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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE
N° 2 • 1 Febbraio 2015
GOLDEN GOAL
Mentre in Italia il Governo discute ancora su chi deve pagare l’Imu, in Francia annunciano 550 mln di € per il settore ortofrutticolo: stavolta vincono loro
agricoltura Gal Seb: incontro sulle nuove soluzioni offerte dal Psr 2014-2020
AGROALIMENTARE Insolvenza Alitalia fa chiudere tarallificio ad Alberobello? I padroni del cibo – 10 signori controllano il 70% dei piatti del pianeta
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o Studio Finagri offre un servizio di consulenza altamente specializzata nel mondo della finanza agevolata ed all’assistenza alle aziende agricole, individuando la migliore soluzione per le necessità finanziarie dell’impresa, già costituita o da costituire, occupandosi di tutti gli aspetti necessari all’istituzione delle pratiche necessarie per l’ottenimento dei finanziamenti o dei contributi a fondo perduto, nelle varie forme ed intervenendo in tutte le necessità di servizi delle aziende agricole e delle industrie agroalimentari. Lo Studio Finagri, mette le aziende in primo piano, individuando con un certo anticipo le agevolazione, i contributi e le relative aperture dei bandi, esaminando i dati raccolti nei precedenti colloqui (anche telefonici) con i clienti, approntando quanto necessario: • Studi di fattibilità economico-finanziari • Assistenza tecnica e consulenza • Istruttoria dell’Ente preposto
I NOSTRI SERVIZI NELL’AMBITO DELLA CONTABILITÀ Con l’introduzione della condizionalità nel regime di pagamento unico, le aziende agricole hanno avvertito la necessità di adeguarsi alle “nuove condizioni” dettate dalla regolamentazione. Del resto, questi adeguamenti sono stati resi necessari anche dall’incombenza di un dibattimento dei pagamenti diretti per errate procedure nell’ambito del regime di condizionalità. La Finagri srl, attenta ad offrire servizi che corrispondessero alle normative cogenti per il settore agricolo, ha aggiornato il proprio staff di esperti per rispondere con professionalità alle nuove esigenze del settore. Si è formata, così, fin dal 2005, una equipe di
professionisti, a valenza multidisciplinare, per poter far fronte alle esigenze della condizionalità offrendo ed operando ad alto livello nei seguenti segmenti di servizi al mondo agricolo: • Gestione delle normative ambientali (habitat, Natura 2000, uccelli selvatici, siti SIC/ZPS, aree naturali protette, parchi); • Valutazione di incidenza ambientale per aree protette; • Gestione delle normative per la protezione delle acque dagli inquinamenti comprese le procedure per le autorizzazioni a pozzi arte artesiani ecc; • Implementazione delle norme per l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura; • Gestione delle aree vulnerabili ai nitrati; • Organizzazione e gestione di corsi per il conseguimento del patentino per l’acquisto ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari; • Assistenza per la normativa sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi; • Organizzazione di corsi e gestione delle tematiche relative alla sicurezza alimentare; • Assistenza per tutta la tematica relativa alla salute ed al benessere degli animali per le aziende zootecniche; • Implementazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità; • Tutta l’assistenza per l’implementazione delle norme relative alle buone condizioni agronomiche ed ambientali. Un’esperienza consolidata, uno staff di professionisti di grande livello, una struttura adeguata logisticamente e la certezza di poter rispondere al meglio alle esigenze della condizionalità.
Per la certezza di un risultato
FINAGRI srl
Consulenze tecniche e finanziarie in agricoltura ed agroindustria Via Piave, 114 - 76011 - Bisceglie - BT - Tel/Fax 080 392 51 83 - e-mail: info@studiofinagri.it N°13 - 15 luglio 2014
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M F ondo
1 febbrAIO 2015 - n. 2 - Anno 10
Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione
Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelica Curci, Nica Ruospo, Pasquale Lorusso, Gianni Colaianni, Rino Pavone Maria Fortino Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it
Francia, per ortofrutta arrivano gli aiuti statali
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iuti per il settore ortofrutta ed incentivi a consumare patate - Il ministro dell’agricoltura francese Stephane Le Foll , ha annunciato che nei prossimi mesi il settore ortofrutticolo andrà a beneficiare di aiuti complessivi per 550 milioni di euro. “Che miniera d’oro! “ il primo commento che viene in mente ma ad un esame più attento, 31 milioni saranno destinati a “sgravi di tesoreria”, con 8 milioni di euro per la gestione degli interessi del prestito da una parte, e dall’altra 23 milioni di euro di sgravi fiscali sui salari. Il resto, la differenza tra 31 milioni e 550 milioni, corrisponde a esenzioni di spese sul lavoro occasionale, dispositivi “CICE” e “Patto di responsabilità”. Comunque impegni importanti mentre in Italia il Governo sta ancora decidendo a chi e come far pagare l’Imu. Inoltre sempre i nostri cugini d’Oltralpe attraverso il CNIPT, Comitato Nazionale Interprofessionale delle Patate che raggruppa gli operatori di tutta la filiera pataticola francese, hanno ideato una nuova campagna di comunicazione
Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264
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per promuovere il consumo di patate fresche. La campagna che è iniziata a febbraio ha l’obiettivo di sviluppare i consumi di questo prodotto, uno dei più importanti del settore agricolo francese pesando per oltre 117.150 ettari di coltivazioni e una produzione annuale di 5,2 milioni di tonnellate, destinate ai comparti del fresco e dell’industria di trasformazione. In particolare, la nuova campagna rassicura i consumatori sul fatto che ad ogni tipologia di patata corrisponda uno specifico uso culinario. Per fare ciò CNIPT ha realizzato spot televisivi nei quali vengono promosse tre grandi famiglie di patate sulla base del loro utilizzo: bollite, al forno o purè, fritte. Gli spot, da 10, 20 e 40 secondi, sono attualmente trasmessi sui principali canali televisivi francesi e, parallelamente, il Comitato Interprofessionale sta svolgendo attività dirette nei punti di vendita. La differenza con le difficoltà estreme con le quali combattono ogni giorno i produttori di patate italiani ed il nulla che è stato fatto per agevolarli è anche in questo caso evidente.
