FOGLIE n.18/2012

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

agricoltura Lavoro: Contratti agricoli al palo

N° 18 • 1 5 Ottobre 2012

FALSO D’AUTORE Prodotti Alimentari Sottocosto

AGROALIMENTARE Olivicoltura: continua la battaglia per il Made in Italy Gran Filiera: opportunità per la cerealicoltura del sud eventi EIMA 2012 a Bologna la rassegna internazionale della meccanizzazione www.foglie.tv



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ditoriale

15 ottobre 2012 - n. 18 - Anno 7

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE R

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agricoltura Lavoro: al palo Contratti agricoli rE agroaliMENta inua Olivicoltura: cont per a agli la batt il Made in Italy

FALSO D’AUTORntaEri

Massimo Troisi, in una scena del film Ricomincio da tre

I Sindacati annunciano scioperi

Prodotti Alime sto Sottoco

Contratti Agricoli al palo

Gran Filiera: la opportunità per sud cerealicoltura del EvENti gna EIMA 2012 a Bolo ionale la rassegna internaz ione della meccanizzaz

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di Vito Castellaneta

indacati di categoria ed associazioni di categoria siamo ai ferri corti. Dopo il botta e risposta sui voucher, è ora scontro aperto sul fronte dei rinnovi contrattuali. La trattativa è in piena fase di stallo ed i sindacati a circa un anno dalla scadenza dei contratti (31 dicembre 2011) hanno avviato assemblee ed altre iniziative sul territorio. La vertenza riguarda i contratti provinciali, uno strumento ritenuto indispensabile per recuperare il potere di acquisto dei lavoratori molto provati da crisi ed inflazione. Su 105 tavoli provinciali solo cinque sono stati chiusi e per

questo Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno rotto gli indugi e proclamato scioperi a catena per operai agricoli, della cooperazione, dei Consorzi di bonifica, delle associazioni degli allevatori e dei forestali. Secondo le organizzazioni sindacali Coldiretti, Confagricoltura e Cia tenderebbero a bypassare il 2012: i sindacati non ci stanno e vogliono utilizzare lo strumento contrattuale per recuperare nel biennio l’inflazione. Si tratta di una trattativa molto diversificata sia per territori che per professionalità ma per i sindacati deve comunque partire da aumenti salariali del sei per cento.

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ommario

ECONOMIA 9

BUROCRAZIA E CREDITO Gravi problemi per le imprese di Nicola Trisolini

25 FISCO

28 AGRICOLTURA 11 Lavoro

Dopo il calo del gettito IVA non aumentare l’aliquota di Donato Fanelli

TURISMO RURALE 20 AGRIETOUR Ad Arezzo il Salone dell’Agriturismo

A casa 200mila giovani per la siccità di Rocco Resta

16 BARBATELLA DAY

Vivaismo viticolo d’elite

18 acli terra

Zannini e la “questione agraria”

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28 terreni demaniali

Ai giovani imprenditori quelli non utilizzati

29 rancona Nuovo conciante frumento e orzo AGROALIMENTARE 7 PRODOTTI ALIMENTARI Attenzione al low cost di Vito Castellaneta

ambiente 27 GESTIONE DEI RIFIUTI

L’Italia agli ultimi posti nella UE di Paola Dileo

12 OLIO MADE IN ITALY

Cresce sugli scaffali l’olio certificato di Paola Dileo

13 FALSIFICAZIONI

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Per l’olio inquietanti coperture di Antonio Resta

22 GRAN FILIERA

EVENTI

Tra i partner Bayer CropScience di Antonio Resta

6 EIMA INTERNATIONAL A Bologna dal 7 all’11 novembre 14 RADICI WINES E QOCO

1 ottobre 2012

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Ad Andria la partnership

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l’edizione 2011 della prestigiosa fiera di Bologna

EIMA INTERNATIONAL

Record di superficie espositiva per l’edizione 2012 della rassegna mondiale della meccanizzazione che si tiene a Bologna dal 7 all’11 novembre prossimo. Ricco anche il calendario degli incontri di carattere tecnico e politico, promossi da FederUnacoma, da enti istituzionali e dai maggiori gruppi editoriali specializzati.

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uartiere fieristico impegnato al massimo della sua capienza per ospitare l’edizione 2012 di EIMA International, la grande rassegna della meccanizzazione agricola che si svolge alla Fiera di Bologna dal 7 all’11 novembre e che vede la partecipazione di oltre 1.700 industrie costruttrici provenienti da 40 Paesi. Esaurito lo spazio espositivo all’interno dei padiglioni fissi della Fiera, sarà necessario realizzare cinque strutture amovibili – con i più alti standard in termini architettonici e funzionali – per soddisfare la richiesta di spazio da parte delle aziende espositrici. La superficie netta coperta assomma dunque – secondo i dati dell’Ufficio Eventi di FederUnacoma, la federazione degli industriali italiani promotrice e organizzatrice della manifestazione – a 119 mila metri quadrati, in crescita del 16% rispetto all’edizione 2010, a cui si aggiungono i quasi 20 mila metri quadrati allestiti all’aperto, per realizzare le aree prova dei mezzi meccanici destinati alle filiere bioenergetiche, per l’area Enama dedicata alla guida sicura, nonché per le dimostrazioni dinamiche promosse da alcune aziende espositrici.In totale, la rassegna occuperà una superficie prossima ai 140 mila metri quadrati complessivi, che rappresentano il massimo risultato nella storia dell’esposizione, nata nel 1969 e che celebra quest’anno la sua quarantesima edizione. Evento di taglio prettamente tecnico e commer-

