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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE
N° 8 • 1 Maggio 2015
A LEZIONE
DI PERE
Dopo le mele, verso una grande produzione organizzata anche per l’altro “frutto d’eccellenza del Centro – Nord”
ed i nostri produttori invece…. agricoltura Speciale Pesco: a Verona una storia tutta italiana
agroalimentare Oasi, 8mila visitatori per la fiera dell’olio
turismo rurale I roadshow del Gal Sud Est Barese
Regolamento per la pubblicitá elettorale 2015 su foglie e foglie.tv La Società Editrice G.ED.A. SOC. COOP. comunica che, per le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e per le elezioni Comunali 2015, mette a disposizione spazi pubblicitari per la diffusione di messaggi politici elettorali, in conformità delle norme dell’Agcom. Tali messaggi devono riportare la dicitura “Messaggio Politico” o “Pubblicità/Messaggio elettorale” e indicare il soggetto politico committente. Tutto ciò nell’ambito della legge che regolamenta la vendita degli spazi pubblicitari per propaganda elettorale e nel rispetto delle Delibere adottate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni della Repubblica Italiana. In particolare: 1) Gli spazi di propaganda saranno offerti a tutti i partiti, a tutte le liste e a tutti i singoli candidati che ne facciano richiesta; 2) In caso di alleanze, ogni partito sarà considerato in modo autonomo; 3) Le prenotazioni e la consegna del materiale sarà possibile in qualunque giorno fino ad una settimana prima della data delle elezioni;
4) Per prendere visione delle tariffe degli spazi sul quindicinale cartaceo “Foglie” e sul portale web televisivo “Foglie.Tv” e per richieste di informazioni e di pubblicazione di messaggi di propaganda elettorale a pagamento è necessario contattare la redazione via email: redazione@foglie.tv o via cell: 347.9040264. Per la pubblicità elettorale si applica l’aliquota IVA al 4%. I prezzi saranno fissi e non negoziabili. Non sono previsti né sconti, né diritti d’Agenzia. 5) Sarà cura del committente fornire a G.ED.A SOC. COOP. materiale informativo attraverso l’indirizzo email redazione@ foglie.tv o con consegna diretta
in tempo utile per la realizzazione e personalizzazione dello spazio acquistato 6) Il committente si assume la responsabilità esclusiva (civile e penale) di quanto affermato e dichiarato nello spazio autogestito sollevando la società editrice G.ED.A. SOC. COOP. da ogni responsabilità. Resta comunque la facoltà discrezionale del responsabile di G.ED.A. SOC. COOP. di non pubblicare un messaggio propagandistico chiaramente e palesemente ritenuto diffamatorio e, quindi, contro legge. 7) E’ vietata la pubblicazione e la trasmissione di qualsiasi messaggio elettorale nel giorno precedente (un minuto dopo la mezzanotte) ed in quello stabilito per le votazioni. (esempio: se le votazioni sono previste per la domenica, l’ultimo giorno di trasmissione sarà fino alla mezzanotte del venerdì). 8) Il pagamento dovrà essere effettuato alla firma del contratto e in unica soluzione, a ricezione fattura. Il mancato adempimento del pagamento comporterà automaticamente la mancata accettazione della pubblicazione.
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ditoriale
Xylella, Bruxelles applica la linea dura: 1 maggio 2015 - n. 8 - Anno 10
Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione
Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelo Marazia, Loredana Grassi, Nica Ruospo, Pasquale Lorusso, Gianni Colaianni, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it
sconfitta per la Regione Puglia
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obiettivo era trovare una soluzione accettabile sia per l’Italia, che deve attuare concretamente le misure antiXylella, sia per gli altri Paesi dell’Unione europea più direttamente coinvolti, come la Francia, l’esito è stato il peggiore tra quelli previsti. Il Comitato UE per la salute delle piante ha adottato la linea dura e deciso per “rigide misure di eradicazione” ( rimozione e distruzione) delle piante infette, e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute. Non solo, è prevista “la possibilità per l’Italia di applicare misure di contenimento nell’intera provincia di Lecce, dove l’eradicazione non è più attuabile”. In questo caso, “viene mantenuto il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell’arco di 100 metri in una zona di 20 km adiacente le province di Brindisi e Taranto”. Anche la movimentazione e le importazioni nell’UE di piante note per poter essere suscettibili al batterio “saranno soggette a condizioni rigorose”, con un veto specifico per l’import di piante di caffè provenienti da Honduras e Costarica, considerato l’elevato rischio di infezione.
Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264
Le nuove misure impongono agli Stati membri anche di notificare nuovi focolai, di effettuare indagini ufficiali e di delimitare rapidamente le zone colpite. Secondo il Comitato per la salute delle piante “la mancanza di trattamenti efficaci per curare le piante, una volta infettate, l’ampia gamma di specie di piante note per essere sensibili” alla Xylella e “l’alta probabilità di diffusione all’interno della Unione europea fanno di questo batterio una gravissima minaccia per il settore agricolo c o m u n i t a r i o ”. Per diventare esecutiva a tutti gli effetti, la decisione del Comitato necessita ora di due passaggi: l’approvazione del nuovo documento di indirizzo da parte della Commissione europea e, in secondo luogo, la pubblicazione del Regolamento. Con tempistiche del tutto variabili. “Le decisioni in arrivo da Bruxelles ha detto il presidente dell’assemblea regionale pugliese Onofrio Introna richiederanno una pronta risposta della Giunta, che potrà anche prevedere un eventuale ricorso, qualora venisse confermata a Bruxelles la linea intransigente anticipata ufficiosamente”. Per ora, inutile nasconderlo, si tratta di una sconfitta per la linea tenuta dalla nostra Regione.
