FOGLIE n.19/2013

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 19 • 1 Novembre 2013

MAFIA SPA Nel 2013 volume d’affari salito a 14 mld, 1.674 aziende confiscate: agricoltura e filiera agroalimentare nel mirino della criminalità organizzata.

AGRICOLTURA LEGGE DI STABILITà: previsti incentivi gasolio e contratti di sviluppo GRANO DURO A ZERO MICOTOSSINE: presentata proposta di legge

AGRoalimentare

Somministrazione di cibo in botteghe degli agricoltori: ecco come fare



Editoriale

Forum Cernobbio Coldiretti

Più di 4mln di italiani senza cibo 1 NOVEMBre 2013 - n. 19 - Anno 8

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

di Vito Castellaneta

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algono alla cifra record di 4.068.250 i poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10% sullo scorso anno e del 47% rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in più negli ultimi 3 anni. E’ quanto emerge dal primo Dossier su “Le nuove povertà del Belpaese. Gli italiani che aiutano” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio. Gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto quasi quota 4,1 milioni. Il massimo dell’ultimo triennio, secondo la relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013’, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando, secondo la Coldiretti, un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012. Dal dossier sulle nuove povertà emerge anche un altro dato significativo e cioè che in Italia ci sono 428.587 bambini con meno di 5 anni che nel 2013 hanno avuto bisogno di aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare, con un aumento record del 13% rispetto allo scorso anno; ma ad aumentare con un tasso su-

periore alla media è stato anche il numero di anziani, 578.583 over 65 (+14% rispetto al 2012), che sono dovuti ricorrere ad aiuti alimentari. Le famiglie con bambini e gli anziani - sottolinea la Coldiretti - sono state dunque le categorie sulle quali è pesata maggiormente la crisi con gravi difficoltà alimentari. In termini assoluti, quest’anno rispetto al 2012, hanno chiesto cibo per vivere 48.788 bambini di età da 0 a 5 anni in più rispetto all’anno precedente, mentre ad incrementare le file davanti alle mense o alle associazioni caritatevoli sono stati 70.132 anziani rispetto allo scorso anno. Quasi 4 persone su 10 che hanno avuto bisogno di aiuti si trovano nelle regioni del Sud Italia, dove si contano ben 1.542.175 indigenti, in aumento del 65% negli ultimi 3 anni. A preoccupare non è solo il trend negativo del Sud, ma anche la concentrazione del disagio, con gli “assistiti” che assumono valori veramente notevoli in Campania (da 509.928 a 913.213 indigenti) e, in misura minore, in Puglia e Calabria.

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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Sommario AGRICOLTURA

6 ‘ndrangheta:

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Agricoli il 23% beni confiscati forum coldiretti: Agromafie a 14 miliardi nel 2013 proposta di legge fima: Grano duro a zero micotossine acli terra: Provocazione IMU su terreni

agrilevante

19 ritorno alla terra:

Il successo di Agrilevante

agroalimentare

7 legge stabilità:

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eventi

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Previsti incentivi all’agroalimentare castellana grotte: Aderisce all’Ass. Città dell’Olio via libera dell’anci: Somministrazione cibo in botteghe agricole 700 sterline l’anno: I dati sullo spreco delle famiglie convegno loc pro ii: Promozione dei prodotti locali

29 foglie tv premia i giovani:

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Al Circolo della Vela di Bari buy puglia a conversano: 48 Tour Operator internazionali

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Ndrangheta

Sono agricoli 23% beni confiscati da dia

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l 23 per cento dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata è rappresentato da terreni agricoli a dimostrazione della strategia di accaparramento delle campagne messa in atto dalle Agromafie. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base del Rapporto 2013 sui crimini agroalimentari in Italia, nel commentare la confisca da parte della Dia di beni per un valore di 60 milioni di euro ad un imprenditore della Piana di Gioia Tauro, in Calabria. Non a caso proprio la regione calabrese figura al secondo posto nella graduatoria degli immobili sequestrati, con ben 502 terreni, e occupa la stessa posizione per quanto riguarda le aziende confiscate (25). Secondo i dati Coldiretti/Eurispes su 12.181 beni immobili confiscati, quasi un quarto è costituito da terreni agricoli. Ma le mani della Mafia Spa si allungano lungo tutta la filiera e, su un totale di 1.674 aziende confiscate, ben 89 (5,3 per cento) operano nei settori “Agricoltura, caccia e silvicoltura” e 15 (l’1 per cento circa) nei settori “Pesca, piscicoltura e servizi connessi”, 173 (10 per cento) nella ristorazione ed alloggio e 471 (28 per cento) nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, anche nell’agroalimentare. L’agricoltura e la filiera agroalimentare rappresentano dunque una destinazione privilegiata per gli investimenti della criminalità organizzata

di Nicola Trisolini

perché ritenuti più sicuri in un momento di instabilità finanziaria, ma anche perché consentono di controllare capillarmente il territorio in zone dove lo Stato è meno presente. La criminalità organizzata che opera nelle campagne ‘incide più a fondo nei beni e nella libertà delle persone, perché, a differenza della criminalità urbana, può contare su un tessuto sociale e su condizioni di isolamento degli operatori e di mancanza di presidi di polizia immediatamente raggiungibili ed atti-

vabili. Si tratta dunque di lavorare per il superamento della situazione di “solitudine” invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi pubblici, dalle scuole agli ospedali, e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando il ruolo delle associazioni di rappresentanza attraverso il confronto e la concertazione con la pubblica amministrazione, perché la mancanza di dialogo costituisce un indubbio fattore critico nell’azione di repressione della criminalità.

