FOGLIE n. 20/2015

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

SBLOCCATI

Anticipi Pac, entro fine novembre oltre un miliardo di euro agli agricoltori agrICOLTURA

Frutta nelle Scuole 2015/16: il nuovo bando AMBIENTE

Il ruolo degli spazi verdi nel combattere lo stress MONDO GAL

Gal “Terra dei Trulli e di Barsento” nasce “TerritOlio dei Trulli”

N° 20 • 15 NOVEMBRE 2015





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ditoriale

Anticipi Pac, entro fine novembre oltre un miliardo di euro agli agricoltori 15 NOVEmbre 2015 - n. 20 - Anno 10

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

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l Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che Agea ha avviato il pagamento della prima tranche degli anticipi del premio unico Pac, a seguito della rideterminazione dei diritti all’aiuto di tutti i produttori nazionali per la nuova programmazione dei fondi europei. Il processo di pagamento prevede l’erogazione immediata di oltre 510 milioni di euro per circa 150 mila aziende. A queste si aggiungono 110 milioni di euro di cui beneficeranno i “piccoli agricoltori” (dati Organismo Pagatore Agea). La fase di pagamento di tutti gli anticipi sarà completata entro fine novembre quando saranno erogati, a seguito del completamento delle verifiche tecniche, ulteriori 400 milioni di euro. Il lavoro compiuto in sinergia con i Caa nazionali e gli Organismi Pagatori regionali ha consentito di cogliere alcune importanti novità europee, ed in particolare l’ampliamento al 70% della quota erogabile in acconto e l’iscrizione di circa 550.000 “piccoli agricoltori” in un regime fortemente semplificato, che ne minimizza gli oneri burocratici. “In queste settimane abbiamo lavorato per dare una risposta concreta alla necessità delle imprese, che avranno così a disposizione risorse importanti in questa fase - dichiara

il Ministro Maurizio Martina - Rimane la necessità di riorganizzare a livello europeo la Pac per renderla più semplice ed efficace verso gli agricoltori. Noi vogliamo semplificare ancora, tagliando burocrazia, come abbiamo fatto per 550 mila piccoli agricoltori che non dovranno più presentare domande e moduli. Il lavoro su questo fronte continua, anche dopo aver chiesto alla Commissione europea di intervenire ottenendo l’aumento al 70% degli anticipi erogabili. Il nostro obiettivo per il prossimo anno è arrivare ad anticipare il 100% degli aiuti a giugno, come previsto dal nostro piano Agricoltura 2.0”.



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ommario

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ANTICIPI PAC Un miliardo di euro entro fine novembre

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AGROALIMENTARE

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chiusura expo 2015 milano L’eccellenze italiane a Palazzo Coldiretti confartigianato Garanzie per la salute sulle carni lavorate

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olio di famiglia Quinta edizione del concorso

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AGRICOLTURA

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AD EXPO 2015 Assemblea nazionale della CIA PREZZI DEL LATTE In Puglia chiuse 3.800 stalle agricoltura etica e sociale Tante firme per la Carta di Milano frutta nelle scuole Uscito il nuovo bando RACCOLTA IN CONTINUO DELL OLIVE A Valenzano la giornata dimostrativa

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LEGGE DI STABILITà Maxi ammortamenti e regime forfettario

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EVENTI

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editoriale

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MONDO GAL

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GAL TERRA DEI TRULLI E DI BARSENTO Nasce“TerritOlio dei Trulli”

VIVAISMO

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ASSOCIAZIONE NEDA Artemisia: “Nobel” e speranze PESCA

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GALLIPOLI Le nuove iniziative del GAC

AMBIENTE

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SPAZI VERDI Tutti i benifici delle aree naturali


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groalimentare

Chiusura di Palazzo Coldiretti con gli ambasciatori di Expo Milano

La Puglia protagonista della chiusura ufficiale dell’esposizione universale 2015

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ai tanti gente assieme (fra personaggi pubblici e non) a Palazzo Coldiretti, il roof garden ‘No Farmers No Party’, ritenuto uno dei momenti di animazione più autentici e vivaci di Expo Milano. ‘Un evento della gente’ secondo il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, su cui inizialmente ‘è stato difficile investire per i nostri Ambasciatori, viste le critiche che hanno contraddistinto le prime settimane di attività’. “Oltre mezzo milione di visitatori ha avuto l’occasione di gustare dalle mani degli agricoltori un frutto, un dolce, una merenda o veri e propri pasti tutti rigorosamente Made in Italy”, ha detto il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che “nell’area del padiglione Coldiretti “No farmers no party” sono stati distribuiti, ogni giorno, 500 pasti serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1000 porzioni di cibi di strada, ma anche, sempre ogni giorno, 1500 colazioni e 2000 degustazioni o merende in media, del tutto gratuitamente. Abbiamo organizzato - ha concluso Moncalvo - oltre duemila eventi, accolto 480 classi con circa 11 mila studenti visitatori e distribuito gratuitamente 36 mila kit dell’orto per sensibilizzare sui temi dell’ambiente e della biodiversità”. Da Demetrio Albertini a Enrico Bertolino,

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da Joe Bastianich a Gualtiero Marchesi, da Javier Zanetti a Antonio Cabrini, l’architetto Massimiliano Fuksas e l’ex Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, hanno degustato l’agri - aperitivo preparato dagli agrichef di Terranostra Diego Scaramuzza, Stefania Grandinetti, Alessandra Morandi, Pietro Tarasi e Simone Ferri Graziani a base dei prodotti tipici del territorio italiano, come il pane di Altamura DOP, il capocollo di Martina Franca, il prosciutto di Parma, il Grana Padano, le cime di rapa stufate, il castelmagno piemontese, il roastbeaf di carne di Santeramo, le patate della Sila al forno e il radicchio trevigiano. La chiusura il 29 ottobre con il panino doc da record che è stato preparato con la piu’ grande pagnotta di pane di Altamura a denominazione di Origine (DOP) mai sfornata prima, dal peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, che è stata farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana, dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal culatello di Zibello alla salsiccia di Calabria fino al salame di Cinta senese Dop. Il super panino è stato donato al Banco Alimentare, l’organizzazione di volontariato che destina i prodotti alimentari alle persone indigenti. ”Nel Padiglione “No farmers no party” c’è stata tanta solidarietà come in occasione della distribuzione della frutta agli immigrati o

con l’accordo con il Banco Alimentare per l’offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni di olio extravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione di origine, ma anche frutta, ortaggi e dolci”, ha affermato il presidente Moncalvo nel sottolineare che “abbiamo voluto contribuire ad affrontare i giorni dell’Expo accogliendo l’invito di Papa Francesco che, nel giorno dell’inaugurazione dell’Esposizione, ha esortato a non dimenticare in questo importante evento “i volti dei milioni di persone che hanno fame e non mangeranno in modo degno di un essere umano.”