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ommario
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editoriale
5 Xylella: linea dura di Bruxelles
notizie
Sconfitta per la Regione Puglia
speciale pesco
AGRICOLTURA
10 Le pere come le mele?
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Produzione organizzata delle pere Basf alla #FoodPeople Unico partner per il settore agrochimico Xylella fastidiosa? Un paravento per estirpare piante secolari Xylella e Equitalia: Il tormento degli agricoltori
8 Una storia tutta italiana Il pesco a Verona
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mondo gal
28 Gal SEB e marketing territoriale
Road Show, operazione riuscita
N°12 - 1 luglio 2014
progetto fooding
20 crowdfarming
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Idee innovative in campo agroalimentare takemeguide Guida turistica non convenzionale, la App
speciale oasi
agroalimentare Extravergine@Gallipoli.it Dedicata al comparto olivicolo
13 Expo, si comincia
14 i numeri del salone tematico
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Ottomila visitatori e obiettivo raggiunto tre obiettivi anti-Xylella L’intervento del presidente De Castro Il Gal Ponte Lama ad Oasi Con le sue aziende olivicole
Biglietti venduti o messi in vendita? Consiglio di ConfCommercio Nominato anche il Presidente Ambrosi
eventi
19 MyraBari La prima edizione
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Nel segno della dieta mediterranea Al Ciheam di Bari Dieta Mediterranea e i Prodotti Tipici Food Film Fest Festival di Cinema e Cibo Il progetto M.ITT.I.CO! Incontri nelle scuole per il pesce azzurro accordo Confagricoltura e Peroni Promuovere tradizione ed innovazione ViaggieMiraggi Per un turismo responsabile
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Il pesco a Verona
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Una storia tutta italiana
li studiosi sono ancora in disaccordo su come e quando il pesco sia arrivato in Europa ed in Italia. C’è chi ritiene sia stato portato da Alessandro Magno durante il periodo delle guerre con i persiani, chi pensa sia arrivato prima in Grecia e poi in Italia grazie ai romani e chi invece pensa sia stato coltivato millenni prima in Egitto. Qualunque sia l’origine del pesco, di sicuro in Italia la coltivazione di questo frutto ha origini antichissime. Anche a Verona la tradizione è molto antica e ne sono testimonianza gli scritti di Plinio il Vecchio che scrive di un “pomo della lanuggine” coltivato nel veronese e, secoli dopo, gli affreschi di Andrea Mantegna nella Basilica di S.Zeno (VR) che raffigurano delle pesche. La coltivazione professionale del pesco a Verona inizia già nel 1700 e, alcuni riferimenti storici dei primi del ‘900, riportano una produzione di migliaia di tonnellate. Il pesco a Verona vanta dunque una lunga tradizione e questo, oltre al clima ed alla geomorfologia del territorio conferiscono alle pesche caratteristiche organolettiche uniche, tanto da fargli ottenere il riconoscimento IGP “Pesca di Verona” . La zona di coltivazione del pesco a Verona è veramente unica dal punto di vista climatico e geologico: il clima è temperato grazie alla vicinanza con il lago di Garda, i frutteti sono protetti dai venti freddi del nord dalle Preal-
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pi, i terreni sono di origine fluvialeglaciale e quindi molto sciolti e adatti alla coltivazione del pesco, la disponibilità di acqua per l’irrigazione è elevata. Tutto questo conferisce alle pesche una colorazione intensa e un buon rapporto tra grado zuccherino e acidità. Insomma, la pesca di Verona ha origini illustri, viene coltivata in un territorio molto vocato, ha un riconoscimento IGP con tanto di Consorzio di Tutela e disciplinare di produzione, ma......è
in crisi. Perchè ? Alcuni decenni fa la malattia Sharka (un virus chiamato Plum Pox che provoca delle colorazioni ai frutti rendendoli invendibili ed è trasmesso da afidi e materiale di propagazione) colpì duramente la peschicoltura del veronese. La malattia è incurabile e obbliga all’estirpazione. La lotta al vettore è altrettanto difficile, ma questa non è l’unica causa della crisi della peschicoltura di Verona. Le cifre parlano chiaro: da ormai un
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decennio la superficie coltivata a pesco a Verona sta subendo un costante declino: da 5000 ettari, oggi si stima una superficie di circa 2800 ettari. Le aziende produttrici hanno una produzione potenziale di oltre 120.000 tonnellate ed un volume di affari di oltre 60 milioni di Euro. Qui emerge il primo problema: solo il 50% del volume di produzione viene gestito in modo aggregato, il resto va sul mercato direttamente, creando una competizione interna estrema. Per anni ho assistito e partecipato ad incontri, tavole rotonde, convegni dove per ore gli agricoltori, i politici locali e le associazioni di produttori discutevano sull’opportunità di aggregarsi. Nulla è cambiato. Secondo problema: le pesche spagnole. Da alcuni anni gli operatori sul mercato del pesco si lamentano di “un’invasione” di pesche spagnole. Perchè? Minori costi di produzione? Si, anche, ma non è l’unica spiegazione. Bisogna riconoscere chei produttori spagnoli sono stati più lungimiranti di noi: hanno investito nella ricerca e sviluppo di nuove varietà di pesche,
nettarine e pesche piatte e negli ultimi anni ne hanno brevettate oltre 15; hanno investito in nuovi impianti e aziende moderne e nuove località produttive che gli consentono di anticipare e ampliare il periodo produttivo e quindi l’offerta sul mercato. I nostri amici spagnoli sono un bell’e-
sempio di piano di sviluppo di una coltura e di un territorio con obiettivi ben precisi e con il coinvolgimento di tutta la filiera produttiva, dal mondo della ricerca ai produttori alla commercializzazione. Saremo anche noi in grado di farlo ?
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I road show del sud-est barese La tappa di Polignano a Mare
OASI alla Fiera del Levante Olivo, Ambiente, Salute e Innovazione
Agrilevante 2015 Una fiera in espansione
Dalla visita all’Abbazia, a quella al Porto Turistico, alla statua di Domenico Modugno, senza dimenticare Lama Monachile e il centro storico. La città ha accolto tour operator, agenti di incoming e organi di stampa per far vivere di persona l’esperienza diretta nei luoghi e conoscere partner di lavoro, offrendo nuove opportunità per la programmazione turistica.
Innumerevoli gli appuntamenti di questa tre giorni: incontri e seminari tematici, laboratori, corsi, assemblee, degustazioni, concerti e premi. Nella giornata inaugurale, infatti, sono stati premiati i migliori oli biologici al mondo e il grande evento BiolKids, il villaggio dei bambini, ha coinvolto oltre mille alunni delle scuole primarie pugliesi.
L’esposizione delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per la filiera agricola che si terrà alla Fiera di Bari dal 15 al 18 ottobre prossimo, consolida la sua dimensione internazionale e la sua leadership nell’area mediterranea. L’edizione di quest’anno promette risultati ancora migliori.
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gricoltura
Luca Granata: “Verso una grande produzione organizzata delle pere”
Le pere come le mele?
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ra il dire e il fare c’è il cominciare”. Così ha esordito Luca Granata, durante l’incontro con le aziende agricole di Agrinsieme organizzato al Teatro Verdi di Bomporto, in provincia di Modena. Perché sembra che la ricetta per risollevare la pericoltura fosse chiara a tutti ma solo ora, con l’esperienza di un grande manager dell’ortofrutta, si possa passare dalle parole ai fatti. O almeno cominciare, appunto.. Tutto è ruotato attorno a pochi concetti, esposti con grande chiarezza in un’ora e mezzo di conversazione con i produttori agricoli. Un prodotto di massa come la pera, con un indice di penetrazione del 90%, presenta un vantaggio enorme: la probabilità che venga consumato a lungo negli anni è altissima. Con uno svantaggio, rappresentato dalla ridotta marginalità. Quali sono le aspettative realistiche, allora, per evitare delusioni? L’obiettivo, non banale, che la “new company” guidata per i prossimi tre anni da Luca Granata si prefigge, è una profittabilità del 10%. “Generare, sin dalla prima campagna 2015/16, benefici economici per gli agricoltori soci superiori a quelli di chi non partecipa”, ha detto il manager. Ma in che modo? Innanzitutto concentrando l’offerta e con una gestione centralizzata di tutta la filiera per il maggior quantitativo possibile di pere. “E’ la prima opportunità da cogliere - ha spiegato Granata - Basta che un numero esiguo di produttori, concentrati in tre province di una regione, decida di farlo. Basterebbe delegare la vendita a una sola invece che a due realtà o, peggio, a duecento. E, finché sul mercato ci saranno innumerevoli venditori, guadagneranno tutti con le vostre pere tranne voi. Ai fornitori di mezzi tecnici non interessa che vi aggreghiate. Neanche i venditori delle vostre pere o chi le compra hanno interesse che vi aggreghiate. L’interesse è solo vostro, dunque non aspettatevi che qualcuno decida per voi”. In secondo luogo, occorre eliminare la concorrenza interna tra i soci,
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e il conseguente e probabile incremento del prezzo di cessione a parità di altre condizioni, e sviluppare in modo strategico l’export, visto che i consumi interni non possono aumentare più di tanto. Oltre a sviluppare i ricavi, vanno tenuti sotto controllo i costi di gestione, attraverso la creazione di tutte le possibili sinergie. Un esempio per tutti: gestire stabilimenti snelli e dinamici, quindi con coefficienti di utilizzo elevati. E pertanto movimentando grandi quantità di prodotto. “Dopodiché - ha aggiunto
Granata - si può pensare anche alla creazione di valore aggiunto tramite politiche di marca e progetti specifici. Ma è l’ultimo step; prima vengono i fondamentali: vendere meglio e comprare bene”. “Le principali cooperative - ha continuato Granata - hanno capito che il loro modello di business non è sufficiente a generare profitto, come non lo è quello dei commercianti e delle singole aziende. Una delle novità di questa idea, infatti, si basa sulla cross contamination, non c’è un unico modello valido. L’unica cosa importante è la produzione di pere: sono tutti benvenuti, basta che lavorino insieme. Quindi bisogna capire che, se ognuno sta da solo, non si fa niente e che serve passare dall’io al noi. E fare tutti un passo indietro come singole aziende per provare a farne insieme dieci in avanti”. Insomma, si tratta di far convergere tutta la produzione di pere - di tutte le varietà, pezzature e destinazioni - gestita dai potenziali agricoltori soci. Che sono le Organizzazioni di produttori riconosciute per le pere, le cooperative o strutture aggregate aderenti alle stesse Op, i produttori singoli, le cooperative di produttori e le strutture aggregate di produttori non aderenti alle Op che dispongano di un conferimento pari ad almeno 50 ettari di pere.
