FOGLIE n.12/2013

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 12 • 1 Luglio 2013

CILIEGIE DELLE TERRE DI BARI

UNA TIRA

L’ALTRA

CONTINUANO LE INIZIATIVE PER COINVOLGERE

AGRICOLTURA

CONSUMATORI E TURISTI

FederUnacoma: Massimo Goldoni confermato Presidente I 150 anni del Gruppo Bayer

agroalimentare Attenzione a quello che si mangia e beve d’estate



Editoriale

1 LUGLIO 2013 - n. 12 - Anno 8

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laricchia, Filippo Colonna, Mariagrazia Comacchia, Maria Fortino, Nicoletta Mirizzi, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

Ministeri Agricoltura, Salute e Ambiente uniti contro gli OGM

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di Vito Castellaneta

arò un decreto a tre firme per vietare la coltivazione di Ogm in Italia”, ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo sul Corriere della Sera annunciando il coinvolgimento dei Ministri della Salute Beatrice Lorenzin e dell’Ambiente Andrea Orlando. I due non hanno tardato a garantire pieno sostegno all’iniziativa della De Girolamo: “Bisogna trovare una soluzione politica per dire chiaramente qual e’ la posizione dell’Italia – dichiara la Lorenzin - “la questione e’ di competenza del ministero dell’agricoltura, ma come italiana ritengo che noi abbiamo avuto un percorso culturale contro gli ogm, quindi a tutela della biodiversità ed occorre dunque trovare le forme per poter intervenire dal punto di vista giuridico”. “Già dallo scorso 14 maggio avevo scritto al Ministro De Girolamo e al Ministro Lorenzin per sollecitare un’iniziativa congiunta per affrontare il problema della semina del mais geneticamente modificato mon 810» – informa il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando - «in questi ultimi giorni ci sono stati contatti costanti tra i miei uffici e gli uffici degli altri due ministeri per la ricerca di una soluzione che impedisca queste semine tenendo sempre conto però che ci muoviamo nell›ambito dell›attuale cornice normativa europea che a mio parere andrebbe cambiata”. Secondo la Coldiretti, «gli organismi geneticamente modificati (ogm) in agricoltura non pongono

solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy». Al di là di altre considerazioni, è chiaro che il futuro dell’agricolt u r a italiana non è legato agli ogm, ma, c o m e accade per tutti i settori della nostra economia, è legato alla qualità, al territorio, alla tracciabilità dei nostri prodotti: la strada intrapresa è dunque obbligata oltreché giusta.

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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L’importanza della sicurezza sul lavoro Da tempo ormai si sente sempre più parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di regole e di adempimenti da rispettare, di modelli organizzativi da implementare e di corsi di formazione da seguire. Tuttavia, spesso, la sicurezza sul lavoro diventa semplicemente oggetto di campagne di sensibilizzazione e di disdicevoli slogan da campagna elettorale. Nella maggior parte dei casi il tutto si limita a meri adempimenti burocratici e ad una ossequiosa forma di rispetto passivo della legge senza che nulla sia aggiunto o modificato all’ambiente in cui si vive e lavora e senza che nulla contribuisca a migliorare le condizioni del benessere lavorativo. A distanza di anni dalla prima riforma organica della normativa in materia di sicurezza sul lavoro (ndr. D.Lgs. 626/94) è forse giunto il momento di mettere fine a questa cattiva “abitudine” e di capire che fare sicurezza significa poter agire anche su leve aziendali che di riflesso influiscono sulla produttività e sulla redditività del lavoro. È giunto quindi il momento di voltare pagina. Per invertire finalmente la rotta, a nostro modesto avviso, bisogna ricominciare dalle persone che compongono i gruppi di lavoro ed necessario comprendere che l’organizzazione e il profitto non sono obiettivi inconciliabili con un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Basterebbe guardare le cose da un punto di vista diverso per accorgersi che ogni imprenditore può trasmettere ad ognuno dei suoi collaboratori la consapevolezza che la qualità del lavoro dipende sovente dalle condizioni di sicurezza in cui opera e dal benessere organizzativo che ne deriva. La strada, specie nelle piccole realtà aziendali, è sicuramente impervia ma la giusta direzione può essere intrapresa cominciando da una buona formazione che miri innanzitutto ad un cambiamento culturale di mentalità, nei datori di

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lavoro prima e nei lavoratori poi. Con il “Testo Unico” sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) il lavoratore è infatti posto al centro del sistema della sicurezza poiché lo stesso diventa parte attiva ed integrante. Per questo la consapevolezza del lavoratore rispetto al tema della sicurezza non può che derivare dalla sua costante e continua formazione. Il teorema che noi di “Aziende in Sicurezza” proponiamo, forse, ad oggi, risulta ancora avveniristico ma siamo consapevoli e convinti che da questo assunto non si possa più prescindere per il futuro. La sicurezza quindi non è uno schema ma è un brocardo di vita aziendale. È un insieme di principi di consapevolezza che passano innanzitutto attraverso il rispetto di regole cardine per uno stato di diritto. Queste poche righe non hanno alcun intento moralistico ma vogliono semplicemente essere la manifestazione di un contributo al sistema al fine di far comprendere che l’ambiente lavorativo deve e può migliorare. Per far ciò l’importante è puntare su persone disposte ad ascoltare e a crescere, al fine di costituire un gruppo di lavoro che inevitabilmente tenderà alla creazione di modello aziendale più efficiente e al tempo stesso più sicuro.

