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Agricoltura - Agroalimentare - Turismo rurale
Numero 1 - 15 gennaio 2020 www.foglie.tv
CONTINUIAMO INSIEME Foglie e agricoltura: i nostri numeri...grazie a voi
AGRICOLTURA “Pegno rotativo”: nuovo credito alle produzioni di qualità
AGROALIMENTARE 2021 Anno Internazionale di frutta e verdura Etichettatura alimentare, il battery score italiano
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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE
IL MONDO DELL’AGRICOLTURA A PORTATA DI MANO MAGAZINE - WEB TV - WEBINAR
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Sommario
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Copertina Numero Ottobre2021 2020 Numero 18 1 - -1515Gennaio
QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE Iscritto all’Albo Cooperative a Manualità Prevalente N.A182952
Editrice
G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore Responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Donatello Fanelli, Rino Pavone, Mara Coppola, Gianvito Gentile, Giuseppe Sciannamblo, Gabriele Romagnuolo, Fernando Di Chio Pubblicità G.Ed.A. Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61 / 06 del 15 / 11 /2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 904 0264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazioni ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA
I nostri numeri...grazie a voi
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La delibera della giunta regionale lede i principi di iniziativa economica
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Anche gli agricoltori dicono no al deposito di rifiuti nucleari in Puglia
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2021: Anno Internazionale frutta e verdura
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In legge di bilancio nasce “Granaio Italia”
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Covid: crollano i prezzi dei carciofi brindisini
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Crac agrumi: a Taranto crollo 8milioni di euro PLV
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Recupero e smaltimento teloni in plastica
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Nuovo credito alle produzioni di qualità con l’attivazione del “Pegno rotativo”
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Oltre 100mln a sostegno dell’agricoltura e dell’allevamento italiano
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Castel del Monte diventa un HoloMuseum
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La mozzarella di Gioia finalmente DOP
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Battery score italiano
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No contratti senza correlazione prezzo/mercato formaggi
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Convenzione tra Carabinieri forestali e Collegio Nazionale Agrotecnici
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Bando ISI 2019-2020
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Agricoltura Zootecnia
Agroalimentare Agricoltura Agricoltura Agricoltura Agricoltura Agricoltura Agricoltura
Turismo rurale
Agroalimentare Agroalimentare Zootecnia
Agricoltura
Agricoltura
Rubriche CENTRO MEDIA REGIONALE
Media partner
La voce della politica
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Approfondimento (di G. Romagnuolo)
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Approfondimento (di F. Di Chio)
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OBIETTIVO: PRESERVARE E MIGLIORARE LA FERTILITÀ DEI TERRENI La fertilità del terreno è un fattore cruciale nella conduzione aziendale, snodo imprescindibile per conseguire elevati standard produttivi. Nel corso dell’annata produttiva, però, essa subisce sostanziali modifiche nelle sue proprietà chimiche, fisiche e biologiche. In una visione sostenibile della viticoltura moderna, la fertilità del terreno è una risorsa da conservare e migliorare. Per Agriges la concimazione non è solo una pratica imprescindibile per ristabilire le unità di fertilizzante asportate dal suolo, ma deve anche apportare sostanza organica di elevato pregio, macro e micronutrienti, acidi umici e fulvici e altri composti che siano fonte di nutrimento per la pianta e per i microrganismi benedici che nel suolo vivono e che degradano la sostanza organica.
Chi è Agriges?
Agriges produce e commercializza da oltre trent’anni fertilizzanti speciali per l’agricoltura biologica e integrata. Dispone di 5 stabilimenti produttivi in Italia, precisamente a San Salvatore Telesino (BN), dove vengono realizzate e seguite tutte le fasi del processo produttivo: dall’acquisizione delle materie prime fino al confezionamento del prodotto finito. La mission di Agriges è fornire soluzioni per un’agricoltura moderna e sostenibile, che risponda alle esigenze dell’agricoltore e del consumatore, con la massima attenzione per la tutela dell’ambiente e la sicurezza del lavoratore. Per maggiori informazioni, visita il sito: www.agriges.com 8 6
PETRO Speciale Vite è un micropellet, dotato di bassissima umidità (5-6%) che si distribuisce molto facilmente in campo e che offre contemporaneamente più vantaggi: • nutre la pianta; • migliora le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del suolo; • apporta flora microbica aerobica ed anaerobica benefica; • svolge un’azione desalinizzante e acidificante; • ha un’attività biostimolante e antistress sulla coltura.
PETRO Speciale Vite assicura una nutrizione mirata ed equilibrata per soddisfare le esigenze nutrizionali della vite, grazie ai numerosi titoli a catalogo e all’elevata qualità delle materie prime con cui è formulato Infatti, tutti i prodotti della Linea PETRO Speciale Vite sono formulati a partire da pregiate materie prime tra cui: • stallatici che maturano naturalmente presso gli stabilimenti aziendali per almeno 6 mesi; • matrici organiche vegetali che generano humus di qualità, riducono le perdite per lisciviazione favorendo al contempo il drenaggio nei suoli pesanti; • materie prime proteiche e amminoacidi con azione stimolante, chelante e antistress; • acidi umici e fulvici, che stimolano lo sviluppo di radici più sane e migliorano le caratteristiche del terreno; • materie prime minerali, come il solfato di calcio che garantisce un’azione acidificante e desalinizzante.
Per maggiori informazioni, visita il sito: www.agriges.com 8
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Agricoltura
15 Gennaio 2021
“LA RECENTE DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE NUMERO 1327 LEDE I PRINCIPI DI INIZIATIVA ECONOMICA” RICORSO PER L’ANNULLAMENTO
“La recente delibera della Giunta regionale numero 1327 viola i principi di iniziativa economica e di libera concorrenza”. Per questo motivo la Federazione regionale degli Ordini dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali di Puglia ha proposto ricorso per il relativo annullamento. In particolare, in base a tale provvedimento si vorrebbero assegnare ai soli centri di assistenza agricola (Caa) le funzioni di asseverazione di attività tecniche a corredo delle istanze presentate dagli imprenditori agricoli. Pur lasciando alla discrezionalità degli operatori agricoli la facoltà di rivolgersi ai professionisti oppure ai Caa, solo questi ultimi assumerebbero un ruolo di veri e propri centri decisionali, di potere, in sede di rilascio delle richieste autorizzazioni, anche nelle ipotesi in cui gli stessi dovessero avvalersi, a loro volta, di figure professionali, di fiducia o delegati per l’espletamento di determinate attività riservate esclusivamente ai dottori agronomi e forestali.
di figure professionali, di fiducia o delegati per l’espletamento di determinate attività riservate esclusivamente ai dottori agronomi e forestali.Ciò non può che ledere i principi di iniziativa economica a causa delle limitazioni che, direttamente o indirettamente, derivano agli esperti del settore iscritti agli ordini e ai collegi professionali e si chiede la cancellazione della parte in cui assegna ai Caa la competenza di procedimenti amministrativi in capo attualmente agli uffici regionali. La delibera, pertanto, contamina e contrasta con il sistema delineato dalla Legge in quanto determina non solo la distorsione del mercato della consulenza libero-professionale, ma anche la creazione di un sistema di monopolio clientelare, di privilegio, in favore dei Caa (e di alcuni soltanto professionisti incaricati) con conseguente violazione del principio di uguaglianza e di libera iniziativa economica Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Puglia
LA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE NOMINA IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PER LE ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALLA XYLELLA Stando a quanto riportato dal Quotidiano di Puglia, lo scorso 22 dicembre la Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'agricoltura Donato Pentassuglia, ha approvato la Delibera di nomina dei 5 componenti del neonato Comitato Tecnico Scientifico per le attività di contrasto alla Xylella che, con potere consultivo, affiancherà l'Assessore nella pianificazione delle attività. I componenti del Comitato sono tutti rappresentanti della comunità scientifica attivamente impegnati nella ricerca sull'epidemia di Xylella in Puglia: - Donato Boscia, Responsabile della sede di Bari dell'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR. - Daniele Cornara, entomologo vincitore di una Marie-Curie Global Fellowship. - Andrea Luvisi, Professore associato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell'Università del Salento. - Franco Nigro, Professore Ordinario di
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Patologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti dell'Università di Bari. - Vito Nicola Savino, già preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari e Direttore del Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura "Basile Caramia" di Locorotondo (BA), attualmente Presidente della Fondazione ITS Agroalimentare Puglia. La prima riunione del Comitato scientifico, che nelle parole dell'Assessore "segna uno spartiacque con il passato", è già prevista per la prossima settimana, appena prima delle riunioni con Anci (Associazione comuni) e Upi (Unione province) per il necessario coinvolgimento delle amministrazioni locali del territorio. Il Comitato ha, inoltre, il compito di determinare le linee generali di attività di ricerca, finalizzate anche all’individuazione delle piante ospiti, di varietà immuni o resistenti e di eventuali modalità di trasmissione del batterio.
