FOGLIE n. 08/2013

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 8 • 1 Maggio 2013

CHIUSO

PER CRISI 13.106 imprese in agricoltura e pesca circa 700 in puglia

A RISPETTO MERIT E E D RETEN L’AGRICOLTURA P

rsano e v n o C i d a ic r is c a Il c a s o d e l la d giornali e re e d n e v r e p io h c c mu Grave sparare nel gie pugliesi ie il c e la o v ta a d a blemi spazi televisivi: uv ro p , a z z re u ic s e tà er quali al top nazionale p ma non si te n e m ta n e tt a re itora ambientali da mon i esagerati. m is rm a ll a in o n ti tramu



Editoriale 1 MAGGIO 2013 - n. 8 - Anno 8

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo

Riforma Pac: Ministro De Girolamo riceve De Castro

A Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Giuseppe Rutigliano, Giacinto Mongelli, Nicoletta Mirizzi, Gianni Colaianni, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it Stampa Grafica 080 - Modugno (BA)

di Vito Castellaneta

lleggerimento della pressione fiscale per le imprese agricole, accesso al credito semplificato, massimo impegno nel negoziato per la riforma della Politica agricola comune. Sono le priorità del neo ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, 37 anni, seconda donna della storia (dopo Adriana Poli Bortone) a guidare il dicastero di via XX Settembre. Arriva in un momento delicatissimo per l’agricoltura con redditi in calo e pressione fiscale al massimo per la stangata Imu che ha colpito anche i fabbricati strumentali. Resta inoltre aperto il contenzioso col vecchio governo sulla restituzione delle tasse pagate in più. “L’Imu – dichiara la De Girolamo – rischia di distruggere il comparto e va eliminata subito. Invece, per quanto riguarda il surplus, si tratta di un nodo che va sciolto con il ministero dell’Economia. È una battaglia che faremo per riuscire a dare competitività alle imprese per alleggerire la pressione fiscale sui terreni che sono lo strumento principe di produzione dell’agricoltura. Il terreno è la nostra fabbrica, stiamo tassando un mezzo di produzione, non una

rendita. Sono per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e anche sui terreni agricoli e sui fabbricati agricoli strumentali». De Girolamo intende anche affrontare subito la delicata questione del credito. «L’accesso al credito – sottolinea – rappresenta una questione cruciale per tutte le imprese e in particolare per quelle del comparto. Sappiamo che le aziende agricole hanno delle loro specifiche peculiarità che le contraddistinguono e che devono essere adeguatamente recepite dalle banche, ma questo purtroppo non accade. Dobbiamo fare in modo di dare alle nostre imprese delle risposte in questa direzione, partendo dal fatto che le banche devono recuperare la loro funzione che è quella di erogare credito”. Il Ministro, nel suo primo incontro al Ministero, ha ricevuto il Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro. Al centro dell’incontro ci sono state le principali questioni relative alla riforma della politica agricola comune. Inoltre il Ministro De Girolamo si è fatto promotore di un incontro con la delegazione italiana al Parlamento Europeo.

Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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Sommario AGRICOLTURA

turismo rurale

ambiente

36 discarica di conversano: 14 da cia e turismo verde:

26 ulivi monumentali:

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27 a cisternino si manifesta

Rispetto per l’agricoltura pugliese è nata ue.coop: L’unione cooperative del territorio

19 xviii premio biol:

Il 20 maggio al TUTTOFOOD

Proteine nobili da valorizzare

a Brindisi dal 7 all’11 giugno

Ambientalisti contro Regione

contro legge “taglia ulivi”

La terra, un bene da proteggere

28 earth day:

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AGROALIMENTARE

Settimana della multifunzionalità

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zootecnia

17 quote lat te:

Niente multe quest’anno

20 i legumi:

formazione

31 aiesec bari:

Time for talent 2013

28 negroamaro wine festival:

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economia

23 crisi:

Tagli a carne e frutta

Media di 53 anni La carta d’identità del Governo Banca centrale europea: Tagli del 22% al credito agricolo dati unioncamere: 13.106 imprese in meno soffocano le aziende: Costi produttivi e oneri sociali

24 nuovo governo:

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19 N°8 - 1 MAGGIO 2013

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mondo g.a.l.

34 gal sud est barese:

Approvazione del bilancio

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N째8 - 1 MAGGIO 2013

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PROVE DI CAMPO SU CILIEGIO PROLUNGAMENTO DELLA SHELF - LIFE DI CILIEGIA CV. FERROVIA INTRODUZIONE La prova sperimentale si è svolta nel comune di Rutigliano (Ba) presso l’ Azienda ORCHIDEA dei F.lli GIULIANO, specializzata nella lavorazione in magazzino e commercializzazione di ortofrutta, e nello specifico, per la produzione cerasicola del Sud - Est barese, che provvede a spedire nei principali mercati italiani ed esteri.Il ciclo di lavorazione delle ciliegie portate dal campo in magazzino, prevede le seguenti fasi Conferimento delle ciliegie dal campo in magazzino ( in casse di plastica) Lavaggio ed abbattimento della Temperatura con acqua gelida ( Hydrocooling ) Ricondizionamento e conservazione in cella frigorifera Preparazione dell’ imballaggio e spedizione FINALITA’ DELLA PROVA Per il secondo anno consecutivo, si e’ inteso verificare la possibilita’ di prolungamento della shelf - life del prodotto, al fine di rendere minimi gli scarti della conservazione, mantenendo le ciliegie nelle migliori condizioni qualitative al momento di collocarle sul mercato. MATERIALI E METODI La prova e’ iniziata il 31/05/2012 e comprendeva 4 campioni di circa 6-7 Kg. ciascuno , dei quali due presi “ casualmente “ dalla produzione conferita presso i magazzini ORCHIDEA e due presi dal campo del Sig. Antonio Tricarico di Casamassima (Ba ), che per il secondo anno consecutivo ha seguito un programma di interventi con prodotti della linea SPAAgro, che hanno determinato un aumento di circa il 90% rispetto al 2011, della produzione di ciliegie della varieta’ FERROVIA con una pezzatura da 32 - 34 mm. di calibro. Nello specifico i prodotti della SPAAgro usati negli interventi in campo sono stati i seguenti: MICRO - PERLA BIO -ENGROS - IDROCAL R - PK 27 - 17 , ed in particolare sono stati effettuati due interventi con PERLA T STORE alla dose di 2 Kg. / Ha, il primo 10 gg.prima della raccolta, ed il secondo 2 gg. prima della raccolta. Tutti e quattro le Tesi della prova sono state trattate in Hydrocooling, mentre solo le Tesi 2 e 4 sono state successivamente immerse per cica 30 secondi, in una soluzione opportunamente gia’ diluita di PERLA T STORE ed in seguito immagazzinate tutte 4 le tesi in cella frigorifera.

INIZIO PROVA: 31/05/2012 1° RILIEVO: 16/06/12 ( dopo 16 gg. ) 2° RILIEVO: 21/06/12 ( dopo 21 gg. ) 3° RILIEVO :29/06/12 ( dopo 29 gg. )

PRIMO RILIEVO 16/06/2012 (dopo 16 gg. dalla raccolta ) 10

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Non si evidenziano sostanziali differenze tra le due Tesi Aziendali (1 e 2), mentre appariva gia’ evidente nelle due Tesi SPAAgro (3 e 4), un pericarpo piu’ lucido e con colorazione vivace, e con il peduncolo di colore verde piu’ intenso. Siamo probabilmente al limite dl periodo entro il quale le normali pratiche di lavorazione delle ciliegie in magazzino (hydrocooling + cella frigo), mantengono il prodotto in condizioni ancora accettabili per il mercato, con poco scarto. (Vedi Foto 1)

FOTO 1

SECONDO RILIEVO 21/06/2012 ( dopo 21 gg. dalla raccolta )

Dopo 21 gg dalla raccolta, si cominciano a rilevare differenze molto piu’ evidenti tra le 4 Tesi riguardo la presenza di muffe e marciumi, con una netta differenza tra le 2 Tesi Aziendali e quelle SPAAgro: nelle prime si rileva perdita di turgore e di consistenza della polpa, pericarpo meno lucente e peduncolo che inizia a presentare macchie di imbrunimento. Al contrario nelle seconde ( SPAAgro ) questi parametri rimangono molto simili al momento della raccolta e dell’ immagazzinamento in cella frigorifera . A questo punto si e‘ provveduto a prelevare casualmente da ogni tesi un numero uguale di ciliegie ( circa 200 ) al fine di valutare in % quante ciliegie in ciascuna tesi, risultassero ancora “COMMERCIABILI” e quante risultassero “GUASTE“ e quindi da scartare. I risultati del controllo sono stati i seguenti:

COMMERCIABILI: 30% - GUASTE: 70% N°6 - 1 aprile 2013

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COMMERCIABILI:90% - GUASTE: 10% COMMERCIABILI: 65% - GUASTE: 35% COMMERCIABILI:87% - GUASTE: 13%

Nelle tesi 2 e 4 le ciliegie conservano una leggera patina appicicaticcia,dovuta al bagno con PERLA T STORE

TERZO RILIEVO 29/06/2012 ( dopo 29 gg. dalla raccolta )

Si e’ operato allo stesso modo del rilievo precedente, prelevando casualmente da ogni tesi circa 200 ciliegie, che sono state sottoposte ad attenta osservazione ed hanno fornito i seguenti risultati. (Vedi Foto 2)

FOTO 2

COMMERCIABILI 5% - GUASTE 95% 12

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COMMERCIBILI 75% - GUASTE 25% COMMERCIABILI 20% - GUASTE 80% COMMERCIABILI 72% - GUASTE 28%

• Nelle Tesi 1 e 2 le cliegie ormai con evidenti segni di marciumi e muffe diffuse, il peduncolo completamente imbrunito e assottigliato, polpa rinsecchita e poco lucida. In aggiunta la Tesi 2 presenta ancora la patina gelatinosa causata dal bagno con PERLA T STORE. • Nelle Tesi 3 e 4 ( SPAAgro ) c’e’ oltre il 70% di ciliegie che non presentano muffe e marciumi, con peduncolo leggermente assottigliato e con qualche macchia di imbrunimento, polpa meno lucida ma con ancora una buona consistenza. Anche nella Tesi 4 risulta evidente la patina vischiosa dovuta al bagno con PERLA T STORE (mentre e’ assente nella Tesi 3 ).

