FOGLIE n.10/2015

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

COSA CI

ASPETTA?

Il mercato dell’Uva da Tavola, l’analisi e le prospettive per la campagna 2015 PUGLIA REGIONALI 2015 Vincitori e Vinti Emiliano, agricoltura deve essere priorità

agrICOLTURA Enti di ricerca pugliesi passano da 7 a 3

ZOOTECNIA Expo, la Puglia al primo cheese test

N° 10 • 1 GIUGNO 2015





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ditoriale

Regionali Puglia: ora Emiliano pensi alla nostra agricoltura 1 GIUGNO 2015 - n. 10 - Anno 10

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelo Marazia, Loredana Grassi, Nica Ruospo, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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ittoria netta di Michele Emiliano (Pd) alle elezioni regionali Puglia 2015 così come ampiamente previsto. Il neo presidente è risultato vincitore con oltre il 47% delle preferenze, staccando di quasi 30 punti il migliore dei suoi avversari, Antonella Laricchia del Movimento 5 Stelle, arrivata davanti a Francesco Schittulli (Oltre con Fitto, Movimento Schittulli e Fdi) dopo un interminabile testa a testa. Soltanto 1.500 circa le preferenze di differenza tra i due candidati (18,40% e 18,31%). Poli Bortone (Fi-Noi con Salvini) si è fermata intorno al 14%. L’oncologo resta fuori dal consiglio regionale. Il M5S, con oltre il 16% dei voti di lista, è il secondo partito in Consiglio regionale dopo il Pd (quasi il 19%) I PIU’ VOTATI - Il più votato di Puglia è Sergio Blasi con un bottino di 15.094 voti. Scavalca di poco Marco Lacarra, (14.396 preferenze) Nella top ten dei più «amati» dai pugliesi, gli otto candidati che superano la soglia dei diecimila voti sono tutti assiepati nelle liste del Partito democratico. In ordine si tratta di Ernesto Abaterusso, Donato Pentassuglia, già eletto nella precedente consigliatura, assessore uscente alle Politiche della salute

dell’ultima giunta Vendola, che resta tra i banchi dell’assemblea elettiva così come Mario Loizzo, anch’egli uscente (aveva coperto, nel primo mandato di Vendola il ruolo di assessore ai Trasporti) e Giovanni Giannini, altro volto del governo regionale, con delega ai Trasporti. Ultimi a superare il muro dei 10.000 voti Filippo Caracciolo eletto nella circoscrizione Bat e l’ex presidente del Consiglio comunale di Foggia, Raffaele Piemontese. GLI ESCLUSI - Numerosi i nomi eccellenti tra quanti non hanno avuto fortuna in questa tornata elettorale. Tra i tanti, spiccano più degli altri gli ex assessori vendoliani. In particolare Loredana Capone, esclusa nonostante abbia collezionato 12mila preferenze e l’assessore uscente alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni. Anche il centrodestra miete le sue vittime. Nella lista di Forza Italia non riescono a ottenere sufficienti consensi il sindaco uscente di Altamura, Mario Antonio Stacca e Giovanni Copertino. Ma forse più di tutti fa clamore la sconfitta del presidente del Consiglio regionale uscente, Onofrio Introna. Tra le file del Movimento Schittulli bocciati i consiglieri uscenti Davide Bellomo e Domi Lanzilotta.



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ommario

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editoriale

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PUGLIA: regionali 2015 Emiliano: agricoltura deve essere priorità

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AGRICOLTURA

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Enti di ricerca In Puglia passano da 7 a 3 PRemio rodolfo valentino Assegnato alla Cia nell’ edizione 2015 programma sviluppo rurale Le posizioni di M5S e Cia pensioni agricole Coltivatori con pensioni al minimo

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my name is italy Il progetto di promozione FESTA NAZIONALE DELLE CILIEGIE A Conversano una tira l’ altra

home restaurant italia L’ associazione a tutela e difesa

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N°12 - 1 luglio 2014

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uva da tavola Innovare per ripartire in sicilia I primi in Europa a iniziare export In aumento l’uve senza semi

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nutrisnack+ Idee innovative in campo agroalimentare giovani e fichi Snack sano e genuino

zootecnia la puglia al primo cheese test Tra falso e vero Made in Italy

TURISMO RURALE

progetto fooding

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permacultura Il corso di progettazione assoenologi Il 70° congresso nazionale

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speciale UVA DA TAVOLA

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agroalimentare

eventi

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FAttorie didattiche Porte aperte in Basiliacata palio del drago Il primo social reality lucano


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Le prospettive per la camapagna 2015

Il mercato dell’uva da tavola, l’analisi

Il parere di Patruno, viticoltore da una vita

Uva da Tavola, innovare per ripartire

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’Italia produce 1.268 tonnellate di uva da tavola su una superficie di circa35 mila ettari; il 70% viene coltivata in Puglia. Con questi numeri il tricolore italiano si posiziona come primo produttore europeo e tra i primi al mondo. L’uva da tavola italiana rappresenta punta di diamante dell’esportazione di frutta italiana nel mondo. I segnali dicono però che è in continua diminuzione a causa della scarsa redditività che essa produce, dovuta a crescenti costi di produzione e ad una forte competizione da parte di altri fornitori internazionali.

