FOGLIE n. 16/2014

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 16 • 15 Settembre 2014

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L’embargo russo cambia la mappa delle destinazioni per l’ortofrutta:

nuovi mercati cercasi

agricoltura Russia, i commenti delle organizzazioni di categoria Emergenza Xylella, le ultime

AGROALIMENTARE Decreto Competitività, i punti fondamentali

eventi Fdl Agrimed 2014 dal 13 al 21 settembre




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MondoFrutta

Quali possibili destinazioni alternative 15 SeTTEMBRE 2014 - n. 16 - Anno 9

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Nica Ruospo, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Annamaria Fanelli Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

per l’Italia dopo il bando russo?

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embargo russo imposto recentemente porta a riflettere su quella che potrebbe essere una nuova mappa delle destinazioni per le produzioni ortofrutticole italiane. La Russia ha assorbito, mediamente in questi anni, circa il 3% dell’export ortofrutticolo italiano. Per fare questa valutazione in modo attendibile è inoltre necessario tenere presente che molto spesso il prodotto italiano destinato alla Russia viene triangolato dalla Lituania e successivamente esportato in Russia. La quota destinata a questo Paese sale quindi presumibilmente attorno al 4% del totale. In termini di valore, le esportazioni italiane di ortofrutta mediamente rappresentano oltre 80 milioni di euro all’anno. Per valutare inoltre i riscontri negativi dell’embargo sulla commercializzazione delle produzioni italiane, è necessario considerare le esportazioni verso il mercato russo da parte dei nostri principali Paesi competitori, che non potendo anch’essi accedere a questo mercato, molto probabilmente riverseranno parte delle loro produzioni su altre destinazioni, prima meno penetrate, con la probabile conseguenza di un eccesso di offerta. L’importanza del mercato russo diviene significativa soprattutto per alcune specie frutticole. Negli ultimi sette anni i principali prodotti esportati in Russia sono stati mele, uva da tavola, kiwi, pesche e nettarine, pere e susine. Per quanto riguarda prodotti come pesche e nettarine, susine e uva da tavola,

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

chiaramente le opportunità di esportazione sono ridotte verso paesi più prossimi all’Italia. Si rimane quindi nell’area nordafricana e mediorientale, ma in questo caso sarà necessario cercare di valorizzare il prodotto nelle aree più tradizionali, come il Nord Europa. Infine, per creare nuove opportunità di export sono da tenere costantemente monitorati paesi come Vietnam ed Indonesia che potrebbero permettere nel giro di un breve periodo di iniziare ad esportare i nostri prodotti in due mercati che assieme contano 350 milioni di persone. COLDIRETTI: AIUTI UE PER SANZIONI RUSSIA INSUFFICENTI - I 125 milioni complessivamente stanziati dalla Commissione per tutta l’Unione Europea a seguito del blocco delle importazioni in Russia di alcune categorie di prodotti alimentari non sono sufficienti a fronte dei danni diretti e indiretti che si stanno verificando. E’ quanto ha affermato il vicepresidente della Coldiretti Mauro Tonello alla riunione operativa sul settore ortofrutticolo convocata dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina dopo le ritorsioni decise da Vladimir Putin . Dall’intervento restano esclusi alcuni prodotti ortofrutticoli (compresi solo pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, piccoli frutti, uva da tavola e kiwi) ma anche prodotti diversi dall’ortofrutta ma comunque colpiti dal blocco come carni, pesce, latte e derivati. ( A pg 23 su “embargo russo” le posizioni delle altre organizzazione agricole).

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Sommario AGRICOLTURA

8 Cia Puglia - Emergenza Xylella

Buono il piano di interventi ma non basta

agroalimentare

9 Decreto Competitività

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Un bene per l’agrolimentare di Puglia? CiboAcculturarsi e erbe aromatiche Tappa a Castellana Grotte Embargo Russia summit al Mipaaf Commenti di Fruitimprese,Agrinsieme, Copagri a Foggia è calamità Maltempo: perso 30% pomodoro il fico: il frutto perfetto Presentazione del libro

fiere

13 Il bio pugliese di scena al Sana

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Organizzato da BiolItalia e CIBi fiera del levante -agrimed 2104 In Fiera l’eccellenza delle regioni italiane La Fontana tra piante e fiori Quando le sinergie funzionano Riscriviamo la storia del territorio Ambrosi – Presidente Unioncamere Puglia In Fiera la FC Bari 1908 Tutto quello che i tifosi vogliono sapere

mondo frutta

5 l’Italia dopo il bando russo

Quali possibili destinazioni alternative

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N°12 - 1 luglio 2014

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Emergenza Xylella

Cia Puglia: “Buono il piano di interventi ma non basta”

