FOGLIE n. 06/2014

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 6 • 1 Aprile 2015

IN VINO VERITAS

VINITALY 2015 – Esperti, Opinion Leader e Wine Lover tutti d’accordo: Spesa da 250 € per l’orto perfetto apprezzamenti e consensi per la agroalimentare L’alimentazione corretta anti depressione “Puglia enologica” scelta come sede del prossimo Congresso mondo gal Nazionale di Assoenologi Natural Mete nel sud est barese dal 30/05 al 2/06 a Castellaneta Marina

agricoltura

SPECIALE XYLELLA

Una Class Action contro la Ue? Danni anche per il settore florovivaistico Come potare ai tempi della xylella



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N°6 - 1 APRILE 2015

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1 APRILE 2015 - n. 6 - Anno 10

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelica Curci, Loredana Grassi, Nica Ruospo, Pasquale Lorusso, Gianni Colaianni, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

Ue: l’evoluzione dei prezzi dopo embargo russo

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mbargo russo: l’UE pubblica una panoramica sull’evoluzione dei prezzi - L’UE ha presentato uno studio sull’evoluzione dei prezzi sul mercato europeo a partire dalla 45ma settimana del 2014 fino alla sesta di quest’anno. I risultati mostrano un paio di punti positivi: la riduzione del tasso di cambio dell’Euro e dello Zloty polacco è un bene per le esportazioni europee e rende più semplice l’accesso ai nuovi mercati. Gli Stati Uniti hanno revocato un vecchio embargo sulle mele francesi e la Commissione europea vede un vantaggio nell’offerta inferiore proveniente dalle nazioni meridionali. Da quando è stato istituito l’embargo russo, ci sono state diverse notizie riguardanti oscillazioni di prezzo sul mercato delle mele. Il prezzo medio nelle nazioni esaminate (Francia, Polonia, Italia e Germania) è notevolmente più basso della media delle ultime

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tre stagioni. Il prezzo medio oscilla intorno ai 40 euro per 100 kg. Negli ultimi tre anni, questo valore è stato più alto di 20 euro. Sorprendentemente, le mele francesi e italiane hanno ottenuto più della media. I prezzi dei kiwi sono stabili e al di sopra della media triennale; solo quelli del prodotto spagnolo risultano inferiori. I kiwi francesi, portoghesi e italiani hanno ottenuto oltre 120 euro per 100 kg. La media triennale dei prezzi degli agrumi mostra una tendenza al ribasso. Il prezzo medio nelle settimane di riferimento è molto stabile. In questo periodo, i prezzi degli agrumi spagnoli hanno sperimentato una ripresa, mentre le quotazioni in Italia, Grecia e Portogallo sono rimaste ragionevolmente stabili. In media, i prezzi dei limoni sono rimasti stabili rispetto alla media triennale, anche a seguito della tendenza al ribasso delle stagioni precedenti.

India, disastro per l’uva

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imezzate le esportazioni indiane di uva a seguito del maltempo - L’agricoltura indiana è stata colpita dal maltempo, con pesanti piogge e grandinate che hanno generato non pochi problemi. Si vocifera che i coltivatori hanno perso molto denaro e tutte le operazioni di esportazione si concluderanno nell’arco di una settimana. Il volume inviato in Europa si dimezzerà rispetto all’anno scorso, passando da

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006

rutta

6.000 a 3.000 container. La situazione potrebbe comportare una grande carenza di uve in Europa, visto che gli esportatori non saranno in grado di soddisfare tutti gli ordini. Si tratta di una situazione senza precedenti per la nazione; ogni anno si verificano alcune piogge o grandinate in alcune zone di produzione di uva, ma quest’anno il clima ha interessato quasi la loro totalità dei vigneti.

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ommario

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8 Puglia in grande spolvero

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mondo frutta

5 Ue: l’evoluzione dei prezzi dopo embargo russo India, disastro per l’uva dimezzate le esportazioni

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16 250 euro per l’orto perfetto

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Ecco il decalogo Proteste Coldiretti Retribuzioni vergognose Peronospora e cambiamento climatico Arptra e Comune di Rutigliano Giornata Mondiale dell’Acqua Gratuita presso le “Case dell’Acqua” Osservatorio Fitosanitario Incontro tra i tecnici del settore

N°12 - 1 luglio 2014

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AGRICOLTURA

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speciale vinitaly

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Spumanti e vini bio e biodinamici Vino: la parola alla Gdo I pareri delle catene distributive Più vino italiano Nei supermercati esteri workshop di Acli Terra Un’agricoltura al passo coi tempi Le Cantine di Puglia Con #itipicidipuglia e non solo Radici del Sud A Bari dal 9 al 15 giugno “In Vino Virtus” Unione Italiana Vini e Polizia di Stato

speciale xylella

17 una Class Action contro la UE

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Si configura sempre piu’ l’ipotesi Imparare a potare gli olivi Al tempo della Xylella fastidiosa cresce l’impatto sul florovivaismo Il comparto più colpito dopo l’olivicoltura

agroalimentare

21 “La terra del gusto”

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Per premiare Angelo Sabatelli The Sound of Taste a New York Che suono ha il sapore in Puglia? Depressione Quali gli alimenti consigliati frutta e verdura nelle scuole Via libera alla dotazione UE 2015/16 Focus su Cipolla rossa di Acquaviva Premio Consorzio Qualità Tipica Puglia

mondo gal

22 Natural Mete nel sud est barese

La Rete turistico culturale del GAL Seb


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Grande successo di spumanti e vini bio e biodinamici

Puglia in grande spolvero al Vinitaly 2015

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e sul mercato estero le esportazioni in quantità hanno superato nel 2014 quelle dello champagne, le bollicine Made in Italy tengono di fronte alla crisi a livello nazionale con un aumento delle vendite dell’1,4 per cento rispetto al crollo degli acquisti in valore di champagne del 7 per cento. “Parola d’ordine innovazione e diversificazione – afferma Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia - per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito parzialmente a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimenti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquistare negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internazionale. Particolarmente apprezzati i vini ottenuti da vitigni autoctoni, quali per esempio il nostro Salice Salentino Riserva da negroamaro che si è imposto sui mercati europei e statunitensi”. Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti, per esempio, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. Ancora innovazione se si parla di vino

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bio e biodinamico. Il nuovo regolamento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta un passo avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si potrà etichettare il vino come “biologico” e non più come “ot-

tenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile grazie all’apposizione in etichetta del logo europeo. Se analizziamo la ripartizione regionale della produzione viticola biologica, 6 regioni Sicilia, Toscana, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche concentrano in totale quasi il 70% delle superfici viticole biologiche. “Le imprese vitivinicole in Puglia

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hanno scelto – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Anelo Corsetti - di intraprendere un difficile percorso agrario, ma imprenditorialmente affascinante, che ha fatto da traino rispetto agli altri comparti agricoli. La qualità e la tipicità nel comparto vitivinicolo sono divenuti presto elementi di carattere non solo economico, ma connaturati alla capacità imprenditoriale che va salvaguardata a difesa

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della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti pugliesi sul mercato globalizzato. Si tratta di risultati di eccellenza per l’agroalimentare pugliese che ha conquistato un rapporto di grande fiducia con il consumatore del quale possono ora beneficiare l’ambiente e l’intera economia Made in Puglia”. Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche) ‘Tarantino’, ‘Valle

d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Ed i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 33% la produzione DOC e DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita). Si tratta di un dato in controtendenza rispetto all’andamento del comparto nel resto del Mezzogiorno, dove i numeri sono in netto ribasso in Basilicata (- 13%), Calabria (- 25,5), Sicilia (- 19,7 %) e Sardegna (- 1,3%). Con i suoi 346.000 ettolitri di vino a denominazione d’origine, la Puglia ha contribuito ad accrescere l’incidenza produttiva dei vini meridionali sul totale nazionale, dominato da sempre dalla produzione del Nord Italia.

