FOGLIE n.04/2016

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

QUANTO COSTA L’ACQUA?

Fra anomalie e storture il “paradosso” idrico della Puglia agrICOLTURA

Operative le misure del pacchetto “Generazione Campolibero” In Puglia 2.489 terreni in mano alla mafia agroalimentare

Tempo pazzo, fragole e fave fresche fino a 2 mesi di anticipo

N° 4 • 1 MARZO 2016





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ditoriale

Piano giovani in agricoltura da 160 milioni di euro 1 MARzo 2016 - n. 4 - Anno 11

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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l Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che sono operative le misure del pacchetto “Generazione Campolibero”. Mutui a tasso zero, credito per favorire l’imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari. Un piano da 160 milioni, tra risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto e creando nuovi sbocchi occupazionali. “Nel 2015 abbiamo avuto quasi 20mila nuovi posti di lavoro per i giovani in agricoltura, con un incremento del 12% rispetto al +1% dell’occupazione in Italia. Sono numeri - afferma il Ministro Maurizio Martina - che vogliamo far crescere ancora. Il nostro obiettivo è anche quello di aumentare le imprese gestite da under 40. Oggi siamo al 5% del totale contro una media europea dell’8%. È una sfida cruciale: dallo scorso anno abbiamo aumentato gli aiuti europei destinati alle aziende condotte da giovani del 25% per 5 anni. Con gli strumenti operativi da

questi giorni interveniamo sul fronte cruciale del credito e del sostegno agli investimenti innovativi. L’Italia può essere assoluta protagonista del rinnovamento agroalimentare europeo e lo dimostrano le tante esperienze che abbiamo valorizzato con Expo Milano 2015”. Fondo da 20 milioni per le start up Fondo di Private Equity per supportare la nascita e lo sviluppo di start up nel settore agricolo, agroalimentare e delle pesca. Importo massimo finanziabile per progetto: 4,5 milioni. Risorse finanziarie disponibili: 20 milioni. Mutui a tasso zero - Mutuo a tasso zero a copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli. Importo massimo finanziabile per progetto: 1,5 milioni. Risorse finanziarie disponibili: 30 milioni nazionali più 50 milioni dall’accordo BEI - ISMEA. Insediamento di giovani agricoltori Mutuo a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli. Risorse finanziarie: 60 milioni per il 2016. A giorni l’apertura del bando.



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ommario

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editoriale

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AGRICOLTURA

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grano Un camion su sette contaminato bonifica Caro il costo dell’ acqua? puglia Terreni in mano alle mafie

acli terra Cecere nuovo presidente nazionale

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PESCA

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agroalimentare

PIANO GIOVANI 160 milioni di euro in agricoltura

MONOPOLI Il commercio marittimo in un libro

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CIBUS Il roadshow internazionale Meteo instabile Fragole con 2 mesi di anticipo? eccellenze pugliesi Un poezzo di Puglia all’ Ifad

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riceviamo e...

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waterless farming Il libro di Francis Freeman

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taranto Piantati 50 ulivi

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zootecnia

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mostra bovina A Martina Franca ad aprile CRISI LATTE Arrivano le quote “camaleonte”

mondo gal

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gal sud est barese Nuova strategia partecipata


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groalimentare

Nuovi mercati

IL ROAD SHOW DI CIBUS IN DUBAI E IN GIAPPONE

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rosegue il road show di Cibus, finalizzato alla valorizzazione del made in Italy agroalimentare, con un evento tenutosi alla fiera GulFood in Dubai ed uno programmato per il 9 marzo alla fiera Foodex Japan 2016. Il 21 febbraio si è tenuta, nell’ambito di GulFood, una cena all’Hotel Armani del Burj Khalifa organizzata da Cibus/Fiere di Parma, ICE e Federalimentare. GulFood (Dubai, 21/25 febbraio 2016) con i suoi 5.000 espositori nel settore food e alberghiero provenienti da 120 Paesi, è tra le fiere alimentari più impor-

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tanti dell’area mediorientale. Alla cena hanno partecipato 200 persone tra buyer, operatori commerciali del Dubai e di vari Paesi mediorientali e rappresentanti di aziende alimentari. Per Cibus hanno preso la parola Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager, e Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma. Oltre a presentare l’imminente 18° edizione di Cibus (a Parma dal 9 al 12 maggio 2016), l’incontro è stato utile per consolidare le relazioni già avviate nel semestre di Expo con le istituzioni dell’area Mediorientale per capire come capitalizzare al meglio il prossimo Expo Dubai2020, anche con

riferimento alle opportunità di business per le aziende agroalimentari italiane. Al Foodex Japan 2016 (Tokio 8/11 marzo 2016), Cibus/Fiere di Parma, ICE e Federalimentare organizzeranno una cena presso l’Ambasciata d’Italia in Giappone il 9 marzo, cui parteciperanno più di 100 ospiti tra buyer ed operatori commerciali locali ed aziende agroalimentari italiane. Foodex Japan con i suoi 3.000 espositori è la più importante fiera alimentare del Giappone e un punto di riferimento commerciale per tutta l’area dell’Asia Pacifico.