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Lavoro, Marini

“Bene semplificazione in campagna”

di Donato Fanelli

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pprezziamo il pragmatismo e l’impegno per la semplificazione e per rendere il sistema più flessibile che traspare nell’impostazione generale del provvedimento”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’incontro delle parti sociali con il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini su “Interventi urgenti in materia di occupazione”. “E’ importante - ha sottolineato Marini - la volontà di dare un significato politico all’appuntamento dell’Expo con provvedimenti sull’occupazione che aiutano a traguardare una scadenza rilevante per dare evidenza al Made in Italy nel mondo. L’agricoltura - ha precisato Marini - è l’unico settore che dimostra segni di vitalità economica con una variazione tendenziale positiva del Pil (+0,1 per cento) ed un aumento degli occupati dipendenti complessivi (+0,7 per cento), in netta controtendenza rispetto agli altri settori nel primo trimestre dell’anno. Un risultato ottenuto grazie alle esportazioni che - ha precisato Marini - sono cresciute dell’ 8,2 per cento per i prodotti agroalimentari nel primo quadrimestre dell’anno mentre crollano settori storici come l’auto. La campagna sta vivendo una straordi-

naria fase di attenzione da parte dei giovani ed è importante il mantenimento in forma semplificata del sistema dei voucher, così come sarebbe opportuno il superamento del regime de minimis per consentire le agevolazioni previste per l’apprendistato in agricoltura ma soprattutto per poter beneficiare delle risorse previste per la sicurezza negli ambienti di lavoro. Alle imprese agricole è inoltre in parte preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrire quindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in

una realtà di impresa. La restrizione che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare o a tempo determinato, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza. E’ necessario quindi - ha concluso il presidente della Coldiretti - superare l’interpretazione della normativa vigente per assecondare e favorire il ritorno alla campagna di tantissimi giovani”.

MISURE DI SICUREZZA

Da luglio formazione obbligatoria per i dipendenti

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on il prossimo mese di luglio, tutte le aziende agricole che assumono manodopera dovranno procedere alla formazione e informazione dei lavoratori dipendenti (decreto legislativo 81/2008). In proposito, Confagricoltura Bari organizza una serie di corsi di formazione sulle misure di sicurezza per l’utilizzo di trattori e attrezzature agricole; per la formazione del

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responsabile del servizio di prevenzione per i datori di lavoro; per i lavoratori dipendenti, per imprenditori e lavoratori che operano in ambienti confinati (frantoi, cantine, silos). Le aziende agricole sono invitate a rivolgersi alla sede centrale e alle delegazioni di Confagricoltura Bari per ulteriori informazioni e per le adesioni ai corsi di formazione.

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In Europa 40.000 persone ogni anno contraggono intossicazioni alimentari

Attenzione a quello che si mangia e beve d’estate

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on l’arrivo del caldo e dell’estate aumenta il rischio di tossinfezioni alimentari. I dati più recenti ci dicono che nel 2011 sono stati riportati 5648 focolai di tossinfezione alimentare, rispetto i 5276 del 2010. L’Italia è il secondo stato, tra quelli analizzati, con maggior numero di focolai segnalati (908 casi) segnalati (dati EFSA, European Food Safety Authority). Si tratta di sindromi causate dall’ingestione di cibi contaminati da sostanze tossiche o microorganismi patogeni, in quantità sufficienti da provocare un’infezione. Sono note nel mondo più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi (nausea, vomito, diarrea, febbre, reazioni cutanee, calo di p e s o , d i s i d ra tazioni) e sono causate da diversi agenti patogeni, per lo più batteri, virus e parassiti. Vista l’incidenza del fenomeno, gli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno stilato un decalogo di consigli importanti per prevenire questo tipo d’infezioni. Sono state analizzate le abitudini alimentari estive degli italiani ed è emerso quali siano i cibi più consumati nella stagione: formaggi freschi e gelati ed in generale i piatti freddi, veloci da preparare e che non richiedono cottura, come carpacci di carne e pesce crudo. “I cibi cotti sono più sicuri - spiega la Dott.ssa Michela Barichella, Direttore della struttura di dietetica e nutrizione clinica presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, nonché membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Nutrizionale Grana