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a Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Puglia apprezza il piano di interventi concordato tra la Regione Puglia e il Ministero delle Politiche Agricole per far fronte alla emergenza Xylella nel Salento, ma non può non ribadire come sulla questione bisogna far presto senza perdere altro tempo, attuando anche tutte le iniziative utili e necessarie a salvaguardare dalla infezione non solo la restante parte del territorio della provincia di Lecce (come già in programma) ma anche le province di Brindisi e Taranto e in generale tutta la Puglia, individuando e destinando anche risorse economiche per integrare il reddito degli olivicoltori. Prendiamo atto che alcune delle nostre richieste avanzate alla Regione Puglia nei giorni scorsi - relativamente alla non eradicazione degli ulivi, che rappresentano un patrimonio dal valore inestimabile, e all’impiego di prodotti fitosanitari per combattere i vettori tenendo conto dell’impatto sanitario per salvaguardare sia la salute pubblica che l’ambiente, del quale gli ulivi salentini, molti dei quali secolari, ne sono parte integrante - sono state tenute in considerazione. Ora, però, non si può perdere un minuto di più. L’esperienza vissuta sulla pelle degli olivicoltori salentini insegna: a distanza di pochi mesi i solitari focolai di Xylella individuati a ottobre 2013 hanno purtroppo interessato buona parte della provincia di Lecce. È necessario, dunque, accelerare nella attuazione del piano di interventi concordato, velocizzando il rilascio dei pareri del Ministero della Salute e dell’Ambiente circa l’impiego dei prodotti fitosanitari nella cosiddetta “zona cuscinetto” a ridosso della “zona infetta” dando così seguito alla abbattimento del maggior numero di vettori, e istituendo il comitato scientifico a supporto del servizio fitosanitario nazionale e dell’osservatorio fitosanitario regionale, che fino ad oggi hanno svolto un importante lavoro che ora va

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di Rocco Resta

ulteriormente portato avanti per evitare che la Xylella invada il resto del territorio pugliese. Inoltre non bisogna arretrare sulla istituzione di un cosiddetto “cordone sanitario” a cavallo tra la provincia di Lecce e le province di Brindisi e Taranto, ipotizzato inizialmente ma la cui costituzione potrebbe subire una battuta d’arresto in quanto necessiterebbero ulteriori provvedimenti nazionali e comunitari per il cui rilascio serve del tempo. Non possiamo non sottolineare come il “cordone sanitario” tra la provincia di Lecce e quelle di Brindisi e Taranto permetterebbe di garantire ulteriormente la non propagazione del batterio al resto del territorio pugliese, senza dimenticare che, così come accertato dalla comunità scientifica, la Xylella attacca non solo l’olivo ma anche altre specie ampiamente presenti in altre province

della Puglia, quali il mandorlo e il ciliegio, oltre a specie ornamentali. La Cia Puglia chiede, dunque, alla Regione Puglia e al Ministero delle Politiche Agricole di non abbassare di un secondo la guardia individuando, inoltre, risorse economiche per far fronte a questa emergenza, per risarcire i danni subiti dal comparto agricolo e misure a sostegno della integrazione del reddito degli olivicoltori e misure che mirino alla implementazione negli uliveti delle pratiche agronomiche, colturali e di manutenzione, proprio al fine di evitare il proliferare dei vettori e dunque delle infezioni di Xylella. È necessario inoltre far presto relativamente al varo di un decreto che sancisca lo stato di emergenza e che permetta anche l’abbattimento dei contributi previdenziali per le imprese agricole danneggiate. www.foglie.tv


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I punti fondamentali

Decreto Competitività, un bene per l’agrolimentare di Puglia? di Nicola Trisolini

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l nuovo Decreto competitività, convertito in legge l’undici agosto, prevede varie misure positive. Per noi pugliesi, forse, il pezzo più importante è quello sullo sviluppo dell’agroalimentare. E’ previsto che due o più aziende agricole, se stipulano un contratto di rete, possono svolgere in forma associata le coltivazioni e la trasformazione dei prodotti agricoli, ed i partecipanti alla rete, quando cedono la propria quota di prodotti ottenuti in forma associata, possono applicare il regime speciale Iva e rientrare nel reddito agrario ai fini delle imposte dirette (molto più conveniente). Le reti di impresa agricole vengono incentivate anche con un credito di imposta nella misura del 40% delle spese sostenute per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie e per la realizzazione di cooperative di filiera. Lo scopo è quello

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del raggiungimento di un miglioramento tecnologico delle strutture e per la creazione di nuovi prodotti. Il credito non potrà superare l’importo di 400mila euro. Un secondo credito di imposta è previsto per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al commercio elettronico

