FOGLIE n.12/2016

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

AGRICOLTURA SOTTO SCACCO

Il dominio della Gdo che stringe i prezzi e l’effetto a catena su tutta la filiera

agrICOLTURA

Patentini fitofarmaci: pasticcio all’italiana? Ortofrutta: occhio ai mutevoli scenari internazionali turismo rurale

Dati Svimez: Puglia tra le regioni più attrattive d’Italia

N° 12 • 1 LUGLIO 2016





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ditoriale

1 luglio 2016 - n. 12 - Anno 11

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

ORTOFRUTTA: GLI SCENARI INTERNAZIONALI FUTURI

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on c’è solo la Brexit tra le preoccupazioni del settore ortofrutticolo: oltre agli impatti di breve termine derivanti dall’uscita della Gran Bretagna dall’UE, infatti, nel medio e lungo termine vanno presi in considerazione altri scenari, primo tra tutti l’esito delle elezioni statunitensi di novembre. Se nell’immediato, infatti, l’indebolimento dell’economia inglese appare la prospettiva più attuale, c’è da chiedersi quanto UE (e Italia) riusciranno a mantenere un ruolo politico e commerciale negli anni a venire. Le Borse sono state fin qui i giudici della Brexit. Al momento dell’esito del referendum britannico, a svalutarsi immediatamente è stata la Sterlina, non l’Euro. Segno evidente di chi il mercato ha considerato più debole o più forte in questa situazione. Le conseguenze sono tali, in Gran Bretagna, che il rischio di una secessione inglese appare sempre più concreto. Se la Brexit comporterà la perdita del ruolo della City di Londra quale piazza di elezione per la finanza internazionale, la divisione dalla Scozia comporterebbe una decurtazione del 90% delle entrate fiscali del Paese, essendo il territorio scozzese quello delle risorse petrolifere. Nel medio termine, inoltre, c’è da fare i conti con l’esito del voto USA, che potrebbe risultare scomodo per la UE (e per l’Italia) sia in caso di vittoria della Clinton, sia in caso di affermazione di Trump. Infatti la politica dei Clinton nei confronti dell’area mediterranea è nota: un’attenzione al mondo arabo che tende a utilizzare Europa e Italia come piattaforma, spesso in funzione di soggetti passivi; Trump invece ha già chiarito la sua posizione di ostilità nei confronti del mondo arabo e il suo interesse a un avvicinamento alla Russia di Putin, il che porterebbe a rendere l’UE del tutto

ininfluente. Quel che è certo, per quanto attiene il settore ortofrutticolo, è che la necessità di diversificare i mercati di destinazione (oggi più che mai impellente) può trasformarsi in un boomerang se non gestita con criterio. E’ doveroso osservare infatti che i trattati commerciali come il TTIP rischiano di nascere con un vizio di forma e di sostanza che, a posteriori, la politica potrà difficilmente sanare: parliamo del “mutuo riconoscimento” e cioè dell’idea che quello che va bene in un dato Paese partner vada bene automaticamente anche per la controparte. Meglio sarebbe stato impostare i trattati sul principio invece della “reciprocità”: se vuoi fare le cose a casa mia, devi farle secondo le mie regole. Solo questo eviterebbe squilibri e prevaricazioni commerciali. Infine i mercati asiatici e a quelli africani costituiscono, per il settore ortofrutticolo, alternative certamente interessanti, a patto di comprendere che limitarsi alla spedizione di prodotti non è la strada giusta da seguire: questi Paesi chiedono di essere messi nelle condizioni di produrre in loco, importando l’intera filiera, e bisogna ragionare proprio in questi termini. In caso contrario si raggiungerà solo la ‘fascia bassa’ del mercato potenziale (inseguendo i flussi mutevoli della domanda di derrate) senza mai mettere radici per uno sviluppo più solido e duraturo.



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ommario

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editoriale

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ortofrutta Gli scenari internazionali futuri

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apeo Proposte sul tema lavoro in agricoltura

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DATI SVIMEZ Puglia tra le regioni più attrattive

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AGRICOLTURA

turismo rurale

GDO Si accende il dibattito per i prezzi

patentini fitofarmaci Pasticcio all’italiana

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agroalimentare

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“olio di famiglia” Premiati i vincitori

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macchinari agricoli Calo delle immatricolazioni

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kiwi italiano Annata dai due volti

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MOnopoli Possibile Farmer Market


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gricoltura

Non ancora concluso oltre il 40% dei corsi

PATENTINI FITOFARMACI : PASTICCIO ALL’ITALIANA?

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di Rino PAVONE

l mestiere dell’agricoltore si è modificato, soprattutto nell’ultimo decennio, diventando più complicato e trasformando la figura dell’agricoltore in quella dell’imprenditore agricolo. Questo passaggio ha comportato un maggior carico di responsabilità e di certo una maggiore necessità di formazione professionale. È il caso della formazione introdotta dalla normativa comunitaria sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. La direttiva europea 2009/128/CE, infatti, recepita in Italia dal D.Lgs. n.150/2012 e in seconda battuta dal Piano di azione nazionale (PAN) hanno modificato la modalità di forma-

zione per ottenere il cosiddetto “patentino fitofarmaci” (ovvero l’abilitazione all’acquisto ed uso dei prodotti fitosanitari). Modifiche normative recepite con forte ritardo dalle singole regioni con la Puglia che non si è certo distinta per celerità e chiarezza. Il problema dei ritardi, come spesso avviene, è ricaduto sui lavoratori in particolare su chi in campagna ci passa tutte le giornate e con grandi sacrifici prova a portare a raccolta le proprie coltivazioni. Questi lavoratori sono stati e sono ancora in attesa di terminare il corso di primo rilascio o rinnovo dell’abilitazione, alcuni da quasi un anno e, nel frat-

tempo, non possono ritirare i prodotti per la difesa delle loro coltivazioni, pena pesanti sanzioni, per loro e per i rivenditori, previste dalla nuova normativa. Il Movimento 5Stelle si è attivato presso l’Osservatorio fitosanitario pugliese ed è riuscito ad ottenere i dati dei corsi effettuati in Puglia, con resoconto dei relativi esami. L’Osservatorio ha confermato il forte ritardo accumulato nello svolgimento degli esami: solo per citare

la categoria degli utilizzatori professionali su 156 corsi organizzati in provincia di Bari, solo 80 sono stati chiusi con la prova finale, mentre ben 76 sessioni d’esame devono ancora svolgersi. Non va meglio nelle altre province: ancora 28 prove da effettuare a Foggia su 124 corsi conclusi, 20 su 55 a Taranto, 42 su 62 a Lecce mentre a Brindisi degli 88 corsi autorizzati se ne sono tenuti solamente 16. Per i consulenti, invece, mancano