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Padano – perché la maggior parte dei microrganismi e delle tossine non resiste a temperature superiori ai 60-70 gradi; grande importanza rivestono le condizioni in cui i cibi sono mantenuti durante le varie fasi di conservazione: la catena del freddo, ad esempio, previene lo sviluppo e la moltiplicazione di alcuni microrganismi, c h e per es-

sere tossici necessitano di una popolazione molto numerosa”. Secondo l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), nel 2010 le principali fonti di epidemie sono state causate da uova e ovo-prodotti, responsabili di 150 episodi, pesci e derivati (10,1%). Il numero di epidemie causate da alimenti di origine vegetale nel 2011 (37 epidemie) è diminuito rispetto il 2010 (61 epidemie). I casi di Salmonella nell’uomo sono diminuiti, mentre sono aumentati quelli di Escherichia Coli (un batterio comune nell’intestino dell’uomo e degli animali). I ceppi di Escherichia Coli conosciuti con l’acronimo VTEC (Verocytotoxin E. Coli) hanno assunto la capacità di elaborare tossine mol-

to potenti, definite Verocitotossine, responsabili di focolai tossinfettivi prevalentemente legati al consumo di carne poco cotta, latte crudo e formaggi a latte crudo. Nei bovini, nelle pecore e nelle capre i VTEC possono essere presenti a livello

intestinale, senza che l’animale presenti sintomi di malattia. Durante la mungitura o durante la macellazione, si possono contaminare sia le carni, sia il latte. Per questo motivo l’assunzione di latte crudo, di carni crude o poco cotte, soprattutto se macinate (ad esempio hamburger poco cotti o tartare di carne cruda) può provocare infezione nel consumatore. “La situazione è aggravata dall’elevata capacità infettante: occorrono, cioè, pochi microrganismi (anche solo un centinaio) per causare infezione nell’uomo – spiega ancora la Dott.ssa Barichella - Un’altra via di trasmissione è rappresentata dal contatto diretto con le feci degli animali portatori; ad esempio consumando vegetali che non siano stati accuratamente lavati www.foglie.tv


o che siano stati contaminati da volatili, come le mosche. Nell’uomo i sintomi dell’infezione da VTEC possono variare notevolmente: da una diarrea non complicata alla colite emorragica, con emissione di feci ricche di sangue e forti dolori addominali. La forma più severa è però rappresentata da una grave compromissione renale che porta all’instaurarsi della sindrome emolitico-uremica (SEU) che nei casi più seri può esitare in insufficienza renale cronica, con necessità di trattamento dialitico o trapianto d’organo”. Il cibo inoltre può essere contaminato anche da parte degli operatori che lo preparano durante la fase di manipolazione degli alimenti, sia per contatto con le mani sia con gli strumenti della cucina. Ne sono esempi l’infezione dovuta al batterio Shigella, al virus dell’epatite A e diversi parassiti. In altri casi invece, la malattia non deriva dall’ingestione diretta di agenti patogeni, ma piuttosto dall’ingestione di cibo contaminato da una tossina di origine microbica, che agisce anche

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in assenza del microrganismo produttore. È questo il caso del batterio Staphylococcus Aureus. Nel caso del latte e derivati vi sono molte differenze tra i prodotti freschi e quelli stagionati a causa di vari fattori tra i quali la presenza di acqua. Va preferito il latte pastorizzato rispetto al latte crudo e occorre fare attenzione al burro e ai formaggi freschi che mediamente contengono circa il 60% di acqua. Lo stesso vale per i gelati in particolare i cremosi se fatti con le uova o i dolci a base di crema. Meglio acquistare i prodotti presso negozi di fiducia, in particolare d’estate, perché anche una piccola disattenzione nella catena del freddo può esporre il cibo al caldo e ad un maggiore deterioramento. Sono consigliabili i prodotti D.O.P (Denominazione di Origine Protetta) perché sono controllati su tutta la filiera e danno maggiore sicurezza di stabilità. Tra i formaggi meglio quelli stagionati ed in particolare alcu-

ni tra quelli duri come il Grana Padano DOP, perché la sua stagionatura elimina gran parte dell’acqua (ne contiene mediamente il 32%) e grazie alla tecnologia di produzione, alla prolungata maturazione, alla composizione, ad un contenuto proprio di microorganismi lattici e ad un contenuto in acqua libera in tutta la pasta viene impedita la proliferazione di microrganismi patogeni fonte di tossinfezione.

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Il decalogo degli esperti dell’osservatorio nutrizionale

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ARNE: Evitare di acquistare carni fuori dagli esercizi autorizzati alla vendita; infatti, se la macellazione non viene eseguita secondo le norme igieniche, è più probabile che le carni possano essere contaminate. La carne deve essere ben cotta, in quanto le alte temperature uccidono la maggior parte dei germi responsabili delle infezioni. La cottura delle carni deve essere tale da permettere che al centro venga raggiunta la temperatura di almeno 69°C. Attenzione, quindi, a cotture incomplete, quali la cottura al barbeque, la quale, talvolta, non permette il raggiungimento “a cuore” delle temperature necessarie. IL PESCE e I FRUTTI DI MARE: preferire i pesci ben cotti e consumare pesce acquistato presso esercizi commerciali sicuri. Se volete mangiare pesce crudo, o poco cotto, tutti i ristoranti che lo servono, per legge, debbono averlo preventivamente passato in un abbattitore di temperatura per 24 ore a -20°C. Se invece lo volete comprare avvisate il vostro pescivendolo che vorrete mangiarlo crudo, in questo caso anche il negozio dovrà abbatterlo prima di venderlo. Con l’abbattimento i batteri e parassiti molto pericolosi per la salute (come l’anisakis purtroppo ormai molto diffuso nei pesci di molti mari) vengono neutralizzati. I frutti di mare, se non sono certificati (leggere il cartellino sulla confezione) non vanno mangiarli crudi, ricordate che non è vero che il limone abbia il potere di eliminare gli eventuali batteri o virus presenti. LE VERDURE e LA FRUTTA: scartare il prodotto deteriorato anche solo parzialmente; devono sempre essere lavate accuratamente, indipendentemente da dove sono state acquistate. E’ sempre meglio procedere al lavaggio aggiungendo all’acqua del bicarbonato o altri disinfettanti alimentari. ACQUA: verificare sempre che l’acqua sia potabile quando si beve da fontane. Nel dubbio, preferire acqua in bottiglia. UOVA: da consumare ben cotte e da acquistare presso esercizi commerciali autorizzati, lavarle bene prima di