Forum Coldiretti: secondo rapporto agromafie

Nel 2013 volume d’affari sale a 14 miliardi

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l volume d’affari complessivo dell’agromafia sale a circa 14 miliardi di euro nel 2013, 7 dei quali provenienti solo dalla produzione agricola, con un aumento record del 12 per cento rispetto a due anni fa, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del paese perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto econo-

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mico indebolito dalla crisi”, rileva il secondo rapporto “agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes e Coldiretti e presentato al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione. Una sintesi del rapporto è disponibile al link www.agrapress.it/ nuovosito/documenti/agromafie2. pdf . www.foglie.tv


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groalimentare

Previsti incentivi gasolio e contratti di sviluppo

Legge stabilità: le misure dedicate al settore agroalimentare

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l Ministero delle Politiche Agricole ha diffuso un comunicato sulle norme per il settore agroalimentare e per la pesca contenute nel disegno di legge di stabilita’ e una dichiarazione del Ministro Nunzia De Girolamo. “In questo contesto credo sia un segnale molto positivo aver ripristinato le agevolazioni per la piccola proprieta’ contadina, favorendo gli agricoltori per i quali la terra e’ uno strumento di lavoro”, dichiara la De Girolamo nel sottolineare che “allo stesso tempo abbiamo inserito delle norme che favoriscono l’ingresso dei giovani in agricoltura, attraverso facilitazioni per l’accesso al credito e alla terra stessa”. “Nel bilancio abbiamo stanziato anche circa 10 miliardi di euro - prosegue il Ministro - per coprire la quota di competenza nazionale suddivisa tra stato e regioni per l’attuazione delle politiche comunitarie per il settore agricolo e per quello della pesca”. “Un ulteriore successo e’ stato ottenere 5 milioni di euro per far partire il fondo indigenti, garantendo cosi’ la possibilita’ di assistenza alimentare a milioni di italiani in difficolta’”. NORME A FAVORE DEI GIOVANI IN AGRICOLTURA: e’ garantita l’assegnazione in affitto o in concessione dei terreni pubblici ad uso agricolo in via preferenziale ai giovani imprenditori agricoli, di eta’ compresa tra i 18 e i 40 anni. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all’innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell’applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali gestisti da Ismea attraverso il fondo di capitale di rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani. Nell’ambito delle operazioni di dismissione di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola, di cui all’articolo 66 del decreto legge 24 gennaio 2012 n.1, viene espressamente previsto che oltre ai terreni dello stato, anche quelli delle regioni, province e comuni, possano formare oggetto delle operazioni di riordino fondiario di cui all’articolo 4 della legge 15 dicembre

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1998, n. 441, a favore dei giovani imprenditori agricoli; PICCOLA PROPRIETA’ CONTADINA: vengono ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprieta’ contadina e per gli interventi fondiari operati da ismea. Tali operazioni sconteranno l’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all’1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. negli altri casi l’aliquota e’ fissata al 12%; FONDO INDIGENTI: il fondo indigenti per l’assistenza alimentare e’ rifinanziato di 5 milioni di euro per l’anno 2014. Si tratta di una norma che va ad incidere su una situazione che vede oltre 4 milioni di italiani che soffrono di poverta’ alimentare; FONDO DI SOLIDARIETA’ NAZIONALE: confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul fondo di solidarieta’ nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sara’ possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all’attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza pericolose soluzioni di continuita’ che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma, cosa che sarebbe ancor piu’ grave, anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realta’ produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione; INCENTIVI GASOLIO: per i prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nelle coltivazioni sotto serra ai fini dell’applicazione delle aliquote ridotte o dell’esenzione dell’accisa, pubblicato sono previste risorse pari a 4 milioni di euro per l’anno 2014, a 21 milioni di euro per l’anno 2015 e a 16 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016; RIMBORSI ZUCCHERO: a valere sulle disponibilita’ del fondo di cui all’articolo 12 della legge 27 ottobre 1966, n. 910, l’importo di 5 milioni di euro e’ versato all’entrata del bilancio dello stato nell’anno 2014 ed e’ riassegnato al pertinente capitolo dello stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze al fine di provvedere al rifinanziamento del

fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolosaccarifera di cui all’articolo 1, comma 1063, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, quale competenza della restante parte del quarto anno del quinquennio previsto dalla normativa comunitaria; RIFINANZIAMENTO 499/99: in vista di expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitivita’ del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99; FONDI FEASR E FEAMP: l’articolo 8 della legge di stabilita’ stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall’unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Si tratta di una misura programmatoria molto importante, in quanto definisce le regole di partecipazione al cofinanziamento di tutti i programmi italiani tra Unione Europea, Stato e Regioni. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l’attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verra’ scelto, per il 70% a carico dello Stato e per il restante 30% a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancheranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall’Unione Europea attraverso il Feasr (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In questo modo, sara’ presto possibile definire, in accordo con le regioni e i rappresentanti del mondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni; CONTRATTI DI SVILUPPO: per il triennio 2014-2016, sono stanziati 150 milioni di euro a favore dei contratti di sviluppo nel settore industriale, inclusi quelli relativi alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, da realizzare nei territori regionali diversi dalle aree dell’obiettivo convergenza.

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L’ultXXXXXXXXercio

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L’importanza della sicurezza sul lavoro Da tempo ormai si sente sempre più parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di regole e di adempimenti da rispettare, di modelli organizzativi da implementare e di corsi di formazione da seguire. Tuttavia, spesso, la sicurezza sul lavoro diventa semplicemente oggetto di campagne di sensibilizzazione e di disdicevoli slogan da campagna elettorale. Nella maggior parte dei casi il tutto si limita a meri adempimenti burocratici e ad una ossequiosa forma di rispetto passivo della legge senza che nulla sia aggiunto o modificato all’ambiente in cui si vive e lavora e senza che nulla contribuisca a migliorare le condizioni del benessere lavorativo. A distanza di anni dalla prima riforma organica della normativa in materia di sicurezza sul lavoro (ndr. D.Lgs. 626/94) è forse giunto il momento di mettere fine a questa cattiva “abitudine” e di capire che fare sicurezza significa poter agire anche su leve aziendali che di riflesso influiscono sulla produttività e sulla redditività del lavoro. È giunto quindi il momento di voltare pagina. Per invertire finalmente la rotta, a nostro modesto avviso, bisogna ricominciare dalle persone che compongono i gruppi di lavoro ed necessario comprendere che l’organizzazione e il profitto non sono obiettivi inconciliabili con un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Basterebbe guardare le cose da un punto di vista diverso per accorgersi che ogni imprenditore può trasmettere ad ognuno dei suoi collaboratori la consapevolezza che la qualità del lavoro dipende sovente dalle condizioni di sicurezza in cui opera e dal benessere organizzativo che ne deriva. La strada, specie nelle piccole realtà aziendali, è sicuramente impervia ma la giusta direzione può essere intrapresa cominciando da una buona formazione che miri innanzitutto ad un cambiamento culturale di mentalità, nei datori di lavoro prima e nei lavoratori poi. Con il “Testo Unico” sulla salute