Zootecnia
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ANCHE GLI ALLEVATORI DICONO NO AI RIFIUTI NUCLEARI IN PUGLIA ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI
Il Presidente dell’ ARA Puglia Pietro Laterza si unisce alla voce di quanti hanno in queste ore contestato la scelta di individuare anche in Puglia siti ritenuti idonei ad ospitare le scorie nucleari prodotte in Italia. E questo non per un ovvio preconcetto modello “not in my back yard”, ma con delle motivazioni precise e circostanziate. Le aree interessate ricadenti nei Comuni di Altamura, Gravina e Laterza infatti, insieme alle altre aree individuate in provincia di Matera, sono all’interno del perimetro di produzione della Mozzarella DOP di Gioia del Colle, da poche settimane riconosciuta dall’Unione Europea e la presenza di rifiuti radioattivi non sarebbe certo un buon biglietto da visita per questo territorio e per la DOP. Questi sono territori ad alta vocazione per una zootecnia di qualità, dove benessere animale si coniuga perfettamente con il basso impatto ambientale di questa attività e dove anzi l’attività zootecnica è protagonista della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, con le sue masserie, i suoi muretti a secco, i suoi boschi di quercia alternati a pascoli con
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presenza di bestiame. Con queste premesse, la zootecnia della Murgia Barese e Tarantina si candida dunque ad essere protagonista di uno sviluppo turistico dell’area, legato sia ai fattori ambientali e paesaggistici e sia alla qualità delle produzioni, come dimostra appunto la recente approvazione da parte della UE della DOP della Mozzarella di Gioia del Colle. Ora, sebbene fra i parametri presi in considerazione per la individuazione dei siti pugliesi si sia preso in considerazione come elemento “non favorevole” la presenza di produzioni agricole di qualità, purtroppo tale parametro non è stato considerato, come invece avrebbe dovuto essere, prevalente rispetto ad altri parametri che invece depongono a favore della individuazione di tali siti. Pertanto, conclude Pietro Laterza, impiantare in quest’area un deposito di scorie nucleari sarebbe esiziale per i nostri allevatori e per lo sviluppo complessivo di questo territorio, la cui economia non può che basarsi sul binomio agricoltura/zootecnia di qualità e turismo ambientale ed enogastronomico.
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Agroalimentare
15 Gennaio 2021
2021 ANNO INTERNAZIONALE FRUTTA E VERDURA
LA PUGLIA È LA PRIMA REGIONE NELLA CLASSIFICA NAZIONALE PER LA PRODUZIONE DI ORTAGGI E SECONDA PER LA FRUTTA Sono 21mila gli ettari di frutteto da recuperare in Puglia, andati persi negli ultimi 10 anni a causa della cementificazione e dell’abbandono per rispondere alla svolta salutista dei consumatori trainata dall’emergenza sanitaria causata dal Covid. Con il 2021 dichiarato ‘Anno internazionale della frutta e della verdura’ dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), con un appello a migliorare la produzione alimentare, rendendola più sana e sostenibile attraverso l'innovazione e la tecnologia, nonché a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari. La Puglia è prima in Italia per aziende che producono ortaggi e seconda per frutteti. Ha numeri da record su uva da tavola, pesche, ciliegie e agrumi per quanto riguarda la frutta. Le produzioni nella maggior parte dei casi sono caratterizzate da un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e raccolta, dove la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine. Il comparto ortofrutticolo in Puglia è pari al 16% circa della superficie ortofrutticola nazionale con l’orticoltura ampiamente diffusa in tutte le provincie nelle aree irrigue. Dai biodiversi agli esotici, dai tradizionali ai biologici la Puglia dovrà celebrare nel 2021 la vasta gamma di verdure e frutta con l’allarme globale provocato dal Coronavirus che ha fatto emergere una maggior consapevolezza
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sul valore strategico rappresentato dalla sana alimentazione e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che l’agricoltura pugliese è in grado di offrire. Sono cresciute del 25% le vendite di frutta e verdura nei mercati contadini in Puglia anche grazie ai servizi di ritiro e di domicilio organizzati dagli agricoltori per venire incontro al limite di movimentazione dei consumatori dovute all’emergenza Coronavirus. Servono un impegno di filiera e una visione strategica per salvare il frutteto pugliese che in 10 anni dal 2010 ad oggi si è ridotto del 26% per colpa del consumo del suolo, della tropicalizzazione e scelte sbagliate di pianificazione e programmazione. Sono stati letteralmente ‘mangiati’ 162mila ettari di suolo in Puglia per colpa della cementificazione e dell’abbandono e per la grave mancanza di programmazione e valorizzazione del ruolo di chi vive e lavora sul territorio. Al contempo è necessaria una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore lungo la filiera per scongiurare la deflazione nei campi che nuoce sia agli agricoltori che ai consumatori.
Agricoltura
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IN LEGGE DI BILANCIO NASCE “GRANAIO ITALIA” PER IL MONITORAGGIO DEI CEREALI
In Commissione Bilancio, nell’ambito della discussione sulla Manovra a Montecitorio, è stata approvata un’importante novità per la filiera cerealicola. Allo scopo di consentire un accurato monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale, chiunque detenga cereali e farine di cereali è tenuto a registrare tutte le operazioni di carico e scarico, se la quantità del singolo prodotto supera le 5 tonnellate annue, in un apposito registro telematico istituito sul SIAN, il portale del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Le operazioni di carico e scarico per vendita o trasformazione di cereali e sfarinati a base di cereali, di provenienza nazionale e unionale ovvero importate da Paesi terzi, devono essere registrati sul SIAN entro sette giorni lavorativi. Per il conseguimento di questo obiettivo viene stanziato un milione di euroe sono contemplate, sin da ora, le eventuali sanzioni da comminare tramite Icqrf, l’Ispettorato repressione frodi. “La nascita di Granaio Italia rappresenta una giornata storica per la cerealicoltura italiana – dichiara il deputato Luciano Cillis (M5S), primo
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“firmatario dell’emendamento – Questa norma riesce a portare il mondo della cerealicoltura allo stesso livello dell’olio e del vino: l’auspicio, infatti, è quello di riuscire a tracciare lo spostamento di tutte le categorie di cereali in Italia in tutti i diversi passaggi sia che si tratti di prodotti nazionali sia che si tratti di prodotti importanti. Ci auguriamo che il decreto attuativo trovi d’accordo le Regioni evitando ciò che è accaduto con il medesimo provvedimento per la tracciabilità del latte. Confido nel sostegno del Sottosegretario Giuseppe L’Abbate, attualmente al lavoro sull’avviamento della Cun (Commissione Unica Nazionale) del grano duro. Con questa novità normativa – prosegue Cillis (M5S) – si riesce a dare certezza ai consumatori nonché riscontro effettivo ai nostri produttori, stoccatori e trasformatori che si impegnano nel rispetto e nella gestione di una filiera importantissima per l’agroalimentare made in Italy. E lo facciamo con concretezza e lucidità, rispondendo – conclude il parlamentare 5 Stelle della Commissione Agricoltura di Montecitorio – alla voglia di conoscere la realtà sui prodotti 100% italiani come pasta, pane, prodotti da forno e sfarinati di qualsiasi cereale”.
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Agricoltura
15 Gennaio 2021
COVID: CROLLANO PREZZI DEI CARCIOFI BRINDISINI SPECULAZIONI IN CAMPO E IMPORT SELVAGGIO DA TUNISIA ED EGITTO Crollano i prezzi dei carciofi in campagna in Puglia, perché con l’emergenza Covid c’è chi come in guerra approfitta della situazione di difficoltà e arriva addirittura a speculare sui generi alimentari di prima necessità come verdura e frutta. Inaccettabile il crollo dei prezzi di oltre il 50% per il carciofo violetto di Brindisi, il francesino, un prodotto pregiato che fino a qualche giorno spuntava fino a 0,60 euro a capolino in campagna mentre oggi vede le quotazioni a picco fino a 0,25 euro, anche per la concorrenza spietata delle importazioni selvagge dall’estero di prodotto di dubbia qualità da Tunisia ed Egitto. Al di sotto dei 15 centesimi i prezzi dei carciofi delle altre varietà, una situazione inaccettabile in uno scenario di crisi che andrebbe affrontata con maggiore serietà senza speculare sugli anelli più deboli della filiera, gli agricoltori e i consumatori.
Va riposta una particolare attenzione alla provenienza dei prodotti acquistati con un deciso orientamento a sostenere gli acquisti di prodotti Made in Puglia per aiutare lavoro ed economia. In Puglia si producono 1.245.400 quintali di carciofi di cui 475mila solo nella provincia di Brindisi, una delle aree vocate soprattutto per i carciofi di pregio, tanto da essersi assicurata il riconoscimento comunitario della IGP (indicazione Geografica Protetta) al carciofo brindisino. Un impegno sostenuto secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla grande maggioranza dei consumatori (82%) che è d’accordo sul fatto che in questa fase è importante acquistare prodotti italiani per tutelare una filiera agroalimentare che dal campo alla tavola garantisce all’Italia il primato nella qualità e nella sicurezza alimentare. Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale. Una ingiustizia profonda che va combattuta rendendo più equa la catena di distribuzione degli alimenti che vede oggi sottopagati i prodotti agricoli spesso al di sotto dei costi di produzione senza alcun beneficio per i consumatori, per cui si richiede che vengano sanzionati e controllati comportamenti sleali serve individuare un organismo di controllo con competenze e mezzi adeguati, nell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare (ICQRF) funzionale.
