FOGLIE n.3/2019

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

SEPARATI IN PIAZZA

Coldiretti e Gilet Arancioni protestano a Roma per gli stessi motivi a due giorni di distanza: perchè?

agricoltura

Vivaisti, “Dare risposte immediate al comparto” Consorzi bonifica, “Inaccettabili cartelle in zona xylella” agroalimentare

“Chianti Lovers” e “Bibenda 2019”

N° 3 • 15 febbraio 2019





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ditoriale

Separati in Piazza

15 febbraio 2019 - n.3 - Anno 14

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

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Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

emmeno di fronte alle difficoltà i sindacati agricoli riescono a trovare un punto di incontro e si presentano divisi di fronte alle istituzioni. Divisi uguale perdenti? Vedremo le evoluzioni, di certo non si fa una bella figura di fronte al “resto del mondo”. Con gli ulivi sotto l’attacco della Xylella, i danni del gelo alle colture e l’immobilismo di chi deve decidere, gli agricoltori hanno deciso di scendere in piazza e sollecitare le istituzioni a prendere provvedimenti. Ma più che le istanze dell’agricoltura si sono viste le fratture del mondo agricolo, con le sigle sindacali più divise che mai. Da una parte la Coldiretti che porta a Roma i suoi “gilet gialli” il 12 febbraio dall’altro i gilet arancioni (cioè Agrinsieme, il coordinamento delle organizzazioni CIA, Confagricoltura, COPAGRI e ACI Agroalimentare -Agci Agrital, Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare-) scesi a manifestare il 14. I motivi sono esattamente gli stessi ma le due fazioni si presentano divise (anche cromaticamente parlando). Chi dovrebbe dare seguito alle richieste del mondo agricolo, prospettando soluzioni rapide ed efficaci, ringrazia per queste divisioni. Ritardi, errori e inefficienze saranno solo una conseguenza delle contrapposizioni che agitano il mondo agricolo. Questa la facile scusa alla quale le istituzioni potranno appellarsi se non saranno in grado di dare risposte. Sul fatto che la divisione su medesime battaglie delle organizzazioni agricole non favorisca la chiarezza (e quindi le rispo-

ste da dare agli agricoltori) basti vedere la mera cronaca degli ultimi giorni con il Ministro Centinaio che incontra (promettendo e sostenendo) prima gli uni e poi gli altri, impegnati a portarsi a casa “il trofeo” da vantare con il proprio “schieramento”. «Coldiretti ha perso l’ennesima occasione per rafforzare il mondo agricolo, affrettandosi ad organizzare un sit in a Roma due giorni prima della nostra manifestazione del 14 che era stata convocata 20 giorni prima”: così ha commentato il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli - una “contro manifestazione” che Coldiretti ha deciso di organizzare proprio due giorni prima con il chiaro intento di “distrarre” dalla mobilitazione arancione e toglierle importanza. Ci saremmo tolti anche i gilet pur di marciare compatti glielo avevamo detto anche nei colloqui cordiali privati ma alcuni di loro, i soliti funzionari, hanno preferito rimarcare questa divisione. Una divisione che gli agricoltori continuano a non capire. Una divisione che danneggia tutti perché ci fa perdere credibilità agli occhi del Governo e degli stessi parlamentari di maggioranza e opposizione. Una divisione che ha accecato i dirigenti Coldiretti, tanto da portarli ad annunciare, ad esempio, di essere pronti a raccogliere domande per un bando da 1 mln di € che la Regione Puglia non ha mai emanato, o a dare il via libera ad un piano xylella che non aveva un solo intervento a favore delle aziende e dei frantoi colpiti dal batterio».



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ommario

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10 agroalimentare

editoriale

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SEPARATI IN PIAZZA Organizzazioni divise, comparto indebolito

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olio In fumo 1mln di € per gelate

19 fruit logistica

21 QUOTA 100

Top Seeds presenta due nuovi brand

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VIVAISTI Dare risposte immediate al comparto coldiretti Manifestazione a Roma

13 CONSORZI BONIFICA

Inaccettabili cartelle in zona xylella

L’ evento a Firenze

16 BIBENDA 2019

I Cinque Grappoli di Puglia

17 CIBUS

Con formula “smart” torna annuale

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Inps illustra provvedimento

24 turismo rurale

AGRICOLTURA

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10 CHIANTI LOVERS

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xylella PugliaOlive, guida al contrasto

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ASSOSEMENTI Investire nell’innovazione varietale

29 AFRICA

Un suo cereale alla conquista dell’Europa

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BTM LECCE 2019 Turismo enogastronomico, interesse globale

12 LAGUNA DEI DINOSAURI Al via i lavori ad Altamura

MONDO GAL

18 GAL PONTE LAMA

Finanziamenti per la pesca


T R urismo

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Novità per la V edizione di BTM 2019

“Turismo enogastronomico, interesse globale”

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ontinuano le novità per BTM Business Tourism Management, giunto ormai alla sua quinta edizione, una buona idea per “fare turismo”. La manifestazione quest’anno ritorna in una delle location storiche leccesi il Castello di Carlo V con due sale conferenze, un’area espositiva e l’immancabile BTM Gusto, in tre giornate il 28 febbraio, l’1 e il 2 marzo. Adiacente al Castello, più precisamente nel foyer del Politeama Greco, sarà allestita la main hall di BTM che ospiterà importanti professionisti del settore provenienti da ogni parte del mondo, che trasferiranno il loro know-how in incontri, seminari, conferenze e workshop. Ideato e organizzato dall’agenzia 365 giorni in Puglia, BTM è diventato ormai negli anni un evento dal respiro internazionale che si è distinto per innovazione delle tematiche trattate e anche quest’anno esplorerà gli scenari dei mercati per i prossimi 5 anni in tema di Accoglienza e Ospitalità nel turismo globale, nazionale e regionale. A tal proposito, uno degli ospiti di BTM sarà Josep Ejarque, professionista in Destination Management e Marketing, in politiche turistiche e sviluppo territoriale e sviluppo di prodotti e destinazioni. Responsabile di diverse DMO tra le quali Explora, ente che ha realizzato e gestito nell’ambito turistico la promozione di Expo 2015, è stato Direttore Generale di Turismo FVG e di Turismo Torino e di altri enti all’estero, tra cui Responsabile Marketing e Comunicazione dell’Ente del Turismo della Catalogna e Barcellona. At-

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tualmente è titolare della FTourism & Marketing con sede a Torino. Grazie alla collaborazione di strutture ricettive e ristoranti pugliesi di alto livello, BTM ha organizzato un Educational Tour per buyers, influencers e giornalisti che saranno accompagnati in un tour guidato; il 25 febbraio visiteranno le bellezze della città di Bari e Trani in un programma stabilito ad hoc, basato sul vivere esperienze ed emozioni legate all’autenticità dei luoghi. La mattina del 26 febbraio gli ospiti arriveranno a Locorotondo e Alberobello fino a toccare tutta la valle d’Itria in una giornata dedicata alle bellezze del territorio e a degustazioni enogastronomiche. Si proseguirà il 27 febbraio con la visita delle bellezze della penisola salentina. Una novità importante quest’anno sarà l’Hotel Performance Day, un’intera giornata di formazione organizzata da BTM 2019 in collaborazione con TITANKA! Web Company Spa, la storica web agency della Riviera Romagno-

la. Dieci relatori, i migliori esperti del settore comunicazione per le aziende che operano nel turismo, cureranno un percorso formativo destinato ai titolari di hotel e strutture extra alberghiere. Lo scopo di Hotel Performance Day è quello di aiutare gli imprenditori del turismo e i loro collaboratori a comunicare bene online, posizionare la propria struttura sul web, acquisire contatti e trasformarli in clienti per aumentare le vendite dirette. Ancora un’ospite d’eccellenza per la sezione Gusto di BTM sarà Roberta Garibaldi, coordinatrice dell’Osservatorio sul Turismo enogastronomico in Italia. È membro dell’Advisory Board e Ambasciatrice per l’Italia della World Food Travel Association, autrice del “Primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2018” sotto l’egida dell’Università di Bergamo e della World Food Travel Association. Insieme a lei si affronterà il tema del turismo enogastronomico, d’interesse ormai globale.

