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ditoriale
15 SETTEMBRE 2020 - N. 15 - ANNO 15
QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice
G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Micaela Cavestro, Rino Pavone, Mara Coppola Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA
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Agricoltura: cosa fare nei prossimi cinque anni
al gap della logistica, delle infrastrutture e dei trasporti al digital divide che ostacolano la competitività delle imprese agroalimentari pugliesi, dalla mancanza di un piano concreto di contenimento della fauna selvatica alle azioni di sostegno per le famiglie con le mense pubbliche a Km0 ad un nuovo welfare per gli anziani e le fasce più deboli della popolazione: sono solo alcune delle tematiche che chi guiderà la Puglia per i prossimi cinque anni sarà chiamato ad affrontare per portare maggiore competitività al comparto primario ed i suoi addetti. Naturalmente poi ci sarà da sconfiggere il mostro della xylella, la peggior fitopatia che l’ Italia potesse conoscere e che ha colpito il 40% del territorio pugliese con la perdita stimata di 21 milioni di ulivi nell’ area infetta, demarcata tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari: ci vorrà un adeguato piano finanziario e di ricerca accompagnato da decisioni chiare che sono mancate negli ultimi anni assieme ad una strategia condivisa
fra governo centrale e regione (ed anche spesso fra differenti enti regionali). L’ agricoltura pugliese è una grande realtà economica e sociale che conta 3,6 miliardi di euro di Produzione Lorda Vendibile e il motore di uno sviluppo diffuso anche per l’ occupazione con un totale di circa 1.220.000 occupati, un mondo economico e lavorativo di imprese agricole hanno bisogno di condizioni di mercato del lavoro che siano realmente sostenibili, considerato che in Italia la tassazione sul lavoro stagionale è più alta di quella che esiste in Paesi come Francia e Spagna. Agricoltura che deve essere (ed è) strettamente legata all’ agroalimentare ed è quindi utile, con la prossima tornata, istituire l’ Assessorato regionale dell’ Agroalimentare, centrale nello sviluppo e nell’ identità del sistema Puglia per avere un interlocutore forte e univoco e per rafforzare la filiera agroalimentare Made in Puglia dal campo alla tavola: una realtà davvero operativa e non l ’ ennesimo carrozzone utile a distribuire poltrone e prebende ai politici di turno.
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Illustrato il documento di proposta in 18 punti
ELEZIONI: COLDIRETTI “ISTITUIRE ASSESSORATO REGIONALE DELL’ AGROALIMENTARE”
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stituire l’ Assessorato regionale dell’ Agroalimentare, centrale nello sviluppo e nell’ identità del sistema Puglia per avere un interlocutore forte e univoco, ma anche per rafforzare la filiera agroalimentare Made in Puglia dal campo alla tavola. Con questa richiesta il presidente regionale Savino Muraglia, ha aperto il confronto politico della Giunta dei presidenti di Coldiretti Puglia con i 4 candidati alla presidenza della Regione Puglia, alla presenza dei quadri dirigenti e della base sociale dell’ Organizzazione. Aspettando l’election day, la tornata elettorale del 20 e 21 settembre prossimi in cui i cittadini pugliesi saranno chiamati alle urne, Coldiretti in Puglia ha illustrato a Ivan Scalfarotto (Italia Viva, Azione, +Europa), Raffale Fitto (centrodestra), Michele Emiliano (centrosinistra) e Antonella Laricchia (M5S) il documento ‘La Puglia possibile’, una proposta in 18 punti per riportare al centro dell’azione di Governo regionale l’agricoltura e l’agroalimentare pugliesi. Dal gap della logistica, delle infrastrutture e dei trasporti al digital divide che ostacolano la competitività delle imprese agroalimentari pugliesi, dalla mancanza di un piano concreto di contenimento della fauna selvatica alle azioni di sostegno per le famiglie con le mense pubbliche
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a Km0 ad un nuovo welfare per gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, Coldiretti Puglia ha sollecitato interventi e provvedimenti legislativi ad hoc per rispondere alle esigenze della società civile e delle imprese agricole che chiedono sicurezza contro la criminalità che crea un clima di sfiducia e paura nelle campagne.
L’ agricoltura pugliese è una grande realtà economica e sociale che conta 3,6 miliardi di euro di Produzione Lorda Vendibile e il motore di uno sviluppo diffuso anche per l’occupazione – ha ricordato Coldiretti Puglia - con un totale di circa 1.220.000 occupati, un mondo economico e lavorativo di imprese agricole hanno bisogno di condizioni di mercato del lavoro che siano realmente sostenibili, considerato che in Italia la tassazione sul lavoro stagionale è più alta di quella che esiste in Paesi come Francia e Spagna. L’emergenza Covid 19 ha avuto effetti gravi sul settore agricolo e agroalimentare – ha precisato Coldiretti Puglia - con un bilancio da profondo rosso nei campi con oltre 600 milioni di euro di danni, registrati soprattutto dai settori floricolo, vitivinicolo, oleario, agrituristico, lattiero –caseario e pesca.
“Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità – ha chiesto il presidente Muraglia - ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Sono migliaia le attività che rischiano la debacle, in un contesto aggravato dalla mancata della gestione del ‘bene acqua’ e dalla lunga gestione commissariale dei Consorzi di Bonifica. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come “attività connesse”, l’agriturismo in primis che ha bisogno di una forte iniezione di liquidità dopo mesi di forzato lockdown”. Rastrellare risorse è possibile e rimodulare è l’unica strada per non perdere i fondi del PSR – ha detto Coldiretti Puglia - scongiurando di mettere a rischio la deroga che la Regione Puglia ha già avuto dall’ UE, utilizzando gli 800 milioni di euro di risorse del PSR ancora non spesi per una quota dei quali si rischia il disimpegno.
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A tinte fosche per Coldiretti Puglia lo scenario causato dalla Xylella fastidiosa, la peggior fitopatia che l’ Italia potesse conoscere e che ha colpito il 40% del territorio pugliese con la perdita stimata di 21 milioni di ulivi nell’ area infetta, demarcata tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari. Coldiretti Puglia chiede da anni la convocazione di un tavolo istituzionale interassessorile con il supporto del mondo della ricerca, perché il dramma della Xyella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti
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della Regione Puglia, mentre al contempo il sistema dei monitoraggi e dei campionamenti va potenziato perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici. Per contrastare la tropicalizzazione è evidente per Coldiretti Puglia quanto sia da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com’ è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi, ma anche il meccanismo assicurativo deve essere ripensato, perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi
estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. “Il prossimo quinquennio è per noi indispensabile per promuovere e diffondere la distintività delle produzioni e dei processi di trasformazione del cibo, la costituzione di filiere agroalimentari, anche attraverso un sostegno finanziario pubblico, a cui corrispondano tavoli tecnico-scientifici ad hoc per allineare il mondo della produzione alle nuove richieste di mercato, con l’innovazione di prodotto e di processo”, ha concluso il presidente Muraglia.
