FOGLIE n.15/2018

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

ALL’ORIGINE DEL CAPORALATO Passata di Pomodoro: si paga più la bottiglia che il contenuto

agricoltura

Credito, solo 4,9% prestiti in agricoltura Dl Dignità, abolito spesometro e facilitato uso dei prestO mondo gal

Assogal, nata associazione dei Gal pugliesi

N° 15 • 1 settembre 2018



FERTILEVA LA SCELTA DEL GIUSTO CONCIME ORGANICO Il concime organico è un fertilizzante completamente naturale, di origine animale o vegetale, costituito dai composti organici del carbonio, che contribuisce a migliorare le caratteristiche fisiche, meccaniche e biologiche del suolo. All’ elevato contenuto di carbonio organico sono chimicamente legati gli elementi nutritivi indispensabili alla crescita delle colture, le cui carenze nel terreno di coltivazione, conducono ad una serie di problematiche che compromettono la qualità e la quantità dei raccolti. Actiplus, concime organico a marchio Fertileva, essendo ricco di elementi nutritivi come l’azoto (N) e il fosforo (P), garantisce l’equilibrio delle componenti chimiche e strutturali del suolo, ne migliora la resistenza alla siccità e agli sbalzi termici, esercitando un’azione biostimolante. Inoltre, grazie all’indispensabile apporto di sostanza organica, il prodotto accresce la fertilità e aumenta la produttività del terreno, mentre l’azoto e il

fosforo a lento rilascio, hanno la funzione di limitare significativamente le perdite per dilavamento e per insolubilizzazione. I fertilizzanti organici rimangono infatti legati al suolo, evitando il rischio di essere dilavati con le prime piogge e di provocare significativi danni all’ambiente. Diversamente rispetto ai concimi minerali, che per la loro composizione a “pronto effetto”, manifestano una limitata capacità di trattenere i macroelementi essenziali nel terreno, i concimi organici han-

no un processo di mineralizzazione non immediato ma scandito in maniera tale da renderli disponibili alle colture gradualmente. Actiplus preserva la fertilità del terreno, apportandovi sostanze nutritive fondamentali per garantire la crescita di colture sane e in grado di contrastare i fenomeni patogeni. Sostenibilità, efficacia e risparmio di risorse economiche e ambientali si rendono possibili attraverso l’utilizzo di adeguati mezzi tecnici per l’agricoltura.



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ditoriale

Il (triste) primato dell’Italian sounding

1 settembre 2018 - n.15 - Anno 13

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

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Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

l triste fenomeno dell’italian sounding: secondo i risultati 2018 dell’Indagine di Assocamerabio il fenomeno ha raggiunto i 90 miliardi di euro di giro d’affari. Il confectionary è il settore più colpito, il Regno Unito il Paese con il maggior abbattimento di costo, novanta miliardi di euro, con un crescita del 70% negli ultimi dieci anni; è questo il volume globale del giro d’affari raggiunto dall’Italian sounding, cioè dei prodotti spacciati per italiani. Un “primato” che corre ancora più veloce dell’export agroalimentare Made in Italy autentico, pure in crescita. A rendere note le cifre è Assocamerestero, presentando i dati dell’Indagine 2018 sull’Italian sounding (con focus in Europa e Nord America), che si inserisce nell’ambito del progetto ‘True Italian Taste’, promosso e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. In alcune realtà e per certi prodotti, la scelta dell’Italian sounding rispetto all’originale italiano non

è legata a questioni di costo, ma piuttosto a due fattori: la difficoltà di reperimento del prodotto autentico e la scarsa conoscenza da parte del consumatore straniero delle caratteristiche e della qualità del vero Made in Italy : dall’indagine emerge che la categoria più colpita dall’Italian sounding (42%) dei prodotti imitati sono piatti pronti e surgelati, conserve e condimenti. Seguono i latticini (25,1%), la pasta (16,1%), i prodotti a base di carne (13,2%) e i prodotti da forno (3,6%). Per valutare gli impatti economici del fenomeno, invece, è stato elaborato un indice dei costi, che misura quanto i prezzi dei prodotti Italian sounding si discostino da quelli corrispondenti del made in Italy autentico: gli abbattimenti di costo più consistenti si registrano nel Regno Unito (- 69%) e in Germania (- 68,5%), seguiti dal Belgio (-64,9%) e dall’Olanda (- 64,3%); ci si muove su tassi di risparmio più contenuti in Svizzera (- 33,9%) e in Lussemburgo (- 25%).



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ommario

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editoriale

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ITALIAN SOUNDING Il triste primato dei prodotti contraffatti

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MADE IN ITALY Al produttore restano solo le briciole

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CREDITO Solo 4,9% prestiti in agricoltura

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DL DIGNITà Abolizione spesometro facile uso dei prestO