VALUTAZIONE E RISULTATI

• Per il secondo anno consecutivo, la conduzione della prova ha confermato la possibilita’ di migliorameno degli indici qualitativi di conservabilita’ delle ciliegie della cv. Ferrovia, che superano di circa 8 - 10 gg. lo standard massimo di conservazione con le normali tecniche di hydrocooling + cella frigorifera, che non vanno oltre i 14 - 16 gg. • In particolare si sono evidenziati i benefici del bagno per alcuni secondi, in una soluzione gia’ pronta di PERLA T STORE, sia per le Tesi Azindali che di quelle SPAAgro, in termini di maggiore percentuale di ciliegie commerciabili, maggiore consistenza della polpa,migliore vivacita’ del colore, ritardato invecchiamento del peduncolo. Tuttavia le ciliegie della Tesi 3 trattata in campo con una linea di prodotti SPAAgro ( tra cui il PERLA T STORE per due interventi ),e passata solo in hydrocooling, si sono mostrate notevolmente migliori delle omologhe Tesi Aziendali, presentando: cuticola con maggiore elasticita’ e polpa piu’ soda e con colorazione piu‘ vivace, maggiore resistenza ai traumi da raccolta e trasporto con minor numero di microlesioni e di conseguenza minore presenza di muffe e marciumi.

CONCLUSIONI

L’utilizzo di sostanze naturali protettive, sembra avere sensibili possibilita’ di prolungare la shelf life delle ciliegie cv. Ferrovia, di almeno 8 - 10 gg. rispetto alle normali pratiche di conservazione adottate in magazzino. Tuttavia per garantire un successo piu’ completo e certo non si puo’ prescindere da una precisa linea di trattamenti del podotto in campo, che preveda soprattutto appropriate strategie pre - raccolta (PERLA T STORE ).

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urismo Rurale

Indetta da Cia e Turismo Verde

La “Settimana della Multifunzionalità in Puglia”

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a multifunzionalità quale elemento per permettere alle aziende agricole – alle prese con una crisi economica senza precedenti (nel primo trimestre del 2013 in Italia tredicimila aziende agricole hanno chiuso i battenti) – di integrare il proprio reddito ed evitare il fallimento. Nonostante ciò e nonostante le positive esperienze che si ritrovano in Puglia nel settore della multifunzionalità e dell’agriturismo, la Regione Puglia continua a nicchiare nella approvazione della nuova legge regionale. La normativa regionale esistente risale, infatti, a quasi 30 anni fa (al 1985) ed è ritenuta ormai obsoleta e sorpassata e non in linea con i tempi e con la normativa nazionale. Proprio per sollecitare le istituzioni regionali a “dare mano” alla nuova legge regionale – per la quale esistono all’esame del consiglio regionale da diversi mesi due proposte di legge, alle quali le organizzazioni di categoria agricole hanno avanzato integrazioni e proposte di emendamenti – la Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Puglia e Turismo Verde (l’associazione agrituristica della Cia) hanno indetto la “Settimana della multifunzionalità in Puglia” che si è svolta dal 25 aprile al 1° maggio. Nel corso di tale settimana sono state organizzate, in ogni provincia pugliese, una serie d’iniziative che hanno avuto l’obiettivo di rilanciare le attività multifunzionali in agricoltura, promuovendo l’attività agrituristica, l’ospitalità in campagna e le attività complementari e collaterali a quella agricola, oltre che per tenere alta l’attenzione sulla necessità di adottare norme aggiornate relative al settore. A tal proposito è stata promossa la sottoscrizione di una specifica petizione indirizzata al Governatore pugliese Nichi Vendola e al Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, con la quale Cia e Turismo Verde chiedono l’approvazione di una nuova legge regionale sulla multifunzionalità che tenga conto di pochi ma impor-

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di Rocco Resta

Una suggestiva immagine del fotografo Giacinto Mongelli

tanti elementi che riteniamo fondamentali per lo sviluppo delle aziende agricole multifunzionali. Nel 2011 in Puglia gli agriturismi autorizzati erano 366 (il 36,1% gestiti da donne) a fronte di oltre 1200 operatori iscritti nell’apposito albo. “Lo sviluppo e la tutela del patrimonio rurale e agricolo – dichiara Antonio Barile, presidente della Cia Puglia – si deve realizzare attraverso una legge chiara, dettagliata e che, non contenendo limiti assoluti ma relativi, si dimostri sempre aderente alla realtà agricola regionale pugliese. Mi piace sottolineare il concetto di multifunzionalità in agricoltura delineato dalla Commissione agricoltura dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico della Comunità Europea, che dà davvero l’idea di cosa significhi agricoltura multifunzionale: oltre alla sua funzione primaria di produrre cibo e fibre, l’agricoltura può anche disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e conservare la biodiversità, gestire in maniera sostenibile le risorse, contri-

buire alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali, garantire la sicurezza alimentare. Quando l’agricoltura aggiunge al suo ruolo primario una o più di queste funzioni può essere definita multifunzionale. In Puglia – prosegue Barile – da decenni si fa multifunzionalità e agriturismo, però ora è arrivato il momento di dare uno slancio a questo settore anche attraverso una legge regionale che recepisca le indicazioni del mondo agricolo”. I dati parlano chiaro e sono tutti a favore dell’agriturismo. Nel quinquennio 2005-2010 in una provincia pugliese si è registrato un incremento della percentuale di occupazione negli agriturismo dall’8,5% del 2005 al 9,6% del 2010 (nelle strutture alberghiere era passato dal 21,7 del 2005 al 19% del 2010). Negli agriturismo, inoltre, il 58% delle presenze sono italiane (86% nelle strutture alberghiere) e 42% straniere (14% negli alberghi), il che denota come i turisti stranieri preferiscono di gran lunga l’agriturismo con tutte le sue attività complementari. E l’agriturismo è uno www.foglie.tv


strumento importante di destagionalizzazione. Anche in questo caso vi è un divario enorme tra il settore alberghiero e l’agriturismo. Negli agriturismo nel 2010 si è registrato il 64% di presenze nel periodo Giugno-Settembre e il 36% nel periodo OttobreMaggio (nelle strutture alberghiere si è registrato l’80% di presenze nel periodo Giugno-Settembre e il 20% nel periodo Ottobre-Maggio). Se poi si va a vedere che solo il 7,5% delle presenze totali sono riferiti ad ospiti pugliesi, deduciamo che il 92,5% delle presenze agrituristiche sono extra regionali. “Appare lampante – conclude Barile - l’importanza strategica dell’agriturismo nella nostra Regione, sia come volano per la promozione e commercializzazione dei prodotti agricoli, sia quale elemento imprescindibile di sviluppo e tutela del mondo rurale a beneficio dell’intera economia regionale. Se solo vi fosse maggiore attenzione e favore verso il mondo dell’agriturismo, il beneficio per l’economia pugliese sarebbe immediato. Purtroppo così non è. Ecco perché da oggi ci mobiliteremo per promuovere

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sempre più questo settore e per sollecitare la Regione Puglia al varo di una legge che tenga conto soprattutto dei nostri suggerimenti”. “Sicuramente l’agriturismo è stato l’apripista e l’ispiratore della multifunzionalità in agricoltura- dichiara Giulio Sparascio, vicepresidente nazionale di Turismo Verde -. In quest’ottica nasce e si muove la legge 96/2006 “Disciplina dell’agriturismo”, la quale nel recepire il concetto di agricoltura multifunzionale delinea un’impresa agraria che, pur restando ancorata al settore agricolo, può realizzare attività che sconfinano nei settori industriale e/o terziario: l’impresa che gestisce un’azienda agraria multifunzionale può cessare di essere “mono - settoriale” e diventare “multi-settoriale”. Proprio alla luce di queste importanti novità per le aziende agricole che vogliono aprirsi alla multifunzionalità, che in Puglia è necessario varare una specifica legge regionale che disciplini il settore. Una legge regionale che non deve porre limitazioni aprioristiche di redditività e di dimensionamento dell’attivi-

tà agrituristica perché se così fosse significherebbe non voler puntare sullo sviluppo sociale ed economico del mondo agricolo multifunzionale, introducendo, tra l’altro, disposizioni palesemente contrarie alla normativa Comunitaria e alla Costituzione”. “La multifunzionalità e un concetto ormai oggi consolidato, che mira a ridare dignità al settore agricolo, ormai frustrato e svilito da redditi inadeguati, nonché da una crescente disoccupazione – spiega Daniele Merico, presidente regionale di Turismo Verde -. La Commissione Europea ha più volte rilevato come lo sviluppo rurale inerente il concetto di agricoltura multifunzionale, favorisce la conservazione dei paesaggi e la tutela degli spazi naturali, portando un contributo fondamentale e non sostituibile alla vitalità del mondo rurale; ma siffatte produzioni e servizi vari devono, nel breve periodo essere sostenuti da normative al passo coi tempi (soprattutto in Puglia) e da finanziamenti pubblici, e nel lungo periodo trovare redditività autonoma, grazie allo sviluppo dell’azienda agricola multifunzionale”.