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ootecnia

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A Martina Franca dal 21 al 24 aprile

MOSTRA INTERREGIONALE BOVINA DEL CENTRO-SUD

’ Associazione Allevatori di Puglia, ospiterà nei giorni 21, 22, 23 e 24 aprile presso la struttura fieristica di Martina Franca (TA), l’edizione 2016 della Mostra Interregionale bovina del Centro-Sud delle razze Bruna e Frisona. L’obiettivo dell’Associazione è di continuare a proporre, nell’area del centro-sud, quell’indispensabile momento di confronto e d’incontro di grande ed irrinunciabile importanza per le attività d’allevamento e di Selezione dell’intero settore zootecnico. Le iscrizioni dei capi alla Mostra dovranno pervenire alla segreteria organizzativa ed alle Associazioni Nazionali di Razza, entro e non oltre il 16 marzo c. a.; - la segreteria organizzativa, per questioni logistiche, è individuata presso la sede operativa dell’ARA Puglia di Taranto in Via Einstein n° 16 – 74017 Mottola (TA).

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gricoltura

Indagini non stop della Forestale

GRANO: TEST POSITIVO ALL’AFLATOSSINA SU 1 CAMION SU 7 FERMATI

è

risultato positivo al test effettuato con il kit ‘Agrastrip’ il campione di grano duro messicano scaricato dalla nave Ecopride (stazza 44.647 tonnellate), battente bandiera panamense e proveniente da Cristobal. Coldiretti Puglia ringrazia il Corpo Forestale dello Stato della Puglia e la Asl di Bari per l’attività incessante di presidio del territorio e per la prima fase odierna dell’attività di indagine per salvare il grano italiano dagli scarichi quotidiani di ingenti quantitativi di prodotto straniero, a volte triango-

lato da porti europei e utilizzato dai trasformatori per fare pane e pasta “Made in Italy”, con il “granaio Italia” che rischia di scomparire. “Abbiamo fermato 7 camion per verificarne il contenuto – spiega il Commissario Capo del Corpo Forestale dello Stato della Puglia, Giuliano Palomba – una prima analisi con il lateral flow test sul campione di grano duro trasportato da uno dei 7 mezzi, ha dato indicazioni di presenza di aflatossine. Abbiamo consegnato tutti i campioni alla Asl Bari e le analisi di conferma saranno effettuate dal laboratorio dell’Arpa Puglia. Inoltre, sarà verificata

la presenza di metalli pesanti”. Se il grano è contaminato da micotossine, risultano contaminati anche pane e pasta perché sono resistenti alle alte temperature. Non meno preoccupante la contaminazione da Deossinivalenolo (DON). “In 7 mesi da luglio 2015 a febbraio 2016 – dichiara il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - è stato scaricato al Porto di Bari 1 milione di tonnellate di grano, arrivato da Canada, Turchia, Argentina, Singapore, Hong Kong, Marocco, Olanda, Antigua, Sierra Leone, Cipro e spesso triangolato da porti inglesi, francesi, da Malta e da Gibilterra. Contemporaneamente è stata registrata la drastica riduzione del 25% del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso periodo da 34 euro a 25 euro al quintale. Incalcolabili anche i danni in termini di impatto ambientale, basti pensare che sommando la tratta che una nave compie per esempio dal Canada per

raggiungere Bari e i 750 camion utili a scaricare una media di 20mila tonnellate di grano, considerando l’andata e il ritorno, si stima una emissione di oltre 15mila tonnellate di CO2”. Si tratta del risultato delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi continua la Coldiretti - ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. Un comportamento reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta. E’ fatto con grano straniero un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane in vendita in Italia ma i consumatori non lo possono sapere perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. I prezzi del grano duro in Italia nel 2016 sono crollati del 31 per cento rispetto allo

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scorso su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio Italia . In pericolo – conclude la Coldiretti - non c’è solo la produzione di grano ed il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di circa ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy.

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gricoltura

Anomalie che incidono su competitività

BONIFICA: GRAVI INGIUSTIZIE SUL COSTO DELL’ACQUA

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a Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).

La mancanza di una organica politica di bonifica comporta, tra l’altro, che lo stesso costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da profonde ingiustizie. Per esempio irrigare un ettaro di uva da tavola a Palagianello, Ginosa o Castellaneta – di competenza del consorzio di Bonifica Stornara e Tara – costa 410 euro con l’erogazione ogni 8 giorni per 8 ore, contro i 1.800 euro a Conversano - da versare all’Arif - per 8 ore e per irrigare 1 volta alla settimana per circa 14 settimane da giugno a metà settembre. Una enormità che incide direttamente sulle voci di spesa delle imprese agricole pugliesi e, quindi, ne influenza pe-

santemente il grado di competitività rispetto a quelle europee, competitività che l’agricoltura pugliese riesce molto spesso a sostenere, grazie all’elevata professionalità e qualità raggiunte. Inoltre, non è mai stato rinegoziato il costo dell’acqua con la Regione Basilicata e soprattutto con l’AQB che paga l’acqua 4 centesimi al metro cubo e la rivende ai consorzi di bonifica, dopo la potabilizzazione, a 80 centesimi al metro cubo. Dei 6 consorzi di bonifica operanti in Puglia, 4 Terre d’Apulia, Arneo, Ugento e Li Foggi e Stornara e Tara sono stati gestiti da Commissari per molti anni (alcuni sin dagli anni novanta,

altri negli anni 2000) e successivamente da un Commissario unico. L’azione di accompagnamento che la Regione Puglia ha svolto nell’ultimo decennio con l’obiettivo di traghettare le strutture consortili fuori dalla crisi economico-finanziaria non ha sortito gli effetti sperati. Il lungo commissariamento e l’improvvida decisione di sospensione della riscossione dei ruoli da oltre dieci anni hanno aggravato la situazione dei consorzi di bonifica ubicati sotto la linea dell’Ofanto. Eppure esistono gli esempi virtuosi dei due consorzi di bonifica del Gargano e della Capitanata non commissariati che, per esempio, hanno attivato interventi urgenti per rimuovere detriti e fango e il riassetto idrogeologico del terri-