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initaly

I pareri delle catene distributive presenti al Vinitaly

Vino: mercato e programmi, la parola alla Gdo

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ull’andamento del mercato e sui programmi per il 2015, ecco il parere di alcune delle catene distributive presenti a Vinitaly. “In Conad nel 2014 abbiamo registrato buone performance dei vini Doc/Docg (+5%) - osserva Valerio Frascaroli di Conad – che ci fa capire come una miglior selezione della proposta a scaffale sta portando nei punti vendita sempre più clienti che in passato rivolgevano gli acquisti di vino di qualità al di fuori dalla Gdo. Bisogna però migliorare l’ambientazione del comparto, presentando l’area dei vini e liquori come una vera cantinetta, cercando di migliorarne anche la “lettura” da parte del consumatore. Nei negozi più grandi stiamo sperimentando anche la vendita assistita, con un addetto “esperto” in grado di indirizzare le esigenze del consumatore”. Ristrutturazione dello scaffale e riduzione delle promozioni, gli obiettivi di Coop, come spiega Francesco Scarcelli: “Oggi lo scaffale non riesce a comunicare in modo diretto con lo shopper, comunica ad un consumatore curioso, affezionato e intenditore ma che non sempre coincide con il responsabile di acquisto del vino. Lo scaffale dovrà quindi essere più leggibile, e questo può significare anche più selezione a monte da parte del distributore. La promozione non dovrà essere la leva principale con cui

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fare le vendite, ma quella per sviluppare la conoscenza del prodotto e della varietà di abbinamenti al cibo”. Anche per Luigi Riva di Carrefour, va rivista la spinta promozionale: “Nel 2014 abbiamo assistito a una sorta di polarizzazione dei consumi: forte crescita per i vini sotto i 3 euro e per quelli sopra i 6/8 euro. Pertanto nel 2015, manterremo alta l’attenzione sulle promozioni sulla fascia prezzo più bas-

sa, ma lavoreremo anche sull’assortimento di fascia medio-alta. A livello di comunicazione prosegue l’investimento sulle ‘etichette parlanti’ che forniscono al cliente maggiori informazioni nella scelta”. Nonostante una flessione complessiva nelle vendite di vino con marchio del distributore, il Gruppo Selex evidenzia il successo della sua linea, come ricorda Dario Triarico: “La nostra mar-

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ca del distributore, “Le Vie dell’Uva”, ha fatto registrare una crescita di oltre il 20% a volume, grazie al suo riconosciuto ottimo rapporto qualità/prezzo”. Sul marchio del distributore ha puntato anche Sigma: “Da una parte abbiamo lanciato nel 2014 la linea di vini a marchio fantasia ottenendo da subito grande successo di vendite – racconta Alessandro Pritoni - Dall’altra abbiamo perseguito l’obiettivo della difesa del valore del vino, razionalizzando gli assortimenti per consentire una più facile lettura dello scaffale al consumatore, e cercando di avere un minore impatto della promozionalità”. Anche il Gruppo VéGé punta su una nuova linea di prodotti, come illustra Fabio Bocchini: “Nel 2014 abbiamo realizzato un trend a valore del +7,3% grazie soprattutto alla crescita dei vini Doc, Docg e degli spumanti. Nel 2015 è in fase di avvio un progetto incentrato sul lancio di una linea di vini realizzata in esclusiva per i supermercati del Gruppo VéGé. L’iniziativa nasce dalla volontà di esaltare le principali produzioni vinicole regionali”. I vini regionali sono la chiave del successo del Gruppo Gabrielli nel Centro-Sud: “Lo scorso anno abbiamo

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chiuso con un + 4% a valore soprattutto grazie ai vini del nostro territorio (Marche e Abruzzo) – spiega Guido Fioravanti - Nel 2015 intendiamo valorizzare sempre più le aziende del territorio (politica del km 0) e migliorare la comunicazione: far conoscere i vini attraverso l’assaggio con l’ausilio del

sommelier e guidare, attraverso l’uso di banner verticali, il consumatore all’acquisto con l’uso di ticket “parlanti” che aiutano l’abbinamento cibo-vino.” La ristrutturazione dello scaffale sarà importante anche per Sisa, come chiarisceGermano Ottone: “Nel 2015 si rivedranno i display a scaffale, cercando di ridurre la fascia media, da qualche anno non più performante, incrementando la fascia medio-alta, inserendo vini di aziende importanti, suddivise per Regione. Stiamo anche ragionando sulla possibilità di creare un’etichetta esclusiva con vini importanti per regione, generando promozioni ad hoc e dando valore aggiunto agli scaffali”. Revisione della spinta promozionale e comunicazione migliore sono nei programmi di Despar, come illustra Simone Pambianco: “La promozione nel 2015 non sarà solo pricing di breve ma anche e soprattutto di attività above the line come ad esempio le pagine istituzionali a volantino delle cantine selezionate e brochure a tema. Ci concentreremo sull’attività di revisione delle etichette in esclusiva continuando il focus sulla marca del distributore. Altro filone importante di sviluppo, sia pure in un contesto di nicchia, è rappresentato dall’ampliamento dei vini super-speciali di battuta alta che sono in continua crescita”.

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Le indicazioni per il 2015 dalla tavola rotonda su vino e Grande distribuzione

Più vino italiano nei supermercati esteri

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e vendite di vino nella Grande distribuzione hanno fatto segnare una timida inversione di tendenza nel 2014 ed una più robusta ripresa nel primo bimestre del 2015. Ma per consolidare il trend si dovranno aumentare le vendite all’estero, ricorrendo alla Grande distribuzione internazionale, e in Italia ridurre il margine troppo alto delle promozioni, rendere più leggibile lo scaffale vino, migliorare la comunicazione al consumatore con etichette parlanti, app, banner verticali, degustazioni con sommelier. Questo è quanto è emerso a Vinitaly dalla tavola rotonda organizzata da Veronafiere, in collaborazione con IRI, sul mercato del vino nella Grande distribuzione. Dopo la presentazione delle statistiche sono seguiti gli interventi dei relatori sul tema delle vendite di vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione estera. Già oggi sia negli Usa il vino italiano rappresenta il 35% (a valore) del totale dei vini importati dal mondo e collocati a scaffale, e in Germania questa percentuale è del 30%, come ha riferito l’IRI. Ma la percentuale può crescere notevolmente sia per la maggiore disponibilità delle catene estere sia per un progetto che il Governo italiano sta metten-

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Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Vinitaly

do a punto, come ha riferito Emilio Gatto, Direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare, Ministero delle Politiche Agricole: “Il Ministero delle Politiche agricole sta lavorando alla identificazione di Paesi ‘bersaglio’ in cui avviare progetti di collaborazione che dovranno vedere direttamente interessata la GDO nazionale per la stipula di accordi con i grandi player internazionali per far crescere la commercializzazione dei nostri vini. Il progetto è in fase embrionale ma prenderà corpo con la

collaborazione dei diversi portatori di interesse coinvolti”. Un progetto che fa ben sperare le cantine, come ha dichiarato Marco Caprai, delle Cantine Caprai: “Col piano straordinario del Governo per la promozione del Made in Italy si sono rese disponibili risorse economiche sei volte più impegnative rispetto a quelle dei precedenti anni. Per andare all’estero però il prodotto vino deve inevitabilmente portarsi dietro una storia, con eventi organizzati all’interno degli stores, filmati, e via dicendo”. Sul come presentarsi sui mercati esteri è intervenuto Gianluigi Ferrari, General Manager del Gruppo Core di Bruxelles, che associa le catene Conad, Rewe Group, Colruyt Belgio, Coop Suisse: “Non basta essere degli ottimi artigiani per vendere nel mondo, è necessario essere degli ottimi commercianti. Questa è la fondamentale differenza con i francesi. Anche nel vino soffriamo di nanismo e provincialismo aziendale. Dobbiamo uscire dalla logica dell’Export, inteso come il puro e semplice fatturare e spedire un pallet di prodotto, ad una logica di andare a Vendere. Per far questo le nostre aziende hanno bisogno di dimensioni che possano consentire di organizzarsi correttamente nei più importanti Paesi stranieri”. www.foglie.tv


Vinitaly: Olivero e Zannini al workshop di Acli Terra

Per un’agricoltura al passo coi tempi

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al 22 al 25 Marzo Acli Terra è stata presente a Vinitaly, la prima fiera al mondo per il settore del vino, con uno stand posizionato nel settore Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie. Per l’occasione, l’Associazione professionale agricola delle Acli è stata impegnata nella divulgazione del proprio know how sulle tematiche principali della PAC: nello stand, infatti, è stato distribuito il materiale informativo elaborato per il progetto “Per un’agricoltura al passo coi tempi”, dedicato agli operatori rurali e ai cittadini interessati al mondo agricolo, promosso in collaborazione con le ACLI ed il C.A.A. Acli e cofinanziato dalla Commissione Euro-

pea. Appuntamento importante poi il seminario “Riforma PAC 2014-2020: le opportunità della nuova politica agricola” che si è tenuto presso la Sala Mozart. Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini e il Vice Presidente, Nicola Perricone, hanno aperto i lavori del workshop che ha visto la presenza del Vice Ministro delle Poli-

tiche Agricole, Andrea Olivero. «Sono onorato della presenza del Vice Ministro Olivero - ha affermato Zannini con cui condividiamo l’appartenenza alle Acli e la volontà di ribadire i valori di eccellenza dell’agricoltura italiana, sostenendo, con entusiasmo la possibilità che diventi, finalmente, il volano principale dello sviluppo del Paese»

grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. Ancora innovazione se si parla di vino bio e biodinamico. Il nuovo regolamento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta un passo avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, grazie al fatto

che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si potrà etichettare il vino come “biologico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile grazie all’apposizione in etichetta del logo europeo. Se analizziamo la ripartizione regionale della produzione viticola biologica, 6 regioni Sicilia, Toscana, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche concentra