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ootecnia

Quote latte: niente multe quest’anno di Nicola Trisolini

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congiurato il rischio multe per le quote latte nella campagna 2012-2013, con la produzione nazionale che dovrebbe rimanere sotto il fatidico tetto dei 10 milioni e 883mila tonnellate assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento e le sanzioni conseguenti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che per la prima volta dall’avvio della campagna il monitoraggio delle consegne rettificate da aprile a febbraio registra una diminuzione dello 0,6 per cento. L’andamento sembra confermato dai dati rilevati sui controlli funzionali dall’Associazione Italiana Allevatori (Aia) per marzo, anche se occorre attendere la rilevazione definitiva di quest’ultimo mese della campagna lattiera, affinché gli allevatori italiani possano tirare un sospiro di sollievo. Dopo le maggiori produzioni del primo trimestre della campagna lattiera, in cui si è assistito a un notevole aumento delle consegne di circa il 3-4 per cento rispetto al corrispondente periodo scorso anno che aveva provocato un diffuso allarme tra gli allevatori, c’è stata una lenta regressione dei livelli produttivi nei mesi da luglio a ottobre, che

ha avuto una decisa accelerata dal mese di dicembre. Il trend di calo è quindi proseguito anche a gennaio e febbraio. Sono le regioni del Centro Sud, assieme a Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, ad aver garantito il contenimento della produzione, mentre Lombardia, Piemonte e Trentino Alto Adige, pur diminuendo la produzione in questi ultimi mesi, sarebbero ancora fuori dalla propria quota di produzione di latte. Questa è la terzultima campagna lattiera in cui vige il regime delle quote che secondo l’Unione Europea sparirà nel 2015. La questione quote latte è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l’assegnazione a ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33, sono state le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte. Per ultimo con la legge di stabilità è stata introdotta un’efficace norma per la riscossione coattiva, che prevede di affiancare all’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) l’esperienza e la capacità operativa di

Equitalia e della Guardia di Finanza. Dei quasi 4.000 milioni dovuti complessivamente per la multa, 1.700 milioni sono stati versati dallo Stato per sanare il periodo 1984-1996. Il prelievo complessivamente richiesto ai produttori per il periodo successivo ammonta a 2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246 e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n. 119/2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili per fallimento, per incapacità definitiva di versare, per sentenza di annullamento. Restano quindi da riscuotere circa 1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili a causa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sono esigibili. L’Agea ha intimato il pagamento del prelievo esigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di loro devono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioè la gran parte del debito. La stragrande maggioranza dei circa 40mila allevatori presenti in Italia, nel corso degli ultimi anni si è invece messa in regola acquistando o affittando quote.

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Italians eat better

vini rosati d’italia

biologico

Progetto Alternanza Scuola/Lavoro

2° Concorso Nazionale dei Vini Rosati

Prodotti per un agricoltura sostenibile

La buona cucina pugliese protagonista del programma di Alternanza Scuola Lavoro presso Tenuta Pinto, in agro di Mola di Bari. Questa l’invidiabile location per lo stage di un gruppo di studenti dell’Istituto Eugenio Montale di Rutigliano, prossimi specialisti in Marketing Agroalimentare.

Presso Villa Romanazzi Carducci si sono svolte le selezioni del 2° Concorso Nazionale Enologico dei Vini Rosati, promosso dall’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia.

Incontro di formazione tecnica della Linea SAIPAN presso l’Agriturismo “ Lama San Giorgio” a Rutigliano sui prodotti a base di Inoculi di Funghi Micorrizici liquidi ad azione specifica. Composto in panetti per la fungicoltura, prodotti per agricoltura biologica, selezione e produzione di microrganismi antagonisti.

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groalimentare

Alla Fiera milanese la cerimonia finale della kermesse internazionale per i migliori oli biologici

Il 20 maggio a TuttoFood le premiazioni del XVIII Premio Biol

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i terrà al TuttoFood di Milano, lunedì 20 maggio, la premiazione del XVIII Premio Biol, la manifestazione internazionale sui migliori oli biologici al mondo svoltasi a marzo ad Andria. Durante la cerimonia, in programma alle ore 12, sarà anche presentata la nuova edizione della Guida dei migliori extravergini bio del mondo, edita dal Biol. All’evento prenderanno parte autorità e istituzioni che hanno sostenuto l’edizione 2013 del Premio Biol, organizzato dal CIBi - Consorzio Italiano per il Biologico, patrocinato da Ifoam e AgriBio Mediterraneo e promosso da Regione Puglia, Unioncamere Puglia, Camera di Commercio di Bari, Città di Andria e Provincia di Bari, in collaborazione con Gal Le Città di Castel del Monte, Gal Murgia Più, Associazione BiolItalia, Consorzio Puglia Natura. Le targhe saranno consegnate ai vinci-

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tori del Biol, sanciti dalla Giuria internazionale composta da 27 esperti (provenienti, oltre che da varie regioni italiane, anche da Gran Bretagna, Spagna, Grecia, Germania, Tunisia, Usa, Giappone, India e Cina) e selezionati tra gli oltre 360 oli in concorso provenienti da 15 Paesi. Saranno dunque premiati l’extravergine “Titone Dop Valli Trapanesi” dell’azienda Titone di Trapani, classificatosi primo, seguito dal fiorentino “Byodo Collezione Andrea” prodotto dalla Pruneti, e da un altro siciliano, il siracusano “Terraliva” dell’Azienda Frontino. Premio BiolPack (miglior accoppiata etichetta-packaging assegnato da una specifica giuria di esperti in comunicazione e consumo) lo spagnolo “LA Organic”, dalla caratteristica forma a calamaio. Premio BiolKids, assegnato dalla giuria dei bambini, allo sloveno “Morgan”. Riconoscimenti territoriali anche per gli oli contraddistintisi quest’anno per l’ec-

cellente qualità. La scelta di Milano e di TuttoFood per la cerimonia di premiazione scaturisce dal fatto che la fiera, a cadenza biennale, rappresenta un’importante vetrina del mondo agroalimentare italiano e ha l’obiettivo di incrociare i canali produttivi dell’industria alimentare con la distribuzione in tutte le sue forme: dal negozio di specialità alla private label.

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groalimentare

Per gli aspetti salutistici e terapeutici

I legumi: proteine nobili da valorizzare di Paola Dileo

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ortiamo in tavola più legumi”: è l’imperativo sempre più crescente fra esperti nutrizionisti e non solo. Sarà, ma quanti seguono un regime alimentare ispirato alla vera dieta mediterranea? Quanti falsi luoghi comuni condizionano le scelte alimentari degli stessi italiani? Ancora in tanti nel nostro Paese continuano a identificare, erroneamente, la dieta mediterranea con quella cosiddetta delle 3P “pasta, pizza e pomodoro” e non con quella a base di cereali, legumi, frutta, verdura, olio d’oliva e moderate quantità di pesce, latte, latticini, carne e vino, fattori che hanno portato l’UNESCO ad inserirla nel suo elenco dei beni immateriali dell’umanità, degni di tutela. Dal mondo scientifico notizie positive confermano i poteri salutistici e terapeutici di questi alimenti. In particolare, i legumi, rivelano sorprendenti capacità nella prevenzione di diverse patologie, anche tumorali. Il recente convegno “I legumi dalla terra alla tavola” promosso dall’Amministrazione Comunale di Castellana Grotte ha avuto il grande merito di allargare gli orizzonti conoscitivi sul tema, anche alla luce delle ultime scoperte scientifiche. Con la dott.ssa Laura dell’Erba, (spec. in Endocrinologia e Medicina nucleare, anche responsabile scientifico del convegno) ripercorriamo i punti salienti del suo intervento sugli aspetti salutistici e terapeutici dei legumi. “In una dieta – spiega – almeno il 50% della quota proteica dovrebbe essere di origine vegetale. Gli alimenti di origine animale sono ricchi di proteine nobili ma anche in quantità variabili di grassi saturi e colesterolo, che se in eccesso, attivano processi infiammatori da stress ossidativo delle pareti dei vasi ed interferiscono col metabolismo dei grassi. Inoltre le proteine animali sono più acidificanti di quelli vegetali, hanno più scorie azotate che vanno a sovraccaricare l’attività depuratrice di fegato e reni. Non solo le proteine vegetali sono più convenien-