10 POMODORI

Si paga più la bottiglia che il contenuto

14 SVIMEZ

27 FAGIOLO DI PULSANO Maglie capitale del gusto

28 MOZZARELLA DOP GIOIA del COLLE

Ancora in attesa della pronuncia di Bruxelles

29 BACCHE DI GOJI

A Berlino per Europei di Atletica

riceviamo e pubblichiamo

Agricoltura, + 4 PLV

15 MIPAAF

Pagate assicurazioni agevolate

21 anve

Delimitazione xylella duro colpo per vivaismo

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AGRICOLTURA

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mondo gal agroalimentare

13 PUGLIA

Cresce appeal in etichetta di quasi il 18%

18 ASSOGAL

Nata associazione dei Gal pugliesi

19 GAL BRINDISINI

Istituito tavolo tecnico


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gricoltura

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CON EMENDAMENTO AL BILANCIO UNA MANO AD INVESTIMENTI D’IMPRESA

CREDITO: SOLO 4,9% PRESTITI IN AGRICOLTURA

a Puglia non attrae credito e assorbe solo il 4,9% dei prestiti bancari in agricoltura, pur rappresentando il 10,5% del tessuto imprenditoriale agricolo italiano, secondo i dati della Rete Rurale Nazionale 2014 - 2020, una difficoltà che può essere affrontata con l’emendamento alla legge di assestamento del bilancio per il 2018 e per il triennio 2018/2020, fortemente voluto da Coldiretti Puglia, presentato dal consigliere Enzo Colonna e approvato dal Consiglio regionale. “Il provvedimento potrà essere utile a tutte quelle imprese che, non finanziate dal PSR e fuori dalla misura di ingegneria finanziaria che accompagna i progetti approvati nel piano vorranno, comunque, investire e potranno usufruire delle opportunità date dal rapporto con un Confidi”, dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. La norma approvata dal Consiglio all’unanimità, con parere favorevole del Governo regionale, stanzia 450.000 euro in tre anni - 150.000 euro all’anno - per consentire alle imprese agricole l’abbattimento dei costi di commissione o ammortamento - spiega Coldiretti Puglia - che gravano sulle stesse per l’ottenimento delle garanzie indispensabili per l’accesso al credito rilasciate dagli enti di garanzia fidi (confidi). “Il problema dei tassi di interesse differenti tra Nord e Sud, pur essendo molto sentito, passa in secondo piano - ha precisato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - rispetto all’oggettiva difficoltà di accesso al credito per le imprese agricole, per una diffusa sofferenza causata dalla stagionalità produttiva, dalle frequenti calamità naturali e dalle crisi di mercato che hanno determinato una pesantezza finanziaria delle aziende. Per questo è fondamentale fornire loro maggiori possibilità di

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abbattimento dei costi, consolidamento e diluizione del credito. Soprattutto i giovani imprenditori chiedono migliori condizioni di accesso al credito soprattutto nelle fasi di start up aziendale e di sviluppo aziendale, condizioni imprescindibili per un stato di salute ottimale della propria azienda”. Il contributo massimo concedibile è pari a 2.500 euro per investimenti fino ad un

massimo di 100.000 euro e può arrivare a coprire fino al 100% del costo della garanzia - conclude Coldiretti Puglia -e il beneficio può essere aumentato fino a 3.000 euro nel caso in cui le imprese agricole siano condotte da donne o da giovani di età non superiore a 40 anni, in modo da favorire i soggetti che presentano maggiori difficoltà ad accedere al credito.

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Le novità per il comparto agricolo approvate con il Dl Dignità

AGRICOLTURA: ABOLIZIONE SPESOMETRO E FACILITAZIONI PER L’USO DEI PRESTO

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l decreto Dignità voluto dal vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio ha comportato importanti cambiamenti anche per il mondo agricolo italiano. Con due emendamenti, accolti favorevolmente in sede di discussione, i parlamentari della Commissione Agricoltura di Montecitorio hanno raggiunto due importanti obiettivi per il primo settore: l’abolizione del cosiddetto spesometro e la possibilità di utilizzare i “PrestO” per il lavoro occasionale. E’ cominciata quindi la sburocratizzazione delle procedure del comparto agricolo con l’introduzione di semplificazioni per rendere l’utilizzo dei PrestO molto più fruibile, con la facilitazione dell’accesso alla piattaforma INPS che permette al lavoratore di registrarsi anche con l’ausilio di un intermediario (es. il consulente del lavoro); inoltre il docu-

mento di pagamento potrà essere stampato e pagato anche attraverso Poste Italiane e non solo con bonifico bancario; si estende l’utilizzo dei PrestO ad un arco di tempo di dieci giorni anziché di tre e che le 4 ore di prestazione siano ‘utilizzabili’ nei dieci giorni in modo da adeguare il lavoro accessorio alle esigenze dell’agricoltura spesso condizionate dal meteo. In più si è garantito maggiore tracciabilità e trasparenza per facilitare i controlli abbattendo la burocrazia. Ovviamente, tutto ciò non si applica agli agri-

coltori di mestiere mentre viene esteso lo strumento dei PrestO alle aziende e alle strutture ricettive, fino a otto dipendenti, del settore turismo. Altro atteso traguardo è stato quello dell’abolizione dello spesometro: si tratta dell’eliminazione delle comunicazioni obbligatorie per il pagamento dell’IVA per tutte le imprese agricole che fatturano meno di 7.000 euro l’anno e che sono esentate dal pagamento IVA, una misura per ridurre i costi e la burocrazia per i piccoli produttori italiani.

ALLE CAMERE

CENTINAIO IN AUDIZIONE ILLUSTRA I SUOI PROSSIMI IMPEGNI PER L’AGRICOLTURA

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n Commissione Agricoltura congiunta Camera e Senato, il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio ha replicato alle domande postagli in occasione dell’illustrazione delle linee programmatiche del suo dicastero. Diversi gli argomenti su cui si è soffermato il ministro Centinaio: dalle problematiche causate dalla fauna selvatica al fondo di solidarietà nazionale di cui è necessario adeguare le dotazioni per fronteggiare i danni non assicurabili, dal futuro di AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) su cui in autunno sarà proposta una soluzione sino alla legge contro il caporalato, che sarà con ogni probabilità rivista nella sua applicazione, e alla rete del lavoro agricolo di qualità che vede attualmente iscritte ben 4.000 imprese. “L’agroalimentare italiano, la sua tutela e la sua valorizzazione sono da

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sempre una nostra priorità: lo abbiamo scritto chiaramente nel Contratto di Governo e lo stiamo dimostrando con le attività di questi primi mesi – dichiarano al termine dell’audizione i componenti 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera – Le dichiarazioni del ministro Centinaio hanno confermato le priorità su cui dovremo lavorare: etichettatura, riduzione dei pesticidi e valorizzazione del biologico. Continueremo

a fare pressione sull’Europa per ottenere la tracciabilità obbligatoria e trasparente degli alimenti, per informare il consumatore e al tempo stesso tutelare le imprese più virtuose. La promozione del biologico e della sicurezza della filiera vanno poi di pari passo con l’impegno ad assicurare un uso sempre più sostenibile dei prodotti fitosanitari, in modo da ridurre i rischi per la salute umana e l’ambiente”.