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gricoltura

L’iniziativa si è svolta ad Expo

Emiliano alla Assemblea nazionale della Cia

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oddisfazione viene espressa dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Puglia per le parole pronunciate dal Governatore pugliese Michele Emiliano che ha partecipato a Expo2015 all’Assemblea nazionale CIA sul tema “L’agricoltura del Sud per la legalità e lo sviluppo dell’economia nazionale”, con il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino e il vice presidente Alessandro Mastrocinque. Emiliano ha confermato l’impegno del nuovo governo regionale a spendere entro il 31 dicembre 2015 le rimanenti risorse del Psr 2007/2013 sottolineando come “nessuno può riuscire da solo a cambiare le cose. Oc-

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corre una squadra con la stessa visione del futuro ed è questo lo spirito che anima ad esempio le regioni meridionali nel tentativo di raccordarsi sulle questioni più importanti”. “Il Mezzogiorno attraverso questa bellissima iniziativa della Cia - ha dichiarato tra l’altro Michele Emiliano - lancia la sua disponibilità all’Italia intera per contribuire al superamento della crisi economica che sta rendendo infelice il nostro quotidiano. Lo fa partendo dal settore dove è più forte: il Mezzogiorno contribuisce in agricoltura quasi il doppio del PIL rispetto alle altre regioni italiane. La rivoluzione che l’agricoltura pugliese ha compiuto è stata straordinaria e si consoliderà anche attraverso accordi di filiera tra produttori e coltivatori per salvaguardare le biodiversità e agganciarle a produzioni di qualità. Il marchio Prodotti di Puglia per

noi significa affrontare la concorrenza internazionale con proposte indimenticabili e di qualità”. “L’impegno assunto dal Presidente Emiliano di spendere entro il 31 dicembre prossimo gli oltre 100 milioni di euro rimanenti sul Psr della scorsa programmazione ci ben sperare – dichiara il presidente della Cia Puglia Raffaele Carrabba, presente ad Expo insieme ad una folta delegazione pugliese -. La Cia Puglia non può che condividere come per ridare slancio al settore agricolo ci sia bisogno di un gioco di squadra. Noi saremo, come lo siamo stati fino ad ora, disponibili a collaborare con la Regione nel rispetto dei ruoli e a vigilare sul rispetto degli impegni assunti, con un unico obiettivo comune: quello di ridare reddito agli agricoltori per ridare alla agricoltura pugliese quel giusto valore che merita”


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groalimentare

Confartigianato su allarme carni lavorate

Qualità dei prodotti e alimentazione equilibrata le migliori garanzie per la salute

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alimentazione è corretta solo quando la dieta alimentare che si segue è equilibrata. Come affermano gli esperti e confermano sia gli studi che la prassi, ciascun alimento, assunto nelle dovute quantità, non arreca un danno bensì un beneficio: sono le indicazioni della famosa “piramide alimentare”. È la qualità del prodotto che si consuma a fare la differenza». Così Giuseppe Verna, presidente degli artigiani alimentaristi di Confartigianato Imprese Puglia, commenta l’allarme sulle carni lavorate lanciato in questi giorni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. «Non bisogna farsi contagiare da facili allarmismi. L’indicazione dell’OMS può spaventare, ma è semplicemente dovuta al fatto che la classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità si limita ad individuare gli elementi dannosi senza classificarli in base al danno che producono». Per una persona, il rischio di sviluppare una patologia a causa del

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consumo di carne processata resta piccolo, ma aumenta in proporzione alla carne consumata. E gli italiani sono ben al di sotto delle soglie di pericolo. Ricorda, infatti, Verna che «la media del consumo di carni processate da parte degli Italiani è pari alla metà di tale dato. È chiaro – commenta – che il problema non è il consumo di carne in quanto tale bensì il consumo di carni che vengono sottoposte a particolari ed invasivi procedimenti modificativi. Certo bisogna scegliere con coscienza ma anche con la serenità data dalla consapevolezza che i prodotti di qualità sono garanzia di genuinità. In particolare, le aziende artigiane adottano procedimenti tradizionali che non alterano, bensì preservano le caratteristiche originali delle carni ed il loro valore nutrizionale, sottolineato anche dall’OMS. D’altra parte lo stesso consumatore potrà valutare al meglio il prodotto leggendo attentamente l’etichetta. Come Confartigianato – conclude il presidente – da sempre siamo in

prima linea nella promozione di una delle bandiere del Made in Italy, la dieta mediterranea, come viatico di benessere e salute». In base ad un’elaborazione del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat, la spesa media delle famiglie pugliesi, per l’acquisto di carne (bovina, suina, pollame, conigli, selvaggina e salumi) ammonta a 102,89 euro al mese, mentre in Italia è di 106,84 euro e nel Mezzogiorno di 111,19 euro, di cui 41,23 euro per le carni bovine, 13,75 per quelle suine, 25,88 per pollame, conigli e selvaggina e 21,18 per salumi. Al Sud, il 26,3 per cento dei consumatori non cambierebbe quantità né qualità, il 50,6 diminuirebbe la quantità, il 12, invece, la qualità ed infine l’11,10 diminuirebbe quantità e qualità.

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CONOMIA

Previste nella bozza della legge di Stabilità 2016

Maxi ammortamenti e regime forfettario, le possibili novità

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a bozza di Legge di Stabilità 2016 approvata dal Governo lo scorso 15 ottobre e il cui iter parlamentare è ancora in corso tocca le categorie di contribuenti e prevede una serie d’interventi che vanno dall’esenzione ai fini IMU e TASI dell’abitazione principale (e delle relative pertinenze) alla riapertura dei termini per aderire alla disciplina speciale di assegnazione o di cessione agevolata di beni ai soci o di trasformazione agevolata in società semplice. Segnaliamo due novità che, qualora introdotte, potrebbero avere un sicuro impatto in alcune scelte imprenditoriali e lavorative. Maxi ammortamenti E’ prevista l’introduzione di un maxi ammortamento ai fini fiscali pari al 140% del costo sostenuto da imprese e professionisti che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi a partire dal 15.10.2015 fino al 31.12.2016. Si tratta, in buona sostanza, della possibilità di conteggiare l’ammortamento

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ai fini fiscali sul costo di acquisto dei cespiti maggiorato del 40% ossia, nel caso di un costo di acquisto di un cespite pari a €10.000 e il cui coefficiente di ammortamento sia pari al 20% il conteggio dell’ammortamento da ripartire in cinque anni verrà effettuato su un valore di €14.000 (€10.000+40%) con la conseguente emersione ai fini fiscali di maggiori costi deducibili per €800 per anno (€14.000×20%=2.800 contro €2.000 calcolato su €10.000×20%). La bozza, inoltre, prevede un incremento del 40% dei limiti fiscali sui quali conteggiare le quote di ammortamento dei beni di cui all’art. 164, comma 1, lettera b) del TUIR, (autovetture, autocaravan…) In particolare il costo massimo fiscale riconosciuto finora pari a €18.075,99 verrà aumentato fino a €25.306,39 (€18.075,99×40%). La disposizione, però, non dovrebbe però applicarsi alle seguente tipologie di cespiti: 1. beni con coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%;

2. fabbricati e costruzioni. Regime forfettario La bozza di Legge di Stabilità prevede, tra l’altro, la modifica del nuovo regime forfettario introdotto lo scorso anno (e poco utilizzato dalle persone fisiche per via della proroga del regime dei minimi concessa ad inizio 2015) e che dovrebbe sostituire tutti i regimi agevolati fino ad oggi conosciuti (alcuni ad oggi già abrogati, come il quello per le nuove iniziative produttive). Le novità dovrebbero consistere in: 1. un innalzamento dei massimali di reddito al di sotto dei quali è possibile accedere al regime (attualmente talmente bassi da escludere, in pratica, la possibilità di applicazione del regime anche in presenza di redditi lordi molto modesti); 2. una riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva dal 15% al 5% per i primi cinque anni dell’attività (nel caso di nuove iniziative produttive) da applicarsi forfetariamente attraverso l’utilizzo di coefficienti di redditività diversificati per ogni settore interessato dal regime; 3. ampliamento dell’ambito di applicazione del regime ai lavoratori dipendenti o pensionati che svolgano o intendano avviare un’attività in forma autonoma. In particolare, dovrebbe essere abrogato il requisito limitativo per l’accesso al regime forfetario che richiede, nell’annualità precedente, la prevalenza dei redditi conseguiti con l’attività esercitata rispetto a quelli eventualmente percepiti come redditi di lavoro dipendente e assimilati; 4. una riduzione pari al 35% della contribuzione (ordinaria) INPS. www.foglie.tv