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ti anche non dal punto di vista economico e ambientale”. In termini nutrizionali invece, questi alimenti sono molto simili “i legumi sono altrettanto ricchi di proteine, carboidrati e fibre; sono un’importante fonte di sali minerali e di alcune vitamine del gruppo B; quelli freschi contengono anche la vitamina C e rispetto ai secchi sono in massima parte costituiti da acqua (70-90% contro 10-13%) e quindi a parità di peso hanno minore valore calorico, minore contenuto proteico e di carboidrati. Ma accanto ai nutrienti essenziali per i fabbisogni nutrizionali di tipo classico, i legumi in particolare, contengono sostanze extranutrienti, non essenziali ma determinanti per modulare e migliorare le funzioni e il metabolismo del nostro organismo (come per es. le fibre) ”. La presenza di una discreta quantità di fibre solubili e insolubili nella dieta è fondamentale per un buon funzionamento dell’intestino e non solo, “le fibre solubili rallentano e allungano il tempo di svuotamento gastrico, migliorando la tolleranza al glucosio, rallentano e riducono l’assorbimento dei grassi saturi e del colesterolo (abbassano i livelli di colesterolo nel sangue fino al 15%). Questi preziosi semi sono indicati nelle diete per perdere peso o per i diabetici “se freschi hanno un basso contenuto calorico, le fibre ri-

ducono l’assorbimento di zucchero e grassi, conferiscono senso di sazietà e riducono la fame; in particolare i lupini contengono una glicoproteina, la conglutinina – gamma con un’azione insulino-mimetica. In generale una dieta ricca di legumi migliora il controllo glicemico e gli indici di grassi nel sangue, riducendo il rischio di malattie cardiocircolatorie nei pazienti affetti da diabete di tipo 2”. Mentre i legumi freschi per la loro ricchezza in sali minerali e vitamine sono adatti per soggetti anemici, convalescenti, per gli sportivi, per i soggetti affaticati fisicamente e mentalmente, “nelle fave fresche (la major) è presente un amminoacido, la l-dopa, la versione biosintetica della dopamina, un neurotrasmettitore che stimola il cuore e attiva le sorgenti di energia del nostro corpo e ci da un senso di benessere”. La l-dopa ricorda la dott.ssa dell’Erba, è il farmaco utilizzato per il trattamento del M. di Parkinson. Nelle fave la quantità di levodopa varia a seconda delle cultivar, delle caratteristiche pedoclimatiche, dei trattamenti, con valori più elevati nei baccelli e nei semi immaturi. Anche le arachidi secondo studi degli anni 90 hanno un elevato potere nella prevenzione del M. di Parkinson e dei disturbi nervosi ad esso correlati. Lo si deve al buon contenuto di niacina”. Ma gli effetti www.foglie.tv


benefici dei legumi non si limitano a queste patologie “l’apporto di fibre, polifenoli, bioflavonoidi, fitoestrogeni, saponine previene numerose forme tumorali. Peraltro sono validi alleati per contrastare l’obesità addominale, che rappresenta di per se un fattore di rischio per numerosi tumori”. L’individuazione e lo studio di cibi “anticancro”, aggiunge, potrebbe essere una delle possibili soluzioni insieme alla “nutrizione genetica” per la prevenzione delle malattie tumorali, oggi la seconda causa di morte nel mondo industrializzato. Nel 2005 comunque, un gruppo di ricercatori dell’UCL (University College London), ha scoperto la presenza nella maggior parte dei legumi (fagioli, ceci, piselli), nei cereali e nelle noci, di un nuovo composto antitumorale, l’inositolo- penta-chifosfato, in grado di inibire l’enzima chiave nello sviluppo e nella progressione dei tumori umani. Nel 2009 un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze ha confrontato la velocità di accrescimento di due espianti di cellule tumorali dello stesso colon, posti in identici

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terreni di cultura, ma con l’aggiunta ad uno dei due, di un estratto di olio extravergine misto a polvere ceci e fagioli. Dopo 12 giorni la proliferazione cellulare dell’espianto non trattato era circa 12 volte superiore a quello “curato” con olio e legumi. In uno studio effettuato a Taiwan e condotto su 24000 soggetti per 10 anni circa, si è apprezzato una riduzione media del rischio di ammalarsi di cancro al colon pari al 31%, in coloro che consumavano abitualmente almeno due volte alla settimana, 20-30 g. di arachidi (legumi che contengono un’alta percentuale di vitamina E, acido oleico, acido folico, vitamina B9, sostanze che notoriamente riducono il rischio e l’insorgenza di patologie cardiovascolari e tumorali). Mentre la soia (in minore quantità ceci e lenticchie) è ricca isoflavoni, dall’elevato potere antiossidante e antitumorale, com’è risultato dall’osservazione epidemiologica: l’incidenza del cancro mammario e di disturbi correlati alla menopausa è decisamente più bassa nelle donne orientali rispetto a quelle occidentali.

La Dott.ssa Laura Dell’Erba

Da un recentissimo studio sperimentale australiano è risultato che alcune varietà di fave, particolarmente ricche di polifenoli, hanno dimostrato in “vitro” la capacità di rallentare la crescita di espianti tumorali solidi (vescica, stomaco, fegato, colon) e di accelerare la morte di leucemia promielocitica acuta. “Cosa aspettiamo a mangiarne tanti e spesso”? – Conclude la dott.ssa dell’Erba - .

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Presentazione del nuovo sito

Equobuy l’unico marketplace equo solidale

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quobuy Ltd, Società specializzata in comunicazione web e e-commerce presenta Equobuy il nuovo marketplace specializzato in prodotti biologici , dell’economia equo solidale e delle cooperative sociali Questo progetto nasce col preciso intento di mettere in evidenza e dare una nuova possibilità, quella del web , a tutte quelle piccole realtà di eccellenza italiana che hanno fatto della qualità,rispetto dell’ambiente e della giustizia sociale il loro stile di vita Equobuy vuole trasformare quello che fino ad oggi era fondamentalmente un mercato di nicchia in una grossa vetrina sul mondo aperta a tutti , una sorta di gruppo d’acquisto virtuale che mette in contatto il Produttore direttamente con il Consumatore evitando inutili e costosi passaggi commerciali

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buy è un progetto rivoluzionario che ha l’ambizione di promuovere e dare grande visibilità a un altro stile di vita e un nuovo nuovo modo di fare produzione e commercio. Equobuy partirà ufficialmente il 15 Maggio 2013 ma stà già raccogliendo numerose adesioni da parte di produttori , botteghe e artigiani. Per maggiori informazioni potete visitare il sito web www.equobuy.com o scrivere all’indirizzo mail info@equobuy.com.

Crisi: tagli a carne (-7%) e frutta (-4%) per italiani al discount

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i svuota il carrello della spesa anche per i prodotti base per l’alimentazione dalla frutta (-4 per cento) agli ortaggi (-3 per cento), dal grana padano (-7 per cento) al parmigiano reggiano (- 3 per cento) fino alla carne bovina che registra un calo delle macellazioni del 7 per cento nel primo trimestre nel 2013. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che la situazione di disagio degli italiani è confermata dal fatto che sei italiani su dieci hanno fatto la spesa al discount con un aumento del 9 per cento secondo l’Istat. Gli italiani sono stati costretti a cambiare la spesa dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Le preoccupazioni riguardano anche il fatto che l’Italia è un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che per tentare di contenere i costi nei cibi in vendita, vengano utilizzati ingredienti di diversa qualità come il

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di Antonio Resta

concentrato di pomodoro cinese, l’extravergine tunisino, la cagliata di latte della Lituania o il prosciutto olandese spacciato per nazionale. Numerosi segnali evidenziano un abbassamento del livello qualitativo degli alimenti acquistati dagli italiani come ad esempio il raddoppio in dieci anni delle importazioni (27,3 milioni di chili nel 2012) dei formaggi similgrana dall’estero che fanno concorrenza alla produzione nazionale di Parmigiano Reggiano e Grana Padano a denominazione di Origine Protetta (Dop) senza averne le qualità. Il rischio è che i similgrana vengano scambiati dai consumatori come prodotti Made in Italy perché vengono spesso utilizzati nomi, immagini e forme che richiamano all’italianità, ma anche perché appare il bollo Ce con la “I” di Italia se il formaggio viene semplicemente confezionato in Italia. Non va peraltro dimenticato che nel 2012 si è registrato un aumento del 9 per cento

delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare con un totale di ben 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dal Piano nazionale di distribuzione degli alimenti agli indigenti nel 2012 realizzato da Agea da quale si evidenzia che molte famiglie sono cadute in povertà con tanti bambini e anziani che hanno difficoltà economiche anche per garantirsi da mangiare. Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti a sfamarsi che erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto il massimo di 3,7 milioni nel 2012 (3.686.942). Una situazione drammatica che rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa.

