FOGLIE n.14/2017

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

Meteo Italia 2017

Clima “pazzo”: le note positive e negative per le produzioni agricole agricoltura

Ortofrutta, i nuovi sostegni per i ritiri di mercato “Non si trovano italiani per la raccolta delle angurie” agroalimentare

7-11 Maggio 2018, la partnership fra Macfrut e Cibus

N° 14 • 1 AGOSTO 2017





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ditoriale

1 AGOSTO 2017 - n.14 - Anno 12

La Puglia turistica cresce anche nel 2017

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

I Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

drammatici episodi di terrorismo internazionale condizionano questa estate la scelta delle vacanze di quasi quattro italiani su dieci (38%) che hanno scelto di mettersi in viaggio. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’, dalla quale si evidenzia che ad essere più preoccupati sono gli over 35 anni. Il risultato è che in Puglia la vacanza agrituristica targata 2017 segna un +16% di turisti stranieri prioritariamente statunitensi, seguiti da russi e vacanzieri dell’Europa orientale e dell’America latina. Il brand ‘Puglia’ funziona e le aree rurali sono tra le mete favorite, grazie al buon cibo, alla tranquillità e alla bellezza del paesaggio. In Puglia sono 450.000 le presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche , con un volume d’affari di 15 milioni di euro. Molto bene anche le prenotazioni con la presenza stabile di turisti tedeschi e francesi. In Puglia prevale la mezza pensione (433 unità, pari al 68,6%) perché oltre a pernottare in

un ambiente confortevole immerso in paesaggi straordinari, i vacanzieri non rinunciano ai piatti tipici della tradizione pugliesi, preparati con ingredienti a km0. L’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 26,5 e del 22,4%. In generale, dopo il 2016, anno record del turismo pugliese, con 3,7 milioni di arrivi e 14,4 milioni di presenze, ed un significativo aumento dei pernottamenti ( + 7%), anche nel 2017 ci sono ottime chance di ulteriore crescita per la Puglia, in crescita da ben 6 anni sia per il turismo italiano che per quello straniero. Una crescita che nei 12 mesi passati ha confermato che il Salento è l’area turistica più dinamica, oltre che essere la prima destinazione turistica, subito seguita dal Gargano. Interessante il dato di Bari e costa (sia Nord che Sud Est), classificatasi al secondo posto per incremento assoluto, e prima per arrivi (265.587) e presenze straniere (690. 397).



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ommario

5 editoriale

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PUGLIA Cresce il turismo anche nel 2017

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25 agroalimentare

18 SICCITA’

Promosse azioni di monitoraggio

19 METEO ITALIA 2017

23 ARPTRA

24 XYLELLA

Note positive e negative per produzioni agricole

Corso fisiologia vegetale e colture mediterranee A Lecce il punto sulla ricerca

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AGRICOLTURA

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RITIRI DI MERCATO I nuovi sostegni

10 OSCAR GREEN

I premiati in Puglia

13 ANGURIE

Non si trovano italiani disposti a raccoglierle

15 ISPETTORI

Quando possono far chiudere un’azienda

26 MECCATRONICA

Nascono i “meccatronici dell’automotive”

30 protocollo d’intesa

Firmato fra Bari e Ass di categoria

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MACFRUT / CIBUS La partnership per il 2018 ORTOFRUTTA Cala l’export a volume, cresce a valore Vino Cons. Manduria: “Si prevede ottima annata” DONNE DELL’ORTOFRUTTA Il 12 settembre nasce associazione CETA ( ITALIA / CANADA ) Tanti dubbi sull’accordo ETICHETTATURE Bene pasta, ora pomodoro

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turismo rurale

21 PUGLIA / BASILICATA

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groalimentare

Cibus e Macfrut insieme

Nel 2018 maggio diventerà il mese dell’agroalimentare italiano

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imini e Parma insieme, accordo per fare sinergia su visite congiunte e incoming buyer, collegamenti tra le due fiere durante i giorni che si sovrappongono. È arrivato nei giorni scorsi l’accordo fra due fiere strategiche dell’agroalimentare italiano, vale a dire Cibus e Macfrut. Rimini e Parma insieme, Macfrut ( dal 9 all’11 maggio 2018) e Cibus (dal 7 al 10 maggio 2018) alleate che fanno sistema per “favorire le visite congiunte degli operatori e l’incoming di buyer esteri alle due fiere” si legge nel comunicato congiunto. Maggio del 2018 diventerà, quindi, una sorta di mese eletto e dedicato all’agroalimentare italiano, con vocazione all’export. Sì, perché tra le tante chiavi di letture per leggere questo accordo c’è anche la volontà di schiacciare sul piede dell’acceleratore dell’internazionalizzazione. Vocazione certamente comune a entrambe le fiere e

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di Rino PAVONE che in questo modo intendono rafforzarsi ulteriormente. Se è vero che c’è una sorta di filo trasversale che lega entrambe le fiere – il comunicato ricorda come prodotti a base vegetale, di quarta gamma evoluti nonché tutto il mondo delle nuove soluzioni ad alto di servizio sono settori di interesse complementare – l’obiettivo di fare squadra sui mercati esteri così come sui nomi dei buyer da attirare in entrambi i poli fieristici è evidentemente interesse comune. Anzi, è un tassello che, rimanendo nell’ambito ortofrutticolo, è ossigeno vitale per tutta la filiera. L’accordo, che in realtà mette in gioco più attori – Fiere di Parma, Federalimentare, Cesena Fiera (organizzatrice di Macfrut) e Italian Exhibition Group (la società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza) – si tramuterà, operativamente, in facilitazioni per tutti quelli che vorranno fare spola tra Ri-

mini e Parma, considerando che ci sono giorni sovrapposti tra le due fiere (il 9 e 10 maggio): bus navette, treni e condizioni di acquisto del biglietto d’ingresso. Tornando al discorso export, fondamentale sarà la buona riuscita del programma di incoming che, attraverso la collaborazione dell’agenzia ICE, intende portare in quei giorni lungo l’asse emiliano-romagnolo centinaia di buyer esteri ai quali verrà data ospitalità nonché l’organizzazione di percorsi ad hoc che prevedono visite in azienda e nei punti vendita della grande distribuzione. Un’alleanza importante, dunque, e che, probabilmente, può anche essere letta come una risposta nei confronti di TuttoFood e Fruit & Veg Innovation (che si sono unite in un unica fiera), e che dovrebbero – il condizionale è come si suol dire, d’obbligo, in questi casi – ancora stare insieme nell’edizione di maggio del 2019.

