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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE
N° 18 • 15 OTTOBRE 2016
rno lo all’ inte DRID LE MA A I C E P S e aziend con le gliesi nza pu e l l e c c di e
FRUTTA PUGLIESE IN VETRINA Protagonista a Madrid Fruit Attraction e di qualità per il 99% secondo rapporto Arpa
agricoltura
Cereali: approvati due strumenti di sostegno al comparto Ddl regionale Xylella: le diverse posizioni di Coldiretti e Cia TURISMO RURALE
Presentati in Regione nuovi piani d’azione di Gal Seb e Trulli e Barsento
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ditoriale
ARPA: il 99% della frutta consumata in Puglia è sana
15 ottobre 2016 - n. 18 - Anno 11
Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE
Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice
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rutta pugliese uguale frutta sicura. Dal rapporto Attività 2013-2014, ‘Residui di prodotti fitosanitari in alimenti di origine vegetale’ a cura di ARPA Puglia emerge infatti che la percentuale di frutta non conforme è stata poco più dell’1% a fronte di un 99% di frutta sana. Percentuale simile per quello che riguarda gli ortaggi, altra sinonimo del mangiar bene in Puglia: la non conformità per quanto li riguarda si è fermata ad un “rassicurante” 3%. Da diversi anni, il laboratorio chimico del Polo di Specializzazione Alimenti di Bari svolge, in Puglia, l’attività di controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari in alimenti di origine vegetale. Utilizzando metodi accreditati, vengono analizzati campioni prelevati dalle ASL nell’ambito di piani regionali di controllo ufficiale, da USMAF nell’ambito del controllo sulle merci di importazione, dai Carabinieri del NAS e da altri Corpi di Polizia, nell’ambito di particolari attività di controllo nel settore agroalimentare. Per l’intero biennio la maggior parte dei controlli ha interessato proprio frutta e ortaggi: 71,6% nel 2013 e 64,1% nel 2014. Sono stati analizzati complessi-
vamente 871 campioni di frutta di cui 236 (27%) senza residui e 635 (73%) con presenza di residui. Per la classe Ortaggi sono stati analizzati complessivamente 642 campioni di cui 341 (53%) senza residui e 301 (47%) con presenza di residui. Dai dati emerge che man mano che aumenta il numero di residui contemporaneamente riscontrati in un campione, si restringono le tipologie di alimenti coinvolti. Per alcune matrici, riscontrare campioni con un numero di residui superiore a 4 è quasi una costante. Nella frutta, negli ortaggi e legumi si sono mediamente rilevati da 5 a 9 residui, ad eccezione dell’uva: albicocche (fino a 5 residui), mele (fino a 6), arance, pesche, pompelmi (fino a 7), fragole e pere (fino a 9), uva fino a 15 residui, cetrioli (fino a 5), carciofi (fino a 6), insalate e peperoni (fino a 7), pomodori (fino a 9). Il numero di principi attivi ricercati dal laboratorio chimico del Polo di Specializzazione Alimenti è andato progressivamente aumentando negli anni, tanto che a fine 2014 è quasi triplicato rispetto al 2011, arrivando a 346 molecole ricercate.
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ommario
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ARPA In Puglia frutta sana
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agroalimentare
editoriale
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primitivo di manduria Annata a 5 stelle
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eventi
23 cibus connect
Insieme Fiere di Parma e Slow Food
25 UNACMA
Partecipa al Climmar Forum di Venezia
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speciale fruit attraction AGRICOLTURA
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COMPARTO CEREALICO Approvati due importanti strumenti
xylella Audizioni sul DDL regionale coldiretti taranto Necessaria tutela catena alimentare anve Successo al Flormart
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aziende pugliesi a madrid La Puglia in vetrina
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TURISMO RURALE
29 PICCOLI BORGHI
Il progetto per i micro comuni
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mondo gal
16 gal trulli e barsento Presentato il nuovo PAL
alimentazione
17 gal sud est barese
Le novitĂ della nuova programmazione
28 IPERTENSIONE
Premiato studio clinico italiano
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gricoltura
Cia e Coldiretti: “Si tratta di un primo passo avanti che recepisce le nostre richieste”
Approvati due importanti strumenti di sostegno al comparto cerealicolo
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otizie importanti per la cerealicoltura italiana e pugliese in particolare sono arrivate nelle ultime settimane. Prima per l’approvazione avvenuta in Conferenza Stato Regioni, del decreto che fissa criteri e modalità di ripartizione delle risorse del fondo di 10 milioni di euro, inserito nel decreto legge enti locali, dello scorso luglio, dedicato ad interventi a sostegno del comparto cerealicolo. E poi per l’approvazione in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati della risoluzione a sostegno della cerealicoltura nazionale, avvenuta lo scorso 28 settembre. Il decreto prevede l’aiuto, concesso in regime
de minimis, pari a 100 euro per ettaro per le imprese che operano nel settore cerealicolo, le quali hanno così anche l’opportunità di incrementare qualità e la produttività delle coltivazioni, contribuendo al rafforzamento di tutta la filiera cerealicola, nel medio-lungo periodo. La risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati prevede, invece, che il grano italiano dovrà essere tracciato e l’origine indicata in etichetta e non solo. La risoluzione prevede anche il “piano proteico nazionale”, con il sostegno alle sinergie e all’aggregazione economica tra i diversi operatori, con la valorizza-
zione di produzioni di qualità e salubri puntando su ricerca e innovazione per l’ammodernamento della filiera, implementazione di logistica e stoccaggio e valorizzazione del prodotto italiano all’origine, con classi che includano, oltre al glutine, anche caratteristiche chimiche e microbiologiche (come contenuto di micotossine, residui di erbicidi quali il glifosato, pesticidi, metalli pesanti e radioattività). Oltre a ciò la risoluzione prevede l’incremento di risorse da destinare al sostegno degli accordi di filiera e ad attivare una Commissione unica nazionale per il mercato dei
cereali. “Quella del 2016 passerà alla storia come la estate della crisi del grano e della nostra importante mobilitazione a favore dei cerealicoltori – commenta Raffaele Carrabba, presidente regionale della Cia – Agricoltori Italiani di Puglia – per denunciare l’immissione nel mercato di ingenti quantità di grano importato dall’estero che ha provocato il tracollo dei prezzi aumentando a dismisura il già ampio divario tra costo del frumento e prezzo del pane e della pasta. Nell’ultimo anno nei porti pugliesi sono arrivate oltre 2 milioni di
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tonnellate di grano estero”. Il grano duro nelle scorse settimane è stato pagato in Puglia 18 euro al quintale, largamente al di sotto dei costi produttivi, e con perdite fino al 50% sulla scorsa campagna. Il prezzo del grano nel 2016 è stato in sostanza lo stesso pagato 25 anni fa, con 100 chili di frumento che hanno avuto un valore pari a 5 chili di pane. Il raccolto di 6 ettari seminati a grano è bastato appena per pagare i contributi di una famiglia media agricola. Le aziende sono state oggetto di una speculazione senza precedenti, con un www.foglie.tv
sistema industriale e commerciale che ha imposto ai produttori condizioni inaccettabili. Ma se gli agricoltori ci hanno perso, a guadagnarci da questa situazione sono state solo le grandi multinazionali che hanno importato grano dall’estero per produrre all’insegna di un’italianità che non è reale, senza preoccuparsi di cosa conterrà la farina e di cosa mangeranno le famiglie. “Si tratta di un primo e importante passo avanti che recepisce le nostre richieste – prosegue Carrabba -. Da tempo sosteniamo, infatti, l’importanza di mettere in atto strumenti per l’aggregazione della filiera e l’ottimizzazione
della rete logistica per garantire competitività, di incentivare accordi e contratti di filiera capaci di garantire una più equa redistribuzione del valore. Da qualche mese, poi, abbiamo avviato la campagna di sensibilizzazione “Agricoltura Italiana 100%” a difesa del vero Made in Italy rivolta ai consumatori e a chi esercita poteri decisionali, con l’obiettivo di salvaguardare il valore terra e il patrimonio agroalimentare regionale e nazionale, e con lo slogan “Si chiama Spiga di Grano, è nata in Italia ed è buona” stiamo continuando a difendere il nostro grano e la nostra pasta”. Per il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele: “Bene il decreto
con cui vengono ripartite le risorse del fondo di 10 milioni di euro per sostenere il comparto cerealicolo, ma resta decisiva l’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta, su cui si è impegnato nella nostra manifestazione a Firenze il premier Renzi. E’ necessario un cambio di marcia in un’ottica di trasparenza dell’informazione ai consumatori, quando ancora un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che il consumatore lo sappia. In un anno da luglio del 2015 ad oggi nei porti pugliesi sono stati scaricati oltre 2milioni di tonnellate di grano estero per fare pane e pasta ‘made in Italy’”.