VINITALY 2015: viaggia in Puglia e non solo con #itipicidipuglia

Le Cantine di Puglia

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e sul mercato estero le esportazioni in quantità hanno superato nel 2014 quelle dello champagne, le bollicine Made in Italy tengono di fronte alla crisi a livello nazionale con un aumento delle vendite dell’1,4 per cento rispetto al crollo degli acquisti in valore di champagne del 7 per cento. “Parola d’ordine innovazione e diversificazione – afferma Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia - per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito parzialmente a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimenti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquistare negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internazionale. Particolarmente apprezzati i vini ottenuti da vitigni autoctoni, quali per esempio il nostro Salice Salentino Riserva da negroamaro che si è imposto sui mercati europei e statunitensi”. Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti, per esempio, dove N°6 - 1 APRILE 2015

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Tante le novità per questa decima edizione presentate al Vinitaly

“Radici del Sud ” a Bari dal 9 al 15 giugno

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a 49esima edizione del Vinitaly ha svelato il ricco programma di Radici del Sud, il festival che premia i buoni vini di vitigno autoctono di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. Presso la fiera di Verona, ad affiancare il patron della rinomata manifestazione Nicola Campanile, l’assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia Fabrizio Nardoni, insieme ai giornalisti Luciano Pignataro, Ole Udsen, Maurizio Gily e Michele Peragine che ha moderato la conferenza stampa. All’appuntamento hanno partecipato giornalisti e operatori internazionali, curiosi di conoscere il ricco programma di Radici del Sud. “Tante le novità per questa decima edizione. – dichiara l’organizzatore Nicola Campanile – Prima di tutto il luogo della sede che si sposta a Bari, dal 9 al 15 giugno. La manifestazione, inoltre, si svolgerà in due distinte location per migliorare gli aspetti tecnici che prevede la ricca macchina organizzativa. Il blind-tasting e gli incontri BToB con gli operatori si svolgeranno a porte chiuse nei primi 5 giorni presso l’Hotel Rondò, mentre la giornata conclusiva, aperta al pubblico enoappassionato, prevista il 15 giugno, verrà allestita presso la Masseria Corte di Torrelonga”. Ma non finisce qui. Gli

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L’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Fabrizio Nardoni

incontri btob si svolgeranno solo tra i produttori, inwine-buyer e gli importatori, mentre gli oltre 30 giornalisti e blogger nazionali e internazionali provenienti da Italia, Svizzera, Norvegia, Austria, Irlanda, Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Cina, Hong Kong e Polonia - che avranno il delicato compito di giudicare alla cieca i vini del Sud Italia, saranno anche impegnati in veri e propri press-tour nel territorio pugliese. Inoltre, grazie alla vicinanza con il porto di Bari, altri giornalisti potranno partecipare al Salone nella giorna-

ta conclusiva (15 giugno) e approfittare così dell’accattivante e variegata proposta enologica del meridione.

Altra novità è rappresentata dall’opportunità data al pubblico enoappassionato: un blind-tasting anche per loro per cimentarsi a testare tutti i campioni giunti dalle aziende vinicole iscritte e conoscere le varie perle enologiche del sud Italia. Infine, per festeggiare tutti insieme, il 15 giugno le mani dei migliori chef prepareranno una serie di piatti da servire abbinati ai i vini vincitori. www.foglie.tv


Unione Italiana Vini e Polizia di Stato: bere responsabile

Il progetto di sensibilizzazione “In Vino Virtus”

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l vino affonda le proprie radici nella storia del nostro Paese e in quella dell’Europa. In uno stile di vita equilibrato e rispettoso, consumare vino con moderazione aggiunge sapore al nostro quotidiano e valorizza la nostra meravigliosa cucina esprimendo, ad ogni sorso, secoli di passione e impegno. Questo è quello che UIV intende per consumo responsabile: la riscoperta del gusto e delle nostre tradizioni uniche. L’iniziativa della Polizia di Stato ci vede quindi totalmente allineati tanto che circa un centinaio delle nostre aziende hanno immediatamente aderito al’iniziativa”. Con queste parole Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini (UIV) – commenta il progetto “In Vino Virtus” presentato a Verona durante Vinitaly insieme alla Polizia di Stato. Le aziende associate all’Unione Italiana Vini che hanno aderito al progetto applicheranno su 20 bottiglie un’etichetta studiata ad hoc, completa del nome e logo dell’azienda e del logo della Polizia di Stato. Di queste, sei bottiglie sono state inviate alla questura di Verona, che le ha esposte in uno stand dedicato al Vinitaly; le altre sono state esposte negli stand delle

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rispettive aziende insieme agli altri prodotti. “Teniamo presente – aggiunge Domenico Zonin – che l’Italia attualmente si trova, rispetto a molti paesi europei, in una situazione di equilibrio con un livello di abuso di alcol molto basso considerando la popolazione consumatrice complessiva, perché di fatto gli italiani per tradizione accompagnano i pasti con il vino e negli anni c’è stato un passaggio graduale dalla quantità alla qualità, una sorta di autoregolazione. Dobbiamo proseguire, quindi, su questo binario del ‘bere responsabile’, andando ad intervenire dove questa condizione culturale è minacciata, soprattutto tra i giovani”. “Come dicevo durante la Tavola Rotonda “L’alcool tra ragio-

ne e sentimento” che abbiamo organizzato a Roma nella sede del Mipaaf – spiega Zonin – si tratta di una sfida sul piano culturale che dovrebbe trovare spazio in primis sui banchi di scuola tra le materie di insegnamento per far conoscere e apprezzare il vino come prezioso fattore di cultura, per trasferire ai giovani il suo valore storico, sociale ed economico, oltre che l’aspetto organolettico, per promuovere una nuova modalità di consumo legata alla riscoperta del gusto e non, come sta avvenendo ora tra i giovani, alla ricerca dello sballo”. “Siamo lieti che la Polizia di Stato stia insistendo sulla necessità di un consumo responsabile del vino, rispettoso di se stessi e degli altri nell’ottica di una vita sana e che ci abbia coinvolti come partner di questo progetto – conclude Carlotta Pasqua, Consigliere di UIV e Presidente di Agivi dell’Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani (AGIVI). Una proficua collaborazione in linea con il mandato che UIV sta assolvendo come capofila per l’Italia del circuito europeo Wine in Moderation, con l’obiettivo di promuovere l’assunzione responsabile e moderata di vino come norma socioculturale e di sostenere iniziative volte a ridurre i comportamenti dannosi associati all’alcol in Europa, preservando al tempo stesso il ruolo culturale, ambientale ed economico del vino nella società europea. Un impegno etico che noi produttori abbiamo scelto di prendere nel rispetto di tutti i consumatori”.