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ciale, EIMA International è divenuta un punto di riferimento anche sotto il profilo politico, economico e culturale, per la presenza di un ricco calendario di conferenze, convegni e workshop promossi da enti istituzionali, da associazioni professionali e da aziende dei vari comparti merceologici, nonché dai maggiori gruppi editoriali di settore. Il calendario degli appuntamenti – che si va incrementando di giorno in giorno e che sarà dunque completo solo nell’imminenza della rassegna – vede già fissata la tradizionale conferenza stampa FederUnacoma il giorno 6 novembre alla vigilia dell’apertura della rassegna, e un calendario di incontri di carattere tecnico e politico, fra gli altri quello sul tema “Obiettivo sicurezza: una strategia organica contro gli incidenti in agricoltura”, promosso da FederUnacoma in collaborazione con Assosafety, Enama ed Inail (giovedì 8), quello dedicato alle “Direttive CE 2009 127 e 128 sulla sostenibilità dei trattamenti” (mercoledì 7), organizzato da FederUnacoma in collaborazione con Agrofarma, quello dedicato ai “Territori rurali a rischio: proposte di governo integrato per ambiti fragili” (venerdì 9), promosso sempre dalla federazione dei costruttori in collaborazione con Promoverde e la rivista Territori. Importanti eventi sono organizzati dai gruppi editoriali specializzati, vedi fra gli altri la cerimonia per la premiazione del “Tractor of the year 2012” promosso dalla rivista Trattori e fissato per la mattina del primo giorno

di fiera (mercoledì 7), quello promosso da Il Sole 24 Ore Media su “Biogas e biomasse, nuovi incentivi e nuove opportunità”, che si svolge nel pomeriggio della giornata inaugurale, e il convegno su “La multifunzionalità nella meccanizzazione agricola, nuove opportunità di reddito”, promosso da L’Informatore Agrario e MAD e fissato per la mattina di sabato 10 novembre. La rivista Macchine e Trattori organizza, in collaborazione con la Federazione dei costruttori, un convegno sul tema “Innovazione e design: l’evoluzione della cabina”, che si tiene nel pomeriggio di giovedì 8; mentre un ricco calendario di workshop e incontri tecnici animerà lo spazio del gruppo editoriale Il Sole 24 Ore, dedicato al tema della sostenibilità in agricoltura (previsti, fra gli altri, incontri sui trattamenti e sulle lavorazioni su sodo), e caratterizzerà la presenza del gruppo L’Informatore Agrario (previsti incontri fra l’altro sul tema dell’accesso al credito e sulla direttiva macchine). Attesi anche il convegno di presentazione dell’Osservatorio 2012 sull’innovazione nelle imprese agricole, promosso da Agri 2000 (giovedì 8), e l’assise del Club of Bologna (venerdì 9 e sabato 10) dedicate alle strategie di sviluppo della meccanizzazione agricola. Spazio anche ai temi d’interesse politico, legati alla riforma della PAC, e attesa la presenza di autorità politiche e rappresentanti delle istituzioni nazionali e comunitarie.


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groalimentare

Prodotti alimentari sottocosto

ATTENZIONE AL LOW COST

di Vito Castellaneta

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ccorre diffidare dei prodotti alimentari venduti a prezzi eccessivamente bassi dietro i quali si potrebbe nascondere il mancato rispetto dei requisiti igienico-sanitari minimi che mettono a rischio la salute ma anche lo sfruttamento dei lavoratori o dell’ambiente. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione dei Carabinieri del Nas che ha portato al sequestro nel settore delle conserve alimentari di quasi 4000 tonnellate di prodotti irregolari anche di origine incerta. La frode alimentare è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull›inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. Oltre un certo limite non è possibile farlo se non si vuole mettere a rischio la salute. Sul mercato

si trovano ad esempio oli di oliva venduti come italiani a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive e lo stesso vale per prosciutti o formaggi “spacciati” come nostrani o italiani senza esserlo. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto messa in atto dalla Magistratura e da tutte le forze dell’ordine impegnate confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale all’inizio dell’anno approvata all’unanimità dal parlamento italiano ma non ancora applicato per le resistenze comunitarie. Le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani con sei cittadini su dieci (60 per cento) che le considerano più gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari, secondo l’in-

dagine Coldiretti/Swg, poiché possono avere effetti sulla salute. Al secondo posto (40 per cento) vengono quelle legate al fisco, mentre le truffe finanziarie sono lo spauracchio del 26 per cento degli italiani, seguite a stretta distanza da quelle commerciali, come la contraffazione dei marchi (25 per cento).