A Matera
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Granosalus al Castello del Malconsiglio
l cibo a basso prezzo è un illusione, non esiste. Se parliamo della pasta il suo vero costo alla fine viene pagato da qualche parte. E se non lo paghiamo alla cassa, lo paga la nostra salute”. Si è svolto lungo questa direttrice l’ affollato incontro presso il Castello di Miglionico (Matera) a cui hanno preso parte tanti agricoltori di Puglia e Basilicata, consumatori, sindaci ed il rappresentante dell’ Anci di Basilicata Adduce, tutti desiderosi di essere informati del sistema nel quale inconsapevolmente si sono ritrovati. I promotori di GranoSalus, l’associazione del Sud che si occupa di tutela del grano e dei suoi derivati, hanno spiegato perché il grano dei campi assolati è più salubre rispetto a quello estero, in particolare quello canadese raccolto quest’anno sotto la pioggia e la neve, e quali strategie adottare, invece, per valorizzare il giacimento d’oro di cui naturalmente dispone
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il Mezzogiorno. E’ stato evidenziato come la responsabilità sociale che hanno i produttori di materie prime salubri non può fermarsi di fronte a nessun ostacolo. Nemmeno di fronte a qualche azione di disturbo pilotata. Due le azioni che l’associazione porterà avanti, insieme ad altri movimenti agricoli, per rovesciare una piramide che tiene sotto scacco il settore: il controllo della qualità sui prodotti finiti (pasta, pane e altri derivati dei cereali) e il controllo della trasparenza sui meccanismi di formazione dei prezzi all’origine. Da diversi anni i movimenti agricoli hanno sollevato il problema della contaminazione del grano anche mediante audizioni parlamentari e convegni. Ma la forza delle lobby della pasta è tale da impedire qualsiasi cambiamento normativo. Anche i controlli sulle navi all’ ingresso hanno dimostrato tutti i loro limiti. Ecco perché bisogna trovare altre
strade per tutelare la salute dei cittadini: il modello dell’olio di palma ritirato dal mercato perché chiesto dai consumatori è un valido esempio per comunicare la qualità e convincere l’industria italiana a fare retromarcia. La vera battaglia è sulla comunicazione solo così Granosalus potrà dimostrare ai consumatori che il nostro grano non è indifferenziato. Ha un valore nascosto che il mercato attuale non vuole riconoscere, ma che può aiutare tanti cittadini a guarire.
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gricoltura
Le differenti posizioni di Cia e Coldiretti
Audizioni sul DDL regionale sulla Xylella
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i è svolta l’audizione sul disegno di legge regionale n. 147 del 04.08.2016 “Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della Regione Puglia”, convocata dal presidente della quarta Commissione Consiliare della Regione Puglia, Donato Pentassuglia. Per la Cia – Agricoltori Italiani di Puglia alla audizione hanno partecipato il vicepresidente regionale Giannicola D’Amico ed il direttore regionale Danilo Lolatte, che hanno presentato alla quarta Commissione Consiliare della Regione Puglia, e al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’Assessore regionale alle Risorse agroalimentari Leonardo Di Gioia e al direttore del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia Gianluca Nardone (presenti alla audizione), una serie di riflessioni e proposte di integrazioni al disegno di legge. “Le questioni che interessano direttamente gli agricoltori sono gli indennizzi economici e la riconversione colturale nei terreni interessati dal batterio Xylella fastidiosa”: si legge in apertura del documento di proposte presentato dalla Cia Puglia nel quale si evidenzia che “se agli agricoltori che non ottemperano alle prescrizioni della legge non devono
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essere concessi benefici a qualsiasi titolo da parte della Regione e deve essere vietato loro di partecipare alle gare d’appalto e ai bandi per l’erogazione dei fondi comunitari, nazionali e regionali, come previsto dal disegno di legge, di contro agli stessi agricoltori devono essere garantiti contributi specifici per l’attuazione delle pratiche colturali e delle misure fitosanitarie, e deve essere garantita la necessaria divulgazione in maniera capillare su tutto il territorio regionale delle buone pratiche agricole per la gestione della Xylella fastidiosa”. Ai fini della divulgazione agli agricoltori delle buone pratiche agricole per la gestione della Xylella fastidiosa la Cia – Agricoltori Italiani ritiene fondamentale la partecipazione e la collaborazione delle organizzazioni agricole con la Regione e con la costituenda ARIA (Agenzia Regionale per l’Innovazione in Agricoltura). Nel documento, inoltre, la Cia Puglia “condivide appieno la proposta di sostenere le filiere agroalimentari e gli impianti di vigneti, ma condivide, invece, meno la possibile riconversione a boschi ed aree naturalistiche. Andrebbe posta particolare attenzione a questo aspetto dell’imboschimento
dei terreni agricoli solo su quei terreni marginali e meno vocati all’attività agricola – si legge nel documento -. Andrebbe, inoltre, inserito anche il comparto zootecnico che con allevamenti estensivi e semi bradi servirebbe alla manutenzione del territorio ed anche al controllo naturale delle infestanti tramite il pascolamento”. Nel documento, inoltre, “si ritiene poco attuabile l’isolamento delle piante presenti nella zona dei 100 metri a partire dalla pianta certificata infetta, in quanto bisognerebbe realizzare recinzioni con reti alte almeno 10-12 metri e creare delle vere e proprie serre” e si pone l’attenzione sulla attività che dovrà svolgere la costituenda Aria (Agenzia Regionale per l’innovazione In Agricoltura). “Ben venga la nuova Legge AntiXylella – dichiara il vicepresidente regionale della Cia Puglia Giannicola D’Amico -. In questa prima fase di discussione abbiamo dato il nostro contributo sostenendo l’impianto del disegno di legge e avanzando una serie di riflessioni che ci auguriamo vengano recepite. Siamo a favore dell’espianto delle piante infette e siamo estremamente favorevoli al reimpianto degli olivi con cultivar che risultino più tolleranti al batterio
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e all’impianto delle piante suscettibili al batterio. Ben vengano tutte le misure previste dal disegno di legge e ben venga anche la costituzione di una Agenzia regionale specifica. Non dimentichiamoci però – ha concluso D’Amico - degli olivicoltori, di chi ha perduto un ingente patrimonio di piante di ulivo, di chi è a rischio, di chi ormai non trae più reddito a causa del batterio che ha cambiato radicalmente il volto di una parte del paesaggio pugliese.” Il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele (anche lui presente in audizione) ha invece dichiarato: “Pur apprezzando la ratio di una legge che intende approcciare per la prima volta in maniera condivisa una grave emergenza che ha ferito profondamente il tessuto produttivo, sociale e ambientale della Puglia, il