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Un impegno sostenuto secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla grande maggioranza dei consumatori (82%) che è d’accordo sul fatto che in questa fase è importante acquistare prodotti italiani per tutelare una filiera agroalimentare che dal campo alla tavola garantisce all’Italia il primato nella qualità e nella sicurezza alimentare.
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Agricoltura
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CRAC AGRUMI: A TARANTO CROLLO DI 8MLN EURO
SUBITO PIANO AGRUMICOLO REGIONALE CONTRO CRISI STRUTTURALE Con la crisi causata dal Covid, i limiti alla movimentazione e le temperature più alte della media stagionale è crisi profonda per gli agrumi, come il crac per le clementine in provincia di Taranto che restano invendute sugli alberi, a causa dei consumi in caduta libera del 60% e prezzi stracciati a 15 centesimi al chilogrammo, con una perdita del valore del 10% per il calo della Produzione Lorda Vendibile ferma a 70 milioni di euro rispetto ai 78 milioni dell’anno scorso. E’ quanto ha denunciato Coldiretti Puglia all’Assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia che tempestivamente ha accolto l’appello degli agricoltori di fare il punto della situazione e tracciare il futuro dell’agrumicoltura in Puglia con provvedimenti ad hoc per il comparto. Le imprese agricole impegnate nella produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 2,5 milioni di quintali un patrimonio da valorizzare attraverso un piano straordinario agrumicolo ed un sostegno al reddito. Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto aiuti urgenti ai produttori di agrumi pugliesi a titolo di indennizzo una tantum al fine di compensare il danno subito, a causa del temporaneo crollo dei mercati cagionato dall’emergenza da Covid 19 e che l’Assessore regionale, in
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Pqualità di coordinatore della Commissione nazionale per le politiche agricole, si faccia portavoce di una proposta formale al Ministero affinché anche il codice Ateco corrispondente alla produzione agrumicola possa rientrare tra quelle attività beneficiare dell’esonero contributivo, a valere sull’art. 222 del Decreto Rilancio. Anche la campagna agrumicola 2020/2021 ha subito insidie letali per il settore, dalle importazioni di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole subiscono quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori, su cui è necessario intervenire drasticamente. Coldiretti ha anche chiesto una stretta sui controlli degli agrumi importati dall’estero che invadono il mercato interno e avvio di controlli a tappeto anche nei mercati generali per assicurarsi che sulle etichette sai indicata chiaramente l’origine del prodotto, oltre ad accordi con la Grande Distribuzione Organizzata per la commercializzazione di agrumi 100% Made in Puglia e lo stanziamento delle risorse per il risarcimento dei danni subiti dai produttori e dai vivaisti in caso di obbligo di espianti.
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Agricoltura
15 Gennaio 2021
RECUPERO E SMALTIMENTO TELONI IN PLASTICA AGRICOLI, IL PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE PAOLICELLI INCONTRA ASSESSORE PENTASSUGLIA E DIRETTORE AGER A seguito di sollecitazioni da parte di alcune organizzazioni degli agricoltori e anche dei produttori stessi, su proposta presidente della Commissione Sviluppo Economico, Agricoltura e Turismo, Francesco Paolicelli, si è tenuto presso l’assessorato all’Agricoltura alla presenza dell’assessore Donato Pentassuglia e del direttore Generale dell’Ager Gianfranco Grandaliano, un incontro per affrontare l’annoso problema del recupero dei teloni per le coperture utilizzate nelle attività agricole e della plastica che finisce in mare al termine di alcune attività di pesca. Durante la riunione c’è stata la disponibilità di Ager ad affrontare i temi in questione e il direttore Grandaliano si è impegnato a convocare un incontro con i consorzi di riutilizzo-riciclo delle diverse materie, per verificare la possibilità per i soggetti privati che ne fanno utilizzo, di recuperare e smaltire a costi accessibili i teloni e i residui in plastica. Subito dopo il periodo di festa, il presidente della IV Commissione, convocherà un successivo incontro sul tema, allargando la partecipazione alle organizzazioni di categoria, all’Anci, alle
capitanerie di porto, alle Autorità portuali e ai diversi uffici regionali preposti. “La questione sul tavolo ha un duplice aspetto da considerare: le difficoltà degli imprenditori dell’agroalimentare che non riescono a sostenere i costi e le procedure per il recupero e lo smaltimento dei materiali e i rischi sull’ambiente e sul territorio che corriamo tutti, con l’accumulo di materiale inquinante, quale è la plastica, sia a terra sia in mare ” spiega il presidente Paolicelli. “In questo momento di crisi economica è importante per noi sostenere le imprese, soprattutto quelle del settore dell’agroalimentare – facendoci promotori di una accordo, tramite AGER, con consorzi di riutilizzo-riciclo per individuare procedure semplificate e tariffe standard per il recupero e lo smaltimento del materiale in plastica. Dall’altro lato però, attraverso le organizzazioni di categoria, dobbiamo formalizzare l’impegno delle aziende e dei soggetti coinvolti a fare la loro parte nel rispetto delle regole, del territorio e delle risorse naturali”.
La voce della politica AGRICOLTURA, FITTO (FDI): LA PUGLIA PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO UNICA REGIONE IN ITALIA A NON UTILIZZARE GLI AIUTI EUROPEI. TUTTO IL MIO IMPEGNO PER OTTENERE DEROGA DA UE “Per il secondo anno consecutivo la Regione Puglia dovrà sperare nella benevolenza della Commissione Europea per ottenere nuovamente una proroga che eviti di perdere oltre 95 milioni di euro di aiuti europei all’Agricoltura. Lo scorso anno la giustificazione è stata la presenza di un pesante contenzioso giudiziario-amministrativo a causa dei tantissimi ricorsi al TAR contro le graduatorie dei bandi PSR. Quest’anno qual è… Il covid? Una motivazione che regge poco visto che altre Regioni del Sud (alle prese con la stessa pandemia) hanno ottenuto un eccellente risultato: l’exploit spetta alla Calabria che ha avuto un avanzamento della spesa pari al 65.26%.” “In queste ore è l’AGEA a decretare il più completo fallimento della Regione Puglia: al 31 dicembre scorso siamo l’unica regione in Italia a non aver raggiunto il target di spesa previsto. Il disimpegno è pari ad euro 95.632.500,24 di
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quota FEASR, corrispondente ad una spesa pubblica di euro 158.070.248,33. Insomma, la Puglia ha chiuso il 2020 con un avanzamento della spesa pari al 41,74%, notevolmente inferiore sia alla media nazionale al 57,91% che a quella delle altre Regioni al 53,54%.” “Insomma, un disastro completo per l’agricoltura pugliese che da anni soffre per la totale incapacità amministrativa e politica di chi finora l’ha organizzata e gestita. Siamo di fronte a un danno irrecuperabile, per intenderci: i soldi del PSR si potranno (forse) anche recuperare, ma i danni prodotti vanno risarciti da chi ha sbagliato e le responsabilità sono facilmente individuabili. Come europarlamentare mi impegnerà, come lo scorso anno, a fare qualsiasi cosa per evitare che a subire le inefficienze e gli sbagli possano essere solo gli agricoltori”.
Agricoltura
CON L’ATTIVAZIONE DEL “PEGNO ROTATIVO” NUOVO CREDITO ALLE PRODUZIONI DI QUALITÀ Con il 2021 entra pienamente in attività un nuovo prodotto di finanziamento a disposizione delle imprese agricole. Si sono concluse, infatti, le operazioni sul SIAN, il portale informatico del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per permettere alle imprese di attivare il cosiddetto “pegno rotativo” ma anche agli istituti bancari di visionare direttamente le produzioni certificate di qualità delle singole aziende loro clienti. Lo strumento, introdotto per norma da un emendamento al Cura Italia promosso dal deputato Alberto Manca (M5S), permette alle imprese agricole di ottenere da un istituto di credito le risorse finanziarie di cui necessitano ad un tasso inferiore, mettendo a pegno la propria produzione ma mantenendo il bene nelle proprie disponibilità per le successive fasi di maturazione e affinamento. Una volta posto in vendita, il bene vincolato verrà sostituito con un altro bene della stessa qualità che inizierà il processo a sua volta. Quindi, il pegno “ruota”, cioè si sposta di volta in volta sul nuovo bene prodotto quando quello precedentemente dato a garanzia viene venduto.