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AGRICOLTURA
mondo frutta
10 territorio e produzioni regionali
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Il marketing per la valorizzazione Patentino fitosanitario addio Subentra il certificato di abilitazione Imu agricola, esenzione totale Cdm fissa nuovi criteri altimetrici Coldiretti Puglia: Imu, Governo mantiene impegni Gal Sud Est Barese: Nuove opportunità per l’agricoltura Contoterzisti e Fiscalità Giornata di formazione su legge stabilità
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5 arrivano gli aiuti statali In Francia, per l’ortofrutta
eventi
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A Novoli con il progetto Leadermed Giro d’Italia 2015 Le maglie delle classifiche individuali all’Expo di Milano I prodotti pugliesi in vetrina 1° Festival della Comunicazione Alla Fiera del Levante
8 il caso del Tarallificio dei Trulli Approda a Montecitorio
9 si torna a pelare patate
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Consumi -21% verdure pronte Eccelsa All’insegna della bella e buona cucina Industria alimentare Ecco chi sono i padroni del cibo Frantoio D’Orazio Sugli scaffali di Harrods l’olio d’oliva I fratelli Lapietra a Berlino Nel gotha dei produttori di pomodoro
25 Consultazione sull’etichettatura
A tutela del cibo ‘Made in Italy’
lavoro
28 Re-Start Up
La ripartenza delle imprese pugliesi
A Alberobello: il caso del Tarallificio dei Trulli approda a Montecitorio groalimentare
L’impresa, ex fornitrice di Alitalia da cui vanta crediti, rischia lo stop della produzione
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regiudicare il futuro della propria impresa, se non fallire, a causa di crediti non incassati sembra essere il nuovo assurdo destino degli imprenditori italiani. È il caso del “Tarallificio dei Trulli” della famiglia Recchia di Alberobello (Bari) che, dopo aver sottoscritto un contratto di fornitura di pacchetti di taralli da 25 grammi sui voli nazionali, internazionali ed intercontinentali di Alitalia, ora vanta crediti verso la compagnia di bandiera guidata da Montezemolo per oltre 100.000 euro. A nulla sembra esser valsa la tentata contrattazione tra l’impresa agroalimentare pugliese ed i relativi uffici competenti della Società Aerea Italiana. Nonostante la reiterata richiesta dei pagamenti delle fatture già scadute, gli sconti sugli importi e la richiesta di “autorizzazione scritta per la cessione del credito”, Alitalia continua a non fornire alcun riscontro. E così la “Tarallificio Recchia S.r.l.”, con i fornitori alla porta, rischia addirittura di dover bloccare la produzione. Una vicenda che ora approda a Montecitorio, grazie all’interessamento del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura. “Abbiamo portato all’attenzione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, con il collega De Lorenzis (M5S), il caso del Tarallificio
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dei Trulli di Alberobello, chiedendo al dicastero un intervento rapido per evitare ripercussioni sui dipendenti, sulla produzione ed i relativi fornitori della società agroalimentare – dichiara il deputato 5 Stelle L’Abbate – Il perdurante stato di crisi che colpisce l’economia nazionale, ed in particolar modo il sud Italia, rende già difficoltoso fare impresa. Se poi si è costretti a chiudere perché un colosso come Alitalia cerca di farsi fare da banca dai fornitori, passiamo dall’assurdo alla beffa. È scandaloso che Alitalia, dopo esser stata salvata con 300 milioni di debito ponte dal Governo Berlusconi, ora faccia morire le piccole imprese. La compagnia di bandiera deve essere salvata con i soldi pubblici, e quindi di tutti i contribuenti compresa la Tarallificio Recchia S.r.l., mentre ai suoi fornitori deve venire ne-
gato il pagamento di merce di cui Alitalia ha già usufruito? E pensare che, già nel 2008, la mancata vendita della compagnia di bandiera ad Air FranceKlm costò alle casse pubbliche 4 miliardi di euro. Ora, imperterrita, vuol continuare a godere di soldi altrui? Il nuovo corso di Alitalia Sai dimostri di voler cambiare radicalmente registro”. Dal primo gennaio scorso, infatti, Alitalia è stata completamente inglobata nella “Alitalia-Società Aerea Italiana”, con nuova gestione e nuovi azionisti, fondata con Etihad Airways e che vede alla presidenza, ora, Luca Cordero di Montezemolo.
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Cominciano a diffondersi vaschetta di frutta “già pronta”
Consumi: si torna a pelare patate, -21% verdure pronte
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a spesa degli italiani in ortaggi pronto uso, ready to cook, come spinaci, cicoria, broccoletti, già puliti, lavati tagliati e pronti da cuocere si è ridotta del 21 per cento nel 2014. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti sul cambiamento delle abitudini degli italiani per effetto della crisi, sulla base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi. Una tendenza che - sottolinea la Coldiretti - riguarda anche le insalate pronte, cosiddette di IV gamma, con una contrazione della spesa del 13 per cento. Si tratta di una netta inversione di tendenza in un settore che è stato in forte crescita nei dieci anni precedenti con una spesa circa 700 milioni di euro per una quantità di oltre 90 milioni di chili all’anno, tanto che è stato necessario regolamentare la vendita per legge. I prodotti più acquistati sono le insalate, le carote e i pomodorini da utilizzare in casa o fuori, ma cominciano anche a diffondersi le vaschette di frutta già tagliata e sbucciata pronta senza doversi “sporcare le mani” e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. Il ritorno degli italiani a pulire e a preparare direttamente le verdure è stato favorito dalle esigenze di risparmio ma a preoccupare è anche il fatto che il calo degli acquisti anche in questo segmento spinge al ribasso i consumi di ortofrutta egli italiani che nel 2014 si sono fermati a 130,6 chili a persona, equivalenti a non piu’ di 360 grammi al giorno, ben al di sotto del limite di 400 grammi consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Secondo analisi della Coldiretti gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi . Si tratta degli effetti della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e N°2 - 1 febbraio 2015
di Nica Ruospo
che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente piu’ importante della dieta estiva degli italiani, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione. Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia solo il 18,4 per cento della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo è ancora piu’ preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35 per cento mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento).
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gricoltura
Seminario tenutosi presso l’ex facoltà di Agraria di Bari
Il marketing per la valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali
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di Francesca Cicorella Responsabile ufficio stampa associazione AsTeAA - infoasteaa@gmail.com
rande partecipazione ed interesse ha suscitato il seminario tenutosi lo scorso giovedì due gennaio, presso l’ex Facoltà di Agraria di Bari. Sul tema “Il marketing per la valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali: opportunità per i giovani laureati” si sono espressi esperti e rappresentanti del settore, docenti universitari, rappresentanti delle aziende agricole, enti locali, coldiretti e cooperative. Accomunati dall’ idea di valorizzare i prodotti tipici pugliesi come strumento di promozione del territorio stesso. La Puglia, regione la cui economia è trainata da aziende nel settore food, risente tuttavia di una certa trascuratezza nei confronti dell’immagine dei propri prodotti alimentari. D’altronde per
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promuovere un prodotto alimentare è fondamentale rassicurare il consumatore sulla provenienza delle materie prime e sul gusto prestando attenzione alle qualità nutrizionistiche e salutari degli stessi nonchè alle tecnologie di produzione e trasformazione. Tale finalità persegue il marchio “Made in Puglia” riconoscimento di qualità, ma anche di origine e di filiera volto ad informare il consumatore sulle produzioni agricole locali arginando la concorrenza sleale di prodotti provenineti da altre aree d’europa. Esempio lampante è quello riportato dal dott. Donato Fanelli, durante il convegno, sulla cipolla rossa di Acquaviva riconosciuta e apprezzata anche oltre i confini regionali. L’attenzione alla qualità merita d’altro canto rigorosi controlli lungo tutta la filiera e una politica di comunicazione efficace per dare alle attività agricole ma anche ai giovani laureati, nuove opportunità di lavoro e crescita nonostante la crisi. Il seminario, organizzato dall’associazione AsTeAA, ha riscontrato notevole risonanza anche sui social network poichè “Questo è un seminario nato dal basso, ovvero dall’esigenza di
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studenti, laureati e laureandi dell’ex facoltà di Agraria di Bari, di creare un punto di collegamento tra l’Università e le aziende che operano nel settore agroalimentare” dichiara il presidente dell’associazione, Gianmarco Lucarelli. “Siamo una comunità di studenti che si sono aggregati per fornire informazioni e servizi integrati, a costi ridotti stilando un programma di se-
minari di approfondimento e incontri tecnico-scientifici (tra i quali rientra anche questo). Dunque l’obbiettivo finale del nostro progetto è quello di valorizzare le risorse umane, creare rete e puntare alla diversificazione professionale che possa garantire e fornire agli associati maggiori possibilità di affermarsi nel mondo del lavoro”.