DdL sulla ‘Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della Regione Puglia” mostra in molti punti evidenti disallineamenti con la normativa nazionale che lo rendono, così com’è, soggetto ad impugnazione. Altro punto dolente risulta l’assoluta mancanza di una previsione spesa. Il DdL contiene provvedimenti obbligatori in caso di accertamento di infezione delle piante, quali incappucciamento degli alberi, recinti di protezione – anticipando sanzioni amministrative in caso di inadempienza – a carico delle sole imprese agricole che mi preme ricordare sono la parte lesa, né viene indicato, nel caso di eradicazione di piante, se gli agricoltori saranno indennizzati”. “Coldiretti Puglia ritiene assolutamente ‘fuori tema’ – ha concluso
Cantele – l’articolo 11 relativo all’istituzione dell’Agenzia Regionale per l’Innovazione in Agricoltura, a cui vengono assegnati ruolo e compiti che in molti punti nulla hanno a che fare con l’emergenza Xylella Fastidiosa e che appesantirebbero in termini di costi e adempimenti burocratici una situazione già greve. Per questi motivi sottolineiamo l’importanza di rivedere il testo del DdL, articolo per articolo, anche alla luce della riunione del Gruppo consultivo per la catena alimentare, salute animale e vegetale che si è svolta il 30 settembre a Bruxelles, nel corso della quale la Commissione europea ha per l’ennesima volta bacchettato per i ritardi e le inadempienze nella gestione dell’emergenza”.
Il prodigioso esemplare scoperto dall’Ass.ne micologica “U Paprazz” di Monopoli
Un raro fungo “calvatia gigantea” trovato in Basilicata
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ONOPOLI - La “stagione fungina” 2016 inaugurata d’ anticipo grazie alle intemperanze di Giove Pluvio , si presenta particolarmente feconda. L’esercito dei ricercatori di funghi che caratterizza un segmento rilevante del turismo green, non si è fatto cogliere impreparato. Già da settembre flotte di hobbisti hanno preso d’assalto le località boschive più battute, nei confini regionali e oltre. Come da rituale, la condivisone di foto sui social network è stata doviziosa: dalle specie commerciali più pregiate , della “famiglia aurea” dei boletus - ostentati talvolta come trofei per via delle generose forme - a quelle più rare . Eh , qui la sorpresa; la nostra attenzione è stata catturata da un esemplare di Langermannia gigantea, anche noto più recentemente col nome di Calvatia
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di Paola DILEO
gigantea (testa calva) o Giant puffball ( pallone gigante)perché cresce sia in Europa che negli Stati Uniti L’entusiasmante ritrovamento è avvenuto in Basilicata da un gruppo di monopolitani , membri della neofita Associazione “U Paprazz”. “Si tratta di un’infiorescenza molto curiosa - apprendiamo dal micologo Vito Giliberti - comunemente definito come il fungo più grande perché riesce a raggiungere 25-30 kg di peso e 80 cm di diametro. Quello da noi ritrovato pesava invece 4.2 Kg”. Appartenente alla grande famiglia dell’Agaricaceae, il calvatia è commestibile, ha un profumo gradevole, purché consumato giovane “fino a quando la gleba è bianca e soda” suggerisce il micologo. Lo si può trovare in prati e pascoli, sia in pianura che in montagna. Di solito è accompagnato da una schiera di fratelli più
piccoli. Se proprio non riusciamo a sfuggire alla tentazione di raccogliere questa “gloriosa creatura” – nella remota possibilità di trovarne una, data la rarità - cerchiamo di farne un buon uso culinario: il micologo consiglia di affettarlo, impanarlo nell’uovo e friggerlo come una cotoletta.
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peciale Fruit Attraction
L’ azienda è situata a Bisceglie (Bt)
Extrafrutta srl protagonista a Madrid Fruit Attraction 2016 di Rino PAVONE
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‘azienda Extrafrutta s.r.l. situata a Bisceglie (BT), in un’area della Puglia particolarmente vocata alla frutticoltura è stata protagonista alla rassegna internazionale dell’ortofrutta Fruit Attraction 2016 tenutasi a Madrid gli scorsi 5 -7 ottobre con esposizione e presentazione propri prodotti e presa contatto di nuove opportunità commerciali. L’attività principale di Extrafrutta s.r.l. consiste nella produzione e nella commercializzazione di ciliegie, uva da tavola, fichi e fioroni, pesche ed albicocche. I prodotti vengono distribuiti per il 60% nella G.D.O. nazionale, per il 20% sui mercati nazionali, e il restante 20% viene destinato al mercato internazionale. La Extrafrutta s.r.l. nasce nel 1983 ad opera dei due fratelli Berardino e Giacomo Pedone. Oltre alla distribuzione Extrafrutta s.r.l., gestisce anche un’Azienda Agricola nella quale vengono prodotte uva da tavola e ciliege, certificata in conformità allo standard GlobalGap. I brand con i quali l’Azienda si identifica sul mercato dando visibilità ai propri prodotti sono: Extrafrutta, La Veronica e Varias. In occasione della Fiera Friut Attraction di N° 18 - 15 ottobre 2016
Madrid l’azienda ha lanciato un nuovo brand „Nardino“ che viene utilizzato per commercializzare i prodotti di alta qualità. Dalle prove di lancio di tale marchio, come ha sottolineato l’amministratore dell’azienda Pedone Nardino, il nuovo brand ha avuto un riscontro più che positivo. Fra i clienti serviti annovera Spar Austria, gruppo Pam, Md Discount, Metro, Unicomm srl Vicenza, Vega soc coop Venezia, Auchan. L’Azienda Extrafrutta per poter garantire una continuità nella qualità offerta, seleziona i propri fornitori in Puglia, scegliendo il top della produzione ortofrutticola. L’azienda Extrafrutta S.r.l ha certificato Global Gap, opzione 2 il proprio sistema di qualità. Per quanto riguarda la produzione a filiera ha acquisito anche la certificazione di produzione integrata ed ha inoltre acquisito il marchio IGP di Puglia. L’azienda, nell’ottica di puntare l’attenzione alle condizioni dei propri lavoratori, ha introdotto dal 2016 la certificazione volontaria GRASP. Infine, l’ultimo traguardo raggiunto dall’azienda ha riguardato l’acquisizione del certificato Bio che consente di lavorare e commercializzare anche prodotto derivante da agricoltura
biologica. Infine vista la crescente richiesta da parte dei mercati delle uve apirene con carattestiche qualitative particolari uniche, che consentono di abbattere notevolmente i costi di produzione, Extrafrutta S.r.l ha deciso di aderire alla Rete d’Impresa denominata Italian Club Variety (ICV) che persegue l’obiettivo dell’accrescimento della competitività sui mercati nazionali ed internazionali mediante l’attuazione di un programma di miglioramento genetico dell’uva da tavola, con particolare riguardo alle cultivar apirene.
