FOGLIE n.11/2018

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

PRECISO!

Regione Puglia: al vaglio due Disegni di Legge su agricoltura del futuro

agricoltura

Psr Puglia: chi per rimodulazione e chi per annullamento bandi agroalimentare

Enoliexpo: dal 21 al 23 febbraio 2019 a Bari Guerra dei dazi: Ue risponde a Stati Uniti

N° 11 • 15 giugno 2018





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ditoriale

15 giugno 2018 - n.11 - Anno 13

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

AGRICOLTURA DI PRECISIONE: DUE DDL IN REGIONE

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ue proposte di legge per la promozione dell’agricoltura di precisione presentati in Commissione Agricoltura della Regione Puglia (Francesca Franzoso (Fi), Donato Pentassuglia e Fabiano Amati (Pd) firmatari per una, Domenico Damascelli e Giandiego Gatta (Fi), Renato Perrini (DiTNcI), Andrea Caroppo (Lega-Misto) e Erio Congedo (FdI-Misto) e Giannicola De Leonardis (Ap) per l’altra): in merito la commissione ha voluto ascoltare i rappresentanti delle associazioni agricole per analizzare al meglio punti di forza e dobolezze di entrambe. L’obiettivo è di promuovere in Puglia il ricorso al precision farming per aumentare le performance e la competitività delle aziende agricole. L’agricoltura di precisione ha potenzialità di crescita enormi basti pensare che appena il 2% della superficie agricola utilizza in Italia robot e sensori di precision farming. Si stima che nei prossimi anni il mercato cresca al ritmo del 20% annuo e con un valore che nei prossimi 5 anni si prevede raggiunga i 4,5% miliardi a livello mondiale, di cui un miliardo nella sola Europa. Bisognerà sviluppare soluzioni adattabili sia a grandi superfici che a superfici ridotte. Molto rispondente agli indirizzi della Comunicazione sul futuro della PAC il DdL a firma del consigliere Damascelli, per-

ché mette in campo l’idea di un piano regionale di sviluppo del precision farming, propedeutico alla programmazione 2021-2027. Indispensabile la copertura finanziaria della futura legge, in modo da rendere realmente realizzabili le attività di promozione del precision farming, utili ad aumentare il livello competitivo delle aziende agricole. Per sostenere le applicazioni innovative in campo rurale Coldiretti ha chiesto la riconferma per i giovani agricoltori under 40 dell’esonero triennale dal pagamento dei contributi previdenziali e una riduzione contributiva nel limite del 66% per il successivo anno e del 50% per l’ulteriore anno oltre all’abolizione dell’Irpef agricola, misure contenute nella Manovra finanziaria del dicembre 2017. Inoltre, per la Commissione europea nel nuovo bilancio Ue per il 2021-2027 saranno disponibili anche 10 miliardi per la ricerca e l’innovazione in agricoltura, circa il triplo della dotazione attuale. In quest’ottica è nato il progetto realizzato da ISMEA e Bonifiche Ferraresi che si pone l’obiettivo di favorire l’adozione e la diffusione su vasta scala territoriale di sistemi di gestione avanzata, attraverso l’utilizzo delle tecnologie innovative in favore delle imprese agricole e agroalimentari italiane, in coerenza con le strategie di sviluppo delineate a livello europeo e nazionale.



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ommario

5 editoriale

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AGRICOLTURA DI PRECISIONE Presentati due DDL in Regione

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PIANTE Studio spagnolo identifica proteina antigelo

riceviamo e pubblichiamo

23 XYLELLA

24 vivaismo

”Urge programma nazionale di ricostruzione”

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Lettera aperta a Giuseppe Conte

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Liberace nuova leader

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zootecnia

21 latte Record export formaggi

COPAGRI ”Psr, i bandi sono da annullare” Le politiche per fronteggiarli

28 EURISPES

26 giovani coldiretti brindisi

COLDIRETTI ”Di Gioia rimodulerà Psr”

13 CENTINAIO

Dal 21 al 23 febbraio 2019 a Bari

A Monopoli un convegno su rischi e polize

AGRICOLTURA

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11 ENOLIEXPO

agroalimentare

10 GUERRA DEI DAZI

Ue risponde a Stati Uniti

TURISMO RURALE

22 PUGLIA RURALE Più genuina e vera


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gricoltura

PER RISPONDERE A GIOVANI E INVESTIMENTI

COLDIRETTI: “PSR, DI GIOIA RIMODULERA’ LE RISORSE”

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l via la rimodulazione del PSR Puglia, per volontà espressa nel corso dell’incontro con i quadri dirigenti di Coldiretti Puglia dall’ Assessore regionale all’agricoltura, Leonardo di Gioia, secondo cui “tutto ciò che non è efficace dovrà essere tagliato e tutto quello che è burocraticamente un fardello dovrà essere limitato”. “Il grande numero di domande presentate dai giovani e dalle aziende che intendono investire nel settore agricolo ha cambiato la stessa visione iniziale con cui era stato costruito il PSR e trovare risorse aggiuntive per dare un futuro ai giovani e creare sviluppo e innovazione attraverso gli investimenti è un atto dovuto di cui l’Assessore Di Gioia si è fatto carico”, ha spiegato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. “E’ necessario rivedere nel complesso la dinamica finanziaria del PSR – ha aggiunto Cantele - per rispondere alle oltre 9mila domande presentate, considerato che la parte agricola è preponderante e vanno rinvenute risorse da altri Piani e Misure, ricognizione che l’Assessore ci ha garantito”. Proprio sulla sterzata azzera-burocrazia, l’Assessore Di Gioia ha consegnato alla Coldiretti Puglia la delibera di Giunta regionale che consentirà alle aziende agricole di richiedere carburante agevolato (UMA) attraverso i SuperCAA, azzerando di fatto i biblici tempi di attesa. “Saranno superati i cronici ritardi della Pubblica Amministrazione nella gestione di servizi essenziali per gli agricoltori - ha spiegato Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - quali l’agevolazione fiscale per il carburante agevolato, di cui le aziende agricole hanno bisogno anche e soprattutto quando le campagne sono colpite da straordinarie ondate di maltempo e serve carburante per i mezzi e il riscaldamento di strutture e serre. La burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all’anno che vengono ‘rubati’ all’attività degli agricoltori. Le imprese agricole hanno espresso chiare aspettative per il futuro, con il 62% percento che ha chiesto con forza proprio la semplificazione amministrativa”. Buoni spiragli anche sul fronte ‘consorzi

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di bonifica’, dove ai presidenti di Coldiretti delle cinque province pugliesi l’Assessore ha spiegato quali sono i percorsi che sta portando avanti. Sarà riportata la gestione della bonifica all’autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell’anno – conclude Coldiretti Puglia attraverso una ipotesi di legge ad hoc o in fase di assestamento di bilancio, stanziando risorse per fronteggiare la debitoria pregressa per 5 anni, coprire

le spese di personale e riavviare le manutenzioni. Coldiretti Puglia presenterà un emendamento per la rivisitazione della legge regionale, prevedendo i Distretti Consortili e l’esclusione della presenza della cabina di regia sull’acqua di AQP, per evitare un aggravio dei costi a causa dell’IVA e per riaffermare la necessità dell’autogoverno delle attività consortili, dalla bonifica alla gestione dell’acqua”.