(vale anche per i prodotti della pesca e dell’acquacoltura). Il credito d’imposta è pari al 40% delle spese per nuovi investimenti sostenuti per incentivare il commercio elettronico, fino al limite di spesa di 50.000 euro. Tutti tali crediti possono esser usufruiti negli anni 2014, 2015 e 2016 e spettano sia alle imprese agricole che alle piccole e medie imprese agroalimentari. Ancora, è previsto che le imprese agricole che si costituiscono in contratto di rete, acquisiscono priorita’ nell’accesso ai finanziamenti previsti dalle misure dei programmi di sviluppo rurale regionali e nazionali, relativi alla programmazione 2014-2020. Come si vede, il Decreto svolge anche una funzione ”educativa” per le nostre aziende. Infatti, incentivando concretamente i contratti di rete e l’ecommerce dei prodotti, indica una via per il salto di qualità che questo settore in Puglia può e deve fare.

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Focus sulle erbe aromatiche con menù tematico finale

Tappa a Castellana Grotte di CiboAcculturarsi

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ASTELLANA GROTTE CiboAcculturarsi continua nella sua mission di educazione alimentare. Il 23 agosto per il 10° appuntamento si è scelto Castellana Grotte e in particolare la Società Agricola Apuliense di dell’Erba-Colucci per parlare di “erbe aromatiche” e gustare piatti sfiziosi a tema, preparati con cura dalla chef Thea Colucci. Ad introdurre la serata è stato il prof. Pasquale Montemurro (ideatore del circolo culturale) che ha ricordato gli scopi di CiboAcculturarsi, ribadendo il nesso tra coltura e cultura:”Poiché i due termini hanno la stessa matrice e derivano dal verbo colere, coltivare, noi proponiamo un approccio olistico del cibo. Di ciascun alimento vengono evidenziati gli aspetti produttivi, nutrizionali, salutistici, gastronomici, ma anche i riferimenti in ambito culturale, quindi in letteratura, nelle arti figurative e nelle tradizioni”. Ha proseguito il dott. Giuseppe Bra-

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di Paola Dileo

mato dell’azienda erboristica “Specchiasol”, a lui il compito di spiegare l’uso delle erbe aromatiche dalle origini ai giorni nostri. “L’utilizzo di erbe officinali per la cura di malattie o per il benessere generale è una pratica comune a tutte le culture e le popolazioni sin dalla Preistoria. Un tempo conosciute come droghe vegetali perché impiegate essiccate. I principi attivi o funzionali possono essere ricavati da foglie, fusti, fiori, frutti, semi, cortecce, radici e in alcuni casi dall’intera pianta”. In un passato remoto le piante venivano reperite in natura, allo stato spontaneo. Poi nel Medio Evo i complessi monastici iniziarono a dotarsi di “orti dei semplici”, di erbe medicinali a corredo delle infermerie e prime farmacie. In tempi moderni nelle Università furono allestiti gli “orti botanici” più estesi rispetto ai primi e più ricchi dal punto di vista varietale. Ma è a partire dall’800 che sì individuano e si isolano i principi attivi dall’azione terapeutica.

Di qui il passaggio ad una vera e propria industria chimica farmaceutica in cui si giunge alla formula di preparati medicinali di origine vegetale, un mix di sostanze attive anche detto fitocomplesso. Sicuramente ancora oggi la maggiore produzione di erbe officinali avviene nei paesi orientali. Si tratta però di partite scarsamente omogenee, dai livelli igienico-sanitari bassi e a prezzi appetibili.”Quello dell’approvvigionamento di materia prima di qualità è senz’altro uno dei problemi dell’industria fitoterapica, ha commentato Bramato”. A seguire un breve excursus sulle formule fitoterapiche dalle tisane, infusi, estratti, alle tinture madri e ai macerati glicerati. Come sempre la dott.ssa Laura dell’Erba con grande competenza ha relazionato sulle proprietà nutrizionali e salutistiche delle erbe aromatiche, confermando in prima battuta, i molteplici impieghi sia in medicina che in cucina “tra l’altro conferiscono sapore ai cibi e possono

