FOGLIE n.02/2016

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

quali le innovazioni 2016? L’Italia dell’ortofrutta a Berlino agrICOLTURA

Il futuro dei Gal Consorzi di bonifica: alberi e canneti nei canali agroalimentare

Le 10 diete più efficaci per la salute

N° 2 • 1 FEBBRAIO 2016





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ditoriale

A Fruit Logistica lo stand Italy più grande di sempre

1 FEBBRAIO 2016 - n. 2 - Anno 11

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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otto l’ombrello del marchio Italy, il Cso, Fruitimprese e Italia Ortofrutta si presentano quest’anno a Fruit Logistica di Berlino (3-5 febbraio) con lo stand più grande di sempre. Con un’area che supera i 1.000 metri quadrati nel Padiglione 2.2 Stand A04, il consueto spazio comune che identifica, da sempre, il meglio dell’ortofrutta italiana si amplia ulteriormente per dare spazio alle tante richieste di adesione e si presenta con un layout rinnovato e di grande impatto visivo con una forte attenzione alle tante e differenti realtà produttive presenti. Lo spazio Italy a Berlino può essere considerato una delle più importanti e riuscite esperienze di sinergia tra aziende concorrenti del settore ortofrutta ed è un progetto realizzato insieme, da tre realtà aggregative come Cso Fruitimprese e Italia Ortofrutta con il contributo di Ice a cui è dedicato uno spazio eventi e cooking show e l’area Fruit& Veg Experience. Lo stand Italy,

nell’edizione 2016, è un percorso nella immensa e variegata offerta di ortofrutta italiana con una maggiore attenzione alle diversità, alle nuove aggregazioni, alle tipicità, al biologico e alle produzioni di eccellenza locali. Lo stand è un viaggio nella italianità con spazi personalizzati e differenziati a seconda delle esigenze delle aziende. Uno stand in cui saranno rappresentate tutte le regioni italiane e tutti i prodotti di qualità dell’offerta nazionale. Lo spazio sarà, come sempre, caratterizzato da una grande accoglienza ed ospitalità con la possibilità di ricevere i clienti e i visitatori offrendo sfiziose degustazioni a base di prodotti rigorosamente made in Italy. Lo spazio Italy a Fruit Logistica sarà occasione di incontro e di confronto con le massime autorità del settore e con i media e i buyer provenienti da tutti il mondo. Una presentazione in grande stile dell’Italia ortofrutticola che punta sempre di più sulla qualità e la differenziazione dell’offerta.



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ommario

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editoriale

FRUIT LOGISTICA 2016 Lo stand Italy più grande di sempre

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20 credito agricolo

21 consorzi bonifica

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Canali in condizioni pessime

18 diete

Le dieci diete più efficaci

24 confindustria

Confronto sul sistema imprenditoriale

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AGRICOLTURA

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FRUIT LOGISTICA 2016 Quale sarà l’innovazione dell’anno? Frutta Quali sono i brand più conosciuti?

regione puglia Garantito il dialogo sul futuro di Gal e Gac

ortaggi di IV GAMMA Studio sulla shelf-life più lunga

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TuRISMO RuRALE

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grando duro Gli impegni di Confagricoltura Bari città dell’ olio Coordinamento regionale a Bitetto corso di potatura A Cellino San Marco Succo di MElograno Vaccino naturale per l’influenza castellana grotte Tappa pugliese del Girolio d’Italia

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eventi

agroalimentare

Organizzato da tecnici alimentari e agrari

alimentazione

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La Puglia protagonista a Milano

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PUGLIA A TAVOLA Quarta edizione del premio AIS LECCe Celebra il Torre Testa


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gricoltura

I candidati al Premio innovazione del settore ortofrutticolo

Fruit Logistica: quale sarà l’innovazione dell’anno? Oltre 65.000 visitatori professionali provenienti da più di 135 Paesi, il 3 e 4 febbraio prossimi, avranno l’opportunità di votare per l’innovazione dell’anno. Con il Fruit Logistica Innovation Award verranno premiati nuovi prodotti e servizi di eccellenza che daranno all’industria dell’ortofrutta significativi impulsi nel futuro. Queste le 10 novità in lista: 1. Automato è un distributore automatico per il punto vendita. Da tre contenitori rotolano nel carrello della spesa diverse varietà di pomodoro Cherry. Ogni contenitore ha un proprio imbuto e può essere azionato singolarmente. Così il consumatore ha la possibilità di scegliere se comprarne uno solo o più, se vuole prenderne di un solo colore oppure portare a casa una combinazione di pomodori rossi, arancioni e gialli. Automato è igienico e, per i consumatori più giovani, un’alternativa ludica che stimola ad acquistare le verdure. 2. Enjoya è un peperone unico, a strisce giallorosse. E’ caratterizzato da un sapore pic-

cante, molto aromatico e da un morso croccante. Inoltre, questi peperoni hanno un elevato contenuto di vitamina C. Enjoya, con i suoi colori è adatto per insalate, ma, con una salsa appropriata, anche come spuntino. Enjoya è disponibile nelle taglie 60-80, 70-90, 80-100 e 90-110 mm ed è già stato lanciato nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Germania. 3. Genuine Coconu è un cocco biologico con un’apertura brevettata e fornito con una cannuccia. Genuine Coconut contiene acqua di cocco proveniente da noci di cocco organiche verdi, che può essere consumata direttamente dal suo contenitore naturale o estratta grazie al semplice sistema di

apertura. Le noci di cocco crescono in modo naturale nel cuore della Thailandia e sono raccolte al punto ottimale di maturazione, cioè quando la noce di cocco contiene una grande quantità di acqua con sostanze nutritive e minerali vitali. 4. Harvest Automation Le insalate verdi possono essere non solo prodotte, raccolte e imballate in modo completamente automatizzato con il sistema Mobile gully system. L’impianto le solleva automaticamente dalla linea di inseminazione e le taglia. In funzione del grado di automazione, le insalate possono essere anche direttamente confezionate. Dopo la produzione di pomodori e altra ortofrutta già da diverso tempo coltivata in idro-colture, ora il mercato si trova di fronte ad una svolta verso le verdure a foglia. A causa della crescente domanda, la produzione verrà massicciamente ampliata. Questo porterà ad una forte tensione sui prez-