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all’appello 4 esami sui 12 corsi effettuati stando ai dati. La Regione Puglia dovrebbe aver approntato una bozza di revisione della DGR n. 627 del 30.03.2015 finalizzata a rendere più agevole lo svolgimento degli esami, in attesa del parere del Servizio Sanità Pubblica Sicurezza sul Lavoro, ma di cui non si conoscono le modifiche proposte. Come diceva Flaiano “la situazione è grave ma non seria”.

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Aumenta importanza contoterzisti

Continua il calo immatricolazioni dei macchinari agricoli

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ontinua il costante calo delle immatricolazioni di trattrici (-4%) e mietitrebbiatrici (-9,6%) registrato anche nei primi cinque mesi del 2016 dal Ministero dei trasporti e da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura). “Il calo è il risultato dell’incertezza in cui si trova l’intero comparto agricolo; un’incertezza determinata dalla riduzione dei redditi delle aziende agricole e conto terzi e incrementata dall’inefficienza del nostro sistema”, sottolinea il presidente di UNCAI (Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali ) Aproniano Tassinari che aggiunge: “A livello globale, l’eccesso di produzione e il conseguente calo dei prezzi delle principali derrate ha messo da tempo in sofferenza l’intero comparto. In una situazione già grave, la proroga dei saldi del vecchio PSR, i ritardi in molte Regioni italiane

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dei bandi del nuovo PSR, l’annuncio mai concretizzato di contributi Inps in giugno per l’acquisto di macchine agricole hanno inciso profondamente nella possibilità di programmare investimenti da parte degli imprenditori agricoli. Non possiamo, inoltre, trascurare che ormai da diversi mesi agricoltori e contoterzisti attendono il decreto ministeriale che deve definire le modalità con cui eseguire la revisione dei mezzi agricoli”. In un contesto che rende ogni investimento un azzardo, “la professionalità espressa dai contoterzisti e messa a disposizione delle aziende agricole e dell’agricoltura italiana diventa determinante” - prosegue Tassinari - “Troppa burocrazia e risposte delle istituzioni che tardano spesso a concretizzarsi penalizzano gli imprenditori agricoli che faticano a investire in nuovi mezzi. Di fronte a questa situazione, i contoterzisti ricoprono un ruolo sempre più

centrale, rendendo l’agricoltura sostenibile a livello nazionale da un punto di vista economico e ambientale, attraverso mezzi tecnici aggiornati e sicuri e grazie ai costanti investimenti che permettono di offrire soluzioni e servizi innovativi e attenti alle esigenze dell’agricoltura stessa”.

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gricoltura

S’INFIAMMA IL DIBATTITO

Prezzi alla produzione e polemiche di filiera di Rino PAVONE

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’infiamma il dibattito su prezzi alla produzione e gestione della manodopera nei

campi. Mentre a Bari si sono radunati circa 10.000 braccianti chiedendo a gran voce la legge contro il caporalato, monta la polemica sui prezzi alla produzione e sul potere enorme esercitato dalla Grande Distribuzione Organizzata: secondo quanto dicono gli imprenditori agricoli è la stretta sui prezzi della Gdo a condizionare pesantemente tutta la filiera. Secondo loro quindi, come diceva un proverbio antico, “il pesce puzza dalla testa”. Negli ultimi giorni, ad esempio, si è alzata la voce del presidente di Italia Ortofrutta – Unione nazionale, Gennaro Velardo, che in una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, ha chiesto “una maggiore vicinanza nei confronti dei produttori che spesso ricevono prezzi ampiamente al di sotto dei costi di produzione”. “Con i 20/30 centesimi che riceve l’agricoltore, come si può pretendere il rispetto dei contratti collettivi?”- continua Velardo - “Le note vicende che purtroppo troppo spesso dobbiamo affrontare, dalla crisi del pomodoro di Pachino alla raccolta delle arance di Rosarno, dell’uva di Puglia o del pomodoro da industria hanno tutte un unico fattore comune: la remunerazione troppo bassa al produttore e le asim-

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metrie nella distribuzione del valore nella filiera. La difficoltà delle aziende agricole a rispettare i livelli salariali previsti dai contratti di lavoro è l’elemento da mettere a fuoco ed analizzare: sentiamo parlare giustamente di dignità e rispetto dei lavoratori ma ci piacerebbe anche sentir parlare di dignità dei produttori altrimenti non ci sarà alcuna Rete del Lavoro agricolo che possa garantire qualcosa”. Velardo quindi chiama direttamente in causa la Gdo: “i prezzi che gli agricoltori ricevono dalla grande distribuzione, nella maggior parte dei casi, non consentono di coprire i costi di produzione. E’ un vero scandalo pagare i produttori di zucchine 20 cent il kg o quelli di arance 5 cent”. Un’affermazione che naturalmente non ha mancato di suscitare la reazione di Federdistribuzione che, in un comunicato, ha replicato che “le dichiarazioni del presidente di Italia Ortofrutta Velardo devono essere smentite con forza: assumere l’alibi dei prezzi concordati con la Gdo per giustificare il fatto che le imprese agricole non rispettino la paga salariale contrattuale, mettendo così in atto irregolarità, è un atteggiamento che non può essere accettato”. Federdistribuzione non si limita a respingere al mittente le accuse, ma tira in ballo proprio chi opera a monte della filiera: “Le motivazioni che hanno originato e permesso la

diffusione di pratiche non corrette nei confronti dei lavoratori sono di lunga data e vanno ricercate altrove, anche attraverso un percorso di profonda riflessione da parte del mondo dell’imprenditoria agricola. Auspichiamo che la prossima legge che dovrà occuparsi di questi temi porti chiarezza e trasparenza”. Nel frattempo – commenta Ivana Galli segretaria generale della Flai – Cgil - sono 430mila i lavoratori vittime di caporalato e sfruttamento che alimenta un’economia illegale e sommersa nel settore che arriva a 17 miliardi di euro. Superare anche il 2016 senza la legge vuol dire aspettare un altro anno, condannando migliaia di braccianti ad un’altra estate senza dignità”. “Tre delle sette provincie a rischio indicate nel Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura “Cura-Legalità-Uscita dal ghetto” firmato al ministero dell’Interno sono pugliesi - continua la Galli - A Nardò nel 2011 assistemmo al primo sciopero dei migranti. A Foggia esistono dei mega ghetti di braccianti, così come a Brindisi”. E poi verrebbe da ricordare che questa è la terra di Giuseppe Di Vittorio, il primo che si è battuto per i diritti dei braccianti agricoli, che qui è la storia stessa del sindacato, l’emblema di tutte le lotte operaie”.

