FOGLIE n.10/2020

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1 GIUGN0 2020 - N. 10 - ANNO 15

QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Micaela Cavestro, Rino Pavone, Mara Coppola Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

FASE 2: CENTRI ESTIVI IN 300 FATTORIE CON BONUS BABY SITTER

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ono oltre 300 le fattorie didattiche e gli agriturismi presenti nelle campagne pugliesi che possono accogliere durante l’estate i bambini in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta usufruendo del bonus baby sitter. Ad incoraggiare la partenza della Fase2 c’è il contributo, previsto dal DL Rilancio, di 1.200 euro per la baby sitter in ogni famiglia che sarà spendibile anche per i centri estivi e per i servizi all’infanzia. “Abbiamo predisposto un progetto multi-didattico con anche un vademecum per le fattorie didattiche che abbiamo condiviso con il prof. Lopalco che ci ha dato preziose indicazioni operative e che ha fortemente caldeggiato le attività per i bambini all’aria aperta negli ampi spazi delle nostre fattorie – spiega Floriana Fanizza, leader nazionale di Coldiretti Donne Impresa e responsabile pugliese dell’imprenditoria femmini-

le – con un percorso in sicurezza per riaprire i cancelli di masserie e fattorie, i percorsi naturalistici, le aree con gli animali e la pet therapy e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy per grandi e piccini. Siamo convinti che la Rete delle fattorie didattiche in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possa rappresentare, in questo momento di emergenza, un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie per affrontare le prossime “Fasi” della ripresa dall’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia e la Puglia e al contempo dare sollievo a questo settore cosi innovativo dell’imprenditorialità agricola tutta al femminile”. Un fondo in tal senso è previsto anche per i Comuni che attivano i campi per ragazzi durante l’estate e ulteriori misure sono dedicate ai genitori per i congedi parentali.




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FASE 2: CARO PREZZI CON ADDIO AD 1 FRUTTO SU 3

CRAC CILIEGIE, PERSO FINO A 80% RACCOLTO IN PUGLIA

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ddio ad un frutto su tre con il crollo del raccolto di frutta estiva, con la perdita fino al 80% di ciliegie in Puglia per colpa di gelate e trombe d’aria, che è destinato ad avere effetti sui prezzi al consumo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle previsioni sul raccolto di frutta in tutta Europa di Europech per il 2020. Si stima una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% e il quantitativo di albicocche – aggiunge Coldiretti - che risulta più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%). “Si registrano tensioni sui prezzi dei beni alimentari che hanno fatto segnare un aumento medio del 3%, ma con punte che raddoppiano per i prodotti freschi. A pesare

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è la situazione climatica avversa che ha tagliato le produzioni sulle quali gravano i maggiori costi a carico delle aziende per garantire le misure di sicurezza anti-Covid e le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per le raccolte che potrebbe comportare ulteriori perdite a carico dell’offerta delle produzioni agricole”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Per rispondere alla crescita della domanda al consumo di frutta e ortaggi al prezzo giusto, gli agricoltori di Campagna Amica hanno puntato su insalate, cicoria otrantina, bietole, spinaci, cicorie selvatiche, peperoni gialli, verdi e rossi, finocchi, cavolfiori, broccoli, ravanelli, zucchine con fiore e senza, melunceddhe (cocomeri/caroselli), fave verdi, piselli verdi, carote, fagiolini,

sedano, pomodori insalatari, pomodori rossi a grappolo, carciofi, patate, melanzane, meloni gialli, quelli retati, fragole, nespole. Una situazione drammatica nelle campagne destinata ad avere ulteriori e pesanti effetti anche sull’andamento dei prezzi per i consumatori che hanno fatto già registrare sugli scaffali incrementi che vanno dal +8,4% frutta al +5% per la verdura ad aprile secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat che rileva aumenti anche per pesce surgelato (+4,2%), latte (+4,1%), salumi (+3,4%) pasta (+3,7%), burro (+2,5%), carni (+2,5%) e formaggi (+2,4%) per effetto dello sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni ai mercati al dettaglio e ai consumi fuori casa con l’emergenza coronavirus. www.foglie.tv


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Ai pochi centesimi riconosciuti agli agricoltori la forbice si allarga a dismisura al consumo come per esempio per i caroselli che da 1,20 euro al chilo nei campi il prezzo schizza a 3,80 euro al dettaglio con una forbice che segna il +217%, le fave novelle che da 0,40 euro pagati agli agricoltori vengono vendute a 2,80 euro al chilo con +600%, i carciofi con prezzi al dettaglio del + 591% rispetto ai campi, i piselli verdi che da 1 euro in campagna sono venduti al consumo a 4,50 euro al chilo, fino ai broccoli con una forbice del 400%. Una crescita trainata dalla voglia di tornare in linea con più di 1 pugliese su 3 (39%) che si è messo a dieta per prepararsi alla prima prova costume dell’anno dopo il lungo periodo di lockdown durante il quale si è registrato un aumento medio in peso di almeno due chili. Soprattutto tra i giovani la maggiore attenzione al benessere a tavola si esprime con smoothies, frullati e centrifugati con frutta e verdura consumati spesso fuori casa che è venuta a mancare

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con chiusura obbligatoria di bar, pub e locali. Il lungo periodo di chiusura ha pesato su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma

anche su salumi e formaggi che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all’esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco.

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ANNATA DA DIMENTICARE

GELATE: SOPRALLUOGHI PER DANNI SU MANDORLI E CILIEGI

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opralluoghi dell’Ispettorato agrario della Regione Puglia, accompagnati dai tecnici di Coldiretti BARI e BAT, per la verifica dei danni in campagna causati dalle gelate del 24 e 25 marzo scorsi con le gravi ripercussioni su mandorli e ciliegi a Putignano, Grumo, Toritto, Bitetto, Bitonto, Acquaviva, Turi, Castellana, Conversano, Valenzano, Capurso, Adelfia, Casamassima, Rutigliano, Noicattaro, Sammichele, Minervino Murge, Poggiorsini, Canosa, a Corato e successivamente ad Andria, Sannicandro, Binetto, Palo, Gioia del Colle, Santeramo e Altamura. Attualmente in Puglia è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 19.428 ettari (pari al 35,05% della superficie nazionale coltivata a mandorlo), che ha fornito una produzione totale di 264.670 quintali di mandorle, un terzo del totale nazionale (33%). Tali cifre, collocano la Puglia al secondo posto fra le regioni italiane, dopo la Sicilia. In Puglia le mandorle

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sono prevalentemente coltivate in provincia di Bari con una produzione di 148mila quintali e 12.500 ettari, pari al 63% della superficie pugliese coltivata, e ben il 96% della superficie regionale destinata a frutta in guscio è investita a mandorlo, aggiunge Coldiretti Puglia. E’ stata strage in campagna per il gelo che ha interessato la Puglia con temperature fino a – 5 gradi dopo un inverno bollente e danni ingenti su primizie come i piselli, verdure in pieno campo come asparagi, carciofi, finocchi, cicorie, con gravi danni sul grano e sulle patate, sugli alberi da frutto come i ciliegi, sui mandorli, fino ad arrivare alle gravi gelate a carico dei vigneti di uva va da tavola e da vino, con la repentina ondata di gelo che ha interessato anche gli impianti irrigui e le tubature con l’acqua trasformata in stalattiti di ghiaccio. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – denuncia Coldiretti Puglia – che azzera in

pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante. Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più strategico il ricorso all’assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio, mentre è stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali. L’agricoltura pugliese per effetto dei cambiamenti climatici ha perso più di 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali. www.foglie.tv


Per il controllo di botrite e marciume acido su vite da tavola e da vino

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LE STRATEGIE DI DIFESA DI BAYER

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erenade Aso è il nuovo fungicida biologico a base di Bacillus Subtilis ceppo QST 713 per la difesa del vigneto da botrite e marciume acido.

eldor Plus è il fungicida a base di Fenexamide, in formulazione liquida, con elevata e riconosciuta efficacia contro la botrite della vite da tavola e da vino.