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gricoltura

Importo massimo riservato alle ciliegie

Ecco i nuovi sostegni per i ritiri di mercato

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a circolare numero 3.800 diffusa dal ministero delle Politiche agricole fissa i nuovi importi dei massimali per il sostegno di 22 tipologie di prodotti ortofrutticoli che, come previsto dalla normativa comunitaria e dall’Organizzazione comune di mercato (Ocm), possono essere ritirati dal mercato, non raccolti o raccolti anticipatamente a fronte di conclamate crisi di mercato dovute a surplus produttivi. In particolare, la circolare (che fissa a livello nazionale gli aiuti non previsti dal regolamento delegato Ue 891/2017 del primo giugno) indica gli importi per due tipologie di sostegno: quelle per i prodotti ritirati dal mercato e destinati alla distribuzione gratuita agli indigenti e quelle per la “mancata raccolta e la raccolta verde”. Nella tabella b) della circolare, per esempio, gli importi massimi sono riservati alle ciliegie, con 168,57 euro per quintale di prodotto nel caso di distribuzione gratuita, e 126,43 euro nel caso di destinazione diversa, quale l’uso industriale o con finalità agroenergetiche del prodotto. Gli importi

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minimi vanno ai broccoli, rispettivamente con 11,64 e 8,73 euro a quintale. Gli aiuti partono da un massimo di 25.190,04 euro per le fragole in serra, a 13.319,09 euro per quelle in pieno

campo; da 12.558,07 euro per le zucchine in serra, a 6.610,04 per quelle in pieno campo; da 9.885,89 euro per i cetrioli in serra, a 9.908,20 per i peperoni, sempre in serra, fino a 8.105,50 per le carote e, a scalare, fino a un minimo di 2.734,67 per le insalate indivie ricce e scarole in pieno campo. Il Mipaaf precisa che per altre tipologie di prodotti non indicate nella tabella b) della circolare, l’importo del sostegno potrà essere stabilito dalle Regioni, per motivi giustificati e in base agli stessi criteri adottati dalla circolare.

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gricoltura

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INNOVAZIONE: DALL’AGRI-DESIGNER AI MICROORTAGGI

TUTTI I PREMIATI CON L’OSCAR GREEN 2017

agli occhiali fatti con la lana di pecora ai micrortaggi, alle verdure essiccate, dagli yogurt di cui si conosce la carta d’identità della mucca ai laboratori rurali sociali, il Premio Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa anche nel 2017 ha ‘scovato’ i giovani agricoltori che con tenacia e lungimiranza stanno cambiando il modo di fare impresa in Puglia. Le province di Bari e Lecce hanno fatto incetta di premi per prodotti e processi all’avanguardia della tecnica. “C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato – ha detto Maria Letizia Gardoni, Presidente Nazionale dei giovani imprenditori di Coldiretti, premiando gli ‘innovatori’ pugliesi - per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri, perché dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare”. In Puglia oltre 4 giovani su dieci scelgono di fare impresa in agricoltura e le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l’anno (pari al 15% del totale nazionale). Tra queste new entry giovanili nelle campagne ben la metà è laureata , il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è, peraltro, apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Gli agricoltori pugliesi in erba

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ritengono che l’accesso al credito bancario (40%) e l’adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l’accesso al credito bancario e una più adeguata formazione. Il 67% dei giovani imprenditori agricoli boccia la Regione Puglia sulla politica ambientale, denunciando la condotta rispetto alla difficile vertenza dell’ILVA. Buono il giudizio sul sostegno dato dalla Regione Puglia alle start up innovative (58%). Con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale – segnala Coldiretti Puglia - oltre 2200 agri-

coltori pugliesi in erba otterranno un sostegno per la ristrutturazione o l’ammodernamento delle loro aziende. Sono stati finalmente sbloccati i 40milioni di euro per il primo bando del ‘Pacchetto Giovani’. Più di 1700 aziende agricole riceveranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. A caratterizzare le imprese giovanili del settore è anche il fatto che a 15 anni dall’approvazione delle legge di orientamento in agricoltura, fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa

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le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che, secondo una indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento rispetto alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento e il 50 per cento di occupati per azienda in più. I VINCITORI DEL PREMIO OSCAR GREEN PUGLIA 2017 Agri-you - Luna Laboratorio Rurale SS Associazione ITACA (Galatone) – Fabiana Fassi Il LUNA_Laboratorio Urbano Nuove Armonie è uno spazio aperto, dedicato alla formazione e crescita culturale e alla rigenerazione della comunità di Seclì, attraverso percorsi inclusivi di riappropriazione sociale e culturale, guidati dal basso, che promuovono il protagonismo giovanile, portando innovazione, nuove prospettive e stimoli, valorizzando il contesto locale, generando opportunità formative e di svago, con l’obiettivo generale di aumentare l’empowerment giovanile e impattare positivamente il Benessere Equo e Sostenibile. Il lab urbano è collegato all’omonimo lab rurale (attivo da 2 anni in agro di Seclì), generando sinergie positive, agendo sul rapporto tra area rurale/area urbana, attivando il confronto sui temi della memoria, della contemporaneità e della Rural social innovation. Campagna-amica –Azienda agricola Casilli (Salice Salentino) – N° 14 - 1 agosto 2017

Giovanni Casilli L’Azienda Agricola Casilli, prevalentemente a conduzione familiare, si estende per circa 50 ettari di terra e promuove forme di coltivazioni dei terreni agricoli compatibili con la tutela e il miglioramento dell’ambiente e le diverse tecniche per ogni coltura sono applicate con cura per poter valorizzare al massimo le caratteristiche di pregio dei prodotti raccolti. Gli ortaggi essiccati sono il top di gamma offerto ai consumatori, prodotti con innovative tecniche all’avanguardia che garantiscono alti standard igienico – sanitari. Crea - Azienda agricola CALÌ (Andria) - Silverio Liso L’ Azienda Agricola Calì è una realtà nuova, nata al termine di un percorso di studi universitari. L’ Azienda è costituita da più corpi siti in distretti geomorfologici differenti, così da permettere anche una diversificazione dei profumi e dei prodotti. Di grande impatto visivo e di ineguagliabile gusto e sapore i microortaggi, nati per decorare e al contempo ulteriormente insaporire i piatti tipici della cucina pugliese. Fare Rete - Masseria La Calcara (Altamura) – Donato Mercadante Ha sposato appieno il progetto Pecore Attive, nato per avviare una micro-filiera di lavorazione artigianale della lana ovina da razze