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peciale Fruit Attraction
Apprezzato il respiro internazionale, ma a misura d’uomo
Fruit Attraction 2016: il mondo dell’ortofrutta in rassegnA di Rino PAVONE
Madrid piace più di Berlino. E’ l’impressione che si è avuta fra gli operatori dell’ortofrutta italiana che hanno partecipato a Fruit Attraction 2016. La rassegna spagnola è più a misura per le aziende di medie dimensioni, gli ambienti sono più rilassanti, gli spazi ampi ed a misura d’uomo anche con il pienone. Tutti hanno apprezzato i vantaggi di una fiera collegata, a soli 15 minuti di taxi, con un aeroporto internazionale, un gran vantaggio per chi vuole partire in aereo e visitare la manifestazione solo un giorno o due. Una nota curiosa a margine: la collocazione degli stand più gettonati viene decisa, alcuni mesi prima, tramite sorteggio.
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i seguito la presentazione di alcune aziende pugliesi protagoniste della rassegna spagnola: VIVAI FORTUNATO – Con sede a Sammichele di Bari, i Vivai Fortunato, nascono da una antica tradizione risalente ai primi del Novecento, con la produzione di soli mandorli selvatici, piantoni di olivo e portinnesti di ciliegio. A distanza di decenni, la loro missione continua ad essere la stessa degli antenati: coltivare la terra per beneficiare dei
suoi frutti. La novità emersa a Madrid è l’esclusività per la Puglia accquisita per le PSB Plant Protection, le prime albicocche completamente rosse. Si tratta di una novità che potrebbe rivelarsi importante per il mercato delle drupacee. La società PSB Plant Protection, con sede a Murcia e di proprietà della famiglia Buffat, ha sviluppato le prime varietà di albicocche Red Premium. Per il momento la gamma comprende 5 varietà: Cyrano, Fuego, Cheyenne, Totem e HB278-104, che co-
prono un periodo di raccolta da inizio maggio a fine giugno nelle zone di produzione mediterranee, come Spagna, Italia e Francia. OP ARCA FRUIT - O.P. Arca Fruit è la più grande organizzazione di produttori ortofrutticoli della provincia di Bari e Barletta -Andria-Trani, riconosciuta il 7 dicembre 2012 con determina Dirigenziale n. 200 ai sensi del il Reg. CE n.1234/2007. Sin dalla sua nascita Op Arca Fruit aspira ad avere la massima specializzazione sui principali prodotti
ortofrutticoli italiani puntando: sulla qualità; sulla differenziazione dell’offerta; sul rinnovamento varietale; sull’innovazione di prodotto e di processo; sull’ampliare continuamente i servizi a misura dei moderni canali di vendita; sul migliorare l’efficienza organizzativa e gestionale dell’impresa. Tutto questo dando grande importanza alla parallela promozione del territorio d’origine con eventi realizzati (da ricordare ad esempio le iniziative rivolte alle scuole o quelle ai turisti croceristi) e partnership sottoscritte che
da sempre vanno in tale direzione. Il forte legame con il territorio caratterizza la filosofia OP Arca Fruit, che opera nel bacino di produzione compreso tra il nord ed il sud del capoluogo pugliese, Bari, nell’areale compreso tra l’altopiano delle Murge e la fascia costiera. AZIENDE CAMPOBASSO - La Tenuta di Lago d’ Anice nasce come agrumeto nel 1975 per opera di Michele Campobasso che si dedicò alla cura di due varietà di arance, all’epoca ancora poco diffuse sul territorio: la Valencia e la Navelina accordando a se’ grandi
consensi da parte del mercato ortofrutticolo. Successivamente, l’agrumeto è passato al figlio Marco che ha continuato l’attività per molti anni. Nel 2005 ha voluto riconvertire tutto puntando sull’agricoltura biologica. L’azienda dispone di un magazzino di lavorazione e di incassettamento degli agrumi, alimentato da un impianto fotovoltaico che lo rende autonomo sul piano del fabbisogno energetico. Il prodotto viene lavorato mediante attenta selezione, lavaggio, calibratura e confezionamento. Il magazzino è
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dotato, inoltre, di una cella frigorifera per il raffreddamento e la conservazione del frutto, laddove necessario, in modo da garantire e mantenere inalterate le sue qualità organolettiche. La Tenuta di Lago d’ Anice si estende su 25 ettari di terreno fertile, ricco di acque sorgive e favorito da condizioni climatiche ideali. L’ azienda è ubicata nei pressi della ridente località balneare di Castellaneta Marina, luogo di grande attrazione turistica. Dal 2013 l’ Azienda propone un prodotto innovativo, per quanto semplice e genuino, le Fette di Sole. Fette di Sole sono indicate nelle diete ipocaloriche, poichè è prodotto senza l’aggiunta di zuccheri. Può essere gustato in diverse occasioni: come aperitivo tra gli amici, come digestivo a fine pasto, oppure come snack ipocalorico o come fantasiose guarnizioni per dolci e gelati. Il prodotto di punta e più ambito sul mercato per via delle sue proprietà è invece L’Arancia Valencia disponibile sul mercato dal mese diMaggio fino al mese di Ottobre. La gamma dei prodotti è completata dall’arancia Navel (tipica rancia invernale) e dalle gustose clementine (periodo di mercato novembre – febbraio). I terreni di Tenuta di Lago D’Anice si estendono nel comune di Castellaneta rientrante nel territorio dell’IGP, Clementine del Golfo di Taranto, istituito nel 2003 a sostegno delle peculiarità distintive delle produzioni agrumicole di questo lembo di terra.
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ORCHIDEA FRUTTA - L’ Azienda con sede legale ed operativa a Rutigliano (Ba) si occupa della produzione e dell’approvvigionamento dei prodotti della terra e negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sull’attività di selezione, di confezionamento, di condizionamento rapido e di distribuzione del prodotto finito nel più breve tempo possibile per assicurarne la assoluta freschezza. Orchidea Frutta ha quindi il controllo di tutte le fasi critiche che portano i prodotti dalla loro coltivazione al loro consumo. L’azienda è specializzata per natura in uva da tavola, ciliegie e carciofi. Per questi prodotti l’azienda si approvvigiona da terre di proprietà e dai migliori produttori delle terre di Puglia, che per antonomasia, sono tra le più favorevoli e generose del mondo. Parte della produzione, inoltre, viene svolta in altre terre fertili come il Marocco, l’Egitto e la Turchia. L’efficiente organizzazione dell’azienda permette il collocamento dei prodotti confezionati sui mercati di tutta l’Europa e degli altri continenti nel più breve tempo possibile. Fiore all’occhiello dell’azienda è la Linea Gold, una nuova linea di prodotti ortofrutticoli d’eccellenza, dotati di qualità superiore, dalle particolari caratteristiche organolettiche e da una lavorazione ancora più attenta, per regalare ai consumatori più esigenti un gusto ancora più raffinato e perfettamente naturale. Fra i rivenditori serviti Orchidea Frutta annovera
Auchan, Esselunga, Fruchtansa, Kolla, Van Lier, Direct Source. CARTON PACK SRL - Il mondo degli imballaggi alimentari richiede un’alta tecnologia e un’organizzazione orientata al mercato. Dal 1970 Carton Pack srl con sede a Rutigliano (Ba) ricerca, sviluppa e realizza packaging alimentari e imballaggi ortofrutticoli ad alte prestazioni, produce in loco e gestisce direttamente le fasi di creazione dei prodotti. Carton Pack monitora tutto il ciclo di lavoro della progettazione fino alla consegna finale per assicurarsi che le aspettative dei clienti vengano rispettate. Tecnologia in costante aggiornamento permette di soddisfare le richieste degli acquirenti e di avere uno tra i più ampi e diversificati portafoglio prodotti. Per la divisione ortofrutta i prodotti offerti si dividono in termoformati (12 varietà di formati) e flessibili (sacchetti, film flow pack, IV gamma, cpfresh, copertine, pergamini, etichette, rete, bande per rete, fustellati in cartone e plastica, imballaggi in cartone e legno, palletizzazione).