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Unico partner per il settore agrochimico
Basf alla mostra #FoodPeople del Museo Nazionale di Milano
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oodPeople è la grande e nuova esposizione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano dedicata alle innovazioni e ai cambiamenti che hanno segnato il campo alimentare negli ultimi 150 anni. BASF ha collaborato con il Museo e ha sostenuto il progetto espositivo perché ne ha condiviso fin dall’inizio lo scopo, ovvero mostrare ai visitatori come le scoperte scientifiche abbiano cambiato il settore agroalimentare e, quindi, la vita di ognuno di noi. Una fortunata coincidenza ha, quindi, visto il colosso chimico tedesco mettere a disposizione della Comunità le proprie conoscenze, nell´anno in cui
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festeggia i suoi 150 anni. Parte integrante delle iniziative di Expo in Città, gli oltre 700 mq di #FoodPeople raccolgono, infatti, i contributi di chi opera nella produzione e trasformazione degli alimenti, con ampio spazio riservato a tecnologia, genetica e chimica. È in questo contesto che si inserisce il supporto dato al Museo dalla Divisione Crop Protection di BASF, unico partner agrochimico dell’iniziativa, e leader nelle soluzioni per la protezione delle colture. Una collaborazione che ha visto il team di esperti locali e i ricercatori dell’Agricultural Center di Limburgerhof, centro di eccellenza nella ricerca sull’agricoltura di BASF, condividere competenze e conoscen-
za con i curatori scientifici del Museo. “In occasione della celebrazione dei 150 anni dalla nascita della nostra azienda e dell’apertura di EXPO abbiamo voluto dare il nostro contributo a questa esposizione che mostra l’importanza della ricerca scientifica applicata in campo agricolo, attraverso alcune delle più rilevanti scoperte che hanno caratterizzato la nostra storia. L’impegno di BASF è infatti quellodi condividere con il grande pubblico le sfide presenti e future dell’agricoltura mondiale attraverso il contributo decisivo della chimica” ha dichiarato Erwin Rauhe, Amministratore Delegato di BASF Italia e Responsabile per il Sud Europa.
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Expo, si comincia
10mln di biglietti venduti o messi in vendita?
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econdo il commissario Unico di Expo, Giuseppe Sala, “ prima dell’apertura sarà raggiunta la quota di 10 milioni di biglietti venduti, ma “puntiamo a venderne 24 milioni, cioè 20 milioni di visitatori e 24 milioni di biglietti perché ci saranno visite ripetute”. Da fonti atten-
dibili però sembrerebbe che in realtà i dieci milioni di biglietti annunciati da Renzi dati come venduti al momento dell’apertura – anche nel corso di Expoidee di Pompei –siano in realtà stati solo dati in gestione agli operatori del settore. In poche parole in Conto vendita. Inoltre sembra che in alcuni
La scelta del Consiglio Generale
Ambrosi nel Consiglio Nazionale di ConfCommercio
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l Consiglio Generale di Confcommercio, riunitosi per la prima volta dopo che lo scorso 12 marzo l’Assemblea ne aveva rinnovato la composizione insieme alla rielezione per acclamazione di Carlo Sangalli alla presidenza, ha nominato i membri
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della Giunta Confederale che affiancheranno il Presidente nella promozione generale delle attività politiche e lo coadiuveranno nell’’esercizio delle sue funzioni. Tra questi nominato anche il Presidente della ConfCommercio Bari – Bat Sandro Ambrosi.
paesi come la Cina l’Italia abbia pagato. ll che non vuol dire averli venduti, ma “averli messi in vendita”. Il rischio è che potrebbe accadere la stessa cosa di Italia 90, con gli stadi italiani che, al momento delle partite minori, erano per lo più vuoti. Sebbene si dicesse che i biglietti erano stati venduti. Erano anche in quel caso dati solo in gestione agli operatori turistici per la vendita.
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Ottomila visitatori e obiettivo raggiunto
Oasi, tutti i numeri del salone tematico in Fiera del Levante
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obiettivo di OASI è stato raggiunto. Siamo riusciti a puntare i riflettori sull’albero di ulivo e su tutte le sue declinazioni, coinvolgendo non solo la filiera dell’olio ma anche quella sociale e culturale. E soprattutto il grande pubblico: nella tre giorni 8000 visitatori, con 1000 scolari solo il primo giorno, 80 espositori, più di 30 eventi. Con una incisiva presenza web: sul sito, una media di 1000 accessi al giorno nell’ultima settimana; su Facebook, 1400 like, 200 post caricati e info fornite in tempo reale. Siamo più che soddisfatti. Ha vinto l’ulivo e ha funzionato il gioco di squadra”. Così Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari, a consuntivo di OASI, il Salone dell’Olivo, dell’Ambiente, della Salute e dell’Innovazione, ospitato dalla Fiera del Levante dal 24 al 26 aprile. L’iniziativa in partnership fra l’ente camerale barese e l’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, col contributo tecnico del CIBi e la collaborazione di Unioncamere Puglia e Fiera del Levante, è stato il primo evento in Puglia interamente dedicato alla pianta e ai suoi frutti, dall’impiego alimentare a quello cosmetico e artistico. “Facendo fronte comune - aggiunge l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni - siamo riusciti a trasformare il momento di debolezza del comparto, a causa della Xylella, in un punto di forza. La manifestazione ha incarnato la Puglia migliore, la Puglia che reagisce, a livello istituzionale con azioni e misure specifiche, anche per dimostrare che la qualità del nostro olio resta la migliore. Sottolineando, con la grande affluenza di pubblico, il senso di unità e di appartenenza a una terra che affida da sempre la sua storia ma anche il suo domani a una pianta simbolo, all’albero per eccellenza”. Il Salone, su uno spazio espositivo di
