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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE
N° 8 • 1 Maggio 2014
fieramente
agricola Dal 30 aprile al 4 maggio a Foggia
secolare Fiera dell’Agricoltura agricoltura Abbattuti 104 ulivi per la ‘xylella fastidiosa’ Svelato il “segreto” della pesca noce
agroalimentare Affari a tavola: un contratto su due chiuso fuori ufficio
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Editoriale
1 maggio 2014 - n. 8 - Anno 9
Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione
Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Nica Ruospo, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it
L’industria agroalimentare italiana a Expo 2015
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di Vito Castellaneta
ue padiglioni e circa 2.600 mq per raccontare l’agroindustria italiana ai visitatori di Expo 2015, in un viaggio interattivo per scoprirne i prodotti, i protagonisti, la ricchezza dei territori, i marchi e gli imprenditori che li hanno creati e sviluppati, rendendoli un riferimento per l’economia del Paese e ambasciatori dell’italian food nel mondo. Sono le caratteristiche di Federalimentare 4EXPO, progetto di edutainment che Federalimentare, la Federazione dell’industria alimentare italiana, con il suo partner operativo Fiere di Parma, ha presentato a Expo 2015 SpA. E che costituirà il principale canale di comunicazione per la divulgazione e valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare all’Expo Milano 2015. Federalimentare 4EXPO vivrà in 2 padiglioni polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani e collegati tra loro da una passarella di 8 metri di larghezza. Coinvolgerà circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà nei suoi spazi istituzionali fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione. I padiglioni avranno un design interno e esterno armonizzato con quello del Padiglione Italia, di cui saranno lo “specchio industriale”, e si troveranno in una posizione strategica (NE 10 e NE 11), nella “testa” del “pesce” e in prossimità dell’ingresso Est, dal quale passerà il 40% del pubblico ma la maggior
parte degli operatori “professionali” che visiteranno Expo 2015. Il progetto, che non prevede attività commerciali e di vendita, sarà un percorso interattivo per comprendere il valore delle filiere alimentari attraverso la galassia dei prodotti e delle aziende che hanno scritto la storia dell’Italia alimentare. Saranno 9 i percorsi tematici di edutainment dedicati ai settori chiave dell’industria alimentare (latte, formaggi e derivati; conserve vegetali; condimenti; sfarinati, pasta e pizza; carni; ittico; bevande; dolci; spezie e coloniali). 9 viaggi esperienziali realizzati con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, che le aziende renderanno concreti e tangibili grazie alle postazioni interattive (fino a 500) che sveleranno ai visitatori il loro patrimonio storico e culturale. Oltre all’area edutainment, Federalimentare 4EXPO sarà anche il fulcro di eventi e relazioni istituzionali per il settore: le 2 terrazze – caratteristica unica nell’architettura dei Padiglioni di Expo 2015 – e la grande sala eventi polifunzionale da 1.500 posti, situata al piano terra del padiglione NE 10. Spazi che, in 6 mesi, ospiteranno circa 200 tra iniziative di promozione e comunicazione organizzate dalle aziende aderenti a Federalimentare e i principali appuntamenti del settore (assemblee delle associazioni di categoria, convention aziendali convention aziendali dell’industria alimentare, ecc.).
Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264
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gricoltura
A Zapponeta ricerca e industria insieme contro i nematodi delle orticole
Agli orticoltori pugliesi una soluzione “forte per natura” contro i nematodi
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enerdì 11 aprile a Zapponeta Vincenzo D’Aloisio, agronomo pugliese, ha coordinato l’incontro organizzato da Bayer CropScience dal titolo “Flocter: un esecito al tuo servizio, forte per natura”. Ad aprire la riunione tecnica è stato il sindaco Giovanni Riontino, orticoltore, il quale ha rimarcato come nel comune il 90% della popolazione sia occupata nel settore agricolo. Tra le attività fatte fino ad oggi ha sottolineto l’anticipo del periodo di irrigazione; la gestione oculata di rifiuti agricoli, teli plastici e confezioni di agrofarmaci sono oggi una priorità comunale così come anche la valorizzazione del recente ottenimento del marchio IGP per la cipolla bianca di Margherita di Savoia. La tematica molto sentita della difesa dai nematodi nocivi è tata introdotta dal Prof. Francesco Paolo D’Errico dell’Università di Portici, che ha sottolineato come i nematodi, che rivestono un ruolo chiave nella fertilità del suolo, siano spesso dei fitoparassiti e, se non opportunamente controllati da altri antagonisti naturali, arrechino danni significativi alle produzioni orticole. Nell’areale di Zapponeta la problematica è notevole ed è questo uno dei pochi luoghi dove è possibile riscontrare contemporaneamente tutti e tre i seguenti gruppi di nematodi: galligeni, cisticoli e quelli appartenenti al genere Dythilenchus. A rimarcare la necessità di prodotti nematocidi, ma contemporaneamente il loro uso corretto e sostenibile, è sta-
to Vincenzo D’Aloisio, il quale ha illustrato le nuove normative riguardanti l’agricoltura sostenibile e la tracciabilità delle produzioni. In un quadro futuro di un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e dei consumatori l’impiego degli agrofarmaci e soprattutto dei nematocidi deve essere fatto con serietà e responsabilità da parte di tutti gli agricoltori. Proprio in questa direzione va il prodotto Flocter, un nuovo ed innovativo nematocida di origine naturale; a base di Bacillus firmus (ceppo I-1585). Illustrato da Carlo Risi di Bayer CropScience, Flocter evidenzia ottime doti nel controllo diretto dei nematodi, attraverso un’azione decisa sull’ovisacco, così come una protezione efficiente delle radice tramite colonizzazione dell’apice radicale. Ma Flocter vuole andare oltre la semplice efficacia e lo fa grazie anche al suo ottimo profilo di sicurezza sia per l’operatore che si trova a maneggiare un prodotto ben classificato, sia per il consumatore grazie al perfetto profilo residuale. Le produzioni sono influenzate positivamente, non soltanto grazie al controllo dei danni da nematodi, ma anche a seguito di un effetto fisiologico sullo sviluppo delle radici, del metabolismo
