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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE
N° 20 • 15 Novembre 2013
PANICO
Prezzi bassi in campagna dovuti all’andamento del mercato
o a facili speculazioni?
turismo rurale Itineramurgia, la terza tappa AGRICOLTURA Incontro tecnico sulla sostenibilità e innovazione nella viticoltura da tavola AGRoalimentare Continua la lotta all’Italian sounding
Editoriale Accordo UE
Marocco negativo per agricoltura Puglia 15 NOVEMBre 2013 - n. 20 - Anno 8
Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione
Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it
è
di Vito Castellaneta
di questi giorni la notizia che le politiche di vicinato dell’Unione Europea hanno portato a stipulare un accordo con il Marocco sulla liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli trasformati e di quelli relativi alla pesca. Una tipologia di accordi in grado di contribuire a migliorare la stabilità politica ed economica dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ma che non paiono prendere in considerazione l’impatto che potranno avere nel comparto agricolo italiano. Un impatto determinante soprattutto per le regioni del Mezzogiorno che soffriranno inevitabilmente l’ingresso dei prodotti provenienti dal Marocco. Un esempio su tutti, il comparto agrumicolo vista la coincidenza dei periodi di commercializzazione che vede la Puglia terza regione in Italia con 9.322 ettari coltivati soprattutto ad arance e clementine (Fonte Ismea, 2013). Le perplessità sono innanzitutto di natura economica: potendo il Marocco contare su costi di produzione più bassi, i suoi prodotti potranno entrare nel mercato europeo a prezzi concorrenziali, eliminando di fatto quelli di origine interna dal carrello degli italiani. A ciò si aggiungono dubbi di ma-
trice ambientale e di rispetto delle normative europee concernenti la qualità del lavoro. La Commissione Europea continua ad ostinarsi nel penalizzare, attraverso questo genere di negoziati internazionali, le filiere europee ed in particolare quella dell’ortofrutta, senza prendere in considerazione la forte crisi economica in atto, soprattutto per le aziende agricole del meridione. Ancora una volta emerge il problema che le politiche europee non si conciliano con gli interessi di vaste fasce della popolazione e del tessuto economico italiano: una problematica che si fa sempre più evidente ed alla quale dovrà essere trovata una soluzione.
Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264
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Sommario AGRICOLTURA
6 prezzi uva:
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troppo bassi in campagna forum coldiretti: Agromafie a 14 miliardi nel 2013 ue per salvare gli ulivi: sostenere i produttori del Salento biotecnologie in agricoltura: Convegno di Confagricoltura Lombardia bayer cropscience e viticoltura: Incontro con l’Università di Bari premio de@ terra: valorizzare l’imprenditoria femminile accordo bmps-creditagri: per il credito alle imprese agricole bce: bene taglio tassi -4% credito alle imprese
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rubrica
fiere
27 coiltech 2013:
Progetti innovativi a Pordenone
12 piazza rurale:
Il nuovo spazio dedicato ai lettori
turismo rurale
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agroalimentare
9 cibi taroccati:
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15 eden 2013:
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Il premio per il turismo accessibile itineramurgia terza tappa: Valorizzazione del territorio gal valle d’itria: Escursioni d’autunno
1 italiano su 3 chiede l’arresto uva baresana e regina Richiesta di Biodiversità falso parmigiano in kit: In GB, bene Interpol
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gricoltura
Andamento del mercato o facili speculazioni?
Uva: prezzi troppo bassi in campagna
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iamo soddisfatti della tempestività con la quale l’Assessore Nardoni e i suoi tecnici hanno provveduto ad individuare le cantine in grado di stoccare l’uva da tavola danneggiata dalla straordinaria ondata di maltempo che ha colpito soprattutto la provincia jonica che saranno autorizzate ad estrarne succhi. Riusciremo così, in prima istanza, a togliere dal mercato ben 500mila quintali di uva non idonea alla commercializzazione”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia della individuazione degli opifici che stoccheranno uva danneggiata, in modo da evitare ripercussioni gravi sull’intero comparto dell’uva da tavola ed eventuali speculazioni. “Sono 13 gli stabilimenti pugliesi autorizzati alla trasformazione in succhi – spiega il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – che sulla base di una nota esplicativa redatta dall’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, dovranno presentare una semplice comunicazione agli uffici Provinciali dell’Agricoltura competenti per territorio per ampliare
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di Nicola Trisolini
la capacità di stoccaggio dei mosti ottenuti, senza dover imbattersi in lunghe procedure di autorizzazione. La Coldiretti, a completamento dell’attività svolta finora, è disponibile ad individuare altre imprese agricole che hanno bisogno di smaltire uva danneggiata”. Inoltre, Coldiretti Puglia chiede che venga monitorato l’andamento del mercato dell’uva da tavola di ottima qualità, a cui corrispondono prezzi di vendita inaccettabili. La campagna è iniziata sotto i migliori auspici con i prezzi delle primizie che hanno raggiunto anche euro 1,20 al chilogrammo alla pianta. Opposto l’attuale andamento di mercato delle uve Italia e Red Globe, per cui i prezzi si stanno attestando su 40/45 centesimi al chilogrammo, sempre che qualcuno decida di comprarla. L’invasione di prodotto da Brasile, Grecia e Spagna sui mercati nazionali e del Nord Europa ha di fatto azzerato le richieste di uva pugliese che, nonostante i bassissimi prezzi in campagna, non è competitiva, perché grande distribuzione e negozi di vi-
cinato del Nord Italia la rivendono anche a 5 euro al chilogrammo. La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all’enorme contributo pugliese, l’Italia è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale. Per questo Coldiretti Puglia ribadisce la necessità di intensificare i controlli per verificare l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto agricolo in etichetta e rilancia l’importanza degli studi condotti in campo agroalimentare che riguardano la definizione dell’impronta digitale dell’uva da tavola pugliese mediante l’analisi metabolomica per evitare che prodotto straniero possa continuare ad essere spacciato per ‘made in Puglia’. I primi risultati tangibili di tali studi consentono la discriminazione delle uve in base alle varietà, all’origine geografica e alle tecniche agronomiche impiegate per la loro produzione. Ad esempio, l’impronta digitale con la Risonanza Magnetica è un potente strumento per distinguere un prodotto biologico da uno convenzionale. www.foglie.tv
Priorità sostenere i produttori colpiti
Subito intervento Ue per salvare gli ulivi del Salento di Antonio Resta
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uella degli ulivi del Salento, colpiti dal batterio ‘Xylella fastidiosa’, è un’emergenza alla quale deve far fronte l’Unione europea. Non può essere unicamente un problema regionale né nazionale. Bruxelles deve intervenire in tempi rapidi attraverso stanziamenti di risorse che permettano di contrastare la propagazione della malattia e di sostenere i redditi dei produttori che stanno subendo gravi conseguenze”. La richiesta è stata avanzata dal presidente della CiaConfederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi, fortemente preoccupato per una situazione che ogni giorno di più sta diventando allarmante e rischia di divenire drammatica. “Finora -ha aggiunto Politi- sono circa ottomila gli ettari di uliveti contaminati nel Salento. E tra questi moltissimi quelli secolari, che rappresentano un patrimonio non solo produttivo, ma anche ambientale, paesaggistico e culturale. Sono, purtroppo, a rischio tra i 5 e i 6 mila alberi d’ulivo. Una vera tragedia per l’agricoltura della zona e del nostro stesso Paese. Da qui l’urgenza di un’azione a livello comunitario. La Commissione esecutiva deve fornire pronte risposte agli olivicoltori che stanno vivendo un momento molto difficile”. “Per questa ragione -ha rimarcato il presidente della Cia- apprezziamo l’iniziativa del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Paolo De Castro che ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue e inviato una lettera al commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos per sollecitare l’intervento dell’Esecutivo comunitario. Allo stesso modo riteniamo importante anche l’azione del ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo che ha sollecitato il commissario europeo alla Salute Tonio Borg ad attivare al più presto il fondo di solidarietà comunitario per
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le emergenze fitosanitarie”. “L’Ue -conclude Politi- deve muoversi con tempestività con stanziamenti adeguati da poter sostenere gli sforzi già messi in atto sia a livello nazionale che regionale per cercare di eradicare
la ‘Xylella fastidiosa’. E non solo. Bisogna anche intervenire nei confronti dei produttori che sono alle prese con danni rilevanti che si ripercuoteranno in maniera pesante sui redditi”.
