FOGLIE n.10/2018

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

Xylella alle porte di Bari Procedere urgentemente con eradicazioni e stop a fake news e azzeccagarbugli

agricoltura

Al via le commissioni uniche di filiera (Cun) Agricoltura: cosa c’è scritto nel contratto di governo Bonus verde: cos’è e come funziona

N° 10 • 1 giugno 2018





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ditoriale

1 giugno 2018 - n.10 - Anno 13

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

L’AVVIO DELLE COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI

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al 31 maggio definitivamente accantonate le Borse Merci dopo 105 anni di storia. Le cinque Commissioni Uniche Nazionali attualmente istituite inizieranno i lavori dando avvio concreto alla riforma. Le vetuste Borse Merci, regolamentate sinora da un regio decreto del 1913, lasceranno spazio alle CUN che rispetteranno nuove disposizioni, come suggerito più volte dalla stessa normativa Antitrust. In Puglia dovrebbero essere interessate dalla riforma le borse di Bari (dove oggi sono quotati grano duro e tenero, orzo, avena, ceci, lenticchie, piselli proteici, favino, lupino, mandorle, ortaggi, frutta e fiori) e Foggia (grano duro e tenero, orzo, avena, ceci, favino, piselli proteici, fieno, uva da vino, olive da tavola e da oleificazione, mandorle, ortaggi, frutta, bestiame da allevamento ovvero suini, ovini e caprini, bestiame da macello, pelli, uova, latte alla stalla di vacca, bufala, pecora e capra, pollame e conigli, lana) ed il borsino dei cereali di Altamura (BA). In attuazione di quanto previsto dal Direttore Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica del Ministero dello Sviluppo economico, sono state definite le date delle prime riunioni di insediamento di ciascuna delle cinque CUN istituite. Si parte il 31 maggio a Mantova con la CUN Suinetti e la CUN Suini da

Macello, il successivo 1° giugno a Parma con la CUN Grasso e Strutti e la CUN Tagli da carne suina fresca e poi l’8 giugno con la CUN Conigli vivi da carne da allevamento nazionale a Verona. “Finalmente si supera una legislazione vetusta e questa nostra battaglia, condotta sin dall’inizio della scorsa Legislatura, diventa realtà – commenta Giuseppe L’Abbate, deputato 5 Stelle autore dell’emendamento al decreto 51 del 2015, poi tramutato nella legge 91-2015– Alle CUN è affidato il compito di formulare indicazioni di prezzi sulla base di indici sintetici oggettivi sui fondamentali di mercato (import, export, produzione, andamento dei consumi). L’obiettivo è quello di rendere più chiaro il meccanismo di definizione dei prezzi alla produzione, introducendo un maggiore grado di concorrenzialità nelle contrattazioni e un ancoraggio ad indicatori di mercato oggettivi. Solo in questo modo si riuscirà ad eliminare la divaricazione tra prezzo all’origine, prezzi all’ingrosso e prezzi al consumo, dando vita ad una contrattazione reale sulla fissazione del valore economico dei prodotti e compatibile con i principi della concorrenza. Mi auguro che presto vengano istituite nuove CUN, soprattutto per quei prodotti per cui negli ultimi anni si sono verificate proteste come il grano duro, la cui sede naturale è Foggia”.



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ommario

5 editoriale

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CUN Commissioni uniche nazionale avviate

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22 ELEZIONI MONOPOLI 28 xYLELLA

L’ agricoltura per il centro destra

18 RACE ACROSS APULIA

Binomio agricoltura – salute

27 FESTIVAL SVILUPPO SOSTENIBILE Sino al 7 giugno

Stop a fake news e azzeccagarbugli

29 orto facile

Il libro per tutti e per tutto l’anno

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zootecnia

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lat te nelle scuole

Le iniziative in FdL

10 CONTRATTO DI GOVERNo

agroalimentare

Cosa dice su agricoltura

Le politiche per fronteggiarli

eventi

Ciliegie Buona qualità ma -25% produzione

13 ”TAGLI” EUROPEI

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BREXIT Continui il monitoraggio

AGRICOLTURA

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21 rosati PUGLIESi

Studenti americani alla scoperta

rassegna stampa

11 bonus verde Cos’ è e come funziona

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CILIEGIE: BUONA QUALITA’ MA -25% PRODUZIONE

na intera giornata dedicata alle ciliegie su Piazza del Ferrarese a Bari nel Mercato di Campagna Amica, dove i consumatori hanno potuto acquistare le ‘Georgia’ e le prime ‘Ferrovia’ appena colte, mentre contemporaneamente negli Agriturismi di Campagna Amica gli agrichef preparavano piatti dolci e salati utilizzando il delicato frutto di stagione. La produzione ques’anno sembra essere di buona se non ottima qualità con un calo delle quantità del 25% per colpa dell’andamento climatico impazzito mentre i prezzi si stanno attestando sui 3,5 euro al chilo per le Georgia e 5 euro per la Ferrovia. Uno dei prodotti di punta dell’agricoltura pugliese con l’attesa per l’arrivo “dei grandi numeri” per la ciliegia più gustosa ed apprezzata dai consumatori ed i mercati, la Ferrovia, che sarò celebrata come ogni anno da sagre e mercatini vari. Purtroppo ci sono anche i “soliti” problemi: basti pensare che un chilo di ciliegie pugliesi ‘Bigarreaux’, che da noi non hanno già più mercato, a Milano è in vendita a 20 euro!. La produzione di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale. Con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale e la produzione di ciliegie in Puglia è pari quasi al 40% del totale nazionale. La graduatoria dei prodotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale vede ai primi posti anche le ciliegie con una superficie di quasi 20.000 ettari, di cui oltre 17.000 della sola provincia di Bari, la quale copre più dell’85% della superficie investita.

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“CILIEGIA DAY” A BARI

La produzione di ciliegie non ha subito gli attacchi della tecnologia, perché è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre la pezzatura, particolarmente consistente per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore. Tutto ciò richiede un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabile, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine. Le ciliegie sono uno dei frutti più amati e con meno calorie, sono una fonte da non sottovalutare di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo; infine le ciliegie contengono melatoni-

na naturale, una sostanza che favorisce il sonno e sono una fonte di antiossidanti, che aiutano il nostro organismo a contrastare l’invecchiamento provocato dai radicali liberi.

