FOGLIE n.15/2013

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 15 • 1 Settembre 2013

libertà GLI IMPRENDITORI AGRICOLI VINCONO SUI FRUTTIVENDOLI

AGRICOLTURA Ulivi monumentali, 104 euro ad albero: l’elenco dei Comuni interessati Pensioni ai minimi storici nelle campagne pugliesi pesca Sbloccati i fondi comunitari per il 2012



Editoriale

1 settembre 2013 - n. 15 - Anno 8

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

Governo cancella Imu per terreni e fabbricati agricoli

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di Vito Castellaneta

l Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge che cancella l’Imu per la prima casa, i terreni agricoli e i fabbricati rurali: dal primo gennaio 2014 l’Imu non ci sarà più e verrà sostituita dalla Service Tax, che “unifica la Tares” e “riguarda i servizi, non l’abitazione” . La decisione verrà formalizzata nella legge’ di stabilità, che verrà presentata in Parlamento il 15 ottobre 2013. La copertura del provvedimento sarà assicurata da tagli alle spese e da una maggiore tassazione su giochi e scommesse ed inoltre dall’erogazione di dieci miliardi di euro per il pagamento di debiti della pubblica amministrazione che “verranno subito immessi nel sistema”, generando nuove entrate iva. Il Presidente del Consiglio Letta si e’ detto “contento e soddisfatto” per un “lavoro equilibrato” che “consente di guardare al futuro con fiducia”. Il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si e’ soffermato sul modello di tassazione che sarà introdotta nel 2014 e che sarà composto di due componenti, una relativa ai rifiuti ed una ai servizi comunali collettivi. Quanto alla prima componente - ha aggiunto Saccomanni - l’aliquota sarà basata sulla superficie e basata sul principio del chi inquina paga. Per la seconda componente la base sarà la rendita catastale o la superficie e sarà a carico sia del proprietario sia dell’inquilino. Il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo ha espresso “grande soddisfazione” per la

cancellazione di una “tassa doppiamente ingiusta” per gli agricoltori perché tassava i loro strumenti della produzione. La cancellazione della tassa - ha proseguito De Girolamo testimonia la vicinanza del governo al settore agricolo che “nonostante la crisi sta reggendo” e “potrà in questo modo investire i soldi così risparmiati per fare innovazione” ed essere “ulteriormente conosciuto nel mondo”. Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Graziano Del Rio, ha ribadito che la nuova Service Tax garantirà ai comuni lo stesso gettito fiscale prima assicurato da Imu e Tares. La decisione del Governo di cancellare l’Imu agricola - afferma infine il Presidente della Coldiretti Sergio Marini - e’ “una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura, che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera”. “L’Imu agricola - ricorda Marini - avrebbe comportato un insostenibile onere di circa 700 milioni di euro alle imprese agricole per il 2013. Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese, ha mantenuto dunque l’impegno assunto con determinazione dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15mila agricoltori presenti all’assemblea della Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del paese”.

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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Oberon: Lo specialista della serri-coltura Oberon è il primo ed unico prodotto specifico per le colture orticole in serra che evidenzia un’elevata efficacia verso acari ed aleurodidi. Oberon contiene una nuova sostanza attiva: spiromesifen; appartenente ad un nuovo ed innovativo gruppo chimico, quello dei chetoenoli, Oberon è caratterizzato da un originale meccanismo d’azione che lo rendono lo strumento ideale per qualsiasi strategia anti resistenza. La sua azione si esplica principalmente per contatto e parzialmente per ingestione; inoltre è dotato anche di attività traslaminare che gli permette di raggiungere anche gli insetti nascosti nella pagina inferiore delle foglie. I risultati migliori si ottengono quando viene applicato alla prima comparsa dell’infestazione e assicurando una corretta ed uniforme bagnatura di tutta la vegetazione. Oberon mostra un’elevata selettività nei confronti degli impollinatori (bombi) e degli ausiliari (antocoridi, fitoseidi, miridi) utilizzati nella moderna difesa integrata in serra. Il suo profilo tecnico, residuale ed ecotossicologico rispondono alle severe richieste della filiera ed in particolare della Grande Distribuzione Organizzata. Vantaggi:

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Elevata e prolungata efficacia contemporanea contro acari ed aleurodidi Selettivo verso impollinatori e gli ausiliari Favorevole profilo residuale Intervallo di sicurezza contenuto Non richiede patentino SCHEDA PRODOTTO

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Sommario AGRICOLTURA

7 vendita e consumo:

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Gli imprenditori agricoli vincono ulivi momumentali: 104 euro ad albero federpensionati: In campagna pensioni ai minimi storici coldiretti puglia Sottratte risorse all’agricoltura

pesca

fiere

17 fermo pesca:

Sbloccati i fondi comunitari 2012

21 ucima e cibus tec:

17 ambiente

agroalimentare

19 tipicamente fasano:

8 fotovoltaico:

La mappa degli impianti pugliesi

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Dal 19 al 22 settembre a Savelletri Giornata IKEA: Promozione del biologico in Italia

eventi

29 new volley gioia:

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Fiera Food Processing e Packaging fiorinsieme A Brescia ecosostenibilitĂ

