluppo economico, alla quale hanno già aderito oltre quattromila cooperative per un totale di 285.000 associati che operano in tutte le Regioni e in tutti e 14 i settori dell`albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. www.foglie.tv


SOSTITUISCE IL DIMISSIONARIO SERGIO MARINI

MONCALVO NUOVO PRESIDENTE COLDIRETTI

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oberto Moncalvo e’ il nuovo Presidente della Coldiretti. Lo ha proclamato il Segretario organizzativo Enzo Gesmundo al termine dell’assemblea elettiva. Moncalvo ha ottenuto 124 voti, pari al 99,29 per cento dei consensi mentre la Giunta nazionale e’ stata integrata con la elezione a componente di David Granieri, Presidente di Coldiretti Lazio, anch’egli eletto con una sostanziale unanimita’; Mauro Tonello mantiene l’incarico di Vicepresidente vicario. Nel suo primo discorso da Presidente Nazionale della Confederazione, Moncalvo ha molto insistito sulla “fedelta’ nei confronti del progetto di sviluppo che come Coldiretti abbiamo lanciato”. “Sappiamo di avere amici, e ne abbiamo tanti, ma sappiamo anche di avere nemici, non pochi, che ci scaldano il cuore perche’ ci fanno capire cio’ che non siamo e cio’ che non vogliamo essere”, ha detto, citando il Nobel per la Letteratura Eugenio Montale. Moncalvo ha ricordato il percorso costruito dalla confederazione in questi anni e il suo “progetto economico”, che “fa la differenza”. Una differenza che si esplica nel fatto che “abbiamo saputo mettere al centro di ogni nostra giornata azioni concrete, iniziative che si possono vivere, raccontare”, ha aggiunto, precisando che per questo la “comunita’ di uomini e di donne” della Coldiretti richiede una “organizzazione forte”, che “continuera’ ad essere fondamentale e che vogliamo ringraziare”. “Decideremo insieme” le azioni che vogliamo portare avanti, ha continuato, ma che resteranno ancorate a due obiettivi: da una parte cambiare il modello di sviluppo per riportare il paese alla crescita dall’altra portare avanti “il nostro progetto economico”, “rafforzandolo, facendolo crescere”, “con intelligenza, ma anche con grande rapidita’”. Per la confederazione - ha asserito Moncalvo - il centro e’ il socio. “Dobbiamo guardare sempre a lui”, dargli “sempre piu’ risposte concrete N°21 - 1 dicEMbre 2013

Il nuovo Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo

e sempre piu’ voce ricordando che la forza della Coldiretti “e’ da sempre nel contatto umano, nella capacita’ di parlare ai nostri soci, fino al piu’ piccolo ufficio di zona”. E il progetto economico e’ l’elemento di “grande differenza” che la Coldiretti ha saputo mettere in campo per rafforzare il suo legame coi soci. Il nostro atteggiamento - ha continuato - deve essere quello della “radicalita’ intelligente”. “Non e’ - ha spiegato - un gioco di parole, ma un modo di essere, una postura che dobbiamo avere sempre di piu’. Non si tratta di portare avanti obiettivi ideologici estremi ne’ di dimostrare scarsa

attitudine al dialogo, ma di dire che se abbiamo un obiettivo, da quell’obiettivo non dobbiamo deflettere mai, non dobbiamo mai accodarci a contesti opachi ne’ cedere all’attesa”. Uno degli obiettivi fondamentali della Coldiretti enunciato da Moncalvo e’, sia per quel che riguarda l’applicazione della Pac in Italia sia per gli incentivi o agevolazioni nazionali o regionali, dare assoluta priorita’ a “chi vive di agricoltura”; l’altro, mettere fine al “furto di identita’ e di valore” rappresentato da contraffazione e italian sounding.

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L’importanza della sicurezza sul lavoro Da tempo ormai si sente sempre più parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di regole e di adempimenti da rispettare, di modelli organizzativi da implementare e di corsi di formazione da seguire. Tuttavia, spesso, la sicurezza sul lavoro diventa semplicemente oggetto di campagne di sensibilizzazione e di disdicevoli slogan da campagna elettorale. Nella maggior parte dei casi il tutto si limita a meri adempimenti burocratici e ad una ossequiosa forma di rispetto passivo della legge senza che nulla sia aggiunto o modificato all’ambiente in cui si vive e lavora e senza che nulla contribuisca a migliorare le condizioni del benessere lavorativo. A distanza di anni dalla prima riforma organica della normativa in materia di sicurezza sul lavoro (ndr. D.Lgs. 626/94) è forse giunto il momento di mettere fine a questa cattiva “abitudine” e di capire che fare sicurezza significa poter agire anche su leve aziendali che di riflesso influiscono sulla produttività e sulla redditività del lavoro. È giunto quindi il momento di voltare pagina. Per invertire finalmente la rotta, a nostro modesto avviso, bisogna ricominciare dalle persone che compongono i gruppi di lavoro ed necessario comprendere che l’organizzazione e il profitto non sono obiettivi inconciliabili con un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Basterebbe guardare le cose da un punto di vista diverso per accorgersi che ogni imprenditore può trasmettere ad ognuno dei suoi collaboratori la consapevolezza che la qualità del lavoro dipende sovente dalle condizioni di sicurezza in cui opera e dal benessere organizzativo che ne deriva. La strada, specie nelle piccole realtà aziendali, è sicuramente impervia ma la giusta direzione può essere intrapresa cominciando da una buona formazione che miri innanzitutto ad un cambiamento culturale di mentalità, nei datori di lavoro prima e nei lavoratori poi. Con il “Testo Unico” sulla salute