www.foglie.tv “Una operazione interamente gestita in remoto dalle imprese e dagli istituti finanziari i quali possono controllare direttamente attraverso un proprio account le produzioni certificati presenti sul portale informatico del Mipaaf – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate. Questa misura, che abbiamo fortemente voluto, interesserà tutti i prodotti di qualità certificati, inclusi il vino, l’olio e le bevande spiritose come liquori, acquaviti, distillati. L’istituto finanziario – spiega L’Abbate – avrà il vantaggio di fornire il credito con la garanzia reale rappresentata dal bene che, nel corso del tempo, acquisirà valore; il prestito, quindi, sarà gestito dall’impresa che potrà dedicarsi, con tutte le sue energie, alla valorizzazione della sua produzione, avendo la custodia del bene prodotto”. Non mancano gli istituti bancari che hanno già siglato i primi accordi con le imprese agricole, con una stima iniziale di oltre cento milioni di euro. Molto attivo soprattutto il comparto vitivinicolo dove l’affinamento è direttamente collegato ad un aumento del valore del bene. Lo strumento finanziario permetterà di garantire maggiore liquidità agli imprenditori agroalimentari ma anche maggiore tranquillità dal punto di vista finanziario per consentire loro di impegnarsi nel lungo periodo di affinamento dei prodotti che remunerano gli investimenti solo dopo la loro definitiva maturazione. Questo prodotto non ha richiesto ulteriori risorse ma solo un “tavolo di lavoro” e il mettere a sistema le potenzialità già esistenti. Infatti, si utilizzano le registrazioni delle produzioni che le imprese effettuano sul SIAN, gestito dal Mipaaf e perciò avente caratteristiche di Registro Pubblico. Le annotazioni sono utilizzate dalle banche per farne un finanziamento garantito, in grado di diminuire l’assorbimento patrimoniale dovuto alla concessione del credito e quindi il tasso applicato. “L’impresa a sua volta ottiene un finanziamento a tasso inferiore, in grado di sfruttare gli adempimenti che è già tenuta ad effettuare, ma anche innovativo poiché può far “ruotare” la propria produzione di qualità senza avere l’assillo di dover rimborsare il credito ricevuto. Tutto il sistema ne beneficia – conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – dopo che ciascuna parte ha dialogato con l’altra su questioni tecniche di comune interesse. È questo il metodo di lavoro che vogliamo portare avanti per la crescita dell’agricoltura di qualità”?
Giuseppe Labbate - Sottosegretario delle Politiche Agricole
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Agricoltura
15 Gennaio 2021
OLTRE 100 Mln € A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA E DELL’ALLEVAMENTO ITALIANO
In Commissione Bilancio alla Camera giungono importanti novità per il comparto primario italiano: sono stati approvati gli emendamenti che destinano oltre i 70 milioni di euro ai ristori per le aziende agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche e fitosanitarie, a valere sul fondo di solidarietà nazionale, nonché stanziano 10 milioni di euro per il fondo per la tutela e il rilancio della filiera apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio. Altri 10 milioni sono destinati al fondo suinicolo per contributi a fondo perduto destinati alla realizzazione di progetti finalizzati a migliorare la misurabilità e l’accrescimento delle condizioni di sostenibilità nelle aziende zootecniche, di produzione e trasformazione della carne a cui si aggiunge la rideterminazione delle percentuali di compensazione IVA per le cessioni di animali vivi, bovini e suini. Ulteriori 10 milioni di euro vengono stanziati per lo stoccaggio privato dei vini DOC, DOCG e IGT certificati o atti a divenire tali e detenuti in impianti ubicati sul territorio nazionale per sostenere la ripresa del settore vitivinicolo di qualità mentre 5 milioni di euro sono destinati al credito di imposta per chi aderisce alle “strade del vino” per la realizzazione di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico. Per la ricomposizione fondiaria, vengono previsti 1,5 milioni di euro per sostenere le spese degli atti di trasferimento di terreni e pertinenze sotto i 5.000 euro. “Non solo meri ristori ma anche e soprattutto interventi che mirano a investi-menti, pianificazione e programmazione per il sostegno e il rilancio di alcuni comparti del settore primario che hanno necessità di progettare il post-epidemia Covid-19 – dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in Com-missione Agricoltura a Montecitorio – È importante, infatti, dare finanziamenti concreti tesi alla creazione di valore aggiunto, che possano rendere le nostre imprese sempre più competitive sui mercati internazionali, attraverso l’innovazione e l’ammodernamento”.
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Approfondimento
IL PROBLEMA DELLE RESISTENZE AGLI ERBICIDI Il fenomeno della resistenza agli erbicidi è un problema ormai diffuso sulla maggioranza delle colture agrarie, del resto chi come me opera in campo cerealicolo, sarà stato più volte contattato per problemi legati alla mancata efficacia di un trattamento diserbante su frumento, con il risultato visivo di vedere campi in cui l’infestante supera per quantità il frumento, il che è un serio problema per i cereali perché crea problemi di umidità e quindi di stivaggio delle sementi. Ma cosa si intende per resistenza? In tal senso ci viene aiuto il GIRE (Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi), il quale da anni è impegnato nella mappatura del territorio, individuando le aree e le specie infestanti che manifestano fenomeni di resistenza ai principali principi attivi diserbanti. Il GIRE definisce la resistenza come: “la capacità naturale ed ereditabile di alcuni individui presenti in una popolazione di sopravvivere alla dose di erbicida normalmente impiegata per il loro controllo. In tutte le popolazioni infestanti è presente un numero molto limitato di piante in grado di sopravvivere naturalmente al trattamento erbicida. L’uso ripetuto, nello stesso appezzamento, di erbicidi con il medesimo meccanismo d’azione elimina tutte le piante sensibili consentendo alle piante resistenti di sopravvivere e moltiplicarsi, selezionando così nel tempo una popolazione resistente.”
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Come si nota, il principale problema è quindi legato all’uso ripetuto di principi attivi che hanno sempre lo stesso meccanismo di azione, il che anche se autorizzati su colture differenti dal frumento e ciò quindi comporta la selezione di individui appunto resistenti. Per tale motivo, il GIRE, oltre a mappare le zone in cui più evidente è la presenza di popolazioni di differenti infestanti, resistenti ai vari principi attivi, indica una serie di pratiche atte a contenere il fenomeno delle resistenze, tra queste le più facilmente applicabili sono: - Attuare la rotazione evitando la monocoltura - Adottare principi attivi con differente meccanismo d’azione, anche se in campo cerealicolo ciò risulta di più difficile attuazione, a meno che non si alterni l’uso di diserbi post emergenza, il cui meccanismo di azione è più legato all’inibizione di alcuni enzimi, con diserbi di pre emergenza precoce, i quali hanno principalmente una funzione antigerminello e quindi con un diverso meccanismo di azione. - Adottare la giusta dose di diserbo, considerando che in molti casi è il sottodosaggio la causa principale di sviluppo delle resistenze. Sottolineerei che questa pratica poco ortodossa è stata la causa principale di inefficacia di molti importanti erbicidi, predisponendo specie infestanti quali il papavero o il lolium a sviluppare resistenze, che in alcuni areali non sono più di facile controllo.
Approfondimento - Evitare che le piante infestanti resistenti vadano a seme ed in tal senso, alla luce di quanto consigliato dal GIRE, ho iniziato ad inserire nei piani colturali le cosiddette piante biocide. Tali specie rappresentate da: Rafano, Brassica juncea o Senape bianca hanno un duplice scopo, in primo luogo il loro utilizzo è utile per una disinfestazione del suolo (azione fumigante), ma nel contempo essendo destinate al sovescio da attuare alla fioritura, permettono un controllo delle infestanti poiché sovesciando le essenze biocide, interriamo anche le infestanti presenti che in tal modo non hanno modo di produrre nuovi semi, ottenendo così un triplice vantaggio, accumulo di sostanza organica, azione fumigante e non meno importante la possibilità di bloccare lo sviluppo di piante infestanti che sono presenti in campo. Buona norma è anche la possibilità di inserire nelle rotazioni, essenze foraggere da sfalciare in primavera per ottenere così un minimo reddito che le piante biocide non possono garantire all’agricoltore. Queste sono solo alcune delle indicazioni fornite dal GIRE, il cui sito è facilmente consultabile ( Sito Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi (GIRE) (cnr.it)) e dove è possibile anche avere traccia, mediante un sistema di mappatura degli areali in cui si sono riscontrate resistenze da parte delle principali specie infestanti. In conclusione tenendo conto dell’importanza che il diserbo assume per la coltivazione di numerose colture, è importante trovare la miglior soluzione possibile per evitare che i fenomeni di resistenza portino ad un danno economico.
Fernando Antonio Di Chio Agronomo (specializzato in cerealicoltura) Foggia fernandodichio@libero.it
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Approfondimento
REGIONE PUGLIA RISCHIA DISIMPEGNO PER DIVERSI MILIONI DI EURO: PSR A RISCHIO Il 31 dicembre 2020, sulla base dei dati forniti dalla Rete Rurale Nazionale, tutte le Regioni hanno evitato il disimpegno, eccetto la Puglia che ha ulteriormente aggravato il disimpegno, passando 86 milioni di euro nel 2019 a 95 milioni nel 2020 di quota Feasr non realizzata. In concreto la comunità europea, ai sensi dell’Art. 38 del Reg. 1306/2013, ogni anno verifica che le somme stanziate per il PSR vengano spese correttamente; secondo la regola N+3 le somme stanziate per una singola annualità devono essere spese entro il 31 dicembre del terzo anno successivo, quindi se sono somme del 2015, il primo anno oggetto di verifica è stato il 2018. Pertanto il primo anno di verifica, considerando che il regime lasciatoci alle spalle ha previsto i primi pagamenti del fondo FEASR nel 2018, è stato il 2018. Nel 2018 la Regione Puglia non ha avuto disimpegno, nel 2019 ha chiesto ed ottenuto una deroga all’impegno di spesa per una contestazione di spesa di circa 142 milioni di euro di risorse pubbliche mentre nel 2020, per ora, è stato contestato un disimpegno pari 158 milioni di euro di risorse pubbliche.