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torio mediante interventi di “messa in sicurezza”, a seguito dell’alluvione a Foggia dell’agosto 2014. Andando oltre i propri limiti di competenza territoriale hanno fornito ai Comuni supporto in termini di attrezzature per il drenaggio degli scantinati di alcune abitazioni e di mezzi per lo ‘spalamento’ delle strade. Possono garantire, inoltre, ulteriori opportunità date dallo sviluppo delle tecnologie per l’uso attento dell’acqua, attraverso condizioni di maggiore sostenibilità che l’Europa sostiene anche con chiare indicazioni nei PSR regionali. E’ la dimostrazione della grande utilità delle strutture consortili per la manutenzione del territorio e della sicurezza delle aree rurali e al contempo della evidente necessità che siano realmente messe nella condizione di operare, garantendo risorse indispensabili al loro funzionamento. Il 13 marzo 2012 il Consiglio regionale approva la Legge n. 4 “Nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di boni-

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fica”. Si tratta di una legge a cui nei fatti non è mai stata data piena attuazione. Le strutture consortili non sono ancora state traghettate dal commissariamento unico all’autogoverno, non è stato ancora approvato il piano generale della bonifica, non esistono ancora gli annunciati piani di ristrutturazione industriale finalizzati al recupero di efficienza, le opere di manutenzione ordinaria sono risibili, mentre risultano inesistenti quelle di manutenzione straordinaria, non è stato dato corso all’efficientamento energetico per il sollevamento dell’acqua e alla razionalizzazione dei servizi amministrativi e legali per il contenimento dei costi, anche del contenzioso. I Consorzi pugliesi provvedono a garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1 .126); 9.360 ettari di foresta-

zione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso ; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate.

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groalimentare

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FRAGOLE E FAVE FRESCHE FINO A 2 MESI DI ANTICIPO

orsa agli acquisti di prodotti agricoli fuori stagione soprattutto nei paesi di mare, dove ci sono prove generali di primavera. Presi d’assalto i banchi di frutta e verdura, su cui i consumatori inaspettatamente hanno trovato fave fresche, fragole, mandarini e rape marzaioli che a febbraio addirittura stanno già terminando, tarocco nocellaro, insalate, lattughe, verze e broccoli. “Si tratta in alcuni casi, come le fave fresche, di un’anticipazione della produzione di due mesi, con ortaggi, legumi e frutta che normalmente i produttori raccolgono ad aprile. Ovviamente in quel periodo gli stessi prodotti scarseggeranno e i consumatori dovranno prestare molta attenzione all’origine di quello che acquisteranno. Le campagne sono sconvolte da un anomalo inverno che ha fatto se-

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Ad Aprile saranno introvabili?

gnare a febbraio una temperatura minima superiore di ben 3,5 gradi rispetto alla media del periodo dopo un 2015 che si è classificato come il piu’ caldo da almeno 215 anni, in cui sono iniziate le rilevazioni. Secondo una analisi della Coldiretti su dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) che rileva le temperature nel mondo dal 1880 in tutti i continenti si registra una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di 0,96 gradi la media del ventesimo secolo. Se nei vigneti l’anomalia è resa evidente dalla presenza delle prime gemme, a preoccupare - sostiene la Coldiretti - sono invece le piante da frutto, dai mandorli agli albicocchi fino ad alcune varietà di pesche, che si sono “risvegliate” in forte anticipo rispetto all’arrivo della primavera e, in molti casi, sono fiori-

te e risultano ora particolarmente vulnerabili all’annunciato arrivo del freddo e del gelo. La famiglia pugliese (2/3 componenti) spende in media ogni mese 423 euro per i consumi alimentari e uno dei capitoli di spesa più consistenti riguarda proprio ortaggi e frutta (75 euro).

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I FEROMONI E IL METODO DELLA CONFUSIONE SESSUALE

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econdo la definizione classica: “I feromoni sono sostanze secrete nell’ambiente esterno da un individuo e ricevute da un secondo della medesima specie nel quale provocano una reazione specifica”. Il metodo che sfrutta tali composti per il controllo degli insetti e, principalmente dei Lepidotteri in agricoltura, è universalmente conosciuto come “mating disruption”o, in Italia, come metodo della confusione sessuale. Nel mondo si stima che siano

trattati con questo metodo circa 1.000.000 di ettari fra coltivazioni e foreste. Obiettivo di CBC (Europe) Srl. – divisione BIOGARD (www.biogard. it) è la diffusione, in ambito agricolo, dell’utilizzo di metodi innovativi di difesa a basso impatto ambientale in tale ottica si inserisce lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti a base di feromone per la confusione sessuale dei Lepidotteri, di Shin-Etsu Chemical Co Ltd. Il metodo della confusione si basa quindi, sul rilascio nell’ambiente dell’analogo

sintetico del feromone naturale in maniera da crearne una concentrazione in aria sufficiente (pochi nanogrammi a m3) a compromettere la capacità recettiva del sistema olfattivo negli individui di sesso maschile della specie bersaglio. Questo determina, quindi, una riduzione del numero totale degli accoppiamenti e un ritardo di quelli possibili. Questi due effetti sommati portano a una riduzione della capacità riproduttiva complessiva dell’insetto bersaglio, con una conseguente riduzione della popolazione in campo.