Serenade Aso contiene composti ad azione antifungina, i lipopeptidi, contiene composti con proprietà antibatteriche e un elevato numero di spore di Bacillus subtilis del ceppo QST 713. Inoltre il prodotto è in grado di attivare le difese auto immunitarie della pianta completando la difesa dai patogeni target.

Teldor Plus è caratterizzato, oltre che da una eccellente azione antibotritica, da una lunga durata d’azione e una elevata resistenza al dilavamento grazie alla capacità di fissarsi alla frazione cerosa della cuticola. Su vita da tavola e da vino Teldor Plus si utilizza alla dose di 1-1,5 Lt/ha e possiede un tempo di carenza di 7 giorni.

Serenade Aso non ha periodo di carenza e utilizzato in pre raccolta contribuisce a ridurre notevolmente il tenore residuale complessivo. Serenade Aso su vite si applica alla dose di 4 Lt/ha per un massimo di 4 trattamenti.

Prodotti fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute; per la relativa composizione e numero di registrazione si rinvia al catalogo dei prodotti o al sito internet del produttore. Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta, prestando attenzione alle frasi, ai simboli di pericolo e alle informazioni sul prodotto.

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Carrabba: “Le tante richieste dimostrano che questo è lo strumento giusto”

CIA PUGLIA: “SIA AUMENTATA LA DOTAZIONE PER LA CAMBIALE AGRARIA”

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a cambiale agraria va subito rifinanziata”. CIA Agricoltori Italiani della Puglia, attraverso il suo presidente regionale Raffaele Carrabba, avanza una richiesta precisa al Governo. “In pochi giorni, a Ismea sono arrivate oltre 7.500 richieste per un ammontare di gran lunga superiore alla dotazione stanziata di 30 milioni di euro”, ha spiegato il presidente Carrabba, “segno che la cambiale agraria è uno strumento agile, concreto, percepito come tale anche dai tanti agricoltori che vogliono ripartire. C’è un problema liquidità che va affrontato con azioni capaci di essere tempestive, non ostacolate da un eccessiva burocratizzazione: se la cambiale

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di Rino PAVONE

agricola funziona, ed è evidente che sia così, allora si proceda ad ampliare la dotazione complessiva e si risponda celermente alle richieste che arrivano dal comparto primario”, ha aggiunto Carrabba. Le numerose richieste pervenute testimoniano l’esigenza di mettere a disposizione delle aziende agricole strumenti efficaci, a zero burocrazia e in grado di fornire un ristoro immediato a quelle più colpite dalla crisi di liquidità dovuta al prolungato lockdown. “Dev’essere chiara una cosa: il comparto primario è quello che ha risposto meglio in questi tre mesi drammatici segnati dall’emergenza Covid. Siamo andati avanti. Abbiamo continuato a lavorare. Siamo

riusciti, tra mille difficoltà, a garantire la produzione delle derrate alimentari necessarie a nutrire gli italiani. Non ci siamo lamentati, siamo andati avanti rimboccandoci le mani e restando a lavorare nei campi e nelle aziende in silenzio, con un senso di responsabilità che ci rende orgogliosi della categoria alla quale apparteniamo. Se l’Italia vuole ripartire, allora riparta dagli agricoltori, da donne e uomini che hanno continuato ad alzarsi all’alba per fare fronte a tutte le esigenze delle loro colture, assicurando una continuità alle produzioni. Ci aspettiamo che il Governo e il sistema del credito dimostrino la nostra stessa efficienza e il nostro stesso senso della realtà”, ha concluso Carrabba.

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Gli effetti del cambiamento climatico

POLIZZE AGEVOLATE, 2019 DA RECORD PER LE ASSICURAZIONI IN AGRICOLTURA

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l i e f fe t t i d e l c a m b i a m e n to c l i m a t i co, co n la sempre maggiore f r eq u e n z a d i eve n t i e s t r e m i e c a t a s t r of i c i , s i f a n n o s e n t i r e a n c h e s u l m e r c a to d e l l e p o l i z ze a g evo l a te . N e l 2 0 1 9 s i è r a g g i u n to i l r eco r d d i 8 , 2 5 miliardi di valori assicurati, co n u n i n c r e m e n to d e l 5 , 1 % r i s p e t to a l 2 0 1 8 . È i l te r zo a n n o co n s ec u t i vo d i c r e s c i t a . S e g n o c h e g l i a g r i co l to r i s t a n n o co m p r e n d e n d o l ' i m p o r t a n z a d i p r o teg g e r e l e l o r o co l t u r e d a g r a n d i n e , g e l o, s i cc i t à , co l p i d i c a l o r e , t r o m b e d 'a r i a , ecc . Ma nel 2019 sono aumentati anche i premi pagati dagli imp r e n d i to r i a g r i co l i a l l e co m p a g n i e . A m e t te r l o n e r o s u b i a n co è i l r e p o r t a n n u a l e d i I s m e a sulla gestione del rischio in a g r i co l t u r a . Co m p l e s s i v a m e n te i l m e r c a to h a co i n vo l to n e l 2 0 1 9 c i r ca 76mila aziende, di cui quasi 6 4 m i l a n e l co m p a r to veg e t a l i , n u m e r o, q u e s t 'u l t i m o, c h e r e g i s t r a u n i n c r e m e n to d e l l ' 1 , 2 % s u l 2 0 1 8 . La co m p o s i z i o n e d e l p o r t a fo g l i o a s s i c u r a t i vo - s o tto l i n e a l ' I s t i t u to - co n fe r m a l a fo r te co n ce n t r a z i o n e d e i co n t r a t t i s u l l e co l t u r e veg e t a l i , l a c u i q u o t a d i m e r c a to s i a t te s t a al 72% (5,9 miliardi di €, +4% r i s p e t to a l 2 0 1 8 ) , co n t r o i l 1 6 % d e l l a zo o tec n i a ( 1 , 3 3 m i l i a r d i , + 0 , 4 % r i s p e t to a l 2 0 1 8 ) e il 12% delle strutture (1 miliardo di €, +19,6% sul 2018). D a l Ra p p o r to e m e r g e n e l 2 0 1 9 u n a m a g g i o r e f r eq u e n z a d e i fe n o m e n i m e teo r o l o g i c i a v ve r s i , co n l 'u l t i m a a n n a t a , l a p i ù c a l d a d i s e m p r e d o p o i l r eco r d d e l 2 0 1 6 , c h e h a m o s t r a to u n ' i n te n s i f i c a z i o n e d eg l i eve n t i c a l a m i to s i . A l i ve l l o g eo g r a f i co, co n r i fe r i m e n to a l l e u ve d a v i n o e N° 10 - 1 GIUGNO 2020

a l l e a l t r e co l t u r e , l e e l a b o r a z i o n i I s m e a co n fe r m a n o i l p r i m a to d e l l e r eg i o n i s e t te n trionali, che per valori assicur a t i co n ce n t r a n o l ’ 8 1 , 4 % d e l to t a l e , q u a s i 2 p u n t i p e r ce n t u a l i i n m e n o r i s p e t to a l l ’a n n o p r ece d e n te . È s e n s i b i l m e n te a u m e n t a t a , d i co n t r o, l a p a r tec i p a z i o n e d e l l e r eg i o n i m e r i d i o n a l i , co m p r e s e l e i s o l e , c h e dall’8,2% del 2018 si è spinta al 10,4% (+31,8% i valori ass i c u r a t i ) . R i l ev a n te n e l M ezzo g i o r n o a n c h e l a c r e s c i t a d e l n u m e r o d e l l e a z i e n d e co n p o l i z ze a g evo l a te c h e h a s u p e r a to p e r l a p r i m a vo l t a l a s o g l i a delle 10.000 unità (+15,3%). L’a n a l i s i d e i d a t i d i s a g g r eg a t i p e r l e d i ve r s e co l t u r e co n fe r m a i l p r i m a to d e l l e u ve d a v i n o, co n 1 , 8 m i l i a r d i d i v a lori assicurati, in crescita del 3 , 7 % s u l 2 0 1 8 . M e l e e r i s o, c h e m a n te n g o n o r i s p e t t i v a m e n te l a s eco n d a e l a te r z a p o s i z i o n e n e l l a g r a d u a to r i a p e r p r o d o t t i , perdono lo 0,9 e il 5% su base a n n u a , m e n t r e c r e s co n o d i o l -