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2400 mq, ha declinato i sui contenuti in dodici aree tematiche: “OASI - sottolinea Nino Paparella, presidente del CIBi - ha coinvolto tutti: il pubblico professionale, ossia olivicoltori, frantoiani e tecnici agronomi giunti anche da altre regioni del Sud, ma anche famiglie e bambini. Si è partiti con le premiazioni internazionali del Premio Biol e la giornata dei mille scolari del progetto BiolKids, avviando in parallelo i molti incontri tematici: da quello sull’emergenza Xylella, che ha fatto il punto sulle azioni comunitarie e nazionali ormai improrogabili, al Patto Città Campagna in ambito ambientale e paesaggistico in lancio a Bari; dal binomio innovazione e giovani agricoltori, agli aggiornamenti su nuova Pac e Psr Puglia; dalla cosmesi in chiave salutistica, analizzata dai pionieri del settore, all’approfondimento sull’olivo nelle religioni monoteiste”. A completare il ricco quadro delle attività, i seminari sull’etichettatura, sulla sicurezza, sulla formazione professionale e i focus group sul marketing olivicolo; i press tour per la stampa, i corsi per assaggiatori d’olio in collaborazione con l’Ifoc e gli incontri di avviamento all’assaggio aperti ai profani, le performance info-didatti-
che di Pino Africano, i vari momenti di spettacolo con il gruppo Terrae, il cantastorie Tonino Zurlo, l’attore e agricoltore Nicola Conversano. E ancora, le analisi in diretta degli oli da cucina portati da casa dai visitatori, la neonata biblioteca aperta GiUlivi Lettori, gli spettacoli e le animazioni – dai burattini del Granteatrino alla ContTurBand -, i colorati laboratori di educazione sostenibile per bambini e famiglie, i continui cicli di showcooking e degustazioni - anche grazie a chef e studenti dell’Istituto Majorana - che hanno coinvolto i visitatori, tra aromi e sapori della terra di Puglia, esaltati nell’affollata mostra mercato dei produttori biologici locali legati ai gruppi di acquisto solidale. Per Ugo Patroni Griffi, presidente della Fiera del Levante, “si è dunque trattato di una specializzata a tutti gli effetti, un passo importante anche per il rilancio della Fiera. E’ stato piantato il seme di una piattaforma per lo sviluppo non solo del comparto olivicolo ma, attraverso di esso, di tutto il territorio pugliese, ripartendo dall’albero simbolo della nostra storia, e soprattutto hanno lavorato benissimo insieme istituzioni, produttori, associazioni e consumatori”. www.foglie.tv
L’intervento del presidente della Commissione Agricoltura UE, De Castro
Da Oasi i tre obiettivi comunitari anti-Xylella
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a aleggiato per due giorni. E alla fine, i riflettori si sono accesi su di lei, la croce che gli olivicoltori pugliesi stanno portando giocoforza sulle spalle. Si è discusso di lotta alla Xylella nell’ultima giornata di OASI, il salone dedicato all’Olivo, promosso da Camera di Commercio di Bari, Regione Puglia – Area Sviluppo Rurale, col contributo tecnico del CIBi, in collaborazione con Unioncamere Puglia e Fiera del Levante. Nell’incontro si è partiti da alcune domande: quali i possibili rimedi al terribile batterio che uccide gli ulivi? Gli esperti del settore si affidano alle risposte della comunità scientifica e tracciano la strada da seguire. Il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale UE, Paolo De Castro, è intervenuto in videoconferenza da Londra, sgombrando il campo dagli equivoci: “La Xylella è un batterio da quarantena, soggetto a regole internazionali e a tal proposito le direttive europee parlano chiaro, imponendo l’eradicazione. Il nostro compito è quello di combattere il vettore del bat-
terio, di circoscrivere il problema e in effetti non esiste un rischio di epidemia oltre la zona già colpita. L’Unione Europea ha tre obblighi da assolvere: bloccare l’importazione di specie ornamentali provenienti da zone pericolose, finanziare la soprattutto dal Sud America, tutelare gli agricoltori attraverso la concessione di un ristoro, intensificare la ricerca per aumentare il livello di conoscenza”. Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, ha lanciato un appello al Governo italiano: “Nonostante la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale sia partita un anno fa – ha precisato – non abbiamo ancora ottenuto la modifica della legge nazionale, che darebbe ossigeno agli agricoltori. Occorre una dotazione finanziaria ad hoc, destinata esclusivamente all’emergenza ‘Xylella fastidiosa’ nel Fondo di solidarietà nazionale, per i danni diretti e indiretti a carico delle quasi 7mila aziende colpite dal batterio. Sul fronte della ricerca a breve partirà una campagna per favorire la raccolta fondi”.
Coinvolto un pubblico di tecnici e non
Il Gal Ponte Lama ad Oasi con le sue aziende olivicole
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nche il GAL Ponte Lama ha garantito la sua presenza ad OASI, il salone dell’Olivo, dell’Ambiente, della Salute e dell’Innovazione promosso da Regione Puglia - Area Politiche per lo sviluppo rurale e Camera di Commercio di Bari, con supporto e organizzazione tecnica del CIBi - Premio Biol, in partnership con Unioncamere Puglia e Fiera del Levante. In questo contesto il GAL Ponte Lama, come prevede la Misura 331-Azione 2, ha messo in vetrina le aziende olivicole del territorio che hanno aderito all’iniziativa: Galantino Fratelli snc, Eredi di Logoluso Onofrio sas, P.O.B Produttori Oleari Bisceglie srl, Di MolN°8 - 1 maggio 2015
fetta Pantaleo & csnc, Oleificio Dolmen, Frantoio la Vera snc. La tre giorni che ha coinvolto un pubblico di olivicoltori, frantoiani, tecnici agronomi, ma anche famiglie e bambini, si è vestita di un significato speciale nei giorni segnati dal dramma della Xylella, il terribile virus che uccide gli
ulivi e rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura regionale. Si conferma il ruolo del GAL Ponte Lama, quale agenzia di sviluppo locale, sempre pronto a cogliere le opportunità per divulgare informazioni utili ad innescare processi di sviluppo.
