FOGLIE n.20/2012

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 20 • 15 Novembre 2012

100% italiano al via la nuova campagna olearia la prima con il made in italy certificato

agricoltura

Convegno su olivicoltura e parametri Alchil Esteri

ECONOMIA

Legge di stabilità: salvi da aumenti carne, riso e uova La stretta sul gasolio agricolo

AGROALIMENTARE

Vino: l’Italia sorpassa la Francia

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ditoriale

15 novembre 2012 - n. 20 - Anno 7

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Made in Italy: Legge “Salva Olio”

Via libera del Senato

V Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Di Leo, Giuseppe Rutigliano, Giuseppe Divella, Nicoletta Mirizzi, Gianni Colaianni, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

di Vito Castellaneta

ia libera all’unanimità alla legge “salva olio” da parte del Senato: un passo avanti fondamentale nella battaglia a difesa del vero Made in Italy dalle frodi e dagli inganni, che deve proseguire con la stessa decisione nel passaggio alla Camera. Il lavoro della Commissione agricoltura del Senato che ha approvato in sede deliberante il disegno di legge Mongiello-Scarpa contiene norme determinanti per la difesa dell’olio di oliva italiano. Il disegno di legge «norme sulla qualita› e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini» completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test e sui limiti degli alchil esteri. La disciplina approvata risulta di fondamentale interesse per quanto riguarda, in

particolare, il contrasto a pubblicità ingannevoli e alla illiceità dei marchi introducendo, altresì, a favore del consumatore, l’obbligo di inserire il termine minimo di conservazione, soprattutto, prescrivendo le modalità di presentazione degli oli nei pubblici esercizi. Con le nuove norme sul contrasto delle frodi si stabiliscono le responsabilità delle persone giuridiche per i reati commessi in materia alimentare, introducendo nuovi istituti processuali investigativi e, soprattutto, sanzioni accessorie alla condanna con la pubblicazione della sentenza. L’obiettivo è quello di difendere un patrimonio con oltre 250 milioni di piante sul territorio nazionale che garantiscono un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative all’anno e un fatturato di 2 miliardi di euro.

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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ommario

TURISMO RURALE

7 Contro la crisi? la destagionalizzazione Per lavorare nel turismo tutto l’anno di Nicoletta Mirizzi

20 olio novello nel salento

AGRICOLTURA

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Un tour esclusivo nelle fabbriche dell’olio

6 lavoro: Da Green Economy

100 mila posti di lavoro in campagna

12 A MONOPOLI Convegno Olivicoltura e parametri Alchil Esteri 22 aggiornamenti tecnici

Smaltimento scorte dei formulati a base di Ziram

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ECONOMIA

16 istat: più italiani in mense per poveri Crisi: nel 2012 aumento del 9%

26 contraffazione: l’attività dei nac

Intervento finale del Ministro Catania

stret ta su gasolio agricolo Camera: DDL stabilità, rinvio al 2013

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AGROALIMENTARE

9 vino: italia sorpassa francia è primo produttore mondiale di Rocco Resta

11 vIno: scacco agli “agropirati”

di Antonio Resta

14 clementine a marchio de.co.

Fiumi di emozioni per Leonardo Fedele

18 legge di stabilità ed iva

Salvi da aumenti carne, riso e uova

FOOD MARKETING EXPERT Workshop all’ITC Montale di Rutigliano

di Donato Fanelli

di Rino Pavone

15 NOVEMbre 2012

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AMBIENTE

22 camorra: business con fanghi tossici

3 mld il giro di affari

27 Regione puglia in guardia

Dalla Commissione Parlamentare per l’ecomafie

mostra itinerante a taranto La prima tappa con “La crisi e la vergogna”

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gricoltura

Lavoro: Tante idee innovative

Dalla Green Economy 100 mila posti in campagna

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razie alla green economy si aprono opportunità per oltre centomila posti di lavoro per i prossimi tre anni nelle campagne dove per la prima volta da dieci anni si è verificata una inversione di tendenza e sono aumentate del 4,2 per cento le imprese condotte da giovani under 30 nel secondo trimestre del 2012, anche per effetto delle nuove professioni che vanno dall’agrigelataio al sommelier della frutta, dall’affinatore di formaggi al birraio a chilometri zero, dallo stagionatore di miele al lavoro nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di campagna amica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha collaborato alla redazione del rapporto 2012 di Greenitaly presentato della fondazione Symbola proprio in occasione della divulgazione dei dati Istat sulle “Prospettive per l’economia italiana nel 20122013” che danno in peggioramento i dati della disoccupazione. Secondo l’indagine la maggioranza dei giovani italiani, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna piu’ un lavoro nell’ufficio di una banca magari in una grande metropoli, ma vorrebbe invece gestire un agriturismo in piena campagna. La metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23 per cento) o anche lavorare in una multinazionale (19 per

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di Nicola Trisolini cento). Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni, sono emerse tutte le criticita di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna. Numerosi sono gli esempi di idee innovative nate con la green economy come il “sommelier della frutta” che è una nuova figura professionale nata grazie ad Onafrut della Coldiretti, la prima associazione nazionale assaggiatori della frutta. I sommelier della frutta si propongono di insegnare alle nuove generazioni e non a riconoscere varietà, grado di maturazione, sapore, colore, origine e profumo di mele, pere, pesche e anche dei piccoli frutti. Ma c›è di più, e chi punta al titolo di «Maestro assaggiatore», il grado più alto della categoria, può frequentare corsi tenuti da docenti universitari ed esperti in analisi sensoriale ed aspirare grazie a queste conoscenze di trasformare un hobby in un vero e proprio lavoro. C’è chi come la cascina San Pé a Poirino in provincia di Torino che produce “latte alta qualità” e in parte trasforma in gelato, organizzando visite guidate per far vedere alle scolaresche tutto il processo di trasformazione. Renata Madaio in Campania fa invece l’affinatore di formaggi è un mastro casaro piu’ evoluto perché lavora il latte direttamente in alta montagna e “concia” il formaggio per renderlo davvero unico. Affinare un formaggio vuol