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Per superare situazione di stallo

PSR, COPAGRI PUGLIA HA CHIESTO ANNULLAMENTO BANDI

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opagri da oltre un anno ha denunciato i gravi ritardi del PSR, che la Regione Puglia fosse tra le ultime regioni in termini di risorse spese e che la quasi totalità delle spese si riferisse ai trascinamenti del vecchio PSR. Ebbene, in sede di Comitato di sorveglianza, la commissione europea ha riferito che, a fronte di una spesa media del 15%, la Regione Puglia si trova al 7,5% e che a tutt’oggi risultava assente il dato relativo agli impegni di spesa giuridicamente vincolanti. Tutto questo Copagri lo aveva denunciato da mesi. Rispetto a questo scenario Copagri Puglia ha chiesto l’annullamento in autotutela ai sensi e per gli effetti dell’art. 21/ nonies della l. 241/1990 dei bandi emessi dall’AdG relativamente alle misure: 4.1a - 4.1b – 4.2 - 6.1 - 6.4 in quanto contengono tutti gli elementi di criticità oggetto dei numerosi ricorsi. Tale richiesta è dettata dalla necessità di superare la situazione di stallo del PSR come evidenziato peraltro dalla relazione a firma

dell’AdG contenuta nelle proposte di modifiche di maggio 2018. A due anni dalla pubblicazione dei bandi, a quasi un anno dalla pubblicazione delle domande ammesse ad istruttoria, (procedura che non consente il riconoscimento di alcun diritto ad ottenere il sostegno economico in favore delle imprese inserite nella citata graduatoria), la richiesta di annullamento e la riproposizione di nuovi bandi che superano le criticità emerse nei ricorsi, fatti salvi i diritti acquisiti, è l’unica modalità in grado di fornire tempi certi. Considerato l’elevato numero delle

domande presentate e le limitate risorse, chiediamo altresì che i nuovi bandi prevedano la possibilità di utilizzare, per opzione volontaria con priorità, misure alternative che prevedano l’adozione di strumenti finanziari in conto interessi garantiti. Copagri ritiene che, a fronte della grave situazione emersa sull’attuazione del programma, sia necessario un cambio di passo, e che tutti gli attori facciano fronte comune per trovare soluzioni tecniche in grado di tutelare gli interessi dell’agricoltura pugliese.

Notificate le nomine

I RAPPRESENTANTI DI CONFAGRICOLTURA ALLA CAMERA DI COMMERCIO BARI La Regione Puglia ha notificato la nomina di Giovanni Scianatico, quale componente del Consiglio della Camera di Commercio di Bari, in rappresentanza del settore “Agricoltura”. Scianatico, anche componente del Comitato di presidenza di Confagricoltura Bari, ha dichiarato: “Ringrazio la mia Organizzazione per aver proposto la mia candidatura. Ricoprirò questo ruolo con impegno e dedizione per tutelare gli interessi delle nostre aziende associate”. Giacomo Patruno, invece, è stato nominato componente della Samer, Azienda Speciale della Camera di Commercio

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di Bari autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole, per l’esecuzione di analisi sui vini DOCG e DOC e sugli oli extra-vergine di oliva DOP,

e dal Ministero della Sanità, per l’esecuzione di analisi di autocontrollo (Regolamenti pacchetto igiene).

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groalimentare

“DA LUGLIO IMPOSTE SU SUCCO D’ARANCIA E MIRTILLI ROSSI”

GUERRA DEI DAZI, L’UE REPLICA AGLI USA L’Unione europea prevede di imporre a partire da luglio dazi di ritorsione per un valore fino a 2,8 miliardi di euro su un elenco ristretto di merci provenienti dagli Stati Uniti. Lo ha annunciato la Commissione Ue. L’Ue ha già sottoposto all’Omc una lista di prodotti che potrebbero essere colpiti dalle ‘contromisure’ ai dazi decisi dall’Amministrazione guidata dal presidente degli Usa Donald Trump, elenco che va dalle noccioline, al succo d’arancia, mirtilli rossi, fagioli rossi secchi, fino a jeans, motociclette e whisky.

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OLDIRETTI : “PER L’ITALIA A RISCHIO 4 MLD DI EXPORT La guerra commerciale dei dazi scatenata da Trump si estende pericolosamente alla tavola con le ritorsioni dell’Unione Europea che colpiscono le importazioni dagli Stati Uniti di bourbon whiskey, mirtilli, succo d’arancia, fagioli, mais, burro d’arachidi, riso, tabacco e sigari che solo per l’Italia valgono circa 30 milioni di euro nel 2017, oltre che ai manufatti in ferro, acciaio e ghisa, barche, motociclette, abiti e cosmetici. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla black list varata dalla Commissione Ue che ha deciso di

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fare ufficialmente partire le procedure per l’attivazione delle contromisure in risposta ai dazi Usa su acciaio e alluminio, con l’obiettivo di farle entrare in vigore da luglio. Per l’Italia si tratta di una pericolosa escalation che mette a rischio – sottolinea la Coldiretti – circa 4 miliardi di export agroalimentare Made in Italy in Usa dove si è registrato un aumento del 6% nel 2017. Gli Usa – continua la Coldiretti – si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino – continua la Coldiretti – risulta essere il prodotto più

gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta. “C’è poco tempo per scongiurare il pericolo di una guerra commerciale che rischia di determinare un disastroso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati” conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “occorre cogliere l’occasione per ripensare a norme sul commercio più eque che non si limitino a considerare l’aspetto economico nelle relazioni tra Paesi ma che tengano conto anche del rispetto delle stesse regole sul piano ambientale, della tutela sociale dei lavoratori e della sicurezza dei cittadini”.

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Nel nuovo padiglione della Fiera del Levante

Enoliexpo a Bari dal 21 al 23 febbraio 2019

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entilissimi, Siamo lieti di annunciare che la quarta edizione di ENOLIEXPO si terrà nel Nuovo Padiglione della Nuova Fiera del Levante di Bari il 21-22-23 febbraio 2019. Dopo tre edizioni nel centro Italia che hanno consacrato ENOLIEXPO come manifestazione di riferimento nazionale per l’olivicoltura e l’industria olearia, raccogliendo un crescente numero di espositori e visitatori, la scelta del capoluogo pugliese è risultata inevitabile non solo per aumentare la superficie espositiva, ma anche per calarsi appieno nella regione che da sola detiene quasi la metà della produzione di olio in Italia ed è limitrofa alle altre regioni vocate all’extravergine. ENOLIEXPO è una fiera dedicata per definizione anche a vitivinicoltura ed enologia, segmento che vede la Puglia detenere una quota di mercato del 14% ed il sud Italia più in generale sempre più orientato su innovazione e sviluppo. Una manifestazione capace di abbracciare l’intera filiera olivicola e vitivinicola, proponendo le ultimissime novità in materia di macchinari, attrezzature, tecnologie, prodotti e servizi per l’attività agronomica e la gestione di oliveti e vigneti, per il processo di trasformazione in frantoio o cantina e nelle attività di imbottigliamento e commercializzazione. La formula di abbinare ad una ricca parte espositiva anche una qualificata attività di convegni, con corsi di aggiornamento, incontri, seminari si è rilevata particolarmente efficace in termini di risposta del pubblico, tenuto conto che ad ENOLIEXPO intervengono come relatori i più autorevoli esponenti nazionali del setN° 11 - 15 GIUGNo 2018

tore, rappresentanti di enti di ricerca ed università , selezionati da un apposito comitato scientifico. Il pieno coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni professionali e di categoria, dei Consorzi di tutela contribuisce a rendere ENOLIEXPO un contenitore inclusivo e partecipato da tutti i più impor tanti attori del mercato dell’olio e del vino. ENOLIEXPO è una fiera nazionale aperta ai mercati esteri soprattutto del Mediterraneo.