e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) il lavoratore è infatti posto al centro del sistema della sicurezza poiché lo stesso diventa parte attiva ed integrante. Per questo la consapevolezza del lavoratore rispetto al tema della sicurezza non può che derivare dalla sua costante e continua formazione. Il teorema che noi di “Aziende in Sicurezza” proponiamo, forse, ad oggi, risulta ancora avveniristico ma siamo consapevoli e convinti che da questo assunto non si possa più prescindere per il futuro. La sicurezza quindi non è uno schema ma è un brocardo di vita aziendale. È un insieme di principi di consapevolezza che passano innanzitutto attraverso il rispetto di regole cardine per uno stato di diritto. Queste poche righe non hanno alcun intento moralistico ma vogliono semplicemente essere la manifestazione di un contributo al sistema al fine di far comprendere che l’ambiente lavorativo deve e può migliorare. Per far ciò l’importante è puntare su persone disposte ad ascoltare e a crescere, al fine di costituire un gruppo di lavoro che inevitabilmente tenderà alla creazione di modello aziendale più efficiente e al tempo stesso più sicuro.

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La proposta di legge FIMA (Federazione Italiana Movimenti Agricoli)

Sviluppare grano duro a zero micotossine e pasta ad alta salubrità prodotta in Italia

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ostenere lo sviluppo dell’intera filiera cerealicola italiana per trovare maggiori sbocchi di mercato, tutelare la salute dei consumatori, differenziare e proteggere i nostri produttori dalla globalizzazione selvaggia. Sono i principi ispiratori della proposta di legge della FIMA (Federazione Italiana Movimenti Agricoli) presentata alla Commissione Agricoltura della Camera. Un’iniziativa necessaria a tutela del comparto cerealicolo, storicamente importante per l’agricoltura italiana, perché il grano duro è una delle colture che conserva maggior peso economico, ancor più per il nostro Paese che si attesta primo produttore in Europa, sia pure con variabili nel corso degli anni. “Il grano duro italiano è un giacimento d’oro – commenta FIMA - . Se si tenesse conto dei costi necessari a produrlo nelle zone vocate, sia pure a bassa produttività, l’abbandono del territorio potrebbe essere evitato ed il diritto alla salute e il reddito salvaguardati; c’è spazio per recuperare circa 700 mila ettari ed essere autosufficienti”. Mentre, l’arrivo in Europa di materie prime di pessima qualità, danneggia la salute pubblica e giova solo ai bilanci dell’industria di trasformazione , che continua ad affermare, strumentalmente, che il grano italiano è insufficiente a soddisfare i nostri fabbisogni; che il grano straniero è migliore perché più proteico. In realtà i nostri produttori se da un lato sono scoraggiati da dinamiche anticoncorrenziali, dall’altro hanno dimostrato che è possibile produrre pasta con grano locale. Invece contrariamente, quello importato spesso peggiora la bilancia commerciale del Paese e il bilancio sanitario pubblico, perché le derrate importate sottocosto spesso presentano micotossine , causa di varie patologie – come diverse inchieste hanno dimostrato – dalle più banali intolleranze alimentari alle

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di Paola Dileo

più gravi azioni cancerogene, nefrotossiche e teratogene. Il rischio con queste premesse è che il nostro frumento potrebbe in futuro estinguersi, rendendo paradossalmente, l’Italia dipendente dall’estero per uno degli

alimenti cardine della sua dieta. “Gli agricoltori e i consumatori – prosegue FIMA – continuano ad essere vittime di azioni speculative, come dimostra l’intervento nel 2010 dell’autorità di controllo del mer-

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cato. Il cartello dei pastai scoperto e sanzionato dall’antitrust è la prova di una condotta scorretta, senza che vi sia stato alcun risarcimento danni né per i consumatori né per i produttori”. In Italia pur in presenza di svariati organi di controllo (repres-

sione frodi, forestale, dogane, NAS, istituti zooprofilattici, ARPA, Istituto Superiore della Sanità, ecc) c’è mancanza di coordinamento, pena l’efficacia delle rispettive funzioni. In molti

casi c’è carenza di personale specializzato su questi temi. Un esempio è il laboratorio Repressione Frodi di Bari, chiuso appena inaugurato per carenza di fondi e personale. Il problema della sicurezza alimentare per le micotossine da grano duro urge interventi immediati: le miscele fraudolente di materie prime esenti con partite dai valori elevati, è una prassi che va contrastata. Anche perché i limiti fissati in Europa per le micotossine del grano duro – non superiore a 1750 ppb come da Reg. CEE n. 1881/2006, già elevato rispetto alla maggioranza dei paesi esteri, dove è inferiore a 1000 ppb – hanno disatteso l’esposizione al rischio di contaminazione della popolazione italiana, che adottando la dieta mediterranea consuma prodotti a base di cerali in quantità maggiori rispetto agli altri paesi europei. Addirittura in Canada, uno dei maggiori esportatori di grano duro, la soglia di 1000 ppb di contaminanti è già prevista a tutela dell’animale e non dell’uomo. Quindi, la proposta di legge mira a chiarire: il rapporto fra

mercato e micotossine per meglio interpretare il legame tra sicurezza alimentare e difesa degli anelli più deboli della filiera (agricoltori e consumatori); l’attuale legislazione che regola la borsa merci dei cereali perché non tiene conto dei differenti livelli di micotossine, non garantisce trasparenza nelle negoziazioni e va adeguata alla vigente legislazione antitrust comunitaria. “Occorrono inoltre – conclude FIMA – misure specifiche per evitare la pubblicità ingannevole. La pasta è un simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea, un pilastro della nostra alimentazione. Se nel mondo un piatto di pasta su quattro è italiano, possibile che i nostri consumatori non debbano poter scegliere, attraverso un marchio, una pasta con il grano duro del proprio territorio? Chiunque è libero di importare, quantomeno si vieti di utilizzare i trulli, il tricolore, le donne in abiti tipici o altre immagini che evochino illusoriamente la provenienza della materia prima dall’Italia”.