dire portare il prodotto, dopo la fase di stagionatura, ad una qualità superiore e ad un gusto tipico ed esclusivo del territorio di provenienza. Saverio Denti in Emilia Romagna si è quasi trasformato in alchimista recuperando l’assenzio tanto amato dai poeti maledetti ma anche tanto perseguitato nei secoli. E così attraverso diverse ed interessanti sperimentazione di essenze nasce l’assenzio del Mistico Speziale, speciale distillato composto da anice verde, finocchio, artemisia, melissa e issopo, tutte erbe coltivate nei terreni dell’azienda. Vito Pagnotta in Campania nell’azienda dove si produceva il grano oggi fa nascere con il sostegno della Coldiretti un’ottima birra artigianale. L’azienda puntata sulla ricerca e sulla qualità, trasformando i propri cereali nella materia prima per la produzione artigianale della birra. Una esperienza che si sta diffondendo in tutto il Paese dove si moltiplicano i birrifici a chilometri zero. Un fenomeno che ha favorito il boom di aperture dei mercati e delle botteghe degli agricoltori della Coldiretti ha creato peraltro importanti opportunità occupazionali con migliaia di nuovi posti di lavoro nei punti di vendita diretta della rete di campagna amica della quale fanno parte 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 1.105 mercati, 178 botteghe ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani, per un totale di quasi settemila punti vendita. www.foglie.tv


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urismo Rurale

Per lavorare nel turismo tutto l’anno

Contro la crisi? La destagionalizzazione

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di Nicoletta Mirizzi

are d’estate, montagna d’inverno. Perché? L’industria turistica italiana deve svincolarsi da una stagionalità ancora troppo forte. A rilevarlo è l’Osservatorio Bit in un’elaborazione esclusiva per il Sole 24 Ore, da cui emerge che il tasso di stagionalità (la differenza percentuale tra presenze nell’alta stagione e nella bassa) è sceso solo dal 6,8% nel 2000 al 5,8% nel 2011, con il 49% di arrivi e il 61% di presenze concentrati tra giugno e settembre. Dopo l’estate della crisi, che per la prima volta ha visto una flessione di presenze alberghiere ad agosto (-1,1%), e -10% di fatturato, la parola d’ordine è destagionalizzare. Tanta è la strada da fare. Il mare d’inverno è associato soprattutto a mete esotiche, alla portata di pochi, ma anche il mare italiano ha il

suo appeal invernale: per attrarre, secondo Confesercenti-Assoturismo, deve puntare su una logica di prodotto che integri arte, tradizioni, natura, enogastronomia, benessere. Questa la strategia di Pugliapromozione, che ha scelto di non promuovere eventi nuovi, ma mettere a rete l’offerta esistente su tutto il territorio, lavorando a fianco degli operatori turistici, con un obiettivo comune: +4% di presenze invernali. «L’operazione ha richiesto un investimento di soli 300mila

euro – sottolinea il dg Giancarlo Piccirillo – e sta avendo un impatto occupazionale: oltre 40 ragazzi sono stati impiegati negli uffici informativi, finalmente aperti 7 giorni su 7». È appena partito il programma “Discovering Puglia”, percorsi da 2 ore a un giorno alla scoperta di riserve naturali, eno-gastronomia, tradizioni rurali, come la Focara di Novoli, rinnovatasi coinvolgendo artisti internazionali, o i presepi di cartapesta del Salento.

Unione Europea: taglio agricoltura compromette il rilancio

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Speciale EIMA 2012 Incontro - La PAC dopo il 2013

Speciale EIMA 2012 Reportage della manifestazione

“I piani di sviluppo rurale e i nuovi strumenti della Politica Agricola Comunitaria dopo il 2013”: questo il titolo dell’incontro organizzato durante Eima International con il presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro.

Eima International, la Fiera specializzata nella meccanizzazione agricola, ha celebrato a Bologna la sua 40° edizione con il record di superficie espositiva, 14 settori d’area merceologica e quattro saloni speciali, fra i quali il nuovo EIMA GREEN dedicato al giardinaggio e alla cura del verde.

Scarica l’ APP gratuita sul tuo smartphone o tablet e guarda i video. 15 novembre 2012

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tagli all’agricoltura sono inaccettabili perché compromettono uno dei pochi settori che possono rilanciare l’economia italiana ed europea E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la proposta del presidente della Consiglio Ue Herman Van Rompuy di tagli al budget 2014-2020 dell›Unione europea che comporterebbero circa 25,5 miliardi in meno per la Politica Agricola Comune.

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groalimentare

Caratteristico vigneto pugliese

è primo produttore mondiale

VINO: L’ITALIA SORPASSA LA FRANCIA

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’Italia sorpassa la Francia e diventa il primo produttore mondiale di vino con un raccolto stimato in 40,8 milioni di ettolitri nel 2012. E’ il bilancio di una vendemmia che si è praticamente conclusa per la quasi totalità delle uve in tutta Italia, dove si è registrato un calo del 3 per cento rispetto allo scorso anno ma una buona qualità. Un contenimento produttivo che tuttavia ha consentito il sorpasso rispetto ai concorrenti francesi dove il raccolto è crollato di ben il 19 per cento a 40,5 milioni di ettolitri, con punte del 26 per cento per lo champagne, secondo l’organizzazione mondiale della vigna e del vino (OIV). Il primato mondiale nella produzione per il vino Made in Italy viene festeggiato con il record storico nelle esportazioni che crescono dell’8 per cento e potrebbero raggiungere il massimo di 4,5 miliardi di euro nel 2012. Da segnalare peraltro che lo spumante tricolore fa registrare un vero e proprio boom (+35 per cento) in casa dello Champagne, la Francia. La riduzione della produzione di vino nei due Paesi leader si è fatta sentire a livello globale dove si stimano 248,2 15 novembre 2012