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conomia

CRISI: BUROCRAZIA E CREDITO

GRAVI PROBLEMI PER LE IMPRESE

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e giovani imprese muoiono per l’assenza di credito e per il carico burocratico che è capace di scoraggiare anche le idee piu’ innovative. E’ quanto ha affermato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio in occasione della consegna dei premi “Oscar Green” 2012 per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica durante il quale è stato presentato lo studio da cui si evidenzia che la crisi ha provocato in Italia una strage in un solo anno di ben 26mila imprese condotte da giovani under 35 anni in tutti i settori produttivi. Meno burocrazia e rendite, più innovazione, credito e formazione. E’ la “formula” per rilanciare il Paese proposta dai giovani imprenditori della Coldiretti con il Manifesto “Giovani per l’Italia”. “Il nostro Paese

di Nicola Trisolini non può tollerare che l’occupazione dei giovani sotto i 25 anni sia tra le più basse in Europa e che il tasso di disoccupazione sia, di contro, tra i più elevati – ha sottolineato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio - né che si guardi ai giovani come un grande problema da risolvere all’interno del sistema economico piuttosto che come un’opportunità. Le storie delle giovani imprese agricole, infatti, hanno tracciato nell’intero territorio nazionale un nuovo e più sostenibile modello di sviluppo basato su logiche di rete, dinamismo, innovazione e diversificazione, di attenzione alla società, di conciliazione tra redditività e affermazione personale, passione ed etica del lavoro, integrazione e coesione sociale”. Affinché possano investire nel loro futuro i giovani hanno bisogno però di un nuovo e chiaro modello di sviluppo e di politiche

pubbliche che concorrano a renderlo possibile. Per fare ciò – spiega Coldiretti Giovani Impresa - occorre la costruzione di una vera politica integrata per l’imprenditorialità, investire in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestite dai Confidi. Bisogna, infine – conclude Coldiretti Giovani Impresa - rafforzare gli strumenti per l’accesso e la mobilità della terra rimuovendo vecchie e nuove forme di rendita, e lo straordinario patrimonio ambientale e fondiario dell’agricoltura italiana a garanzia di uno sviluppo sostenibile e delle generazioni future, nonché accrescere il peso dei giovani in tutti gli ambiti civili, politici ed economici della società nazionale, a partire tra l’altro dalle normative che regolano l’età dell’elettorato attivo e passivo.



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gricoltura

Coldiretti sui dati dell’occupazione diffusi dall’Istat

Lavoro: a casa 200mila giovani per la siccità di Rocco Resta

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l caldo e la siccità che hanno tagliato i raccolti estivi ed autunnali rischiano di lasciare senza lavoro molti dei duecentomila giovani impegnati nelle attività di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati sull’occupazione diffusi dall’Istat. Sui dati relativi all’occupazione nel terzo trimestre si è fatto sentire purtroppo il crollo dei raccolti agricoli che va dal 22 per cento per le pere al 13 per cento per le mele ma arriva al 50 per cento per il pomodoro in Puglia e al 5 per cento per la vendemmia che richiedono una elevato impiego di manodopera. Si tratta degli effetti negativi dell’andamento climatico sfavorevole che ha provocato danni diretti per circa tre miliardi di euro all’agricoltura nazionale ma con effetti anche sull’indotto

Crollo dei raccolti per la scarsità di acqua

in termini economici ed occupazionali. Una prospettiva negativa dopo che l’agricoltura è stato il settore che ha fatto registrare il piu’ elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento nel secondo trimestre, in netta controtendenza con l’andamento ge-

nerale. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila.


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groalimentare

Siglato accordo FAI, SISA Centro Nord e Buonissimo

CRESCE SUGLI SCAFFALI L’OLIO CERTIFICATO

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rientare i consumatori verso il prodotto garantito dalla filiera olivicola organizzata UNAPROL (Consorzio Olivicolo Italiano). È l’intento dell’accordo siglato da FAI (Filiera Agricola Italiana), dal gruppo distributivo SISA e SISA Centro Nord, con la collaborazione del marchio BUONISSIMO e presentato a Roma lo scorso 9 ottobre. La strategica intesa permetterà al consumatore di distinguere sugli scaffali del gruppo SISA, l’olio a marchio FAI. Si tratta di un traguardo importante per il vero made in Italy, spesso usato impropriamente per una concorrenza sleale. Per testare l’accordo il 26-27 ottobre in 30 punti vendita SISA del Centro Nord, allestiranno un circuito d’eccellenza per prove d’assaggio nell’ottica di un consumo consapevole. Protagonista indiscusso sarà l’olio extravergine d’oliva a marchio FAI, opportunamente abbinato ai prodotti del paniere a marchio SISA, un connubio quindi di qualità esclusivamente italiana. “Se la distribuzione organizzata sceglie di condividere il progetto della FAI, come nel caso del gruppo SISA, allora si creano le condizioni per valorizzare il concetto di filiera corta firmato dagli agricoltori – lo ha affermato Massimo Gargano, presidente UNAPROL, evidenziando come ancora oggi per ogni euro speso dal consumatore per gli