Acli Terra

“L’Imu su terreni agricoli e fabbricati rurali sarebbe una provocazione”

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a possibilità che si possa ripresentare, in qualsiasi forma, una tassa finalizzata comunque ad incidere sulla vitalità produttiva dei fabbricati rurali destinati alle attività connesse alle produzioni agricole, risulta assolutamente sconcertante ed incomprensibile. L’agricoltura non può tollerare ulteriori sacrifici che si aggiungerebbero agli effetti già molto onerosi di politiche agricole o del tutto inconsistenti, o normalmente disat-

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tente all’importanza della sua funzione economica, per quanto essa influisce positivamente sul PIL e per quanto continua ad assicurare anche in termini di occupazione e, nondimeno, di custodia e di cura dei territori. E’ quanto afferma Acli Terra confidando che le dichiarazioni preoccupate, diffuse dallo stesso Ministro dell’Agricoltura, possano concorrere alla definizione di un provvedimento di assoluta e necessaria equità rispetto al comparto agroalimentare nel suo complesso.

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Linea di nutriresistenza “Spaagro“ applicata alle leguminose La coltivazione delle Leguminose da granella ha fatto segnare negli ultimi anni un forte incremento degli ettari coltivati, specie nelle regioni meridionali. Tradizionalmente questa famiglia di piante trova le condizioni pedoclimatiche favorevoli nelle regioni dell’Italia meridionale, tanto da rivestire un ruolo importante tra le “colture da rinnovo “in successione alla coltivazione di Cereali. La capacita di azotofissazione di cui sono dotate tali specie arricchisce il terreno di azoto, lasciando il terreno migliorato. La coltivazione di tali specie presenta però alcune criticità dal punto di vista fisiopatologico, aspetti da tenere in grande considerazione per il buon esito della coltivazione. In particolare, dal punto di vista nutrizionale, grande attenzione va posta all’apporto di fosforo alla coltivazione, nonché al controllo di alcune patologie, quali l’antracnosi e l’oidio. E’ in tale ottica che è stata impostata una prova di “nutriresistenza“ della linea SPAAGRO, effettuata in particolare su una coltura di Pisello da granella (varieta’ DOVE); si e’ inteso determinare alcuni aspetti legati al controllo dell‘Oidio (Erysiphe Polygoni), principale malattia fungina della coltura, ed all’ incremento dei principali parametri produttivi della coltura. Considerate tali premesse, la SPAAGRO ha realizzato un campo prova in agro di Corato nella zona della Murgia Barese, per valutare gli effetti di due linee diverse di nutrienti SPAAGRO. Sono stati confrontati

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2 programmi di apporti fogliari di elementi nutritivi a base di zolfo e fosfito, nonché microelementi quali boro e zinco (Tab.1) La semina è stata effettuata il 12 novembre 2011 utilizzando una seminatrice pneumatica da grano e distribuendo 150 kg/ha di seme. Gli interventi fogliari sono stati effettuati ad inizio fioritura il primo, all’allegagione il secondo. I rilievi in campo hanno permesso di valutare l’effetto delle concimazioni fogliari (la concimazione di fondo ha riguardato un apporto di sostanza organica come letame) nelle varie tesi, su: A) eventuale presenza di Oidio, B) sviluppo delle piante e andamento in particolare, della fioritura e dell’allegagione, C) numero di semi per baccello, D) numero di semi per pianta, E) resa finale in granella FOTO DI CAMPO L’andamento climatico durante il periodo colturale ha favorito lo sviluppo dell‘Oidio, ed in effetti le piante delle Tesi 1 e Tesi 2, presentavano un aspetto vegetativo piu’ rigoglioso rispetto al Testimone non trattato, dovuto in parte al contenimento dell’avversita’. I risultati produttivi al momento della raccolta, sono riassunti nella (Tab.2): Possiamo notare un aumento statisticamente significativo rispetto al Testimone, della: A) produzione di granella nella Tesi 1 (+50%) e nella Tesi 2 (+62%),

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TAB. 1 PROVA DI NUTRIRESISTENZA SPAAGRO Az. Tedone - Agro di Corato (Ba) PARCELLE

PISELLO SUPERFICIE vr. DOVE (APSOV)

TRATT: PRE-FIOR. (28/03/2012)

TRATT. POST-ALL. (25/04/2012)

TESTIMONE

150 Kg./Ha (q.ta’ seme)

NESSUNO

NESSUNO

mq. 3600

TESI 1 150 Kg./Ha mq. 3600 Zolfo Pro 2 Kg./Ha

NESSUNO

Fosfito Pro 2 Kg./Ha Physio B/Zn 2 Kg./Ha TESI 2 150 Kg./Ha mq. 3600 Zolfo Pro 2 Zolfo Pro 2 (q.ta’ seme Kg./Ha Kg./Ha Fosfito Pro 2 Physio B/Zn 2 Kg./Ha Kg./Ha Physio B/Zn 2 Kg./Ha

TAB. 2 RISULTATI PRODUTTIVI PARCELLE Resa in granella (q.li/Ha)

Peso di 1000 semi

Semi per baccello

Semi per pianta

TESTIMONE TESI 1 TESI 2

175 gr. 178 gr. 181 gr.