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romperle sulle preparazioni in quanto potrebbero essere contaminate con piccolissime ed invisibili parti di feci della gallina; il pericolo più grande che si corre con le uova è la contrazione della salmonellosi, non lavarle però appena acquistate, perché in questo modo rimuoveresti una patina esterna che garantisce una migliore conservazione. DOLCI E GELATI: Sono alimenti sensibili e facili alle culture batteriche, assicuratevi che non siano scaduti e che siano stati conservati perfettamente. Non teneteli fuori dal frigo se non per consumarli, ed in ogni caso non conservate per più di 1-2 giorni i dolci a base di creme e uova e ad una temperatura di 5°C o inferiore. I gelati debbono essere conservati in freezer, ma se sono stati in tavola fino a diventare quasi liquidi non ricongelateli. Il gelato conservato in freezer deve essere consumato, è una pessima abitudine, estrarre una vaschetta, consumarne un po’ e rimetterla in freezer per più volte. Fate uscire dal freezer solo il gelato che consumate. REGOLE GENERALI: soprattutto con il caldo, evitare di conservare gli alimenti a temperatura ambiente; quando si trasportano gli alimenti fuori casa, anche se utilizzare borse refrigeranti, consumateli dopo poco tempo; fate attenzione agli sportelli del ghiaccio o refrigeratori, non sono veri e propri congelatori, infatti, aprendo lo sportello noterete la presenza di 1 o 2 stelle, che indicano una temperatura più alta dei -18°C del congelato-

re. Questi spazi possono essere usati per fare del ghiaccio, o per conservare alimenti per un periodo che va dai 3 giorni (1 stella) ad un mese (2 stelle). Ulteriori informazioni sulla conservazione dei cibi le trovate su www. educazionenutrizionale.granapadano.it nell’articolo: “Come conservi il tuo cibo”. IGIENE: ricordate di lavare sempre le mani prima e dopo aver toccato alimenti crudi; usare dei guanti se avete ferite o lesioni sulle mani; tenere lontani gli animali domestici dal luogo dove conservate i cibi, poiché trasportano microrganismi dannosi; tenere sempre puliti e in ordine gli utensili e le superfici usate per cucinare (soprattutto nella preparazione di cibi diversi); evitare il contatto del cibo con mosche o altri insetti; anche in frigo conservare in cibo in contenitori chiusi ermeticamente e separati per genere alimentare. In casa mettete tutto in frigorifero anche lo scatolame aperto e fate attenzione che i cibi sottolio siano sempre coperti dall’olio. COTTURA: preferire il consumo di alimenti cotti, soprattutto per quanto riguarda carni, pesci, frutti di mare e uova. LUOGHI D’ACQUISTO: rivolgersi sempre a rivenditori autorizzati e di provata fiducia. Un buon negozio deve essere ordinato e sempre pulito, evitate quelli che non hanno queste caratteristiche. Prima di acquistare controllate bene che il cibo confezionato sia perfettamente sigillato che la confezione non sia bagnata o coperta di brina, che le bottiglie abbiano il tappo ermetico integro. www.foglie.tv


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India primo acquirente al mondo di trattori

FederUnacoma conferma Goldoni Presidente

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arà ancora Massimo Goldoni, titolare dell’omonima industria costruttrice di trattori, a guidare Federunacoma nei prossimi tre anni. “Al termine del suo mandato, il Presidente già in carica, dopo essere stato designato dal comitato dei saggi per un nuovo triennio – spiega il comunicato - è stato rieletto dall’assemblea delle industrie associate, tenutasi a Castel Maggiore”. Nella presentazione delle attivita’ della Federazione, Massimo Goldoni ha sottolineato i “successi conseguiti dalla struttura, fra i quali l’edizione 2012 di Eima International, che ha registrato il record assoluto in fatto di superficie impegnata e di numero di visitatori, e ha indicato le linee guida per l’immediato futuro”. “Il ruolo di primo piano che l’industria della meccanizzazione riveste in campo internazionale dovra’ essere rafforzato – ha spiegato Goldoni – anche mediante progetti di internazionalizzazione specifici per le industrie di settore, primo fra tutti quello denominato pianetaterra”. “Si tratta di una sfida impegnativa perchè rivolge l’attenzione non soltanto ai paesi tradizionali e a