Oltre alla biologia specifica dell’insetto bersaglio, i fattori che influenzano l’efficacia della confusione sessuale possono essere riuniti in 2 gruppi: 1. carat teristiche del diffusore di feromone; 2. carat teristiche dell’area trat tata e aspet ti applicativi. 1. carat teristiche del diffusore di feromone I diffusori di feromone sono degli strumenti appositamente studiati per rilasciare, nell’ambiente circostante, le molecole di feromone contenute al loro interno sfruttando principi di natura fisico-chimica. Grande importanza risiede pertanto nella loro tecnologia costruttiva. L’impegno e gli sforzi della ricerca e sviluppo nel corso degli

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anni hanno portato alla definizione di una forma del diffusore Shin-Etsu a “capillare” che permette a tutto il diffusore di rimanere impregnato di sostanza attiva anche quando, durante il corso della stagione, il suo contenuto interno diminuisce. Inoltre è quella che meglio permette, durante il processo produttivo, di variare e controllare

in maniera precisa gli spessori delle pareti plastiche. Questi sono i motivi per cui Shin-Etsu considera la forma a micro-capilare quella migliore per i diffusori di feromone. Durante gli anni, sono poi state individuate diverse tipologie di materiale plastico che meglio si adattano ai vari tipi di molecole impiegato.

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2. carat teristiche dell’area trat tata e aspet ti applicativi. Dimensione, forma, pendenza La confusione sessuale dà i migliori risultati in frutteti di ampie dimensioni, di forma regolare, e con giacitura piana, senza numerose fallanze perché questo consente di creare una nuvola omogenea di feromone limitando le dispersioni laterali. Livello di infestazione La confusione sessuale fornisce i migliori risultati con bassi livelli infestazione di partenza. Nelle realtà aziendali con medio-alte o alte popolazioni iniziali, la tecnica prevede l’integrazione con interventi insetticidi di supporto. In tali realtà, infatti, aumentano le possibilità che si verifichino incontri casuali, non mediati dal feromone, con conseguenti accoppiamenti e ovideposizioni. Per i tratta-

menti di supporto consigliamo di scegliere, tra i vari principi attivi, quelli a più basso impatto ambientale che, salvaguardando gli insetti utili, permettano di mantenere un buon controllo indiretto anche di altri fitofagi importanti dell’ecosistema frutteto. Installazione dei diffusori L’applicazione degli erogatori in campo deve essere eseguita prima dell’inizio del volo degli insetti di sesso maschile della generazione svernante della specie bersaglio. Questo per agire sui primissimi individui maschi adulti attivi e, quindi, esercitare una precoce azione di contenimento della popolazione. I diffusori devono essere distribuiti nella maniera più uniforme possibile su tutta la superficie sottoposta a confusione. Occorre prevedere sempre

un rinforzo sulle prime file di bordo e sulle prime piante delle testate in maniera da compensare le maggiori perdite di feromone che si registrano in queste zone. Controlli di efficacia L’applicazione del metodo della confusione sessuale necessita di frequenti controlli di campo per valutare l’evoluzione della popolazione del fitofago e intervenire tempestivamente, qualora necessario, senza doversi confrontare con delle situazioni non più gestibili. Trattamento abbattente. Il trattamento abbattente è da effettuare nel caso in cui vengano superate le soglie di intervento specifiche per ogni fitofago, per ogni generazione e per ogni specie frutticola trattata.


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gricoltura

IN FUMO FINO A 2,37 MLD DI EURO PER MANCATO UTILIZZO

IN PUGLIA 2.489 TERRENI IN MANO ALLA MAFIA

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ei 26.200 terreni su tutto il territorio nazionale nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano, tra l’altro, l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione, in Puglia ben 2.489 (il 9,5%) sono in mano alla mafia, anche perché il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi. E’ quanto è emerso dal quarto

Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, dal quale si evidenzia che tra i 20 ed i 25 miliardi di euro vengono sprecati per il mancato utilizzo dei beni confiscati sulla base delle stime dall’Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag). In Puglia, dunque, vanno inutilmente in fumo tra l’1,9 e i 2,37 miliardi di euro a causa di inadempienze, procedure farraginose, lungaggini burocratiche. La Dia ha avviato un monitoraggio e i report che ne raccolgono i risultati denunciano molte irregolarità con moltissimi beni che risultano ancora

occupati o dai mafiosi stessi o da loro parenti e prestanome. I criminali che non vengono sgomberati dagli immobili godono persino del vantaggio di non dover pagare le tasse sul bene, poiché sequestrato. Senza dimenticare che i beni di fatto non riutilizzati, anche quando non sono più direttamente a disposizione dei soggetti mafiosi, comunicano all’esterno il permanere del loro controllo sul territorio. Al vertice della piramide criminale si colloca, e non potrebbe essere diversamente, il mix di reati e di situazioni di illegalità strisciante che maggiormente devastano e destabilizzano la sana imprenditoria agricola ed agroa-

limentare della Puglia. Il settore agroalimentare, che ha dimostrato in questi anni non solo di poter resistere alla crisi, ma di poter crescere e rafforzarsi anche in un quadro congiunturale complessivamente difficile, è diventato ancor più appetibile sul piano dell’investimento. La capacità di attrazione dei capitali legali da parte della malavita - sottolineano Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare - è ben evidenziata dall’attività della Guardia di Finanza che fa notare come le mafie non limitano la loro attività solo all’ac-