2,8 b 4,2 a 5,1 a

20 b 30 a 34 a

14 b 21 ab 24 a

B) del numero di semi per baccello nella Tesi 1 (+ 50%) e nella Tesi 2 (+ 82%), C) della produzione di semi per pianta nella Tesi 1 (+ 51%) e nella Tesi 2 (+ 66%). CONCLUSIONI Possiamo quindi concludere che i prodotti della linea SPAAGRO utilizzati nelle due Tesi, hanno determinato: A) un miglioramento dello stato fitopatologico delle piante, aumentando la loro resistenza indotta, alle piu’ comuni fitopatologie (Oidio in particolare) dovuta principalmente all’ azione di ZOLFO PRO e FOSFITO PRO,

B) un miglioramento delle principali funzioni metaboliche della pianta (es. fioritura ed allegagione), che si traducono in un significativo aumento dei principali parametri produttivi rispetto al Testimone non trattato (azione in particolare di PHYSIO B/Zn). Inoltre e’ evidente la migliore performance della Tesi 2 rispetto alla Tesi 1; in tal caso si tratta di valutare (in base ad es. al prezo della granella) l’economicita’ di effettuare il secondo trattamento post-allegagione. Ringraziamo il Dr. Luigi Tedone per la sua preziosa collaborazione per la realizzazione della prova e l’elaborazione dei dati.

Via Passo Godi, 6 - 65125 Pescara - Tel./Fax 085 4155076 - 085 4167384 - info@spaagricoltura.it - www.spaagricoltura.it

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Per l’occasione organizza una due giorni tematica sul prodotto principe della dieta mediterranea

Il Comune di Castellana Grotte aderisce all’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”

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ASTELLANA GROTTE Anche il Comune di Castellana Grotte aderisce all’*Associazione Nazionale “Città dell’Olio”. Dopo i contatti preliminari con i referenti nazionali e locali dell’associazione, si avviano i lavori consiliari per l’approvazione della delibera, quale atto formale propedeutico all’iscrizione. E, contestualmente, già fervono i preparativi per un grande evento, una due giorni interamente dedicata all’olio extravergine d’oliva per accentuare la vocazione olivicola della città delle grotte. “L’idea – spiega l’Ass. alle Attività Produttive, Antonio Campanella – è di supportare questa nostra volontà di affiliazione a Città dell’Olio con una manifestazione tematica che spieghi il valore storico, culturale, economico dell’olivicoltura per il Comune di Castellana Grotte. Si è pensato quindi ad una due giorni ( 10 e 11 gennaio) da far coincidere con la tradizionale Festa delle Fanove, che si rinnova da oltre tre secoli”. Una festa religiosa molto sentita dai castellanesi perché legata all’evento prodigioso del 1691, quando la città fu risparmiata dalla peste, grazie all’intervento miracoloso della protettrice, la Madonna della Vetrana. La devozione rivive la straordinaria liberazione dalla peste attraverso due ricordi simbolici: le fanove nella notte dell’11 gennaio che accolgono la processione della sacra immagine e l’olio votivo per la lampada della Vergine. A Castellana è consuetudine dal 7 gennaio di ogni anno – un tempo si iniziava con la molitura delle olive – portare la “diana” ai frantoi, una sorta di serenata o meglio mattinata in cui si chiede in elemosina l’olio per la Madonna. Un rituale per rievocare l’episodio della salvifica apparizione della Vergine a due preti e l’unzione con l’olio miracoloso. “La caratteristica Festa delle Fanove con le sue tracce di folklore, religiosità e buona gastronomia farà da cornice a momenti di formazione, riflessione e confronto tra gli operatori sul tema olio – anticipa l’Ass. CamN°19 - 1 NOVEMbre 2013

panella -. Eh, come per i legumi, anche per l’olio ripeteremo l’esperienza del convegno scientifico, mettendone in luce gli aspetti salutistici e terapeutici. L’intento – prosegue – è puntare su un evento che abbia ricadute su vari settori dell’economia cittadina , da quello agricolo- olivicolo, a quello artigianale e turistico-ricettivo”. Il coinvolgimento sinergico innescato dall’Ass. Campanella prelude alla buona riuscita dell’iniziativa. Ad oggi al tavolo operativo hanno partecipato il Comitato

di Paola Dileo Feste Patronali, l’Associazione Culturale Culturama, l’Oleificio Sociale di Castellana Grotte, le locali A.C.A.I. (Associazione Cristiana Artigiani Italiani), Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura, lo Sportello Unico SUAP, l’I.P.S.S.A.R (Istituto Professionale di Stato per i servizi Alberghieri e della Ristorazione), l’IRCCS (Istituto Nazionale di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Saverio De Bellis) e noi di Foglie.

*L’Associazione Nazionale “Città dell’Olio” fondata a Larino (Campobasso ) nel 1994 riunisce Comuni, Provincie, Comunità Montane e Camere di Commercio ad evidente vocazione olivicola e si impegna a promuovere l’olio extravergine d’oliva e a valorizzare i suoi territori di produzione . In particolare l’associazione persegue: la diffusione della cultura dell’olio , specie quello di qualità; la salvaguardia e la promozione del paesaggio e dell’ ambiente olivicolo; la tutela del consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni d’origine, l’organizzazione di eventi , l’attuazione di strategie comunicative e marketing mirate alla conoscenza del patrimonio olivicolo italiano. L’associazione presente su tutto il territorio nazionale , vanta in Puglia l’adesione di ben 35 Comuni.

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Record di visitatori a quota 49.721

Ritorno alla terra: il successo di Agrilevante

di Antonio Resta

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i è conclusa domenica 20 ottobre nel quartiere fieristico di Bari l’esposizione internazionale di Agrilevante, riservata a macchine e tecnologie per l’agricoltura, le attività multifunzionali in ambiente rurale e le agro-energie, organizzata congiuntamente dalla Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura FederUnacoma e dall’Ente Fiera del Levante. L’esposizione ha ottenuto un successo pieno, e ha raggiunto la quota record di 49.721 visitatori, dei quali 2.272 di provenienza estera (questi ultimi raddoppiati rispetto all’edizione precedente). Ad Agrilevante hanno preso parte oltre 280 aziende - che nella quattro giorni fieristica hanno proposto mezzi e soluzioni ad alta tecnologia a servizio di tutte le filiere che caratterizzano l’agricoltura mediterranea – impegnando una superficie complessiva di 50.000 mq, con un’ampia area espositiva esterna. Questa edizione è stata caratterizzata da una forte connotazione internazionale – con la partecipazione di numerose delegazioni di operatori e rappresentanti istituzionali esteri, impegnati in un fitto programma di incontri B2B – e da una serie di iniziative, convegni e testimonianze che dimostrano un interesse crescente da parte dei giovani per l’agricoltura e le attività agro-meccaniche, e la tendenza ad un “ritorno alla terra”, anche in termini di attività amatoriale, per settori di pubblico sempre più ampi. Bilancio molto positivo anche per i tre saloni specializzati Agriforenergy Med, M.i.A. e Vita in Campagna, e per tutte le attività didattico-promozionali svolte-