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Una due giorni all’insegna della bella e buona cucina
Il “cuoco della salute” ospite di Eccelsa
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appa anche in Puglia per #ascuoalaconmarco: il tour gastronomico di Marco Bianchi che mira a promuovere tra le varie regioni d’Italia la cosiddetta cucina funzionale. “Il cuoco della salute” è stato ospite il 23-24 gennaio all’Istituto Eccelsa (Accademia di Cucina che ha sede ad Alberobello). Una full immersion con il divulgatore e consulente scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, anche blogger, autore di diversi libri di cucina e volto noto della TV in programmi gastronomici. Nella due giorni pugliese “il cuoco per vocazione”, come ama autodefinirsi il giovanissimo Marco, ha approfondito aspetti e temi legati a una sana e corretta alimentazione. Quella caratterizzata da frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Almeno tre portate al giorno, si è ricordato, devono essere a base di cibi integrali, vanno evitati pasta e pane con farine raffinate, da preferire invece quelli con grano intero o fibre. Idem per il riso , ottimo quello grezzo o il venere. Sono da evitare le bevande zuccherate, i dolci, i cibi in scatola e gli alimenti ricchi di grassi saturi (di origine animale come il burro, ma anche vegetali come olio di palma e olio di cocco). “Cucinare ha premesso Marco – vuol dire prendersi cura di se e dei propri commensali, quindi è necessario cucinare con il meglio che abbiamo a disposizione in natura, combinando il tutto con estremo gusto”. E con l’entusiasmo e l’empatia di sempre, ha dato dimostrazione “pratica” ai fornelli coinvolgendo tutti i partecipanti. Nel suo week end in Puglia, Marco ha proposto i piatti del menù “ io mi muovo” pensato per chi ama il movimento e vuole mantenersi in forma con una alimentazione a base di proteine vegetali. Quattro i piatti preparati e degustati ad Eccelsa: insalata di spinaci e seitan in salsa Tzatziki vegana; bis di riso venere con salmone norvegese/ tofu ai funghi e gomasio; burger al salmone con salsa alla pizzaiola; muffin alle
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di Paola Dileo
Marco Bianchi e Pinuccio ad Eccelsa
carote e nocciole. La giornata di sabato è stata poi allietata , a sorpresa, dal comico barese Pinuccio, che con la sua
pungente ironia ha reso più divertenti le già versatili lezioni di Marco Bianchi.
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gricoltura
Subentra il certificato di abilitazione con le novità
Patentino fitosanitario addio
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eggi più restrittive in ambito fitosanitario: dal 26 novembre 2014 il vecchio “patentino” per l’acquisto di presidi sanitari, oggi prodotti fitosanitari tossici, molto tossici e nocivi, è stato sostituito dal nuovo certificato di abilitazione all’acquisto dei medesimi. Quali le novità preminenti? Ai sensi del decreto legislativo n.150 del 14 agosto 2014 e del decreto 22 gennaio 2014 le recenti disposizioni interesseranno tutti i prodotti fitosanitari e coadiuvanti per uso professionale, indipendentemente dalla loro classificazione. Eccezion fatta per i vecchi patentini in corso di validità (la cui durata è di 5 anni) che potranno essere utilizzati sino alla loro scadenza naturale. Sempre nell’ottica di ridurre i rischi legati all’impiego di prodotti fitosanitari, a partire dal 26
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di Paola Dileo novembre 2015 , gli utilizzatori dovranno frequentare i corsi tenuti dalle Regioni e dalle Province Autonome, nonché superare positivamente l’esame finale, dopo aver dimostrato di frequentare almeno il 75% delle lezioni della durata di 20 ore. La frequenza non è obbligatoria per i candidati in possesso di diploma d’istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea anche triennale in discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, veterinarie, ambientali, chimiche, farmaceutiche e mediche, per i quali è previsto solo il supermento dell’esame finale. Per il rinnovo è sufficiente l’attestazione di frequenza ai corsi specifici di aggiornamento di 12 ore o partecipare a seminari e incontri di valore equivalente a 12 crediti formativi. Per i vecchi patentini in corso di validità , alla loro scadenza naturale,
saranno rinnovati secondo le modalità previste dalla nuova normativa. Il nuovo certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di prodotti fitosanitari continua ad essere rilasciato dalla Provincia a persone maggiorenni. È personale , ha durata di 5 anni e deve riportare i dati anagrafici, la foto dell’intestatario, la data di rilascio e quella di scadenza (ha durata sempre di 5 anni).