L’orientamento della Regione Puglia è quello di chiedere, anche per l’annualità 2020, una deroga all’impegno di spesa ai sensi dell’ art. 87, Reg. 1303/2013 “Eccezioni al disimpegno”. La prima deroga (2019) è stata concessa dalla comunità europea in ragione dell’elevato numero di contenziosi in sede amministrativa (TAR) che hanno paralizzato la possibilità di spesa da parte dell’ente; probabilmente anche per il 2020 per le medesime ragioni, che si aggravano in considerazione dell’emergenza epidemiologica, la Regione Puglia potrà contare sulla deroga. Rinvio a parte la speranza è che queste deroghe siano supportate da un adeguato progetto di spesa e da una efficiente azione amministrativa; occorre estinguere velocemente i contenziosi e cercare soluzioni transattive con le aziende ricorrenti, rimettere in moto le misure centrali (quelle dedicate agli investimenti ed all’ammodernamento delle aziende agricole) e definire le pendenze giudiziarie anche per le sottomisure. Ad oggi, per esempio, l’incremento di sostanza organica potrebbe essere messa in pagamento visto che il TAR Puglia ha espresso un primo orientamento favorevole. La palla passa al Presidente Emiliano ed all’Assessore Pentassuglia che dovranno trovare il modo di risolvere questo incredibile groviglio giudiziario e amministrativo. In mezzo ci sono i progetti, i sogni e le speranze del nostro comparto agricolo
Avv.Gabriele Romagnuolo
Gabriele Romagnuolo Avvocato Civilista (contenzioso PAC, lavoro e previdenza) Studio Legale in sede Cerignola Via Curiel 4 gabrieleromagnuolo84@libero.it
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Turismo rurale
www.foglie.tv
IL SITO UNESCO DI CASTEL DEL MONTA DIVENTA UN HOLOMUSEUM Castel del Monte, fortezza del XIII secolo e patrimonio UNESCO dal 1996, diventa un HoloMuseum, progetto sviluppato da Hevolus Innovation in collaborazione con Infratel Italia e Microsoft Italia, con l’obiettivo di contribuire con la Direzione regionale Musei di Puglia alla valorizzazione dell’arte e della cultura del territorio attraverso l’utilizzo del digitale, offrendo ai visitatori esperienze di fruizione innovative e coinvolgenti, per ampliare l’offerta culturale e dare nuovo slancio competitivo al turismo nel Parco Nazionale dell’Alta Mur-gia, area di interesse naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, situato tra la provincia di Bari e quella di Barletta-Andria-Trani. HoloMuseum, progetto basato su tecnologie Microsoft di Cloud Computing, Intelligenza Artifi-ciale e Realtà Mista, potenzia e amplifica all’infinito la capacità narrativa ed espositiva di una mostra, offrendo la possibilità di integrare durante il percorso di visita livelli informativi ed esperienziali aggiuntivi rispetto a quelli previsti dall’allestimento fisico. Il tutto completamente personalizzabile in base alle esigenze e agli obiettivi curatoriali del comitato scientifico dell’ente museale. Non appena i Musei potranno riaprire in sicurezza, sarà possibile infatti vivere il percorso mu-seale di Castel del Monte in modalità phygital; il visitatore, una volta entrato nel museo, usando il proprio smartphone, potrà accedere attraverso il download dell’app dedicata
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MVRGIA (disponibile sia per Android sia per iOS) a tutta una serie di contenuti in realtà aumentata per arricchire la propria visita: dal servizio di guida dedicata, l’avatar 3D di Federico II di Svevia che accompagnerà il visitatore illustrando le diverse tappe della mostra, alla visualizzazione di contenuti multimediali e materiali audio-visivi sulla storia di Castel del Monte e interviste a critici d’arte per esempio, fino all’interazione con modelli digitali 3D per approfondire alcuni temi ed elementi della struttura architettonica del castello come ad esempio il portale principale lapideo, i camini, la tecnica di copertura a volta degli ambienti trapezoidali e le decorazioni scultoree delle sale. L’esperienza è resa possibile grazie all’installazione di totem all’interno del castello che rendono fruibili i contenuti multimediali. “Dal punto di vista del turismo, la cultura ha uno straordinario potere” commenta Antonella La Notte, CEO di Hevolus Innovation. “Così abbiamo ideato HoloMuseum, un concept di mu-seo phygital, che fa evolvere il contesto espositivo tradizionale in ambiente espositivo ibrido facendo coesistere mondo fisico e contenuti virtuali digitali: grazie alle tecnologie Microsoft di Realtà Estesa XR, Intelligenza Artificiale e Cloud Computing visitare un museo o una mostra può diventare un’esperienza amplificata, immersiva, altamente coinvolgente, immediata e interattiva”.
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Agroalimentare
LA MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE FINALMENTE DOP LA PRIMA DOP CHE GUARDA AL BENESSERE ANIMALE
L’atlante delle eccellenze enogastromiche pugliesi conta una nuova DOP: insieme al canestrato e al caciocavallo, farà bella e buona mostra la consorella “Mozzarella di Gioia del Colle”. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 9 dicembre 2020, diventa definitivo il Regolamento di Esecuzione per l’iscrizione nel Registro DOP e IGP, della mozzarella gioiese. Un iter lungo e tortuoso, osteggiato sia a livello nazionale con il ricorso al Tar del “Consorzio di Bufala Campana”, che a livello comunitario con l’obiezione della Germania e dell’USDEC (Organizzazione Esportatori Americani di Formaggi). Al prof. Michele Faccia, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari - Università di Bari anche referente scientifico del Comitato Promotore Funzionale del Disciplinare di Produzione, abbiamo chiesto:
Alla fine l’ufficialità, la mozzarella pugliese è DOP, i ricorsi non avevano fondamento, evidentemente? Certo erano infondati già in partenza, perché le leggi in materia parlano chiaro già da 30 anni. Sul piano dei ricorsi esteri, si contestava la genericità del termine “mozzarella” e quindi non suscettibile di protezione. In realtà il regolamento comunitario prevede la protezione della denominazione nella sua interezza e non è richiesta per il termine “mozzarella” in quanto tale. Mentre, gli amici campani sanno benissimo che il termine “mozzarella” è generico e, nessuno può rivendicarne un uso esclusivo. Tante sono le sentenze pronunciatesi in modo inequivocabile, mozzarella è sia quella di latte di bufala che quella di latte vaccino, con l’aggiunta dell’indicazione geografica scompare l’omonimia e i rischi di confusione, addirittura di latte diverso è proprio improbabile. Altrettanto improbabile sarà l’eventuale concorrenza paventata a livello commerciale (la “Mozzarella DOP di Gioia del Colle” avrà un costo inferiore, teoricamente del 30-40% in virtù del minor costo della
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15 Gennaio 2021 materia prima), in quanto il consumatore è già abituato a queste differenze.
Quale sarà il prossimo step? A quando la distribuzione?
È in corso la certificazione delle aziende che hanno richiesto l’adesione alla DOP. I tempi tecnici delle ispezioni nei caseifici e sarà avviata la commercializzazione. La distribuzione potrebbe subire un rallentamento solo per la questione COVID. In realtà si attende che i mercati Ho.re.ca (Hotellerie- RestaurantCafé) e GDO(Grande Distribuzione Organizzata) siano più ricettivi. Sono ottimista credo che fra due tre mesi troveremo le prime mozzarelle nei supermercati.
Le DOP italiane salgono a quota 311, si arricchisce ulteriormente il patrimonio gastronomico e culturale italiano e pugliese. Un riconoscimento ambito da tempo, da 50 anni circa, a cosa si deve il coronamento? Il prodotto è sempre stato apprezzato per le sue qualità, perché solo oggi se ne riconosce il valore?
Bella domanda, il materiale era tutto lì, non abbiamo aggiunto nulla. Si è solo materializzata la volontà. Sono stato testimone di una forte coesione territoriale, una sinergia vincente tra le associazioni degli allevatori e dei trasformatori, gli organi amministrativi, in testa il GAL Trulli e Barsento, non ultima l’Università di Bari.
Il valore aggiunto della DOP può aiutare il rilancio del comparto zootecnico pugliese ormai in estinzione? Sicuramente è una buona opportunità. La mozzarella di Gioia del Colle è la prima DOP che ha incluso nel disciplinare il benessere animale con un pascolamento di almeno 150 giorni annui. Una sfida di primo piano in linea con le politiche globali del futuro verso una produzione zootecnica rispettosa dell’ambiente e del clima, onde assicurare una maggiore sicurezza alimentare, una migliore nutrizione, un’agricoltura sostenibile. Il comparto zootecnico pugliese deve cogliere questa opportunità.