Attraverso sinergie con l’ Ice e le Camere di Commercio dei Paesi che si affacciano sull’ Adriatico sono state agevolate e verranno ulteriormente implementate attività di incoming per portare operatori stranieri a conoscere le tecnologie in esposizione, favorendo relazioni e scambi commerciali. Luca Tagliani Resp. Marketing EnoliExpo

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gricoltura

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Il Ministro all’Agricoltura

Centinaio: “Presto in Puglia”

l nuovo ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, sarà presto in Puglia. Il presidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani Dino Scanavino ha accolto il ministro che ha partecipato ai lavori dell’assemblea Nazionale di Turismo Verde, l’associazione Cia che unisce gli agriturismi di tutta Italia, per quello che lo stesso Centinaio ha definito come il suo primo incontro istituzionale con una organizzazione agricola dal momento della sua nomina. Dino Scanavino, assieme a una delegazione di CIAAgricoltori Italiani Puglia, ha invitato il ministro a recarsi quanto prima in Puglia per affrontare le numerose questioni da cui dipende lo sviluppo del comparto primario della regione, dalla CUN Commissione Unica Nazionale sul grano, al dramma della Xylella. Sulla questione del batterio che distrugge gli ulivi, Cia Puglia, sostenuta dai livelli nazionali dell’organizzazione, intende offrire al nuovo ministro la più completa collaborazione sulla base di alcuni punti fermi: piano nazionale di contrasto al vettore e di sostegno agli Olivicoltori colpiti; piena fiducia nella scienza; rapidità nelle eradicazioni nella zona infetta con ristori adeguati ai produttori. Il ministro ha risposto in modo positivo all’invito, garantendo che la Puglia sarà presto tappa di una sua visita istituzionale.

LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO Marketing vuol dire far capire a tutto il mondo che i due punti di forza del paese sono il paesaggio e quello che produciamo. Per contrastare le contraffazioni iniziamo a far capire agli italiani e all’estero che quello che viene prodotto in Italia è l’Italia. Voglio capire con gli uffici cosa è stato fatto o cosa non è stato fatto e cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato. I proclami non servono a nulla, sono uno che vuole lavorare e produrre. Al primo posto la valorizzazione del Made in Italy”. Così il ministro dell’agriturismo Gian Marco Centinaio nel corso della sua prima uscita pubblica all’assemblea elettiva di turismo verde Cia. “Sarà un ministero di marketing, promozione e valorizzazione. Sono un operatore nel settore del turismo e N° 11 - 15 GIUgNo 2018

ogni volta che presentavamo le schede tecniche su come ci vedono all’estero la risposta era: bello e si mangia bene. Quindi dobbiamo mangiare italiano, non possiamo pensare che uno straniero venga in Italia a mangiare qualcosa di diverso”. “I 22 Mila imprenditori agrituristici saranno i nostri ambasciatori”, prosegue. “Il decreto sul turismo è pronto e se non andrà in questo Cdm andrà nel prossimo”. “L’obiettivo - spiega- è creare un ministero sul turismo con portafoglio. Oggi sarebbe senza, per cui sarebbe inutile. Io che mi occupo di turismo da anni preferisco tenerlo all’interno dell’agricoltura e sono tutti d’accordo su questa scelta. Sono tutti d’accordo nello spostare la delega dal Mibac al Mipaaf.

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groalimentare

Secondo uno studio americano

LA DIETA MEDITERRANEA PROTEGGE DAI DANNI DELLO SMOG di Rino PAVONE

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a dieta mediterranea attenua gli effetti negativi dello smog e dell’inquinamento, sulla salute. Un’alimentazione sana può infatti contrastare l’aumento di rischi cardiovascolari. A sostenerlo uno studio condotto presso la New York University. Durante il periodo di monitoraggio sono stati registrati decessi più elevati nelle aree inquinate. Ma, a parità di livelli di inquinamento, la mortalità è stata più contenuta per le persone fedeli alla dieta mediterranea. La mortalità per infarto sale, per ogni aumento di volume di ossido di azoto (NO2) tra coloro che non mangiano secondo la tradizione mediterranea, e di solo il 4% tra i seguaci di questa dieta. Secondo gli esperti, è possibile che l’alimentazione sana contrasti gli effetti dell’inquinamento aumentando l’apporto di molecole antiossidanti (come le vitamine) che sono uno scudo efficace contro i radicali liberi, anche quelli messi in circolo dallo smog.

Contiene un estratto in polvere

Australia: arriva il caffe’ a base di broccoli Per tutti coloro che non amano i broccoli c’è una nuova possibilità, per ora solo in Australia, di trarre i loro benefici alla salute. Si chiama broccoli coffee, è già servito in alcuni caffè di Melbourne e contiene un estratto in polvere, formulato da scienziati dell’ente nazionale di ricerca CSIRO e da esperti agricoli del gruppo Hort innovation. Ogni due cucchiai della polvere, che può essere anche mescolata a bevande, minestre, torte e biscotti, sono pari a una porzione di broccoli, fonte di fibre alimentari, di vitamina B6, vitamina E e manganese. La polvere e la relativa gamma di bevande e di spuntini in via di sviluppo sono parte di un progetto di ricerca che mira a ridurre lo spreco di verdure creando prodotti alimentari sani. I broccoli dall’aspetto considerato imperfetto e non offerti in vendita vengono tritati e ridotti in polvere dagli scienziati delle due organizzazioni.

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La ricerca indica che in media gli australiani ancora non mangiano la dose giornaliera di verdure, e opzioni come la polvere di broccoli aiuterà a ovviare al problema”, ha detto il Ceo di Hort innovation, John Lloyd. Secondo la ricercatrice del CSIRO responsabile del progetto, Mary Ann Augustin il prossi-

mo passo sarà di sviluppare ulteriormente la polvere e di sperimentarla con un più ampio gruppo di consumatori. E le due organizzazioni stanno discutendo applicazioni commerciali potenziali con i coltivatori e con i loro gruppi rappresentativi, interessati a distribuire la polvere sul mercato.

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gricoltura

Importante scoperta

Piante, studio spagnolo identifica proteina antigelo

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n team internazionale di ricercatori assieme al Consiglio superiore per la ricerca scientifica spagnolo (Csic), ha scoperto che la proteina denominata Hos15 svolge un ruolo chiave nell’adattamento delle piante a basse temperature. La scoperta, pubblicata sulla rivista Pnas, rende questa proteina un target molto utile per generare strumenti biotecnologici che consentano di ottenere colture con maggiore tolleranza al gelo. Le gelate causano gravi perdite annuali di resa, soprattutto quando si verificano in momenti critici dello sviluppo vegetale, come la germinazione dei semi o la fioritura. Tuttavia è noto come un precedente periodo di esposizione delle piante a temperature moderatamente basse, chiamato processo di acclimatazione, possa consentire una maggiore tolleranza al gelo. Durante questa fase, le cellule vegetali producono sostanze crioprotettive e antiossidanti che proteggono le piante dal gelo o dai danni che esso produce. Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha portato all’identificazione di numerosi geni fra cui quelli chiamati Cor (cold-responsive, ndr), che partecipano al processo di acclimatazione e permettono alla pianta di tollerare temperature fredde. Il ricercatore José Manuel Pardo, dell’Istituto spagnolo di Biochimica vegetale e fotosintesi (Centro misto tra Csic e Università di Siviglia), spiega: “La proteina Hos15 svolge un ruolo chiave nel modulazione delle risposte di adattamento al freddo, agendo sulla cromatina. In condizioni di basse temperature, Hos15 si associa infatti alle proteine Cbf, fattori di trascrizione specializzati nella risposta al gelo che facilitano il loro legame con i geni Cor”. “Quando la temperatura è ottimale, i geni di risposta al freddo sono silenziati e quindi inattivi - aggiungeVicente Rubio, del Centro spagnolo di Biotecnologia - Una riduzione delle temperature favorisce invece l’attività delle proteine Cbf, che si legano alle regioni dei promotori dei geni Cor e attivano la loro espressione. Le proteine Cbf, così, reclutano altri fattori di rimodellamento della cromatina, conosciuti come deacetilasi istoniche. La cui attività apre la