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M G ondo
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Per accedere alle risorse previste
GAL Terra dei Trulli e Barsento: presentato il nuovo PAL
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l Gal Terra dei Trulli e Barsento ha presentato in Regione Puglia, il PAL (Piano di Azione Locale) 2014/2020 per accedere alle risorse previste dalla Sottomisura 19.2 del PSR PUGLIA 2014/2020.Il Piano è finalizzato all’attuazione di una serie di interventi contenuti nella Strategia di Sviluppo Locale, definita al termine di un percorso fortemente condiviso con il territorio a seguito dei numerosi incontri presso i 7 Comuni del Gal e dei Focus Group, contraddistinti dalla partecipazione attiva e motivata dei cittadini, del partenariato, degli stakeholder e delle associazioni ed organizzazioni di categoria. In questa fase di consultazione, sviluppata da aprile a giugno u.s., l’interesse degli attori locali si è concentrato su 3 specifici obiettivi strategici divenuti gli ambiti tematici prescelti del Piano di Azione Locale presentato: Sviluppo ed innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali, Turismo sostenibile e Valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio artistico legato. Ambiti tematici che troveranno piena attuazione nelle tre macro linee di sviluppo inserite nel Piano strategico: SMART AND START: finalizzata alla formazione professionale degli operatori
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attraverso metodologie innovative, utilizzando percorsi di scambi interaziendali, che mirino a collocare le risorse formate in nuove realtà imprenditoriali, sostenendo ed incentivando l’avviamento di start up innovative e sostenibili e orientandole verso percorsi di reti “smart” e nell’identificazione di un “distretto” rurale. RURAL REBRANDING: pacchetto di azioni, tra loro integrate, tese al sostegno di iniziative orientate ad assicurare lo sviluppo sostenibile, la riqualificazione ed il rafforzamento delle potenzialità delle aree rurali dell’area GAL. L’obiettivo è quello di offrire o migliorare servizi specifici, attraverso il potenziamento di infrastrutture su piccola scala, riqualificando edifici ed aree rurali, ammodernando e/o a potenziando i servizi di base locali, creando reti ed infrastrutture per l’erogazione di servizi di mobilità alternativa finalizzati a migliorare la fruibilità del territorio e la qualità della vita della popolazione rurale. L‘azione mira, altresì, a promuovere il meraviglioso contesto territoriale dell’area GAL, in termini turistico-occupazionali, attraverso l’integrazione di tutte le eccellenze territoriali. SMART DISTRICT: con questa azione il GAL intende puntare a svilup-
pare e strutturare un distretto rurale che fondi le sue direttrici di sviluppo sulla sostenibilità ambientale e sulla sostenibilità etico/sociale. Un modello di area dove agricoltori, trasformatori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stipulino un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, promuovendo e sostenendo un modello ecosostenibile di produzione e consumo e dando trasparenza alle politiche di coesione. Un comprensorio in cui si migliori l’accesso ai servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese; in cui si promuova l’utilizzo di soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI, e si sostengano i processi di internazionalizzazione commerciale delle filiere, con particolare riferimento alle produzioni di alto pregio qualitativo. Queste, in estrema sintesi, le attività previste nel piano presentato che, forte delle esperienze maturate nella programmazione 2007-2013, intende puntare al futuro massimizzando i risultati ottenuti e valorizzando le eccellenze dei sette comuni coinvolti (Alberobello, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Noci, Putignano, Sammichele di Bari, Turi). www.foglie.tv
Tante novità ed un ponte con la precedente programmazione
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La candidatura del Gal Sud Est Barese
l GAL Sud Est Barese ha presentato in regione il nuovo Piano di Azione Locale 2014 - 2020. Una strategia complessa, composta da 2 fondi, 5 misure, 10 sotto misure e decine di azioni tra loro connesse. Tante novità ed un ponte con la programmazione precedente. Lo scorso 26 settembre è stata inviata ufficialmente la proposta di candidatura della nuova strategia di sviluppo locale del GAL Sud Est Barese. La strategia è il risultato di un lungo processo partecipativo lanciato a febbraio 2016 e sviluppato per 7 mesi con il coinvolgimento di popolazione, imprese, associazioni, organizzazioni professionali ed amministrazioni pubbliche. Un processo di elaborazione che negli ultimi mesi ha seguito un doppio percorso. Da un lato l’allargamento territoriale dell’area a 2 nuovi comuni (Adelfia e Bitritto) con un bacino di circa 165 mila persone ed una ricomposizione della base so-
cietaria in linea con i requisiti previsti dal bando. Dall’altro l’individuazione di un pacchetto di azioni in linea con i temi selezionati dalla popolazione e riguardanti lo “Sviluppo del turismo sostenibile” ed il “Rafforzamento delle filiere produttive locali (agro alimentari, artigianali, manifatturiere ed ittiche)”. In tale contesto è stata dunque costruita la nuova strategia del GAL che, in virtù del suo affaccio costiero con Mola di Bari, ha potuto proporre una strategia plurifondo con fondi FEASR (fondi per le aree rurali) e FEAMP (fondi per le attività marittime e la pesca). Nella nuova strategia sono state individuate 5 misure specifiche. La prima è dedicata alle infrastrutture ed ai servizi per il turismo sostenibile, con la previsione di interventi su piccola scala per migliorare l’offerta complessiva dell’area. La seconda è destinata al mondo delle imprese con interventi per la creazione di nuove
start up ed azioni per rafforzare l’offerta di economia blu. La terza è rivolta al rafforzamento di filiere corte e di mercati locali con la valorizzazione delle produzioni di qualità e per offrire nuovi canali di vendita. La quarta è centrata sui servizi per le imprese con la creazione di servizi ad elevato impatto innovativo per il territorio come nuovi hub di lavoro e tecnologie digitali. La quinta è infine sul capitale umano con nuove study visit e formazione. La strategia presentata punta dunque ad una visione integrata con decine di connessioni e sinergie per rafforzare gli effetti previsti per ciascun intervento. Ora la strategia del GAL Sud Est Barese dovrà essere valutata dalla Regione Puglia. La pubblicazione delle graduatorie con accettazione della strategia, ripartizione delle risorse assegnate ed approvazione di ogni misura è prevista il prossimo 29 ottobre.