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Secondo Giacomo “Mimì” Patruno, una vita da viticoltore, coordinatore del Comitato uva da tavola di Ortofrutta Italia, “allo stato attuale delle cose le prospettive non sono rosee, visto il calo delle superfici coltivate e la contrazione dell’export. Per avere un’inversione di tendenza è importante che avvenga un processo di rinnovamento varietale e colturale, affinchè si possa avere prodotto più appetibile verso il mercato e costi di produzione più competitivi con quelli dei Paesi emergenti. Inoltre sarà necessario legare la produzione al territorio e quindi mettere l’uva da tavola tra le eccellenze del www.foglie.tv


made in Italy e migliorarne la comunicazione”. “La nostra produzione è ancora molto legata a varietà di vecchia concezione – continua Patruno - e dobbiamo quindi investire in uve senza semi e fortemente richieste dal mercato per ritornare ad esportare seriamente. Ma bisogna anche caratterizzare il prodotto per riuscire a creare valore aggiunto e farne percepire la qualità. Nel nostro Paese il 70% della produzione è ancora legata a varietà con semi e quella più commercializzata è ancora Italia, costituita da Alberto Pirovano nel 1911. E’ evidente che c’è qualche cosa da cambiare. Inoltre con un nome così dobbiamo migliorarne la comunicazione, se vogliamo far crescere i consumi e generare interesse. Noi come Ortofrutta Italia abbiamo finalmente deciso di partire con un’attività di

promozione che avrà valenza per il mercato italiano. In questa iniziativa tutta la filiera si impegna sotto l’egida dell’Oi a comunicare e vendere i valori di questo prodotto straordinario”.

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Al via la raccolta delle varietà Victoria e Black Magic

In Sicilia i primi in Europa a iniziare con l’uva da tavola

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entre sui mercati italiani sono ancora presenti uve di origine sudafricana, peruviana, cilena che si vendono bene e a ottimi prezzi, a Mazzarrone, in provincia di Catania, sono state raccolte le prime partite di uva Victoria e Black Magic. “ Abbiamo la fortuna di partire in early season e siamo i primi a livello europeo a iniziare la stagione dell’uva – dichiara Lorenzo Bellassai dell’omonima azienda dai primi di giugno, i volumi aumenteranno e punteremo anche sull’export verso l’Europa. Inoltre, tra un mese circa inizieremo con la commercializzazione dell’uva rossa Red Magic”. “ Rispetto alla passata stagione si registra un ritardo di circa sette/dieci giorni, però le uve presentano una qualità eccezionale, soprattutto quelle nere; – continua Bellassai - lo scorso anno abbiamo superato le 5.000 tonnellate complessive; per il 2015 aspiriamo a raggiungere le 6.000. Al momento i Paesi europei che mostrano maggiore interesse per le nostre uve sono Germania, Paesi Bassi e Polonia. Dovremmo colmare così la mancanza del mercato russo, chiuso per via dell’embargo”.

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Africa, Estremo Oriente e Russia ancora legati a uve con semi

In aumento l’export di uve senza semi

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i sono ancora mercati che preferiscono uve con semi: Africa, Estremo Oriente e Russia hanno registrato un aumento della domanda per le uve rosse nel 2014. Complessivamente però, a livello planetario, la domanda di tali uve continua a diminuire. Fra le ultime notiziein tal senso quella che i produttori di uva da tavola sudafricani stanno convertendo i loro vigneti esclusivamente con nuove varietà senza semi. L’export delle uve apirene sudafricane è infatti più che

raddoppiato negli ultimi 5 anni, mentre la domanda delle varietà con semi è calata drasticamante. Nel dettaglio, in Sudafrica le esportazioni di uve nere seedless hanno raggiunto lo scorso anno i 4,82 milioni di box, volumi più che raddoppiati rispetto al 2010 quando si raggiunsero poco meno di 2 milioni di box. Il Sudafrica, attualmente è il più grande esportatore del continente africano di uva da tavola ed il decimo più grande produttore al mondo. N°10 - 1 giugno 2015

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gricoltura

Rimangono solo Foggia, Bari e Turi

Puglia: Centri Di Ricerca in Agricoltura passano da 7 a 3

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d annunciarlo, durante l’audizione in Commissione Agricoltura a Montecitorio lo scorso novembre, furono il Commissario straordinario INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria) Giovanni Cannata ed il Presidente del CRA (Consiglio della Ricerca e la sperimentazione in agricoltura) Giuseppe Alonso. A sancirlo, definitivamente, giunge ora la relazione del responsabile dell’accorpamento, dottor Parlato, che ha dato vita al coacervo CREA, così come previsto dall’art. 32 della Legge di Stabilità 2015 fortemente voluta dal premier Renzi. In Puglia, i centri di ricerca passeranno da 7 a 3: chiusura per Lecce, Barletta ed una sede di Foggia, rimarranno in vita il VEN (viticoltura ed enologia) a Turi (BA), il RNC (gestione

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delle risorse naturali e lo studio dei cambiamenti climatici) a Bari e il CCI (cerealicoltura e colture industriali) a Foggia. Ancor peggio per la Basilicata dove, dalle 4 sedi esistenti, ne rimarrà in piedi solamente una: ovvero il centro di ricerca per la zootecnica di Bella (PZ). Secondo il Movimento Cinque Stelle questo accorpamento “rischia di mettere a repentaglio la ricerca pubblica in agricoltura. Lo dicemmo oltre otto mesi fa e del resto bastava ascoltare le parole di chi, come il commissario INEA Cannata, ha cercato di risanare un ente spolpato e fortemente indebitato o come il suo collega Alonso del CRA, il quale già allora ipotizzava uno scenario negativo per i ricercatori nel settore agroalimentare Ora che inizia a prendere forma il piano triennale richiesto

dal Ministro Martina al commissario Parlato, iniziano a delinearsi concretamente quei pericoli che paventavamo a novembre 2014”. Secondo la bozza di riordino degli enti i centri di ricerca saranno ridotti dagli originali 47 a 12.