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groalimentare
Crisi: 1 italiano su 3 chiede arresto per cibi taroccati
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a crisi ha provocato nel 2013 un aumento della vendita di cibi fasulli, avariati e alterati che per quasi un italiano su tre (29 per cento) devono essere punite con la pena dell’arresto mentre per il 63 per cento deve essere fatta sospendere l’attività. E’ quanto emerge da una Indagine Coldiretti/IXE’ sull’acquisto di cibi taroccati dalla quale si evidenzia la richiesta di un inasprimento delle pene per i reati di contraffazione alimentare che possono avere anche pericolosi effetti sulla salute. Nel caso degli alimentari il reato è infatti piu’ grave perchè, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati avviene all’insaputa dell’acquirente. Ad esserne vittima quest’anno è stato quasi un italiano su cinque (18 per cento) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Le difficoltà econo-
miche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici venduti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Dietro questi prodotti spesso si nascondono, anche, ricette modificate, l’uso di in-
di Rocco Resta gredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi mapossono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri. Nei primi nove mesi del 2013 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (24 per cento), farine pane e pasta (16 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino ed alcolici (8 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (20 per cento) dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati dei carabinieri dei Nas. In altre parole si è verificato un aumento del 170 per cento del valore dei cibi e bevande sequestrate rispetto al 2007, anno di inizio della crisi.
La richiesta del Gal Ponte Lama e Fior d’Olivi
Riconoscimento di biodiversità per uve Baresana e Regina
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entre i GAL di Bisceglie e Terlizzi, attraverso i solleciti della Coldiretti locale, si apprestano a chiedere il riconoscimento di biodiversità alle varietà di uve da tavola BARESANA e REGINA , famose cultivar in via di estinzione , ma molto pregiate per gusto e qualità organolettiche, la Coldiretti Nazionale si appella al Ministero per il provvedimento atteso sul gasolio per serre. Visto l’approssimarsi della stagione invernale, le imprese attendono con ansia il decreto di attuazione che riguarda l’accisa sul gasolio per le serre, contenuto nel Decreto del Fare che prevede la riduzione dell’accisa a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale. N°20 - 15 NOVEMbre 2013
E? quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per la conclusione positiva del contenzioso con la Commissione europea, che nel 2009 aveva avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sull’esenzione dall’accisa sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre. La Commissione europea ha informato le autorità italiane che, dopo aver preso atto dei risultati dei controlli effettuati su 21.498 aziende coinvolte, per un importo complessivo di 99.326.141,93 euro, non vi sono aiuti da recuperare. Si tratta di un risultato molto importante per le imprese raggiunto grazie agli sforzi del Ministro De Girolamo e della struttura del Mipaaf che va ora sostenuto con l’emanazione del decreto attuativo che chiarisce le condizioni operative per poter rendere applicabile l’agevolazione sul gasolio. Il settore florovivaistico è, a ragione, considerato uno dei settori di punta dell’economia agricola del nostro paese, contribuendo, con un fatturato di oltre 3.000 mi-
lioni di euro, per oltre il 6% del totale alla produzione agricola nazionale. Il saldo attivo nella bilancia import/export è stato pari a oltre 160 milioni di euro nel 2012 ed è importante riuscire ad agganciare la ripresa economica, già partita in altri paesi, per incrementare le nostre esportazioni.
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Osservazioni riguardanti attività di COGISIN per il controllo di nematodi galligeni (Meloidogyne spp) su sedano Descrizione Di seguito si riportano alcune osservazione fatte in una coltivazione in coltura protetta di sedano gravemente attaccata da nematodi cisticoli della specie Meloidogyne spp. In data 16 maggio il formulato COGISIN della ditta SPAA Agricoltura, è stato impiegato il in una serra localizzata nella fascia costiera in agro di Monopoli (BA) per il controllo di nematodi in una coltura di sedano. La coltura trapiantata alla fine di febbraio del 2012 in successione ad una coltura di peperone; la Cv era Celery D’Elne, e sensibile all’attacco di nematodi. La granulometria del terreno era di tipo Franco-Sabbioso. La coltivazione del sedano è stata eseguita in una serra-tunnel ricoperta da film plastico dotata di un sistema di irrigazione a goccia nonché a sprinclers. Al momento della applicazione la coltura risultava già gravemente danneggiata da attacchi di nematodi che di fatto ne avevano rallentato ed in alcune aree bloccato lo sviluppo vegetativo della pianta. In particolare all’interno della serra si evidenziavano 4 aree\zone per una superficie complessiva di circa 700 mq in cui la riduzione dello sviluppo vegetativo delle piante era particolarmente evidente. L’intervento è stato eseguito utilizzando l’impianto di microirrigazione a goccia aziendale. Nessun trattamento di geodisinfestazione e\o di simile effetto era stato eseguito prima di impiantare la coltura. La superficie complessiva della serra era di 1.600 mq con una densità di piante di circa 7 piante a mq (sesto 0,35x 0,4 m).