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gricoltura

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CAPORALATO: SI PAGA PIU’ LA BOTTIGLIA DEL POMODORO

Quando si acquista una passata al supermercato si paga più la bottiglia del pomodoro contenuto. Nel 1985 il pomodoro da industria veniva pagato 180 lire e a distanza di 33 anni il prezzo è rimasto praticamente inalterato: sono questi i reali motivi che hanno fatto si che si estendesse la terribile piaga del caporalato visto dalla stampa non specializzata e poco pratica di agricoltura come il male dei mali quando invece è una delle tante distorsioni, sicuramete la peggiore, di un sistema di filiera completamente da rivedere. Le distorsioni sono evidenti, considerato che in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro, oltre la metà del valore (53%) è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% va ai costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. Non è assolutamente equilibrato e coerente la distribuzione del valore lungo la filiera anche a causa

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PAGATO COME NEL 1985

di pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato l’anno scorso fra il Ministero delle Politiche Agricole e le principali catene della grande distribuzione. Nonostante ciò, le imprese agricole e

agroalimentari pugliesi continuano ad operare onestamente e in trasparenza, rese ancora meno competitive da chi sfrutta la manodopera italiana e straniera, abbattendo illecitamente i costi di produzione. E’ indispensabile e urgente una grande azione di responsabilizzazione, dal campo allo scaffale, per garantire che dietro tutti gli ali-

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menti in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore. I prodotti dell’agricoltura passano nelle mani dei lavoratori stranieri che rappresentano circa il 25 per cento del numero complessivo di giornate di occupazione del settore e rappresentano, quindi,

una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo. Sono 134mila gli stranieri residenti in Puglia, con una equa ripartizione tra uomini e donne e le province di Bari e Foggia rappresentano i principali poli attrattivi per gli stranieri regolarmente residenti. Lecce, nel dettaglio, secondo i dati, è la

provincia più ambita dalla nuova migrazione, seguita da Foggia, una grande risorsa dell’agricoltura pugliese che va valorizzata e difesa da inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano una ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale.

PASSATA DI POMODORO IN BOTTIGLIA VETRO DA 700 ML IN VENDITA A 1,3 EURO INCIDENZA 1) margine distribuzione con promozioni 53 % 2) trasporti 6 % 3) pubblicità 2 % 4) costi produzione industriale 18 % 5) materia prima agricola (pomodoro) 8% 6) bottiglia 10 % 7) tappo 2,5 % 8) etichetta 0,5 % Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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groalimentare

AL TOP LIFESTYLE CON BIO E VEGGIE

MADE IN ITALY: CRESCE APPEAL ORIGINE PUGLIA IN ETICHETTA +17,7%

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arla di vero e proprio sprint della Puglia l’Osservatorio Immagino Nielsen Gs1 Italy, che su un paniere di 60.600 prodotti agroalimentari registra un tasso di crescita a due cifre pari al 17,7% dell’appeal dell’origine Puglia in etichetta, frutto anche della battaglie condotte proprio sul fronte della garanzia della tracciabilità e della sicurezza alimentare a beneficio dei consumatori. La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell’agroalimentare ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati attraverso l’indicazione dell’origine del prodotto in etichetta. Per questo cresce di quasi il 20% la comunicazione e il relativo apprezzamento dei consumatori dell’origine del territorio regionale in etichetta su un paniere di oltre 60mila prodotti analizzati, ponendosi al 6° posto delle regioni maggiormente comunicate on pack ed è aumentata anche la pressione della promozione dell’origine in etichetta con un ragguardevole 40%, tassi di crescita decisamente superiori alle altre regioni italiane. Altro segmento in forte espansione nell’area del lifestyle è quello del “veggie”, che nel 2017 ha rappresentato il 3,7% dei prodotti in vendita, con in testa i piatti pronti freschi, i derivati del pomodoro, i sostitutivi del pane e i fuori pasto salati e i prodotti biologici. La Puglia è una delle 3 regioni più bio d’Italia, secondo i dati Sinab del 2017, con un aumento del 41% rispetto all’anno precedente, 4815 produttori e la prima per numero di trasformatori con 1.234 produttori/operatori. In Puglia si sta assistendo ad un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre contestualmente continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati. La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori

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forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dagli scandali alimentari, si sono tradotti in una seria preoccupa-

zione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione.

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gricoltura

NONOSTANTE CLIMA PAZZO E IMPORT ESTERO

SVIMEZ: AGRICOLTURA +4% PLV OLTRE 3 MLD DI EURO

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’agricoltura pugliese cresce del 4% nel triennio 2015 - 2017, recuperando il tonfo del -9,4% del triennio precedente 2008 - 2014, secondo i nuovi dati SVIMEZ, con una crescita della PLV (Produzione Lorda Vendibile) del 15,07% che è tornata a superare nuovamente i 3 miliardi di valore, a dispetto della tropicalizzazione del clima che ha messo a dura prova tutte le colture. Professionalità e scelte ponderate degli imprenditori hanno consentito al settore di bancare un risultato positivo che poteva essere addirittura straordinario, se il clima non fosse stato cosi impietoso con gelate e nevicate del gennaio 2017 e siccità perdurante dell’estate 2017; con una PLV di 3,3 miliardi di euro l’agroalimentare pugliese si rivela un traino straordinario per l’economia pugliese. Le esportazioni dei prodotti agricoli (+9%) e dell’agroalimentare (+4,9%) hanno dato slancio all’export pugliese, nonostante il sensibile ridimensionamento produttivo determinato dalla tropicalizzazione del clima. Cresce anche l’occupazione in agricoltura con l’aumento del 6% degli occupati in 5 anni. In Puglia anche il PIL ha registrato +1,6% di crescita dopo un deludente + 0,2% del 2016. Per non disperdere il valore straordinario

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del settore agroalimentare serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute ed il lavoro, con una equa distribuzione del valore. Non bisogna abbassare la guardia però con lo scippo di identità e di valore che il nostro territorio quotidianamente subisce ad opera di famigerati agropirati nazionali ed

internazionali, attratti dal valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 542.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 576.000.000 euro per quella olearia e 462.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria di cui la sola provincia di Foggia è leader con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro. Le esportazioni di ortofrutta pugliese nel mondo ammontano a 900 milioni di euro, un dato sottostimato perché spesso non è indicata chiaramente l’origine territoriale e sono cresciute del 6% percento nel 2015 le esportazioni dei vini pugliesi. Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come ‘Made in Italy’. In Puglia le importazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate. www.foglie.tv


PER 49 MILIONI DI € AGLI AGRICOLTORI

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MIPAAF, ASSICURAZIONI AGEVOLATE PAGATE

utorizzati 49 milioni di euro di pagamenti in favore degli agricoltori che hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate. La cifra si somma ai contributi già erogati, per una spesa complessiva sostenuta pari a 264 milioni di euro. Per quanto riguarda gli ulteriori sviluppi del programma dei pagamenti, si prevede l’erogazione di 92 milioni di euro entro settembre, 69 milioni entro ottobre, 50 milioni entro novembre e 33 milioni entro dicembre. “La questione dei ritardi dei pagamenti sulle assicurazioni – ha dichiarato il Ministro del Mipaaf Gian Marco Centinaio – è stata una delle più delicate che ho trovato sul mio tavolo dal mio insediamento. Sono quindi soddisfatto che le semplificazioni decise in questi ultimi giorni da una task force coordinata dal mio Gabinetto stia producendo risultati concreti”.