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zi. L’automatizzazione dunque, non solo durante la semina e la produzione, ma anche in fase di raccolta e confezionamento, sarà in grado di assorbire alcune di queste tensioni sull’aumento dei costi. 5. Kitchen Minis®- Tomato è un piccola, compatta e visivamente attraente pianta di pomodoro ciliegino per il davanzale domestico che produce fino a 150 frutti nel corso dell’anno. La particolarità è la piccola dimensione della pianta: solo da nove a undici centimetri di larghezza e 35 centimetri in altezza. I frutti pesano da otto a dieci grammi ed hanno un valore Brix tra i sei e sette gradi. Il sapore è dolce ed aromatico e può contribuire a far sì che i bambini e gli adolescenti mangino più verdure, imparando qualche cosa in più sulle piante, i frutti e sulla loro produzione, seguendone tutto lo sviluppo. 6. Outspan Sam La campagna Outspan Sam descrive vivacemente ai bambini il modo in cui

il frutto dalla piantagione arriva al punto di vendita. In quattro video vengono mostrate tutte le tappe: dalla semina alla raccolta, l’imballaggio, il trasporto e la vendita al consumatore diretto. La storia è raccontata da Outspan Sam, un personaggio che è stato appositamente creato per questo marchio. 7. Parmentine’s Cup Sono recipienti da 250 grammi di patate per il forno a microonde, confezionato con 25 grammi di basilico, pomodoro o salsa di erba cipollina con formaggio bianco. Le patate sono lavate e pronte per il consumo, le tazze sono leggere e facili da trasportare e il prodotto può essere preparato sia in ufficio che a casa in modo assolutamente semplice e rapido. Sei minuti nel forno a microonde garantiscono al consumatore un pasto sano e gustoso ma a basso contenuto di grassi. 8. Pearl Herbs “Perle di erbe” hanno gli steli corti e la dimensione di circa un centimetro, ri-

sultano quindi ideali per la guarnizione dei piatti. Le piccole erbe fresche sono disponibili in più di dieci varietà, tra l’altro, nelle seguenti versioni: basilico, amaranto, girasole, prezzemolo e cavolo cinese. Hanno un sapore assolutamente delicato. 9. QualyCheck è un’applicazione che, durante il controllo qualità di frutta e verdura, utilizzando le maschere standardizzate, genera un rapporto estremamente chiaro, anche con l’ausilio di immagini. Al termine dei controlli, il rapporto può essere inviato automaticamente ad un database e a un gruppo di destinatari preselezionati di posta elettronica. 10. Wow! Colourful Perupas Sono i nuovi assortimenti di patate che derivano dalle varietà originali delle Ande. Offrono una nuova gamma e un’interessante diversità di gusto, colore e forma. Attualmente ci sono quattro varietà disponibili.

Ricerca del prof. Ancarani

Frutta: quali sono i brand piu’ conosciuti dai consumatori?

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’ortofrutta, per anni, è stato un mondo anonimo, con prodotti in vendita senza una loro precisa identità. I primi ad approcciare il settore con politiche di brand, a mettere il bollino sulla frutta, per dirla con parole povere, hanno però avuto ragione: chi investe in marketing e comunicazione, e più generalmente in differenziazione del prodotto, viene infatti ricordato dal consumatore. E non a caso i marchi più conosciuti in campo frutticolo sono Chiquita, Melinda, Del Monte, Valfrutta, Marlene e Rosaria. Questo è quanto emerso da un’indagine realizzata da Management Solutions e presentata dal Prof. Fabio Ancarani, direttore Executive master in Sales e Marketing

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della Bologna Business School. “Da notare la presenza di marche cross tra fresco e trasformato, come Del Monte e Valfrutta”, osserva Ancarani. “In ogni caso, al netto di Rosaria, sono tutti marchi che da molti anni hanno investito sul proprio brand, con importanti campagne pubblicitarie”.L’indagine è stata condotta sul web, attraverso un questionario linkato su Facebook. L’elaborazione è stata poi sviluppata su 141 risposte valide. E grazie all’indagine, ha spiegato il docente, è stato possibile comprendere la percezione degli intervistati in relazione all’italianità dei prodotti e all’importanza della territorialità, in modo da poter sviluppare riflessioni anche sull’effetto “made in” e di come questo possa essere

giocato sui mercati internazionali. Nel questionario è stato anche chiesto agli intervistati di indicare quali marche di frutta conoscessero in relazione a un elenco dato. In questo caso, i marchi più conosciuti sono risultati: Chiquita, Melinda, Marlene, Val Venosta, Pink Lady e Rosaria. Il comparto melicolo è quello più presente e ricordato con quattro brand su sei. “Un elemento importante – sottolinea Fabio Ancarani – è la disponibilità di spesa da parte dei clienti nei confronti dei prodotti che garantiscono un brand riconosciuto: il 56% dei consumatori è disposto a pagare un prezzo leggermente superiore per acquistare un prodotto frutticolo con una propria etichetta. Quindi la marca paga”.