Lo sport per elevare la Puglia

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VIORMON PLUS NOTE SULL’IMPIEGO UVA DA VINO Le applicazioni consigliate sono differenti in base alla tipologia di vigneto se da vino o da tavola. 1. Nelle uve da vino, si parte con il primo trattamento a gemma rigonfia a mezzo litro ha, favorisce la germinazione anticipando la gemma, avendo una germinazione uniforme e precoce. 2. Il secondo trattamento si applica all’inizio della fioritura quando notiamo il 2-3% dei fiori aperti. In questa fase rafforza il fiore è da inizio all’impollinazione. 3. Il terzo trattamento si applica alla fine fioritura-acino di pepe, in questa fase rafforza il peduncolo del chicco e da inizio all’ingrossamento dei chicchi stessi (in questa fase le auxine cominciano a lavorare per l’ingrossamento, quindi è qui che si gioca la carta per eliminare l’acinino e ingrossare il frutto), auxine e citochinine inoltre incidono per l’allungamento del rachide, importantissimo per avere un grappolo di pregio. 4. Ultimo trattamento (facoltativo) all’invaiatura, serve per anticipare la maturazione e aumentare il brix (grado zuccherino) trattando a mezzo grammo litro (long shelf life). UVA DA TAVOLA 1. Nelle uve da tavola , (varietà Italia) posizioniamo il primo trattamento a 10-15 o sdoppiamento grappolo a mezzo litro per ha, in questa fase inizia l’allungamento del grappolo. 2. A differenza del vigneto da vino,

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non bisogna trattare nel periodo della fioritura, perché favoriremmo l’allegagione, effetto da escludere a priori su vigneti da tavola, ma poniamo il secondo trattamento ad allegagione avvenuta, quando evidenzieremo l’acino di pepe, qui possiamo intervenire a mezzo litro ha, in modo da favorire l’ingrossamento del chicco e completare l’allungamento del grappolo. 3. Terzo trattamento a pre-chiusura grappolo, in questa fase completiamo l’ingrossamento del chicco. 4. Ultimo trattamento 10-15 giorni prima dell’invaiatura, per favorire una maturazione precoce e favorendo la conservabilità in post-raccolta (long shelf life). 5. NOTE Nelle varietà che presentano una scarsa allegagione o manifestano cascola del fiore (cosiddetta colatura) si consiglia di trattare in pre-fioritura, in modo da rafforzare il peduncolo del fiore e ridurre notevolmente l’effetto. POMODORO Pomodoro impalcato 1. Il primo trattamento si applica in fase di trapianto con bagnetto alla radice al dosaggio di 50 gr /hl, 2. I successivi trattamenti si applicano nelle fasi di fioritura esattamente tra la chiusura del primo palco fiorale e l’apertura del secondo, e cosi via per tutto il ciclo di fioritura fino a quando si decide di interrompere con la cimatura della pianta. I trattamenti si applicano per tutta la durata della fioritura, vale a dire che bisogna trattare in calendario ogni 8-10 giorni che, nella vita della pianta, coincide con l’apertura del palco fiorale superiore e la chiusura del palco fiorale inferiore, interagendo con l’impollinazione dei bombi ( se usati nelle colture sotto serra) in modo da favorire: l’allegagione del frutto, il rafforzamento del peduncolo del pomodoro, aumento spessore delle pareti (creando una sorta di parete-cuscinetto che consentirà una migliore durata del frutto in post-raccolta long shelf life) aumento del brix e riduzione della parte liquida nella placenta trasformandola in materia secca, miglioramento della colorazione, rendendola più lucida e accentuata, incremento della pezzatura, inoltre se applicato regolarmente come descritto, porterà un incremento significativo della produzione, perché il prodotto avrà sulla pianta un effetto “brachizzante” riducendo cosi l’internodo aumentando la cacciata dei palchi fiorali, quindi avremo una maggio-

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re produzione di pomodoro. Es., nei campi trattati in Sicilia e Puglia, dove il prodotto ha un largo utilizzo, si evidenzia che su piantagioni in serra, le piante trattate con Viormon plus su un’altezza di 2 metri sviluppano 12-13 palchi fiorali, mentre su testimone non trattato i palchi sono 8-9. Su campo aperto su varietà lungo e tondo da industria, la media di produzione è stata di 1600 quintali ha. POMODORO DA INDUSTRIA 1. Il primo trattamento si applica in fase di trapianto con bagnetto alla radice al dosaggio di 50 gr /hl, allo scopo di favorire la radicazione e l’espansione della radice 2. I trattamenti successivi si applicano nelle fasi di fioritura, esattamente quando la pianta si prepara alla prima cacciata di fiore, in quella fase si tratta a 50 gr/hl per ha, otterremo come risultato l’impollinazione dei fiori e la brachizzazione della pianta, accorciando gli internodi, aumentando i palchi fiorali. I trattamenti vanno ripetuti in base alle fioriture che possono essere 3-4.