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La più giovane Nunzia De Girolamo nuovo Ministro delle politiche agricole (nata nel 1975)

Governo: media di 53 anni, 11 in meno del precedente

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l Governo guidato da Enrico Letta nasce con un’età media dei Ministri e del presidente del Consiglio di 53 anni, inferiore di ben 11 anni a quella del Governo precedente (64 anni), ma sale a un livello record di 7 dicasteri anche la presenza femminile (32 per cento) che poteva contare in precedenza solo su tre Ministri. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che sono ben 23 gli anni che separano il nuovo premier nato il 20 agosto del 1966 dal Senatore a vita Mario Monti che ha da poco spento la candelina dei 70 anni lo scorso 19 marzo. Il Ministro più anziano del precedente esecutivo era il responsabile dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda nato nel 1936 mentre il più giovane il Ministro per la Pubblica amministrazione e per la semplificazione Filippo Patroni Griffi nato il 27 agosto 1955. Nel nuovo Esecutivo sul podio del più giovane sale invece Nunzia De Girolamo Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nata il 10 ottobre 1975 mentre il componente più maturo è il Ministro Economia e Finanze Fabrizio Saccomanni, nato il 22 novembre 1942. C’è anche Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge nata il 28 agosto 1964 a Kambove nella Repubblica Democratica del Congo, ora cittadina italiana. Da segnalare il fatto che Graziano Delrio presidente dell’Anci essendo nato il 27 aprile 1960 a Reggio Emilia riceve l’incarico di Ministro Affari regionali nel giorno del suo 53esimo compleanno. Se Anna Maria Cancellieri agli Interni, Paola Severino Di Benedetto alla giustizia e Elsa Fornero al Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità Ministro erano i volti femminili del precedente esecutivo in quello appena varato, sono ben sette: il Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge nata il 28 agosto 1964, il Ministro pari opportunità, sport e giovani Josefa Idem nata il 23 settembre 1964, il Ministro Affari Esteri Emma Bonino nata il 9 marzo del 1948, il Ministro Giustizia Anna Maria Cancellieri nata il 22 ottobre 1943, il Ministro

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Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza nata il 16 settembre 1965, il Ministro Salute Beatrice Lorenzin nato il 14 ottobre 1971 e il Ministro Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo nata il10 ottobre 1975. L’abbassamento dell’età media dei Ministri e la maggiore presenza femminile sono in linea con il rinnovamento avvenuto a seguito delle elezioni nel Parlamento che è il più giovane e con il maggiore numero di donne della storia repubblicana con un’età media di deputati e senatori di 48 anni ed il 31 per cento di presen-

za femminile. “Siamo di fronte ad una sfida generazionale nella quale ripongono una speranza di cambiamento i troppi giovani in cerca di lavoro in un Paese come l’Italia che ha avuto fino ad ora la classe dirigente più vecchia in Europa - ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini - nel fare gli auguri di buon lavoro al Premier Enrico Letta, al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo e all’intero Esecutivo”. Due i sottosegretari all’agricoltura: Maurizio Martina del Pd e Giuseppe Castiglione del Pdl.

LA CARTA D’IDENTITA’ DEL NUOVO GOVERNO

Presidente del Consiglio: Enrico Letta nato il 20 agosto del 1966 Vicepresidente e Ministro interno: Angelino Alfano nato il 31 ottobre 1970 Ministro Affari europei: Enzo Moavero Milanesi nato il 17 agosto 1954 Ministro Affari regionali e autonomie: Graziano Delrio (Reggio nata il 27 aprile 1960) Ministro Coesione territoriale: Trigilia Carlo nato il 18 giugno 1951 Ministro Rapporti con il Parlamento e coordinamento governo: Dario Franceschini nato il 19 ottobre 1958 Ministro delle Riforme istituzionali: Gaetano Quagliariello nato il 23 aprile 1960) Ministro dell’Integrazione: Cecile Kyenge nata il 28 agosto 1964 Ministro pari opportunità, sport e giovani: Josefa Idem nata il 23 settembre 1964 Ministro Pubblica amministrazione e semplificazione: Gianpiero D’Alia nato il 22 settembre 1966 Ministro Difesa:

Mario Mauro nato il 24 luglio 1961 Ministro Affari Esteri: Emma Bonino nata il 9 marzo del 1948 Ministro Giustizia: Anna Maria Cancellieri nata il 22 ottobre 1943, Ministro Economia e Finanze: Fabrizio Saccomanni. nato il 22 novembre 1942 Ministro Sviluppo Economico: Flavio Zanonato nato il 24 luglio 1950 Ministro delle Infrastrutture e trasporti: Maurizio Lupi nato il 3 ottobre 1959 Ministro Politiche Agricole: Nunzia De Girolamo nata il 10 ottobre 1975 Ministro Ambiente, territorio e mare: Andrea Orlando nato l’8 febbraio 1969 Ministro Lavoro e politiche sociali: Enrico Giovannini nato il 6 giugno 1957 Ministro Istruzione, Università e Ricerca: Maria Chiara Carrozza nata il 16 settembre 1965 Ministro Beni e Attività Culturali: Massimo Bray nato l’11 aprile 1959 Ministro Salute: Beatrice Lorenzin nata il 14 ottobre 1971

Gli auguri di Acli Terra al neo Ministro Nunzia Di Girolamo Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, anche a nome della Presidenza e della Direzione generale dell’Associazione, augura buon lavoro al nuovo Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia Di Girolamo. L’Associazione professionale agricola delle Acli conferma al Ministro l’auspicio di un impegno particolarmente indirizzato alla riforma della Pac, per una politica comunitaria che riconosca all’agricoltura il valore inconfutabile del suo primato economico e civile, in grado di concor-

rere, in senso lato, al “bene comune”. La fase è particolarmente interessante se si considera l’urgenza di una riproposizione della politica agricola europea nell’ottica di riconoscere, insieme alle grandi potenzialità economiche e sociali del comparto, anche il valore di funzioni che svolge nella custodia dei territori, dei paesaggi e delle tipicità. Una nuova politica agricola, nazionale e comunitaria, per Acli Terra deve farsi carico di sostenere al comparto tutta la centralità che merita.

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La consegna del Premio al Senatore Dario Stefàno

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Dura la reazione degli ambientalisti per le ultime modifiche alla L. R. n. 14 del 2007

Levata di scudi per gli ulivi monumentali di Puglia

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a legge regionale 142007 “Tutela e salvaguardia degli ulivi monumentali di Puglia” continua a serbare colpi di scena o colpi di spugna, come denunciano gli ambientalisti già sul piede di guerra per la “silente” modifica approvata il 3 aprile scorso dal Consiglio Regionale. La proposta di modifica presentata dai consiglieri Donato Pentassuglia (PD) e Pietro Iurlano (PDL) è stata votata quasi all’unanimità - favorevoli 36 su 37 – l’unico voto contrario è stato quello del consigliere Francesco Laddomada (Puglia per Vendola). La deroga, sostanzialmente, permette la realizzazione di progetti edilizi approvati prima dell’entrata in vigore della legge in questione, ossia giugno 2007. “Un intervento di modifica resosi necessario per poter tutelare chi possiede terreni edificabili che a causa della legge 14 – 2007, non possono essere utilizzati come tali. Proprietari che, tra l’altro, pagano un IMU maggiorata rispetto a chi detiene semplici terreni agricoli”. È stata questa la giustificazione dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia alle prime forme

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di protesta delle associazioni ambientaliste, preoccupate per l’impatto che le modifiche avrebbero avuto sulle azioni di tutela delle piante secolari. Infatti, una serie di emendamenti sono stati presentati per cambiare la legge di modifica nella sua prima versione. In sintesi, con la prima modifica , in presenza di un qualsiasi piano di trasformazione urbanistico approvato, sebbene non ancora in vigore prima della legge 14-2007, era possibile costruire in deroga ai divieti previsti dalla stessa legge. Il primo emendamento ha poi stabilito che non basta si tratti di piani “approvati”, ma occorre che siano piani urbanistici già adeguati alla legge reg. 56/80 “Tutela e uso del territorio”, ubicati nelle zone omogenee B e C e con destinazione mista alla residenza, nonché per aree di ampliamento ricadenti nei centri abitati delimitati ai sensi del codice della strada. In pratica le trasformazioni sono possibili in zone già ampiamente urbanizzate, edificate. Non solo, la legge di modifica contiene nuovi obblighi: il principale è quello di un’apposita garanzia fideiussoria a favore dell’amministrazione regiona-

le. Ciò significa che per ogni esemplare sradicato, reimpiantato e non attecchito nel nuovo sito, il responsabile dell’espianto perderà i soldi depositati a garanzia della salute della pianta stessa. Un altro obbligo riguarda la movimentazione degli ulivi spiantati: non potranno viaggiare e dovranno essere collocate nelle aree libere della stessa unità edilizia o urbanistica oggetto dell’intervento di trasformazione. Diversamente, le aree dovranno comunque essere quelle confinanti pubbliche o private, preventivamente individuate (Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno). Quindi con le ultime modifiche si mira a salvaguardare il diritto alla residenzialità, prima del giugno 2007, consentendo il trasferimento degli alberi così come avviene già per le opere di pubblica utilità e per le attività produttive.