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gricoltura

Il Servizio Fitosanitario Centraleha già indicato alla Regione Puglia le misure da attuare

PROTESTA VIVAI: “DARE RISPOSTE IMMEDIATE AL COMPARTO”

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ltre 1.000 tra imprenditori e dipendenti del settore vivaistico si sono riuniti lo scorso 11 febbraio presso i Vivai Agricoltura Giovane Cooperativa nell’agro di Monopoli. Motivo dell’incontro l’immobilismo della Regione Puglia dinanzi alle richieste del comparto che vorrebbe l’attuazione di deroghe regionali già previste a livello normativo nazionale e comunitario per poter continuare ad operare e non condannare definitivamente una fetta virtuosa dell’economia pugliese. “Sono trascorsi mesi da quel 3 novembre quando portai i rappresentanti dei vivaisti a confrontarsi direttamente con il direttore del Servizio Fitosanitario Centrale, Bruno Caio Faraglia, presso il Ministero delle Politiche Agricole – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – La diffusione della Xylella fastidiosa ha comportato l’estendersi dei territori coinvolti dalle misure fitosanitarie di prevenzione portando al blocco delle attività e della movimentazione i vivaisti orticoli del sudest barese. Ma le soluzioni da attuare sono state spiegate più e più volte alla Regione Puglia che o non comprende o fa finta di non comprendere. E ciò appare incomprensibile e scatena la

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giusta e doverosa rabbia di imprenditori e dipendenti dei vivai pugliesi. Già paghiamo lo scotto della diffusione del batterio e delle gelate che hanno messo in ginocchio le nostre produzioni agricole, ora non aggiungiamo altri problemi quando ciò che è necessario fare è ampiamente noto e risaputo. Su questo versante le responsabilità sono totalmente a carico della Regione Puglia e la Giunta Emiliano eviti di buttarla in caciara, tentando di mischiare le carte. I vivaisti sono a conoscenza di ciò che è necessario fare per permettere loro di riprendere le attività – continua L’Abbate (M5S) – Non si mettano a rischio ulteriori posti di lavoro”. Il Comitato Fitosanitario nazionale, infatti, nel corso di tutti questi mesi ha ribadito al Servizio Regionale della Puglia cosa andava fatto e con che modalità. La produzione e la commercializzazione di piante specificate e piante ospiti in area infetta è liberamente consentita dalla decisione (UE) 2015/789. La decisione vieta il rilascio del Passaporto delle piante all’interno dell’area infetta e le piante che sono state in area infetta non possono essere movimentate nell’area tampone. Dall’area delimitata non può essere movimentato materiale vegetale verso le aree indenni salvo che non sia conforme ai requisiti di cui all’articolo 9

della Decisione (UE) 2015/789 e, in tal caso, esso sarà accompagnato da Passaporto delle piante. Infatti, l’analisi sulle piante non è sufficiente a dichiararle indenni dal batterio. Per quanto riguarda il documento relativo al campionamento per l’esecuzione delle analisi molecolari sulle piante prodotte in zona tampone e destinate ad aree indenni, il Comitato Fitosanitario Nazionale approfondirà il documento nella prossima riunione che gli operatori si augurano si terrà a breve. Commento del consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini

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groalimentare

150 aziende, 400 giornalisti accreditati, 4mila visitatori

“Chianti Lovers”, l’evento a Firenze

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entocinquanta aziende, 4mila visitatori nell’ultima edizione, 400 giornalisti accreditati e l’intero padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso di Firenze occupato da stand e eventi. Numeri e spazi quasi raddoppiati dopo il grande successo dello scorso anno per l’appuntamento con “Chianti Lovers”, l’Anteprima promossa dal Consorzio Vino Chianti e dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano, aperta al pubblico per il quinto anno consecutivo. L’appuntamento si è tenuto lo scorso 10 febbraio. Aumentate le aziende che hanno deciso di partecipare a questa vetrina così prestigiosa: dalle circa 100 realtà dello scorso anno, si è passati a ben 150 aziende del territorio. A queste si aggiunge Il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, che dallo scorso anno organizza la propria anteprima in occasione di Chianti Lovers. A questa crescita esponenziale dell’evento si è adeguata anche l’organizzazione che per questa edizione ha destinato l’intero padiglione Cavaniglia al pubblico. Protagonisti sono stati dunque, sul fronte del Chianti, i vini delle aziende del Consorzio e dei Consorzi di Sottozona: Rufina, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colli Aretini, Montalbano, Colline Pisane, Montespertoli, oltre alle etichette di venticinque cantine maremmane per il Morellino di Scansano. La no-

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di Rino PAVONE vità di quest’anno è stato un appuntamento interamente dedicato a oltre 30 buyer stranieri, provenienti da tutto il mondo: per loro è stato organizzato un seminario con degustazione nel corso della mattinata. Con questo seminario, destinato ai Buyer che hanno preso parte al Buy Wine organizzato dalla Regione Toscana e Promofirenze, l’intenzione è di far crescere la conoscenza degli aspetti storici, produttivi e tutte le peculiarità della Denominazione Vino Chianti DOCG. “Chianti Lovers cresce di anno in anno, è diventato un evento atteso e prestigioso

e consolida la Denominazione sul mercato interno e nel panorama internazionale - afferma Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti - L’affluenza del pubblico e l’interesse degli addetti ai lavori è un ottimo segnale sull’apprezzamento del prodotto e sulle sue performance. Un risultato conseguenza delle strategie che stiamo portando avanti da anni anche su mercati esteri dalle grandi potenzialità, penso in particolare alla Cina dove grazie ad una programmazione a lungo termine stiamo rafforzando la presenza delle nostre aziende”.

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gricoltura

MANIFESTAZIONE COLDIRETTI

IN PIAZZA MONTECITORIO LA RABBIA DEGLI AGRICOLTORI

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rriva in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento la rabbia degli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio decine di migliaia di famiglie nelle aziende, nei frantoi e nelle industrie. Non c’è piu’ tempo da perdere, di fronte agli insopportabili ritardi ed ai rimpalli di responsabilità nell’affrontare la drammatica emergenza dei danni provocati dal gelo e dalla Xylella che avanza inarrestabile distruggendo milioni di ulivi, gli agricoltori sono costretti a lasciare le proprie aziende per salvare l’economia ed il lavoro di interi territori. Davanti a Piazza Montecitorio a Roma sono arrivati migliaia di agricoltori in giallo guidati dal presi-

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dente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini con l’incontro di esponenti Istituzionali. “Ci stiamo confrontando con i Parlamentari di tutti gli schieramenti circa i provvedimenti urgenti per il settore olivicolo sul tavolo della discussione. Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di Produzione Lorda Vendibile del settore oleario e oltre 1 milione di giornate risultano azzerate per colpa delle gelate, per cui l’unico strumento regionale già pronto è andato in fumo, mentre sulla Xylella c’è stato un ulteriore inutile rinvio del Piano perché ritirato dall’Assessore regionale, quando la discussione sarebbe già iniziata il 24 gennaio in Conferenza Stato Regioni. Di tempo ne è stato perso tanto e oggi vanno date risposte concrete al mondo olivicolo”, tuona il presi-

dente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. Si tratta di difendere il prodotto simbolo della dieta mediterranea di fronte ad una crisi storica che va affrontata responsabilmente con interventi a livello regionale e nazionale per garantire un futuro ad un settore strategico per il Made in Italy che vede impegnate oltre 400mila aziende agricole. Dalla inarrestabile strage provocata dalla Xylella alle gelate, dai disastrosi eventi estremi all’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy fino ai cambiamenti climatici sono alcune delle criticità da affrontare per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione nel settore olivicolo che rappresenta il volano dell’economia agricola pugliese.