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cromatina e la rende più accessibile alla macchina di trascrizione, intensificando l’espressione di geni Cor e quindi la tolleranza alle gelate”. Le risposte allo stress da freddo hanno però come contropartita negativa una riduzione della crescita delle piante. “In risposta al freddo - sottolineano gli autori dello studio - la proteina Hos15 promuove la degradazione dell’Hd2c, tipo di deacetilasi istonica che mantiene chiusa la cromatina e impedisce l’espressione dei suoi geni Cor. Di conseguenza, si attiva l’espressione dei

geni Cor e l’acclimatazione - spiegano i ricercatori - Al contrario, l’aumento delle temperature modifica l’attività di Hos15, trasformandola in un inibitore della risposta di adattamento al freddo. Hos15 forma così un complesso stabile con Hd2c che si lega ai geni Cor e li inattiva. In questo senso, la proteina gioca un ruolo di regolatore duale, permettendo il passaggio da uno stato attivo della cromatina in risposta a freddo a uno stato repressivo in condizioni di temperature ottimali, e viceversa”, concludono i ricercatori.

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NEWS DA BAYER Nuovi impieghi di Velum Prime per orticole e tabacco

V e l u m P r i m e , i l r i v o l u z i o n a r i o n e m a t o c i d a - f u n g i c i d a d i B a y e r p e r l a p r o t e z i o n e d e l l e c o l t u r e o r t i c o l e d a i n e m a t o d i e d a l l’ o i d i o , d a o g g i è u t i l i z z a b i l e n o n s o lo i n s e r r a m a a n c h e i n p i e n o c a m p o.

Il prodotto si impiega sulle seguenti colture: • Pomodoro, Peperone, Melanzana, Zucchino, Cetriolo, Cetriolino, Cocomero, Melone e Zucca in Serra e Pieno Campo per il controllo di Nematodi galligeni eOidio • Carota, Patata e Tabacco in Pieno Campo per il controllo di Nematodi galligeni e cisticoli Tanti i vantaggi per l’agricoltore che ottimizza e semplifica la sua difesa con Velum Prime:

· Potente e sicuro nel controllo dei nematodi · Primo e unico fungicida antioidico applicabile per fertirrigazione per una protezione fino a 60 giorni dalla malat tia · Risparmio: 1 sola applicazione di Velum Prime sostituisce ben 1-3 interventi con antioidici fogliari con risparmio di costi, tempi e manodopera · Facile e Flessibile nell’impiego sia prima che dopo il trapianto a dosi molto basse · Sostenibile, profilo tossicologico ed ambientale favorevole per un raccolto più salubre

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“Fare i manager rimanendo brave persone”

are i manager rimanendo brave persone” edito da Feltrinelli, di Giuseppe Morici (nella foto a destra) Ceo di Bolton Alimentari ed ex menager in Barilla, ci viene presentato dal suo autore: In un’azienda quotata si deve rendere conto dei risultati a breve termine, mentre per un’azienda familiare la visione è più a lungo termine. In entrambe si crea valore, ma mentre nella prima ci si pone di continuo la domanda che cosa fare, come farlo e in quanto tempo, nelle seconde ci si chiede cosa fare e perché, sia che si tratti di un nuovo prodotto o di un investimento. Nella prima prevale il concetto di crescita, legato al fatturato e alle quote di mercato. Nella seconda il concetto di progresso, inteso come avanzamento del livello qualitativo di ciò che si fa all’interno. Un’azienda può essere più piccola di altre, ma può essere migliore. Può crescere più o meno rapidamente, ma può avere pratiche interne migliori, che si traducono in maggiore benessere per tutti, anche per i clienti”. Profitto a tutti i costi? – L’approccio nei confronti del mercato è differente. È il motivo per il Barilla ha scelto di non entrare in Borsa. Oggi negli Usa il 95% delle imprese del settore alimentare sono di proprietà o partecipate da fondi di private equity che fanno prevalere obiettivi speculativi. Una mission differente rispetto a quella di un’impresa familiare che non persegue il profitto fine a stesso. Anche sulla corsa all’innovazione a tutti i costi c’è da riflettere. Se pensiamo che il 95% dei nuovi lanci non ha più di un anno di vita a scaffale, dobbiamo rivedere i processi di ricerca e di sviluppo per far sì che i nuovi prodotti soddisfino meglio le esigenze dei consumatori”. I limiti dei diversi modelli d’impresa – “Probabilmente in una public company si perseguono risultati continuativi ed efficaci, mentre nelle imprese familiari si privilegiano i valori di

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Il libro

intuizione e di vocazione” risponde Morici. Impresa e politica – Gli imprenditori non devono fare politica e nemmeno subire dei condizionamenti. Sono mestieri diversi”. Stipendi – E a proposito dei super stipendi dei manager scrive Morici nel suo libro: “Profumo e Marchionne, con i loro stipendi e bonus milionari, davvero rappresentano il panorama dei manager italiani? Mettiamo un momento i numeri in fila. Oggi un direttore commerciale in Italia guadagna in media 125mila euro lordi all’anno, cioè poco meno di 5mila euro al mese. Un operaio 23mila euro (cioè cinque volte meno il direttore commerciale) e un amministratore delegato quindici o sedici volte quello che guadagna un operaio. Solo Marchionne guadagna 267 volte quello che guadagna un Ad e 4.348 volte lo stipendio dell’operaio: un compenso base di 3 milioni l’anno più un bonus variabile in funzione dei risultati di 5 milioni, a cui si aggiungono le stock option che sono arrivate a valere anche 100 milioni di euro. Alessandro Profumo come AD di Unicredit ha guadagnato nel 2010

oltre 40 milioni di euro. Sproporzioni vergognose!”. L’importanza della famiglia e dell’etica – L’autore Giuseppe Morici aveva già pubblicato per Feltrinelli un altro interessante libro “Fare marketing rimanendo brave persone. Etica e poetica del mestiere più diffuso del mondo”. Il sottotitolo invece dell’ultimo libro è questo: “Istruzioni per evitare la fine del mondo (e delle aziende)”.