di Rocco Resta

milioni di ettolitri, il minimo dal 1975 e il 6 per cento in meno rispetto al 2011 anche per effetto del calo registrato in Spagna (-6 per cento) che si classifica come terzo produttore mondiale con 31,5 milioni di ettolitri. Tra gli altri grandi produttori cresce invece il raccolto negli Stati Uniti a 20,6 milioni di ettolitri (+7 per cento), cala in Argentina a 11,8 milioni di ettolitri (-24 per cento), sale in Australia a 11,6 milioni di ettolitri +4 per cento) e in Sud Africa con 10 milioni di ettolitri (+4 per cento) Ad influenzare la produzione sono state in Europa la riduzione della superficie coltivata a vigneto e l’andamento climatico anomalo che ha condizionato la produzione livello globale. Non è infatti mai così caldo durante la fase maturazione delle uve: con la temperatura media globale sulla terra durante l`estate 2012 che è stata la più elevata mai registrata prima. Proprio mentre si registra a livello globale una inversione di tendenza e dopo anni torna ad aumentare il consumo globale di vino, il crollo della produzione spinge al rialzo dei prezzi di vendita dei vini sui mercati internazionali, anche per compensare l’aumento dei

costi produttivi. Un trend che riguarda anche l’Italia dove peraltro si è già verificato un aumento del 7 per cento dei prezzi medi di vendita del vino comune al consumo nel primo semestre del 2012. La riduzione dei raccolti si è fatta sentire anche sulla p ro d u z i o ne italiana di vino n ove l l o , il primo del raccolto 2012 ad essere commercializzato, che quest’anno risulta essere di appena 4 milioni di bottiglie, il 30 per cento in meno rispetto allo scorso anno.

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groalimentare

Vino: scacco agli “agropirati” La Coldiretti regionale esprime il suo plauso ai Carabinieri del Nac che hanno sequestrato in provincia di Bari 3.000 quintali di prodotto in nero. Al setaccio 173 imprese alle quali sono stati contestati oltre 700 mila euro di sanzioni in materia di tracciabilità e di indebita evocazione di marchi di qualità

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nnesimo scacco delle forze dell’ordine all’agropirateria che si sviluppa attraverso la manipolazione, la trasformazione fino ad arrivare alle importazioni di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che si fregiano in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni nostrane. L’asse tra Bari e Benevento ha colpito questa volta il vino, uno dei più autorevoli ambasciatori della Puglia nel mondo, prodotto in nero e spacciato come Doc e Docg ”. Plauso del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, per l’operazione del Nucleo Antifrodi dei Carabinieri (NAC) che ha portato al sequestro di 3.100 tonnellate di vino prodotto in nero e beni per oltre 350.000 euro equivalenti a finanziamenti comunitari illecitamente percepiti nel

di Antonio Resta

comparto ortofrutta. Al setaccio 173 imprese, a cui sono state contestati oltre 700 mila euro di sanzioni in materia di tracciabilità e di indebita evocazione di marchi di qualità. “È assolutamente necessario – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio che l’attività di controllo sia accompagnata da un sistema sanzionatorio più rigido che preveda, per coloro che si macchiano di reati contro la sicurezza alimentare, pene pecuniarie molto elevate fino ad arrivare alla detenzione. L’agroalimentare di qualità subisce gli attacchi continui di falsari che attraverso pratiche commerciali scorrette falsano la concorrenza internazionale, ingannano i consumatori e creano un mercato parallelo di ‘falsi made in Puglia’ che vale centinaia di milioni di euro”. Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche) ‘Tarantino’,

‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Ed i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 33% la produzione DOC e DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita).


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gricoltura

A Monopoli convegno sul tema

Olivicoltura e parametri Alchil Esteri

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ONOPOLI - “È in atto una frattura insanabile evitabile, che nuoce al comparto olivicolo italiano”. Questo il pensiero dominante fra produttori, esperti chimici, intenditori, giornalisti del settore, associazioni di categoria che sostengono il Comitato Alchil Esteri 75, sorto alcuni mesi fa a Monopoli, per contrastare alcuni articoli del Disegno di Legge 3211/12, già approvato in sede deliberante dalla Commissione Permanente Agricoltura del Senato. Un acceso dibattito continua a mantenere alta l’attenzione sul parametro degli Alchil Esteri, fissati a 30 mg/kg dall’art. 43 del Decreto Sviluppo, quale soglia limite per gli oli extravergini italiani. Il Comitato AE 75 forte di un consenso sempre più ampioconta oggi 96 sottoscrittori, di cui 30 sono coop. olivicole delle zone tra Polignano a Mare e S. Maria di Leuca – ha organizzato, lo scorso 30 ottobre a Monopoli, un convegno sul tema. “Continuiamo nella nostra opera d’informazione e sensibilizzazione, perché crediamo che il parametro degli Alchil Esteri non risolve i problemi dell’olivicoltura italiana, non identifica l’origine dell’olio e non è l’unico indicatore di qualità – ha premesso Mimmo Lavacca, portavoce del comitato, nato, per

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di Paola Dileo

manifestare un dissenso e cercare quel dialogo mancato, anzi negato a priori dalle associazioni di categoria CIA e Coldiretti, ha spiegato Angelo Martellotta, pres. Oleificio coop. di Monopoli –. Abbiamo chiesto anche un confronto tecnico promosso dal laboratorio Chemiservice di Monopoli, ma ci hanno ignorato. Con questo provvedimento si rischia di favorire alcuni produttori a danno di altri, per questo continueremo a sostenere una proposta di modifica della legge”. Anche Nicola Pentassuglia, presidente della Coop Progresso Agricolo di Fasano, ha espresso timori per gli effetti del richiamato e incriminato art. 43. “Nelle nostre zone caratterizzate prevalentemente da piante secolari, si produce olio con un elevato livello di Alchil Esteri, non perché adulterato – precisa Pentassuglia – ma perché le nostre cultivar maturano più velocemente e registra-

no più Alchil Esteri”. “Una sapiente eresia - è stato lo sfogo del giornalista di settore il dott. Luigi Caricato (direttore della rivista web Teatro Naturale) nel commentare la nuova legge. – Anche gli oli meno eccellenti hanno un valore etico che va salvaguardato, perché espressioni di una cultura, una tradizione, una identità. Se il 50% dell’ olio extravergine presente sugli scaffali non è italiano le colpe sono da imputare a pochi disonesti. Il Decreto Salva olio paradossalmente invece di perseguire quei pochi, penalizza l’intero comparto e i produttori onesti. Esperti del settore, di chimica dell’olio – ha ricordato – sono stati liquidati con estrema superficialità. Il risultato? Una legge inutile approvata in fretta che non interpreta il volere di tutti, quindi inefficace. Se poi vogliamo difendere gli oliveti secolari e la biodiversità, non possiamo produrre solo olio d’eccellenUna fase del dibattito tenutosi a Monopoli