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gricoltura

Per il ruolo di promozione del “made in Italy”

Assegnato alla Cia il Premio Rodolfo Valentino Italian Excellence 2015

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a Cia Confederazione Italiana Agricoltori è tra le sedici eccellenze che quest’anno hanno ricevuto il Premio Rodolfo Valentino Italian Excellence, il riconoscimento assegnato a coloro che “nei rispettivi campi – spiega la presidente della Fondazione Rodolfo Valentino che organizza l’evento, Anna Maria Galgano – si sono distinti per aver raggiunto livelli di preminenza, portando onore e lustro al nostro Paese. Un premio dedicato a quello che, ancora oggi, a distanza di un secolo, è considerato uno dei più grandi interpreti dell’allora nascente settima arte, il cinematografo”. Così, nell’edizione 2015, oltre a

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rappresentanti di lustro del cinema, del giornalismo, dello sport, della moda e dello spettacolo (da Michele Riondino a Luca Barbareschi, da Giuliana Lojodice a Gigi Mastrangelo, da Emilio Solfrizzi a Francesca Neri, da Sebastiano Somma a Mariano Rigillo, dalla fiction Braccialetti Rossi a Carmen Russo, da Franco Scaglia a Yanina QWuinones & Neri Piliu a Carlo Capasa, da Silvia Fumarola e Mariella Milani), è stata premiata anche la Cia, con la seguente menzione speciale: “Per il poderoso contributo offerto alla tutela del Made in Italy agroalimentare ed enogastronomico in tutto il mondo, simbolo della nostra identità culturale e di un modo di produrre che coniuga

sostenibilità e qualità, nel pieno spirito dei principi indicati da Expo 2015”. La cerimonia di premiazione si è tenuta durante la serata di gala al cineteatro Valentino di Castellaneta: a ritirare la statuetta per la Confederazione è stato il presidente nazionale “Siamo onorati di ricevere questo premio – sottolinea Scanavino – che dimostra ancora una volta come i nostri agricoltori non si limitano a produrre cibo sano e di qualità, ma contribuiscono in maniera determinante alla valorizzazione di un patrimonio di tradizioni e saperi, oltre che alla tutela del territorio e alla costruzione del paesaggio, rendendo il made in Italy un valore riconosciuto in tutto il mondo”. Un riconoscimento che “vogliamo dedicare a Franco Catapano – aggiunge il presidente nazionale della Cia – un giovane dirigente pugliese della nostra Confederazione recentemente scomparso e che ha dedicato la propria vita professionale allo sviluppo di progetti a sostegno del settore primario e della sua affermazione come volano di crescita per l’economia del Paese”. Francesco Passeri e Vito Rubino, rispettivamente presidente e direttore provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, sono orgogliosi dell’assegnazione di questo premio da parte dell’academy della Fondazione Rodolfo Valentino.

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gricoltura

Dopo il pronunciamento di Bruxelles

Psr: le posizioni di Movimento Cinque Stelle e Cia

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a Commissione europea ha sonoramente bocciato il PSR presentato dalla Puglia, richiedendo una serie di modifiche e mettendo in evidenza l’approssimazione con cui è stato realizzato. La Puglia, caso più unico che raro

in Italia, nonostante possa contare su tre università pubbliche dove, in due di queste, sono presenti professori e ricercatori che si occupano di economia e politica agraria, non ha mai coinvolto il mondo scientifico ed accademico sia nelle attività di analisi sia di redazione del piano.

I ritardi che ne conseguiranno saranno mostruosi, pari alla enorme entità dei fondi. Parliamo di oltre 1,6 miliardi di euro per i prossimi 7 anni!. In 72 pagine, Bruxelles compie ben 640 osservazioni e sottolinea numerose mancanze, anche grossolane”: questo il duro comunicato

del Movimento Cinque Stelle in merito al pronunciamento di Bruxelles sul Psr Puglia. Per i PSR 2014-2020, l’ammontare dei fondi a disposizione della Regione Puglia è pari a 1.637.881.000 euro di cui 990.918.000 forniti dal bilancio dell’Unione europea e 646.963.000 dall’Italia (452.874.100 dallo Stato e 194.088.900 dal cofinanziamento regionale). Ben diversa la posizione della Confederazione Italiana Agricoltura (Cia) che invitando

a “sottrarre l’agricoltura dalla polemica politica” sottolinea che “sul Psr tutte le Organizzazioni Professionali Agricole e le Organizzazioni Sindacali hanno lavorato molto seriamente e condiviso la bozza di Programma inviata a Bruxelles. Le osservazioni presentate sul Programma rappresentano la normale attività del negoziato con i Servizi della Commissione per giungere rapidamente all’approvazione dei Programmi, cosa dimostrata dal fatto

che ad oggi sono giunti all’approvazione conclusiva solo tre piani su venti, presentati dalle Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Umbria. A nostro avviso è necessario proseguire rispondendo normalmente e nel merito alle osservazioni avanzate, per giungere, come ribadito dalla stessa nota della Commissione Europea, all’approvazione definitiva fra luglio e settembre 2015”.

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

Delegazione di imprenditoricinesi Alla Camera di Commercio di Bari

La cipolla rossa di acquaviva Tra storia e innovazione

”Frutta nelle Scuole”: frutta day L’ appuntamento di Acquaviva

Nella sede della Camera di Commercio di Bari è stato firmato un accordo fra Unioncamere Puglia e i giovani imprenditori di Harbin. La rappresentativa delegazione di 10 giovani imprenditori cinesi è stata accompagnata alla Camera di Commercio di Bari da Gaetano Frulli, presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio Puglia.

Anche quest’anno parte la campagna 2015 della Cipolla Rossa di Acquaviva, abbiamo scoperto grazie al Consorzio Qualità Tipica Puglia che questo fantastico prodotto ha una storia, una tradizione e abbiamo documentato un vecchio metodo di lavorazione svolto con l’ausilio di un cavallo.

All’interno del programma europeo Frutta nelle scuole, giunto alla sesta edizione, le scuole ospitano i frutta day, giornate particolari condotte da animatori specializzati che parlano ai bambini di educazione alimentare attraverso un percorso completo e multidisciplinare alla scoperta della frutta e dei suoi benefici.