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di Paola Dileo

L’importante accordo presentato a Roma

alimenti, appena 17 centesimi vanno all’agricoltore, mentre 23 centesimi vanno all’industria e il resto alla distribuzione organizzata - . Quello del gruppo SISA – ha aggiunto ancora Gargano – è una scelta coraggiosa perché esce dagli schemi, investendo sulle diverse varietà del territorio italiano. In questo senso l’accordo olio FAI- SISA può essere un esperimento utile per avviare un nuovo dialogo tra il mondo della distribuzione organizzata e quello della filiera firmata dagli agricoltori italiani, che si basa sul carattere distintivo e irripetibile delle produzioni”. L’accordo FAI-SISA-BUONISSIMO terminata la fase promozionale prevede una potenziale distribuzione dell’olio

extravergine d’oliva FAI in altri punti vendita del Centro Nord e l’eventuale inserimento di altri prodotti sempre a marchio FAI, ai fini di una collaborazione a più ampio raggio. La scelta di iniziare dal Centro Nord del Paese non è casuale: il maggior consumo di olio extravergine d’oliva si concentra in Lombardia (con 24 milioni di litri) seguita da Toscana (con 16 milioni di litri), dal Lazio (con 15 milioni di litri; mentre nel Centro Sud questa tipologia di olio non raggiunge il milione. Il fine ultimo dell’intesa FAI- SISA- BUONISSIMO è infatti quello di intercettare la domanda dei consumatori più esperti, valorizzando il meglio della produzione agricola italiana. www.foglie.tv


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groalimentare

L’Italia importa piu’ olio di quanto produce ma sul mercato sembra tutto Made in Italy

OLIO: COPERTURE INQUIETANTI SU FRODI

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igliaia di aziende agricole hanno chiuso perché il prezzo pagato agli agricoltori per il vero olio di oliva italiano è crollato del 15 per cento ad agosto soprattutto per effetto delle importazioni di prodotto straniero che viene spacciato come italiano e che trova preoccupanti coperture, anche in funzionari dell’amministrazione pubblica che dovrebbero invece controllare le frodi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’arresto di un funzionario della sede fiorentina dell’Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero della Politiche agricole, che è stato arrestato dalla guardia di finanza di Siena nell›ambito dell›inchiesta su olio ‹extravergine› tagliato con quello straniero, perché preannunciava i controlli dell›Ispettorato. “Un fatto inquietante che in un Paese normale dovrebbe spingere tutti ad accelerare l’attuazione delle leggi per la lotta alla contraffazione e la corretta informazione al consumatore che invece in Italia fanno “inspiegabilmente” un passo in avanti e due indietro”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “che troppo spesso si prendono a pretesto i ritardi dell’Unione Europea quando invece il meccanismo è ben piu’ complesso e grave. Certo lo scoprire che gli interessi e le complicità possono trovarsi anche all’interno degli apparati pubblici è un doppio danno per i cittadini e per i tanti rappresentanti delle forze dell’ordine che - precisa Marini - con impegno e serietà che ogni giorno combattono la battaglia per la difesa del Made in Italy. L’inchiesta di Siena che ha portato al sequestro di oltre 8 milioni di chili di olio d›oliva ottenuto da illecita miscelazione con materie prime di catego15 ottobre 2012

di Antonio Resta

ria inferiore o con altra provenienza geografica svela il “mistero” delle tante anomalie che si trovano sul mercato dove occorre diffidare di quegli olii che sono venduti a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive. L’arrivo di olio di oliva straniero in Italia ha raggiunto il massimo storico di 584mila tonnellate e ha superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483mila tonnellate. ll risultato del sorpasso è il fatto che oggi la maggioranza delle bottiglie di olio proviene da olive straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori ma si assiste anche ad una forte riduzione della qualità dell’olio in vendita, oltre che a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni. L’Italia è il primo importatore mondiale di olio che per il 74 per cento - continua Coldiretti viene dalla Spagna, il 15 per cento dalla Grecia e il 7 per cento dalla Tunisia, proprio i Paesi coinvolti dalla truffa scoperta a Siena. Gli oli di oliva importati in Italia vengono infatti mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri dove sono state esportate 364mila tonnellate nel 2011. Sotto accusa è anche la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibi-

le, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Per questo è importante approvare prima della fine della legislatura le norme sull’etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio Made in Italy sottoscritta da numerosi parlamentari e che vede come primi firmatari la senatrice Colomba Mongiello (pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (pdl), a dimostrazione di un vasto consenso parlamentare.

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Un fase dell’edizione 2011

L’appuntamento del 20 ottobre ad Andria

RADICI WINES e QOCO

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ortando con se differenti produzioni di Nero di Troia, vitigno coltivato prevalentemente in quella zona, e numerose altre etichette che hanno partecipato all’ultimo festival, Radici del Sud si è incontrato con il comune di Andria e con il Gal le città di Castel del Monte lo scorso 20 ottobre nell’ambito di una kermesse di preludio alla prossima XIII edizione di Qoco, l’importante evento elaiogastronomico di promozione e marketing territoriale a sostegno dell’Olio Extravergine d’Oliva Cultivar Coratina. L’intuizione di coniugare le attività olivicole con quelle enologiche in un progetto parallelo di divulgazione delle eccellenti produzioni di entrambe i comparti si è concretizzato in un interessante momento di studio ed approfondimento legato alle tematiche che stanno a cuore al mondo dei produttori che con competenza, professionalità e abnegazione lavorano con estrema cognizione di causa e crescente successo. Sono intervenuti il sindaco di Andria, Avv. Nicola Giorgino, l’assessore all’agricoltura dott. Benedetto Miscioscia, il dott. Francesco De Leonardis direttore tecnico GAL città Castel del Monte, l’organizzatore di Qoco il giornalista Francesco Di