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Ddf: vendita e consumo sul posto dei prodotti agricoli

Gli imprenditori agricoli vincono sui fruttivendoli

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on l’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, dell’emendamento al decreto legge cosiddetto del “Fare” sulla vendita e consumo sul posto dei prodotti agricoli, l’Italia pone avvio ad un importante processo di cambiamento economico e sociale nell’area del commercio degli ortofrutticoli freschi. Il 9 agosto scorso 319 sì, hanno garantito l’ok definitivo ad oltre un centinaio di nuove norme contenute nel decreto del “Fare”, arricchite e ritoccate in Parlamento, che dovrebbero “far ripartire la politica industriale del Paese” secondo i buoni propositi dell’attuale presidente del Consiglio Enrico Letta. Diverse norme approvate testimoniano, in particolare, una forte presa di posizione del Governo verso il mondo della produzione agricola. Oltre alle semplificazioni in materia di vendita e consumo di alimenti a chilometro zero spicca, tra le altre novità che riguardano l’intero comparto agricolo, l’abbattimento delle accise sul gasolio per favorire la competitività della imprese florovivaistiche e orticole. L’emendamento sulla vendita e consumo sul posto dei prodotti agricoli Finora il consumo sul posto di prodotti degli agricoltori era possibile solo per le aziende agrituristiche. La nuova disposizione consente invece il consumo immediato nei locali aziendali utilizzando gli arredi dell’azienda agricola stessa e senza più possedere la licenza agrituristica. La commercializzazione dei prodotti agricoli non comporta neppure il cambio di destinazione d’uso dei locali dove si svolge l’attività di vendita, ovviamente nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e senza servizio ai tavoli. La vendita può esercitarsi su tutto il territorio comunale, a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati i locali a ciò destinati. L’emendamento consente poi alle imprese agricole di effettuare la vendita diretta in occasioni di sagre e fiere senza necessità di comunicarlo pre-

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ventivamente al Comune interessato. I risvolti commerciali: cosa cambierà? Dietro a questa disposizione si nasconde una piccola rivoluzione per il settore della distribuzione poiché pone l’imprenditore agricolo sullo stesso piano dei commercianti in senso stretto: trasforma di fatto i produttori in aziende di intermediazione commerciale permettendogli, però, di aggirare le norme relative alla destinazione urbanistica della zona e alla destinazione d’uso dei locali in cui viene svolta. Il mondo della distribuzione commerciale è subito salito sulle barricate: Confesercenti, Confcommercio e Rete Imprese Italia richiedono da diverse settimane l’urgente eliminazione

dell’emendamento in oggetto “per impedire violazioni della concorrenza e disparità di trattamento destinati a penalizzare interi comparti economici”. Le tre associazioni stanno tentando – per ora invano – di “salvare il salvabile”: secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, infatti, il settore della distribuzione alimentare ha visto nei primi sei mesi dell’anno la chiusura di 3.821 imprese, per un saldo negativo di 1.300 imprese, corrispondenti a sette imprese scomparse ogni giorno. Tra gennaio e giugno, in particolare, hanno tirato giù la serranda 856 esercizi, causando un “rosso” di 112 imprese nel comparto specializzato del dettaglio ortofrutta.

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Prima indagine sul fotovoltaico in Puglia

Fotovoltaico, tutti i “numeri” sugli impianti in Puglia

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ontinua la corsa al fotovoltaico. Anno dopo anno, aumentano gli impianti e cresce la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. E’ quanto emerge dalla prima indagine sul fotovoltaico condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato gli ultimi dati del Gestore dei servizi energetici (Gse). In Puglia, ci sono 33.563 impianti, di cui 11.101 in provincia di Lecce, 8.992 nel barese, 4.675 nel tarantino, 3.791 nel brindisino, 3.543 nel foggiano e 1.461 nella Bat. Rispetto al 2011, l’incremento è di 10.637 unità (erano 22.926), pari al 46,4 per cento in più. In dettaglio, gli impianti nel Salento sono aumentati del 56,1 per cento. Seguono Foggia (55,6 per cento), Taranto (48,6), Brindisi (41,8), Bari (35,8) e Barletta-Andria-Trani (33,4). Potenza complessiva. Gli oltre 33mila impianti esprimono una potenza complessiva di 2.449 megawatt contro i 2.186 dell’anno precedente. La variazione è di 263 megawatt in più, pari ad un incremento del 12 per cento. In dettaglio, Bari è cresciuta del 23,5 per cento. Seguono Lecce (13), Taranto (11,3), Bat (10,9), Foggia (10,6) e Brindisi (3,8). Produzione di energia elettrica. I pannelli producono energia per 3.491,2 giga watt contro i 2.095,8 del 2011 (più 66,6 per cento). In particolare, Foggia è cresciuta dell’80,7 per

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Torre Canne utilizzo del fotovoltaico in Puglia

cento. Seguono Taranto (72,9), Bari (66,3), Brindisi (62,5), Bat (62,2) e Lecce (60,4). Numeri da primato. Il Salento si conferma la prima provincia in Italia circa la produzione di energia da fonte solare (942 giga watt). Rappresenta da sola il 5 per cento dei 18.861,7 giga watt prodotti nel Belpaese. La diffusione territoriale non segue, dunque, le tradizionali classifiche economiche che vedono, di solito, il Nord, e in particolare il Nord-est, primeggiare sul Centro e sul Mezzogiorno. Anzi, proprio in Puglia, ed in particolare nel Salento, il fotovoltaico è onnipresente. Si tratta, per lo più di piccoli, piccolissimi impianti. A fine 2012, in Italia, risultano in esercizio 478.331 impianti per una potenza di 16.420 megawatt e una produzione di 18,9 tera watt. Cifre da capogiro. Tant’è che nel solo 2012 è stato installato quanto presente in Italia alla fine del 2010: oltre 148mila impianti, per una potenza addizionale di 3.686 megawatt, pari ad un incremento del 29 per cento. Almeno un impianto è presente nel 97 per cento dei Comuni italiani (era appena l’11 per cento nel 2006) ed il 96