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ootecnia

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NELL’AMBITO DI “LATTE NELLE SCUOLE”

LATTE DAY E FATTORIA DEGLI ANIMALI

stata la Fattoria degli animali la principale attrazione che Coldiretti Puglia ha organizzato in collaborazione con l’Associazione regionale Allevatori, il 24 e 25 maggio scorsi, alla Fiera del Levante di Bari, in occasione dei ‘Latte Days, il primo amore non si scorda mai’, nell’ambito del Programma Latte nelle scuole, rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni delle scuole primarie statali e paritarie che hanno assaggiato ‘nodini’ e ‘treccine’ appena filati in diretta. Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole. In Puglia la filiera del latte risulta composta nel primo trimestre del 2018 da 1.234 imprese e 2.196 addetti e da 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino. “L’effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l’obesità perché il 35% dei tumori, secondo i dati della Lilt, si sviluppa a seguito di una alimentazione scorretta. Ciò

dimostra l’importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della ‘buona e sana tavola’, educazione che deve partire necessariamente dall’età scolare per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all’esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio. E’ un obiettivo ‘culturale’ quello di formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. L’attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali - Comuni, Province e Regioni - delle istituzioni scolastiche che con la Legge regionale sul km0 di iniziativa Coldiretti, approvata in Consiglio regionale nell’aprile scorso, dovranno preferi-

re i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile ‘in laboratorio’, piuttosto in casa. Il Programma “Latte nelle scuole” (che si affianca a quello “Frutta nelle scuole”) è finanziato dall’Unione Europea, e realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il Ministero della Salute, con le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano e con la cooperazione attiva delle Camere di Commercio e del CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA CON LA SINDACA RAGGI

A ROMA 50MILA PECORE PER TAGLIARE I PRATI IN CITTÀ La Coldiretti sottolinea che con cinquantamila pecore allevate nel Comune di Roma, la capitale può contare su un esercito di tosaerba naturali . Nell’ambito della presentazione delle misure a sostituzione della carenza di giardinieri il Comune di Roma con la sindaca Raggi e l’assessore all’ambiente Montanari ha confermato che si avvarrà della collaborazione di interi greggi per tagliare i prati dei parchi e delle ville lontane dal centro. “Una opportunità colta già in molte altre realtà e che consente di sostituire

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falciatrici e decespugliatori, abbattere rumori ed emissioni e garantire in più la concimazione naturale delle aree verdi, una scelta ecologica per ridurre l’inquinamento e favorire l’integrazione tra città e campagna. In questo modo trae vantaggio l’ambiente, essendo le pecore falciatori a impatto zero, ma anche l’allevatore grazie alla disponibilità di un pascolo a fronte di una progressiva riduzione degli spazi verdi” commenta Moncalvo presidente di Coldiretti. La transumanza, che per secoli ha caratterizzato l’allevamento delle pecore, ora

è resa difficile dall’urbanizzazione che ha drasticamente limitato le aree libere al pascolo; la possibilità per i pastori di svolgere questa attività è stata resa possibile dalla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001).

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gricoltura

Solo una pagina dedicata

cosa c’è scritto nel contratto di governo Siamo in piena crisi istituzionale ed il Governo Conte è saltato. E’ utile però leggere cosa c’era scrit to per quanto riguarda l’agricoltura nel contrat to di Governo che Salvini e Di Maio avevano presentato al capo dello Stato ed agli italiani; anche perchè , con ogni probabilità, il loro andare al Governo è stato solo posticipato di qualche mese...

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l settore agricolo italiano, uno dei più promettenti dell’economia, è da tempo impegnato a sopravvivere nella competizione globale dei mercati. Gli agricoltori si muovono in un sistema governato da politiche di settore ormai quasi di competenza esclusiva della Politica Agricola Comune (PAC). Storicamente il Governo italiano è stato remissivo e rinunciatario in Europa rispetto alle esigenze del settore agricolo, preferendo spesso lasciare il campo ad interessi europei opposti rispetto alle esigenze nazionali. È necessaria una nuova presenza del Governo italiano a Bruxelles per riformare la politica agricola comune (PAC). In questo contesto è imprescindibile integrare le misure di sostegno all’agricoltura, in specie quelle di sviluppo rurale, con interventi espressamente finalizzati a realizzare obiettivi di interesse generale, quali la tutela del paesaggio, la difesa degli assetti idrogeologici, la sicurezza alimentare. Il nostro impegno per il futuro è quello di difendere la sovranità alimentare

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dell’Italia e tutelare le eccellenze del Made in Italy. A tal fine è fondamentale incidere nel contesto normativo dell’Unione Europea e condizionare le scelte all’interno della prossima riforma della PAC, nonché individuare strumenti per garantire tempi certi nell’attribuzione ed erogazione, da parte delle Regioni, dei fondi della PAC. Il settore agricolo avrà altresì bisogno di un nuovo approccio europeo agli accordi di libero scambio con i paesi terzi. Sarà quindi prioritario fare in modo che questi trattati siano necessariamente qualificati come misti dall’Unione Europea e pertanto, ratificati dagli Stati Membri ed esaminati dai Parlamenti nazionali in base alle rispettive procedure di ratifica. Riteniamo prioritario, a tutela del Made in Italy, adottare un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una migliore tutela dei consumatori. Altro pilastro dell’azione di governo in tema di agricoltura deve essere la riforma dell’Agenzia nazionale per le

erogazioni in agricoltura (AGEA) e del Sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo (SIAN). Con riferimento alla pesca occorre intervenire per dare un concreto aiuto e un sostegno alla piccola pesca; riconsiderare in sede europea i vincoli e le direttive impartite al settore (come quelle che impongono i “fermi pesca” non basati su criteri oggettivi, ma su valutazione di carattere burocratico) per meglio salvaguardare la pesca italiana. Una particolare attenzione sarà riservata all’agricoltura in territori, come quelli montani e in pendenza, nei quali essa rappresenta un’attività indispensabile per l’economia locale, per la gestione e tutela del territorio, del paesaggio nonché per la tutela e valorizzazione di produzioni uniche, di elevato valore qualitativo e tradizionale, che connotano il Paese. Contratto per il Governo del cambiamento M5S /Lega