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limitare l’uso di sale, causa di ritenzione idrica, e di condimenti grassi, inoltre facilitano la digestione e il buon odore agevola il processo di sazietà”. La maggior parte delle erbe aromatiche sono una straordinaria riserva di antiossidanti in grado di neutralizzare i radicali liberi e aumentare le difese immunitarie. Tra questi versatili doni della natura un’attenzione particolare è stata riservata a menta, origano, rosmarino e peperoncino. Della menta sono state evidenziate le proprietà calmanti, digestive, espettoranti, già note a cinesi e giapponesi da tempi immemori. In uso già 2000 anni a. C anche fra gli egizi. É nota come antisettico, vermifugo, balsamico e fluidificante delle mucose, calmante per dermatiti allergiche. La menta è sconsigliata a chi soffre di reflusso gastrico, di ulcera e favismo. Una vera e propria medicina naturale è considerato l’origano, fonte di vitamina C e polifenoli. Contiene carvacrolo, principio attivo dagli efficaci effetti antiproliferativi delle cellule leucemiche e di altri tumori (in particolare quello della prostata). Non solo, è antibiotico, antiinfiammatorio, antisettico e analgesico naturale. L’infuso

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Il Prof. Pasquale Montemurro dell’Università di Bari e la Dot.ssa Laura Dell’Erba

a base di foglie d’origano dopo i pasti migliora il microcircolo venoso e linfatico, ha suggerito la dott.ssa dell’Erba. Un concentrato di vitamina C e di alcaloidi dall’azione antiossidante è il peperoncino. Ha effetti antimicrobici, antibatterici e antifermentativi. È un vasodilatatore, favorisce il sonno notturno , brucia i grassi e induce il senso di sazietà. Notevoli i benefici apportati anche dal rosmarino, erba dell’anno in uno studio statunitense del 2000. Usato per le sue proprietà analgesiche, antisettiche, antidepressive, antivirali, espettoranti, e disinfettanti. La serata di CiboAcculturarsi come da prassi si è

conclusa con la degustazione di piatti a tema. La chef della casa Thea Colucci ha preparato per l’antipasto polpettine alle erbe aromatiche, formaggi con mostarda di cipolla, focaccia al rosmarino e origano. Altrettanto sfiziosi i primi e i secondi piatti: trofiette con pesto di pomodorini e salmone al timo; risotto alle erbe aromatiche con mantecatura allo zafferano e pancetta croccante; coniglio ripieno alle erbe aromatiche e patate arrosto profumate. Immancabile il dessert aromatico: un semifreddo al basilico con cioccolato in crosta e menta caramellata.

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Organizzato da BiolItalia e CIBi, col sostegno della Regione Puglia

Il bio pugliese di scena al Sana di Nica Ruospo

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l bio pugliese è andato in scena al Sana, il salone del naturale organizzato dal 6 al 9 settembre scorsi presso Bologna Fiere. Una presenza gestita dal CIBi - Consorzio Italiano per il Biologico e dall’associazione BiolItalia, nei 230 mq occupati al Pad 31 con un doppio canale promozionale. Da un lato le attività di BiolItalia, con un’area collettiva per sedici aziende bio e promozione - anche tramite degustazioni di piatti biologici - del marchio “Buono e Bio” legato alle produzioni ecosostenibili aderenti al sistema “Prodotti di Qualità - Puglia” (iniziativa finanziata dalla Misura 133 “Attività di informazione e promozione” nell’ambito dell’Asse I - Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale - del Psr Regione Puglia 20076 - 2013 Fondo Feasr). Dall’altro, le attività del CIBi, che ha organizzato una mission formativa con incontri tematici per un gruppo di trenta imprenditori e tecnici pugliesi, grazie al sostegno della Regione Puglia, Area Politiche per lo Sviluppo Rurale - Servizio alimentazione. L’iniziativa chiamata “Filo Diretto”, ha previsto una visita guidata aziendale alla cooperativa pesarese di produzione

e vendita “Gino Girolomoni” (cereali, pasta, legumi e altri prodotti) - e incontri mirati alle nuove opportunità di mercato del settore biologico, in particolare incrociando le esigenze dei maggiori player di mercato (distributori e produttori a marchio) con la qualità offerta direttamente dai produttori agricoli, anche associati. Nell’area Biolitalia-CIBi, si sono sus-

seguiti nella qattro giorni un incontro preliminare su marketing, fiere e mercato; i tre incontri Filo Diretto (con produttori, trasformatori, tecnici controllori e operatori della distribuzione) rispettivamente su cereali e legumi, su olio extravergine di oliva, mandorle e latticini e quello della giornata conclusiva dedicato a pomodoro e fair trade locale.