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gricoltura

Ecco il decalogo

Spesa da 250 euro per orto perfetto

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all’orto portatile a quello verticale, dall’orto “riciclabile” a quello in terrazzo sono diverse le opportunità offerte anche a quanti non hanno spazi disponibili per piantare ortaggi e frutta. Ma come si fa a realizzare un orto perfetto? Individuato lo spazio e l’esposizione giusti, preferendo, se possibile, la piena terra bisogna scegliere cosa coltivare in base alla stagionalità, ma anche alla lunghezza del ciclo colturale. Occorre dedicare all’orto il giusto tempo anche per quello di piccole dimensioni, con innaffiature regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante, scegliendo materiale buono e selezionato a partire dalla terra sino ai semi e alle piantine. Particolare attenzione va riposta, poi, nella protezione delle piantine dal troppo caldo, dal troppo freddo, ma anche dai parassiti. L’investimen-

to per realizzare un orto in giardino si può stimare intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano”. L’orto è hobby, lavoro, ma anche fantasia. Non occorrono grandi superfici per realizzare un qualcosa di vivo e vitale cui appassionarsi. Ad esempio se scarseggia la superficie ci si può accontentare di un terrazzo, sicuramente la soluzione più diffusa in Italia, ma

si può anche lavorare “in verticale” con pannelli di legno in varie dimensioni con un substrato fertile e tante tasche nelle quali piantare verdure o fiori con radici poco profonde. Si può sfruttare un piano rialzato anche per rendere più agevole la coltivazione a chi ha difficoltà di movimento e si può anche realizzare un orto “ecologico” riciclando materiali, come plastica

IL DECALOGO PER UN ORTO (QUASI) PERFETTO

1) spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati; 2) stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari; 3) giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle. 4) buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale; 5) semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota); 6) trapianto: si realizza quando le dimensioni

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della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza; 7) acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante; 8) temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9) parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive; 10) costi: realizzare un orto in giardino ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per un orto di 20 metri quadrati “chiavi in mano”. www.foglie.tv


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Si configura sempre piu’ l’ipotesi

Xylella: “una Class Action contro la Comunità Europea” “A lla luce del Piano definitivamente approvato, si configura sempre più l’ipotesi di una “class action” contro l’Unione Europea per ‘mancata tutela’. La Direttiva comunitaria del 2000/29 che vietava di importare piante e parti di piante di vite e agrumi perché importanti ospiti di xylella è risultata assolutamente inefficace e inadeguata. Per questo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha suggerito di emendarla, portando ad oltre 100 le piante ospiti che continuano ancor oggi ad entrare senza alcun problema in Europa. Del resto è stato accertato che, nonostante la xylella sia arrivata nel Salento a causa di piante importate dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam, ancora pochi mesi orsono è stato ritrovato il patogeno in piante di caffè destinate ad alcuni vivai dell’Italia settentrionale. Subiamo un sistema di regole europee che facilita le importazioni

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di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni. L’aggravante è che i flussi commerciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai ma non ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa”. E’ quanto dichiarato dal Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, anche alla luce di quanto disposto dal Piano di attuazione delle misure per fronteggiare il rischio connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa, presentato dal Commissario Giuseppe Silletti che prevede l’eliminazione di tutte le piante ospiti della Xylella presenti lungo le strade, fossi, canali e aree verdi all’interno della cosiddetta ‘area infetta’ con trinciatura della chiome e relativo smaltimento; il controllo meccanico degli stadi giovanili dei vettori presenti sulle erbe spontanee infestanti con trinciatura; il trat-

tamento fitosanitario per il controllo dei vettori adulti in oliveti e frutteti; l’estirpazione delle piante infette e la distruzione delle specie ospiti del batterio all’interno dei vivai. “E’ impensabile che lo stesso controllo dei vettori – spiega ancora il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – per cui vanno eseguite onerose pratiche agronomiche su terreni ormai del tutto improduttivi sia a carico dei nostri olivicoltori salentini. L’Unione Europea, oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia mettendo in quarantena vivai e olivicoltori, disponga efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e finalmente l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto”.

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A scuola di Olivicoltura in provincia di Lecce

Imparare a potare gli olivi al tempo della Xylella fastidiosa

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otare correttamente per prevenire ogni emergenza. Saperlo fare bene, anche per non diffondere il batterio. Sembra una pratica tra le tante, e invece comporta responsabilità notevoli per il conseguimento della qualità delle produzioni, oltre che per garantire lunga vita agli olivi. Eppure si assiste spesso a potature selvagge, realizzate da psuedo professionisti più inclini a fare i taglialegna anziché i potatori. A fine marzo, nel Salento, si è tenuta una tre giorni dedicata ad un corso di potatura di olivi al tempo della Xylella fastidiosa organizzato dal centro culturale Casa dell’Olivo, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Università degli Studi di Aldo Moro di Bari, il Comune di San Pietro in Lama e l’Istituto Tecnico Agrario “Presta – Columella” di Lecce, oltre a Inail Puglia e Spesal Lecce, unitamente al patrocinio degli Ordini degli Agronomi, dei Periti Agrari e degli Agrotecnici di Lecce. Non solo formazione: c’è stato spazio anche per una dimostrazione in campo, in modo da curiosare sulle novità delle tecnologie in olivicoltura. Il corso di potatura si è tenuto a San Pietro in Lama, a pochi chilometri da Lecce: obiettivo del corso la prevenzione e la sicurezza, l’abbattimento dei costi di produzione puntando, nel medesimo tempo, alla qualità degli oli a partire dall’adozione di tecniche di potatura più razionali e in linea con una visione moderna e razionale dell’olivicoltura, con l’intento soprattutto di creare un equilibrio vegetativo che possa far rafforzare le difese della pianta. Cinque posti del corso sono stati offerti gratuitamente agli allievi più meritevoli selezionati dall’Istituto Tecnico Agrario “Presta – Columella”. Come banco di prova sono state messe a disposizione diverse tipologie di oliveto: nuovi impianti, piante adulte e piante secolari.

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Si sono effettuate potature di allevamento, di produzione e di riforma; quest’ultime eseguite su piante ultra secolari, considerate “monumenti vegetazionali” da tutelare sia per l’aspetto paesaggistico, sia per quello produttivo, vista anche la presenza di nuovi patogeni, come il temuto Co.di R.O.“Xylella Fastidiosa”. La grande novità di quest’anno è stata la presenza di una commissione valutatrice presieduta da docenti di chiara fama, oltre che di un rappresentante tecnico esperto di olivicoltura iscritto presso gli Ordini professionali degli Agronomi, dei Periti Agrari e degli Agrotecnici. Si è infatti tenuto un esame valutativo con una prova scritta, al superamento della quale, insieme alla prova valutativa tecnico-pratica che si è svolta in campo presso l’Istituto Tecnico Agrario “Presta – Columella” è stato pos-

sibile farsi accreditare, previa istanza, presso i rispettivi Ordini di appartenenza, ottenendo i relativi crediti formativi che ogni singolo Ordine vorrà a essi attribuire. Al superamento delle prove, a chi ha conseguito un valutazione superiore a 60/ 100 (sessanta/ centesimi) è stato rilasciato un Titolo abilitativo per la potatura dell’olivo, mentre, chi non ha superato la valutazione minima di 60/100 ha ricevuto il semplice attestato di partecipazione. Un’attenzione particolare, come si diceva, è stata inoltre riservata al disseccamento rapido dell’olivo, che sta interessando in maniera significativa e preoccupante il territorio salentino, e non solo, disseccamento attribuito all’ormai famoso “batterio killer Xylella Fastidiosa”, ritenuto spesso quale unico responsabile della perdita di parte del patrimonio olivicolo salentino. Sono stati di conseguenza esaminati gli interventi concreti da attuare per contrastare il presunto batterio killer, al fine di tutelare i “monumenti vegetazionali” che rappresentano un insostituibile patrimonio materiale, la cui importanza va considerata sia dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sia anche su un piano espressamente produttivo, non dimenticando che in tempi non tanto remoti siano stati proprio i proventi dell’olivicoltura a consentire di realizzare le bellezze architettoniche che caratterizzano l’intero territorio.

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Sono sempre di più le sedi locali della Coldiretti dove cresce il malcontento dopo le rivelazioni sulle retribuzioni dei vertici. Da Ferrara riceviamo e pubblichiamo:

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iamo un gruppo di agricoltori che da tanti anni ha l’orgoglio di far parte di una federazione, la “Coldiretti”; con essa, noi associati, abbiamo da sempre condiviso valori e linee sindacali; valori dettati dai padri fondatori, l’intenzione dei quali era che la federazione fosse rappresentata dagli stessi agricoltori per una politica sindacale che li accompagnasse nelle loro attività. Negli ultimi anni, però, abbiamo constatato che i valori e le intenzioni sono venute meno, a dimostrazione di ciò, soprattutto, venendo a conoscenza delle retribuzioni vergognose (evidentemente ritenute tali anche dal presidente Moncalvo visto che ha tentato di negarne la veridicità) del segretario na-

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Retribuzioni vergognose, Moncalvo non avrebbe cercato di negare

Proteste Coldiretti: FederazioneNazionale commissariata da Segretario Generale zionale Gesmundo (10 milioni di euro in 11 anni), compensi assolutamente esagerati e privi di motivazione, se si pensa alla mansione effettivamente svolta da Gesmundo in qualità di coordinatore dei direttori e capo dei servizi. Il ruolo prevalente della federazione nazionale, infatti, che è un ruolo appunto di politica sindacale, è ricoperto dagli amministratori o almeno così dovrebbe essere. In pratica si è assistito a un commissariamento della federazione nazionale da parte di un segretario dipendente (Gesmundo) con la complicità dei massimi dirigenti compreso il presidente Moncalvo. L’ovvia conclusione è che l’attività prevalente della confederazione sembra non essere più quella sindacale. Tutto questo avviene in un momento in cui le nostre aziende versano in uno stato di difficoltà economiche e frustra-

zione emotiva. Questa situazione ormai consolidata da tempo non è solo la conseguenza di congiunture negative o mercati in difficoltà come vogliono farci credere i nostri dirigenti ma deriva, soprattutto, da scelte di politica economica svantaggiose e quindi dall’inefficienza e l’inadeguatezza con cui la federazione sta affrontando le nostre problematiche. E’ E’ nostra impressione che si tratti di inefficienza dettata da una lucida politica volta prevalentemente a difendere e curare gli interessi di una struttura che ha ormai perso la sua funzione originaria. Per tutto ciò auspichiamo che tutti i soci della nostra federazione chiedano un cambiamento dei vertici e una politica sindacale vera per un agricoltura che sia seguita e supportata in maniera seria dalla politica e che sia degna di essere definita “settore primario.”