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groalimentare
Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente”
Industria alimentare, ecco chi sono i padroni del cibo
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tanno seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. “I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto
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Il grafico Oxfam: la mappa delle multinazionali del settore alimentare
Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri”. A rendere chiaro il quadro c’è il paradosso del ricco Epulone, il protagonista della parabola evangelica. Mentre sono 900 milioni le persone che soffrono la fame (dati Onu settembre 2014) e che vivono sotto la tavola del banchetto sperando nelle briciole, sono 1,4 miliardi gli uomini e le donne che nel mondo hanno il problema del sovrappeso. “Sono due prodotti dello stesso sistema — osserva Barbieri — perché l’80 per cento di coloro che non riescono a sfamarsi vivono nelle campagne e lavorano per produrre
cibo”. Oxfam è un’organizzazione che si propone di aiutare le popolazioni povere del mondo cercando di rendere virtuosi, con campagne e raccolte di firme, i comportamenti delle multinazionali del cibo. Il sistema è quello di fare pressione sull’immagine dei gruppi alimentari in Occidente per spingerli a migliorare le politiche sociali nei paesi produttori. È accaduto con Nestlé, Mondelez e Mars per quel che riguarda i diritti delle donne che lavorano nelle piantagioni di cacao. Si chiede che accada con Coca Cola e Pepsi per evitare il fenomeno del land grabbing, l’esproprio forzoso delle terre dove si coltiva la canna da zucchero. “Già oggi — spiega Oxfam — sono coltivati a zucchero 31 milioni di ettari di terra, l’equivalente della superficie dell’Italia”. www.foglie.tv
La tendenza alla concentrazione dei marchi è in atto da tempo e riguarda praticamente tutti i settori alimentari. Ci sono eccezioni quasi inevitabili come il latte e il vino. Stiamo naturalmente parlando di grandi multinazionali. Ma se nel settore vinicolo il blocco alla creazione di grandi gruppi è dovuto a un legame strettissimo con il territorio (ogni collina è una diversa cantina sociale), nella birra non è più così da tempo: i tre principali marchi mondiali, i belgi di In Bev (Artois, Beck’s e la brasiliana Anctartica), i sudafricani di SAB Miller e gli olandesi di Heineken controllano da soli il 60 per cento del fatturato mondiale e raccolgono l’80 per cento degli utili. Analoga concentrazione sta per avvenire nel settore del caffè. “L’esempio della birra — spiega Antonio Baravalle, ad di Lavazza — dimostra che nei settori dell’alimentare la concentrazione delle proprietà fa aumentare i profitti”. Dunque c’è da immaginare che nei prossimi anni i dieci signori che governano le tavole del mondo si ridurranno ancora? “Penso che ci sia un limite. Fondersi ancora di più non sarà facile. Mi sembra più probabile che ciascuno di quei dieci gruppi assorba nel tempo altri gruppi minori”. Anche se, a ben guardare la composizione della tavolata, non tutti i signori del cibo hanno la stessa consistenza. Provando a metterli in fila per fatturato, la Nestlé è di gran lunga più grande (90,3 miliardi) della seconda classificata, la Pepsicola (66,5 miliardi). Nonostante il suo valore iconico, come si dice oggi, la Coca Cola è ben distaccata dalla storica rivale ed è ferma a 44 miliardi di fatturato, scavalcata da Unilever (60) e Mondelez (55). A fondo classifica la Kellogg’s con 13 miliardi di dollari di ricavi annui. Con queste marcate differenze tra i dieci primi in classifica c’è, in teoria, ancora spazio, per i matrimoni. “Ma può anche accadere — spiega Baravalle — che uno dei grandi gruppi decida di liberarsi di un marchio perché non lo considera abbastanza globale”. È quel che è successo, ad esempio, con la scelta di Mondelez di cedere i suoi marchi del caffè. Ed è quel che è accaduto negli anni scorsi a Findus, un tempo di Nestlé e Unilever e oggi in maggioranza detenuta da un fondo di investimento. N°2 - 1 febbraio 2015
Findus continua ad essere un ottimo marchio ma il suo difetto, secondo le valutazioni delle multinazionali, è quello di essere forte solo su alcuni mercati. Un’altra tendenza è quella di rilevare un marchio alimentare locale perché faccia da veicolo alla penetrazione di un grande gruppo in un mercato. Se Unilever, per esempio, deciderà un giorno di acquistare un marchio locale in un paese asiatico, lo farà soprattutto per mettere piede in quel mercato e poterlo affiancare dopo poco tempo con uno dei suoi brand globali. Dopo altri decenni di fusioni e concentrazioni, ci troveremo un giorno a consegnare ad un unico grande fratello le chiavi della dispensa del mondo? Quello di un pianeta in cui una sola grande multinazionale controllerà tutti i marchi alimentari è certamente uno scenario da incubo. Ma come tutti i processi di concentrazione, anche quello del cibo crea inevitabilmente i suoi anticorpi. Succede in politica, dove contemporaneamente alle unioni tra stati nascono i movimenti sepa-
ratisti e territoriali; accade, in modo assai più virtuoso, nell’alimentare con il sorgere dei prodotti chilometro zero, i presidi territoriali, i sistemi di produzione artigianale. Chi decide di resistere alla tentazione di vendere l’azienda alle multinazionali è inevitabilmente portato a valorizzare il suo brand mettendo in evidenza il legame con il territorio. L’Italia è certamente uno dei Paesi del mondo dove il rischio della concentrazione dei produttori di alimenti è meno forte. Un po’ per il particolarismo che caratterizza la nostra economia asfittica. Un paese dominato dal modello per molti aspetti negativo della piccola e media impresa, che nel settore del cibo potrebbe trasformare il difetto in virtù. Lo dimostra uno studio condotto dall’agenzia Next con un questionario rivolto alle aziende alimentari italiane. L’elenco di quelle principali dice che siamo ben al di sotto del livello dei colossi mondiali. L’unica che si avvicina per fatturato è la Ferrero, con 8,1 miliardi di euro di ricavi annui, circa 10 miliardi di dol-
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lari, poco meno dei 13 miliardi della Kellogg’s. Le altre sono molto più indietro. La Barilla fattura 3,5 miliardi di euro ed è limitata dal fatto di avere come business un prodotto molto connotato localmente come la pasta. Si contano sulle dita di una mano le altre italiane sopra il miliardo di fatturato: il gruppo Cremonini (3,5), Parmalat (1,4), Amadori (1,3), Lavazza (1), Conserve Italia (1). Immediatamente sotto il livello del miliardo ci sono Acqua San Benedetto, Galbani e Granarolo. È evidente che gli 11 signori del cibo italiano sono molto meno potenti dei commensali della tavolata mondiale. Ci si chiede se i re dell’alimentare, in Italia e nel mondo, hanno politiche comuni, accordi segreti, si mettono d’accordo per decidere che cosa mangeremo nei prossimi trent’anni. L’idea di una Trilateral del cibo, di un supergoverno occulto delle nostre cucine, è forse fantasiosa: «Credo anch’io che messa così possa essere un esercizio di fantasia premette Baravalle — ma sarei un ingenuo ad escludere che sulle grandi questioni di politica alimentare i grandi gruppi non esercitino, com’è legittimo, le loro pressioni sui politici ». Certo, la discussione delle normative comunitarie sulla etichet-
tatura risente ed ha inevitabilmente risentito dei desiderata dei signori del cibo. Ogni particolare in più o in meno da aggiungere sul foglio informativo per i consumatori si porta dietro miliardi di investimenti. Il caso più clamoroso è scoppiato di recente e riguarda gli oli utilizzati: finora è sufficiente scrivere che si tratta generica-
mente di “oli vegetali”. Ma se domani i produttori fossero costretti a specificare quali sono quegli oli, quanti avrebbero il coraggio di scrivere che utilizzano l’olio di palma, decisamente più scadente di quello di oliva? Ogni tanto sedersi intorno a un tavolo e decidere strategie comuni può essere utile. Anche per i signori del cibo.