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È stato impiegato complessivamente 1 litro sull’intera superficie della serra corrispondente ad una dose di 6,25 litri\ettaro. Il ricorso all’impiego di COGISIN è scaturito dal fatto che l’azienda risulta particolarmente sensibile alla salubrità dei prodotti che immette sul mercato nonché all’assenza di formulati e\o principi attivi registrati per la coltura aventi efficacia nel controllo dei nematodi L’intervento è stato eseguito il in data del 16/05/2012. Tre giorni dopo è stato somministrato un concime organico fluido in dose di 30 l\ha a cui sono seguite con cadenza settimanale due interventi con nitrato di calcio alla dose di 50 kg\ha. Precedentemente l’intervento erano stati già somministrati un concime complesso dal titolo 12/12/17 + microelementi in ragione di circa 1000 kg\ha, a cui erano seguiti due interventi con nitrato di calcio in ragione di circa 50 kg\ha ed un intervento con un concime organico fluido in ragione di circa 30 l\ha.
Osservazioni su piante Già dopo 8 giorni dal trattamento si è manifestata una ripresa della crescita della parte aerea della pianta chiaramente evidente dall’emissione di due-tre foglie nuove; analizzando l’apparato radicale risultava che anche su piante che presentavano le radici più vecchie già gravemente compromesse dagli attacchi dei nematodi, il nuovo capillizio risultava sano; questo aspetto è stato particolarmente evidente dopo 15 giorni dal trattamento, lasciando ipotizzare una attività nematostatica di COGISIN; dopo 30 giorni dal trattamento si sono rilevate nuove galle sul capillizio radicale; pertanto è ipotizzabile che l’efficacia nematostatica sia stata di circa 15-20 giorni, anche in funzione dell’elevato livello di attacco già presente al momento dell’applicazione, e quindi che sia richiesta la seconda applicazione di COGISIN dopo 15 gg dalla prima. Al momento della raccolta circa l’80% della produzione risultava commercializzabile per dimensione minime di peso e qualità delle coste; la restante parte risultava non commercializzabile per la presenza della fisiopatia del cuore nero del sedano,
dovuta a carenza di calcio che non era stato traslocato verso l’apice vegetativo a causa della compromessa funzionalità dell’apparato radicale. Effetto bio stimolate? Si; stimolante dei metaboliti (acido acetico, propionico e butirrico) dell’anabolismo dei monosaccaridi e polisaccaridi tossici per i nematodi (generi Meloidogyne, Pratylenchus, Globodera, Heterodera e altri). Aspetto particolarmente importante è l’assenza di un tempo di carenza, e quindi nessuna presenza di residui. In virtù di quanto osservato un impiego preventivo di COGISIN permetterebbe una sensibile riduzione dei danni. Per le colture dove sono attualmente registrati prodotti di sintesi di comprovata efficacia nematocida e\o nematostatica che solitamente hanno degli intervalli di sicurezza troppo lunghi per cui non è possibile rispettarli in virtù delle scalarità di raccolta di molte colture, l’adozione di una appropriata strategia che preveda l’impiego di COGISIN in prossimità e\o durante la raccolta potrebbe assicurare un buon controllo dei nematodi rispettando le normative vigenti.
Ringraziamo per la realizzazione della prova, il Dr. Giuseppe Tauro di ANADIAG.
Via Passo Godi, 6 - 65125 Pescara - Tel./Fax 085 4155076 - 085 4167384 - info@spaagricoltura.it - www.spaagricoltura.it
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PIAZZA RURALE
Da questo numero apriamo un nuovo spazio dedicato a tutti i lettori di “Foglie” e visitatori di “Foglie.TV” in cui potrete darci il vostro contributo con riflessioni, commenti etc su articoli, video e iniziative che pubblichiamo o mandiamo in onda. Questo perchè per noi “la voce del popolo rurale” è fondamentale per lo sviluppo della nostra agricoltura. Cominciamo con una email giuntaci da info@diviconserve.com dedicata al nostro servizio online Innovazione in agricoltura”.
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entile redazione ho visto il vostro servizio, ottimo, ma dov’è l’informazione di innovazione? Coltivare in modo ancora più intensivo, coltivazioni già intensive e di sovrapproduzione? Ricordo ai signori che sono intervenuti, che 20 anni fa quando l’oliivo si coltivava con metodi ancora tradizionali un quintale di olive si vendeva ai trasformatori al prezzo che variava dalle 140
mila lire alle 180 mila lire , prezzo medio 150 mila lire al quintale , oggi le grandi aziende, ma anche piccole che hanno potato l’innovazione nei loro uliveti producono molto di più a costi più bassi , ma vendono le olive a 40 / 41 euro al quintale , molte aziende stanno optando per la non raccolta ,bene , se spendiamo ancora parole sull’innovazione incanaleremo l’agricoltura verso il fallimento totale; la vera innovazione è tornare indietro dal punto di vista colturale , e se si vuole
fare davvero innovazione i signori, che parlano senza aver mai potato un albero di ulivo o mai raccolto olive specie nelle giornate uggiose, farebbero bene a sprecare il loro fiato a convincere il consumatore che è giusto pagare un litro di olio 6 euro anzichè 2,50 euro , e che anche giusto pagare un paio di scarpe 40 euro anzicchè 140 euro ecc ecc. Spero che il messaggio giunga a destinazione grazie a voi. Saluti
Il convegno di Confagricoltura Lombardia
Biotecnologie in agricoltura
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onvegno “Nutrire il pianeta, Biotecnologie in agricoltura non solo Ogm” organizzato da Confagricoltura Lombardia lo scorso 14 novembre all’interno del Parco Tecnologico Padano. Queste le relazioni presentate: Dove siamo con le biotecnologie in agricoltura (Gabriele Fontana, Assobiotec - Federchimica); La genetica del mais (Marco Nardi, Assosementi); Il commercio mondiale delle commodities (Emanuela Cappellazzo, Cargill); Le biotecnologie nell’alimentazione e nella caratterizzazione del prodotto (John Williams, Parco Tecnologico Padano di Lodi). Confagricoltura Lombardia intende focalizzare l’attenzione sulle prospettive aperte dall’applicazione delle biotecnologie in agricoltura, e sulle opportunità offerte non solo per nutrire il Pianeta, ma anche per produrre grazie a un’innovazione “responsabile”. Ma nel nostro Paese il dibattito è sempre aperto. Parlare di biotecnologie in agricoltura significa parlare di tecnologie finalizzate a ottenere risultati in ambiti diversi, e complemen-
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tari, ben oltre gli Ogm. Le biotecnologie in agricoltura sono una realtà consolidata, grazie a 14 milioni di agricoltori che nel mondo coltivano 150 milioni di ettari con piante modificate geneticamente. Le applicazioni delle biotecnologie in agricoltura hanno generato cambiamenti significativi: alla base di tutto ciò vi sono tecnologie che vanno ben oltre quella del Dna ricombinante, impiegata per ottenere gli Ogm. Le sinergie tra genetica convenzionale, biologia molecolare, genomica hanno infatti permesso di affinare notevolmente le nostre capacità di conoscere le informazioni genetiche. La sfida è, quindi, quella di una agricoltura sostenibile, ma che non rinunci a nutrire il pianeta, e si giocherà nel prossimo futuro grazie alle nuove conoscenze e alla possibilità di impiegare ciò che l’innovazione rende disponibile. Per questo motivo è di particolare importanza che anche il dibattito sulle biotecnologie in agricoltura passi oltre le posizioni ideologiche e che si possa guardare con serenità alle opportunità offerte dalla ricerca. www.foglie.tv