Agroalimentare L’identificazione di qualità, il marchio DOP, possono aiutare il consumatore a scegliere con più sicurezza?
Il consumatore sarà messo nelle condizioni di scegliere un prodotto con una “Tracciabilità di processo”, di avere contezza non solo sull’origine della materia prima, della sua bontà e salubrità, ma anche delle modalità di produzione e trasformazione del latte, perché possiamo avere un’ottima materia prima, ma ottenere un pessimo prodotto dal punto di vista sensoriale e nutrizionale, se non si ricorre al metodo ottimale, in questo caso tradizionale del siero innesto.
La DOP “Mozzarella di Gioia del Colle”, un’eccellenza alimentare con una storia, un distinto areale di produzione, quello della Murgia, un metodo di trasformazione del latte di tipo artigianale secondo la tradizione. Come si presenta al gusto, cosa la contraddistingue?
Si avvicina molto alla mozzarella dei nostri nonni, per gusto ed aspetto, quindi con leggere e sapide note di fermentato e acidulato. Sicuramente un sapore molto più ricco rispetto alla mozzarella convenzionale, ma più delicato rispetto alla mozzarella di bufala. Si presenta di un colore giallo paglierino, come una volta, perché le mucche andranno al pascolo da marzo a giugno e poi a settembre, ottobre. Al palato risulterà strutturalmente più nervosetta (rispetto alla convenzionale) ma non gommosa!
Quanti caseifici hanno chiesto di aderire al Consorzio?
www.foglie.tv controllo della qualità e con poteri pari ai pubblici ufficiali. La mozzarella gioiese dovrà essere realizzata secondo il disciplinare e il controllore ha responsabilità di rilievo nelle sue mansioni.
Quali sbocchi commerciali potrà avere la mozzarella DOP pugliese? Certamente la GDO di alto profilo, con spazi predisposti per le DOP. La GDO è già in attesa, sta facendo pressioni da tempo. Poi c’è l’Ho.re.ca, quindi la ristorazione, negozi gourmet. La mozzarella gioiese potrà soddisfare il mercato nazionale ed estero (alcune aziende sono certificate anche per lunghe scadenze, grazie ad elevati standard igienici e tecnologici).
La vera mozzarella gioiese, oggi DOP, quali proprietà nutrizionali vanta?
Vanta diverse proprietà, per iniziare, l’animale che mangia al pascolo, produce un latte con una frazione lipidica più insatura (grassi meno dannosi), poi l’utilizzo del siero innesto a base di fermenti lattici consente un prodotto a basso contenuto di lattosio (la mozzarella gioiese DOP non è una delattosata ma dopo tre giorni dalla produzione il lattosio tende quasi ad azzerarsi). Inoltre una maggiore presenza di carotenoidi, la PROVITAMINA A. Vanta una componente microbiologica benefica, a base di fermenti lattici autoctoni, del territorio. Un prodotto che ha molto in comune con lo yogurt. a cura di
Paola Dileo
Attualmente più di 20, e non si esclude che possano aumentare.
Quanto il Consorzio di tutela può rappresentare un freno al rischio di una produzione di tipo industriale? Come assicurare l’artigianalità del prodotto secondo il rigido disciplinare DOP?
Il ruolo del consorzio di tutela è proprio quello di difendere il prodotto. Gli ispettori sono agenti con azioni di vigilanza per il controllo della qualità e con poteri pari ai pubblici ufficiali. La mozzarella gioiese dovrà essere realizzata secondo il disciplinare e il
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Agroalimentare
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IL BATTERY SCORE ITALIANO Con il Decreto Interministeriale (Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero della Salute e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) 19 novembre 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 dicembre e in vigore dall’8 dicembre 2020, è stata disciplinata la forma di presentazione e le condizioni di utilizzo del logo nutrizionale facoltativo complementare alla dichiarazione nutrizionale in applicazione dell’articolo 35 del regolamento (UE) 1169/2011 – Food Information to Consumers Regulation (di seguito anche regolamento FIC). Tale logo nutrizionale facoltativo, è stato denominato “NutrInform Battery”. Il decreto si muove all’interno dello spazio tracciato dall’articolo 35.1 del regolamento FIC, per il quale il valore energetico e le quantità di sostanze nutritive principali (ossia quelle obbligatorie in tabella nutrizionale) possono essere indicati mediante altre forme di espressione e/o presentati usando forme o simboli grafici oltre a parole o numeri, purché siano basate su ricerche scientifiche accurate, testando panel rappresentativi di consumatori tipo, e non siano idonee ad indurre il consumatore mediamente informato in errore ma, anzi, siano di facile comprensione e di utile supporto per autogestire la propria dieta giornaliera. La finalità di queste ulteriori forme facoltative che sintetizzino le principali caratteristiche nutrizionali dell’alimento non è quella di sostituire la dichiarazione nutrizionale, bensì di aiutare i consumatori, financo di educarli, così che possano avere una comprensione più immediata, ma non distorta, dei vari prodotti, giungendo ad una scelta più consapevole. Ad oggi sono si sono registrati, nell’Unione Europea, due approcci: le etichette a semaforo di origine anglosassone e il “Nutriscore” francese, ormai diffusosi in una manciata di altri Stati membri. La soluzione italiana, invece, ricalca da vicino una proposta avanzata in Germania. Vediamo dunque di che si tratta nello specifico. Il punto di partenza per elaborare il logo sono i consumi di riferimento quotidiano per un adulto medio presenti all’Allegato XIII del Regolamento (UE) n. 1169/2011. I valori vanno espressi in relazione alla singola
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porzione, la quale va quantificata in grammi. Se l’Operatore decidere di adottare la “Nutrinform battery”, sarà tenuto obbligatoriamente non solo a quantificare sull’etichetta la porzione o l’unità utilizzate, ma altresì ad indicare il numero di porzioni o unità contenute nell’imballaggio. I simboli possono essere utilizzati per definire la porzione o l’unità di consumo. Il regolamento stabilisce solo che l’unità di consumo o la porzione siano facilmente riconoscibili e quantificate sull’etichetta. In caso di impiego di simboli, il loro significato deve essere chiaro e non indurre in errore il consumatore. Al di sotto di tale dato è collocato il modello di batteria nutrizionale, composto da cinque box, collocati uno accanto all’altro e che incorporano le rappresentazioni di altrettante batterie. Ogni box contiene l’indicazione quantitativa, all’interno della singola porzione di alimenti, del contenuto di energia, espresso sia in kiloJoule che in kilocalorie, e dei grassi, dei grassi saturi, degli zuccheri e del sale, espressi in grammi. Sotto ogni box è presente, in forma grafica stilizzata, una batteria al cui interno è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla quantità giornaliere di assunzione raccomandata. Inoltre, tale percentuale è rappresentata graficamente, all’interno della stessa batteria, da una parte colorata che richiama un po’ il concetto di “carica”, un po’ come avviene quando colleghiamo lo smartphone alla presa della corrente, solo che qui maggiore carica potrebbe assumere anche un connotato negativo (per esempio per un alimento ricco di zuccheri). L’idea che si cerca di trasmettere al consumatore è, dunque, che più la batteria è carica, maggiore sarà l’apporto di quell’elemento nutrizionale fornito dalla porzione di ali-mento, con la conseguenza che lo stesso consumatore dovrà tenerne conto nella composizione della propria dieta giornaliera, al fine di non “sforare” il 100%. L’ambito di applicazione del nuovo sistema informativo facoltativo riguarda tutti gli alimenti preimballati, con l’esclusione di quelli confezionati in imballaggi o in recipienti la cui superficie maggiore misure meno di 25 cm²,
Agroalimentare di cui al regolamento (UE) n. 1151/2012, in ragione del rischio che l’apposizione di ulteriori loghi impedisca al consumatore di riconoscere il marchio di qualità che certifica la distintività ed unicità di tali prodotti (art. 1 co. 6). Senza voler fare una comparazione tra la via francese e quella italiana, ci si limita a rilevare che il Nutriscore, a differenza del sistema a batteria, è basato su una scala di cinque colori e di cinque lettere per rappresentare in maniera sintetica un giudizio complessivo sulle qualità nutrizionali di 100 grammi di un alimento, prendendo in considerazione sia i nutrienti “negativi” come sale e zuccheri, sia quelli positivi, come le fibre. Tra gli aspetti più criticati del Nutriscore, il principale, sollevato in sede europea soprattutto dall’Italia, è che esso potrebbe condurre ad assegnare un punteggio relativamente basso ad alimenti in realtà buoni per una dieta equilibrata, come i formaggi a pasta dura o l’olio d’oliva, e risultati migliori per alimenti meno salutari come i succhi di frutta zuccherati. La vera finalità di questo sistema, tuttavia, non è quella di comparare cibi diversi, bensì stesse quantità (100 g) di cibi similari, così che un consumatore possa decidere di scegliere questo o quel succo di frutta e questo o quel formaggio, non se prendere il succo di frutto al posto del formaggio. La NutrInform Battery italiana, invece, rende arduo confrontare alimenti della stessa categoria, vuoi perché le porzioni possono essere definite dagli operatori in quantità diverse (qual è la porzione giornaliera di una barretta di cioccolata? C’è chi potrebbe indicare tre quadratini e chi quattro), vuoi perché il consumatore si ritrova davanti agli occhi non un giudizio globale e sintetico sui prodotti oggetto di comparazione, ma cinque batterie (energia, grassi, grassi saturi, zuccheri, sale) che rendono difficile preferire, ad esempio, un gelato che abbia qualche punto di percentuale in più sugli zuccheri e qualcuno in meno sui grassi rispetto ad un concorrente. Ciò che il consumatore sarà spinto a fare, invece, è una scelta tra alimenti diversi ma idonei a soddisfare una medesima esigenza. Di seguito gli elementi critici che potrebbero pesare pesare sul successo della nuova batteria nutrizionale: sorgeranno questioni circa l’individuazione della porzione, un dato che non è rappresentato graficamente ma solo numericamente e
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www.foglie.tv su cui, dunque, non ricadrà l’attenzione del consumatore. Sarà pertanto possibile aspettarsi che, tra concorrenti, vi sarà chi individuerà per il proprio prodotto una porzione inferiore così da farlo apparire come più sano rispetto agli altri anche a parità di composizione; ci saranno poi problematiche relative alla colorazione della parte carica delle batterie: il 20% di grassi rispetto ai consumi di riferimento giornalieri potrebbero avere rappresentazioni grafiche diverse, anche qui, per esempio, per trarre in inganno il consumatore e i controlli sarebbero davvero difficili; non si considerano affatto le fibre, la cui assunzione, invece, dovrebbe essere incentivata, aspetti burocratici: occorre comunicare per ogni prodotto l’introduzione del nuovo sistema grafico in etichettatura, così che il Ministero della Salute possa monitorarne l’apprezzamento presso i consumatori, ma così facendo si introducono oneri ulteriori per le aziende; nell’Unione Europea la discussione ormai si è spostata sul nutriscore alla francese ed è probabile che nel giro di due o tre anni verrà reso obbligatorio, con la conseguenza che gli operatori italiani, i quali si saranno ormai abituati al “battery score”, dovranno cambiare nuovamente etichette e forse anche composizione dei propri alimenti.