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Donato Fanelli con il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni

si nell’ambito della rassegna in tema di energie alternative di origine agricola e forestale, nuovi modelli reddituali in ambito agricolo e hobbistica agro-verde. Già al lavoro gli enti promotori della rassegna - che hanno siglato un nuovo accordo di collaborazione per tre edizioni biennali sino al 2019 - per il primo appuntamento del “nuovo ciclo” fissato per ottobre 2015. “La Fiera del Levante - afferma il presidente Ugo Patroni Griffi - punta con decisione sull’intera filiera agricola, tra i comparti ancora cruciali per l’economia pugliese. Per questo incrementeremo le iniziative riservate al settore, anche in sintonia con le istituzioni. Agrilevante ha offerto indubbiamente un importante contributo al territorio: la grande affluenza di pubblico e la forte presenza

di aziende espositrici ne sono state la riprova.” “La sinergia fra Ente fieristico e FederUnacoma ha prodotto un evento di grande successo, in un momento nel quale molti eventi fieristici pagano in modo

Gianni Di Nardo Segretario Generale di Unacma

spesso pesante gli effetti della crisi – ha dichiarato il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni, commentando i dati conclusivi – e il rinnovo della collaborazione fra i due Enti per le prossime tre edizioni testimonia la voglia di investire ancora grandi energie in questo evento; ma prima di tutto certifica la caratura di Agrilevante, che si impone oggi come una manifestazione di primo piano e una realtà consolidata nel panorama fieristico nazionale ed internazionale”.

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Via libera dell’ Anci, ecco come fare

Somministrazione di cibo in botteghe degli agricoltori

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ia libera dell’Anci alla somministrazione di cibo nelle aziende, nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di Campagna Amica. Dopo che il Decreto del Fare ha introdotto la possibilità per gli imprenditori agricoli di vendere direttamente i loro prodotti e organizzare il consumo sul posto per i clienti, senza ulteriori autorizzazioni, utilizzando i propri locali e arredi aziendali, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia è intervenuta per chiarire gli aspetti pratici, fornendo agli agricoltori una serie di indicazioni utili. Vediamo quali: a) Il consumo, innanzitutto, deve avvenire esclusivamente all’interno dei locali e delle aree destinati all’attività di vendita sia su area privata che su area pubblica, della quale area pubblica l’imprenditore abbia la disponibilità. b) Al fine di permettere al cliente la migliore fruizione dei prodotti da consumare sul posto è consentito l’utilizzo di piani d’appoggio, costituiti da mensole predisposte lungo le pareti del locale e/o da tavoli, oltre che da sedie e sgabelli, panchine, ecc., di dimensioni ed in numero congrui rispetto all’ampiezza ed alla capacità ricettiva del locale

o dell’area su cui si esercita l’attività di vendita. c) Il ritiro da parte del consumatore, direttamente al banco di vendita, dei prodotti pronti per il consumo immediato deve avvenire al più utilizzando contenitori a perdere idonei alla vendita da asporto. d) Possono essere fornite posate, tovaglioli e bicchieri a perdere, ossia di tipo monouso. e) E’ consentita la vendita di bevande anche alcoliche per il consumo sul posto purché non congiuntamente al servizio di mescita. f) Le mensole o gli altri dispositivi di supporto al consumo devono essere costruiti in materiale tale da rendere minimi i rischi di contaminazione, mantenendoli in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione. g) Le eventuali pareti retrostanti ai dispositivi di supporto al consumo devono essere mantenute in buone condizioni ed essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare. h) La zona destinata al consumo deve essere mantenuta sgombra, in idonee condizioni di pulizia e dotata di contenitori di rifiuti costruiti in modo adeguato. Ecco, invece, cosa non è consentito: non è ammessa alcuna forma di servizio assistito in quanto si configurerebbe altrimenti un’attività di “somministrazione

assistita”. Non è consentita la richiesta di un corrispettivo economico, sotto qualsiasi forma, per il servizio di consumo immediato degli alimenti in loco. Non è possibile predisporre ambienti appositamente destinati al consumo immediato dei prodotti oggetto di vendita, arredati e attrezzati esclusivamente a tale scopo. E’ esclusa la fornitura di piatti, bicchieri e posate non a perdere. Non è ammesso esporre e/o consegnare all’utenza un “menù” delle consumazioni in quanto indicatore del servizio assistito tipico degli esercizi di somministrazione. Non possono essere raccolte le “ordinazioni” degli acquirenti presso i dispositivi di supporto e/o i piani di appoggio.

La principale catena di supermercati del Regno Unito

I dati sullo spreco, 700 sterline ogni anno a famiglia

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esco ha svelato, per la prima volta, l’ammontare degli sprechi alimentari registrati nei primi 6 mesi di quest’anno. La principale catena di supermercati del Regno Unito aveva annunciato alcuni mesi fa il proprio progetto “zero waste” e lo sviluppo di un nuovo sistema di misurazione per calcolare con precisione i quantitativi di cibo sprecato in ogni ambito delle operazioni dell’azienda. Tesco ha riportato che il 65% delle insalate di IV Gamma presenti sugli scaffali dei punti vendita è finito tra i rifiuti lungo la filiera con diverse modalità. Anche il 40% delle mele e poco meno della metà dei prodotti da forno, come il pane e i dolci, vengono gettati