e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) il lavoratore è infatti posto al centro del sistema della sicurezza poiché lo stesso diventa parte attiva ed integrante. Per questo la consapevolezza del lavoratore rispetto al tema della sicurezza non può che derivare dalla sua costante e continua formazione. Il teorema che noi di “Aziende in Sicurezza” proponiamo, forse, ad oggi, risulta ancora avveniristico ma siamo consapevoli e convinti che da questo assunto non si possa più prescindere per il futuro. La sicurezza quindi non è uno schema ma è un brocardo di vita aziendale. È un insieme di principi di consapevolezza che passano innanzitutto attraverso il rispetto di regole cardine per uno stato di diritto. Queste poche righe non hanno alcun intento moralistico ma vogliono semplicemente essere la manifestazione di un contributo al sistema al fine di far comprendere che l’ambiente lavorativo deve e può migliorare. Per far ciò l’importante è puntare su persone disposte ad ascoltare e a crescere, al fine di costituire un gruppo di lavoro che inevitabilmente tenderà alla creazione di modello aziendale più efficiente e al tempo stesso più sicuro.


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gricoltura Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari

PAN e agrofarmaci, tante le perplessità

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na strana congiunzione astrale sta facendo in modo che entro la fine dell’anno si arriverà alla definizione di due normative che impatteranno molto sulla difesa delle colture: il Pan, Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci e l’Allegato II del regolamento CE/1107/09 che contiene l’elenco delle molecole “candidate alla sostituzione”. Apparentemente due norme indipendenti, una nazionale ed una europea, una che impatta sulle aziende agricole e l’altra che interessa le aziende fitochimiche. In realtà queste due norme sono molto “legate”. Talmente legate che al punto “A.7.1 - Strategie fitosanitarie sostenibili” del Pan (quello in fase di discussione) si legge: “Prioritariamente ci si prefigge, nel corso dei cinque anni di validità del Piano, una riduzione dell’impiego di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive individuate come candidate alla sostituzione, secondo quanto riportato ai punti 3.6, 3.7, 3.8 e 4 dell’Allegato II del regolamento 1107/09”. Tutto molto nobile e tutto molto bello ma... sorgono alcune perplessità. Delle circa 330 molecole ora disponibili per la difesa delle colture italiane (rispetto alle 1.000 registrate nel periodo “pre riclassificazione europea”, le candidate alla sostituzione sarebbero circa 100; un’ulteriore potenziale perdita di circa il 30% delle soluzioni disponibili per l’agricoltura italiana (e solo per l’agricoltura italiana). Questo comporta tre rischi: - concorrenza sleale da parte degli altri 27 Paesi europei che potranno candidamente utilizzare prodotti che in Italia non potremo più usare; - maggiore rischi di insorgenza di resistenze, in barba a quanto previsto dall’articolo 7 dell’allegato III del D.Lgs. 150 del 14 agosto 2012 che recita, testualmente: “Ove il rischio di resistenza a un trattamento fitosanitario sia conosciuto e il livello di N°21 - 1 dicEMbre 2013

organismi nocivi richieda trattamenti ripetuti sulla coltura, le strategie antiresistenza disponibili dovrebbero essere messe in atto per mantenere l’efficacia dei prodotti. Ciò può includere l’utilizzo di diversi prodotti fitosanitari con diversi modi di azione”. - nessuna tutela per il consumatore che, queste 100 molecole, se le continuerà a trovare nel piatto su tutti gli alimenti che proverranno dagli altri paesi Ue ed extra Ue. Sempre nello stesso documento (bozza del Pan) e allo stesso punto (A.7.1) si legge che prioritariamente si do-

vrebbero difendere le colture agrarie “attraverso sistemi di lotta biologica e controllo biologico delle avversità”. Sappiamo bene che la difesa anticrittogamica in biologico si basa sull’uso del rame nelle sue 5 forme (idossido, ossicloruro, ossido, solfato neutralizzato e solfato tribasico). Nei documenti in fase di approvazione a livello europeo tra i candidati alla sostituzione c’è anche il rame, in tutte le sue 5 forme. Con buona pace della difesa anticrittogamica per i prodotti biologici...