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gricoltura
ILVA, DOPO LA CONFERMA SCIENTIFICA DEL DISASTRO AMBIENTALE
COLDIRETTI TARANTO: “NECESSARIA LA TUTELA DELLA CATENA ALIMENTARE”
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on possiamo che condividere la linea dal Sindaco di Taranto Stefano – dichiara il Presidente della Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo - sui dati epidemiologici contenuti nel rapporto redatto dalla Regione. Se fosse confermata da evidenze scientifiche richieste ufficialmente al Ministro Lorenzin l’assoluta gravità della situazione, ciò porterebbe inevitabilmente alla rottura degli indugi e a provvedimenti conclusivi nei confronti di ILVA. Da anni stiamo ripetutamente chiedendo che venga verificato immediatamente l’effettivo stato di salute della catena alimentare di quell’area, individuando, rimuovendo gli eventuali problemi laddove venissero riscontrati. E’ un dovere naturale ed un impegno politico consequenziale al progetto di difesa del territorio che è espressione e culla della varietà e qualità dei prodotti agroalimentari. Chiediamo, senza se e senza ma, che si circoscriva l’area coinvolta e si decida una volta per tutte – incalza Cavallo - di puntare sulla reale vocazione del territorio tarantino, individuando opportunità di sviluppo, in modo da decidere quali percorsi intraprendere per tutelare al meglio gli imprenditori agricoli e i cittadini-consumatori. Tuteleremo
in ogni sede le imprese agricole che, oltre ad essere coinvolte loro malgrado nella difficile vertenza ambientale che ha ferito duramente il territorio della provincia di Taranto, registrano pesanti perdite in termine di immagine e reddito”. Sconfortanti i risultati del rapporto Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia che segnala un +4% di mortalità a causa dell’esposizione alle polveri industriali, un +5% di mortalità per tumore polmonare e un +10% per infarto del miocardio, oltre all’eccesso ritenuto «importante», di patologie respiratorie tra i bambini di Taranto 0-14 anni su un territorio ferito da una vertenza ambientale senza precedenti. “L’agricoltura, la pesca, il turismo e l’agroalimentare di qualità sono componenti fondamentali ed essenziali – continua ilDirettore della Coldiretti di Taranto, Aldo De Sario - per lo sviluppo della provincia Jonica. Coldiretti non accetta che si perseveri con strategie industriali che non tengano in dovuto conto esigenze e bisogni delle comunità interessate. Chiediamo che venga rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai
cittadini-consumatori e una presa di coscienza e una forte partecipazione ad un “problema” che condiziona non solo il reddito e lo sviluppo, ma pregiudica la vita stessa dell’individuo. Il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”. L’agricoltura jonica, con una superficie totale di 31.657 ettari, riesce a raggiungere mediamente una Produzione Lorda Vendibile di 470 milioni di euro e rappresenta una realtà economica importante per l’intera regione. In pochi anni l’agricoltura jonica, che raggiunge punte di eccellenza nei comparti dell’uva da tavola e da vino, orticolo, agrumicolo e del lattierocaseario, si è vista riconoscere l’alta qualità dei propri prodotti, legata a storia e tradizioni, ottenendo 6 DOC ‘Aleatico’, ‘Primitivo di Manduria’, ‘Lizzano’, ‘Martina Franca’, ‘Locorotondo’, ‘Colline Joniche Tarantine’ e due IGT ‘Tarantino’ e ‘Valle d’Itria’ per i vini, 1 DOP ‘Terre Tarentine’ per l’olio e rientrando a pieno titolo, con le sue produzioni, nella lista dei 231 prodotti agroalimentari pugliesi riconosciuti ‘tradizionali’ dal Mipaaf.
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groalimentare
+ 10- 12% sul 2015 e qualità ottima
Una vendemmia a 5 stelle per il Primitivo di Manduria
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enti milioni di litri per la vendemmia 2016 del Primitivo di Manduria, una cifra che permetterà di produrre 25 milioni di bottiglie con un miglioramento del 10- 12% rispetto all’anno 2015. Questi i dati ufficiali della raccolta uva per il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. “Un’annata a 5 stelle quella del 2016 che ha registrato una sorprendente eccellenza delle uve raccolte. – dichiara Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - La pioggia che ha sfiorato i vi-
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gneti non ha provocato danni in quanto l’80% di uva era già stata raccolta. Quindi qualità e quantità i valori di questa vendemmia. Un risultato straordinario che vorrei condividere con le 27 aziende ringraziandole del grande lavoro fatto in questi anni e con gli 800 viticoltori il cui ruolo è fondamentale”. I 25 milioni di bottiglie del Primitivo di Manduria “viaggeranno” oltrechè in Italia anche in molti paesi esteri (60 – 70%): Stati Uniti, Canada e Europa e una buona parte sbarcherà anche in Cina. Il primitivo di Manduria ultima-
mente sta conquistando, bottiglia dopo bottiglia, anche i mercati orientali, dove fino a pochi anni fa non c’era una grande cultura enologica. Oggi invece ci sono consumatori attenti, che si accontentano solo di un prodotto ma di altissima qualità. Oltre al ruolo del Consorzio di supportare le aziende per penetrare nei mercati esteri, dall’altra parte, c’è anche quello di tutelare il prodotto all’estero, contro eventuali abusi, atti di concorrenza sleale e contraffazioni, il tutto per salvaguardare la grande denominazione pugliese.
www.foglie.tv
La squadra milita nella seria A-2 di calcio a 5
Foglie e Foglie.Tv partner commerciali della Virtus Noicattaro
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ell’ottica di una ancora maggiore visibilità sul territorio e di sviluppo di nuove strategie comunicative, la G.ED.A (Giovani Editori Associati) Soc. Coop. , società editrice del periodico “Foglie” e della web tv “Foglie.TV”, ha siglato un accordo di sponsorizzazione e partnership commerciale con la Virtus Noicattaro, squadra militante nella serie A-2 di calcio a 5 (l’equivalente della serie B nel calcio a undici). La Virtus Noicattaro rappresenta una delle squadre sportive dalla maggiore categoria di appartenenza nel comprensorio del Sud Est Barese nonchè esponente pugliese di punta in uno sport in continua crescita dal punto di vista dell’interesse e del coinvolgimento del pubblico quale è appunto il calcio
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a 5. Militante per la prima storica volta nel campionato di A-2 si confrenterà con squadre appartenenti a tutto il Meridione d’Italia (la A-2 è infatti divisa in due gironi, uno Centro Nord Italia , l’altra Sud): completano il girone 5 squadre pugliesi (Barletta, Bisceglie, Cisternino, Sammichele, Margherita di Savoia), 3 della Basilicata (Metaponto, Policoro, Matera), 2 siciliane (Catania e Augusta), 1 abruzzese (Montesilvano), campana (Eboli) e calabrese (Catanzaro). Sarà promossa in seria A la vincitrice del girone (oltrechè la vincitrice del girone Centro Nord) più la vincitrice dei play off che si disputeranno fra le migliori dei due gironi; retrocederanno invece le ultime tre classificate e la società perdente i play-out. Media partners del torneo sono le testate sportive
del gruppo Amodei (Corriere dello Sport, Tuttosport e Guerin Sportivo) mentre sul sito www.divisionecalcioa5.it (la Divisione Calcio a 5 è l’organo della Federazione Italiana Gioco Calcio che gestisce l’attività del calcio a 5 in Italia) , sarà possibile seguire il Live e lo Streaming delle partite, con aggiornamenti in tempo reale su risultati, marcatori e tabellini di tutte le gare (aggiornamenti anche sulle pagine dei più noti social). “Foglie” (che in questi giorni festeggia 10 anni dalla prima uscita, datata ottobre 2006) e “Foglie.TV” (vincitore Oscar Web Tv italiane nel 2013) punti di riferimento per agricoltura, agroalimentare, turismo rurale e ambiente scelgono quindi lo sport come ulteriore veicolo per raggiungere i propri lettori e partner.