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gricoltura

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“GARANTITO IL DIALOGO SUL FUTURO DI GAL E GAC”

uccesso di pubblico e interesse presso il Cineporto della Regione Puglia, dove si è discusso del futuro di GAL e GAC in una Tavola Rotonda organizzata da Agrinsieme Puglia. Durante l’incontro si è accennato alla fusione di Gruppi di Azione Locale e Gruppi di Azione Costiera ma soprattutto si è discusso della riduzione del numero dei GAL, vista il ridimensionamento dei

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AGRINSIEME E REGIONE PUGLIA fondi europei destinati alla Puglia (150 milioni di euro). I criteri di selezione non sono ancora stati stabiliti, saranno piuttosto argomento di dibattito nei prossimi tavoli istituzionali, durante i quali Agrinsieme si è impegnata ad assicurare un discorso unitario, come ha sottolineato Raffaele Carrabba, coordinatore di Agrinsieme Puglia. Daniel Dal Corso e Gianni Porcelli

hanno illustrato il documento di Agrinsieme che fondamentalmente chiede l’istituzione di un Comitato Regionale di Coordinamento e di indirizzo su tutte le future attività dei GAL e dei GAC, possibilmente presieduto dall’Assessore Di Gioia, e propone alcune idee per il futuro degli stessi. L’ assessore alle Risorse Agroalimentari Leonardo Di Gioia ha espresso l’intenzione di premiare gli ambiti territoriali che propor-

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ranno una base societaria più ampia e progetti che contengano le istanze reali dei vari portatori di interesse. Il direttore del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione Puglia Gianluca Nardone, invece, ha promesso una selezione basata esclusivamente sulle progettualità migliori e ha asserito la volontà di cogliere tutti i suggerimenti derivanti dai rappresentanti degli sta-

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keholder e di istituire il Comitato di Gestione richiesto da Agrinsieme. La Tavola Rotonda coordinata da Carlo Ricci, consulente della Rete Rurale Europea, ha previsto anche gli interventi di Angelo Petruzzella, Alleanza delle Cooperative Settore Agroalimentare, Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia,Tommaso Battista, Copagri Puglia, Giuseppe Alagia, direttore C.I.A. Puglia e di Al-

berto Casoria di Assogal Puglia che ha difeso strenuamente il lavoro fatto nella vecchia programmazione e soprattutto di tutelare le persone che ci hanno lavorato. Non resta che aspettare i bandi, con i criteri che si stabiliranno in questi mesi, affinché i GAL possano proporre i propri Piani di Azione Locale che devono essere approvati entro ottobre 2016.

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gricoltura

Studi del Dipartimento statunitense per l’agricoltura

SHELF-LIFE PIÙ LUNGA PER GLI ORTAGGI DI IV GAMMA

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n recente studio condotto presso l’USDA, il dipartimento statunitense per l’Agricoltura, apre nuove prospettive per il prolungamento della conservazione dei vegetali di IV gamma nei punti vendita. In particolare, l’équipe del genetista vegetale John Stommel, del laboratorio di miglioramento genetico dei prodotti ortofrutticoli, e il tecnologo alimentareYaguang (Sunny) Luo del Laboratorio di Qualità Alimentare di Beltsville, nel Maryland, hanno valutato una variegata gamma di peperoni in base alle caratteristiche che potrebbero prolungarne la durata conservazione dopo il taglio. I ricercatori hanno esaminato 50 tipi di peperoni disponibili in commercio e dalla raccolta dell’ARS – peperone dolce, peperone lungo grande, jalapeno e serrano – per trovare quelli in grado di resistere a una conservazione prolungata in cella frigorifera, e se il peperone dolce e quello lungo hanno evidenziato segni di deterioramento dopo 10-14 giorni di conservazio-

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ne, come la perdita di fluidi – una caratteristica negativa poiché fa perdere al prodotto consistenza e commerciabilità –, il jalapeno e il Serrano non hanno perso liquidi fino a 14 giorni di conservazione. Gli scienziati hanno scoperto che alcune varietà di ciascun tipo di peperone hanno mostrato un eccezionale conservazione dei fluidi oltre i 14 giorni, rimanendo sodi e non evidenziando la rottura dei tessuti. I risultati offrono nuove opportunità per gli agricoltori di aggiungere alle piante, attraverso la selettocoltura tradizionale, i caratteri che contribuiscono alla qualità dei prodotti di IV gamma, scegliendo varietà d’eccellenza, e questo, secondo Stommel, andrà a beneficio dell’industria alimentare e dei consumatori. L’azione stessa del taglio dei prodotti freschi produce danni ai tessuti vegetali, aumenta la respirazione e abbrevia la conservazione post-raccolta. La perdita di fluidi dai tessuti è strettamente correlata alla qualità e alla shelf-life dei prodotti freschi di IV gamma ed è

indicativa di danno cellulare e responsabile delle variazioni negative del colore, della consistenza, del sapore dei prodotti, oltreché della crescita microbica. Anche le lattughe, ingrediente base delle insalate in tutto il mondo, sono oggetto del miglioramento genetico. Ad esempio, Luo e i genetisti vegetali Ryan Hayes e Ivan Simko dell’Unità di Ricerca sul miglioramento e la protezione vegetale dell’ARS di Salinas, in California, hanno trovato diversi marker genetici che consentiranno ai coltivatori di lattuga di conferire al prodotto tagliato una più lunga conservazione. Secondo Hayes la lattuga contenente un gene che provoca rapido decadimento diventa infatti inutilizzabile in una o due settimane, mentre quella con un gene che consente un decadimento lento dura un mese o più. I risultati di questi studi di valutazione promettono quindi di facilitare lo sviluppo di varietà migliorate, con grande beneficio di produttori, confezionatori, trasformatori e consumatori.

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groalimentare

Convegno a Gravina

QUESTIONE GRANO DURO: GLI IMPEGNI DI CONFAGRICOLTURA BARI

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i è svolto a Gravina il convegno organizzato da Confagricoltura Bari per discutere di valorizzazione, rigidità nei contolli ed import del grano duro. Dall’incontro sono scaturiti i seguenti auspici: • più controlli al grano in entrata dall’estero per verificare il livello di micotossine (funghi tossici) presenti; • una revisione da parte della Commissione Europea sui livelli di micotossine

che indicano qualità. Attualmente in Italia il livello di micotossine consentite per norma è pari a 1750, mentre in paesi come il Canada il livello è pari a 1700; dato che genera effetti sulla concorrenza; • un’azione di lobby in Europa al fine di favorire misure che diano contezza della materia prima in etichetta; • un impegno da parte delle Istituzioni regionali ad inserire premialità ai produttori di grano duro di qualità nel

prossimo PSR. Grande disponibilità all’ascolto da parte dell’Assessore all’agricoltura della Regione Basilicata Luca Braia e dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Leonardo Di Gioia che hanno accolto le istanze dei presenti, ribadito l’impegno a dialogare con la nostra Organizzazione, a sostenere la capacità commerciale del prodotto e ad intervenire su quelle Misure del PSR che possono agevolare i produttori.