caparramento dei terreni agricoli, ma spaziano in tutto l’indotto, arrivando a operare direttamente nelle attività di trasporto e di stoccaggio della merce, nell’intermediazione commerciale e nella determinazione dei prezzi. Supera i 402,5 milioni di euro il valore dei sequestri, effettuati dallo SCICO della GdF, comminati alle organizzazioni criminali nel comparto agroalimentare tra maggio 2014 e febbraio 2015. La Camorra risulta molto interessata al segmento della ristorazione, in quanto mostra una particolare propensione a reimpiegare proventi illeciti mediante l’acquisizione di attività ristorative, so-

prattutto bar e ristoranti. Cosa Nostra spazia dal business offerto dalle attività ristorative alla gestione di attività agricole e di commercializzazione dei prodotti da essa derivanti. La ’Ndrangheta appare maggiormente rivolta sia all’acquisizione di vasti appezzamenti di terreno e alla gestione di società operanti nel settore agricolo sia al conseguimento illecito di contributi comunitari in materia di politica agricola. Il grado di controllo e penetrazione territoriale della Sacra Corona Unita in Puglia, invece, pur mantenendosi significativamente elevato, risulta inferiore che altrove.

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“Monopoli e il commercio marittimo di olio tra il XVII e il XIX secolo”

Un tributo storiografico alla città barese di Paola DILEO

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a città dell’olio - Monopoli e il commercio dell’olio tra il XVII e il XIX secolo”: l’opera di Pasquale B. Trizio (per Favia Editore)presentata lo scorso 19 febbraio all’Archivio Unico Diocesano di Monopoli, per la rassegna “Viaggiando nella storia”. Un volume denso di notizie sull’indissolubile rapporto della città barese con l’olivicoltura e il mare. Da studioso del commercio marittimo e della navigazione ha posto l’accento sulla fiorente attività legata ai traffici di olio d’oliva nel periodo che va dalla dominazione spagnola al decennio francese fino all’Unità di ‘Italia. Un ruolo dirompente lungo le rotte mediterranee del commercio di olio, che Monopoli riesce a consolidare in un clima di serrata competizione con i porti di Bari e Gallipoli. Favorita da una posizione strategica rispetto ai centri rivieraschi limitrofi, riesce ad acclimatare l’olio Di Fasano, Polignano, Ostuni e in parte di Martina e Taranto. “Attraverso un’attenta disamina dei protocolli notarili, di 59 notai monopolitani dal 1550 sino al 1887, per complessivi 1477 volumi, mi sono imbattuto in un mondo sconosciuto” ha esordito l’autore”; “al centro un sistema produttivo molto

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articolato e ben radicato sul territorio”. Attestata la presenza di un centinaio di “trappeti” solo a Monopoli, con rispettivi toponimi, una miriade di piscine – non c’era palazzo del borgo antico, chiesa o convento che non ne avesse una – perché tutti erano commercianti di olio. Olio che veniva smistato nell’alto Adriatico, a Napoli (capitale del regno), a Genova e Marsiglia ma anche all’estero, in particolare in Francia Inghilterra e Olanda, largamente impiegato per l’illuminazione pubblica e la produzione di sapone. Un’attività trainante per l’economia cittadina: l’ uliveto era una sorta di bene rifugio, un investimento per la nobiltà locale, enti ecclesiali, ma anche per forestieri, in testa napoletani, veneziani, sorrentini e procidani. Sebbene sarà il patriziato cittadino a registrare un notevole accumulo di ricchezza, reinvestita in masserie e chiese sontuosamente decorate come taluni altari di fattura napoletana. Un’attività straordinariamente florida a giudicare anche dalla mole di lavoratori altamente specializzati che riusciva ad assorbire: dai misuratori d’olio ai periti, dagli esperti di campagna ai pubblici sensali d’olio e poi, naglieri (coloro che lavoravano nei trappeti)

trappetari(chi era a capo dei lavoratori nei frantoi), procuratori, arrendatori d’olio (appaltatori di gabelle), caconatori (riempitore di botte a cacone , cioè a tappo), scrivani di piscina, carrettieri, spilatori d’olio, vastasi (scaricatori), bottai, fabbricatori di piscine ecc. La storia di un periodo felice e irripetibile per l’olivicoltura monopolitana e pugliese che apre a diversi spunti di riflessione …

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gricoltura

Nato a Brindisi nel 1945

GIUSEPPE CECERE NUOVO PRESIDENTE DI ACLI TERRA

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l Comitato nazionale di Acli Terra, ha eletto, all’unanimità, il nuovo Presidente nazionale dell’Associazione professionale agricola delle Acli. Giuseppe Cecere, di Brindisi, classe 1945, docente, laureato in giurisprudenza, tra i fondatori e firmatari dell’atto costitutivo di Acli Terra, è stato dirigente delle Acli a livello provinciale, regionale e nazionale, ha alle spalle una lunga esperienza nel settore agricolo e nella rappresentanza sindacale dei produttori olivicoli. Cecere ha ringraziato il Presidente uscente, Michele Zannini, che ha concluso il suo mandato di 8 anni, non più rinnovabile statutariamente, definendo il suo operato magistrale, e ha assicurato i presenti della sua volontà di con-

tinuare nella stessa direzione politica e operativa, per sostenere e valorizzare il comparto agricolo. Gli altri componenti eletti in Presidenza nazionale sono Angelo Catania (Vice Presidente Vicario), Francesco Sderlenga (Vice Presidente), Ernesto Ambu, Giovanni Perito, Tommaso Pupa e Flavio Sandri..