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gricoltura

PUGLIA NELLA TOP TEN NAZIONALE +49,3% NEI CAMPI

LAVORO: L’IMPRESA AGRICOLA E’ DONNA E GIOVANE

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uglia nella top ten nazionale per imprese rosa e giovani, secondo il Rapporto ImpresaInGenere, realizzato da Unioncamere nel quadro della collaborazione con il Ministero Sviluppo Economico, Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità. Sono 85.362 le donne imprenditrici, pari al 22% del totale di 377.227 attività imprenditoriali iscritte in Puglia alle Camere di Commercio. Il 15,7% è giovane e multifunzionale. Con un saldo positivo complessivo del 2,9% nel 2015 rispetto al 2014 (dati Ufficio Studi Unioncamere Puglia) le imprese rosa in Puglia battono la crisi,

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con un andamento superiore alla media nazionale e il divario positivo si deve essenzialmente anche in questo caso al settore agricolo, nel quale si registra un incremento di iscrizioni del 49,3%. Le imprese femminili costituite nel 2015 in Puglia rappresentano ben il 23% del totale delle nuove iscrizioni nel Registro delle imprese perché risultano capaci di adeguarsi alla richieste del mercato e dei consumatori, cambiando, se necessario, addirittura attività produttiva. I dati statistici dimostrano che l’occupazione al femminile in agricoltura non è vista come la semplice perpe-

tuazione di una tradizione o, peggio, come un ripiego occupazionale di scarso pregio. Le donne che lavorano in aziende agricole, delle quali sono spesso alla guida, dichiarano di percepire una soddisfazione rilevante da tale occupazione. Soprattutto l’agriturismo è “donna”, così come la vendita diretta. Nell’attività agrituristica le donne rappresentano circa il 46% del totale e sono in continuo aumento, rappresentando una risorsa importante che conferma scelte di vita e di alta professionalità. Sono il filo che unisce tradizione e innovazione, la famiglia con l’imprenditoria femminile.

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gricoltura

Proposto convegno nazionale

APEO rilancia il tema del lavoro in agricoltura

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urtroppo il momento è delicato non solo per la nostra situazione locale, ma soprattutto per le situazioni internazionali createsi per via di una politica poco pragmatica e di cui ora scontiamo le conseguenze, vedasi l’embargo con la Federazione Russa, e la “Brexit” i cui temuti sviluppi si vedranno nei prossimi mesi!”. Così il presidente APEO (Associazione Pugliese Esportatori Ortofrutta), Giacomo Suglia, durante l’ assemblea ordinaria dei soci, svoltasi lo scorso 20 giugno. Tra i temi affrontati, oltre al rinnovo del Consiglio Direttivo per il triennio 2016-2018, che ha visto riconfermati i vertici APEO, anche l’organizzazione di un convegno da svolgersi il prossi-

mo 4 luglio 2016 dal titolo: “Sviluppo e occupazione nel settore agricolo pugliese: la filiera virtuosa”. Suglia spiega: “A maggio siamo stati ospiti presso la sede centrale dell’INPS a Roma, dove è emersa l’esigenza di organizzare un momento di incontro per far luce sulle molteplici regole scritte con eccessiva disinvoltura, al punto da essere inapplicabili nella realtà”. “Mi riferisco al problema dei problemi: il Contratto di Lavoro! Come tutti ben sappiamo, e per tutti intendo parti datoriali, sindacati, etc., tale contratto è sempre stato applicato solo in teoria, in quanto la pratica è ben altra cosa! Inizialmente abbiamo incontrato diffidenza da parte delle diverse figure politiche e istituzionali

a convenire con quanto da noi sostenuto, ma con l’evidenza dei fatti ora tutti concordano che si debba porre rimedio, fare chiarezza e rendere il contratto realmente esigibile”. “Sarà una dura lotta - scrive ancora Suglia - ma necessaria per portare chiarezza in un settore fondamentale per l’intera società civile. I tempi sono cambiati, la società si è evoluta e per la demagogia e burocrazia non c’è più tempo! Dopo aver dato deleghe da parte di molti di noi a Confagricoltura, abbiamo un nostro rappresentate, Massimiliano Del Core, a portare avanti le nostre istanze. Questa iniziativa ha dato un risultato positivo, aver bloccato le trattative con i sindacati, e aver dimostrato la nostra fermezza nel voler fare chiarezza sui rapporti di lavoro basati su paghe effettive e non teoriche. Naturalmente la trattativa sarà dura, ma inevitabile

per cambiare strutturalmente e definitivamente un sistema fuori tempo”. Oltre alle difficoltà e alle preoccupazioni espresse dai soci, con particolare riguardo ai temi della burocrazia, del cambiamento climatico e dei mercati, Suglia rivendica quanto di buono è stato fatto nel corso del 2015: “Abbiamo ospitato due funzionari del Ministero della Salute canadese, per poter riaprire l’esportazione diretta dell’uva in Canada, e ci riamo praticamente riusciti grazie al contributo economico di 14 aziende nostre, 2 aziende siciliane e una della Basilicata”. BREXIT - Futuro assai incerto per l’export del settore agroalimentare pugliese verso l’isola britannica, dopo la vittoria dei ‘leave’ al referendum con cui la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall’Unione Europea che andrà avanti a 27. La Puglia rappresenta circa il 3% delle esportazioni

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complessive italiane in Gran Bretagna. Pertanto, la decisione del popolo britannico che ha decretato la vittoria degli euroscettici e l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea rimette in discussione l’andamento degli scambi commerciali pugliesi verso il Paese da oggi extracomunitario’ che valgono circa 93 milioni di euro, perché saranno da rivedere dazi, regole, svalutazione della sterlina. Il valore delle esportazioni del settore agroalimentare pugliese segnano una crescita del 10,5% su base annua sotto la spinta dell’ortofrutta barese. Prodotti lattiero caseari, ortofrutta e vino sono i prodotti alimentari Made in Italy maggiormente richiesti. La bilancia commerciale agroalimentare è dunque fortemente sbilanciata a favore dell’Italia con le esportazioni che superano di 4,6 volte le importazioni.