autoctone pugliesi con il duplice obiettivo di dare nuova vita e valore, anche commerciale, ad una risorsa territoriale, la lana ovina (che attualmente costituisce un rifiuto speciale di problematico smaltimento), attraverso la produzione di manufatti artigianali e fornire opportunità di inclusione sociale a categorie di persone svantaggiate. Da qui la realizzazione innovativa degli occhiali con montatura in lana di pecora. Impresa 2.terra – Azienda agricola Melcarne (Gagliano del Capo) – Giovanna Melcarne La Lattoria – Latte e bontà a Km0 L’azienda agricola Melcarne ha la sua sede storica nel leccese, a Gagliano del Capo, a Sud del Salento, in una terra lambita sui due versanti dal mar Ionio e dal mar Adriatico. Qui Giovanna Melcarne gestisce la sua azienda agricola di allevamento bovini, in un’area che si estende per circa 20 ettari e in cui i raccolti sono destinati all’alimentazione degli animali. All’interno dell’azienda si producono innumerevoli varietà di yogurt, formaggi e latte fresco pastorizzato grazie all’uso di macchinari ad alta specializzazione tecnologica. Giovanna segue internamente l’intero ciclo produttivo, dalla coltivazione dei foraggi all’allevamento del bestiame, dalla mungitura delle vacche alla realizzazione dei prodotti caseari.

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gricoltura

Nei primi 4 mesi del 2017 rispetto al 2016

Ortofrutta, cala l’export a volume, cresce a valore

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ndamento opposto tra export ed import per la frutta e verdura italiana nei primi 4 mesi del 2017 rispetto al 2016. Saldo positivo di 339 milioni di euro nei primi quattro mesi del 2017 per export-import dell’ortofrutta italiana. Nel consueto aggiornamento di Fruitimprese, emerge un incremento del 29% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel saldo tra questi due valori. Agli antipodi, però, l’andamento tra export ed import. Nel primo caso le esportazioni calano a volume del 9,3% e crescono in valore del 2,5%; diametralmente opposto il discorso per quanto riguarda l’import, con i volumi importati che crescono del 5,1%, ma che a valore diminuiscono del -2,7%. “In termini assoluti nel periodo in esame l’Italia ha esportato circa 1 milione e 317 mila tonnellate di prodotti per un valore di 1 miliardo e 634 milioni di €. In calo i flussi di ortaggi (-14%), agrumi (-22,2%) e frutta fresca (-4%) mentre per la frutta secca vi è stato un leggero aumento (0,8%)%. In valore segno positivo per ortaggi

(7,4%) e frutta fresca (4,8%) e segno negativo per agrumi (-13,7%) e frutta secca (14,7%). Nel periodo gennaio-aprile l’Italia ha importato circa 1 milione e 309 mila tonnellate di prodotti per un valore di 1 miliardo e 294 milioni di €. Tra i singoli comparti incremento in vo-

lume della frutta fresca (0,3%), agrumi (63,9%), frutta secca (1,8%) e frutta tropicale (2,9%); in calo gli ortaggi (-2,9%). In valore segno negativo per frutta tropicale (-24,5%) e frutta secca (-19,5); positivo per frutta fresca (8,2%), ortaggi (16,6%) ed agrumi (52,8%)”.

Il Tour

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Fruit24 approda in spiagge e autostrade

piagge, centro città, centri commerciali, aree di servizio delle autostrade: Fruit24, il progetto promosso da Apo Conerpo e co-finanziato dall’Unione Europea e dal ministero delle Politiche agricole per promuovere il consumo di frutta e verdura sulle tavole degli italiani, si arricchisce di una serie di iniziative per coinvolgere grandi e piccini durante le vacanze estive. Durante i viaggi e le trasferte sulla rete autostradale italiana sarà possibile scoprire tutte le informazioni su Fruit24 grazie alla nuova campagna di advertising in onda sul canale televisivo presente nelle aree di servizio autostradali. Ad agosto (come già in luglio) in alcuni dei più famosi e frequentati stabilimenti balneari della ri-

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viera emiliano romagnola, da Cesenatico (Forlì-Cesena) a Marina di Ravenna sino a Lido di Classe (Ravenna), sarà presente per tutto il giorno un corner di Fruit24, nel quale uno staff composto da 2 hostess e uno chef si prenderà cura dei bagnanti, guidandoli nelle varie attività ed intrattenendoli. Dal 31 luglio è invece partito un tour che toccherà le principali città italiane del Centro-Nord Italia: Rimini, Bellaria, Cesenatico, Milano Marittima, Pisa, Forte dei Marmi, Viareggio, Marina di Massa, Genova, Torino, Bergamo, Milano, Brescia, Verona, Padova, Bologna, Firenze, Roma, dove il tour si chiude il 29 ottobre. In ciascuna città, per due o tre giorni consecutivi arriverà un mezzo di Fruit24, che nel centro storico o nelle zone di maggior frequenza costituirà un’i-

sola Fruit24. Qui un cuoco realizzerà dei laboratori per il pubblico, insegnando come realizzare ricette facili e divertenti utilizzando frutta e verdura di stagione. Nel frattempo due hostess, dotate di bicicletta, si muoveranno nelle aree circostanti ed inviteranno il pubblico a recarsi nel laboratorio distribuendo un ricettario e i palloncini per i bambini. E’ sempre l’ora di frutta e verdura!

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gricoltura

La protesta di parecchi imprenditori

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Non si trovano italiani per le angurie

egli areali maggiormente vocati alla coltivazione di angurie, la raccolta di questi prodotti è fortemente condizionata dalla manodopera straniera. E nonostante la crisi e la disoccupazione alta, gli imprenditori agricoli non riescono a trovare italiani disponibili a questo lavoro. “Sono anni che cerco manodopera locale per raccogliere meloni e cocomeri nella mia azienda – racconta un imprenditore salentino (che ci chiede di rimanere anonimo, ndr) - Sembra incredibile ma non riesco a trovarla e così già da diverso tempo sono costretto a ricorrere a manodopera straniera”. “Ai miei tempi - prosegue - in estate si andava a raccogliere la frutta per poter guadagnare qualche soldino per poter acquistare il motorino o fare al-

tre spese. Ora tutto è cambiato e per raccogliere i miei prodotti devo ricorrere a manodopera straniera, nel mio caso operai provenienti dal Marocco o da Paesi dell’Est Europa. E dire che il sottoscritto, come tutte le altre aziende, paga regolarmente secondo le tariffe ed osserva tutti gli obblighi previsti dalla legge. Andate un pò in giro, vi accorgerete che i giovani li trovate

comodamente seduti davanti al bar a bighellonare. Il fatto è che i lavoratori stranieri hanno fame, ovvero voglia di lavorare, questa è la verità e poi se occorre lavorare la domenica per raccogliere e confezionare i prodotti non si tirano certamente indietro. Se non ci fossero i lavoratori stranieri tante aziende fallirebbero questa è l’amara verità”.