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I ritardi accumulati stavano infatti mettendo in difficoltà l’intero sistema degli organismi collettivi di difesa, che in questi anni ha anticipato la spesa per conto degli agricoltori, evitando riflessi negativi sulle aziende. Per agevolare il tutto, sono state introdotte diverse semplificazioni. Tra queste, la semplificazione delle procedu-

re di controllo delle rese, la possibilità di effettuare pagamenti parziali sulle domande oggetto di riesame, la possibilità di effettuare le istruttorie delle domande, l’ammissione a sostegno e la contestuale presentazione della domanda di pagamento. Ulteriori semplificazioni saranno adottate per il 2019.

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gricoltura

Portata istanza in Regione

AGRICOLTORI CHIEDONO SUPPLEMENTO CARBURANTE AGRICOLO

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l Dipartimento agricoltura e sviluppo rurale della Regione Puglia è pronto a recepire le istanze che giungono dal mondo agricolo e dai comuni per l’assegnazione di un supplemento di gasolio agricolo agevolato che consenta agli agricoltori di effettuare tutti i necessari lavori fino alla fine dell’anno. E’ l’assicurazione ricevuta dal consigliere regionale Mauro Vizzino dopo un colloquio con l’asses-

sore regionale Di Gioia al quale ha evidenziato la necessità del provvedimento per “fronteggiare i maggiori consumi di carburante agricolo sostenuti finora negli interventi obbligatori per la lotta alla xylella e per i lavori di aratura e buone pratiche resi necessari e ripetuti per le piogge nei mesi di giugno e luglio”. Nel sottolineare le richieste formali già avanzate da numerosi sindaci del territorio e dalle prin-

cipali organizzazioni di categoria, il consigliere Vizzino rende noto che “la questione è in fase istruttoria all’esame dei competenti uffici e si spera in tempi brevi di poterla risolvere positivamente nell’interesse del settore primario dell’economia pugliese”.

Per risparmio di spesa

GOVERNO FAVOREVOLE AL REGISTRO UNICO CONTROLLI PER AGROALIMENTARE

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l Governo Conte valuterà l’idea di estendere il Registro Unico dei Controlli Ispettivi sulle imprese agricole (RUCI) anche a tutta la filiera delle imprese agroalimentari così come richiesto dal Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Nel registro affluiscono i dati concernenti i controlli effettuati da parte di organi di polizia e dai competenti organi di vigilanza e di controllo, nonché degli organismi pagatori e da organismi privati autorizzati. L’obiettivo è quello di evitare duplicazioni e sovrapposizioni nei procedimenti di controllo rivolti alle aziende agricole, cercando di arrecare meno intralcio possibile. La soluzione del RUCI ha già trovato generalizzato apprezzamento da parte delle imprese, con un conseguente risparmio di spesa. N° 15 - 1 settembre 2018

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M G ondo

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Alberto Casoria eletto presidente della rete dei 21 GAL pugliesi

E’ nata ASSOGAL, l’Associazione dei GAL Pugliesi

è

stato sottoscritto a Bari, presso l’Assessorato regionale alle Politiche Agroalimentari, l’Atto costitutivo di ASSOGAL - Associazione dei GAL pugliesi. Si è così concluso positivamente un percorso di condivisione e prospettive sul ruolo dei GAL in Puglia e sul lavoro da farsi nell’interesse dei territori rurali che rappresentano. ASSOGAL, infatti, intende ricoprire sia un ruolo di rappresentanza dei GAL di Puglia nei contesti istituzionali regionali ed europei, sia tecnico, promuovendo nuove progettazioni e strategie per lo sviluppo economico e armonico delle aree rurali pugliesi. L’Assemblea dei soci formata dai 21 GAL pugliesi (gli altri 2 entreranno a breve) rappresentati dai presidenti e/o vicepresidenti, ha, poi, convalidato il Consiglio direttivo composto, come da Statuto, da 6 membri precedentemente eletti dai GAL appartenenti alle 6 province pugliesi, quali loro rappresentanti all’interno del Consiglio direttivo. Il Consiglio direttivo di ASSOGAL è così composto: Alberto Casoria, presidente del GAL Meridaunia, delegato per la provincia di Foggia, Michele d’Errico, presidente del GAL Daunofantino, delegato per la BAT, Antonio Saracino, presidente del GAL Nuovo Fior d’Olivi, delegato per la provincia di Bari, Cosimo Durante, presidente del GAL Terra d’Arneo, delegato per la provincia di Legge, Luca Lazzàro, presidente del GAL Magna Grecia, delegato per la provincia di Taranto e Giannicola D’Amico, vice presidente del GAL Valle d’Itria, delegato per la provincia di Brindisi. I sei componenti si sono riuniti, poi, per eleggere il presidente di ASSOGAL e le

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di Rino PAVONE

figure rappresentative previste dallo Statuto. E’ stato Alberto Casoria a ricevere il consenso unanime per la carica di presidente, mentre Antonio Saracino sarà vicepresidente, Giannicola D’Amico Consigliere tesoriere e Luca Lazzarò Consigliere Segretario con delega a rappresentare ASSOGAL all’interno del Comitato di Sorveglianza del PSR Puglia 2014-2020. ‘Con la nascita di ASSOGAL Puglia – dichiara il presidente Alberto Casoria - si è concluso un lavoro complesso e delicato svolto nei territori da ogni singolo GAL per avere finalmente una rappresentanza significativa, forte e riconoscibile dei

soggetti che operano quotidianamente per lo sviluppo dei territori rurali pugliesi. Esprimo la soddisfazione per il risultato raggiunto e, nello stesso tempo, ringrazio per il sostegno e la collaborazione ricevuta da tutti i rappresentanti dei GAL in maniera così forte e sentita. Determinante, in questi mesi di lavoro, anche il ruolo svolto dall’assessore Leo di Gioia che, convintamente e con forza, ha incoraggiato i GAL a portare a termine la costituzione di ASSOGAL. Sento la responsabilità di rappresentare al meglio gli interessi delle comunità rurali pugliesi, con il supporto e la partecipazione di tutti i colleghi dei Gal pugliesi’.