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za, perché i costi sarebbero insostenibili”. Eh, sugli aspetti tecnici, di chimica dell’olio si è soffermato il dott. Giorgio Cardone di Chemiservice: ”Nonostante in questi anni abbiamo acquisito una cultura dell’olio, questo prodotto è sempre portatore di novità. In particolare, il parametro degli Alchil Esteri è oggetto d’indagini già da qualche tempo, perché la comunità scientifica italiana ha pensato di ridurre la soglia di 75mg/kg, perché una scelta di compromesso. Infatti la Società Italiana per lo studio delle sostanze grasse ha avviato una prima sperimentazione che terminerà ad aprile prossimo. Quindi il limite di 30mg/kg imposto nel DDL Mongiello-Scarpa è attualmente privo di riscontri scientifici che potrebbero giustificarlo. Inoltre si è visto che questo parametro tende a variare nel tempo, pertanto questa soglia di 30mg/kg può risultare pericolosa per un numero eterogeneo di produttori – il riferimento va, per esempio, a quelle produzioni tipiche dell’areale meridionale appartenenti a cultivar della famiglia ogliarola, con indici di maturazione accentuati, o comunque a quelle varietà che maturano prima rispetto ad altre, anche per le differenti condizioni pedoclimatiche, che incidono sui processi di fermentazione -. La quantità di Alchil Esteri – spiega inoltre Cardone – dipende dalla qualità delle olive, che può peggiorare se raccolte tardi, se trasformate e conservate male o ancora se il trattamento della mosca si è rivelato insufficiente o inadeguato. Ma questo parametro prima d’essere un indice di qualità dell’olio, è un metro di controllo della genuinità del prodotto da eventuali adulterazioni . Quindi un metodo validato dalla comunità scientifica per contrastare le miscele di oli deodorati (oli scadenti e sgradevoli come i lampanti che vengono trattati tecnologicamente per ottenere un prodotto base più economico da migliorare con olio extravergine di qualità ed essere venduto a prezzi superiori). Noi crediamo in questo parametro – sottolinea Cardone – vogliamo che sia abbassato, ma sulla base di dati scientifici e non in astratto, come sta accadendo, con una serie di danni per i produttori, costretti 15 novembre 2012

Gli olivicoltori presenti al convegno

a svendere ulteriormente il proprio olio , perché il valore degli Alchil Esteri potrebbe aumentare. Questo parametro inoltre, non identifica l’origine dell’olio Made in Italy perché altri paesi come Cile, Stati Uniti, California, Australia, Argentina, producono oli con Alchil Esteri anche inferiori a 30mg/ kg”. Il prof. Francesco Prudentino dell’Istituto di Agraria di Ostuni, come gli altri relatori, ha espresso perplessità in merito:”Ci inducono costantemente a trasmettere la cultura della qualità e della tipicità del nostro olio, legato ad una tradizione plurisecolare, con 5 milioni di piante monumentali, alcune anche millenarie, come attestano gli esami al CARBONIO 14, e poi di fatto, subiamo una legge che discrimina l’olio ricavato da questi esemplari. Perché snaturarci se il consumatore preferisce un olio dolce ed equilibrato ed ineccepibile secondo i valori standard della qualità, quindi acidità, perossidi, costanti spettrofotometriche, composti fenolici”. L’avv. Marco Monopoli invece, ha evidenziato gli effetti che la legge può provocare per coloro che possono violarla:”L’art. 43 del Decreto Sviluppo se da un lato mira a smascherare i truffatori e a tutelare il made in Italy, dall’altro penalizza i produttori nel caso l’olio a controlli dovesse registrare livelli di AE superiori a 30mg/kg. Si delineerebbe il reato di falso perseguibile penalmente, perché l’olio in quel caso non può essere commercializzato come extravergine, ma vergine o comunitario. È mancato un confronto tecnico- normativo, urge pertanto una proposta di emendamen-

to”. “Il problema Alchil Esteri – ha commentato il consigliere comunale Paolo Leoci (delegato all’agricoltura per Monopoli) è la conferma che si continua a procedere con approssimazione e a sfavore di un certo olio pugliese. Perché la nostra regione non riesce a valorizzare il primato produttivo olivicolo in Italia in termini qualitativi, rispetto ad altre regioni, che da tempo hanno investito in promozione e sulla qualità, ed oggi vendono più di quanto realmente producono. Diversamente in Puglia si spendono 5 milioni di euro per censire gli olivi secolari, mentre auspicabili sarebbero progetti pilota per valorizzare il territorio e le tradizioni produttive olivicole con standard qualitativi adeguati ai mercati, come fiere, accordi di filiera e altro. Constatiamo invece che le strutture turistiche ricettive non promuovono il nostro olio, pochi ristoranti utilizzano a tavola la bottiglia anticontraffazione e sempre meno accompagnano i piatti tipici con oli pugliesi di qualità, dalle caratteristiche organolettiche diverse, fruttato, mandorlato, debole, forte ecc.”. A chiusura, una proposta di emendamento è stata avanzata dalla segreteria regionale PD, dal dott. Gianluigi Cesari. In sintesi si chiede una caratterizzazione analitica ufficiale dell’olio italiano, con profili specifici e giungendo ad analisi dettagliate tramite Risonanza Magnetica Nucleare e Biologia Molecolare (DNA). Una serie di banche dati di confronto per ancorare le produzioni di extravergini italiani alle aree geografiche di riferimento.

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groalimentare

Fiumi di emozioni per Leonardo Fedele

CLEMENTINE A MARCHIO DE.CO.