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gricoltura
Incontro tecnico sulla sostenibilità e innovazione nella viticoltura da tavola
La Bayer CropScience incontra l’Università
di Annalinda Laruccia
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i è tenuto martedì 29 ottobre presso il Believing Cube di Conversano, un incontro per analizzare tecnicamente quali strategie usare contro i marciumi nell’uva da tavola. Al meeting erano presenti rappresentati della Bayer Cropscience, professori della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari e Dottori Agronomi operanti su tutto il territorio della regione Puglia. Dopo aver trascorso l’intera mattinata in giro per i campi, verificando le condizioni dell’uva, spingendosi fino al tarantino, zona colpita qualche settimana fa da un nubifragio che ha compromesso le condizioni dei vigneti, si sono incontrati per fare il punto della situazione. Il professor Faretra della Facoltà di Agraria ha colto questa occasione come momento di trasferimento delle conoscenze e reciproco scambio. I mercati sono guidati dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) che al momento dell’acquisto dei prodotti, li richiede con standard e procedure ampiamente accettati per la certificazione della buona pratica agricola (GAP). La lotta integrata è una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci. Sfrutta i fattori biotici e abiotici di regolazione interna agli ecosistemi a suo vantaggio e usa tutti gli strumenti possibili, non limitandosi quindi ai mezzi chimici. Questo approccio è prevalentemente usato nella lotta contro gli insetti, ma si può estendere nella lotta contro tutti gli organismi dannosi (funghi, parassiti..). Vengono promosse, pertanto, misure proattive e bio-intensive finalizzate a prevenire l’introduzione e diffusione di organismi nocivi indesiderati nella pianta e a mantenere i patogeni esistenti al di sotto di soglie tollerabili, favorendo così la salvaguardia sostenibile dell’ambiente e delle risorse naturali. Così la lotta integrata si va ad inserire perfettamente in quello che è il disegno della Global-GAP, in quanto
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Il Prof. Franco Faretra dell’Università degli Studi di Bari
questa certificazione aiuta a ridurre i rischi sulle produzioni agricole e consente di comunicare al mercato l’impegno aziendale per l’applicazione di buone pratiche agricole. Costituiscono quindi utili elementi del marketing aziendale nel caso in cui si debbano affrontare i mercati internazionali con particolare riferimento all’ingresso nei canali della GDO. Puntare all’ottenimento di una produzione di uva da tavola a basso impatto ambientale così come indicato dagli indirizzi della politica agricola della comunità europea non è di facile attuazione sia per il tipo di coltura intensiva sia per la complessità delle tecniche da eseguire, ma, con una gestione del vigneto secondo criteri innovativi e rigorosi, che devono garantire una produzione di qualità, la sicurezza ambientale e del consumatore, nonché una riduzione dei costi produttivi, i risultati non possono che essere assicurati. Le azioni da svolgere vanno dal controllo della pianta dal punto di vista vegeto-produttivo e qualitativo, all’aspetto nutrizionale, alla gestione del suolo, agli aspetti fitosanitari e di distribuzione dei fitofarmaci fino alla conservabilità e valutazione dell’uva del post-raccolta.
Tali azioni devono essere interagenti e richiedono diverse competenze professionali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ospite della giornata, il francese Thierry Merckling, responsabile della Bayer Cropscience per lo sviluppo di prodotti biologici per la regione EMEA. Un anno fa la Bayer ha deciso di fare un salto di qualità, integrando alla difesa chimica, nuove soluzioni per un’agricoltura sostenibile. Il progetto Magis uva da tavola è la risposta ai bisogni manifestati dai diversi stakeholder: quello delle comunità territoriali, di produrre in maggiore quantità tutelando l’ambiente e le risorse; quello dei produttori, di una sicura sostenibilità economica; quello dei consumatori, di poter gustare uva di alta qualità. È l’evoluzione più avanzata dell’approccio della protezione integrata, che prevede la protezione del vigneto usando tutti i mezzi a disposizione, compresi quelli agronomici, fisici e biologici, ricorrendo a quelli chimici solo quando, nelle quantità e per il tempo davvero necessari. Si disegna, così, modello di agricoltura sostenibile, sempre più attenta alla salubrità del prodotto e alla salute umana. www.foglie.tv
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urismo Rurale
Il Comune di Castellana Grotte riconosciuto come destinazione italiana d’eccellenza tra le mete europee
Ritirato il premio nell’ambito del Progetto EDEN 2013 per il turismo accessibile
di Paola Dileo
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Europa premia il Comune di Castellana Grotte per il Progetto EDEN 2013. Il prestigioso riconoscimento è stato ufficialmente attribuito lo scorso 30 ottobre nella sala monumentale della Presidenza del Consiglio. Hanno rappresentato la città delle grotte il sindaco, Francesco Tricase, e l’Ass. al Turismo, Maurizio Tommaso Pace, anche convocati alla cerimonia europea del 12 e 13 novembre a Bruxelles in vista della riunione della Rete Europea delle Destinazioni EDEN. L’ambitissimo premio consentirà alla cittadina barese di entrare nelle rete EDEN nazionale ai fini della promozione turistica. Il Progetto EDEN (acronimo di Destinazioni Europee d’Eccellenza) persegue modelli di sviluppo sostenibile nel settore turistico di tutta l’Unione Europea. Ogni anno per mezzo di concorsi nazionali si selezionano nuove destinazioni turistiche d’eccellenza, al fine di migliorarne la visibilità e di
creare una piattaforma per lo scambio di buone pratiche in Europa, favorendo altresì il collegamento tra le destinazioni premiate. La scelta annuale di nuove mete d’eccellenza è ancorata a un tema centrale che funge da filo
conduttore, individuato dalla Commissione unitamente agli Enti Turistici Nazionali. Il tema prescelto per EDEN 2013 è stato “l’accessibilità”, quindi un turismo per tutti che metta al centro del sistema la persona, con le sue esigenze, da soddisfare in modo autonomo e completo, con servizi adeguati a un giusto rapporto qualitàprezzo. In genere le località selezionate si distinguono principalmente per l’attenzione verso la sostenibilità sociale, culturale e ambientale. L’intento del progetto europeo è anche quello di destagionalizzare il turismo in questi luoghi e di allentare il flusso in quelli troppo sfruttati. Le cinque eccellenze italiane 2013 del turismo accessibile e sostenibile – a fronte di 50 candidature – sono Pistoia e Provincia ( prima vincitrice), Langhe e Roero (seconda), Castellana Grotte (terza), Parco delle Prealpi Giulie (quarta), Gavirate e Luino (quinta). Mentre la Repubblica di S. Marino ha ricevuto un riconoscimento speciale.