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L’agricoltura pugliese riveste un’importante ruolo nell’economia e nella società regionale, facendo della Puglia una delle prime regioni agricole italiane. Ma ha bisogno di un rilancio organizzativo ed economico che le permettano di mantenere e potenziare il proprio ruolo, superando una crisi che ha colpito le aziende quanto e più di altri comparti produttivi. Le imprese agricole sono in grande difficoltà, oberate di debiti e con difficile accesso al credito , mentre i prezzi dei prodotti agricoli, con qualche eccezione, sono in continuo calo negli ultimi anni. Mantenere questo mondo che svolge un ruolo fondamentale non solo per la produzione alimentare pugliese ma anche per l’equilibrio dell’ambiente, per il paesaggio, per il turismo,per la conservazione del patrimonio storico e culturale significa metterlo in grado di competere sul mercato interno e internazionale. In poche parole di produrre bene e vendere bene, perché nessuna politica è adeguata se non raggiunge l’obiettivo primario di aumentare il reddito delle imprese agricole. Gli agricoltori oggi non vogliono l’elemosina di un contributo in più, ma vogliono un supporto per vendere al meglio quello che producono. Non serve essere tecnologicamente avanzati se spunti prezzi che certe volte coprono a malapena i costi di produzione. E la risoluzione del problema non può essere solo la vendita a KM 0, che interessa una piccola parte della produzione agricola, o fare della Puglia una grande struttura agrituristica con prodotti di nicchia. Cose importanti che vanno anche potenziate, ma che lo risolvono solo in parte. Penso , anche in qualità di ex dirigente regionale, che la Regione possa fate molto per un rilancio del settore agricolo pugliese. In primo luogo semplificando la vita agli agricoltori, eliminando o riducendo i vari passaggi burocratici e i balzelli che li riguardano. Meno burocrazia, semplificazione delle procedure, chiarezza degli obiettivi , tempi
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certi per l’espletamento delle pratiche,limitazione di alcuni vincoli sono le basi per il lavoro di qualsiasi imprenditore o tecnico. Con la concentrazione delle risorse europee su obiettivi che sviluppino e supportino realmente l’economia agricola pugliese, senza disperderle in tante sottomisure che a volte riguardano solo aspetti marginali del sistema, come raccomanda la Commissione europea; il PSR può anche essere cambiato. Con il supporto alla commercializzazione dei prodotti agricoli, anche utilizzando finanziamenti provenienti da altri Fondi strutturali. I pugliesi sono grandi produttori e anche grandi commercianti. E ognuno, come si dice , deve fare il suo mestiere. Se la Regione riuscisse a mettere in piedi un’alleanza strategica di queste due anime della “pugliesità”, supportando nei limiti delle norme comunitarie questo progetto, senza alcun dubbio la Puglia diventerebbe la regione trainante dell’agricoltura italiana. Con la rapidità e puntualità dei pagamenti, mediante la costituzione di un Organismo pagatore regionale, come succede nelle regioni del centro – nord, anche se si toccherà qualche interesse. Con la creazione di infrastrutture , in primo luogo con la realizzazione di un piano per portare internet veloce e banda larga nelle campagne pugliesi, perché siano meno isolate. Con un ruolo di guida ,indirizzo e assistenza tecnica da parte degli Uffici regionali agli agricoltori, perché l’Assessorato alle Risorse agroalimentari diventi la Casa dell’agricoltura, con una presenza diffusa sul territorio anche mediante strutture convenzionate. E in tanti altri modi. Ma se riuscissimo a realizzare anche solo questi obiettivi potremmo dirci soddisfatti, perché la Puglia agricola, giovane e meno giovane, ha tanto da dire per svolgere nel prossimo futuro un ruolo ancora più importante di quello odierno. Domenico Ragno
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Manifestazione dedicata alle eccellenze del comparto olivicolo
Extravergine@Gallipoli.it
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xtravergine@Gallipoli2015.it, la manifestazione dedicata alle eccellenze del comparto olivicolo in programma a Gallipoli si è conclusa con buoni riscontri. Dopo la giornata inaugurale, in cui ricercatori, docenti ed esperti hanno dialogato sui rapporti tra agricoltura, prospettive ed economia, la manifestazione fortemente voluta dall’Assessorato Regionale alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia in collaborazione con la Federazione Provinciale Coldiretti di Lecce, il C.E.A. “Posidonia” di Ugento e l’Organizzazione Laboratorio Esperti e Assaggiatori, ha acceso i riflettori sulle più importanti aziende produttrici di extravergine d’oliva del territorio pugliese, nazionale e dei Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo
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(Croazia, Spagna, Grecia ed altri). Inoltre l’Hotel Bellavista Club, è stata la location scelta per il progetto “Olio di Gomito”, che ha visto protagonisti gli studenti dell’Istituto “F. Bottazzi” di Casarano con un laboratorio di cucina e presentazione dell’olio extravergine d’oliva. La storica cornice del Castello Angioino ha invece ospitato il gran galà di premiazione del Premio Nazionale “L’Oro d’Italia 2015”, della settima edizione del Premio Regionale “L’Oro di Puglia” e del quarto Premio Internazionale “L’Oro del Mediterraneo”, che prosegue la sua mission di crescita culturale e qualitativa dell’extravergine italiano e di quello prodotto nell’area adriatico-ionica e mediterranea, favorendo scambi culturali e commerciali tra gli operatori europei. Nel corso della serata premiato anche
(l’ex?) inviato di “Striscia la Notizia”, Mingo De Pasquale, con il Premio “La Goccia d’Oro della Trasparenza”.
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E “MyraBari” e consumo di frutta nel segno della dieta mediterranea venti
La prima edizione
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omenica 26 aprile è andata in scena la prima edizione della gara non competitiva MyraBari 1087, organizzata da La Fabrica di Corsa con le principali associazioni di atletica e con il patrocinio del Comune di Bari, della Pontificia Basilica di San Nicola e del Coni. Il percorso, con partenza e arrivo sul lungomare nei pressi di piazza Diaz, è passato per le strade della città vecchia attraversando tre ponti - XX Settembre, Padre Pio e Garibaldi - per arrivare in largo Luigi Giannella. Due le
gare disputate: 10 km e 4 km.
Alla manifestazione hanno partecipato oltre 2000 persone che al loro rientro presso i punti ristoro hanno ricevuto delle porzioni di frutta offerte dall’Op Arca Fruit: il presidente Sergio Curci ed il vice presidente Donato Fanelli hanno voluto prendere parte a questa manifestazione per unire ad un evento sportivo la promozione di consumo di frutta nel segno della dieta mediterranea. Op Arca ha inoltre inteso comunicare ai consumatori l’importanza del progetto “Frutta nelle Scuole” di cui è aggiudicataria per le regioni Puglia, Molise ed Abruzzo.
Al Ciheam di Bari due eventi internazionali
Dieta Mediterranea e i Prodotti Tipici della Puglia
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istemi Alimentari Mediterranei Sostenibili - Verso l’Expo Milano 2015; Dalla Teoria alla Pratica: Collegare il Territorio, Produzione di Alimenti di Qualità, Consumo di alimenti e Modelli Alimentari per migliorare la Sostenibilità della Dieta Mediterranea. Caso Studio della Puglia è il titolo del Workshop internazionale che si è svolto al CIHEAM di Bari. L’iniziativa, organizzata nell’ambito di MED DIET EXPO 2015 (www. meddietexpo2015.com), ha avuto lo scopo di esplorare i legami tra la qualità dei prodotti agro-alimentari
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tipici della Puglia, l’origine territoriale ed i modelli di consumo alimentare alfine di sviluppare delle linee guida che incrementino la sostenibilità, la valorizzazione e la qualificazione degli stessi. Obiettivo finale è definire un quadro poliedrico per uno studio sistematico della sostenibilità dei sistemi alimentari Mediterranei. Il seminario internazionale è stato organizzato con la collaborazione tecnica della FAO, nel quadro del progetto Agricoltura e Qualità. Il 24 aprile si è invece tenuto sempre nella sede del CIHEAM di Bari, la Conferenza internazionale dal titolo
Prodotti Agroalimentari Tradizionali e Tipici: tra Innovazione e Tradizione. Il meeting ha rappresentato un’occasione per riflettere su come conciliare innovazione e tradizione al fine di valorizzare i prodotti tipici agroalimentari greci e pugliesi. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto INTRA (Introducing innovations in traditional agro-food products to increase SMEs competitiveness), cofinanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Europea, Italia - Grecia 2007-2013.
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Continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Programma Interreg Grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.