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Per accelerare e favorire la colorazione delle varietà rosse di uva da tavola

Excelero

Da Sumitomo Chemical Italia un nuovo fitoregolatore a base di Acido S-Abscissico (S-ABA): un principio attivo unico, sviluppato da Valent BioSciences Corporation, per la colorazione dell’uva da tavola Excelero è un regolatore di crescita a base di Acido S-Abscissico (S-ABA), un ormone vegetale di origine naturale: un principio attivo unico che può migliorare lo sviluppo della colorazione degli acini nel grappolo. In condizioni ambientali ottimali le uve producono S-ABA in quantità sufficiente consentendo un rapido

sviluppo della colorazione e una pigmentazione soddisfacente per produrre uve rosse d’importanza commerciale. Purtroppo in molti paesi produttori alcune cultivar di uva da tavola, tra cui Crimson Seedless, spesso non colorano come dovrebbero, a causa delle elevate temperature estive e

delle ridotte escursioni termiche che riducono l’accumulo di antociani nella bacca (Peppi et al., 2006). Questo fenomeno si verifica in particolar modo nelle regioni a clima caldo, dove le temperature estive inibiscono l’accumulo di antociani nella buccia delle cultivar a bacca rossa (Spayd et al., 2002).

Excelero rappresenta un nuovo strumento a disposizione per i produttori di uva da tavola che consente di rendere uniforme il colore dei grappoli, di anticipare la raccolta dell’uva e di “concentrarla” nel primo passaggio, quindi di contenere i costi della manodopera massimizzando così la resa. N° 12 - 1 luglio 2016

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Indicazioni d’impiego Effettuare 1-3 applicazioni di Excelero partendo dall’invaiatura partendo dall’invaiatura fino alla raccolta con un intervallo minimo di 7. La dose massima per ettaro non deve superare i 4 litri per singolo trattamento con volumi d’acqua pari a 1.000l/ha. Excelero non viene traslocato all’interno dei tessuti, ma agisce per contatto: risulta quindi fondamentale l’irrorazione mirata sul grappolo e la rimozione delle foglie per agevolare la bagnatura dello stesso.

Punti di forza e vantaggi per il produt tore: • Aumenta colorazione bacca • Ampia finestra dell’applicazione • Nessuna influenza i parametri qualitativi (consistenza della bacca, grado zuccherino °Bx, pH e acidità titolabile ) dell’uva • Sincronizzazione della raccolta: - costi di produzione ridot ti con minori stacchi alla raccolta - anticipo degli standard qualitativi richiesti dal mercato Scarica la brochure Excelero su www.sumitomo-chem.it Excelero è un marchio Valent BioSciences Corporation, USA Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute a base di Acido S-Abscissico n. di registrazione 16320. Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.).

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Un’iniziativa di Vueffe Consulting srl

Seminario Filiera Ortofrutticola del 23 Giugno

IL PSR FINANZIA IL TRASFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA

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breve verranno pubblicati i primi bandi della Mis. 16 del PSR Puglia 2014-2020, che finanziano fino ad 1 mln di Euro i progetti di trasferimento dell’innovazione in agricoltura. Si tratta di un’opportunità imperdibile per le Aziende Agricole, e di un’occasione preziosa per la PMI di settori afferenti e per il mondo dell’Innovazione.

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Per presentare nel dettaglio questa opportunità, la divisione Innovation Broker di Vueffe Consulting sta realizzando incontri mirati presso i centri d’eccellenza dell’agricoltura Pugliese. Recente tappa di questo percorso è l’evento del 23 giugno a Conversano, presso la Coop. Viva Frutta, che ha visto la partecipazione di numerose aziende ortofrutticole e di im-

portanti interlocutori della filiera quali l’O.P. Arca Fruit (con il Presidente Sergio Curci), l’APEO – Ass. Produttori Esportatori Ortofrutticoli e la società di ricerca Agreenment srl. Obiettivo di questo intenso lavoro di ascolto diretto delle Azienda Agricole è individuare le reali necessità di innovazione e sviluppo dei Produttori, per fornire loro risultati con-

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creti e misurabili. Il modello collaborativo della Mis. 16 prevede infatti la creazione di “Gruppi Operativi” costituiti da diversi attori (imprese agricole e non, ricercatori, consulenti, distretti, ecc.) che – grazie alla mediazione di Innovation Brokers – individuino esigenze comuni, prioritarie per l’imprenditoria agricola, mettendole in relazione con le soluzioni offerte dal sistema della conoscenza. Ciascun G.O. costruirà il proprio “Progetto Pi-

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lota per lo sviluppo di prodotti, processi e tecnologie”, che potrà essere finanziato fino ad 1 mln di Euro, mirato a trasferire alle Aziende Agricole vantaggi produttivi, qualitativi ed economici. Ma non finisce qui! I Gruppi Operativi potranno accedere anche a Horizon2020 e/o a successive misure di MISE o MIPAAF, per dare continuità ai Progetti grazie ad ulteriori contributi. Come detto da S. Curci, presidente dell’O.P.