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assegna

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tampa

Da georgofili.info

BONUS VERDE 2018: COS’È E COME FUNZIONA

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ntrodotto all’interno della legge di bilancio 2018 il bonus verde per giardini e terrazzi incentiva la creazione e la riqualificazione delle aree verdi private e condominiali. Il bonus consiste in una detrazione per chi sostiene le spese per questo tipo di interventi. L’agevolazione riguarda le aree scoperte di ogni tipo: giardini, terrazzi, balconi, anche condominiali, giardini pensili e coperture, messa a dimora di piante e arbusti. Sono compresi gli interventi per impianti di irrigazione e il recupero del verde di giardini di interesse storico. Nel 2018, Il bonus giardino potrà essere utilizzato anche i costi di progettazione e la manutenzione delle aree verdi esistenti. Il bonus è un’agevolazione fiscale che sarà in vigore per il 2018, a partire dal 1° gennaio, e potrà essere utilizzato fino ad un massimo di spesa di 5.000 euro per ogni unità immobiliare (case indipendenti, case a schiera, ville, villini, palazzi di pregio). L’agevolazione consiste in uno sconto fiscale IRPEFsulla di-

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chiarazione dei redditi, pari al 36%, fino ad un massimo di spesa documentata di 5.000 euro. La detrazione dell’IRPEF sarà spalmata su 10 anni, ad esempio, se entro la fine del 2018, sostengo spese per sistemare il mio giardino o il terrazzo per un ammontare di 4.000 euro, riesco a detrarre dalle tasse esattamente il 36% di 4.000 euro e cioè 1.444 euro in 10 anni, quindi 144 euro ogni anno. La detrazione spetterà non solo per le singole unità, ma anche per i condomini in relazione alle spese condominiali sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni del condominio (giardini, spazi verdi, impianti di irrigazione condominiali, messa a dimora di siepi, piante, ecc.). In questo caso lo sconto dell’IRPEF spetterà al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, purché la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. Il bonus verde giardino e terrazze non

è alla persona ma è sulla casa, pertanto, nel caso si posseggano due immobili sui quali far eseguire interventi agevolabili, è possibile sommare le due detrazioni. Le spese sostenute per gli interventi da portare in detrazione devono essere tracciabili

e saldate tramite bonifico parlante. Questo tipo di bonifico, si differenzia da quello comune perché in esso devono essere specificate tutte le informazioni necessarie imposte dalla legge, per non confondere l’Agenzia delle Entrate con altri pagamenti quando, con la Dichiarazione dei Redditi, si andrà a chiedere la detrazione del 36% sulla spesa sostenuta. Inoltre, prima dell’inizio degli interventi su proprio giardino o terrazzo va inoltrata all’Agenzia delle Entrate la comunicazione di inizio lavori. Il bonus giardino può essere la svolta, l’inizio di un nuovo modo per ripensare gli spazi verdi delle città, per ricostruire, anche al loro interno, habitat naturali e biodiversità. Il bonus giardino darà la possibilità di curare, adeguare, sistemare, riqualificare gli spazi verdi con sgravi fiscali per i cittadini. Se il bonus funzionerà avremo più ossigeno, più piante per gli uccelli, più fiori per le api e in generale un polmone verde più efficace per combattere l’inquinamento delle città, ma anche per rendere più belle le nostre

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gricoltura

L’Italia rischia di perdere il 5% dei fondi a disposizione per l’agricoltura

LE POLITICHE PER FRONTEGGIARE IL TAGLIO DEL BUDGET UE AGRICOLO di Rino PAVONE

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l budget comunitario per le risorse agricole rischia di scivolare dal 39% del periodo 2014-2020 al 29%, con una riduzione per l’Italia del 5%. “Nuovi scenari per le politiche comunitarie, la partita dell’Italia per il dopo 2020” , il titolo di un convegno organizzato dal M5S cui hanno preso parte Massimo Bagarani, esperto di politiche di coesione, il prof. Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, Carlo Hausmann, esperto di politiche di sviluppo rurale, la prof.ssa Mariangela Perito dell’Università di Teramo e Alessandra Pesce, ministro in pectore dell’Agricoltura per il Movimento 5 Stelle. A Bruxelles si aprirà a breve una importantissima partita per l’agricoltura italiana alla luce della Brexit e dei tagli prospettati al settore: diviene fondamentale incidere concretamente sui tavoli comunitari dove si discuterà della PAC (Politica Agricola Comunitaria) post 2020. Nel dibattito tra gli esperti è stato posto in grande evidenza il ruolo della nostra agricoltura nel contribuire ad alti livelli ambientali, nel mantenere una struttura sociale ed economica di rilievo, dove produzioni di qualità e salubri connotano il nostro tessuto produttivo. Nel corso del convegno sono state anche formulate proposte operative per migliorare la performance delle risorse investite, soluzioni che dovranno essere oggetto di

un forte negoziato con Bruxelles. “Bisogna partire subito con la posizione italiana nel negoziato – ha dichiarato nelle conclusioni Alessandra Pesce – Una posizione che deve essere frutto del lavoro di un tavolo che metta insieme gli interessi del mondo produttivo e istituzionale e consideri le ricadute ambientali e sociali. Non possiamo arretrare sulle posizioni in

favore di un agroalimentare di qualità, capace di essere competitivo sui mercati internazionali, e di produrre esternalità positive. Abbiamo di fronte una grande sfida, possiamo vincerla mettendo in campo le nostre energie per rafforzare il comparto agroalimentare che costruisce una delle punte di eccellenza del nostro Made in Italy”.

Importante anche il pesce

FRUTTA E VERDURA PER TUTELARE LA COGNITIVITÀ Uno studio dell’Università Erasmus di Rotterdam ha scoperto che chi mangia molta frutta, verdura e pesce ha in media un cervello più grande. Avere una dieta sana sarebbe fondamentale per prevenire l’invecchiamento e il declino, mantenendo intatte le proprie capacità cognitive. Gli stessi studiosi hanno però sottolineato che sono necessarie ulteriori osservazioni per confermare questi risultati e per esaminare fino in fondo come la dieta possa influenzare il cervello. Si conferma l’importanza dell’alimentazione quotidiana e della scelta dei cibi per avere ricadute positive a livello cerebrale e per la salute in generale.