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PERDENDO FONDI EUROPEI E DIMENTICANDO GLI AGRITURISMI
BONUS-MANCETTE, FITTO: “LA PUGLIA CONTINUA A SPERPERARE SOLDI DEI PUGLIESI”
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i chiamano Bonus perché chiamarli mancette elettorali suonava male: si tratta di soldi dei pugliesi dati ‘veloci veloci’ a 20 coppie di sposi (30mila:1.500 a testa) e 40mila per circa 8.000 aziende turistiche: alberghi e strutture simili (fino a un massimo di 80mila euro), villaggi turistici, ostelli della gioventù, affittacamere, case e appartamenti vacanze, bed & breakfast, residence, campeggi e aree attrezzate per camper e roulotte (f ino a un massimo di 35mila euro), agenzie di viaggio e tour operator (f ino a un massimo di 20mila euro)”: questa la politica pre elettorale di Emiliano secondo il candidato presidente alla regione Puglia del centro destra Raffaele Fitto.
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“Insomma solo briciole e illusioni per tutti – continua Fitto - Anzi no, esclusi gli agriturismi. E qui il danno è anche doppio perché oltre a non essere previsti dal Bonus Turismo non si hanno notizie dell’ attivazione della nuova Misura 21 del PSR a ‘Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e Pmi particolarmente colpiti dalla crisi di Covid-19’. La Regione Puglia, così come hanno fatto le altre Regioni, avrebbe dovuto solo recepire e quindi mettere a disposizione del settore oltre 32 milioni di euro (pari al 2% di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro della spesa pubblica assegnata alla Puglia) concordando con Bruxelles le modifiche al PSR per poter offrire a ogni imprenditore agricolo nuove risorse a fondo perduto. Ma saper spendere gli aiuti europei è
una pratica che alla Regione Puglia non riesce proprio, soprattutto in agricoltura. Si pref erisce distribuire pochi soldi a pioggia, briciole immediate e non procedere con una seria programmazione delle risorse, che così f acendo vengono puntualmente perse! Per questo dal 22 se ttembre la prima cosa che f aremo sarà chiedere al Governo di utilizzare le risorse non spese, visto che per il solo Fondo per lo sviluppo e la coesione a f ronte di 1 miliardo stanziato nel 2016 al 30 aprile 2020 risultano impegnati 122 milioni di euro e spesi 33. Stesso discorso per la spesa pubblica (f ondi pubblici ed europei) stanziati per l’ agr icoltura. Obie ttivo è non perdere più un solo centesimo. Non ce lo possiamo più perme ttere!”. www.foglie.tv
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L’84% degli allarmi sanitari in Italia arriva da prodotti alimentari importati
DL SEMPLIFICAZIONI: CADE “SEGRETO STATO” SU CIBI STRANIERI
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ade il “segreto di Stato” sui cibi stranieri che arrivano in Italia e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’ estero dai quali dipende ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019 Nel provvedimento è infatti inserita una norma fortemente sostenuta dalla Coldiretti che finalmente assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari. Il decreto prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre saranno resi noti anche i dati identificativi “degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti”. Per tutti i cittadini sarà dunque possibile accedere alle informazioni relative alla reale origine dei prodotti che portano in tavola. Una misura finalizzata a distinguere il vero made in Italy e a
garantire scelte di acquisto consapevoli. Si tratta di un provvedimento importante che si affianca all’ etichettatura obbligatoria che è già in vigore in Italia per molti prodotti : la misura osteggiata da anni dalle agguerrite lobby abbatte uno storico muro e mette fine all’ inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani anche per consentire interventi più tempe-
stivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’ impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti. Nel 2019 in Italia è infatti scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 371 notifiche inviate all’ Unione Europea tra le quali solo 58 (16%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 162 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (43%) e 151 da Paesi extracomunitari (41%), secondo uno studio sui dati del Rassf. In altre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (84%). In questi casi le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di individuare e rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro.
STRATEGIE DI DIFESA INTEGRATA E BIOLOGICA NEL CONTROLLO DI SCLEROTINIA SU LATTUGA La Scleroti ni a è un a g r ave ma la tti a c h e attacc a qu a si tut te le sp ec ie veget a li ri sult an d o sp esso d is trut ti va pe r l a co l tura. Il ma rci um e d el co l letto è i nfa tti un a d el l e patolog i e pi ù g r av i c h e f aci lmente p uò co l p ire la la ttug a , in p ien o c ampo e i n ser r a. Gli a g enti causal i so n o
i f un gh i Sc l e r o t i n i a m i - o r i g i n e n a t u r a l e . Ta le n o r e Sc l e r ot i n i a s c l e r o- s t r a teg i a p r eve de u na tio r um . a p p l i c a z i o n e di Lu na Se n s a t i o n da i n i z i o fo r Per una s t r a teg i a di con - m a z i on e de l ce s p o, s etr o l l o i n teg r a to, e f f i c a - g u i t a da Se r e n a d e As o ce e m o de r n a di Sc l e - f i n o a l l a p r e - r a cco lta . L’ r o tin ia de l l a l a t t u g a i n i m p i eg o di Co n t a ns WG p ien o c a m p o, B a ye r co n - p r e - t r a p i a n to e po s tsig l ia di a do t t a r e u n a l i - r a ccol t a con t r i bu is ce n ea d i di fe s a c h e u n i s ce a l l a r i du z i o n e de ll’ ino p r o d o t t i di s i n te s i e di c u l o di Sc l e r o t i n i a.
Pe r l a g e s t i o n e b i o l o gica della Sclerotinia della lattuga in pieno c a m p o, B a ye r t i co n s i -
glia di adottare una lin e a d i d i fe s a “n a t u r a l e” c h e p r eve d e l ’ i m p i eg o d i Co n t a n s WG i n p r e -
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t r a p i a n to s eg u i t a d a applicazioni di Serenade Aso fino alla prer a cco l t a .
