FOGLIE n.04/2015

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 4 • 1 Marzo 2015

PAROLE SOLO PAROLE

Expo, etichettatura, modello agricolo da seguire: la politica da “talk show eterno” divisa su tutto agricoltura Posticipato il patentino per le macchine agricole “Oro Giallo”: il segretario generale della Coldiretti Nazionale guadagna più di Obama, Renzi e Mattarella messi insieme

agroalimentare è crisi per la grande distribuzione organizzata in Puglia Gal Seb, la buona alimentazione si impara a scuola



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ditoriale

Expo: l’anteprima pugliese “B envenuti in Puglia-Anteprima Expo 2015” è stato il tema dell’evento che si è svolto a Milano al Grand Hotel Baglioni di via Senato, sotto l’egida dell’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Fabrizio Nardoni. Tutti presi per la gola; del resto, è o non è una delle regioni più ghiotte d’Italia, con i suoi grandi oli extra vergine, i suoi formaggi, le sue verdure, perfino i suoi pani? Ecco allora il gotha giornalistico e televisivo italiano tutto allineato a scoprire o a riscoprire i tesori enogastronomici (oltre che turistici) della Puglia. Scambi di notizie su quello che vorrà dire la presenza della Puglia all’Expo si sono alternati ad assaggi di fave e cicoria, mozzarelle, burrate classiche o con la ricotta al posto degli sfilacci di mozzarella annegati nella panna, vini e liquori. Tra le decine di ospiti i volti più noti della televisione italiana, giornalisti e uomini e donne dello spettacolo: Maddalena Corvaglia, Stella Pende, Diego Dalla Palma, Elio Fiorucci, Federica Panicucci con Lucio Presta, miss ”La Più Bella del Mondo” Liubetta Novari, Michele Cucuzza, Attilio Romita, Gioacchino Bonsignore, Toni Capuozzo, Claudio Brachino ,il gastronomo pugliese Michele Bruno. Il mondo della pubblicità era rappresentato da Paolo Forrer, la produzione televisiva anche da Viviana Aguzzi (di Pianeta Mare). C’erano Linea Verde e Melaverde, RAI 1 e Canale 5 accanto a Massimiliano Ossini ed Ellen Hidding, Patrizio Roversi faceva uno scherzoso” braccio di ferro”con l’amico e rivale Edoardo Raspelli. Illustrati, nel corso dell’evento “Benvenuti in Puglia – Anteprima Expo 2015”, i progetti, le azioni e gli interventi che saranno messi in campo dal primo maggio al 31 ottobre dai molteplici attori del territorio, nell’appuntamento che vedrà la Puglia protagonista in una cornice internazionale. Puglia, una meta che un’indagine SWG, pubblicata in questi giorni ed effettuata su un campione di 2.000 turisti italiani e 7.000 europei, pone ai vertici per performance turistiche e capacità attrattive, confermando quanN°4 - 1 marzo 2015

La pugliese Maddalena Corvaglia

to di buono sul tacco d’Italia avevano detto qualche mese fa National Geographic prima (che l’ha definita una delle regioni più belle in assoluto) e Lonely Planet -la guida turistica più venduta al mondo- che nella top ten delle migliori destinazioni ha assegnato alla Puglia il secondo posto.Tra le attività previste al di fuori delle aree espositive si segnala l’iniziativa “Puglia rurale e sacra bellezza”, promossa dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia con i Gruppi di azione locale (GAL) e i Gruppo di azione costiera (GAC). Un programma di eventi che si svolgerà non soltanto a Milano nel semestre dell’Esposizione Universale per promuovere la Puglia e le sue tipicità, ma anche attraverso un programma di incoming strutturato su nove itinerari proposti dai singoli territori: 1) Via Sacra dei Longobardi (in terra di Capitanata, legata al culto micaelico presso i Longobardi convertiti al Cattolicesimo nel segno di San Mi-

chele Arcangelo); 2) La Via Francigena di Puglia - in attesa del riconoscimento di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”;3) La Via degli Ipogei e delle Chiese Rupestri 4) La Via delle Memorie di Pietra: tra Dolmen e Menhir del Sud Salento; 5) Gli itinerari naturalistici dei Parchi nazionali e regionali della Puglia 6) Gli itinerari della Valle D’Itria e della Terra dei Trulli; 7) La via dei “Borghi marinari” di Puglia; 8) La via del “Cuore della Puglia” promosso dai Comuni aderenti al consorzio omonimo: il percorso sarà dedicato ai territori della Terra di Bari vocati alla produzione dell’olio di oliva. “Racconteremo a Expo le pratiche innovative di cooperazione sistemica territoriale, un intreccio che collega mare, terra e città – dichiara Antonio Piazzolla, presidente del GAL Ponte Lama - al fine di promuovere la bellezza dei nostri paesaggi rurali, le eccellenze alimentari, le tradizioni e la cultura locale in un concentrato di pratiche simboliche che nella rete trovano il loro punto di forza”.

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APPALUD® PLUS “Cicaline, cocciniglie e aleurodidi sotto controllo” 1 marzo 2015 - n. 4 - Anno 10

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Applaud Plus è un agrofarmaco distribuito da Sipcam Italia, a base di buprofezin, s.a. della società giapponese Nihon Nohyaku, proprietaria e notificante della molecola recentemente inclusa in Annex I ai sensi della DIR. 91/414. Applaud Plus, formulato in polvere bagnabile al 25% di sostanza attiva, è registrato sulle più rappresentative colture mediterranee. Applaud Plus è infatti autorizzato su Olivo, Agrumi, Vite (da vino e da tavola), Pomacee, Drupacee, Kiwi e Colture Ornamentali, nonché sulle principali Solanacee, quali pomodoro, peperone e melanzana, e Cucurbitacee (zucchino e cetriolo). Le dosi di applicazione spaziano da 1 a 3 kg/ha in funzione della coltura e del fitofago da controllare. Buprofezin: caratterizzazione Buprofezin è un insetticida classificabile come regolatore di crescita ad azione chitino-inibitrice, unico appartenente al gruppo IRAC 16. Agisce per contatto ed ingestione ed è dotato di attività translaminare. Grazie alla sua parziale citotropicità è in grado di ridistribuirsi nei tessuti vegetali trattati; ciò permette a buprofezin di raggiungere anche gli individui non colpiti direttamente al momento del trattamento e di permettere il prolungato controllo dei fitomizi.

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelica Curci, Loredana Grassi, Nica Ruospo, Pasquale Lorusso, Gianni Colaianni, Rino Pavone, Maria Fortino

Nato in Giappone per il controllo delle cicaline del riso, nel suo spettro d’azione ricadono cicaline, cicadellidi, cocciniglie, aleurodidi; applicato sugli stadi preimmaginali, giovanili di questi fitomizi, Applaud Plus ne blocca la crescita mostrando inoltre un’apprezzabile azione sterilizzante sulle femmine. I vantaggi di Applaud Plus Applaud Plus si evidenzia in sintesi per l’elevata efficacia contro cicaline, cocciniglie e aleurodidi e la perfetta selettività sugli insetti utili e pronubi. E’ di estrema praticità di impiego, perfettamente miscibile con altri agrofarmaci e nutrizionali, con un ottimo livello di sicurezza per l’operatore e il consumatore.

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ommario

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AGRICOLTURA

23 Crisi pesante per la Gdo in Puglia editoriale

3 Expo: l’anteprima pugliese

L’evento al Grand Hotel Baglioni

AGRICOLTURA

11 viticoltura da tavola

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Guardare al futuro per superare le difficoltà Guidi attacca Slow Food e Coldiretti Contadino e milionario Il segretario generale di Coldiretti

15 “Oro Giallo”

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Guadagna più di Obama, Renzi e Napolitano convegno sul ciliegio di Vignola Grazie al Gal Ponte Lama e all’Op Arca Fruit Il 2014 dell’ortofrutta in Gdo Ripresa nell’ultimo quadrimestre

N°12 - 1 luglio 2014

Tempi duri per Coop Estense ed Auchan

Benefici per le imprese vivaistiche Posticipato il patentino Dal decreto Milleproroghe buone notizie Pomodoro da Industria Scelte varietali con Bayer CropScience Olio di palma Allarme rischi sanitari e ambientali

24 Passi avanti dei codici doganali 25

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eventi

8 EXPO 2015

Rischio fondi per la Puglia

salute

21 Obiettivo Zero Carie

Alla Masseria Chinunno di Altamura dentifricio a base di pasta di mela Dalla CIA cibi che contrastano le carie

agroalimentare

16 Solidarieta’: la pasta della bonta’

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Fatta con grano 100% italiano l’Italia non sta al passo Etichettatura: i consumatori pagano il seminario “Bollicine di Puglia” Nasce l’Ass. Tecnici Alimentari e Agronomi Tutto sulle Bacche di Goji Una delle “mode” del momento

formazione

20 Corso a Locorotondo

Dell’Istituto Tecnico Agrario

mondo gal

30 dal Gal Sud Est Barese

La buona alimentazione a scuola


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venti

Mancati bandi pubblici della Regione Puglia in vista di Expo 2015

EXPO 2015: rischio parcellizzazione fondi per la Puglia

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ancano due mesi al giorno di apertura della kermesse internazionale Expo 2015 che si terrà a Milano. In vista del primo maggio fervono, dunque, i preparativi in tutto il mondo per non perdere l’occasione dell’esposizione universale meneghina, ritenuta fondamentale per il rilancio economico. Secondo Il Movimento Cinque Stelle “Anche le singole regioni italiane si preparano da tempo all’evento: ma, mentre tutte le altre sembrano procedere con appalti pubblici e bandi di gara aperti, la Regione Puglia pare seguire un iter tutto particolare, di cui si disconoscono ancora oggi gli esiti”. “Il rischio è quello di una eccessiva parcellizzazione dei fondi a disposizione che non permetterebbero alla Puglia di ottenere il massimo da questo evento di caratura internazionale – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, il quale