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groalimentare

My name is Italy: un progetto di promozione 2.0 per l’agroalimentare italiano Testimonial sara’ Ilaria Moscato, per trent’anni volto storico della Rai

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pesso la difficoltà degli imprenditori impegnati nel settore dell’agroalimentare è quella di investire e comunicare il proprio marchio, spiega Simona Ruffino, titolare dell’agenzia di marketing e comunicazione Colore Unico - Extra-ordinary Way; per questo la Ruffino lancia dalla Puglia un nuovo progetto di comunicazione e promozione: ‘My name is Italy’. “Il prodotto d’eccellenza - riprende - se non comunicato in maniera corretta diventa immobile nel mercato nazionale e internazionale, senza sfruttare il potenziale enorme che ha. Le aziende italiane, di qualsiasi settore esse siano, in questo momento hanno la necessità di fare rete e noi, come agenzia che opera sul territorio nazionale, crediamo che vadano offerte delle modalità di comunicazione innovative e che passino attraverso i canali maggiormente consultati, ovvero i social network e i canali web, capaci di generare una comunicazione 2.0 efficace”. ‘My name is Italy’ vuole raccontare i processi di rintracciabilità, i metodi di produzione e le storie delle persone che stanno dietro alle aziende agroalimentari: “lavorare - spiega la Ruffino - sulle storie e sulle persone, oltre che a sottolineare i pro-

cessi produttivi e la filiera. Il prodotto italiano va raccontato in tutti i suoi processi, perché è dalla grande capacità produttiva della nostra terra, coniugata alla tecnologia d’avanguardia che il made in Italy trova la sua eccellenza”. In questo nuovo progetto di comunicazione e promozione testimonial, o per meglio dire la ‘voce narrante’, sarà uno dei volti storici del piccolo schermo italiano: Ilaria Moscato. “L’obiettivo - racconta - è quello di creare un vero canale di comunicazione privilegiato per le aziende agroalimentari italiane, accendere la luce su un settore che è l’anima dell’Italia e che, spesso, rischia di non comunicare niente, perché non si hanno gli strumenti per farlo”. Il progetto ‘My name is Italy’ verrà tradotto in un portale web che, spiega la Moscato, “possa essere una vetrina internazionale, in modo da farlo diventare il canale web di punta per il settore”. Qui verranno raccontate le storie aziendali del made in Italy; e da qui ogni puntata verrà poi condivisa “attraverso un meccanismo virtuoso del social media marketing”. Non solo, perché sì la comunicazione web sta guadagnando sempre più importanza, ma quella più ‘tradizionale’ non è ancora tramontata. “L’obiettivo numero due - dice la

Moscato - è quello, una volta raccolte le storie sufficienti per aver collaudato il format, di distribuirlo su un canale tv che sia generalista o no”. Per aderire al progetto ‘My name is Italy’ o chiedere informazioni aggiuntive è possibile inviare una mail a info@coloreunico.it con i propri dati. “Qualsiasi azienda - fanno sapere dalla Colore Unico - deciderà di aderire a ‘My name is Italy’ entro il 30 giugno 2015 avrà la possibilità di aderire al progetto a prezzo di costo”.

Decima edizione della Festa delle Ciliegie

A Conversano: “una tira l’altra”

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ricca di vitamine, carotenoidi e polifenoli, che svolgono una forte azione antiossidante, bloccando i processi attivati dai radicali liberi, tra cui l’invecchiamento della pelle. Prive di grassi e scarse di sostanze proteiche, possono essere mangiate in quantità notevoli, meglio se a digiuno e come si dice, una tira l’altra. Stiamo parlando della ciliegia, un frutto goloso, succoso, ricco di sapore e colore. Una vera e propria risorsa per la nostra terra, da proteggere e salvaguardare. Dal 30 Maggio al 2 Giugno, a Conversano, si è svolta molto più di una semplice festa, ma una vera e propria fiera, che ha avuto come protagonista questo meraviglioso frutto. Questa decima edizione è andata in scena dopo le devastanti calamità atmosferiche che hanno

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di Loredana GRASSI

colpito prima Turi e Sammichele, nel sud-est barese, e poi Marostica, nel vicentino, con danni ingenti sia per il frutto e per i suoi coltivatori. La cerimonia ufficiale di apertura della rassegna si è tenuta alla presenza delle autorità e dei Sindaci dell’Associazione Nazionale delle Città delle Ciliegie. Non solo le ciliegie hanno caratterizzato questa edizione, ma prodotti tipici dell’enogastronomia, spazi istituzionali con la partecipazione delle città a vocazione cerasicola di altre regioni, esposizione di tecnologie per l’agricoltura, un mercato dedicato al biologico e mercatini artigianali. Ad arricchire le quattro giornate, inoltre, una serie di eventi: concerti, spettacoli e animazione in diversi luoghi e masserie. Fondamentale, inoltre, come ha sottolineato il sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio,

è stato l’abbinamento con la tradizione storico-culturale della città dei conti: le aperture straordinarie fino a sera di chiese e monumenti con itinerari e visite guidate. Non sono mancati, poi, momenti di confronto tecnico e politico. A conclusione di questa decima edizione, è stato assegnato il “Premio nazionale migliore ciliegia d’Italia 2015”, vinto dall’Azienda Dell’Aera Vito di Turi.