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Luna Sensation è un fungicida a base di Fluopyram e di Trifloxistrobin. La perfetta complementarietà e sinergia dei due principi attivi consente al prodotto di offrire: controllo su tutti gli stadi di sviluppo delle malattie - dalla germinazione alla sporulazione - ampio spettro d’azione, protezione rapida e duratura delle produzioni e basso rischio di resistenze. Luna Sensation, registrato su lattughe in pieno campo per il controllo di sclerotinia e su fragola in serra per il controllo di oidio e botrite, rispetta lo sviluppo dell’ apparato vegetativo delle piante, non imbratta le parti verdi e i frutti e assicura una buona protezione sia in campo sia in post-raccolta durante la fase di conservazione. Serenade Aso è un fungicida-battericida naturale
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in formulazione liquida a base di Bacillus subtilis (ceppo QST 713) che, grazie alla sua rapidità d’ azione, permette di controllare al meglio moltissime patologie in orticoltura, frutticoltura e viticoltura. Serenade Aso agisce direttamente sul patogeno grazie alla produzione di sostanze che penetrano efficacemente nelle membrane cellulari; inoltre, è in grado di attivare le naturali difese della pianta e di stimolarne lo sviluppo vegetativo incrementandone la produttività in termini qualitativi e quantitativi. Su lattughe e insalate, in pieno campo e in serra, Serenade Aso può essere utilizzato per il controllo di Botrite e Sclerotinia. Il prodotto è utilizzabile dalle aziende a conduzione sia biologica che integrata.
Contans WG è il biofungicida in granuli idrodisperdibili contenente le spore vitali del fungo Coniothyrium minitans, un antagonista naturale e selettivo contro le specie di Sclerotinia sclerotiorum e Sclerotinia minor. L’ attività di questo fungo consiste nella colonizzazione e distruzione degli sclerozi, rappresentando così un valido e flessibile strumento che puo’ essere facilmente integrato nel terreno tra un ciclo e il successivo. Contans WG è una soluzione eccellente per gli agricoltori che ricercano un prodotto affidabile per ridurre e progressivamente minimizzare le fonti delle infezioni dal suolo. Il prodotto si configura come un pilastro fondamentale per impostare programmi di difesa sostenibili e di basso impatto ambientale.
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Il più grande evento fieristico del Sud Italia si va via via strutturando
84ESIMA FIERA DEL LEVANTE: NOVITÀ E CONFERME
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84esima edizione della Campionaria Generale Internazionale - quella che tutti ricorderemo per il suo “Pronti.... Partenza…. Fiera” e per la programmazione che si terrà per la prima volta nel mese di ottobre, precisamente dal 3 all’ 11, - grazie all’ impegno di Nuova Fiera del Levante è nel pieno della sua fase organizzativa. Ecco alcune anticipazioni che rendono l’ idea di come sta prendendo forma. • Due saloni novità: Be Wine! Il Salone Mediterraneo dei Vini che sarà diretto da Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, imprenditore e personaggio di fama internazionale, ed esprimerà attraverso la partecipazione di cantine di prestigio ed eventi, la rinascita dei vini del Mezzogiorno. • Il Salone dell’ Innovazione Sostenibile che sta prendendo forma grazie alla collaborazione con il Politecnico di Bari, l’ Università degli Studi di Bari e la Fondazione Eni Enrico Mattei. A presiedere il comitato scientifico che sta lavorando alla realizzazione di questo spazio è Giulio Sapelli, economista, storico, accademico e dirigente d’ azienda italiano. L’ idea è quella di organizzare una mostraconvegno che presenterà la visione
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del cambiamento e dell’ innovazione, attraverso start up e imprese.
tema dell’innovazione e dell’occupazione giovanile.
Il Salone inoltre presenterà i migliori progetti di innovazione negli start up cresciuti nel sistema pugliese di incubazione, sottolineando le capacità di crescita che il territorio ha saputo presentare. Inviterà anche iniziative analoghe di altre Regioni Europee, costruendo un quadro di collaborazione internazionale sul
Altro elemento di originalità nell’ organizzazione del Salone sarà la realizzazione di esperimenti di coinvolgimento del pubblico. Si tratta del progetto Puglia Experience, supportato da tecnologia multimediale, l’ esperienza innovativa centrata sulle emozioni del visitatore, il quale all’interno delle experience rooms sarà immerso in un percorso interattivo e sensoriale tra immagini, storie, profumi e sapori tradizionali di Puglia. Non è una novità, ma un consolidato ritorno, il Salone dell’ Automotive che si prepara ad accogliere i visitatori con grandi novità ed occasioni.. Anche l’ artigianato sarà presente in Fiera con un ampio spazio dedicato alla creatività innovativa e ai manufatti tipici locali. Come ogni anno non mancherà la cultura del cibo. I più svariati sapori soddisferanno tutti i palati. Dai prodotti biologici alle tante golosità dolci e salate del sud Italia con una particolare attenzione alla Puglia e alla Sicilia, quest’ anno le due mete di vacanza preferite dai turisti italiani e alleate anche nel nome del gusto e del buon cibo. www.foglie.tv
T R urismo
urale
CRAC DA 150MILIONI EURO
FASE 3: AGRITURISMO ESCLUSO DA POLITICHE REGIONALI
L’
agriturismo è stato escluso dalle politiche regionali di sostegno al turismo, nonostante sia stato tra i primi settori a risentire della crisi a causa del lungo lockdown causato dall’ emergenza Covid, con un crac stimato in 150 milioni di euro. Si tornano a chiedere prov vedimenti urgenti e mirati per il settore agrituristico che nel 2019 aveva registrato oltre 600mila presenze.
“Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi esclusivamente ad agosto non può in alcun modo compensare le perdite subite dalle 876 strutture a ttive in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall’ estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia per la chiusura delle frontiere che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti st ranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità f ino a giugno. E l’autun no si prospe tta altre ttanto negativo”, denuncia Coldiretti Puglia . “ Va immediatamente attivata almeno la misura 21 del PSR per l’agriturismo, percorso già ben
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def inito a livello nazionale che la Regio ne Puglia deve semplicemente declinare a benef icio dei nostri imprenditori”, aggiunge. Anche la spesa di prodotti agricoli ha fatto segnare un calo del 10% nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica. “Su 5 provvedimenti regionali per
il turismo, nulla è stato disposto per l’ agriturismo, nonostante sia l’ emblema dell’ accoglienza in Puglia, con le masserie storiche di straordinaria bellezza, la suggestione off erta dalle campagne pugliesi che gli operatori agrituristici manutengono quotidianamente”, insiste Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti. “L’ agriturismo e lo sviluppo multifunzionale delle aziende agricole sono oggi fuori da qualsivoglia strategia regionale, ivi incluse – dichiara De Miccolis quelle a sostegno del se ttore turistico per emergenza Covid, così come sono al palo le misure del PSR dedicate. Gli indennizzi per calo di f atturato previsti per il solo mese di aprile sono risultati solo un placebo, cosi come non mancano diff icoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insuff icienti per entità e tempistica a dare respiro alle tante f amiglie che hanno vissuto per mesi di inoccupazione. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti”.