fotosintetico, e dell’accrescimento epigeo. Nei nostri suoli i nematodi non sono l’unica avversità per le piante: anche i funghi, e tra questi Pyrenochaeta lycopersici agente della radice suberosa del pomodoro, hanno un ruolo chiave nel determinare perdite di produzione. Il Prof. Aniello Crescenzi dell’Università della Basilicata ha quindi delineato i tratti principali di questa malattia fungina che attacca le radici delle orticole ed in particolare del pomodoro, determinando una crescita stentata e una produzione depressa. Nelle sperimentazioni condotte con Flocter per il contenimento dei nematodi è emersa, oltre al buon controllo dei nematodi galligeni, anche la capacità di questo microorganismo di limitare i danni arrecati all’apparato radicale da parte dell’agente fungino. Il prodotto Flocter è registrato su pomodoro, melanzana, peperone, melone e cocomero, cetriolo e cetriolino, zucchino e zucca, carota, tabacco, sia in serra che in pieno campo. Per maggiori informazioni su Flocter, dosi e modalità d’impiego, si rimanda all’etichetta autorizzata e al sito internet www.bayercropscience.it
Sommario AGRICOLTURA
6 A Zapponeta ricerca e industria 13 L’Europa firma i prodotti 8
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agroalimentare
una soluzione contro i nematodi La Fiera Agricola di Foggia dal 30 aprile al 4 maggio Foggia fieramente agricola 65° Edizione Internazionale Città del Bio con oltre 200 Comuni Italiani L’ortofrutta dal 2000 al 2012 Il trend della produzione mondiale Abbattuti 104 ulivi Erano al di fuori della ‘zona rossa’ il nuovo sito di UNCAI Contoterzisti Agromeccanici e Industriali il“segreto” della pesca noce La ricerca agricola
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ma il Sud non esiste contratti chiusi fuori ufficio meglio di riunioni e conference call Salute e alimentazione Il latte crudo e quello pastorizzato Formaggi, l’aiuto europeo in caso di crisi su DOP e IGP in tavola la solidarietà l’iniziativa lanciata da Selex Tutela delvero Made in Italy in usa attuare legge salva olio La cucina italianatrionfa al concorso “Olive Oil in Cooking”
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eventi
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Le” bellezze” della Puglia protagoniste Coca Cola, limited edition 8 lattine della Coppa del Mondo
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WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo a portata di click
La Puglia per Vendola affida a Dario Stefàno la guida
Risparmio idrico e produzioni di qualità
Nuova PAC: lotta a tutte le rendite
La Puglia per Vendola affida la guida politica del Movimento al Senatore Dario Stefàno che assume la carica di Presidente. L’annuncio in conferenza stampa a Bari, con i Consiglieri regionali del movimento Angelo Disabato, Francesco Laddomada, Giovanni Brigante, l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni ed il nuovo Coordinatore regionale Nicola Scelsi.
Risparmio idrico coniugato con produzioni di qualità: questa l’ambiziosa finalità del progetto Hydrotech, sviluppato da enti di ricerca ed aziende private come Sysman di Mesagne e Dyrecta Lab di Conversano.
Grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che non vivono certo di agricoltura sono l’élite intoccabile dei 303 beneficiari di contributi che ricevono un importo di quasi 49 milioni di euro, a fronte dei 390 milioni di euro che arrivano in Puglia attraverso la Politica agricola comune.
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N°7 - 15 aprile 2014
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Quest’anno dal 30 aprile al 4 maggio
La Fiera Agricola di Foggia dal 1900 ai giorni nostri
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a Fiera di Foggia ha origine centinaia di anni or sono ma in questa pagina ci si vuole dedicare agli sviluppi che la stessa ha avuto a partire dai primi del 900 e che la ha portata ad essere quella che oggi appare ai nostri occhi tra la fine di aprile e i primi di maggio di ogni anno. Agli inizi del secolo la trasformazione agricola della Capitanata, iniziata con l’abolizione del Tavoliere e con il passaggio definitivo dalla pastorizia alla cerealicoltura, si è ormai realizzata. Tale trasformazione comportò, come è noto, l’affermazione del tipo di impresa capitalistica, con la meccanizzazione sempre crescente delle coltivazioni. Tuttavia al
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(notizie tratte dal sito di Alberto Mangano www.manganofoggia.it) notevole aumento delle possibilità zio il 25 Maggio di ogni anno, per la mercantili offerte dal vivace momento durata di tre giorni. Le autorità comuche attraversava il mondo agricolo, nali e il Consorzio Agrario Provinciale, non corrispose un incremento della in data 1904, presero l’iniziativa di Fiera. Cessato il mercato armentario, abbinare alla fiera le Esposizioni Proche aveva trovato suoi canali alterna- vinciali Zootecniche volte a premiare i tivi, si deve constatare che in tale pe- migliori soggetti equini, bovini, ovini e riodo la fiera di Foggia raggiunse il suini allevati nelle aziende agrarie punto più basso del suo livello mer- della provincia. Era evidente l’imporcantile, limitandosi gli organizzatori a tanza di tale iniziativa che serviva a gestire il tradizionale mercato del be- ben differenziare la fiera di Foggia stiame come una qualunque delle tan- dalle altre fiere pugliesi nelle quali il te fiere che si svolgevano nei comuni mercato zootecnico era lasciato alla della provincia. Intanto il 1900 si era libera presenza di commercianti e aperto per la fiera con una novità che “sensali” di bestiame, figure caratteririguardava la data di effettuazione. stiche delle fiere paesane che per alPer decisione delle autorità comunali cuni settori (es. quello equino) erano fu stabilito che la data tradizionale in mano ai famigerati “zingari” dei della fiera sarebbe stata fissa, con ini- quali ancora oggi si raccontano i leg-
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gendari “trucchi”, capaci di spacciare uno scheletrico ronzino per un autentico purosangue. L’esposizione iniziava il 23 Maggio, due giorni prima della fiera e terminava il giorno dell’apertura della stessa; l’iniziativa coinvolse tutto il mondo politico ed agricolo del tempo con la fondazione di un Comitato d’onore presieduto dal Ministro dell’Agricoltura Rava e di un Comitato Organizzatore presieduto da Emilio Perrone, Sindaco di Foggia. Per gli anni successivi, riguardanti il periodo della prima guerra mondiale e del turbolento dopoguerra, nessun riferimento alla fiera viene riportato nelle cronache cittadine. Poche note sul Calendario delle “Fiere e Mercati” della Provincia di Foggia che la Camera di Commercio era obbligata a pubblicare quale programma per gli ambulanti. Una certa vivacità si ebbe nelle fiere del periodo bellico quale mercato di concentramento dei quadrupedi per gli acquisti del Regio Esercito.Null’altro. Bisognerà attendere il periodo fascista per quello che la stampa locale chiamerà la rinascita della fiera. Che il fascismo abbia individuato nelle Fiere uno dei più qualificati ed efficaci strumenti di propaganda ed “immagine” del proprio regime è indiscutibile. La necessaria modernizzazione della Fiera di Foggia il cui ruolo era ormai scaduto alla spontanea presenza del mercato zootecnico e alle sporadiche iniziative, iniziò nell’anno 1923 con la istituzione delle Mostre Campionarie agricole-industriali. Le mostre, in concomitanza con la tradizionale fiera di Maggio, si svolsero dal 20 al 30 Maggio e ebbero luogo nella Villa Comunale dove vennero costruiti “stands” e tettoie. Le mostre si svolsero negli anni 1923 – 1924 – 1925 ma si interruppero successivamente a causa delle difficoltà economiche e della mancanza di spazio. Mussolini, nel settembre del 1934, di ritorno da Bari dove aveva inaugurata la Fiera del Levante, aveva riproposto alla classe dirigente di Capitanata “con ferrea volontà fascista” il problema della nuova fiera di Foggia. Infatti proprio in quegli anni si era verificata una vera e propria esplosione della N°8 - 1 maggio 2014