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di Antonio Resta

Chio, Nicola Campanile, presidente di Radici Wines e il giornalista de “Il Mattino” Luciano Pignataro. E’ seguita “Il nero di Troia tra asprezze e dolcezze”, una degustazione guidata di sei diverse etichette di Nero di Troia selezionate tra gli areali di Castel del Monte, del Tavoliere e della Daunia, dove la leggenda narra che Diomede fosse sbarcato portando dei tralci di vite che proprio là avessero trovato un habitat favorevole al loro ottimale sviluppo. Proposte riflessioni sui temi inerenti lo strategico momento che in Italia e all’estero sta vivendo il Nero di Troia in virtù delle sue caratteristiche che tanto lo differenziano dagli altri a bacca rossa pugliesi più conosciuti (vedi Primitivo e Negroamaro), su quanto facilmente riesca a abbinarsi alla cucina tradizionale che osserviamo tendere verso un certo alleggerimento ed anche sulle molteplici e variegate espressioni proposte dai numerosi produttori nei vari areali d’origine. Hanno partecipato al dibattito Leonardo Palumbo (Presidente Assoenologi), Antonella Briglia (Enologa), Cristoforo Pastore (Enologo), Antonio Gargano (Presidente Consorzio di tutela Doc Tavoliere), Giuseppe Marmo (produttore Tenuta Cocevola) e Gianfelice D’Alfonso del Sordo (produttore).

“Biodegustando in Puglia”: corso di conoscenza e degustazione dei vini biologici. L’interessante iniziativa si terrà sabato 10 e 17 novembre dalle 10 alle 18. Inoltre domenica 18 novembre ci sarà una visita guidata all’azienda bio Tenuta Bocca di Lupo della cantina Tor Maresca. Il costo è di 110 euro (99 euro per iscrizioni entro 25 ottobre). Sede del corso sarà Tenuta Pinto a Mola di Bari. Il corso è organizzato da FederBio – Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica con la collaborazione dell’associazione Biodegustando ed il patrocinio della Regione Puglia Assessorato all’Agricoltura.

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gricoltura

Zannini - Acli Terra

La “questione agraria”

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ntervenendo nel dibattito, all’Assemblea nazionale del Partito Democratico, che si è tenuta a Pontecagnano, il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, ha sostenuto che è necessario assumere il primato di quella che è ormai una vera e propria “questione agraria”, che esige soluzioni non più rinviabili nel governo del Paese e, nondimeno, nei governi territoriali. Le implicazioni che ne derivano sul piano economico, ed insieme su quello etico, sociale, culturale e perfino educativo, sono tutte ormai principalmente connesse ai temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare ed ambientale.Due cardini fondamentali

della visione di riforma della PAC. Agricoltura, turismo, giacimenti culturali e risorse di capitale umano e sociale sono ricchezze straordinarie da valorizzare tutte per il rilancio del Mezzogiorno e di tutto il Paese. Il PD - per Zannini - fa bene a coltivare l’ambizione di concorrere incisivamente alla costruzione di una nuova visione economica e culturale del comparto agricolo e di un programma che punti a difendere i redditi agricoli, a sostenere la produzione di qualità per valorizzare le eccellenze delle diverse agricolture italiane. Per Acli Terra si tratta di partire da questi presupposti e di estenderne la visione fino a considerare il cibo un valore più

Il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini

che un prodotto e i mercati locali e le filiere corte occasioni concrete per civilizzare l’economia a partire da quella delle comunità rurali. Si tratta però anche - sempre secondo Zannini - di ripartire dai territori, dalle comunità locali che esprimono ancora in Italia, e particolarmente nel sud, un tessuto di valori tipici della società rurale. Si può così qualificare un modello di sviluppo che centri le sue potenzialità e aspirazioni sul valore delle persone più che su quello del denaro.

Nuova Italia - Nuova Puglia

Idee e proposte per un rilancio dell’agricoltura pugliese

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n una fase di scarsa credibilità per la politica italiana, travolta da scandali sempre più eclatanti, i Circoli di “Nuova Italia” hanno inteso dirottare l’attenzione sui problemi reali della vita quotidiana, formulando proposte concrete a partire dal nostro locale e dai settori strategici per l’economia pugliese, come l’agricoltura. Nella manifestazione dello scorso 6 ottobre a Bari, sono intervenuti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e l’on. Alfredo Mantovano, rispettivamente nei ruoli di presidente nazionale e coordinatore dell’Ass. Politico Culturale Nuova Italia, nonché i senatori PDL Gaetano Quagliarello e Antonio Azzolini, il dirigente provinciale dei circoli Nuova Italia, anche consigliere comunale, con delega all’agricoltura, a Monopoli, Paolo Leoci. Tra le ipotesi di lavoro avanzate per il settore agricolo pugliese: - Attuare un progetto di filiera che accorci le distanze tra produttore e consumatore, in modo che il valore aggiunto