di Antonio Resta quelli emergenti ma ad altre regioni del pianeta che registrano una forte crescita dell’economia primaria ed esprimono una domanda crescente di tecnologie meccaniche”. Le aree di produzione agricola tradizionali come l’Europa e gli Stati Uniti – si legge nei documenti del progetto - perdono quote rispetto alle economie di Cina, India, Brasile e Russia, e alla ribalta mondiale si affacciano nuovi protagonisti come l’Indonesia, il Sudafrica, l’Argentina, l’Australia, la Turchia, le Filippine, e paesi dell’Africa sub-sahariana. Gli stessi rapporti di forza tra le economie delle diverse regioni sono destinati a cambiare con l’introduzione di tecnologie che consentono di sfruttare sempre meglio il patrimonio di terre coltivabili. L’Europa detiene infatti appena il 4% dei territori arabili presenti nel mondo, e l’America del Nord il 10%, mentre quote molto maggiori sono localizzate altrove: il 35% in Asia, il 24% in Africa, il 18% in America Latina e il 9% nel continente australiano. Nel volgere di pochi anni anche il mercato della meccanizzazione ha rivoluzionato le sue gerarchie, e l’India si è imposta come il primo acquirente al mondo di

trattrici, con un assorbimento di 600 mila unità annue, un quantitativo pari a cinque volte il totale immatricolato nell’intera Europa. La stessa Cina ha superato di gran lunga i livelli dei paesi occidentali, con circa 450 mila macchine acquisite, ed altri paesi registrano crescite di mercato consistenti. fra il 2011 e il 2012 le importazioni di trattrici sono aumentate, in valore, del 37% in Australia, del 24% in Sudafrica, del 35% in Thailandia, del 10% in Polonia. Tutto questo rende necessario, per l’industria italiana, un rinnovato impegno per la difesa delle quote già coperte sui mercati tradizionali e per la conquista di spazi nelle aree di nuova meccanizzazione. “Il nostro progetto – ha concluso Goldoni – mette in campo una metodologia nuova di approccio ai mercati, che collega in modo organico differenti fonti d’informazione, studi e indagini conoscitive, reti di operatori locali specializzati ed eventi fieristici di particolare valore strategico”.

Bayer in Italia premia quattro collaboratori come esempi per il loro impegno sociale

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l Gruppo Bayer per celebrare il suo 150° anniversario, tramite Bayer Cares Foundation, ha promosso il Programma di Volontariato “Essere un buon esempio paga!” rivolto ai propri collaboratori coinvolti in progetti sociali, in linea con la mission aziendale “Bayer: Science For A Better Life”. Antonio Calzavacca, Andrea Muratori, Gemma Alessandra Orsucci e Alberto Reggiani sono i quattro collaboratori italiani selezionati a livello mondiale per il loro contributo al miglioramento delle condizioni di vita nelle comunità vicino ai siti aziendali. I vincitori, provenienti da diverse aree del Gruppo, hanno ricevuto finanzia-

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150 Anni di Bayer menti per un totale di circa 16.000 € da Bayer Cares Foundation per l’implementazione dei loro progetti. “E’ un onore avere all’interno di Bayer così tanti colleghi che, oltre all’attività lavorativa, dedicano il loro tempo libero al sociale” ha dichiarato Chiassarini durante la cerimonia di premiazione nella sede di Milano. “Come azienda cerchiamo di migliorare la vita delle persone con i nostri prodotti e la nostra ricerca, voi lo fate personalmente con il vostro tempo e molta dedizione. Per questo siete un esempio da imitare: il vostro impegno contribuisce positivamente alla società e all’immagine dell’azienda”. In tutto il mondo 660 fra collaboratori e pensionati del

Gruppo Bayer, provenienti da 62 Paesi, hanno richiesto finanziamenti per i propri progetti di volontariato. I migliori “150 esempi da imitare” sono stati selezionati da una giuria di esperti Bayer e di organizzazioni partner. Sul prossimo numero di “Foglie” i progetti vincitori e la loro descrizione.

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Il “Decreto del fare” taglia l’accisa sul gasolio da serra

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ia libera al taglio dell’accisa sul gasolio da serra, che salva dall’estinzione un settore da primato del Made in Italy in Europa. Ad annunciarlo è la Coldiretti che accoglie positivamente le disposizioni contenute nel decreto legge per il rilancio economico del Paese approvate in Consiglio dei ministri su indicazione del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo. “Siamo molto soddisfatti perché dopo anni di richieste disattese, arriva il provvedimento che darà un significativo respiro ad un settore particolarmente toccato dalla crisi” afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “sul piano politico è decisamente positiva la conferma di orientare le poche risorse disponibili a soggetti professionali che lavorano e vivono di agricoltura, che l’Italia sta anche sostenendo anche a livello comunitario. L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale per la competitività delle imprese italiane che, con oltre 30mila serre posizionate in tutta Italia, producono fiori e piante ornamentali e ortaggi. Aziende che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche, per non parlare dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea. La nuova norma prevede che “l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22 per cento dell’accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comun-

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que il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale. La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovivaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale. Sempre nell’ambito del Decreto del fare è arrivato il via libera al disegno

di legge sul contenimento del consumo di suolo e sul riuso delle aree edificate. L’intervento normativo punta alla valorizzazione della terra non edificata e alla promozione dell’attività agricola che sul suolo si svolge o potrebbe svolgersi, anche ai fini di prevenire rischi idrogeologici.