meccanizzazione agricola in Capitanata. Essa riguardava non solo le trattrici, ma le prime ed imponenti mietitrebbia a ciclo completo, i potenti “aratri talpa” per il drenaggio dei terreni, che avevano trovato, intorno agli anni 30, le primissime applicazioni in Italia proprio nel Tavoliere, anche per opera di tecnici agrari di elevata competenza che facevano capo alla Scuola Agraria di Portici (De Cillis, Pantanelli, De Dominicis). Tutto ciò rendeva indispensabile una particolare organizzazione di mercato in sede locale. Al mercato delle macchine agricole si poteva aggiungere poi quello dei fertilizzanti e dei concimi
chimici e il settore zootecnico, specie per l’ovinicoltura, rilanciata ad opera dell’Ovile nazionale di Foggia di Nicola Tortorelli e per l’obligatorio ammasso della lana, attuato in regime autarchico. La Civica Amministrazione da tempo aveva provveduto a dirottare in una zona della città, che in passato aveva già visto svolgere le corse dei cavalli, la contrada Pila e Croce, il mercato del bestiame. In tale zona seguendo la secolare tradizione, confluiva il bestiame che spontaneamente veniva a Foggia, per il mercato di due o tre giorni, dal 25 al 27 Maggio e dal 24 al 25 Novembre. In quella zona si decise di far sorgere il quartie-
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re fieristico, per una scelta che, del resto, rispondeva pienamente al piano Albertini, basato sulla “zonizzazione” extra-urbana dei nuovi insediamenti (cartiere, silos, industrie, borghi rurali…) anche se, al tempo, tale soluzione fu giudicata fuori mano. Successivamente il Comune destinò tutta la zona a “Campo fiera” provvedendo con opportune permute ad accorpare tutta la superficie in un quasi regolare quadrato, alla confluenza delle strade per Cerignola e sulla circonvallazione e con possibilità di un raccordo ferroviario. La Civica Amministrazione fece le cose con ampiezza di vedute, destinando alla fiera oltre 250 mq. di superficie, dotandola di servizi e provvedendo a dotare la zona antistante di un’ampia pineta, mentre l’Amministrazione Provinciale provvide alla rete viaria e l’Acquedotto Pugliese ad una rete idrica. La prima fiera nel nuovo “campo fiera” si tenne nel maggio del 1936: si trattò di una edizione di prova, nella nuova zona, limitata al settore zootecnico e alle macchine agricole, indetta dall’Amministrazione Comunale che provvide a collocarvi il bestiame in improvvisate rimessine. L’anno successivo, e cioè nel 1937, si svolse la Fiera Agricola di Foggia: all’inaugurazione ci ritrovò di fronte un quartiere fieristico non ancora recintato, ma abbastanza funzionale, attrezzato come era con tettoie in ferro per il bestiame, una struttura in muratura per mostre espositive, anche se ancora priva dell’ingresso monumentale. Saltando alla fine del ‘54 le forze politiche ed imprenditoriali locali affidarono la Presidenza della Fiera all’on. Gustavo De Meo; il neo presidente
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pose una sola condizione per accettare: il ritorno all’antica e secolare tradizione della fiera, quella agricola-zootecnica, l’unica in grado di assicurare un futuro all’Ente.. Ecco quindi che grazie anche al pieno appoggio del Comune, della Provincia e della Camera di Commercio, il 23 Maggio del 1955 viene inaugurata la Prima Fiera Nazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia, la stessa che dopo oltre 50 anni resiste ancora come punto imprescindibile dell’economia dauna. Quella prima edizione ebbe risultati più che soddi-
sfacenti anche per la presenza di numerose ditte espositrici. Da allora di strada la Fiera ne ha compiuto restando un punto cardine per gli operatori del settore sino al riconoscimento, nel 1972, del carattere internazionale della Fiera di Foggia grazie alla sempre maggiore presenza di organizzazioni commerciali, di delegazioni e di esperti del mondo economico e politico estero: un bel traguardo considerando le numerose difficoltà presentatesi per questa importante istituzione nel corso del XX secolo.
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Secolare Fiera dell’Agricoltura 65° Edizione Internazionale
Foggia fieramente agricola
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a Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia è un grande evento organizzato dall’Ente Autonomo Fiere di Foggia che accorpa tutta una serie di manifestazioni del settore: Cunavidud, la Fiera nazionale delle attività cunicole e avicole; Enolsud, il Salone Nazionale della vite e del vino; il Salone dell’olio DOP e SAI, il Salone dell’acqua e dell’irrigazione. In fiera tutti gli operatori del settore e gli interessati potranno trovare macchinari, ricambi, accessori, prodotti e servizi per l’agricoltura e la zootecnia e prodotti alimentari.
N°8 - 1 maggio 2014
Puglia tra le prime Regioni per numero di operatori e produzioni biologiche
Città del Bio con oltre 200 comuni italiani presente a Foggia
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l quartiere fieristico di Foggia ospiterà la 65ma Fiera internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia dal 30 aprile al 5 maggio 2014. Alla rassegna saranno presenti le Città del Bio. Si tratta della rete dei Comuni e degli Enti Locali che promuovono la “cultura del bio”, e che oggi è presente in 6 paesi (Italia, Francia, Germania, Austria, Grecia e Senegal), con oltre 200 comuni italiani che fanno riferimento alla rete. L’Associazione ha scelto, quest’anno, di progettare un Padiglione dedicato alle produzioni biomediterranee all’interno di una manifestazione di settore che vanta un’esperienza
pluriennale e un prestigio internazionale (circa 30.000 visitatori ogni anno) al fine di mettere al centro dell’attenzione l’agricoltura biologica e contadina, che promuove l’economia sostenibile. Un’agricoltura, quella bio, che ha dimostrato come sia possibile e conveniente offrire al consumatore prodotti freschi, gustosi e genuini, rispettando il ciclo della natura, l’ecosistema e la naturale fertilità dei suoli. Con questa iniziativa Città del Bio intende mettere sotto i riflettori l’agricoltura biologica in una Regione, la Puglia, che è tra le prime per numero di operatori e produzioni biologiche.