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i è svolta Venerdì 12 Ottobre 2012, nella splendida cornice del teatro Comunale di Massafra (Ta) la consegna ufficiale della Denominazione Comunale (De.Co.) al clementine varietà Fedele di Massafra. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione A/3 Ambiente –Agricoltura Alimentazione “Tecnici in Agricoltura” di Massafra, patrocinata, tra gli altri da : Comune di Massafra,Regione Puglia, Provincia di Taranto, dalla facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dall’Istituto tecnico agrario C. Mondelli di Massafra e dall’Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e dei Ricercatori in Agricoltura. L’evento organizzato con il fine di presentare alla collettività il primo prodotto con riconoscimento De.Co. della provincia di Taranto e si è colta l’occasione per consegnare un clementine d’argento, da parte e del comitato organizzatore a Leonardo Fedele, selezionatore della varietà nel lontano 1966. Una selezione ha spiegato la Dott. Anna Maria D’Onghia dello I.A.M. di Bari, condotta dagli anni 90 da diverse istituzioni scientifiche, con il fine di produrre materiale certificato che fosse disponibile per gli agrumicoltori della zona, ed oggi l’agrume si dota di un marchio che lo lega al territorio. La De.Co. ha sottolineato la Prof.ssa Antonella Pasqualone docente di Scienze e Tecnologie Alimentari della facoltà di Agraria di Bari, è una carta di identità

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che i comuni possono rilasciare ad alcuni loro prodotti agroalimentari o anche artigianali, che ne comunica le peculiarità, una spinta in più anche per l’indotto turistico - culturale. Per garantire un prodotto che sia di qualità, ha sottolineato il Prof. Vito Nicola Savino, preside della Facoltà di agraria di Bari, bisogna soffermarsi sul discorso prevenzione delle patologie per le quali non c’è possibilità di intervenire in campo, sottolineando il peso delle certificazioni rilasciate da istituti scientifici che ne accertino la sanità. L’intera manifestazione è stata magistralmente condotta dal Dott. Vittorio Filì, grande amico e sostenitore, nonché socio dell’Associazione A/3, impeccabile nella gestione degli interventi e nel dosare le forti emozioni che hanno travolto il Sig. Fedele, oggi 78 enne, ma ancora con un innata curiosità e voglia di imparare. Un prezioso contributo è arrivato dalla redazione di Fresh Plaza, dalla carissima amica Rossella Gigli, che con

Un momento della serata

un messaggio tanto piacevole quanto innovativo, ha regalato un idea grafica per pubblicizzare il Fedele a marchio De.Co.. Ha concluso la serata il saluto e i ringraziamenti del presidente di A/3 il Dott. Gianni Maraglino, promettendo che questo è solo l’inizio di una lunga serie di iniziative che vedono al centro il Fedele De.Co. di Massafra. Un sentito GRAZIE va alle Associazioni La Rupe e Grandangolo per la preziosa collaborazione offerta.

Il dibattito seguito allla consegna ufficiale del marchio De. Co.

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conomia

Crisi: nel 2012 aumento del 9%

ISTAT: 3,7 mln. di italiani in mense per poveri

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on la disoccupazione nel 2012 aumentano in Italia anche gli “affamati” con un incremento del 9 per cento delle persone che sono state costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case. E’ quanto emerge in occasione della diffusione dei dati Istat sulle prospettive per l›economia italiana nel 2012-2013. Gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto quasi quota 3,7 milioni, il massimo dell’ultimo triennio, secondo la relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti a sfamarsi che erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto il massimo di 3,7 milioni nel 2012 (3.686.942). Una

situazione drammatica che rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg quasi una famiglia su quattro (24 per cento) si trova in difficoltà economiche, con un aumento del 3 per cento rispetto allo scorso anno, ma quasi la metà degli italiani (48 per cento) pensa che la propria situazione sia destinata addirittura a peggiorare in futuro. Il 51 per cento delle famiglie dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza potersi

permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile. C’è pero’ anche un 40 per cento di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e l’1 per cento che si puo’ concedere dei lussi. Le difficoltà familiari si trasferiscono nei consumi e contribuiscono ad alimentare un clima di recessione che fa prevedere alla maggioranza degli italiani (51 per cento) un peggioramento della situazione economica dell’Italia.

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A Salvi da aumenti carne, riso e uova groalimentare

Legge di stabilità ed IVA - Incrementi per birra, vino e acqua minerale di Donato Fanelli

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iente aumenti per carne, pesce, yogurt, uova, ma anche per riso, miele e zucchero per i quali si continua ad applicare l’Iva al 10 per cento grazie all’intesa raggiunta tra governo e maggioranza che risparmia dall’aumento dell’Iva la gran parte dei prodotti alimentari di grande consumo. Questi gli effetti delle modifiche apportate alla legge di stabilità con le quali si prevede tra l’altro di sterilizzare l’aliquota dell’Iva al 10 per cento. Una scelta necessaria per scongiurare ulteriori effetti depressivi sulla domanda di fronte al drastico calo dei consumi che per gli alimenta-

ri ha raggiunto il 3 per cento in quantità nei primi nove mesi dell’anno con picchi per prodotti come la carne (-5.5 per cento) che sarebbe stata colpita dall’aumento. Un aumento dell’Iva generalizzato, in una fase in cui la mancanza di liquidità e di fiducia ha già portato ad una contrazione della spesa, avrebbe alimentato un circolo vizioso: l’aumento dell’Iva fa calare i consumi e la produzione che a loro volta significano piu’ disoccupazione e debito pubblico. Resta invece confermato l’incremento dell’Iva dal 21 al 22 per cento che interessa alcuni prodotti come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma anche specialità come i tartufi.