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E’ il comparto più colpito dopo l’olivicoltura

Xylella: cresce l’impatto sul settore florovivaistico di Paola Dileo

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ntervista a Leonardo Capitanio, imprenditore monopolitano del settore florovivaistico sul pericolo xylella anche per quanto concerne tale comparto: Qual’ è il tuo punto di vista sul caso xylella nel Salento? La gravità della situazione è stata addirittura sottovalutata. Esiste un rischio molto elevato di diffusione in tutte le aree temperate e marittime del mediterraneo (come si evince dal rapporto dell’EFSA di gennaio scorso) ma ancora si tentenna nel rendere operativi i piani e le direttive emanate da più di un anno. Tutti gli uffici interessati (dalla UE, al Ministero, alla Regione, fino all’Osservatorio Fitopatologico Locale) hanno fornito le dovute informazioni e direttive in tempi abbastanza utili, ma purtroppo ignoranza e scarsa informazione hanno solamente rallentato tutti i provvedimenti. La contaminazione come sarebbe avvenuta? Portatori del patogeno sarebbero state delle piante d’importazione? Se si da quali terre? O ci sarebbero altre cause? Se si quali? Sono state individuate piante ornamentali infette, importate dal Costarica, ma transitate dall’Olanda, come le potenziali fonti di inoculo del batterio. Purtroppo è il prezzo da pagare per

la globalizzazione. Nonostante vengano fatti diversi controlli sulle piante importate o esportate oltre i confini della UE, evidentemente non sempre è possibile verificare la presenza di ogni tipo di organismo. Ritieni che il piano d’intervento del Commissario Straordinario Giuseppe Silletti possa arginare il fenomeno? L’eradicazione delle piante infette è l’unica soluzione possibile? Il piano del commissario non è da intendere come la soluzione al problema, ma solamente come l’unico piano attuabile per contenere l’infezione ed evitare che si allarghi senza alcun freno. L’eradicazione è un atto spiacevole ma, se la pianta è già infettata, ad oggi non ci sono altre soluzioni. Non dimentichiamo che il piano prevede anche trattamenti preventivi per ridurre e contenere la popolazione dell’insetto

Natural Mete nel sud-est barese Il business to business del Gal SEB

la Puglia al Vinitaly Grande successo a Verona

ItineraPuglia Expo Edition Targato Gal Terre di Murgia

Si è tenuto presso la Masseria Gravelle a Conversano il primo B2B turistico organizzato dal Gal SEB pensato per sostenere gli operatori nella promozione del territorio.

Un successo di pubblico, visitatori, operatori, stampa e un afflusso che è stato superiore alle aspettative. Si conclude con un grande successo per la Puglia.

Valorizzazione del territorio e della cultura agroalimentare pugliese per promuovere il mangiar sano e la dieta mediterranea.

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vettore, la cosiddetta “Sputacchina” o Philaenusspumarius L. Il settore vivaistico sta risentendo e in che misura dell’allarme xilella? Il settore vivaistico, dopo l’olivicoltura è quello che ne risente maggiormente. Infatti oltre l’olivo, c’è un elenco di piante ornamentali che subiscono gli stessi vincoli. Queste sono: Acacia Saligna, Catharanthus G. Don, Malva, NeriumOleander (oleandro), PolygalaMirtifolia, Portulaca,,Prunus, Quercus, Sorgum, SpartiumJunceum (ginestra), Vinca, Westringia Fruticosa. Piante di cui è vietato lo spostamento, dalla zona contaminata, salvo che siano coltivate in ambiente protetto (screen house) e sottoposte a campionamenti ed esami per quanto riguarda la presenza di Xylella Fastidiosa e siano risultati indenni a tale organismo. Inoltre da poco sono state riscontrate infette anche piante di Rosmarino e Mirto. In provincia di Lecce molti vivai hanno chiuso i battenti o stanno sopravvivendo con piccoli lavoretti. Per i vivai fuori zona infetta invece, si riscontra un rallentamento delle vendite dovuto alla paura di diffondere il batterio ed alla mancanza di informazioni. Per esempio, l’Albania ha già disposto il divieto di importare ulivi dal sud Italia.

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Un illustre interprete della tradizione culinaria tipica con i suoi tempi “slow”

“La terra del gusto”: un evento per premiare Angelo Sabatelli, 1° chef stellato monopolitano

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ONOPOLI - Un evento all’insegna delle eccellenze. Con “La terra del gusto” l’Associazione Culturale “Propoli” di Monopoli ha celebrato il territorio e i suoi attori più illustri. Riflettori puntati quindi su un monopolitano doc , Angelo Sabattelli, lo chef neostellato che con il suo ristorante a Masseria Spina fa salire ad 8 la rosa pugliese degli accreditati Michelin (ambito riconoscimento per la ristorazione di qualità). Domenica 22 marzo, in un ambiente esclusivo, quello lussureggiante e policromo dei Vivai Capitanio, allietato dal canto in vernacolo monopolitano agli “Ulivi” di Gigi Rizzo, il nostro chef è stato premiato “uomo dell’anno” dall’Ass. Propoli e dal quindicinale Maestrale, sempre di Monopoli. Occasione speciale di accrescimento della cultura gastronomica locale e di confronto su temi cari alla valorizzazione turistica del territorio. Al dibattito moderato dall’enogiornalista Eustachio Cazzorla, hanno partecipato Claudio Licci, Presiedente dell’Ass. Propoli, Leonardo Capitanio nella doppia veste di padrone di casa e di imprenditore florovivaistico, Fabio Contento, imprenditore agrituristico, Paolo Leoci

di Paola Dileo che da esperto agronomo ha supportato lo show cooking , spiegando le caratteristiche di alcuni prodotti tipici. Reduce di esperienze di successo all’estero, in particolare in Asia, Angelo Sabatelli non ha resistito alla tentazione del ritorno a casa , in Puglia a Monopoli , dove poter meglio assecondare il suo estro creativo, inscindibilmente legato alla tradizione e ai prodotti stagionali.”Abbiamo perso il tempo del cibo, quello lento, fatto di lavoro e sacrificio – ha affermato lo chef –“. Di qui l’invito a recuperare quella cucina dai tempi lunghi per non tradire un territorio e la sua storia. Questa la regola aurea di Angelo , premessa per un piatto unico nel suo genere che mira all’esaltazione del gusto e a un’esperienza sensoriale totalizzante tra sapori, profumi e colori. Una sorta di viaggio gastronomico in cui cogliere i sapori di un tempo, sapientemente declinati con la fantasia e la tecnologia del presente. Esemplare la dimostrazione pratica che Sabatelli ha voluto condividere con il pubblico : la rivisitazione della cialledda. “Piatto povero della tradizione contadina – ha precisato Paolo Leoci -, realizzato con prodotti tipici quali i taralloni caserecci con semola rimacinata ( dell’Az. Mavi-

lio) in realtà questi rappresentano una sublimazione perché un tempo si usava il pane raffermo avanzato; poi il barattiere, il pomodoro regina, la cipolla d’Acquaviva, l’olio extravergine d’oliva, basilico e origano”. Ideale sarebbe preparare la cialledda d’estate quando è possibile reperire i due ecotipi coltivati lungo il litorale, tra Monopoli e Carovigno, appunto il barattiere e il pomodoro regina ( per l’occasione sostituiti da cetrioli e ciliegini di serra forniti dall’Az. F.lli La Pietra). “Due ecotipi - ha evidenziato Leoci – che assumono caratteristiche organolettiche specifiche per via dell’acqua di falda ad alto contenuto salino utilizzata per l’irrigazione che arresta la crescita della pianta e conferisce ai frutti maggiore consistenza e sapidità”. Al primo chef stellato di Monopoli, il compito di reinterpretare questo piatto facile, un tempo a portata degli uomini di casa. Il risultato? Tante scenografiche polpette di cialledda a base degli ingredienti standard con qualche novità: l’aggiunta di semi di basilico ammollati e una ciliegina alla polvere di olio extravergine d’oliva ( mix di amido di tapioca e olio evo). Un tocco decorativo che sprigiona odori e sapori.