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nella spazzatura. Ancora, per quanto riguarda la frutta, gli sprechi alimentari riguardano il 25% dell’uva e il 20% delle banane. Per la prima metà del 2013 gli sprechi del retailer hanno raggiunto quota 28,500 tonnellate di cibo. Le cifre raccolte grazie al Waste and Resources Action Programme (WRAP) svelano inoltre che nel Regno Unito nel 2011 sono state sprecate 15 milioni di tonnellate di cibo. Secondo i dati raccolti dall’azienda, una parte considerevole degli sprechi alimentari avviene tra le mura di casa. I consumatori britannici infatti gettano il 35% dell’insalata acquistata ed una banana su dieci finisce nella spazzatura. Il problema potrebbe essere legato all’acquisto di quantità eccessive

di Rocco Resta di cibo o alle offerte, che spingono la clientela a comprare di più rispetto al reale fabbisogno. Per questo Tesco sta pensando a soluzioni per arginare il fenomeno, ad esempio annullando le offerte sull’acquisto di più confezioni di insalata e migliorando il sistema di refrigerazione per le banane. Secondo Matt Simister, direttore commerciale dell’azienda, tutti stiamo contribuendo agli sprechi alimentari e non esiste un’unica soluzione al problema. Le famiglie inglesi, a causa del cibo gettato, sprecano circa 700 sterline ogni anno. Un’altra iniziativa utile potrebbe riguardare la messa in vendita di frutta e verdura non perfetta dal punto di vista estetico, magari a prezzo scontato. www.foglie.tv


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Convegno

Loc Pro II – Sostegno e Promozione dei Prodotti Locali

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on può esserci futuro se non si recupera, difende e valorizza il nostro passato». E’ il messaggio forte lanciato dall’assessore provinciale all’Agricoltua di Bari, Francesco Caputo, nel corso del convegno nel Quartiere fieristico di Bari sul progetto “Loc Pro II – Sostegno e Promozione dei Prodotti Locali”. Un obiettivo strategico essenziale per i territori della Puglia e della Grecia, uniti dal Programma di cooperazione internazionale dell’Unione europea (2007-2013), che è alla base del progetto Loc Pro II. Sono proprio le produzioni locali, la specificità dei nostri territori, la bontà e la qualità dei nostri prodotti – è stato sottolineato nel corso dell’incontro - ad offrire una straordinaria opportunità di rilancio dell’economia della Puglia e della Grecia. L’incontro ha visto la fortunata convergenza di due obiettivi: la creazione di un disciplinare di produzione riservato al “Sospiro”, il dolce tipico di Bisceglie e la realizzazione di un disciplinare di produzione eco-sostenibile della ciliegia prodotta in Terra di Bari. Nel primo caso si tratta di realizzare un‘approfondita ricerca storica sulla tradizione del “Sospiro”, facendo del dolce tipico di Bisceglie un brand che identifichi la città: una sorta di segno distintivo che ne certifichi la realizzazione secondo metodi tradizionali che si tramandano da generazioni. Nel secondo caso si parte da un’indagine sui dati storici relativi alla comparsa e diffusione della ciliegia sul territorio di Bisceglie e sulle migliori tecniche di coltivazione per raccogliere materiale utile alla redazione di un “Disciplinare di produzione eco-sostenibile del ciliegio”. Partner strategico del progetto è il Comune di Bisceglie, rappresentato all’incontro dal Sindaco Francesco Spina, che ha rimarcato quanto sia importante per la sua città la valorizzazione e la promozione di un marchio che tuteli due delle sue eccellenze: il Sospiro e le Ciliegie. E’ stata proprio l’Amministrazione comunale targata Spina a farsi promotrice di una serie di iniziative per raggruppare i produttori di ciliegie N°19 - 1 NOVEMbre 2013

La presentazione della degustazione del tipico Sospiro

e mettere finalmente insieme i migliori pasticcieri di Bisceglie. Molto interessanti gli interventi dei relatori: il dott. Domenico Traversi, Consulente del Comune di Bisceglie che ha spiegato le motivazioni e le opportunità offerte dal “Progetto Loc Pro II”; Il dott. Giovanni Porcelli, Direttore del Consorzio della ciliegia e della frutta tipica di Bisceglie ha ripercorso la storia del Consorzio di valorizzazione e l’importanza del disciplinare di Produzione delle ciliegie; Il dott. Marino Palasciano, Università di Bari – Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti, ha tratteggiato la situazione attuale della produzione delle ciliegie nel nel NordBarese; il dott. Francesco Degiorgio, Servizio Agricoltura – Provincia di Bari, ha invece fornito alcuni ragguagli sull’intervento della Provincia nell’ambito del Progetto Loc Pro II; il dott. Domenico Carlucci, Università di Bari – Sip. Scienze Agro-Ambientali e Territoriali, ha portato il punto di vista

dell’Università di Bari nell’ambito dello stesso progetto, fornendo anche il quadro delle attività svolte fino a questo momento; Molto apprezzato l’intervento di Sergio Salerno, in rappresentanza dell’Associazione Pasticcieri Biscegliesi che ha rimarcato l’importanza di essere riusciti a mettere insieme tutte le forze creative dei pasticcieri biscegliesi per difendere e valorizzare “Il Sospiro”; il dott. Mauro Guglielmi, in rappresentanza della Soc. Agromnia ha invece ripercorso la storia e la tradizione che fanno risalire il Sospiro addirittura al periodo di Lucrezia Borgia; infine, a tirare le somme del convegno è stato il dott. Giuseppe Gargano, dell’Infopoint del Programma di Cooperazione territoriale europea Grecia-Italia che ha fornito indicazioni utilissime per la successiva fase di realizzazione di questo importante progetto Comunitario. Al termine anche il palato ha avuto la sua ricompensa con la degustazione del tanto apprezzato Sospiro.