Workshop conclusivo all’ITC Montale di Rutigliano

Food Marketing Expert

U

n giovane staff di stagisti impegnato in un percorso teorico-pratico di specializzazione con il profilo di “Food Marketing Expert”. Un diploma tecnico-commerciale appena conseguito, due giornate di teoria full immersion ed uno stage per proporci al mondo del lavoro con un profilo di competenze molto richieste da aziende di produzione e vendita di prodotti agroalimentari, aziende di ristorazione, GDO ed agenzie per l’organizzazione di eventi, fiere e manifestazioni in ambito turistico ed eno-gastronomico, che coniugano la cultura dei prodotti con quella del territorio. Attraverso la ricerca e l’esperienza in azienda approfondire le tecniche di produzione di alcuni prodotti alimentari e i canoni di progettazione di un’immagine coordinata per le imprese: dalla scelta del logo e del marchio all’impostazione e gestione della comunicazione promozionale. Si studiano sistemi di valorizzazione delle produzioni agroalimentari, al

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di Rino Pavone

fine di soddisfare i bisogni e le esigenze del mercato italiano ed estero.

Nel prossimo numero di FOGLIE troverete il reportage dell’evento.

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T

urismo Rurale

Olio novello nel Salento

Un tour esclusivo nelle fabbriche dell’olio

N

ell’aria di novembre c’è il profumo di olio nuovo e la magia di storie antiche. E con esse la voglia di compiere un viaggio fuori porta, alla scoperta di luoghi ricchi di fascino, spesso trascurati, come quelli della produzione. Con il Touring club italiano, nell’ultima domenica di novembre, è possibile lasciarsi guidare tra arte, tecnica, tradizione e innovazione nelle “fabbriche dell’olio”. Il console Tci, Mario Giangrande, propone per il 25 novembre una visita guidata tra frantoi e insediamenti industriali dei primi anni del Novecento nella provincia salentina, in un itinerario tra i comuni di Ugento, Sannicola e Cannole. Olive, olio, civiltà contadina e archeologia industriale sono i temi portanti di questo viaggio attraverso i luoghi della produzione, della memoria e della fatica. “Le storie legate alle ex fabbriche dell’olio consentono di tracciare un quadro della storia produttiva del Salento e, più in generale della Puglia, ricordando generazioni di lavoratori impegnate in questo settore – afferma il console Giangrande. Il viaggio intende tributare inoltre un omaggio non solo all’olio nuovo, appena franto, ma anche al paesaggio olivicolo, caratteristico della nostra regione, come risorsa da tutelare e risorsa strategica per l’economia e per il turismo”. Insomma, ancora una volta il Touring club italiano offre l’opportunità di vivere un’esperienza di turismo alternativo consapevole e responsabile, con destinazioni fuori dai circuiti tradizionali. La visita sarà accompagnata dall’architetto Antonio Monte, uno dei più attenti conoscitori dei siti di interesse archeo-industriale del Salento, docente presso l’Università del Salento e della Basilicata, ricercatore

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dell’Istituto per i Beni archeologici e monumentali del CNR di Lecce. Questo il programma della giornata. Il raduno dei partecipanti è fissato alle ore 8.30 al Foro Boario di Lecce, all’ingresso della città dalla superstrada per Brindisi, nei pressi dell’Hotel Tiziano. Si raggiungerà Ugento in pullman dove è programmata la visita allo stabilimento oleario della famiglia Colosso, eccezionalmente aperto grazie alla disponibilità di Massimo Colosso. In mattinata è inoltre prevista la tappa a Sannicola presso l’oleificio

“Giaffreda”, con degustazione dell’olio novello. Dopo il pranzo ai Giardini Raimondi, locale ricavato in un antico frantoio, nel pomeriggio è prevista la visita al museo della civiltà contadina di Cannole e al trappeto della famiglia Villani. I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria entro il 22 novembre rivolgendosi al Punto Touring di Bari, in via Melo 233 (Tel. 080.5232448) o contattando direttamente il console Tci, Mario Giangrande, ai recapiti 0832.604342 oppure 347.2404383. Frantoio ipogeo del Salento

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A

mbiente

Salvaguardare il territorio, patrimonio inestimabile del made in Italy

Camorra: da fanghi tossici 3 mld di business

I

l giro di affari dello smaltimento illegale dei rifiuti ha superato i 3 miliardi di euro con danni incalcolabili all’ambiente e alla salute dei cittadini. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento alla positiva operazione della Squadra mobile di Caserta che, nell’ambito di una inchiesta sui casalesi, ha scoperto e sequestrato un terreno agricolo di Trentola Ducenta (Caserta) di proprietà di un commerciante, trasformato in discarica di rifiuti industriali altamente tossici, anche provenienti dal Nord. La scoperta dimostra che siamo di fronte ad un salto di qualità nelle attività illegali che lucrano sullo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi provocando danni incalcolabili all›ambiente. Un pericolo che si estende alle campagne mettendo a rischio, con le contaminazioni,

Una delle numerose discariche di fanghi tossici

l’economia, l’agricoltura, il turismo e soprattutto la salute dei cittadini. Gli importanti risultati ottenuti dall’attività di investigazione vanno sostenuti con un monitoraggio continuo con i

piu› moderni sistemi di controllo per salvaguardare il territorio che rappresenta un patrimonio inestimabile del Made in Italy.

Aggiornamenti tecnici

SMALTIMENTO SCORTE DEI FORMULATI A BASE DI ZIRAM

S

ono stati ri-registrati i formulati a base di ziram. In pratica per lo smaltimento delle scorte dei formulati attualmente in commercio si ripresenta la stessa situazione che ha recentemente riguardato quelli a base di TMTD. Nella tabella sotto riportata trovate in sintesi la situazione dei diversi formulati in merito allo smaltimento delle scorte ed ai vincoli di etichetta; i principali vincoli riguardano: - per i formulati Taminco: la limitazione del numero di trattamenti all’anno: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura. Su pesco, ciliegio, susino e mandorlo i trattamenti sono ammessi solo nel periodo autunno vernino; - per i formulati Cerexagri: le nuove etichette prevedono l’impiego solo su pesco, nettarina e percoca per trattamenti autunno vernini con un vincolo di 1 solo trattamento all’anno. E’ opportuno in ogni caso leggere attentamente le singole etichette per verificare i diversi vincoli (ad esempio le nuove etichette non contemplano più l’albicocco e prevedono anche