Arca Fruit: “E’ un’opportunità che gli agricoltori non dovrebbero farsi scappare”. VUEFFE CONSULTING SRL è società di consulenza agronomica. In veste di Innovation Broker crea ed ottimizza sinergie virtuose tra imprese agricole/agroindustriali, operatori della ricerca/innovazione ed aziende di settori affini. Divisione Innovation Borker - Dr. Agr. Francesco Vendola / Dr.ssa Anna Ressa; 080.3513564 - a.ressa@vueffeconsulting.it

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In occasione di “Enovitis in Campo 2016”

Sipcam Italia presenta il nuovo antibotritico 3Logy

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l 16 marzo 2016 Sipcam Italia ha ottenuto dal Ministero della Salute l’autorizzazione alla vendita del nuovo antibotritico 3Logy . La botrite è una delle avversità più temute da viticoltori e cantine perchè incide negativamente tanto sulla produzione quanto sulla qualità delle uve, in prossimità della maturazione e della raccolta. Per questa ragione Sipcam Italia ha sviluppato una soluzione efficace nella difesa di produzioni e qualità che garantisse al tempo stesso il libero accesso ai mercati. 3Logy è un concentrato di innovazione e, in

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un solo prodotto, offre la possibilità di conciliare le necessità del viticoltore di controllare la botrite con i requisiti delle filiere del vino e dell’uva da tavola. 3Logy è la combinazione di 3 nuovi principi attivi, Eugenolo, Geraniolo e Timolo, che assicurano un’elevata attività nei confronti della botrite e prevengono i fenomeni di resistenza grazie al loro originale meccanismo di azione. La sua innovativa formulazione GO – E tm garantisce un rilascio modulato dei principi attivi in presenza delle condizioni favorevoli allo sviluppo della botrite,

liberando l’attività fungicida. 3Logy è l’unico antibotritico che può essere applicato dall’invaiatura fino a pochi giorni dalla raccolta fino a 4 volte ed è esente dai Limiti Massimi di Residuo, favorendo quindi ampio accesso ai mercati internazionali dell’uva e del vino. In occasione di “Enovitis in Campo 2016” tenutosi presso l’az. Vitivinicola “Torrevento” , Sipcam italia ha presentato ai numerosi agricoltori e addetti ai lavori accorsi il suo nuovo formulato. Inoltre Sipcam Italia è stata presente con una prova demo di campo (foto 1 e 2).

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groalimentare

Premiati i vincitori nella rituale festa di fine concorso

“Olio di famiglia”: archiviata la V edizione

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Comune di Monopoli. “Il premio si è affermato grazie ai suoi saperi – ha premesso Mimmo Lavacca ideatore del concorso –“.Saperi dispensati di volta in volta dalle risorse professionali coinvolte, in testa il Laboratorio d’analisi Chemiservice fondato nel 1991 dal dott. Giorgio Cardone (scomparso prematuramente quest’anno) ,leader nella caratterizzazione chimico-fisica delle sostanze grasse vegetali e la dott.ssa Anna Neglia capo panel del Premio Biol.”Non tutti gli oli in gara sono risultati extravergini – ha spiegato la dott.ssa Valentina Cardone - . La rottura dei frutti per motivi diversi innesca processi di ossidazione che incidono sull’acidità e sulle caratteristiche organolettiche . Ricordo – ha

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di Paola DILEO

li oli preziosi da olivicoltori dilettanti continuano a crescere e a farsi notare” Questo il lusinghiero bilancio del Concorso monopolitano “Olio di Famiglia” – giunto alla V edizione - che ha fatto della valorizzazione delle microproduzioni olivicole la sua bandiera. Un ‘esaltante riconoscimento all’opera continua e appassionata di un’imponente fetta dell’agricoltura italiana, appunto a conduzione famigliare che rappresenta il 70% della superficie coltivata. L’edizione 2016, complice un’annata olivicola feconda, ha visto concorrere 56 campioni di oli vergini provenienti da diverse regioni italiane ma anche dai paesi del bacino mediterraneo. A meritare il primo premio è stato l’olio prodotto da Maria Berdini di Montegranaro –Fermo- ; il secondo è stato aggiudicato da Nicolò Gentile

di Monopoli; il terzo è andato a Tonio Ruggiero residente a Vallo di Lucania (SA). Mentre la menzione speciale “Giovane produttore” è andata ad Elena Bruschi di Monopoli, al Circolo Molino Lingarda di Settimo Vittone (TO), a Paolo Chialà di Locorotondo e a Marco Montorsi di Milano. Come ogni anno la premiazione dei vincitori è avvenuta nella “festa di fine concorso”: una sorta di serata a tema con momenti ricreativi e formativi , perché lo scopo del premio è anche quello di diffondere saperi e buone prassi, elevando qualitativamente gli oli dei cosiddetti “non professionisti”. La lodevole iniziativa è stata organizzata presso la Masseria Lama dei Taveri – Az. Agricola Sorelle Barnaba -,partner dell’evento con Chemiservice, l’Ass. Terrasud, l’Ass. Puglia Sinergia, Olio Officicna Festival di Milano e il

aggiunto – che anche i difetti sensoriali come rancido, avvinato e simili, rendono un olio non extravergine –“. Sebbene, ha incoraggiato la dott. ssa Neglia “i difetti aromatici in passato erano più persistenti. Si è evoluta la qualità come pure sono sempre più assortite le categorie dedite all’attività contadina e all’olivicoltura. Quanto all’annata – ha commentato l’esperta – è stata discreta , ma non abbiamo avuto profumi eccezionali, forse per la siccità”. La serata è stata poi arricchita da inediti contributi etici: la testimonianza diretta di Antonio Giampietro, curatore del progetto “Talenti del Gusto”, nonché allievo del 1° “Corso di assaggiatori di oli d’oliva dedicato a giovani non vedenti tra i18-35 anni”, e

di Monica Oreste dell’Ass. Sustainable Apulia, organizzatrice del corso con la Coop Progetto 2000. Iniziativa finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Sociale Nazionale e patrocinata dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Trattasi del primo progetto pilota sull’intero territorio nazionale che mira a valorizzare le abilità sensoriali dei non vedenti e le competenze di giovani laureati e professionisti. In particolare, ai giovani non vedenti, si vuole dare un’opportunità di accrescimento professionale e di intraprendere un percorso di sviluppo d’impresa, attraverso l’iscrizione nell’elenco nazionale dei tecnici esperti in assaggio di olio evo. www.foglie.tv