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opportunità per i giovani Territorio e produzioni regionali
Gal Sud-Est Barese Soluzioni offerte dal PSR 2014/2020
Nutrire il Mediterraneo Verso la Legacy di Expo Milano
è stato questo il tema dell’incontro organizzato da Alim Project e Progetto Agraria e Forestale presso l’aula magna dell’ex facoltà di agraria a Bari. Rappresentanti delle Istituzioni, dell’imprenditoria, della ricerca e dell’ associazionismo si sono confrontati con i numerosi studenti presenti.
ll Gal Sud Est Barese ha organizzato nel Palazzo della Cultura di Noicattaro un incontro dedicato alle “Nuove opportunità per l’impresa agricola”: al centro dell’attenzione le nuove soluzioni offerte dal Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020.
Il workshop che il CIHEAM di Bari, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha organizzato a Roma il 26 Gennaio presso il Ministero degli Affari Esteri e delle Cooperazione Internazionale. All’incontro hanno partecipato i rappresentati di istituzioni e organizzazioni italiane, internazionali e mediterranee.
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Cdm fissa nuovi criteri altimetrici
Imu agricola, esenzione totale in 3.456 Comuni
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l governo, con un consiglio dei Ministri straordinario, ha risolto il problema dell’Imu agricola montana, fissando nuovi criteri altimetrici per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655 comuni. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015. Lo spiega il ministero dell’Agricoltura in una nota. La soluzione deriva dall’incontro, svolto stamattina, tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Il governo doveva decidere se prorogare l’esenzione, essendo la scadenza del pagamento fissata per lunedì 26 gennaio. «Abbiamo lavorato per una soluzione definitiva e strutturale della vicenda Imu sui terreni montani - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - con il decreto di oggi abbiamo risolto i problemi amministrativi sopravvenuti». Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge contenente misure urgenti in materia di esenzione Imu che
va a ridefinire i parametri precedentemente fissati, ampliandone la platea. Il testo prevede che a decorrere dall’anno in corso, 2015, l’esenzione dall’im-
Coldiretti Puglia: “Imu, Governo mantiene impegni”
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uò certamente tirare un sospiro di sollievo il Gargano, il territorio ferito dalla calamità naturale di gravita inusitata, per l’esito positivo del Consiglio dei Ministri straordinario sull’Imu agricola montana che, con il lavoro del Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina e su proposta del premier Matteo Renzi, ha fissato nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655. Siamo soddisfatti perché di fatto sono stati mantenuti gli impegni assunti a rivedere anche per il 2014 i criteri individuati N°2 - 1 febbraio 2015
per la delimitazione dei terreni agricoli con l’esenzione per tutti nei comuni montani e a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, in quelli parzialmente montani”. E’ il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia delle decisioni del Consiglio dei Ministri sull’Imu.
posta municipale propria (Imu) si applica: - ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; - ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat. Tali criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014. Per l’anno 2014 non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con i Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015.
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E Focara e Dieta Mediterranea a Novoli venti
Chiusa la rassegna del progetto Leadermed con addetti ai lavori e pubblico
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OVOLI - “Quanta emozione nella dieta mediterranea: è molto più di semplice alimento e promuovere la sua conoscenza consente di far conoscere l’origine dei prodotti, le produzioni agricole ed il territorio della Puglia, che custodisce e rinnova questa tradizione. Da questo punto di vista, il Festival della dieta mediterranea di Novoli, in accoppiata con la Focara, è stato un successo”. Carmelo Greco, direttore del Gruppo di azione locale (Gal) Alto Salento, capofila del progetto Leadermed, chiude così la tre giorni salentina durante i giorni del tradizionale e monumentale falò dedicato a Sant’Antonio. Dal 15 al 17 gennaio, il modello nutrizionale fatto di regole e di abitudini tramandate dalla sana alimentazione italiana è stato protagonista, proprio grazie Leadermed, il progetto di cooperazione transnazionale che coinvolge 16 Gal pugliesi e alcuni paesi del bacino del Mediterraneo. “È stata tantissima la gente a passeggio tra gli stand enogastronomici delle aziende coinvolte nel Festival - ha aggiunto Greco - Ed in tanti hanno partecipato con entusiasmo ai laboratori ed ai concorsi enogastronomici che hanno messo insieme chef, giornalisti, alunni e studenti, turisti e operatori locali, nello sperimentare con le proprie mani ricette e tecniche tradizionali che danno origine allo stile alimentare medi-
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terraneo. Insomma ò ha concluso - è andata benissimo e questa esperienza di stare assieme, fare aggregazione e massa critica continueremo sempre a valorizzarla”. Il prossimo passo – è emerso dal Festival – sarà di portare Leadermed ad Expo 2015, l’Esposizione universale che l’Italia ospiterà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre. Il progetto di cooperazione transnazionale saluta intanto la cittadina salentina e la grande tenda allestita nella piazzetta dedicata a Tito Schipa, che ha accolto il Salone dell’agroalimentare Cupagri con gli spazi espositivi, laboratori, convegni e seminari: in particolare il concorso di cucina “Penne al dente” con prodotti rigorosamente a chilometro zero, il convegno “Dieta
Mediterranea e sviluppo territoriale: identità, stile di vita, cultura e sostenibilità tra tradizione e innovazione”, i laboratori del gusto, rivolti a bambini ed adulti, sul consumo alimentare consapevole, con la scelta di alimenti e bevande di qualità, oltre alla degustazione di olio e di vino, ed il confronto tra paste lievitate e lieviti. Protagonisti del Festival e della tradizione alimentare sono stati l’olio d’oliva, i cereali (pasta, pane e riso in particolare), i legumi, la frutta, gli ortaggi ed i prodotti animali come carne, latte, uova, pesce e formaggi, accompagnati da vino o infusi, oltre che i mestieri e le attività tradizionali collegati alla pesca, all’agricoltura ed all’artigianato.