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Per uno sviluppo rurale coordinato dell’intera provincia

Istituito un tavolo tecnico tra i GAL brindisini di Rino PAVONE

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3 GAL, Alto Salento 2020, Terra dei Messapi e Valle D’Itria, hanno istituito un tavolo tecnico per la governance territoriale dell’area rurale della Provincia di Brindisi. Creare interazione tra i territori, generare continuità tra gli interventi dei singoli GAL, tracciare linee comuni per uno sviluppo coordinato del territorio provinciale nel settore agricolo e della pesca, sono queste le motivazioni principali che hanno spinto i tre GAL brindisini ad incontrarsi regolarmente in sessioni di lavoro condivise. Alla luce della nuova programmazione gli obiettivi alla base della collaborazione sono quelli di costruire sinergie interterritoriali, aumentare gli effetti delle singole azioni e organizzare nuovi metodi di lavoro. Una delle novità nei PSR 2014/2020 consiste nell’assegnare autonomia d’azione a ciascun GAL italiano relativamente al proprio territorio di competenza, così come richiesto dalla Comunità Europea. Se, da un lato, questo aspetto rappresenta un vantaggio, vista la possibilità di calibrare gli aiuti sulle specifiche esigenze locali; dall’altro, potrebbe costituire un limite per l’integrazione tra l’attuazione locale delle strategie e le politiche di sviluppo regionali, rilegando gli effetti delle azioni dei singoli Piani di Azione Locali - PAL - ad una logica autoreferenziale. N° 15 - 1 settembre 2018

Avvertito questo rischio, i tre GAL, la cui area amministrativa ricade prioritariamente nella provincia di Brindisi, hanno deciso - spontaneamente - di creare un gruppo di lavoro per condividere le strategie attuative dei PAL in tavoli tecnici. Dal primo incontro sono emersi i seguenti punti in comune: a) Valorizzazione delle filiere agroalimentari rafforzando la produzione e la vendita del prodotto a chilometro zero; b) qualificazione dell’offerta turistica lavorando sull’organizzazione territoriale al di la dell’alta stagione; c) realizzazione di incontri informativi per sensibilizzare gli attori locali verso i modelli di offerta turistica legati a standard di mobilità lenta, a piedi o in bici; d) estensione e integrazione degli itinerari tematici dei singoli GAL legando i percorsi ai cammini dei pellegrini e alle ciclo-vie nazionali e internazionali; e) intercettare progettualità e opportunità di sviluppo extra LEADER per l’intera provincia; f) sensibilizzazione sulle tematiche del mondo della pesca, sulla stagionalità dei suoi prodotti, informando la popolazione, sul corretto consumo del pescato locale e istituendo una rete di ristoratori e venditori certificati; g) puntare sulle start-up come volano per interpretazioni territoriali originali e capaci di offrire soluzioni a

problemi utilizzando anche le nuove tecnologie; Questi le principali affinità delle Strategie di Sviluppo Locale dei singoli GAL poste come base di partenza per rafforzare la rete rurale locale e per migliorare le condizioni di lavoro degli attori locali operanti nel settore agricolo, della pesca e in quello artigianale nel prossimo futuro. Inoltre, i Gruppi puntano a rafforzare il posizionamento strategico dell’offerta turistica rurale brindisina sviluppando un vantaggio competitivo sulle altre destinazioni pugliesi ampliando l’organizzazione dell’ offerta territoriale in tutti i mesi dell’anno. Anche alla luce della recente costituzione di ASSOGAL PUGLIA (Associazione regionale dei GAL Pugliesi) e della volontà dell’assessore all’agricoltura, Leonardo Di Gioia, di aumentare le responsabilità dei GAL trasformandoli in vere Agenzie di Sviluppo Locale, questa iniziativa vuole essere una prima azione concreta che guarda alla costruzione di una rete di condivisione delle esperienze e delle conoscenze maturate dai GAL sia a beneficio dei flussi di lavoro interni ma anche per aumentare il senso di appartenenza al territorio e per diffondere la cultura della ruralità.

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iceviamo e

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ubblichiamo

Duro colpo per le aziende vivaistiche italiane

APPROVATA LA NUOVA DELIMITAZIONE XYLELLA FASTIDIOSA

è

stato infer to un duro co l p o al vivaismo d e l l a Pu g l i a e d i r i flesso a tutti i vivaisti ornam e n t a l i , f r u t t i co l i e o r t i co l i i t a l i a n i . Tu t t i s a r a n n o co l p i t i d a l l a d e c i s i o n e d e l l a Re g i o n e Pu g l i a d i a cce t t a r e i n pieno quanto determinato d a l l a Co m m i s s i o n e E u r o p e a per delimitare la nuova zona d e m a r c a t a d i Xy l e l l a f a s t i diosa. E p p u r e l e co s e p o t ev a n o a n dare diversamente. R i p e r co r r i a m o l e u l t i m e v i ce n d e : l a Co m m i s s i o n e E u ropea, in via precauzionale, il 27 giugno 2018 pubblica la DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2018/927 che obbliga ad uno spostamento di 20 km a nord della zona infetta. D a q u e l m o m e n t o , l a Re g i o n e Pu g l i a h a l ’o b b l i g o d i d e terminare le nuove zone di co n t e n i m e n t o e c u s c i n e t t o . Pe r q u e s t o , s i o r g a n i z z a n o i n co n t r i e s i i n v i a n o l e t t e r e e co m u n i c a t i d a o g n i p a r t e d e l m o n d o v i v a i s t i co i n d i r i z z a t i a l M i n i s t e r o d e l l e Po l i t i c h e A g r i co l e e a l l a s t e s s a