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gricoltura

Papa Francesco: “Una società che abbandona i giovani e gli anziani non ha futuro”

63MILA COLTIVATORI CON PENSIONI AL MINIMO DI 480 EURO AL MESE

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i è celebrato a Bovino, il 5° Borgo più Bello d’Italia, il ‘PENSIONATO DAY’, organizzato dall’Associazione regionale Pensionati Coldiretti della Puglia, in collaborazione con l’Associazione della Basilicata, una intera giornata che ha avuto come tema centrale la riflessione di Papa Francesco: “Una società che abbandona i giovani e gli anziani non ha futuro”. “In Puglia sono oltre 63 mila i coltivatori diretti con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono impegnati con grande entusiasmo e dedizione nel presidio territoriale delle aree rurali, dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà”. E’ stato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a denunciare

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la disparità di trattamento verso i coltivatori in pensione rispetto ad altre categorie, a cui si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende più complessa la vita degli anziani. “La maggioranza dei coltivatori diretti pensionati riceve meno della metà di mille euro - afferma il Presidente Nazionale di Federpensionati Coldiretti, il pugliese Antonio Mansueto – e da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse. Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente l’insostenibilità sociale dellaåsituazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico”. Il Presidente re-

gionale dei Pensionati Coldiretti, Angelo Marseglia, ha denunciato “i continui tagli apportati alla spesa sociale, il prelievo dell’IMU sulle abitazioni, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza e le addizionali IRPEF stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”. “Bisogna creare prospettive di futuro che coniughino l’esperienza degli anziani alla grande vitalità dei giovani coltivatori. Per questo in Puglia è necessaria una legge regionale che individui la fattoria sociale – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - quale impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di

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attività agricole, zootecniche, forestali, florovivaistiche, di apicoltura e di acquacoltura è svolta con etica di responsabilità verso la comunità e l'ambiente. Inoltre, la fattoria sociale svolge l'attività produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio di soggetti deboli, in collaborazione con le Istituzioni pubbliche e con il Terzo Settore. L'agricoltura sociale può rappresentare una delle risposte alla crisi economica è scelta di politiche e di azione partecipata, una risorsa del proprio territorio, uno degli strumenti di lotta alla crisi del settore agro-industriale, modello di impresa agricola diversificato e multifunzionale, capace di promuovere il benessere del contesto rurale e di generare benefici sia ai produttori che alla comunità locale. In diverse regioni,

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come Toscana, Abruzzo, Liguria, Veneto è già una realtà consolidata”. L'agri-sociale si caratterizza per essere a conduzione agricola, ad alto impiego di manodopera, di sperimentazione, versatile e perciò multifunzionale. “Si tratta, in molti casi, di esperienze che nascono autonomamente – spiega il Presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - dietro forti personali motivazioni etiche, sociali, civili, di imprenditori che stanno portando avanti una funzione di interesse collettivo, in uno scenario in cui l’assenza di una normativa nazionale e regionale impedisce il loro riconoscimento e conseguentemente causa la difficile misurazione quantitativa di queste realtà”. Per questo Coldiretti ha avviato una complessa fase di messa a sistema delle esperienze provinciali. “Dagli orti sociali alle iniziative a disposizione dei detenuti e dei

soggetti che vivono momenti di disagio economico e sociale – continua il Direttore di Coldiretti Foggia, Michele Errico - sono solo alcune delle esperienze di grande spessore in cui i nostri imprenditori agricoli e agrituristici si stanno cimentando e che possono trovare nei coltivatori in pensione una risorsa irrinunciabile”.

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Unxxxxxxx“slow” di Pxxxxxeo

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Continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Programma Interreg Grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.


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Laboratorio di Permacultura Mediterranea

IL CORSO DI PROGETTAZIONE IN PERMACULTURA

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ono aperte le iscrizioni per il corso teorico di “progettazione in permacultura” che si terrà dal 28 giugno al 10 luglio 2015 presso la Masseria Antica dell’Alta Murgia di Altamura (Bari). Il terzo in Puglia, organizzato da Rhamis Kent, ingegnere meccanico consulente-progettista per interi sistemi rigenerativi basati sulla permacultura, e dal suo traduttore, l’agronomo pugliese Ignazio Schettini, presidente del Laboratorio di Permacultura Mediterranea - entrambi formatisi dal consulente in permacultura, progettista e insegnante Geoff Lawton, fondatore dell’Istituto di Ricerca sulla Permacultura (Permaculture Research Institute) in Australia -. Il corso, della durata di 72 ore, intende fornire gli strumenti per progettare, costruire e coltivare ecosistemi produttivi. Saranno affrontati temi quali autosufficienza, rispetto per l’ambiente e per gli altri, sistemi di vita sostenibili per una grande varietà di paesaggi e climi con particolare attenzione al Mediterraneo; saranno comprese le applicazioni di principi etici in permacultura centrati su produzione alimentare, design e

costruzione della casa, risparmio energetico, conservazione e generazione di energia, e verranno esplorate le strutture economiche alternative e le strategie legali che sostengono soluzioni

sorse al massimo per i propri benefici; a coloro interessati a sperimentare e studiare tecniche alternative di autosufficienza insieme a persone affini; a chi si affaccia alla vita in comunità; a coloro che vogliono esplorare pratiche agricole che favoriscano l’auto-fertilità del suolo anche non avendo esperienza di nessun tipo di agricoltura; e a coloro che, pur avendo esperienza nella moderna agricoltura, da sempre la ritengono fallimentare e sono alla ricerca di un cambiamento. Alla fine del corso sarà rilasciato ai partecipanti un attestato riconosciuto a livello internazionale dal PRI (Permaculture Research Institute) Australia.

permaculturali. Il corso, che è dedicato a chi desidera ritrovare se stesso entrando in contatto con la natura, si rivolge a: tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla vita in campagna e quelli che già ci abitano ma vogliono imparare a utilizzare le ri-