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Al convegno del Gal Sud Est Barese a Noicattaro
Le nuove opportunità per l’agricoltura
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OICATTARO - Grande affluenza di pubblico e addetti ai lavori si è registrata in occasione del convegno sulle “Nuove opportunità per l’agricoltura” che si è tenuto a Noicattaro lo scorso 21 gennaio, a conferma che l’argomento è particolarmente sentito in un territorio come quello del sud est barese a prevalente vocazione agricola. Dopo i saluti del Sindaco, Giuseppe Sozio, che ha espresso soddisfazione nell’ospitare l’appuntamento particolarmente significativo per il suo comune, sono intervenuti Angela Mileto, vice presidente del GAL, che da nojana ha voluto evidenziare l’impegno del GAL per il territorio, in particolare verso un asset economico di capitale importanza come quello agricolo e Pasquale Redavid, presidente del GAL, che ha ribadito l’importanza dell’aggregazione come fattore decisivo per rilanciare un territorio così ricco di potenzialità. Vincenzo Rutigliano, direttore della testata online Tablegrapes.it, che ha moderato l’incontro, ha quindi focalizzato l’argomento girando la questione agli esperti relatori della serata. La domanda che pone il territorio è stata espressa da Luigi Dipinto, intervenuto come imprenditore locale che ha evidenziato le difficoltà che i coltivatori incontrano, in particolare a sud. La scarsa coesione tra agricoltori non consente di fronteggiare i mercati esteri e la GDO con sufficiente forza di penetrazione a causa del forte condizionamento del prezzo da parte del mercato. Condizionamento favorito dalla scarsa capacità contrattuale dei singoli produttori La risposta, in termini di esempio, non di soluzione, è arrivata dall’intervento di Luca Antonio Granata tutto improntato sul valore dell’aggregazione, anche e soprattutto in termini economici, direttore generale del Consorzio Melinda, che presentando alcuni numeri ha tratteggiato la nascita e lo sviluppo di uno dei più importanti
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Pierpaolo Pallara tra i relatori del Convegno
consorzi italiani di produttori agricoli. Per il Consorzio Melinda si parla di 3850 soci conferitori, 16 coopera-
tive, 6680 ettari coltivati a melo, per un totale di 230 milioni di euro di fatturato nell’annata 2013/14, nume-
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ri che per una forza aggregativa nata soltanto nel 1989 sono sorprendenti. Alcuni concetti chiave descritti dal DG di Melinda sono legati al superamento della concorrenza tra piccoli-medi produttori, alla sostenibilità delle coltivazioni che non impoveriscono il territorio, ma ne sono diventati il valore aggiunto anche in termini turistici e la gestione unitaria e trasparente di tutta la filiera. La presentazione dei grafici del fatturato e della produzione, entrambi mediamente in crescita dal 1989, sono stati un’efficace “fatto” a conferma di quanto magistralmente raccontato. Anche l’Unione Europea con il nuovo programma di sviluppo rurale 2014 - 2020 sostiene le aggregazioni stabili di agricoltori, come ha evidenziato nel suo intervento tecnico Pierpaolo Pallara – Responsabile della sede regionale dell’INEA. La spinta a creare delle organizzazioni stabili non viene più solo dal mercato ma anche dall’Europa, infatti il nuovo PSR sostiene oltre ai piani integrati di filiera, anche l’integrazione orizzontale. “La Regione sta già operando in
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Luca Antonio Granata tra i relatori del Convegno
questo senso, sono al vaglio infatti i bandi che partiranno non appena arriverà l’approvazione del PSR verosimilmente verso maggio”, ha afferma-
to Pallara, ad ulteriore conferma del fatto che l’obiettivo degli investimenti delle politiche locali verterà sull’aggregazione nel settore agricolo.
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Concorso internazionale “Le Forme dell’Olio”
Sugli scaffali di Harrods l’olio extravergine d’oliva del Frantoio D’Orazio
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ugli scaffali dei Magazzini Harrods (Londra) l’olio extravergine d’oliva del Frantoio Oleario D’Orazio di Conversano (Bari). Una bella soddisfazione per Francesco D’Orazio, oggi alla guida di un’azienda storica da sempre orientata alla valorizzazione del territorio con una politica di innovazione che affonda le radici nelle tradizioni più autentiche della Puglia. Seguendo questa idea il Frantoio D’Orazio è riuscito ad imporsi sul mercato internazionale creando una rete economica d’eccellenza. “Abbiamo puntato sulla qualità del prodotto e sulla sua immagine - ha spiegato Francesco D’Orazio - la risposta del mercato è stata immediata. Grazie al lavoro dello studio di comunicazione Roberto Lepore abbiamo concepito una linea di packaging di immediata suggestione e corrispondenza tra naming, immagine e gusto: Meditteranea Collection. Mediterranea Collection è il risultato di una appassionata ricerca sulle palette
di colori e armonie delle forme delle tradizionali ceramiche pugliesi, che ha consentito la realizzazione di preziosi packaging di design, capaci di evocare atmosfere ed immagini tipiche di Puglia.” Proprio questa collezione ha premiato due volte il Frantoio D’Orazio. Ha attirato l’attenzione dei magazzini Harrods tanto da garantire alle belle e par-
Per il secondo anno consecutivo
ticolari bottiglie di olio extravergine d’oliva un posto sugli scaffali del noto magazzino londinese. Nonché il riconoscimento per “Originalità Grafica” ottenuto partecipando alla seconda edizione del concorso internazionale di packaging e innovazione “Le Forme dell’olio” ideato e organizzato da Olio Officina, rivista specializzata di settore.
I fratelli Lapietra a Berlino nel gotha dei produttori di pomodoro
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ONOPOLI - Per il secondo anno consecutivo l’azienda agricola dei fratelli Vincenzo e Pasquale Lapietra viene selezionata tra i migliori produttori mondiali i pomodoro per partecipare al Tomato Inspiration Evet di Berlino, all’interno di Fruit Logistica 2015. I 100 produttori di pomodori più innovativi al mondo si sono riuniti giovedì 5 febbraio a Berlino, è un think tank per stimolare e stabilire contatti tra gli operatori più significativi con l’obiettivo di elevare
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sempre più il livello qualitativo dei prodotti. “Questa seconda convocazione spiega Vincenzo Lapietra - è una ulteriore conferma della bontà del lavoro che facciamo che, cosa che ci fa enormemente piacere, ci viene riconosciuta da tanti colleghi a livello internazionale con cui siamo venuti in contatto”. A Berlino quindi, fianco a fianco con i big del settore, l’azienda monopolitana ha proposto il proprio modello di gestione altamente tecnologico ma anche attento a valorizzare l’apporto umano nella
produzione. “Confrontarsi con gli altri operatori - dice Pasquale Lapietra - è uno stimo sempre nuovo e sempre più forte a migliorarsi e crescere, non dimenticando mai i nostri obiettivi di qualità e di sostenibilità”. I due fratelli che hanno insediato l’azienda in contrada Stomazzelli dando un forte impulso alla coltivazione in fuori suolo di pomodori e cetrioli, sono stati inoltre selezionati per il titolo di miglior produttore dell’anno (Tomato Inspiration Award), vinto nell’edizione scorsa dall’azienda canadese Windset Farms. www.foglie.tv
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Giornata di formazione su legge stabilità: assunzioni più facili e nodo split payment”
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Contoterzisti e Fiscalità
al primo gennaio, con la nuova legge di stabilità, sono cambiate le regole su lavoro e fisco. Alcune buone notizie, come la riduzione dei contributi per i nuovi assunti e la deducibilità dell’Irap, altre meno positive, come l’aumento dell’aliquota per i lavoratori autonomi, ad altre ancora che attendono chiarimenti, come lo split payment. Per approfondire tali novità, le organizzazioni provinciali dei Contoterzisti Uncai hanno partecipato presso la sede di Apimai Ravenna a una giornata di studio con il fiscalista Gian Paolo Tosoni, editorialista de Il Sole 24Ore ed esperto in Questioni Fiscali del Settore Agricolo. Numerose le novità che le associazioni dei contoterzisti hanno fatto proprie per fornire una consulenza precisa e puntuale a tutti i soci su temi fiscali. Tra gli aspetti più rilevanti, ha puntualizzato Fabrizio Canesi, presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Uncai, c’è “la riduzione del’Irap, grazie all’integrale deducibilità del costo sostenuto in riferimento ai lavoratori a tempo indeterminato”. Per far ripar-
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tire le assunzioni si aggiunge, inoltre, un altro strumento utile alle aziende visto che “assumendo una persona disoccupata da sei mesi che non abbia mai lavorato presso di lei, l’azienda usufruisce dell’abbattimento dei
costi dei contributi fino a 8060 euro all’anno per tre anni, in pratica un azzeramento. Nel Cremonese grazie a questo strumento alcune aziende agromeccaniche hanno già assunto nuovo personale oppure lo stanno per fare. Crediamo che in marzo, con l’inizio della nuova campagna, si registreranno diverse nuove assunzioni a tempo indeterminato”. Meno chiara e positiva per tutto il comparto primario sembra invece essere il sistema dello split payment (scissione dei pagamenti) con il quale la Pubblica amministrazione verserà direttamente allo Stato l’Iva per le forniture dei privati. “Con il provvedimento – spiega Canesi – i fornitori della Pubblica amministrazione riceveranno le somme loro spettanti al netto dell’Iva. Per esempio, i contoterzisti non riceveranno più l’iva per la manutenzione di strade e territorio, mentre le aziende agricole non la riscuoteranno per le forniture di energia di impianti a biogas. In pratica, con lo split payment non sarà più possibile, acquistando macchinari, compensare con il credito d’Iva dovuto dalla pubblica amministrazione”.