Ha vinto il primo premio nella categoria Fiori recisi

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Al Pon-Pon® Malva di Biancheri Creations il Glazen Tulp 2016

l ranuncolo Pon-Pon® Malva di Biancheri Creations ha vinto il prestigioso Glazen Tulp 2016 nella categoria “Fiori recisi”. Glazen Tulp è un premio annuale, suddiviso in quattro categorie, promosso da FloraHolland. Si tratta del più prestigioso riconoscimento del settore della produzione ornamentale e premia la migliore new entry dell’anno. I vincitori sono selezionati e nominati tra centinaia di nuove cultivar e concetti introdotti ogni anno alla vendita all’asta. La giuria è composta da buyers e venditori di FloraHolland, da esperti del settore e da una giuria popolare orientata. Il ranuncolo Pon-Pon® Malva di Biancheri Creations è stato presenta-

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to dalle aziende J.C. van der Hoorn (Olanda),Maatschap van Velden-Seuneke (Olanda), Rijk de Jongh Flowers (Olanda), Maatschap J.W. Nikerk-Priem (Olanda), A. Middelburg(Olanda), Herman Moshe (Israele), Malca Farm Ltd. (Israele), Daniel Flowers (Israele), Del Golfo Green SRL (Italia), Flor Trade International (Italia) e La Nuova Floricoltura Mer (Italia). I Glazen Tulp 2016 sono stati assegnati nei giorni scorsi, nel corso di una cerimonia festosa nel Museo Louwman a L’Aia. Secondo la giuria il Pon-Pon® Malva completa l’assortimento di fiori recisi, grazie ai suoi colori decisi e può contribuire a crea una nuova tendenza tra i consumatori.

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T R urismo

urale

Dall’11 al 13 febbraio alla Borsa Internazionale del Turismo

Eccellenze di Puglia protagoniste a Milano

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e eccellenze agroalimentari, vitivinicole e turistiche della Puglia sono di nuovo grandi protagoniste alla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, dall’ 11 al 13 febbraio a Milano, dove sarà presente l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari per la Regione Puglia. E anche quest’anno, il Movimento Turismo del Vino Puglia, insieme alle Masserie Didattiche, si farà portavoce di uno dei motori trainanti dell’Italia - il turismo enogastronomico - e fra i principali attrattori dell’incoming in Puglia. Vino, prodotti gustosi del-

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la terra pugliese e oli extravergine dal sapore inconfondibile saranno in vetrina durante i tre giorni della kermesse, all’interno dell’area dedicata “Food and Wine” (tra le novità della manifestazione). E non solo. Saranno due le principali attività organizzate dal Movimento Turismo del Vino Puglia e dalle Masserie Didattiche. Ai visitatori sarà offerta la possibilità, secondo un calendario prestabilito, di “mettere le mani in pasta” e dare così forma alle famose orecchiette, una delle specialità pugliesi più conosciute al mondo. E con le “Lezioni di cucina”, i cuochi

pugliesi prepareranno golosi piatti tipici regionali, con racconto del territorio e degustazione dei vini del Movimento Turismo del Vino Puglia. Saranno presentati anche percorsi e pacchetti turistico-enogastronomici tematici alla scoperta delle maggiori attrazioni storicoculturali, paesaggistiche ed agroalimentari che fanno della Puglia una destinazione attraente sotto ogni profilo.

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limentazione

Uno studio ha analizzato 38 regimi alimentari

Le dieci diete più efficaci: la migliore è quella che combatte l’ipertensione

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bbassa la pressione, fa perdere peso ed è facile da seguire. E’ la dieta anti ipertensione Dash (Dietary approaches to stop hypertension), la più efficace secondo la classifica dei migliori regimi alimentari pubblicata sul sito US News & World Report. Lo studio ha preso in esame 38 diete diverse, analizzando parametri come l’efficacia a breve e lungo termine, rischi e benefici per la salute e costi. Nella top 10 globale la “nostra” mediterranea occupa il quarto posto. Non più di due cucchiaini di sale - La dieta Dash è stata messa a punto dal National Heart, Lung, and Blood Institute americano per i pazienti con iperten-

sione. La caratteristica principale della dieta è limitare il sale complessivamente a 2,3 grammi al giorno, una quantità che equivale a poco più di due cucchiaini da caffè. “Basta prediligere cibi come frutta, verdura, cereali integrali - spiegano le linee guida della dieta - ed evitare quelli che si amano di più, dai dolci alla carne rossa, aggiungendo il tetto al consumo di sale”. Mediterranea “mista” al secondo posto. Al secondo posto c’è una dieta dedicata al benessere del cervello in grado ridurre il rischio di Alzheimer. Si chiama Mind (Mediterranean-Dash intervention for neurodegenerative delay) e unisce la dieta mediterranea al regime Dash. I cibi

consigliati sono verdura, frutti rossi, legumi, pesce e olio d’oliva. La Mind, però, rispetto alla prima in classifica è meno efficace per perdere peso e richiede un impegno maggiore da parte del paziente. La dieta di casa nostra - Alla dieta mediterranea pura e semplice è toccato il quarto posto a pari merito con altri regimi alimentari: quello che rende più fertili, quello della Mayo Clinic, quello anticolesterolo e la Weight Watchers.La dieta vegetariana è invece fuori dalla top 10 e occupa il tredicesimo posto, perché garantisce una perdita di peso minore pur essendo tra le più impegnative da seguire. Ancora più in basso la dieta vegana, ferma al ventunesimo posto.