Cinque parametri

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Anguria, i segreti per capire quando è matura

’auscultazione - Si tratta di un gesto per veri intenditori, ma in effetti «bussare» sulla buccia di un’anguria per capire se è matura è un metodo che dà i suoi frutti. Se il cocomero restituisce un suono sordo, è il momento di mangiarlo. Se invece il suono è tenue, non è pronto. Il problema è che è veramente difficile cogliere la differenza, forse è meglio lasciarlo fare al fruttivendolo (di fiducia..) La forma - Il primo aspetto in ordine di importanza da tenere in

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considerazione è la forma: il cocomero maturo ha una buccia dura e simmetrica, priva di ammaccature o rientranze. La presenza di protuberanze o tagli potrebbe indicare degli errori in fase di coltivazione: per esempio, il fatto che il frutto abbia ricevuto quantità irregolari di sole e di acqua. Il colore - Secondo aspetto: il colore. Deve essere verde scuro e opaco, non brillante. La buccia lucida sta a indicare che è ancora acerbo. Il peso - Un cocomero maturo è pieno d’acqua, dunque è mol-

to pesante rispetto alle sue dimensioni. Se siete indecisi tra due frutti della stessa grandezza, provate a sollevarli e scegliete quello che pesa di più: sarà sicuramente il migliore. La zona d’appoggio - Un piccolo segreto è cercare la zona d’appoggio, cioè il punto i cui il cocomero appoggiava a terra durante la crescita. Quest’area dovrebbe essere giallognola: più è scura, più l’anguria è maturata al sole, più è chiara più invece il frutto è rimasto acerbo.

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gricoltura

Si rischiano sanzione penali e civili

Controlli: quando gli Ispettori possono far ‘chiudere’ l’azienda

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’Ispettorato Nazionale del Lavoro, tramite l’elaborazione di una serie di domande e relative risposte, recentemente diffusa tramite nota interna, ha fornito al personale ispettivo (Inl, Inps e Inail) indicazioni in materia di sospensione dell’attività imprenditoriale. Dunque quando gli Organi pubblici di vigilanza possono sospendere l’attività imprenditoriale? Il D.Lgs. n. 81/2008 dispone che il personale ispettivo può adottare provvedimenti di sospensione dell’attività quando riscontra l’impiego di personale irregolare in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro o in caso di gravi e reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Un lavoratore di può definire irregolare quando della sua “assunzione” non è stata effettuata la comunicazione ai Servizi per l’impiego. E’ riconducibile alla nozione di lavoratore sia il personale

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astrattamente inquadrabile come lavoratore dipendente sia quello privo del vincolo di subordinazione se non vi è un rapporto formalizzato. La presenza di un lavoratore autonomo occasionale sarà, conseguentemente, considerata irregolare se dalla documentazione non risultano versamenti di ritenute, contributi o altri elementi che depongano per la genuinità del rapporto (dichiarazioni, lettere di incarico aventi data certa, notule di richiesta compenso presentate, ecc.). Va aggiunto che i lavoratori distaccati sono computati nella base di calcolo dell’impresa utilizzatrice. La sospensione dell’attività è posticipata alle ore dodici del giorno successivo o al termine delle attività che non possono essere interrotte. In quest’ultimo caso, gli ispettori devono valutare se l’interruzione immediata non determini una situazione di maggior pericolo, ferma restando l’impossibilità di adibire il personale “in nero” al lavoro. Il Mi-

nistero del lavoro aveva, peraltro, già chiarito in precedenza che è opportuno non adottare il provvedimento quando possa recare un grave danno agli impianti o alle attrezzature (ad es. attività a ciclo continuo) ovvero ai beni (ad es. frutti giunti a maturazione o allevamento animali). Se non si rispetta il provvedimento di sospensione, la violazione integra un’ipotesi d’illecito penalmente rilevante, sanzionato con l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro. Le condizioni per la revoca del provvedimento di sospensione è “strumentale” a una sollecita regolarizzazione delle violazioni accertate. Condizioni per la revoca sono la regolarizzazione completa delle posizioni lavorative, il pagamento di 2.000 euro (lavoro irregolare) o 3.200 euro (gravi e reiterate violazioni in materia di sicurezza). Resta salva l’applicazione delle sanzioni penali, civili e amministrative.

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gricoltura

PROMOSSE AZIONI DI MONITORAGGIO

SICCITA’: IN FUMO PER INCENDI 1565 ETTARI DI BOSCHI

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onostante la Regione Puglia si sia mossa tempestivamente per approvare la campagna antincendi boschivi, in Puglia sono già andati in fumo, in 1 mese e mezzo, ben 1565 ettari di boschi e pinete, mentre sono sotto costante monitoraggio 14 focolai, dove per anni non potranno più esserci le attività tradizionali del bosco come la raccolta della legna e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati. Il manifestarsi di incendi, soprattutto sul Gargano e in provincia di Bari e

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Taranto, mette a rischio le vite umane, l’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo e per contrastarla Coldiretti ha immediatamente promosso l’alleanza tra gli agriturismi a marchio Campagna Amica e Federforeste con l’avvio di una task force per il monitoraggio, prevenzione e valorizzazione dei boschi. “Sorveglierà il territorio – spiega il Direttore di Coldiretti Puglia Angelo Corsetti - e segnalerà immediatamente alla Protezione Civile regionale eventuali aree di criticità, considerato che la perdurante siccità sta aggravando quotidianamente la situazione in tutta la

Puglia. A rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria di ortaggi e frutta e una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario”. Mancanza di acqua che causa un grave danno alle imprese agricole che, pur avendo regolarmente prenotato e pagato la fornitura irrigua, si trovano a non avere acqua a disposizione, proprio in un momento estremamente delicato per le produzioni ortofrutticole, a partire da uva da tavola, meloni e angurie.