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sia equamente distribuito tra le parti coinvolte. Promuovere la filiera corta con attività di vendita diretta o con accordi tra produttori e commercianti, gruppi di acquisto o cooperative di consumo. - Promuovere le produzioni locali fra i vari soggetti della filiera corta. La Regione e gli altri enti pubblici, i comuni in primis, possono introdurre i prodotti tipici regionali nelle mense scolastiche; programmare l’educazione alimentare nelle scuole del territorio, indirizzandole verso l’uso dei prodotti locali e di stagione. - Rispettare gli ulivi monumentali tutelando l’olio d’oliva. L’etichettatura delle piante monumentali che pesa sui cittadini pugliesi per 5 milioni di euro circa, ha sottratto risorse utili da investire in progetti pilota per il riconoscimento dell’olio extravergine di qualità unitamente ad eventi fieristici per promuovere il prodotto delle piante monumentali. - Ordine sugli agrofarmaci. La materia esige di superare il conflitto tra due orientamenti: quello che tiene conto

dell’esigenze agronomiche di lotta antiparassitaria e quello che tiene conto delle percentuali di residui di fitofarmaci sulle derrate alimentari. Inoltre vanno potenziate le repressioni per gli agrofarmaci illegali, perché fuori commercio e minaccia per la salute dei consumatori. - Rinnovare l’attenzione per la sicurezza in agricoltura. A fenomeni criminali di tipo tradizionale come estorsioni ed usura, si sono aggiunti oggi, i furti di cavi di rame che conducono corrente ed internet alle aziende agricole. L’interruzione del servizio può durare qualche settimana ma anche mesi, con evidenti danni per le coltivazioni. Il fenomeno contrastato in Puglia, in via sperimentale nel 2011, attraverso il “Patto per la sicurezza in agricoltura” (dietro l’impulso e il coordinamento del Ministero dell’Interno) si è ripresentato, poiché l’attuale governo ne ha sospeso la funzionalità. Patto che va evidentemente ripristinato ed esteso alle altre regioni.

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urismo


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urismo Rurale

A Torino il prestigioso appuntamento

SALONE DEL GUSTO 2012

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a rassegna si terrà, come ormai è tradizione, al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino dal 25 al 29 ottobre. Le adesioni aggiornate ad oggi da Slow Food, che organizza il Salone con la Regione Piemonte e la Città di Torino, sono di oltre mille espositori da 100 paesi del mondo. Fra le novità ci saranno i prodotti dei Presìdi italiani di Slow Food e i piatti cucinati con specialità asiatiche, mediorientali, africane, ma anche un orto africano di 400 metri quadri trapiantato nel capoluogo piemonte-

se dove crescono erbe medicinali e piante utili per combattere gli insetti nocivi. Per l’edizione di quest’anno previsto anche il ritorno dell’Honey Bar, dove si raduneranno un centinaio di apicoltori provenienti da tutto il mondo, compresi i cacciatori di miele dell’India meridionale che si arrampicano sulle alte cenge dei dirupi montani calandosi poi su lunghe scale di corda. Al Salone ci sarà un’area dedicata alla biodiversità asiatica, nella quale verrà rappresentata la Via della seta attraverso nove paesi, dall’Armenia all’Uzbekistan.

La presentazione del Salone dell’agriturismo

Il Salone del Gusto di Torino

Ad Arezzo è andato in scena dal 12 al 14 ottobre

AGRIeTOUR il salone dell’agriturismo

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i Salone dell’Agriturismo italiano AGRIeTOUR è andato in scena ad Arezzo dal 12 al 14 ottobre. Tutti gli amanti del countrylife e della vita all’aria aperta hanno potuto conoscere nuove mete per le vacanze ed apprezzarne la qualità dell’accoglienza; al Festival enogastronomico e nei vari stand, la possibilità di assaporare i gusti più autentici dell’arte culinaria italiana e acquistare i prodotti tipici della campagna di varie regioni italiane. Numerosi eventi hanno accompagnato le

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giornate del Salone; dal Concorso gastronomico (in cui gli Agriturismi, presentando ricette della tradizione, si confrontano a colpi di piatti) alla scoperta delle produzioni tipiche delle varie regioni italiane agli Agrietour Bimbi, un’area dedicata ai bambini e alle famiglie per conoscere -giocando- il mondo delle fattorie italiane. Centinaia di aziende agrituristiche di tutta la penisola presenti per “far crescere le nuove generazioni in un luogo dove si insegnano i valori e si recuperano le antiche tradizioni” come da

slogan della manifestazione. Ad Agri@ tour è stato presente anche uno spazio espositivo interattivo, allestito in collaborazione con Campagna Amica e Terranostra, dove sono state messe a disposizione guide e brochure per promuovere l’attività agrituristica e le aziende associate, e conoscere la nuova applicazione per iPhone e iPad con cui visualizzare la georeferenziazione e le informazioni relative agli agriturismi presenti sul sito

www.terranostra.it.