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per cento degli impianti è collegato in bassa tensione (con una taglia media di 11 chilowatt). La maggior parte degli impianti è entrata in esercizio nel corso dell’estate scorsa, anticipando il passaggio normativo fra il quarto e il quinto Conto energia. Ad ogni modo, Confartigianato esprime soddisfazione per il decreto legge in materia di efficienza energetica varato il 31 maggio dal Consiglio dei Ministri che, oltre agli interventi sull’eco-bonus, consente di continuare ad operare a oltre 80mila installatori di impianti nel settore delle energie rinnovabili. E’ stato sventato il rischio che dal primo agosto si creassero 80mila “esoda-

ti”. Questo sarebbe stato il destino degli impiantisti, in base all’articolo 15 del decreto legislativo numero 28 del 2011, che tra i requisiti per poter installare impianti non prevedeva l’abilitazione oggi riconosciuta dal decreto ministeriale numero 37 del 2008 per i responsabili tecnici delle imprese impiantistiche. Il provvedimento varato dal Governo riconosce la qualificazione professionale già acquisita dagli installatori in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e dell’esperienza maturata in anni di lavoro e imposta dalla legge del 2008 per operare sugli impianti.

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L’importanza della sicurezza sul lavoro Da tempo ormai si sente sempre più parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di regole e di adempimenti da rispettare, di modelli organizzativi da implementare e di corsi di formazione da seguire. Tuttavia, spesso, la sicurezza sul lavoro diventa semplicemente oggetto di campagne di sensibilizzazione e di disdicevoli slogan da campagna elettorale. Nella maggior parte dei casi il tutto si limita a meri adempimenti burocratici e ad una ossequiosa forma di rispetto passivo della legge senza che nulla sia aggiunto o modificato all’ambiente in cui si vive e lavora e senza che nulla contribuisca a migliorare le condizioni del benessere lavorativo. A distanza di anni dalla prima riforma organica della normativa in materia di sicurezza sul lavoro (ndr. D.Lgs. 626/94) è forse giunto il momento di mettere fine a questa cattiva “abitudine” e di capire che fare sicurezza significa poter agire anche su leve aziendali che di riflesso influiscono sulla produttività e sulla redditività del lavoro. È giunto quindi il momento di voltare pagina. Per invertire finalmente la rotta, a nostro modesto avviso, bisogna ricominciare dalle persone che compongono i gruppi di lavoro ed necessario comprendere che l’organizzazione e il profitto non sono obiettivi inconciliabili con un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Basterebbe guardare le cose da un punto di vista diverso per accorgersi che ogni imprenditore può trasmettere ad ognuno dei suoi collaboratori la consapevolezza che la qualità del lavoro dipende sovente dalle condizioni di sicurezza in cui opera e dal benessere organizzativo che ne deriva. La strada, specie nelle piccole realtà aziendali, è sicuramente impervia ma la giusta direzione può essere intrapresa cominciando da una buona formazione che miri innanzitutto ad un cambiamento culturale di mentalità, nei datori di lavoro prima e nei lavoratori poi. Con il “Testo

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Unico” sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) il lavoratore è infatti posto al centro del sistema della sicurezza poiché lo stesso diventa parte attiva ed integrante. Per questo la consapevolezza del lavoratore rispetto al tema della sicurezza non può che derivare dalla sua costante e continua formazione. Il teorema che noi di “Aziende in Sicurezza” proponiamo, forse, ad oggi, risulta ancora avveniristico ma siamo consapevoli e convinti che da questo assunto non si possa più prescindere per il futuro. La sicurezza quindi non è uno schema ma è un brocardo di vita aziendale. È un insieme di principi di consapevolezza che passano innanzitutto attraverso il rispetto di regole cardine per uno stato di diritto. Queste poche righe non hanno alcun intento moralistico ma vogliono semplicemente essere la manifestazione di un contributo al sistema al fine di far comprendere che l’ambiente lavorativo deve e può migliorare. Per far ciò l’importante è puntare su persone disposte ad ascoltare e a crescere, al fine di costituire un gruppo di lavoro che inevitabilmente tenderà alla creazione di modello aziendale più efficiente e al tempo stesso più sicuro.

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A Ulivi monumentali: 104 euro ad albero gricoltura

L’elenco dei comuni interessati

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ntra nel vivo l’attività di riqualificazione del patrimonio rurale ed in particolare dell’immensa ricchezza di ulivi monumentali di cui la regione Puglia dispone. Il “bando aperto - stop and go” della Misura 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” del PSR mette a disposizione 104 euro ad albero, almeno per 10 ulivi monumentali, a beneficio delle imprese olivicole ricadenti nei comuni (non in area GAL) di Capurso, Cellamare, Modugno, Molfetta, Monopoli, Polignano a Mare, Triggiano, Valenzano, Leporano, Barletta. In sintesi, il bando si pone l’obiettivo di riqualificare il patrimonio rurale con interventi di tutela e miglioramento in ambiti di particolare pregio naturale, oltre che storico - culturale, ad esempio gli “oliveti della Regione Puglia”. Sono ammessi soggetti sia pubblici sia privati. “Siamo soddisfatti di una misura – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – che ha tenuto in dovuto conto le nostre

di Donato Fanelli

ripetute sollecitazioni tese al riconoscimento dell’importante lavoro svolto dagli imprenditori agricoli pugliesi per la tutela degli ulivi monumentali che caratterizzano un paesaggio dall’inestimabile valore e il patrimonio di un intero territorio da valorizzare e salvaguardare anche attraverso precisi e mirati programmi e progetti di investimento. “La Puglia è la regione italiana con il patrimonio olivicolo più importante – ricorda il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - costituito da circa 60 milioni di piante, di

cui circa la metà secolari e 3-5 milioni di esemplari addirittura planetari. Oltre 350mila ettari sono coltivati ad uliveto, pari al 25% della superfice agricola regionale. Sono attivi sul territorio pugliese 1200 frantoi che ‘lavorano’ 53 varietà di olive di innegabile valore e qualità”. Il bando deve prevedere l’attribuzione di tutte le risorse finanziarie allocate per l’azione e una procedura a scadenze periodiche, che consente di presentare le domande di aiuto sino al completo utilizzo delle risorse finanziarie attribuite.