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BENEFICI EFFETTI ETICHETTATURA PER VERO ‘MADE IN ITALY’

LATTE: RECORD EXPORT FORMAGGI

’ aumento dell’8% delle vendite di formaggi italiani all’estero con +8% in quantità rispetto all’anno precedente è dovuto anche al rinnovato appeal del ‘made in italy’, ora certificato dall’etichettatura obbligatoria dell’origine del latte. E’ l’analisi di Coldiretti Puglia su dati Istat, relativi ai primi due mesi dell’anno, diffusi in occasione della Giornata mondiale del latte, indetta dalla Fao il 1° giugno per ricordare l’importanza dell’alimento e dei suoi derivati nella dieta. Ben 80mila mucche da latte presenti in Puglia possono mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt garantita a livelli di sicurezza e qualità superiori, grazie alla professionalità dei nostri allevatori, al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello nazionale e comunitario con 2 DOP (canestrato pugliese e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino). Proprio nell’ottica della trasparenza è stato firmato il primo accordo di filiera tra Coldiretti, la Cooperativa ‘Latte Munto in Puglia’ e Delizia SPA, contro il fiume di latte di dubbia qualità che invade il mercato a prezzi stracciati e per la trasparenza dei rapporti tra la produzione e la trasformazione nel settore lattiero – caseario. “Con l’accordo che detta regole precise, per 1 anno saranno conferiti minimo 100 quintali al giorno di latte – spiega Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – al prezzo di 0,405 euro al litro di latte crudo alla stalla. Il quantitativo aumenterà in base ai periodi dell’anno in cui aumenta la necessità di latte. Si inizia, così, a mettere un stop alle continue fluttuazioni di mercato, dovute a manovre speculative e a frequenti decisioni unilaterali da parte dei caseifici di sospendere il ritiro del latte anche per 15 giorni. Finalmente è stato aperto il dialogo con i trasformatori per ridare

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centralità al latte e al territorio, perché bisogna uscire dalla grande ambiguità di commercializzare un prodotto che può fregiarsi di un marchio comunitario così fortemente distintivo del territorio, valorizzando così i caseifici che già usano latte pugliese, senza che il valore aggiunto sia adeguatamente esaltato”. Con la pratica troppo diffusa delle offerte e della vendita di prodotti a prezzi stracciati anche una parte della grande distribuzione organizzata rende insostenibili i costi di una produzione di qualità e realmente garante della sicurezza alimentare. Alla luce dell’entrata in vigore del Decreto sull’etichettatura obbligato-

ria sono determinanti scelte chiare sotto svariati aspetti, a partire dal sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione in termini promozionali e, più in particolare, in termini di programmazione di fondi pubblici per esaltare il valore del Made in Puglia. In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero – caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero – caseari “Made in Puglia”.

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T R urismo

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Si è parlato di turismo sostenibile nel convegno tenutosi ad Erchie (Brindisi)

“Questa è la Puglia rurale, più genuina e vera”

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’è un altro Salento, meno noto ma non per questo meno accattivante. Non c’è soltanto sole, mare e vento a far da sfondo ad un territorio che resta da esplorare e da “esportare”. Ci sono santuari, chiese, antichi palazzi, torri medievali, cripte, frantoi ipogei, trulli, campagne, masserie, laboratori enogastronomici e artigianali, e tanto altro ancora. Un turismo slow, lento, che mitiga la mente e magari sana vecchie ferite. Se ne è parlato al Palazzo Ducale di Erchie in occasione del convegno dal titolo “Turismo Sostenibile. Tra percorsi di fede, gusto e cultura”. “E’ un turismo differente che ha un importante valore - come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Alfredo Malcarne - perché questa è una terra che sa regalare sempre forti emozioni a quanti vengono a visitarla. Un turismo responsabile e sostenibile non può essere assimilato ad un turismo di massa. Come Camera di Commercio abbiamo rivalutato il percorso di S. Nicola con la via Nicolaiana e continuiamo a lavorare pure sulla Via Francigena attraverso progetti transfrontalieri”. “Quando si parla di turismo sostenibile vengono subito in mente i piccoli centri come questo

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- spiega Sonia Rubini, direttore Cna Brindisi - Il 2017 è stato l’anno dei borghi. Ed è stata l’occasione per continuare a tracciare una strada diversa nella quale accessibilità e inclusione sociale devono diventare le bussole per rispondere a bisogni speciali, non solo per quanti hanno difficoltà motorie ma anche per chi ha particolari esigenze, come quelle alimentari”. Il convegno rientra nel press tour “Emozioni dalle terre del Primitivo tra storia, gusto e cultura” organizzato e promosso dal Comune di Erchie con il sostegno della Regione Puglia al quale hanno partecipato giornalisti, blogger, press tourism e opinion leader. “Sono certo - ha detto il sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti - che siate riusciti a comprendere lo spirito di questa iniziativa che punta

a valorizzare le nostre risorse in un territorio forse meno conosciuto ma dalle enormi potenzialità e che fa leva su numerose bellezze storicoarchitettoniche e paesaggistiche e su innumerevoli prodotti genuini di alta qualità. Ringrazio tutti i i comuni che hanno partecipato a questo progetto mettendo a disposizione i loro tesori”. “Questo educational - ha aggiunto Stefania Mandurino, di Pugliapromozione - ha dato valore alla Puglia rurale in cui le tradizioni e le produzioni locali rappresentano la parte più genuina. Un territorio che dal punto di vista turistico può solo crescere”. “La Puglia - ha concluso - è la prima Regione per incremento del turismo: sono in aumento le presenze degli stranieri e l’apertura di nuove strutture ricettive”.

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Coldiretti Lecce

Emergenza xylella, : “Subito un programma nazionale di ricostruzione”

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mergenza Xyella, secondo Coldiretti Lecce: “Bene la creazione di un programma nazionale di ricostruzione, co-finanziato dall’Unione assieme ai fondi dello Svi-

solo i costi di reimpianto, ma soprattutto compenserebbe la perdita di reddito degli olivicoltori derivante dall’abbattimento, per un periodo che potrebbe andare fino a 5 anni, di modo da accom-

parlamentari europei – continua Piccinno – a coinvolgere la Commissione Ue per mettere insieme tutta la filiera istituzionale tra Europa, Governo italiano e Regione Puglia. Insieme a questo stru-

luppo Rurale”. Il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno e il direttore Giuseppe Brillante accolgono con soddisfazione la richiesta degli europarlamentari Paolo De Castro e Raffaele Fitto nell’incontro con il commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, Andrjukaitis, di una compensazione economica a tutte le aziende che decidano di eradicare gli ulivi infetti, sostituendoli con varietà resistenti (così come reso possibile dalla recente abrogazione dell’art. 5 della decisione comunitaria), con l’obiettivo di ridurre significativamente le fonti di inoculo e fermare la continua espansione del patogeno. “Una richiesta che nasce dalle istanze avanzate già da anni da Coldiretti Lecce agli europarlamentari”, dice Piccinno. Il provvedimento dovrebbe coprire non

pagnarli alla totale ripresa della loro attività in modo economicamente sostenibile: “solo così potremo ridare speranza e possibilità di programmare il futuro all’olivicoltura e a tutta l’agricoltura pugliese”. “Bene hanno fatto i nostri

mento deve trovare risposta la richiesta di adeguata dotazione finanziaria al Contratto di distretto introdotto dalla Legge Finanziaria 2018 per un programma di rigenerazione dell’agricoltura dei territori colpiti dal batterio”.