A Castellaneta Marina

Il 70° Congresso Nazionale Assoenologi

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ova Yardinia Resort, struttura alberghiera di Castellaneta Marina, ha ospitato il 70° Congresso nazionale di Assoenologi. Circa 600 le persone convenute all’importante appuntamento che sono state accolte nelle quattro strutture Nova Yardinia: Calané Hotel & Conference Centre, il Valentino Village, Alborea Eco Lodge Suites e Kalidria Grand Hotel & Thalasso Spa. “Conoscere per capire, sapere per produrre e per vendere” è stata titolata l’edizione 2015 dell’evento che, dal secondo dopoguerra, scandisce regolarmente l’attività vitiviniN°10 - 1 GIUGNO 2015

cola italiana facendo il punto sui temi più attuali. Anche quest’anno è stato presente il conduttore di Porta a Porta, Bruno Vespa che ha coordinato il talk show “La cucina mediterranea e i vini italiani” con la presenza di Heinz Beck, chef stellato del ristorante “La Pergola” di Roma,

e di Davide Paolini, giornalista e conduttore radiofonico italiano di Radio24, noto anche come Il Gastronauta, che ha moderato il dibattito su “Sostenibilità a 360 gradi”. Durante la serata iniziale sono stati ospiti d’onore i tenori de “Il Volo”, vincitori del Festival di Sanremo 2015. Ai familiari dei congressisti è stata “dedicata” una giornata con una visita guidata alle Grotte di Castellana, ai Trulli di Alberobello e alla Valle d’Itria, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, e una a Matera, città dei sassi anch’essa patrimonio dell’Unesco.

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groalimentare

Associazione a tutela e difesa degli Home Restaurant italiani

NASCE HOME RESTAURANT ITALIA L ‘Italia è un paese a forte trazione familiare e dall’indiscutibile vocazione enogastronomica, la nascita e lo sviluppo del fenomeno dell’HomeFood e dell’HomeRestaurant era scritto nel dna di una nazione, siamo di fronte ad una sviluppo fisiologico di un fenomeno radicato in secoli di tradizioni. A tutela e a sostegno di chi, in Italia, vuole accendere i fornelli di casa propria per condividere la gioia e la peculiarità che solo il nostro patrimonio enogastromico può regalare nasce HomeRestaurantItalia, associazione senza fine di lucro che ha come scopo quello di contribuire ad un sano e trasparente sviluppo del settore HomeFood in tutta Italia”, è quanto comunica in una nota Daniela Chiappetti, Presidente della neonata associazione che vanta già centinaia di iscritti in tutta Italia. “La voglia che hanno gli italiani di accendere e i fornelli e cucinare in casa propria è irrefrenabile e propria di ciascun italiano, è oggettivamente sbagliato considerare gli HomeRestaurant dei competitor dei ristoranti e non è esatto paragonarli a fenomeni di catering: siamo su un’altra dimensione”,spiega Daniela Chiappetti. “L’allarmismo di questi giorni - prosegue Chiappetti - è dovuto al fatto che si pensa che gli Home Restaurant arrechino danno alle attività di ristorazione. Dietro il fenomeno dell’Home Food non ci sono furberie per aggirare la legge e scavalcare le norme che regolano la ristorazione aperta al pubblico ma solo la voglia di diffondere le nostre tradizioni e le nostre specialità culinarie. Siamo di fronte a fenomeni occasionali e sporadici che nulla vogliono togliere alla ristorazione tradizionale”. “E’ giusto che gli enti preposti diano delle linee guida per indirizzare questo fenomeno e al contempo tutelare il consumatore, saremo i primi a sederci ad un tavolo per dare il nostro contributo, a spiegare la filosofia degli Home Restaurant e ad indirizzare

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gli step necessari per regolamentare il settore ricordando che parliamo di una attività saltuaria e sporadica che si svolge in private abitazioni dove vengono utilizzati mattarelli e pentole delle nonne e delle mamme italiane. Siamo i primi a voler garantire gli utenti finali e lavoreremo affinchè la genuina filosofia dell’HomeFood e dell’HomeRestaurant non venga inquinata. Per questo occorrono poche regole chiare e precise che al contempo agevolino e sostengano questo diffusissimo fenomeno”, prosegue Chiappetti. “Ogni HomeRestaurant in Italia è uguale e diverso, figlio di un territorio

unico che racchiudono storie familiari che non si possono raccontare se non stando seduti nella stessa tavola, gli HomeRestaurant sono capaci di intercettare bisogni lì dove non ci sono, penso alle campagne più isolate che non hanno nemmeno un bar e dove nessuno aprirebbe un ristorante per soddisfare qualche saltuario avventore. Questo fenomeno è già diffuso e regolato negli altri paesi europei e non va demonizzato ma va incentivato e sostenuto perchè è una risorsa, sopratutto culturale, per il nostro paese”, conclude Daniela Chiappetti.

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Oltre 1000 visitatori

Basf, soluzioni sostenibili per una cerealicoltura di qualità

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asf ha organizzato la visita della Piattaforma Cereali a Paglia di Ozzano dell’Emilia. Si tratta di un appuntamento storico che, da oltre 10 anni, raccoglie tecnici, influenzatori, agricoltori e rivenditori del mondo cerealicolo. Obiettivo: condividere con una platea di esperti l’effetto delle soluzioni Basf dedicate a un’agricoltura concretamente sostenibile, in grado di massimizzare qualità e quantità del raccolto, nel rispetto di operatore e ambiente. La giornata in campo rappresenta, quindi, un’occasione unica per apprezzare le strategie di difesa offerte da Basf. Dal conciante Systiva® a Comet® 250EC per difesa dalle malattie fogliari, fino a Caramba®, che previene la fusariosi della spiga. In campo anche i nuovi fungicidi Opera® New ed Osiris®, che andranno ad arricchire l’offerta dalla campagna 2016. Partecipare a questa visita in campo significa anche poter condividere con i tecnici presenti differenti percorsi agronomici: dalle pratiche di concimazione alle diverse densità di semina delle varietà appartenenti alle società sementiere partner, valorizzandone l’alta genetica di base.

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Nel corso della stagione oltre 1000 i visitatori di questi campi prova, generando un importante momento di scambio e confronto. “La Piattaforma Cereali a Paglia di Ozzano offre una visione a 360° delle colture dell’Orzo e del Grano – commenta Stefano Fugazza, Crop Manager Cereali di Basf Italia – L’ esperienza decennale nei campi prova Cereali ci permette di presentare, anche quest’anno, esperienze basate su un’ampia gamma di

soluzioni sostenibili, che superano la tradizionale soglia della protezione in campo, sostenendo la redditività del cerealicoltore.” Eventi come questo permettono a Basf di ribadire il proprio impegno nel comprendere le esigenze di chi produce cereali modulando il proprio portafoglio di soluzioni in modo da gestire le sfide attuali e future della moderna agricoltura.