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Dossier Coldiretti

Meteo Italia ‘17, le note positive e negative per le produzioni agricole

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algono a circa due miliardi di euro le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti da un andamento climatico del tutto anomalo, che classifica il 2017 come uno degli anni più caldi e siccitosi da oltre due secoli, ma segnato anche da disastrosi incendi e violenti temporali che si sono abbattuti sul nostro territorio a macchia di leopardo. E’ quanto emerge dal dossier Coldiretti presentato all’assemblea nazionale dal presidente Roberto Moncalvo, con gli agricoltori arrivati da tutta Italia per il primo focus sull’impatto sull’agricoltura nazionale dall’eccezionale situazione climatica. Nel campi coltivati, con il grande caldo e la crisi idrica, sottolinea la Coldiretti, per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni di ortaggi, frutta, cereali, pomodoro da industria, ma anche di vigneti, uliveti e fieno per la alimentazione animale. Per la Coldiretti l’allarme siccità si è esteso a oltre i due terzi della superficie agricola nazionale, con maggiori costi e danni in tutte le regioni anche se con diversa intensità. Violenti nubifragi con trombe d’aria e grandine hanno fatto salire il conto dei danni a un’agricoltura già stremata dalla siccità. Senza contare gli incendi che hanno colpito non solo i boschi, ma anche frutteti, vigneti, uliveti, pascoli e allevamenti con un impatto devastante sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo. Nel suo dossier la Coldiretti riporta una mappa con la stima delle perdite economiche nei campi di alcune regioni. I danni in Lombardia ammontano a circa 90 milioni, in Emilia Romagnaa oltre 150, in Toscana a più di 200, nelle Marche a circa 30 milioni. Una prima conta dei danni indica poi perdite tra 90 e 110 milioni nel Lazio, di

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circa 200 milioni in Campania e altrettanti in Abruzzo. La Calabria è la regione dove la Coldiretti stima le maggiori perdite in assoluto, con 310 milioni di danni tra maggiori costi e minore produzione dovuti alle calamità naturali. In Sardegna le perdite ammontano a 120 milioni di euro. L’altra faccia della medaglia, quella positiva - Caldo e siccità hanno decimato le produzioni agricole ma ne hanno anche esaltato le caratteristiche qualitative. E’ un altro aspetto che emerge dal dossier sull’impatto dell’eccezionale situazione climatica sull’agricoltura. Ad esempio, pesche, nettarine, susine, ma anche angurie e meloni e tutta la frutta estiva hanno garantito un elevato

contenuto zuccherino e di sostanze antiossidanti. E la vendemmia sarà nettamente anticipata e di ottima qualità, anche perché il caldo ha impedito il propagarsi di malattie, dove non si sono verificate gelate e grandine. La stessa uva da tavola sarà quest’anno particolarmente dolce, così come il pomodoro da industria, dove si è potuto irrigare, sarà di grande qualità con la produzione di ottime conserve rosse. Si attendono, dunque, minori raccolti ma di qualità elevata anche perché per l’eccessivo calore non si sviluppano le patologie fungine che attaccano le piante e che sviluppano tossine (micotossine) pericolose per la salute.

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urismo Rurale

“Premiate” anche dagli utenti di TripAdvisor

Turismo, volano Puglia e Basilicata

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l turismo in Italia vola. Senza dubbio, infatti, è uno dei settori più dinamici dell’economia italiana: vale 171 miliardi di euro, pari all’11,8 % del PIL e il 12,8% dell’occupazione totale secondo una nota del Ministero degli Esteri. Nel 2015 l’Italia è stata la quinta destinazione più visitata al mondo e anche quest’anno si prevede una crescita, tanto che questa estate si annuncia come una stagione particolarmente “calda” da questo punto di vista, secondo le stime del Centro Studi Turistici della Confesercenti. Nei prossimi mesi le presenze potrebbero superare il tetto dei 400 milioni di notti in albergo, cifra finora mai raggiunta, che consentirebbe al nostro Paese di conquistare il secondo posto in Europa dopo la Spagna (454,3 milioni di presenze nel 2016), superando finalmente la Francia (394,6 milioni di presenze nel 2016, seconda a pari merito con l’Italia). Sarà una corsa a chi riuscirà a intercettare meglio i flussi tradizionalmente assorbiti dal sud del Mediterraneo, in primis Turchia ed Egitto, che per l’allarme terrorismo registrano un crollo delle presenze. A trainare la crescita estiva saranno soprattutto gli stranieri (si prevede un +2,7%), mentre

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di Rino PAVONE

per gli italiani l’incremento previsto è più contenuto (+1%). Le previsioni annunciano una crescita degli arrivi internazionali che riguarderà in particolare le provenienze europee: tedeschi, austriaci, svizzeri, olandesi, belgi e francesi. Tra gli extraeuropei, i primi a scegliere l’Italia come meta per le proprie vacanze sono i cinesi e gli europei dell’Est. Sono al Sud le più amate del Web - Nonostante la parte del leone la facciano le regioni del Nord e del Centro, gli utenti del portale web di viaggi TripAdvisor hanno recentemente premiato la Puglia (6 miliardi di ricavi derivanti dal turismo) e la Basilicata (330 milioni) assegnando ottimi giudizi per gli hotel, i ristoranti e le attrazioni turistiche. Matera e Lecce sono le migliori per l’ospitalità con un punteggio rispettivamente di 4,38 e 4,34 su una scala che va da 1 a 5. Nel 2016 la Puglia è stata scelta da 3,7 milioni di turisti per le proprie ferie, con presenze che hanno superato i 14 milioni, per una permanenza media di quattro notti. In crescita il turismo internazionale che ha registrato un incremento del 16% degli arrivi e del 12% delle presenze, con un tasso internazionale in crescita che sfiora il 23% degli arrivi. I turisti stranieri che visitano

la Puglia sono prevalentemente inglesi, statunitensi, francesi e tedeschi. La regina della regione è il Salento, Gallipoli in testa con 2milioni di presenze, ma non è la sola. Superando località rinomate come Trapani, Mykonos e Amsterdam, Brindisi è passata dal 14esimo al decimo posto della classifica “Summer Trends 2017” di Edreams, celebre agenzia di viaggi online, entrando ufficialmente nella top 10 delle mete estive preferite dai vacanzieri italiani ed europei nel 2017. Spiagge incontaminate, con calette e zone protette e l’economicità dell’offerta sono alla base di tanto successo. E la Basilicata? Trainata da Matera, capitale europea della cultura 2019, ha registrato 717.270 arrivi nel 2016, con un +6,3%, mentre le presenze sono state 2.345.593, +1,8%. I turisti stranieri arrivano soprattutto da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania. La regione sta vivendo un boom di presenze e ha accolto negli ultimi tre anni 100mila visitatori in più ogni anno. Un risultato non scontato per una regione che ha 540mila abitanti e 40mila strutture ricettive ed è priva di aeroporti e stazioni ferroviarie ad alta velocità. Ma una città come Matera vale qualche piccolo sacrificio.