Autunno caldo per la Federpensionati Coldiretti

Pensioni ai minini storici nelle campagne pugliesi

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arà un autunno caldo per la Federpensionati Coldiretti che ha programmato numerose iniziative in tutte le province pugliesi, propedeutiche alla grande Assemblea nazionale che si terrà a Roma a novembre. “Non possiamo restare indifferenti – denuncia il Presidente nazionale della Federpensionati, il pugliese Antonio Mansueto – di fronte alle gravi difficoltà che stanno vivendo ed affrontando quotidianamente circa 210 mila pensionati dei lavoro autonomo nella nostra regione – 63 mila coltivatori diretti, 73 mila artigiani ed altrettanti commercian-

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ti - con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo. I continui tagli apportati alla spesa sociale, l’introduzione dei vari ticket, il prelievo dell’IMU sulle abitazioni, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza, le addizionali IRPEF stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti”. Pertanto, si partirà a settembre con un grande evento a Lecce e il calendario si chiuderà a dicembre con un ‘PensionatoDay’ a Taranto per accendere i riflettori sulle condizioni spesso inaccettabili dei pensionati nelle aree rurali.

A novembre si celebrerà, tra l’altro, la Festa nazionale per il 45° anniversario della costituzione dell’Associazione dei Pensionati della Coldiretti, l’Organizzazione dei Pensionati del Lavoratori Autonomi maggiormente rappresentativa in Italia ed in Europa. “Si preannuncia un periodo intenso – conclude Mansueto – che si è aperto con la presentazione al Sottosegretario al Lavoro, on. Jole Santelli, di un documento che fotografa in maniera trasparente lo stato di difficoltà in cui versano le fasce più deboli, i pensionati e le loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando le insufficienze della pubblica assistenza.” www.foglie.tv


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Fermo pesca: buone notizie per i pescatori pugliesi

Sbloccati i Fondi Comunitari per il 2012

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uone notizie per i pescatori, la cui attività ogni anno subisce il fermo biologico. L’unione Europea ha sbloccato i fondi comunitari che erano stati congelati a causa dalle procedure d’infrazione aperte sulla questione “ferrettare”. Pertanto, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali procederà con estrema celerità, entro il corrente mese agosto e i primi giorni di settembre, a liquidare tutte le pratiche inevase relative al premio di fermo pesca dell’anno 2012 per le imbarcazioni e le imprese che hanno attuato il fermo nei compartimenti da Trieste a Bari e che non sono state ancora pagate. Per i compartimenti di Brindisi, dello Ionio, del Tirreno, Sicilia e Sardegna i pagamenti relativi all’anno 2012 saranno effettuati a settembre, al più tardi entro i primi giorni del mese di ottobre 2013. “Le imprese della pesca – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – possono tirare un sospiro di sollievo, a poco ore dal provvedimento di fermo pesca 2013 che di fatto blocca le attività della flotta da pesca italiana lungo tutto l’Adriatico, da Trieste a Bari. Con il fermo pesca, utile al ripopolamento dei pesci, aumenta, però, il rischio di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato a discapito di pescatori locali e consumatori”. Il blocco – ricorda Coldiretti ImpresaPesca - ha l’obiettivo di garantire il ripopolamento dei pesci nel mare e salvare cosi le marinerie dal collasso, in un 2013 segnato da un calo del 16 per cento dei consumi di pesce fresco nel primo trimestre dell’anno. A tale proposito è positivo il giudizio della Coldiretti sul decreto, firmato il primo agosto dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che stabilisce le modalità applicative per l’attestazione di origine dei prodotti della pesca, prevedendo la possibilità di inserire la dicitura “prodotto italiano” sul pesce venduto al dettaglio.

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Una delle numerose imbarcazioni della marineria Pugliese

“La pesca e l’acquacoltura Comunitaria non soddisfano i mercati dell’Unione – denuncia il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - e circa la metà dei consumi di pesce del Vecchio Continente dipendono delle importazioni. Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura.

Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.” Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l’identità nazionale del prodotto, Coldiretti ImpresaPesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica.