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ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina per chiedere chiarimenti sui lavori di preparazione in vista di Expo2015 – Se ci guardiamo attorno, vediamo come il Veneto abbia realizzato una struttura ad hoc (Expo Veneto) coinvolgendo tutte le associazioni delle diverse ca-

tegorie, il Lazio abbia unito attorno a Sviluppo Lazio sia Unioncamere, sia Roma Capitale sia la Regione mentre, ad esempio, la Basilicata ha deciso di mantenere in capo alla giunta regionale la cabina di regia, raccogliendo tutti i soggetti interessati. In nessun caso – continua Giuseppe L’Abbate (M5S) – ci risulta non si sia procedu-

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to ad affidamenti pubblici e ad appalti e gare trasparenti ed aperte a tutti. Proprio l’opposto di quello che sembra aver fatto, sinora, la Regione Puglia

bandi pubblici aperti ma per mezzo di convenzione e stanziando 1,3 milioni di euro più Iva. I contributi diretti sembrano esser stati indirizzati, in maniera parcellizzata, a favore dei gruppi di azione locale (GAL), di aggregazioni di comuni e associazioni “senza avere alla base alcun progetto unitario di promozione dell’immagine della Puglia e del suo territorio – commenta L’Abbate (M5S) – E, ad oggi, Unioncamere Puglia non sembra aver peraltro proceduto all’affidamento dei

servizi necessari secondo procedure di evidenza pubblica, nonostante manchino due mesi all’apertura di Expo 2015”. Per questo, il deputato 5 Stelle ha depositato una interrogazione al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina per chiedere quali “siano state le risultanze degli incontri svolti in sede di Conferenza Stato-Regioni per l’organizzazione dell’Expo e se non sia opportuno procedere a una ulteriore sessione di discussione, essendo ormai prossima la data d’inizio dell’evento”.

che ha affidato ad Unioncamere tutta la gestione degli oneri finanziari previsti, mettendo a disposizione le risorse necessarie che saranno gestite secondi i criteri indicati nella convenzione con la stessa Unione”. Al contrario di altre regioni, dunque, la Giunta Vendola non sembrerebbe operare direttamente attraverso

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Bit 2015 Successo per la Puglia agroalimentare

Parco Nazionale Alta Murgia Il bilancio 2014 e le iniziative 2015

pomodori da industria Bayer: scelte varietali e difesa

Conclusasi la 35esima edizione della Bit di Milano, il bilancio è positivo sia in termini di presenze che di partecipazione. Una Puglia dei record secondo l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che ha sottolineato la centralità dell’enogastronomia e dei prodotti tipici.

Sono stati presentati nel corso di un incontro pubblico a Gravina in Puglia nella sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, alla presenza di rappresentanti istituzionali, associazioni e cittadini, i dati relativi al bilancio delle attività dell’Ente nel 2014, anno del decennale dalla sua istituzione. Presentate anche le principali iniziative previste per il 2015.

Bayer CropScience ha organizzato nella splendida cornice del Grand Hotel Vigna Nocelli a Lucera il convegno dal tema “Pomodoro da industria: scelte varietali e nuove strategie di difesa”. Ai lavori hanno partecipato circa 200 produttori agricoli provenienti da Puglia, Campania, Basilicata e Molise.

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gricoltura

Guardare al futuro per superare le difficoltà

Scelte varietali in viticoltura da tavola

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omento di riflessione per guardare al futuro, capire, conoscere e confrontarsi su quella che è la linfa, il settore primario della nostra economia, l’uva da tavola. Questo l’obbiettivo del convegno tenutosi lo scorso 17 Febbraio all’Una Hotel Regina a Noicattaro che inaugura un percorso che vede le istituzioni vicine alla categoria degli agricoltori. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (ARPTRA) e dall’Assessorato all’Agricoltura del Comune di Rutigliano. Un convegno dal respiro internazionale, organizzato per approfondire quelli che sono i nuovi trend varietali dell’uva da tavola e come, in base a questi, si sta evolvendo anche tutto il mercato. Un tema analizzato in un territorio che vanta le migliori caratteristiche produttive e che è stato approfondito da diversi punti di vista. All’incontro hanno partecipato ospiti di rilievo come il cileno Oscar Mario Salgado Martinez, direttore del marketing di uva da tavola per il Cile, il Sud Africa e il sud est asiatico e Donato Antonacci, direttore dell’Unità di ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo dell’Ente per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura di Turi. Hanno partecipato, inoltre, alcuni rappresentanti delle aziende licenziatarie di nuove varietà apirene di uva da tavola: Domenico Liturri, licenziatario dell’azienda IFG della California, Maurizio Ventura, responsabile per l’Europa dello sviluppo delle Licenze dell’azienda Sun World della California, Maurizio Simone, agronomo di AVI Europa licenziatari delle uve californiane senza semi ARRA e Carlo Berardi, responsabile commerciale di AgriMessina per l’Inghilterra. “I temi trattati dagli ospiti, di importanza nazionale ed internazionale che sono intervenuti, rappresentano un momento di riflessione ed un punto di partenza per i produttori e tutto il territorio”, “Verrà analizzato lo N°4 - 1 marzo 2015

di Loredana Grassi

L’Assessore all’agricoltura Pinuccio Valenzano con Vittorio Filì Presidente dell’ARPTRA

stato dell’arte del nostro territorio e di tutte le aree di produzione mondiali. Si parlerà del futuro dell’uva da tavola e delle nuove varietà, considerando tre diversi punti di vista: quello legale, quello del marketing e quello tecnico-agronomico” ha dichiarato Vittorio Filì, presidente dell’Arptra. I consumatori oggi si trovano oggi di fronte a due scelte, l’uva con o senza seme e se pur i semi contengono

molteplici proprietà, come la presenza di antiossidanti, la richiesta del mercato è indirizzata verso l’uva Apirene. Mentre gli altri paesi vedono un aumento della produzione, l’Italia registra un calo pari al 21%. Il comparto uva da tavola passa attraverso l’innovazione, questo un monito che ci porta a riflettere su quanto l’innovazione sia lo strumento giusto per superare le difficoltà.

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o Studio Finagri offre un servizio di consulenza altamente specializzata nel mondo della finanza agevolata ed all’assistenza alle aziende agricole, individuando la migliore soluzione per le necessità finanziarie dell’impresa, già costituita o da costituire, occupandosi di tutti gli aspetti necessari all’istituzione delle pratiche necessarie per l’ottenimento dei finanziamenti o dei contributi a fondo perduto, nelle varie forme ed intervenendo in tutte le necessità di servizi delle aziende agricole e delle industrie agroalimentari. Lo Studio Finagri, mette le aziende in primo piano, individuando con un certo anticipo le agevolazione, i contributi e le relative aperture dei bandi, esaminando i dati raccolti nei precedenti colloqui (anche telefonici) con i clienti, approntando quanto necessario: • Studi di fattibilità economico-finanziari • Assistenza tecnica e consulenza • Istruttoria dell’Ente preposto

I NOSTRI SERVIZI NELL’AMBITO DELLA CONTABILITÀ Con l’introduzione della condizionalità nel regime di pagamento unico, le aziende agricole hanno avvertito la necessità di adeguarsi alle “nuove condizioni” dettate dalla regolamentazione. Del resto, questi adeguamenti sono stati resi necessari anche dall’incombenza di un dibattimento dei pagamenti diretti per errate procedure nell’ambito del regime di condizionalità. La Finagri srl, attenta ad offrire servizi che corrispondessero alle normative cogenti per il settore agricolo, ha aggiornato il proprio staff di esperti per rispondere con professionalità alle nuove esigenze del settore. Si è formata, così, fin dal 2005, una equipe di

professionisti, a valenza multidisciplinare, per poter far fronte alle esigenze della condizionalità offrendo ed operando ad alto livello nei seguenti segmenti di servizi al mondo agricolo: • Gestione delle normative ambientali (habitat, Natura 2000, uccelli selvatici, siti SIC/ZPS, aree naturali protette, parchi); • Valutazione di incidenza ambientale per aree protette; • Gestione delle normative per la protezione delle acque dagli inquinamenti comprese le procedure per le autorizzazioni a pozzi arte artesiani ecc; • Implementazione delle norme per l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura; • Gestione delle aree vulnerabili ai nitrati; • Organizzazione e gestione di corsi per il conseguimento del patentino per l’acquisto ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari; • Assistenza per la normativa sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi; • Organizzazione di corsi e gestione delle tematiche relative alla sicurezza alimentare; • Assistenza per tutta la tematica relativa alla salute ed al benessere degli animali per le aziende zootecniche; • Implementazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità; • Tutta l’assistenza per l’implementazione delle norme relative alle buone condizioni agronomiche ed ambientali. Un’esperienza consolidata, uno staff di professionisti di grande livello, una struttura adeguata logisticamente e la certezza di poter rispondere al meglio alle esigenze della condizionalità.