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gricoltura

Il Corso Arptra 2017

“Plant physiology course applied to Mediterranean Crops”

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l Corso Arptra 2017 riguarderà la fisiologia vegetale applicata alle colture mediterranee. Il titolo del Corso è: “Plant physiology course applied to Mediterranean Crops”. Illustri accademici ed esperti hanno aderito all’invito dell’associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra), rendendo possibile la costruzione di un

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programma molto articolato che ha lo scopo di fornire ai partecipanti la base dei meccanismi fisiologici applicati alle colture in ambiente mediterraneo, soprattutto alla luce del cambiamento climatico in atto ed all’adattamento che i sistemi colturali dovranno affrontare. Il corso avrà la formula di un giorno a settimana e comincerà il 27 Set-

tembre 2017 nella prestigiosa cornice del Salone degli Affreschi del palazzo Ateneo dell’Università di Bari. Le giornate successive si svolgeranno presso l’Hotel Excelsior . Nello spirito dello Statuto Arptra, anche quest’anno, il corso avrà tariffe minime di partecipazione e riceverà la concessione dei crediti formativi da parte degli ordini professionali.

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gricoltura

Per fare il punto della ricerca nella lotta al batterio

Xylella, il premio Nobel Valentini e altri studiosi a Lecce

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’è stato anche il Premio Nobel Riccardo Valentini ad illustrare le prospettive della ricerca nella lotta a xylella fastidiosa lo scorso 18 luglio al Must (Museo storico di Lecce). Coldiretti Lecce ha chiamato a raccolta tutti gli studiosi impegnati in progetti di ricerca per contrastare il batterio da quarantena che sta distruggendo l’olivicoltura della Puglia meridionale. Una giornata intensa di confronto, nell’auditorium del museo leccese, per fare il punto su tutti i progetti di ricerca promossi e supportati da Coldiretti Lecce e per illustrare le prospettive della coltura più importante del Mediterraneo, ormai sotto scacco di xylella che ha fatto la sua comparsa anche in altri Paesi europei. Tra gli autorevoli relatori presente Riccardo Valentini, del comitato strategico del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, insignito nel 2007 del Premio Nobel per la pace assieme ad Al Gore e ad altri scienziati per le ricerche relative ai cambiamenti climatici. Valentini, fisico, direttore del dipartimento di Scienze dell’ambiente forestale dell’Università della Tuscia, si occupa da anni in particolare del ruolo dei sistemi agro-forestali nei cambiamenti climatici ed ha sviluppato nuove tecnologie di misura dell’assorbimento di anidride carbonica da parte della vegetazione terrestre. Il luminare ha parlato di “Smart agricolture e sistemi di monitoraggio avanzati”. Dopo l’introduzione del presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno, sono intervenuti Antonio Pepe, direttore del Distretto agroalimentare regionale, con una relazione su “Progetto Tapass: l’esperienza del cluster regionale per l’emergenza xylella”; Giuseppe Ciccarella, dell’Università del Salento, che ha parlato dell’impiego delle Nanotecnologie nelle strategie di contenimento di xylella; Donato Boscia, Maria Saponari e Nicola Savino (Cnr Isps, Università di Bari e Crfsa) con relazioni su “Xf: dal germoplasma resistente ai metodi di contenimento”; Federico Lanotte (Cnr Bari)

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che ha illustrato il progetto “Quick tollerance test”; Giovanni Mita (Ispa Cnr Lecce) su “agenti di controllo di xylella e opportunità di valorizzazione di nuovi sottoprodotti della filiera olivicola; Angelo Corallo (Università del Salento) su “Strategie di valorizzazione territoriale e recupero di ecosistemi frammentati e danneggiati”.

Le conclusioni sono state affidate a Gianluca Nardone, direttore dell’assessorato all’Agricoltura della Regione, Loredana Capone, assessore regionale alle Attività produttive e Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia. Ha moderato il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante.

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groalimentare

L’ente che vigila e promuove la grande doc pugliese più esportata all’estero

Vendemmia, la previsione del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

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i preannuncia un’ottima annata per il Primitivo di Manduria, tutta da degustare, carica di grado zuccherino; un 2017 da scrivere negli annuari agronomici oltre che enologici. La vendemmia, stante l’attuale andamento climatico caratterizzato da giornate di sole e alte temperature, si prevede anticipata di una settimana rispetto all’anno scorso. Sono queste le primissime anticipazioni fornite dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, l’ente che vigila e promuove la grande doc pugliese più esportata all’estero e simbolo del made in Italy. “Siamo fiduciosi e contenti per lo stato attuale dei nostri vigneti che ovunque si presentano con abbondanti esuberi fogliari.Le temperature in aumento hanno generato un lussureggiamento vegetativo che porterà un’alta gradazione. – dichiara soddisfatto Roberto Erario, presidente del Consorzio - Abbiamo avuto un inverno poco piovoso e molto freddo caratterizzato da eventi nevosi. Le temperature basse e la presenza di neve sul suolo e sulle piante hanno avuto N° 14 - 1 agosto 2017

un effetto sterilizzante sull’ambiente viticolo e hanno devitalizzato le fonti di inoculo che generano malattie. Nel complesso non ci sono state condizioni climatiche che hanno provocato infezioni e quelle lievi sono state controllate facilmente. Anche se il germogliamento ad aprile ha subito ritardo, successivamente il primitivo ha recuperato alla grande perché le temperature hanno iniziato ad aumentare. A maggio si sono infatti registrati 20 gradi e, anche se si sono verificati eventi piovosi nella fase di prefioritura, la probabilità di infezioni primarie non si sono realizzate perché l’elevata ventosità in seguito alla pioggia, ha asciugato la biomassa fogliare. A giugno il vigneto è stato caratterizzato dall’allegagione (passaggio da fiore a frutto), abbiamo avuto una importante formazione del grappolo e un ingrossamento degli acini. Le temperature medie hanno superato i 25 gradi anche con forte ventosità. Ricordo che l’areale di produzione del Primitivo di Manduria riguarda anche i comuni vicino al mare e le brezze marine hanno dato un contributo uti-

lissimo nella formazione dei composti aromatici. La vite tra maggio e giugno ha iniziato a correre, abbiamo avuto anche crescite giornaliere di 3 cm e quest’anno si sta notando una vegetazione più rigogliosa rispetto all’anno precedente. Questo è indice di qualità perché più foglie ci sono, maggiore è la capacità fotosintetica della pianta e quindi più numerosi saranno i fotosintetati e gli elaborati che andranno a costruire il grappolo, elaborati che verranno poi trasformati in zuccheri. Attualmente stiamo assistendo ad un aumento esponenziale delle temperature con soglie di 33 - 35 gradi che ha permesso uno sviluppo rigoglioso della pianta. Ora ci troviamo nella fase di invaiatura, cioè l’inizio della maturazione dei frutti, contraddistinto da un cambiamento di colore, ovvero l’acino dal verde diventa rosso rubino. Insomma, questa annata sarà contraddistinta da un elevato grado zuccherino che darà un prodotto corposo, di struttura e dal profilo aromatico e polifenolico eccezionale, tipica espressione del Primitivo nell’area doc”.