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Meno danni sinora rispetto a quelli derivanti dalle sanzioni alla Russia

“Continui il monitoraggio su effetti Brexit”

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a Brexit ha fatto diminuire le esportazioni italiane in Gran Bretagna con un calo complessivo del 12 per cento che colpisce un po’ tutti i settori, dall’agroalimentare alla moda fino alle auto e al mobile, per una perdita totale di 2,7 miliardi in un anno se il trend sarà mantenuto. In controtendenza la Puglia ha tenuto, con un aumento nel 2017 “del valore delle esportazioni di euro 11.878.350 rispetto all’anno precedente, dovuto alle buone e costanti performance del vino e del comparto ortofrutticolo che hanno di fatto compensato il calo di pasta e formaggi, mentre non sono ancora stati resi pubblici i dati del 2018” ha spiegato il Presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo, in apertura dell’incontro su ‘L’ombra della Brexit sulla Pac post 2020, l’analisi di Coldiretti” , a cui ha partecipato , da Bruxelles, il Vicepresidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo, Paolo De Castro. Con la svalutazione della sterlina è diventato in ogni caso più caro per gli inglesi acquistare cibi stranieri di cui vanno particolarmente ghiotti con vino, pasta, ortofrutta e formaggi Made in Italy che sono quelli che rischiano di più. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della Brexit che costringerà gli inglesi a cambiare la propria alimentazione e ha già portato la Commissione Ue, dopo l’uscita della Gran Bretagna, a prevedere sul primo bilancio pluriennale una riduzione complessiva per le spese di Politica Agricola Comune (PAC) che ammonta al 9,5% a prezzi correnti. Meno danni per l’Italia, sinora,rispetto a quelli derivanti dalle sanzioni alla Russia, ma di certo non va abbassata la guardia. “A pagare il conto della Brexit non può essere l’agricoltura che è un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza. Indebolire l’agricoltura, che è l’unico settore realmente integrato dell’Unione, significa minare – ha sottolineato Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – le fondamenta della stessa Ue in un momento particolar-

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di Rino PAVONE

mente critico per il suo futuro. Il taglio dei fondi destinati all’agricoltura con la PAC nel bilancio per l’Unione Europea è insostenibile per le imprese e per i cittadini europei che per il 90% sostengono la politica agricola a livello comunitario per il ruolo determinante che essa svolge per l’ambiente, il territorio e salute, secondo la Consultazione pubblica promossa dalla stessa Commissione europea”. “L’accordo sulla riforma della Politica Agricola (PAC) dovrà premiare – ha aggiunto Paolo Magaraggia dell’Ufficio Coldiretti di Bruxelles - chi vive e lavora di agricoltura escludendo in una black list i soggetti che non hanno nulla a che fare con l’agricoltura e soprattutto prevedendo la possibilità per l’Italia di destinare risorse ai soli agricoltori attivi”. I “veri agricoltori» devono essere definiti per garantire che nessun soste-

gno al reddito sia concesso a coloro la cui attività agricola costituisce solo una parte insignificante delle loro attività economiche complessive o la cui attività principale non è un’attività agricola, pur non impedendo il sostegno ad agricoltori che svolgono altre attività”. “Per contribuire all’obiettivo del «rinnovamento generazionale, attirare nuovi agricoltori e agevolare la loro attività» deve essere utilizzato almeno il 2% del massimale previsto per i pagamenti diretti”, ha concluso Magaraggia, dato che gli Stati membri concedono un sostegno al reddito complementare per i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta, sotto forma di un pagamento annuale disaccoppiato per ettaro ammissibile per gli agricoltori che hanno diritto a un pagamento nell’ambito del sostegno di base al reddito.

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BINOMIO TRA AGRICOLTURA E SALUTE

TUTTA LA PUGLIA (O QUASI) IN 48 ORE

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i rinsalda il binomio tra agricoltura e salute. Sempre vincente il connubio tra alimentazione e sport. In quest’ottica Campagna Amica accompagna gli atleti della Race Across Apulia lungo i 285 chilometri di gara podistica con punti ristoro previsti nelle città di Lecce, (partenza da Piazza Duomo il 1 giugno ) per ‘toccare’ Villa Convento, Novoli, Campi Salentina, San Donaci, Mesagne, San Vito dei Normanni, Ostuni, Casalini, Cisternino, Locorotondo, Alberobello, Putignano, Castellana Grotte, Polignano a Mare, Mola di Bari, Bari, Modugno, Binetto, Toritto, Altamura, Matera, fino ad arrivare al traguardo il 3 giugno a Castellaneta. La Race Across Apulia è, con i suoi 285 Km, una delle ultramaratone non-stop più lunghe al mondo ed attraversa una delle regioni più belle d’Italia, mostrando le sue bellezze naturali e artistiche forgiate nella sua storia millenaria. “La scorretta alimentazione è, insieme alla minor attività fisica, una

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delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso che aumentano in misura esponenziale i fattori di rischio di malattie cardiovascolari. Per questo gli eventi sportivi così entusiasmanti e ambiziosi, come la Race Across Apulia, divengono per Coldiretti e per la rete delle aziende agricole di Campagna Amica uno strumento infallibile di educazione alla corretta e sana alimentazione”, commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. La RAA oltre ad essere una gara

podistica di endurance, si propone di far conoscere anche le bellezze culturali, artistiche e storiche della Puglia attraversando luoghi e città di forte interesse cercando di valorizzare ulteriormente questa ricca regione. L’evento, oltre al patrocinio di Coldiretti e Campagna Amica della Puglia, è promosso dalla Città Metropolitana di Bari, dalle amministrazioni comunali di Lecce, Alberobello, Castellaneta, da ‘Matera 2019’, dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dal Coni e dalla Croce Rossa Italiana.