La classifica - L’ elenco delle prime dieci posizioni 1. Dash 2. Dieta della mente – mix fra Dash e Dieta Mediterranea 3. Tlc - Per combattere il colesterolo “cattivo” e le malattie cardiovascolari. Non bisogna superare i 200 grammi di grassi saturi al giorno, pari al 7% delle calorie giornaliere. 4. Dieta della fertilità - Indicata per le donne che vogliono restare incinte. Unisce un regime alimentare proteico e vitaminico a una discreta attività fisica. 5. Mayo Clinic - Lo scopo principale è quello di perdere peso. Il focus è sui comportamenti quotidiani da evitare, come ad esempio mangiare mentre si guarda la Tv. 6. Dieta Mediterranea - Gli obiettivi: perdere peso, contrastare le malattie croniche e prevenire il cancro. 7. Weight Watchers - Perdere peso contando le calorie ingerite. Qualche “deviazione” è concessa, a patto che non si sfori dal piano giornaliero stabilito. 8. Dieta flexitariana - Offre i benefici di una dieta vegetariana senza dover rinunciare del tutto alla carne. Ben più importante della quantità di carne consumata, è la quantità di alimenti vegetali aggiunti alla dieta, come legumi, frutta secca, cereali integrali, frutta e verdura. 9. Dieta volumetrica - Si basa sul consumo di cibi a bassa densità calorica, che però consentono il raggiungimento del senso di sazietà. 10. Jenny Craig - Bisogna seguire un menù a base di pasti congelati e liofilizzati concepiti dall’omonima nutrizionista. I primi risultati sono evidenti dopo 28 giorni.

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RISVEGLIARE E NUTRIRE LE GEMME?

Ora è possibile con Bluprins® Il mancato raggiungimento di un adeguato numero di ore di freddo comporta germogliamento e fioritura irregolari con effetti diretti sulla produzione. BLUPRINS® è un concime organo-minerale a base di azoto, polisaccaridi e calcio, appositamente studiato per indurre il risveglio dalla dormienza di ciliegio, actinidia e uva da tavola. BLUPRINS® simula l’azione del freddo e stimola quindi il risveglio delle gemme dalla dormienza stimolando i naturali meccanismi fisiologici della pianta, perciò: Uniforma lo sviluppo dei germogli Uniforma la fioritura e migliora l’allegagione Incrementa il numero di frutti e grappoli

N° 1 - 15 gennaio 2016

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gricoltura

Organizzato da associazione tecnici alimentari e agrari

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Seminario suL credito in agricoltura

l Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali, in collaborazione con l’Associazione Tecnici Alimentari e Agrari, ha organizzato un seminario sul credito in agricoltura. Oltre 150 partecipanti al seminario sull’Accesso al credito per l’impresa agricola organizzato in collaborazione con UniCredit dall’associazione tecnici alimentari e agrari. Al seminario di studio ed informazione sul credito in agricoltura con particolare riferimento alle imprese agricole giovanili sono intervenuti il prof Emilio De Meo (Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali), il dott. Vincenzo Bisaccia (Agronomo e consulente per imprese agricole), dott. Riccio e Padolecchia per Unicredit.

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AL VAGLIO LE OPERE MAI REALIZZATE DALLA PASSATA GESTIONE COMMISSARIALE

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CONSORZI DI BONIFICA: ALBERI E CANNETI NEI CANALI

lberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti: è il bilancio delle ispezioni effettuate squadra di tecnici di Coldiretti Puglia si sta muovendo sul territorio per verificare che le opere per cui stanno arrivando i solleciti di pagamento ai contribuenti dei Consorzi di Bonifica siano realmente state realizzate. “Poi, ci stupiamo di smottamenti e allagamenti – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – causati in Puglia anche da semplici piogge. Se l’acqua non ha modo di defluire le campagne si allagano e muoiono gli animali e a volte, purtroppo, anche le persone. I contribuenti sono chiamati oggi a pagare i ruoli 2014, calcolati sul-

la scorta di un elenco di opera che la passata gestione commissariale ha dichiarato di aver completato. Evidentemente in alcuni casi ciò non corrisponde al vero. Per questo chiediamo al nuovo commissario dei consorzi di bonifica che faccia luce sulla gestione passata e delinei una mappa dei lavori effettivamente svolti sul territorio. Circa il pregresso non possiamo accettare ne tanto meno condividere ipotesi di risanamento delle strutture consortili che facciano gravare la debitoria pregressa sull’incolpevole platea dei contribuenti, sicuramenN° 2 - 1 febbraio 2016

te disponibili a pagare in termini sostenibili i benefici realmente ottenuti.” Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno , loro malgrado, subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione. Per sopperire, seppure parzialmente, alla mancanza di entrate, conseguente alla soppressione dei ruoli di contribuenza, la Regione Puglia fin dal 2003 ( legge regionale n. 19

/ 2003 ) ha erogato annualmente ai Consorzi, con debito di restituzione, consistenti anticipazioni finanziarie finalizzate principalmente al pagamento degli emolumenti al personale e delle forniture ENEL per assicurare la operatività degli impianti irrigui, ma lasciando scoperte molte altre spese, tra le quali quelle attinenti la gestione dei servizi consortili concernenti proprio la manutenzione delle opere di bonifica, degli invasi, degli impianti irrigui e delle reti idriche generando scontento tra gli utenti, contenziosi per danni e delegittimazione.

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In vista di “Olio Capitale”, a Trieste dal 5 all’8 marzo

“Città dell’Olio”, coordinamento regionale a Bitetto

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arteciperà anche il Comune di Bitetto, con uno stand, alla decima edizione di “Olio Capitale” che si svolgerà dal 5 all’ 8 marzo 2016 a Trieste, nelle sale della Stazione Marittima. Si tratta della più importante fiera specializzata, interamente dedicata alle migliori produzioni di olio extravergine d’oliva. Saranno presenti un centinaio fra produttori e Comuni pugliesi. Per mettere a punto la macchina organizzativa, nonché caratterizzare la presenza pugliese a Trieste, il presidente nazionale Enrico Lupi ha convocato il Coordinamento delle Città dell’Olio, scegliendo proprio Bitetto per la seduta in terra di Pu-

glia. L’ assemblea si aprirà venerdì 15 gennaio alle ore 18, per l’incontro con i produttori, protagonisti diretti della vetrina promozionale a Trieste. Proseguirà nella giornata di sabato 16 gennaio per il coordinamento istituzionale. “Un prestigioso riconoscimento alla città di Bitetto – ha sottolineato il sindaco Fiorenza Pascazio - e al lavoro dei suoi produttori olivicoli. Un percorso che porterà ad una ribalta nazionale di sicuro rilievo e interesse. Percorso che si colloca nel solco dell’appassionato rilancio dell’agricoltura come motore propulsore dell’economia locale, che sta portando avanti l’assessore alle Politiche agricole, Luisa Palmisano”.