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Finanziati per 3 mln e 500 mila€ dal Patto per lo sviluppo della Città metropolitana di Bari

AL VIA IL CANTIERE DELLA LAGUNA DEI DINOSAURI AD ALTAMURA

è

stato inaugurato ad Altamura il cantiere per gli interventi di protezione, conservazione e studio della paleosuperficie e delle impronte di dinosauro a Cava Pontrelli. La “Laguna dei Dinosauri”, così denominata per evocare il contesto climatico e geologico-paesaggistico in cui le orme si sono formate, è stata finanziata per 3 milioni e 500 mila euro dal Patto per lo sviluppo della Città metropolitana di Bari di cui 2 milioni e 900 mila euro per la valorizzazione e la fruizione dell’area e 600 mila euro per l’accessibilità e per la sistemazione della viabilità. Altri 740 mila euro sono stati stanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e riguarderanno la messa in sicurezza della paleosuperficie e lo studio scientifico della orme. Il completamento dei lavori è previsto nell’arco di 330 giorni. Il progetto è stato presentato in occasione della sottoscrizione del verbale per la consegna dei lavori al Raggruppamento Temporaneo di Imprese- R.T.I. Costruzioni Barozzi S.P.A./Tesoro S.r.l./Coop Culture/ Università degli Studi di Bari “A. Moro”/Environmental Surveys S.r.l da parte del Mibac. Sono intervenuti la Sindaca di Altamura Rosa Melodia, il vicesindaco della Città Metropolitana delegato alla Pianificazione Strategica, Michele Abbaticchio, il Segretario Mibac per la Puglia Eugenia Vantaggiato, il Di-

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rettore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari Luigi La Rocca, il prof. Giuseppe Mastronuzzi (Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Bari) e Vito Barozzi (RTI Cobar, Università degli Studi di Bari, Tesoro Group, Coop Culture, Enviromental Survey). “L’investimento fatto dalla Città Metropolitana per la valorizzazione e la fruizione del sito della cava dei dinosauri è un’attività strategica per l’intero territorio metropolitano - afferma il Sindaco della Città Metropolitana di Bari Antonio Decaro. “Tutti i 41 Comuni, nell’ottica di una pianificazione turistica condivisa per la valorizzazione del nostro patrimonio storico e archeologico, hanno scelto di investire sul territorio di Altamura risorse comuni perché lo sviluppo della città di Altamura riguarda l’intero territorio anche in virtù dei nuovi scenari delineatisi con Matera 2019. Questo appuntamento, infatti, rappresenta soltanto l’inizio di un percorso che vede l’area metropolitana di Bari e

la città di Matera camminare insieme verso un futuro di crescita culturale e turistica». “La Laguna dei Dinosauri’ insieme al sistema ipogeo della Grotta di Lamalunga e ai resti dell’Uomo di Altamura in essa conservati, costituiscono per il mondo intero una unicità assoluta dal punto di vista scientifico e paleontologico - ha dichiarato la Sindaca di Altamura Rosa Melodia. Per la nostra città è un’occasione straordinaria per candidarsi a diventare, a buon diritto, il “centro internazionale della paleontologia”, ovvero una sorta di PaleoCity. L’intera comunità locale, tutte le istituzioni coinvolte, i ricercatori, gli scienziati, gli operatori economici sono tutti chiamati a recuperare il tempo perduto e a prendere decisioni il più possibile condivise per preservare questi tesori. Per farlo occorre che i processi decisionali siano sostenuti da una profonda conoscenza e dalla consapevolezza del valore di ciò che abbiamo il dovere di custodire per noi stessi e per il mondo intero”.

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gricoltura

PRESENTATO DOSSIER ALL’UGENTO LI FOGGI

CONSORZI BONIFICA: “INACCETTABILI CARTELLE IN AREA INFETTA DA XYLELLA”

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resentato il ‘Dossier della bonifica che non c’è’ di Coldiretti anche al Consorzio di Bonifica commissariato Ugento Li Foggi “perché è ancora più grave pretendere il pagamento dei contributi della bonifica dagli agricoltori dell’area infetta che stanno combattendo in solitudine la piaga della Xylella. La solidarietà a parole va trasformata in atti concreti”, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele. “Oltre ai gravi ritardi accumulati negli ultimi 5 anni nella lotta alla Xylella, non si può aggiungere la beffa di esigere il pagamento delle cartelle in aree in cui il servizio di bonifica non c’è da decenni. Anche e soprattutto nel Salento – ha concluso il presidente Cantele - la vicenda è vissuta

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come un insensibile accanimento ai danni degli agricoltori”. Tutta la regione è in mobilitazione, perché - dice Coldiretti Puglia - 4 Consorzi di Bonifica Terre d’Apulia, Arneo, Ugento e Li Foggi e Stornara e Tara sono stati gestiti da Commissari per molti anni (alcuni sin dagli anni novanta, altri negli anni 2000) e successivamente da un Commissario unico e oggi si vuol far ricadere sul mondo agricolo l’effetto della gestione commissariale decennale, con opere di bonifica ferme da decenni, tanto da aver riportato indietro molti territori quasi ad una epoca di ‘prebonifica’. “Abbiamo concordato con il Direttore dell’Ugento Li Foggi che segnaleremo i casi di degrado e inefficienza più gravi,

in modo che tutti siano consapvolei della condizione delle aree rurali e si definisca quanto prima una priorità degli interventi straordinari. Sono stati emessi i ruoli per gli anni 2014 e 2015 – ha detto il vicepresidente di Coldiretti Lecce, Giuseppe La Puma - senza che sia stata avviata l’attività di bonifica ordinaria e straordinaria e alcuni agricoltori stanno affrontando pignoramenti di conti corrente, aziende, pensioni, immobili, contratti di affitto per il pagamento di cartelle esattoriali relative a servizi di cui non beneficiano. I debiti dei Consorzi di bonifica commissariati non li abbiamo fatti noi. Lo stop ad ogni attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per vent’anni non l’abbiamo deciso noi agricoltori”.

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TUTTO DA RIFARE IN REGIONE

OLIO: IN FUMO 1MLN DI € PER GELATE

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nnesima doccia fredda sulla emergenza gelate che ha fatto crollare del 65% la produzione di olio in Puglia, con punte massime in provincia di Foggia sul Gargano e a Cerignola fino all’85%, per cui è montata la tensione nel corso dell’assemblea dei quadri dirigenti di Coldiretti Foggia. “Abbiamo appreso che, con una delibera di Giunta pubblicata sul bollettino ufficiale, non essendo stato utilizzato il milione di euro stanziato nel 2018, quei soldi non ci sono più. I soldi erano pochi? Bene, ora non ci sono più. Ed è tutto da rifare. Perché il provvedimento assegnava una dotazione finanziaria esclusivamente per l’esercizio 2018, in termini di competenza e cassa, e ora bisognerà nuovamente aprire un capitolo di spesa”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. Alla platea di olivicoltori arrabbiati e increduli il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo, ha ribadito “che il gioco del rimpallo delle responsabilità tra i Governi regionale e nazionale non diverte nessuno, perché quest’ultimo è chiamato a ‘rappezzare’ una richiesta di stato di calamità arrivata in ritardo per colture ritenute assicurabili, ma l’assessore pugliese facesse la sua parte per dare risposte concrete agli olivicoltori della sua