tre il 20% i valori assicurati sia per il mais da granella sia per il pomodoro da industria. I n q u e s to co n te s to - s eg n a l a lo studio - non appare più rinv i a b i l e u n a r i fo r m a d e l l ' i n te r ve n to p u b b l i co, co n p a r t i co l a r e r i fe r i m e n to a i r i s c h i c a t a s t r o f a l i , p r eve d e n d o l ' i s t i t u z i o n e d i n u ov i s t r u m e n t i d i g e s t i o n e d e l r i s c h i o, co m e a d e s e m p i o u n F o n d o m u t u a l i s t i co n a z i o n a l e a t u te l a d i t u t te l e a z i e n d e a g r i co l e i t a l i a n e . La r i fo r m a d e l l a Pa c , s o t to l i n e a a n co r a l ' I s t a t , of f r e i n o l t r e l ’o cc a s i o n e p e r p r o m u ove r e i n i z i a t i ve f i n a l i z z a te a m i g l i o r a r e l a c a p a c i t à d i i n te r ve n to p u b b l i co n e l l a s t a b i l i z z a z i o n e d e i r e d d i t i d eg l i a g r i co l to r i , p r e r eq u i s i to p e r r a f fo r z a r e l a resilienza delle imprese e per “co n t a b i l i z z a r e” l e r i c a d u te a m b i e n t a l i p o s i t i ve co n n e s s e a u n m i g l i o r e p r e s i d i o d e l te r r i to r i o, in piena aderenza agli obiettivi d e l l a s t r a teg i a U e p e r u n a c r e s c i t a s o s te n i b i l e , m eg l i o n o t a co m e G r ee n D e a l e u r o p eo.


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Penalizzati i frantoi agricoli

CONFAGRICOLTURA: XYLELLA, BENE IL PIANO RIGENERAZIONE OLIVICOLA DA 35 MILIONI

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n arrivo 35 milioni di euro per i frantoi oleari, incluse le cooperative di trasformazione nel settore oleario con gli stabilimenti ubicati nell'area infetta da Xylella fastidiosa. La misura riguarda chi ha ridotto o interrotto l'attività molitoria e subito un decremento della produzione di olive nella campagna di commercializzazione 2018-2019 o in quelle precedenti nel caso di chiusura dell'attività riconducibile alla Xylella. Per Confagricoltura Puglia e per la Federazione olivicola di Confagricoltura il provvedimento è una boccata d’ossigeno per i frantoi delle zone colpite. Secondo Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Puglia, e Leo Greco, presidente della

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Federazione olivicola di Confagricoltura, “Sono arrivate nelle caselle di posta elettronica dei Frantoi pugliesi le Pec che avviano la procedura. Il provvedimento arriva in soccorso a un settore stremato da anni di Xylella fastidiosa. Cogliamo favorevolmente la richiesta della ministra Teresa Bellanova di ridurre al massimo il lasso di tempo tra pubblicazione delle istruzioni operative e concessione concreta dell'aiuto economico alle imprese colpite dall'emergenza. Tuttavia, dobbiamo ricordare che la misura penalizza i frantoi agricoli che oltre a lavorare olive per conto terzi, lavorano quelle di produzione propria, in quanto l’aiuto riguarderà solo l’attività mo-

litoria compiuta su olive non di proprietà del frantoio”. Il procedimento amministrativo è scandito in quattro fasi: ricognizione preventiva, integrazione elenco dei beneficiari, presentazione della domanda precompilata, erogazione dell'aiuto. Di cui la prima è stata già espletata nella parte di competenza di Agea. La ministra Bellanova ha sottolineato che le norme di semplificazione introdotte nel Cura Italia permetteranno ai beneficiari di ricevere un anticipo del 65% dell'aiuto dopo la presentazione della domanda, fatti salvi i soli controlli preliminari sulla completezza delle informazioni e la loro conformità ai requisiti richiesti.

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IN PUGLIA SETTORE DA 600MLN EURO GRAZIE AD ETICHETTE DOC E IGP

FASE 2: CON RISTORANTI RIAPERTI SALVATAGGIO VINO

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a riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar riattiva uno sbocco naturale di vendita del vino pugliese che al consumo nel canale Ho.Re.Ca. e nell’enoturismo vale oltre 600 milioni di euro l’anno, a regime. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia nel sottolineare che con la fine del lungo periodo di chiusura è finalmente possibile tornare a scegliere a tavola fuori casa tra le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che offre la Puglia. Le misure adottate per arginare la pandemia di Covid-19 hanno infatti tagliato tra il 50% e il 90% le vendita di vino per il lungo lockdown con la chiusura forzata di ristoranti, bar, sala ricevimenti, agriturismi e la riduzione degli spazi di socialità. “La Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata - fino al periodo pre-covid - con 42 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

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“Sul fronte della qualità sono in forte sviluppo e ascesa – rimarca Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola regionale di Coldiretti Puglia - i vini della Puglia con 1 bottiglia su 4, pari al 25% della produzione regionale, con denominazioni DOP o IGP. E bisogna dare risposte certe e concrete alla grande perdita subita proprio dai vini di qualità”. La lenta ripresa di ristoranti e alberghi era un appuntamento molto atteso dagli operatori di un settore dal quale nascono, dalla vigna al tavolo, prodotti apprezzati ed esportati in tutto il mondo, con un risvolto occupazionale importante. Il ‘Puglia Igt’ crea 16,5 milioni ore di lavoro all’anno, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari ’, insiste il presidente Cantele. Ad essere colpita è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo. Ad aumentare notevolmente sono state le giacenze dei vini piu’ blasonati con il risultato che quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/ Ixe’ registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a

rischio il futuro del vino italiano. “Le vigne non si sono fermate, ma si sono fermati tutti gli sbocchi delle vendite di vino di qualità delle cantine verso il canale Ho.Re.Ca e l’enoturismo – insiste il presidente Cantele – ma le risorse per il sostegno non sono sufficienti e vanno attivate misure per lo stoccaggio per recuperare valore dei vini di qualità, da affiancare alla vendemmia verde e alla distillazione di crisi che servono a liberare le cantine dalle eccedenze, inoltre la distillazione è destinata esclusivamente alla trasformazione in alcol di vini di bassa qualità con un aiuto che non copre neanche lontanamente i costi di produzione”. L’Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid -19 sono alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti che ha presentato al Governo e alla Regione Puglia il ‘Piano Salva Vigneti’ ed è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti. Ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non.

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gricoltura

Confagricoltura

“ACCELERARE PROCEDURE CONCESSIONE LIQUIDITÀ IMPRESE CONTRO INFILTRAZIONI MAFIOSE”

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isogna accelerare le procedure per la concessione di liquidità alle imprese o rischiamo di consentire alle mafie di infiltrarsi nell’economia agricola.”

e imprese accresce i rischi di usura e può facilitare l’acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali.