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Dal 19 al 22 settembre a Savelletri, patrocinio dall’Expo 2015

“Tipicamente Fasano”, il Festival dell’Enogastronomia Pugliese

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di Nicola Trisolini

o showcooking, introdotto dalle food tv del mondo anglosassone, è diventato un fenomeno diffuso e molto apprezzato non solo dagli appassionati di cucina. Uno chef cucina dal vivo, davanti ad un pubblico, descrive ricette, trucchi e curiosità alla platea su piatti che verranno subito dopo assaggiati. Da qualche anno il Gambero Rosso ne ha fatto un format televisivo e gli eventi su questa traccia ormai sono tanti in tutta Italia, ma in Puglia, il progetto “Tipicamente in Fasano” è riuscito ad utilizzare questo format in chiave del tutto originale. Sul porticciolo di Savelletri in una location a 5 stelle chef rinomati si esibiranno con un vero e proprio spettacolo di “showcooking” per il festival dell’enogastronomia pugliese “Tipicamente in Fasano”, in programma dal 19 al 22 settembre. Un grande evento patrocinato da Regione Puglia e dalle Province di Bari e Brindisi. L’iniziativa lodata anche da Nunzia De Girolamo, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali: «Ha il merito di mettere in luce le ricchezze della Puglia, portando all’attenzione del grande pubblico le meraviglie delle sei città delle province pugliesi coinvolte. Un progetto, all’interno dell’immagina-

rio triangolo disegnato da Bari, Brindisi e Taranto, che permette di entrare in contatto con il grande patrimonio che contraddistingue il territorio pugliese attraverso una forma di turismo, quello enogastronomico, davvero importante per l’Italia. Poche altre forme di turismo, infatti, riescono a raccontare con la stessa immediatezza le diverse anime dei territori e delle tradizioni che compongono il nostro Paese». Un festival dell’enogastronomia pugliese a sostegno delle produzioni tipiche, che punta a diventare una grande attrattiva per i turisti. La tradizione culinaria pugliese incontra l’innovazione: “Tipicamente in Fasano” coniuga questa tecnica internazionale alla cultura enogastronomica del territorio, riuscendo a dare riconoscibilità anche oltre confine alle tipicità pugliesi. A partire dagli ingredienti che saranno utilizzati: solo materie prime locali e prodotti di aziende pugliesi. Olio e vini saranno le eccellenze della tavola, la Puglia vanta centinaia di cantine con diversi vini Doc e IGT e frantoi con olio extravergine di oliva DOP, esportate in tutto il mondo. Quattro serate con spettacoli culinari, arricchite da percorsi enogastronomici espositivi e degustativi, organizzate

In tutte le sedi italiane

dall’associazione Scopri la Puglia con l’agenzia di comunicazione LMCommunication in collaborazione con il Comune di Fasano (Br), con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Bari e Brindisi, Expo2015, Federalberghi Bari-Bat, Federazione Italiana Cuochi Sez. Puglia. “Tipicamente in Fasano” promuove in modo innovativo la tradizione, riuscendo a dare riconoscibilità anche oltre confine alle tipicità pugliesi.

Giornata Ikea per promuovere il biologico

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kea e Icea uniti nel nome del biologico e dei suoi valori. Si è celebrata anche quest’anno la giornata promozionale, organizzata dal colosso svedese e dall’Istituto Certificazione Etica e Ambientale, in tutti i negozi italiani Ikea (Genova, Torino Collegno, Milano Corsico, Milano Carugate, Milano S.Giuliano, Brescia, Padova, Gorizia Villesse, Parma, Bologna Casalecchio, Rimini, Firenze Sesto Fiorentino, Ancona Camerano, Chieti, Roma Anagnina, Roma Porta di Roma, Napoli Afragola, Salerno Baronissi, Bari e Catania). Un Info-Point è stato collocato all’in-

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gresso dell’area ristorante, composto da un angolo degustazioni e un angolo bimbi, con gadget il gioco degli origami “HappyBioFattoria”, da ritagliare e costruire, in omaggio alle casse delle zone food a chi ha acquistato un menù bimbi bio, e disponibile nelle aree Smalland dei negozi. Quanto alle degustazioni, sono stati offerti trancetti di focaccia e pizza, trancetti di pane con marmellate, tè, succhi e bibite certificati bio. Nell’occasione sono stati previsti due menù italiani bio a prezzo scontato, uno nei ristoranti e uno nei bar. Inoltre, nei negozi di Parma, Roma Anagnina e Bari è stato allestito un

mercatino di produttori biologici certificati.

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Ucima e Cibus Tec per dar vita a Food Pack

Food Processing e Packaging, la fiera

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n importante accordo strategico per promuovere il Made in Italy delle tecnologie di processo e confezionamento alimentare e delle bevande e per dar vita alla fiera di settore più completa a livello internazionale. Sono questi gli obiettivi dell’accordo siglato tra Ucima, (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), l’associazione imprenditoriale che rappresenta i costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio, e Fiere di Parma, importante quartiere fieristico italiano specializzato in manifestazioni per l’industria alimentare. L’accordo si concretizza nella realizzazione di una nuova manifestazione, Food Pack, dedicata al confezionamento alimentare e delle bevande che, a partire dalla prossima edizione, in calendario dal 28 al 31 ottobre 2014, affiancherà Cibus Tec. Cibus Tec e Food Pack si candidano pertanto a diventare già nel 2014 la mani-

di Rocco Resta

festazione più importante al mondo per le tecnologie Made in Italy destinate al food e beverage. La Joint Venture sta valutando un ulteriore accordo con Fiera di Colonia, organizzatori di Anuga FoodTec, per condividere progetti di sviluppo internazionale sia per i due storici appuntamenti di Parma e Colonia sia per nuove iniziative overseas (Brasile, India, ecc.). Cibus Tec e Food Pack 2014 si articoleranno nei seguenti settori espositivi: tecnologie di trasformazione del prodotto alimen-

tare (prevalentemente rivolte ai settori frutta e verdura, latte e derivati, carne e salumi, prodotti ittici, piatti pronti, 4a 5 a e 6 a gamma, prodotti da forno e derivati dai cereali, prodotti dolciari, prodotti surgelati, liquidi e semi-liquidi alimentari), tecnologie e soluzioni di confezionamento, imballaggio, codifica, marcatura, etichettatura, fine linea, movimentazione, stoccaggio, tracciabilità, logistica e tecnologie ambientali, soluzioni per la sicurezza alimentare, automazione, controllo dei processi ed ingredienti.