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provincia”. La Capitanata è stata pesantemente colpita dalle gelate del febbraio 2018 e hanno fatto sentire la loro voce gli olivicoltori di Coldiretti del Gargano, di Orta Nova, Stornara, Stornarella, Carapelle, Ordona, fino a Cerignola che da sola rappresenta 18mila ettari di olivicoltura che aspettano interventi concreti, dopo i ritardi e le mancanze accumulate nei mesi scorsi. “Anche su Xylella ormai quello che c’è da fare è noto da anni - ha incalzato il presidente De Filippo - per fermare l’avanzata inarrestabile della Xylella che oggi è arrivata a Monopoli, domani sarà sempre più a Nord della Puglia. L’agricoltura

deve diventare centrale su tutti i fronti, perché l’assenza di una visione strategica pesa sulla competitività delle nostre imprese che hanno bisogno di istituzioni forti e responsabili al loro fianco”. Dalla inarrestabile strage provocata dalla Xylella alle gelate, dai disastrosi eventi estremi all’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy fino ai cambiamenti climatici – dice Coldiretti Puglia - sono alcune delle criticità da affrontare per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione nel settore olivicolo che rappresenta il volano dell’economia agricola pugliese.

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groalimentare

A Savelletri la cerimonia di premiazione e la degustazione dei 27 vini selezionati

Bibenda 2019: I Cinque Grappoli di Puglia ELENCO AZIENDE PREMIATE:

Cantele, Tormaresca, Rivera, Schola Sarmenti, Gianfranco Fino, Centovignali, Polvanera, d’Araprì, Severino Garofano, Albea, Carvinea, Conti Zecca, Feudi di Guagnano, Petra Nevara, Cosimo Taurino, Tenute Al Bano Carrisi, Candido, Trullo di Pezza, Masca del Tacco, Vespa Vignaioli per Passione già Futura 14, Morella, Leone De Castris, Masseria Li Veli, Cantine Due Palme, Cantine Risveglio, Tenute Rubino.

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gni anno rappresenta uno dei momenti più emozionanti e celebrativi per la nostra terra. L’evento che premia la produzione vitivinicola pugliese, consegnando nelle mani di grandi produttori “I Cinque Grappoli”, il più alto riconoscimento che la storica Guida Bibenda, la più autorevole nel settore con oltre 25 mila vini recensiti, consegna a chi ha saputo distinguersi e a chi continua a scrivere la storia di questo Paese, conquistando il mondo. E la Puglia sta dando uno straordinario contributo. Così, dopo la celebrazione nazionale avvenuta a Roma, Fondazione Italiana Sommelier Puglia ha dedicato ai no-

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stri produttori un evento proprio nella loro terra. 26 le aziende e 27 i vini premiati con il massimo riconoscimento, un numero importante perché in crescita rispetto lo scorso anno. La cerimonia avvenuta presso Borgo Egnazia a Savelletri, è stata moderata dalla giornalista Monica Caradonna e la degustazione dei migliori vini di Puglia, a cura di Massimo Billetto, docente di Fondazione Italiana Sommelier e storico redattore della Guida Bibenda. è stata un’occasione importante che ha visto, oltre la premiazione, tutti i produttori presenti in sala confrontarsi tra loro e il mondo della comunicazione. Così come

spiega Giuseppe Cupertino, presidente di Fondazione Italiana Sommelier Puglia: “È quello su cui lavoriamo costantemente da anni, ovvero la valorizzazione e la promozione dei nostri vini che rappresentano oggi la storia e il futuro del nostro territorio. È un grande investimento per Fondazione Italiana Sommelier Puglia, una mission importante da portare avanti nel mondo del vino e in quello dell’olio. E’proprio grazie ai produttori che conosciamo le problematiche ma anche i punti di forza e, soprattutto, gli aspetti futuri della produzione pugliese. Insieme a loro possiamo portare la nostra terra a diventare grande”.

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Grazie alla formula “Smart” torna annuale

LA FILIERA DELL’ALIMENTARE ITALIANO A CIBUS, IL 10 E 11 APRILE di Rino PAVONE

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el solco dei grandi appuntamenti di eccellenza, espressione del Made in Italy, anche Cibus avrà una cadenza annuale. Forte del successo di Cibus Connect 2017, la seconda edizione della manifestazione vedrà infatti triplicare numero di espositori e i metri quadri espositivi, con l’apertura di un nuovo padiglione. E’ il successo di una formula smart, proposta per la prima volta nel 2017 perfettamente integrata all’offerta fieristica internazionale degli anni dispari: due giornate di fiera rigorosamente professionali, stand e cooking stations chiavi in mano per esporre e degustare al meglio i prodotti, azzeramento dei problemi logistici tipici dei grandi eventi in Italia, supporto al sourcing e opportunità di business su misura dei buyer. Cibus Connect si terrà mercoledì 10 e giovedì 11 aprile 2019, organizzato da Fiere di Parma con Federalimentare e in collaborazione con ICE Agenzia. Esporranno le maggiori aziende alimentari di tutte le categorie campioni del nostro Export: dalla pasta di Barilla, De Cecco, Divella e Molisana alle conserve di Agromonte, Casalasco, La Doria, Mutti e Petti; dagli olii di Monini e Farchioni ai condimenti di De Nigris e Acetum e alla gastronomia di Formec Biffi, Menu, Gruppo FiniGreci, Zerbinati, Master Gnocchi. E poi i mulini con Antimo Caputo N° 3 - 15 febbraio 2019

e Agugiaro e Figna e ovviamente tutti i leader del settore salumi come Levoni, Veroni, Martelli Salumi e del dairy tra i quali Bonterre (gruppo Parmareggio e Grandi salumifici italiani), Ambrosi, Zanetti, Igor, Sterilgarda, Inalpi. Dopo il successo del 2018 numerose conferme e tante new entry anche nel settore dolciario tra cui Novi e Vicenzi. Prosegue con continuità anche la relazione positiva con Slow Food, grazie alla quale sarà possibile trovare ricercati prodotti regionali e di nicchia in un’area dedicata. Sono attesi migliaia di operatori dall’Italia e l’Europa e top buyer dai Paesi d’oltremare. La coincidenza di date con Vinitaly (Cibus Connect apre nella giornata di chiusura di Vinitaly) consentirà flussi sinergici di buyer tra le due fiere leader del settore Food & Beverage del Made in Italy il 9 e 10 aprile. Tra i tanti buyer che hanno già confermato, quelli delle seguenti società: Metro e Auchan Retailers con buyers da diverse sedi internazionali, Cofco/Womai, Whole Foods, Delhaize, Axfood, GFI, Sok, Transgourmet, Mercator; Eroski; Sodexo; Spinneys; Lulu Group, Pizza Express, Angliss, Takashimaya, Daimaru, Hankyu Oasis, Lotte, The Mall; Park N Shop, HE-B, Sysco, Wakefern, Cencosud, Azbuka Vkusa, Globus Gourmet. Essenziale e funzionale sarà anche la convegnistica di Cibus Connect con una serie mirata di

appuntamenti. Il palinsesto partirà con il convegno di inaugurazione durante il quale Cibus e Federalimentare presenteranno uno studio di settore realizzato in collaborazione con ISMEA, incentrato sui fattori critici di successo delle aziende agroalimentari del Mezzogiorno che stanno, in questo momento, performando benissimo a livello internazionale. Sarà una profonda analisi qualiquantitativa che metterà a disposizione del settore, ma non solo, indicatori e spunti per reiterare e sviluppare la rinascita manifatturiera del Sud delI’Italia. Nel pomeriggio della prima giornata si analizzeranno, in collaborazione con la società di consulenza PricewaterhouseCoopers PwC, i rapporti proficui che si possono instaurare tra aziende alimentari e grandi catene di distribuzione, con la testimonianza di retailer internazionali ed italiani. Nel corso della seconda giornata si terrà un evento in cui top player del settore presenteranno case history dal mondo del retail e dell’industria incentrando la propria analisi sui prodotti premium brand e premium store brand come driver di sviluppo del punto vendita food anche attraverso il contributo di Deloitte e dei dati della ventituesima edizione del loro “Power of Retailing”. In chiusura della fiera un workshop sui casi di successo di paring Food & Wine sugli scaffali dei retailer internazionali.