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urale

La soddisfazione di Emiliano

Dati Svimez: Puglia tra le regioni più attrattive d’Italia di Donatello FANELLI

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a Puglia è la regione più attrattiva del Sud e tra le più attrattive di Italia. Oggi a certificarlo è la Svimez in uno studio pubblicato sull’ultimo numero della Rivista Economica del Mezzogiorno”. Così il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone commentano la ricerca realizzata da Dario Musolino dal titolo “L’attrattività percepita da regioni e province del Mezzogiorno per gli investimenti produttivi” che colloca la Puglia al primo posto tra le regioni del Sud con un indice di attrattività di 2,47. “Per la nostra regione è un riscontro importante – spiega il presidente Emiliano - perché vuol dire che ha funzionato l’intero sistema Puglia: il tessuto produttivo sviluppato e dinamico, la maggiore accessibilità in

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termini di infrastrutture e servizi di trasporto e logistici, gli investimenti enormi della Puglia in ricerca, innovazione e internazionalizzazione. Abbiamo settori considerati performanti a livello mondiale, penso alla meccatronica e all’aerospazio, ma anche settori, come l’abbigliamento e il mobile, che stanno vivendo una stagione di ripresa. E, cosa importante, tutti questi elementi si integrano in una terra unica e accogliente per vocazione, meravigliosa in ogni suo angolo, ideale da visitare e da vivere”. “Oggi la Puglia rappresenta una scelta ricca di vantaggi per le imprese e per gli individui – dichiara l’assessore Capone - una regione dove è vantaggioso investire per il pacchetto di incentivi regionali, ma dove è anche piacevole lavorare e soprattutto vivere. Questi elementi di attrattività di cui spesso parliamo negli incontri in

Italia e all’estero oggi ricevono un riconoscimento di carattere scientifico. Non possiamo che essere fieri”. Condotto su un campione di 225 imprese con sede in Italia, di diversi settori merceologici e almeno 20 addetti, lo studio si propone di analizzare in quali regioni e province italiane gli imprenditori preferiscano insediare un’azienda, e per quali motivi. L’analisi è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario formulato ad hoc, in cui era richiesto di assegnare a regioni e province punteggi compresi tra 1 (molto sfavorevole) a 5 (molto favorevole). Con un punteggio superiore a 4 su 5 si colloca la Lombardia, seguita da Emilia Romagna (3,92), Veneto (3,86), Piemonte (3,58), Abruzzo (2,59) e Puglia (2,47), sesta in assoluto ed in testa alle regioni del Sud, con la Calabria ultima in classifica (1,73).

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groalimentare

L’ idea progettuale avanzata dal locale PD

Un Farmer Market a Monopoli?

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ONOPOLI - Convertire l’area “ex Casermette” in una struttura polifunzionale con tanto di verde pubblico, spazi ricreativi e un farmer market. è la proposta del locale Partito Democratico sulla destinazione d’uso di un’area demaniale che si accinge a diventare proprietà del Comune di Monopoli. La lungimirante idea è stata recentemente presentata alla città in una serata a tema. Per l’occasione erano presenti la sen. PD Colomba Mongiello ( membro della commissione Agricoltura e agroalimentare), l’on. Dario Ginefra, (membro della commissione permanente Attività Produttive) il direttore Coldiretti Bari Marino Pilati, il presidente Ente Autonomo Fiera del Levante Bari Ugo Patroni Griffi, Il segretario PD Monopoli, Vito Diroma e il consigliere comunale PD Paolo Comes. “L’area in oggetto - ha premesso il consigliere Comes – sta per essere ceduta dal Demanio al Comune di Monopoli , attendiamo solo il frazionamento perché alcuni lotti resteranno demaniali. Un’area che s’inserisce in un quartiere densamente urbanizzato, pertanto riteniamo che possa assolvere funzioni nodali per l’economia e

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di Paola DILEO

la socialità cittadina”. Di qui l’invito ad un dibattito serio per il miglior riuso delle “ex casermette”. Piena adesione all’idea di un farmer market come esempio di riconversione urbana è stata assicurata dalla senatrice Mongiello che ha esordito: “Sono qui per sponsorizzare questo progetto nel solco di un’azione riformatrice e di uno sviluppo sostenibile”. Un chiaro riferimento è andato al consumo di suolo e alla legge in approvazione al senato per porre un freno all’inarrestabile spreco di terreno agricolo utile, sacrificio di un’urbanizzazione selvaggia. “Perché non rigenerare invece alcuni quartieri – lamenta la senatrice PD -; siamo in preda a un nuovo colonialismo, i paesi balcanici , Albania in testa, sono diventati le nuove frontiere dello sfruttamento agricolo. Ben vengano quindi progetti come questo di Monopoli che recuperano manufatti dismessi e valorizzano il territorio e le sue produzioni”. Sull’opportunità di un farmer market nella cinta urbana, osserva:” L’Italia conta oggi oltre 500 mercati a km 0. Una tendenza in crescita , perché il consumatore è divenuto più consapevole nelle scelte alimentari; richiede cibo tracciabile e più fresco.

La grande distribuzione organizzata per esempio, non tratta i cibi tipici locali. Con questo mercato s’intende valorizzare l’agroalimentare tipico pugliese, quindi olio, vino, ortofrutta, che vengono prodotti in grandi quantità e varietà, ma spesso a noi stessi inaccessibili per storture nella filiera che vanno corrette, salvo poi rafforzare quel turismo enogastronomico di ritorno per l’approvvigionamento delle scorte pugliesi , divenuto quasi un must”. Non sono mancati accenni al piano olivicolo e cerealicolo nazionali che daranno un forte impulso al settore agricolo regionale. Nel suo accorato intervento pro filiera corta, la senatrice Mongiello, ha ricordato:”Va incrementata non solo perché stabilisce un rapporto diretto tra produttore e consumatore, ma anche perché assolve¬ una grande funzione di sostenibilità ambientale”, riducendo le emissioni di CO2 legate al trasporto merci su grandi distanze. “Quindi con la spesa dal contadino faccio bene alla mia terra e ne guadagno in salute. Una filosofia di vita da condividere per dare slancio alla nostra economia e agricoltura, fatta prevalentemente da piccole imprese a conduzione famigliare”.