Tante banche sono disposte a conceA suonare il campanello d’allarme dere finanziamenti garantiti dallo Stanell’incontro della Conferenza regiona- to solo per assicurare affidamenti già le delle autorità di pubblica sicurezza concessi. convocato in streaming dal prefetto di Bari, è il presidente di Confagricoltura «Nei giorni scorsi – spiega Lazzàro sono stati già impegnati 80 milioni di Puglia Luca Lazzàro. euro della prima tranche di 100 milioni «Riceviamo – dice – tante segnalazioni di di risorse del “L25” dell’ISMEA. Il fondo è nostri soci che stanno riscontrando pro- finalizzato alla concessione di liquidità blemi nell’erogazione dei prestiti previsti alle imprese agricole entrate in difficolnei Decreti di contrasto all’emergenza tà con l’emergenza Covid19. Tuttavia, ci economica data dal Coronavirus. Queste risulta che siano pochissime le aziende procedure invece vanno snellite, con un che in Puglia hanno ottenuto la concesforte impegno delle banche e dello Stato, sione del mutuo sotto i 25 mila euro e altrimenti aumenta il rischio di infiltra- quasi nessuna ha ottenuto mutui sopra zioni criminali e mafiose nel mondo agri- tale soglia. Molte piccole e medie imprese agricole, nelle quali non vi è distinzione colo sano della Puglia e del Sud Italia». tra patrimonio aziendale e patrimonio Giorni fa era stata la stessa Unità di familiare, sono oggi esposte al sovraininformazione finanziaria della Banca debitamento e al finanziamento illegale d’Italia a mettere in guardia dai possi- con immediate conseguenze per gli imbili rischi di infiltrazioni, chiarendo che prenditori e i lavoratori dipendenti impiel’indebolimento economico di famiglie gati. Questa sofferenza, purtroppo, gene-

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ra uno spaventoso spazio per il prestito a usura e i sistemi mafiosi, mali antichi che conoscono una recrudescenza nella prolungata crisi economica e finanziaria come quella causata dall’emergenza Coronavirus». «Considerato – sottolinea inoltre – che la prima tranche di risorse del fondo di garanzia ISMEA è stata quasi esaurita e sono pochissimi i finanziamenti concessi in Puglia, ci chiediamo: in che aree del Paese sono stati accordati questi affidamenti? Auspichiamo invece che con il nuovo stanziamento di 250 milioni di euro sia considerata adeguatamente l’agricoltura pugliese» «È chiaro – conclude il presidente di Confagricoltura Puglia – che tutti questi strumenti non sono idonei a far fronte al rilancio della nostra economia reale e che è necessaria una risposta differente a questa emergenza. Serve una soluzione che punti a sostenere, anche con strumenti istituzionali, le imprese pugliesi e del Mezzogiorno nelle grandi sfide a cui sono chiamate».

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Regionali Puglia

CAROPPO: “ALTIERI CANDIDATO PRESIDENTE? NON LO VOGLIONO NEMMENO GLI ELETTORI LEGHISTI”

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randi polemiche all’interno della Lega e dell’intero Centro destra dopo la decisione leghista di proporre un candidato “alternativo” al nome di Raffaele Fitto designato da Fratelli d’Italia per l’intera coalizione come candidato da contrapporre a Michele Emiliano alle prossime elezioni regionali (che dovrebbero tenersi a settembre secondo le ultime ipotesi più accreditate). La decisione presa dal commissario regionale leghista D’Eramo non è piaciuta a molti esponenti pugliesi eletti con il simbolo del partito di Salvini. Di seguito le dichiarazioni rilasciate a “Foglie” dell’eurodeputato salentino Andrea Caroppo: «Nella riunione di venerdì 15 maggio, a Bari abbiamo avuto un con-

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fronto, in alcuni momenti, anche duro, sia sull’organizzazione del partito - che io, insieme a molti amministratori e dirigenti della Lega non condividiamo - sia sulla modalità di individuazione della candidatura per le prossime elezioni regionali. Al termine si era convenuto di non rilasciare dichiarazioni nè comunicati ufficiali in ordine all’incontro, né tanto meno un’indicazione di candidato presidente. Per questo mi trovo obbligato, mio malgrado, a intervenire pubblicamente, dando voce a tutti coloro i quali - e sono tanti - non trovano corretto l’agire di un gruppo dirigente che non rispecchia la reale composizione della Lega sul territorio, anche per come emersa nel corso dell’ultima tornata elettorale di un anno fa. Se la Lega davvero vuole scegliere un candidato pre-

sidente da proporre alla coalizione ed in grado di vincere, deve cambiare metodo e sceglierlo basandosi su criteri opposti a quelli richiamati nella nota stampa del commissario regionale. Un candidato vincente deve essere riconoscibile, autorevole, e deve avere reale radicamento territoriale e consenso personale, altrimenti - come ci ha ricordato Salvini nella sua ultima presenza in Puglia - deve essere espressione della società civile. Nel caso di Altieri mancano tutte queste caratteristiche. Se, invece, il gioco di qualcuno è quello di provare a favorire Emiliano spaccando il centrodestra con l'indicazione di una candidatura totalmente inadeguata, dobbiamo avere la forza ed il coraggio di denunciarlo pubblicamente perché non vogliamo essere complici». www.foglie.tv


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venti

Il riposizionamento

L’ENOLIEXPO DI BARI DALL’11 AL 13 MARZO 2021

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opo una attenta valutazione degli eventi ed in vir tù della lenta risoluzione dell’ emergenza Coronavirus, ci vediamo costretti a riprogrammare EnoliExpo (già precedentemente spostata da marzo a giugno 2020) nel mese di marzo 2021. D’intesa con la Fiera del Levante di Bari e con FederUnacoma - nostro par tner nell’organizzazione dell’evento - abbiamo deciso di ripristinare la biennalità negli anni dispari, cadenza con la quale si è sempre svolta in passato. La decisione, seppur soffer ta, si è resa inevitabile al fine di garantire un corretto e sicuro svolgimento dell’evento che, per la sua caratteristica, prevede un assembramento di persone che allo stato attuale non è consigliato (oltre che potenzialmente proibito da decreti che ne potrebbero bloccare lo svolgimento). Consapevoli del nostro dovere di garantire una fiera con esito positivo a fronte degli investimenti economici previsti dagli espositori, della necessità di ricevere

potenziali buyer da tutta Italia e dall’estero, della volontà di avere i più autorevoli esper ti e ricercatori all’interno dei nostri convegni, è del tutto evidente che lo svolgimento nel programmato mese di giugno 2020 non ci avrebbe cer tamente permesso di offrire questeaspettative. Inoltre, considerando che da settembre a febbraio sia i produttori di olive ed olio che di uva e vino - vale a dire la quasi totalità dei

nostri visitatori - sono impegnati nelle campagne di raccolta e trasformazione, non è auspicabile valutare l’inserimento di EnoliExpo nel calendario dell’ultimo quadrimestre dell’anno. Volendo guardare al futuro con ottimismo, riteniamo per tanto che la scelta cer tamente più oppor tuna ricada nel mese di marzo 2021, e precisamente nelle giornate di giovedì 11, venerdì 12 e sabato 13, date che non prevedono alcuna sovrapposizione con altre manifestazioni disettore. Ringraziando per la fiducia che il mondo olivicolo-oleario e quello vitivinicolo ci ha voluto accordare in questi anni, riaffermiamo il nostro impegno nel restare al fianco dei produttori di questi due settori strategici per l’agroalimentare italiano, così da confermare EnoliExpo l’appuntamento di riferimento di entrambe le filiere dove presentare le innovazioni su macchinari, attrezzature, tecnologie, prodotti e servizi.

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“Ora una riflessione seria sulla questione del trasporto dei braccianti”

UILA PUGLIA, BUONGIORNO AD EMILIANO: “BENE LE BICICLETTE AI MIGRANTI”

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a Uila Puglia, con una missiva a firma del Segretario Generale Pietro Buongiorno, chiede un incontro al Governatore Emiliano “allo scopodi poter verificare le volontà propositive” della Giunta Regionale“in ordine alla situazione del comparto agricolo e sulle necessarie iniziative da intraprendere per determinare una crescita consapevole, sostenibile, innovativa ed equa, contrastando efficacemente diseguaglianze e sfruttamento e distorsioni del mercato del lavoro”. “Con l’approssimarsi della stagione estiva, e, con essa, l’avvio delle grandi campagne di raccolta in Puglia – scrive Buongiorno- si ripropone, con drammatica puntualità, il tema del contrasto al caporalato, al lavoro irregolare, allo sfruttamento ed alla evasione/elusione contributiva. Quest’anno, peraltro, il contesto è aggravato dalla persistente emergenza epidemiologica che impone comportamenti responsabili in tema di sicurezza nel contrasto al contagio e, quindi, il possibile rispetto del distanziamento sociale”. Quindi l’invito ad elaborare una ri-