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Ai Vivai Capitanio un convegno su Assicurazioni Multirischio per piante ornamentali

ANVE: per xylella a breve una polizza fitopatie

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a X Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo, tenutasi lo scorso 1 giugno a Monopoli presso i Vivai Stefano Capitanio, si è aperta con un clamoroso annuncio: la nomina di Leonardo Capitanio a presidente ANVE (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori). Il giovanissimo imprenditore , classe 1989, alla guida dell’azienda di famiglia - appena ventenne per la precoce morte del papà Stefano - ha incassato la fiducia dell’assemblea nazionale ANVE, dopo aver ricoperto in questi anni la carica di vicepresidente. Capitanio subentra a Marco Cappellini , nella guida dell’unica associazione dei vivaisti su scala internazionale. Una realtà importante e ben strutturata all’apice di un settore fiorente che in Italia conta 32.000 posti di lavoro, un volume d’affari di quasi 2 miliardi di euro, il 20% dei quali sono in Puglia. Già la Puglia, caduta nel fardello di un patogeno da quarantena, la xylella fastidiosa, che rischia di piegare in modo irreversibile le attività economiche dominanti, di cancellare un paesaggio di irripetibile bellezza, quello degli ulivi secolari e plurisecolari, eletto a vessillo di una regione che oggi fatica a prendere posizioni nette sulle disposizioni UE di contenimento dell’epidemia. E sulla gestione dell’emergenza , il neopresidente è tassativo: “senza un’ applicazione univoca della legge, saremo sempre più penalizzati, la CE inasprirà le sanzioni, l’infezione si evolverà verso il nord, coinvolgendo anche altre regioni eh, noi pugliesi saremo tacciati come untori, mentre il mercato vivaistico italiano sarà boicottato all’estero – questa la triste e lucida considerazione del neopresidente ANVE alla giornata nazionale del vivaismo mediterraneo; quasi un monito a tutti i pugliesi interessati, ad agire responsabilmente, pur riconoscendo le difficoltà oggettive di gestione di un’epidemia molto complessa. “Come ANVE – ha assicurato – lavoriamo di continuo per migliorare le disposizioni legislative legate al

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di Paola DILEO

batterio di xylella fastidiosa, ma – ha lamentato – è molto frustante vedere che dopo un passo in avanti , se ne fanno dieci in dietro, e sempre per inapplicazione della legge. Forse è il momento per tutti, di riordinare

le idee, stabilire le priorità e lavorare affinché l’epidemia sia finalmente sotto controllo. Diversamente saremo additati come sconfitti, professionalmente ed eticamente”. Ma la giornata del 1 giugno ai Vivai Capiwww.foglie.tv


tanio, oltre a un momento d’ incontro, riflessione e bilancio per gli addetti ai lavori, è stata l’occasione per parlare di Assicurazioni Agevolate Multirischio sulle colture ornamentali e in particolare del Piano Assicurativo Agricolo Nazionale 2018 (PAAN). Numerosi relatori sono intervenuti sul tema, illustrando gli strumenti per fronteggiare al meglio le calamità naturali. “Già nel 2007 – ha spiegato il presidente uscente Marco Cappellini – come associazione ci siamo posti il problema di assicurare i crediti e quindi le riscossioni per le transazioni con l’estero e l’ incognita solvibilità. Parallelamnete ci siamo posti il problema di affrontare le calamità naturali, quindi di assicurare le piante in serra e in campo aperto”. è del 2010 la prima polizza multirischio agevolata a tutela dei vivai di piante ornamentali, contro i danni da gelo, brina, siccità, grandine, eccesso di neve, eccesso di pioggia, alluvione, vento forte, venti sciroccali e colpo di sole. Polizza che gode, in base alle

normativi vigenti, di un contributo pubblico fino all’80% (CE e Stato) a copertura del costo del premio. “Inoltre - ha annunciato Cappellini – come ANVE stiamo lavorando ad una grande novità, quella di un’assicurazione per le fitopatie. Un progetto già normato dal 2012, in risposta ai patogeni provenienti dai paesi tropicali, come il punteruolo rosso e la xylella fastidiosa, solo per citarne alcuni “. Indubbiamente le aziende vivaistiche con sistemi di certificazione della qualità produttiva, godranno di una corsia preferenziale. Come di rito la Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo si è conclusa con l’assegnazione dei premi di laurea “Stefano Capitanio”, attribuiti a Sara D’Aleo , Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro – Ambientali, corso di Laurea Magistrale in “Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio”- Tesi: Orti Urbani. Progetto di riqualificazione dell’area verde urbana “La Prada” nel Comune di Carrara. E a

Priscilla Farina, Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze Agrarie Alimetari e Agro-Ambientali, corso di Laurea Triennale in “Scienze Agrarie” Tesi: Le specie alloctone recentemente introdotte in Italia: il caso di Popillia iaponica (Coleoptera Scarabaeidae).

Aggiornamenti su Xylella Fastidiosa

Il punto del dott. Boscia CNR –Bari su ultime prescrizioni

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ella X Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo, il sempre rovente tema “xylella fastidiosa”, ha trovato un doveroso approfondimento, anche alla stregua degli ulteriori allargamenti delle aree di demarcazione, con la new entry di Monopoli nella zona cuscinetto. A fare il punto della situazione è stato il dott. Donato Boscia (dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante – CNR Bari), che ha palesato timori per l’impatto negativo che ancora una volta, le nuove prescrizioni porteranno sulle attività produttive coinvolte e in particolare vivaistiche. “Perché – ha spiegato Boscia - in tutti i protocolli per gli organismi da quarantena viene imposta una limitazione delle movimentazioni dei materiali vivaistici, giacché primo elemento di rischio di trasmissione del patogeno su lunghe distanze . Mentre ahimè su brevi distanze ci pensa il vettore , la sputacchina”. E sulla necessità ultima di spostare più a nord l’area cuscinetto, l’esperto ha premesso:”trattasi comunque di un’area indenne da xylella fastidiosa, ma poiché

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di Paola DILEO il territorio di Monopoli è contiguo all’area suscettibile a controllo, sono stati richiesti maggiori sacrifici alle comunità in questione, per salvaguardare chi sta oltre la linea del piano di contrasto”. I dati in possesso dell’Osservatorio Fitosanitario Regionale registrano un avanzamento del patogeno: se nel 2013 l’area infetta era circoscritta al gallipolino interessando 8000 ettari, oggi si è notevolmente estesa e si attesta oltre 500.000 ettari (tra area infetta e cuscinetto). “L’attuale area di contenimento – ha aggiunto l’esperto - non è più in grado di garantire la protezione della fascia cuscinetto, questo perché non si riesce ad abbattere con tempestività le piante infette”. Un lentezza da attribuire ad una responsabilità oggettiva, a quanto pare, quindi ad una legislazione italiana che in materia di piante tutela il diritto di proprietà rispetto all’interesse generale. “Ciò implica – ha evidenziato inoltre Boscia – che l’ordine di abbattimento deve essere notificato al proprietario del terreno che, non sempre è rintracciabile, perché è deceduto o peggio il catasto non sempre aggiornato rallenta

le ricerche. Certamente un problema che andava risolto già qualche anno fa”. Sconcerta che nell’area di contenimento siano state registrate 3815 piante infette di cui solo su 1100 è stato notificato l’abbattimento!