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A Guidi attacca Slow Food e Coldiretti gricoltura

Il Presidente Nazionale di Confagricoltura

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è un “modello perdente” di cui l’agricoltura italiana deve liberarsi per ridare competitività al settore e “redditi dignitosi” a chi lavora. Il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi va all›attacco. «Nell›anno dell›Expo che avrà la nutrizione al centro dei temi, la nostra agricoltura va riprogettata, mettendo al centro l›impresa. Basta con la strategia difensiva, dobbiamo pensare alla crescita, a meccanismi di sostegno per gli investimenti aziendali, a misure significative nell›assegnazione dei contributi, ad eliminare coltivazioni non produttive sostituendole con altre nuove» ha detto Guidi. Il modello «sbagliato» è anche quello della «qualità e basta», dell’agricoltura “vista come attività sociale”, quello, ha proseguito Guidi, “predicato da Slow Food e dal suo presiden-

N°22 - 15 DICemBRE 2014

te Petrini:un’utopia, che ha appeal mediatico, ma che non esiste. In Italia tutti parlano di agricoltura, meno chi ci è dentro: dobbiamo ripartire, sfruttando l’occasione dell’Expo”. Polemico con la Coldiretti, che, con una battuta, ha definito il «pericolo giallo» (dal colore simbolo

dell›organizzazione), Guidi punta il dito su chi ha pensato che «la qualità avrebbe pagato tutto. Non è stato così, la qualità è un prerequisito, ma senza un modello agricolo con minori costi non riusciremo mai ad essere competitivi”. Molta strada resta da fare, per Guidi, sul made in Italy: “Nel mondo - ha detto - ci sono 500 milioni di potenziali consumatori che vogliono i nostri prodotti, il problema è che non facciamo niente per conquistare i mercati internazionali. E questo è anche uno dei motivi dell’Italian Sounding: se i nostri cibi autentici non si trovano, è normale che molti finiscano per accontentarsi delle imitazioni”. Tra i freni, tuttavia, ci sono anche la “fiscalità eccessiva”, l’Imu agricola, le incertezze sui piani di sviluppo rurale (Psr) delle regioni italiane che la Commissione Europea sta terminando di esaminare.

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Riportiamo di seguito l’articolo apparso sul periodico “L’Espresso” inerenti i presunti compensi “maggiorati” del Segretario Generale della Coldiretti Nazionale, Vincenzo Gesmundo. Da L’Espresso (29 gennaio, articolo di Emiliano Fittipladi)

Negli ultimi 11 anni il dirigente ha guadagnato oltre 10 milioni di euro. Una cifra pazzesca: solo nel 2014 la retribuzione ha sfiorato i 2 milioni. Ecco le prove”

Contadino e milionario: stipendio da record per il

segretario generale di Coldiretti

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bambini, lo confermano anche i sondaggi, sognano di diventare piloti, dottori o astronauti. E però, se volessero guadagnare somme davvero stellari, dovrebbero puntare su un lavoro meno trendy ma assai più redditizio: quello di segretario generale della Coldiretti, l’associazione che raggruppa oltre un milione e mezzo di agricoltori italiani. È improbabile che Vincenzo Gesmundo, oggi sessantenne, desiderasse con ardore la sua poltrona fin da quando portava i calzoni corti. Ma spulciando i dati dell’Inps siamo certi che non abbia rimpianti: solo negli ultimi 11 anni la Coldiretti gli ha infatti versato (tra stipendi lordi, bonus e oneri contributivi) oltre 10 milioni di euro. Nell’Italia della crisi, dove tutti tagliano tutto e gli agricoltori fanno la fame, è un record invidiabile. Non è tutto. Il sito specializzato Agricolae qualche giorno fa ha segnalato che Gesmundo, laureato in filosofia, assunto nel 1982 e diventato uno dei ras della potente associazione di Palazzo Rospigliosi, per il periodo gennaio-settembre 2014 avrebbe ricevuto una retribuzione-monstre da 1,8 milioni. Ne è nato un putiferio. Il giovane presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, prima ha smentito la

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notizia parlando «di dati clamorosamente falsi». Poi ha spiegato al “Fatto” che la somma contiene anche il Tfr, visto che Gesmundo «è passato da un contratto a tempo indeterminato a uno a tempo determinato». Grazie ai dati ufficiali Inps sappiamo ora che chi sbaglia è il vertice della Coldiretti. «Il trattamento di fine rapporto è indicato dall’Inps su altre tabelle» ci spiega un avvocato dell’istituto previdenziale. «Gli 1,8 milioni riguardano solo la retribuzione lorda, non ci piove. L’eventuale Tfr è in un’altra voce, a parte». Una voce che il segretario ha ovviamente incassato: ammonta ad ulteriori 205 mila euro che - sommati alla “retribuzione” - nel 2014 portano le sue entrate a oltre due milioni di euro. Lo stesso presidente, in una comunicazione interna scritta per fare «chiarezza», non parla mai di Tfr: lo stipendio 2014 di Gesmundo sarebbe così straordinariamente alto perchè il segretario «ha percepito la sua indennità di fine mandato per il periodo 1982-2014». Si tratterebbe dunque di una sorta di buonuscita che le aziende possono elargire (a seconda del contratto) ai loro amministratori. «In genere il bonus è consuetudine delle aziende private e dei loro manager sempre licenziabili, e non di

associazioni agricole e dei loro lavoratori dipendenti già super protetti», ragiona l’avvocato. Ma tant’è: al sindacato degli agricoltori sanno essere generosi. Dopo aver incassato il tesoretto il segretario generale non è neanche andato ai giardinetti, ma ha firmato un nuovo contratto a tempo determinato. «Il compenso annuale ammonta a 224 mila euro netti», spiega ancora nella missiva interna Moncalvo, tralasciando di ricordare che il lordo raddoppia la cifra. «Non ci è stato quindi alcun aumento, semmai una riduzione». Sarà. È un fatto però che l’ex filosofo che ha abbracciato la causa contadina ha goduto di stipendi da urlo per lustri: dai 679 mila euro del 2002 agli 1,1 milioni del 2003, dai 740 mila euro del 2010 agli 1,2 milioni del 2013, una somma dieci volte più alta di quanto guadagnato nello stesso periodo dal suo omologo nella Cia, l’altra grande confederazione dei coltivatori italiani. Analizzando i dati del ministero dell’Agricoltura, Coldiretti ha girato al segretario quasi la metà dei circa 4,7 milioni di rimborsi pubblici spettanti sulla carta ai suoi Caa, i Centri di assistenza agricola. «Coldiretti, forza amica del Paese», dice lo slogan. Di sicuro è amica, e molto, dei suoi dirigenti.

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“Oro Giallo”: infuria la polemica

Guadagna più di Obama, Renzi e Napolitano messi insieme. È Vincenzo Gesmundo di Coldiretti

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uadagna più di Obama, Renzi e Napolitano messi insieme. È Vincenzo Gesmundo di Coldiretti. Una cifra stratosferica quella percepita dal segretario della Coldiretti in soli nove mesi. Aveva toccato il picco più alto di retribuzione con un reddito di 1.191.318 euro raddoppiandolo rispetto a quello del 2012 pari a 696mila euro. Per i primi nove mesi del 2014, invece, nelle sue tasche sono finiti 1.815.489 euro. L’uomo in questione si chiama Vincenzo Gesmundo ed è il segretario della Coldiretti, l’associazione che raggruppa oltre un milione e mezzo di agricoltori italiani. Uno stipendio che supera i 733mila euro della somma delle retribuzioni di Obama, Renzi e Napolitano. E scusate se è poco. Nel 2014 arriva la ‘promozione’ e nelle tasche di Gesmundo finiscono 600mila euro in più rispetto al 2013 e, come se non fosse abbastanza, altre 70.774 euro di reddito imponibile derivante da collaborazioni con Germania Campus Spa (stessa sede della Coldiretti), edizioni Tellus, Bluarancio Spa (società informatica di Coldiretti) e Green Assicurazioni Srl. A diffondere la notizia fu agricolae.eu che fu più volte diffidata dal presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, a diffondere notizie e dati di quel tipo minacciando vie legali. Non una rettifica, dunque, ma una rimozione del testo. Della questione se n’è occupato anche il governo in seguito ad una interpellanza parlamentare dell’onorevole Filippo Gallinella del Movimento 5 Stelle. La dirigenza di Coldiretti però non ci sta e precisa che la somma percepita da Gesmundo contiene il Tfr per via del cambio di contratto: da tempo indeterminato a tempo determinato. Peccato che i dati ufficiali dell’Inps raccontano altro. Il Trattamento di fine rapporto deve essere indicato su altre tabelle e, nel caso della retribuzione a Gesmundo, la somma per il Tfr c’è ed è pari a 205 mila euro che va a sommarsi al milione e 800mila di stipendio. Il segretaN°4 - 1 marzo 2015

rio, dunque, ha percepito 2milioni di euro tondi tondi. In genere il bonus è elargito dalle aziende private ai loro manager sempre licenziabili, e non da associazioni agricole a lavoratori, in questo caso, super protetti. Coldiretti ha dato metà dei fondi pubblici che spettano ai Centri di assistenza agricola al segretario. Nel 2002 679 mila euro; nel 2003 1,1 milioni; nel 2010 740 mila euro; nel 2013 1,2 milioni di euro. Coldiretti, per ciò che ri-

guarda l’ultimo decennio, ha versato tra stipendi e bonus qualcosa come10 milioni di euro. “Ecco perché al teatrino di qualche giorno fa organizzato in alcune piazze italiane a difesa del latte italiano da Coldiretti, in pochi hanno partecipato” chiarisce Dino Rossi del Cospa Abruzzo. “Molti personaggi che vi hanno partecipato vestiti di giallo sono i dipendenti della Coldiretti” aggiunge. (fonte: http:// www.zonedombratv.it/)