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SIPCAM La coltivazione del Melograno sta riscuotendo un crescente interesse testimoniato dal costante aumento delle superfici investite. In campo si registrano diverse avversità da gestire per assicurare una buona produzione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, tra queste sicuramente ci sono Botrytis cinerea, agente della muffa grigia, afidi e cocciniglie e gli indesiderati polloni. Sipcam Italia ha recentemente ottenuto su tre agrofarmaci autorizzazioni in deroga per situazioni di emergenza fitosanitarie per combattere le avversità chiave di questa coltura: 1. 3LOGY (Reg. n. 16480 del 16/03/2016) autorizzato l’impiego per il controllo della muffa grigia su melograno, per un periodo di 120 giorni, dal 15 giugno al 12 ottobre 2018; 2. EPIK SL (Reg. n. 16325 del 26/02/2015) autorizzato per il controllo di afidi e cocciniglie del melograno, per un periodo di 120 giorni, dal 24 aprile al 21 agosto 2018; 3. EVOLUTION (Reg. n. 15071 del 05/03/2012) autorizzato per il controllo dei polloni, per un periodo di 120 giorni, dal 3 maggio al 30 agosto 2018 3LOGY, è una combinazione di tre nuovi principi attivi a basso rilascio, eugenolo, geraniolo e timolo, che esplicano la loro azione nei confronti del fungo con un originale e nuovo meccanismo di azione. La tecnologia di incapsulazione naturale permette il rilascio modulato dei principi attivi in presenza delle condizioni che favoriscono lo sviluppo della malattia. EPIK SL, insetticida sistemico a elevata efficacia, è da tempo divenuto il riferimento nel mercato su Drosophila suzukii, cicaline, scafoideo, cocciniglie, mosche, afidi e altri fitofagi. È caratterizzato da un ampio numero di colture autorizzate in etichetta e dallo scorso inverno, tali ampiezze di usi sono divenute ancor più significative. Fra le novità di maggiore rilievo fra le colture ricadono olivo, fragola, spinaci e frumento. Fra i nuovi parassiti in etichetta, uno su tutti spicca ed è la Cimice asiatica, il cui controllo è autorizzato su pomacee e drupacee e Philaenus spumarius vettore di Xylella. EVOLUTION, a base di pyraflufen-ethil, grazie alla sua forte azione disseccante, agisce rapidamente sui polloni dei fruttiferi e della vite e ne contiene i ricacci. Evolution è efficace anche su numerose infestanti a foglia larga e come disseccante della patata. La possibilità di utilizzare le tre specialità di Sipcam Italia anche su melograno è una novità importante per tutti gli operatori della filiera del melograno, in particolar modo per le aziende agricole che avranno la possibilità di controllare efficacemente le avversità che possono compromettere la redditività della coltivazione.

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groalimentare

Il progetto commissionato da 3 tour operator con la collaborazione di Puglia in Rosé

Gli studenti americani in Puglia per valutare le sue eccellenze enoturistiche

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lla scoperta dei giacimenti del gusto per “toccare” con il palato le eccellenze enogastronomiche pugliesi. Fino a sabato 26 maggio in Puglia sono stati ospitati i ragazzi del college Paul Smith di New York in United States per studiare da ‘vicino’ e creare itinerari enogastronomici made in Puglia. Il progetto è stato commissionato da 3 tour operator americani con la collaborazione di Puglia in Rosé (la prima associazione dedicata ai vini rosati di Puglia),Consorzio della Burrata di Andria, Pasta Granoro, Oleificio Cassese, Comune di Villa Castelli e Salumificio Santoro. La mission del college è stata quella di studiare il territorio pugliese, individuare le eccellenze turistiche legate all’enogastronomia, alla ruralità e alle biodiversità e creare attraverso degli itinerari dei veri e propri pacchetti turistici per gli Usa. “Abbiamo puntato in mete di rilevante interesse sia dal punto di vista enogastronomico che culturale - afferma Lucia Nettis, direttore di Puglia in Rosé - per creare l’emozione di un viaggio unico da vivere e raccontare. Il progetto nasce come risposta all’ampio mercato americano e per offrire in modo, specializzato e dedicato, itinerari che consentano la conoscenza dei nostri territori, della nostra cultura e della nostra enogastronomia. Proprio al nostro vino rosato, che rappresenta una tipicità enoica pugliese, sarà dedicata una puntata nella famosa trasmissione Brindiamo in onda nella prima stagione di Amazon prime”

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Più di una bottiglia di vino su dieci consumate oggi nel mondo è rosé e le vendite mondiali progrediscono in un contesto di stagnazione globale degli altri vini. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato di primaria importanza per il vino italiano e in particolare per il rosé pugliese. Il fenomeno rosato è esploso 10 anni fa e in questi ultimi 5 anni ha

subito una crescita esponenziale di circa l’80%. La Puglia è la regione più gettonata e la maggiore produttrice in Italia (con una produzione del 15% e 4 milioni di bottiglie), grazie anche ai suoi vitigni particolari come Negroamaro e Bombino che conferiscono al vino una buona acidità, sentori intesi, fruttati e floreali. E quasi tutte le aziende pugliese lo producono: 70% fermo, 20% frizzante e il 10% spumante. I principali mercati di sbocco attualmente sono Germania, Nord Europa, Giappone, Stati Uniti e Canada. L’Associazione Puglia in Rosé, che coinvolge 45 produttori, per essere ancora più compitivi all’estero è presente negli Usa e ora anche in Svizzera con un trend positivo: ha creato una sua rete di vendita e organizza periodicamente eventi. Chi beve vino rosato? Il consumatore per eccellenza del vino rosato è donna (60%); il suo identikit è piuttosto definito: ha tra i 18-38 anni in Italia e 21-38 in USA – per legal drinking age (i Millennials). Sono proprio le nuove generazioni ad essere i principali consumatori consapevoli delle novità e della qualità del fenomeno rosato.

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Angelo Annese candidato sindaco del centro destra

“Monopoli città a dimensione d’uomo” di Paola DILEO

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ante le basi poste e ancora tante le cose da fare, nell’ottica della continuità”. Così il candidato sindaco del centro destra Angelo Annese (Assessore ai Lavori Pubblici Uscente e Imprenditore) a ribadire che l’Agricoltura e lo sviluppo del Territorio Rurale, rappresentano un punto imprescindibile nel programma politico di centro destra , sostenuta da ben otto liste. A lui abbiamo chiesto:

coltura è anche turismo con ambiti molto ricercati dai mercati italiani ed europei, perché l’agricoltura è anche tessuto sociale con l’innovazione che può portare anche ricchezza. Dobbiamo alimentare un processo di sviluppo promuovendo, incentivando e sostenendo il settore, valorizzando il lavoro dei nostri agricoltori, le eccellenze del settore e i valori della filiera corta.

Che ruolo ha l’agricoltura e lo sviluppo rurale nel programma politico di centro destra? Quali le priorità..

In questi anni di governo della giunta Romani, quanto, in una scala da 5 a 10, il settore primario cittadino ha goduto della giusta attenzione?