Mangiare in tempi di crisi: secondo dati ISTAT aumenta il consumo di cibi low cost, precotti, surgelati, di strada e biologici.
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a crisi economica del 2013 ha condizionato inevitabilmente le abitudini alimentari nel nostro Paese. I dati ISTAT diffusi da Coldiretti evidenziano che 6 italiani su 10 hanno risparmiato sul cibo, raggiungendo i livelli di spesa più bassi degli ultimi 20 anni. Sono i prodotti alimentari low cost a registrare una crescita, con un aumento della vendita nei discount pari al 2%. Nel periodo gennaio- agosto 2013 si riscontrano cambiamenti nella spesa: nel carrello diminuiscono pasta, pesce, ortofrutta, carne, latte
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e si preferiscono uova , carne di pollo, dolcetti, biscotti e formaggi. Un regime alimentare che a lungo termine potrebbe riservare spiacevoli effetti sulla salute, perché si tende ad eliminare sistematicamente, cibi essenziali per l’organismo. Un dato in controtendenza, sebbene giustificabile in questo contesto economico, riguarda l’acquisto di prodotti decisamente più costosi come i biologici, con margini superiori al 10% negli ultimi3 anni. Idem per i cibi surgelati, precotti, IV gamma (sebbene nel 2013 si è registrato un arresto nella vendita della verdura pronta). Quanto al biologico, chi in realtà può
permetterselo, è un’esigua fascia della popolazione, in genere più istruita, più ricca e sicuramente meno colpita dalla crisi. Altra tendenza accolta con piacere dagli italiani è lo street food , cibo di strada: solo nel 2013 c’è stato un consumo di ben 35 milioni. Una soluzione quella del cibo di strada alternativa al piatto del ristorante. Il recente cambiamento delle consuetudini alimentari è sicuramente dettato dalla crisi ma anche da mutamenti in atto nell’organizzazione del lavoro, nei rapporti sociali e nella famiglia.
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L’importanza della sicurezza sul lavoro Da tempo ormai si sente sempre più parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di regole e di adempimenti da rispettare, di modelli organizzativi da implementare e di corsi di formazione da seguire. Tuttavia, spesso, la sicurezza sul lavoro diventa semplicemente oggetto di campagne di sensibilizzazione e di disdicevoli slogan da campagna elettorale. Nella maggior parte dei casi il tutto si limita a meri adempimenti burocratici e ad una ossequiosa forma di rispetto passivo della legge senza che nulla sia aggiunto o modificato all’ambiente in cui si vive e lavora e senza che nulla contribuisca a migliorare le condizioni del benessere lavorativo. A distanza di anni dalla prima riforma organica della normativa in materia di sicurezza sul lavoro (ndr. D.Lgs. 626/94) è forse giunto il momento di mettere fine a questa cattiva “abitudine” e di capire che fare sicurezza significa poter agire anche su leve aziendali che di riflesso influiscono sulla produttività e sulla redditività del lavoro. È giunto quindi il momento di voltare pagina. Per invertire finalmente la rotta, a nostro modesto avviso, bisogna ricominciare dalle persone che compongono i gruppi di lavoro ed necessario comprendere che l’organizzazione e il profitto non sono obiettivi inconciliabili con un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Basterebbe guardare le cose da un punto di vista diverso per accorgersi che ogni imprenditore può trasmettere ad ognuno dei suoi collaboratori la consapevolezza che la qualità del lavoro dipende sovente dalle condizioni di sicurezza in cui opera e dal benessere organizzativo che ne deriva. La strada, specie nelle piccole realtà aziendali, è sicuramente impervia ma la giusta direzione può essere intrapresa cominciando da una buona formazione che miri innanzitutto ad un cambiamento culturale di mentalità, nei datori di lavoro prima e nei lavoratori poi. Con il “Testo Unico” sulla salute
e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) il lavoratore è infatti posto al centro del sistema della sicurezza poiché lo stesso diventa parte attiva ed integrante. Per questo la consapevolezza del lavoratore rispetto al tema della sicurezza non può che derivare dalla sua costante e continua formazione. Il teorema che noi di “Aziende in Sicurezza” proponiamo, forse, ad oggi, risulta ancora avveniristico ma siamo consapevoli e convinti che da questo assunto non si possa più prescindere per il futuro. La sicurezza quindi non è uno schema ma è un brocardo di vita aziendale. È un insieme di principi di consapevolezza che passano innanzitutto attraverso il rispetto di regole cardine per uno stato di diritto. Queste poche righe non hanno alcun intento moralistico ma vogliono semplicemente essere la manifestazione di un contributo al sistema al fine di far comprendere che l’ambiente lavorativo deve e può migliorare. Per far ciò l’importante è puntare su persone disposte ad ascoltare e a crescere, al fine di costituire un gruppo di lavoro che inevitabilmente tenderà alla creazione di modello aziendale più efficiente e al tempo stesso più sicuro.