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diversi dosaggi di impiego sulla stessa coltura). Quindi la situazione è la seguente: • i prodotti che con la nuova etichetta hanno avuto modifiche di composizione (Acuprico 76 WG, Thionic 50 SC, Crittam 500, Acuprico 500, Triscabol DG e Triscabol 76 WG) hanno i soliti 12 mesi di smaltimento scorte (8 vendita + 4 utilizzo) a partire dalla data dei decreti, vale a dire dal 9 ottobre 2012, • i prodotti che non hanno avuto modifiche di composizione (Pomarsol Z 76 WG, Ziramit 76 WG, Fruttene 76 WG, Crittam WG, Mezene WG, Drupasan G) a partire dalla data di pubblicazione in Gazzetta (che ad oggi non c’è stata) non hanno lo smaltimento scorte e le Società titolari della registrazione (Taminco e Cerexagri) devono ri-etichettare i prodotti non ancora immessi in commercio, fornire ai rivenditori un fac-simile dell’etichetta nuova che deve essere consegnata all’acquirente all’atto della vendita e adottare ogni iniziativa per assicurare che tali prodotti vengano utilizzati in base a quanto previsto dalle nuove etichette. www.foglie.tv


Tutti i nuovi formulati sono classificati come Molto Tossici (T+), hanno un tempo di rientro di 24 ore e una fascia di rispetto di 30 metri dai corpi idrici superficiali AZIENDA PRODOTTO N. REG.

CAMBIO SMALTIMENTO VARIAZIONI COMPOSIZIONE

TAMINCO

Pomarsol Z 76 WG

8301

NO

NO

TAMINCO

Ziramit 76 WG

9244

NO

NO

TAMINCO

Fruttene 76 WG

13410

NO

NO

TAMINCO

Crittam WG

3800

NO

NO

TAMINCO

Mezene WG

13143

NO

NO

TAMINCO

Ac u p r i co 76 WG

0599

SI

SI; 8 + 4

Precedente nome del formulato

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e susino;eliminazione della rosa. Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

THIONIC ISTANTANEO

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e susino; eliminazione della rosa Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Rinuncia alla distribuzione presso lo stabilimento SIAPA

Estensioni impiego: melo, mandorlo, ciliegio, nespolo e susino; eliminazione di albicocco. Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Ziramit 80 WG

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e nespolo; eliminazione albicocco, tabacco, vivai, semenzai, floreali e ornamentali. Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e susino; eliminazione della rosa Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura Estensioni impiego: mandorlo, melo, pero e nespolo; eliminazione floreali Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Acuprico 90


AZIENDA PRODOTTO N. REG.

CAMBIO SMALTIMENTO VARIAZIONI COMPOSIZIONE

Precedente nome del formulato

TAMINCO

Thionic 50 SC

4954

SI

SI; 8 + 4

Ziramit Pasta

TAMINCO

Crittam 500

4035

SI

SI; 8 + 4

Estensioni impiego: mandorlo e nespolo; eliminazione albicocco, e ornamentali Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

TAMINCO

Ac u p r i co 500

4275

SI

SI; 8 + 4

Acuprico L 30

CEREXAGRI Triscabol DG

3486

SI

SI; 8 + 4

Estensioni impiego: mandorlo e nespolo; eliminazione albicocco, e ornamentali Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

CEREXAGRI Triscabol 76 WG

10368

SI

SI; 8 + 4

Triscabol81 WG

CEREXAGRI Drupasan G

9897

NO

NO

Estensioni impiego: nettarina e percoca; eliminazione melo, pero, ciliegio e susino Restrizioni: E’ consentita una sola applicazione all’anno

Estensioni impiego: mandorlo e nespolo; eliminazione albicocco Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespoolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Estensioni impiego: nettarina e percoca; eliminazione melo, pero, ciliegio e susino Restrizioni: E’ consentita una sola applicazione all’anno

Crittam L30

Estensioni impiego: nettarina e percoca; Restrizioni: E’ consentita una sola applicazione all’anno

Sono inoltre stati revocati dietro rinuncia di Taminco i seguenti formulati: CRITTAM GD (n. reg. 435), MEZENE (n. reg. 2173) e SILZIR 90 (n. reg. 434). Segnalo inoltre l’esatta denominazione del MEZENE WG e non MENZENE WG come erroneamente riportato nel decreto allegato.



E

conomia

Intervento finale del Ministro Mario Catania

Contraffazione: presentata l’attività operativa dei NAC

N

el trentesimo anniversario della Costituzione del Comando Carabinieri Politiche agricole e alimentari, il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, il Colonnello Maurizio Delli Santi, comandante dei Nac, il Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, Daniela Mainini, ed il Direttore Generale dell’Inea, Alberto Manelli, hanno partecipato alla presentazione dell’attivita’ operativa del comando. Il Colonnello Delli Santi ha ripercorso le vicende legate ai 30 anni di attivita’ dei Nac a partire dagli anni ‘80, con il caso del vino all’etanolo, fino ai giorni nostri, caratterizzati da due tipi di frodi: quelle all’unione europea, che mirano all’accaparramento dei fondi comunitari, e quelle alimentari “in senso proprio”,

come l’agropirateria e la contraffazione. L’Inea vuole continuare a contribuire a questa “battaglia”, attraverso la “diffusione della conoscenza e la pubblicazione di documenti” ha affermato Manelli. Mainini ha spiegato che il consiglio nazionale anticontraffazione (Cnac) e’ un organismo interministeriale istituito al ministero dello sviluppo economico con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento. Sulla lotta alla contraffazione “la vera partita e’ europea e internazionale ed e’ su questo che bisogna lavorare e continuare il dibattito”, ha affermato il presidente del Cnac. L’intervento conclusivo e’ stato affidato al Ministro Catania, il quale ha sottolineato come l’Italia sia “pervasa da comportamenti lesivi del sistema giuridico, che minano il paese in profondita’” e come,

in quest’ottica, la lotta alla legalita’ “diventi un qualcosa in piu’”, dal momento che “l’illegalita’ incide profondamente nell’economia reale del paese”. “Il sistema dei controlli funziona bene, ma puo’ essere migliorato”, ha aggiunto il Ministro, facendo notare che quello agroalimentare e’ il settore dove le frodi sono “piu’ visibili”, perche’ “mai come in questo comparto e’ evidente come i fenomeni illegali condizionano il tessuto delle imprese e sottraggono ricchezza e valore”. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il Capo del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Patrone, i Presidenti di Coldiretti, Cia, Aci Agroalimentare, Copagri e Anbi, Sergio Marini, Giuseppe Politi, Maurizio Gardini, Franco Verrascina e Massimo Gargano.