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Radicchio, pera, pesca e nettarina per l’Italia, ma il Sud non esiste!
L’Europa firma i prodotti dei suoi territori
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rende il via la campagna europea triennale di comunicazione e promozione della frutta e della verdura DOP e IGP in Francia, Italia e Germania. L’Europa firma i prodotti dei suoi territori è il messaggio forte che la campagna vuole divulgare sottolineando così l’esigenza di qualità e l’esperienza di consumo gratificante che l’etichetta europea garantisce. Protagonisti per l’Italia il radicchio di Treviso, la pera dell’Emilia-Romagna, la pesca e la nettarina di Romagna: non c’è clamorosamente un solo prodotto del Meridione d’Italia (men che meno della Puglia), a purtroppo conferma, ennesima volta e qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’Italia continua a viaggiare a due velocità nonostante i continui cambi di Governo accompagnati da “promesse” pubbliche a favore del Mezzogiorno. Ai prodotti italiani se ne affiancano altri cinque certificati provenienti
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da Francia e Spagna, gli altri due Paesi promotori del progetto. Si tratta del kaki spagnolo della Ribera del Xùquer e di quattro prodotti francesi: la fragola del Perigord, l’asparago di Sables des Landes, il Kiwi dell’Adour e la prugna d’Agen. Finanziata dall’Unione Europea la campagna di comunicazione si pone l’obiettivo di informare consumatori e professionisti del settore sui prodotti a marchio DOP e IGP e sui loro molteplici vantaggi attraverso la valorizzazione e promozione del territorio. I prodotti a marchio europeo di tutela DOP e IGP sono strettamente legati alla specifica zona di provenienza e si presentano con caratteristiche ben definite e garantite. Gusto, stagionalità, territorialità, garanzia di produzione e di controlli sono elementi fondamentali nella distinzione dei prodotti a marchio di tutela rispetto ai prodotti convenzionali. Saranno organizzate giornate di formazione e animazione nelle principali città
italiane e le attività si svilupperanno in due differenti periodi in funzione della stagionalità dei prodotti: da giugno ad agosto per la pesca e nettarina e da ottobre a febbraio per la pera e il radicchio.
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La dieta mediterranea ed i piatti tipici, i tesori artistici e culturali
Le” bellezze” della Puglia protagoniste a Miss Progress International
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stato completato il programma ufficiale della seconda edizione di Miss Progress International. L’Associazione Culturale In Progress, organizzatrice della manifestazione, ha potuto contare sulla fattiva collaborazione delle autorità locali e di numerosi imprenditori che hanno apprezzato i contenuti di questo evento unico nel panorama nazionale. Il gruppo multietnico, che il 9 Maggio raggiungerà il Messapia Hotel di Marina di Leuca, viaggerà alla scoperta dei tesori artistici e naturali della Puglia e gusterà i deliziosi piatti e i migliori prodotti della tradizione culinaria locale, perfetto esempio della dieta mediterranea. Basti pensare che fornitori ufficiali dei vini saranno le prestigiose Cantine Soloperto di Manduria e che, tra i ristoranti che accoglieranno le Ambasciatrici del Progresso, ci sono due eccellenze della gastronomia regionale come la “Villa dei Sogni” di Martina Franca e l’albergo-ristorante “Al Pescatore” di Gallipoli. L’associazione culturale In Progress (San Giorgio Jonico) organizzatrice dell’evento, grazie a un lavoro certosino iniziato lo scorso luglio 2013, ha approntato una serie di appuntamenti che toccheranno alcune tra le più belle città del Tacco d’Italia e che si concluderanno con la finale mondiale, che si svolgerà presso l’incantevole Messapia Hotel a partire dalle 21 (ora italiana) di sabato 17 Maggio e sarà trasmessa in diretta via web da JoTV. Ecco, in sintesi, la lista degli appuntamenti: 9 Maggio: arrivi 10 Maggio: Castrignano del Capo 11 Maggio: Taranto 12 Maggio: interviste con la Giuria 13 Maggio: Ostuni 14 Maggio: Alberobello 15 Maggio: Gallipoli 16 Maggio: Lecce N°8 - 1 maggio 2014
17 Maggio: finale mondiale 18 Maggio: partenze Per conoscere i dettagli delle singole giornate basterà cliccare sul blog dell’evento, collegato al sito ufficiale www.missprogressinternational.com, pubblicato in italiano, inglese e spagnolo. Nella sezione “Concorrenti” sono già visibili le foto di alcune delle trenta concorrenti che attendono con ansia
la seconda finale di Miss Progress International : a rappresentare l’Italia sarà la modicana Esterina Rumè. Già pronto il suo progetto dedicato ai Diritti Umani, tema abbinato all’Italia, che sarà sottoposto all’attenta analisi della giuria che sarà presieduta da Giuseppe Borrillo, direttore del concorso e da Giusy Nobile, presidente dell’Associazione Culturale In Progress.