Il prossimo 13 dicembre all’Hotel Sheraton di Bari con la presenza di De Castro

25° Forum di Medicina Vegetale L’Associazione Regionale Pugliese Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (ARPTRA), il CRSA “Basile Caramia” e lo Europe Direct Puglia hanno organizzato il 25° Forum di Medicina Vegetale, che si terrà il 13 dicembre 2013 presso l’ Hotel SHERATON Nicolaus di Bari. Sarà un Forum importante perchè festeggerà 25 anni di impegno dell’ARPTRA, che anche grazie al sostegno dei partners, è riuscita a tenere alta l’attenzione e la forma-

zione dei tecnici sulle tematiche della protezione delle piante. La presenza del Presidente della Commissione Agricoltura Europea, on. Paolo De Castro, valorizzerà l’evento con la vision sulla riforma della PAC e sul tema base del Forum che sarà: “La protezione delle colture nel nuovo contesto europeo: il ruolo dei tecnici tra nuove normative europee, sostenibilità ed esigenze della GDO”.

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gricoltura Bayer CropScience - I primi vini italiani magis ricevono il certificato

Con Magis la sostenibilità va in etichetta

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gni viticoltore italiano sa quanto piacere porti ogni giorno il suo vino sulle tavole di tutto il mondo. Lo dimostra il primato raggiunto quest’anno dall’Italia a livello mondiale. Per arrivare a questo traguardo ci vuole impegno, passione e grande attenzione a fare bene tutto, dalla vigna alla bottiglia. Perché in un calice di vino c’è molto più di quello che si vede: il rispetto per il territorio, la qualità degli ingredienti, la cura di chi ci ha lavorato. “I consumatori sono sempre più attenti al rispetto dell’ambiente e al tema della sostenibilità, di crescente importanza nella scelta dei prodotti. – ha dichiarato Domenico Zonin, produttore e presidente dell’Unione Italiana Vini al convegno “Il vino italiano sostenibile si certifica con magis” condotto da Anna Scafuri, Rai - Il mondo del vino italiano è pronto, serve ora un messaggio chiaro di sostenibilità sulle etichette italiane.” Con magis, questo impegno verso l’ambiente e la sostenibilità è riconosciuto e riconoscibile in etichetta. Dopo anni di lavoro e perfezionamento, quattordici aziende vitivinicole italiane ricevono la certificazione magis e altre cinque delle oltre centoquaranta aderenti la riceveranno a breve: i loro vini certificati potranno così utilizzare il marchio magis sulle bottiglie, perchè prodotti nel pieno rispetto di un protocollo tra i più avanzati al mondo, che prevede la gestione del vigneto secondo innovative tecniche di agricoltura di precisione e dove ogni intervento è sapientemente misurato, controllato e tracciato, all’insegna di una produzione responsabile e trasparente verificata da un ente di certificazione indipendente. “Comunicare la qualità di un vino oggi non basta più – dice Roberto Rabachino, presidente Associazione Stampa Agroalimentare Italiana e ambasciatore e referente internazionale della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori alla conse-

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gna delle certificazioni - e anche la degustazione deve andare oltre, per diventare un momento ancora più piacevole e liberatorio che testimoni ai consumatori il valore di chi con grande senso di responsabilità produce certi vini.” Magis certifica un “modo di fare” fondato su alcuni principi differenzianti: il rispetto per la Terra e per il Cliente consumatore; il “fare sempre meglio” come vocazione e modello etico di riferimento; una profonda e dettagliata conoscenza del processo produttivo e della materia prima. Per chi acquisterà una bottiglia di questi vini, quindi, magis si tradurrà in una garanzia di sostenibilità, trasparenza e credibilità, grazie anche al coinvolgimento a monte di un Comitato tecnico-scientifico composto da importanti università, centri di ricerca, associazioni e aziende private e presieduto da Attilio Scienza, Università degli Studi di Milano. “L’agricoltura di precisione è principio fondante di magis – afferma Scienza - e cioè fare solo quel che serve, dove e quando serve, migliorando la sostenibilità della vitivinicoltura e la salubrità del vino. Che non significa “biologico” ma “fare” e produrre

con un rispettoso ed equilibrato senso della misura, frutto dell’esperienza e della collaborazione tra produttori, tecnici e ricercatori.” Il protocollo magis, infatti, fornisce una vera e propria guida pratica per la gestione sostenibile del vigneto, in linea con i disciplinari di produzione integrata regionali e delle normative europee e nazionali, ed è in costante divenire; viene, infatti, aggiornato dal Comitato tecnico-scientifico con le novità via via fornite dalla ricerca e dall’esperienza delle migliori aziende e dei migliori enologi italiani. “La nostra corale adesione a magis – dice Emilio Defilippi, produttore e vicepresidente di Associazione Enologi Enotecnici Italiani, partner di magis - nasce dal fatto che questo modo di fare vino si è dimostrato in grado di ridurre ogni operazione al minimo indispensabile, mantenendo inalterata la qualità e l’unicità di ogni singolo vino. E’ un “supervisore” affidabile, competente e con il senso della misura, che rassicura sulla qualità e sul valore del vino.” Perché un bicchiere di vino possa essere davvero degustato a occhi chiusi. www.foglie.tv


Le prime certificazioni Magis Le seguenti aziende ricevono attestato di DNV Business Assurance:

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gricoltura

Verdura, supermercati e peso variabile i sospettati

Ottobre nella gdo: compare la deflazione

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ella Grande Distribuzione Organizzata, ottobre è il mese della deflazione. Se nei primi nove mesi dell’anno l’indotto dell’ortofrutta nella GDO è stato salvato da un rincaro dei prezzi rispetto all’anno precedente, il mese di ottobre inverte il trend con un -3,4% a valore e -2% a volume. Da un primo sguardo si nota immediatamente la sostanziale differenza tra frutta e verdura: la prima presenta un lieve incremento dei prezzi, mentre la seconda evidenzia un gap deflattivo di 5 punti percentuali. Per quanto riguarda i format di vendita, sono gli Ipermercati a tenere meglio sia dal punto di vista dei volumi (-1,1%) che della deflazione, portando così l’indotto a livello del -2% rispetto all’anno precedente. Viceversa, i supermercati mostrano maggiore deflazione e trend marcatamente negativi: -4,2% a valore e -2,5% a volume. L’analisi per le modalità di vendita aiuta a comprendere meglio il fenomeno deflattivo: il peso imposto si fa carico del decremento a volume (-3,2%), riconfermando a valore il dato dell’anno precedente grazie all’aumento dei prezzi medi, mentre il peso variabile affossa l’indotto delle vendite di ortofrutta presentando un trend del -5,4%.

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Progetto firmato Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo”

Giovani pugliesi e occupazione, favorire l’incrocio tra domanda e offerta

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IOIA DEL COLLE - Favorire l’occupazione dei giovani pugliesi, attraverso l’incrocio mirato tra domanda e offerta. Questo, in sintesi, il senso dell’importante progetto firmato dall’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo”, che sta per entrare nella sua fase operativa. L’iniziativa, già da tempo allo studio dell’Associazione e dei suoi tecnici partners, mira a contrastare fattivamente l’attuale congiuntura occupazionale che, secondo l’Istat, vedrà attestarsi il tasso di disoccupazione nazionale al 12,1%, sino a fine 2013, e al 12,4% nel 2014. Il tutto mentre quello giovanile nel Mezzogiorno è già al 45%. Ciò considerato, l’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo” ha deciso di giocare le sue migliori carte in questa difficile sfida. Nel perseguimento delle proprie finalità statutarie, infatti, l’Associazione si dimostra da sempre attenta a due temi di galoppante attualità: • la costante evoluzione delle nuove tecnologie della comunicazione digitale, soprattutto con riferimento al loro concorso alla definizione dell modernità, attraverso la creazione e la strutturazione di reti di comunità (come è per il social network Youngapulians.net);

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• la nuova richiesta di emancipazione giovanile, collegata con l’attuale congiuntura economica e con il gap generazionale, creatosi sul fronte delle opportunità occupazionali e delle tutele sul lavoro. Intersecando queste due sollecitazioni, l’Associazione è in procinto di sviluppare una piattaforma informatica di comunicazione on line - autonoma, direttamente gestita inhouse e ad accesso gratuito -, tesa a favorire e portare a compimento l’incrocio tra domanda e offerta occupazionale, esclusivamente destinato a forza lavoro pugliese. Il progetto punterà a: • favorire l’occupazione dei Pugliesi,

segnatamente delle giovani generazioni; • favorire la mobilità occupazionale in ingresso, principalmente sul territorio regionale, ma senza precludere quella in Italia e all’estero; • favorire la mobilità di rientro nella regione di origine • favorire l’upgrade formativo, segnatamente di tipo applicativo La piattaforma sarà raggiungibile attraverso l’indirizzo di un dominio a nome, del tipo www.nomepiattaforma.it, e mediante link diretti dai siti www.puglianelmondo.com e www. youngapulians.net.

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Buone notizie dalla ricerca

Arriva la pasta “funzionale” che fa bene alla salute

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n primo traguardo per la ricerca alimentare, a dimostrazione di come la Scienza possa reinventare un classico italiano come la pasta, rendendo il nostro “Made in Italy” sempre più al passo con i tempi e competitivo sul mercato”. Ad affermarlo con soddisfazione , il presidente del CRA (Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura) il prof. Giuseppe Alonzo, al lancio della pasta “funzionale” per il Word Pasta Day – il 25 ottobre tutto il mondo celebra l’alimento simbolo della dieta italiana -. Si tratta di un prodotto di altissima qualità con l’aggiunta di ingredienti e componenti dalla dimostrata efficacia sulla salute umana. Una soluzione innovativa che verrà presentata ufficialmente all’ EXPO 2015. La pasta dai poteri salutistici s’inserisce nel progetto “Password-Pasta e Salute nel Mondo” finanziato in parte dal Ministero dello Sviluppo Economico con il contributo del CRA, che con il suo centro di ricerca per la cerealicoltura (CRA- CER) ha coordinato lo