Promosso da Simonit & Sirch presso Cantine Due Palme

Corso di potatura a Cellino San Marco

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orso per potatori promosso da Simonit & Sirch a Cellino san Marco dove, grazie alla disponibilità e all’ospitalità di Due Palme, è stato possibile dare una risposta in aula e in vigna a una ventina di studenti giunti da ogni angolo d’Italia. E se le statistiche europee parlano di un incremento dell’ingresso dei giovani in agricoltura e se secondo Eurobarometro per un sondaggio realizzato per conto dell’UE il 95% degli italiani ritiene «l’agricoltura un

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settore importante per il futuro», quello che si è verificato a Cellino è la risposta autentica a questa previsione. Una classe con una media di trent’anni, tanti giovani e una donna con il desiderio di imparare un mestiere antico che oggi vive la terra con un approccio moderno. Tre giornate intense sotto la guida di Riccardo Turata dello staff di Simonit & Sirch che ha guidato gli studenti in aula per poi portarli in campagna dove si sono messe in atto pratiche che, applicate ai filari moderni, hanno

tenuto conto delle antiche metodologie di potatura. «L’obiettivo è l’ottimizzazione. Lo scopo – ha spiegato il docente Riccardo Turata - è di far crescere la pianta nello spazio perché la potatura non è soltanto la pratica che consente di rinnovare la pianta, ma quell’arte che consente alla pianta di prendere il suo giusto posto nello spazio, con l’obiettivo di aumentarne la longevità e potenziare la qualità del prodotto lavorando correttamente sul sistema linfatico».

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venti

Confronto sul sistema imprenditoriale salentino

GLI IMPRENDITORI LECCESI INCONTRANO LA VICE PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ANTONELLA MANSI

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l nuovo anno sociale di Confindustria Lecce si è aperto con una riunione molto partecipata tra la vice presidente nazionale per l’Organizzazione di Confindustria, Antonella Mansi, il Commissario di Confindustria Lecce, Eliseo Zanasi, gli imprenditori associati e il direttore Area Organizzazione di Confindustria, Federico Landi. La vicepresidente Mansi ha voluto incontrare gli imprenditori leccesi per testimoniare l’attenzione dei vertici associativi nazionali verso la territoriale. L’evento è stato anche l’occasione per confrontarsi sul ruolo della struttura associativa ai diversi livelli (nazionale, regionale e locale), sul nuovo Statuto che Confindustria Lecce si appresta ad approvare, nonché sul futuro del sistema imprenditoriale salentino. In un clima molto positivo e costruttivo si sono così avvicendati gli interventi degli imprenditori dei diversi settori che animano Confindustria Lecce, i quali hanno voluto sottolineare come il Sa-

lento sia una terra piena di potenzialità ancora inespresse, che hanno solo bisogno di un programma serio, di mediolungo periodo, capace di rilanciare il territorio ai massimi livelli della competitività, per sprigionarsi e produrre i propri benefici effetti. “Sono molto soddisfatta – ha concluso al termine dell’incontro la vice presidente, Mansi – per il clima che ho respirato in Associazione e per le sfide che gli imprenditori vogliono assolutamente superare. Lecce ha vissuto un periodo molto delicato, con confronti anche serrati, che ormai sono alle spalle. Confindustria Lecce ha oggi la capacità e la voglia di andare avanti in un percorso costruttivo che restituisca la capacità di visione e di programmazione. L’ Associazione ha le carte in regola per recuperare la propria leadership sul territorio, rispondere alle istanze delle imprese e, soprattutto, elaborare una nuova politica industriale che proietti il sistema nel suo complesso verso un futuro da protagonista.

Le difficoltà ci sono, ma gli imprenditori hanno la consapevolezza di potercela fare, anche in collaborazione con le forze attive e positive che insistono sul Salento e potendo certamente contare sul supporto dell’intera struttura nazionale”.

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Chef Tino

associazione Ciboacculturarsi

incontra i sapori della Puglia

Olio e Olivo

E’ andata in scena a Matera la quarta edizione di “Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana”: l’occasione, oltre che per premiare 11 fra le realtà più importanti del settore, è stata l’ideale per riunire i vertici della produzione, della commercializzazione e della filiera e per creare un’opportunità di incontro e dialogo.

L’incontro tra Veneto e Puglia per suggellare l’imminente evento internazionale Fruit&Veg System dal 4 al 6 maggio a Verona, ha visto in questi giorni lo chef Tino Vettoriello in Puglia, dopo un percorso che lo ha visto protagonista assoluto alle Olimpiadi di Vancouver e di Sochi, alla America’s Cup di Venezia, a numerose edizioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nuovo incontro a tema dell’associzione “Ciboacculturarsi” presso Villa Morisco, da una riuscita idea del prof. Pasquale Montemurro, per cercare di saperne di più sui nostri pregiati prodotti alimentari perchè come asseriva il noto filosofo Feuerbach “L’uomo è ciò che mangia”.