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FIERE DI PARMA E SLOW FOOD ANNUNCIANO LA FIRMA DI UN ACCORDO
PRIMA EDIZIONE DI CIBUS CONNECT
asce Cibus Connect 2017, il nuovo format legato a Cibus e dedicato al Made in Italy in Italia, che si svolgerà il 12 -13 Aprile 2017 presso le Fiere di Parma, e in questa occasione due importanti realtà italiane del settore alimentare hanno firmato un accordo di collaborazione. Fiere di Parma, storico player nel mondo fieristico professionale che da 31 anni organizza Cibus, trova un terreno comune di lavoro con Slow Food
Promozione, la società (partecipata al 100% da Slow Food Italia) che dal 1996 organizza a Torino il Salone del Gusto (la cui ultima edizione, celebrata pochi giorni fa, ha registrato uno straordinario successo). La prospettiva che mette assieme queste due realtà, così diverse ma entrambe attive da molti anni nel settore alimentare, è quella di valorizzare in Italia e nel Mondo le competenze ed esperienze maturate rispettivamente
con CIBUS (piattaforma Business To Business per l’Authentic Italian Food in Italia e nel Mondo), e il Salone del Gusto (il grande evento dedicato all’incontro tra produttori e consumatori, all’educazione alimentare e del gusto, alla promozione della cultura legata al mondo del cibo). Lo scopo dell’alleanza tra Fiere di Parma e Slow Food consiste nel mettere le rispettive esperienze e competenze al servizio delle aziende alimentari italiane, per favorire una sempre maggiore e migliore affermazione sui mercati (nazionali e internazionali). Ecco così che nel 2017 all’interno di Cibus Connect, oltre agli abituali espositori di Cibus ci sarà uno spazio dedicato ai produttori selezionati da Slow Food: un’area, organizzata da Slow Food, che accoglierà circa 100 produttori italiani legati in vario modo all’associazione della chiocciola: espositori di Salone del Gusto, Slow Fish e Cheese, partner dei progetti, produttori dei Presìdi Slow Food. Parallelamente CIBUS promuoverà presso le aziende alimentari italiane che tramite Federali-
mentare sono partner paritetico di Fiere di Parma, alcune delle attività proposte da Slow Food quale strumento per relazionarsi con i consumatori. CIBUS quindi accentua e approfondisce la sua missione, ovvero quella di valorizzare il Made in Italy Alimentare e le nostre imprese di qualsiasi dimensione innovando anche sul format fieristico; infatti anche Slow Food insieme ai grandi retailers internazionali, al Forum Ambrosetti e al Barilla Center for Food and Nutrition si incontreranno nei 2 teatri allestiti all’Interno di CIBUS 2017 per dibattere il futuro dei consumi alimentari in Italia e nel Mondo. Parallelamente oltre 1000 espositori selezionati da CIBUS presenteranno, anche attraverso migliaia di showcooking, i loro prodotti agli operatori del mercato internazionale i quali grazie alle date scelte (12 e 13 aprile) potranno anche visitare Vinitaly (9 e 12 aprile) nonché il Salone del Mobile (4-9 Aprile) per scoprire e vivere, i soli 5 giorni il meglio del Made in Italy. “Questo accordo – afferma Gigi Piumatti
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Presidente di Slow Food Promozione – è una nuova tappa nella nostra interlocuzione con Fiere di Parma, iniziata nel 2011. Rappresentiamo due pezzi diversi del mondo della produzione alimentare e con questa iniziativa cerchiamo i punti di contatto, di dialogo e di confronto che possono essere utili alla crescita di entrambi questi ambiti. I piccoli produttori hanno bisogno di trovare nuovi sbocchi di mercato, che riconoscano il valore del loro lavoro; le grandi aziende hanno bisogno di trarre insegnamento da alcune intuizioni e alcuni valori che sono stati coltivati in maniera fruttuosa dalle piccole aziende che costituiscono un grande patrimonio del nostro Paese. Speriamo con questa iniziativa di creare un luogo franco di libero scambio e reciproca utilità, continuando così – anche se in forme diverse – a svolgere quella che è una parte della missione dei grandi eventi targati Slow Food.”
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Dal 20 al 23 ottobre si svolgerà a Venezia la 63°esima edizione
Unacma partecipa a Climmar Forum 2016
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entre de Liaison International des Marchands de Machines Agricoles et Réparateurs, è il network internazionale dei concessionari di 16 associazioni nazionali europee e dei loro membri, nel settore delle macchine e attrezzature agricole. Scambio e condivisione sono la strategia del funzionamento di CLIMMAR: vedere i suoi partecipanti come parte di un “crogiolo” internazionale, nel quale ogni membro può contribuire con nuove
idee e attività. Ciò che ogni associato ed ogni organizzazione nazionale realizza o propone deve avere come unico obiettivo il beneficio di tutti i partecipanti. Dal 20 al 23 ottobre si svolgerà a Venezia la 63°esima edizione di Climmar Forum 2016: fra le partecipanti c’è Unacma. L’Unione Nazionale dei Commercianti delle Macchine Agricole è l’associazione che rappresenta commercianti, officine e ricambisti nei settori delle macchine agricole, delle macchine da giardino,
forestazione, irrigazione e zootecnia. È presente omogeneamente in tutto il territorio nazionale e riunisce sia le singole aziende sia le ACMA territoriali (Associazioni Commercianti di Macchine Agricole). Oltre al ruolo di lobbying in Italia nella filiera agricola, UNACMA si rapporta continuamente con i suoi associati attraverso fiere, road-show ed eventi locali. Si occupa di formazione giovanile e organizza corsi per l’adeguamento alle nuove norme legislative.
WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.
SPECIALE FRUIT ATTRACTION
SPECIALE FRUIT ATTRACTION
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AZIENDE CAMPOBASSO
EXTRAFRUTTA SRL
OP ARCA FRUIT
La Tenuta di Lago d’Anice nasce come agrumeto nel 1975 per opera di Michele Campobasso che si dedicò alla cura di due varietà di arance, all’epoca ancora poco diffuse sul territorio: la Valencia e la Navelina accordando a se’ grandi consensi da parte del mercato ortofrutticolo.
L’Azienda Extrafrutta s.r.l. situata a Bisceglie (BT), in un’area della Puglia particolarmente vocata alla frutticoltura è stata protagonista alla rassegna internazionale dell’ortofrutta Fruit Attraction 2016 tenutasi a Madrid gli scorsi 5 -7 ottobre con esposizione e presentazione propri prodotti e presa contatto di nuove opportunità commerciali.