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M G ondo

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PUBBLICATO IL BANDO DEL GAL PONTE LAMA

FINANZIAMENTI PER LA VENDITA DIRETTA NEL SETTORE PRIVATO DELLA PESCA

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osì come preannunciato a gennaio, è stato pubblicato il bando per il settore privato della Pesca. L’Intervento 3.1 “Investimenti per lo sviluppo di attività e servizi innovativi di vendita diretta, trasformazione e gastronomia dei prodotti della pesca” nasce con la finalità di migliorare sostenibilità, competitività e redditività delle PMI del settore primario. Le domande potranno essere presentate sino all’8 aprile 2019 e dovranno riguardare investimenti per sviluppare forme innovative di commercializzazione del pescato locale. Si sosterranno, perciò, le imprese che vogliono investire sulla filiera corta e sul rapporto diretto con il consumatore fina-

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le, anche nell’ottica di valorizzare al meglio tutti quei prodotti locali impropriamente definiti poveri. Possono essere beneficiari del bando micro, piccole e medie imprese o cooperative che praticano l’attività di pesca professionale. L’aiuto minimo ammissibile è fissato in euro 5.000,00, sino ad arrivare ad una intensità massima di euro 150.000,00 con una quota di cofinanziamento pubblico pari al 50% a fondo perduto. Percentuale che potrà raggiungere anche l’80% per attività di pesca costiera artigianale, praticata cioè da pescherecci aventi lunghezza massima (ltf) inferiore a 12 metri e che non fanno uso di attrezzi da pesca trainati. Al link del sito web del GAL Pon-

te Lama http://www.galpontelama. it/#bandi è possibile scaricare il bando e tutta la documentazione utile alla candidatura. È attivo, inoltre, lo sportello informativo del GAL Ponte Lama, presso Palazzo Tupputi in via Cardinale Dell’Olio 30, dove, previo appuntamento, è possibile approfondire ulteriormente le opportunità di finanziamento a disposizione degli imprenditori e delle cooperative del settore primario della pesca. PER INFO: GAL Ponte Lama Scarl - Via Cardinale Dell’Olio 30- 080 9648571 n.diliddo@galpontelama.it

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gricoltura

La società sementiera, specializzata nella ricerca e commercializzazione di varietà ibride di ortaggi

TOP SEEDS INTERNATIONAL A FRUIT LOGISTICA CON DUE NUOVI BRAND di Rino PAVONE

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op Seeds International ha partecipato per la prima volta alla principale manifestazione fieristica internazionale nel settore ortofrutticolo – FruitLogistica Berlino - e lo ha fatto con una doppia veste: uno spazio istituzionale (Hall 1.2 - B18), che ha ospitato le numerose soluzioni resilienti e redditizie delle diverse varietà che propone, tra cui pomodoro, peperone, cetriolo, melanzana, melone e anguria; e anche con uno stand dedicato ai nuovi brand (Hall B - City Cube C04). Tra le novità presentate nei giorni berlinesi da Top Seeds International c’è Amai, il nuovo marchio che include la varietà Orange, peperone lungo, di color arancio, dalla polpa ottima sia per il consumo fresco che per l’industria e dal gusto eccezionale. Facilmente riconoscibile grazie al suo aspetto, si distingue anche per la pelle molto sottile, il minor quantitativo di semi e l’ottima conservabilità. Insieme a questa nuova varietà, l’azienda ha presentato anche la linea Ikigai, ovvero il pomodorino cherry plum Yuka e il mini-cherry giallo Mini On. Il primo, dai grappoli eleganti e uniformi, ha frutti di colore arancione dal peso medio di 30-35 grammi e ottima tolleranza alle spaccature. Il secondo invece è un pomodoro per raccolta a frutto singolo caratterizzato da fioriture abbondanti, di colore giallo e con un peso medio di 15 grammi. I due brand sono stati svelati nel corso di due incontri, organizzati presso lo spazio all’interno del City Cube i primi due giorni di fiera, rivolti a stampa ed esperti internazionali del settore ortofrutticolo. Tra i relatori Gianni Bernadotto, CEO di Top Seeds International, e Tetsu Watanabe, General Manager di AgriScience Division – Mitsui & Co Ltd. I meeting si sono conclusi con una degustazione delle varietà commercializzate da Top Seeds International. “L’orticoltura è un setN° 3 - 15 febbraio 2019

tore in continua evoluzione - spiega Gianni Bernardotto CEO di Top Seeds International - e, per stare al passo con le esigenze del mercato, il nostro obiettivo è quello di sviluppare varietà orticole con caratteristiche desiderabili e un’ampia gamma di resistenze genetiche. Con l’ingresso di questi due nuovi brand riusciamo già a raggiungere

queste aspettative”. Tra le cultivar da utilizzare in serra e pieno campo, ottimo riscontro ha già avuto la linea Tomachoc, l’intera gamma di pomodori dal colore e la forma inconfondibile, caratterizzata da eccellenti proprietà organolettiche ed elevato contenuto in licopene e carotenoidi, pensate sia per il consumo fresco che per l’industria.

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Chimiberg presenta il nuovo Catalogo Agrofarmaci Il catalogo Chimiberg 2019 propone nuove soluzioni per la protezione delle colture. Le principali novità per la difesa riguardano l’introduzione a catalogo dei fungicidi:

• PROCEED, ad azione endoterapica e di copertura, per la lotta contro le malattie fungine che colpiscono l’apparato aereo dei cereali. Il formulato a base dell’originale miscela di ciproconazolo al 3,3% (40 g/l) e clorotalonil al 31% (375 g/l) in sospensione concentrata è autorizzato su frumento, avena, segale, triticale (per la difesa da ruggini e septoria) e orzo (rincosporiosi) con interventi da localizzare tra inizio levata e fine spigatura; • TARLYS a base di cyprodinil (300 g/l), che agisce a livello sistemico sulla biosintesi degli amminoacidi inibendo lo sviluppo della botrite in vigneto (vite da vino e da tavola), della ticchiolatura delle pomacee e della maculatura bruna del pero; • ALTAIR 20 EW formulato in emulsione concentrata a base di miclobutanil al 20% (200 g/l), che agisce a livello preventivo e curativo per la difesa antioidica di numerose colture. T ra gli anticrittogamici, oltre ai nuovi inserimenti, si evidenziano anche le recenti ri - registrazioni dei prodotti rameici di titolarità D iachem S.p.A.: IDRORAME FLOW, IDRORAME 193, KING, KING 360 HP a base di rame da Solfato Tribasico ( TBCS ) e KOP -TWIN a base di rame da Solfato Tribasico e da idrossido. Importanti novità riguardano anche il controllo delle infestanti di cereali autunno vernini, mais, orticole e colture estensive:

• COMBI GRANO è la soluzione dicotiledonicida per frumento, orzo e segale, costituita dall’abbinamento (in combi pack) di FRAGMA composto da florasulam al 4,81% (50 g/l) e MALERBANE CEREALI a base di 2,4 D acido al 54,15% (600 g/l) (sotto forma di 2-ethylhexyl estere), efficace nei confronti delle principali infestanti a foglia larga anche difficili (es. Papavero, Senape, Galium entro i 20 cm); • MAISOT a base di mesotrione (100 g/l) in sospensione concentrata e MAZICA a base di dicamba (55%), nicosulfuron (9,2%) e rimsulfuron (2,3%) in granuli idrodispersibili, rappresentano invece le novità per il diserbo di post-emergenza del mais; • MAYA 70 WG erbicida ad azione residuale di pre e post-emergenza, a base di metribuzin (70%), che agisce per assorbimento radicale e fogliare su numerose infestanti dicotiledoni e graminacee di orticole (patata, pomodoro, carota, asparago), frumento, orzo, soia ed erba emdica; • SECURE 12 diserbante di post-emergenza, a base di quizalofop-p-etile ad elevata concentrazione (120 g/l), autorizzato su numerose colture industriali e orticole per il diserbo delle infestanti graminacee annuali e poliennali. Infine tra gli insetticidi le novità comprendono l’inserimento di: AFIDANE 200 a base di imidacloprid al 17,7% (200 g/l) per la difesa aficida di solanacee (pomodoro, melanzana, peperone), cucurbitacee (zucchino, cetriolo, melone, anguria), colture floreali e ornamentali coltivate in serre permanenti e COSMOS 440 EC, insetticida ad ampio spettro d’azione dotato di buona attività abbattente ed adeguata persistenza che abbina l’efficacia di clorpirifos metile 36,9% (400 g/l) e cipermetrina 3,69% (40 g/l), con azione di contatto, ingestione, asfissia e buona azione repellente. Consulta il nuovo Catalogo C himiberg 2019 per scoprire tutte le nov ità C himiberg - marchio di D iachem S.p. A. Agrofarmaci autorizzati dal M inistero della S alute. U tilizzare i prodotti fitosanitari con precauzione. P rima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. S i richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta .


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gricoltura

La misura voluta da Salvini

Quota 100: l’INPS illustra il provvedimento

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al 29 gennaio è possibile presentare le domande per la pensione “Quota 100”. L’INPS con la circolare n. 11 del 30 gennaio 2019 illustra il Decreto-Legge n. 4 del 28 gennaio 2019 con il quale sono entrate a regime le nuove disposizioni in materia pensionistica proponendo anche alcuni esempi. Destinatari della riforma Possono conseguire il diritto alla “pensione quota 100” i soggetti che rispettano tutti i seguenti requisiti: - Età anagrafica non inferiore a 62 anni; - Anzianità contributiva non inferiore a 38 anni. Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo l’INPS precisa che è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità, ove richiesto. Ai fini del conseguimento del trattamento pensionistico sarà necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Le disposizioni che prevedono requisiti anagrafici e contributivi più favorevoli per l’accesso al pensionamento restano

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valide, ma non trovano applicazione ai fini del perfezionamento dei requisiti previsti per il conseguimento della pensione con “quota 100”. Cumulo periodo assicurativi Gli interessati potranno richiedere il cumulo per intero di tutti i periodi assicurativi versati o accreditati presso più forme di assicurazione gestite dall’INPS. Qualora vi fossero delle sovrapposizioni di periodi assicurativi, quelli coincidenti dovranno essere considerati una sola volta. Ogni gestione determinerà per la propria competenza il trattamento pensionistico pro-quota. Per la determinazione del sistema di calcolo, l’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 si dovrà accertare con riferimento all’anzianità contributiva complessivamente maturata nelle diverse gestioni oggetto del cumulo contributivo. Decorrenza del trattamento pensionistico Il D.L. n. 4 del 28/01/2019 prevede un termine diversificato per il conseguimento del diritto di accesso al trattamento pensionistico. Per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati (precisamente: diversi da

pubbliche amministrazioni e lavoratori autonomi): - Possono accedere al trattamento pensionistico dal 1° aprile 2019 se hanno maturato i requisiti necessari al 31/12/2018; - Coloro che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2019, potranno accedere alla prima finestra disponibile decorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Se il trattamento pensionistico è a carico di una gestione diversa da quella esclusiva dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO - prevista la generalità dei lavoratori dipendenti del settore privatolavoratori autonomi-liberi professionisti “senza cassa”), la prima decorrenza utile del predetto trattamento è fissata al primo giorno del mese successivo all’apertura della c.d. finestra. Esempio 1 Un soggetto che matura i prescritti requisiti il 20 maggio 2019 consegue il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico a carico dell’AGO dal 1° settembre 2019. Con riferimento ai lavoratori dipendenti, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una gestione esclusiva dell’AGO, la prima decorrenza utile del predetto trattamen-

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to è fissata al primo giorno successivo all’apertura della c.d. finestra. Esempio 2 Un soggetto che matura i prescritti requisiti il 30 maggio 2019 consegue il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico a carico di una Gestione esclusiva dell’AGO dal 31 agosto 2019. Per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni la decorrenza del trattamento potrà avvenire: - Dal 1° agosto 2019 se avranno maturato i necessari requisiti entro il 29 gennaio 2019; - Coloro che maturano i requisiti dal 30 gennaio 2019 conseguono il diritto alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico trascorsi sei mesi dalla maturazione dei requisiti (c.d. finestra) e comunque non prima del 1° agosto 2019. Con riferimento ai predetti lavoratori, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una gestione esclusiva dell’AGO, la prima decorrenza utile del predetto trattamento è fissata al primo giorno successivo all’apertura della c.d. finestra. Esempio 1 Un soggetto che matura i prescritti requisiti il 29 maggio 2019 consegue il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico a carico di una Gestione esclusiva dell’AGO dal 30 novembre 2019. Con riferimento ai lavoratori in commento, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO, la prima de-

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correnza utile del predetto trattamento è fissata al primo giorno del mese successivo all’apertura della c.d. finestra. Esempio 2 Un soggetto che matura i prescritti requisiti il 30 maggio 2019 consegue il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico a carico di una gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO dal 1° dicembre 2019. Pensione quota 100 non cumulabile con redditi da lavoro. Il comma 3 dell’art. 14 del Decreto dispone l’incumulabilità del reddito da pensione con i redditi da lavoro autonomo e dipendente (anche se volti all’estero) ad eccezione di quelli derivanti da attività occasionali di lavoro autonomo entro il limite di 5.000 euro annui. Tale incumulabilità cessa dalla data in cui decorrono i requisiti per la pensione di vecchiaia. Requisiti per il diritto alla pensione anticipata La circolare INPS riprende gli articoli che prevedono la possibilità di conseguire il diritto alla pensione anticipata ed in particolare indica le seguenti casistiche: - perfezionamento, nel periodo compreso tra il 2019 ed il 2021, di un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni, anche cumulando i periodi assicurativi non coincidenti presenti in due o più gestioni tra quelle indicate dalla norma e ammi-

nistrate dall’Inps, conseguendo il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorso il periodo previsto per l’apertura della c.d. finestra, diversificata in base al datore di lavoro ovvero alla gestione previdenziale a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico (cfr. articolo 14); - perfezionamento, nel periodo compreso tra il 2019 ed il 2026, di un’anzianità contributiva non inferiore a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, conseguendo il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla maturazione del predetto requisito, c.d. finestra (cfr. articolo 15); - perfezionamento, entro il 31 dicembre 2018, di un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni ed un’età anagrafica non inferiore a 58 anni se lavoratrici dipendenti, ed a 59 anni se lavoratrici autonome, con il sistema di calcolo contributivo, conseguendo il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi 12 mesi, per le lavoratrici dipendenti, e 18 mesi, per le lavoratrici autonome, dalla maturazione dei prescritti requisiti, c.d. finestra (cfr.articolo 16); - perfezionamento, nel periodo compreso tra il 2019 ed il 2026, per i lavoratori c.d. precoci, di un’anzianità contributiva non inferiore a 41 anni, conseguendo il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla maturazione del prescritto requisito, c.d. finestra (cfr. articolo 17). www.foglie.tv