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NUOVA APERTURA BANDO MISURA 311 AZIONE 5

“Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita ai soggetti gestori di energia da fonti energetiche rinnovabili”

Con la presente siamo a segnalarLe l’opportunità finanziaria prevista dalla misura 311 azione 5 “Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita ai soggetti gestori di energia da fonti energetiche rinnovabili”, a favore di Interventi di diversificazione delle attività esercitate presso le imprese agricole, al fine di favorire la creazione di nuove fonti di reddito e occupazione, valorizzando il ruolo multifunzionale delle aziende, per contrastare la diminuzione della competitività del settore agricolo e il conseguente abbandono delle attività. Il bando è predisposto dalla Regione Puglia, per il tramite dei GAL. Beneficiari: Imprenditori agricoli in forma singola o associata; Spese ammissibili: Sarà concesso il sostegno agli investimenti materiali per la realizzazione di nuovi impianti e acquisto di attrezzature per la produzione e la vendita di energia solare e/o da eolico, limitati ad una potenza elettrica nominale complessiva di 0,65 MW. Gli interventi dovranno essere attuati a bilancio ambientale nullo o positivo e nel rispetto della normativa ambientale vigente. Spese generali di consulenza nella misura del 10 % dell’investimento ammesso solo se connesse all’operazione finanziata. Caratteristiche degli impianti:

Per la certezza di un risultato

Impianto di minieolico ossia con aereo generatori di potenza compresa tra i 3 kw e i 200 kw. Impianto di fotovoltaico da sovrapporre alla copertura di serre già esistenti e realizzato su un edificio dell’azienda agricola, accatastati e utilizzati nell’ambito delle attività agricole ovvero come abitazione dell’imprenditore agricolo. Intensità degli aiuti: Il sostegno sarà concesso nella forma di contributo in conto capitale fino al 40% della spesa ammessa ai benefici. L’importo massimo di spesa ammissibile varia in funzione del GAL di appartenenza, nello specifico nel caso in cui la superficie aziendale condotta ricada in comuni diversi e non afferenti allo stesso GAL , la domanda di aiuto sarà presentata al GAL nel quale ricade la maggior parte della superficie agricola totale, a prescindere dall’ubicazione degli investimenti oggetto della domanda di aiuto. Nel caso in cui la superficie aziendale condotta ricada prevalentemente in Comuni non afferenti ad alcun GAL e gli investimenti siano ubicati in Comuni appartenenti ad un GAL, la domanda di aiuto sarà presentata al GAL nel cui ambito territoriale sono ubicati gli investimenti. La scadenza per inoltrare la richiesta di accesso al sistema informatico è fissata alla data del 26/10/2013, mentre la consegna cartacea è fissata al 10/11/2013.

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E FoglieTv premia i giovani stilisti venti

Al Circolo della Vela di Bari

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ARI - FoglieTV investe sui nuovi talenti pugliesi nel campo della moda ed è aperto a farlo con tutti quei giovani che vogliono promuovere le loro idee nel campo del MADE in ITALY: l’intento è quello di mettere in luce tutte quelle idee e progetti innovativi che si vogliono promuovere nel campo della valorizzazione delle eccellenze del BelPaese. Il primo di questi appuntamenti patrocinati da Foglie e FoglieTv si è svolto nella prestigiosa cornice del Circolo Vela di Bari dove si è svolta, con folta partecipazione di pubblico, la premiazione del concorso per giovani stilisti, bandito dall’Associazione ONLUS “Le Antiche Ville” di Mola di Bari, sotto la sapiente organizzazione della direttrice del Centro Servizi dell’Ecomuseo del Poggio delle Antiche Ville Fannj Massimeo. L’Associazione e il Centro

La premiazione dei giovani stilisti

Servizi dell’Ecomuseo del Poggio delle Antiche Ville, in collaborazione con Foglie.Tv, hanno così reso concreto il grande sogno dei partecipanti e cioè confezionare l’abito da loro creato e farlo sfilare! I giovani vincitori in questo modo hanno potuto mettere in

evidenza la loro creatività e farla apprezzare dagli addetti ai lavori, mentre “Foglie” e “Foglie.Tv” continuano a perseguire lo scopo di valorizzare i giovani, offrendo loro una possibilità di farsi apprezzare e conoscere anche fuori dalla Puglia.

48 tour operator internazionali alla scoperta dei territori

buy puglia fa tappa a Conversano

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ONVERSANO - Hanno fatto tappa a Conversano lo scorso 21 ottobre, i 48 tour operator nazionali ed internazionali che hanno scelto di vivere la travel experience “Puglia autentica ed esclusiva”, alla scoperta delle eccellenze presenti sul nostro territorio da proporre nei propri circuiti turistici. L’educational tour si inserisce all’interno della prima edizione di Buy Puglia – Meeting & Travel Experience, organizzata dall’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione e dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia che ha permesso a buyer internazionali di conoscere l’offerta pugliese dei diversi prodotti leisure. L’evento internazionale di Business Meeting si è svolto presso la Fiera del Levante di Bari offrendo l’opportunità, al sistema delle imprese pugliesi,

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di Rocco Resta

di presentare la propria offerta a una selezione di circa 170 operatori esteri provenienti dai principali mercati europei ed extraeuropei. Buy Puglia 2013 ha puntato a far vivere l’esperienza di viaggio in Puglia ai tour operator nazionali e internazionali, attraverso sei diversi itinerari/educational tour: Puglia autentica ed esclusiva, Puglia spirituale, Puglia d’arte I e II, Puglia divertente, Puglia attiva. Conversano, Città d’arte, ha accolto i 48 buyers - provenienti da Brasile, Cina, Singapore, Regno Unito, Francia, Spagna, Lettonia, Turchia, Olanda, India, Repubblica Ceca, Russia, Canada e Stati Uniti - all’interno delle sale del Castello Acquaviva D’Aragona per condurli alla scoperta dei tesori artistici in esso esposti e conservati: le dieci grandi tele raffiguranti scene della Gerusalemme Liberata, realizzate dal pittore napoletano seicentesco

Paolo Finoglio su commissione del Conte di Conversano, Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona, esposte nel luogo originario per il quale furono commissionate (la galleria dei Conti che si affaccia sulla bella Piazza Castello) e le opere del pittore ottocentesco Francesco Netti, esposte nella Pinacoteca del II piano del Castello. Dopo le bellezze artistiche e paesaggistiche, gli ospiti internazionali sono stati condotti alla scoperta delle bontà della nostra generosa terra, preparate con eleganza e gusto da sapienti chef conversanesi.

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