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La soluzione Valagro per gestire lo

stress da caldo I cambiamenti climatici sono uno dei fattori responsabili della qualità delle colture e possono influenzare la maturazione, il rapporto pianta-ambiente in relazione alla precocità di maturazione, la scelta della data di raccolta, l’equilibrio nei componenti organolettici, la natura e l’espressione dei profumi, il colore . Sono molte le questioni aperte riguardo agli effetti del cambiamento climatico, in particolare come l’aumento della temperatura media influenzerà le colture. A livello europeo, il riscaldamento globale ha determinato un aumento della temperatura annuale di circa 1°C e ,nelle diverse latitudini, una variazione delle precipitazioni con un aumento del 40% nei paesi del nord Europa e una riduzione del 20% nel sud dell’Europa (Maracchi et al., 2005). Negli ultimi anni l’anomalo andamento climatico sta avendo un grande impatto sull’agricoltura italiana sia dal punto di vista agronomico sia economico. Gli agricoltori stanno ancora facendo la conta dei danni dovuti ad una primavera caratterizzata da pioggia, grandine, trombe d’aria, allagamenti che già sono chiamati ad affrontare le problematiche legate alle alte temperature del periodo estivo, in particolare sulla Vite. L’attenzione verso il miglioramento della qualità dei vini è aumentata, soprattutto sull’aspetto riguardante la qualità della materia prima: l’uva. I problemi derivanti dall’utilizzo di

una scarsa qualità dell’uva possono essere attenuati e non di certo risolti durante il processi di vinificazione, viceversa attraverso l’utilizzo di una materia prima di alta qualità, quest’ultima può essere valorizzata attraverso un attento processo di vinificazione. Perciò l’enologo deve conoscere e possedere tutti gli strumenti idonei per individuare la composizione delle uve. Per molti di questi parametri l’enologo possiede già tutti gli strumenti e le conoscenze che invece ancora non ha per la determinazione di altri , molto cruciali, per il risultato enologico come: il potenziale aromatico e quello polifenolico. Stress in invaiatura e ricadute sulla qualità dei vini - La maturazione fenolica delle uve, cioè la biosintesi degli antociani totali durante la fase fenologia dell’invaiatura fino alla maturazione, è uno degli aspetti più importanti e centrali per la determinazione della qualità

del vino. Gli stress in post invaiatura, durante la sintesi degli aromi e degli antociani, possono influenzare negativamente la composizione dell’uva e la qualità dei vini. Per queste due classi di composti la situazione di stress in post invaiatura è più disastrosa rispetto alle proantocianidine e agli acidi idrossicinnamici la cui sintesi avviene prima della fase dell’invaiatura. In questi casi, soprattutto nelle annate caratterizzate da climi caldi, si assiste ad un crollo della concentrazione ed un arresto dell’accumulo dei composti, che a prescindere dalle forme di allevamento, portano alla perdita di oltre il 50% dei pigmenti antocianici in circa sette giorni. Di conseguenza, per evitare il deterioramento della composizione della materia prima e della qualità dei vini, bisogna intervenire attraverso soluzioni efficaci, innovative ed a basso impatto ambientale tali da preservare la qualità delle produzioni.

Figura 1. Accumulo dei composti dell’uva per quanto riguarda la dimensione relativa e il colore delle bacche dopo la fioritura. Kennedy, 2002, grafico con modifiche apportate. La soluzione di Valagro: il MEGAFOL Il Megafol rappresenta la soluzione di Valagro nell’affrontare momenti di forte stress abiotici per la Vite. Il formulato, venduto con successo in più di 80 paesi nel Mondo, rappresenta un indispensabile strumento per favorire il superamento degli arresti vegetativi dovuti a stress ambientali di varia origine. Al tempo stesso, stimola la crescita della Vite e migliora l’efficacia dei trattamenti ad esso associati. Megafol è costituito da un complesso di matrici organiche di natura esclusivamente vegetale, biologicamente attive

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che derivano dall’esclusiva tecnologia GeaPower (GEA931). Applicato nei momenti difficili come ad esempio stress da alte temperature, grazie all’azione sinergica delle componenti vegetali, consente di superare rapidamente e brillantemente gli arresti di crescita vegetativa. Inoltre, quando applicato regolarmente, consente un equilibrato sviluppo vegeto- produttivo della Vite. MEGAFOL contiene ingredienti attivi naturali accuratamente selezionati combinati in maniera unica con una specificità d’azione rispetto alla soluzione necessaria.Questi elementi hanno un ruolo fisiologico molto importante nella risposta della pianta a condizioni di stress.Essi agiscono da osmoliti organici, che attivamente proteggono contro lo stress osmotico, la siccità, la salinità e le temperature elevate. L’accumulo intracellulare di questi composti favorisce la ritenzione idrica all’interno delle cellule, proteggendole dalla disidratazione e regolando l’apertura degli stomi e la permeabilità della membrana. Inoltre, quando applicato prima, durante e dopo un evento stressante, gli amminoacidi specifici nel prodotto forniscono un ottimale aiuto per la prevenzione ed il recupero delle principali funzioni metaboliche. Nel caso siano compromesse funzioni vitali, questi aminoacidi contribuiscono alla rapi-

da ripresa della crescita della Vite. Evidenze scientifiche: approccio genomico, fenomico Tutte le soluzioni proposte da Valagro derivano dalla piattaforma tecnologica esclusiva adottata per mettere a punto le nostre specialità nutrizionali: GeaPower . GeaPower certifica un approccio di eccellenza che utilizza le Scienze Omiche ( genomica,fenomica, proteomica e metabolomica) al fine di decifrare i trigger genetici e molecolari per ottenere risposte fisiologiche specifiche nei sistemi vegetali. Questo ci aiuta a comprendere le modalità di azione dei nostri prodotti. Grazie a queste tecnologie, è possibile analizzare più di 3.000 campioni al giorno per mappare le risposte fisiologiche in diverse condizioni ambientali. Analisi genomica L’approccio genomico analizza l’attività dei singoli geni in seguito all’applicazione del formulato e valuta quale ciclo metabolico è stato attivato. Possiamo così capire il vero contributo di ogni componente in maniera totalmente oggettiva, accertando gli effetti dell’applicazione dei nostri prodotti. Nello specifico, quando le piante subiscono un forte stress legato alle alte temperature, si nota un aumento nella sintesi delle Heat Shock Protein (HSP).Le piante trattate con Megafol evidenziano una sovraespessio-