The Sound of Taste - Che suono ha il sapore in Puglia?

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angiare non è l’unica maniera di assaporare il cibo pugliese. Esiste un altro modo per scoprire tutto quel mondo di sapori, storie e aneddoti che si celano dietro l’enogastronomia di questa regione, popolarmente conosciuta come il Tacco d’Italia: ascoltare! È proprio la dimensione sonora il filo conduttore del cortometraggio The Sound of Taste, un viaggio suggestivo attraverso la Puglia e la sua cultura enogastronomica, presentato a New York martedi’ 31 Marzo, nella prestigiosa cornice del John D. Calandra Italian American Institute. I piatti tradizionali pugliesi sono il ri-

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sultato della combinazione, unica e irripetibile, di ingredienti, ricette, sapori e saperi locali, ma anche di suoni e rumori legati agli strumenti e alle tecniche di preparazione dei piatti stessi, che si sono tramandate fino ad oggi di generazione in generazione, di madre in figlia, di padre in figlio. Nella sonorità di questi gesti è racchiusa l’originalità così come l’autenticità del marchio Puglia. Rumori e suoni si intrecciano alle voci di maestri e “artigiani” del cibo: casari, fornai, pizzaioli, ma anche pescivendoli, venditori ambulanti di frutta e verdura e “cuoche di strada”. Strade, piazze, mercati rionali sono infatti i luo-

ghi in cui l’esperienza del cibo si sposta dall’ambito privato e domestico a quello pubblico, in caratteristici spazi all’aperto, dove prodotti e specialità sono esposti e addirittura cucinati sotto gli occhi dei clienti. Il breve documentario The Sound of Taste, patrocinato da Regione Puglia, Milano Expo 2015 e United Pugliesi Federation di New York, è diretto da Maria Cristina Marvulli, fondatrice e presidente dell’Associazione no profit Apulian Roots, impegnata già da diversi anni nella promozione culturale della Puglia all’estero. Di seguito il link del promo. https://youtu.be/a_ai-RHLJIE

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Al via il programma con il primo B2B della Rete turistico culturale del GAL Seb

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ONVERSANO - Sottoscritto dalla neo costituita Rete di Operatori Turistici del sud est barese il primo accordo per la promozione congiunta del territorio, ma soprattutto per sostenere le rispettive attività turistiche e ricettive. “E’ la prima operazione del genere che si realizza nel sud est barese, un’area finora stretta tra il capoluogo e la Valle d’Itria, senza una propria identità definita. Da oggi l’identità territoriale è molto forte e sentita ed ha il volto dei tanti operatori che hanno partecipato all’operazione di marketing territoriale messa in piedi dal GAL”. Così commenta il presidente del Gal Seb Pasquale Redavid il primo appuntamento che ha visto seduti ai tavoli del B2B che si è tenuto a Conversano, più di cento operatori e dieci tour operator, che sono stati anche coinvolti nel roadshow che ha toccato e toccherà i sei comuni del GAL SEB più Polignano a mare, grazie alla sinergia con il GAC Mare degli Ulivi e il SAC Mari tra le Mura. “Al di là delle sigle e dei protocolli, siamo molto fieri di questo risultato che è il frutto di un lavoro di squadra partito più di un anno fa. Abbiamo cercato di stimolare il territorio facendo emergere tutte le caratteristiche migliori, le tipicità che lo contraddistinguono, facendo rete anche con le altre realtà che lavorano allo sviluppo locale come il Gruppo di Azione Costiera Mare degli ulivi e il Sistema Ambientale e culturale Mari tra le Mura che vede Polignano a Mare comune capofila”dichiara Arcangelo Cirone direttore del GAL SEB. Sulla stessa linea il

commento del Presidente del GAC Mare degli Ulivi Pierantonio Munno: “Stimolare il territorio con simili iniziative è fondamentale per evidenziare l’utilità di organismi come il Gruppo di Azione Costiera o il Gruppo di Azione

scenari di terra e mare davvero unici”. A maggio, quando i lavori di segnaletica e manutenzione degli itinerari saranno completati, sarà lanciato il sito con una app e le mappe dei percorsi individuati dal progetto di sen-

Locale le cui mission sono alimentate e rafforzate dai risultati ottenuti con il coinvolgimento diretto del territorio in eventi, fiere, manifestazioni che contribuiscono ad accrescere la nostra immagine in un vasto pubblico ed a farci partecipare in un mercato estremamente competitivo, come quello turistico, particolarmente vitale in una regione come la Puglia ricca di offerte per ogni esigenza e gusto e capace di offrire

tieristica del GAL che toccheranno tutti i principali punti di interesse del sud est barese comprese lame, chiese rupestri, siti archeologici, agriturismi, zone di interesse artistico o naturalistico. Saranno ultimati a breve anche i lavori degli infopoint nei sei comuni dove congiuntamente con Pugliapromozione si gestiranno le attività di informazione per i turisti ma anche di servizi per i cittadini.

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Ne soffre il 15% degli italiani: quali gli alimenti consigliati

Depressione: una alimentazione corretta aiuta a combatterla

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alimentazione può essere utile a combattere la depressione. Fornendo al proprio corpo più calorie, e quindi più energia, oppure alimenti che stabilizzano il livello di zucchero nel sangue e stimolano i neurotrasmettitori cerebrali. Uno studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha indagato le abitudini alimentari di 500 persone, confrontandole con i parametri stabiliti dai nutrizionisti dell’Osservatorio per combattere la depressione, un male sempre più diffuso nella nostra società, e fornito dei consigli pratici. Ne soffrono circa 15 persone su 100. Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e nelle adulte. Secondo uno studio ESEMeD (European Study of the Epidemiology of mental Disorders) in Italia la prevalenza della depressione maggiore e della distimia (disturbo dell’umore) è del 4,5 % dopo i 65 anni, mentre l’età adulta è sicuramente la più a rischio, con una percentuale del 10%. Lo studio ha analizzato in modo accurato le abitudini alimentari di 500 persone tra i 18-55 anni, utilizzando un software che permette di calcolare l’intake calorico e di macro e micro nutrienti, di vitamine e di minerali. “L’alimentazione può essere un valido aiuto in presenza di depressione – ha osservato la Prof.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition, associazione scientifica che studia il rapporto tra alimenti e cervello - infatti permette di aumentare l’energia in diversi modi: apportando una quantità sufficiente di calorie, consumando stimolanti come la caffeina e stimolando il metabolismo affinché consumi energia in modo più efficiente. Per quanto riguarda l’umore, gli alimenti da preferire sono quelli che stabilizzano il livello di zucchero nel sangue e stimolano i neurotrasmettitori cerebrali, come la serotonina”. “E’ importante indagare le abitudini alimentari con uno strumento accurato