Camera: DDL stabilità, rinvio al 2013 per inasprimento fiscale agricoltura

Stretta su Gasolio Agricolo

I

relatori della legge di stabilita’, Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) hanno depositato in Commissione Bilancio della Camera un emendamento concernente la materia fiscale. La proposta di modifica fa slittare al 2013 la prevista rivalutazione dei redditi dominicali e agrari e la nuova tassazione sulle societa’ agricole. Al contempo, viene decisa una ulteriore stretta sul gasolio agricolo, il cui contingente viene ridotto del 10 per cento rispetto al 5 per cento previsto dal testo originale. Piu’ in generale, l’emendamento prevede il congelamento dell’aliquota iva del 10 per cento (mentre si conferma l’aumento al 21 per cento di quella del

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20), una riduzione dell’Irap, l’abrogazione della riduzione delle aliquote irpef per i redditi piu’ bassi, l’abrogazione del tetto e della franchigia per deduzioni e detrazioni, la reintrodu-

zione della clausola di salvaguardia per l’indennita’ di fine rapporto, il differimento dell’entrata in vigore delle disposizioni sull’iva per le cooperative al 2014.

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A

mbiente

Dalla Commissione Parlamentare per l’ecomafie

Regione Puglia in guardia

A

nche la Regione Puglia è a rischio per traffici illeciti di rifiuti. A lanciare l’allarme la Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. La relazione sulla Regione Puglia presentata al Castello Svevo di Bari lo scorso ottobre, ha evidenziato gravi indizi sull’infiltrazione della criminalità campana nel territorio pugliese, che sarebbe favorita dalle caratteristiche geomorfologiche del sito, per la cospicua presenza di cave dismesse. La Commissione ha inoltre fatto riferimento a “Posizioni di

di Paola Dileo

controllo nel settore dei rifiuti da parte di imprese che hanno evidentemente, tutto l’interesse a gestire la raccolta, il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti, piuttosto che voler incrementare la raccolta differenziata”. Ha inoltre messo in guardia dalla “Complicità di soggetti che operano nelle amministrazioni pubbliche. In più casi dietro una regolarità formale si celerebbe una sostanziale illegalità”. A quanto pare i controlli si sono rivelati insufficienti giacché centinaia e migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti da diverse regioni italiane, sono state stipate nelle discariche

del tarantino – le uniche in grado di accogliere per capacità, anche i rifiuti speciali. L’invito della Commissione è stato quello di porre fine all’anacronistico e a dir poco incivile sistema delle discariche e perseguire il ciclo integrato dei rifiuti che si basa sulla raccolta differenziata. È questa la via da seguire per affrontare il problema delle discariche abusive del tarantino e non solo. Anche l’attuale ministro all’Ambiente, Corrado Clini, intervenuto sul caso, non ha esitato a ribadire che la raccolta differenziata non basta “Occorre insistere sulla filiera industriale del recupero dei rifiuti”.

Una mostra itinerante

“La crisi e la vergogna”, Taranto prima tappa

L

A CRISI E LA VERGOGNA, mostra fotografica resa possibile grazie al supporto del grande fotografo Bruno Oliviero che ha messo la sua arte e la sua esperienza al servizio del sociale, ha l’obiettivo di rappresentare il cambiamento radicale, le trasformazioni imponenti e le difficoltà che la società tutta sta attraversando in questi anni di dura crisi economica . Una mostra però dove la parola “crisi” non ha solo una valenza economica, bensì un’accezione molto più profonda dal punto di vista identitario: la vera crisi è quella dell’individuo che, privato dei propri diritti e della dignità, non riesce più a percepirsi come tale e viene assalito da un forte senso di vergogna. La BLUGARA, società di management e comunicazione , ha scelto Taranto non casualmente: Taranto infatti, meglio di ogni altra città rischia di diventare un palcoscenico fondamentale per la comprensione del momento politico sociale che stiamo vivendo. 8OOO dipendenti dell’ILVA azienda lea-

15 novembre 2012

der nel settore delle acciaierie rischiano di rimanere senza lavoro. Moltissime persone, uomini e donne, famiglie con bambini potrebbero trovarsi in serissime condizioni di disagio economico. Si e’ dunque pensato che proprio Taranto potesse ospitare una mostra con un fortissimo contenuto sociale. La mostra si propone di cogliere questo momento di crisi economica, sociale e culturale da una prospettiva particolare, insolita se si vuole, monitorando cioè le reazioni e la capacità di adattamento della donna a ciò che le accade intorno. Lo scopo è quello di ritrarre un fenomeno sociale ormai noto, di lasciare traccia indelebile di questi anni, usando come cartina al tornasole la società femminile che si trasforma e reagisce ai problemi più comuni in un quotidiano sempre più complesso.Le fotografie mostrano gli effetti più devastanti della crisi economica: dal prezzo della benzina salito alle stelle alle spese quotidiane che aumentano a dismisura, dallo sfaldamento dei valori alla difficoltà di divenire madre, dalla precarietà all’impossibilità di mantene-

Uno scatto del fotografo Bruno Oliviero

re i propri figli, dal disagio sociale fino al crollo delle certezze. Il tentativo è quello di invitare il fruitore ad entrare nell’opera, cercando di portarlo - attraverso il medium della fotografia - alla comprensione, all’immedesimazione e alla vicinanza allo stato d’animo del personaggio. La Mostra infatti, nasce non solo per catalizzare l’attenzione dei media ma anche per dare un vero contributo economico, nel caso di Taranto sosterrà con parte degli incassi la ABFO associazione volontaria onlus nata proprio a Taranto nel 2OO5 che ha l’intento di prendersi cura di quanti soprattutto famiglie e bambini vivono situazioni disagiate.

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