Monopoli è una città molto grande ed estremamente eterogenea. Siamo agricoltura, siamo pesca, siamo impresa, siamo artigianato di eccellenza, siamo ormai anche oltre il turismo. Dobbiamo supportare lo sviluppo di tutti i comparti produttivi assecondando le loro necessità per incentivare gli investimenti, dobbiamo offrire a tutti gli imprenditori che vogliono investire nel territorio tutte le condizioni affinché tale scelta sia proficua. Questo vale anche e soprattutto per l’agricoltura. Perché l’agricoltura è anche territorio con la valorizzazione dei prodotti tipici locali, perché l’agri-

Domanda che merita più di una precisazione. La prima: non mi piace parlare di numeri, ma di idee e programmi: tante basi abbiamo posto, tanto possiamo ancora fare. La seconda: al netto delle statistiche produttive e occupazionali, oggi a Monopoli non si può più parlare di settori primari ma di programmi circolari che mettano in rete tutti i comparti produttivi. In futuro l’agricoltura va sostenuta attraverso infrastrutture (che valuteremo ripristinando la delega all’Agricoltura), formazione, informazione (anche attraverso gli infopoint sociali che dislocheremo su tutto il territorio)

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e sburocratizzazione. Ma l’agricoltura va anche connessa ad una precisa offerta enogastronomica, cicloturistica e del territorio extraurbano. L’istituzione di mercati a servizio dell’attività di pesca e ortofrutticola, è nel vostro programma? Esistono già spazi per mercati a km 0. Dobbiamo implementare e istituzionalizzare la filosofia della filiera corta e della vendita diretta dislocandoli sul territorio e creando momenti di valorizzazione. Quanto la salute pubblica può essere prioritaria per un amministratore? Quali le criticità riscontrate e quali le soluzioni? Noi siamo quelli che hanno avviato il monitoraggio ambientale in città. Noi siamo quelli che vogliamo rendere Monopoli un vero e proprio laboratorio di analisi ambientali, avviando un dialogo con Università agli Studi di Bari e altre realtà di assoluto prestigio scientifico. La salute pubblica, però, passa attraverso una molteplicità di fattori: alcuni di questi sono già avviati, altri vanno completati, per alcune criticità va trovata soluzione. www.foglie.tv


Quando parliamo di salute pubblica e sanità, seppure il sindaco è il primo responsabile sul territorio, l’amministrazione non ha competenze dirette (che spettano alla Regione) ma può avere solo un compito di controllo e stimolo agli enti competenti. E noi, così come successo in passato, continueremo a sollecitare la Regione e continueremo a fare il massimo in rappresentanza di tutti i cittadini monopolitani. Ritenete che il servizio di raccolta differenziata fornito in questi anni sia stato efficiente o deficitario? In questo secondo caso come migliorarlo? La gestione del ciclo dei rifiuti deve seguire il completamento della raccolta differenziata porta a porta nella parte di territorio che lo consente, l’installazione di isole ecologiche multimediali nelle aree più periferiche (che poi sono quelle più vicine ai nostri agricoltori), la lotta al conferimento illecito soprattutto nelle contrade e soprattutto determinato dall’inciviltà di chi arriva dai Comuni limitrofi e l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle aree maggiormente a rischio. L’attuale sistema attuale è disciplinato da un contratto ma occorre intervenire per migliorare il più possibile tutto il sistema di gestione. Va innanzitutto mantenuto un fermo controllo sulla ditta appaltatrice per controllare quotidianamente il rispetto delle condizioni contrattuali ed intervenire tempestivamente ed incisivamente laddove si riscontrino situazioni

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problematiche. Poi va senz’altro potenziato il sistema di raccolta nelle contrade perché anche nel territorio extraurbano sia garantita la realizzazione di una eguale raccolta differenziata. Nel centro storico va incrementato il numero dei turni di raccolta dei rifiuti, riducendo il numero dei mastelli da utilizzare e magari sostituendoli con le buste, installando una isola ecologica nelle immediate vicinanze. Va creato un secondo Centro Comunale di Raccolta, magari nella zona industriale, affinché la positiva esperienza di quello attualmente in uso possa replicarsi con benefici in altre aree comunali. Inutile nascondersi: quanto fatto in questi 10 anni è certamente migliorabile. Dobbiamo continuare a farlo, anche nella direzione di nuove situazioni come quelle della crescita del numero dei turisti.

con prontezza e immediatezza. Sappiamo dove intervenire e come intervenire. Non abbiamo bisogno di tempi di apprendistato. E Monopoli non può fermarsi nemmeno un giorno.

Monopoli è una città a dimensione d’uomo?

L’inserimento della nostra città nell’area cuscinetto cambia le misure, ma non le prospettive. Dobbiamo difendere il nostro territorio, il nostro ambiente, le nostre famiglie, i nostri produttori con tutte le nostre forze anche attraverso campagne di formazione e informazione. I nuovi confini parlano di un’evoluzione a nord della diffusione del batterio, ma sono indicativi perché non si può prevedere con certezza l’evoluzione della xylella. Una pubblica amministrazione, però, da questo punto di vista ha una grande responsabilità: tutelare i livelli produttivi e occupazionali del territorio con attività che vanno oltre ogni colore politico.

Monopoli deve continuare ad essere una città a dimensione d’uomo, ma soprattutto dobbiamo spingere ancora affinché diventi una città sui modelli europei con tanto verde, tanti servizi, gli incentivi e le infrastrutture per la mobilità lenta, la valorizzazione delle tipicità e delle eccellenze locali, un sistema assistenziale, di formazione e di informazione che abbia il cittadino al centro. È tutto nei nostri programmi. La nostra coalizione che ha governato questa città negli ultimi 10 anni ha il vantaggio di conoscere nel dettaglio la città, di saper intervenire

è di questi giorni la notizia sulla decisione del Comitato UE per la salute delle piante, su proposta della Commissione Europea, di estendere l’area cuscinetto per la xylella , di circa 20 km verso il nord della Puglia , annettendo comuni del tarantino e del barese , fino a Monopoli. Una provvedimento che impone anche nel nostro territorio le misure di contenimento per la lotta al batterio a carico di proprietari /detentori (privati o pubblici) di terreni agricoli coltivati e non, aree verdi pubbliche, canali, cigli stradali. Qual è la posizione del Comune di Monopoli in tal senso? L’intervento sistematico sulle aree pubbliche urbane ed extraurbane è fattibile o no?