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Si svolgerà la premiazione di birra artigianale italiana dell’anno
UNIONBIRRAI PRESENTE A CIBUS 2021
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stato siglato l’accordo che segna la nascita della partnership tra Unionbirrai e Cibus Salone Internazionale dell’ Alimentazione, che vedrà la partecipazione dell’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti con un proprio spazio nella XX° edizione della fiera del made in Italy alimentare dal 4 al 7 maggio 2021 a Parma, per promuovere e sostenere la birra artigianale italiana. Nella stessa occasione le migliori birre artigianali d’Italia saranno premiate nella XVI edizione del concorso Birra dell’ Anno, che si prepara con una veste rinnovata, sia di immagine sia di organizzazione, a diventare parte di un evento che rappresenta per la community internazionale degli operatori dell’agroalimentare un punto di riferimento assoluto per la promozione dell’ “Authentic Italian food&beverage”. “Cibus è l’evento che rappresenta l’eccellenza del made in Italy in ambito agroalimentare. - ha dichiarato Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai - La partnership con Cibus è una grande novità, sia per il concorso Birra
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dell’ Anno sia per i birrifici artigianali, che avranno così l’ occasione di entrare in un network BtoB e di far conoscere i propri prodotti al mercato nazionale e internazionale. Il Salone Internazionale dell’ Alimentazione sarà inoltre il palcoscenico ideale per la premiazione del concorso Birra dell’Anno 2021, che valorizza le eccellenze della birra indipendente artigianale italiana. Con Cibus, infine, è stata condivisa l’ opportunità di creare dei momenti di incontro fuori fiera, affinché oltre agli appuntamenti BtoB, i birrifici possano incontrare i consumatori”. “Cibus ha firmato un accordo quadro con Unionbirrai che porterà a Parma il prestigioso premio Birra dell’ Anno, accordo che contribuirà anche a dare nuove opportunità di business a tutta la community dei microbirrifici italiani – ha aggiunto Riccardo Caravita, Cibus and Food Brand Manager - Il successo dei grandi eventi fieristici avviene anche grazie a importanti e strategiche alleanze. Il nostro obiettivo è quello di completare la già ricca offerta assortimentale, che consentirà ai top buyer italiani e esteri di incontrare al prossimo Cibus
2021 il meglio delle birre artigianali italiane. Un ringraziamento va a Unionbirrai e al suo presidente Vittorio Ferraris, che in un momento così delicato per il settore hanno creduto nel cambiamento e in un innovativo e ambizioso progetto. Un grazie anche al prezioso ruolo di Luca Grandi (Birra Nostra) che negli anni ha sempre lavorato per lo sviluppo e la crescita della sezione MicroMalto all’interno di Cibus”. Sin dagli albori del movimento, Unionbirrai sostiene la promozione della birra artigianale con iniziative rivolte ai piccoli produttori indipendenti e ai consumatori. “Abbiamo scelto di cambiare location, da Beer Attraction di Rimini a Parma, dopo tanti anni per ottimizzare i vantaggi commerciali per i birrifici. - ha concluso Giampaolo Sangiorgi, responsabile gruppo marketing ed eventi di Unionbirrai - La nostra scelta è ricaduta su Cibus per diverse motivazioni, non ultima il periodo dello svolgimento della fiera. Sarà una collaborazione nuova e proficua, che aprirà una serie di ottimi scenari per la birra artigianale italiana”. www.foglie.tv
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XYLELLA, PER DIVERSIFICAZIONE COLTURALE
IMPEGNO DEL MINISTRO BELLANOVA PER DEROGHE AI VINCOLI PAESAGGISTICI
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mpegno del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova per un intervento risolutivo d’ intesa con il Ministero dei Beni Culturali, in collaborazione con la Regione Puglia, per le necessarie deroghe ai vincoli paesaggistici per l’ espianto di ulivi ed il reimpianto di culture arboree diverse dai soli ulivi resistenti. La diversificazione, infatti, è ancora al palo con le domande di impianto di colture diverse dall’ ulivo, come il vigneto, regolar-
mente bocciate dalle commissioni paesaggistiche per ‘salvaguardare la matrice olivetata’, mentre il Salento muore di burocrazia e arde per gli ulivi secchi e le sterpaglie nei campi ormai abbandonati. “La liberalizzazione dei reimpianti con l’ adeguata diversificazione colturale è un passaggio fondamentale – ha ribadito il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele al Ministro Bellanova - per una ricostruzione effi-
cace dal punto di vista economico e paesaggistico, puntando oltre che sulle due varietà resistenti di ulivo, sempre con il supporto della scienza, su altre varietà tipicamente mediterranee, perché bisogna ridare agli agricoltori le chiavi delle loro aziende e il loro futuro, attraverso i reimpianti, gli innesti e la sperimentazione, privilegiando tutte le piante ospiti appartenenti a varietà per le quali vi sia una evidenza scientifica, anche se non definitiva, su tolleranza e resistenza al batterio. E’ essenziale dopo tanti anni il coordinamento fra le parti dello Stato perché anche le risorse del Piano di Rigenerazione destinate alla diversificazione risultano così bloccate, con il rischio di andare in fumo senza i necessari provvedimenti ordinamentali nazionali, vanificando progettualità e finanziamenti per la diversificazione delle filiere agroalimentari”. Senza deroghe ai vincoli nazionali paesaggisti, idrogeologici e di qualunque altra natura agli espianti per l’ area infetta delle zone ormai distrutte dal batterio, la provincia di Lecce è ingessata e destinata a morire di burocrazia, prima ancora che di Xylella.
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Solo nell’area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata a Locorotondo “I fondi UE per monitoraggi e test di campionamento 3 milioni di euro per tutto il territorio italiano e per altri 7 patogeni della stessa categoria, sono solo briciole. Il monitoraggio visivo non basta certamente, come è ormai evidente, perché serve il campionamento anche di piante malate ma ancora asintomatiche, perché non presentano alcun segno di disseccamento evidente” secondo Coldiretti Puglia. Sono saliti a 1,6 miliardi i danni provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa , il batterio che provoca il rapido disseccamento dell’ olivo, che avanza inesorabilmente in Puglia dove è comparsa per la prima volta nell’ ottobre del 2013, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo. In sei anni si sono susseguiti errori regionali, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’ avanzare del contagio e dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ ambiente, sull’econo-
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mia e sull’ occupazione. La diffusione della Xylella Fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l’ espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’ impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale
delle Scienze degli Stati Uniti d’America) sulla valutazione dell’impatto di Xylella fastidiosa pauca sull’ olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna. Studio realizzato nell’ ambito del Progetto H2020 POnTE da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell’ Università di Wageningen (Olanda).