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gricoltura

Prezzi del latte: gli allevatori devono venderne 3 litri per bersi un caffè al bar

IN PUGLIA IN 10 ANNI CHIUSE 3.800 STALLE

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n soli 10 anni in Puglia hanno chiuso circa 3.800 stalle, una agonia veloce e drammatica degli allevamenti, con un crollo pari ad oltre il 58% del patrimonio zootecnico pugliese. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia con lo scoppio della “guerra del latte”, iniziata con l’assedio non stop di migliaia di allevatori con trattori e mucche dinanzi al centro di distribuzione dei prodotti Ospedaletto Lodigiano (Lodi) della multinazionale francese Lactalis che detiene i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli. La vita o la morte di molte stalle sopravvissute fino ad ora in Italia dipende da almeno 5 centesimi per litro di latte che si ricavano dalla differenza tra i costi medi di produzione pari a 38-41 centesimi e i compensi riconosciuti scesi a 34 centesimi al litro. E’ quanto emerso dal dossier Coldiretti “L’attacco al latte italiano, fatti e misfatti”, presentato in occasione dell’assedio non stop. “Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà – ha dichiarato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, a capo degli allevatori pu-

gliesi – appena 2.700 stalle, a causa principalmente del prezzo del latte, oggi ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali e, ad oggi, si può calcolare un costo medio di produzione del latte nell’intervallo tra i 41 e 43 €uro/quintale alla stalla. I nostri allevamenti versano in una grave situazione, dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di mercato”. L’industria - sottolinea la Coldiretti - ha deciso unilateralmente di tagliare i compensi per il latte alla stalla di oltre il 20 per cento in meno rispetto allo scorso anno, a partire proprio dagli allevamenti della Lombardia dove si produce quasi la metà del latte italiano ed è, quindi, un punto di riferimento nazionale per la fissazione del prezzo del latte che oggi risulta inferiore a quello di venti anni fa e vengono proposti accordi capestro che fanno riferimento all’indice medio nazionale della Germania, con una manovra speculativa del tutto ingiustificata. D’altra parte – denuncia la

Coldiretti – la stessa multinazionale si guarda bene dal praticare sul mercato italiano gli stessi prezzi di vendita al consumo per latte e formaggi della Germania. Gli allevatori chiedono un adeguamento dei compensi in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 che sottolinea la Coldiretti - impone che il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori debba commisurarsi ai costi medi di produzione che variano da 38 a 41 centesimi al litro. In altre parole - spiega la Coldiretti - gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè al bar, quattro litri per un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette.

La proposta del M5S

Caporalato: attivare un numero rosso per le denunce

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n “numero rosso” nazionale contro l’emergenza caporalato che faccia capo al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un numero al quale potranno rivolgersi tutti i cittadini, italiani e stranieri, che subiscono sfruttamenti, maltrattamenti, condizioni di vita disumane o altre vessazioni durante il lavoro, assicurando parallelamente una tutela specifica a chi denuncia tali situazioni. È una delle proposte contenute nella risoluzione del Movimento 5 Stelle sul caporalato ed esposta in Commissioni riunite Lavoro e Agricoltura, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, a integrazione

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delle misure prevista dal Governo. Tra i tanti punti della risoluzione del M5S, con cui impegnare il ministro Martina, anche l’incrementare i controlli su tutto il territorio attivando un coordinamento nazionale, realizzare una comunicazione sociale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore del lavoro nonché, in accordo con le regioni, promuovere in via sperimentale l’istituzione della figura del “garante del lavoro agricolo”, inquadrato nell’ambito dei centri per l’impiego provinciale o degli assessorati regionali del lavoro che fornisca il servizio d’intermediazione tra lavoratori e datori del lavoro nell’ambito del settore primario.

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gricoltura

AGRICOLTURA ETICA E SOCIALE

“1,5 MILIONI DI FIRME PER LA CARTA DI MILANO”

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n milione e mezzo di firme per la Carta di Milano sono la testimonianza della partecipazione attiva e consapevole delle persone a Expo. La Carta ha assolto al suo compito: riempire di significato e di responsabilità la piattaforma espositiva, provocare animate discussioni, impegnare cittadini, associazioni, imprese e istituzioni a riflettere sulla sfida della sicurezza alimentare più di quanto non abbia mai fatto una esposizione in tutta la sua lunga storia. La connessione profonda che si è realizzata tra Expo, i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite a fine settembre e la prossima conferenza sul clima di Parigi descrive la forza impressa dal nostro Paese per collocare pienamente l’Esposizione nell’agenda internazionale. L’obiettivo Fame zero entro il 2030 ha dato anima all’Esposizione e i grandi paradossi del nostro tempo, a partire da spreco, obesità e malnutrizione, hanno costretto tutti a misurarsi con impegni e responsabilità nuove per affermare una vera democrazia del cibo. Il nostro lavoro va avanti. Il 6 febbraio 2016 tornerà Expo delle Idee, ad un anno dal primo straordinario appuntamento dell’Han-

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gar Bicocca a Milano, che fu l’avvio della scrittura della Carta. Expo ha rappresentato il tempo della semina, ora siamo pronti a coltivare le sue idee e a raccogliere frutti importanti”. Così il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina annuncia che la Carta di Milano ha superato 1,5 milioni di firme. Tra i Capi di Stato e Premi Nobel che l’hanno firmata ci sono personalità come Sergio Mattarella, Matteo Renzi, Angela Merkel, Francois Hollande, Dilma Rousseff, Evo Morales, Akie Abe, Alassane Ouattara, Amartya Sen e Shirin Ebadi. È online anche “20 idee per il Post Expo”, ebook che racchiude proposte, idee e conclusioni dei lavori dell’ultimo appuntamento di Expo delle Idee, che si è svolto il 10 ottobre nel sito espositivo. Priorità operative, di approfondimento e ricerca che raccolgono tutte le eredità di Expo Milano 2015: dai contributi concreti all’Obiettivo Fame zero al 2030 a Milano come Hub della conoscenza. Un libro che racchiude il percorso della Carta di Milano e che traccia le linee di azione che si svilupperanno dopo la chiusura di Expo. L’edizione, curata dal gruppo di ricerca di Laboratorio Expo, è disponibile su www.fondazionefeltrinelli. it/laboratorio-expo e su www.politichea-

gricole.it. LA CARTA IN NUMERI 1,5 milioni di firme 19 lingue 3,5 miliardi di potenziali lettori 5.000 esperti coinvolti per la sua scrittura I TEMI IL DIRITTO AL CIBO,COME DIRITTO UMANO FONDAMENTALE: la “Carta” impegna ad assumere la grande responsabilità di mettere in atto, da oggi, azioni, condotte e scelte che garantiscano la tutela del diritto al cibo anche per le generazioni future; ribadisce che tutti hanno il diritto di accedere a una quantità sufficiente di cibo sicuro, sano e nutriente, che soddisfi le necessità alimentari personali lungo tutto l’arco della vita e permetta una vita attiva; prevede l’impegno ad adottare misure normative per garantire e rendere effettivo il diritto al cibo e la sovranità alimentare. Nella LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE E DI ACQUA bisogna impegnarsi a consumare solo le quantità di cibo sufficienti al proprio fabbisogno, agendo in modo che gli alimenti siano utilizzati prima che deperiscano, con l’impegno a donare il cibo, qualora in eccesso, e conservarlo in modo tale che si eviti il deterioramenwww.foglie.tv