Varietà più resistenti a malattie e stress

Assosementi: innovazione vegetale contro lo spreco alimentare

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er combattere lo spreco alimentare è fondamentale investire nell’innovazione vegetale, vale a dire lo strumento per garantire agli agricoltori varietà più resistenti a malattie e stress e per offrire ai consumatori prodotti in grado di conservarsi più a lungo. E’ l’appello lanciato da Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane. Secondo Waste Watcher, l’Osservatorio nazionale sugli sprechi alimentari coordinato dall’Università di Bologna, lo spreco nei paesi sviluppati si verifica soprattutto nelle fasi a valle della filiera. Ogni anno il consumatore finale getta in media 36 chilogrammi di alimenti, in particolare frutta e verdura, notoriamente i prodotti più deperibili. “Buttare cibo mentre una quota di popolazione vive in condizione di semi o totale indigenza, non è soltanto un paradosso eticamente inaccettabile, ma esprime anche un’inefficienza dei nostri modelli di produzione e di consumo – ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi - Lo spreco domestico di cibo, che stando ai dati disponibili costa agli italiani circa 12 miliardi di euro, ha anche un impatto ambientale, perché N° 3 - 15 febbraio 2019

il cibo gettato diventa rifiuto e come tale va smaltito. Di fronte a questo problema, tutti devono impegnarsi per individuare soluzioni concrete”. “L’innovazione vegetale può contribuire a prevenire gli sprechi alimentari, grazie allo sviluppo di varietà e di prodotti di minore deperibilità: allungare la durata dei prodotti freschi significa infatti evitare il rapido deterioramento dei cibi e, di conseguenza, limitare la formazione di rifiuti, con un

impatto positivo anche in termini di sostenibilità ambientale” ha aggiunto Carli. “La ricerca e l’innovazione garantite dal settore sementiero hanno consentito di ottenere negli ultimi anni prodotti meno deperibili e più nutrienti, il primo passo concreto per ridimensionare il fenomeno dello spreco e, in prospettiva, per incrementare l’offerta alimentare e renderla adeguata a una popolazione in rapida crescita” ha concluso Carli.

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gricoltura

Impegni concreti e informazioni precise sul pericoloso batterio

Coldiretti a Monopoli: “Con PugliaOlive la guida sulle misure di contrasto a xylella” di Paola DILEO

Emergenza fitosanitaria “Xylella fastidiosa”: continuano gli impegni concreti per la lotta obbligatoria ed il contenimento del batterio che affligge, inarrestabile, il territorio agricolo pugliese.

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o scorso 5 febbraio presso la Sala parrocchiale “Armando Dorsi” a Monopoli, Coldiretti e PugliaOlive (Organizzazione di Produttori), hanno convocato gli associati per fare il punto della situazione e richiamare, ancora una volta, gli addetti ai lavori alle ufficiali misure di contrasto, che le ultime disposizioni di legge hanno reso obbligatorie, con risvolti penali per chi rifiuta o impedisce l’abbattimento delle piante infette, e multe onerose per chi non esegue le pratiche agronomiche di lotta al vettore. A rendere ancor più infuocata la già precaria situazione, il ritrovamento di un ulivo infetto in contrada Caramanna, Monopoli (zona cuscinetto) e l’immediato sequestro da parte della Procura di Bari “un atto dovuto per pregresse denunce” che ha di fatto bloccato l’abbattimento. “Un copione che si ripete, già visto in Salento” – è stata la replica a caldo del mondo agricolo, ragionevolmente preoccupato per le

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sorti della Piana degli ulivi secolari -. Una minaccia fino a ieri, che sembra ora materializzarsi, di qui l’ennesimo accorato appello a rispettare le norme. Coldiretti e PugliOlive hanno pensato di pubblicare un opuscologuida “Emergenza fitosanitaria xyllela fastidiosa- Buone pratiche agricole per la lotta obbligatoria ed il contenimento. Un utile promemoria distribuito nella serata del 5 febbraio a Monopoli, dove sono intervenuti il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, il direttore Coldiretti Bari-Puglia, Angelo Corsetti , il responsabile area tecnico-economica Coldiretti Puglia, Pietro Spagnoletti, il presidente Coldiretti Monopoli Carlo Barnaba. Un incontro per diffondere informazioni precise sull’epidemia, e in particolare gli impegni concreti presi dalla sigla giallo-verde sul caso monopolitano. “Dialogare con le procure è complicato – ha esordito Corsetti – quella di Lecce ha creato le condizioni per azzerare il Piano Silletti. Ad oggi l’in-

dagine non è ancora chiusa e non c’è stato un tavolo permanente che affrontasse il fronte negazionista; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Mentre sull’esemplare di ulivo infetto a Monopoli abbiamo chiesto al magistrato di poter proteggere la pianta con una rete antinsetto, per evitare il contagio di altre con l’arrivo dei primi caldi”. La Procura sotto la sua stretta supervisione e con l’ausilio dei carabinieri forestali, ha autorizzato una rete distante dalla chioma 50-70 cm che ha richiesto una struttura portante tipo serra, dal costo di 7000€. “è solo per un esemplare alto 2m mezzo, possiamo immaginare la spesa per alberi più grandi, anche secolari, presenti nella stessa particella-ha aggiunto il direttore Coldiretti -. Intanto, per questo caso, spese di rete e allestimento, hanno trovato copertura in un progetto UNAPROL. “la contingenza dell’epidemia pugliese ha rincarato Corsetti - esigeva un contrasto assowww.foglie.tv


luto e totale che non c’è stato, come è mancata una ferma volontà a risolvere il problema, la mancanza di un luogo fisico, sede di un tavolo permanente”. Addirittura, si è fatto notare, al Demanio non sono state notificate le linee guida per la lotta al batterio; cosi come è stata ignorata la proposta Coldiretti rivolta all’ANCI, di utilizzare lo strumento RED (Reddito di dignità), e i disoccupati per la pulizia degli spazi pubblici. Poi un decreto xylella che stenta ad arrivare, tempi celeri affinché le linee programmatiche entrino in vigore in funzione della ripresa vegetativa e per consentire i reimpianti. A più riprese la delegazione Coldiretti ha richiamato i presenti ad eseguire le buone pratiche agricole: la potatura annuale, la concimazione e l’irrigazione che agevolano il vigore della pianta; il controllo meccanico degli stadi giovanili del vettore, sia nei terreni agricoli che extra agricoli, attraverso arature o trinciature ed interramento dei residui vegetali spontanei. Interventi obbligatori nel periodo che va dal 1 marzo al 15 aprile di ciascun anno. Si raccomandano anche gli ordinari interventi fitosanitari - con prodotti autorizzati – per rodilegno, tignola e mosca delle olive che si sono riN° 3 - 15 febbraio 2019

velati efficaci contro la sputacchina (P. spumarius). “Fate attenzione alle multe – il monito di Corsetti – perché la guardia forestale intensificherà i controlli. Purtroppo oggi si paga lo

scotto di una gestione approssimata dell’epidemia; nella fase iniziale le associazioni di categoria erano profondamente divise e, sulle stesse orme la politica.