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groalimentare

Fra i partner Bayer CropScience

“GRAN FILIERA”

opportunità per la cerealicoltura del sud

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i è tenuto a Foggia, nel cuore del granaio d’Italia, un interessante incontro dal titolo “Il contratto di filiera: opportunità per la cerealicoltura meridionale” con la presenza di tutte le parti interessate all’importante iniziativa, dalla Divella ai numerosi agricoltori presenti. Un ambizioso progetto per il made in italy, che vede coinvolti produttori, stoccatori ed industria con la presenza di importanti partner della filiera cerealicola come Coseme per la scelta varietale e Bayer CropScience per la difesa fitosanitaria. Con un disciplinare di produzione da rispettare, “Granfiliera” mira ad avere maggiore qualità del prodotto e reddito minimo garantito per gli agricoltori. Con i prezzi pagati ai contadini in crollo verticale oramai da circa tre decenni ed i grani d’Italia in difficoltà, “Granfiliera” è un importante opportunità per i produt-

Guardati il video dell’incontro GRAN FILIERA su www.foglie.tv Vincenzo Divella, intervenuto al Palazzo Congressi della Fiera di Foggia

tori che stileranno il contratto di mettersi al riparo dalla cosiddetta volatilità dei prezzi, problema più che mai attuale in questi anni e che, con ogni probabilità, continuerà ad essere uno dei principali punti interrogativi per gli agricoltori nei prossimi decenni. Il disciplinare di produzione e stoccag-

gio ha lo scopo di indicare le buone pratiche agricole che gli aderenti sono tenuti a seguire ed applicare. Eventuali variazioni al disciplinare dovranno essere preventivamente concordate con i responsabili tecnici dei partner coinvolti nel “contratto di filiera” (Coseme, Bayer Cropscience, Tradecorp).

Conferenza stampa a Orsara, da Peppe Zullo

Grano duro, la “rivoluzione”: ecco la prima pasta 100% pugliese

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ssediati dalla globalizzazione, con i prezzi pagati ai contadini in crollo verticale oramai da circa tre decenni, i grani d’Italia sono in costante diminuzione. Il paradosso tutto italiano della patria della pasta al sugo, fatta con grano per lo più canadese e condita sempre più con pomodoro cinese, è ormai una realtà anch’essa consolidata e la Puglia, “granaio d’Europa” non fa eccezione: ma qualcosa sta cambiando. Dopo un impegnativo percorso, nei campi e burocratico, analisi di laboratorio e assoluta certezza di alta qualità, è nata la prima pasta pugliese e fatta al 100% di grano pugliese.

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L’iniziativa mette insieme l’intera filiera partendo dai campi, con 25 coltivatori della Cooperativa di Apricena, i Molini De Vita e il pastificio Granoro di Corato che è il quinto colosso italiano della pasta. Produrre sapendo già a chi vendere, fermare quell’emorragia di campi di grano sostituiti dai più redditizi pannelli fotovoltaici, salvare la tradizione cerealicola e della pasta di Puglia: questa la “rivoluzione” contenuta nell’Accordo di Filiera promosso da Granoro. Il tutto sotto il marchio “Prodotti di Qualità Puglia” promosso con tenacia dalla giunta Vendola, come risposta alla eccessiva frammentazione della proprietà terriera e come risposta di valore alle sfide

della globalizzazione. Insieme ai grani pugliesi con doppia certificazione di “Dedicato”, che è il nome dal forte valore simbolico di quella che passerà alla storia come prima pasta pugliese al 100%, Granoro ha voluto unire le colonne portanti della Dieta Mediterranea: l’olio extra vergine di Coratina di Castel del Monte, i pomodorini di Andria, i legumi di Altamura e del Parco dell’Alta Murgia. Considerando che, pure il 2011, per la Puglia ha significato un ulteriore crollo nella produzione di grano duro del – 12% ecco che l’evento assume un forte significato.

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conomia

Fisco: dopo calo del gettito IVA non aumentare l’aliquota di Donato Fanelli

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l calo del gettito Iva conferma il brusco calo dei consumi delle famiglie italiane che rischia di raggiungere livelli drammatici se non verrà scongiurato l’aumento di due punti dell’aliquota Iva in maniera strutturale come annunciato dal Ministro dello sviluppo Economico Corrado Passera. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati del Mef sul calo nei primi 8 mesi del 2012 del gettito Iva (-1,3 per cento). L’ultimo aumento dell’aliquota Iva che ha colpito tra gli altri prodotti come il vino, l’acqua minerale e la birra non è riuscito a compensare il calo provocato dalla riduzione degli acquisti che nell’alimentare hanno sfiorato il 3 per cento in quantità nei

primi otto mesi dell’anno. Ora è necessario archiviare in via definitiva un ulteriore aumento che secondo una stima della Coldiretti costerebbe circa un miliardo sulla spesa alimentare degli italiani ma soprattutto provocherebbe effetti depressivi sui consumi alimentari a danno delle imprese e dei consumatori. L’aumento dell’Iva dal 21 al 23 per cento colpirebbe alcuni prodotti di largo consumo come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma anche specialità come i tartufi mentre se l’intervento interessasse anche quello dal 10 al 12 per cento potrebbero essere colpiti dalla carne al pesce, dallo yogurt alle uova, ma anche il riso, il miele e lo zucchero.