egov.ba.it : semplificare la vita a cittadini e imprese dei 28 comuni coinvolti

to; per combattere lo spreco di acqua è necessario agire in tutte le attività quotidiane, a partire da quelle domestiche, e in tutte le fasi della filiera produttiva. Particolare attenzione è riservata alla TUTELA DEL SUOLO AGRICOLO, con la proposta di rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo, regolamentare gli investimenti sulle risorse naturali, tutelare le popolazioni locali. Un ruolo fondamentale è rivestito dall’EDUCAZIONE ALIMENTARE E AMBIENTALE, a partire dall’ambito familiare, per una crescita consapevole delle nuove generazioni. È necessario diffondere la cultura per una sana alimentazione come strumento di salute globale. Il CONTRASTO AL LAVORO IRREGOLARE E MINORILE assume un’importanza centrale, così come il SOSTEGNO AL REDDITO DI AGRICOLTORI, ALLEVATORI, PESCATORI, attraverso strumenti potenziati a livello di organizzazione e cooperazione, anche fra piccoli produttori. La “Carta” vuole SALVAGUARDARE LA BIODIVERSITA’, DELL’ECOSISTEMA MARINO E DEL BENESSERE ANIMALE, promuovendo la diversificazione delle produzioni agricole e di allevamento, N° 20 - 15 novembre 2015

con particolare attenzione per la biodiversità e il benessere degli animali. Un ecosistema marino integro e sano ha una rilevanza cruciale per il benessere collettivo, soprattutto perché la pesca fornisce lavoro a milioni di persone e il pesce, per molti, rappresenta l’unica fonte di nutrienti di alta qualità. Bisogna INVESTIRE NELLA RICERCA, promuovendo una maggiore condivisione dei risultati e sviluppandola nell’interesse della collettività, senza contrapposizione tra pubblico e privato. Il documento ricorda come il CIBO SIA UN PATRIMONIO CULTURALE e, in quanto tale, va difeso da contraffazioni e frodi, protetto da inganni e pratiche commerciali scorrette, mentre l’origine va valorizzata seguendo processi normativi trasparenti. Infine la “Carta” invita a considerare il rapporto tra energia, acqua, aria e cibo in modo complessivo e dinamico, ponendo l’accento sulla loro fondamentale relazione, per poter gestire queste risorse all’interno di una prospettiva strategica e di lungo periodo in grado di CONTRASTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO.

“Una vera rivoluzione”: così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha presentato l’avvio del progetto ‘Area vasta metropoli terra di Bari, che consentirà ai cittadini di 28 dei 41 comuni della Città metropolitana, circa un milione di utenti, con un programma differito, di richiedere certificati, pagare tributi o sbrigare pratiche amministrative direttamente da casa, con il proprio pc. Si tratta dell’apertura di una porta d’accesso virtuale nel mondo della pubblica amministrazione. Per averne le “chiavi” sarà sufficiente collegarsi alla piattaforma ‘egov.ba.it’ e usare le credenziali che verranno fornite dopo la registrazione sul portale ‘idp.regione. puglia.it’. Tra i servizi offerti ci sono, ad esempio, le autodichiarazioni, il certificato di residenza, la stato di famiglia, la visura posizione anagrafica, la visura della posizione elettorale, la possibilità di controllare la propria posizione contributiva, di richiedere i rimborsi di alcune tasse. Inoltre, sarà presto possibile accedere anche ai servizi che riguardano il mondo della sanità: scegliere o cambiare il proprio medico, prenotare visite specialistiche o pagare il ticket. I servizi saranno attivabili gradualmente e autonomamente dai comuni. La piattaforma egov.ba.it è al servizio dei cittadini residenti nei 28 comuni aderenti al progetto: oltre a Bari anche Adelfia, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cassano delle Murge, Cellamare, Conversano, Gioia del Colle, Giovinazzo, Modugno, Mola di Bari, Molfetta, Noicattaro, Palo del Colle, Polignano a Mare, Rutigliano, Ruvo di Puglia, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Terlizzi, Toritto, Triggiano, Turi e Valenzano.

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N째 16 - 15 settembre 2015


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Grazie al GAL “Terra dei Trulli e di Barsento”

Nasce “TerritOlio dei Trulli”

picca il volo il progetto “Olio Dop Terra di Bari”, ideato e promosso dal Gruppo di Azione Locale “Terra dei Trulli e Barsento” in collaborazione con Assoproli Bari e approvato dalla Regione Puglia in applicazione della Misura 331 del programma di Sviluppo Locale 2007-2013, con l’obiettivo di incentivare l’attuazione di azioni per la valorizzazione del territorio locale e delle sue eccellenze attraverso uno dei prodotti tipici più importanti: l’olio extra vergine d’oliva a denominazione di origine protetta (DOP). Dopo un’attenta mappatura di tutta l’area e l’individuazione della rete dei produttori e di quella degli operatori turistici, dello studio approfondito delle necessità degli operatori e la definizione di un modello che interpreti la forte identità del territorio, il GAL “Terra dei Trulli e di Barsento” è passato alla fase concreta del progetto con l’incontro di tutte le parti coinvolte grazie a due workshop, svolti presso l’Oleificio Sociale Coope-

rativo “A. Viterbo” di Castellana-Grotte, che hanno interessato sia gli operatori del comparto agricolo che quelli del settore turistico- ricettivo, e dove sono state illustrare tutte le fasi dello strategico ed operativo modello di piano marketing costruito attorno all’olio extravergine d’oliva DOP Terra di Bari Murgia dei Trulli e delle Grotte. Ad entrambi gli workshop sono intervenuti il presidente del GAL “Terra dei Trulli e Barsento” Stefano Genco, il presidente di Assoproli Bari Francesco Guglielmi, l’esperto del settore agro-alimentare Giovanni Martellini, il segretario del Gal Raffaele Santoro e la project manager Gaia Mongelli. Presente anche Nicola Ruggiero, consigliere del GAL, il quale, fin da subito, ha sostenuto fortemente il progetto. “Credo che ‘TerritOlio dei Trulli’ sia un’idea geniale – ha commentato - specie in questo tempo in cui il consumatore ha capito che l’olio si produce a sud e spesso nutre timori su frodi e truffe, su chi è serio e chi non è serio. Il consumatore - cittadino o turista - che viene in questa zona è mediamente di cultura alta, studia ed approfondisce. È qua per godere dell’ambiente e dei suoi frutti, assaporare i gusti tipici e originali. Offrirgli un elemento di identificazione significherebbe costruire un percorso che dia certezza e serenità agli acquisti. E questo progetto può essere un’occasione per cancellare quelle ombre che la Xylella potrebbe addensare intorno alla Regione Puglia. Questo territorio, la zona dei Trulli e del Barsento, è fondamentale perché ha la funzione di barriera. Qui c’è l’uomo che ogni giorno si prodiga con le proprie mani per estirpare anche il più piccolo filo di erba; questa zona è una barriera contro l’invasione del batterio perché la terra è tutta coltivata. Da qui dobbiamo ripartire per mostrare un territorio, un uomo, una comunità che davvero tutela fino in fondo la pianta, l’ambiente, il lavoro, i valori, la storia. Per noi, può essere una svolta. Dobbiamo avere il coraggio di

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ricominciare dal nostro stesso territorio per dissipare quest’ombra e guardare con serenità al futuro”. “TerritOlio dei Trulli” è una nuova proposta promozionale della Puglia comprendente un sito web, un’applicazione mobile con sezioni dedicate ad itinerari esperienziali, brochure informative in italiano e in inglese, oltre ad eventi sul territorio organizzati ad hoc sia per produttori che per operatori turistici. Il tutto con l’obiettivo di sostenere uno dei prodotti cardine dell’economia pugliese, inca-

stonato nell’area geografica denominata “Murgia dei Trulli e delle Grotte” nota per la produzione dell’olio extravergine d’oliva “DOP Terra di Bari”, ed attivare un’azione collettiva di promozione che vada al di là della commercializzazione del prodotto. “TerritOlio dei Trulli” , quindi, è caratterizzato da una connotazione univoca che rappresenta il prodotto DOP e il suo legame con il territorio di appartenenza, aumentandone la conoscenza e la diffusione con l’ausilio degli itinerari naturalistici ed

enogastronomici. Il territorio oggetto di interesse del progetto comprende i comuni di Alberobello, Castellana-Grotte, Gioia del Colle, Noci, Putignano, Sammichele di Bari e Turi. Quest’area della Puglia è caratterizzata da una forte connotazione rurale e da un’architettura basata interamente sull’uso della pietra squadrata e allineata. Trulli, masserie e muretti a secco sono diventati nel tempo elementi dall’alto valore storico, che connotano in modo inconfondibile un territorio.