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come il software dell’Osservatorio – ha spiegato ancora Barichella - creato sotto il controllo del Comitato Scientifico di OGP di cui faccio parte, che permette di raccogliere importanti informazioni sulla persona molto utili per fare prevenzione primaria e contrastare le patologie. L’interazione tra cibo e malattie è sempre più frequente e le patologie neurologiche non ne sono affatto escluse”. Nello studio si è indagata la suddivisione dei pasti nella giornata ed è emerso che mediamente quasi il 15% degli uomini e il 10% delle donne non fa la prima colazione. La prima colazione è fondamentale per mantenere un livello adeguato di energia durante la giornata e il buonumore. La maggior parte degli studi pubblicati sull’argomento dimostra che le persone che fanno colazione ogni mattina hanno un maggiore livello di energia durante il giorno e il loro umore è influenzato positivamente. E’ stato valutato l’intake di tè, scarsissimo nella nostra popolazione: più del 50% degli intervistati non lo beve mai. Il 15% degli intervistati non consuma mai caffè, mentre il 46% arriva ad utilizzarne almeno 2-3 tazze al giorno. La caffeina influisce sul metabolismo migliorando temporaneamente la concentrazione, la sonnolenza, spesso tipica di chi è depresso e l’energia in generale. E’ consigliata prevalentemente al mattino, quando la depressione è in genere più sintomatica e va evitata la sera per prevenire l’insonnia. La qualità del sonno deve essere buona per affrontare meglio la giornata successiva e un sonno ristoratore migliora la depressione. Lo studio ha valutato anche l’introduzione di minerali e vitamine. I minerali sono fondamentali per combattere la depressione: è stato valutato che l’intake giornaliero di ferro è mediamente di 14 mg per uomini e donne, ma i fabbisogni consigliati (circa 18 mg, soprattutto in età fertile) non vengono soddisfatti, soprattutto per le donne. Il ferro è un minerale importante per portare sangue al cervello e sembra avere una correlazione diretta con la depressione. E’ dimostrato,

infatti, che in caso di perdite ematiche importanti si ha una ripercussione anche sull’umore: questo stato carenziale sembra responsabile della depressione post parto. Ma il ferro non è l’unico minerale che influenza l’umore, vanno considerati anche Zinco e Selenio, che modulano la trasmissione degli impulsi nervosi mentre la loro assenza provoca depressione. Per quanto riguarda le vitamine, dallo studio OGP non emerge una scarsa introduzione di Vitamina B12 nel campione analizzato, vitamina presente negli alimenti di origine animale. Si ritiene fondamentale, tuttavia, che venga assorbita ed è quindi sempre consigliabile in presenza di depressione, valutare con il medico i dosaggi ematici di Vitamina B12, folati e Vitamina D. La Vitamina D dovrebbe essere assicurata dalla sola esposizione al sole, ma spesso i pazienti depressi hanno un’ipovitaminosi D, dovuta forse ad una scarsa esposizione al sole e questo potrebbe spiegare perché spesso la depressione è maggiore nei periodi invernali e trae un beneficio dall’esposizione della luce. I carboidrati sono indispensabili se si vuole avere un buon umore. Sono la fonte di energia preferita dal corpo umano e aumentano i livelli di serotonina, però solo 1/3 degli intervistati utilizza alimenti integrali almeno due volte al giorno: questi ultimi sarebbero da preferire. I cereali integrali, come pane, pasta e riso integrale, sono assorbiti lentamente, mantenendo i livelli di energia e di zucchero nel sangue stabili, e stabilizzano l’umore. Gli zuccheri sono importanti e molti sono gli studi che riguardano il cioccolato. Lo studio rivela che il 22% degli intervistati non utilizza mai cioccolato, mentre il 40% lo utilizza almeno una volta al giorno. Non emerge un differente utilizzo di questo prodotto nei due sessi. L’effetto positivo del cioccolato sull’umore è dimostrato in diversi studi, anche se il meccanismo non è del tutto chiaro, ma sembra dovuto alla presenza di caffeina in combinazione con un altro stimolante chiamato teobromina. www.foglie.tv


Un nuovo modo di proteggere il tuo raccolto

Un Stop a septoria e ruggini La presenza di patologie fungine sui cereali si è manifestata in maniera importante anche nella scorsa annata con infezioni di septoria e ruggini estese nei principali areali cerealicoli di tutta Italia. In particolare, la presenza della septoria come malattia in espansione è ormai un dato consolidato. La difesa della foglia a bandiera è l’elemento chiave per assicurare una produzione abbondante e di qualità: Bayer CropScience lo sa bene e ancora una volta offre al cerealicoltore i migliori prodotti per la difesa dei cereali dalle principali malattie fungine ed in particolar modo da septoria e ruggini: Zantara e Aficionado. Perché sceglierli? Zantara e Aficionado sono due fungicidi per la protezione di frumento (tenero e duro) ed orzo a base di Tebuconazolo e Bixafen, nuova sostanza attiva scoperta da Bayer: una combinazione vincente per proteggere l’apparato fogliare, il “pannello solare” delle piante, ottenendo così il massimo dell’energia incrementando la resa. Appartenente alla nuova generazione degli SDHI (inibitori della Succinato Deidrogenasi) Bixafen è una molecola particolarmente adatta per i cereali. Differisce sia dalle strobilurine

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che dai triazoli ed è quindi una importante nuova alternativa che amplia la possibilità di difesa dalle malattie fungine. Bixafen e Tebuconazolo agiscono in due modalità distinte ma complementari all’interno della cellula del fungo patogeno. Entrambi i principi attivi, inoltre, possiedono proprietà sistemiche uniche che si combinano perfettamente. Molteplici vantaggi in un’unica soluzione Aficionado e Zantara sono la scelta vincente per produzioni di qualità perché: • hanno un elevato profilo preventivo • bloccano tutti gli stadi del processo infettivo • possiedono attività curativa • mostrano effetti positivi sulla fisiologia della pianta migliorando la tolleranza agli stress e la qualità della granella • hanno una tecnologia formulativa innovativa per una migliore copertura fogliare • possono essere impiegati in tutti i programmi di difesa • possiedono un’ampia flessibilità di impiego, potendo essere applicati dalla fase di accestimento-levata fino a botticella Per avere il miglior controllo delle diverse patologie nelle diverse condizioni è consigliabile un’ applicazione a 1,5L/ha.

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Incontro tecnico organizzato da Arptra e Comune di Rutigliano

”Peronospora e cambiamento climatico”

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ARPTRA ed il Comune di Rutigliano hanno organizzato un incontro tecnico,moderato dal giornalista Marco Mangano della Gazzetta del Mezzogiorno, rivolto alle aziende agricole ed ai tecnici su “ Peronospora della Vite e Cambiamento Climatico”, con lo scopo di proporre delle riflessioni sulla malattia che, come ben sappiamo, lo scorso anno ha prodotto intensi danni. Il noto meteorologo Colonnello Laricchia, con la sua capacità di esprimere concetti difficili in maniera semplice ed anche simpatica, ha posto delle riflessioni sul cambiamento climatico in atto. La situazione climatica dello scorso anno è stata una situazione estrema, che conferma il trend del cambiamento. Sicuramente la previsione meteorologica può giocare un ruolo importante nella tempestività degli interventi contro la Peronospora. Il Dr. Agostino Santomauro, dell’ Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, ha descritto la malattia e le correlazioni con il clima, descrivendone gli aspetti che favoriscono la gravi-

tà sia su foglie che su grappolo . Circa il controllo della Peronospora, il Dr. Santomauro ha descritto le principali soluzioni per il controllo, senza entrare nel dettaglio di possibili strategie, argomentando che le strategie le devono fare i tecnici consulenti, perchè il ruolo dell’ Osservatorio non permette di esprimersi in questo senso.

Questo ha creato un dibattito polemico, ma costruttivo . Ha concluso l’incontro la relazione del Dr. Michele Melillo, che, come consulente di campo, ha descritto in maniera molto chiara i presupposti che devono tenere in piedi il rapporto tra l’ Azienda agricola ed il Tecnico consulente.

Il meteorologo Colonnello Laricchia

Prelievo gratuito presso le “Case dell’Acqua”

“H2O’Clock” per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua

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Comuni pugliesi di Castellaneta, Maruggio e Montemesola in collaborazione con Newtech Srl, hanno aderito all’iniziativa “H2O’Clock” che si è svolta lo scorso 22 Marzo in occasione della “Giornata Mondiale dell’Acqua”, nota in tutto il mondo come World Water Day a partire dal 1993. L’iniziativa ha previsto il prelievo gratuito di acqua naturale, naturale-refrigerata e refrigerata-gassata erogata dalle “Case dell’Acqua” installate nei tre Comuni della provincia di Taranto dalla società Newtech Srl, per celebrare una giornata tutta dedicata alla risorsa più preziosa del nostro pianeta. “H2O’Clock” si è svolta rispettivamente a Castellaneta dalle

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ore 11:00 alle ore 21:00, a Maruggio dalle ore 08:00 alle ore 18:00 e a Montemesola dalle ore 09:00 alle ore 19:00 di Domenica 22 Marzo. “Nel mondo 1,4 miliardi di persone non hanno accesso regolare e adeguato all’acqua potabile e nei paesi in via di sviluppo ogni giorno le donne impiegano complessivamente 200 milioni di ore per la raccolta dell’acqua. ” – spiega il Vice Sindaco di Maruggio con delega all’Ambiente, Giovanni Maiorano – “La sensibilizzazione nei confronti della comunità internazionale è fondamentale per la realizzazione di cambiamenti concreti ed il risanamento della crisi dell’acqua nel mondo.” www.foglie.tv