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Il trend della produzione mondiale
L’ortofrutta dal 2000 al 2012
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no studio del Cso di Ferrara basato su dati Fao analizza in maniera approfondita l’evoluzione dello scenario ortofrutticolo mondiale dal 2000 al 2012. Il sostanzioso Dossier si sofferma sul trend della produzione ortofrutticola planetaria con particolare riferimento ai Paesi della Ue a 28 dove - a differenza dell’aggregato mondiale - i raccolti di frutta e verdura sono in calo. Lo scenario mondiale In termini complessivi, su scala mondiale, si è registrato nel periodo un deciso incremento: da poco meno di 2 miliardi di tonnellate nei primi anni del 2000 a oltre 2,5 miliardi di tonnellate nel biennio 2011-12 (+30%). Particolarmente rilevante appare la crescita delle produzione degli ortaggi, balzati da circa 800 milioni di tonnellate dei primi anni 2000 a 1,1 miliardi nell’ultimo biennio (+33%). Le specie appartenenti a questa macro categoria recentemente hanno ricoperto fino al 43% del totale ortofrutta. Segue il raggruppamento delle radici e tuberi (in questo caso l’aggregato di specie è fortemente condizionato dall’importanza delle patate), che è passato da poco meno di 700 milioni di tonnellate prodotte nei primi anni duemila a circa 800 milioni di tonnellate realizzate nel biennio 2011-12 (+14%). Ultimamente questo aggregato di prodotti r a p pre-
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(prima parte – seguirà sui prossimi numeri di “Foglie”)
senta circa un terzo dell’offerta mondiale di ortofrutta, ma appare in flessione rispetto ai primi anni 2000 quando raggiungeva quota 35%. In deciso incremento, nel confronto tra il 2000 ed il 2012 anche il settore della frutta con una variazione percentuale di oltre 30 punti in più, in termini assoluti da 489 milioni a 643 milioni di tonnellate (+31%). A livello generale la rappresentatività della frutta sale al 25% del totale contro il 24% dei primi anni
duemila. Le specie frutticole a guscio, nonostante siano quasi raddoppiate in volume, incrementando da meno di 8 milioni a poco più di 14 milioni di tonnellate, rappresentano ancor oggi meno dell’1% dell’offerta ortofrutticola mondiale. In base alle macro aree di riferimento si notano andamenti diversificati avvicinandoci agli anni più recenti. Facendo riferimento all’aggregato ortofrutta, l’impulso produttivo maggiore deriva dal complesso dei paesi dell’Estremo Oriente passati da meno di 800 milioni di tonnellate del 2000 (erano il 40% a livello mondiale) a circa 1,1 miliardi di tonnellate (recentement e
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si posizionano a quota 43%). Con questo andamento si rafforza ulteriormente la loro posizione di leadership grazie in particolare all’espansione dettata dalla produzione cinese. Segue la produzione ortofrutticola africana passata da circa 280 milioni a circa 420 milioni di tonnellate (dal 15% al 17% del complesso mondiale). Al terzo posto salgono gli altri Paesi asiatici (in questo aggregato spicca l’India) con una produzione arrivata a superare i 300 milioni di tonnellate, mentre poco più di 10 anni fa non raggiungeva i 200 milioni di tonnellate. In questo caso la quota sul totale sale dal 10% al 12% del volume complessivo generale. La produzione dei paesi dell’UE28 flette, al contrario, da circa 210 milioni a 180 milioni di tonnellate (-14% in poco più di 10 anni), cedendo il terzo posto mondiale e riducendo il proprio peso che scende al 7% quando, pochi anni fa rappresentava circa l’11%. I paesi del Sud America rappresentano attualmente circa il 6% dell’ortofrutta mondiale con un’offerta di oltre 150 milioni di tonnellate annue. I volumi in quest’area geografica appaiono in lieve incremento. Il Nord America, al contrario, scende a circa 120 milioni di tonnellate annue (-10 milioni annui rispetto al 2000) passando al 5% del complesso mondiale. Stessa quota, il 5%, è rappresentata attualmente dai paesi del Medio Oriente con un’offerta però in ascesa a oltre 115 milioni. In controtendenza i Paesi europei extra-UE28 che scendono da 5% al più attuale 4% ma, in questo caso l’offerta ortofrutticola appare sostanzialmente stabile in termini di volumi sui 100 milioni di tonnellate annue. Fortemente distanziati appaiono gli altri paesi americani (stati dell’America centrale e caraibici) che rappresentano circa 1% del totale, pur incrementano con circa 30 milioni di tonnellate. L’Oceania, con meno di 15 milioni di tonnellate, pur espandendo la propria capacità produttiva continua a pesare ancora solo per lo 0,6% del complesso mondiale. La top ten delle specie frutticole nel mondo Il ranking delle principali specie in termini di volume prodotto a livello mondiale di frutta (comN°8 - 1 maggio 2014
presa la frutta a guscio) sono: 1. Banane - la produzione in genere appare in progressivo incremento e la specie è coltivata in molti paesi caratterizzati da un’elevatissima estensione; prevalgono nell’ordine: India, Filippine, Cina, Ecuador, Brasile ed Indonesia. 2. Arance - Brasile ed USA detengono insieme oltre il 40% del prodotto mondiale ma sembrano flettere. Seguono con un trend in aumento Cina, India, Messico e Spagna. 3. Mele - il primo paese produttore è di gran lunga la Cina ed appare in espansione. Seguono con netto distacco gli USA in flessione, Polonia, Turchia, India, Italia e Francia. 4. Uva - al primo posto la Cina (in crescita) seguita da USA, Italia, Francia, Spagna (stabili o in lieve calo) e da Turchia (in aumento). 5. Mango - nettamente al comando India, seguita da Cina, Indonesia, Pakistan e Tailandia; l’incremento produttivo generalizzato è generalizzato. 6. Platani (Plantains o banana selvatica specie simile alle banane ma
generalmente destinata a soddisfare il fabbisogno interno, previo cottura, consumata come se fosse un ortaggio e non esportata) - fortemente concentrata in Uganda, seguita da Ghana, Cameroon, Rwanda e Rep. Centrafricana. 7. Mandarini - quasi il 50% della produzione è cinese. Al secondo posto troviamo la Spagna seguita da Brasile, Egitto, Marocco, Turchia, Iran e Giappone. 8. Pere - oltre il 65% della produzione mondiale è presente in Cina (prevalentemente pera Nashi). Seguono Italia, USA, Argentina. 9. Ananas - oltre il 40% è prodotto tra Tailandia, Brasile, Filippine e Costarica. Seguono ovviamente altri paesi tropicali. 10. Pesche e Nettarine - in forte aumento al primo posto la produzione in Cina con ormai oltre il 50% del totale mondiale. Seguono Italia, USA, Spagna, Grecia. Nel loro insieme queste specie citate rappresentano oltre il 75% della produzione mondiale.