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A Cisternino si manifesta contro la legge, ribattezzata, “taglia ulivi” di Paola Dileo

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e immediate contromisure prese in V Commissione a tutela delle piante autorizzate all’espianto per scopi residenziali, non sono servite a placare gli ambientalisti che considerano la modifica della legge una minaccia per la tutela degli ulivi secolari. Timori, evidentemente, condivisi dal mondo della rete che ha prontamente sostenuto tutte le iniziative in corso, prima fra tutte la petizione promossa dall’Ecomuseo urbano del nord barese – raccolte già oltre 2500 firme – che chiede al presidente Nichi Vendola di abrogare le modifiche alla legge 14-2007. Mentre in contrada Gianecchia (campagna tra Fasano e Cisternino) il 28 aprile scorso, in centinaia hanno manifestato a difesa degli ulivi monumentali di Puglia. Erano presenti delegazioni Legambiente, WWF, Movimento per la governabilità, Verdi, Rete civica nazionale ecologista, Touring Club Italia. “Osserviamo con sgomento quello che si rinnova in modo subdolo per fini individuali a danno dell’intera civiltà pugliese – ha commentato Riccardo Fornarelli del Movimento per la Governabilità e promotore con Donato Cippone della manifestazione –. Siamo a favore dello sviluppo sostenibile che favorisce il benessere dei cittadini pugliesi, senza compromettere il futuro, il paesaggio, la natura e la salute. Pensiamo che la vocazione della nostra regione sia il turismo e l’agricoltura di qualità”. Fra gli intervenuti anche l’arch. Eugenio Lombardi, promotore della petizione on line contro la legge di modifica. “Il nostro obiettivo - ha annunciato – è la revoca delle ultime modifiche, se ciò non bastasse siamo pronti alla mobilitazione di massa per raccogliere le 60.000 firme necessarie al referendum di iniziativa popolare per abrogarle. L’agricoltura – ha evidenziato - è storia, cultura, ma soprattutto è vita, non solo nelle aree rurali ma in quelle urbane e periurbane. Dobbiamo contrastare questa

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visione becera di espansione edilizia senza limiti, che rischia di compromettere seriamente i valori patrimoniali della nostra regione, quelli materiali e immateriali, di cui gli ulivi secolari sono la più alta espressione”. Interessato ad un confronto costruttivo con gli ambientalisti sulla legge 14-2007 anche il consigliere PDL Paolo Leoci, delegato all’Agricoltura e Sviluppo Rurale per il Comune di Monopoli, presente alla manifestazione con Giovanni Ancona, presidente del Comitato cittadino per la modifica della legge “ulivi secolari”. “Ho la sensazione – ha premesso – che non si conoscono appieno le modifiche apportate, perché i piani urbanistici generali approvati nella nostra regione sono pochissimi e certamente non sono antecedenti al giugno 2007. Piuttosto – lamenta – in tema di modifiche ritengo che siano state disattese, per l’ennesima volta, le richieste di tre comuni (Monopoli, Polignano a Mare e Fasano) e della Provincia di Bari, che con un atto deliberativo invocano un confronto con la Regione, in presenza delle associazioni di categoria, al fine di costituire un comitato tematico – in seno alla Regione- di tipo temporaneo”. La V commissione avrebbe colto solo una

delle proposte di modifica avanzata dal comitato cittadino, in merito ad una maggiore attenzione nelle operazioni di espianto e reimpianto, ma ha di fatto ignorato gli impegni presi “trascurando le logiche di partecipazione governativa , quale prerogativa della buona politica – ricorda Leoci -. Questa legge va rivista radicalmente, così come concepita e con le ultime modifiche, non difende il patrimonio plurisecolare degli ulivi di Puglia; va rivista non solo perché lo chiede chi è spinto ideologicamente da un integralismo ambientalista e manifesta a prescindere, ma anche perché da anni si esige un confronto puntuale sulla base di proposte già avanzate”. Eh, in conclusione, il consigliere ha ribadito che l’unico e vero custode del paesaggio olivicolo è l’imprenditore agricolo “ colui che potrà garantire la sopravvivenza del nostro patrimonio arboreo. Pertanto la politica ai vari livelli deve incentivare le produzioni di qualità degli ulivi secolari, anche da un punto di vista promozionale, in modo da incoraggiare le future generazioni a dedicarsi all’olivicoltura, tutelando altresì l’indotto socio economico che l’olio ha sempre rappresentato”.

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Dal 7 all’11 giugno prossimi

“Negroamaro Wine Festival”: emozioni e sapori

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ervono i preparativi della nuova edizione del Negroamaro Wine Festival che si terrà dal 7 all’11 giugno prossimi. Tutte le eccellenze dell’enogastronomia pugliese riunite nel prezioso contenitore del centro storico di Brindisi. Emozioni, divertimento e sapori unici saranno gli ingredienti principali dell’edizione 2013 che riserverà molte sorprese al suo pubblico e non solo in campo enogastronomico. Previsti 100 stand, 5 wine bar, 5 palchi per i concerti, incontri, degustazioni e show cooking. Si tratta di oltre 10.000 mq di area espositiva nel cuore della città in un percorso scenografico che vede protagonisti, oltre alle eccellenze dell’agroalimentare, la città stessa, i suoi monumenti, i palazzi storici e il suo Lungomare rivestito a nuovo. Il sottofondo musicale sarà parte integrante di questa passeggiata tra i sapori con una selezione di musicisti di fama nazionale e internazionale: dalla fisarmonica al sax, dalla chitarra alla tromba, gli artisti coinvolti proporranno progetti originali ed eterogenei accontentando tutti i tipi di palati musicali. Le aziende interessate possono ancora prenotare il proprio stand scaricando

la documentazione dal sito www.negroamarowinefestival.it oppure richiedendo informazioni ai seguenti con-

tatti: info@negroamarowinefestival. it tel. 0831.229779 cell. 360.261143 349.6610542.

Earth Day: la terra un bene da proteggere sempre

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’Earth Day, la giornata dedicata alla Terra, è la celebrazione mondiale delle meraviglie del Creato, acqua, aria, clima, terra. Rappresenta anche una buona occasione per porre attenzione allo stato di salute del nostro pianeta e del territorio italiano in particolare. – È quanto affermato dal Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, che richiama alcuni dati importanti relativi alla situazione del patrimonio agricolo in Italia. – Circa 1,2 milioni di aziende agricole sono state costrette a chiudere a causa di modelli di sviluppo non sostenibili, che non hanno

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tutelato le vocazioni del territorio e la tipicità dei suoi prodotti; 2,15 milioni di ettari di terra coltivata sono stati distrutti a causa della cementificazione, mentre il pericolo di alluvioni e di frane, ormai incontenibile, mette a rischio circa il 10% del suolo. A partire da questi dati c’è da mettere in discussione il modello di produzione agricola di tipo tendenzialmente industriale e intensivo – sostiene ancora Zannini – che dà origine a fenomeni di inquinamento, danneggia il patrimonio di biodiversità di cui la natura dispone, provoca l’estinzione di razze animali e di piante e attacca, in genere, il clima e l’acqua, risorse es-

senziali per la vita dell’uomo. Vanno protetti i paesaggi agrari minacciati dall’abbandono, dall’incuria umana e dalla mancata tutela che generano rischi permanenti di dissesto idrogeologico, mentre è indispensabile un rinnovato impegno, anche legislativo, per azioni concrete e misurabili di salvaguardia dei territori e per politiche agricole a sostegno di uno sviluppo che difenda dalle devastazioni valorizzando tutte le potenzialità dei paesaggi rurali. Nondimeno, serve recuperare saperi e tradizioni territoriali nell’ottica di valorizzare le produzioni locali ed educare a consumi sempre più consapevoli”. www.foglie.tv


Monopoli città dell’olio


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Banca Centrale Europea

Tagliato del 22% credito ad aziende agricole

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l credito agrario erogato alle aziende agricole ha subito un taglio del 22 per cento nel 2012 con il valore dell’erogazione sceso al livello più basso dal 2008. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea, in occasione dell’allarme lanciato dalla Bce sul fatto che “le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al ‘top’ nell’Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato nel periodo fra ottobre 2012 e marzo 2013” che ha visto “un aumento delle necessità di finanziamento’’ accoppiato a “un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari”. Il saldo tra

nuove iscrizioni e chiusure di imprese agricole è risultato infatti – sottolinea la Coldiretti - negativo per ben 13106 unità nel primo trimestre del 2013. L’effetto CREDIT crunch si fa sentire anche nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze con 16207 imprese in difficoltà e uno stock di 4,2 miliardi di sofferenze. Nel 2012 - sottolinea la Coldiretti - è stato erogato un monte-crediti all’agricoltura di 2,11 miliardi di euro, contro i 2,73 miliardi circa registrati nel 2011. In agricoltura -conclude la Coldiretti - c’e’ ancora voglia di investire, ma dall`inizio 2013 si è verificato un netto rallentamento della

Dati Unioncamere

gestione dell`iter istruttorio presso le maggiori banche attive nel settore del credito agrario, con un preoccupante blocco dei processi di investimento, in particolar modo legati ai rinnovi degli impianti e macchinari.

Nel primo trimestre 2013 13.106 imprese agricole in meno

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on un saldo di -31.351 unità, i primi tre mesi del 2013 rappresentano il peggior primo trimestre rilevato all’anagrafe delle imprese dal lontano 2004”. Lo rende noto Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da Infocamere, la

società d’informatica delle Camere di Commercio italiane. Per quanto riguarda agricoltura, silvicoltura e pesca - rileva Unioncamere - che “da anni vede ridursi strutturalmente il numero d’imprese”, “nel primo trimestre lo stock è diminuito di 13.106 unità, in linea con una tendenza ormai di lungo periodo”.