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gricoltura
Lo affermano in coro le associazioni ambientaliste
Xylella fastidiosa?”Solo un paravento per estirpare le piante secolari”
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ylella: qual è la verità? Uno dei tanti interrogativi a cui si è tentato di dare risposta nella serata del 22 aprile a Monopoli. Evento promosso dall’Ass.”NaturalMente “con la collaborazione di altre associazioni del territorio come “Salviamo il paesaggio”, “Salvaciclisti”, “Terre d’Egnazia”, “Stop TTIP”. Grazie a reportage, contributi video, testimonianze dirette dall’area infetta, si è cercato di fare il punto sul patogeno che sta mettendo in ginocchio l’intero Salento. Fra scenari apocalittici, guerre d’opinione, tesi complottiste, studi contrapposti, ricorsi al TAR , inchieste della magistratura - è di queste giorni la notizia di ulteriori blitz della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale di Lecce all’Osservatorio Fitosanitario di Bari per l’acquisizione di altre carte anche di natura contabile - , la questione diventa sempre più intricata. “Se solo nel 2008 – lamentano alcuni olivicoltori del leccese - si fosse prestata la giusta attenzione ai primi casi di disseccamento, di cui abbiamo prontamente informato l’Università d’Agraria di Bari, forse oggi non ci troveremmo a sacrificare tutte queste piante”. Già le piante , prevalentemente secolari e sottoposte a tutela dalla L. R. 14 del 2007. Il Piano d’Emergenza del Commissario Silletti prevede che ne siano sradicate 35.000. Ed è su questa triste disposizione e su una possibile cura degli ulivi malati che si profila una guerra all’ultimo sangue. “Tanti i punti oscuri e le strane coincidenze” per i sostenitori del complotto. Ad essere additato in particolare è lo IAMB (Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari) che ha ospitato nel 2010 – 3 anni prima dell’emergenza – un workshop proprio sulla xylella, una sorta di corso per ricercatori e dove uno studioso californiano annuncia un imminente pericolo xylella per l’Europa. Non solo, sarà il Rapporto
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di Paola Dileo
sui Crimini Agroalimentari presentato in Italia da EURISPES e Coldiretti a dedicare il primo capitolo allo strano caso di xylella fastidiosa che, oltre ad elencare una serie di stranezze, legittimerebbe molti dubbi, con il timore di un brutale attacco al territorio, alla sua economia, alla sua cultura e alle sue tradizioni secolari. C’è ci sostiene che studi californiani hanno evidenziato la non diretta correlazione tra disseccamento rapido e presenza di xylella. Nel 2014 sempre in California hanno isolato il ceppo del batterio e lo hanno inoculato in piante giovani d’ulivo in serra. Dopo un anno solo il 3% degli esemplari inoculati presentavano il batterio xylella, a dimostrare che la pianta riesce a reagire agli attacchi. Il Piano invece prevede l’abbattimento delle piante infette e l’eradicazione dell’insetto vettore con insetticidi. Parallelamente i magistrati faticano a trovare dati certi sul batterio e sulla sua patogenicità esprimendo perplessità sui provvedimenti in corso. “La zona dei primi focolai “, ha denunciato Giuseppe Vinci giornalista e imprenditore oleario,” è particolarmente appetibile per l’industria del turismo, intendo resort e strutture alberghiere come quelle sorte sulla via Traiana sulla necropoli di Eganzia. In queste aree del Salento cosi come in tutta la Puglia opera la legge a tute-
la degli ulivi secolari che ne vieta l’espianto tranne alcune eccezioni”. Non a caso è stata avviata un’inchiesta contro ignoti in cui si ipotizza il reato di diffusione colposa di una malattia della pianta. “Nella Zona di Gallipoli” continua Vinci , “sono sorti numerosi resort che non hanno risorto i problemi occupazionali della nostra terra , invece si continua a lavorare sottoricatto . “Ci prospettano un’ecatombe”, ha commentato Ivano Gioffreda olivicoltore e presidente dell’Ass. Spazi Popolari , “ 8000 ettari di uliveti saranno decimati e poi annunciano che ci sarà una un’estirpazione chirurgica. Si continua a parlare di batterio e mai di complesso di disseccamento. La verità è che le associazioni di categoria da oltre un decennio, invece di difendere il territorio e l’attività agricola , stanno consentendo il cambiamento del nostro paesaggio. Da Regione a sovranità alimentare, infatti veniva definita la California d’Italia , a Regione produttrice di energia per le regioni industrializzate del nord del Paese. Un territorio che viene progressivamente depauperato, prima con Cerano, poi con l’eolico e il fotovoltaico e dopo ancora con la TAP – società che realizzerà un gasdotto proprio nell’area focolaio -. Eugenio Gioffreda apostrofato dal Quotidiano di Puglia come “il santone”, è balzato alle www.foglie.tv
cronache anche per aver fatto ricorso alla saggezza contadina e quindi ad alcuni semplici rimedi: “Ho preso in cura nove piante infette, ho potato solo i rami secchi e ho disinfettato il tutto con solfato di rame e calce , la classica poltiglia bordolese”. Un trattamento a cui gli ulivi sembrano aver
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risposto positivamente destando l’attenzione anche degli addetti ai lavori , in primis del commissario Silletti , che non ha escluso recidive. Singolare la testimonianza della patologa vegetale Margherita D’Amico a seguita di una sua visita nella area ad alto tasso d’infezione:”l’impatto è stato violen-
to, il terreno si presentava duro al calpestio, ho notato un vero laboratorio di insetti, sintomi evidenti di carie e micro funghi sulle radici. Il suolo risultava privo di ossigeno e di quell’odore caratteristico di terra conferito dagli streptomiceti , microrganismi che producono antibiotici utili al terreno.” Uno stato a quanto pare ascrivibile all’uso intensivo di erbicidi, pesticidi che ha pregiudicato la fertilità del suolo rendendo più vulnerabile la pianta agli attacchi di parassiti e patogeni. “Ad oggi , ha ricordato, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrano la patogenicità della xylella fastidiosa, e questo lo dice anche un rapporto autorevole quello dell’EFSA. Non si conosce ancora a sufficienza la biologia dei patogeni. Il Piano Silletti da per certo che bisogna eradicare il patogeno. Non ci si è posti il problema di dare forza alla pianta per contrastare il parassita, che non va distrutto ma semplicemente controllato, perché potrebbe diventare più virulento “. Intanto la Regione Puglia concede 2000.000 € al Consorzio di Boniìfica Ugento di Foggia per pulire i canali dalla sputacchina.
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gricoltura
Un incontro dibattito a Monopoli promosso dalla locale Sezione CopAgri
Xylella e Equitalia: il tormento degli agricoltori M di Paola Dileo
ONOPOLI - Due temi di estrema attualità e rilevanza per gli agricoltori pugliesi. Se ne è discusso a Monopoli in un incontro organizzato dalla locale COPAGRI. Al dibattito sono intervenuti Alberto Minoia (referente COPAGRI Monopoli) , Angelo Lamanna (imprenditore vivaista), Tommaso Battista (Presidente regionale COAPAGRI), il prof. Franco Nigro (docente dell’Università d’Agraria di Bari, in Scienze del suolo, delle piante e degli alimenti), il dott. Francesco Coluccia (responsabile dell’UPA Lecce e Brindisi) e l’On. Paolo Rubino per Tavolo Verde di Puglia e Basilicata. “Tra leggende metropolitane e informazioni errate, tante sono le notizie infondate da attribuire probabilmente a difetti di comunicazione”, ha esordito il prof. Nigro aggiungendo, “il problema non è xylella si o xylella no. L’olivicoltura pugliese è un argomento così delicato che non può essere ridotto a questioni ideologiche. Poi tutti questi amanti dell’ulivo non li ho visti in passato quando gli olivicoltori hanno dovuto affrontare una serie di problemi da soli. I soli che garantiscono la sopravvivenza del territorio e di un paesaggio estremamente complesso con centri abitati immersi in uliveti plurisecolari”. Poi con grande chiarezza ha confermato che si è temporeggiato sul da farsi “ 18 mesi dall’emergenza sono tanti, se fossimo stati un po’ più decisi diversi focolai non sarebbero diventati così grandi”. Il complesso di disseccamento rapido dell’olivo, ha illustrato, si manifesta sui rami apicali della pianta, con una colorazione delle foglie molto caratteristica che vira al rosso mattone. “La velocità e la gravità della malattia sugli esemplari secolari è spaventosa. Sono però da evitare potature drastiche perché possono rivelarsi controproducenti per la