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click

Il meglio deve ancora venire Prodotti Agroalimentari di Puglia

Itineramurgia Nordik walking a Murà

Controllo della peronospora Con Vitene Triplo R e Lieto

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F Agrimed 2104 presenta in Fiera l’eccellenza delle regioni italiane iere

“Coltiviamo l’innovazione”

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uattromila metri quadri di esposizione, quasi cento ore di apertura al pubblico durante la Campionaria barese, con decine di appuntamenti dedicati alle eccellenze pugliesi. Questi i numeri di Agrimed 2014, il Salone dell’Agroalimentare in programma dal 13 al 21 settembre nell’ambito della 78esima edizione della Fiera del Levante. “Ogni anno l’appuntamento del Salone Agroalimentare, che coincide con la Fiera del sud per antonomasia – dichiara l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni – anticipa e focalizza i temi che riguarderanno gli assi strategici di sviluppo del mondo dell’agricoltura, del mare e delle foreste. Quest’anno segniamo l’edizione 2014 con parole chiave come innovazione, ricerca e studio, perché quello che la nuova Politica Agricola Comune e le tendenze di mercato invitano a realizzare hanno molto a che fare con il grado di emancipazione di questi settori in termini di modernizzazione. Sfida che nel prossimo PSR pugliese richiamiamo espressamente e che saprà trasformarsi non solo in nuove opportunità di crescita di un comparto in grande espansione, ma anche in integrazione al reddito, benessere ed eco-sostenibilità”. “Coltiviamo l’innovazione”, questo il pay-off di Agrimed 2014, che diventa così il luogo privilegiato per un confronto istituzionale e scientifico su tematiche centrali nel futuro dell’agroalimentare pugliese: dai “Prodotti di Qualità a Marchio Puglia”, l’innovativo sistema di certificazione pugliese, alle nuove opportunità dei programmi di cooperazione transnazionale; dall’innovazione delle filiere agli sbocchi occupazionali possibili, fino alle best practices di altri Paesi, per i quali gli Enti di Ricerca pugliesi costituiscono

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La conferenza stampa di presentazione della 78esima edizione della Fiera del Levante

un importante centro di coordinamento. In uno spazio ideato per essere didatticamente fruibile, Agrimed 2014 dedica particolare attenzione ai prodotti cardine dell’agroalimentare pugliese: olio e vino, in particolare i rosati, e le ultime tendenze costituite dai micro birrifici. Un’altra area tematica sarà riservata alle attività laboratoriali delle Masserie Didattiche e ai settori delle foreste e della pesca. Infine la vetrina delle aziende rappresentative delle filiere e delle eccellenze pugliesi, oltre alla superficie dedicata all’inte-

grazione tra il settore agricolo e gli altri settori, in particolare il sociale e il no profit. Ad Agrimed 2014 saranno ospitati public talks e workshops, con esperti di tematiche importanti dell’agroalimentare pugliese e italiano, oggetto di attività innovative nei settori più rappresentativi (carne, pesce, cucina bio-vegana, prodotti tipici delle nostre masserie, progetti transnazionali). A seguire degustazioni a base di prodotti pugliesi strettamente legati ai temi affrontati e laboratori didattici per le scolaresche in visita.

Fiera del Levante - Quando le sinergie funzionano

La Fontana Monumentale tra piante e fiori

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arà uno spettacolo meraviglioso quello della Fontana Monumentale della Fiera del Levante allestita con piante e fiori, in occasione della 78° edizione della Campionaria, da una decina di produttori floricoli del Nord Barese. L’iniziativa è del Mercato dei Fiori, grazie ai buoni auspici del Sindaco del Comune di Terlizzi, Nicola Gemmato ed all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. Inoltre, saranno oltre quaranta gli espositori diretti, ma molte di più le aziende rappre-

sentate, che parteciperanno alla Campionaria nel padiglione 126. “Mercato de’ Fiori”, il nome della mostra. “Quest’anno, la Fontana sarà resa ancora più bella, perché tra zampilli e scrosci d’acqua faranno capolino i nostri fiori –dichiara l’assessore alla floricoltura del Comune di Terlizzi, Raffaele Cataldi unitamente a Filippo Caputo, direttore del Mercato dei Fiori del Comune di Terlizzi - un omaggio della Puglia alla sua Fiera, un atto d’amore in un tripudio di colori”. www.foglie.tv


78esima Fiera del Levante

Ambrosi “Riscriviamo la storia del territorio”

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i-scrivere il futuro. La 78esima edizione della Fiera del Levante è la riscrittura, in progressione, della storia di un territorio, vocata per tradizione e abilità a un rapporto privilegiato con la natura, dalla terra al mare. Natura da portare in tavola, grazie ad un’industria di trasformazione attenta alla qualità, alla tradizione artigianale e all’accoglienza turistica. Pertanto “ben venga” una campionaria di settembre che abbia per core-business quanto di meglio sappiamo fare nell’agroalimentare, valorizzando le nostre piccole e medie imprese. Il cibo da bisogno primario ad espressione-esibizione artistica è oramai protagonista del quotidiano. Un nuovo mercato in cui le nostre eccellenze eno-agro-alimentari hanno trovato