Psr 2014-2020 principale argomento di dibattito

Acli Terra incontra il Governatore della Campania De Luca

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na delegazione di Acli Terra della Campania, guidata dal Presidente regionale, Giovanni Perito, e dall’ex Presidente nazionale, Michele Zannini, ha incontrato, presso la sede della Giunta regionale della Campania, il Governatore Vincenzo De Luca. I dirigenti di Acli Terra hanno presentato il profilo politico ed organizzativo dell’Associazione, sia per l’attività sindacale che essa svolge, sia per quella di promozione sociale. Hanno apprezzato l’impegno profuso dal nuovo Governatore della Campania sulle questioni più cruciali del comparto agroalimentare in Regione e, in particolare, per l’approvazione del PSR 20142020 come strumento reale

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d’impulso per il rilancio e lo sviluppo del settore. Zannini ha sottolineato il dato di diffusione di esperienze di agricoltura sociale e la necessità che la Regione riconosca le diversità che si registrano tra le zone interne e quelle di pianura che, nel loro insieme, qualificano le caratteristiche di un’economia ricca di eccellenze e di tipicità inconfondibili. Un patrimonio ad un tempo economico e sociale che va valorizzato come un dato distintivo del Mezzogiorno d’Italia. Perito, inoltre, ha dichiarato l’impegno dell’Associazione in tutte le fasi di attuazione del PSR. Il Governatore De Luca ha molto apprezzato il contributo di Acli Terra ed ha assicurato

l’Associazione sulla praticabilità di un confronto costante per raccogliere le istanze in grado di incidere significativamente sull’attivazione del programma di governo. Ha ribadito, altresì, che la sua Amministrazione è impegnata in una profonda azione di riordino e di semplificazione che renderà più rapidi e più produttivi i rapporti con le forze economiche e sociali, come Acli Terra, in grado di rappresentare, in maniera diretta, i bisogni delle comunità territoriali. Ha concluso sottolineando l’interesse della Regione a valorizzare ogni possibile intesa con Acli Terra e l’intero sistema delle Acli in Campania, anche sulle problematiche sociali più rilevanti.

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groalimentare

Presenti lo chef Domenico Maggi e la P.Promoter di Giuseppe Caramia

Un pezzo di Puglia all’IFAD Governing Council 2016 di Paola DILEO

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a Puglia degnamente rappresentata al 6° incontro mondiale del Farmers’ Forum, svoltosi il 15 e 16 febbraio scorso a Roma . Per il secondo anno consecutivo la Società Pantagruel SRL di Locorotondo presieduta dal prof. Domenico Maggi, anche membro del World Chef Without Borders e direttore per il Sud Europa della Federazione Mondiale Cuochi , è stato invitato ad allestire il buffet/ cena per circa 400 invitati provenienti da tutto il mondo, tra cui capi di stato, di governo e ministri. Il messaggio ispiratore del momento enogastronomico per la 39° sessione del Consiglio Direttivo IFAD, è stato : “Un assaggio di inclusione - ingredienti locali con sapori globali”. Tra i temi dibattuti, “L’investimento inclusivo,le popolazioni rurali, lo stato e le imprese in agenda post 2015”. Lo scopo del forum , istituito nel 2005 , è quello di facilitare il processo continuo di consultazione e dialogo tra i piccoli agricoltori , le organizzazioni di produttori di tutto il mondo , l’IFAD e i suoi stati membri, per rafforzare appunto partnership e collaborazioni con le organizzazioni contadine nei programmi nazionali d‘investimento. Mandato dell’IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo presso l’ONU)è quello di combattere la fame e la povertà e di sostenere lo sviluppo rurale nei paesi in via di sviluppo. Per la serata del 17 febbraio a suggello dei grandi temi affrontati ,una tavola riccamente bandita ha offerto il meglio delle produzioni locali contadine, procurate dallo chef Maggi , fra cui le eccellenze garantite dall’impresa Phain Promoter di Giuseppe Caramia: una selezione dell’enogastronomia italiana illustre, dalle DOP, DOC e IGP ai Presidi Slow Food, dove non poteva mancare la tradizionale espressione pugliese con il “pallone di Gravina”, il “capocollo di Martina Franca” le “carote di Polignano a Mare”, il “cece nero della Murgia Carsica”, la “cipolla rossa d’Acquaviva” , il “primitivo DOC di Gioia del Colle”, l’”Olio evo DOP Collina di Brindisi”, il “biscotto di Ceglie Messapica” . Solo per citarne alcuni.