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Erano al di fuori della ‘zona rossa’ delimitata nei mesi scorsi
Abbattuti 104 ulivi per la ‘xylella fastidiosa’
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ono state 104 le piante di ulivo che sono state sradicate in Puglia perché infettate dal batterio della “xylella fastidiosa” che ha costretto nei mesi scorsi la Regione a circoscrivere una sorta di zona rossa e in alcuni casi anche a porre limiti territoriali alla vendita di numerose specie da parte dei vivai. Lo rende noto l’Agenzia per le Attività irrigue e Forestali della Puglia. Gli ulivi abbattuti ricadevano al di fuori dell’area indicata come maggiormente a rischio. Si tratta di focolai di batterio che hanno colpito alcuni
territori di privati a Lecce, Trepuzzi, Galatina, Sternatia e Copertino. Le analisi sulle piante che avevano dato i primi segnali di essiccamento erano state eseguite dalla Regione grazie ad una rete di monitoraggio effettuata da alcuni istituti di ricerca. L’esito positivo ha comportato poi la presa d’atto di una mancanza assoluta di alternative. L’Agenzia per le Attività Irrigue e Forestali ha quindi impegnato una somma di ventimila euro per procedere alla eradicazione delle 104 piante. Trentacinque gli operai della sede leccese impegnati per alcuni giorni nelle operazioni, per
le quali sono stati affittati da aziende locali due escavatori cingolati, due macchine movimento terra gommate, una cippatrice (le altre due utilizzate erano già in dotazione all’Agenzia), un trattore con trincia. Tra le piante individuate come irreparabilmente colpite dal batterio ve ne erano due monumentali, per le quali si è al momento preferito, alla eradicazione totale, una potatura drastica. La “xylella fastidiosa” è un batterio patogeno rispetto al quale non vi sono trattamenti fitosanitari efficaci.
Il portale dei Contoterzisti Agromeccanici e Industriali
È on line il nuovo sito di UNCAI
è
on line il nuovo sito internet di UNCAI Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali, l’organizzazione di rappresentanza dei Contoterzisti Italiani. Grazie ad una veste grafica e ad un layout moderno e accattivante, si presenta dinamico e fruibile nella navigazione. Sul sito www.contoterzisti.it il visitatore potrà entrare in contatto con la neonata Unione che si sta progressivamente strutturando sul territorio, con l’apertura di sezioni regionali e provinciali che presto saranno presenti in tutta Italia. L’Associazione, creata per rilanciare le relazioni con il comparto agricolo, ha lo scopo di dare voce e piena rappresentanza al settore che costituisce un asse portante della filiera produttiva agricola. In linea con le nuove esigenze delle comunicazione Web e Social, l’Unione ha dato vita al sito che attraverso le diverse sezioni – Tariffari, Normativa, Previsioni Meteo, Convenzioni, Video Gallery, Foto Galle-
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ry - mette a disposizione degli operatori e della stampa specializzata tutte le informazioni relative all’Unione, ma anche gli Appuntamenti di riferimento del comparto primario, le News e la Rassegna Stampa. Il portale, insomma, intende offrire un servizio a 360 gradi a tutti i visitato-
ri e ai soci che vi potranno trovare documentazione specifica e circolari, oltre alla parte relativa alla normativa. Il nuovo sito internet è stato pensato come una vera e propria vetrina per tutti coloro che vogliono avere informazioni sull’Unione e sulle sedi che si stanno costituendo. www.foglie.tv
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Ricerca agricola
Svelato il “segreto” della pesca noce
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Italia presenta una produzione annua di 1.3 milioni di tonnellate di nettarine, o pesche noci, che la porta ad essere il secondo produttore mondiale dopo la Cina. . Particolarmente apprezzate grazie alla loro buccia liscia e lucente, le nettarine hanno negli anni acquisito importanti fette di mercato: oggi coprono ad esempio circa il 30% di quello italiano. Tuttavia, fino od oggi, da cosa dipendesse il loro caratteristico aspetto restava un mistero. Ora un team di ricercatori del Cra- Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma, Parco Tecnologico Padano di Lodi e Università Statale di Milano, in collaborazione con l’Università di Bologna l’Iga di Udine ha svelato, in un articolo apparso su Plos One, l’arcano, individuando il gene responsabile della perdita della peluria nella pesca: si chiama PpeMYB25 e sembra essere il controllore della formazione sul frutto dei tricomi, le strutture filiformi che creano la peluria nei vegetali. Questa scoperta permetterà ora di distinguere con assoluta certezza pesca e nettarina, grazie all’analisi del loro Dna. Finora le si potevano distinguere unicamente grazie alla storia della pianta o, ovviamente, dal frutto. Questo, ad esempio, richiedeva, nel caso di coltivazione di piante ottenute da seme dopo incrocio, 2-3 anni per attendere che la pianta arrivasse a frutto. Ora non dovremo più attendere che l’albero fruttifichi, basterà leggere il suo Dna. Già precedenti studi condotti da gruppi di ricerca in tutto il mondo avevano cercato di trovare il bandolo della matassa, non riuscendo tuttavia a giungere oltre l’identificazione della regione (ancora troppo grande, oltre 1 milione di basi) in cui si supponeva si trovasse il gene. Ora il gruppo di ricercatori italiani, che avevano già partecipato al consorzio internazionale per il sequenziamento del genoma del pesco (230 milioni di basi in totale), sono riusciti a fare centro scoprendo che il gene in questione è in realtà un gene della famiglia Myb, che riuni-
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sce diversi fattori di trascrizione, cioè geni capaci di attivare specifiche vie metaboliche e funzioni nelle cellule, come ad esempio la colorazione del seme in mais. “Per cercare di capire – spiega Laura Rossini, ricercatrice dell’Università di Milano che opera presso il Parco Tecnologico Padano – quale gene controlla questo carattere, abbiamo utilizzato un incrocio fra una varietà di pesca (Contender) con una di nettarina (Ambra) andando poi a cercare il gene responsabile di questo carattere in una regione ristretta del genoma. Confrontando la sequenza del Dna di questa regione in diverse pesche e nettarine abbiamo identifi-
cato 291 differenze tra le une e le altre. Una di queste differenze suggeriva come candidato un gene Myb che è strettamente imparentato con un gene responsabile della formazione delle fibre del cotone. Questa differenza abbiamo scoperto era dovuta alla presenza nelle nettarine, all’interno di questo gene, di un frammento di Dna che ne distrugge la funzionalità”. “Grazie a questa scoperta – spiega Ignazio Verde del Cra di Roma – potremo ora selezionare a uno stadio molto precoce le piante di pesco senza mai perdere di vista il carattere nettarina, rendendo più efficiente il processo di selezione varietale”. www.foglie.tv
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Un contratto su due chiuso fuori ufficio
Affari: aperitivi e vino meglio di riunioni e conference call
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ino, elisir di lunga vita e ingrediente fondamentale per una cena romantica? Non solo, la scelta del nettare di Bacco giusto risulta cruciale anche in occasioni formali e di lavoro. Ben un affare su due, infatti, si conclude fuori dalle sale riunioni, durante un aperitivo o un pasto. E’ quanto emerge da un sondaggio di VINO75, enoteca online che mira alla diffusione della cultura enologica grazie alla tecnologia digitale, condotto in rete tra 800 manager e imprenditori, selezionati tra gli 11mila
iscritti al sito web, equamente suddivisi tra uomini e donne, tra nord, sud e centro Italia, in occasione dello scorso Vinitaly, il Salone Internazionale del vino e dei distillati. Nel dettaglio, il 50% degli intervistati ha dichiarato di decidere di dar vita a nuovi rapporti di lavoro (assunzioni, collaborazioni, acquisti, investimenti etc.) durante incontri fuori dagli uffici. Insomma, una nuova e moderna lettura del proverbio latino “in vino veritas”, ma attenti a non esagerare, perché la maggioranza degli intervistati boccia subito chi alza il gomito.