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groalimentare MADE IN ITALY: BENE INTERPOL
In gb falso parmigiano in kit
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apprezzabile la tempestiva azione messa in campo dai Nuclei Antifrodi Carabinieri del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con il coinvolgimento dell’Interpol per fermare la vendita online dei cheese-kit in Nuova Zelanda e Australia, dopo appena due settimane dalla nostra denuncia pubblica nel corso del Forum Internazionale dell’Agroalimentare di Cernobbio. E’quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che purtroppo la vendita dei kit per falsificare i piu’ famosi formaggi italiani, riguarda tutti i continenti dall’Oceania alle Americhe fino all’Europa dove è possibile acquistarli addirittura da una azienda della Gran Bretagna che fa parte del’Unione Europea di cui dovrebbe rispettare le regole. Inoltre i miracolosi kit promettono di riuscire falsificare anche i formaggi italiani piu’ prestigiosi, dal Parmigiano Reggiano al Pecorino Romano, oltre a mozzarella, ricotta, burrata, mascarpone. Particolarmente grave è il fatto che ad essere coinvolta sia una azienda della Gran Bretagna che fa parte dell’Unione Europea e che dovrebbe quindi intervenire di-
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rettamente per fermare questo scandaloso scempio. Invece l’offerta trova ampio spazio nel mercato di internet dove viene dedicata una particolare attenzione all’arte di fare formaggi in casa, con una curiosa spiegazione delle differenze principali tra le diverse denominazioni. I kit per la produzione di Parmigiano o Romano messi in vendita dalla ditta inglese costano ben 102,38 sterline pari a 120 euro mentre quello per la Mozzarella Cheese costa 25 sterline, pari a 30 euro circa. Nella confezioni in vendita per i due prestigiosi formaggi a pasta dura è contenuta però anche una piccola pressa da formaggi. Si possono lavorare, con gli ingredienti a disposizione, circa 8 litri di latte per volta e, complessivamente, 40 litri di latte. “La mozzarella - si legge nelle istruzioni - non è il formaggio più facile da fare e richiede un po’ di pratica per perfezionare l’operazione di estensione della cagliata. Se i vostri primi due tentativi sono deludenti – si puntualizza - non fatevi scoraggiare. Sarete ricompensati”. La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy costa all’Italia trecentomila posti di lavoro che si potrebbero
creare nel Paese con una seria azione di contrasto a livello nazionale e internazionale particolarmente importante in un momento di crisi, secondo il nuovo rapporto 2013 “Agromafie” sui crimini agroalimentari elaborato da Eurispes e Coldiretti. Con il fatturato del falso Made in Italy, che solo nell’agroalimentare ha superato i 60 miliardi di euro, la lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le Istituzioni un’ area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al Paese e generare occupazione. Il fatturato delle esportazioni agroalimentari nazionali, che ha raggiunto la cifra record di 34 miliardi nel 2013, potrebbe addirittura triplicare, ma alla perdita di opportunità economiche e occupazionali si somma il danno provocato all’immagine dei prodotti nostrani soprattutto nei mercati emergenti dove spesso il falso è piu’ diffuso del vero e condiziona quindi negativamente le aspettative dei consumatori. Il cosiddetto “Italian sounding” colpisce i prodotti piu’ rappresentativi dell’identità alimentare nazionale.
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T Slow Food-Condotta delle Murge per la valorizzazione del territorio urismo Rurale
Nell’ambito della III Tappa di ITINERAMURGIA 2013
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e attività di Slow Food rientrano in una serie di eventi programmati dal Gal Terre di Murgia, per tutto il mese di novembre all’interno di “ITINERAMURGIA 3^ tappa 2013” ad Altamura. Itineramurgia è un format concepito dal GAL Terre di Murgia, ed è inteso come contenitore di workshops, laboratori didattici e del gusto, visite guidate, itinerari naturalisti e culturali per la valorizzazione delle “eccellenze rurali”. Durante la manifestazione sono previste alcune iniziative attuate in collaborazione con le associazioni e gli operatori dell’area GAL. Tra questi vi è anche l’associazione Slow Food Condotta delle Murge, con cui il GAL Terre di Murgia condivide gli stessi obiettivi. In tal senso, il GAL Terre di Murgia, in qualità di agenzia di sviluppo per il territorio, prevede iniziative come i laboratori didattici che, coinvolgendo i più piccoli dei Circoli Didattici di Altamura e Santeramo in Colle. Da anni la condotta delle Murge svolge numerose attività educative, campagne di valorizzazione della Murgia (alta, bassa e carsica) e del territorio agropastorale, che rappresenta una vera ricchezza per la Puglia, poiché quest’area vanta, ancora oggi, vasti territori incontaminati e non antropizzati. Educare ad un buon rapporto con il cibo, “un cibo sano, buono e pulito” non riguarda solo l’aspetto strettamente anatomico-fisiologico, ma tocca ambiti disciplinari diversi, dalla geografia, alla storia, all’economia, alla biodiversità… Conoscere e capire i prodotti tipici della regione di appartenenza significa acquisire consapevolezza della geografia del proprio territorio e della propria storia, dell’economia. Questo giustifica inoltre il nascere e lo svilupparsi delle ‘cucine tradizionali’ delle varie località. Per-
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ciò, accanto agli aspetti strettamente scientifici, parlare di alimentazione diventa un’occasione per riscoprire le proprie e altrui radici culturali e il proprio e altrui territorio. In questa cornice, si inserisce il programma della Condotta delle Murge che ha visto presso la sala Tommaso Fiore sede Gal, due laboratori del gusto, il primo sui SALUMI: “Un re senza trono e le tante domande da PORCI” nel quale si conosceranno le caratteristiche organolettiche, nutrizionali e descrittive degli alimenti per la scoperta dei salumi italiani di qualità. Percorso guidato alla conoscenza delle differenze tra salami: salumi crudi, cotti, ecumenici, industriali, artigia-
nali e dei principali aspetti normativi sulla qualità e sicurezza alimentare dei prodotti a base di carne. Il secondo sulla CARNE: “CARNE AL CUBO: MANGIAMOLA TUTTI, MANGIAMONE MENO, MANGIAMOLA MEGLIO”. Degustazione ragionata sulla produzione alimentare più consumata e meno rispettata del mondo: l’allevamento, la trasformazione in alimento, le buone pratiche agro-zootecniche per l’ingrasso, il benessere animale e la sicurezza alimentare, le carni e la degustazione guidata. Gustose degustazioni e discussioni con i relatori: Michele Polignieri Presidente Slow Food Condotta delle Murge, Valeria Cascone veterinario
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Igienista, Carlo Loiudice veterinario Igienista, Rino Elenterio degustatore Vini Slow Food Murge, Valeria Varvara biologo nutrizionista, Mimmo Altamura produttore Salumi e Nicola Montemurno birrificio agricolo altamurano. In tutta Italia Slow Food festeggerà
“L’orto in condotta”, la condotta delle Murge il cui presidente Dott. Michele Polignieri, è stata indicata con altre tre: una Roma, Verona e Chieti, come quelle rappresentative e che mostreranno a livello nazionale, un buon programma all’insegna dell’educazione al buon cibo, al ritorno delle tecniche tradizionali di piantumazione e produzione di prodotti agricoli, nel rispetto dell’ambiente e delle stagioni, nella speranza che questo settore sia una ricchezza non solo regionale, ma nazionale. Quest’anno in occasione della “Festa nazionale degli orti condotta” la condotta delle Murge ha ben pensato di chiudere il triennio dell’Orto in Con-
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dotta presso il 3° Circolo Roncalli di Altamura, col fine di avvicinare le giovani generazioni a ortaggi e verdura non soltanto come alimenti buoni da mangiare perché ricchi di vitamine e sali minerali ma in quanto pillole di cultura buone da pensare, da conoscere, da usare e da giocare. In un epoca pervasa dalla tecnologia l’agricoltura si rivela come realtà dinamica, in grado di coniugare tradizione modernità più di qualunque altro settore. Il progetto accompagnato attivamente dall’operatività e confronto delle insegnanti Domenica Caponio, Anna Colonna e la ref. del progetto Angela Casiello, ha consentito di favorire un maggiore coinvolgimento degli alunni, poiché le tematiche relative all’educazione alimentare e al mondo rurale sono oggetto di approfondimento a diversi livelli nell’ambito dei programmi scolastici. Alla presenza delle Istituzioni locali, Il presidente del Gal Terre di Murgia, il
Delegato nazionale del progetto “orto in condotta” Davide Ghirardi, il presidente Dott. Michele Polignieri, la Dir. Rita Antonia Carulli, un delegazione del Gal Estone, i media e le mamme, i bambini hanno piantato ortaggi, coadiuvati da nonni ortolani e un esperto del settore, in un orto creato dalla Scuola per l’occasione, nel 2009. Inoltre “Il gioco del piacere: formaggio”, nel quale i bambini hanno degustato il formaggio e risposto a delle domande suggerite da Slow Food, premio, la menzione come miglior risposta su Slow Food nazionale. Infine la Condotta delle Murge dopo il successo di Cheese 2013, la presenza al Balloon festival a Matera con laboratori del gusto, ha avviato una serie di percorsi al gusto con la Feltrinelli Point di Altamura, nella cui sede e info point Slow Food, sono previste periodiche degustazioni e la prossima partecipazione a dicembre al “Terra Madre day”.