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pianta, in quanto facilitano nuovi germogli, siti privilegiati dall’insetto vettore, la sputacchina, che succhia la linfa dalle foglie giovani e poi la risputa facilitando il contagio. Quindi l’ulivo è il serbatoio iniziale e finale del batterio”. Batterio che determina l’imbrunimento del legno sino alle branche terminali e alla ceppaia. La xiylella fastidiosa apprendiamo, presenta una varietà genetica, il genoma sequenziato dal CNR Bari, è una variante della sottospecie pauca che in Brasile si sviluppa sugli agrumi. “Da noi invece non è in grado di infettare la vite e gli agrumi; in Salento è stata trovata su mandorlo, ciliegio, oleandro, acacia saligna, mirto, rosmarino, ginestra e altre piante ornamentali che non interessano direttamente la produzione agricola in senso stretto ma quella vivaistica altrettanto importante”. A determinare i contagi, a quanto pare, sarebbero stati degli oleandri provenienti dal Costarica e importate dalle fiorenti imprese vivaistiche di Taviano e Leverano. Sebbene l’EFSA ha riscontrato per tutto il 2014 piante di caffè infette da xylella in Olanda, Germania, Francia e naturalmente in Italia. In continuità il dott. Coluccia, ha difeso le misure d’intervento del Piano Silletti a salvaguardia dell’olivicoltura. “Sal-
vare una pianta infetta”, ha sottolineato, può significare infettarne molte altre. Noi ne stiamo abbattendo solo qualche centinaia, mentre qualche anno fa sono state sacrificati 100.000 ulivi per il fotovoltaico e non c’è stato nessun ambientalista che si è legato all’albero per evitarne l’espianto”. Agli olivicoltori ha ricordato di procedere con le normali pratiche agricole, quelle di trinciatura delle erbe spontanee, potatura e trattamenti insetticidi per l’insetto vettore, consentiti anche per la tignola e previsti dalla condizionalità.”Diversamente si prevedono pesanti sanzioni”. A seguire il dott. Angelo Coco ha illustrato le novità per coloro che non sono in regola con il fisco. “Io credo che in questi anni Equitalia ha umanizzato il suo ruolo di esattore, nonostante la nostra attività sia disciplinata da norme e quindi non possiamo far ricorso alla discrezionalità. Cerchiamo comunque di stabilire un dialogo con i contribuenti in difficoltà e più volte ci siamo fatti portavoce presso il governo di alcune indicazioni che provenivano dal mondo agricolo e in particolare da Tavolo Verde”. Il riferimento è andato alla rateizzazione prima nel limite di 5 anni, oggi ampliata fino a 10 anni, dove è possibile anche il salto di qualche rata in situazioni particolari. Una rateizzazione che consente al contribuente di essere in bonis col fisco e con il DURC. “In un’audizione al Governo” , ha continuato Coco, “abbiamo chiesto per i contribuenti decaduti dalla rateizzazione precedente di poter rientrare entro il 31 luglio con apposita domanda”. Proposta ovviamente accolta. Quanto al condono , non è Equitalia a definirlo, anche se l’agricoltura vive delle difficoltà particolari. Comunque abbiamo alzato il livello d’ascolto e lo “sportello amico” è un valido sostegno anche per gli agricoltori. www.foglie.tv
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La cultura dell’alimentazione in Puglia e in Lombardia
Food Film Fest - Festival di Cinema e Cibo
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e Associazioni Montagna Italia, I Tipici di Puglia e Futuri Orizzonti hanno presentato Food Film Fest, il Festival di Cinema e Cibo ,lo scorso 19 aprile nelle sale del Castello di Sannicandro di Bari in seguito alla premiazione dei cortometraggi «Viaggio nel Cuore della Puglia» scelti dall›Associazione di Comuni pugliesi Cuore della Puglia, nata per valorizzare il proprio patrimonio in vista EXPO 2015. FOOD FILM FEST è un festival internazionale di cinema e cibo ideato dell’Associazione Montagna Italia di Bergamo per promuovere la cultura di un’alimentazione consapevole. Giunto alla sua seconda edizione in Lombardia, presto sarà proposto in alcune città pugliesi grazie alla sinergia nata con le associazioni I Tipici di Puglia e Futuri Orizzonti. La kermesse, attraverso un concorso cinematografico internazionale, raccoglie film da tutto il mondo legati ai temi del gusto, dell’arte culinaria, della corretta nutrizione e della produ-
zione di cibo, della biodiversità e della memoria gastronomica, intesi quali patrimonio della collettività da preservare. Non solo cinema e proiezioni: l’evento prevede una serie di appuntamenti, tra cui visite guidate, degustazioni, laboratori, dibattiti ed incontri con personaggi del mondo del food. Momenti di svago alternati a quelli di riflessione, perché il vero ingrediente del Food Film Fest è la Cultura. Le associazioni hanno come obiettivo introdurre e avvicinare i cittadini ed
i turisti alle tematiche di Expo 2015. Non solo: l’intento è costruire un’importante sinergia stabile nel tempo, atta a far crescere la manifestazione negli anni, creando un legame sempre più forte tra la Puglia e la Lombardia. L’edizione del Food Film Fest Bergamo 2015 si svolgerà a Bergamo dal 15 al 20 settembre, mentre l’edizione pugliese del festival, il Puglia Food Film Fest, interesserà il territorio della Città Metropolitana di Bari dal 8 al 11 ottobre.
IL CONCORSO CINEMATOGRAFICO E FOTOGRAFICO L’approfondimento artistico e culturale trova la sua anima nel Concorso Cinematografico e nel Concorso Fotografico dedicati ai temi dell’alimentazione. Per il cinema tre le sezioni in concorso:
· FOOD MOVIE - Cortometraggi e lungometraggi di qualsiasi formato; · DOC - Documentari di qualsiasi durata; · ANIMATION - Film d’animazione di qualsiasi durata.
Per la fotografia il concorso è aperto ad ogni tipologia di scatti fotografici. Il bando scade il 15 giugno. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web: www.montagnaitalia.com/foodfilmfest2015.html
Incontri nelle scuole, con i medici e nella GDO
Il progetto M.ITT.I.CO! per il pesce azzurro
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ducazione alimentare e promozione del pesce azzurro pugliese. Sono questi gli obiettivi del progetto M.ITT.I.CO! - Azioni di valorizzazione e promozione dei prodotti ittici per lo sviluppo di nuovi mercati. Entra nel vivo il programma di attività disseminate in tutta la Puglia, nell’ambito di un progetto dal partenariato particolarmente prestigioso: Provincia di Lecce (Capofila), Città metropolitana di Bari, Provincia di BAT, Provincia di Brindisi, Provincia di Foggia e Provincia di Taranto. Queste le attività in programma nei prossimi due mesi: • guida per il consumatore (15.000 copie distribuite in eventi di piazza, gdo, medici di base e pediatri)
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• opuscolo sulle politiche di qualità (10.000 copie distribuite durante i 6 seminari rivolti ai pescatori e ad associazioni di categoria e GAC pugliesi); • eventi nella GDO presso Eataly Bari (dal 27 al 30 maggio) e presso un centro commerciale di Lecce (data da definire); • fumetto con l’avventura di Giulietto, mascotte di progetto, distribuito durante incontri didattici nelle scuole (3 per ciascuna Provincia); • incontri di degustazione informata con i medici (uno per Provincia); • seminari con i pescatori (uno per Provincia); • villaggio mobile a Bari, Brindisi, Vieste, Taranto, Bisceglie e Porto Cesareo con info, foto, giochi e simulazione del mercato del pesce;
• sei itinerari turistici denominati “Le strade del Pesce” (uno per provincia) pubblicizzati con pannelli autoportanti, manifesti e pieghevoli; • atlante e app: schede identificative delle specie di pesce azzurro; • sito: online il giorno della conferenza www.mittico.it • uno spot TV realizzato con la regia di Vito Capuano e diffuso attraverso Tg Norba 24. Gli obiettivi della campagna di promozione coordinata ed omogenea su ampia scala di M.ITT.I.CO! è la valorizzazione del pesce locale fresco e trasformato (pesce azzurro e specie sottoutilizzate), con particolare attenzione ai giovani in età scolare ed ai medici di base.