Salute e alimentazione
Il latte crudo non è più digeribile del latte pastorizzato
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otizie poco gradevoli per le persone intolleranti al lattosio che speravano che il latte crudo fosse più facile da digerire rispetto al latte pastorizzato. Una nuova ricerca della Stanford University School of Medicine ha mostrato
infatti che esistono poche differenze fra i due per quanto riguarda la digeribilità. Lo studio, pubblicato sulla rivista Annals of Family Medicine, ha coinvolto pochi partecipanti, sedici, ma a detta dei ricercatori i risultati sono stati molto coerenti fra tutti i volontari e hanno messo in discussione
Unione Europea
alcune affermazioni che, tradizionalmente, riguardano il latte crudo, detto anche non pastorizzato. “Non c’e’ alcuna traccia di beneficio da parte del latte crudo, e il nostro studio lo ha dimostrato”, ha spiegato Christopher Gardner, fra gli autori della ricerca. Si stima che meno dell’1 per cento della popolazione mondiale beva latte crudo, ma, sottolineano i ricercatori, spesso si assume che gli integratori a base di latte crudo comportino particolari benefici ‘’che invece non hanno’’, ha commentato Gardner.
Formaggi Dop e Igp, scatta l’aiuto europeo in caso di crisi
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Un aiuto allo stoccaggio privato in caso di riconosciuta crisi di mercato sarà accordato dall’Unione europea tutti i formaggi a Denominazione d’origine e Indicazione geografica protette (Dop-Igp). Il via libera arriva con l’adozione da parte della Commissione europea di una parte degli atti ‘delegati’ per mettere in atto la riforma della Politica agricola comune, senza i quali la nuova Pac non potrebbe entrare in vigore il priN°8 - 1 maggio 2014
mo gennaio 2015. In base al nuovo intervento di salvaguardia Ue, i formaggi Dop e Igp, riceveranno un aiuto europeo allo stoccaggio privato che scatterà nel momento in cui il prodotto sarà giunto a maturazione senza aver trovare uno sbocco sul mercato. Altri due nuovi settori beneficeranno di questa ‘rete di sicurezza’: il latte scremato in polvere e la fibra di lino. Il Parlamento e il Consiglio Ue dispongono ora di due mesi per eventualmente opporsi alla decisione dell’Esecutivo Ue.
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8 lattine dedicate ai Paesi vincitori della Coppa del Mondo
Coca Cola, limited edition L’ edizione 2014 dei Mondiali FIFATM si avvicina e, per celebrare l’evento sportivo dell’anno, Coca-Cola ha creato una limited edition di 8 lattine, con una grafica dedicata agli altrettanti Paesi vincitori della Coppa del Mondo FIFATM, dal 1930 ad oggi. “Argentina, Brasile, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Uruguay e, ovviamente, Italia. Questi i Paesi protagonisti dell’iniziativa che campeggeranno su 70 milioni di lattine prodotte e distribuite da Coca-Cola HBC Italia e, in Sicilia, da Sibeg” afferma Fabrizio Nucifora, Direttore Marketing Coca-Cola Italia. “Le lattine si trasformeranno in esclusivi oggetti, tutti da collezionare, per festeggiare e ricordare l’edizione 2014 del FIFA World CupTM. Un omaggio che trova radici nel fatto che CocaCola è, da sempre, un’azienda che crede nei valori positivi dello sport e per questa ragione non tifa un’unica Nazionale, bensì i Mondiali FIFA™… Tanto da esserne sponsor ufficiale sin dal 1978.”
Graficamente, gli 8 special pack saranno arricchiti da un’esclamazione di incitamento e incoraggiamento alla squadra, con le espressioni tipiche di tifo di ogni Paese. Le lattine personalizzate saranno a scaffale e nei frigoriferi Coca-Cola dalla seconda metà di aprile fino alla chiusura dei Mondiali FIFATM, e saranno distribuite su tutto il territorio nazionale nei tradizionali punti vendita dei canali HoReCa, distribuzione moderna e tradizionale al consueto prezzo di vendita. “Coca-Cola, come sponsor della FIFA World Cup™ Brazil 2014, affianca a questa serie speciale di lattine collezionabili, molteplici attività volte a supportare la passione dei tifosi per il calcio. Con il FIFA World Cup™ Trophy Tour by Coca-Cola, ad esempio, a partire da settembre 2013 Coca-Cola ha portato la Coppa dei Mondiali FIFA™ in oltre 90 Paesi, tra i quali l’Italia, per rendere la Coppa dei Mondiali FIFA™ 2014 realmente #lacoppaditutti con valori distintivi come inclusività e condivisione.