studio. Hanno partecipato inoltre, le Università di Foggia, Parma,Verona e 6 imprese della filiera pasta (produttori di sementi, mugnai e pastifici) tra cui la Rustichella d’Abruzzo, azienda capofila del progetto. Rilevante anche il ruolo dell’Unità di Ricerca per la Valorizzazione Qualitativa dei Cereali (CRA- QCE) e del Centro di Ricerca per la Genomica e Post Genomica Animale e Vegetale (CRA- GPG). La prima tappa per i ricercatori è stata lavorare sulla materia prima, in particolare su sfarinati funzionali (più ricchi di vitamine, sostanze antiossidanti e proteine d’alta qualità) ricavati da un grano duro decorticato e macinato con mulino a pietra, poi integrati con beta-glucani di orzo (più ricchi di fibra dietetica solubile con effetto prebiotico). A questi sfarinati ricchi di principi funzionali sono stati aggiunti – per la prima volta nell’industria della pasta – spore di batteri lattici. Quindi lattobacilli dai noti effetti benefici e che rimangono attivi per tutta la vita del prodotto, dalla pastificazione alla cottura, fino al transito gastro-intestinale, dopo

di Paola Dileo

l’ingestione . I risvolti scientifici sugli effetti salutistici dei probiotici sono svariati: dal rafforzamento del sistema immunitario alla prevenzione del cancro intestinale. Mentre la regolare assunzione dei prebiotici favorisce l’insediamento a livello intestinale di batteri benefici (lattobacilli e bifidobatteri) a scapito di quelli patogeni. Un grande risultato per i ricercatori italiani, sempre nel solco della sicurezza alimentare, quindi della tracciabilità, della qualità e della salubrità. L’ABC per il vero Made in Italy, che purtroppo deve ancora difendersi da prassi fraudolente a danno dei consumatori e degli operatori economici virtuosi.

Occorre intensificare i rapporti commerciali con il continente asiatico

UNAPROL in Cina per l’olio extravergine italiano targato 1.0.0.% alta qualità

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l meglio della produzione olivicola italiana 2013 all’International Wine & Spirit Fair di Hong Kong. L’evento svoltosi dal 7 al 9 novembre e organizzato da Veronafiere, è stato promosso dal MIPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali). Protagonisti dell’offerta italiana sono stati gli oli a marchio FAI (Filiera Agricola Italiana) e le aziende: Redoro Frantoi Veneti di Grezzana (VR); Società Agricola Trevi “Il frantoio di Trevi” (PG); Oleificio Guglielmi di Andria (BAT); Oleificio Cooperativo Paladino di Palo del Colle (BA); Lucchi e Guastalla (La Spezia); Accademia

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di Paola Dileo

Olearia (Alghero). L’iniziativa promozionale dell’olio d’alta qualità si è basata su degustazioni guidate all’insegna dei diversi profili sensoriali, rivolte a buyer e stampa di settore. A seguire, seminari sull’olivicoltura italiana, riservati a ristoratori, associazioni di consumatori e buyer locali. Secondo dati dell’Osservatorio Economico di UNAPROL , il consumo di olio d’oliva in Cina è una tendenza relativamente recente, orientata verso l’alta qualità. Il nostro Paese è il secondo fornitore d’olio e in particolare quello italiano di alta qualità gode del più alto indice di gradimento da parte di clienti più facoltosi. “Puntiamo ad intensificare i

nostri rapporti commerciali con il mercato di Hong Kong, facendo leva anche sugli aspetti salutistici e nutrizionali del prodotto, evidenziando pregi e diversità degli oli extravergine delle aziende che hanno fatto la scelta di 100% alta qualità italiana”. Ha riferito il Presidente di UNAPROL Massimo Gargano che aggiunge.”Hong Kong è la porta naturale dell’Asia, il continente che offre attualmente maggiori sbocchi di mercato all’agroalimentare italiano. In questo quadro di opportunità non poteva mancare l’olio extravergine italiano che è ambasciatore del made in Italy”.

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G.A.L. Grazie alla Società Cooperativa Europea – rid

Puglia, opportunità di sviluppo

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ERIGNOLA - Nuove opportunità di sviluppo per il territorio pugliese, grazie alla costituzione della Società Cooperativa Europea – Rural Identities Development (S.C.E.-R.I.D.): la presentazione ufficiale nel corso di una conferenza stampa presso la Presidenza della regione Puglia. La nuova SCE-RID è stata costituita lo scorso 19 novembre presso la sede del GAL Piana del Tavoliere, a Cerignola, con l’apposizione della firma da parte di 18 Soci, di cui sei GAL pugliesi ricadenti nelle province di Foggia, BAT e Bari, due GAL bulgari, dieci società private italiane e bulgare, già affermate a livello regionale ed estero per il loro ruolo di supporto agli operatori socio-economici nel ricercare lo sviluppo integrato del territorio. Alla conferenza in Regione hanno partecipato l’assessore alle politi-

di Antonio Resta

che agro alimentari Fabrizio Nardoni, il Presidente GAL Piana del Tavoliere, Valerio Caira, in rappresentanza dei Soci bulgari della SCE-RID, Luchko Makedonski, Coordinatore per la Bulgaria del SUD del Programma LEADER in Bulgaria ed il prof. Francesco Contò, docente presso Università degli Studi di Foggia.