Le novità normative e gestionali della nuova campagna 2015/16

Registro telematico di carico e scarico degli Oli di Oliva

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os’è, come funziona, per chi è obbligatorio. Assoproli Bari Soc. Coop. Agricola, al fine di informare ed aggiornare gli operatori del settore olivicolo sulla tenuta del registro telematico di carico e scarico degli Oli, ha organizzato un incontro/dibattito sulle novità normative e gestionali. Sono intervenuti i responsabili di settore dell’Agea, del Sin e dell’ufficio DOP della Camera di Commercio di Bari, nonché gli ispettori dell’Icqrf - Italia Sud-Est. Durante l’incontro si è discusso, inoltre, delle modifiche apportate dal DM 4075/2015 all’impianto normativo inerente le registrazioni obbligatorie a carico degli operatori della filiera oleicola.

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A Gallipoli

Valorizzazione, difesa e cultura del mare e dei prodotti della pesca

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a Cooperativa Armatori Jonica ha presentato ed inaugurato i suoi progetti finanziati dal GAC JonicoSalentino mediante le misure del FEP (Fondo Europeo per la Pesca) 2007-2013, con l’intento di rilanciare l’economia locale gallipolina basata sulla pesca. Progetti voluti fortemente da Vincenzo Scigliuzzo, presidente della Cooperativa Armatori Jonica. Vista Mare, pescheria con cucina è uno spazio dedicato alla cucina ittica a chilometro zero, nonchè il primo dei tre progetti della Cooperativa. All’interno del nuovo suggestivo locale dalle volte a stella, che ospita anche i nuovi uffici dell’Armatori Jonica, il pescato della cooperativa - rigorosamente di derivazione gallipolina - sarà venduto e cucinato da mani sapienti ed esperte secondo le ricette della tradizione locale. Un angolo culinario di qualità che, senza dubbio, si differenzia dall’offerta turistica media

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gallipolina. (Progetto di Ittiturismo, PO FEP - Asse IV, Misura C, Azione 4.c.2. “Promozione dell’Ittiturismo. Diversificare le attività mediante la promozione e la pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all’esterno del settore della pesca”) Fish Tour, invece, è un autonegozio itinerante atto alla vendita diretta del pescato della Cooperativa, non solo a ridosso della banchina, ma anche in occasione di eventi, sagre, fiere e presso paesi limitrofi. (Progetto di Commercializzazione, PO FEP - Asse IV, Misura 1, Azione 1.1.c “Investimenti in attrezzature e infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti”) La cooperativa Armatori Jonica nasce nel 1997 e si compone di 92 soci. Attualmente gestisce 32 pescherecci (le cosiddette “paranze”) che eseguono la pesca “a strascico”. Tutto il pescato proviene dal Golfo di Gallipoli, nel mare Jonio.

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Avere un rapporto diretto con le aree naturali in città abbassa i livelli di cortisolo

Il ruolo degli spazi verdi nel combattere lo stress

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li alberi e i parchi pubblici in città apportano vari benefici alla vita della comunità. Numerosi studi hanno scoperto che vivere vicino alla natura può avere immediati effetti positivi sulla salute mentale e fisica. Ad oggi rimane poco studiato l’impatto a lungo termine. Per affrontare e cercare di colmare queste lacune un gruppo di ricercatori tedeschi ha preso in esame gli effetti della vicinanza agli spazi verdi sui residenti di due quartieri nel centro di Berlino. Sono stati presi in considera-

zione legami tra i diversi tipi di natura urbana, come gli spazi verdi e la vista di vegetazione dalle finestre di casa, e la salute. Sono stati valutati sia lo stato di benessere generale che i livelli di cortisolo - comunemente noto come l’ormone dello stress - nei capelli di 32 partecipanti allo studio. Un eccesso di cortisolo nel sangue è stato correlato alla depressione e a condizioni di malessere psicologico. Nel corso del tempo, questo eccesso di ormone influisce sul funzionamento del sistema immunitario e può contribuire all’insorgere di altre malattie. Gli au-

tori hanno ipotizzato che la quantità e la diversità di vegetazione visibile dalle finestre di casa e l’uso regolare degli spazi verdi possono incidere sulla salute. La vista dalle finestre è stata valutata tramite fotografie mentre la frequenza nell’utilizzo degli spazi verdi, attraverso delle interviste. I ricercatori hanno scoperto che entrambe questi fattori sono legati alla quantità di cortisolo nei capelli dei partecipanti. Nel valutare l’uso degli spazi verdi, è emerso che percorrendo un percorso ricco di vegetazione (una greenway) al-

meno una volta a settimana i livelli di cortisolo sono in media più bassi, anche se non ci sono grandi differenze nello stato di salute generale. Nel complesso, questo studio suggerisce che la vista e la frequentazione della natura urbana in forme diverse può essere connessa a un abbassamento dei livelli di cortisolo e a una miglior salute, risultati concordi con gli altri studi effettuati. Questi risultati forniscono importanti considerazioni per lo sviluppo urbano e suggeriscono che l’aumento della

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vegetazione in vie residenziali e cortili, e la creazione di greenways, hanno un alto potenziale di miglioramento per la salute umana. Questo studio presenta evidenti limitazioni, tra cui la dimensione del campione, i metodi usati per analizzare la vegetazione e la misura in cui il cortisolo viene correlato con stress e salute, ma i risultati sono rinforzati da numerose altre ricerche. Gli autori affermano anche che le analisi del livello di cortisolo nei capelli potrebbero fornire un nuovo indicatore di salute per la ricerca futura.

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Da Valagro il primo network dedicato alla dormienza Il Plant Dormancy Network alimenta il dibattito e la conoscenza sulla dormienza delle colture arboree

Valagro, azienda leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali per l’agricoltura, il giardinaggio e altre applicazioni industriali, ha creato nel 2014 il primo network scientifico a livello internazionale sulla dormienza delle piante: il Plant Dormancy Network. Il Plant Dormancy Network prevede il coinvolgimento di professori universitari, ricercatori e operatori del settore agricolo per animare e promuovere la condivisione della conoscenza sul fenomeno della dormienza all’interno di forum internazionali. Il primo di questi incontri si è tenuto in Turchia a dicembre 2014, nelle città di Smirne e Adana, con la partecipazione di Ali Kuden dell’Università di Adana. I successivi si sono svolti in Italia, in Sicilia e Puglia, e hanno visto la partecipazione di Rosario di Lorenzo dell’Università di Palermo e di Mario Colapietra, ricercatore presso l’Unità di ricerca sull’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo del CRA. I forum organizzati in Chile e Brasile hanno visto la partecipazione di Luiz Petri di EPAGRI, ricercatore e responsabile di molti studi sulla dormienza. Nelle prossime settimane il Network approderà a Latina e a Reggio Calabria e successivamente la zona di Murcia in Spagna per coinvolgere altre importanti aree frutticole.