N° 15 - 1 settembre 2018

Re g i o n e p e r r i f l e t t e r e s u l l e migliori modalità da attuare per rispettare la legge senza danneggiare per sempre le aziende del luogo. I n t a l e co n t e s t o , A N V E , t r a le varie attività e iniziative v o l t e a s e n s i b i l i z z a r e l ’A u torità di gestione su tali a s p e t t i s o c i o - e co n o m i c i , h a altresì inviato una nota sia a l l ’O s s e r v a t o r i o f i t o s a n i t a rio pugliese sia al Ministro d e l l e Po l i t i c h e A g r i co l e A l i m e n t a r i e F o r e s t a l i co n i s e g u e n t i co n t e n u t i : - p r ev e d e r e u n a d e l i m i t a zione puntiforme per salvaguardare i poli vivaistici l o c a t i i n u n ’a r e a g i à p e r d e finizione indenne; - agire per un cambio nell e s ce l t e s t r a t e g i c h e c h e p r i v i l e g i l ’e l i m i n a z i o n e d e l materiale infetto e di quello potenzialmente por tatore della malattia e limiti le mis u r e d i co n t e n i m e n t o a d o ttate fino ad ora alle aree per le quali è nota l’impossibilità di eradicazione del batterio; - r i p o r t a r e l ’a t t e n z i o n e s u

una strategia di eradicazione in quelle aree che attualmente sono indenni e nelle q u a l i i l m o n i t o r a g g i o co n s e n t e d i a v e r e d a t i co n f o r tanti in tal senso; - co n s i d e r a r e c h e n o n s o n o m a i s t a t e r i l ev a t e p i a n t e i n fette in aziende vivaistiche ma solamente in appezzam e n t i o l i v i co l i p r o p r i o a d i mostrazione della sanità del m a t e r i a l e v i v a i s t i co e d e l l a professionalità degli operatori. E r a d u n q u e d o v e r e t e c n i co e m o r a l e d e l l ’A m m i n i s t r a zione regionale por tare tali a s p e t t i n e l l e s e d i co m u n i tarie e aprire un tavolo di co n f r o n t o p e r d e i r i s u l t a t i a cce t t a b i l i . Questo non è stato fatto. Oramai è tardi e le aziende s a r a n n o co s t r e t t e a c h i u d e r e o delocalizzare: un clamoros o f a l l i m e n t o p o l i t i co n a z i o nale. Oggi dobbiamo agire perché la zona cuscinetto non venga mai più innalzata e altre imprese pugliesi e i t a l i a n e n o n v e n g a n o co l pite.

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Nuove frontiere della formazione

SCUOLA DI NATUROPATIA PERCORSI Nella Scuola di Naturopatia PERCORSI ogni studente viene formato secondo i migliori criteri scientifici di apprendimento, attraverso una visione ed un approccio di tipo olistico.

e formazione professionale CORSI AF 2018/19 IN NATUROPATIA E COACHING con

SCUOLA DI NATUROPATIA PERCORSI ogni studente viene formato secondo i migliori criteri scientifici di apprendimento, attraverso una visione ed un approccio di tipo olistico. - COSA è LA NATUROPATIA La Naturopatia è una disciplina bionaturale basata sulla visione unitaria dell’uomo. Ha come scopo l’evoluzione dell’uomo, il mantenimento dello stato di benessere ed il riequilibrio dell’essere umano attraverso metodiche interamente naturali. - A CHI SI RIVOLGE Il corso è rivolto a tutti coloro che desiderano approcciarsi, anche per la prima volta, alle discipline bionaturali, sia come strumento di crescita personale che come opportunità professionale. PERCORSI ha creato un perfetto connubio tra scienza e visione olistica, progettando, per ognuno di voi, percorsi di consapevolezza e di reali opportunità professionali nel settore della Naturopatia e delle Discipline Bionaturali in genere. - DURATA DEL CORSO 3 anni (4°facoltativo). Ogni annualità è composta da 12 weekend in presenza (1 al mese), oltre a laboratori pratici, tirocini e autotrattamento. - Inizio Lezioni Settembre 2018 (sono aperte le iscrizioni) per info: 3475640639 info@percorsiaccademia.com

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gricoltura

+ 5,7% EXPORT

VENDEMMIA: +15% VINO NEL 2018

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artita ufficialmente anche in Puglia la vendemmia 2018 che prevede un aumento del 15%, dopo un 2017 da dimenticare. Si nutrono forti aspettative dalla vendemmia 2018, anche nei risvolti di vendita, considerato che nel primo trimestre 2018 sono salite di un ulteriore 5,7% le esportazioni di vino pugliese all’estero e nel 2017 gli acquisti delle famiglie sono cresciuti di un ulteriore 5% per i vini Doc, mentre le Igt sono aumentate del 4% e gli spumanti addirittura del 6%. La tarda primavera e l’inizio dell’estate hanno dato conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, della tropicalizzazione del clima sempre più spinta e degli sbalzi climatici improvvisi che i viticoltori sono costretti ad affrontare in questo primo quarto del secolo a causa del global warming. Le temperature medie, per fortuna ancora lontane dai picchi raggiunti nella precedente annata, sono state accompagnate da condizioni di umidità e da precipitazioni in alcuni casi molto violente e rese letali da grandine e venti forti. I vini costretti a migrare per la spumantizzazione adesso sono prodotti direttamente in Puglia, chiudendo una filiera di eccellenza che ha aperto tangibili prospettive di mercato. La contemporanea presenza di attacchi di peronospora particolarmente virulenta ha determinato un quadro complicato che ha messo a dura prova i budget delle imN° 15 - 1 settembre 2018

prese, in particolare di quelle che fanno della qualità e della sostenibilità delle produzioni la propria filosofia e che vedono lievitare in modo sensibile i costi in annate così difficili. Seppure preceduta da un inverno rigido solo per pochi giorni, l’annata viticola 2018 in Puglia è partita nella norma ma con un ottimo germogliamento seguito da una vigorosa fioritura ed una allegagione che è stata piuttosto buona su tutto il territorio regionale, ad eccezione di alcune aree dove gli abbassamenti della temperatura ha provocato la caduta di fiori o delle piccole bacche. La progressione dello sviluppo della vegetazione è stata veramente importante, tanto da creare non pochi

problemi organizzativi alle aziende viticole che hanno dovuto agire tempestivamente e procedere con le attività di spollonatura e sfogliatura. Determinante il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia che vede la provincia di Foggia al secondo posto Italia per ore di lavoro create nel settore del vino e al decimo posto della top ten anche un altro vitigno pugliese, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari. Innumerevoli le opportunità di lavoro per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività connesse, di servizio e nell’indotto.