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“Waterless Farming“, i metodi più efficaci per coltivare senz’acqua

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gregia redazione di “Foglie” e “Foglie.TV” io sono Margherita Mastrantuono, manager dello scrittore Francis Freeman. Con la presente intendo segnalarvi l’uscita della nuova opera di Freeman, “ Waterless Farming “ , dedicata alla scoperta ed alla spiegazione dettagliata dei metodi più efficaci per coltivare senz’acqua. Siccome l’autore apprezza molto il vostro progetto, vi invio una copia gratuita della sua opera. Ringraziandovi dell’attenzione ed attendendo un vostro cortese parere a riguardo, colgo l’occasione per augurarvi buon lavoro. Dott.ssa Margherita Mastrantuono Waterless Farming Team

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ondo

Concluse le attività previste nella vecchia programmazione 2007-2013

IL GAL SEB VERSO UNA NUOVA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE PARTECIPATA

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oncluse da alcune settimane le attività previste nella vecchia programmazione 2007-2013, il GAL Sud Est Barese è pronto per intraprendere una nuova sfida, forse ancora più ambiziosa della precedente. Dopo aver finanziato decine di iniziative imprenditoriali, costituito reti turistiche ed artigianali, promosso il territorio sui mercati esteri e valorizzato i principali beni culturali ed ambientali presenti nell’area, il GAL si prepara a pianificare una nuova strategia di sviluppo locale che valorizzi l’esistente e guardi con ambizione al futuro. Per raggiungere questo obiettivo il GAL ha avviato un’importante fase di consultazione pubblica, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori locali del Sud Est Barese. Tale fase, finalizzata all’individuazione di idee, progetti e nuovi bisogni, è necessaria a stimolare, in modo coerente, intelligente ed innovativo, la costruzione di una strategia di sviluppo locale realmente partecipata.

Per tali ragioni sarà lanciato un calendario di seminari informativi in tutti i comuni del GAL. I seminari serviranno per informare la popolazione sulle opportunità della programmazione 2014 - 2020 e per illustrare la nuova mission del GAL. Con le conferenze sarà condotta anche una grande indagine conoscitiva verso la popolazione per identificare i temi attorno ai quali pianificare la nuova strategia. I seminari informativi saranno tuttavia solo parte di questo processo, che proseguirà con focus group ed incontri diretti con il mondo economico e sociale. Parallelamente sarà condotto anche un lavoro di sinergia istituzionale con tutte le amministrazioni pubbliche dell’area (lo ricordiamo trattasi dei comuni di Mola di Bari, Conversano, Noicattaro, Rutigliano, Casamassima ed Acquaviva delle Fonti). Grande attenzione sarà data anche alla partecipazione online con l’avvio di sondaggi consultivi ed interventi di raccolta attraverso i social media. In rete sarà lanciato anche un

hashtag dedicato#galseb2020. Per facilitare la raccolta delle informazioni ed aggiornarsi sugli appuntamenti in programma il GAL ha aperto una nuova sezione sul sito web, dedicata alla nuova strategia di sviluppo locale. Questo il link di riferimento www.galseb.it/ nuovastrategia2020.

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

bayer cropscience

gowan italia

soluzioni per la difesa di patata e lattuga

presenta Consento per la difesa del pomodoro

le prossime sfide della viticoltura moderna

Arysta LifeScience ha presentato a Celano in provincia del L’Aquila, la propria gamma di prodotti agrofarmaci specifici per l’agricoltura di quella zona abruzzese. Le culture più diffuse nel Fucino sono sicuramente patata e lattuga, durante il corso della serata è stata presentata la nuova linea di prodotti Bio Solution, novità assoluta per il catalogo Arysta.

Presso la Camera di Commercio e Artigianato di Foggia è andato in scena il convegno organizzato da Bayer Cropscience dal tema “Pomodoro da industria: l’innovazione in uno scenario competitivo”. L’incontro ha toccato alcune problematiche di grande attualità nella coltivazione del pomodoro da industria in ambiente meridionale.

Le prossime sfide della viticoltura moderna: nuova pac, evoluzione dei mercati e nuove soluzioni tecniche. Sono stati questi i temi portanti del convegno organizzato da Gowan Italia Spa presso Cantine Due Palme a Cellino San Marco.

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arysta lifescience



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Taranto, i primi 50 ulivi sono stati piantati

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pettabile redazione di “Foglie”,

Taranto è forse una delle città d’Europa con meno numero di alberi per abitanti. E’ un peccato non accorgersene. E’ un peccato non investire nel verde, vera anima del Pianeta. Abbiamo la certezza che una città piena d’alberi ridurrebbe sensibilmente le problematiche connesse allo smog. Qualcuno dice che la presenza di alberi riduce persino lo stress. Di certo, a differenza del cemento, l’albero è vita. Pensiamo di dar vita persino a “cinture verdi” attorno alla città: lecci, ulivi, querce. Ma questo non è il tempo dei sogni. E’ il tempo del Fare. Lungi da noi dal considerarci risolutori del problemi di questa città, abbiamo piantato i primi 50 ulivi. Anzi, in realtà le operazioni sono state interrotte dalla pioggia. Nei prossimi giorni, l’Amiu provvederà a completare l’opera. E’ una goccia nell’oceano, certo. Nessuno ci ha obbligati nessuno a farlo. L’area della piantumazione è all’ingresso della città, in via Magnaghi

e precisamente in zona parcheggio Via Mascherpa. All’evento è stato presente il Comune di Taranto, l’assessore Gionatan Scasciamacchia, la Camera di Commercio, il presid. cav. Luigi Sportelli, Confagricoltura Taranto, nella persona del sui presidente Luca Lazzaro, Banca Popolare di Puglia e Basilicata (sede di Taranto), e i commercianti della Rete associativa Made in Taranto, ideatori e promotori dell’iniziativa. Non ci fermiamo qui.

Iniziative come questa si ripeteranno presto. Siamo aperti, disponibili a nuove e più ampie collaborazioni. Perchè, concedeteci almeno questo, noi il pregiudizio l’abbiamo messo da parte da tempo. Per il bene dei nostri figli. Con preghiera di pubblicazione, vi auguriamo una splendida giornata!