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FENGIB il fitoregolatore di Sipcam Italia FENGIB® è un regolatore di crescita a base di acido gibberellico (GA3, 5g/l) e Fenotiol (MCPA estere tioetilico, 10g/l). L’interazione tra i due bioregolatori attenua la dominanza apicale esercitata dagli apici vegetativi in accrescimento e stimola l’induzione fiorale e l’allegagione; conseguentemente i frutti delle piante trattate risultano più numerosi, di dimensioni maggiori ed uniformi. Registrato in Italia nell’aprile del 2009, da oltre 4 anni (25 anni in Spagna) FENGIB® è impiegato sulle colture riportate in etichetta e, a seguito delle numerose esperienze di campo condotte nel corso di questo periodo, se ne puntualizzano le modalità di impiego ottimali in funzione delle diverse colture; ORTAGGI: I risultati più evidenti ed eclatanti si manifestano quando l’attività degli insetti pronubi (Api e Bombi) è ostacolata da condizioni non ottimali: Cocomero e Melone: Impiegare il prodotto per via fogliare alla dose di 30 ml/hl dall’inizio della fioritura (all’apertura dei primi fiori femminili); ripetere il trattamento a distanza di 10-15 gg; Fragola: Impiegare il prodotto per via fogliare alla dose di 40-50 ml/ hl a partire alla comparsa del primo fiore (bottone verde); ripetere il trattamento 2-3 volte a distanza di 10gg; Pomodoro da mensa e da industria, Peperone, Melanzana, in pieno campo e in serra: Impiegare il prodotto per via fogliare alla dose di 30 ml/hl; ripetere il trattamento a distanza di 7-10 gg; il primo intervento va effettuato in concomitanza con l’apertura del primo fiore; con particolare riferimento al pomodoro (fioriture a grappolo) ed alle solanacee, l’inizio dei trattamenti può essere ripetuto in coincidenza con l’emissione di ogni singolo palco fiorale con i primi fiori aperti; AGRUMI: Su Agrumi, FENGIB® può essere impiegato per ottenere A. Migliore allegagione e pezzatura; B. Riduzione della cascola dei frutti; C. Ritardo di maturazione (ritardo dei processi di senescenza della buccia) e protezione dalla “macchia d’acqua” (water spot). A. Impiego del FENGIB® per migliorare l’allegagione (soprattutto nella parte interna della pianta) e la pezzatura dei frutti: effet- tuare due interventi in funzione delle fasi fenologiche e della specie/varietà; - Clementine: Effettuare il primo intervento per via fogliare in corrispondenza dell’80% della caduta petali, alla dose di 150 ml/hl; successivamente, intervenire nuovamente con frutti con diametro di 15-20 mm, alla dose di 100 ml/hl; - Satsuma: Effettuare il primo intervento per via fogliare, in corrispondenza del 50-70% della caduta petali alla dose di 70-100 ml cc/ hl; successivamente, ripetere il trattamento con frutti di diametro di 15-20 mm, alla dose di 100-150 ml/hl; - Arancio: Effettuare il primo intervento per via fogliare in corrispondenza del 100% di caduta petali (della completa caduta petali) alla dose di 150 ml/hl; successivamente, intervenire nuovamente con frutti di diametro 25-30 mm, alla dose di 100 ml/hl. B. L’impiego del FENGIB® come anticascola N°12 - 1 lugliO 2013

non è legato alla fase fenologica, ma al verificarsi della specifica problematica. In questo caso, per tutti gli agrumi, si raccomanda di intervenire per via fogliare, all’inizio del fenomeno della cascola, alla dose di 50-70 ml/hl; C. Per il ottenere il ritardo della maturazione e per proteggere la buccia dalla “macchia d’acqua” (water spot), intervenire, su tutti gli agrumi, con FENGIB® in corrispondenza della fase di pre-invaiatura, alla dose di 100 ml/hl, considerando che l’intervallo di sicurezza è di 20 gg. NOTE DI IMPIEGO: • Impiegare il prodotto su piante in buono stato vegeto – produttivo; • Non impiegare FENGIB® su piante in stress idrico, nutrizionale o fitopatologico; • Non miscelare con prodotti a reazione alcalina; • Si consiglia di acidificare la soluzione a pH=6.5/7 con PHOne per migliorare l’efficacia del FENGIB® • FENGIB® è impiegabile in miscela con Epik, Trebon Up, Sparviero, Applaud Plus, ecc. • Si consiglia l’applicazione di FENGIB® in miscela con Nutrizionali fogliari; nello specifico, su colture orticole i migliori risultati si sono ottenuti miscelando Fengib con Marvita L (Estratto fluido dell’alga Ascophyllum nodosum); su agrumi, per interventi alleganti miscelare con Naturfol (Concime organico azotato con microelementi) o Marvita L alle dosi di etichetta; per interventi come anticascola, impiegare, in alternativa, Naturfol o K Express (Concime NK con potassio totalmente assimilabile); per i trattamenti effettuati per ottenere il ritardo della maturazione, è indicata la miscela con Phomak (Concime PK fluido composto). • FENGIB® è impiegabile in presenza di insetti impollinatori (api e bombi)