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AL TOP PRIMITIVO E NEGROAMARO
VINO: PROMOZIONE IN 6 AMBASCIATE PER RECUPERARE EXPORT DOPO LOCKDOWN
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na campagna di promozione del vino mae in Italy nel mondo attraverso 6 ambasciate per incontri con buyer e importatori per ridare slancio al settore dopo il lungo lockdown. E’ quanto ha annunciato il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova . Bisogna infatti recuperare spazi e rapporti con i mercati esteri che hanno subito una battuta d’ arresto durante il lungo lockdown a causa del Covid. Intanto, Il bonus ai ristoranti che utilizzano prodotti 100% Made in Italy è importante per sostenere l’ intera filiera agroalimentare nazionale dal campi alla tavola che subisce una perdita stimata in 8 miliardi nel 2020 per mancati acquisti di cibi e bevande, a partire dal vino che ha risentito del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza coronavirus. . In gioco in Puglia ci sono le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre con la vendemmia
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2020 che si prospetta di straordinaria qualità. A spingere il successo del vino italiano sono proprio le etichette che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore, con 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani bevono “patriottico” come dimostra il fatto che al secondo posto c’è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15%. La riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar e la ripresa delle esportazioni hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese che nel canale Ho.Re.Ca. , nell ’enoturismo e nell’export vale oltre 1 miliardo di euro l’ anno, a regime. La Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata - fino al periodo pre-covid
- con 42 milioni di euro in più rispetto all’ anno precedente. Ai tempi del Covid è cresciuto tra i millenials il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande e nella Fase 3 : il 12% dei giovani dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d’ eccellenza durante il lungo lockdown. Infine sono molto gli sbocchi lavorativi legati al vino, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’ indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall’ industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’ enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’ editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.
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AGRINSIEME
“FARM TO FORK”, AGRICOLTORI PER RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI SOSTENIBILITÀ UE
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l coordinamento di Agrinsieme è in prima linea per contribuire al raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità ed è pronto a impegnarsi ulteriormente, indirizzando il proprio operato verso una strategia di sviluppo che aiuti il settore agroalimentare a crescere sempre di più in termini di rispetto ambientale, a condizione però che tale strategia non vada ad inficiare il valore aggiunto dell’ agricoltura e non comprometta il lavoro e la redditività del primario”. Lo ha sottolineato il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione davanti alla Commissione Agricoltura della Camera nell’ ambito dell’ esame della strategia europea “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
Ad avviso di Agrinsieme, “per attuare gli obiettivi della strategia europea ‘Dal produttore al consumatore’ o ‘Farm to Fork’, il piano decennale della
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Commissione Europea che è parte integrante del nuovo Green Deal e che è stato messo a punto per favorire e promuovere la transizione verso un sistema agroalimentare più sostenibile, bisogna evitare di mettere mano alle risorse della PAC, le quali risultano già consistentemente ridotte rispetto alla precedente programmazione”.
risultano essere maggiormente vincolanti per gli agricoltori che per il resto della filiera, con il concreto rischio di andare ad acuire ulteriormente le asimmetrie contrattuali sulla catena del valore e di scaricare il peso della transizione ecologica sulle spalle dei produttori agricoli”, ha osservato Agrinsieme.
“Va, inoltre, scongiurato il rischio di una diminuzione quantitativa della produzione agricola comunitaria con conseguenze dannose per i produttori agricoli e le loro cooperative, nonché una possibile contrazione dei consumi su prodotti comunitari ad alto valore aggiunto a vantaggio di produzioni extraeuropee più economiche ma meno performanti sotto il profilo della salubrità e degli standard ambientali”, ha aggiunto il Coordinamento.
“Inoltre, condividendo l’ esigenza di fornire maggiore trasparenza al consumatore, rigettiamo l’ utilizzo di sistemi di etichettatura che rischiano di penalizzare prodotti di alta qualità come quelli a indicazione geografica, peraltro ricchi di importanti nutrienti”, ha rimarcato il Coordinamento.
“Per questo si ritiene necessaria una seria e attenta valutazione di impatto delle politiche che la Commissione UE intende perseguire; allo stesso tempo, è importante garantire una maggiore uniformità nell’ applicazione delle disposizioni previste, che al momento
“Si segnala, inoltre, la necessità di puntare con sempre maggiore decisione sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica, che rappresentano delle leve fondamentali per lo sviluppo del primario e per la promozione di una transizione ecologica; basti pensare, in tal senso, alle numerose applicazioni dell’ agricoltura di precisione e alle infinite possibilità offerte dalla cisgenetica”, ha concluso Agrinsieme. www.foglie.tv
SOLDI FINITI ENTRO AUTUNNO BOMBA SOCIALE CON PENSIONI AL MINIMO
FASE 3: BENE ABOLIZIONE SUPERTICKET SANITARIO
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ene l’ abolizione della tassa di 10 euro a ricetta per visite specialistiche ed esami diagnostici in strutture pubbliche, in un momento in cui più di 1 pensionato su 3 (37,8%) finirà i soldi e si ritroverà senza risparmi per pagare cibo, riscaldamento e debiti vari entro l’ autunno, innescando una bomba sociale. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia all’ entrata in vigore della norma nazionale che ha abolito il superticket sanitario per le prestazioni sanitarie specialistiche, prevista dalla Legge di Bilancio 2020. L’ abolizione di quella che è stata definita la ‘tassa sulla salute’ è solo una prima risposta al grave disagio avvertito dagli anziani lavoratori autonomi come gli agricoltori, costretti a vivere con pensioni spesso al di sotto di 515 Euro mensili e, quindi, ai limiti della fascia di povertà, e con uno Stato Sociale sempre meno attento ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie. Altro punto cruciale la chiusura di molti ospedali, ubicati prevalentemente nelle aree
interne e svantaggiate, dove più forte è la presenza degli anziani, desta molte preoccupazioni nelle fasce più deboli della popolazione: secondo i dati dell’ analisi territoriale dell’ Istat sui trattamenti pensionistici, esiste una disparità di trattamenti nelle aree rurali, alla quale si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende più
complessa la vita degli anziani. In Puglia sono circa 210 mila i pensionati del lavoro autonomo, tra cui ben 63 mila coltivatori diretti, con un’ altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che non superano i 515 euro al mese che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali, dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà. “Al fine di una migliore programmazione socio-sanitaria – spiega Angelo Marseglia, presidente dell’ Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti – abbiamo proposto l’ istituzione di un tavolo regionale della terza età presso l’assessorato al welfare, al fine di condividere le scelte per la riformulazione del piano regionale delle politiche sociali e darne piena attuazione negli ambiti territoriali pugliesi. I continui tagli apportati alla spesa sociale, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza stanno scaricando sulle famiglie l’ inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”.