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urismo Rurale
Escursioni d’autunno organizzate dal GAL
La Valle d’Itria da vivere in tutte le stagioni
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on la stagione autunnale riprendono le escursioni organizzate dal GAL Valle d’Itria alla scoperta dei tesori rurali del territorio murgiano di Martina Franca, Cisternino e Locorotondo, passeggiate e visite guidate comprese all’interno di un ricco calendario di appuntamenti tra natura, storia, cultura e gastronomia. Le escursioni gratuite organizzate dal GAL, continuano nei fine settimana di novembre e dicembre tra pascoli incontaminati, norcinerie e caseifici, masserie dove si alleva l’asino di Martina Franca, e poi ancora lungo le vie dell’acquedotto con la visita all’unico impianto idroelettrico della regione Puglia, quello di Monte Fellone. Un autunno contrassegnato dai colori caldi dei fragni e dei vigneti, e dal gusto coinvolgente del vino novello che ha già coinvolto in tanti sabato 9 e domenica 10 novembre in una piacevole passeggiata in bici tra le campagne di Locorotondo. Percorse
le tante contrade in uno dei paesaggi agrari più famosi al mondo tra trulli fiabeschi, grandi esemplari di fragno, giardini, frutteti e vigneti fino a giungere alle cantine della casa vinicola Cardone dove è stato possibile degustare le diverse produzioni di vini prodotte dalla cantina locorotondese. Altro appuntamento sarà presso Masseria Ferragnano, sede del GAL Valle d’Itria a Locorotondo. L’iniziativa del GAL è realizzata in collabo-
razione con “Cardone Vini Classici” e con il Parco Regionale delle Dune Costiere. Il programma completo delle escursioni d’autunno, organizzato in collaborazione con il CEA di Cisternino, il Parco delle Dune Costiere , la Cooperativa Serapia, Legambiente Puglia, l’Associazione Valle d’Itria Bonsai, l’Organizzazione Laboratorio Esperti Assaggiatori e l’Acquedotto Pugliese, è scaricabile dal sito www. galvalleditria.it.
intervista al prof. Bianchi: La facoltà di Agraria di Bari
S. Martino Cantine aperte un rituale per gli amanti del vino
Attività sperimentale: sul diserbo del finocchio
La facoltà di Agraria dell’Università di Bari è stata presente con un proprio stand all’interno della manifestazione fieristica Agrilevante per illustrare le proprie attività e mettere in mostra le ultime macchine tecnologicamente avanzate a favore del mondo agricolo e suo indotto. Foglie Tv ha intervistato il prof. Biagio Bianchi.
Anche nel 2013 l’appuntamento d’autunno del Movimento Turismo del Vino Puglia ha regalato a tutti gli appassionati una giornata davvero speciale: “Cantine Aperte a San Martino”.Tanti visitatori, curiosi di provare la qualità del lavoro svolto durante l’ultima vendemmia, direttamente in cantina.
Visita in campo organizzata da Sipcam Italia per una prova di diserbo su finocchio con la collaborazione del prof. Pasquale Montemurro dell’Università di Bari.
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WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo a portata di clicK
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Selezione di 6 imprenditrici agricole
Premio De@Terra per valorizzare l’imprenditoria femminile
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on D.M. n. 1890 del 25 settembre 2013, il MiPAAF, di concerto con la Rete Rurale Nazionale (RRN), ha indetto un avviso pubblico per la selezione di 6 imprenditrici agricole che si sono distinte per l’introduzione di aspetti innovativi nella conduzione della propria azienda. Le imprenditrici selezionate parteciperanno ad una visita di studio, della durata presumibile di cinque giorni, presso alcune realtà agricole dell’Unione Europea, individuate tramite
il Programma Rete Rurale Europea. Inoltre, le stesse verranno invitate ad un incontro, nell’ambito della celebrazione della giornata mondiale della donna rurale, nel corso del quale riceveranno un riconoscimento legato al Premio De@Terra. Si fa presente che le spese delle 6 imprenditrici agricole per la partecipazione alla visita studio, nonché per la partecipazione all’incontro celebrativo, saranno interamente a carico del Programma Rete Rurale Nazionale.
Accordo bmps-CreditAgri per credito a imprese
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ditAgri Italia da parte di Banca d’Italia, della qualifica di Ente di garanzia vigilato ex art 107 TUB. L’accordo ha individuato opportune forme di collaborazione tra BMps e il consorzio fidi di Coldiretti finalizzate al rilascio di garanzie con servizi e finanziamenti in grado assicurare le specifiche necessità finanziare delle imprese. Sarà così favorito l’accesso al credito delle imprese associate al Confidi ponendo una particolare attenzione agli interventi finanziari per lo sviluppo produttivo, per il rafforzamento del patrimonio, per la dotazione di capitale circolante ed il riequilibrio finanziario, con specifici strumenti dedicati.