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IN AGRICOLTURA A #FOODPEOPLE

VALAGRO RACCONTA L’INNOVAZIONE

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alagro, gruppo leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, ha supportato attivamente – in qualità di main sponsor - la realizzazione di #FoodPeople, la mostra progettata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, aperta al pubblico a partire dal 22 aprile 2015 e dedicata ai cambiamenti che hanno segnato il nostro modo di mangiare e alle prospettive future del sistema alimentare. In particolare, all’interno del percorso che illustra con un approccio interattivo le principali innovazioni scientifico-tecnologiche del settore agroalimentare negli ultimi 150 anni, Valagro testimonierà, in un’isola tematica de-

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dicata, l’origine e i benefici dei biostimolanti, come mezzo efficace per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Nell’area “Sul campo”, il visitatore potrà compiere un percorso alla scoperta delle principali variabili che influiscono sulla produzione agricola. Nell’isola dedicata al tema del Nutrimento delle piante, una giovane ricercatrice in biologia marina sarà la protagonista di una video-installazione multimediale che racconterà la storia di Valagro e accompagnerà i visitatori alla scoperta dell’alga bruna Ascophyllum nodosum e delle sue straordinarie proprietà, che

sono alla base dell’efficacia dei biostimolanti. “Abbiamo aderito con entusiasmo alla realizzazione di questa mostra, perché affronta con una straordinaria affinità di visione temi che ci stanno particolarmente a cuore e animano la nostra attività - ha dichiarato Giuseppe Natale, CEO del Gruppo Valagro – Da sempre, infatti, Valagro si impegna nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative ed efficaci per la nutrizione e il benessere delle piante, migliorando la produttività e la sostenibilità delle coltivazioni. I biostimolanti sono un elemento

2015”. I biostimolanti sono sempre più utilizzati nella produzione agricola a livello mondiale e possono contribuire in maniera efficace a vincere la sfida posta dall’aumento della richiesta di cibo da parte della popolazione mondiale in continua crescita. Queste formulazioni, infatti, contengono sostanze e/o microrganismi che, applicate a piante o terreni, sono in grado di regolare e migliorare i processi fisiologici delle coltivazioni, rendendole quindi più efficienti: i biostimolanti sono in grado di migliorare l’efficienza del metabolismo delle piante per determinare incrementi del raccolto e una sua migliore qualità; possono aumentare la tolleranza delle piante agli stress abiotici e la capacità di recupero dagli stessi; infine, sono in grado di facilitare l’assimilazione, il passaggio e l’uso dei nutrienti. Alla base delle proprietà dei biostimolanti c’è l’Ascophyllum nodosum, un’alga bruna unica al mondo, che cresce nelle aree intermareali dei freddi mari del nord in Norvegia, dove

l’ecosistema è ancora intatto e incontaminato. Da oltre 75 anni Algea, l’unica azienda mondiale produttrice di ingredienti a base di alghe marine situata oltre il Circolo Polare Artico, oggi parte del Gruppo Valagro, raccoglie e trasforma quest’alga che, per effetto dell’impeto delle maree, dell’esposizione prolungata alla luce o al buio e delle rigide temperature, sviluppa naturalmente durante la sua crescita componenti preziosissimi e biologicamente attivi come: alginati, fucoidani, polifenoli, fluorotannini, fibre, vitamine, minerali e antiossidanti. In tutte le fasi di lavorazione, dalla raccolta in mare sino all’ottenimento del prodotto, Algea utilizza metodi sostenibili, che consentono di preservare i preziosi componenti attivi e ottenere così prodotti di altissima qualità, fortemente innovativi e di grande valore aggiunto, impiegati oltre che in agricoltura anche per la nutrizione umana, animale e per la cosmetica.

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indispensabile perché ottimizzano la produttività in agricoltura, che è ciò di cui il mondo ha oggi sempre più bisogno: la sostenibilità ambientale unita alla certezza dei raccolti. Questo significa utilizzare l’innovazione scientifica per ottenere raccolti più abbondanti e di migliore qualità, utilizzando meno risorse preziose e deperibili e meno mezzi tecnici. Temi che oggi diventano più che mai attuali e di grande rilevanza per il futuro di tutti, perché strettamente connessi al bisogno primario di nutrirci e di nutrire il Pianeta, la sfida globale che condividiamo con Expo

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LA PUGLIA AL PRIMO CHEESE TEST

fida a singolar tenzone tra il ‘Fior di latte’ pugliese e la bufala campana, tra la burrata barese e il Grana Padano, l’Asiago, il Provolone e il Pecorino e gli incredibili tarocchi. Successo di pubblico e critica per il primo ‘cheese test’ ad Expo 2015, organizzato dalla Coldiretti nell’ambito della Giornata Nazionale del Vero Latte Italiano. Maria Grazia Cucinotta ha perso la testa per la ‘burrata pugliese’, preparata in diretta da Mariangela Netti, imprenditrice di Putignano, nota per la capacità di fare il ‘nodo’ alle mozzarelle. La festa che ha colorato di giallo l’Expo è stata l’occasione per parlare nuovamente dei fenomeni distorsivi che negli ultimi mesi hanno caratterizzato il mercato dei prodotti lattiero-caseari pugliesi. In Puglia la produzione è di 3.476.000 quintali di latte e l’import è pari a 1.563.339 quintali. L’import è costituito, prevalentemente, da prodotti semi-lavorati: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati e altro, utilizzati per produrre finte mozzarelle ‘Made in Puglia’. Caso emblematico è la ‘burrata di Andria’, il cui Disciplinare per il riconoscimento comunitario dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) non prevede alcuna indicazione dell’origine del latte. Al momento, infatti, il disciplinare caratterizza solo la qualità del prodotto (% di grasso, di proteine, carica batte-