Apertura da parte dell’Osservatorio Fitosanitario

Incontro tra l’Osservatorio Fitosanitario

della Regione Puglia e i tecnici del settore di Loredana Grassi

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Per il primo anno in Puglia sarà vietato effettuare trattamenti fitosanitari durante la fioritura di ciliegio, pesco, albicocco e altri fruttiferi. Norme analoghe sono già in vigore da anni in altre regioni d’Italia, come la Lombardia, l’Emilia e la Toscana. La legge regionale 45/2014 per la tutela dell’apicoltura, nel dettaglio, punisce con una sanzione amministrativa di € 1000,00 chiunque effettui trattamenti “durante la fioritura di colture arboree, erbacee, ornamentali e spontanee”, specificando che tale divieto vale “dall’apertura del fiore fino alla completa caduta dei petali”. Questo è stato il tema centrale del confronto tenutosi lo scorso 18 Marzo al centro Believing di Conversano organizzato dall’ARPTRA e da Foglie Tv. Un dibattito pensato come momento di confronto tra la Regione Puglia, rappresentata dall’osservatorio fitosanitario e i tecnici del settore, per poter capire e discutere i motivi delle preoccupazioni che la legge ha suscitato. Si teme, infatti, che con annate come quella dello corso anno, che è stata particolarmente favorevole alle malattie, il fatto che la legge impedisca di effettuare trattamenti durante la fioritura, possa arrecare problemi alle coltivazioni. Questo soprattutto perché, come ha affermato Vittorio Filì, presidente dell’ARPTRA, la norma è molto giusta per l’agricoltura, ma le situazioni sono così svariate e segmentate che ci possono essere degli ostacoli alla implementazione corretta della stessa. Le api sono estremamente utili alla frutticoltura, l’impollinazione è una delle pratiche principali per avere una buona frutta, inoltre le api sono anche in un momento difficile e questa norma vuole far si che non si danneggino ulteriormente con i trattamenti fitosanitari, quindi bisogna trovare una declinazione giusta della norma perché siano tutelati sia gli apicoltori sia i produttori di frutta. Come N°6 - 1 APRILE 2015

ha affermato Agostino Santomauro, funzionario dell’osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, ci si è incontrati per fare chiarezza e risolvere gli aspetti della legge che in realtà rimangono ancora oscuri, tant’è che si sta meditando di pubblicare una circolare esplicativa che faccia chiarezza. La cosa fondamentale è che lo spirito con cui ci s’incontra è uno spirito propositivo e mirato sempre più alla razionalizzazione della protezione delle colture e sempre più alla sostenibilità dell’agricoltura. Silvio Schito, direttore dell’osservatorio fitosanitario delle regione Puglia, ha evidenziato

che durante l’incontro si sono rilevate delle incongruenze sulle procedure di attuazione della legge per cui l’incontro è terminato con un’apertura da parte dell’osservatorio che s’impegna ad un’eventuale modifica dei passaggi della legge oggetto della discussione, o comunque a stabilire passaggi che consentano di aggirare le eventuali incongruenze rilevate. Con questo ulteriore appuntamento Foglie.Tv ha inteso rafforzarsi e proporsi sempre più ai tecnici come piattaforma di scambio di opportunità e problematiche legate al lavoro quotidiano fatto con le aziende agricole pugliesi.

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Via libera alla dotazione UE 2015/16

L’Italia “incassa” 26,9 milioni di euro per distribuzione di frutta e verdura gratis nelle scuole

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Italia riceverà un contributo europeo di 26,9 milioni di euro per la distribuzione di frutta e verdura gratis nelle scuole nell’anno scolastico 2015/2016. Per il nostro Paese - secondo beneficiario nell’Unione, dopo la Germania - si tratta di una quota importante rispetto al contributo globale europeo di 150 milioni di euro, concordato nel quadro della riforma della Politica agricola comune (PAC), pari a un 80% del finanziamento UE. L’obiettivo del programma, partito nel 2009, è rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdure, fresche e trasformate, e di altri prodotti come succhi e spremute, per contribuire

alla lotta contro l’obesità infantile e favorire una corretta alimentazione. Sono poi state introdotte iniziative educative e di sensibilizzazione. Il progetto, al quale non partecipano

Gran Bretagna, Svezia e Finlandia, è particolarmente importante in questo momento di crisi economica, in quanto può venire in aiuto alle famiglie (e ai produttori).

Focus sulla Cipolla rossa di Acquaviva

Prima edizione del Premio Consorzio Qualità Tipica Puglia

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sperti del settore e non solo, compresi chef, buyer della GDO, docenti universitari, giornalisti, artisti e poeti, sono stati premiati presso le Cantine Polvanera di Gioia del Colle (in provincia di Bari, Strada vic.le Lamie Marchesana, 601), nell’ambito della prima edizione del “Premio Consorzio Qualità Tipica Puglia”. In particolare, sono stati insigniti tutti coloro che si sono maggiormente distinti per l’impegno nella valorizzazione della Cipolla rossa di Acquaviva e del suo territorio. Questo particolare bulbo viene coltivato presso un’ottantina di pro-

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duttori, su una superficie complessiva superiore a 100 ettari. La Cipolla Rossa di Acquaviva delle Fonti è riconoscibile per la tipica forma appiattita e per la sua colorazione violacea: ha forma discoidale dello spessore minimo di 6-7 centimetri fino ad un massimo di 15 cm e peso di circa 500 grammi. Il colore del bulbo, tra il rosso carminio e il violaceo si schiarisce verso l’interno, sino a divenire completamente bianca. La Cipolla Rossa di Acquaviva si distingue per il suo sapore particolarmente dolce conferitogli dalle falde acquifere di Acquaviva della Fonti, comune del sud est barese che nacque proprio sulle

fonti sorgive di questo territorio. Il suo sapore è cosi delicato al punto che lo si può gustare anche crudo per condire insalate e cialde. Il Consorzio di promozione, tutela e valorizzazione delle Qualità Tipica di Puglia ha recentemente conferito in modo esclusivo alla cooperativa Vivafrutta OP la fase di commercializzazione presso la grande distribuzione italiana ed estera del prodotto tipico Cipolla rossa di Acquaviva. Il Consorzio di promozione, tutela e valorizzazione delle Qualità Tipica di Puglia riunisce le aziende agricole delle produzioni tipiche pugliesi e le aziende di trasformazione. L’evento di premiazione si è svolto in un contesto davvero particolare e cioè in una cantina ricavata nella roccia a più di 50 metri sotto terra in cui, oltre a degustare prodotti a base della prelibata Cipolla Rossa e i vini autoctoni del territorio, alcuni artisti hanno recitato poesie di Neruda dedicate alla cipolla. www.foglie.tv


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I NOSTRI SERVIZI NELL’AMBITO DELLA CONTABILITÀ Con l’introduzione della condizionalità nel regime di pagamento unico, le aziende agricole hanno avvertito la necessità di adeguarsi alle “nuove condizioni” dettate dalla regolamentazione. Del resto, questi adeguamenti sono stati resi necessari anche dall’incombenza di un dibattimento dei pagamenti diretti per errate procedure nell’ambito del regime di condizionalità. La Finagri srl, attenta ad offrire servizi che corrispondessero alle normative cogenti per il settore agricolo, ha aggiornato il proprio staff di esperti per rispondere con professionalità alle nuove esigenze del settore. Si è formata, così, fin dal 2005, una equipe di

professionisti, a valenza multidisciplinare, per poter far fronte alle esigenze della condizionalità offrendo ed operando ad alto livello nei seguenti segmenti di servizi al mondo agricolo: • Gestione delle normative ambientali (habitat, Natura 2000, uccelli selvatici, siti SIC/ZPS, aree naturali protette, parchi); • Valutazione di incidenza ambientale per aree protette; • Gestione delle normative per la protezione delle acque dagli inquinamenti comprese le procedure per le autorizzazioni a pozzi arte artesiani ecc; • Implementazione delle norme per l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura; • Gestione delle aree vulnerabili ai nitrati; • Organizzazione e gestione di corsi per il conseguimento del patentino per l’acquisto ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari; • Assistenza per la normativa sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi; • Organizzazione di corsi e gestione delle tematiche relative alla sicurezza alimentare; • Assistenza per tutta la tematica relativa alla salute ed al benessere degli animali per le aziende zootecniche; • Implementazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità; • Tutta l’assistenza per l’implementazione delle norme relative alle buone condizioni agronomiche ed ambientali. Un’esperienza consolidata, uno staff di professionisti di grande livello, una struttura adeguata logisticamente e la certezza di poter rispondere al meglio alle esigenze della condizionalità.

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