Tema della nuova edizione: “ecosostenibilità e risparmio idrico”

“Brescia Città Giardino” con Fiorinsieme

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al 13 al 22 Settembre in Piazza Paolo VI, la Piazza del Duomo di Brescia torna Fiorinsieme, l’evento green ideato e progettato da Associazione Florovivaisti Bresciani in collaborazione con il Comune di Brescia che nel corso delle precedenti edizioni ha attirato migliaia di visitatori. Fiorinsieme è un grande spazio verde di 1200 metri quadrati realizzato in una location insolita come Piazza Paolo VI, una delle piazze più belle d’Italia. L’edizione 2013 affronterà il tema della sostenibilità ambientale con alcune aree verdi incentrate sull’utilizzo di essenze vegetali a bassa manutenzione e consumo idrico e soluzioni realizzative per un impatto minimo sull’ambiente. Tra le aree tematiche che verranno realizzate figurano un esempio di verde pensile, un giardino “secco” e un giar-

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dino feng shui. Con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e gli addetti ai lavori, il progetto di quest’anno prevede, nel lato sud della piazza, esempi visibili di scempio del verde (alberature capitozzate), a testimonianza del fatto che troppo spesso nelle nostre città ci troviamo di fronte a vere e proprie violenze su piante e alberi, con potature che possiamo senza alcuna esagerazione definire “selvagge”, interventi inutili e spesso lesivi che hanno come uniche conseguenze danni ecologici e di impatto ambientali. “Fiorinsieme è un ambizioso progetto alla sua sesta edizione - afferma Nada Forbici, presidente dell’Associazione Florovivaisti Bresciani - e che ogni anno si rinnova con una nuova tematica. Quest’anno il messaggio è chiaro e forte: la corretta gestione del verde sia pubblico che privato, porta ad un risparmio di tem-

po e risorse economiche, evitando di arrecare danni all’ambiente. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare cittadini e opinione pubblica riguardo gli aspetti legati alla cattiva gestione del verde pubblico e privato. La nuova area “il verde violentato” all’interno di Fiorinsieme non è soltanto una provocazione, aiuta a far capire meglio cosa si rischia quando il verde è gestito male o da persone non qualificate”. Per dieci giorni, dal 13 al 22 Settembre, il verde si prende il centro storico con un’esplosione di piante e fiori protagonisti soprattutto nei week-end, quando una decina di espositori provenienti dalla nostra provincia esporranno le loro principali produzioni: piante grasse, orchidee, piantine di lavanda, stagionali, annuali, perenni e molto altro trasformeranno Brescia nella capitale del verde.

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Assestamento di bilancio della Regione Puglia – Il commento di Coldiretti Puglia

“Gravissimo sottrarre risorse all’agricoltura”

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on posso che esprimere l’assoluto disappunto di Coldiretti Puglia verso le misure di assestamento del Bilancio Regionale 2013 che di fatto rappresentano un pericoloso quanto inaccettabile ‘rastrellamento’ di risorse destinate all’agricoltura, all’agroalimentare e agli Enti che svolgono attività e servizi strumentali a favore del settore primario. Auspico che tutto il Consiglio regionale e soprattutto il Presidente Vendola e l’Assessore alle Risorse Agroalimentari Nardoni sappiano ricondurre nell’alveo della correttezza un provvedimento che, così com’è, penalizza fortemente il settore agricolo pugliese”. Duro il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, verso i contenuti Disegno di Legge “Assestamento e prima variazione al Bilancio di Previsione 2013”, in discussione presso la I^ Commissione consiliare ‘Programmazione e Bilancio’ della Regione Puglia. Nel dettaglio, la drastica riduzione di fondi riguarda: la concessione di contributi ai Centri di Assistenza Agricola in regime di convenzione per la realizzazione delle attività connesse alla realizzazione del PSR 2007/2013, soprattutto nel momento in cui la Regione Puglia, tra le primissime in Italia, si è dotata della norma sui cosiddetti “Super-CAA”; il contributo sulle spese di estirpazione e distruzione delle piante infette a seguito di ingiunzione di abbattimento; lo smaltimento delle carcasse nel settore zootecnico; i trasferimenti di parte corrente in favore dei Consorzi di Difesa; i contributi per gli interventi di manutenzione ordinaria e di somma urgenza realizzati dai Consorzi di Bonifica; il servizio manutenzione del sistema informatico UMA e le collaborazioni nel campo dell’assistenza agli Utenti Macchine Agricole. “A queste voci, aggiungiamo sommariamente altre “minori spese”, cioè il rastrellamento di denaro dai capitoli che riguardano l’Agenzia Nazionale