anca Monte dei Paschi di Siena e CreditAgri hanno sottoscritto un accordo per agevolare l’accesso al credito alle imprese associate al Confidi promosso dalla Coldiretti. L’intesa è stata annunciata in occasione della diffusione dei dati del barometro Crif sulla crescita del 3 per cento della domanda di finanziamento da parte delle imprese italiane nel periodo gennaio-settembre. L’accordo, che consolida e rinnova il rapporto già in essere con Banca Monte dei Paschi di Siena, è stato esteso alle garanzia a prima richiesta a seguito dell’abilitazione riconosciuta a Cre-
bce: bene taglio tassi, - 4% credito all’agricoltura
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l taglio dei tassi è una boccata di ossigeno che ci auguriamo possa favorire l’accesso al credito delle PMI che in agricoltura hanno visto ridurre ancora i finanziamenti del 4,2 per cento nel semestre 2013, dopo il crollo del 25,1 per cento registrato nello stesso periodo del 2012. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di portare i tassi al minimo storico dello 0,25 per cento. Tra i motivi la richiesta di garanzie sempre più gravose, i
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tassi di interesse e l’allungamento dei tempi di istruttoria e procedurali. L’effetto è stato un preoccupante blocco dei processi di investimento
particolarmente importanti per sostenere la competitività del Made in Italy e la ripresa dell’economia. www.foglie.tv
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Progetti innovativi
Dalla nuova bicicletta elettrica senza catena a nuove bobine superconduttive
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ante le novità presentate alla fiera elettromeccanica “Coiltech”, da poco conclusasi a Pordenone, organizzata dalla società milanese QUiCKFairs®: particolarmente interessanti l’innovativo prototipo di biciletta elettrica senza catena e le bobine superconduttrici per motori elettrici, entrambi premiate con il Coiltech Energy Efficiency Award. Nella nuova bicicletta elettrica l’energia proviene dalla pedalata e la velocità viene determinata dall’intensità della pedalata. A differenza di altri progetti di bici elettrica, nel prototipo in questione l’energia non viene trasmessa in modo meccanico, ma in modo elettrico. Un software di bordo, applicato sul manubrio, consente al ciclista di programmare se usare la bicicletta in modo “normale” cioè alla velocità determinata dalla pedalata reale, oppure se decidere di “farsi aiutare” dal motore sprigionando un’energia maggiore, precedentemente accumulata, eventualmente per superare una salita impegnativa, o per qualsiasi altro motivo. La bici è senza catena, cioè priva di accoppiamento meccanico tra il pedale e la ruota motrice con il vantaggio di eliminare il cambio meccanico, sostituito da uno elettronico, garantendo un funzionamento anche migliore di quello di una bicicletta convenzionale. Il prototipo è stato realizzato nella facoltà di ingegneria industriale dell’Università tedesca di Harz, in Sassonia, ed ha riscosso un notevole interesse tra le aziende italiane presenti a Coiltech, interessate a collaborare per un eventuale sviluppo industriale del progetto. Ecco le caratteristiche tecniche del nuovo progetto: il principio di funzionamento si basa sulla realizzazione di un azionamento costituito da un motore sincrono a MP alimentato tramite inverter, con il contributo di un generatore sincrono a MP dotato di raddrizzatore e di una batteria; deve N°20 - 15 NOVEMbre 2013
essere consentita la bi-direzionalità del flusso di energia dal motore alla batteria e viceversa. La coppia media: 61 Nm, coppia di picco: 104 Nm; Potenza a 10 Km/h: 700 W, potenza di picco: 1640 W. Le specifiche richieste per il motore e generatore sincroni a MP sono: - peso e volume contenuti, - poca manutenzione, - elevata coppia e ridotte oscillazioni, - facilità di controllo, - elevato fattore di sovraccarico. Il sistema di controllo è quello ad orientamento di campo: - il motore è controllato in coppia (la coppia di riferimento è il valore attuale della coppia elettromagnetica sviluppata dal generatore), - il generatore è controllato in velocità (il riferimento di velocità è dato dall’attuale velocità del motore). Il risultato in tal modo è comparabile con la bicicletta convenzionale, ma con meno sforzo (si può anche
ricorrere all’ausilio della batteria). L’interfaccia avviene attraverso uno smartphone con Un App Android, attraverso il quale è possibile gestire il controllo del flusso di energia e visualizzare il valore della potenza sviluppata dal motore, erogata dal generatore e dalla batteria, lo stato di carica della batteria, la velocità della pedalata e la velocità del mezzo in Km/h. Il premio Coiltech Energy Efficiency Award è andato anche al progetto presentato dall’ing. Giuseppe Messina dell’ENEA (Divisione Superconduttori): bobine HTS (Higher Temperature Superconductor) per avvolgimento di armatura di macchine elettriche a flusso assiale. Questo tipo di bobine potrebbero essere importanti nello sviluppo di una nuova generazione fortemente innovativa di macchine elettriche, basata sull’impiego di avvolgimenti superconduttori ad alta temperatura.
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NUOVA APERTURA BANDO MISURA 311 AZIONE 5
“Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita ai soggetti gestori di energia da fonti energetiche rinnovabili”
Con la presente siamo a segnalarLe l’opportunità finanziaria prevista dalla misura 311 azione 5 “Investimenti funzionali alla produzione e alla vendita ai soggetti gestori di energia da fonti energetiche rinnovabili”, a favore di Interventi di diversificazione delle attività esercitate presso le imprese agricole, al fine di favorire la creazione di nuove fonti di reddito e occupazione, valorizzando il ruolo multifunzionale delle aziende, per contrastare la diminuzione della competitività del settore agricolo e il conseguente abbandono delle attività. Il bando è predisposto dalla Regione Puglia, per il tramite dei GAL. Beneficiari: Imprenditori agricoli in forma singola o associata; Spese ammissibili: Sarà concesso il sostegno agli investimenti materiali per la realizzazione di nuovi impianti e acquisto di attrezzature per la produzione e la vendita di energia solare e/o da eolico, limitati ad una potenza elettrica nominale complessiva di 0,65 MW. Gli interventi dovranno essere attuati a bilancio ambientale nullo o positivo e nel rispetto della normativa ambientale vigente. Spese generali di consulenza nella misura del 10 % dell’investimento ammesso solo se connesse all’operazione finanziata. Caratteristiche degli impianti:
Per la certezza di un risultato
Impianto di minieolico ossia con aereo generatori di potenza compresa tra i 3 kw e i 200 kw. Impianto di fotovoltaico da sovrapporre alla copertura di serre già esistenti e realizzato su un edificio dell’azienda agricola, accatastati e utilizzati nell’ambito delle attività agricole ovvero come abitazione dell’imprenditore agricolo. Intensità degli aiuti: Il sostegno sarà concesso nella forma di contributo in conto capitale fino al 40% della spesa ammessa ai benefici. L’importo massimo di spesa ammissibile varia in funzione del GAL di appartenenza, nello specifico nel caso in cui la superficie aziendale condotta ricada in comuni diversi e non afferenti allo stesso GAL , la domanda di aiuto sarà presentata al GAL nel quale ricade la maggior parte della superficie agricola totale, a prescindere dall’ubicazione degli investimenti oggetto della domanda di aiuto. Nel caso in cui la superficie aziendale condotta ricada prevalentemente in Comuni non afferenti ad alcun GAL e gli investimenti siano ubicati in Comuni appartenenti ad un GAL, la domanda di aiuto sarà presentata al GAL nel cui ambito territoriale sono ubicati gli investimenti. La scadenza per inoltrare la richiesta di accesso al sistema informatico è fissata alla data del 26/10/2013, mentre la consegna cartacea è fissata al 10/11/2013.
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