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E’ Benedetta Liberace di Brindisi

NUOVA LEADER DEI GIOVANI AGRICOLTORI DI COLDIRETTI PUGLIA

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lasse 1992, Benedetta Liberace di Brindisi guiderà per i prossimi 5 anni i giovani agricoltori di Coldiretti Puglia. Sarà coadiuvata dal vicedelegato di Vico del Gargano, Guido Cusmai, rappresentante della provincia di Foggia e dal comitato esecutivo composto da Daniela Serini per la provincia di Taranto, Giuseppe Caporale per le province di Bari e BAT e Arrigo Salvatore Guerrieri per la provincia di Lecce. “Sono troppe le “molestie” che un giovane che vuole fare impresa è costretto a subire. Aspettare oltre due anni per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un’impresa giovane e sottrarre ricchezza all’Italia” è stata la denuncia del Segretario Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Carmelo Troccoli, intervenuto ai lavori assembleari. Secondo un recente sondaggio Coldiretti/Ixè, nel 57% dei casi oggi un giovane preferirebbe gestire un agriturismo, piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento), ma il grande fermento in atto va incentivato con strumenti idonei di sviluppo rurale. Con quasi 30mila giovani che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l’insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea, il lavoro dei giovani cresce nei campi. In Puglia in 5 anni è aumentato del 6% il numero degli occupati in agricoltura, passati dal 2012 al 2017 da 626mila a 663mila unità, sono cresciute del 7 percento le giornate di lavoro, passate da 14,6 milioni del 2014 a 15,7 milioni del 2016, mentre il numero delle aziende assuntrici di manodopera è aumentato di 182 unità, secondo l’elaborazione di Coldiretti Puglia sulla base di

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dati ISTAT e INPS. Ciò dimostra che l’agricoltura pugliese è oggi capace di offrire prospettive di lavoro in un comparto strategico per l’economia del Paese. In uno scenario reso sfavorevole da crisi di mercato, accordi internazionali negativi, clima impazzito con bruschi cambiamenti delle condizioni meteorologhe, il mondo economico e lavorativo nel suo complesso va accompagnato da azioni concrete e incentivanti. “Il nostro tavolo di lavoro permanente proseguirà lungo il percorso già intrapreso negli scorsi mesi, a partire proprio dal PSR”, ha dichiarato la neo eletta Liberace. “In Puglia sono 5mila i giovani ‘aspiranti’ agricoltori che sperano di poter partecipare lealmente ad una ‘gara’ – ha aggiunto - per poter accedere a finanziamenti che consentirebbero loro di investire, vivere e lavorare in agricoltura.

Il nostro sogno non deve essere ostacolato da gap burocratici che possono essere superati con responsabilità e visioni strategiche per lo stesso futuro agricolo della Puglia”. Benedetta Liberace, appena 20enne sceglie di curare i suoi olivi in provincia di Brindisi su 30 ettari, esattamente al confine con la riserva naturale di Torre Guaceto, dove coltiva 8 differenti cultivar Coratina, Leccino, Peranzana, Cellina di Nardò, Cima di Melfi, Frantoio, Picholine e Nociara. Con l’etichetta di olio extravergine di oliva ‘Olivia’, in ticket con la storica ‘Donna Teodora’, da imprenditrice olivicola e assaggiatrice di olio, ha avviato un programma di promozione nelle fiere nazionali ed estere, dove racconta un prodotto d’eccellenza, l’olio extravergine di oliva, testimonial dello straordinario patrimonio di cui la Puglia è ricca.

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NUOVO ESECUTIVO DONNE IMPRESA

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LAVORO: 1 AZIENDA AGRICOLA SU 4 IN ROSA

iù di una azienda agricola su quattro (34%) è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura. Proprio per rappresentare al meglio la svolta al femminile che sta vivendo il settore agricolo, all’insegna dell’innovazione e della multifunzionalità, l’Assemblea di Coldiretti Donne Impresa Puglia ha riconfermato Floriana Fanizza, imprenditrice olivicola, orticola e agrituristica di Fasano in provincia di Brindisi per il quadriennio 2018/2022, Responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa della Puglia. Di Racale in provincia di Lecce la vice Responsabile regionale, Daniela Margarito, allevatrice di api e produttrice di miele. Dell’esecutivo fanno parte Maria Rosaria Gennari per la provincia di Taranto, Alessandra Germano per Foggia e Carlotta Magli per Brindisi. “Nella loro attività imprenditoriale – ha detto Silvia Bosco, Coordinatrice Nazionale di Coldiretti Donne Impresa, presente ai lavori assembleari - le agricoltrici hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, mercati di Campagna Amica e l’agriturismo”. Le donne che lavorano in aziende agricole dichiarano di percepire una soddisfazione rilevante

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da tale occupazione. Inoltre, l’agriturismo è donna, così come la vendita diretta. Nell’attività agrituristica le donne rappresentano circa il 46% del totale e sono in continuo aumento rappresentando una risorsa importante che conferma scelte di vita e di alta professionalità. L’aumento del numero delle donne ai vertici delle aziende agrituristiche o impegnate nella vendita diretta, come dimostrato dalla grande partecipazione a Mercati, Agriturismi e Botteghe, fotografa la capacità delle imprenditrici di affacciarsi in modo concreto e nuovo all’agricoltura multifunzionale. “Continueremo a lavorare lungo il percorso intrapreso – ha dichiarato la Responsabile regionale, Floriana Fanizza, titolare di Masseria Mozzone a Montalbano di Fasano – di sensibilizzazione della società civile sui temi dell’agricoltura di qualità e della sicurezza alimentare. Il nostro gruppo di lavoro è, infatti, attivamente impegnato nel progetto di sviluppo delle masserie sociali, dedicato esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona, promuovendo, tra l’altro, la funzione educativa delle imprese agricole ed agrituristiche che si aggiunge alla tradizionale funzione produttiva di beni, alla funzione protettiva dell’ambiente rurale e alla funzione turistico-ricreativa volta alla fruizione dello spazio e del

paesaggio naturale”. L’Azienda di Fanizza che si estende in agro di Fasano, ai piedi della collina di Cisternino, nasce con uno spirito nuovo, teso al continuo rinnovamento e all’offerta di prodotti innovativi che si adattino alle esigenze dei consumatori sempre più attenti alla qualità delle produzioni alimentari. Inoltre dopo aver consolidato l’esperienza ricettiva come bed and breakfast, Fanizza l’ha traghettata in agriturismo. L’obiettivo aziendale è stato quello di ottenere una vasta gamma di prodotti orticoli e soprattutto oleari (olio extravergine di oliva fruttato intenso, fruttato medio, DOP Collina di Brindisi) che rappresentano la tradizione e l’innovazione allo stesso tempo. Non solo olio, però, dato che l’imprenditrice ha creato una intera linea cosmetica a base di olio extravergine di oliva, dalle creme, ai saponi, ai bagnoschiuma.

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Lettera aperta al Presidente del Consiglio, Professor Giuseppe Conte

La proposta dell’Eurispes

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hi opera attualmente in Italia secondo la cultura e la logica degli scenari futuri? È assai raro, in verità, trovare esperienze significative di questo genere nella politica, nell’economia, nel sociale. In effetti, la grande maggioranza degli operatori pubblici e privati compie le proprie scelte facendo riferimento alle tendenze che sono in atto nella società e nei mercati: è la cultura del breve periodo, la risposta alle emergenze, alle novità che giungono spesso inattese. Al massimo, si elaborano prospettive di medio periodo, nelle quali ai dati della realtà si aggiungono i desideri e le aspettative di medio termine. Ma ben pochi si avventurano nella costruzione di possibili scenari futuri, il solo mezzo per guardare e costruire orientamenti validi per le scelte di oggi. Tendenze, prospettive, scenari: la complessità del mondo in cui viviamo richiede di operare una scelta che è innanzitutto culturale, scientifica e politica, di valutare esperienze estere significative, di costruire strumenti adeguati. La proposta dell’Eurispes riprende una interessante iniziativa avviata dal governo svedese e propone per l’Italia la costituzione di una Agenzia per il Futuro. Una ragione, che giustifica questa proposta dell’Eurispes, si trova nella partecipazione attiva dell’Italia alle scelte delle principali Istituzioni internazionali, nelle quali la cultura e la pratica degli scenari sono sempre più diffuse e sviluppate. Le Nazioni Unite, ad esempio, hanno approvato l’Agenda per lo sviluppo sostenibile al 2030 (sett. 2015) ed