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di Antonio Resta

per la Sicurezza Alimentare – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - la valorizzazione dei prodotti tipici della Puglia e delle produzioni agroalimentari di qualità, le risorse per il marchio “Prodotti di Puglia”, gli interventi in favore dei produttori della pesca e dell’acquacoltura, per non parlare delle minori risorse per l’attuazione delle politiche giovanili. Rileviamo che le suddette voci di spesa, al momento dell’audizione di dicembre scorso sul Bilancio di Previsione 2013, avevano rappresentato una ventata di novità nel Bilancio della Puglia – ricorda ancora il Direttore De Concilio - orientando la spesa regionale, in modo lungimirante, verso il comparto agricolo ed agroalimentare, come mai avvenuto prima, ciò in considerazione delle potenzialità, peraltro in parte espresse, in termini di valore aggiunto e livelli occupazionali”. La Coldiretti Puglia precisa, ancora, che, a seguito delle modifiche normative intervenute nell’ultimo decennio in materia di Consorzi Fidi, l’art, 7 del d.d.l. sull’assestamento del bilancio di previsione per l’anno 2013, va emendato come segue: dopo le parole “sono assegnati agli stessi soggetti” inserire il periodo “ nonché, con at-

Il Presidente Coldiretti Puglia Gianni Cantele

tribuzione di preferenza sui primi, ai confidi operanti in agricoltura iscritti ai sensi dell’art. 107 T.U.B. e aventi almeno il 51% delle imprese socie costituito da imprese agricole ex art 2135 C.C”.…. Il parere di Coldiretti Puglia, quindi, è assolutamente negativo verso le misure di assestamento del Bilancio Regionale 2013 e vale la pena di sottolineare come alcune rilevanti “minori spese” riguardino spesso i servizi e le attività che i dipendenti di Enti privati – CAA, Consorzi di Difesa e Consorzi di Bonifica – hanno svolto e continuano a svolgere per la Pubblica Amministrazione, con il rischio di non vedere riconosciuto il proprio lavoro.

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Progetto Sportivo con la New Volley Gioia

Essere leader nello sport per elevare la Puglia nel mondo

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IOIA DEL COLLE - L’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo” ha lo scopo di promuove iniziative sia in Puglia che in altre regioni nonché in Paesi dove forte è la presenza di comunità di pugliesi, dirette a favorire lo sviluppo e il consolidamento dei rapporti e degli scambi sociali, economici, commerciali, e culturali fra tutti i pugliesi presenti in ogni parte del mondo e la terra di origine. Questo è un obiettivo che si sposa bene con i valori che lo sport mette in campo per instaurare relazioni, regalare emozioni e migliorare il tenore di vita di ognuno di noi. Ed è per questo che l’Associazione intende avviare una stretta collaborazione con il mondo dello sport con la convinzione che in questo modo si possa avviare una importante e fondamentale crescita del territorio in termini economici, culturali e sportivi. Considerando che questo progetto è iniziato nella scorsa stagione in partnership con l’ASD New Volley Gioia la quale è stata targata “Youngapulians. net” (il social network dei Giovani Pugliesi nel Mondo) e avendo ottenuto ottimi risultati sia dal punto di vista agonistico (vittoria del campionato) che dal punto di vista dell’immagine, si intende, in primo luogo, riconfermare la collaborazione con essa lasciando aperte possibilità di collaborazione ad altre realtà sportive del territorio. La “New Volley Gioia” sposa in pieno il progetto dell’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo” che è quello di riportare nella terra nativa atlete pugliesi (o aventi origini pugliesi) che si sono messe in luce a livello nazionale e internazionale per contribuire al raggiungimento di risultati sportivi importanti. Tutto questo in pieno accordo con la “mission” dell’Ass. Intern. “Pugliesi nel Mondo” che include la promozione e lo sviluppo del patrimonio linguistico e culturale di ogni comune pugliese, favorendo in particolare il gemellaggio fra enti locali, istituzioni scolastiche e associazioni sportive dei Paesi che tradizionalmente ospitano comunità pugliesi, con particolare atN°15 - 1 settembre 2013

tenzione rivolta ai giovani. Affinchè questo ambizioso progetto diventi una straordinaria realtà per i pugliesi, invitiamo aziende, imprese, enti pubblici, associazioni di ogni tipo, cittadini privati, nonché corregionali che vivono in qualsiasi parte del mondo e che hanno a cuore la crescita e lo sviluppo della loro terra d’origine, ad essere protagonisti di questa iniziativa. Per partecipare a questo progetto bisogna aderire a una delle seguenti proposte: a) acquisire una o più quote sociali della A.S.D. New Volley Gioia; b) diventare sponsor della A.S.D. New Volley Gioia nelle varie proposte. Tutti coloro che diventano parte attiva della società sportiva della “New Volley Gioia”, avranno diritto, gratuitamente,

alla tessera di socio dell’Ass. Intern. “Pugliesi nel Mondo” oltre alla card che assicura promozioni e agevolazioni varie con validità sia in Italia che in altri Paesi. Inoltre le aziende e/o imprese che aderiscono a questa iniziativa avranno priorità nell’ affiancare la propria immagine nelle varie iniziative promosse dall’ Ass. Intern. “Pugliesi nel Mondo”. Per aderire e/o per ulteriori informazioni, scrivere ai seguenti indirizzi email: info@newvolleygioia.it –presidente@puglianelmondo.com – telefonare ai seguenti nn.: 0803433383 - 3316206059 oppure per posta a: Associazione Internazionale ”Pugliesi nel Mondo” Via Carlo Sforza 2/D -70023 Gioia del Colle (BA) ITALIA . Le ragazze della New Volley Gioia

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