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gricoltura

Accordo tra ITS Cuccovillo e Maldarizzi Group

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Nascono i “meccatronici dell’automotive”

na innovativa figura professionale in grado di offrire nuova occupazione: è il “Meccatronico della produzione, manutenzione, service & retail nel settore automotive”. Si tratta di un tecnico superiore in grado di organizzare e gestire un intero reparto officina, avendo piena padronanza delle tecniche di montaggio e assemblaggio di motori. Non solo, possiederà una conoscenza specialistica di tutti gli apparati elettronici di un’auto, e di tutti i sistemi tecnologici per la diagnostica, il monitoraggio e la manutenzione di un veicolo a 360 gradi. Tutto ciò, integrato con i principi del marketing: dovrà confrontarsi non solo con dipendenti e collaboratori dell’azienda, ma anche con i clienti. Questo nuovo profilo (il primo del genere in Italia) è il frutto di un’intesa tra l’ITS (Istituto Tecnico Superiore) “A. Cuccovillo” di Bari e il Gruppo Maldarizzi, il più specializzato e avanzato Automotive Group nel panorama automobilistico territoriale. L’intesa è stata sottoscritta nella sede della Città Metropolitana di Bari. Darà vita ad un corso di alta formazione post-diploma, riservato a 12 studenti selezionati tra quelli del corso di “Automazione Integrata e Sistemi Meccatronici”, organizzato e gestito dall’ITS Cuccovillo. “Il corso dura due anni - ha spiegato il presidente dell’ITS Lucia Scattarelli - e le lezioni si svolgeranno sia nella sede del nostro Istituto che nelle varie sedi del Gruppo Maldarizzi. Circa 700 ore dedicate all’apprendimento diretto in azienda o in officina. L’obiettivo è creare un profilo richiestisssimo, che non c’è e che rappresenterà un mix tra le competenze meccaniche del veicolo, la manutenzione, ma anche il service e l’attenzione al cliente, che è una delle caratteristiche più richieste dalle aziende oggi”. L’ITS Cuccovillo di Bari è stato tra i primi 14 a nascere in Italia per l’erogazione dei nuovi corsi di studio di Alta Formazione Specializzante post-diploma istituiti dal Ministero, nell’ambito della meccanica, della meccatronica e del sistema casa. L’ITS Cuccovillo si è classificato al 2° posto su 70 ITS nel 2015 ed ha ricevuto una doppia premialità per i corsi nel 2016, nella valutazione INDIRE-MIUR, confermandosi ai primi posti a livello nazionale. Oggi

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è considerato il primo ITS del Mezzogiorno con una percentuale di occupazione dei propri studenti che supera l’80%. “E’ un nuovo grande successo per l’ITS Cuccovillo di cui la Città metropolitana è socio fondatore - ha dichiarato Vito Lacoppola, consigliere con delega alla Programmazione della Rete Scolastica della Città Metropolitana di Bari -. Si tratta di un istituto che è ai primi posti a livello nazionale per percentuale di immissione nel mondo del lavoro dei propri studenti e realizza concretamente la perfetta sintesi tra scuola, alta formazione e imprese del territorio. Di questo non possiamo che essere orgogliosi di far parte di questo progetto confermando il nostro impegno e sostegno attraverso la fornitura di strutture adeguate”. Maldarizzi Automotive Group, è conside-

rato oggi il maggior dealer del sud Italia per la vendita ed assistenza di autoveicoli dei maggiori brand mondiali nuovi e usati, con 250 dipendenti ed un indotto di oltre 1000 collaboratori, sette sedi distribuite nel territorio di Puglia e Basilicata ed oltre 12mila automobili vendute nel 2016. “Il nostro gruppo - ha affermato Francesco Maldarizzi, presidente del gruppo - è particolarmente attento alla formazione e ne abbiamo sviluppata tanta, sia pur con modalità differenti. In questo progetto, abbiamo condiviso con l’Istituto Cuccovillo materie e tematiche da approfondire nel biennio che saranno abbinate ad un lungo periodo di formazione pratica in azienda. Al termine del percorso, ci aspettiamo ragazzi che abbiamo già compreso a fondo le attività da svolgere e possano immediatamente lavorare in azienda”.

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Il 12 settembre a Bologna

Associazione «Donne dell’ortofrutta», prima chiamata

tempi sembrano maturi affinchè le “signore” dell’ortofrutta abbiano una loro associazione. Sulla scia delle “cugine” del vino e dell’olio, che rappresentano alcuni dei sodalizi più attivi e vivaci nel vasto scenario enogastronomico nazionale e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile, anche le imprenditrici e operatrici del settore ortofrutta potrebbero decidere di unire le forze per rappresentare tutte le categorie della filiera: dalla serra orticola al frutteto, dalla tavola alla comunicazione. Le capacità imprenditoriali non mancano, lo spirito d’iniziativa neppure: alcune gestiscono patrimoni di famiglia, imprese leader, gruppi di valenza internazionale. L’incontro per definire statuto e programmazione si terrà il 12 settembre prossimo a Bologna. Lo scopo primario dell’Associazione sarà promuovere la conoscenza dell’ortofrutta e, soprattutto, i consumi con un taglio “al femminile”.

Emanato da Ismea in collaborazione con Mipaaf

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Imprenditrici: online il bando per il Premio De@Terra

’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole (Mipaaf ), ha emanato un bando concorso per la XVI edizione del Premio De@Terra per l’individuazione di imprenditrici

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agricole che si siano distinte per la propria iniziativa imprenditoriale sul territorio italiano. Le prime sei classificate avranno la possibilità di partecipare a un progetto di formazione per lo scambio di buone prassi in alcune realtà agricole dell’Unione

Europea, creando i presupposti per lo sviluppo e il consolidamento di effettive opportunità di crescita imprenditoriale. Le domande di partecipazione dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 12 di venerdì 8 settembre 2017.