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T R urismo

urale

ARRIVI ESTERI SU AEROPORTO BARI + 26,3%

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TURISMO PUGLIA, UN SUCCESSO TUTTO ENOGASTRONOMICO

l boom turistico in ‘salsa’ pugliese, nel vero senso della parola, è determinato per il 60% dall’enogastronomia che i mercati esteri non considerano una “nicchia turistica”, ma uno dei fattori attrattivi più forti per scegliere la destinazione, secondo quanto rilevato da un’analisi di Campagna Amica sulle presenze registrate negli agriturismi. Ciò che fa ricadere la scelta sul luogo dove soggiornare è, fra le prime valutazioni, il cibo e quello che convince i turisti, secondo una recentissima indagine dell’Istituto IXè, al primo posto è proprio la relazione positiva che può instaurarsi con il gestore e la qualità del servizio e la varietà di scelta e l’ampiezza dell’offerta di cibo tradizionale di qualità. In fatto di cibo gli italiani sembrano badare più alla sostanza che alla forma tanto che uno su tre risponde di fare attenzione all’origine e la qualità delle materie prime usate, piuttosto che l’estetica dei piatti o del locale. Il gradimento dei turisti è confermato dai dati relativi agli aeroporti italiani di destinazione dove, rispetto all’estate 2017, si registrano aumenti considerevoli su Bari (+26,3%), Cagliari (+25,2%) e Genova (+19,9%), crescono anche Roma Fiumicino (+3%), Milano Malpensa (+3%) e Venezia (+5,3%). Analizzando i dati - in base ai ritorni prenotati - per permanenza (durata del soggiorno), aumentano rispetto all’estate 2017 i viaggiatori che soggiornano da 9 a 13 notti (+6,1%). Più di 6 arrivi su 10 sono motivati da ragioni di “svago”, in aumento (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2017, la maggior parte dei visitatori viaggia in coppia, si registrano comunque incrementi delle prenotazioni anche per più di 3 passeggeri e gruppi da 6 a 9 passeggeri (+3,7%), secondo l’elaborazione di Campagna Amica su dati Enit e Forwardkeys. La ricerca di itinerari enogastronomici, incluse le visite a cantine, agriturismi e aziende agricole sembra spingere gran parte degli italiani a voler programmare in futuro una vacanza in campagna, infatti, secondo un’altra

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ricerca dell’Istituto Ixè, la metà di coloro che negli ultimi anni sono stati in vacanza in campagna hanno infatti partecipato a sagre gastronomiche e feste popolari o hanno mangiato in un agriturismo, mentre 1/3 ne ha approfittato per visitare cantine o fare acquisti agroalimentari direttamente in azienda. Il brand ‘Puglia’ ha un grande appeal anche sui turisti stranieri e le aree rurali sono tra le mete favorite, grazie al buon cibo, alla tranquillità e alla bellezza del paesaggio caratterizzato da 60 milioni di ulivi monumentali, 231

prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 8 prodotti DOP e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia, dove è possibile rilassarsi al fresco della campagna.

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groalimentare

Il “Fagiolo della Signora” con attestazione De.C.O.

Istituito a Pulsano il comitato per la promozione delle risorse agricole locali

s

i è appena costituito a Pulsano il primo comitato per la promozione delle cultivar locali, voluto fortemente dalla Pro Loco di Pulsano e dall’Associazione Culturale La ‘Ngegna. Fanno parte dell’organismo: il fiduciario del presidio Slow Food Vigne e Ceramiche di Grottaglie il Dott. Franco Peluso, il Consigliere Comunale di Pulsano con delega alle Politiche Agricole Rossella Tagliente, il Presidente della Pro Loco di Pulsano Francesco Vergallo, il Presidente dell’Associazione La ‘Ngegna Maria Guglielmetti, l’associazione Pulsano D’amare, l’Associazione Pulsano D’Amare, i presidi Bianca Buccoliero e Bianca De Gennaro dei due Istituti Scolastici pulsanesi Mediterraneo e Giannone, il Biologo Fernando Cera, associazioni del terzo settore, esperti agronomi locali, aziende agricole, ristoratori e figure di spicco del campo della scienza e della cultura. Primo importante obiettivo del nuovo comitato sarà quello di porre le basi scientifiche per facilitare ed incentivare le aziende agricole locali a coltivare il “Fagiolo della Signora” (Pasulo della Signura in dialetto pulsanese) rispettando quanto previsto dai disciplinari di produzione. In questo modo sarà dunque possibile fare richiesta al Comune di Pulsano di iscrizione al registro dei prodotti DE.C.O., ovvero a Denominazione Comunale di Origine, al fine di certificarne la reale provenienza geografi-

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ca e valorizzare, quindi, in modo produttivo, questa preziosa risorsa dell’agricoltura nel territorio di Pulsano. L’iniziativa si colloca nell’ambito dei festeggiamenti relativi all’anno del cibo italiano nel mondo proclamato dai Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dei Beni Culturali e del Turismo, il cui scopo è quello di avvicinare i giovani alle filiere di produzione, stimolare interesse e curiosità su come si ‘forma’ il cibo soprattutto nell’ambito delle comunità di provenienza, e sensibilizzare all’importanza dell’acquisto del cibo made in Italy. Il lungo iter procedurale per l’attribuzione dell’attestazione DE.C.O. prevede una serie di fasi in cui vanno effettuate ricerche in ambito culturale, culinario e naturalmente scientifico per l’effettiva identificazione del prodotto. Per il Fagiolo della Signora sono state eseguite già nei mesi scorsi una serie di interviste a cura dell’Associazione La ‘Ngegna a coltivatori locali, al fine di delineare un quadro storico il più dettagliato possibile. La produzione del tipico

fagiolo pulsanese, come si evince dai dati raccolti, risale a circa 150 anni fa, tuttavia la stessa è diminuita drasticamente negli ultimi vent’anni per lasciare più spazio ad altre qualità del legume. Il particolare nome attribuito al fagiolo pare faccia riferimento alle donne dell’aristocrazia di fine ‘800. Le “Signure” potevano permettersi di curare il proprio corpo e concedersi il lusso del rossetto, cosa impensabile per la plebe. Il contrasto dato dalla pelle bianca e lucida e le labbra dipinte di rosso delle donne richiamava dunque i colori presenti sul fagiolo “Tintu” o “Pittato” di Pulsano, che pare abbia assunto così tale appellativo. Presentato recentemente al pubblico anche un nuovissimo gusto di gelato chiamato proprio “Fagiolo della Signora” ed ottenuto con la lavorazione del legume. Il gelato al Fagiolo, descritto come “avvolgente e delicato” da chi lo ha già assaggiato è stato ottenuto grazie all’attiva collaborazione dell’imprenditore Francesco Falco e della gelateria Eden Bar di Via Vittorio Veneto a Pulsano.