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Non solo estetica

LA COSA PIÙ INTELLIGENTE CHE UNA CITTÀ PUÒ FARE? PIANTARE ALBERI

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on c’è dubbio che gli alberi possono rendere esteticamente più attraente una città. Ma non è questo il loro maggior pregio. Un numero crescente di ricerche suggerisce che piantare più alberi nelle nostre città, se ben pianificato, realizzato e gestito, potrebbe salvare ogni anno decine di migliaia di vite – in primis assorbendo l’inquinamento e contribuendo a ridurre gli effetti, talvolta esiziali, delle ondate di calore. In effetti, una campagna di piantagione di alberi ben mirata potrebbe essere uno degli investimenti più intelligenti che una città “calda e inquinata” potrebbe (e dovrebbe) fare. Il che parrebbe una cosa fondamentale, dato che le aree urbanizzate cresceranno sempre di più consumando suolo ed energia in modo bulimico, aggiungendo circa 2 miliardi di persone in questo secolo e diventando sempre più calde e inquinate, soprattutto nei paesi in via di svilup-

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di Francesco Ferrini

po, dove si concentrerà la maggior crescita. Purtroppo, molte amministrazioni continuano a pensare agli alberi come a un semplice ornamento, mentre avremmo dovuto a pensare a essi come a una parte cruciale delle nostre città del futuro: una vera e propria infrastruttura di salute pubblica già da diversi anni. Gli alberi possono salvare vite in due modi: 1) Assorbono l’inquinamento da particolato prodotto dal traffico veicolare, da centrali elettriche e fabbriche. È un funzione importante, dato che il particolato può avere effetti devastanti sulla nostra salute e si stima che uccida annualmente circa 3,2 milioni di persone in tutto il mondo. L’effetto specifico varia da città a città, ma si può affermare, con piena certezza, che qualora si scelgano le specie giuste e le si mettano a dimora nel posto giusto, gli alberi migliorano indubbiamente la qualità

dell’aria. 2) Possono raffreddare le aree urbane da 0,5 a 2°C nelle giornate più calde (con punte fino a 5°C); il che è vitale durante forti ondate di calore che ormai non possiamo più considerare anomale. Studi hanno rilevato che ogni grado in più in condizioni di forte afa porta ad un aumento del 3% o più della mortalità. Alcuni interessanti lavori hanno sintetizzato i risultati di ricerche a livello mondiale e hanno presentato alcuni scenari globali. Si stima che una massiccia nuova campagna di piantagione di alberi nelle 245 più grandi città del mondo, quantificabile in una spesa complessiva di $ 3,2 miliardi di dollari (in media 13 milioni di dollari per città), potrebbe salvare tra 11.000 e 36.000 vite all’anno grazie alla riduzione dell’inquinamento. Essa ridurrebbe anche i decessi direttamente causati dalle ondate di calore (tra i 200 e i 700 annui). Il numero salirà

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presumibilmente mano a mano che il riscaldamento globale manifesterà appieno i suoi effetti. Se si calcola che ogni vita persa arriva a costare milioni di dollari (o euro), si evince che il risparmio che si avrebbe sarebbe almeno pari a 10 volte l’investimento Ma non è tutto. Il raffrescamento delle aree urbane determinerebbe una riduzione della richiesta di energia per l’aria condizionata, stimata fra lo 0,9 e il 4,8%, contribuendo a rallentare il riscaldamento prodotto dai condizionatori. Gli alberi hanno anche grande efficacia nell’intercettare e trattenere l’acqua piovana, senza considerare la produzione di ossigeno e il sequestro di CO2. Quindi piantare alberi non è solo conveniente. È un vero e proprio “affare”. Addirittura, rappresenta uno degli investimenti più redditizi che un’Amministrazione possa fare. Una campagna di piantagione di alberi ben mirata è, solo considerando l’abbattimento degli inquinanti, conveniente quanto altre strategie per ridurre l’inquinamento, come ad esempio sostituire i vecchi mezzi pubblici diesel. C’è però un problema. La campagna per la piantagione di alberi deve essere ben N° 3 - 15 febbraio 2019

mirata. E, spesso, questo diventa, nel nostro Paese e non solo, un problema complesso. Gli alberi migliorano la qualità dell’aria nelle immediate vicinanze. La loro efficacia dipende dalle dimensioni e dalle caratteristiche dell’area e anche dal numero. Una ricerca ha, tuttavia, dimostrato che la sola addizione di 3.5 alberi/ettaro ha ridotto i problemi determinati dall’asma di circa il 25%. Un’altra ha evidenziato miglioramenti anche nella percezione dello status sociale grazie all’aggiunta anche di pochi alberi nei quartieri. Ciò significa che le città devono capire quali sono i quartieri che possono maggiormente beneficiare di nuovi alberi. Non sono soltanto le aree più densamente costruite, ma anche quelle intorno agli ospedali e alle scuole. Quanto alle specie più efficienti nel catturare gli inquinanti e sequestrare la CO2, non si può generalizzare, come spesso si accade, con classifiche del tipo le “migliori 10 specie che abbattono gli inquinanti” o, peggio ancora, con articoli che ci indicano “le migliori piante mangia smog”. Ciò che può assicurare buone “performance ambientali” a Milano, può rivelarsi un fallimento a Napoli e viceversa. Ma anche all’interno della

stessa città le situazioni possono essere molto diverse da suggerire scelte ad hoc per le diverse situazioni. I responsabili della scelta devono anche tenere conto della prevalenza di venti dominanti, della spaziatura degli alberi e del loro naturale habitus vegetativo. Dovranno inoltre capire se saranno in grado di gestirli senza eccessivi input energetici. Inoltre, se l’acqua è scarsa, dovranno considerare le varietà che tollerano la siccità. E dovrebbero anche evitare alberi che possono determinare pollinosi. Alla luce di questi dati, non si capisce come mai la ricerca sia di base che applicata e indipendente nel settore del verde urbano sia sottofinanziata, mentre sarebbe fondamentale fornire maggiori e inconfutabili dati ai nostri decisori politici. Gli amministratori pubblici dovrebbero essere più lungimiranti del mercato privato. Sappiamo come limitare le emissioni di gas serra. Abbiamo un’idea dei costi e del fatto che sono sopportabili. Quello che serve adesso è la volontà politica. Perciò piantiamo alberi, ma facciamolo nel modo giusto. E non solo perché dobbiamo piantarli! E, una volta piantati, dobbiamo gestirli in modo corretto.

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gricoltura

Il “Fonio”

UN CEREALE AFRICANO CHE POTREBBE CONQUISTARE L’EUROPA

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l “Fonio” (Digitaria exilis), è un cereale di origine africana che potrebbe conquistare i consumatori occidentali perché nutriente, veloce da cucinare e privo di glutine. E’ un cereale geneticamente molto distante dal frumento. Un aspetto negativo è il suo seme di dimensioni piccolissime. Il peso di mille semi è di mezzo grammo e la tendenza a staccarsi dalla spiga per disperdersi nel terreno è alta. La trebbiatura viene ancora fatta a mano anche se delle macchine rudimentali, sono disponibili in quegli areali. La pianta viene tagliata e accatastata per completare l’essiccazione. Poi i semi vengono raccolti per essere lavorati. La granella è ricoperta da una crusca difficile da togliere. Tradizionalmente i semi vengono miscelati a sabbia e pestati in un mortaio. Poi grazie all’uso di acqua e a frequenti travasi si separa il seme dalla pula. Un lavoro lungo e faticoso, fatto per secoli dalle donne. Oggi esistono alcune macchine per la lavorazione e lo sbiancamento, ma sono tutt’altro che performanti. Esistono diverse varietà di questo cere-

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ale i cui chicchi possono essere bianchi o gialli, fino ad arrivare al viola scuro. La produttività negli ambienti vocati, ma in campi condotti con metodi tradizionali, è piuttosto scarsa e pari a una tonnellata/ettaro. Il prezzo all’ingrosso del prodotto è piuttosto elevato e questo ha attirato l’interesse di alcuni

agricoltori italiani per diversificare le produzioni. Ma alcuni problemi si potrebbero incontrare nel coltivare fonio, come la carenza di fornitori di seme, pratiche agronomiche e attrezzature adeguate per la gestione delle piante in campo e per la lavorazione della granella.

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