IL CONVEGNO

I Gruppi di Azione Locale nella programmazione 2014-2020

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ISCEGLIE - Il GAL Ponte Lama ha organizzato un convegno di approfondimento sugli strumenti innovativi della nuova Programmazione 2014-2020. Diverse Sono state le Istituzioni rappresentate con cui è avviato una costruttiva fase di confronto: Commissione europea, DG Agri, European Association for Rural Development (ELARD), Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, INEA Puglia. L’obiettivo generale del convegno è stato rappresentare il Leader all’interno della nuova programmazione 2014-2020, inquadrare l’attuale regolamentazione comunitaria e, soprattutto, l’evoluzione per il prossimo settennato. In particolare esperti come Leonardo Nicolia, componente DG Agri, e Valentina Spinelli del MIPAAF, hanno curato l’approfondimento delle tematiche trasversali relative al Programma LEADER e allo sviluppo locale di tipo partecipativo. Ai rappresentanti regionali quali l’Autorità di Gestione del PSR Puglia, Gabriele Papa Pagliardini, e al Responsabile Regionale INEA, Pierpaolo Pallara, il compito di fotografare lo stato dell’arte delle scelte programmatiche a livello regionale alla luce del Quadro Strategico Comune ed all’accordo di partenariato. La presenza

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del rappresentante di ELARD, Radim Srsen, ha avuto invece l’obiettivo di riportare le esperienze degli altri paesi ed eventuali best practice di altri Gal europei impegnati nell’attuazione di programmi integrati oltre il Leader. Infine gli interventi istituzionali: dell’Europarlamentare, Sergio Silvestris, che ha illustrato le sfide della nuova Politica Agricola Comune, al Sindaco della città di Bisceglie, Francesco Spina, mentre le conclusioni sono state affidate all’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni.

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A Perugia

Il GAL Terre di Murgia alla Conferenza dell’AIAB

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ERUGIA - Due giorni per discutere delle opportunità offerte dalla nuova programmazione dei PSR per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali. È questo il tema dell’evento organizzato da AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) a Perugia, nel corso del quale si è discusso della programmazione 2014– 2020 della politica agricola comuni-

taria, nonché della gestione dei futuri piani di sviluppo rurale. La giornata di apertura è stata caratterizzata da un seminario internazionale che coinvolge il mondo ambientalista, le associazioni di consumatori, i produttori agricoli, gli organismi di controllo, il mondo della ricerca, così come tutti gli altri attori impegnati nella promozione e nello sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia ed in Europa. Tra i

Le vie dell’acqua

relatori della conferenza, finanziata nell’ambito del progetto europeo “MIND THE CAP – Il biologico per un futuro sostenibile” : Vincenzo Vizioli, Presidente AIAB, Marco Schlueter, Direttore IFOAM EU, Fernanda Cecchini, Assessore Agricoltura Regione Umbria e Concetta Lo Conte, AGEA. L’invito a relazionare è stato esteso anche al Direttore del GAL Terre di Murgia, Dott. Pasquale Lorusso, il cui intervento è stato incentrato sulle “Buone pratiche di gestione dei Piani di Sviluppo Locale – PSR 2007-2013”. In tal senso ripercorse, in termini di progetti, strategie e azioni volte allo sviluppo, la storia del GAL Terre di Murgia, dal 2006 ad oggi e la vision 2014-2020.

Alla scoperta dell’impianto Idroelettrico di Monte Fellone

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a chiamano oro blu. Ricercata, preziosa, contesa soprattutto nella nostra terra di Puglia, l’acqua è stata la protagonista della escursione organizzata dal GAL Valle d’Itria in collaborazione con l’Acquedotto Pugliese e Legambiente Puglia. Accompagnati da guide esperte effettuato un affascinante percorso lungo le strade di sevizio dei canali principali dell’Acquedotto Pugliese in contrada Montefellone di Martina Franca fino al punto in cui, a circa 244 km dalle sorgenti di Caposele in Campania, dal canale principale, si dirama il sifone leccese che, in maniera capillare, conduce l’acqua all’intero Salento. L’uscita è proseguita con la visita all’unico impianto idroelettrico presente in Puglia, ai piedi della Murgia tarantina, affiancati da un operatore dell’AQP. E’ stata anche l’occasione per fare una breve passeggiata nei dintorni dell’impianto per esplorare la rigogliosa macchia mediterranea che in questo periodo regala abbondanti fioriture di rosmarino selvatico e bacche mature di mirto. L’Acquedotto Pugliese rappresenta, da oltre cento anni, una N°21 - 1 dicEMbre 2013

di Rocco Resta

fra più imponenti ed esemplari opere di ingegneria idraulica realizzate al mondo con una rete idrica che si estende per 22.500 chilometri (30 volte la lunghezza del Po) e che serve più di quattro milioni di persone. Un’opera colossale che regala miracolosamente acqua ad una regione sitibonda come la Puglia.