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REVYCARE®: IL NUOVO FUNGICIDA PER I CEREALI A BASE DELL’INNOVATIVO REVYSOL® La Divisione Agricultural Solutions annuncia la registrazione di Revycare® : il primo fungicida a base di Revysol® , il triazolo BASF di nuova generazione, e della strobilurina F500® . Revycare® ha ottenuto l’autorizzazione dal Ministero della Salute alla commercializzazione e impego sulle principali colture cerealicole: frumento, orzo, farro e triticale. Già introdotto in numerosi paesi europei, Revycare® viene lanciato sul mercato italiano confermando i suoi eccellenti risultati in ogni circostanza climatica e condizione d’impiego nella protezione dei cereali dalle principali malattie fungine, tra cui septoria e ruggini. “Siamo orgogliosi di mettere a disposizione degli agricoltori italiani, già dalla prossima campagna, Revycare® , un importante aiuto per difendere e migliorare le produzioni cerealicole” - dichiara Jose Antonio Salinas, Marketing Manager Italia - “In un mercato dove molti triazoli sono soggetti a revisione registrativa, BASF presenta un triazolo innovativo, capace di soddisfare i più alti requisiti regolatori e che costituirà un pilastro della difesa cerealicola nazionale”. Tanti i suoi punti di forza a beneficio degli agricoltori: dalla flessibilità d’impiego, che ne permette l’utilizzo anche in condizioni metereologiche avverse, alla sua ottima selettività in ogni condizione climatica che ne consente l’impiego in miscela con i principali erbicidi. Revycare® , inoltre, si differenzia dai triazoli convenzionali per una persistenza unica e un’elevata velocità d’azione. Tutto questo fa dell’innovativo triazolo BASF un importante alleato nella difesa dalle maggiori malattie fungine dei Cereali a Paglia.
“Con Revycare® i cerealicoltori acquisiscono un nuovo, efficace strumento di difesa dai patogeni fungini” - spiega Stefano Tarlazzi, Technical Crop Manager Cereali - “Introduciamo il nuovo prodotto sul mercato italiano dopo un articolato programma di prove: realizzate per più anni, su tutto il territorio nazionale e in collaborazione con i principali centri di saggio e Università. Esperienze in campo che hanno evidenziato, su tutto, l’ottima efficacia e l’elevata selettività del prodotto.” Perché Revysol® è il triazolo di nuova generazione - Revysol® è il marchio commerciale della nuova molecola (mefentrifluconazolo) frutto della ricerca di eccellenza di BASF e della sua continua spinta all’innovazione. Revysol® è il primo Isopropanol-Azolo, fungicida della famiglia dei triazoli dalle caratteristiche uniche: è infatti dotato di un’innovativa struttura chimica che gli consente di mutare la sua configurazione spaziale. Grazie a questo comportamento Revysol® si lega all’enzima bersaglio (C14-Demetilasi) con una forza fino a 100 volte superiore rispetto ai triazoli tradizionali. La nuova molecola è stata sviluppata per soddisfare il più alto livello di standard regolatori e un nuovo livello di prestazioni sul campo, basate su ottima selettività colturale, efficacia straordinaria, ampia flessibilità di applicazione e protezione di lunga durata. Oltre a Revycare® , la cui commercializzazione partirà già dalla campagna 2021, Revysol® sarà alla base di altri formulati che verranno introdotti da BASF in Italia nei prossimi anni per le colture della vite e della frutta e, in seguito, anche per le orticole.
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Zootecnia
15 Gennaio 2021
“NO A CONTRATTI CHE NON CONSIDERANO EQUA CORRELAZIONE TRA PREZZO VENDITA E MERCATO FORMAGGI” “In relazione ad alcune proposte pervenute ai nostri associati per contratti di conferimento del latte destinato alla produzione di formaggio Grana Padano DOP, intendiamo ribadire la nostra ferma contrarietà a contratti di conferimento al ribasso che non vanno neanche a coprire i costi di produzione e che, soprattutto, in barba a quanto previsto dalle norme del Piano di regolazione dell'offerta 2019-21, non tengono in debita considerazione l’equa correlazione tra il valore del formaggio e dei suoi derivati e il prezzo del latte pagato alla stalla e destinato a tali produzioni”. Lo afferma il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che chiede con urgenza alla Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Teresa Bellanova di intervenire a tutela dei numerosi allevatori interessati dalla vicenda. “Ricordiamo, a tal proposito, che a causa delle oscillazioni del mercato, aggravate dalla situazione pandemica legata al Coronavirus, gli allevatori italiani hanno perso solo nel 2020 oltre un miliardo di euro, a testimonianza di una grave situazione di sofferenza del comparto lattiero-caseario a livello nazionale e comunitario”, prosegue il Coordinamento. “Per tali ragioni, riteniamo del tutto irricevibili proposte di accordi di conferimento che non tengano conto dell’indicizzazione del prezzo e dell’andamento del mercato e che non prevedano quindi il necessario adeguamento del prezzo del latte ai valori di vendita del formaggio; reiteriamo quindi la nostra richiesta alla Ministra Bellanova affinché si attivi per garantire il rispetto del principio dell’equa correlazione, tenendo sempre bene a mente che in gioco c’è la sostenibilità e l’eticità del prezzo del latte, problema molto sentito che coinvolge e interessa tutti i produttori di latte del Paese” conclude Agrinsieme.