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UE-CANADA SULL’AGROALIMENTARE ITALIANO

MADE IN ITALY: CHIESTE RASSICURAZIONI SULL’IMPATTO DELL’ACCORDO CETA

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e divergenze di vedute sul Ceta (Accordo economico e commerciale globale tra Canada e Unione europea) ha creato una vera e propria spaccatura nel mondo agricolo e agroalimentare italiano. Se da un lato alcuni grandi marchi Dop e Confagricoltura ritengono che possa rivelarsi una buona occasione per le esportazioni italiane, le manifestazioni di piazza della Coldiretti, degli agricoltori e dei piccoli produttori di agroalimentare di qualità hanno scosso l’opinione pubblica e il Palazzo sulla opportunità di firmare questo trattato internazionale. Dinanzi a questo acceso confronto, servirebbero studi scientifici condotti al fine di valutare l’impatto delle disposizioni del Ceta sul comparto agricolo e sull’agroalimentare Made in Italy. Tale richiesta è stata

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fatta al ministro delle Politiche agricole dai deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera in una interrogazione parlamentare con quale si chiede anche con quali “strumenti di difesa” s’intenda procedere nel caso in cui le tanto sbandierate promesse di crescita e i reciproci benefici siano disattesi. “Tra gli elementi più rischiosi per la tutela dell’agroalimentare Made in Italy – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – la grande quantità di certificazioni Dop e Igp non tutelate dal Ceta e le posizioni più permissive del Governo canadese sugli Ogm e sull’uso dei pesticidi in agricoltura. Chiediamo al Governo di fornire queste informazioni sulle conseguenze del Ceta all’opinione pubblica e ai parlamentari che dovranno votarlo”.

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ORA TOCCA AL POMODORO

GRANO: SCELTA COERENTE LA FIRMA DEL DECRETO SU ETICHETTATURA PASTA

è

coerente con gli impegni assunti nei mesi scorsi e con la richiesta di trasparenza dei consumatori la firma del decreto interministeriale che impone l’indicazione obbligatoria dell’origine del grano sui pacchi di pasta, in linea con quanto precedentemente fatto per il latte e i prodotti lattiero caseari. Un pacco di pasta su 3 prodotto in Italia è fatto con grano coltivato all’estero ed è per questo che il Decreto sull’etichettatura obbligatoria dell’origine del grano è fondamentale per creare la linea del discrimine tra chi fa spaghetti, maccheroni e orecchiette con grano pugliese e chi con grano canadese, russo o francese. I consumatori devono essere messi nella condizione di scegliere”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia della firma dei decreti

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interministeriali da parte del Ministro delle Politiche Agricole Martina e dello Sviluppo Economico Calenda per superare i ritardi UE. Con la decisione di accelerare sull’etichettatura di origine obbligatoria anche per la pasta e per il riso di fronte alle incertezze comunitarie si realizza un passo determinante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui, però, 1/3 della spesa degli italiani resta anonima. Ora è necessario fare lo stesso con il pomodoro: una delle regioni italiane più colpite dal fenomeno del pomodoro clonato risulta proprio la Puglia. La sola provincia di Foggiaè leader nel comparto con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 175.000.000

euro”. Dati ragguardevoli se confrontati al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita: il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata. A completare il quadro è da precisare che, pur essendo investiti a pomodoro 32mila ettari di superficie in Puglia, la maggior parte degli stabilimenti della trasformazione – in totale 223 – sono fuori regione, in particolare, 134 in Campania e 32 in Emilia Romagna. E’ evidente, dunque, il danno arrecato alle imprese agricole pugliesi e alle produzioni tipiche e di qualità regionali, dalle 82.000 tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse “italiane”. Di seguito le pagelle stilate da “Italia in prima pagina” sulle etichettature della pasta:

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gricoltura

Coinvolta la città metropolitana e le principali organizzazioni agricole

Protocollo d’intesa tra Comune di Bari e organizzazioni sindacali

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l sindaco metropolitano, Antonio Decaro, ha siglato con le confederazioni sindacali e le principali organizzazioni datoriali un protocollo d’intesa che prevede un confronto e una cooperazione costante con il partenariato economico e sociale nel processo di programmazione, attuazione e verifica del Piano strategico metropolitano e di tutti gli altri Programmi finanziati da fondi comunitari, nazionali e regionali, nonché di ogni altra iniziativa a sostegno dello sviluppo economico ed occupazionale. All’incontro hanno preso parte anche il vice sindaco e consigliere delegato alla Pianificazione strategica, Michele Abbaticchio, i rappresentanti territoriali di Cgil, Cisl, Uil e delle seguenti organizzazioni di categoria: Confindustria, Confapi, Confcooperative, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Legacoop. Nell’intesa è prevista la costituzione del Comitato economico-sociale dell’area metropolitana di cui faranno parte le organizzazioni sindacali confederali e quelle del commercio, delle produzioni e del terzo settore maggiormente rappresentative firmatarie dell’atto. “Questo documento mette nero su bianco una relazione che la Città metropolitana e tutti i componenti del partenariato economico e sociale, fortunatamente, hanno istaurato già da tempo – ha affermato il sindaco Decaro -. Per quanto riguarda i ruoli che ho l’onore di ricoprire sia al

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Comune di Bari, sia alla Città metropolitana, ho sempre cercato il confronto con tutti voi prima di prendere una decisione che avesse dei risvolti sulla vita delle nostre comunità. Perché ogni atto amministrativo può incidere positivamente o negativamente sulla vita e nelle storie delle persone che siano essi cittadini, imprese, artigiani, studenti, commercianti o rappresentanti di settori strategici per il nostro territorio. Abbiamo davanti a noi mesi fondamentali in cui il Comune di Bari e la Città metropolitana dovranno gestire importanti risorse e progetti di sviluppo che davvero possono fare la differenza per il nostro territorio. Per affrontare al meglio queste sfide riteniamo fondamentale avviare questo comitato di lavoro permanente che si occupi di affiancare le amministrazio-

ni già nella fase di programmazione e pianificazione di politiche e azioni future. Fino ad oggi abbiamo lavorato insieme proprio in virtù della relazione che si è creata tra tutti noi sulla base dell’interesse comune nei confronti delle nostre città. Ora è arrivato il momento di istituzionalizzare questa relazione in un confronto costante e permanente che ci vede impegnati a trovare, su ogni fronte, una sintesi che rappresenti il valore aggiunto di ogni azione amministrativa a livello comunale e metropolitano. Gli obbiettivi, a breve scadenza, sono sicuramente quelli di valutare le potenzialità dell’attuazione di due Zone Economico Speciali nell’area metropolitana e la programmazione delle nuove misure economico – sociali relative ai fondi del PON Metro Bari ”.

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