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In Puglia Il mondo politico si mobilita a tutela del cibo ‘Made in Italy’
Consultazione pubblica sull’etichettatura
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re firme eccellenti in Puglia a sostegno della consultazione pubblica on line tra i cittadini sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari. L’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, il Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e il Segretario regionale del PD Puglia, Michele Emiliano, hanno sposato la causa della tutela del ‘Made in Italy’, lanciata dal Ministero delle Politiche Agricole e fortemente sostenuta da Coldiretti. I consumatori possono esprimere il proprio punto di vista, rispondendo ad un questionario on line (http://93.51.221.52/consultazione4622889111448.aspx) composto di 11 domande sull’importanza dell’origine e della tracciabilità dei cibi. I risultati saranno utilizzati come supporto e rafforzamento delle scelte na-
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di Nicola Trisolini zionali che l’Italia farà sul tema dell’etichettatura, che verranno presentate a Bruxelles, in attuazione del nuovo Regolamento sull’etichettatura. “E’ dirimente il tema dell’obbligatorietà dell’etichettatura dei prodotti agroalimentari - commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - che informi sulla provenienza geografica, sulla qualità e salubrità degli stessi. Abbiamo bisogno di uno strumento forte di protezione dei nostri prodotti, nonché di garanzia per i consumatori, che avranno quanto meno l’opportunità di fare scelte di consumo consapevoli, potendone premiare la qualità. La Puglia, leader nel settore agroalimentare su numerose filiere, è una delle aree che può trarre maggiori benefici dall’etichettatura obbligatoria degli alimenti, poiché le sue produzioni potranno essere garantite, certificate e tutelate”. “Stiamo coinvolgendo la società civile
– aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – e i principali stakeholder che possono far crescere il sentiment e la sensibilità dell’opinione pubblica verso i temi della qualità, della rintracciabilità del cibo e della sicurezza alimentare. Anche l’Istituto Alberghiero Perotti di Bari avrà la prossima settimana un click day. Tutti gli studenti risponderanno al questionario e diranno la loro sul tema dell’etichettatura”. L’iniziativa fa parte delle misure di ‘Campolibero’ della Legge Competitività e ha l’obiettivo di coinvolgere la collettività su una questione decisiva come la trasparenza delle informazioni sugli alimenti. Un ulteriore effetto della consultazione è allinearsi ai principi generali dell’Unione europea, dove la condivisione dei contenuti delle decisioni pubbliche costituisce da tempo una prassi consolidata.
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Presentate anche le quattro maglie delle classifiche individuali
Cristina Chiabotto madrina del Giro d’Italia 2015
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ono state presentate nel contesto di Pitti Uomo all’interno dello spazio GazzaLook Lounge, nello splendido scenario della Fortezza da Basso a Firenze, la Madrina del Giro d’Italia 2015 e le quattro maglie che contraddistinguono i leader delle classifiche individuali della “Corsa Rosa”. Quest’anno le maglie saranno disegnate dalla casa italiana Lebole (per decenni sinonimo di abito da uomo, di eleganza e Italian Style e ancora oggi protagonista sul mercato nazionale e internazionale) e confezionate da Santini Maglificio Sportivo, che nel 2015 festeggia il 50° anniversario di attività. Il Giro d’Italia è uno degli eventi sportivi italiani più seguiti in Italia e nel mondo. Sul percorso sono state stimate 11,2 milioni di persone durante le tre settimane, di cui 2,4 milioni nell’area di partenza, 2,3 milioni all’arrivo e 6,5 milioni sul percorso. Per quanto riguarda la copertura audiovisiva, 18 milioni di persone seguono quotidianamente la gara e i programmi correlati in 171 paesi del mondo, di cui 162 in diretta. Lo scorso anno oltre 4000 testate in tutto il mondo hanno coperto mediaticamente la “Corsa Rosa”. La nuova madrina del Giro, Cristina Chiabotto, showgirl e presentatrice italiana, ha espresso tutto il suo entusiasmo per questa nuova
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avventura: <<Ho avuto la possibilità di avvicinarmi al Giro d’Italia, lo scorso anno, e ho scoperto che vive grazie anche a un senso profondo che solo lo sport può regalare. Sono felicissima di essere la madrina di quest’anno e di poter pedalare insieme a tutti i grandi del ciclismo e a tutti voi. Vorrei citare un grandissimo campione come Marco Pantani, che ho sempre ammirato: “Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo”>>. Le maglie del Giro d’Italia 2015 saranno: • MAGLIA ROSA BALOCCO, leader della Classifica Generale • MAGLIA AZZURRA BANCA MEDIOLANUM, leader della Classifica del Gran Premio della Montagna • MAGLIA ROSSA
ALGIDA, leader della Classifica a Punti • MAGLIA BIANCA EUROSPIN, leader della Classifica dei Giovani Alla presentazione sono intervenuti: Alberto Balocco, Amministratore Delegato di Balocco; Luca Lisoni, Responsabile Comunicazione e Marketing Clienti di Banca Mediolanum; Luca Landucci, Direttore Vendite Out of Home Ice Cream and Frozen Food Unilever; Luca Burgazzoli, Direttore Marketing di Eurospin. Gli ospiti hanno svelato le rispettive maglie assieme ai creatori delle stesse, ovvero Monica Santini, Amministratore Delegato di Santini Maglificio Sportivo e Anna Lebole, Marketing Manager e Comunicazione di Lebole.