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Meglio della media UE
Sicurezza alimentare: il 99,2% dei prodotti a norma di legge in Italia
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Italia si conferma leader a livello internazionale in materia di sicurezza alimentare, con il 99,2% di prodotti regolari su un’ analisi relativa a oltre 12mila campioni. È quanto emerge dal repor t annuale del Ministero della Salute “Controllo ufficiale sui residui di fitosanitari negli alimenti” relativo al 2018, accolto con soddisfazione da Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa par te di Federchimica.
“Il nostro comparto può e vuole dare un contributo chiave al sostegno della filiera agricola. Il costante impegno in ricerca e sviluppo delle imprese del settore agrofarmaceutico – a favore di prodotti sempre più sicuri per i consumatori e l’ambiente – ha contribuito in modo significativo al raggiungimento di questi risultati eccellenti” – dichiara Alber to Ancora, Presidente di Federchimica Agrofarma – “La filiera agroalimentare italiana è riconosciuta come eccellenza a livello internazionale non solo per la qualità dei
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suoi prodotti, ma anche per essere riuscita a raggiungere standard in assoluto tra i più alti di sicurezza. I dati del rapporto confermano un trend testimoniato dalla più importanti istituzioni, come l’ Efsa, e sono motivo di orgoglio per tutto il nostro settore”. Il repor t include un’ ampia varietà di prodotti esaminati, sia
non processati (come l’ or tofrutta e i cereali) sia alimenti processati (quali vino e olio). Nel 2018 sono stati esaminati più di 12.000 campioni, di cui soltanto lo 0,8% sono risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente, una percentuale di irregolarità ben al di sotto della media europea (2.5%).
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gricoltura
Contro il coronavirus
SCUOLA: TRECENTO AULE NELLE FATTORIE PUGLIESI
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on l’ apertura delle scuole alle porte sono oltre trecento le fattorie didattiche che potrebbero mettere a disposizione spazi per le lezioni dei ragazzi in modo da permettere di rispettare le misure di sicurezza anti contagio da coronavirus con l’ aggiunta anche di grandi spazi all’ aria aperta per i momenti di intervallo dell’attività didattica. “Siamo convinti che la Rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possa rappresentare, sia un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando al contempo sollievo a questo segmento della didattica in campagna cosi innovativo, patrimonio dell’ imprenditorialità agricola tutta
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al femminile. Per rendere più agevole la scelta di insegnanti e mamme del percorso agrididattico preferito è nato il primo portale nazionale delle fattorie didattiche di Coldiretti che aiuta, grazie ad una cartina di georeferenziazione e ad ogni informazione utile a facilitare la scelta, ad individuare la fattoria green confacente alle necessità dei bambini”, spiega la pugliese Floriana Fanizza, leader nazionale e regionale di Coldiretti Donne Impresa. Le fattorie didattiche sono aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’ educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’ alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Una percorso di formazione che vede
spesso coinvolti anche gli 876 agriturismi che in Puglia custodiscono tesori ambientali, culturali ed enogastronomici delle proprie aree di riferimento. Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare. Le fattorie didattiche grazie alla loro distribuzione capillare con una presenza anche nelle zone rurali più marginali possono risolvere molti problemi organizzativi ed essere un utile affiancamento all’ attività degli istituti scolastici del territorio. Inoltre proprio perché spesso in aree isolate e con ampi spazi all’ aperto le fattorie sono forse i luoghi più sicuri per l’ attività didattica perché è più facile garantire il rispetto delle misure di precauzione per difendersi dal contagio.
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Presto i decreti attuativi
AL VARO LA TANTO ATTESA LEGGE SULL’ OLEOTURISMO di Paola DILEO
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i lavora con celerità all’ attuazione della Legge sull’ Oleoturismo. Dopo la disciplina del 2017 sul turismo enogstronomico, con la Legge di Bilancio 2020, anche l’ Oleoturismo ha una precisa definizione che lo equipara al mondo del vino. Un traguardo impor tante per l’ intero settore, non solo perché offre ai produttori olivicoli l’ oppor tunità di godere degli stessi incentivi di cui usufruiscono gli operatori del vino, ma soprattutto perché pone il segmento olio al centro del turismo enogastronomico, che da anni rappresenta un vero motore economico per il Made in Italy. Un risultato storico per la nostra olivicoltura che por ta la firma del senatore PD, Dario Stefano, da sempre in prima linea per la tutela e la valorizzazione dell’ agroalimen tare italiano e pugliese. Determinante in questa fase, il lavoro svolto dall’ Associazione Nazionale “Città dell’ Olio”, che grazie alla sua rete capillare ha suppor tato il raggiungimento dell’ obbietti-
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vo. L’ Oleoturismo rappresenta infatti una priorità nell’ agenda politica dell’ associazione, perché tra l’altro, consente il contrasto di un fenomeno drammatico, quello degli abbondoni degli oliveti, con ripercussioni non solo colturali ed economiche ma anche ambientali. L’ imminente approvazione dei decreti attuativi si tradurranno in risposte concrete per l’ intera filiera olivicola. In tal senso l’ Ass. Nazionale Città dell’ Olio (che conta 328 soci, tra comuni, province, comunità montane, camere di commercio di territori a chiara vocazione olivicola) ha presentato le sue proposte che si ar ticolano in due punti prevalenti: - L’ istituzione di un osservatorio sul turismo dell’ olio e del vino per la raccolta di dati utili sul territorio, al fine di elaborare modelli, progetti di promozione turistica specifici. - La realizzazione di un piano strategico per la promozione del turismo dell’ olio e del vino