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Il Progetto di Filiera Corta “Ciliegia delle Terre di Bari” sbarca nel capoluogo pugliese

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ffrire al consumatore la possibilità di acquistare un prodotto genuino, senza costi aggiuntivi legati alla distribuzione, al trasporto o alla conservazione, al giusto grado di maturazione e, soprattutto, direttamente dal produttore che, in tal modo, “ci mette la sua faccia” – è questo l’obbiettivo del Progetto di Filiera Corta “Ciliegia delle Terre di Bari”. Il territorio a nord e sud di Bari ha molto da offrire dal punto di vista architettonico, storico e culturale, ed è proprio in quest’ultimo ambito che si va a inserire la ciliegia, oro rosso delle nostre terre. Un fattore culturale rilevante se si pensa che la produzione cerasicola in Puglia è pari al 40% sul totale nazionale. Particolare attenzione va posta sull’impegno e sulla passione con cui gli agricoltori si occupano della crescita di questo frutto, seguendo e curando ogni singola fase della produzione, dalla germogliazione fino alla raccolta. Amore, passione, pazienza, attenzione, tenacia, questi sono i valori che guidano gli agricoltori nel loro lavoro, perché dietro una buona ciliegia c’è solo il lavoro nei campi. Sono migliaia i nuclei familiari della provincia di Bari, cui la produzione delle ciliegie offre una consistente fonte di reddito.

di Annalisa Laruccia

Un progetto, quello del Gal, che ha ben sposato l’attività turistica della città di Bari che oltre ad essere ospite di due pilastri della ricettività barese, quali l’Hotel Boscolo e l’Hotel Palace, concorrendo all’aumento della consapevolezza dell’eccellenza del prodotto e della riconoscibilità del territorio di provenienza delle nostre ciliegie, non si è limitato alla terraferma. Così giovedì 20 giugno 2013, con la disponibilità dell’Autorità Portuale, i turisti a bordo della nave da crociera Mein Schiff – Tui, approdati nel porto della città di Bari, hanno potuto gustare il frutto sulle banchine di attracco. Insieme al prodotto, erano distribuite delle brochures informative nelle quali venivano illustrate le peculiarità dell’enorme risorsa gastronomica pugliese, contribuendo alla diffusione di informazioni ai diretti consumatori. Il dirigente alle attività portuali, Piero Bianco, si è mostrato molto propenso agli scali in favore del territorio. E’ necessario – ha dichiarato - diversificare le escursioni alla scoperta del valore aggiunto delle produzioni. L’evento, realizzato con la proficua collaborazione tra Gal e Istituzioni pubbliche (Regione Puglia, Province di Bari e Barletta-Andria-Trani, Camera di Commercio di Bari, le organizzazioni Professionali Agricole delle due Provincie, il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Ciliegia e della Frutta tipica di Bisceglie, i Comuni delle Province Bari e BT e la Commissione Cultura del Comune di Bari), ha visto come attivi sostenitori del prodotto ambasciatore del territorio, il consigliere Filippo Melchiorre e il console dei Paesi Bassi Massimo Salomone. Il programma verrà perpetuato anche nelle giornate del 23 e 24 giugno 2013, tentando la conquista dei passeggeri di altre due importanti navi da crociera in scalo nel porto di Bari, facenti parte delle compagnie Costa Crociere e MSC. Tale iniziativa permetterà alle istituzioni fondatrici di intercettare i flussi turistici provenienti dal Nord Italia e tutta Europa, instillando in loro l’amore per i prodotti Made in Italy. Guarda il video

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Esempio unico di tessuto urbano

“Claustri: giardini del cuore” ad Altamura

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L’orgoglio murgiano

el centro storico di Altamura si è svolta l’iniziativa “Claustri: giardini del cuore” promossa dalle associazioni culturali Arc – Arc, Club Federiciano, Cuore di Altamura e Pro Loco con il sostegno del GAL “Terre di Murgia” e dell’Ente Parco dell’Alta Murgia e con il patrocinio del Comune di Altamura, della Provincia di Bari e della Regione Puglia. Spettacoli di teatro, musica, danza, letteratura, reading, laboratori e mostre hanno animato i cosiddetti claustri di Altamura, vale a dire le tipiche piazzette o slarghi che si aprono sulle vie principali del centro storico della città. Un esempio unico di tessuto urbano caratterizzato dalla presenza di circa ottanta claustri di origine latina, greca, ebraica e araba, a testimonianza delle diverse civiltà ed etnie che hanno dato origine alla città. I claustri sono stati per secoli luoghi di vita comune, di socialità, di solidarietà e anche di difesa e sono ancora oggi, laddove abitati, rappresentativi di piccole comunità che hanno deciso di non disperdersi. L’iniziativa “Claustri: giardini del cuore” mira proprio a promuovere un progetto culturale - urbanistico che si propone di riconsiderare i claustri “luoghi di nuova vita sociale”.