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All’interno dell “Italian Makers Village”
I prodotti pugliesi in vetrina all’Expo di Milano
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prodotti pugliesi in bella mostra all’Expo di Milano. Fervono i preparativi in vista dell’Expo e Confartigianato Imprese Puglia ha inteso sostenere le aziende locali, riservando loro uno spazio all’interno dell’«Italian Makers Village». Si tratta di un vero e proprio «fuori salone», realizzato per consentire alle migliori imprese manifatturiere di farsi conoscere al mondo intero. Ecco alcuni numeri: 1.800 metri quadri, 800 imprese italiane, 27 Paesi stranieri, 12 delegazioni commerciali, 10 temporary shop, 5 aree dedicate allo street food. Confartigianato ha creato nel cuore di Milano un’area interamente dedicata alla maestria italiana, al made in Italy e all’artigianalità che contraddistingue i prodotti locali. «Ogni settimana vedrà alternarsi una diversa regione italiana con le proprie imprese e dall’11 al 15 giugno saranno le aziende pugliesi ad occupare con i propri sapori ma anche le proprie pro-
duzioni di arte, moda, design e fashion, gli spazi espositivi allestiti da Confartigianato», fa sapere Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. «Non solo esposizione, ma soprattutto vendita diretta ai visitatori ed aree appositamente studiate per incontrare e mostrare ai compratori di tutto il mondo la qualità artigiana pugliese del food, della moda e dell’arte. L’obiettivo – sottolinea il
presidente – è quello di rilanciare e divulgare i significati e i valori culturali che l’artigianato e le nostre piccole imprese sanno esprimere ed in questo la Puglia ha certamente molto da dire». Le aziende pugliesi, dunque, avranno la possibilità di presentarsi al mondo intero nel picco assoluto di visitatori stimato per quel periodo, a prezzi accessibili e con più format appositamente strutturati. L’intera iniziativa, che figura nel palinsesto ufficiale di Expo in città, è supportata dalla partnership ufficiale di Alta Qualità e di Radio Italia ed ospiterà eventi musicali, djset, laboratori del gusto, show cooking, percorsi guidati e tanto altro. Un’opportunità da non perdere per le imprese pugliesi di proporre i propri prodotti, valida per aziende agroalimentari, della moda, dei complementi d’arredo, del design e della creatività che vogliano mostrare al mondo intero la propria “arte”.
In programma alla Fiera del Levante il 20 e il 21 febbraio
1° Festival della Comunicazione e dell’Informazione in Puglia
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osa fa un ufficio stampa? Comunica o informa? I giornali rischiano di diventare gli uffici stampa degli editori o delle concessionarie di pubblicità? Ha vita breve una notizia sui social, o aspettiamo che sia confermata dalla stampa e dalla televisione? È vero che diventerà tutto all-virtual, o il cartaceo affiancherà il digitale come il libro sta sopravvivendo all’e-book? Per sciogliere più di un dubbio, mettere a confronto operatori e pubblico, e soprattutto offrire nuove prospettive, il Consiglio Regionale della Puglia e il Co.Re.Com Puglia organizzano il primo Festival della Comunicazione e dell’Informazione, in programma il 20 e 21 febbraio nello Spazio 10 della Fiera del Levante che proseguirà dal 26
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al 29 maggio a Lecce. Il Festival è organizzato in partnership con l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa di Puglia, l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari e la Fiera del Levante. Saranno due giorni ricchi di incontri e seminari con giornalisti, comunicatori, esperti di marketing, professori universitari e specialisti dei social, con laboratori didattici e momenti dedicati alla formazione, desk espositivi e speciali RoadShow dove aziende editoriali, agenzie di comunicazione e uffici stampa illustreranno le loro attività e metteranno a confronto le specifiche esperienze . All’interno dei vari momenti saranno illustrate le best practices della comunicazione d’impresa e del ruolo che riveste l’informazione nella “fabbrica della noti-
zia”, che passando dal web spesso diventa terreno minato per gli stessi operatori. Il Festival della Comunicazione e dell’Informazione fornirà le basi per riorganizzare, suggerire le linee guida e dare concretezza alle esigenze di privati e di enti pubblici, con la finalità di illustrare l’importanza di una buona comunicazione come servizio essenziale rivolto ai cittadini, considerati non solo come “clienti” ma soprattutto come “attori” dei processi di comunicazione. Il festival della Comunicazione proseguirà il suo percorso con una seconda tappa nuovamente a Bari ed a Lecce dal 26 al 29 maggio. Per maggiori informazioni si può contattare la segreteria organizzativa del Festival - e-mail: Festival@ consiglio.puglia.it.
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Da “Re-Start Up” suggerimenti utili per affrontare il 2015
La ripartenza delle imprese pugliesi: valorizzare i talenti
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i è tenuto lo scorso 23 gennaio, presso l’Hotel Parco dei Principi di Bari, il workshop formativo “Re-Start Up, il coraggio della paura”, organizzato dalla società di consulenza aziendale Plus X e dall’agenzia di marketing e comunicazione LM Communication. Destinato alle aziende e ai professionisti del territorio pugliese, l’incontro ha approfondito i trend del 2015 ed esplorato le prospettive di crescita attraverso la voce di autorevoli opinion leader. «Re-Start Up ci insegna che occorre partire dalla consapevolezza dei propri errori per imparare a giocare con le regole del mercato» -ha spiegato uno degli organizzatori Francesco Tosto salutando la platea- «Dobbiamo innamorarci ogni giorno di ciò che
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facciamo, senza permettere alle difficoltà di oscurarci». È da questa primo importante incoraggiamento che gli imprenditori coinvolti, oltre 150 provenienti da ogni parte della Puglia, hanno avvertito la spinta a guardare con fiducia verso il futuro per vincere la sfida contro la crisi imperante. Una visione strategica di lungo termine è, infatti, secondo Pasquale jr Natuzzi (Strategic Marketing Manager del noto marchio pugliese) il vero segreto del successo, l’arma che -combinata con la giusta dose di innovazione- aiuta ad acquisire «costanza e solidità nel quotidiano». Sull’importanza della cooperazione per affrontare le difficoltà ha riflettuto Michele Antuofermo in qualità di consigliere Federfarma Bari. Mentre circa 200 nuove farmacie sono in procinto di
avviare la propria attività, la gestione interna va implementandosi, diversificando ruoli e servizi. Ecco, dunque, competenze da affinare, clienti da soddisfare, talenti da valorizzare. Può forse il nostro Paese permettersi di ignorare le sue eccellenze? Più che una domanda, una provocazione. Quella lanciata dal Presidente Federalberghi Puglia Francesco Caizzi, convinto della necessità di «ripartire dal turismo, ancora bloccato da norme eccessive». Le opportunità offerte dal turismo digitale aprono ampi orizzonti sulla promozione del territorio, lo stesso territorio la cui valorizzazione per il rappresentante di Fruman srl Gaetano Frulli “è fondamentale”.
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