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groalimentare

Fatta con grano 100% italiano, preparata nelle mense della Caritas e aiuta la Lega del Filo d’oro

Solidarieta’: la pasta della bonta’ buona 3 volte

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uest’anno la ‘Pasta della Bontà’ è buona tre volte, perché fatta solo con grano 100% italiano, perché la nostra donazione sostiene l’unica Associazione che in Italia da cinquanta anni è al fianco di chi non vede e non sente, perché l’abbiamo donata alla Caritas Diocesana di Bari Bitonto che potrà somministrarla nelle mense aperte ai tanti, troppi senza tetto”. E’ il Presidente di Coldiretti Giovani Impresa Puglia, Serena Minunni, a dare notizia dell’iniziativa di raccolta fondi con testimonial Renzo Arbore, promossa dalla Lega del Filo d’Oro in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti, per l’assistenza e la riabilitazione di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. I giovani di Coldiretti Puglia hanno consegnato alla Caritas Diocesana di Bari

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di Antonio Resta 150 chili di pasta e contemporaneamente devolveranno una donazione alla Lega del Filo d’Oro. “Un filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno”. Questo il concetto che ispirò il nome della Lega del Filo d’Oro quando nel 1964 Sabina Santilli fondò l’Associazione insieme a un gruppo di volontari. Da allora l’Associazione non ha smesso di crescere, diventando un punto di riferimento per assistenza, riabilitazione e reinserimento nella famiglia e nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Con oltre 500mila donatori attivi a livello nazionale, l’obiettivo della Lega del Filo d’Oro è sempre stato il miglioramento costante, in modo da offrire a utenti e famiglie un servizio affidabile e di qualità, attraverso la creazione di apposite strutture, la formazione di

operatori qualificati e lo svolgimento di attività di ricerca e sperimentazione nel campo della sordocecità e della pluriminorazione psicosensoriale.

Renzo Arbore

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I consumatori ne pagano le conseguenze

Etichettatura: l’Italia non sta al passo

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o scorso 13 dicembre è divenuto applicabile il Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, teso a garantire, all’interno del mercato unico europeo, l’uniformità delle regole a presidio dell’informazione dei consumatori in relazione agli alimenti. Le nuove disposizioni europee, direttamente applicabili negli Stati membri, in Italia vanno a superare molte delle previsioni di cui al decreto legislativo 109/92, la nostra norma quadro in materia di etichette, oggetto di ripetute revisioni ma mai riordinata a causa di vecchi contrasti tra i dicasteri competenti. Secondo molte organizzazioni politiche e di categoria (in primis il Movimento Cinque Stelle) nonostante il Regolamento europeo sia stato concepito nel 2011, ed entrato in vigore il 13 dicembre scorso l’Italia si è fatta trovare impreparata su più fronti, ed ora bisogna correre ai

ripari per evitare multe agli operatori del settore e fare chiarezza sul quadro di incertezza che si è venuto a creare. Sulla questione degli allergeni la norma europea stabilisce l’obbligo di comunicazione dell’eventuale presenza di queste sostanze negli alimenti venduti o somministrati. In alcuni Paesi UE, come Grecia, Olanda, Belgio, Croazia, ma anche Francia, Germania, Gran Bretagna, si è prevista la possibilità, per ristoratori e gestori di pubblici esercizi in genere, di informare verbalmente il cliente sugli allergeni contenuti nelle varie voci del menù, la cosiddetta “informativa orale”. In Italia invece si attende ancora la norma applicativa ed infine sulla questione dello stabilimento di produzione, i ministri Martina (Agricoltura) e Guidi (Sviluppo Economico) sembrano non volersi prendere la responsabilità di tirarla verso la Commissione europea per chiedere ufficialmente che l’Italia possa mantenere l’obbligo

di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione alimentare per i prodotti realizzati e commercializzati in Italia. Per ristabilire quest’obbligo bisogna inviare apposita notifica alla Commissione europea e finora nessuno ha provveduto.

Primo appuntamento il seminario “Bollicine di Puglia”

Nasce l’Associazione di Tecnici Alimentari e Agronomi

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asce AsTeAA un’Associazione di Tecnici Alimentari e Agronomi, partorita dall’ambiziosa idea di giovani universitari di associarsi e operare sul territorio pugliese, apportando entusiasmo, innovazione, competenze e professionalità al settore agroalimentare. L’associazione nasce dalla necessità di tutelare e difendere gli interessi di laureati, formatori, consulenti, professionisti del settore, nonché degli associati, attivando una rete di connessione tra il mondo del lavoro e il capitale umano, cercando attivamente di arginare una sempre più preoccupante fuga di competenze all’estero. A tale scopo, AsTeAA si occupa innanzitutto di dar voce e sostegno alle idee dei giovani associati, di promuovere lo scambio culturale e scientifico attraverso convegni, seminari, dibattiti

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e conferenze. Ancora, di promuovere i prodotti ed il territorio regionale attraverso la partecipazione a fiere e manifestazioni, sostenere le iniziative rivolte all’educazione alimentare nelle scuole, realizzare percorsi formativi qualificanti e professionalizzanti. Aperta a tutti coloro che occupandosi del settore agroalimentare, intendano attivarsi e operare sul territorio, AsTeAA ha già realizzato alcuni dei progetti prefissati nel piano annuale, tra cui la realizzazione del seminario: “Il marketing per la valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali”, l’attivazione del “Corso di formazione e degustazione birre artigianali” in collaborazione con Mondo Birra, associazione birrifici artigianali pugliesi; la partecipazione al progetto “Cuore di Puglia” insieme allo staff della Tracer Production di Cassano

Murge con la realizzazione di un video promozionale sull’ agroalimentare e sulla biodiversità pugliese in gara per EXPO2015; la futura partecipazione il 6-7/03 al “Bollenti spiriti camp”. L’associazione si avvale del prezioso lavoro dei propri delegati di zona provenienti da tutte le province della Puglia e d’Italia, sarà di fondamentale importanza la collaborazione con il delegato di Milano Antonio Bonavoglia -giovane studente della facoltà di agraria di Milano- per la partecipazione ad EXPO 2015. Questo ciò che AsTeAA ha organizzato a due mesi dalla sua costituzione, numerosissimi i progetti e le idee in cantiere, vi aspettiamo il prossimo 11/03, alle 16.30 presso l’aula magna dell’ex facoltà di Agraria al seminario “Bollicine di Puglia”.

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gricoltura

Grazie al Gal Ponte Lama e all’Op Arca Fruit

La diretta streaming del convegno sul ciliegio di Vignola

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stata apprezzata, dagli operatori del settore, la diretta streaming del “Convegno Nazionale del ciliegio” di Vignola, trasmessa a Bisceglie grazie al Gruppo di Azione Locale Ponte Lama e all’Organizzazione di Produttori Arca Fruit. Registrate oltre un centinaio di presenze di esponenti politici, tecnici e produttori, per assistere alla proiezione del Convegno Nazionale del Ciliegio. Il presidente del GAL Ponte Lama, Antonio Piazzolla, ha spiegato così i motivi dell’iniziativa «La ciliegia è un simbolo della nostra terra, oltre che spinta propulsiva per la nostra economia rurale. Per questo abbiamo deciso di dare questa opportunità di informazione ai produttori locali che non hanno potuto prendere parte all’iniziativa di Vignola». «La realizzazione di questo evento parte dalla considerazione del dato oggettivo che la Puglia è la principale produttrice di ciliegie a livello nazionale, per questo diventa per noi importante essere sempre informati sulle novità che riguardano le produzioni cerasicole. L’obiettivo dell’OP Arca Fruit è realizzare un prodotto che permetta di rispettare gli alti standard qualitativi che il consumatore si aspetta» ha affermato, invece, Sergio Curci, presidente dell’OP Arca Fruit.

Dopo il saluto del Presidente della Provincia BAT Francesco Spina, sempre vicino al comparto agricolo, si è il via dato alla prima sessione del convegno dedicata all’importanza della qualità, ai sistemi d’impianto, all’analisi dei costi e della redditività. Durante il dibattito intermedio, il direttore del GAL Ponte Lama, Gianni Porcelli, e il funzionario regionale, Franco Mastrogiacomo, hanno chiesto quali azioni si possono attuare per valorizzare un Marchio italiano della ciliegia. A tale quesito ha risposto Walter Monari, presidente del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola, dicendo che un Marchio italia-

no può sicuramente tutelare la ciliegia e allargare il calendario varietale, ma è necessario un aiuto dal MIPAAF, cosa di cui ci si occuperà nei prossimi giorni. La seconda parte della giornata è stata dedicata, invece, all’approfondimento del tema della drosophila suzukii, moscerino orientale arrivato in Italia pochi anni fa e per cui ad oggi esistono pochi rimedi. Una malattia infestante che in principio ha colpito i ciliegeti del Nord Italia ma adesso è presente anche sulla Murgia. Vista la risposta del comparto all’iniziativa, a breve sarà realizzata una videoconferenza con alcuni costitutori internazionali che presenteranno nuove varietà interessanti ai nostri produttori.