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Zeolite Cubana® Bioagrotech Aiuto dalla natura nella lotta contro gli insetti della vite Nella viticoltura giugno è un mese di cruciale importanza: il risveglio primaverile della natura è ormai in uno stadio avanzato, la vite è nel pieno dello sviluppo e i problemi della pianta tipici della bella stagione cominciano ad accumularsi. Sono numerosi gli insetti che in questo periodo prendono di mira la vite:

tignola, afidi, ragnetti, tripidi, cocciniglie e tignoletta. Il livello di pericolosità dei loro attacchi per la coltura dipende dalle condizioni climatiche dell’anno in corso e dal numero di generazioni che riescono a svilupparsi nel periodo: gli effetti possono essere l’insorgere di marciumi, la comparsa di virosi, il manifestarsi di ingiallimenti, ma anche un decremento della produttività o addirittura la morte della pianta.

Per contrastare in modo naturale lo sviluppo e l’attività di questi infestanti, la soluzione ideale è la Zeolite Cubana® di Bioagrotech, un prodotto brevettato e ammesso nell’agricoltura biologica, unico sul mercato. L’azienda di San Marino ne utilizza una varietà pura al 100%, costituita da due zeolititi (clinoptilolite-heulandite al 67,5% e mordenite al 32,5%), senza l’aggiunta di zeolititi inutili, sostanze inquinanti o vetro vulcanico. Zeolite Cubana® è un prodotto ad azione fisica: i cristalli di Zeolite possono produrre lacerazioni letali sulla superficie dell’insetto che ne viene a contatto o disidratarlo, portandolo quindi alla morte. L’attività di questa polvere è efficace anche per disidratare le uova degli insetti impedendo alle larve all’interno di crescere e schiudere: in questo modo se ne impedisce lo sviluppo e la proliferazione. L’ efficacia dei trattamenti con Zeolite Cubana® contro le uova di tignoletta è del 54%, percentuale che è stata verificata e dimostrata dalle prove presso i centri di saggio. Questa polvere di roccia, corroborante naturale, deve essere usata preventivamente sulle colture, coprendo in maniera completa e uniforme la superficie delle piante. Dosi e modalità di utilizzo variano da coltura a coltura e da una fase fenologica all’altra. È importante quindi affidarsi a un agronomo o un rivenditore specializzato. Per qualunque informazione su Z e o l i t e C u b a n a®, Bioagrotech è sempre a disposizione e può contare su una rete di tecnici di fiducia costantemente aggiornati durante le numerose riunioni tecniche organizzate nel corso dell’anno in collaborazione con i centri di saggio.

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L’impianto sorgerà nella contea di Orangeburg, nel cuore della Carolina del Sud

Valagro annuncia la costruzione del suo stabilimento produttivo negli USA

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alagro, azienda leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, annuncia la costruzione di un nuovo stabilimento che sorgerà negli USA. La costruzione del nuovo impianto segue infatti l’apertura di un altro sito produttivo strategico, inaugurato ad Aprile 2017 in Brasile, nello stato di Sao Paolo. L’impianto americano sorgerà nella Contea di Orangeburg, South Carolina, come si legge nella nota ufficiale pubblicata ieri dal S.C. Department of Commerce, e sarà realizzato con un investimento di circa 14 milioni di dollari. Inoltre all’apertura dello stabilimento è associata la creazione di quasi 50 nuovi posti di lavoro destinati ad una manodopera locale altamente specializzata. Grazie all’impianto produttivo di Orangeburg, Valagro sarà in gra-

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do di rispondere ancor più efficacemente alle esigenze del mercato americano - già presidiato dal Gruppo Valagro grazie alla sua filiale Valagro USA, operante dal 2000 – e non solo. Giuseppe Natale, CEO di Valagro: “La costruzione dell’impianto di produzione statunitense supporta ampiamente la nostra capacità di servire al meglio alcuni dei mercati strategicamente più importanti come USA, Canada e Messico. Ciò significa implementare pienamente il principio della centralità del Cliente, perseguito da Valagro: lo stabilimento

ci permetterà di migliorare la nostra capacità di soddisfare le esigenze dei clienti fornendo loro un’ampia gamma di soluzioni nutrizionali sostenibili ed efficaci. Inoltre, il nuovo impianto americano è una parte fondamentale della strategia di produzione globale di Valagro e, più ampiamente, è un’ulteriore prova della continua e solida crescita dell’azienda a livello globale. Questo è in linea con la nostra strategia a lungo termine guidata dal volontà di affermare il ruolo chiave di Valagro nel mercato agricolo mondiale”.

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Sino al 7 giugno

IL FESTIVAL URBANO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE 2018

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iffuso, inclusivo, itinerante, all’insegna della cooperazione è il Festival dello Sviluppo Sostenibile di Bari che è iniziato lo scorso 22 maggio e andrà avanti sino al 7 giugno con un calendario che propone ben 43 appuntamenti: 4 nella sede della Città Metropolitana, 7 presso l’Ateneo di Bari e 32 a Villa Framarino, cuore del Parco Naturale Regionale Lama Balice. Nel panorama nazionale della manifestazione promossa dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) è l’unico che copre l’intera durata del Festival e il terzo per numero di eventi, tutti dedicati all’approfondimento dei 17 obiettivi di sostenibilità individuati dall’Agenda Europea 2030. “Consideriamo questo evento come un momento di confronto propedeutico alla creazione di una piattaforma programmatica necessaria al raggiungimento del primo grande obiettivo per il nostro territorio: il Piano Strategico della Città Metropolitana”, ha affermato Michele Abbaticchio, vicesindaco della Città Metropolitana - “Un obiettivo”, ha aggiunto, “che stiamo costruendo da tempo, mettendo insieme diversi tasselli, e che si tradurrà in una serie di interventi, comunali ed extracomunali, per una spesa totale di 500 milioni di euro, mirati alla pianificazione del territorio metropolitano nella sua complessità