Costi produttivi e oneri sociali soffocano le aziende

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e imprese agricole “sono state costrette a chiudere, soffocate dai costi sempre più alle stelle”, afferma il Presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi, sulla base dai dati Unioncamere sule imprese. “Tra mezzi di produzione (concimi, mangimi, sementi, antiparassitari, gasolio), oneri contributivi e burocratici, siamo in presenza di un peso insostenibile”, prosegue Politi, il quale

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fa notare che “a questi si aggiunge la ‘mannaia’ dell’Imu sui fabbricati rurali e sui terreni e la mancanza di una politica agricola mirata allo sviluppo e alla competitività. Una situazione disastrosa alla quale bisogna porre al più presto rimedio. Ed è per questo che sollecitiamo subito un Governo autorevole in grado di sviluppare una strategia che ci porti fuori dalla crisi e apra così nuove prospettive di crescita”. “Mentre si fa sempre più forte la stretta crediti-

zia - aggiunge il Presidente - crescono le situazioni debitorie delle imprese. Ad oggi ben due aziende agricole su tre sono gravate da debiti e tre su dieci non riescono più a fronteggiarlo, con il rischio di finire nella rete dell’usura e della criminalità organizzata. Tutto questo scoraggia le imprese, gettandole nella disperazione”. “Ecco perché insistiamo - conclude Politi - sull’esigenza di una svolta che soltanto un governo forte politicamente può dare”. www.foglie.tv


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ormazione

Foglie media partner del progetto

AIESEC Bari avvicina Università e aziende

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l 29 aprile 2013 ha avuto luogo presso la facoltà di Economia il primo evento inaugurale del progetto ‘’Time for Talent – The Agrifood Challenge’’ che ha permesso agli studenti di diverse facoltà di interfacciarsi con sei aziende agroalimentari pugliesi per la risoluzione di casi studio riguardanti l’internazionalizzazione dei prodotti nostrani. Presente in più di 113 Paesi al mondo e con più di 86,000 membri, AIESEC è la più grande associazione internazionale completamente gestita da studenti universitari. Una piattaforma per i giovani per sviluppare la propria leadership, AIESEC offre l’opportunità di essere cittadini del mondo partecipando ad internship internazionali e avendo un impatto positivo sulla società, quindi di migliorare capacità e competenze pratiche richieste al giorno d’oggi. Il comitato locale di Bari ha dato quindi vita al progetto ‘’TIME FOR TALENT - The Agrifood Challenge’’ che nasce dall’idea di internazionalizzare le piccole e medie imprese del settore agroalimentare pugliese attraverso la consulenza di giovani studenti univer-

sitari pugliesi e stranieri. In collaborazione con Foglie, media partner, le sei aziende che hanno partecipato al progetto sono: Fiore di Puglia S.p.A. che vuole esportare i prodotti da forno in Russia; Az. Agricola Bioland che tratta antiche varietà di cereali e vuole esportare nei paesi del nord Europa sensibili alla produzione biologica; Masseria Tinelli di Noci e Masseria Cusmai di Andria che vogliono esportare l’olio d’oliva in Russia e India; Itria Bontà che attraverso ricerche di mercato vuole aprirsi a mercati interessati a prodotti caseari quali il caciocavallo; Saline S.r.l. ha l’obiettivo di incrementare le vendite del sale all’estero proponendolo nei suoi molteplici usi quali per esempio il disgelo stradale per i paesi del nord Europa. Quindi gli studenti per risolvere i casi studio avranno la possibilità di partecipare a 4 workshop formativi che gli consentiranno di raccogliere informazioni dettagliate riguardo le procedure di analisi e certificazione del prodotto, quindi riguardo la problematica della contrattualistica internazionale e del marketing, con una nota di riguardo per l’E-Commerce.

La conferenza di presentazione del progetto Time for Talent

Guarda il video

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I quattro workshop sono tenuti dai seguenti relatori: SAMER Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bari: offre servizi di analisi chimico merceologiche ed assistenza tecnica per la qualità, tratterà la documentazione per le piccole e medie imprese dei propri prodotti e dei loro processi produttivi; HALAL Italia ente di certificazione tratterà il tema della certificazione dei prodotti da esportare EUNOMIA Studio legale che propone soluzioni giuridiche rispondenti all’esigenza commerciale dell’impresa nell’ambito dei contratti commerciali, nazionali ed internazionali tratterà la problematica della contrattualistica. CLICK ON STUDIO e PENSIERO MULTIPLO agenzie di consulenza aziendale per le strategie di marketing tratteranno appunto la tematica del Marketing e dell’ E-COMMERCE. L ‘obiettivo principale di questo progetto, nato dalla voglia degli studenti universitari di colmare quel gap che esiste tra aziende e università, è quello di dare e darsi un opportunità concreta di comprendere al meglio le problematiche e le possibilità della nostra terra, la Puglia, regione ormai conosciuta e rinomata in tutto il mondo, offrendo idee giovani a imprenditori aperti a nuove sfide.

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M G.A.L. GAL Sud Est Barese, l’assemblea ondo

Approvati bilancio e relazione di gestione, rinviato il rinnovo del consiglio di amministrazione

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i è tenuta lo scorso 2 maggio, nell’aula consiliare del Comune di Mola di Bari, l’assemblea ordinaria dei soci del GAL Sud Est Barese di cui si è registrata una massiccia presenza. Tra soci e delegati si è raggiunta una percentuale dell’82% delle quote. All’ordine del giorno c’erano oltre all’esame e all’approvazione del bilancio di esercizio, l’esame della relazione di gestione e del controllo legale e contabile che sono stati approvati, mentre il rinnovo delle cariche del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale è stato rinviato. Il direttore, Arcangelo Cirone, ha illustrato brevemente le attività svolte durante l’ultimo anno tra le quali, oltre ai finanziamenti per le microimprese e per il patrimonio rurale, si annovera la partecipazione a fiere nazionali e internazionali per la promozione del territorio e dei prodotti come Fruit Logistica a Berlino e la Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Sul territorio il GAL ha lavorato nell’ottica della creazione di sinergie con i Comuni e le associazioni che organizzano manifestazioni locali di promozione e valorizzazione. Tra i principali ci sono il SAC “Mari tra le mura” che coinvolge

di Maria Fortino

Il Presidente del GAL SEB Pasquale Redavid

nella creazione di un sistema di mobilità lenta i Comuni di Polignano a Mare, Rutigliano, Mola di Bari e Conversano e il SAC “Ecomuseo di Peucetia” per la valorizzazione del territorio che coinvolge i Comuni di Acquaviva delle Fonti e Casamassima. Un altro importante progetto per il territorio riguarda la creazione di itinerari e centri visita, ne sono previsti sei, uno per ciascun comune, con il quale il GAL intende mettere a sistema in un circuito integrato di sentieri e piste ciclabili le bellezze artistiche e naturalistiche dei territori dei sei comuni del sud est barese. Per questa misura saranno investiti più di € 800.000 che serviranno anche

a rendere fruibili le strutture messe a disposizione dai Comuni. Complessivamente il GAL ha finanziato dal 2010, 64 progetti tra fattorie sociali, masserie didattiche, microimprese, servizi per il tempo libero e per il turismo, artigianato e commercio tipico, per un volume totale di investimenti di circa € 7.800.000,00 di cui la metà corrisponde agli aiuti erogati. Attualmente il GAL sta programmando delle attività di informazione e animazione territoriale in particolare con le scuole che saranno coinvolte in un ciclo di visite presso fattorie didattiche e aree di particolare pregio naturalistico.

rimento che l’articolo 62 si applica per le sole gestioni in Italia, al fatto che alcol, zucchero e ortofrutta possano rispondere alle norme comunitarie”. Dell’approvazione del secondo decreto attuativo se n’è parlato martedì scorso nel corso del convegno “Art. 62: what’s next” organizzato da Mark Up. “Con Mario Catania - ha dichiarato Scordamaglia nel corso del convegno abbiamo sempre parlato di norme che stroncassero le pratiche commerciali sleali salvo poi ritrovarci con i termini di 30/60 giorni, su cui ha influito il mondo agricolo. Ora però i termini di pagamento ce li teniamo stretti”.

Un detonatore che ha innescato il tiro al bersaglio dei distributori. “L’articolo 62 - ha detto Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop - ha drenato dalla distribuzione almeno 3 miliardi: risorse non più destinate agli investimenti. Ma trovo folle che l’Italia applichi norme diverse da quelle europee, che poi finiscono col penalizzare le catene italiane”. Mario Gasbarrino, AD di Unes, ha paventato l’eventualità “di morire di burocrazia. L’articolo 62 ha moltiplicato le procedure burocratiche e ha creato nuovi insostenibili vincoli alla libertà d’impresa”.