Focus sull’Imprenditoria Giovanile e Innovazione Sociale

Corso avanzato di formazione sulla nuova programmazione Europea Horizon2020 ed Erasmus+

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innovazione sociale, definita come innovazione sia nei mezzi sia nel fine, è stata abbracciata con decisione nella nuova strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Il non profit e l’imprenditoria sociale possono svolgere un ruolo sempre più strategico per trovare strade innovative che permettano di andare oltre la crisi. Work in Progress, che promuove la progettazione europea per lo svilup-

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po del territorio, in collaborazione con ConfiniOnline, propone un corso di formazione specifico rivolto alle PMI, associazioni, cooperative, enti locali e coloro i quali operano nel settore dell’istruzione e formazione, interessati ad approfondire e sperimentare nuovi approcci pratici alle opportunità fornite dai fondi diretti Horizon2020 e Erasmus+ in previsione delle prossime imminenti scadenze. Agli enti che intendono partecipare

è richiesta una considerevole capacità progettuale e/o gestionale e una conoscenza base degli strumenti essenziali della progettazione europea (GOPP, Quadro Logico, Gantt chart...) per avviare gruppi di lavoro e projects work al termine di ogni modulo e sviluppare contestualmente progetti innovativi ed efficaci, anche in collaborazione con altri partner europei.

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ormazione

Formazione e aggiornamento a Locorotondo

L’Istituto Tecnico Agrario organizza un Corso per “Perito estimatore danni da avversità atmosferiche”

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opo il notevole successo e l’interesse dimostrato dai partecipanti delle scorse edizioni anche quest’anno, il 13 e 14 marzo, si svolgerà presso l’Istituto Tecnico Agrario di Locorotondo il Corso di formazione e aggiornamento per “Perito Estimatore Danni da Avversità Atmosferiche”. Il corso è finalizzato alla formazione di chi intende intraprendere la professione di Perito grandine e all’aggiornamento tecnico di Agronomi, Periti Agrari e Geometri iscritti ai rispettivi Albi e per i quali è previsto il riconoscimento dei Crediti Formativi Professionali (obbligatori per i professionisti dal 2014). L’iniziativa è patrocinata a livello nazionale da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), ASNACODI (Associazione Nazionale Consorzi di Difesa), RENISA (Rete Nazionale degli Istituti Agrari), Comitato Interprofessionale Periti Estimatori Danni da Calamità Naturali, Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, Fondazione ENAPIA (Gestione Separata Periti Agrari) e dalle seguenti Compagnie di Assicurazione: ARA 1857, AXA, CATTOLICA, FATA, GENERALI ITALIA, GRAI, GRANDINE SVIZZERA, ITAS, REALE MUTUA, VH ITALIA e WILLIS ITALIA. A livello territoriale l’attività, invece, è patrocinata dalla Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della PUGLIA; dalla Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della BASILICATA; dai Collegi Provinciali dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati delle Provincie di BARI, BARLETTA – ANDRIA – TRANI, LECCE, BRINDISI, FOGGIA, TARANTO e SALERNO; dal Collegio Provinciale dei Geometri e dei Geometri Laureati di BARI; dal Consorzio di difesa e valorizzazione delle produzioni agricole dell’ambiente e del territorio rurale di BRINDISI; dal Consorzio di difesa delle produzioni agricole di METAPONTO e dalla Confederazione Italiana Agricoltori della PUGLIA. Il corso, della durata di 16 ore, è organiz-

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zato in rete da dodici Istituti Agrari d’Italia; uniche sedi di svolgimento nel Sud Italia sono Caltanissetta e Locorotondo dove, nello specifico, verrà trattato il tema: “prodotto uva da vino”. Il programma prevede, dopo i saluti Istituzionali del Dirigente Scolastico Prof. Raffaele Fragassi, dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dott. Fabrizio Nardoni, del Sindaco di Locorotondo P.A. Tommaso Scatigna, del Presidente della Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Puglia Dott. Oronzo Antonio Milillo, del Presidente del Collegio dei Periti Agrari di Bari Dott. Ettore Zucaro, gli interventi di alti funzionari della Regione Puglia, delle Compagnie di assicurazione, dei Consorzi di difesa, oltre che di Docenti universitari, di Docenti dell’Istituto Tecnico Agrario e di Ispettori tecnici di diverse compagnie d’assicurazio-

ne che svilupperanno le argomentazioni del corso partendo dall’illustrazione del nuovo Piano Assicurativo Agricolo Nazionale 2015 (di recente approvazione dalla Conferenza Stato-Regioni), passando dagli aspetti fisiologici, agronomici e colturali della vite, agli aspetti patologici ed entomologici della coltura, fino a giungere alla parte specificatamente estimativa dei danni da grandine, vento forte, colpo di sole, vento caldo, siccità ed eccesso di pioggia. L’interessante e completo piano organizzativo dell’evento trova giustificazione nell’alta percentuale di corsisti che, dopo aver frequentato il corso nelle passate edizioni, sono stati inseriti nei corpi peritali delle diverse Compagnie di assicurazione nel ramo dei rischi agricoli. Per maggiori informazioni consultare il sito www.caramiagigante.gov.it

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alute

Presso la Masseria Chinunno

Obiettivo Zero Carie: la spesa ‘salva-denti’ ad Altamura

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ltamura - Stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti profondi a cui non si sottrae nemmeno l’alimentazione, sia per quanto riguarda la qualità dei cibi che per il modo di assumerli. Nonostante i mutati stili di vita e i progressi della medicina, la carie rimane ancora un ‘pericolo pubblico’ (ne soffre 1 italiano adulto su 2) e, addirittura, si manifesta in misura maggiore rispetto a quando mangiavamo alimenti ad elevata consistenza e a basso contenuto di zuccheri. Scopo della XV edizione del Mese della Salute Orale, promosso da Colgate, in collaborazione con SIDO (Società Italiana di Ortodonzia), sarà quello di fornire una molteplicità di strumenti per far fronte al problema della carie e cercare di sconfiggerla mediante l’Obiettivo Zero Carie che si arricchisce della partnership con CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) per un’operazione sul territorio – la “spesa salva-denti” - che coinvolgerà coloro che frequentano i mercati di otto città (calendario scaricabile dai siti www.

prontodentista.it e www.cia.it) attraverso nozioni e strumenti utili a tracciare le abitudini alimentari giornaliere per imparare a ridurre il rischio di sviluppare la carie anche mediante l’alimentazione. Il carciofo di Brindisi, dai capolini teneri e sapidi, è un prodotto IGP tipico della Puglia. Ha un sapore dolce il che lo rende gradevole anche crudo ed è un ottimo alimento anticariogeno. Insieme alla grande varietà di frutta e verdura di una delle regioni italiane a più alta ‘vocazione’ agricola, ha aperto il Mese della Salute Orale ed è stato il protagonista della “spesa salva-denti” presso la Masseria Chi-

nunno ad Altamura. Al desk ‘Obiettivo Zero Carie’ allestito presso la Masseria, ad attendere i cittadini ci sono stati: un ‘professionista del sorriso’ igienista SIDO che ha fornito nozioni e suggerimenti su come ottenere una perfetta igiene orale; un agronomo CIA che ha dato notizie, suggerimenti e consigli sui valori nutritivi, cariogeni, anticariogeni e cariostatici dei cibi abbinati ad un programma educativo che declina i contenuti del Regolario e della Piramide Odonto-alimentare; un’hostess che ha effettuato la prenotazione per la visita gratuita per coloro che ne hanno fatto richiesta.

Allo studio un dentifricio al 100% naturale a base di pasta di mela

Cia, le proprietà dei cibi che contrastano la formazione delle carie

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a Cia annuncia la partecipazione attiva al Mese della Salute Orale. Agronomi ed esperti nei mercati di Roma, Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Torino, Altamura (Ba) e Padova per promuovere il consumo degli alimenti “star” che favoriscono la salute della bocca: cavolo nero, radicchio rosso, indivia, porro, carciofo, lattuga, pera e mela. Cia-Confederazione italiana agricoltori, coadiuvata dalla propria associazione “Agricoltura è vita”, aderisce all’iniziativa promossa da Colgate in collaborazione con la Società Italiana di Ortodonzia (SIDO), per sensibilizzare i consumatori verso una più consapevole cura della propria salute. Questa è la fi-

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losofia che ha ispirato il progetto con cui Cia entra nel palinsesto più generale delle iniziative che i soggetti proponenti realizzeranno il mese prossimo su tutto il territorio nazionale, con l’ambizioso obiettivo di arrivare presto a “zero carie per tutta la famiglia”. Gli agronomi della Cia selezionati da “Agricoltura è vita” si mescoleranno, quindi, tra i consumatori dei mercati, nelle principali città italiane, per divulgare materiali informativi realizzati “ad hoc”, svelando alcune sorprendenti proprietà di frutta e verdura. Così si scoprirà che il cavolo nero, il radicchio rosso, l’indivia, il porro, il carciofo, la lattuga, la pera e la mela sono degli ottimi “anticariogeni”. “Abbiamo accettato volentieri -spie-

ga il presidente dell’associazione “Agricoltura è Vita/Cia” Matteo Ansanelli- di partecipare alle iniziative connesse al Mese della Salute Orale, con il preciso obiettivo di dare il nostro contributo per innalzare il livello di consapevolezza e di conoscenza dei consumatori in materia di alimentazione e produzioni agricole. Per noi è una grande occasione per stare a contatto con le persone, fornendo informazioni e promuovendo contestualmente il consumo di prodotti salubri e buoni. La nostra agricoltura è ricca di produzioni e varietà di frutta e verdura. Arriveremo a chiedere all’industria specializzata in prodotti per la salute orale di studiare un dentifricio che sia al 100% naturale a base di pasta di mela”.