Alessandro Ambrosi – Presidente Unioncamere Puglia

spazi di visibilità importanti. E tanto altro possono averne. Pertanto Camera di Commercio di Bari e Unioncamere Puglia hanno voluto sostenere la massiccia presenza in Fiera di aziende locali, dai produttori ai distributori, per giungere al consumatore finale in modo più equilibrato, senza distorsio-

ni in un momento difficile per tutti, in cui c’è bisogno sì di vendere, ma anche di rispettare regole e ruoli. Un’economia sostenibile quindi, eticamente sostenibile oltre che naturalmente sostenibile. Non a caso alla pesca sostenibile - affinché ad essere responsabilizzati siano prima di tutti i consumatori - e all’economia della pesca, nelle sue varie declinazioni, dall’alimentare al turismo, dedichiamo il padiglione di Unioncamere Puglia, in collaborazione con le associazioni di settore. Non manca l’attenzione al nuovo, alle idee dei giovani, alla loro creatività. Ma anche alle attrazioni, al divertimento, perché la Fiera è stata e deve essere, ancora, pure questo, un luogo in cui ci si trattiene ed intrattiene con le proprie famiglie per un po’ di svago e serenità, come da tradizione.

In Fiera la FC Bari 1908

Tutto quello che i tifosi vogliono sapere su ‘ la Bari’

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ra le novità della 78ma edizione della Campionaria barese, la presenza di uno stand interamente dedicato al Bari. Gianluca Paparesta, patron della FC Bari 1908, ha accolto con entusiasmo l’invito del Presidente della Fiera del Levante, Ugo Patroni Griffi. Dal 13 al 21 settembre, i tifosi potranno visitare lo stand interamente dedicato alla loro squadra del cuore. Uno spazio di 400 metri quadri, ormai denominato la ‘ casa del Bari ‘, nel quale saranno presentati e venduti i primi prodotti ufficiali di merchandising della squadra biancorossa. In tempo reale, i tifosi potranno acquistare la maglia ufficiale e farsi stampare nome e numero del giocatore preferito. Ma nello stand sarà disponibile tutta la linea completa di abbigliamento oltre a

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quella destinata ai bambini: un intero reparto scuola dove sarà possibile acquistare quaderni, diari e penne con il logo ufficiale del Bari. Ma nella ‘ casa del Bari’, durante tutta la Campionaria, sarà un susseguirsi di eventi e manifestazioni: dagli spettacoli di show cooking della ‘Ladisa’, società di ristorazione barese e sponsor della squadra, alla presentazione della ‘ Academy FC Bari 1908 in col-

laborazione con le scuole di calcio juniores di Bari e provincia. E tra le novità in vendita, anche una macchinetta da caffè con i colori del Bari, una iniziativa nata in collaborazione con un’altra azienda partner, la ‘ Saicaf Caffè’. All’interno dello stand, prevista la presenza di desk informativi della ‘ SuisseGas’, main sponsor del Bari, della ‘ Bari Pink’ e della ‘ Bari solidale’. Ogni giorno, allenamenti permettendo, Gianluca Paparesta garantirà la presenza dei giocatori biancorossi all’interno dello stand, un’ulteriore volontà di avvicinare la città ai suoi beniamini. Ed anche quest’anno, tutto lo staff sarà presente alla tradizionale serata “Fieramente Bari”, ideata e condotta dal giornalista, Massimo Longo, durante la quale saranno presentati ai tifosi squadra, staff e dirigenti del nuovo FC Bari 1908.

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A Embargo Russia , il summit al Mipaaf groalimentare

I commenti di Fruitimprese, Agrinsieme, Copagri

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onclusa la riunione operativa tenutasi al Mipaaf per fare il punto sulla situazione del settore ortofrutticolo alla luce dei recenti provvedimenti assunti dall’Unione Europea per sostenere le imprese del comparto a fronte delle diverse difficoltà straordinarie (crisi dei consumi, clima avverso, embargo russo) rilevate in questi mesi: Bruxelles ha annunciato una serie di misure straordinarie prevedendo 125 milioni di euro di aiuti ai produttori di pomodori, carote, cavolfiori, cavoli bianchi, peperoncini, cetrioli, zucchine, mele, pere, uva, bacche e kiwi. “Abbiamo molto apprezzato l’attività di “lobby” tempestivamente attivata dal Ministro – dice il presidente di Fruitimprese Marco Salvi – per gestire al meglio il problema nato dall’embargo russo e la crisi della frutta estiva. La riunione è stata molto costruttiva. Ci auguriamo che le risorse stanziate da Bruxelles rappresentino un primo step, ma sono comunque un buon punto di partenza”. “Siamo molto grati al Ministro dell’Agricoltura Martina e a tutta la struttura ministeriale per aver convocato il tavolo sulla crisi del settore ortofrutticolo e per aver profuso il massimo impegno in queste settimane per cercare di trovare, in stretto contatto con il Commissario Ciolos, con il Parlamento Europeo con i funzionari della DG Agricoltura di Bruxelles, tutte le misure e soluzioni possibili per dare risposte veloci alle difficoltà delle imprese che operano nel comparto ortofrutticolo. Ora che l’esecutivo europeo ha ufficializzato la bozza dell’Atto Delegato relativo alle misure per la crisi della frutta estiva, sarà determinante, se si vogliono rendere realmente efficaci le misure, che Italia, Francia e Spagna si adoperino sin dalle prossime ore per modificare il provvedimento europeo”. Questo il commento di Agrinsieme (il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative

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Agroalimentari). Relativamente agli aiuti che l’Europa intende destinare alle produzioni colpite dall’embargo russo (frutta e verdura, latte e formaggi, salumi), Agrinsieme ha chiesto che rispetto a quanto annunciato dal Commissario Ciolos, venga ampliato l’elenco dei prodotti ortofrutticoli oggetto dell’intervento, con conseguente richiesta all’Europa di aumentare significativamente il budget stanziato

di 125 milioni di euro. “La decisione assunta dalla Commissione Europea è certamente un passo importante del quale non si può che tenere conto, è stato un incontro positivo per tradurre le misure stabilite in benefici efficaci e tempestivi per i produttori ortofrutticoli”, ha detto invece il vicepresidente vicario della Copagri, Alessandro Ranaldi.

Maltempo: perso 30% pomodoro,

a Foggia è calamità

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causa del maltempo degli ultimi giorni nel foggiano “si stima una perdita fino al 30% del raccolto di pomodoro nei campi, dove era gia’ giunto a maturazione in una provincia che e’ leader in Italia nella produzione dell’oro rosso”, sottolinea la Coldiretti sulla base di proprie rilevazione, facendo notare che “la situazione e’ drammatica, con intere aziende allagate e grandine, trombe d’aria e piogge alluvionali che hanno distrutto coltivazioni e vigneti”. “Occorrono misure urgenti, che il mondo bancario venga incontro in un momento cosi’ drammatico

alle esigenze delle imprese e che la Regione si adoperi affinche’ sia dichiarato lo stato di calamita’ naturale”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Foggia Giuseppe De Filippo dopo il gravissimo alluvione che ha colpito il Gargano.

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A Una serata alle Grotte di Castellana dedicata al frutto perfetto: il fico groalimentare

Presentazione del libro scritto da Montemurro, Dell’Erba e Ferrara

di Paola Dileo

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ASTELLANA GROTTE - Tappa obbligata alle Grotte di Castellana per il Festival dell’Enogastronomia Pugliese. Dal 23 al 26 luglio il complesso carsico ha fatto da scena a “Bianca Tipicità in Grotta”. Una tre giorni densa di percorsi enogastronomici, degustazioni di vini in grotta, workshop culturali, intrattenimenti musicali (evento promosso dal Comune di Castellana Grotte, con le “Grotte di Castellana”, l’Associazione “Scopri la Puglia” e LM Communication). Nel ricco programma anche una serata dedicata ad una delle piante più longeve della storia: il fico. Al prof. Pasquale Montemurro (Ordinario di Agronomia Generale all’Università di Bari e ideatore del Circolo Culturale CiboAcculturarsi) il compito di disquisire sull’argomento partendo dalla presentazione del libro “Il fico – L’albero e i suoi frutti nella storia della civiltà tra alimentazione e medicina”. L’opera scritta a 6 mani da Pasquale Montemurro, Laura dell’Erba e Giuseppe Ferrara, Stilo editore, è la prima pubblicazione di CiboAcculturarsi, in formato sia cartaceo che in e book. “Dopo un serie di momenti conviviali – ha premesso il prof. Montemurro – in cui la degustazione si è unita alla conoscenza dei prodotti, alle loro caratteristiche botaniche, nutrizionali, nutraceutiche, senza trascurare i riferimenti all’arte, alla letteratura e alle religioni, ne è scaturito un libro ugualmente da gustare”. La scelta di questo frutto non è casuale se si pensa che il fico è in assoluto una delle piante più antiche della storia, comparso sulla mensa dell’uomo 1000 anni prima dei cereali, forse anche prima della diffusione della vite e dell’ulivo. “Frutto che ha costituito per secoli la base dell’alimentazione in tutte le sponde del Mediterraneo e ben oltre. Le prime civiltà a coltivarlo furono quelle di