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flessione che tenga conto della complessità del fenomeno che si esplica dei diversi ambiti non solo economici, ma anche normativi e sociali, partendo proprio dalla gestione dei trasporti: “Immaginare di poter affrontare la sfida della legalità, della integrazione, dello sviluppo necessario e sostenibile, insomma della buona impresa, contando unicamente sulle norme repressive contenute nella straordinaria conquista della Legge 199, integrata dalla lodevole iniziativa di acquistare un pò di biciclette da assegnare ai braccianti di colore, ci pare una risposta insufficiente al fabbisogno di poderose e qualificate azioni di rilancio della filiera: bisogna partire dalla valorizzazione del settore primario, correggendo le deformazioni dell’economia attuale ed imboccare la strada dello sviluppo sostenibile, valorizzando gli strumenti negoziali (Osservatori ed Enti Bilaterali) e quelli istituiti dalla Legge 199, Rete Agricola di Qualità e Sezioni Territoriali per il lavoro agricolo di qualità”. Il Segretario Generale porta al centro del dibattito politico la questione del caporalato: “In Puglia – si legge nella nota- le grandi stagioni

di raccolta, è bene ricordarselo, non interessano unicamente i ghetti di alcune province Pugliesi, dove pure insistono i caratteri più cruenti e criminali della mano del caporalato, multiforme e multicolore, ma, in maniera diffusa, tutto il territorio regionale, e, ripropongono i temi di criticità irrisolti del mercato del lavoro: incontro tra domanda ed offerta, del trasporto, capillare ed efficace, e delle elusioni o evasioni salariali e contributive, sotto-salario ed omissione contributiva”. Le buone prassi in questi anni, in Italia, ci sono state e Buongiorno fa chiari riferimenti: “Ci sono state elaborazioni progettuali, in questi ultimi mesi, a partire da quella della Regione Lazio che hanno dettato la strada maestra del rilancio settoriale, della legalità e della trasparenza, finalizzando risorse significative, anche e soprattutto di provenienza Comunitaria. Tali progetti hanno condiviso un percorso impegnativo e rivoluzionario con le parti sociali, investendo nel settore, sulle imprese e sui lavoratori, considerando il reddito d’impresa ma anche il valore del lavoro e la sua qualità, nonché la salute e la sua tutela”.

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V I FONDI A DISPOSIZIONE DEL COMPARTO FLOROVIVAISTICO ivaismo

Tra i settori maggiormente colpiti dagli effetti economici della pandemia Covid-19

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ra i settori maggiormente colpiti dagli effetti economici della pandemia Covid-19 spicca il comparto florovivaistico italiano che sta vivendo una situazione di estrema difficoltà. Il periodo primaverile, infatti, è quello in cui si realizzano i maggiori introiti e se la filiera del vivaismo orticolo ha proseguito il lavoro a sostegno delle coltivazioni agricole, nonostante i tanti sforzi e le complicazioni, quello ornamentale ha dovuto fronteggiare una crisi senza precedenti. L’Italia, seconda solo all’Olanda in Europa, può contare su ben 24.000 aziende con circa 200mila addetti in grado di generare un volume d’affari di 3 miliardi di euro l’anno che rappresenta il 5% del PIL agricolo nazionale. “Un comparto che, a causa del Covid-19, si è visto costretto a mandare al macero la gran parte della propria produzione, anche a fronte del crollo verticale di cerimonie e ricorrenze vietate dalle norme anti-assembramento – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate che ha risposto ad una interrogazione parlamentare

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sull’argomento in Senato – Il florovivaismo è, pertanto, oggettivamente tra le filiere maggiormente colpite e a cui andranno conferiti i maggiori sostegni. Tenuto conto delle difficoltà di attivare finanziamenti specifici a livello europeo, al fine di contenere i danni subiti dalle imprese del settore florovivaistico, il Governo ha previsto nell’ambito delle misure contenute nel Decreto Rilancio un

contributo a fondo perduto che copre chi ha avuto un calo degli introiti di almeno un terzo. La percentuale del ristoro prevede tre scaglioni: il 20% per chi aveva un fatturato sino a 400mila euro nel 2019; il 15% sino ad un milione di euro mentre sino a 5 milioni di euro la percentuale è del 10%. Inoltre – prosegue Giuseppe L’Abbate – abbiamo istituito un apposito Fondo per le filiere agricole in difficoltà con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2020 finalizzato ad ulteriori interventi di ristoro per l’emergenza Covid-19. Dal punto di vista del credito, poi – continua il Sottosegretario alle Politiche Agricole – Ismea ha messo in campo una serie di misure come la sospensione delle rate dei mutui, l'estensione dell'operatività delle garanzie e l’erogazione di mutui sia a tasso zero della durata di 5 anni con importo massimo di 30mila euro sia garantiti gratuitamente al 100% sino a 25.000 euro. Infine – conclude L’Abbate – Mediocredito Centrale è al lavoro per dare concretezza alla norma che prevede l’accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia che ho fortemente voluto per dare ulteriore iniezione di liquidità alle imprese agricole. Sosterremmo il comparto florovivaistico con tutti gli sforzi possibili e ci batteremo in Ue affinché si proceda con interventi più consistenti e con risorse finanziarie adeguate”.

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Per migliorare le difese immunitarie e ridurre il rischio di reinfezione da COVID 19

COME CAMBIARE LO STILE DI VITA DOPO IL LOCKDOWN

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stro sistema immunitario.

iamo ripartiti! Molte aziende hanno riaperto e in tanti sono rientrati al lavoro con un ripristino dei contatti sociali che potrebbe favorire il rischio di nuovi contagi: rischio che si può arginare rispettando il distanziamento sociale e l’uso di guanti e mascherine, insieme ad una ottimale capacità di difesa del sistema immunitario. Il benessere immunitario dipende anche da alimentazione, stile di vita e costituzione individuale. La Dott.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition e Claudio Maffeis, Professore di Pediatria all’Università di Verona, esperti dell’Osservatorio Grana Padano (OGP), propongono alcune raccomandazioni che possono aiutare adulti e bambini in questa fase particolare. “Rispetto alla composizione della dieta – ha sottolineato Maffeis – è importante contenere la quota di grassi, che favorisce l’aumento del grado d’infiammazione, e aumentare quella

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Questa raccomandazione è valida anche per i bambini: le evidenze scientifiche disponibili suggeriscono, infatti, che vitamina C e vitamina D possano contribuire alla difesa dalle infezioni virali che interessano le vie respiratorie. E’ importante che questi nutrienti siano assunti con il cibo e che vi sia anche un’esposizione al sole sufficiente per la produzione di vitamina D.

di frutta e verdura, che la riduce. Inoltre, per ottimizzare le funzioni del sistema immunitario sono importanti le vitamine C, E, A, D e i minerali antiossidanti zinco e selenio”. Questi micronutrienti sono indispensabili al normale lavoro difensivo svolto dal sistema immunitario, in particolare le vitamine C e D. Sebbene non sia dimostrato un effetto terapeutico diretto nei confronti delle infezioni, la loro carenza può ridurre l’efficienza difensiva del no-

“E’ importante quello che mangiamo, ma anche quanto mangiamo – ha spiegato Barichella - I dati epidemiologici mostrano una relazione diretta tra l’aumento dell’indice di massa corporea (BMI) e il rischio di gravi complicanze in caso di infezione da Covid-19. L’accumulo di tessuto adiposo favorisce, infatti, uno stato infiammatorio cronico, che si aggrava in caso d’infezione sistemica. Pertanto, è necessario preservare il peso o ridurlo in caso di sovrappeso, ricorrendo ad un regime alimentare vario ed equilibrato”.