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I protagonisti dell’ortofrutta italiana a Matera

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IN SOLI 2 ANNI IN PUGLIA BOOM PRODUZIONE

INFLUENZA: SUCCO DI MELOGRANO VACCINO NATURALE

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il succo di melagrane il miglior vaccino contro influenza e raffreddore perché possiede il 40% del nostro bisogno giornaliero di vitamina C. Il frutto del melograno può essere impiegato non solo in campo alimentare ma anche in quello farmaceutico. Le sue virtù più importanti, infatti, sono generate dalla presenza di sostanze ad alta attività antitumorale come l’acido ellagico, i flavonoidi ed altre sostanze con proprietà antiossidanti che nel loro insieme collaborano in modo attivo nella cura di vari tumori (prostata, pelle, seno, polmoni). Nel 2013 in Puglia (dati Istat) erano coltivati 67 ettari a melograno, balzati in soli 2 anni a 350, principalmente nelle provincie tra Bari e Lecce e Foggia, con un incremento del 422%. La quasi totalità della produzione italiana si concentra in Puglia (dove si trova circa il 60% della superficie coltivata). “L’agropirateria è purtroppo in linea con l’evoluzione dell’imprendi-

N° 2 - 1 febbraio 2016

toria agricola locale, anzi precorre i tempi. L’aumento della domanda di melograno – dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – alimenta le importazioni di prodotto oltre che dai paesi produttori dell’Europa del Sud, Spagna, Israele e Marocco, anche da Cile e Sudafrica, come al solito spacciati per ‘made in Puglia’. Oltre al prodotto fresco, sono i semi lavoratori ad essere importati perché destinati all’industria di trasformazione e alla cosmesi”. Oggi i paesi del bacino del Mediterraneo in cui la coltivazione è più diffusa, e si ha maggiore disponibilità di melegrane da commercializzare allo stato fresco, sono Israele e Spagna, ma altri Paesi – ad esempio l’Iran – possono diventare, in futuro, temibili concorrenti. “Sono proprio le melegrane importate dalla Turchia – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – al secondo posto dei cibi più contaminati da sostanze tossiche e le melegrane importate da Israele sono al 9° posto dei

cibi che inquinano maggioramente l’ambiente, dato che per raggiungere le tavole dei consumatori pugliesi percorrono 2.250 km, bruciando 1,3 chili di petrolio e liberando 4,05 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto”. In Italia sono due le varietà che si stanno diffondendo più velocemente, Akko e Wonderful, già impiantate in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania, la prima più precoce dato che la campagna comincia nella prima decade di settembre con una produttività che varia dalle 25 alle 30 tonnellate per ettaro, per la seconda, invece, la campagna prende l’avvio nella seconda metà d’ottobre e la produttività varia dalle 35 alle 45 tonnellate per ettaro. Tra l’altro le melegrane sono richieste anche dalla GDO che ha visto crescere vertiginosamente l’attenzione dei consumatori che ne apprezzano i molteplici usi e sono interessati a conoscerne gli utilizzi e le caratteristiche nutritive.

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E anche tappa pugliese del Girolio d’Italia per il 2016

Il Comune di Castellana Grotte nel vice coordinamento regionale di “Città dell’Olio” di Paola DILEO

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l Comune di Castellana Grotte entra a pieni voti nel vice coordinamento regionale di “Città dell’olio” , l’associazione presente in 18 Regioni e in 362 città italiane ad evidente vocazione olivicola. Il 16 gennaio scorso nella sala consigliare del Comune di Bitetto, alla presenza del presidente nazionale Enrico Lupi e di altri delegati, si è convocato il coordinamento pugliese di “Città dell’olio” per il rinnovo delle cariche regionali. All’unanimità l’assemblea ha confermato l’Ass. Domenico Incantalupo del Comune di Bitonto a coordinatore regionale mentre i tre vice coordinamenti sono andati ai comuni di Castellana Grotte , Bitetto e Presicce, rappresentati rispettivamente dall’Ass. Antonio Campanella, dall’Ass.ra Luisa Palmisano e dal sindaco Salvatore Monsellato. Confermato anche il monopolitano Paolo Leoci come coordinatore regionale del Club Amici Città dell’Olio. Abbiamo raggiunto l’Ass. Campanella che ha rilasciato un commento a caldo “Questo incarico mi inorgoglisce e condivido il

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risultato con tutti gli attori, i frantoiani, il sindaco e i funzionari del SUAP”. Una squadra che ha creduto nel vantaggio dell’aggregazione e inizia ad incassare i primi successi. Pochi attimi per festeggiare simbolicamente e poi subito al lavoro: fervono i preparativi per Olio Capitale 2016 – fiera internazionale di settore a Trieste giunta alla 10ma edizione – . Un appuntamento commerciale ma anche di marketing territoriale a cui la città delle grotte non può mancare. Tappa obbligata dove sfoggiare i gioielli di casa. In testa” l’olio evo alla calcite”, un brand che s’impone perché rinvia a un binomio turistico accattivante: quello dell’olio da terreni calcarei che rappresenta il top in termini di salubrità (per acidità, perossidi e polifenoli) e quello del complesso carsico ipogeo “F.Anelli”, un sito di straordinaria bellezza che si promuove da se. Il processo di valorizzazione innescato con l’Ass. Città dell’Olio non si limita a Olio Capitale: per il 2016 il Comune di Castellana Grotte ospiterà in via esclusiva per la Puglia, il

Girolio d’Italia. Un viaggio nelle produzioni tipiche delle città dell’olio italiane che si tiene ogni anno da luglio a dicembre. L’assessorato alle Attività Produttive, il mondo delle associazioni, delle scuole, la filiera olivicola, i ristoratori, saranno coinvolti nella organizzazione di quella che viene definita “una grande festa dell’olio “ con un ventaglio di iniziative divulgative e d’intrattenimento volte alla scoperta del patrimonio olivicolo nazionale. Il tutto in data da definirsi.