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e i dati di questo festival saranno fondamentali per garantire la partecipazione dei cittadini al processo di pianificazione”. Favorire la partecipazione è fra i principali obiettivi del Festival che intende coinvolgere una platea sempre più ampia, pubblica e privata, sui temi della sostenibilità e delle iniziative concrete in grado di migliorare le condizioni economiche, sociali e ambientali del nostro Paese. “Esprimo grande soddisfazione per il programma di eventi, così denso di contenuti scientifici e culturali, che favorirà certamente la partecipazione della comunità studentesca e cittadina – ha dichiarato a questo proposito il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Antonio Uricchio. “Il Festival che abbiamo organizzato è uno dei più complessi ed articolati fra quelli che si svolgono in tutta Italia – ha aggiunto Nicola Martinelli, docente universitario e delegatodel Politecnico di Bari alla RUS - Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile -. Merito della centralità e del ruolo che la città di Bari si è ricavata a livello nazionale in tema di sviluppo sostenibile nel raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, coniugando interventi di innovazione tecnologica e nuovi stili di vita”. Tra le varie tappe del Festival c’è anche l’istituendo Parco di Lama San Giorgio – Giotta che, dopo venti anni,

ha ripreso il suo percorso grazie all’interesse della Città Metropolitana: “Un parco che riprende vita grazie alla volontà del sindaco metropolitano, Antonio Decaro, e dei Comuni che hanno scelto, insieme alle loro comunità, di farne parte quali: Bari, Triggiano, Noicattaro, Rutigliano, Casamassima, Gioia del Colle, Capurso, Cellamare, Valenzano e Mola di Bari” – ha concluso Porzia Pietrantonio, referente per la Città metropolitana del Parco di Lama San Giorgio .

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XYLELLA: STOP DISINFORMAZIONE SERIALE

on può passare il messaggio che su Xylella o altri temi, fatta la Legge, si abbia il diritto di aggirarla o incitare ad aggirarla liberamente, soprattutto sulla pelle di chi deve evitare di perdere alberi, reddito, futuro. L’attività ormai consolidata di disinformazione seriale viene innescata ad ogni pubblicazione di Decreto che muove da Regolamenti comunitari e si attiene alle valutazioni dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia”, denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, per l’ennesima presa di posizione di comitati spontanei contro le misure di contenimento della Xylella. La lotta alla malattia non può consistere solo nei monitoraggi “con oltre 200.000 campioni analizzati, che dicono una cosa inequivocabile. In due anni si è passati da 893 a 3700 circa piante infette – dice Cantele - rilevate nell’area di contenimento e la Regione Puglia sta definendo i decreti ingiuntivi per gli oliveti ricadenti nel comune di Oria e Francavilla Fontana dove, solo per non aver estirpato i primi pochi alberi infetti, è stato registrato l’85 per cento dei nuovi casi positivi”. Non avere un domani la stes-

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APPLICARE SUBITO LEGGI

sa sensazione che “atterrisce migliaia di olivicoltori leccesi, brindisini e tarantini a partire da quel maledetto ottobre 2013, quando la scienza, quella vera, ha fatto la diagnosi più infausta che potessimo meritare, con gli agricoltori e i vivaisti baresi, forse per troppo tempo illusi di essere al di sopra di ogni rischio, su cui incombe la macchia dilagante della Xylella”. “Sono messi regolarmente sullo stesso piano – incalza Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti

Puglia - fatti raccontati dai ricercatori, strategie da azzeccagarbugli e farneticazioni su miracolose guarigioni, mentre sopravvivono bugie e falsità grazie alla democrazia low cost dei social media. Lo scempio ed il disastro economico - ambientale che lascia dietro di sé la Xylella non può permettere ulteriori dubbi, polemiche, lunatici negazionismi, dibattiti inconcludenti sull’origine o ancora sul contesto distruttivo della batteriosi”. Per Coldiretti il tema Xylella deve essere argomento immediatamente presente nell’azione parlamentare della 18^ legislatura del Parlamento italiano, “è tema di importanza nazionale – conclude Corsetti - e il futuro dell’olivicoltura italiana dipende dalle azioni di conoscenza, difesa, contrasto e sopravvivenza che sapremo attivare nell’estrema punta del nostro Paese, non potrà essere volutamente confinato come emergenza localistica, né si dovrà più tollerare disallineamenti politici e istituzionali, usati strumentalmente a fini politici”.

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Il libro per tutti, tutto l’anno

ORTO FACILE Autrice Silvia Donini

7 punti per spiegare spazi, stagionalità, preparazione del suolo e come coltivare e curare il nostro orto. 22 schede illustrate per descrivere cicli, esigenze, trapianti, rotazioni e consociazioni pianta per pianta dal seme alla raccolta. 127 foto per illustrare tutte le piante citate, le loro malattie, tutti i passaggi di coltivazione.

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on ci vuole molto, dopotutto: grandi soddisfazioni si possono ricavare da una piccola porzione di terra, da un terrazzo o su un semplice balcone in città, dove possono crescere rigogliose le erbe aromatiche, ma anche fragole, piselli, peperoni... solo per fare qualche esempio. Ma se il nostro impegno e la nostra dedizione sono determinanti per fare dell’orto il proprio hobby, non ci devono mancare le informazioni di base senza le quali è difficile ottenere buoni risultati. Ecco una guida rapida per imparare a coltivare al ritmo delle stagioni, cominciando dalla preparazione del terreno per poi capire come scegliere le piante e come comporre aiuole e vasi per avere coltivazioni sane e rigogliose. Nella prima parte il volume spiega anche in modo chiaro e dettagliato come gestire l’acqua e proteggere gli ortaggi dalle malattie più comuni, non tralasciando alcuni metodi di conservazione dei prodotti. Un calendario delle attività dell’anno, mese per mese, aiuta ad organizzare il proprio tempo e a non dimenticare le attività indispensabili, accompagnati dai cicli lunari. Nella seconda parte si approfondiscono le esigenze degli ortaggi più comuni, per riuscire a prendere confidenza con le esigenze delle singole specie. Indice: I primi passi - Indispensabili rotazioni - Benefiche consociazioni - Semina, trapianto, coltivazione - Il buon concime - I nemici, prevenirli e combatterli - Il calendario dell’orto - Le schede di: aglio - anguria - asparago - bietola da costa e da taglio - carciofo - carota - cavoli - cetriolo - cipolla - fagiolo e fagiolino - finocchio - fragola - lattuga - melanzana - patata - peperone - pomodoro - ravanello - sedano spinacio - zucca - zucchino. N° 10 - 1 GIUGNO 2018

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