dal 12 aprile (inaugurazione ore 18.30) al 29 maggio
THE SEVENTIES COLLECTION GLI ANNI 70 IN MOSTRA presso la galleria ANTIK DESIGN via Leopardi 50 - Putignano ingresso libero tutti i giorni dalle 18 alle 20.30 OPERE: Arman, Baj, De Chirico, Dufrene, Festa, Fioroni, Guida, Monachesi, Pascali, Raymond, Rotella, Sassu. OGGETTISTICA: Artemide, Bellini, Brionvega, Cinova, Colombo, Gismondi, Gramigna, Kartell, Magistretti, Mazza, Olivetti, Sottsass, 26 Stilnovo, Weltron, Zanuso in collaborazione con l’ass. Puglia Bella. www.foglie.tv
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Bilancio positivo dell’iniziativa lanciata da Selex con il supporto della Croce Rossa Italiana
Metti in tavola la solidarietà
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i è conclusa con successo la raccolta alimentare promossa da Selex Gruppo Commerciale, con il supporto organizzativo della Croce Rossa Italiana, che ha totalizzato 297 tonnellate di prodotti alimentari, da destinare alle famiglie colpite dalla crisi economica. Tra gli articoli più donati: pasta, pelati, sughi, latte a lunga conservazione e legumi. La campagna “Metti in tavola la solidarietà” ha visto il coinvolgimento di 617 supermercati del Gruppo Selex in tutta Italia e la partecipazione attiva e generosa dei consumatori. Per tutta la giornata del 29 marzo i volontari della Croce Rossa Italiana sono stati presenti nei corner e nei gazebo allestiti presso i punti di vendita, spiegando ai consumatori gli obiettivi e le modalità dell’iniziativa. La raccol-
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ta è servita a dare un aiuto immediato e concreto, attraverso la donazione di prodotti di prima necessità, a chi vive in condizioni di disagio. Oggi in Italia due milioni di famiglie, quindi circa 5 milioni di persone, si trovano in uno stato di povertà assoluta. E la crisi economica ha aggravato pesantemente la situazione, colpendo anche fasce di popolazione fino a questo momento non interessate al fenomeno. Dai supermercati e ipermercati coinvolti, i prodotti sono stati prontamente trasferiti ai comitati territoriali della Croce Rossa e da lì ai numerosi punti di raccolta locali che stanno provvedendo a distribuirli alle famiglie in difficoltà. A questa prima giornata di solidarietà ne seguirà un’altra, a fine maggio, per devolvere prodotti per l’infanzia e per la cura della persona, così da “dona-
re un sorriso” ai bambini bisognosi e alle loro famiglie in difficoltà. “Metti un sorriso alla solidarietà” è infatti il claim scelto per la nuova campagna solidale. A completamento del progetto, nel mese di dicembre ci sarà la raccolta fondi tramite “Donocard”. Con questa importante iniziativa nazionale, realizzata quest’anno in occasione del 50° Anniversario della sua fondazione, Selex Gruppo Commerciale conta di mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà beni alimentari per la preparazione di almeno 300.000 pasti, di cui 150.000 forniti direttamente da Selex mediante la donazione di prodotti. Complessivamente, l’importo devoluto da Selex Gruppo Commerciale per il 2014 sarà pari a 250.000 euro in prodotti alimentari e igienico-sanitari.
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Tutela del vero Made in Italy
Coldiretti:“conBertolli&c,inusaattuareleggesalvaolio”
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er evitare che si continui a “spacciare” come Made in Italy olio di oliva straniero venduto con i marchi storici della tradizione italiana è necessario dare attuazione alla cosiddetta legge “salva olio” approvata nel febbraio 2013 con misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy che ancora è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la notizia che sarà il fondo statunitense CVC Capital Partners a prendere il controllo di Deoleo, il colosso spagnolo per la commercializzazione dell’olio, proprietario dei marchi Sasso, Bertolli e Carapelli. Con questi marchi secondo il ministro delle Finanze, Cristobal Montoro vengono venduti
anche in Italia 300 milioni di litri di olio spagnolo all’anno ed è urgente quindi un sistema di etichettatura più trasparente per rendere i consumatori più consapevoli delle proprie scelte. Una esigenza che vale anche per il mercato americano dove si importa circa il 97 per cento dell’olio di oliva consumato, nonostante l’incremento esponenziale della produzione locale. In California nel 2013-2014 sono state prodotti 3,5 milioni di galloni di olio di oliva rispetto ai 2,4 milioni dell’anno precedente ma produzioni sono presenti anche in Oregon, Arizona, Texas, Georgia, Florida, Alabama e Hawaii. L’inganno del falso extravergine Made in Italy è stato addirittura rappresentato in un fumetto sul New York Times con il titolo “Il suicidio dell’olio italiano” nel quale si evidenziava che molto spesso dietro i marchi italiani si nascondevano produzioni
straniere provenienti da Spagna e Tunisia. Ora è dunque quanto mai necessario l’impegno da parte del governo a dare attuazione alla legge salva olio attraverso l’approvazione in Parlamento nella discussione in corso sulla legge comunitaria di uno specifico emendamento diretto ad rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro e gli Usa rappresentano il principale mercato extracomunitario.
L’Ipseoa M. Buonarroti di Fiuggi vince con “Fettuccine con mousse di carciofi su vellutata di fragole”
La grande cucina italiana trionfa al concorso “Olive Oil in Cooking”
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Ipseoa Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR), con la ricetta “Fettuccine con mousse di carciofi su vellutata di fragole”, ha vinto il primo premio del concorso “Olive Oil in Cooking”, conquistando i severi palati e i consensi degli esperti della qualificata giuria. Secondo posto all’Istituto Galileo Aicardi di Alassio (Savona) con la ricetta della “Coda di stoccafisso ripiena su crema di trombette con asparagi e carciofi violetti fritti”, mentre “medaglia di bronzo” è risultato l’Ipseoa Marco Polo di Genova con il piatto “Viaggio in Liguria”. L’originale gara gastronomica promossa dall’azienda olearia Pietro Coricelli di Spoleto (PG) tra cinque Istituti Alberghieri ha riscosso un grande successo che ha il sapore del migliore olio extra vergine d’oliva, arricchito dall’entusiasmo e dall’ap-
di Rocco Resta
passionata fantasia di giovani futuri chef che hanno esaltato il ruolo di un ingrediente “principe” della grande tradizione gastronomica italiana, nonché alimento fondamentale della dieta mediterranea. L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri della Ristorazione e Turistici “G. De Carolis” di Spoleto è stato il luogo ideale di una “sfida ai fornelli” molto stimolante per le nuove generazioni di chef e ristoratori che hanno partecipato ad un evento di grande valorizzazione della cultura alimentare del nostro paese. Un successo ascrivibile all’impegno con cui la Pietro Coricelli – tra le principali aziende olearie europee, con esportazioni che raggiungono 110 paesi nel mondo (dove ai primi posti figurano USA, Canada e Giappone), e uno dei marchi italiani più distribuiti a livello globale – “fa scuola” da sempre, investendo
in ricerca e sviluppo, in sicurezza e qualità produttiva, nel rispetto della tradizione, nella segmentazione del mercato per rispondere alle diverse esigenze nutrizionali dei consumatori e, appunto, nella promozione della tradizione. Alla fase finale del concorso “Olive Oil in Cooking” hanno partecipato anche l’Istituto Alberghiero I.P.S.S.A.R. di Assisi (Perugia) e l’Istituto I.I.S. “Alfredo Panzini” di Senigallia (Ancona). Nel corso di “Olive Oil in Cooking” non è mancato un momento di approfondimento – curato da Anna Cane – tra esperti di olio e di gastronomia sulle peculiarità dell’olio extra vergine in cucina, con qualche curiosità su abbinamenti e modalità di impiego. Un aspetto culturale importante per apprendere le tante virtù di questo prezioso prodotto e le sue incredibili performance.
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