ne pari a 5 volte rispetto al testimone non trattato. Questo significa che la pianta, in virtù di tale applicazione, è pronta a mettere in atto strategie volte al superamento dello stress legato ad alte temperature. Analisi fenomica Lo studio del Megafol attraverso l’approccio fenomico è stato eseguito presso la struttura di Metapontum Agrobios situato nella regione Basilicata ed è stato possibile grazie alla stazione di rilevamento digitale Lemnatec Scanalyzer 3D. L’approccio fenomico si occupa di studiare lo sviluppo delle piante e rilevare in maniera completamente oggettiva e senza errori i seguenti parametri: • morfologia, architettura, colore delle foglie (attraverso la luce RGB – Red Green Blue- immagini nel visibile); • morfologia ed attività radicale; differenze nel contenuto idrico ed altri importanti parametri (sostanza secca) attraverso i raggi NIR – near infrared – immagini nel vicino infrarosso) • efficienza fotosintetica (attraverso i raggi UV-fluorescenza). Nel grafico (Figura 2) è riportata la variazione di biomassa vegetale nelle diverse piante dopo l’applicazione di un forte stress di alta temperatura mediante un generatore di aria calda in ambiente protetto.

Figura 2 Biomassa digitale - Dimensioni delle piante misurate attraverso immagini ortogonali ottenute da una fotocamere RGB (rossoverde-blu). I risultati ottenuti nelle prove sperimentali condotte alle diverse latitudini e nelle diverse condizioni ambientali, hanno confermato quanto l’investigazione scientifica (genomica, fenomica, proteomica, metabolomica) aveva indicato: il raggiungimento di una condizione fisiologica ottimale della pianta in grado di preservare e supportare al meglio le performance agronomiche e produttive, sia in termini qualitativi che quantitativi. In particolare, i risultati riportati nella Tabella 1 e 2 indicano che il Megafol anticipa la maturità fenolica delle uve, mostrando un alto contenuto di zucchero (circa + 1,0 ° Brix) nel mosto, e un aumento del potenziale degli antociani (+ 33.1%) e dell’indice dei polifenoli totali (TPI, + 18,7%) nelle uve rispetto al testimone non trattato

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In conclusione,nei vini di fascia medio-alta, il processo di vinificazione può attenuare ma non certo risolvere i problemi derivanti da un’insufficiente qualità della materia prima. Nel nostro Paese sovente abbiamo annate agrarie caratterizzate da alte temperature particolarmente in momenti cruciali nella Vite come durante l’invaiatura. Ricorrendo in questi casi ad applicazioni mirate con il

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formulato Megafol di Valagro abbiamo avuto un ottimo superamento delle situazioni di stress aiutando la Vite a produrre mosti con un indice di colore, grado zuccherino, contenuto di antociani e polifenoli totali superiori rispetto al testimone non trattato. Tali parametri risultano essere di importanza strategica per produrre vini di qualità con grande attrattiva sui consumatori per via di diver-

si fattori, fra i quali particolare rilievo viene attribuito ai composti coloranti ed ai profumi (polifenoli ed aromi) che ne definiscono la tipicità e la personalità. Inoltre, la maggior suscettibilità all’invecchiamento, legata alla ricchezza in fenoli, contribuisce ad aumentare la varietà di note sensoriali espresse e conseguentemente la diversificazione di prodotti presenti sul mercato.

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Il bilancio

Annata dai due volti per il kiwi italiano

rimi bilanci per l’annata 2015/16 del kiwi. Agricoltori e imprese commerciali da diverse parti d’Italia, raccontano di una realtà variegata, con luci e ombre. I produttori che sono riusciti a ottenere calibri interessanti, con pezzature buone da 100-140 grammi, hanno avuto una PLVProduzione lorda vendibile interessante mentre coloro che hanno avuto problemi derivanti ad esempio dal clima o per altre motivazioni, raccogliendo un prodotto piuttosto piccolo, sono rimasti delusi. Non dimentichiamo che la produzione è stata abbondante un po’ ovunque, ma spesso con pezzature piuttosto piccole anche nelle altre nazioni a noi concorrenti. Realtà assoluta (e che vale anche per altre colture) è che il mercato, in una situazione di globalizzazione, richiede un prodotto di buona pez-

zatura e di alta qualità: con questa caratteristica si riescono ad ottenere prezzi discreti; il resto, invece, fa fatica. Molti produttori fanno rilevare che, fra le problematiche, c’è quella che le fatture di spesa si pagano, di solito, a 30-60 giorni, mentre i soldi dei kiwi conferiti in autunno, fin da settembre nel caso del kiwi giallo, per molti di loro non si sono ancora visti a mesi di distanza ( o perlomeno non nella loro totalità). In linea generale il mercato interno è saturo per sovrabbondanza di prodotto; va meglio per l’estero ma anche in altre nazioni si è verificato un surplus produttivo che ha creato difficoltà alle nostre aziende: infatti il kiwi è una delle prime colture a livello mondiale a “soffrire” (o meglio “a far soffrire” i suoi addetti ) nella correlazione fra il quantitativo che viene prodotto e la richiesta dei mercati.

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SPECIALE ENOVITIS 2016

PSR PUGLIA

iniziati i focus group sul territorio

evoluzione futura della vite con ADAMA

nuove opportunità per il comparto ortofrutticolo

Il GAL Sud Est Barese prosegue la progettazione partecipata della nuova strategia di sviluppo locale con un ciclo di focus group sui principali settori di interesse del territorio. A “inaugurare” gli incontri, strumenti di confronto per raccogliere ed identificare fabbisogni e necessità degli operatori locali.

Presenza in grande stile per Adama Italia all’edizione 2016 di “Enovitis” svoltasi all’az. agricola Torrevento a Corato (Ba). Oltre a essere presenti con un proprio stand, Adama Italia ha organizzato un convegno sull’evoluzione futura della vite.

Finanziamenti a fondo perduto per l’innovazione nella filiera ortofrutticola con efficienza energetica, qualità dei prodotti, sostenibilità delle produzioni e dei costi quali asset da perseguire ed analizzare: questi i temi dell’incontro organizzato dalla Vueffe Consulting a Conversano.

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Gal Sud Est Barese



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