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impegnato gli Stati membri alla sua realizzazione; l’OECD fornisce orientamenti sull’economia e il lavoro al 2030-2050 che sono alla base delle scelte dei vertici internazionali come il G20; la stessa Unione Europea impegna gli Stati membri con strategie in materia di sviluppo e ambiente che guardano al 2020, al 2030, al 2050. Nella prospettiva di un futuro possibile, diversi Stati hanno già orientato le loro politiche in questa direzione, recuperato una cultura programmatoria di lungo respiro, compiuto azioni specifiche con vantaggi conseguiti anche nel breve termine, come negli Stati Uniti, dove la scoperta e l’utilizzo di una nuova fonte energetica (lo shale gas) sono emersi proprio come conseguenza di politiche ambientali proiettate al 2040. Ovvero, come gli accordi tra Russia, Cina, Giappone in base ai quali la visione di una nuova riorganizzazione territoriale di tutta l’area euroasiatica sta portando all’avvio di investimenti di lungo periodo destinati a creare nuovi vantaggi competitivi di vasto raggio sulla scena globale. Come vive l’Italia queste esperienze internazionali? Di quali strumenti si dota per agire secondo visioni di lungo periodo?

Nell’autunno 2015, di fronte alla complessità dei problemi da affrontare, il governo svedese ha deciso di costituire un apposito Ministero per lo Sviluppo Strategico ed ha organizzato un Consiglio per il Futuro, un vero e proprio Consiglio dei Ministri che si riunisce periodicamente per sostenere il Premier nelle sue scelte politiche. Il Consiglio per il Futuro è composto dal Primo ministro e dai ministri per le infrastrutture, lo sviluppo economico e l’innovazione, le finanze, la pubblica amministrazione, l’ambiente. Il “Ministero per lo sviluppo strategico” dispone di un segretariato e di tre gruppi di analisi su “il futuro del lavoro”, “la transizione verde”, “la cooperazione globale”, con il compito di elaborare visioni, scenari, idee che sono periodicamente presentati e discussi, appunto, nel Consiglio dei Ministri per il Futuro. È questo modello che Eurispes propone di replicare anche nella realtà italiana, per il valore positivo di questa esperienza e per il bisogno di recuperare nel nostro Paese una cultura degli scenari che aiuti ed orienti gli operatori, pubblici e privati, ad affrontare meglio la complessità del mondo contemporaneo e le sue sfide globali.

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Serve un Ministro mediatore tra produttori e GDO

IL MINISTRO CENTINAIO E LE ATTESE DELL’ORTOFRUTTA

unque Gian Marco Centinaio nuovo ministro delle Politiche agricole. Pavese, 47 anni, ex dirigente nel settore turistico, è il secondo ministro agricolo espresso dalla Lega dopo Luca Zaia. In campagna elettorale Salvini aveva chiesto esplicitamente l’Agricoltura per la Lega. L’ha ottenuta, anche perché forse non c’era la fila di pretendenti. Sullo sfondo il tema della difesa del made in Italy, esplicitamente richiamato nel capitoletto agricolo del contratto di governo Lega-5 Stelle. Il tema è quanto mai generico: chi non vuole la difesa del made in Italy? Forse l’Europa, con cui verosimilmente si apriranno vivaci contenziosi, tenendo anche presente che il ministro agli Affari europei si chiama Paolo Savona, cioè il nome attorno a cui - causa il veto del Quirinale – si è aperta una crisi politico-istituzionale inedita, lunghissima e che rischiava di portarci nel breve a nuove elezioni. Intendiamoci: alzare la voce in Europa non è un sacrilegio. Troppe volte abbiamo subìto torti e penalizzazioni per le nostre imprese e le nostre produzioni. Molte volte era anche colpa nostra causa nostri errori, colpe e omissioni, poca voglia di impegnarsi ai tavoli comunitari, sottovalutazione dei problemi, scarsa capacità del nostro ministero di incidere, carente personalità del ministro. Ecco, il ministero. Centinaio è un lombardo, avrà a che fare con un ministero afflitto da problemi enormi di efficienza, di cui le crisi di Agea e Sian sono solo la punta dell’iceberg. La sua personalità si

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misurerà anche dalla capacità di rimettere in marcia la macchina ministeriale, di metterla davvero al servizio delle imprese. Una sfida epocale. E speriamo che non faccia come Martina, distratto dall’Expo, dai problemi del Pd, e appassionato solo dal settore del vino, forse perché è quello che garantisce la maggiore visibilità mediatica. E dove hai a che fare con un mondo di imprese e loro rappresentanze che non necessita della mediazione -spesso opprimente- delle organizzazioni professionali agricole. L’ortofrutta si aspetta molto da questo ministro, almeno quanto ha avuto poco, pochissimo dal suo predecessore. C’è un Tavolo nazionale da rimettere in moto (il decreto sarebbe pronto, manca solo la firma del nuovo ministro). Ci sono priorità come il catasto frutticolo nazionale che non possono più aspettare. Ci sono i problemi più volte evidenziati dalle imprese esportatrici: burocrazia, logistica, fitosanitario, mancanza di aiuto per aprire nuovi mercati. Speriamo che Centinaio dia un’occhiata ai numeri e alle statistiche e si renda conto che l’ortofrutta è la seconda voce del nostro export, un pilastro del made in Italy, un sistema produttivo-economico-sociale che è una risorsa per il nostro Sud e dentro cui stanno distretti produttivi tecnologici a valle e a monte. E speriamo anche che il nuovo ministro dia un’occhiata alle statistiche dell’export spagnolo, tre volte il nostro. Fino a quando potremo accettare questa egemonia senza reagire come sistema Paese? E speriamo che – concludendo – il

ministro si renda conto che non basta parlare solo di difesa del made in Italy, delle nostre ‘eccellenze’, di sovranità alimentare (il nostro deficit agroalimentare è di 1,3 miliardi, molto di più quello solo agricolo) come si fa nel ‘contrattino’ agricolo di governo ma la sfida vera è affrontar e i nodi di fondo del settore, riassumibili in un concetto: scarsa competitività delle nostre imprese. Costo del lavoro, energia, trasporti, costo della terra, scarsa organizzazione commerciale. I temi sono questi, sempre gli stessi. E serve un ministro che faccia davvero da mediatore tra mondo produttivo e grande distribuzione, sempre più padrona del mercato. La Gdo ha tanti meriti, stimola il mondo produttivo a mettersi in sintonia con le attese di consumatori, valorizza nuovi stili di consumo e il made in Italy (bio, tipicità locali, prodotti dop e igp, IV e V gamma, ecc) ma tira a fare anche i propri interessi, a salvare sempre e comunque i propri margini , a comprimere il reddito dei produttori. In Francia il Parlamento si è mosso approvando una legge che mette un freno alle promozioni dei supermercati. In Europa c’è una direttiva sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare. E si parla di una Authority per raccogliere le denunce anonime dei produttori. L’Europarlamento ci sta lavorando grazie all’attivismo del nostro Paolo de Castro. Chissà che qualcosa non cambi… Lorenzo Frassoldati “Corriere Ortofrutticolo”

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