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Seminari in viticoltura ad AGRILEVANTE 2013

“Vitigni autoctoni pugliesi: attualita’ e prospettive” e “Esigenze degli utilizzatori e obiettivi della ricerca nella meccanizzazione viticola e nell’impiantistica enologica”

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i è svolta a Bari, presso la Fiera del Levante, dal 17 al 20 ottobre u.s., Agrilevante 2013, la rassegna di macchine e tecnologie per le filiere agroalimentari, organizzata dall’Ente Fiera del Levante e da FederUnacoma. La manifestazione è stata caratterizzata da un fitto programmi di seminari, workshop ed incontri organizzati da diversi Enti e strutture che operano nel campo agroambientale ed alimentare. Tra questi, spiccano due incontri organizzati dall’Università degli Studi di Bari, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Piante e degli Alimenti (DiSSPA) e Dipartimento di Scienze Agroambientali e Territoriali (DiSSAT), afferenti alla viticoltura e all’enologia in Puglia. Obiettivo del primo convegno, organizzato dal prof. Giuseppe Gamba-

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corta del DiSSPA, è stato la presentazione dei risultati conseguiti nel recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni regionali, nonché nell’illustrare le nuove iniziative in corso, con particolare riferimento ai vitigni minori in grado di ottenere nuovi e unici vini, garantendo nuove prospettive economiche. E’ stata l’occasione per affrontare tematiche riguardanti i lieviti autoctoni, i batteri lattici, le tecniche di vinificazione e le prospettive dei vitigni autoctoni pugliesi. A tal proposito è emersa ancora una volta l’importanza, per la Puglia enologica, dei vitigni quali il Primitivo, il Negro Amaro, l’Uva di Troia, l’Aleatico, giusto per citarne alcuni, che consentono ai vini pugliesi di raggiungere traguardi ragguardevoli, come riconosciuto dai tanti premi assegnati alle diverse cantine pugliesi. Un ruolo importante,

di Domenico Campanile

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inoltre, è stato decretato per i vitigni autoctoni, cosiddetti “minori”, quali il Minutolo b., Antinello b., Marchione b., Maresco b., riconosciuti da poco alla coltivazione in Puglia per il bacino viticolo della Murgia centrale e il Somarello rs., per il bacino viticolo della Capitanata. Nell’occasione, l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, che ha concluso i lavori seminariali, ha avuto modo di apprezzare l’argomento oggetto di confronto e discussione e di anticipare l’imminente emanazione del decreto ministeriale per la ristrutturazione e riconversione vigneti del Piano nazionale di Sostegno - campagna 2013/2014 che eleverà il contributo forfettario per la ristrutturazione da 13.500 €/ ha a 18.000 €/ha. Pertanto, ha precisato che tale decreto rappresenterà un ulteriore segnale positivo che supporterà l’azione di miglioramento dei vigneti pugliesi, di adeguamento delle produzioni alle nuove esigenze del mercato, oltre che di adozione di modelli produttivi e sistemi di gestione vitivinicola finalizzati a conseguire importanti risultati sia in termini di qualità dei vini che di valorizzazione del territorio.

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(Dall’alto verso il basso) i vitigni autoctoni Antinello b. e Maresco e Marchionne

Obiettivo del secondo convegno, organizzato dal prof. Biagio Bianchi del DiSSAT, invece, è stato la ricerca di un possibile collegamento fra i costruttori di macchine per la viticoltura e quelli di impianti enologici, nell’ottica di una proposizione sui mercati internazionali, specie quelli dei paesi emergenti, con proposte complete, in grado di soddisfare tutte le esigenze di meccanizzazione della filiera vitivinicola. Con questo scopo, è stato promosso un confronto dialettico, moderato dal Prof. Ing. Danilo Monarca dell’Università degli Studi della Tuscia, di carattere tecnico-scientifico sullo stato dell’arte della ricerca e dell’offerta industriale nel settore delle macchine e degli impianti da impiegare per le fasi di campo e di trasformazione, fino al trattamento dei sottoprodotti, anche in relazione alle problematiche di impatto ambientale che caratterizzano la filiera. In sintesi,

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il confronto ha fatto emergere le esigenze degli utilizzatori (relatori ing. Raffaele Leo e dott. Christian Zulian) quale stimolo per i costruttori e per gli studiosi del settore (relatore Prof. Marco Vieri), ad orientare, rispettivamente, l’evoluzione tecnica dei propri prodotti e gli obiettivi delle proprie ricerche. I lavori seminariali sono stati conclusi dallo scrivente in qualità di delegato dell’Assessore regionale Nardoni che ha colto l’occasione per evidenziare l’attenzione dell’Assessorato per l’intero comparto vitivinicolo ed enoligico regionale e per soffermarsi, in particolare, sui due strumenti finanziari che incentivano la meccanizzazione e

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l’impiantistica enologica in Puglia: 1. il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007/2013; 2. il Piano Nazionale di Sostegno – OCM vino. Nell’ambito del PSR Puglia ha evidenziato l’esistenza di 2 misure finanziarie dedicate e precisamente: • la misura 121, che finanzia l’ottimizzazione dei processi di produzione delle cantine ed in particolare l’acquisto di macchine operatrici innovative per la meccanizzazione delle operazioni di raccolta e di potatura verde del vigneto allevato nelle forme verticali e l’acquisto di macchine innovative per la trasformazione, confezionamento e commercializzazione dei vini di qualità nell’ambito di filiera corta. • la misura 123, che finanzia gli