Art. 62, in arrivo il secondo decreto attuativo

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ovrebbe arrivare in tempi brevi, da parte del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il secondo decreto attuativo sull’articolo 62. Oggetto del decreto dovrebbero essere alcune semplificazioni che non riguardano le scadenze di pagamento, ha fatto sapere al Sole 24 Ore Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Inalca e vice presidente di Federalimentare. “Si tratta di alcune semplificazioni richieste a gran voce dalle imprese, ha dichiarato Scordamaglia. Si riferiscono alle fatture differite e a quelle promiscue, al chia-

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L’agricoltura pugliese merita RISPETTO

(Da “La Repubblica” ) - Le intercettazioni che dimostrerebbero le analisi addomesticate e le complicità

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possibile che bisognerà avere paura di questa storia perché si mangia, si beve, si annusa. E fa molto male alla salute. La storia è quella della discarica di Conversano: per anni bollata come una questione di pochi pazzi ambientalisti, ora è una delle inchieste più importanti della procura di Bari. Il pm Baldo Pisani ha depositato, per motivare il sequestro dell’impianto concesso dal giudice nei giorni scorsi, 138 pagine piene di intercettazioni telefoniche, documenti, testimonianze che raccontano la vicenda di “un vaso di pandora”, come lo chiama il pm. Un vaso fatto di analisi truccate, complicità politiche, rifiuti interrati, uva avvelenata. Un vaso di veleni. Tra le prove dei veleni interrati, anche il video del sopralluogo del 14 marzo scorso, quando gli investigatori del Noe hanno visto fumare il suolo sotto la vegetazione, probabilmente per effetto della fermentazione dei biogas. La vecchia discarica di Conversano, quella gestita dalla famiglia Lombardi, avrebbe perso percolato e gas tossici nei campi accanto. Inquinato la falda acquifera. E quell’acqua sarebbe servita per anni, almeno venti, per innaffiare i campi della zona. Attorno ci sono uva e ortaggi, cresciuti ad acqua e immondizia, e venduti ovunque. “Il contadino - raccontava un operaio in un’intercettazione telefonica - ha confessato che l’uva l’ha tagliata, che i giudici non capiscono niente, che i carabinieri non capiscono un cavolo, che Lombardi fa, e che questi soldi non è giusto che consumi”. Possibile che mai nessuno non si sia accorto di nulla? Un primo punto dell’inchiesta riguarda proprio questo: i controlli truccati. Si indaga per disastro ambientale, anche se le dimensione dello scempio ancora non sono state tracciate. Si sospetta che lì arrivava anche monnezza campana. Secondo quanto hanno ricostruito gli ex dipendenti, e provato le indagini condotte dei carabinieri del Noe, per anni i rifiuti sarebbero stati interrati illegalmente e i rifiuti speciali (come quelli dei presidi ospedalieri) trattati come urbani. L’impianto non è mai stato a norma,

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le vasche non sono mai state impermeabilizzate come avrebbero dovuto e come i gestori avevano dichiarato: lo strato di argilla era praticamente inesistente. Per anni il percolato, il liquido prodotto dai rifiuti, è stato smaltito innaffiando i campo. Tra gli indagati, imprenditori e tecnici della Regione. Le analisi venivano effettuate in un laboratorio di Chieti che certificava fosse tutto apposto. Però qualche problema evidentemente c’era. Almeno a leggere le intercettazioni del chimico Onofrio Laricchiuta (non risulta indagato), “che offriva - scrive il pm - la propria collabolazione per lauti guadagni, per alterare l’esito delle analisi”. “Digli - dice Laricchiuta al telefono a Rocco Lombardi - che dobbiamo cambiare sistema, che le analisi le facciamo noi a Triggiano. Almeno ci abbiamo tutto sotto controllo “. Di cosa parla? “Stando a queste analisi - dice al progettista della discarica - te lo dicono che sono analisi a cazzo, stando a queste delle analisi”. “Digli - dice Laricchiuta al telefono a Rocco Lombardi - che dobbiamo cambiare sistema, che le analisi le facciamo noi a Triggiano. Almeno ci abbiamo tutto sotto controllo “. Di cosa parla? “Stando a queste analisi - dice al progettista della discarica - te lo dicono che sono analisi a cazzo, stando a queste analisi tu da un anno avresti dovuto avviare la bonifica della falda, punto (...). Senti, secondo me la situazione si può recuperare, a mio avviso, dovresti farmi un ordine di servizio, dove, cioè, dai incarico

a noi, o a un terzo, o a chi cacchio vuoi tu, di ricontrollare tutta la falda, quindi fare uno ‘start up’ come si deve, e questi qua li togliamo davanti ai coglioni. Si può recuperare perché ti garantisco che la falda... Cioè io sono pronto a... Voglio dire... lo sai tu perché sono anni che facciamo...”. Laricchiuta farebbe riferimento al fatto che alcuni “metalli pesanti - scrive sempre Pisani - non siano mai stati tutti oggetto di analisi, ad eccezione del ferro, evidentemente perché tali risultanze non sarebbero state convenienti. La criticità e la parzialità, nonché l’evidente alterazione dei valori del ferro, sono l’epifenomeno dei numeri in libertà che il laboratorio ha dato secondo la convenienza del committente e che il Laricchiuta è pronto a “sistemare””. Il problema riguarderebbe anche alcuni dirigenti dell’Agenzia regionale per l’ambiente. “Alcuni personaggi dell’Arpa - scrive il pm nella richiesta - agiscono more privatorum. I risultati delle analisi sono dotati di scarsa attendibilità stante la pervasione tentacolare degli indagati della presente vicenda”. A certificare che le cose non vanno bene però è proprio l’Arpa che con una relazione per conto della Procura e dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico inchioda alle proprie responsabilità i proprietari della discarica. “I controlli ambientali - scrivono gli altri consulenti del pm - effettuali sulle acque di falda che consentirebbero di escludere l’eventuale presenza di perdite di percolato di discarica risultano inefficaci”.

NOTA DI REDAZIONE

I prodotti agricoli pugliesi meritano rispetto e non si può sparare nel mucchio (e sempre..) distruggendo il lavoro di intere filiere. Bisogna dire la verità e non creare clamore per vendere giornali o pubblicità per spazi televisivi: l’uva e le ciliegie pugliesi sono sinonimo di qualità e sicurezza sotto tutti i profili: ad essere avvelenate PROBABILMENTE sono solamente quelle della zona in cui insiste la discarica.

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A è nata ue.coop l’unione cooperative del territorio gricoltura

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’Associazione denominata Unione Europea delle cooperative (UE.COOP) è stata riconosciuta e autorizzata quale Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n.220 con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. Lo rende noto il presidente di UE.COOP Sergio Marini nel sottolineare che all’Unione, promossa dalla Coldiretti, in poco piu’ di due mesi hanno già aderito oltre quattromila cooperative che operano in tutte le Regioni ed in tutti e 14 i settori dell`albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. UE.COOP nasce per volontà di tanta gente che crede nel ruolo della cooperazione e nei valori forti di so-

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lidarietà, sussidiarietà e sostenibilità. UE.COOP - ha precisato Marini - mette al centro delle proprie azioni persona e territori, capitale umano e sociale, ricchezze naturali e culturali, risorse uniche del nostro Paese. E’ questa “Italia che fa l’Italia” dove crescita e qualità della vita, lavoro e giustizia sociale, dimensione globale e identità territoriale potranno convivere in una rinnovata stagione di democrazia e pluralismo. Con UE.COOP un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile alimenta una moderna forma della rappresentanza dove alla “verticalità” dei settori si sostituisce l’”orizzontalità” dei territori. Una rappresentanza dunque - ha concluso Marini - meno corporativa ed egoista e capace di rivolgersi alla gente, alle comunità, di capire e aprirsi al mondo.

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Studio Finagri: professionalità in campo

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o Studio Finagri offre un servizio di consulenza altamente specializzata nel mondo della finanza agevolata ed all’assistenza alle aziende agricole, individuando la migliore soluzione per le necessità finanziarie dell’impresa, già costituita o da costituire, occupandosi di tutti gli aspetti necessari all’istituzione delle pratiche necessarie per l’ottenimento dei finanziamenti o dei contributi a fondo perduto, nelle varie forme ed intervenendo in tutte le necessità di servizi delle aziende agricole e delle industrie agroalimentari. Lo Studio Finagri, mette le aziende in primo piano, individuando con un certo anticipo le agevolazioni, i contributi e le relative aperture dei bandi, esaminando i dati raccolti nei precedenti colloqui (anche telefonici) con i clienti, approntando quando necessario: • studi di fattibilità economico-finanziari • assistenza tecnica e consulenza • istruttoria dell’Ente preposto I NOSTRI SERVIZI NELL’AMBITO DELLA CONDIZIONALITA’ Con l’introduzione della condizionalità nel regime di pagamento unico, le aziende agricole hanno avvertito la necessità di adeguarsi alle “nuove condizioni” dettate dalla regolamentazione. Del resto, questi adeguamenti sono stati resi necessari anche dall’incombenza di un abbattimento dei pagamenti diretti per errate procedure nell’ambito del regime di condizionalità. La Finagri srl, attenta ad offrire servizi che rispondessero alle normative cogenti per il settore agricolo, ha aggiornato il proprio staff di esperti per rispondere con professionalità alle nuove esigenze del settore.

Si e formata, così, fin dal 2005, un equipe di professionisti, a valenza multidisciplinare, per poter far fronte alle esigenze della condizionalità offrendo ed operando ad alto livello nei seguenti segmenti di servizi al mondo agricolo: - Gestione delle normative ambientali (habitat, Natura 2000, uccelli selvatici, siti SIC/ZPS, aree naturali protette, parchi) - Valutazione di incidenza ambientale per le aree protette; - Gestione delle normative per la protezione delle acque dagli inquinamenti comprese le procedure per le autorizzazioni a pozzi artesiani ecc.; - Implementazione delle norme per l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura; - Gestione delle aree vulnerabili ai nitrati; - Organizzazione e gestione di corsi per il conseguimento del patentino per l’acquisto ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari; - Assistenza per la normativa sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi; - Organizzazione di corsi e gestione delle tematiche relative alla sicurezza alimentare; - Assistenza per tutta la tematica relativa alla salute ed al benessere degli animali per le aziende zootecniche; - Implementazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità; - Tutta l’assistenza per l’implementazione delle norme relative alle buone condizioni agronomiche ed ambientali. Un’esperienza consolidata, uno staff di professionisti di grande livello, una struttura adeguata logisticamente e la certezza di poter rispondere al meglio alle esigenze della condizionalità.

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