Oltre ai forum, il progetto prevede la collaborazione con Università e prestigiosi centri di ricerca internazionali e il coinvolgimento di un team tecnico altamente specializzato all’interno di una piattaforma web interamente dedicata al fenomeno della dormienza, (www.plantdormancy.net). Il sito web contribuisce a creare un ulteriore spazio di confronto e informazione, in grado di facilitare la condivisione di idee e progetti tra Valagro, gli esperti sul tema e i più importanti operatori del settore. La creazione di questo network risponde quindi all’obiettivo di stimolare e condividere la conoscenza sulla dormienza delle piante, aiutando gli imprenditori agricoli a comprenderne la fondamentale importanza per la produttività delle piante da frutto a foglia caduca. La vite, così come le altre piante a foglia caduca sono costrette a subire l’azione dell’ambiente circostante, alternando periodi di crescita quando le condizioni sono favorevoli, a periodi

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di stasi o di modesta attività metabolica quando le condizioni climatiche diventano sfavorevoli. La dormienza può essere quindi definita come una sospensione temporanea di crescita visibile di qualsiasi struttura della pianta contenente un meristema (tessuto costituito da cellule capaci di moltiplicarsi per divisione). L’uscita delle gemme dalla dormienza avviene in seguito alla loro esposizione per un certo periodo a basse temperature, cioè dopo che è stato soddisfatto il loro “fabbisogno in freddo”.

Ogni pianta ha un suo specifico «fabbisogno di freddo», con differenze anche molto marcate in base alla specie e alla varietà. La vite ha un fabbisogno in freddo di circa 200 ore con temperature al di sotto di 7,2 gradi tra ottobre ed il 15 gennaio. IL MANCATO SODDISFACIMENTO IN FREDDO Tuttavia, se l’inverno non è abbastanza lungo o freddo per consentire un

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normale completamento del riposo, si verifica un prolungamento della dormienza delle gemme. Gli effetti negativi del mancato soddisfacimento in freddo, possono essere osservati su ogni aspetto del ciclo di crescita della pianta e l’intensità dei sintomi è in rapporto alla gravità del mancato accumulo di ore in freddo. Sugli organi vegetativi può manifestarsi la mancata schiusura delle gemme laterali e/o un germogliamento ritardato e scalare. In questi casi, la produzione è in genere molto scarsa e deprezzata dà frutti di minore pezzatura che talvolta si presentano anche deformi. ERGER E ACTIV ERGER, LA SOLUZIONE

VALAGRO PER L’INTERRUZIONE DELLA DORMIENZA Nelle aree geografiche dove le colture non hanno ottenuto il necessario fabbisogno di freddo, ad esempio a causa di una stagione invernale eccessivamente mite, l’applicazione di Erger permette alla pianta di iniziare comunque i processi metabolici che conducono all’interruzione della dormienza. Inoltre il prodotto è arricchito con calcio e azoto (nelle forme nitriche, ammoniacali ed ureiche), importanti per il supporto all’attività enzimatica e per il metabolismo dell’azoto che prende avvio durante la rottura delle gemme. Grazie alla sua formulazione, Erger è particolarmente efficace su uva da

tavola in cui anticipa e sincronizza il germogliamento e riduce il numero di gemme cieche. Gli effetti positivi si notano anche durante la fase di maturazione dei frutti: Erger anticipa la maturazione, uniforma la pezzatura, riduce i passaggi di raccolta e aumenta la produttività. Inoltre, è consigliato associare ad Erger un attivatore minerale come Activ Erger, per supportare al meglio l’accresciuta attività enzimatica della pianta. Numerose prove agronomiche effettuate in diverse località della regione Puglia, testimoniano l’efficacia di Erger e Activ Erger, che assicurano un germogliamento anticipato e uniforme, ottimizzando al massimo la produzione finale.

LA NUOVA TECNICA DI SEQUENZIAMENTO UTILIZZATA DA VALAGRO Particolarmente utile per lo studio della dormienza e dei geni che la regolano, è il Next Generation Sequencing (NGS), sviluppato dalla prestigiosa collaborazione all’interno del Plant Dormancy Network con Nsure, istituto di ricerca nato recentemente (come recente è anche la tecnologia innovativa NGS) come spin-off dell’Università olandese di Wageningen, leader nelle tecnologie avanzate per la caratterizzazione genica nelle piante. Infatti, grazie a questa innovativa tecnologia per il sequenziamento dei geni espressi (RNA-seq) è possibile realizzare una mappa in tempo reale dei geni di qualunque pianta in uno specifico momento o stadio fisiologico e di acquisire enormi quantità di dati estremamente accurati in tempi relativamente rapidi, con un enorme risparmio di tempo e di costi. Grazie alla rilevazione accurata dell’attivazione dei geni “in campo”, (anche per quelle colture il cui genoma non è ancora stato sequenziato) l’NGS è particolarmente efficace per comprendere meglio l’azione dei biostimolanti sulla pianta, nello specifico quando applicati nella fase di dormienza, come l’Erger®.

Nel caso specifico del kiwi, grazie alle analisi NGS svolte in Italia e Nuova Zelanda, sono stati analizzati i meccanismi genetici/fisiologici alla base dei fenomeni che portano alla “rottura della dormienza”, ricostruendo a livello genomico i passaggi chiave in questo fenomeno. Inoltre, questo approccio ha rivelato quali geni cosiddetti “marker” sono associati all’applicazione di Erger in momenti diversi, correlando l’espressione di geni o gruppi di geni con la risposta fisiologica delle piante in campo. N° 20 - 15 novembre 2015

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Inaugurata la raccolta campioni di “oli preziosi da olivicoltori dilettanti” 2015-2016

Quinta edizione per il concorso monopolitano“Olio di Famiglia” di Paola Dileo

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tempo di maturazione anche per gli olivicoltori dilettanti: la campagna olivicola 2015-2016 ormai iniziata, si preannuncia particolarmente feconda , quasi a volere cancellare il ricordo della magra annata precedente. In vista del promettente raccolto , il concorso “Olio di Famiglia” apre i battenti della V^ edizione con una serie di novità tese a valorizzare un segmento vitale per l’agricoltura italiana , appunto quello famigliare, che rappresenta il 70% (dati ultimo censimento) delle superfici coltivate e delle produzioni agricole nazionali. Una tendenza che si conferma anche a livello regionale e locale. “L’obiettivo dell’iniziativa – spiega Mimmo Lavacca dell’ Ass. Terrasud, organizzatore del concorso insieme a Chemiservice – è quello di dare valore al ruolo svolto dagli olivicoltori dilettanti che con passione coltivano la terra, creando di fatto attività economica, sociale e ambientale. Oltre ad esprimere una classifica dei migliori

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extravergini dispensiamo agli hobbisti informazioni utili all’accrescimento qualitativo del prodotto finale”. Olio di Famiglia si rivolge a tutti quei cittadini e famiglie del bacino mediterraneo che svolgono una professione diversa da quella di agricoltore ma producono olio extravergine d’oliva in forma esclusiva o prevalentemente per autoconsumo. “In questo mese – aggiunge Lavacca - si apre la raccolta dei campioni di oli da candidare, che saranno valutati da una commissione di esperti e preventivamente sottoposti ad analisi chimica e organolettica”. In programma sempre a novembre un sondaggio d’opinione sull’acquisto e consumo di olio extravergine d’oliva fra i residenti a Monopoli . Seguiranno a dicembre, sempre durante la campagna olivicola,visite guidate in aziende agricole e frantoi. Mentre dal 21 al 23 gennaio 2016 l’iniziativa sarà presentata ad “Oliofficina festival” di Milano, una full immersion con approccio multidisciplinare sull’olio da olive e di altri frutti. In cantiere

anche corsi di conoscenza sull’olio extravergine di Monopoli , corsi di assaggio rivolti ai consumatori, una mostra fotografica a tema dedicata ai partecipanti e una festa di fine concorso con proclamazione dei vincitori. Per info: email info@oliodifamiglia. org sito web: www.oliodifamiglia.org. Tel: 3389257741

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Presentazione delle offerte entro il 9 dicembre 2015

Frutta nelle Scuole 2015/16: ecco il nuovo bando Il Bando, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea, è in attesa della pubblicazione anche sulla Gazzetta Ufficiale Italiana. I Codici identificativi gara (CIG) dei nove lotti sono i seguenti:

l Ministero delle Politiche agricole ha riproposto la procedura di gara relativa alla fornitura e distribuzione di prodotti ortofrutticoli e la realizzazione di misure di accompagnamento agli studenti delle scuole elementari italiane per l’anno scolastico 2015/16, nell’ambito del programma comunitario “Frutta nelle Scuole”.