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ortofrutta nella Gdo chiude il 2014 con un sostanziale stallo dei volumi ed una perdita in valore nelle vendite di 4,4 punti percentuali. Se si analizzano gli ultimi mesi, però, si nota come da settembre i segnali positivi - soprattutto nei consumi - siano in costante crescita. Inoltre, da una prima analisi dei dati di gennaio il trend sembra essere confermato. Nell’anno passato soffre maggiormente la frutta, che perde anche a volume, mentre la verdura mostra performance migliori a valore ma soprattutto a quantità (+1,7%). A livello di superfici nessuna differenza tra piccole e grandi, mentre sembra palese la scelta del peso variabile rispetto al peso imposto nel grafico sulla modalità di vendita.

Falsa partenza, ripresa nell’ultimo quadrimestre

Il 2014 dell’ortofrutta in Gdo

Scendendo nei particolari delle singole famiglie, per la frutta notiamo buoni risultati a volume per mele, banane, pere ma con vendite a valore negative o di poco positive, come per le banane. Si evidenzia, comunque, una situazione generale poco felice per questa macro categoria. Netta flessione di arance e pesche/nettarine, il cui calo dei prezzi rispetto al 2013 non ha fatto da volano ai consumi. Caduta significativa anche per le angurie, che hanno mostrato nel 2014 una perdita di oltre 18 punti a volume e di oltre 20 a valore. Buoni risultati per le ananas.

Rispetto al 2013, rimangono praticamente costanti le performance della IV gamma, la cui incidenza sul totale delle vendite a valore rimane, come sempre, la più alta del resto delle categorie/specie. Lieve flessione per i pomodori a valore e a volume. Per le altre solanacee (patate, peperoni e melanzane) trend deflattivo che supera i 16 punti percentuali. Peperoni e melanzane con consumi positivi, patate in flessione.

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Tempi duri per Coop Estense ed Auchan

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Crisi pesante per la Gdo in Puglia

i aggrava la crisi della Gdo in Puglia. In una conferenza stampa svoltasi a Bari Mario Zucchelli, presidente di Coop Estense, che conta nella regione due supermercati e dieci iper (quattro dei quali nel barese), ha annunciato l’impegno a contenere i costi i fissi e a rilanciare le vendite, dichiarando però contestualmente la necessità di mettere in mobilità circa 200 lavoratori. Obiettivo: recuperare i 50 milioni di euro persi nella regione negli ultimi cinque anni (12 dei quali solo nel 2014). Zucchelli ha puntato l’indice accusatore contro “le forme illegittime di concorrenza: lavoro nero, elusione, evasione, frodi”, citando poi l’Istat: “In Puglia il dato generale del lavoro irregolare è passato dal 13,6% del 2004 al 16,6%, mentre altre indagini indicano che la percentuale sale al 20% nel settore del commercio; si registra inoltre un livello di evasione fiscale del 50% più alto della media italiana, pari al 26% rispetto al Pil della regione”. Tempi duri pure per Auchan: da tempo, scrive gdoweek.it, istituzioni e sindacati sono a confronto per definire le conseguenze dovute al cambio d’insegna dell’ipermercato del centro commerciale Bariblu di Triggiano (Bari) in Ipersimply. Al ridimensionamento sono interessati 130 lavoratori. Attivato un tavolo tecnico tra sindacati di categoria e l’assessore alle Attività Produttive e vicepresidente della Giunta della Regione Puglia, Loredana Capone. Anche il colosso enogastronomico Eataly aperto nel capoluogo pugliese sarebbe in difficoltà per il secondo anno consecutivo.

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La Commissione Europea, dopo anni, ha dato un primo via libera. Grandi benefici per le imprese vivaistiche

Passi avanti nell’aggiornamento dei codici doganali

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NVE, Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori continua la sua attività di sostegno alle imprese florovivaistiche italiane con successo, grazie ad un nuovo traguardo raggiunto: il 17 Febbraio, il Comitato ortofrutta alla DG Agri, Direzione Generale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale della Commissione Europea, ha dato parere favorevole alla mozione per la modifica dei codici doganali del Capitolo 6 della Nomenclatura Combinata, proposta dal Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Il supporto di ENA (European Nurserystock Association), di cui fa parte ANVE, presso la Commissione Europea è stato determinante. Dal 2012 infatti, il MIPAAF, insieme ad ISMEA, lavorano alla proposta di modernizzazione dei dazi doganali inserendo cambiamenti che rendessero più efficace l’identificazione della piante commercializzate. Dopo una prima contrarietà dell’Union Fleurs riguardo le modifiche richieste per i codici dei fiori recisi e delle fronde, nell’autunno del 2014 il Mipaaf insieme ad Ismea hanno avviato delle relazioni bilaterali con Union fleurs e con Floraholland per giungere ad una nuova bozza che tenesse conto dei suggerimenti dei rappresentanti del commercio internazionale. Oltre ai rappresentanti del commercio internazionale dei fiori, il Mipaaf ha invitato l’ANVE a presentare il 29 Gennaio durante l’assemblea dell’ENA, ad Essen, la proposta italiana per l’ammodernamento dei codici doganali del capitolo 6. L’interesse suscitato dalla proposta, opportunamente presentata con una breve sintesi delle motivazioni che rendevano urgente l’intervento sui codici riguardanti gli alberi e arbusti da esterno, ha consentito un dibattito favorevole tra i paesi associati all’ENA (che raggruppa 17 nazioni europee) che si è concluso con la predisposizione di un documento contenente il parere positivo da inviare al Mipaaf e alla DG AGRI a Bruxelles.

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Ciò ha reso più agevole lo sviluppo positivo della mozione presentata dall’Italia presso la DG AGRI che tuttavia non è vincolante ai fini dell’esame finale che avverrà presso la DG TAXUD a marzo. Oltre al sostegno di ENA si è poi aggiunto un informale consenso a proseguire anche da parte di un’altra importante associazione, il COPA-COGECA. La modifica dei codici doganali è molto importante per il settore del florovivaismo italiano ed europeo. I codici vigenti, infatti, risultano per il settore troppo generici, limitandosi perlopiù ad una divisione “Piante vive” ed “Altro”, che non consente di monitorare adeguatamente i flussi generati dagli esportatori. La proposta italiana, verte sostanzialmente su due punti: introdurre un codice specifico per Cytrus e sempreverdi, due delle categorie più commercializzate, e utilizzare una tipologia di codici che dichiari i pezzi venduti piuttosto che le tonnellate. Entrambe le modifiche hanno lo scopo di consentire una valutazione più realistica dei flussi di mercato, sia a livello statistico, in termini di vendite reali, sia conoscitivo, di studio e sviluppo delle tendenze. E’ evidente che

questa modifica porterà forti benefici alle imprese nell’analisi dei mercati, nel marketing di prodotto e nella programmazione della produzione. A questo punto non resta che attendere con fiducia il voto della DG TAXUD, la Direzione Generale Fiscalità e Unione Doganale della Commissione UE, il prossimo marzo. Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministero e da ISMEA “ll successo della proposta ottenuto grazie al ruolo svolto dal Mipaaf, coadiuvato da ISMEA, presso la Commissione UE – DG AGRI, è stato favorito anche dal supporto strategico di ANVE, che attraverso l’ENA è riuscita a dare maggiore forza alle proposte del Ministero”. “Quello che abbiamo raggiunto è un risultato importantissimo – dichiara Marco Cappellini, Presidente dell’ANVE – che non fa che confermare quanto il contributo della nostra Associazione nel campo del vivaismo internazionale sia fondamentale. Attraverso un impegno costante, siamo riusciti a farci sentire anche fuori dal Paese e non possiamo che essere fieri dei risultati raggiunti”. www.foglie.tv


Dal decreto Milleproroghe buone notizie anche in materia di sicurezza

Posticipato il patentino per le macchine agricole

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l mondo agricolo ha accolto con favore i provvedimenti appena approvati alla Camera con i quali vengono inseriti nel decreto “Milleproroghe” il rinvio delle scadenze dei termini per la revisione obbligatoria delle macchine agricole più vecchie e dell’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole (il cosiddetto “patentino”). Il provvedimento Milleproroghe, su cui il Governo ha posto la fiducia alla Camera, contiene altre novità di interesse per il mondo agricolo in tema di sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, Sistri ed energie rinnovabili. Revisione macchine agricole Provvedimento atteso ma pur sempre gradito, la conferma della proroga della revisione delle macchine agricole, a partire dai mezzi immatricolati prima del 10 gennaio 2009. Più precisamente è stato confermata la prorogata al 30 giugno 2015 dell’emanazione del

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decreto attuativo e, conseguentemente, al 31 dicembre 2015 l’avvio del processo di revisione delle macchine agricole in circolazione. Inoltre, vengono differiti al 7 ottobre 2016 gli adempimenti per i contenitori distributori mobili di capienza tra i 6 mc e i 9 mc. A quella data si dovrà richiedere al Comando provinciale dei vigili del fuoco l’esame dei progetti di nuovi impianti e di modifiche da apportare a quelli esistenti, che comportino un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio. Il Comando sarà tenuto a effettuare controlli, attraverso visite tecniche. Non sono invece tenuti agli adempimenti i depositi di capienza geometrica sino a 6 mc. Sistri Sono prorogate al 1 aprile le sanzioni relative alla mancata iscrizione delle imprese al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e al mancato pagamento del contributo

per l’iscrizione al SISTRI. Patentino per macchine agricole Il termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole (patentino) è stato prorogato al 31 dicembre 2015. Il precedente termine era il 22 marzo. Confermata l’esenzione dall’obbligo del patentino per chi può autocertificare di avere esperienza nell’uso di macchine agricole per almeno due anni nell’ultimo decennio. Energie rinnovabili – zone terremotate Il Milleproroghe sposta dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015 il termine entro il quale devono entrare in esercizio gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati (o in fase di realizzazione) nelle zone colpite dal sisma del maggio 2012, distrutti od oggetto di ordinanze di sgombero, per accedere alle incentivazioni cui avevano diritto.