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Agricoltura
15 Gennaio 2021
SOTTOSCRITTA LA CONVENZIONE TRA IL COMANDO CARABINIERI FORESTALI ED IL COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI Nei giorni scorsi è stata sottoscritta un’importante Convenzione tra il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA), rappresentato dal Vice Comandante Gen. D. Davide De Laurentis ed il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati (CNAAL), rappresentato dal Presidente Agr. Dott. Roberto Orlandi. L’accordo rinnova il precedente Protocollo d’intesa sottoscritto il 17 dicembre 2013 tra l’allora Corpo Forestale dello Stato (CFS) ed il (CNAAL). Nel nuovo documento, curato per gli Agrotecnici dal Consigliere CNAAL Agr. Moreno Moraldi, sono stati ampliati i campi di intervento di comune interesse, prevedendo sinergie in ambito addestrativo, formativo e divulgativo, tendenti a massimizzare l’efficacia delle misure rivolte alla tutela del territorio agrario e montano, delle risorse idriche, della biodiversità della flora e della fauna, nonché con una particolare focalizzazione verso le materie ambientali, naturalistiche, fitosanitarie ed alimentari. La Convenzione prevede una stretta intesa, soprattutto con l’interessamento delle rispettive articolazioni territoriali, sulla sostenibilità nella gestione e nella tutela delle risorse ambientali, con uno specifico riguardo in tema di sicurezza territoriale. Nel dettaglio si prevedono, tra gli altri, ambiti
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di collaborazione riguardanti l’inquinamento, la gestione della sicurezza alimentare, le emergenze fitosanitarie, nonché la prevenzione degli incendi boschivi, dei rischi ambientali e dei dissesti idrogeologici. Non mancano inoltre le intese riguardanti la tutela ed il controllo degli elementi del verde pubblico e privato, con particolare riguardo al patrimonio arboreo ed alla qualità sugli standard urbanistici. L’accordo prevede inoltre l’organizzazione di reciproche attività didattiche e di formazione professionale, attraverso seminari, conferenze, convegni e “Giornate Nazionali” che vedano il coinvolgimento di tutte le strutture territoriali del CUFA e del CNAAL. Ai fini operativi è stata prevista la predisposizione di specifici piani di azione con definizione e programmazione degli impegni al fine di perseguire e realizzare l’interesse comune delle parti e dell’intera collettività. Il Generale D. Davide De Laurentis ed il Presidente Agr. Dott. Roberto Orlandi hanno espresso la loro massima soddisfazione per l’importante intesa che rafforza i legami di collaborazione e di vicinanza operativa esistenti da tempo tra le parti, gettando così le basi per un rapporto sempre più stretto, finalizzato alla reciproca crescita di entrambe le strutture firmatarie.
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APERTE LE DOMANDE PER LA RICHIESTA DEI BENEFICI RELATIVI ALLE GELATE DI MARZO E APRILE 2020
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con DM del 14 dicembre 2020 pubblicato sulla GU n.318 del 23/12/2020, al territorio di Conversano ha riconosciuto i danni alle produzioni per le "GELATE" verificatisi nei giorni: dal 24 marzo 2020 al 25 marzo 2020 e dal 1° aprile 2020 al 3 aprile 2020 Pertanto, vengono riconosciute alle imprese agricole di cui all’art. 2135 del codice civile, ivi comprese le cooperative che svolgono l’attività di produzione agricola, iscritte alla Camera di Commercio (alla data dell’evento), che abbiano subito un danno non inferiore al 30% della P.L.V. (produzione lorda vendibile), le provvidenze previste dal seguente articolo del Decreto Legislativo 29/03/2004 n. 102: art. 5 comma 2: lett. a) contributi in conto capitale; lett. b) prestiti ad ammortamento quinquennali a tasso agevolato; lett. c) proroga delle operazione di credito agrario (di cui all’art.7 d.lgs. 29/03/2004 n. 102); lett. d) agevolazioni previdenziali (di cui all’art.8 d.lgs. 29/03/2004 n. 102); E' dichiarata l'esistenza del carattere di eccezionalita' deglieventi calamitosi elencati a fianco delle sottoindicate province peri danni causati alle produzioni nei sottoelencati territori agricoli,in cui possono trovare applicazione le specifiche misure diintervento previste
del decreto legislativo 29 marzo 2004, n.102, esuccessive modificazioni ed integrazioni: Bari: gelate dal 24 marzo 2020 al 25 marzo 2020 e dal 1º aprile 2020al 3 aprile 2020; provvidenze di cui all'art. 5, comma 2, lettere a), b), c), d),nel territorio dei Comuni di Acquaviva delle Fonti, Adelfia,Altamura, Capurso, Casamassima, Castellana Grotte, Conversano, Gioiadel Colle, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Mola di Bari, Noci, Noicattaro, Poggiorsini, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari,Santeramo in Colle, Toritto, Triggiano, Turi, Valenzano; Barletta-Andria-Trani: gelate dal 24 marzo 2020 al 25 marzo 2020 e dal 1º aprile 2020al 3 aprile 2020; provvidenze di cui all'art. 5, comma 2, lettere a), b), c), d),nel territorio dei Comuni di Canosa di Puglia, Spinazzola; Foggia: gelate dal 24 marzo 2020 al 25 marzo 2020 e dal 1º aprile 2020al 3 aprile 2020; provvidenze di cui all'art. 5, comma 2, lettere a), b), c), d),nel territorio dei Comuni di Ascoli Satriano, Candela, Carapelle,Castelluccio dei Sauri, Cerignola, Deliceto, Foggia, Lucera,Manfredonia, Ordona, Orsara di Puglia, Orta Nova, RocchettaSant'Antonio, San Marco in Lamis, Sant'Agata di Puglia, Stornara,Stornarella, Torremaggiore, Troia, Volturino. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana. Roma, 14 dicembre 2020
SOSPENSIONE PAGAMENTO QUARTA RATA CONTRIBUTI IN SCADENZA IL 16 GENNAIO PER COLTIVATORI DIRETTI E IAP Sospensione pagamento quarta rata contributi in scadenza il 16 gennaio per coltivatori diretti e Iap Nella Gazzetta Ufficiale n. 323 del 31/12/2020 all’articolo 6 è previsto che per gli imprenditori agricoli professionali, i coltivatori diretti, i mezzadri e i coloni, beneficiari dell’esonero previsto d dicembre agli articoli 16 e 16-bis del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, della legge 18 dicembre 2020, n 176, è sospeso il pagamento della rata in scadenza il 16 gennaio 2021 fino alla
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comunicazione, da parte dell’ente previdenziale, degli importi contributivi da versare e comunque non oltre il 16 febbraio 2021. Il pagamento telematico dei contributi previdenziali CD/IAP in scadenza il 16 gennaio 2021 verrà sospeso in attesa del ricalcolo. Coloro che hanno il pagamento dell’F24 cartaceo sono pregati di contattare l’Ufficio di Zona per rilasciare il pagamento telematico e procedere con il ricalcolo dei contributi e l’applicazione dello sgravio.
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Agricoltura
15 Gennaio 2021
BANDO ISI AGRICOLTURA 2019-2020 Avviso pubblico Isi Agricoltura 2019-2020 Con l’Avviso pubblico Isi Agricoltura 2019-2020 l’Inail finanzia investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro in attuazione dell’articolo 1, commi 862 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 attraverso la pubblicazione di singoli Avvisi pubblici regionali/provinciali ed in conformità all’articolo 11, comma 5 del decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 e successive modifiche ed integrazioni. Finalità L’Avviso pubblico ha l’obiettivo di incentivare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali. Per questi finanziamenti gli acquisti da realizzare devono soddisfare l’obiettivo del miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali dell'azienda agricola in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione, il miglioramento e la riconversione della produzione, il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori in conformità all’articolo 11, comma 5 del decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 e s.m.i. e ai sensi dell’articolo 14 del regolamento(UE) n.702/2014 della Commissione del 25 giugno 2014, come modificato dal Regolamento (UE) 2019/289 della Commissione del 19 febbraio 2019. Destinatari dei finanziamenti: Sono destinatari dei finanziamenti le microimprese e le piccole imprese, di cui all’Allegato I del Regolamento (UE) n. 702/2014, operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, come definita dall’art. 2, punto (5) del medesimo Regolamento (UE), come individuati dalla legge n. 208/2015. Progetti ammessi a finanziamento: Sono ammissibili i progetti di acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali o di macchine agricoli e forestali. Le imprese possono presentare una sola Regione o Provincia autonoma e per un solo asse di finanziamento.
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Risorse finanziarie destinate ai finanziamenti: Le risorse finanziarie destinate dall’Inail ai progetti sono ripartite per regione/provincia autonoma e su due distinti assi di finanziamento. Lo stanziamento complessivo pari a 65 milioni di euro é così ripartito: • 53 milioni di Euro, Asse di finanziamento riservato alla generalità delle imprese agricole; • 12 milioni di Euro, Asse di finanziamento riservato agli imprenditori giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria. Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA nella misura del: • 40% per i soggetti beneficiari dell’Asse dedicato alla generalità delle imprese agricole; • 50% per i soggetti beneficiari dell’Asse dedicato agli imprenditori giovani agricoltori. Il finanziamento massimo erogabile è pari a Euro 60.000,00; il finanziamento minimo è pari a Euro 1.000,00. Modalità e tempistiche di presentazione della domanda: La domanda deve essere presentata in modalità telematica e successivamente confermata attraverso l’apposita procedura telematica e con upload/caricamento della documentazione come specificato negli Avvisi regionali/provinciali. Sul nostro portale - nella sezione ACCEDI AI SERVIZI ONLINE - le imprese avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro, attraverso un percorso guidato, di inserire la domanda di finanziamento con le modalità indicate negli Avvisi regionali. La domanda compilata e registrata, esclusivamente, in modalità telematica, dovrà essere inoltrata allo sportello telematico per l’acquisizione dell’ordine cronologico. Le domande ammesse agli elenchi cronologici dovranno essere confermate, a pena di decadenza dal beneficio, attraverso l’apposita funzione on line di upload/caricamento della documentazione, come specificato negli Avvisi regionali/provinciali. Le date di apertura e chiusura della procedura informatica, in tutte le sue fasi, saranno pubblicate sul portale dell’Istituto, nella sezione dedicata all’Avviso Isi Agricoltura 2019-2020.
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