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Premio Puglia a Tavola 2016

re personaggi della ristorazione e altrettante strutture ricettive hanno conquistato il prestigioso Premio «Puglia a Tavola», la cui quarta edizione si è svolta all’Istituto Professionale «A. Perotti» di Bari. La manifestazione, dedicata alle eccellenze del settore gastronomico e turistico del territorio pugliese, è stata organizzata dalla Fondazione Nikolaos e dall’Istituto Perotti. Durante la cena di gala, presentata dalla giornalista Patrizia Camassa e dal dirigente scolastico dell’Istituto Perotti Rosangela Colucci (affiancati dal Presidente della Fondazione Nikolaos Vito Giordano Cardone), sono stati consegnati i premi «Puglia a Tavola» ai personaggi dell’anno 2015 del settore della ristorazione e agli operatori delle strutture ricettive che, con impegno e straordinaria dedizione, hanno contribuito a rafforzare l’immagine del territorio, incrementandone la visibilità e l’eccezionale attrattiva turistica della Puglia. Per la ristorazione

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Quarta edizione

sono stati premiati: il proprietario Carlo Colella del Ristorante Sapore di Sale di Savelletri per interpretare un concetto di cucina e servizio in cui la grande tradizione culinaria regionale si rinnova di continuo con slancio creativo e ricercatezza all’insegna del vivere e mangiare sano; lo chef Domingo Schingaro del ristorante I due Camini del Resort Borgo Egnazia di Savelletri per le sue rivisitazioni di alta cucina rigorosamente concepite e realizzate con ingredienti pugliesi per ospiti più esigenti; e la cake designer Giusy Verni di Cake Design Cupcakes & Bakery di Bari per la creatività e l’innovazione nella decorazione delle torte sino a diventare un punto di riferimento nel mondo del cake design internazionale. Mentre le strutture ricettive premiate sono: Gattarella Resort Hotel di Vieste per il luogo unico e magico caratterizzato da una scenario straordinario - una baia privata con l’isolotto di Portonuovo di fronte, la cittadina di Vieste sullo sfondo e la verdeggiante pineta del Par-

co Nazionale del Gargano come corona -; Nova Yardinia Resort di Castellaneta Marina per i suoi due lidi con ristoranti - il Mediterraneo Beach Restaurant e lo Scirò beach Restaurant - che si distinguono per le splendide costruzioni in legno perfettamente integrate al verde, con vista sul mare; e Hotel Monte Sarago di Ostuni le cui camere sono caratterizzate da uno stile sobrio ed elegante, dove la ricercatezza dei materiali e le moderne scelte tecnologiche si fondono con il calore dell’accoglienza tipicamente mediterranea.

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Presentate a Bari le guide edite da Tirsomedia

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E’ OTTO L’ANELLO CHE MANCAVA ?

vento a Bari per presentare Otto, ultimo vino nato in casa Carvinea ottenuto da uve Ottavianello in purezza. Otto come l’anello che congiunge questo vitigno al territorio di Ostuni, la sua patria d’elezione, e che completa il panorama dei vini pugliesi con un prodotto inedito e di raffinata eleganza. Otto è figlio della creatività di Beppe di Maria, patron dell’azienda, che ha puntato sulla riscoperta dell’Ottavianello seguendo una sua intuizione vincente: “La mia idea si è concretizzata nel 2013, quando ho coraggiosamente convertito circa tre ettari di vigneto alla coltura dell’Ottavianello – commenta di Maria – un vitigno tipico della compresa tra Ostuni, Carovigno e San Vito dei Normanni, per lunghissimo tempo “in oblio” nel suo stesso territorio ma nel quale intravedevo un

grandissimo potenziale. E ho subito coinvolto in questa avventura il nostro enologo Riccardo Cotarella, che ha immediatamente condiviso il mio progetto e ha magistralmente creato Otto , ” Il vino che mancava”. Otto rappresenta senza dubbio la massima espressione di questo vitigno e arricchisce l’offerta di Carvinea occupando una posizione di prestigio, secondo la ricerca dell’eccellenza che contraddistingue la filosofia dell’azienda. Il mio desiderio è che l’Ottavianello possa crescere all’interno del panorama vitivinicolo pugliese e guadagnarsi il suo giusto riconoscimento”. Con Otto l’Ottavianello, vitigno dalle grandi potenzialità per lungo tempo poco valorizzato e declassato a vitigno da blend, si prepara a non avere più confini nella galassia dei grandi vini. Così commenta Riccardo Cotarella, padre di questa e di tutte le altre etichette dell’azienda:

“L’Ottavianello è stato ingiustamente accantonato per lungo periodo, per le sue caratteristiche che lo allontanano dal prodotto “classico” pugliese. Per me, che nella mia carriera ho sempre avuto le più grandi soddisfazioni nei territori e con i vitigni meno famosi, lavorare con l’Ottavianello è stata un’impresa molto interessante e di grandissima soddisfazione”. Sede della presentazione il Centro Porsche Bari di Modugno, con l’intervento di illustri ospiti quali Bruno Vespa, chiamato a coordinare gli interventi degli ospiti Riccardo Cotarella, Enologo Carvinea; Nino D’Antonio, scrittore e giornalista; Leonardo Di Gioia, assessore all’Agricoltura e alle Risorse Agroalimentari Regione Puglia; Paolo Lauciani, docente Fondazione Italiana Sommelier; Giorgio Mercuri, presidente Fedagri Confcooperative; Attilio Scienza, docente universitario; Dario Stefàno, Senatore della Repubblica.

Un vitigno identitario dell’Agro di Brindisi

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L’AIS Lecce celebra il Torre Testa

l Susumaniello, vitigno storico dell’areale brindisino, è diventato con merito una delle varietà più apprezzate del panorama enologico della Puglia. Una parte del merito di questo grande successo è sicuramente da attribuire alle intuizioni di Luigi Rubino, che sin dalla nascita del progetto Tenute Rubino, nel 1999, ha puntato forte su questo vitigno facendolo diventare emblema di una filosofia produttiva che reinterpreta con innovazione e modernità la migliore tradizione vitivinicola della Puglia. Il Torre Testa è stato il primo vino prodotto della famiglia Rubino ed è

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il vertice dell’eccellenza espressa dal Progetto Susumaniello, un programma di valorizzazione di questa varietà su cui Tenute Rubino ha investito tanto per esaltare la sua naturale ricchezza e fragranza. Il cuore pulsante del Progetto Susumaniello batte a nord di Brindisi,nel single vineyard di 8 ettari di Jaddico, la tenuta più rappresentativa della famiglia Rubino che ha una superficie totale di 70 ettari, dove la vicinanza al mare e la costante ventilazione sono le caratteristiche distintive di questo terroir d’eccezione. In questi anni Tenute Rubino, ha lavorato per esaltare le interazioni tra vitigno e territorio at-

traverso interpretazioni produttive in grado di svelare la grande versatilità del Susumaniello.

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