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groalimentare

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Tutto sulle Bacche di Goji

oji Berries è il termine più diffuso al mondo per identificare un tipo di bacche considerate la nuova sorgente della giovinezza.A loro sono stati imputati un numero ragguardevole di effetti salutari benefici. Ma come in ogni altra cosa al mondo: il troppo storpia! Ed allora sarebbe bene sottolineare eventuali effetti secondari, le famose controindicazioni, per coloro che potrebbero abusarne in maniera scriteriata. Di seguito un utile vademecum: Che cosa sono le Bacche di Goji? La bacca di goji è anche chiamata wolfberry, che in italiano potremmo tradurre “bacca del cacciatore”. E’ un frutto di colore arancio misto a rosso e la sua provenienza è orientale. Si tratta, infatti, di una pianta nativa della Cina, dove gli abitanti consumano questa bacca da generazioni nella convinzione che preservi la salute e garantisca una vita lunga. A parte questa generalizzazione, se ne suggeriva il consumo soprattutto a quei soggetti che sembravano soffrire di diabete, pressione alta, febbre, diminuzione della vista correlata all’età, etc. Le bacche del Goji sono i frutti di due specie particolari di piante decidue che appartengono alla famiglia delle

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Una delle “mode” del momento

Solanacee: Lycium barbarum e Lycium chinense. E’ piuttosto comune trovarle in regioni dal clima temperato e nelle regioni subtropicali. Oltre alla Cina, Himalaya, Tibet e Mongolia possono vantarne una coltura diffusa. Se consumate con moderazione non apportano nessun effetto secondario serio, almeno stando alle ricerche sin qui condotte. Ma le cose cambiano qualora se ne facesse un uso eccessivo. Le bacche di goji vengono tradizionalmente consumate crude ma ci sono anche di preparati cotti o essiccati al sole (proprio come i fichi o l’uva passa). Il più delle volte vengono aggiunti a tisane o succhi o vini. Composizione chimica delle bacche di goji. Gli studi condotti sulle bacche di goji hanno permesso di isolare carotenoidi come il betacarotene, la luteina, il licopene, la zeaxantina, la zeaxantina dipalmitato, polisaccaridi (presenti specialmente nella polpa di cui compongono da soli circa il 30%), le vitamine (C ed E), acidi grassi, betaina (permette la ritenzione idrica nelle cellule, proteggendole dagli effetti della disidratazione, leggasi migliore tonicità ed elasticità della pelle) e peptidoglicani. Le bacche contengono quantità ottimali di calcio, potassio, ferro, zinco e selenio e di riboflavina. Possiedono inoltre un 14% di proteine, un 8% di fibre ed un

20% (totale) di carboidrati. La composizione aromatica, invece, è fortemente influenzata da sostanze volatili quali: steroidi, glicolipidi (è inclusa la presenza dei cerebrosidi), glicosidi, glucopyranosides e alcaloidi (tanto per fare due nomi diciamo spermina alcaloide e alcaloidi poliossidrilati). Ma sono presenti altri composti come i flavonoidi fenolici, le ammidi, i composti peptidi ciclici ed i sesquiterpeni (classe di terpeni costituiti da tre unità isopreniche). Nella foglia sono inoltre presenti rutina, acido clorogenico (chimicamente è l’estere dell’acido caffeico con l’acidochinico) e lyciumosides. Nella corteccia della radice, invece, sono state identificate diverse ammidi fenoliche.Rame, ferro, fosforo e manganese aiutano a regolare il metabolismo energetico. Potassio e magnesio, presenti in considerevoli concentrazioni, aiutano ad aumentare la resistenza muscolare. Zinco e cromo attivano il metabolismo dei macronutrienti offrendo un valido aiuto nelle diete. Bacche di Goji Effetti Benefici Sulla Salute Diverse ricerche sono concordi con il fatto che consumare abitualmente le bacche di goji possa portare a dei benefici salutari. Infatti grazie ai potenti antiossidanti di cui sono composte, e grazie ad altre sostanze, le wolfberriwww.foglie.tv


es (e ad essere onesti anche altri frutti di bosco in generale, seppur in quantità minore) aiutano l’organismo a mantenersi giovane (gli antiossidanti combattono i radicali liberi che potrebbero danneggiare il DNA), a difendersi dalle neoplasie (il sistema immunitario diviene più efficiente nella lotta alla formazione di cellule tumorali) e da altre malattie a carico del sistema cardiocircolatorio (abbassando i livelli di colesterolo cattivo). Bacche di Goji Controindicazioni ed Effetti Collaterali Gravi Anche se abbiamo detto tutto il bene possibile delle bacche di goji, dobbiamo anche rivelare che ci sono tutta una serie di possibili interazioni con eventuali trattamenti farmacologici in un soggetto. Ad esempio coloro che assumono warfarina (un farmaco anticoagulante cumarinico) dovrebbero evitare il consumo di goji.Le bacche inoltre sembrano interferire con i farmaci regolatori della pressione sanguigna e del diabete. • Soggetti che assumono farmaci regolatori della pressione non dovrebbero consumare a cuor leggero le wolfberries. Esse tendono a far calare la pressione sanguigna potendo causare anche ipotensione a causa di un suo sinergismo con eventuali farmaci ipertensivi. Quindi massima attenzione, se assumi: captopril, enalapril, losartan, valsartan, diltiazem, amlodipina, idroclorotiazide, furosemide ecc. • Soggetti che assumono anticoagulanti per ridurre eventuali ostruzioni nei vasi sanguigni potrebbero andare in contro ad un maggiore rischio di effetti collaterali gravi. Un nome su tutti è quello del Warfarin (Coumadin ®). Le evidenze di interazioni sono state riscontrate in più casi con parziali alterazioni della terapia farmacologica ed una aumentata incidenza di ecchimosi e/o emorragie; • Soggetti che assumono farmaci per il controllo del diabete: l’interazione con le bacche di goji potrebbe provocare fenomeni di ipotensione, sensazioni di vertigini, (e soprattutto) abbassamento eccessivo della glicemia e svenimenti. Ecco alcuni esempi di ipoglicemizzanti: glimepiride, gliburide, insulina, pioglitazone, rosiglitazone, clorpropamide, glipizide, tolbutaN°4 - 1 marzo 2015

mide ecc. • Soggetti che assumono farmaci metabolizzati a livello epatico (substrati del citocromo P450 2C9, CYP2C9): possono verificarsi delle interazioni negative che influenzino la velocità di metabolizzazione dei farmaci alterando in tal modo il buon esito di una cura. • Soggetti che assumono bacche in quantità eccessiva possono andare in contro a diarrea e crampi addominali di diversa entità. Infatti le bacche di goji, come tanti frutti secchi, vengono usate da tempo come rimedio naturale contro la costipazione. • Inoltre devono stare attenti i soggetti allergici al polline. Una loro assunzione potrebbe portare a crisi respiratorie, nausea, orticaria e capogiri. In che forma sono commercializzate le bacche di goji? Il mercato delle bacche di goji è veramente vario. Molti di voi credono di poterle comprare solo sotto forma di polpa essiccata, e venduta praticamente allo stesso modo delle bustine dell’uva passa, o di succo. Ma la realtà è più variegata. Dal suo boom commerciale, era il lontano 2002, ad oggi la creatività dei commercianti e dei merchant multi-livello (che alle volte ti ossessionano veramente nel descrivere le mirabolanti proprietà benefiche di un prodotto) ha preso la forma di: – bacche essiccate; – barrette ai cereali con pezzetti di

bacche; – succhi di frutta; – succhi concentrati di goji; – purea; – polveri (alle quali aggiungere acqua per dar vita estemporaneamente al succo); – yogurt; – capsule a base di estratti secchi standardizzati (a mò di integrazione alimentare); – oli di semi; – oli essenziali; – additivi alimentari da mescolare a vari prodotti; – saponi per la pulizia della pelle;

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Un incontro formativo per la crescita professionale degli agricoltori. Con Bayer CropScience