a livello nazionale e internazionale. La legge sull’ Oleoturismo oltre a regolamentare il sistema da un punto di vista giuridico e fiscale, pone le basi per un turismo enogastronomico che avrà nel vino e nell’ olio evo i suoi prodotti trainanti, punti di forza di uno sviluppo sostenibile del territorio, attento al suo patrimonio storico-culturale, ambientale, paesaggistico e varietale (la sola olivicoltura italiana vanta 540 cultivar). *OLEOTURISMO: con il termine s’ intendono tutte le at tività di conoscenza dell’ olio d’ oliva, esple tate nel luogo di produzione, la visita nei luoghi di coltura, di produzione, di esposizione degli strumenti per la coltivazione dell’ ulivo, la degustazione, la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’ olio d’ oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ ambito dei luoghi di coltivazione e produzione . www.foglie.tv
Conquista il coordinamento regionale per la Puglia dell’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”
CASTELLANA: NON SOLO GROTTE, INVESTE SULL’ OLIO D’ OLIVA COME ATTRATTORE TURISTICO
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astellana Grotte continua ad investire sul marketing territoriale e punta sull’ olio evo come leva turistica ed economica, in linea con gli orientamenti più recenti ai vari livelli istituzionali. Con i suoi 7 frantoi in questi ultimi anni, ha consolidato la vocazione olivicola e valorizzato le tipicità gastronomiche portando alla ribalta un piatto povero della tradizione contadina: “l’ impanata”, a base di purè di fave, erbette di campo, pane raffermo e olio d’ oliva, rigorosamente extravergine. Un impegno costante, che ha trovato lo scorso luglio, un’ ambita ricompensa: il coordinamento regionale delle città dell’ olio all’ Assessore alle “Attività Produttive” Vanni Sansonetti. Nella squadra con lui sono stati eletti Palmina Surdo consigliere comunale per il Comune di Melendugno, Piero Fusillo consigliere del Comune di Carpino, Rocco Rino Mangini consigliere del Comune di Bitonto e Giovanni Martellotta, vicecoordinatore e
di Paola DILEO
consigliere del Comune di Monopoli. Al neo coordinatore pugliese delle Città dell’ Olio chiediamo: Un riconoscimento importante per la Città delle Grotte, che in questi anni ha risposto proficuamente alle iniziative di valorizzazione territoriale in seno a “Città dell’Olio”. Come hanno accolto i cittadini e i produttori olivicoli castellanesi questo incarico? Positivamente, tante sono state le attestazioni di stima pervenute. È un ruolo importante e prestigioso quello che mi appresto a svolgere, che inorgoglisce, con la consapevolezza del tanto lavoro da svolgere per portare all’attenzione delle sedi sociali, e non solo, le istanze dei 34 comuni pugliesi aderenti alle “Città dell’Olio”. La partecipazione a fiere, eventi, sagre con l’olio extravergine d’oliva come attrattore turistico sta portando i suoi frutti? La strategia intrapre-
sa con la l’Ass. “Città dell’ Olio” può ritenersi positiva? Il bilancio è assolutamente positivo, al netto di avversità atmosferiche e contingenti. Il settore deve comprendere che la valorizzazione del territorio da un punto di vista turistico, rappresenta un grande volano economico anche per il comparto olio. L’ Ass. Nazionale “Città dell’Olio” ha intrapreso una forte iniziativa sul fronte dell’ Oleoturismo, perché l’olio non è solo un prodotto alimentare ma un eccellente attrattore turisticoculturale. La Regione Puglia poi, è leader in Italia per quantità e anche qualità, vanta numerosi frantoi, anche storici – una corposa fetta dei 900 nazionali – che rappresentano un avvincente itinerario per gli appassionati di questo segmento turistico. Qualche anticipazione sull’Oleoturismo? L’ Associazione Nazionale “Città dell’Olio” ha indetto il primo concorso nazionale sul turismo dell’ olio che ha lo scopo di ricercare, censire e promuovere le migliori esperienze legate a questo settore. Tante sono le categorie d’ interesse, dalle best practices ai frantoi, alle oleoteche, ai musei (frantoi ipogei inclusi), ai ristoranti, alle trattorie, alle dimore storiche, b&b,agriturismi, tour operator , agenzie viaggi, ProLoco, Associazioni Culturali. Un’ iniziativa che s’ inserisce nel piano di sviluppo del turismo enogastronomico dei territori. Castellana Grotte si candida alla edizione 2020 di “Camminata tra gli ulivi”? Confermata per il prossimo 25 ottobre, quali le novità? Quasi certamente sì, il nostro paesaggio ulivetato con un itinerario ad hoc sarà una tappa di questo evento a carattere nazionale. Mentre il 26 e il 27 ottobre verrà replicata la rituale sagra dell’ Impanata che per le prescrizioni Covid -19 si terrà esclusivamente nei ristoranti, trattorie, bar che aderiscono all’ iniziativa.
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“Malali” famosa per i semi croccanti più che per la polpa
ISRAELE TRASFORMA GLI SCARTI DELL’ANGURIA NEL CARBURANTE DEL FUTURO
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n Israele, l’ anguria Mal ali non è tanto conosciuta per la sua polpa gustosa, quanto piuttosto per i suoi semi croccanti, che sono l’ unica par te dell’ anguria che viene utilizzata. Il resto del frutto viene gettato nel campo dove va sprecato. Un nuovo studio israeliano ha scoper to che i residui del f r ut to possono essere utilizzati per produrre etanolo, un c a r b u r a n t e b i o l o g i c o a l t e rnativo per veicoli, che è anche il principale ingrediente dell’ alcol .
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L’ a n g u r i a M a l a l i p r e n d e il n o m e d a l v il l a g g i o d i K f a r M a l al , situato nel centro di Israele, dove la varietà è stata coltivata per l a prima volta. O g g i l’ a n g u r i a M a l a l i v i e n e c o l t i v a t a , i n I s r a e l e , s u u n’ area complessiva di 40.000 dunam. A dif ferenza di altre varietà israeliane, che contengono pochi semi, o addirit tura n e s s u n o , l’ a n g u r i a M a l a l i n e è p i e n a . L e c o l t i v a zi o n i l o c a l i d i anguria forniscono al set tore a l i m e n t a r e c i r c a 2. 80 0 t o n n e ll a t e d i s e m i l’ a n n o . A u n c e r t o p u n t o d e l l a c r e s c i-
ta, gli agricoltori smet tono di annaf f iare le angurie per circa d u e s e t t i m a n e , il c h e p r o v o c a u n o s t r e s s f i s i o l o g i c o d e i f r u tti. Ques to s tress incoraggia i meloni a prendersi cura dell a “ p r o s si m a g e n e r a zi o n e”, a c c e l e r a n d o il p r o c e s s o d i m a t u r a zi o n e d e i s e m i . Quando i semi sono maturi, una mietitrebbia separa i semi dal frut to e li raccoglie. Tu t t a v i a , l a p o l p a e l a b u c c i a , c h e i n s i e m e c o s t i t u i s c o n o il 97% d e l p e s o d e l l’a n g u r i a , n o n vengono raccolte ma get tate nel campo.