•CIG Lotto 1 - Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: 6443692ED7 •CIG Lotto 2 - Lombardia: 644375205F •CIG Lotto 3 - Veneto e Trentino Alto Adige: 644386097C •CIG Lotto 4 - Emilia Romagna, Marche e Friuli VG: 64437720E0 •CIG Lotto 5 - Lazio e Sardegna: 64438018CC •CIG Lotto 6 - Campania e Molise: 644381545B •CIG Lotto 7 - Puglia e Basilicata: 6443828F12 •CIG Lotto 8 - Calabria e Sicilia: 6443833336 •CIG Lotto 9 - Toscana, Umbria e Abruzzo: 6443845D1A Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è fissato per il 9 dicembre 2015 alle ore 12:00.

500MILA SOCI E 4.000 COOPERATIVE ASSOCIATE

COOPERAZIONE: LUIGI GIAMPAOLINO NUOVO PRESIDENTE UE.COOP

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uigi Giampaolino, che ha ricoperto la carica di Presidente della Corte dei Conti della Repubblica Italiana dal 2010 al 2013 e oggi ne ricopre il ruolo di Presidente Emerito, è il nuovo Presidente nazionale di UE.COOP – Unione Europea delle Cooperative, la nuova centrale cooperativa riconosciuta ufficialmente 2 anni e mezzo per segnare una forte discontinuità rispetto al passato anche con l’adozione del primo codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in N° 20 - 15 novembre 2015

tutte le categorie e sono dislocate in tutte le Regioni del Paese ed alle quali capo fanno oltre mezzo milione di soci. Con UE.COOP si intende rilanciare in Italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e della comunità in cui le cooperative operano quotidianamente. UE.COOP promossa inizialmente dalla Coldiretti è nata infatti per sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, che si fondano sulla solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità con l’obiettivo principale di essere uno strumento a favore delle proprie coop associate, puntando sulla centralità dei soci a favore del territorio in cui le imprese operano.

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A Valenzano

Giornata dimostrativa di raccolta in continuo delle olive La Giornata dimostrativa di raccolta in continuo delle olive, giunta alla X edizione, è stata organizzata dall’Università di Bari in collaborazione con lo Studio Tecnico Finagri di Bisceglie, e il concessionario di macchine agricole Cordini di Corato e i vivai Agromillora, illustrando le attività di sperimentazione condotte sulla olivicoltura superintensiva dai ricercatori del DiSAAT. Questo innovativo sistema colturale, che ormai affianca l’olivicoltura tradizionale ed intensiva in tutta Italia, consente un drastico abbattimento del fabbisogno della sempre più rara e costosa manodopera e, quindi, di ridurre notevolmente i costi di produzione dell’olio extravergine di oliva.

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ell’ azienda didattico sperimentale della Università di Bari in agro di Valenzano – dichiara Salvatore Camposeo docente di Arboricoltura generale dell’Università di Bari - è in atto una sperimentazione da 10 anni sull’adattabilità delle varietà pugliesi ed italiane al modello di olivicoltura superinten-

siva. L’obiettivo di questa sperimentazione è proprio quello di individuare varietà italiane e soprattutto pugliesi che si adattano a tale modello: dopo 10 anni alcuni risultati dicono che la maggior parte della varietà italiane purtroppo non si adattano al sistema colturale superintensivo. Tuttavia, sono risultate delle varietà molto promettenti: tra

queste spicca la “Nociara” che sia per aspetti vegetativi che produttivi ha mostrato, dopo dieci anni dalla messa a dimora, i livelli produttivi e possibilità di gestione della chioma che sono in linea con quelle delle cultivar estere sulle quali è stato calibrato il modello ad altissima intensità. “Coratina” e “Peranzana”, due varietà molto importanti della

Guarda il video Puglia, hanno mostranoto alcune limitazioni, di natura vegetativa o produttiva, sulle quali sarà necessario un approfondimento, che è doveroso fare vista l’importanza di tali varietà. “Cima di Bitonto” invece si è dimostrata troppo vigorosa ed entra troppo tardi in produzione perciò abbiamo dovuto escluderla. Il progetto sull’alta densità prevede lo studio di altri genotipi perché la Puglia e l’Italia sono ricchissimi in quanto a germoplasma olivicolo: a conclusione di un progetto regionale finanziato con fondi europei abbiamo trovato solo in Puglia 200 diverse accessioni di olivo. Perciò

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saggiare l’enorme quantità di genotipi pugliesi sarebbe importantissimo. Il prossimo anno metteremo a dimora un nuovo campo sperimentale di 3 ettari dove potremo non solo valutare le nuove varietà che abbiamo selezionato in collaborazione con Agromillora, ma anche mettere a punto la gestione del suolo, dell’irrigazione, della concimazione e soprattutto della potatura delle diverse varietà che saggeremo, poichè uno dei punti critici della buona riuscita dell’adatta abilità varietale alla olivicoltura superintensiva è proprio la meccanizzazione della gestione della chioma”. www.foglie.tv


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Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” (di Massimiliano Scagliarini)

Regione Puglia, un appalto da mezzo milione di euro bloccato da Emiliano

è

Con i fondi europei destinati alla cooperazione transfrontaliera stavano per comprarsi un tendone. Con tavoli, sedie, divani, amplificatori e - soprattutto - una bella cucina professionale. Quasi mezzo milione di euro, prelevati dai fondi Interreg Italia-Grecia (che scadono a fine anno) per organizzare 5 eventi di show-cooking: non nelle isole elleniche, ma in posti esotici tipo Noci, Cerignola, Maglie, Melpignano e l’immancabile Bifest di Bari. Quando Michele Emiliano lo ha saputo, ha bloccato tutto: perché dietro il bando lanciato dall’assessorato all’Agricoltura c’erano troppe strane coincidenze. Già spendere i fondi della cooperazione transfrontaliera per scimmiottare Masterchef nelle sagre locali è abbastanza singolare. Ma comprare, addirittura, una cucina e l’intero tendone? Il bando, predisposto dall’ufficio Alimentazione era piuttosto specifico. Per lo «showroom fooding» da