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Road Show, operazione riuscita
Gal Sud Est Barese e marketing territoriale “è
la prima operazione del genere che si realizza nel sud est barese, un’area finora stretta tra il capoluogo e la Valle d’Itria, senza una propria identità definita. Da oggi l’identità territoriale è molto forte e sentita ed ha il volto dei tanti operatori che hanno partecipato all’operazione di marketing territoriale messa in piedi dal GAL”. Così commenta il presidente Pasquale Redavid al termine dei road show che hanno toccato i sei comuni del GAL SEB più Polignano a mare, grazie alla sinergia con il GAC Mare degli Ulivi e il SAC Mari tra le Mura. Un ciclo di educational tour rivolti esclusivamente a tour operator, agenzie di viaggi, operatori di incoming e operatori per la pianificazione turistica. L’obiettivo è stato quello di far loro conoscere i comuni del territorio, con i loro beni artistici e culturali, paesaggistici e naturalistici, visitando le strutture ricettive, ristorative, le botteghe degli artigiani, le aziende agricole e assaggiando i prodotti enogastronomici tipici. I road show sono stati pensati come strumento di informazione e di verifica del prodotto turistico, per far conoscere il valore, le tradizioni e le tipicità di questa terra. “Al di là delle sigle e dei protocolli, siamo molto fieri di questo risultato che è il frutto di un lavoro di squadra partito più di un anno fa. Abbiamo cercato di stimolare il territorio facendo emergere tutte le caratteristiche migliori, le tipicità che lo contraddistinguono, facendo rete anche con le altre realtà che lavorano allo sviluppo locale come il Gruppo di Azione Costiera Mare degli ulivi e il Sistema Ambientale e culturale Mari tra le Mura che vede Polignano a Mare comune capofila”. Più di cento operatori e dieci tour operator sono stati coinvolti in questa operazione ad ampio raggio di marketing territoriale. Dice Arcangelo Cirone direttore del GAL SEB. “Sicuramente creare reti e sinergie tra operatori è la chiave di volta di uno sviluppo locale che altrimenti non
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di Loredana Grassi
potrebbe decollare dovendo fare affidamento sulle incertezze del mercato globale”. Sulla stessa linea il commento del Presidente del GAC Mare degli Ulivi Pierantonio Munno: “Stimolare il territorio con simili iniziative è fondamentale per evidenziare l’utilità di organismi come il Gruppo di Azione Costiera o il Gruppo di Azione Locale le cui mission sono alimentate e rafforzate dai risultati ottenuti con il coinvolgimento diretto del territorio in eventi, fiere, manifestazioni che contribuiscono ad accrescere la nostra immagine in un vasto pubblico ed a farci partecipare in un mercato estremamente competitivo, come quello turistico, particolarmente vitale in una regione come la Puglia ricca di offerte per ogni esigenza e gusto e capace di offrire scenari di terra e mare davvero unici”. Il progetto è stato articolato in diversi step: si è partiti con il B2B al quale è stato affiancato anche uno spazio informale di presentazione pubblica delle proprie attività, rivolta agli stessi operatori, per conoscersi e far nascere nuo-
ve collaborazioni. Si è poi partiti con i roadshow che, nonostante inevitabili difficoltà logistiche, hanno raggiunto pienamente gli obiettivi previsti. Ora si proseguirà a maggio, quando i lavori di segnaletica e manutenzione degli itinerari saranno completati e sarà lanciato il sito con una app e le mappe dei percorsi individuati dal progetto di sentieristica del GAL che toccheranno tutti i principali punti di interesse del sud est barese comprese lame, chiese rupestri, siti archeologici, agriturismi, zone di interesse artistico o naturalistico. Saranno ultimati a breve anche i lavori degli infopoint nei sei comuni dove congiuntamente con Pugliapromozione si gestiranno le attività di informazione per i turisti ma anche di servizi per i cittadini. Un’operazione quella del GAL che non ha trascurato nulla, cercando di concretizzare il lavoro partito nel 2010 che è andato al di là della semplice erogazione di aiuti economici, andandolo a tradurre in uno sviluppo territoriale integrato tramite una serie di interventi mirati. www.foglie.tv
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Promuovere contemporaneamente tradizione ed innovazione
Firmato accordo tra Confagricoltura e Birra Peroni
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irmato l’accordo di partnership, presso la sede nazionale di Confagricoltura, tra Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura , e Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne Birra Peroni, finalizzato alla promozione della sostenibilità della filiera agroalimentare italiana. Attraverso le rispettive piattaforme – veri e propri approcci alle buone pratiche – i due attori s’impegnano a collaborare insieme per la diffusione di
tecniche e processi produttivi a basso impatto ambientale e per la tutela dei consumatori. In particolare, grazie all’approccio “Insieme dalla Terra alla Tavola”, adottato da Birra Peroni, e a “EcoCloud-EcoGrains”, fortemente voluto da Confagricoltura, non solo si tutelerà ancor di più il Made in Italy di qualità, ma si promuoverà ulteriormente la sostenibilità, il rispetto della tradizione e l’innovazione nel settore agricolo.
Eventi legati al territorio
ViaggieMiraggi sbarca anche in Puglia per un turismo responsabile
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stata costituita la nuova realtà del turismo responsabile in Puglia: il tacco d’Italia entra così nella rete di ViaggieMiraggi Onlus, la cooperativa sociale-tour operator che, dalla fine degli anni ’90, ha deciso di cambiare rotta ed opporsi a quello che si stava predefindendo come turismo di massa. Oggi, la rete VeM lavora in quattro continenti, collaborando con più di 100 comunità locali in 50 paesi del nord e del sud del mondo, sostenendo più di 200
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progetti sociali e, di conseguenza, migliaia di persone. Sono già tante le regioni che, da anni, hanno aderito alla rete: in primis Piemonte e Lombardia che hanno fatto da volano per Marche, Abruzzo e Campania. Così, anche alla luce della tormentata estate del 2014 nel Salento e del suo impatto sul territorio, un piccolo team di donne guidate da Betty Locane, decide di prendere in mano la situazione per cercare di dare un volto nuovo al turismo anche nella nostra regione. Si costituisce così “ViaggieMiraggi Puglia”, brevemente ribattezzata VeMPuglia per promuovere, sostenere e diffondere una rete di viaggiatori responsabili. ViaggieMiraggi Puglia mira a sensibilizzare ed informare la comunità sull’importanza dell’impatto che ciascuno di noi ha quando viaggia, e per questo funge da sportello informati-
vo per i viaggi nel Sud del Mondo e per gli itinerari in Italia alla scoperta delle regioni coinvolte nella rete. In Puglia organizza eventi di promozione e pacchetti in cui sono coinvolti produttori e realtà virtuose del territorio in cui il turista è inteso non come sfruttatore del territorio, ma come viaggiatore consapevole che entra in contatto con la comunità locale rispettandone cultura e valori. La giovane Presidentessa, ha dichiarato che essendo barese di nascita e leccese di adozione e avendo lavorato per anni in una realtà di commercio equo e solidale, conosce bene l’importanza di coinvolgere la comunità locale, che si tratti delle nostre città o dei paesi del Sud del Mondo, nei processi di sviluppo e cambiamento del proprio futuro e per questo motivo un cambio di rotta condiviso e partecipato risulta ora più che necessario.
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