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Mesopotamia, Palestina, Egitto, poi a seguire gli Ebrei, i Greci e i Romani”, ha ricordato Montemurro, evidenziando che la sua coltivazione è stata particolarmente intensa fino al 194050 quando la Puglia vantava il primato produttivo con circa un milione di quintali di frutti freschi su una superficie di oltre 30.000 ettari. Negli ultimi anni la superficie coltivata è scesa a soli 300 ettari. Eccezionalmente la comunità di S. Michele Salentino è riuscita a valorizzare questa produzione con il cosiddetto “fico mandorlato”. Qui i produttori si sono associati e hanno generato un presidio Slow food. “Il Comune ha qualificato questo prodotto tipico e con il riconoscimento Slow food e il brand Eatly abbiamo raggiunto i mercati stranieri come Sidney e New York – ha riferito Pierangelo Argentieri responsabile presidio “fico mandorlato”. In pochi anni questa eccellenza gastronomica ha raccolto successi straordinari in tutto il mondo “perché il prodotto tipico deve anche essere sostenibile economicamente e la conquista dei mercati stranieri rappresenta per noi un

grande risultato”, ha aggiunto . Il fico mandorlato per il comune salentino non è solo una risorsa economica ma è anche un attrattore turistico: “Non avendo le grotte – ha rimarcato - abbiamo assunto un prodotto tipico ad elemento distintivo della nostra terra. Si è proceduto a ripopolare il territorio con nuovi impianti attraverso un bando pubblico e abbiamo convinto i giovani ad apprezzare questo prodotto della tradizione”. A seguire il prof. Giuseppe Ferrara ha riferito sulla coltivazione del fico: “In genere produce frutti due volte l’anno, coincidenti con i tempi della mietitura e della vendemmia. Oltre alla varietà bifera (che fruttifica prima i fioroni e poi i fichi) c’è anche quella unifera (solo fichi veri una volta l’anno) e trifera . Per esempio, i fichi invernali o natalini erano già conosciuti ai tempi dei romani, che erano grandi consumatori di questi frutti perché altamente energetici e ideali anche per la dieta dei legionari”. Autori classici come Catone e Plinio il Vecchio ne hanno descritto diverse varietà come i fichi marisci, africani, ercolanesi, sagunwww.foglie.tv


tini, invernali, tellani … “Nei decenni passati – ha ricordato Ferrara – le piante di fico erano seguite con cura perché i loro frutti erano ritenuti fondamentali per l’alimentazione umana, in particolare nella versione secca per l’inverno, erano alla base della dieta di molti e non soli dei contadini. Poi con il boom economico degli anno 60’ e l’introduzione delle colture da reddito, il fico ha perso la sua rilevanza a favore della vite , del ciliegio dolce, e di altri fruttiferi , determinando il cambiamento profondo del paesaggio agrario pugliese”. Sulle eccellenti proprietà nutrizionali e salutistiche del fico si è soffermata la dott.ssa Laura dell’Erba, che ha esordito: “Può essere definito un frutto perfetto in quanto è molto ricco di calcio (ne contiene mille volte di più del latte scremato e di altri frutti), contiene ferro (in quantità superiori ad altri frutti) e molto magnesio; a parità di peso contiene il doppio di potassio della banana (frutto rinomato per l’elevato contenuto di questo minerale). Rispetto ad altri frutti ha anche il più alto tenore di fibra (verdure e noci comprese). È anche ricco di acidi grassi omega-3 e

N°15 - 1 SETTEMBRE 2014

omega-6, ma non acidi grassi saturi. Inoltre i fichi possiedono una gran quantità di polifenoli (da 4 a 50 volte superiore a quella di altri frutti). Tre fichi forniscono da soli circa il doppio della quantità di fenoli presenti in una normale dieta giornaliera. Per l’alto contenuto di zuccheri facilmente assimilabili, i fichi rappresentano una preziosa fonte di energia per l’organismo”. E ancora, contengono “ ficine” enzimi che favoriscono la digestione e sono ricchi di fibre e mucillaggini, soprattutto quelli secchi, con proprietà

lassative. Tra le numerose proprietà terapeutiche si è evidenziato l’uso remoto nella medicina popolare del “decotto di fichi” per il raffreddore, il catarro, la tosse, come antiulcera, come antiflogistico locale e come antiinfiammatorio generale. Studi recenti hanno inoltre dimostrato l’effettiva proprietà anticancro di questo frutto. Proprio per l’elevato contenuto di polifenoli “La Cancer Cure Foundation” ha inserito i fichi nella lista dei 27 alimenti utili a prevenire il cancro.

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