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“Lo spreco qui è chiaro e lampante”, dice Yoram Gerchman, professore associato del Dipartimento di Biologia e Ambiente dell’ Università di Haifa e dell’ Oranim Academic College, che ha supervisionato la ricerca condotta da uno dei suoi studenti presso il suo laboratorio. Questo spreco ha anche delle conseguenze ambientali. La polpa costituisce il 59% del peso dell’ anguria Malali, ma non viene venduta come alimento perché la varietà Malali non è famosa per il suo gusto. Pertanto, ogni anno, circa 56.000 tonnellate di polpa di anguria vengono sprecate nei campi, 5.600 tonnellate delle quali sono zuccheri. Quando vari batteri e funghi nel terreno iniziano a cibarsi degli zuccheri, rilasciano gas serra (per lo più diossido di carbonio), che contribuiscono all’ effetto serra, e quindi alla crisi climatica. I ricercatori calcolano che, ogni anno, vengono emesse nell’ atmosfera fino a 8.200 tonnellate di anidride carbonica, a causa degli scarti dell’ anguria. Altra anidride carbonica viene rilasciata durante il processo di produzione dell’ anguria, a causa dell’ uso di strumenti agricoli, fertilizzanti, e acqua – e tutto per un prodotto che viene sprecato al 97%. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno preso in esame la possibilità di produrre etanolo dalla polpa dell’ anguria. Oggi, vi sono motori alimentati da etanolo, ma anche un normale motore a benzina può funzionare con benzina contenente fino al 10% di etanolo.
Uno dei benefici associati all’ uso del bio-etanolo, e dei biocarburanti in generale, è la riduzione della dipendenza dai carburanti fossili: carbone, petrolio, e gas naturale, le cui riserve vengono depauperate senza la possibilità di essere rigenerate, e il cui utilizzo produce notevoli emissioni di gas serra. Nel piccolo stato di Israele, dove è ancora necessario importare la maggior parte delle sementi cerealicole che vengono consumate, non vi è attualmente un’ industria dell’ etanolo. L’ utilizzo degli scarti dell’ anguria, tuttavia, consentirà la produzione di etanolo senza sprecare terreni agricoli. Quando un’ anguria non viene annaffiata, perde i suoi liquidi, ma non il suo contenuto di zuccheri. Pertanto, la percentuale di zucchero presente nelle angurie Malali mature è alta, arrivando al 18%, contro solo il 10% delle varietà edibili. Oltre all’ etanolo, i ricercatori han-
no, poi, preso in esame la possibilità di usare gli scarti dell’anguria per produrre licopene: un integratore alimentare venduto nei negozi di alimenti naturali come antiossidante. Il licopene, che è presente in grandi quantità nell’ anguria e che le conferisce il suo colore rosso, viene generalmente prodotto da pomodori coltivati proprio per questo scopo. Gerchman spera che, in futuro, la produzione di etanolo dagli scarti di angurie possa diventare una realtà implementata nei campi. Va sottolineato, tuttavia, che, dal momento che l’ industria israeliana delle angurie è piuttosto piccola, la quantità di etanolo che può essere prodotta con questo sistema è, secondo i ricercatori, pari a 2.900 tonnellate l’ anno (per fare un confronto, la quantità di benzina usata in Israele è di 3,2 milioni di tonnellate l’ anno). Oltre a ciò, la crescita è stagionale, quindi gli scarti sono disponibili solo in determinati periodi dell’ anno. Tuttavia, secondo Gerchman, estrarre etanolo dalle angurie è ancora vantaggio. Sebbene i ricercatori non abbiano eseguito un’ analisi economica completa per verificare la redditività della produzione di etanolo dalle angurie, Gerchman è convinto che sia ancora economicamente redditizia. “Nell’ industria dell’etanolo di oggi, la maggior parte dei costi è imputabile alla materia prima, che in questo caso è gratuita”, conclude.
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Movimento 5 Stelle: le dichiarazioni a “Foglie” della candidata Presidente Antonella Laricchia
“RISORSE FINANZIARIE REGIONALI E COMUNITARIE UTILIZZATE AL MEGLIO PER RILANCIARE AGRICOLTURA PUGLIESE”
“L’
agricoltura pugliese vive da tempo una crisi lunga e prof onda, in gran parte dovuta ad una classe politica incapace di comprendere e risolvere le criticità di un comparto f ondamentale per l’ economia della regione. Una crisi sinte tizzabile con l’ andamento dal 2015 al 2019 del dato Istat dell’ indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori e il raffronto con l’andamento, per gli stessi anni, dell’ indice dei prezzi alla produzione dei prodotti venduti dagli agricoltori: i prodotti acquistati dagl i agricoltori sono diventati quasi sempre più costosi e i prodotti venduti hanno visto un aumento del prezzo di vendita non sempre paragonabile a quello del costo di produzione. I meccanismi sino ad oggi adottati ad esempio nella gestione della Xylella o nell’ utilizzo delle risorse stanziate a livello comunitario per il PSR hanno devastato le aziende agricole attraverso scelte strategiche f allimentari. La spesa del 30% delle risorse del PSR è un vero e proprio crimine nei confronti degli agricoltori e di quei giovani che avrebbero voluto restare in Puglia per aprire l a loro impresa agricola e sono invece stati costre tti ad andare in altre regioni. Il Movimento 5 Stelle si propone di utilizzare al meglio le risorse f inanziarie regio nali e comunitarie, troppo spesso mal (o non) utilizzate per evitare il disimpegno della quota comunitaria del f inanziamento, raggiungere il relativo targe t di spesa per dare impulso al rinnovamento del comparto e alla realizzazione di piani organici di rif orma anche strutturale. Grande importanza rivestiranno la promozione dei me todi di produzione ecocompatibili, la valorizzazione e la dif esa dei prodotti di eccellenza, la di-
ve rsif icazio n e, l ’ a g g r e g a z i o n e delle imprese, l’ attenzione al co m p l e t a m e n t o d e l l a f i l i e r a e la multifunzionalità, ma anche valorizzazione dell’ esporta-
zione dei prodotti della filiera agroalimentare delle aziende pugliesi per rilanciare l’ agrico l t u r a p u g l i e s e s u u n m e r ca t o i n t e r n a z i o n a l e .”
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