(Dall’alto verso il basso) i vitigni autoctoni Maresco, Somarello rosso e Minutolo

adeguamenti strutturali delle cantine quali l’acquisto e l’installazione di impianti, macchine ed attrezzature per la realizzazione di linee di lavorazione dei vini di qualità, dall’ingresso della materia prima al prodotto finito (vino). Nell’ambito del OCM vino, invece, ha sottolineato l’importanza della misura “investimenti”, per la realizzazione di punti vendita e sale degustazione extra aziendali, attività di e-commerce e di “cantina virtuale” nonché di show – room e piattaforme logistiche con l’acquisto di macchine e attrezzature dedicate. In tale contesto sono stati presentati alcuni dati tecnico-finanziari che me-

glio inquadrano il comparto e precisamente: 58 Progetti Integrati di Filiera ammessi a finanziamento, di cui n. 11 PIF della filiera vitivinicola, pari al 20% dell’intero comparto agroalimentare pugliese, per investimenti superiori a 127 milioni di euro (precisamente € 127.257.239,00), ed aiuti concessi pari al 50% dell’investimento e quindi poco più di 63,5 milioni di euro (€ 63.659.578,17 per l’esattezza). A questi numeri sono stati aggiunti quelli della Misura Investimenti dell’OCM vino che, solo per la campagna 2012/2013, ha finanziato ben 48 cantine pugliesi per la realizzazione di punti vendita, sale degustazione extra aziendali e show – room con un impegno complessivo di spesa poco superiore ai 3 milioni di euro. Da ultimo, lo scrivente ha menzionati i dati relativi alla misura “ristrutturazione e riconversione vigneti” che ha consentito di erogare in Puglia quasi 22 milioni di euro in favore di n. 900 viticoltori pugliesi per complessivi 1.773 ettari di vigneto da ristrutturare e/o riconvertire con l’utilizzo prioritario di vitigni autoctoni. In conclusione, quindi, le sollecitazioni emerse nel corso degli incontri hanno rappresentato spunti di riflessione per la redigenda programmazione dello sviluppo rurale 2014/2020 in Puglia. www.foglie.tv


NUOVA APERTURA BANDO MISURA 311 AZIONE 5

“Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita ai soggetti gestori di energia da fonti energetiche rinnovabili”

Con la presente siamo a segnalarLe l’opportunità finanziaria prevista dalla misura 311 azione 5 “Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita ai soggetti gestori di energia da fonti energetiche rinnovabili”, a favore di Interventi di diversificazione delle attività esercitate presso le imprese agricole, al fine di favorire la creazione di nuove fonti di reddito e occupazione, valorizzando il ruolo multifunzionale delle aziende, per contrastare la diminuzione della competitività del settore agricolo e il conseguente abbandono delle attività. Il bando è predisposto dalla Regione Puglia, per il tramite dei GAL. Beneficiari: Imprenditori agricoli in forma singola o associata; Spese ammissibili: Sarà concesso il sostegno agli investimenti materiali per la realizzazione di nuovi impianti e acquisto di attrezzature per la produzione e la vendita di energia solare e/o da eolico, limitati ad una potenza elettrica nominale complessiva di 0,65 MW. Gli interventi dovranno essere attuati a bilancio ambientale nullo o positivo e nel rispetto della normativa ambientale vigente. Spese generali di consulenza nella misura del 10 % dell’investimento ammesso solo se connesse all’operazione finanziata. Caratteristiche degli impianti:

Per la certezza di un risultato

Impianto di minieolico ossia con aereo generatori di potenza compresa tra i 3 kw e i 200 kw. Impianto di fotovoltaico da sovrapporre alla copertura di serre già esistenti e realizzato su un edificio dell’azienda agricola, accatastati e utilizzati nell’ambito delle attività agricole ovvero come abitazione dell’imprenditore agricolo. Intensità degli aiuti: Il sostegno sarà concesso nella forma di contributo in conto capitale fino al 40% della spesa ammessa ai benefici. L’importo massimo di spesa ammissibile varia in funzione del GAL di appartenenza, nello specifico nel caso in cui la superficie aziendale condotta ricada in comuni diversi e non afferenti allo stesso GAL , la domanda di aiuto sarà presentata al GAL nel quale ricade la maggior parte della superficie agricola totale, a prescindere dall’ubicazione degli investimenti oggetto della domanda di aiuto. Nel caso in cui la superficie aziendale condotta ricada prevalentemente in Comuni non afferenti ad alcun GAL e gli investimenti siano ubicati in Comuni appartenenti ad un GAL, la domanda di aiuto sarà presentata al GAL nel cui ambito territoriale sono ubicati gli investimenti. La scadenza per inoltrare la richiesta di accesso al sistema informatico è fissata alla data del 26/10/2013, mentre la consegna cartacea è fissata al 10/11/2013.

FINAGRI srl

Consulenze tecniche e finanziarie in agricoltura ed agroindustria Via 114 - 76011 N°16Piave, - 15 settembre 2013 - Bisceglie - BT - Tel/Fax 080 392 51 83 - e-mail: info@studiofinagri.it 29 31 N°15 1 settembre 2013 N°12 lugliO 20132013 N°19 - 15 NOVEMbre N°20 NOVEMbre 2013

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