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groalimentare

DA BRUXELLES

MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE ANCORA IN ATTESA DELLA DENOMINAZIONE DOP

A

meno di ulteriori ricorsi giudiziari, il TAR del Lazio ha chiuso la vertenza aperta nell’estate 2017 dai produttori campani respingendo il ricorso di opposizione al riconoscimento della denominazione DOP per la mozzarella di Gioia del Colle, rilasciata dal ministero delle Politiche Agricole il 28 agosto dell’anno scorso. Una decisione che ha fatto parlare di “vittoria pugliese” e “sconfitta campana”, in primis con il Governatore Michele Emiliano. “Nulla di più sbagliato – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura della Camera – Questo campanilismo forsennato non conduce da nessuna parte e fa specie che veda protagonista un politico che con la sua stazza anela a divenire leader nazionale ma che, nei fatti, si rivela un guitto di paese. È importante, del resto, fare chiarezza e ribadire che i produttori pugliesi di mozzarella di Gioia del Colle attendono tuttora il via libera alla Denominazione di origine protetta dagli uffici comunitari di Bruxelles. Gli imprenditori dei due comparti, vaccino e bufalino, devono tendersi la mano per una forte sinergia perché siamo convinti che i due prodotti siano complementari e non in concorrenza tra loro. Parlare di derby – prosegue Giuseppe L’Abbate (M5S) – è un errore. È da oltre un anno che ribadiamo come ogni strumentalizzazione campanilistica di instaurare una guerra delle mozzarelle risulti inutile e dannosa per la valorizzazione del made in Italy e che sarebbe, invece, più utile e proficuo per l’intero comparto zootecnico e agroalimentare del Mezzogiorno adoperarsi per promuovere le singole filiere. L’unica mozzarella di bufala è la campana Dop – spiega il parlamentare pugliese 5 Stelle – Chiunque altro produca in Italia o nell’Unione europea una mozzarella con latte bufalino non Dop può farlo ma solamente utilizzando la formula

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del doppio genitivo ‘mozzarella di latte di bufala’ alla quale non può essere associata in alcun modo una denominazione geografica. Mentre la mozzarella di latte vaccino Dop, una volta concluso l’iter, sarà di Gioia del Colle”. Il termine “mozzarella”, difatti, è privo di tutela e può oggi essere utilizzato liberamente anche per indicare formaggi freschi prodotti al nord con latte vaccino come ribadito sin dal 1982 dai professori universitari

Cortesi e Maranelli nel loro studio “Fiordilatte e Mozzarella: Considerazioni di ordine igienico e normativo”. “Pertanto – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – avremo due filiere in grado di sostenere l’agroalimentare del Sud Italia, ognuna con proprie specificità e caratteristiche e senza che una sia tacciata di essere la bella o brutta copia dell’altra. Indi l’invito, rinnovato, è quello di foderare le sciabole per rimboccarsi le maniche”.

www.foglie.tv


Durante gli Europei di Atletica Leggera

Le Bacche di Goji “Lome Super Fruit” conquistano Berlino

L

ome Super Fruit è stato il fornitore ufficiale di Bacche di Goji di “Casa Atletica Italiana”, la casa della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) ai campionati Europei di Atletica leggera di Berlino. La Bacche di Goji fresche prodotte da Masseria Fruttirossi a Castellaneta Marina, nella Puglia baciata dal sole, sono state comprese nell’alimentazione degli atleti italiani che hanno gareggiato a Berlino nei campionati Europei di Atletica leggera. Conosciute da millenni in Cina come “il frutto della Longevità”, le Bacche di Goji, oltre ad avere un sapore gradevole, contengono tutti i principali macro e micro nutrienti, tanto da avere uno straordinario effetto tonico ed energizzante. Soprattutto le Bacche di Goji rinforzano le difese immunitarie contribuendo così a mantenere l’organismo in buono stato di salute e a prevenire molte malattie. L’importante collaborazione tra Masseria Fruttirossi e la Fidal è stata protagonista anche del workshop “Sport&Food – Cibo, salute e longevità della Dieta Mediterranea. I nuovi traguardi degli chef” che si è tenuto presso il Golden Tulip Berlin.

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È stata una manifestazione all’insegna della Puglia grazie all’intervento dello scrittore tarantino Lorenzo Laporta che ha relazionato su “Lo Sport olimpico e l’Alimentazione (mediterranea)”, un intervento incentrato sulla figura di Ikkos: medico, allenatore e atleta della Taranto Magno Greca, per primo nella storia ha intuito l’importanza della corretta alimentazione nella pratica sportiva. È una figura indissolubilmente legata alla città di Taranto e alle sue origini. Nel suo intervento Lorenzo Laporta ha realizzato un suggestivo confronto tra l’alimentazione degli atleti nel mondo antico e quella dei giorni no-

stri, enfatizzando il ruolo nella dieta mediterranea di quelli che oggi, proprio per loro straordinario apporto nutritivo, vengono chiamati “superfrutti”. Tra questi la melagrana, già apprezzata nell’antichità, e le Bacche di Goji che, pur importate recentemente dalla Cina, sono ormai diffuse nel Mediterraneo. Il workshop è stato solo il primo di numerose manifestazioni che, in concomitanza con l’evento, sono stati ospitati da “Casa Atletica Italiana”, appuntamenti prestigiosi dedicati agli azzurri della Nazionale, alle aziende partner, agli esperti del settore food e alle iniziative di comunicazione della Federazione del presidente Alfio Giomi.

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