O.P. Arca Fruit è la più grande organizzazione di produttori ortofrutticoli della provincia di Bari e Barletta -Andria-Trani, sin dalla sua nascita Op Arca Fruit aspira ad avere la massima specializzazione sui principali prodotti ortofrutticoli italiani.
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gricoltura
La partecipazione dell’ Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori alla 67° edizione
Successo per l’area Anve al Flormart
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rande successo dell’area ANVE al Flormart di Padova. “Un successo sotto tanti punti di vista. – afferma Marco Cappellini, presidente dell’Anve – L’associazione ha dimostrato di saper fare “associazione” riunendo in un unico spazio aziende grande e piccole di tutta l’Italia. Le aziende hanno mostrato le eccellenze della produzione italiana ma soprattutto una grande coesione. L’ANVE ha mandato un messaggio “politico” al settore dimostrando concretamente al settore florovivaistico italiano e alle istituzioni che “l’unione fa la forza” e che l’associazione merita gli apprezzamenti e i riconoscimenti ottenuti fino ad oggi”. 900 mq allestiti con l’obiettivo di valorizzare le aziende espositrici non tanto per la propria dimensione societaria quanto per la propria produzione vivaistica, con la promessa, mantenuta, di offrire ai visi-
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tatori un viaggio nel florovivaismo italiano di eccellenza. Molti i visitatori, sia nazionali sia stranieri, ai quali si sono aggiunte le numerose delegazioni estere invitate dal Flormart (Azerbaijan, Belgio, Emirati Arabi, Georgia, Grecia, Kazakistan, Marocco, Spagna, Svizzera, Tunisia, Turchia) che hanno visitato ogni singola azienda socia ANVE, apprezzando le peculiarità delle varie produzioni. Successo di pubblico anche per gli eventi organizzati all’interno della sala convegni “Giorgio Delfino”, dalla discussione sul recupero del giardino storico come strumento per la valorizzazione del territorio organizzato dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, al work shop sulle nuove frontiere del vivaismo e sulla presentazione del portale Phytoweb coordinato da Linea Verde. Fondamentale il contributo di Padova Fiere che ha intrapreso, già
con l’edizione dello scorso anno, un progetto di rilancio del Flormart, la fiera storica del florovivaismo italiano, un progetto nel quale crede ANVE e che ha sostenuto con questa sua importante e significativa partecipazione. “Riunire sotto la stessa insegna tante aziende così importanti a livello nazionale non era mai successo – conclude Marco Cappellini - E’ un’operazione che nasce soprattutto dall’armonia che regna dentro questo associazione ma anche dalla lungimiranza dei suoi soci che, di fronte alla crisi economica e alle problematiche dei mercati internazionali, hanno capito che l’unico modo per crescere e competere era fare squadra. Lo spirito di collaborazione nell’Anve ha prevalso sulla competizione e sugli individualismi”.
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Uno studio italiano sugli effetti anti-ipertensivi
SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI IPERTENSIONE PREMIA UNO STUDIO CLINICO ITALIANO
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a Società Internazionale di Ipertensione, ISH, riunitasi a Seul (Corea del Sud) ha conferito il prestigioso premio “Gold Award per il miglior studio clinico” alla ricerca italiana sulla riduzione della pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione che inseriscono regolarmente nella loro dieta Grana Padano DOP. Lo studio clinico premiato (denominato “Antyhypertensive effect of milk derivative tripeptides, randomized, placebo-controlled, double blind study on the effect of Grana Padano d.o.p. in hypertensive patients) è stato realizzato dall’Unità Operativa di Ipertensione dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, guidata dal Dr. Giuseppe Crippa, e dall’Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione
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dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. La International Society Of Hypertension ISH è partner ufficiale della Organizzazione Mondiale della Sanità e della World Hypertension League. Il congresso dell´International Society of Hypertension si svolge bi-annualmente e con i suoi 5.000 delegati, provenienti da ogni continente, rappresenta il più importante evento internazionale nel campo dell’ipertensione arteriosa. Lo studio clinico italiano è stato selezionato tra una rosa di circa 2.000 studi. Il lavoro coordinato dal Dr. Giuseppe Crippa è stato realizzato inserendo, per due mesi, nella dieta giornaliera di 30 pazienti, affetti da ipertensione, 30 grammi di Grana Padano DOP stagionato 12 mesi (in quanto particolarmente ricco
di tripeptidi che hanno proprietà Ace-inibitrice). Gli stessi pazienti, in ordine casuale, hanno assunto un placebo inattivo, cioè privo di tripeptidi per lo stesso periodo di 2 mesi. “Sono molto lieto per aver ricevuto il prestigioso diploma – ha commentato il Dr.Crippa – che premia l’accuratezza della nostra ricerca condotta con una metodologia che viene solitamente usata negli studi clinici di intervento per testare l’efficacia dei farmaci. il disegno del nostro studio (doppio cieco, randomizzato, con placebo) raramente viene applicato per valutare l’efficacia di alimenti funzinali come il grana padano. credo sia una ottima notizia sapere che, per abbassare la pressione quando è troppo elevata, un aiuto possa venire anche da un alimento”.
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T R urismo
urale
APPROVATA DALLA CAMERA
PUGLIA: 85 COMUNI BENEFICERANNO DELLA LEGGE SUI “PICCOLI BORGHI”
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upera la scoglio della Camera per approdare al Senato il disegno di legge sui “piccoli borghi”, che prevede di finanziare gli investimenti nei piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti, schiacciati dai vincoli del Patto di Stabilità, con un fondo da 100 milioni di euro per il periodo 20172023. In Puglia ne beneficeranno 85 comuni (in pratica uno su tre dei 258 totali): dal più piccolo Celle San Vito, in provincia di Foggia, con circa appena 200 abitanti al salentino Andrano (4.962 residenti stando agli ultimi dati disponibili). La più interessata tra le province sarà quella di Lecce con 40 paesini, seguita a ruota dalla Capitanata con 38, poi Taranto con 5 e la Terra di Bari con soli due comuni. La legge intende portare sostegno per lo sviluppo strutturale, economico
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e sociale di questi territori, cercando di combattere lo spopolamento puntando su banda larga, alberghi diffusi, misure per il contrasto al dissesto idrogeologico con contributi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, la tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade ed edifici scolastici e la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Dopo un percorso durato anni, iniziato a settembre 2013, la Camera ha approvato la proposta di legge, a prima firma Terzoni (Movimento Cinque Stelle), abbinata a quella della maggioranza all’interno del testo unico; un provvedimento per salvare e valorizzare i borghi d’Italia a rischio spopolamento ed estendere così alle aree interne una politica di sviluppo finora incentrata quasi solo sulle grandi
città. Tra i principali risultati ottenuti ci sono tre milioni di euro per il ripristino dei cammini storici che collegano i piccoli comuni, il recupero dei borghi con interventi antisismici e diverse misure a sostegno dei prodotti tipici locali, come ad esempio la vendita diretta all’interno di punti commerciali, l’incentivo della filiera corta e la valorizzazione delle attività pastorali di montagna finalizzate alla produzione di formaggi di qualità. Si tratta solo di un primo passo, visto che sono state escluse dal Governo altre proposte per potenziare servizi essenziali come la rete dei presidi ospedalieri, il trasporto pubblico e l’incentivo del telelavoro. Interventi fondamentali per ristabilire il tessuto economico e sociale dei comuni che vivono una vera e propria crisi demografica.
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