Tariffe: +26,2% bollette luce strangola imprese

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on un rincaro del 26,2 per cento nei costi per l’energia elettrica a carico delle imprese si è verificata una stangata da record che mette a rischio la competitività. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati rilevati dall’Ismea ad agosto 2012 rispetto allo scorso anno che confermano le preoccupazioni sollevate da Confesercenti per l’aumento delle tariffe a carico delle famiglie. Una situazione destinata ad aggravarsi dopo il rincaro dell’1,1 per cento per la bolletta del gas e dell’1,4 per cento per la luce comunicato dall`Autorità per l`energia elettrica a partire dal primo

15 ottobre 2012

di ottobre. L`ulteriore aumento delle bollette in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Ad agosto i costi a carico delle imprese agricole sono aumentati del 6,8 per cento per i carburanti ma rincarano pure i concimi, le cui quotazioni sono più alte del 7 per 1ed i mangimi mentre non fanno eccezione - continua la Coldiretti - le sementi, per le quali si spende il 2,5 per cento in più. Il risultato finale è stato un aumento dei costi del 3,9 per cento per le imprese agricole ad agosto su base annua.

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Gestione dei rifiuti in UE

Italia agli ultimi posti della classifica di Paola Dileo

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n’Europa a due velocità, con profonde differenze tra gli stati membri nella gestione dei rifiuti. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Commissione Europea per l’Ambiente. L’analisi basatasi su 18 criteri ha vagliato una serie di dati, come il totale dei rifiuti riciclati, le tariffe di smaltimento dei rifiuti, la violazione delle norme europee e altro. Ai vertici della classifica si affermano Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, e Svezia. In coda invece, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, con pesanti deficit nelle politiche di gestione dei rifiuti. “Un quadro che conferma i miei timori - ha dichiarato Janez Potoĉnik, commissario per l’ambiente - Molti stati membri conferiscono ancora quantità ingenti di rifiuti urbani in discarica, che costituisce la soluzione peggiore di gestione dei rifiuti, nonostante alternative migliori e disponibilità di fondi strutturali per finanziarle. S’interrano risorse preziose, si perdono potenziali vantaggi economici e non si crea occupazione nel settore della gestione dei rifiuti. Non solo, si espongono a rischi la salute umana e l’ambiente. Una situazione difficile da difendere nelle circostanze economiche attuali”. I 10 stati che hanno registrato i risultati peggiori non hanno attuato politiche di prevenzione dei rifiuti o comunque queste sono risultate inadeguate e insufficienti; non hanno incentivato alternative al conferimento in discarica; non hanno investito in infrastrutture per il trattamento, il riciclo e il riuso dei rifiuti. Diversamente Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svezia dispongono di efficienti sistemi di raccolta dei rifiuti, di cui, meno del 5% finisce in discarica. Inoltre, questi paesi vantano buone prestazioni nel trattamento dei rifiuti biodegradabili. Model15 ottobre 2012

Una delle numerose discariche

li virtuosi da esportare, frutto della sapiente combinazione di strumenti giuridici, amministrativi ed economici. Per questi stati rispettosi della normativa quadro sui rifiuti le sfide attuali sono: accrescere la prevenzione dei rifiuti e ridimensionare la sovraccapacità d’incenerimento che potrebbe impedire il riciclaggio ed indurre ad importare i rifiuti per alimentare gli inceneritori. La Commissione Europea per l’Ambiente intende partire da questo studio per attenuare le differenze tra gli stati membri nella gestione di rifiuti. La diffusione delle migliori pratiche e raccomandazioni personalizzate saranno al centro della politica UE in materia di rifiuti. La commissione intende perseguire questi obiettivi attraverso l’impiego dei fondi strutturali. Intanto il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 prevede che i

fondi UE per la gestione dei rifiuti potranno essere investiti solo in quei progetti che rispondono preliminarmente a determinati requisiti come la predisposizione di piani di gestione a norma della direttiva quadro sui rifiuti e nel rispetto della gerarchia dei rifiuti, privilegiando la prevenzione, il riutilizzo, il riciclo, rispetto all’incenerimento, con recupero di energia, ricorrendo solo in extremis al conferimento in discarica o all’incenerimento. Il recente studio sulla gestione dei rifiuti ha dimostrato che la piena attuazione della legislazione europea sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, aumentando di 42 miliardi di euro il fatturato annuo del settore rifiuti e il riciclo, creando oltre 400.000 posti di lavoro entro il 2020.

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gricoltura

Il Consigliere Regionale De Leonardis

Le terre della Valle d’Itria

“ai giovani i terreni non utilizzati”

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accolgo e rilancio l’appello lanciato dai giovani imprenditori della Confederazione Italiana Agricoltori, per favorire e incentivare il rilancio del comparto e creare nuove, significative opportunita’ di lavoro e occupazione attraverso l’individuazione di terreni dello Stato non agricoli e a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalita’ istituzionali, da destinare appunto a giovani imprenditori in grado

di renderli finalmente produttivi. Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, e’ soddisfatto per la ‘’sensibilita’ mostrata dall’assessore al ramo Dario Stefano, che ha garantito il suo interesse presso il ministero delle Risorse agricole per una proposta che non sarebbe un regalo, ma una significativa opportunita’ per il Paese in un momento estremamente critico’’. ‘’Per questo - conclude De Leonardis

- mi auguro che crescano le adesioni e i consensi intorno a un’iniziativa che finalmente getta un sasso nello stagno dell’immobilismo, e mette anche il Governo nazionale, dopo una serie di tagli e sacrifici richiesti ai cittadini, nelle condizioni di passare alla tanto annunciata fase due, quella del rilancio e della crescita, attraverso un provvedimento concreto e dal ritorno immediato per migliaia e migliaia di operatori’’.






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