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groalimentare

Il periodo di lockdown ha causato due effetti deleteri sulla salute: un aumento degli apporti di cibo ed una riduzione dell’attività motoria. Risultato: aumento del peso corporeo e, ciò che è peggio, aumento della massa adiposa. Che fare quindi? Sfruttiamo la cyclette e il tapis-roulant, per chi li ha in casa: ne avremo giovamento in termini di migliore mobilità articolare, performance muscolare, perfusione cardiaca e dei tessuti periferici e dispendio energetico. Ottimo usare la bicicletta o camminare il più possibile: meglio alzarsi mezzora prima e muoversi a piedi per raggiungere il lavoro o fare la spesa, e praticare d’abitudine allenamenti di attività fisica più volte a settimana, o almeno il sabato e la domenica, facciamolo responsabilmente, senza affollare, creare assembramenti ed evitando gli orari di punta. Anche per bambini è possibile svolgere esercizi e giochi in movimento, fuori ma anche in casa, seguendo i tanti tutorial disponibili sul web. È bene ricordare che l’attività fisica deve essere preferibilN° 10 - 1 GIUGNO 2020

mente moderata perché l’eccessiva fatica aumenta la produzione di radicali liberi e tende a deprimere l’efficienza del sistema immunitario. Corre anche l’obbligo da parte degli specialisti di smentire alcune notizie false, che si sono diffuse sui social nelle scorse settimane, circa i supposti effetti protettivi dell’alcol nei confronti dell’infezione da Coronavirus. Tale assunto non ha alcuna base scientifica, l’alcol (vino, birra, superalcolici) va consumato con moderazione e non prima dei 21 anni: massimo due unità alcoliche al giorno per i maschi, una per le femmine. Gli esperti dell’Osservatorio consigliano di controllare sempre la fonte delle informazioni e ribadiscono che le evidenze scientifiche mostrano che la dieta mediterranea “vera” è quella che meglio rispecchia le esigenze nutrizionali del soggetto sano. 5 CONSIGLI DEGLI ESPERTI Assumere frutta e verdura, che

sono molto molto sazianti, ma a bassa densità calorica, e sono ricche in vitamina C; fonti proteiche, quali il pesce azzurro, peraltro ricco in grassi omega 3, i legumi e le uova, che contengono zinco e ferro; derivati del latte, come il Grana Padano, ricco in calcio e antiossidanti come zinco, selenio e vitamina A e B12, oltre a proteine ad elevato valore biologico e il latte fermentato, idoneo anche per i bambini, perché rafforza le difese con duplice meccanismo, cioè integrando la vitamina D e implementando l’apporto di probiotici; cereali integrali che apportano carboidrati complessi a ridotto indice glicemico e vitamine del gruppo B; fare attività fisica senza strafare: minimo 150 minuti a settimana, ottimali 300 tra aerobica a bassa e media intensità ed esercizi di rinforzo muscolare, per i bambini il minimo di attività fisica come giochi di movimento è una ora al giorno, evitando i giochi di gruppo che prevedono il contatto con altri bambini.

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gricoltura

La parola al tributarista , Avv. A. Lucarella

SPETTA ALL’ AGENZIA DELLE ENTRATE RECUPERARE GLI AIUTI UE “INDEBITI” IN AGRICOLTURA? di Paola DILEO

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li aiuti comunitari in agricoltura per loro stessa natura, implicano numerose normative spesso generatrici di conflitti che, se non opportunamente sbrogliati, possono gravemente pesare sul beneficiario con pendenze fiscali a suo carico. Per ironia della sorte un“aiuto/contributo”può diventare debito con tutte le conseguenze del caso. All’avv. tributarista Angelo Lucarella, abbiamo chiesto chiarimenti su precedenti controversi dove l’AGER (ex Equitalia) esige il recupero di aiuti Ue indebitamente riscossi per il tramite di AGEA (Agenzia Europea per l’Erogazione in Agricoltura) Mai abbassare la guardia con l’Agenzia delle Entrate-Riscossioni, perché nel paniere dei debiti“diversi”con il fisco,possono nascondersi insidiose sorprese.È così? È così, proprio così. I contribuenti, nel caso imprenditori agricoli, dovrebbero prestare molta attenzione al tipo di atti che l’Amministrazione Finanziaria rivolge loro nell’ipotesi di recupero di aiuti comunitari; in primis perché l’unico atto idoneo a definire un aiuto non dovuto ed indebito è la c.d.“decisione della Commissione Europea”.Senza questo strumento giuridico, ogni attività esattoriale dello Stato italiano non ha valore cosicché sia proprio l’azione dell’Agenzia

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delle Entrate - Riscossione a diventare a sua volta illegittima nell’eventualità fosse sprovvista della suddetta (preordinata) dichiarazione comunitaria. Sino al 2018, prima della riforma Gentiloni avvenuta con D.Lgs. 74/2018, vigeva in materia il D.Lgs. 165/1999 parallelamente alla normativa europea di cui al Reg. UE n. 659/1999. Da non dimenticare, inoltre, la recente norma istitutiva dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione D.L. 193/2016 la quale, si badi bene, conferma che il titolare della riscossione nazionale è altro soggetto ovvero l’Agenzia delle Entrate (stando anche al D.L. 203/2005). In buona sostanza, allorquando lo Stato italiano decidesse autonomamente di recuperare somme non definite indebite dall’Organo decisionale europeo ci si troverebbe dinanzi, con ogni probabilità, ad un atto illegittimo della Pubblica Amministrazione da opporre ed impugnare secondo le leggi esistenti (pena dover restituire contributi che, in realtà, sono legali e dovuti all’imprenditore agricolo atteso che, il più delle volte, è l’AGEA a provvedere alla richiesta nei confronti dell’utilizzatore delle somme di matrice comunitaria ma senza averne legittimazione e competenza). Qual è il ruolo di AGEA secondo il regolamento comunitario? A chi spetta invece definire se un aiuto UE è illegale?

Il Regolamento comunitario in questione non attribuisce alcun ruolo alla nazionale Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura in materia esattoriale recuperatoria.Bensì è unicamente la normativa di cui al D.Lgs. 165/1999 (istitutiva dell’AGEA la quale, come Ente, ha sostituito a sua volta la c.d. AIMA) ora superata dalla disposizione legislativa di riordino D.Lgs. n. 74/2018 (emanato dal Governo Gentiloni), ad inquadrare il ruolo, le funzioni ed i poteri del predetto Ente di ideazione, addirittura,prerepubblicana.Ad ogni buon conto, in base alla disciplina italiana, AGEA è essenzialmente un organismo pagatore di tutti quei contributi comunitari che in ambito agricolo vengono definiti ammessi, dovuti e perciò esistenti secondo lo schema del regolamento sovranazionale.Spettava, invece,alla c.d. AGECONTROL Spa, ora SIN Spa ovvero direttamente il Ministero delle Politiche Agricole (in base al combinato disposto delle leggi n. 898/1986 e n. 689/1981), effettuare i dovuti controlli, verifiche ed accertamenti di sorta così da relazionarne il tutto alla Commissione Europea al fine di valutarne la dovutezza o meno degli aiuti. In definitiva spetta, come già detto d’altronde, solo alla Commissione Europea definire se un aiuto è illegale o meno. Competenza esclusiva in virtù dell’art. 14 del Reg. UE del 1999. www.foglie.tv


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gricoltura

Gli aiuti comunitari possono essere qualificati come entrata di stato? È da specificare che i contributi comunitari in agricoltura non sono assolutamente qualificabili come entrate dello Stato italiano. Nel gioco delle parti qualsiasi Stato membro è, sostanzialmente, un soggetto che porta nelle mani dell’ imprenditore agricolo le somme che l’Unione Europea decide di stanziare e riconoscere per l’attività. L’art. 10, co. 2, del D.Lgs. 74/2018, ultima norma di riordino AGEA, espressamente prescrive che non possano essere considerate Entrate di Stato gli aiuti. Cosi derivandone che l’ Agenzia delle Entrate italiana non abbia alcun potere di recupero tramite gli strumenti esattoriali esistenti: né ove utilizzasse ingiunzioni fiscali del R.D. 639/1910 né qualora ulteriormente utilizzasse i c.d. “ruoli” preordinati alle cartelle di pagamento dei riscossori di cui al D.Lgs. 46/1999. La ragione di base è semplice: le norme appena menzionate considerano pre-requisito, per la loro rispettiva adozione provvedimentale, solo che si tratti di somme a titolo di “entrate patrimoniali di Stato” Ci sono precedenti giurisprudenziali in materia di illegittima adozione provvedimentale da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione nel caso paventasse la necessità di recuperare somme a titolo di aiuto comunitario?