Associazione MADE IN TARANTO

E’ un extra vergine di oliva Taggia

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Roi lancia il Cru Golf Sanremo

asce ufficialmente il Cru Golf Sanremo di Olio Roi, Olio extra vergine di oliva “DOP Riviera Ligure, Riviera dei Fiori”, il primo olio DOP di Sanremo. Il Cru Golf di Olio Roi è il frutto di un accordo siglato poco più di due anni fa tra il Circolo Golf degli Ulivi di Sanremo, storica struttura per la promozione sportiva, immersa in un ampio parco di ulivi ormai centenari, e il Frantoio Roi di Badalucco, piccolo produttore che propone oli extra vergine di altissima qualità, extravergini millesimati frutto di una sapiente selezione annuale e territoriale delle migliori olive Taggiasche. Il Cru Golf è un extra vergine di oliva Taggiasca, in purezza, prodotto da olive raccolte a mano. Il sentore di carciofo è netto - tipico dell’oliva Taggiasca - e si accompagna con olive fresche e buccia di mela verde. Un no-

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tevole mix di aromi delicati e eleganti. La pasta è di buona consistenza e dona all’olio una persistenza in bocca lunga quanto piacevole. Nell’indole dolce si colgono la mela e il pinolo con note non invadenti di amaro. L’olio è certificato DOP (Denominazione di Origine Protetta) per la tracciabilità territoriale e FOE (Friend Of The Earth) per l’agricoltura sostenibile. Il “matrimonio” tra il Circolo Golf degli Ulivi del Presidente Silvio Maiga e Olio Roi è stato sancito dall’intervento della Goccia Cooperativa sociale onlus, che con un progetto sociale di integrazione e di reinserimento, ha lavorato in questi due anni per pulire, potare, concimare, trattare gli alberi d’ulivo (circa 1.700, di cui 1.400 ora in produzione) e infine per raccogliere, tra lo scorso novembre e dicembre le olive necessarie alla produzione limitata, solo 6.000 bottiglie numera-

te, del Cru Golf. La squadra dedicata a questa lavorazione è composta da 6 persone, tra cui rifugiati politici, ex detenuti e altri soggetti svantaggiati, assunti dalla Cooperativa a tempo indeterminato.

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ootecnia

Per contrastare la crisi del settore lattiero-caseario

CRISI LATTE: IL M5S APRE ALLE “QUOTE CAMALEONTE”

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ontro la crisi del latte in Italia, in un contesto europeo in cui la produzione continua ad aumentare e il prezzo continua a scendere, l’unica soluzione è regolamentare il mercato introducendo delle ‘quote camaleonte’, ovvero dei limiti quantitativi che, rispetto al passato, siano modulabili in base alle oscillazioni di domanda e offerta. Una misura a cui vanno affiancati strumenti di aggregazione, come le Organizzazioni di Produttori (Op) e Organizzazioni Interprofessionali (Oi), e di fidelizzazione del

consumatore come l’etichetta chiara e trasparente che garantisca la tracciabilità del latte italiano”. È la proposta lanciata dai deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura commentando le dichiarazioni del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, a margine del convegno “La sfida competitività per il Latte italiano” tenutosi a Palazzo Madama. “I dati di oggi - commentano i penta stellati - mostrano che per le aziende più piccole, che in Italia rappresentano il 48% del totale, è impossibile reggere i livelli di compe-

titività in ambito europeo, dove la produzione è ulteriormente aumentata (dall’11% al 13% nel 2015), se non è la politica a regolamentare il mercato, come sostenuto più volte. Oltre ad iniziative in ambito comunitario il ministro non dimentichi la ‘spada di Damocle’ di Lactalis, la multinazionale che, dopo un’estenuante trattativa, ha concesso un accordo agli allevatori italiani sul prezzo del latte che è in scadenza il prossimo 31 marzo e che rischia di riaprire un nuovo capitolo di sofferenza per il settore”.

Il sindaco Decaro:“investire sulle nuove generazioni e trattenere i talenti”

La Città metropolitana di Bari si candida a Capitale Italiana dei Giovani 2017

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apitale Italiana dei Giovani per il 2017. La Città metropolitana di Bari si è ufficialmente candidata a ricoprire il prestigioso titolo che viene assegnato annualmente alle Città che hanno messo in campo efficaci politiche giovanili, valorizzando la creatività e la progettualità dei giovani, favorendo e stimolando la partecipazione attiva delle nuove generazioni. Il riconoscimento di Capitale Italiana dei Giovani è promosso dal Forum Nazionale dei Giovani (FNG), in collaborazione con

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il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) e ANCI Giovane. La Città metropolitana di Bari, dunque, con i suoi 200.000 studenti e 90.000 allievi universitari, custodisce un bacino di presenza giovanile imponente sulla popolazione complessiva (22%) e presenta un tessuto demografico giovanile tra i più significativi d’Italia. Un’area segnata da un’infrastruttura scolastica capillare, da un’ampia rete universitaria e di ricerca, da un tessuto industriale a

forte vocazione tecnologica e un capitale umano qualificato giovanile. Inoltre, gli impegni profusi dai 41 Comuni dell’area metropolitana di Bari hanno consolidato un sistema favorevole allo sviluppo delle competenze e dell’espressività giovanile, in grado di competere sul panorama nazionale ed europeo. “Investire sulle nuove generazioni è la prospettiva politica più importante che un’Amministrazione può darsi per trattenere i suoi talenti e garantirsi una sostenibilità di lungo periodo” afferma il sindaco metropolitano, Antonio Decaro.

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