I numeri di Itineramurgia 2013

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i è conclusa la seconda edizione di Itineramurgia 2013, la vetrina dell’orgoglio murgiano. Questi i numeri della II edizione dell’evento, presentati nel corso della conferenza stampa venerdì 14 giugno, presso la Sala Tommaso Fiore (sede GAL - Piazza Resistenza) ad Altamura: 7 i giorni che hanno caratterizzato la manifestazione; 2 i Comuni teatro delle iniziative (Altamura e Santeramo in Colle); 26 le location in cui si sono svolti gli eventi; 82 i soggetti coinvolti; 9 i Circoli Didattici interessati (tra cui una scuola elementare di Siviglia); 61 i relatori impegnati in convegni e/o laboratori del gusto; 3500 i partecipanti alle attività (di cui oltre 2000 bambini della scuola primaria); 400 le presenze ai convegni; oltre 2900 i soggetti coinvolti in eventi e laboratori; 28 gli artisti che hanno animato eventi di spettacolo; 11 gli operatori dell’informazione coinvolti; 10.000 le visite sulla nostra pagina Facebook e 150 i nuovi ‘fan’; 661 le visite al nostro sito internet; 3475 le visualizzazioni delle pagine.

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BEA s.r.l. presenta Microlit Ultra Il modo naturale per difendersi dalla Botrytis cinerea

Microlit Ultra è clinoptilolite micronizzata, cioè una roccia sedimentaria formatasi milioni di anni fa dall’incontro tra la lava incandescente e il mare sottoposta al processo fisico meccanico della micronizzazione.

Disidratazione reversibile: la sua particolare struttura formata da canali e cavità offre volumi e ampie superfici interne attive per l’assorbimento delle molecole di acqua anche a bassa concentrazione e le cede in seguito a riscaldamento con deboli o nulle modifiche alla sua impalcatura cristallina. In pratica regola l’umidità sulle piante riducendo drasticamente i problemi che derivano da un eccesso di umidità, quali ad esempio la Botrytis Cinerea, contrastando le condizioni naturali per il suo sviluppo.

Adsorbimento e setaccio molecolare: questo particolare processo naturale conferisce a Microlit Ultra una struttura cristallina costituita da due tetraedri legati mediante ponti ossigeno che generano ampi spazi liberi e canali nei quali possono essere accolti e scambiati cationi e molecole relativamente grandi. Perché usare Microlit Ultra in pre chiusura grappolo? Le spore dei funghi, tipo la Botrytis Cinerea, sono presenti durante tutte le fasi vegetative della vite e si sviluppano in funzione delle condizioni climatiche favorevoli. Diventa quindi fondamentale trattare preventivamente in pre chiusura grappolo in modo tale da applicare la Microlit Ultra sulle superfici che in futuro saranno difficilmente raggiungibili e trattabili e dove paradossalmente è più facile uno sviluppo di muffe. Perché continuare a trattare con Microlit Ultra? Microlit Ultra aumenta la sua efficacia accumulandosi sulle superficie di contatto e può essere usata fino al momento del raccolto, perché non lascia residui.

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Effetto cicatrizzante: le ife della muffa grigia per generare nuovi miceli e per dare origine a nuove generazioni di funghi penetrano nei tessuti vegetali degli acini attraverso micro lesioni presenti su essi. Microlit Ultra grazie alle sue proprietà chimico fisiche asciuga i tessuti umidi superficiali con cui viene a contatto formando una vera e propria cicatrice e quindi offrendo meno opportunità alla muffa di prolificare e di dare origine alla infezione.

Azione meccanica: grazie alla elevata micronizzazione della Clinoptilolite, effettuata dalla BEA s.r.l., la Microlit Ultra si presenta come dei microscopici cristalli che distribuita sulla cultura ha un alto potere coprente e forma materialmente un habitat ostile alle ife che cercano di insidiarsi nei tessuti creando una vera barriera meccanica ostacolando il prolificarsi del micelio sull’acino.

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Microlit Ultra è un corroborante induttore di resistenza consentito in agricoltura biologica ai sensi dei regolamenti CE 834/2007 e 889/2008 e del DM 27 novembre 2009, n°18345. Microlit Ultra distribuita dalla pre chiusura grappolo alla maturazione nella dose di 18 kg per ettaro, su un vigneto colpito da botrytis cinerea con un attacco del 56%, ha dimostrato un grado di azione dell’80% circa rispetto al testimone non trattato; con un attacco su grappolo del 27% della sua superfice ha dimostrato un grado di azione del 75%.

Per qualsiasi informazione www.beaitalia.com e-­mail: info@beaitalia.com Bea s.r.l. Via Togliatti, 21 - 61122 Pesaro

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