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In verità una ordinanza del 2018 emessa da un giudiceionico, come riportato all’epoca dal Sole 24 Ore, ha affermato che Agenzia delle Entrate non aveva (e non avrebbe tutt’ oggi) alcuna titolarità come creditrice sostitutiva nei confronti dello Stato italiano nel caso in cui a monte vi sia un indebito comunitario per aiuti in agricoltura. Titolarità che spetta unicamente, si torna a precisare, alla Commissione Europea. Pare assurdo che, ad oggi, entrati nel terzo decennio dall’inizio del nuovo millennio e dopo ben quasi 50 anni di normative in materia vi siano dubbi sulla questione. D’altro canto, per rispondere alla domanda, AGEA non rivestendo alcun ruolo di controllore, di accertatore, di Ente deputato alla decisione di indebito, non è quindi titolare di alcun rapporto recuperatorio in favore della Commissione Europea.Attività, quest’ultima, che può sicuramente svolgere il Ministero delle Politiche Agricole in via apicale salvo, in ogni caso, che esista la decisione comunitaria dell’art. 14 Reg. UE 659/1999. Si ipotizzano contrasti con i principi costituzionali e con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, perché? Anzitutto è bene precisare che uno Stato membro può sanzionare penalmente ciò che a livello comunitario è inquadrabile, anche esclusivamente, come fattispecie am-

ministrativa. Tuttavia la norma in questione, ovvero la n. 898/1986, si pone nell’ordinamento come un probabile bis in idem: cioè va a sanzionare qualcosa che è di per sé già sanzionato a livello amministrativo sia a livello euro-unitario che ordinamentale italiano. Inoltre appare del tutto sproporzionato che una norma del genere, volta nell’intimo giuridico a recuperare somme di eventuale spettanza di altro soggetto (non dello Stato italiano), sanzioni con un pieno 100% l’attività di indebito che è cosa diversa dall’attività illecita (si faccia per l’appunto molta attenzione a questa differenza). Non a caso il legislatore del 1986 ha introdotto il reato di cui all’art. 2, il quale diverge radicalmente dal reato di truffa di cui all’art. 640 bis del codice penale, unitamente al successivo art. 3 che appare ripetitivo della fattispecie incriminata. Certamente si auspica che prima o poi, quantomeno a scanso di equivoci, il legislatore intervenga con una norma di interpretazione autentica. Chiaro che ove mai questa duplicità di sanzionamento dovesse essere riscontrata anche in Corte Costituzionale, nell’ipotesi di trattazione della questione da parte di quest ’ultima, non si potrebbe che giungere alla dichiarazione d ’illegittimità della norma cosicché implicitamentese ne possa riconoscere anche il contrasto con i principi della Convenzione Europea dei Diritti dell’ Uomo.

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Soddisfazioni ma anche preoccupazioni

ASS. AGR. BIODINAMICA SU STRATEGIA “FARM 2 FORK” LANCIATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA

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a Commissione Europea lancia la strategia “Farm 2 Fork”, “dal produttore al consumatore”. L'obiettivo più eclatante del "Green Deal" europeo è far sì che entro 10 anni il 25% della superficie agricola europea sia coltivata con metodo biologico, triplicando così l’attuale 8%. Più che una strategia produttiva potrebbe definirsi un salto di paradigma, che fa balzare l’Italia in una posizione di vantaggio, grazie al suo attuale 16% di superficie agricola coltivata con metodo biologico e al suo primato mondiale nelle esportazioni di prodotti biologici e biodinamici. La domanda internazionale di alimenti bio è in continua crescita e gli ultimi due mesi segnati dall’emergenza COVID - 19 hanno contribuito ad un’impennata, con punte che superano il 25% d’incremento. A differenza dei nostri competitor, però in Italia è attiva una reazione contro il bio, che potrebbe riuscire a bloccare lo sviluppo del Paese. Parti più conservatrici del mondo accademico tengono ferme formazione

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e ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, che all’estero vedono invece attive da decenni le più importanti università. L’Italia è anche priva di una legge di settore, sgradita ai poteri multinazionali e ferma al Senato da 18 mesi, col rischio di un suo sostanziale depotenziamento, nonostante sia stata approvata alla Camera pressoché all’unanimità e goda dell’appoggio del mondo agricolo. Inoltre l’applicazione italiana della PAC, la politica agricola UE, che rappresenta, col 38%, la prima voce di bilancio, rischia di sprecare l’occasione del potenziamento agroecologico (20 miliardi di incentivi UE), perdendosi in mille rivoli e interessi in direzione confusa e opposta al bio e ai mercati. Un secondo obbiettivo del F2F, che occorre valutare con circospezione, è quello della dieta sana contro l’obesità e le più diffuse malattie, che però vede l’adozione di etichette “salutistiche”, che rischiano di segnalare come pericolosi per la salute proprio alcuni prodotti tipici della dieta mediterranea, olio extra-

vergine e formaggi tipici. Gli altri tre obiettivi F2F confermano la direzione bio come punto di arrivo UE: ridurre del 50% l’uso e l’impatto dei pesticidi al 2030 e vietarli per il 2050, bloccare l’uso pericoloso di antibiotici negli allevamenti, che induce resistenza sui più pericolosi batteri, abbandonare i concimi sintetici e produrre in azienda i fertilizzanti col riciclo dei residui colturali.

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I cinque obbiettivi vanno letti insieme all’altra strategia varata dalla Commissione, quella della Biodiversità, che punta ad almeno il 30% delle aree rurali e marine europee protette e ad almeno il 10% dei suoli agricoli destinati alla biodiversità. “A ben vedere esistono già le linee guida che contengono con grande preveggenza e rigore, esattamente questi indirizzi. Sono le linee demeter dell’agricoltura biodinamica, varate già alla fine degli anni Venti del Novecento e che ispirarono largamente i

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regolamenti UE sul biologico. – afferma Carlo Triarico, Presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica - Esse prevedono esattamente quelli che oggi sono gli obiettivi della Commissione: assenza di pesticidi di sintesi e di antibiotici, massima cura al valore nutrizionale dei prodotti, destinazione alla biodiversità di almeno il 10% della superficie aziendale, obbligo di uso dei concimi da sostanze naturali provenienti dall’economia circolare dell’azienda stessa. Oggi proprio la presa in consi-

derazione degli standard biodinamici, l’introduzione di corsi di laurea e istituti di ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, il varo della legge di settore, la destinazione chiara della PAC al potenziamento del lavoro agricolo nel Green Deal, sarebbero le carte per rivendicare la leadership italiana sull’agricoltura europea. Una partita che vede l’Italia in un ruolo chiave e che può essere vinta con la qualità dei suoi agricoltori e la scelta saggia dei cittadini che sempre più scelgono il bio.”

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VIVAIFIORI:

UN NUOVO PERCORSO DI RINNOVAMENTO

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i sono tenuti il Consiglio Direttivo e l’Assemblea Generale dell'Associazione Nazionale di tutela del Marchio VivaiFiori. A breve distanza dall’ultima riunione di fine aprile, proseguono dunque i lavori dell’Associazione che presenta un nuovo assetto interno e procede senza indugi in un percorso di rinnovamento. All'ordine del giorno infatti la nomina della nuova Segreteria composta da Edoardo Sciutti e Maurizia Castellari. Per dare un nuovo slancio operativo all’Associazione si è inoltre proceduto alla costituzione di un Comitato Tecnico e di un Albo degli Auditor interni qualificati per l’esecuzione delle verifiche nelle aziende che hanno richiesto l’utilizzo del marchio. I componenti del Comitato Tecnico e dell’Albo Auditor interni nominati sono: Marco Capelli (FLORVENETO), Jean

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Mark Orecchioni (AICG), Enrico Leva (ASPROFLOR), Flavio Boninsegna (Distretto Alto Lombardo), Edoardo Sciutti (ANVE), Maurizia Castellari (ANVE) e Luca Foschi (AIPV). Il Presidente Marco Cappellini ha illustrato il nuovo assetto organizzativo interno dell’Associazione che, grazie al nuovo Staff di Presidenza, avrà un ruolo fondamentale per la gestione della parte tecnica. Il processo di certificazione è garantito dall’ ente terzo Certiquality attraverso verifiche effettuate sulla radice quadrata delle aziende richiedenti il marchio. L’Associazione VivaiFiori, invece, controllerà attraverso i propri auditor interni che i requisiti di qualità del marchio siano correttamente rispettati da tutti i partecipanti. Si sta procedendo con la determinazione delle tempistiche di certificazione per l’anno 2020 da parte dell’ente terzo designato.