481mila euro era richiesta una tensostruttura pre-fabbricata di almeno 200 mq, con ufficio, infopoint, zona eventi b2b, zona social e - soprattutto - la zona fooding: «8 piastre a induzione», «2 forni elettrici misti a convezione», «1 lavandino», «1 friggitrice elettrica», «1 abbattitore» e via dicendo. Terminato il tour delle sagre, insomma, in Regione avrebbero potuto organizzare serate culinarie, magari montando la tensostruttura nel parcheggio della sede degli assessorati. Una grande idea, davvero. Ma poi è saltata fuori una simpatica coincidenza. Nel 2013, la famigerata agenzia Pugliapromozione aveva pubblicato un bando per organizzare sei «road show ed eventi di promozione b2c»: un tour tra le capitali europee partito ad aprile 2014 che ha toccato Vienna, Monaco, Berlino, Londra, Parigi e Dublino. Ad organizzarlo,un’azienda barese,la Spazio Eventi,che si era aggiudicata il bando per poco meno di 1,5 milioni di euro. E come si è svolto il tour

delle capitali? Attraverso - dicono i comunicati ufficiali - «uno spazio di circa 250mq allestito nelle piazze di maggior transito di ciascuna città», ovvero una tensostruttura con area accoglienza, area social,zona b2b e cucine. Insomma, Michele Emiliano sospetta che il nuovo bando avesse caratteristiche sartoriali: cucito su misura per un vincitore predeterminato. E tramite il capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, il governatore ha chiesto all’assessorato di fermare tutto. L’apertura delle offerte, è stata rinviata «a data da destinarsi». Cioè a mai. Dopo il caso Liviano, e il bando vinto (ma mai aggiudicato) a un amico dell’ex assessore, un nuovo caso tocca dunque il turismo. Emiliano, che sta valutando se inviare in Procura gli atti dalla gara per lo show-cooking, appare sempre più convinto della necessità di una rivoluzione: rotazione dei dirigenti e cambio della guardia nelle agenzie.

Da “La Repubblica” (di Sarah Martinenghi)

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Olio, indagate sette note aziende nazionali

on era extravergine l’olio venduto da una serie di grandi case produttrici, ma era di categoria “2”, ovvero semplice “olio vergine”, meno pregiato e soprattutto meno costoso. Lo ha scoperto il procuratore Raffaele Guariniello che, dopo la segnalazione di un periodico specializzato in alimenti, ha mandato i carabinieri dei Nas di Torino a prelevare alcune bottiglie campione nei supermercati torinesi. A sorpresa, però, sono risultati “taroccati”alcuni condimenti tra i più venduti, e sette rappresentanti legali del-

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le aziende olearie coinvolte sono così stati indagati con l’accusa di frode in commercio. Si tratta dei marchi Carapelli, Santa Sabina, Bertolli gentile, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Si tratta di oli prodotti in Toscana, Abruzzo e Liguria. Il pm ha iniziato a indagare dopo aver ricevuto una segnalazione da una rivista di tutela dei consumatori, e dopo aver ricevuto i risultati dal monopolio delle dogane ha informato il ministero delle Politiche agricole. Ora le indagini proseguiranno per fare ulteriori accertamenti sulla provenienza delle olive.

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ARTEMISIA: “Nobel” e speranze di Giuseppe MARZULLI (Presidente Associazione NEDA)

Piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria della provincia di Hunan in Cina. Probabilmente il nome deriva dalla parola greca ”artemes” (= sano) alludendo alle proprietà medicamentose della pianta. Questa pianta è stata usata nella cura di numerose malattie, tra cui le dermatiti e, recentemente contro la malaria, grazia al principio attivo, l’artemisinina, con funzione antimalarica. Derivati sintetici dell’artemisinina sono attualmente in fase di ricerca per un loro potenziale uso come farmaci antitumorali. L’Artemisia annua ha le varie proprietà medicamentose: antibatterica, antisettica, carminativa, digestiva; febbrifuga. Studi sono ancora in atto. E’ del febbraio 2015 un comunicato dell’Istituto Tumori di Milano, scritto per esprimere la loro opinione ufficiale sull’uso dell’Artemisia per la cura dei tumori.

L’

Artemisia annua, una pianta usata fin da secoli nell’antica medicina cinese come cura contro la malaria, sembra avere effetto anche sulle cellule neoplastiche, anche se gli studi sono ancora pochi e molti ancora in corso. Uno studio condotto e pubblicato su Life Science da Henry Lai e da Narendra P. Singh, bioingegneri dell’Università di Washington, suggerisce che la sola artemisinina, principio attivo contenuto nell’Artemisia annua, è in grado di uccidere selettivamente e in poche ore le cellule cancerogene, lasciando illese quelle sane. Il premio Nobel per la Medicina 2015 per la dottoressa Tu Youyou per i suoi studi sull’artemisina come antimalarico, suggella le potenzialità tutte in divenire di tale molecola. Stiamo parlando di una piccola pianta

erbacea originaria della Cina di cui il web contiene una grande mole di informazioni mediche, non sempre affidabili, sulle proprietà del principio attivo, artemisinina, estratto dalla Artemisia Annua, che pare essere dotato di capacità curative, certe, per ora quelle schizonticide ematiche, ovvero un potente antimalarico. La sua potente azione è legata alla struttura chimica che lega il ferro intracellulare. Il meccanismo d’azione, diverso dagli altri antimalarici, lo rende un farmaco privo di farmaco-resistenza.

risposta recettoriale nucleare, anti-infiammatori, anti-metastatici e perturbazione di molte vie di trasduzione del segnale. Queste caratteristiche rendono i composti dell’artemisinina interessanti candidati farmaci chemioterapici anti cancro. L’azione della artemisinina è stata studiata su molte linee cellulari (prostata, ovaio, colon, leucemia, melanoma, pancreas) e studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato una migliore azione sinergica se in associazione con flavonoidi. Il principale effetto collaterale riportato in numerosi studi clinici su animali di grossa taglia è stato la neurotossicità. Il dosaggio non deve quindi essere prolungato nel tempo (3-5 gg a ciclo) per

evitare l’effetto indicato.

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L’Artemisinina e i suoi derivati stanno riscuotendo molto interesse nel campo della ricerca per la loro capacità di eliminare selettivamente le cellule tumorali. La captazione del ferro intracellulare è regolata dal recettore di transferrina

Il 15 febbraio 2015 l’IRCCS Istituto Nazionale Tumori, di Milano, trasmette un comunicato in cui scrivono in merito all’uso clinico dell’Artemisinina, che i dati disponibili in letteratura sono limitati a un solo studio cinese in pazienti affetti da tumore del polmone “non a piccole cellule” che ha confrontato l’utilizzo di chemioterapia e quindi, ad oggi non esistono studi clinici che possano darci informazioni di quello che l’Artemisia Annua e i suoi derivati producono nell’uomo, sia come tossicità sia come efficacia antineoplastica, dunque siamo ancora lontani dal poter affermare con certezza che l’artemisinina e i suoi

(TfR), e l’attività di artemisinina dipende dalla disponibilità di ferro. I ricercatori hanno visto che all’Artemisinina, liberando radicali liberi, colpisce selettivamente le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (le cellule tumorali ne contengono molto più della media) portandole all’eliminazione. L’ Artemisinina contiene una porzione endoperossidasica che può reagire con il ferro per formare radicali liberi citotossici. Le cellule tumorali contengono significativamente più ferro libero intracellulare delle cellule normali ed è stato dimostrato che artemisinina e suoi analoghi selettivamente possono causare arresto della crescita cellulare e apoptosi in molte linee cellulari tumorali. Inoltre sia l’artemisinina che i suoi composti hanno dimostrato di avere effetti anti-angiogenetici, interruzione della migrazione, modulazione della

derivati siano utilizzabili con sicurezza nell’uomo e veramente utili nel trattamento dei tumori. In ogni caso, modelli preclinici ci fanno considerare artemisinina una molecola promettente in patologie selezionate e quindi ci auguriamo che questa molecola sia ancora di più oggetto di ricerca ed applicazione in campo oncologico, anche perché potrebbe essere uno di quei farmaci da utilizzare in combinazione con i classici farmaci antiblastici con lo scopo di aumentare non solo l’efficacia, ma anche la sopravvivenza dei pazienti oncologici.

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