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Tra falso e vero Made in Italy

rica, ecc…) che potrebbe, quindi, provenire da qualsiasi parte del mondo. E’ una occasione perduta per il territorio e per il latte locale, un’operazione di cui beneficiano esclusivamente artigiani e industriali che vendono prodotto fatto con latte importato dall’estero, gabbando i consumatori e la sana imprenditoria zootecnica pugliese. “I nostri allevamenti pagano un caro prezzo per queste evidenti anomalie di mercato. Infatti, il prezzo del latte alla stalla – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - è diminuito nell’ultimo semestre del 19%, (si è passati da 44,5 cent /litro a 35,00 cent/ litro) mentre il prezzo del latte fresco alta qualità al consumo, è stato per

tutto il 2014 sostanzialmente stabile con addirittura un leggero aumento, così anche per il latte UHT e la mozzarella vaccina esposte sugli scaffali della distribuzione. Il prezzo del latte alla produzione in Puglia è ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali e, ad oggi, si può calcolare un costo medio di produzione del latte nell’intervallo tra i 41 e 43 Euro/quintale alla stalla. A ciò si aggiunge l’importazione di prodotti di dubbia qualità dall’estero a completare il quadro”.

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Porte aperte alle Fattorie didattiche In Basilicata

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ei giorni 22, 23 ed 24 maggio, le fattorie didattiche della Basilicata hanno aperto gratuitamente le porte per mostrare percorsi e laboratori in un evento distribuito su tutto il territorio lucano. Le “Fattorie Didattiche” sono una vera e propria rete di aziende agricole attrezzate per accogliere scolaresche, gruppi, famiglie e tutti coloro che sono interessati a scoprire il mondo rurale della Basilicata: un tesoro di tradizioni, di storia, di valori culturali e di qualità della vita. Si tratta di una esperienza di scuola diffusa, immersa nella natura, protesa a favorire la conoscenza di sapori e saperi del nostro mondo rurale; uno strumento fondamentale per instaurare un dialogo con ragazzi e famiglie, diffondendo l’amore per l’agricoltura e la conoscenza del territorio. L’evento è stato organizzato dall’Alsia ed è finanziato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata. 60 le Fattorie didattiche attualmente iscritte nell’elenco regionale della Basilicata, 38 delle quali direttamente protagoniste dell’edizione 2015 (14 nella Provincia di Matera, 24 nella Provincia di

Potenza). La giornata di venerdì del 22 maggio è stata dedicata esclusivamente alle scuole, mentre le giornate di sabato 23 e domenica 24 sono state aperte alle famiglie e ai gruppi organizzati. I laboratori tra cui scegliere sono stati davvero tanti: da quelli sui formaggi, a quelli sulle piante officinali, sul grano e i suoi derivati, sul cavallo, sulla pecora, sul miele, piuttosto che sulle confetture, o gli antichi mestieri e i giochi. Una vera occasione per im-

mergersi nella campagna, recuperare tradizioni, riscoprire sapori genuini e assistere, grandi e bambini, ai processi produttivi del mondo rurale. Le famiglie e i gruppi hanno potuto prenotare la propria visita direttamente presso la Fattoria prescelta. Per ogni informazione sono stati utili da consultare il sito www.alsia.it e il portale dei Servizi di Sviluppo Agricolo all’indirizzo www.ssabasilicata.it

A Viggiano (PZ) dal 16 al 19 Luglio

Il palio del Drago,il primo social reality lucano Un evento unico in Basilicata e mai proposto prima, che consentirà di far vivere i concorrenti per giorni interi lontani dalle insidie della tecnologia. Il Comune di Viggiano e l’associazione culturale Stigliano Eventi presentano la prima edizione de “Il Palio del Drago”, da un’idea di Pietro Micucci. L’evento, che si terrà dal 16 al 19 luglio 2015 a Viggiano (PZ), darà l’opportunità di vivere in un contesto totalmente diverso da quello attuale: il medioevo! Un’esperienza sensoriale, emozionale da vivere secondo i tempi e i ritmi di una vita ormai lontana, che rivive nelle fantasie di grandi e piccini: i cavalieri, le armi, il drago, il bene, il male, componenti essenziali dell’eN°10 - 1 GIUGNO 2015

poca. Il Palio del Drago è il primo reality lucano a tema: 10 squadre, 60 concorrenti, oltre 20 giochi di abilità, agilità, forza, intelligenza. Quattro giorni immersi nel medioevo dove la tecnologia lascia spazio alla tecnica e alle abilità manuali. Lontani dalla modernità, blindati, in un ambiente dove si esalterà il confronto, la sfida, lo spirito di appartenenza e di squadra, i partecipanti si sfideranno in vari giochi per la conquista del primato. Lo scenario è rappresentato dalla riproduzione di un accampamento medievale all’interno del quale i contendenti dovranno vivere senza la possibilità di contatti con il mondo esterno, né reale, né virtuale. Per questa ragione

sarà fatto divieto, ai partecipanti, di usare pc, tablet, cellulari, e ogni altro strumento o mezzo tecnologico. Tutti indosseranno costumi d’epoca medievale (fine 1400 inizi 1500) indicati dall’organizzazione. L’organizzazione si occuperà, inoltre, di rispondere a ogni esigenza dei partecipanti: dai costumi all’acqua, ai cibi di epoca medievale. Ogni gruppo o squadra avrà, così, la possibilità di selezionare i propri rappresentanti ed effettuare allenamenti. Al termine delle quattro giornate, la squadra che avrà totalizzato il punteggio più alto, determinato dalla somma dei punteggi di ogni giornata dei giochi, sarà proclamata vincitrice del “Palio del drago”.

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