Approvate inoltre importanti novità riguardanti il Disciplinare di Qualità di processo, in cui sono presenti tutti i requisiti agronomici, sociali e ambientali per il settore florovivaistico. Insieme alla revisione del Disciplinare sono state anche approvate nuove e importanti procedure di gestione interna per garantire la regolarità dei processi interni l’Associazione. Il Presidente Cappellini esprime così la sua soddisfazione: "Il grande lavoro effettuato dal nostro Comitato Tecnico ci ha portato in poche settimane all’approvazione dell’ aggiornamento della documentazione necessaria per ottenere il Marchio VivaiFiori. Ciò è stato fatto per garantire alle aziende aderenti la massima efficienza da parte dell’Associazione e una più snella procedura di certificazione. Credo in questo marchio e nelle persone che lo compongono: procediamo avanti tutta!”

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STRETTA SU TARI PER RIPARTENZA INCERTA PER 876 STRUTTURE CHIUSE PER OLTRE 2 MESI

DL RILANCIO: BENE ESENZIONE PRIMA RATA IMU SU AGRITURISMI

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ene l’esenzione della prima rata dell’imposta municipale IMU per gli agriturismi che hanno subito, in conseguenza della crisi epidemiologica e delle misure di contenimento, con un azzeramento della domanda e delle presenze nelle 876 strutture pugliesi con un danno che ha superato i 150 milioni di euro. L’ emergenza CoViD19 ha causato, in un breve lasso di tempo, gravissimi danni all’economia del Paese con le misure restrittive adottate per contrastare il diffondersi dell’epidemia che hanno determinato una forte contrazione delle attività multifunzionali delle imprese agricole le quali, nonostante tutto, non hanno interrotto le attività principali di coltivazione e di allevamento e continuano a garantire la produzione di cibo,

pur in presenza di una forte concorrenza di prodotti esteri di bassa qualità sui banchi dei supermercati. “E’ necessario che i Comuni tengano in dovuto conto la situazione di incertezza e di una ripartenza molta fredda – dichiara Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia - per le imprese (utenze non domestiche) che sono state costrette a sospendere l’attività per oltre 2 mesi a causa della situazione emergenziale. Da quando è cominciata la pandemia in Puglia il 57% delle aziende agricole ha registrato una diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore con picchi anche del 100% come per l’agriturismo dove sono chiuse per le misure anti contagio tutte le 876 strutture agrituristiche”.

L ’attività agrituristica è tra le più colpite dall’emergenza Covid–19, è stata la prima a risentire del blocco delle attività – denuncia Terranostra Puglia - e risultata azzerata già da due mesi con un conto salato pari a 300 milioni di euro a carico del sistema turistico pugliese con lo stop agli spostamenti causati dall’emergenza sanitaria. “Dopo mesi di fermo forzato, si riaffacciano i turisti di fuori regione con sporadiche prenotazioni a giugno e gli stranieri ad agosto, ma siamo lontanissimi dalle opportunità di ricettività nelle aree rurali che siamo in grado di soddisfare. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’ aperto, sono forse – afferma il Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia - i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. I nostri agriturismi in questo momento di grande incertezza hanno bisogno di essere sostenuti e alleggeriti da costi e tributi che non sono nella condizione di onorare”. Con l’ arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire all’inizio di maggio riaprendo i cancelli della masserie, i percorsi naturalistici e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’ enogastronomia Made in Puglia.

N° 10 - 1 GIUGNO 2020

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groalimentare

Apulia Distribuzione sostiene gli allevatori italiani e sceglie solo carni nostrane

ROSSOTONO: IL SAPORE DELLA SOLIDARIETÀ

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arni esclusivamente Made in Italy, certificate e provenienti da allevamenti italiani, per sostenere l’economia delle aziende nostrane in questo periodo difficile e offrire ai clienti il massimo della qualità. Il tutto, a un prezzo bloccato e invariato per i consumatori. È la scelta di solidarietà e responsabilità sociale d’impresa che il gruppo Apulia Distribuzione ha attuato attraverso il marchio Rossotono nei punti vendita Carrefour di Puglia e Basilicata. Da lunedì 25 maggio nei banchi macelleria dei supermercati della rete che aderiscono all’iniziativa le confezioni di carni a marchio Rossotono hanno un bollino tricolore: il segno che quel prodotto è 100% Made in Italy e che dunque non solo ha una qualità superiore e una filiera controllata, ma aiuta anche le aziende del territorio duramente colpite dall’emergenza Covid-19. “Questo progetto è un modo per dare il nostro contributo concreto sia alla filiera di produzione sia ai consumatori in un periodo difficile per il nostro Paese” spiega Michele Sgaramella, direttore vendite di Apulia Distribuzione. “Mai come in questo momento - aggiunge - è importante sostenere le aziende italiane, tutti abbiamo una responsabilità sociale. Con Rossotono Made in Italy aiutiamo la filiera e garantiamo allo stesso tempo ai clienti la migliore

qualità e sostenibilità possibile senza aumentare i prezzi”. Il valore aggiunto di questa operazione è infatti nella scelta di bloccare il prezzo. “La qualità costa - spiega Sgaramella - e con le carni straniere si potrebbe risparmiare sulla materia prima. Ma questo è il momento della solidarietà, che deve essere reale. Per questo abbiamo deciso di non caricare i costi più elevati che avremo per l’acquisto di carni italiane sui prezzi finali per i consumatori e di dare più valore alla filiera, perché siamo convinti che solo sostenendo il Made in Italy e andando incontro ai consumatori riusciremo, tutti insieme, a superare questo periodo difficile” Il tema della qualità e della sostenibilità è centrale nella strategia di Apulia Distribuzione per Rossotono. Il progetto, lanciato nel 2017, semplicemente come marchio Rossotono destinato a una filiera controllata di carni di qualità premium nei punti vendita di A.D., è rapidamente cresciuto e ha portato alla nascita di reparti dedicati alle carni di qualità e anche della prima bottega Rossotono, una salumeria gourmet dedicata alla vendita di carni premium e di prodotti gastronomici di alta qualità (2018) e al primo Supergourmet Rossotono a Bari.

Rossotono Made in Italy si aggiunge alle altre iniziative lanciate da Apulia Distribuzione su tutta la sua rete per superare l’emergenza Covid-19. Sin dall’inizio della pandemia il gruppo, oltre a mettere in sicurezza gli ambienti a tutela di clienti e lavoratori, ha attivato iniziative come la Spesa Sospesa per i più bisognosi, il bonus del 10% sui Buoni Spesa dei Comuni e potenziato il servizio Speasy.it per gli acquisti a distanza. L’azienda ha inoltre premiato con un bonus extra i propri dipendenti per ringraziarli della serietà e del coraggio dimostrati in questa difficile congiuntura. L’ azienda - Apulia Distribuzione è un Ce.Di. , ovvero un Centro di Distribuzione fondato nel 2001 dai fratelli Antonio e Massimo Sgaramella (rispettivamente presidente e direttore acquisti). Michele Sgaramella è il direttore vendite. Nel 2020 la società pugliese ha siglato un accordo con Carrefour Italia ed è presente sul mercato di Puglia, Basilicata e Calabria con le insegne Carrefour Express, Carrefour Market e ipermercati Carrefour, in Sicilia con Qui Conviene e Ils Discount. L’azienda inoltre è proprietaria dei marchi Rossotono e MaxiLike, presente solo in Sicilia.

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