Pomodoro da Industria: scelte varietali e nuove strategie di difesa

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unedi 23 febbraio si è svolto a Lucera (FG) il primo di una serie di appuntamenti organizzati da Bayer CropScience: incontri formativi dedicati agli agricoltori con focus sulle principali patologie che attaccano le colture e sulle strategie e soluzioni per difenderle al meglio. L’incontro pugliese, coordinato dal Dott. Gianluca Chieppa (referente comunicazione della federazione Ordine Agronomi di Puglia) ha visto la partecipazione di diversi esperti del settore: • Aniello Crescenzi (Università della Basilicata) ha affrontato il problema delle orobanche. Diffusa in molte regioni d’Italia, quest’ erba infestante parassitizza le piante di pomodoro provocando danni significativi alle produzioni. Il suo controllo è molto difficile e ad oggi esistono criticità legate ai limiti degli strumenti a disposizione. A tal proposito è stato presentata una sperimentazione che ha messo a confronto mezzi chimici, biologici e metodi agronomici. I risultati mostrati hanno evidenziato che solo dall’integrazione di molteplici tecniche è possibile ottenere risultati interessanti. • Salvatore Germinara (esperto di entomologia, professore dell’Università di Foggia) ha focalizzato il suo intevento sulla problematica dei lepidotteri e sul controllo integrato. Il professore ha sottolineato come i lepidotteri più dannosi al pomodoro da industria appartengano a due grossi gruppi: gelechidi e nottuidi. Questi insetti determinano danni sia all’apparato aereo sia ai frutti riducendo la resa e conseguentemente il reddito degli agricoltori. In questo caso, è di fondamentale importanza il monitoraggio delle popolazioni: solo così è possibile esaltare al meglio le caratteristiche dell’agrofarmaco e ottenere conseguentemente i migliori risultati. • Daniele D’Ascoli (Bayer Vegeta-

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bles Seeds) ha presentato un ampio assortimento varietale: Vulcan, Delfo, Kendras, Taylor, Creso. Si tratta di piante produttive altamente innovative capaci di adattarsi ad ambienti diversi e resistere alle avversità, rispondendo così alle esigenze della moderna industria di trasformazione. • Carlo Risi (Bayer CropScience) ha presentato le soluzione tecniche per la difesa del pomodoro da industria mettendone in evidenza le criticità principali. Tra le tante attività svolte dall’agricoltore nel suo percorso produttivo, il diserbo rappresenta un’operazione fondamentale che deve essere esegui-

ta in modo corretto fin da subito con trattamenti in pre-trapianto. In questo modo è possibile contenere le infestanti nelle fasi successive. Il pomodoro da industria, però, con il proseguire del proprio ciclo, si trova a dover affrontare attacchi di malattie fungine e insetti che, se non controllati, possono ridurre la resa e conseguentemente il reddito degli agricoltori. Come risponde Bayer CropScience ? Proponendo prodotti, soluzioni e servizi innovativi. Per operare al meglio ed ottenere il meglio.

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Il GAL porta nelle scuole del sud est barese il progetto di cooperazione dedicato alla promozione della filiera corta

La buona alimentazione e i prodotti tipici si imparano a scuola di Rocco Resta

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stato firmato nella sede del GAL Sud Est Barese (Seb) a Mola di Bari il protocollo d’intesa sottoscritto da 13 istituti delle scuole primarie dei sei comuni grazie al quale gli alunni tra i sette e i dieci anni avranno l’opportunità di partecipare a delle attività di sensibilizzazione sui temi della filiera corta e della alimentazione sana legata alle produzioni a km 0. Il GAL, con il supporto di esperti nutrizionisti, attiverà dei moduli per un totale di 45 ore ad istituto a partire da marzo fino alla fine dell’anno. Durante queste lezioni gli alunni scopriranno quali sono i prodotti di stagione, con particolare attenzione ai prodotti tipici e i benefici del consumo di prodotti locali e stagionali nell’ambito della

I ragazzi della De Gasperi di Noicattaro

dieta mediterranea, il tutto supportato dai materiali didattici che sono stati elaborati appositamente per questo progetto. A supporto delle attività è stato infatti preparato appositamente un kit educativo contenente un e-book

che racconta le storie di due simpatici personaggi: “Slurp e Gnam”, un fumetto dall’evocativo titolo “Il viaggio di Corto Circuito” ed un video gioco “Ecowarriors” che coinvolgeranno gli alunni in appassionanti giochi educativi.

Nel 2014 è aumentata la circolazione dei falsi. Boom per 20 e 50 euro

Euro: Allarme false banconote

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llarme euro falsi Un pericoloso allarme è quello lanciato la scorsa settimana dalla Banca centrale europea in merito alla circolazione di banconote contraffatte. Secondo dettagliate indagini svolte in riferimento alla seconda metà dell’anno passato, è emerso che il numero delle banconote euro false messe in circolazione in tutta l’area è aumentato. Aumentano i falsi – La Banca centrale europea ha affermato infatti che proprio nella seconda metà del 2014 sono state ritirate dalla circolazione ben 507 mila banconote false. Un siffatto ammontare è stata la prova lampante dell’aumento delle falsificazioni. Il boom dei casi è allarmante. Si rileva che rispetto al secondo semestre del 2013, nello scorso anno vi sia stata un’impen-

nata del 44%. A ciò si aggiunge un altro fattore per nulla rassicurante: l’Istituto di Francoforte ha dichiarato che il numero di euro falsi identificati è “nel complesso ancora molto basso”. Le banconote falsificate nell’86% dei casi erano tagli da 20 e 50 euro, mentre solo il 4% delle banconote false identificate riguarda i tagli da 10 e 5 euro. Riconoscere i falsi – Alla luce di questo aumento, in merito al quale la Banca centrale europea mostra non poche preoccupazioni, l’Istituto ha ritenuto necessario diffondere delle linee guida semplici per il riconoscimento, quindi la segnalazione, delle banconote false da parte dei cittadini. Il riconoscimento si sostanzia in tre parole chiave: toccare, guardare e muovere. Toccando, guardando e muovendo le banco-

note, i cittadini potranno facilmente percepire eventuali anomalie sintomatiche del fatto che gli euro che si stringono in mano sono dei clamorosi falsi. Tali anomalie possono essere riscontrate nella carta, negli ologrammi e nella filigrana. Provenienza e circolazione dei falsi – Detto questo, la Banca centrale europea ha altresì stilato una sorta di mappa finalizzata a mettere in luce i luoghi di rinvenimento, distribuzione e falsificazione di siffatte banconote. Dunque, stando ai riscontri effettuati, il 97,5% delle banconote contraffatte è stata rinvenuta degli Stati appartenenti all’Eurozona. Il 2% dei falsi proviene da Paesi comunitari che però non sono membri dell’area dell’euro. Infine, solo lo 0,5% dei falsi arriva da Stati extracomunitari. www.foglie.tv


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gricoltura

Anche l’ Italia tra i più grandi utilizzatori al mondo di questo grasso

Olio di palma: Change Org lancia l’allarme e denuncia rischi sanitari e ambientali

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resce l’attenzione dell’opinione pubblica sul sempre più contestato grasso tropicale: l’olio di palma. È recente la mobilitazione di Change Org subito condivisa da Il Fatto Alimentare e Great Italian Food per una petizione contro l’olio di palma nei prodotti alimentari. In soli pochi mesi le firme raccolte sono risultate 100.000, non solo, nell’immediato sei catene alimentari della grande distribuzione organizzata come COOP, ESSELUNGA, CARREFOUR, IKEA, LD DISCOUNT, MD MARKET, hanno sottoscritto l’impegno a trovare ingredienti alternativi; in alcuni casi l’offerta di prodotti da forno e non, con altri oli vegetali, è già avvenuta a prezzi invariati se non più vantaggiosi. Il coinvolgimento di distributori alimentari di rilevo internazionale è un segnale importante nell’ambito di un percorso intrapreso anche in altri paesi. Mentre in Belgio sul suo utilizzo si è ufficialmente pronunciato il Consiglio Superiore della Sanità, che ne ha raccomandato di limitarne l’impiego e l’assunzione. Si perché quest’olio vegetale è il più diffuso nell’industria alimentare per la realizzazione di margarine, creme spalmabili, merendine, snack, crackers, biscotti, grissini, e in generale per tutti i prodotti da forno dolci e salati. Viene preferito ad altri grassi di origine vegetale perché estremamente versatile ed economico. È quindi un ingrediente onnipresente che in etichetta spesso si cela dietro la generica voce “oli vegetali”. L’allarme giunge dai nutrizionisti che in più occasioni hanno denunciato: “l’assunzione costante di cibi a base di questo olio esotico può risultare dannoso per la salute perché ricco di grassi saturi estremamente pericolosi per le arterie e il metabolismo in generale”. Infatti i cosiddetti cibi spazzatura , ricchi di questi grassi, sono N°4 - 1 marzo 2015

di Paola Dileo

in grado di risvegliare alcuni ricettori presenti sia sulla lingua che nello stomaco, anche definite “molecole del piacere” che aumentano il senso di fame e di dipendenza proprio come la marijuana , diversamente dall’olio extravergine d’oliva che induce alla sazietà. In forza di ciò tra le richieste avanzate dalla campagna di sensibilizzazione, c’è anche quella di escludere dalle pubbliche forniture l’olio di palma e di eliminarlo da tutti i capitolati d’appalto per l’approvvigionamento delle mense scolastiche , ospedaliere, aziendali, nonché dei distributori automatici collocati in scuole e in pubblici uffici. In Italia la petizione contro il grasso alimentare è stata tradotta in risoluzione parlamentare grazie all’attenzione del deputato M5Stelle Matteo Mantero. Documento presentato alla Camera Congiunta Affari Sociali e Agricoltura della Camera dei Deputati. Sconcerta che l’Italia, il Paese dell’olio extravergine d’oliva per definizione, si riveli essere uno dei più grandi utilizzatori di olio di palma, a danno di oli maggior pregio. Purtroppo la richiesta di questo grasso vege-

tale è in continuo aumento in tutto il mondo come i territori da destinare alla coltivazione di palme da olio, sacrificando milioni di ettari di foresta tropicale. Un diboscamento selvaggio in atto in Malesia, in Indonesia – solo alcuni esempi – con effetti deteriori sulla biodiversità.

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